Amore impuro

di Yasha 26
(/viewuser.php?uid=285515)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lei! ***
Capitolo 2: *** L'incontro/scontro! ***
Capitolo 3: *** Un compleanno per due ***
Capitolo 4: *** Voglia di famiglia ***
Capitolo 5: *** Un matrimonio da organizzare ***
Capitolo 6: *** Figli: dolce croce di ogni genitore! ***
Capitolo 7: *** Cuori spezzati e una famiglia distrutta ***
Capitolo 8: *** La scelta del cuore: l'amore e basta! ***
Capitolo 9: *** Sorella... ***
Capitolo 10: *** Amore impuro ***



Capitolo 1
*** Lei! ***


Ricordo che questa storia è coperta dal diritto d'autore, pertanto è vietata la sua riproduzione totale o parziale sotto ogni sua forma; il divieto si estende a citazioni, estratti, personaggi da me inventati. Occorre pertanto l'autorizzazione espressa, scritta e sottoscritta dall'autrice.
In caso contrario, saranno presi provvedimenti legali.
Grazie.




Tutti desiderano avere una bella vita.

Con una bella casa, un bel lavoro, una bella famiglia, dei bambini splendidi, e una moglie meravigliosa che ami e ti ama più della propria vita.

Ed io sono stato fortunato avendo tutto questo, da quando dieci anni fa ho incontrato lei, mia moglie, la madre dei miei figli.

La donna più straordinaria che abbia mai conosciuto.

Dolce, sensuale, comprensiva, determinata, coraggiosa, divertente, bellissima!

Lei è la mia luce nei momenti di buio assoluto.

La mia ancora di salvezza in un mare in tempesta.

La mia guerriera più fedele e valorosa durante le mie battaglie.

Lei c’è sempre stata. Sempre!

Ma la stessa cosa vale per mia moglie.

Io ci sono sempre stato e sempre ci sarò se lei lo vorrà.

Ma come per ogni cosa bella, anche la nostra felicità sembra destinata a finire.

Il dolore più grande per me è veder soffrire lei.

Mi strazia il cuore vederla lottare giorno dopo giorno con tanta fatica.

Lei mi ama lo so. Ed è questo a darmi la forza di vivere.

Ma lei è più fragile in questo periodo, ed io... non posso aiutarla come vorrei.

A volte mi sento impotente, lo ammetto.

Le sto accanto, ma superare uno shock talmente grande non è facile, soprattutto con due bambini di mezzo.

Perdere il nostro terzo bambino è stata una disgrazia doppiamente sentita nella nostra famiglia, rispetto tutti gli altri che subiscono lo stesso trauma.

Oltre la perdita del nostro bambino al settimo mese di gravidanza, scoprire ciò che abbiamo saputo è stato traumatizzante.

Lei è entrata in una profonda depressione.

Sta lottando per tornare alla vita grazie ad uno psichiatra, ma non è facile.

Soprattutto quando la gente che ti conosce ti addita come una persona spregevole, che brucerà all’inferno per via della vita impura  e immorale che vivi.

Ormai questa è la nostra vita da più di un anno.

Ma a me non importano le chiacchiere della gente.

Io amo mia moglie e mia moglie ama me.

Il nostro amore è puro!

E’ una cosa che non tutti gli esseri umani possono apprezzare nella loro vita.

L’amore…l’amore vero con la A maiuscola!

Questo è per me mia moglie da quando dieci anni fa l’ho incontrata per caso ad una festa di amici comuni.

Da quando ci siamo innamorati.

Da quando abbiamo deciso di sposarci.

Da quando abbiamo avuto i nostri due bambini.

La gente dice che il nostro è un amore sporco e che siamo peccaminosi…

Ma l’amore può essere peccaminoso?

Il nostro non è un amore impuro come lo definiscono!

Io la amo con tutte le mie forze e niente ci dividerà!

Né i moralisti né le leggi.

Combatterò per lei…lei mia moglie, lei madre dei miei figli, lei Kagome…mia sorella!
 

 
 
 
 
 
 
 
 
Lo so lo so non odiatemi! ^_^
Ho già due storie in corso e ce ne metto una terza…ma questa è più una prova infatti il prologo è molto breve come potete notare!
Come avrete capito parla dell’amore tra un fratello ed una sorella…ma attenzione non si tratta di incesto volontario!
Ci tengo a specificarlo!  
Per questa storia poco allegra mi sono ispirata ad una storia vera di due fratelli gemelli, che erano stati dati in adozione alla nascita. Cresciuti in città diverse e all’oscuro l’uno dell’altra si sono conosciuti, innamorati e sposati. Poi a causa di un problema di documenti hanno scoperto di essere gemelli separati alla nascita.
Ovviamente io ci sto mettendo di mio rimaneggiando del tutto la storia a mio piacimento…
Ma prima di un possibile continuo vorrei un vostro parere, se la storia può interessare o meno.
Se fa schifo la base di partenza parlando di due fratelli o se invece interessa.
Ovvio che accetto anche critiche se fatte in maniera costruttiva e senza insulti ( che temo arriveranno a raffica T_T )   
Pregherei chiunque legga di darmi il suo parere spendendo un minuto della sua vita…ci tengo a sapere cosa ne pensiate…altrimenti la mollo subito senza troppi preamboli ^_^

 
Bene grazie mille dell’attenzione ^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** L'incontro/scontro! ***


 
 
 
Osaka, 29 Aprile 1985
 
 
 
Un ragazzo faceva tranquillamente jogging correndo per le vie alberate di un parco, quando all’improvviso sentì il pianto incessante di un neonato.
Incuriosito dal suo disperato vagito, si incamminò verso la direzione in cui gli parve provenissero quelle piccole urla di richiamo.
Si fermò di fronte un cespuglio "é lì dietro di sicuro" pensò il ragazzo.
Scostando il fogliame, però, non vi trovò un neonato, bensì due!
Erano avvolti in una semplice copertina verde, sporchi di terra e di foglie.
Uno dei neonati indossava una tutina rosa, era lui a strillare.
L’altro, che apparentemente sembrava dormisse, indossava la stessa tutina, però di colore azzurra.
-Siete due gemelli? Un maschietto e una femminuccia. Ma chi ha avuto il coraggio di abbandonarvi qui? Poverini! Ma adesso che faccio?-      si chiese il ragazzo
Ci pensò un po’ su, poi decise di prendere quei due fagottini tra le braccia e portarli in ospedale.
Avrebbe preferito chiamare la polizia prima, ma il cielo cominciava ad annuvolarsi. Chiaro segno dell’avvicinarsi di un’ acquazzone.
Prese per prima la bambina, che appena fu in braccio al ragazzo smise di piangere.
Poi prese anche il maschietto, ma notò subito che qualcosa non andava.
Era molto caldo, scottava. Doveva avere la febbre alta.
Senza esitare oltre li portò di corsa in ospedale.
Da quel giorno in poi le strade dei due gemellini si sarebbero divise……
 
 
 
 
Tokyo,  27 Aprile 2003
 
 
-InuYasha tesoro, anche se ancora mancano due giorni al tuo compleanno… questo è il nostro regalo per i tuoi diciotto anni! Non riusciamo ad aspettare il 29.-    dice euforica mia mamma
-Delle chiavi? Che dovrei farci mamma?-     chiedo osservando il mazzo sventolato davanti i miei occhi
-Serve ad aprire quella figliolo!-      mi indica mio padre, puntando l’indice per strada
Sta indicando un’auto sportiva nera. Aspetta un attimo….
-Dici…la macchina papà? Non vorrai dire che…-       chiedo esitante e col cuore in gola
-Quella è la tua auto figlio mio!-      risponde mia madre sorridendomi
-Waaahhh  grazie mamma! Grazie papà! Vi adoro! Siete i migliori genitori del mondo!-      urlo a squarciagola, abbracciandoli e poi correndo verso “la mia auto”
Che bella frase! La mia auto!
La utilizzerò spesso credo.
-Però mi raccomando InuYasha…prudenza! Lo sai.-
-Sì papà, stai tranquillo. Sai che non sono un irresponsabile.-
-Lo sappiamo caro, per questo te l’abbiamo regalata.-      spiega mia madre
 
Dopo altre mille raccomandazioni di mio padre salgo in auto e sfreccio per le strade, godendomi il suono del motore della mia auto. Un suono celestiale!
E’ bello essere figlio di un imprenditore facoltoso.
Sono stato fortunato due volte ad averli come genitori!
La prima, perché sono due persone magnifiche, degli ottimi genitori che sanno comprendere ed ascoltare.
La seconda è perché sono ricchi!
Pensare che avrei potuto avere un destino diverso mi rattrista molto a volte.
Ricordo ancora il giorno del mio quarto compleanno, in quell’orfanotrofio triste, buio, dove il personale che ci lavorava era sempre freddo e distaccato.
Poi vidi apparire loro…i Signori Taisho.
Una donna bellissima con un portamento regale ed aggraziato come una Dea, ed un uomo alto ed elegante, che sprigionava calore e protezione anche da chilometri di distanza.
Questa era l’immagine che ebbi di loro due il giorno in cui vennero a prendermi, dicendo che da quel giorno in poi sarebbero stati la mia mamma e il mio papà.
Vivo con loro da quattordici anni, e devo dire che non ho mai rimpianto un singolo giorno come loro figlio.
Li amo e mi amano. Per questo sono stato fortunato.
E poi il fatto di essere benestanti è una fortuna in più.
 
Adesso passo da Miroku e gli faccio vedere la mia auto. Ci rimarrà secco di sicuro!
Oggi è il suo compleanno, e anche se i suoi genitori sono ricchi dubito gli regalerebbero mai un' auto, con tutti i suoi vizi… no di certo!
Peccato che proprio in questo bel giorno i Kami abbiano deciso di abbandonarmi, togliendomi la fortuna di cui dispongo.
Arrivato vicino un viale alberato, nei pressi di un tempio, una ragazzina attraversa la strada sbucandomi all’improvviso davanti.
Per fortuna freno appena in tempo per non metterla sotto.
Lei è imbambolata come una stupida davanti l’auto a fissarmi.
Santissimi Kami…mi ha tolto anni di vita dalla paura!
-Ma dico…sei scema o cieca? Ti sembra il modo di attraversare la strada questo? Sei un’incosciente!-     le urlo contro, incavolato nero dopo essere sceso dall’auto
Lei però non parla, mi fissa solamente con gli occhi spalancati.
-Ehi ci sei?-      le chiedo agitandole la mano davanti gli occhi
Ma lei non emette un suono.
L’unico segno di vita che da è una lacrima che le scende solitaria lungo il viso.
Deve essere rimasta traumatizzata dalla paura di essere quasi investita.
-Stai bene?-       le chiedo più dolcemente
Non so il perché ma vedere quella lacrima mi ha fatto male.
Lei per tutta risposta scoppia in un pianto nervoso, pieno di singhiozzi, balbettando ogni tanto un “scusa”.
-Dai calmati, stai bene no? Non c’è motivo per fare così. La prossima volta però è meglio tu stia più attenta ok?-      le dico dopo che si è calmata un po’
-Sì…scusami davvero, non volevo! Il fatto è che il mio gatto è scappato e io lo stavo inseguendo. Mi spiace averti creato problemi! Ho avuto davvero paura…-
-Tranquilla, l’importante che tu non ti sia fatta niente. Ora scusa ma devo andare. Mi raccomando, la prossima volta guarda quando attraversi!-     le dico rientrando in macchina, vedendola annuire
 
Arrivato a casa del mio amico…
-Accidenti InuYasha! E’ bellissima!-     esclama con occhi pieni di stupore
-Lo so. E’ la mia auto! Che bel suono questa frese eh?-
-Caspita che vanitoso! Spero che anche i miei oggi me ne regalino una…-      dice spegnendo tutta la sua euforia in un secondo, come se avesse esaurito le pile
-Conoscendoti non credo! Sanno che uso ne faresti.-
-Ah sì? E quale?-
-Ci andresti a donne! Ovvio no? Sei un vero maniaco!-
-Ma non è vero! E poi da quando ho conosciuto quella ragazza di cui ti ho parlato sono cambiato!-      dichiara sicuro
-Mmmmh…mi chiedo se questa fantomatica ragazza abbia tutte le rotelle al loro posto.-
-Grazie amico! Vedo che hai molta considerazione per me!-      si lamenta lui
-Che altro ci si potrebbe aspettare da una ragazza che sta con un maniaco come te, scusa? O forse è talmente racchia che ci sta perché non ne trova altri?-
-E’ una ragazza bellissima invece! E te ne accorgerai stasera alla mia festa!-
-Ok vedremo…ora vado. Ho un po’ da studiare. Ci si vede stasera amico! E auguri!-
-Grazie, a dopo. E non guidare come tuo solito, da folle! I tuoi non lo sanno, ma sei un pericolo quando sali su un' auto.-
-Non preoccuparti di questo. Non ho mai fatto un incidente. E lo dimostra anche la prontezza di riflessi avuta poco fa!-
-Perché, cosa è successo?-
-Una ragazza mi è passata davanti tagliandomi la strada. Stavo per metterla sotto. Per fortuna ho frenato giusto in tempo.-
-Caspita…ti è andata bene! E com’era? Carina, bella, brutta, passabile…-
-Miroku!-
-Eh su dai, anche tu sei un uomo in fin dei conti! Gli occhi ce li hai pure tu no?-
-Che noioso che sei! Comunque era davvero una bella ragazza. Bel fisico, snella con forme al punto giusto, occhi color blu intenso, lunghi capelli neri…-       sì in effetti era molto bella
-Occhi blu e lunghi capelli neri? Un po’ come te direi!-      dice ridendo e prendendomi in giro
-Se cominci di nuovo con la storia della lunghezza dei miei capelli ti uccido, capito?-
-Ok ok non dico più nulla!-
Fin da bambino ho sempre tenuto i capelli lunghi…e quello stupido tutte le volte mi prendeva in giro dicendo che visto da dietro sembravo una femmina.
Se ricomincia come quando avevamo otto anni lo lancio giù dalla Tokyo Tower!
Ritornato a casa, mi guardo un secondo allo specchio e ripenso alle parole di Miroku…occhi blu e capelli lunghi e neri come i miei…
Sì in effetti è vero, un po’ mi somiglia.
Chissà se la rivedrò mai…
 
 
                                               **************************************************
 
 
Che paura ho avuto!
Stavo quasi per finire sotto un'auto. Se quel ragazzo non avesse frenato in tempo, tra due giorni invece del mio compleanno festeggeremmo il mio funerale!
Sono viva per miracolo. Grazie Kami della fortuna e della provvidenza!
Alla fine Buyo, il mio gatto, era ritornato da solo a casa…e io che l’ho cercato tutto il pomeriggio.
Stasera vado ad una festa con la mia amica Sango.
E’ il compleanno del suo ragazzo e ha voluto che ci venissi anche io per presentarmelo.
All’inizio ne parlava malissimo. Lo odiava quasi. Diceva che ogni scusa era buona per palparla, ma alla fine si è scoperto essere un ragazzo dal cuore dolce, e lei se n’è innamorata.
Tra un po’ viene qui a casa mia per truccarmi e sistemarmi.
Dice che sono sempre troppo acqua e sapone e che i ragazzi apprezzano di più le ragazze ben curate.
Non so il perché ma la sua mi sembrava una velata offesa per dirmi che sono un po’ rozza, forse è anche vero, ma non sono mai stata una di quelle bamboline tutto trucco e poco cervello, sempre agghindate come alberi di natale tutto l’anno.
Io sono semplice e mi vado bene così come sono. Chi non mi ama non mi merita! Questo diceva sempre il mio defunto papà!
Mi manca tanto…è stato davvero un ottimo padre. Non avrei potuto sperare di meglio.
Peccato che il destino abbia deciso di togliermelo prematuramente, di nuovo!
Perché dico di nuovo? Perché sono stata abbandonata appena nata in un parco, quindi avevo perso sia la mia mamma che il mio papà. Ero orfana.
Pochi giorni dopo però, venni adottata da una giovane coppia che non riusciva ad avere figli.
Fino ai miei sei anni non sapevo nulla. Fu in quel periodo che i miei genitori mi dissero di non essere la loro figlia naturale ma che mi avevano adottata quando avevo circa un mese.
Fu un trauma per me.
Loro non erano la mia mamma e il mio papà.
Quelli veri mi avevano rifiutata abbandonandomi come spazzatura. Non contavo niente per loro!
Per tirarmi su mio padre adottivo mi diceva sempre : “Kagome, chi non ti ama non ti merita! Ma se trovi qualcuno che ti ama per come sei, tienitelo stretto per tutta la vita! Sia esso un uomo, un’amica o un fedele animale! L’amore è un tesoro prezioso, ricordalo!”
Ed io ricorderò sempre quel prezioso insegnamento.
Poco a poco mi ripresi dimenticando di essere stata abbandonata.
Non mi importava più, perché io avevo una nuova famiglia adesso, una famiglia che mi aveva scelta per la vita!
Vivo nel tempio di famiglia con mia mamma, mio nonno e mio fratello.
Eh sì, mio fratello! Perché pochi anni dopo avermi adottata i miei genitori scoprirono di aspettare un figlio.
Fu una benedizione per loro. E anche per me.
Al contrario di ciò che si potrebbe pensare fui molto felice di questo nuovo arrivo.
Non mi sentii messa da parte e non fui per niente gelosa del mio fratellino, anzi, l’ho amato fin da subito.
Purtroppo al contrario mio, mio fratello Sota non ricorda nulla di nostro padre, era ancora piccolo quando morì, e la cosa lo fa soffrire molto. Ma io cerco di viziarlo e coccolarlo come posso.
 
-Allora Kagome hai deciso che metterti?-    mi chiede Sango preparando il necessario per il trucco
-Sì, metterò quel vestito verde e bianco che vedi sul letto.-
-Bene, allora trucco verde!-      dice lei prendendo una trousse e dei pennelli
Trucco verde????????
-Sango, non mi concerai mica come un clown, vero?-     domando preoccupata
-Ma no tranquilla! Sarai bellissima non ti preoccupare.-      mi rassicura lei
-Speriamo!-
 
-Fatto! Allora che ne dici?-
Mi guardo allo specchio e vedo un viso più colorito, delle ciglia più lunghe e folte, labbra più carnose e un leggero velo di colore verde che fa risaltare gli occhi…
-Wow…ma sono davvero io Sango?-     domando stupita di quanto sia diventata carina
-Certo che sì! Ti piaci?-    mi chiede lei
-Tantissimo!-
-Bene ne sono felice. Visto che non bisogna per forza mettersi un chilo di trucco? Basta solo esaltare la già naturale bellezza con qualche piccolo trucchetto! Niente di più. Ora metti il vestito e andiamo.-
-Sììì subito!-
Arrivate alla festa di questo fantomatico ragazzo, che a quanto vedo è ricco sfondato accidenti, Sango mi lascia da sola per cercare questo Miroku.
Mi guardo un po’ intorno notando il lussuoso arredamento, quando all’improvviso mi sento dare una pacca sul sedere. Urlo e mi giro dando uno schiaffo a chi mi ha toccata.
E’ un bel ragazzo col codino.
-Brutto maniaco come ti permetti di toccarmi?-        sbraito furiosa attirando l’attenzione di tutti, che con mio enorme stupore sembrano poi indifferenti al mio urlo e a cosa lo ha provocato, infatti ritornano a chiacchierare come se niente fosse ignorandomi.
Che gente! Un aiuto ad una ragazza in difficoltà no eh?
-Ciao bella donzella…hai bisogno di aiuto? Non ci conosciamo mi pare…piacere io sono Mi….-
-Non mi interessa chi sei! Come ti sei permesso di toccarmi il fondoschiena, depravato?-      lo interrompo furiosa
-Oh mia dolce fanciulla, hai frainteso. Io non sono un maniaco!-      dice lui afferrandomi la mano e baciandomela
-Ehi, molla la mano!-       gli urlo dandogli un colpo di borsetta sulla tasta
-Ahi che male! Ma hai il piombo dentro quella borsetta?-     mi domanda massaggiandosi il bernoccolo
-Miroku che accidenti fai? Stai importunando un’altra ragazza?-        interviene un ragazzo con un bicchiere in mano, raggiungendoci
Io guardo lui e lui guarda me, poi…
 
<< TU!!!! >>     urliamo all’unisono, indicandoci con l’indice


 
 
 
 
 
 
 
La storia sembra esservi piaciuta ^_^ meno male…quindi eccovi il secondo capitolo ^_^
Baci baci e grazie delle belle recensioni che mi lasciate <3 <3 <3 <3 <3 mi fate così felice *_____*
Faby <3 <3 <3 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Un compleanno per due ***


 
Stavo tranquillamente bevendo un bicchiere di punch, quando sentii l’urlo di una ragazza.
Di sicuro si trattava di Miroku!
Solitamente non bado mai agli urli isterici delle povere ragazze palpate da quel maniaco, ma qualcosa stavolta mi ha spinto ad andare a vedere.
Arrivato lì…”sul luogo del delitto”   trovo il mio amico che si massaggia dolorante la testa.
-Miroku che accidenti fai? Stai importunando un’altra ragazza?-      gli dico ridendo tra me e me. Ben gli sta!
Quando poi mi giro a guardare la ragazza in questione…
<< TU!!!! >>     urliamo entrambi
 
È la ragazza che stavo per mettere sotto oggi.
Cavolo com’è carina! Già lo era senza trucco, ma adesso è davvero stupenda.
-Che ci fai qui?-     le chiedo sorpreso
-Potrei farti la stessa domanda.-     risponde lei
-Ahi ahi che male…ma vi conoscete voi due?-     chiede Miroku
-Lei è la ragazza di cui ti ho parlato oggi, quella che stavo per investire.-
-Oh…davvero? Avevi ragione amico, è bellissima!-      dice lui facendomi comparire una vene pulsante sulla fronte, lei invece è arrossita
-Idiota!-     urlo dandogli un pugno in testa
-Aaahhiii accidenti a te! Perché mi hai colpito?-
-Perché hai la lingua lunga ecco perché! Comunque piacere…io sono InuYasha!-      mi presento allungandole la mano
-Io…sono Kagome, piacere mio.-      risponde lei imbarazzata stringendola
-Kagome! Kagome dove sei?-     la chiama una voce femminile
-Sango…sono qui!-      le risponde gesticolando con la mano
Una ragazza molto bella dai lunghi capelli castani ci raggiunge, lasciandomi stupito dal gesto che fa…
-Ah sei qui Kagome! Ciao amore ecco dov’eri! Ti ho cercato per tutta la casa! Vedo che vi siete conosciuti.-       dice la ragazza baciando il mio amico sulle labbra
<< Amore??>>     ripetiamo in coro io e Kagome assolutamente esterrefatti
-Ehi, ma voi due ripetete sempre le stesse cose contemporaneamente?-      ci fa notare Miroku
-Ma che dici stupido! La colpa è tua…chi immaginava che un maniaco come te stesse con una ragazza così carina! Pensavo fosse uno scorfano!-
-Ehi grazie del complimento!-       risponde la ragazza stizzita
-Scusa non volevo offenderti…è che non capisco come una ragazza bella come te stia con un pervertito come questo!-
-InuYasha insomma, ma che opinione hai di me? E menomale che sei il mio migliore amico. Figurarsi se non lo eri!-     ribatte Miroku offeso
-Miroku guarda che il tuo amico ha detto solo la verità! Sei un maniaco. Ma ti amo lo stesso! E poi io ho i miei metodi per farti smettere. Sono Sango piacere!-       si presenta lei
-InuYasha, piacere mio. Così finalmente incontro la santa che sopporta questo stupido!-
-Già, non me ne parlare...-
-Non parlate come se io non ci fossi!-      interviene lo “stupido” in questione
-Non prendertela tesoro dai, piuttosto, vedo che hai conosciuto la mia migliore amica Kagome.-
-Più che altro ho conosciuto il peso assurdo della sua borsetta!-     le rivela lui massaggiandosi ancora la testa
-Miroku che hai combinato?-
-Il tuo ragazzo mi ha palpato Sango, così gli ho dato un colpo di borsa sulla testa!-       le spiega Kagome
-Hai fatto benissimo! Dopo la festa gli darò il resto pure io! Così impari a toccare le altre, maniaco!-
-Ma Sango ti prego, non ti faccio pena? Ho già due bernoccoli dolorosissimi!-
-Non mi fai affatto pena stupido!-
-Ma Sanguccia…-
-Non chiamarmi così!-
La lite tra loro prosegue per un po’, così dopo essermi rotto le scatole decido di allontanarmi, portando però via con me Kagome, che sembra ancora più annoiata di me ad osservare quei due.
-Vieni Kagome, facciamoci un giro. Questi pazzi mi sa ne avranno per molto!-      esclamo prendendola per mano e portandola fuori in giardino
 
La porto sotto un gazebo ricoperto di rose.
Qui si sta tranquilli, perché gli ospiti sono tutti dentro a divertirsi.
-Che aria fresca si respira qua fuori!-       dice lei inspirando l’odore della sera misto al profumo dei roseti della mamma di Miroku
Com’è bella accidenti!
Restiamo per un po’ in silenzio. Io la fisso come un ebete…
-Dimmi InuYasha, conosci Miroku da molto?-    domanda lei interrompendo il silenzio che si era creato
-Sì da sempre. Siamo cresciuti insieme.-
-E che tipo è…a parte essere maniaco?-     perché mi domanda di Miroku?
-E’ un bravo ragazzo a dispetto di quello che può sembrare al primo impatto. Perché me lo chiedi?-
-Perché sono preoccupata per la mia amica. Insomma, scusa se te lo dico, ma il tuo amico sembra un vero porco!-
-In effetti…ma puoi stare tranquilla. Se Miroku dice di essere innamorato della tua amica non devi preoccuparti. Soprattutto perché lui non è mai stato innamorato, quindi…-
-Quindi farà le cose seriamente spero!-     prosegue lei
-Chissà…vedremo se sarà un buon fidanzato. E tu? Hai il ragazzo Kagome?-       perché cavolo gliel’ho chiesto?
-No, non più…-     
-Vi siete lasciati?-             domando curioso
-Sì. Era un tipo troppo geloso ed ossessivo. Ho resistito due anni, poi, non ce l’ho più fatta e l’ho lasciato. E tu, ce l’hai la ragazza?-
-No nemmeno. Avevo una ragazza che più che amare me amava i miei soldi.-
-Mi spiace, che approfittatrice…non deve essere bello sentirsi sfruttati solo per quello.-
-Beh, veramente, non sono il più indicato per giudicarla. Io ci stavo solo per il sesso!-      ma che le dico? Tenere la bocca chiusa no… brutto idiota?
-Ma come? Non l’amavi?-
-Sì all’inizio. Poi conoscendola meglio ho capito che non faceva per me. Troppo fredda e calcolatrice.-
-Però ci andavi ugualmente a letto…furbo!-        dichiara con finto tono di rimprovero
-Sono pur sempre un ragazzo, ho le mie esigenze Kagome.-
-Già immagino…povera amica mia, in che mani è finita!-      dice lei scherzando
-Ehi, io mica mi chiamo Miroku bellezza!  Se così fosse ti avrei già palpata da un pezzo!-      ma che miseriaccia mi è scappato dalla bocca?   Sono stato colpito dal virus della sincerità stasera?
Ma dico…mi ha dato di volta il cervello? E’ la prima volta che parlo senza riflettere!
Si sarà offesa?
-In quel caso ti saresti beccato anche tu un colpo della mia micidiale borsetta!-      risponde ridendo
Menomale non se l’è presa!
-Ah... a proposito…che hai in quella borsetta? Dal bernoccolo che hai lasciato sulla testa di Miroku più che un colpo di borsa sembrava il colpo di un mattone.-       chiedo curioso
-Ma che mattone, ci sono solo cose utili ad una donna…-
-Oh…tipo?-
-Tipo…una piccola trousse per i ritocchi, un lucidalabbra, dei fazzolettini, il cellulare, le chiavi di casa, un piccolo blocco per gli appunti, la penna, qualche fermaglio per i capelli, qualche caramella, il borsellino con le monetine, del cotone con un ago, una lima, dei cerotti, il disinfettante per le mani, l’auricolare per il cellulare poi…non mi ricordo più.-   
-Tu…tieni tutta quella roba in quella borsettina minuscola?-     chiedo scioccato dal numero degli oggetti elencati
-Sì perché?-
-Non è che hai la borsa di Mary Poppins, vero?-
-Eh?-
-Niente lascia stare…ma la usi tutta quella roba?-
-Veramente…no.-
-Allora perché ti porti tutto quel peso dietro?-
-Perché potrebbero sempre servire. Hai mai notato che quando non hai qualcosa ti serve sempre?-
-Non mi è mai successo veramente.-
-Beato te! A me succede sempre! O mi ferisco e non ho i cerotti, o mi si scuce un bottone e non ho il cotone con l’ago, oppure mi raffreddo e non ho i fazzolettini..-      mi spiega sospirando
Già… sapessi che tragedia! Aaaahhhh….donne!!!
 
-Beh…comunque, sfortune a parte…che fai dopodomani? Ti andrebbe di venire alla festa dei miei diciotto anni?-       le chiedo all’improvviso senza capirne il motivo
La conosco appena, però già so che mi piacerebbe rivederla.
-Davvero compi gli anni il 29? Anche io sai?-        risponde lei
-Davvero? Siamo nati lo stesso giorno allora. Che coincidenza!-
-E’ vero. Però temo di non poter accettare il tuo invito. Dovrò festeggiare anche il mio…-       dice un po’ dispiaciuta
E non è la sola ad esserlo!
Poi però mi viene un’idea alquanto bizzarra…
-Che ne dici se lo festeggiassimo insieme?-        le propongo non sapendo neppure io da dove mi arrivi tanta intraprendenza
Più parlo con questa ragazza più vorrei farlo.
-Insieme? E come?-       mi domanda dubbiosa
-Se i miei genitori mi danno il permesso potresti portare i tuoi invitati da me. Casa mia è enorme e può ospitare centinaia di persone! C’è anche la piscina e un piccolo campo da tennis. Ci divertiremmo molto!-
Dì di sì! Dì di sì, ti prego!
-Ok…chiederò a mia mamma cosa ne pensa. Ma sei sicuro che non sarebbe un disturbo dividere il tuo compleanno e la tua festa con me?-
-Assolutamente no! Mi farebbe piacere invece!-     
-Ok allora ti farò sapere…-     mi dice sorridendo
Ha un sorriso dolcissimo!
-Tieni questo è il mio numero di cellulare. Chiamami appena hai la risposta da parte di tua mamma.-      le dico passandole un biglietto col mio numero
-Grazie. Ti chiamerò domattina allora.-         risponde lei mettendo in borsa il mio numero, e stranamente con tutta la roba che ci tiene dentro riesce a far entrare pure quello!
 
Il giorno dopo, come promesso, Kagome mi chiama per avvisarmi che la madre le ha dato il permesso di fare la festa insieme a casa mia.
Mi ha dato l’elenco degli invitati che ho scoperto essere solo una decina, compresi la madre, il nonno, il fratello e l’amica Sango.
Avrei pensato che una ragazza bella e solare come lei avesse molte più amicizie.
Gli altri sei ospiti sono cinque ragazze e un ragazzo.
Chissà se lei ha un interesse per quel tipo dato che lo ha invitato.
Lo scoprirò domani alla festa.
Nel pomeriggio Kagome verrà da me per vedere la casa.
Non vedo l’ora di rivederla.
Perché quella ragazza mi fa quest’effetto come…di dipendenza?
E assurdo! Sono due giorni che la conosco ma già sento la sua mancanza!
-Vecchio mio, mi sa che sei in trappola!-
-Che vai blaterando Miroku?-
-Hai la stessa espressione che avevo io il giorno che ho conosciuto la mia adorata Sango! Amore a prima vista amico!-         spiega lui annuendo a sé stesso
-Ma che dici! Come posso esserne innamorato se neppure la conosco ancora?-
-Fidati InuYasha…quella ragazza ti piace! E la cosa è reciproca!-       afferma con sicurezza
-E tu come fai a dirlo, scusa?-      gli domando stranamente incuriosito
-E’ ovvio…ha accettato subito di festeggiare con uno sconosciuto il suo giorno più importante! Se non le piacessi perché avrebbe accettato?-      
In effetti il suo ragionamento non fa una piega…ma, può mai essere che io piaccia a Kagome?
E lei…piace a me?
 
 
                                               *************************************************************************************
               
 
Ho accettato di festeggiare il mio compleanno insieme a quel ragazzo…ma che mi è saltato in mente?
Quando me lo ha chiesto avrei voluto rifiutare…non mi sembrava il caso.
Ma la mia bocca si è mossa da sola accettando subito la cosa.
Accidentaccio a me!
E’ solo che l’idea di rivederlo mi ha rimbecillita.
Stare in sua compagnia è molto piacevole.
-Amica mia…sei cotta a puntino!-     dice Sango risvegliandomi dai miei pensieri
-Eh?-
-Ti piace InuYasha vero?- 
-Ma che dici Sango? Lo conosco appena…-
-Già, ma è bastato per farti accettare un invito a casa sua e festeggiare insieme a lui il tuo compleanno. Ammettilo…ti piace! E direi che sei anche corrisposta!-
-Che intendi dire?-
-Che anche tu piaci a quel ragazzo! Altrimenti perché avrebbe insistito per averti con lui il giorno del suo compleanno?-       mi spiega la mia amica
Ha ragione in effetti, mi aveva già chiesto di partecipare alla sua festa, e al mio primo rifiuto ha insistito con la scusa di una festa insieme.
Che abbia ragione Sango?
-Direi che è ora di andare a comprare un bell’abito sexy per domani Kagome!-       dichiara lei all’improvviso
-Che? Un vestito sexy? Assolutamente no! E poi ho già il vestito da indossare per domani.-
-Il vestito rosa intendi? Kagome, sembrerai un confetto!-
-Dici davvero?-
-Certo! Ora su vieni ci penso io a te!-
 
Dopo un’intera mattinata passata in giro per negozi finalmente troviamo questo benedettissimo abito!
E’ un vestito corto in chiffon nero, leggermente drappeggiato, scampanato e senza spalline. Il taglio impero evidenzia il seno stringendo poco sotto con un ricamo grigio e bianco fatto da perline e pietre preziose. Sango ci ha abbinato anche dei sandali col tacco a spillo            ( se volete vederlo qui )
-Sango…non ti sembra troppo elegante?-       chiedo osservandomi allo specchio
-No è perfetto! Farai colpo su InuYasha!-
-Ma io non voglio fare colpo su di lui!-      dico arrossendo
-Sì sì come vuoi. Comunque questo ti sta una meraviglia quindi lo prendiamo!-
-Prima bisogna guardare il prezzo…-
-Non ti preoccupare lo pago io. È il mio regalo per te amica mia.-
-Sango non posso accettarlo. È troppo!-
-Non è mai troppo per la mia migliore amica non dimenticarlo!-     dice abbracciandomi
-Grazie Sango!-
-Di nulla! Ora cambiati così andiamo a casa. Dobbiamo andare a casa di InuYasha ricordi?-
-Ah già! Sbrighiamoci allora non voglio fare tardi!-
-Certo mi sembra giusto non fare aspettare il proprio innamorato!-
-Sango!-      la richiamo con tono di rimprovero
-Che ho detto?-
-Niente niente…andiamo.-
 
Arrivate a casa di InuYasha rimango impressionata…ha una casa bellissima!
-Wow!-    esclamo a bocca aperta
-Ti piace?-     mi chiede lui vedendo la mia reazione
-Sì eccome! Caspita che bella casa!-
-Grazie…vieni ti faccio vedere il giardino e la piscina. E’ lì che si terrà la festa e il rinfresco.-
-A proposito di questo…devi dirmi quanto è la mia parte per il catering e il resto…-
-Eh? Che intendi?-
-Come che intendo? La mia parte di soldi per la festa no? Starete spendendo di più dato che ci sarò anche io e dieci persone in più.-
-Ma non ci pensare nemmeno! Non devi darci un centesimo cara!-      sento dire da una voce dietro di noi
-Ah ciao mamma! Questa è Kagome, la ragazza di cui ti ho parlato. Kagome…questa è mia madre!-          ci presenta lui
Caspita che bella madre che ha!
-Piacere di conoscerla signora. La ringrazio di aver organizzato una festa anche per me.-     le dico inchinandomi
-Kagome chiamami Izayoi. Mi fai sentire vecchia col signora. Non ringraziarmi. Io e mio marito siamo stati più che felici di festeggiare anche il tuo compleanno. Solo che non sapevo che mio figlio avesse un’amica così tanto graziosa!-      dice lei sorridendo dolcemente
InuYasha invece è diventato tutto rosso…quant’è carino quando è imbarazzato!
Passiamo il pomeriggio a chiacchierare. Miroku, come al solito, ha provato ad allungare una mano verso il mio fondoschiena, che con mia enorme sorpresa è stata fermata da InuYasha, che ha preceduto Sango.
Quando quei due si allontanano per fare un giro in giardino io ed InuYasha rimaniamo soli a parlare.
-Sei fortunato ad essere nato in questo lusso InuYasha. Un po’ ti invidio sai?-
-Non ci sono nato Kagome. Ci sono solo cresciuto.-    
-Che significa? Che i tuoi sono diventati ricchi dopo la tua nascita?-
-No, loro lo erano già da molto prima…io…sono venuto a vivere qui all’età di quattro anni. Mi hanno adottato.-       mi spiega triste
-Cosa? Dici davvero? Non stai scherzando vero?-       chiedo sorpresa
Anche lui come me è stato adottato?
-Perché dovrei scherzare su una cosa del genere scusa? Non mi credi?-     mi domanda risentito
-Oh no scusami…non volevo offenderti! È solo che…anch' io sono stata adottata sai?-
-Sul serio? Anche tu? Ma tu guarda un po’! Non solo siamo nati lo stesso giorno, ma siamo stati anche abbandonati dai nostri “carissimi” genitori!-        dice con astio
-Tu in quale istituto eri?-
-Al Ryukotsusei di Tokyo, tu invece?-
-Al Goshinki di Osaka.-
-Abbiamo molto in comune noi due Kagome…-
-Già è vero…-
 
Dopo un po’ che parlavamo della nostra vita e dei nostri genitori adottivi è ritornata la mamma di InuYasha così abbiamo cambiato argomento.
Izayoi ha insistito perché io non le dia nulla per il disturbo della festa. E’ stata gentilissima.
Verso sera InuYasha mi ha accompagnata a casa. A Sango  ci ha pensato Miroku con la sua moto.
-Bene, allora a domani Kagome. Ci vediamo alle sette ok?-      mi dice parcheggiando sotto casa mia
-Ok, grazie InuYasha, a domani. E ancora grazie per la festa.-     
-Figurati. È un piacere per me.-
-Perché?-     gli chiedo io
-Perché cosa?-     mi domanda
-Perché lo fai con piacere? Non mi conosci neanche, ma ci comportiamo come amici di vecchia data.-
-E la cosa ti dispiace?-
-No.-
-E perché no?-     
Accidenti mi ha fregata! Mi ha rigirato la domanda in pratica!
E che gli rispondo ora? No no no! Sento che sto arrossendo! Perché?
-Kagome…-       sussurra lui avvicinando la mano al mio viso
Santissimi Kami che sta facendo?  Sta avvicinando il viso al mio…vuole baciarmi?
Non riesco ad oppormi! Sento che lo voglio anche io! La visione delle sue labbra così vicine alle mie è un dolce richiamo al quale non so resistere, così mi lascio andare chiudendo gli occhi e accogliendo prima le sue labbra e poi la sua lingua.
Sto baciando uno sconosciuto in pratica. Che cosa mi è preso?
Non è da me reagire così! Prima di baciare il mio ex Koga, l’ho fatto aspettare un mese.
Per il sesso poi non ne parliamo.
Con InuYasha invece sento che….NO!
Ma che diamine penso! Kagome datti una calmata!
Lentamente mi stacco dal bacio, col viso ancora in fiamme.
-InuYasha io…scusa devo andare adesso.-      gli dico aprendo la portiera dell’auto
-Kagome aspetta…-
-Ci vediamo domani InuYasha. Buonanotte!-     gli dico uscendo come un fulmine dalla macchina, correndo verso casa
Un bagno freddo accidenti! Mi ci vuole quello!
Com’è possibile che un semplice bacio mi abbia scombussolato al tal punto?
Mi…mi so…mi sono eccitata per un bacio?
Cielo che vergogna!
Nemmeno quando facevo l’amore con Koga mi sentivo così!
Che quel tizio, Miroku, sia contagioso? Forse essere toccati da un depravato cronico ti trasmette la sua stessa fissazione!
Kami aiuto!
 
Dopo una notte insonne passata a rigirarmi nel letto, decido di alzarmi.
Oggi è il mio compleanno, da oggi sono maggiorenne!
Chissà se i miei veri genitori si ricordano il giorno in cui sono nata. E se ogni tanto mi pensano.
Ogni anno per il mio compleanno me lo chiedo sempre. Soprattutto sulla mia mamma biologica.
Mi ha portata in grembo per nove mesi, come può essersi liberata di me con così tanta facilità?
Io non sono madre, ma una volta con Koga ci sono andata vicino.
Per un ritardo di qualche giorno temevo di essere incinta. E già in quell’istante decisi che avrei tenuto il bambino se fosse stato vero.
Poi con la ricomparsa del ciclo intuì che si trattava di semplice ritardo. Non so il perché ma vedere il mio sangue in quei giorni mi urtava tantissimo. Nella mia testa credevo che quello fosse il bambino che credevo di aspettare. Mi ero già affezionata a qualcosa che nemmeno esisteva.
Che stupida!
Dopo quei giorni mi chiesi, come può una madre gettare via suo figlio?
Io credevo solamente di essere incinta e già amavo il mio bambino, restandoci addirittura male per essermi sbagliata.
E mia madre, che mi ha vista nascere, sentita muovermi dentro il suo ventre, ascoltato il mio cuore battere insieme al suo, ha rinunciato a me.
Perché?
Per mia fortuna ho una madre splendida che mi ama, però sento ugualmente la presenza di un vuoto dentro di me.
È difficile da spiegare, ma il non sapere chi in realtà io sia, o meglio, chi sarei stata, mi fa male.
Oggi sono una Higurashi e sono fiera di esserlo, ma rimane sempre quel punto di domanda dentro il mio cuore che chiede, chi sono io?
-Kagome scendi! La colazione è pronta!-     
-Arrivo mamma!-
Mamma…è lei la mia mamma! Devo smetterla di pensare ogni volta “all’altra”
 
La giornata trascorre tranquilla fino all’ora della festa.
Sango mi ha truccata e pettinata lasciandomi i capelli sciolti, ma mossi.
-Sango non è troppo corto?-     chiedo cercando di abbassare il vestito
-Se lo allunghi da sotto si accorcia da sopra guarda! E finirai mezza nuda. Stai benissimo Kagome! Oggi sarai la principessina della festa, e devi essere all’altezza del tuo principe.-
-Ma quale mio principe Sango? Ti stai costruendo dei castelli per aria!-
-Ah sì? E perché appena l’ho nominato sei diventata tutta rossa?-
-Non…non è vero!-     rispondo diventando bordò
-No! Non dirmi che…è successo qualcosa?-     mi chiede lei
-Beh, veramente…-
-Parlaaaaaaaaa…-        mi ordina in modo spettrale. A volte mi fa paura questa ragazza!
-Mi ha baciata..-
-Wow che svelto il ragazzo! E tu che hai fatto?-
-Ho ricambiato…e mi è anche piaciuto. Forse troppo!-      confesso arrossendo ancora
-Ma tu guarda un po’ la nostra santarellina…finalmente ti stai svegliando eh?-       mi dice lei scherzando
-Sango non prendermi in giro! Non è normale che baci uno appena conosciuto e che mi piaccia pure farlo!-
-E’ normalissimo guarda! L’anormale eri tu! E poi non c’è niente di male nel provare attrazione fisica verso qualcuno. E quell’InuYasha è davvero un gran bel pezzo di fi…-
-Sango!-      la rimprovero io prima che dica certe parole che sa non mi piacciono
-Oh Kagome smettila di essere così puritana! Goditi la vita santo cielo! Se vuoi baciarlo bacialo, se ci vuoi fare sesso fallo, basta tu prenda le dovute precauzioni!-
-Ma…Sango…-     sussurro sbiancando quasi traumatizzata dalle sue parole
Adesso ne sono sicura…sta dilagando il “Miroku-virus”. Sarà un’epidemia gravissima!
-Su andiamo o arriveremo in ritardo! Metti le scarpe.-
-I trampoli vorrai dire…-
-Esagerata per un tacchetto da dieci centimetri! Mettile e andiamo!-     ordina lei
 
Arrivate alla festa…sento tutti gli occhi degli invitati su di me.
Caspita quanta gente ha invitato InuYasha per il suo compleanno?
Ci saranno un centinaio di persone.
Mi sento terribilmente in imbarazzo accidenti! Non avrei dovuto accettare questa cosa della festa.
Dove sarà lui? Con tutte queste persone come lo trovo?
-Kagome!-       mi chiama una voce tra la gente
-InuYasha.-     rispondo vedendolo
Caspita quanto è bello! Lui indossa una semplice camicia bianca con dei pantaloni neri, ma gli stanno talmente bene che…
-Kagome sei bellissima!-       mi dice lui interrompendo i miei pensieri
-Gr…grazie…anche tu!-
 

                                              *********************************************** *******************************************
 
 
Per poco non mi veniva un colpo quando l’ho vista arrivare. E’ incredibilmente sexy!
Ha un fisico da far girare la testa, e quel vestito le fa risaltare ancora di più le forme.
E’ davvero bellissima!
Se solo potessi, le toglierei quel vestito e…
-Auguri InuYasha questo è per te!-      mi dice interrompendo i miei pensieri e dandomi un pacchetto
-Ah grazie Kagome, auguri anche a te! Di là in soggiorno ho il tuo. Vieni ti presento ai miei invitati. Erano molto curiosi di conoscere la persona con cui avrei diviso il compleanno.-     
-Sì…ma credi che vada bene vestita così?-      mi chiede arrossendo
-Io ti trovo fantastica! Perché me lo chiedi? Non ti piace il tuo abito?-      le domando vedendola tirare il vestito verso il basso
-No è che, me lo ha regalato Sango, ma io mi sento a disagio. Non vorrei la gente si facesse strani pensieri su di me ecco…-       confessa lei a bassa voce
-Kagome, sarei un bugiardo se non ti dicessi che sei davvero sexy con quest’abito. Ma credimi, non sei affatto volgare se è questo che ti preoccupa! Stai benissimo!-
-Grazie…-      mi dice lei sorridendo
 
Passiamo parte della serata divisi a parlare con gli invitati.
Il ragazzo che ha invitato Kagome ho scoperto si chiama Hojo. E’ un suo amico di infanzia.
Per fortuna ha la ragazza, una delle invitate di Kagome.
Il perché io pensi sia una fortuna non l’ho ancora capito però.
So solamente che quando uno dei miei amici le si è avvicinato per chiederle un appuntamento stavo quasi per andare a prenderlo a calci.
Cercando di trattenermi li ho interrotti trascinando via Kagome in camera mia con una scusa.
Che poi tanto scusa non era dato che volevo parlarle di ciò che era accaduto la sera prima.
-Kagome…riguardo ieri sera…scusami. Forse ho mal interpretato la cosa. Sei scappata via spaventata e non volevo cert…-
-Non ero spaventata-      mi interrompe lei
-No? Allora perché sei fuggita via come un razzo?-
-Ecco…non è facile dirlo…-     dice sedendosi ai piedi del letto
-E perché?-      chiedo sedendomi accanto a lei
-Perché, è imbarazzante! Senti è meglio tornare giù. Ci staranno cercando…-      sostiene lei arrossendo e alzandosi di scatto a avviandosi verso la porta
-Aspetta…-      la chiamo afferrandola per un polso, e da lì riesco a sentire che ha le pulsazioni velocissime
Lei si volta a guardarmi, e le pulsazioni aumentano.
Anche i miei battiti accelerano guardandola negli occhi, così la ribacio, con più foga e passione della sera prima.
Lei non rifiuta il bacio, anzi lo asseconda con lo stesso impeto.
Le nostre mani passano ad abbracciarsi  e ad allacciarsi per farci sentire più vicini.
Senza neppure accorgercene finiamo col lasciarci cadere sul letto.
La mia mano scorre su tutta la sua gamba. Ha una pelle liscia e vellutata.
Ogni parte che tocco mi sembra infuocata talmente è calda.
Mentre le nostre labbra sono ancora unite in un bacio senza fine, la mia mano passa sotto il suo abito, raggiungendo i suoi slip.
Sento la sua presa sul mio collo farsi più stretta, chiaro segno che mi invita a continuare.
Così senza pensarci due volte le sposto gli slip e comincio a penetrarla con un dito.
-InuYasha..-      geme lei inarcandosi contro la mia mano
-Kagome…-      le rispondo con voce roca piena di desiderio, che sento essere ben ricambiato
È così calda e umida da farmi perdere la testa.
Inserisco così un secondo dito, e data la facilità con la quale lei lo accetta capisco che non è più vergine.
Bene, almeno non dovrò perder troppo tempo, ma preferisco esserne sicuro.
-Kagome, sei vergine?-
-No…perché?-
-Perché non resisto più!-      le dico sfilando via le mani da lei, alzandole la gonna e sbottonandomi i pantaloni
Non riesco nemmeno ad aspettare di spogliarla.
Ma proprio mentre sto per farla mia entrando il lei…
-InuYasha?? Dove sei figliolo?-      mi chiama mia madre dalle scale
-Merda! Ma proprio adesso!-     dico incavolato nero
-InuYasha???-      insiste lei
-Arrivo mamma!-     urlo in preda agli spasmi di rabbia
-E’ meglio andare, prima che entri…-      suggerisce Kagome vedendo la mia esitazione a spostarmi da lei
-Mi dispiace Kagome…-       le dico terribilmente in imbarazzo
Accidenti non poteva aspettare altri cinque minuti mia madre? E che diamine!
-Non preoccuparti. Dai ridiamoci una sistemata.-      dice lei ridendo
-Perché ridi?-      le chiedo curioso mentre cerco di riabbottonarmi i jeans con non poca fatica
-Perché la situazione è buffa!-       risponde lei continuando a ridere
-Io la trovo “dolorosa” semmai!-        affermo dopo essermi dato una calmata
-Dai scendiamo…-      dice sistemando le pieghe del vestito e aprendo la porta
-Kagome aspetta…non andare via dopo la festa. Dobbiamo parlare…-
-E di cosa?-
-Di quello che stava per accadere. Non è stata semplice attrazione sessuale per me.-       le spiego convinto
-Nemmeno per me.-     confessa lei
 
Forse è una cosa prematura da dire ma…questa ragazza mi piace, davvero.
Abbiamo molto in comune. Credo di essermi innamorato.
Che abbia trovato la mia anima gemella?
 


 
 
 
 
    
 
 
Ciao  ^_^ mamma Izayoi ha un tempismo perfetto eh?
Per quanto riguarda InuYasha e Kagome saranno davvero stati infettati dal virus Miroku????
Chi lo sa ^_^
Come avrete potuto notare il nome degli orfanotrofi erano quelli di Goshinki e di Ryukotsusei ^_^   non avendo che nomi mettere ho scelto i loro.  
Per quanto riguarda il contenuto della borsa di Kagome…non l’ho inventato ahimè -_-   è tutta la roba che mi porto sempre dietro io nelle borse….e devo confessare che pesano…anzi non ho aggiunto anche i copriwater igienici usa e getta e le salviettine per le mani ^_^   eheheheh
Grazie per le recensioni e baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3  p.s: in Giappone la maggiore età la si raggiunge a 20 anni, ma a me serviva fosse prima ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Voglia di famiglia ***





Dopo la festa, dico a mia madre che mi fermerò da InuYasha per la notte.
Lui ha già chiesto alla madre che ha accettato di ospitarmi.
-Cara la camera degli ospiti è pronta. Puoi andare quando vuoi. Sul letto ti ho lasciato una mia camicia da notte.-     mi avvisa la madre di InuYasha
-La ringrazio Izayoi. E’ molto gentile da parte vostra prendervi anche il disturbo di ospitarmi.-
-Figurati cara, lo facciamo con piacere. A quanto vedo vai molto d’accordo con mio figlio. Se non sono indiscreta, posso chiederti da quanto state insieme?-
-In…insieme? Ecco io veramente…-        io e InuYasha ci conosciamo da tre giorni cavolo! Mi ha scambiata per la sua ragazza?
-Da oggi mamma! Kagome è la mia ragazza da oggi!-      interviene InuYasha lasciandomi stupita
Ma quando ha deciso che noi due stessimo insieme?
Quello che è successo prima non fa di me la sua ragazza. Anche se a dir la verità, l’idea non mi dispiace poi molto.
-Oh davvero? Bravo il mio figliolo! Tieniti stretta questa ragazza InuYasha! Mi sembra una ragazza meravigliosa….non come quella Kikyo…-         dice lei facendomi arrossire
-Mamma! Ti sembra il momento di nominare la mia ex con Kagome presente?-
-Oh andiamo figliolo, l’ho fatto per farle un complimento! Devi sapere Kagome, che non ho mai apprezzato quella persona. Mi è sempre stata antipatica! Tu invece mi piaci molto, si intuisce subito che sei una brava ragazza. Quanto mi piacerebbe se vi sposaste! Così avrei la figlia femmina che non ho mai avuto!-       spiega lei sorridendo felice come una bambina
Ma…adesso oltre che essere la sua ragazza…sono anche la futura moglie?
Mi stanno organizzando la vita senza il mio parere?
Sono capitata in una famiglia di folli forse????
-Mamma non esagerare o la farai scappare impaurita! Guarda che faccia sconvolta che ha!-      la rimprovera lui facendomi diventare bordò dalla vergogna
-Oh scusami cara non era mia intenzione metterti in imbarazzo! Ora vi lascio…buonanotte ragazzi a domani!-      
-Buona notte Izayoi-       le rispondo con voce tremante
-‘Notte mamma. Ah non svegliarci domattina! Credo ci alzeremmo tardi!-      le dice lui sorridendomi malizioso
Impossibile non capire il doppio senso…
-Ah…ok figliolo.-        risponde lei uscendo dalla camera
-Ehi ma siete normali nella tua famiglia?-        chiedo appena la porta della camera di InuYasha è chiusa
-Perché?-
-Come perché? Tua madre sembra aver organizzato già il nostro matrimonio, tu mi hai fatta diventare la tua ragazza senza nemmeno chiedermelo. E come se non bastasse tua madre ti permette “certe libertà” come se nulla fosse! E poi chi ti dice che stasera io passerò la notte con te?-
-Per prima cosa, non badare a mia madre, lei sogna ancora la figlia femmina. Per quanto riguarda l’essere la mia ragazza rimedio subito…Kagome vuoi diventare la mia ragazza?-
-Ma…perché? Mi conosci appena.-
-Lo so, ma so già che mi piaci. E tanto mi basta. Ci conosceremo stando insieme, Allora ti va?-
-Mmmh…forse.-     sussurro pensandoci
-Forse non è una risposta, sì o no devi dirmi.-        mi dice avvicinandosi a me cominciando a baciarmi il collo
-Non lo so…-      rispondo piegando di lato la testa per permettergli di baciarmi meglio, poggiandogli una mano dietro la nuca
Questo ragazzo mi fa perdere la testa accidenti! Ma che mi prende? Non è da me essere così trasgressiva.
Con Koga non ero così…non mi lasciavo mai andare tanto liberamente come con InuYasha.
-Nemmeno quella è una risposta…-      mi soffia con voce roca all’orecchio facendomi rabbrividire
-….sì….-      pronuncio appena
-Non ho sentito…-      insiste leccandomi il collo scendendo verso la scollatura del mio vestito, facendomi aggrappare al suo corpo in preda ai brividi di piacere
-Sì!-      gli dico più forte e convinta quando sento la sua mano accarezzarmi una gamba e oltrepassare l’orlo della gonna
-Bene!-       risponde lui prendendomi in braccio e posandomi sul suo letto
-InuYasha…-
-Voglio riprendere da dove abbiamo lasciato prima. Ma con più calma stavolta.-        mi dice guardandomi
-Ok…-        riesco solo a rispondergli mentre lui ritorna a baciarmi, facendo scorrere la lampo del mio vestito e sfilandolo
I suoi bellissimi occhi mi scrutano da cima a fondo. Ma stranamente non mi sento imbarazzata.
Le sue mani scorrono con infinita lentezza sul mio corpo, come se volesse memorizzare ogni più piccolo punto di me.
La sua lingua e le sue labbra passano ritmicamente dal mio collo ai miei seni, sul mio ventre, per poi fermassi lì, al punto del mio massimo piacere.
Ogni gesto che compie, me lo fa desiderare sempre di più.
Quasi fatico a tenere gli occhi aperti tale è il piacere che sento.
Come sia riuscita a spogliarlo è un mistero ancora, ma bottone dopo bottone sono riuscita a togliergli prima la camicia e poi i pantaloni,  ai boxer c’ha pensato lui.
Poi finalmente sentirlo avanzare dentro me è un sollievo dal quale mi lascio prendere, perdendomi in sensazioni fortissime.
 
Le emozioni che mi fa sentire InuYasha, il modo in cui mi tocca, il modo in cui mi bacia, il modo in cui mi guarda, mi fanno viaggiare con la mente in un luogo a me prima sconosciuto.
Fare l’amore con lui tutta la notte, in modi diversi e posizioni che neppure sapevo esistessero, mi fa comprendere che il piacere che provo non è dovuto solo da un fatto fisico.
Indubbiamente lui sa come soddisfare una ragazza, su questo non ci piove!
Ma il piacere a cui mi riferisco è più una cosa mentale. Mi sento in pace con me stessa tra le sue braccia. Mi sento protetta e amata.
Ecco amata è proprio la parola più giusta!
Sono in preda alla serenità più totale, come se stessi affidando la mia anima ad InuYasha, sicura che lui saprà averne cura.
Mai con Koga mi sono sentita così! Il paragone tra i due è inevitabile per me.
A questo punto una domanda mi sorge spontanea…che sia questo il vero amore? Mi sono innamorata di InuYasha?
-Kagome?-      mi chiama lui mentre stiamo per addormentarci abbracciati
-Sì?-
-Ti amo!-       mi dice lui, senza però lasciarmi sorpresa più di tanto
-Anche io ti amo!-       rispondo sorridendo felice comprendendo i suoi precoci sentimenti
Eh sì…credo di essere innamorata persa di InuYasha!
Con questa dolce convinzione mi lascio andare nel mondo dei sogni, cullata dalle sue braccia che mi tengono stretta a sé.
 
 
                                               *******************************************
 
 
Tenere Kagome tra le braccia mi fa sentire in paradiso.
E’ una sensazione così travolgente da farmi paura.
Non so nemmeno io cosa mi sia preso quando mia madre le ha chiesto da quanto stessimo insieme. Mi è venuto naturale risponderle in quel modo.
E poi osservare la faccia imbarazzata di Kagome era uno spasso! Non si aspettava di certo una madre così moderna e singolare come la mia. Ho sempre avuto un legame speciale con lei. Ha sempre saputo capirmi al volo. Quando mi hanno adottato ero sempre taciturno, sulle mie. Ma Izayoi ha saputo conquistarmi giorno dopo giorno con la sua infinita dolcezza.
Quando mi trovava chiuso in camera a piangere perché mi sentivo rifiutato dai miei genitori naturali, lei mi diceva sempre che non dovevo odiarli, che forse non avrebbero voluto abbandonarmi. Ma io non le credevo. Infatti quando le chiedevo perché non venissero mai a cercarmi lei non sapeva rispondermi. La vedevo rattristarsi per me. Ma cercava di distrarmi in tutti i modi possibili, viziandomi in ogni modo.
Poi un giorno, quando avevo sette anni la stupì. Dopo averle fatto la stessa domanda, cioè perché i miei genitori non mi cercassero, risposi io al posto suo dicendole:
“”-Forse non lo fanno perché hanno saputo che sono stato scelto da due genitori magnifici e che non vorrei lasciare più, per nessuno al mondo!-“”
Le lacrime di gioia di mia madre mi bagnarono tutto il letto talmente era felice.
Da quel giorno non piansi più per i miei genitori biologici. Io avevo due genitori stupendi ad amarmi e tanto mi bastava. Da allora amai Izayoi come se fosse davvero mia madre.
Era lei a curarmi quando stavo male. A cui confidavo tutto, dalle liti a scuola alle prime cotte. Era la mia mamma!
Quando le presentai Kikyo mi guardò come se fossi un alieno.
Certo Kikyo non era il massimo dell’allegria! Senza contare che si era presentata a mia madre tutta in ghingheri, truccata pesantemente, con capelli freschi di parrucchiere, pagato da me ovviamente, e un vestito così corto e scollato da lasciare poco all’immaginazione. Ad Izayoi non è mai piaciuta, me lo ripeteva sempre. Invece con Kagome è stata tutta un’altra cosa. Già la vede come futura nuora.
Ciò non fa altro che rafforzare il mio interesse per Kagome. E’ davvero una ragazza diversa dalle altre. Poi il fatto di avere una triste storia in comune alle spalle, me la fa sentire ancora più vicina.
Chissà se anche lei la notte si svegliava pensando che la vita che fa non è la sua. Che sarebbe dovuta essere un’altra persona.
Mi piace essere un Taisho e non vi rinuncerei per nulla al mondo. Ma non per i soldi, ma per l’amore dei miei genitori.
-InuYasha…-       mugugna Kagome nel sonno stringendosi più forte a me e infilando le sue gambe tra le mie
È così tenera!
-Sei bellissima Kagome.-       sussurro pianissimo per non svegliarla, dandole poi un bacio sulla fronte
Mi sa che il mio è l’innamoramento più veloce del mondo.
Potremmo anche partecipare al Guinness World Record. Di sicuro lo vinceremmo!
Era così buffa quando facendo l’amore le proponevo nuove posizioni. Mi guardava scioccata e scandalizzata.
Ma cosa faceva col tizio con cui stava? Mistero!
Dopo un po’, cullato dal suono regolare del respiro di Kagome sul mio petto mi addormento, ricolmo di un senso di felicità indescrivibile.
 
Il risveglio è stato bellissimo.
Kagome era già sveglia e mi guardava sorridente.
Dopo qualche bacio e qualche piccola effusione ci siamo rivestiti, e dopo la colazione l’ho riportata a casa.
Da allora ci siamo visti tutti i giorni, anche dopo le lezioni, che erano da poco ricominciate.
Miroku e Sango sghignazzavano mentre raccontavamo di esserci messi insieme.
Quei due si somigliano molto più di quanto non vogliano far credere. Hanno un feeling invidiabile. Si capiscono al volo anche senza parlare.
Io e Kagome non siamo da meno però.
Adesso stiamo insieme da otto mesi, ma a me sembra ieri di averla vista quasi sotto le ruote della mia auto.
Devo ringraziare quella palla di pelo del suo gatto quando lo vedrò…mi ha portato più fortuna di un Maneki Neko (*)
Mia madre è più felice di me quasi. Quelle due si ritrovano spesso ad uscire insieme a fare compere e a usarmi come portapacchi. Mi scoccia uscire con loro, ma vedere mia madre allegra mi rende felice.
Non ho mai capito perché i miei non avessero adottato anche una bambina oltre me, così mia madre sarebbe stata più contenta.
Mio padre invece dice che da quando sto con Kagome mi vede più responsabile e con la testa sulle spalle. Anche lui adora Kagome e ogni scusa è buona per invitare a cena lei e la sua famiglia.
Appena finirò la scuola andrò a lavorare nell’azienda di mio padre così da avere un lavoro sicuro.
Spero che le cose procedano sempre per il meglio e che questa bella favola con la mia principessa non finisca mai.
 
 
                                               ******************************************
 
 
Finalmente libera! La scuola è finita, che bello!
Ora devo cercarmi qualche lavoretto, magari in qualche negozio di abbigliamento se lo trovo.
InuYasha è andato a lavorare per suo padre nell’azienda di famiglia e da quello che mi ha detto il lavoro è meno noioso di quello che pensava. Comincia a piacergli lavorare con suo padre perché è anche un modo per passare del tempo con lui.
E comunque un giorno erediterà tutto lui quindi doveva per forza imparare.
Siamo fidanzati da quasi un anno. Ogni giorno che passiamo insieme è bello come se fosse il primo. La mia famiglia è davvero felice per me. Mio nonno va molto d’accordo col padre di  InuYasha. Spesso si ritrovano a parlare di oggetti antichi, di cui il signor Taisho sembra essere un ottimo intenditore. Mia madre ed Izayoi passano molti pomeriggi insieme a prendere il tè e a guardare foto mie e di InuYasha quando eravamo piccoli. Sembrano quasi due vecchie comari. Anche se ad essere sincera, molte volte anche io mi unisco a loro facendomi due risate guardando InuYasha da bambino tutto sporco di terra e frignante per essersi sbucciato un ginocchio. Com’era tenero!
In questo momento sono in giardino a piantare qualche fiore e a godermi la brezza delle giornate primaverili.
Approfitto del fatto di essere sola in casa per godermi la tranquillità senza le urla di mio fratello mentre gioca alla Play.
-Kagome!-       mi chiama una voce che purtroppo riconosco subito
-Koga?-
-Ciao. Non ci vediamo da un po’. Come stai Kagome?-      mi chiede avvicinandosi
-Ciao, sto bene grazie. Tu?-
-Sono stato meglio…-
-Ah, mi spiace. Cosa ti porta qui Koga?-
-Tu. Mi manchi Kagome. In questo anno non sono riuscito a darmi pace. Mi manchi da morire! Ti prego ritorna con me!-       mi chiede supplichevole quasi
-Koga, mi spiace ma, non posso.-
-Kagome sono cambiato! Ti giuro che non sarò più geloso come prima! Dammi un’altra possibilità!-
-Non credo tu sia cambiato Koga. Ti avevo già dato una possibilità e tu l’hai sprecata facendomi una scenata di gelosia di fronte al mio amico Hojo solo perché mi stava passando un quaderno con degli appunti. Stavate quasi per venire alle mani per questo.-
-Ma ti giuro che non lo farò più! Ho capito di aver sbagliato! Mettimi alla prova…-    insiste lui
-Mi spiace ma non posso. Io non ti amo più Koga. E poi sto con un altro ragazzo adesso.-
-Che cosa? Tu non…no! Dimmi che non è vero e lo dici per ferirmi!-
-No, non lo dico per ferirti, sono innamorata di un altro ragazzo e stiamo insieme da un anno ormai.-
-E ti è bastato così poco per dimenticarmi? Sei una sgualdrina!-      dice alzando la voce
-Koga…come ti permetti? Io non sono una sgualdrina. La colpa di quello che è successo è tua, non mia. Ora per favore vattene! Non voglio più parlare con te!-
-Non ho intenzione di andare da nessuna parte! Tu sei mia e non ti lascerò a nessuno!-      minaccia avvicinandosi pericolosamente a me, che indietreggio
-Ko..Koga vattene o chiamo aiuto!-      dico cominciando a tremare
Ma chi accidenti posso chiamare? Sono sola in casa!
-E chi vorresti chiamare Kagome? So che sei sola. Ho visto uscire tutti prima.-
Oh no! Mi stava spiando allora. Che faccio adesso? Maledizione! Pure l’ex psicopatico doveva capitarmi?
-Kagome…io ti amo e te lo dimostrerò!-        ripete afferrandomi per le spalle, trascinandomi con forza a terra sull’erba e baciandomi
-La…scia…mi!-      cerco di dire dimenandomi con tutte le mie forze
Ma lui è troppo forte rispetto a me. Inizio ad avere paura!
-Kagome amore mio…sarai di nuovo mia, che tu lo voglia o no!-    dice strappandomi i bottoni della camicetta  e baciandomi il collo con violenza, mentre tiene le mie mani ferme con la sua
-Koga ti prego fermati! Ti supplico….-      chiedo cominciando a piangere, conscia del fatto che se anche urlassi da qui non mi sentirebbe nessuno
-No Kagome! Tu sei mia e nessun’altro ti toccherà ancora con le sue mani! Solo io posso!-
-Aiutoo!!-       urlo ormai disperata conoscendo perfettamente cosa mi attende
InuYasha…aiutami!
-Urla quanto vuoi, qui non ti sente nessuno! Siamo soli!-      dice alzandomi la gonna e sbottonandosi i pantaloni, mentre le lacrime mi inondano gli occhi
-Fossi in te non ne sarei così sicuro, stronzo!-        sento urlare da una voce che temo essermi immaginata
Ma quando vedo Koga scaraventato a terra spalanco gli occhi per vedere meglio.
-InuYasha! InuYasha sei tu!-      grido vedendolo di fronte a me mentre si cala per aiutarmi ad alzarmi
-Kagome stai bene? Spero di essere arrivato in tempo!-       mi dice coprendomi con la sua giacca
-Sì…tutto bene!-      rispondo ricominciando a piangere
-Aspettami qui amore…-       mi dice alzandosi e raggiungendo Koga che si tocca dolorante la mascella
-Tu, fottuto bastardo! Come hai osato aggredire la mia ragazza? Essere schifoso, me la pagherai cara!-       gli dice afferrandolo per la maglietta e dandogli  pugni e calci
Oh cielo…lo sta massacrando!
-InuYasha fermati! Basta così, credo che abbia capito, lascialo o lo ammazzi!-       urlo raggiungendolo e fermandogli il braccio
-Kagome ma che dici? Mi fermi? Questo tizio stava per violentarti e ti preoccupi per lui?-        mi chiede furioso
-Certo che no! Fosse per me lo ucciderei con le mie mani ma l’omicidio è ancora un reato! E non voglio vederti in carcere per un essere ignobile come lui! Ti prego lascialo!-        insisto disperata
Dopo averci pensato un po’ per fortuna si decide a lasciarlo.
-Va bene! Hai ragione! Ringrazia il cielo che ti risparmi la vita stronzo! Non provare mai più ad avvicinarti a questa casa o alla mia ragazza perché giuro che un volo dentro una fossa non te lo toglie nessuno! Sono stato chiaro?-        gli ringhia InuYasha pieno di rabbia
-S…sì….-        risponde a stento Koga che cerca di rimettersi in piedi per allontanarsi
-Kagome, vieni entriamo. Ti preparo una tisana per calmarti!-       mi dice InuYasha abbracciandomi e portandomi in casa
 
-Come mai eri qui? Non dovevi essere a lavoro?-      gli chiedo sorseggiando la camomilla che mi ha preparato
-Sì infatti, ma ho sentito la tua mancanza e così mi sono allontanato per un paio di ore per venire da te. Fortuna che ho scelto il momento più adatto, altrimenti…-       dice stringendo forte il pugno tanto da far diventare bianche le nocche
-Dai calmati amore, ringraziando i Kami eri qui. La tua voglia di vedermi si è presentata al momento giusto direi.-       gli dico sorridendo per tranquillizzarlo
-Già. Ora vai a riposare Kagome. Hai il viso pallido per lo spavento. Io rimarrò qui finché non ti svegli.-
-Vieni anche tu con me. Non ho molta voglia di dormire da sola.-       chiedo ancora un po’ scombussolata
Mi sentirei più al sicuro e protetta tra le sue braccia.
-Ma Kagome, e se tornasse tua madre e ci trovasse sul letto insieme?-      domanda preoccupato
-La tua non è l’unica madre dalla mentalità aperta caro! E poi ho quasi vent’anni, pensi mi creda ancora vergine? Comunque non facciamo niente di male a dormire abbracciati no?-
-Mmmh ok se lo dici tu…spero solo non mi prenda a bastonate!-
-Ma che!-       rispondo avviandomi verso la mia camera trascinandomelo per mano
Una volta accoccolata al suo petto, e stretta fra le sue forti braccia, tiro un bel sospiro di sollievo.
Ho passato un bruttissimo quarto d’ora, ma grazie ad InuYasha tutto è passato.
Solo con lui mi sento così bene da rilassarmi malgrado i problemi.
Stretta al suo petto dimentico tutto quello che mi circonda.
Lo amo così tanto che senza di lui morire, me lo sento.
-Buon riposo principessina.-       sussurra dolcemente accarezzandomi la testa
-Grazie.-      riesco a rispondere nel dormiveglia finché non scivolo del tutto nel sonno
 
 
                                               ************************************************
 
 
Quella mattina mentre revisionavo dei contratti stipulati con alcuni soci dell’azienda, l’immagine di Kagome non voleva lasciarmi libera la mente.
Non riuscivo a concentrarmi su quei fogli. Avevo davvero voglia di vederla.
Dissi a mio padre che mi allontanavo per un paio d’ore perché avevo una cosa da fare, così  andai dritto a casa sua.
Mentre salivo i gradini che portano al tempio la sentii chiamare aiuto.
Salii tutti i gradini di corsa, e la scena che mi si presentò davanti mi fece perdere la testa…Kagome era stesa per terra in lacrime e un ragazzo le stava addosso tenendola ferma per i polsi mentre le alzava la gonna.
In preda ad una cieca rabbia ho iniziato a colpirlo con tutta la forza che avevo.
Se non fosse stato per Kagome non mi sarei fermato, finendo con l’ucciderlo di botte. Vederla in quello stato mi ha fatto sentire malissimo.
Se non avessi ascoltato il mio istinto di andare a trovarla, lei sarebbe stata stuprata da quel bastardo che ho scoperto dopo essere il suo ex. E non me lo sarei mai potuto perdonare!
Dopo averle fatto una camomilla, mi sembrava più rilassata, tanto da cercare di essere lei a confortare me. Solo adesso avendola qui inerme tra le mie braccia, tutta raggomitolata al mio corpo, capisco quanta paura abbia avuto. Non è voluta nemmeno andare a riposare da sola.
Ti fingi forte, ma sei molto fragile a volte, amore mio. Come quando mi parli dei tuoi genitori biologici. Soffri molto per essere stata abbandonata e ti capisco.
Spesso anche io penso a loro, ai miei veri genitori, chiedendomi dove abbiano avuto il coraggio di abbandonare il sangue del loro sangue.
Io non ci riuscirei.
Un figlio…mio figlio. Carne della mia carne…no. Non lo permetterei mai!
Chissà come deve essere bello averne uno. Un essere così piccolo nato da te.  
Però che strani pensieri che faccio all’improvviso. Pensare ad un figlio, mio e di Kagome magari.
Non mi dispiacerebbe sentirmi chiamare papà. Ma ho solo vent’anni. E poi Kagome, la penserebbe allo stesso modo? Siamo così giovani…
 
-Mmmh, InuYasha…-       mugugna lei svegliandosi
-Ciao dormigliona! Hai dormito tutto il giorno lo sai? E’ notte!-       le dico spostandole i capelli dal viso illuminato appena dalla luce soffusa del piccolo lume sul suo comodino
-Che cosa? E sei rimasto qui tutto il tempo? Non hai mangiato?-      mi chiede scattando subito a sedere
-Sì tranquilla, ci ha pensato tua madre.-      la rassicuro
-Ah menomale!-        sospira rimettendosi sdraiata sul mio petto
-Le hai raccontato tutto, vero?-    
-Certo…e poi dovevo anche spiegare la mia presenza nel tuo letto no?-
-Già…-
-Come ti senti adesso?-
-Tutto bene.-
-Sicura?-
-Beh, un po’ di paura l’ho avuta. Ma adesso sto bene.-       risponde sorridendo
-Bene…allora che ne dici di coccolarmi un po’?-       le chiedo girandola con la schiena sul letto e posizionandomi su di lei
-Sicuro di volere solo “coccole”?-        
-Non ho mai detto di volere “solo” coccole no?-      le faccio notare sorridendo malizioso
-Sei terribile InuYasha!-
-Ti dispiace forse?-      chiedo baciandole il collo
-Assolutamente no!-      risponde sfilandomi la camicia da dentro i pantaloni
-Kagome?-
-Mmh?-
-Sposami!-
-Eh? Che…che..cosa hai detto?-     dice guardandomi sorpresa
-Sposami! Diventa mia moglie. La madre dei miei figli e la mia compagna di vita.-      le ripeto lentamente accarezzandole una guancia dalla quale sta scivolando una piccola lacrima
-Sì! Sì sì sì sì sì sì e ancora altri cento sì!!!-        urla felice aggrappandosi al mio collo
-Ti amo Kagome!-         le dico abbracciandola
-Ti amo anche io InuYasha!-       risponde piangendo come una bambina sulla mia spalla
Mia dolce Kagome, non sono mai stato così sicuro di una scelta come in questo momento. Siamo giovani è vero, ma perché aspettare se ci amiamo? Sono sicuro che il nostro amore non avrà mai fine.
Ti voglio al mio fianco, e voglio creare con te una nostra famiglia. Dando ai nostri figli tutto l’amore che ci è stato negato alla nascita.
Ed anche se una famiglia l’abbiamo avuta, non è lo stesso crescere con la consapevolezza di essere stati rifiutati da chi ti ha messo al mondo. Questo ai miei figli non dovrà mai accadere!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
(*)  il Maneki –Neko  ( gatto  che chiama, gatto che dà il benvenuto, o gatto della fortuna )  è una statuetta di porcellana che rappresenta un gatto con una zampa alzata in segno di richiamo.
È un portafortuna che i giapponesi mettono all’entrata dei negozi o dei locali perché si crede portino clientela e denaro. Gli shintoisti lo usano anche come amuleto.
Se la zampa alzata è la sinistra allora attirerà clienti, se la zampa alzata è la destra il gatto chiamerà il denaro.
 
 
Salve miei cari lettori ^_^
Grazie infinite per le vostre bellissime recensioni ^_^
Mi rendete davvero felice *_*
La credevo impossibile da mandare avanti come storia, invece mi sono stupita di quanto la troviate interessante ^_____^
Menomale ^_^   vi avviso però che ne dovrà passare di acqua sotto i ponti prima che i due scoprano la loro triste verità.
Al momento vivono la loro storia come normalissimi ragazzi innamorati, dal triste passato in comune.
E l’essere stati affidati a due orfanotrofi diversi di certo non aiuta loro a scoprire la dolorosa verità e le conseguenza che ne nasceranno -_-
Baci baci e al prossimo capitolo ^_^ Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Un matrimonio da organizzare ***


 
 
 
 
-Ragazzi perché ci avete convocati tutti insieme? È successo qualcosa?-    domanda Izayoi preoccupata
-No mamma. Dobbiamo solo dirvi una cosa. Per questo vi abbiamo riuniti tutti oggi!-      le spiega InuYasha al mio fianco
-Oh Kami figlia mia! Non dirmi che sei incinta?-     chiede mia mamma preoccupata
-Che? Kagome, ragazza mia, aspetti un bambino?-     le fa eco il signor Taisho
-No veramente…-     cerco di dire
-Oh no! La mia povera nipotina sarà una ragazza madre!-      urla disperato mio nonno interrompendomi
-Ma no aspettate,  io veramente…-      continuo, essendo ignorata alla grande
-Kagome tesoro, è una bellissima notizia per me! Diventerò nonna!-       esclama felice Izayoi
Io e InuYasha ci guardiamo come per dire “ma sono tutti matti?”
Stanno già parlando tutti senza freni, ognuno con le sue idee.
Non ci hanno nemmeno fatto parlare.
-Insomma volete stare zitti? Kagome non è incinta! Volevamo dirvi un’altra cosa se ci fate parlare!-      strilla InuYasha richiamando la loro attenzione, finalmente
-Ma se Kagome non è incinta cosa volevate dirci di così importante?-       chiede il padre di InuYasha per tutti
-Io e Kagome ci sposiamo…il 29 aprile. Il giorno del nostro ventesimo compleanno!-       dice tutto d’un fiato InuYasha, lasciando tutti a bocca aperta
Non fiata nessuno…perché?
Sembra di essere come in un anime, quando durante le scene di silenzio e stupore passa il piccolo turbine di vento pieno di foglioline.
 
-Non dite niente?-      chiedo io interrompendo il silenzio
-Ma…ragazzi…siete ancora così giovani. Perché avete scelto di fare questo passo? Sicura di non essere incinta Kagome? Non serve più il matrimonio riparatore figlia mia!-        sostiene mia madre
-No mamma non sono incinta! E ci vogliamo sposare perché ci amiamo! Perché dovremmo attendere oltre se siamo sicuri di quello che proviamo?-
-Beh…è una notizia davvero sconvolgente ragazzi miei. Ma se ne siete convinti avete la mia benedizione!-       dice Izayoi sorridendomi felice e abbracciandomi. In fondo lei non aspettava altro.
-E voi che dite?-   chiede agli altri InuYasha
-Ragazzi capisco che vogliate sposarvi ma perché proprio il 29 aprile? E’ tra pochissimi mesi. Riusciremo a preparare tutto? Ci vuole la casa, l’arredamento, gli abiti, le bomboniere, la sala…-        dice mia madre pensierosa
-Tranquilla mamma, vogliamo qualcosa di molto semplice. Senza fronzoli. Cinque mesi bastano e avanzano!-       rispondo io
-Ok figlioli come volete. Io mi metterò a vostra disposizione. Come posso vi aiuterò!-
-Grazie signor Taisho!-     rispondo felice
 
Dopo aver ricevuto l’approvazione di tutti, ho chiamato anche Sango. Dicendole che avevamo un matrimonio da organizzare.
Lei all’inizio mi ascoltava come se fossi una totale pazza non riuscendo a capire a cosa mi riferissi, poverina.
Solo dopo averle detto che InuYasha mi aveva chiesto di sposarlo ha capito, lanciando un urlo spaccatimpani per telefono.
La prima cosa che ha fatto è stata precipitarsi a casa mia. Abbiamo chiacchierato a lungo. Poi ci siamo messe d’accordo che il giorno dopo saremmo andate a dare un’occhiata prima alle bomboniere e poi agli abiti.
Abbiamo scelto il matrimonio alla occidentale e non tradizionale, quindi lo avremmo organizzato in quel modo.
Per le bomboniere ho scelto subito un  gatto della Thun.  Ho conosciuto InuYasha grazie al mio gatto, quindi voglio proprio quella come bomboniera. Niente cianfrusaglie piene di veli e perline varie o le solite bottiglie e cornucopie. Roba troppo antica!
Per l’abito da sposa c' ho impiegato più giorni perché volevo qualcosa di particolare e non il classico abito.
Ho scelto infine un abito  in raso e tulle bianco con fiori ricamati rossi, dal corpetto alla gonna.
Sono sicura che la gente quando lo vedrà rimarrà scioccata aspettando l’abito bianco puro.
Ma chi se ne frega, il matrimonio è mio e lo faccio come voglio! Sarà tutto decorato in questi due colori, bianco e rosso per restare in tema col mio abito.
Per la casa ci ha pensato il padre di InuYasha. Ci ha regalato una villa con vista sul mare davvero stupenda! La mia famiglia ha pensato ai mobili.
InuYasha e Miroku hanno già pensato all’abito da sposo.
Gli inviti sono stati mandati. La sala non mi serve perché terremo la festa e il matrimonio a casa Taisho.
Direi che non manca più nulla! Manca solo di arrivare al fatidico giorno. Sono emozionata.
Ah le fedi cavolo! E’ compito di Miroku e Sango, nostri testimoni.
 
-Sango tu e Miroku avete preso le fedi vero?-   
-Certo Kagome. In oro bianco come hai chiesto tu. Le incisioni della data del matrimonio e le vostre iniziali le faranno domani.-
-Ah bene! Senti ma…sai dirmi se quel maniaco del tuo ragazzo ha organizzato l’addio al celibato ad InuYasha?-      chiedo preoccupata
Conoscendolo lo avrà organizzato pieno di spogliarelliste.
-Sì ma niente spogliarelliste! L’ho già avvisato. Altrimenti lo massacro!-       mi spiega lei intuendo la mia paura
-Grazie amica mia! Come farei senza di te?-
-Saresti persa di sicuro!-
 
Finalmente il giorno tanto atteso arriva! Oh Kami aiutatemi…mi tremano le gambe!
 
 
 
                                            ***********************************************************************************
 
 
 
In questi giorni ho visto pochissimo Kagome. E’ stata impegnata con gli ultimi preparativi.
Oggi finalmente ci sposiamo. Saremo legati per l’eternità!
Non me l’hanno fatta né vedere né sentire oggi. Non ho nemmeno potuto farle gli auguri per il suo ventesimo compleanno. Che esagerati con questa scemenza che porta male!
Sono curioso di vedere com’è in abito da sposa. Conoscendo le sue idee contro il colore bianco spero non mi spunti con un abito viola o azzurro. O peggio ancora nero! A volte quella ragazza ha dei gusti strani.
Ha deciso che ci saremmo sposati nel giardino di casa mia, dove abbiamo tenuto la nostra festa dei diciotto anni.
Però non capisco perché come fiori e decorazioni ha voluto tutto bianco e rosso.
Se devo essere sincero il rosso è il mio colore preferito, ma non capisco il perché di questa scelta strana.
Appena la marcia nuziale parte mi irrigidisco un po’. E’ strano ma, è come se avessi paura. Ma di cosa poi? Io amo Kagome e la voglio al mio fianco per tutta la vita.
Dopo qualche respiro per calmarmi la vedo arrivare accompagnata dal nonno.
Cielo quanto è bella! Ora capisco il perché delle decorazioni bianche e rosse…è per via del suo abito.
Stranamente mi piace parecchio. Le sta davvero bene! Credo che un abito classico l’avrebbe sminuita di certo. E’ semplicemente…perfetta! Noto che anche il suo bouquet richiama i colori dell’abito, realizzato a cascata con rose rosse e bianche.
Arrivata finalmente al mio fianco la prendo per mano.
-Sei stupenda amore mio! Auguri!-       le sussurro dolcemente ed estasiato dalla sua visione
-Grazie. Auguri anche a te tesoro!-       risponde lei arrossendo
 
Dopo la cerimonia finalmente siamo marito e moglie! Kagome è mia moglie! Che strana parola.
Dopo la festa ci dirigiamo verso casa nostra. Apro la porta e la prendo in braccio.
-Benvenuta a casa signora Taisho!-     le dico baciandola
-Che bella sensazione essere chiamata così! Mi piace!-
-Bene ne sono felice. Perché lo sentirai spesso tesoro! Ora a letto perché domani si parte per la luna di miele!-
-Vuoi dormire? Il nostro primo giorno di matrimonio?-     mi chiede lei triste
-E chi ha parlato di dormire scusa? Io ho detto andiamo a letto no?-      le dico malizioso
-Ah ecco!-
-Però…a quanto vedo quello che chiami Miroku-virus ha colpito anche te!-      
-Veramente preferisco essere contagiata dall’InuYasha-virus…-      risponde baciandomi il collo
-Davvero? E che sintomi porta questo nuovo virus?-       chiedo arrivando in camera da letto e stendendola dolcemente
-Provoca questo…-     dice baciandomi sulle labbra
-Ma come…solo questo?-     chiedo facendo il finto offeso
-No…anche questo.-     replica lei abbassando i miei pantaloni e infilando la mano dentro i miei boxer
-Mmh interessante….e cos’altro?-      domando godendomi il tocco delle sue dita
-Toglimi il vestito e lo scoprirai.-
-Con piacere!-     
 
Direi che oggi è stato un ottimo modo per festeggiare i nostri vent’anni.
Ora dobbiamo festeggiare la nostra vita!
 

 

 
                                              ************************************************************************************

 

 
-Kagome…sei sicura di quello che fai?-      mi chiede Sango mentre mi aiuta ad impacchettare il mio regalo di anniversario e di compleanno per mio marito
-Sì Sango! Sono sicura che come regalo lo preferirà a tutti gli altri!-
-Ok  se lo dici tu…comunque è già passato un anno dal vostro matrimonio. Come vola il tempo!-     dice sbuffando
-Ancora non si decide vero?-     chiedo riferendomi al maniaco
-No ma che…stiamo insieme da più tempo di voi e ancora non mi chiede di sposarlo! Viviamo già insieme, quindi qual' è il problema se finalmente ufficializza la cosa?-
-Sango…tieni conto che io ed InuYasha abbiamo fatto le cose in modo molto veloce. Magari a Miroku serve qualche annetto in più, avete solo ventun’ anni no? Il tempo non manca!-
-Sì lo so. Me lo dice spesso anche lui. Ok ora ti lascio! Tra un po’ il tuo maritino ritorna da lavoro…e troverà una bella sorpresina ad attenderlo!-      mi dice schiacciandomi l’occhio maliziosa
In effetti sarà una bella sorpresa. Ho dato la giornata libera ai domestici, ho cucinato una bella cenetta, ho messo un bell’abito sexy, ho riempito la stanza di candele profumate, e il regalo per lui è sul tavolo…insomma credo di aver ricreato una scena romantica, spero.
 
Quando sento il rumore della sua auto mi precipito di corsa ad aprirgli la porta.
-Ciao amore!-        grido felice raggiungendolo mentre scende dall’auto
-Ma che accoglienza…-       dice osservandomi malizioso dalla testa ai piedi
In effetti ho un abito parecchio provocante, nero e aderente, con vistosi spacchi laterali.
-Auguri InuYasha!-      
-Auguri Kagome…questi sono per te!-         mi dice prendendo dal sedile posteriore dell’auto un mazzo gigantesco di rose bianche e rosse
-Waaah le mie rose preferite. Grazie amore! Vieni entra!-        gli chiedo gioente come non mai tirandomelo per una mano
-A cosa è dovuto tutto questo entusiasmo? Al nostro anniversario o al compleanno? Non sei mai stata così  raggiante nemmeno il giorno del nostro matrimonio.-        mi fa notare lui
-A nessuno dei due tesoro. Sono solo impaziente di darti il mio regalo!-       spiego dirigendomi in camera da letto
-Oh se è per quello anch' io!-      risponde sogghignando fin troppo furbamente
-Non intendevo quello, stupido! Cioè c’è anche quello….ma non intendevo quello!-
-Non ho capito nulla.-
-Uff entra in camera e lo vedrai!-       dico aprendo la porta della nostra camera, e lasciandogli vedere l’atmosfera romantica
-Wow. Allora avevo ragione io!-       sostiene afferrandomi per i fianchi e abbracciandomi da dietro cominciando a baciarmi il collo
-Aspetta InuYasha…per quello abbiamo tempo, prima tieni questo!-      replico passandogli il mio regalo, una piccola scatola colorata
-Devo aprirla adesso?-        chiede confuso, non capendo il motivo del perché l’ho fermato per una scatolina
-Sì adesso.-
-Ok..-      risponde rassegnato

Appena ne vede il contenuto però, lo vedo spalancare gli occhi sorpreso.
-E’ quello che penso vero?-      mi chiede prendendo in mano il regalo e girandoselo tra le dita
-Dipende…tu che pensi?-      domando quasi retorica sorridendogli
-Che a meno che tu non abbia sbagliato il numero delle mie scarpe, sei incinta!-       dice stringendo le scarpette di lana che gli ho regalato e guardandomi
-Indovinato!-
-Finalmente! Cominciavo a perderci le speranze!-        grida stringendomi forte e alzandomi da terra
-Esagerato! E’ solo un anno che siamo sposati e già ti stavi abbattendo?-
-Per me è fin troppo!-     risponde portandomi sul letto e cominciando a baciarmi
-InuYasha la cena si fredderà…-
-Non importa! Non riesco ad aspettare!-     dice spogliandomi lentamente
-Sei sempre il solito.-
-La colpa è tua che sei troppo bella!-
-E tu sei fatto fin troppo romantico sai?-
-Meglio così direi, no?-
-Mmh forse…-
-Come forse? Mi vuoi più rude e violento?-
-Anche…-
-Sei strana lo sai?-
-Certo che lo so! Per questo stiamo bene insieme no?-
-C’era il doppio senso nella frase?-
-Tu che doppio senso ci vedi?-
-Che stiamo bene insieme perché anche io sono strano?-
-Ma che bravo il mio maritino!-
-Mmmh…sai che forse era meglio se andavamo a mangiare prima...-       dice all’improvviso alzandosi e lasciandomi lì come uno stoccafisso
-Come?-      chiedo confusa alzandomi sui gomiti per guardarlo meglio mentre si avvicina ai suoi vestiti buttati a terra prendendo i pantaloni
Che si sia offeso? Io scherzavo!
-InuYasha scusa io sche…-        stavo per dire che scherzavo ma lui si ributta sul letto a razzo prendendomi alle sprovvista, facendo traballare tutto il materasso
-Kagome, questo è il mio regalo per te. Per il nostro anniversario!-       dice dandomi una scatolina da gioielleria
-Un gioiello? Amore non dovevi!-      anche perché io non sono tipo da indossare chincaglierie d’oro e diamanti
-So che non ami i gioielli, ma questo credo proprio che ti piacerà!-      afferma sicuro ridendo soddisfatto
Aprendo la scatolina, non posso far altro che dargli ragione.
-InuYasha…è…semplicemente bellissima!-     esclamo uscendo il regalo dalla scatolina
E’ un ciondolo in oro bianco a forma di farfalla con cristalli Swarovski rossi e bianchi nelle ali.
E’ molto piccola ma la luce delle pietre la fa brillare tantissimo.
-So che adori questi due colori così ho fatto realizzare questo ciondolo di proposito. Spero ti piaccia.-
-Lo adoro! Grazie amore!-        esulto felice abbracciandolo
-Pensavo ti fossi arrabbiato prima.-      gli confesso dispiaciuta
-Ma no…in fondo è la verità. Ora, piuttosto, posso finalmente avere l’altro mio regalo?-
-Quale altro regalo?-
-Come quale? Questo…-      risponde baciandomi con passione e stendendosi su di me
 
In fondo anche questo può andar bene come regalo per lui, penso sorridendo.
 


 
 
                                               **********************************************************************************************

 
 
 
-Allora InuYasha…come procede la gravidanza di Kagome?-
-Tutto bene Miroku. Ieri è entrata nel settimo mese, e finalmente si è decisa che vuole conoscere il sesso del bambino. Non ce la facevo più! Si era intestardita che voleva fosse una sorpresa…poi però girando per negozi e vedendo i vestitini ha cominciato a dire “Che abiti prendo? Tutti neutri non li voglio! Quelli rosa coi pulcini sono carinissimi! Quelli blu con gli orsetti troppo dolci!”…  non ne potevo più della sua indecisione. Per fortuna, per la mia salute mentale, si è decisa a chiederlo al medico. Ci andava oggi. Mi farà sapere quando finirà!-
-Ma come? E tu non sei andato con lei? Non sei curioso?-
-Io so già cos’è Miroku. Ho chiesto di nascosto al suo ginecologo.-
-Ah sì? E cos’è?-
-Una bambina! Una bellissima bambina!-      esclamo felice
-Come fai a dire che è bellissima se non è ancora nata? E poi non avresti preferito un maschio come primo figlio?-
-So che è bellissima perché è figlia di genitori bellissimi! E poi non mi interessa la tradizione del maschio. Le femmine sono più affezionate al padre non lo sapevi? La vizierò fin da subito!-
-Ma tu sentilo! Sembri un vecchio quarantenne tutto casa e chiesa invece di un ventunenne!-       
-Ehi…che c’entra l’età? Quando ami e sei felice con la donna che hai al tuo fianco non c’è età che tenga! Tu piuttosto…che vivi con quella povera ragazza da due anni e siete fidanzati da secoli, quando ti deciderai a renderla tua moglie finalmente?-
-Ma a Sango va bene così! Non si è mai lamentata quindi perché cambiare le cose al momento?-
-Non si è mai lamentata con te forse! Ogni volta che viene a trovare Kagome ha la disperazione dipinta sul volto! Dice sempre che invidia Kagome per essere già moglie e quasi madre. questo dovrebbe farti riflettere no?-
-Dici davvero? Forse è meglio che le parli allora.-
-Già lo credo anch' io!-
-Ma a proposito di parlare, hai detto a Kagome che devi partire per due settimane con tuo padre per lavoro?-
-Non ancora e tremo al pensiero di farlo. Kagome è molto sensibile in questo periodo. Passa dalla felicità al pianto in un nano secondo. Spero non cominci a tirarmi dietro gli oggetti come l’ultima volta che si è arrabbiata. Diventa una furia accidenti!-
-Sono gli ormoni impazziti amico mio.-
-Già. Comunque stasera proverò a parlarle!-
 
 
Per mia fortuna e ringraziando i Kami, Kagome non se l’è presa per il viaggio.
Andrà a stare da mia madre per le due settimane in cui mancherò.
Voleva andare da sua madre ma quest’ultima le ha detto che sarebbe dovuta partire anche lei per far visita alla sorella malata, così starà con mia madre e si terranno compagnia durante la mia assenza e quella di mio padre.
Mi spiace andare via proprio adesso che ha bisogno di me. Manca un mese e mezzo al parto e sento che è molto nervosa ed agitata. Ma non posso fare altrimenti.
La prima settimana passa tranquilla. Chiamo Kagome diverse volte al giorno e sembra sia calma al momento. Mia madre la fa distrarre con passeggiate e giri per negozi. Basta mettere una carta di credito in mano ad una donna e lei è felice.
Peccato che lo stesso non si possa dire dei propri mariti.
Io e mio padre restiamo scioccati quando le nostri mogli elencano le innumerevoli cose acquistate coi nostri soldi.
Bah…le donne!

 
Poi una chiamata di mia madre mi lascia sconvolto. Prendo il primo aereo e torno a Tokyo da mia moglie.






 
 
 
 
 


 
 
 
 
Salve salvino salvetto ^_^  direbbe Ned Flanders dei Simpsons ^_^
Come va mie cari lettori?
Il matrimonio c’è stato. La gravidanza è quasi al termine…le spese non finiranno mai!!!
Per la felicità del conto corrente di InuYasha e suo padre ^_^
InuYasha anticipa il ritorno a casa…chissà perché…
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3
 
p.s. :   grazie per le tante e belle recensioni ^____^   mi fate felicissima *___* e scusate il ritardo con cui vi rispondo T__T
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Figli: dolce croce di ogni genitore! ***




 
Mi trovavo con Izayoi a fare compere per la bambina.
Girare tutti quei negozi era stancante, però mi piaceva molto.
Ci trovavamo in un enorme centro commerciale. Ho comprato tantissimi vestitini e tutine rosa e fucsia.
InuYasha era via già da una settimana. Mi mancava molto e fare shopping era un modo per non sentirmi sola.
Quando mi ha detto che doveva stare via per due settimane sono stata malissimo. Ma pazienza, il lavoro è lavoro.
-Kagome guarda questo cappellino rosa con i cigni bianchi. Non è un amore?-      mi chiede Izayoi prendendolo tra le mani
-Sì è molto bello. Starebbe bene col completino che abbiamo preso ieri.-     le rispondo osservandolo
Dopo essere passata a pagare, una forte fitta mi trapassa da parte a parte, facendomi piegare in due.
-Kagome tesoro che succede? Stai male?-       mi chiede preoccupata Izayoi vedendo che mi tengo la pancia
-Ho avuto una fitta terribile. Accidenti che male!-
-Forse è meglio tornare a casa cara. Temo di averti fatta stancare troppo oggi. È tutto il giorno che siamo in giro. E’ meglio che ti riposi. Mancano cinque settimane al parto.-         dice lei aiutandomi a sollevarmi
-Sì andiamo.-

Per fortuna la fitta sembra essere passata così ci dirigiamo verso le scale mobili per andare via, quando un’altra fitta simile alla prima mi fa urlare, attirando l’attenzione della gente.
-Kagome, oh cielo. Ne hai avuta un’altra?-      domanda Izayoi allarmata, ma io non riesco a risponderle
-Signora sta bene? Ha bisogno di aiuto?-       mi chiede un signore lì vicino a noi
Non faccio nemmeno in tempo a vederlo che mi sento senza forze e confusa.
Mi sento come dentro una bolla, dove i suoni arrivano ovattati e le immagini sbiadite.
Inizio a sudare freddo e a perdere ogni contatto con la realtà. Riesco a percepire appena le urla di Izayoi e dell’uomo che avevo vicino che mi chiama prendendomi in braccio appena le gambe mi cedono.
Anche se riesco a vedere e sentire, mi sembra di non essere lì.
Mi riprendo solo in quella che capisco essere un’ambulanza. Ho una maschera dell’ossigeno. Che sta succedendo?
-Signora mi sente?-        domanda quello che capisco essere un medico dell’ambulanza
-Sì…-     rispondo flebilmente
-Signora siamo diretti in ospedale. Ha perso i sensi al centro commerciale, e a quello che ci ha riferito la signora che stava con lei ha avuto delle contrazioni. Stia tranquilla è in buone!-        cerca di rassicurarmi
Praticamente incapace di rispondere annuisco lievemente, ma perdo i sensi nuovamente.
 
Quando mi risveglio trovo subito gli occhi di InuYasha dentro i miei.
-Ben risvegliata amore! Mi hai fatto preoccupare lo sai?-       mi dice baciandomi sulla fronte
-InuYasha, che ci fai qui? E che cosa è successo?-         chiedo un po’ intontita
-Hai avuto un parto prematuro Kagome, a causa del distacco della placenta. Erano queste a causare le fitte che sentivi. Non muoverti troppo o si apriranno i punti, ti hanno praticato un cesareo d’urgenza.-     
-Oh Kami, e la bambina come sta?-      chiedo angosciata
-Sta bene, tranquilla. Ormai avevi superato anche la 31ª settimana. I dottori hanno detto che qualche giorno in incubatrice basterà, poi potremmo riportarla a casa.-       mi spiega tranquillizzandomi
-Menomale…-      sospiro più calma
-Mi dici che diavolo vi è saltato in mente a te e mia madre di passare le giornate fuori in giro per negozi nel tuo stato? Cielo Kagome mancavano cinque settimane al parto! Ti sembrava il caso di stancarti così?-      mi rimprovera lui
-E’ stato questo a provocare il distacco della placenta?-        domando colpevole
-Anche. I medici hanno detto che può capitare. Ora riposati.-
-Voglio vedere nostra figlia.-
-Per ora non puoi. Quando sarai in grado di alzarti la vedrai.-
-Riesco ad alzarmi se mi aiuti. Dai…-
-Ho detto no! Non insistere! Hai fatto fin troppi danni per adesso!-       mi urla arrabbiato, facendomi sentire terribilmente in colpa.
Ha ragione!
-Mi dispiace. Scusami…-
-Scusami tu amore. Non volevo alzare la voce. E’ solo che ho avuto paura per entrambe. Quando mia madre ha chiamato per dirmi che ti avevano ricoverato d’urgenza mi sono sentito morire! Se succedesse qualcosa a te o a nostra figlia…-         dice stringendo forte i pugni e serrando i denti
-Hai ragione. Scusa amore. Prometto che farò la buona ok? Però almeno una foto col cellulare puoi fargliela da dietro il vetro dell’incubatrice? Ti prego…-       chiedo con occhi da cucciolo bastonato
-E va bene, quando mi permetteranno di vederla le farò la foto. Ah Kagome, non avevamo ancora deciso il nome fra i tre che avevamo scelto. La piccola non è ancora registrata. Come la chiamiamo?-
-Miyu….”legame vero”. Che te ne pare?-      rispondo dopo averci pensato
-Miyu? Non è tra i nomi che avevi scelto. Come mai hai cambiato così all’improvviso?-     mi chiede stupito
-Non so…così! Mi è venuto questo nome…non ti piace?-
-Lo trovo perfetto! Miyu, il frutto del nostro legame, amore mio.-       mi dice stringendomi la mano
-Sì! E’ anche per questo forse che l’ho pensato.-
-Ora riposati. Torno più tardi con la foto ok?-      mi promette lui
-Va bene. Ti amo InuYasha!-
-Ti amo anche io Kagome!-     
 
Dopo qualche giorno io e Miyu ritorniamo a casa.
I suoi nonni le hanno fatto una festa di benvenuto coi fiocchi.
Per fortuna la mia bambina sta bene ed è questo l’importante.
I giorni ed i mesi passano uno dietro l’altro. Miyu oggi compie due anni. E’ una bambina bellissima e radiosa.
InuYasha ne va pazzo. Ormai quando è a casa passa tutto il suo tempo con la bambina, per mia fortuna direi. Così posso rilassarmi un po’. Miyu è come un robot a ricarica continua. Non è mai stanca quella bambina.
Adesso sta correndo in slip intorno al tavolo del soggiorno inseguita da suo padre che cerca di vestirla. Ma credo lei la pensi diversamente.
-Beata gioventù!-      penso ad alta voce
-Ehi mica siamo vecchi che dici beata gioventù! Abbiamo appena ventitré anni!-       si lamenta InuYasha risentito, che ha appena acciuffato Miyu finalmente
-Sarà… mai io fatico a starle dietro. E anche tu!-
-E’ normale che sia così. E’ piccola quindi piena di energie.-      dice infilandole a forza il vestitino per la festa del suo compleanno
-Appunto. Beata gioventù!-
-Mamma…non lo voglio il vestito. Punge!-     si lamenta lei tirando il colletto del vestito
-Non punge affatto! E’ che vuoi toglierlo per correre nuda in giro per casa come tuo solito. Ma ora sei una signorina e non puoi più farlo. Quindi non discutere!-      la rimprovero severa
-Papà!-     strilla rivolgendosi al padre
-Mamma ha ragione Miyu.  E poi guarda come ti sta bene il nuovo vestito con le farfalle! Di sicuro farai colpo sui nonni oggi alla festa!-     le dice InuYasha
-Davvero? Allora fammi le trecce papi! Così sarò più bella!-      chiede lei tutta sorridente
-Va bene principessina, vai a prendere gli elastici colorati.-
-Sììììììì…volo!-
-Beata gioventù!-     ripeto sospirando

-Kagome, Sango ce la fa a venire? Ormai manca poco.-      mi chiede InuYasha
-Credo di sì. Ieri mi ha detto che ce la faceva.-
-Non capisco perché non abbia più voluto sposarsi, rimandando la data. In fondo anche se si sposava col pancione che problema c’era?-
-Diciamo che non è proprio il massimo InuYasha. Un conto è un bel vestito che ti si modella addosso e un altro conto è la pancia che spunta prima di te e del vestito. Quando nascerà il piccolo Akio si sposeranno. Tanto non cambia molto.-
-Forse…comunque, a proposito di bambini, come sta il mio piccolo Shin?-         domanda toccandomi il pancione già ben evidente
Sono incinta al quinto mese di un maschietto, che abbiamo già deciso di chiamare Shin, “reale”. Reale come il nostro amore.
-Tutto bene lui. E’ la madre che sta uno schifo! Le nausee non passano con niente, le gambe me le sento pesantissime e la schiena ce l’ho a pezzi. Me la sta facendo sudare questa gravidanza questo monello. Con Miyu è stato più facile.-      mi lamento stremata
-Mi spiace che stavolta sia così pesante tesoro.-
-Pazienza…ehi ma Miyu dove è andata a prenderli quegli elastici? Al Polo Nord?-    chiedo pensierosa non vedendola tornare
-Vado a vedere.-
 


 
                                                 *******************************************


 
 
-Miyu? Dove sei?-     la chiamo non trovandola in camera sua
-Sono qui!-      mi risponde dalla camera da letto
-Tesoro che c’è?-     chiedo entrando e vedendola rannicchiata a terra vicino al letto
-Papà, quando nascerà Shin tu non mi vorrai più bene?-     domanda triste
-Miyu perché dici così? Io ti amerò sempre tantissimo principessina mia! Perché ti vengono questi pensieri?-       le chiedo sedendomi accanto a lei e accarezzandole la testa
-Perché ti vedo sempre accarezzare la pancia di mamma dove c’è Shin.-
Ah ecco tutto spiegato. E’ gelosa.
-Ma io accarezzo anche te piccola. E non smetterò mai di farlo nemmeno quando sarai grande.-     le dico rassicurandola
-Davvero papà?-
-Certo che sì! Il papà non smetterà mai di amarti! Mai! Ora però scendiamo da mamma. I nonni saranno arrivati coi tuoi regali.-
-Sììì evviva! Vado!-       urla fiondandosi come un razzo fuori dalla camera
Non è ancora nato e già è gelosa del fratello.
Kami…speriamo le cose non peggiorino con la nascita di Shin .
 
Per fortuna alla nascita del fratellino Miyu non è stata gelosa. Io e Kagome abbiamo fatto in modo di responsabilizzarla col fratello facendola partecipare al cambio del pannolino o al bagnetto, facendole credere di essere lei a farlo.
L’idea è stata buona e ha funzionato anche troppo visto che non ci fa avvicinare al fratello senza permesso. Ne è diventata gelosa e possessiva.
Adesso Miyu ha tre anni e Shin undici mesi.
Ho una famiglia bellissima. Sono davvero fortunato!
Oggi il mio amico si sposa finalmente. Io sono il suo testimone. Kagome invece lo è della sposa.
-InuYasha io vado da Sango. Ci vediamo alla cerimonia ok? Ce la fai da solo coi bambini finché non viene mia madre?-      mi chiede Kagome pronta ad andare ad aiutare l’amica a prepararsi
-Certo Kagome. Vai tranquilla. Ci vediamo lì. Io aspetto tua madre e poi vado anche io da Miroku.-
Quello stupido non sarà neppure in grado di allacciarsi la cravatta da solo.
 
-InuYasha…sono nervosissimo!-
-E perché mai? Vivete insieme già da cinque anni e avete pure un figlio di un anno. Per cosa sei nervoso scusa? Il più l’hai fatto Miroku!-
-E’ vero ma non è lo stesso! Questo ci legherà per tutta la vita!- 
-E’ vostro figlio che vi legherà per tutta la vita, e anche l’amore in teoria, se l’ami! E non uno stupido pezzo di carta!-
-Hai ragione…-
-Come sempre! Ora sbrigati ed esci in sala, così poi ci raggiunge anche la tua futura moglie.-
-E se avesse cambiato idea? Insomma, sono un maniaco pervertito! Cosa ci vede in me?-
-Questo me lo sono sempre chiesto pure io!-       rispondo sghignazzando
-Ehi! Dovresti essermi di conforto tu!-      si lamenta lui
-Ma dai Miroku finiscila con le crisi isteriche! Quelle lasciale alle donne! Se Sango non volesse sposarti non avrebbe insistito per farlo no? Eri tu quello che aspettava!-
-Ma potrebbe cambiare idea!-
-Idiota lei sta aspettando solo te! Se non ti sbrighi ad uscire e a prendere il tuo posto all’altare allora è sicuro che in quel caso Sango ti lascerà, dopo averti evirato però!-        rispondo irritato dalla sua esitazione
E che cavolo! Sono anni che stanno insieme e ancora si pone certi dubbi?
-Ok ok vado! Non voglio essere evirato!-      dice correndo fuori ben conoscendo il caratteraccio di Sango
 
Terminata la cerimonia ci dirigiamo al ristorante.
-Papaa, cota è?-       mi chiede Shin, che ho in braccio, indicando il bicchiere di vino rosso che sto sorseggiando
È un bambino molto curioso e ogni cosa che vede la vuole per sé.
-E’ una cosa per i grandi Shin.-
-Vojo!-       dice allungando le manine verso il bicchiere
-Quando sarai grande. Per adesso accontentati del biberon col succo, tieni!-
-No! Vojo quejo!-      insiste iniziando a piangere
-Shin ma quanto rompi!-     gli strilla la sorella seduta accanto a noi
-Tu ompi!-
-Io non rompo pulce! Sono una signorina io e non faccio i capricci!-     
-Bambini finitela!-       li rimprovera Kagome
 
Ah…i figli…dolce croce di ogni genitore!

 
 
 
 
                                               ********************************************
 

 
 
-Mamma! Papà! Tanti auguri! Tanti auguri!-      ci urlano Miyu e Shin svegliandoci saltando sul letto insieme
-Ragazzi…ma vi sembra il modo di svegliarci poveri noi?-      si lamenta InuYasha infilandosi sotto le coperte
-Dai papà dobbiamo festeggiare!!-      grida felice Shin tirandogli via le coperte
-InuYasha ti conviene arrenderti!-      gli dico sorridendo e alzandomi
-Uffaaaa…-      sbuffa lui alzandosi e avviandosi in cucina
Ogni anno è sempre la stessa storia. I bambini ci svegliano il giorno del nostro compleanno per prepararci la colazione. Peccato che lo facciano alle sei del mattino!
 
-Auguri! Auguri!-        ripete Shin saltellando allegro per la cucina
-Anche quest’anno toast carbonizzati e latte pieno di zucchero dici?-          mi chiede InuYasha sottovoce
-Temo proprio di sì.-       rispondo divertita
I miei bambini sono cresciuti. Miyu ha sette anni e Shin cinque. Sono due bambini vivaci e allegri.
Si somigliano come due gocce d’acqua. E anche se Shin è un po’ più basso di Miyu li scambiano sempre per gemelli.
-Tieni mamma!-      mi dice Miyu passandomi una fetta di toast bruciata spalmata di marmellata
-Grazie tesoro! Siete stati bravi piccoli miei!-   
-Mamma quanti anni fate tu e papà?-       chiede Shin mentre addenta una fetta di pane
-Uffa zuccone! Ti ho già detto che compiono ventotto anni!-       gli ripete Miyu indispettita
-Non chiamarmi zuccone! Scema!-      risponde Shin
-Scema a chi, pulce?-
-A te! E non sono una pulce!-
-Invece lo sei, microbo!-
-Ragazzi smettetela di litigare!-      li rimprovera InuYasha
-Ma papà…-
-Niente ma! Zitti!-
Mentre li osservo metto in bocca un pezzo del pane fatto dai bambini, ma un conato di vomito mi costringe a correre come un fulmine verso il bagno,  gettando dentro al water anche la mia anima.

-Kagome tutto bene?-     mi chiede InuYasha precipitandosi subito in bagno
-Insomma…-      rispondo sciacquandomi il viso
-Saranno stati i toast bruciati forse…-      ipotizza lui
-Non ne ho ingoiato nemmeno un boccone veramente.-
-E allora perché…aspetta….non è che sei incinta?-      mi chiede speranzoso
-Non saprei veramente…-      
Sono quattro anni che non rimango incinta. La cosa mi ha stupita non poco, però non ci ho mai dato peso più di tanto. In effetti mi veniva anche comodo. Quei due mi bastano e avanzano!
-Io lo spero amore! Ne sarei felice! Corro in farmacia a comprare un test di gravidanza. Sarebbe un regalo magnifico!-       esulta tutto felice
Già lui è felice…mica deve portarli lui nove mesi in grembo! Pazienza. Se così fosse non posso certo dire che mi dispiace. Io non sono come i miei veri genitori che non mi hanno voluta gettandomi per strada appena nata! Io li voglio e li amo i miei figli e non saranno mai indesiderati per me, nemmeno se ne avessi cento. Però magari la prossima volta è meglio prendere precauzioni Kagome! Quattro sarebbero un pò troppi da gestire.
 
-Allora? Di che colore è?-     mi chiede lui agitato
-InuYasha si chiedeva il colore cinquantanni fa! Oggi c’è il test digitale con display che ti dice “incinta” o “non incinta” e in più di quante settimane lo sei (*) Eppure lo hai comprato tu e nemmeno sai che hai preso?-
-E che ne so io! Ho chiesto il migliore e più affidabile e mi hanno dato questo! Allora che dice?-
-Dice…incinta +3…ovvero incinta da più di tre settimane.-       dico felice come una Pasqua
-E vai! Dobbiamo festeggiare Kagome! Ottimo regalo per il nostro compleanno e anniversario! Entra bene il nostro ottavo anno di matrimonio no?-
-Sì amore. Ma ora andiamo dai bambini. Si chiederanno perché siamo chiusi qui da così tanto.-
-Kagome?-
-Sì?-
-Ma tu…non lo vuoi forse? Non ti vedo felice.-
-Non dirlo mai più che non voglio mio figlio! Io non sono come i nostri genitori che ci hanno buttato via dopo la nostra nascita InuYasha!-          gli dico con tono forse troppo alto
-Hai ragione scusami. Non volevo dire proprio quello. E’ solo che non ti vedo felice come lo sono io…-
-Scusami tu amore non volevo. Io voglio il bambino, è quello che succede con la gravidanza che non voglio. Passare altri nove mesi a letto come con Shin non mi diverte molto. Per non parlare dei dolori del parto.-
-Non è detto che questa gravidanza sia pesante come con Shin. Per Miyu non è stato così o sbaglio? Dai non pensare già in negativo.-
-Hai ragione. Speriamo sia come dici tu.-     rispondo sorridendo più sollevata nella speranza che abbia ragione
 
Per mia fortuna i primi sei mesi passano tranquilli a parte qualche nausea, ma tutto sommato non mi lamento. I bambini sono felici per l’arrivo della loro sorellina. Un’altra femminuccia per la felicità di mio marito.
E’ fissato che le femmine siano più legate al padre, anche se devo dire che non posso dargli tutti i torti.
Ho notato infatti che Miyu corre sempre dal padre quando sta male mentre Shin viene da me. Bah poco importa, basta che stiamo tutti bene e felici.

Mi ritrovo a ventotto anni, sposata e madre, e adesso più che mai penso ai miei genitori naturali.
Io mi farei uccidere per i miei bambini. Ma certa gente dove lo tiene il cuore? Ammesso che ce l’abbia un cuore.

Per fortuna i miei figli hanno l’amore di entrambi i loro genitori, e così sarà fino alla nostra morte, e anche oltre.
 
 
 
 
 
 
 




 
 
 
(*) non ho mai visto un test di gravidanza in vita mia  ( per fortuna! )   quindi mi sono fatta una ricerca e ho scoperto che il migliore risulta essere il Clearblue, con display che indica come detto prima se si è incinta o meno con una scritta, e in più indica con precisione da quante settimane lo si è. Gli ho fatto pubblicità ^_^  potreste pagarmi signori della Clearblue ^___^
 

 
Come facilmente intuibile siamo vicini alla fine della bella favola.
I nostri due poveri coniugi si troveranno un problema dietro l’altro…la devastante e prematura perdita della figlia e la scioccante notizia sul loro vero legame di sangue.
Fazzoletti alle mani quindi  ^__^
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Cuori spezzati e una famiglia distrutta ***


 

 
Quanto odio il mal di schiena che ho in gravidanza!
Poi negli ultimi due giorni è diventato davvero forte, tanto da costringermi a letto. Il mio dottore dice che è normale dato che sono vicina all'ottavo mese. E’ il peso della bambina che mi fa avere questo dolore.
-Ehi puledrina…si può sapere quanto pesi? Stai distruggendo la schiena alla tua mamma!-      le dico accarezzandomi la pancia
Come nelle ultime settimane ormai, sono sdraiata sul divano a guardare la tv.
Non riesco a fare nient’altro purtroppo.
-Mamma, perché hai chiamato puledrina la sorellina Himeko?-       mi chiede Shin
-Perché a volte scalcia come un cavallino, questa birbante.-      spiego a mio figlio
-Hime-chan sarà la più terribile di noi, vero mamma?-        domanda Miyu, che si siede vicino a me
-Non saprei tesoro…spero di no.-             già di terribili bastate voi due!
-In quel caso il nome Principessa non le si addice affatto!-     dice Shin incrociando le braccia pensieroso
-Chissà…vedremo quando nascerà tesoro.-
-Mamma, la posso sentire quando scalcia?-
-Certo Miyu, anche se da un paio di giorni sembra abbastanza tranquilla.-
In effetti a ben pensarci è vero. Sono stata così presa dal mio forte mal di schiena che non ho nemmeno fatto caso che da un paio di giorni non la sento muovere affatto.
-Shin tesoro, andresti a chiamare papà in giardino?-
-Corro!-
-Qualcosa non va mamma?-        mi domanda mia figlia vedendomi pensierosa
Questa bambina a volte sembra dotata di un sesto senso, caspita!
-No tesoro, tranquilla. Devo solo dire una cosa a papà.-
-Ok…se lo dici tu…-
 
-Kagome che c’è? Tutto bene?-      mi chiede InuYasha raggiungendomi
-Sì amore. Per favore mi aiuti a salire in camera? Col mal di schiena non riesco a fare tutte quelle scale da sola.-
-Ma se stamattina mi hai quasi preso a sberle quando volevo prenderti in braccio per salire in bagno? Mi hai detto che ce la facevi benissimo da sola.-       si lamenta lui, che viene prontamente fulminato da un mio sguardo truce
Era una scusa stupido! Non volevo parlare davanti ai bambini!
-Papà, credo che la mamma cerchi una scusa per parlare da sola con te, senza me e Shin in giro!-       spiega Miyu, molto più sveglia del padre a quanto vedo
-Ah…allora andiamo…-      dice mio marito, prendendomi in braccio
 
-Caspita che sveglia quella bambina! Allora Kagome, che mi volevi dire di tanto importante?-
-InuYasha, sono due giorni che non sento muovere la bambina. La cosa mi sembra strana.-
-Non sono pochi due giorni per preoccuparsi?-
-Forse sì, ma domani preferisco andare dal medico. Mi puoi accompagnare?-
-Certo che sì. Ma tranquilla, avrà finalmente deciso di fare la brava bambina senza più picchiare la mamma.-
-Speriamo…-       ho una strana sensazione
 


 
 
                                               *************************************
 

 
 
Non mi piace questa storia che Kagome non sente più muovere la bambina.
Da quando aspetta Himeko non c’è stato un giorno, da quando è entrata nel secondo trimestre di gravidanza, in cui lei non si sia mossa.
A volte, quando tengo abbracciata Kagome, la sento anche io la potenza con cui scalcia.
Speriamo sia tutto a posto.
Siamo appena entrati dal suo ginecologo e lei gli sta parlando delle sue preoccupazioni.
-Controlliamo subito signora Taisho.-      le dice il dottore preparando l’ecografo e mettendo il gel sulla pancia di mia moglie
Lui inizia a muoverlo in tutte le direzioni, soffermandosi più volte in determinati punti.
Kagome guarda con speranza il monitor, aspettando un movimento della bambina, io invece sto guardando il viso del dottore, che non mi piace per niente.
-Allora dottore? Come sta la bambina?-       chiede Kagome dopo interminabili minuti di silenzio da parte del dottore, che, forse arreso, si appoggia con poca grazia allo schienale della poltrona, dopo aver posato l’ecografo
-Signora…non c’è battito…mi spiace.-       dice con espressione dispiaciuta
-Cosa?-       chiede Kagome come se non avesse sentito
-Il cuore della bambina ha cessato di battere. Purtroppo è deceduta.-
-Non dice sul serio, vero? Forse ha sbagliato! Ricontrolli per favore! Magari non lo ha sentito lei!-      insiste Kagome, cominciando a piangere
-Mi spiace, ho già controllato tre volte…-
-Nooo! No, InuYasha, ti prego, fa qualcosa! Non può essere! Diglielo anche tu di ricontrollare! Sono sicura che si sbaglia!-      continua lei piangendo disperata e afferrandomi forte per il braccio
Io sono come impietrito.
-Dottore, la prego non si offenda, ma ricontrolli ancora, per sicurezza. Magari l’ecografo ha avuto un guasto. Ne provi un altro!-      gli chiedo stringendo la mano di Kagome
Ho il cuore a pezzi in questo momento. Parlo, ma è come se non fossi io a parlare.
-Come volete signori. Mi farò portare un altro ecografo. Aspettatemi.-       dice, uscendo dalla stanza, lasciandoci qui da soli
-InuYasha, andiamo da un altro dottore! Lui si sbaglia! Succede molte volte che i medici commettano errori! Ti prego, andiamo via subito!-    
-Stai calma amore, aspettiamo prima che ritorni il dottore con un altro ecografo e poi vedremo.-
-No, io non mi calmo! Mia figlia è viva! Il fatto che non si muova non vuol dire che sia morta! Himeko, mi hai sentita? Ti prego svegliati amore mio! Dai un bel calcio alla mamma…ti prego!!!-       urla lei tra le lacrime dando piccoli colpi alla pancia
Purtroppo temo che il medico non si sia sbagliato.
Infatti quando torna e rifà una seconda e lunga ecografia a Kagome, il risultato è lo stesso purtroppo, non c’è battito. Mia figlia…è morta, ancora prima di venire alla luce.
Kagome scoppia in un pianto convulso, e anche io non posso fare a meno di seguirla nel dolore.
 
-Cosa è successo alla mia bambina? Perché è morta dottore?-      chiede Kagome appena è in grado di parlare
-Non lo so signora. Le cause di un aborto spontaneo sono tantissime. Si può effettuare qualche test sul corpo del feto se volete. Così conosceremo le cause del suo aborto.-
-Non lo chiami in quel modo! Quello non era un feto, era mia figlia!-     strilla Kagome, sempre più disperata
-Mi perdoni signora, ma è così che ci rivolgiamo ai bambini non nati. Non volevo mancarle di rispetto.-
-Ma perché non ha avuto alcun sintomo dottore? Niente perdite, niente dolori, nulla!-       domando confuso
Una volta mia madre mi ha raccontato che prima di decidere per l’adozione, lei e mio padre provarono diverse volte ad avere un figlio loro. Ma ogni volta, giunta al terzo mese, mia madre finiva col perderlo. Lo capiva dal forte dolore e dalle perdite improvvise di sangue.
-Nel caso di sua moglie si parla di “aborto silenzioso, interno o ritenuto” ha diversi nomi, comunque la madre in questi casi non avverte nulla. Lo si scopre solo quando si effettua una visita di controllo.-      ci spiega il ginecologo
-E ora cosa dobbiamo fare?-      chiedo scioccamente. Come se non lo sapessi
-Sua moglie dovrà essere ricoverata in clinica, dove le verrà indotto il travaglio tramite dei farmaci. Partorirà in modo naturale e senza cesareo, questa è la prassi in questi casi. E come dicevo prima, si può effettuare qualche controllo sul feto espulso per verificare se ci fosse qualche anomalia a noi sconosciuta.-
-Ovvero volete smembrare il corpo di mia figlia? No, non voglio!-       esclama furiosa Kagome
-Tesoro, dobbiamo sapere perché nostra figlia è morta. Non è certo normale un aborto al settimo mese, ti pare?-         cerco di farla ragionare
-Ma InuYasha…-
-Kagome, credi che a me non dispiaccia che oltre alla sua morte debba accettare che la esaminino come carne da macello? Ma voglio sapere perché una bambina che fino a due settimane fa, all’ultimo controllo, che era sana come un pesce, ora sia morta così, all’improvviso!-      la interrompo bruscamente
Lei ha ragione. La capisco. Ma voglio capire cosa è successo a Himeko. E se la colpa è di qualcuno o meno. E se la colpa fosse di questo dottore, giuro che me la pagherà cara!
-Va bene…come vuoi tu. In  fin dei conti hai ragione.-        risponde lei arrendendosi
 
Non mi aspettavo potesse succedermi questo. I primi tre mesi sono quelli che temi di più.  
Quelli in cui avere un aborto è più probabile. Ma passato il terzo mese ero sicuro che a breve avrei stretto tra le braccia la mia bambina, la mia principessina, come ho voluto chiamarla io.
Ora invece mi sento morire. I giorni felici sono purtroppo finiti. E sarà difficile tornare alla vita normale.
Perfino tornare a casa mi è pesato terribilmente.
Vedere la stanza già pronta per la bambina fa male. E pensare di dover togliere tutto fa ancora più male che vederli.
Per un po’ i bambini staranno da Sango e Miroku, insieme ai loro tre figli. Almeno non subiranno il clima pesante di questi giorni.
Dopo il ricovero in clinica, Kagome sembra l’ombra di se stessa.
Ma credo sia una reazione normale. Ha dovuto partorire una bambina morta.
Ha sentito le contrazioni e i medici che la incitavano a spingere. Ha sentito e visto il corpo di nostra figlia uscire privo di vita dal suo.
Tra le lacrime mi ha detto che, anche se piccola, era bellissima. Il suo piccolo corpicino leggermente blu è stato poi portato via dagli infermieri, malgrado lei insistesse per vederlo meglio.
Mi spiace abbia dovuto subire tutto questo. Ha pianto per giorni, senza toccare cibo.
Mia madre le sta molto vicino. Solo lei può capire cosa si provi nel perdere un figlio. A lei è successo tre volte.
Prima del suo rientro in casa ho fatto sparire tutto ciò che doveva essere di Himeko.
Per un po’ sia mia madre che la sua si trasferiranno a casa nostra. Kagome ha chiesto ad entrambe di starci accanto. Sono loro ad occuparsi della casa.
Passate due settimane terribili, Kagome inizia finalmente a mangiare, senza essere costretta da noi.
Ogni tanto sorride quando rivede i nostri figli, che abbiamo deciso di far ritornare a casa. La migliore cura sono loro adesso.
Lei non voleva li mandassi da Sango, ma vedere i loro genitori in lacrime e disperati non è certo una bella cosa per dei bambini. Ma ora che le cose piano piano ritornano alla “normalità” se così possiamo chiamarla, è giusto farli ritornare a casa, o finiranno col pensare che non li vogliamo qui.
 
Un mese dopo le cose vanno molto meglio. Il dolore rimane, ma abbiamo due figli a cui pensare e non possiamo passare i giorni a disperarci. Ieri ho ricevuto una chiamata dal ginecologo di Kagome. Ha avuto i risultati dei test fatti su Himeko. 
Quanto odio pensare il corpo di mia figlia in mano a quei medici, ma non ho potuto fare diversamente.
Oggi andremo al suo studio per conoscere di cosa è morta nostra figlia finalmente.
-Buon giorno signori Taisho. Come va?-
-Lei che dice dottore? Male ovviamente! Ha i risultati?-      chiede Kagome, infastidita dalla sua domanda
-Sì signora Taisho…ma non sarà facile esporveli.-
-Che intende dire?-     chiedo io
-Vedete…oltre l’esame istologico, abbiamo effettuato una mappatura cromosomica, dalla quale è risultata una stranezza nel DNA della bambina. Inizialmente pensavamo si trattasse di un'anomalia cromosomica, cioè che la bambina avesse un numero sbagliato o errato di cromosomi che avrebbero portato vostra figlia a delle malformazioni, e quindi alla morte. Ma non è così. Vostra figlia è morta per mancanza di affluenza di sangue. Si era attorcigliato il cordone ombelicale su se stesso, creando una specie di nodo. Ciò ha provocato la morte della bambina. Ma la cosa che mi ha lasciato perplesso è un’altra…-
-La mia povera piccola!-       piange Kagome, che non segue neppure più il discorso del dottore
-E cos' è che la lascia così perplesso, scusi?-        chiedo io incuriosito dal suo tono
-Controllando il DNA di vostra figlia, abbiamo trovato delle stranezze. Così lo abbiamo comparato al vostro, signori Taisho. A dir la verità, quando vi abbiamo prelevato il sangue per dei controlli, all’epoca della prima gravidanza di sua moglie, non vi abbiamo fatto caso. Ed è stato un grave errore da parte nostra, in effetti, non comparare i vostri DNA.-
-Dottore, si può sapere che accidenti sta dicendo?-      domando irrequieto. Non mi piace come sta andando la discussione
-Signor Taisho, il DNA di sua moglie ed il suo sono perfettamente uguali. Cosa impossibile in una coppia di genitori. Una cosa del genere è possibile solo…-        si interrompe lui come per cercare le parole da dire
-Solo?-        lo esorto io
-Solo…in due fratelli gemelli.-
-…-
-…-           io e mia moglie ci guardiamo senza proferire parola. Cosa ha detto??
 
-Aspetti un attimo, non ho capito…può rispiegare tutto con meno paroloni?-
-Signor Taisho, lei e sua moglie siete risultati essere fratelli gemelli. Il vostro DNA è identico. E anche quello di vostra figlia era molto simile al vostro.-
-Lei sta scherzando, vero?-       chiede Kagome scioccata
-No signora. Purtroppo no.-
-Ma non è possibile questo! Se quel che ha detto è vero, come mai i nostri figli sono sani? Io so per certo che i figli di consanguinei nascono malati…-      insiste Kagome
-Invero è così solo quando i consanguinei in questione sono portatori sani della stessa malformazione cromosomica e quindi di una malattia ereditaria per i figli. Ognuno di noi nasce con 46 cromosomi, 23 dati dalla madre e altri 23 dal padre. Se uno di essi ha un’anomalia e anche quelli della madre ce l’hanno, è probabile che il bambino la erediti. Ad esempio…se il padre è portatore sano della malattia A e anche la madre lo è, per forza di cose il figlio nascerà con la malattia A. Se invece il padre è portatore sano della malattia A e la madre della malattia B o di nessuna, il figlio nascerà come portatore sano di entrambe le malattie o di nessuna, ma non le manifesterà mai. Ma questa cosa accade anche se non si hanno legami di sangue. Un caso di anomalia cromosomica è la sindrome di Down, in cui vi sono tre coppie, invece di due, di cromosoma 21 . Come saprete, capita anche a genitori “normali” una cosa del genere. Nel vostro caso non vi è alcuna disposizione genetica invece. Non risultate essere portatori di alcuna malattia ereditaria e di conseguenza nemmeno i vostri figli lo saranno mai. In questo caso avete generato dei figli perfetti e sani, esenti da patologie future, o quasi, ovviamente. Molte malattie non sono ereditarie ma trasmissibili. Ma quella è un'altra discussione (*)-
-Io….non credo a quello che ho appena sentito…io…non…-       non sono nemmeno in grado di fare un ragionamento logico
Tutto questo è assurdo! Io non ci credo. Questo è un incubo! Non è la realtà. Non può essere la realtà. Ma come è potuta succedere una cosa del genere?
-Signori, so che la notizia vi ha scioccati, ma ho ritenuto giusto informarmi…-
-Oh Kami…voglio morire! Questo non può accadere davvero! Non può succedere a me…a noi…alla nostra famiglia. No, mi rifiuto! Non è vero!-      urla Kagome, alzandosi e fuggendo via
-Kagome aspetta!-      la chiamo andandole dietro
 
-Kagome fermati, dove corri? Torna qui!-      le urlo quando arriviamo vicino al viale alberato della clinica
-Lasciami stare! Voglio stare da sola!-       grida lei voltandosi e guardandomi…non so…come con odio?
Ha gli occhi pieni di lacrime, e alcune ciocche di capelli attaccate al viso umido.
-Non posso lasciarti sola! Andiamo a casa, ne parleremo con calma lì!-
-E di cosa vuoi parlare? Di come hai fatto sesso con tua sorella? O di come io ho partorito i figli di mio fratello? Oh cielo! Quelli sono i miei nipoti oltre che figli! Non ci posso credere! È assurdo!-     continua a strillare piangendo
-Amore ti prego calmati, non fare così! Risolveremo tutto, vedrai!-
-Amore? Amore un corno! Ma ti rendi conto che sono tua sorella InuYasha? Ti rendi conto che ci siamo macchiati di un incesto? Che vuoi risolvere?-
-Non è un vero incesto Kagome! Noi non sapevamo di essere fratelli! E ancora non capisco come sia possibile, dato che ci trovavamo in città diverse quando ci hanno adottato! Ma ho intenzione di scoprirlo. Ti prego, torniamo a casa adesso. Quando ti sarai tranquillizzata ne parleremo con calma.-
-Tu torna a casa. Io ti raggiungo dopo. Per adesso ho bisogno di stare sola…ti prego. Non farò sciocchezze se è questo che temi.-
-Va bene. Ma ti prego, ricorda che a casa hai due bambini e un marito che ti aspettano.-        le dico lasciandola sola come ha chiesto
 
E ora? Che devo fare? Che ne sarà della mia famiglia?
 
 
 
 


                                           **************************************
 

 
 
 
Mi sento scoppiare il cuore.
A tratti desidero perfino che scoppi davvero, togliendomi da questo mondo così crudele che ha infierito su di me dal giorno della mia nascita. Poi ripenso ai miei figli, e mi sento in colpa per i pensieri che faccio.
I miei figli…i miei figli sono anche i miei nipoti. Sono madre e zia di quei bambini. E’ una cosa assurda! Ancora non ci credo.
Perché doveva capitare proprio a noi due? Tra tutti gli esseri umani esistenti al mondo dovevamo per forza incontrarci noi due?
Che devo fare adesso? Come posso rimettermi nel letto che ho condiviso per anni con mio marito, sapendo che in realtà è mio fratello?
Ho sempre notato la somiglianza tra noi due, come anche i nostri amici, ma mai al mondo avrei potuto pensare una cosa del genere. Mai!
Essendo un uomo e una donna, le fattezze cambiano notevolmente, e mai avremmo potuto pensare che una somiglianza casuale nascondesse questa atroce realtà.
Ho fatto l’amore con mio fratello, e mi è piaciuto farlo. Oh cielo! Non riesco ancora a crederci! Mi viene la nausea al solo pensiero.
Mi sento così sporca dentro. Mi sento colpevole anche se so perfettamente di non avere alcuna colpa. Ma è così che mi sento, soprattutto se penso che io amo InuYasha. Ma come posso continuare ad amare mio fratello? È impensabile!
Ma è anche impensabile immaginare la mia vita senza di lui. Lo vedo come marito, come un normale uomo,  non come fratello. Ma non possiamo certo ignorare la cosa.
Oh Kami santissimi, il cervello mi sta andando a fuoco! Sto facendo centinaia di pensieri contorti e contraddittori!
Se da una parte mi sconvolge pensare InuYasha come fratello, dall’altra… l’idea di lasciarlo mi uccide!
Che devo fare? Che cosa faccio?
Al momento so solamente che non ho voglia di vederlo. Sto troppo male per parlargli.
L’unica idea che mi viene è andare da Sango per adesso.
 
Arrivata sotto casa sua, quasi come un automa, suono il campanello.
-Arrivo!-      sento da dietro la porta tra lo strillare dei suoi figli
-Ah…amica mia! Che bella sorpre…ehi, ma che succede? Cos’è quella faccia cadaverica?-     mi domanda preoccupata, notando subito la mia faccia priva di emozione
-Sango, aiutami! Mi sento morire!-        le dico gettandomi tra le sue braccia
-Kagome, ma cosa ti è successo?-       mi chiede portandomi in casa
Dopo avermi aiutata a rinfrescarmi il viso e fatto una tisana calmante, ci sediamo sul divano del soggiorno.
I suoi bambini stanno giocando nella loro cameretta con la tata.
-Sango, mi è successa una cosa terribile!-
-Lo so amica mia… perdere un figlio deve essere orribile. Immagino il medico oggi ti abbia detto di cosa è morta Himeko, vero?-      mi chiede lei, ipotizzando che si tratti di quello il mio stato
-Sì. Il ginecologo ha detto che si era annodato il cordone ombelicale, facendola morire . Ma non è solo per quello che sto così. Il dottore ci ha dato una notizia che distruggerà la mia famiglia Sango. E io non so che fare!-
-E cosa ti ha detto di così terribile?-
-Io e InuYasha…siamo fratelli gemelli…-        le rivelo ritornando a piangere disperata
Lei dallo shock fa cadere la tazza di tisana che aveva tra le mani, che finisce rotta in mille pezzi sul parquet.
-Co…cos…cosa hai detto, scusa?-        domanda con occhi spalancati e le mani alzate come se tenesse ancora la tazzina
 
Le racconto tutto quello che mi ha spiegato il dottore, lasciandola davvero sconvolta. Non ha aperto bocca per tutti il tempo che ho parlato. In effetti c’è poco da dire in queste circostanze.
-Sango, se mi trovo qui è per chiederti un grandissimo favore…-      riprendo io dopo un attimo di pausa
-Ah…sì dimmi pure amica mia.-       risponde lei come ridestatasi da un ipnosi
-Tu e Miroku potreste ospitarmi per qualche giorno? Non riesco ad andare a casa. Non ce la faccio a vederlo per adesso…-
-Kagome…io ti ospito più che volentieri lo sai, ma credi sia giusto nei confronti di InuYasha e dei bambini comportarti così? Anche tuo marito è nella tua stessa situazione giusto?-
-Sì lo so, infatti mi sento in colpa per questo. Ma ho paura che se ne parlassimo adesso prenderei una decisione affrettata e forse sbagliata. Conosco InuYasha e di sicuro lui vorrà continuare la nostra storia come se nulla fosse, ma io non ne sono capace per adesso.-
-Capisco. Fai come a casa tua Kagome, ma non abbandonare i tuoi figli mi raccomando. Loro devono stare fuori da tutto questo.-       mi consiglia la mia amica
-Sì hai ragione. Loro non devono sapere nulla di questa storia. Sarebbe terribile se la cosa trapelasse all’esterno. Di sicuro i più colpiti sarebbero loro.-
-Da questa casa non uscirà un solo commento a riguardo, tranquilla.-
-Grazie Sango.-
-Chiama InuYasha e avvisalo che resti qui, poi vai a riposare Kagome. Ne hai bisogno.-
-Scusami per il disturbo amica mia, ma sei l’unica a cui posso rivolgermi senza essere giudicata o consigliata sul da farsi.-
-Non pensarci nemmeno! Non è un disturbo per me averti qui tranquilla.-
 
Dopo aver avvisato un InuYasha dapprima furioso per la notizia, e poi tristissimo, dopo aver capito il mio stato d’animo, vado a letto.
Il riposo è stato impossibile perché interrotto dai continui pensieri su ciò che è successo.
I giorni passano uno dietro l’altro, mentre io mi sto spegnendo poco a poco. Non riesco più a sorridere. Non trovo quasi più un motivo per vivere.
Mi sento stanca con tutto questo pensare. Non riesco a decidere che fare.
InuYasha ha informato le nostre famiglie su ciò che abbiamo scoperto.
Mia madre si è precipitata qui da Sango per dirmi di annullare il matrimonio subito, perché sarebbe uno scandalo se la gente lo venisse a sapere.
Izayoi invece mi ha solo detto di mettere i miei figli al primo posto e se era mia intenzione distruggere la serenità familiare per colpa della gente.
Sapevo sarebbe finita così, ognuno col suo pensiero. Ma io? Qual è il mio pensiero?
Lasciare o no mio marito, mio fratello? Non lo so, giuro che non so che fare.
So solo che ho bisogno di dormire, perché sono giorni che non chiudo occhio. Troppe pressioni. Troppo dolore.
Dopo aver perso mia figlia in quel modo, ho perso mio marito e la mia famiglia felice. Troppo da sopportare in una volta!
La disperazione purtroppo porta a fare delle sciocchezze. E la mia più grande sciocchezza è quella di prendere più sonniferi del dovuto.
Non capisco ancora se intenzionalmente o casualmente.
Sono troppo confusa. Riesco solo a pensare che voglio riposare qualche ora. Ho bisogno di distendere il mio cervello e i miei pensieri. Mi sembra di impazzire. Ho solo voglia di dormire…
 
 
 


                                               ************************************             


 
 
 
Sono diversi giorni che non vedo Kagome, e che lei non vede i bambini.
Finora ho rispettato la sua scelta, ma adesso mi sono stancato. Ora mi sentirà!
Io sono ancora suo marito e lei mia moglie! È difficile anche per me questa storia, ma dobbiamo trovare una soluzione insieme o finirò con l’impazzire!
Mi ritrovo da solo a badare ai bambini che chiedono di continuo perché la loro mamma non torna a casa o perché non li venga a trovare.
Può anche evitare di vedere me, ma non i nostri bambini!
Non possono pagare loro delle colpe che non hanno. E questo Kagome deve ficcarselo in testa, con le buone o con le cattive stavolta!
Fino ad ora sono stato buono e in disparte senza farle pesare nulla.
So che perdere Himeko e sapere che siamo gemelli è stato doppiamente devastante per lei, ma anche io soffro, e non riesco più a sopportare questa storia che lei si rifugia dai nostri amici.
È ora che ritorni a casa da me e  da i nostri figli!
 
Arrivato a casa di Sango e Miroku chiedo di vedere mia moglie.
-InuYasha, adesso sta riposando, perché non aspetti che si svegli?-      mi dice Miroku, ma io non ho intenzione di attendere nulla
-No Miroku, voglio parlarle adesso! E’ una situazione insostenibile! E’ qui da voi da quasi un mese, ora basta fare la bambina! Deve affrontare la cosa insieme a me e soprattutto deve tornare dai bambini.-
-Va bene InuYasha, vado a chiamarla.-       dice Sango, andando da lei
-InuYasha, cerca di calmarti però. Capisco il tuo stato d’animo ma cerca di non aggredire Kagome. È molto fragile e il tuo tono adesso è troppo aggressivo.-      mi consiglia Miroku vedendomi agitato
-Tranquillo Miroku, non voglio mica urlarle contro. Ma deve tornare a casa adesso.-
-Hai ragione. Capisco che anche tu stia soffrendo per tutta questa storia assurda. Io al tuo posto non so proprio che farei.-
-Non è facile Miroku, ma tiro avanti per i miei figli. Non voglio farli sentire abbandonati come lo sono stato io. I loro genitori ci sono e devono dimostrarglielo!-
Fino a quattro anni, chiuso in istituto ho sofferto tantissimo sentendomi solo e abbandonato. I mei figli non devono sentirsi così!

-Aiuto!! InuYasha, Miroku, correte!!-       sentiamo urlare Sango dalla stanza di Kagome
Come fulmini ci precipitiamo da lei e quello che vedo mi terrorizza e mi lascia sconvolto…
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 Ciao ^_^ scusate il ritardo ma ho dovuto fare qualche ricerca in merito al discorso fatto dal medico ^_^ e dato che non mi piace scrivere "azzate" ho perso tempo con la pubblicazione ^_^
 (*)  Tutto quello che ho scritto l’ho preso da varie ricerche e articoli di medicina trovati in giro per i siti quindi non ho inventato nulla ^_^  non è vero che tutti i figli di consanguinei nascono malati. Ed è questo che mi interessava specificare  ^_^
Una faticaccia a dir la verità…come anche quella di cercare le leggi del Giappone.
Vi anticipo anzi per i prossimi capitoli che in Giappone l’incesto non è illegale o perseguibile per legge dal 1881, se fatto però da persone maggiorenni e consenzienti. Viene ritenuto però alquanto immorale dalla gente. I consanguinei non possono comunque contrarre matrimonio.
Idem in Francia  Svezia Israele e qualche altro paese dove l'incesto è "legale" diciamo.
Punito col carcere fino a vent'anni invece in molti altri stati, tipo la Germania, la Spagna, in molti stati americani solo se fanno sesso vengono puniti. Ma ogni stato ha la sua legge assurda. In Italia solo se offende la morale pubblica (???)  non chiedetemi spiegazioni perché il nostro paese è contorto anche in quanto a leggi ^_^
Spero di essere stata abbastanza esaustiva con le spiegazioni ^_^

Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** La scelta del cuore: l'amore e basta! ***


 
 
 
Immersa nel mio stato di torpore, vengo risvegliata da delle voci.
-Kagome? Kagome, svegliati dannazione!-       sento urlare da qualcuno che mi scuote violentemente
-Sta riaprendo gli occhi, guarda InuYasha!-
-Lo vedo Miroku! Ehi Kagome, guardami…-
-L’ambulanza sta arrivando! Si è svegliata?-
-Quasi…Sango, aiutami a portarla in bagno!-
-Che vuoi fare?-
-Infilarle un dito in gola, ovvio! Deve vomitare nel frattempo che aspettiamo l’ambulanza!-
Li sento parlare ma non riesco a rispondere. C’è InuYasha. Quanto mi è mancato!
-Inu..Ya..sha-         riesco a sussurrare appena, chiudendo gli occhi appoggiata al suo braccio
-Kagome ma che accidenti hai fatto? Su, devi vomitare! Non riaddormentarti, stupida!-      urla infilandomi le dita in gola, che automaticamente mi provocano la reazione voluta da InuYasha
Poi tutto diventa troppo confuso. Vedo corrermi incontro delle persone mai viste con degli oggetti in mano. Non ho la forza di osservare che fanno e riscivolo nella tranquillità che mi pervadeva prima di essere svegliata.
 
Mi risveglio in una camera di ospedale, intubata e piena di fili.
-Ben tornata tra noi signora Taisho.-      mi dice un medico che ritrovo ad osservarmi le pupille con una piccola torcia
Vorrei parlare ma il tubo del respiratore me lo impedisce.
-Lei è stata fortunata sa? Se suo marito non l’avesse trovata in tempo forse adesso sarebbe in coma per overdose da barbiturici. Adesso si trova in terapia intensiva per precauzione.-
In coma per overdose di che? Ma come è possibile? Ho solo preso tre o quattro pillole in più. Ok forse sei o sette veramente…oh Kami! Che ho fatto? Ho tentato di uccidermi?
Come ho potuto farlo?
Dopo avermi tolto i tubi e constatato che respiravo autonomamente sono stata portata in una camera normale.
Appena i dottori e gli infermieri escono dalla stanza vengo travolta dall’abbraccio della mia amica Sango in lacrime.
-Kagome! Ho avuto così paura! Se ti fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonata!-
-Sango calmati. Sto bene…-
-Ma cosa diavolo ti è saltato in mente, razza di cretina? Come hai potuto tentare il suicidio? Eh? Non hai pensato almeno ai tuoi figli?-      mi rimprovera lei
-Non volevo uccidermi Sango. Volevo solo dormire. Una compressa non mi faceva effetto così ne ho prese di più. Forse troppe però. Non me ne sono accorta con lucidità.-
-Kagome, tu hai bisogno d’aiuto! Da sola non ce la farai andando avanti così!-
-Lo so…come sta InuYasha?-       chiedo titubante
Sarà arrabbiato con me di sicuro.
-E’ distrutto Kagome. Non si aspettava certo di trovarti in quelle condizioni. Era spaventato a morte. Ha pianto come un bambino quando ti ha visto intubata da dietro il vetro della terapia intensiva. Lo hai ferito molto lo sai? Anche lui soffre. Tu non sei la sola. E i tuoi figli soffrono con voi!-
-Ti prego, puoi farlo venire? Ho bisogno di parlargli…devo chiederli scusa.-
-E’ fuori che parla coi medici. Lo chiamo subito.-
Come ho potuto arrivare a questo punto? Come? Cosa mi è successo?
Io non ero così arrendevole ed egoista da pensare solo a me stessa. Che fine ha fatto la vecchia Kagome? Quella che non si abbatteva mai e affrontava le cose a testa alta? Che accettava tutto di sé?
Papà aiutami, ho bisogno di te! Mi mancano tanto i tuoi consigli e le tue coccole. Solo tu riuscivi a capire i miei pensieri e a darmi i giusti consigli.
Come un fulmine a ciel sereno mi ritornano in mente le sue parole “Kagome, chi non ti ama non ti merita! Ma se trovi qualcuno che ti ama per come sei, tienitelo stretto per la vita! Sia esso un uomo, un’amica o un fedele animale! L’amore è un tesoro prezioso ricordalo!”
Sia esso un uomo, un’ amica o un animale? E il proprio fratello?
Sì perché io amo mio fratello. Amo InuYasha con tutte le mie forze malgrado tutto.
-Hai ragione papà! L’amore è un tesoro prezioso. Grazie!-
 
-Kagome?-      mi sento chiamare da quella voce che tanto amo e di cui mi sono privata per settimane
Inevitabilmente le lacrime mi inondano il viso. L’unica cosa che sono in grado di dirgli è…
-Perdonami, amore mio!-      e poi scoppio in un pianto irrefrenabile e isterico, dove i miei singhiozzi spezzano il silenzio creatosi nella stanza
La testa mi dice che è sbagliato, ma il mio cuore non ha intenzione di ascoltare quella voce razionale.
Ha scelto il mio cuore…io voglio solo l’amore di InuYasha e basta!
 
 
 
                                                               *********************************
 
 
 
Trovarla incosciente sul letto e con le pillole sul comodino mi ha spezzato il cuore in pezzetti ancora più piccoli di quanto già non fosse.
Ero arrabbiato, triste, deluso, disperato, preoccupato, in ansia. Decine di sentimenti contrastanti si erano impadroniti di me. Lei aveva tentato di togliersi la vita piuttosto che stare con me.
Stavo malissimo. Mai, mi sono sentito più solo in vita mia!
Per fortuna è bastato farle una lavanda gastrica. Sono arrivato in tempo. Qualche ora in più e ora lei sarebbe…
Poi vederla intubata e indifesa da dietro quel vetro ha cancellato ogni segno di rabbia che provavo per lei.
Era rimasta solo la preoccupazione che potesse morire. Se il suo desiderio era non vedermi più, l’avrei aiutata andandomene via da casa. Ma lei non doveva morire.
-Signor Taisho, sua moglie si è svegliata.-       mi avverte il medico
-Davvero? E come sta?-
-Fisicamente si sta ristabilendo, ma psicologicamente…credo sia necessario il consulto di uno specialista. Sua moglie soffre di una grave depressione. Dice di non essersi nemmeno accorta di avere assunto tutta quella quantità di farmaco. Voleva solo dormire perché soffriva di insonnia da diversi giorni. Ovviamente la sua è una risposta che il suo stesso cervello ha creato. Sua moglie è in uno stato molto delicato, dovrà starle molto vicino.-
-Credo lei non voglia vedermi però…-
-Signor Taisho, la depressione è un brutto male, difficile da gestire. Spesso porta a perdere il contatto con la realtà e a chiudersi in un mondo tutto proprio, dove la visione delle cose è solo negativa. Non si può dar conto a ciò che dice una persona depressa perché non è lei a parlare, ma solo la sua rabbia e la sua frustrazione. Spesso si rifiuta l’aiuto degli altri considerandolo inutile, pensando erroneamente che se ne possa uscire da soli. Sua moglie ha bisogno di un aiuto psichiatrico e dell’aiuto della sua famiglia. Le stia vicino.-        mi dice lui rassicurandomi vedendo il mio stato mentale non certo migliore di quello di Kagome
-La ringrazio dottore.-
-InuYasha, posso andare da lei?-      mi chiede Sango disperata
So che si sente in colpa per non essersi accorta di nulla dato che era a casa sua. Ma come poteva sapere che avrebbe fatto Kagome? Nessuno lo immaginava stesse così male.
-Certo che puoi Sango.-
-Ti ringrazio.-
Cosa le dirò quando la vedrò? La prima reazione sarebbe quella di prenderla a schiaffi, ma ovviamente non posso.
 
-InuYasha, Kagome ha chiesto di te…-      mi avverte Sango già uscita dalla camera di Kagome
-Davvero? Ti ha chiesto di me?-      domando stupito
-Sì…-
Non immaginavo che chiedesse di me. Già la immaginavo furente appena avrei cercato di varcare la soglia della sua stanza.
-Kagome?-      la chiamo vedendola assorta nei suoi pensieri
Lei appena mi guarda inizia a piangere.
-Perdonami, amore mio!-       dice trasformando le lacrime in un pianto a dirotto
Rimango sorpreso dalle sue parole. Mi ha detto “amore mio”?
Quasi non riesco a parlare.
Poi vedendola in quello stato, scossa dai singhiozzi e dai tremori del pianto mi avvicino e l’abbraccio con tutte le mie forze. Con quella frase, lei mi ha accettato!
-Mi sei mancata tesoro!-       le dico appoggiando la mia testa alla sua
-Perdonami InuYasha! Ti prego, perdonami! Io non volevo!-       ripete piangendo contro la mia spalla
-Ssshh…tranquilla è tutto a posto adesso.-      le dico per rassicurarla accarezzandole la testa
-Ma tu ora mi odierai! Ti ho trattato malissimo e ora anche questo…-
-Non potrei mai odiarti Kagome! Non pensarlo nemmeno per scherzo!-
-InuYasha?-
-Sì?-
-Mi ami ancora? Anche se sono tua sorella?-       mi chiede staccandosi dal mio abbraccio e guardandomi negli occhi
-Non ho mai smesso di amarti per un solo secondo Kagome!-      le confesso sicuro
-Nemmeno io!-      mi dice ritornando a piangere
-Allora tornerai con me a casa quando ti dimetteranno?-      le chiedo timoroso di un rifiuto
-Sì.-
-Come…mia moglie?-        continuo incerto
-Sì InuYasha. Come tua moglie.-        risponde lei tranquillizzandomi finalmente
-Mi hai ridato la vita Kagome! Non sai quanto mi senta meglio adesso!-
-Lo so invece. È lo stesso per me.-
 
Kagome ha fatto la sua scelta, e ringraziando tutti i Kami ha scelto me.
Pensavo di aver perso tutto, invece per fortuna lei è ritornata da me. Non so cosa l’abbia convinta così all’improvviso. Forse l’azione sconsiderata che ha fatto le ha aperto gli occhi.
Comunque sia ho di nuovo mia moglie ed è questo che conta.
Nel frattempo racconto a Kagome cosa ho scoperto sul nostro abbandono nei giorni in cui si rifugiava dai nostri amici.
Ho scoperto che il 29 aprile del 1985, a Osaka, un ragazzo che correva al parco ha trovato due gemelli appena nati, ovvero noi, dietro un cespuglio, e li ha portati in ospedale. La bambina stava bene così è rimasta ricoverata in osservazione all’ospedale di Osaka. Il maschio invece aveva la febbre altissima, dovuta ad un’infezione, così è stato trasferito in un ospedale di Tokyo, molto più attrezzato e con un reparto specializzato di neonatologia. Successivamente la bambina è stata trasferita all’istituto per orfani Goshinki ad Osaka e adottata un mese dopo. Il bambino, dopo le cure, è stato portato all’istituto Ryukotsusei di Tokyo, dove è rimasto per quattro anni.
Ecco come le nostre strade si sono divise.
In quei quattro anni in cui sono stato in orfanotrofio non mi hanno mai detto che avevo una sorella, gemella per giunta. Nessuno dei due sapeva dell’esistenza dell’altro.
I genitori naturali che tanto abbiamo odiato in questi anni io e Kagome erano gli stessi…i “nostri” genitori.
Kagome ha ascoltato tutto senza dire una parola. Sembrava molto turbata, ma ho rispettato il suo silenzio senza fare domande.
 
Dopo una settimana finalmente è stata dimessa ed è tornata con me a casa.
Dopo aver visto i bambini è scoppiata in lacrime. Ha chiesto loro perdono per averli quasi abbandonati.
Ovviamente non gli abbiamo spiegato il motivo, loro sanno che la loro mamma era triste per la morte della loro sorellina.
È passato quasi un mese. Kagome apparentemente si mostra forte davanti i bambini, ma la trovo spesso chiusa in bagno a piangere con in mano i vestiti di Himeko.
In queste settimane è seguita da uno psichiatra, con dei farmaci specifici.
Ovviamente la depressione post-aborto non aiuta la nostra situazione. E’ come se Kagome soffrisse di due tipi di depressione ben distinte. Una, la peggiore, per la perdita di nostra figlia e l’altra per la scoperta del nostro legame, anche se ormai sembra cominci ad abituarsi all’idea che siamo fratelli.
Sarà comunque un percorso lungo e difficile, ma io le starò accanto. Non la lascerò mai sola.
Abbiamo anche cominciato a fare terapia di coppia. Non fa male nemmeno a me sinceramente. E poi mettermi a confronto coi pensieri di mia moglie mi aiuta molto.
La nostra vita intima è ripresa con estrema fatica. All’inizio Kagome era quasi restia a lasciarsi andare.
Ma negli ultimi giorni sembra più rilassata, anche quando mi abbraccia e mi bacia.
Adesso dorme tranquilla tra le mie braccia. Ha ancora il viso umido per il pianto.
In questi giorni la piccola  Himeko avrebbe compiuto un mese se fosse nata, invece c’è rimasto solo il dolore.
 
Sto per addormentarmi anche io, quando sento suonare il telefono.
-Mmmh…chi sarà a quest’ora?-      si lamenta Kagome svegliata dal rumore
-E’ Miroku!-    le rispondo vedendo il nome lampeggiare sul display del cellulare
-Pronto Miroku?-        rispondo un po’ preoccupato
Sono quasi le undici di sera, che potrà essere successo?
-“InuYasha, accendi subito sul canale 21!”-        mi urla lui agitato
-Perché, che è successo?-       chiedo prendendo il telecomando della tv dal comodino
-“Tu accendi e vedrai…”-
Appena metto il canale 21 io e Kagome rimaniamo scioccati…

“Allora Kaito, cosa ne pensi di questa storia dei gemelli Taisho? Certo che scoprire che hai sposato il tuo gemello non deve essere facile! Come l’avranno presa i coniugi in questione?”
“Non saprei Aryuna. Malgrado si vociferi che lo sappiano da più di due mesi loro vivono ancora sotto lo stesso tetto. Ho intervistato una vicina che mi ha detto che fino a ieri si scambiavano baci appassionati in giardino. Forse i gemelli non danno peso al loro legame di sangue. O forse è più facile pensare che lo sapessero da subito di essere fratello e sorella!”
“Quindi, secondo te, il loro rapporto incestuoso non è casuale?”
“Chi lo sa amica mia! Dovremmo chiederlo alla coppia in questione!”
“Quello è vero Kaito. Ma ricordiamo per gli amici che si fossero messi in ascolto adesso il grande scoop dell’anno che riguarda la famiglia Taisho. Lo scandalo appena esploso nel mondo dell’alta società di cui la famiglia di imprenditori fa parte già da un po’ di anni: InuYasha Taisho e sua moglie Kagome, una delle coppie più belle ed invidiate per il loro affiatamento, si è scoperto essere in realtà…udite udite: una coppia di fratelli gemelli!”
“Esatto Aryuna. Gemelli! Si dice in giro che lo abbiano saputo da appena due mesi a causa della morte della loro terzogenita. La bella signora Taisho sembra abbia addirittura tentato il suicidio per questo! Dopo essere ritornata a casa lei e il marito, barra fratello, sembrano vivere come se nulla fosse successo. A questo proposito vorrei collegar…”

-Perché hai spento InuYasha?-       mi chiede Kagome dopo che ho interrotto il programma spegnendo la tv
-E’ inutile seguire tutte le cazzate che adesso diranno Kagome.-       dico infuriato
Come l’hanno saputo quegli avvoltoi?
-Siamo rovinati! Come faremo ora coi bambini?-       mi chiede scoppiando in lacrime
-Ti prego Kagome, non piangere.-        cerco di calmarla
Maledizione, questa non ci voleva! Non adesso! Kagome è troppo fragile.
Questa notizia la farà impazzire di sicuro. Cosa devo fare? Come posso proteggere la mia famiglia?
 
 
 
                                               ***************************************
 
 
 
Ho passato tutta la notte a piangere tra le braccia di InuYasha.
Questa notizia ci distruggerà! Soprattutto i miei bambini, che verranno derisi ed emarginati come figli di gente immorale.
Perché doveva succederci anche questo? Non bastava già tutta la sofferenza che abbiamo?
Per precauzione oggi i bambini sono rimasti a casa. InuYasha invece è andato comunque a lavoro.
-Kagome figlia mia…temevo sarebbe successa una cosa del genere.-      mi dice mia madre venuta a trovarmi
-Mamma ti prego, non mettertici anche tu adesso! Amo mio marito! E non ho intenzione di lasciarlo! Piuttosto mi ammazzo davvero stavolta!-
-Kagome come puoi dire una cosa del genere? La vita è preziosa e non puoi sprec…-
-InuYasha è la mia vita, perché non riesci a capirlo mamma? Se ti avessero detto di lasciare papà lo avresti fatto al mio posto?-     la interrompo furiosa
-…-
-Ecco non rispondi…quindi mi dai ragione! Non mi interessa più cosa pensa di me la gente. Me l’ha insegnato papà questo. Ora mi preoccupano solo i miei figli. Loro sono troppo piccoli.-
Come faremo a spiegarglielo? Santissimi Kami, hanno solo sette e cinque anni.
-Mamma mamma!!-     chiama Shin correndo agitato verso noi
-Che c’è amore, perché urli?-
-Fuori è pieno di persone!-
-Cosa?-
Affacciandomi alla finestra vedo che l’ingresso del cancello è totalmente assediato da giornalisti.
-Oh Kami!-        dice mia madre mettendosi una mano davanti la bocca preoccupata
-Chi sono quelli mamma?-
-Nessuno Shin. Sali in camera tua a giocare ma non affacciarti alle finestre, capito?-
-Sì mamma!-      dice correndo in camera sua
Che cosa faccio adesso?
-Kagome ma che intenzioni hai?-       chiede mia madre che mi vede aprire la porta
-Devo mandarli via mamma, non possono stare davanti casa mia a spiarci.-       rispondo uscendo
-Ecco è uscita! Signora Taisho!-
-Signora Taisho come avete scoperto che siete fratelli?-
-Sapete dove sono i vostri genitori?-
-Signora Taisho da quanto sapete di essere gemelli? Lo avete sempre saputo?-
-Come l’hanno presa i suoi figli sapendo che i loro genitori sono anche loro zii e che oltre ad essere fratelli sono cugini?-
-Signora si giri da questa parte!-
-ADESSO BASTA! STATE ZITTI!-        urlo stanca di quelle domande a raffica
-Se, e quando, avremo voglia di parlarne, sarà una nostra scelta! Quindi vi pregherei di andarvene e rispettare il lutto di una famiglia che ha appena perso un figlio!-
-Signora, la morte di sua figlia è causa del legame di sangue con suo fratello?-
-Gli altri figli sono malati o sono sani?-
-Ma vi lavate la mattina le orecchie? Ho detto che non vi lascerò dichiarazioni, quindi andatevene da casa mia!-
-Sciò, avvoltoi succhia sangue! Andate via o chiamo la polizia! È violazione di proprietà privata questa! Smammate subito!-       sento urlare da una voce tra la folla che mi sembra familiare
Appena vedo chi ho davanti sbianco.
-Ko…Koga?-         dico stupita
-Il famoso avvocato Yoro? Lei è un amico della famiglia?-
-Forse è un altro fratello appena scoperto?-
-Ci dica avvocato!-
-Io sono l’avvocato della famiglia Taisho e se non ve ne andate subito vi prendo a calci nel sedere! Sparite subito o vi cito tutti!!-      urla Koga spingendoli via tutti con la forza
Arresi alle minacce di Koga i giornalisti vanno via.
-Koga ma…-        riesco solo a dire osservandolo da dietro il cancello
-Puoi anche aprirmi Kagome. Tranquilla, non ti salterò addosso come l’ultima volta. Sono venuto a chiederti perdono  e ad offrirti il mio aiuto.-        mi spiega lui calmo
Non so il perché ma mi fido a lo faccio entrare in casa.
 
-Cosa? Tu Koga? Disgraziato, che ci fai qui? Non ho dimenticato quello che volevi fare a mia figlia!-     gli sbraita contro mia mamma
-Calmati mamma. È qui per scusarsi. Ha mandato lui via i giornalisti.-
-Cosa? E perché?-       domanda mia madre
-E’ quello che vorrei sapere anche io Koga…perché sei qui e li hai mandati via presentandoti come nostro avvocato?-
-Come saprai sono diventato uno degli avvocati più richiesti e pagati di Tokyo e dintorni. In questi dieci anni sono cambiato molto Kagome. Ho sempre avuto sulla coscienza ciò che stavo per farti. Avrei sempre voluto venire a chiederti perdono, ma non sapevo come fare. In questi anni mi sono sposato e ora ho una bella famiglia, ma il ricordo di quel giorno non mi ha mai abbandonato. L’altra sera quando ho saputo cosa ti era successo non ho potuto fare a meno di pensare di chiederti perdono offrendoti il mio aiuto legale, di cui sicuramente presto necessiterete.-
-Senti…accetto le tue scuse e ti ringrazio per la disponibilità ma…perché sei convinto che avremo bisogno di un legale?-
-Perché la cosa non passerà inosservata Kagome. Ci saranno conseguenze legali sulla vostra unione, che risulta illegale in quanto è proibito sposare il proprio fratello.-
-Ma in Giappone non è illegale per i consanguinei stare insieme. Perché dovremo avere problemi?-
-Ci sono di mezzo dei bambini piccoli. In casi simili al vostro ho sentito dire che il tribunale dei minori ha tolto la custodia dei figli ai genitori, affidandoli in case famiglia.-
-Che…che cosa? No! Nessuno può toccare i miei bambini! Sono miei e di InuYasha! Saremo anche una coppia strana agli occhi di tutti ma siamo degli ottimi genitori, perché dovrebbero togliermeli?-        chiedo agitata e impaurita
Se mi togliessero anche i miei figli io…io…
-E’ proprio per questo che voglio offrirti il mio aiuto. Non ho mai perso una sola causa in dieci anni. Non sono vanitoso e non lo dico per vantarmi, ma sono bravo nel mio lavoro. Per questo sono sicuro di potervi essere utile. Ovviamente lo faccio gratis sia chiaro!-
Non riesco più a parlare. Sono rimasta scioccata, non ho mai pensato all’eventualità che potessero togliermi i miei bambini.
-Accetto il tuo aiuto Koga!-       affermo sicura dopo un po’
-Ne sono felice!-
Non permetterò a nessuno di togliermi i miei bambini. Loro sono miei ed io malgrado tutto sono una buona madre. Non me li farò togliere per delle colpe che né io né InuYasha abbiamo!
Ora l’unico problema è fare accettare ad InuYasha l’aiuto di Koga.
 
 
 
                                               *********************************
 
 
 
E’ incredibile che Kagome mi abbia costretto ad accettare l’aiuto di quel bastardo che stava per violentarla!
E’ vero che è successo dieci anni fa, ma per me potrebbero passarne anche cento…quello per me è uno stronzo! Stronzo era e stronzo resterà!
Ma devo ammettere che è vero ciò che ha detto a Kagome. Non ha mai perso una causa. Ha sempre vinto su tutti i fronti facendo accettare tutte le sue richieste ai giudici. Come faccia è un mistero.
Ma in fin dei conti si dice che gli avvocati sono così terribili che nemmeno il diavolo li vorrebbe all’inferno.
E ora come ora sono preoccupato per i miei figli. Non posso permettermi di rifiutare il suo aiuto.
Mai mi sarei immaginato che l’ex di mia moglie ci avrebbe aiutati.
Come prima cosa Koga ci ha consigliato di raccontare la nostra storia in uno dei programmi della tv giapponese più famosi, in modo da raccontare la nostra versione dei fatti e non alimentare ancora di più stupide congetture.
Come già aveva annunciato Koga il primo passo che la legge ha fatto contro di noi è stato mandarci la notifica di annullamento del nostro matrimonio.
A quella non possiamo opporci perché per legge io e Kagome non possiamo sposarci, quindi il nostro matrimonio è stato annullato, senza conseguenze legali contro di noi visto che non eravamo a conoscenza del fatto.
Pazienza. L’importante per noi due è stare insieme. Anche se ho visto Kagome davvero dispiaciuta.
Purtroppo la sua depressione non migliora. Cerco di aiutarla come posso ma la nostra vita è messa a dura prova.
Abbiamo dovuto ritirare i nostri figli dalla scuola al momento. Abbiamo assunto un insegnante privato.
Come avevamo previsto a scuola i loro compagni li prendevano in giro.
Ma come mi ha sempre insegnato mia madre prima di suonare le campane piccole suonano quelle grosse.
I bambini ripetono ciò che hanno sentito dire dai loro genitori ovviamente. Non gli si può dare una vera colpa.
Shin e Miyu mi hanno detto di essere stati chiami “figli impuri”. Fa male sentire queste cose.
Passano alcuni mesi. La nostra vita trascorre restando parecchio chiusi in casa. Ovunque andiamo la gente ci guarda e ci indica come quelli immorali, quelli impuri, dai genitori ai figli. E questo non lo sopporto!
Malgrado tutto sembra si sia creato un certo equilibrio nella nostra famiglia. I bambini sembrano aver capito a grandi linee la storia e sembrano non essere disturbati del fatto che oltre che fratelli siano anche cugini. Anzi a volte si prendono in giro giocando e chiamandosi cuginetto e cuginetta.
Purtroppo come oramai spesso succede, questa tranquillità viene interrotta da una visita che ghiaccia il sangue a me e Kagome.
Una domenica mattina suona il campanello. Dopo aver aperto mi ritrovo davanti una donna.
-Salve signora. Posso fare qualcosa per lei?-      chiedo gentilmente, ma la sua risposta mi lascia sgomento
-Figlio mio…quanto sei cresciuto!-
   
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Salve ^_^  come avrete notato per il titolo del capitolo mi sono rifatta alla canzone di Giusy Ferreri e Tiziano Ferro “L’amore e basta!”    che potete sentire  qui  se volete ^_^   mi sembra azzeccata in questo caso.
Secondo voi chi ci sarà alla porta? Ma soprattutto…cosa vorrà?
Baci baci e grazie per i vostri bellissimi commenti ^_^  vi adoro!
Faby <3 <3 <3 <3 <3 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Sorella... ***


 
 

Mi guardo la fede al dito e penso che non sono più la moglie di InuYasha.
La cosa mi è dispiaciuta molto, ma purtroppo per la legge giapponese due fratelli non possono sposarsi. Pazienza, l’importante è stare insieme. Tanto per me, lui rimarrà comunque mio marito.
Il tribunale dei minori ci ha fatto pervenire un avviso in cui si richiedeva l’allontanamento momentaneo dei nostri figli in una casa famiglia. “Per controllare il loro stato mentale” diceva la lettera.
Per fortuna l’intervento di Koga ha fatto sì che i nostri bambini rimanessero in casa con noi, con l’obbligo però di ricevere visite dagli assistenti sociali.
Fino ad ora abbiamo già ricevuto cinque loro visite e i responsi sono sempre stati positivi. I bambini stanno bene e non hanno subito alcun trauma.
Malgrado tutto, possiamo ritenerci soddisfatti. La mia depressione è in una fase di stallo al momento. La perdita di Himeko è ancora troppo dolorosa da gestire. Lo so che non dovrei, però mi sento in colpa.
A volte penso che se mi fossi accorta in tempo che qualcosa non andava, forse la mia piccola sarebbe viva adesso. Tutti mi dicono che sbaglio a pensarla così e che è solo uno dei tanti sintomi della depressione, ovvero i sensi di colpa.
Spesso mi ritrovo a pensare quanto strana sia la mia vita. Comunque, stranamente sembriamo adeguarci tutti a questa novità. Le nostre famiglie non prendono più l’argomento.
Si è instaurato un momento di tranquillità.
Quando poi, però, mio marito è venuto a chiamarmi in camera per dirmi che c’era una donna che si spacciava per nostra madre, quasi non mi veniva un colpo.
Sono scesa di corsa raggiungendola nel salone, dove l’ho trovata seduta, con accanto una bambina molto graziosa coi capelli neri a caschetto, avrà avuto all’incirca dieci anni. Somiglia molto alla mia Miyu.
-Bambina mia! Oh quanto sei bella! Vederti in tv è una cosa…ma di persona sei splendida! Come sono fiera di voi due!-       sento dire dalla donna appena mi vede
 
-Si può sapere chi è lei?-      chiedo molto freddamente dopo essermi accomodata sul divano difronte a loro
-Kagome, lo so che sarà difficile credermi, ma io sono vostra madre!-        dice lei iniziando a piangere
La bambina accanto a lei la guarda in modo strano…come terrorizzata.
Io e InuYasha ci guardiamo quasi nauseati dalla sua scena patetica. Crede di commuoverci?
Se lei fosse davvero chi dice di essere ha ben poco da piangere e fare la vittima.
-E secondo lei come facciamo a sapere che non mente, fingendosi la nostra madre biologica?-        chiede InuYasha perplesso
-Ve lo posso dimostrare. Ho una foto di voi due insieme appena nati. Eccola!-        ci dice mostrandocela
Sono due neonati molto simili, non ancora vestiti. Hanno qualche ciuffo di capelli neri. Ma quello che attira la nostra attenzione è un particolare.
-Ovviamente la foto dimostra che siete voi, perché uno dei due ha una voglia che solo chi vi ha visto nudi può conoscere. Tu InuYasha, hai una piccola voglia all’attaccatura dell’inguine. Non è così?-         domanda lei quasi vittoriosa
Lui ha davvero quella voglia e siamo in pochissimi a conoscerla.  Oltretutto la foto sembra autentica.
Quindi dice la verità?
-Sì è vero ho quella voglia. Ma se lei fosse davvero nostra madre, ci spiega perché si è fatta viva dopo quasi trent’anni?-        domanda InuYasha cambiando espressione. Adesso sembra furioso
-Io…non sapevo come trovarvi. È stato dopo aver sentito la vostra storia in tv che vi ho riconosciuto come miei figli. Perdonatemi figli miei! Ma ho dovuto abbandonarvi! Io ero troppo giovane ed ero sola e non potevo mantenere due bambini.-
-Poteva almeno abbandonarci difronte un ospedale o un tempio. O in un posto più visitato, invece che in un parco deserto, in mezzo ai cespugli!-        rispondo con tono alterato
È tutta colpa sua se io e mio fratello siamo stati divisi, ritrovandoci così a questo punto! Se InuYasha non si fosse ammalato non saremmo mai stati separati!
-Non ero molto lucida in quel momento. Cercate di capirmi. Non avevo altra scelta. Con me sareste morti.-
-E…il padre dei bambini?-       chiede mio marito
-Appena saputo che ero incinta è scomparso.-
-Posso sapere chi è questa bambina sedutale accanto?-      chiedo curiosa
E’ da quando l’ho vista che avrei voluto chiederglielo. Il suo sguardo mi ha colpito fin da subito. E’ triste e vuoto allo stesso tempo.
-Si chiama Kanna. E’ la mia figlia più piccola. Vostra sorella minore.-       
-Allora ha avuto altri figli dopo di noi?-      chiede InuYasha
-Sì…oltre Kanna ne ho altri due…Naraku di venticinque anni e Kagura di venti. Kanna invece ha nove anni.-      ci spiega lei
-Quindi tre anni dopo averci abbandonato, lei ha avuto un altro figlio? E lui però lo ha tenuto!-        suppone InuYasha alquanto infastidito dalla notizia
-Veramente, è cresciuto in una casa famiglia, insieme a Kagura. E’ stato con me fino ai cinque anni. Purtroppo me li hanno tolti da piccoli. Adesso che sono grandi hanno la loro vita. Non li vedo molto. Mi è rimasta la mia piccola Kanna!-      dice accarezzando la testa della figlia, che però ha una strana reazione
Appena la madre avvicina la mano alla sua testa, la bambina chiude istintivamente gli occhi, come se temesse qualcosa. Ha avuto paura della sua carezza?
No! Ha avuto paura che la picchiasse! Sì ne sono sicura. Il mio istinto di madre non mente!
Anche Miyu ha reagito così una volta, dopo che le ho dato uno schiaffo.
Aveva quattro anni e aveva dato un colpo di palla al fratellino. Io per punirla le ho dato uno schiaffo sulla mano e lei è scoppiata in lacrime. Mi sono sentita un mostro per averla fatta piangere, così mi avvicinai a lei per consolarla allungando una mano sulla sua testa. Lei però chiuse gli occhi impaurita. Mi stupì molto, e quando le chiesi del perché aveva avuto paura di quel gesto lei mi rispose “avevo paura volessi darmene un altro”. Da allora non sfiorai più i miei figli. Certo, li punisco quando fanno i capricci, ma non li picchio mai nemmeno per scherzo.
 
-E per quale motivo le hanno tolto gli altri due figli?-     chiede mio marito interrompendo il filo dei miei pensieri
-Per il tribunale dei minori non avevo abbastanza soldi per mantenerli, così me li levarono. E ora temo la cosa possa ripetersi con Kanna. Non ho un lavoro e credo mi tolgano la custodia di vostra sorella.-
Non le credo. Sento che c’è altro. Così per istinto decido di fare una cosa…
-Kanna, che ne dici di venire con me in cucina? Avrai sete. Vieni, ti offro un succo di frutta!-       le dico sorridendole
Lei mi guarda un secondo. Fino ad ora ha sempre tenuto la testa bassa. Ma subito dopo la voce della madre le fa riabbassare il capo.
-Oh grazie, ma ha bevuto un succo prima di venire. E poi è una bambina timida come puoi vedere…-      interviene lei per bloccarmi, ma io non ci casco mia cara!
-Sono sicura che la timidezza le passerà in fretta con sua sorella, non crede?-       ribatto io furbamente per zittirla, cosa che funziona
InuYasha mi guarda come se fossi impazzita. Ma credo lui non abbia i miei stessi sospetti.
Avvicinandomi a Kanna la prendo per una mano e la porto in cucina chiudendomi poi la porta a chiave alle spalle.
Lei sembra spaventata e intimorita.
-Kanna, piacere io sono Kagome, e se ciò che dice la tua mamma è vero…noi due siamo  sorelle.-       le dico osservando la sua reazione, ma è talmente apatica da non mostrarne nessuna
-Senti Kanna, posso chiederti una cosa?-       le chiedo in tono materno sperando che si sciolga un po’
Lei finalmente alza la testa e mi guarda accennando un leggero “Sì”.
-Kanna…tu…hai paura della tua mamma?-
A queste parole la bambina sgrana gli occhi fissandomi impaurita. Ho fatto centro!
-Puoi dirmelo sai? Non glielo racconterò!-
-Se parlo…lei si arrabbia…-       sussurra appena
-Ma lei non lo saprà mai. Se non glielo diciamo lei non si arrabbierà!-     insisto io
-Davvero?-
-Certo che sì! E’ una promessa!-
Lei fa un leggero cenno di assenso con la testa, il che mi spinge a farle la domanda che mi ronza in testa da un po’.
-Kanna, la tua mamma ti picchia, non è così?-
-Sì.-       
Lo sapevo maledizione!
-E anche i tuoi fratelli vero? Per questo il tribunale glieli ha tolti?-
-Sì.  Adesso loro sono grandi e non vogliono più vedere la mamma.-       mi confessa triste
-Ma i tuoi fratelli non hanno mai provato a portarti via con loro? Sono grandi, lo possono fare.-
-Non mi vogliono. Dicono che non hanno soldi per mantenermi.-
Oh Kami. Mi si stringe il cuore a sentire queste cose. Mi sento male se penso che questa bambina, che poi potrebbe essere mia sorella, vive in questo stato.
-Piccola, dimmi una cosa, se uno dei tuoi fratelli ti prendesse con sé, tu lasceresti la tua mamma?-
-Certo! Io la odio. Non vorrei averla come madre! Se solo Naraku o Kagura mi prendessero con loro io sarei felice. Non do disturbo. Gliel’ho detto tante volte. Mi basta un pezzetto di pane e un tappeto per dormire. E' così che vivo con lei, soprattutto quando la vengono a trovare gli uomini. Ma loro non mi vogliono.-          sostiene piangendo disperata
Se prima stavo male per lei, adesso mi sento morire! Che razza di donna è quella tizia? E poi quali uomini vengono a trovarla??
-Kanna non piangere. Vedrai che tutto si risolverà.-      le dico abbracciandola
-E come? Sono sola!-
-Non sei sola. Adesso ci sono io. Anzi ci siamo io ed InuYasha, i tuoi fratelli.-
-E come mi aiuterete?-
-Ti porteremo via da lei! Te lo prometto!-
 
Lo so che sto per intraprendere una strada difficile e tortuosa. Ma non posso lasciare questa bambina in queste condizioni.
Quando mi ha fatto vedere i segni e i lividi che ha addosso, quasi  mi mettevo a piangere.
Mi ha anche raccontato che la madre riceve spesso visite a casa di uomini diversi ogni volta, e che quando ciò accade lei viene chiusa nel ripostiglio a dormire per terra e costretta a non uscire fino al mattino, fino a quando l’uomo di turno non va via.
Purtroppo siamo dovute ritornare in sala da InuYasha. Lo avevo lasciato solo troppo a lungo.
Kanna ha ripreso il suo posto accanto alla madre. Le ho promesso che l’avrei aiutata, ma lei non deve rivelare niente né alla madre né a quegli stolti di fratelli che ha.
Spero solo di riuscire in quest’assurda impresa, e che InuYasha sia d’accordo.
 
 
 


                                                               *******************************


 
 
 
Non ho capito il perché Kagome mi abbia lasciato solo con questa donna portando la bambina in cucina.
Ha avuto un comportamento strano con lei. Cosa le è saltato in mente?
Dopo un tempo che per me è sembrato interminabile lei e la bambina ritornano.
Non mi piace il viso di mia moglie. Nasconde qualcosa. La conosco troppo bene!
-Signora venendo al sodo…cosa vuole da noi?-        domando stanco delle sue inutili chiacchiere sulla sua storia
-Voglio solo avere un rapporto con i miei figli ritrovati. E magari un aiuto per vostra sorella. Se non ho soldi me la toglieranno come vi ho detto.-
-Ovvero… lei sarebbe venuta fin qui per chiederci soldi? Ma sta scherzando vero?-        le urlo alzandomi di scatto
Non solo si presenta dopo trent’anni ma vuole pure i soldi da noi??
-Li avrà! L’aiuteremo noi signora, stia tranquilla!-       risponde Kagome spiazzandomi totalmente
-Davvero figlia mia? Ti ringrazio! Non sai quanto conti questo per me!-
Dopo che Kagome le ha fatto lasciare il suo nome, cognome e indirizzo, per spedirle dei soldi, è andata via.
Io sono rimasto senza parole. Ma che diamine è preso a mia moglie? E’ impazzita davvero?
 
-Kagome, mi spieghi che accidenti ti è preso? Ma sei diventata totalmente pazza?-       le sbraito  contro inferocito appena rimasti da soli
-InuYasha, non urlare, ci sento benissimo. Comunque  no. Non sono impazzita. C’è un motivo per cui mi sono comportata così con quella donnaccia, e non la chiamo in altri modi perché di sopra ci sono i bambini.-
-Non capisco, allora perché hai acconsentito a darle dei soldi per lei e la figlia?-
-La “figlia” come la chiami tu, potrebbe essere nostra sorella. Ma a parte questo, il vero motivo che mi ha spinto a questo è un altro. Voglio sapere tutto di loro. Quella donna è una vera sgualdrina InuYasha. Tratta malissimo quella bambina. È spaventata a morte. Mi ha fatto una pena incredibile.-
-Non capisco a te cosa possa importare Kagome. Non è affar nostro. Abbiamo già abbastanza problemi per occuparci di quelli degli altri.-
-InuYasha… spero tu non stia dicendo sul serio! Il corpo di Kanna era pieno di lividi ovunque. Oltretutto la bambina mi ha detto che sua madre riceve visite di uomini diversi ogni sera, e che la rinchiude in un ripostiglio a dormire per terra! Come pensi che possa ignorare queste cose? Sono una madre, e il cuore mi si spezza se immagino i miei figli in quelle condizioni! Ma la cosa che mi preoccupa di più è che un giorno uno degli uomini che quella maledetta si porta in casa…possa mettere le mani addosso alla bambina. Non posso certo stare con le mani in mano ti pare?-      mi spiega lei arrabbiandosi e lasciandomi sconvolto
-Io… non immaginavo certo questo. Mi spiace per lei. Ma, mi spieghi che possiamo fare noi? E poi non ha due fratelli più grandi? Loro non possono aiutarla?-       le chiedo iniziando a preoccuparmi anche io per quella bambina
Certo non immaginavo che una madre, se tale si può chiamare, arrivasse a tanto.
-Non la vogliono tra i piedi a quanto ho capito. Kanna gli ha chiesto di portarla con loro ma non l’hanno voluta.-
-Ma bravi. Lasciano la sorella nelle mani di una puttana. Sono suoi degni figli allora!-        non mi resta che constatare
-Questo non saprei. Anche loro avranno sofferto molto a causa di quella donna. Il tribunale glieli ha tolti perché lei li picchiava. Sono cresciuti entrambi in una casa famiglia fino alla maggiore età.-
-A maggior ragione allora non dovrebbero lasciare la sorella da sola! Se conoscono la sofferenza non dovrebbero lasciare quella bambina in quello stato!-
-Mi aiuterai InuYasha?-       mi domanda lei
-Aiutare in cosa?-
-A toglierle la bambina e ad ottenerne l’affido!-      
-Riconfermo…tu sei pazza moglie mia! Non ti rendi conto di quello che dici!-
-InuYasha!-     
-No Kagome! Niente InuYasha! Ti ricordo che la nostra situazione è già difficile di suo! Siamo sotto gli occhi dell’intera nazione. Il tribunale ci manda spesso visite di assistenti sociali per verificare lo stato mentale sia nostro che dei nostri figli. E ringraziando la bravura di Koga siamo arrivati solo a questo. O chissà da quanto già ce li avrebbero tolti. Non possiamo metterci in mezzo ad altri problemi, lo capisci?-
-Io voglio comunque parlarne con Koga. Non posso lasciare che quella bambina resti con quella donna. Noi siamo stati fortunati nella nostra sfortuna, lei invece no!-        insiste lei ignorando quasi ciò che ho detto
Maledizione! Ci voleva pure questa adesso! Non le basta la vita complicata che già abbiamo?
 
Come già mi aveva preannunciato, il giorno dopo ha chiamato Koga e lo ha fatto venire da noi per spiegargli la situazione.
-Ha avuto il coraggio di chiedervi pure dei soldi?-
-Esatto. Koga ti prego…dimmi che puoi aiutarci!-       chiede Kagome piena di speranza e fiducia
-Non so Kagome. Quello che mi chiedi sarebbe facilmente risolvibile se voi due non vi trovaste in questa situazione tanto delicata. Il tribunale dei minori affiderebbe subito ad uno dei fratelli la custodia della bambina. Ma nel vostro caso non so se ve la consegnerebbero senza troppe remore.-       le risponde Koga pensieroso
Il viso di Kagome diventa una maschera di tristezza. Odio vederla così!
-Oh andiamo Koga…non sei certo conosciuto come “l’avvoltoio arraffa tutto” per nulla no? Tutti i tuoi colleghi ti temono più della peste quando sanno che sarai la loro controparte, perché dove passi tu lasci il vuoto. I giudici ti accordano sempre ogni richiesta.-       intervengo io, che ben conosco il suo ambiente
-InuYasha…-         sussurra Kagome, sicuramente stupita dalle mie parole
E’ vero avrei preferito non mettermi in mezzo a questa storia, ma se mia moglie ha deciso così io l’appoggerò. Oltretutto non la vedevo così decisa e attiva da mesi. Forse le farà bene distrarsi occupandosi di Kanna.
 -Eh va bene ci proverò. Ma non aspettatevi miracoli!-        risponde lui fingendosi rassegnato
-Ti ringrazio infinitamente Koga!-       dice Kagome felice
-Andiamo Koga….non fare il finto modesto! Sappiamo entrambi che fremi dalla voglia di buttarti in questa battaglia legale. Soprattutto perché vincendola saresti il primo avvocato della storia ad aver aiutato una coppia di fratelli amanti ad adottare una sorella come figlia.-       
-E’ vero InuYasha, non posso darti torto! Se vincessi questa causa diventerei parecchio famoso. Ma per la prima volta in vita mia temo di poterla perdere. Come già dicevo prima sarà difficile portare i giudici dalla vostra parte.-
-E se dovessimo perdere? Cosa succederà?-       chiede Kagome
-La bambina sarà comunque tolta alla madre dopo che scatterà la denuncia nei suoi confronti. Verrà messa in un istituto per tutto il tempo del processo. Se vinceremo la causa verrà affidata a voi. Se invece la perderemo la bambina rimarrà chiusa in istituto e resa successivamente adottabile a terzi.-
-Dobbiamo vincere noi invece Koga! Kanna non può subire anche questo! Merita anche lei un po’ di serenità e l’istituto non potrà di certo dargliela.-
-Lo so Kagome. Ma sempre meglio che rimanere nelle grinfie di quella donna. Come prima cosa adesso dobbiamo accertarci che quella bambina sia vostra sorella, perché in caso contrario non avremmo nessuna speranza.-
-Ovvero ci vuole il test del DNA.-        lo precedo io
-Esatto. Con quello potrò impostare meglio l’arringa accusatoria. Ma ci vorrà un tampone di saliva per farglielo.-        risponde lui
-A questo ci ho già pensato io!-        replica Kagome sorridente
-Che hai combinato?-      le chiedo curioso
-Come prima cosa ho il bicchiere dove ha bevuto. Poi le ho tirato una decina di capelli, col bulbo ovviamente, e in caso di necessità le ho chiesto se era disposta a darci un piccolissimo campioncino di sangue di nascosto alla madre.-         risponde soddisfatta
-Tesoro, tu guardi troppo CSI!-       affermo sconvolto
Ha già pensato a tutto caspita!
-Veramente l’ho imparato dal telefilm DEXTER caro. Lo preferisco.-
-Ma CSI spiega più cose! Come hai fatto a non impararli lì?-
-Preferisco l’altro telefilm. Non seguo molto CSI…-
-Scusatemi ma…sarebbe meglio che in futuro teneste per voi queste preferenze sui telefilm americani in cui squartano cadaveri. Credo che la gente potrebbe preoccuparsi ascoltandovi…-        ci dice Koga interrompendoci
-Scusa hai ragione. Comunque come dici di procedere?-      chiede Kagome
-Faremo avere i capelli ad un laboratorio di mia fiducia. Dopo aver avuto il risultato faremo partire la denuncia verso quella donna.-
-Speriamo che vada tutto bene!-      
-Lo spero anche io Kagome!-
 
 
 


                                                               **********************************
 


 
 
I nostri genitori, appena saputa la notizia che la nostra vera madre si era fatta viva, si sono quasi sentiti male. Izayoi è scoppiata in lacrime temendo che suo figlio si scordasse di lei. Quanto si sbaglia!
Dopo averli tranquillizzati e aver raccontato loro tutta la storia ci hanno subito appoggiati.
Stranamente anche mia madre. Forse per un senso di rivalità contro la mia madre biologica credo.
Comunque sia tutta la nostra famiglia e i nostri amici ci sono rimasti vicino per sostenerci.
Dopo un paio di settimane è arrivato il risultato del test del DNA fatto sui capelli di Kanna. Risulta essere nostra sorella al 97,51 %. E’ fatta!
Come ci aveva detto Koga la prima mossa è stata denunciare la nostra madre naturale, sia per i maltrattamenti su Kanna sia per il nostro abbandono.
Lei non si aspettava certo una cosa del genere. La polizia e gli assistenti sociali sono entrati in casa sua trovando un uomo nudo nel suo letto e la bambina chiusa nel ripostiglio, come mi aveva confessato.
Quella donna è spregevole! Mi fa schifo il solo pensiero che mi abbia partorito e che nelle mia vene ci sia una parte del suo sangue!
Quasi sicuramente non saprà nemmeno chi sia nostro padre.
Si è fatta scopare da tutti quelli che capitava. E non lo faceva nemmeno per soldi. Solo per divertirsi.  E’ un bene che ci abbia abbandonati! Meglio perderla che trovarla una puttana del genere!
Mi chiedo se ci siano altri nostri fratelli in giro. A questo punto mi aspetterei perfino che ne avesse ucciso qualcuno.
Sono davvero nauseata. Mi sono sempre chiesta come fosse la mia vera madre.
Ma mai nelle mie fantasie sono arrivata a tanto! E mai avrei pensato che una madre potesse fare certe cose ai suoi figli.
Adesso Kanna si trova in istituto. La vado a trovare una volta a settimana. Così mi hanno concesso gli assistenti sociali.
Koga sta facendo il possibile e anche l’impossibile per farci ottenere l’affidamento di nostra sorella, ma come aveva previsto non sarà facile.
I pregiudizi nei nostri confronti sono ancora troppo radicati nella mentalità della gente. Se già ci ritenevano ambigui prima adesso lo siamo ancora di più ai loro occhi.
Ma io non mi arrendo! Io e mio marito siamo degli ottimi genitori. Lo abbiamo dimostrato ampiamente.
I nostri figli sono sani mentalmente e fisicamente. Lo hanno stabilito anche le perizie fatte dai medici.
Non siamo quella famiglia che credono noi siamo. Una famiglia immorale e spregiudicata.
Siamo una famiglia che vive di solo e semplice amore.
Ma ovviamente i più idioti hanno vociferato che il nostro comportamento malsano sia stato ereditato dalla nostra madre biologica. Razza di imbecilli!
Siamo giunti a tanto per colpa sua. Non certo per nostra scelta!
 
Oggi c’è la prima udienza. È la prima volta che rivedo quella donna dopo quel che è successo.
Appena ci incontriamo nei corridoi del tribunale la vedo guardarmi disgustata.
-Mi fate schifo! Avrei dovuto soffocarvi appena nati invece di abbandonarvi! Sapevo nel mio cuore che eravate malsani già da piccoli! Non vi è bastato rovinare la sacralità di un rapporto fraterno con del lurido sesso, generando figli impuri come voi. Adesso volete fare lo stesso con mia figlia! Non ve lo permetterò!-         ci urla difronte ai nostri avvocati e ad altre persone presenti
-Bene confessi pure di volere uccidere i tuoi figli adesso? Allora ne avrai soffocati altri immagino! Con tutti gli uomini che ti sei fatta… chissà quanti ne hai partoriti!-         la provoco io cercando di non tirarmela per i capelli per aver chiamato impuri i miei figli. Ma siamo in un tribunale e questo non gioverebbe a mio favore
-Maledetta bastarda! Voi due brucerete all’inferno insieme ai vostri figli! Segno dei vostri più grandi peccati!-      inizia ad urlare attirando l’attenzione di tutti ormai
-Chissà… ma se anche fosse noi non saremo i soli! Tu ci farai compagnia per aver abbandonato due neonati e  aver picchiato e maltrattato tre dei tuoi figli!-       le risponde InuYasha
-Esseri immondi!- 
-Mai quanto te sottospecie di sgualdrina!-      replico io stanca dei suoi insulti
-Avvocato Yoro tenga a freno la lingua dei suoi clienti!-        interviene l’avvocato della stronza
-E lei avvocato Matsumoto tenga lontano la sua cliente dai miei! Non accettiamo provocazioni da gente che abbandona i figli come spazzatura! Andiamo signori Taisho! E’ ora di prendere posto in aula.-       risponde serio e tagliente Koga
Seduti ai nostri posti vicino al nostro avvocato, aspettiamo tutti l’entrata in aula del giudice. Quando finalmente entra, l’esclamazione sommessa di Koga appena lo vede mi preoccupa.
-Merda!-
-Che succede Koga?-      chiedo preoccupata
-Sarà ancora più difficile di quello che pensavo! C’ è capitato il giudice peggiore che potesse esserci per questa causa!-
-Ovvero?-       domanda InuYasha
-Il giudice Ikeda è un fedele della religione cristiana! Se con i giudici buddhisti e shintoisti ce la siamo cavati, con lui sarà più ostica la sfida! La legge cristiana condanna gli incesti e non li ammette. Anzi li condanna. Ovviamente dovrà attenersi alle nostre leggi ma è ovvio che ogni giudice decide da sé. Sarà dura ragazzi!-        ci avvisa lui
 
Adesso comincio ad essere davvero preoccupata! Spero che tutta questa storia non mi si ritorca contro.
Ma non sarei riuscita a vivere in pace con me stessa se non avessi cercato di aiutare mia sorella.
Papà, ancora una volta chiedo il tuo aiuto. Infondimi il coraggio che hai sempre saputo darmi.
 
 
 
 






 
 
 
 
E la fine anche di quasta storia si avvicina ^____^ il prossimo credo sarà l’ultimo capitolo…
Per la madre sgualdrina mi sono ispirata ad una donna che faceva realmente queste cose.
Teneva i figli chiusi nel ripostiglio per stare tranquilla coi suoi “amanti”.
Ma non crediate che questo sia il massimo della cattiveria “materna” anzi ci sono andata leggera, purtroppo c’è di peggio nelle cronache.
Avrei preferito mettere un’altra storia sulla madre, ma non volevo scioccarvi ^_^  credo di aver già fatto troppo ^___^
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3
 
p.s.    Non perdetevi ( se volete ovviamente ^_^ ) la nuova ff che sto preparando, richiesta da voi dalla one-shot  Vivo per Lei ^_^    presto vi farò conoscere il nuovo titolo ^_^ ciao <3 <3 <3 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Amore impuro ***


 
 

-Ruri che leggi?-
-Un libro uscito un mesetto fa. In breve tempo ha raggiunto le vette delle classifiche dei libri più venduti in Giappone, e secondo me presto lo sarà nel resto del mondo!-
-Davvero? E di che parla?-
-Parla di una storia vera. Di due fratelli gemelli divisi alla nascita. Un giorno si rincontrano senza sapere di essere fratello e sorella. I due si innamorano e si sposano. Poi dopo alcuni anni vengono a sapere di essere gemelli, e da lì comincia la loro vita travagliata.-
-Sembra interessante! Qual’ è il titolo?-
-“Amore impuro”, scritto da Miyu Taisho. E pensa un po’, altri non è che la figlia dei gemelli in questione!-
-Wow davvero? Ha scritto una storia sui suoi genitori?-
-Già…che oltre ad essere suoi genitori sono anche suoi zii.-
-Quindi è un’autobiografia?-
-Sì e no. Parla poco di se stessa. Racconta più che altro la storia dei genitori. Solo alla fine interviene lei raccontando il suo punto di vista fino al giorno in cui decide di pubblicare il suo libro.-
-E tu a che punto sei?-
-Al penultimo capitolo, poi la narratrice diventerà lei e non più i suoi genitori. Ora fammi finire il libro perché sono curiosa di vedere come finisce!-
-Ok scusa sorellina! Io vado allora ci si vede stasera Hari!-
-Sì sì va bene ciao Ruri! Finalmente posso leggere in santa pace! Dov’ero?-
 
 


 
 
 
Le ore passavano...e io mi sentivo il cuore in subbuglio  ad ogni domanda del giudice.
Sembrava un interrogatorio ad un assassino o ad un terrorista.
Quando venne il mio turno, sentì tremare le gambe. Ma dovevo farmi coraggio per mia sorella.
-Allora, signora Higurashi…-       odio essere chiamata di nuovo col mio nome da nubile accidenti!
Ma da quando hanno annullato il matrimonio ho ripreso il mio vecchio cognome.
-Perché vuole avere l’affidamento di Kanna Momozo?-       termina il giudice
-Signor giudice, è mia sorella come prima cosa. Ma se anche non lo fosse ritengo che quella bambina abbia bisogno di una famiglia normale, che è ciò che le è sempre venuto a mancare nella mani della signora Momozo. Io e mio marito…-
-Il signor Taisho non è suo marito signora Higurashi, bensì suo fratello! E la vostra non può certo essere definita una “famiglia normale”!-      mi interrompe lui con tono severo, di rimprovero e di accusa
Ecco che comincia il lavoro più duro… far accettare la storia tra me e InuYasha.
-E’ vero signor giudice, InuYasha Taisho è mio fratello, agli occhi dello stato e del giudizio morale di molti. Non posso darvi torto. Sembra strano, sconveniente, immorale, impuro, blasfemo, e altri epiteti che preferisco non ricordare in quest’aula. Ma ai miei occhi, lui è solo l’uomo con cui ho deciso di passare la vita. Il padre dei miei figli. Mio marito. Per la legge non lo saremo mai più, ma nel nostro cuore lo siamo e lo saremo per sempre. Quello che ci è accaduto non lo auguro a nessuno credetemi. Ma ormai è successo. E tutto solo per colpa di quella donna seduta lì nel banco degli imputati, che ha deciso di buttare via i suoi figli. Io e mio “fratello” siamo stati divisi, ma ci siamo ritrovati in circostanze non fraterne. Ci siamo innamorati. L’amore è il sentimento più nobile e puro che io conosca. Una cosa che tutti, chi più chi meno, abbiamo provato verso un uomo o una donna. Noi non immaginavamo minimamente il nostro legame. Abbiamo vissuto per dieci anni come marito e moglie, esattamente come ogni coppia di coniugi di questo mondo. Agli occhi di tutti eravamo la coppia più invidiata nel mondo del gossip. Come voi tutti saprete, le riviste erano piene delle nostre foto come la migliore famiglia felice. Scoprire che in realtà siamo gemelli è stato un duro colpo per noi. Ammetto che ho pensato anche di lasciare mio marito. Per un periodo sono andata via da casa, ma il dolore di stare separata dall’uomo che amo è stato più forte del sapere chi è realmente. Veniamo giudicati perché ci amiamo, ma noi che colpe abbiamo? Non si può scegliere chi amare e chi no! L’amore, quello vero, non può essere cancellato con un colpo di spugna. I nostri figli vengono denigrati per essere nostri figli. Ma perché? Che male hanno commesso? Che male abbiamo fatto io e mio fratello? Ci siamo amati e sono nati loro, la gioia della nostra vita. Mi ritengo fortunata di vivere in questo paese, perché so bene che in altri stati saremmo già stati messi in carcere. Però mi chiedo, perché dobbiamo essere disprezzati solo perché ci amiamo? Se fossimo stati consapevoli fin dall’inizio allora sì…sarebbe stata una cosa davvero immorale. Ma non è questo il nostro caso. Noi non ci sentiamo fratelli e mai ci sentiremo tali. A mio avviso abbiamo una famiglia stupenda. Dei figli sani, grazie ai Kami o a qualunque Dio si creda. Siamo tutti felici e stabili malgrado tutto. Quindi, perché impedirci di accogliere nella nostra casa una bambina che ha bisogno di amore? La nostra famiglia è piena d’amore! I nostri genitori ci amano alla follia eppure non siamo i loro figli. Il sangue non è tutto nella vita! I legami d’amore si creano col cuore non coi legami di sangue sia che ci siano o meno. Kanna sarebbe felice nella nostra casa, di questo ne sono sicura. Impedirci di accoglierla solo per i giudizi morali mi sembra una cosa ingiusta.-
-Voi volete portarmi via mia figlia per farle del male! Magari tuo fratello vuole portarsela a letto come te vero? Tanto una sorella vale l’altra! Siete degli esseri schifosi! Altro che amore! Sareste dovuti morire quel giorno invece di sopravvivere! Ho creato due mostri! Signor giudice la prego li sbatta in carcere! Sono un’offesa all’onore di ogni madre! Mi ridia mia figlia!-       urla la donnaccia alzandosi
-Signora Momozo si sieda, ma che fa?-      la chiama il suo avvocato
-Signora Momozo…la vera offesa all’onore di ogni madre a me risulta essere lei! Ha abbandonato i suoi figli, ha maltrattato gli altri tre, di due di essi ha già perso la patria potestà anni fa. Adesso dice che avrebbe preferito i suoi figli morti. Lei non è una madre! Non sa nemmeno che significhi esserlo! Non si permetta mai più di interrompere il dibattimento o la sbatto subito in carcere è chiaro?-            l’ammonisce il giudice
-Ma signor giudice…quei mostri vogliono mia figlia! Non può nemmeno pensare di dargliela in affidamento!-       ribatte lei urlando ancora più forte
-Qui quello che dice cosa fare sono solo io e non lei! Lei non è nessuno per permettersi di dirmi cosa posso o non posso fare! Io l’avevo avvisata di tacere…voi portatela in una cella e tenetecela fino alla fine dell’udienza!-      ordina furioso a due guardi lì vicino
Non so perché, ma sentire dire a quella donna che siamo mostri mi fa male. È pur sempre nostra madre. Ma noi non contiamo nulla per lei. Assolutamente nulla!
Una lacrima riesce a scendere giù da un mio occhio ma prontamente l’asciugo con un dito. Non posso piangere per lei! Non si merita nemmeno una mia lacrima!
InuYasha mi sta fissando…deve aver notato la mia espressione dispiaciuta.
-Signora Higurashi, può tornare al suo posto.-        mi dice il giudice guardandomi in modo strano
-Gra…grazie signor giudice.-        rispondo avviandomi verso il mio posto accanto ad InuYasha.
Appena mi siedo lui mi guarda un po’ infastidito, però mi da un bacio sulla fronte. Forse capisce che da madre mi sono sentita morire per le parole pronunciate da quella donna. Per questo ha cercato di darmi conforto.
 
Dopo un po’ scopro che sono stati chiamati a testimoniare anche gli altri due figli di quella maledetta.
Anche loro sono nostri fratelli.
Li vedo entrare e rimango davvero stupita dalla loro bellezza, soprattutto Kagura…è bellissima!
Certo che una cosa buona su quella donna la si può dire…ha generato dei figli tutti belli! Anche io e InuYasha modestamente non siamo male.
Il giudice interroga anche loro, prima Naraku, il più grande, ma non dice molto se non che ricorda solo le botte da parte di sua madre. Poi è il turno di Kagura…
-Signorina Momozo, cosa ricorda di quando era in casa con sua madre?-
-Non molto. Avevo appena un anno quando fui portata in istituto. Però posso dirvi, che in quei posti si vive male! Non perché i bambini venissero maltrattati, ma perché manca l’amore di una famiglia. Io sono cresciuta senza amore e quindi non sono nemmeno in grado di amare ad essere sincera. Per questo non voglio prendere la custodia di mia sorella Kanna. Io non sarei in grado di darle nulla. Ammetto che un po’ la invidio. Avrei voluto anche io la possibilità di essere contesa da una coppia come loro. Invece sono stata chiusa in quel posto per ben diciassette anni. Io che l’amore non so cosa sia, non posso che provare ammirazione per quei due, che lottano contro tutti per la loro felicità. Io non avrei nulla in contrario che mia sorella venisse affidata a loro…ai miei fratelli.-         spiega lei rimanendo fredda e impassibile
Ha detto delle parole bellissime ma non mostra emozioni…povera ragazza. Che vita orribile deve aver avuto.
Che madre terribile!
Per colpa sua, i suoi cinque figli hanno conosciuto una sofferenza incredibile. Chi in un modo chi in un altro.
Ma rimango della mia idea iniziale…io ed InuYasha siamo stati i più fortunati.
Questo pensiero mi fa piangere come una stupida…maledizione ho trentanni ma non sono nemmeno capace di sapermi trattenere.
-Kagome finiscila! Ti stanno guardando tutti!-        mi dice InuYasha sottovoce
E’ vero ma non ci riesco! Anzi singhiozzo ancora di più.
-Signora Higurashi, se preferisce può andare fuori a rinfrescarsi il viso. Torni quando sarà più calma e senza singhiozzare.-         mi richiama il giudice
Accidenti che brutta figura! Adesso sì che posso scordarmi la custodia di Kanna! Maledizione a me!
-Mi perdoni signor giudice…non era mia intenzione disturbare.-        dico calmandomi e abbassando la testa
Sento tantissimi occhi puntati addosso…che brutta sensazione..
 
Dopo un po’ il giudice si ritira per la delibera della sentenza.
-InuYasha cosa pensi che deciderà?-
-Non lo so Kagome…non lo so proprio.-
 
 
 
 
 
                                               *************************************
 
 
 
 
 
Tutto quello che ha detto Kagome mi ha colpito profondamente. Non ne ha mai parlato così apertamente con me. Di solito sono sempre io quello che si esprime di più tra i due.
Sapere che anche Kagome la pensa come me mi rende molto felice.
Ciò che mi ha rattristato è stato conoscere la vita dei miei fratelli.
Io non provo assolutamente nulla per loro. Non li conosco. Però se penso che al loro posto avremo potuto esserci io e Kagome mi sento male.
Noi malgrado la nostra attuale sofferenza stiamo affrontando il tutto con l’appoggio di tante persone a noi care, ma loro due, anzi loro tre, sono sempre stati da soli.
Ha ragione Kagome quando dice…menomale che ci ha abbandonati, almeno ci siamo salvati!
E’ vero! Accidenti a quella donna squallida! Ha segnato per sempre la vita dei suoi figli.
Spero di riuscire ad avere Kanna con noi per darle un futuro migliore rispetto quello dei suoi fratelli.
Dev’essere terribile crescere in istituto. Io ci sono stato per quattro anni, ma loro fino alla maggiore età, per poi ritrovarsi soli al mondo a dover badare a loro stessi.
All’inizio li ho giudicati male…ma ora capisco di aver sbagliato. La loro vita dev’essere stata piena di solitudine e sofferenza. Senza una mamma e un papà che ti curano quando stai male, senza una loro carezza quando ti addormenti, senza le loro parole d’affetto. Quella donna ha tolto ai suoi figli la felicità, e ora si ritrovano grandi senza provare amore o affetto verso altri.
Da bambino mi sarebbe sempre piaciuto avere un fratello. Poter giocare a calcio con lui. Parlare di ragazze e di moto insieme…
E’ vero che avevo il mio amico Miroku che è stato come un fratello, ma non è lo stesso.
Adesso guardo mio fratello Naraku, e mi sento in colpa per aver pensato quelle cose. Io pensavo alle moto e alle ragazze e lui invece a sopravvivere.
Di cinque figli, nessuno di noi è stato risparmiato dal dolore. Tutti noi, legati ad un'unica donna, abbiamo sofferto molto anche se in modi diversi.
Da bambino chiedevo sempre a mia mamma perché la mia vera madre mi avesse abbandonato.
Fantasticavo che un giorno sarebbe venuta a prendermi e a portarmi via da quell’istituto per tenermi sempre con sé. Ma per mia fortuna non accadde mai! Al suo posto venne la famiglia Taisho e da allora cominciò la mia vita.
Mi ero sempre chiesto se avessi dei fratelli o delle sorelle. Se la donna che mi aveva messo al mondo era ancora viva o meno. Trent’anni sono molti…ma lei è fin troppo viva e vegeta!
Invece di venire a chiederci perdono è venuta per chiederci soldi e nemmeno per la bambina come supponeva, ma per lei.
Koga ha perfino scoperto che si droga, ecco a cosa le servivano i soldi.
L’unico bene che ha fatto è stato uscire allo scoperto, in modo da scoprire le condizioni in cui teneva sua figlia.
E ha avuto anche il coraggio di criticare noi!
Che gente deplorevole che esiste al mondo!
 
-InuYasha sono nervosissima! Il giudice non è uscito più dalla Camera del Consiglio! Credi che rifiuteranno la nostra richiesta?-
-Kagome calmati. Come posso saperlo? Io spero di no. Se quel giudice sarà giusto ce l’affiderà. Se invece si baserà solo sulle maldicenze che girano su di noi…immagino proprio di no.-
-Oh Kami…-
-Ragazzi state zitti sta per rientrare il giudice Ikeda con la sentenza!-      ci richiama Koga
-Voglio dire prima di leggere la sentenza, che questa è stata una decisione abbastanza difficile da prendere. Ho dovuto fare affidamento a tutte le nostre leggi per trovare la soluzione migliore per la minore. Sinceramente penso che voi…signori Taisho, non facciate bene a vivere come una coppia normale di sposi, perché non lo siete e mai lo sarete! Siete fratelli agli occhi della legge e questo non dovrete mai dimenticarlo. Potrete anche essere privi di colpe per quanto riguarda il passato ma lo siete per quanto riguarda il futuro!-     dice il giudice guardando me e Kagome, che già sta cominciando a piangere
Dalle sue parole…capisco che la sentenza non sarà favorevole per noi…ci ha lanciato pugnalate al cuore con queste parole. Mi spiace Kagome…
-Detto questo…do lettura della sentenza…-
 
 
 
 
 
                                               ****************************************
 
 
 
 
 
-Tu dici che la prenderanno bene Kira?-        domando impaurita al mio ragazzo
-Non lo so tesoro…i nostri padri non di certo! Lo sai che non si sono mai sopportati!-       mi risponde lui
-Forse è meglio non dirglielo che dici?-     dico tremante come una foglia
-Smettila di fare la bambina! Ora andiamo! Ci stanno aspettando tutti…-      mi incoraggia lui prendendo la mia mano
 
-Eccovi finalmente! Perché ci avete riuniti tutti qui?-       chiede mia nonna
-Più che altro perché vi state tenendo per mano voi due??-       chiede mio padre iniziando di già ad arrabbiarsi
-Amore calmati!-       gli dice la mamma. Lei sa già tutto!
-Vorrei sapere perché siamo stati invitati anche io e mia moglie Ayame! E poi perché mio figlio ti tiene per mano? Aspetta un po’….ma non è che voi due…-        domanda sorpreso il padre del mio ragazzo
-Beh…ecco…vedete, io e Kira abbiamo un annuncio da farvi…-       dico con voce piena di preoccupazione
Spero che mio padre non mi uccida prima di arrivare alla maggiore età!
-Ragazzi…non è che volete dirci che avete deciso di sposarvi?-       domanda il mio bisnonno
-Che cosa??? Sposarsi??? Loro due? Spero tu non voglia farmi questo Miyu!-     urla mio padre alterato
-InuYasha respira! Stai per scoppiare. Sei tutto bordò!-         dice mia madre
 -Veramente io…-       provo a dire ma il nonno mi interrompe
-Nipote mia sei ancora troppo giovane! Hai solo diciassette anni! Non è presto per pensare al matrimonio?-
-Se non erro mi avete detto di esservi sposati giovani anche voi no?-      interviene la zia Kagura
-Non ci sto capendo niente! Ma da quando mio figlio frequenta vostra figlia, Kagome?-       chiede il padre di Kira
-Beh Koga…a dir la verità da un paio di anni.-      risponde lei
 
Io e Kira siamo sempre stati amici trovandoci a frequentare la stessa scuola. E poi il signor Yoro lavora per papà come legale quindi lo vedevo sempre, e una cosa tira l’altra…ci siamo innamorati!
 
-Che cosa??? Due anni? E io non ne so niente? Ma dico siete diventate pazze madre e figlia? Vi ricordate chi è Koga vero, e quello che ha cercato di farti Kagome?-
-Oh andiamo InuYasha! Sono passati quasi vent’anni! Ci pensi ancora? E poi Koga si è ben sdebitato!-
-Scusate ma io volevo dire….-       cerco di infilarmi nel discorso ma vengo ancora interrotta
-Ehi Taisho…nemmeno io sono felice di diventare il tuo consuocero! Ne avrei fatto volentieri a meno botolo ringhioso!-
-Come mi hai chiamato sacco di pulci?-
-Scusate?-        prova Kira ma lo ignorano continuando a litigare
-Ehi teste vuote…se la finite di litigare forse i ragazzi posso anche parlare no?-       urla zio Naraku venendo in nostro soccorso e ottenendo l’attenzione di tutti
-Grazie zio!-        gli dico grata
-Ragazzi miei….questa scena mi sembra di averla già vissuta!-       ridacchia nonna Izayoi
-Avanti Miyu-chan…che volevi dirci?-        incalza zia Kanna sorridendomi dolcemente
 
Anche lei sa tutto. Anzi, è stata la prima a cui l’ho confidato. Il fatto di avere pochi anni di differenza la rende una zia perfetta per le confidenze! Non l’ho mai chiamata zia, lei dice che la fa sentire vecchia.
 
-Ecco, io e Kira non vogliamo sposarci veramente. Non ancora almeno…-     spiego lasciando tutti sorpresi
-Ah menomale figlia mia, stava per venirmi un infart….aspetta come non ancora? Che significa?-
-Significa che “per adesso” non ci sposiamo papà. Forse più in là! Volevamo darvi una notizia diversa…io…aspetto un bambino!-       dopo averlo detto chiudo gli occhi terrorizzata aspettando che mio padre mi corra incontro per strozzarmi, ma non accade nulla
-Tu sei…tu sei…tu sei…tu…tu-       ripete lui scioccato, con in volto un’espressione indescrivibile
-Ehi ti si è rotto il disco? Io ne sono felice ragazzi! Quindi diventerò nonno! Splendida notizia!-       ci dice Koga abbracciandoci
-Grazie signor Yoro.-
-Chiamami Koga Miyu!-     mi dice lui e io annuisco felice
-Bambina mia, ma siete ancora così giovani…-     interviene l’altra mia nonna
-Miyu ma come hai potuto? E col figlio di Koga poi….-      domanda mio padre ripresosi dallo shock
-Ehi che vorresti dire con questo? Mio figlio è un bravissimo ragazzo!-
-Lui sì…sei tu quello di cui non mi fido…-    
-Brutto imbecille irriconoscente!-
-Stupido avvocato arraffa tutto!-
 
Uff…sapevo sarebbe finita così! Mentre quei due litigano…
-Auguri nipotina.-     mi dice mia zia Kagura avvicinandosi e dandomi un bacio sulla fronte
-Grazie zia.-       le sorrido io
-Direi che è ora di festeggiare la bella notizia!-      strilla allegra nonna Izayoi. Malgrado gli anni è sempre molto infantile. Ma è così che a me piace la mia nonnina!
-Diventerò nonna! Ma sono ancora così giovane.-      si lamenta la signora Yoro
-Oh andiamo Ayame…ci godremo meglio i nostri nipoti se siamo giovani!-      le risponde mia madre
-Io diventerò zio! Forte!-      esclama mio fratello Shin ormai quindicenne
-E brava la nostra piccola Miyu! E io che ti facevo più ingenua!-
-Miroku finiscila di dire scemenze!-     lo rimprovera sua moglie dandogli un pugno
 
-Non è andata poi così male amore non trovi? Non è morto nessuno!-       mi sussurra Kira scoppiando a ridere
 
 
 
Eh no…per fortuna non è morto nessuno e io sono ancora tutta intera!
Dopo aver scoperto di essere incinta ho avuto paura della reazione dei miei genitori. Kira invece era al settimo cielo, come se nulla fosse.
Già avevo paura quando ho cominciato a frequentarlo di nascosto. Poi mia madre mi aveva scoperto e mi aveva coperta con papà. Lei non aveva problemi che io frequentassi Kira…anzi gli è sempre piaciuto. Ma quando ho fatto il test di gravidanza mi sono sentita morire!
Purtroppo i nostri padri non si sopportano. Più che altro è mio padre a non sopportare il padre di Kira. Capisco anche papà, ma sono passati diciotto anni ormai. E poi il signor Yoro è stato indispensabile per la nostra famiglia. Non per nulla quello zuccone di mio padre lo ha assunto poi come legale di famiglia.
Il signor Yoro è il miglior avvocato del Giappone credo. Dopo essersi occupato della causa dei miei genitori non ha avuto un attimo di tregua. Era richiesto ovunque e per i casi più assurdi.
Se oggi siamo quello che siamo lo dobbiamo anche a lui.
Ancora ricordo come fosse ieri il giorno di dieci anni fa, quando mia madre tornò a casa in lacrime.
Pensai che il giudice avesse rifiutato di darle l’affidamento di zia Kanna, invece le sue erano lacrime di gioia. Avevano vinto la causa!
Il giudice aveva affidato ai miei genitori la custodia di Kanna. L’unica condizione però sono state le visite continue degli assistenti sociali alla nostra famiglia per i primi anni. Era fastidioso ricevere quelle persone di continuo a tempestarti di domande. Sempre le stesse tra l’altro.
Ma ce l’abbiamo fatta! Kanna è venuta a vivere con noi. Avendo nove anni, due anni più di me che all’epoca ne avevo sette, siamo cresciute insieme quasi come sorelle più che come zia e nipote.
Successivamente i miei zii si sono avvicinati ai miei genitori. Zia Kagura ha cominciato ad affezionarsi finalmente a qualcuno sentendosi amata dopo anni di solitudine. Passa molto tempo con mamma e Sango. Quelle tre sembrano delle vecchie comari ormai.
Zio Naraku invece è rimasto più sulle sue, ma è un grande coccolone coi nipoti. Ci vizia sempre portandoci regali dai suoi viaggi d’affari.
Papà l’ha assunto nell’azienda di famiglia. Non ha intenzione di sposarsi. È un po’ libertino come zio Miroku. (Lui non è il mio vero zio ma io lo considero tale proprio come zia Sango.)
La “signora Momozo”, solo così posso chiamarla o mio padre mi picchia se dico parolacce, è stata condannata a trentanni di carcere per i più svariati reati…abbandono di minori, tentato omicidio per averli abbandonati in un parco deserto, maltrattamenti, prostituzione, spaccio di droga…non si faceva mancare niente la “nonnina”.
Per quanto riguarda i miei genitori, continuano ad amarsi come vent'anni fa malgrado tutto. La gente continua a guardarli puntando loro il dito, ma ai miei genitori non importa un fico secco!
Mia madre a poco a poco si è ripresa dalla depressione. Ma nel cuore di noi tutti rimarrà un posto per la piccola Himeko, mai venuta al mondo purtroppo. Quello è l’unico dolore che mai potremmo cancellare.
Hanno avuto altri due figli in questi anni…due gemelli. Come loro.
Adesso hanno sette anni. La mia sorellina si chiama Aimi  ( la bellezza dell’amore )  e mio fratello si chiama Kiyoshi  ( puro ) .  “La bellezza dell’amore puro” potremmo dire!
Hanno fatto un gran scalpore! Tutti hanno ritenuto una provocazione sia avere avuto altri figli sia i nomi che i miei genitori hanno scelto.
Proprio i nomi dei miei fratelli mi hanno spinta a scrivere un libro sulla mia famiglia.
È una famiglia strana lo so. Ma è la mia amata famiglia!
Una famiglia che si basa sull’amore…l’amore vero con la A maiuscola come ha sempre detto mio padre.
Ed è di questo amore che ho voluto parlare.
“Amore Impuro” l’ho intitolato.
Avrebbe avuto più senso forse chiamarlo amore puro? No non per me! Questo purtroppo è il nome che la gente ama dire quando si rivolge ai miei genitori.
Oggi che sono grande e meglio comprendo la loro situazione, posso dire di essere fiera dei miei genitori!
Hanno lottato per giungere dove sono. La nostra è una famiglia bellissima! Una famiglia che molta gente ci invidia nonostante tutto. Questo lo so. Lo vedo dai loro sguardi.
Ci siamo allargati un po’ negli ultimi anni, ma sapete una cosa miei cari lettori? Io ne sono felicissima! Più si è, più amore c’è!
 
E con queste ultime parole vi lascio…chiedendo a voi che avete tanto criticato e diffamato la mia famiglia e che magari adesso tenete in mano il mio libro per leggerne morbosamente la storia :  Voi……conoscete l’amore vero? Quello che supera tutto? Un amore talmente puro da brillare di luce propria, intatto negli anni?
Questo è stato l’amore che ha legato i miei genitori fino ad ora, non il sangue ereditato da persone a noi estranee…ma l’amore puro del cuore.
 
 

 
 
Miyu Taisho
 
 
 
 

 
 
 
-Wow che bella storia! E che romantica la fine! Certo avendo comunque perso una bambina e non potendosi sposare non si possono proprio dire felicissimi. Però li invidio! E poi alla fine è andato tutto bene!-
-Tesoro ma parli da sola?-
-Non proprio mamma. Parlavo col libro.-
-Parlavi col libro?-
-Sì. Senti mamma tu conosci la famiglia Taisho?-   
-Quei due che si sono sposati e hanno avuto dei figli e dopo hanno scoperto di essere gemelli?-
-Sì proprio loro!-
-Certo cara, chi non li conosce quei due dissoluti!-
-Allora credo tu debba leggere questo prima di giudicare mamma!-
-Cosa è? “Amore Impuro”?-
-Sì, leggilo e poi potrai giudicare!-
Io e mia sorella non abbiamo il papà perché ci ha abbandonate da piccole e ora ha un’altra famiglia con un’altra donna. Ritengo sia più felice la famiglia Taisho che la nostra di famiglia, definita “normale” agli occhi della gente.
In molti dovrebbero conoscere le cose prima di giudicare!
Altrimenti meglio tenere la bocca chiusa invece di guardare la pagliuzza negli occhi degli altri ignorando la trave che si ha nei propri!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 




 
Finita anche questa ff T__T  sono triste….mi ci ero affezionata a dire la verità  T______T
Eh va beh….mi rifarò con le altre due ^_^   a breve pubblicherò la nuova ff ^_^
Vi risparmio la solita manfrina di ringraziamenti su dove sono stata inserita ^_^
Vi dico solo grazie per avermi seguita anche in questa storia di sicuro molto singolare ^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 

p.s.    date sempre un'occhiata alla mia pagina se vi interessano nuove ff, perchè ne ho in mente diverse ^_^ ciao <3 <3 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1790171