Emily

di DueRagazzeScrittrici
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima di tutto. ***
Capitolo 2: *** Il Concerto. ***



Capitolo 1
*** Prima di tutto. ***


Sono morta, ormai sono solo un fantasma che infesta le menti e i ricordi di chi mi ha conosciuto. Mi chiamavo Emily Kamil e questa è la mia storia..


La pioggia cadeva fitta sui tetti delle case, la mia sveglia suonò alle sei, e mi ricordò di alzarmi. Ero sveglia da un pezzo, ma adoravo ascoltare il rumore della pioggia che cadeva sulle tegole del tetto. Scesi in cucina a fare colazione, anche se non avevo fame. Mi sforzai a mandare giu' un biscotto, poi mi arresi, avevo lo stomaco chiuso. Abbandonai la cucina strisciando i piedi sul suolo, mi intrufolai nel bagno e mi cacciai sotto l'acqua calda della doccia. Con l'accappatoio addosso tornai in camera mia, allungai un braccio nell'armadio e presi due cose a caso: Jeans e Felpa. Perfetto, pensai. Uscii di casa facendo sbattere la porta alle mie spalle, la pioggia aveva smesso di cadere, e la mia mattinata si presentava alquanto lunga a scuola. Scesi i gradini facendo attenzione a non scivolare, dopo pochi passi mi ritrovai in strada, un'ondata di vento gelido mi accolse, facendomi pentire di non aver preso il cappotto. I miei lunghi capelli neri e boccolosi vennero scompigliati in un attimo.
Continuai a camminare, nonostante il freddo che mi era venuto addosso. Controllai l'orologio nero che avevo al polso, segnava le sette e trenta, ero in perfetto orario, stranamente. La mia mente iniziò a vagare, facendomi pensare a cretinate varie, non mi accorsi neanche di essere arrivata alla fermata dell'autobus. La voce di Jude, il mio migliore amico, mi riportò sul pianeta Terra.
-Ehi, Emily, puntuale oggi. Vui far nevicare in pieno ottobre? - Mi chiese.
-Eh? - risposi, poi l'autobus si fermo' e noi salimmo.

-Come mai oggi puntuale? - mi domandò l'autista dell'autobus. Ormai si era abituato ad aspettare dieci minuti prima del mio arrivo.
-Emily ha decisi di far nevicare. - rispose Jude ridendo.
-Buona fortuna allora! - Anche l'autista rise. Con un sorriso stampato sul volto mi andai a sedere in un posto libero e, subito dopo, il mio sguardo si perse fuori dal finestrino. Quando arrivai a scuola Jude dovette darmi un pizzicotto per farmi reagire.
-Ahi! Ma cosa diavolo..?
-Bentornata sulla terra.. per la seconda volta! - rise. Per lui tutto era divertente, soprattutto se quel tutto riguardava me. Scesi dall'autobus e mi incamminai verso l'entrata della scuola.

Entrai in classe ed andai a sedermi nel primo banco libero che vidi. A fine giornata mi ero davvero pentita di quella scelta. Ero stata presa di mira da più prof quel giorno, sembrava che tutti ce l'avessero con me. Fortunatamente il tempo passò comunque in fretta, e il pomeriggio arrivò velocemente.

Tornai a casa a piedi, e jude si offrì di accompagnarmi. Appena varcai il cancelletto, Ariel, la mia cagnolina, ci venne incontro correndo. Ariel adorava Jude, e lo stesso valeva per lui. 
-Andiamo ad un concerto, sabato? - mi chiese ad un tratto il mio migliore amico.
-Concerto? E di chi? - risposi. Quella sua domanda mi aveva sorpreso..
Di una cantante italiana. Alessandra Amoroso. Lo fa qui in piazza.. E l'ingresso È gratuito..- I miei occhi iniziarono a brillare. Avevo sempre desiserato andare ad un concerto, e Jude me ne stava dando la possibilita'.
-Ti adoro, Jude! A che ora?
- Venti e trenta. PUNTUALE. - Quel 'Puntuale' sembrava quasi una minaccia. Sorrisi e Abbracciai il mio migliore amico.

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Capitolo 2
*** Il Concerto. ***


Sabato mattina arrivò e fortunatamente quella mattina trovai mia mamma in cucina che stava sorseggiando una fumante tazza di the.
Non ci vedevamo spesso per via del suo lavoro . Infatti due giorni prima era andata all'estero per uno stage .
Sollevò la testa dalla tazza e mi fece cenno di sedermi . -Buongiorno - dissi stiracchiandomi
-Buongiorno Cara dormito bene?
-Si, abbastanza
-E il tuo stage com'è andato?
-Bene ... ti ho portato una cosa - mi disse
e mi porse una busta ben impacchettata
la scartai lentamente cercando di non rompere la busta .
Quando finalnete ebbi finitito mi ritrovai in mano un carilon. Mi invitò ad aprirlo e dentro trovai un'altro pacchetto. "E' una caccia al tesoro" pensai
dentro quest'ultimo trovai una collanina d'oro bianco . Sopra c'era scritto qualcosa ma non capivo che cosa . feci finta di leggerlo e ringrazia mia mamma dandole un bacio.
- Ti piace? - mi chiese
-Certo - dissi facendole un sorriso gigantesco .
Mi infilai la collanina al collo e mi diressi verso lo specchio mezzo sfasciato del bagno per vedere come mi stava . Notai che la scritta non c'era più e mi dissi che forse avevo visto male. Apparte tutto la collanina mi stava davvero bene. ritornai in cucina per fare colazzione. La mia cucina non era niente di particolare; avevamo tutti mobili antichi che a me non piacevano granchè, l'unica cosa NUOVA in quella cucina era il forno .
Allungai una mano sulla credenza per prendere la mia tazza preferita. Sopra c'era disegnato cucciolo, il più piccolo dei sette nan . Mi sentì un pò infantile e risi sotto i baffi mentre mi versavo del latte. Accesi la tv, anche se la mia non si poteva dire di esserlo: era il più antico dei reperti in quella casa.
Girai tutti i canali esistenti, ma poi la spensi. Decisi di andare in bagno. Anche il bagno non era nulla di speciale; e come nella cucina anche qui c'erano dei mobili antichi .
Più che antichi sembravano dei resti fossili di qualche civiltà. Mi sedetti sul gabbinetto in contemplazione poi decisi di lavarmi. Quindi mi diressi in camera presi una felpa un jeans aderente e un paio di scarpe di ginnastica e corsi in bagno. Appena finito uscì e andai in camera mia a fare i compiti. La mia camera ... essì almeno quella non aveva mobili puzzolenti o pareti ammufite. Stranamente aveva mobili moderni e le pareti .. beh naturalmente rivestite di poster.
Passai il resto della mia giornata a girovagare annoiata tra i reperti da museo della mia casa. Dopo cena filai di corsa in camera mia e mi piazzai davanti all'armadio. Fissai per un'ora o più tutti i vestiti, non sapevo cosa fosse adeguato per un concerto. Decisi di andare sullo sportivo. Jeans e maglia. Perfetto, pensai.

Quando fui pronta mi sedetti sul letto ad aspettare la venuta di Jude. Poi il mio cellulare iniziò a squillare.
-Pronto?
-Emi, sono Jude. Sono imbottigliato nel traffico. C'é stato un'incidente davanti a me, non riesco a passarti a prendere prima dell'inizio del concerto. Ti raggiungo al concerto piu' tardi. Va bene? 
-Certo. Tranquillo.
-Perfetto a dopo.
Riagganciai il telefono un pò delusa. Sentii uno strano rumore sulle tegole del soffitto, decisi di affacciarmi, solo allora che capii che quello strano rumore era in realtà pioggia.
-Fantastico, prima il mio amico mi da buca, poi inizia a piovere, cosa mi dovrebbe succedere adesso? - Arrabbiata aprii l'armadio presi l'imperbeabile e uscii fuori nel frattempo presi due ombrelli uno per me e uno per jude siccome il concerto si sarebbe tenuto all'aperto; anche se non ero poi così convita che quella cantante di cui non ricordavo il nome si sarebbe esibita con questa pioggia. Presi uno dei mazzetti di chiavi vicino alla porta e le misi nella mia borsetta. Aprii la porta e uscii. Mi ero dimenticata dei gradini come al solito e scivolai bagnandomi i pantaloni.
-PERFETTO- esclamai alzandomi in piedi e dando un calcio al gradino. Anche se mi resi conto che questa azzione si rivelò assai stupida.
Corsi in macchina, e la misi in moto. Mi avventurai per le vie bagnate della città. La citta' si spostava lentamente con una calma innaturale, poi davanti a me non ci fu più nessuno. Premetti con forza l'accelleratore e la mia auto partì a tutta velocità. Persi il controllo della vettura, ed essa sbando'. Cercai di riprendere inutilmente il controllo dell'auto. La piggia di abbatteva fitta sul vetro, poi davanti a me due fari che si avvicinavano sempre di piu ad una velocità incredibile. Il bagliore duro' pochi secondi poi l'impatto. Non ricordo piu' nulla di quella sera, una cosa è certa. A quel concerto non ci arrivai mai.

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