Please, don't leave me alone

di _Mio_Smile_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Incubi ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: sguardi ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: Punizioni ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Please, don’t leave me alone…

 

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- Si può sapere che cazzo stai facendo?!-

La voce di Harry entrò nelle orecchie di Zayn come una tromba d’aria, tanto era forte ed arrabbiata. Il moro ghignò: non poteva fregargliene di meno di quello che voleva il riccio.

- Esattamente quello che voglio – gli rispose prima di voltarsi verso Louis e posare le sue labbra su quelle del castano che non oppose resistenza ma anzi ricambiò con passione quel bacio.

- No … non è possibile … Louis … - disse con voce rotta Harry: le lacrime iniziarono a scendere giù, lungo le sue guance pallide. Gli occhi si chiusero più volte, le palpebre sbatterono molte volte per cercare di togliere le lacrime ma non ci riuscirono.

- Louis … - mormorò di nuovo accasciandosi sulle proprie ginocchia, singhiozzando disperatamente.

-LOUIIIIIIS! –

 

Angolo autrice

Ma saaaaalve!! Questa è una nuova storia che mi è venuta in mente. L'idea si è presentata mentre la prof di italiano spiegava e pouff!! Ecco qua un assaggio, per vedere se posso continuare o se devo cestinare tutto.

Alla prossima

Mio :) :)

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Incubi ***


Incubi

 

Salve cicci belli! Ecco a voi, spero vi piaccia.

Buona lettura!!

Mio :)

 

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Harry si svegliò di soprassalto, completamente sudato, e si mise seduto di scatto. Ansimava pesantemente, il petto che si alzava e si abbassava velocemente mentre alcune lacrime correvano lungo il suo viso e cadevano giù, sulle coperte. Si coprì il viso con le mani e stette ad ascoltare i battiti del suo cuore, che andava veloce quasi come le ali di un colibrì, riempirgli le orecchie, assordandogliele come se fosse un tamburo.

Perché s sentiva così? Louis era solo un amico, un buon amico. Ok era il suo migliore amico e gli dava fastidio se qualcuno tentava di allontanarlo da lui. Ma che stava pensando?? Lui e Louis non erano più amici da due anni. E il solo pensarci gli metteva una tristezza ed una rabbia addosso incredibili. Soprattutto se pensava per colpa di chi non erano più amici … Cristo, quanto avrebbe voluto ammazzare quello stronzo!! Ma Louis.. no, lui l’aveva soltanto preso in giro, fin dall’inizio e questo non poteva assolutamente accettarlo.

Non poteva andare avanti così. Ogni fottuta notte, sempre lo stesso incubo, perché quello era un incubo per Harry, che lo lasciava stremato, giorno dopo giorno. Si strofinò il viso con le mani e lanciò uno sguardo alla sveglia sul comodino. Le 4.45 del mattino.

Sospirò mentre si ridistendeva e poggiava la testa sul cuscino: sentiva i ricci appiccicati sulla fronte ed alla base del collo. Come ogni notte.

Provò a richiudere gli occhi per cercare di dormire almeno un altro paio d’ore ma non ci riuscì: non appena ci provava, rivedeva la scena del suo incubo e le palpebre si aprivano di scatto.

- Vabbè, ho capito … - mormorò fissando il soffitto cercando di rimanere sveglio.

Non poteva continuare a fissarsi con una persona che nemmeno gli apparteneva. Non più. Già. Perché, per sua immensa sfortuna, Louis Tomlinson non era il suo ragazzo, non era nemmeno il suo migliore amico, o un amico, ma semplicemente il suo sogno erotico proibito.

Quasi senza accorgersene, le palpebre si fecero pesanti, i suoi occhi si chiusero e scivolò in un sonno pesante e senza sogni.

 

 

Angolo autrice

Salve di nuovo! Lo so che è corto come capitolo ma ho dovuto spezzarlo perché altrimenti mi veniva lunghissimo e dopo vi sareste stufati di leggerlo u.u 

Passiamo invece a dire qualcosa del prossimo: ci sarà l'arrivo di un altro dei cinque ragazzi ma lascio che sia la vostra fantasia a immaginare chi sia finchè non posterò il capitolo due. 

Detto questo, spero che questo vi sia piaciuto e che me lo facciate sapere lasciando una recensione, anche piccola piccola u.u Ovviamente la cosa vale anche se il capitolo non vi è piaciuto e mi farebbe piacere sentire la vostra opinione. E le critiche sono sempre ben accette, se  dette in modo cortese u.u Grazie per la vostra attenzione ed il vostro tempo :)

Alla prossima gente!!

Mio :)

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: sguardi ***


Sguardi

 

Ma salveeee!! Ecco qui il capitolo 2. E’ sicuramente più lungo del precedente e spero vi piaccia.

Buona lettura!

Mio :)

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Ciò che lo svegliò di soprassalto, stavolta, non fu il suo solito incubo ma il suono della sua odiosa sveglia. Quanto avrebbe voluto romperla in mille pezzi!! Era la seconda cosa che odiava di più, dopo i suoi incubi.

Sbuffando come un treno, si stiracchiò e si alzò dal letto. Si diresse verso il bagno trascinando un po’ i piedi: ogni mattina si alzava più stanco del giorno prima e non era normale. Non alla sua età comunque.

Decise di non pensarci e, spogliatosi, andò sotto la doccia, dove riuscì a recuperare almeno un po’ di lucidità. Dopo circa quindici minuti, uscì dal box e si avvolse un asciugamano intorno alla vita. Guardandosi allo specchio, non gli dispiaceva ciò che vedeva: ammalianti occhi verdi, ricci morbidi ed un corpo che molti avevano definito più che adatto per fare il lavoro di modello. Secondo lui, c’era della pancia di troppo ed è per questo che da circa un mesetto aveva iniziato ad andare a correre: andava ad Hyde Park, cuffiette nelle orecchie, e correva fino a non avere più fiato.

Si riscosse dai suoi pensieri quando gli occhi gli caddero sull’orologio che teneva in bagno: le otto meno un quarto!! Perfetto, non sarebbe mai arrivato in tempo al suo appuntamento mattutino. Niall l’avrebbe ucciso. Asciugò i capelli meglio che poté ed infilò le prime cose che trovò nella sua stanza: un paio di jeans neri non troppo stretti ed un maglioncino con scollo a V azzurro: era già fine Marzo ma non si poteva ancora andare in giro a maniche corte così, anche se quel maglione era a maniche lunghe, aggiunse un giubbotto di pelle nero. Entrò n cucina, dove regnava il caos più assoluto, e riuscì ad afferrare un paio di biscotti prima di uscire.

Corse fino al bar davanti al quale si vedeva ogni mattina con Niall. Il ragazzo era già li, le braccia incrociate e la punta del piede che tappettava per l’impazienza, Non poteva dargli torto: doveva essere li alle otto mentre si era presentato con venti minuti di ritardo. Quando il biondo lo vide arrivare, lo fulminò con i suoi occhi azzurro cielo.

- Harry Edward Styles!! Che cosa devo fare per farti arrivare puntuale agli appuntamenti? – lo sgridò dandogli una pacca sulla testa.

- Portami Louis Tomlinson e stai sicuro che sarò anche in anticipo.- rispose lui con un sorriso beffardo. Ma che cazzo stava dicendo?? Lui, Louis, doveva toglierselo dalla testa. Non gli apparteneva. Non più ormai.

L’altro sbuffò ma non riuscì a rimanere arrabbiato. Non davanti ad Harry e così gli sorrise.

- Scusa, Nialler, mi sono perso mentre mi guardavo allo specchio … -

- Come al solito! – replicò il ragazzo – e come al solito, saremo in ritardo anche stavolta. Se oggi non ci mandano dalla direttrice siamo graziati, lo sai? –

- Puoi scommetterci. Ma dimmi … non ti sei dimenticato qualcosa? – lo prese in giro Harry mentre lo stuzzicava con l’indice sulla guancia più volte, sorridendo.

- Si, ok, d’accordo! Ho capito, ma smettila! – si fermò mentre l’altro faceva lo stesso. Lo guardò mentre Harry allargava le braccia con un sorriso sulle labbra.

- Andiamo … -

Niall sorrise e gli si buttò fra le braccia, abbracciandolo.

- Buongiorno! – gli disse affettuoso mentre gli lasciava un bacio sulla guancia ed Harry lo stringeva a se sorridendo come un bambino fra  suoi capelli.

- Ora si che è un buongiorno – rispose il riccio lasciandolo andare – Però perché ti fai pregare ogni mattina? Ti costa tanto abbracciarmi? – gli chiese mettendo il broncio.

- Ma no, scemo!! Mi piace vedere come ogni mattina torvi un modo sempre diverso per avere questo buongiorno … - gli rispose il biondo sogghignando leggermente.

- Sei perfido! –

- Non quanto il prof di matematica quando ci vedrà entrare per l’ennesima volta a metà della sua ora – gli ricordò Nialler. Il riccio lo guardò e sorrise.

- Si, ok, mi sbrigo. Per quanto può valere … - rispose stringendosi nelle spalle mentre accelerava il passo verso la scuola.

 

- Signor Styles, signor Horan … non disturbatevi ad entrare: andate dalla direttrice – disse l’insegnante di matematica non appena i due aprirono la porta. Non aveva nemmeno alzato gli occhi: quei due erano gli unici ad essere sempre in ritardo.

- Te l’avevo detto – sussurrò Niall mentre uscivano di nuovo ed andavano in direzione.

- Vabbè, in fondo ce lo meritiamo anche … abbiamo 17 anni io e 18 tu … dovremmo sapere che cos’è la puntualità … in teoria – sottolineò Harry scoppiando a ridere. Niall fece lo stesso.

Mentre percorrevano il corridoio in cui c’era l’ufficio del preside, vi trovarono anche quei due schianti assurdi di Louis Tomlinson e Zayn Malik Il ragazzo dagli occhi azzurri e i capelli castani vestiva con un paio di pantaloni rossi, una maglia a righe bianche e blu ed un sorriso mozzafiato che purtroppo non era rivolto al riccio ma al moro. Sia Harry che Niall si misero ad aspettare fuori dall’ufficio, il più lontano possibile dagli altri due, ma il riccio non riusciva a staccare gli occhi da Louis, dai suoi occhi e dalle sue mani intrecciate con quelle di Zayn. Harry sentì una fitta al cuore: le sue mani in quelle di un altro. Le sue mani non erano nelle sue. Quando Louis spostò il suo sguardo su quello di Harry, questo trasalì e i affrettò a guardare altrove. In teoria il riccio lo odiava. In realtà non era così.

- Ehi, che hai? – sussurrò Niall vedendolo strano.

- Niente … - rispose il riccio ma il biondo non era stupido e gli bastò un’occhiata prima ad Harry e successivamente a Louis. Guardò di nuovo Harry e il suo rossore diffuso sulle guancie: era cotto. Ma proprio cotto. Il biondo sbuffò, irritato. Lui ed Harry dovevano parlare. Era necessario.

- Signor Tomlinson, entri – la segretaria rientrò e il ragazzo si alzò dalla sedia.

- Ci vediamo dopo – sussurrò a Zayn prima di lasciargli un bacio per niente casto sulle labbra piene.. Il moro se ne andò e Louis, poco prima di entrare, lanciò un’occhiata ammiccante ad Harry, che si rabbuiò.

- Harry, fammi il favore: non trattarmi come un povero deficiente. – gli disse Niall non appena Louis entrò nell’ufficio e il riccio ebbe sospirato.

- Come? – sembrava allucinato.

- S ìi vede lontano un miglio che Tomlinson cerca di comunicare con te, anche se in modo discutibile, e tu fai il sostenuto. Sei arrabbiato con lui ma … non capisco: vuoi ignorarlo ma non lo vuoi davvero … - Niall lo guardò intensamente, cercò di carpire quel segreto che Harry nascondeva ma fu inutile, non ci riuscì.

Non era ancora il momento. Quando l’altro avrebbe voluto parlare l’avrebbe fatto ma ad Horan scocciava lo stesso dover aspettare.

Stettero in silenzio per un po’ fin quando non videro uscire Louis dall’ufficio della preside: aveva un’espressione seria e scocciata sul volto ma sgranò leggermente gli occhi vedendo Harry ancora lì. Lo guardò intensamente, per quelli che gli sembrarono minuti interminabili ma il riccio lo guardò male e distolse lo sguardo, dicendo qualcosa all’orecchio di Niall. Il castano abbassò lo sguardo e si dileguò in fretta.

 

Angolo autrice

Macciao ragazzuoli belli :3 Dopo un sacco di tempo ho finalmente aggiornato la storia e spero che il capitolo vi sia piaciuto un po’. Non voglio dire niente, vorrei sapere che cosa vi piace, che cosa no, le vostre impressioni insomma u.u

Alla prossima

Mio :)

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: Punizioni ***


Punizioni

 

Salve miei/mie  piccoli/ piccole lettori/lettrici! Ecco qua il terzo capitolo di questa FF. Spero vi piaccia!

Buona lettura!

Mio

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Il castano credeva di aver superato quel sentimento, in fondo Harry gli era solo servito per … Scosse la testa.  Harry non gli era servito. Louis ci teneva davvero a lui. Chiuse un momento gli occhi e poi decise di chiamare il moro.

- Ehi dove sei? – rispose il ragazzo dall’altro capo del telefono.

- Vieni al nostro giardino – disse e subito attaccò, dirigendosi al loro posto. Non ci mise molto: nella scuola c’era una rampa di scale mai utilizzata che portava alla terrazza: qui c’era un giardino pensile. Lo aveva scoperto per caso,  mentre cercava un posto qualunque per stare da solo.

Iniziò a camminare e si mise comodo sotto un piccolo albero dalla chioma folta e aspettò. Si appoggiò al tronco e chiuse gli occhi, rilassandosi. Dopo qualche minuto avvertì dei passi e un lieve sorriso spuntò sul suo volto. Aprì gli occhi e si ritrovò Zayn davanti, in tutto il suo splendore.

- Ciao … - disse il moro intrappolando l’altro tra il tronco ed il suo corpo.

- Ciao … - rispose Louis placido portando le braccia al collo di Zayn.

- Che ti ha detto la strega? – chiese il ragazzo mettendo le mani sui fianchi del castano.

- Dopo. Adesso baciami. –

Il moro sorrise e non si fece pregare più di tanto: posò le labbra su quelle del castano e guidò fin da subito quel bacio, lasciando scivolare la sua lingua nella bocca dell’altro, che lo lasciò fare: gli piaceva quando Zayn prendeva il comando. Gli era sempre piaciuto. Si staccò per riprendere fiato.

- Allora, che ti ha detto la vecchia megera? – chiese Zayn, mentre parlando gli sfiorava le labbra fine.

- Sono in punizione. Per le prossime due settimane – rispose il ragazzo dopo avergli dato un bacio a stampo. Zayn si allontanò un po’ da lui, gli occhi sgranati.

- Stai scherzando vero? –

- Magari. Quella stronza ha detto che dovrò pulire le aule del primo piano, quelle dell’ala sinistra. –

Il moro sbuffò ed incrociò le braccia al petto.

- Che c’è?? Non è mica solo colpa mia se arrivo sempre tardi a scuola, o se faccio a botte con qualcuno. Nel primo caso, sei tu che mi trattieni in macchina visto che non riesci a trattenerti dal baciarmi e toccarmi. Nel secondo, mi butto nelle risse per salvarti il culo. –

- Certo, come no – disse Zayn con un sorriso – e poi, ti dispiacesse che ti bacio e ti tocco – aggiunge sornione il ragazzo.

- Ho ragione io, bel tenebroso – rispose Louis tirandogli una guancia.

- Ok, d’accordo, hai vinto tu! Quando comincia questa cazzo di punizione? – gli chiese Zayn abbracciandolo da dietro, visto che il ragazzo aveva iniziato a camminare per il giardino.

- Domani. –

- Allora oggi possiamo darci  da fare … -  disse malizioso Zayn. Louis sorrise e gli stampò un bacio sulla guancia.

- D’accordo playboy: vieni a casa mia oggi, è libera fino a stasera. – gli rispose. –Ora però lasciami andare o mi toccherà stare a sentire quell’idiota del professore di storia che mi rompe i coglioni perché sono arrivato in ritardo. Non ho voglia di un’altra punizione … - rispose dopo che Zayn si fu appropriato delle sue labbra.

- D’accordo ma ti accompagno – rispose il ragazzo.

- Stai tranquillo, non mi rapisce nessuno – disse ridacchiando Louis mentre si avviava già per le scale.

- Meglio non rischiare. Il tuo bel culetto fa gola a tante persone –

Il castano rise di nuovo: Zayn non sapeva quanto aveva ragione ma non glielo disse e lo tenne per se.

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- Pulire le aule?! Sta scherzando?! – disse Harry alla preside guardandola con occhi sgranati.

- No, sono serissima. Lei, signor Styles, pulirà le aule del primo piano, quelle dell’ala sinistra e lei, signor Horan, pulirà la mensa. Tutto ciò per due settimane. Non ammetto repliche. – disse la donna quando vide che entrambi i ragazzi stavano aprendo la bocca per protestare.

- La prossima volta siate puntuali. – e li congedò.

- Quella … - Harry non riusciva neanche a trovare un insulto abbastanza brutto che potesse calzare sulla figura di quella donna.

- Lascia stare, è inutile avvelenarti per questo. Spera solo che questa due settimane passino in fretta. Non c’è niente da fare. –

Il riccio sbuffò sonoramente mentre si dirigeva alla lezione di storia.

- Ci vediamo dopo Nialler … - disse Harry scuro in volto: aveva appena visto un paio di occhi azzurrissimi fissarsi nei suoi e il ragazzo conosceva soltanto una persona che li aveva di quel colore così particolare …

- Ok … Harry! – lo chiamò il biondo.

- Si? – disse il ragazzo girandosi.

- Noi due dobbiamo parlare – disse Niall serio prima di andarsene. Il riccio rimase un po’ perplesso: cosa aveva fatto stavolta?

Decise di non pensarci ed entrò in classe. Prese posto nell’ultimo banco, quello in fondo alla classe, il più appartato per così dire. Ma quei due occhi li sentiva ancora addosso. Alzò lo sguardo e si ritrovò non con uno ma con ben due paia di occhi a fissarlo. Uno era quello di Louis, l’altro quello di Zayn. Gli occhi castani del moro lo scrutavano, le sopracciglia corrugate davano a quello sguardo un che di minaccioso. Ma cosa voleva? Si era portato via quello che era il suo migliore amico e fidanzato. Che cazzo voleva ancora da lui? Zayn gli lanciò un’occhiata, come se fosse un avvertimento, e poi si dileguò. Tuttavia le due perle azzurre di Louis ancora lo fissavano. Harry non  lo guardò direttamente perché se l’avesse fatto, sarebbe crollato davanti a lui e non voleva.

Ciò che aveva fatto era stato troppo doloroso da sopportare, da portare dentro. Lo aveva distrutto, pezzo dopo pezzo. Non voleva ritornare nella fossa del dolore e della disperazione.

Prese il libro di storia e fece finta di seguire: il professore non era ancora entrato in classe ed era più che evidente che il ragazzo stava facendo finta di essere impegnato a fare qualcosa. Louis non abboccò e si avvicinò al banco del riccio. Si mise proprio davanti a lui e mise le mani ai lati del tavolino. Fissò la sua testa riccioluta finché non vide il ragazzo alzare gli occhi su di lui. Ciò che ci vide dentro, gli fece male: quei due smeraldi erano un mare di dolore misto a odio. Il ragazzo sentì una fitta al cuore e questa divenne più dolorosa quando Harry parlò.

- Vattene. Togliti di mezzo. – disse serio.

- Harry, ti prego … - iniziò il castano.

- No. – il ragazzo si alzò, afferrò libro e zaino e si diresse verso la porta. Andò a sbattere contro il professore che gli chiese spiegazioni su dove stesse andando.

- Non mi sento bene, vado in infermeria – rispose senza neanche fermarsi. Si diresse nel bagno, si chiuse a chiave in uno dei cubicoli e si rannicchiò nell’angolo più lontano dalla porta. Aveva bisogno di restare da solo, doveva fare chiarezza sui suoi sentimenti, sulle sue sensazioni e sulle sue emozioni.

Louis.

Quel ragazzo era riuscito a rimettere in discussione tutto il suo essere. Era riuscito a riportare a galla quei sentimenti che Harry pensava di non provare più, quei sentimenti che pensava di aver sepolto un anno prima. Ma chi voleva prendere in giro?

Lui era ancora innamorato di Louis ma non poteva accettarlo.

Non voleva.

Non dopo che aveva mandato a puttane tutto quello che avevano per stare con Zayn.

Non lo voleva tutto quello e si impose di essere forte. Una lacrima che, coraggiosa, scese lungo la sua guancia lo tradì.

Stava solo mentendo a se stesso.

 

Angolo autrice

Ma salveeeee! Ecco qua il capitolo tre. Iniziano a delinearsi un po’ le cose, su che cosa sia successo un anno prima tra Louis, Zayn ed Harry. Nel prossimo capitolo le cose inizieranno a essere ancora più chiare u.u Spero mi diaciate che cosa vi piace e che cosa no.

Vi lascio un paio di domandine e mi dileguo.

1 – Cosa ne pensate di Niall?

2 – Per voi è Harry lo stronzo o Louis?

3 – Cosa pensate invece di Zayn?

 

Ciao ciao

Mio

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