Dangerous Goodbyes di Nicolessa (/viewuser.php?uid=105468)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vecchi sogni. (1) ***
Capitolo 2: *** Vecchi sogni. (2) ***
Capitolo 3: *** Senza parole. ***
Capitolo 4: *** Promesse e compromessi. ***
Capitolo 5: *** Le abitudini sono dure a morire. ***
Capitolo 6: *** Che accada ciò che deve accadere. ***
Capitolo 7: *** Grazie a lui ora è una Donna. ***
Capitolo 1 *** Vecchi sogni. (1) ***
Vecchi sogni (1)
Capitolo 1 - Vecchi sogni (1).
L'inferno: che posto poco organizzato. Urla, sangue e ancora urla, non
c'era un angolo per potersene stare in pace... certo, lo scopo
del'inferno era proprio quello di non concedere pace a nessuno ma, per
un povero e stanco demone, un posticino dove riorganizzare le idee
avrebbe fatto certamente comodo.
Per cercare quindi un po' di chiarezza nella mente, uno dei demoni più innocui della gerarchia, scese -o meglio salì- sulla Terra.
Rowena era uno dei demoni succubi, uno di quelli che avevano il
semplice compito di assillare e torturare gli uomini in uno dei pochi
momenti della giornata in cui ci si aspettava un minimo di
tranquillità: nel sonno.
Bella, affascinante e sinuosa, Rowena aveva il dovere di sedurre
gli uomini e condurli nel sentiero del peccato per poi ripopolare
l'inferno a regola d'arte. E con i suoi ritmi non ci avrebbe impiegato
molto.
A quei tempi però non aveva molta voglia di trasportare le anime
in quella gabbia di pazzi e le voci correvano veloci tra gli occhi neri.
«Sul serio, Dean? Ti rimane meno di una settimana?»
domandò per sicurezza lei, insinuatasi ormai nei suoi sogni.
Tzè, sogni. La parola giusta sarebbe stata "incubi" ma, in
qualche modo, riuscì a scacciare l'immagine di occhi gialli
dalla mente di Dean, rimpiazzandola con la sua figura avvolta da un
corto vestito bianco.
«Ehilà tesoro!» Disse lui forse sollevato
dall'improvviso cambio di scenario del suo sogno «È
davvero un piacere vederti.»
Vecchie conoscenze.
Era consapevole del fatto che stesse sognando, esattamente come era consapevole di chi fosse realmente Rowena:
sapeva che era un demone succube, che i suoi non erano semplicemente
sogni "poco puri" e che lo stesse conducendo lentamente -attraverso la
lussuria- verso l'inferno... anche se quello stava già accadendo
anche senza la partecipazione della giovane bionda. Quindi
perchè vietarsi quel piccolo piacere se la sua fine era
già scritta?
In realtà Dean era più che sollevato di avere un po' di
"divertimento" in uno di quei momenti che da settimane era destinato a
profondi sensi di colpa e flashback sulla morte del fratello.
«Non sono qui per quello che pensi.» Lo avvertì lei
con una smorfia di rimprovero mista ad una velata malizia. Infondo lo
sapevano bene tutti e due cosa succedeva subito dopo i saluti.
«Ah no?»
«Non esattamente. Niente sesso, tanto per cominciare. Allora,
è vero?» Disse una seconda volta accentuando qual suo
sguardo eloquente per ricevere una risposta che potesse confermare le
dicerie che correvano all'inferno con tanta impazienza.
------------------------------------------------------- Spazio dell'autrice-----------------------------------------------
Olèèèèèèèèèèèè! Ben trovati, Hunters!
Sono tornata incolume dopo compiti in classe, diciottesimi a manetta e vacanze piene di cibo! :3
Scusate l'assenza ma la vita reale purtroppo non si mette in standby per me T__T
In ogni caso, al diavolo, è iniziato il nuovo capitolo! \o/ Siamo tutti molto contenti! (io per prima xD)
Niente Jo per ora, eh? Don't worry, è solo un fatto temporaneo.
Una piccola tregua prima della catastrofe ahahahahah xD Meglio riderci su!
Intanto che ne dite di darmi il vostro parere su questo nuovo personaggio (ovviamente inventato e
preso sotto osservazione da me, momentaneamente al posto di Jo), Rowena?
Sono proprio curiosa di saperlo! xD
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Vecchi sogni. (2) ***
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Senza parole. ***
1
Capitolo 1 - Senza parole.
Duluth, Minnesota.
Aveva
fatto parecchia strada per arrivarci, eppure continuava a fissare
l'entrata di quel bar come se fosse la porta dell'Inferno della quale,
molto presto, avrebbe dovuto varcarne la soglia.
L'idea era di varcare
anche quella del bar ma sembrava un'azione così difficile che l'unica cosa che riusciva a fare era starsene
seduto sul sedile anteriore dell'Impala con le mani sul volante e lo sguardo accigliato e pensieroso.
Che cosa stava facendo? Perché era ancora lì?
Il Dean che tutti conoscevano avrebbe messo in moto, premuto il piede
sull'acceleratore e sarebbe fuggito da quel posto. O meglio, il Dean
che tutti conoscevano, non ci avrebbe mai messo piede a Duluth. Invece
cosa faceva? Restava immobile a fissare quel bar, sperando forse che
qualcuno gli avrebbe tolto il disturbo di spingere quella porta di
legno, invitandolo ad entrare come se niente fosse.
«Maledizione.» Mormorò tra sé, roteando gli occhi e tirando un sospiro di assoluta frustrazione.
Gli erano rimasti soltanto due giorni ma aveva ancora un'occasione che
doveva sfruttare fino all'ultimo per poter cambiare le cose.
Dopo che Rowena gli aveva mostrato il futuro, capì finalmente le parole
di Jo la sera in cui presero poi strade diverse.
Non poteva lasciarsi
alle spalle le persone a cui teneva di più, né poteva
pretendere la loro felicità come un bambino viziato, se non era
quello che loro stesse volevano.
Non poteva obbligare Jo ad avere una
vita diversa da quella che già viveva, perché era
ciò che lei desiderava. Non poteva nemmeno rovinargliela,
andandosene senza un ultimo saluto.
Sarebbe stato difficile, ma cosa nella sua vita era semplice? Niente, assolutamente niente.
«D'accordo, Dean. Facciamolo.» Disse con determinazione a
sé stesso, come se stesse parlando con la parte fifona e nascosta del
Dean che tutti conoscevano.
Scese dall'Impala, chiuse lo sportello con molta calma come a non voler
fare rumore, poi si diresse lentamente verso l'entrata del bar nel
quale la ragazza lavorava.
Si fermò proprio di fronte ad essa ed
esitò per qualche minuto.
Pensò di avere ancora la possibilità di fuggire senza
lasciare traccia ma poi ricordò che cosa aveva visto.
Aveva
ancora una chance, oltrepassare quella soglia e cambiare il futuro.
Abbassò la maniglia arrugginita e poi spinse la porta di legno, entrando all'interno dello stabile.
Vuoto.
Sembrava quasi che qualcuno avesse fatto piazza pulita di tutti
i clienti.
Si guardò attorno, piuttosto incerto.
Si
inumidì le labbra e d'un tratto udì una voce:
«Siamo chiusi!»
Una voce femminile, famigliare.
La voce di una ragazza bionda che,
dandogli le spalle, continuava a passare lo straccio sul bancone.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Promesse e compromessi. ***
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Le abitudini sono dure a morire. ***
3
Capitolo 3 - Le abitudini sono dure a morire.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Che accada ciò che deve accadere. ***
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Grazie a lui ora è una Donna. ***
5
Capitolo 5 - Grazie a lui ora è una Donna.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=1773682
|