Who could imagine that I found you

di Vampires94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***



 

 

 

Capitolo 1°

 
Mi trovavo in mezzo ad un bellissimo prato fiorito. C'erano piante e fiori di ogni genere ed ero beatamente distesa a pancia in giù. Mi sentivo bene, rilassata come non l'ho ero stata mai prima d'ora. Intorno a me regnava la tranquillità, il silenzio assoluto. Scrivevo sul mio diario, la mia solita routine mentre ascoltavo musica con il mio iPod rosa. La brezza di quel bel vento fresco mi accarezzava la pelle e, quel contatto con la natura e me, mi faceva sentire parte di essa. Stavo ascoltando la meravigliosa canzone di Michael Jackson-You are not alone quando, ad un certo punto, mi soffermai su una frase:
 
" Something whispers in my ear and says,
you are not alone,
I am here with you,
while you are away,
whisper three words I,
I'll come running... and girl you know that,
I will be there, I will be there "
(qualcosa mi sussurra all'orecchio e dice,
tu non sei sola,
io sono io qui con te,
sebbene tu sia lontana,
sussura tre parole ed io,
arriverò correndo... e ragazza tu sai che io,
sarò lì, sarò lì).


 
D'un tratto, vidi una figura sconosciuta davanti a i miei occhi che veniva verso di me. Non riuscivo a focalizzare bene chi fosse lo sconosciuto ma, una cosa riuscii a vedere: in mano aveva una splendida rosa blu, il mio fiore preferito. Lo sconosciuto si faceva sempre più vicino, ancora più vicino...
 
<< Driiiiiiiiiiiiiiiiin... Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiin... >>
Il rumore della sveglia interrompe il mio sogno. La prendo tra le mani e le dò un colpo secco, facendola zittire.
<< Maledetta sveglia delle 07:00 perchè proprio ora mi hai svegliato? Proprio quando stavo cercando di scoprire chi era quel ragazzo >>
Però che strano! Questo sogno sta diventando sempre più frequente e finisce sempre che non scopro mai chi fosse la persona misteriosa. L'ho raccontato anche a Lisa, la mia migliore amica a cui dico tutto quello che mi succede, che faccio di continuo questo sogno e lei mi risponde sempre che, a volte, questi sogni sono delle premonizioni, degli eventi che dovranno accadere nel corso della nostra esistenza. Non solo: lei dice anche che, questa persona, potrà essere colui che cambierà la mia vita. Io, come al solito, mi metto a ridere.
Ho tanta voglia di innamorami ma non ho trovato ancora quella persona che mi travolga, che mi faccia battere il cuore, insomma, che mi ami e mi accetti per ciò che sono.
Questa mattina ho il mio primo esame universitario e spero che vada tutto bene. Ho studiato tutta la settimana e, questa notte dato che non avevo sonno, ho fatto un lungo ripasso tanto che mi si sono formate due occhiaie che sembra sia uscita da una scazzottata.
Sono ottimista: credo che farò un figurone, mi sento preparata al massimo. Vado a farmi una doccia, tanto per scaricare l'adrenalina che ho in corpo.
Esco dalla doccia ed ecco il solito dramma mattutino: come vestirsi e soprattutto per l'evento di un'esame? Non ne ho la più pallida idea ma, cercherò di essere presentabile. Maglietta lunga bianca con spalla scoperta, jeans stretto e bamboline nere con fiocchetto sopra. Bene!
Scendo a fare colazione e saluto mia madre.
<< Buongiorno mamma >>
<< Buongiorno tesoro,dormito bene?! >>
<< Insomma. Stanotte ho passato e ripassato il programma che devo portare all'esame, sperando che vada tutto bene >>
<< Tesoro non preoccuparti, tu sei in gamba e vedrai che farai un figurone, rimarrano tutti a bocca aperta >>
<< Lo spero >>
Mentre faccio colazione, guardo mia madre: nei suoi occhi leggo un barlume di tristezza. Percepivo subito quando qualcosa non andava.
<< Mamma, tutto bene? Ti vedo un po' preoccupata. E' successo qualcosa che non mi vuoi dire? Ti conosco più di chiunque altro >>
<< Beh c'è una cosa che devo dirti >>
Prende un foglio bianco da sopra il mobile della cucina, e me lo porge.
<< Che cos'è? >>
<< E' di tuo padre, sono le pratiche del divorzio. Alla fine, si è deciso... >>
Vedo una lacrima scendere dal suo viso e le vado incontro, abbracciandola.
<< Mamma, ascolta. Ne abbiamo già parlato. Non è stato giusto che ti abbia abbandonato da un giorno all'altro e capisco come tu ti possa sentire in questo momento. E' pur sempre mio padre, ma è arrivato il momento di lasciargli fare la sua vita. So molto bene quello che ti ha fatto passare, lo dico sia per il tuo bene che per il mio. Ho già perso lui non vorrei perdere anche te. Ti voglio bene, mamma >>
<< Anche io te ne voglio, tesoro. Tu sei l'unica ragione che ho per continuare a vivere e non voglio che ti accada nulla >>
<< Questo non succederà. Adesso devo andare c'è un esame che mi aspetta. Ti farò sapere qualcosa appena avrò finito >>
<< Ok tesoro, in bocca al lupo >>
<< Crepi, a dopo >>
Esco dalla porta di casa, prendo la macchina e vado a tutto gas verso l'università.
 
***
 
Entro nell'aula dell'università, mi siedo e un ragazzo comincia a chiamare ognuno di noi in ordine alfabetico. Nel frattempo, ripasso un po' il programma. Ho paura di dimenticare qualcosa e rimanere lì, come un pesce lesso facendo scena muta.
Dopo aver aspettato un bel po' e ripassato tutto, arriva il mio turno.
<< Nicoletta Pandolfi >>
Odio il mio nome per esteso. Preferisco essere chiamata Niky ma non voglio cominciare a polemizzare. Putroppo, è quello il mio nome scritto all'anagrafe. Mi alzo e mi avvio alla cattedra dove ci sono 4 professori. Mi siedo.
<< Prego, signorina quando vuole può cominciare >>
Comincio a parlare. Ognuno di loro mi guarda fiero e soddisfatto fino a quando uno dei professori mi ferma dopo che avevo parlato per ben 30 minuti.
<< Molto bene, signorina Pandolfi. Lei ha spiegato tutto alla perfezione >>
Gli porgo il blocchetto dei voti e, dopo aver scarabocchiato qualcosa, me lo restituisce.
<>
<< La ringrazio, professore >>
<< Ci vediamo al prossimo esame, signorina Pandolfi e continui così che siamo sulla strada giusta >>
<< Grazie ancora. Arrivederci >>
Esco dall'aula e, la prima cosa che faccio, è quella di chiamare mia madre per dirle dell'esame.
<< Ciao mamma. Non ci crederai ho preso 28. Capito 28! Caspita, sono così emozionata >>
<< Oh, tesoro ma è meraviglioso. Te l'avevo detto che c'è l'avresti fatta. Adesso dove sei? >>
<< Sono appena uscita dall'aula. Ci vediamo più tardi, mamma. Scappo. Ti voglio bene >>
<< Va bene, mi raccomando non correre con la macchina >>
<< Tranquilla, non preoccuparti a dopo >>
Riattacco con mia madre e chiamo la mia amica Lisa.
<<  Pronto? >>
<< Ciao Li, tutto bene? >>
<< Hey Niky, come è andato l'esame? >>
<< Non ci crederai: ho preso 28 >>
<< Ma è meraviglioso. Bisogna festeggiare. Stasera facciamo un bel pigiama party a casa mia, ti va? >>
<< Certo! E' un'ottima idea >>
<< Grandioso! Allora passo io a prenderti a lavoro ok? >>
<< Va bene. A stasera >>
Mentre esco dall'università, chiamo di nuovo mia madre per digli che la sera starò da Lisa. Nel frattempo, vado a mangiare un boccone prima di andare a lavoro. Entro in un piccolo locale, mi siedo al tavolo e si avvicina un ragazzo, prendendo la mia ordinazione: un panino con prosciutto e insalata e un acqua liscia.
Mentre mangio, mi soffermo a guardare alcune persone, ognuno con un stile diverso. C'è n'era uno che aveva un'aria tristissima, vestito tutto di nero e con qualche piercing qua e là. Di sicuro doveva essere uno di quei ragazzi stile Emo; c'era una ragazza che sicuramente doveva avere la mia stessa età, ed aveva un'acconciatura molto particolarte: rasati da un lato e dall'altro un ciuffo fucsia che le scendeva sul viso, i leggings fucsia e nero con sopra una gonna cortissima di jeans stracciato e una maglia cortissima nera dove si intravedeva un piercing. Quello doveva essere sicuramente uno stile Punk.
Finito di mangiare, prendo il diario dalla mia borsa che porto sempre con me. Non appoggio nemmeno la penna sul foglio che sento un gruppo di ragazzi ridere dando fastidio ai pochi clienti che c'erano. La cosa che mi colpisce è che non sono italiani: parlano inglese. Questa lingua oltre che comprenderla so anche gestirla, e quindi prendo coraggio e mi avvicino a loro.
<< Ragazzi, non credete che state un po' esagerando con le vostre risatine squillanti? >>
Uno di loro si gira e mi guarda con aria di sfida.
<< Avete sentito? La signorina qui presente trova le nostre voci... squillanti! >>
<< A dire la verità state dando troppo fastidio, qui c'è gente che vuole staccare un pò la spina dal mondo esterno e rilassarsi >>
<< Davvero? Non vedo nessuno qui che da fastidio o... ride >>
I tre ragazzi ridono all'unisono e mi accorgo che lo sconosciuto mi fissa tanto da infastidirmi ancor di più.
<< Volevo solo dirvi che, se volete continuare a fare tutto questo tranbusto, potete farlo a casa vostra, ma non qui in un luogo pubblico >>
Lui mi guarda divertito.
<< Sai andrei volentieri a casa mia ma è molto lontana da qua. Mi vorresti ospitare nella tua, tesoro? >>
<< Sai a casa mia potrei ospitare chiunque... tranne gli sbruffoni come te >>
Gli altri due ragazzi, si mettono a ridere ed uno di loro si intromette nel discorso.
<< Amico, la ragazza è tosta. Hai trovato pane per i tuoi denti >>
Sto per andarmene quando all'improvviso mi sento prendere il polso.
<< Aspetta, posso sapere almeno il tuo nome? >>
Mi giro per poi guardarlo dritto negli occhi. Wow! Non ci avevo fatto caso in tutta la discussione che avevamo avuto poco fa ed adesso, averlo lì davanti, erano di una bellezza sorprendente.
<< Te lo dirò solo quando te lo meriterai >> gli dico lentamente, cercando di rimanere lucida.
<< Sono stato molto scortese signorina. Le chiedo scusa a nome anche dei mie due amici presenti... ora posso sapere qual'è il suo nome? >>
<< Mi chiamo Niky >>
<< Niky. E' davvero molto carino >>
<< Grazie. Ora che hai saputo il mio, posso sapere il tuo? >>
<< Forse è meglio che tu non lo sappia >>
Strano! Un ragazzo che non vuole dirmi il suo nome dopo che ha saputo il mio, ma non mi arrendo ed insisto nel saperlo.
<< Perchè? Il tuo nome non è abbastanza carino? >>
Da divertente e giocoso, il suo viso diventa d'un tratto serio.
<< Mi basta conoscere il tuo >>
<< Come vuoi, ora devo andare. Ciao... ragazzo misterioso?! >>
<< Ragazzo misterioso... mi hanno chiamato in mille modi ma, questo, mi è nuovo >> ride.
<< Dovevo pur chiamarti in un modo >> gli sorrido ed esco dal locale.
<< Beh allora... ci si vede, Niky >>
Il cuore mi batte forte eppure non conosco quel ragazzo. Mi fermo vicino alla macchina e rimango lì impalata come una sciocca a toccarmi il polso, ricordando l'attimo in cui la sua mano me lo ha stretto. Scaccio via quel pensiero dalla testa. Che sciocca che sono. Conosco un ragazzo, in un locale solitario e che, per giunta, non conosco nemmeno il suo nome. Eppure non riesco a togliermi quegli occhi così belli e profondi dalla mente.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***




Capitolo 2°

 
Mentre sto lavorando, non riesco a togliermi dalla testa il ragazzo misterioso che ho incontrato in quel locale. Penso e ripenso a quanto fosse bello, e non dicendomi il suo nome, in me era suscitata ancora più curiosità. Forse doveva andare così: non dovevo conoscere il suo nome perchè, ovviamente, non l'avrei mai più rivisto. Quando sono uscita dal locale, avevo provato una sensazione bellissima ma dicevo a me stessa che non ci dovevo pensare era stato solo un'attimo di pura e semplice felicità.
Tra poco verrà Lisa a prendermi. Non vedo l'ora di vederla. E' sempre un immensa gioia stare insieme, perchè tra i miei impegni ed i suoi ci vediamo 3-4 giorni a settimana, e se per 2-3 giorni non ci vediamo, ci chiamiamo la sera al telefono e parliamo di tutti gli avvenimenti accaduti durante la giornata. Concluso un discorso, anche se non c'entra niente con ciò che stiamo dicendo in quel momento, inizia sempre a parlare della sua serie televisiva The Vampire Diaries, ed io la prendo in giro come faccio di solito quando ne parla. Ma cos'ha questa serie che fa impazzire tutti? Cos'ha di tanto speciale? Sono solo vampiri succhiasangue che provano il piacere di squartare la gente e lei mi dice che è molto affascinata e desiderosa di farsi mordere da uno di loro. Cosa ci troverà di così bello ed affascinante?
Lei desidera entrare nella scuola più prestigiosa che c'è in America: la Julliard. Mi dice che, se un giorno riuscirà ad entrare, dovrò andare con lei. Già mi ci vedo: io, tra le strade di New York, Manhattan, Los Angeles.
La vedo aspettare vicino la mia macchina con un pacchetto in mano. Le vado incontro e l'abbraccio così forte da mancarle il fiato.
<< Ciao Li, sei qui da molto? >>
<< No, sono arrivata 5 minuti fa. Il tempo di comprare un pensierino per la mia piccolina che oggi ha ottenuto un bel 28 al suo primo esame >>
Mi porge il pacchetto, emozionata più di me. Lo apro delicatamente, quasi avessi paura a romperlo.
<< Li, non dovevi scomodarti >>
<< Niky non ho resistito. Quando li ho visti ho pensato subito a te >>
Infatti, quegli orecchini a forma di goccia color verde smeraldo erano veramente splendidi.
<< Li, sono bellissimi. Grazie >>
L'abbraccio forte, e mi scappa una lacrima.
<< Dai Niky per così poco, su andiamo a casa che ci aspetta una bella pizza >>
<< Si si andiamo, però stasera la pizza la offro io >>
<< Va bene, come vuoi >>
Ci mettiamo in macchina e andiamo a casa sua. Arrivate a casa, Lisa chiama la pizzeria e ordiniamo, una Margherita per lei e una Wustel e Patate per me con una mega bottiglia di CocaCola. Nel frattempo che aspettiamo, Lisa mi parla della Convention di The Vampire Diaries che dovranno fare qui a Bologna tra 3 giorni, e si presenteranno solo alcuni degli attori del cast.
<< Niky tu dovrai venire con me >> mi dice piena di entusiasmo.
<< No, dai Lisa cosa vengo a fare a questa Convention? Io neanche li conosco >>
<< Non preoccuparti. Li conoscerai >>
<< No no, Lisa niente da fare non ci vengo. Perchè dovrei pagare dei soldi per qualcuno che non conosco? >>
<< Non preoccuparti per questo. Ci ha pensato mio padre, guarda >> mi dice e tira dalla tasca del giubbino 2 pass.
<< Posti riservati in prima fila. Ma sei impazzita? >> le dico, strabuzzando gli occhi.
<< Si lo sono, ma solo di lui >>
<< Lui chi? >>
<< Ma come per chi, per Ian Somerhalder. E' di una bellezza statuaria e i suoi occhi... Dio mio, Niky ti spiazzano: sono un oceano immenso. Ti piacerà, vedrai >>
<< Lisa ti prego... >>
Mi guarda con quegli occhi da cerbiatta. Già conoscevo quello sguardo e anche lei sapeva benissimo che, facendo così, non le avrei mai detto di no.
<< E va bene mi hai convinta. Andiamo a questa Convention, anche se non approvo >>
<< Evvivaaaaaa... grazie tesoro. Tu si che sei un'eroina >>
<< Ahahah. Di nulla. L'importante e che tu sia felice. Se lo sei tu, lo sono anch'io >> le dissi e ci abbracciamo tanto da cadere a terra e ridere come matte.
 
***
 
Finito di mangiare, Lisa si collega su twitter per cercare qualche gossip dell'ultimo minuto.
<< Wow che scoop. Niky ascolta >>
<< Cos'è successo? Che cosa hai trovato tanto da farti agitare? >>
<< “ Avvistati in questo momento i nostri cari vampiri di The Vampire Diaries. Stanno vagando per la città di Bologna a sbronzarsi di sangue in qualche locale, e da voci infondate si dice che le 2 star del cinema Ian Somerhalder e Paul Wesley stiano attraversando un momento di crisi con le loro rispettive compagne, mentre Joseph Morgan pare che abbia un flirt con la collega di lavoro Kat Graham ( la streghetta di The Vampire Diaries ) ”. Wooooooow Niky è una notizia grandiosa >> mi legge la notizia eccitata mentre io rovisto in borsa in cerca del mio diario.
<< Si, come dici tu >>
<< Ma mi stai ascoltando? >>
In effetti, non ho ascoltato niente di ciò che ha detto. Non trovo il mio diario, eppure lo porto sempre con me in borsa. Mi pongo mille spiegazioni e poi mi viene in mente tutto. Come potevo essere stata così stupida a dimenticarlo in quel locale? Ed ora come faccio? L'avrà sicuramente preso qualcuno e, in questo momento, chi l'ha trovato lo starà anche leggendo... o no!
I miei pensieri vengono interrotti dal mio cellulare. ' Sconosciuto '
<< Pronto? >>
<< Ciao Niky, ti... disturbo? >>
Una stretta allo stomaco mi coglie alla sprovvista. Non è possibile che il destino per l'ennesima volta si prende gioco di me.
<< Ciao uomo dei misteri ehm... come hai fatto ad avere il mio numero? >> dico impacciata. Non so cosa dire.
<< Diciamo che l'ho avuto tramite delle informazioni... molto interessanti >>
Quella voce... Dio mio, perchè mi fa questo effetto? Il mio cuore batte come un tamburo.
<< Mmm... informazioni di che tipo? >> 
<< Non so come spiegartelo, ma oggi quando ci siamo visti hai dimenticato una cosa che ti appartiene... >>
Oh no, il mio diario.
<< Il tuo diario. L'ho avevi lasciato sul tavolo >>
<< E quindi l'hai trovato interessante? >> dissi. Stavo cominciando ad innervosirmi. Nessuno doveva invadere la mia privacy, neanche a Lisa lo faccio leggere, eppure è la mia amica.
<< Molto interessante... >> dice divertito.
Sbruffone che non sei altro. Come ti sei permesso? penso nella mia mente.
<< Scherzavo. Mica te la sei presa? >>
<< No, non me la sono presa mio caro signor bello e sbruffone >>
" Oh no, l'ho detto davvero? "
" Si, lo hai detto! "
" Zitta, coscienza! "
<< Allora non ti sono così indifferente? >>
<< Come posso riavere indietro il mio diario? >> dico cambiando discorso.
<< Temo che, a mio rischio e pericolo, dovremmo incontrarci >>
<< Perchè? Temi che possa farti del male? >>
<< Non ho detto questo. Perchè mai dovresti farmi del male? >>
Mi stava mettendo in difficoltà. Non sapevo cosa rispondere. " Dai Niky inventa qualcosa ".
<< Appunto, perchè dovrei? Sei solo un uomo che approfitta delle donne che sono in difficoltà >>
<< Touchè... allora va bene domani pomeriggio? >>
<< Si, domani va bene. Sei anche fortunato, perchè è il mio giorno libero. Ci incontriamo nel locale di oggi, sai non voglio che ti perda in una città grande come Bologna. Non voglio averti sulla coscienza. Ops, l'ho detto >> dico divertita.
<< Ahaha, va bene. Allora mi farai da turista? >>
<< Prima il mio diario e poi... vedremo >>
<< Ti fai pregare, eh? Va bene, allora a domani >>
<< A domani Mr. Sbruffone >>
<< Ahahah wow! Certo che ne hai di idee, eh? >> ride.
<< Si. Sono molto creativa nei nomignoli. Ciao >> riattacco e sorrido. Lisa mi viene incontro.
<< Come mai parlavi inglese al telefono? >> mi guarda con aria stupita. Non avendo tempo di dirle ancora niente, le racconto dell'incontro avuto con lo sconosciuto.





Lisa:



 

Angolo autrice:
Saaaaalve, miei cari lettori/lettrici... nello scorso capitolo, non ho fatto nessuna presentazione (che maleducata sono *si batte una clava in testa alla Fred Flinstones*). Spero vi sia piacuto come inizio e che vi continui a piacere il seguito.
Allora, in questo capitolo, Niky distrattamente ha lasciato il suo diario al pub dove aveva pranzato e chi poteva averlo se non il nostro Paul??? Cosa succederà quando si vedranno??? Baci, bacetti, carezze... non ancora xD *si sente in colpa di essere così cattiva*
Spero leggiate il prossimo :-)
A mercoledìììììììì
Mimì <3

PS: sopra c'è un'immagine di Lisa (come la immagino io, ovviamente). Spero vi piaccia come scelta. Recensite in tanti, mi raccomando *manda tanti bacetti volanti*

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***




Capitolo 3°
 
 
Rimango a dormire da Lisa. La guardo mentre dorme ed un sorriso aleggia sulle sue labbra. Io, invece, non riesco proprio a dormire: penso e ripenso a lui. Penso a come potrebbero essere le sue labbra sulle mie, dolci e calde. I miei occhi cominciano a chiudersi e mi addormento con l'immagine del suo viso che mi sorride.
 
***
 
La mattina dopo mi sveglio di buon umore. Sento un profumo che mi fa venire l'acquolina in bocca provenire dalla cucina di Lisa. Mi alzo e la vedo lì, in piedi a preparare la colazione. I suoi genitori sono partiti per prendersi qualche giorno di vacanza, così Lisa ha la casa tutta per sé.
<< Buongiorno, dormigliona. Cos'è quel sorriso sulla faccia... stai bene? >>
<< Buongiorno anche a te. Benissimo, perchè? >> le continuo a sorridere.
<< Tu sei così per la chiamata di ieri con l'americano... >> mi dà una gomitata e ride.
<< Lisa, la vuoi smettere? E, per la cronaca, non è un appuntamento. Deve solo... restituirmi il diario >>
<< Che, guarda caso, l'hai lasciato in quel locale. Un ragazzo l'ha preso per restituirtelo e ti ha chiesto... un appuntamento >>
<< Sisi, hai ragione tu >> l'assecondo non volendo più ascoltare.
<< Io ho sempre ragione, mia cara. Tesoro, apri gli occhi e guarda in faccia la realtà >> mi agita una mano davanti agli occhi.
Mi sto comportando così perchè non voglio ammetterlo nemmeno io: mi piace e anche tanto e, quando i pensieri di stanotte mi assaliscono, arrossisco abbassando la testa sulla tazza di latte davanti a me. Lisa mi guarda, analizzando il mio viso in fiamme.
<< Cosa c'è? Ho qualcosa che non va? >> prendo la tazza in mano, cercando di evitare il suo sguardo.
<< Se ti vedessi in questo momento allo specchio, capiresti tu stessa >> mi indica lo specchio. Mi guardo e tocco il mio viso per la vergogna.
<< Ma che dici... sei solo fuori di testa stamattina >> mi chiudo in bagno per la figuraccia. Se solo pensarlo mi faceva questo effetto, figuriamoci quando l'avrei visto da vicino.
<< A che ora devi vederti con lui per... riavere il tuo diario? >> mi urla dalla cucina.
<< Immagino che ci vedremo a pranzo. Gli avevo chiesto di vederci nel locale di ieri, così tanto per non perdersi >> esco dal bagno e la raggiungo.
<< Beh che aspetti? Vai subito a prepararti... >>
<< Ma Lisa... >>
<< Niky niente ' ma '. Spicciati subito >> mi tira e mi trascina in bagno. Le chiedo se lei può prestarmi qualcosa da mettere e dal suo armadio sbuca un vestitino cortissimo.
<< Stai scherzando, spero? >> rimango a bocca aperta e con gli occhi che mi schizzano dalle orbite.
<< No perchè? E' troppo corto? >>
<< Beh...decisamente ' troppo ' >>
Come seconda scelta, mi dà una maglia verde acqua lunga con un pò la spalla scoperta mettendo i risalto il mio tatuaggio: una rosa blu. Leggings nero e le mie bamboline col fiocco che avevo messo il giorno prima.
Lisa comincia a sistemarmi i capelli e mi trucca leggermente. Finita la sua missione di farmi bella, mi indica lo specchio di camera sua.
<< Lisa, quella sono io? >> dico, sorpresa di me stessa. Prende una cosa dal comò.
<< Beh, non senza questi >> mi porge lo scatolino con gli orecchini che mi ha regalato. Li indosso e mi volta verso lo specchio.
<< Ecco, adesso sei veramente tu >> mi guarda, fiera del suo lavoro e di me. La guardo e l'abbraccio forte.
<< Lisa non so che farei senza di te, grazie >>
<< Non devi ringraziarmi. A questo servono le amiche: a darti una dritta >> indica ciò che indosso e ridiamo entrambe.
<< Adesso vai. Non farlo aspettare. Potrebbe pensare che gli hai dato buca >>
<< Ok, ma non farti strane idee. Devo solo recuperare il mio diario >>
<< Sicura che ti interessi solo il diario oppure vuoi fare colpo sul tuo ' salvatore ' ? >>
La fulmino con lo sguardo, facendo il broncio scherzando.
<< Ho capito il concetto: solo il diario >> agita le mani in segno di resa.
 
***
 
Arrivata nel locale, mi siedo ad un tavolo ma di lui nemmeno l'ombra. " Forse sono venuta in anticipo ". Nel frattempo, chiamo mia madre, che non sentivo da ieri dopo l'esame.
<< Pronto? >>
<< Ciao mamma, sei a lavoro? >>
<< Ciao tesoro, si sono a lavoro. Tu dove sei? >>
<< Mi trovo in zona. Devo incontrarmi con una mia compagna di università >> mento. L'unica cosa che sapevo fare bene e raccontare bugie, ma lo faccio a fin di bene. Mi giro e, davanti alla porta del locale, c'è lui che viene a grandi passi verso di me. Un solo giorno che non lo vedo ed è ancora più bello. Come può essere?
<< Tesoro, sei ancora in linea? >>
<< Si si, sono ancora in linea. Mamma adesso ti devo lasciare. La mia amica è arrivata. Ci sentiamo più tardi, un bacio >>
<< Ok, un bacio tesoro a dopo >>
Lui arriva vicino al tavolo e si siede di fronte a me.
<< Scusami per il ritardo, ma ho avuto piccolo un contrattempo. Spero di non averti fatto aspettare... >>
<< Oh no, non preoccuparti. Sono arrivata da poco anch'io >>
<< Allora come stai? >>
<< Bene. A dire il vero starei molto meglio se mi restituissi il diario >>
<< Uh, quanta fretta che hai. Non vuoi prendere qualcosa? >>
E' bello da mozzare il fiato. Voglio rimanere con lui ma, qualcosa dentro me, mi dice che non devo.
<< No, grazie. Magari un'altra volta >>
" Perchè l'ho fatto? Sono proprio una sciocca ".
<< Dai, un'oretta. Che ti costa? Ti aspetta qualcun altro? >>
Arrossisco di colpo. " No, non mi aspetta nessuno. Voglio rimanere qui con te ". Mi alzo di colpo e rimango in piedi davanti a lui.
<< Si... e non deve interessarti >>.
Sembro una bimba capricciosa. Guardo altrove per evitare il suo sguardo, ma lo sento addosso e non posso fare a meno di guardarlo che lo vedo sorridere.
<< Perchè sorridi? Non solo sbruffone ma anche inopportuno >>
<< Rido perchè... te l'ha mai detto nessuno che sei più bella quando ti arrabbi? >>
Arrossisco ancor di più e, per rompere il ghiaccio, tira fuori il mio diario e me lo porge. Quando sto per prenderlo, lui ritrae la mano.
<< A patto che tu prenda qualcosa insieme a me >>
<< Questo si che è un ricatto bello e buono >> m'imbroncio ed incrocio le braccia sul petto.
<< Può darsi >> mi sorride, quasi malizioso. " Dio mio quanto è bello ". Scuoto il capo, cercando di scacciare quel pensiero.
<< E va bene, se devo fare questo per avere indietro il mio diario... >>
Me lo porge di nuovo, lo metto in borsa e mi siedo, rassegnata.
<< Allora devo continuarti a chiamare signor sbruffone? Perchè presumo che tu abbia un nome, puoi dirmelo? >>
E' la seconda volta che gli chiedo il suo nome ed il suo viso diventa serio.
<< Mi puoi chiamare anche così, mi hanno chiamato sempre in mille modi, te l'ho detto: un nome vale l'altro >> 
Mi scappa un lieve sorriso. " Voglio sapere il suo nome, perchè non dirmelo? "
<< Si, si anche io mi diverto a dare nomignoli alle persone ma ora parlo sul serio. Posso sapere il tuo nome? >>
<< Non posso dirtelo >> il tono freddo e distaccato ed abbassa lo sguardo.
<< Perchè non puoi dirmelo? Cos'è che ti frena? >> cerco di convincerlo e ci guardiamo negli occhi. Nessuna risposta.
<< Lascia stare. Ti ringrazio di avermi restituito il diario >> mi  alzo e cammino verso l'uscita. Come il giorno prima, la sua mano sul mio polso mi frena. Il mio cuore batte all'impazzata il solo sentire la sua pelle sulla mia.
<< Aspetta. Non voglio che te ne vada >>
<< Perchè vuoi che rimanga? Non so nemmeno chi sei... perchè fai tanto il misterioso con me? >>
Mi guarda negli occhi: sofferenza, tristezza, adombrano nei suoi... forse per un qualcosa che aveva passato.
<< Ti prometto che ti dirò tutto di me, ma per il momento non posso. Credimi. Ora sarei molto più felice se rimanessi qui con me >>
Il mio istinto dice di credergli. Anche se non so il perchè, mi emana un senso di sicurezza. Sentendo le sue parole, non faccio altro che rimanere lì e sedermi di nuovo. 
<< Ok, rimango >>
<< Ti ringrazio >>
<< Ma non è che, per caso, sei un fuorilegge? >> sdrammatizzo e lo guardo, fintamente, con aria sospettosa. Ridiamo entrambi.







Angolo autrice:
Ciaaaaaao a tutti. Ecco il nuovo capitolo. Spero vi stia piacendo.
Niky riavrà il suo diario indietro ma... a caro prezzo. Cosa succederà nel prossimo capitolo. Seguite questa FF ogni mercoledì e vi emozionerete nel leggerlo. Bacetti!!
Mimì <3

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***



 
Capitolo 4°
 
Finito di mangiare, lui si rivolge a me.
<< Ho avuto un'idea: perchè non mi porti a visitare qualche monumento di Bologna? >>
<< Ehm... si perchè no >>
In quell'istante, mi guarda le labbra e ride. " Ma perchè ride " penso fra me e me, così mi guardo addosso per vedere se ho qualcosa che non va.
<< Perchè ridi? Cosa ho detto? >>
<< Niente, sai non sarebbe carino se uscissi dal locale con le labbra sporche di ketchup >> mi dice ridendo ancora, quasi prendendomi in giro. Oddio che vergogna. Non ci ho fatto caso. Mi guardo intorno per vedere se ci sono fazzoletti.
<< Aspetta faccio io >> mi dice lui, mentre io continuo a cercare nella borsa.
<< No, non preo... >> mi volto e mi ritrovo col suo fazzoletto sulle mie labbra e, quel tocco, quasi mi manca il respiro. Mentre le pulisce, mi perdo nei suoi occhi. Quel silenzio mi corrode dentro. Devo sdrammmatizzare, parlare di qualsiasi cosa.
<< Beh potevo farlo benissimo da sola, grazie comunque >>
<< Non è un disturbo, è un piacere >> si mordicchia il labbro inferiore, quasi provocandomi e facendo scattare in me ancora più imbarazzo.
<< Su andiamo. Bologna non si può far attendere >> dico cercando di nascondere l'imbarazzo.
<> lo vedo scuotere leggermente il capo. Usciamo dal locale e ci dirigiamo verso la mia macchina.
<< Non mi aspettavo che una ragazza come te avesse anche una macchina, mi devo preoccupare? >>
<< Si, se fossi in te. Sono un pericolo pubblico, mica avrai paura di una ragazza al volante? >> osservo la sua faccia preoccupata, e non posso fare a meno di ridere.
<> dico, ridendo.
<< Molto, molto divertente. Quanto sei simpatica >> dice, facendo una finta risata.
<< Dai salta su, fifone >>
 
***
 
Dopo avergli fatto visitare alcune delle meraviglie più importanti di Bologna, ci fermiamo in un posto.
<< Perchè ci siamo fermati? >>
<< Volevo farti vedere un'ultima cosa, vieni >> dico scendendo dalla macchina. Ci eravamo fermati davanti ad un meraviglioso panorama, dove si vedeva tutta Bologna e, all'orizzonte, riuscivamo a vedere il tramonto.
<< Wow è bellissimo qui >> dice lui, stupito.
<< Spesso, quando devo riflettere, rilassarmi o scrivere sul mio diario, vengo qui. L'ho sempre considerato il mio posto segreto, perchè è l'unico posto dove mi sento al sicuro e in pace con me stessa >> dico, chiudendo gli occhi.
<< Anche io, nel New Jersey ho un posto segreto simile a questo >>. A quella risposta lo guardo curiosa: voglio sapere di più su di lui, ma so benissimo che non mi avrebbe mai parlato della sua vita. Devo tentare.
<< Ah, vieni dal New Jersey? Parlami di questo posto e... della tua famiglia, se vuoi >> dico, cercando di non essere troppo invadente.
<< Certo! Mi fa sempre piacere parlare della mia famiglia, mi mancano così tanto e per il lavoro che faccio non posso permettermi di andare a trovarli ogni volta che ho bisogno di loro >>. Non voglio domandargli che lavoro fa perchè già so che non ci sarebbe stata risposta, ma lui continua a parlare.
<< Sono nativo della Polonia, i miei genitori lo sono e dopo aver terminato gli studi decisi di trasferirmi in America per cercare fortuna >>
<< E l'hai trovata? >>
<< In un certo senso si, se così si può dire... e di te invece, la tua famiglia? >> dice, rispondendomi con quella breve domanda e sviando il discorso.
<< Beh niente di così sorprendente: sono nativa della Sicilia e all'età di 6 anni mi trasferii a Bologna. Genitori separati, mio padre lavora all'estero e mia madre possiede un centro benessere di sua proprietà qui a Bologna. Sono al 1° anno di università dove studio facoltà di medicina per diventare pediatra>>. Lui ascolta ogni singola parola che esce dalle mie labbra.
<< Come mai hai scelto di diventare pediatra? >> mi dice, curioso.
<< Mi ha spinto molto questa scelta perchè mi piacciono i bambini, e per pagarmi gli studi lavoro in un albergo come cameriera >>
Alle ultime parole, lui mi guarda perplesso, quasi non gli andasse a genio che facessi quel mestiere.
<< Perchè mi guardi così? Dovrei vergognarmi nel fare un mestiere come la cameriera? >> dico, quasi nervosa.
<< No, non te ne devi vergognare anzi devi esserne fiera ed orgogliosa. Anche io l'ho fatto in passato, quando la mia famiglia stava attraversando un brutto periodo. Mi sono trovato a fare lavori umili per pagarmi gli studi e anche per portare qualcosa a casa. Sei una ragazza straordinaria che fa tanti sacrifici per realizzare il suo sogno. Non prenderla come una vergogna fare tutto questo >>
Rimango senza parole. Chi poteva mai immaginarlo che un ragazzo così avesse un periodo buio?
<< Ti ringrazio >> abbasso la testa.
<< Non c'è di che... >> mi dice, quasi con naturalezza.
Non sappiamo più cosa dirci e rimaniamo in silenzio. Cerco di non guardarlo ma il desiderio di perdermi in quegli occhi è forte. Guardandolo, riesco a vedere tutta la sofferenza e la tristezza che aveva passato. La sua mano premurosa sposta una ciocca dei miei capelli, mettendola dietro l'orecchio, dopodichè la sposta sotto il mento, cercando di avvicinare il mio viso verso il suo. Si avvicina sempre più piano, quasi non volesse interrompere quel momento. Le nostre labbra si sfiorano fino a che un suono mi fece sussultare.
<< Driiiiiiiiiin... driiiiiiiiiin... >>
Il mio cellulare. Lo prendo dalla borsa mentre le mie mani tremano ancora per ciò che stava accadendo poco fa. E' Lisa. 
<< Devo rispondere, puoi scusarmi un momento? >>
<< Ma certo, fai pure >> mi  sorride. Mi allontano da lui per rispondere.
<< Pronto >>
<< Ciao Niky, allora come va con il tuo uomo dei misteri? >> dice Lisa con un tocco di felicità.
<< Ehm... si, si va tutto bene >>
<< Allora vi siete baciati? Come e andata racc... >>. Quando Lisa cominciava era un fiume in piena. Faceva domande una dietro l'altra.
<< Lisa frena un attimo ok? >> dico, calmandola.
<< Ok, ok scusami >>
Cosa potevo dirgli, che se non mi avesse chiamato in quell'istante, forse ci saremmo baciati?
<< No,non ci siamo baciati >> le dico, un pò delusa ma non facendoglielo capire.
<< Cosa? E che aspetti? Guarda che il treno passa una sola volta nella vita, vedi di non perderlo >>
<< Adesso sei diventata anche poetessa? >> rido per la sua perla di saggezza.
<< Dico che non dovresti farti scappare un'occasione simile, se no quando ti ricapita un'altra volta? >>
<< Adesso devo lasciarti ci sentiamo più tardi. Un bacio >> le dico, mentre guardavo lui voltato di spalle a guardare il tramonto.
<< Ok, un bacio ciao >>
<< Scusami,ma dovevo rispondere...>> mi avvicino a lui.
<< Non preoccuparti, hai fatto bene a rispondere >> mi dice, senza togliersi quel sorriso sulla faccia.
<< Senti... sarà meglio che andiamo, dove alloggi? >>
<< In questo momento, mi trovo in un residence ma non preoccuparti... farò due passi >> mi fece l'occhiolino.
<< No, non mi costa niente. Va a finire che dopo, ti daranno per disperso e io non voglio che ti perda... - lui mi guarda stupito. Veramente avevo detto così? - ... sennò la polizia vorrà interrogarmi e io cosa gli dico?>> continuo a dire, finendo il discorso lì e ridendoci sopra. Lui ricambia con un sorriso stupendo da mozzare il fiato.
 
***
 
Manca poco al suo residence, solo un'altra e saremmo arrivati ma lui appoggia la mano sulla mia gamba.
<< Aspetta, puoi fermarti qui. Conosco la strada per continuare >> mi dice con un mezzo sorriso. Il mio cuore corre a più non posso.
<< Ma dai, non preoccuparti. Un altro pò di strada e siamo arrivati >> dico tenendo la voce calma e rilassata.
<< Dai, veramente. Insisto. Già è troppo l'avermi dato un passaggio, credimi, fin qui, posso proseguire da solo >> mi dice, senza togliersi quel sorriso dalla faccia. Faccio cenno di si con la testa. Il suo viso si avvicina al mio e... mi dà un bacio sulla guancia.
<< Grazie per avermi fatto da guida turistica e... di tutto il resto. Non mi sentivo così bene e sereno da... tanto tempo >> gli occhi sono pieni di gioia.
<< D-di nulla >> sono ancora scossa dal gesto che mi sento balbettare.
<< Beh allora... ciao >> apre la portiera e se ne va. Lo guardo di spalle, vedendo che cammina sicuro di sè, ad ogni passo che fa. Chissà se lo avrei più rivisto...






Angolo autrice:
Ciaaaaao a tutti. Ieri mi sono dimenticata di pubblicare il capitolo. I'm sorry.
Comunque spero vi sia piaciuto. Vorrei leggere una vostra opinione dei capitoli che pubblicherò, quindi se volete recensire... fatelo. Accetto ogni critica o complimento che sia. Sbagliando s'impara, no? Un bacione grande!
A mercoledììììììì
Mimì <3

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***




Capitolo 5°
 
 
Finalmente è arrivato il giorno che Lisa ha atteso da tanto. Si svolgerà la Convention di The Vampire Diaries, dove lei incoronerà il suo più grande sogno: quello di incontrare il suo attore preferito Ian Somerhalder.
Vado a casa sua per andarla a prendere, busso alla porta e, quando mi apre, non era ancora pronta.
<< Lisa, credevo che fossi in ritardo: corro qui e ti trovo ancora impreparata? >>
Mi fa entrare, la vedo molto imbronciata, quasi come se mi volesse dire qualcosa.
<< Niky ho bisogno di un tuo consiglio. Mi si sta arrovellando il cervello >>
Mi porta in camera sua, dritto verso l'armadio aperto.
<< Oggi è il giorno più importante della mia vita,e non vorrei fare brutta figura. Sto indossando di tutto, credimi e non mi piace niente >>
<< Lisa lo sai che, qualsiasi cosa indossi, sei sempre bella e attraente >>
<< Appunto! Quando oggi andremo alla Convention, non voglio essere indifferente. Dai, Niky capisci cosa voglio dire? >>
<< Si, Lisa ho capito... ma quello che TU devi capire è che, non sei la sola presente in quella Convention: ci saranno altre centomila fans scatenate che starnazzano come oche ovunque. Quindi, come pensi che ti noterà tra tutte quelle pazze squilibrate? >>
<< Infatti. Voglio essere veramente... uno schianto, da far mozzare il fiato. E poi, ho l'occasione di poterlo consolare, se lui vuole, visto che è in crisi con Nina. Poverino! >> finge un faccino triste.
<< Alt! Scendi dalle nuvole, tesoro. Mettiamo caso che lui ti noti. Ti troverà attraente e tutto il resto... tu andresti subito a letto con lui? >>
<< Certo! Chi non vorrebbe stare tra le sue braccia forti e muscolose, sentire le sue labbra calde che ti sfiorano il collo, le sue mani salire e scendere sulla schiena da farti accapponare la pelle... >> 
<< Frena frena, non continuare. Ho capito il concetto. Certo che sei pazza, eh? >>
<< Lo so, per Ian questo ed altro. E poi, un fusto come lui, non si trova tutti i giorni >> e sfodera un sorriso malizioso.
Dopo averle fatto provare il vestito, lei mi guarda stranita.
<< Perchè mi guardi così? >> le chiedo.
<< Niente, solo... pensi di venire vestita così? >>
Mi guardo allo specchio, ed osservo la mia figura.
<< Così come? >> alzo un sopracciglio.
<< Vedi Niky è una Convention importante, insomma, un evento così non ci vai mica tutti i giorni? Pensavo che venissi vestita in modo un pò più... da Convention >>
<< Lisa voglio ricordarti che devo solo accompagnarti, quindi non vedo dove sia il problema, e poi questa Convencion di diaries vampiri... >>
<< The Vampire Diaries >> alza un dito per correggermi.
<< Fa lo stesso. Comunque a me non interessa questa convention, e poco mi importa di come sono vestita >>
<< Va bene, se ritieni il tuo abbigliamento adeguato per un evento simile, fa come credi >> mi dice e si volta verso lo specchio per esaminare la sua figura.
<< Dai Li, spicciati però. Cavolo, ci fosse un giorno che sei in orario. Sorprendimi una buona volta >> mi siedo sul letto dove ci sono dozzine di vestitini sparsi.
<< Io sarò veloce come un lampo, se tu mi dirai qualcosa sul ragazzo misterioso-inglese. Allora cosa è successo. Siete... andati al sodo? >> mi dice, divertita.
<< Lisa, ma possibile che pensi solo a quello? Semplicemente mi ha restituito il diario e... >> dico, mentre penso a ciò che stava per succedere prima della chiamata di Lisa. Se solo lei mi avesse chiamato un attimo dopo, forse ci saremmo baciati... o forse no, mi stavo solo illudendo. Sto solo pensando che non lo rivedrò più e questo, sono certa che sarà il modo migliore per dimenticare. Dimenticare di averlo conosciuto, di avergli fatto visitare Bologna, della passeggiata insieme, del quasi-bacio. Era stato solo un sogno... un banalissimo sogno.
<< E... >> mi dice, voltandosi per guardarmi e facendomi ritornare alla realtà. I suoi occhi brillavano di gioia. Tengo lo sguardo basso.
<< E non è successo niente. Rassegnati ora>> alzo la testa e cerco di sorriderle.
Lisa mi mostra una delle sue facce del tipo 'Cavolo, hai perso il treno!'.
<< Ok, sono pronta. Andiamo, c'è una Convention e un bel figo ad aspettarmi >> dice battendo le mani e saltando come un canguro. Non posso fare a meno di sorridere. Lisa è come una medicina: cura tutte le ferite e ti emana una carica di adrenalina tanto da infettarti.
 
***
 
Per strada, c'è un traffico pazzesco. Tutti i vicoli erano intasati di macchine.
<> dice Lisa mettendo il broncio.
<< Dai, non preoccuparti. Abbiamo i pass e questo vuol dire che i posti sono già prenotati quindi... stai tranquilla >> le accarezzo il braccio.
<< Come sto? Dici che mi noterà Ian? >> mi dice, indicandosi i vestiti. La guardo e le sorrido.
<< Sei bellissima, Li >>
Si sfolla un vicolo e riesco ad infilzarmici. Arrivate fuori al teatro, ci sono tantissime ragazzine con in mano dei cartelloni e su scritto ' WE LOVE TVD ', ' WE WANT DAMON-DANCE '. La Damon-Dance?!
<< Lisa, cos'è la Damon-Dance? >> le chiedo, allibita. Lei mi guarda e ride.
<< E' il balletto che Ian alias Damon, fa in una puntata. E così, le ragazzine e anch'io, vogliono vederlo in azione dal vivo fare questo movimento di bacino e braccia >> dice, e mi mostra un anticipo.
<< E questa sarebbe la Damon-Dance? Per me è una Damon-Demenza >> le dico, ridendo come una stupida. Lisa mi guarda come per dire ' SEI SQUALLIDA '. Così la smetto subito e torno seria.
All'entrata del teatro c'è un insegna grande con su scritto THE VAMPIRE DIARIES CONVENTION e sotto il giorno, l'ora, i nomi degli attori e altre cose. Ci mettiamo i pass e andiamo a sederci ai nostri posti.
<< Vedrai, non ti pentirai di avermi accompagnata, dopo che avrai visto la bellezza di Ian. T'incanterai >> sbatte le palpebre sognante.
<< Si, certo. Me la ricorderò per sempre >> le dico, ironizzando.
La sala diventa buia e un boato di voci ululanti mi fa saltare sulla sedia. Sul palco c'è una signora minuta, con capelli castano che annuncia l'entrata degli attori.
<< Cominciamo con lui: Ian Somerhalder, il bello e dannato Damon Salvatore >> dice, e nella sala si alza un altro boato.
E' bellissimo: capelli neri, t-shirt nera con giubbotto di pelle, cappello nero, jeans scuro e scarpe nere. Ma ciò che mi colpì furono i suoi occhi. Woow! Aveva ragione Lisa, riusciva ad incantarti. Più lo guardavo e più sentivo che quel viso già l'avevo visto da qualche altra parte.
<< Continuamo con Joseph Morgan, l'ibrido sexy ed hot Klaus >>. I boati continuavano ad aumentare.
E'... attraente: capelli castano chiaro, occhi azzurri, maglia bianca a maniche lunghe con panciotto sopra grigio, pantaloni marrone scuro aderenti e Harley Davidson marroni.
<< E per finire, Paul Wesley, l'angelico-squartatore Stefan Salvatore >> un altro boato. L'uomo entra e lo guardo cominciando dai piedi: scarpe nere a stivaletto, jeans stracciati sulle ginocchia, camicia bordeaux a quadroni e... oh, no! Non è vero. Non può essere lui. E'... un attore famoso? Ecco perchè non voleva dirmi chi era. Mi ha mentito. Allora tutto quello che ha fatto, tutte quelle attenzioni, quei gesti, quegli sguardi... era tutta una finzione. Una maschera.
Lui sorride e guarda i fans scatenarsi quando poi vede me, in prima fila, la sola che non acclama, non urla, non sbraita. Lisa mi prende per un braccio e mi guarda.
<< Oddio, Ian. Niky è lui è... ehi Niky, tutto bene? Sei un pò pallida >> mi dice, fermando la sua euforia e comincia a preoccuparsi.
E rimango così... delusa, ferita, seduta su quella poltrona senza dire niente. In effetti, non esce nessuna parola, nessun suono dalla mia bocca. L'unica cosa che riesco a fare è uscire da quel teatro. Senza una meta. Lisa urla il mio nome, ma la sua voce è troppo lontana per sentirla e non riesco nemmeno a risponderle, perchè non ho forze.
Guardo l'insegna che ho visto pochi minuti fa prima di entrare. Non doveva farlo. Mi ero fidata di lui, come di nessun altro. Comincio a piangere. Le mie gambe cedono e mi ritrovo seduta sull'asfalto, col cuore infranto da mille illusioni e bugie.








Angolo autrice:
Hoooooola *si sente spagnola stamattina xD* ecco postato il capitolo!
Allora, Niky e Lisa vanno a questa Convention e chi vi incontra? L'uomo misterioso che incontrò al pub. Paul.
Adesso, cosa succederà? Andrà trà le braccia di Morfeo? Vi dico solo: non correte troppo con la fantasia ;-)
Kiss kiss, a mercoledì <3
Mimì

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***




Capitolo 6°
 
Sono ancora rannicchiata a terra, quando le fans escono dal teatro con grandi sorrisi, fiere di aver fatto le loro foto con i loro attori preferiti. Non riesco ancora a spiegarmi il motivo del perchè mi abbia mentito così spudoratamente. Lisa interrompe i miei pensieri.
<< Ehi, Niky. Ti stavo dando per dispersa. Stai... bene? >> ironizza ma poi vede quanto sono triste e delusa.
<< Per niente... >> la voce mi trema e sento le lacrime velarmi il viso. Lisa si siede al mio fianco e mi coccola tra le sue braccia.
<< Perchè hai avuto quella reazione? Perchè sei diventata così pallida quando... >> mi sussurra Lisa.
<< Era lui il ragazzo misterioso. E' un attore famoso e lui non ha voluto dirmelo. Ma perchè mentirmi? Perchè? >> parlo con lei ma guardo nel vuoto. Lisa non riesce ancora a crederci.
<< Niky, stai dicendo che, il ragazzo che ti ha restituito il diario è Paul? >> mi dice, stupita.
<< Paul. Ecco il suo vero nome. Mi fa solo ribrezzo in questo momento, credimi >> una rabbia mi monta dentro provando solo disgusto nel pronunciare il nome di colui che mi ha ferita, mentendomi spudoratamente.
<< Non posso crederci! Stavi conoscendo Paul Wesley e tu non ne eri a conoscenza? >> dice, euforica quasi ironizzando.
<< Grazie, Lisa per il conforto che mi stai dando in questo momento! Come potevo conoscerlo se non seguo nemmeno la serie tv? >> le dico, con aria seccata ed imbronciata.
<< Scusa, non volevo. Sono stata davvero un'insensibile. Perdonami. Adesso cos'hai intenzione di fare? >> ritorna seria ed il suo tono si addolcisce.
<< Non lo so. So solo che voglio andarmene da qui e tornare a casa >> sussurro.
Non ho più forze. Lisa mi dà una mano ad alzarmi e ci incamminiamo verso la macchina. Mi accorgo che qualcosa mi manca.
<< Ma io non avevo la borsa? >> tasto il fianco per vedere se c'è.
<< L'avrai lasciata nel teatro. Vuoi che vada io a prenderla? >>
<< No, non preoccuparti. Ci penso io. Vado e torno >> le dico e mi incammino di nuovo verso il teatro.
Spiego ai signori che sono fuori al teatro che ho dimenticato la borsa all'interno della sala. Loro mi fanno cenno di si con la testa e mi fanno entrare.
La sala è vuota. Silenzio assoluto. E pensare che, pochi minuti fa, c'erano fans dappertutto che urlavano. Vado verso la prima fila ed ecco la borsa appoggiata sulla poltrona.
<< Che rimbambita che sono >> dico tra me e me.
<< No. Non lo sei >>
Una voce dietro di me, mi fa irriggidire. Quella stessa voce che avrei voluto non sentire più, non cercare più tra i miei pensieri, non vederlo più nei miei sogni e nella realtà, non perdermi più in quegli occhi così belli e profondi. Mi giro lentamente ed eccolo lì, che esce da dietro le quinte per poi raggiungere il palco e guardarmi con un sorriso lieve sul viso.
<< Che ci fai qui? >> gli dico, spudoratamente.
<< Volevo rimanere un pò solo e... speravo di vederti ancora >> dice sincero. Sapeva che sarei ritornata?
<< Vedermi di nuovo? E perchè mai? Per spiegarmi che era tutta una farsa? Per dirmi che, quella giornata che abbiamo passato insieme, era solo un modo per giocare con i miei sentimenti oppure ti facevo pena? No, sai perchè io odio la compassione ed odio anche le persone bugiarde come te >> sputo tutta la rabbia accumulata in quel breve lasso di tempo.
<< Non ho giocato con i tuoi sentimenti. Non lo farei mai. E poi non potevo dirti 'Hey, ciao. Sono Paul Wesley e faccio l'attore'. Dopo saputo questo, avresti reagito esattamente come oggi hanno fatto le fans presenti qui, in sala >> fa un passo avanti e sento che anche lui si sta scaldando.
<< Ma se io non ti conoscevo nemmeno quando ci siamo conosciuti come l'attore di... come si chiama! Non seguo neanche questa maledettissima serie >> sbuffo e comincio a stizzirmi.
<< Allora che ci facevi qui, oggi? >> mi dice, e man mano si avvicina verso di me scendendo dal palco.
<< Ho accompagnato una mia amica a cui piace molto la serie. Lei mi ha chiesto il piacere di farle compagnia e io l'ho accontentata >> non so nemmeno io da dove mi esce quella calma. E poi perchè mi sto avvicinando a lui? 
<< Vuoi prendermi in giro? >> alza un sopracciglio, non convinto.
<< No, non ti sto prendendo in giro. Anzi tu lo hai fatto con me >> gli punto un dito contro e sento scendere una lacrima sul viso. Lui mi guarda, colpevole e con lo sguardo cupo. Riesco a scacciare via la lacrima con il dorso della mano. Non voglio piangere davanti a lui. Non voglio mostrargli la mia debolezza.
<< Ora scusami ma la mia amica mi sta aspettando fuori >>
Mi volto per uscire ma lui mi prende il polso, senza lasciarmi via d'uscita. Quel tocco mi faceva raggelare il sangue nelle vene ogni volta.
<< Beh, la tua amica può aspettare >>
Lo guardo. Non capisco cosa voglia dire e, nemmeno il tempo di pensare o parlare che mi prende per i fianchi e mi porta sulle spalle.
<< Ehi, mettimi giù. Lasciami subito >>
Sferro pugni dietro la sua schiena ma senza alcun risultato e mi porta dietro le quinte del teatro. E' pieno di attrezzi, proiettori, teloni e microfoni.
<< Ora basta. Mettimi giù, Paul >>
Pronuncio il suo nome, per la prima volta, in tutta la conversazione. Così, senza farselo ripetere ancora, mi mette giù e mi tira a sè. Ci ritroviamo faccia a faccia, le labbra sono ad un millimetro di distanza. 
<< Ti prego, Niky. Lascia che ti spieghi tutto con calma >> rompe il silenzio che si era creata.
<< Forse non hai capito. Io non voglio sentire più nessuna spiegazione. Voglio solo tornare a casa mia e dimenticare tutto ciò che è successo. Voglio dimenticare l'averti incontrato, voglio dimenticare la giornata passata insieme... voglio tornare alla mia vecchia vita. Perchè, credimi, era meglio prima che venivi tu e me l'hai solo scombussolata >> mi allontano da lui e tento di nuovo di andarmene, sperando che mi lasci in pace.
<< Sono sposato! >> mi dice, mentre stavo per andarmene. Ancora un'altra bugia.
<< Ma non è come pensi tu. In questo momento, sono in crisi con mia moglie. All'inizio, credevo di amarla davvero e che anche lei ricambiasse ma poi, i media non ti lasciano mai in pace, ti seguono ovunque e la tua privacy diventa vita pubblica. Insomma, sei sempre sotto ai riflettori. Così, il nostro rapporto, è andato sempre più a scemare ed abbiamo deciso di divorziare... non ancora però >> la sua voce diventa triste.
<< Paul io... >>
Sono ancora voltata di spalle quando sento la sua voce soffiarmi i capelli.
<< Tu vuoi dimenticare tutto ciò che abbiamo passato? Beh, fallo. Ma io non posso >> mi sussurra nell'orecchio. Mi gira di scatto e prende il mio viso tra le mani.
<< Domani partiamo. Questa è l'ultima volta che ti vedo. Voglio solo una cosa. Un desiderio >>
Si avvicina sempre di più fino a che non trova la mia bocca e mi bacia. Un bacio che lui freme dalla voglia di darmi. Tento di respingerlo, ma il mio cuore dice 'Niky, è cio che vuoi' e la testa invece 'No, non farlo Niky'.
Con quel pò di lucidità che mi è rimasta, lo respingo e lo guardo, scuotendo il capo e scappo via da lui. Non so cosa fare. Così piango. Cavolo. Oggi mi riesce benissimo piangere! Era l'ultima volta che potevo vederlo e poi non ci saremmo più visti.
Esco dal teatro e vado verso la macchina. Vedo Lisa imbronciata.
<< Era ora! Stavo per raggiungerti. Qualcosa non va? >> Lisa esamina il mio viso in lacrime.
Apro lo sportello della macchina , mi siedo e comincio a parlare.
<< L'ho visto. Nel teatro. Domani parte e... mi ha baciata >> le dico, toccandomi ancora le labbra con la punta delle dita. Lisa rimane lì, con occhi sbarrati e poi si ricompone.
<< Woow! Ti ha... baciata? E tu, come hai reagito? >>
Mi giro verso di lei e la guardo. Sento il labbro inferiore tremare e mi butto tra le sue braccia a piangere. Lisa mi accarezza i capelli e mi rincuora con parole confortevoli. Non l'avrei più rivisto, questo era poco ma sicuro.






Angolo autrice:
Ehi, ehi eeeeehi! Come state? Ecco qui il capitolo nuovo di zecca:
fiiiiinalmente, Niky e Paul, si baciano (almeno per una frazione di secondi...). Lui confessa tutto e lei si sente, in un certo senso, delusa ed offesa. Gli volta le spalle, definitivamente, senza mai rivederlo. Vuole dimenticare tutto ciò che ha provato per lui.
Riuscirà nel suo intento? Rimarrà fedele a non conoscere più nessuno... oppure no?
Vi dico solo che, la vita di Niky, non sarà più la stessa da quell'incontro in quel pub! *prende ago e filo e si cuce la bocca*
Grazie a quei pochi che hanno recensito. Spero che la storia vi intrighi e che passate a scrivere, almeno una recensione, per sapere una vostra opinione di come vi è parsa fino ad ora la storia ;-)
Mercoledi non ci sarò, quindi postero il capitolo martedì :)
Kiss, Mimì <3

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


 
Capitolo 7°
 
" Caro Diario,
è passato un mese dall'ultima volta che ho visto Paul. In questo mese, Lisa mi ha dato molto conforto e mi ha aiutata a superare questo periodo buio. Ma, come si dice: 'DOPO LA TEMPESTA, C'E' SEMPRE L'ARCOBALENO'. Con questo, però, non posso certo dire che abbia archiviato Paul definitivamente. Ormai è solo un ricordo... un bellissimo ricordo.
Lisa ha mandato l'iscrizione per la Julliard. Tra pochi giorni saprà se verrà selezionata al provino. E' così emozionata. E' un sogno che lei vuole realizzare da quand'era piccola. Sono molto felice per lei "
Chiudo il diario e gli occhi: respiro l'aria di Bologna. E pensare che, solo un mese fa, ho conosciuto Paul. Le sue ultime parole sono ancora nella mia mente, come dei ronzii che vengono di tanto in tanto e poi... quel bacio. Così affannoso, così intenso, così... puro. Mi viene una fitta allo stomaco. Cavolo, fa ancora male!
Il cellulare mi fa tornare alla realtà. Lo prendo dalla borsa e rispondo.
<< Pronto? >>
<< Eeeehi, bellezza. Dove sei finita? Sono sotto casa tua. Si può dire che stavo per buttare il campanello a terra! >> la sento ridere dall'altro lato.
<< Scusami, Li. E' che ho staccato prima, così sono andata a fare quattro passi. Sto per arrivare, tra pochi minuti sarò lì >>
<< Ok, a tra poco. Non farmi attendere ancora, eh? >>
Vado verso la macchina e sfreccio verso casa.
 
***
 
Arrivata sotto casa mia, vedo Lisa venirmi incontro.
<< Voilà. Ecco la fuggitiva. Credimi, stavo per chiamare quelli di CSI >> mi guarda con aria seria.
<< Ahahah, che stupida che sei. Solo per fare una passeggiata? >> rido.
<< Sono premurosa. Io mi preoccupo per te, amica mia >> mi fa gli occhi da cucciolo.
<< Dai su saliamo a casa >> scuoto il capo e lei mi segue.
<< Vuoi un caffè oppure un thè? >> le dico, appena entrate in casa e lei si accomoda a sedere.
<< Caffè, grazie. Io per te, invece, opterei per una cammomilla >>
<< E perchè mai? >> le dico, mentre prendo una cialda e la metto nella macchina da caffè.
<< Perchè, dopo quello che ti dirò, sarai molto nervosa con me >> la sua voce s'incrina un poco. Mi volto per guardarla.
<< Lisa, cos'hai combinato? >> le dico, seria.
<< Ma l'ho fatto perchè ti voglio bene e non voglio vederti più così angosciata per ciò che è successo un mese fa >> continua come se stesse facendo un discorso a sè stessa che a me.
<< Non sono angosciata. Solo che... >> le dico, ma lei m'interrompe.
<< Rivoglio la mia Niky. Quella attiva, vivace, sorridente >> si avvicina a me.
<< Cercherò di recuperare ma Lisa... fa male. E' una ferita ancora fresca >>
<< Lo so... ed è per questo che, stasera, faremo un'uscita a quattro >> mi dice tutto d'un fiato, parandosi gli occhi per paura della mia reazione.
<< Che cosa? Un' uscita a... a quattro!? Ma sei impazzita! >> le dico, furiosa.
<< Ecco, avevo immaginato che avresti reagito così ma, Niky, pensaci. Tutto quello che stai facendo in questo periodo è lavorare e tornare a casa, ogni santissimo giorno. Stacca un pò la spina, è un'occasione buona per divertirsi >> mi prende le mani, tanto per rassicurarmi. La guardo e lei mi fa quegli occhioni, a cui io non so dire di no.
<< E va bene. Come li hai conosciuti? Così tanto per sapere se li hai pagati oppure no >> mi siedo e lei fa lo stesso.
<< Ah-ah. Molto divertente. Comunque è un ragazzo che ho conosciuto a danza. Dovresti vederlo, Niky. Mmm... stupendo! Lui mi ha chiesto se volevamo uscire stasera e io, invece, gli ho chiesto se lui avesse un amico. E, così stasera, usciremo in quattro >> la vedo battere le mani, fiera di sè.
<< Che posso dire: sei solo una pazza a fare queste cose >> scuoto la testa.
<< Lo so, io sono nata pazza >> mi dice divertita.
<< Io esco con te, ma ad una condizione >> alzo un dito, avvertendola.
<< Ma perchè con te devono esserci sempre dei 'ma'. Dai su, spara >> mi dice, scocciata ma curiosa di sapere cosa le voglio dire.
<< Solo una: quella di non farti tante illusioni. E' solo un'uscita. Una semplice uscita, chiaro? >> puntualizzo. Non voglio che cominci a fare strane idee.
<< Ok ok, chiaro il concetto. Solo amici. Gli amici posso darsi dei baci? >> mi dice, dando di gomito.
<< Lisa! >> la rimprovero. Lei alza le mani al cielo e si arrende.
<< Forza su, prepariamoci che già siamo in ritardo >> mi dice, alzandosi.
<< Scusa ed il caffè? >> le dico, mentre lei sta per uscire.
<< Quello? Prendilo tu al posto mio, così terrai i nervi ben saldi. Ci vediamo tra un'ora a casa mia >> mi fa l'occhiolino.
Lisa sbatte la porta ed io comincio a prepararmi.
 
***
 
Arrivo sotto casa di Lisa e parcheggio la macchina. Busso il citofono.
<< Lisa, sono Niky >>
<< Ehm... sali >> mi dice ed apre il portone.
Mi apre la porta e la trovo già bella e pronta.
<< Woow. Hai preso sul serio il fatto di sorprendermi eh? >> rido.
<< Ma quanto sei simpatica. Piuttosto, che dici? >> mi dice facendo un giro su sè stessa.
<< Sei, perfetta >>
Squilla il suo telefono.
<< Pronto... ah, Lorenzo... si, scendiamo subito. Un bacio >>. Stacca e la guardo.
<< Lorenzo?! E l'amico come si chiama? >> le dico, curiosa.
<< Non lo so, non me lo ha detto. Beh, lo scoprirai tra poco. Adesso andiamo >> prende un golfino su divano, nel caso in cui sentisse freddo.
Giù al portone ci sono due ragazzi: uno alto, moro, muscoloso ma al punto giusto, occhi verdi. Di sicuro quello è Lorenzo perchè ha un fisico asciutto, facendo danza. L'altro, invece, capelli castano chiaro e mossi, occhi azzurri, un pò più basso di Lorenzo e... ha l'aria troppo sicuro di sè. Quello, invece deve essere l'amico di cui mi parlava Lisa. Ci avviciniamo a loro.
<< Ciao Lisa, ciao Niky >> dice Lorenzo.
<< Conosci il mio nome? >> gli dico, sorpresa.
<< Beh, Lisa mi parla molto spesso di te >> lancio uno sguardo a Lisa e lei mi guarda come per dire 'Scusa' con un sorriso grande.
<< Di sicuro non ti aveva detto di quanto fosse bella >> dice l'amico di fianco a Lorenzo.
<< Beh grazie... tu sei? >>
<< Andrea, piacere >> mi tende la mano.
<< Piacere... beh sai già il mio nome! >> stringo la mano di lui.
<< Non vorremmo stare tutta la sera a parlare qui, spero? Dai su, dove si va? >> Lisa ironizza.
<< Andiamo al cinema >> è Lorenzo a parlare.
<< Siiii, che bello. Andiamo >> Lisa urla entusiasta.
<< Permetti? >> Andrea mi porge un braccio. Non posso dire di no, sarei troppo scortese.
<< Certo >> un mezzo sorriso aleggia sul mio viso. Chissà come si svolgerà la serata...
 
 
 
Lorenzo:
 
Andrea:
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
Eeeeeccomi qui a postare il capitolo in anticipo. Mancherò una settimana perchè andrò alla Convention di Perugia del cast di TVD *.*
Sono così emozionata :DDD
Ritorniamo a noi. Vi ho postato anche due immagini dei nuovi personaggi entranti, ovviament è come li vedo io. Ditemi che ne pensate.
Allora. Sono passati un pò di mesi da quando Niky ha avuto l'incontro con Paul e si sono... baciati! Cosa succederà ora che lei ha deciso di voltare pagina anche se i suoi pensieri sono sempre diretti a lui??? Lo riuscirà a dimenticare??? Lo scoprirete nei prossimi capitoli.
Alla prossima
Kiss
Mimì <3
 
 
PS: il capitolo non verrà postato mercoledì, ma venerdì dato che non ci sarò per una settimana, come ho già detto prima. Dopo venerdì, verrà postato sempre il mercoledì ;)

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


 
Capitolo 8°
 
Arrivati al cinema, vediamo i film in lista.
<< Che film guardiamo? >> fa Lorenzo.
" Non un genere romantico, ti prego. Non un genere romantico " dico tra me e me, speranzosa.
<< Mmm... beh c'è Breaking Dawn, il quarto film della saga di Twilight. E poi è un genere... romantico >> Lisa sbatte le palpebre vicino a Lorenzo. Lui ride, divertito.
<< Ok, allora vada per Breaking Dawn >> 
" Lo sapevo. Non me ne va bene una e, perdipiù, ci sono anche vampiri. E' una persecuzione questa! " continuo  a parlare tra me e me. All'improvviso, mi accorgo che Andrea mi sta guardando.
<< Dai, Niky andiamo >> mi dice, sorridendo.
<< Si, certo... >> gli dico, ancora assorta nei miei pensieri.
Entrati in sala, prendiamo i posti selezionati sui biglietti. Lisa si siede di fianco a Lorenzo e io, putroppo, sono di fianco ad Andrea. Comincia la proiezione del film.
Durante le scene, vedo Lisa fare tutt'altro che guardare il film.
<< Ti piace il film? >> mi sussurra Andrea, a bassa voce, senza disturbare.
<< Neanche un pò, a te invece? >>
<< Beh non è il genere che preferisco >>
<< Benvenuto nel club! >> alzo le mani al cielo e le persone dietro ci dicono di fare silenzio.
<< Se vuoi possiamo uscire ed aspettarli fuori >> mi dice, indicando l'uscita.
<< Perchè no? E poi questi vampiri... li vedo così... stupidi... >> sputo le parole quasi mi liberassi.
<< Già... che fantasia. Beh, allora... andiamo >> mi fa passare e poi lui mi segue per poi ritrovarci all'uscita del cinema.
<< Menomale. Non ce la facevo più a stare lì dentro >>
<< Secondo te, Lisa si sarà accorta di noi? >> 
<< Credimi, era più impegnata a vedere Lorenzo che il film. Dopo fatti fare una sintesi di tutto, così la metti anche alla prova >> gli dico ridendo e lui si unisce alla mia risata.
<< Sai sei bellissima quando ridi... non te l'ha mai detto nessuno? >> 
Di nuovo nella mia mente Paul. Era stato il primo a dirmelo. Ma perchè ogni singola cosa, si collega a lui?
<< G-grazie >> arrossisco e, nella mente, mi ritorna il modo in cui Paul mi guardò in quel momento.
Il silenzio regna intorno a noi. Sento il suo sguardo pressante su di me. Cerco di evitarlo ma è impossibile. Ci guardiamo negli occhi. Adesso che lo guardo meglio, è carino. Avvicina il suo viso verso di me. " Oh, no. Non vorrà mica baciarmi? "
Mentre lui si avvicina sempre di più, mi appare l'immagine di Paul nella mente: i suoi occhi, il suo sguardo, le sue labbra così perfette. Mi viene d'istinto fare una cosa. Dovevo uscire da quella situazione.
<< Perchè non... ehm... mangiamo qualcosa? Ho un pò fame >> mi allontano e sorrido. Lui mi guarda socchiudendo gli occhi e poi ricambia il sorriso.
<< Va bene >> dice rassegnato, e c'incamminiamo verso il bar del cinema.
Seduti ad un tavolino, parliamo del più e del meno, tanto per rompere il ghiaccio. In lontananza, vedo Lorenzo e Lisa.
<< Ecco, stanno arrivando Lisa e Lorenzo. Fatti spiegare la sintesi. Voglio proprio vedere la sua faccia >> lui ricambia facendomi l'occhiolino.
<< Ehi, ragazzi. Ma dove vi eravate cacciati? >> una Lisa con le labbra gonfie e con un leggero rossore in viso ci fa quasi la parte.
<< Beh, non era il nostro genere e così siamo usciti >> 
<< Già... però vorrei sapere la sintesi. Lisa puoi spiegarmelo tu? >> chiede Andrea a Lisa e le schizzano gli occhi dalle orbite guardando prima noi e poi Lorenzo.
<< Il film... ehm... beh... ecco... >> comincia a balbettare e così scoppio a ridere.
<< Ahahaha, Lisa non preoccuparti. Abbiamo capito >>
Insieme a me, ride anche Andrea poi, dopo poco, si uniscono anche Lorenzo e Lisa.
<< Dai andiamo, vi accompagniamo a casa >> dice Lorenzo ed usciamo dal cinema.
 
***
 
Arrivate sotto casa, Lisa e Lorenzo si salutano e rimaniamo soli io ed Andrea.
<< Beh, nonostante tutto, è stata una bella serata >>
<< Si, non mi divertivo così da... tanto tempo >> gli sorrido, sincera. Era tanto che non passavo una serata così.
<< Hai visto la faccia di Lisa quando le ho detto di farmi una sintensi del film? >> mi dice, ridendo.
<< Ahahah e tu hai visto quella impacciata di Lorenzo? >> gli ricordo e ridiamo all'unisono.
<< Spero che questa non sia la prima ed ultima uscita insieme >> torna serio.
<< Perchè no? Sei un'ottima compagnia, infondo >> gli sorrido e vedo i suoi occhi brillare di gioia.
<< Allora... ci vediamo? >>
<>
Si avvicina verso di me per salutarmi ma, mentre sta per farlo, ci troviamo con le labbra a pochi millimetri di distanza. Lui mi accarezza il viso con le dita della mano.
" Ma perchè mi freno? Non metterò per tutta la vita delle barriere. Non voglio avere paura. "
Mentre penso a tutti i miei dubbi, lui mi anticipa e mi bacia. Mi lascio andare. Mi lascio trasportare da lui e, per la prima volta, mi sento... bene, serena, come non lo ero da tempo. Ci stacchiamo e ci guardiamo negli occhi.
<< Buonanotte >>
<> rispondo, sorridendo.
Vedo Lisa ancora avvinghiata a Lorenzo e non posso fare a meno di ridere.
<< Lisa... >> la chiamo, destandola dal suo stato di trance.
Si stacca da Lorenzo ed entra nel portone, un pò scocciata. Guardo Andrea e lo saluto agitando la mano e mi chiudo alle spalle il portone. Però, chi se lo immaginava una serata cosi?









Angolo autrice:
Amooooooori, eccomi qui col capitolo. Scusatemi ma ho avuto problemi con la linea, che è una merda. Comunque, eccolo qui, nuovo di zecca. Spero vi piaccia ;)
Sono andata alla Con di Perugia la settimana scorsa ed ho scattato la foto con Ian *-*
Per chi volesse vederla, eccola qui:

 

 
E' stata un'emozione bellissima averlo tra le braccia quei pochi secondi. Lui poi... è un uomo straordinario e dolcissimo. Nonostante la febbre e la stanchezza, ha dato anima e corpo a tutte noi e non lo ha dimostrato affatto di essere fiacco e sfinito. Anzi, sul suo viso aleggiava sempre il sorriso!
Riguardo alla FF, la riposto il mercoledì. Quindi... vi aspetto ;)
Kiss, Mimì <3

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


 
 
Capitolo 9°
 
*NIKY*
 
Mentre saliamo le scale, Lisa ha un sorriso a 50 denti. Però, quel sorriso, mi mette soggezione.
<< Lisa, perchè mi guardi così? M'incuti terrore >> alzo un sopracciglio. Lei mi guarda, come se avesse vinto una scommessa.
<< E menomale che, gli amici appena conosciuti, non si baciano, eh? Hai baciato Andrea! Ti rendi conto? >> mi dice lei, tutta contenta salendo ogni scalino ballando.
<< Ahahah e va bene. L'ho baciato e allora? Ciò non significa che siamo fidanzati 'ufficialmente'. Ci stiamo... conoscendo, ecco. E poi, non l'ho baciato io. Ha iniziato lui e... >> comincio a sorridere.
<< ... E ti è piaciuto. Dai ammettilo! >> mi dice, mentre prende le chiavi dalla sua borsa.
<< Beh... si: mi è piaciuto. Contenta di sentirmelo dire? >> sospiro ormai rassegnata e felice. Lei mette la chiave nella toppa e la apre.
<< Contenta?! Sono felicissima. Non ti vedevo così gioiosa da tempo >>
<< Già... tanto tempo... >> nel frattempo mi ritorna alla mente l'ultima volta che sorrisi: fu con Paul.
Silenzio in casa. Rimango ferma nel salotto di casa, assorta nei miei pensieri. Ripenso a quanto ero felice insieme a lui. Eravamo complici, perfetti... almeno così credevo. Lisa esce dalla cucina e viene verso di me.
<< Qualcosa non va? >> appoggia una mano sulla mia spalla.
<< Niente... pensavo >>
<< Niky, lo so che fa male ripensare ancora a lui. Il passato è passato. Credi che lui stia facendo la stessa cosa in questo momento? Pensarti costantemente? Ora lui starà continuando con la sua vita. Fa la stessa cosa anche tu. Conoscere Andrea è una buona occasione per ricominciare e dare una svolta alla tua vita. Provaci almeno >>
Dio quanto ha ragione. Sa proprio leggermi nel pensiero. E' vero, forse conoscere Andrea, sarebbe stato un buon modo per non pensare più a Paul. Infondo, sono io quella ferita... non lui.
<< Hai ragione, Lisa. Tu si che mi capisci. Grazie di tutto >> l'abbraccio forte a me, come se fosse la mia ancora di salvezza.
 
*PAUL*
 
Sono sul letto di camera mia. E' passato un mese dall'ultima volta che l'ho vista. Eppure l'ho conosciuta da poco. L'unico pensiero fisso è lei e le sue labbra. Così belle, pure, caste, innocenti, delicate. Ian irrompe nella mia stanza.
<< Posso entrare senza pericolo? - dice e non ha nessuna risposta da me - Beh, chi se ne frega. Io entro lo stesso >> ed ecco sbocciare la sua testardaggine e si avvicina al mio letto.
<< Cosa abbiamo qui? Il mio caro amico Paul. Ciao Paul, come butta amico? >> Ian comincia a fare l'ironico e  fa finta di avere u microfono in mano.
<< Ian ti prego, lasciami in pace. Non ho proprio voglia di scherzare >> gli dico, seccato.
<< Vedo che la tua gioia sprizza da tutti i pori >> analizza il mio volto ma poi torna serio.
<< Dai su, amico. Non puoi deprimerti così e non uscire più. Dov'è andato a finire il Paul che conoscevo io? Eppure hai avuto finalmente il divorzio da tua moglie e dovresti essere felice. Invece tu che fai? Ti butti giù? Fai come me, conosci altre ragazze e fai nuove amicizie >> mi fa l'occhiolino.
Beato Ian che prende ogni situazione alla leggera. La sua relazione con Nina è un pò in crisi. Dice che si sono presi una pausa di riflessione e, nel frattempo, lui conosce altre ragazze. Per me, non è cos' facile. E' più facile a dirsi che a farsi. Alzo il busto e rimango seduto sul letto.
<< Ian, per te è facile. Tu non sei come me. Prendi tutto alla leggera. Non te ne frega di niente e nessuno. Non so, è da quando ho conosciuto lei che mi sento così... >> non riesco a trovare le parole adatte.
<< Innamorato? Stracotto a puntino? >> ed ecco che Ian le trova al posto mio. Cavolo, lui si che mi conosce bene. E' il mio migliore amico. L'amico più fedele che mi possa essere capitato.
<< Beh, si. Credo proprio che sia così - sospiro e lo guardo - Dio, Ian. Avresti dovuto vederla. Lei è... bellissima e... >>
<> Ian agita le dita ad indicare gli apici vicino alla parola 'mondo'.
<< Si, lo so. Se la stampa l'avesse saputo, sarebbe stata seguita ovunque dai media. Proprio per questo non ho voluto coinvolgerla in questa vita movimentata e frenetica. Una parte di me diceva 'Paul, lei ci tiene a te. Rimani' ma l'altra mi diceva 'Devi andare, non fa per lei il tuo mondo' >>
Ian mi guarda in silenzio, come se avesse compreso quello che volevo dirgli.
<< Amico, ti capisco. Hai fatto la cosa giusta a lasciarla andare e farle continuare la sua vita >> mi da una pacca sulla spalla.
<< Ma questo non vuol dire che tu non debba divertirti. Dai su, usciamo un pò. Il destino ha in serbo per noi tante di quelle sorprese >> continua a dirmi e mi prende per un braccio tirandomi dal letto.
<< E va bene, dove andiamo? >> dico, ormai rassegnato.
<< In uno strip-club >> quasi gongola con la testa. Lo guardo sgranando gli occhi.
<< Scherzo! Andiamo a mangiare un boccone da qualche parte >> alza le mani ed accenna un sorriso.
<< Molto divertente ma, prima, fammi fare una doccia >> 
<< Ok. Ti aspetto giù al portone. Non dormire sotto il getto della doccia, eh? >> lui si avvia alla porta mentre io vado verso il bagno.
Appena entro, mi fiondo sotto la doccia. L'acqua calda mi scarica via tutta la tensione. Chiudo gli occhi e c'è lei, bella e radiosa che mi sorride e non posso fare a meno di farlo anch'io. Dio quanto è bella. Tento di toccarla ma, quando apro gli occhi, mi accorgo che sto toccando il muro. Deluso, esco dalla doccia e prendo l'asciugamano.
Mi guardo allo specchio e guardo la mia figura. Come poteva una ragazza, anzi, una persona conosciuta da poco tempo, farmi provare dei sentimenti così profondi? Prendo dei vestiti dall'armadio e li indosso.
Ian bussa il citofono.
<< Amico, ti dai una mossa? >>
<< Scendo subito >> 
Apro la porta di camera mia e, prima di uscire, guardo verso la finestra. Il sole batte forte nella stanza e, proprio come se lei fosse li a sentirmelo dire, dalle mie labbra esce un sussurro.
<< Buongiorno, Niky >> dico e mi chiudo la porta alle spalle.
 
*NIKY*
 
Stesa sul letto, chiamo mia madre per rassicurarle che dormo a casa di Lisa. Finito di parlare con lei, vado verso il bagno.
<< Li, hai un pigiama? >> le dico, da dietro la porta.
<< Certo, vedi nell'armadio. Deve essercene un altro >> mi risponde lei, dall'altro lato della porta.
Vado verso l'armadio e, appena l'apro, vedo dei poster del suo idolo: Ian Somerhalder. Lo contemplo e, devo dire che, non è male come bellezza. Quegli occhi di ghiaccio sono peggio di un'ipnosi. Lisa mi spaventa da dietro.
<< Chiunque viene tentata dal suo sguardo magnetico >> Lisa sospira dietro di me.
<< Non riesci proprio a farne a meno, eh? >> fisso per un pò il poster e poi mi volto verso Lisa.
<< Ma come puoi pretendere che ne faccia a meno? Dovrei diventare cieca, allora! >> s'imbroncia ed appoggia le mani sui fianchi.
<< Ahahahah... dai su, andiamo a letto. Sono stanca morta >> prendo il pigiama dall'armadio e raggiungo il bagno per cambiarmi. 
<< Allora, cosa siete ora tu e Lorenzo? >> le dico, da dietro la porta.
<< Beh... direi che... stiamo uscendo insieme, per il momento... >>
<< Dai, Lisa. Ammettilo... lo vuoi tutto per te >> esco dal bagno e sbatto le palpebre, cercando di imitarla.
<< Devo dirti che... sei una pessima imitatrice >> mi dice, ironizzando.
<< Non cambiare discorso, solo io posso farlo. Dai su su su >> le faccio il solletico sui fianchi. Ride a crepapelle e quasi le manca il fiato.
<< Niky, no. Il solletico no. Ahahahah. Ok ok... siamo fidanzati >> persa la guerra, confessa la verità mentre lei si calma dal trambusto che abbiamo fatto. Mi sento vincitrice per avere ragione.
<< Buonanotte, Lisa >> dico fiera di me e ci mettiamo sotto le lenzuola. Mentre sono nel letto girata su un fianco, guardo fuori la finestra. Fisso la luna. Brilla come non mai con quel suo chiarore bianco-grigio. Un'istante prima di chiudere gli occhi, le mie labbra producono delle parole, senza che io ne avessi il comando.
<< Buonanotte, Paul >> quelle parole fanno eco nella stanza e il sonno ha la meglio su di me.
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
Scusatemi tanto, tesori. Ma mi è passato proprio di mente di postare il capitolo... spero possiate perdonarmi ;)
Allooooora, c'è un cambiamento: oltre al punto di vista di Niky, come avevamo visto nei capitoli precedenti, c'è anche quello di Paul! E non può mancare un ironico Ian Somerhalder xD
Spero che questo capitolo vi piaccia :D
 
PS: vi è piaciuta la foto di Ian??? Vi giuro, ero talmente emozionata che, quando lui mi ha detto " Ciao, bella. Come stai? ", non gli ho risposto perchè stavano scattando la foto xD
Almeno sono riuscita a dirgli " Hi, Ian " e " Thank you " :)
 
A mercoledì prossimo! :DDD
Kiss, Mimì <3

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***




Capitolo 10°
 
*NIKY*
 
<< Niky, svegliati o farai tardi al lavoro > Lisa interrompe il mio sonno togliendomi il lenzuolo da dosso.
<< Mmm... che ore sono? >> le dico con la voce impastata di sonno.
<< Sono le 7.30 >>
<< Le 7.30! Oddio, oddio... ho fatto tardi! Ma perchè non mi hai svegliata prima? >> mi alzo di scatto dal letto per andare verso il bagno e vestirmi.
<< L'ho fatto! Ma, ogni volta che lo facevo, dicevi sempre 'altri 5 minuti' >> dice, imitando la mia voce.
<< Dovevi insistere! >> le dico ancora chiusa in bagno.
<< Dai su. Non è successo niente. Tu sei ancora qui e la Terra continua a girare e... >>
<< ...ed io devo scappare. Ci sentiamo più tardi >> continuo al posto suo mentre esco dal bagno già vestita.
<< Ok. Aspetta e non mangi niente? La colazione è il pasto più importante della giornata >> mi dice, mentre scendiamo le scale per raggiungere la porta.
<< Non preoccuparti, mangerò qualcosa strada facendo. Ti voglio bene >> apro la porta e le stampo un bacio sulla guancia.
<< Ok... te ne voglio anch'io >> mi dice, chiudendo la porta.
Apro il portone del palazzo e mi trovo faccia a faccia con Andrea.
<< Ehi... buongiorno. Dove vai così di fretta? >> mi chiede.
<< Ciao, Andrea. Beh, ho fatto tardi al lavoro >> gli sorrido.
<< Se vuoi, ti accompagno io con la macchina >>
<< No, non preoccuparti. Di sicuro avrai da fare >> scuoto il capo.
<< Sinceramente, volevo vederti e, visto che non ho il tuo numero, volevo chiederglielo a Lisa ma poi sei uscita dal palazzo ed eccoti spuntare dal portone >> mi sorride.
<< Oh... capisco. Beh, allora... il passaggio è ancora disponibile? >> gli dico, facendogli un occhiolino.
<< Certo che si. Dai su, vieni >> mi dice, gioioso facendomi strada.
 
***
 
<< Wow! Se fossi venuta a piedi fin qui, mi rimandavano di nuovo a casa >> gli dico arrivati fuori l'albergo.
<< E perchè mai? >> mi chiede lui, curioso.
<< Beh, perchè avrei fatto più tardi del previsto e  il mio capo mi avrebbe cacciata fuori a calci >>
<< Esagerata. Se fosse accaduto, gliene avrei dette io quattro >> ride e io mi unisco a lui.
<< Grazie ancora. Come posso sdebitarmi? >>
<< Mmm... vediamo un pò. Un'uscita. Da soli. Io e te >> mi dice tendendomi la mano.
<< Affare fatto - stringo la sua mano - Oh, aspetta >> prendo una penna dalla mia borsa e gli scrivo sul dorso.
<< Questo cos'è? >> lo vedo alzare un sopracciglio, confuso.
<< Il mio numero. Ci sentiamo stasera >> allento la presa nella sua mano per poi andarmene ma lui mi trattiene.
<< Aspetta >> mi tira a sè e mi bacia. Sento il palmo della sua mano accarezzarmi il viso. Si stacca dalle mie labbra e mi guarda sorridente.
<< Buon lavoro >> mi accarezza il viso, sorridente.
<< Grazie >> sorrido anche io per poi uscire dalla macchina, un pò imbarazzata e lo saluto mentre va via.
 
*PAUL*
 
<< E adesso dove andiamo? >> dico ad Ian seccato.
<< In qualsiasi posto che non sia la tua camera da letto... a meno che non ci porti una ragazza e le cose già cambiano... >> ed ecco l'Ian ironico.
<< Ian... >> lo guardo di traverso.
<< Cosa? Dobbiamo divertirci o no? >> mi sorride come se non avesse detto niente di male. Sosta la macchina fuori ad una villa.
<< Ma questa non è la casa di Joseph? >> guardo la sfarzosa casa davanti a me per poi voltarmi verso Ian, perplesso.
<< Certo... Joseph ha pensato di organizzare una... piccola festa. Così tanto per divertirci >> mi dice Ian facendomi l'occhiolino.
<< E quando avevi intenzione di dirmelo? >> dico con sguardo accigliato.
<< Beh, adesso lo sai >> lui fa spallucce ed un sorriso aleggia sul suo viso. Alzo gli occhi al cielo. Bussiamo il campanello e Joseph stesso ci apre.
<< Ehi, ragazzi. Prego, entrate >> Joseph si fa di lato per poi farci entrare in casa.
<< Ah, non vi dispiace se... ho invitato un pò di... gente >> ci chiede lui. Fulmino Ian con lo sguardo e lui fa lo sguardo del tipo 'Cosa c'è'.
<< Niente affatto... anzi. Ci divertiremo ancor di più >> dice Ian a Joseph dandogli una pacca sulla spalla. Ci sorride e ci lascia in quel ben di Dio.
<< Amico, per stasera, non ci sono regole. Scateniamoci! >> Ian mi dà una pacca sulla spalla.
La musica rimbomba ovunque, a tutto volume. Ragazze che ballano su tavolini con bicchieri di champagne in mano. Si muovono a ritmo di musica, sicure di sè, come se sapessero già che passi fare. Sono così belle e sexy. Sembrano venire da un'altro pianeta.
Infondo, un pò di baldoria con gli amici, non ha mai fatto male a nessuno. Si, devo divertirmi! Vedo Ian ballare con una ragazza mora: lui si che riesce a divertirsi. Comincio a bere il primo bicchiere di champagne... il secondo... il terzo...
Arrivo ad un certo punto che non ricordo quanti ne ho bevuti a tal punto da ubriacarmi. Il mio intento è proprio quello: ubriacarmi e dimenticarmi di tutto.
Comincio a ballare vicino ad una ragazza a dir poco stupenda. Balliamo a ritmo. Sembra che la ragazza ci stia, così la trascino insieme a me verso il piano superiore della casa. Entriamo in una camera da letto, suppongo sia quella degli ospiti. Guardo la ragazza e comincio a baciarla. Le accarezzo il viso, mentre la sua mano è tra i miei capelli. Lei, esperta, comincia a spingermi verso il letto e la ritrovo a cavalcioni sopra di me. Lei mi toglie la maglia, sbarazzandosene e la butta in chissà quale posto della stanza. Dalla bocca passa al lobo dell'orecchio, mordendolo e dalla mia bocca esce un piccolo gemito di piacere, poi mi bacia il collo continuando verso i pettorali per poi scendere verso gli addominali. Appena sento il rumore della zip dei miei pantaloni, recupero quel pò di lucidità e la fermo, tenendola per le spalle.
<< Basta! >> le dico alzando il busto dal letto, quasi come se, poco fa, fossi in uno stato di trance. La ragazza mi guarda perplessa.
<< Ti prego, va via >> quasi la imploro. Mi alzo dal letto e le dò le spalle. La ragazza, senza esitare, va via dalla camera. 
Il problema è uno solo, ed ha un nome: Niky. Solo il pensare a lei oppure al suo nome, mi ha destato da quello stato con quella ragazza con cui ci stavo - quasi - per fare sesso.
Prendo la maglia da terra e me la infilo. Scendo le scale in cerca di Ian. Devo andarmene da questo posto, sento la necessità di cambiare aria ed ecco che lo trovo a flirtare con una ragazza - diversa da quella che avevo visto io poco fa - e lo raggiungo.
<< Scusa l'interruzione, amico. Ho bisogno di andarmene da qui >> gli dico mentre Ian e la ragazza si guardano complici.
<< Perchè? No ti stai divertendo? >> Ian si volta verso di me per poi guardare di nuovo la ragazza.
<< No... è solo che... ho voglia di cambiare aria. Andiamo >> gli dico aprendo la porta e sento Ian sbuffare.
<< Mi dispiace, bellezza. Ci si vede! >> Ian parla con la ragazza per poi aprire la porta e seguirmi a ruota. Raggiungiamo la macchina che è parcheggiata fuori al vialetto.
<< Allora? Cosa è successo? Perchè, credimi, quella sventola con cui mi hai visto, ci stavo quasi per andare a letto e... >> Ian sbuffa, irritato di aver dato buca alla ragazza di poco fa.
<< Lei... è sempre qui! >> punto l'indice sulla tempia ed interrompo le sue lagne mentre io continuo a pensare a ciò che è successo in quella camera poco fa.
<< Cosa? Chi? >> dice Ian confuso. Mi giro verso di lui e lo guardo in viso, riuscendo a dire il suo nome dopo tanto tempo.
<< Niky >>










Angolo autrice:
Eeeeeehilà, eccomi qui con un nuovo capitolo!
Paul non riesce proprio a dimenticare Niky, nonostante Ian (che mi iace da matti in queste vesti... anche perchè è così anche nella vita reale, cioè divertente, sfacciato e malizioso xD) ha tentato di distrarre un pò l'amico. Quest'ultimo, ha tentato di andare a letto con una ragazza, facendo cilecca perchè c'è sempre Niky nei suoi pensieri.
Mentre, per Niky, sembra che stia voltando pagina e si stia facendo una nuova vita... ma durerà tutta questa tranquillità e pacificità??? Cosa succederà nel prossimo capitolo??? Scopritelo leggendo e seguendo questa FF
A mercoledì prossimo...
Kiss, Mimì <3

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


 

Capitolo 11°
 
*NIKY*
 
Odio il periodo autunno-inverno. Forse perchè non sopporto la sensazione di sentire i brividi fin dentro le ossa o forse perchè si devono indossare giubbini così imbottiti che ti fanno sembrare una mongolfiera. Ma, come dice il detto? Meglio prevenire che curare.
Sono passate esattamente 3 settimane dalla dichiarazione che mi ha fatto Andrea la sera in cui siamo usciti da soli. C'è stata un'atmosfera tranquilla e lui è stato così dolce e romantico che nemmeno io credevo potesse piacermi. Mi riempie di attenzioni, sa essere gentile e premuroso ma non troppo. Insomma, non voglio un ragazzo che mi stia col fiato sul collo a tutte le ore. Non voglio mica uno stalker!
Stamattina devo fare un altro esame. Con il primo che ho fatto vari mesi fa, dovrei essere tranquilla ad andarci al secondo, invece ho sempre la stessa ansia ma, di certo, non lo faccio notare.
Il telefono mi squilla: Andrea.
<< Ehi, Andrea >>
<< Ehi, Niky. Allora, come ti senti per l'esame? >>
<< Ho una fottuta paura, credimi. Vorrei già fosse finito >> dico, lagnosa.
<< Oh, dai. Non preoccuparti. Passerai alla grande anche quest'altro. L'importante è che non ti fai prendere dal panico >> dice, rassicurandomi.
<< Qui è più facile a dirsi che a farsi. Si può dire che ho il panico-esami. Già, una nuova forma di paura >> dico, sarcastica.
<< Eh, già. L'unica persona che ha questa forma di paura. Wow! Dovresti sentirti... unica, allora >> dice, ridendo.
<< Ti diverte la cosa, eh? >> accenno un sorriso, anche se non può vedermi.
<< Lo dico perchè ti stai dando delle autocritiche inutili. Sappiamo entrambi che riuscirai a superarlo l'esame. Quindi entra dentro e fatti valere >> dice, emanandomi una carica che poco fa credevo di non avere.
<< Grazie, Andrea. Ma come fai a sopportare le mie lagne? >> dico, ormai sicura di me e calma.
<< Beh, forse perchè sei la mia ragazza e non voglio che ti demoralizzi. Dai, chiamami quando hai finito, ok? >>
<< Ok, un bacio. Ti adoro >>
<< Mai quanto me. Baci >>
Devo ritenermi fortunata ad aver trovato un ragazzo come Andrea: è così comprensivo, altruista.
Stacco la chiamata e mi trovo fuori all'università. Mi siedo per aspettare il mio turno e mi squilla, di nuovo, il telefono. Stavolta è Lisa:
 
 
" Mi raccomando. Falli rimanere a bocca asciutta. In bocca al lupo. Baci! "
 
 
Sorrido e gli mando un messaggo veloce, ringraziandola. Poco dopo, sento chiamare il mio nome.
<< Nicoletta Pandolfi >>
Mi alzo ed entro nella grande sala, dove mi aspetta un lungo esame. Faccio un lungo respiro ed incrocio le dita, sperando che tutto fili liscio come l'olio.
 
***
 
L'esame è stato più lungo del previsto. I professori mi facevano domande a raffica. Alla fine, me ne sono uscita con un altro 28. Non mi lamento. Chiamo subito Andrea per dargli la bella notizia. Compongo il numero e, dopo 2 squilli, sento lui dall'altra parte.
<< Allora? Uscita viva dalla setta di professori? >> dice, in tono ironico.
<< Oddio, Andrea. Non immagini nemmeno i minuti interminabili che ho passato in quella stanza. Non c'è la facevo più >> dico, esasperata.
<< L'hai superato, questo è l'importante E' passato, ora. Avanti, dimmi con quanto ti hanno premiata >> dice, curioso.
<< 28... sudato >>
<< Ci credo. Ti sei messa d'impegno, come fai sempre. E' una giusta ricompensa >>
<< Già. Senti, Andrea sono molto stanca. Ci sentiamo domani, ok? Buonanotte. Ti adoro >> dico, senza essere scortese.
<< Non preoccuparti. Riposati. Sogni d'oro. Ti adoro anch'io >>
Stacco la chiamata ed apro il portone del mio palazzo. Sento le gambe così pesanti che salgo le scale a fatica. Arrivo fuori la porta di casa mia, prendo le chiavi dalla mia borsa ed apro la porta. Appoggio la borsa a terra e raggiungo il letto, ormai stremata. Priva di forze, non riesco nemmeno a mettermi il pigiama che subito mi catapulto nel mondo dei sogni dove niente è proibito.
 
***
 
Corro. Ma non perchè qualcuno m'insegue. Sto facendo jogging con il mio inseparabile i-Pod. Sento l'aria fresca sul viso e i raggi del sole iluminano tutto ciò che hanno intorno ad essi. Nelle mie orecchie, Ron Pope canta A Drop In The Ocean:
 
 
" I don't wanna waste the weekend (non voglio sprecare il fine settimana)
If you don't love me (se non mi ami)
pretend a few more hours (fingi ancora per qualche ora)
then it's time to go (e poi sarà ora di partire) "
 
 
Corro aumentando il passo, lontana da quei ricordi in cui sono stata così bene, così felice, così... me stessa insieme a lui. Lui che, incredibilmente, mi aveva cambiata in così poco tempo. Lui che mi aveva pulito con un fazzoletto la bocca sporca di ketchup. Lui che sapeva mettermi in imbarazzo con un solo sguardo. Lui che è venuto insieme a me nel mio posto segreto. Lui che ha rubato il mio cuore, giocando poi con i miei sentimenti. Lui che mi ha resa ciò che sono adesso: 
 
 
" And still I can't let you be (e nonostante ciò non posso lasciarti stare)
Most nights I hardly sleep (la maggior parte delle notti non riesco a dormire)
Don't take what you (non prendere da me ciò che)
don't need from me (non ti serve) "
 
 
Continuo ad aumentare il passo, cercando di non farmi raggiungere ancor di più da quei ricordi che stanno invadendo solo la mia testa non facendomi ragionare. Sono ubriaca di quei pensieri, ne ho bevute lunghe sorsate, troppe direi che, dalla strada, mi trovo in un prato tutto verde, mi ci stendo e tengo chiusi gli occhi facendomi investire solo dai raggi del sole che battono forti lungo tutto il mio corpo:
 
 
" It's like wishing for rain (è come aspettare la pioggia)
as I stand in the desert (stando è in mezzo al deserto)
But I'm holding you closer than most (ti tengo stretta il più stretta possibile però)
Cause you are my heaven (perché tu sei il mio paradiso) "
 
 
Già... il paradiso. Chissà come è fatto il paradiso. Se esiste un'altra vita dopo la morte. Ad un tratto, i raggi splendenti del sole vengono sostituiti da una figura alta. Deduco che è un uomo, dato che ha spalle larghe. Cerco di vedere chi è lo sconosciuto, ma non riesco a focalizzarlo. L'uomo si abbassa verso di me e si avvicina sempre più verso il mio viso. Sento il peso del suo corpo sul mio. Comincio a riconoscere man mano l'uomo: i suoi occhi... quegli occhi che mi avevano rubato l'anima, il suo sorriso... quel sorriso che suscitavano in me imbarazzo e le labbra... quelle labbra che, anche se per un attimo, un tempo sono state solo mie:
 
 
" You are my heaven - (sei il mio paradiso)
You are my heaven - (sei il mio paradiso) "
 
 
La canzone continua a ripetere la stessa frase e, solo poco dopo, riesco a comprenderne il senso. Se prima mi chiedevo se ci fosse un'altra vita dopo la morte, lo stesso non avrei saputo rispondere. Ma se, invece, prima mi chiedevo come fosse il paradiso, avevo ottenuto la risposta: l'avevo lì, ad un millimetro di distanza davanti ai miei occhi.
Gli accarezzo il viso delicatamente, come se non volessi spezzare quell'atmosfera che si era creata intorno a noi.
<< Paul >> riesco a dire quelle 4 lettere così delicate.
 
***
 
<< Paul! >>urlo e mi alzo di scatto dal letto. Sono in camera mia. Allora è stato tutto un sogno? Dopo quasi 2 mesi, eccolo spuntare di nuovo nei miei sogni. Ma perchè mai questo sogno? Perchè qualsiasi cosa, si collega a lui? Ciò che mi ha fatto tempo fa, non l'ho ancora dimenticato, questo è sicuro. Ma, ora che ci stavo riuscendo, ora che non stavo pensando più a lui costantemente, ora che stavo vivendo una storia, anche se da poco tempo, ed ero riuscita a trovare la felicità con Andrea, dopo questo sogno non sono più sicura di niente.









Angolo autrice:
Eeeeeecomi qui, stavolta di domenica, a postare un nuovo capitolo. Ho deciso di pubblicarlo 2 volte a settimana, giusto per stringere i tempi, dato che a settembre ne pubblicherò un'altra. Contenti?
Bene, bene. Niky continua la sua relazione con Andrea che, a quando pare, ha reso la cosa ufficiale... ma, il suo inconscio, a quanto pare non la pensa come lei: ritornano i sogni di lei con Paul, che spero vi sia piaciuto come l'ho descritto. Il primo amore non si scorda mai? Mmmh, vedremo ;)
Per quanto riguarda la pubblicazione dei capitoli sarà: il mercoledì e la domenica :D
Kiss, a mercoledì

Mimì 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***




Capitolo 12°

 


 

*NIKY*

 

Sento qualcosa vibrarmi sotto il cuscino. Allungo la mano: è il mio cellulare. Sta suonando irrequieto. Il nome di Lisa lampeggia sul display. Con la voce ancora impastata di sonno, riesco a rispondere.

<< Spero per te che mi abbia chiamata per una buona ragione >> le dico, irritata.

Odio quando sto dormendo e mi svegliano nella fase REM. Menomale che è domenica e non devo andare al lavoro, sennò non so come avrei fatto a svegliarmi.

<< Eccome... devo darti una notizia bomba, esplosiva, scottante... >> Lisa parla come un fiume in piena.

<< Ehi, Lisa... calmati. Arriva al punto, per favore. Vorrei dormire di nuovo se non ti dispiace >> le dico, secca. Sa benissimo che è seriamente vietato svegliarmi, se non in caso di emergenza.

<< Beh... allora stacco. Dirò a Lorenzo che mi accompagnerà lui a New York per fare l'audizione alla Julliard... >> mi dice, beffarda.

<< Coooosa? Ti hanno scelta? E non potevi dirlo direttamente senza tanti giri di parole? >> dico con occhi spalancati e bocca aperta anche se lei non può vedermi.

<< Scusa se la signorina toccatemi-tutto-ma-non-il-sonno ha sempre la luna storta. Cosa è successo a te? Problemi con Andrea? Ti sento... strana >> mi dice, prima ironica e poi torna seria.

Lisa mi fa ricordare ciò che ho sognato stanotte: un uomo, alto, magro e spalle larghe, labbra carnose, mascelle marcate, occhi verdi...

Cerco di scacciare via l'immagine dell'uomo che si crea nella mia mente. Dopo il sogno, non ho chiuso occhio per tutta la notte. Mi giravo e rigiravo ma niente. Sono rimasta a guardare il soffitto e sono riuscita a chiudere occhio solo all'alba.

<< Ehi, Niky... ci sei? >> Lisa mi fa tornare alla realtà.

<< No... niente, Lisa. Non preoccuparti. E' solo che stanotte non ho chiuso occhio. Comunque mi stavi dicendo della Julliard. Allora, ti hanno accettata? >> le dico, tanto per cambiare discorso.

<< Beh, non proprio accettata. Diciamo che sono ad un passo dal traguardo. In settimana devo partire e fare l'audizione, poi saprò l'esito finale stesso il giorno dopo e ti ricordo che, quando fosse venuto il momento, ti avevo detto che tu venivi con me. Quindi, non ci sono scusanti >>

<< Beh, non posso mica mancare all'audizione più importante della mia migliore amica. Quando si parte? >> dico, lucida cancellando ogni traccia del sonno.

<< Domani stesso. So che è troppo presto ma, è meglio se andiamo prima. L'audizione è martedi pomeriggio >>

<< Come faccio a dirglielo ad Andrea? >> le dico, spaesata ancora dalla notizia.

<< Facile. Oggi i miei non ci sono ed ho pensato che, vederci un bel film con tanto di pop-corn e patatine, sarebbe un'idea geniale. Ci vediamo a casa mia verso le 19.00. Porta anche la valigia con te. Partiamo direttamente da casa mia. Ci accompagna mio padre all'aereoporto >>

<< Ok... nel frattempo, cerco di addormentarmi ancora un pò. A stasera >>

Stacco la chiamata e cerco di riprendere di nuovo sonno. Niente. Ormai mi sono svegliata e, quando mi sveglio, non riesco più a dormire. Decido di cominciare a preparare il necessario per il viaggio, così non preparerò tutto all'ultimo minuto com'è mio solito fare.

 

***

 

I ragazzi sono arrivati con tanto di patatine, pop-corn e bibite. Lisa, nel frattempo, prende il film Titanic e lo inserisce nel dvd.

Durante il film, io e Andrea siamo assorti a parlare del viaggio inaspetatto.

<< Devi partire per forza? >> mi dice lui, con un tono di tristezza.

<< Devo, Andrea. Glielo promesso. E' il sogno che attende praticamente da quando ha iniziato a muovere i primi passi. Non voglio e non posso lasciarla sola >> gli dico, accarezzandogli il viso con il dorso della mano per poi sorridergli.

<< Scusa. Lo so, sono un'egoista. E' solo che ti voglio qui con me al mio fianco. Già so che mi mancherai troppo >> mi dice, abbassando gli occhi. In sottofondo abbiamo le battute del film.

<< Vedi? E poi dici a me che sono autocritica quando il primo a darsela sei tu >> gli dico, ironizzando e gli sorrido vedendo lui che ricambia.

Ritorniamo a guardare il film. Davanti a noi, la scena di Jack e Rose quando la nave affonda e loro sono in mare. Loro due che si stringono la mano. Rose che confessa il suo amore per Jack e, quest'ultimo, la conforta dicendo che non morirà lì e le fa promettere di riuscire a sopravvivere. Rose, senza esitare, gli dice di si. Andrea prende la mia mano e la intreccia con la sua, stringendola. Ci guardiamo negli occhi. Il suo viso si avvicina al mio e le sue labbra si posano sulle mie delicate. Mi stacco da lui ed appoggio la mia fronte contro la sua.

<< Mi mancherai anche tu >> gli dico a pochi millimetri dalle sue labbra. Appoggio la testa sulla sua spalla per poi continuare a guardare il film, ormai quasi giunto alla fine.

 

***

 

<< Mio Dio, Lisa. E' possibile mai che devi fare tutto all'ultimo minuto? Guarda che, se non ti sbrighi, l'aereo parte senza di noi >> le dico, puntandole un dito contro.

<< Lo so, lo so. E' che ho paura di dimenticare qualcosa >> dice, mettendosi le mani nei capelli.

<< Staremo solo per pochi giorni, non devi portarti tutto l'armadio >>

Lisa va avanti e indietro per la stanza, mentre io la guardo appoggiata allo stipide della porta. E' tesissima, si vede a vista d'occhio. Ha paura di sbagliare qualcosa all'audizione. Lei è fatta così, tiene tutto dentro ma fa credere che è calma e tranquilla mentre, invece, dentro di sè regna l'ansia e l'agitazione più totale. Le vado incontro, fermandola da quel suo girovagare a vuoto per la stanza.

<< Ehi... calma. Andrà tutto bene. So che ora mi dirai che non sei agitata. Puoi fregare tutti, ma non me. Dov'è andata a finire la Lisa disinvolta, sciolta e sicura di sè? >> le dico, appoggiandole le mani sulle spalle.

<< Sono tesa come una corda di violino >> mi dice, sbuffando.

<< Lo vedo. Quindi ora ascoltami bene: prendiamo le valigie, partiamo e fai quest'audizione. Non ho chiesto qualche giorno di ferie per niente >> le dico, facendole l'occhiolino e cercando di farla ridere. Ci riesco. Prendiamo le valigie e le mettiamo nel cofano della macchina del padre di Lisa.

<< Allora, ragazze. Siete pronte? >> ci dice il padre di Lisa.

<< Siiiii!! >> diciamo all'unisono.

Destinazione: Julliard, New York. Stiamo arrivando!










 

Angolo autrice:

Eccomi con il nuovo capitolo... ma non son molto contenta. Credo che stopperò per un periodo... ma non scomparirò del tutto. Il prima possibile, pubblicherò una nuova FF... credo vi piacerà! Vi dico solo che Damon – Nuovo personaggio. Basta! Ho detto troppo xD

Riguardo al capitolo... beh, a quanto pare la nostra Lisa dovrà fare un provino alla Juilliard e, con lei, dovrà andare Niky. Come andrà il provino? Saprete tutto a tempo debito! Parlando di Niky, vi dirò solo che... New York le piacerà moltissimo ;)


PS: non so se aggiornerò o meno domenica. Perchè, ripeto, sono insicura di continuarlo a postare. Con questo non dico che non posterò più i capitoli di questa storia... ma solo prendere una pausa, cos per capire se vi sia piaciuta davvero fino ad ora.


Kiss, Mimì <3

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