The Secret Of Love

di jeess
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Trasformazione Fatale ***
Capitolo 2: *** Tutte le strade portano a New York ***
Capitolo 3: *** Il destino trova sempre il modo di raggiungere il proprio obiettivo ***



Capitolo 1
*** Trasformazione Fatale ***





Trasformazione Fatale

 

 

 

 


Se qualche anno fa mi avessero detto "amerai pazzamente Damon" non ci avrei mai creduto. Siamo sempre stati due mondi opposti, lui il pluriomicida, io una liceale dal triste passato. La mia vita è proprio un inferno, dalla morte dei miei genitori io e mio fratello Jeremy ne abbiamo passate tante. Fin quando anche io sono morta. A volte però vorrei esserlo davvero. Vivere da vampira non è facile. I vampiri non hanno emozioni, non hanno limiti, uccidono e si nutrono del sangue altrui,anche per divertimento. Dopo esser diventata vampira volevo , a tutti i costi, diventare come Stefan, il vampiro buono. Quello che non si nutre del sangue umano ma del sangue animale, che ha passato i suoi anni a sforzarsi di non cedere. Ci ho provato, ma il mio corpo non riesce a nutrirsi di questa nuova risorsa di vita. Sto passando un periodo di crisi perché muoio di fame ma obbligo me stessa a saziarmi con del sangue che non sia umano, perché non voglio diventare un mostro. E allora ci provo, appena ho fame Stefan mi accompagna al bosco e tenta di aiutarmi. Ma senza buoni risultati, perché dopo che lui se ne va, appena resto sola, vomito. Una sera però tutto cambiò, stravolgendomi.

Residenza Lockwood

Quella sera eravamo a casa di Tyler. Stavamo festeggiando la proclamazione di sua madre come nuovo sindaco di Mistyc Falls. Decisi di bere e rilassarmi il più possibile, cercavo di dimenticare i miei problemi ed apparire “ nomale”. Damon , sotto ordine di Stefan mi faceva da guardia. Essendo nuova come vampira, i miei istinti erano più forti rispetto a chi era vampiro da decenni, quindi pensavano fosse più cauto tenermi sott’occhio. La festa si vivacizzò e decisi, ormai ubriaca, di buttarmi in pista e scatenarmi. Troppi colli nudi si muovevano intorno a me, e io non sentivo altro che il pulsare del sangue che riempiva i loro corpi. Istintivamente mi sporsi un po’ troppo verso un ragazzo che mi fissava, stavo quasi per aprire la bocca quando una mano mi prese per un braccio.
" Rilassati Damon, non sto uccidendo nessuno" risi facendo un giro su me stessa.
" Certo, allora devo credere che ti piace quel ragazzo?"  iniziò a ballare anche lui.
" Può essere. Dai bevi questo e sciogliti un po’" gli porsi la mia bevanda.
Dopo pochi attimi anche lui era decisamente ubriaco e iniziammo a muoverci a suon di musica. Mi avvicinai a lui e iniziai a sfiorarlo col mio corpo. Mi prese per la vita e mi strinse a sé. Continuammo così fin quando una ragazza, dal collo completamente scoperto si fermò accanto a me. La sete era troppa, il mio istinto prese il sopravvento e improvvisamente la morsi. Quel sapore era inebriante, finalmente stavo placando la sete che ormai mi soffocava da giorni. Adesso, l’unico problema sarebbe stato fermarmi, non appena assaggiai quel sangue sentivo di volerne altro, ma ero tranquilla, c’era Damon con me. Mi voltai verso lui e notai che stava facendo la stessa cosa che  avevo appena fatto. Nemmeno lui in quel momento sarebbe stato in grado di fermarmi, e ipnotizzandole con lo sguardo, iniziai a sfamarmi. Due o tre ragazze mi avevano già riempita e riportata a lucido: che avevo fatto? Mi guardai: l’abito che indossavo si macchiò completamente di sangue e i miei capelli erano sporchi. Fissai con orrore la stanza e mi avviai furtiva in bagno. Come avevo potuto fare una cosa del genere, era sbagliato, eppure non stavo vomitando, eppure mi aveva fatto stare dannatamente bene. Mi pulii velocemente e sentì bussare alla porta.
" Occupato" , dissi mentre cercavo di pulire il più possibile il viso
" Sono io, Damon, apri per favore" mi chiese. Mi avvicinai e aprii la per farlo entrare. Mi accorsi che anche lui era in una situazione pietosa, molto simile alla mia.
" Ma come è successo? Io non volevo, io non sono così" dissi strofinandomi velocemente il viso. Iniziai a piangere, stavo avendo una crisi.
" Sarà stato l’alcool, abbiamo bevuto troppo. Adesso chi lo dirà a Stefan?"domandò.
Non avevo ancora pensato a come potesse reagire, in tutto questo tempo avevo paura di deluderlo, di non riuscire ad essere come lui voleva.
" No, non dobbiamo dirglielo per forza, non voglio deluderlo, per favore Damon, non dirglielo" fui presa dalla disperazione.
" Non preoccuparti, non dirò nulla, adesso calmati" così dicendo si avvicinò e mi abbraccio, io mi lasciai cadere tra le sue braccia.
" lo so che il sangue animale ti fa male, so anche che dopo che ti nutri vomiti. Elena è davvero questo che desideri?" mi chiese avvicinando il suo polso vicino alle mie labbra.
"Potresti spegnere questa sete se solo lo volessi, Stefan capirà".
Sarà stato l’alcool o la forte tentazione ma addentai il polso di Damon e bevvi ogni più piccola goccia. Da quella volta tutto cambiò.

 

Mistyc falls
Oggi

Adesso sto con Damon.
Durante il periodo della mia trasformazione ho capito che appartengo a lui e non più a Stefan. Per lui io vado bene così, non vuole cambiarmi, vuole solo il mio bene, anche se ciò comporta nutrirmi con del sangue umano. Sono sempre dell’idea di non dover sacrificare più di una persona al giorno e poi, se dovessi avere ancora sete, mi nutro con le sacche che lui stesso mi fornisce. Adesso mi sento più libera,  evito di farmi troppe paranoie e troppi pensieri. Stefan invece è cambiato, da quando ci siamo lasciati ha deciso di dimenticarmi, ma non si rassegna all’idea di trovare una cura che mi aiuti a tornare me stessa. All’inizio nessuno capiva come mai avessi cambiato idea su me e Stefan, nemmeno lui. Io so il motivo, adesso la mia natura è molto più simile a quella di Damon.
Io voglio tornare umana, ma per il momento ho bisogno di essere accettata per ciò che sono diventata . Questo  però non basta come motivazione, dopo svariate ricerche le risposte sul mio cambiamento sono arrivate, sono asservita a Damon. Io non voglio credere che l’amore che provo per lui sia dettato da questo stupido asservimento, per questo desidero che si trovi la cura, per poter dimostrare che anche dopo aver spezzato questo incantesimo sarò innamorata di lui.  Anche Damon si è messo alla ricerca, vuole sapere se  io sto con lui perchè lo voglio davvero, che stupido, il mio amore per lui va  al di là di uno stupido  incantesimo. La situazione però è peggiorata.
Io sono cambiata, non mi limito più ad un solo sacrificio umano al giorno, adesso sento di averci preso gusto, mi piace questa nuova vita, mi piace non avere pensieri.
Ma il mio nuovo comportamento ha fatto preoccupare gli altri e anche me. Una sera Stefan e Caroline mi spiegarono quello che mi stava succedendo:
" Io e Caroline abbiamo fatto delle ricerche e forse sappiamo cosa sta succedendo ad Elena" inizio a spiegare Stefan.
" E’ colpa del sangue di Damon" disse Caroline duramente, fissandolo .
" E cosa avrebbe il mio sangue di così sbagliato?" chiese ironico.
" Vedi,  Elena è asservita a te in merito alla sua trasformazione avvenuta col tuo sangue e nel momento in cui  si è nutrita col tuo sangue l'asservimento si è rafforzato, sta prendendo anche le tue caratteristiche. Elena sta spegnendo la sua umanità". Stefan adirato buttò delle carte sul tavolino e si appoggiò al muro.
" Bella battuta fratellino, ma non è possibile , io non ho spento la mia umanità " si  difese .
" Tu non hai mai avuto un’umanità"tuonò duramente Stefan, la sue espressione divenne seria, " E adesso anche quella di Elena sta scomparendo".
Nessuno parlò, solo sguardi d’intesa, di paura e di speranza animavano la serata. Poi presi parola,
"Allora, dato che io non voglio spegnere la mia umanità e non voglio trasformarmi in una pluriomicida troviamo una soluzione " mi alzai e guardai entrambi negli occhi. Basta guerre e complotti, era ora di svegliarsi e cercare questa benedetta cura.

 

Cuba
 

Il vampiro continua ad urlare. Ormai andiamo avanti così dalla notte scorsa, lo torturo con verbena e paletti di legno e lui non si decide a parlare. Se continua così lo uccido. Non si tratta delle solite motivazioni , questa volta il motivo và al di là di ogni principio; cerco lei
" Dimmi quello che voglio sapere e ti lascio libero" allentai la presa sul paletto.
" Perché dovrei dirti dove si trova?", continuava a sviare le mie domande.
" Perché tu sei uno dei suoi lecca piedi"  mi avvicino a lui e lo trafiggo nell’addome con un paletto inzuppato di verbena.
Gli tiro un pugno, è stremato ormai, l’ho dissanguato quindi è debole.
" Va bene , però smettila adesso" mi urla disperato, poi continua,
" L ’ultima volta che l’ho vista era a New York"  mi confessa ormai senza forza.

La maggior parte di loro non la conosce, o, se la conosce, non sa dove sia, si sposta spesso da un posto all’altro per distogliere le sue tracce. Avevo intuito quanto fosse furba, ha passato una vita a scappare, è molto brava in questo. Ma io non ho intenzione di mollare, più penso a ciò che ha fatto più sento la mia forza crescere. Cercherò questa maledetta vampira in capo al mondo se necessario, non ho mai avuto grandi pretese in vita mia, ma lo vendicherò, fosse anche l’ultima cosa che faccio.

Guardo il vampiro, sorrido maligna, gli conficco il paletto nel cuore. Lui muore all’istante, cospargo il corpo di benzina e prendo un fiammifero lo accendo e mentre il corpo brucia lascio il capannone disabitato; Destinazione: New York.

 

Buona sera, lettori e lettrici, voglio presentarmi la mia prima storia su The Vampire Diaries, un telefilm che mi piace seguire. La situazione inizià già con una missione, trovare la cura. Un personaggio misterioso si intrufolo in questa storia. A chi starà cercando? Cosa accadrà ai nostri personaggi? Seguitemi se vi và così lo scopriremo insieme. Accetto consigli di qualsiasi tipo, grazie, saluti
Jeess 

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Capitolo 2
*** Tutte le strade portano a New York ***



Tutte le strade portano a New York
 
 

New York

L’aria gelida di New York mi colpisce in pieno viso. Sono ancora un po’ stanca nonostante abbia dormito durante il lungo viaggio. Sono mesi che non mi fermo, esattamente otto mesi e non ho intenzione di farlo finché non raggiungo il mio obiettivo: trovarla e ucciderla. 
Sono fuori l’aeroporto con in mano il mio unico bagaglio, con pochi vestiti, giusto il necessario. Fermo un taxi chiedendogli di portarmi in un B&B in centro. Devo trovarla in una città enorme, richiederà tantissimo tempo. Mi sistemo sul taxi e prendo un respiro cercando di calmare la mia rabbia,  Il mio telefono  squilla ma io  so già chi è:
- Dove sei quest’oggi?- La voce di Alan è più ironica del solito. Lui è l’uomo che si è preso cura di me e mio fratello quando restammo senza nessuno a causa dei vampiri. Mia mamma era una strega, ho ereditato  questa caratteristica, mentre essere una cacciatrice l’ho ereditato da mio padre,  questo li uccise;  come ucciderà me, lo so.
- Sono a New York -,  Lo sento fischiare.
- Ho sempre sognato di visitarla!-, dice divertito.
- Se fai il bravo ti ci porto!-, rido anche io.
- Cerca di far  la brava-, mi chiede con fare paterno.
- Parola di scout- .
- Non sto scherzando- dice diventando serio.
- So proteggermi, lo sai-, cerco di rassicurarlo.
- Quando hai la mente lucida e non offuscata dalla rabbia-.
- Come va lì?- , cerco di cambiare discorso
- Cerchiamo di fare il possibile, ma la tua mancanza si sente-, anche loro mi mancano.
- Tornerò- , dico immergendomi nei ricordi,- Adesso devo andare, state attenti- , blocco la chiamata. Chiudo gli occhi, mi sento così vuota, così triste.
 
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Mistyc Falls
Stefan
 
Non mi sono mai posto un obiettivo così tanto importante durante tutta la mia esistenza. Oggi non voglio guardare indietro, voglio solo puntare in avanti anche senza di lei. Devo guarire la mia follia, saperti con lui ma fa impazzire ma devo dimenticarti. Oggi non è come ieri, oggi non sei con me. Ogni pensiero mi riporta a lei, ricordo come mi guardava, come adesso guardi lui. La voglia che avevi di vivere adesso si è quasi spenta e questo davvero non posso sopportarlo. Esco dalla doccia e conto di lasciare lì dentro i miei pensieri. Devo ritrovare me stesso e devo dire che in parte ci sto riuscendo. Da quando Elena ha perso il controllo ci sono stati diversi feriti, andando spesso in ospedale noto quanto la situazione sia difficile. Mi sento come responsabile quindi cerco di rendermi utile. La dottoressa Meredith apprezza molto il mio aiuto e io apprezzo molto la sua compagnia. 
- Ci sono stati altri problemi oggi?- le chiedo portandole un caffè.
- No, oggi tutto tranquillo. Tu come stai?-, mi chiede prendendo il suo bicchierino.
- Meglio, almeno oggi posso stare tranquillo-, le dico sedendomi vicino a lei.
- Dovete trovare il modo per tenerla sotto controllo-, afferma.
- Lo facciamo già, la situazione è stazionaria per adesso.- butto giù un sorso di caffè. La guardo, ha dei bei lineamenti e mi fa stare bene, mi trasmette calma e serenità, in questo momento ne ho proprio bisogno.
- Dottoressa, ma lei lavora tutto il giorno?-, le chiedo scherzando.
- Cos’è signor salvatore mi sta invitando ad uscire?-, mantiene il gioco.
- Se non le dispiace sì. Che ne dice di una bella cena?-, propongo ridendo.
- Sì, perché no, passi stasera, alle otto ho già finito il turno, mi trova già pronta-, sorride, è bella.
Ricevo una chiamata, è Damon, vuole vedermi.
- Adesso scappo, la mia tranquillità è durata fin troppo-, mi avvicino e la bacio sulla guancia inspirando il suo buon’odore.
- A stasera-, ricambia il saluto e ci allontaniamo. Salgo sulla mia macchina rossa fiammante e parto verso casa. Arrivo presto, giro le chiavi ed entro. Trovo mio fratello seduto sul divano con un bicchiere di alcool pronto per iniziare la giornata. Mi avvicino, mi versa un po’ del suo stesso bicchiere e mi siedo.
- Come hai deciso di procedere?- mi chiede.
- Partirò la prossima settimana, con Caroline stiamo cercando una scia-, rispondo atono.
- Anche io farò del mio meglio per trovare la cura-.
- Secondo me tu faresti meglio a restare qui, qualcuno deve  tenere sotto controllo Elena, non possiamo lasciarla sola in questo momento-, butto giù un sorso amaro di brandy.
- Hai ragione, a questo non ci avevo pensato-, afferma. Già, io penso sempre a lei e devo pure finirla.
- Perciò io parto, da solo, tu resti qui e tieni sott’occhio la situazione. Stanno capitando troppi casini-, affermo alzandomi.
- Quali casini?-, mi volto e trovo Elena con i capelli bagnati reduce di un bagno.
- Quelli che stai, inconsciamente, facendo. Sono passato dall’ospedale sta mattina, per fortuna non hanno trovato nessun corpo ferito o dissanguato per strada- le dico con tono serio.
- Vuol dire che sono stata più attenta,- ghigna indispettita. 
- Elena, non dovresti farlo punto e basta.-, le dice Damon avvicinandosi a lei,- Adesso andiamo su, asciugati per bene e dopo scendi-, l’accompagna di sopra e io resto solo. Non riesco più a sopportare questa situazione, prendo la giacca ed esco, vado da Caroline, prima scopriamo la destinazione e prima posso partire.
- Ehi Stefan, non ti aspettavo così presto-, non le rispondo, entro dentro e mi siedo.
- Brutta mattinata?-, mi dice sedendosi anche lei.
- Puoi immaginare. Comunque hai scoperto qualcosa?-, le domando prendo delle cartine in mano.
- Direi di si. Ho seguito gli ultimi avvenimenti e ho tracciato un percorso che credo sia quello giusto. Le vittime, le uccisioni delle ultime settimane portano direttamente qui-, dice segnandomi col dito il punto esatto.
- New York - , affermo semplicemente.
- Esatto, la nostra cara vampira si trova proprio lì. Non sappiamo fin quanto ci resterà però e devo accettarmi che sia davvero così, magari ha lasciato una scia falsa per farci sbagliare rotta-.
- Sì, dobbiamo accertarci prima di confermare una destinazione-, affermo.
- Stasera se vuoi possiamo continuare le ricerche-, mi propone.
- No stasera non posso, ho un appuntamento-, le dico sorridendo appena.
- Davvero? Con qualcuna che conosco?-, mi chiede.
- E’ la dottoressa Meredith, mi fa stare bene e credo di meritarmi dopo tutto un po’ di serenità. Adesso vado, ci aggiorniamo. Ovviamente per qualsiasi emergenza puoi chiamarmi-, la saluto e mi avvicino alla porta, la apro e..
- Stefan, volevo dirti che fai bene e che mi farebbe piacere che fossi felice anche tu-, mi volto e sorridendole esco di casa. Devo essere felice come un tempo, proprio com’ero quando accanto avevo lei.
 

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New York
 

 

Finalmente dopo attimi interminabili il taxista mi porta in un b&b , piccolo ma molto carino ,mi avvicino alla reception e chiedo una camera singola. Dopo essermi sistemata e aver mangiato, il buio non tarda ad arrivare: lui arriva e io lo libero da ogni creatura malvagia della notte. Esco armata di paletto e determinazione, la troverò. È la volta buona me lo sento.
Strada facendo ho ucciso qualche vampiro, ma prima di ucciderli chiedo sempre se la conoscono, descrivendola chiedo se l’hanno vista nei paraggi  ma non parlano, sapevo che era difficile, ma non pensavo fossero così tanto fedeli. 
Cammino verso l’ingresso di un locale, dopo una nottata mi merito un cocktail. Sto per aprire la porta quando sento un fruscio dietro di me, mi volto di scatto ma non vedo nulla. Stringo forte il mio paletto, è un fruscio che conosco molto bene, il vampiro sarà da qualche parte, mi volto di nuovo verso il locale e mi ritrovo davanti un uomo. Ben vestito, ha capelli impeccabili, un viso dai lineamenti perfetti, mi piace molto. Ci guardiamo senza dirci una parola, poi lui spezza il silenzio:
- Cosi tu sei la cacciatrice?-, chiede fissandomi negli occhi
- E tu chi sei?-, rispondo.
- Elijia, l’originario.

 
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Mistyc Falls
Stefan


E’ già sera, finisco di aggiornare il mio diario quando guardando l’orologio mi accolgo che si sono fatte già le sette. Devo sbrigarmi, poso il diario dentro il cassetto e mi avvio in doccia quando sento bussare alla porta. Non mi da nemmeno il tempo di dire avanti che la porta si apre. Sono a torso nudo, ma conosce bene ogni  parte del mio corpo, come io conosco il suo. Non si tappa gli occhi, non si gira, resta a fissarmi e poi parla;
- Scusa se ti disturbo-, mi dice facendosi piccola.
- Dimmi pure-, mantengo la mia posizione e il mio tono serio.
- Volevo scusarmi per questa mattina, davvero avvolte non so cosa mi prende-, ammette portandosi una mano alla testa.
- Non preoccuparti, non sei tu, è colpa di…quella cosa-, non voglio nemmeno più pronunciarla, non voglio più discutere.
- Già, mi sento così confusa, un momento prima  sono cosciente e dopo  dico o faccio cose che non penso-, entra e si siede sul mio letto. Stavo perendo tempo ma allo stesso modo non riuscivo a dirle di andar via.
- Questione di giorni, poi tutto finirà-, le dico con un tono più pacato.
- Sei sempre dell’idea di aiutarmi?-, mi chiede sorridendo.
- Si, ma non per lo stesso motivo per qui lo volevo tempo fa. Devo trovarla per poter proteggere le persone innocenti, capisci, tu hai bisogno della tua umanità-.
- Hai ragione, come sempre. Siamo sempre stati d’accordo su ogni cosa-, ride al ricordo di noi.
- Già, ma adesso è diverso-. La guardo, i miei occhi fissi su i suoi, avrei voglia di stringerla e baciarla, sentire il suo odore inebriarmi i sensi e invece no, non posso farlo più. Non è più mia. Quest’ultimo pensiero  mi irrita così tanto che voglio che esca e che mi lasci solo.
- Adesso se non ti dispiace vado a farmi una doccia veloce, ho un appuntamento e non voglio arrivare tardi-, le dico con gentilezza senza guardarla negli occhi.
- Davvero? E con chi?-, vedo che si morde il labro inferiore, lo fa sempre quando è nervosa.
- La dottoressa Meredith, devo passarla a prendere e non voglio fare tardi-, le dico voltandomi verso il bagno.
- Stefan, io.. – la guardo ma non dice nulla. La vedo uscire e chiudere la porta. Un moto di rabbia mi assale, sarei stato capace di annullare il mio appuntamento se solo me l’avesse chiesto. Al diavolo tutti, al diavolo lei, io, noi. Faccio la doccia velocemente, sistemo i capelli e taglio la barba ormai troppo lunga per i miei gusti. Mi vesto , spruzzo un po’ del mio amato profumo e scendo di sotto. Trovo Damon.
- Io sto uscendo-, non mi volto a salutarlo.
- Dove stai andando così in ghingheri?-, ridacchia.
- Ho un appuntamento-, vedo comparire Elena,- fattelo raccontare da lei-, gli lancio un ultimo sguardo e chiudo la porta. Respiro e chiudo gli occhi, prima di andare però sento una domanda che mi suona strana;
- Non sarai mica gelosa della dottoressa che ha stregato il cuore di Alaric e adesso di Stefan?-, chiede perplesso Damon.
- Ma no, è che, mi sembra strano-, lascio la loro conversazione e mi allontano. Cos’era gelosa? No, non poteva permettersi di esserlo, come dice sempre lei, adesso ama Damon e tanto mi basta per spingere l’acceleratore e allontanarmi da loro. 
Quando arrivo la trovo già fuori, seduta su una panchina dell’ospedale ad aspettarmi. Scendo dalla macchina e mi avvicino, con la luce tenue della luna è ancora più bella.
- Scusa, è da molto che mi aspetti?-, le domando avvicinandomi a lei.
- No, i miei colleghi sono appena andati via, sei in perfetto orario-, mi sorride e io le rispondo  alla stesso modo.
- Avrai sicuramente fame, quindi non perdiamo tempo-, le apro lo sportello e la faccio accomodare. Ci dirigiamo verso un piccolo ristorante rustico, ci accomodiamo e subito arriva un ragazzo che prende le nostre ordinazioni
- Spero che qui ti piaccia-, le chiedo.
- Sì, è la prima volta che ci vengo. Stasera oltre a farmi conoscere della cucina rustica mi stai facendo rilassare, sai ne avevo proprio bisogno-. La guardo e annuisco. La serata passa così tra una risata e l’altra riscopro il gusto di stare bene con una donna che non fosse lei. Dopo aver finito di cenare ci avviamo in spiaggia, la serata era fantastica, calda e il cielo era limpido.
- Ti andrebbe di… -, mi fa cenno con la testa indicandomi la sua idea.
- Sei sicura? Io sono un ottimo nuotatore-, rido. 
- Vediamo, ti sfido-. Così dicendo corriamo verso quel mare calmo, ci spogliamo restando in intimo e ci buttiamo dentro. L’acqua nel primo momento gelida si trasforma velocemente in acqua tiepida. Usciamo da lì poco dopo e ci buttiamo nella sabbia. 
- Hai mai fatto questa pazzia?-, gli chiedo girandomi verso di lei.
- No, questa è stata la  prima volta e sono felice che sia stata con te-, mi fissa e io desidero baciarla. Ci avviciniamo lentamente, i nostri visi si sfiorano, con una mano l’ accarezzo  e la bacio. Lei non si scosta, si avvicina a me facendo aderire i nostri corpi. Il bacio diventa sempre più lungo, le nostre lingue duellano proprio come noi. Le accarezzo il corpo bagnato e ad ogni mia carezza la sento gemere. Si mette sopra di me e inizia a mordicchiarmi l’orecchio e la baciarmi il collo. Con la mano libera le stacco il reggiseno e le accarezzo i seni. Restiamo nudi e in poco tempo entro in lei e ci muoviamo insieme,sempre più frenetici fino a quando ,stanchi, ci abbracciamo facendoci accarezzare dalla brezza marina.
- Resterei così per sempre-, afferma. Stavamo per addormentarci quando il mio telefono squilla, doveva essere di sicuro un emergenza. Avvicino i miei jeans e prendo il telefono.
- Caroline? Che succede?-.
- So dove si trova-.
Ecco l’informazione più urgente che aspettavo. 

 

 
Angolo Jeess

Buon pomeriggio ragazze, ecco finalmente il secondo capitolo!. Questa impostazione è fatta apposta, proprio per far notare come si incrociano le vicende contemporaneamente e spero di esserci riuscita. I nostro caro Stefan sembra avere una svolta, che ne pensate? E chi è quel personaggio misterioso che cerca Katherine? Spero vogliate scoprirlo insieme a me =). Graie per le recesioni e a chi semplicemente legge. Fatemi sapere che ne pensate, saluti
Jeess <3

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Capitolo 3
*** Il destino trova sempre il modo di raggiungere il proprio obiettivo ***




Il destino trova sempre il modo di raggiungere il proprio obiettivo

 

Mystic Falls
Stefan

Finalmente ho ciò che mi serve, finalmente il mio obiettivo inizia a concretizzarsi.  Caroline è arrivata alla conclusione che ciò che tutti stiamo cercando e per cui io lotto si trova precisamente a New York. Fatti recenti hanno confermato il suo tragitto e adesso non devo fare altro che partire e trovare quella benedetta cura.

-Non sei tu solo a cercare la cura-, disse improvvisamente Caroline
-Che significa?
-So che c’è anche qualcun altro che la sta cercando, credo ti serva incontrarla, lei si trova già lì.
- Sai chi è?
-Lo scoprirai presto.
 
Sono già pronto per partire, ormai il mio tempo  lo passo con Meredith, si è pure proposta di aiutarmi a preparare l’indispensabile da portare. Sto bene con lei, certo la situazione non è  facile, convivere con la donna che si è impossessata del mio cuore, vederla riservare le sue attenzioni su mio fratello e non su di me fa ancora male. Ma per lo meno adesso, non appena mi sento soffocare, esco a prendere una bella boccata d’aria fresca e per questo intendo Meredith. In questi ultimi giorni sono  concentrato più che mai su quello che devo  fare e affrontare. So cosa mi aspetta a New York ma so anche come ottenere ciò che cerco. Sarei partito il giorno dopo, infatti mi trovo a casa, nella mia stanza con Meredith, chi meglio di una donna può sistemare in un piccolo trolley tutto l’indispensabile?

-Credimi non so come avrei potuto fare entrare tutto quello dentro un trolley così piccolo- la prendo tra le braccia.
- Sei un uomo, è normale- mi stuzzica.
-Pensavo stessi per dire un vampiro-scandisco le parole fino a farle diventare un sospiro e mi avvicino con fare famelico alla sua glottide.
-Non mi fai paura,  so chi sei realmente al di là della tua essenza- come sempre riesce a spiazzarmi.
-E cosa sarei?- bacio la sua gola.
-Sei un fantastico, attraente vampiro- la guardo dritta in quei grandi occhi e la bacio. Dapprima un bacio innocente poi iniziamo ad essere meno casti. L’appoggio  sul lavello bel bagno e lei allarga le cosce permettendomi di avvicinarmi maggiormente. Faccio scivolare le mie mani lungo la sua schiena provocandole piccoli brividi. Lei mi morde l’orecchio e poi scende lungo il collo;
-Anche io so mordere- e riprende a baciarmi.

Mi sbottona la cinta e fa scendere i pantaloni per terra, le accarezzo la parte intima, più intima della sua anima e ad ogni mio tocco la sento gemere. Mi avvicina possessivamente a sé annullando anche la più piccola distanza e io entro in lei, diventando ,in un attimo, una sola cosa. Magari questo è  il giusto modo per salutarci , d’altronde mi mancherà davvero. Dopo aver ripreso fiato ed esserci ricomposti lei finisce di dedicarsi ai miei accessori da bagno io prendo le ultime cose. Di solito noi vampiri sentiamo a distanza la presenza di qualcuno, ma questa volta, forse preso dalla foga di quello che era appena successo, non sento  arrivare nessuno.
-Anche se può sembrarti presto, dopo tutto, non è passato molto tempo, ti confesso che sentirò la tua mancanza. Davvero, non penavo fosse possibile una cosa del genere, ho combattuto tanto per allontanare da me questo sentimento definitivamente ma adesso, scopro che non è realmente così- le parole mi scivolano di bocca, sto nuovamente riaprendo il mio cuore ferito ad un’altra donna. Un rumore riecheggia dalla maniglia della porta, mi volto e mi ritrovo Elena con un espressione triste in volto.
-Stefan, io so per certo che mi mancherai anche tu. So che mi ami e davvero mi sento lusingata ma sappi che nemmeno io ti ho dimenticato. Io so di amare Damon, ma so anche di non aver scordato te-.
La guardo allibito, di cosa stava parlando? Dice di amare Damon e anche  di non aver dimenticato me?Questa donna vuole farmi impazzire, perché ogni volta che cerco di scordarla e di aprirmi ad altra eccola che torna a confondermi le idee. Perché io adesso sono certo che quelle parole sono riferite a Meredith, anche se adesso  ci guardiamo negli occhi, so che devo scordarla.
-Non ti ho sentita arrivare-, la sua espressione cambia, è perplessa.
-Come? Allora per chi era quel discorso?-
-Per..- nemmeno il tempo che Meredith esce dal bagno catapultandosi davanti Elena. Si osservano, Meredith mi guarda, mi sorride e mi bacia delicatamente.
-Grazie per quelle parole.
-Erano per lei, Elena, mi dispiace che tu abbia frainteso-. I suoi si aprono e si morde il labro, diventa rossa in viso e abbassa lo sguardo, mi dispiace, mi hai spezzato il cuore, mi dispiace, ti amavo così tanto, mi dispiace, volevo dirle a te quelle parole, mi dispiace, ma devo andare avanti anche senza di te.
- Scusa, io non sapevo che ci fosse lei qui, davvero vi lascio soli-, chiude la porta e si allontana. Io non guardo Meredith, prendo il mio diario dal cassetto e lo infilo in borsa.
-Io sono pronto per andare- guardo Damon che si alza per venirmi incontro.
-Mi raccomando, se hai bisogno chiamami, verrò subito- mi da una pacca sulla spalla.
-Lo farò. Mi raccomando tieni la situazione sotto controllo, avvisami delle novità-.
-Divertiti anche per me, sappiamo quanto sia affascinante per noi vampiri New York-.
-Si, saprò svagarmi sicuramente-.
-Per divertimento cosa intendi?- scherzò Meredith.
-Niente di compromettente- sorrisi.
-Adesso vado prima che faccia buio. Allora a presto-.

Esco accompagnato da Meredith ma prima di chiudere la porta, butto uno sguardo su di lei che mi sta già guardando. “ Devo dimenticarti Elena”, lascio questo pensiero per me e chiudo la porta.

∞∞∞

New York
 

A New York il cielo è cupo, tipico tempo newyorkese. Mi manca l’aria qui, i vecchi tempi e le sbronze colossali insieme a Damon. Devo trovare una traccia, qualcuno che mi conduca alla cura. Entro dentro un bar da me frequentato diversi anni fa. Mi avvicino e ordino un bicchiere di brandy al barista. Mi fissa e la cosa non mi quadra.
-Anche tu in visita?-, chiede per conversare.
-Sì sono qui di passaggio, ci sono molti turisti per ora?- volevo capirne di più
-Certo, questo a quanto pare è un periodo positivo per New York, specialmente per gli uomini-.
-Che vuoi dire?-.
-Il posto è frequentata da bellissime donne, qui la sera si riempie ed è sempre un bel vedere-.
Tra queste belle donne poteva esserci sicuramente lei, Katherine, questo è sicuramente un posto frequentato da lei.
-Allora stasera farò un salto qui- pago il mio bicchiere e vado in hotel. Devo sistemarmi dopo il viaggio.
La sera arriva presto e dopo aver mangiato qualcosa mi reco direttamente in quel locale. Quell’uomo ha ragione, la sera questo posto straripava di belle donne. Ma di Katherine nessuna traccia. Osservo bene e noto un piccolo particolare, una donna dalla chioma bionda accompagna, per il colletto, un uomo nel retro del locale. Osservo la scena e capisco chi è quella donna.

***

New York
Amanda

-Allora non mi dici dove si trova?- Mi trovo nel retro del locale, do un pugno al vampiro che ho accompagnato “gentilmente” fuori dal bar.
-Io non so chi sia!- mi urla. È inutile, con un gesto veloce e netto lo colpisco col mio fedele paletto, alzando gli occhi al cielo. Mi volto credo di aver sentito un familiare fruscio, mi guardo intorno ma non vedo nulla. Cammino lungo lo stradone stasera ho ucciso un bel po’ di vampiri ma tutti non hanno voluto dirmi una sola parola riguardo la vampira, mi sento vuota, priva di emozioni. Da quanto le mie labbra non si stendono in un sorriso? Lo so. Da otto mesi, quando la mia vita è stata stravolta, quando quella vampira mi ha portato via l’unica persona della mia famiglia rimasta viva, mio fratello.
Motivo per cui sono qui a New York. La vampira è qui la cerco da allora, la ucciderò senza pietà, come lei ha fatto con mio fratello. Sono passate due settimane e ancora non riesco a trovarla, non so come sia fatta,. Conosco soltanto il suo nome: Katherine  Pearce.

Un vampiro mi sbuca dal nulla, nonostante ciò  non mi faccio trovare impreparata. Iniziamo a combattere, ma lo uccido proprio come tutti gli altri. Ridicolo. Noioso. Il mio cellulare squilla è Elijia
-Pronto?- la mia voce è più vuota di ciò che pensassi
-Devo parlarti, ci vediamo al solito posto-.
-A  dopo- chiudo la chiamata. Da quando sono arrivata qui, Elijia ed io lavoriamo insieme, anche se a volte penso che lui faccia di tutto per non aiutarmi. Devo dire che la sua presenza non mi dispiace affatto.
 Mi volto, mi sento osservata. Qualcuno mi segue lo so. Ricomincio a camminare, ma non si fa avanti nessuno, la nebbia continua a calare. La sensazione che ci sia qualcuno a seguirmi non sparisce, ma è inutile mettermi a cercare con questa nebbia. Sarebbe da stupide.
Dopo aver sistemato i corpi dei vampiri uccisi e averli bruciati, mi dirigo verso la macchina e trovo un bigliettino sul tergicristalli. Mi guardo ancora intorno ma non vedo nessuno di pericoloso, solo ragazzi e ragazze ubriachi che escono dalla discoteca. Prendo il biglietto e lo apro:

Vediamoci domani al Subway Inn bar alle 12.00.


guardo con attenzione la calligrafia, non mi ricorda nessuno. Perché uno sconosciuto vorrebbe parlarmi? E poi di cosa? Ripongo il biglietto in tasca e metto in moto la macchina.
Arrivo al solito locale, quello dove l’ho conosciuto, Elijia mi aspetta al solito tavolo.
-Ci hai messo molto.- mi dice spostandomi la sedia per farmi sedere. Il suo modo di fare, così galante, mi attrae parecchio lo ammetto.
-Vampiri.- alzo le spalle – Di che vuoi parlarmi?-
-Ho scoperto qualcosa su quell’anello- , dice sorridendo ammaliatore. Lo guardo alzando le mie labbra in un ghigno lui continua;
-Appartiene alla tua stirpe da almeno cento cinquant’anni, non ho scoperto molto. Però posso dirti che è un anello che sembra dare poteri inerenti al regno dei morti. Ho notato una stranezza, tutti coloro che lo indossavano dopo poco tempo morivano-.
-E tu vuoi rischiare la tua vita per quell’anello?- mi avvicino suadente a lui. Mi piace provocarlo, penso di fargli effetto.
-Tu dammi l’anello e poi vediamo- si avvicina ulteriormente.
-Ancora non mi hai portato la vampira, portamela e ti darà ciò che vuoi-.
Mi alzo e vado via. Elijia vuole da me un anello appartenente a mia nonna, ricordo che da piccolina quando giocavo a casa sua col suo porta gioie c’era sempre questo grande anello con una grande pietra nera. Una volta lo stavo indossando ma mia nonna mi fermò subito dicendomi che mai e poi mai avrei dovuto fare una cosa del genere. Ovviamente quell’anello non l’ho, non so dove l’abbia nascosto e non ho tempo per trovarlo. Fare arrabbiare un originario non è un bene, ma mi ha promesso di portarmi Katherina  vale la pena rischiare la vita. Ricordo ancora le parole che ci siamo detti al bar l’altra notte:


-Che vuole da me un originario?
-Intanto ero curioso di conoscere una cacciatrice e lasciami dire che la fama che hai tu nel mondo dei vampiri non l’ha mai avuta nessuna e  credimi ne ho conosciute di cacciatrici-, disse offrendomi un bicchiere di vino
-Ci so fare in effetti- bevo, non so dove vuole andare a parare.
-Più di chi ti ha preceduta-.
-Volevi vedermi solo per capire come fossi fatta? Ti avrei mandato una fotografia-.
-Bel caratterino e non solo-, disse compiaciuto poi riprende a parlare con quel fare affascinante che lo caratterizza.
-Mi interesserebbe un cimelio della tua famiglia-.
-Ma davvero? E quale?-
-Un anello come questo- mi fece vedere un ritratto. Restai colpita, era l’anello di nonna. Quello che teneva nascosto.  Non so dove possa essere finito.
-Perché vuoi questo anello?- doveva essere particolare, io non ne so nulla.
-Motivi personali-
-E in cambio cosa avrei io?-
-Cosa ti interesserebbe?- forse avrei potuto barattare la mia vendetta con l’anello. Sempre se l’avessi trovato.
-Katherine Pearce, la conosci?-
-Ci ho avuto a che fare-.
-Trovamela e portamela e ti darò ciò che vuoi-.
 

Tornata a camera, vado diritta a letto. Sono esausta, inizio a pensare alla mia vita, a quello che avrebbero voluto i miei genitori per me e Oliver, mio fratello, di certo niente di tutto questo. Mio padre diceva che avrei dovuto intraprendere gli studi per diventare avvocato invece ho diciotto anni e quest’anno dovrei diplomarmi, non credo di avere il tempo di farcela. Non mi importa, finché non avrò la mia vendetta del resto non mi importa.

 
 
 
La sveglia suona. Sono le 11.00. faccio colazione e medito se andare o meno a quell’appuntamento. In fondo anche se è una trappola posso sempre ucciderli no? Decido di vestirmi e vedere chi vuole parlarmi. Arrivo con dieci minuti di ritardo, entro e mi guardo intorno. Ci sono due ragazzi e una ragazza seduti a un tavolo da soli. Quindi il mio interlocutore sarà uno di essi. Li guardo, la ragazza bionda, è intenta a massaggiare. Un ragazzo è intento a leggere un pezzo di carta e un altro parla al telefono. Quest’ultimo mi guarda, chiude la chiamata e si alza. Vado verso di lui e gli mostro il biglietto

-Sei tu?- chiedo fredda
-Si sono io, prego siediti.- faccio come mi dice e inizio a tamburellare con le dita sul tavolo aspettando che parli. Decido di abbattere le formalità io
-Sei un vampiro.
-Cosa te lo fa pensare?- lo sapevo. Dopo anni di vampiri e combattimenti vari, riconosco un vampiro con un semplice sguardo.
-Lo so.- alzo le spalle.
-Tu sei la cacciatrice.- ghigno, che vuole un vampiro da me?
-E tu come lo sai?-
-Lo so- alza le spalle come ho fatto io poco prima. Gli sorrido lui ricambia
-Mi chiamo Stefan Salvatore- cattura subito la mia attenzione, ne ho sentito parlare quando ho torturato un vampiro per torcergli informazioni su Katherine, mi ha detto che loro sapevano tutto su lei.
-Amanda Dukan.- lo guardo circospetta.
-Ti chiederai sicuramente cosa voglio da te-  lo guardo non rispondo.
-Voglio un aiuto a trovare la cura. Dicono che sei parte importante per il rituale-  alzo il sopracciglio, e questo come lo sa? La mia stirpe è legata alla cura al vampirismo. Una mia antenata fece un incantesimo, per sbloccare gli effetti della cura c’è bisogno del sangue della stirpe Dukan.
-Perché dovrei aiutarti?-
-Perché so dov’è Katherine Pearce.-  mi drizzo con le spalle. Ci siamo, lui sa dov’è, può portarmi da lei.
-Perché dovrebbe interessarmi di lei?- come fa a saperlo lui?
-I vampiri parlano, dicono che ne stai sterminando un bel po’, soprattutto di suoi leccapiedi-.
-Che vuoi farci con la cura?- cambio discorso.
-Devo salvare una persona che non merita di essere vampiro.-
-Dov’è Katherina?-
-Dammi la tua parola che mi aiuterai.-  si avvicina a me e mi porge la mano. Ci sa fare, non dovrei far patti con i vampiri, sono la feccia del mondo sovrannaturale. Sospiro nervosa e allungo la mano verso di lui. In che guaio mi sto cacciando?



Angolo Jeess:

Ciao ragazze :)
ecco qui il terzo capitolo della storia, che ve ne pare?
Stefan e Amanda compagni di avventura? 
Lei riuscirà ad ottenere la propria vendetta?
Fatemi sapere le vostre impressioni!!
Grazie a chi legge e recensisce!!!



Se vi interessa una pagina dedicata alle nostre storie su efp, vi consiglio questa :) 
https://www.facebook.com/RecensioniPerTe?ref=hl
 

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