Welcome To The Family

di Blink7xDay
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter_1 ***
Capitolo 2: *** Chapter_2 ***
Capitolo 3: *** Chapter_3 ***
Capitolo 4: *** Chapter_4 ***
Capitolo 5: *** Chapter_5 ***
Capitolo 6: *** Chapter_6 ***
Capitolo 7: *** Chapter_7 ***



Capitolo 1
*** Chapter_1 ***


“Helena! Dai svegliati se no fai tardi! È il tuo primo giorno nella nuova scuola e vuoi farti riconoscere subito arrivando in ritardo?!”
Ero arrotolata per benino nelle coperte quando Gloria iniziò ad urlare come una sclerata.
Io sono Helena, ho 16 anni e la mia vita fa cagare il cazzo (come sono fine…).
Fine presentazione, questo è quello che dovete sapere su di me per ora.
 
 
Ero nel mio lettino. Inizialmente ignorai le urla di Gloria, che era la compagna di mio padre, ma poi decisi di alzarmi e di andare a fare colazione. Appena scesi le scale vidi mio padre spaparanzato sul divano, con una bottiglia di birra in mano che dormiva. Che bello essere ubriachi alle 7.45 di mattina.
“Finalmente ti sei svegliata, scansafatiche. Ieri dov’eri? Ti avevo chiesto di tornare a casa per pulire ma te non ti sei fatta vedere. Chissà a che ora sei tornata.” Disse Gloria tirando ogni tanto dalla sua sigaretta. Io la ignorai e feci colazione, poi per evitare di parlarle corsi in camera mia a cambiarmi e decisi di uscire dalla finestra, cosa che facevo molto spesso quando dovevo entrare o uscire di notte.
Davanti a casa c’era Josie, una ragazza che ho conosciuto appena mi sono trasferita in estate qui ad Huntington Beach, che mi aspettava in macchina per andare a scuola. Lei era una strafiga, non sto scherzando. Aveva un fisico mozzafiato, occhi verdi smeraldo e i capelli... be’ cambiava il colore ogni settimana... però erano lunghi e lisci.
Appena entrai in macchina notai subito che lei mi guardava stranita.
 
“Che c’è Jos?”
“Ragazza, si vede che hai bevuto sta notte.” Cazzo mi ero dimenticata di truccarmi. “Dai è presto, facciamo in tempo ad andare a casa mia.”
“Grazie Jos... è che sta mattina Gloria mi ha fatto il terzo grado e mio padre era ubriaco sul diano che dormiva.” Dissi. Adoravo parlare con Josie, lei mi ascoltava sempre.
In un batter d’occhio arrivammo a casa sua, entrammo, io mi truccai e ci avviammo verso scuola.
 
Quando uscimmo dalla macchina guardai Josie e dissi “Lo sai che mi dovrai fare da guida tutto il tempo, vero?” intenerii sempre di più lo sguardo per cercare di convincerla
“Uff... hai anche ragione. Tutti quelli che ti ho fatto conoscere non sono più a scuola quindi…”
“Quindi..?” la bloccai intenerendomi sempre di più.
“Ok, va bene.” Sorrisi e ci avviammo vero il cancello.
Non cambiava molto dalla mia vecchia scuola: tanti alberi, cespugli, muretti e scalini. Era più che normale.
“Adesso ti faccio conoscere dei miei amici, ok?”
“Va bene.” Guardai un attimo nella direzione in cui stava guardando lei e mi accorsi che fissava un gruppetto di bulletti che erano in torno ad un ragazzo. Poi vidi che gli stava praticamente andando in contro.
“Ma dove vai?!” chiesi.
“A salvare un mio amico da quei coglioni. Vieni.”
E la seguii.
 
“Da quando ve la prendete con Johnny?” Disse Jos rivolta ai giocatori di football.
“guarda chi si rivede... Josie. Sei venuta a salvare il culo a questo qua? Che brava mammina.” Disse quello che sembrava il capitano.
“Mi prendo cura delle persone a cui voglio bene, Sam. Non come te.”
Io rimasi li ad ascoltare quei due che si insultavano a vicenda, poi quel Sam si girò verso di me e mi squadrò.
“che cazzo hai da guardare?! Non hai mai visto una ragazza prima d’ora?!” mi facevano incazzare quelli che squadrano.
Lui rise maliziosamente e disse “Sei nuova, vero? Mh, presto imparerai a portare rispetto a quelli come noi.”
“Porto rispetto solo a chi lo porta a me.” Ribattei. In quel momento sembrava infastidito dal mio comportamento ma poco mi importava.
“Vedremo.” E lui e i suoi amichetti se ne andarono.
 
“Johnny! Come stai?” chiese Josie al ragazzo.
“Non mi hanno fatto niente di che… come ben sai sono abituato a molto peggio.” Poi mi guardò e disse “Piacere, Johnny! Bel caratterino…” mi guardò come per chiedermi il mio nome. “Helena… emmh grazie.” Il ragazzo mi sorrise e poi guardò Jos che gli chiese “Ma i ragazzi dove sono?”
“Lo stavo per chiedere a te. Secondo te se ci fosse stato Jimbo non avrebbe fatto una rissa per difendermi da quei coglioni?” rispose Johnny.
Chi era Jimbo? Sicuramente un loro amico.
“probabilmente entreranno dopo.” Disse Jos, poi continuò “Anche Ashley, Amanda e Val sono con loro, vero?”
“Esatto. Dai entriamo, non voglio fare tardare la nuova arrivata.” Mi guardò e mi sorrise ancora e io ricambiai il sorriso. Era troppo dolce e patatoso quel Johnny! Ti veniva voglia di coccolarlo.
Passammo in segreteria per prendere il mio orario e per mia sfortuna non avevo neanche un ora con loro. Wow. La giornata iniziava proprio bene.
 
Dopo la prima ora andai al mio armadietto e vidi Johnny di fianco ad uno che era due volte più alto di lui e faceva impressione vederli vicini. Mi vide e fece un cenno con la mano e io ricambiai con un cenno della testa.
“Ehi Hel! Com’è andata la prima ora?”
“Una palla mortale. Quella di inglese sembra che sia schizofrenica. Si muove a scatti e continua a tremare. A te?”
“anche io una palla la prima mezz’ora, poi ho iniziato ad urlare cose del tipo ‘che lezione di merda’ e la prof mi ha buttato fuori.”
“Non è il meglio che sai fare, Steward! Da te mi sarei aspettato di più”
Disse lo spilungone “Comunque io sono Jimmy.” “Helena” e ci stringemmo la mano.
“Che lezione hai dopo?” chiese Johnny. “Emmh… penso geografia.”
“Perfetto! Siamo insieme! Preparati ad una lezione piena di risate!” disse Jimmy.
 
*DRIIIIN*
 
“Andiamo allora. Ci vediamo dopo Johnny.” E ci avviammo verso la classe.
 
Quando arrivammo Jimmy iniziò a saltare e ad andare addosso ad un altro ragazzo, che era poco più basso di lui però faceva molto montagna.
“Maaaattt!! Stringimi forte forte broo! Ecco così. DII PIUUU!!” Non dico cosa sembravano. Anzi lo dico: due ragazzi gay che si stavano scopando facendo orgasmi ad alta voce fregandosene se c’era altra gente intorno.
“Jimbo, non qui davanti a tutti. In privato dopo.” Tutti e due scoppiarono a ridere come degli scemi. Jimmy si girò verso di me e disse “Matt, questa è Helena. È nuova, viene da Los Angeles.” Matt mi guardò e mi porse la mano per stringerla “Piacere di  conoscerti. Ieri sera eri te quella che ballava con Josie al Night?”* Perché me lo chiedeva? E io stavo ballando con Josie? “emmh… non mi ricordo con chi stavo ballando ma si ero al Night ieri con Josie.” Lui mise a ridere e poi disse “ Ragazza devi andarci un po’ più piano con l’alcool. Ieri hai bevuto come una spugna!”
“E te come fai a saperlo, scusa? Mi stavi stalkerando?”
Si mise ancora a ridere.
“Nono tranquilla! È che Jos ad un certo punto mi ha chiesto se potevo darle una mano a tenerti d’occhio.”
Imbarazzo. Questo è quello che provavo in quel momento.
“Dai che vuoi che sia! Una sbronzata in più per te e una in meno per Matt! Perché se avesse bevuto chissà che finivate per fare!” fortunatamente c’era Jimmy che cercava di sdrammatizzare. Il nostro discorso finì con l’entrata della prof.
“Se fate ancora una volta un casino del genere mentre non ci sono fate una verifica su tutti gli stati del mondo.”
“buongiorno anche a lei Mrs. Bennet.” Disse Matt.
“Sanders se vuoi parlare alza la mano.”
Ad alzare la mano non fu lui però. Fu Jimmy.
“uff. dimmi Sullivan. Vuoi andare a prendere un caffè e dei biscotti?”
“No prof, magari dopo. Volevo chiederle: visto che lei ha detto che la verifica a sorpresa ce la fa fare se parliamo mentre lei non c’è… vuol dire che quando c’è possiamo fare tutto il casino che vogliamo…?!” disse Jimmy tutto contento pensando di avere detto una cosa intelligente.
La prof sospirò. “no, Sullivan. Se lo fate con me dentro sospensione di almeno due giorni.”
“ma prof così è crudele. Posso andare a prendere un cappuccino?” chiese ancora Jimmy
“ Va bene almeno avremo un po’ più di silenzio questa volta.”
Vedendo Jimmy alzarsi dal banco ne approfittai “Jimmy mi prendi un mocaccino?” e Matt mi seguì a ruota “E a me un caffè latte, per favore”
“Arriva subito ragazzi, voi siete i miei clienti preferiti.” Disse Jimmy imitando l’accento francese e facendo finta di scrivere su un block-notes l’ordine. Io e Matt scoppiammo a ridere e la prof si infuriò “PERCHE NON ANDATE VOI A PRENDERLI SANDERS E… a te sei quella nuova.” Disse quest’ultima frase con un tono più calmo “UN PO’ D’ARIA NON FARA’ MALE NEANCHE A TE. SOPRATTUTTO SE HAI DECISO DI ESSERE AMICA DI QUESTI DUE.”
Questo non doveva dirlo. Mi fanno particolarmente incazzare le persone che fanno così. “Le dirò una cosa prof. Io rimango qui, perché non ho bisogno di un po’ d’aria per farmi chiarire le idee. Ce le ho abbastanza chiare e non deve venire lei a dirmi quello che devo fare o non, con chi devo e non devo fare amicizia. Ma soprattutto deve portare rispetto.” Forse era meglio che stavo zitta perché questa cosa mi fece guadagnare un bel viaggettino dal preside. Yuhu, che bello. Primo giorno, primo giro.
 
Jim e Matt mi accompagnarono e rimasero fuori ad aspettarmi.
 
“Allora signorina. Cos’hai combinato per venire qui?” gli porsi il foglietto che mi aveva dato la prof e, dopo averlo letto disse “Mh… niente di grave. Visto che sei nuova ti lascio andare.” E uscii dall’ufficio.
 
Matt e Jimmy erano preoccupati che avrei ovuto fare chissà che cosa e quando dissi a loro che non avevo nessun tipo di punizione mi risposero con un semplice “Che culo di merda” e “Vaffanculo”.
 
Ci avviammo a pranzo ridendo ed urlando. Quando entrammo nella sala i due si avvicinarono a un tavolo dove c’erano anche Johnny e Josie ma c’erano solo due posti liberi. La gente del tavolo era tutta vestita di nero e si notava subito un’intrusa. Che ci faceva una cheerleader in quel tavolo? Sta di fatto che io avrei dovuto cercare un altro tavolo.
I due davanti a me bisbigliavano ma io riuscì comunque a capire quello che stavano dicendo.
 
“Matt che cazzo ci fa Michelle nel nostro tavolo?!”
“Non lo so. Ma sono sicuro che centra Brian e dopo le prenderà, perché ora non c’è più posto per Helena.”
 
Jimmy si girò e mi fece cenno di andargli di fianco.
“Bella bross! Per chi non lo sa lei è Helena ed è nuova quindi dobbiamo darle il benvenuto, ma come facciamo se ci sono solo due sedie? E soprattutto perché ci sono solo due sedie?!” Jim stava iniziando ad innervosirsi.
“Michelle te ne devi andare” Disse uno con i capelli strani e l’aria da strafottente presuntuoso.
“Nono, tranquillo, può stare. Vado a cercare un altro tavolo, non è un problema.” Dissi, tanto avevo voglia di stare un po’ da sola.
“Ma non dire cazzate Hel!” disse Matt, poi si rivolse alla cheerleader “Michelle porta il tuo culo da un'altra parte.” “Ma lei ha detto che posso restare. Che se ne vada lei.” Disse Michelle. Che ragazza, oh. Forse era meglio se stavo zitta così se ne andava.
“Michelle, dai. Lei è nuova, non conosce nessun’altro.” Disse una con i capelli blu e neri che sembrava la sua fotocopia.
“Comunque io sono Valary, piacere!”
Sicuramente era più gentil di quella gallina.
“Piacere mio. Comunque state tranquilli, non mi faccio ad andare da un'altra parte.” Così dicendo mi avviai verso un tavolo vuoto un po’ lontano di quello di quello dove erano i ragazzi.
“Vuoi che vengo con te Hel?” mi chiese Jos.
“Nono tranquilla. Voglio stare un po’ da sola.”
Josie era a conoscenza dei miei problemi famigliari e sapeva che quando volevo stare da sola era per pensare e riflettere su quello, quindi mi fece andare senza obiettare.
 
Quella volta pensai a come sarebbe andata avanti la mia vita se avrei continuato a non parlare con mio padre e Gloria. E anche a comese la stesse spassando mia mamma a Los Angeles. Mi mancava da morire.
Speravo solo che non le fosse capitato niente di brutto.
 
Quando uscii dalla mensa vidi Matt che faceva un caziatone al ragazzo strafottente e presuntuoso. Forse era quel Brian di cui stavano parlando prima lui e Jimmy.
Riuscii a sentire qualche parola tra cui ‘scopa’ ‘amica’ ‘cazzo’ ‘merda’. Tutte paroline dolci ne?
Da quello che avevo capito Michelle era la scopa-amica di Brian  e Matt si era incazzato con lui perché l’aveva portata nel loro tavolo.
Quando i due smisero di parlare Matt mi indicò e vidi l’altro avvicinarsi.
“Ciao, sono Brian” mi disse con un sorrisone stampato in faccia.
“Ehi.” Mi limitai a dire
“Ascolta per prima mi dispiace che Michelle non se ne sia andata, è colpa…”
“tranquillo. Avevo bisogno di stare un po’ da sola…” Brian mi guardò più sereno e iniziò a ridere. Il perché lo sapeva solo lui. La risata era contagiosa e mi misi a ridere anche io.
Forse mi faceva ridere vedere lui che rideva perché lo avevo perdonato.
“Allora… che fai dopo scuola?” mi chiese
“penso che tornerò a casa, se così si può chiamare.” Brian si incupì un po’ e disse “Anche te con problemi familiari, o sbaglio?”
“Non sono affari tuoi.” Risposi decisa.
“Okok, scusa. Comunque se vuoi parlare con qualcuno, io sono sempre disponibile.” Disse cercando di farsi perdonare… di nuovo.
“Grazie.”
 
A rompere la nostra conversazione furono Valary, Johnny e Josie che ci corsero addosso e dissero in coro:
“JIMMY STA MENANDO SAM.”




BUONASERAAA :D
LO SO NON è IL MASSIMO COME FANFIC MA SIATE CLEMENTI, COME HO GIA DETTO  NELL'INTESTAZIONE è LA MIA PRIMISSIMA FANFICTION.


*NON SO SE ESISTA VERAMENTE UN LOCALE CHE SI CHIAMI NIGHT... VA BE' ;)

BE' NON SO CHE ALTRO DIRE... NON SO QUANDO RIUSCIRO A PUBBLICARE IL PROSSIMO CAPITOLO MA SPERO PRESTO.
RECENSITEEEE :3

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Capitolo 2
*** Chapter_2 ***


“È così tanto grave?” chiesi mentre correvamo verso il cortile
“Abbastanza. Una volta ha rotto il naso e un polso a uno durante ginnastica. Non è stato espulso solo perché ha pregato fino allo svenimento il preside, però è stato sospeso per quasi una settimana.” Disse Brian.
Eh si che Jimmy mi sembrava quello più gentile di tutti. Completamente pazzo ma gentile.
 
Quando arrivammo al cortile vedemmo Matt aggrappato a Jimmy che lo teneva mentre quest’ultimo stava riempiendo di insulti Sam. Era pieno di sangue in faccia e aveva la parte destra tutta viola dalle botte e Sam non era di meno, anzi era conciato molto peggio:un sacco di sangue che gli usciva dal naso e dalla bocca, un occhio gonfio e tutta la faccia viola e verde per le botte. Cacchio, anche nella mia vecchia scuola si facevano risse, e io avevo anche partecipato ad alcune, ma non avevo mai visto qualcuno conciarsi in quel modo.
Quando sembrava che la situazione si fosse calmata Sam parlò ma non capii cosa stesse dicendo perché avevo Valary e Johnny che mi urlavano nelle orecchie, sta di fatto che Jimmy si infuriò e riuscì a sganciare la presa di Matt, che lo stava tenendo come una camicia di forza. Brian, Johhny e altri due ragazzi scattarono per prenderlo e tenerlo lontano da Sam se no gli spaccava definitivamente la faccia.
Dopo altri insulti la situazione si calmò e i due andarono in due direzioni diverse, naturalmente io seguii Jimmy e i ragazzi.
 
“Per che cazzo di ragione l’hai menato questa volta?!” gli chiese Brian “sai che se il preside ti becca ancora una volta ti espelle?!”
“Lo so Haner! Smettila di farmi la ramanzina! Non sei mica mia madre!”
Jimmy sembrava proprio arrabbiato e nessuno sapeva il motivo. Tranne Sam, ovviamente e grazie a lui lo saprà tutta la scuola.
“Lo so, Jimbo. Sono solo preoccupato.” Disse Brian con tono seriamente preoccupato
“Puoi stare tranquillo bro! Non finirò in pasticci di alcun genere quest’anno.”
E i due si abbracciarono fortissimo.
 
Stavo tornando a casa canticchiando e avevo delle domande in testa: cos’è successo a Jimmy? Come mai ha reagito in quel modo? Cosa lo ha fatto arrabbiare così tanto? Boh.
Parli del diavolo e spuntano le corna.
Era li sulla panchina del viale del parco.
“Ehi!” dissi
“Ehi Hel! Come va?”
“Abbastanza bene. Tu piuttosto come stai?”
“Mh”
“Mh?”
“Mh mh”
“Vuoi parlare o vuoi continuare a parlare a versi?” chiesi un po’ innervosita
“Continuare con i versi.” E scoppiammo a ridere entrambi.
“Dai sono seria. Cosa ti ha fatto arrabbiare così tanto?” Jim diventò subito serio alla mia domanda.
“Ha minacciato di fare del male ad un membro della mia famiglia.”
“Chi? Tuo padre?”
Jimmy iniziò a ridere.
“Non quella famiglia! Quella degli amici. Loro sono la mia vera famiglia, e da oggi ci sei entrata anche tu.” Ci conoscevamo da un giorno appena e già mi considerava un membro della sua famiglia? Non mi era MAI successo.
“Sei sicura che va tutto bene Hel?”
Mi chiese preoccupato
“Sisi… tutto bene. Perché me lo chiedi?”
“Non so… mi sembri… triste. Cosa c’è che non va?”
Che dovevo fare? Dirgli dei miei problemi? Delle cose che mi facevano andare avanti? Mh, ero troppo indecisa e confusa.
“Mi sebra ancora troppo presto per parlartene. Prima voglio essere sicura che di te mi posso fidare ciecamente.” Dissi sorridendo ma lui la prese più come un offesa.
“Cosa vuoi dire con questo? Che non sono simpatico?”
“Nono Jim. È che non mi sento pronta a parlarne con qualcun altro.”
La sua espressione cambiò: da offeso a comprensivo.
“Ok come vuoi. Quando sei pronta fammi un fischio”
“Puoi giurarci. Grazie.”
E ci abbracciammo.
 
Dopo avere salutato Jimmy mi incamminai verso casa, sperando solo che Gloria non rompa le palle per sta mattina.
Mentre camminavo pensavo a lui. A Jimmy. I suoi occhi azzurri come il cielo dietro un paio di occhiali mi avevano intrappolata. Non facevo altro che pensare a lui, ai suoi occhi, alla sua fantastica risata e al suo sorriso contagioso. Ahimé quel momento finì troppo presto, bloccato dalla visione di mio padre davanti casa. Che voleva? Sarà ancora ubriaco? Niente bottiglie in mano quindi forse era sobrio. Ma che voleva allora?
“Ciao.” Mi limitai a dire
“Dove sei stata?”
“Come, scusa?” da quando in qua si preoccupava per me?
“Dove sei stata ieri sera?”
“Fuori.”
“Con chi?”
“Amici.”
“Dove?”
“Fuori, ma da quando ti interessa così tanto? Quale droga hai preso?”
Mi si avvicinò di scatto, mi prese per i capelli e mi trascinò in casa. Ormai ero abituata a questo. I capelli non erano niente.
“Non fare la fogliona ora.”
Il suo alito puzzava di alcol, ancora.
Quando era ubriaco non capiva più niente. Era capace di fare di tutto, ma la maggior parte delle volte era Gloria a farlo ubriacare per ‘scopare meglio’ come aveva detto lei.
Dopo aver sentito quella puzza lo spinsi via e mi diressi verso la mia camera ma c’era Gloria che si era piazzata in mezzo alle scale.
“Ragazzina insolente.” Disse.
“Cosa vuoi da me?! Non rompere i coglioni e fammi passare. Non puoi giudicarmi. NON sei mia mamma e non prenderai mai il suo posto.”
Gloria iniziò a schiaffeggiarmi in faccia. Ormai avevo le guance in fiamme, la spinsi via e corsi in camera mia. Iniziai a singhiozzare fino a che non piansi.
 
Dopo lo sfogo presi il telefono e inviai un messaggio a Jos con scritto:
 
“In questi giorni mi troverai molto spesso davanti a casa tua. Per favore se sei a casa chiamami.
Helena.”
 
E mi addormentai.





BUONASERAAAA :D SI SONO ANCORA IO A ROMPERVI LE PALLE CON LA MIA STORIA.
ALLORA... QUESTO CAPITOLO è UN PO' PIù CORTO DEL PRECEDENTE MA NON RIESCO A FARLI TUTTI LUNGHI...

IL PROSSIM
O CAPITOLO NON SO SE RIUSCIRò A PUBBLICARLO DOMANI PERCHE LO DEVO ANCORA COPIARE DAL TELEFONO AL COMPUTER.

RINGRAZIO IL MIO MIGLIORE AMICO PER RECENSIRE. TI VOGLIO BENE <3
GRAZIE ANCHE A QUELLE PERSONE CHE SEGUONO LA STORIA :3


ALLA PROSSIMA! :3

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Capitolo 3
*** Chapter_3 ***


 
Per una settimana stetti a dormire da Jos che mi accolse a braccia più che aperte, spalancate. Non successe molto quella settimana a parte che la compagnia mi trattava come se ci conoscessimo da una vita.
Scoprii che gli altri due ragazzi che andarono a bloccare Jimmy quel giorno erano Dameon Ash e Justin... Justin... Be Justin. Non mi avevano detto il cognome. Le ragazze erano Valary, Josie, Amanda e Ashley ed erano tutte molto simpatiche. Avevo stretto molto con tutti tutti. Erano la mia nuova famiglia. 
Un altra settimana passò e scoprii un altra cosa interessante stando a dormire da Amanda. Jimmy e lei erano fratello e sorella. Sinceramente non l'avrei mai detto perché hanno due caratteri completamente diversi e anche di aspetto non si somigliavano affatto. Forse solo per gli occhi azzurro cielo. 
 
"Hel sei sicura che vuoi tornare a casa tua? Se vuoi puoi rimanere ancora da me." Mi disse Amanda 
"Tranquilla Amy. Devo affrontarli. Non posso andare avanti così." Avete capito bene. Alla fine decisi di affrontarli, e dirgli quello che pensavo.
"Vuoi che ti accompagno?" Chiese Jimmy
"No, Jim. Stai tranquillo." Risposi serenamente.
"Mh... E io ti accompagno comunque." Disse avvicinandosi alla sua macchina. "Forza, sali! Cosa stai aspettando che un angelo lassù venga e ti ci porta volando?" Risi un po' salutai Amy ed entrai in macchina.
 
Quando arrivammo davanti a casa mia Jimmy mi chiese "Mi farai sapere come andrà, vero?"
"Puoi giurarci." Ci abbracciammo e mi stampò un bacio sulla fronte e io scesi dalla macchina. 
Mi tremavano le gambe. Non sapevo cosa mi sarebbe capitato, ora. Entrai in casa e non c'era nessuno. Guardai anche in cucina ma niente. Saranno usciti e saranno andati chissà dove. Salii le scale ed entrai in camera. 
C'era qualcosa di strano, inizialmente non capii cosa ma poi guardai meglio la finestra e vidi delle sbarre. Mi girai per uscire ma qualcuno chiuse la porta, provai ad aprirla ma non ci riuscii. 
"APRI SUBITO!" Urlai incazzata
Sentii una voce familiare da fuori. Troia.
"Non ci penso neanche. Finché non impari a dirci dove vai per due settimane te da qua non esci neanche per venire a mangiare."
"APRI QUESTA FOTTUTA PORTA!" Urlai più forte ma nessuna risposta. In quel momento mi incazzai ancora di più.
"TROIA CHE NON SEI ALTRO APRI QUESTA CAZZO DI PORTA DI MERDA! MIA MADRE NON LO AVREBBE MAI FATTO! E POI CREDI DI POTERLA SOSTITUIRE?! HAI FATTO MALE I TUOI CONTI PUTTANA! ORA APRI!!" Che belle paroline che uscirono dalla mi bocca, ma quando ero incazzata non riuscivo a frenarmi. Dall'altra parte non ricevetti alcuna risposta e terminai il tutto con un bel "VAFFANCULO!" 
Misi tutti i miei vestiti e le mie cose in una borsa aspettando che qualcuno 'quando qualcuno aprirà la porta mi infilerò e scapperò." Pensai.
 
Le mie speranze erano ormai poche. Passò un giorno e nessuno arrivò. Due giorni e tutto quello che avevo mangiato erano un panino e una berretta energetica che avevo nello zaino. Tre giorni e morivo di fame. Il quarto giorno un miracolo arrivò. 
Sentii qualcuno che urlava contro Gloria di sotto ma non capivo chi fosse. Ad un certo punto senti la serratura che veniva aperta e presi in mano la mia borsa. Quando si aprì la porta non vidi le persone che mi aspettavo. Questo era veramente un miracolo. Vidi Jimmy. Con la faccia preoccupata e appena mi vide mi saltò addosso e mi strinse tanto forte che fra poco soffocavo. Dio solo sa quanto mi piaceva quando faceva così. Da quanto ero felice mi misi a piangere come una fontana.
 
"J-Jimmy! Ma c-come hai...?"
"C'era tuo padre giù da basso e ho notato subito che era un po' brillo quindi riuscii a convincerlo a farmi entrare poi abbiamo bevuto due birre e sono bastate a farlo addormentare. Poi cercai le chiavi e venni ad aprire." Allora non stava urlando con Gloria.
"M-ma c-come fac-cevi a saper-re c-che la porta e-era chiusa a c-chiave?" Jimmy rise un po' e poi disse "Non sono il primo che ha provato a bussare a questa porta. Ci abbiamo provato tutti ma Brian è riuscito a far dire a Gloria che la porta era chiusa e dov'erano le chiavi." 
Rimasi un po' perplessa. "Ma come ha fatto?!" 
"Non si sa. Non lo vuole dire."
Alzai le spalle e Jimmy mi aiutò ad alzarmi, visto che ero senza forze.
"Vieni qui." Disse tirando mi su da terra. Pessima idea visto che non sono per niente magra, anche se sarò dimagrita di 3 Kg in quattro giorni.
"No, Jimmy peso troppo."
"Ma non dire cazzate. Dai, gli altri ci stanno aspettando." 
Feci un espressione interrogativa e lui disse "Il padre di Matt ci ha prestato il suo furgone e ci siamo infilato tutti li." 
"Ah ok." Poi continuai "Toglimi una curiosità. Cosa è successo in questi quattro giorni di scuola in cui non c'ero?"
Lui mi guardò sorpreso dalla mia domanda perché della scuola non mi era mai fregato niente, ma poi sembrò che capì cosa stavo mirando
"Vuoi sapere se Sam è tornato a scuola e ha detto tutto a tutti, vero?"
Già Sam non si era fatto vivo a scuola per due settimane dopo l'accaduto ma non si sa perché.
Alla domanda di Jimmy non risposi e lui disse "Lo scoprirai da sola" 
Poi ci guardammo negli occhi molto intensamente, poi mi mise a sedere sulle scale e lui si sedette di fianco a me. Avevo il cuore che batteva a mille e fra poco si sarebbe fermato. 
Lui mise la mano tra i miei capelli e si avvicinò sempre di più, sempre di più fino a quando la porta d'ingresso si aprì e una voce femminile lanciò un urlo che fece spaventare tutti e fece svegliare mio padre.
"COSA STATE FACENDO VOI DUE SULLE SCALE DI CASA MIA?!" Era Gloria.
"TU" indicando Jimmy "FUORI! ORA!" Ma lui non si mosse "E TU" indicando me "FILA SUBITO IN CAMERA TUA!"
"Non ci penso neanche! Non sono di tua proprietà! Non scegli te come deve andare avanti la mia vita. Ora basta. Mio padre stava cominciando a cambiare ma quando ti ha conosciuta è tornato lo stesso coglione di prima, ubriacone che si fa le seghe da mattina a sera. Spero che un giorno riesca ad aprire gli occhi e vedere che la sua "compagna" che prima era amante gli sta solo rovinando la vita. Adesso se permetti, voglio tornare a vedere la luce del sole, visto che non la vedo da quattro giorni." 
Così dicendo uscii dalla porta spingendo via Gloria e trascinando Jimmy con me tenendolo per la mano. 
Appena uscimmo tirai fuori un pacchetto di sigarette e iniziai a fumare per cercare di calmarmi. 
"Hel... Vuoi entrare in macchina? Siamo diretti al garage di Matt." Mi chiese Jim.
"No. Vi raggiungo li a piedi." 
"Sei sicura? È lunga la strada."
"Si, sicurissima."
"Vuoi che rimango con te?" 
Sospirai e dissi "Si, per favore."
Jimmy si allontanò un attimo per andare ad avvisare gli altri di andare e poi mi raggiunse e iniziammo a camminare.
All'inizio non parlammo. Fumammo e basta. Dopo un po' iniziai a singhiozzare e Jim se ne era accorto e mi strinse forte a se. 
Adoravo i suoi abbracci. Erano qualcosa di magico e mi facevano subito sentire meglio. 
Poi un cazzo di cellulare squillò e il momento magico si interruppe. 
"Chi cazzo è ora?!" Disse Jim un po' alterato.
"Pronto?"
"Ehi Jim sono Matt. Senti abbiamo cambiato il programma, andiamo alla capanna che c'è sulla spiaggia, hai presente no?"
"Sisi, va bene. Ci vediamo li."
"Chi era?" Chiesi incuriosita.
"Era Matt. Cambiamo destinazione, andiamo alla capanna sulla spiaggia. Sta sera ci sarà da ridere!"
Disse Jimmy tutto eccitato per la notizia.
"Mh... Ok se mi prometti che si beve sta sera ci sto."
"Contaci, piccola!"
Risi un po' e rimasi a guardare quegli occhi, ancora. Jimmy mi aveva catturata. 
Non feci in tempo a fare un altro passo che non vidi più niente, Letteralmente. Ero svenuta, normale visto che non mangiavo da 1-2 giorni. Quando mi svegliai ero su un asciugamano sulla spiaggia; mi guardai un po' in torno e vidi dietro di me una casetta fatta in legno da cui uscivano grida e urla. Poi vidi una sagoma, anzi due o tre che correvano verso di me. Mi girava ancora troppo la testa per focalizzare bene chi fossero ma poi lo capii da sola. Riconoscevo il vocione di Matt e la risata contagiosa di Brian e anche la voce fastidiosa di Johnny. 
Quei maledetti ragazzi stavano architettando qualcosa, me lo sentivo dentro. Infatti quando mi arrivarono vicino, mi presero in braccio tutti e tre appassionatamente. 
"No ragazzi mettetemi giù, vi prego!"
Mi ignorarono bellamente e continuarono a trasportarmi, forse dentro la capanna. 
"Guarda chi c'è! La bella addormentata nel bosco!" Disse Ashley con tono scherzoso.
"Non sei affatto divertente Ashley. Per favore, qualcuno mia dia qualcosa da mangiare. Sto morendo di fame." Dissi quasi tutto d'un fiato.
"Quattro giorni chiusa in casa e hai fame? Che stomaco, ragazza!" Ma che cazzo le era preso?! Avrei voluto spaccarle qualcosa in faccia.
"Non ero chiusa in casa. Ero chiusa in camera. Poi... Non mi davano da mangiare. Ho fatto tre giorni su quattro a non mangiare."
A quella mia risposta i ragazzi cambiarono toni: da scherzosi e divertiti diventarono cupi e un po' in colpa, visto che avevano scherzato su una cosa che mi era successa veramente. 
"Dov'è la cucina?" Chiesi "Mi arrangio io ma almeno ditemi dove posso trovare cibo."
"Scendi le scale e trovi la dispensa" 
Questa voce non l'avevo mai sentita prima. 
"Ehi, Zacky! Finalmente sei arrivato." Disse Matt "Per chi non lo sa, questo è Zacky. Suona la chitarra nel mio gruppo."
Di sentirono un sacco di "Ciao Zacky" e "Piacere Zacky" tutti in coro. 
Mi avviai verso la dispensa e iniziai a prendere cose da mangiare e mangiare per recuperare un po' dei giorni persi. Quando finii di abbuffarmi tornai di sopra e Amanda e Josie che parlottavano fra di loro.
"Ehi ragazze, qualcosa non va?" Provai a chiedere sedendomi di fianco a loro.
"Non qualcosa. Qualcuno." Disse Josie, poi continuò Amy "È Ashley. Il suo comportamento ci preoccupa. Sta diventando proprio stronza, anche con noi. Ma non si sa perché."
"Ho sentito dire che ha iniziato ad uscire con i giocatori di Football e le cheerleader."aggiunse Valary, venendoci incontro. "Me lo ha detto mia sorella."
"Mh Hel ti prometto una cosa: se quella troietta sta sera prova a toccarti Jim è morta." Disse Amy. 
"Perché? Te e Jim siete insieme e non mi è stato detto nulla??" Chiese Valary un po' irritata.
"No, ma Hel ha una cotta per lui. Però lo sa pure Ashley, e visto che è così stronza ultimamente potrebbe fare di tutto. Anche toccarti Matt a te Valary e Justin a te, Amy" disse Josie. 
"E Johnny a te, Josie." Dissi per farla imbarazzare un po'. 
Tutte e quattro scoppiammo a ridere ma poi tornammo serie quando Valary vide Ashley che stava andando verso Matt sculettando. 
"Valary muoviti prima che quel..." Non feci in tempo a finire la frase che Val si era catapultata verso Matt e Ashley e aveva interrotto la loro conversazione.
"Fra quanto arrivano gli altriii??" Chiese impaziente Josie.
"Fra meno di tre minuti, madame" disse Jimmy saltellando "E io personalmente aprirò la porta." 
"Allora devono sentirsi onorati per questa cosa." Dissi e Jimmy si avvicinò al tavolo dove eravamo sedute. 
"Io devo andare a chiedere una a Seward." Disse Josie 
"E io la devo accompagnare." Disse subito dopo Amy.  
A quel punto rimasi da sola con Jimmy su quel divano. 'Molto gentili, ragazze... Grazie.' Pensai ironicamente.
"Allora... Raccontami un po' di te, Hel."
"Come, scusa?"
"Raccontami un po' di te, insomma... Qualcosa di bello. La maggior parte di cose che so su di te sono tristi."
"Be', è quello che devi sapere su di me al momento. Dimmi te qualcosa."
"Come, scusa?" 
"Raccontami della tua vita."
"Be non c'è molto da sapere. Quello di cui hai bisogno lo sai già." 
Iniziammo a ridere. La sua risata era fantastica e i suoi occhi azzurri nascosti dagli occhiali anche. 
"Vieni." Disse Jimmy trascinandomi di sopra.
"Dove stiamo andando?" Chiesi impaziente 
"Aspetta e vedrai."
Mi portò sul balcone della capanna a guardare il tramonto che era uno spettacolo. 
"Wow. È bellissimo." Dissi
"Già. Sai cos'altro è bellissimo?"
"Cosa?"
"Il tuo sorriso che è sempre sulle tue labbra, il colore dei tuoi occhi e anche i tuoi ricci sono bellissimi."
Non potevo credere a quello che stavo sentendo. Il mio ragazzo dei sogni mi stava facendo la corte? Non pensavo che fosse vero fino a che mi stampò un bacio sulle labbra che mi riportò alla realtà. Io rimasi ancora zitta, incredula che quello che stava succedendo fosse reale.
"Sai chi era la persona per cui ho spaccato la faccia a quel coglione di Sam? Eri tu Hel. Da quando ti ho vista mi sei sempre rimasta in testa. Lo so non sono tanto bello ma..." A quel punto decisi di bloccarlo con un bacio. Ma questa volta un bacio serio, non un semplice bacio a stampo. Stemmo li minuti quando il campanello suonò. 
Mi staccai un attimo e dissi "Non vevi aprire te agli ospiti?" 
"Mh... Mi sa che preferisco stare qua con te." 
Sorrisi con un po' di imbarazzo e poi mi staccai e lo trascinai giù prendendolo per la mano.
Quando arrivammo ci guardammo e poi lui andò ad aprire la porta per fare entrare tutti gli altri, mentre io mi sentì acchiappata da qualcuno e indovinate chi era quel qualcuno? Amanda, Josie e Valary, naturalmente che mi trascinarono nello scantinato e iniziarono a farmi l'interrogatorio.
"Dove sei andata con Jim?"
"Di cosa avete parlato?"
"Che avete fatto?! Soprattutto."
"Ragazze, calmatevi!" Dissi un po' innervosita dal loro comportamento.
"Okok. Ma dicci. Cosa avete fatto?" Chiese con più calma Valary
"Be' abbiamo parlato un po' e poi..."
"Poi?!" Disse Josie impaziente
"Poi ci siamo baciati." Dissi quasi sciogliendomi ricordando quel momento. Le ragazze cacciarono un urlo enorme e poi mi saltarono addosso.
"Congratulazioniiiii!!" Urlò Amy.
"Mica ci siamo sposati!" E tutte ci mettemmo a ridere.
"Stai tranquilla, Hel. Jimmy non ti deluderà mai."
 
Dopo un abbraccio di gruppo decidemmo di tornare di sopra a divertirci come non avevamo mai fatto.
 
"Oh no." Sentii dire da Val
"Cosa?" Le chiese Jos
"Oh cazzo. Porta Hel via di qui!" Disse Amy.
"Ragazze che succede?" Chiesi preoccupata.
"Emh.. Niente! Andiamo a prendere dei drink!" Disse Val cercando di spingermi via.
"Eh no mia cara ora mi fare vedere che suc..." 
BUM. In un secondo mi sembrava che il mondo mi fosse caduto addosso. Non potevo credere ai miei occhi. 
Ma quella era Ashley e quello era... Jimmy?! No, cazzo, no! Non poteva succedere. E io non potevo starmene li impalata. 
"IO GLI SPACCO LA FACCIA A QUEL COGLIONE E ALLA SUA TROIETTA!!" E feci per partire ad andarli a menare ma qualcuno mi trattenne. Non potevano essere le ragazze, aveva le braccia troppo forti. Infatti era Zacky che mi aveva presa dal dietro e mi stava sussurrando cose all'orecchio per farmi calmare. 
"Ehi Helena, calmati. Non è il caso di fare una rissa a tre ora."
"NON ME NE FOTTE UN CAZZO! IO A QUELLA TROIETTA LE SPACCO IL SUO BEL NASINO!" Riuscii a liberarmi e mi avviai verso di loro belli spaparanzati sul divano che si facevano allegramente. Dio mio che rabbia che avevo dentro.
Quando ero praticamente li attaccata Ashley mi guardò con fare malizioso e quello sguardo si meritò un pugno sulla parte di faccia verso di me.
"Ma che cazzo fai?!" Urlò la gallina
"VOI CHE CAZZO STATE FACENDO PIUTTOSTO!!" 
Quando guardai Jimmy vidi la classica espressione "oh Dio e mo che faccio?" Il che mi dava ancora di più sui nervi 
"E TU CHE CAZZO FAI?! PRIMA MI DICI TUTTE COSE CARINE E MI BACI E POI MI FAI LE CORNA?! MA VAFFANCULO PUTTANIERE CHE NON SEI ALTRO!" 
"Hel m-ma io..."
Questo gli fece guadagnare uno schiaffo in piena faccia. Avevo le lacrime agli occhi e ormai stavo per scoppiare, mi girai, controllai di avere ancora un pacchetto di sigarette, e mi avviai verso il banco degli alcolici. 
Non avevo voglia di birra. Poi i miei occhi si illuminarono quando videro una bottiglia di Jack Daniels ancora chiusa e decisi di prenderla.
Uscii dalla capanna e iniziai a camminare piangendo, bevendo e fumando. 
 
Non sapevo dove ero finita. Il liquore scarseggiava piano piano e le sigarette finivano, ma le lacrime scendevano ancora a fiumi.  
Ad un certo punto andai a sbattere contro qualcuno. 
"Ehi, stai un po' attenta dove... Oh, guarda chi si vede." Conoscevo quella voce ma non riuscivo a ricordare come si chiamava
"Tuuuu chi seeeiiii??" 
"Ah, qualcuno è un po' sballato, direi. Sono Sam, Helena." 
"Saaammee?? Aaaah oraaa ricordoooo. Il gioooocaaaatoreee diiii fooooorballll." 
"Proprio io in carne ed ossa. Senti... Non c'è in giro Jimmy?"
"E chiiii è Jimmyy??? Aaaaah oooraaaa riiiicordoooo. Èèè quuuuel cojoneee cheeee miii haaaa spezzaaaatooo iiil miiiio pooooverooo cuuuuoriiiciiinooo." Ero talmente sballata che stavo per raccontare tutto a Sam. Anzi, gli raccontai tutto.
"Mh, mi dispiace, piccola. C'è qualcosa che posso fare per te?"
"Beeee miiiii puoi aiutaree a farglielaaaa pagareee." Non potevo crederci di averglielo chiesto veramente.
"Ho in mente qualcosa che lo farà imbestialire. Iniziamo a fare un po' di pratica." E si buttò sulle mie labbra come un cane affamato, ma io non mi tirai indietro, anzi ricambiai con piacere. Dopo tutto ero abbastanza andata, finire una bottiglia di Jack Daniels non è da tutti.
 
"MA CHE CAZZO STATE FACENDO?!" Ma chi cazzo poteva urlare così?! Poi mi staccai lentamente e vidi che non eravamo molto lontani dalla capanna e c'erano Zacky e Jimmy fuori a guardarci. Che si fotta! Lui l'ha fatto con me e io lo faccio con lui.
Sam mi mise un braccio sulle spalle e iniziammo a camminare. Io intanto mi accesi l'ennesima sigaretta.
Quando arrivammo davanti alla capanna mi staccai e mi andai a sedere sulla sabbia che mi sembrava più morbida e bella del solito. 
"Ehi! Laaa sabbiaaa è piùù belliisssimaa oggi."
Sam si girò poi disse a Jimmy "Visto come l'hai costretta a conciarsi? È ubriaca da fare schifo e in più ha fumato come un turco."
In risposta Jimmy urlò "CHE CAZZO LE HAI FATTO?!"
"Io? Proprio niente. Sei stato tu a obbligarla a bere una bottiglia intera di Jack Daniels."
"TE SAI IN CHE SENSO INTENDEVO! CHE CAZZO LE HAI FATTO?!" 
"MA CHI CAZZO È CHE URLA QUI?!" Arrivò Matt "VI SI SENTE ANCHE DENTRO CON LA MUSICA AL MASSIM..." Poi guardò me e disse "Oh..." 
"Mmmh ma chi cazzo è che continua ad urlare?! Porca puttana, parlate normalmente! È tanto difficile per voi??" Dissi e intanto uscirono praticamente tutti a vedere che stava succedendo. 
Poi Sam riprese parola.
"Appunto calmati amico! Era in giro a penzoloni che piangeva e io e i miei amici l'abbiamo raccolta e l'abbiamo portata un po' più vicino alla baracca." 
"E quello che ho visto prima?!"
"Ah, la stavo consolando. Guarda se te non disturbavi potevamo pure finire scopando sulla spiaggia!" E iniziò a ridere.
Ma Jim non era per niente in vena di ridere, anzi, doventò tutto rosso e gli andò addosso per menarlo ma Matt, Zacky e Justin lo bloccarono.
Vidi Jimmy avvicinarsi a me. In un primo momento lo lasciai venire ma poi mi ricordai di quello che aveva fatto e lo spinsi via dicendo "Mii fài schi*hig*fo. Vattène via!" 
Cercai disperatamente la mia bottiglia, la trovai ma era vuota 
"Hel ma io..." Disse Jimmy
"VATTENE VIÀ!" Urlai lanciandogli la bottiglia di Jack Daniels vuota, colpendolo, poi cercai il mio pacchetto di sigarette ma era finito pure quello. Lo lanciai via e iniziai a urlare e a piangere come una disperata, ma riuscii comunque a capire quello che dicevano.
"La ragazza viene con noi." Disse Sam
"Perché dovrebbe?!" Disse Matt
"Perché lei non vuole stare con voi!"
Ogni tanto guardavo Jimmy e mi sembrava che dai suoi occhi gli scendesse una lacrima ogni tanto.
"Vuoi scommettere?" Disse Zacky avvicinandosi a me. Forse dovevo andare con lui. Forse non volevo stare con nessun altro in quel momento. Ma non capivo niente, ero ancora sballata.
"Ehi, Hel. Posso dirti una cosa?"
"Mhmh."
"Scegli te con chi vuoi andare. Ma devi essere sicura che quella scelta sia giusta, anche perché probabilmente questa cosa può cambiare il tuo rapporto con alcuni di noi, visto che sta sul culo a praticamente tutti. Dimenticati della sbronza per un secondo e scegli che vuoi fare."
Provai a fare quello che disse Zacky e mi venne un idea. 
 
Zacky si allontanò.
"Allora?!" Chiese Matt.
"Ha detto che non vuole venire con noi."
Sam iniziò a sghignazzare.
"Lo sapevo che voleva venire con me." Disse avvicinandosi poi mi porse una mano e disse "Allora, andiamo?"
"No! Non voglio stare con nessuno! Andateveneeee tuuttiiiiii viaaaaaaa!!!"
 
Mi alzai e corsi via. Speravo solo che Zacky si ricordava quello che gli avevo detto





*SUSPANCE*
SALVE A TUUTTI SCUSATE SE NON SONO RIUSCITA A PUBBLICARE IL CAPITOLO PRIMA... SCUOLA :(


COMUNQUEE JIMMY... JIMMY... VE L'HO FATTO ADORARE E POI ODIARE...
COME SONO MALEFICA MUAHAHAHAHA ;)

COSA SUCCEDERà ORA? COSA AVRà DETTO HELENA A ZACKY?
TUTTO NELLA PROSSIMA PUNTATA
CIAOOO :D


PS:RECENSITE e.e

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Capitolo 4
*** Chapter_4 ***


"Ehi, piccola. Svegliati." Mi disse una voce nell'orecchio. Aprii gli occhi e incrociai i suoi, più verdi del prato.
"Buongiorno. Siamo dove... *BLEAAAARG*" vomitai, fortunatamente riuscendo ad evitare di prendere lui. 
"Bleah... Scusa. Probabilmente fra poco tirerò su ancora." Lui si mise a ridere e poi disse "Stai tranquilla. Ma toglimi una curiosità. Perché sei voluta venire qui?" 
"Perché è il posto che mi ricorda di più la mia vecchia casa, dove andavo quando ricevevo una delusione di qualunque genere." Eravamo in un parco su un marciapiede con un muro pieno di graffiti. 
"Mh... Ma sai che Jimmy non c'entra niente, vero?" A quella sua affermazione non seppi come rispondere. Anzi lo seppi benissimo.
"Come cazzo puoi dire che lui non c'entrava niente?! Era li lui che si slinguazzava con quella troia, mica io! Poi non poteva permetterselo dopo avermi..."
"Dopo averti...?"
"Dopo avermi baciata, Zacky. Dopo essersi dichiarato, dopo avere ammesso che quando si è menato con Sam a scuola era per me. Tutte queste cose mi sembrano solo delle fottute bugie. Mi sento talmente nervosa, arrabbiata e delusa che potrei rimettermi a piangere qui davanti a tutti e ad urlare ancora."
Mi abbracciò e disse un lieve
"Scusa." 
"Ma te non devi scusarti."
"Eh invece si. Anche tutti gli altri. Scusa Hel, è colpa nostra se è successo tutto questo! N-noi non ne sapevano niente." Quel ragazzo mi stava facendo confondere le idee.
"Cosa vuoi dire con questo?!"
"Che abbiamo fatto un patto. Chi non riusciva a farsi Ashley era un codardo, e Jimmy farebbe di tutto pur di non essere chiamato così ed è andato. Per questo quando ho visto che volevi andare a menarlo ti ho fermata. Era una scommessa."
Questo probabilmente fu la cosa più strana che mi sia mai capitato di sentire.
"M-ma lui l'ha fatto solo per q-questo?"
"Si Hel! Per questo ora torniamo indietro e tutti chiediamo scusa a tutti e..."
"E io spacco la faccia ad Ashley." Lo bloccai.
"Be' non volevo dirlo proprio così, ma si."
Vomitai ancora e ci avviammo verso casa di Matt.
"Sicuro che siano qui?" Chiesi a Zacky 
"Più che sicuro. Dovevamo venire alle prove del gruppo questo pomeriggio."
"Ma pomeriggio. Che ore sono?" 
"Ragazza, hai dormito fino alle quattro e mezza, e mi hai anche fatto fare tardi perché dovevo essere al garage alle quattro." Disse facendo la faccia da cucciolo.
"Oh, poverino. Per mezz'ora di ritardo non è niente...." 
"Un'ora." Mi bloccò.
Io alzai le spalle e iniziai a ridere.
 
*TOCTOC* 
 
Si aprì la porta e vidimo Dameon senza maglietta. Devo ammettere che aveva veramente un bel fisico.
 
"Ehi, Zacky! Cos'è sto ritardo?!"
"Scusa, Bro. Ti spiego dopo."
"Mh" poi si rivolse a me "Ehi, Hel! Ripresa dalla sbronza di ieri?"
Disse con tono più serio.
"Mh... Mi gira ancora un po' la testa ma abbastanza bene."
Dissi con tono rigido.
"Meno male... Comunque ora stanno provando i Pinkly Smooth." Poi continuò "Dai, forza, entrate!"
 
Entrammo nel garage e erano tutti li.
"Perché ci fissano tutti?" Bisbigliai a Zacky 
"Non ti ricordi quello che hai detto durante la sbronza, vero?"
"No e non voglio ricordarmelo."
 
"Hel! Come stai oggi?" Urlò Brian venendomi in contro.
"Un po' meglio... Ancora la testa che gira ma meglio."
Brian mi guardò con il suo fare strafottente, poi si girò verso Jimmy e disse "Mi sa che qualcuno deve delle scuse."
"A me invece sa che noi dovremmo delle scuse." Disse Zacky deciso. 
"Per cosa?" Chiese Matt incuriosito.
"Be' perché..." 
"No, Zacky." Lo bloccò Jimmy "non è colpa vostra. Voi non sapevate niente. È tutta colpa mia." 
"Qualcuno può spiegarmi che cazzo è successo?!" Disse innervosito Matt
"Ehi Matthew non urlare! Mi spacchi i timpani." Disse Johnny. 
"Non me ne fotte un caz..."
"Ma la smettete voi due?!" Urlai e tutti si zittirono, poi mi girai verso Jimmy e lui si avvicinò a me e disse "Hel, mi dispiace davvero tanto. È che io, se mi chiamano fifone o cose del genere do' di matto e faccio qualunque cosa per evitarlo, ma questa volta... Mi sento un coglione. Non avrei mai dovuto tradirti così, è solo che..." 
"Solo che...?" Chiesi impaziente 
"Solo che non ero ancora sicuro che tu provavo le stesse cose per me, visto che ci conosciamo da poco e mi avevi obbligato ad andare ad aprire la porta mentre io volevo stare li ancora. Ad assaporare ancora le tue labbra e sentire la tua voce." A quelli parole rimasi di sasso. 
"Quindi hai baciato Ashley solo per vedere se mi ingelosivo?"
"In teoria si, ma non pensavo che potessi reagire in quel modo..."
Mi guardai in giro e vidi che le ragazze erano sognanti e i ragazzi... Be anche loro ma meno è un po' più disgustati. Poi c'era Ashley con sguardo da Troia che avrei sistemato tra poco.
Tornando a Jimmy, dopo quelle parole mi sciolsi. Nessuno mi aveva mai detto delle cose così dolci. 
Si avvicinò a me e mi baciò ancora è poi disse "Ti prometto che non farò mai più delle cagate del genere. Mai."
Ci abbracciammo e iniziarono a venire su urla e applausi dai ragazzi nel garage. Naturalmente tranne una.
"Ehi, tu!" Dissi ad Ashley
"Io?" Disse con quella cazzo di vicina che mi faceva venire i nervi
"Si, te. Da quando sei così stronza?! Aah ecco come si diventa quando inizi a scopare troppe volte al giorno con i giocatori di Football."  Lei alzò un sopracciglio e disse "Ma non scopo solo con i giocatori di football... Ora che mi ci fai pensare l'ultimo con cui ho scopato è stato... Mmmh Zacky forse, a no! Ieri sera c'era un altro. Ah ora ricordo!" E iniziò a ridere. Io mi girai verso Zacky e gli feci la classica occhiata da 'dopo tu ed io dobbiamo parlare' poi mi rigirai verso di lei e dissi
"Allora?!"
"Haha è in questa stanza ma forse era troppo andato per ricordarselo. O no, Justin?"
Porca di quella Troia. Questa non ci voleva...
Ashley rise e se ne andò.
 
Tutti ci girammo verso Zacky e Justin, che aveva la faccia più sconvolta della nostra.
"R-ragazzi... I-io n-no..."
"CHIUDI QUELLA CAZZO DI BOCCA JUSTIN! MA CHE CAZZO TI VIENE IN MENTE DI FARE?!" Urlò Matt incazzato come una mina.
Lui non rispose. Balbettò cose senza senso. 
Mi girai verso Amanda per vedere come stava visto che aveva una cotta per lui da quando si sono conosciuti. 
Lei si alzò e disse "Scusate... Devo andare a prendere un po' d'aria."
"A-Amy... A-aspetta per favore! Io n-non ricordo niente, giuro!" 
Lei non rispose. Jimmy la seguì e mentre usciva guardava Justin con disgusto e rabbia.
"Posso dire una cosa?" Chiese Johnny un po' preoccupato.
"Seward non c'è bisogno che lo chiedi." Disse Dameon.
"Zacky, forse, è scusato perché lui non aveva idea di com'è Ashley ma Justin..." 
"JUSTIN È SOLO UN UBRIACONE DEL CAZZO CHE SCOPA UNA TROIETTA DOPO ESSERSI MESSO INSIEME A MIA SORELLA!" Urlò Jimmy interrompendo il povero Johnny e andando addosso a Justin per menarlo. 
Scoppiò una rissa mai vista fino ad ora: Jimmy contro Justin.
I ragazzi cercavano di separarli mentre le ragazze stavano un disparte urlando ai due di smetterla. Io questa volta non feci come loro. 
Mi 'buttai' verso di loro e mi aggrappai a Jimmy insieme a Brian cercando di staccarlo da Justin. Non ebbi molto successo quindi decisi di buttarmi proprio in mezzo ai due. Pessima idea perché ricevetti un pugno dritto nello stomaco che mi fece piegare dal dolore. 
"Hel che cazzo ti è venuto in mente?!" Disse Jimmy spingendo via Justin e abbracciandomi.
"Almeno avete smesso di picchiarvi..." Dissi sforzando un sorrisino.
"Mh, poche cose riescono a toglierti il sorriso dalle labbra ne?" E iniziammo a ridere. 
Subito dopo Jimmy tornò serio.
"E te!" Si riferì a Justin "Che cazzo ti è venuto in mente?! Prima ti metti insieme a mia sorella e poi vai a letto con quella Troia, Ashley?!"
Justin sembrava ancora più sorpreso di prima "Ma io non l'ho mai scopata quella! È solo un'enorme balla!"
Jimmy stava riandando li per menarlo di nuovo ma Matt si mise in mezzo "Calma ragazzi! Non possiamo sapere com'è andata veramente! L'unica cosa di cui siamo sicuri è che ora Amy non starà con noi per un po'" 
"Perché?" Chiesi io
"Perché Amy è fatta così... Lo fa sempre. Quando è arrabbiata i triste non vuole stare in nessuno tranne che con me." Disse Jimmy.
 
Mentre tutti discutevano vidi Zacky uscire dal garage e decisi di seguirlo. 
Era li fuori seduto sul marciapiede senza parlare, ma si accorse di me.
 
"Ehi." Dissi sedendomi di fianco a lui
"Ehi..." Senza neanche girarsi.
"Perché non mi hai detto che sei andato a letto con Ashley?"
"Perché sapevo che ti saresti arrabbiata."
Dopo la sua risposta ci furono minuti di un silenzio imbarazzante. 
Poi ricominciò.
"Lei non ha fatto niente con Justin. Ieri sera è stata con me dopo essere aver baciato Jimmy, poi... Mhbe' c'è stato il tuo show."
Disse quest'ultima frase ridacchiando. Iniziai a ridacchiare anche io poi dissi "Ora dobbiamo solo farlo capire ad Amy... E a Jimmy."
Lui fece un accenno con la testa e poi mi guardò. Continuava a fissarmi e io fissavo lui. Aveva gli occhi più verdi dello smeraldo che stavano quasi al pari con quelli di Jimmy. 
Zacky mi accarezzò una guancia e in quel momento arrivò Jimmy, che ovviamente pensò male.
"Che cazzo state facendo voi due??" Chiese quasi urlando.
"Jimmy rilassati stavamo solo parlando!" Provai a dirgli per calmarlo.
"A me non sembrava che non stavate facendo niente." Stava diventando rosso come un pomodoro. Poi continuò "Lui ti stava accarezzando la guancia. Il che vuol dire che vi stavate baciando." Io rimasi senza parole. 
"J-Jimmy lo sai che non potrei mai tradirti. Odio i tradimenti. E poi ti fai troppe seghe mentali." E iniziai a ridere come una scema e lui si calmò, mi abbracciò e iniziò a ridere con me.
"Zacky vieni anche te! Mi fai pena lo tutto solo soletto." Disse Jimmy e Zacky arrivò e si unì all'abbraccio.
Quando mai ci venne in mente quest'idea. Sentimmo un urlo che era difficile non riconoscere. 
"ABBRACCIO DI GRUPPOOO!!" Era Matt. Grazie al suo urlo io Zacky e Jim ci ritrovammo sotto a tutti i ragazzi. Mancava solo una persona, con cui sarei andata a parlare molto presto



RIECCOMIII!! :D
SONO TORNATA A ROMPERVI LE SCATOLINE :3


ALLURA... NON MI PIACEVA TENERE JIMMY E HELENA TROPPO LONTANI PER TROPPO TEMPO QUINDI MI SONO INVENTATA QUESTA COSA.. COSA NE PENSATE?
FATEMI SAPERE PLEASEE :3 


RINGRAZIO TUUTTI QUELI CHE SEGUONO LA STORIA MA SOPRATTUTTO QUESTE DUE PERSONE:

Mattia_BanfiLOL98
E
Chiah 

CHE RECENSISCONO SEMPRE.



EEEEEEEH BASTA AL PROSSIMO CAPITOLOOO :D

PS: RECENSITE e.e



 

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Capitolo 5
*** Chapter_5 ***


Saalveee! :D 
È ora che sappiate di più su Helena e sulla sua vita. 
Ed è lei che racconta a Jimmy.
Ci vediamo sottooo! :D
 
Un altra settimana era arrivata. Amy si sentiva meglio e, dopo averci parlato molte volte decise di tornare con noi è uscire dalla depressione. Per fortuna non arrivò a tagliarsi.
Io rimasi a dormire da loro e naturalmente io dormii con Jimmy.
 
Eravamo sdraiati nel letto abbracciati uno all'altro e ad un certo punto iniziò a baciarmi sul collo.
"Jim.. Dovremmo alzarci, lo sai?"
"Si, piccola ma non voglio andare a scuola." Disse facendo la voce da bambino, che amavo.
"Jim... Dai alza il culetto." Dissi spingendolo e facendolo cadere.
Iniziammo a ridere come due scemi e poi disse venendomi addosso "Io ora ti soffoco di solletici!" È così dicendo iniziò a torturarmi.
Quando finalmente finì ci sedemmo sul letto e disse "Hel... Mi piacerebbe veramente sapere un po' più su di te, insomma... Fino ad ora non mi hai mai detto molto." 
"Mh.. Non hai tutti i torti... Dai vorrà dire che inizio ok?"
"Yuhuuu!" Jimmy iniziò a saltare tutto contento e io iniziai la mia storia.
 
 
*Era il 1997 quando iniziai a vedere le cose diversamente. Era il 1997 quando cambiai per causa sua. Per causa di mio padre.
Sono sempre stata una ragazzina gentile, non che ora non lo sia, però prima ero più... Non so come dire... Carina con gli altri. In famiglia stavamo tutti bene, e avevo anche una sorella ma di lei ti parlo dopo.
Stavo dicendo... Era il 1997, anzi precisiamo, era il 17 gennaio del 1997 e eravamo in casa a mangiare. Quella sera mio padre mi aveva promesso di portarmi al cinema. Un tempo era un brav'uomo ma quella sera cambiò tutto. Dopo cena corsi in camera sua e gli ricordai che mi doveva portare al cinema ma lui rispose così "Mi dispiace ma ho da fare." Mi ricordo ancora com'era il suo tono... Il più serio di tutti. 
Avevo 14 anni e capivo se c'era qualcosa che non andava, e li c'era di sicuro. Sta di fatto che uscì di casa senza salutare nessuno. 
Mia mamma era preoccupata e si era messa a piangere. Io andai da lei è dissi "Mamma stai tranquilla vado io a vedere cos'ha papà." 
Lei si fidava di me e pensava che ero una ragazza intelligente e responsabile, quindi non esitò un attimo a dire "Grazie cara, vai." 
Quando mai lo aveva detto...
Misi una felpa e uscii di casa.
Mi vestivo in modo molto normale, sempre jeans, felpe e scarpe da ginnastica. 
Stavo dicendo.. Uscii di casa e riuscivo ancora a vedere la sagoma di mio padre che camminava e si allontanava. Decisi di seguirlo ma senza farmi vedere.
Camminammo per un sacco di tempo, sarà stato un oretta, finché non arrivammo ad un casinò. Mio padre non era solito a frequentare quei posti, diceva anche "il casinò è il posto del diavolo." 
'Coerenza zero...' Pensai in quel momento.
Quando entrò decisi di stare fuori e guardare dalla finestra quello che succedeva. Stava salutando un sacco di gente che non avevo mai visto per le strade di Los Angeles. 
Ma il peggio doveva ancora arrivare: lo vidi andare verso una ragazza, Gloria, e iniziarono a baciarsi, presero delle bottiglie di birra e vino e andarono in un altra stanza. 
Girai per il casinò e andai sul retro dove c'era una finestra che faceva vedere quella stanza. 
Mi chiedo ancora perché. Perché è successo?
Erano li su un letto che si palpavano ovunque e lei parlò "James... Avevi detto che non venivi 'sta sera..."
"Come potrei non vederti, amore?"
Non volevo credere a quello che stavo sentendo e vedendo. L'aveva chiamata amore. Stava facendo bellamente le corna a mia madre. 
"È da una settimana che non facciamo niente. La gattina ha fame."
Disse quella vomitosa gatta in calore arrapata.
"Se vuoi recuperiamo. Ho dato buca a mia figlia per vederti, non farmene pentire." Così detto le mano di lei gli slacciarono i pantaloni e poi gli tolse le mutande e iniziò.
Avevo visto per la prima volta fare un pompino, il problema che quello a cui era stato fatto era mio padre e quella che glielo stava facendo non era mia madre. Era una puttana.
Mi girai e corsi via piangendo come una fontana. Era la prima volta che succedeva, seriamente, non era mai successo.
Continuavo a piangere fino a quando arrivai a casa, che cercai di asciugare le lacrime ma non servì a molto. Mia madre si accorse subito che c'era qualcosa che non andava.
In quel momento non sapevo che fare: glielo dico o no? 
Resistetti un po' ma alla fine glielo dissi. "Papà ti sta facendo le corna!"
Lei non voleva crederci, infatti mi disse "Helena non dire bugie!" Ma io non stavo dicendo nessuna bugia. Continuai ad implorar la di credermi ma non voleva. Era bruttissimo. 
Io insistetti ancora, ancora ed ancora fino a che mi beccai uno schiaffo in faccia. Piansi ancora di più e mi chiusi in camera a frignare come una bambina.
La sentivo chiamarmi e si stava anche scusando ma io non uscii. 
Il giorno dopo iniziai ad essere più acida e mangiavo, mangiavo come un maiale per riempire il vuoto che si era formato dentro di me, e non sono più riuscita a trovare la forma che avevo, infatti sono rimasta anche ora un po' cicciottella. Mio padre non tornò quel giorno e mia mamma si stava preoccupando sempre di più che la cosa che le dicevo fosse vera. 
Un giorno mio padre tornò a casa per le due di notte e mia mamma rimase tutta la sera sveglia ad aspettarlo. 
Anche io ero sveglia ma nessuno di loro lo sapeva. 
Mia sorella non c'era perché era a New York per uno stage e non sapeva ancora niente.
Quando mio padre tornò a casa c'era qualcosa che non andava in lui. Era... Ubriaco fradicio. Mia mamma se ne accorse subito. Ma quella sera non saltò ancora fuori la verità. 
Il giorno dopo, che era un mercoledì se non sbaglio, ero a scuola e... Ah non ho detto una cosa importante.
A scuola ero una delle ragazze più socievoli, andavo d'accordo con tutti e non andavo neanche malaccio a scuola. Dopo quella sera invece cambiò tutto. Io iniziai a starmene da sola, sempre e i miei amici mi dicevano "Guarda che se rimani li come una depressa finirai per diventarlo." Il problema è che io ero veramente depressa. I miei amici, maschi mi prendevano in giro perché avevo iniziato a mettere la matita nera intorno agli occhi e perché ascoltavo musica Metal, rock e punk. In realtà quella l'avevo sempre ascoltata ma non l'avevo mai fatto notare a nessuno. A casa avevo tante di quelle magliette dei gruppi che potevo svenire. Solo che non le mettevo perché mi vergognavo, poi ho pensato 'Per quale fottuto motivo devo avere vergogna di una cosa che mi piace?!' E iniziai a metterle. Quando avevo messo la maglietta dei Pantera, la prima volta tutti mi guardavano male, anche i metallari della scuola, perché pensavano che la mettevo solo per renderlo figa. Mi picchiarono anche. 
Nessuno sapeva quello che mi era successo. Mi ero semplicemente isolata da tutti e tutto. 
 
Per quasi un mese fu così. 
 
Io e mia mamma tornammo ad essere molto vicine, lei mi chiese scusa e io la perdonai ma c'era ancora una cosa da sistemare. 
Un giorno stavamo parlando del più e del meno, io e mia mamma, della scuola e di come erano stronzi i miei compagni. Scoprii di avere molte cose in comune con lei. Mi disse che anche lei era differente agli altri anche se tutti la prendevano in giro, per motivi che non mi volle dire, e che non so tutt'ora.
Sta di fatto che mia mamma alla fine chiese il divorzio e io e mia sorella, ancora a New York, eravamo state affidate a lei fortunatamente.
Il giorno che mia sorella tornò a casa e scoprì quello che successe rimase peggio di me e di mia madre. Lei era quella con i rapporti migliori con papà tra noi due. Rimase per una settimana chiusa in casa perché non riusciva a crederci, ma poi iniziò a guardare in faccia la realtà e capire che non poteva tornare indietro. 
Io non la pensavo e non la penso ancora così. È vero, ci ha fatto una ferita nel cuore che sarà difficile coprire però secondo me c'è ancora una parte dentro di lui che vuole tornare indietro, che vuole ancora stare con noi è che ama ancora mamma.*
 
Rimanemmo un attimo in silenzio poi Jimmy disse "Non pensavo... Hai detto che di tua sorella mi parlavi dopo. Con dopo intendevi ora, vero? Sto diventando curioso." 
"Vuoi veramente saperlo?" 
"Ne' se a te non scoccia, ovviamente."
"Che giorno è oggi?"
"Emmh... Il 30 Ottobre."
"Che coincidenza... Oggi avrebbe dovuto compiere 18 anni..."
Jimmy rimase di stucco a questa mia risposta. 
"Hai capito bene Jim... Era l'8 Novembre del 1998, il giorno del mio compleanno. Anna mi stava accompagnando ad una festa per festeggiare il mio 15 compleanno.
Ci fu un incidente. 
Eravamo ad un incrocio, uno non si è fermato allo stop e ci è venuto addosso. Io portai a casa un braccio rotto e lei invece..." 
Mi veniva da piangere a pensarci ancora. 
"L'ho vista morire davanti a me."
Dopo scoppiai a piangere e Jimmy mi consolò e mi abbracciò.
"Tranquilla piccola. Non preoccuparti. Ci sono io con te. Ma posso sapere un altra cosa o ti arrabbi?"
"Cosa vuoi sapere?" Dissi asciugando le lacrime.
"Come hai fatto a finire qui? Insomma... Eri a Los Angeles con tua madre no? Allora come mai sei qui con tuo padre?"
Io mi stesi sul letto e iniziai a parlare
"Semplice. Un giorno che ero a casa da sola e arrivò mio padre con Gloria che mi presero e mi portarono qui."
"Scusa e tua madre non sapeva niente? Non gli ha denunciati o fatto qualcosa?" Chiese Jimmy 
"Loro mi hanno detto che lei era d'accordo e a quanto pare era vero visto che poi non è arrivata alcuna denuncia..." 
"Non so che dire... Mi dispiace..."
Ci abbracciammo e ci baciammo.
Ero contenta perché lui mi ha ascoltato. Mi ha ascoltato per tutta la storia. Li voglio un bene dell'anima e i miei sentimenti verso di lui crescono sempre di più. 
Credo profondamente nell'amore e spero che questo sentimento cresca sempre di più verso di lui.



scusatemi scusatemi e scusatemi!! sono in un ritardo clamoroso!
a scuola abbiamo molto da studiare e in più ho avuto anche una gara di tre giorni...

allora che ne pensate della vita di Helena? l'ho fatta un po' drammatica, lo so...

be' fatemi sapere con le recensioni e al prossimo capitolo! :D

PS: ringrazio queste persone che hanno recensito il capitolo precedente

Mattia_BanfiLOL98
Katsura
HachiKSevenfold
Chiah

C
:

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Capitolo 6
*** Chapter_6 ***


Quel giorno io e Jimmy non andammo a scuola. Era troppo tardi ormai e rimanemmo a casa a coccolarci, però decidemmo che quella sarebbe stata la nostra ultima assenza per ora, visto che ne avevamo già fatto una marea di assenze in soli due mesi di scuola.
 
 Era iniziato novembre. Un mese bello, ma anche un mese triste per me. In questi giorni ero stata sempre con Jimmy. 
Dormivamo insieme, andavamo a scuola insieme (c'era anche Amy ma sono solo dei piccoli dettagli), tornavamo a casa e uscivamo insieme (c'erano anche gli altri ragazzi ma anche questo è solo un piccolo ed insignificante dettaglio), insomma quando stavo con lui mi sembrava di essere solo con lui. Con nessun altro. Anche se c'era altra gente in giro. 
Come ho detto prima, era iniziato novembre. Una mattina ricevetti un risveglio non tanto gradevole... 
Ero mezza sveglia, sempre a casa Sullivan, e sentivo delle voci da dietro la porta, ma non capivo chi fossero o cosa stessero dicendo. Sentivo e basta.
Fatto sta che la porta si aprì e sentii delle urla e, senza neanche avere il tempo di alzarmi, mi trovai, ancora, sotto Sanders, Jimmy, Amy e Brian. Probabilmente, a loro,  divertiva schiacciare la gente.
Quando finalmente si alzarono dissi, ancora sbadigliando "Buongiorno, eh... Ma il motivo di questo risveglio??"
Iniziarono a ridere e Brian disse "Non sai che giorno è questo?" 
"Ehm... No. Appunto che giorno è oggi?"
Brian iniziò a ridere e poi disse
"Ok... Pronti ragazzi?? 1,2,1,2,3"
 
*Happy birthday toooo youuu
Happy birthday toooo youuuu
Happy birthday, Helenaaaa
Happy birthday toooooooooo youuuuuu!
 
Happy birthdaaaaayyyy!!!*
 
Sbraitarono tutti insieme.
Mi veniva quasi da piangere... Erano un paio di anni che non mi cantavano le canzoncine di compleanno, ma soprattutto, erano un paio di anni che nessuno dei miei amici se lo ricordava.
"Ragazzi... Ve lo siete ricordato!" Ero veramente sorpresa e contenta.
"Come potevamo dimenticarcelo?" Disse Amy abbracciandomi più forte che mai.
"E per festeggiare oggi non si va a scuola! Che belloo!" Urlò Brian, ma io su questa cosa non ero molto d'accordo perché avevo già fatto troppe assenze e non volevo farlo sapere a... Be'... A quei due.
"Che ne dici se a scuola ci andiamo ma non facciamo niente?" Proposi "Giusto per non fare un altra assenza..."
"È il tuo compleanno e decidi te, piccola." Mi appoggiò Jimmy.
Brian sbuffò ma alla fine approvò anche lui. Notai che loro erano già vestiti, così li buttai fuori a calci nel culetto per vestirmi anche io. Un altra cosa su di me: non mi piace che gli altri mi vedano in biancheria, non mi importa della pancia ma quello che mi sa fastidio è che mi guardano le cosce, infatti d'estate mi mettevo (e metto ancora) i pantaloncini come quelli che mettono i ragazzi.
 
Passammo a prendere gli altri ragazzi e ci mettemmo d'accordo per la giornata: "Entriamo in classe solo per non fare assenze e poi ci facciamo buttare fuori e ci divertiamo. Che ne dite?" 
Propose Josie, prima di entrare a scuola. Tutti approvammo e così facemmo. 
Dopo l'appello, un casino tremendo e dopo essere stati buttati fuori su sul tetto a bere e a fumare. 
Finita scuola gli altri si comportarono in modo strano. 
 
"Ehi Jos! Ti va di fare un giro?"
"Mi dispiace, Hel... Devo andare da Johnny."
"Perché devi andare da Johnny?"
"Ciao..!"
 
E Jos non poteva uscire... Provai anche con gli altri ma accavallarono scuse su scuse... Insomma solo Jimmy era disposto a stare con me.
 
"Jim... Perché gli altri fanno così? Insomma... Prima erano tutti felici e mi sembrava che la giornata stesse andando bene... Ma ora che è successo?"
"Hel... Non saprei che dirti. Ogni tanto sono imprevedibili."
Rispose Jim. Però c'era qualcosa che non andava. Me lo sentivo.
Poi Jimmy continuò "Cosa vuoi fare ora?" Mi ripresi dai miei pensieri e decisi cosa fare "La macchina di tuo padre è disponibile?" 
"Credo di si... Perché?"
"Andiamo a cercare Zacky, poi ti spiego."
Trovammo Zacky davanti a casa sua che stava per uscire ma lo convincemmo a venire con noi.
"Hel ora mi dici dove vuoi andare?"
Salimmo in macchina e decisi di dirglielo.
"A Los Angeles."
Zacky sapeva quello che mi era successo in passato. Decisi di dirlo anche a lui perché era un'altra persona di cui mi fidai ciecamente e mi aveva pure promesso che non l'avrebbe mai tradita.
Dopo un oretta di macchina, passata ad ascoltare musica e cantare a squarciagola arrivammo a Los Angeles.
"Allora... Dove vuoi andare ora?" 
Chiese Zacky.
"In un paio di posti. Ho trovato l'indirizzo di casa di mia madre e vorrei andare da lei."
Jimmy e Zacky si lanciarono un paio di sguardi e poi ci avviammo verso la via che avevo trovato. 
Inizialmente non la trovammo ma poi, chiedendo un po' di informazioni in giro e, finalmente, dopo mezz'ora di ricerca la trovammo. 
Jimmy e Zacky erano dietro di me e mi incitavano e continuavano a dire che ce l'avrei fatta. Alla fine decisi di bussare ma nessuno rispose. Riprovai ma ancora nessuna risposta. 
"Sono Helena. Mamma apri, ti prego."
Ancora niente. 
Alla fine ci rinunciai e i ragazzi provarono a dire qualcosa per tirarmi su. "Tranquilla Hel. Sarà andata a fare la spesa." Disse Zacky.
"Ora ci vuoi dire qual'è il prossimo posto?" Chiese Jimmy.
"Il cimitero."
 
 
(Questa parte mi fa venire in mente questa musica. Se volete potete ascoltarla mentre leggete (: www.youtube.com/watch?v=h-0G_FI61a8 )
 
 
Stavamo camminando per il cimitero. Mi metteva una tristezza quel posto... Mi faceva ricordare dei momento orrendi. I peggiori della mia vita. Guardai in giro per trovare quel punto in cui era sepolta lei. Dov'era sepolto il suo corpo.  
Jimmy e Zacky mi tenevano per mano e Zack disse "L'ho trovata."
Ci dirigemmo verso quel punto. Era proprio quello.
Io non resistetti e mi scesero subito delle lacrime. Provai a dire due parole comunque
"Ehi, spaccaculi. Come va? Mh... Forse stai meglio di me. Allora... Mi sarebbe piaciuto festeggiare con te il mio compleanno oggi... Sai, ho conosciuto gente fantastica in questi mesi, ad Huntington Beach. Ho fatto un sacco di belle amicizie. Qui con me ci sono il mio ragazzo e il mio migliore amico, Jimmy e Zacky. Gli sarebbe piaciuto conoscerti, ma non è stato possibile. Be'... Stammi bene ciccia. E..." Scoppiai in lacrime. Jim si buttò su di me e mi abbracciò fortissimo e poi lo seguì Zack.
"M-mi manchi..."
Dopo essere stata li per un po' a pregare per lei decidemmo di tornare ad Huntington Beach.
Questa volta non urlammo più come prima in macchina. Rimanemmo in silenzio.
 
 
Arrivati a casa di Jimmy parcheggiammo la macchina e andammo alla capanna.
Da fuori non sentivo alcun rumore, quindi non pensavo ci fosse qualcuno.
"Hel entra prima ti dai..."
Disse Zacky.
Io aprii la porta e...
 
"SORPRESAAAAAAAAA"
 
Tutti i ragazzi e le ragazze c'erano. Anche alcuni dei miei stessi corsi di scuola. Io non resistetti e riscoppiai a piangere.
"R-ragazzi... N-non.."
"Auguri tesoro!" Mi abbracciò Jimmy da dietro. Tenero lui.
"H-hai organ-nizzato t-tutto t-e?"
"Certo piccola. Farei tutto per te."
Tenero Jimmy. Non ho mai avuto un ragazzo come lui. Diciamocelo era anche l'unica relazione seria che abbia mai avuto.
 
Dopo avere abbracciato e ringraziato tutti la festa iniziò. C'era alcool ovunque e c'era anche gente già sbronza, come il nostro Brian. 
"Heeeeeeeleeeenaaaaaa!!"
Io ero seduta su un divanetto e ad un certo punto arrivò Brian più sbronzo che mai. 
"Bri! Sei conciato proprio male e la serata è appena iniziata." Mi misi a ridere e poi lui iniziò a farmi domande imbarazzanti... 
"Ma Jimmyyy è braaaavoo a letttooo?? Non hoooo maaaai prooovaaaatoooo a farlooo coon luiiii... Tuuu sei laa suua ragazza èèè forse me lo saaaai direee." 
"Brian ma che domande fai??"
"Lo avete giààà fattooo?"
"Bria..."
"Ahah non looo aveteee ancoraaaa fattttooo!!" Ma che cazzo?!
"Sei ancooooraaaa vergiiiineeee???"
"Non sono cazzi tuoi Haner."
"Siiiiiiiiiiiiiiiiiii looo sapeeevoo!"
Grazie a Dio arrivò Zacky a salvarsi la vita, che portò via quello scalmanato e ubriacone di Brian. È da me arrivò Jimmy.
Si sdraiò di fianco a me e iniziò a baciarmi. Il bacio diventò sempre più intenso, finché non mi prese e mi portò in una camera al piano di sopra. Sapevo dove voleva andare a parare ma prima volevo assicurarmi che fosse lucido. 
"Jimmy aspetta un attimo."
"Che c'è?"
"Non sei sbronzo vero?"
"Tranquilla, non sono neanche brillo."
Mi rassicurò questa cosa. 
Potete immaginare come andò a finire. Fu la notte più bella di tutta la mia vita. Poi lo avevo fatto per la prima volta con la persona a me più cara a questo mondo. Il miglior compleanno di sempre.
 
*TOCTOCTOC*
 
"Mh... Jim..?"
"Buongiorno. Esausta dopo ieri, vero?" Jim era già sveglio e vest... Con i pantaloni.
"Un po'..."
 
*TOCTOCTOCTOCTOC*
 
"Vai te, per favore?" 
Jimmy andò ad aprire la porta e intanto io presi una sua camicia che mi arrivava sotto quasi alle ginocchia e un paio di culottes e me li misi.
"Jim chi è?" Urlai dal bagno
Sentii dei passi entrare in camera e vidi una persona che non mi sarei mai immaginata di vedere in quel momento. 
"Ciao Hel."
"Ciao papà."


ECCOMIIII :D 
SONO TORNATA A ROMPERVI LE SCAOLINE. :3


AALLORA... RITADO, COME AL SOLITO E MI DISPIACE PER EVENTUALI ERRORI NEL CAPITOLO E MI SCUSO ANCHE PERCHè NON è UN GRANCHè... SCUSATE ç_ç

ALLA PROSSIMA CCIAOOO C:

PS: A QUELLI CHE HANNO RECENSITO IL CAPITOLO PRECEDENTE MI DISPIACE DI NON AVERE RISPOSTO MA NON HO AVUTO MOLTO TEMPO T.T GRAZIE A TUTTI :
Katsura
Mattia_BanfiLOL98
Chiah


C:

 
PPS: SONO UNA PATITA DI FINAL FANTASY, PER QUESTO HO MESSO QUELLA MUSICA :3

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Capitolo 7
*** Chapter_7 ***


"Ciao Hel."
"Ciao papà"
 
mio padre?! Che cazzo ci faceva li?!
Ero sconcertata. 
"Vado a vedere quante persone stese a terra addormentate ci sono giù." Disse Jimmy.
"Ci vediamo dopo Hel." Continuò dandomi un bacio sulla guancia.
"Allora? Cosa sei venuto qui a fare?"
chiesi impaziente.
"Rilassati. Sono sobrio." Rispose tranquillamente.
Rimanemmo per interi minuti in un silenzio imbarazzante, soprattutto per lui.
"Ok, ma mi dici cosa sei venuto a fare qui?" Richiesi un po' più tranquillamente di prima
"Sono venuto a portarti il mio regalo di compleanno."
Disse mio padre porgendomi un pacco piuttosto grande e a quanto pare pesante, visto che lo trascinava.
"Cos'è?" Chiesi stranita.
"In ricordo ai vecchi tempi. Il resto del regalo è giù da basso."
Così dicendo uscì dalla stanza e è io mi fiondai su quel pacco.
 
Non potevo crederci. Un amplificatore. 
 
Pensavo che tutto quell'alcool gli aveva dato troppo alla testa e se ne fosse dimenticato. Invece no. 
Io suonavo la chitarra. L'ho sempre suonata, ma la mia era rimasta a Los Angeles, nella mia vecchia casa e non so che fine aveva fatto ora. Ogni tanto suonavo anche la batteria, ma non ero tanto brava. 
Ma se c'era l'amplificatore ci dovrebbe essere stata anche la chitarra, no?
Scesi le scale ed andai nel salone della capanna e trovai una sorpresa ancora più grande. Non una ma due chitarre.
La mia vecchia Scetcher verde e una chitarra nuova di zecca. Non una chitarra qualsiasi. Una Gibson Les Paul d'orata, come quella di Slash. Solo Dio sapeva come mi sentivo in quel momento.
Nella sala c'erano anche Brian e Zacky che guardavano la chitarra come se stessero guardando dei diamanti,  Jimmy che guardava me e poi mio padre che era appoggiato alla porta d'ingresso.
 
"Allora? Non ringrazi neanche il tuo vecchio?" Disse mio padre. Io non avevo la minima idea di cosa rispondere. 
"Papà... Dove hai trovato la mia vecchia chitarra? E come ti sei potuto permettere una Gibson Les Paul?! Non l'hai rubata, vero?"
Lui ridacchiò un po' e poi disse "Nono, non l'ho rubata. Ho trovato dei  soldi in cassaforte che ho sommato ad altri che ho trovato in banca."
Strano da credere, ne?
"E l'altra?" Dissi con quasi le lacrime agli occhi. Perché mi veniva da piangere? Semplice. Ho ritrovato quell'uomo che mi voleva bene. Quell'uomo che una volta era mio padre e che ho sempre desiderato ritornasse. Erano lacrime di gioia, non di tristezza o disgusto. Di gioia.
"L'altra me l'ha data una persona che dovresti vedere." 
Ero curiosa di sapere chi fosse questa persona anche se probabilmente avevo già capito di chi stava parlando.
Lui uscì e io prima di seguirlo mi fiondai sulle chitarre per essere sicura che fossero vere. Iniziai a strimpellare la Gibson e non volevo più smettere. Aveva un suono a dir poco fantastico. 
"Ehi! Sei mancina!" Disse Zacky indicandomi. 
"Si..." risposi incurante di quello che Zacky voleva dire: sono mancina come lui.
Mio padre intanto era uscito e io appoggiai la chitarra con delicatezza ma velocemente e lo rincorsi. 
"Papà! Aspetta!" Urlai
Lui si girò e mi aspetto, fortunatamente. Avevo paura che mi potesse ignorare. Lo raggiunsi e gli chiesi spiegazioni.
"Perché?"
"Perché cosa, Hel?" Chiese dubbioso.
"Perché hai fatto queste scelte? Perché hai scelto lei? Perché hai scelto di diventare un ubriaco? E perché mi hai trascurata tutto il fottuto tempo? Ma soprattutto, perché hai tradito mamma 3 anni fa? Ho bisogno di spiegazioni."
Lui mi guardò comprensivo e disse "Già... Hai bisogno di spiegazioni."
Stette in silenzio. Stavo iniziando ad innervosirmi
"Allora?! Me le dai o no?!"
"Calmati! Sei proprio come tua madre. Ti innervosisci in fretta..."
"So com'è mia madre! L'ho conosciuta, se ti ricordi." Lo bloccai urlando.
"Si... Me lo ricordo..."
Ancora silenzio. Sembrava che non mi voleva dire niente. Io quasi rassegnata mi sedetti sulla sabbia della spiaggia osservando il mare. Che bello che era. Mi è sempre piaciuto.
Lui si sedette di fianco a me e mi appoggiò una mano sulla spalla e disse "Lo ha saputo."
"Chi ha saputo cosa?"
Chiesi preoccupata ed interrogativa.
"La mamma. Ha saputo che sei andata a trovarla a Los Angeles. Una delle persone a cui avete chiesto indicazioni te e i tuoi amici ha chiamato la mamma dicendo 'È passata una rgazza molto bella con due ragazzacci per chiedere dov'è casa tua.' E lei ha pensato fossi te." Io ridacchiai ma tornai subito seria.
"Come fai a saperlo, scusa?"
Rimase ancora un attimo zitto.
"Vieni con me." Disse prendendomi la mano. All'inizio resistetti un po' ma poi pensai 'dai Hel... Cosa vuoi che sia? Magari è il momento perfetto per sapere la verità.' Quindi mi lasciai trascinare da mio padre in macchina, ma poi, dalla strada che stava facendo, capii dove stava andando.
"Papà, fammi uscire da questa macchina." 
"No. Tranquilla non c'è Gloria a casa." In effetti questa cosa mi tranquillizzò molto. Ma sentivo che qualcosa stava per succedere.
Entrammo in casa e, seduta sul tavolo della cucina, c'era lei. C'era mia madre. Non feci neanche in tempo a parlare o fare parlare lei che le saltai addosso e mi misi a piangere. Non potevo crederci.
"Mamma..." Dissi ma lei mi bloccò e disse quello che volevo dire io.
"Mi dei mancata così tanto."
Rimanemmo abbracciati per tanto tempo e poi ci sedemmo tutti e tre intorno al tavolo.
"Mi potete spiegare bene quello che è successo, ora?" Chiesi impaziente.
I miei si guardarono un attimo e mio padre iniziò a raccontare.
"Tutto, come sai bene è iniziato quella sera del 1997. In realtà il tradimento iniziò prima di quella sera. Comunque parliamo di quello che non sai. Io non avevo la minima idea che te avessi visto tutto, infatti, quando tua madre mi aveva detto che lo aveva saputo da te mi sentii una merda. La più grande merda del mondo. Non  ci potevo credere, veramente. Però sapevo che non potevo rimanere se ti facevo stare male. Quindi parlai con tua madre e decidemmo di divorziare. 
È stata dura. Il periodo peggiore della mia vita. Io non mi ricordo neanche quando ti venimmo a prendere io è Gloria, perché ero ubriaco. Da quando mi ero trasferito con lei mi ubriacavo praticamente sempre. Ora no. È da quando te ne sei andata da casa che non mi ubriaco più. Ho capito che lei mi stava solo rovinando la vita, così chiamai tua madre. Speravo che mi potesse perdonare per tutto. E spero che mi perdoni anche te. Ti prego. "
Dire che ero scioccata era dire poco. Guardai mia madre per un po' di conforto e lei disse
"Io l'ho perdonato." 
Ero ancora più scioccata dopo questa sua affermazione. 
"P-potrei pensarci un po'?" Chiesi titubante. 
"Certamente. Prendi tutto il tempo che vuoi." Disse mio padre.
 
Uscii dalla casa e vidi la macchina del papà di Jimmy parcheggiata nel parcheggio sul lato opposto di casa mia. Mi avvicinai al finestrino per vedere se c'era qualcuno dentro e vidi i suoi capelli biondi sparati in aria attraverso esso. Entrai dal lato del passeggero e lui si agganciò letteralmente a me e iniziò a baciarmi con foga. Notai che stava piangendo. 
"Jim... Cos'hai? Cos'è successo?"
Chiesi preoccupata guardando lo in faccia. 
"A-Amanda..." 
"Che le è successo, Jim?!"
"A-Amanda è stata in... È stata investita e ora è in coma, cazzo!" Disse urlando. Non potevo crederci, veramente.  Non poteva essere vero. 
"Jim... Dimmi che stai scherzando, ti prego." 
"Ti sembro uno che scherza?! Sono serio cazzo! Anche io pensavo fosse tutto un sogno ma quando l'ho vista li per terra sulla strada che non respirava ho avuto paura che fosse morta, ma fortunatamente l'ambulanza ha detto che era viva... E che lo è ancora e... C-che..." Riscoppiò in lacrime. Stavo piangendo anche io. 
"Hanno detto che si sveglierà presto." Disse asciugandosi le lacrime. 
Ci consolammo a vicenda e poi andammo in ospedale. La c'erano tutti. Brian corse ad abbracciare Jimmy, che era riscoppiato in lacrime e Zacky, appena mi vide piangendo mi corse addosso e mi abbracciò dicendomi di stare calma, che tutto sarebbe andato bene. 
Amanda non poteva andarsene. No. Non poteva. Era forte. Riusciva a resistere a tutto. 
 
Jimmy, giustamente, era il più preoccupato di tutti. Era li, seduto su una panchina con Brian di fianco che lo consolava. Io decisi di andare a sedermi vicino a lui, dopo essere uscita dall'abbraccio di  Zacky, che fu fin troppo lungo. 
"Jimmy..." Dissi titubante.
"Dimmi, Hel."
"Andrà tutto bene, vedrai. Sono più che sicura. Amy è una ragazza forte. resisterà, fidati."
Lui mi abbracciò strettissimo e io ricambiai con tutta la forza che avevo. 
 
Il medico uscì e ci disse che potevamo entrare. Entrammo e ci posizionammo intorno al letto dov'era sdraiata lei. Era strana. Pallida e quasi morta. Fortunatamente non lo era. 
 
Nessuno di noi dormì quella notte. Nessuno. O almeno penso, perché con Amy rimanemmo solo io, Jimmy, Josie e Justin e noi non ci pensammo neanche a dormire. Fortunatamente tra Amy e Justin stava andando tutto bene ma Jimmy era ancora un po' arrabbiato con lui, infatti ogni tanto si mettevano a discutere e toccava a me e a Josie calmarli. 
 
 
I giorni passarono e Amanda non si era ancora svegliata. 
 
Ormai era passata una settimana dall'incidente e ancora niente. Ancora niente, cazzo. I dottori ci confermarono che non aveva ancora aperto occhio, visto che la mattina la controllavano loro. Motivo? Noi eravamo in quella stupida e inutile scuola. 
 
Io e Jim eravamo li a guardarla e a stringerle le mani quando vidi una cosa: aveva gli occhi socchiusi.
"Jim! Jim! Guardala! Si sta svegliando!" Urlai.
"Cosa?! Ne sei sicura?" Mi chiese incredulo.
"Si Jimmy! Guarda!" 
Appena finii di dire questa frase Amanda aprì definitivamente gli occhi. La prima cosa che ci venne da fare fu chiamare gli altri che stavamo aspettando fuori, poi ci trattenemmo a saltare addosso, solo perché aveva tutte le flebo e le altre cose attaccate.
"Gesù Cristo, Amy!" Urlò Jimmy abbracciandola delicatamente "Sei viva..." Continuò con un filo di voce. 
"S-si... Sono viva. Ho visto tutta la mia vita passarmi davanti. Sperate solo che non succeda mai a voi." Disse Amy con tono scherzoso 
"Possibile che riesci a scherzare anche durante momenti piuttosto delicati?" Disse Justin trovando un piccolo buco dove poteva darle un leggero bacio, visto che Jim non si era ancora staccato. 
Lei rise. Mi era mancata da morire la sua risata, non potete neanche immaginare. 
"Amy posso farti una domanda?" Chiese Brian
"Prepariamoci alla cazzata del giorno di Brian Haner Jr." Disse Valary. 
Poi Brian continuò "Ma come ci si sente quando si è sull'orlo del precipizio? Insomma... Come ci si sente quando stai per morire?"
"Brian! Potevi anche risparmiartelo!" Urlò Josie tirandogli una pacca sulla spalla.
"Be', Bri... Non è così male, insomma... C'è stato un momento in cui volevo mollare e in quel momento ho pensato 'come sarebbe bello continuare la vita senza un rompipalle come Brian. Resterei veramente in pace." Disse Amanda
Tutti iniziammo a ridere tranne Brian che si era offeso e aveva messo il broncio.
 
Dopo una visita, i dottori dissero che sarebbe stato meglio se avrebbe passato li la notte e di non preoccuparci perché era in perfette condizioni e che l'avrebbero fatta uscire il giorno seguente. Quella ragazza ci aveva fatto preoccupare tutti. 
Ma i problemi non finiscono qua. No. Sarebbe stato troppo facile. 
 
Novembre era ormai finito e i miei stavano tornando quelli di una volta. Niente tradimenti e niente ubriachi. Alla fine decisi di perdonare mio padre. Dopotutto si era impegnato e volevo premiarlo per questo. 
 
Iniziato dicembre e sembrava che tutto andasse bene. 
La mattina del 3 dicembre mi svegliai e pensai 'che bello niente scuola per un po'' e mi riaggomitolai nelle coperte del letto, ma qualcuno bussò alla porta di camera mia
"Avanti"
"Ehi! Tesoro, sei sveglia?" Mia madre
"Sisi, vieni."
Lei entrò chiudendosi la porta alle spalle e si sedette sul letto. 
"Hel... Dovrei parlarti di una cosa." 
"Dimmi... Non è una cosa brutta, vero?" Chiesi preoccupata.
"No... Cioè... Dipende da che punto di vista lo prendi." Iniziava a farmi preoccupare seriamente.
"A-allora?" 
Lei sospirò.
"Hel... Io e tuo padre abbiamo parlato e abbiamo pensato ad una cosa."
Ancora silenzio.
"Allora? Me lo vuoi dire si o no?"
"Abbiamo pensato di tornare a Los Angeles e farci una nuova vita, come una famiglia. Una vera questa volta." 
Dire che rimasi scioccata è dir poco. 
"Allora? Cosa ne pensi tesoro?"
"I-io... Non credo sia una buona idea."
"Perché no? Abbiamo la possibilità di rifarci una vita. Pensaci."
"Ma mamma... Qua mi sono fatta delle amicizie stupende, ho trovato un ragazzo che mi apprezza per quello che sono e questo è abbastanza per dire che Huntington è la mia casa."
Lei mi guardò con aria un po' scocciata 
"Hel... Casa è dove sta il tuo cuore, e il tuo cuore sta con noi, la tua famiglia..."
"Ma sta anche qui. Sta anche ai miei amici: a Josie, Amy, Brian, Ash, Val, Matt, Johnny, Zacky, Justin e Jimmy. Jimmy soprattutto. Lui è..."
"Come hai detto che si chiama?"
"Ehm... Jimmy?"
"Nono, quello prima."
"Emmh... Justin"
"Si! Come fa di cognome?"
Rimasi molto perplessa per la richiesta di mia madre. Sembrava veramente che le importasse come si chiamava di cognome Justin.
"Ehm... Non lo so, perché?"
"Oh, no niente. Giusto per curiosità. Comunque, pensa bene a quello che ti ho detto. Poi scegli te. Ti ricordo qual'è la tua vera famiglia."
E uscì. 
 
E ora? Che faccio? Vado con loro a Los Angeles? No... Non potevo lasciare i ragazzi. Non potevo lasciare Jimmy... O Zacky. Mi ero affezionata troppo anche a lui, a tutti. Non so se è un pregio o un difetto questa cosa che ho, quella di affezionarsi alle persone, intendo.
Però non posso neanche lasciare la mia famiglia. 
Oddio. Che situazione di merda.




OOOH GOD... I'M STILL ALIVE!!
 

VI SONO MANCATA? :3
VOI SI TANTO e.e
però siete cattivi... va bene che il capitolo prima è brutto, però almeno una piccolina recensione sarebbe stato bello averla e.e
vabbe' spero che questo capitolo vi sia piaciuto e...
 
ALLA PROSSIMAAA *-*



PS: mi raccomando RECENSITEEE <3

PPS: mi è arrivata la maglietta della Vengeance University! appena ho visto il pacco ho iniziato a sclerare WAAAA *-*

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