Premessona: prima di tutto mi scuso per il ritardo!!! Poi vorrei
ringraziare:
Shatzy e Sisya per i loro commenti straordinari!!! A voi dedico quest'ultimo
capitolo, sperando vi piaccia!!!!!!!!
Grazie anche a chi l'ha sola letta questa ff e a chi l'ha aggiunta nei
preferiti!
Ora vi lascio leggere! (finalmente! Nd tutti)
Capitolo 10
Aprì gli occhi scuri, lentamente. Si guardò intorno. Tutto bianco… un
ospedale…Un orologio sulla parete segnava le 15.
Dalla finestra arrivava un raggio di sole che illuminava parte del letto e
gli riscaldava le gambe. Aveva alcune fasciature sulle braccia e un bel cerotto
sulla tempia destra.
Sbattè più volte gli occhi e alzò la testa, ma un giramento lo costrinse a
riappoggiarla sul cuscino. Sospirò cercando di ricordare cosa avesse
combinato…
Ricordava una sola cosa in modo nitido: Riza sull’altare, vestita di bianco,
che lo fissava con aria preoccupata. Poi il buio occupava la sua memoria.
"Adesso sarà già in luna di miele a godersela con quel Robert!" pensava
All’improvviso la porta si aprì.
- Salve colonnello! Vediamo con piacere che si è finalmente svegliato!- disse
un sorridente Havoc
- Come si sente?- chiese Fury
- A pezzi…- rispose tristemente Roy
- Vedrà che si riprenderà presto!- disse Falman
Roy stiracchiò un sorriso.
I suoi subordinati restarono con lui per più di un’ora, poi dovettero
andarsene…il lavoro li attendeva. Poco dopo Roy si addormentò
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Si risvegliò un paio d’ore più tardi. L’orologio segnava le 20:10. Il sole
ormai era calato. Si girò verso la finestra e guardò fuori sempre senza muovere
la testa dal cuscino.
Ad un certo punto la porta si aprì, ma non si voltò. Non ne aveva motivo.
L’unica persona che voleva vedere non sarebbe di certo entrata da quella porta,
ma si sbagliava.
- Colonnello, lei ha troppi nemici per concedersi il lusso di non sapere chi
entra in questa stanza, soprattutto ora che si trova in queste condizioni-
Quella voce, così bella, dolce e fredda allo stesso tempo, la sua voce,
quella che temeva non avrebbe più sentito.
Si voltò di scatto, alzando la testa del cuscino. Fu un grosso errore perché
il giramento di testa lo costrinse a riappoggiare la testa sul cuscino
immediatamente e a chiudere gli occhi
- Lei è debole non deve fare movimenti buschi-
Lui aprì lentamente gli occhi. Davanti a sé vide la figura di una donna, con
dei lunghi capelli biondi, con una camicetta turchese e una gonna grigia.
-Riza…- disse con un filo di voce Roy. Non riusciva a credere ai proprio
occhi. E se era solo la sua immaginazione? Forse la sua mente gli stava tirando
un brutto tiro…
- Le ho portato qualcosa di buono da mangiare, ore le prendo un altro cuscino
così starà un po’ più dritto con la schiena e andrà meglio a mangiare-
Uscì dalla stanza e pochi minuti dopo tornò col cuscino e gli si avvicinò.
Poteva sentire il suo profumo e potè sentire i suoi capelli solleticargli la
faccia. Era reale. Era lei. Era con lui e non lontano chilometri…
- Allora se alza un attimo la testa io subito le metto il cuscino ok?-
Alzò la testa e subito Riza mise il cuscino e lui potè tornare con la testa
sul morbido
Lei prese una sedia e la avvicinò al letto di lui.
Roy aprì la bocca per parlare, ma fu interrotto da un’infermiera che gli
portava la cena. L’infermiera gliela porse a e se andò
- Forza mangi, deve rimettersi- disse lei
- Ma non mi avevi portato qualcosa di buono da mangiare?- chiese lui
- Si, ma prima deve mangiare la sua cena…-
Roy annuì e iniziò a mangiare quello che doveva essere un pezzo di carne…
Riza intanto prese da una busta di carta che aveva portato con sé un piatto e
un bella mela rossa e anche un coltello. Si sedette nuovamente sulla sedia e
iniziò a sbucciare la mela. Quando Roy ebbe finito iniziò a porgergli alcuni
pezzi di quel succoso frutto.
Quando ebbe finito le fece finalmente la domanda che le sue labbra volevano
tanto dire
- Cosa è successo tra te e Robert?-
Riza abbassò la testa e rispose dopo alcuni attimi:
- Ci siamo lasciati definitivamente ieri-
Un uomo e una donna parlavano in una piazza vuota
- Ti prego Riza! Torna da me io non posso vivere senza te!-
- Non posso-
- Perché?-
- Perché, come ti ho già detto, ho una promessa da mantenere-
- Ma allora perché hai deciso di fidanzarti con me??- disse lui alzando la
voce
- Forse perché avevo visto in te il colonnello…e quindi anche la felicità, ma
mi sbagliavo. Per essere felice ho bisogno di stare con il colonnello…- rispose
la donna abbassando lo sguardo
Lui rimase in silenzio per poi riprendere poco dopo
- C’è una qualche speranza per me?- chiese abbassando la voce
- No, credo di no-
- Quindi tra noi è tutto finito?- chiese lui con sguardo triste
- Si, credo proprio di si…-
- Ma quanto tempo ho dormito?- chiese Roy, riportandola alla realtà,
allontanando il ricordo di quell’ultimo incontro con Robert
- 3 giorni- rispose lei con un sorriso malinconico…
Lui la guardò negli occhi e seriamente disse:
- Grazie di essere qui, non sai neanche quanto mi faccia piacere-
Lei sorrise abbassando gli occhi. Non riusciva a guardarlo. Lui sbadigliò
vistosamente
- Dovrebbe riposare. Se aspetta un attimo le tolgo il secondo cuscino così
potrà dormire-
Lei gli si avvicinò nuovamente, poggiando una mano sul letto. Lui la prese
tra le sue. Lei si voltò di scattò verso di lui. I loro volti erano distanti
pochi centimetri. Lei arrossì, mentre lui sorrise, divertito dalla reazione
della donna. Poi tornò serio e si avvicino ancora di più a lei, posando le sue
labbra su quelle di lei. Quando si divisero Riza disse con voce dolcissima:
- Alzi la testa che le tolgo il cuscino così potrà riposare-
Lui lo fece e lei tolse il cuscino e lo poggiò a terra, senza però sottrarre
la mano dalla "stretta" di Roy. Avvicinò la sedia e si sedette
- La devi smettere di darmi del lei! –
Lei gli sorrise e poi disse:
- Ora non discuta e si metta a dormire-
Lui si coricò senza mai lasciarle la mano. Appoggiò la testa sul cuscino e
poco prima di addormentarsi disse:
- Grazie di esistere, Riza-
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Si svegliò abbastanza presto. L’orologio segnava le 7. Poi si accorse della
massa di capelli biondi sul letto.
Riza si era addormentata seduta sulla sedia, ma appoggiando la testa sul
letto. Roy sorrise poi si accorse che le loro mani erano ancora unite e questo
gli riscaldò il cuore.
Le accarezzò la testa dolcemente e restò a fissarla finché non aprì gli
occhi. Li aprì lentamente, sbattendoli ripetutamente. Poi si alzò piano,
stropicciandosi gli occhi con la mano libera
- Buongiorno!- disse un sorridente Roy
- ‘Giorno sign…-
- Ti ho detto di darmi del "tu"- la interruppe lui
Lei sorrise e disse
- ‘Giorno Roy-
- Ora ci siamo!- disse esultando lui, stringendo più forte la mano di lei
Lei sussultò a quella stretta, non aveva notato che le loro mani erano ancora
unite.
Lui tornò serio e disse:
- Riza ascoltami, io…io…vorrei passare tutta la mia vita con te, ma prima
devo riuscire ad arrivare in alto affinché la nostra unione sia, per così dire,
realizzabile…quindi io spero tu… che tu mi aspetterai, perchè se tu mi prometti
questo io prometto che mi impegnerò per raggiungere il vertice il più
velocemente possibile-
Lei lo guardò negli occhi, seria. Poi un sorriso occupò il suo volto
- Certo che ti aspetterò, dovesse essere anche per mille anni-
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Era una mattina di maggio. Una mattina soleggiata e calda. Tutto era calmo,
tranne per alcune eccezioni
- Roy! Sta fermo! Non riesco a farti il nodo della cravatta!-
- Maes! Dimmi come faccio a star calmo e fermo! Questo è un giorno molto
importante!-
- Si lo so! Ma se tu restassi fermo per me sarebbe meno difficile stringere
sta dannatissima cravatta! Hai fatto meno storie quando sei diventato
Furer!-
- Ma questo è più importante! Anzi io sono diventato Furer solo per
questo!-
- Si lo so!!! MA SMETTILA DI MUOVERTI O ALTRIMENTI NON ARRIVERAI A
DOMANI!-
Non si sa per quale motivo, ma Roy si fermò (sarà forse stato il coltello che
aveva preso Maes? I misteri della vita…).
- Ecco fatto! Ora sei pronto! Visto, se fossi rimasto fermo a quest’ora già
saremmo partiti-
Roy sospirò
- L’importante è che ora sono pronto-
- Si, si! Ora io accompagno te poi vado da lei ok?-
- Okey!-
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Tutti la stavano aspettando. In fondo mancava solo lei…Aveva il cuore che le
batteva a mille. Aveva aspettato 5 anni per quel momento e ora eccola lì.
Nuovamente vestita di bianco, stavolta decisa a sposare quell’uomo. Lui e nessun
altro.
L’auto si fermò. Maes le aprì la porta e l’aiutò a scendere
Appena entrarono iniziarono a suonare la marcia nuziale. Era tutto come la
volta precedente. Maes l’accompagnò all’altare, dove, sta volta, era Roy ad
aspettarla. Lui le prese la mano
- Ci stiamo per sposare, staremo insieme finché morte non ci separi- le
sussurrò lui
Lei sorrise e disse
- Gia. Non è fantastico? Finché morte non ci separi-
Fine
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