Capitolo 7 –
Un’esistenza banale…
Bulma nella sua stanza guarda
distratta lo specchio.
Domani si sposa, ma non è
felice.
In realtà in questo
momento non prova proprio niente.
Si era illusa.
Ma cosa pretendeva?
Come aveva solo lontanamente pensato
che Vegeta, guerriero,
forte, bellissimo, non avesse una ragazza. Certo era un montato,
scorbutico,
orgoglio egoista. Ma una cosa gliela doveva concedere: per essere bello
era
bello.
Di una bellezza sfottente, come lui
d’altronde. Da quella
sera non gli aveva più rivolto la parola. Non era
più riuscita a guardarlo in
faccia o meglio dire non aveva voluto. Si era chiusa in camera sua
scendendo
così, di tanto in tanto, per prendere il vassoio con il cibo
e portarlo su. Qualcuno
aveva bussato alla porta, ma
tempestivamente lei s’era ficcata nel letto fingendo di
dormire.
Ottima attrice.
Bella bugiarda.
Ma non vuole vedere
nessuno…
Nessuno.
Bulma si sveglia di soprassalto.
Qualcuno ha bussato alla porta.
“Tesoro, noi andiamo a
dormire. Sarà meglio che lo faccia
anche tu. domani sarà un giorno
moltooo…”
“Ok mamma”
Apre l’armadio.
Il suo abito bianco è
lì pronto, pieno di veli e lustrini.
Lei l’avrebbe voluto
più semplice. Sua madre l’ha convinta a
prenderlo e in chissà quante altre volte l’ha
fatto.
L’ha convinta anche a dire
sì.
L’ha convinta che yanco era
la cosa migliore.
Chissà se si è
mai chiesta cosa volesse veramente la figlia.
Forse mai.
Lei pensa di proteggerla dagli
errori, ma forse lei vuole
sbagliare.
E vuole farlo da sola.
Controlla l’orologio:
l’una passata.
Dovrebbe dormire, ma non ha sonno.
Decide di andare in cucina, le
probabilità di incontrare
qualcuno sono del 10%, infatti nella stanza non
c’è nessuno. Apre il
frigorifero e prende un po’ di latte. Si avvia verso il
salotto, ma si ferma di
colpo.
Vegeta è seduto sulla
finestra e guarda fuori.
La sua mente dice di andare via.
Le sue gambe non rispondono.
Dio certe volte quanto può
essere crudele il destino.
10% di
probabilità…
“E mica te lo levi il vizio
di fissarmi?”
Bulma abbassa gli occhi di botto.
“Non stavo guardando
te!”
“Stavi guardando il muro
che è dietro di me”
Odia essere guardata con sufficienza.
Ama essere guardata da lui.
“te l’ho
già detto Vegeta: tu non sei al centro del mondo di
nessuno”
“Del tuo a parte!”
“Ma che cavolo
dici?”
Il sayan guarda fuori.
“Assolutamente
niente!”
Il riflesso della finestra rivela un
ghigno beffardo.
Piccole lacrime le riempiono gli occhi, ma troppo dignitose non
scendono.
Si sente presa in gira e si volte
verso il giardino.
“Sai è giusto
così. Dopotutto tra me e te non è successo
proprio niente. Uno sbaglio, no, meglio, proprio niente. Io ho il mio
fidanzato, tu la tua ragazza. Pace” apre la porta ed esce. Il
principe scende
con un balzo e la segue sorpreso.
“ma di che parli?”
Bulma lo guarda scocciata.
Dannazione l’ha seguita!
“Della foto in camera tua,
senti adesso lasciami stare”
“Cosa? Sei entrata in
camera mia!”
“oddio! Ti ho detto che
voglio stare da sola!”
Scappa veloce verso la gravity-room e
ci si chiude dentro.
“Apri!”
“Che palle
vattene!”
“Apri!!”
“Noo!”
“Se la sfondo poi ci
vorranno altri tre giorni per
aggiustarla! Apri!”
“Ho detto no!”
“Sei una stupida!”
“E tu proprio uno
stronzo!”
Non sente più niente.
Avrà desistito.
Poi pensa di chi sta
parlando…figurati!
Dopo un po’ sente un vetro
rompersi nell’altra porta.
Qualcuno ci infila il braccio, apre la porta e se la richiude dentro.
“Ecco, adesso devi rifare
solo un vetro!”
“Giustamente vieni tu prima
di tutto!”
“Povera pazza!”
“Povero cretino!”
“Entri in camera mia!
Frughi fra le mie cose! Mi dai del
cretino! Ma come ti permetti!”
“Non mi dici di avere una
fidanzata. Mi baci…come ti
permetti tu!”
“Numero uno, tu hai baciato
me. Numero due…”
“Non è questo il
punto!”
“E qual è il
punto!!!”
“Il punto
è che domani mi devo sposare e non faccio altro
che pensare a te!! Il punto è che quando ti guardo mi
dimentico di tutto il
resto. Quando mi tocchi, mi parli, lo stomaco si chiude e il cuore mi
batte. Il
punto è che ti penso sempre, ogni attimo della mia
vita…e non dovrei!perchè sei
così stupido, così presuntuoso, così
orgoglioso…ma inevitabilmente tutto ciò
che mi porterebbe ad odiarti, mi spinge ad amarti ancora di
più! Sì! È questo
il punto! Il vero punto. Ed è molto semplice. Io ti amo. Lei
è bella, è bella
davvero. Ma vedi, io ti amo in modo davvero incredibile…e
non mi interessa a
cosa stai pensando. Non mi interessa se adesso mi prenderai in giro a
vita: IO
VOGLIO TE. NON MI VOGLIO SPOSARE. NON VOLGIO YANCO. VLGIO TE.
SEMPLICEMENTE. E
per una volta voglio cadere e rialzarmi da sola”
Silenzio.
Il buio li avvolge quasi tutti. Un
po’ di luce esterna entra
ed illumina le loro posizioni.
Forse si stanno guardando.
Forse uno dei due sta ridendo.
Forse non fanno altro che respirare.
Bulma si gira per aprire la porta ed
uscire. Lui le afferra
un polso e la sbatte contro il muro.
E si baciano.
Foga.
Passione.
Le loro mani incontrano,
intrecciano,
stringono,
vagano senza meta.
Dovrebbero fermarsi per prendere
fiato, ma non possono.
Non vogliono
Preferiscono morire soffocati che staccarsi
l’uno dall’altra.
Le libera le labbra e risale piano,
seguendo il contorno del
viso, fino all’orecchio.
“Elyon è mia
sorella”
Confessione che viene appena
sussurrata e cade preda della
notte.
Come quel silenzioso sorriso.
Come il fruscio di quegli abiti
inutili che cadono a terra.
Nel silenzio della notte si amano.
Finalmente anche la cosa
più semplice al mondo diventa
possibile.
E non importa se tutti quei sospiri,
quei baci, quel brivido
da batticuore non abbiano una ragione.
L’amore non ha bisogno di
un perché.
Forse un giorno si offenderanno.
Mortificheranno.
Saranno umiliati,
annullati,
lasciati,
e soffriranno,
soffriranno molto.
Ma non si pentiranno mai di aver
amato davvero e saranno
consapevoli che vivere senza amore è l’errore
più banale che si possa fare.
Continua
Carissimi…
ecco
il penultimo capitolo. Cmq…Buona Pasqua a tutti e grazie a
chi mi ha seguito
fin dal primo capitolo.
Ci vediamo al
prossimo!
Lalledy
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