Harry potter e il costode segreto di Hogwarts

di RoseFantasma
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLI 1: una lettera inaspettata ***
Capitolo 2: *** Capitolo2 :Ritorno al Grindum Palace ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3:UNA FESTA A SORPRESA ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4:SULL'ESPRESSO DI HOGWARTS ***



Capitolo 1
*** CAPITOLI 1: una lettera inaspettata ***


CAPITOLO 1: Una lettera inaspettata Era una giornata molto calda a Privet Drive, una fra le più torride di quella estate, ed Harry era fuori dalla casa dei suoi zii evitando i loro commenti :< Perché non ti fanno restare in quella scuola per svitati almeno non ti lamenti se ti trattiamo male, ma devi ringraziarci se ti facciamo restare dopo quello che hai fatto al nostro piccolo Dudly !> “piccolo “ era un termine che non si poteva usare sicuramente con il cugino di Harry infatti da solo occupava un intero lato del tavolo quadrato dell’ ordinatissima cucina di Zia Petunia. Gli zii si riferivano ad un avvenimento che era successo l’ estate scorsa, quando Dudly ed Harry erano stati attaccati da un Dissennatore in un vicolo della cittadina babbana mandato da Dolores Umbrige, ex insegnante di difesa contro le arti oscure della scuola di magia e stregoneria di Hogswart ma anche componente del ministero. Ma Harry a differenza di suo cugino non era tondo ed in carne, anzi, per la sua età era abbastanza mingherlino e alto,aveva scuri capelli sempre arruffati e grandi occhi di un verde sorprendente e la differenza più importante e anche più evidente era che Harry era un mago e frequentava proprio una scuola di magia e si apprestava e fare il suo penultimo anno di scuola; il sesto. Quel giorno era come tutti gli altri,almeno fino a quel momento, monotono e senza notizie interessanti dal mondo magico di cui lui ne faceva parte, perché,come abbiamo già detto, Harry era un mago famoso in tutto il suo”vero” mondo per essere sopravvissuto a Lord Voldemort, lo stregone più temuto nella storia dei maghi per la sua affinità e la capacità di esercitare le arti oscure, da poco ritornato al potere. E da quel momento per il Ministero che fino a pochi mesi prima lo infangava in tutti i modi possibi, era diventato il nuovo beniamino della lotta contro l’Oscuro Signore. Dopo aver osservato per un po’ il gatto della vicina che si sgranchiva le zampe su un muretto il ragazzo decise di andare in camera per non dover più sentire suo zio sbraitare contro il televisore per l’ aumento dei prezzi. Salite le scale si stese sul letto ad osservare il soffitto. Un ombra nera a forma di cane era riflessa dalla luce del sole che entrava dalla finestra della camera. Poi pensò a lui: Sirius. Ripensò al suo padrino ed a quella sera al ministero quando un Mangiamorte, Bellastix Lanstage, uccise l’ unica persona che aveva avuto un legame stretto con i suoi genitori ed, inoltre , era il padrino di Harry. Cercò qualcosa per distrarsi ma proprio mentre rovistava nel cassetto mettendo da parte i molti opuscoli per la sicurezza inviati dal Ministero e tirava fuori un libro intitolato “I magnifici sette”entrò una cosa strana dalla finestra e sfrecciò nella stanza. Non era un gufo, consueto fattorino nel mondo dei maghi, ma bensì un vero falcone di quelli usati nel Medio Evo per la caccia. Era un bel animale fiero con le piume lucenti che brillavano al sole, nero ma dagli occhi partiva una larga linea di piume che sembravano fatte d’ acqua di un blu sorprendentemente liquido e che si andava a restringere verso l’attaccatura della testa. Portava legata ad una zampa artigliata una lettera:<<è per me o hai sbagliato mago?>> disse Harry, era molto che non riceveva una lettera. Il falco la prese come un offesa e cominciò a sbattere le ali minaccioso. Così Harry , mentre chiedeva scusa, prese la lettera ed aprendola riconobbe subito quella scrittura: Caro Harry, mi dispiace disturbarti ma penso che tu ti sia stufato di stare dai tuoi zii,al quartier generale ti attendono tutti.. Ti verrà a prendere alle5 di oggi in punto il Sig. Denobili e sua nipote Gherta che ti porteranno al Grindum Palace. Spero che tu stia bene. Albus Silente Albus Silente era il preside della scuola che, pochi mesi prima, aveva spiegato ad Harry quello che si chiedeva da una vita. “mene vado da qui !” pensò Harry ancora incredulo per quella lettera inaspettata, si riprese immediatamente vedendo l’ orologio che lo informò che mancava solo un quarto d’ ora alle 5, preparò in fretta il baule scolastico, levando dalla scrivania tutti gli avvisi mandati dal Ministero della Magia durante l’ estate che dicevano tutti come prevenire un attacco e come sconfiggere un Mangiamorte, rovesciandoci dentro i vestiti ed i libri di magia ma anche il calderone creando così un ammasso informe di stoffa e copertine di pelle. Controllando che avesse tutto per il suo sesto anno di scuola , mise nel baule la sua scopa, un regalo di Sirius, e poi scese nel pianerottolo con il falcone sulla spalla che dondolava ed Edvige, la sua candida civetta , nella gabbia in cima al baule mentre guardava torva l’animale ,e mentre usciva diceva agli zii - < mene vado dai miei amici ci vediamo fra un anno.> ed ottenne come risposta un grugnito di Zio Vernon seduto in poltrona il faccione viola con il suo paio di baffi a spazzola nascosto dal quotidiano, un record storico, pensò Harry. Così aprì la porta e pensò che fra poco se ne sarebbe andato da lì e forse avrebbe visto i suoi due più grandi amici ; Hermione Grenger, Ron e tutta la famiglia Weasey. E proprio in quel momento apparve un auto nera con alla guida un signore ,.con una bombetta in testa ed un mantello da viaggio,che sembrava sulla sessantina ma ancora molto arzillo e sul posto dietro una ragazza vestita da babbana con occhi neri e grandi e lunghi e ricci capelli corvini che gli arrivavano fino a metà schiena e oltre, scompigliati come quelli di Harry. << Buongiorno, fa caldo qui ! Vedo che Callisto è arrivato da poco, un gran bel animale e molto intelligente lo dico sempre a Gherta che ha fatto davvero un bell’ affare quando lo ha trovato >> disse l’ uomo alla guida ad Harry con una voce dolce e pacata che gli ricordava molto quella di Silente. <> La ragazza di tutta risposta scese dalla macchina e aprì il portabagagli. Era una ragazza alta,con un fisico normalmente pieno, slanciata con la pelle olivastra ed Harry si disse che non doveva essere inglese, vestiva sportivo con sneakers alte, una maglia a maniche corte nera con i contorni argento e dei jeans stretti che erano risvoltati a livello della caviglia, per completare il tutto un orecchino a cerchio con uno strano simbolo come ciondolo ed una collana che sembrava di argento con uno strano pendente circolare e al centro una grossa e liscia pietra color del fuoco. Era davvero carina. Callisto volò dolcemente dalla spalla di Harry e si posò sul braccio della ragazza che portava quello che sembrava un guanto di cuoio nero e lucente con delle rifiniture dello stesso colore della macchia del volatile, contento e fiero di essere tornato dalla sua padrona. Sistemarono insieme il baule e la ragazza gli sorrise dolcemente mentre Harry arrossiva un po’. Salirono dietro e subito il signore anziano si presentò: <> disse il sig. De Nobili. Gherta disse un “ciao“ e lo salutò con la mano sulla quale portava il guanto, Callisto era scesa da lì e si era posizionata in mezzo ai due. La ragazza aveva una voce decisa e calma, quella di una persona che non si faceva mettere i piedi in testa. Il signor De Nobili era un uomo anziano ma arzillo e sembrava una persona capace e decisa. Dopo qualche apprezzamento per il giardino dei Dursley partì a tutta velocità verso Londra. Il viaggi fu tranquillo, inframezzato da domande del sig. De Nobili su e rassicurazioni sull’ottimo lavoro che l’Ordine della Fenice stava svolgendo, la sua voce si crinò solo quando accennò ad alcune perdite di valenti maghi e streghe caduti per portare a termine la causa ma disse, come per fare coraggio a se stesso: << sono sempre i più innocenti ad essere i più necessari ma anche a lasciarci troppo presto>> guardando Harry dallo specchietto retrovisore con occhi tristi. Intanto la macchina sfrecciava tra il traffico come il Notte Tempo. <> <>. E subito accese la radio e partì della musica lirica a tutto volume . Gherta, che fino a quel momento non aveva parlato, fece una smorfia di disapprovazione e poi, avvicinandosi al viso del ragazzo, sussurrò ad Harry che era diventato rosso peperone : <> Harry scoppiò in una risata fragorosa e poi gli venne in mente una cosa; erano mesi che non rideva. Era come se Gherta mandasse un aura positiva, o forse erano solo i suoi occhi profondi a emanare un senso di protezione come non lo aveva mai sentito prima, forse solo quando aveva visto i suoi genitori vicino a lui il primo anno nel riflesso dello Specchio delle Brame. A rompere quella catena infinita di pensieri fu la voce di Gherta che risuonò nel piccolo abitacolo dell’ auto:<<è il sesto anno di scuola per te , vero? Quindi conoscerai un po’ Hogswart.>> <>disse Harry ancora un po’ sovra pensiero ma poi il suo cervello tornò a funzionare completamente: <> incredibile le aveva parlato senza assomigliare terribilmente ad un pomodoro troppo maturo<>. <> Aveva detto la prima parte del suo discorso con molta tristezza, ben capita da Harry. Non riusciva nemmeno ad immaginare a come si sarebbe sentito nel vedere Hogwarts cadere sotto i Mangiamorte, vedere la sua prima vera casa crollare a pezzi…. poi ad Harry venne spontanea una domanda ma poi sene pentì di averla fatta: <> A quelle parole il viso di Gherta si incupì come se fosse diventato notte all’ improvviso, la sua voce era diventata come un sussurro ed anche un po’ meno decisa di come Harry l’aveva sentita mentre parlavano della scuola, cominciò a giocare con una piccola e lunga treccina che aveva far i capelli sciolti con alcune piccole pietre colorate attaccate in diverse posizioni che Harry non aveva notato di primo acchitto, poi mentre si stringeva le gambe al petto disse.<> Tutto questo lo aveva detto con un misto di paura ed odio, gli stessi sentimenti che rispecchiavano nei suoi occhi d’ebano. Harry stava per chiedere scusa, sapeva cosa si provava nel parlare dei tuoi genitori morti, quando la musica nella macchina si spense di colpo e l’ auto si fermò davanti ad un piccolo spazio fra due palazzi con la vernice scrostata. Erano arrivati a Londra ed stavano per entrare nel quatier generale dell’ ordine. Sapeva benissimo cosa fare e sembrava che anche Gherta ed il signor De nobili lo sapessero perché in pochi secondi si erse il Grindum Place .

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Capitolo 2
*** Capitolo2 :Ritorno al Grindum Palace ***


Era molto diverso da come se lo ricordava Harry, non vi erano più scale scrostate o finestre polverose, ma un palazzo in ottimo stato che sembrava, cosa strana per il Grindum Palace, abitabile. Quella casa era appartenuta ai Blak molto tempo fa ma ora non aveva più un padrone ed era rimasta all’ ordine. Non gli andava l’ idea di abitare nel palazzo che Sirius odiava tanto ma almeno aveva ottima compagnia! Subito salirono le scale e si fermarono davanti alla porta di ingresso lucida e verniciata mentre il nonno di Gherta apriva con la bacchetta la serratura e diceva loro di non muoversi quasi con un sussurro. Il buio riempì tutto lo scenario circostante di case scrostate appena fecero un passo in avanti. Poi una voce molto familiare li accolse,la signora Weasley , la mamma di Ron con cui si era tenuto a contatto per tutta l’ estate , come con Hermione. Subito si sentì delle braccia al collo ed un bacio sulla fronte e poi delle parole della signora Weasley :<>. “Vostra?” pensò Harry ma una mano gli afferrò la sua e non ebbe il tempo di dire nulla che già era al primo piano con Gherta che lo trascinava. Appena provò ad aprire la bocca :<> lo ammonì facendo riferimento al ritratto urlante della mamma di Sirius,con un dolce sorriso sulle labbra, la ragazza che aveva trascinato Harry per altre due rampe di scale fino a fermarsi davanti ad una porta. <>. Appena aprì qualcosa di grosso ed argenteo piombò addosso ad Gherta che atterrò sulla moquette con un tonfo sordo ed un gemito di dolore e rassegnazione. Poi Harry preso dalle risate disse fra un singhiozzo e l’ altro<>. Gherta si rialzò e mentre si levava da dosso la polvere disse:<< accidenti… stupido lupo bisbetico….Harry questo è Fiter il lupo che era di mia madre, fa sempre così quando qualcuno apre la porta , invece il mio animale personale è il falcone che ti ha portato la lettera;Callisto. Ma si può dire che con Fiter ci sono cresciuta è come un fratello per me.>>Harry si sentì qualcosa andargli per traverso e Gherta aggiunse ,come se avesse letto nei suoi pensieri,:<>. Tutto questo lo disse con tutta tranquillità, come se fosse normale avere un lupo come animale di compagnia.<>.<>disse Harry un po’ sorpreso.<> rispose lei con ancora più tranquillità. Posato il baule di Harry si diressero nella stanza accanto con il lupo di Gherta che gli saltellava attorno come un normalissimo cane. Aperta la porta vide dentro quella stanza una piccola folla di persone: Ron, Hermione, Ginny, Fred, Georg e Grattastinchi Leotordo, il gufo di Ron., Edvige che era uscita dalla gabbia ed aveva seguito i due, ed un altro gatto che non conosceva dal corto pelo bianco. Subito venne salutato ed abbracciato da tutti mentre gli animali presenti nella stanza si diressero verso Gherta come se fosse una calamita per gufi e gatti. Gherta si sedette per terra e cominciò ad accarezzare a turno gli animali che facevano a lotta per essere presi in grembo. Tutti rimasero sbalorditi ma non quanto Harry, forse erano abituati a quello spettacolo, e si misero a ridere per la sua faccia. <>disse Hermione con voce da sapientona come faceva quando spiega qualcosa che solo lei riesce a capire mentre guardava Harry preoccupata come per cercare una nuova forma di malattia infettiva e letale.<< Ti senti bene?>> chiese poi timidamente. Capendo che si riferiva alla morte di Sirius quella notte al ministero cercò di cambiar subito discorso:<< Sto benissimo garzie…Perché tutti gli animali sono attratti da lei, guardate Edvige non è mai socievole con nessuno, delle volte nemmeno con me!>> disse Harry sconcertato. <<è quello che le abbiamo chiesto tante volte ma non ci risponde!>>dissero in coro i gemelli, se non che fratelli di Ron, indicando la ragazza- calamita <>. Disse Gherta con tutta tranquillità mentre accarezzava il gatto bianco e Grattastinchi, Leo si era appollaiato sulla sua testa ed Edvige gli mordicchiava teneramente un orecchio appollaiata sulla sua spalla. A quel nome molti nella stanza vennero scossi da un brivido di paura ma, stranamente, non dissero nulla. <>disse Ginny tutta orgogliosa. Harry accarezzò dolcemente la gatta che era ancora incollata sulla spalla di Gherta . <> esclamò Harry lasciando stare Cristallo che aveva cominciato a fare le fusa.<> rispose Gherta cercando di sembrare disinvolta, ma Harry notò che distoglieva lo sguardo mentre rispondeva. Tutti insieme si alzarono ed uscirono dalla stanza e finalmente i due uccelli si staccarono da Gherta e si appollaiarono sul vecchi armadio ristrutturato. Scesero le scale con silenzio seguiti a ruota da Cristallo, Grattastinchi e Fiter a chiudere il gruppo. Il giardino del palazzo era davvero bello non vi erano più erbacce ma rose ed alberi. <> si affrettò a dire Gherta . << quando compi gli anni?>>chiese Harry un po’ per curiosità ed un po’ per interesse personale visto che la ragazza gli stava molto simpatica. <> a quella risposta molti si girarono verso di lei lasciandola con un po’ di ansia. <> Ginny non poté finire la frase perché Hermione stranamente le aveva tappato la bocca con la mano mentre sorrideva un po’ nervosamente. Tirava un leggero vento estivo che scompigliava i capelli, già molto sparati, di Gherta e di Harry. Si misero a sedere sulla tenera erba nata da poco e cominciarono a parlare di Voldemort e del suo ritorno inaspettato e dei guai che il ministro aveva dovuto subire per la sua vecchia indifferenza agli avvertimenti di Silente e di Harry. Discorsi che non coinvolsero molto Harry e Gherta forse avevano tutti e due altro a cui pensare che agli articoli di precauzione che venivano stampati ogni giorno sulla Gazzetta del Profeta e sulla verità di quello che Harry aveva detto per quasi tre anni, senza che nessuno lo prendesse sul serio.

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3:UNA FESTA A SORPRESA ***


I giorni passarono lieti nel quartiere generale. Harry ritrovò molti suoi amici che lavoravano nell’ ordine; Il professor Lupin , Tonks, Mody e tanti altri. Non si rese nemmeno conto che era arrivato il giorno del suo compleanno finché non vide un piccolo pacco sul suo comodino una mattina quando si svegliò. Era ricoperto di carta dorata e legato da un sottile nastro d’ argento. Vi era anche un biglietto scritto con una calligrafia tonda e in stampato:Il professor Lupin mi ha detto che tuo padre ne aveva uno preso dalla scuola, così quando l’ ho visto nel negozio l’ ho comprato.Auguri di buon compleanno Harry si affrettò a scartare il pacchettino e , emettendo un suono di sorpresa simile ad un grugnito, per via del sonno, vi trovò all’ interno un vero boccino d’ oro. Appena aprì il coperchio cominciò a volare per tutta la stanza ed Harry lo prese prontamente. Si vestì in fretta e si mise il boccino in tasca cercando di pensare a chi glie lo poteva aver regalato. Scese le scale di due pianerottoli, fermandosi davanti alla porta della cucina sentendo i discorsi che vi erano all’interno: <> disse Lupin ,<< Per l’ora di cena >>,e sentendo quelle parole Harry aprì la porta. <>, <> pronunciò spicciativa mamma Weasley <> un po’ nervosa. Harry si mise a sedere e subito la signora Weasey gli versò nel piatto più di otto salcicce. Finito di mangiare si diresse nel giardino del palazzo e, con sua grande sorpresa trovò Gherta già sveglia che giocava con i gatti ed il suo enorme lupo argenteo, seduta in terra e a piedi nudi sull’erba verde di nuovo. << Ciao>> disse lei voltandosi e rivolgendogli un dolce sorriso come solo lei sapeva fare,<< La sig. Weasley ha detto che oggi andremo a Diagon Halley per comprare le cose per la scuola ah a proposito auguri ti è piaciuto il regalo?>>. Harry si sentì avvampare, perché doveva assomigliare ad un peperone proprio in quel momento?<> <>rispose lei avvampando come un tizzone acceso. In quel momento di imbarazzo i due ragazzi si guardarono senza dire niente. Harry aveva imparato a conoscere Gherta e le era stata subito simpatica. Era diversa dalle altre ragazze che aveva conosciuto a scuola, non strillava senza motivo se vedeva un topo o uno scarafaggio e non si curava molto delle cose di cui le ragazze della sua età andavano matte come giocatori famosi o i vestiti, lei era semplicemente, pensò Harry, unica! Quella sfilza infinita di pensieri e di imbarazzo fu rotta dall’ arrivo della mamma di Ron che ,a quella scena si fece scappare una risatina un po’ sciocca, Harry era in piedi davanti a Gherta che accarezzava un po’ automaticamente il suo bellissimo lupo e si guardavano tutti e due rossi in viso come la più rossa delle Pluffe . <> ancora con un sorrisetto malizioso stampato in faccia. I ragazzi non se lo fecero ripetere due volte e chiacchierando allegramente del Quidditch salirono nella loro stanza. I letti erano stati rifatti e nell’ aria c’era un fresco profumo di rugiada. Gherta ed Harry aprirono i loro bauli prendendo i mantelli. Harry prese quello della scuola, non ne aveva altri a parte quello dell’ invisibilità ereditato da suo padre, invece Gherta estrasse un bellissimo mantello senza maniche ma lungo fino a terra e con il cappuccio, non era decorato ma era fatto da un materiale che Harry non aveva mai visto prima, sembrava pesante a vedersi ma al tocco ci si rendeva conto che era leggerissimo quasi impalpabile, era liquido, come formato da argento fuso, solo che era blu notte. Harry, quando lo vide e lo toccò, si fece scappare uno <>udibilissimo e Gherta gli rivolse un dolce sorriso che gli ricordò molto quello di sua madre. Scesero tutti e due le scale di un pianerottolo ma poi sentirono delle urla forsennate venire dalla stanza dei fratelli Weasley e così aprirono la porta e videro Ronald ed Hermione uno di fronte all’ altra che si urlavano contro. <>disse lei con i capelli crespi pieni di elettricità per la rabbia. <> disse Ron sulla difensiva diventato paonazzo alla domanda che gli aveva rivolto la ragazza furente come lui. Ad assistere alla scena, un po’ divertiti e con dei sorrisini stampati sulle labbra, c’ erano Fred, Georg e Ginny seduti sul letto di Ron.<> si intromise Gherta vedendo che Hermione stava per ribattere ma poi ci ripensò e disse con voce un po’ irritata : << Sì, hai ragione Gherta scusami.>> e uscì dalla stanza mentre rivolgeva un occhiataccia a Ron che mormorò qualcosa di molto simile a << Ragazze !>>. Scesero le scale tutti i presenti della stanza avvolti nei loro mantelli con un Ron imbronciatissimo ed una Hermione che non le si poteva parlare. Mentre Harry raccontava a Gherta la storia successa con Victor Krum nel quarto anno arrivarono nella sala di ingresso illuminata da candele. Trovarono la signora Weasley nell’ingresso con le braccia incrociate e stava per rimproverare i figli ma quando vide Gherta dietro a loro che chiacchierava allegramente e concitatamente con Harry si raddolcì e fece un sorriso malizioso che diede ai nervi a tutti e due. Con grande sollievo di Harry non presero la Metropolvere ma uscirono dalla villa accompagnati dai signori Weasley , IL sig. Denobili, Malocchio Mody e Tonks con i suoi soliti capelli di un rosa accessissimo. Il nonno di Gherta tirò fuori la bacchetta e immediatamente si sentì un forte bangh che fece sobbalzare Gherta ,che era accanto ad Harry e che accidentalmente prese la mano del ragazzo che ebbe come risultato sguardi imbarazzati fra i due, e si trovarono davanti un pulman a tre piani viola e all’ entrata vi era Stan Picchetto. <>. Il ragazzo salì e dentro vi trovò delle sedie scompagnate, non c’era nessuno nel mezzo erano solo loro. Harry si sistemò insieme a Ron in due sedie vuote e dietro di loro si misero sedute Gherta ed Hermione . <> chiese con cautela Harry a Ron,ma, con grande sorpresa di Harry lui scosse la testa. Non riusciva a capire come i due suoi migliori a mici si erano scordati che era il suo compleanno e se lo era ricordato Gherta che lo conosceva da poche settimane, così il ragazzo decise di fare un regalo ad Gherta per il suo compleanno che era domani per ringraziarla dello splendido boccino. Non gli rivolse la parola per tutto il viaggio, che si era svolto fra botti cascatoni, imprecazioni molto udibili di Ron ed improvvise frenate, finchè non disse<> <> disse velocemente il sig Denobili<>chiese in seguito <> risposero in coro i due e si avviarono verso la via acciottolata del villaggio fra gente frettolosa e piena di paura come se Lord Voldemort potesse spuntare dal prossimo angolo. <> disse ad un tratto Gherta facendo sobbalzare Harry che era assorto nei suoi pensieri.<>. Questo discorso li accompagnò per tutta la durata della loro visita alla banca e Gherta cercava di trovare qualche scusa plausibile per giustificarli ma poi, usciti con le tasche tintinnanti d’ oro riincontrarono i Weasey ed il discorso finì lì. Comprarono tutto il necessario per la scuola , penne d’ aquila e pergamene ed altro ed Harry si ostinò per tutto il viaggio a non stare in compagnia di Ron ed Hermione andando a spasso per i negozi insieme a Gherta , trovò subito l’ occasione di comprare il regalo per la ragazza entrando in un negozio di vecchi articolo magici e le comprò un carillon che suonava una dolce melodia e quando lo aprivi una vera e propria fatina cominciava a danzare in una foresta incantata in miniatura che era stata fatta apparire dentro la scatola musicale. Tornati a casa questa volta con la metro polvere harry si dedicò a una partita a scacchi magici e conquistò una sonora sconfitta da Gherta , fu molto felice che anche Ron perse con la ragazza andandosene imbronciato dalla stanza .Arrivata l’ ora di cena harry e Gherta scesero da soli dalla camera di Fierobecco dove avevano passato molto tempo a giocare con lui e a discutere su quale potrebbe essere la prossima mossa di Voldemort. Entrati nella sala da pranzo furono immersi nell’ oscurità più assoluta ma poi qualcuno fece scoppiare un fuoco d’ artificio con innesco ad acqua che illuminò tutta la stanza. Harry e Gherta rimasero sulla soglia a bocca aperta per la sorpresa la sala era gremita di persone con pacchi regalo e vassoi di leccornie. Tutta la famiglia Weasley al completo, Lupin Tonks e Mody ed altri Auror che conosceva. Fu una festa magnifica di quelle che non si potevano dimenticare facilmente, dopotutto Gherta aveva ragione non si erano scordati del suo compleanno e nemmeno di quello della ragazza, vennero tutti e due coperti di regali fantastici poi all’ una di notte andarono tutti a dormire con la pancia piena e di buon umore. Harry si addormentò quasi subito e poi dal nulla nella sua mente apparve una voce nessuna immagine ma solo una voce di donna calda e penetrante che gli ricordò molto quella di Gherta ma questa sembrava appartenere ad una donna adulta<< il custode della nobile scuola di magia tornerà ad Hogwarts quest’ anno e rivelerà a voi tutti il segreto di un grande potere scordato da molti maghi ,tu dovrai proteggere l’ erede è il tuo destino Harry Potter proteggi l’ erede dal Signore Oscuro, vuole distruggere quel potere, se l’ energia viene distrutta il mondo finirà , il caos regnerà da padrone , proteggi l’ erede Harry Potter , proteggilo, proteggilo, proteggilo…>> Harry si svegliò di soprassalto madido di sudore e si fece scappare anche un urlo per il dolore alla cicatrice che fece svegliare Gherta <> <> mentì il ragazzo non sapendo se non dire della voce era la cosa giusta ma poi si rimise a letto e si girò verso la parete evitando gli sguardi dubbiosi di Gherta .

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4:SULL'ESPRESSO DI HOGWARTS ***


Il mese di agosto passò in fretta e con se portò anche l’ avvicinarsi della scuola, un giorno si mise a preparare il baule quando si accorse di una cosa, non aveva dato il regalo a Gherta , quella voce che lo assillava tutte le notti era sempre più forte ed al sol pensiero Harry aveva i brividi. Così mentre Gherta metteva dentro la gabbia il suo falcone…<> disse harry con voce imbarazzata e un po’ tremula allo stesso tempo. La ragazza si girò e prese il regalo dicendo un grazie un po’ strozzato. Si sedette sul letto e cominciò a scartare la carta blu notte quando disse<> . Harry era rimasto senza parole<> <> e poi senza rendersene conto diede un bacio sulla guancia ad Harry . Era come se qualcuno avesse scagliato un incantesimo Pastoglie Total- body a tutte e due, senza dire una parola si rimisero a fare i bauli mentre Gherta apriva la scatola e guardava la fata ballare con tenerezza accompagnata dalla musica. La mattina seguente furono svegliati da un urlo disumano<< ANCORA SIETE A LETTO DOVETE ANDARE A PRENDERE IL TRENO ALLE 11 ED ANCORA DORMITE FUORI DEI LETTIIIIII!>> . la signora Weasley accompagnata dalla vecchia Blak che grida va i peggiori insulti esistenti sulla faccia della terra. I due scesero dal letto immediatamente come se avessero preso una scarica elettrica si vestirono a tutta velocità e scesero trascinando i bauli il più veloce possibile . Dopo una colazione molto veloce ,in cui non ci fu il tempo di parlare con qualcuno, scesero le scale del palazzo e si diressero alla stazione di King Cross a tutta velocità , quando Harry si ricordò che un anno prima aveva fatto la stessa strada accompagnato da Sirius trasformato in Felpato , uno dei suoi pochi momenti di libertà prima della morte … Harry si incupì e pensò per tutto il viaggio al suo padrino una delle poche persone al mondo di cui si fidava, mentre Fiter continuava a toccare la mano di Harry con il suo testone per convincerlo a farsi accarezzare. Poi il cervello del ragazzo tornò a funzionare, dopo una leccata sulle dita del lupo, notò che Gherta stava stranamente zitta ed era un po’ più pallida del solito. Sicuramente era agitata perché sapeva di andare in contro alla più grande scuola di magia d’ Europa e di dover affrontare i confronti con gli altri essendo di un’ altra scuola. Così Harry le andò vicino le prese la mano, a quel tocco la ragazza sussultò e lo guardò,e lui le sussurrò <>, lei di tutta risposta fece sì nervosamente con la testa ma senza staccare gli occhi da terra. Arrivarono in stazione alle dieci e trequarti ed attraversarono la barriera. La locomotiva rossa fiammante si presentava davanti a loro mentre sbuffava vapore.<> di nuovo quella voce di donna era entrata nella testa del ragazzo procurandogli una fitta alla cicatrice ma non ci fece caso ormai capitava sempre più spesso. Forse doveva dirlo a Silente ma non gli sembrava il caso di disturbarlo per una cosa del genere.. Dopo molti saluti e raccomandazioni finalmente salirono sul treno che portava alla scuola. <>disse ad un tratto Hermione un po’ imbarazzata,<>gli rispose Harry con un po’ di tristezza. Gherta che aveva capito quel che pensava lo guardò per un po’ poi esclamò<> Il ragazzo fece sì con la testa molto energicamente e si avviò con Gherta per il corridoio del Treno. Al loro passaggio molti indicavano Harry in maniera molto visibile, dopotutto quello che la Gazzetta aveva detto su di lui e sulla profezia andata in frantumi se lo aspettava visto che continuava a chiamarlo Prescelto o roba del genere, ma anche Gherta attirava l’ attenzione con il suo Faiter che trotterellava allegro fra i due, e Callisto sulla spalla. Mentre passavano molti membri dell’E.S. lo salutarono e gli chiesero se quest’ anno facevano il gruppo come l’ anno scorso. Harry non ci aveva pensato e rispose a tutti che se era possibile certamente. Mentre cercavano un vagone vuoto molte persone che Harry non aveva mai visto salutarono con entusiasmo Gherta che rispose a tutti con un ciao caloroso, dovevano essere tutti ragazzi dell’ Italia come Gherta , e Harry dedusse anche che la sua amica doveva essere molto popolare e stimata nella sua vecchia scuola. Quando entrarono in un vagone quasi in fondo al treno, Gherta gli chiese che cosa era l’ E.S. ed Harry cominciò a spiegare le vicende dell’ anno scorso. Quando ebbe finito di raccontare della Umbrige e di tutto il resto entrò qualcuno a Harry non molto gradito: Draco Malfoy. Era cresciuto molto durante l’ estate e i suo capelli gli ricadevano sulla testa in maniera perfetta tirati all’ indietro. Malfoy era tutto il contrario di Harry, biondo occhi azzurri molto presuntuoso ed arrogante, un tipo che si diverte a prendere in giro la gente facendola sentire inferiore a lui. <> disse lui con la sua voce strascinata che però non si era accorto di Gherta che era seduta fra il finestrino ed Harry e nemmeno dell’enorme lupo argenteo o del falcone che proteggevano la ragazza come due guardie del corpo. <> chiese bruscamente Harry che era seduto a pochi centimetri dalla porta e quindi vicino a Malfoy. <>. A quel punto prima che Harry potesse dire qualcosa ci fu un grido, un ululato ed uno stridio molto acuto che rompeva i timpani e dopo un botto e Malfoy si ritrovò per terra con due grandi e giallastri occhi neri e con puntata una bacchetta sulla gola tenuta da Gherta che lo sovrastava imperiosa con un espressione di rabbia sul volto che , da quando la conosceva , non le aveva mai visto prima, un Fiter che aveva il pelo ritto sulla schiena e ringhiava contro il ragazzo steso a terra e Callisto che si era messo sulla spalla di Ghreta e faceva schioccare il becco infastidita. In quel momento entrarono Ron ed Hermione che a quella scena rimasero a bocca aperta. Sulla faccia di Malfoy c’ era puro terrore, anche se non riusciva a vedere nulla per via del recente gonfiore agli occhi, poi Gherta esclamò con rabbia <>. E non pensandoci due volte scagliò un incantesimo contro Malfoy<> esclamò Gherta e delle bende apparvero dal nulla e si strinsero forte sul corpo di Malfoy come se fosse una mummia e mentre l’ ultima benda si sistemava Gherta con un movimento molto brusco della bacchetta lo buttò fuori dallo scompartimento facendolo andare a sbattere contro il vetro e buttando a terra anche Tiger e Goyle, come sempre alle sue calcagna. Molti ragazzi sentita la confusione, si affacciarono dalle porte di vetro ed alla vista di quel fantoccio imbalsamato risero di gusto. Gherta fece un altro brusco gesto con la bacchetta e la porta si chiuse così forte che il vetro andò in frantumi. La ragazza non ci badò ed andò a sedersi dove era prima con braccia e gambe incrociate ancora furente per la litigata con quello scemo di Malfoy . Grattastinchi per consolarla le saltò in grembo e fece le fusa invece Fiter appoggiò il suo testone vicino a lei, guardando torvo verso la porta in frantumi, che cominciò ad accarezzarlo mentre Callisto tubava ancora in maniera irosa. Tutti dentro il vagone erano immobilizzati e fissavano Gherta a bocca aperta. <> esclamò Ron giungendo le mani e fissando la ragazza. <> balbettò Hermione , ma fu Gherta a concludere mentre aggiustava la porta con in solo impercettibile ma un po’spazientito colpo di bacchetta, <<…un incantesimo immobili mortis eternia, lo usavano gli antichi Maghi Egizi per mummificare i morti sì, quelle bende non si toglieranno facilmente!>> disse compiaciuta con un sorrisetto beffardo sulle labbra. <>disse Hermione ma dovette interrompersi visto che l’ altra agitava la bacchetta in modo minaccioso davanti a lei, <> esclamò Gherta con la bacchetta in mano dalla cui punta uscirono delle scintille color blu cielo ed oro,quindi senza commentare tutti nel vagone decisero di non parlare più dell’ accaduto anche se Harry e non solo lui si chiedeva se perché per Gherta l’ argomento sulle ninfe dei boschi era tanto delicato. Il viaggio continuò allegro e tranquillo : Ron, come al solito, batté tutti e tre clamorosamente a scacchi magici, mentre Hermione le raccontava entusiasta il suo progetto del C.R.E.P.A., sperando di aver trovato una forte alleata nella sua campagna ed ad un tratto,con sorpresa di Harry, Fred in persona si materializzo nel loro scompartimento dicendo che aveva deciso di riprendere la scuola e che però avrebbe fatto un anno in più, facendo quindi lo stesso anno di tutti gli altri. Poi mentre Fred si sedeva accanto a Gherta con un gran sorriso, qualcuno entrò. Era una ragazza alta con lunghi capelli mori e molto carina: Cho Chang era appena entrata salutando Harry con voce un po’ strascinata. Harry e Cho erano usciti insieme l’ anno scorso ma non era andata molto bene e poi durante l’ anno non avevano fatto altro che litigare per via di vari fattori contraddittori. <>disse lei con voce che non era la sua. << Solo un po’ , comunque ormai è passato. Ah ti presento Gherta Finner, lei è una delle allieve italiane della scuola che ha chiuso venuta ad Hogwarts >>. La ragazza che stava leggendo un libro intitolato “il segreto nel bosco di Hern” lo abbassò rivelando il suo volto luminoso ed il suo sorriso che lo era ancora di più. <> disse Cho tutto d’ un fiato e si voltò a guardare Harry per vedere la sua reazione ma fu sorpresa nel constare che sul volto del ragazzo non c’era nemmeno l’ ombra di gelosia, anzi il ragazzo guardava l’ altra molto interessato sull’ argomento “Davide”. La ragazza un po’ delusa, si voltò verso la porta e fece per uscire quando… <> disse un ragazzo alto e slanciato con capelli castano chiaro ed occhi grigio-verdi. <>rispose Gherta con poco entusiasmo. Il ragazzo andò da Gherta e la abbracciò con molto entusiasmo come se fosse più di un’ amica, dandole un bacio sulla fronte, e poi la guardò profondamente. << Bè ora devo andare dobbiamo metterci la divisa, però ci incontreremo dopo vero?>>disse il ragazzo con uno sguardo speranzoso. <> disse Gherta che aveva ripreso a leggere il suo libro con le guance un po’ più colorite del solito. Così David con un sorriso di vittoria sul viso uscì con Cho che lo precedeva. <>esclamò Hermione trascinando Ron fuori, e quando passò vicino a Gherta le sussurrò con un sorriso malizioso << Davvero carino me lo devi presentare se non è già occupato ovvio>> la ragazza non la considerò. Harry che era rimasto un po’ teso per quel abbraccio fece sì con la testa .anche Fred se ne andò con una strana smorfia sul viso,lasciando i due soli nello scompartimento . <> domandò Harry un po’ a disagio per quel abbraccio anche se non sapeva il motivo. <>disse Gherta per far disciogliere l’ attenzione su quel ragazzo e ci riuscì molto bene. Il discorso sul quiddich li accompagno , Harry capì che Gherta amava il Quiddictc quanto lui, per il resto del viaggio finche il treno non si fermò e una banchina apparve davanti a loro. Hogswarts si ergeva con la sua maestosità.

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