The real love

di Nanni92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Quartiere generale di Central City. Ore 8:00. Una donna con i capelli color dell’oro e in divisa militare si apprestava a raggiungere il suo posto di lavoro. Entrò nell’ufficio. Come sempre era la prima. Sistemò la borsa sulla scrivania e si affacciò alla finestra osservando la città quando era ancora tranquilla.

All’improvviso la porta si aprì

- Buongiorno tenente- salutò un uomo dai capelli scuri

Lei trasalì e si voltò di scatto

- Buongiorno Colonnello Mustang- disse facendo il saluto militare.

Riza andò alla scrivania, Roy seguì il suo esempio. Lo attendeva una pila di scartoffie da firmare e avere una “collaboratrice” armata di pistola non sempre era conveniente…

Poco dopo arrivarono Havoc, Fury, Falman e Breda che discutevano animatamente del risultato di una partita, ma in fondo ogni mattina discutevano per qualcosa quindi né Riza né Roy vi fecero molto caso

- Invece di discutere, mettetevi al lavoro- ordinò Riza

Mentre tutti lavoravano (bhè si fa per dire, infatti qualcuno batteva la fiacca, indovinate chi??), qualcuno bussò e senza aspettare risposta entrò.

- Sono il sottotenente Robert Smitt – si presentò l’uomo. Riza alzò lo sguardo e osservò l’uomo che aveva davanti. Aveva la pelle chiara, capelli biondi e occhi grigi, in aggiunta aveva anche una voce molto profonda. Riza si chiedeva se avesse mai potuto avere difetti…

- Posso sapere cosa fa qui?- chiese Roy con tono apatico

- Sono stato assegnato alla vostra squadra per il mio ultimo mese di lavoro nell’esercito- rispose prontamente Robert

- Bene…Tenente?- disse Roy

- Si signore?- rispose Riza

- Cerca una scrivania per il nostro nuovo amico-

- Si signore!-

- E tu…come hai detto di chiamarti?? Bhè non importa. In ogni caso dalle una mano!- aggiunse pigro Roy mentre firmava lentamente un documento

- Si signore…e comunque il mio nome è Robert Smitt-

Riza e Robert uscirono dalla stanza.

- Ma è sempre così attivo??- chiese sarcastico Robert

Riza sorrise. Un sorriso davvero raro, come avrebbe poi scoperto Robert

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Ore 18:00. Havoc, Falman, Fury e Breda erano già andati via e Robert decise di seguire il loro esempio. Si alzò e si diresse verso l’attaccapanni. Prese il suo soprabito e si voltò. Vide un Roy ancora intento a firmare documenti e una Riza che, dopo aver finito il suo lavoro, era intenta a fare da guardiana

- Tenente lei non va via?- chiese Robert

- Devo aspettare che il colonnello finisca il suo lavoro altrimenti non lo farà mai- rispose Riza senza staccare gli occhi da Roy

Roy la guardò torvo e poi si rimise a lavoro sbuffando

Riza allora prese la pistola e gliela puntò contro

Robert la guardò allibito…Roy invece iniziò a firmare più veloce che mai. 10 minuti dopo tutti i documenti erano stati firmati

- Con le buone maniere si ottiene tutto- disse Riza riponendo la pistola

Uscirono insieme, si salutarono. Poi Roy imboccò una strada, mentre Robert e Riza imboccarono la strada opposta.

Dopo un po’ il silenzio fu interrotto da Robert

- Cosa ti spinge a seguire un uomo così…così-

- Pigro? Testardo? Incosciente?- concluse per lui Riza

- E già- disse Robert sorridendo

-Ho fatto una promessa e la manterrò-

E continuarono la strada nel più totale silenzio.

Ad un bivio i due si salutarono e si divisero. Robert entrò nel portone di casa, salì le scale e mentre saliva non riusciva a non pensare a Riza. A quanto fosse bella e fedele e a quanto fosse imprevedibile.

Ecco il primo capitolo...Spero vi sia piaciuto e mi raccomando commentate!!

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Capitolo 2
*** 2 ***


Capitolo 2

La mattina seguente Riza arrivò puntualissima come sempre. Poco dopo si aprì la porta ma sta volta non era Roy, bensì Robert

- Buongiorno- salutò Robert

- Buongiorno sottotenente Smitt- rispose Riza

Da lì a poco arrivarono Falman, Havoc & CO, ma di Mustang manco l’ombra

- Sarà uscito con qualche ragazza ieri sera e stamattina non ce l’ha fatta a svegliarsi!- disse Havoc

- E no, ti sbagli mio caro Havoc. Abbiamo una missione-

A parlare era stato Mustang che aveva spalancato la porta

- Vuol dire che la scorsa sera ha fatto cilecca???- chiese Havoc

- No. Questo vuol dire che stamattina mi sono svegliato in perfetto orario e che sono stato convocato altrove- rispose Mustang

- Smettetela di fare i bambini! Cosa dobbiamo fare?- si intromise Riza

- Dobbiamo catturare questo criminale- disse Mustang mostrando la foto di un uomo dagli scuri capelli ispidi.

- Bene andiamo!- disse Havoc prima di spegnere la sigaretta che stava fumando

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Quella mattina il cielo non preannunciava niente di buono. Le nuvole erano grigie, segnale che di lì a poco avrebbe iniziato a piovere. E Roy Mustang odia la pioggia

- Cerchiamo di sbrigarci…questo tempo non mi piace- Roy aveva ripetuto quella frase almeno un milione di volte e gli altri iniziavano a stancarsi. Tutti tranne Riza, naturalmente, che ormai ci aveva fatto l’abitudine.

Camminavano per una strada deserta di Central City quando videro l’uomo che cercavano

- Eccolo!- disse Robert

L’uomo si girò di scatto e iniziò a correre. Nello stesso istante iniziò a piovere…

- Signore è meglio che lei torni indietro…- suggerì Riza

- Non se ne parla!- rispose Roy

- Ma signore lei è inu…-

- IO NON SONO INUTILE SOTTO LA PIOGGIA CHIARO!? SO USARE ANCHE LE PISTOLE- l’aveva interrotta Mustang urlando

- Si signore, mi scusi-

Così tutti iniziarono a inseguire quell’uomo ignari del fatto che fosse armato.

Roy gli era alle costole. Accanto a lui Riza che lo vegliava, come solo un angelo può fare, ma anche gli angeli sono vulnerabili…

L’uomo estrasse una pistola puntandola contro Mustang e premette il grilletto. La pallottola partì verso Mustang. Riza si fiondò addosso a Roy e la pallottola colpì il suo braccio sinistro.

Roy la mise a sedere. Le faceva davvero male, ma non lo diede a vedere. Alzò gli occhi verso Roy e disse: - Signore bisogna acciuffare quell’uomo…-

- Ci abbiamo già pensato noi- disse Robert

- Bisogna andare all’ospedale e di corsa- aggiunse poi Havoc

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Roy e Robert aspettavano fuori la stanza di Riza. Non era ancora permesso farle visita. Gli altri erano andati a portare l’uomo in carcere.

Robert era incavolato nero con Roy. Lo odiava. "Per fortuna che devo restare con lui solo per un mese!" aveva pensato, ma la rabbia non si può contenere a lungo se la persona con cui sei incavolato è accanto a te

- Sa che le dico??- disse Robert voltandosi verso Roy

Roy lo guardò con uno sguardo interrogativo

- Lei è troppo testardo! Se non fosse stato per la sua testardaggine, caro il mio colonnello, al Tenente non sarebbe successo niente! Lei non tiene realmente ai suoi sottoposti e in particolar modo a quella donna!- aveva urlato Robert

Roy lo guardò serio. Poi gli rispose a tono – Tu neanche mi conosci ecco perché dici questo! Io tengo a tutti i miei subordinati! Anche a quella donna!-

- Ah? Davvero? Non si direbbe!-

- Volete far silenzio? Questo è un ospedale! Le vostre discussioni le andate a fare da un’altra parte chiaro? Ora andatevene!- a parlare era stata un’infermiera abbastanza robusta e dai capelli cotonati.

- Cosa?!?!?!- avevano detto in coro Robert e Roy

- Le persone qui hanno bisogno di tranquillità e voi mi sembrate l’esatto opposto della tranquillità! Quindi dovete andarvene! Tornate dopo un bel bagno nella camomilla!- disse l’infermiera prima di entrare in una stanzetta

- Visto?? Tutta colpa sua signor colonnello!-

- Mia?? Ma se hai iniziato tu!-

- Adesso basta!- disse l’infermiera munitasi di scopa – se non ve ne andate ve la suono in testa!!!

Così Roy e Robert uscirono dall’ospedale e si incamminarono verso il loro posto di lavoro.

Roy pensava alle parole di Robert. E se invece aveva ragione lui? Se davvero non gliene importava niente di Riza? Sentì un peso allo stomaco. Si sentiva già abbastanza in colpa per averle fatto male, ora ci si metteva pur quel belloccio! Eppure quel peso allo stomaco non lo voleva proprio lasciare…

 

Ora passiamo ai ringraziamenti:

The_Dark_Side: Siamo appena all'iniziò e Robert già nn ti piace? e pensare che mi sono davvero impegnata per crearlo...comunque scherzo hai buoni motivi per odiarlo, ma penso che poi lo odierai ancora di più! Spero continuerai a seguirmi Kiss!

 

Shatzy: ma perchè Robert non piace a nessuno?? (prova ad indovinare?! Nd tutti!) (si scusate in fondo sta un pò antipatico anche a me....nd me)Scusa per questa piccola parentesi...Comunque spero che questo capitolo ti sia piaciuto e che continuerai a segurmi. Kiss!

Grazie anche a chi l'ha solo letta!

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Capitolo 3
*** 3 ***


Capitolo 3

Il mattino seguente tutta la squadra andò a trovare Riza, meno Roy.

- Tenente Hawkeye, come va?- le aveva chiesto Fury

- Meglio, per fortuna il proiettile mi ha colpito di striscio- rispose Riza

- Ma chi te lo ha fatto fare? Non è neanche venuto a trovarti!- disse Robert - E tu gli hai salvato la vita dovrebbe esserti riconoscente almeno un po’! E poi…-

- Smettila!- lo interruppe Riza, con il suo solito tono di voce, senza alzarlo troppo – non puoi sapere il motivo della sua assenza oggi. Potrebbe anche essere perché ci sei tu…-

- Io?-

- Vi ho sentito litigare ieri. Secondo me l’ha sentito tutto l’ospedale il vostro litigio! Forse non voleva creare altri danni!-

- Cosa ti spinge a difenderlo? Cosa spinge tutti voi a seguirlo?- chiese Robert stringendo i pugni

- Il suo sogno. Quello di migliorare le cose nell’esercito e nel paese - a rispondere era stato il tenente colonnello Hughes

- Signor Hughes! Cosa ci fa lei qui?- chiese Havoc

- Sono venuto a vedere come sta il Tenente!- sorrise Hughes

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Roy era in ufficio. Seduto dietro la scrivania. I gomiti su quest’ultima e la testa nelle mani. Non era andato a trovare Riza, non aveva avuto il coraggio di vederla dopo aver "parlato" con Robert.

" Roy Mustang sei un codardo! E tu saresti l’eroe di Ishbar? Fammi il favore!" disse una voce dentro di sé.

Dopo una mezz’ora entrò qualcuno nella stanza. Roy non alzò gli occhi. Non gli interessava sapere chi fosse

- Roy! Che ci fai qui? Dovresti essere dal tenente Hawkeye!- disse una voce a lui familiare

- Maes…- sorrise debolmente Roy

- Qual è il problema??- chiese subito Hughes. Lo conosceva davvero bene, fin troppo bene.

- Secondo te io ci tengo ai miei subordinati??-

- Come mai mi fai questa domanda??-

- Perché mi hanno accusato di non tenere ai miei sottoposti-

- Il fatto che tu sia qui a piangerti addosso non è una risposta sufficiente?-

Roy alzò gli occhi e sorrise – Grazie Maes sei un amico!- e detto ciò uscì

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Fury, Falman, Breda e Havoc se ne andarono poco dopo Hughes. Robert restò solo con Riza, per farle compagnia.

- Scusami se ho alzato la voce- disse all’improvviso Robert

- Non importa- gli aveva risposto Riza

- Il fatto è…che…io…non voglio che ti succeda qualcosa perché…credo d…di essermi innamorato di te-

- Non puoi innamorarti di una persona che conosci da soli 3 giorni e di cui non sai niente- rispose calma Riza come se la cosa non la riguardasse

- Non credi nel colpo di fulmine?-

- Sinceramente,no-

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Roy si dirigeva verso l’ospedale con un bel mazzo di fiori. Aveva riacquistato un po’ del suo coraggio. Entrò e si diresse verso la stanza di Riza stava per bussare quando sentì Robert dire una frase che gli fece perdere parecchi battiti e che gli fece cadere il mazzo di fiori- Il fatto è…che…io…non voglio che ti succeda qualcosa perché…credo d…di essermi innamorato di te-

Poi sentì Riza dire qualcosa che lo aveva tranquillizzato davvero molto - Non puoi innamorarti di una persona che conosci da soli 3 giorni e di cui non sai niente-

- Non credi nel colpo di fulmine?-

- Sinceramente,no-

L’ultima frase lo aveva un po’ tranquillizzato e un po’ lo aveva turbato. Poi prese il coraggio in mano e il mazzo di fiori da terra e bussò alla porta.

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A interrompere il discorso tra Robert e Riza fu qualcuno che bussò alla porta

- Avanti-

- Buongiorno! Tenente ecco a lei un bel mazzo di fiori per rallegrare un po’ quest’orribile stanza!- disse un Roy Mustang con un sorriso a 367 denti!

- Buongiorno Colonnello, lasci pure questi fiori sul tavolo lì. Appena arriverà un’ infermiera, mi farò portare un vaso - rispose Riza

- Benissimo! Ah ‘giorno pure a lei, sottotenente Smitt-

- Buongiorno signore- rispose Robert a denti stretti

- Bhè sono venuto per un saluto veloce. Ora torno a lavoro altrimenti la pila di scartoffie diventerà troppo alta e rischierei la vita. A presto tenente –

- A presto- rispose Riza

- Sottotenente Smitt, lei viene con me! Anche lei deve lavorare!-

- Ma…così il tenente resterà sola!-

- Niente ma! Il tenente se la caverà alla grande e tornerà con noi più in forma di prima!- disse ridendo Roy

- Vede Tenente? Avevo ragione il colonnello non si interessa certo di lei!Doveva solo far vedere che lui è venuto! Prendere la presenza! Far vedere al mondo intero che lui ci tiene alle persone intorno a lui! Ma è solo una farsa- disse Robert

A Roy cadde il mondo addosso. Non sapeva più che dire

- Fuori- disse Riza a testa bassa

- Cosa?- chiese Robert

- Fuori tutti e due. Non venite più qui! Sono stufa di questi litigi. Andatevene- disse Riza alzando la voce

Ringraziamenti:

Shatzy: Allora per prima cosa grazie mille per aver commentato! Mi fa piacere che seguirai fino alla fine e per questo te ne sono davvero grata. Per quanto riguarda i punti ! e ?, ho eliminato i doppioni ^^. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto kiss

Grazie anche a chi l'ha solo letto questo capitolo.

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Capitolo 4
*** 4 ***


Scusate per il ritardo!! Ma la scuola mi sta impegnado parecchio...In ogni caso spero che questo capitolo vi piaccia. Buona lettura


Capitolo 4
Due settimane dopo a quella “discussione” Riza si apprestava a tornare a lavoro. Si era ripresa alla grande. Quella mattina arrivò con più calma. Non aveva molta voglia di tornare a sentire quei due litigare per delle sciocchezze( in fondo non sapeva neanche cosa l’avesse spinta a non usare la pistola all’ospedale), ma la promessa di proteggere Roy a tutti i costi le impediva di restare a casa. Per fortuna erano ancora 2 settimane di tortura, poi Robert sarebbe andato via e tutto sarebbe tornato normale. O almeno così pensava e non sapeva quanto si sbagliasse…
Appena entrò  tutti gridarono – SORPRESA!!!!-
La stanza era piena di fiori e c’era un grande striscione con scritto “Bentornata” a lettere cubitali e poi c’era una torta con scritto “Riza the best”
Riza li guardò. C’erano proprio tutti. Fury, Falman, Breda, Havoc, Roy, Robert e pure Hughes!
 -Vi ringrazio molto per questa “festicciola” ma una volta mangiata la torta si torna a lavoro, chiaro??-
- Chiaro, chiaro- aveva detto un sorridente Roy
Divisero la torta. Era al cioccolato. Mentre tutti mangiavano Robert si avvicinò a Riza e le sussurrò: - Mi sei mancata tantissimo. Non sai quanto sia felice di rivederti qui-
Riza arrossì violentemente.
Dopo aver festeggiato e rimesso tutto in ordine, tutti tornarono a lavoro
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A fine giornata tutti tornarono alle proprie case. Robert e Riza percorsero parte della strada insieme
- Senti…Riza…-iniziò Robert
- Dimmi- lo incitò Riza
- Ti andrebbe di uscire con me una di queste sere? Bhè magari quando lascerò l’esercito così non infrangeremo nessuna regola, che ne dici??-
Riza ci pensò un po’ su – D’accordo-
Non sapeva cosa l’avesse spinta ad accettare…
- Che ne dici di uscire la sera del mio ultimo giorno di lavoro?? Per festeggiare la mia…diciamo…libertà-
- Perfetto!- rispose Riza
Robert era al settimo cielo.
Arrivarono ad un bivio dove si salutano e ognuno andò per la propria strada.
Riza entrò in casa. Black Hayate le corse incontro e la salutò reclamando la sua cena. Riza gliela servì e poi si stese sul divano ripensando a ciò che le aveva chiesto Robert…non sapeva se aveva fatto bene o meno ad accettare, ma una chance gliela doveva pur dare, no? E mentre così ragionava, lentamente si addormentò. 
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Robert non poteva credere alle sue orecchie! Aveva accettato! Finalmente aveva capito quanto lui tenesse a lei! Non stava più nella pelle! Al punto tale da decidere già cosa avrebbe indossato quella sera.
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Le due settimane rimanti al “pensionamento” di Robert passarono velocemente e senza ulteriori intoppi. Il giorno della cena Riza trovò sulla sua scrivania un bellissimo mazzo di rose rosse come il fuoco. Stupende oltre ogni dire.
-Uh uh! Tenente chi gliele manda queste rose? Il suo ammiratore forse??- chiese Havoc
Riza si limitò ad un’occhiataccia che zittì Havoc e chiunque altro avesse voluto fare altre battute. L’unica persona da cui si sarebbe aspettato dei commenti era Roy che invece non disse nulla, né sui fiori né su niente altro. Rimase muto come un pesce per tutto il giorno, firmando i suoi documenti tanto che alle 17:30 aveva già finito. E questo era davvero preoccupante.
Alle 18:00 in punto Robert si alzò e prese il suo soprabito e disse: -Colonnello Mustang la saluto!-
- Arrivederci sottotenente Smitt- aveva risposto Mustang, parlando finalmente…
- Signore vado via anche io- disse Riza
Roy la guardò
- Sa, ceniamo insieme stasera. Arrivederci- disse Robert chiudendosi la porta alle spalle
Roy crollò con la testa sulla scrivania. Aveva ricevuto 2 brutti colpi. Riza che riceve dei fiori e Robert che la porta a cena. Odiava quell’uomo. Era successo dal primo giorno. Non gli andava proprio a genio!
La porta si aprì. Roy alzò gli occhi sperando fosse Riza che gli diceva che, invece di cenare con Robert, restava con lui, ma invece era “solo” Hughes.
- Ehi amico! Hai visto, il tenente ha un appuntamento!- disse Hughes sorridendo
Roy cadde di nuovo con la testa sulla scrivania.
- Te la stai facendo scappare via, Roy. Voi due vi complicate solo la vita. Si è sempre capito che tra te e Riza c’è del tenero, ma siete ciechi uno nei confronti dell’altra! Vi piacete e manco lo sapete perché non avete mai parlato. Invece quel tipo le ha parlato e l’ha conquistata e tu la stai perdendo. Ma non è troppo tardi. Combatti per lei e sarà tua-  disse Hughes ora con un tono serio
- Non posso far più niente ormai lui me l’ha portata via- disse Roy con la testa ancora sulla scrivania
- Ma se ti arrendi così, gliela farai vincere facile a quel Robert!-
- Ti dico che ormai è andata via da me! Hai visto come era felice di ricevere quei fiori?!-
- Roy reagisci o altrimenti la perderai sul serio e non potrai più tornare indietro!- e detto ciò Hughes se ne andò lasciando Roy ai suoi pensieri

Ora passiamo ai ringraziamenti!

Sisya: Mi fa piacere che la mia FF ti piaccia. ^_^  e mi fa ancora più piacere che continuerai a seguirmi! fammi sapere che ne pensi di questo capitolo mi raccomando, ci conto.

Shatzy: Premetto che neanche io credo nel colpo di fulmine...trovo sia davvero impossibile innamorarsi di una persona in così poco tempo, posso capire se si prova una certa simpatia, ma non l'amore! Bhè spero che commenterai anche questo capitolo
P.S. scusa l'igniranza....ma cosa vuol dire IC?

lelly87: grazie per i complimenti! mi fa davvero piacere che ti piaccia questa FF e spero continuerai a seguirmi!

KISS

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Capitolo 5
*** 5 ***


Capitolo 5

Robert passò a prendere Riza sotto casa. Indossava uno smoking nero con una cravatta rossa. I capelli biondi erano stati spostati tutti indietro.

Dopo aver parcheggiato l’auto, salì le scale e bussò alla porta

- Un attimo- aveva risposto Riza

Poco dopo aprì la porta. Robert spalancò la bocca. Aveva un vestito azzurro lungo fino alle ginocchia, una piccola borsetta e aveva lasciato sciolti i capelli, che ora le ricadevano sulle spalle. Era bellissima

- Sono pronta andiamo?-

- C…certo! Sei bellissima-

Riza arrossì e in silenzio scesero le scale. Appena arrivarono all’auto, Robert le aprì la portiera

- Grazie-

Poi salì in auto e mise in moto

- Allora dove andiamo di bello?- chiese Riza

- È una sorpresa- le rispose Robert

Arrivarono al ristorante più elegante e in voga di tutta la città. Era tutto dannatamente rosso. Le poltroncine all’ingresso erano rosse, come tutta la tappezzeria. L’unica cosa che spiccava in tutto quel rosso, era il cameriere all’ingresso, vestito da pinguino…

- Avete prenotato un tavolo??- chiese il pingui…il cameriere

- Si, a nome Smitt- rispose Robert

- Benissimo, seguitemi-

Se l’ingresso era rosso, la sala lo era di più. Le tovaglie, i cuscini delle sedie, le pareti. Tutto rosso. Anche le rose sui tavoli erano rosse. Ma nonostante tutto era davvero bello ed elegante.

Si sedettero e ricevettero il menu.

- Mhhh allora…come antipasto ci porta degli involtini al formaggio e rucola, poi ci porta del dentice al cartoccio, e da bere ci porta un buon vino, il migliore della casa. Per te Riza va bene o preferisci qualche altra cosa??-

- No va benissimo così, grazie-

Appena il cameriere se ne andò Riza disse: - C’è un pò troppo rosso non trovi??-

Robert sorrise- Già, ma mi hanno detto che si mangia davvero benissimo-

- Non sei mai venuto qui?- chiese Riza

- No-

- E come facevi a sapere già cosa ordinare??-

- Ho assaggiato questi piatti in altri ristoranti ed erano buoni, quindi immagino che qui saranno squisiti!- disse Robert leccandosi i baffi, ancora prima di mangiare

Riza scoppiò a ridere. Una risata cristallina. Stupenda

Il cameriere iniziò a servirgli l’antipasto. Era davvero squisito!

Parlarono a lungo e scoprirono di avere molte cose in comune. Prima fra tutte la passione per le armi. Arrivò anche il secondo, con il vino e mangiarono a sazietà, ma alla fine trovarono lo spazio anche per il dolce.

Avevano mangiato e parlato a sazietà. Finito di mangiare Robert pagò il conto e riaccompagnò Riza a casa.

- Ti ringrazio per questa bella serata- disse Riza

- Lo potremmo fare altre volte- propose Robert

- Perché no? Basta che non mi porti più in un locale così rosso- sorrise Riza

- D’accordo- rispose Robert sorridendo anch’egli

Lentamente Robert si avvicinò a Riza. I loro visi erano davvero vicini. Le distanze tra i due vennero annullate. Si baciarono. Un bacio dolcissimo. Poi lentamente si staccarono

- Buonanotte Robert-

- ‘Notte Riza-

Riza scese dall’auto e salì velocemente le scale, col cuore che le pulsava a mille. Entrò e si buttò sul letto. Era felice, davvero tanto. Non avrebbe mai pensato di poter provare qualcosa per qualcuno oltre Roy…

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Robert guidava verso casa più allegro che mai. Amava davvero Riza e quel bacio aveva significato davvero molto per lui

Ringraziamenti:

Sisya: stavolta sono stata più veloce! ^^ Come hai visto il cameriere-pinguino è stao bravo e non ha rovesciato niente...in ogni caso mi fa davvero molto piacere che la mia FF ti piaccia! Grazie mille per i tuoi commenti che non mancano mai!

Shatzy: prima di tutto grazie per i tuoi commenti! Poi grazie per la spiegazione. Allora mi sembra più normale una Riza così, non trovi?? ^^ Spero che questo Capitolo ti sia piaciuto. Ancora mille Grazie!

KiSs

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Capitolo 6
*** 6 ***


Capitolo 6

Riza arrivò in ufficio in perfetto orario, ma la attendeva una sorpresa. Infatti appena entrò vide Roy con la testa sulla scrivania e una bottiglia di liquore in mano. Canticchiava un motivetto allegro…

- Colonnello, ma cosa ha combinato?! BLÈ! Ha un alito micidiale!-

- Riza, sei tu?- disse Roy alzando lo sguardo verso lei e facendo un sorriso

- Si, signore sono io- rispose Riza dopo alcuni secondi. Era strano sentire pronunciare il suo nome da Roy

- Riza…è vero che resterai con me per sempre? Sai io ti voglio bene…- disse prima di addormentarsi

Riza sorrise a quelle parole. Le ricordavano tanto quelle di un bambino che, sul punto di addormentarsi, dichiarava alla madre quanto la amasse.

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Tutta la squadra era già arrivata, quando Riza tornò in ufficio

- Tenente, dov’è il colonnello??- chiese Falman

- Il colonnello si è sentito poco bene e l’ho riaccompagnato a casa- rispose Riza

Andò a sedersi alla scrivania e finalmente vide un piccolo cofanetto, con un biglietto. Su quest’ultimo c’era scritto: "Per te che sei il mio gioiello. Firmato Robert Smitt"

- Forza tenente lo apra!- disse un impaziente Havoc

- I suoi affari no eh? Vabbè vediamo cosè-

Riza aprì lentamente il fiocco del cofanetto. Aprì quella piccola scatola blu e spalancò gli occhi. Su un piccolo cuscino c’era un ciondolo a forma di cuore, semplice ma delicato, con tanto di catenella.

- Tenente, non vorrei essere indiscreto, ma posso sapere chi glielo manda?- chiese Havoc

Ma Riza non rispose. Rimase a contemplare quel ciondolo con aria seria, impassibile. Solo quando tutti se ne andarono lasciò che uno smagliante sorriso le occupasse il volto.

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Roy si svegliò con un mal di testa pazzesco…ma dov’era?? A casa sua. Chi lo aveva portato lì? L’ultima cosa che ricordava era il suo ufficio e un ottimo liquore…

A rispondere alle sue domande fu un bigliettino di cui riconobbe immediatamente la calligrafia

" Signore l’ho riportata a casa poiché era ubriaco, ma riferirò agli altri che è stato male, quindi spero abbia il buon senso di reggermi il gioco. Per entrare in casa ho rovistato nelle tasche della sua giacca. Le chiavi le lascerò sul tavolo della cucina. A domani. Firmato tenente Hawkeye"

- Mi ha salvato di nuovo le chiappe…come farei senza di lei?- disse Roy ad alta voce

" Peccato tu l’abbia già persa…"disse una vocina canzonatoria dentro di sé

E già. Ormai l’aveva persa…una lacrima solcò il suo volto. Era stato uno stupido e ora ne pagava le conseguenze. Ma in realtà la cosa che realmente gli importava era che Riza fosse felice, e niente più. La felicità di lei veniva ancor prima della sua…

Buttò la testa indietro, sprofondando nel cuscino. Chiuse gli occhi e continuò a dormire.

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Il mattino seguente Roy tornò in ufficio. Lì c’era una sola persona: Riza.

- Buongiorno Colonnello- disse Riza

- Buongiorno Tenente. La ringrazio per ieri, mi ha davvero salvato la vita-

- È il mio compito dopotutto no?-

Roy sorrise e si diresse verso la scrivania

- Si e lo svolge davvero bene- rispose dopo un po’ Roy

A interrompere il loro discorso era stato l’arrivo di tutti gli altri

- Buongiorno Colonnello! Sta meglio stamattina?- chiese un ridente Havoc

- Si molto meglio- rispose Roy

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Verso le 10:00 entrò un postino con un mazzo di fiori. Si avvicinò a Riza e disse: -Lei deve essere Riza Hawkeye. Questo mazzo di fiori è per lei-

- Grazie- disse Riza

- Di nulla!- disse il postino per poi andarsene

Riza lesse il biglietto. "A te che sei il fiore più bello. Robert Smitt"

- Tenente! Metta via quei fiori! Questo non è un cimitero! Non abbiamo bisogno di fiori- disse un furente Roy

Riza posò i fiori sulla scrivania. Si alzò e con passo veloce si avvicinò a Roy e con grande forza gli diede uno schiaffo

- E ringrazi la sua buona stella, per avermi fatto trattenere perché avrei benissimo potuto usare la pistola! E sa che le dico? Oggi mi prendo una giornata libera per uscire con la persona che mi ha mandato quei fiori!- gridò Riza. Si allontanò da Roy , prese le sue cose e il mazzo di fiori e se ne andò, sbattendo la porta

Roy cadde sulla sedia. Cosa aveva combinato?! Poggiò i gomiti sulla scrivania e mise la testa sulle mani

Pochi minuti dopo, Maes Hughes entrò dalla porta

- Roy Mustang! Cosa diavolo hai combinato!?-

Ma come faceva a sapere tutto quell’uomo?? Si chiese Roy

- Lasciatemi solo con Roy, per favore- disse rivolto ad Havoc & Co, stravolti più che mai

- Si signore- dissero tutti insieme, uscendo

- Allora? Mi dici cosa è successo? Perché continui a fare guai?- disse più dolce verso Roy

- Non lo so il perché, non lo so davvero-

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Un desiderio. Questo era ciò che voleva Riza, che il suo desiderio si esaudisse. Ecco perché stava quasi correndo. Voleva arrivare dalla persona che la stava rendendo felice. Correre da quella persona che le aveva regalato quella collana a forma di cuore che portava sotto la maglietta a collo alto. Da quella persona che la faceva sentire speciale. E voleva allontanarsi da quella che tempo fa era la persona più importante di tutte, ma che era irrimediabilmente cambiata. All’improvviso…troppo velocemente…

Arrivò a quel grande palazzo arancio. Fortunatamente il portone era aperto. Salì velocemente le scale e arrivò alla sua porta. Bussò. Sperò con tutta se stessa che fosse in casa. E così era.

Qualcuno si stava avvicinando alla porta e la aprì.

- Riza, cosa ci fai qui? Non dovresti essere a la…- non terminò la frase, perché lei lo abbracciò forte, lasciando cadere il mazzo di fiori.

- Riza che è successo??- chiese lui premuroso, abbracciandola. Non ebbe risposta. – Vuoi almeno entrare? Dai forza-

La scostò gentilmente e la fece entrare un po’ a forza.

Ringraziamenti:

 

Shatzy: si forse un pochino era stressante per gli occhi ma li per li non ci ho pensate ^^'. Per quanto riguarda il bacio...bhè aspettati anche di peggio perchè potrebbe succedere di tutto...Spero che nonostante questa sottospecie di "rivelazione" continuerai a seguirmi! kiss

lelly87: No me no crudele T_T...si hai ragione Roy e Riza sono una bella coppia, ma anche loro devono affrontare qualche difficoltà così potremmo apprezzarli di più. Bhè spero continuerai a seguirmi! kiss

Sisya: Grazie per il tuo commento mi hai fatto morire dalle risate. Per quanto riguarda il colonnello, come hai potuto vedere si sta rincretinendo...Spero che nonstante il bacio continuerai a seguirmi! kiss

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Capitolo 7
*** 7 ***


Piccola premessa: preparatevi ad una proposta sconvolgente da parte di Robert...vi prego solo di non uccidermi...Bhè buona lettura!

 

Capitolo 7

Robert le preparò una tazza di the. Non proferirono parola finché Robert non porse la tazza a Riza che se ne stava seduta sul divano.

- Allora…mi dici cosa è successo?- chiese gentilmente Robert

Riza scosse la testa.

- Che ne diresti di uscire?- chiese lei. Voleva svagarsi e non pensare altro che a divertirsi. Se lo meritava dopotutto!

- O…ok, ma sei sicura di star bene??-

- Bene, solo mi dovresti accompagnare a casa. Questa divisa comincia a starmi stretta-

L’ultima frase la disse con un tono amaro e allora Robert capì che era successo qualcosa con il Colonnello o con uno dei suoi e che era meglio non fare altre domande

- D’accordo. Prendo le chiavi e andiamo ok?-

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10 minuti dopo Riza e Robert passeggiavano insieme in un parco. Lei indossava un paio di pantaloni neri, una camicetta lilla e delle scarpe sempre lilla. Lui invece indossavo un jeans, una camicia nera lasciata parzialmente aperta e delle scarpe da ginnastica.

Dopo aver camminato e chiacchierato molto si sedettero su una panchina

Robert cinse le spalle di lei con un abbraccio e la portò più vicino a sé. Lei alzò la testa. Lui la abbassò. Le loro labbra erano vicinissime e lentamente si unirono.

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Il mattino seguente Roy era arrivato puntualissimo in ufficio. Doveva parlare con Riza. Assolutamente. Voleva chiarirsi con lei, spiegarle il motivo del suo strano comportamento. Entrò e si avvicinò a lei.

Riza era seduta alla scrivania e contemplava il nuovo regalo di Robert. Una cornice d’argento con su inciso il suo nome a lettere cubitali. All’interno della cornice c’era un biglietto "Qui metterai la foto che abbiamo fatto ieri insieme. Ti Amo Robert Smitt"

Roy lesse il biglietto e sentì il coraggio venirgli meno

- Ha qualcosa da dirmi, signore?- chiese Riza con tono glaciale

Roy esitò un attimo poi prese il coraggio a due mani e le disse: -Mi dispiace per ieri. Non era affar mio è solo che…solo che…-

Non ci riusciva…non riusciva a dirle quanto la amasse…

- È solo che?- chiese Riza

- È solo che sono nervoso- disse Roy mordendosi il labbro e avviandosi verso la sua scrivania

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I mesi passarono e tra Roy e Riza i problemi non diminuirono. Dire che il loro rapporto fosse diventato glaciale era dir poco. L’esatto opposto stava succedendo tra Riza e Robert che scoprivano di avere sempre più cose in comune e Roy se ne rendeva conto. Ci stava male e non riusciva più a far niente

- E alla fine te la sei fatta scappare eh?- gli disse un giorno Maes

Roy non rispose, rimase a contemplare il bicchiere di vodka che aveva davanti

- Roy se continui così ti distruggerai quindi hai due possibilità: o cerchi di riprendertela o la dimentichi e te ne cerchi un’altra-

Roy ci rifletté su un po’ poi il suo viso si illuminò

- Giusto! Me ne cercherò un’altra! Ci sono tante ragazze pronte a cadermi ai piedi!- aveva quasi urlato alzandosi in piedi

Maes lo guardò serio – Sei sicuro della tua scelta?-

Roy si risedette lentamente tornando ad osservare il bicchiere.

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Riza e Robert erano usciti insieme quella sera. Cenarono in un bel ristorantino meno rosso dell’altro. Ad un certo punto Robert chiamò il violinista che, per qualche soldo suonava la musica indicatogli. Robert bisbigliò qualcosa all’orecchio di quest’ultimo che iniziò a suonare una musica davvero dolcissima. Lentamente avvicinò a Riza inginocchiandosi. Prese un cofanetto dal taschino e lo aprì. Un bellissimo anello tempestato di diamanti risiedeva al suo interno

- Riza, vuoi sposarmi?- chiese Robert

Riza spalancò la bocca. Poi lo guardò negli occhi. Si poteva vedere quanto fosse emozionato e felice, ma anche quanto fosse in ansia.

- Non so che dirti…-

- Dimmi di si-

- Ci penserò- disse in fine Riza

- Va bene. Prenditi tutto il tempo che vuoi- disse lui un po’ deluso

La riaccompagnò a casa. Si salutarono. Lei salì lentamente le scale. Robert l’aveva colta alla sprovvista. Non sapeva che fare.

Entrò in casa e salutò il piccolo Hayate che scodinzolava felice.

Si tolse le scarpe. I tacchi erano davvero scomodi! Non sapeva neanche come avesse fatto a sopportarli per tutta la serata!!!

Si sedette sul divano e iniziò a valutare la proposta di Robert

Se l’avesse sposato avrebbe rinunciato, almeno in parte, al suo lavoro e non avrebbe più potuto proteggere il Colonnello come si deve. Dall’altra parte se avesse detto di no sarebbe rimasta sola. Niente più uscite, nessuna galanteria, avrebbe sposato il lavoro…

Cosa avrebbero pensato i suoi colleghi?? Che si faceva abbindolare dal primo che capitava o avrebbero capito che anche lei, sotto la sua maschera neutra, poteva provare qualcosa?

Buttò la testa indietro contro lo schienale e fissò il soffitto…rimpianse di non aver grandi amicizie. Aveva bisogno di parlarne con qualcuno. Ma con chi?

Passò tutta la notte a valutare i pro e i contro e alla fine riuscì a decidersi.

Si alzò dal divano e si diresse in camera sua. Mise il pigiama e si stese sul letto. Si, l’indomani avrebbe comunicato la sua decisione a Robert. E lentamente si addormentò.

Passiamo ai ringraziamenti:

Shatzy: ok ecco la cosidetta "rivelazione" spero vivamento non ti abbia ucciso, mi dispiacerebbe troppo...Bhè non ti chiedo se questo capitolo ti sia piaciuto perchè già immagino che lo odi! ^_- spero solo che continuerai a seguirmi!

 

 

 

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Capitolo 8
*** 8 ***


Capitolo 8

Riza si avviò verso casa di Robert. Poco le importava di far tardi al lavoro. Doveva togliersi quel peso dal cuore. Cuore che batteva all’impazzata. Il portone era aperto. Ma non lo chiudevano mai??? Si ritrovò a pensare. Scrollò la testa…non doveva certo pensare a questo!

Salì le scale deglutendo più volte. Arrivò alla sua porta. Bussò.

Lui ci mise parecchio ad aprire, evidentemente dormiva… e si erano anche le 7.30, era probabile!

Finalmente aprì

- Riza sei tu!- disse lui spalancando gli occhi. E anche il suo cuore iniziò a battere forte.

Nooo! Non era mica lei…era solo sua sorella gemella che le assomigliava in tutto e per tutto! Ma ora i commenti sarcastici non erano appropriati…

- Senti Robert io…- iniziò lei, ma le parole le morirono in gola

- Tu?- la esortò lui

- Io…io…- cercò di continuare lei

- Si??- continuò ad esortarla lui, chinandosi verso di lei

Riza deglutì. Prese il coraggio a due mani e disse tutto d’un fiato: - Accetto la tua proposta Robert-

Ce l’aveva fatta!

Lui la abbracciò forte

- Dici davvero??- chiese lui! Il suo cuore stava esplodendo di gioia

Lei mosse il capo in segno di assenso. Rimasero così per alcuni minuti poi Riza parlò – Io dovrei andare…-

- O si scusami- disse lui staccandosi da lei – ti passo a prendere stasera alle 9.00. Ho una sorpresa per te-

Riza annuì e se ne andò

Robert la guardò allontanarsi e poi chiuse la porta

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Robert arrivò alle 9.00 precise a casa di Riza. Lei scese le scale in tutta fretta, ma correre con un vestito abbastanza lungo e con i tacchi non era per niente facile. Su questo punto preferiva mille volte gli anfibi e la sua divisa!

Lui la aspettava appoggiato all’auto. Appena la vide le andò incontro e la baciò. Poi le aprì la portiera e la fece entrare. Entrò anche lui e partirono.

Non si accorsero però che qualcuno li aveva visti. Un uomo sulla trentina, capelli neri e con la divisa militare, che passava di lì per caso, li aveva visti e ora premeditava vendetta…

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Riza e Robert arrivarono in una villetta bianca su due piani. Il cancello si aprì e loro percorsero il lungo viale. A metà strada Robert fermò l’auto di colpo e disse: - Ascoltami Riza, qui abitano i miei genitori e vorrei che tu li conoscessi. E poi vogliamo organizzare il matrimonio-

Lei si voltò di scatto verso di lui

- Cosa?! I tuoi genitori!? E già vuoi organizzare il matrimonio? Non ti sembra di correre un pò???-

- Si voglio sposarti il prima possibile…accontentami…tanto o prima o dopo!- disse lui facendo una faccetta da bimbo

Riza sorrise – d’accordo-

- Grazie-

Robert mise di nuovo in moto e arrivarono all’ingresso, dove entrambi scesero.

Bussarono e un maggiordomo aprì la porta. Quando entrò Riza non riuscì a non sgranare gli occhi… Lampadari a goccia, specchi ovunque, soprammobili costosi e raffinati. Era una bomboniera, non una casa si ritrovò a pensare…

- Robertuccio!! Bello di mamma!!!!!!-

Una signora dai capelli corti, biondi, ma evidentemente tinti, pelle abbronzata vestiti firmati, si avvicinava a velocità supersonica a Robert. Lo abbracciò forte e poi si rivolse a lei con un sorriso smagliante

– Tu devi essere Riza! Che bello conoscere la donna che ha fatto impazzire mio figlio!!- disse dando un pizzico affettuoso alla guancia del figlio.

Dalla direzione opposta a quella della signora Smitt arrivò un’altra voce, più possente e forte

- Figliolo! Eccoti finalmente-

Si avvicinò un uomo alto e possente con i capelli bianchi e con dei baffi davvero lunghi sempre bianchi.

- Tesoro hai visto che donna carina ha incontrato il nostro Robertuccio?-

- Si, è proprio carina-

-Riza, ti presento mia madre Sara Smitt e mio padre Tom Smitt. Mamma, papà questa è Riza, la mia futura moglie-

Riza non ci capiva nulla. Annuiva solo con la testa. Per un attimo però, in tutto quel lusso rivede la casa del colonnello. Così piccola e accogliente a confronto con questa così, così… eccessiva. Ma questo pensiero la sfiorò solo per un attimo, anche perché la cena era pronta…

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Il giorno dopo Riza arrivò canticchiando in ufficio. Quando entrò vide Roy girato di spalle, con le mani appoggiate sulla scrivania

- ‘Giorno Colonnello- salutò lei

- Quell’uomo non fa per te, ti farà soffrire! E sarei disposto ad incenerirlo se solo tu mi dicessi di farlo- disse con un sorrisetto disegnato sulle labbra.

Lei lo guardò dapprima perplessa, poi sentì una gran rabbia pervaderla dentro

- Uno se un uomo fa per me o meno lo decido io. Due se le può interessare tra un mese io e quell’uomo ci sposiamo e sicuramente NON MI FARÀ MAI SOFFRIRE COME MI HA FATTO STAR MALE LEI!-

Roy sgranò gli occhi e si voltò verso di lei con quello sguardo, di chi, avrebbe voglia di urlare, di piangere, di buttare tutto all’aria

Riza si mise una mano sulla bocca e abbassò lo sguardo. Quell’ultima frase non doveva dirla…si maledisse per averlo fatto…

- Mi scusi Signore, non volevo dire quelle cose, è che sono nervosa-

- Non si preoccupi tenente, non avevo il diritto di intromettermi nella sua vita. Le auguro di essere felice con il signor Smitt- dicendo questo si voltò e fissò la finestra. Non voleva farle vedere che stava piangendo. Lui era Roy Mustang, l’eroe di Ishbar, e non poteva farsi vedere come un frignone…

Ringrazio Sisya e Shatzy per i loro commenti sempre presenti! Spero che nonostante questo capitolo non mi uccidiate anche perchè le cose potrebbero migliorare...^_-

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Capitolo 9
*** 9 ***


Premessa: ecco il penultimo capitolo che cambierà tutto!!!!!!!!

Capitolo 9

Mancava una settimana esatta al matrimonio…tutto era pronto. Il vestito, la chiesa, il ristorante, gli invitati. -È tutto perfetto- seguitava a dire la signora Smitt, tutta agitata ed emozionata. Era comprensibile, il suo unico figlio si sposava…

Riza aveva lasciato momentaneamente il lavoro per finire gli ultimi preparativi, ma nonostante fosse tutto pronto e perfetto, lei non riusciva a non pensare alla "conversazione" fatta col Colonnello poco meno di un mese prima.

- Stai ancora pensando a quella discussione?-

Lei smise di guardare attraverso la finestra e si voltò verso la voce

- No, no pensavo a…okey ci pensavo…- disse lei senza riuscire a raccontargli una scusa plausibile.

- Mm…secondo me ha già dimenticato tutto e conoscendolo a quest’ora avrà trovato una con cui stare, stasera si divertirà e tornerà quello di prima!- disse Robert sorridendo

Riza invece rimase impassibile, ma poi sembrò convincersi di quelle parole

- Rizuccia! È arrivato il parrucchiere per provare la pettinatura del matrimonio!!!- aveva quasi urlato la signora Smitt, che corse verso di lei e prendendola sotto braccio e trascinandola via

Riza si girò verso Robert. Sul suo volto c’era dipinta una richiesta di aiuto. Lui però si limitò a sussurrare che era necessario e sorrise.

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Maes si incamminava verso la casa di Roy che mancava dal lavoro da 3 giorni.

Salì e bussò…nessuno aprì

- Roy so che ci sei. Quindi o apri o butto giù la porta!-

Qualcuno si mosse e aprì la porta. Lo spettacolo che gli si presentò non fu per niente piacevole

Roy aveva addosso ancora la divisa e in mano aveva una tazza forse di caffé, e la barba era cresciuta

- cosa vuoi Maes? Vattene! Non voglio vedere nessuno-

Stava chiudendo la porta, ma Maes la fermò con un piede

- Dai lasciami entrare, fallo per la mia bellissima figlia- chiese supplichevole e mostrando una foto

- Fa quello che ti pare!-

Entrò, a suo rischio e pericolo, perché vide di tutto! vestiti ovunque come i resti di cibo, il lavandino era pieno di patti, la cucina era tutta sporca e su di essa c’erano un paio di guanti bianchi…

- ROY! Ma che stai combinando!? Non puoi demoralizzarti così tanto!-

- Maes, fa un piacere al mondo! Sta zitto…-

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Il giorno del matrimonio arrivò. Riza era pronta. Un corpetto e una gonna con lo strascico componevano il suo vestito da sposa. Ad unire i due c’era una fascia bianca (come era tutto il vestito del resto), terminante in un bel fiocco. E ovviamente portava il velo.

Con sé portava anche: una cosa nuova. La collana di perle che le aveva regalato Robert. Una cosa prestata. I guanti della madre di Robert. Una cosa vecchia e una blu. Legata al suo polso destro, sul guanto, c’era una striscia della sua vecchia divisa.

All’improvviso qualcuno bussò

- Avanti-

- Riza sei pronta?? Dai sono impaziente di accompagnarti all’altare- disse un eccitatissimo Maes

Lei sorrise. Inspirò e poi disse – Andiamo!-

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Riza entrò in chiesa accompagnata da Maes e la marcia nuziale partì. Tutti gli invitati si alzarono in piedi. Mentre camminava si accorse che gli invitati erano davvero pochi…si e no erano una cinquantina. Poi iniziò a guardarsi in torno. Un velo bianco univa tutte le panchine di una fila e un velo azzurro univa l’altra fila di panchine.

Camminava su un tappeto rosso vivo e si avvicinava sempre più verso il suo sposo. Arrivata lì, Maes le lasciò il braccio e si spostò. Lei si avvicinò a Robert con un sorriso smagliante.

Il prete iniziò a parlare: - siamo qui riuniti oggi per celebrare l’unione di questa donna e di quest’uomo. Se qualcuno conosce un motivo per cui questi due giovani non debbano sposarsi, lo dica ora o taccia per sempre-

Le porte della chiesa si aprirono di botto. Sulla soglia c’era Roy Mustang, con un bicchiere da liquore in mano e ferito in più punti del corpo.

Riza quando lo vide sgranò gli occhi

- Io so una ragione per cui non si debbano sposare- disse Roy ansimando

- Cacciate via questo straccione ubriaco!- disse la signora Smitt

- OH! Ma stia zitta vecchia befana!- rispose lui. Poi si rivolse verso Riza – Riza, ascoltami, io ti amo e non riesco a vivere senza te. Per cercare di dimenticarti ho bevuto un bicchiere di non so cosa e poi ho fatto a pugni con uno, ma non ci sono riuscito. Dovevo dirtelo. Ora scusami per aver rovinato parte del tuo matrimonio.- detto questo cadde a terra e il bicchiere che aveva in mano andò in frantumi.

Riza, a quel rumore sembrò risvegliarsi e corse verso Roy. Si abbassò e vide che non era conciato tanto male. Il suo cuore si alleggerì di un peso. Si alzò

- Chiamate un’ambulanza! Che aspettate?-

Detto ciò si avvicinò verso Robert. Si tolse la collana e i guanti e glieli porse

- Che significa???-

- Significa che io e te non possiamo sposarci. Io ho fatto una promessa. Proteggere quell’uomo e il fatto che sia là terra sanguinante, implica che io non ho svolto un buon lavoro. Quindi se io mi sposo, non potrò mantener fede a quella promessa. Mi dispiace.-

Si voltò e iniziò a riavvicinarsi a Roy

- Quell’uomo non fa per te, ti farà soffrire!- gridò Robert cadendo sulle ginocchia

Riza sorrise e senza voltarsi disse – se quell’uomo fa per me o meno lo decido io-

Ringraziamenti:

Shatzy: allora che ne pensi di questo capitolo? ti è piaciuto? spero proprio di si! mi raccomando segui anche l'ultimo capitolo! kiss

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Capitolo 10
*** 10 ***


Premessona: prima di tutto mi scuso per il ritardo!!! Poi vorrei ringraziare:

Shatzy e Sisya per i loro commenti straordinari!!! A voi dedico quest'ultimo capitolo, sperando vi piaccia!!!!!!!!

Grazie anche a chi l'ha sola letta questa ff e a chi l'ha aggiunta nei preferiti!

Ora vi lascio leggere! (finalmente! Nd tutti)

 

Capitolo 10

Aprì gli occhi scuri, lentamente. Si guardò intorno. Tutto bianco… un ospedale…Un orologio sulla parete segnava le 15.

Dalla finestra arrivava un raggio di sole che illuminava parte del letto e gli riscaldava le gambe. Aveva alcune fasciature sulle braccia e un bel cerotto sulla tempia destra.

Sbattè più volte gli occhi e alzò la testa, ma un giramento lo costrinse a riappoggiarla sul cuscino. Sospirò cercando di ricordare cosa avesse combinato…

Ricordava una sola cosa in modo nitido: Riza sull’altare, vestita di bianco, che lo fissava con aria preoccupata. Poi il buio occupava la sua memoria.

"Adesso sarà già in luna di miele a godersela con quel Robert!" pensava

All’improvviso la porta si aprì.

- Salve colonnello! Vediamo con piacere che si è finalmente svegliato!- disse un sorridente Havoc

- Come si sente?- chiese Fury

- A pezzi…- rispose tristemente Roy

- Vedrà che si riprenderà presto!- disse Falman

Roy stiracchiò un sorriso.

I suoi subordinati restarono con lui per più di un’ora, poi dovettero andarsene…il lavoro li attendeva. Poco dopo Roy si addormentò

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Si risvegliò un paio d’ore più tardi. L’orologio segnava le 20:10. Il sole ormai era calato. Si girò verso la finestra e guardò fuori sempre senza muovere la testa dal cuscino.

Ad un certo punto la porta si aprì, ma non si voltò. Non ne aveva motivo. L’unica persona che voleva vedere non sarebbe di certo entrata da quella porta, ma si sbagliava.

- Colonnello, lei ha troppi nemici per concedersi il lusso di non sapere chi entra in questa stanza, soprattutto ora che si trova in queste condizioni-

Quella voce, così bella, dolce e fredda allo stesso tempo, la sua voce, quella che temeva non avrebbe più sentito.

Si voltò di scatto, alzando la testa del cuscino. Fu un grosso errore perché il giramento di testa lo costrinse a riappoggiare la testa sul cuscino immediatamente e a chiudere gli occhi

- Lei è debole non deve fare movimenti buschi-

Lui aprì lentamente gli occhi. Davanti a sé vide la figura di una donna, con dei lunghi capelli biondi, con una camicetta turchese e una gonna grigia.

-Riza…- disse con un filo di voce Roy. Non riusciva a credere ai proprio occhi. E se era solo la sua immaginazione? Forse la sua mente gli stava tirando un brutto tiro…

- Le ho portato qualcosa di buono da mangiare, ore le prendo un altro cuscino così starà un po’ più dritto con la schiena e andrà meglio a mangiare-

Uscì dalla stanza e pochi minuti dopo tornò col cuscino e gli si avvicinò. Poteva sentire il suo profumo e potè sentire i suoi capelli solleticargli la faccia. Era reale. Era lei. Era con lui e non lontano chilometri…

- Allora se alza un attimo la testa io subito le metto il cuscino ok?-

Alzò la testa e subito Riza mise il cuscino e lui potè tornare con la testa sul morbido

Lei prese una sedia e la avvicinò al letto di lui.

Roy aprì la bocca per parlare, ma fu interrotto da un’infermiera che gli portava la cena. L’infermiera gliela porse a e se andò

- Forza mangi, deve rimettersi- disse lei

- Ma non mi avevi portato qualcosa di buono da mangiare?- chiese lui

- Si, ma prima deve mangiare la sua cena…-

Roy annuì e iniziò a mangiare quello che doveva essere un pezzo di carne…

Riza intanto prese da una busta di carta che aveva portato con sé un piatto e un bella mela rossa e anche un coltello. Si sedette nuovamente sulla sedia e iniziò a sbucciare la mela. Quando Roy ebbe finito iniziò a porgergli alcuni pezzi di quel succoso frutto.

Quando ebbe finito le fece finalmente la domanda che le sue labbra volevano tanto dire

- Cosa è successo tra te e Robert?-

Riza abbassò la testa e rispose dopo alcuni attimi:

- Ci siamo lasciati definitivamente ieri-

Un uomo e una donna parlavano in una piazza vuota

- Ti prego Riza! Torna da me io non posso vivere senza te!-

- Non posso-

- Perché?-

- Perché, come ti ho già detto, ho una promessa da mantenere-

- Ma allora perché hai deciso di fidanzarti con me??- disse lui alzando la voce

- Forse perché avevo visto in te il colonnello…e quindi anche la felicità, ma mi sbagliavo. Per essere felice ho bisogno di stare con il colonnello…- rispose la donna abbassando lo sguardo

Lui rimase in silenzio per poi riprendere poco dopo

- C’è una qualche speranza per me?- chiese abbassando la voce

- No, credo di no-

- Quindi tra noi è tutto finito?- chiese lui con sguardo triste

- Si, credo proprio di si…-

- Ma quanto tempo ho dormito?- chiese Roy, riportandola alla realtà, allontanando il ricordo di quell’ultimo incontro con Robert

- 3 giorni- rispose lei con un sorriso malinconico…

Lui la guardò negli occhi e seriamente disse:

- Grazie di essere qui, non sai neanche quanto mi faccia piacere-

Lei sorrise abbassando gli occhi. Non riusciva a guardarlo. Lui sbadigliò vistosamente

- Dovrebbe riposare. Se aspetta un attimo le tolgo il secondo cuscino così potrà dormire-

Lei gli si avvicinò nuovamente, poggiando una mano sul letto. Lui la prese tra le sue. Lei si voltò di scattò verso di lui. I loro volti erano distanti pochi centimetri. Lei arrossì, mentre lui sorrise, divertito dalla reazione della donna. Poi tornò serio e si avvicino ancora di più a lei, posando le sue labbra su quelle di lei. Quando si divisero Riza disse con voce dolcissima:

- Alzi la testa che le tolgo il cuscino così potrà riposare-

Lui lo fece e lei tolse il cuscino e lo poggiò a terra, senza però sottrarre la mano dalla "stretta" di Roy. Avvicinò la sedia e si sedette

- La devi smettere di darmi del lei! –

Lei gli sorrise e poi disse:

- Ora non discuta e si metta a dormire-

Lui si coricò senza mai lasciarle la mano. Appoggiò la testa sul cuscino e poco prima di addormentarsi disse:

- Grazie di esistere, Riza-

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Si svegliò abbastanza presto. L’orologio segnava le 7. Poi si accorse della massa di capelli biondi sul letto.

Riza si era addormentata seduta sulla sedia, ma appoggiando la testa sul letto. Roy sorrise poi si accorse che le loro mani erano ancora unite e questo gli riscaldò il cuore.

Le accarezzò la testa dolcemente e restò a fissarla finché non aprì gli occhi. Li aprì lentamente, sbattendoli ripetutamente. Poi si alzò piano, stropicciandosi gli occhi con la mano libera

- Buongiorno!- disse un sorridente Roy

- ‘Giorno sign…-

- Ti ho detto di darmi del "tu"- la interruppe lui

Lei sorrise e disse

- ‘Giorno Roy-

- Ora ci siamo!- disse esultando lui, stringendo più forte la mano di lei

Lei sussultò a quella stretta, non aveva notato che le loro mani erano ancora unite.

Lui tornò serio e disse:

- Riza ascoltami, io…io…vorrei passare tutta la mia vita con te, ma prima devo riuscire ad arrivare in alto affinché la nostra unione sia, per così dire, realizzabile…quindi io spero tu… che tu mi aspetterai, perchè se tu mi prometti questo io prometto che mi impegnerò per raggiungere il vertice il più velocemente possibile-

Lei lo guardò negli occhi, seria. Poi un sorriso occupò il suo volto

- Certo che ti aspetterò, dovesse essere anche per mille anni-

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Era una mattina di maggio. Una mattina soleggiata e calda. Tutto era calmo, tranne per alcune eccezioni

- Roy! Sta fermo! Non riesco a farti il nodo della cravatta!-

- Maes! Dimmi come faccio a star calmo e fermo! Questo è un giorno molto importante!-

- Si lo so! Ma se tu restassi fermo per me sarebbe meno difficile stringere sta dannatissima cravatta! Hai fatto meno storie quando sei diventato Furer!-

- Ma questo è più importante! Anzi io sono diventato Furer solo per questo!-

- Si lo so!!! MA SMETTILA DI MUOVERTI O ALTRIMENTI NON ARRIVERAI A DOMANI!-

Non si sa per quale motivo, ma Roy si fermò (sarà forse stato il coltello che aveva preso Maes? I misteri della vita…).

- Ecco fatto! Ora sei pronto! Visto, se fossi rimasto fermo a quest’ora già saremmo partiti-

Roy sospirò

- L’importante è che ora sono pronto-

- Si, si! Ora io accompagno te poi vado da lei ok?-

- Okey!-

-------------------------------------------------------------------

Tutti la stavano aspettando. In fondo mancava solo lei…Aveva il cuore che le batteva a mille. Aveva aspettato 5 anni per quel momento e ora eccola lì. Nuovamente vestita di bianco, stavolta decisa a sposare quell’uomo. Lui e nessun altro.

L’auto si fermò. Maes le aprì la porta e l’aiutò a scendere

Appena entrarono iniziarono a suonare la marcia nuziale. Era tutto come la volta precedente. Maes l’accompagnò all’altare, dove, sta volta, era Roy ad aspettarla. Lui le prese la mano

- Ci stiamo per sposare, staremo insieme finché morte non ci separi- le sussurrò lui

Lei sorrise e disse

- Gia. Non è fantastico? Finché morte non ci separi-

Fine

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