Aishiteru

di SheilaPhoenix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Missione Dogsitter ***
Capitolo 2: *** Voglio un figlio ***
Capitolo 3: *** A Quando il matrimonio ? ***
Capitolo 4: *** Strane sensazioni ***
Capitolo 5: *** Test, Matrimoni e... ***
Capitolo 6: *** Riko&Ako ***
Capitolo 7: *** Voglio quel giocattolo !! ***
Capitolo 8: *** Il primo bacio di Riko&Ako ***
Capitolo 9: *** Amicizia ***
Capitolo 10: *** Voglio assomigliare a te nonna ! ***
Capitolo 11: *** Capitolo Extra : Pannolini e Biberon ***
Capitolo 12: *** Vaccino... E dolci risultati ***
Capitolo 13: *** Capitolo Extra : Carnevale ***
Capitolo 14: *** La punizione ***
Capitolo 15: *** Allenamenti e primi litigi ***
Capitolo 16: *** Sette mesi ***
Capitolo 17: *** Sharingan ***
Capitolo 18: *** Capitolo Extra : Solo con mio figlio ***
Capitolo 19: *** Capitolo Extra parte seconda : Solo con mio figlio ***
Capitolo 20: *** I due bracciali ***
Capitolo 21: *** Il cane ***
Capitolo 22: *** Primi amori ***
Capitolo 23: *** Capitolo Extra : Miao e Bau ***
Capitolo 24: *** Il nuovo Team 7 ***
Capitolo 25: *** Il nuovo Team 7 parte seconda ***
Capitolo 26: *** Capitolo Extra : Onee-chan ***
Capitolo 27: *** capitolo Extra : Come nascono i bambini, papà ***
Capitolo 28: *** La prova dei campanelli ***
Capitolo 29: *** La nuova missione del Team 7 ***
Capitolo 30: *** Verità nascoste ***
Capitolo 31: *** Racconti di gemelle ***
Capitolo 32: *** Un potere nascosto ***
Capitolo 33: *** Capitolo Extra : Insegnami a baciare ***
Capitolo 34: *** Una stanza d'idioti ***
Capitolo 35: *** Capitolo Extra : Giochiamo insieme ***
Capitolo 36: *** Svegliarsi da un lungo sogno ***
Capitolo 37: *** Un anno dopo : ***
Capitolo 38: *** Capitolo Extra : Il Kunai ***
Capitolo 39: *** La tecnica del richiamo ***
Capitolo 40: *** Nuove missioni ***
Capitolo 41: *** Sorellina, tu ci credi nel destino ? ***
Capitolo 42: *** Combattimenti e... ***
Capitolo 43: *** Ritrovamenti ***
Capitolo 44: *** Capitolo Extra : Avrai quello che avrai ***
Capitolo 45: *** Viaggiare nel Passato : ***
Capitolo 46: *** Capitolo Extra : Al mare ***
Capitolo 47: *** Vacanze...Pronti,partenza Via! ***
Capitolo 48: *** primi giorni assieme, il muoversi di una nuova missione ***
Capitolo 49: *** Pioggia e Casini ***
Capitolo 50: *** Verità ? ***



Capitolo 1
*** Missione Dogsitter ***


Image and video hosting by TinyPic Ormai erano passati sei mesi dalla scomparsa della cara Shizune, i giorni passavano in fretta, e anche se il dolore per la sua scomparsa era ancora vivo nei nostri ricordi, la vita va avanti.
<< Sakura, svegliati o farai tardi per la missione >>.
Come al solito, tutte le mattine mia madre mi viene a svegliare nel bel mezzo dei miei sogni, allora io mi rannicchio ancora di più sotto le coperte, fa freddissimo fuori c’è anche la neve perché siamo vicini al Natale, non posso lasciare il mio letto al calduccio.
<< Sakura, so bene che sei sveglia. E’ inutile che fingi con me. Senti conto fino a tre… Poi ti levo coperte e tutto >>.
Minaccia lei sedendosi sul mio letto, me ne accorgo per la pressione che fa con il suo peso.
<< Uffa, stavo sognando Sasuke >>.
Sussurro cacciando il viso da sotto le coperte, mia madre sorride appena, poi mi leva completamente il piumone.
<< Bella mia, ora lo vedrai dal vivo. Se solo ti decidi a muoverti >>.
Dice alzandosi dal mio letto, e quelle magiche parole mi spingono a correre in bagno.
Una volto essermi lavata e vestita, corro in camera mia a cercare la mia collana inseparabile, poi mi dirigo insieme a mia madre verso l’ufficio dell’Hokage.
Appena arriviamo al palazzo, mia madre con la sua inseparabile mantella verde va a sedersi alla sua scrivania, si appoggia con i gomiti e aspetta, tutto ciò è una continua abitudine, lo fa ogni mattina, ormai so a memoria ogni suo piccolo movimento.
<< Chissà quando arrivano >>.
Dico impaziente, mia madre sorride appena e prende un foglio dalla sua scrivania, probabilmente è la missione che deve assegnarci.
<< Presto vedrai >>.
Risponde solo dopo aver letto quella carta.
<< Noooonnaaaaa Tsunadeeee >>.
Come se avesse predetto il futuro, Naruto entra nell’ufficio aprendo al porta di scatto e catapultandosi addosso… a me e facendomi cadere.
<< Naruto, che fai ! Alzati immediatamente >>
Dico io spingendolo via.
<< Ah, scusami. Mi era sembrato di cadere su qualcosa di morbido >>
Dice mettendo entrambe le mani sul pavimento, non faccio in tempo a dir nulla che sento una voce profonda e a dir poco arrabbiata dietro le spalle di Naruto.
<< O ti levi da sopra a Sakura, o giuro che io ti faccio sentire com’è duro il muro >>.
Osservo con le gote arrossate per l’imbarazzo Sasuke che ci guarda con due occhi che emanano fuoco.
<< S-Sasuke, io ora.. S-stavo per alzarmi >>.
Sento Naruto che trema per la paura e si alza di scatto, poi vengo aiutata da Sasuke ad alzarmi, i suoi occhi mi fanno venire i brividi e allora gli sorrido.
<< Bene, dopo questo buon giorno mattutino… Potremmo sapere la missione ? >>.
Domanda Kakashi osservando mia madre che ci fissava con aria stanca.
<< Si, si… Dovete fare i… Dog setter >>.
Dice passando il foglio al nostro maestro.
<< I-io non capisco… Questa sarebbe una missione ? >>.
Urlò Naruto sbattendo le mani sulla scrivania di mia madre, l’impatto ha persino fatto saltare in aria una matita.
<< Non è colpa mia se siamo in tempi di pace e se non ci sono missioni serie, prendere o lasciare >>.
Dice con tono di rimprovero per la stupidità del nostro amico.
<< Allora andiamo >>.
Risponde Kakashi al posto di Naruto e iniziando ad uscire dalla stanza, Naruto lo segue in silenzio e la stessa cosa facciamo io e Sasuke, ma prima di uscire sorrido in direzione di mia madre e la saluto.
<< Aaah che noia >>.
Non so per quante volte Naruto avrà ripetuto quella frase, so solo che stavo iniziando ad irritarmi, osservo quindi il mio cane, era di taglia piccola, mentre Naruto ne aveva uno di taglia media, i cani grandi non li sopporta, allora a Sasuke era capitato un cane che per poco non era persino più alto di lui, Kakashi invece si era limitato a seguirci con il suo libro ben saldo tra le mani.
<< Naruto, ti ha già detto mia madre che non è colpa sua >>.
<< Non difenderla solo perché è tua madre, e poi secondo me qualcosa di migliore c’era, è lei che non ci vuole assegnare missioni più serie >>.
Sto iniziando ad innervosirmi sul serio, quindi mi avvicino con il pugno ben stretto e colpisco quella testa bacata di Naruto.
<< Ahi Sakura ! >>
Lo vedo premersi la mano sulla testa e a guardarmi con le lacrime agli occhi, io allora gli faccio la linguaccia e volto il capo di lato.
<< Ehi, Sakura >>.
All’improvviso sento la voce di Sasuke , mi avvicino a lui e gli sorrido.
<< Senti un po’… >>
Non vi dico cosa mi stava sussurrando all’orecchio: Top secret.
<< Che divertente, ci sto >>.
Dico ridendo di gusto.
<< Saaakura, cosa c’è tanto da ridere ? >>.
<< Segreto >>.
Diciamo io e Sasuke insieme, ora dopo che Naruto ci volta offeso le spalle, io e Sasuke attuiamo il piano che lui stesso aveva ideato, per farla pagare a Naruto che ci sta dando fastidio da questa mattina.
Mi avvicino a lui quindi cercando di distrarlo, gli chiedo anche la minima cavolata, del tipo: Questa mattina hai fatto colazione ?
Nel frattempo Sasuke scambia il suo cagnone con il cagnolino di Naruto.
Quando mi accorgo che il piano è stato portato a buon fine mi avvicino a Sasuke, allora Naruto si volta e si ritrova faccia a faccia con il cane.
<< Aaaaaaaaaaaaaaaah il cane è cresciuto tutto di un colpo >>.
Urla bianco come un lenzuolo, non riesco a trattenere le risate che mi aggrappo a Sasuke, lo guardo sorridere appena, Kakashi invece lo sento sospirare e nascondere una risata tra le pagine del suo inseparabile libro del paradiso della pomiciata.
 

Note di finali  : Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto…A presto ! E grazie per aver letto ^^
Nel prossimo capitolo : << Sasuke, voglio un figlio >>
Disse Sakura accarezzando il gattino che era seduto sulle sue gambe, il moro la guardò come per dire : '' Che roba fumi ? ''

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Capitolo 2
*** Voglio un figlio ***


Eravamo di ritorno dalla missione, Naruto sembrava aver combattuto contro un esercito tanto era stanco e sporco di fango.
<< Ehi Naruto, ora puoi dire di aver partecipato ad una missione del livello S >>
Dissi io scherzando, il mio compagno si voltò a guardarmi con rabbia.
<< Quel cane era enorme, mi ha trascinato da per tutto >>.
Rispose risentito per lo scherzo fatto da me e Sasuke.
 
Inizio Flashback :
<< Aaaaaaaaaaaaaah il cane è cresciuto tutto di colpo >>.
Urlava Naruto bianco come un lenzuolo, io e Sasuke non potevamo fare altro che ridere, quando poi il nostro compagno di squadra aveva iniziato a correre senza successo, perché il cane sembrava essere più forte di lui, quello fu il colpo, peccato che Sansone come lo aveva chiamato la padrona, avesse deciso di portare a spasso Naruto, il cagnone aveva iniziato a correre e a trascinarsi il povero eroe di Konoha che perse l’equilibrio e cadde di faccia nel fango.
 
Fine Flashback :
 
<< In fondo è stato divertente >>.
Disse Sasuke alludendo al giretto gratuito che gli aveva fatto fare il cane, Naruto ingrociò le braccia al petto e sospirò.
<< Non vedo l’ora di gettarmi nella doccia >>.
Fu l’unica risposta che seppe fornire, prima di sparire dalla nostra visione in una nuvola di fumo.
<< Sakura ? Andiamo a casa mia >>
Mi domanda Sasuke una volta rimasti soli, gli sorrido, oggi sarei stata a pranzo da lui, ma prima di andare dovevo passare a trovare una persona, e Sasuke lo sapeva.
<< Vieni con me ? >>
Mi annuisce, consapevole della nostra destinazione.
Percorriamo in silenzio la strada che portava verso il cimitero, solo quando rimaniamo soli del tutto Sasuke mi prende per mano, per lui era ancora difficile fare effusioni in pubblico, nonostante eravamo fidanzati da otto anni e sette mesi per la precisione.
Finalmente dopo minuti interminabili passati in silenzio, arriviamo in quel luogo di lutto, ci avviciniamo alle lapidi e in particolare mi inginocchio a quella di Shizune.
<< Ciao, sono venuta anche oggi. Sai abbiamo finito una missione a dir poco esilarante, e sono qui come al solito… Se mi guardi ora vorrei chiederti una favore, anche se so che immagini già quale. Salutami il mio papà, tu puoi farlo >>.
Dico tra le lacrime, Shizune le devo molto, ha salvato la mia mamma e non dimenticherò mai il suo sacrificio.
Poi mi volto verso Sasuke che mi guarda con aria assente, mi alzo e mi avvicino ad un'altra lapide, accarezzo quel nome.
<< Ti voglio bene, anche se non ti ho mai conosciuto… >>.
Dopo aver sfiorato un ultima volta quel nome, mi alzo dando le spalle alla lapide, con Sasuke allora andiamo a salutare i suoi genitori e Itachi, al quale è stata fatta una degna sepoltura vicino agli Uchiha.
Ma prima di andare, rileggo con tristezza quel nome: Dan, il nome del mio papà.
Sasuke a differenza mia è molto più freddo, si abbassa a guardare i nomi dei genitori e del fratello, poi decide di andare via, è sembre stato così ogni volta che venivamo insieme al cimitero, e io mi sono sempre chiesta il perché.
<< Andiamo a casa >>.
Dice a bassa voce, lo seguo afferrandogli la mano con delicatezza.
<< Tua madre sa che venivi da me a pranzo ? >>
<< Si >>.
<< Non si è arrabbiata ? >>
Prosegue scherzosamente.
<<  NO >>.
Rido spingendolo delicatamente, in effetti mia madre non vede di buon occhio il fatto che passi molto tempo a casa di Sasuke, forse teme un giorno che le arrivi la notizie di un nuovo erede Uchiha.
Arrossisco di botto al sol pensiero.
<< Ehi ? Hai la febbre, come mai sei tutta rossa ? >>.
Mi domanda Sasuke guardandomi seriamente, io scuoto il capo e gli faccio la linguaccia.
<< Nulla, pensavo >>.
Sussurro allontanandomi da lui.
<< Pervertita, cosa pensavi ? >>
Chiede avvicinandosi di nuovo a me, ooops beccata.
<< A niente, su andiamo a casa tua ho fame >>.
Dico sorridendogli, non importa quando quello che ho appena detto che possa assomigliare a Naruto quando pensa al suo ramen, volevo cacciarmi fuori dai casini.
Arrivati a casa, Sasuke iniziò a preparare il pranzo, anche io sapevo cucinare ( Diciamo ), ma lui era più pratico, certo vivere da solo per tanti anni porta a sviluppare più competenze in tutti gli ambiti.
Mi siedo quindi sul divano e aspetto che Muffin corra sulle mie gambe, come previsto appena si accorge della mia presenza, il micio mi salta sulle gambe e mi fa le fusa, lo accarezzo con aria distratta osservando ogni movimento di Sasuke, è così bello quando cucina, mi fa immaginare ad una vita insieme da sposati.
<< Sasuke …? >>
Non so cosa mi ha spinta a dirgli una cosa del genere, so solo che ho appena iniziato a parlare e per quando volessi, non posso fermarmi, devo togliermi quel sassolino dalla scarpa.
<< Si, dimmi Sakura ? >>.
Arrossisco prima di prendere un bel respiro.
<< Vogliounfiglio >>
Sussurro tutto d’un fiato, non so se ha capito cosa gli dico, visto che si gira a guardarmi confuso.
<< Puoi… Ripetere più lentamente ? >>
Allora accarezzo il gattino sulle mie gambe e lo coccolo con fare materno.
<< Voglio un figlio Sasuke >>.
Ripeto con più calma, lui mi guarda come per dire ‘’ Ma che roba fumi ‘’.
<< Avevo ragione io… Hai la febbre >>.
Risponde tornando tra i fornelli.
<< No, sono seria >>.
<< E sembra anche molto alta >>.
Dice cercando di deviare il mio discorso.
<< Ma Sasuke ! Perché non vuoi avere un figlio ? >>
<< Perché ora non ci penso a una cosa del genere >>.
Dal tono della voce sembra che si stia innervosendo, allora sospiro e abbasso gli occhi, inizio a guardarmi le mani.
Poi sento il rumore di una pentola che viene posata, e quando alzo gli occhi verso la fonte del rumore, mi accorgo che il viso di Sasuke è a pochi centimetri dal mio.
<< Sakura, se facciamo un figlio ora… Probabilmente tua madre mi accuserà di aver tradito Konoha di nuovo e di aver attentato alla sua vita >>.
Sta cercando di farmi sorridere ?
<< Ma, Sasuke, se facciamo ora un figlio non penso che ti odierà… Insomma, abbiamo vent’anni e andiamo per i vent’uno >>.
Sento le gote delle guance farsi rosse, poi Sasuke mi prende una mano e con l’altra mi accarezza il viso.
<< Vieni con me >>.
Mi fa alzare di scatto dal divano, tanto che Muffin è costretto a saltar giù dalle mie gambe con un miagolio dispiaciuto.
Mi trascina fuori da casa sua, insieme percorriamo il giardino di villa Uchiha.
<< Sasuke ? Dove andiamo ? >>
<< Fai silenzio e segui >>.
Dice non accettando altre repliche, ci fermiamo avanti ad un grande muro con il simbolo della famiglia, lo vedo battere piano con il pugno e poi sorridere, apre quindi una specie di botola.
<< Che sono quelle scale ? >>
Chiedo incredula da ciò che vedo.
<< Vedrai, è il tempio di famiglia >>.
Dice percorrendo le scale.
<< E’ da molto che non vengo qui sotto >>.
Dice guardandomi negli occhi, arrossisco e forse il buio nella stanza non era più tanto nero, il mio rossore avrà certamente illuminato tutto.
<< Qui, sono sepolti alcuni ricordi della famiglia >>.
Dice stringendomi la mano.
<< L’ho messi io stesso quando i miei sono morti >>.
Continua fermandosi poi avanti una porta, prende un po’ di tempo e poi apre, noto da subito le foto dei genitori e affianco ad essi dei cimeli, la cosa che più mi fa sorridere è la foto del fratello, gli voleva bene davvero.
<< Questo era di Itachi >>.
Dice prendendo una collana con il ventaglio degli Uchiha.
<< Lo teneva anche prima di morire, l’ho messo io qualche anno fa >>.
Sussurra riposandolo sulla foto.
<< Lo regalerò al figlio mio che porterà il nome di Itachi >>.
Confessa in imbarazzo, poi fa la stessa cosa con un’altra collana, noto che questa è divisa in due parti, sono lo Yin e lo Yang, divide le due parti, la bianca e la nera, me le mostra.
<< Donerò questi alle mie figlie, se ne avrò di femmine >>.
Poi li ripone, questa volta sono io ad arrossire, chissà forse Sasuke vuole tanti figli.
<< Ed infine… >>
Lo guardo fermarsi dinnanzi alla foto della madre, accanto ad essa vi è un anello d’oro con una perla viola.
<< Sarà tuo >>.
Dice prendendomi la mano e infilando l’anello al dito anulare, sgrano gli occhi dalla sorpresa.
Sasuke rimane in silenzio prima di continuare e guardarmi negli occhi.
<< Sakura, se tu ed io avremo dei figli… Voglio prima che ci sposiamo >>.
Non faccio in tempo a rispondergli che le sue labbra si posano sulle mie, rimango spiazzata da ciò che mi aveva detto.
<< Sakura, fare figli comporta un procedimento che a me piace tanto, possiamo iniziare ad esercitarci >>.
Sussurra prima di mordermi il collo, mi lascio sfuggire un gemito e mi faccio trascinare a terra, mi stendo con la schiena sul pavimento e aspetto che le mani di Sasuke iniziano ad accarezzare tutto il mio corpo, mi sento così bene con lui, non vedo l’ora di costruire la nostra famiglia insieme.

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Capitolo 3
*** A Quando il matrimonio ? ***


Beh, dire che mia madre era fin troppo protettiva nei miei riguardi, è dir poco, ma sapere che lei per poco non scoppiava in un pianto senza sosta perché portavo al dito un anello di fidanzamento, era ridicolo.
<< Oh avanti mamma, non ho detto che domani mi sposerò… Questo è solo un regalino di Sasuke >>.
Non so da quante ore mia madre si sia rinchiusa dentro la sua camera, e solo che ormai a furia di bussare le mie povere mani hanno iniziato a pulsare per il dolore.
<< Solo un regalino ? Quello lo chiami ‘’ Solo ? ‘’ tu stai per andare via Sakura >>.
Era quella la sua preoccupazione ?
<< Mamma, io non ti abbandono, sai che anche se mi sposo con Sasuke… Tu sarai la mia mamma per sempre >>.
<< Lo so cosa ti credi ? E’ solo che… Che per causa mia ho passato così poco tempo con te, vorrei averti ancora tutta per me >>.
Quelle parole mi facevano davvero piacere, e per un attimo avrei voluto registrarle in una video cassetta, ma era una cosa stupida perché comunque non le avrei mai cancellate dal cuore e dalla mente.
<< Mamma ? io sarò sempre legata a te… Anche se non si vede noi siamo legate da un filo trasparente che ci tiene unite, è un nodo che mai si scioglierà… Anche se un giorno me ne andrò, io comunque passerò la maggior parte del tempo con te… Anche io avrei voluto passare più tempo con te, ma vedi… Quando avevo dodici anni, quando ancora non sapevo che eri tu la mia mamma, ho sempre pensato a come sarebbe stato se tu fossi la donna che mi ha dato alla luce perché… Perché ti stimavo come donna e come ninja, e mi sono sempre ripromessa che un giorno con i miei figli sarei stata proprio come te… Per questo… Per questo anche prima di sapere la verità, io e te eravamo già unite, da questa collana che mi hai regalato tu e con l’anima… >>.
Rimasi in silenzio per qualche minuto, insicura se avevo fatto capire a mia madre i miei sentimenti, poco dopo sentì la serratura della stanza scattare, poi due braccia protettive mi afferrarono e mi abbracciarono con forza, appoggiai la testa sul suo petto e sorrisi.
<< Ti voglio bene, Sakura. Scusami >>.
<< Anch’io mamma, ti voglio tanto bene >>.
Mi strinsi più a lei, sperando che quel momento non finisse più.
Naturalmente poche ore dopo, la notizia del mio futuro matrimonio si era diffusa sulla bocca di tutti.
La dinamica fu più o meno questa : Io e mia madre avevamo deciso di uscire un po’ insieme, tutto normale se non fosse stato che appena abbiamo incontrato Ino la mia cara mamma non le avesse spifferato tutto, allora la mia migliore amica, incinta di quattro mesi, forse per gli ormoni impazziti o solo perché era fatta proprio così, ha attaccato i manifesti per tutta Konoha.
E ora mi ritrovavo in un ristorante assieme a tutti i miei amici, Sasuke compreso a festeggiare la notizia.
<< Sakura, quando vi sposate ? >>
<< Avete scelto il posto ? e poi dove andrete in luna di miele ? >>
<< e i  figli, li avrete ? >>
Tutte queste domande messe insieme mi stavano facendo venir voglia di lasciare tutto e tutti e partire per una meta non identificata.
<< Ragazzi, non abbiamo detto di volerci sposare domani >>.
Sussurrai in imbarazzo, cavoli ! Tutta colpa di mia madre, insomma un attimo prima le stava venendo una crisi isterica, e ora sembra sia al settimo cielo e quasi vorrebbe farmi sposare questa sera stessa.
<< Beh, almeno sappiamo che l’ha presa bene >>.
Mi sussurra Sasuke che sembra divertito, annuisco, in fondo era meglio così.

 
Nel prossimo cap : Tra un anno sarebbe stata la data del nostro matrinìmonio, il perché ? Neanche io lo sapevo, Sasuke ha deciso così sei mesi fa…
 << Sakura, sembri stare proprio male >>

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Capitolo 4
*** Strane sensazioni ***


Quando Naruto ci ha chiesto il giorno del matrimonio, sono rimasti in silenzio per una ventina di minuti, incapace di formulare una risposta.
‘’ Tra un anno esatto ‘’.
Aveva risposto Sasuke convinto.
Tra un anno sarebbe stata la data del nostro matrimonio, il perché ? neanche io lo sapevo, Sasuke ha deciso così sei mesi fa, quando ci è stata posta la fatidica domanda.
<< Ah, uffa >>
Mi grattai con rabbia la testa, e decisi di scendere dal mio letto per andare a fare colazione.
‘’ Perché tra un anno ? Cosa ci sarà mai quel giorno ? E se qualcosa d’importante che non mi ricordo ? ‘’.
Presa dai miei pensieri arrivai in cucina, vidi mia madre che stava preparando la colazione.
<< Giorno Sakura, è quasi pronto vuoi del caffè ? >>.
Annuisco prendendo la tazzina e aspettando che me ne versi un po’, lo fa nel preciso istante che inizio a sentire un senso di vertigine.
<< Che cos’hai ? Ti senti male >>
Chiede mia madre preoccupata, scuoto il capo leggermente.
<< Un po’ di dolore allo stomaco >>.
Sussurro piano, appena accosto alla bocca la tazzina, sento lo stomaco fare delle piroette, mi alzo di scatto sotto gli occhi preoccupati di mia madre e facendo rovesciare a terra la sedia corro in bagno prima di vomitare a terra anche l’anima.
Verso il pomeriggio sono ormai una pezza, stesa nel mio letto con sopra le coperte e accanto a me un secchio nel caso mi sentissi di nuovo male.
<< Allora Sakura, io vado. Sei sicura di poter rimanere sola ? >>.
Mi domanda mia madre stringendomi la mano.
<< Si, mamma vai. Sto anche meglio >>.
Sussurro sorridendole, mi si avvicina per baciarmi la fronte.
<< Stai proprio male, comunque mandami a chiamare se non ti senti bene >>.
<< Ok, mamma >>
Dopo essersi assicurata altre dieci volte, sparisce dalla mia vista.
‘’ Che noia tutta sola ‘’.
Penso chiudendo gli occhi assonati.
<< Sakura ? Sei in casa ? >>
All’improvviso sento una voce a me famigliare dalla finestra.
<< Ino ? SI entra, è aperto >>.
Dico affacciandomi di poco, la vedo correre assieme ad un'altra persona che non riesco a vedere in faccia. Forse era Sai.
<< E’ permesso ? >>.
In breve Ino travolge la mia stanza, la pancia ormai si è appiattita dopo aver partorito un mese fa.
<< Ino, ciao dov’è Sora ? >>
Domando accorgendomi che è senza il piccolo.
<< E’ con il papà, a vedi chi ho portato con me ? >>.
Mi volto a guardare dietro le sue spalle, sorrido appena lo vedo.
<< Sasuke >>
<< L’ho incontrato che stava venendo da te >>
<< Allora non me lo hai portato tu >>.
Puntualizzo sorridendole, mi fa la linguaccia e si gratta la tesa.
<< Ho sentito che stai male, e sono venuta a trovarti >>.
<< Ne sono felice >>.
Sussurro osservando Sasuke che si siede accanto a me, Ino rimane in piedi.
<< Allooora, sei incinta ? >>.
Domanda di punto in bianco facendomi arrossire di botto, con la coda nell’occhio osservo Sasuke che sembra essere diventato bianco come un cencio.
<< I-Ino, che cavolo dici ? >>.
<< Oh avanti, tua madre ha detto che hai la nausea, l’ho incontrata per strada e mi ha chiesto di venire a vedere come stai >>
<< TU incontri troppe persone per strada, e poi non è nausea come la tua. Sono stata male, forse ho mangiato qualcosa che mi ha fatto questo effetto >>.
Rispondo riprendendo il controllo delle mie emozioni. Osservo di nuovo Sasuke con in mano una busta, osservo attraverso la trasparenza il contenuto, mi viene da ridere a pensare che dentro ci sia una busta con il mangiare per i gatti.
<< Senti, è come lo chiameresti ? >>
Mi domanda ancora, non capisco perché siamo finite a parlare di nomi per bambini.
<< Penso Itachi se è maschio, e Riko oppure Ako se è femmina >>.
Sorrido al pensiero di una piccola o piccolo Uchiha.
<< Riko ? Ako ? Che bei nomi, ma perché >>.
Chiede sempre più curiosa.
<< Beh, Riko vuol dire: bambina veritiera, mentre Ako non ha proprio un significato particolare, ma vuol dire: Bambina mia o una cosa del genere, ma più che altro sono nomi che mi piacciono tantissimo >>.
Concludo sorridendole, Ino annuisce ad ogni mia parola.
<< Vi siete dimenticate che ci sono anch’io ? >>.
Domanda Sasuke alzandosi da dov’era seduto.
<< Ah, hai ragione, tu come vorresti chiamarlo ? >>.
Chiede Ino, penso che non ha capito il senso della frase di Sasuke,voleva solo farci stare zitte, sorrido vedendolo in difficoltà.
Il giorno dopo stavo decisamente meglio, così assieme a Sasuke esco per andare da Naruto, per strada incoriamo Neji con Tent Ten.
<< Ciao Sakura, tutto bene? Ho saputo che sei stata male >>.
<< Si, tutto bene >>.
Dico sorridendole, in questo villaggio tutto sanno di tutti in un solo giorno a quando pare.
Osservo la coppia felice tenersi per mano, a dir il vero sono un po’ gelosa, perché anche io vorrei che Sasuke mi tenesse per mano in quel modo, poi osservo il ventre di Ten Ten, è già al settimo mese, tre poco partorirà un bambino, sono contenta per loro.
<< Dove stavate andando ? >>
<< Da Naruto ed Hinata, venite ? >>
Domando sorridendo, la coppia si scambia uno sguardo d’intesa, poi Ten Ten è costretta a dir di no.
<< Scusate, ma sono stanca >>
Dice accarezzandosi il ventre, allora la lascio andare e la saluto.
<< Ahh, andiamo Sasuke ? >>.
<< Si, a cosa pensi ? >>
Arrossisco, in realtà avrei voluto non dirglielo.
<< Voglio fare un test >>.
<< Un test ? >>
Annuisco stringendo a me una bustina.
<< L’ho già acquistato ieri di nascosto, ho fatto il conto del mio ultimo ciclo, e mi sono accorta che sono sei mesi che mi salta, è vero che non l’ho mai avuto regolare, e che per molti mesi mi è saltato anche in passato, però… Però ieri mi sono sentita strana e poi la nausea continua, Ino mi ha fatta mettere un po’ d’ansia.. Sasuke ? Tutto bene ? >>
Domando accorgendomi che sembra essere diventato un pezzo di legno, annuisce poco convinto.
Arriviamo a casa di Naruto ed Hinata che da due settimane condividono, rimango impressionata da tanto ordine, prima Naruto quando viveva solo era disordinato, ma sicuramente quest’ordine è dovuto solo grazie alla dolce Hinata.
<< Posso andare in bagno ? >>
Domando guardando con timore la busta che tenevo in mano, Naruto annuisce seriamente.
<< Facci sapere il risultato presto >>
<< Stupido, Sakura non voleva far sapere a Sasuke che noi sapevamo prima di lui >>
Dice Hinata tappandosi la bocca immediatamente, sorrido nervosamente mentre Sasuke va a sedersi.
<< Lo sapevate prima di me ? >>.
Decido di scappare in bagno e fare il test.
I cinque minuti più lunghi della mia vita, stavo per scoprire la verità,il cuore mi batteva a mille, e se ero incinta ? probabilmente ero rimasta quando Sasuke mi aveva chiesto di sposarlo, perché facendo i conti sono passati esattamente sei mesi da quel giorno, sei mesi senza ciclo, sono stata una sciocca a prendere la cosa alla leggera.
<< Ha fatto >>
Penso osservando il test, con mani tremanti lo sollevo da dov’era appoggiato e leggo il risultato…

 
Nel prossimo capitolo : Sapremo il risultato del test di gravidanza, e poi il matrimonio tra Sasuke e Sakura.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Test, Matrimoni e... ***


Negativo, il test diceva negativo, più e più volte avevo letto con una punta di delusione quel risultato, ma dovevo farmene una ragione, decisi di uscire dal bagno e andare cos’ dagli altri.
Quando Naruto mi vide ritornare lasciò la sedia che stava trasportando in  cucina e mi sorrise.
<< Com’è andata ? >>
A quella domanda Sasuke mi fu vicino e Hinata mi iniziò a guardare curiosa, non sapevo che dire quindi scossi semplicemente la testa e sorrisi.
<< Sono solo in ritardo, ma non sono incinta >>.
Piombò il silenzio nella stanza, mi voltai a guardare Sasuke accorgendomi che la sua espressione sembrava un po’ delusa.
<< Dai, ritardo ? E per cosa ? >>
Domandò Naruto, tutti lo guardammo.
<< Se volevi sdrammatizzare… Non ci sei riuscito >>.
 
Certo che quel test mi aveva lasciata proprio con l’amaro in bocca, speravo di essere incinta con tutta me stessa, Ino è stata fortunata, e lei neanche lo aveva programmato, ricordo come se fosse ieri quando era venuta da me in lacrime dicendomi di aspettare un bambino, aveva iniziato a dire che avrebbe abortito, ma io l’aveva convinta del contrario, che un bambino non va gettato via anche se non desiderato, che quel piccolo esserino senza  colpa, non poteva pagare per un qualcosa che non aveva fatto.
Ino si convinse solo alla sua prima ecografia, quando aveva sentito il battito del cuoricino di Sora.
<< Domani mi sposo >>
Pensai voltandomi nel mio letto, ebbene si il giorno fatidico era passato e Sasuke ancora non mi aveva spiegato perché aveva deciso di aspettare un anno esatto.
<< Sakura ? >>
Sentì bussare alla porta della mia stanza, era mia madre che era entrata in camera con delle patate dolci, le mie preferita.
<< Aaah mamma, mi hai portato le patate dolci ? >>.
Dissi mettendomi a sedere sul letto e abbracciando il cuscino, lei mi sorride e si siede accanto a me.
<< Oggi è l’ultimo giorno che potremmo stare insieme >>.
Dice porgendomene una.
<< Che buona >>
Dissi mangiandone un po’.
<< Sakura, sei emozionata ? >>
<< Tanto >>
Sussurrai guardando la patata, poi sorrisi.
<< Mi fa tanto male lo stomaco oggi >>
<< Penso perché sei nervosa… Ma  non ti preoccupare >>.
Scossi il capo mentre iniziavo a sentire un’altra fitta, chiusi un attimo gli occhi, questa era davvero dolosa.
<< Tilascio riposare >>
Sussurra baciandomi la fronte, le sorrido un attimo prima di premermi la mano sul ventre, non volevo farla preoccupare, ma i dolori stavano aumentando lentamente.
 
Il mattino dopo mi svegliai presto, i dolori allo stomaco erano passati, ma l’ansia aveva iniziato ad aumentare sempre più.
<< Sono pronta >>.
Sussurrai dopo essermi messa il vestito da sposa con l’aiuto di mia madre.
<< Allora,… Andiamo >>
Sussurrò prendendomi sotto braccio, mi allontanai e intrecciai le mie esile dita con quelle di mia madre.
<< Andiamo mamma >>.
Iniziavo a sentire le farfalle nello stomaco aumentare sempre più, il giorno fatidico era arrivato e avevo una paura di combinare qualcosa di ridicolo.
<< Sasuke è già sull’altare >>
Sussurrò mia madre lasciandomi entrare sola in chiesa, lei doveva sposarci quindi mi aveva accompagnata fino all’entrata, dove Kakashi mi aspettava per accompagnarmi all’altare, il maestro per me era stato come un padre e quindi ero felice che lui avesse accettato di accompagnarmi.
Ino era talmente tanto emozionata che stava piangendo ancora prima che entrassi in chiesa, mi veniva da ridere ma i brividi alla schiena erano talmente tanti che mi era passato per poco, in compenso stavo per piangere, ed ora eccomi accanto a Sasuke, ad aspettare di diventare sua moglie…
 
<< Evviva gli sposi >>
Usciti dalla chiesa tutti i nostri amici ci gettarono del riso addosso, ero emozionata così tanto che ridevo e piangevo al tempo stesso.
<< Ora mancano solo Naruto ed Hinata >>
Scherzò Kiba accarezzando Akamaru.
<< Ahahahah si… E’ vero >>.
Sorrisi osservando i miei amici che ci festeggiavano, poi mi voltai verso Sasuke.
<< Mi dici ora perché un anno ? >>
Domandai a mio marito.
<< Si. Un anno fa, io sono scappato da Konoha, e tu hai cercato di fermarmi con tutta te stessa, io ti ringrazia per avermi fatto capire che al mondo esiste qualcosa di più importante della vendetta… Sakura, per questo ho deciso di sposarti oggi >>.
Sgranai gli occhi, tra tante cose non pensavo che lui si riferisse a quello quando diceva ‘’ Tra un anno ti sposerò e c’è un motivo esatto ‘’.
Sorrisi non pensando al dolore lacerante che mi stava colpendo di nuovo.
<< Ahi >>
Ma questa volta fu talmente forte che non riuscì a bloccare il gemito di dolore.
<< Sakura ? Che hai ? >>
Mi domanda Sasuke sorreggendomi, anche mia madre mi è vicina e io a fatica le sussurro che mi fa male lo stomaco, lei mi tasta leggermente e non capisce cosa possa essere, allora un'altra fitta mi fa urlare e aggrapparmi con forza al braccio di mia madre e di Sasuke, sento il sudore calarmi dalla fronte.
<< Dobbiamo correre in ospedale >>
Urla mia madre agitata, era impossibile come un giorno di festa, il mio matrimonio potesse diventare un inferno così all’improvviso.
 
La voce narrante sarà Sasuke :
 
Due ore, erano passate due maledette ore da quando Sakura era chiusa in quella dannata stanza con sua madre e Ino che la stavano visitando, nessuno si era degnato di dirmi niente.
Rimango seduto alla sedia e mi osservo la fede al dito, è successo tutto così velocemente che non riesco a capire come sia potuto accadere.
Mi strofino entrambe le mani tra i capelli e sussulto in ansia.
<< Sasuke, andrò tutto bene >>
Dice Naruto sedendosi accanto a me e posando una mano sulla spalla, per la prima volta la sua presenza non mi da tanto fastidio.
<< SAsuke >>
La voce di Tsunade sembra rilassata quando esce dalla stanza con le lacrime agli occhi.
Le vado incontro.
<< Sakura… Sta bene, lei ha… Lei ha partorito >>
Dice con voce tremante, io mi limito a correre da mia moglie, la trovo  seduta sul lettino con in braccio due neonati avvolti in un asciugamano.
<< S-Sakura ? >>
Quando la chiamo la vedo sorridermi felice, mi avvicino a lei mentre Ino esce dalla stanza, non so se è uno scherzo o cosa.
<< Ricordi quando ho fatto il test tre mesi fa ? il risultato penso che era sbagliato, in realtà ero incinta delle tue figlie o sono rimasta in cinta dopo, le ho partorite proprio nel giorno più importante della nostra vita Sasuke... Ci hanno fatto un regalo speciale ancora prima di Nascere >>.
Sussurra con la voce commossa, due figlie, due piccole Uchiha, Sakura mi dice di prenderne una e così lo faccio, sono perfette, entrambe hanno pochi capelli in testa e si nota da subito il colore rosa, questo mi fa sorridere, osservo poi i visini ancora bagnato di lacrime.
<< perché hanno pianto ? >>
Domando preoccupato.
<< e’ normale… Se non piangevano era preoccupante >>.
Annuisco, poi osservo il viso della bambina che ha in braccio Sakura, ha una piccola cicatrice sul viso, sotto l’occhio sinistro.
<< Che ha ? >>
Sakura le da un bacio sulla fronte.
<< Niente, crediamo che durante la gravidanza abbia ricevuto un colpo da sua sorella oppure un trauma, quando sarà grande se vorrà gliela faremo togliere >>.
E’ una piccola ed insignificante cicatrice, ma era bellissima lo stesso, e certamente sarebbe stata d'aiuto per distinguerle.
Sicuramente ora Naruto starò pensando ‘’ Cavolo, neanche l’hai sposata e  siete genitori ! ‘’.
Già, genitori. Non so come sarà la mia vita d’ora in poi ma dovrò fare di tutto per non far mancare niente alle mie figlie.
La nostra vita da genitori era appena iniziata.

Nel prossimo capitolo : Sono passati già due anni da quando Sakura aveva partorito le gemelline, scopriremo come se la cava quindi la famiglia Uchiha.
 

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Capitolo 6
*** Riko&Ako ***


Sono passati due anni dalla nascita delle mie figlie, lo ricordo ancora come se fosse ieri.
 
Inizio Flashback:
<< Saaasuke, le vogliamo vedere anche noi >>.
Stavo ancora tenendo in braccio mia figlia, quando Naruto è entrato nella stanza di Sakura urlando come un pazzo facendo così tanto rumore da far spaventare le gemelle, entrambe iniziarono a piangere.
<< Testa quadra, le hai fatte spaventare >>.
Urlo rimproverandolo, allora il mio compagno di team si ferma accanto a me e le osserva entrambe, sorride.
<< Che belle, come la mamma >>
Commenta sorridendo, inutile dire che un pugno in testa non glielo leva nessuno.
<< Ahi, Sasuke mi hai fatto male  >>
Dice Naruto premendosi entrambe le mani sulla parte che avevo colpito, solo allora ci accorgiamo che le bambine avevano smesso di piangere.
<< Posso… Prenderla in braccio ? >>
Domanda Naruto, io e Sakura ci guardiamo prima di decidere cosa fare, così lascio che la testa quadra avvolga le braccia attorno al corpicino di mia figlia, sono preoccupato che succeda qualcosa, ma non lo do a vedere.
<< Come le chiamate ? >>
<< Io vorrei… >>
Inizia a dire Sakura, ma ne io ne Naruto l’ascoltiamo.
<< Non saprei, è successo tutto all’improvviso… Tu che ne dici ? >>
<< Beh io… >>
<< Perché una non la chiamiamo Naruto ? >>
Chiede il nostro compagno entusiasta, ovviamente prima di colpirlo prendo mia figlia in braccio.
<< E’ un nome da maschio, demente >>.
Sakura ride mettendosi la mano avanti alla bocca, arrossisco di colpo.
<< Allora Naruka >>
Continua a dire quella testa quadra, sto per ribattere quando sento un urlo che per poco non mi rompe un timpano.
<< Riko e Ako >>.
Sia io che Naruto ci guardiamo in faccia per poi girarci verso la fonte delle urla.
<< Sakura ? Così vuoi chiamarle ? >>
Domando guardandola negli occhi.
<< Si, e smettetela di far finta che io non esisto ! >>
Si è offesa.
<< Scusaci >>
Dice Naruto leggendomi nella mente.
<< Comunque sia, ora avete due bambine. Non sarà difficile per voi ? >>
<< Ma per chi ci hai presi ? Sarà una passeggiata >>
Risponde Sakura stringendo la piccola, annuisco.
Ma ne eravamo proprio sicuri ?
 
Fine Flashback :
‘’ A dir il vero, non fu per niente una passeggiata ‘’
Penso avvicinandomi alla stanza delle bambine, osservo la porta con su scritto camera di Ako e Riko, l’apro senza fare silenzio e vedo le gemelle di ormai due anni dormire vicine e  tenendosi per mano, osservo i loro respiri regolari e mi tranquillizzo nel saper che stanno bene, osservo Riko fare un movimento nel sonno e dando un calcio alla sorellina, Ako risponde con uno schiaffo sulla fronte.
‘’ Spero che non iniziano a picchiarsi ‘’.
Mi viene da ridere per quello che mi è appena passato per la testa, le osservo ancora, sono identiche in tutto e per tutto, entrambe hanno gli occhi neri, hanno le stesse espressioni e fanno le stesse cose, si vestono persino uguale, cambiano solo i colori dei vestiti. Sakura pensa che da grandi inizieranno a cambiare anche nel modo di vestirsi, le osservo ancora una volta, e deposito un bacio fra i capelli rosa di entrambe, poi esco dalla loro cameretta, per fortuna non è difficile distinguerle.
 
Inizio Flashback :
<< Allora, chi è Riko e chi Ako ? >>
Domanda Ino osservando le bambine sedute nei loro seggioloni, sono sei mesi che le tiene avanti agli occhi, possibile che non capisce ancora la differenza tra le bambine ?
<< Dai Ino, non è difficile >>
Risponde Sakura ridendo, allora la bionda fa lascia seduto a terra suo figlio che inizia a gattonare per la casa.
<< Dimmelo tu, non c’è nessuna differenza tra loro >>
Risponde Ino osservando Sakura, mia moglie guarda per un attimo le bambine poi dice.
<< La piccola a destra è Riko, a sinistra Ako >>.
Poi si volta verso di me e mi fa l’occhiolino.
<< Ma per te è facile, sei la mamma >>.
Risponde Ino ridendo, io scuoto il capo.
<< Osservale bene >>
Dico, insomma era palese il motivo per la quale non le confondiamo.
<< Mmmmh… Aaaaah, Sakura sei un imbrogliona >>
Dice Ino andando ad abbracciarla per la vita, le due iniziano a litigare mentre mi avvicino alle bambine, hanno fatto cadere a terra un giocattolo e lo raccolgo per metterglielo di nuovo fra le mani, le osservo entrambe, poi Riko volta la testa di lato e mi fa intravedere la piccola cicatrice.
‘’ E’ impossibile sbagliare ‘’
Penso accarezzandole la testa.
Se non fosse per quella cicatrice sarebbe difficile anche per noi che siamo i genitori capire chi era Riko e chi Ako.
 
Fine Flashback :
Sto correndo verso casa, vorrei sapere come stanno le mie bambine, ma il lavoro in ospedale oggi era tanto, spero che Sasuke non si sia addormentato come quella volta.
 
Inizio Flashback :
<< Sei sicuro che posso andare ? >>
<< Si, ci sono io con le bambine >>
Risponde Sasuke con in braccio Ako, allora annuisco e osservo Riko camminare goffamente verso di me, la prendo in braccio per salutarla, era incredibile come dieci mesi passavano in fretta.
<< Vado, cerco di tornare presto >>
Dico uscendo di casa.
Mentre sono a lavoro in ospedale non riesco a concentrarmi, sono in pensiero e se  è successo qualcosa ?
<< Sakura, tesoro ? Svegliati >>
All’improvviso la voce di mia madre mi fa ritornare con i piedi per terra.
<< Mamma ? >>
La vedo sorridermi.
<< Le bambine non vi lasciano dormire la notte ? >>
Scuoto il capo.
<< Sono solo preoccupata >>.
Rispondo osservando la foto delle gemelle che avevo messo sulla mai scrivania.
<< Capisco, dopo il lavoro vengo con te a salutarle >>.
Dice poi mia madre accarezzandomi i capelli, le sorrido e torno a lavoro quando una donna entra con suo figlio piangente per essersi sbucciato il ginocchio.
Finalmente la giornata di lavoro finisce, ormai sono le 2:00 quindi Sasuke deve aver fatto mangiare le bambine, dico a mia madre quindi di rimanere a pranzo e accetta subito.
<< Chissà come se la sono cavata, è la prima volta che rimangono soli senza me >>
<< Secondo me non devi preoccuparti >>
Dice mia madre, le sorrido un po’ più tranquilla. Arriviamo a villa Uchiha, osservo il piccolo Muffin che dorme all’ombra sotto un albero vicino casa, lo accarezzo e il gatto mi  fa le fusa, appena entro in casa il micio mi precede.
<< Sasuke ? Sono a casa >>
Dico entrando con mia madre, entrambe cerchiamo qualche segno di vita, ma nessuno ci risponde, fino a quando entriamo nel soggiorno, mi viene da ridere quando ci troviamo di fronte a questa scena :
Sasuke che dorme sul divano e con in braccio Ako, anche lei addormentata e a terra seduta la piccola Riko che sta giocando con i pennarelli.
<< Sasuke, svegliati >>
Sussurro prendendo in  braccio Ako senza farla svegliare, finalmente si sveglia anche mio marito.
<< Sakura ? Cos’è successo >>
Domanda ancora assonnato, non riesco a trattenermi e scoppio a ridere seguita da mia madre.
Sasuke si gratta la testa senza capire, se sapesse che sul viso è tutto disegnato non rimarrebbe così tranquillo.
 
Fine Flashback :
 
Non riesco a trattenere una risata mentre mi avvio verso casa.
 
La voce narrante sarà Sasuke :
 
Penso che qualcuno stia parlando di me, perché saranno almeno quattro volte che starnutisco.
E forse so anche chi è, penso osservando l’ora, Sakura sarà di ritorno tra poco dal lavoro e starà ripensando a quella volta che le bambine mi avevano disegnato sul viso.

 
 
 
 
 
 Nel prossimo cap : Vedremo il tentativo delle due gemelle nel costringere i loro genitori a comprare un giocattolo per Riko. Image and video hosting by TinyPic

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Capitolo 7
*** Voglio quel giocattolo !! ***


Stavo tranquillamente leggendo una rivista quando sento la porta di casa aprirsi con poca delicatezza, lancio quindi un occhiata verso la fonte di tanta confusione e vedo mia figlia di quattro anni infuriata che corre in camera sua.
<< Riko ? Cos’hai ? >>
Domando senza ricevere alcuna risposta, poco dopo entrano anche Sakura e Ako che corre verso la sua cameretta, ma la fermo prendendola in braccio.
<< Papà, lasciami >>
Dice ridendo.
<< Cos’ha tua sorella ? >>
<< Chiedilo alla mamma >>
Dice divertita, alla fine la lascio correre in camera sua.
<< Sakura ? >>
<< Riko voleva una bambola nuova, ma le ho detto no perché ieri le ho già comprato un cavallo di peluche >>
<< Ah … >>
Le femmine !
<< Voleva quella perché era speciale, è un gran ninja, ha diversi accessori che naturalmente sono venduti separatamente >>.
<< Ha anche un grande prezzo ? >>
<< Si >>
Conclude mia moglie prima di venirmi a baciare, naturalmente devo essere circondato da donne che vogliono rapinarmi nelle tasche.
 
Nel frattempo: Stanza di Riko&Ako.
 
<< Sorellina ? Non piangere >>
Ako cerca di farmi ridere, ma ho la testa sotto il cuscino e non ho voglia di sentire nulla.
<< Ho un’idea >>
Urla Ako, a questo punto caccio la testa da sotto il cuscino e la guardo andare a cercare qualcosa tra la cesta dei suoi giocattoli.
<< Che fai ? >>
Domando alzandomi, mi siedo a terra accanto a lei.
<< Ecco, prendili >>
Dice dandomi in mano il suo salvadanaio a forma di cane, lo scuoto un po’ e sento un rumore.
<< Saranno cinque zen, tu quanti ne hai ? >>
<< Si dice Yen e anch’io cinque, ma quella costa venti >>.
Le ridò il salvadanaio.
<< Possiamo usarli, e gli altri li chiedi a mamma >>
<< Non voglio usare i tuoi soldi >>
Le dico alzandomi da terra.
<< Troveremo un modo >>.
Dissi convinta, detto ciò quindi scesi le scale per arrivare in cucina, notai la mamma che stava preparando il pranzo e papà che era rimasto seduto alla sedia.
<< Psss… Ehi, papà >>
Iniziai a chiamarlo con l’intenzione di non farmi vedere dalla mamma.
<< Sakura ? Vado in bagno >>
Dice all’improvviso il mio papà raggiungendomi, insieme ci avviammo verso la sua camera da letto.
<< papi, voglio un giocattolo >>
<< Ah si ? E come mai proprio quello ? >>
Mi domanda.
<< Perché, voglio quel giocattolo >>
Rispondo con ovvietà.
<< Allora, mi dai i soldi ? >>
Domando ancora osservandolo negli occhi.
<< Beh… No >>
Risponde iniziando ad incamminarsi verso la cucina.
<< Ma, papà per favore >>
Inizio a tirarlo per un braccio, allora si volta  e mi sorride.
<<  E va bene, ma di alla mamma che non sono stato io a darti i soldi >>.
<< Evvaiiiiiiiiiii, papà sei il migliore >>
Urlo correndo a baciarlo sulla guancia, naturalmente la mamma venne a scoprire tutto, ma non si arrabbiò. Al contrario mio padre sembrava essere diventato depresso di botto.
La sera stessa che ebbi ricevuto la bambola, mi alzai dal letto facendo attenzione a non svegliare Ako e corsi in camera di papà e mamma, aspettai un po’ prima che vennero ad aprire, notai subito il babbo che non aveva la maglia.
<< Mamma, vi ho disturbati ? >>
Pensavo stessero giocando a qualcosa.
<< No >>
<< Si >>
Rispose mio padre, io allora mi sedetti sul letto e sorrisi.
<< Sapete ? La mia nuova bambola vuole degli amici con cui giocare >>
Sto alludendo a tutti i bellissimi giocattoli che ora voglio, ma solo per far compagnia alla bambola.
<< Allora, che ne dici se la portiamo dove l’abbiamo comprata ? Così la lasciamo con i suoi amici >>
Risponde la mamma ridendo, scossi la testa spaventata da quella minaccia e me ne tornai a dormire.


Nel prossimo cap : Il primo bacio delle gemelle Ako e Riko.

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Capitolo 8
*** Il primo bacio di Riko&Ako ***


Ormai avevamo sei anni, eravamo cresciute e il più delle volte andavamo a giocare da sole al parco.
La mamma ci ha sempre detto di far amicizia con gli altri bambini, ma io preferisco rimanere con  mia sorella.
<< Sorellina, che facciamo >>
Chiedo stringendo la mano di Riko, mia sorella mi sorride e fa l’occhiolino.
<< Voglio andare da Sora >>
Sora è il figlio della migliore amica di mamma, la zia Ino. Lui è più grande di cinque mesi se non mi sbaglio, io non lo sopporto, preferisco Shota, ecco su fatti di gusti io e mia sorella non siamo molto simili, a me ad esempio piace Shota per i suoi occhi bianchi, lui è figlio di Neji Yhuga e Ten Ten, altri amici di mamma e papà.
<< Vediamo se stanno al parco >>
Dice Riko sorridendomi.
<< Ci sono ? >>
<< Mh, stai pensando a Shota >>
Afferma contenta.
<< Come lo sai ? >>
Arrossisco, possibile che possa leggermi nella mente ?
<< Lo so e basta >>
Dice lei iniziando a correre, mi lascia la mano e le corro dietro, mi sta lanciando una sfida per vedere chi è più veloce, naturalmente lei.
Io sono meno atletica di mia sorella, diciamo che questa è un'altra cosa che ci rende diverse.
<< Riko, aspettami >>
Urlo cadendo con le ginocchia a terra, in quel momento mia sorella si gira verso di me e corre a vedere come sto.
<< Ti fa male >>
Dice sfiorandomi sul ginocchio, poi notando il sangue cerca nella tasca dei pantaloncini un cerotto, lo mette sulla mia ferita.
<< ecco, così andrà meglio >>
Mi sorride ancora e io annuisco, non so bene come spiegarmelo ma è sempre stato così tra di noi, ognuna avverte il dolore o la rabbia dell’altra.
<< Riko, ciao. Siete da sole ? >>
Sentiamo una voce che ci raggiunge alle spalle all’improvviso, è di zio Naruto con in braccio la piccola Shizuka, lei ha un anno ed è figlia di zio Naruto e zia Hinata.
<< Si, stiamo andando al parco >>
<< Capisco, perché sei a terra Ako ? >>
Sorrido e scuoto il capo.
<< Niente, sono caduta. Ma sto bene >>
Detto ciò mi rimetto in piedi, io sono figlia di mio padre e lui non piangerebbe mai per un graffietto innocuo.
<< Ora andiamo, ciao Zio >>
<< Ciao piccole >>.
Ci voltiamo e osserviamo Shizuka fare ciao ciao con la manina, sorrido e riprendo a correre, arriviamo al parco con il fiatone, rimango delusa quando mi accorgo che ne Shota e ne Sora ci sono.
<< Forse vengono dopo >>
Dice Riko sorridendomi, quasi subito si accorge del mio umore poco sereno.
<< Che hai sorellina ? >>
<< Smettila di chiamarmi così, siamo gemelle della stessa età >>.
Dico mettendo il broncio.
<< Sono più grande io, di trenta secondi ! E poi ti ho fatto una domanda >>
Risponde Riko avvicinandosi a me, mi osserva dispiaciuta per la mia improvvisa tristezza.
<< Siamo diverse >>
Dico appoggiando la mano sul cerotto che lei portava sul viso, lo aveva messo per la prima volta a cinque anni, per coprire quella piccola cicatrice quasi invisibile.
<< Ah, per questo >>
Dice togliendo il cerotto.
<< Che fai ? >>
<< Così non si nota >>
Mi sorride e butta via il bendaggio, le sorrido e corriamo a giocare sull’altalena.
<< Akoooo, Rikoooo >>.
Mentre mia sorella sta per mettersi in piedi sull’altalena, due bambini corrono verso di noi, sorrido riconoscendo Shota.
<< Ciao >>
Urlo contenta e correndo verso di lui, all’improvviso si ferma osservando mia sorella.
<< Chi è Ako ? E chi è Riko ? >>
Domanda facendomi quasi cadere, ma possibile che un cerotto tolto possa aver confuso così tanto le idee ?
<< Indovina un po’ >>
Lo sfida mia sorella, a pensarci lei non va molto d’accordo con Shota, poi si mette la mano sul viso e mi dice di fare la stessa cosa.
<< Secondo me…. >>
Rimaniamo in silenzio, mi sto divertendo, in fondo essere scambiate era bello, poi Vedo Sora che mi prende la mano.
<< Tu sei Riko >>.
Io sgrano gli occhi senza dire nulla, mentre Shota si avvicina a mia sorella.
<< Tu Ako >>.
Sono convinti entrambi, ma non sanno di aver sbagliato , poi sorridono e prima ancora che io possa dire o fare qualcosa vengo tirata via e portata dietro allo scivolo, Riko rimane con Shota.
<< Che vuoi Sora ? >>
Domando arrabbiata per essere rimasta sola con lui.
<< Riko ? Tu mi piaci >>
Dice con il viso arrossato e in imbarazzo.
<< Che … ? >>
Non ho il tempo materiale per capire cosa fosse successo, sento solo le labbra di Sora posarsi sulle mie, allora gli do uno schiaffo e corro via, premendomi la mano sulle labbra.
<< Riko ..? >>
 
La voce narrante sarà Riko :
<< Aspetta, non avete capito niente voi due, io non sono Ako >>
<< Dai, smettila di giocare >>
Ride Shota, quando lo odio, è sempre stato antipatico per me, ci gioco insieme solo perché piace a mia sorella, ma se fosse per me lo terrei alla larga.
<< Senti Ako, mi daresti un bacio ? >>
Io scuoto il capo indietreggiando, poi levo la mano dal viso sperando che si accorga della mai cicatrice, ma forse è talmente stupido da non accorgersene perché lo vedo avvicinarsi a me, allora cado a terra  chiudo gli occhi di scatto quando sento le sue labbra posarsi sulle mie, poi si stacca da me e sorride.
<< Grazie Ako >>.
Grazie ? Ma è scemo ? Non lo lascio nelle mani della mia sorellina, mi alzo allora con il viso in fiamme e prima di andare via lo spingo tanto forte da farlo cadere a terra, allora sento i passi di Sora avvicinarsi a noi.
<< Ako ? Tua sorella è scappata via… Ehi ? >>
<< Ako … ? Uffa chi le capisce quelle due >>.
Sono le ultime parole che sento dire da quei due completi idioti.
Per tutto il giorno sono andata a cercare mia sorella,  sono stata nei posti dove di solito sia io che lei frequentiamo di solito, a tarda sera verso le 8:30 ritorno a casa giù di morale.
<< Chi dice ora a mamma che ho perso Ako ? >>
Penso in preda al panico, apro la porta di casa e la prima cosa che sento è la risata di mio padre e mia madre, tra poco smetteranno di ridere.
<< Mamma ? >>
Corro quindi verso la cucina, e rimango sorpresa di trovare mia sorella con la testa china sul piatto che aveva avanti agli occhi.
<< Riko, finalmente sei a casa, Ako ci ha detto che sei stata in biblioteca >>.
<< Ah, si… >>
Ringrazio mentalmente mia sorella e poi mi siedo accanto a lei, aspetto che mia madre mi porta la cena.
Dopo aver consumato il pasto, sia io che mia sorella ci dirigiamo verso la nostra camera, c’infiliamo nei nostri letti, per la prima volta dormiremo separate, cade il silenzio nella stanza rotto solo dai nostri respiri.
<< Sorellina ? >>
E’ mia sorella a rompere il silenzio, mi volto a guardare verso di lei e mi accorgo che è in piedi avanti al mio letto con il cuscino stretto al petto, le sorrido e le faccio spazio.
<< Mi ha baciata >>
Sussurra riferendosi a Sora.
<< Anche a me >>
Dico parlando di Shota, mia sorella mi guarda con le lacrime agli occhi, anch’io sto iniziando a piangere.
<< Era… >>
<< … Il … >>
<< … Mio … >>
<< ... Primo... >>
<< …. Bacio… >>
Sussurriamo insieme e nel buio della notte, il silenzio fu interrotto dalle nostre lacrime, fin a quando entrambe ci lasciamo trasportare dal sonno.

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Capitolo 9
*** Amicizia ***


Era mattina, ed era il quarto giorno di scuola per le mie figlie, avevano iniziato anche loro l’accademia ninja.
<< Siete pronte ? >>
Chiese Sasuke urlando per farsi sentire, poco dopo dei passi provenienti dal piano di sopra iniziarono a farsi largo in tutta la casa.
<< Mamma, il gatto non voleva farci uscire >>
Disse Ako venendo ad abbracciarmi, sorrisi osservando Riko che si stava sistemando i capelli.
<< Certo, ora la colpa è del gatto >>
Sospirò Sasuke prendendo sulle spalle l’altra gemella, mentre io prendevo in braccio Ako.
<< Ma oggi ci accompagnate entrambi ? >>
Chiesero entrambe.
<< Si tesoro, la vostra sensei vuole parlare con noi. Cos’avete combinato ? confessate ora  >>
Sospirai pensando a quale punizione si sarebbero meritate.
Entrambe si guardarono negli occhi per poi alzare le spalle confuse, appena arrivammo all’accademia le mie figlie corsero nella loro classe.
<< Bene, ora andiamo a scoprire cos’hanno fatto >>.
Disse Sasuke annoiato, appena entrammo incontrammo Kurenai le andammo incontro.
<< Salve Kurenai.Sensei >>
Salutai sorridendole, era straordinario come certe persone comprese Kakashi non fossero cambiate nel tempo, l’unico ad essere invecchiato solo un po’ era il maestro Gay.
<< Ah ragazzi, siete qui per parlare delle vostre figlie ? >>
<< Si >>
<< Bene, vorrei dirvi una cosa importante… >>
All’improvviso la maestra si fermò e guardò verso il piccolo Asuma di ormai undici anni.
<< Asu, entra in classe >>
Lo rimproverò lei.
<< Devo andare a fare pipì >>
Confessò rosso in viso il piccolo e superando la madre.
<< Uff… Insomma dicevamo, ho notato che le vostre bambine sono molto legate, e questo loro volersi bene le ha portate a non comunicare con gli altri bambini >>
<< Sul serio ? Io so che vanno molto d’accordo con Sora e Shota >>.
Rispondo più tranquilla, non avevano combinato niente per fortuna.
<< Sakura, vedi … Non è questa la cosa, il motivo è che tendono molto a rimanere da sole, isolate e non si aprono con gli altri bimbi, giocano da sole, e non vogliono che qualcuno si intrometti nelle loro faccende… Ako l’altro giorno ha affermato che anche se è sola a lei non interessa, purché ci sia con lei sua sorella.. Ho paura che non socializzeranno mai. Avete provato a dividerle qualche volta ? >>
Chiese Kurenai osservandoci entrambi, io e Sasuke ci guardiamo in faccia.
 
Inizio Flashback :
<< Mamma ? Dov’è Riko ? >>
La piccola Ako di cinque anni continuava a tirarmi per un braccio, era alla ricerca disperata di sua sorella.
<< Con papà Tesoro >>.
<< Ah, ok… E dove si trova papà ? >>
Guardai mia figlia dolcemente prima di risponderle.
<< A fare la spesa >>.
Inutile dire che pochi secondi dopo Ako era caduta in una crisi di pianto.
<< A-Ako ? Calmati >>
Cercai di dirle prendendola in braccio.
La situazione si calmò quando Sasuke rientrò in casa con Riko in braccio ed in preda al pianto anche lei, le due gemelle si guardarono negli occhi e poco dopo si abbracciarono piangendo ancora di più, qualcuno avrebbe potuto pensare che io o Sasuke le stavamo picchiando, erano state capaci persino di far scappare Muffin dalla finestra.
<< Riko diceva che sua sorella si sentiva sola, e non ho fatto neanche la spesa >>.
Disse Sasuke con i capelli tutti spettinati e la maglia quasi strappata, deve aver combattuto con la figlia.
 
Fine Flashback :
 
<< No, noi crediamo che un distacco sarebbe crudele >>
<< Dico solo di cambiarle di aula almeno >>.
Continuò Kurenai, non volevo neanche pensare a cosa sarebbero state capaci di scatenare quelle due.
<< Vedremo cosa possiamo fare >>
Mentì, ma era l’unica cosa da poter dire in quel momento.
<< Il fatto è questo, i gemelli sono legati da qualcosa di profondo, molti genitori so che sbagliano a volerli tenere insieme a tutti i costi, però le bambine potrebbero iniziare a pensare che sono una cosa sola, e non sapranno scoprire i desideri, i loro hobby ecc… E’ un consiglio il mio Sakura. >>
Continua la sensei, le sorrido debolmente prima di congedarmi.
<< Che si fa ? >>
Domanda Sasuke.
<< Lo sai benissimo, non possiamo dividerle, loro non vorrebbero e per di più inizieranno con lo sciopero della fame o chissà che si faranno venire in mente… Troviamo una soluzione migliore >>.
Sia io che Sasuke ne parlammo per tutto il giorno, poi finalmente le bambine uscirono dalla scuola, vidi Sasuke avvicinarsi ad un gruppetto di cinque bimbe.
<< Ciao piccole >>
Disse abbassandosi alla loro altezza, sia io che le gemelle lo guardammo confuse.
<< Come vi chiamate ? >>
Le cinque si guardarono prima di rispondere.
<< R-Ritsu >>
<< Azusa >>
<< Yuy e lei è mia sorella Ui di tre anni >>.
Disse la più dinamica di tutte puntando il dito verso una bambina che era con i genitori.
<< Io sono Mio >>
<< Io Mugi >>
Sasuke annuì sorridendo.
<< Oggi volete venire a casa mai a giocare con le mie figlie ? Chiederò anche ai vostri genitori >>
Le piccole si guardarono e annuirono, forse Sasuke in fondo aveva anche lui delle buone idee, lo spero.

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Capitolo 10
*** Voglio assomigliare a te nonna ! ***


Stavo seduta alla mia scrivania, e firmavo alcuni documenti, quanto sentì la porta aprirsi di scatto.
<< Nonna ! >>
All’improvviso la piccola Ako entrò di corsa nell’ufficio e si venne a sedere sulle mie ginocchia.
<< Ciao piccola ! Come mai sola ? >>
<< Mamma e papà e Riko stanno arrivando >>.
Rispose tutta contenta.
<< Io ho preceduto tutti >>
Continuò iniziando a giocare con le mie cose sulla scrivania, poi venne attirata dalla foto di sua madre, ed infine da quella di entrambe le gemelle in braccio a Sasuke e Sakura.
<< Nonna, quante foto hai ? >>
Mi chiese divertita, io spostai lo sguardo sulla foto che avevo io con le bambine di appena un anno.
<< Come mai oggi non siete andate in accademia ? >>
Le chiesi accarezzandole i capelli.
<< Perché ci sono i pidocchi. Stanno pulendo >>
Rispose voltandosi verso di me.
<< Nonna, io un giorno voglio diventare come te, perchè sei L'Hokage, la persona più importante al mondo e che salva le persone e fa del bene, come dice sempre la mamma >>
Disse Ako facendomi sorridere.
<< Come me ? E perché no come la mamma ? Lei è dolce con voi e poi è un ninja medico eccezionale, anche lei salva la vita della gente, oppure perché non come papà ? E uno dei ninja più forti >>.
Ako sorrise, ma non fece in tempo a rispondermi che qualcuno aprì la porta e fecero la loro intrusione Sakura e Sasuke con Riko comodamente seduta sulle spalle del padre.
<< Ciao mamma >>
Disse Sakura venendo ad abbracciarmi, Riko fece un salto dalle spalle del padre e corse da me per salutarmi anche lei.
Rimasero da me per quasi un ora.
<< Sakura, non stai lavorando molto ? Ti riposi ? >>
<< Si mamma, a dir il vero sono andata a fare delle analisi, ultimamente mi sento molto stanca >>.
Rispose mia figlia facendomi preoccupare.
<< Capisco, A tenetevi pronti team 7 che potrei assegnarvi qualche missione. Le altre squadre sono impegnate e quindi potreste essere utili voi >>.
Vedo Sasuke annuire, poi decidono di tornare a casa.
<< Andiamo bambine, salutate la nonna >>
<< Sii mamma >>.
Sia Riko che Rako corrono a baciarmi sulla guancia, poi scappano via con i genitori.
<< Ah nonna >>
Ako torna indietro e si ferma sulla soglia della stanza.
<< Dimmi tesoro >>
La piccola mi sorride in imbarazzo.
<< Voglio assomigliare a te perché… La mamma dice che tu sei stata dolce con lei e che sei un ninja medico anche migliore di lei e poi perché tu sei fortissima quasi quanto papà… Quindi alla fine se ci pensi, voglio assomigliare a tutti voi >>.
Detto ciò Ako corre via, lasciando dentro di me un sorriso compiaciuto.

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Capitolo 11
*** Capitolo Extra : Pannolini e Biberon ***


Da poche settimane io e Sakura avevamo portato le gemelline a casa, per la prima volta eravamo soli, senza aiuto della madre di Sakura o delle puericultrici.

<< Sasuke, e se non saprò fare la mamma ? >>.

Mi domandò una sera mia moglie mentre eravamo a letto, voltai lo guardo verso di lei, aveva gli occhi colmi di lacrime.

<< Perché piangi tesoro ? >>

Erano rari i momenti che io riempivo di dolcezze mia moglie, ma con il tempo mi ero rammollito.

Sakura ne era più che felice.

<< Ho paura Sasuke… In genere ci si prepara nove mesi per diventare una famiglia, invece noi in nove minuti e trenta secondi ci siamo ritrovati a diventare genitori di due gemelle >>.

In effetti non aveva tutti i torti, anche io ero in ansia.

<< Ascolta, non importa quello che pensi, ma sappi che ci sarò sempre io accanto a te. Ci sarò al primo vaccino, e tutti quelli che verranno ( Se come no U.U Nd:Sakura ), ci sarò quando prenderanno la febbre e inizieranno ad andare all’accademia ninja >>.

<< Ci sarai anche quando porteranno i loro primi fidanzatini ? >>

Chiese divertita Sakura ( Hai rovinato un momento romantico Nd: Sasuke ).

<< Se ci saranno si >>.

Risposi con freddezza.

<< Come ‘’ Se ‘’ ? >>

<< Li  farò scappare  prima che possano mettere piede in casa mia >>.

Notai come il sorriso di Sakura si era trasformato in una vera e propria risata, allora l’abbracciai e la baciai, iniziai ad accarezzarle i fianchi fino ad entrare nella sua camicetta.

Quando all’improvviso il vagito di due neonate aveva riempito l’intera casa.

<< Questo è uno di quei casi che capisci di essere diventato papà >>.

Sussurro per il nervoso, si era rovinato un così bel momento, Sakura fu la prima ad alzarsi dal letto per raggiungere la culla rosa che si trovava nella stanza accanto, la segui immergendomi nella stanza, la vedo prendere in braccio Ako e avvicinarsi con il naso al pannolino, la piccola ride, non capisco il motivo del suo gesto.

<< Sasuke, pensa a Riko, io le do da mangiare nel frattempo, dopo allatto anche lei >>.

Sussurra Sakura cacciando il seno e avvicinando la bambina, questa inizia a bere osservando sua madre con i pugni stretti.

Mi avvicino alla seconda culla e prendo Riko, incuriosito faccio come precedentemente avevo visto fare da Sakura, capendo poco dopo il motivo di tale gesto.

<< Sakura ? I pannolini ? >>

Domando arrossendo, entro in camera nostra e non la trovo, poi vado in cucina e vedo che sta scaldando del latte in polvere che avevamo portato dall’ospedale.

<< Perché il biberon ? >>

<< Ha già smesso di succhiare >>.

Risponde un po’ delusa.

<< Comunque i pannolini sono in bagno, accanto al fasciatoio >>.

Annuisco, e mi dirigo in bagno.

<< Eccoci qua, non fare scherzi strani >>

Dico a mia figlia dopo averla stesa e iniziando a levarle il pannolino sporco, Riko ride e inizia a sgambettare e a darmi dei calci nello stomaco.

<< Caspita sei già cos’ forte >>.

Dico orgoglioso, finalmente finisco di lavarla e cambiarla, quando entra Sakura con in braccio Ako addormentata.

<< Sasuke, glielo hai messo storto >>

Ride avvicinandosi a me, mi porge in mano il biberon e la bambina.

<< Non so ancora come si fa. Scusa >>.

<< Ci penso io >>.

Dice divertita.

<< TU allatta la bambina. Con quel coso >>

Dice pensando che io sia così sprovveduto da non sapere a cosa serva un biberon, la vedo quindi rifare tutto da capo in poco tempo.

<< Istinto materno ? >>

<< No, è semplice >>

Le sorrido senza farmi notare, poi metto la tettarella del biberon sulle labbra della bambina, questa non beve nulla.

<< Sakura ? Sei sicura che ha fame ? >>

Mia moglie si volta con in braccio Riko e me la lascia a me, poi prende Ako.

<< Si, stavi facendo forte, devi aspettare che sia lei ad aprire la bocca >>.

<< Capisco, mi dispiace >>.

<< Imparerai >>,

Risponde Sakura iniziando a far mangiare la bambina, e dandole un bacio sulla fronte.

Verso le sei di mattina le due gemelle decidono di andare a dormire, abbiamo passato la notte in bianco tra lamenti e pianti, finalmente siamo nel nostro letto.

<< Scusami >>.

Sussurro nell’orecchio di Sakura, mia moglie da prima mi da le spalle poi si volta verso di me e mi guarda incuriosita.

<< Per cosa ? >>

<< Non sono servito a nulla questa serra, non so come si mette un pannolino, e non so come si allatta >>.

Sakura si sporge verso di me e mi bacia sulle labbra.

<< Imparerai con il tempo >>.

Poco dopo si addormenta stanca, sarà ma quella che aveva paura di essere una madre pessima questa sera mi ha fatto capire quanto io sia un padre incapace.

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Capitolo 12
*** Vaccino... E dolci risultati ***


Mi dirigo di tutta fretta con le mie figlie in ospedale, Sasuke è dovuto andare con Naruto a cercare un regalo per Hinata che è nuovamente incinta, e ora io sono nello sconforto più totale. << Mamma, che facciamo in ospedale ? >> Chiede Riko stringendomi la mano, le sorrido dolcemente.

<< Devo ritirare solo le mie analisi, poi andiamo a casa >>

Rispondo osservandola e sospirando, se sapesse che in realtà devo far fare loro un il vaccino, mi truciderebbe.

‘’ Quel Sasuke, mi aveva promesso che mi avrebbe aiutato con le bambine, sicuramente se Ako vede che faccio il vaccino a sua sorella, lei tenterà di scappare ‘’.

Penso con rabbia, quando quella mattina mi aveva annunciato che sarebbe andato via con Naruto volevo incenerirlo con l’accendi gas, oltre tutto ultimamente sono nervosa, penso che questa sera lo farò dormire in soggiorno << Mamma, siamo arrivate, fai presto >> Urlò Ako strattonandomi la mano, non so da quando tempo siamo arrivate in realtà, dico quindi alle mie figlie di entrare con me nell’ospedale e fare silenzio, firmo alcune carte e attento che ci chiamino.

<< 22 e 23 che numeri sono ? >>

Chiede Riko sedendosi accanto a me.

<< I numeri che chiameranno quando devo entrare a prendere le mie analisi tesoro >>.

Rispondo gentilmente, le due si guardano pensierose, a questo punto credo che abbiano capito qualcosa.

<< Riko ?... >>

<< Ako ?... >>

<< … Scappiamooo… >>

Urlarono all’improvviso le due bambine, mi accorsi subito che entrambe avevano preso due strade differenti, quindi mi toccava ricorrere alle maniere forti.

<< Tecnica della moltiplicazione del corpo >>

L’altra me iniziò a correre dietro ad Ako, mentre io cercavo di acchiappare Riko, all’improvviso iniziai a sentire come un leggero mal di testa che mi costrinse a fermarmi.

<< Sarà un calo di pressione >>

Pensai mentre qualcuno si avvicinava a me per vedere come stavo, poi la voce di mia madre.

<< Sakura ? Ho preso io le bambine… Come ti senti ? Non devi affaticarti così >>

Dice avvicinandosi con le bambine in braccio.

<< Mamma… Lo so, ma hanno capito del vaccino e… >>

<< No voglio >>

<< Lasciami nonna >>.

Ecco per l’appunto.

<< Sasuke ? >>

Mi domanda mia madre mettendomi in braccio Ako e facendomi segno di seguirla.

<< Se le svignata >>

Dico con rabbia, entriamo quindi nel mio studio dove lavoro.

<< Perché mi hai portata qui ? E cosa ci fai in ospedale mamma >>

Domando poi curiosamente, lei mi sorride e mi mostra una cartellina.

<< E’ la tua, ho visto io il risultato >>

<< E cosa dice ? >>

Chiedo mettendo giù mia figlia che corre ad aprire la porta, ma questa è chiusa quindi si avvicina  a Riko.

<< Chiusa a chiave… >>

Dice mamma ridendo.

<< … Comunque Sakura dovresti leggerlo tu… Ma stai bene, anzi benissimo >>

Sorride tutta contenta, le ricambio il sorriso poi la guardo avvicinarsi al mobiletto con le siringhe e tutto il necessario per i vaccini.

<< Glielo farò io, così ti sbrighi >>

Dice mia madre guardandomi, in realtà potrei anche io, ma non ho il coraggio d’infilare un ago nella pelle delle mie bambine.

<< Nonna, non lo farei se fossi in te >>

Cerca di minacciarla Riko, a questo punto mia madre la guarda con occhi che metterebbero paura persino Gaara.

<< TU. Sarai la prima >>.

Dice prendendola in braccio, nel frattempo io tengo Ako ferma, assomiglia quasi che stiamo per compiere un atto di assassinio.

<< Ferma o ti farai male >>

Sussurra mia madre cercando di non spaventare ulteriormente mia figlia, allora Riko si stringe alla sua nonna e si fa fare la punturina, scende con le lacrime agli occhi dal lettino, poi è il turno di Ako.

<< Bene, questi sono per voi >>

Conclude mia madre regalando loro due lecca-lecca alla fragola giganti.

<< Evviva… >>

<< … Se fare queste cose significa avere uno di questi… >>

<< … Lo faremo più spesso il vaccino… >>

Dicono entrambe felici come una pasqua.

<< Grazie mamma >>

Sussurro prima di tornare verso casa.

Finalmente posso riposarmi un po’, entro in casa lasciando che le mie figlie si mettano a guardare i cartoni animati, io nel frattempo mi siedo sul divano.

<< Sakura, sono a casa. Alla fine quella testa quadra non le ha regato niente, era con il portafogli vuoto. Sakura ? Ci sei ? >>.

Sento la voce di mio marito arrivarmi alle spalle, mi volto piano e gli sorrido.

<< Ciao >>.

<< com’è andata con il vaccino ? >>

<< Non me ne parlare, però bene >>.

Si siede accanto a me con sguardo dispiaciuto.

<< Non fa niente, mi è passata la rabbia, ma dormirai comunque sul divano >>.

Lo vedo annuire poi guarda a terra e si china  a prendere qualcosa.

<< Non è possibile, hai gettato così le tue analisi ? >>

<< Mia madre ha detto che sto bene, non c’era bisogno mica di leggerle >>.

Sussurro mentre apre la cartellina, sgrana prima gli occhi e poi mi guarda, dopo torna con la testa sulle analisi e mi sorride.

<< Quindi non le hai lette ? >>

<< No, perché ? >>

Chiedo cercando di levargli da mano la cartellina, Sasuke non me la fa prendere.

<< Bambine ? Siete pronte ad avere un fratellino ? >>

Urla Sasuke mentre le gemelle ci guardano con le stelline agli occhi.

<< COSAAA >>

Strappo di mano a mio marito quelle analisi e leggo il loro risultato: Incinta.

Nel frattempo al palazzo dell'Hokage :

Tsunade stava seduta dietro la sua scrivania con un sorriso raggiante stampato sul volto, prese la foto di sua figlia e la guardò quasi con le lacrime agli occhi, accarezzò il volto di Sakura.

Nel frattempo da villa Uchiha sembrava essere colta da un urlo quasi disumano, al che Tsunade sorrise pensando '' Avrà letto le analisi ''.

Poi sospirò pensando al futuro nipotino da coccolare.

<< Di nuovo nonna, che bello >>.

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Capitolo 13
*** Capitolo Extra : Carnevale ***


 

 
Era il giorno di carnevale, Sakura dormiva ancora ed io ero costretto ad aiutare le bambine a vestirsi.
<< Sasuke.. Vengo anch’io >>
Sussurrò mia moglie cercando di mettersi in piedi.
<< No, rimani a letto. Riposa >>
Le sussurro baciandola sulla fronte, Sakura mi sorride e riprende subito a dormire, guardo per un attimo il ventre leggermente rigonfio e sorrido, pensare che anche Naruto ed Hinata avranno il loro secondo figlio mi faceva ridere, sapevo che i due sarebbero nati con un mese di distanza, e Naruto ne era più entusiasta di me.
<< Papino, è questo il vestito >>
Disse Riko mostrando il vestito da pirata che aveva.
<< No, quello è per Halloween >>
Le rispondo prendendo quel vestito e andando a rimetterlo apposto, mi chiudo la porta alle mie spalle per lasciare che Sakura non si svegli.
<< Allora dov’è ? >>
<< Sicuramente dove ci sono gli altri vestiti >>.
Rispondo prendendole la mano.
<< Ah si… Ako, ha trovato il suo da coniglio >>
Dice tutta sorridente, non le rispondo ed entriamo nella stanza, dove di solito lasciamo el decorazioni per Natale e ricorrenze varie, la luce era spenta, quando l’accendo mi trovo avanti agli occhi un piccolo scheletro.
<< Buuuh >>
La scena era comica, secondo loro una cosa del genere mi poteva mai far spaventare ?
<< Ah, che paura >>.
Dissi cercando di apparire spaventato.
<< Allora, cerchiamo il vestito ? >>
Chiesi io evitando le loro risatine.
<< Si papà >>
Urlò Riko iniziando a scavare tra le macerie, dopo aver cercato per quasi mezz’ora, finalmente, quel dannato vestito era uscito allo scoperto.
<< Bene, vestitevi… Devo aiutarvi ? >>.
Le due gemelle si guardarono in imbarazzo.
<< Papà, ci vergogniamo a farci vedere da te >>.
<< Ma sono vostro padre, vi ho fatto tante volte il bagnetto >>.
Risposi quasi offeso.
<< Quello è perché eravamo piccole… >>
<< …. Ora esci, facciamo sole >>
Urlarono le due bambine cacciandomi via dalla stanza.
<< Ma, si vestono in cantina ? >>
Domandai più che altro alla porta, decisi allora di tornare in casa, ma prima di farlo passai a prendere la collana che era di mio fratello, la misi in tasca prima di guardarla e sperare che il prossimo figlio sia un maschio.
<< Papàààà Dove sei ? >>
Quando sentì la voce delle mie figlie, tornai subito a casa, le vidi vestite Ako da coniglietto e Riko da principessa.
<< Vi siete vestite ma… Avete messo tutto alla rovescia >>
Dissi divertito, le due bambine con i piedi ancora scalzi si guardarono com’erano messe, prima di iniziare a ridere.
<< Dai, vi aiuto io >>.
Mi avvicino a loro e le aiuto a spogliarsi.
<< Non vi guardo >>
Scherzo coprendomi gli occhi, allora entrambe sorridono, anche perché sono solo due bambine di otto anni, come facevano già a pensare di vergognarsi dinnanzi al loro papà ? Quando tolsi ad entrambe il vestito, notai che avevano al collo le collane che regalai loro alla nascita.
<< Le tenete sempre con voi ?? >>
<< Si, mamma ci ha detto che c’è le hai regalate tu, per noi sono importanti… >>
<< … Un po’ come la collana che la nonna ha regalato a nostra madre >>.
Sorrisi orgoglioso delle mie figlie, la prima a vestirsi fu Ako che poi decise di correre da sua madre, contro ogni mia protesta, poi finalmente venne la svolta di Riko, appena le finì di tirare su la zip del vestito, mia figlia si girò verso di me e mi mise in testa qualcosa.
 
La voce narrante sarà Sakura :
 
<< Mamma, sei sveglia ? >>
Stavo riposando quando sentì la voce di mia figlia  che cercava di svegliarmi senza far troppo casino.
<< Si… Oh, vedo che la mia piccola Ako si è trasformata in un coniglio ? >>
Ako sorrise mettendosi in ginocchio sul letto.
<< Ti piace ? CI ha aiutate papà, prima io e Riko ci siamo vestite alla rovescia >>.
<< Oh, ha fatto un ottimo lavoro, ne sono felice. Sei bellissima. E tua sorella ? >>
<< Ha quasi finito.. Vieni mamma ? >>
Le sorrisi e mi alzai dal letto, presi mia figlia per le mani e la feci saltare giù, tutta sorridente Ako mi trascinò verso il salotto, poi Riko mi venne in contro.
<< Che bella principessa >>
Sussurrai accarezzando i capelli morbidi di mia figlia, poi alzai lo sguardo verso Sasuke che mi guardava con il viso rosso.
<< Volevo che anche papà si vestite, ma lui ha detto no… Perciò gli ho messo quello in testa >>
Disse Riko tutta contenta, non riuscivo a guardare Sasuke con in testa una corona, mi scappava troppo da ridere.
Avevo due principesse in casa ora, per questo mi aveva chiesto di partorire un maschietto ? Che si sentisse solo con tre donne capaci di fargli di  tutto nella sua vita ?

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Capitolo 14
*** La punizione ***


<< AKO HO DETTO NO >>
Era circa da quella mattina presto che mia figlia cercava di convincermi a uscire fuori di casa.
<< Mamma, per favore >>
Continuava a piangere la bambina di otto anni, io mi limitavo a guardarla con occhi furenti.
<< Sei in punizione, lo sai che sono molto delusa dal tuo atteggiamento, non dovevi litigare con la figlia di Naruto, è più piccola di te >>.
<< Mamma è una poppante, è colpa sua >>
Continuava a ripetermi da ore.
<< Ako, oggi non esci e neanche domani se non la smetti di farmi arrabbiare >>.
Mia figlia finalmente sembrava essersi arresa, abbassò lo sguardo, poi tornò a puntare i suoi occhi neri e grandi sui miei, ogni volta che lei e Riko mi guardavano così, mi faceva quasi vacillare, per colpa dello sguardo di Sasuke.
<< Signorinella, vai in camera tua >>
<< Ma… >>
<< Fila. Ora. >>
Dissi puntando il dito verso le scale che portavano alla camera delle gemelle.
 
La voce narrante sarà Ako :
<< Non è giusto, volevo venire anche io al cinema con Yui, Ritsu e Riko >>
Dissi sbattendo la porta e con le lacrime agli occhi, mi voltai a guardare mia sorella che stava finendo di prepararsi.
<< Tra poco papà ci porta al cinema, allora hai convinto mamma ? >>.
Scuoto leggermente la testa abbracciandomi le gambe.
<< Uffa, ma perché hai spinto Shizuka ? Ha solo tre anni >>
Mi rimprovera mia sorella venendo a sedersi accanto a me.
<< Lo so, ma vedi… Lei mi diceva che tu sei più brava di me perché io... Perché io non so usare lo Sharingan, mentre tu si >>.
Piagnucolai grattandomi gli occhi con il dorso delle mani.
<< Senti, da domani ci alleneremo insieme per il tuo sharingan, e oggi… Ho un’idea sorellina ! >>.
Guardai mia sorella mentre correva a prendere un cerotto nel mobiletto dei medicinali.
<< Ecco qui >>
Riko mi mise il cerotto sotto all’occhio e sorrise soddisfatta.
<< Ascolta cos’ho in mente >>.
 
La voce narrante sarà Sakura :
 
Avevo appena finito di infornare i biscotti quando sentì i passi di una delle mie figlie scendere le scale e correre verso di me.
<< Riko, quante volte ti ho detto di non correre per le scale ? >>
Mia figlia si fermò e mi fece la linguaccia.
<< Scusa mamma, esco fuori ad aspettare papà >>.
Disse correndo verso l’uscita di casa, le sorrisi e tornai a fissare i mie biscotti al cioccolato, mi era venuta voglia di mangiare proprio quelli, per questo ora mi ritrovavo a cucinarli.
<< Mamma ? >>
All’improvviso mi sentì chiamare da mia figlia, vidi Riko che mi stava guardando.
<< Riko ? Ma da dove sei passata ? Non eri appena uscita ? >>
<< No, sono tornata indietro a cercare una cosa che ho dimenticato su in camera. >>
Le sorrisi accarezzandole il viso, poi Riko arrossì e io le sorrisi di nuovo, la lasciai andare verso la porta.
<< Ako ? Smettila di giocare allo scambio con tua sorella >>
Mia figlia si fermò prima di uscire fuori di casa.
<< Ma che dici mamma ? Io sono Riko >>.
Allora mi avvicinai a lei e le tolsi il cerotto.
<< Riko lo tiene più in alto, poi il tono di voce e leggermente differente, mentre quando ti ho accarezzata sei arrossita, tua sorella è più fredda non sarebbe così timida come te >>.
Ako si mise una mano fra i capelli rosati e mi sorrise intimorita, poi abbassò lo sguardo.
<< Scusami >>.
<< Vuoi andare al cinema a tutti i costi eh ? >>
<< Si, perché quel film ci tenevo tanto a vederlo >>.
Disse stringendo i pugni vicino al petto.
<< Allora vai >>
Ako mi sorrise.
<< Sul serio ? Che belloo !! >>
<< Ad una sola condizione, al ritorno laverai i piatti e mi farai riposare, mi farai i servizi in casa >>.
La minacciai sorridendole, poche ore dopo solo Riko era andata al cinema a vedere quel tanto sospirato film.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 15
*** Allenamenti e primi litigi ***


Ero seduta su di un albero da almeno un ora, aspettavo che mia sorella si facesse viva.
<< Uffa, ma dov’è ? >>
Mi chiedevo se non si fosse persa, quando finalmente sentì le urla di mia sorella che correva verso di me, Ako era la solita ritardataria, teneva ancora in bocca il toast.
<< Ma stai ancora facendo colazione ? >>
Le domando incredula.
<< Scusami, erano così buoni che ne ho preso un altro >>.
Si scusò ridendo, mia sorella era una mangiona a confronto mio.
<< A causa di ciò, faremo due ore  in più di allenamento, visto che sei venuta in ritardo >>
Le dico sorridendole.
<< Cheeee ?? >>
<< Vuoi attivare anche tu lo sharingan ? >>.
<< Si ma.. Tu come ci sei riuscita ? >>
A quella domanda rimango a fissare davanti a me per qualche minuto, fin a quando i ricordi di quel giorno mi tornano alla mente.
 
Inizio Flashback :
Io e mia sorella stavamo giocando in cucina mentre mamma finiva di preparare la cena, avevamo cinque anni.
<< Sorellina ? Dov’è il mio pastello giallo ? >>
Chiedo ad Ako, lei mi guarda facendo spallucce, allora inizio a guardarmi attorno, fin a quando mi viene in mente che era caduto in salotto.
<< Vado a prenderlo >>
Dico alzandomi e correndo nel luogo che sapevo di trovare il mio colore.
‘’ Dove sarà… Ah eccolo ‘’
Lo trovo sotto al mobile dove vi è sopra appoggiata la tv, corro quindi a prenderlo, quando mi alzo urto la libreria talmente tanto forte da farla barcollare, spaventata rimango ferma sul posto, ma sento qualcuno spingermi via, era papà che si era gettato su di me, apro gli occhi di scatto con il terrore che gli sia successo qualcosa, ma lui è forte, infatti si era già rimesso in piedi, poi mi guarda incredulo e mi prende in braccio.
<< Riko, come hai fatto ? >>
Domanda mentre veniamo raggiunti da mia madre e mia sorella Ako.
<< I.io mi dispiace, ho sbattuto… Non l’ho fatto apposta >>
Dico piangendo.
<< No, no quello… Lo sharingan  >>
Dice incredulo, a questo punto è mia sorella ad intervenire.
 
<< E’ qualcosa che si mangia ? >>
Chiese con il duto fra le labbra, allora mio padre mi avvicina a lei e le fa noare i miei occhi.
<< Sono rossi, ti bruciano ? >>
Mi domanda Ako preoccupata.
 
Fine Flahback :
Quel giorno scoprimmo dello Sharingan.
<< Forse la paura di farmi male mi ha aiutata a svilupparlo, poi sai benissimo che il giorno dopo e l’altroancora non riuscivo ad utilizzarlo, allora mi sono allenata con papà… E ho imparato a padroneggiare la nostra abilità >>.
Ako annuisce prima di aggrapparsi al mio braccio.
<< E se mi spavento anch’io ? >>
Scuoto il capo.
<< E se non funziona ? >>
Rimaniamo in silenzio, poi finalmente Ako prende la sua decisione.
<< Alleniamoci >>.
Le sorrido, poco dopo siamo una contro l’altra, la differenza tra noi era molta, lei non era il tipo da combattere o cose del genere, infatti io sono molto più forte di lei, so le arti marziali, ma nonostante ciò cercherò di non farle molto male.
Ako mi viene addosso di sorpresa, ma è talmente tanto rumorosa che me ne accorgo subito e paro il suo colpo.
<< Uffa.. Non ci riesco >>
Sussurra abbassando la testa, allora decido di spaventarla e faccio finta di colpirla, Ako se ne accorge in tempo e si butta a terra.
<< Riko, sei matta ? >>
<< Ehi, vuoi sviluppare questo Sharingan o no ? >>.
La rimprovero io, Ako sembra pensarci su, poi si rialza  e combatte di nuovo, la determinazione non le manca.
A tarda sera stiamo ancora ad allenarci, ma lei non è riuscita a sviluppare niente, forse ancora non è arrivato il suo momento.
<< Ako, basta… Sono ore che va avanti, sono stanca… E mamma sarà preoccupata >>.
Cerco di convincerla, ma lo sguardo triste di mia sorella mi fa sentire male.
<< E se non ci riesco ? >>
Mi siedo a terra e le dico di venire accanto a me.
<< Forse per te, ci vuole più tempo >>
<< Ma tu avevi cinque anni >>.
<< Lo so, ma non dobbiamo per forza essere uguali in tutto, forse nelle tecniche abbiamo i nostri tempi >>.
Spero di averla convinta, Ako mi sorride debolmente.
<< Tu sei meglio di me, e papà ti apprezza di più >>.
<< Ma che dici ? >>
Le chiedo arrabbiata.
<< E’ vero, tu sei più abile di me nelle ari marziali e hai anche lo Sharingan, io non sono brava in niente, solo a scappare… NON E’ GIUSTO >>
Urla con le lacrime agli occhi, la vedo alzarsi per tornare a casa.
<< Ako ? Dove vai ? >>
Le corro dietro, a questo punto mi sento male a saper usare lo Sharingan.
<< Ako fermati, dai se vuoi ci alleniamo tutti i giorni. T’insegno tutto quello che so, poi un giorno avrai anche tu il tuo Sharingan >>.
Le dico prendendole la mano, mia sorella mi spinge via, e io sento come un dolore lacerante al petto.
<< Ti odio >>
Lo dice in un sussurro, ma lo sento benissimo.
 
La voce narrante sarà Ako :
Era la prima volta che io e mia sorella litigavamo, e ora come ora non volevo neanche sentir parlare di lei.
La detestavo perché lei era più brava di me, non le pensavo quelle parole, ma ormai le avevo dette e non potevo farci niente.
Una volta rientrate a casa, fummo accolte da nostra madre preoccupata.
<< Riko, Ako… Dove siete state fino a quest’ora ? perché siete sporche di fango ? >>.
Ci chiede, io le sorrido debolmente.
<< Stavamo giocando fuori >>.
<< Ah, andate a lavarvi >>
Ci sgrida ancora.
<< Si mamma >>.
Io allora corro di sopra sperando di non dover dare altre spiegazioni, ma forse lei si era accorta che avevamo litigato, perché per la prima volta io e mia sorella non ci tenevamo per mano. Lontane, eravamo troppo distanti.
Io riuscivo solo a guardare le sue spalle e quelle di mio padre, per questo da oggi non le rivolgerò mai più la parola,

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Capitolo 16
*** Sette mesi ***


Erano giorni ormai che avevo notato uno strano cambiamento tra le mie figlie, Ako faceva di tutto per evitare sua sorella e Riko altrettanto, che avessero litigato era ormai noto a tutti, ma che non avevano intenzione di fare pace era molto strano, insomma non sono mai riuscita a dividerle, ora per una lite a noi ignota non si rivolgono neanche più la parola.
<< Mamma ? >>
All’improvviso sento al voce di Riko che mi riporta alla realtà, le sorrido.
<< Dimmi tesoro ? >>
<< Quando nasce il bambino ? >>
Le accarezzo i capelli e mi siedo.
<< Tra un mese, come il figlio di zia Hinata e zio Naruto >>.
<< Lo stesso giorno ? >>
<< Non lo so, però forse si >>.
<< Allora sono gemelli, come me e Ako ? >>.
Scuoto il capo divertita.
<< No tesoro, perché non è mio figlio… Capita solo lo stesso giorno >>.
<< Ma faranno il compleanno insieme ? >>
<< Si >>.
<< Andranno a scuola insieme ? >>
<< Si tesoro >>.
Riko mi sorride.
<< Mamma ? >>
<< Cosa c’è ? >>
Le chiedo dolcemente, Riko corre ad abbracciarmi con forza.
<< Mi manca Ako >>.
Confessa con le lacrime agli occhi, allora sospiro e le bacio la fronte.
<< Dillo a lei, non a me >>.
<< Lei mi odia >>.
<< Perché ? >>
Rimane in silenzio, poi abbassa lo sguardo e inizia a confessare tutti i suoi timori.
<< E’ colpa mia mamma, perché io so usare lo Sharingan, lei è convinta che papà vuole più bene a me e non a lei… Mamma io non lo voglio più lo Sharingan, lo posso regalare ad Ako ? Abbiamo gli stessi occhi e …. >>
<< Tesoro, mi spiace per questo, ma non puoi fare una cosa del genere… Dille che papà vi vuole bene ad entrambe, allo stesso modo. Dille che tu non hai nulla di speciale di diverso da lei. Anche tua sorella è destinata un giorno ad avere lo Sharingan… Riko, non commettete lo sbaglio di dividervi solo per un assurdità >>.
La vedo annuire poco convinta.
<< Glielo già detto mamma, ma non mi ascolta >>.
Detto ciò mi da un bacio sulla guancia, poi esce fuori a giocare con l’altalena.
<< Riko ?... >>
Non posso crederci che per una cosa del genere le mie figlie abbiano litigato in quella maniera.
<< Mamma ? Che fai sola ? >>
Sento la voce di Ako avvicinarsi a me, le sorrido e le chiedo di venire a parlare con me.
<< Tesoro, tu vuoi bene a tua sorella. Perché non fate pace ? >>
<< No, non le voglio bene >>.
Dice, si vede che finge.
<< Sei sicura ? >>
Annuisce e fa per uscire fuori.
<< Riko sta giocando con l’altalena, vai da lei >>.
Sussurro sperando che  mia dia ascolto, non lo fa. Cambia direzione e torna in camera sua.
Mi lascio andare ad un sospiro dispiaciuto, come vorrei che ci fosse Sasuke a casa, a lui darebbero ascolto.
Ma è partito per una missione con Naruto, che invidia vorrei tanto andare con loro anche io, mi alzo dalla sedia cercando di avvicinarmi al lavabo del rubinetto, volevo un po’ d’acqua, ma un dolore forte mi costrinse ad accoccolarmi a terra, mi premo la mano sulla pancia ed inizio a chiamare una delle mie figlie.
<< Ri-Riko, Ako… Aiutatemi >>.
Sussurro mentre sento il sudore cadere dalla fronte.
Improvvisamente sia Ako che Riko si sono precipitate in cucina, le guardo con gli occhi pieni di terrore.
<< Chiamate la nonna >>.
Sussurro mentre sento un dolore ancora più forte, ho paura, paura che stia succedendo qualcosa a mio figlio.
<< Ako, corri tu da nonna, io resto con la mamma. Tu sei più veloce di me >>
Urla Riko abbassandosi alla mia altezza, Ako in un attimo è fuori casa. Quando mia madre ci ha raggiunte rimane senza parole.
<< Stai partorendo, questa volta non abbiamo tempo di correre in ospedale >>.
Dice preoccupata e levandosi la sua mantella, mi aggrappo a lei sussurrandole che ho paura.
<< Tranquilla, farò nascere tuo figlio… Ci sono io con te >>.
Nel frattempo le mie figlie stavano osservando la scena spaventate, quando mia madre urla ad entrambe di andare via, obbediscono in silenzio.
 
La voce narrante sarà Riko :
 
Non so da quando tempo siamo chiuse in camera nostra, sento solo le urla di mia madre, cariche di dolore, mi premo entrambe le mani sulle orecchie, ma la sento sempre.
<< Riko ? >>
All’improvviso la voce di Ako mi fa ritornare in me, la vedo in piedi di fronte a me con le lacrime agli occhi, sento che anche lei ha paura.
<< Sta la nonna con mamma, Ako non avere paura >>.
Le dico cercando di fingere che va tutto bene, lei si siede accanto a me e si abbraccia le gambe.
<< Non avere paura neanche tu >>
Sussurro appoggiando la testa sulla mia spalla.
Passano due ore credo quando sentiamo il pianto di un bambino, sia io che Ako ci guardiamo negli occhi, decidiamo di scendere a vedere come sta la mamma.
La troviamo con il bambino in braccio avvolto nella mantella della nonna.
<< Ehi, venite a salutare vostro fratello… >>
Sussurra stanca.
<< Itachi Uchiha >>.
Continua sussurrando il nome del bambino, mancava solo papà ed il quadro era perfetto.

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Capitolo 17
*** Sharingan ***


Quando papà venne informato della nascita del suo terzo figlio, lasciò missione e tutto e corse a casa, mamma ed il bambino vennero trasferiti in ospedale, perché Itachi necessitava di controlli, era nato prematuro di un mese.
Ricordo ancora come se fosse ieri quando papà e la mamma tutte le notti vegliavano su di lui, avevano paura che gli succedesse qualcosa, poi un giorno papà mise sulla incubatrice dov’era mio fratello, una collana con il simbolo del clan.
<< Ora è tua Itachi >>.
Aveva sussurrato posando la mano su quel vetro, mamma dormiva ed io e Riko avevamo convito la nonna a farci rimanere con loro, volevamo anche noi esserci il giorno che gli infermieri avessero detto : ‘’ Itachi sta bene, è sano come un pesce ‘’.
Una mattina sentì anche un certo discorso dei nostri genitori, papà diceva alla mamma.
<< Ora che abbiamo Itachi, manca solo un altro fratellino >>.
Non avevo mai visto la mamma arrossire di botto, e ridere così tanto, ma la cosa che fece arrossire me fu il bacio che papà diede alla mamma, era la prima volta che li vedevo così vicini, certo loro non sapevano che io ero li con loro, per questo decisi di andare via senza farmi vedere.
<< Sasuke ! Aspetta come minimo sette anni >>
Aveva risposto mamma, quindi tra poco avrei avuto un nuovo fratellino ?
<< E che ne dici di cinque ? Almeno saremo tre maschi e tre femmine, non sono più in svantaggio >>.
Aveva risposto mio padre, il discorso iniziava a piacermi, tanto che mi ero appoggiata con l’orecchio attaccato alla porta.
<< Bimba ? Che fai ? >>
Sentì una voce che mi fece trasalire, quando mi voltai era la nonna che mi guardava ridendo.
<< Shh >>.
Dissi posandomi il dito avanti le labbra, tornai quindi ad ascoltare cosa si dicevano.
<< E se nasce un’atra femmina >>
Aveva chiesto mia madre, a questo punto non sentì più nulla, capì solo che forse mamma  e papà si stavano di nuovo baciando o cose del genere.
<< Non si spia dietro le porte, lo sai ? >>
Domandò la nonna, le sorrisi e decisi di scappare prima che lei entrasse nella stanza a salutare Itachi.
Mentre correvo senza una meta, iniziai a sentire una sensazione al petto di dolore, qualcosa non andava, qualcuno aveva paura.
‘’ Ako, ho paura… AKO ‘’.
Sentì una voce a me molto famigliare, mi voltai a guardare se dietro di me c’era Riko che stava scherzando.
<< RIKO >>.
Con il dolore nel petto, corsi dove sentivo di andare, sentivo che mia sorella si trovava sola in un posto alto, allora salì sul terrazzino dell’ospedale, e fu li che la vidi penzolare aggrappata allo striscione del terrazzino.
<< Riko >>
Appena mi accorsi che era davvero in pericolo, mi avvicinai con due soli passi, afferrai la sua mano e l’aiutai a salire, quando era tornata con i piedi per terra mi sorrise.
<< Grazie >>.
<< Sei pazza ? Volevi volare ? >>
La rimproverai io spingendola delicatamente, non potevo mostrarle lo spavento che avevo provato, poi Riko si fece seria e mi prese la mano, mi costrinse a mettermi dietro di lei, notai che due uomini con strani coprifronte in testa si stava avvicinando a noi.
<< Banditi >>
Sussurrò mia sorella.
<< Che ci fanno qui ? >>
<< Forse sanno che negli ospedali vi sono molte persone, vorranno rubare qualcosa >>.
Disse mia sorella stringendomi ancora di più la mano, in quella stretta sentivo molta protezione, una stretta di mano che mi mancava tanto da quando avevamo litigato.
<< Bimbe, non è il posto adatto dove giocare >>
Disse uno di quei due ninja correndo verso di noi, Riko mi spinse via facendomi da scudo con il suo corpo, venne quindi afferrata per un braccio.
<< Lasciala ! >>
Urlai alzandomi da terra, Riko guardò verso di me e sgranò gli occhi, poi sorrise.
<< Lascia stare mia sorella >>.
Urlai con tutta la rabbia che avevo dentro di me, l’uomo non fece nulla, mentre io gli sferravo un calcio sul braccio, quello incredulo lasciò andare mia sorella che si avvicinò a me.
<< Siete finite >>.
Disse il bandito avvicinandosi a noi, quando pensavamo che tutto era davvero finito, due ombre si misero avanti a me e mia sorella.
<< Mamma, papà >>.
Urlammo insieme io e mia sorella.
<< Mille falchi >>
Urlò mio padre, mentre mia madre con un calcio fortissimo metteva K.O l’altro ninja.
<< Ah, che forza >>.
Urlai io mentre Riko dietro di me mi aveva presa per mano, la lascia fare, anche perché avevo avuto tanta paura per lei.
Quando i due banditi furono sconfitti, i nostri genitori ci chiesero cosa fosse successo, entrambi però rimasero stupefatti e increduli, mi fissavano gli occhi come se avessi qualcosa.
<< Cosa c’è ? >>
Domandai curiosa, mio padre mi prese in braccio.
<< Niente, sono solo orgoglioso di te >>.
Disse accarezzandomi i capelli, anche mia madre aveva lo stesso sguardo felice di mio padre, e Riko mi guardava soddisfatta, fu la nonna che appena mi vide entrare nella camera dove lei era rimasta a controllare il piccolo Itachi a rivelarmi cosa aveva reso tanto felici mamma e papà.
<< Oh, Ako… Da quando hai attivato lo Sharingan ? >>.
Non ne sapevo niente di questa storia, mi voltai verso Riko che aveva annuito, ora anche io avevo l’abilità innata di papà, e tutto grazie a Riko, la paura di perderla e la voglia di difenderla mi avevano aiutata a sviluppare il mio Sharingan.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 18
*** Capitolo Extra : Solo con mio figlio ***


Tre mesi erano passati dalla nascita di Itachi, un mese che Ako e Riko non facevano altro che allenarsi insieme, era come se quella lite fatta le avesse unite ancora di più, certo gli allenamenti erano importanti visto che dicevano spesso di voler diventare anche loro due dei ninja leggendari, come me e Sakura.
Ma ora avevano esagerato un po’ troppo, infatti Ako e Riko dopo una giornata ad allenarsi si erano ferite una sul braccio e l’altra sulla gamba, ora Sakura le doveva portare in ospedale e quindi io sarei rimasto solo con mio figlio.
<< Vediamo, Itachi dorme. Quindi che cosa posso fare ? >>.
Mi domando mentre giro per la casa annoiato, non passa nenache un minuto che l’unica cosa che trovo di bello da fare era : Guardare la tv.
Mi sto annoiando solo senza Sakura. Quando all’improvviso sento bussare alla porta, mi alzo sperando che sia lei già di ritorno.
<< Ehi Sasuke ? Si può ? >>.
<< Naruto ? Sei tu >>
Dico aprendo la porta, vedo il testa quadra con in braccio un bambino biondo di almeno due mesi.
<< Che ci fate qui ? >>
Domando facendo entrare Naruto, questo si accomoda su di una sedia.
<< Ero in giro da queste parti >>.
Dice sorridendo.
<< E tu mi devi aiutare >>
Continua sorrdendo.
<< Io ? >>.
<< Si, questa per me è la prima volta che rimango solo con mio figlio… Vedi Hinata è sempre in casa, oggi per la prima volta lei ha deciso di uscire con Shizuka e lasciarmi Minato, solo che io non so come si fanno alcune cose tipo… Se piange qual è il motivo ? >>
Chiese quasi con tono di supplica, osservo il biondino che dormiva tranquillamente sulla spalla di Naruto.
<< … Prima di tutto, senti se ha fatto la pupù >>.
Dico dopo un attimo di esitazione, non rendendomi conto della figura del demente che avevo fatto, Naruto stava già ridendo a crepa pelle.
<< Pupù ? Ahahahaha >>
<< Zitto Testa quadra, non dire una parola… E’ colpa di Sakura che mi rammollisce con certe parole >>.
Sto arrossendo peggio dei pomodori, e sono certo che anche il mio gatto starà ridendo di me.
Un’ora dopo Minato si sveglia, ed inizia a guardarsi attorno, anche Itachi si è svegliato, ma lui se ne sta comodamente sdraiato sul divano senza far niente.
<< Gli devo dare il latte >>
Dico andando a prendere il biberon, era già pronto aveva detto Sakura, lo dovevo solo scaldare.
Dopo aver fatto quella semplice ed inutile operazione, allatto Itachi che mi guarda sorridendo.
<< Sembri esperto >>.
<< Sono abituato, Sakura è sempre in ospedale a lavoro e la maggior parte delle volte rimango solo con i bambini >>.
Rispondo muovendo il biberon, Itachi divora il suo latte in pochi muniti, poi gli faccio fare il ruttino.
<< Sei mai uscito solo con le tue figlie ? >>
<< Si, anche. Perché ? >>
<< Niente, volevo sapere… Speravo di trovare Sakura, dovevo chiedergli una cosa >>.
Lo guardo un po’.
<< Cosa ? Ora lei è con le bambine in ospedale >>.
<< Nulla di che, una parere che può darmi solo una donna >>.
Lo guardo divertito.
<< Ti sono venute le cose ? >>
<< Teme >>.
Scuoto il capo poi lascio che Itachi e Minato si guardino confusi, si sorridono prima, poi non guardano neanche più.
<< Le donne, so sono mai fermate a parlare con te quando eri in giro con le tue figlie ? >>
<< Si, mi dicevano… Che belle bambine, io sapevo che volevano attaccare bottone allora rispondevano… Hanno preso dalla madre >>.
<< Capisco, anche con me si sono fermate per vedere Minato… >>
<< E allora ? >>.
Non capisco dove voleva andare a parare.
<< Non pensavo che un bambino attirasse tanto l’attenzione … Ah, Sasuke come hai preso la faccenda dello Sharingan alla sua nascita ? >>.
Chiese Naruto guardando Itachi, osservo i soi capelli neri come la pace e poi gli occhi… Verdi come quelli di Sakura.
<< Bene, non m’interessa più di tanto, l’importante e che sta bene, se vorrà io lo allenerò a diventare un ninja fortissimo… E con o senza Sharingan sarò orgoglioso di lui. >>
Naruto sorride, con il tempo mi sono davvero rammollito, ma forse è stato grazie agli occhi verdi di Sakura se ero sono una persona diversa, inizialmente chi ci è rimasto male era proprio lei, mi ha chiesto scusa, il figlio che portava il nome di Itachi non poteva possedere lo Sharingan, io per rassicurale le ho detto la cosa più vera che potessi pensare in quel momento : ‘’ I suoi occhi non saranno neri, ma sono lo stesso stupendi perché sono come i tuoi ‘’.

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Capitolo 19
*** Capitolo Extra parte seconda : Solo con mio figlio ***


Itachi stava giocando con una palla sonora, la prendeva a schiaffi la gettava in aria, poi si stancava ed iniziava a piangere.
‘’ Quando torna Sakura ‘’
Pensavo in preda alla noia più totale, alla fine Naruto si era messo a dormire sul mio divano e aveva abbandonato il figlio dentro al box che era stato prima delle gemelle.
Minato si guardava intorno senza capire neanche dove si trovava, vedeva solo tante belle cose colorate.
All’improvviso mi viene in mente quando Riko ed Ako avevano iniziato a camminare.
 
Inizio Flashback :
Io e Sakura eravamo in salotto a guardare la tv, qualche volta ci saltavamo addosso, anche perché con le gemelle i momenti intimi tra noi erano pochi.
<< Sasuke ? Vado a vedere che fanno >>
Sussurra Sakura allontanandosi di contro voglia da me, annuisco con la testa, poi decido di seguirla.
Appena entriamo nella stanza accanto dove si trovava il box rimaniamo increduli alla scena che ci troviamo avanti.
Ako e Riko che cercavano di arrampicarsi una sull’altra per uscire dalla loro ‘’ Prigione ‘’.
La scena fu tanto buffa che Sakura non resistette a fare una foto da mettere nell’album dei ricordi.
 
Fine Flashback :
‘’ L’album dei ricordi ‘’
Sorrido avviandomi con Itachi nella camera da letto, prendo da uno scaffale un album color rosa e con i bordi bianchi, mi siedo sul letto e lo apro.
<< Guarda Itachi, la prima foto delle tue sorelle >>.
Dico aprendolo e trovandomi avanti le bambine appena nate, giro la pagina e poi vedo la foto di me e Sakura con in braccio le bambine avanti la porta di camera, quella l’aveva scattata Tsunade, svolto ancora e vi è proprio una foto di Tsunade con le nipotine.
Poi ancora Riko ed Ako al loro primo bagnetto, e poi negli accappatoio, hanno entrambe un sorriso enorme che farebbe impazzire chiunque a vederle.
Poi Riko a tre anni con un giocattolo della sorella che glielo getta sulla fronte, nella foto Ako stava piangendo.
<< Quante foto, fin dalla loro nascita non ci siamo mai voluti perdere un attimo della vita delle bambine, abbiamo fotografato persino il giorno del primo dentino, ci sono foto delle bambine che dormivano in braccio a me sul letto… Questa invece Ako aveva cinque anni e aveva cercato di prendere dei biscotti con  l’aiuto di Riko… >>.
Accarezzo quella foto sorridendo.
 
Inizio Flashback :
io le stavo osservando da un po’ ormai, le bambine con addosso i loro pigiamini stavano sedute a giocare con una palla, poi si sono scambiate uno sguardo d’intesa, Ako aveva preceduto la sorella in cucina mentre Riko le era corsa dietro, io avevo con me la macchinetta fotografica perché la stavo aggiustando, ci ero riuscito.
Appena vidi Ako edersi sulle spalle della sorella e allungare la mano nel tentativo di prendere i biscotti sopra la cucina, scattai la foto.
Quella era la nostra preferita.
 
Fine Flashback :
Non si può dire che non sanno giocare di squadra.
Penso stringendo Itachi.
<< Sai ? Ci sono tantissime foto anche tue su di un altro album… Aveva ragione Sakura, quando la rimproveravo perché scattava troppe foto anche inutili, alla fine queste un giorno saranno un bel ricordo, quando si faranno grandi e non ci abbracceranno più come allora, non ci diranno più  la mattina ‘’ Mamma papà vi vogliamo bene ‘’.
Saltando sul nostro lettone, allora ci saranno solo i ricordi >>.
Mi sono davvero rammollito, pensare che le mie figlie sono già cresciute così in fretta, mi fa pensare che un giorno loro s’innamoreranno e andranno via da casa.
‘’ AAAAH che vado a pensare ? Hanno solo otto anni ‘’.
Chiudo l’album di scatto e lo vado a mettere al suo posto, quando ritorno con Itachi da Naruto, vedo che la testa quadra si è appena svegliata.
< Ehi Naruto, aiutami >>.
<< Mh ? A fare che ? >>.
Lascio Itachi nel box e gli do una lieve carezza sul viso.
<< Aiutami a cucinare. Sakura farà tardi, quindi le cucino io il pranzo >>.
Dico avvicinandomi alla cucina.
<< Ma non so cucinare bene io >>
<< Come hai fatto a vivere da solo per tutto questo tempo ? >>.
Naruto sorride.
<< Mangiavo ramen istantaneo >>.
Sospiro iniziando a vedere cosa preparare per il pranzo.
 
La voce narrante sarà Sakura :
<< Forza bambine, avete sentito la nonna ? Non dovete affaticarvi più, dovete restare a riposare >>
Dico alle mie figlie tenendole per mano.
<< Ma mamma, come facciamo a diventare ninja leggendari anche noi ? >>.
<< Con il tempo Riko >>.
Rispondo a mia figlia sorridendole.
<< Sapete, io non ero tanto brava nella mia squadra, ero inutile. Poi mia madre mi ha insegnato tutto… E sono diventata brava, non ero più un peso per nessuno.  Riko, Ako non si nasce forti ma lo si diventa. E non solo con gli allenamenti, ma per diventare forti c’è bisogno anche del cuore >>.
Ako mi guarda confusa e mi tira un po’.
<< Il cuore ? >>
<< Si tesoro, l’amore, l’amicizia… Il voler bene una persona ti rende il più forte dell’intero universo ! Per salvare Riko ad esempio sono certa che tu saresti capace di superare anche papà, e viceversa… Giusto ? >>.
Guardo entrambe sorridendole, le mie bambine si guardano e si sorridono.
<< Si mamma, io difenderò Ako sempre >>.
<< E io Riko … >>.
Entrambe si misero avanti a me lasciandomi le mani.
<< Non permetterò a nessuno di far del male a mia sorella >>.
Urlano insieme, Ako poi alza il braccio sentendo dolore mentre Riko sente il formicolio alla gamba dove si era fatta male, nel frattempo siamo arrivate a casa e apro la porta divertita.
<< Ahahaha, ma prima pensate a guarire… Sasuke tesoro, siamo tornate >>.
Urlo entrando in camera e lasciando le chiavi sul mobiletto, le mie figlie vanno in cucina a cercare il loro papà, sento una risata riempire tutta la casa poco dopo, anche io entro in cucina.
La scena che mi trovo avanti è questa :
I bambini messi nel box che dormono ignari  che il loro papà mi hanno praticamente rivoltato la cucina, sembra siano passati Attila e tutti i suoi Unni.
Naruto e Sasuke che stanno cucinando uno affianco all’altro, i due sembrano litigare infatti si strattono e si prendono a parole.
<< Testa quadra, ho detto che lo zucchero non va nella pasta. Ma il sale >>
<< Ma così è più dolce Teme ! >>.
Urla Naruto convinto, scuoto la testa e corro ad abbracciare mio marito saltandogli sulla schiena e baciandogli la guancia, Sasuke diventa rosso.

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Capitolo 20
*** I due bracciali ***


 
Stavo dormendo beatamente, stavo sognando di mangiare le frittelle che mi piacciono tanto, quando all’improvviso sento la voce di mia sorella Riko, faccio finta di non ascoltarla e continuo a dormire, ma lei inizia a strattonarmi energicamente, allora apro gli occhi chiedendomi ‘’ Perché continuo a dormire con lei ? ‘’.
<< Cosa vuoi Riko, E’ tardi e io ho sonno >>.
Sospiro pensando a quella bella colazione che stavo per mangiare.
<< A-Akoooo >>.
Mia sorella ha le lacrime agli occhi, inizia a singhiozzare poi si mette le mani sul volto per soffocare un singhiozzo.
<< C-Che hai ? Stai male ? >>
Chiedo mettendomi seduta, lei scuote la testa.
<< E allora ? Hai fatto… un incubo ? >>.
<< No. Niene  di tutto questo… Ho perso il mio bracciale >>
Dice mordendosi le labbra, allora la guardo con un cipiglio infastidito.
<< E mi svegli per queste sciocchezze ? Io stavo per mangiare le frittelle. Lo troverai domani mattina >>.
Le assicuro rimettendomi sotto le coperte.
<< No, non capisci. Quello è molto importante per me, lascia perdere le tue frittelle >>.
Mi dice con rabbia.
<< Uffa, hai nove anni e fai tanto baccano per una cosa del genere… Ma che ha quel bracciale di tanto importante ? >>.
Domando visibilmente irritata.
<< E’ un ricordo… Però non mi ricordo a cosa è legato, so solo che non me ne sono mai separata >>.
Decido di accendere la luce, Riko è ancora in preda al pianto.
<< Va bene, cerchiamolo… Alle due di notte >>.
Dico con rabbia, lei mi sorride ed inizia a capovolgere la cameretta, cerca tra gli scaffali, e i giocattoli.
<< Senti, ma se mamma vede tutto questo casino ? >>.
Chiedo mentre Riko getta in aria tutto quello che per lei è un ostacolo.
<< Fa niente, diremo che è venuto un terremoto >>.
Sospiro, forse qualcuno dovrebbe insegnare a mia sorella come si cresce.
<< Sembri una sciocca bambina. Ma com’è che ti è venuta ora l’idea di cercare il bracciale ? E poi quando lo avresti perso ? >>.
Riko caccia la testa da un mobile, mi guarda con rabbia.
<< Mi sono svegliata nel sonno perché tu hai stretto forte la mia mano, allora te l’ho lasciata e mi sono messa sulla fronte il polso per muoverlo un po’, è stato allora che non ho trovato più il mio prezioso braccialetto >>.
Scuoto la testa sentendomi responsabile, ora dovevo tacere e passare la notte a cercare quello sciocco oggetto, neanche mi ricordavo che mia sorella usasse una cosa del genere.
Anche se ho un ricordo che riguardava un bracciale, ma non penso che sia proprio quello, comunque una cosa è certa, se non l’avessi svegliata io. Ora starei mangiando le mie frittelle.
Non mi accorgo che ho quasi sbavato al sol pensiero di addentarne una.
<< Ako ? Chiedi alla mamma di cucinartele se ci tieni cosi’ tanto >>.
Annuisco sorridendo e poi torno a spostare alcune cose.
<< Spero mamma non ci senta >>
<< E neanche papà >>
Aggiungo io, certo che noi facevamo più casino del nostro fratellino che ora aveva un anno.
<< Hai sentito Ako ? >>
Guardo mia sorella confusa.
<< No, cosa ? >>.
Lei mi prende la mano e mi costringe a tornare a letto.
<< Forse ci hanno sentite ? >>.
Dice intimorita, io fisso la porta ingoiando della saliva.
 
La voce narrante sarà Sakura :
Stavo bevendo dell’acqua in cucina, quando sento due braccia afferrarmi da dietro.
<< Sasuke ? >>.
<< Ehi, come mai non sei a letto ? >>
<< Potrei farti la stessa domanda >>.
Mio marito mi sorride e mi morde il collo, mi fa sospirare.
<< Sasuke.. Come mai sei qui ? >>.
Domando poco interessata alla cosa.
<< Volevo andare in bagno, e ho trovato te >>.
Mi bacia ancora sulle labbra, sorrido allacciando le mani attorno alla sua vita.
<< Mamma ? >>
All’improvviso sento la voce di Ako cogliermi alla sprovvista.
<< C-che fai sveglia a quest’ora ? >>
Domando confusa.
<< Potrei farvi la stessa domanda, e poi che fate ? >>
Chiede mia figlia guardandoci sconvolta.
<< Stavo… Sentendo se papà ha la febbre >>.
Invento sorridendole.
<< Non sono scema mamma, so come nascono i bambini e so anche che la febbre non si misura così >>.
Arrossisco violentemente, Sasuke appoggia la testa sulla mia spalla.
<< Domani spacco la faccia a Naruto, te lo giuro >>.
Sussurra sapendo che è stato lui a raccontare certe cose alle mie bambine.
<< Ma come mai sei qui ? >>
Chiedo ad Ako osservandola ancora.
<< Eeemh… Io, v-volevo assicurarmi che domani mi facevi per colazione le frittelle… Ti volevo lasciare un bigliettino sul frigorifero mamma… Le stavo sognando >>.
Sorrido dolcemente a mia figlia, poi la vedo ritornare in camera, prima che sparisce dalla mia vista però dice.
<< Mamma, papà ? Quando nascerà il bambino.. Posso scegliere io il nome ? >>.
Sia io che Sasuke cambiamo colore, poi sento la porta della camera di Ako chiudersi alle sue spalle.
<< Sakura, andiamo a letto… Se dobbiamo fare questo bambino, dobbiamo pur esercitarci >>.
Mi scappa una risata e prendo per mano Sasuke lasciandomi trascinare in camera da letto, sono certa che Riko ed Ako stanno combinando qualcosa che non vogliono dirmi.
 
La voce narrante sarà Riko :
<< Allora ? E’ tutto ok ? >>.
Chiedo a mia sorella una volta che è rientrata in camera nostra.
<< Si, mamma non ha visto le condizioni della camera >>
Dice lei riferendosi alla camera in soqquadro.
<< Non si trova da nessuna parte >>
Sussurro piangendo, Ako si va a sedere sul mio letto e fa per dire qualcosa, ma come apre la bocca la richiude, inizia a tastare con la mano e poi caccia un braccialetto, questo ha il laccetto color rosso e in mezzo c’è un delfino.
<< Ako, il mio bracciale >>.
Urlo avvicinandomi a lei e afferrando il mio prezioso oggetto, lo rimetto subito al polso contenta.
<< Era per quello ? Il bracciale della discordia  >>.
Mi chiede mia sorella sorridendomi.
<< Si, è troppo importante per me… >>
Mi sorride.
<< Lo sai perché ? >>.
Io scuoto lentamente la testa e mi siedo accanto a mia sorella, poi lei si abbassa la manica del pigiama e mi mostra lo stesso bracciale, ma il cordoncino è di colore viola.
<< Quello è un regalo che ti ho fatto io… >>.
Sussurra iniziando a raccontare :
 
Inizio Flashback :
Avevamo all’incirca sette anni e mezzo, era estate e sia io che Ako ci eravamo innamorate di due braccialetti con i delfini e le campanelle, chiedemmo a papà di comprarcelo e lui ci promise che a breve sarebbe stato nostro.
Purtroppo papà ci diede i soldi tre giorni dopo, perché andò con mamma alle terme, per riposarsi anche perché mamma era stanca visto che era incinta.
Noi rimanemmo con la nonna, e tutti i giorni andammo a vedere quei braccialetti così belli, volevamo qualcosa di uguale da indossare, qualcosa di speciale.
Quando papà ci diede i soldi, quei due preziosi erano finiti, io ero rimasta malissimo.
<< Riko dai, un giorno li troveremo uguali. Oppure cerchiamone altri con le campanelle… Che ne dici ? >>.
<< No, volevo quelli. Perché c’erano i delfini >>.
Dico piangendo, allora Ako abbassa la testa senza saper come calmare le mie lacrime.
Due giorni dopo io mi ammalai, presi un colpo di freddo al mare e mamma mi aveva impedito giustamente di uscire, ricordo che Ako mi stava sempre vicina, perché quando stavo male io si sentiva male anche lei, allora in quei giorni anche Ako si sentiva debole.
<< Ho un idea >>.
<< Quale Ako ? >>
Lei mi fa la linguaccia e l’occhiolino.
<< Sorpresa >>.
Detto ciò corre fuori di casa lasciandomi da sola, Ako passa quasi tutta la giornata fuori, non torna neanche per il pranzo, allora mio padre inizia a cercarla preoccupato, quando decide di uscire di casa erano già le nove di sera, appena apre la porta mia sorella entra tutta sorridente e trionfante.
<< Ako ? Dove sei stata >>
La rimprovera mia madre, mia sorella non le risponde e corre subito in camera mia, seguita dai nostri genitori.
<< Riko, Riko !  >>
<< Sei tornata >>
Dico sorridendole e mettendomi a sedere sul letto, Ako la mia sorellina mi sorride.
<< Non sono identici agli altri… Però sono belli e hanno i delfini >>.
Mi mostra i due braccialetti e me ne mette uno al polso.
 
Fine Flashback :
<< Ecco la storia di quel bracciale >>.
Finisce Ako sorridendomi in imbarazzo, sapevo di avere una sorella speciale.
Dopo aver riso un po’ ritorniamo a letto per dormire.
Al mattino appena mi sveglio controllo se ho ancora il mio bracciale, ora che ricordo la storia di come l’ho avuto è diventato qualcosa di più speciale per me.
<< Riko, Ako. Venite a fare colazione. Ci sono le frittelle >>
Urla mia madre dalla cucina. Senza neanche farselo ripetere due volte, mia sorella si catapulta fuori dal letto, ma sentiamo ancora la voce di nostra madre che dice :
<< Avete messo in ordine la camera prima ? Vedete che una mamma sa tutto e per vostra sfortuna io vengo a controllare se state bene quasi tutte le notti… Se vedo il disordine che ho trovato ieri notte, non vi faccio mangiare >>.
Conclude, Ako scivola a terra con le lacrime agli occhi e mi fissa con rabbia.
<< Ora TU, mi aiuti a mettere la cameretta in ordine, ieri ti ho cercata quel dannato bracciale >>.
Dice avvicinandosi a me e chiudendo la porta alle sue spalle, ho paura e non ho nessuna via d’uscita.
<< Scusami sorellina, ma era troppo importante per meeeeee >>.
Urlo iniziando a mettere le cose in ordine.
Per fortuna che nostra madre è sempre tanto brava con noi, e che la colazione ci attendeva ugualmente.

 
 

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Capitolo 21
*** Il cane ***


Erano giorni che Ako si comportava in maniera strana, forse diceva mio padre, avere dieci anni appena compiuti è un periodo dove le bambine iniziano ad interessarsi troppo ai maschietti.
Per questo mi viene sempre a chiedere se mia sorella ha qualche fidanzato, la mia risposta è sempre la stessa : ‘’ Non so niente, e anche se sapessi non te lo direi ‘’.
C’è un patto  tra me e mia sorella, quello di mantenerci i segreti e aiutarci a vicenda.
Mi avvicino verso la cucina dove vedo mia madre girata di spalle, sorrido andando a sedermi.
<< Dov’è papà ? >>.
Mamma mi sorride appena prima di rispondere.
<< E’ andato con Itachi a trovare Naruto e Minato >>.
Risponde continuando a cucinare, sento un profumino che mi fa venire l’aquilina in bocca.
<< Tesoro ? A me lo puoi dire, Ako ha un fidanzatino ? >>
Domanda poi la mamma voltandosi per guardare nei miei occhi, scuoto leggermente la testa.
<< No mamma, non lo so perché si comporta così >>.
Ed era vero, questa volta non sapevo proprio cosa pasava per la testa di mia sorella.
Mia madre fa per aprire la bocca per dire qualcosa, ma un lamento di un neonato le fa cambiare idea.
Fugaku, il mio terzo fratellino si è appena svegliato.
Il piccolo ha solo quattro mesi, e si porta due anni di differenza da Itachi, ha anche un secondo nome : Dan, come il nonno, il papà di mamma che non ho mai conosciuto.
In realtà anche Ako ha due nome, si chiama Mikoto, solo io ed Itachi non portiamo il secondo nome.
Decido di entrare in camera mia, mentre salgo le scale vado a sbattere contro qualcuno, mia sorella.
<< Ako, che fai ? >>
Le domando confusa.
<< N-Niente, scusami Riko… Ho da fare >>.
Dice correndo verso la cucina, la cosa m’infastidisce, non ci sono mai stati segreti tra noi. Perché ora si ?
Faccio una cosa che mai mi sarei sognata di fare, la seguo, mi nascondo dietro al muro della cucina e la vedo prendere qualcosa dal frigo.
Sento all’improvviso una mano posarsi nei miei capelli, alzo gli occhi e vedo la mamma che mi sorride.
<< Ako ? Che fai ? >>
Domanda poi a mi sorella avvicinandosi, io mi appiattisco a terra per non farmi vedere.
<< Prendo da mangiare, e poi esco >>.
Risponde subito sorridendo.
<< Ah, allora perché non porti con te TUA sorella >>.
Chiede mia madre alzandomi da terra e sorridendo, arrossisco come un pomodoro, forse mamma aveva fatto apposta a farle notare che stavo spiando, perché voleva farmi vergognare e per vendicarsi che io mantengo sempre i suoi segreti, forse credeva che stavo facendo il palo per lei.
Mia sorella mi guarda e mi sorride affettuosamente.
Pochi minuti dopo stiamo correndo in qualche destinazione che non conosco.
<< Ako aspetta, dove andiamo ? >>
Lei non mi risponde e fa l’occhiolino, voleva dire ‘’ Segreto ‘’.
Noi riusciamo a comunicare con solo lo sguardo certe volte, avevamo il nostro modo per capirci anche in situazioni dove non  potevamo parlare.
<< Siamo arrivate >>.
Annuncia dopo essere entrata nel bosco poco fuori dal villaggio.
<< Ako, lo sai che mamma e papà non vogliono che usciamo da sole dal villaggio >>.
<< Lo so, ma vedi che c’è un motivo >>.
Sussurra spostando un cespuglio, ad aspettarci troviamo un cagnolino piccolo.
<< Ciao cucciolo >>.
Dice avvicinandosi, sono preoccupata ancora la morde, ma appena il cane vede mia sorella le salta addosso scodinzolando.
<< E’ per questo che eri strana ? >>
Domando avvicinandomi per accarezzare il cane.
<< Si, papà non vuole cani in casa e non ho avuto il coraggio di dirlo a mamma, per questo lo tenevo nascosto e venivo a trovarlo sempre >>.
Sospiro un po’ delusa.
<< Ma lo hai tenuto nascosto anche a me però. >>.
Ako mi sorride.
<< Lo so, scusa ma pensavo che anche tu non avresti voluto… Perché è randagio, però è piccolissimo >>.
Avvicino la mano al muso del cane e questo me la lecca facendomi ridere.
<< Oggi so che piove, ti prego Riko aiutami a tenerlo a casa. Solo per oggi >>.
<< Eh ? Come faccio ? >>.
Urlo disperata, lo sguardo che fa mia sorella è paragonabile a quella del cucciolo, sospiro mettendomi la mano in faccia per soffocare una risata.
 
La voce narrante sarà Sasuke :
 
Quando sono tornato a casa con Itachi, ho notato due cose, una che Ako era sporca di fango come sua sorella, e due era… Che anche Riko ora si comportava in maniera strana, entrambe se ne stavano sedute sul divano, con lo sguardo preoccupato.
<< Riko ? Cosa c’è ? >>
Domando abbassandomi all’altezza delle mie figlie, lei alza le spalle come Ako.
‘’ Entrambe nascondono qualcosa, se c’è qualche ragazzo me la pagano ‘’.
Mi alzo e vado da Sakura, sta facendo mangiare Fugaku, lo guardo sorridendo, ha i capelli e gli occhi neri, ha preso tutto dal suo papà.
<< Sakura ? Posso farti una domanda ? >>.
<< Certo tesoro >>.
Dice mentre Fugaku mi sorride.
<< A che età ti sei innamorata di me ? >>
Sakura parve pensarci un po’, poi risponde.
<< Più o meno dieci anni.. Perché ? >>.
Sgrano gli occhi osservando le mie figlie.
<< Allora è come dico io. Si sono innamorate >>
Sakura ride di gusto.
<< E allora ? >>
<< Sono piccole, Sakura è una pazzia >>.
Sento i nervi saltarmi a quella domanda, insomma erano troppo piccole per pensare a certe cose.
<< Secondo me no,  io alla loro età mi sono innamorata di te… E poi ci siamo sposati e abbiamo avuto quattro bellissimi bambini… >>
<< Si, ma loro non possono >>.
Dico alzando la voce, Sakura mi sorride.
<< Perché ? >>.
<< Perché sono le mie figlie >>.
E’ ovvio.
Verso sera inizio a sentire diversi rumori, Itachi che era andato in camera delle gemelle a giocare esce ridendo e correndo, mentre Riko gli urla di non entrare più, perché voleva la sua privacy, altro segno che m’insospettisce, forse nascondo una foto dei loro fidanzati.
<< Bau, Bau >>
Dice Itachi strattonandomi un po’, gli sorrido non capendo.
<< Itachi, non avrai un cane >>
Dico interpretando le sue parole.
 << Fanno casini a destra e sinistra, poi necessitano di tante cure e devono essere portati fuori di casa per i loro bisogni, avete già un gatto e già non lo sopporto >>.
Dico voltandomi verso Sakura, lei mi sorride.
<< NO, Bau,Bau >>.
Continua a dire Itachi, Sakura poi lo prende in braccio portandolo in camera sua per farlo dormire, era ora di andare a letto per i bambini e anche per noi.
In camera credo che la discussione iniziata prima, si sarebbe riaperta.
Sakura si stende nel nostro letto e mi abbraccia per la vita.
<< Sei un papà geloso >>.
Sussurra piano stringendomi più forte, non solo anche un marito geloso.
Ricordo che una volta mi ero infastidito perché un uomo insisteva tanto a rivolgerle la parola, allora io ho attivato il mio sharingan e quello non si è fatto più vedere, oltretutto ogni volta che c’incrocia per strada cambia sempre direzione.
<< Sasuke, lo sai che ti amo sempre di più quando fai così >>.
Sorride salendo a cavalcioni su di me, appena noto il reggiseno nero di pizzo uscire dalla sua vestaglia scomposta mi dimentico immediatamente dei miei problemi da padre di famiglia.
Le abbasso completamente la vestaglia accarezzandole la pelle.
Quando poi sentiamo un rumore provenire dalla camera delle bambine.
<< Cos’è successo >>.
Dice Sakura alzandosi e risistemandosi, corre verso la camera delle gemelle e io le vado dietro.
<< Riko, Ako ! Aprite >>.
Urla bussando alla porta.
<< U-Un attimo mamma >>.
<< Mettilo la.. Sbrigati  >>.
Dice Ako, una vena inizia a spuntarmi sulla fronte.
<< Riko ! Ako ! aprite ORA >>.
Urlo io, a questo punto sento la serratura della porta scattare, esce dalla camera solo Riko mentre dietro di lei Ako sembra agitata e spaventata.
<< Che combinate ? >>
Chiede Sakura sorpassando nostra figlia, io osservo Riko che mi guarda dispiaciuta.
<< Ooooh, che carino, è per questo tesoro che vi comportavate in maniera strana ? >>.
Appena sento tale affermazione da Sakura, entro in camera delle bambine anch’io, e lo noto.
Un cane piccolo tutto bianco con una macchia nera sull’orecchio sinistro che scodinzola alle coccole di mia moglie.
<< Riko, Ako sapete che non voglio cani in casa >>.
Dico con calma, e più tranquillizzato nel sapere che le mie figlie ancora non erano fidanzate.
<< E già, sapete che papà era preoccupato ? >>.
<< Scusateci >>.
<< io… non è colpa di Riko, sono stata io solo a prendermi cura del cane … >>.
Poi vedo Riko mettersi accanto della sorella.
<< … Oggi Ako mi ha portata da lui e mi ha chiesto di tenerlo in casa e aiutarla a nasconderlo … >>.
Lo stavano facendo di nuovo, si proteggevano a vicenda.
<< Riko scommetto che hai detto subito si >>.
Sussurra Sakura, vedo mia figlia annuire.
<< La vizi troppo a tua sorella >>.
Poi Sakura si avvicina a me e mi porge il cane, la guardo confuso.
<< Come lo chiamiamo tesoro ? >>.
<< Cosa vuoi dire >>
Faccio finta di non aver capito, mentre le bambine sorridono contente.
<< Chiamiamolo … >>
<< Ehi, aspetta un attimo. Io non lo voglio e poi perché non lo regali a tua madre ? Lei vive sola, lo può tenere con se quando farà le sue faccende da Hokage >>.
Dico con ancora il cane in braccio, questo inizia a leccarmi il viso facendomi irritate.
<< Ho deciso, si chiamerà Daiki, mi piace tanto >>.
Dice Ako.
<< Si, è un bel nome. Vero mamma ? >>
Sakura annuisce, alla fine hanno deciso tutto l’oro.
<< Bene, Sasuke ora credo che Daiki vuole farsi un giro fuori, vedi come si dimena ? >>
Io prendo la palla in balzo e scuoto la testa.
<< Forse non vuole vivere qua… Ci hai pensato ? >>.
Sakura scuote la testa e con gli occhi che lucicano come per dire ‘’ Quel cane sarà Mio ‘’ mi risponde tutta contenta.
<< Amore, buona passeggiata, Ah prendi l’ombrello che piove >>.
Mi ordina contenta.
‘’ Lo sapevo che andava a finire così ‘’.
Penso mentre esco con il cane fuori sotto alla  pioggia, quando i miei figli maschi cresceranno abbastanza, saprò come vendicarmi.

 
Note di fine capitolo : DAIKI 
Scrittura Kanji: 大輝
大DAI significa "grande" mentre 輝KI "luccichio, bagliore" quindi il significato di questo nome è "Grande bagliore".

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Capitolo 22
*** Primi amori ***


<< Avanti Ako, corri >>.
Urlai a mia sorella sorridendole, lei mi stava dietro, ma con uno scatto mi passò avanti.
<< Sorellina , sei lenta >>
Mi dice guardando verso di me, appena gira l’angolo sono l’unica ad accorgermi del ragazzo che le va addosso.
<< AKO >>
Urlo gettandomi a terra per afferrare mia sorella, ma lei è già caduta.
<< Ti sei fatta male ? >>
Le domando afferrandole il polso, non mi risponde, sta osservando il ragazzo avanti a lei che l’ha fatta cadere, allora alzo la testa verso quella persona e sgrano gli occhi.
<< Scusami, stai bene ? >>.
Domanda il giovane porgendole la mano, Ako lascia la mia presa e accatta l’aiuto dello sconosciuto.
<< No, sto bene >>
Sussurra quasi in trance, mi alzo anche io e osservo gli occhi color viola del ragazzo, erano così belli.
<< Mi chiamo Sastuky, piacere di conoscervi >>.
Sussurra sorridendo ad entrambe, sia io che mia sorella arrossiamo di botto.
<< P-Piacere, io sono Ako >>
<< E io… Riko >>.
Sento il cuore battere a mille, ma non è solo il mio a battere, nelle orecchie sentivo il respiro e il cuore di Ako, identici ai miei, stavamo sentendo le stesse sensazioni.
Quel ragazzo piaceva ad entrambe.
 A casa, dopo l’accademia sia io che mia sorella non avevamo parlato per niente, la cosa non passò inosservata alla nonna, lei era rimasta da noi per la cena e stava giocando con i miei fratellini.
<< Ho finito, vado in camera mia se non vi dispiace >>.
Sussurrò Ako correndo verso le scale, ero confusa, tutto ad un tratto è come se tra me e mia sorella si è instaurata una sorta di rivalità.
<< Sorellina ? Aspettami, vengo anch’io >>.
Urlo bevendo un sorso d’acqua e correndole dietro, appena entro in camera la vedo seduta sul suo letto, io allora mi avvicino al mio e mi stendo, osservo il soffitto.
<< Riko ? Oggi hai sentito anche tu quello che ho provato io ? >>
<< Si >>.
Avevamo entrambe gli occhi lucidi, ma perché ?
<< Avvolta… >>
<< … Fa schifo… >>
Ako&Riko : << .. Essere gemelle … >>
Si perché sentire le stesse cose, ti portava a litigare, avere gli stessi sentimenti per le stesse persone era orribile, voleva dire dividere qualcosa con tua sorella e quindi, litigare, litigare tanto.
<< Sastuky, viene nella nostra stessa accademia >>.
Dice Ako abbracciandosi le gambe, sento che si avvicina a me e posa la fronte sulla mia.
<< Da oggi saremo… >>
<< … Rivali, lo so >>.
Ci siamo innamorate entrambe di Sastuky.
 
La voce narrante sarà Ako :
Riko ed io abbiamo deciso di dormire in letti separati, soffrivo la sua mancanza, ma non potevo farci niente, lei si è innamorata del ragazzo che piace a me, anche se non me l’ha detto, lo sapevo e sentivo come batteva il suo cuore per Sastuky.
‘’ Batte forte proprio come il mio ‘’
Le ho detto una volta aver appoggiato l’orecchio sul suo petto, ma non c’era bisogno di sentirlo, lo avevo percepito comunque.
Il mattino dopo mi svegliai prima di mia sorella per correre in bagno.
<< Ah buon giorno Ako >>.
Sussurrò mia madre sbadigliando ed uscendo dal bagno.
<< Giorno mamma >>
Le sorrido chiudendomi la porta alle spalle, poco dopo sento bussare alla porta energicamente.
<< Ako, Ako sbrigati. Devo entrare io >>.
<< Ah Riko, sei lenta… La prossima volta svegliati prima >>.
Mi prendo beffe di lei, ma soffro per il nostro allontanarci all’improvviso.
A colazione poi, facciamo a gara per chi finisce prima di mangiare.
<< Ho finito >>.
Urliamo insieme, questa volta siamo pari.
<< E’ bello vederle così >>
Ride mia madre, forse per lei vederci in competizione era divertente, ma per noi no.
Anche se eravamo orgogliose per dircelo.
Dopo colazione corriamo come al solito verso l’accademia, lì incontriamo Sastuky.
<< Ciaaao Sas… >>
<< .. Ciao Sastuky >>
Non finisco la frase che mia sorella si getta su di me per farsi notare, è vero che avevamo fatto lite ma agli occhi degli altri sembravamo sempre le stesse.
<< Ciao ragazze, come va ? >>
Sastuky ci sorride entrambe.
<< Hai visto ? Mi ha sorriso >>
<< No cara, ha sorriso me >>.
Guardo mia sorella in cagnesco e lei fa lo stesso.
<< Ehiiii gemelle >>.
Sentendoci chiamare in quella maniera da Sora e     Shota, io e mia sorella ci giriamo irritate verso i due ragazzi.
<< Non chiamateci più così, io sono Ako e lei è Riko. Siamo due persone diverse >>
<< Avete capito ? >>
Continua mia sorella stringendo i pugni.
Sora ci guarda entrambe sconvolto, poi noi li lasciamo così a guardarci increduli mentre sussurrano:
<< Sarà una fase ? >>.
Sastuky sorride appena e sospira, sembra infastidito allora io gli chiedo cosa c’era che non andava.
<< Cosa c’è ? >>
Mi chiede sorridendo nervosamente.
<< Vedi… Ho capito che siete innamorate di me >>
<< Eh ? Noi… Veramente >>.
Io guardo verso mia sorella che ha fatto lo stesso sguardo mio.
<< Non voglio nessuna delle due, mettetevelo in testa, non vi conosco e poi… Poi non posso scegliere tra due ragazze identiche come voi >>
Dice lasciandoci senza fiato.
<< Ako ? >>
<< Riko ? >>.
Mi volto a guardare mia sorella, ha le lacrime agli occhi, decido di lasciarla li senza dirle niente e scappo via, nel posto dove di solito mi piaceva stare da sola, il terrazzo del palazzo dell’Hokage, spesso mamma mi portava li a guardare il panorama, e avvolta mi veniva voglia di starci per sempre.
Non passa molto tempo che sento dei passi raggiungermi, è Riko che si viene a sedere accanto a me.
<< Mi spiace >>
Sussurra appoggiandosi a me con le lacrime agli occhi, una lite molto lunga la nostra, è durata solo due giorni ce sembravano un eternità, intreccio la mano alla sua come faccio ogni notte quando mi addormento accanto a lei.
<< Facciamolo >>
Le dico alzandomi da terra, lei capisce al volo. E’ questa la cosa che ci unisce, il fatto di capirci anche senza parole.
Sia io che Riko ci mettiamo in direzione del villaggio, insieme urliamo :
<< Sastuky sei uno stupido >>.
L’urlo è talmente tanto forte che fa scappare alcuni uccellini che stavano seduti sul cornicione dove io e mia sorella ci siamo appoggiate con le mani.
Poi Riko soddisfatta e sorridente inizia a camminare verso l’uscita dal terrazzo, mi dava le spalle, ma sapevo che stava piangendo, mi giro a guardarla con le lacrime agli occhi.
<< Ako ? noi due  Condividiamo tutto, anche il giorno del compleanno, le cose tristi e quelle felici le proviamo e le ricordiamo insieme, condividiamo tutto, quello che ci riguarda è uguale . Ci siamo persino innamorate della stessa persona, forse è una coincidenza o forse no... Sembra odio ma è amore esistenziale,non possiamo fare almeno una dell’altra e sono sicura che per me sei più di una rivale sei la mia migliore amica, e forse perché siamo così simili ? Anche se entra nel nostro cuore la stessa persona io ti vorrò sempre bene. Perchè so che tu non mi tradirai mai. Rimarrai sempre mia sorella e so che potrò sempre contare su di te e tu su di me >>.
Dice con un sorriso solare in volto, quelle sono le parole che speravo di sentirmi dire dal primo momento che entrambe ci siamo innamorate di Sastuky.
<< Riko… >>
Sussurro il suo nome prima di abbracciarla con forza rischiando di farla cadere, ridiamo insieme e poi corriamo verso casa.
 
Tre giorni dopo io sto correndo verso casa dopo aver passato la giornata con Shota.
<< Rikooooo >>.
Appena vedo mia sorella corro ad abbracciarla sorridendole, lei stava leggendo un libro che poi le cade a terra.
<< Cosa c’è Ako ? >>
Mi sorride prima che io inizio a parlarle.
<< Mi sono innamorata di nuovo… >>
Urlo contenta.
<< Ah si ? E di chi ? >>
<< Segreto, questa volta nessuno può portarmi via da te >>.
Le dico contenta.
<< Ah… Sei noiosa, quello è stato un caso… E poi Ako ti ricordo che Shota non mi è mai piaciuto >>.
Dice superandomi per andare in camera nostra.
<< Eeeh, Riko già sapevi ? >>
<< Certo sorellina, ricorda che siamo gemelle e poi… Neanche io voglio mai più litigare con te per colpa di un ragazzo. Cascasse il mondo io non entrerò mai più in conflitto con te. Sei parte di me e ti voglio bene >>.
Confessa arrossendo porgendomi la mano, io sorrido accettandola.
<< Anch’io ti voglio bene Riko >>.
Sussurro stringendo forte la sua mano.

Nel prossimo cap : Le gemelle saranno inserite nel loro Team, staranno insieme o saranno divise ?

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Capitolo 23
*** Capitolo Extra : Miao e Bau ***


Io sono Muffin, il gatto di casa.
E oggi sono venuto a sapere che un piccolo sacco  di pulci, è entrato a far parte della famiglia.
La sera prima, mentre io dormivo sopra ad un albero, notai Sasuke il mio padrone che portava Daiki a fare una passeggiata sotto la pioggia, non capisco poi questi umani cosa si fanno passare per la testa, faceva anche freddo.
Il cane mi guarda all’improvviso con la tesata china, allora mi avvicino a lui, devo mettere bene le cose in chiaro.
- Sono io l’animale di casa -
Dico sedendomi accanto, Sasuke mi guarda sbuffando.
<< Non bastava il gatto ? Ora anche il cane >>
Dice innervosito.
<< Diventiamo amici >>
Dice il cucciolo scodinzolando e girando attorno a me per giocare.
<< Io sono il più vecchio, quindi ascoltami bene… Da oggi vivrai in una famiglia strana… Abbiamo Sakura, lei è buona ed è la mamma di tutti, lei comanda ed è capace di far paura anche a questo qua… >>
<< Chi ? Sasuke ? >>
Mi chiede il cucciolo sedendosi.
<< Si, lui non so spiegarti com’è.. Ma so dirti che non è per niente dolce anzi è un po’…. Poco depresso. Poi ci sono i figli, sono quattro, uno non è da contare perché indossa dei pannolini puzzolenti è neonato. Poi c’è Itachi, stai attento che gli piace tirare le code altrui… E le gemelle. Loro sono… >>
<< … Buone, mi hanno salvato dalla solitudine >>.
<< Ok, come vuoi … E io so no il capo >>.
Dico sedendomi e miagolando.
<< Diventiamo amici ? >>.
-          Smettetela vopi due, tra miagolare ed abbaiare mi è già venuto mal di testa –
Urla padron Sasuke, penso che io e sacco di pelo diventeremo amici, mi divertirò a dar fastidio a Sasuke, e poi… E’ così carino questo cuccioletto.

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Capitolo 24
*** Il nuovo Team 7 ***


<< Bambine ? Svegliatevi >>.
Stavo salendo le scale che portavano alla stanza delle gemelle, quelle due non potevano fare tardi proprio oggi, appena arrivai di fronte alla porta di Ako e Riko, bussai energicamente, ma nessuna delle due mi rispose, quindi aprì la porta con un espressione arrabbiata sul volto, la sera prima di sicuro si erano messe a parlare fine e tardi per non essersi ancora svegliate.
Ma rimango di sasso nel notare il letto vuoto delle mie figlie e già messo in ordine.
<< Ma, non hanno dormito ? >>
Penso richiudendomi la porta alle mie spalle e scendere verso la cucina, li vedo Sasuke con Fugaku in braccio e con Itachi vicino che mangiava la sua colazione in piedi.
<< Ciao mamma >>.
Urlano Ako e Riko insieme.
<< Giorno, siete già pronte >>.
Osservo le mie bambine di ormai dodici anni, sono molto cresciute le mie figlie, e io tendo ancora a considerarle delle bambine.
<< Siete emozionate ? Oggi sarete messe nel vostro team >>
Chiede Sasuke lasciando Fugaku a terra che inizia a correre dietro al nostro povero micione, ormai Muffin è vecchiotto e difficilmente scappa dai miei figli, anche perché è impossibile.
<< Si, e sappiamo che saremo messe nello stesso team >>.
Dicono emozionate, e se così non fosse ? Spero non sollevino una catastrofe.
<< Papà, il cane sta abbaiando >>.
Fa notare Itachi mentre tira Sasuke per mano, lui mi guarda e io gli sorrido.
<< Tocca a te portarlo fuori >>.
Rido divertita.
<< Allora noi andiamo. Ciaoo >>.
Urlano le gemelle correndo fuori di casa.
<< buona fortuna ! >>
Urlai mentre le mie figlie sparivano dalla mia vista.
 
La voce narrante sarà Riko :
arrivate all’accademia io e Ako eravamo agitate, il motivo era uno : In che team saremo capitate ?
Speravamo ovviamente di finire insieme, era il nostro obiettivo e ci eravamo allenate psicologicamente solo per quello.
<< Ako ? >>
<< Riko ? E’ arrivato… >>
<< … Il giorno della verità >>.
Ci afferrammo per mano e insieme entrammo nella nostra aula, io e mia sorella sedevamo lontane, perché durante l’anno vicine facevamo sempre casino, allora Kurenai-Sensei ci divise,ed era proprio lei il nostro nemico, la donna che questa mattina ci avrebbe assegnate nei nostri team.
Scrissi un bigliettino a mia sorella, dove le dicevo di stare tranquilla.
<< Ako ? >>
<< Dimmi Sora >>
<< Da Riko >>.
Sentì sussurrare al banco superiore, mi voltai per vedere l’espressione di mia sorella mentre leggeva il biglietto, avevo scritto ‘’ Forza Akooo ‘’
E avevo disegnato una linguaccia, mia sorella rise scrivendo un altro biglietto, questo mi arrivò e per poco non mi feci scappare una risata, mi aveva disegnato la mano con l’ok e poi sotto la faccia del maestro Gay e Rock Lee.
<< Ragazze? Quando avete finito di fare salotto io inizierei >>.
Urlò Kurenai, sia io che mia sorella tornammo serie.
<< Almeno questo vostro interrompere le lezioni finirà da oggi… Prima di tutto, sono fiera che ognuno di voi è stato promosso, seconda cosa … Iniziamo con l’assegnazione ai vostri Team… Il team 1… >>
Kurenai Sensei continuò per delle ore prima di finire tutti i team, ora erano da assegnare il team 7 e il team 10, io ed Ako eravamo rimaste per ultime, quindi avevamo ottime probabilità di essere messe insieme.
<< Il team Sette sarà composto da.. Ako Uchiha… >>
Guardai verso mia sorella che mi fece l’occhiolino.
<< … Sora Yhuga e…. >>
 
La voce narrante sarà Sakura :
<< Le bambine avranno certamente saputo in che team sono state assegnate >>.
Dico preoccupata a mio marito che era appena rientrato in casa con il cane, Sasuke lo lascia libero di andare a giocare con il gatto.
<< Si, certamente e domani sapranno chi è il loro maestro >>.
Risponde avvicinandosi per spiare cosa stavo cucinando, lo lascio assaggiare un po’ prima di baciarlo sulle labbra.
<< Chissà se sarai tu il loro maestro, o Naruto ? >>
Domando sorridendogli.
<< Spero io >>.
Risponde andando a sedersi al tavolo, Itachi gli corre dietro.
<< Papà, quando tornano Ako e Riko >>.
Domanda curioso.
<< Tra pochi minuti, vuoi sapere alche tu in che team sono state assegnate ? >>.
Itachi sorride.
<< Comunque tesoro, sai già in che team sei stato destinato ? >>
<< Nel team 3 mentre Naruto nel Team 1 >>
Dice Sasuke tamburellando le dita sul tavolo.
<< Sei nervoso forse ? >>
<< No, perché ? >>
Domanda sorridendomi.
<< Chiedevo >>
Dico andando a sedermi accanto a lui, Fugaku dormiva di già, io appoggiai quindi la gamba accavallandola all’altra, iniziai a muoverla nervosa.
<< Cos’è quello >>
Chiede Sasuke facendosi beffe di me.
<< Quello ? E’ solo il mio piede che si muove tesoro >>.
<< Sei nervosa >>
Dice lui sorridendomi con calma.
Non faccio in tempo a rispondere che Ako e Riko entrano in casa, dalla loro faccia è facile capire che…

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Capitolo 25
*** Il nuovo Team 7 parte seconda ***


Sia io che Riko non avevamo aperto bocca, non stavamo mangiando il pranzo che la mamma ci aveva preparato, eravamo troppo arrabbiate, anche se quello era il nostro preferito.
<< Riko, dai mangia un po’. E anche tu Ako, non è poi la fine del mondo >>.
Tenda di dirci nostra madre, ma sia io che mia sorella abbiamo deciso di fare lo sciopero della fame.
<< No, non ci hanno messe nel Team insieme, non vogliamo mangiare >>.
<< Riko, se fate qua a casa lo sciopero della fame, non serve a nulla >>.
Provò a dirci nostro padre, in effetti, aveva ragione, ma faceva lo stesso.
<< Me ne vado in camera mia >>.
Dice Riko alzandosi da tavola.
<< Anch’io >>
Dico saltando dalla sedia.
<< Siete grandi, perché non la smettete con questi capricci ? >>.
Urla mia madre alzandosi anche lei, allora sia io che mia sorella guardiamo in sua direzione.
Riko&AKo:<< Come faccio a proteggere mia sorella se non stiamo insieme >>.
Urliamo insieme stringendo i pugni, a questo punto è nostro padre ad alzarsi.
<< ragazze, non c’è bis… >>
<< No Papà, ascolta. Io so solo fare gioco di squadra con Ako, non voglio nessun altro nella mia squadra, non voglio, No, no, no >>.
Urla mia sorella correndo in camera nostra, lei è quella che più se le presa di tutta questa storia, è buffo perché credevo che la più forte tra me e lei era Riko, invece no.
Verso sera mentre tentavo di prendere sonno, Riko non faceva altro che lamentarsi.
<< Sorellina, io ho sonno. Ne parliamo domani ? >>
<< No, oggi, perché domani è troppo tardi… Dobbiamo… Trovare una soluzione >>
<< Non possiamo cercarla domani ? Ora ho sonno >>.
Sussurro sbadigliando, sento la mano di mia sorella stringermi forte, allora apro gli occhi e noto che sta piangendo.
<< R-Riko ? Che hai ? >>
Le domando preoccupata, mia sorella soffoca la testa nel cuscino.
<< E’ che volevo stare in squadra con te, volevo… Volevo rimanere con te >>.
Dice iniziando a piangere di più, allora le metto una mano sulla testa, solo allora Riko smette di singhiozzare.
<< Domani andiamo a parlare con la nonna >>.
Sussurro cercando di non piangere anch’io.
<< Con… Nonna ? >>
Domanda rimanendo sempre nascosta.
<< Si, forse lei può cambiare le cose … >>
Dico speranzosa, allora mia sorella mi alza la testa di scatto e sorride, finalmente.
<< Evviva >>
Urla contenta.
 
La voce narrante sarà Riko :
Il mattino a venire mi svegliai prima di Ako, mi precipitai in bagno e mi preparai ad uscire.
Probabilmente Ako quando si sveglierà si chiederà perché non ho aspettato che si svegliasse, ma l’ho fatto per lasciarla dormire.
Iniziai a correre verso il palazzo dell’Hokage, seguì il percorso che di solito facevo con mia sorella, saltai da un albero all’altra per fare prima, poi arrivai finalmente dalla nonna e guardai attraverso alla finestra.
<< Nonnaaaaa >>
Urlai bussando nel vetro, nonna si voltò verso di me e mi sorrise aprendo la finestra.
<< Come mai qui a quest’ora Riko ? E poi da sola >>
Mi chiede sorpresa e aiutandomi a scendere dalla finestra.
<< Devo chiederti un favore nonna, è un favorissimo >>.
Le dico sorridendole.
<< E’ per questo anche che non sai entrare come le persone civili, dalla porta ? >>.
Domanda divertita.
<< No, però nonna è davvero importante >>.
<< Ok, dimmi tesoro >>.
Sussurra lei firmando alcune cose.
<< Ieri sono stati fatti i team, e io… io ed Ako non siamo insieme >>.
Sussurrai muovendomi per tutta la stanza.
<< Oh, è grave allora Riko ? >>
Mi chiede non capendo, io mi fermo in mezzo alla strada ed annuisco.
<< Nonna, è gravissimo… Ma perché nessuno capisce la gravità della cosa ? >>
Chiedo innervosendomi.
<< Tesoro, dimmi in che team siete state messe >>.
<< Io nel 10, assieme a Shota e un’altra nostra compagna, mentre Ako nel team 7 con Sora e un altro compagno, nonna puoi fare qualcosa ? Puoi mettere assieme me e Ako nello stesso team? >>
Chiedo speranzosa.
<< Tesoro io… Che ne pensano i tuoi genitori ? >>.
A quella domanda sospiro.
<< Nulla, però io e Ako dobbiamo stare insieme… Non possiamo essere divise >>.
La nonna  mi guarda dolcemente e si alza dalla sua sedia, si avvicina a me e mi mette le mani sulle spalle.
<< Riko, farò il possibile. Ve lo prometto ok ? >>.
Le sorrido abbracciandola.
<< Grazie nonna >>.
Dico contenta e uscendo dalla stanza, appena sono fuori noto mia sorella Ako seduta a terra che si abbraccia le gambe.
<< Ako ? >>
<< Cos’ha detto la nonna ? >>
Mi abbasso alla sua altezza in modo da metterle una mano fra i capelli.
<< Farà di tutto per metterci insieme >>.
Sussurro sorridendole.
Io e mia sorella decidiamo insieme che non saremo andate a conoscere i nostri maestri, forse eravamo esagerate ma era meglio così, torniamo a casa dove veniamo accolte dai nostri genitori.
<< Non siete andate a conoscere i vostri maestri ? >>
Chiede mia madre, papà di sicuro è andato in accademia.
<< No mamma, perché dobbiamo aspettare che ci cambiano >>
Rispondo andando verso il bagno.
<< Vado a fare il bagno mamma >>.
Dico iniziando a sbottonarmi la camicetta, all’improvviso due mani mi bloccano.
<< Posso venire anch’io ? >>
Dice Ako con un sorriso speranzoso nel volto.
<< Ma Ako, siamo grandi per fare ancora il bagno insieme >>.
Dico arrossendo, mi vergognavo un po’, anche se lei era mia sorella.
<< Ma Riko, allora siamo grandi anche per dormire ancora insieme >>.
Dice con le lacrime agli occhi, sospiro annuendo.
<< E va bene, andiamo sorellina >>.
Le dico sorridendo appena, mia sorella corre avanti a me.
<< Però non fate confusione, dopo lo pulite voi il bagno >>.
Urla mia madre, non le diamo ascolto.
<< Ah, chissà che farà la nonna >>
Sussurra mia sorella abbracciandosi la vasca, le sorrido prendendo una bacinella e riempiendola con l’acqua della vasca.
<< Sorellina ? Stai bene >>
Le domando all’improvviso.
<< Eh ? Si, che domande fai ? >>
Allora mi alzo con la bacinella vicina al volto e svuoto l’acqua addosso a lei.
<< Perché ora non dirai più la stessa cosa… Ahahahah >>.
Dico premendomi lo stomaco con le mani.
<< Ah, vuoi la guerra ? E che guerra sia >>
In breve la vasca viene svuotata e l’acqua è andata ad innondare tutto il bagno.
<< Credo che mamma non ne sarà molto contenta >>.
Dice Ako facendomi la linguaccia, io le sorrido appena.
Dopo aver fatto il bagno e dopo aver messo tutto in ordine, raggiungiamo insieme la nostra mamma.
<< Oh, avete fatto ? Ma quando ci avete messo ? >>
Ci chiede nostra madre mentre sta cucinando dei biscotti, Fugaku è seduto a terra e sta giocando con alcune macchinine.
<< Si, dovevamo mettere un po’ in ordine >>.
Sussurro ridendo.
<< Beh, spero per voi che sia davvero tutto in ordine, o saranno guai >>.
Annuiamo insieme mentre Itachi mi salta sul collo abbracciandomi.
<< Onee-chan, Venite a giocare con me ? >>
Chiede il mio fratellino, gli sorrido mentre Ako gli fa la linguaccia.
<< No, abbiamo altro da fare >>
Dice innervosita e saltandomi al collo, i due si prendono a smorfie, mentre a me scappa una risata.
<< La smettete voi due di fare sempre lite addosso a me ? >>.
Domando.
<< Ah si, ha chiamato la nonna >>.
Dice all’improvviso nostra madre, sia io che Ako la guardiamo.
<< Quando ? >>
<< Mentre eravate a fare casino nel bagno, ha detto che ha deciso di spostare la ragazza del team di Ako al tuo posto, quindi ora potete stare insieme >>.
Finisce prendendo in braccio Fugaku, mi alzo dalla sedia di scatto, Ako mi prende le mani e insieme facciamo un salto che per poco non tocchiamo il soffitto.
<< Evvivaaaa >>.
<< Ha fatto subito la nonna, sapevo che era la migliore del mondo >>.
Dice Ako saltando, io guardo verso Itachi che ha smesso di ridere, si sta guardando i piedi.
<< Sei contento fratellino ? >>
<< Non m’interessa >>
Sussurra andando a giocare nell’altra stanza, faccio poco caso al tono freddo e distaccato di Itachi, poi assieme a mia sorella corro in accademia.
<< Dove andate ? >>
<< A conoscere il maestro >>
Urliamo insieme, erano ancora le 9:00 e quindi avevamo un’ora di tempo.
Con il fiato corto entriamo in classe dove troviamo Sora seduto alla cattedra.
<< Per fortuna siete qui… So che questa mattina verso le 7:00 siete andate da vostra nonna, e ora siete messe nel team insieme >>.
Dice senza salutarci, arrossisco pensando che ora dovevo passare molto tempo con Sora, era molto tempo che non mi rivolgevo la parola, da quando non mi ha riconosciuta e ha baciato mia sorella al posto mio.
Anche se a pensarci bene ora mi veniva da ridere, in fondo eravamo bambini.
<< B-Bhe ? Il maestro ? >>
<< E’ in ritardo di venti minuti >>.
Dice Sora osservando l’ora, erano le 10:20.
Passano i minuti e finalmente verso le 10:30 entra il nostro maestro scusandosi con noi per il ritardo, osserviamo il viso dell’uomo coperto da una maschera, sorridiamo.
<< Maestro Kakashi >>.
L’uomo mascherato o per meglio dire il ninja copia, è stato in passato il maestro dei miei genitori, era impressionante come nonostante l’età si mantenesse ancora così giovane e… Bello, e poi devo dire che dava l’aria di un ninja molto abile.
La voce narrante sarà Kakashi :
 
<< E’ in ritardo… Come ha fatto con i nostri genitori in passato >.
Disse Ako sorridendo.
‘’ Quindi le due Uchiha saranno le mie allieve da ora, certo sarebbe stato bello conoscere il figlio di Naruto, ma ha ancora cinque anni e la primogenita è  ancora in accademia a studiare… Però avervi tutte e due sarà anche interessante, specie se entrambe avete sviluppato lo sharingan in tenera età, e poi sembrate molto forti, sicuramente avete tutte e due ereditato sia da Sasuke che da Sakura… Sono curioso di conoscervi ‘’.
Pensai andando a sedermi alla cattedra, i tre si vanno a sedere di fronte a me.
<< Allora, conosciamoci un po’… Inizio io ? Sinceramente non ho alcun Hobby in particolare, però sono un amante del paradiso della pomiciata, e poi… Beh voglio che mi parliate di voi ora >>.
 
Sorrido da sotto la maschera osservando le gemelle e Sora.
La prima a parlare fu Ako, che alzò la mano per chiedere il permesso.
<< Io sono Ako Uchiha, figlia di Sasuke e Sakura, una volta loro facevano parte del team sette e il mio sogno è… Difendere mia sorella da tutto e da tutti e poi diventare come i miei genitori e zio Naruto uno dei ninja leggendari >>.
Disse mettendosi in piedi, anche Riko si era alzata e con un sorriso aveva detto.
<< Il mio sogno è uguale a quello di mia sorella… Voglio proteggerla e poi diventare uno dei ninja leggendari >>.
Sorrisi pensando che il nuovo Team 7 si stava presentando davvero interessante.

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Capitolo 26
*** Capitolo Extra : Onee-chan ***


Sia io che Ako ora eravamo in squadra insieme, nessuno poteva vincere contro le gemelle Uchiha.
<< Né Riko ! Non vedo l’ora di andare in missione >>.
La voce di mia sorella era talmente tanto alta che persino la musica che stavo ascoltato era difficile da sentire, girai lo sguardo verso mia sorella che era stesa sul suo letto e leggeva un libro.
<< Si, anche io voglio andare in missione >>
Sussurrai emozionata, sicuramente era una prova difficile, ma che noi due avremmo affrontato ad occhi chiusi.
<< Di sicuro, come dice zio Naruto dovremmo fare da baby-setter a dei bambini, o cose del genere >>.
<< Aaah, spero di no Ako. Mi lamenterò con la nonna >>.
Urlai alzandomi in piedi sul letto, all’improvviso la porta della stanza si aprì ed entrò Itachi in camera nostra.
<< Ehi fratellino, si bussa prima di entrare >>.
Lo rimproverai avvicinandomi a lui, Itachi mi sorrise e guardò prima verso di me, poi verso Ako, con la mano mi afferrò per la manica della maglia e iniziò a tirarmi fuori dalla camera.
<< Andiamo a giocare Onee-Chan >>
Mi chiese tutto euforico, Ako nel frattempo si era alzata dal letto venendo vicina a noi, mi prese la mano iniziando a tirarla timidamente.
<< Sorellina, avevi promesso che saremmo uscite insieme. Per quella cosa >>
La guardai e sorrisi.
<< Vedi che devo essere io in imbarazzo… Mi spiace Itachi, ma devo fare una cosa importante prima >>.
<< Più importante che giocare con me ? >>
Mi allontanai un po’ a disaggio, poi gli sorrisi.
<< Giocheremo quando io e Ako torniamo a casa, ok ? >>
Mio fratello non rispose, si limitò ad annuire ed uscire dalla stanza.
<< Allora prepariamoci >>.
Disse Ako tutta contenta, entrammo in camera nostra, ma prima di richiudermela alle spalle, non riuscii a non notare lo sguardo triste di Itachi.
<< Allora, sei sicura di volerlo fare >>.
Chiese Ako sedendosi sul mio letto, annuisco e vado a prendere dei cerotti nel mio comodino.
<< Per questo esistono le gemelle, si hanno dei vantaggi… >>
<< … Ricorda, che ci sono anche gli svantaggi >>.
Mi riprese Ako mentre io le mettevo il cerotto sotto all’occhio.
<< Farai finta di essere me, e uscirai con Sora. Lo sai che sono timida e non riesco ad avere un appuntamento serio con lui. Quando ieri mi ha chiesto di vederci sono quasi scoppiata ad urlare, ma non ho il coraggio di dirgli che mi piace… Aiutami tu sorellina >>.
Sussurro quasi piagnucolando.
<< Però ci seguirai, così se vedi in giro Shota devi far di tutto per non fargli capire niente >>.
Ci guardammo entrambe negli occhi.
Riko&Ako: << Conto su di te,sorellina ! >>
 
L’uscita tra mia sorella e Sora stava andando bene, come inizio si sono incontrati avanti all’accademia, mentre io mi nascondevo sugli alberi, hanno iniziato a camminare per il villaggio mentre Sora sfiorava casualmente le mani di Ako, notai come lei stessa le allontanava in imbarazzo costringendomi a schiaffarmi in faccia la mano.
‘’ Che combina ‘’
Pensai cercando di intervenire, ma non sapevo come fare.
‘’ Aiutami Riko ‘’
All’improvviso sentì come una supplica, una richiesta di aiuto, e io sentivo di dover correre da Ako.
<< Non può essere >>
Sussurrai nel mio nascondiglio, mi voltai a guardare verso la ‘’ Coppietta ‘’, ma Ako non sembrava in difficoltà.
<< Yooh Riko, Dov’è tua sorella ? E’ strano non vedervi insieme >>
Sentendo una voce che mi chiedeva tale informazione, indietreggia non rendendomi conto che l’albero non era abbastanza capiente, ma la cosa che più mi fece spaventare era Shota che si stava avvicinando a mia sorella e Sora, allora senza farmi vedere saltai verso di loro e presi per un braccio Shota, lo trascinai via mentre Sora e Ako ci guardavano con due occhi increduli.
<< Shota, demente non vedi che stanno soli ? E’ un appuntamento >>.
<< Ri-Riko ? >>
Mi chiese il ragazzo di mia sorella fermandosi per strada, io mi voltai di scatto con il fiato corto.
<< S-sono Ako, non vedi ? >>
Urlai arrabbiata, pensai a mia sorella e alla figura che le stavo facendo fare.
‘’ Perdonami Ako ‘’.
<< No, questa volta non m’inganni. Hai il cerotto sotto all’occhio, come fai ad essere Ako ? >>
Sgranai gli occhi, non avevo pensato a quel piccolo particolare.
<< Mi spiace… Ora ti spiego cosa sta succedendo >>.
In breve raccontai del nostro piano, ed insieme tornammo a spiare i due che avevamo lasciato indietro, li trovammo che chiacchieravano seduti ad una panchina.
<< Riko, prima tua sorella sembrava strana >>.
<< E si, beh… Lei è sempre strana >>
<< Un po’ come te >>.
Disse Sora sorridendo, mia sorella si alzò di scatto.
<< Non dire più che mia sorella è strana >>.
Urlò rossa in volto, che scema, ora doveva mettersi a difendermi ?
<< … non lo dire più.. Perché io sono più strana di lei ! >>.
Cercò di ridere e risedersi composta, allora anche Sora sorrise.
<< Mi fa piacere essere uscito con te >>.
<< A-anche a me… Dovevo parlarti di una cosa >>
<< Ah, si.. Me lo hai detto ieri >>.
Continuò Sora, ieri ? Quando mai abbiamo parlato io e lui ? Almeno che…
<< Si, vedi… Sora tu… TU MI PIACI MOLTO >>.
Urlò all’improvviso mia sorella, Sora sorrise dolcemente mentre io nel mio nascondiglio per poco non prendevo fuoco.
‘’ Ako, me la pagherai… ‘’
Pensai mentre facevo alcuni calcoli mentali.
<< Anche tu mi piaci Riko >>.
Ako sorrise.
<< Bene, benissimo. Domani esci con mia sor… C’è domani usciamo di nuovo ? Ora però devo scappare a casa >>
Disse Ako iniziando a correre verso la nostra abitazione, non voleva baciarlo.
<< Mi lasci così ? >>
Urlò Sora mentre io correvo nella direzione opposta, per arrivare prima a casa.
Ako arrivò sei secondi dopo di me, io ero in camera nostra con la luce spenta ad attenderla, quando mia sorella aprì la porta e mi vide, lei si spaventò molto.
<< R-Riko, mi hai messo paura >>
<< Oh, scusa sorellina. Senti un po’ tu. Ieri io e Sora non ci siamo incrociati per niente… Come mai lui ieri ha parlato con me senza che io sapessi niente ? >>
Ako sbiancò alla mia domanda, allora mi alzai dal letto.
<< Lo sapevo, ieri hai parlato con lui fingendoti me. Ecco perché oggi mi aveva chiesto di uscire ! >>
<< Perdonami sorellina >>
Urlò Ako cercando di scappare da una fine certa, ma io l’afferrai per un braccio e la scaraventai sul letto, mi misi a cavalcioni sul suo stomaco e iniziai a torturarla.
<< Ahahahah no, ti prego il solletico noo >>
Urlava con le lacrime agli occhi.
<< P-Oer favo-Ahahahahaha. Riko las-lasciamiii >>
In fondo grazie a lei ora Sora era consapevole dei miei sentimenti, ma alla fine mi stavo divertendo a darle fastidio.
<< Posso entrare >>
All’improvviso qualcuno bussò alla porta, era Itachi che ci fissava quasi infastidito.
<< Ehi, stupida coppietta. Vi siete dimenticate di me oggi >>.
Disse Itachi.
Io e mia sorella urlammo insieme : << Stupida coppietta ? Come ti permetti marmocchio >>.
Itachi abbassò lo sguardo, mi accorsi allora di alcune lacrime che gli scendevano dal volto e cadevano sul pavimento.
<< Vi odio >>.
Lasciai le mani di Ako e mi alzai dal letto.
<< Come ? >>
<< Vi odio, voi non mi pensate mai. Giocate solo tra di voi, mi considerate un bambino e vi chiudete nel vostro stupido mondo da sorelle, io per voi non conto nulla… So che non dovrei piangere perché sono grande ma… Non mi volete bene >>
Urlò Itachi correndo fuori dalla nostra camera, mi sedetti a terra con la schiena appoggiata al letto, mentre Ako era rimasta con la testa a penzoloni sul letto.
<< Siamo… >>
<< … Due cattive…. >>
<< … Sorelle >>
Guardai mia sorella che aveva gli occhi spenti, un attimo prima eravamo felici e ora, ci sembrava di aver fatto del male a qualcuno.
<< E’ colpa mia Riko >>.
<< No, perché dici così >>
Sentì la testa di mia sorella appoggiarsi sulla mia, notai che stava piangendo dalle gocce di lacrime che le cadevano dal viso e si poggiavano sulla mia maglia.
<< Perché… Ogni volta che voleva giocare con noi io lo cacciavo sempre. Ma lo facevo perché sono gelosa. Non voglio che nessuno giochi con te >>.
Disse premendosi entrambe le mani avanti agli occhi, singhiozzava, allora le misi una mano fra i capelli e sospirai.
<< Per questo ti arrabbiavi sempre quando cercavo di passare del tempo con Itachi ? >>
<< Si, scusa >>
Disse avvicinandosi più a me, le sorrisi scuotendo la testa.
<< Non importa, ne sono contenta. Però ora dobbiamo risolvere la questione con lui >>.
Risposi sorridendole, Ako smise di piangere e annuì.
Quando raggiungemmo Itachi in salotto, stava guardando la tv assieme a Fugaku, lo afferramo entrambe per mano e lo trascinammo in giardino.
<< Che fate ? Ehi stupide sorelle ! >>
Urlò costringendoci a fermarci.
<< ITACHI, ora ti alleni con noi, e ci fai vedere che sai fare >>.
Urlai io stringendo una mano a pugno.
<< Si, inizia ad attaccarci >>.
<< Ma ho solo sei anni >>.
Protestò lui.
<< Allenati con noi, ci andremo piano >>
Ripresi sorridendo, allora Itachi si convinse e saltò verso di me, parai subito il suo pugno che anche se era debole, sembrava essere abbastanza forte per un bambino della sua età, logicamente io ed Ako ci andammo piano, e finimmo di allenarci in meno di dieci minuti, quando il nostro fratellino, stanco si era seduto a terra, io e mia sorella facemmo la stessa cosa inginocchiandoci avanti a lui.
<< Sei bravo, anche se hai sei anni >>
Disse Ako sorridendo.
<< Si, sono certa che un giorno sarai fortissimo, proprio come le tue sorelle >>
Dissi io vantandomi e mostrando il copri fronte che avevo sempre con me, lo tenevo allacciato sulla fronte, come il nostro papà, mentre Ako aveva preferito metterlo in testa come la mamma.
<< Sul serio Onee-Chan ? >>
<< Certo… Tu sei un ometto e noi, siamo orgogliose di te >>
Disse Ako facendo sorridere me e mio fratello, Itachi annuì nascondevo una lacrima.
<< Grazie Onee-chan, perdonatemi >>.
Disse incapace di trattenersi oltre, mi avvicinai a lui e lo abbracciai, mentre Ako gli accarezzava i capelli.

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Capitolo 27
*** capitolo Extra : Come nascono i bambini, papà ***


Sia io che Sasuke eravamo seduti in cucina, Itachi era andato a casa di Minato per giocare e Fugaku stava facendo il suo pisolino.
<< Chissà che stanno combinando Ako e Riko >>.
Sussurrai verso di mio marito, oggi erano partite per la loro prima missione, mi sentivo in ansia.
<< Bene, sicuro, anche se è stata assegnata loro una missione abbastanza seria, per essere la prima volta >>
Rispose Sasuke aprendo la bottiglietta d’acqua per bere, all’improvviso sentimmo dei passi correre veloci verso di noi, Fugaku con il suo pigiama che gli andava molto largo ci sorrise entrambi.
<< Papù, come nascono i bambini >>.
Urlò con la sua innocenza da pargolo, io arrossì cercando di non ridere, mentre Sasuke premette talmente tanto forte la bottiglia che l’acqua gli andò tutta sul viso.
Stessa reazione che ha avuto anche con le gemelle ed Itachi, non capirò mai perché i miei bambini si ostinano a fare le domande imbarazzanti solo al loro papà.
<< Io vado Sasuke, veditela tu >>.
Sussurrai uscendo dalla cucina.
 
La voce narrante sarà Sasuke :
Sakura se l’era svignata anche questa volta, allora decisi di raccontare a mio figlio le stesse cavolate che avevo detto anche ai suo fratelli.

<< Bene, la mamma … Ecco, per far nascere i bambini, la mamma deve chiamare una persona >>.
Dissi pensando a quando ero genio, in fondo la domanda era semplice, ed io gli davo la risposta che voleva, anche se totalmente inventata.
<< Chi chiama ? >>
Domandò Fugaku venendo a sedersi in braccio a me, in relatà a questo non ero pronto, le mie figlie e anche Itachi non mi avevano chiesto oltre, di solito finiva tutto con un ‘’ Ah ‘’ o ‘’ Ok, è facile ‘’.
<< Beh. Ecco lei.. chiama… >>
Mi fermai un attimo, sentì la voce di Sakura parlare al telefono.
<< Ahahaha, si mamma Fugaku ha fatto la fatidica domanda >>.
Sorrisi posando una mano sulla spalla di mio figlio.
<< Lei chiama la nonna >>.
Fugaku sgranò gli occhi incredulo.
<< Nonna ? E dove prendi i bambini >>.
<< In ospedale >>.
Senza accorge mene era iniziata una sorta di botta e risposta tra me e mio figlio, che mi stava mandando in tilt.
<< Oh, e quindi la nonna mette il bambino in pancia della mamma ? >>
<< Oh, no… Cavolo è difficile ma lei. Lei in realtà lo lascia in ospedale dove la mamma poi va a prenderlo e lo porta a casa >>.
<< Perché la pancia è grande allora ? >>.
<< Quante cose vuoi sapere ? Comunque perché… Mangia tanto, e però non dirlo alla mamma >>.
Fugaku scuote la testa, poi sorride soddisfatto.
<< Va bene papà, quindi è così. Ho capito >>
Poi si alza e scappa a giocare, finalmente posso tirare un sospiro di sollievo.
<< Sono un padre grandissimo >>
Dico soddisfatto di me e prendendo a pugno il mio petto.
 
La voce narrante sarà Sakura.
<< Si mamma, ci sentiamo dopo >>.
<< hai intenzione di chiamare di nuovo la nonna ? >>
Mi chiede una vocina sotto di me, io guardo mio figlio  e sorrido.
<< Si, come mai tesoro ? >>
<< Non la chiamare tante volte >>.
Dice prima di scappare, ma lo fermo prendendolo in braccio.
<< Posso sapere una cosa ? >>
<< Cosa ? >>
<< Come mai ogni volta che vostro padre vi racconta come nascono i bambini, mi guardate sempre mentre sono al telefono ? >>  
Chiedo notando il rossore sul viso di mio figlio.
<< Perchè se chiami la nonna, poi arriva il nuovo fratellino, e quindi se oggi la chiami ancora. Avremmo due nuovi bambini in casa >>.
Spiega Fugaku sgattaiolando dalle mie braccia e correndo a giocare.
<< Quindi mamma, non chiamarla sempre >>
Urla prima di che io possa dir qualcosa.
<< SASUKE, Che cavolo racconti ai miei bambini >>.
Urlo precipitandomi in cucina.

Nel prossimo capitolo : La prova dei campanelli delle gemelle !

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Capitolo 28
*** La prova dei campanelli ***


Era la prima volta che dovevamo allenarci con Kakashi-Sensei, sia io che Ako eravamo emozionate, Sora era indifferente.
<< Bene ragazzi, iniziamo con la prova dei campanelli >>
Disse il nostro maestro sorridendo da sotto alla sua maschera.
<< Consiste nel… >>
<< … Nel provare a recuperare i due campanelli che voi avete attaccato ai pantaloni, lo sanno tutti, Né maestro Kakashi?  >>.
Disse Ako senza lasciar parlare Kakashi, l’uomo ci sorrise annuendo.
<< Iniziate >>
Sussurra lui, in poco tempo io e mia sorella ci nascondiamo dietro a due alberi, e Sora non so che fine aveva fatto.
All’improvviso Sora cercò di uscire dal suo nascondiglio, ma io accorgendomene prima gli andai addosso.
<< Fermo, non fare mosse azzardate >>.
Dissi mantenendo la voce bassa.
<< Perché ? Prima prendiamo quei due affari e prima sloggiamo >>
Lo guardai con aria arrabbiata.
<< Dobbiamo agire insieme, Intesi ? >>
<< Si, mia sorella ha ragione, siamo una squadra ora… Riko ? >>
Sorrisi annuendo.
<< Si, Ako… venticinque  più venticinque…. >>
<< … Fa cinquanta >>
Concluse mia sorella sorridendomi, Sora ci guardava senza aver capito le nostre parole.
 
La voce narrante sarà Kakashi :
‘’ Ma quando ci mettono ? Che staranno combinando quei tre ‘’
Sono stufo di aspettare che i miei allievi facciano qualcosa, il mio primo team sette era stato diverso, Naruto si era buttato a capofitto nella battaglia, mentre Sakura cercava solo Sasuke e il ragazzo in questione aveva deciso di combattere da solo.
‘’ Sono curioso di vedere con chi avrò a che fare da ora in avanti ‘’.
Penso mentre giro la pagina del mio libro, all’improvviso sento un rumore di foglie, allora capisco che uno dei tre ragazzi ha deciso di fare la prima mossa.
<< Riko ? Come mai tutta sola >>
Domando incredulo, credevo avesse attaccato con la sorella o chissà con Sora.
<< Maestro. È sicuro che sia sola ? >>
Domanda lei guardandomi con un sorriso beffardo sul volto, stringo gli occhi, forse mi sono distratto un po’, ma dietro di me non c’è nessuno, neanche ai lati.
<< Riko, che storia è quasta >>
Domando avvicinandomi, non fa niente, mi ferma solo con la mano, poi fa segno dietro di lei, e dal cespuglio più vicino compare una sua copia.
<< Ako ? >>
Domando osservando bene la ragazzina, non era Ako, era un clone di Riko.
<< Sei pronto maestro Kakashi ? Ora vedrai di che pasta è fatto il team Sette… Tecnica della moltiplicazione del corpo >>.
Urla la rosa componendo con una velocità assurda i sigilli della tecnica, rimango impressionato quando dietro di lei e al suo fianco, compaiono ben cinquanta copie.
<< Non ci posso credere >>
Penso indietreggiando, cinquanta copie erano troppe, neanche io ero capace di farne così tante.
<< E ora s’inizia >>.
Urla lei correndo verso di me con le sue copie, inizio a difendermi colpendole una ad una, ma sembra che queste più spariscono e più aumentano.
<< Maestro Kakashi, sono qui >>
Urla Riko apparendo all’improvviso dinanzi i miei occhi, mentre due delle sue copie mi bloccano le braccia, istintivamente chiudo gli occhi, ma nessun colpo viene a termine.
<< Cosa ? >>
Quando riapro gli occhi noto che le copie sono tutte sparite, e al loro posto la figura di Ako con in mano i due campanellini sembra fare beffe di me, Sora accanto alle due gemelle sorride soddisfatto.
<< Come avete fatto ? >>
Domando incredulo, sono stato tanto attento per non capire niente.
<< Presto detto… >>
Iniziò a dire Riko.
<< … Io e mia sorella sappiamo far uscire ben venticinque cloni dalla nostra tecnica, con il tempo abbiamo ideato questa piccola strategia, anche grazie agli allenamenti con papà e zio Naruto… In pratica sia io che lei utilizzando la tecnica facciamo credere che solo una di noi è capace di far uscire cinquanta cloni, e nel frattempo mentre io ero aiutata dai cloni di Ako, lei era andata alle tue spalle fingendosi un clone e quindi bloccandoti di sorpresa… Sora invece ti ha tolto i campanelli nel momento in cui hai chiuso gli occhi… Un trucco da bambini, non pensavamo che fosse così facile da bleffare maestro Kakashi… O forse devo dire che la vecchiaia si faccia già sentire ? >.
Guardo soddisfatto verso i miei allievi, anche se le parole di Riko alla fine erano pungenti.
<< Non sono vecchio… Solo fuori allenamento >>.
Rispondo alla ragazza sorridendo.
<< Prova superata allora ? >>
Chiede Sora, annuisco con un gran sorriso. Mi piace già questo team 7.

Nel prossimo cap : << Dovrete scortare questa ragazza fino al suo villaggio, state molto attenti >>. La prima missione del Team 7.

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Capitolo 29
*** La nuova missione del Team 7 ***


 Mi svegliai molto prima di Ako quella mattina, ero in trepida attesa.
Oggi dovevamo affrontare la nostra prima missione.
<< Ako, svegliati daiii >>
Urlai saltando addosso a mia sorella, lei si infilò ancora di più sotto le coperte.
<< Dormigliona, sveglia >>
Le dissi levando le coperta dalla sua testa, Ako aprì lentamente gli occhi  e si mise a sedere sul materasso, sbadigliò cacciando persino una lacrima da entrambi i lati degli occhi.
<< Ho sonno, che ore sono ? >>
<< E’ ora di preparati. Oggi abbiamo la nostra prima missione >>.
Urlai mettendomi in piedi sul letto, Ako mi guardò sorridente.
<< Riko, non mettere i piedi sul letto… Guarda che ci dormo anch’io. Se non la smetti non dormo più con te >>
Minacciò lei scendendo con i piedi a terra, mi rimisi seduta in silenzio.
<< Ragazze, siate prudenti. Ricordatevi di non fare di testa vostra >>
Disse nostra madre una volta che raggiunsi mia sorella in cucina.
<< Siii mamma, lo sappiamo >>
<< Non cacciatevi nei guai >>.
Aggiunse nostro padre che, fin dal primo giorno avrebbe voluto lui essere il maestro della nostra squadra sette.
<< Che nostalgia. Non trovi Sasuke ? >>
Nostro padre annuì guardandoci entrambe.
<< Allora andiamo, ciao mamma, papà >>
Sia io che Ako baciammo i nostri genitori e poi, di corsa al palazzo dell’Hokage.
Come al solito Ako mi aveva sfidata a chi arrivava prima,era una specie di rutine, ogni volta che andavamo dalla nonna lei diceva :
‘’ Sorellina, vediamo se arrivi prima tu o IO ‘’
Calcava sempre quell’Io, perché sapeva che avrebbe vinto lei, Ako era più veloce di me da sempre.
Una volta arrivate da nostra nonna, notammo che Kakashi e Sora, erano già li ad aspettarci.
<< Siete in ritardo bambine >>.
Disse nostra nonna.
<< E’ colpa di Ako >>
Sussurrai io ricevendo una gomitata da mia sorella.
<< Allora, parliamo della missione… Dovete accompagnare una ragazza nel suo villaggio natale, era qui per una visita e ha bisogno di una scorta >>.
<< Ma nonna perché ? >>
Chiese Ako precedendomi, anche io mi stavo facendo la stessa domanda, come mai questa ragazza doveva essere accompagnata ? Chi era lei ?
<< Beh… Lei è la futura erede del suo villaggio, è una persona importante >>.
<< Sarebbe la futura Hokage del suo villaggio ? >>
Domandò Sora.
<< Diciamo, ma non è sotto la sua volontà : Mion, vuoi presentarti ? >>.
Chiamò nostra nonna osservando la porta che si apriva, una ragazzina di dodici anni più o meno entrò nella stanza, rimasi impressionata per i suoi lunghi capelli verdi tenuti legati a coda di cavallo.
‘’ Sono davvero lunghi ‘’.
Pensai quasi con invidia.
<< Ciao, io sono Ako >>
Urlò mia sorella avvicinandosi a lei, subito due uomini si misero avanti impedendo a mia sorella di salutarla.
<< Ferma ! >>
Ako rimase immobile alla scena, come mai quei due non volevano che la salutasse ? Guardai la  ragazza che aveva iniziato a guardarsi attorno, un gesto ansioso, si notava anche che era a disaggio.
<< Scusi Hokage, ma se questa ha già due guardie del corpo, cosa centriamo noi ? >>
Chiese Sora che si notava lontano un miglio che aveva preso in antipatia quella strana ragazza.
<< Mi spiace, ma è stato chiesto un aiuto da parte del nostro villaggio. Per scortare Mion fino al paese della cascata, anche se avesse due guardie del corpo lei è sempre in pericolo… State molto attenti >>.
Disse nostra nonna massaggiandosi le mani.
‘’ Lei è sempre in pericolo ‘’.
Quella frase mi aveva terrorizzata, la sua allora non era una vita felice ?
<< Possiamo andare ragazzi >>.
Chiese poi il maestro Kakashi precedendo tutti e uscendo per primo dal palazzo dell’Hokage.
C’incamminammo tutti fuori dal villaggio, ove Mion venne presa in braccio da uno dei bodyguard e fatta sedere all’interno di una specie di calesse.
<< Che esagerazione, la signorina non sa camminare da sola ? >>.
Disse con sarcasmo Sora, il maestro Kakshi lo rimproverò dicendogli di fare il serio, mentre Ako aveva iniziato a strattonarmi.
<< Cosa c’è ? >>
Le chiesi all’ennesimo strattone.
<< Quella Mion, è strana… Da quando ci ha viste mi sembra pensierosa >>.
Mi voltai a guardare verso il calesse, Mion si era affacciata un attimo poi quando si era scontrata con i miei occhi aveva rigettato la testa all’interno del suo mezzo.
<< Non saprei >>.
Sussurrai a mia sorella.
Camminammo per molto tempo, fin a quando Ako non si era aggrappata al mio braccio stanca.
<< Sono stanca Riko >>.
<< E allora ? >>
Mia sorella mi guardò come se fosse un cucciolo bastonato.
<< Mi prendi in braccio ? >>
A quella richiesta mi allontanai il più possibile da lei.
<< Sei impazzita ? Vedi che non ci riesco siamo esattamente uguali, cadremmo entrambe >>.
La rimproverai cercando di non urlare, certo che mia sorella mi faceva saltare la pazienza.
<< E daii Riko, sei cattiva con la tua adorata sorellina >>.
Provò a dire lei.
<< Ah ora sei tu la sorellina, non era Ako quella che si vantava di essere più grande di otto secondi ? >>.
Chiesi io a mia sorella sorridendole.
<< Uffa >>.
Tra le due, lei sembrava la più piccola.
<< Ragazze ? Datevi una calmata, ci riposiamo qui per oggi >>.
Disse Kakashi ridendo da sotto la sua maschera, eppure prima o poi gliela strapperò via, per sapere cosa nasconde sotto di essa.
 
La voce narrante sarà Ako :
A tarda sera, mentre tutti dormivano, mi svegliai di scatto dal mio sonno, Riko  dormiva accanto a me come un ghiro.
Decisi di farmi due passi.
Camminai senza meta, ma raggiunsi presto un piccolo laghetto, sorrisi e decisi di mettere i piedi nell’acqua, gettai quindi le scarpe a terra.
‘’ Quella ragazza… Ha qualcosa di strano ‘’.
Pensai mentre facevo schizzare un po’ d’acqua sul mio volto, mia sorella diceva che forse erano strane sensazioni, ma per me era strana.
<< Ako ? >>
Sentendomi chiamare mi voltai di scatto, Riko era di fronte a me e si grattava gli occhi per il sonno.
<< Ehi, come mai sei sveglia sorellina ? >>.
Mi mostrò la mano.
<< Lo sai che non riesco a dormire se non mi tieni per mano >>.
Confessò sorridendomi, mi avvicinai ridendo e le misi una mano in testa, le accarezzai i capelli come se fosse un cagnolino.
<< Sei proprio una bambina, Né sorellina ? >>.
Riko gonfiò le facce facendo l’offesa, poi io guardai oltre la sua spalla, una figura ci stava fissando.
<< Cosa c’è Ako ? >>.
Domandò mia sorella voltandosi nella direzione che stavo guardando, di fronte a noi c’era Mion che ci fissava con un’espressione triste sul volto.
<< Mion ? Cosa ci fai in  piedi ? >>
Domandò mia sorella avvicinandosi a lei.
<< N-Non sono Mion >>
Sussurrò la ragazza dai capelli verdi abbassando lo sguardo.
Se lei non era Mion, allora chi era ?

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Capitolo 30
*** Verità nascoste ***


<< Avanti Mion, smettila di scherzare >>
Iniziò a dire mia sorella avvicinandosi a quella ragazza, notai lo sguardo impaurito di Mion poi mi avvicinai a Riko e l’afferrai per mano.
<< Aspetta ! Credo anch’io che lei non è Mion >>
<< Ako ? Ti ci metti anche tu ? Vi siete messe d’accordo >>
Domandò la mia gemella divertita.
<< Non hai notato ? E’ vestita diversamente da questa mattina, ha dei pantaloncini rosa e una felpa bianca con il simbolo di Konoha, mentre prima aveva un vestito. Non ti sembra strano ? >>
<< Saranno le robe con cui dorme >>.
Disse mia sorella, la faceva troppo facile lei.
<< Io non sono Mion >>
Sussurrò di nuovo la ragazzina.
<< E chi sei allora >>.
Chiese Riko sorridendo.
<< Shion >>.
Sentimmo una voce provenire alle spalle dell’impostore, guardammo immediatamente chi fosse, e sia io che mia sorella fummo sorprese di vedere chi era.
<< M-Mion ? >>
Domandai incredula ed insicura anche, quelle due ragazze erano identiche, nessuna differenza tra loro.
<< Onee-Chan >>
Sussurrò la ragazza sconosciuta, sia io che mia sorella ci guardammo negli occhi.
<< Eeeh ? Onee-chen ? >>
 
La voce narrante sarà Riko :
Gemelle, quelle due ragazze erano gemelle.
Dopo aver visto Shion correre dalla sorella, rimasi sorpresa da tanta freddezza che Mion le riservava.
<< Andiamo ad informare il maestro Kakashi >>.
<< No, aspettate ! >>
Urlò all’improvviso Mion.
<< Se lo fate, le mie guardie del corpo le faranno del male >>
Disse con tono triste.
<< Come ? Ma siete sorelle, perché dovrebbero ? >>
Chiese mia sorella iniziando ad innervosirsi.
<< Perché noi… >>
<< Onee-chan, per favore non mi lasciare di nuovo indietro >>.
Sussurrò Shion con le lacrime agli occhi, Mion la guardò tristemente mentre la sua gemella si inginocchiava a terra con le lacrime che ormai non riusciva a fermare, rimasi di sasso da tale affermazione.
<< Shion, lo sai che se ti porto con me ti faranno del male >>.
Rispose l’altra con la voce che le tremava.
<< Ma io voglio stare con te >>.
Urlò di rimando, a questo punto sentì l’impulso di andarmene da la, ma Ako ed io avevamo dei doveri, e dovevamo stare molto attente a Mion.
<< Lo so, anch’io vorrei… Però loro non ti accettano >>.
<< Chiedilo, forse a te daranno ascolto >>.
Insistette Shion asciugandosi una lacrima.
<< Ci potete spiegare che sta succedendo ? >>
Domandai ormai al limite della sopportazione, sembrava quasi che quelle due ci prendessero in giro.
<< Si, ma dovete ascoltare attentamente, è una storia lunga e non la ripeterò di nuovo… Io e Shion siamo nate in una famiglia ricca e potente del nostro villaggio, essa prevede che il prossimo erede sarebbe colui che prenderà le redini della famiglia, anche se sarebbe contro la sua volontà… Purtroppo non prevedeva gemelli e siccome io e Shion siamo nate gemelle, dovettero scegliere il gemello più grande. Ovvero io, sono nata con trenta secondi di differenza da mia sorella, e quindi lei è la più piccola… Shion veniva quindi messa da parte dall’intera famiglia, io dovevo essere il futuro capo villaggio  e quindi la sua presenza per nostro padre era inutile, nonostante ciò io e mia sorella siamo molto legate, e passavamo la maggior parte del tempo a giocare, a fare le cose che tutti i bambini fanno. Un giorno lei mi disse che presto sarebbero arrivati e non sapendo cosa volesse dire non le diedi ascolto, poi capì tutto quando due uomini la portarono al cospetto di nostro padre, impedendomi di andare con lei.
Shion era maltrattata, quando la terza volta vennero da lei, mi finsi io di essere Shion e venni frustata e picchiata al posto suo. Non dimenticai facilmente quell’esperienza e quindi chiesi a nostra madre di fare qualcosa, lei era l’unica a volerci bene entrambe in ugual modo… Perciò decise di mandare Shion
A vivere con i nonni che stanno a Konoha, all’età di sette anni vidi portarmi via la persona più cara che avevo nel cuore, ma era per il suo bene… Papà venne a sapere che Shion fu allontanata dalla casa di famiglia per dividerla da me, logicamente ci credette anche perché nostra madre è succube di nostro padre, non avrebbe mai potuto imporre la sua volontà contro di lui… Avvolte vengo qui a trovarla con la scusa banale di voler cercare del riposo, per rimanere sola. Visto che all’età di tredici anni sono già costretta a partecipare ad incontri o a conoscere la gente nuova che viene nel nostro villaggio >>.
Mion concluse così il suo racconto, notai una punta di tristezza nei suoi occhi, notai come il suo corpo aveva iniziato a tremare per il pensiero del male che veniva fatto a sua sorella.
Mi arrabbia tanto.

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Capitolo 31
*** Racconti di gemelle ***


Mi avvicinai con due soli passi a Mion, le afferrai un braccio strattonandola con forza.
<< Come hai potuto che tutto questo accadesse ? Hai detto che tu sei il futuro erede, e allora perché non ti sei arrabbiata quando a tua sorella veniva fatto del male ? Rispondimi >>
Urlai in faccia a quella ragazza.
<< Riko, smettila >>
Disse Ako avvicinandosi a me e mettendo una mano sulla mai spalla, l’allontanai con poca delicatezza.
<< No, non la smetto. Fin quando questa stupida non spiega una cosa >>
Urlai spingendola con tutta la mia forza, Mion cadde a terra e appoggiò entrambe le mani sotto di se, fece una smorfia di dolore.
<< Mion… Non le fare male, non è colpa sua >>
Urlò Shion inginocchiandosi affianco alla gemella, notai lo sguardo preoccupato e spaventato della nuova arrivata, abbassai lo sguardo, sembravano me e Ako quando ci proteggevamo a vicenda, però loro erano diverse da noi due.
<< Non sai quante volte… Quante volte mi sono pentita di essere nata >>.
Un sussurro appena udibile, ma che fu capace di far cadere un silenzio straziante tra di noi, l’unica cosa che faceva eco erano solo le cicale che quella notte non smettevano di cantare.
<< Onee-chan, smettila di dire così per favore >>.
Sussurrò Shion prendendo le mani della sorella tra le sue, le guardò con calma, poi prese dal marsupio che solo ora avevo notato attaccato alla gamba, una benda e del disinfettando, iniziò a pulire con cura e con amore la ferita della gemella che le avevo procurato io, sgranai gli occhi al ricordo che una cosa del genere era successa anche con Ako.
 
Inizio Flashback :
Ako stava correndo al parco da sola, io l’avrei raggiunta dopo.
<< Allora corro, ci vediamo dopo sorellina >>.
Annuì sorridendole, dovevo prima finire di pulire il casino che avevamo combinato.
<< Riko, se facevi come tua sorella, pulendo prima…  Ora saresti andata con lei a giocare >>.
<< Ma, mamma non è colpa mia… Io e Ako stavamo bevendo il succo con calma e poi quello è caduto tutto a terra >>.
Sussurrai pulendo l’alone che si era creato dopo che io e mia sorella avevamo fatto cadere ‘’ Accidentalmente ‘’ il succo a terra.
<< Fai prima a dire che avete fatto la guerra di succhi d frutta >>.
Sorrisi mostrando la linguaccia, mentre stavo premendo lo straccio all’interno della bacinella sotto la supervisione della mamma che teneva in braccio Fugaku, sentì un dolore al petto, cercai di non farci caso anche perché quando sentivo quelle strane sensazioni voleva dire che Ako aveva bisogno di me.
‘’ Riko, aiutami ‘’.
<< Mh ? Hai detto qualcosa mamma ? >>.
Domandai osservandola seduta sul mio letto, lei scosse la testa facendo ricadere una ciocca di capelli avanti agli occhi, mi alzai con lo sguardo teso ed ansioso, lasciai cadere lo straccio a terra e corsi fuori di casa.
<< Ako ! >>
Urlai non curandomi delle urla di protesta della mamma..
Non sapevo perché ogni volta succedeva così con mia sorella, ma se lei era in pericolo o se piangeva e aveva bisogno di me, sapevo benissimo, dove correre per trovarla.
La trovai al parco a terra, si copriva gli occhi con una mano mentre l’altra si trovava dietro la schiena con il palmo aperto sul terreno, due ragazzini della stessa età nostra la stavano deridendo.
<< Ehi, ti abbiamo detto di chiedere scusa. Ci sei venuta addosso e per questo sei caduta, smettila di frignare e chiedici scusa >>.
Strinsi i denti per la rabbia, e correndo mi misi avanti a mia sorella.
<< Come avete osato farla piangere >>
Urlai tenendo le braccia aperte in segno di difesa.
<< Che vuoi tu… Ehi ma avete la stessa faccia >>.
Disse uno dei due ragazzini.
<< Si, siamo sorelle. E vi conviene andarvene >>.
Risposi con ancora più rabbia.
<< Riko ? >>.
Sentì dietro di me la voce di mia sorella che si era calmata.
<< Ragazzina ? Aspetto ancora le tue scuse >>.
Disse il secondo ragazzino, allora io mi chinai tenendo le mani a terra e con un calcio colpì uno dei due ragazzi, questo cadde a terra mentre l’altro si gettava su di me, presa alla sprovvista caddi distesa a terra, il ragazzo sopra di me iniziò a colpirmi con il pugno ma io lo schivai facilmente, afferrai con le mani quelle del bullo e con i piedi lo allontanai da me.
<< Vi conviene andarvene >>
Dissi con rabbia alzandomi, i due sembravano spaventati ma cercarono comunque di colpirmi insieme.
Allora attivai lo sharingan, questo bastò a spaventarli ulteriormente e farli scappare.
<< Che bambocci >>
Sussurrai voltandomi a fissare mia sorella, lei si era messa in ginocchio a terra e mi stava osservando con una punta di rammarico negli occhi.
<< Tutto bene sorellina ? >>
Le chiesi chinandomi vicina a lei, Ako sussurrò un ‘’ si ‘’ appena udibile.
<< Mi spiace >>.
Disse mentre io le prendevo le mani tra le mie, erano ferite e me ne ero accorta subito, erano graffiate.
<< Sei caduta, ti fa tanto male ? >>.
Ako mi sorrise con forza.
Fine Flashback :
 
<< No, ora che ci sei tu a prenderti cura di me >>.
Sentì Come una secchiata d’acqua gelida colpirmi il volto, questo bastò a farmi tornare alla realtà, quelle parole che aveva sussurrato Mion erano le stesse che Ako mi aveva detto quel giorno al parco : ‘’ No, ora che ci sei tu a prenderti cura di me ‘’.
Shion aveva sorriso finendo il bendaggio attorno alla ferita.
<< Non fare più del male a mia sorella, poi soffro anche io >>.
Confessò la gemella più giovane.
‘’ Se fate del male a Riko, ci sto male anch’io ‘’.
Ricordo che una volta Ako aveva urlato le stesse cose a due ragazze che mi prendevano in giro.
<< Sorellina, Tutto bene ? >>
Chiese Ako avvicinandosi a me e mettendomi la mano sulla fronte.
<< Non sei malata, vero ? >>
<< Chee ? No, sto bene. Stavo solo pensando >>.
Sussurrai togliendo la mano di mia sorella dalla mia fronte.
<< E ora che si fa con loro due ? >>
Chiese poi Ako.
<< Non saprei… Noi dovremmo dire tutto al maestro Kakashi >>
Confessai osservando Mion e Shion, era buffo come i nomi si assomigliavano tanto, un po’ come il mio con quello di mia sorella.
Eravamo simili, solo che io e Ako abbiamo vissuto per tanto tempo insieme e felicemente, mentre Mion e Shion sono state divise da piccole, e non hanno potuto passare del tempo insieme come due sorelle normali.
<< Tranquille, ho sentito tutto >>.
Sussurrò una voce dietro alle due gemelle, Mion si voltò di scatto mettendosi avanti alla sorella.
<< Maestro Kakashi >>.
Urlammo io e mia sorella.
<< Si >>.
Ci avvicinammo a lui per sapere cosa avrebbe detto.
<< Non dite niente a quei due che mi fanno da guardie del corpo. Le faranno del male >>.
Sussurrò Mion.
<< Tu devi tornare a casa >>.
<< No, non voglio Onee-chan >>
Entrambe si guardarono negli occhi con determinazione, si stavano sfidando con lo sguardo.
<< Non discutere. Non puoi rimanere >>.
<< Ho detto… >>.
 Mion non completò la frase che la mano di Kakashi si posizionò avanti al suo viso.
<< La nostra missione è quella di portarti al tuo villaggio sana e salva, e devo dire che tutta la storia che ho sentito fa davvero venire i brividi. Ma non possiamo lasciare andare tua sorella da sola, è pericoloso e poi credo che continuerà a seguirti comunque >>.
Mio strinse i pugni e i denti, si poteva sentire l’ansia che provava.
<< Hai già sofferto tanto, non è giusto che soffri ancora >>.
Sussurrò dopo essersi un po’ calmata.
<< Non m’interessa… Voglio venire con te Onee-Chan >>.
<< Sei una testarda >>
Sussurrò Mion abbassando lo sguardo verso il terreno.
<< Sono proprio come te >>
Rispose Shion avvicinandosi alla sorella per sorriderle.
Notai Ako che stava tremando, voleva piangere perché forse si era commossa, si faceva troppo trasportare dai sentimenti.
<< Dobbiamo tornare a dormire, domani mattina Mion tu e tua sorella starete nel calesse e non uscire fuori per nessun motivo. Non dobbiamo far scoprire la presenza di Shion >>.
Annuimmo tutti, poi tornammo, dove Sora stava riposando.
‘’ Che strano, i due che sorvegliano Mion non sono qui ‘’.
Pensai guardandomi attorno e sedendomi contro un albero, mia sorella mi si mise accanto e chiuse subito gli occhi, era stanca.
Quindi le presi la mano e cercai di dormire anche io, Mion mi guardò mentre sua sorella veniva a sedersi accanto a me, fece lo stesso anche lei.
<< Domani sarà dura affrontare tutti >>.
Sussurrò accarezzando la testa della sorella, Shion si appoggiò sulle gambe di sua sorella e parve addormentarsi subito.
<< Non sei abbastanza forte >>.
Dissi con freddezza.
<< Che cosa vuoi dire ? >>
<< Tu le vuoi bene a tua sorella ? >>
<< Certo >>.
Rispose subito, senza neanche pensarci.
<< Però forse non le vuoi così bene, da impedire a tuo padre di farle del male >>.
<< io cosa potevo fare ? Nostro padre non lo potevo mica affrontare >>.
Chiese con gli occhi lucidi.
<< Ma almeno avresti potuto provare >>.
<< Tu avresti affrontato una cosa più grande di te ? >>.
Guardai mia sorella che dormiva con un sorriso sulle labbra, sorrisi, probabilmente stava sognando Shota.
<< Si, se era per il bene di Ako >>.
Mion non rispose, parve rimanere scossa da ciò che avevo detto.
<< Tante volte avrei… Avrei voluto giocare con mia sorella, senza paura che qualcuno le facesse del male, tante notti ho pianto al pensiero che Shion stava soffrendo lontana da me, era difficile per noi due non poter parlare, ridere e piangere insieme.
Avrei voluto dirle dei ragazzi che mi piacevano, e se avevo bisogno di piangere avrei voluto trovare il suo conforto. Ma questo non accadrà mai >>.
Disse con rammarico.
<< Ma senti Riko, non siete un po’ grandi per dormire mano nella mano ? >>
Mi chiese all’improvviso Mion, io sgranai gli occhi arrossendo.
Inizio Flashback :
Era una notte estiva, fuori aveva iniziato a piovere e il vento faceva sbattere con forza un albero contro la finestra della mia cameretta, i tuoni erano forti e facevano paura.
Ad ogni rumore io mi rannicchiavo sempre più sotto alle mie coperte, mi misi il cuscino sopra la testa e piangevo senza far rumore, non volevo svegliare mia sorella che dormiva nel lettino affianco, anche se i rumori del vento e della pioggia bastavano per svegliarla.
Quando dopo l’ennesimo tuono io mi rannicchiai ancora più sotto nelle lenzuola, sentì qualcosa di caldo afferrarmi la mano, era un’altra mano.
Uscì quindi dalle coperte e incontrai gli occhi di Ako, mia sorella si era seduta sulla punta del mio letto e mi stava sorridendo.
<< Mi sono accorta che avevi paura >>.
Disse piano stringendo la mia mano ancora più forte, un altro tuono, ma questa volta non mi nascosi sotto le coperte.
Da quella notte non sono mai più riuscita a dormire senza la mano di mia sorella stretta nella mia.
 
Fine Flashback :
<< Riko ? A cosa pensi ? >>
Ritornai alla realtà e sorrisi distrattamente.
<< Eh, ahahaha, niente >>.
Sussurrai ‘’ E’ troppo imbarazzante raccontare di quell’episodio’’.
Pensai che dovessi mantenere ancora il segreto.
Mion sorrise mentre delle lacrime avevano iniziato a scivolarle dagli occhi fino a bagnarle i vestiti, aveva iniziato a tremare.
<< Siete fortunate voi due >>.
Disse con la voce rotta dai singhiozzi, si morse le labbra con tanta forza che iniziò a sanguinare.
<< Ti prometto che… Tutta questa brutta faccenda sarà risolta >>
Promisi mostrando l’ok con il pollice, Mion smise di piangere ed annuì sorridendomi.
Al mattino quando ci svegliammo Kakashi ci disse che i due bodyguard erano spariti.
<< Meglio, sarà più facile >>.
Disse Sora dopo aver ascoltato il racconto delle due gemelle.
<< Siete sicuri ? >>
Domandò Mion guardando con rabbia di fronte a se.
<< Mion, Shion. Sono deluso >>.
Una voce fredda e odiosa parlò all’improvviso, un uomo alto e dagli occhi neri come la notte ci stava guardando.
<< Padre >>
Sussurrò Mion spaventata, afferrò d’istinto la mano della gemella.
<< Posso spiegare ogni cosa >>.
Sussurrò con la testa china, allora capì che le due guardie del corpo si erano accorte di Shion ancora prima di noi, io e Ako ci avvicinammo assieme al maestro Kakashi.
<< Non voglio sentire una parola >>.
Urlò alzando la mano per colpire sua figlia, voleva colpire Shion, Mion non glielo permise e si fece schiaffeggiare al posto della sorella.
<< Mi sono stancata, non ti permetterò più di farle del male >>.
Urlò con tutta la sua rabbia, Kakashi si mise avanti alle due gemelle, la stessa cosa facemmo io Sora e Ako.
<< Chi siete voi ? >>
<< Quelli che hanno il compito di portare al termine la missione >>.
Disse Sora.
<<  Proteggeremo Mion, anche dall’uomo che l’ha messa al mondo e che non può essere considerato un padre >>.
Disse Kakashi con rabbia, era la prima volta che notavo la rabbia nell’unico occhio che teneva scoperto.
Kakashi si scoprì l’occhio dello Sharingan e corse contro il padre delle due gemelle, lo attaccò con un calcio in pieno volto, il colpo fu tanto forte da farlo scaraventare contro un albero.
<< Maestro >>
Urlai notando che un altro ninja gli stava andando contro, non servì a molto il mio avviso, Kakashi se ne era già accorto e si era abbassato per schivare l’attacco, con un calcio colpì il nemico nello stomaco, volevo combattere anch’io, vedere il maestro Kakashi  all’opera mi aveva fatto venir voglia di entrare nella battaglia, ma un urlo mi gelò il cuore.
<< Riko aiutami >>.
<< Mion Aiuto >>.
Mi voltai nella direzione delle urla, Ako e Shion erano state prese alle spalle dal padre di Mion, come poteva essere successo ?
Mi gettai in avanti per aiutare mia sorella ma venni bloccata da Sora, sembrava arrabbiata ma non fece nulla, anche Mion voleva salvare la sorella ma Kakashi glielo impedì.
<< Moriranno se facciamo qualcosa >>
<< Lasciami, devo salvare mia sorella >>
Urlai piena di rabbia.
<< Riko, ti sei resa conto che siamo accerchiati ? >>
Urlò Kakashi, fu allora che mi resi conto di tutti quei ninja attorno a noi, dovevamo avere un piano per salvarle, è questo che aveva sussurrato il maestro dopo che il padre di Mion se ne era andato con mia sorella e con sua figlia tra le braccia.

 

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Capitolo 32
*** Un potere nascosto ***


<< Perché non abbiamo fatto niente ? >>
Chiesi al maestro Kakashi una volta rimasti soli nella foresta.
Lui non mi rispose e iniziò a comporre dei sigilli,era la tecnica del richiamo.
<< Pakkun, vai a Konoha e chiama i rinforzi >>.
Ordinò il maestro Kakashi.
<< Lei è diventato vecchio >>.
Urlai con rabbia, il cane del maestro mi lanciò una veloce occhiata prima di sparire.
Mi lanciai contro Kakshi e lo afferrai per la  giacca da Jonin.
<< Dovevi fare qualcosa, non servi a nulla >>.
Urlai con le lacrime agli occhi.
<< Se capita qualcosa a mia sorella, non te lo perderò mai >>.
Continuai ad urlare, le mani del maestro strinsero con forza i miei polsi.
<< Ascoltami, io sono il primo a pensare che chi ha il coraggio di abbandonare i compagni è una feccia… Ma se vuoi davvero salvare tua sorella, allora hai bisogno di più persone, hai visto anche tu quanti ne erano ? Da soli non potevamo nulla >>.
Urlò costringendomi ad allontanarmi da lui, avevo male ai polsi per colpa della sua presa, non mi arresi e li saltai addosso con lo scopo di colpirlo, ovviamente Kakashi parò il colpo e mi colpì sul volto facendomi cadere a terra.
<< Ragiona Riko,se vuoi davvero salvare tua sorella, allora aspetta i rinforzi >>.
Scossi la testa mentre delle lacrime avevano iniziato ad invadere il mio viso.
<< No, ora andrò io a salvarla e Mion verrà con me per mostrarmi la strada >>.
Dissi afferrando la ragazza per un braccio, la trascinai con me verso la foresta, sentì solo Sora che protestava contro il maestro e Kakashi che sospirava probabilmente con rabbia.
<< Aveva ragione il tuo maestro, Riko la mia famiglia possiede ninja anche assassini, potremmo morire >>.
<< Non m’interessa, morirei se non salvo mia sorella, quindi per me è lo stesso… Ma tu non puoi capire, non hai mai fatto nulla per Shion >>.
Sputai quelle parole con rabbia.
<< Non è vero >>
<< Ah no ? Dimmi un esempio. L’hai solo allontanata da te, ma quello non è fare del bene >>.
Urlai iniziando a correre con al mio fianco Mion.
<< Sento il terrore >>.
Disse all’improvviso Mion, mi costrinse a fermarmi.
<< Sento il terrore di Shion, so che ha paura >>.
Continuò a dire stringendo i pugni.
<< Anche tu puoi sentire quando tua sorella è in pericolo ? >>
Domandai incredula, credevo che era una capacità solo mia e di Ako.
<< Si, e scommetto che anche tu senti la paura e la rabbia di tua sorella, vero ? >>.
Annuisco.
<< Andiamo a salvarle >>.
Dissi ormai pentita delle cose che avevo detto.
 
La voce narrante sarà Ako :
Mi sono lasciata catturare come una pivella, ma del resto dietro di noi c’erano troppi nemici.
Una cosa non capivo ancora, come cavolo può un padre maltrattare così tanto la propria figlia ?
Il mio papà si farebbe spaccare la faccia per me e per i miei fratelli.
<< Mi spiace tanto Ako >>.
Sussurrò Shion seduta in questa cella dove eravamo state chiuse, si era abbracciata le gambe e aveva appoggiato la testa su di esse.
<< Non è colpa tua >>.
Provai a dire.
<< Se non avessi seguito la mia Onee-Chan, ora voi non sareste in questa situazione >>.
<< Beh, ora il team sette ha una nuova missione, proteggere Shion e Mion >>.
Provai a sorridere.
<< Mi spiace >>.
Si scusò ancora lei.
<< Riko arriverà presto, me lo sento >>.
Sussurrai chiudendo gli occhi.
<< Anche Mion ? >>
Chiese l’altra osservandomi, negli occhi c’era la speranza.
<< Si, anche Mion, ho visto la paura nei suoi occhi quando ti hanno catturata, la mia mamma dice che gli occhi sanno parlare più della bocca >>.
Confessai pensando alle parole della mamma, lei mi aveva raccontato che quando papà non le riusciva a confessare i suoi sentimenti, a lei era bastato uno sguardo, e aveva capito tutto, gli occhi di papà le avevano confessato il suo amore al posto delle parole, quelle non servono avvolta sanno essere pungenti e false, gli occhi invece difficilmente mentono.
<< Questo è quello che penso anch’io >>.
Sussurrai piano,cercando di trattenere la paura e l’ansia, Riko era arrabbiata e lo potevo sentire bene anche se eravamo lontane, questo è il potere nascosto che ci lega.
‘’ Dentro di noi c’è un potere Ako ‘’.
Aveva urlato una volta mia sorella, io l’avevo derisa.
‘’ Dobbiamo solo svilupparlo, così ogni volta che sarai in pericolo saprò correre da te ‘’.
‘’ E’ una scemenza ‘’
Avevo ribattuto.
Inizio Flashback :
<< Uffa, sei cattiva. Proviamo ! Pensa a qualcosa, oppure cerca di parlare con me nel pensiero >>.
Io avevo scosso la testa e mi ero avvicinata al cane per accarezzarlo.
<< Che perdita di tempo >>.
Sussurrai una volta che avevo chiuso gli occhi e avevo provato a parlare con Riko telepaticamente.
Ovviamente non ci eravamo riuscite, io neanche ci credevo a quelle cose.
‘’ Stupida Ako, è perché non ci credi ‘’.
<< Stupida sei tu sorellina, lavori troppo di fantasia >>
Urlai dopo essere stata chiamata in quel modo da mia sorella, Riko indietreggiò un attimo, era sorpresa.
<< Vedi che io non ho parlato >>.
Spiegò capendo che forse ci eravamo riuscite,avevo letto nella sua mente, ma come mai quando ci avevamo provato, non aveva funzionato ?
 
Fine Flashback :
La spiegazione stava, nel fatto che io potevo sentire i suoi sentimenti, se Riko era triste o aveva paura o era arrabbiata, riusciva a comunicare con me passandomi le sue frustrazioni, e magari se in quel momenti mi stava pensando potevo sentire i suoi pensieri, la stessa cosa valeva per lei.
<< E’ una scemenza >>.
Mi dicevo sempre, eppure ora sentivo la paura e la rabbia di mia sorella.
<< Shion, vieni con me >>.
Urlò una voce che era entrata nella cella, mi misi avanti alla ragazza dai capelli verdi per difenderla, non importava chi fosse entrato nella cella, io dovevo mandare avanti la mia missione.
<< lasciala >>.
Sussurrai stringendo i pugni, il padre di Mion non si scompose e afferrò me per un braccio e sua figlia per mano, ci trascinò fuori e ci portò in un’altra stanza.
<< Mamma ? >>
Urlò Shion osservando il viso di una donna che era contratto dal dolore, questa aveva posato gli occhi color viola su di noi.
<< Non ti faremo del male, ma dicci una cosa… Tu sei andata a vivere con quella fecce della famiglia di tua madre ? >>.
Shion non guardò l’uomo, si girò verso di me prima di annuire.
<< Si >>.
<< Mi è stato detto che ti hanno allontanata per permettere a tua sorella di non perdere del tempo con te >>.
Shion annuì di nuovo.
<< E allora perché… Spiegami perché sei venuta di nuovo a dar fastidio alla nostra famiglia >>.
Urlò il padre dando un calcio alla propria figlia.
<< Perché noi vogliamo passare del tempo insieme. Come due sorelle normali >>.
Urlò una voce accorsa all’improvviso, era Mion.
<< Sai che posso entrare senza alcun problema, in fondo io sono il futuro erede di questa inutile famiglia alla quale purtroppo facciamo parte, voi ci avete rovinato la vita, per me solo Shion è parte della mia famiglia e la mamma >>.
Concluse Mion avvicinandosi alla sorella per vedere come stava, sorrisi appena quando sentì le braccia di mia sorella attaccarsi al mio collo.
<< Come stai ? >>
<< Bene e tu >>.
Riko mi sorrise.
<< Non siamo sole >>.
Sussurrò poi facendomi voltare verso la porta, notai una luce blu nel corridoio, questo voleva dire che anche il maestro Kakashi era qui ?
<< Ci ha seguite mentre io e Mion stavamo venendo da voi >>.
Disse Riko come se avesse letto nella mia mente.
<< Ora basta, questa storia deve finire >>.
Urlò Mion.
<< Devi lasciar stare mia sorella, hai capito ? Non permetterò a nessuno di farle del male, neanche a te >>.
Disse con rabbia, sembrava che aveva preso lezioni da mia sorella.
<< Vedremo >>.
Disse con freddezza l’uomo, sapevo che Mion e ne Shion sapevano combattere, quindi sia io che Riko avevamo iniziato a correre verso quell’uomo, io e Riko lo attaccamo con un calcio che venne facilmente schivato, ci guardammo negli occhi ed annuimmo.
Ako&Riko : << Sharingan >>
Tornammo all’attacco, potevamo prevedere le mosse e quindi scansarle più facilmente, ma la battaglia non era facile, appena io mi ero distratta un attimo il padre di Mion mi era sfuggito dal controllo, notai solo che la madre delle due sorelle stava piangendo, impotente di dire o fare qualcosa.
Lei non valeva niente.
<< Sei morta >>
Urlò verso mia sorella, allora saltai al collo di quella bestia e lo bloccai, mia sorella sfuggì lontano da lui.
<< Mion, Shion scappate. Il maestro Kakashi vi porterà in salvo con Sora, come nel piano… Ora dovrebbe aver fatto fuori i nemici e per di più i rinforzi saranno arrivati >>.
Disse Riko guardando verso di me.
<< Va bene sorellina >>
Dissi io intuendo cosa voleva fare, corsi verso di lei e lasciai che mi prndesse in braccio per farmi saltare in alto, il padre di Mion cercò di colpirmi, lasciò perdere mia sorella che lo attaccò con un pugno costringendolo ad indietreggiare, poi sia io che mia sorella urlammo :
<< Tecnica della palla di fuoco suprema >>.
Delle fiamme uscirono dalle mie labbra mentre ero ancora in aria, mentre Riko si trovava a destra del padre delle gemelle, quando la grossa nube di fuoco era sparita, quel bastardo non c’era più.
<< Riko ? >>
Chiesi a mia sorella dove fosse finito, ma neanche lei sapeva niente, fu solo in quel momento che mi accorsi di Mion e Shion che erano cadute a terra, erano state colpite dal loro padre con un Kunai.
<< Kasai >>.
Urlò la madre delle ragazze, avevo scoperto il nome di quell’uomo.
Mion e Shion si tenevano per mano e non si muovevano da terra.
<< No >>
Cercai di correre verso le due gemelle, ma Riko mi fermò.
<< Fermati >>.
Mi strinsi a mia sorella con le lacrime agli occhi.
<< Non può succedere >>
Urlai in preda al panico, piangevo mentre mia sorella mi schiaffeggiava.
<< Non devi perdere la pazienza >>.
Urlò lei osservando le due sorelle, Kasai era sparito.
<< Dov’è ? >>
Chiesi io guardandomi attorno.
<< Proprio qui >>.
Kasai ci apparve di fronte, l’ultima cosa che vidi fu la madre delle due gemelle correre verso di noi, Riko che mi stringeva con forza e poi, chiusi gli aspettando un attacco che non sarebbe mai arrivato.
<< Rasengan >>
<< Mille falchi >>
<< Chidori >>.
Tre tecniche che conoscevo molto bene, aprì gli occhi per notare Zio Naruto, papà e il maestro Kakshi che avevano colpito Kasai mandandolo a terra, non era morto ma aveva perso i sensi.
<< Bambine ? >>
Sentì una voce a me famigliare correre verso di noi, aprì gli occhi quando vidi mia madre stringerci entrambe.
<< Mamma, Devi aiutare Shion e Mion >>
Disse poi Riko osservando le due gemelle a terra, nostra madre corse subito verso i due corpi e io le andai dietro, fu allora che presi la mia decisione, volevo diventare anch’io un ninja medico, per salvare le persone che amo, senza avere paura mai.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 33
*** Capitolo Extra : Insegnami a baciare ***


Correvo il più veloce possibile verso casa, sapevo già la mia meta, con il cuore a mille spalancai la porta di casa e mi fiondai dentro.
<< Riko non correre, puoi farti male >>
Mi rimproverò mio padre guardandomi mentre salivo le scale a due a due.
Non gli risposi e mi fiondai avanti la mia camera, con il fiato corto spalancai la porta.
<< Ako >>
Urlai in preda al panico più totale, mia sorella mi diede una lieve occhiata prima di riportare lo sguardo sul suo manga.
<< Che cosa vuoi >>
Chiese intuendo che avevo bisogno del suo aiuto.
<< Mi devi dare una mano >>.
Sussurrai inginocchiandomi a terra, accanto al letto, Ako rise e mi diede una sua mano.
<< A che ti serve ? >>
<< Smettila di prendermi in giro Baka >>
Allora Ako si mise a sedere e mi guardò negli occhi.
<< Che devo fare questa volta ? >>
<< Se dici così sembra che conto solo sul tuo aiuto… >>
Dissi offesa, poi ripresi a parlare.
<< Ecco… Sora vorrà baciarmi e io… Io non so come si fa >>
Dissi in imbarazzo, sapevo che mia sorella sarebbe scoppiata a ridere.
<< Ahahaha tutto qui ? Vedi che non mi scambio con te, poi se Shota lo scopre penserà che l’ho tradito … >>
Mi grattai il viso.
<< Ovvio… Non è quello che volevo chiederti >>.
Mia sorella mi guardò negli occhi e sorrise.
<< Insegnami a baciare >>
Sussurrai arrossendo talmente tanto che ero diventata dello stesso colore dei pomodori.
<< Eeeeh ? >>
Fu quella la risposta di mia sorella, allora presi coraggio e la guardai n egli occhi, le presi le mani tra le mie.
<< Aiutami, insegnami a baciare >>
Insistetti con più decisione, Ako strinse la sua mano nella mia.
<< Si >>
Sussurrò piano avvicinandosi a me.
<< Sul serio ? >>
Chiesi con un sorriso, fu un attimo e un pugno di mia sorella si piantò sulla mia testa, mi schiacciai persino la lingua.
<< NO >>
Urlò alzandosi dal letto, poi mi afferrò per mano e disse.
<< Vieni con me >>
Mi massaggiai la parte dove sentivo dolore e seguì mia sorella in bagno, lei mi fece guardare allo specchio.
<< Fai pratica >>
<< Devo baciare lo specchio ? >>
Ako annuì sorridendomi.
<< Ma funzionerà ? Tu così hai imparato ? >>
Lei si fece tutta rossa, poi mi sorrise dolcemente.
<< Senti, il bacio viene da se… Non vai già imparato è una cosa che con il tempo ti viene naturale >>.
Mi voltai ad osservare il viso sorridente di mia sorella.
<< E se non gli piaccio ? Insomma, secondo te sono bella >>
Chiesi arrossendo al pensiero di Sora che mi diceva parole tipo ‘’ Sei bellissima ‘’ o ‘’ Baci bene ‘’.
<< Dimmi… Io sono bella Riko ? >>
Guardai mia sorella non capendo perché mi aveva posto la stessa domanda, poi così di punto in bianco, lei non ha mai avuto problemi perché Shota più volte le aveva detto cose belle, me la raccontava sempre prima di andare a dormire.
‘’ Shota ha detto che sono bella, e che gli piaccio da impazzire ‘’ avvolte, la invidiavo.
<< beh… Si sei molto bella >>
Risposi seriamente,allora Ako mi sorrise.
<< Ecco. Ti sei risposta da sola Riko. Siamo gemelle e quindi anche tu sei bella, abbiamo la stessa faccia ricordi ? >>.
Annuisco con ovvietà, poi mi ritorna in mente il motivo per la quale ci siamo chiuse in bagno.
<< Ti prego aiutami tu, non voglio andare impreparata >>.
Dissi avvicinandomi a lei, Ako scuote la testa in imbarazzo.
<< No, no Riko fai pratica con lui direttamente… Vedrai che tra uno sbaglio e l’altro poi non se ne accorge più… E che ne sai se anche lui non è esperto ? >>
<< Oh avanti sorellina, mi stai offendendo… In fondo siamo sorelle, non ci vedo niente di male >>.
<< Io si invece, aiutoo >>.
Ako in breve si scaraventò fuori dalla porta e corse via, io le andai dietro superando mamma con in mano la cesta dei panni e papà che le andava dietro parlando non so di cosa.
Ako corse fuori di casa urlando di lasciarla in pace.
<< Lasciami stare, maniaca >>.
Urlava saltando da un albero e l’altro, naturalmente anche se lei era più veloce di me a correre io non mi feci lasciare indietro, saltai quindi sul ramo dov’era anche lei e afferrai la manica della sua maglia, ma Ako mi sfuggì lo stesso tornando a correre per strada, li incontrammo zio Naruto con i suoi due figli.
<< Yho ragazze come va…. ? >>
<< Piistaaa >>
Ako si scaraventò contro di lui, che per non essere pestato si appiattì contro il muro, mentre Minato e Shizuka ridevano dal’altro lato del marciapiede, poi saltai io addosso a Naruto per raggiungere mia sorella.
<< Scusa Zietto >>.
Scherzai facendogli l’occhiolino, diamine se mia sorella correva più veloce di un fulmine, poi all’improvviso la notai ferma, forse si era arresa.
<< Vuoi un bacio ? Ok avrai il tuo bacio >>.
Disse voltandosi e correndo verso di me, io non riuscì a fermarmi, quando mia sorella mi fu vicina mi mise uno sgambetto sotto al piede, poi iniziai a barcollare cercando di non cadere, sentì Ako urlare ‘’ Attenta ‘’.
Fu un attimo, caddi sopra qualcosa di morbido o per la precisione le mie labbra si posarono su qualcosa di morbido.
Sgranai gli occhi quando notai che ero stesa completamente sopra a Sora e che lo stavo baciando.
Mi staccai di scatto dalle labbra di Sora e sgranai gli occhi, le mie mani si erano strette sulla sua maglia verde e le mie gambe si erano attorcigliate alle sue, insomma una gran figura di….
<< Riko ? >>
<< S-scusa… Io sono… Inc-inciampata >>.
Sussurrai balbettando, avevo battuto persino Hinata.
<< Non fa niente… Mi ha fatto comunque piacere >>.
Disse lui sorridendomi e mettendo la testa di lato, la mia testa e il mio cuore  per poco non scoppiavano.
<< Riko ? Ti sei fatta male ? >>
Chiese Ako venendo ad aiutarmi, le afferrai la mano saldamente e la trascinai via.
<< No, ora dobbiamo andare… Ciao Sora >>
Dissi senza guardarlo negli occhi.
<< Ciao, è stato un bell’incidente >>
Disse prima di voltarsi e avviarsi verso casa sua, io strinsi la mano di Ako nella mia.
<< Sorellina ? Mi fai male alla mano >>
Disse Ako preoccupata.
<< Lo so >>
<< La stai stringendo sempre più forte >>.
Disse con le lacrime agli occhi.
<< Lo so… E fin a quando arriveremo a casa, la stringerò sempre più forte >>.
Sussurrai mentre la mia cara sorella cercava di svignarsela.

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Capitolo 34
*** Una stanza d'idioti ***


Io e Ako stavamo percorrendo il corridoio dell’ospedale, stavamo andando a trovare Mion e Shion,dopo che mia madre era riuscita a salvare ad entrambe la vita, erano state trasferite qui a Konoha e sia io che mia sorella, passavamo le giornate da loro.
La loro madre si era anche trasferita qui nel nostro villaggio, lontana da quel mostro che per anni l’aveva trattata male.
‘’ Io non so cosa mi ha portata a rimanere con lui, però… Sapete all’età di dodici anni io e le mie amiche ci lanciammo una sfida, dovevamo entrare nelle grazie di Kasai, il rampollo di tutto il villaggio della cascata, naturalmente lui non avrebbe mai sposato una sempliciotta e figlia di contadini come me… Ma accettai la sfida, così presi il vestito più vecchio che avevo e lo feci aggiustare dalla mia povera mamma, lei lo rese stupendo, un vero gioiello. Mi presentai assieme alle mie compagne al palazzo di Kasai e lui… Scelse me, nonostante l’età, lui aveva sedici anni e doveva sposarsi, io non ne avevo alcuna intenzione, ebbi paura a dire la verità, quando mi chiesero da che ceto di famiglia provenivo. Feci finta di niente e poi venni presentata a tutti senza poter spiegare l’equivoco, il giorno dopo presi coraggio e andai a dire la verità, riguardante me e la mia famiglia, si scatenò un putiferio. E i miei poveri genitori vennero allontanati dal villaggio, dissero che non potevano dire la verità o sarebbe stato un disonore, quindi fui costretta a sposarlo ‘’.
‘’ Ma come ? Senza amore ? ‘’
Domandò Ako.
‘’ Senza amore, nacquero le gemelle… Le mie bellissime bambine, hanno sofferto, hanno pianto, ma io non potevo far nulla, in fondo ero solo un’inutile donna per loro. Kasai nonostante tutto mi trattava bene, avvolte, era persino dolce con me, ma sua madre e suo padre. Loro erano i veri mostri che lo hanno cambiato… Nacque Fuko, quando le gemelle avevano otto anni, ma su di lei non sono stati crudeli perché l’erede era il primo figlio, e nascendo gemelli veniva trattata male solo Shion, anche se ingiustamente. ‘’
Queste furono le dure parole che ci aveva detto Akane, la madre di Mion.
<< Riko ? Siamo arrivate >>
Disse mia sorella aprendo la porta della stanza delle nostre due amiche, notammo da subito le due gemelle giocare a carte sul letto di Mion.
<< Ehi, ciao >>
Urlò Shion, sembravano felici, finalmente entrambe sorridevano, notai da subito, sia io che mia sorella ci andammo a sedere sul lettino vuoto, non passò molto che la porta della stanza si spalancò e una bambina di cinque anni entrò in camera.
<< Sorelle >>
Urlò saltando al collo di Mion, i capelli lunghi di colore viola caddero sul viso della bambina.
<< Ah, Fuko-chan sei tu >>
Disse Shion infastidita, quella bambina sorrise puntando gli occhi azzurri su quelli della sorella, le fece la linguaccia.
<< Oh, voi siete Riko e Ako, grazie per aver salvato le mie due sorellone, ah e poi le altre stanno qua fuori >>
Urlò Fuko, notai mia sorella sorridere.
<< Le altre ? >>
Domandai non capendo, all’improvviso la porta si aprì e un centinaio di Ako e Riko entrarono nella stanza, tutto questo non aveva senso.

 

 
<< Aaaaaaaaah >>
Mi svegliai di scatto mettendomi seduta sul letto, quello di prima era probabilmente un incubo, anzi un sogno stranissimo.
Osservai mia sorella che dormiva beata accanto a me, non capisco come faccia a dormire ancora dopo che mi ero messa ad urlare, poi sono certa che le ho stretto la mano con forza.
<< Ako ? Dormi >>
Domandai stupidamente, mia sorella strinse gli occhi, prima di aprirli lentamente.
<< No, stavo giocando a tennis >>.
Mi disse prendendosi gioco di me.
<< Ho fatto un incubo… C’erano tante Ako e Tante Riko che mi stavano addosso >>.
Dissi quasi tremando.
<< E tu per questo mi svegli ? >>
Faccio si con la testa, prima che mia sorella ritorna a stendersi sotto le coperte e a darmi le spalle, mi ristendo anche io e mi stringo nella sua schiena.
Il mattino dopo Ako non fa altro che prendermi in giro, mi chiedo come mai le ho detto di quel sogno, probabilmente comunque era dovuto anche alla storia di Akane, visto che centravano anche lei e Fuko.
In silenzio sia io che mia sorella entrammo nell’ospedale, volevamo fare visita a Mion e Shion, quindi ci eravamo svegliate presto quella mattina.
<< E’ permesso ? >>
Urlò mia sorella bussando alla porta della camera delle due sorelle, come risposta ricevemmo una risata, segno che sicuramente erano sveglie.
Entrate nella stanza, notammo le due gemelle sedute al letto di Shion che giocavano a carte, accanto a loro c’era anche Moka, sgranai gli occhi, tutto era troppo famigliare, quindi mentre Ako salutava le due sorelle, io mi affacciai a controllare fuori dalla stanza.
<< Mion, sei una baka non puoi imbrogliare >>
Urlò Shion, mi voltai osservando la scena, Mion rideva a crepa pelle.
<< No, tu sei una Baka Shion, non sai come si gioca a carte… EHI, che fai Riko ? >>.
Domandò l’altra gemella ridendo, notai da subito mia sorella che sospirando aveva detto.
<< Quella Baka di mia sorella, ha fatto un sogno strano. Sono sicura che sta controllando che fuori non ci siano altre centinai di Ako e di Riko >>.
Calò il silenzio nella stanza, nessuno aveva compreso le parole di mia sorella, allora mi gettai su lei iniziando a pizzicarla.
<< Baka, avevo detto di non dire niente ! >>
Urlai mentre Ako rideva prendendosi gioco di me, nel frattempo Fuko aveva alzato le spalle e la sentì sussurrare:
<< Che stanza d’idioti >>.
Il silenzio che si creò subito dopo, venne rotto da una risata molto chiassosa.
 

 
 
 
 
 
Image and video hosting by TinyPic <<--- Fuko 5 anni ( La possibile fidanzata di Itachi o Fugaku ? )

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Capitolo 35
*** Capitolo Extra : Giochiamo insieme ***


Eccomi, sono Fugaku Uchiha.
L’ultimo figlio di Sasuke Uchiha  e Sakura Haruno, forse avete sentito poco parlare di me, questo è ovvio visto che ho solo quattro anni, e sono il quarto figlio.
<< Fu-Chan, svegliati >>
Ero ancora nel mio lettino quando sentì bussare alla mia cameretta, aprì gli occhi solo per un attimo, ma ero troppo stanco per svegliarmi.
<< Ho detto svegliati >>
Urlò la stessa voce di prima, questa è Riko Uchiha, un maschiaccio nel vero senso della parola, per di più incorporabile, quando iniziava a bussare dietro la porta della mia camera non la finiva più, con il risultato di un gran mal di testa.
<< Non voglio svegliarmi >>.
Dico mettendomi sotto le coperte.
<< Ah no ? Ma se mi hai appena parlato, alzati da quel letto prima che ti ci butto fuori io a suon di calci >>.
Non la rispondo, e probabilmente la irrito ancora di più.
<< Ehi, Fu-Chan, La mamma ha preparato le frittelle, vieni anche tu a mangiarle piccolo ? >>.
Questa che avete sentito ora non era Riko, la iena non può mai addolcirsi all’improvviso.
Lei è Ako la gemella della prima elencata sopra, sono identiche in tutto e per tutto, ma hanno due caratteri opposti che con il tempo si sono fatti più evidenti, ad esempio Ako è più femminile.
<< Si, ora mi sveglio >>.
Sussurrai, non volevo far arrabbiare la mia Onee-chan.
<< Canaglia, perché con Ako sei docile e con me no ? >>
Urlò Riko una volta che ero uscito dalla mia cameretta, mi nascosi dietro alla mia sorellona e le feci la linguaccia, tirai anche l’occhio in basso.
 Ako rise mettendosi la mano avanti alla bocca e ci precedette verso la cucina, li trovai la mamma in piedi intenda a mettere la colazione in tavola, papà seduto a leggere svogliatamente un giornale, e poi… Itachi.
Ecco lui è mio fratello maggiore, ha due anni più di me.
<< Ah, che noia non succede mai niente di bello in accademia >>.
Sospirò mio fratello mentre si rigirava tra le mani un Kunai.
<< Che vuoi che succeda Itachi ? >>
Domanda Riko sedendosi accanto ad Ako.
<< Tu è Onee eravate sempre contente quando andavate la, perché io no ? >>
Entrambe le nostre sorelle risero di gusto.
<< All’epoca ci piaceva una certa persona >>.
Rispose Riko mentre Ako arrossiva.
<< fa silenzio Riko ! Avanti a papà poi >>.
Sussurrò Ako tirando la manica della maglia di Riko, l’altra sorrise leggermente mentre tutti noi osservammo nostro padre che aveva iniziato a stringere troppo forte il giornale fino a stropicciarlo.
<< Comunque Ako ha baciato prima di me >>
Continuò Riko, senza preoccuparsi delle reazioni di nostro padre, si divertiva molto a far imbarazzare nostra sorella, oppure si divertiva a far impazzire dalla gelosia nostro padre ?
<< RIKO >>.
Ako urlò all’improvviso alzandosi dal tavolo, era bianca come un cadavere, e non solo lei. Papà sembrava essere entrato in coma, mentre tutti ridevamo a tale scena, io mi chiedevo cosa in realtà fosse l’amore.
Dopo colazione, le mie sorelle uscirono di casa per una missione al quanto noiosa, io invece mi fermai ad osservare mio fratello che si preparava ad uscire.
<< Che cosa c’è Fugaku ? >>.
Mi domandò senza osservarmi, scossi la testa senza rispondere.
<< Niente, ma senti.. Tu sai cos’è l’amore ? Insomma quella cosa che faceva divertire Ako e Riko in accademia ? >>.
Mio fratello non rispose, poi si voltò a guardarmi. Sembrava annoiato dal mio discorso.
<< Sei ancora un marmocchio, che vuoi sapere tu di queste cose ? >>
Mi domandò freddo, per me non era una novità. Itachi mi detestava e io penso che il motivo sia il colore dei miei occhi, si perché lui non poteva mai sviluppare lo Sharingan.
<< Ma Itachi… >>.
Mio fratello mi guardò un attimo, poi sospirando mi disse di avvicinarmi a lui, lo feci e m’inginocchiai per arrivare alla sua altezza, mio fratello mi mise diede un leggero schiaffo sulla fronte, non lo fece con forza, ma tanto bastò per farmi perdere l'equilibrio e cadere seduto a terra.
<< Vai a giocare >>.
Ecco qual’era la sua risposta, ma non era l’unico a dirmi così, una colta sono entrato in camera di Ako e di Riko per chiedere la stessa cosa, le mie sorelle risposero.
‘’ Sei piccolo, non farti certi problemi a questa età, vai a giocare ‘’.
Allora mi allontanai in cerca della mamma o del papà, loro forse mi avrebbero dato qualche risposta decente.
Fu in cucina che trovai mia madre mentre puliva con cura i piatti, mi aggrappai a lei fino a tirarle i lembi della sua maglia.
<>.
Rise la mamma accarezzandomi i capelli.
<< Mamma, cos’è l’am…. >>
Non continuai la mia frase perché sentì il rumore dei passi del nostro cane, mi voltai e notai Daiki correre fuori di casa con in bocca un pezzo di stoffa.
<< Oh no, quel cucciolo mi farà uscire pazza >>.
Dice mia madre correndogli dietro, ma poi ci ripensa e torna verso di me.
<< Vabbè, ormai è andato… L’avrà distrutto >>.
Sussurra infastidita, non le dico niente e vedo mio padre entrare in casa.
<< Il cane sta mangiando un tuo reggiseno >>.
Dice all’improvviso ridendo.
<< Lo so >>.
Risponde lei andando a sedersi esausta.
<< Come ha fatto il cane a prendere un tuo reggiseno ? >>.
Chiede poi mio padre ridendo.
<< Beh, Sasuke ti devo confessare una cosa… Ieri siamo usciti insieme e poi mi Stava abbracciando, forse è stato in quel momento… >>
Mia madre ride scuotendo la testa.
<< Fugaku ? Mi stavi ponendo una domanda prima >>.
Dice regalandomi finalmente un po’ della sua attenzione.
<< Si, volevo sapere cos’è l’amore >>.
Domando come se fosse una cosa ovvia, osservo le guance di mia madre farsi rosse e mio padre che inizia a tossire.
<< Che genere di amore ? >>
Domanda papà, non capendo la sua reazione mi appoggio al tavolo.
<< Non so, ho chiesto a voi… Quello che lega le persone e che le rende felici >>.
Rispondo non capendo i loro sguardi.
<< Ah quello… Ecco, l’amore… Beh tu sei… >>
<< Papà, non voglio andare a giocare >>.
Rispondo ancora prima che sia lui e la mamma deviano la mia domanda, mandandomi probabilmente in camera mia a giocare.
<< E va bene… Fugaku lascio la risposta a tuo padre, lui è il migliore in queste cose >>.
Dice mia madre divertita, ora pento dalle sue labbra.
<< Beh, l’amore è quando… Vorresti giocare con una bambina per sempre >>.
Dice papà annuendo alle sue stesse parole.
<< Ah, quindi tu e la mamma giocate ? >>
Chiedo nella mia ingenuità da bambino.
<< Si, giochiamo spesso la ser… >>
Ma non completa la frase che la mamma lo colpisce con la gamba, ora sono soddisfatto.
<< Allora un giorno troverò anche io una bambina che vuole giocare con me, la sera specialmente >>.
Dico sorridendo, i miei genitori sbiancano di botto e arrossiscono entrambi.
Due giorni dopo non sapevo che avrei incontrato quella bambina, il suo nome è Fuko, lei è la sorella minore di Shion e Mion le due amiche delle mie sorelle che da poco sono venute ad abitare nel nostro villaggio, ha la stessa età di Itachi ed è una sua amica, e questo pomeriggio avrebbero passato il tempo insieme, così decido di seguirli.
<< Aspettatemi, voglio venire a giocare con voi >>.
Urlo correndo dietro a mio fratello e a Fuko, lei mi sorride facendomi arrossire, era davvero carina, e avrei tanto voluto giocare con lei.
<< Tu, torna a casa >>.
Dice mio fratello spingendomi.
<< Ma perché ? Non posso giocare con voi ? >>
Itachi scuote la testa.
<< No, sei un nanerottolo >>.
Risponde con freddezza, Fuko sorride abbassandosi alla mia altezza mi posa una mano fra i capelli accarezzandoli.
<< Se vuoi venire per me va bene >>.
Sorrido annuendo e le prendo la mano, guardo mio fratello che sembra infastidito, poi mentre cala il sole avanti a noi mi volto a guardare Fuko, le tiro la mano per attirare la sua attenzione.
<< Cosa c’è Fu-Chan ? >>.
Domanda lei sorridendomi.
<< In realtà detesto quando mi chiamano così, sembra un nome da femmina… Però tu puoi >>.
Le dico sinceramente, Fuko mi sorride.
<< Allora cosa volevi dirmi ? >>.
<< Giocheremo per sempre insieme io e te ? Anche la notte come fanno mamma e papà >>
Dico sorridendole, Fuko arrossisce mentre Itachi si blocca a guardarmi.
<< Non chiedere più le cose a nostro padre Fugaku >>.
Osserva mio fratello, non lo capisco. Eppure le risposte di papà sono sempre state le migliori.

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Capitolo 36
*** Svegliarsi da un lungo sogno ***


 Questo è il mio capitolo preferito, spero che possa piacere anche a tutti voi. Buona lettura ^^

Quella che poteva sembrare una missione noiosa, da prendere alla leggera, si stava tramutando in una vera e propria missione di alto livello.
All’improvviso mentre stavamo tornando verso casa, siamo stati attaccati da ninja traditori di un villaggio, non sapevamo perché e cosa volessero, il fatto era che io e Riko stavamo litigando, e molto spesso quando noi due facciamo quelle liti commettiamo errori e rischiamo persino di metterci nei guai.
Mentre cercavo di attaccare un ninja, mi ritrovai a sbattere contro la schiena di mia sorella.
<< Ako, attenta. Non voglio rischiare la vita per le tue cazzate >>.
<< Sono io che sono stufa delle tue cazzate >>
Ribatto voltandomi verso di lei, iniziamo a guardarci in cagnesco, quando all’improvviso sentiamo il maestro Kakashi che ci rimprovera.
<< Voi due, smettetela ! Non è il momento di litigare >>
Urla attaccando un nemico alle nostre spalle, rimango spiazzata notando il corpo di quello che voleva farci del male.
<< Ako? Ha ragione lui >>
Sussurrò mia sorella mettendosi dietro di me, io annuisco e insieme iniziamo ad attaccare tutti i ninja, anche se avevamo fatto lite il nostro lavoro di squadra era ottimo, lo era fin da quando eravamo nate e lo sarà sempre.
<< Erano duri però questi eh >>
Dice Sora sedendosi a terra, il maestro Kakashi apre il suo libro ed inizia a leggere dicendo.
<< Avviamoci verso casa >>.
Annuiamo, osservo mia sorella che sorride, poi noto che qualcosa dietro di lei si stava muovendo.
<< Riko, Attenta ! >>
Urlo saltandole addosso, mia sorella si gira nel momento in cui un ninja che era rimasto nascosto cerca di attaccarla, ma non è l’unico a quando pare, allora Riko cerca di difendere me, non capisco cosa succede, in un attimo sento il corpo di mia sorella sul mio che mi fa da scudo, poi il buio.
 
La voce narrante sarò io :
<< Dobbiamo salvarla, sta perdendo molto sangue. Ti prego resisti >>.
Voci, l’unica cosa, che la ragazza sente sono solo delle voci, le sembra quasi di conoscerle, ma non è sicura di sapere chi in realtà fosse, i suoi capelli rosa sono sporchi di sangue, la tredicenne stesa in quel lettino cerca di aprirgli occhi, difficilmente riesce a tenerli aperti, le irridi bruciano e sono pesanti, accanto a te qualcuno stringe la tua mano, ti volti per capire chi fosse, è tua sorella pensi, o sei tu ? Non capisci neanche se la persona ferita è Ako o Riko.
Siete identiche, ma in quel momento la persona ferita è…
 
La voce narrante sarà ?
‘’ Svegliati…Svegliati, ti prego ‘’.
Una supplica, sentivo quella voce in lontananza, che mi chiedeva di svegliarmi, la conoscevo ma non ero sicura di sapere chi fosse, eppure riuscivo a percepire quella tristezza e la paura nella voce di chi mi stava parlando.
Quando riapro gli occhi, vedo tutto attorno a me il bianco dei muri dell’ospedale, allora capisco di essere ancora viva.
Volto piano la testa, per capire se ero sola, e allora la vedo, mia sorella stesa sul lettino accanto al mio.
<< Riko ? >>
Cerco di chiamarla, ero preoccupata, allora mi alzo con il busto facendomi leva con le braccia, ma un dolore intenso mi costringe a ristendermi su quel lettino, mi osservo le braccia, io sinistro era gessato, era rotto.
<< Mh ? Ako ? >>
Mia sorella apre di scatto gli occhi e si avvicina a me, mi sorride appena.
<< Sei sveglia finalmente, hai dormito per due ore >>.
Dice osservandomi.
<< Ah, si. Come stai ? >>
Riko mi sorride.
<< Io sto bene, però tu…. Mi spiace è colpa mia >>.
Sussurra lei con le lacrime agli occhi, abbassa lo sguardo.
<< Tranquilla, è solo il braccio. Si rimetterà apposto >>.
Dico per tranquillizzarla.
<< Mi spiace tanto >>.
Riko sembra non avermi sentita, è molto strano il suo comportamento.
<< Riko ? >>
La chiamo osservandola negli occhi, era strano come il verde lucente ora sembrava così spento.
<< Senti, prima hai detto qualcosa ? >>
Cerco di riportarla alla realtà, le domando se lei mi avesse chiesto di svegliarmi, non riesco a togliermi dalla testa quella voce.
<< No, non ho detto nulla Ako, ma stai bene ? Sicura ? >>.
Annuisco, sorridendole.
<< Quando potrò tornare a casa ? >>
Mia sorella alza le spalle, non mi risponde, all’improvviso sento la porta della stanza aprirsi, ed entra mia madre accompagnata dalla nonna.
<< Ehi Riko, vai a riposare, se succede qualcosa ti chiamo >>.
Sussurra preoccupata la mia mamma, perché doveva riposare ? lei stava bene, prima stava dormendo accanto a me.
<< Non posso >>
E’ la risposta di mia sorella, la nonna abbassa lo sguardo e le mette una mano fra i capelli.
<< Starà bene, tu sono due giorni che non dormi >>.
<< Due giorni ? Ma hai detto che dormo da due ore >>.
Ribatto io, forse la nonna si era sbagliata a parlare, ma nessuno di loro mi da ascolto.
<< Non la lascio sola >>.
Continua a dire mia sorella, poi la mamma si volta verso di me e mi sorride.
<< Sei forte tesoro, so che ti riprenderai subito >>.
Dice mentre mia nonna viene a baciarmi la fronte, è strano come quel bacio sembra quasi che non lo senta proprio.
<< Ma perché siete così esagerati ? Io sto bene >>.
Dico prima che la mamma esca accompagnata dalla nonna.
<< Hai visto ? Sono venute a trovarti, mamma non riesce a vederti su questo letto. Però è venuta lo stesso >>.
Perché mi dice queste cose ?
<< Riko, ti senti bene ? >>.
A questo punto mi viene spontaneo domandarglielo.
<< Ako, io sto bene però tu… Mi spiace tanto, non so fare niente sono una pessima sorella, è colpa mia per quella lite, è colpa mia se quei due ci sono venuti addosso, è sempre sola colpa mia >>
<< Dai, che sciocchezze vai dicendo ? >>.
<< Svegliati Ako, per favore. Fallo per me >>.
Sgrano gli occhi a quelle parole, non avevano alcun senso.
Riko non mi parla più, chiude gli occhi per un attimo, poi mi addormento con la mano di mia sorella stretta nella mia.
Due giorni dopo iniziai a muovere il braccio, ma ero rimasta in ospedale, poi tre giorni erano passati e mi alzai da quel letto che era diventato troppo scomodo, decisi di andare in giro per sgranchire le gambe, mia sorella era sempre con me, in questi giorni l’unica cosa che ricordo è solo mia sorella che mi sta sempre vicina e poi… Nulla, non ricordo neanche quando vado a letto per dormire, eppure è molto strano, sembra di essere in un sogno senza fine, ho provato a pizzicarmi le guance, ma la situazione è sempre la stessa.
Ormai era una settimana che ero in quell’ospedale, il gesso tra pochi giorni me lo dovevano togliere, me lo aveva detto Riko.
‘’ Tra domani e dopo domani toglieranno il gesso ‘’ mi disse mia sorella mostrandomi il suo braccio e muovendolo avanti ai miei occhi, quando fece quel movimento fu come vedere lei con il gesso, le sorrisi poi mi venne spontanea farle la solita domanda.
<< Perché devo rimanere qui, ancora non lo capisco >>.
Chiedo a mia sorella che mi è seduta accanto, fuori al terrazzino dell’ospedale.
<< Se ti svegli, torniamo a casa insieme >>.
Dice Riko all’improvviso, mi domando ancora perché insiste con quella frase, insomma forse ha battuto la testa.
<< Riko ? Perché dici sempre che devo svegliarmi ? >>.
<< Non voglio tornare da sola, … Quando starai bene ci andremo insieme a casa, lo sai che senza di te ho paura a dormire sola >>.
Confessa con le guance rosse, poi abbassa la testa fino ad appoggiarla sulla mia spalla, in realtà potrei anche già tornare, ma la mamma e la nonna non mi hanno voluta far uscire, sento mia sorella sospirare.
<< Mi manca parlare con te >>
Guardo mia sorella incapace di formulare una qualsiasi frase, insomma che mia sorella era impazzita all’improvviso, era tutto strano.
<< Riko, come sta Ako ? >>
All’improvviso sento le voci famigliari di Sora e Shota, sorrido quando vedo i due raggiungerci e venire a sedersi accanto a noi.
<< Come sempre, ancora non si sveglia >>.
<< Riko, la smetti ? Mi sto iniziando ad irritare >>.
Mia sorella mi guarda e mi sorride, manon era un sorriso divertito, più che altro era preoccupata.
<< Già, Ehi Ako, quando esci da qua andiamo tutti insieme a vederci un bel film, che ne dici ? >>.
Domanda poi Shota, era una proposta ad uscire insieme, quindi annuisco contenta.
<< Non vedo l’ora, ci vediamo un horror >>.
Chiede Sora rivolgendosi a mia sorella.
<< Aaah, no no, ad Ako non piacciono. Né sorellina ? >>
Domanda Riko rivolgendosi a me con un sorriso tirato sul volto.
<< Ah, no. Ho paura di quelli >>.
<< Anche se, mi piacerebbe vederti mentre urli dalla paura >>.
Mi deride mia sorella, anche Sora e Shota ridono di gusto.
<< Aaah cattivi, Ma dite ? Volete ancora far finta di niente ? Vedete che io sono qui e vi sto ascoltando, smettetela di prendermi in giro >>.
>>.
<< Poi dopo del film, potremmo prenderci un gelato >>.
Proporne Sora.
<< Si, mentre ad Ako un frappé alla vaniglia, come piace a lei >>.
Dice Riko con le lacrime agli occhi, perché stava piangendo ?
Rimaniamo tutti in silenzio, l’unica cosa che si sente sono i singhiozzi di mia sorella, perché ha iniziato a piangere ? Perché ?
<< Onee-Chan >>
Non faccio in tempo a dir nulla che la porta del terrazzo si apre di nuovo, questa volta entrano i miei fratellini e poi papà, hanno il viso segnato da una smorfia di dolore.
<< Piccola, come stai >>.
Chiede mio padre sfiorandomi i capelli rosa, non capisco, io stavo bene era Riko che ultimamente aveva strani comportamenti, ma non solo lei, anche Mion e Shion che sono venute a trovarmi, non hanno fatto altro che dire ‘’ Rimettiti presto ‘’ o ‘’ Quando starai bene, usciamo a divertirci ‘’.
Io stavo già bene, avevo solo il braccio rotto, notai  Sora e Shota che mi stavano sorridendo.
<< Noi andiamo, te riprenditi >>.
Dicono entrambi, sono tristi.
<< Riko, vuoi andare a casa ? Sono giorni che non … >>
<< … No, voglio stare qui, Ako è la mia sorellina, e lei non… >>.
Riko all’improvviso smette di parlare, non ci riesce perché i singhiozzi del pianto le bloccano il respiro, poi sento un altro rumore, questa volta vedo mia madre entrare con la nonna, entrambe preoccupate e avevano gli occhi gonfi.
<< Riko ? Ti prego calmati >>.
<< Non posso calmarmi, lei non vuole svegliarsi >>.
Urla mia sorella, a questo punto mi alzo da terra.
<< Smettila di dire così, che ti prende ? Io sto bene, sono sveglia >>
Urlo guardandola negli occhi, Riko non mi dice nulla, è come se le mie parole non le abbia neanche sentite.
<< Siamo nate insieme e insieme dobbiamo morire, non puoi lasciarmi Ako, mi sento sola e ho paura. Ako ti prego apri gli occhi >>.
Ora è anche mia madre a piangere, si morde le labbra incapace di calmare il pianto di mia sorella.
<< Ako, tesoro mio, se mi senti apri gli occhi >>.
Sussurra la mamma, è spaventata e io lo sono più di tutti.
<< Perché mi chiedete tutti di svegliarmi, che volete dire ? >>.
Mi avvicinai al viso di mia sorella, cercai di accarezzarle la guancia bagnata di lacrime, mi faceva male vederla così, ma quando posai la mano sulla sua guancia rimasi sconvolta di come la mano le passò dall’altro lato, come se io fossi un fantasma e non potevo toccarla.
<< Ako, ti prego svegliati, svegliati ora ! Mi manchi tanto sorellina >>.
Senti la voce di mia sorella farsi sempre più bassa, continuava a sussurrare ‘’ Svegliati, mi manchi tanto ‘’.
La sua voce, si faceva sempre più lontana, mi sedetti a terra abbracciandomi le gambe, iniziai a tremare anche io mentre mia sorella piangeva sempre più forte, poi successe, poi… Alzai lo sguardo verso di Riko e…
 
Riaprì gli occhi, questa volta non ero sul terrazzo, ero in una stanza bianca, ero su di un lettino, e la stanza era silenziosa, sentivo solo dei singhiozzi, qualcuno che piangeva.
<< R-Rik-o >>
Sussurrai a fatica, avevo delle flebo attaccate alle braccia, e una mascherina con il respiratore che mi aiutava a stare in vita, mia sorella sentendomi aveva smesso subito di piangere, alzò la testa per guardarmi negli occhi,  teneva il gesso al braccio sinistro, come quello che avevo io, allora capì tutto e ricordai cos’era successo.
 
Inizio Flashback :
Fu un attimo, mia sorella mi si mise avanti quando capì che stavo cercando di proteggerla, venne colpita al braccio, perse molto sangue, ma il maestro Kakashi saltò subito contro quel bastardo, gli diede un calcio nello stomaco.
<< Stai bene Ako ? >>
<< Si, e tu Riko ? >>
Mi sorrise appena, poi notai lo sguardo di mia sorella farsi serio, mi voltai e un altro ninja uscì fuori da un cespuglio, mi misi avanti mia sorella e venni colpita allo stomaco, poi caddi a terra mentre perdevo un sacco di sangue, Riko mi si mise sopra cercando di farmi rimanere sveglia.
<< Apri gli occhi, Ako. Svegliati >>.
Urlava disperata, ma io già non le davo più ascolto, Kakashi probabilmente aveva mandato fuori combattimento anche quel ninja, mentre mia sorella continuava a stringermi la mano.
Anche in ospedale mentre mi portavano in sala operatoria lei mi stringeva la mano ripetendo le stesse parole
‘’ Svegliati, ti prego svegliati ‘’.
 
Fine Flashback :
Riko stava piangendo tra le mie braccia, quando poi si staccò da me con la paura di avermi fatto male, la vidi sospirare e sorridere, poi svenne a terra.
<< Ri..Riko ? >>
Urlai in preda al panico, chiamai aiuto, premetti il tasto vicino al mio letto e in poco tempo arrivarono i medici, compreso la mia mamma, lei si precipitò da me mentre Riko era aiutata da Ino e Hinata che erano di turno quel giorno.
Scoprì tutta la verità, mia sorella era stata ferita al braccio quando aveva cercato di difendermi, mentre io per proteggere lei ero stata pugnalata allo stomaco, avevo perso tantissimo sangue ed ero entrata in coma, per fortuna solo per una settimana, Riko era rimasta con me in ospedale, dalla mattina alla sera, parlandomi e chiedendomi di tornare a sorriderle, tutti quei discorsi strani erano in realtà le cose che sentivo, quando gli altri mi parlavano, inoltre mia sorella non si era mai ritirata a casa, nonostante le proteste dei nostri genitori, la mamma era rimasta anche lei in ospedale a vegliare su di noi, Riko era svenuta per la stanchezza.
‘’ Grazie sorellina, anche in quel sogno potevo sentire quando  ti preoccupavi per me, spero in una seconda vita di rinascere gemelle ‘’.
Pensai osservando Riko mentre dormiva nel letto accanto al mio, stava sorridendo.
Ovunque andavo, anche se non potevo stare con mia sorella, qualcosa ci teneva sempre legate, era stata Riko a salvarmi.

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Capitolo 37
*** Un anno dopo : ***


Un anno, solo un anno era passato da quella brutta vicenda.
Io e mia sorella Ako siamo tornate a casa.
<< Ako, svegliati… >>
Stavo leggendo distrattamente uno dei tanti manga che erano in camera nostra, Ako dorme ancora, quella pigrona ci fa fare sempre tardi.
<< Oh avanti, oggi dobbiamo conoscere il nuovo maestro >>.
Dico avvicinandomi al letto, mia sorella muove la testa da sotto le coperte, ma non si sveglia.
Scuoto leggermente la testa e sospiro.
‘’ Non è che ho tutta questa voglia di conoscere il nuovo maestro… Ma ormai Kakashi… ‘’.
All’improvviso vedo la testa di mia sorella schizzare fuori dalle coperte urlando :
<< Oh no, faremo tardi… Riko perché non mi hai svegliata >>.
Poi Ako si catapulta in bagno lasciandomi a guardare la stanza ormai vuota e silenziosa.
<< E come facevo ? A te non ti sveglierebbe neanche una cannonata >>.
Urlo verso la porta del bagno, sento mia sorella sbuffare e dire qualcosa tra i denti.
<< Ah, poi la colpa è sempre la mia, la prossima volta ti porto di peso nel  bagno e ti getto dell’acqua ghiacciata in faccia. Così ti svegli >>.
Continuo a dire con la voce alta, mi siedo sul nostro letto e metto le braccia incrociate dietro la testa.
‘’ Chissà che maestro avremo da oggi ? ‘’.
 
Inizio Flashback :
Un anno fa, poco dopo il nostro ritorno a casa, la nonna venne a farci visita.

<< Ciao mamma, entra pure >>.
Sentì dalla nostra cameretta la voce di mia madre, era allegra come sempre, decisi di alzarmi dal letto senza fare troppo rumore, visto che Ako doveva riposare bene.
Lasciai quindi mia sorella da sola e raggiunsi la cucina, dove mamma stava parlando con la nonna.
<< Vuoi smettere di fare L’Hokage ? >>
Mia madre sembrava sorpresa, e non solo lei lo era, notai nonna Tsunade che prendeva in braccio Fugaku e gli faceva il solletico.
<< Si, sono un po’ stanca a dir il vero >>.
<< Ma, se ti vanti sempre, di non essere vecchia per niente >>.
Cercai di trattenere una risata e notai la nonna che era arrossita, la vidi tossire, in effetti lei sembrava molto giovane per la sua età,Sembrava avere ancora una trentina d’anni.
<< Non sto dicendo questo Sakura ! Ormai è passato tanto tempo, e vorrei concedermi una pausa duratura >>.
Vidi la mamma annuire.
<< Sai già a chi passare il testimone ? >>.
<< Naruto >>.
Rispose delusa, chissà perché mi chiesi.
<< Sono già andata da lui… Ha risposto di no >>.
A quella affermazione non potevo crederci, continuai ad origliare.
<< Non ci credo >>.
<< Ha detto che vuole far diventare Jonin la sua sguadra prima, ha promesso loro di farli crescere e maturare insieme, fino ad allora sarà il maestro della squadra 8 >>.
< < In effetti è un po’ da Naruto >>.
Disse mia madre posando la tazza del caffè sul tavolo.
<< Ma allora, chi sarà la seconda scelta ? >>.
La nonna rimase in silenzio per un po’, forse stava ancora pensandoci bene.
<< Riko ? >>.
Sentendo la voce di mia sorella, mi voltai di scatto, misi la mano avanti alla mia bocca per farla stare zitta.
<< Dovresti riposare, chi ci fai qui >>.
<< Lo sai che è maleducazione origliare le conversazioni degli altri ? >>.
Le afferrai la mano costringendola ad abbassarsi ed ascoltare quello che la mamma e la nonna si stavano dicendo, poi sentì il verdetto finale.
<< Kakashi >>.
 
Fine Flashback :
E così dopo quel giorno la nonna aveva chiesto al nostro maestro se ne era d’accordo, ne ero rimasta sorpresa quando lui stesso aveva accettato, sapevo che non ne aveva tanta voglia.
<< Riko, andiamo. Sono pronta >>.
Sento la voce di mia sorella, lei sembra contenta, io sono delusa.
Mi alzo dal letto e la seguo fuori casa.
 
Inizio Flashback :
<< Da oggi non sarò più il vostro maestro >>.
<< Ma, avevate detto che diventare Hokage non era neanche il vostro sogno >>.
Due pomeriggi dopo, il maestro ci aveva detto di seguirlo fino al campo di allenamento per parlarci.
<< Non è giusto, lei è il nostro maestro ! Aveva detto che.. >>
<< Riko ? Io e te abbiamo un conto in sospeso vero ? >>.
Non capivo, mi stava rimproverando ? o forse si riferiva al primo giorno che io e Ako lo abbiamo ingannato con quella cosa della moltiplicazione del corpo ?
<< Voi tre, allenatevi con me oggi… Darò tutto me stesso e non vi farò vincere, non sono stato leale all’inizio, volevo vedere solo il vostro lavoro di squadra, e devo dire che sono fieri di voi… Però dato che questo sarà l’ultimo allenamento che faremo insieme, allora allenatevi con me >>.
Urlò il maestro Kakashi, abbassai lo sguardo e sorrisi.
<< Va bene >>.
<< Io passo, non sono ancora in forze, ma un giorno verrò da voi, mi allenerò per battervi maestro Kakashi >>.
<< Va bene Ako, capisco… Allora. Sora, Riko ? Siete pronti ? >>.
Sia io che Sora annuimmo e ci buttammo a capofitto nella battaglia.
Pochi minuti dopo eravamo già a terra.
<< Riko, non dirmi che tu sai solo contare sull’aiuto di tua sorella ? E’ molto strano, quando mi allenavo con voi due non finivi a tappeto dopo pochi secondi >>.
Disse il maestro facendosi beffe di me, era vero purtroppo.
Sia io che mia sorella sapevamo combattere insieme, molto difficilmente riuscivamo ad usare un ottimo lavoro di squadra con altri, anche se questo poteva essere il nostro migliore amico o in questo caso il nostro fidanzato.
<< Riko, Ako e Sora, voglio che insieme ce la mettiate tutta, non solo voi due, ma voi tre… Quando arriverà il nuovo maestro non voglio fare figure di merda, chiaro ? >>.
Kakashi ci sorrise da sotto la sua maschera, e allora capì tante cose. Kakashi aveva voluto darci il suo ultimo insegnamento.
Dopo quel pomeriggio, mentre stavamo tornando a casa, guardai di fronte a me il tramonto, e presi la mia decisione.
<< Né Riko >>
<< Ako >>.
Io e mia sorella parlammo insieme, ci guardammo ed iniziammo a ridere, avevamo avuto la stessa idea.
Ako&Riko : << Che ne dici di invitare il maestro a mangiare con noi per l’ultima volta ? >>.
<< Si, e poi Ako… Devo scoprire ancora cosa si cela sotto la sua maschera >>.
Dissi contenta, Sora che era al mio fianco sorrise.
<< All’epoca non ci sono riusciti i vostri genitori… Sperate davvero di farcela voi ? >>.
<< Si, perché Kakashi non ha fatto i conti con il nuovo team 7 >>.
Risposi convinta.
 
Fine Flashback :
<< Riko ? Ma non mi stavi ascoltando ? >>
Sentendo la voce di mia sorella, sono ritornata alla realtà, lasciando indietro i ricordi di quei giorni divertenti.
<< Ah, scusami sorellina. Ero sopra pensiero >>.
<< Ho notato… Comunque pensavo, chissà come sarà il nuovo maestro >>.
Disse Ako giocherellando con una sua ciocca di capelli, le ho lanciato un  sorriso e poi ho iniziato a tirare pugni avanti a me.
<< Chissà, forse è forte >>.
<< E se è bello ? >>
<< E se è sposato ? >>
<< Avrà figli ? >>
<< Può avere anche gusti strani >>.
Sia io che Ako scoppiamo a ridere, finiamo sempre per dire cose stupide io e lei.
<< Sai, prima pensavo… Al giorno che abbiamo portato Kakashi al ristorante, per scoprire cosa ci fosse sotto la sua maschera >>.
Ako mi sorride.
<< E’ stata una bella sorpresa Né ? >>.
Annuisco prima di ricordare.
 
Inizio Flashback :
<< Ragazzi, sotto la mia maschera io… >>
Il maestro Kakashi si tolse la maschera, sia io che Ako siamo arrossite mentre Sora aveva iniziato a ridere premendosi le mani allo stomaco.
 
Fine Flashback :
 
POv Ako&Riko : << Non possiamo rivelarvi la verità perché--- imbarazzante :p >>
 
Pov Ako :
Finalmente io e mia sorella abbiamo raggiunto il luogo, dove avremmo incontrato il nuovo maestro.
<< Akira Suminoe >>.
Era quello il suo nome, sembra già interessante, ma sono certa che per Riko sarà difficile abituarsi a lui, quando mia sorella iniziava ad affezionarsi a qualcuno, difficilmente lasciava che quella persona fosse sostituita, a dir il vero la cosa valeva anche per me, ma andava bene anche così.
<< Ohii Sora, già qui >>.
Urla mia sorella all’improvviso, le corro dietro andando a salutare il nostro compagno.
<< Si, Akira-Sensei sarà qui a momenti >>.
<< Io non lo considerò il mio sensei >>.
Dice mia sorella all’improvviso, a questo punto decido di rimproverarla.
<< Riko, smettila ! >>
La vedo abbassare lo sguardo e tirare un calcio al terreno.
<< Voi siete il team 7 >>.
Non faccio in tempo a dire niente, che sento una voce profonda arrivare proprio alle mie spalle, mi volto velocemente e quello che vedo sono due occhi color ghiaccio, un giovane ragazzo sulla ventina con lo sguardo cupo, e con uno strano tatuaggio sul viso, il giovane arrivate si mise una mano fra i capelli rossi, poi sospirò dicendo.
<< Non voglio perdere tempo ad allenarmi con voi, vi conoscerò in futuro… Se esiste un futuro >>.
Akira-Sensei.
Antipatico.
 
Note di fine capitolo :
<< Ako, sei pronta ? Triamo al tre >>.
<< Si… 1 >>
<< 2 >>
<< 3 >>.
Io e mia sorella non stavamo pescando, anche se la canna da pesca tenuta attaccata alla maschera del maestro Kakashi era davvero una cosa patetica, potevamo combattere e togliere quella maschera con forza, oppure fare una sfida e il premio sarebbe stata la rivelazione di ciò che era sotto quella maschera.
<< ragazzi che fate ? Ah, siete come i vostri genitori, anche loro volevano sapere cosa ho sotto la mia maschera >>.
Purtroppo Kakashi era stato più furbo di noi tre.
<< Io… Sotto la mia maschera… >>
Quando il maestro inizia ad alzare la maschera, i nostri occhi sembrano quasi brillare.
Ako : << Avrà una cicatrice che lo rende sexi ? >>.

Riko : << Avrà un sorriso da femmina ? >>.
Sora : << Avrà di certo qualche malformazione ridicola >>.
Il maestro si abbassa velocemente la maschera, io e Ako per poco non sveniamo, è imbarazzante dirlo ma…
<< Sotto alla mia maschera, indosso un altra maschera >>.
… Ma neanche noi siamo riusciti a scoprire cosa ha Kakashi da nascondere.

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Capitolo 38
*** Capitolo Extra : Il Kunai ***


E dopo una settimana senza connessione, aggiorno con un piccolo Extra !! A Presto e buona lettura =) Sia io che mia sorella ce ne stavamo sdraiate sui nostri letti a non fare niente, Riko giocava con un Kunai mentre io guardavo il soffitto.
<< Ehi Riko, facciamo qualcosa >>
Mia sorella mi guarda per un attimo, ritorna a fissare il suo Kunai.
<< Questo è stato il mio primo Kunai >>.
Sussurra all’improvviso, la guardo con espressione scocciata, lo sapevo già.
<< Lo trovai a terra quando avevo sei anni >>.
Dice sorridendo, poi mi si avvicina e mi posa il Kunai sulla pancia.
<< Te lo regalo >>.
Guardo Riko con gli occhi spalancati, più volte avrei voluto che me lo regalasse.
<< Perché ? >>
Domando mettendomi seduta con le gambe a ciambella, Riko mi si siede accanto e mi sorride dolcemente.
<< Così, mi andava di fare un regalo alla mia sorellina >>.
Confessa accarezzandomi i capelli come se fossi un cane.
<< Smettila di trattarmi come un cucciolo di cane >>.
Dico osservandola mentre si alza dal letto e corre fuori dalla nostrra stanza.
<< Vado ad allenarmi, vieni ? >>
Le sorrido ed annuisco, poi osservo il kunai, ha il kangi del nome Riko, sorrido pensando che dovevo incidere il mio di kangi affianco a quello di mia sorella.
<< Riko aspettami >>.

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Capitolo 39
*** La tecnica del richiamo ***


Mio padre aveva la fama del tempismo perfetto a detta nostra, questo perché mentre sia io che Riko ci stavamo svestendo e quindi rimanendo solo in biancheria intima, il nostro caro paparino spalanca la porta senza bussare e ne avvisare che stava per entrare.
<< Ako, Riko venit… >>.
Descrivere la sua faccia era impossibile, anche perché poco dopo degli oggetti non identificati lo hanno colpito sul viso con così tanta forza da farlo cadere a terra e richiudere la porta della nostra camera.
<< Cavolo, papà non cambierà mai… Deve imparare a bussare, non siamo più delle bambine ! >>
Urla Riko ancora con il volto arrossato, mi metto a ridere, in effetti credo che nostro padre ci consideri delle bambine piccole, non capisce che ora all’età di quattordici anni abbiamo le nostre cose da nascondere, anche se poco sviluppate.
Comunque cambiando discorso, dopo esserci velocemente vestite, sia io che mia sorella decidiamo di raggiungere il nostro amato genitore, lui se ne stava fuori con affianco la mamma che gli stava medicando l’occhio, un cerotto sulla sopraciglia e due sulla guancia.
‘’ Siamo state noi ? ‘’.
<< Bene,     Riko e Ako. Oggi io e la mamma v’insegneremo… La tecnica del richiamo >>.
Dice all’improvviso nostro padre avvicinandosi con dei rotoli, li apre e ci mostra dei segni, poi si morde il dito e fa uscire un po’ di sangue che poi va a macchiare la propria mano.
<< Questi rotoli spiegano la tecnica del richiamo, quella è la teoria… Ora noi vi mostriamo la pratica >>.
Dice nostra madre facendo la stessa cosa che prima aveva fatto papà, insieme quindi evocano una lumaca e un serpente.
<< Che schifo >>.
Commento osservando i due animali.
<< Per forza quei cosi dobbiamo evocare ? >>.
Chiedo intimorita al pensiero.
<< Perché ? Non ti piacciono ? >>.
Domanda Riko osservandoli, sapevo che il carattere di mia sorella era indifferente a certe cose.
<< Mi spiace ma temo di si, Avanti vediamo Riko cosa sa fare >>.
Allora mia sorella prova due volte ad evocare il serpente di papà, ma non ci riesce, poi prova con la lumaca e le esce una minuscola lumachina.
<< Ahahaha, e quella cosa sarebbe ? >>
Chiedo io divertita.
<< Provaci tu genio ! Vediamo se sei più brava >>.
Dice offesa Riko mentre mia madre le sorride.
<< Ok, vedrai cosa so fare, e non evocherò ne la lumaca ne il serpente >>.
Puntualizzo tutta contenta.
<< E cosa vuoi evocare ? >>.
Domanda mio padre.
<< Una bella rana >>
Affermo iniziando a comporre i sigilli che vi erano scritti sul rotolo, quando finalmente finisco la tecnica e poso le mie mani a terra, una nuvoletta di fumo m’impedisce di vedere cosa ho evocato, quando finalmente questa svanisce, rimango contrariata da ciò che vedo.
<< Una biscia ? >>
Domanda Riko appoggiando la sua mano sulla mia spalla per sporgersi a guardare.
<< Brava, hai evocato un serpente >>.
Dice orgoglioso mio padre.
<< No, che schifo. Preferisco non evocare nulla >>.
Urlo terrorizzata, allora Riko si fa seria.
<< Ako ha paura delle cose viscide >>.
Mi vergogno di ammetterlo, ma ha ragione.
<< Ognuno ha le sue paure >>.
Sussurra mia madre avvicinandosi a me, la vedo mettermi la mano fra i capelli e sorridermi dolcemente.
<< Non ti preoccupare, non devi per forza usare quella tecnica >>.
Cerca di rassicurarmi senza successo.
Solo Riko è contenta di ciò che ha appena appreso, infatti continua a provare la sua nuova tecnica.
Sono tanto delusa da ciò che è successo, decido quindi di andare a fare un giro nel bosco.
<< Cavolo, vorrei avere il carattere di mia sorella certe volte >>.
Penso prendendo a calci il terreno, lei non ha paura di niente, io sono la più fifona direi.
<< Che schifo i serpenti >>.
Urlo osservandomi le mani, all’improvviso sento qualcosa che mi si avvicina strisciando.
<< hai schifo di me ? >>
Mi volto verso la voce, rimango talmente tanto spiazzata da ciò che vedo che indietreggio cadendo a terra.
<< Mi hai parlato ? >>
Chiedo tremante, un serpente avanti a me mi fissava.
<< Sssi >>.
Risponde il rettile, ma forse era la mia immaginazione ma quella voce era troppo famigliare per i miei gusti, poi riflettendoci un serpente non può parlare, mica sono Harry Potter io !
<< Riko ? >>
Sussurro poi con la voce pesante, una figura a me molto nota esce dal suo nascondiglio, mia sorella si era nascosta dietro ad un albero, probabilmente era stata lei a portare quel serpente vicino a me.
<< Ahahaha, dovevi vedere la tua faccia >>.
Mi prende in giro.
<< Cattiva, lo sai che mi fanno paura quei cosi >>.
Dico offesa con mia sorella.
<< Dai, ora non arrabbiarti con me. Scusa, volevo solo farti passare la paura >>.
<< Grazie, ma non ci riesci così… E non sono arrabbiata con te >>.
Probabilmente non riuscirei mai ad esserlo.
Mia sorella poi mi sorprende prendendo il serpente da terra.
<< Attenta, può morderti >>
<< Non è velenoso >>.
Mi si avvicina con l’animale e mi sorpassa gettandolo a terra.
<< L’ho fatto andare via >>.
Dice con calma, ma come cavolo ci riesce ?
Decidiamo di fare una passeggiata insieme, scopro così che ha imparato ad evocare la lumaca e ne va fiera, invece io ? Non voglio evocare quel serpente, forse però potrei provare ad evocare altro.
All’improvviso mi rendo conto che mia sorella è sparita, inizio quindi disperatamente a cercarla.
<< Riko ? RIKO ? >>
Urlo in preda al panico, la trovo mentre sta combattendo contro un ninja sconosciuto.
<< Chi cavolo sei >>.
<< Fatti gli affari tuoi >>.
Urla quello cercando di colpirla, mi sento quasi impotente, mia sorella stava combattendo da sola.
Dovevo salvarla, così faccio la prima cosa che mi viene in mente per spaventare quell’uomo.
<< Tecnica del richiamo >>.
Chiudo gli occhi consapevole che sotto di me era apparso un grosso serpente, Riko rimane senza parole a ciò che vede.
Dopo aver mandato via quel ninja io e mia sorella ci mettiamo a ridere.
<< Che ne dici di festeggiare ? >>
<< A cosa ? >>
<< Al tuo amico serpente >>.
Non so se mia sorella lo faceva apposta, ma si divertiva proprio a prendermi in giro ?
<< Aaaah smettila Riko , io odio quei cosi viscidi >>.
Urlo correndole dietro, verso casa nostra.

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Capitolo 40
*** Nuove missioni ***


Faceva molto freddo quella mattina, e la mia voglia di uscire di casa era pari a zero.
Nonostante la neve che cadeva fitta dal cielo, io stavo seguendo mia sorella che correva verso il palazzo dell’Hokage.
<< Riko, dai torniamocene a casa >>.
<< No >>
<< Per favore, ho freddo… Che t’importa se non abbiamo missioni… Sorellina voglio tornare a casa al caldo >>.
Niente, potevo lamentarmi fino a sgolarmi, ma mia sorella non mi ascoltava.
<< No, è un mese che stiamo senza fare nulla. Mi annoio >>.
<< Ammazza la noia in qualche altro modo >>.
Provai a dire fermandomi in mezzo alla strada, non capivo come mai mi facevo convincere sempre.
<< No, voglio una missione >>.
Sospirando decisi di tornare a seguire mia sorella.
Non potevo farci nulla.
Quando mia sorella ha aperto la porta dell’Ufficio di Kakashi, pensai che tra un momento all’altro il nostro ex maestro ci avrebbe cacciate infuriato, Riko aveva la fama di usare poca delicatezza, e il fatto che la porta dell’ufficio sia stata aperta da mia sorella con tale forza da buttarla a terra mi terrorizzava, all’idea di dover usare la nostra paghetta per riparare la porta.
Ma Kakashi non se ne era neanche accorto, troppo occupato a leggere il paradiso della pomiciata ( Libro secolare ).
<< Senseiiii … >>
<< Riko ? Ako ? >>
<< Dica perché ? >>
<< Perché ? >>
Mentre i due iniziano così il loro allegro dibattito, decido di andare a guardare fuori dalla finestra.
<< Noi vogliamo andare in missione >>
<< Ehy, parla per te >>.
Sussurro quasi a me stessa.
<< Non siete contente ? Avtete un po’ di vacanza >>.
<< Ma è un mese, da quando abbiamo conosciuto il nuovo sensei non stiamo facendo nulla >>.
Osservo con la coda dell’occhio Riko e Kakashi, sembrano due bambini, poi guardo fuori dalla finestra, una nuvola di fumo provenire dal bosco appena fori dal villaggio, poco dopo sento dei passi provenire fuori dalla stanza e poi la porta venire aperta con poca grazia.
<< Hokage-Sama, ci sono ninja sconosciuti che vogliono entrare nel villaggio a fare caos >>.
Urlò l’uomo, io e mia sorella ci guardiamo prima i urlare.
<< E’ l’ora che… >>
<< Sono quasi una settimana che dei ninja attaccano il villaggio, chiamate il vecchio team sette e poi i rinforzi… Questa non è roba da bambini >>.
Dice Kakashi guardandoci.
<< Ma non siamo bambini, siamo il nuovo team sette >>.
Lui ci guarda un attimo prima di annuire.
<< Andate, serviranno rinforzi >>.
Io e Riko sorridiamo e corriamo quindi verso l’uscita del villaggio.
Arrivate dove vi era la nuvola di fumo, rimango sorpresa nel vedere una decina di nija che avevano acceso il fuoco appiccando gli alberi.
<< Ma è terribile >>.
Sussurro osservando il fumo e le fiamme, affianco a me noto subito il maestro Akira che osserva senza dire una parola.
<< La pagheranno >>.
Dice prima di avvicinarsi con calma ad alcuni ninja.
<< Riko, Ako state indietro >>.
Riconosco la voce di mia madre in un attimo, mi volto e la vedo con papà e zio Naruto.
<< Ci pensiamo noi >>.
Continua a dire mio padre.
<< Ma è la nostra missione >>.
Urla Riko correndo verso un ninja, ma poi quei ninja chi erano ? Non avevano nessun compri fronte, e poi cos’avevano contro Konoha ?
<< Riko, torna indietro >>.
Urlo andandole alle spalle, all’improvviso un ciclone sembra abbattersi contro di noi, l’acqua del fiume si era alzata come se fosse uno Tsunami.
<< RIKO >>.
Sento la voce di mia madre che urla terrorizzata, nel frattempo mio padre ha fermato mia sorella.
<< State indietro, torneremo presto >>.
Dice papà lasciando Riko vicino a mia madre, lei lo guarda annuendo poi gli corre dietro.
<< Finirà tutto in un attimo >>.
Promette nostra madre, ma quell’attimo sembrava non voler venire mai, sia mia madre che mio padre erano spariti nello Tsunami.

 
Nel prossimo cap : Che fine avranno fatto Sasuke  Sakura ? E poi chi sono quei ninja ?  E Cosa vogliono dal villaggio della foglia ? 

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Capitolo 41
*** Sorellina, tu ci credi nel destino ? ***


 
Dopo che i nostri genitori erano scomparsi, sono rimasta a guardare per ore quel fiume che prima era diventato irrequieto, che aveva strappato via con un solo gesto, un solo istante la mia felicità.
<< Papà ? Mamma ? >>.
Continuavo a ripetere e a chiamare i loro nomi, ma dei loro volti e del loro corpo non c’era più traccia.
<< Vado a cercarli >>.
Il silenzio, rotto solo dalle urla e dalla disperazione venne rotto dalla voce di mia sorella.
<< Riko ? >>
Non posso fare nulla, la vedo avanzare verso il fiume, le mie gambe tremano per la paura, allora non sapendo dove trovo tutta questa forza, mi getto su mia sorella bloccandole i polsi.
<< Non andare via >>.
Urlo in preda al panico, ma lei non mi ascolta, è una testa dura e lo sarà sempre.
<< Perché ? Anche tu non vuoi cercare mamma e papà ? >>
Domanda con gli occhi pieni di lacrime, scuoto il capo, sono sicura che li troveranno.
<< Li stanno già cercando, noi saremmo d’in traccio >>.
Le stringo la mano, anche io vorrei aiutare.
<< Non è vero, li ritroverò io >>.
<< Devi imparare a capire qual è il tuo posto >>.
Parole pungenti, che porta via il vento ma che hanno la forza di colpire il cuore di mia sorella.
<< Impara a farti da parte, non puoi aiutare loro… Dobbiamo rimanere ad attendere, per… Per i nostri fratellini che sono a casa >>.
Itachi e Fugaku, la forza che mi hanno aiutata a non piangere, io sono la sorella maggiore, e non posso piangere.
<< Non posso essere debole… Devo proteggere la mia famiglia, i nostri fratellini ora sono a casa ignari di tutto, aspettano mamma e papà  e noi… Dobbiamo andare A casa, Riko… Vieni con me >>.
Sussurrai tirando la mano a mia sorella, lei mi ha guardata con occhi tristi ed ha annuito, lasciammo alle spalle tutto, aspettando che qualcuno trovasse i corpi vivi di mamma e papà.
 
Una settimana dopo :
Ako dorme ancora, anche se per tutta la notte non ha fatto altro che girarsi e rigirarsi nel letto, non l’ho vista piangere per niente, forse lei è davvero più forte di me.
Quando Itachi ha chiesto di mamma, sono scappata lasciando fare tutto ad Ako, per me era impossibile dire che forse non la rivedremo più la mattina mentre ci cucina la colazione, o mentre litiga con papà.
Lei non sarà più in grado di darci la buona notte, non canterà più per Fugaku la canzone che lo fa addormentare.
L’unica cosa che rimane di mamma è la sua foto accanto alla porta d’ingresso, messa li accanto a quella di papà.
Perché i loro corpi non sono stati trovati, allora dove sono ?
La nonna è venuta a vivere da noi, anche se Ako aveva detto che soli potevamo cavarcela.
<< E’ impossibile stare soli >>.
Sussurro più a me stessa, mi guardo attorno nella stanza e l’unica cosa che noto è il buio che la copre da una settimana.
<< Ako, so che sei sveglia >>.
Bisbiglio nel buio.
<< Mh >>.
Mi risponde stringendo la mia mano.
<< Non ho potuto fare niente per loro >>
Guardai il volto di Ako farsi sempre più cupo, aveva stretto con forza il cuscino e si era morsa le labbra, potevo sentire il dolore che stava provando in quel momento.
<< Tu ci credi nel destino ? >>
Le chiesi per distoglierla dai pensieri.
<< Forse >>.
<< Io credo che… Siamo nate gemelle perché ci completiamo a vicenda, tu sei stata più forte di me quel giorno io ho solo pianto e reagito d’istinto, se non era per te… Ora non so che fine avrei fatto >>.
Le sorrido poi lasciandole la mano e alzandomi dal letto.
<< Sono vivi, me lo sento >>.
<< Si >>
Sorrido prima di voltarmi dandole le spalle.
<< Andrò a cercarli, Ako voglio trovare io mamma e papà, le ricerche ancora non vanno a buon fine… Ma sono sicura che io ce la farò, se sono vivi li riporterò a casa, se non lo sono… Allora… Allora troverò i loro corpi e darò una degna sepoltura, dove poter piangere >>.
Mia sorella sospira dietro di me, probabilmente ora sta piangendo.
<< Aspetta il mio ritorno… Onee-Chan >>.
Ako rimane in silenzio, poi esco fuori dalla stanza senza far troppo rumore, non volevo rischiare che la nonna si svegliasse.
Quando sono fuori di casa, sento il vento che mi colpisce facendomi rabbrividire, poi corro verso il bosco, mentre sono quasi arrivata alle porte del villaggio di Konoha, qualcuno mi afferra da dietro.
<< Andiamo insieme… Sai che non riesco a prendere sonno se non mi tieni la mano… Sorellina >>.
Sapevo che sarebbe venuta.

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Capitolo 42
*** Combattimenti e... ***


Io ed Ako stavamo correndo nella foresta, non sapendo dove andare ci chiedevamo cosa fare una volta arrivate al fiume dove i nostri genitori erano spariti.
<< Riko ? Sei sicura che questa sia la cosa giusta ? Possiamo sempre chiedere al maestro Akira >>.
<< Se non ti senti sicura, torna indietro >>
Urlai senza voltarmi, era logico che non sarebbe tornata indietro, ma anche se sapevo che sarebbe rimasta al mio fianco, ugualmente mi voltai leggermente per vedere l’espressione del suo volto.
<< Riko… Sento qualcosa >>.
All’improvviso sento mia sorella fermarsi su di un albero, seguo il suo esempio osservandomi attorno.
<< Non c’è nessuno >>.
Cercai di tranquillizzarla, ma forse non eravamo del tutto sole, appena mi avvicinai a mia sorella un ninja ci attacca all’improvviso, entrambe saltiamo da un albero all’altro.
<< Chi sono questi ? >>
Chiesi a mia sorella, era ovvio che non sapeva che rispondermi, poi decidemmo di attaccarli insieme.
Sia io che Ako combinammo i nostri attacchi, il ninja quindi fu mandato K.O.
<< Dai andiamocene subito >>.
Dissi afferrando il braccio di mia sorella, ma Ako non mi volle dare ascolto, insisteva che c’era ancora qualcuno, fu nel momento che mi voltai a guardarla che un Kunai sfrecciò verso di noi, spinsi Ako a terra e mi presi il Kunai in pieno al posto suo, sulla spalla ora sanguinante.
< < RIKO >>
La mia gemella si mise avanti a me sorreggendomi.
<< S-sto bene >>.
Mentì, il dolore era fortissimo.
Ako rimase accanto a me aspettando che quel ninja che mi aveva attaccato si facesse vedere, non aspettammo molto, da dietro un albero comparve un uomo che ci venne addosso, chiusi gli occhi aspettando un attacco che non sarebbe mai avvenuto.
<< Ako ? >>
Aprì di scatto gli occhi, mia sorella era in piedi avanti a me e a proteggerla c’era…
<< Akira Sensei >>.
Urlammo insieme sorridendo.
<< Siete due pazze, meno male che qualcuno vi ha viste >>.
Disse il nostro maestro, da dietro al corpo del sensei sbucarono Mion e Shion.
<< Voi cosa ci fate qui ? >>.
Entrambe ci sorrisero  spiegarono che stavano facendo due passi quando ci hanno viste uscire dal villaggio.
<< Finito di medicarti >>
Una decina di minuti dopo, Ako mi aveva disinfettato e medicato il braccio, Akira rimase in silenzio.
<< Verrò con voi >>.
<< Sensei … >>
Si venne a sedere accanto a me.
<< Siete sotto la mia responsabilità, e inoltre… Mi sento in colpa >>.
Sia io che Ako guardammo il nostro maestro.
<< Perché ? >>.
Chiesi agitata.
<< E’ una storia lunga… >>
<< Possiamo ascoltare >>
Rispose Ako puntando gli occhi in quelli di Akira Sensei, il mastro sfuggì subito allo sguardo di mia sorella..
<< Io sono un ex ninja traditore del mio villaggio… Ma non per mia scelta, vedete…Sono nato Nel villaggio della nuvola, vivevo in una famiglia composta da me e da mio fratello più piccolo, avevo ereditato un potere che tutti invidiavano, con solo l’uso degli occhi sono capace di manipolare le menti e così di mettere fuori gioco l’avversario, è una tecnica pericolosa quando desiderata… Allora per mettere fine a tutto ciò decisi di andare via da casa mia, anche perché non sapevo controllare bene quel  maledetto potere, mio fratello e mia madre cercarono subito di fermarmi e involontariamente… Ho guardato nei loro occhi, ho ucciso così due persone a me molto care… Mio padre da allora mi ha considerato un ninja traditore del villaggio della nuvola, lui è l’attuale Hokage del nostro paese e quindi mi vuole riportare indietro vivo.. Per porre fine alla mia vita avanti ai suoi occhi, per vendicarsi e per farmela pagare… >>
Ora capivo perché il maestro era sempre fuggito agli sguardi della gente, anche se i suoi occhi erano ipnotizzanti e belli, lui cercava sempre di non guardare nessuno in faccia.
<< Ma cosa centra con i nostri genitori ? >>
Chiese Ako.
<< Quei ninja che sono entrati più volte nel vostro villaggio fanno parte del mio, e molti di loro erano i fedeli di mio padre, li ho riconosciuti, cercavano me e io non mi sono mai fatto vedere, forse sanno che ora vivo a Konoha >>.
Spiegò Akira Sensei, strinsi i denti e mi alzai da terra.
<< Andiamo, dobbiamo cercare mamma e papà… Akira Sensei portaci al tuo villaggio >>.
Dissi con rabbia.
<< Forse li troveremo i nostri genitori e… Daremo fine alla tua esistenza inutile secondo tuo padre, gli daremo una bella lezione … >>.
Decisi quindi non solo di salvare mamma e papà che credevo ancora vivi, ma di salvare anche l’esistenza del mio sensei, anche se lo consideravo ancora un antipatico, ora questa era la mia missione personale.

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Capitolo 43
*** Ritrovamenti ***


La voce narrante sarò io :
 
Il villaggio della nuvola era quasi deserto, intorno al gruppo l’unica cosa ovvia che si notava era la nebbia che per poco non li faceva sparire.
<< State in guardia, potrebbe esservi qualcuno >>.
Mentre il team cercava di non perdersi di vista, la voce del loro sensei fu l’unica cosa che si poteva riconoscere in mezzo a quella fitta nebbia.
<< Ma è  normale tutta questa nebbia ? Non si vede nulla >>.
<< Sembra un fil Horror >>.
Dissero Riko e Ako cercando di prendersi per mano, accanto a loro le altre due gemelle Shion e Mion si guardavano intorno senza capire dove si trovavano.
<< Perché non siamo rimaste a casa ? >>
La voce di Mion fece eco in mezzo al nulla.
<< Sorellina dove sei ? >>
<< Qui, accanto a te >>.
Sospirò l’altra afferrandole il braccio, insieme cercarono di raggiungere anche le altre due compagne, ma qualcosa non andava, Shion che teneva ben salda a se la mano della gemella, si accorse che un ombra le stava andando incontro.
<< Chi sei ? >>
Domandò stringendo i denti tanto da farsi male.
<< Sono io >>.
Rispose l’ombra facendosi vedere, era sua sorella.
<< Un momento… Tu chi sei allora? >>
Domandò voltandosi e spingendo lontana da se l’altra sua gemella, erano entrambe identiche, ma chi era quella vera ?
<< Shion ? >>
<< Shion ? >>
Entrambe le sue copie si stavano avvicinando a lei, ma inaspettatamente  una delle due aveva colpito la falsa Mion, era ovvio che chi l’aveva difesa era sua sorella.
<< Non mi scambiare più per un clone >>.
Fece risentita l’altra, Shion si limitò a farle la linguaccia.
 
Nel frattempo Ako stava trascinando sua sorella verso un sentiero, sembrava l’uscita da quella nebbia insopportabile.
<< Dove siamo ? >>
Domandò Riko camminando e stringendo la mano della sorella, questa non le rispose per poi fermarsi all’improvviso.
<< Ti conviene sparire e dirmi dov’è mia sorella >>.
<< Ako ? Che dici, la nebbia ti ha dato forse al cervello ? >>
Domandò l’altra gemella facendo oscillare i capelli rosa avanti agli occhi.
<< Vuoi forse farmi credere che io ci casco ? Mia sorella ed io abbiamo gli stessi occhi verdi, ma i tuoi sono più scuri dei nostri e poi. La mano di Riko è più calda… So riconoscere un falso dal vero, specialmente se non sai fare bene una tecnica illusoria come questa >>.
Ako finì di parlare prendendo il suo Kunai e lanciandolo contro la falsa Riko, questa sparì subito.
<< E’ sparita >>.
Sussurrò mentre s’incamminava per riprendersi la sua arma, ma un’altra mano la precedette, era sua sorella.
Quella vera.
<< Ehi non perderlo, ricorda che te l’ho regalato io questo Kunai, ci tengo che non lo perdi >>.
Ako sorrise dolcemente riprendendosi il Kunai.
<< Andiamo >>
Insieme a Mion e Shion che le avevano appena raggiunte.
Nel frattempo la nebbia stava lentamente sparendo dalla loro vista, il loro maestro era appena apparso di fronte a loro.
<< Akira-Sensei ? >>
Domandò Riko avvicinandosi all’uomo, ma subito si bloccò quando ai piedi del rosso vi erano dei cadaveri martoriati.
<< Ragazze, scappate >>.
Le quattro si guardarono tra di loro prima di rispondere.
<< No, perché dovremmo ? >>
<< Lui è qui >>.

Il rosso sparì dalla loro traiettoria per poi ricomparire dietro le quattro.
<< Se mi guardate ora morirete >>.
Disse l’uomo.
Riko fu la prima a guardarlo, i suoi occhi, erano rossi come non mai, erano ipnotizzabili.
 
Inizio Flashback :
<< Akira ? >>
<< Fratellino, non andare via. Non è vero che sei un mostro >>.
Aveva dieci anni Akira, quando stava scappando da suo villaggio, più volte era stato chiamato mostro, assassino.
<< Non è vero io non sono come te o la mamma o il papà… IO non dovevo esistere >>.
<< Aki… >>
<< Basta, andate via >>
Urlò il bambino guardando i suoi cari, Il fratello del rosso che era identico a lui, ma più grande di due anni rimase ipnotizzato dagli occhi del fratello, subito iniziò a non ragionare più, poteva sentire il dolore e la rabbia del fratello, si sentiva come lui.
Era un mostro, e voleva solo uccidere chi gli stava attorno.
<< Sora ? >>
La madre dei due ragazzi osservò la scena senza capire cosa fare, quando poi il figlio maggiore le si gettò addosso premendo il braccio contro la sua gola, la soffocò fino alla morte, poi dopo di ciò, dopo aver consumato la sua sete di morte si tagliò la gola con una lama e morì.
‘’ No, non volevo ‘’.
Akira cadde a terra, per qualche strana ragione,ogni volta che i suoi occhi si scontravano con quelli di qualcun altro, la persona si trasformava in una macchina assassina che dopo aver consumato sangue si levava la vita, era una strana maledizione la sua ? No era capitato quando a pochi mesi dalla nascita stava morendo, allora la madre non volendolo lasciare andare, fece una preghiera, chiese di salvare la vita di suo figlio, quella notte stessa un uomo morì inspiegabilmente, era un assassino ricercato da tempo, e miracolosamente i suoi organi vitali erano compatibili con Akira, venne così salvato dalla fine certa, c’è chi diceva che in lui risiede l’assassino che voleva uccidere chiunque passasse per la sua strada.
Forse chi guardava i suoi occhi poteva vedere ciò che quell’uomo aveva fatto e così dava di matto iniziando a martoriare o a torturare chiunque.
 
Fine Flashback :
<< R-Riko ? >>
Notando l’espressione disgustosa della sorella, Ako cercò di calmarla avvicinandosi a lei.
<< Non la toccare, in questo momento non  è più tua sorella >>.
Urlò Akira mentre un dolore intenso alla testa lo costringeva ad inginocchiarsi a terra, Ako non ci credeva e spostò lo sguardo sulla sua gemella, Riko si girò con una strana espressione nel volto.
<< Muori >>.
Disse gettandosi addosso ad Ako e costringendola a terra.
<< Riko, che fai ? >>
Urlò Ako cercando di proteggersi, non voleva farle del male e quindi l’unica cosa era evitare i colpi, Riko tentò quindi di graffiarla con le unghie o di morderla.
Decisa a fermare sua sorella, Ako prese il Kunai che le aveva regalato e glielo puntò addosso.
<< Smettila o ti farò male >>.
Disse in preda al panico, sotto lo sguardo attonito ed incredulo degli altri, Akira soffriva di dolore alla testa e non sapeva come fermare quel momento di sangue, era causa sua o dell’assassino che viveva in lui.
Riko nel frattempo cercava di colpire sul volto la gemella, ci riuscì graffiandola sotto l’occhio sinistro, alla vista del sangue la sua sete di morte aumentò, colpì anche il polso della gemella che si fece scappare il Kunai.
<< RIKO >>
Urlò Ako con le lacrime agli occhi, l’altra gemella notando il viso arrossato e gli occhi colmi di lacrime e dolore si bloccò per un attimo, il corpo della ragazza che stava sotto di lei stava tremando di paura.
<< Riko perdonami… Ho perso il tuo Kunai >>.
Sussurrò Ako, le era scappato il Kunai dalle mani ed era finito vicino nel fiume, a quelle parole Riko si alzò di scatto e corse a tuffarsi nel fiume.
<< Riko ? >>
Ako cercò di andarle dietro ma venne bloccata di Mion e Shion.
<< Fermati, lei non è tua sorella >>.
<< Invece sì, è Riko >>.
Cercò di correre nel fiume, solo in quel momento capì il dolore di Riko quando non era riuscita a salvare i suoi genitori.
<< Ako >>
All’improvviso Riko saltò fuori dall’acqua e si gettò Ad abbracciare la sorella.
<< Non lo perdere più >>
Sussurrò lasciando il Kunai alla gemella.
<< Non era mai successo >>
Disse Akira con voce bassa osservando le due gemelle piangere, ma il momento venne rotto da altre due figure che si stavano avvicinando a loro.
<< Mamma, papà ? >>
Le due sorelle corsero verso le figure che si fermarono inginocchiandosi a terra, Ako e Riko abbracciarono i due genitori.
<< Siete salvi ? >>
<< Siamo scappati, non è stato difficile, per poco siamo rimasti senza Chakra e quindi abbiamo aspettato. E’ meglio andare via di qui >>
Spiegò Sakura sorridendo.
<< Con me c’era Sasuke e poi hanno detto che non volevano prendere degli ostaggi >>.
Continuò prendendo per mano le figlie, Ako  e Riko si sorrisero.
<< Che giornata stravagante >>
Sussurrò Riko, poi notò il maestro avvicinarsi  a loro.
<< Rimarrò qui. Sono sicuro che mio padre mi cerchi ancora, devo porre fine a tutti ciò >>.
Disse allontanandosi dal gruppo con passo deciso.
<< Quando tornerai Sensei si ricordi che io devo ancora sfidarla >>.
Urlò Riko sorridendo e dandogli le spalle, L’uomo sorrise prima di sparire.
 
Un mese dopo :
<< Riko è arrivata una lettera da Akira Sensei >>.
La voce di Ako come al solito era molto allegra già di prima mattina, questa saltò sul letto dove la gemella stava ancora riposando e lesse il contenuto della lettera.
Team 7 sono riuscito a scrivere qualcosa, non è il mio forte mandare lettere in giro.. Mio padre, ha visto quello che è successo lo scorso mese mentre i vostri genitori stavano ritornando da voi.
E’ rimasto sorpreso che per una volta qualcuno è riuscito a combattere quel destino atroce, ha deciso quindi di fare qualcosa per bloccare il mio potere, qualcosa come un sigillo, non è possibile trovare e sostituire organi, quindi aspetterò di diventare un uomo normale e magari di tornare ad essere il vostro Sensei. A presto
                                                                       Akira.
 

Note fine cap : Fa schifo lo so :p
A presto con un cap Extra divertente ^^

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Capitolo 44
*** Capitolo Extra : Avrai quello che avrai ***


Erano giorni che Riko passava il suo tempo chiusa in bagno, settimane che quando si trovava di fronte ad uno specchio continuava a fissarsi con aria assorta da pensieri irraggiungibili da chiunque.
<< Riko ? Hai finito in bagno ? >>
Tutta questa situazione era snervante.
<< Un attimo sorellina >>
<< Muoviti ! >>
Ako non ne poteva più, non faceva altro che sbattere i pugni contro la porta, sperava che sua sorella innervosita ed infastidita uscisse dalla stanza, ma nessuno era in grado di cacciarla.
<< RIKO >>
<< ok, ok un secondo >>.
All’ennesimo urlo della sorella, la ragazza chiusa in bagno decise di uscire, le diede una breve occhiata prima di voltare lo sguardo dall’altro lato.
Confusa Ako non le diceva nulla.
La sera, mentre la mamma preparava la cena, Riko osservava attentamente i suoi movimenti, dopo aver avuto quattro figli era rimasta una donna bella.
<< Cosa c’è tesoro ? >>
Domandava Sakura ad ogni sguardo della figlia.
<< Mi domandavo… >>.
Riko non finì la frase, all’improvviso si aprì la porta della casa facendo entrare un vento fastidioso, l’ombra di Sasuke con accanto il cane e il gatto di famiglia erano esilaranti.
Il moro sospirò lasciando andare i due animali che gli stavano comodamente aggrappati sulle spalle.
<< Sasuke ? sta piovendo fuori, non hai portato l’ombrello ? >>.
Chiese amorevolmente la mamma.
<< Si, ma il gatto mi è saltato addosso facendomi volare l’ombrello e sono rimasto sotto l’acqua >>.
Riko si mise una mano avanti alla bocca cercando di non farsi scappare una risata, nel frattempo anche i suoi fratelli erano arrivati in cucina assieme ad Ako.
<< Riko ? Tu cosa stavi dicendo prima ? >>
Domandò poi Sakura osservando la figlia, la piccola sorrise annuendo ricordando il discorso di prima.
<< Se quando anch’io avrò dei figli rimarrò bella come te >>.
Una domanda ingenua, che per poco non aveva fatto venire un infarto al padre di famiglia.
<< Sei incinta ?? >>
<< Diventerò Zia ?? >>
Domandarono Sasuke ed Ako all’unisono.
<< Ma nooo. Era una domanda >>.
Urlò Riko arrossendo.
<< Stai crescendo tesoro >>.
Fu il commento di Sakura.
A tavola tra il caos di sempre, Riko guardava ostinatamente sua sorella, era lei la causa dei suoi problemi.
<< Cosa c’è Riko ? Ho qualcosa ? >>
Domandò sorridendo l’altra gemella, si sentiva osservata da un po’.
<< Perché tu si ed io no >>
Chiese la gemella più piccola.
<< Come ? >>
<< Tu hai più seno di me >>.
Si lamentò Riko quasi con le lacrime agli occhi.
<< Eppure siamo uguali, ma li mi batti >>.
Continuava l’altra mentre era caduto un silenzio tombale nella stanza.
<< Avevo capito che era questo il problema Riko.. Non ti preoccupare, avrai quello che avrai quando lo avrai >>.
Rispose Sakura al posto dell’altra figlia.
<< Si, mamma ha ragione, tu non ti preoccupare di niente >>.
<< La fai facile tu >>.
Rispose Riko osservando il petto della sorella, era più grande del suo ma di poco.
Ako sentendo troppo gli occhi della sorella addosso, si coprì arrossendo.
<< Smettila >> .
Nella notte, dopo che tutti erano andati a dormire Sakura si svegliò di soprasalto per andare al bagno, si alzò dal petto nudo del marito e senza far troppo rumore si avviò verso il corridoio, la luce accesa in cucina la spaventò un po’, decise di andare a controllare.
<< Riko , Ako ? >>
Sakura rimase ferma ad osservare le due figlie sedute  a terra, Ako teneva in mano una buccia di noc
e di cocco, mentre Riko se ne infilava una seconda metà nella maglia.
<< Mamma ? cercavamo di far crescere il seno a Riko >>.
Disse subito la gemella più grande mentre l’altra le dava un’occhiataccia.
Al mattino della faccenda della noce di cocco, non ne parlarono per niente.
<< Noi usciamo >>.
Urlarono le due gemelle dopo colazione, salutarono la famiglia e poi dritte dalle loro amiche.
Qualcosa era successo, qualcosa che rendeva felice Riko.
<< E’ da oggi che sei su di giri, che cos’è successo ? >>
Domandò Sasuke geloso, si chiedeva ancora era successo qualcosa con un ragazzo che la rendeva così felice.
Ako dal canto suo sorrise senza staccare gli occhi dal libro che stava leggendo al fratellino più piccolo.
<< Mamma avevi ragione, Avrò quello che avrò quando lo avrò…. E molte di noi ancora non c’è l’hanno >>.
Disse su di giri Riko, Scoppiò una risata generale.

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Capitolo 45
*** Viaggiare nel Passato : ***


Faceva caldo molto caldo. Riko Uchiha aveva addosso un maglione e dei pantaloni lunghi, un tipico vestiario invernale.
Solo che non era inverno in quel momento ma estate.
‘’ Che strano, fino a poco fa c’era la neve ‘’.
Pensava la ragazzina con i capelli rosa guardandosi attorno, le cicale cantavano e il sole le colpiva il volto.
‘’ Ma era inverno, perché ora è estate ‘’.
Riko iniziò a guardarsi attorno, le persone avevano tutte le maniche corte o i pantaloncini corti, e guardavano la ragazza come se fosse matta.
<< Meglio sparire di qui >>.
Disse Riko saltando sul tetto di una casa, sua sorella non c’era con lei, strano perché prima erano assieme a giocare nel cortile di casa.
- Riko ? Riko ? Dove sei ? –
<< Mh ? Ako ? >>.
La piccola Uchiha iniziò a guardarsi attorno, per trovare la fonte della voce che aveva appena udito, ma di sua sorella non c’era traccia.
<< Ako ? Smettila di giocare, dove cavolo ti sei nascosta ? >>.
Urlò la ragazzina sbattendo con rabbia i piedi a terra.
- Riko, sei tu che sei sparita ! Stavamo giocando nel cortile quando… -
Inizio Flashback :
<< Ehi Riko? Cos’è quella cosa ? >>.
Le due gemelle si trovavano fuori di casa a giocare con la neve, faceva piuttosto freddo quando all’improvviso una specie di vortice si era materializzata avanti a loro.
<< Non saprei, andiamo a vedere >>.
Propose Riko iniziando ad avvicinarsi con la sorella al seguito, appena furono vicine quella strana cosa verde aveva iniziato a tirarle verso di se.
<< Rikooo >>
La povera Ako fu la prima ad essere trascinata, ma la sorella le afferrò la mano cercando di rimanere attaccata all’albero, con uno scatto riuscì a spingere la sorella al sicuro mentre il ramo dell’albero si spezzava e così facendola cadere nel vortice.
<< AH RIKO >>
La povera Ako cercò di afferrare la gemella ma senza successo, il vortice era sparito.
Fine Flashback :
Riko annuì al ricordo dell’esperienza avvenuta poco prima.
<< In pratica è tutta colpa tua sorellina >>.
- Sei cattiva Riko -.
Urlò l’altra gemella.
<< Comunque, come fai a comunicare con me ? >>.
Calò il silenzio, poi venne rotto dalla risposta ben decisa di Ako.
- Ovvio, sappiamo comunicare con la mente visto che siamo gemelle e siamo molto unite -.
<< Tu vedi troppi Anime >>.
Ako iniziò a sospirare arrabbiata.
- Ora, dobbiamo vedere di riportarti indietro, ma dove sei ? -.
<< Sai, vorrei saperlo anche io >>.
Rispose l’altra che aveva appena finito di togliersi i vestiti da dosso per rimanere solo con la maglia e pantaloni, almeno il maglione lo aveva tolto, faceva davvero troppo caldo.
Dopo essersi legata il grosso maglione di lana, Riko sorrise guardando di fronte a se.
<< Bene, andiamo alla ricerca di qualche indizio >>.
- Si -.
<< Che dici a fare si se non sei neanche qua con me ? >>
All’apparenza Riko poteva sembrare una pazza che parlava con un amico immaginario e ci litigava anche molto animatamente.
Decisa a di tornare indietro, Riko si avviò verso casa sua, ma il suono delle campane della chiesa la fecero incuriosire.
<< Voglio andare a vedere >>.
-  Non fare casini  -.
Ripose Ako preoccupata per la sorella, all’improvviso il rumore di qualcosa che veniva sgranocchiato destò Riko dai suoi piani.
< < Ako ? Che fai ? >>
-  Mangio le tue patatine -.
Ripose tranquillamente Ako.
<< Mollale, le avevo conservate per oggi ! Aaaah AKO quando torno a casa ti ammazzo >>.
La sorella rise di gusto.
-  Non puoi picchiare la tua adorata sorellina - .
Riko decise di non rispondere arrivando alla chiesa e fermandosi a guardare, si stava celebrando un matrimonio, i due sposi erano appena usciti dalla chiesa e si stavano per baciare, Riko osservò i visi baciati dal sole, erano fin troppo famigliari.
<< Aaaah ? Mamma e papà ? >>
Urlò la rosa cercando di non farsi vedere, Ako non disse nulla ma sentì chiaramente la sorella urlare di aver visto i genitori, poi la mamma aveva iniziato ad accasciarsi piena di dolori alla pancia.
<< Sakura , Cavolo Sakura sta partorendo, chiamate un dottore >>.
<< Ma sei tu il dottore signorina Tsunade >>.
Poco dopo aver compreso che quelli erano davvero i genitori, Riko si ritrovò di fronte alla cruda verità.
<< Sono finita nel… >>
-  … Passato - .
Concluse la voce della sua gemella, erano serie entrambe.
( Nd Tsunade : Non avevo fatto quella battuta demente è_é  ).
Riko iniziò a correre verso l’ospedale, voleva capirci qualcosa anche se non poteva di certo andare dalla sua famiglia e dire ‘’ Ciao, vengo dal futuro ‘’.
- Riko, attenta a quello che fai, e ricorda di non dire cose strane tipo ‘’ Arrivo dal futuro ‘’ –
<< Lo so già. Non c’è bisogno di dirlo >>.
Riko arrivò in breve tempo all’ospedale e si ritrovò ad aspettare che sua madre finisse di partorire, le urla della donna erano troppo preoccupanti.
<< Non voglio avere figli >>.
Sussurrò Riko iniziando a sudare freddo, era ovvio che non lo diceva sul serio.
<< Sono due bambine >>.
Si sentì la voce della donna da dietro la finestra dove Riko si era nascosta, la donna si avvicinò a Sakura lasciandole in braccio le due gemelle e poi le baciò la fronte, poco dopo entrò anche Sasuke.
- Sorellina, sei tornata al tempo che mamma ci aveva partorite durante il suo matrimonio. Ricordi ? Ci aveva raccontato della faccenda -
<< Si, lo ricordo Ako >>.
Sussurrò Riko sorridendo alla scena, si era sempre chiesta com’era vedere una cosa del genere, ed era bello.
<< Come le chiamerete >>
Chiese Naruto che era entrato nella stanza senza chiedere il permesso.
<< Io vorre.. >>
Sakura aveva iniziato a dire il nome delle bambine, ma fu interrotta dal biondino.
<< Naruto ? >>
<< Sono femmine testa quadra >>.
All’improvviso un pugno sul viso da parte di Sasuke fece mordere la lingua al povero biondino.
<< Zio Naruto non si smentisce mai >>.
Rise Riko.
-       Uffy, voglio vedere anch’io però –
Urlò Ako dal suo futuro.
<< Allora le chiamiamo Mikoto ? Oppure Tsunade ? Come secondo nome o come primo >>
Propose Sasuke alla moglie, Sakura annuì lentamente.
<< Non voglio che non ci chiamino Riko e Ako >>.
Disse all’improvviso la piccola Uchiha cercando di trovare un modo per avvertire la madre dei nomi che doveva dar loro.
- Perché non invi un messaggio ? Ma attenta a non farti scoprire -
Sussurrò Ako.
<< Si, lo farò >>.
Così Riko estrasse un pennarello rosso e un foglietto, da dove usciva neanche lei lo sapeva, scrisse i due nomi e poi gettò il foglietto dentro  alla stanza, questo finì in grembo a Sakura che lesse il contenuto, sorrise dolcemente.
<< Io vorrei… >>
<< Naruka >>.
Urlò all’improvviso il biondino, a questo punto sul volto di Sakura, Sasuke e Riko comparve un’espressione omicida, ma fu Riko a fare la prima mossa, prese da terra una pietra bella grande e la gettò aldilà della finestra pentendo in  pieno volte il povero biondino che cadde a terra.
<< E sta zitto una buona volta >>.
-       Tiè beccati questa –
Rise Ako dall’altra parte di chissà quale universo.
<< Ahio, Ahi, vedo le pietre che girano su di me >>.
<< Ma chi ha gettato questa cosa ? >>
Domandò Sasuke che aveva iniziato ad avvicinarsi alla finestra, l’uomo si fermò quando la moglie aveva sussurrato i due nomi.
<< Riko e Ako, saranno questi i nomi delle bambine e come secondo nome Mikoto e Tsunade >>.
Sasuke annuì sorridendo alla moglie, mentre Riko potè tirare un sorriso di sollievo.
- Meno male, abbiamo i nostri nomi -
Riko annuì felice, poi qualcosa attorno a lei iniziò a risucchiarla, era un vortice verde.
 
                     **************
<< Riko ! >>
<< Sorellina ? >>
<< Sei tornata a casa finalmente, forse eri arrivata nel passato per gettare quella pietra in faccia a zio Naruto >>.
Sussurrò Ako abbracciando la sorella…
 
               ****************
<< Posso dirti una cosa Ako ? >>
La voce di Riko fece sorridere Ako che aveva posato sul tavolo un block Notes.
<< Dimmi sorellina ? >>
<< Apparte che siamo chiuse in casa a causa della bufera di neve ma…. Perché hai disegnato un manga del genere ? >>
Domandò la gemella più piccola sfogliando il quaderno della sorella e vedendo i disegni, dove ritraevano Riko che  tornava nel passato.

<< Era per passare il tempo sorellina, non ti è piaciuto ? >>.
Chiese un po’ dispiaciuta Ako.
<< Era splendido >>.
Disse con una punta di sarcasmo nella voce Riko, l’altra gemella sorrise con le stelline negli occhi mentre i genitori e la nonna ridevano.
<< Però era una bella storia >>.

 Fu il commento dei fratelli più piccoli.

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Capitolo 46
*** Capitolo Extra : Al mare ***


Capitolo Extra : Al mare
 
La famiglia Uchiha poche volte si era concessa una vacanza, il lavoro di Sakura la teneva sempre occupata in ospedale e Sasuke continuava a seguire il suo team ma ora che vi erano tempi di pace e i team si erano concessi tutti una vacanza, Tsunade aveva chiesto personalmente di dare le ferie a sua figlia.
Ed ora tutta la famiglia era giunta finalmente al villaggio dove avrebbero soggiornato per una settimana.
<< Io mi domando … >>
Sasuke guardava la moglie e le figlie che si stavano prendendo il sole sui loro lettini.
<< Perché voi dovete prendere il sole conciate così ? E io devo controllare quei due se scappano ? >>.
Chiese irritato puntando il dito verso il cane che dormiva all’ombra e il gatto che sedeva sulle sue gambe.
<< Scusa Sasuke, ma lo sai che loro preferiscono te a noi… Si sono molto affezionati al loro padrone >>.
Rise Sakura coprendosi le labbra con le mani, il moro sbuffò per l’ennesima volta e si stese sul suo lettino, fin a quando non vide Fugaku che scappava verso di lui.
<< Papà falla finire >>.
Urlò puntando il dito contro la sorella.
<< Cos’hai fatto Ako ? >>
<< Niente, volevo solo che mi aiutasse a spalmare la crema sulla schiena >>.
Rispose tranquillamente la ragazza.
<< Ha cinque anni, perché non chiedi a Itachi o a tua sorella ? >>
<< Riko è in acqua, e Itachi se ne scappato >>.
Sasuke guardò il figlio e rise mettendogli una mano sulla testa.
<< Fai bene, non devi farti comandare dalle donne, sei un Uchiha >>
Finì di dire mentre Sakura si alzava dalla sua sedia e si andava a sedere accanto al marito, gli porse la crema e si spostò i capelli dal collo mostrando al pelle nuda.
<< Amore, mi aiuti con la crema ? >>.
Sasuke arrossì talmente tanto da far invidia al colore rosa dei capelli delle figlie e di Sakura, iniziò a spalmare la crema sulla schiena della moglie.
<< Subito >>.
Rispose docilmente, alla fine quello che aveva detto al figlio non valeva più di tanto.

 
Da ora scriverò alcune cose con la famiglia Uchiha e Uzumaki in vacanza insieme !
 
Nel prossimo cap : << Testa quadra, cosa ci fai qui ? >>.
<< Cosa ci fai tu qui ? Sono io che ho affittato questa casa >>.
I due rimasero in silenzio mentre le mogli ridevano di gusto.
<< Non mi dire che dovremmo stare una settimana insieme ? >>.
I due ninja e compagni di squadra per poco non svennero per la sorpresa poco piaciuta.

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Capitolo 47
*** Vacanze...Pronti,partenza Via! ***


 
Dopo una giornata al mare, finalmente la famiglia Uchiha poteva andare a rilassarsi al bungalow da loro prenotato, Sasuke non vedeva l’ora di andare a stendersi sul letto e riposare un po’, a causa delle urla di tutti i bambini presenti sulla spiaggia gli era venuto un terribile mal di testa.
<< Prima devi fare una doccia >>
Aveva detto Sakura con tono che non permetteva repliche, da allora era iniziata la corsa per chi avrebbe preso per primo il bagno.
Proprio mentre erano arrivati di fronte al bellissimo bungalow di legno, la famiglia si rese conto che c’era qualcosa che non andava.
<< Sembra aperto papà >>
Disse Itachi avvicinandosi alla porta, Sasuke annuì avvicinandosi.
<< State indietro >>.
 Disse seriamente, spinse con la mano la porta e l’aprì, quando entrò la prima cosa che aveva notato era il caos più totale.
<< Sembra la casa di zio Naruto >>.
Commentò Riko tirando la mano del padre, Sasuke annuì sconvolto.
<< Ho un brutto presentimento >>.
Disse guardandosi attorno.
Naruto sapeva, dove sarebbe andato in vacanza perché era stata Tsunade stessa ad organizzare il tutto, e il biondino fino al giorno prima si era messo nelle orecchie perché voleva andare in vacanza con  loro.
‘’ Ma non è possibile ‘’.
Si convinse tra se e se, la famiglia entrò in casa per arrivare alla cucina, e li i sospetti di Sasuke furono fondati.
< < Fao Teme Fei affIvato >>
Vedere Naruto seduto al tavolo che s’ingozzava di ramen a quell’ora del giorno era ridicolo, poi cosa ci faceva a casa sua ?
 
<< Testa quadra, cosa ci fai qui ? >>.
<< Cosa ci fai tu qui ? Sono io che ho affittato questa casa >>.
I due rimasero in silenzio mentre le mogli ridevano di gusto.
<< Non mi dire che dovremmo stare una settimana insieme ? >>.
I due ninja e compagni di squadra per poco non svennero per la sorpresa poco piaciuta.
<< Teme come hai potuto sbagliare ? >>
<< Sei tu che hai sbagliato testa quadra, questa casa era stata affittata dalla mamma di Sakura, quindi era già nostra in principio… Mi lamenterò con il proprietario >>.
Sbraitò il moro guardando male il biondino che continuava a mangiare, come poteva ingozzarsi in un momento del genere.
<< A noi va bene lo stesso >>
Intervenne Sakura contenta di poter passare le vacanze con Hinata, nel contempo stesso Sasuke realizzò che quella non sarebbe stata affatto una vacanza normale, ritornò a guardare il suo compagno di squadra che sembrava esserne anche lui felice.
Aveva già cambiato umore, non era coerente con se stesso.
<< Non ci voglio credere >>.
Sussurrò guardando i figli che indifferenti alla cosa avevano iniziato a chiacchierare, doveva sedersi.
<< Sasuke, prima la doccia >>.
Disse Sakura andandogli alle spalle, il moro annuì pensando che una bella doccia gelida gli avrebbe fatto più che bene.
              

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Capitolo 48
*** primi giorni assieme, il muoversi di una nuova missione ***


<< Io credo che sia il destino a voler il team 7 sempre unito >>.
Continuava a ripetere Sakura al marito, Sasuke se ne stava seduto sul divano a contemplare la scena di Naruto che correva dietro ad i suoi figli, lui non aveva mai giocato a quel modo con le figlie o con Itachi, Fugaku si era limitato ad osservarlo nei giorni dei suoi allenamenti.
Certo quando erano ancora in pannolini, lui se ne prendeva molta cura, specialmente quando Sakura era fuori per lavoro, ma non si ricorderanno di quell’esperienza.
<< Io invece sono convinto che questo sia un bruttissimo sogno, un incubo che stranamente è senza fine >>.
Rispose Sasuke guardando la moglie che sembrava contenta del fatto di dover passare le vacanze con Hinata e famiglia.
<< Papà attento >>.
All’improvviso la voce di Riko unita a quella di Ako, riportò Sasuke alla realtà ed una palla lo colpì in pieno volto.
<< Ma che cav… ? >>
<< Scusami Teme, ehi che en dici di giocare con noi ? >>
Domandò Naruto con faccia da idiota.
<< No >>
<< Dai, non avrai paura che io possa batterti ? >>
Lo incalzò il biondino, a quelle parole Sasuke si alzò come una molla dal divano.
<< Sasuke ?? >>
Sakura guardò il marito che sembrava lanciare fiamme dagli occhi.
<< Sakura, vedrai di che pasta sono fatto >>.
Disse Sasuke lanciandosi anche lui nel gioco, inizialmente quella che doveva essere una partita tranquilla da fare con i figli, si trasformò in una vera e propria competizione tra Naruto e Sasuke.
I due ninja iniziarono a rincorrersi per tutta la casa cercando di tenere il possesso palla, ormai Itachi e tutti gli altri erano andati a sedersi sul divano ad osservare i due padri con aria preoccupata per la loro sanità mentale.
<< Si divertono solo loro >>.
Disse Fugaku mentre le mamme sospiravano rassegnate.
<< Ehi, ninja calciatori ? Avete finito >>
Chiese Sakura mettendosi al centro della stanza, non potevano fare tanto casino in quel posto, ma la pallonata che le arrivò all’improvviso la costrinse ad abbassarsi per non essere colpita.
<< Sakura ? Stai bene ? >>.
Chiese Sasuke preoccupato avvicinandosi alla moglie, la rosa non rispose subito perché un urlo la fece voltare all’improvviso.
<< Mamma ?! >>
Shizuka e Minato stavano in ginocchio accanto ad Hinata che aveva il viso arrossato mentre la palla continuava a rotolare accanto a lei.
<< Hinata ! >>
Sakura le si mise accanto e chiese a Naruto di portarle del ghiaccio.
 
                   ***********
Verso sera, Naruto e Sasuke avevano saltato la cena per punizione, Sakura si era molto arrabbiata per il loro comportamento da bambini e quindi aveva detto loro che era già un miracolo che non avesse deciso di farli dormire fuori.
<< Ritieniti fortunato >>.
Disse Sasuke andando a sedersi accanto al biondino, Naruto sospirò.
<< E’ colpa mia, ho lanciato io quella pallonata >>
<< Hinata sta bene, è quello che conta >>.
Rispose Sasuke.
<< Lo so, ma io… Sono solo capace di farle del male >>
<< Hai bevuto ? Che dici ? >>
Domandò il moro non capendo le parole dell’amico, era solo una pallonata, Hinata aveva la faccia un po’ gonfia ma non le era successo nulla di grave alla fine.
<< Nulla, era solo uno sfogo >>.
Rispose Naruto sorridendo falsamente, Sasuke non disse più nulla.
<< Teme ? >>
<< Mh ? >>
<< Posso abbracciarti ? >>.
Il silenzio della notte fu rotto dal rumore di un pugno seguito da un urlo di dolore.
<< Ahi >>.
<< Testa quadra, avvicinati a me e sei finito >>.
Sasuke si alzò per allontanarsi dall’amico/Rivale e raggiungere la moglie a letto.
Almeno avrebbe ricevuto gli abbracci che a lui piacevano.
Ako e Riko avevano ascoltato senza volerlo la conversazione tra i due, cercando di non ridere alla scena appena vista, le due gemelle uscirono di nascosto da casa.
<< Ahahaha, ma li hai visti ? >>
<< Si, sembravano una coppia >>.
Entrambe risero, poi si fecero serie.
<< Zio Naruto sembrava serio >>.
<< Già >>.
Ako osservò la sorella poi disse fiera di se.
<< Zio ha combinato qualcosa, dobbiamo indagare >>.
<< Sei uscita fuori di testa ? >>
Ako scosse il capo e sorrise ancora.
<< Lascia fare tutto a me sorellina >>.
<< Onee-Chan, quando ti lascio fare come pare e piace a te, di solito finiamo sempre nei casini >>.
Ma ormai Riko non poteva più togliere dalla testa di sua sorella ciò che si stava lentamente muovendo in lei.
Voleva indagare su suo zio, era convinta che c’era qualcosa sotto.
Ma cosa ?

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Capitolo 49
*** Pioggia e Casini ***


Pioggia e casini :

 
Ako era sicurissima di quello che faceva, era sicura che Naruto avesse combinato qualche casino e voleva andare fino in fondo alla questione.
<< Ako ? Andiamo in casa >>.
Riko al contrario della sorella non era per niente d’accordo con la sua stupida teoria.
<< No >>
<< Va bene assecondare le tue pazzie, ma perché stiamo qua fuori al freddo e al buio ? >>.
Domandò sempre indifferente alle richieste strambe della sorella, Ako guardò verso Riko per un attimo e si tolse la giacchetta che aveva addosso.
<< Tieni, così non hai freddo… La prossima volta non dimenticartene >>.
<< Non è quello. Ma zio Naruto non ha fatto nulla di grave secondo me… Al massimo ha rotto qualcosa d’importante ho si è spappolato 10 confezioni di Ramen istantaneo >>.
Scherzò la gemella più piccola, Ako sorrise appena,
<< Vero. Ma non si sa mai… Dai      Riko divertiamoci un po’ come facevamo da piccole >>.
Continuò a supplicarla l’altra.
<< Ehy gemella scema ma nella pancia di mamma nei nove mesi, hai per caso avuto qualche trauma ? >>.
L’altra ci pensò su e sorrise annuendo.
<< Si, la mia gemella accanto a me mi deve aver fatto qualcosa >>.
<< A me pare il contrario >>.
Rispose Riko puntandosi il dito verso la sua cicatrice, l’altra non le diede ascolto e continuò  a camminare senza sapere neanche dove andare.
Poi decise di rientrare in casa ed andare ad origliare dietro la porta di Naruto.
<< Mi spiace Hinata, ho mal di testa >>.
<< Va bene, vuoi qualcosa per fartelo passare ? >>.
L’uomo sospirò.
<< Basta che vado a riposare >>.
Concluse Naruto mettendosi a letto, le due gemelle si guardarono.
<< E’ successo davvero qualcosa Ako, e anche di grosso. Perché zio sembrava freddo >>.
<< Ma tu senti, la mia sorellina che fino a prima non voleva fare nulla ora sembra essersi immedesimata ance molto nella parte ? >>.
L’altra rise non dandole ascolto, voleva sapere se c’era qualcosa sotto, appena sentirono però un rumore le due gemelle si andarono a nascondere, Naruto era uscito dalla stanza senza dir nulla alla moglie.
<< Seguiamolo >>.
Sussurrarono entrambe all’unisono.
Naruto entrò per prima cosa in bagno, poi si avvicinò al frigo della cucina, le due sorelle rimasero nascoste dietro alle scale del piano superiore.
<< Non aveva mal di testa ? >>
<< E allora ? >>
<< Ora fa lo spuntino di mezza notte ? >>.
Domandò Ako sporgendosi in avanti, mentre faceva tale operazione Riko le si mise addosso.
<< Ehi, sei pesante >>
<< Anche tu allora >>.
<< Non voglio assomigliarti anche in questo >>.
Rispose l’altra dando una gomitata alla gemella, Riko perse l’equilibrio ma riuscì a mantenersi con la mano sul muro.
<< Ferma o cadiamo >>.
Sussurrò piano, ma il rumore di qualcosa che cadeva fece sobbalzare le due ragazze.
<< Il mio Kunai >>.
Sussurrò Ako cercando di afferrarlo, ma Riko le tappò la bocca gettandosi sulla sorella, in conclusione ? Entrambe presero un bel ruzzolone da giù le scale.
<< Ahi >>
<< Perché devi portarti quel coso da per tutto Ako ? >>
<< Perché è un tuo regalo Riko ! >>
Le due gemelle iniziarono a battibeccare.
<< Ragazze ? >>
<< Naruto ? >>
Urlarono le due arrossendo per l’imbarazzo.
<< Emm… Stavamo giocando a… A… >>
<< … A rincorrerci. Vero Riko ? >>
<< S-si… Vuoi unirti ? >>.
Entrambe lanciarono uno sguardo divertito al biondino che scosse la testa.
<< Non mi va >>
<< Ah, perché hai mal di testa vero ? >>.
Riko tappò la bocca alla gemella, ma fu ormai troppo tardi.
<< Come ? >>
<< Pensavamo che… Stessi male, ecco tutto >>.
Spiegò Riko dando un pizzicotto ad Ako che annuiva.
Naruto porse alla gemella più grande il suo Kunai e le sorrise.
<< Andate a letto, è tardi >>.
Entrambe scapparono per non dover dare altre spiegazioni, ma decisero di spiare lo zio comunque.
<< Perdonami >>.
Sussurrò Naruto mentre beveva del latte.
<< Ha fatto qualcosa di enorme >>.
Entrambe decisero che avrebbero spiato nella robba del biondino, magari ci sarebbe stato qualche indizio, notarono che Naruto non sarebbe tornato in camera sua, decisero quindi di entrare di soppiatto, anche perché i figli piccoli ed Hinata erano li che dormivano.
<< Riko entra tu. Io faccio il palo >>.
<< Perché io ? >>
<< Sei la più silenziosa >>.
Rispose l’altra, decisero di non discutere e fecero come si erano messe d’accordo, così Riko gattonò dentro la stanza, arrivò accanto al letto ma sentendo Hinata sospirare s’intrufolò sotto al materasso e sospirò debolmente.
‘’ Dorme via libera… Ma credo comunque che mi sono fatta condizionare troppo da mia sorella  ‘’
Si disse Riko mentre allungava la mano verso la giacca di Naruto che era gettata ‘’ Elegantemente ‘’ a terra.
<< Vediamo un po’ >>.
Pensò mentre curiosava tra le tasche, fu lì che trovò un bigliettino di carta stropicciato.
All’improvviso sentì una strana sensazione, allora decise di lanciare la giacca dove l’aveva presa e di uscire dalla stanza, lo fece ma uscì’ dalla finestra aperta, fuori pioveva e quindi scivolò anche a terra sporcandosi con il fango, il bigliettino era in salvo nella sua tasca, ora doveva andare da sua sorella.
< Riko >>.
<< Ako >>
Le due si sorrisero.
<< Ho trovato un bigliettino >>
Disse fiera di se la gemella più piccola.
<< Fa vedere >>.
Ako prese dalle mani della sorella il biglietto e lesse ‘’ Ai Takashi ‘’, un nome da donna, chi poteva essere ?

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Capitolo 50
*** Verità ? ***


Ai Takashi, un nome da donna che Naruto custodiva in una delle tasche della sua giacchetta preferita.
La cosa strana era che il foglietto non era ben nascosto, quindi voleva che venisse trovato.
<< Ma perché ? >>
Si chiese Ako leggendo per l’ennesima volta quel nome.
<< Forse è una sua amica, magari stiamo tirando delle conclusioni troppo affrettate >>.
Rispose con ovvietà Riko, ma l’altra scosse il capo immediatamente.
<< Questo nome… Ha qualcosa di famigliare >>
Disse Ako stropicciandolo un po’, qualcosa che legava Naruto, Ai e…
<< La mamma >>
<< Mamma ? >>
Riko guardò sua sorella come se fosse uscita pazza.
<< Si, mamma. Ricordo bene che una volta aveva nominato quel nome. Ma successe tanto tempo fa e noi eravamo solo bambine… Credo sette o otto anni >>.
Disse Ako mentre ricordava questi avvenimenti.
<< Allora andiamo da lei e facciamocelo spiegare >>.
Propose Riko sedendosi accanto alla gemella.
<< Domani mattina però… Adesso dovremmo andare a letto >>.
Entrambe guardarono l’ora, era davvero molto tardi e il sonno aveva iniziato a farsi sentire.
 
                    ************
Mattino, ore 10:00.
<< Ako, sveglia… Ma insomma sei tu quella che vuole giocare a fare la detective e poi ti metti a dormire durante il caso Naruto ? >>.
Riko continuava a scuotere la gemella da ore ormai, all’ennesima scossone Ako finalmente aprì gli occhi e si mise seduta sul letto.
<< Riko ? Ma che ore sono >>.
<< Le 10:00 precise, tra poco andiamo al mare e non abbiamo fatto ancora nessuna domanda alla mamma >>
Rispose emozionata Riko.
<< Cavoli, ma tu non eri quella che non voleva impicciarsi negli affari degli altri ? >>.
L’altra sorrise.
<< Ma ora la storia inizia a  farsi interessante >>
Rispose incrociando le braccia, Ako a questo punta si lanciò fuori dal letto per andare a prepararsi in bagno, sua sorella l’aspettava fuori un po’ impaziente.
Finalmente quando Ako finì di preparasi…
<< Mamma mia, sembra che devi andare ad un appuntamento. Quando tempo ci metti per lavarti ? >>
<< Zitta ! >>
Le due si diedero uno spintone per scherzare, poi ritornarono serie ed uscirono dalla stanza che, appena aperta si ritrovarono di fronte a questa scena :
Sasuke che come al solito litigava con Naruto, Sakura che rincorreva Fugaku che non si voleva far prendere per farsi lavare e uscire di casa, Hinata che rideva alla scena dei due padri che litigavano ed Itachi che dava fastidio al cane e al gatto.
<< Ehi, che casino. Che facciamo ? >>
<< Mamma ? Ti devo parlare >>
Come al solito Ako non stava già più ascoltando la sorella ed era andato direttamente al nocciolo della questione.
<< Ako, non mi aspetti mai >>
Si lamentò l’altro seguendo la gemella.
<< Chi è Ai Takashi >>.
Una semplice domanda che aveva lasciato Sakura senza parole, la donna guardò le due figlie sbucate all’improvviso e lasciò Fugaku correre via, Sasuke prontamente lo aveva preso in braccio per impedirgli di scappare.
<< Chi altri conosce questo nome ? >>
Chiese Riko accanto alla sorella.
<< Solo io, Sasuke e Naruto >>.
Rispose seriamente.
<< Allora riformulo la domanda : Chi è Ai Takashi ? >>.
Ako era seria, sembrava aver preso a cuore la questione.
<< Ragazze, credo che non dovresti impicciarvi di affari che non riguardano.. >>
<< Mamma, rispondi >>
Sakura di fronte alla determinazione delle due figlie si ritrovò a sospirare, allora lanciò uno sguardo verso Sasuke e gli fece cenno di aspettare perché doveva risolvere una questione urgente.
<< Papà conosce solo il nome, glielo nominato io stessa. Ma non sa chi è Ai… >>
Iniziò a spiegare Sakura una volta essere rimasta sola con le due gemelle.
<< …Un giorno, quando Naruto era appena diventato padre di Shizuka, lui andò con la bambina al parco e lì incontrò una donna di nome Ai Takashi, questa donna sapeva benissimo chi fosse Naruto, lei ne era innamorata.
Ma vostro zio le disse ‘’ Sono sposato e ho una figlia ‘’.
Allora Ai cadde in lacrime ed iniziò a fargli una corte insistente. Naruto non ne poteva più di tale situazione e più volte si era lamentato con lei… IO la conosco perché qualche mese dopo il loro incontro Naruto le concesse di vedersi e prendere magari qualcosa da bere. La donna poco dopo svenne e quindi lui la portò da me in ospedale, quel giorno ricordo che c’eri anche tu Ako mentre Riko era a casa con la febbre… >>.
A questo punto si era capito il perché solo Ako si ricordava di quel nome.
<< Continua mamma >>.
<< Si… Naruto mi spiegò allora tutta la storia e io feci delle analisi dove scoprì che era malata di leucemia… Lei lo sapeva già ma non si curava, quindi la costrinsi a rimanere in ospedale e Naruto veniva a trovarla tutti i giorni, Ai gli scrisse un bigliettino con il suo nome, per far si che se un giorno fosse morta non si sarebbe mai scordato di lei. Io ed Ai diventammo molto amiche…. Tutto qui >>.
Riko annuì mentre Ako scuoteva la testa.
<< Noi abbiamo sentito lo zio dire che lui fa solo soffrire zia Hinata, questo che cosa centra ? c’è dell’altro ? >>.
Domandò con prepotenza la gemella più grande, Riko ormai non voleva più sapere nulla, magari Naruto si riferiva solo alla pallonata che aveva preso Hinata a causa sua, molto sicuramente,  Ai era morta e quindi non voleva insistere a chiedere alla mamma altre cose, se ne era resa conto ma Sakura ci teneva molto a quella donna misteriosa.
<< Naruto… Lui… >>
<< Sembri agitata mamma >>.
Incalzò Ako, a questo punto Riko strattonò la sorella.
<< Dai, smettila >>
Ako stava per ribattere ma una voce interruppe tra le tre donne.
<< Io la baciai… Per questo chiesi consiglio a vostra madre che ovviamente non seppe come aiutarmi. Nascose solo la cosa ad Hinata, e io non ne parlai con nessuno. Ho accennato qualcosa Solo a Sasuke, ma lui non ha dato molto peso alla cosa >>.
Naruto le aveva colte tutte di sorpresa, ma questo bastò ad azzittirle per tutta la giornata, Sakura sospirò e raggiunse il marito lasciando da solo Naruto mentre le due gemelle se ne andavano deluse da quello che avevano sentito.
E’ vero, c’era stato solo un bacio ma… Era pur sempre un tradimento quello.
 
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Le vacanze finirono presto e con una nota di tristezza, la storia di Ai e Naruto era diventato un peso anche per le due gemelle, loro erano ancora molto giovani e quindi non potevano capire molto su queste cose, Ako o Riko non capivano perché era successa una cosa del genere, non si baciava uno in punto di morte solo per pietà.
<< Ciao Sakura ! >>
Appena varcato il villaggio della foglia, una donna molto bella con dei capelli lunghi fino alle natiche andò a salutare la loro mamma, Riko notò come due grandi occhi color rosso fuoco e i lunghi capelli ricci e mossi color del mare, quella donna sembrava emanare allegria da tutti i pori, sembrava essere qualcuno che aveva appena vinto una lunga battaglia.
<< Sakura ? >>
Sasuke si avvicinò alla moglie che sembrava imbarazzata, non riusciva a non guardare Hinata e poi la donna che la stava ancora abbracciando.
<< Ah, Si Sasuke… Lei è… Lei è una mia amica >>.
Disse al marito che non capendo il suo atteggiamento salutò la donna con finto interesse, a dir il vero lui voleva tornarsene a casa e sparire dalla vista per non rivedere Naruto almeno per un po’ di tempo.
Ma la voce di Hinata spezzò quel silenzio così imbarazzante.
<< Piacere io sono Hinata >>
Disse lei allegramente e salutando la donna, questa le strinse la mano guardando negli occhi Naruto.
<< Piacere… Ai… Ai Takashi >>.
‘’ Chi non muore si rivede ’’ pensarono Riko ed Ako nello stesso istante che avevano sentito quel nome.

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