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di vas_happenin09
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


PROLOGO


Mi chiamo Emily Gwen Smith, ma tutti mi chiamano Amy . Ho diciassette anni e sono abbastanza alta, occhi marroni e capelli castani, sono lisci e lunghi con qualche ciocca un po’ più chiara. Del mio carattere vi serve  sapere solo che odio le persone false.. e ne ho conosciute molte. Vivo a New York con mia madre, Patricia, e mio fratello maggiore, Lucas. Fino a due settimane fa andava tutto alla grande, avevo un ragazzo, delle amiche, degli amici, adesso? Adesso non ho niente, colpa di mia madre, di una sua frase che mi ha distrutto completamente, quel maledetto giorno, che non scorderò mai, il 2 giugno, mi disse -ci trasferiremo a Londra- la presi male, molto male. Per quanto mi piacesse Londra non volevo andarci, volevo restare nella nostra amata casa, nella nostra amata New York, ma lei non volle sentire ragioni e dopo due settimane mi ritrovai sull’aereo diretto verso casa di Mark, l’uomo che mia madre frequentava dopo la separazione con mio padre. Mio fratello, di diciotto anni, era seduto di fianco a me, mentre mia madre era due sedili più avanti, già caduta in un sonno profondo.
-non voglio andare a Londra..- mi disse mio fratello.
-non dirlo a me.. ho perso tutto, il mio ragazzo, i miei amici, tutto!-
-hai ancora me!- gli sorrisi abbracciandolo forte. Anche se avevamo avuto i nostri litigi, ci volevamo bene, da piccoli eravamo cane e gatto ma adesso siamo come culo e camicia, mi ha aiutato molte volte, mi ha tolte le castagne dal fuoco molte volte e mi ha sempre protetto come un bravo fratello maggiore. Anche adesso non mancano i litigi ma è così che funziona, litighiamo ma sappiamo che nei momenti bui e del bisogno, ci saremo sempre l’uno per l’altra. Io sono gelosa di lui e lui lo è di me, beh come biasimarci.. siamo sue fighi da paura! No a parte gli scherzi, è davvero un bellissimo ragazzo, alto, castano, occhi azzurri come la madre e un sorriso che uccide. La bellezza è di famiglia, mia madre è una bellissima donna, alta, ha i capelli castano chiaro, occhi azzurri, giovane, davvero molto bella. Mio padre è un uomo alto, castano, occhi marroni come i miei, giovane anche lui e con dei sani e forti principi e valori. Tutti nella mia famiglia sono belli, attraenti, la bellezza è di famiglia.. beh io sono la pecora nera in un gregge di pecore bianche. Sono quella che rovina la bellezza di questa famiglia. Mio padre mi disse che quando mia madre era incinta di me.. voleva abortire, non se la sentiva di avere un altro bambino, contando che avevano anche un bimbo di un anno, beh molte volte mi sono chiesta il perché non l’avesse fatto, me lo chiedevo sempre quando passai gli anni più brutti di tutta la mia vita. Beh ma ora non parliamo di questo.
-ho sentito la mamma dire a Mark che sicuramente andremo d’accordo con suo figlio..- mi informò.
-ha anche un figlio? Voglio scendere!- dissi come una bambina quando fa i capricci.
-magari è simpatico..-
-Lucas stai scherzando?-
-no.. prima conosciamolo..-
-va beh adesso dormo va!- mi girai di poco e cercai di dormire, poco dopo ci riuscii.
-Emily! Dai dobbiamo scendere!- disse scuotendomi.
-voglio restare qui!- dissi come una bambina di cinque anni imbronciata,senza darmi neanche una risposta mi prese in braccio e mi portò giù dall’aereo.
-Lucas!!- sbraitai.
-dovevo farlo!- disse con fare da innocente.
-prega che nessuno ci abbia visto o te la faccio pagare!- dissi a denti stretti.
-ti ricordo che sei tu la sorella minore qui!-
-ti ricordo che sei tu quello che rompe sempre!-
-eccola la mia sorellina preferita!-
disse abbracciandomi e ridendo.
-si si adesso andiamo che dobbiamo prendere le valigie!- raggiungemmo nostra madre e raccattammo tutti i nostri bagagli. Uscimmo da una porta automatica e ci ritrovammo nell’atrio dell’aeroporto con una marea di gente che aspettava i propri parenti, lì in mezzo mia madre trovò Mark con un ragazzo. Ci avvicinammo a loro e mia madre salutò il suo fidanzato con un bacio, io mi strinsi a Lucas e lui capendo che mi faceva soffrire vedere quella scena, avvolse il mio collo con un braccio, portandomi al suo petto. Il ragazzo di fianco a Mark non ci toglieva gli occhi di dosso, guardava ogni nostro minimo movimento, senza spicciare parola. Una volta che quei due si salutarono per bene Mark ci presentò suo figlio, era alto, capelli castani, occhi azzurri, la prima cosa che notai di lui furono proprio i suoi occhi, di un azzurro cielo, azzurro che ti fa sciogliere il cuore. Quello che interruppe il silenzio imbarazzante fra di noi fu Mark.
-ragazzi, lui è Louis, mio figlio-
-piacere!- mi sorrise.
-io sono Lucas- si strinsero la mano e io rimasi a guardare quanto fosse bello quel ragazzo. Lucas mi diede una piccola gomitata riportandomi alla realtà.
-io sono Emily- dissi cercando di trasparire le mie emozioni.
-Louis perché non aiuti Emily con i suoi bagagli? Così vi facciamo vedere la nostra casa!- disse sorridente e felice. Il ragazzo annuì subito e senza togliere il suo sguardo dai miei occhi prese due delle tre mie valigie e andammo in auto. Per tutto il viaggio non fiatammo, io ero semplicemente abbracciata a Lucas e lui, sapendo che non avevo ancora superato del tutto la rottura con Tyler, il mio ex ragazzo, mi consolava. Era l’unico che mi stava vicino in quel momento e a me non dispiaceva affatto. Quando arrivammo ci mostrarono la casa, era davvero bella e grande e ognuno aveva la propria stanza, ma tanto io e Lucas non avremmo mai passato le serate ognuno nelle proprie stanze, eravamo troppo abituati a passare le serate in una stanza a guardare un film e mangiare schifezze insieme. Portammo all’interno della casa le valigie e mettemmo nell’atrio, Mark e mia madre iniziarono a sbaciucchiarsi e io, facendo versi di disgusto, salii di sopra sbattendo la porta. Già non sopportavo più stare lì, con loro, e non sopportavo più quella situazione! 



CALL ME SPACEMAN (?)

okay non so che cazzo centra ma per lo meno spero vi aver attirato l'attenzione.
questo è solo il primo capitolo e fa schifo lo so.. ma abbiate pazienza. 
già dal prossimo i capitoli saranno molto più lunghi e man mano che si andrà avanti ci saranno vari colpi di scena, vi avviso già da adesso che questa poveretta patirà le pene dell'inferno con il suo nuovo 'fratello', anzi hanno i loro alti e bassi ma in fondo c'è un motivo valido che Louis si comporta in quel modo con Emily. 
spero vi avervi incuriosito e spero che la leggerete in tanti questa FF :) 
ma cosa più importante RECENSITE. vi prego fatelo perché già sono insicura per i fatti miei, poi se non recensite e non mi fate sapere quello che pensate è ancora peggio!!
BUONA LETTURA E ADIOOOOSSS
al prossimo capitolo :DD <3

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


The day I first met you
You told me you never fall in love
Demi Lovato- Give your heart a break.


 

 
Ero già stufa di tutto ed ero lì da meno di cinque minuti. Scappai di sopra nell’intento di restare un po’ da sola ma non ci riuscì dal momento che Lucas mi seguì.
-Amy non puoi comportarti così!- mi rimproverò.
-mi dà fastidio Lucas, dovrebbe saperlo no?- dissi riferendomi alla mamma.
-non puoi fargliene una colpa se vi siete lasciati..- mi disse calmo, cercando di far calmare anche me.
-se non mi avesse trascinato qui non sarebbe successo!-
-Amy devi guardare avanti!-

-si hai ragione..- mi buttai fra le sue braccia e lui mi accolse senza obbiettare. Ormai era sera, passammo tutta la giornata sull’aereo ed era ora di cena e avevo fame.
-ti va di andare a mangiare fuori sta sera?- proposi.
-potremmo perderci, sai?- disse facendomi ridere.
-correremo il rischio- dissi ridendo. Mi cambiai mettendomi uno short e una canotta con sopra un copri spalle, arrivammo davanti alla porta e mia madre ci fermò.
-dove state andando?- disse guardandoci confusa.
-andiamo a fare un giro e mangiamo fuori..- disse Lucas precedendomi.
-ma non conoscete nessun posto di qui!-
-Patricia tranquilla, li accompagno io!- disse intromettendosi il castano. Mia madre annuì e ci lasciò uscire, io ero un po’ contraria.. volevo stare da sola con mio fratello, ma non potevo certo dirgli “non voglio che tu venga!” mi sembrava scortese. Uscimmo in silenzio e iniziammo a camminare fra le strade di Londra, quella città in cui dovevo ricostruirmi una vita. Arrivammo davanti al Mc e decidemmo di entrare, mentre mio fratello andava ad ordinare per tutti e tre, io e Louis, nel pieno dell’imbarazzo, andammo a sederci in un tavolo libero, fu lui ad allacciare discorso.
-fai così perché odi mio padre o sei così di natura?- disse indifferente.
-non odio tuo padre- dissi ferma e convinta, quasi infastidita dalla sua domanda.
-allora perché fai così?-
-prima di venire qui avevo delle amiche, avevo un ragazzo, la mia vita era a New York.. e adesso sono qui. Tu come reagiresti?- dissi guardandolo dritto negli occhi, non fece in tempo a rispondermi che arrivò mio fratello, il quale si sedette in mezzo a noi due. Iniziammo a mangiare, mi sentivo a disagio, molto a disagio ma potevo farci ben poco, per fortuna Lucas iniziò a parlare per rompere il ghiaccio.
-quanti anni hai Louis?- gli chiese gentilmente mio fratello.
-quasi diciannove, voi?-
-io diciotto- io non volevo rispondere, ma Lucas mi tirò un calcio incitandomi a rispondere.
-quasi diciassette..- risposi  sbuffando.
-quando li fai?- aspettava una mia risposta.. ma non gliela diedi, non sopportavo quel tipo, sembrava un simpaticone ma non lo sopportavo in quel momento, al mio posto rispose Lucas.
-il 3 luglio- disse guardandomi male.
-fa sempre così con tutti?- sussurrò a mio fratello pensando che io non lo sentissi.
-solo con le persone che non sopporto- dissi facendogli un sorrisino finto, mi guardò accennando una risatina strozzata. Continuammo a mangiare e Lucas sembrava andasse molto d’accordo con Louis, io invece non lo potevo vedere, non so perché.. forse quell’aria da spavaldo che aveva o forse non riuscivo solo a reggere il suo sguardo.. non lo so neanche io. Una volta che finimmo di pranzare uscimmo a fare una passeggiata, quei due continuavano a ridere come pazzi mentre io non facevo altro che camminare con le mani nelle tasche degli shorts e guardare l’asfalto sotto i miei piedi, non ero per niente felice e anche il più cretino del mondo se ne sarebbe accorto.. ma a quanto pare a quei due non importava minimamente.
-voi due siete molto uniti?- chiese non si sa a chi.. presumo mio fratello.
-beh si.. ma anche noi litighiamo.. diciamo che una decina di volte al giorno ci urliamo contro ma sappiamo che ci saremo sempre l’uno per l’altra!- disse Lucas avvolgendo le mie spalle con un suo braccio e avvicinandomi a sé. Io gli sorrisi teneramente per poi staccarmi da lui e riprendere a guardare in basso.
-e vostro padre?- ma un po’ di fatti suoi no?
-è a New York..- disse Lucas.
-pensavo di andarlo a trovare..- dissi indifferente, facendo in modo che puntassero i loro occhi su di me.
-Amy siamo appena arrivati qui e già te ne vuoi andare?- disse fermandosi e guardandomi.
-io non centro niente con questo posto! Mi sento un pesce fuor d’acqua, mi sento un estranea anche quando sto con te!- dissi guardandolo negli occhi.
-dobbiamo solo ambientarci, non vorrai mica abbandonarmi qui vero?-
-e se venissi anche tu?
- proposi speranzosa.
-io non mi muoverò da qui e neanche tu!-sbuffai.
-comunque andrò a trovarlo lo stesso prima o poi!- accelerai il passo costringendo i due a seguirmi.
-perché vai così veloce?- mi disse il tipo, io non risposi.
-ti ha fatto una domanda!- disse Lucas fermandomi con un tono di rimproverazione.
-e io non gli voglio rispondere!-
-Emily!-
disse lanciandomi un occhiataccia, io alzai gli occhi al cielo.
-perché mi andava, ora sei più felice?- dissi a Louis con menefreghismo.
-sicuramente dormirò meglio sta notte- disse provocandomi, io lo guardai con odio e tolsi il braccio dalla presa di Lucas, incominciando a camminare. Per fortuna trovai la strada di casa e ci arrivai con quei due che continuavano a parlare, non li sopportavo più. Entrai in casa e volai in camera mia, nella quale mi chiusi a chiave e iniziai a pensare, pensare, pensare, fino a quando mi piombò nella mente Louis. Quel ragazzo aveva quel non so cosa che mi faceva irritare da matti, ma che mi affascinava così tanto. Cercai di non pensare più a lui e mi misi il mio pigiama, ovvero una canotta e un pantaloncino dannatamente corto, forse un po’ troppo. Mi addormentai quasi subito e la mattina venni svegliata molto bruscamente, qualcuno continuava a sbattere violentemente i pugni sulla porta.
-Emily cazzo, vuoi venire ad aprire?!- continuava ad urlare, mi alzai mezza stordita e scossi leggermente il capo per cercare di svegliarmi un poco, aprii la porta e me lo ritrovai davanti a petto nudo con solo dei pantaloncini lunghi fino al ginocchio.
-che cazzo vuoi?- dissi acida.
-è pronta la colazione!- disse come se non fosse successo niente.
-sparisci Louis!- dissi sbattendogli la porta in faccia, ma la riaprì subito.
-non vieni?-
-adesso scendo- dissi freddamente, lui mi prese per un braccio e mi appoggiò delicatamente contro il muro mettendosi davanti a me, proprio a due millimetri di distanza.
-perché mi odi così tanto?- sussurrò.
-sei ripugnante- sussurrai non molto convinta, senza distogliere lo sguardo dai suoi profondi occhi blu.
-no non è vero- sussurrò ridacchiando, sapendo che mentivo.
-oh si invece- dissi mettendo una mano sul suo petto e allontanandolo, lo sorpassai e uscii dalla porta mentre lui mi guardava mordendosi il labbro inferiore. Cercai di fare finta di niente ma.. ma cazzo quando eravamo così vicini non speravo altro che mi baciasse, ma che mi prende? A me non piace.. è disgustoso.. o almeno credo.
Scesi giù in cucina, seguita da Louis, dove c’era già mio fratello che mangiava, mi avvicinai e gli scampai un tenero bacio sulla guancia, Louis scosse leggermente il capo strozzando una risatina.
-la mia colazione?- dissi fredda al castano.
-è qui- disse Louis indicando un piatto proprio sotto il mio naso -e tu lo sai- disse un po’ irritato. Lo ammetto.. lo avevo fatto solo per irritarlo e c’ero riuscita a pieni voti. Ridacchiai seguita da Lucas e iniziai a mangiare, c’era un silenzio che mi metteva ansia.
-tutto questo silenzio mi mette ansia..- dissi guardandomi intorno.
-la prossima volta invito anche Cosmo e Vanda, i tuoi fanta-genitori!- disse facendo scoppiare a ridere Lucas, era ufficiale.. quel tipo mi stava sul cazzo. Lo guardai con odio profondo mentre lui cercava di trattenere le risate, ma invano dato che scoppiò a ridermi in faccia. Mi alzai dalla sedia molto infastidita e prendendo il mio cornetto salii in camera mia. mangiai il restante del mio cornetto e andai a farmi una doccia, mi vestii con un pantaloncino e una maglietta a maniche corte celeste con sopra dei disegnini. Presi la mia borsa con dentro tutto quello che mi serviva e scesi le scale di fretta, sperando che né Louis né Lucas mi avrebbe visto ma non fu così. Qualcuno mi prese dal braccio bloccandomi contro il muro, mi ritrovai ancora una volta Louis a due millimetri di distanza.
-che vuoi?- sputai acida.
-non te la sei presa vero- disse trattenendo le risate.
-lasciami in pace Louis!-
-perché dovrei farlo?- quasi sussurrò.
-perché non ti sopporto e non sopporto l’idea che da adesso in poi dovrò vivere con te!-
dissi schifata, lo sorpassai ma mi si piazzò davanti Lucas.
-ehi dove vai?- disse sorpreso.
-a farmi un giro!-
-vuoi che veniamo con te?-
-mi diverto di più da sola!-
disse facendogli un sorriso falsissimo e uscendo di casa. Iniziai a camminare per Londra senza sapere dove stessi andando, beh non mi importava poi più di tanto, avrei preferito perdermi che tornare a casa e trovarmi quel ragazzo così squallido che mi faceva ribrezzo solo a focalizzare la sua immagine nella mia testa. senza che me ne accorgessi arrivai al centro di Londra, quale diavolo era la strada per tornare a casa?? Ero fottuta. Beh in quel momento era l’ultimo dei miei pensieri ma il primo dei miei problemi. Incominciai a camminare in mezzo a tutte quella gente mentre guardavo le vetrine delle boutique alla mia destra, entrai in un paio di negozi e mi comprai un po’ di cose. Ben presto si fece ora di pranzo e morivo di fame così decisi di tornare a casa.. l’unica cosa che me lo impediva era.. che non ricordavo la strada. Iniziai a camminare nello stesso lato da dove venivo.. magari riuscivo a ricordare e arrivare a casa. In quel momento tutte le forza della natura erano contro di me e non era una stupida convinzione ma una crudele realtà dal momento che iniziò a piovere a diritto. Incominciai a correre sperando di trovare quella fottuta casa ma non fu così semplice, proprio in quel momento dovetti rispondere al telefono e per miracolo riuscii a prenderlo.
-pronto?-
-ciao Emily..-
-Tyler..-
mi venne un tuffo al cuore sentendo la sua voce.
-scusami.. volevo solo sentire la tua voce..- e chiuse senza che riuscissi a rispondere. Rimasi quasi scioccata da quella telefonata, il cuore iniziò ad accelerare il battito incontrollabilmente. Riposi il telefono nella borsa e senza che me ne accorgessi iniziai a piangere. Per fortuna potevo lo stesso camminare a testa alta dato che quella fottuta pioggia di quella fottuta città coprivano quelle fottute lacrime a causa di un fottuto trasferimento. Odiavo ogni singola cosa di quella città ma ero sicura che prima o poi sarei riuscita anche io a cogliere le bellezze di quella città così meravigliosa, avevo solo bisogno di un po’ di tempo. Ero bagnata fradicia, dalla testa ai piedi e decisi di ripararmi sotto un portico, lì mi suonò ancora il telefono e lo presi incerta, vedendo che era Lucas risposi con ancora la voce che tremava.
-pronto?-
-Amy ma stai piangendo??-
disse subito riconoscendo il mio tono di voce.
-chi io?-
-perché piangi?-
disse arrivando subito al sodo.
-niente.. non preoccuparti..-
-ne parliamo a casa.. quando torni? Sta diluviando!- disse con un accenno di nervosismo nella voce.
-ma va? Non me ne ero accorta sai?- dissi scocciata.
-ti veniamo a prendere, dove sei?-
-n-non lo so..-
-come non lo sai?-
-non conosco nessun posto qui, non so dove sono.. troverò il modo di tornare!-
senza lasciargli il modo di ribattere chiusi la chiamata e appoggiai la testa sulle ginocchia che un momento prima portai al petto. Rincominciai a piangere quasi disperata, ero sola, non sapevo dove andare e dove fossi.. e per di più avevo un disperato bisogno di tornare nella mia città natale! Poco dopo mi sentii una mano sulla spalla e alzai il capo di colpo, incontrando due occhi castani che emanavano dolcezza e tenerezza.
-ehi.. perché piangi?- la domanda giusta era.. perché un estraneo dovrebbe interessarsi a me e alle mie lacrime? Non risposi e lo abbracciai, nonostante non sapessi neanche il nome di quel tipo, avevo bisogno di un abbraccio e lui non si tirò indietro, cosa che pensavo facesse. Mi accarezzò dolcemente i capelli bagnati stringendomi un po’ più forte, nell’intento di calmarmi e dopo un paio di minuti ci riuscì. Si sedette di fianco a me ed entrambi iniziammo a guardare la pioggia che incessante cadeva sull’asfalto.
-perché piangevi?-
-la domanda giusta è.. perché un estraneo si è interessato a me e alle mie dannate lacrime?!-
mi sorrise dolcemente, quel ragazzo aveva un fascino che solo Dio poteva capire cosa scatenava in me.
-non mi piace vedere una bella ragazza piangere, soprattutto senza qualcuno che la consoli- gli sorrisi, poi continuò -come ti chiami?-
-Emily, piacere-
-io sono Liam, piacere mio- ci stringemmo la mano.
-beh.. Emily.. come mai piangevi?-
-non ti offendere Liam.. ma non ti conosco neanche!-
-a volte fa bene sfogarsi con gli estranei, sai?- aveva dannatamente ragione, distolsi lo sguardo dai suoi occhi marroni e lo portai verso l’asfalto poco più avanti di noi.
-si forse hai ragione..-
-problemi di cuore?- appoggiai la testa sulla sua spalla e feci un sospiro.
-non solo.. vedi mi sono trasferita qui ieri sera.. e adesso mi trovo a vivere con un fratellastro che non sopporto.. prima avevo delle amiche, un ragazzo.. adesso non ho niente!-
-mi dispiace.. da dove vieni?-
-New York.. e spero di tornarci presto!!-
-non dire così.. devi solo ambientarti.. vedrai che andrai molto d’accordo con il tuo fratellastro!-
-è quello che mi ha detto anche mio fratello..-

-vedi non sono l’unico a pensarlo!-
-non è facile..-
dissi non convinta.
-anche io ho dovuto lasciare casa mia per trasferirmi qui e odiavo ogni singolo posto di Londra.. poi ho incontrato le persone giuste e ho iniziato a ringraziare il cielo di avermi fatto venire qui!-
-forse hai ragione..-
-non forse.. ho ragione, fidati!-
mi schiacciò l’occhiolino e io gli sorrisi.
-mi ha fatto bene parlarne con te, grazie!-
-è stato un piacere!-
-ha smesso di piovere.. forse è meglio se torno a casa!-

-vuoi che ti accompagno?- mi chiese gentilmente.
-no grazie.. preferisco stare un po’ da sola!-
-okay, beh è stato un piacere conoscerti Emily!-

-anche per me, grazie di tutto Liam!- lo baciai su una guancia, presi le mie buste e incominciai a incamminarmi verso una direzione che non pensavo fosse giusta. Per mia fortuna arrivai di nuovo al centro di Londra e mi chiamò Lucas.


SPAZIO A MEEE
Spero solo che vi sia piaciuto, anche se personalmente non lo trovo un gran che.
recensite e fatemi sapere che ne pensate.
un bacio a tutti

al prossimo capitolo :)

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


and it’s you and me and all of the people
and I don’t know why
I can’t keep my eyes off of you
You and Me- Lifehouse 

Lu: “Emily dove cazzo sei??” disse molto preoccupato.
E: “sto tornando sta tranquillo!!”
Louis: “non è che ti sei persa?!” disse trattenendo una risatina
E: “Louis?”
Lo: “si?”
E: “fottiti coglione” chiusi la chiamata e iniziai a camminare poi mi venne l’illuminazione, chiamai un taxi e una volta che gli dissi l’indirizzo tornai a casa. Dato che non avevo ancora le chiavi suonai il campanello e venne ad aprirmi Lucas.
Lu: “fallo di nuovo e ti incateno qui dentro!!”
E: “davvero Lucas, davvero?” dissi quasi in modo scherzoso, fece un leggero sorriso per poi abbracciarmi forte. Misi le buste in terra e andai in salotto accorgendomi che c’erano tre ragazzi, io mi sedetti vicino a uno dei tre, era riccio e aveva dei bellissimi occhi verdi.
E: “eh voi chi dovreste essere?”
Lo: “sono dei miei amici e saranno qui molto spesso!”
E: “spero solo che non siano come te!” dissi acida con un sorriso falso stampato in faccia.
x: “si vogliono sempre così bene?” disse un biondino a mio fratello.
Lu: “a volte fanno di peggio!” io alzai gli occhi al cielo.
E: “vado di sopra ad ascoltarmi un po’ di musica..” mi alzai ma fui fermata.
Lu: “non tenerla alta come fai sempre!”
E: “non vi accorgerete neanche che ci sono, tranquillo” dissi con un sorrisetto bastardo.
Lu: “sarà altissimo il volume!” disse avvisando gli altri.
E: “no ma che dici?” dissi sarcastica per poi sparire di sopra. Accesi lo stereo e misi la musica a palla ballando e saltando di qua e di là. Dopo una ventina di minuti mi venne fame, anche perché era ora di pranzo, così scesi di sotto e guardando altrove mi avvicinai ai due divani ma inciampai sul tappeto e caddi su un ragazzo e incontrando degli occhi castani, i suoi occhi castani.
E: “L-Liam??” dissi incredula guardandolo negli occhi, ormai in braccio a lui.
Li: “Emily..?” disse più che sorpreso.
E: “n-non ci credo..” dissi incredula.
Li:”quindi.. lui..”
E: “già..”
Li: “e tu..”
E: “già..”
Li: “ora capisco molte cose!”
Lo: “potete far capire anche a noi?”
Lu: “vi conoscete?” ci girammo all’unisono verso di lui per poi guardarci in faccia.
E: “chi noi? no..”
x: “owh ma davvero? E come fate a sapere come vi chiamate?”
E: “beh è molto semplice.. ehm..” lanciai uno sguardo a Liam chiedendogli un aiutino.
Li: “beh.. ehm.. è stata lei a dirmi come si chiama!”
E: “si esatto.. e lui mi ha detto il suo..”
Lu: “no non è vero!” disse capendo il mio tono di voce che mi esce quando mento.
E: “beh comunque non sono fatti vostri..”
Lo: “che sei venuta a fare qui?”
Li: “è anche casa sua questa!” disse Liam difendendomi.
E: “grazie- bisbigliai a Liam- sono venuta per dirti di andare a preparare qualcosa per pranzo, ho fame!”
Lo: “hai le mani, sai dov’è la cucina, muovi quel bel culo che hai e preparati qualcosa” lo guardai sconcertata.
E: “non sei buono a niente- dissi alzandomi -sei proprio inutile!!” dissi andando in cucina. Cercai qualcosa nel frigo e poi nel congelatore, trovai delle patatine fritte e presi una padella.
Li: “ehi..” disse entrando in cucina e facendomi spaventare.
E: “Cristo santo..” dissi mettendo una mano sul petto per lo spavento.
Li: “scusami” disse ridendo.
E: “non preoccuparti..” dissi tornando a fare quello che stavo facendo.
Li: “come va?”
E: “bene..” dissi senza guardarlo.
Li: “davvero?” disse avvicinandosi cautamente.
E: “no.. m-mi da fastidio, non lo sopporto più!” dissi girandomi verso di lui.
Li: “a quanto mi hai detto.. sei qui da ieri sera giusto?”
E: “ehm.. si”
Li: “e già ti sei stufata?” disse accennando una risatina, coinvolgendo anche me.
E: “già..” dissi abbassando lo sguardo e girandomi e continuando a preparare le patatine.
Li: “per lo meno ti ha fatto un complimento!”
E: “e quale sarebbe?”
Li: “ti ha detto che hai un bel culo..”
E: “e questo dovrebbe rallegrarmi?”
Li: “beh.. ha ragione dai” disse bisbigliando, sperando che io non lo sentissi.
E: “dillo di nuovo e te ne pentirai amaramente!” dissi girandomi e puntandogli contro la forchetta che avevo in mano, lui si mise a ridere e abbassò la testa colpevole.
Li: “non pensavo mi sentissi, scusa” disse imbarazzato e trattenendosi dal ridere.
E: “non fa niente- misi le patatine in tavola con l’aggiunta di uova strapazzate- pranzi con me?” dissi invitandolo.
Li: “okay, devo dire che..  mangi sano!”
E: “mm.. si oggi mi tengo leggera!” dissi ridendo, facendo unire anche lui. Iniziammo a mangiare e ridere come degli idioti fino a quando un biondino si sedette vicino a me e iniziò a mangiarsi le MIE patatine.
E: “no ma fai pure con calma eh!” dissi al biondino.
lui: “grazie!” e continuò a mangiare, io accennai una risatina.
Li: “fa sempre così!” mi disse.
E: “buono a sapersi!”
lui: “allora.. come fate a conoscervi?” disse guardando prima Liam e poi me.
Li: “perché invece di fare domande non ti presenti?” lui annuì e si girò verso me.
lui: “sono Niall Horan” mi porse la mano e io la strinsi.
E: “è un piacere conoscerti.. ladro di patatine!” aggiunsi ridendo, coinvolgendo anche gli altri due. Era davvero un bel ragazzo, alto, biondo, occhi azzurri.. cazzo io amo gli occhi azzurri! Continuammo a mangiare e ridere con il biondino e iniziai a conoscerli meglio, per esempio scoprii che Niall era irlandese, un pezzo di figo irlandese devo aggiungere. Finito il pranzo tornammo in salotto e c’era Louis con i suoi due amici che giocavano con la play station, ero innamorata pazza di quel coso ma non volevo darlo a vedere.
E: “mio fratello?”
x: “è uscito” mi disse un ragazzo che sembrava misterioso, abbastanza taciturno e dannatamente figo. Aveva gli occhi marroni, capelli castani e il braccio destro con dei tatuaggi, mi ispirava simpatia quel ragazzo.
E: “okay..” il moro restò a guardarmi per un paio di minuti e io ricambiavo il suo sguardo, poi dissi “hai intenzione di fissarmi ancora per molto?” dissi con un velo d’ironia, si mise a ridere.
lui: “comunque io sono Zayn Malik, piacere”
E: “piacere mio” mi strinse la mano.
x: “io sono Harry Styles” anche lui mi strinse la mano.
E: “sarà difficile ricordarsi tutti questi nomi”
Lo: “il mio non penso te lo scorderai mai!” disse ironicamente con un sorrisino bastardo sulle labbra.
E: “come potrei scordarmi il nome della persona che odio di più in questo momento?” dissi con lo stesso sorrisino.
N: “queste si che sono dimostrazioni d’affetto!” disse ironico, mi misi a ridere e continuai a guardare la partita di calcio che stavano giocando con la play.
Lo: “ti stai annoiando?” mi disse.. mi sorprese quella domanda, me lo disse senza secondi fini, almeno è quello che pensavo.
E: “no, perché?”
Lo: “no così..” riprese a giocare e finita la partita iniziarono a litigare per chi doveva giocare.
Li: “che ne dici se andiamo a farci un giro?”
E: “mi porti a visitare Londra?” dissi quasi disgustata.
Li: “ti piacerà, fidati!” mi schiacciò l’occhiolino ed annuii, mi alzai andai a prendere la macchina fotografica e senza che gli altri se ne accorgessero uscimmo di soppiatto dalla casa.
E: “ma fanno sempre così?”
Li: “a volte fanno di peggio!” lo guardai quasi impaurita e si mise a ridere.
E: “e tu sei così?”
Li: “non lo so.. dimmelo te!”
E: “non ti conosco abbastanza per saperlo” dissi facendo spallucce.
Li: “beh ottimo motivo per conoscermi!” disse sarcastico.
E: “ci penserò su” dissi scherzando. Iniziammo a girare per Londra, mi portò ovunque e ci divertimmo un sacco, ridemmo tutto il pomeriggio, mi trovavo bene con lui, era davvero bello e ogni volta che mi guardava sentivo come un tuffo al cuore, che mi stava succedendo?? Mentre tornavamo a casa mi accorsi che un locale lì vicino la sera stessa dava una festa così chiesi a Liam di accompagnarmi.
E: “Liam?”
Li: “si?”
E: “senti.. non è che.. mi faresti un favorino?”
Li: “dipende..” gli indicai il volantino che diceva della festa e lui si girò a guardarmi.
E: “ci andiamo?? Ti prego!!” dissi implorandolo, lui si mise a ridere.
Li: “che mi dai in cambio?”
E: “ehm.. la mia compagnia non ti va bene?” ci mettemmo a ridere insieme, Dio se era bello!
Li: “okay ti porto io!” gli saltai al collo abbracciandolo.
E: “grazie!!” lui mi sorrise.
L: “ora torniamo a casa che è tardi.. tuo fratello mi ucciderà!”
E: “si molto probabile.. sempre se è già tornato!”
L: “io intendevo Louis!”
E:”Louis?- cambiai umore e mi fermai -non voglio tornare a casa..”
L: “come scusa?”
E: “sono sicura che litigheremo ancora e mi sono stancata!” mi accarezzò una guancia.
Li: “non per forza..” mi sorrise dolcemente e ricambiai, ma ero sicura che avremmo litigato ancora..
Arrivammo a casa e mi aprì Niall, il quale mi sorrise, io ricambiai e andai in salotto, trovando Louis con un mio album fotografico, cazzo c’erano cose private lì dentro! Glielo strappai dalle mani più che infuriata, mio fratello non era ancora tornato evidentemente.
E: “chi ti ha dato il permesso di entrare in camera mia??” dissi incazzata nera.
Lo: “era in giro..”
E: “in giro?? Era sul mio comodino, non era in giro razza di coglione!” dissi colpendolo con esso.
Lo: “che sarà mai..” disse indifferente.
E: “giuro che sta sera ti spacco la faccia!” mi avvicinai intenta a picchiarlo ma Liam mi prese da dietro e mi tirò su di peso, non permettendomi di avvicinarmi a Louis.
Lo: “sei sexy in costume!” disse provocandomi.
E: “sei un bastardo!” dissi con le lacrime agli occhi, mi liberai dalla presa di Liam e scappai di sopra sbattendo la porta molto violentemente.
Li: “perché ti comporti così?? Sta già soffrendo di suo ma ti stai davvero impegnando a fondo a renderle tutto questo cambiamento un incubo, complimenti!!” urlò a Louis in mia difesa e salì le scale, venendo a bussare alla mia porta.
Li: “Emily..- nessuna risposta- sono Liam.. mi fai entrare? –ancora nessuna risposta- Amy.. per favore!”
E: “lasciami sola!” dissi singhiozzando.
Li: “non ti lascerò mai sola, hai capito?” sorrisi appena.
E: “Liam.. ho bisogno solo di stare un po’ sola..”
Lo: “Emily..- sentii la voce di quello stronzo, iniziai a piangere silenziosamente più forte e non risposi- “forse ho esagerato un pochino.. scusa..”
E: “Louis.. fottiti! Sei la peggior persona che abbia mai conosciuto!”
Lo: “lo so.. perdonami..” disse dispiaciuto.
E: “Liam portalo via.. ti prego!” sentii dei mormorii e poi dei passi che se ne andarono, mandai un messaggio a Lucas.

-ho bisogno di te e del gelato!-
-corro tesoro!-
 è per questo che amo mio fratello!

-Louis
forse avevo esagerato un pochino, forse non dovevo entrare in camera sua.. forse non avrei dovuto prendere il suo album.. forse non avrei dovuto nascondermi una delle sue foto.. ma cazzo è così bella quella ragazza! Forse non dovrei pensare queste cose.. in fondo è una specie di sorella, forse non dovrei trattarla in questo modo però mi piace il suo carattere da dura, forse.. mi sono rotto le palle di tutti questi forse, dovrei solo chiederle scusa e rincominciare d’accapo.
tornai in salotto e tutti mi fissavano, ero a disagio e odiavo quella situazione.
Lo: “che volete??” dissi scontroso.
N: “questa volta hai esagerato davvero!”
H: “dovresti chiederle almeno scusa!”
Lo: “ci ho già provato!”
Z: “non mi sorprende il fatto che non ti abbia aperto!”
Lo: “così non mi aiuti per niente!” dissi a Zayn, poco dopo si aprì la porta d’ingresso, era Lucas.
Lu: “dov’è Amy?”
Lo: “è di sopra..”
Lu: “che le hai fatto?”
Lo: “non volevo farla piangere, davvero!!” dissi dispiaciuto, lui mi guardò male e salì le scale, raggiungendo la stanza della sorella, perché sono così idiota?
-Emily
affondai la testa nel cuscino e continuai a piangere, lo odiavo, non volevo più vederlo.. anche se sarebbe stato difficile dato che viviamo sotto lo stesso tetto. Sentii bussare ancora.
Lu: “Emily, sono io, mi apri?” mi alzai e andai ad aprirgli saltandogli addosso e abbracciandolo. Chiuse la porta con il piedi alle sue spalle e iniziò ad accarezzarmi i capelli affettuosamente.
Lu: “che cosa è successo?”
E: “Louis.. quel tipo è entrato in camera mia, sbaglio enorme, sai quanto ci tengo alla mia privacy e che in camera mia non deve entrare nessuno se non sotto il mio permesso e questo è già un motivo per incazzarmi davvero, poi ha toccato le mie cose e ha sbandierato ai suoi amici le mie foto al mare, quando ero in costume.. se è ancora vivo è solo merito di Liam!!” dissi mentre mangiavo del gelato.
Lu:”a proposito di Liam.. oggi siete usciti no?” dissi con un sorrisino.
E: “ve ne siete accorti?”
Lu: “beh.. si! Che avete fatto?”
E: “mi ha portato a visitare Londra..”
Lu: “bella?”
E:”si, tantissimo!”
Lu: “tu sai che mi puoi dire tutto vero?”
E: “qual è la domanda?” dissi ormai conoscendo i suoi atteggiamenti.
Lu: “ti piace?” disse quasi sottovoce per evitare che se qualcuno ci stesse origliando ci sentisse.
E: “perché parli così?” dissi imitando il suo tono.
Lu: “Amy non cambiare discorso!” disse ridendo, coinvolgendo anche me e facendomi diventare rossa.
E: “non lo so.. è carino.. è simpatico.. mi ha aiutato..”
Lu: “aiutato a fare che?”
E: “ah.. ehm.. mi ha chiamato Tyler e mi ha consolato..”
Lu: “ancora quel tipo? Ma non ti aveva lasciato?”
E: “molto delicato Lucas, davvero! Si ma continua a chiamarmi!”
Lu: “scusa!”
E: “beh ora è meglio se te ne vai!”
Lu: “perché?”
E: “mi devo cambiare!”
Lu: “per andare dove?”
E:”esco.. con Liam..” dissi arrossendo.
Lu: “okay!” disse ridendo, uscì dalla stanza e mi fiondai nel mio armadio nella ricerca di un vestito. Mi arrivò un messaggio e andai a vedere chi era, numero sconosciuto.

-ti vengo a prendere tra venti minuti, un bacione. Liam-

sorrisi senza capire il motivo e andai a cercare un bel vestito da mettere. Ne trovai uno nero, corto e stretto al seno ma morbido sui fianchi, con una cinta bianca sotto al seno e dei tacchi bianchi. Mi cambiai e mi misi un filo di trucco, presi la mia borsa con dentro i soldi, il telefono, portafoglio e tutto quello che mi serviva e scesi di sotto, appena arrivai davanti al salotto tutti mi guardavano e Louis sembrava si fosse incantato, per fortuna qualcuno suonò alla porta e andai io.


CALL ME SPACEMAN (?)

Vi ripeto.. non so che cazzo centro ma mi piace.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Ma vogliamo parlare del fatto che Emily si sia trovato Liam nel salotto di casa dopo che gli ha detto tutti i suoi problemi?? 
Spero davvero che continuerete a leggere questa FF e che RECENSITE vi prego.
Un bacione.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Invece di sentirti in colpa
o cercare scuse per delle azioni negative compiute in passato,
incomincia ora ad agire positivamente.
–Jim Morrison

 



Suonarono alla porta e andai ad aprire, mi trovai davanti Liam, bello come sempre, con una camicia bianca e dei jeans neri, era la perfezione in persona. Mi sorrise e io ricambiai per poi baciargli una guancia, lo feci entrare in casa e mi piombò alle spalle Lucas.
E: “vuoi qualcosa?”
Lu: “sapere dove andate!”
E: “i-in un locale.. avvisa tu la mamma..” mi guardò un po’ storto come se non volessi mandarmi.
Lo: “Liam è molto affidabile, non preoccuparti!” disse intromettendosi Louis e battendo una pacca sulla spalla di mio fratello, guardandomi ancora da capo a piede.
Lu: “cercate solo di non tornare tardi..”
E: “si papà!” dissi sarcastica e con tono scocciato, ci mettemmo a ridere e mi abbracciò, lì mi accorsi che mi mancava qualcosa.
E: “oh mio Dio..” dissi staccandomi di colpo molto preoccupata.
Li: “che c’è?”
E: “il mio bracciale! Dov’è finito??!” dissi guardandomi il polso.
Li: “oggi non avevi nessun bracciale!”
E: “è impossibile.. allora.. sta mattina c’era.. quando siamo usciti non c’era più.. deve essere per forza in sala!” dissi dirigendomi a passo veloce, iniziai a guardarmi intorno, poi feci alzare tutti.
H: “ma che cerchi??”
E: “un bracciale con dei ciondoli, lo avete visto??”
Z: “ti diamo una mano a cercarlo!”
E: “grazie!”
Lu: “ma è quello che ti ha regalato papà?” io annuii dispiaciuta e continuai a cercare.
N: “è questo??” disse tirandolo fuori da una fessura del divano.
E: “SI!!” dissi felice e saltandogli addosso contenta. “grazie mille!!” lo abbracciai e lui mi sorrise.
Li: “andiamo??” io annuii e mi avvicinai, poi mi girai e dissi “grazie mille!!” gli sorrisi e me ne andai. Liam mi prese per mano e mi portò alla sua auto.
E: “non sapevo guidassi!” dissi sorpresa.
Li: “non sai tante cose!”
E: “per esempio?”
Li: “per esempio che vivo con mia zia ma non c’è quasi mai!”
E: “e come mai..?”
Li: “i miei non vivono qui ma dato che volevo studiare in questa scuola mi hanno fatto venire da mia zia” disse indicandomi la sua scuola dato che ci passammo davanti.
E: “anche io andrò lì!”
Li: “anche gli altri vanno qui e molto probabilmente anche tuo fratello!”
E:”già.. ma quanti anni hai?”
Li: “18.. tu dovresti essere la più piccola tra di noi.. insieme ad Harry!”
E: “Harry è il ricciolino giusto?”
Li: “si, lui!” disse ridendo.
E: “quindi potremmo essere in classi insieme? Beh almeno conoscerò qualcuno!” arrivammo dopo una ventina di minuti ed entrammo in questo locale, nel quale Liam salutò il proprietario.
E: “lo conosci?”
Li: “no mi piace salutare gli estranei!” disse ironicamente.
E: “ah ah ah molto simpatico!”
Li: “dai che sto scherzando!!” disse mettendo un braccio sulle mie spalle. Andammo a sederci su dei divanetti e ordinammo una coca cola da dividere, non mi andava di bere e a quanto pare neanche a lui.
E: “non bevi?” scosse la testa.
Li: “tu?”
E: “ho meno di diciassette anni.. non potrei comunque!”
Li: “ah è vero, sei ancora piccolina!!” disse scherzando.
E: “finiscila!” dissi ridendo poi ripresi “grazie per oggi”
Li: “a cosa ti riferisci?”
E: “a tutto, come per esempio per non aver detto a tutti di questa mattina..”
Li: “ho pensato che non volessi dirlo a tutti..”
E: “già.. soprattutto a degli estranei!”
Li: “anche io ero un estraneo!” disse ridendo e mi unii a lui.
E: “era diverso.. avevo bisogno di qualcuno che mi confortasse e una spalla su cui piangere.. e tu eri lì per me.. non ti avrei mai mandato via!” mi sorrise e poi mi abbracciò, ma restai con la testa sulla sua spalla.
Li: “c’è un tipo che ti fissa da quando siamo entrati.. perché non vai a parlarci?” me ne accorsi anche io.
E: “n-non è il mio tipo..”
Li: “e qual è il tuo tipo?”
E: “un po’ più semplice.. senza la cresta alta due metri e soprattutto non verde!” dissi ridendo.
Li: “capito!” disse ridendo.
E: “c’è una ragazza che ti fissa.. vuoi che me ne vada così si avvicina?” dissi indicandola con lo sguardo (?) lui si girò a guardarla e scosse la testa.
Li: “anche io preferisco le persone un po’ più semplici.. senza tutto quel trucco e carta igienica nel reggiseno!” scoppiai a ridere.
E: “e io che pensavo di infilarmela!” dissi scherzando. Continuammo tutta la sera a ridere e scherzare e alla fine lo trascinai in pista e iniziammo a ballare, verso le tre del mattino mi accompagnò a casa.
E: “vuoi rimanere? È tardi e non penso che al padre di Louis dia fastidio!”
Li: “non importa, abito qui vicino!”
E: “come vuoi tu.. beh grazie, mi sono divertita tanto!”
Li: “anche io!” mi sorrise, gli stampai un bacio sulla guancia ed entrai in casa, sotto il suo sguardo attento, era così dolce e buono quel ragazzo con me! andai verso le scale ma mi accorsi che qualcuno russava sul divano, così mi avvicinai scorgendo la figura di.. Louis?
E: “Louis?” dissi svegliandolo.
Lo: “Emily..” disse tirandosi su.
E: “che ci fai qui? Sono le tre del mattino!”
Lo: “ti stavo aspettando.. però mi sono addormentato..”
E: “ora andiamo a dormire..” mi voltai ma Louis mi prese una mano fermandomi.
Lo: “Amy.. scusa per oggi..” disse a testa bassa.
E: “ne parliamo domani.. adesso è tardi..” salimmo di sopra e una volta che mi misi il mio bel ‘pigiama’ andai a dormire. Dormii fino a tardi e fui svegliata molto bruscamente.
Lo: “Emily!! Alzati!!” mugugnai qualcosa rigirandomi nel letto. “devo usare le maniere forti?”
E: “sparisci Louis!” se ne andò per qualche minuto e quando tornò mi buttò addosso un secchio d’acqua gelida, mi tirai su di colpo.
E: “LOUIS!!!” urlai incazzata, era piegato in due dalle risate. “E’ MEGLIO SE INIZI A CORRERE!!” mi alzai di colpo buttando tutti all’aria e iniziai a rincorrerlo fino ad arrivare davanti al salotto, mi buttai su di lui facendolo cadere per terra e io caddi a cavalcioni su di lui, cercai di schiaffeggiarlo ma mi teneva i polsi e riuscivo a fare ben poco, fino a quando qualcuno attirò la mia attenzione.. Liam.
Li: “ehm.. ragazzi?? Che state facendo??” ci girammo verso di lui e mi accorsi che c’erano tutti i ragazzi che ci guardavano.
E:”ehm.. buongiorno!” dissi sorridendo, Louis approfittò del momento e capovolse la situazione, mettendosi su di me.
E: “Louis togliti!”
Lo: “ora è il mio turno!” iniziò a farmi il solletico e torturarmi, nessuno e ripeto nessuno aveva intenzione di soccorrermi ._. poco dopo per fortuna si fermò tenendomi i polsi.
Lo: “chiedi scusa!”
E: “sei tu quello che deve chiedere scusa!” dissi buttandolo via da me e alzandomi.
E: “grazie per l’aiuto ragazzi, davvero! Senza di voi non so come avrei fatto!” dissi sarcastica.
Lo: “si si ora va a fare da mangiare donna!” mi ordinò, io assottigliai gli occhi fulminandolo con lo sguardo.
E: “tu non mi dai ordini, hai capito?” dissi uccidendolo con lo sguardo.
Lo: “vuoi vedere?” disse avvicinandosi con il mio stesso sguardo, non feci in tempo a rispondere che mi prese in stile principessa e mi portò nel suo giardino, in prossimità della sua piscina.
Lo: “chiedi scusa!”
E:”che cosa?? Sei sempre tu che devi chiedere scusa a me!”
Lo: “ti butto il piscina se non lo fai!” mi strinsi al suo busto spaventata.
E: “no non lo fare!” dissi terrorizzata.
Lo: “perché non dovrei?”
E: “n-non so nuotare!” mi guardò stupito ma cambiò subito espressione!
Lo: “no non è vero!” detto ciò mi buttò dentro.. il problema era che.. io davvero non sapevo nuotare! Quel testa di cazzo mi buttò al centro della piscina e iniziai ad agitarmi e lui che faceva? Rideva ._.
E:”Louis!!” cercai di dire, o meglio urlare, mentre andavo continuamente sott’acqua. Persi i sensi e non ricordo cosa successe dopo.
-Louis
mi disse che non sapeva nuotare.. pff una scusa peggiore non poteva dirla! La lanciai ugualmente, sicuro del fatto che sapesse nuotare ma iniziò ad agitarsi e non restava a galla, per un primo momento era divertente.. ma non quando perse i sensi. Mi tolsi la maglietta e mi buttai, prendendola e portandola a galla.. forse avevo leggermente esagerato.. volevo solo divertirmi non affogarla. Non sapevo che fare ma per fortuna riuscii a farla svegliare facendole sputare l’acqua che aveva ingerito.. feci un sospiro di sollievo ma sembrava alquanto terrorizzata da me.. come biasimarla. Era ancora sdraiata davanti a me e senza esitare le presi il busto e l’abbracciai.
Lo: “scusa.. non pensavo stessi parlando sul serio.. mi hai fatto prendere un colpo..” dissi sul punto di piangere.
E: “che cosa?? Io che devo dire che stavo affogando??!!” disse furiosa e spingendomi via.
Lo: “volevo solo divertirmi un po’..”
E: “che bel modo di divertiti!” disse alzandosi.
Lo: “mi dispiace..” la abbracciai anche senza il suo consenso ma alla fine ricambiò il mio abbraccio.
E: “dopo neanche una settimana hai già tentato l’omicidio.. tra un mese cosa farai?” sussurrò, io accennai una risatina.
Lo: “mi dispiace..”
E: “portami in camera..” disse distrutta, la presi in braccio e la porta in camera sua.
E: “ehm Louis..?” disse prima che chiudessi la porta, mi affacciai aspettando che mi dicesse qualcosa.
E: “te la farò pagare, lo sai vero?” sorrisi appena ed uscii, scendendo in cucina dagli altri.
Z:”che è successo??” disse vedendomi ancora tutto bagnato.
Lo: “ho dovuto fare l’eroe”
Li: “in che senso?” disse un po’ freddo e guardandomi un po’ male.
Lo: “uhm.. no niente”
N: “che le hai fatto??” disse anche lui con lo stesso sguardo di Payne
Lo: “non sono affari vostri, è mia sorella e faccio quello che mi pare!” dissi puntandogli il dito contro.
Li: “non è tua sorella e finché i vostri genitori non si sposano non siete neanche fratellastri, senza contare il fatto che la tratti malissimo quindi sputa il rospo, sono stato abbastanza chiaro?” disse molto irritato.
Lo: “non le ho fatto niente, è di sopra ancora tutta intera!”
H: “beh quando finite di litigare.. possiamo decidere che cosa facciamo oggi pomeriggio?”
N: “piscina??”
Z:”ma anche no!”
Li: “dai Zayn, alla fine ti diverti sempre!”
Lo: “vado a cambiarmi!” salii di sopra mentre i ragazzi mi aspettavano in salotto.
-Emily
era ufficiale.. odiavo Louis più che mai.. era arrivato addirittura a farmi affogare! Mi feci una doccia super veloce, mi legai i capelli ancora bagnati e mi misi un pantaloncino e una canotta e scesi giù, trovando tutti sul divano che parlavano, mi sedetti vicino a Niall.
N: “ehi!” mi salutò.
E: “buondì..” dissi accendendo la tv.
Li: “vieni anche tu?” feci finta di non sentirlo e continuai a guardare la tv, ma Niall mi strappò il telecomando dalle mani e me la spense, io mi girai verso di lui con sguardo interrogativo.
N: “ti ha fatto una domanda!” disse indicando Liam.
E: “che sarebbe?” dissi guardando Liam.
Li: “vieni con noi?”
E: “ehm.. no”
Z: “ma non sai neanche dove!”
E: “perché, farebbe la differenza?”
H: “dai ti divertirai!”
E: “la risposta è sempre e comunque no.. ora mi ridai il telecomando?” dissi a Niall, lui scosse la testa e io cercai di prenderlo ma invano.
E: “okay.. dove andate?” dissi sbuffando.
N: “piscina.. ci divertiremo!” spalancai gli occhi.
E: “ottimo motivo per non venire con voi!” mi alzai di fretta per evitare questo discorso ma fui preceduta dal braccio di Niall che mi ostacolò facendomi cadere sul divano.
N: “perché?” lo guardai come se volessi  ucciderlo.
E: “non so nuotare..” bisbigliai senza fargli capire un tubo.
Li: “eh..?” disse confuso.
E: “non so nuotare!!” dissi ad alta voce.
Z: “oh benvenuta nel club!” disse facendomi un cenno con la mano.
E: “anche tu..?” lui annuì e io continuai “eppure sembri il classico bad boy che sa fare tutto”
Z: “oh davvero?” disse felice di questo.
E: “già..” dissi ridendo.
Z: “e a te piacciono i bad boy?” disse guardandomi con uno sguardo strano, io deglutii.
E: “ehi ma questo ma è un telefono?? Vado io!!” mi alzai di fretta con una scusa banale e me ne andai. Salii di sopra e chiamai Lucas, possibile che spariva sempre??
Lu: “Tesoruccio! Come stai?”
E: “ruffiano che non sei altro! Dove sei?”
Lu: “s-sono uscito..”
E: “se sei con una ragazza potrei anche pensare di perdonarti..”
Lu: “devo andare, ciao tesoro!” e mi chiuse in faccia. Ruffiano ._. dovetti per forza scendere di sotto e trovai tutti pronti che stavano per andarsene.
E:”sii!!! Starò in pace per un pomeriggio intero, quasi mi commuovo!” dissi scherzando.
Li: “goditi questo assoluto riposo” disse baciandomi la testa, abbassai lo sguardo imbarazzata.
N: “andiamo al mare?”
Lo: “al mare?” chiese stranito.
N: “si.. ci sarà più strada da fare ma sarà più divertente!”
Lo: “okay” disse facendo spallucce, uscirono e Louis mi prese in disparte, portandomi in cucina e sbattendomi al muro, molto violentemente.
Lo: “sta lontano dai miei amici e soprattutto da Liam!!” disse incazzato nero, lo guardai terrorizzata, pronta a scoppiare a piangere.
E: “vattene.. ti prego” abbassai lo sguardo e cercando di non farmi vedere mi asciugai una lacrima che mi sfuggì. Se ne andò un po’ confuso e io mi buttai sul divano scoppiando a piangere. Perché piangevo ancora? Dovevo passarci sopra.. ma una ferita così grande è difficile da far sparire. Sentii aprire la porta e mi tirai su, asciugandomi tutte le lacrime e facendo finta di niente.
N: “ehi.. tutto bene?” mi disse Niall avvicinandosi, abbassai il capo incominciando ancora a piangere, mi abbracciò subito.
N: “che ti ha fatto sta volta Louis?” lo abbracciai più forte e mi staccai poco dopo.
E: “non preoccuparti.. come mai sei tornato?”
N: “avevo lasciato il telefono qui.. mi dici perché piangi?”
E: “niente davvero..”
N: “Emily avanti.. ci sono solo io qui, puoi parlarmi di quello che vuoi!” lo guardi negli occhi e annuii.
E: “qualche anno fa.. anzi.. due anni fa, sono stata picchiata dal mio ex ragazzo e Louis prima.. mi ha ricordato i suoi atteggiamenti..”
N: “che cosa ha fatto?”
E: “Tyler o Louis?”
N: “Tyler è il tipo che ti ha picchiato?” annuii “mi riferivo a Louis”
E: “mi ha sbattuto violentemente al muro e mi ha urlato contro di stare lontano da voi.. soprattutto da Liam.. che poi non ha un senso quello che ha detto, ci sono uscita sola una volta.. non ho firmato un contratto di matrimonio con lui!”
N: “sai cosa devi fare? Cambiati, vieni con noi e distraiti, se Louis ti dice qualcosa ci penso io ma non ti lascerò qui a casa da sola, capito?”
E: “no Niall.. darei solo fastidio!”
N: “non dai fastidio, quindi vai a metterti il costume e vieni con noi o sarò costretto a obbligarti a metterlo!”
E: “okay, grazie!” gli sorrisi e andai a mettermi un costume, con sopra un pantaloncino e una canotta, presi tutto il necessario e scesi giù con i miei occhiali da sole.
N: “andiamo dai” mi sorrise e intrecciando la sua mano alla mia mi portò nella macchina di Louis.
Lo: “Niall cazzo!! Hai detto che prendevi il telefono non Emily!!”
N: “l’ho convinta a venire!” disse felice di ciò che aveva fatto.
Lo: “ma te l’ha forse chiesto qualcuno di farlo??” disse irritato al massimo.
N:”ehm.. si, Liam!” io arrossii e abbassai lo sguardo mentre Liam gli tirava un calcio.
E:”se do fastidio me ne vado!” Niall mi prese per un braccio non facendomi muovere.
N: “non vai da nessuna parte, non ti lascerò a casa da sola in quello stato!”
H: “quale stato?” chiese confuso.
E: “ehm.. no niente, possiamo partire??” chiesi ormai senza pazienza di aspettare. Partimmo e dopo quel viaggio stressante arrivammo in spiaggia e ci sistemammo  in un posto non molto isolato, a dirla tutta io mi sistemai, loro buttarono tutto al vento e si gettarono in acqua. Mi spogliai e iniziai a prendere il sole mentre quei cinque cretini si schizzavano l’acqua a vicenda. Mi arrivò una palla addosso e un cane che iniziò a leccarmi il viso, così mi tirai su notando che un ragazzo, un gran bel ragazzo si era avvicinato per la palla e prese in braccio il cane.
x: “scusami”
E: “no ma figurati” il ragazzo aveva gli occhi azzurri, un po’ come quelli di Louis e Niall, capelli castani come quelli di Liam e avevo un bellissimo sorriso, come quello di Zayn. Era la perfezione in persona.
x: “io sono Dylan” mi tese la mano e io la strinsi e senza accorgermene mi tirò su, aveva certi muscoli!
E:”Emily, piacere!” mi sorrise, era davvero bello!
D: “come mai sola?”
E: “non sono sola..”
D: “ah peccato.. volevo invitarti a giocare con me a beach volley e con i miei amici..”
E:”beh.. ripensandoci.. vengo volentieri” dissi guardando quei cinque cretini che mi fissavano, presi sottobraccio Dylan e ridendo andammo dai suoi amici.
D: “ragazzi lei è Emily, Amy loro sono Cooper, Lee, Kevin e Jason”
E: “piacere!” sorrisi a tutti e iniziammo subito a giocare a palla, erano davvero bravi e belli! Dopo tante risate e abbracci.. alla fine vincemmo io, Dylan e Lee. Andarono tutti a farsi un bagno mentre io e Dylan iniziammo a camminare lungo la riva fino a quando arrivò Niall furibondo.
 

HOLAAAAAAAAA

Spero vi sia piaciuto.
Niall furibondo? sarà geloso? mlmlml :33
RECENSITE mi raccomando.
Al prossimo capitolo peipi 
Adioooooooss
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Se sei triste e vorresti morire,
pensa a chi è triste e vorrebbe vivere
ma sa di dover morire.

-Jim Morrison

-Niall


era tutto tranquillo, noi stavamo facendo il bagno, Emily giocava a beach volley con un tipo mentre Liam non le staccava mai e dico mai gli occhi di dosso, mi avvicinai a quest’ultimo.
-ehi amico.. o le parli o fai finta che non ti importa!-
-non capisco di che cosa stai parlando..- disse evitando il mio sguardo, mi accertai che gli altri non riuscissero a sentirci e mi espressi apertamente.
-si vede lontano un chilometro che ti piace Emily!-
-cosa??- disse girandosi preoccupato verso di me, risi.
-oh avanti, vuoi forse negarlo?- lui annuì -si vede che stai morendo dalla gelosia! Quindi.. o le parli chiaramente o non la guardi così insistentemente e fai finta di niente!-
-a me non piace Emily!!-
-disse il tizio che non fa altro che guardarla e quando lei incontra il suo sguardo si sente in imbarazzo, che non fa altro che parlare di lei e..- non mi lasciò finire.
-si si ho afferrato il concetto, grazie!- risi.
-secondo me.. anche lei è attratta da te..-
-dici sul serio??- disse con un leggero sorriso sulle labbra.
-si ma.. dato che a te non piace.. ci provo io!- dissi scherzando, mi afferrò subito per un braccio.
-non ti avvicinare neanche con il pensiero a lei!- disse serio, scoppiai a ridere.
-stavo solo scherzando imbecille!-
-beh io ti avviso comunque!- si girò e uscì dall’acqua, lo seguii ridendo.
-beh comunque dovresti parlarle lo stesso.. dato che quel tipo ci prova con lei!-
-è la sorella di Louis, si incazzerebbe-
-lo hai detto anche tu che non è sua sorella e per di più non si sopportano, secondo me faresti solo un favore a Emily se la frequentassi.. magari iniziate ad uscire come amici come avete già fatto e poi magari.. sboccia l’amore!- scoppiai a ridere.
-smettila di prendermi per il culo Niall!- disse stendendosi al sole.
-se vuoi vado a indagare- dissi con un sorrisino, lui si girò verso di me.
-se mi metti nei casini ti uccido!-
-sta tranquillo, dopo le parlerò in disparte!- dissi ridendo e sedendomi sul mio telo.
-grazie!- mi sorrise e iniziò a prendere il sole, fino a quando arrivò Zayn a infastidirlo, sembravano due bambini. Iniziò a squillare un telefono e dato che non era di nessuno dei presenti e non ci era famigliare pensai fosse di Emily, e così era. Non rispondemmo ma ricevette altre due chiamate consecutive e pensai fosse importante, così frugai nella sua borsa e risposi io.
-pronto?
-chi sei?-
-Niall, tu chi sei?-
-Tyler.. dov’è Emily??-
 a quel nome sentii la rabbia ribollire.
-quindi sei tu il bastardo?- dissi con tono duro, facendo girare sia Zayn che Liam.
-mm.. dipende..-
-sei tu quello che ha fatto del male a Emily?
- dissi nero dalla rabbia.
-non l’ho mai sfiorata con un dito, te lo posso giurare!- disse disperato.. a questo punto non sapevo più a chi credere, rimasi in silenzio e continuò-la amo troppo per farle del male, mi devi credere!-
-ti farò richiamare- dissi freddamente e chiudendo il telefono, quella ragazza mi doveva delle spiegazioni, non poteva avermi mentito in quel modo, non sembrava ragazza capace di queste cose.. non poteva essere così.. falsa. Mi alzai incazzato più che mai e buttai bruscamente il telefono nella borsa di Amy.
-che succede??- mi disse Liam fermandomi.
-lasciami, quella ragazza mi deve delle spiegazioni!-
-perché?- mi chiese Zayn.
-perché ve lo dico io!- mi staccai bruscamente dalla presa di Liam e mi incamminai furibondo verso Emily, che passeggiava in riva al mare con un tipo che vidi a scuola un paio di volte, evidentemente abitavamo nella stessa zona.
-Emily!!!- urlai attirando l’attenzione dei due e di alcuni bagnanti.
-si?- disse innocentemente.
-mi fai schifo- dissi senza contegno-dovresti farti schifo da sola, sei spregevole e ripugnante, vergognati!- mi guardò molto confusa e triste per quello che le dissi.
-c-che ho fatto??- disse con gli occhi lucidi, mi dispiaceva dirle quelle cose ma non riuscivo a tollerare il fatto che mi avesse mentito in quel modo.
-mi hai mentito e io cretino che avevo creduto alle tue stupide lacrime, dimmi solo perché?-
-n-non capisco di cosa stai parlando.. Dylan ci lasci soli- disse al tizio di fianco a lei.
-okay.. torno dove eravamo prima..- le diede un bacio sulla guancia come se si conoscessero da anni.
-puoi spiegarmi?- disse trattenendo le lacrime.
-sei tu quella che deve spiegare a me!-
-non ho la più pallida idea di cosa tu stia dicendo.. come faccio a spiegarti??-
 disse asciugandosi quella piccola lacrima che solcò le sue guancie leggermente pallide.
-ti suonava il telefono e dato che continuava a squillare ho pensato fosse importante.. era Tyler e mi ha detto che non ti ha mai sfiorato con un dito!- abbassò il capo per non farsi vedere mentre si asciugava altre lacrime, poi mi guardò dritto negli occhi.
-non ti ho mentito.. hai semplicemente sbagliato Tyler!-
-uhm?-
 dissi confuso.
-sono stata con due Tyler diversi.. il primo è quello che mi ha picchiata a sangue.. il secondo è quello con cui hai parlato prima e ci siamo lasciati poco prima che partissi solo per la distanza che ci avrebbe divisi!- la guardai per un secondo in silenzio.. sembrava sincera ma non sapevo se fidarmi ancora.
-e io dovrei crederci??- dissi alzando le sopracciglia e guardandola.
-dammi la mano- la guardai confuso. Dato che non gli risposi mi prese lei la mano e la portò all’altezza del suo petto, per poi abbassarla fino sotto il seno, si avvicinò fino a far entrare a contatto la mia mano con la sua pelle, si sentiva una sporgenza, avevo paura a chiederle che cos’era.
-non è stato lui.. mi ha fatto di peggio.. questa è la cicatrice che mi è rimasta dopo che mi hanno operato per emorragia interna, causata dai calci e i pugni di Tyler- disse piangendo ancora. La guardai allibito, confuso e dispiaciuto, mossi leggermente le dita fino a scorrere alla fine della lunga cicatrice, era poco più sotto il seno sinistro. Tolsi la mano e la spinsi al mio petto abbracciandola forte e lei scoppiò definitivamente in lacrime.
-mi dispiace.. scusami per le cose che ti ho detto!- si strinse più forte al mio petto.
-non importa..- mi staccai e le asciugai le lacrime che erano sul suo viso.
-davvero.. mi dispiace, scusami!- mi sorrise.
-non importa..- ripeté lei.
-posso farti una domanda?- lei annuì con il capo per poi guardare alle mie spalle e essere catturata da qualcosa, mi girai e notai che Liam ci stava guardando molto confuso, cercando di capire che cosa era successo.
-perché l’ha fatto?- sospirò.
-stavamo insieme da circa sei mesi e un pomeriggio decisi di uscire con un mio amico d’infanzia.. avevamo molto confidenza, ci conoscevamo da quando eravamo nati e mi sembrava normale- 
iniziammo a camminare in riva al mare, la guardavo mentre lei parlava e si sentiva a disagio a parlare di queste cose, come biasimarla.-scherzavamo e ridevamo, ci scambiavamo baci sulle guancie affettuosi e molti abbracci, stavo bene con lui. Quando tornai a casa trovai Tyler furioso, eravamo soli in casa e il suo sguardo mi spaventò leggermente. Mi disse che mi aveva seguito e continuava ad insinuare che lo stessi tradendo, continuai ad affermare il contrario ma lui non ci credeva. Iniziò a tirarmi schiaffi fino a farmi cadere in terra in lacrime, continuò con calci sempre più forti nella pancia e nelle gambe, ringraziai Dio che non me ne diede sul volto. Sapevo che se qualcuno non lo fermava sarei molto probabilmente morta e grazie al cielo arrivò Lucas, che lo fermò e preso dalla rabbia lo picchiò abbastanza violentemente. Lo sbatté fuori di casa e venne a soccorrermi, chiamò un ambulanza e mi portarono con urgenza in sala operatoria per via dell’emorragia interna. Mi ricoverarono per tre settimane e avevo il terrore che potesse tornare, stavo sempre con Lucas, giorno e notte e lui mi rassicurava dicendo che non sarebbe tornato dopo tutte le mazzata che gli aveva dato.. ma avevo paura lo stesso, troppa per uscire da sola. È per questo che io e Lucas sia così legati, da due anni a questa parte non abbia fatto altro che stare insieme, sempre, e ci raccontavamo tutto, se dovevo uscire con i miei amici veniva anche lui.. era l’unico di cui mi fidavo al cento per cento.- Disse ormai in lacrime, le strinsi la mano per farle forza anche se ero il primo che piangeva. L’abbracciai forte e restammo lì per vari minuti e quando ci staccammo mi sorrise.
-piangi?- disse dolcemente.
-no.. mi è entrato un moscerino dell’occhio- dissi asciugandomi gli occhi. -mi dispiace tanto! Per quello che ti è successo, per quello che ti ho detto, per tutto! Perdonami!-
-non sono arrabbiata con te, tranquillo!- mi sorrise e io ricambiai.
-posso fare una cosa?-
-dipende..- la presi su una spalla come se fosse un sacco di patate e iniziai a correre buttandomi in acqua, mentre lei rideva e si dimenava chiedendomi di metterla giù. Cademmo in acqua e si aggrappò con le gambe al mio bacino e con le braccia al mio collo come se fosse un koala e io fossi il suo albero preferito.
-idiota non so nuotare!!-
-non per niente mi sono buttato anche io!- dissi ridendo, mi seguì a ruota.
-grazie! -andai sott’acqua, costringendola a seguirmi e cercai di nuotare più a largo fino a che non fece in modo di farmi risalire in superficie.
-ma sei scemo??- quasi strillò.
-eh dai lasciami divertire!- dissi ridendo.
-riportami a riva.. ti prego!- mi implorò, io mi misi a ridere.
-solo se mi confessi una cosa!-
-cosa?-
-ti piace Liam?- 
abbassò lo sguardo imbarazzata, scoppiai a ridere -andiamo a riva dai- capì che avevo intuito la risposta e disse -non è come pensi tu!- iniziai a nuotare, o meglio cercai di tornare a riva nel modo migliore che riuscissi a trovare.
-ah no? Sicura- dissi ridendo.
-è carino, simpatico, dolce, premuroso.. ma non mi piace!-
-certo, certo e io sono Orlando Bloom-
-che figo! Sto abbracciando Orlando Bloom?? Non lo sapevo neanche!- 
risi.
-tanto lo so che ti piace quindi è inutile!-
-sei un cretino!-
 risi, consapevole del fatto che avevo ragione, uscimmo dall’acqua e tornammo al nostro ‘ombrellone’ mentre Liam ci fissava con sguardo di ghiaccio.
Quando tornammo ai nostri teli per cercare di asciugarci il più possibile, Liam continuava a fissarmi arrabbiato, anzi furioso.
-qualcosa non va?- chiese lei un po’ confusa.
-no.. va tutto alla grande- disse con tono duro, si sorprese.. era la prima volta che lo sentiva parlare in quel modo, soprattutto nei suoi confronti.
-Emily prima ti suonava il telefono..-
-ancora?- lo cercò nella sua borsa e mi guardò, non avevo bisogno di parole per capire.
-lascialo stare, si stancherà prima o poi!-
-chi è? Il tuo fidanzatino?- disse prendendola in giro.
-per lo meno qualcuno mi cerca.. al contrario di te- lo guardò da capo a piede.
-uhuh qua qualcuno è appena stato spento alla grande!- dissi ridendo.
-rimangiati tutto- si avvicinò a lei minaccioso.
-anche qui dovete litigare?- si intromise il riccio.
-non lo farò mai- si avvicinò anche lei con tono di sfida, ignorando completamente Hazza.
-lo hai voluto tu- prima che tutti potessimo capire la prese di peso correndo per buttarla in mare, mentre mi chiamava per essere salvata.
-conoscendo Louis.. non si butterà con lei, vai a salvarla- dissi mettendo una mano sulla spalla di Liam.
-dopo io e te dobbiamo parlare- disse con tono duro, poi si alzò e corse verso Emily, che andava salvata dalle grinfie di Louis (?)
-Emily
conoscendo il bastardo di Louis.. non si sarebbe buttato e mi avrebbe lasciato affogare.. come la mattina stessa, così cercai disperatamente l’aiuto di Niall, che purtroppo non arrivò. Una volta che entrò in acqua e arrivò dove essa gli arrivava fin sopra il ginocchio, mi lanciò, incurante della mia paura. Subito dopo mi sentii prendere dai fianchi e mi scontrai con un corpo, sicuramente non quello di Niall, che mi riportò a galla.
-avevo chiamo Niall..- dissi riprendendo fiato e stupita nel vedere davanti a me, a un palmo dal mio naso, Liam.
-sono più veloce io a nuotare- disse guardandomi negli occhi.
-grazie..- gli bacia una guancia e mi aggrappai al suo corpo, come feci con Niall.
-se ti chiedo una cosa.. mi rispondi senza farmi domande?- annuii, completamente persa nel suo sguardo.  --mm.. beh..-
-avete finito voi due?? Uscita dall’acqua su!- si intromise Louis senza che Liam riuscisse a formulare la domanda, restò lì a supervisionare tutto e fummo costretti ad uscire dall’acqua.
-parleremo più tardi..- lo rassicurai, annuì tenendo la testa bassa e tornai al mio telo. Pranzammo e verso le cinque e mezza decidemmo di andarcene, ma prima volevo salutare Dylan, il quale non cagai di striscio dopo che Nialler ci interruppe bruscamente. Mi avvicinai a lui e attirai la sua attenzione con un colpo di tosse.
-scusami se alla fine non ti ho più raggiunto..-
-non preoccuparti.. hai chiarito con il tuo amico?-
-si.. aveva frainteso tutto.. solo uno stupido malinteso!-

-sono felice per te- mi sorrise e io ricambiai.
-volevo salutarti e ringraziarti per avermi tenuto compagnia oggi..-
-è stato un piacere.. senti.. mi dai il tuo numero? Così ci sentiamo! Sai i tuoi amici vengono con me a scuola e li conosco di vista.. quindi dovremmo abitare vicino!- mi sorrise ancora.
-certo!!- 
dissi sorridendogli, digitai il mio numero nel suo telefono e lo salvai, poi gli baciai un guancia.
-beh.. ci vediamo-
-non vedo l’ora-
 mi sorrise e io ricambiai. Mi allontanai e andai con i ragazzi in macchina, come presumevo mi lasciarono il posto vicino a Liam, ma per fortuna dall’altra parte c’era anche Niall. Il viaggio lo passai a dormire sulla spalla di Niall, il quale si addormentò appoggiando la sua testa sulla mia. quando arrivammo, stranamente, fui svegliata normalmente, senza urla né schiamazzi da parte di Louis.
-mio padre mi ha avvisato che è uscito a cena fuori con Patricia.. restate da me?-
-che cosa??
- dissi scioccata, come mi avesse detto chissà quale catastrofe.. beh per me era peggio.
-ti danno forse fastidio?- disse infastidito.
-no.. ma mia madre.. uff lasciamo stare va-
 dissi scavalcando Niall e uscendo dall’auto, per poi entrare in casa. Buttai tutto in giro e andai a farmi una doccia senza dare conto a nessuno, mi cambiai e mi misi un pantaloncino, o meglio.. il pantaloncino del pigiama super corto, e la mia solita canotta, mi legai i capelli in un cipollotto (?) e scesi giù, trovando tutti spaparacchiati sui divani.
-c’è posto anche per me o mi devo affittare un divano nel negozio che c’è qui all’angolo?- accennarono una risatina.
-vieni qui- disse Niall spostandosi dalla sua posizione che occupava metà divano e mi sedetti vicino a lui, ringraziandolo.
-pizza?- chiese retorico Louis, tutti annuirono e non potei oppormi, così ordinarono le pizze e quel traditore di mio fratello ancora non era tornato a casa. Arrivarono le pizze e la mangiai a forza.. e mi rimase sullo stomaco. Verso le undici se ne andarono via tutti e io cercai di andare a dormire.. ma avevo sempre delle fitte allo stomaco terribili e la nausea, la pizza stava risalendo piano piano. Verso le due di notte ancora non dormivo e a causa della mia nausea mi ritrovai nel bagno, inginocchiata davanti il water, che vomitavo anche l’anima. Mi sentii affiancata da qualcuno ma non capivo bene chi.. ero troppo impegnata a buttare fuori anche il pranzo di natale di tre o quattro anni prima. Quel qualcuno mi prese i capelli e me li tenne sollevati per evitare che si sporcassero e continuava ad accarezzarmi la schiena, in segno di conforto. Una volta che mi calmai, mi alzai e mi sciacqua la bocca, quel qualcuno attirò la mia attenzione accarezzandomi la schiena, mi girai.
-Louis?- dissi stupita.
-come stai?-
-una merda..-
 abbassai lo sguardo e mi abbracciò. -come mai sei qui?-
-ho sentito qualcuno che stava male.. e mi sono preoccupato quando non ti ho visto nel letto- mi strinse un po’ più, calmandomi del tutto.
-grazie.. credo che questa pizza non la digerisco..-
-credo di averlo notato-
 disse facendomi ridere.
-ora torna a dormire-
-non pensarci neanche, resto con te finché non ti addormenti!-
 disse avvolgendo le mie spalle con il suo braccio e guidandomi verso la mia stanza.
-perché?- bisbigliai.
-perché se ti senti ancora male.. sarò già lì ad aiutarti- mi sorrise e ricambiai. Entrai nelle coperte, invitando anche Louis, il quale non se lo fece ripetere due volte. Cercai di addormentarmi mentre mi abbracciava e mi coccolava, accarezzandomi i capelli.
-come mai sei così dolce con me?-
-non mi piace l’idea che tu stia male..-
-ma se mi odi!-
-io non ti odio.. dopotutto ti voglio bene, come se fossi davvero una sorella.. mi piace semplicemente stuzzicarti e quando tiri fuori gli artigli-
 appoggiai la testa al suo petto, sentendo il suo cuore battere.
-si anche io..- restammo per un po’ in silenzio, ma fu proprio lui a spezzarlo.
-posso farti una domanda?-
-dimmi-
-che cosa è successo oggi con Niall??-
-uhm?-  
-ti abbiamo visto piangere.. e Niall era infuriato.-
-ah.. no niente.. è tutto sistemato...-
-non ti va di parlarne?-
 la nausea si fece risentire, mi alzai di colpo e corsi in bagno, cercando di fare meno rumore possibile, e iniziai a rimettere ancora una volta. Anche questa voltaLouis era lì, che mi confortava e mi teneva i capelli, facendomi capire che sarebbe passato tutto e di non preoccuparmi. Mi sciacqua ancora la bocca e guardai Louis.. avevo gli occhi lucidi e stavo malissimo, mi abbracciò forte facendomi scoppiare in lacrime, mi accarezzò i capelli e mi baciò la testa fino a farmi calmare del tutto, per poi portarmi in camera. Ci sdraiammo ancora sul letto, non riuscivo a chiudere occhio e per colpa mia neanche lui, mi sentivo un po’ in colpa.
-come ti senti?- disse avvicinandosi a me, abbracciandomi.
-mi sento uno schifo..- mi baciò la fronte e mi fece appoggiare la testa alla sua spalla. Restammo in silenzio, con la speranza che uno di noi dicesse qualcosa, ma non sapevo che dire, era un po’ imbarazzante. Eravamo uno abbracciati all’altro, con la schiena appoggiata al muro e le gambe distese sul materasso a due piazze, avevo la testa appoggiata nell’incavo del suo collo e una mano appoggiata al suo petto, coperto solo da una maglietta a maniche corte che usava per dormire, mentre lui aveva la testa appoggiata all’indietro, sul muro e le braccia attorno al mio corpo leggermente stanco.
-come mai un certo Tyler ti sta bombardando di chiamate e messaggi?- sussurrò ancora, per non svegliare nessuno.
-come fai a saperlo?-
-in spiaggia continuava a suonarti il telefono e per paura che fosse Lucas o tua madre ho guardato chi era.. e c’erano più di venti chiamate perse di un certo Tyler.. e Liam mi ha detto che Niall lo stava insultando perché ti aveva fatto qualcosa..-
-ah.. okay..-
dissi solamente.
-che cosa è successo? E chi è questo tizio?-
-perché vuoi saperlo?-
-perché se ti devo proteggere da qualcuno.. almeno so chi è e cosa ti ha fatto-
 accennai un sorriso.
-quel Tyler.. non mi ha fatto niente-
-cosa significa quel Tyler?- sospirai e gli raccontai la storia, puntualmente iniziai a piangere e mi consolò, sembrava arrabbiato, schifato e triste allo stesso tempo, non lo avevo mai visto così.
-mi dispiace tanto Emily.. giuro che se si avvicina ancora a te non rivedrà più l’alba!- disse a pugni stretti.
-grazie Louis.. per tutto quello che stai facendo per me!-
-di niente tesoro
- mi baciò affettuosamente la fronte e io chiusi gli occhi. Continuammo a parlare, o meglio bisbigliare, fino alle cinque, poi per il mal di testa causato dalle troppe lacrime, crollai e mi addormentai su di lui. Ci svegliammo verso le dieci a causa di rumori che provenivano dalla strada.
-buongiorno- mi sorrise.
- ‘giorno- gli sorrisi.
-come stai?-
-meglio, grazie
- mi baciò la testa e ci alzammo, dirigendoci verso la cucina, dove iniziammo a preparare la colazione. 

HOLAAAAAA

allora.. che ne pensate della storia?
Emily ha sofferto molto ma Louis sarà si parola? la proteggerà come ha promesso?
recensite e ditemi se vi è piaciuta o meno.

vorrei ringraziare:
@NinnaHoran1D
@MeLiIiIi
@Sere_Styles 

per seguire e recensire la storia, vi adoro <3

al prossimo capitolo bellezze, adioooosss

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


I’m not fine, but I don’t want to talk about it


 

Scendemmo in cucina e la casa sembrava vuota, possibile che non c’era mai anima viva?
-che cosa preferisci? Tè o camomilla?- mi chiese una volta arrivati.
-ci saranno quaranta gradi fuori e tu vuoi farmi un tè?- dissi contrariata.
-ti devo ricordare di sta notte?- disse in modo materno, anzi paterno.
-okay okay.. un tè!- mi arresi.
-siediti che te lo faccio- gli sorrisi e ubbidì, ma come sempre qualcuno doveva disturbare, infatti suonarono alla porta e andai io ad aprire, ancora in pigiama.
-possibile che non avete mai niente da fare che siete sempre qui a romperci l’anima?- chiesi allargando le braccia con fare teatrale.
-wow.. ti sei svegliata cadendo dal letto?- mi disse Niall ironicamente entrando insieme agli altri.
-simpatico.. davvero!- accennai un sorriso finto e tornai in cucina, con dietro gli altri che mi seguivano.
-è opera tua Louis?- disse Harry indicandomi.
-che cosa?- si girò verso il riccio.
-sembra che è stata morsa da un piragna- disse Zayn, riferendosi a me.
-fino a qualche istante fa era di buon umore.. più o meno..-
-è una mia impressione.. o è pallida?- disse Niall scrutando il mio viso.
-non sono pallida!-
-Emily.. sei un cadavere!-
disse Liam leggermente preoccupato.
-beh.. questa notte è stata male!- annunciò Louis.
-e abbiamo dormito si e no cinque ore!- continuai io.
-mm.. eh come mai?- disse senza malizia, strano.
-è rimasto a farmi compagnia-  dissi facendo spallucce.
-lui? Louis William Tomlinson è rimasto sveglio tutta la notte per far compagnia a te?- disse Harry sorpreso.
-già.. a meno che non era il suo sosia..- dissi indifferente.
-beh ora è meglio se vai a riposare!- disse accarezzandomi i capelli, io annuì e mi alzai, andando di sopra. In poco tempo mi addormentai e mi svegliai due ore dopo grazie a Lucas, che interruppe il mio momento di pace.
-tesoro mio bello!! Alzati dai!-
-che vuoi?-
dissi sbuffando.
-di sotto ci sono tutti gli amici di Louis.. tu che ci fai qui a dormire?-
-mi stavo riposando..-
-alzati.. ti devo parlare!-

-dimmi..- mi alzai e incrociai le gambe, lui si sedette davanti a me.
-non ti farà piacere saperlo..-
-beh dimmelo comunque-
-parto..-
mi pietrificai.
-eh dove vai??- balbettai.
-mi hanno chiamato per una borsa di studio.. in un college.. a New York- mi alzai incazzata.
-non.. no.. n-non..- iniziai a camminare nervosamente e piangere, non riuscivo a fare una frase di senso compiuto, ero in crisi.
-Emily..- cerò di fermarmi, mi ritrassi al suo tocco
-NON PUOI LASCIARMI QUI DA SOLA!- urlai ormai affogata nelle mie stesse lacrime.
-Amy non ti..- non lo lasciai finire.
-FOTTITI LUCAS! MENTRE TU SARAI DI NUOVO A NEW YORK IO CHE CAZZO FARO’?? RESTERO’ SOLA DATO CHE LA MAMMA PARTE SEMPRE PER LAVORO?!!-
-non sarai sola.. c’è Louis!-
-LOUIS?? LOUIS?? MA TU STAI PARLANDO SUL SERIO?? QUANDO PARLI DISCONNETTI LE ORECCHIE O SENTI LE STRONZATE CHE DICI??-
ormai ero entrata in una crisi isterica.
-Amy non urlare!-
-TU MI LASCERAI CON UNO CHE HA TENTATO DI AFFOGARMI?
-
-SMETTILA DI URLARE! NON HA TENTATO DI AFFOGARTI E’ STATO UN INCIDENTE! HO GIA’ PARLATO CON LUI E SO PERFETTAMENTE CHE NON TI FAREBBE MAI DEL MALE!-
-METTI DA PARTE PER UN ATTIMO LOUIS.. che cosa farò io?-
dissi ormai disperata.
-Louis mi ha detto che hai stretto amicizia con Niall.. e anche Liam- disse con tono malizioso.
-non è il momento Lucas!! Non puoi lasciarmi qui.. io non ci volevo neanche venire e mi ci abbandoni??-
-imparerai a conoscere anche gli altri e sono sicuro che conoscerai molte altre persone!-
abbassai il capo, ormai in un mare di lacrime, lui si avvicinò cercando di abbracciarmi ma mi ritrassi ancora al suo tocco.
-vattene!-
-Emily per favore!-
-VATTENE HO DETTO!!-
lo buttai fuori dalla stanza e chiusi la porta sbattendola molto violentemente. Mi accasciai a terra, portando le ginocchia al petto e mettendo la testa tra di esse scoppiando in un pianto isterico. Dopo essermi sfogata per bene, ovvero dopo qualche minuto, uscii e mi rifugiai in bagno, facendomi una doccia molto, molto, molto lunga. Avevo bisogno di pensare e arrivai ad una conclusione. Egoista. Questo ero stata, una ripugnate egoista che pensa solo al suo benessere. Dovevo parlargli, chiedergli scusa, farmi perdonare! Uscii di fretta dal bagno ma mi fermai sul ciglio delle scale, prima dovevo vestirmi! Non potevo andare in giro con addosso un solo asciugamano come facevo a New York.. lì non c’era solo mio fratello.. c’erano altre persone.. e non mi è ancora chiaro se è una sfortuna o una fortuna. Andai a vestirmi mettendomi un vestito semplice, azzurrino che arrivava a metà coscia con un piccolo cinturino avvolto nel basso ventre, mi infilai delle ballerine bianche e scesi in salotto correndo, rischiando anche di cadere per le scale. Arrivai in salotto e tutti si girarono a guardarmi mentre Lucas si avvicinò a me cautamente, conoscendomi sapeva che avremmo ripreso il discorso quando mi sarebbe passata la crisi di nervi.. ma non sapeva che mi era già passata. Mi avvicinai anche io, molto più velocemente di lui, e sprofondai nel suo petto, abbracciandolo così forte che per poco non gli mancò il respiro.
-sono stata un egoista.. perdonami- sussurrai, mi baciò la testa.
-è tutto okay, tranquilla- mi staccai e gli sorrisi.
-esci?- mi disse Niall facendomi distogliere lo sguardo dagli occhi di Lucas e annuì.
-si perché?-
-no niente..-
abbassò lo sguardo.
-sicuro?- tentennò un attimo per poi sospirare.
-devo parlarti- mi prese per un braccio trascinandomi fuori dalla casa, ero più che confusa. Continuammo a camminare senza spiccicare parola, decisi di spezzare il silenzio imbarazzante.
-Niall.. si può sapere cosa succede?- lo fermai.
-ho parlato con Liam e..- lo bloccai subito.
-non voglio sapere nulla, a me non piace, io non piaccio a lui e basta, mettetevi tutti l’anima in pace, okay?- annuì leggermente non molto sicuro.
-come stai?- disse cambiando discorso.
-come dovrei stare? L’unica ragione per cui non sono ancora scappata da questo posto sta per andarsene!-
-grazie per la considerazione!- disse con un mezzo sorrisino finto e spento.
-sai cosa intendo, l’unico motivo per cui non sto preparando le valigie per andare con lui sei tu quindi non fare quel sorrisino offeso- alzò lo sguardo su di me sorridente.
-davvero?-
-sei diventato praticamente il mio migliore amico in una settimana e sono sicura che senza di te sarei già sul volo di ritorno per New York, quindi.. grazie, davvero!-
mi sorrise e mi abbracciò.
-è un piacere- disse con tono scherzoso, risi.
-il problema è.. che insomma.. oltre a sta notte, io e Louis non abbiamo fatto altro che  litigare e aggredirci a vicenda.. e senza Lucas sarà anche peggio! Credo che mi avrai a casa tua venti ore su ventiquattro- rise baciandomi la fronte.
-per me non ci sono problemi- gli sorrisi.
-grazie-
-posso dirti una cosa?- annuii -secondo me dovresti provare a.. si insomma.. frequentarlo..- senza rendercene conto iniziammo a camminare senza sapere dove stavamo andando.
-chi?- dissi confusa.
-Liam..- provai a interromperlo ma mi tappò la bocca prima che potessi aprirla. -è un ragazzo davvero dolce, tenero, romantico, può darti tutto ciò di cui hai bisogno e ti rispetterebbe sempre e comunque, saprebbe proteggerti e amarti più di ogni altro essere umano su questa faccia delle terra, sono sicuro che in fondo ti piace e sono convinto che lui è cotto di te.. quindi che cosa stai aspettando? Un invito della regina per uscire con lui?-
-Niall.. apprezzo tutto questo.. ma non posso andare da lui e dirgli ‘ehi oggi ti va di uscire con me? poi magari domani ci fidanziamo e poi ci sposiamo, ci stai?’ magari quello che pensi tu non è quello che pensa lui e mi illuderei soltanto!-
-quindi.. ammetti che ti piace?!-
-non sto ammettendo niente, sto solo dicendo che non farò io il primo passo, se gli interesso davvero come dici tu sa dove trovarmi!-
-è l’insicurezza quello che ti fotte!-
disse come se mi avesse letto nella mente. Abbassai lo sguardo, confermando la sua teoria e mi sorrise.
-se magari mi ammettessi che ti piace.. potrei aiutarti in qualche modo, tutti si sono accorti di come vi guardate, di come vi sorridete e di come vi parlate dolcemente, in qualunque situazione.. tutti se ne sono accorti.. tranne voi!-
-ti ripeto che a me non piace!-
-Emily questa è la stronzata più grande che abbia mai sentito! Ti vedo come lo guardi, come..-
- okay okay..
- lo bloccai prima che riprendesse a elencarmi tutte le cose che tutti avevano capito, tranne io e Liam, e dissi -forse.. ma dico forse.. potrebbe piacermi.- Sorrise mostrandomi i suoi denti così bianchi e splendenti.
-andiamo dai!- mi prese per mano camminando a passo spedito verso casa e mi ci buttò dentro con la forza, ma prima che ci riuscisse gli dissi -prova a dirgli qualcosa e tu sei morto, ti ucciderò e se non ci riuscirò ti farò diventare pazzo perseguitandoti oppure potrei ingaggiare qualcuno che ti picchi così forte da non farti più ricordare come ti chiami e dove abiti o..-
-ho afferrato il concetto!
- disse ridendo e bloccandomi -sta tranquilla okay?- annuii incerta ed entrammo, trovando tutti quanti in salotto che si guardavano un film, tutti tranne Liam.
-è una mia impressione o manca qualcuno?- dissi a tutti i presenti.
-già.. dov’è Liam?- proseguì Niall.
-è andato via quasi subito dopo di voi, ha detto che tornava a casa per aiutare sua zia a fare non so cosa- disse per poi riprendere a guardare il film molto interessato.
-potresti andare a vedere che cos’ha.. questa è la scusa più penosa che Liam si sia mai inventato!- mi sussurrò all’orecchio.
-non so neanche dove abita- dissi un po’ agitata, mi schiacciò l’occhiolino per poi farmi strada.
Mi strascinò di nuovo fuori da quella casa, dopo pochi isolati lo fermai.
-no Niall!- si girò verso di me molto confuso dalla mia reazione.
-che cosa no?-
-non voglio andare..-
abbassai il capo.
-cos’è che hai?-
-non è che non mi importa che cosa gli è successo.. il fatto è che.. ho..-
-paura?-
mi interruppe lui. -paura che possa rimanere deluso  nel vedere che sei tu alla porta? Paura perché non sapresti cosa dire o come comportarti?- mi fece quelle domande retoriche.. a cui entrambi sapevamo che risposta avrei dato, ma era del tutto falsa. Avrei detto di no, ma come potevo mentirgli? Si capiva benissimo che ero in ansia, avevo paura e per lui ero come un libro aperto.. e questa cosa non la sopportavo per niente.
-la vuoi finire? Così non c’è gusto nel nasconderti le cose!- si mise a ridere e mi abbracciò così forte che per un momento pensai volesse soffocarmi e non confortarmi, anche se avrei preferito essere soffocata.. per evitare di passare del tempo imbarazzante con lui.
-sta tranquilla, andrà tutto bene.. non è la prima volta che rimanete da soli!- rabbrividii al solo pensiero.
-si ma.. sarà la prima volta che mi sentirò costantemente in imbarazzo con lui.. e questo solo per colpa tua!- dissi puntandogli il dito contro.
-colpa mia?- disse staccandosi e guardandomi divertito.
-tu mi hai fatto ammettere che forse provo qualcosa per lui.. mi sono sempre rifiutata di crederlo e tutto andava liscio come l’olio.. poi sei arrivato tu!-
-ti ho solo fatto aprire gli occhi, dovresti ringraziarmi! E adesso andiamo, si sentirà solo come un cane!-
-non gli ha detto nessuno di andarsene da casa mia!- dissi sfilando la mia mano dalla sua, che poco prima mi afferrò per farmi camminare.
-tu andrai da lui, che tu lo voglia o no!- disse avvicinandomi con fare minaccioso.
-ne siamo sicuri? Perché mi devi per forza far andare da lui?-
-perché avrete la possibilità di parlare tranquillamente!-
-solo per questo? Beh posso fargli una telefonata se vuoi..-
-andiamo cretina!-
mi prese la mano ridendo e mi trascinò da lui, mi buttò letteralmente sulla porta che provocò un rumore come se avessi bussato, lui scappò via mentre io dovetti restare lì, odiavo Niall in quel momento. Poco dopo la porta si spalancò, e mi trovai davanti Liam con una maglietta bianca sgualcita, una tuta grigia e dei calzini neri, non era di ottimo umore, lo si poteva dedurre dalla sua espressione, ma cambiò quasi subito appena mi vide, era.. un miscuglio tra sorpreso e felice, gli facevo questo effetto?
-Emily? Che ci fai qui?-
-ehm.. veramente.. non lo so neanche io..-
abbassai lo sguardo molto, ma molto imbarazzata.
-oh.. ehm.. eh.. come.. come sapevi che abito qui?- mi chiese cercando di incontrare il mio sguardo.
-non lo sapevo.. me lo ha detto.. Niall-
-ah.. capisco.. beh.. vuoi entrare?-

-non lo so..- gli risposi stupidamente.
-tranquilla.. non sono un cannibale.. non ti mangerò!- disse scherzando, facendomi ridere, annuii e nel pieno dell’imbarazzo entrai in casa sua. Iniziai a guardarmi in torno, sorridendo guardando alcune foto sui vari mobili, di quando era piccolo e probabilmente con sua sorella, dato che compariva in molte di esse.
-ti posso offrire qualcosa?-
-non ho fame..-

-è ora di pranzo.. qualcosa devi pur mangiare! Mangeremo qualcosa di leggero, tranquilla, lo so che sei stata poco bene sta notte.. e la cosa che più mi stupisce è che sei qui.. invece di stare a casa a riposare!-
-volevo solo chiederti se andava tutto bene.. e perché te ne sei andato..-
mi guardò per qualche secondo negli occhi, che a me parevano anni, poi si decise a rispondere.
-non c’è un perché..- poi scappò in cucina senza aggiungere altro, non posso negare che ci rimasi male.. e non sapevo neanche il perché! Lo seguii in cucina iniziando a parlare, perdendomi nel mio discorso senza senso.
-okay.. odio mentire e di certo non inizierò a farlo con te.. io non so neanche perché sono qui, non ci volevo venire a dire la verità! È stato Niall che mi trascinato, nel vero senso della parola, perché crede che dovremmo frequentarci per qualche suo strano e contorno pensiero!  A questo punto potresti dirmi ‘eh allora perché non te ne sei andata prima che ti aprissi?’ beh c’è una risposta anche a questo!- dissi gesticolando ed entrando in panico, in ansia più totale, si notava che ero molto agitata? -il fatto è che non ho bussato io.. o meglio nessuno ha bussato dato che Niall mi ha spinto contro la porta facendomi sbattere anche la testa e tu non mi hai lasciato neanche un momento per girarmi e tentare di scappare, di solito tutti ci mettono millenni per arrivare alla porta, ma tu no! No certo, tu devi arrivare subito ad aprire, ma ti sembra il modo?- orami il discorso stava degenerando e non sapevo neanche io dove andare a parare, stavo andando in confusione più completa! Mi zittii quando scoppiò a ridere, lo so che ero ridicola ma era così insensibile da ridermi in faccia?
-che hai da ridere?? Io sto maledicendo Niall e tu ridi??-
-non ti ha mai detto nessuno che quando sei agitata parli troppo?-
disse smettendo di ridere di colpo e avvicinandomi a sé prendendomi dai fianchi.
-il fatto che sto straparlando non vuol dire che io sia agitata, o confusa o qualsiasi altra cosa!-
-lo stai facendo ancora- disse accennando una risatina e facendo scontrare i nostri nasi, cercai di non andare in iperventilazione, ma ad averlo così vicino non riuscivo neanche a controllare i battiti del cuore.
-non sono agitata..- dissi abbassando il capo per non guardarlo più negli occhi. Sorrise soffiando appena sulle mie labbra, molto probabilmente non sarei arrivata a fine giornata. Strofinò leggermente il suo naso con il mio e cercai un pretesto per sfuggirgli dalla presa, ma sembrava impossibile.
-L-Liam.. che cos’hai lì?- cercai di essere credibile mentre guardavo il suo collo.
-non ho niente.. e lo sai anche tu- sussurrò sulle mie labbra.
-no davvero.. sei rosso, che cos’hai?-
-sarà un’irritazione.. ma in questo momento è l’ultima delle mie preoccupazioni!-
-eh invece dovrebbe essere la prima!
- iniziai a blaterale un’altra volta, mentre lui mi guardava negli occhi, distanti un centimetro, mentre sorrideva. -metti che poi si gonfia e ti fa male? È meglio se vado a prenderti della pomata che ho a casa.. a New York! Quindi ci rivedremo tra..- mi staccai quasi con prepotenza e feci finta di guardare un orologio inesistente sul mio polso e dissi -mai!- cercai di scappare ma non feci in tempo a girarmi che mi prese il polso facendomi sbattere delicatamente contro il suo forte e tonico petto, sorrise dolcemente, così tanto che probabilmente mi venne il diabete e se lo rifaceva andavo in coma etilico.
-ti fai baciare senza inventarti altre scuse?- sussurrò prima di baciarmi. Un mix di emozioni, troppe per un istante solo, troppe da sopportare, ora ne ero certa: non sarei arrivata a fine giornata. Ci staccammo poco dopo e mi sorrise, un sorriso dolce che ricambiai subito arrossendo e abbassando lo sguardo, ma me lo fece rialzare subito.
-sei tenerissima quando arrossisci!- sorrise ancora e io arrossi ancora di più, accennò una risatina.
-beh.. ehm.. quando si mangia?- dissi staccandomi più che nervosa e agitata e cercando di cambiare discorso, facendo finta che non fosse successo niente, lui accennò una risatina e si buttò sui fornelli iniziando a cucinare qualcosa, mentre io mi sedetti sulla sedia e guardandolo, era davvero bello, forse Niall aveva ragione.. ero completamente cotta di lui! Mi suonò il telefono e alzai gli occhi al cielo e sbuffando risposi, riconoscendo vagamente la voce.
-pronto?-
-Emily!! Sono Dylan, come stai?-
-ehi..!-
dissi con l’entusiasmo di un bradipo quando si deve alzare quando è stanco morto (?) e Liam.. se ne accorse e si girò verso di me.
-disturbo?-
-no tranquillo..-
-bene.. volevo chiederti se ti andava di uscire un giorno di questi.. tipo domani!-
-ehm.. si va bene, dove?-
-che posti conosci?-
-pochi.. quasi nessuno-
ammisi.
-allora mandami l’indirizzo di dove abiti così vengo a prenderti!-
-perfetto, grazie!-
-di niente, ci vediamo domani alle tre allora?-
-va bene, a domani!-
chiusi la chiamata e sospirai.. non avevo poi così tanta voglia di uscire con lui, anche se era davvero un bel ragazzo ed era molto simpatico.. beh la voglia mi sarebbe venuta sicuramente più tardi.
-tutto okay?- disse interrompendo i miei pensieri.
-si..- dissi incerta, ma non riuscii a continuare che mi suonò ancora una volta il telefono, Louis.
-che c’è?-
-anche io sono felice di sentirti!-
disse sarcastico.
-scusa.. dimmi-
-dove sei?-
-perché?-
-non posso sapere dove sei?-
-se non volessi dirtelo?-
-Emily o parli o ti vengo a cercare con i cani della scientifica!-
aggrottai le sopracciglia, accorgendomi che Liam mi stava guardando.
-guardi troppi film americani, sai?- lo sentii sospirai per evitare di sbraitare.
-Emily.. non sto scherzando!-
-sono da Liam, ora sei più contento?-
-perché sei lì?-
mi chiese stranito.
-così, mi andava!-
-vedi di tornare a casa in fretta e se rimani lì per pranzo mangia leggero, non voglio vederti stare male come sta notte!
-
-da quando sei così dolce e protettivo con me?-
-lo sono sempre stato.. non davanti a te però!-
-eh.. dovrei crederti?
- chiesi sarcastica.
-chiedilo al tuo tanto amato Liam!-
-eh? Se togli la parte in mezzo, la frase sarebbe più corretta!-
-oh avanti! Tutti si sono accorti..-
lo bloccai e chiusi gli occhi ormai esasperata.
-si si ho capito, basta ripetere le stesse cose, Niall sta mattina mi ha già fatto questo discorso così emozionante!-
-è solo la verità! Ti ricordo che è un mio amico ed è proprio come te!-
guardai Liam un attimo confusa, che significava?


HOLAAAAAAAA

allora.. spero vi sia piaciuto :)
ma Liam che bacia Emily? sjhqwdjheiu 
Niall che prova a tutti i costi di far ammettere ad Emily che le piace Liam  jhdwegfwiu
beh.. recensite e fatemi sapere che ne pensate, un bacione <3

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


SCUSATE MA HO PER SBAGLIO CANCELLATO QUESTO CAPITOLO, SCUSATEE




Anche se non capii quella frase feci finta di niente, mi avrebbe spiegato più tardi.
-ehm.. okay..-
-comunque tuo fratello parte domani mattina..- spalancai gli occhi  immobilizzandomi.
-c-che cosa?- quasi bisbigliai, Liam si girò una seconda volta verso di me.
-già..-
-passamelo.. per favore..-
dissi trattenendo le lacrime. Mi passò Lucas che non spiccicò parola, io feci un respiro profondo cercando di non piangere.
-Perché? Dimmi solo perché!- dissi con voce che tremava.
-inizia dopodomani l’orientamento..- portai la mano all’altezza degli occhi e me li pulii ancora prima che le lacrime riuscissero a scendere, Liam si avvicinò, capendo la situazione.
-ci vediamo sta sera..-
-Emily.. mi dispiace..-
-quando avevi intenzione di dirmelo? Quando eri già sull’aereo??-
dissi con rabbia.
-no.. ma non sapevo come dirtelo!-
-ci vediamo sta sera-
dissi fredda e chiudendo la chiamata. Liam si piegò sulle ginocchia arrivando alla mia altezza, mi guardò dolcemente prendendomi con due dita il mento e facendo incontrare i nostri occhi, del medesimo colore.
-sta tranquilla, non rimarrai da sola!- non so come..  ma centrò il punto. Avevo paura che senza di lui potessi rimanere sola, perdere tutta la mia vitalità, la mia sicurezza, la mia allegria, avevo paura di perderlo. Era una paura stupida ma per una che ha avuto un trauma e quella persona era l’unica che riusciva a farti andare avanti.. non lo era. Scoppiai a piangere per quella sua affermazione e lui, senza pensarci de volte, mi abbracciò forte facendomi alzare dalla sedia. Continuò ad accarezzarmi i capelli e consolarmi mentre io mi sfogavo per tutto, piansi non solo perché mio fratello, un confidente, tutta la mia vita, stava per partire, ma anche per ricordi che grazie ad una psicologa ero riuscita quasi a dimenticare, a passarci sopra, a riuscire a non pensare più e non soffrire più. quando mi calmai, Liam mi staccò quel tanto che bastava per guardarmi negli occhi e infondermi fiducia e tranquillità.
-ti fidi di me?- non capivo il perché di quella domanda ma risposi solamente accennando con il capo, lui continuò -allora devi credermi quando ti dico che non rimarrai mai da sola, ci sono Louis, Niall, Harry, Zayn e sai che ci sarà sempre spazio qui per te, che potrai contare su di me, sempre!- gli sorrisi felice per quello che mi disse, era sincero, lo vedevo nei suoi occhi e nel tono della sua voce.
-grazie Liam-  gli baciai una guancia, costretta ad alzarmi sulle punte per raggiungere la sua altezza. Mi strinse i fianchi con le braccia sollevandomi da terra e avvicinandomi alla dispensa, prendendo qualche schifezza e lasciando da parte l’acqua calda che stava riscaldando per la pasta. Mi portò in salotto e si buttò sulla poltrona reclinabile trascinandomi su di lui, per poi far abbassare lo schienale e tirar su l’appoggiapiedi. Mi fece sdraiare accanto a lui, o meglio su di lui, e iniziammo a guardare un po’ di tv, mentre lui mangiava quello che aveva preso.
-hai freddo?- mi chiese notando la mia pelle d’oca, avrei giurato che non era dovuta dal freddo ma sapevo benissimo che stavo congelando lo stesso.
-solo un po’..”-
-non è che ti sta salendo la febbre?-
disse appoggiando la sua guancia sulla mia fronte per controllare se ero calda.
-non credo..- afferrò una coperta che era sul divano affianco a noi e la posizionò su di noi. notai che con una mano stava cercando qualcosa, almeno.. lo speravo.
-cosa stai facendo? Se stai cercando il telecomando.. è lì- dissi indicandoglielo e un po’ agitata.
-cercavo questa..- disse intrecciando le nostre mani, le mie dite con le sue, arrossii visibilmente e sorrisi, lui accennò una risatina e mi baciò la tempia. Dopo venti minuti che eravamo lì, abbracciati, a guardare un film che nessuno dei due seguiva minimamente, spezzai il silenzio imbarazzante che c’era fra di noi.
-tu hai capito qualcosa di questo film?-
-solo che il protagonista si chiama Frank-
risi a quell’affermazione, solo perché c’era una ragazza che continuava a chiamare il ragazzo, ripetendo ogni due secondi -Frank! Frank?? Dove sei?- si mise a ridere anche lui e lo guardai per un secondo, ma parevano anni, il tempo si era fermato guardando il suo sorriso così dolce, era davvero tenero!
-hai fame?-
-no, grazie-
-sicura? Devi mangiare qualcosa!-
disse preoccupandosi.
-non mi va adesso..-
-come vuoi.. cambio film?-
-si grazie..-
dissi accennando una risatina. Trovammo uno di quei telefilm americani che ogni tanto riuscivano a strapparti una risatina, iniziammo a guardare quello ma non riuscii ad arrivare alla fine che mi addormentai fra le braccia del castano, a causa di un forte mal di testa. lui accorgendosi che ero crollata sorrise e continuò a coccolarmi baciandomi di tanto in tanto la testa. dopo una decina di minuti arrivò sua zia e a quanto pare, un cucciolo di cane. Quando arrivò in salotto e ci vide in quello stato sgranò leggermente gli occhi stupita.
-Liam.. chi è questa ragazza?-
-l’amore della mia vita- disse con occhi sognanti e un sorriso sulle labbra, anche sua zia sorrise, ma lui continuò un po’preoccupato -ma credo abbia la febbre, è bollente!- disse toccandomi la fronte.
-mettila sul divano, adesso le misuriamo la febbre!- lo rassicurò la zia. Liam fece quello che le disse e quindi mi prese in braccio, facendomi sdraiare comodamente sul divano e coprendomi con la coperta. In tutto questo casino io non mi accorsi di nulla. Arrivò la zia con il termometro e lo porse al nipote dicendo semplicemente -va sotto l’ascella- lui la guardò malissimo dicendo -lo so pure io!- si girò verso di me e mi guardò per qualche istante, poi si girò ancora verso la zia dicendo-fallo tu.. è una questione di rispetto!- così sua zia, una completa estranea, fu costretta a misurarmi la febbre che risultava trentotto e otto. Liam rimase lì tutto il tempo, a guardarmi dormire nel suo soggiorno, con la febbre alta, non era la presentazione più adeguata che potessi dare a sua zia. Dopo un’oretta mi svegliai trovandomi Liam assorto nei suoi pensieri che mi fissava, arrossii, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi, mentre lui mi sorrise.
-come stai?- sussurrò.
-non bene..-
-che cos’hai?-
-mi sta scoppiando la testa!-
dissi mettendo una mano sulla testa e alzandomi piano, con l’aiuto di Liam.
-vuoi un’aspirina?- annuii debolmente, ringraziandolo con lo sguardo.
-scusami.. se mi sono addormentata..-
-sta tranquilla.. ti ho misurato la febbre..-
arrossii ancora di più al solo pensiero, ma per fortuna continuò -no.. cioè.. mia zia te l’ha misurata io non mi sono neanche avvicinato.. questione di rispetto- gli sorrisi grata, arrivò in quel preciso momento sua zia, rimasi a bocca aperta.
-tu devi essere Emily, giusto?- disse sorridendomi, ricambiai il sorriso.
-si.. mi dispiace per essermi addormentata sul suo divano-
-non ti preoccupare, tesoro. Come ti ha detto mio nipote ti ho misurato la febbre.. nessun problema vero?-
disse per evitare che mi sentissi in imbarazzo.
-no.. anzi grazie mille.. quant’è?-
-trentotto e otto..-
-potresti prenderle un’aspirina per favore?-
chiese gentilmente alla zia.
-certo, comunque io mi chiamo Jade e dammi del tu- mi sorrise e ricambiai.
-va bene, grazie Jade.- Andò a prendermi l’aspirina e la presi, ma la situazione non stava migliorando, tra poco non mi reggevo neanche in piedi.
-Liam.. è meglio se torno a casa..-
-non ti reggi neanche in piedi, Emily!-
-potresti restare qui, non c’è nessun problema!-
disse gentilmente sua zia.
-grazie ma.. mio fratello parte domani mattina e vorrei stare con lui almeno sta sera!-
-ah capisco.. sarà per un’altra volta!-
mi sorrise.
-vieni che ti accompagno-mi prese per mano facendomi alzare.
-ragazzi, fuori piove!- ci avvisò Jade, io sbuffai mentre Liam corse in camera sua prendendo una sua felpa bella pesante e porgendomela.
-prendi questa!- gli sorrisi e la infilai, mi arrivò fino a metà coscia.
-mm.. se ingrassassi un pochino ti starebbe anche bene- disse scherzando la donna.
-oh beh.. sono sulla buona strada allora!- dissi sincera.
-sta zitta, sei bellissima!- mi disse Liam,arrossii farfugliando un ‘grazie’ mentre lui mi avvolse le spalle con braccio, facendomi avvicinare a lui e portandomi all’entrata.
-ci vediamo sta sera dopo cena!-
-d’accordo, sta attento!-
si raccomandò la donna.
-tranquilla zia- la tranquillizzò lui. Uscimmo di casa e ci rifugiammo sotto l’ombrello, abbracciati l’un l’altro, fui io a spezzare il silenzio.
-davvero quella donna è tua zia?-
-si perché?-
-sembra tua sorella! Quanti anni ha?-
-una trentina-
-sembra più giovane!-
-lo so, è davvero una bella donna!-
arrivammo a casa ‘mia’ in neanche cinque minuti e suonai il campanello, dato che dalla fretta che mi mise Niall non ero riuscita a prendere le chiavi. Ci venne ad aprire Harry, che ci fece entrare subito in casa.
-cambiatevi prima che vi ammalate!-
-con me non c’è pericolo!-
dissi sarcastica.
-vai a cambiarti prima che ti si alza la febbre!- mi disse preoccupato, io annuii salendo in camera mia e mi infilai subito sotto un getto d’acqua bollente. Mi asciugai e mi vestii con una tuta abbastanza larga e una felpa altrettanto grande, infatti era di Lucas, che per una scommessa riuscii ad ottenere. Scesi le scale e andai a sedermi sul divano con i ragazzi, notai che Liam si mise dei vestiti asciutti di Louis, si stavano guardando un film e rimasi lì con loro, poi Louis si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi -cosa hai mangiato?- con fare protettivo.
-niente-
-come niente?”
-non avevo fame..-
dissi facendo spallucce.
-vieni ti preparo qualcosa!- mi prese per mano portandomi in cucina.
-che avete fatto?- mi chiese ammiccando
-abbiamo guardato un film e mi è salita la febbre!- dissi indifferente, Louis allungò subito una mano per toccarmi la fronte e continuai dicendo -e.. ho conosciuto sua zia- sorrisi quando me ne regalò uno lui.
Dopo neanche dieci minuti la cena era pronta per tutti, così ci sedemmo in cucina.
-Harry chiami Lucas?-
-vado io..-
dissi alzandomi e dirigendomi verso camera sua, lo trovai mentre finiva di preparare le ultima valigie.
-hai preso tutto?- dissi appoggiandomi allo stipite della porta.
-si..- disse fermandosi e guardandomi, riprese subito dopo a parlare -Emily.. scusa non sapevo come dirtelo!- sorrisi appena e mi fiondai fra le sue braccia.
-rivoglio la mia felpa- disse scherzando.
-accetta la sconfitta e lasciami il mio premio!- ci mettemmo a ridere e ci staccammo.
-mi dispiace..-
-ora non pensarci.. andiamo a cenare!-
avvolse il mio collo con il suo braccio e scendemmo in cucina, mangiammo e ci buttammo sul divano, mi addormentai quasi subito e Lucas mi portò in camera mia. la mattina mi svegliò Louis.
-Emily.. Lucas sta per andarsene..- mi tirai su e con il mio graziosissimo pigiamino, ovvero un pantaloncino quasi inguinale e una canotta scesi giù catapultandomi su Lucas.
-buongiorno anche a te- disse sorridendomi.
-mi mancherai!- mi strinse più forte.
-anche tu tesoro!-
-Lucas.. dobbiamo andare o farai tardi!-
disse mi madre attirandola ma nostra attenzione. lui annuì staccandosi da me.
-c-ci sarai per il mio compleanno?- dissi cercando di non piangere, con scarsi risultati.
-non lo so..-
-appena atterri chiamami
-
-sarà la prima cosa che farò!- mi abbracciò e dopo aver salutato tutti se ne andò, solo quando andai in salotto mi accorsi che c’erano tutti i ragazzi.
-non sapevo ci foste anche voi..- dissi quasi irritata.
-buongiorno anche a te..- mi disse Zayn un po’ infastidito.
-come stai?- mi chiese Niall, feci spallucce guardando il pavimento, poco dopo dissi -che ore sono?-
-le due e mezza perché?- sgranai gli occhi.
-perché non mi avete chiamato prima?? È tardissimo, merda!- corsi in camera mia, prendendo dei vestiti e andando a farmi una velocissima doccia, mi vestii indossando un vestitino rosa che arrivava a metà coscia e delle scarpe con il tacco non troppo alte, come questo http://sphotos-b.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-prn1/66464_573622829323446_1560712119_n.jpg e scesi giù correndo alla ricerca della mia borsa buttata da qualche parte.
-stai uscendo?- mi chiese Louis.
-no si diverte a fare le sfilate nel salotto di casa sua- disse Niall sarcasticamente, Louis lo incenerì con lo sguardo.
-si sto uscendo..- dissi distratta.
-a che ora torni?-
-vuoi sapere anche con chi e dove vado?-
dissi irritata.
-può essere!-
-non sei suo padre!-
intervenne Harry.
-qualcuno che mi appoggia!- dissi sollevata, quando trovai la borsa mi buttai sulla porta per andare ad aprire a Dylan, non salutai nessuno ed uscii subito, mi salutò con un bacio sulla guancia.
-sei bellissima!- mi disse subito.
-grazie- dissi arrossendo.
-ti va un caffè?- annuii e andammo a prenderci un caffè, poi andammo a fare un giro per Londra continuando a parlare, saltò fuori il fatto che in realtà.. era francese.
-tu mi vuoi dire che.. vieni dalla Francia??- dissi sbalordita e sistemandomi meglio sulla panchina dove ci eravamo seduti.
-già.. non si sente un accento strano?-
-uhm no.. il mio è strano.. vengo da New York.-
-tu vieni da dove??-
mi disse a bocca aperta.
-mai sentito parlare di America? Sai dove c’è la Statua della Libertà??- dissi alzandomi e imitandola, si mise a ridere e mi fece risedere prendendomi da un braccio.
-si ho capito!- disse ridendo.
-mi fai sentire l’accetto francese?- iniziò a parlare in francese per poi passare all’inglese ma tenendo l’accento francese. Verso le sette e mezza mi accompagnò a casa, salutandomi con un bacio sulla guancia, entrai in casa buttandomi subito sul divano, vicino Louis e Harry.
-dove sei stata?- mi chiese tranquillamente.
-a fare un giro per Londra..-
-bella?-
mi chiese sorridente Harry.
-non è diversa da come l’ho vista l’ultima volta..- ero visibilmente stanca necessitavo di una doccia.
-ti sei divertita?- sentii quella voce e senza rendermene conto trattenni il respiro, che mi prendeva?
-era più bella la prima volta, sta perdendo il suo fascino- dissi facendo spallucce, sperando capisse a cosa alludevo.
-dipende con chi la visiti, ci vuole la persona giusta- mi guardò in modo strano, ma capii cosa volesse dire e lo capì anche Liam.
-oh ma sta zitto!- dissi ridendo.
-Lucas ha chiamato poco fa..-
-dimmi che scherzi!-
-no, gli ho detto che lo avresti richiamato
- mi passò il telefono e composi il numero, mi rispose subito.
-Emily!!- mi salutò felice, sorrisi appena.
-Lucas..-
-sta sera ti richiamo.. devo dirti una cosa-
disse perdendo il suo entusiasmo.
-bella o brutta?-
-brutta.. anzi orrenda-
-fantastico.. ci sentiamo dopo, un bacio-
chiusi la chiamata e serrai gli occhi, pensando a cosa avrebbe potuto dirmi, magari voleva dirmi che non si trovava bene e non gli piaceva il college, oppure che papà stava male, oppure che non poteva venire al mio compleanno.. erano molte le opzioni e mi stava venendo mal di testa.
-tutto okay?- disse Zayn, attirando la mia attenzione, lo guardai un secondo negli occhi, mi ci stavo perdendo ma per fortuna ripresi coscienza.
-non proprio..- mi alzai senza aggiungere altro e andai in camera mia, presi il mio pigiama e andai in bagno. Dopo una bella doccia calda e rilassante tornai in camera con indosso il mio pigiamino, intenta a mettermi a letto e deprimermi finché non mi rinchiudevano in qualche istituto psichiatrico. Mi lanciai sul letto ad occhi chiusi senza rendermene conto caddi su qualcuno.
-chi sei?- toccai i capelli di quel qualcuno che capii di chi si trattava.
-il ragazzo più figo e simpatico del mondo-
-che cosa ci fa Justin Bieber nel mio letto?- chiesi sorpresa e guardandolo in faccia, si mise a ridere facendomi spostare. Mi misi sotto le coperte e mi rannicchiai lì sotto, mi misi su un fianco con la faccia rivolta verso Niall che mi fissava divertito.
-hai finito di muoverti?-
-scusa..-
mi strinsi nelle spalle, scoppiò a ridere ma subito dopo si fece più serio.
-che è successo?-
-per ora niente..-
-che ti ha detto?-
bussarono alla porta e alzai gli occhi al cielo, lo sentii ridere e mi spuntò un mezzo sorriso, dissi un ‘avanti’ scocciato.
-disturbo?- chiese entrando.
-tu? Ma va, quando mai ti ho detto il contrario?- dissi acida.
-ohoh qualcuno qua ha il ciclo- lo fulminai con lo sguardo.
-non ho il ciclo, ora dimmi che vuoi, Louis-
-solo sapere se andava tutto bene!-
-si, tutto va bene, è stata una giornata magnifica!-
finsi e nessuno dei due ci credette.
-certo.. e io oggi ho cavalcato un unicorno!- disse Niall, scoppiai a ridere.
-non scocciate- mi alzai di malavoglia andando in cucina e per qualche strano motivo trovai tutti lì.
-vuoi provocare?- disse Zayn con voce sexy.
-eh?- lo guardai male mentre mi guardava dalla testa ai piedi, facendomi cenno di guardare come mi ero vestita. -è il mio pigiama, non scocciare!- cercai qualcosa da mangiare e una volta trovato qualcosa mi sedetti sul mobile della cucina, rabbrividendo per quanto era freddo.
-giochi con noi?- disse ridendo Zayn, facendo unire anche gli altri.
-che c’è di divertente?- chiesi, fregandomene della sua domanda.
-stiamo per giocare a strip poker- alzai gli occhi al cielo.
-siete squallidi, che poi se giocaste con delle ragazze potrei anche capire- scesi giù dal mobile andando in sala guardando la tv, ma davvero quei ragazzi facevano così? Dov’ero capitata? In una giungla? Non ebbi molto tempo di pace dato che fui chiamata dopo neanche quindici minuti. Andai in cucina ripromettendomi di non guardare nessuno.. si certo. C’erano Zayn, Liam e Niall senza maglia, Harry in boxer. Deglutii ed entrai facendo finta di niente, squadrai dalla testa ai piedi Harry e dissi -a quanto pare fai schifo a poker!- ci mettemmo a ridere tutti quanti ma Louis si fece serio.
-ti ho chiamato, non per mangiarti con gli occhi Harry, ma perché c’è tuo fratello al telefono- presi il telefono e risposi.
-eccomi-
-Emily.. non so come dirtelo..-
-vai diretto..-
-prometti di non svenire?-
-addirittura svenire? Che 
Capitolo 7
Anche se non capii quella frase feci finta di niente, mi avrebbe spiegato più tardi.
-ehm.. okay..-
-comunque tuo fratello parte domani mattina..- spalancai gli occhi  immobilizzandomi.
-c-che cosa?- quasi bisbigliai, Liam si girò una seconda volta verso di me.
-già..-
-passamelo.. per favore..-
dissi trattenendo le lacrime. Mi passò Lucas che non spiccicò parola, io feci un respiro profondo cercando di non piangere.
-Perché? Dimmi solo perché!- dissi con voce che tremava.
-inizia dopodomani l’orientamento..- portai la mano all’altezza degli occhi e me li pulii ancora prima che le lacrime riuscissero a scendere, Liam si avvicinò, capendo la situazione.
-ci vediamo sta sera..-
-Emily.. mi dispiace..-
-quando avevi intenzione di dirmelo? Quando eri già sull’aereo??-
dissi con rabbia.
-no.. ma non sapevo come dirtelo!-
-ci vediamo sta sera-
dissi fredda e chiudendo la chiamata. Liam si piegò sulle ginocchia arrivando alla mia altezza, mi guardò dolcemente prendendomi con due dita il mento e facendo incontrare i nostri occhi, del medesimo colore.
-sta tranquilla, non rimarrai da sola!- non so come..  ma centrò il punto. Avevo paura che senza di lui potessi rimanere sola, perdere tutta la mia vitalità, la mia sicurezza, la mia allegria, avevo paura di perderlo. Era una paura stupida ma per una che ha avuto un trauma e quella persona era l’unica che riusciva a farti andare avanti.. non lo era. Scoppiai a piangere per quella sua affermazione e lui, senza pensarci de volte, mi abbracciò forte facendomi alzare dalla sedia. Continuò ad accarezzarmi i capelli e consolarmi mentre io mi sfogavo per tutto, piansi non solo perché mio fratello, un confidente, tutta la mia vita, stava per partire, ma anche per ricordi che grazie ad una psicologa ero riuscita quasi a dimenticare, a passarci sopra, a riuscire a non pensare più e non soffrire più. quando mi calmai, Liam mi staccò quel tanto che bastava per guardarmi negli occhi e infondermi fiducia e tranquillità.
-ti fidi di me?- non capivo il perché di quella domanda ma risposi solamente accennando con il capo, lui continuò -allora devi credermi quando ti dico che non rimarrai mai da sola, ci sono Louis, Niall, Harry, Zayn e sai che ci sarà sempre spazio qui per te, che potrai contare su di me, sempre!- gli sorrisi felice per quello che mi disse, era sincero, lo vedevo nei suoi occhi e nel tono della sua voce.
-grazie Liam-  gli baciai una guancia, costretta ad alzarmi sulle punte per raggiungere la sua altezza. Mi strinse i fianchi con le braccia sollevandomi da terra e avvicinandomi alla dispensa, prendendo qualche schifezza e lasciando da parte l’acqua calda che stava riscaldando per la pasta. Mi portò in salotto e si buttò sulla poltrona reclinabile trascinandomi su di lui, per poi far abbassare lo schienale e tirar su l’appoggiapiedi. Mi fece sdraiare accanto a lui, o meglio su di lui, e iniziammo a guardare un po’ di tv, mentre lui mangiava quello che aveva preso.
-hai freddo?- mi chiese notando la mia pelle d’oca, avrei giurato che non era dovuta dal freddo ma sapevo benissimo che stavo congelando lo stesso.
-solo un po’..”-
-non è che ti sta salendo la febbre?-
disse appoggiando la sua guancia sulla mia fronte per controllare se ero calda.
-non credo..- afferrò una coperta che era sul divano affianco a noi e la posizionò su di noi. notai che con una mano stava cercando qualcosa, almeno.. lo speravo.
-cosa stai facendo? Se stai cercando il telecomando.. è lì- dissi indicandoglielo e un po’ agitata.
-cercavo questa..- disse intrecciando le nostre mani, le mie dite con le sue, arrossii visibilmente e sorrisi, lui accennò una risatina e mi baciò la tempia. Dopo venti minuti che eravamo lì, abbracciati, a guardare un film che nessuno dei due seguiva minimamente, spezzai il silenzio imbarazzante che c’era fra di noi.
-tu hai capito qualcosa di questo film?-
-solo che il protagonista si chiama Frank-
risi a quell’affermazione, solo perché c’era una ragazza che continuava a chiamare il ragazzo, ripetendo ogni due secondi -Frank! Frank?? Dove sei?- si mise a ridere anche lui e lo guardai per un secondo, ma parevano anni, il tempo si era fermato guardando il suo sorriso così dolce, era davvero tenero!
-hai fame?-
-no, grazie-
-sicura? Devi mangiare qualcosa!-
disse preoccupandosi.
-non mi va adesso..-
-come vuoi.. cambio film?-
-si grazie..-
dissi accennando una risatina. Trovammo uno di quei telefilm americani che ogni tanto riuscivano a strapparti una risatina, iniziammo a guardare quello ma non riuscii ad arrivare alla fine che mi addormentai fra le braccia del castano, a causa di un forte mal di testa. lui accorgendosi che ero crollata sorrise e continuò a coccolarmi baciandomi di tanto in tanto la testa. dopo una decina di minuti arrivò sua zia e a quanto pare, un cucciolo di cane. Quando arrivò in salotto e ci vide in quello stato sgranò leggermente gli occhi stupita.
-Liam.. chi è questa ragazza?-
-l’amore della mia vita- disse con occhi sognanti e un sorriso sulle labbra, anche sua zia sorrise, ma lui continuò un po’preoccupato -ma credo abbia la febbre, è bollente!- disse toccandomi la fronte.
-mettila sul divano, adesso le misuriamo la febbre!- lo rassicurò la zia. Liam fece quello che le disse e quindi mi prese in braccio, facendomi sdraiare comodamente sul divano e coprendomi con la coperta. In tutto questo casino io non mi accorsi di nulla. Arrivò la zia con il termometro e lo porse al nipote dicendo semplicemente -va sotto l’ascella- lui la guardò malissimo dicendo -lo so pure io!- si girò verso di me e mi guardò per qualche istante, poi si girò ancora verso la zia dicendo-fallo tu.. è una questione di rispetto!- così sua zia, una completa estranea, fu costretta a misurarmi la febbre che risultava trentotto e otto. Liam rimase lì tutto il tempo, a guardarmi dormire nel suo soggiorno, con la febbre alta, non era la presentazione più adeguata che potessi dare a sua zia. Dopo un’oretta mi svegliai trovandomi Liam assorto nei suoi pensieri che mi fissava, arrossii, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi, mentre lui mi sorrise.
-come stai?- sussurrò.
-non bene..-
-che cos’hai?-
-mi sta scoppiando la testa!-
dissi mettendo una mano sulla testa e alzandomi piano, con l’aiuto di Liam.
-vuoi un’aspirina?- annuii debolmente, ringraziandolo con lo sguardo.
-scusami.. se mi sono addormentata..-
-sta tranquilla.. ti ho misurato la febbre..-
arrossii ancora di più al solo pensiero, ma per fortuna continuò -no.. cioè.. mia zia te l’ha misurata io non mi sono neanche avvicinato.. questione di rispetto- gli sorrisi grata, arrivò in quel preciso momento sua zia, rimasi a bocca aperta.
-tu devi essere Emily, giusto?- disse sorridendomi, ricambiai il sorriso.
-si.. mi dispiace per essermi addormentata sul suo divano-
-non ti preoccupare, tesoro. Come ti ha detto mio nipote ti ho misurato la febbre.. nessun problema vero?-
disse per evitare che mi sentissi in imbarazzo.
-no.. anzi grazie mille.. quant’è?-
-trentotto e otto..-
-potresti prenderle un’aspirina per favore?-
chiese gentilmente alla zia.
-certo, comunque io mi chiamo Jade e dammi del tu- mi sorrise e ricambiai.
-va bene, grazie Jade.- Andò a prendermi l’aspirina e la presi, ma la situazione non stava migliorando, tra poco non mi reggevo neanche in piedi.
-Liam.. è meglio se torno a casa..-
-non ti reggi neanche in piedi, Emily!-
-potresti restare qui, non c’è nessun problema!-
disse gentilmente sua zia.
-grazie ma.. mio fratello parte domani mattina e vorrei stare con lui almeno sta sera!-
-ah capisco.. sarà per un’altra volta!-
mi sorrise.
-vieni che ti accompagno-mi prese per mano facendomi alzare.
-ragazzi, fuori piove!- ci avvisò Jade, io sbuffai mentre Liam corse in camera sua prendendo una sua felpa bella pesante e porgendomela.
-prendi questa!- gli sorrisi e la infilai, mi arrivò fino a metà coscia.
-mm.. se ingrassassi un pochino ti starebbe anche bene- disse scherzando la donna.
-oh beh.. sono sulla buona strada allora!- dissi sincera.
-sta zitta, sei bellissima!- mi disse Liam,arrossii farfugliando un ‘grazie’ mentre lui mi avvolse le spalle con braccio, facendomi avvicinare a lui e portandomi all’entrata.
-ci vediamo sta sera dopo cena!-
-d’accordo, sta attento!-
si raccomandò la donna.
-tranquilla zia- la tranquillizzò lui. Uscimmo di casa e ci rifugiammo sotto l’ombrello, abbracciati l’un l’altro, fui io a spezzare il silenzio.
-davvero quella donna è tua zia?-
-si perché?-
-sembra tua sorella! Quanti anni ha?-
-una trentina-
-sembra più giovane!-
-lo so, è davvero una bella donna!-
arrivammo a casa ‘mia’ in neanche cinque minuti e suonai il campanello, dato che dalla fretta che mi mise Niall non ero riuscita a prendere le chiavi. Ci venne ad aprire Harry, che ci fece entrare subito in casa.
-cambiatevi prima che vi ammalate!-
-con me non c’è pericolo!-
dissi sarcastica.
-vai a cambiarti prima che ti si alza la febbre!- mi disse preoccupato, io annuii salendo in camera mia e mi infilai subito sotto un getto d’acqua bollente. Mi asciugai e mi vestii con una tuta abbastanza larga e una felpa altrettanto grande, infatti era di Lucas, che per una scommessa riuscii ad ottenere. Scesi le scale e andai a sedermi sul divano con i ragazzi, notai che Liam si mise dei vestiti asciutti di Louis, si stavano guardando un film e rimasi lì con loro, poi Louis si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi -cosa hai mangiato?- con fare protettivo.
-niente-
-come niente?”
-non avevo fame..-
dissi facendo spallucce.
-vieni ti preparo qualcosa!- mi prese per mano portandomi in cucina.
-che avete fatto?- mi chiese ammiccando
-abbiamo guardato un film e mi è salita la febbre!- dissi indifferente, Louis allungò subito una mano per toccarmi la fronte e continuai dicendo -e.. ho conosciuto sua zia- sorrisi quando me ne regalò uno lui.
Dopo neanche dieci minuti la cena era pronta per tutti, così ci sedemmo in cucina.
-Harry chiami Lucas?-
-vado io..-
dissi alzandomi e dirigendomi verso camera sua, lo trovai mentre finiva di preparare le ultima valigie.
-hai preso tutto?- dissi appoggiandomi allo stipite della porta.
-si..- disse fermandosi e guardandomi, riprese subito dopo a parlare -Emily.. scusa non sapevo come dirtelo!- sorrisi appena e mi fiondai fra le sue braccia.
-rivoglio la mia felpa- disse scherzando.
-accetta la sconfitta e lasciami il mio premio!- ci mettemmo a ridere e ci staccammo.
-mi dispiace..-
-ora non pensarci.. andiamo a cenare!-
avvolse il mio collo con il suo braccio e scendemmo in cucina, mangiammo e ci buttammo sul divano, mi addormentai quasi subito e Lucas mi portò in camera mia. la mattina mi svegliò Louis.
-Emily.. Lucas sta per andarsene..- mi tirai su e con il mio graziosissimo pigiamino, ovvero un pantaloncino quasi inguinale e una canotta scesi giù catapultandomi su Lucas.
-buongiorno anche a te- disse sorridendomi.
-mi mancherai!- mi strinse più forte.
-anche tu tesoro!-
-Lucas.. dobbiamo andare o farai tardi!-
disse mi madre attirandola ma nostra attenzione. lui annuì staccandosi da me.
-c-ci sarai per il mio compleanno?- dissi cercando di non piangere, con scarsi risultati.
-non lo so..-
-appena atterri chiamami
-
-sarà la prima cosa che farò!- mi abbracciò e dopo aver salutato tutti se ne andò, solo quando andai in salotto mi accorsi che c’erano tutti i ragazzi.
-non sapevo ci foste anche voi..- dissi quasi irritata.
-buongiorno anche a te..- mi disse Zayn un po’ infastidito.
-come stai?- mi chiese Niall, feci spallucce guardando il pavimento, poco dopo dissi -che ore sono?-
-le due e mezza perché?- sgranai gli occhi.
-perché non mi avete chiamato prima?? È tardissimo, merda!- corsi in camera mia, prendendo dei vestiti e andando a farmi una velocissima doccia, mi vestii indossando un vestitino rosa che arrivava a metà coscia e delle scarpe con il tacco non troppo alte, come questo http://sphotos-b.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-prn1/66464_573622829323446_1560712119_n.jpg e scesi giù correndo alla ricerca della mia borsa buttata da qualche parte.
-stai uscendo?- mi chiese Louis.
-no si diverte a fare le sfilate nel salotto di casa sua- disse Niall sarcasticamente, Louis lo incenerì con lo sguardo.
-si sto uscendo..- dissi distratta.
-a che ora torni?-
-vuoi sapere anche con chi e dove vado?-
dissi irritata.
-può essere!-
-non sei suo padre!-
intervenne Harry.
-qualcuno che mi appoggia!- dissi sollevata, quando trovai la borsa mi buttai sulla porta per andare ad aprire a Dylan, non salutai nessuno ed uscii subito, mi salutò con un bacio sulla guancia.
-sei bellissima!- mi disse subito.
-grazie- dissi arrossendo.
-ti va un caffè?- annuii e andammo a prenderci un caffè, poi andammo a fare un giro per Londra continuando a parlare, saltò fuori il fatto che in realtà.. era francese.
-tu mi vuoi dire che.. vieni dalla Francia??- dissi sbalordita e sistemandomi meglio sulla panchina dove ci eravamo seduti.
-già.. non si sente un accento strano?-
-uhm no.. il mio è strano.. vengo da New York.-
-tu vieni da dove??-
mi disse a bocca aperta.
-mai sentito parlare di America? Sai dove c’è la Statua della Libertà??- dissi alzandomi e imitandola, si mise a ridere e mi fece risedere prendendomi da un braccio.
-si ho capito!- disse ridendo.
-mi fai sentire l’accetto francese?- iniziò a parlare in francese per poi passare all’inglese ma tenendo l’accento francese. Verso le sette e mezza mi accompagnò a casa, salutandomi con un bacio sulla guancia, entrai in casa buttandomi subito sul divano, vicino Louis e Harry.
-dove sei stata?- mi chiese tranquillamente.
-a fare un giro per Londra..-
-bella?-
mi chiese sorridente Harry.
-non è diversa da come l’ho vista l’ultima volta..- ero visibilmente stanca necessitavo di una doccia.
-ti sei divertita?- sentii quella voce e senza rendermene conto trattenni il respiro, che mi prendeva?
-era più bella la prima volta, sta perdendo il suo fascino- dissi facendo spallucce, sperando capisse a cosa alludevo.
-dipende con chi la visiti, ci vuole la persona giusta- mi guardò in modo strano, ma capii cosa volesse dire e lo capì anche Liam.
-oh ma sta zitto!- dissi ridendo.
-Lucas ha chiamato poco fa..-
-dimmi che scherzi!-
-no, gli ho detto che lo avresti richiamato
- mi passò il telefono e composi il numero, mi rispose subito.
-Emily!!- mi salutò felice, sorrisi appena.
-Lucas..-
-sta sera ti richiamo.. devo dirti una cosa-
disse perdendo il suo entusiasmo.
-bella o brutta?-
-brutta.. anzi orrenda-
-fantastico.. ci sentiamo dopo, un bacio-
chiusi la chiamata e serrai gli occhi, pensando a cosa avrebbe potuto dirmi, magari voleva dirmi che non si trovava bene e non gli piaceva il college, oppure che papà stava male, oppure che non poteva venire al mio compleanno.. erano molte le opzioni e mi stava venendo mal di testa.
-tutto okay?- disse Zayn, attirando la mia attenzione, lo guardai un secondo negli occhi, mi ci stavo perdendo ma per fortuna ripresi coscienza.
-non proprio..- mi alzai senza aggiungere altro e andai in camera mia, presi il mio pigiama e andai in bagno. Dopo una bella doccia calda e rilassante tornai in camera con indosso il mio pigiamino, intenta a mettermi a letto e deprimermi finché non mi rinchiudevano in qualche istituto psichiatrico. Mi lanciai sul letto ad occhi chiusi senza rendermene conto caddi su qualcuno.
-chi sei?- toccai i capelli di quel qualcuno che capii di chi si trattava.
-il ragazzo più figo e simpatico del mondo-
-che cosa ci fa Justin Bieber nel mio letto?- chiesi sorpresa e guardandolo in faccia, si mise a ridere facendomi spostare. Mi misi sotto le coperte e mi rannicchiai lì sotto, mi misi su un fianco con la faccia rivolta verso Niall che mi fissava divertito.
-hai finito di muoverti?-
-scusa..-
mi strinsi nelle spalle, scoppiò a ridere ma subito dopo si fece più serio.
-che è successo?-
-per ora niente..-
-che ti ha detto?-
bussarono alla porta e alzai gli occhi al cielo, lo sentii ridere e mi spuntò un mezzo sorriso, dissi un ‘avanti’ scocciato.
-disturbo?- chiese entrando.
-tu? Ma va, quando mai ti ho detto il contrario?- dissi acida.
-ohoh qualcuno qua ha il ciclo- lo fulminai con lo sguardo.
-non ho il ciclo, ora dimmi che vuoi, Louis-
-solo sapere se andava tutto bene!-
-si, tutto va bene, è stata una giornata magnifica!-
finsi e nessuno dei due ci credette.
-certo.. e io oggi ho cavalcato un unicorno!- disse Niall, scoppiai a ridere.
-non scocciate- mi alzai di malavoglia andando in cucina e per qualche strano motivo trovai tutti lì.
-vuoi provocare?- disse Zayn con voce sexy.
-eh?- lo guardai male mentre mi guardava dalla testa ai piedi, facendomi cenno di guardare come mi ero vestita. -è il mio pigiama, non scocciare!- cercai qualcosa da mangiare e una volta trovato qualcosa mi sedetti sul mobile della cucina, rabbrividendo per quanto era freddo.
-giochi con noi?- disse ridendo Zayn, facendo unire anche gli altri.
-che c’è di divertente?- chiesi, fregandomene della sua domanda.
-stiamo per giocare a strip poker- alzai gli occhi al cielo.
-siete squallidi, che poi se giocaste con delle ragazze potrei anche capire- scesi giù dal mobile andando in sala guardando la tv, ma davvero quei ragazzi facevano così? Dov’ero capitata? In una giungla? Non ebbi molto tempo di pace dato che fui chiamata dopo neanche quindici minuti. Andai in cucina ripromettendomi di non guardare nessuno.. si certo. C’erano Zayn, Liam e Niall senza maglia, Harry in boxer. Deglutii ed entrai facendo finta di niente, squadrai dalla testa ai piedi Harry e dissi -a quanto pare fai schifo a poker!- ci mettemmo a ridere tutti quanti ma Louis si fece serio.
-ti ho chiamato, non per mangiarti con gli occhi Harry, ma perché c’è tuo fratello al telefono- presi il telefono e risposi.
-eccomi-
-Emily.. non so come dirtelo..-
-vai diretto..-
-prometti di non svenire?-
-addirittura svenire? Che è successo Lucas!?-
chiesi preoccupata.
-Tyler.. è uscito
- mi bloccai sbarrando gli occhi, mi scivolò dalle mani il telefono insieme a qualche lacrima e il braccio cadde a peso morto lungo il fianco. Sentii delle sedie spostarsi ma essendo di spalle non riuscii a capire chi si alzò, non restai molto tempo in quella situazione dato che svenni davvero ma quel qualcuno che si alzò mi prese al volo. Tutti i miei peggior incubi si realizzarono nel giro di due giorni, non poteva essere vero.. la mia vita stava cadendo a pezzi. Mi svegliai dopo una decina di minuti quando un secchio d’acqua gelata mi cadde sulla faccia, facendomi spaventare. Saltai giù dal divano barcollando, mi aggrappai a Niall per non cadere e ripensai alle parole di Lucas. Tyler è uscito scoppiai a piangere buttandomi tra le braccia del biondo che mi accolse subito cercando di farmi calmare, gli sussurrai solo -portami di sopra- e lo fece senza chiedere spiegazioni. Mi portò in braccio fino in camera facendomi sedere sul letto e continuò ad abbracciarmi, stando zitto, dandomi conforto e aiutandomi senza fare domande, il migliore amico che potessi mai chiedere. è successo Lucas!?- chiesi preoccupata.
-Tyler.. è uscito
- mi bloccai sbarrando gli occhi, mi scivolò dalle mani il telefono insieme a qualche lacrima e il braccio cadde a peso morto lungo il fianco. Sentii delle sedie spostarsi ma essendo di spalle non riuscii a capire chi si alzò, non restai molto tempo in quella situazione dato che svenni davvero ma quel qualcuno che si alzò mi prese al volo. Tutti i miei peggior incubi si realizzarono nel giro di due giorni, non poteva essere vero.. la mia vita stava cadendo a pezzi. Mi svegliai dopo una decina di minuti quando un secchio d’acqua gelata mi cadde sulla faccia, facendomi spaventare. Saltai giù dal divano barcollando, mi aggrappai a Niall per non cadere e ripensai alle parole di Lucas. Tyler è uscito scoppiai a piangere buttandomi tra le braccia del biondo che mi accolse subito cercando di farmi calmare, gli sussurrai solo -portami di sopra- e lo fece senza chiedere spiegazioni. Mi portò in braccio fino in camera facendomi sedere sul letto e continuò ad abbracciarmi, stando zitto, dandomi conforto e aiutandomi senza fare domande, il migliore amico che potessi mai chiedere. 


SPAZIO A ME

scusate ma per sbaglio l'ho cancellato e non mi ricordo che canzone avevo messo all'inizio, va beh.
spero che recensirete ancora ma non importa, un bacio <3

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Non è forte chi non cade,
ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi.
–Jim Morrison


-Niall


-addirittura svenire? Che è successo Lucas!?-
Svenne e Liam, di fianco a lei, la prese. Ci alzammo tutti quanti abbastanza preoccupati, non sapendo il perché avesse reagito così. Dopo dieci minuti di panico, soprattutto per Liam che stava per entrare in una crisi isterica, Louis la svegliò. Si aggrappò a me scoppiando in lacrime, abbracciandomi forte, mi sussurrò solo un ‘portami di sopra’ rotto dal pianto. La presi di peso portandola di sopra, non smetteva di piangere e l’unica cosa che potevo fare era abbracciarla, non capivo che cos’era successo ma sicuramente me lo avrebbe spiegato una volta che sarei riuscito a calmarla, riempirla di domande in quel momento era davvero inutile e pressante per lei. Si calmò e mi staccai da lei, asciugandole il viso zuppo dalle lacrime, sorrise appena.
-ti va di parlare?- le chiesi dolcemente, lei annuì soltanto. -che cosa è successo?-
-prima chiami Louis? Così ve lo dico una volta sola..- annuì e corsi di sotto, appena scesi le scale e arrivato in salotto mi guardavano tutti come se fossi un extraterrestre.
-che cosa è successo??!!- sbottò subito Liam, evidentemente preoccupato.
-non me l’ha detto.. vuole parlarmi insieme a Louis..-
-io?-
mi guardò confuso, poi sbarrò gli occhi, forse aveva capito l’argomento.
-hai capito qualcosa?-
-qual è l’argomento di cui avete parlato in spiaggia? Me l’ha confidato la sera stessa!-
m’immobilizzai, ora era abbastanza chiaro il perché del suo comportamento.
-di che state parlando?!!- Zayn quasi urlò dall’angoscia.
-non vi possiamo dire niente, se vorrà ve lo dirà lei!- dissi, corremmo di sopra e la trovammo ancora in un fiume di lacrime, mi si spezzava il cuore vederla così e dall’espressione di Lou.. anche a lui dispiaceva tanto vederla in quello stato. Ci sedemmo sul suo letto, davanti a lei con le gambe incrociate.
-che cosa è successo?- ci guardò un attimo con gli occhi rossi e pieni di lacrime, abbassò il viso e si buttò in mezzo a noi due continuando a piangere.
-Emily..- cercai di calmarla in tutti i modi.
-è uscito.. la mia vita fa schifo.. sta cadendo a pezzi!- disse piangendo.
-parli di Tyler?- annuì abbassando il capo.
-mi sono perso un pezzo.. quindi l’avevi denunciato?-chiesi, tirò un sospiro profondo e si asciugò gli occhi.
-mio padre quando è venuto a sapere in che condizioni ero.. appena uscito dall’ospedale è andato a denunciarlo.. lo avevano condannato a cinque anni di carcere e stava rischiando di finire dentro anche Lucas.. ma lo avevano assolto dicendo che era stata legittima difesa..-
-quindi se la matematica non m’inganna.. gli mancano ancora due o tre anni, giusto?-
-si e non so perché è uscito!-
disse riprendendo a piangere.
-Emily puoi stare tranquilla! Finché hai un fratello che ti protegge e ti sta sempre accanto non hai nulla da temere!- gli dissi accarezzandole il viso.
-mi starai sempre accanto?- disse a Louis, lui sorrise abbracciandola forte.
-ora e sempre- le baciò la fronte e sorrisi senza rendermene conto.
-Emily.. forse non è il caso.. però non credi sia meglio se lo diciamo anche ai ragazzi? Così se si presenta la necessità anche loro sanno in che modo comportarsi!-
-non voglio essere guardata con pena!-
-lo so che ci conosci poco ma l’ultima cosa che facciamo è guardare le persone con pena, anche se non sembra sono molto emotivi e sensibili, ti starebbero accanto come lo stiamo facendo io e Niall, ti puoi fidare!- annuì appena.
-sta tranquilla, se non vuoi farlo tu, lo facciamo noi- le dissi, annuì ancora una volta.
-avresti dovuto vedere com’erano.. ci hai fatto passare dieci minuti d’inferno!- ridemmo appena tutte e tre.
-c’era Liam che stava entrando in una crisi isterica e Harry e Zayn erano già in panico!- Louis ed io ridemmo ricordando le facce sconvolte dei ragazzi, senza pensare che noi stavano peggio.
-Louis avverti tu i ragazzi? Io mi voglio riposare..-
-certo..-
la baciò sulla fronte per poi sciogliere quell’abbraccio che non divisero prima e scese giù dai ragazzi. La sistemai sotto le coperte e accarezzandole i capelli e le baciai la testa.
-adesso riposati un po’..- mi fermò prendendomi da un braccio.
-stai qui con me?- le risposi con un sorriso e mi sistemai vicino a lei, racchiudendola in uno stretto abbraccio. Iniziai a coccolarla facendola calmare del tutto, con mio grande stupore fu lei a parlare.
-davvero erano tutti in panico?- disse divertita.
-avresti dovuto vederli, io cercavo di svegliarti, Louis era sparito ed è tornato poco dopo con un secchio d’acqua, Zayn che era spaventato e non sapeva che fare, Harry mi guardava con occhi sbarrati impaurito mentre ti faceva aria e Liam era in totale panico, continuava a chiedermi che cosa fosse successo e perché gli sei svenuta fra le braccia –arrossì un po’ ed io risi divertito- stava per entrare in una crisi isterica- ridemmo entrambi.
-ho paura..-
disse stringendosi di più a me.
-finché c’è Louis in questa casa, ti puoi fidare, che nessuno ti potrà mai toccare, nessuno! Neanche per sbaglio o ti posso assicurare che non rivedrà altro che il buio della sua tomba!- la abbracciai con fare protettivo e restammo in silenzio, mentre le accarezzavo i capelli. Dopo un po’ si addormentò e decisi di farla riposare, così uscii dal suo letto e scesi di sotto, trovando Liam rosso dalla rabbia mentre gli atri cercavano di farlo calmare.. ma era tutto inutile.

-Louis


scesi di sotto e tutti mi saltarono addosso, volevano sapere che cosa fosse successo.
-quindi? Che ti ha detto??- mi chiese subito Liam.
-è.. è meglio se vi sedete..- mi guardarono in modo strano, indecifrabile.
-è molto grave?- mi chiese Zayn.
-peggio.. vi chiedo solo di starle accanto come amici, di non farvi condizionare da questa cosa e di comportarvi come avete sempre fatto con lei!-
-parla Louis!- sbottò Harry.
-qualche anno fa Emily stava con un ragazzo. Tyler, questo squilibrato pensava che lo tradisse e l’ha picchiata a sangue, è intervenuto Lucas e gliene ha date di santa ragione, l’hanno denunciato e condannato a cinque anni ma è uscito prima di scontare tutta la sua pena..- notai che Liam era davvero infuriato, aveva la mascella contratta e le mani chiuse a pugni, così forti da far diventare le nocche bianche, saltò in piedi prendo dei cuscini i buttandoli a terra, nel vano tentativo di sfogarsi, nel frattempo gli altri mi guardavano ancora increduli.
-Liam calmati, non serve a niente fare così!!- lo fermai e notai i suoi occhi, erano scuri, arrabbiati e.. lucidi. Ci teneva davvero a quella ragazza.
-dimmi come faccio?? Giuro che se lo vedo a meno di trenta chilometri da lei lo uccido con le mie stesse mani, come ha solo potuto pensare di avvicinarsi a lei? Di picchiarla? Te ne rendi conto? Ha toccato una ragazza indifesa! È un verme, fa schifo! Non si può neanche considerare un uomo, un uomo non fa certo questo, fa schifo, è ripugnante ed è una merda!- arrivò Niall alle sue spalle.
-Liam calmati o la sveglierai e ricomincerà a piangere!-
-si è addormentata?-
disse visibilmente più calmo ma si poteva ben notare nei suoi occhi l’odio che provava per quella merda, così definito anche da lui.
-che avete intenzione di fare?- chiese Harry.
-ha paura, ma non ne capisco il motivo. insomma.. noi siamo cinque, lui è uno solo, chi si metterebbe contro di noi?!-
-è spaventata, è normale! Ricordatevi quello che vi ho detto e cercate di starle il più vicino possibile!-
-ora è meglio se torniamo a casa!-
annuirono tutti e se ne andarono, prima però Liam mi disse -chiama per qualsiasi cosa!- chiusi la porta e salii in camera di Amy, era rannicchiata nelle coperte che dormiva beatamente, mi infilai lì sotto con lei per non lasciarla sola e senza volerlo la svegliai, mi guardò un po’ spaesata.
-Niall?-
-è tornato a casa, adesso ci sono io-
le baciai la testa e si rannicchiò al mio petto tra le mie braccia.
-ho paura Louis..-
-finché ci siamo io e i ragazzi con te non devi aver nessuna paura e poi finché è a New York non ti farà nulla!-
la rassicurai.
-mi troverà! –le tremava la voce- l’ultima volta che l’ho visto mi ha detto che me l’avrebbe fatta pagare e che è colpa mia se era finito dentro.. ha detto che mi avrebbe preso e avrebbe giocato con me..-
-giocato..?-
-giochi erotici.. mi avrebbe violentata, Louis!-
disse scoppiando ancora in lacrime.
-ci ha già provato?- chiesi sperando che la risposta fosse negativa, annuì semplicemente, la strinsi ancora di più a me, non si meritava tutte quelle, era distrutta.
-ti va di raccontarmi nel dettaglio quello che è successo?- annuì e si sedette a gambe incrociate di fianco a me, mi alzai anch’io avvicinandomi a lei per darle conforto.
-dopo che mi aveva picchiata.. violentemente, mi.. come dire.. mi chiese scusa.-
-e perché? Quello è un malato di mente!-
-non so il perché.. si è avvicinato e mi ha tolto la maglietta.. guardando tutti i lividi che mi aveva lasciato –
strizzò gli occhi come per trattenere le lacrime ma non ci riuscì- ha iniziato a sfiorarmi ogni singolo livido, tutti quelli che mi aveva inferto.. su tutto il corpo- si bloccò come se avesse un nodo in gola.
-tranquilla, non devi aver paura..- la abbracciai e lei tirò su con il naso.
-mi sussurrò all’orecchio ‘ora sai che non devi farlo con me’ me lo disse come se..- non continuò e si strinse nelle mie braccia, non sopportavo vederla così, non volevo vederla così e mi si spezzava il cuore, senza che me ne accorgessi mi scese una lacrima, che asciugò lei, ero sorpreso, pensavo non riuscisse a vedermi, o almeno lo speravo, lei mi sorrise.
-tu asciughi le mie, io le tue- mi disse dolcemente, io le sorrisi e la strinsi ancora di più.
-ora dormiamo.. mi racconterai doma..- mi interruppe.
-ha tentato di violentarmi.. ma prima che riuscisse a tirarmi giù i pantaloni arrivò Lucas, lo prese subito di peso e sbatté al muro riempiendolo di pugni nel viso e nello stomaco.. sono stata in cura da uno psicologo per cinque mesi prima di tornare ad uscire con i miei amici, ma non riuscì a farlo senza Lucas.. è per questo che non volevo che se ne andasse.. lui era la mia fonte di sicurezza, sapevo e mi ripeteva che sarebbe anche morto per difendermi..-
-adesso ci sono io.. non abbiamo legami di sangue ma ti posso assicurare che senza che io perda la vita ti posso proteggere come se fossi realmente mia sorella, mi basta fare una telefonata per far arrivare quattro ragazzi che ci tengono a te pronti a difenderti.. uno in particolare!-

-sta zitto..- sorrise appena dandomi uno schiaffetto sul petto, era imbarazzata.
-però per riuscirci mi dovrai dire dove vai e con chi esci!-
-d’accordo..
- le baciai la testa e la feci sdraiare tra le mie braccia.
-adesso dormi.. è tardi e devi riposare patata- accennò una risatina per il nomignolo  dato e si addormentò fra le mie braccia. Restai a guardarla per abbastanza tempo per capire quanto tenessi a quella ragazza, non si meritava tutte le cose che gli successero, non si meritava niente di tutto questo ed ero pronto a difenderla con le unghie e con i denti, la sentivo già mia, era già la mia sorellina che non andava toccata per nessuna ragione al mondo, anche se non lo avrei mai ammesso. Mi addormentai assorto nei miei pensieri e la mattina mi svegliai trovando Emily completamente su di me che mi abbracciava forte, come se avesse paura. Le accarezzai la schiena e si rilassò visibilmente, la coccolai per qualche minuto fino a quando si svegliò anche lei, mi sorrise appena.
-buongiorno patata- ridacchiò un poco.
- ‘giorno Lou.. e non chiamarmi così!- risi appena stringendola in un abbraccio.
-è meglio se ci alziamo-
-lo penso anche io..-
ci alzammo e scendemmo giù in cucina, trovando tutti i ragazzi lì che facevano colazione.
-ma c’è per caso scritto ‘bar’ all’ingresso??- soffocai una risatina.
-no perché?- le chiese Niall, leggermente confuso.
-siete sempre qui a mangiare, neanche fosse un ristorante di lusso! Non ce l’avete una famiglia?- disse acida, scoppiammo tutti a ridere mentre lei si sedette vicino a Harry e iniziò a mangiare qualcosa.
-volevamo solo sapere come stavi, acidona!- sorrise appena.
-sto bene, grazie- si vedeva lontano un miglio che stava mentendo.
-veramente io ero venuto per fare colazione.. ma se la mettiamo così.. mi fa piacere che tu stia bene- ridacchiammo tutti tranne la diretta interessata.
-simpatico quanto un piragna nel cu..- la interruppi.
-okay okay basta litigare!- dissi ridendo.
-stavo scherzando..- disse offeso.
-torno a dormire, buonanotte!- si alzò intenta ad andare in camera sua ma tutti quanti, pronti a questa sua reazione, le si pararono davanti bloccandola.
-dove credi di andare provocatrice?- lo guardammo tutti un po’ male.
-com’è che provoco solo te senza fare niente?-
-non è colpa mia se ti presenti con questo pigiama!-
alzò un sopracciglio.
-sei un maiale!- disse divertita.
-si si sono quello che vuoi ma adesso vai a cambiarti che ti portiamo in un posto!-
-che cosa non capite della frase ‘torno a dormire?’ così ve lo spiego meglio!-
trattenni una risatina.
-piano B- lo guardò male, tutti e quattro la presero da un braccio o da una gamba portandola di sopra mentre lei cercava di liberarsi.
-giuro che appena mi libero vi uccido uno ad uno!-
-sai dove trovarci!- disse Liam sorridendole, lo fulminò con lo sguardo mentre io ridevo a crepapelle.
-adesso cambiati dai!- le disse Harry.
-dove dobbiamo andare?-
-ti portiamo in un posto dove ci sono persone come noi-
disse Zayn,vantandosi.
-quindi.. un uno zoo?- scoppiai a ridere ancora più forte accompagnato da tutti gli altri.
-intendevo da persone simpatiche come noi- disse vantandosi ancora.
-quindi sempre in uno zoo??- ridemmo ancora più forte mentre Zayn la guardava male.
-vestiti e basta!- disse senza pazienza, lei ci sbatté tutti fuori e si cambiò mentre io feci lo stesso e ci ritrovammo dopo dieci minuti davanti la porta d’ingresso.
-andiamo?- disse Harold avvolgendo un braccio attorno alle spalle di Emily, annuì.
-so già che me ne pentirò..- ridacchiammo e uscimmo di casa, sinceramente io non sapevo nulla, avevano preso l’iniziativa loro e a me importava solo vedere il sorriso sul viso di Amy quindi qualunque cosa avessero deciso a me stava bene, purché lei si divertisse. Dopo venti minti arrivammo in un lunapark e guardò male i nostri amici.
-mi avete portato in un parco giochi? Quanti anni avete? Cinque?- risi.
-sta zitta e seguici per l’amor del cielo!- disse Niall, la prese sottobraccio e la trascinò verso le montagne russe, lei mi guardava implorandomi di aiutarla.
-paura?- dissi divertito.
-giusto un po’..- la strinsi in un abbraccio e prendemmo posto. C’erano tre sedili vicini e lei si sedette al centro, io da una parte e Niall dall’altra. Mi strinse la mano quando la giostra iniziò a partire, le sorrisi.
-sta tranquilla!- la rassicurai. Urlammo per tutta la durata di quella cosa infermale e quando scendemmo da lì barcollò per un momento.
-credo che sto per vomitare- ridemmo tutti, compresa lei.
-non farla così tragica, è stato divertente!- le disse Harry ridendo.
-parla per te riccio!- disse sconvolto, Emily scoppiò a ridere vedendo la faccia del pakistano, ridemmo di conseguenza tutti quanti.
-qualcuno che mi capisce!- lo strinse in un piccolo abbraccio.
-andiamo a fare qualche giostra un po’ più tranquilla baby- rise e a braccetto andarono in una bancarella per fare qualche gioco mentre io seguii gli altri a fare altre giostre.

-Emily


io e Zayn decidemmo di separarci dal resto del gruppo e andammo da un tizio che continuava a ripetere ‘tre palline cinque sterline’ non lo sopportavo più, così lo feci contento e presi tre stra-maledettissime palline e provai a buttar giù delle lattine disposte a piramide ma non ne feci cadere a sufficiente per prendere l’orso di peluche che volevo.
-ma fai schifo a questo gioco!- disse ridendo.
-fallo tu sapientino!- lo sfidai. Lui accettò la mia sfida e prese altre tre palline, buttò tutte le lattine giù e mi guardò con aria di superiorità, io sbruffai. Il tizio dietro il ‘bancone’ disse -tu ezere bravo. Adesso tu scegliere regalo per tua fidanzata- lo guardai male, non solo perché parlavo tutto sgrammaticato ma anche perché.. cosa aveva detto? Fidanzata?
-no ha capito male..- ma Zayn mi interruppe prendendomi per i fianchi attirandomi a sé.
-si amore, scegli il tuo regalo!- disse divertito, lo guardai malissimo.
-che stai facendo?- gli bisbigliai.
-mi diverto un po’, fallo anche tu- lo guardai con sguardo truce e poi feci spallucce.
-amore mi prendi l’orso di peluche?- rise e mi unì anche io.
-certo amore mio- se lo fece dare e me lo porse, gli saltai al collo abbracciandolo.
-grazie tesoro!!- ridemmo mentre il tizio ci interruppe dicendo -voi ezere bellizima coppia, complimentare io voi- lo guardai male per poi accorgermi che Zayn stava facendo la stessa cosa.
-ehm.. si grazie, noi adesso andiamo!- mi prese per mano trascinandomi lontano dal quel tipo e scoppiammo a ridere.
-oh mio Dio.. –dissi tra le risate- dovremmo farlo più spesso- dissi con le lacrime agli occhi.
-fare cosa?- chiese confuso Louis alle mie spalle, guardai Zayn per un istante e scoppiammo a ridere ancora più forte, buttai la testa all’indietro tenendomi la pancia con le braccia, mi stavo sentendo male.
-che avete da ridere?- chiese Niall non riuscì a rispondere che il tizio di prima ci raggiunse con un altro peluche di una tigre bianca e disse -voi ezere coppia più dolce che io mai vedere qui, io regalare voi peluche in segno di vostro amore, complimenti- accettai la tigre e quando il tizio fu abbastanza lontano io e Zayn scoppiammo ancora a ridere mentre i ragazzi ci guardavano confusi e increduli.
-da quando state insieme?- chiese Harry tra il confuso e il divertito, risi ancora più forte.
-n-non stiamo insieme- dissi con le lacrime agli occhi e ridendo.
-e perché quel tipo ha detto una cosa del genere?-chiese Niall, non riuscivamo più a frenare le risate, non riuscivo più a riprendermi.
-perché.. –cercò di calmarsi e ci riuscii anche io- quando ci siamo avvicinati alla sua bancarella eravamo per mano e ci ha scambiato per una coppia e gli abbiamo retto il gioco, tutto qui-
-la cosa più divertente che abbia fatto nelle ultime ventiquattro ore- dissi ridendo.
-si beh la tigre la tengo io!- disse prendendomela dalle mani, lo guardai truce.
-l’ha regalata a me!- dissi riprendendomela.
-veramente l’ha regalata ad entrambi!-
-allora la terremo entrambi.. in segno del nostro amore!- dissi con occhi sognanti scherzando, scoppiammo tutti ridere.
-d’accordo ‘amore’ - disse scherzando, risi.
-stammi lontano razza di gorilla!- mi allontanai ridendo, rifugiandomi dietro Niall.
 

-ho fame!- disse il riccio.
-anche io!-
-andiamo a mangiare allora!-
andammo tutti a mangiare e Zayn non faceva altro che stuzzicarmi, lo avrei ucciso se non ci fosse stato Niall a trattenermi. Verso il pomeriggio tardi tornammo a casa e trovai mia madre e Mark sul divano, li salutai entrambi e mi sedetti sulla poltrona lì vicino e Louis si sedette sopra le mie povere gambe -Louis, togliti!!- lo supplicai e lui ridendo si alzò, facendo alzare anche me prendendomi da un braccio.
-facciamo cambio!- si buttò sulla poltrona e io mi buttai su di lui. I ragazzi non restarono a cena, fatto raro, e mangiammo come una sottospecie di famiglia normale.
-Lucas mi ha avvisato di quello che successo..- disse mia madre a tavola, Louis, seduto vicino a me, mi prese subito una mano e la strinse sotto al tavolo, nell’invano tentativo di darmi forza. Abbassai semplicemente la testa facendo segno di aver capito.
-se hai bisogno di qualcosa puoi chiederlo a me o a Louis, se ti succede qualcosa ce lo devi dire subito, okay?- disse Mark tranquillamente, in modo quasi paterno, annuii.
-d’accordo, posso andare di sopra?- chiesi gentilmente a mia madre, lei annuì e io mi alzai andando di sopra. Cercai di dormire ma non ci riuscivo, la testa era troppo piena di pensieri e mi stava scoppiando. Mandai un messaggio a Louis chiedendogli se mi poteva raggiungermi e nel giro di neanche trenta secondi aprì la porta e la richiuse avvicinandosi in modo preoccupato a me.
-è successo qualcosa?- mi chiese subito.
-non riuscivo a dormire e avevo bisogno che qualcuno stesse con me..- dissi come una bambina di cinque anni quando chiede ai genitori di poter dormire nel lettone con loro perché ha paura del temporale. Mi sorrise subito dolcemente entrando nel mio letto e facendomi accoccolare al suo petto, tranquillizzandomi notevolmente.
-non avresti dovuto comportarti così oggi- bisbigliò accarezzandomi i capelli.
-così come?- bisbigliai anche io, leggermente confusa.
-fare la cretina con Zayn in quel modo.. non hai visto la faccia di Liam?- alzai gli occhi al cielo.
-la piantate tutti?-
-perché? Se non fossi stata così occupata con Malik te ne saresti accorta anche tu!-
-io e Jawaad stavamo solo scherzando! Tra me e Liam non c’è e non ci sarà mai niente, mettetevelo tutti in quelle testoline bacate, okay?-
-solo non farlo soffrire, è sensibile ed è uguale a te!-
ancora con quella frase. Perché?


SPAZIO AUTRICE

spero vi sia piaciuto il capitolo e scusate se ci sono errori ma è già tanto se sono riuscita ad aggiornare.
spero che recensirete, un bacione <3

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Se la mia faccia sorride,
non vuol dire che lo faccia anche il mio cuore



Eravamo sdraiati sul letto, io fra le sue braccia e lui che mi coccolava accarezzandomi i capelli, quando voleva, sapeva essere il ragazzo più dolce di questo mondo.
-che cosa intendi con questo?- dissi confusa.
-con che cosa?- disse facendo il finto tonto.
-è la seconda volta che mi dici che sono uguale a lui, perché?-
-perché è vero.. sono il suo migliore amico non ho il diritto di sbandierare i suoi problemi con chiunque-
-ho afferrato il concetto, okay.- mi strinse po’ più forte.
-quel tipo ti sta ancora tormentando?- mi chiese dolcemente.
-no ma non si rassegnerà così facilmente..-
-se ti manda anche solo un messaggio dimmelo, okay?-
-d’accordo-
-ora cerca di dormire patata- lo strinsi un po’ di più per poi mettermi accoccolata meglio a lui. Continuò ad accarezzarmi teneramente i capelli per molto tempo, mi rilassava tantissimo e dopo un po’ riuscii ad addormentarmi con un sorriso sulle labbra. Non sognai niente, forse era meglio così dato che avevo paura che sognando avrei fatto uno dei miei soliti incubi. La mattina ci svegliammo quando quattro imbecilli, uno dei quali con una chitarra in mano, iniziarono a cantare e saltare sul letto cercando di farci svegliare.
-dai piccioncini dormiglioni, svegliaaa- urlò alle nostre orecchie quel decelebrato di Niall, mi strinsi di più a Louis, nascondendo il viso nel suo petto.
-dai alzatevi! Oggi dobbiamo fare un sacco di cose!- annunciò Harry, tirandoci per i piedi.
-tipo?- farneticò Lou.
-pensavamo di usare le tua piscina oggi, allora?- disse Liam, mi accucciai ancora di più a Louis.
-Emily?- mi chiese quest’ultimo il permesso, scossi il capo.
-dai perché no? Se vuoi ti do anche i braccioli- disse scherzando Zayn.
-ti ricordo che anche tu non sai nuotare!- dissi alzandomi con il busto.
-beh allora facciamo un bracciolo per uno- scherzò Zayn.
-non posso farmi il bagno- dissi tornando giù
-perché?- chiese stranito Niall.
-s-sono in quel.. periodo- dissi arrossendo.
-owh.. davvero?- chiese leggermente imbarazzato Niall
-non lo so ma non posso farmelo e basta!- dissi comprendomi con il lenzuolo e sdraiandomi a pancia in giù. Qualcuno mi sollevò con ancora il lenzuolo avvolto al mio corpo e mi prese in stile principessa, io serrai gli occhi buttando la testa all’indietro esasperata e contrariata.
-vi prego lasciatemi dormire!!-
-sta zitta e vieni a fare colazione!- disse scherzosamente Liam, aprii gli occhi mi ritrovai tra le sue braccia, sbuffai diventando leggermente rossa in volto. Quando arrivammo in cucina trovai già la colazione pronta e il tavolo apparecchiato per sei, sorrisi senza rendermene conto. Liam mi appoggiò ad una sedia e lo ringraziai iniziando a mangiare, tutti presero posto e chiacchierando finimmo la colazione. Non partecipai alle conversazioni ma ascoltai tutte le stronzate che uscirono dalle loro bocche, continuai a ridere per tutta la durata della colazione, erano davvero dei cretini. Tutti si diressero in salotto e io li seguii, iniziarono a spogliarsi restando a petto nudo, avvampai e andai in bagno per evitare di farmi vedere rossa come un pomodoro in viso. Notai che effettivamente mi iniziò il ciclo e maledissi tutti i santi per avermi fatta uscire donna, sapevo già che nel giro di due ore il mio umore sarebbe cambiato, ero davvero pazza in quel periodo. Mi infilai lo stesso il pezzo di sopra del costume e un pantaloncino lungo fino a metà coscia e tornai in salotto, erano ancora tutti lì ma solo con il costume.
-il primo che mi tocca o pensa solo di buttarmi in acqua perderà l’uso del suo amichetto lì sotto- dissi attirando l’attenzione, si misero a ridere.
-non ti toccherà nessuno, promesso- disse Niall, avvolgendo un suo braccio attorno al mio collo.
-lo stai facendo adesso- gli dissi guardando il suo braccio, lo tolse con uno scatto, quasi spaventato, risi insieme agli altri.
-stavo scherzando- lo abbracciai. Quel traditore mi prese in braccio correndo in giardino. –non scherzavo sul fatto che vi avrei castrato però!- gli dissi quasi disperata.
-non voglio buttarti in acqua, tranquilla- rise ma io gli morsi la spalla.
-ahii!! Mai sei scema?- disse scaraventandomi su una sdraio e guardandosi il morso.
-ti dona!- dissi ridendo.
-ti butterei in acqua.. ma ci tengo al mio amichetto- risi ancora più forte abbracciandolo.
-ti voglio bene Niall- gli dissi sinceramente.
-anche io Emily- gli sorrisi per poi baciarlo su una guancia.
-ora vai ad annegare qualcuno!- dissi ridendo e staccandomi da lui, iniziò a correre verso la piscina e fece un tuffo a bomba, mi misi a ridere e mi sdraiai all’ombra, mettendomi gli occhiali da sole. Iniziai a pensare, forse anche troppo, mi chiedevo che cosa riservava per me il futuro, il destino. Che poi.. esiste davvero il fato? Non avevo la risposta a nessuna di queste domande, fatto sta che sembrava di stare sulle montagne russe, e io ho paura delle altezze.
-posso?- sobbalzai ritornando alla realtà, mi abbassai leggermente gli occhiali e feci segno di si a Zayn, che mi chiedeva il permesso di sedersi vicino a me.
-a che pensi?- mi chiese.
-chi ti dice che io stia pensando?-
-ti ho chiamato due volte prima di riuscire ad attirare la tua attenzione- ridacchiò appena.
-owh.. scusami-
-non preoccuparti, a che pensavi?- mi richiese.
-al perché di tutto questo. Avrei dovuto dare ascolto a mio fratello tempo fa, adesso non vivrei nella paura- dissi sinceramente, liberandomi dell’angoscia che avevo dentro.
-non devi aver paura, dimenticati di quel tipo, non ti darà più fastidio e se solo ci provasse si troverebbe contro cinque fusti, e uno di loro devo dire che è davvero sexy!- risi di gusto.
-si sei sexy Malik- mi avvolse le spalle con un suo braccio facendomi avvicinare e mi abbracciò forte.
-sai che puoi contare sempre su di noi, vero?- bisbigliò a un mio orecchio.
-adesso si- bisbigliai anche io, si staccò da me e mi sorrise.
-adesso vai a farmi un sandwich- mi disse scherzosamente, risi.
-dimmi che stai scherzando!- dissi ridendo, scosse la testa.
-no lo voglio davvero!- annuì alzandomi.
-vieni che te lo faccio- lo presi per mano e lo trascinai in cucina. Presi un vassoio con dei piatti, nei quali misi il pane con la nutella dentro una volta che li preparai per tutti, mentre Zayn cercava di prenderne uno e io gli mozzicavo la mano.
-basta Zayn! Li mangerai dopo insieme a tutti gli altri!- dissi ridendo.
-ma sto morendo di fame!- disse con la faccia da cucciolo.
-non mi incanti- dissi divertita, mi fulminò con lo sguardo per poi iniziare a farmi il solletico da tutte le parti. In pochi secondi mi ritrovai per terra con lui sopra che mi faceva il solletico e io che lo pregavo di smettere ridendo come una pazza. Si fermò solo quando Liam entrò in cucina trovandoci in quel modo. Ci guardò negli occhi per qualche istante per poi andarsene senza dire una parola, Zayn mi guardò perplesso.
-credo sia il caso che vada a parlarci- mi disse tirandosi su.
-si credo sia la cosa migliore- dissi in imbarazzo.
-però il panino lo prendo lo stesso!- lo schiaffeggiai sulla mano facendogliela togliere dal piatto.
-prima chiarisci con lui e poi mangi- gli dissi seria.
-ma poi finiscono, conosci Niall!- accennai un sorriso.
-te lo tengo io da parte, adesso vai!- annuì ed uscì dalla cucina mentre continuavo a fare altri panini, presi del succo d’arancia e portai il vassoio in giardino. I ragazzi stavano prendendo il sole mentre ascoltavano un po’ di musica mentre Liam era seduto sul prato con le gambe incrociate e la testa bassa, giocherellava con l’erba, Zayn era davanti a lui in piedi che gli parlava e sembrava spazientito. Sentii un verso di approvazione quando mi avvicinai con la ‘merenda’ e sorrisi senza accorgermene, tutti si fiondarono sui panini e iniziarono a sbranarli.
-lasciateli anche a Zayn e Liam!- dissi sdraiandomi all’ombra, ripensando se tutte le cose che stavo facendo fossero giuste. Pensai a Liam. A me piaceva, io non piacevo a lui. Mi si spezzava il cuore solo pensarlo con un’altra, a lui non importava niente se stavo con un altro. A me lui interessava, io non interessavo a lui. Lui. Sempre al centro dei miei pensieri, forse dovrei iniziare ad uscire di più con un altro ragazzo, magari con Dylan, così lo avrei dimenticato del tutto, no?
Mi addormentai dopo una ventina di minuti che vagai nei miei pensieri, fui svegliata da qualcuno che mi scuoteva.
-Emily,Cristo santo ti vuoi svegliare??- aprii di poco gli occhi focalizzando la sua faccia.
-ho il sonno pesante okay? okay.- dissi acida.
-ah mi ero dimenticato che.. che.. va beh comunque è la terza volta che ti suona il telefono- Niall mi porse il cellulare e lo afferrai guardando chi era che rompeva le scatole. Tyler. Lo buttai sulla borsa facendo un verso di disgusto e mi buttai di nuovo nella posizione di prima.
-chi era?- mi chiese Niall avvicinandosi, mugugnai qualcosa senza senso.
-che cosa?- mi chiese stranito, feci un verso di disappunto.
-credo di non aver capito..- mi sentivo tutti gli occhi addosso e mi ero scocciata, mi tirai su.
-Tyler cazzo! E’ Tyler, okay?- urlai infuriata- hai presente quel tizio che vive a New York? Quello che mi bombarda di chiamate e messaggi per tornare insieme?! Ma non quel maniaco che mi ha picchiato a sangue e ha tentato di violentarmi, l’altro Tyler, quello che non mi lascia neanche più dormire la notte!!- dissi sfogandomi. Restarono in silenzio, visibilmente dispiaciuti mentre Louis si alzò.
-dammi il telefono!- mi ordinò tendendomi una mano.
-per fare cosa?- chiesi
-metterò fine a tutta questa storia, dammi il telefono, Emily- disse a denti stretti.
-no..- abbassai lo sguardo.
-Emily!!- disse arrabbiato, lo guardai negli occhi e si accorse che i miei erano lucidi, mi fece alzare e mi portò in cucina per poi abbracciarmi.
-deve finire tutto questo- mi accarezzò i capelli calmandomi.
-non ce la faccio più..-
-dammi il telefono- disse tranquillamente, titubante glielo porsi e compose il numero. Mi sedetti su una sedia e lui si mise davanti a me, rimasi in ascolto.
 
-Emily!!-
-non sono Emily, dimenticala, non chiamarla più, non esiste più per te. Sono stato chiaro?-
-chi sei?- si guardò un attimo in torno come se la risposta fosse scritta su qualche mobile della cucina.
-il suo ragazzo, adesso lasciala stare!- chiuse la chiamata e si voltò verso di me.
-spero sia stato utile- disse a sua discolpa.
-grazie- lo abbracciai.
-torniamo di là e se ti chiama anche solo una mezza volta dimmelo, lo concio per le feste!- sorrisi riconoscente e tornammo in giardino.
 
-Emily tutto okay?- mi chiese leggermente spaventato. Era seduto sul mio letto che mi stringeva una mano, ero sudata e tremavo. Scossi la testa spaventata, lo abbracciai scoppiando a piangere.
-che cosa hai sognato patata?- mi chiese dolcemente.
-n-niente di bello..- restò anche quella notte con me, non dormii più ma pensai, pensai molto. Mi chiedevo perché Lucas non fosse lì con me, dov’era quando ne avevo bisogno?  mi alzai dal letto stando attenta a non svegliare Louis, andai in salotto con la chitarra di Niall, quell’imbecille se l’era dimenticata. Strimpellai qualcosa di insensato ma di orecchiabile, poi mi misi a canticchiare una delle mie canzoni preferite, quella che mi rispecchiava in quel momento.
 
this is my confessional 
pen and paper round gonna right this down 
saying things you never thought 
that were on my mind, 
let the truth pour out 
cause I'm tired of the games 
I won't lie, no I'm not ok! 
you were wrong you're to blame, 
now the world knows your name 

so here you go, 
you finally get a song about you on the radio 
are you happy now that you broke me down! 
now I curse the day that I met you 
I hope you know this song is about you, 
this is no mistake, yes I meant to 
I hope you know this song is about you, about you! 

this song is about you, yeah! 
seem I'm feeling better now, 
I like the way our heads lifting off my chest! 
should have done months ago 
if I knew back ten it would feel like this! 
cause you done all the games 
I won't lie, no I'm not ok 
you were wrong, you're the blame 
now the world knows your name! 

so here you go, 
you finally get a song about you on the radio 
are you happy now that you broke me down! 
now I curse the day that I met you 
I hope you know this song is about you, 
this is no mistake, yes I meant to 
I hope you know this song is about you, about you! 

when you hear this play, 
I hope you feel the same way that I felt that day 
that you let me, yeah you left me! 
this is my confession 
this is my confessional 
pen and paper round gonna right this down 

so here you go, 
you finally get a song about you on the radio 
are you happy now that you broke me down! 
now I curse the day that I met you 
I hope you know this song is about you, 
this is no mistake, yes I meant to 
I hope you know this song is about you, about you 
about you, about you, about you! 
this song is about you, yeah! 
this song is about you 
this song is about you, oh! 

 
Scesero delle lacrime silenziose che asciugai subito. Qualcuno mi abbracciò da dietro, lui.
-non pensarci più okay?  ci siamonoi con te-gli sorrisi riconoscente.
-grazie Lou, ti voglio  bene- mi strinse un po’ più forte.
-anche io patata-mi baciò la fronte- hai una bella voce tutto sommato- risi.
- so che ho brutta voce tranquillo-
-io dicevo sul serio-
-grazie.. ma che ore sono?-
-le sette e trenta-
-andiamo a fare colazione o hai sonno?-gli  chiesi.
-sto con te- gli sorrisi e ci alzammo dal divano, preparammo della colazione e mangiammo. Neanche il tempo di mettere lo zucchero nel caffè preparato qualche secondo prima da Louis che suonarono alla porta.
-giuro che se sono i tuoi amici li sventro-dissi irritata.
-i nostri amici- mi corresse sorridendomi, cercando di farmi calmare, invano. Sbuffai e incurante del fatto che ero in pigiama andai ad aprire. Mi ritrovai di fronte un ragazzo sulla ventina, forse aveva venticinque anni che mi sorrise, chiedendomi scusa con lo sguardo.
-è lei Emily Gwen Smith?- mi chiese cordialmente.
-si, perché?- chiesi di rimando.
-spero di non averla svegliata, c’è un pacco per lei-
-mi dia del tu, non ho sessantenni- dissi ironicamente, mi sorrise annuendo e mi porse un pacchetto con sopra il mio nome, firmai un foglio e salutai il postino, chiudendo la porta senza togliere lo sguardo dal pacchetto. Mancavano ancora un paio di giorni al mio compleanno quindi quasi sicuramente non era un regalo. Andai in cucina assorta dai miei pensieri, lessi sul pacchetto che era partito da New York, speravo solo che era qualche sorpresina da parte di quel depravato, rabbrividii al solo pensiero che probabilmente sapesse già dove fossi e che sarebbe potuto arrivare quando meno me lo aspettavo.
-non ho sentito urla quindi non credo che erano i ragazzi, giusto?- mi chiese Louis ancora di spalle, mi risvegliai dai miei pensieri e di conseguenza mi persi buona parte della sua frase, non capendo cosa mi stesse chiedendo.
-si si come dici tu- dissi vagamente, si girò verso di me accorgendosi che tutta la mia attenzione era concentrata su quello stra-maledettissimo pacchetto.
-che cos’è?- mi chiese avvicinandosi
-un pacco per me..-
-non lo apri?- mi chiese osservando la mia espressione.
-ho.. come dire.. paura- dissi sinceramente.
-di che cosa?- si avvicinò ulteriormente.
-di scoprire che in realtà è solo un giochetto di quel  depravato e ha scoperto che abito qui..- bisbigliai.
-non fare la stupida e aprilo, sai che finché sei con me non ti accadrà nulla, okay?- mi sorrise e mi abbracciò, lo ringraziai e lo aprii. Era un CD, o meglio un DVD con una lettera. Aprii per prima la lettera mentre Louis tornò al suo posto e continuò a fare la sua amata colazione e mi osservava.
 
Emily,
non so se hai già capito chi sono, penso che tu ti sia già fatta un idea.
Sono Tyler, il tuo Jim. Ricordi quando mi chiamavi così per farmi innervosire? Devo dire che ci riuscivi a pieni voti, però mi mancano quei momenti in cui io ero tutto per te e tu lo eri per me. Ti ho amato dal primo momento che ti ho vista, in quel parco circondata da fuori e una coroncina di margherite tra i tuoi soffici capelli. Mi mancano anche quelli, e sai quanto li detestavo quando me li sbattevi in faccia, ma ho sempre amato il loro profumo, il tuo profumo.  Mi mancano quelle giornate nelle quali stavamo nel giardino di casa mia a suonare la chitarra e canticchiare qualche canzone, magari stonandola anche, mi manca tutto di te. Ti chiedo scusa perché sono un cretino, il re dei cretini. Ti ho lasciato solo per la distanza senza neanche provare a stare con te e sopportare la lontananza, consolandomi con il fatto che avremmo potuto vederci tramite una web-cam o magari durante le vacanze natalizie. Sono un coglione e mi dispiace, l’ultima cosa che volevo era ferirti e farti stare male, ma è stata la prima cosa che ho fatto.
Ti chiedo solo di non dimenticarmi e di portarmi sempre in un angolo del tuo immenso cuore.
Ti amo.

Per sempre Tuo

Tyler.

 
Ero senza parole. Non sapevo che dire e tanto meno non sapevo che pensare, non sapevo neanche cosa  stato provando in quel momento, ero in più confusione totale. Presi il DVD e andai in camera mia, lo misi nel lettore DVD e misi in play. Partirono una sfilza di nostre foto, dalle più vecchie alle più recenti con in sottofondo una canzone che non aiutava per niente in quella situazione.
 
Tu che mi hai, stretto la mano
Tu che mi hai, detto andiamo
Tu che mi hai, portato lontano
Tu che mi hai, detto ti amo.
 
Ricordati di me come fossi stato l’unico,
 ricordati perché sono stato troppo stupido,
ricordati di te mi dicevi che ero l’unico,
ricordati perché sorridevo dopo un brivido.
Ricordi quanti giorni persi dietro a discussioni,
non volevo ma piangevo reprimendo delusioni,
ti parlavo di emozioni,
 tu mettevi conclusioni
poi esponevi confusioni relativi ad illusioni.
Ricordo con orgoglio tutto il tempo e le risate,
i nostri sogni sul futuro e le vacanze poi d’estate,
le giornate del parchetto sotto il sole son passate
come quelle silenziose insieme a quelle spensierate.
Ricordo quei momenti in cui regnava la passione,
 la dolcezza del tuo corpo come l’unica ossessione,
l’espressione del mio viso triste come questo accordo,
mentre tu sei andata via io dimentico il ricordo.




salve :)
spero vi sia piaciuto questo capitolo
chiedo scusa per eventuali errori ma non ho più molto tempo per scrivere e rileggere tante volte
che ne pensate della storia di Tyler??
accetto consigli, critiche, qualunque cosa!
e di Liam che ne pensate?? 
preferireste la coppia Emily-Liam o Emily-Louis??
spero recensirete, un bacio <3

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Vorrei che le parole per me non avessero tutta questa importanza,
vorrei che non m’incatenassero a chi le dice,
a chi le ho dette.
E maledico i ricordi felici
perché fanno più male di quelli feriti

 



Molte volte capitava che mi facessi domande a cui nessuno sapeva rispondere, per esempio, perché le persone tornano quando la tua vita probabilmente sta prendendo una bella piega? Perché non riesco mai ad essere felice come nelle fiabe? Con il felice e contenta per sempre? Magari il per sempre lasciamolo ai racconti per bambini, la vita reale non è così come un bambino di cinque anni può sognarla, la sua mente innocente mente gli fa credere che il mondo è tutto rose e fiori, in realtà è tutto crudeltà e avidità.
Era da circa tre ore che ero rinchiusa in camera mia, sotto le coperte, le tapparelle abbassate, tutto buio, volevo solo essere lasciata sola. Avevo bisogno di pensare, avevo bisogno di chiarirmi le idee, avevo bisogno di mio fratello, avevo bisogno di essere felice, avevo bisogno di tante cose ma nessuna aveva intenzione di arrivare. Non sapevo che fare, ero certa di non essere più innamorata di Tyler, adesso c’era Liam nella mia vita, ma era anche vero che lui non mi cagava di striscio, o forse si..
 
-Emily stai bene?- una voce interruppe i miei pensieri, era Louis un po’ preoccupato, come biasimarlo, avevo detto che sarei tornata subito e dopo tre ore ero ancora dentro una stanza al buio e da sola.
-Emily.. tutto okay?- mi chiese una seconda volta un po’ più forte quando non risposi, volevo solo essere lasciata sola, ma forse era meglio stare insieme a qualcuno, no?
-Emily sfondo la porta se non mi apri- quasi urlò quando cercò di entrare, ma la porta era chiusa a chiave. Sentii delle botte alla porta, decisi che era il momento di fare qualcosa.
-Louis basta fare casino!- quasi urlai, le botte alla porta cessarono.
-aprimi!- mi disse, anzi, mi ordinò.
-voglio stare un po’ sola-
-tre ore non ti sono bastate? Che cosa è successo??-
-niente- mi alzai dal letto alzando le tapparelle, mi infilai un pantaloncino, una camicia a quadri e le vans, mi raccolsi i capelli in una coda alta e un po’ disordinata e mi infilai degli occhiali scuri, poi uscii dalla stanza trovandomi Louis intento a sfondare la porta.
-dove vai adesso?- mi chiese irritato, scesi le scale senza ascoltarlo e presi la mia borsa, notando i ragazzi in salotto. Mi misi gli occhiali sopra la testa e buttai frettolosamente nella borsa il telefono, il portafoglio e le chiavi di casa.
-ti ho chiesto dove stai andando- mi disse ancora Louis, fermandomi.
-non lo so- risposi liberandomi.
-mi avevi fatto una promessa-
-la sto mantenendo-
-non la stai mantenendo se ti comporti così-
-ho solo bisogno di pensare, okay? farmi un giro per Londra non mi ucciderà- dissi andando verso la porta, mi fermò nuovamente.
-non ti lascerò andare in giro da sola-
-non ho voglia di litigare, Louis. Prometto che massimo un ora e sarò a casa.- lo baciai su una guancia e me andai, volevo solo stare da sola Santo Dio.
 
Narratore esterno
 
Quando la ragazza lasciò la casa scoppiò un pandemonio, Louis non smetteva di fare avanti e indietro mentre i ragazzi lo guardavano quasi sconvolti, Emily era uscita da meno di trenta secondi.
-non va bene questa situazione- sbottò Louis.
-ti vuoi calmare? È solo andata a fare un giro!- gli disse Harry.
-non so se hai capito che tipo di trauma ha subito quella ragazza, potrebbe aver paura anche per solo una pacca sulla spalla!- disse cercando di mantenere la calma.
-Louis ha ragione, io la seguo- intervenne Niall alzandosi e uscendo dalla porta per seguire la ragazza, accompagnato da Zayn.
-io vado a vedere se trovo il pacchetto che aveva Emily, devo scoprire che cosa c’era dentro- Louis informò Liam e Harry, quest’ultimi si guardarono un attimo in faccia.
-noi che facciamo?- chiese Liam.
-potreste cercare informazioni su Tyler, tutto quello che trovate può andare bene- disse salendo le scale.
-si ma non siamo detective e non abbiamo un database di tutti i carcerati negli USA- disse Harry.
-ci saranno sue notizie sui giornali newyorkesi, cercate lì- quasi urlò Louis dal piano di sopra. Tutti i ragazzi si misero a lavoro mentre Emily passeggiava per le vie di Londra, cercando una soluzione a tutto quello che le stava capitando. Dopo una decina di minuti Louis tornò al piano di sotto imprecando mentalmente.
-trovato qualcosa?- chiese Liam.
-nulla, l’avrà nascosta da qualche parte. Voi che avete trovato?-
-nulla di buono.. Tyler non è uscito ma è evaso!- disse Harry.
-lui che cosa??- quasi strillò –sarà scappato per farla pagare a Emily!-
-non riuscirà a trovarla, non penso che riuscirà ad arrivare qui in Inghilterra, praticamente ogni corpo della sicurezza è informato della sua evasione, tutti lo stanno cercando e non riuscirà a dar fastidio ad Emily- disse sicuro Harry, mentre sia Lou che Liam si stavano preoccupando moltissimo.
-e se la trovasse?- chiese terrorizzato Louis.
-noi siamo cinque, lui è uno solo, non le farà del male-
-come fai a esserne così sicuro, Harry? Metti che si crea una gang? È un tipo pericoloso!- disse Liam.
-abbiamo tutta la polizia dalla nostra parte, non accadrà nulla- disse calmo il riccio.
-vediamo dov’è Emily, provo a chiamare Niall- disse Louis per cambiare discorso.
 
Mentre a casa Tomlinson tutti cercavano risposte, soprattutto Louis, Niall  e Zayn seguirono Emily, la quale si rifugiò in un parco, su una panchina, rannicchiata su se stessa seduta. I due continuavano a guardarla da dietro a un cespuglio fino a quando a Niall arrivò un messaggio.
-smettetela di spiarmi e venite qui a sedervi, idioti-
-credo che ci abbia visti- disse Niall a Zayn, si alzarono entrambi e si avvicinarono alla ragazza. I due si sederono ai lati di Emily, fu Niall a prendere l’iniziativa.
-che cosa è successo??- le chiese.
-niente- disse facendo spallucce, il biondo capì che non avrebbe mai parlato con il moro lì.
-Zayn potresti lasciarci soli?- chiese lanciandogli un occhiata che avrebbe dovuto capire.
-che cosa??- sbottò.
-Zayn, va via!- gli disse mantenendo la calma, lui sbuffò e se andò.
-perché l’hai trattato così?- sussurrò Emily, guardando il moro allontanarsi.
-con lui qui non avresti parlato, mi perdonerà dopo- disse accarezzandole una guancia –mi dici che cosa è successo?- le chiese dolcemente, la ragazza si buttò fra le sue braccia, cercando un po’ di conforto.
-Tyler.. mi ha inviato una lettera dove dice che mi ama ancora, che è uno stupido e che vorrebbe tornare con me.. ma io sono quasi certa di non amarlo più.- disse lei sfogandosi.
-adesso c’è Liam nella tua vita- disse lui con un sorrisino.
-non è il momento di tirare in ballo Liam, non so che fare-
-non devi fare proprio niente, vai avanti per la tua strada e lui andrà avanti per la sua, non ti devi logorare lo stomaco solo per un coglione- le accarezzò i capelli continuando a stringerla tra le sue braccia.
-ti va di fare una pazzia?- le chiese dopo un paio di minuti di silenzio.
-del tipo?- chiese lei confusa.
-seguimi- la prese per mano trascinandola con sé. Dopo un bel po’ arrivarono, trovarono l’istruttore e Niall volle scambiare due parole con lui, Emily forse aveva capito ma cercava di eliminare dalla sua mente quella folle idea.
-sei pronta?- le chiese Niall tutto sorridente, porgendole l’attrezzatura.
-Niall forse dovresti sapere che ho paura delle altezze- gli disse lei indietreggiando.
-lo so, sarà più divertente- disse lui avvicinandosi.
-no, Niall- disse lei cercando una via d’uscita ma nel giro di pochi minuti si ritrovò con l’imbragatura addosso e l’istruttore che le parlava, mentre lei guardava di sotto e moriva di paura. La legarono a Niall e per la paura lo abbracciò forte.
-non avere paura, ti sgombrerà la testa- la rassicurò. Proprio in quel momento le suonò il telefono e facendo molta fatica riuscì a prenderlo.
-pronto?-
-dove sei?- chiese Louis tagliando corto.
-ehm.. possiamo parlarne dopo?-
-perché? Che stai facendo?-
-un po’ difficile da spiegare..- disse vaga –Niall puoi fare piano?- disse quando il biondo cercava di assicurarsi che tutti i moschettoni fossero attaccati bene.
-devi stare tranquilla, l’ho già fatto e ti piacerà!- disse lui rassicurandola.
-si ma è la prima volta per me e ho paura!- rispose lei.
-si può sapere che stata facendo?- urlò Louis.
-ti richiamo dopo- disse lei chiudendo subito la telefonata. Guardò il biondo in cerca di supporto morale e non tardò a venire.
-sei pronta?- lei annuì non sicura.
 
-allora? Com’è stato?- disse Niall una volta che ebbero i piedi per terra, iniziarono a camminare verso casa.
-è stato.. traumatizzante, ma bello- disse lei sorridente.
-finalmente un sorriso su quel bel visino- intrecciò la sua mano a quella di Emily e tornarono a casa scherzando, come fanno due migliori amici. Entrarono in casa e Louis aggredì subito Niall prendendolo dal colletto della maglietta e sbattendolo alla parete.
-che cosa le hai fatto?- gli disse cercando di trattenere i suoi istinti omicidi mentre gli altri cercavano di calmarlo.
-ma che ti prende?- chiese Niall confuso.
-che cosa avete fatto?- gli chiese a denti stretti.
-bungee jumping- rispose guardandolo male.
-che cosa?- quasi sussurrò.
-adesso lascialo, idiota- disse Emily prendendo Niall da un braccio, tirandolo via dalle grinfie di Louis.
-Ma che ti è preso??- chiese Harry a Louis. Quest’ultimo in tutta risposta salì in camera sua lasciando tutti senza una risposta e molto confusi. Emily uscì in giardino sedendosi sul dondolo, Harry seguì il castano al piano di sopra mentre Liam decise di seguire la ragazza, Zayn parlò con Niall di quella situazione e del perché lo avesse cacciato il pomeriggio stesso.
 
-possiamo parlare?- chiese Emily entrando nella stanza di Louis. Per tutta la serata era rimasto chiuso in camera sua, non scese neanche per cenare e la ragazza era leggermente confusa e preoccupata. Louis rispose con un cenno del capo, Emily si sedette sul suo letto affiancando il castano che stava con la testa bassa.
-scusa per come ho reagito oggi- sussurrò.
-non devi chiedere scusa a me- disse lei, cercando i suoi occhi azzurri nell’oscurità di quella camera.
-vi ho sentito mentre parlavate oggi pomeriggio e.. ho pensato male- disse lui cercando il perdono della ragazza.
-continuo a non capire il perché della tua reazione, in fondo sono libera di fare quello che voglio con chi mi pare- disse lei tranquilla.
-si ma..- sospirò un istante, prendendo coraggio- non hai mai sentito quell’istinto che ti porta a proteggere una persona a qualunque costo? Anche per la cosa più insignificante?- lei annuì soltanto –è per questo che ho reagito così, avrei reagito così anche per le mie sorelle di sangue e.. l’ho fatto anche con te- disse lui a testa bassa, la ragazza lo abbracciò forte stampandogli un bacio sulla guancia, lo trovava tenerissimo. In realtà non disse tutta la verità, in cuor suo sapeva che quella era solo una parte della ragione del suo comportamento, in realtà lui voleva essere il primo, non sapeva perché e neanche lo voleva sapere ma voleva essere lui il primo per lei, magari per accertarsi che andasse tutto bene e che non avesse paura, o forse perché la sentiva più di una sorella.
 
 
Emily
 
Speravo che almeno quella mattina sarei stata svegliata amorevolmente, senza che dovessi strillare a nessuno, ma mi sbagliavo, anche il giorno in cui facevo diciassette anni dovevano rompere le scatole.
-alzati su!!- mi urlò Niall.
-oggi è un giorno speciale!- urlò Zayn.
-come fate a saperlo?- mugugnai.
-tutti i giornali ne parlano- disse Liam ovvio.
-di cosa, scusate?- chiesi confusa.
-oggi c’è il concerto di Justin Bieber!- disse ovvio Niall. Già.. Justin. Ci sarei andata molto volentieri al concerto del mio idolo, colui che mi ha aiutato molto in questi anni, per ringraziarlo di persona, se solo avessi trovato i biglietti. Mi rigirai nel letto fregandomene di quello che dicevano, non sapevano del mio compleanno ed era meglio così, odiavo festeggiarlo. Mia madre era sicuramente a lavoro insieme a Mark e non aveva avvisato nessuno del mio compleanno e non potevo che essere felice di questo.
-Emily, amore della mia vita, ti vuoi alzare?- disse Niall sull’orlo dell’esasperazione.
-mi lasciate dormire almeno oggi?- dissi stufa di tutte quelle urla.
-ma oggi abbiamo un sacco di cose da fare!!- disse Harry allargando le braccia con fare teatrale.
-fatele senza di me- dissi rannicchiandomi per bene nel lenzuolo, poco dopo mi sentii tirata su da due braccia muscolose, protestai facendo versi di disapprovazione ma alla fine mi abbandonai a quelle braccia.
-chiunque tu sia, sappi che ti odio- dissi con ancora gli occhi serrati.
-si anche io- disse Liam sopprimendo una risatina, mi irrigidii e se ne accorse dato che rise. Bastardo. Mi portò in cucina mettendomi su una sedia e iniziai a mangiare così lentamente che penso sarebbero passati secoli se Louis non mi avesse svegliato con un urlo nelle mie povere orecchie.
-sai che cosa c’è di là in salotto?- mi chiese Louis tutto felice.
-un nuovo cervello per te e i tuoi amici? Fantastico!- dissi con finto entusiasmo, si misero a ridere.
-simpatica, davvero- disse Louis.
-avevi dubbi babe?- dissi alzandomi e salendo in camera mia.
-dove vai?- mi chiesero un po’ tutti in coro.
-a cambiarmi, mi fa paura lo sguardo di Zayn- dissi divertita, lo sentii ridere.
-ma questa volta non ho fatto niente!- disse ridendo. Mi cambiai infilandomi un vestito a fiori che arrivava a metà coscia con sotto delle ballerine, mi legai i capelli in una coda disordinata e scesi in salotto.
-Buon compleanno!!- mi urlarono tutti quanti una volta che entrai, ci rimasi di stucco.
-ehm.. grazie..- dissi insicura –chi vi ha detto del mio compleanno?-
-Lucas la sera stessa che ci siamo conosciuti, ricordi?- disse Louis, chiusi gli occhi maledicendo mio fratello.
-che ti prende?- mi chiese Zayn.
-niente.. non mi piace festeggiare il mio compleanno, tutto qui- dissi sedendomi sul divano, affiancata da tutti gli altri.
-come mai?- chiese Niall.
-è lo stesso giorno in cui mio padre se ne è andato da casa nostra- dissi accendendo la tv, alla ricerca di qualcosa di bello da vedere.
-beh ora non ci devi più pensare- disse Liam togliendomi il telecomando dalle mani e spegnendo la tv –lasciati alle spalle la tua vita a New York, adesso sei qui a Londra insieme a noi, un nuovo capitolo della tua vita!- mi disse sorridente, annuii abbassando la testa.
-sai che cosa facciamo adesso?- disse Louis.
-basta con tutte queste domande retoriche, parla e basta!- dissi esasperata.
-aprirai i tuoi regali!!- disse più felice di me, io non volevo regali!!
-tu li accetterai e basta okay?- disse Niall, accorgendosi della mia espressione. Mi rassegnai e annuii, tutti quanti mi sorrisero felici.
-il primo è il mio!- disse Louis porgendomi una scatola. L’aprii trovando dentro un vestito davvero bello, bianco lungo fino a metà coscia, nel basso ventre un cinturino argento e senza spalline, semplice ma molto bello. Sorrisi appena lo vidi e lo tiri fuori ammirandolo fino a quando vidi una cornice nella scatola, la tirai su e guardai la foto, sorrisi senza rendermene conto. Era una foto fatta qualche giorno prima in spiaggia, eravamo io e i ragazzi, davvero molto bella e divertente.
-è tutto bellissimo grazie!- dissi abbracciando Louis. Passai al regalo di Zayn.
-giuro che se è qualche completino sexy te lo faccio mangiare- dissi in modo scherzoso facendo ridere gli altri. Lo aprii e trovai delle scarpe della nike, blu elettrico con le stringhe bianche, davvero bellissime.
-sono magnifiche, grazie!!- lo abbracciai forte.
-c’è anche questo- mi diede il peluche della tigre e sorrisi baciandolo su una guancia. Passai al regalo di Harry, era una busta che conteneva un modulo, lo lessi velocemente e saltai al collo del riccio.
-grazie Harry!!- gli dissi felice, era il modulo di consenso da parte dei miei genitori per farmi un tatuaggio, pagato da lui.
-di nulla bella mia- mi diede un bacio sulla fronte e mi lasciò al regalo di Liam. Tirò fuori da dietro la poltrona una chitarra, lo guardai sbalordita e lo abbracciai forte.
-grazie Liam, sei il migliore!- gli sussurrai, mi strinse un po’ più forte. –mi avete regalato tutto ciò che volevo, come facevate a saperlo?- chiesi una volta che sciolsi l’abbraccio.
-abbiamo le nostre conoscenze- disse Louis.
-Lucas?- chiesi divertita, annuirono ridendo.
-manca ancora il mio di regalo, sicuramente sarà il più bello in assoluto!- disse Niall.
-ne dubito  dopo il regalo di Liam!- dissi afferrando la busta che mi porse Niall, la aprii e mi pietrificai.
-Oh mio Dio non di credo!!- quasi urlai saltando letteralmente addosso al biondino. –ma come..?-
-ho i miei contatti- disse lui sorridendomi, lo abbracciai ancora più forte.
-chi porterai con te al concerto di Justin?- chiese Louis.
-mm.. non lo so- dissi guardando Niall che faceva finta di niente, sapevo che stava morendo dalla voglia di andarci.-pensavo di portarci il vicino di casa, è molto carino e magari piace anche lui!- dissi scherzando.
-che cosa??- sbottò subito Niall, risi divertita.
-ma è ovvio che porterò te, scemo!- dissi abbracciandolo forte.
-questo è da parte di tutti e cinque insieme- disse Zayn interrompendo il nostro momento di dolcezza.
-è davvero troppo! Non penso che..- non mi lasciarono finire.
-devi accettarlo, è parte integrante del regalo di Niall!- afferrai un’altra busta e dentro c’erano i pass per il backstage per concerto di Justin, saltai in aria felicissima, abbracciando tutti quanti.
-siete i migliori!- dissi lasciandomi sfuggire una lacrima.
-aww che tenera- disse divertito Harry. Ci fu un abbraccio di gruppo e decidemmo di andare a mangiare da qualche parte, farci un giro e tornare a casa, così che io e Niall potessimo prepararci per il concerto dato che si sarebbe tenuto la sera stessa.


CHIEDO SCUSA PER IL RITARDO.
ultimamente non ho tempo per scrivere, perdonatemi.
spero vi sia piaciuto questo capitolo.
nel prossimo, ovviamente, ci sarà anche justino il biricchino (?)
quante belieber?? spero tutte lol
spero anche che recensirete in molte, un bacione a tutte <3

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