Is Just a Drop In The Ocean.
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione. ***
Capitolo 2: *** 1 Capitolo ***
Capitolo 3: *** 2 Capitolo ***
Capitolo 1
*** Prefazione. ***
 A drop in the ocean A change in the weather I was praying that you and me might end up together It's like wishing for rain as I stand in the desert But I'm holding you closer than most Cause you are my heaven ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Sul volto dell’uomo compare un sorriso, che viene coperto dall’ombra del cappuccio nero che ha in testa. “È arrivato il momento, signore?” chiede un ragazzo biondo sorridendo. “ Il momento è giunto, nuova vita sarà fatta. Nuovi sentimenti, nuove esperienze. Speriamo che questa sia la volta buona.” Dice autoritario. “Si, signore, come vuole.. allora.. dove li spediamo?” domanda ancora il biondo, euforico. “Manda il ragazzo a Londra, lei in Australia.” “Come li chiameremo?” “La ragazza si chiamerà Melody, invece, il nome del ragazzo verrà scelto dalla sua nuova famiglia.” “Oracolo, ora è il momento della caratterizzazione..” L’uomo incappucciato si avvicina sorridente ai due bambini posti su due altarini. Si avvicinò alla neonata con qualche ciuffetto rosso e iniziò a parlare, come se fosse una preghiera. “Melody, tu sei lo yin, sei la tenebra, la luna, il freddo, la negatività, l’inverno.. sarai introversa e misteriosa.” Detto ciò, un segno chiaro con un punto nero all’estremità le apparve dietro l’orecchio sinistro, precisamente la metà bianca del simbolo yin e yang. Poi, l’uomo si avvicinò al bambino dagli occhi cristallini e pronunciò queste parole. “Tu… sei lo Yang, sei la luce, il sole, il caldo, la positività, l’estate… sarai estroverso e socievole.” Pronunciate quelle parole, un segno nero con un punto bianco all’estremità apparve dietro l’orecchio destro del bambino. “Signore, il coltello…” sussurrò il biondo porgendo un pugnale in oro all’uomo, lui lo prese e se lo infilò dritto nel cuore… Dopo circa un secondo il suo corpo, ormai senza vita, cade a terra in una pozza di sangue. “Con il sangue dell’oracolo io creo un nastro, il nastro infinito!” urla il biondo poggiando la mano nella pozza di sangue che diventa un nastro rosso. Lega un’estremità al mignolo della manina della bambina, e l’altra al mignolo del bambino. “Ora, voi due, sarete legati, per sempre, nel bene o nel male.” Dice prima di chiudere gli occhi e andarsene via, lasciando cadere i bambini. *****“EDIZIONE STRAORDINARIA! AVVISTATI DUE METEORITI IN AVVICINAMENTO ALLA TERRA! DALLE CORDINATE DETTATECI DAGLI SCENZIATI SI DICE CHE UNO SIA DIRETTO VERSO L’AUSTRALIA E UNO IN INGHILTERRA!” Trilla la voce della giornalista da dentro i televisori dei cittadini di quasi tutto il mondo. *****Una donna cammina lentamente verso casa sua. Dopo una giornata di lavoro è distrutta e si ritrova a sedersi su una panchina vicino ad un boschetto. Mentre prende fiato alza gli occhi per guardare il cielo stellato. "Louis, amore mio... Mi manchi..." Sussurra ripensando al marito defunto per colpa del cancro. "Quanto vorrei che qualcuno riuscisse a sconvolgermi così tanto da non farmi soffrire più... Mi dispiace ma non sono forte come credevi..non resisto più senza di te." Piagnucola guardando la stella più luminosa nel cielo Gli occhi lucidi non le permettono di notare quel puntino luminoso diventare sempre più grande. Quando poi, capisce del pericolo, inizia a scappare per non essere schiacciata dal meteorite. In pochi secondi la meteora cade proprio nel punto dove prima era la panchina e la donna, spinta dalla onda d’urto viene lanciata a circa 15 metri di distanza. Dopo circa un minuto di stordimento, la donna si alza e barcolla verso la roccia fumante. Quando la guarda da vicino un urlo le sfugge dalle labbra. La roccia è spezzata in due e al centro, come se fosse la sorpresa in un uovo di pasqua, vi è un bambino dagli occhi cielo. “Louis…..” sussurra la donna. *****“ Edward, fai vedere alla bambina quella stella!” sbotta infastidita la signora King. “Oh mio dio Lucy, faremo tardi alla cerimonia, chi se ne frega di quella dannata stella!” urla il marito fermando di botto l’auto. La donna gli sorride acida e dopo aver preso tra le braccia sua figlia esce dal veicolo andando verso la zona più scura. “Guarda com’è bella quella stella, piccola mia, è bellissima.. ma tu lo sei di più…” le sussurra alla neonata. La stella si avvicina sempre di più, molto di più, tanto che la povera donna urla disperata lanciando lontano la bimba. Un secondo dopo, il meteorite schiaccia Lucy, uccidendola all’istante. Il signor King subito scatta fuori dalla vettura prendendo la bambina tra le braccia mentre le lacrime gli rigano le guance. “Lucy!” urla correndo verso il meteorite, sperando di salvare la sua amata. Ma quando all’interno del meteorite vede una bambina con un ciuffo di capelli rosso fuoco in testa,rimane stupito, la prende tra le braccia, con l’intensione di ucciderla ma la voce della moglie lo ferma. “Ti prego.. trattala bene.. fa come se fosse nostra figlia, lei si chiama Melody.” Sussurra -con una luce strana negli occhi, che sembrano quasi spiritati- prima di morire. “Te lo prometto Lucy… come se fosse nostra figlia..” Look At Me! Hola Muchachitasss! (: Todo Bien? ahah Allora.. ho ideato questa nuova storia ascoltando la canzone: "A drop in the ocean." Dovreste ascoltarla, è bellissima, o almeno io la penso così. Allora, che ve ne pare? continuo domenica (non oggi, ovviamente LOL) se almeno ho una recensione.. Non mi importa se sia negativa o positiva, io vorrei solo sapere cosa ne pensate (: Ora vi saluto... Adios <3 Light in the Darkness. xx |
Capitolo 2
*** 1 Capitolo ***
Fly to who you are Climb upon your star You believe you'll find your wings Everywhere you go Your soul will find a home You'll be free To spread your wings You can fly. ________________________________________________________________________________________________________________________________ *6 ANNI DOPO * L’uomo accompagna la dolce bambina dai capelli castani con i riflessi rossi fino all’entrata di scuola, poi senza nemmeno salutarla si gira e se ne va. Lei non piange, non si lamenta, non scalcia, non urla. Si siede su una panchina aspettando l’ora per entrare. “Ehi, scusa, hai una gomma da masticare?” chiede un bambino paffutello di circa 9 anni. “No” risponde fredda la bambina. “E cosa stai masticando allora?!” chiede leggermente alterato il bambino. “La gomma.” Taglia corto. “Dammi immediatamente la gomma!” urla il bambino prendendo Melody per il colletto della maglia, alzandola da terra di pochi centimetri. Lei non batte ciglio, si limita a tirarsela da bocca e ad azzeccargliela sui capelli. “Tieniti la gomma.” Sibila andandosene via. Mentre cammina verso l’entrata sente il bambino urlare e singhiozzare. Sorride leggermente ed entra in classe anche se tutti gli altri sono fuori. Si siede al suo banco e vi poggia la testa. Pochi secondi dopo si addormenta.
“Mamma! Io scendo!” urla un bambino con gli occhi azzurri.
“Ok Louis, ma torna presto! E non farti male!”
Il bambino corre al parco più veloce che può.
Quando arriva si ferma un attimo per cercare con lo sguardo i suoi amici.
Li vede nel campo di calcio, sorride e poi corre da loro.
“Ehi ragazzi!” dice attirando l’attenzione.
“Louis! Finalmente!” lo rimproverano.
“Scusate, ma casa mia è lontana, lo sapete!”
“Si, dai , giochiamo o no?!”
“Si…” risponde Louis leggermente offeso.
Iniziano a giocare e Louis fa sempre goal.
A fine partita tutti lo guardando male, anche i suoi compagni di squadra.
“Sei un imbroglione!” gli urlano contro.
Lui sembra non capire il perché, lui non ha imbrogliato, ha giocato per bene.
“Ma io non ho fatto niente!” si difende lui
“Stai zitto!” sbotta uno spingendolo, lui cade a terra. “Sei un perdente, hai una voce da femmina e sei orribile!”
“Ma.. perché ora fate così?” chiede il moro con le lacrime agli occhi.
“Perché sei uno sfigato!” urla gettandosi su Louis.
Louis si dimena inutilmente perché poco dopo gli altri ragazzi gli bloccano mani e piedi.
Una sfilza di pugni si infrange sulla faccia del moro che non riesce a fare a meno di urlare e piangere.
Dopo circa dieci minuti scappano via di corsa.
Louis è steso a terra in una pozza di sangue.
“Melody! Sveglia!” urla la maestra. La povera bambina scatta in piedi dallo spavento, poi sospira alla vista dell’insegnante. “Ti ho spaventata”? chiede acida la donna. “No, soltanto, mi da fastidio quando mi toccano.” Taglia corto la bambina. “Ma io sono la tua maestra..” ridacchia la donna. “Non mi può toccare nessuno, ne mio padre, ne mia sorella ne tu!” ringhia Melody. La maestra impallidisce per il tono della bambina, sembrava quasi… spettrale. “Melody vai immediatamente dalla preside!” sbotta l’insegnante. “Ok.” Brontola la bambina raccattando le sue cose nello zainetto. Prima di uscire guarda con disprezzo l’insegnante.
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Capitolo 3
*** 2 Capitolo ***
Il bambino apre lentamente gli occhi. La prima cosa che vede è sua madre con gli occhi lucidi. “Che ti è successo, piccolo?” chiede in lacrime. “Sono.. sono ridicolo.” Risponde freddo lui evitando di guardarla negli occhi. “No, non sei ridicolo.. chi ti ha detto che sei ridicolo!?” “Che te ne frega a te!? L’hanno detto a me! Fatti i fatti tuoi!” sbotta alterato Louis. La donna se ne va senza fiatare, non sa a cosa pensare. Louis passa l’intera giornata a non parlare con nessuno, si limita a guardare fuori dalla finestra, a pensare a posti sconosciuti, luoghi lontani, in cui non è mai stato. Guarda l’orologio poggiato sul comodino e nota che sono le 3 di notte. “Chissà se qualcun altro è sveglio come lo sono io.” Mormora. Pochi secondi dopo le sue palpebre si fanno pesanti e lui si addormenta. “Lasciami!” urla una bambina dai capelli rossi. “Stai calma! Stai calma non ti faremo del male!” le urla un poliziotto. “Io non voglio tornare a casa!” piagnucola lei. “Dovrai, tuo padre è ansioso, ti aspetta!” “No! Non voglio! Lasciatemi in pace! Andate via!” prova a fuggire. La bambina è molto veloce ma i poliziotti essendo più alti e più allenati la prendono in pochissimo tempo. “No, vi prego! Per favore!” tenta disperatamente di liberarsi. I poliziotti la caricano in macchina sotto lo sguardo curioso dei passanti. “Perché sei scappata?” chiede un uomo sulla cinquantina con la faccia da psicologo. “Volevo esplorare.” Mente la bambina, sa bene cosa potrebbe accadere, sa che potrebbero mandarla all’orfanotrofio ma lei non vuole. “E perché non hai chiesto a tuo padre di venire con te?” “Perché non avrebbe capito…” risponde semplicemente. “Non avrebbe capito cosa?” “Il mio bisogno di esplorare.” “Ok..” dice sorridendo alla bambina. “Melody, vuoi un biscotto?” chiede un poliziotto. “Mmmh.. si, per favore!” Il viaggio dura a lungo e la bambina si addormenta con la testa poggiata su uno dei poliziotti. Quando arriva in centrale qualcuno la prende in braccio e la porta verso suo padre e sua sorella. “Ha fatto molti capricci ma tutto sommato è una brava bambina” spiegano gli agenti. “Grazie.. e scusate.” Si scusa il padre. “Signor King, non vi preoccupate, è il nostro lavoro.” “Signor King, sono Miguel Lautner, uno psicologo… vorrei parlarle, posso?” domanda lo psicologo. “Certo.” Silenziosamente, i tre si chiudono in una grande stanza piena di libri e giornali. È molto accogliente, ha delle tendine rosse, la scrivania di legno scuro e i muri color oro. “Allora… da dove cominciare.. sua figlia è una bambina… speciale, molto matura per la sua età.” Inizia a parlare lo psicologo. “è molto autonoma, probabilmente nessuno si farebbe Melbourne, Sidney a piedi, figuriamoci una bambina di 6 anni.” “Beh, si.. Melody è diversa..” “Come si comporta in casa?” “Non parla molto, preferisce guardare fuori dalla finestra in silenzio.” “Signore… Melody… è mai stata.. maltrattata?” “Che mi significa questa domanda?! Io non ho mai toccato Melody!” urla il signor King. “Si calmi, le ho soltanto fatto una domanda, non c’è bisogno che si scaldi.” “Ok.. comunque ora devo andare via, quindi mi dispiace ma .. ciao!” Il signor King si alza fulminando con gli occhi lo psicologo. “Melody, Svegliati!” urla nelle orecchie della bambina che salta sulla sedia dallo spavento. “Ok…” borbotta. Dopo circa 20 minuti arrivano a casa e il padre stringe la mano sul polso di Melody facendola gemere dal dolore. “Mi fai male..” piagnucola. “Sei una stupida!” le urla tirandola in casa. Melody non risponde e l’uomo le da un forte schiaffo che la fa cadere a terra. “Sei una pazza! Come ti è saltato in mente!? Sai che avrebbero potuto togliermi mia figlia?! Sei un’incosciente , quando ti decidi a crescere?! Sei una stupida. Se fossi stata veramente mia figlia saresti stata intelligente!” sputa l’uomo. “Non… non sono tua figlia?” piange la bimba. “Non sia mai, una figlia come te non la vorrei nemmeno se fossi morto, io ti tengo in casa solo perché……” il signor King ripensa alle parole di sua moglie poco prima di morire. “Vai in camera tua, sei in punizione.” La bambina, in lacrime corre nella sua stanza e vi si chiude dentro. Si stende sul grande letto e si addormenta con un mal di testa fortissimo e il cuscino bagnato. “Louis.. mi dispiace.. “ sussurra la mamma del bambino baciandogli la fronte. Lui si sveglia e apre gli occhi. “Scusa mamma.. ti voglio bene..” “Non ti preoccupare, comunque tu sei perfetto così come sei, lascia perdere quello che ti dicono gli altri, ok?” “Ok…” “Ora vado a prenderti la colazione… “ annuncia la mamma. La mamma esce dalla stanza lasciando Louis solo. Lui ripensa al suo sogno, a come ha sofferto quella bambina. La sua fronte inizia a prudere e lui corre a grattarsi. Un urlo di sorpresa gli sfugge dalle labbra. Un nastro rosso è legato al mignolo della sua mano. Look At Me! Scusate, scusate, scusate, scusate tanto per il ritardo! ç_ç è solo che manca un mese alla fine della scuola e devo studiare ç_ç Anyway, scusate anche se questo capitolo fa schifo. è orribile. non l'ho nemmeno riletto quindi scusatemi gli errori. |