Identità Nascoste

di Fiery
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sharpay o Rachel? ***
Capitolo 2: *** Conosciamo il gruppo ***
Capitolo 3: *** I loro sì, i miei no! ***
Capitolo 4: *** Occhi verdi ***
Capitolo 5: *** Cuor non dirmi no ***
Capitolo 6: *** Tutti a dormire da me ***
Capitolo 7: *** Caccia al tesoro ***
Capitolo 8: *** Canzoni e versi ***
Capitolo 9: *** Ora inizia la storia ***
Capitolo 10: *** La batteria ***



Capitolo 1
*** Sharpay o Rachel? ***


Identità Nascoste

Identità Nascoste

 

Capitolo 1: Sharpay o Rachel?

Lunghi capelli biondi a boccoli.

Occhi nocciola.

Bocca di rosa.

Fisico aggraziato.

Voce fantastica.

Queste erano le parole che usavano gli studenti della East High School per descrivere Sharpay Evans, di circa diciassette anni e presidentessa del Drama Club.

Era arrivata solo all’inizio dell’anno, ma a Dicembre era già diventata una star nella scuola: la Regina di Ghiaccio. Affiancata dal fratello si era distinta dalla massa comune di studenti. In molti si chiedevano come mai fosse arrivata solo all’ultimo anno di liceo in quella scuola, ma la domanda trovò subito una risposta. Aveva frequentato un college a Los Angeles, ma aveva deciso di tornare a casa, ad Albuquerque in New Mexico.

Ma a questo punto sorgeva una seconda domanda: come mai non avevano mai sentito parlare di lei?

Già. Perché nessuno sapeva che Ryan Evans avesse una sorella gemella. Ma niente paura, anche quella domanda aveva trovato subito una risposta. Semplicemente non c’era mai stata occasione di dirlo. E così il marasma di domande si era bloccato, lasciando a Sharpay la possibilità di stare in pace.

Peccato che erano tutte bugie.

Lei non era la gemella di Ryan Evans. Non era nemmeno sua sorella. Lei non era figlia di Andrew Evans e Natalie Portmand. La sua città natale non era Albuquerque. Lei non era una Evans. E non si chiamava nemmeno Sharpay.

Rachel Brenew.

Il suo vero nome. La sua vera vita.

Distrutta dalla sua assistenza ad una rapina avvenuta in una banca dati informatica. Soltanto lei conosceva il viso di quelle tre persone che avevano cercato di rubare un importante software. E ora la cercavano, sperando di avere il software che lei stessa era riuscita a salvare.

Ora era sotto protezione dell’FBI. Avevano deciso di donarle una nuova vita, lontana da Los Angeles. Un nuovo nome, una nuova città, una nuova famiglia.

Sharpay (o Rachel) rigirò tra le mani il braccialetto d’argento che le aveva regalato la vera madre. Si era dovuta allontanare da lei, da suo padre e da sua sorella. Doveva solo sperare che tutto andasse a posto. E che lei potesse tornare a casa.

Ryan la squadrò con la coda dell’occhio, -Tutto bene?- le domandò accigliato.

Sharpay si riscosse dal suo stato di divagazione nei ricordi, -Sì, Ryan. Tutto a posto.-

-Sicura, Rachel?-

La bionda lo guardò un attimo, -Devi chiamarmi Sharpay.- gli ricordò alzandosi dalla poltrona nera del salotto lussuoso. Già. Perché gli Evans erano anche molto ricchi.

-Scusa, non riesco ancora a capacitarmi che sono il finto-gemello di una testimone.- si scusò Ryan alzandosi a sua volta dal divano, -Non ti preoccupare, tornerai presto dalla tua vera famiglia.-

Sharpay sorrise malinconicamente, -Lo spero, Ryan.-

Il biondo l’abbracciò da dietro, -Per me sei come una sorella, Rachel. Quindi se hai bisogno di conforto o anche solo di ridere vieni da me, ok?-

Lei sorrise, -Grazie. Ti voglio bene.- ed era vero.

Ryan era forse l’unica persona con cui si trovava davvero bene. L’affetto fraterno che li legava era nato quasi per caso, quindi non era troppo difficile fare finta di essere fratello e sorella davanti agli altri.

-Anche io ti voglio bene.- guardò l’orologio appeso al muro, -Ora devo andare. Gabriella mi aspetta al cinema.- sciolse l’abbraccio e afferrò il cappotto, -Vuoi venire?-

Sharpay scosse la testa, -No, ti lascio libero con la tua ragazza.- sorrise furbetta, -E poi ho appuntamento con Taylor e Kelsi al centro commerciale.-

-Ok, divertiti.- le baciò una guancia e schizzò fuori dalla villa.

Sharpay sospirò. Il suo sguardo cadette distrattamente sul giornale. Lo prese in mano e sfogliò le pagine, fino ad arrivare all’unico articolo che le interessava, -Rachel Brenew è l’unica testimone della rapina in banca a Los Angeles. Le autorità non rilevano la sua collocazione e sostengono di non sapere dove sia il noto software informatico che potrebbe portare alla distruzione della Nazione. Il software è infatti usato dal Governo, le caratteristiche principali sono segrete. A questo punto tutti noi ci chiediamo quando verranno catturati i responsabili e dove sia Rachel, scomparsa dalla città dal 7 Settembre.- lesse ad alta voce, -Cretini…- borbottò a denti stretti chiudendo il giornale.

Per fortuna le sue foto non erano state pubblicate. Chissà come avrebbero reagito i suoi amici, vedendola con capelli castani, occhi verdi e un nome diverso da quello che possedeva.

No. Nessuno doveva sapere di lei oltre ai signori Evans e a Ryan. Nessuno.

 

************

Questa fanfiction è dedicata a due persone:

-La mia cara sorellina Herm90: l’idea me l’avevi data proprio te, ricordi? Quando mi hai detto che dovevo lavorare nell’FBI per tutti i piani di HSM XD

-E _PinkGirl_: perché le avevo promesso una Tropay. E poi abbiamo fatto un patto. Lei sa di cosa parlo! ^^ Sei la prima che ha letto questo capitolo e mi hai anche suggerito il titolo. Ho fatto anche la rima XD

Ho detto tutto. Fatemi sapere in tanti, ok?

Baci

By Titty90 ^^

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Capitolo 2
*** Conosciamo il gruppo ***


Capitolo 2:

Capitolo 2: Conosciamo il gruppo

Sharpay fece ruotare distrattamente la penna rosa tra le dita della mano destra. Lo sguardo vagava fuori dalla finestra dell’aula di Teatro. Il silenzio regnava nell’aula, interrotto soltanto dalle penne che scrivevano frenetiche. Sul banco una cartelletta di dieci fogli, dove avrebbe dovuto scrivere il tema su Shakespeare.

-Signorina Evans, cosa attira la sua attenzione?-

La ragazza alzò lo sguardo, -Scusi, professoressa Darbus. Stavo solo pensando a cosa scrivere.- mentì aprendo la cartelletta e scrivendo il proprio nome e cognome, seguito dalla classe (4 B) e la data.

Le parole che uscirono dall’inchiostro della penna le vennero spontanee. In quei pochi minuti si era ricordata tutto il tema che aveva fatto nella precedente scuola, sempre sullo stesso argomento. E aveva preso anche un bel voto.

-Psst…-

Sharpay si voltò lentamente, attenta a non farsi vedere dalla professoressa che era intenta a leggere un voluminoso libro sull’evoluzione del teatro nei secoli. Prese il biglietto che le passava il compagno di classe seduto dietro di lei. Lo aprì con circospezione, inarcando le sopraciglia.

Quando è nato Shakespeare?

Sharpay scribacchiò divertita la risposta, passando poi il biglietto al ragazzo seduto dietro di lei, che lo aprì con cura.

Nel 1564. Non hai studiato?

Il ragazzo scrisse qualcosa, per poi passare di nuovo il biglietto alla ragazza.

No, avevo gli allenamenti ieri pomeriggio.

Tutti i giorni hai gli allenamenti.

Oh, avanti. Sai come sono fatto.

Sì, purtroppo lo so.

Spiritosa.

Grazie. =)

L’ora passò velocemente. La campanella suonò e Sharpay si voltò sorridendo divertita.

-Sempre il solito, Chad?-

-Ovvio.- rispose il ragazzo andando a consegnare il suo compito, -Ah, grazie per l’aiuto.- disse quando tornò al proprio posto a prendere la sua roba.

-Di niente, mi ci sto abituando.- sorrise Sharpay caricandosi la borsa in spalla, -Vieni oggi?-

-Non lo so. Il coach Bolton dice che dobbiamo arrivare preparati alla finale.-

-Ma se è fra due mesi.-

-Eh, che ci vuoi fare.- scrollò le spalle appoggiandosi ad un armadietto.

Sharpay aprì il suo armadietto rosa, -Non è giusto. Avevi promesso che saresti venuto.-

-Sarà per la prossima volta, tesoro.- Chad si chinò e le baciò una guancia, -Ci vediamo domani.- disse caricandosi lo zaino sulla spalla e avviandosi verso la palestra.

-Ehi, dove andava Chad?-

-Basket.-

Kelsi aprì il proprio armadietto, -Il solito.- disse riponendo i libri all’interno, -Tieni. Ho la canzone finita.- le porse un foglio con delle note.

-Grazie, Kelsi.- ringraziò Sharpay studiando la canzone un attimo, -Sai dov’è Ryan?-

-L’ho visto andare con Gabriella in teatro.-

-Andiamo anche noi?-

Kelsi annuì. Le due chiusero nello stesso momento l’armadietto, per poi dirigersi verso il teatro della East High School. Salirono sul palco. Kelsi si diresse verso il gruppo dei musicisti del Drama Club, mentre Sharpay raggiungeva Ryan e Gabriella.

-Pronti per l’audizione.-

Gabriella sorrise, -Non sarò mai pronta per un’audizione della Darbus.-

Sharpay rise, -E’ vero, mette un po’ di paura.-

-Solo un po’.- concordò Ryan cingendo la vita di Gabriella con un braccio.

-Sharpay, hai visto Chad?-

La bionda si voltò, -Mi dispiace, Taylor. Ha gli allenamenti.-

Taylor abbassò lo sguardo, -Aveva promesso di venire.-

-Glielo ho detto anche io.- Sharpay le posò una mano sulla spalla, -Ehi, non fare quella faccia.-

-Se faccio questa audizione è solo perché lui mi ha sentita cantare. Possibile che deve sempre rovinare tutto?- si arrabbiò Taylor.

-Tay, stai tranquilla.- cercò di consolarla Gabriella, -Sono sicura che anche Chad è dispiaciuto.-

-Figurati, a quello non gliene importa niente di me.- Taylor guardò i tre, -Io non la faccio questa audizione.- disse girando le spalle e scendendo dal palco.

-Taylor, non fare così.- cercò di convincerla Ryan.

Taylor non gli diede ascolto ed uscì dal teatro.

-Giuro che non riesco a capirlo Chad.- disse Gabriella rammaricata dal fatto che l’amica non avrebbe cantato, -Sa quanto questa cosa era importante per Taylor.-

-Già. Sarà anche il mio migliore amico, ma a volte non riesco proprio a capirlo.- concordò Sharpay, -Vado a cercare Taylor.- disse scendendo dal palco.

Si ritrovò in corridoio e cominciò a cercare Taylor nelle varie aule. Non riusciva a capire perché Chad si comportasse in quel modo. Era noto a tutto il mondo che lui e Taylor si piacevano, ma ovviamente c’era l’orgoglio di mezzo. Un giocatore di basket e una secchiona. Solo il pensiero faceva ridere. Eppure era successo. Si erano innamorati. E Chad doveva ancora capire che cosa volesse dire mettere l’amore sopra a tutto. Anche ai pregiudizi.

Sharpay stava ancora ragionando su tutto ciò, quando girando l’angolo si scontrò con qualcuno.

-Oh, scusa.- disse alzando lo sguardo, -Troy…- disse con un filo di voce.

Troy sorrise, -Ehi, tutto bene? Dove stavi correndo?- le domandò gentilmente.

Lei ricambiò il sorriso, anche se un po’ più rabbuiato, -A cercare Taylor. Non vuole più fare l’audizione.-

-Ma è bravissima. Perché non vuole più…?- la sua domanda si fermò quando gli venne rivolta un’occhiata significativa, -Chad.- si rispose da solo, -E’ agli allenamenti, vero?-

-Già. Come mai non sei in palestra anche tu?- si accigliò.

-Ci stavo andando.- mostrò il suo borsone da basket, -Ma mi sono scontrato con te. Tranquilla, ci penso io a dare una strigliata a quel cappellone.-

-Ehi, con calma.- scherzò Sharpay, -E’ il tuo migliore amico.-

-Anche il tuo.-

-Già, ma io non ho intenzione di strozzarlo. Ma di farlo soffrire atrocemente.-

Troy appoggiò una mano sul muro, -Mi piace quando sei così diabolica.- le disse guardandola intensamente negli occhi.

Sharpay si ritrovò ad abbassare lo sguardo, -Ehm… devo cercare… Taylor…- balbettò.

-Ti imbarazzo?- le alzò il viso con una mano.

-Non dire sciocchezze, Bolton!- esclamò indispettita superandolo.

-A domani, Sharpay.-

-A domani, Troy.- alzò una mano in segno di saluto senza voltarsi.

Si ritrovò a sorridere, mentre un leggero rossore inusuale le imporporava le guance.

Quello era il suo gruppo.

 

************

Nuovo capitolo!! Lo posto ora perché oggi è il mio compleanno!! ^^ Evviva!!!! ^^

E siccome ho dieci minuti giusti, giusti devo purtroppo declinare i ringraziamenti al prossimo capitolo. Ma lo sapete che vi voglio bene, vero?? ^^

Baci!!

By Titty90 ^^

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Capitolo 3
*** I loro sì, i miei no! ***


Capitolo 2:

Capitolo 3: I loro sì, i miei no!

“Mamma, sto benissimo!” rise Sharpay giocando con il filo del telefono.

“Sei sicura, tesoro? Va veramente tutto bene?”

“Se non fosse così a quest’ora sarei lì da te, lo sai.” qualcuno bussò alla porta della sua camera, “Scusa, mamy. Ora devo andare.” disse non appena Ryan entrò e sillabò il nome Chad.

“Ti voglio bene, piccola. Ricordalo sempre!”

Anche io ti voglio bene, mamma. Saluta gli altri. Baci” salutò riattaccando il telefono.

-Come sta tua madre?- le domandò Ryan appoggiandosi allo stipite della porta.

Sharpay si infilò le ballerine bianche, -Bene. Anche se dice che gli manco terribilmente.- afferrò la borsetta bianca brillantinata, -Come sto?-

Ryan sollevò un sopraciglio. Indossava una minigonna scozzese bianca e rosa, con una cintura doppia bianca. La parte superiore era invece una maglia a collo alto bianca. I capelli biondi modellati in dolci boccoli, raccolti sulla parte destra da una molletta a fiore rosa.

-Sei stupenda, Rachel.- sorrise ammirandola.

Lei sorrise a sua volta, -Sharpay. Mi chiamo Sharpay.-

Ryan sollevò gli occhi al cielo divertito, mentre i due scendevano le scale. Sharpay sorrise a Chad, che teneva le braccia incrociate al petto e un’aria totalmente assorta.

-Pronto?- gli chiese dandogli un bacio sulla guancia.

Chad si riscosse, -Sei favolosa come al solito, Sharpay.- divenne ad un tratto serio, -E comunque no. Non sono pronto.-

-Oh, eddai.- gli strattonò una manica del giubbotto con fare capriccioso, -Sono riuscita a convincere la Darbus a rifar fare il provino a Taylor, ma tu devi essere lì in prima fila ad applaudirla.

-Lo sai che odio il teatro.-

-Ma ami Taylor.-

Chad si bloccò, punto sul vivo, -E se qualcuno mi prende in giro per il fatto che mi piace una secchiona?-

Sharpay inarcò un sopraciglio di scatto, per poi stringere la mano destra in pugno. Sorrise diabolica e mollò un pugno sulla testa del suo migliore amico.

-AHIA! Ma sei impazzita?- si lamentò Chad portando le mani tra i capelli ricci.

-Ah, non fare la vittima! Con il cespuglio che ti ritrovi al posto dei capelli non avrai sentito niente!- lo ammonì dandogli un colpetto sulla spalla.

-Ma perché mi hai dato un pugno?-

-Perché sei un’idiota, ecco perché.- rispose prontamente Sharpay, -Non mi piace che parli di Taylor in questo modo. Lei non è una secchiona. È Taylor. Hai capito o devo mollarti un calcio nelle parti basse?-

Chad si difese prontamente la zona in questione con le mani, -Ho afferrato il concetto.- asserì impaurito mentre Ryan se la rideva.

-E’ inutile che ridi, Ryan. Ce n’è anche per te!- Sharpay si voltò vero il fratello, -Gabriella mi ha detto che sei arrivato con un ritardo di un’ora e mezza al vostro appuntamento di ieri sera!-

-Oh oh.- deglutì piano facendo un passo indietro.

-Puoi scappare quanto vuoi, ma ti ho ripetuto mille volte che non bisogna mai far attendere le ragazze. Semmai è il contrario!- lo rimproverò.

-Ma si può sapere come fai ad essere così esperta in campo sentimentale?- le chiese Chad confuso, -Quante relazioni hai avuto per avere tutta questa esperienza?-

Sharpay si bloccò, lo sguardo perso nel vuoto.

Lei, Rachel, a Los Angeles teneva una rubrica nel giornale della scuola. Gli studenti le mandavano lettere, chiedendo consigli sul piano dell’amore o dell’amicizia. Lei una relazione? Mai avuta. Figurarsi. Non aveva nemmeno dato il suo primo bacio.

-Intuito.- borbottò riscuotendosi dai suoi pensieri che l’avevano portato ancora una volta alla sua vita passata, -E ora andiamo!- esclamò tornando quella di sempre.

I tre raggiunsero la loro scuola, prima di entrare nel teatro. Chad venne trasportato di peso da Sharpay, che quando voleva aveva una forza sorprendente. Si sedettero in prima fila, raggiungendo Gabriella che sorrise ricambiando un bacio di Ryan.

Sharpay assestò una gomitata al biondo, -Oh… già… Scusa se sono arrivato in ritardo ieri…- sussurrò all’indirizzo della mora, che scosse la testa accennando un Non fa niente.

Taylor era sul palco, accanto al pianoforte dove sedeva Kelsi. Stavano provando ancora una volta la canzone. Chad si guardò in giro. Il teatro era per metà pieno, dato che dopo le prove in molti avrebbero avuto dei corsi pomeridiani con la professoressa Darbus (per fortuna o sfortuna che dir si voglia). Quando la ragazza si voltò verso le poltrone incontrò lo sguardo di Chad e sorrise raggiante.

Sharpay sorrise soddisfatta, facendo l’occhiolino a Kelsi che annuì soddisfatta quanto lei, -Pronta?- sussurrò a Taylor.

Taylor annuì velocemente, voltandosi poi verso la professoressa, -Noi siamo pronte.- disse prendendo il microfono in mano. Kelsi iniziò a pigiare i tasti, lasciandosi trasportare dalla musica che lei stessa componeva.

 

E' nato come un gioco

questo amore tra di noi

non c'era una ragione

per avere tutto e poi…

se poi…voliamo dentro noi…

sembrava inafferrabile

come la nebbia che sta qui…

a farci compagnia

su strade di periferia…

e tu…mi dai sempre di più

lo sai…se amore è amore dai…

 

Chad strinse una mano di Sharpay, ammirando la ragazza che amava e che stava cantando sul palco.

-Grazie.-

La bionda si voltò verso di lui, sorridendo, -Di niente.- sussurrò ammirando anche lei l’amica.

 

E adesso averti qui…

mi sembra quasi un sogno sai..

e stringerti così tra le mie braccia

e poi guardarti in faccia

mentre dici si…(mentre dici si)

E adesso averti qui…

ormai senza nasconderci…

baciarti tra la gente

che ci guarda indifferente…

come non ha fatto mai…

 

-Sei stata fantastica!-

Erano usciti dal teatro. I provini erano finiti e la signora Darbus era stata molto contenta di offrire una delle parti principali a Taylor nel musical.

-Oh, non ho fatto niente…- disse imbarazzata Taylor.

-Scherzi?- trillò ancora Sharpay, -Te lo ripeto se non hai sentito bene: sei stata fantastica!- esclamò ancora per poi voltarsi verso Chad, -Vero, Chad?-

Il ragazzo in questione sorrise, annuendo vigorosamente, -E’ vero. Eri favolosa su quel palco.- confermò.

Taylor ricambiò il sorriso.

Sharpay capì di essere di troppo, dato che Gabriella e Ryan se l’erano filata per stare un po’ da soli, magari al parco cittadino. Cercò rapidamente una scusa per andarsene e quando vide una persona le venne un’idea.

-Troy!- esclamò dirigendosi verso il ragazzo in questione, -Andiamo?-

-Come scusa?- Troy sollevò un sopraciglio, su una spalla reggeva il borsone di basket.

-Ma come, non ricordi?- gli domandò indicando con gli occhi i due amici, -Avevi promesso che mi avresti accompagnata a prendere dei libri in biblioteca.-

Troy non recepì il messaggio, -Io non ho…-

-Bene! Ciao, ragazzi!- dopo aver salutato i due, lo prese per mano e lo trascinò lontano dalla scuola, -Accidenti, Troy!- lo rimproverò scherzosamente quando furono abbastanza lontani, -Non ci voleva mica un genio per capire che stavo facendo il terzo incomodo!-

Il ragazzo sorrise, capendo finalmente a cosa alludeva prima, -Oh, ora capisco!-

-Ecco, bravo.-

-Sharpay…-

-Mmm?- mugugnò in risposta fissandolo negli occhi azzurri.

-Puoi lasciarmi la mano?-

Sharpay fece passare lo sguardo sulle loro mani ancora intrecciate, -Oh, cavolo. Scusa.- disse lasciando la presa.

-Nulla.- Troy le sorrise superandola, -Se volevi fare colpo su di me bastava dirlo.-

Sharpay incrociò le braccia al petto, -Non volevo fare colpo su di te.-

-Farò finta di crederci.- fece spallucce lui allontanandosi, -A domani, Sharpay.-

-A domani, Troy.- e sospirò.

Quella scena le ricordava terribilmente una settimana prima, quando l’aveva incontrato in corridoio per cercare Taylor. Scrollando le spalle attraversò la strada sulle strisce pedonali. Diverse gocce di pioggia cominciarono a cadere dal cielo nuvoloso. Sharpay si mise il cappuccio del giubbotto bianco, ragionando un attimo sul comportamento di Troy.

Malizioso. Era sempre così quando erano da soli.

Scrollò le spalle ancora una volta.

I loro sì, i miei no! pensò automaticamente.

Se riusciva a risolvere i problemi degli altri, questo non vuol dire che dovesse saper risolvere i propri.

 

************

Scusate l’immenso ritardo nell’aggiornare questa ficcy, ma non ho avuto proprio tempo di scrivere il chappy. L’ho scritto questo pomeriggio stesso, mentre guardavo la pioggia scendere.

I ringraziamenti (sono la parte che preferisco XD) non li posso fare. E dire che li vorrei fare, ma purtroppo non ho tempoooooooooooo ueeeeeeeeeeeee çç grazie comunque a chi ha recensito e continuate a farlo per favore!!

VVB

By Titty90 ^^

 

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Capitolo 4
*** Occhi verdi ***


Capitolo 2:

Capitolo 4: Occhi verdi

Bip Bip

Sharpay si rigirò tra le coperte rosa del suo letto. Si mise un cuscino sopra la testa, per poi far spuntare la mano da sotto le lenzuola.

Bip Bip

Spense la sveglia con uno scatto, per poi rimettersi a dormire tranquillamente. Aprì gli occhi di scatto, voltandosi verso la sveglia. Sgranò le sue pupille sorpresa: le otto e mezza!

-Accidenti!- imprecò scostando le lenzuola e infilando le ciabatte.

Corse verso l’armadio e tirò fuori dei vestiti a caso, per poi passare al bagno e lavarsi velocemente. Si guardò allo specchio, controllando che fosse tutto a posto. I capelli biondi li aveva raccolti con una pinza sulla nuca, lasciando qualche boccolo libero. Indossava un paio di jeans bianchi e un dolce-vita nero a collo alto. Indossò in fretta una catenina d’argento che le aveva regalato la sorella prima che succedesse il finimondo e infilò ai polsi numerosi braccialetti. Calzò in fretta degli stivaletti col tacco neri che coprì premurosamente con i jeans. Prese la borsa a tracolla e mise dentro i libri, per poi correre giù in cucina.

Con suo enorme disappunto notò che i signori Evans non si erano degnati di svegliarla quella mattina. Ryan era uscito prima quel giorno, per via di una visita al centro giornalistico della città. Se lei frequentava la sezione B con Troy e Chad, lui frequentava la sezione A insieme a Gabriella e Taylor. Rinunciò alla colazione e corse nell’ingresso, prendendo le chiavi di casa e infilandosi il giubbotto. La sua attenzione venne accolta da un post-it che sostava vicino a delle chiavi. Lo afferrò e ne lesse il contenuto.

È arrivata la moto da Los Angeles. Tuo padre l’ha spedita l’altro ieri. Baci. Natalie.

Sorridendo raggiante afferrò le chiavi e corse nel garage. Accese la moto nera e partì alla volta della East High. Quando arrivò parcheggiò e controllò l’orologio. Erano le nove meno dieci. Imprecando ancora una volta corse verso il portone per poi aprire la porta della sua classe con il fiatone.

-Signorina Evans, finalmente ci ha degnati della sua presenza.- la rimproverò la professoressa d’Arte che sostava davanti ad una statua, -Stavamo disegnando questa scultura. Per lei è troppo tardi, dato il suo immenso ritardo. Ha la giustificazione?-

Sharpay scrollò la testa, -No, è che non è suonata la sveglia.- disse sinceramente.

La professoressa sorrise, -In questo caso la pregherei di aspettare fuori dall’aula. Io non l’ammetto in aula.-

La bionda roteò gli occhi e uscì dalla classe. Percosse il corridoio e arrivò al suo armadietto. Lo aprì e vi posò il proprio giubbotto. La campanella che segnava l’inizio della seconda ora spezzò l’aria. Senza farci caso ritirò anche la sciarpa e i guanti. Chiuse l’armadietto e si avviò verso l’aula di Economia Domestica.

Prese posto nel secondo bancone e in poco tempo i suoi compagni arrivarono.

-Buongiorno.- salutò i suoi due amici.

Troy e Chad ricambiarono il saluto sedendosi ai suoi lati. Loro tre formavano sempre un gruppo in quell’ora.

-Non fare caso a quella di Arte.- la rassicurò Chad poggiando il mento su una mano, -E’ una megera, lo sai.-

L’amica si strinse nelle spalle, -E chi ci pensava?- sorrise infatti.

Troy la studiò un attimo, -Non l’avevo mai notato, sai?-

-Che cosa?-

-Beh… ero convinto che i tuoi occhi fossero nocciola.- spiegò confuso, -E invece sono verdi.-

Sharpay sbatté le ciglia nere, per poi afferrare uno specchietto dall’astuccio. Vide i suoi occhi verdi.

No! Le lenti!

Ritirò lo specchietto e abbozzò un sorriso, -Oh… ehm… ti sarai sbagliato…-

-Ehi, anche io pensavo fossero marroni.- disse però Chad.

Sharpay non lo ascoltava nemmeno. Se non portava le lenti colorate, questo voleva dire che fra qualche minuto… Guardò la lavagna e non si stupì di non riuscire a leggere le parole della ricetta appena scritta dall’insegnante. Sospirando prese un paio di occhiali fini bianchi dalla borsa e se li mise, provocando ancora più stupore nei suoi due amici.

-Non una parola.- li zittì immediatamente copiando la ricetta sul suo quaderno, -A proposito, com’è andata poi ieri pomeriggio?- si riferì a Chad mentre prendeva dal bancone una teglia per preparare i biscotti.

-Oh! Ehm… beh… cioè, insomma… io… e così lei…-

Troy passò il sacchetto di farina a Sharpay, gettandole uno sguardo eloquente e rassegnato, -Hanno litigato.-

La bionda prese il sacchetto in mano e guardò dritto Chad, -Sei senza speranze.- sbuffò infine, -Era l’occasione perfetta. Potevi dichiararti!-

-Ho cercato di baciarla. Ma quando sono passati Zeke e Jason non ho resistito e ho fatto finta che non stavo parlando con lei.-

Troy si bloccò nel tentativo di prendere il cioccolato fondente, -Amico, tu sei completamente fuori! Non hai baciato Taylor perché c’erano Zeke e Jason?-

-E la frase Baciarti tra la gente che ci guarda indifferente?- gli ricordò Sharpay, -Te la sei già dimenticata?-

-Provateci voi a baciarvi davanti a tutti.-

-E che problema c’è?- domandò Troy, -Ci proviamo, Sharpay?-

-Non dire sciocchezze, Troy.- lo rimproverò la bionda tagliando la tavoletta di cioccolato nero, -Per le prime tre ore sono al Giornale della città. Ma alla fine della scuola devi assolutamente fare pace con Taylor.-

-Uffa, in che modo?-

-Beh… potresti baciarla davanti a tutti.- buttò lì Sharpay.

Chad sgranò gli occhi, -Sei impazzita?-

Sharpay brandì il coltello minacciosamente, -O fai come dico io o questo coltello te lo ritroverai nella scatola cranica, visto che non c’è niente da salvare lì dentro!-

-Sharpay, non credi di esagerare?- arretrò Chad spaventato.

-Amico, lei non esagera mai.- gli ricordò Troy sorridendo.

§§§§§§§§§§§§

-Pronto?- gli chiese Sharpay in un sussurro.

-No.- sibilò Chad.

Sharpay lo spinse poco delicatamente nel corridoio dall’aula di Latino. Chad si voltò verso di lei scioccato, volgendo uno sguardo preoccupato a Troy. Quest’ultimo si strinse nelle spalle, alzando le mani in segno di resa. Era meglio non mettersi contro Sharpay.

-Vai.- sibilò minacciosa indicando un punto del corridoio.

Chad si fece coraggio e si mosse verso Taylor, che stava riponendo dei libri nel proprio armadietto, -Ciao.-

Taylor, appena lo vide, assunse un’aria pensierosa, -Ciao.- salutò voltandosi di nuovo verso il contenuto del proprio armadietto.

-Accidenti…- imprecò Sharpay sentendo squillare il proprio cellulare, lesse il nome e rispose, “Gabriella?”

“Io e Ryan siamo nell’aula di Storia.”

Sharpay fece un cenno a Troy e i due si voltarono verso una porta dove stavano Ryan e Gabriella nascosti. Tutti e quattro sospirarono, sperando che quei due si dessero una mossa.

Dici che ce la faranno?” domandò Gabriella ansiosa.

“Bah… conoscendo Chad…” le ricordò Sharpay, “Vedremo. le due ragazze riattaccarono e osservarono la scena dai loro nascondigli.

-Davvero credi che Chad non ce la farà a dichiararsi?- domandò Troy corrucciato.

La bionda indicò con un cenno della testa il suo migliore amico, -Beh, non mi sembra se la stia cavando alla grande in questo momento!-

-Eddai, Taylor! Ti giuro che non volevo!- cercò di convincerla Chad.

I quattro amici decisero di uscire dall’aula e osservare la scena senza nascondersi. Ormai non era un problema dato che tutti gli studenti della East High stavano osservando la scena impotenti.

-Dovevi pensarci prima, idiota!- ribatté Taylor decisa.

-Cosa diavolo devo fare per farti capire che mi piaci, eh?- le domandò ad alta voce.

Taylor si bloccò, mentre Chad ne approfittava per catturare le sue labbra in un bacio. I due rimasero a baciarsi diversi secondi, con il cuore che batteva troppo forte.

-Troy… dammi un pizzicotto…- Sharpay strinse una manica della camicia del ragazzo, -Anzi no. Non voglio svegliarmi!-

Troy scoppiò a ridere nel silenzio del corridoio. Tutti si voltarono verso di lui, compresi Chad e Taylor che si erano staccati non appena avevano sentito la risata dell’amico.

-Oh… ehm… come sei spiritosa, Sharpay!- cinse la vita della ragazza con un braccio, -Oh, non badate a noi! Continuate pure.- disse allegramente trascinando Sharpay fuori dalla scuola.

Ryan e Gabriella trattennero a stento le risate, mentre raggiungevano Chad e Taylor per congratularsi con loro.

-Mi lasci per favore?- domandò Sharpay sarcasticamente.

-Lo sapevo. Ti imbarazzo.- dichiarò Troy lasciandola.

Sharpay fece una smorfia canzonatoria, prima di dirigersi verso alcune mote agganciate. Troy la seguì accigliato. Di solito lei veniva in macchina. Si fermarono davanti a una moto nera, Sharpay tirò fuori le chiavi e prese il casco.

-Questa è tua?- si stupì Troy.

La bionda annuì, -Certo. Ti sembra strano che possieda una moto?-

-E’ stupenda! Ti prego, fammela guidare!- implorò incrociando le mani.

Sharpay scosse la testa divertita, -Non ci penso proprio.- negò con veemenza.

-Eddai! Fallo per me!-

I due si fissarono negli occhi. Sharpay sospirò, passandogli un casco, -A patto che tu non me la rompa.- accettò dandogli anche le chiavi.

-Evvai!- esclamò eccitato Troy mettendosi il casco e salendo, -Forza, sali.-

Sharpay prese posto dietro di lui, dopo essersi infilata il casco bianco, -Mi raccomando.- lo avvertì stringendosi a lui per non cadere.

Troy mise in moto e i due partirono alla volta della villa degli Evans. Arrivarono dieci minuti dopo. I due scesero dalla moto e Troy le restituì il casco.

-E’ troppo bella questa moto!- affermò convinto fino all’ultimo di quello che diceva.

-Lo so. Infatti è mia.- ribatté Sharpay ironicamente.

-Ah, fai la spiritosa?- domandò Troy prendendola in braccio e facendola girare in aria.

-Troy, lasciami!- scoppiò a ridere Sharpay allacciando le braccia intorno al suo collo.

Lui rise, per poi posarla a terra. Si guardarono diversi secondi. Troy sorrise, spostandole una ciocca di capelli biondi dietro all’orecchio.

-Stasera gli altri vengono da me a vedere un film. Tu ci sei?-

Sharpay annuì lentamente, -Certo…- mormorò con il cuore in gola.

Troy sorrise maliziosamente, avvicinando il suo viso a quello della ragazza. Il cuore di lei batteva all’impazzata mentre le labbra di Troy sfioravano le sue, quando tornò alla realtà.

-No, non posso!- esclamò slacciandosi dal suo abbraccio, -Fa finta che non sia successo niente.-

-Ma… Sharpay!- la rincorse fino al cancello della villa, -Ehi, che cosa ti prende? Ho fatto qualcosa di sbagliato?- si preoccupò afferrandola per una mano.

Sharpay scosse la testa, -No, sono io che ho fatto qualcosa che non dovevo fare. Mi dispiace, ma è meglio che siamo solo amici.-

-Perché? Insomma… non c’è niente di male, no?-

-Mi dispiace, ma non posso uscire con i ragazzi.- aprì il cancello della villa e ci si chiuse all’interno, -Mi sono dimenticata che stasera devo studiare. Ci vediamo domani a scuola, ok?- corse per il giardino immenso, lasciando un Troy alquanto sorpreso.

-Rachel, è successo qualcosa?- le domandò il signor Evans vedendola entrare in casa velocemente.

-No, Andrew. Non è successo niente, non si preoccupi.- lo rassicurò prima di correre su per le scale.

-Ehi, dove correva Rachel?- domandò la signora Evans raggiungendolo nell’ingresso.

-Credo abbia qualche problema. Problema di donne.- specificò.

-Oh. Vado io.- sorrise la moglie prima di salire le scale. Raggiunse la camera della figlia e bussò, -Rachel, posso entrare?-

-Sì, entri pure.-

-Ti ho detto di darmi del tu.- le ricordò entrando nella stanza ordinata della bionda, -E’ successo qualcosa a scuola?-

-No… è che…- la giovane sospirò, -Troy mi ha baciata.-

-Beh, è un ottimo ragazzo. Bello, intelligente quando vuole, sportivo.- la signora Evans si sedette accanto a lei sul letto a baldacchino, -Cosa c’è che non va?-

-Non posso innamorarmi, Natalie.- sorrise tristemente.

-Oh, mia cara.- le accarezzò una guancia, -Ti posso dare un consiglio? Come se fossi veramente tua madre?-

La ragazza annuì, -Certo…-

-Segui il tuo cuore. Sempre.- sorrise alzandosi poi dal letto. Uscì dalla camera chiudendosi la porta alle spalle.

Sharpay sospirò, gettando uno sguardo alle foto che aveva sul comodino. Una ritraeva lei e la sua vecchia famiglia, l’altra lei e la nuova famiglia. Avrebbe tanto rivoluto vedere la sua vera madre. Ma sapeva che era ancora troppo presto.

-Meglio che mi metta studiare…- sospirò sedendosi alla scrivania.

Si guardò allo specchio e si studiò un attimo. Gli occhi verdi che brillavano da dietro gli occhiali. Sospirò.

Verde speranza.

Certo.

Come no.

 

************

E finalmente i ringraziamenti subito dopo il nuovo capitolo XD

LaTerrestreCrazyForVegeta (Eh, non dimentichiamoci che si chiama Rachel eheh XD)

Jud_91 (Forse perché è Tropay XD Ecco perché ti piace, Jud ^^)

Star_95 (Non proprio presto, ma almeno ho aggiornato ^^)

jess (Mah… forse prenderò in considerazione la tua idea… XD Benvenuta in HSM-EFP ^^)

Herm90 (Sorellina, dovevo fare un Troy un po’ migliore, perché se no me lo strozzavi XD)

NewGirl (Sì, forse è meglio che riparliamo di quell’hobby. Decisamente. ^^)

*Aqua Princess* (Sisi, anche io faccio così con i miei amici. XD Contenta? Ho messo un po’ di Chaylor in questo chappy!! ^^)

Vivy93 (Un po’ di sana Chaylor ci vuole sempre, dovresti averlo imparato dopo le ripetizioni mie e di Herm!! XD)

Jchan Vs Vchan (Ebbene sì, Rayella in questa ficcy è confermata!! XD)

hsm4everfan (Riesci a resistere un’altra settimana? XD)

In sostanza grazie!! ^^

Baciotti

By Titty90 ^^ ra una accanto.  sua vera famiglia.guardo su una foto che aveva sul comodino. er cena. locemente.

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Capitolo 5
*** Cuor non dirmi no ***


Capitolo 5: Cuor non dirmi no

Capitolo 5: Cuor non dirmi no

Lunedì.

Quinta ora.

-Ormai non mi stupisco nemmeno più di tanto.- dichiarò la signora Darbus girando per l’aula a consegnare dei fogli, -I vostri temi sulla vita di William Shakespeare sono stati molto deludenti, tranne per qualche eccezione.- Chad prese il proprio compito, su cui troneggiava una B+, -Danforth, sembra che per una volta ha studiato.-

Sharpay trattenne l’istinto di voltarsi verso l’amico, che invece tratteneva le risate.

-Signorina Evans…- la richiamò all’attenzione l’insegnante, -Il suo compito è quello che più mi ha stupito.-

La biondina afferrò il compito, con un elegante scrittura rossa era incisa una A+ con vari punti esclamativi. Sospirò. La sua vecchia professoressa le aveva dato solo una B per quel compito nella precedente scuola.

-Probabilmente farò un compito di recupero, questa volta su Pablo Neruda.- si sedette sul suo trono, -Ora aprite il libro a pagina venti-

Toc Toc

-Avanti!- esclamò con voce altisonante.

La porta si aprì e nell’aula apparve il volto di un uomo dalla barba rada, corti capelli neri e un basco calato sul viso. Era vestito con un completo nero, formato da giacca e cravatta. Gli studenti si accigliarono. Che fosse un nuovo professore?

-Posso fare qualcosa per lei?-

-In effetti sì. Vorrei parlare con la presidentessa del Drama Club.-

La classe si voltò verso Sharpay, che strinse gli occhi cercando di capire chi fosse quell’uomo. Quest’ultimo si tolse il cappello, rivelando una cicatrice che andava dal sopraciglio (percorrendo l’occhio verde) fino a metà guancia. Sharpay sbarrò gli occhi, trattenendo il fiato.

-No… non può essere…- mormorò mentre vari chiacchiericci si diffondevano per l’aula.

-Certo. Potrei sapere però chi è lei?-

-Oh, solo un vecchio amico di famiglia.-

-Il suo nome, prego.- squittì sospettosa l’insegnante.

-Ha ragione.- si intromise alzandosi e rivolgendogli un sorriso, -Come va, zio?- gli diede una pacca sulla spalla con fare amichevole.

Lo zio sollevò un sopraciglio, sorridendole a sua volta, -Bene, nipotina. Ryan?-

-Oh, non siamo in classe insieme.- scrollò le spalle ingenuamente, -Possiamo vederci più tardi, ok? Con Ryan, mamma e papà.-

L’uomo annuì, -Ci vediamo a casa allora.- salutò ed uscì dall’aula calcandosi il cappello in testa.

Sharpay ritornò al suo posto, mentre la professoressa ricominciava la lezione. Lei non ci pensò minimamente. In quel momento aveva in mente solo il viso appena visto, che conosceva da diciassette lunghi anni. Uno dei primi che aveva visto alla nascita. Un volto che stava sulla foto del suo comodino.

-Che cosa ci fai qui, papà?-

Il signor Brenew abbracciò la figlia, nel salotto della villa degli Evans. Ryan posò lo zaino sulla poltrona, andando a baciare una guancia della madre e a stringere la mano al padre. Sharpay abbracciava di rimando il suo vero padre, con le lacrime agli occhi.

-Non riuscivo a resistere. Dovevo vederti.- sorrise il signor Brenew lasciandola andare, -Accidenti, ho faticato a riconoscerti, sai? Sei così…- le accarezzò i capelli biondi, ricordando quando li portava castani.

-Diversa?- concluse per lui sorridendogli con affetto, -Papà, è pericoloso. Mi sono trasferita proprio per non mettere nei guai te, mamma e Katie.-

Il padre scosse la testa, -Volevo vedere come stavi. Si sente così tanto la tua mancanza a casa.-

Rachel sorrise, posando la borsa sul divano, -Come stanno mamma e Katie?-

-Bene.- il signor Brenew le si sedette vicino, -Katie però piange ogni volta che vede una tua foto.-

-Ha solo dieci anni.- abbassò lo sguardo Rachel, -Non può capire.-

-Signor Brenew, si vuole trattenere a cena?- domandò la signora Evans con un sorriso.

-Oh, no. Parto con il treno delle sei.- declinò l’offerta, -Magari quando sarà tutto a posto… potremmo cenare tutti insieme. Le due famiglie della mia piccola riunite, che ne dite?-

Il signor Evans acconsentì con la testa, -Certo. Non vedo l’ora.-

L’ora dei saluti arrivò presto. Rachel accompagnò il padre alla porta, mentre alcune lacrime scendevano da dietro gli occhiali.

-Ehi, non piangere.- la incoraggiò l’uomo, baciandola la fronte, -Ci vediamo presto, piccolina.-

-Ciao, papà.- Rachel rimase un attimo sulla porta, fissando il padre che usciva dalla villa. Con un sospiro chiuse la porta di casa dietro di sé e ritornò in salotto, dove Ryan stava giocando alla play-station.

-Tuo padre è andato?-

-Già.- prese il secondo joskey, giocando con Ryan a Mortal Kombat.

Ryan la fissò incerto, -Senti… cos’è successo con Troy?-

-In che senso?-

-Andiamo, ho notato come vi guardate in questi giorni.- la incitò il biondo mettendo in pausa il gioco.

Rachel si voltò verso di lui, sorridendo amaramente, -Mi ha baciata.- rispose senza troppa enfasi nella voce.

-Finalmente si è dato una mossa!- esultò Ryan con tanto di alzata di braccia al soffitto bianco.

La biondina sbatté le palpebre qualche volta, -Tu lo sapevi?- domandò in un sussurro appena udibile.

-Ovvio.- scrollò le spalle lui, -E’ da quando sei arrivata alla East High che mi tormenta con i suoi dilemmi d’amore.-

-Dirmelo prima, no?- domandò ironicamente, -Sai bene che non posso innamorarmi in questo momento.-

-Oddio, Rachel…- sospirò stancamente Ryan buttando gli occhi al cielo, -Non puoi scappare dall’amore solo perché sei incasinata in questo momento.-

-Ragiona. Con tutte le probabilità io tornerò a Los Angeles quanto tutto sarà finito.- incrociò le gambe parandosi di fronte a lui, -Come potremmo vivere una relazione a distanza?-

-Rachel, hai diciassette anni.- le ricordò Ryan ridendo, -Corri il rischio.- si alzò in piedi per poi mettersi il maglione lasciato sul divano.

-Ryan, non puoi capire.- abbassò lo sguardo Rachel pensierosa, -In questo momento non posso correre nessun rischio.-

Ryan la fissò tra il compassionevole e lo scocciato, -Ah, Rachel! E che palle!- esclamò ridendo e uscendo dal salotto.

Rachel scosse la testa divertita, spegnendo la console. In qualche modo Ryan aveva ragione. Sospirando si alzò da terra e prese la borsa con i libri lasciata sulla poltrona. Si chiuse in camera sua, tirando fuori qualche libro dalla borsa. Decise di mettersi a studiare, per portarsi avanti, quando il pianoforte bianco che aveva nella sua enorme camera la distrasse.

Forse un modo c’era per esprimere ciò che provava.

§§§§§§§§§§§§

Dlin Dlon

Ryan apparse dalla cucina con una coppa di gelato al cioccolato in mano. Aprì la porta di casa dopo aver visto dallo spioncino chi era.

-Che bella sorpresa.- sorrise malizioso baciando Gabriella.

Gabriella ricambiò il bacio, -Siamo passati a chiedere a te e Sharpay se vi andava di andare al cinema.-

-Io accetto. Non ho niente di meglio da fare.-

Chad guardò oltre la sua spalla, -Ma Sharpay dov’è?-

-Sarà in camera a studiare.- lo informò Ryan stringendosi nelle spalle.

-A studiare?- sollevò le sopraciglia Taylor, che teneva una mano stretta tra quella di Chad, -Di solito sono io quella che il pomeriggio studia pur non avendo nessun compito.-

-Dai, valla a chiamare.- lo incitò Gabriella.

Troy precedette il biondo, -Vado io. Tu pulisciti la bocca, che è piena di cioccolato.- disse facendo scoppiare a ridere tutti.

Salì le scale di corsa, mentre le risate si allontanavano dalla sua acustica. Si guardò in giro, riconoscendo una porta con una stella sopra. Si avvicinò e bussò, ma non ricevette risposta. Ovvio, visto che c’era una musica altissima che si diffondeva. Aprì un piccolo spiraglio della porta e sbirciò dentro, trovandola seduta al pianoforte.

 

Cuor non dirmi no

Forza non lasciarmi

Non abbandonarmi qui

È la vita che ti offre un’occasione

Ma io ho paura, sì

Ho il mondo immenso se non hai

Dei ricordi dietro te

 

Troy l’ascoltò rapito. La voce di Sharpay era da sempre magnifica, ma quella canzone che non aveva mai sentito le donava un timbro diverso, capace di esprimere delle emozioni.

 

Lungo la mia via

C’è già chi mi aspetta

C’è da sempre sì, lo so

E mi capiranno sempre con amore

Dove sono scoprirò

E capirò anch’io il perché

Dei ricordi dietro me

 

Rachel non sapeva che il ragazzo la stesse spiando e quindi continuò il suo canto tranquillamente. Troy la osservò attentamente, sorridendo. Era bellissima.

 

Amor, famiglia

Son le cose che potresti avere tu

Amor, famiglia

Io le troverò per non lasciarle mai più

 

Rachel improvvisamente si alzò in piedi, cantando senza musica. Ballò per la stanza con il foglio della canzone appena scritta in mano. Troy si scostò un poco, per non essere visto mentre la bionda passava davanti alla porta della camera girando su sé stessa.

 

Qualche passo e vai

Dietro la speranza

La mia strada seguirò

Poi saprò chi sono

Ed avrò un futuro

Nel mio cuore già lo so

Sì, fa che sia un segno

Non soltanto un sogno

Il passato ora c’è

E un posto avrà qui per me

 

Troy chiuse la porta nello stesso momento in cui Rachel si sdraiò sul letto scoppiando a ridere. Ci si appoggiò un attimo, per poi scendere le scale e raggiungere agli amici.

-Allora? Viene?- domandò Chad.

Troy scosse la testa, -Era impegnata. Andiamo noi.- il gruppetto uscì di casa.

Rachel continuò a ridere per un po’, poi sentì la porta di casa sbattere. Si affacciò alla finestra e vide gli amici uscire senza di lei. Il sorriso le scomparì, chiedendosi come mai non l’avessero invitata come sempre. Troy ad un certo punto si voltò verso di lei. A Rachel mancò un battito, mentre lui la salutava con un gesto della mano e sillabava alcune parole.

Scattò via dalla finestra, lasciando che la tenda bianca coprisse la visuale. Corse verso il letto e prese in mano il testo della sua canzone. Il titolo era Cuor non dirmi no. E Troy aveva sillabato quelle parole.

L’aveva sentita mentre cantava. Si sedette sbalordita, ma un po’ sollevata dal fatto che Troy non potesse sapere perché avesse scritto quella canzone.

Come poteva sapere che era dedicata proprio a lui, ai suoi amici, alla sua nuova famiglia, alla sua vecchia famiglia. E in particolar modo a ciò che lei era in realtà: Rachel.

 

************

Ecco qui il nuovo chappy ^^ Come vedete a poco a poco i pezzi della vita di Rachel stanno invadendo quella di Sharpay. È una cosa che mi piace, perché è come se esistessero due persone in una sola.

La canzone è Cuor non dirmi no di Anastasia.

Passiamo alle vostre recensioni (magnifiche come al solito ^^)

Herm90 (Chissà perché ti è piaciuta la scena Chaylor sorellina ^^)

Jud_91 (Devo trovare un nome al paring Troy/Rachel XD)

LaTerrestreCrazyForVegeta (Come ho detto sopra man, mano la vita di Rachel sta invadendo quella di Sharpay. Le conseguenze si vedranno nei prossimi capitoli ^^)

jess (Sì, in effetti hai ragione. Ma credo anche che Sharpay/Rachel sappia quello che fa. Non vuole soffrire, ecco tutto =^^=)

Jchan Vs Vchan (Ecco arrivato il nuovo chappy ^^ Forse un po’ in ritardo, ma ho voluto lavorarci un po’ sopra prima ^^)

*Aqua Princess* (Beh. Sharpay avrebbe usato la sua favolosa macchina rosa, ma Rachel è tutta un altro tipo di persona ^^ Io l’ho superato l’esame, adesso me ne mancano tre. Quale hai dato?)

Vivy93 (Sì, lo penso anch’io! Senza amore non saprei come fare!)

NewGirl (Ma… non si usano i cellulari a scuola, non lo sai?? XD [Vabbè… ha parlato quella che si ascolta la musica sul cell durante Diritto… Ndmiacoscenza] Allora è deciso. Il quarto capitolo è ufficialmente tuo XD)

In sostanza grazie ^^. Fatemi sapere che cosa ne pensate di questo chappy (e sperate che aggiorni in fretta questa ficcy ^^’’’ Purtroppo è un po’ complicata da scrivere e quindi mi ci vuole un po’ di tempo per collegare le varie cose XD)

Bacioni

By Titty90 ^^

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Capitolo 6
*** Tutti a dormire da me ***


Capitolo 6: Tutti a dormire da me

Capitolo 6: Tutti a dormire da me

-Dobbiamo parlare.-

Troy si voltò, -Di cosa, Sharpay?-

Sharpay prese un grosso respiro, -Della canzone.- rispose stringendo i libri al petto.

-Quale canzone?- fece l’indifferente lui posando i libri nell’armadietto aperto.

-Troy!- lo prese per un braccio e lo fece voltare di nuovo verso di lei, -Non scherzare.-

Il ragazzo le sorrise, -Tranquilla, cara. Guarda che è una bella canzone.-

-Grazie, ma non è questo il punto.- Sharpay gli si avvicinò un po’, -Non devi dirlo a nessuno.- sussurrò per non farsi sentire in mezzo al corridoio gremito di studenti che si avviavano a casa.

-Perché sussurriamo?- domandò Troy corrucciato.

Sharpay gettò gli occhi al cielo, per poi prendergli una mano e trascinarlo per il lungo corridoio della scuola. Aprì la porta del laboratorio di scienze e ci entrò.

-Ora possiamo parlare a tono normale, contento?- domandò sarcastica.

Troy ridacchiò, -Dai, qual è il problema? Quella canzone è favolosa…- si bloccò un attimo, abbassando lo sguardo, -Proprio come te…- aggiunse senza ironia nella voce.

-Oh, no. Ti prego.- lo scongiurò Sharpay facendo per aprire la porta dell’aula.

Troy la raggiunse e appoggiò una mano sulla porta richiudendola, -No, mi devi una spiegazione.-

-Ti prego, non fare così.- abbassò lo sguardo lei appoggiando la schiena alla porta.

Lui, con il braccio disteso per non permetterle via di fuga e per essere sicuro che non aprisse la porta, si avvicinò al suo viso, -Spiegami perché non possiamo stare insieme.-

Sharpay alzò lo sguardo, -Scusa, ma io… oh, basta. Io non ti devo spiegazioni!-

-Non ti piaccio?- la interruppe lui.

-Troy…- Sharpay appoggiò la testa contro il suo petto, -Tu mi piaci. Davvero.- arrossì mentre diceva quelle parole.

Troy sorrise, cingendole la schiena con le braccia, -E allora qual è il problema?-

La bionda sorrise contro il suo petto, -E’ una lunga storia.-

-Non ho fretta.- asserì facendola ridere.

-Oh… non ne dubito.- alzò la testa guardandolo negli occhi azzurri, -Ti prego, non torniamo più su questo argomento.-

-Sharpay… io voglio stare con te.- le sorrise guardandola in quegli smeraldi, -Ma non portavi gli occhiali?-

Sharpay rise, -Lenti a contatto. Fanno miracoli.- ritornò seria a poco a poco, -Prometti di non fare domande?-

-Domande su cosa?-

-Su delle mie stranezze, su cose che magari non riusciresti a capire da solo.- spiegò in un mormorio.

Troy le sorrise, -Tutto pur di stare con te.- si avvicinò al suo viso e appoggiò le labbra su quelle invitanti della biondina.

Sharpay ricambiò, stringendolo a sé. Certo, il suo primo bacio era stato davanti al cancello della villa Evans, ma quello era tutta un’altra cosa.

-A proposito… tutti a dormire da me stasera.- lo informò Sharpay sorridendo, -Tu e i ragazzi guarderete la partita, poi rimarrete a dormire con noi ragazze.-

-Mmmm… mi va l’idea…- Troy si chinò a baciarla di nuovo.

§§§§§§§§§§§§

 

STOMP!

Ryan alzò gli occhi al cielo, -Diavolo, ma quanto sono rumorose le ragazze?- domandò posando la scodella di patatine sul tavolino.

-Ma che ne so.- scrollò le spalle Chad, -Ah, ma quello era un fuori campo!- esclamò riferito alla partita di hockey che stavano seguendo alla televisione a plasma di casa Evans.

STOMP!

-Ma si può sapere che cosa stanno combinando?- domandò Jason perplesso.

-Non ci dovremmo preoccupare?- rincarò Troy.

-Naaa, le ragazze sono fatte così.- all’ennesimo STOMP Ryan si alzò dal divano, -Ok, andiamo a vedere che combinano.-

I ragazzi salirono le scale, Ryan bussò un paio di volte alla porta della camera della sorella. Non ricevette nessuna risposta, quando poco dopo la porta si aprì e apparve Kelsi con un paio di pantaloncini corti e una maglietta, rigorosamente verdi.

-Ragazzi!- trillò togliendosi una piuma dai capelli, -Non stavate guardando la partita?-

-Lo faremmo se voi non faceste tanto casino.- gli fece notare Chad.

-Ehi, non trattare così la mia ragazza.- Jason si avvicinò a Kelsi e la baciò teneramente.

-Kelsi, vieni!- Gabriella raggiunse l’amica, -Ragazze, abbiamo degli intrusi!- esclamò baciando con passione Ryan.

-Falli entrare!-

Le due ragazze seguirono l’ordine delle amiche e fecero entrare i maschi nella stanza.

-Ma che è successo qua dentro?- domandò Chad sbarrando gli occhi.

-Lotta di cuscini.- rispose Taylor lanciandogliene uno tutto pieno di piume, -Avevate bisogno?-

-No, volevamo solo sapere che cosa stavate combinando.- rispose Troy andandosi a sedere vicino a Sharpay, -Glielo hai detto?-

-Detto cosa?- domandò Gabriella mentre Ryan l’accoglieva tra le sue braccia seduto sul pavimento pieno di piume.

-Ehm… non ne ho avuto l’occasione…-

-Ehi, ci siamo anche noi qui!- ricordò loro Kelsi divertita.

Troy guardò la bionda, che si limitò ad annuire. Prese lui la parola, -Ci siamo messi insieme questo pomeriggio.- comunicò mentre Sharpay arrossiva leggermente.

Ryan sgranò gli occhi celesti, puntando il suo sguardo dritto nella sorella. Le fece una domanda con quegli occhi, a cui le rispose per mezzo dei suoi occhi verdi con un bagliore felice, ma che aveva anche qualcosa di rammarico. Loro due erano gli unici a sapere la verità ed erano anche a conoscenza del fatto che presto tutto sarebbe tornato come prima.

Sharpay sarebbe tornata Rachel. E sarebbe tornata nella sua vera casa.

La mattina dopo Sharpay si alzò di buon grado dal sacco a pelo, volgendo un sorriso al suo gruppo che dormiva ancora beatamente nella sua camera tutta rosa e bianca. Diede un bacio veloce a Troy che sonnecchiava tranquillo su un cuscino lungo e rosso, per poi andarsi a fare una doccia.

Quando fu pulita e fresca scese le scale, avviandosi verso la cucina. Solo una persona mancava all’appello in camera. E quella persona era l’unica che sapeva tutto di lei.

-Buongiorno, Ryan.- salutò dandogli un bacio sulla guancia.

Il biondino sorrise, passandole la tazza già pronta con il suo cappuccino, -Dormito bene?-

-Fantasticamente.- rise sedendosi al bancone, -Ryan… secondo te ho fatto bene? Intendo a mettermi con Troy…-

Ryan le si sedette di fronte, agguantando un croissant alla marmellata, -Non lo so. La decisione spetta a te.-

-E’ solo che… quando Troy scoprirà chi sono…- si interruppe un attimo girando il cucchiaino in verso orario, -Ho paura che lui mi odi…-

-Se vuole bene a Sharpay, vorrà bene anche a Rachel.- la rassicurò Ryan.

-Ne sei sicuro?-

Il ragazzo le sorrise dolcemente, -Mia cara Rachel… io non sono sicuro di niente. Ma so che tu sei speciale.- le prese una mano, -E so che anche Troy lo pensa.-

Lei si ritrovò a sorridere timidamente, all’indirizzo di Ryan. Ricambiò la stretta, felice che lui potesse comprenderla fino in fondo e non la giudicasse come avrebbe fatto chiunque.

-Voglio solo essere me stessa. Ma dentro di me… vivono due persone. Capisci?-

-Devo dire che sei un po’ contorta, Rachel.-

-Voglio solo tornare dalla mia vera famiglia. Voglio solo tornare ad essere Rachel Brenew e non Sharpay Evans.- spiegò tristemente, -Sono felice di aver conosciuto te, Troy, Chad e tutti gli altri. Ma mi manca qualcosa. E quel qualcosa è la mia vecchia vita.-

-Non ti preoccupare. Andrà a tutto posto, Rachel.- la rassicurò Ryan.

-Cos’è questa storia?-

I due si voltarono verso l’ingresso della cucina, stupiti per quella terza voce. Trattennero entrambi il respiro, preparandosi già mentalmente a spiegare al nuovo arrivato ciò di cui stavano parlando.

 

************

Ecco qua il nuovo chappy!! ^^ Piano, piano le cose stanno venendo fuori allo scoperto, visto?

Passiamo ai ringraziamenti:

Herm90 (Grazie, sister. Eh, hai visto cosa fa la nostra telepatia? XD)

Jud_91 (Dico che un nome perfetto per il paring XD Trachel. Mi piace XD Brava Jud!!)

LaTerrestreCrazyForVegeta (Chi sarà mai il personaggio misterioso comparso in cucina? E Rachel e Ryan gli spiegheranno davvero di cosa stavano parlando? O troveranno una scusa? Tutto nella prossima puntata XD)

Jchan Vs Vchan (Non è che ti piace perché c’è Rayella, Vk?? XD)

 

Grazie mille!! ^^

Baci

By Titty90 ^^

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Capitolo 7
*** Caccia al tesoro ***


Capitolo 6:

Capitolo 7: Caccia al tesoro

-Cos’è questa storia?-

-Ehm… meglio che ti siedi, Chad…- lo incoraggiò Sharpay indicando lo sgabello accanto al suo.

Chad, i capelli raccolti in un codino, e già vestito per la giornata la guardò un po’ strano. Annuì e si sedette accanto a lei, appoggiando le braccia sul bancone della cucina.

-Esattamente… cos’è che hai sentito?- domandò Ryan.

-Più o meno da Voglio solo tornare dalla mia vera famiglia. Sharpay, per favore spiegami.- la intimò Chad preoccupato per la sua migliore amica.

La biondina fece un piccolo sorriso, -Non mi chiamo Sharpay.- prese un grosso respiro, -E non sono la sorella gemella di Ryan.-

-Che vuoi dire? C’entra per caso questa Rachel?-

-Chad, ti prego ascoltami.- gli prese una mano, -Sono io Rachel.-

Il riccioluto la fissò incerto, -Ma… di che stai parlando, Sharpay? È uno scherzo?-

-No, è la verità. Io mi chiamo Rachel Brenew e non Sharpay Evans.-

-Brenew? Mi ricorda qualcosa questo cognome…- cercò di ricordare Chad, -Dove l’ho già sentito?-

Rachel sorrise, prese un giornale e glielo diede, -L’avrai sentito al telegiornale.- lei e Ryan lo fissarono preoccupati mentre leggeva le righe dell’articolo sul furto del software, -Chad?- tentò di chiamarlo la biondina vedendolo con gli occhi sgranati.

-Cazzo…- fu la risposta di Chad.

-Chad!- lo ammonì Rachel.

-Scusa, ma come dovrei reagire?- domandò buttando il giornale sul bancone della cucina senza troppe cerimonie, -Mi hai nascosto di essere una testimone sotto sorveglianza dal FBI! E sono il tuo migliore amico!-

-Non c’entra niente l’amicizia, tesoro.-

-Non capisci, Chad? Non poteva metterti in pericolo.- cercò di venirle in soccorso Ryan, -Non deve saperlo nessuno, non fin quando non troveranno i criminali.-

-No, non può essere.- Chad si alzò di scatto dallo sgabello, -Non esiste!-

-Chad, ricordi le domande che mi hai fatto quando sono arrivata?- Rachel si alzò e gli si parò davanti, -La prima cosa che mi hai chiesto è stata: Com’è possibile che non sapessimo di te? Bene, questa è la risposta. Perché Sharpay non è mai esistita. Esiste Rachel. E ti chiedo di voler bene a lei come volevi bene a Sharpay.-

Chad la fissò incredulo, -Sciocca, io ti voglio bene. Non importa come ti chiami.- la rimproverò, -Io ti credo e non smetterò di volerti bene.-

-E allora cos’è quella faccia?- si incuriosì lei.

-Troy lo sa?-

Rachel abbassò lo sguardo d’istinto, -No e non deve saperlo… non ora…-

Chad le prese una mano e la abbracciò stretta. Rachel lo strinse a sua volta. Ryan sorrise, si alzò e andò da loro per unirsi all’abbraccio.

-Ok, basta. Dobbiamo mantenere un po’ di dignità.- concluse Ryan, staccandosi insieme a Chad.

-Allora… posso fidarmi?-

Chad annuì, -Certo, sciocchina.- disse scompigliandole i capelli affettuosamente, -Il tuo segreto è al sicuro con me.-

Rachel rise. Sì, si poteva fidare di Chad.

-Scusa… ma non hai paura?- le domandò l’amico apprensivo, -Insomma… non è una cosa che capita tutti i giorni… no?-

Ryan cinse le spalle della bionda con un braccio, -Rachel è forte. E poi l’FBI la sta proteggendo, quindi non ci dobbiamo preoccupare. Nessuno sa che è qui.-

-A parte la mia famiglia, è ovvio.- concluse Rachel.

-Beh… non so che dire.- i tre scoppiarono a ridere.

-Allora non dire niente, perché tutto ciò è già abbastanza complicato.- lo pregò Rachel.

-Tranqui, socia.- Chad le fece l’occhiolino, -Se ci sono problemi dimmelo, ok?-

-Contaci!-

 

§§§§§§§§§§§§

 

Era la quinta ora del Martedì successivo.

Il coach Bolton aveva deciso di dividere la classe, per attuare una specie di caccia al tesoro. Il primo che avrebbe trovato, secondo gli indizi dati man mano per strada, il fischietto d’oro dell’uomo avrebbe avuto due punti di credito in più e una A scintillante. Motivo per cui Taylor era elettrizzata. Aveva davvero bisogno di far salire un po’ la sua media in quella materia.

Il coach Bolton consegnò a tutti il proprio foglio, con indizi diversi in modo da non poter contattarsi a vicenda, -Avete due ore da…- fece partire il timer, -Adesso!-

Velocemente tutti si dileguarono dalla palestra, vestiti nei loro abiti quotidiani. Rachel lesse il suo primo indizio, mentre camminava per il corridoio deserto della East High. Le porte delle classi erano chiuse, quindi nessuno poteva vederla. Senza accorgersene andò a sbattere contro qualcuno.

-Oh, scusa! Io…- alzò lo sguardo e per poco non le venne un infarto.

-Rachel.-

-Oh, no…- Rachel indietreggiò di qualche passo.

-Hai paura?-

-Dove vai, piccola?- qualcuno le bloccò le braccia da dietro, -Tu ora vieni con noi.-

L’uomo dietro di lei le mise una mano sulla bocca, impedendole di gridare.

-Su, non fare storie!-

Gabriella fischiettò mentre si recava verso il teatro. Lei era troppo brava con quegli enigmi. Sentì un rumore strano, alzò lo sguardo dal foglietto e sbarrò gli occhi stupita. Rachel la implorò con lo sguardo di non parlare, ma la donna davanti alla bionda si accorse che qualcosa non andava. Si voltò e vide Gabriella, che balbettò qualche parola senza senso.

Rachel morse la mano all’uomo che la teneva stretta, -GABRIELLA, SCAPPA!-

Gabriella si riscosse solo in quel momento e corse più in fretta che poté. Entrò in un’aula a caso e vi trovò Kelsi che stava cercando indizi.

-Kelsi!- le si avvicinò prendendole le mani.

-Gabriella, cos’è quella faccia? Che è successo?- domandò preoccupata l’amica.

Gabriella vide la maniglia della porta chiusa a chiave girare a vuoto, -Nasconditi!- disse indicando un armadietto, -Presto!-

Kelsi entrò nell’armadietto sbalordita, -Gabriella, ma che succede?-

-Devi dire a Ryan che io e Sharpay siamo nei guai. Non so in quali guai, ma devi dirglielo.- la porta si aprì, -Ti prego, fai silenzio!-

Kelsi sbirciò dalle porte chiuse dell’armadietto vuoto. Vide soltanto una donna entrare e prendere Gabriella con la forza. Solo quando le due scomparirono uscì allo scoperto.

-Oddio…- mormorò andando a cercare Ryan.

 

-Su, salite! Non fate storie!-

Gabriella e Rachel salirono sull’auto, con le mani legate.

-Si può sapere che succede?- domandò la mora alla bionda.

Rachel si sentì in colpa ad averla trascinata in quel casino, -Ti spiegherò, stai tranquilla. Non ci faranno niente.-

-Oh, io non ne sarei così sicura.- si intromise l’uomo togliendosi il capello grigio e rilevando dei capelli biondi, -Bravissima, baby. Quegli impianti di isolamento sono serviti. Nessuno ha sentito niente!-

-E’ il mio lavoro, tesoro.- replicò la donna ravvivandosi i capelli neri pece, -E tu chi saresti ragazzina?-

A Gabriella si seccò la gola, -Io…-

-Lei non c’entra niente! Lasciatela andare!- implorò Rachel con le lacrime agli occhi, -Vi prego…-

-Ci ha visti. Deve venire con noi.- replicò l’uomo.

Gabriella e Rachel si guardarono negli occhi. Di scappare non c’era possibilità. I vetri erano anche oscurati.

Erano in trappola.

 

************

Capitolo decisamente corto, ma ho deciso di affrettare un po’ le cose perché se no risultava monotona come ficcy. Dal prossimo capitolo inizierà la caccia vera e propria.

Grazie a:

Jud_91 (E mo’ arrivano i casini per la Trachel. XD)

Herm90 (Sister, mi stupisci! Davvero non hai capito che era il nostro adorato Chad?? XD)

ME (Ecco qui il nuovo chappy ^^ Scusa se non ho aggiornato prestissimo)

Jchan Vs Vchan (Dal prossimo capitolo tutti sapranno che è Rachel. Quindi dal prossimo capitolo diremo solo Trachel! XD)

LaTerrestreCrazyFotVegeta (Mister X… bel sopranome ^^)

Vivy93 (Nono, Troy lo saprà nel prossimo capitolo ^^)

lilla4eve (E invece gli hanno detto tutto ^^ Comunque benvenuta tra noi HSM – Dipendenti! Tu scrivi? ^^)

NewGirl (Pensa se in questo capitolo facevo tipo dei Flashback per poi dirvi chi è entrato nel prossimo ancora? XD)

Bacioni e grazie per aver recensito!

By Titty90 ^^

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Capitolo 8
*** Canzoni e versi ***


Capitolo 8: Canzoni e versi

Capitolo 8: Canzoni e versi

-Ehi, che succede?- Troy raggiunse gli amici nel cortile della scuola, -Dove sono Rachel e Gabriella?-

-Troy, amico…- Chad cominciò a parlare ma dovette smettere subito.

Di fianco a loro, in mezzo agli studenti di tutta la East High riuniti lì fuori in seguito alla richiesta del preside, passarono diversi giornalisti. Una fra tutte, dai corti capelli biondi, si posizionò davanti all’entrata della scuola, dove stava il bidello per impedire che qualcuno entrasse e disturbasse i professori.

-Eccoci ad Albuquerque, in New Mexico. Alla East High School.- disse la donna sorridendo ammiccante alla videocamera, -Siamo in diretta e qui per voi ci sono io: Natasha Jeremond.-

-E’ quella del telegiornale!- esclamò Jason stupito.

-Ne ha fatta di strada Rachel Brenew. Da Los Angeles ad Albuquerque.- Natasha ammiccò col microfono del telegiornale in mano, -A quanto pare i ladri informatici l’hanno trovata. L’hanno presa in ostaggio, seguita da una delle sue amiche. Una certa Gabriella Montez.-

Taylor si portò una mano alla bocca, -Gabriella…-

-Ma chi è Rachel?- domandò Troy.

Kelsi, Ryan e Chad abbassarono lo sguardo. La prima sapeva tutto perché aveva chiamato la polizia insieme a Ryan, quindi era stato costretto a raccontarle tutto.

-Troy… Rachel… è Sharpay…- disse Ryan già abbastanza agitato di suo. In un colpo avevano rapito la sua fidanzata e la sua migliore amica.

-Ma di che stai parlando?-

-A quanto pare Rachel Brenew ha preso il nome di qualcun altro, in questa città. Si è inserita nella società col nome di Sharpay Evans, nascosta dall’FBI. È una testimone preziosa.- sentirono dire da Natasha alla telecamera.

-COSA?- urlò Troy scioccato, -VOLETE DIRE CHE RACHEL E’ UNA TESTIMONE SOTTO SORVEGLIANZA DELL’FBI E CHE GABRIELLA E’ CON LEI IN QUESTO MOMENTO?-

Natasha si voltò verso di lui e sorrise, -Bene! Voi conoscevate le due ragazze rapite?- domandò allungando la mano con il microfono verso il viso di un confuso Jason.

-Sparite.- sibilò Ryan.

-Oh, allora la conoscevate. Avevate capito che c’era qualcosa che non andava in Sharpay? E come conoscevate Gabriella?-

-Sta parlando al passato.- si intromise Taylor stringendo una mano di Chad, -Loro sono ancora vive, se lei non lo sa.-

-Oh, certo signorina.- rise Natasha.

-Mi dovete una spiegazione.- disse Troy ai tre che sapevano tutto.

-Amico, io l’ho saputo solo Domenica.- disse Chad dispiaciuto, -Non ti preoccupare. Loro stanno bene.-

-Qualcosa mi dice che eravate in buoni rapporti con Rachel e Gabriella.- si intromise la giornalista.

-E’ sorda per caso?- domandò Kelsi frustrata, -Se non se ne è accorta stiamo cercando di chiarire una situazione spinosa. Le dispiacerebbe andarsene e puntare quella maledetta videocamera verso qualcun altro?-

Jason le cinse le spalle con un braccio, cercando di rassicurarla.

Natasha sorrise sicura di sé, -Oh, andiamo. Raccontateci qualcosa di loro.-

-VADA VIA!- urlò Troy tenendo lo sguardo fisso sul terreno, -SE VUOLE PROPRIO SAPERLO IO E RACHEL STAVAMO INSIEME! E GABRIELLA STAVA CON LUI!- indicò Ryan, -ORA E’ CONTENTA? SE NE VADA!-

Natasha girò sui tacchi a spillo entusiasta, -Non potevo sperare in una dichiarazione migliore.- si voltò verso la telecamera, -Sentito? Le due ragazze avevano rapporti sentimentali con due ragazzi del posto. La domanda è una sola: dove sono ora?-

La televisione si spense con una luce rossa.

Gabriella e Rachel, sedute su un divano malridotto, si misero a piangere vedendo gli amici e i loro amori difenderle.

-Bene. Rachel…- la donna dai capelli neri si mise davanti a lei, -Dicci dov’è il software.-

Rachel in risposta le sputò in faccia. Sorrise maligna, -Non ti dirò proprio niente, Grace! Non dirò niente a te, né al tuo caro fidanzatino George, né a tuo fratello Martin. Scortadelo!-

La donna prese un fazzoletto dalla tasca degli attillati pantaloni neri e si pulì la faccia, -Prima o poi cederai. Noi non abbiamo fretta.- uscì dalla piccola stanza e chiuse la porta dietro di sé.

Le due ragazze rimasero un attimo in silenzio, a pensare. Gabriella si alzò di scatto, scrutando l’ambiente. Erano in una piccola casetta in campagna. Le finestre erano serrate, così la stanza era illuminata solo da una lampada bianca. C’era il televisore, il divano su cui erano sedute e una porta che conduceva al piccolo bagno.

-E’ vero?- domandò la mora portando le braccia al petto.

-Sì.- soffiò Rachel sostenendo il suo sguardo, -Purtroppo sì.-

-E perché non ce l’hai mai detto?- domandò Gabriella confusa, -Ti avremmo capito.-

-Non potevo.- mormorò Rachel dispiaciuta, -Non potevo dirlo a nessuno. Vi avrei messo solo nei guai.-

Gabriella fece una risata sarcastica, -Guarda che nei guai ci siamo finite lo stesso!- le fece notare indicando la stanza buia con l’allargamento delle braccia al cielo.

Rachel abbassò lo sguardo colpevole. No. Non voleva far finire nei guai Gabriella.

-Mi dispiace…-

Gabriella sorrise, raggiungendola. Si chinò davanti a lei in ginocchio.

-Ehi… guardami…- sussurrò con gli occhi neri un po’ lucidi, -L’unica cosa importante è che stiamo bene. Ci troveranno. La colpa non è tua.-

La biondina prese a torturare una ciocca di capelli biondi, fissandola grata. In quel momento dovevano mantenere la calma e collaborare. Non era il caso di entrare il panico.

-Senti… quel software… dov’è?- domandò Gabriella accigliata, -E’ al sicuro, vero?-

Rachel alzò un angolo della bocca, -E’ nel posto più sicuro che conosco. E sono sicura che chi lo possiede in questo momento saprà cosa farne.-

-In che senso?- si informò la mora.

-Beh… diciamo che io e Ryan avevamo un piano nel caso fosse successa una cosa del genere. Credimi: non abbiamo nulla di cui preoccuparci.-

 

§§§§§§§§§§§§

 

Ryan condusse gli amici su per le scale della villa Evans. Aprì la porta della stanza di Rachel e li fece entrare, chiudendosi poi la porta alle spalle.

-Che ci facciamo nella stanza di Sharp…- Troy si morse la lingua, cercando di abituarsi all’idea, -Rachel…-

-Io e Rachel abbiamo un piano.- Ryan andò verso il pianoforte e prese gli spartiti, -Tenete. Un foglio ciascuno.- consegnò i fogli con le note a tutti.

-Ma… che stai facendo?- domandò Jason perplesso.

-Vi consegno il software.- rispose Ryan tenendo l’ultimo foglio.

-Non per contraddirti, ma un software è qualcosa di informatico.- commentò Taylor.

Ryan annuì, -Appunto.-

Kelsi arricciò le labbra, pensierosa, -Scusa… ma allora perché ci consegni gli spartiti di Rachel?-

-Perché questi spartiti sono la chiave di tutto.- Ryan piegò il proprio foglio e lo ripose con cura nella tasca inferiore dei jeans, -In mezzo alle parole delle sue canzoni ci sono indizi su dove trovare il software. È venuta a Rachel l’idea.-

-Quindi… senza i fogli tutti insieme, non c’è possibilità di trovare il software.- ragionò Chad.

-Esatto.- Ryan tornò serio, -Mi raccomando, queste canzoni non deve vederle nessuno.-

-Ok.- Taylor aprì la borsa e ritirò il foglio nella sua agenda.

Troy fissò con gli occhi lucidi il titolo della canzone che gli era capitata.

Cuor non dirmi no.

-Dovremmo distruggerli.- irruppe arrabbiato, -Senza di questi non hanno bisogno di Rachel e Gabriella.-

-Amico, io credo che Rachel sappia quello che fa.- cercò di farlo ragionare Chad.

-Sì, è vero. Perché ordinare a Ryan di consegnarci questi fogli se non per un motivo preciso?- domandò Kelsi.

-Perché è una sciocchezza.- Troy li fissò furente, -Pensate solo a questo dannato software e non alla vita di Rachel e Gabriella! Mi meraviglio di te, Ryan! Pensavo fossi innamorato di Gabriella!-

Ryan lo fissò addolorato, -Io amo Gabriella. E so che lei vorrebbe che fossi forte. Se lo faccio è perché me lo ha chiesto Rachel! Non è stupida!- esclamò tutto d’un fiato, -Credi che non importi niente di Gabriella? Ti sbagli! Vorrei solo che tu capissi il senso di quella canzone!-

-In che senso?- interruppe la discussione Jason.

-Ogni canzone è destinata a qualcuno.- spiegò Ryan cercando di calmarsi, -E’ stata lei a decidere la canzone di ognuno qualche giorno fa. Anche Gabriella doveva averne una. Sono sicuro che Rachel gliela abbia già consegnata, visto che l’aveva portata a scuola per ultimarla.-

-Ogni canzone ha un significato particolare?- domandò Kelsi studiando il contenuto del suo foglio, -La mia però ha solo pochi versi.-

-Pochi ma significativi. È così per tutti.- Ryan guardò Troy dritto negli occhi, -Ma per te è diverso. Rachel aveva scelto una canzone apposta, sapendo che tu l’avresti capita. Ti chiedo solo di fidarti di lei.-

-Perché dovrei? Per tutto questo tempo mi ha mentito.-

Ryan sorrise, -Perché la ami.- rispose semplicemente.

Tutti gli sguardi vennero rivolti verso di Troy, poi le due coppie presenti nella stanza si strinsero in un abbraccio. Per un momento si ritennero fortunati ad essere lì in compagnia della persona che amavano. Ryan e Troy dovevano invece lottare. E cercare di capire cosa volessero dire quelle uniche due canzoni complete assegnate loro.

Ma Rachel non aveva dubbi, mentre scendeva la notte e si coricava sul divano con accanto Gabriella. Le aveva consegnato il testo pochi attimi prima, spiegandole il piano. Gabriella aveva nascosto il foglio dentro alla tasca interna del giubbotto di jeans.

Tutti e sette i suoi amici avrebbero capito il senso delle sue parole.

 

 

************

Eccoci già all’ottavo capitolo. Non riesco a crederci. È una ficcy un po’ difficile per me, visto che non ho ben in mente come finirà la ficcy. Boh, tenterò di capire cosa fare. ^^

 

Passiamo alle vostre recensioni:

NewGirl (Tesoro, ragiona. Non è il tempo che crea la fiducia. Fidarsi di una persona vuol dire guardarla negli occhi e dire: “Sì. È lei quella di cui mi fido.” Se invece sono persone che non hai mai visto, come le amicizie su msn, credo che per fidarsi pienamente di una persona il tempo non basti. Bisogna sentirselo. Vedrai che andrà tutto bene ^^)

Jud_91 (Ahahahahahah! XD Povera Gabriella. E dire che pensavo che ti piacesse come personaggio. Ma l’amore per la Trachel è troppo grande, vero? XD)

lilla4eve (Chi pensavi fosse entrato in cucina? ^^ Comunque l’ho letta la tua shot! È quella di Capodanno, vero? Dovresti scrivere ancora su HSM, credimi ^^)

Herm90 (Gemellina, secondo te chi facevo prendere insieme a Rachel? ^^ Ovvio che avevi immaginato una cosa del genere. Devi essere riuscita a rientrare in contatto telepatico con me. Aspetta che provo a vedere se riesco a capire come vuoi finire West and East *me si concentra* No, niente da fare. La pioggia disturba il contatto XD)

Vivy93 (Ma no, è che Kelsi mi sembrava il tipo giusto da nascondere da qualche parte in una situazione del genere XD Comunque non lo so quando finirà la storia. ^^)

 

Grazie, grazie, grazie!

*Me si inchina*

Bacioni e al prossimo capitolo!

*Me saluta*

Titty90 ^^

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Capitolo 9
*** Ora inizia la storia ***


Nota iniziale: I colori sono Gabriella, Kelsi

Nota iniziale: I colori sono Gabriella, Kelsi. La canzone che canta Gabriella è la traduzione del ritornello di “It’s Life” di Ashley Tisdale, mentre quella che canta Kelsi è un pezzo di “Il mondo è mio” tratto dal cartone Aladin.

 

Capitolo 9: Ora inizia la storia

Martin finì di legare le due ragazze. Erano sedute su due sedie, legate con della corda molto robusta.

-Vediamo se adesso ragionate.- George si avvicinò a loro e rifilò uno schiaffo sulla guancia pallida di Gabriella.

Gabriella si voltò col viso, stringendo i denti.

-Perché te la prendi con lei?- domandò Rachel guardando l’amica preoccupata.

-Non ne hai avuto abbastanza?- George tirò fuori dalla tasca un coltello, -O vuoi che ti rifili questo da qualche parte? Che ne so… nello stomaco per esempio.- avvicinò il coltello alla magra vita di Rachel, -Oppure potrei tagliarti la gola.- il coltello passò sulla sua gola.

Rachel trattenne il fiato, dimostrando un coraggio che non pensava di possedere. Gabriella la guardò ansiosa.

-Per oggi può bastare. Martin, riportale di là.- George si avvicinò a Grace e i due cominciarono a parlottare.

Martin slegò le ragazze e le riportò nella loro stanza.

-Martin! Perché lo fai?- gli domandò Rachel, -Hai la nostra età! Sei troppo giovane per compiere certi atti.-

-Ti prego, aiutaci.- sussurrò Gabriella in modo che i due coniugi non li sentissero, -Ti prego…-

Martin sospirò, abbassando lo sguardo nero, -Mi spiace, ragazze. Ma non posso fare niente.-

-Sì, che puoi fare qualcosa.- insistette Rachel, -Per favore, devi aiutarci.-

-Martin!-

Martin si voltò verso l’altra stanza, vedendo George guardarlo sospettoso. Sospirò.

-Mi dispiace.- disse solo chiudendo la porta a chiave.

-Oh, accidenti!- imprecò Gabriella battendo un pugno sulla porta, -Siamo chiuse qui da due settimane! Non è possibile che non ci abbiano ancora trovate!-

-Calmati, Gabriella.- Rachel si sedette sul divano, stringendosi nel suo maglione nero, -Sono sicura che ci stanno cercando. Sto cercando di mettere tutto a posto.-

Gabriella si accasciò a terra, con le mani tra i capelli.

-Ryan… ti prego, aiutami…- mormorò tra le lacrime.

Sharpay la fissò dispiaciuta. Si distese sul divano, mentre alcune ciocche bionde le ricadevano davanti agli occhi. Chiuse gli occhi smeraldo e vide davanti a sé il viso di Troy.

-Troy…-

Gabriella alzò lo sguardo, avendo sentito il nome pronunciato dall’amica. Si avvicinò al divano e si accorse che si era addormentata.

Prese la coperta di lana pesante a quadri e gliela mise sopra, per poi sedersi a terra.

Tirò fuori il foglio con i versi dal giubbotto di jeans e cominciò a cantare sottovoce quelle parole.

 

A volte è difficile

Non importa chi sei

È la vita, è la vita

E sto provando a mettere tutto a posto

A volte mi sento

Come se tutta questa faccenda non è reale

Ma è la vita, è la vita

E ci sto provando

Sto provando a mettere tutto a posto

 

Gabriella guardò Rachel che dormiva tranquillamente, mormorando di tanto in tanto il nome di Troy.

Le aveva detto tutte le volte che stava cercando di mettere a posto tutto quanto.

Ma che cosa intendeva precisamente?

 

§§§§§§§§§§§§

 

Ora vieni con me

Verso un mondo di incanto

Principessa è tanto che il tuo cuore aspetta un

Quello che scoprirai

È davvero importante

Il tappeto volante ci accompagna proprio

Il mondo è tuo

Con quelle stelle puoi giocar

Nessuno ti dirà che non si fa

È un mondo tuo per sempre

 

Kelsi aveva solo quei versi sul suo foglio.

Erano due settimane che li leggeva senza capire.

E quel giorno aveva deciso di capire finalmente il senso di quelle parole.

-Kelsi!- Ryan aprì la porta passandosi velocemente una mano sulle guance pallide, -Che ci fai qui?-

Kelsi lo guardò attentamente. Era ovvio che Ryan avesse pianto.

-Vorrei andare un attimo nella stanza di Rachel. Posso?-

Ryan annuì confuso, -Certo. Perché?- domandò mentre la conduceva su per le scale della villa.

Kelsi entrò nella camera di Rachel e Ryan notò un lampo di decisione passarle nello sguardo.

-Voglio capire il senso dei miei versi.- dichiarò movendosi in mezzo alla stanza.

Ryan annuì incerto, -E’ la stessa idea che ho avuto io. Ma non riesco a capire.-

Kelsi sorrise, studiando la stanza.

Cantilenava i versi, cercando di capire a cosa si riferisse.

Sentì qualcosa di morbido sotto i suoi piedi. Abbassando lo sguardo notò che si trattava del tappeto ricamato che copriva una buona parte del pavimento. All’inizio non ci badò più di tanto, ma poi si rese conto che la canzone parlava di un tappeto.

-Il tappeto volante ci accompagna proprio lì…- Kelsi lanciò la borsa sul letto di Rachel e si chinò a terra verso il bordo del tappeto, -Ryan, aiutami.-

Ryan seguì il suo esempio e l’aiutò ad arrotolare il tappeto, fino a quando non trovarono dei disegni sul pavimento.

-Accidenti. Deve essere stata Rachel a disegnare tutto ciò.- disse ammirando la moltitudine di cuori, spirali e stelle.

Kelsi adocchiò proprio le stelle, -Con quelle stelle puoi giocar. Nessuno ti dirà che non si fa…- sussurrò andando verso la parte dove c’erano disegnate le stelle. Fece passare la mano e notò che c’era una specie di fessura, -Quello che scoprirai è davvero importante…-

Ryan la osservò per tutto il tempo, cercando di intuire cosa stesse pensando. Kelsi era molto brava con gli enigmi.

Kelsi fece passare ancora la mano sul pavimento, notando poi che c’era qualcosa in rilievo. Strofinò e notò una piccola maniglia abilmente nascosta dal colore della stella più grande. Aprì la piccola botola e prese in mano ciò che vi trovò all’interno.

-Cos’è?- domandò Ryan ansioso di sapere.

-Una lettera.- rispose l’amica alzandosi da terra, -Per me.- aggiunse.

Si andò a sedere sul letto di Rachel e lesse le parole.

-Chiama gli altri, Ryan.- disse quando ebbe finito di leggere la lettera, -Ora inizia la storia.-

 

 

***********

Grazie a tutte quelle anime buone che hanno commentato lo scorso chappy. Se potessi vi ringrazierei uno per uno, ma purtroppo sono connessa clandestinamente XD

Baci e grazie a tutti!

By Titty90 ^^

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Capitolo 10
*** La batteria ***


Capitolo 10: La batteria

Capitolo 10: La batteria

Erano tutti riuniti nel salotto di casa Evans.

Chad, che era seduto sul divano con accanto Taylor, fu il primo ad interrompere il silenzio creatosi.

-Allora… come mai ci hai detto di portare i testi delle canzoni di Rachel?- domandò accennando ai pezzi di carta che avevano tutti in mano.

Kelsi sorrise e aprì la lettera che le aveva lasciato Rachel.

-Ho risolto l’indovinello della mia canzone. E ho trovato una lettera di Rachel.- disse alzandosi dalla poltrona su cui era seduta in braccio a Jason.

-Che cosa c’è scritto?- domandò Troy.

Kelsi si morse il labbro inferiore, poi cominciò a leggere ad alta voce la lettera dell’amica.

 

Kelsi. Mia cara e dolce Kelsi.

Ero sicura che avresti indovinato.

Sei bravissima negli enigmi e sono anche sicura che potresti aiutare gli altri a risolvere l’enigma dei loro versi. È complicato. Magari non capisci perché lo faccio e perché invece non dico subito dove sta quel maledetto software. Il punto è che non voglio che cada nelle mani sbagliate e nel caso trovassero questa lettera non capirebbero dove sta senza l’aiuto delle vostre canzoni.

Trovate il software, poi chiamate l’FBI e consegnateglielo. Loro sapranno cosa farci. E mi troveranno.

Spero solo che questa lettera non venga mai letta, perché altrimenti vorrebbe dire che sono stata rapita da George, Grace e Martin. Le persone da cui mi sono nascosta e per cui sono sotto sorveglianza. Testimone della loro rapina.

Mi dispiace mettervi in mezzo, voi che comunque non c’entrate niente. Voi che non dovevate sapere niente.

E mi scuso anche per non avervi rivelato niente. Per non avervi detto chi ero in realtà. Per non avervi detto che io non mi chiamo Sharpay, ma Rachel.

Non volevo, come ti ho già detto, mettervi in mezzo. Non volevo che entraste in un casino come questo, che poteste farvi del male per colpa loro. Per colpa di questi rapinatori a cui sembra che la mia vita sia così cara. Non preoccupatevi per me. Io starò bene. Non mi faranno niente. Mi minacceranno soltanto, ma non di più. Senza di me non troverebbero il software.

Ti voglio bene, Kelsi.

Sharpay/Rachel

 

-Ecco perché dobbiamo risolvere gli indovinelli nascosti nelle nostre canzoni.- finì Kelsi consegnando la lettera a Taylor, che la voleva rileggerla per essere certa delle parole scritte da Rachel, -Dobbiamo aiutarla!-

Troy si alzò e agguantato il suo foglio non li guardò nemmeno in faccia.

-Io… preferisco pensarci da solo…- disse stringendo nella mano quel foglio, -Vorrei andare in camera… di… Rachel…-

-Certo.- acconsentì Ryan.

Troy, sotto gli sguardi silenziosi degli amici, salì le scale di corsa ed entrò nella camera di Rachel.

Gli altri si guardarono un attimo, poi sospirarono.

-Iniziamo dalla mia.- disse Chad leggendo la strofa della propria canzone.

 

Io non credo nei miracoli

Tu sei stato per me l’eccezione

Anche solo per un attimo

Ma sai che ci ho creduto in noi

Ma io vivo nel ricordo

Sgomitando si fa spazio in me

Di un amore che purtroppo non sei te

 

-Mi dite cosa vorrebbe dire?- esclamò Chad esasperato, -Ci ragiono tutto il giorno, ma non mi viene in mente niente.-

-Sei proprio ottuso, tesoro.- lo prese in giro Taylor, -Sei il suo migliore amico. Ha scritto questa strofa pensando appunto a te e al fatto che non sarai mai il suo amore. Sarai sempre il suo migliore amico.-

-Sì… ma perché sono stato l’eccezione? Non ha mai avuto dei migliori amici maschi?-

-Non credo.- rispose Jason, -E’ figlia unica, Ryan?-

-No, ha una sorellina.- rispose Ryan sedendosi stancamente su una poltrona, -Ma non mi sembra avesse dei migliori amici maschi dove stava prima. Almeno… a me non me ne ha mai parlato.-

-Non crede nei miracoli… sei stato l’eccezione…- ripeté Kelsi, -Scusate… ma non è una strofa sua!-

-Come, scusa?- domandò Chad.

-E’ una canzone di una cantante italiana. Una certa Laura-qualcosa…- ragionò Kelsi.

-Laura Bono!- esclamò Chad alzandosi di scatto, -Io non credo nei miracoli… è una sua canzone! È vero!-

-Tu conosci questa cantante?- si accigliò Taylor.

-Me l’ha fatta ascoltare lei, un po’ di tempo fa.- rivelò Chad, -Dovrebbe avere un disco qui da qualche parte.- guardò in cerca tra le compilation che facevano bella mostra in salotto, -Eccolo!- tirò fuori la custodia e la aprì.

Un foglietto azzurro cadde e Chad lo raccolse immediatamente, leggendo velocemente.

-Allora? Cosa dice?- domandò Ryan.

Chad sorrise e gli occhi gli divennero lucidi. Tutti lo guardarono sorpresi. Lui non piangeva mai.

-Chad…- tentò di chiamarlo Taylor.

-Sei il mio miracolo.- sorrise Chad, -E poi c’è scritto che mi vuole bene e che devo cercare dentro di me la risposta. Solo io so cosa vuol dire la parola miracolo.-

-E tu sai che cosa vuol dire?- chiese Kelsi.

Chad si voltò verso di lei, -Credo di sì.-

 

§§§§§§§§§§§§

 

-Io proprio non capisco!-

Rachel sospirò, osservando la figura di Gabriella che camminava avanti e indietro per la piccola stanza dove erano segregate.

-Cosa non capisci?-

-Dove diavolo sono andati! Ci minacciano, ci tengono chiuse qui, ma non vogliono dirci dove vanno dalle cinque alle sette del pomeriggio!- Gabriella si portò le mani tra i capelli, -Ma dove diavolo andranno, mi chiedo!-

Rachel sollevò le sopraciglia, -Secondo te lo verranno a dire a noi?-

-No… però mi fa arrabbiare, ecco!- Gabriella si sedette sul divano malandato, -Ma quando ci troveranno?-

Rachel sorrise, -Non lo so, Gabriella. Ma credo presto. Stai tranquilla.-

Gabriella ricambiò e il sorriso e le due si abbracciarono con la speranza che illuminava i loro cuori. Ad un certo punto sentirono il divano vibrare. Si separarono confuse e cominciarono a cercare la fonte della vibrazione inaspettata.

-Non ci posso credere!- Gabriella tirò fuori da sotto un cuscino un cellulare, -Questo è il mio cellulare! Devo averlo infilato nel giubbotto di jeans senza rendermene conto!-

-E tu non mi dici niente?- domandò Rachel scandalizzata, -Avanti, controlla chi è!-

Gabriella aprì il messaggio, -Messaggio pubblicitario…- mormorò con disappunto, -Però la batteria è quasi scarica! Forse facciamo in tempo a chiamare!-

-Dai, sbrigati. Componi il numero di Ryan!-

Gabriella annuì e velocemente compose il numero del suo ragazzo. Mise il viva-voce e aspettò che qualcuno rispondesse.

-Dai… ti prego, amore. Dai, rispondi…- pregò Gabriella.

Ryan prese il cellulare, sbarrando poi gli occhi azzurri.

-E’ Gabriella!-

-Cosa?- tutti andarono verso di lui, il quale dopo aver accettato la chiamata mise il viva-voce.

“Ryan! Finalmente!”

“Gabriella!” esclamò Ryan scioccato, “Ma dove siete?”

“Non lo sappiamo.” rispose Rachel.

“Oh, cavolo! Rachel! Ma come state?” domandò Taylor.

“Vado a chiamare Troy.” disse Chad e corse su per le scale mentre loro discutevano e si accertavano che fosse tutto a posto, -Troy! Vieni! Subito!-

Troy, che stava fissando fuori dalla finestra un punto imprecisato, lo seguì correndo. Scesero in salotto e raggiunsero il gruppo.

Cosa succede?” sentirono dire da Troy le due ragazze.

“Troy!” lo chiamò Rachel con le lacrime agli occhi.

“Rachel!” Troy si avvicinò di più al telefono, “Rachel, come stai? Ti hanno fatto niente?”

“Ehi! Grazie per esserti preoccupato anche per me, eh!” si offese Gabriella.

“Scusalo, Gabry.” Kelsi sospirò, “E’ un po’ agitato.”

“Rachel… cosa dobbiamo fare?” domandò Chad.

“Risolvete le canzoni. Ce la farete! Chad, tu sei il mio miracolo, ricordalo!”

“La batteria è quasi scarica… quindi probabilmente non ci sentiremo ancora! Sbrigatevi!” esclamò Gabriella.

“Contiamo su di v-”

La telefonata si interruppe.

-GABRIELLA! RACHEL!- urlò Ryan.

-Deve essersi scaricata la batteria…- valutò Jason.

Non potevano sapere che la batteria non c’entrava niente.

 

 

 

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E dopo secoli che non aggiorno questa ficcy, ecco il nuovo chappy ^^

Scusate l’attesa XD Grazie a tutti quelli che hanno recensito, davvero!

La canzone è appunto Io non credo nei miracoli di Laura Bono.

Un bacio

By Titty90 ^^

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