Diario di un'ipotetica amante

di ArmoniaDiVento
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** FASE I: L'INCONTRO ***
Capitolo 2: *** FASE II: L'ODIO ***



Capitolo 1
*** FASE I: L'INCONTRO ***



Diaro di un’ipotetica amante
ArmoniaDiVento


 


 




FASE I: L’INCONTRO
 


«Libertà azzurrina»

 

 
 

Il sole splende in città, questa mattina mi sono svegliata presto.
Inizia così il mio primo giorno di lezioni nella nuova università, tra una tazza di caffè fumante e una leggera giacca indossata in tutta fretta.
La prima lezione comincia così, di martedì pomeriggio, in un corridoio del terzo piano che dà su un cortile interno gremito di studenti chiacchierini e io, la mia fedele borsa a tracolla e l’mp3 nelle orecchie, mi accingo a entrare nell’aula 315, dove si terrà il corso di didattica che non vedo l’ora di frequentare.
Mi siedo cauta vicino a un banco sulla destra e aspetto. Sono in anticipo, la piccola aula è vuota e fredda; solo due file di banchi mi separano dalla cattedra dell’insegnante, dal videoproiettore e dalla lavagna.

Poi entrano loro.
Chiassosi, sciamanti, si abbracciano, ridono ed è tutto un risuonare di “Come stai?” e di “Che bello rivederti!”. Mi specchio un po’ nei loro sorrisi allegri, loro che si conoscono già dallo scorso semestre e che si sono ritrovati, sembrano non fare caso a me.
Infine entra l’insegnante. Elegante, gentile, ci dà il benvenuto e ci parla un po’ di sé, spiega gli obiettivi del corso, la meta che ci accomuna: tutti vogliamo diventare insegnanti, educare giovani ragazzi ed aiutarli a crescere, così abbiamo deciso di frequentare questo corso preparatorio con un esame finale destinato a testare le nostre competenze didattiche.

L’insegnante saluta sorridendo le facce già viste, poi si dedica a noi nuovi: siamo soltanto in tre, un ragazzo dall’aria timida, una ragazza mora anche lei in disparte, ed io.
Come inizio promette bene– penso io sollevata, mentre l’insegnante proietta delle diapositive illustrando i contenuti del corso.
La lezione procede abbastanza tranquillamente, se non fosse per quelle risatine sconnesse e il continuo baccano dovuto alle battute idiote del gruppetto dei “vecchi”, in fondo alla classe, capitanato da un ragazzo che beh, mi ritrovo a pensare, somiglia un po’ a Harry Potter: capelli neri e disordinati, occhiali molto demodé, semi-tondi...  Gli manca solo la cicatrice, potrei rimediare io! – penso acida, mentre getto un’occhiata scocciata al suo indirizzo, dopo l’ennesimo scoppio di risate inopportune.

Ma quanti anni avrà?– mi ritrovo a chiedermi, mentre infastidita cerco di riprendere il filo della lezione. E non è certo semplice: il buffoncello continua a commentare ogni singola parola dell’insegnante con battute sempre più infantili e fuori luogo, mentre il gruppetto di ragazze che lo attornia chioccia come una covata di gallinelle! Robe da matti... comunque, da una stima veloce gli affibbio suppergiù la mia età, 22 anni, anno più, anno meno... Non crescono mai – sbotto tra me e me.
 
La mia stima verso il genere maschile nell’ultimo periodo è colata a picco.
Dopo varie storie finite male e altre finite ancora prima di cominciare, ho deciso di darci un taglio con gli uomini: sono in una fase di libertà azzurrina, così rispondo ormai alle innumerevoli domandine spiacevoli di parenti e conoscenti, del genere “Ma il ragazzo? Ma esci con qualcuno?”
A volte penso che la gente non faccia altro che pensare alla situazione sentimentale di chi gli circonda, sono allibita...
 
E il sosia di Harry Potter mi lancia un’occhiata. La ricambio altezzosa.
La voce squillante dell’insegnante interrompe i miei pensieri.
-Bene, ora che Daniele ci ha fatti ridere abbastanza, torniamo a concentrarci sugli obiettivi, per favore!
Ride mentre ci riporta all’ordine. Io sbuffo.
 
Daniele.
Si chiama Daniele.
Mmm.
Di certo "Harry" sarebbe stato più originale.















NdADV: Ciao a tutti, e benvenuti nella mia prima Original!
Non voglio anticiparvi nulla sulla trama, che è già bella delineata nella mia testa; è una storia dalla trama abbastanza semplice, scritta semplicemente per la voglia di farlo e per la mia passione per la scrittura. Inoltre, per me questo è un momento particolare, e così le parole sono venute fuori da sole, così come le idee...
Ah, volevo specificare che non si tratterà di una storia scritta in forma di diario, nonostante il titolo! Scoprirete poi perché... ;)
Ogni commento o consiglio è ben accetto! Spero che vi appassionerete alla storia e che vi divertirete ;)
A prestissimo con il prossimo capitolo e la seconda fase, un abbraccio!
ArmoniaDivento


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Capitolo 2
*** FASE II: L'ODIO ***



Diario di un'ipotetica amante






FASE II: L’ODIO
 
 
 

«La sfiga ci vede benissimo»

 
 

 
Non ne ho veramente voglia, oggi salgo le scale con calma, con aria annoiata; fuori c’è un bel sole e un’arietta invitante, mi sarei fatta volentieri un giro in centro e invece eccomi qui, alla seconda lezione del corso. Anche stavolta il dovere ha avuto la meglio... non so perché ma oggi ho un brutto presentimento, mi sento un po’ strana...
In ogni caso, oggi la professoressa a fine lezione dovrebbe dirci come verrà organizzato il tirocinio nelle classi, che rientra nella parte pratica del nostro esame. Sono veramente curiosa di sapere cosa dovrò fare, speriamo in bene!

Cercando di allontanare quelle strana sensazione di disagio e cercando di pensare che probabilmente sarà interessante come l’ultima volta, mi siedo al solito posto, banco in fondo a destra.
Questa volta non sono stata la prima ad arrivare, constato curiosa: c’è già qualcuno in aula prima di me. Il ragazzo timido, quello nuovo, mi si avvicina sorridendo e dopo le prime frasi imbarazzate cominciamo a conoscerci; sembra simpatico, è molto gentile, si chiama Simone e anche lui si è appena iscritto, come me è curioso e ha molte aspettative riguardo al nuovo corso.
Chiacchieriamo del più e del meno, quando dopo pochi minuti entra il vociante gruppetto degli altri; ci salutiamo velocemente e l’attimo dopo ricomincia il solito chiacchiericcio indistinto, scoppi di risa e scambi di informazioni sui loro finesettimana.
Daniele è, come sempre, il re del gruppetto, è sempre il primo a parlare e a ridere, accidenti non sopporto quel tipo di persone, quelle che devono sempre essere al centro dell’attenzione...
Il gruppetto viene zittito ancora una volta solo dall’ingresso dell’insegnante, che li riporta bonariamente all’ordine.
Io e Simone ci guardiamo in silenzio e ammicchiamo, sul mio viso si legge chiaramente quello che penso: sembra di essere all’asilo, per la miseria, siamo in università!
Per altro alcuni di loro sembrano molto più grandi, ci sono sicuramente due donne sposate nel gruppo, alcuni di loro probabilmente sono già insegnanti che vogliono frequentare questo corso come aggiornamento e ulteriore esperienza professionale.

La professoressa inizia a spiegare ma i miei pensieri sono distanti, oggi non riesco proprio a concentrarmi... per fortuna oggi Simone è molto più loquace e risponde attento a tutte le domande dell’insegnante; stiamo parlando delle tipologie testuali, un argomento che, nonostante io oggi non abbia nessuna voglia di stare attenta, mi interessa abbastanza.
 
A un certo punto l’insegnante fa una domanda alla classe:
-Secondo voi, il tipo di racconto di cui abbiamo parlato sarebbe adatto per quale fascia d’età?
-Beh, secondo me anche per bambini. Io alle elementari leggevo anche piccoli romanzi – risponde Simone convinto, e la professoressa storce il naso.
-Mmm, non lo so, Simone, non è un po’ esagerato?
-Beh, ma Simone era un bambino prodigio, lo sappiamo tutti no?
E il gruppetto in fondo scoppia a ridere.
Ma come si permette quel pallone gonfiato di prenderlo in giro così?– penso, allibita. Nemmeno lo conosce...
Simone ci ride sopra, ma a me inizia seriamente a infastidire questo atteggiamento di Daniele, deve sempre scherzare su tutto, chissà appena aprirò bocca che si inventerà su di me...
In più l’insegnante gli dà corda, ride con lui, e passiamo i seguenti dieci minuti a dibattere su quanto dovrebbe essere stata peculiare o meno l’infanzia di Simone.
Il mio nervosismo è alle stelle; piuttosto che seguire una lezione del genere, avrei fatto meglio per davvero a farmi una bella passeggiata sotto il sole, tanto qui più che scherzare e commentare le battute di quell’idiota non stiamo facendo...

Finalmente la lezione volge al termine, non ne potevo più; mentre ritiro i libri la professoressa mi chiama alla cattedra, per parlare del tirocinio.
-Melissa! Io e la collega abbiamo osservato le Sue disponibilità per il tirocinio, purtroppo però ci siamo accorte che non ci sono corsi liberi nei giorni che Lei ha segnato...
-Oh, mi dispiace...
-...però abbiamo trovato una soluzione! – sorride raggiante e io tiro un sospiro di sollievo.
-Abbiamo pensato di affiancarLa a un altro tirocinante, così potrete condividere il lavoro, sono sicura che sarà divertente!
-Bene, ottimo! – esclamo, rincuorata...
-Credo che Lei e Daniele lavorerete benissimo insieme!
 
 
Oh. Mio. Dio.
Dev’essere uno scherzo.
Quando si dice che la sfiga ti perseguita.
Beh, io credo di esserne l’esempio vivente, e dopo quello che è successo oggi a lezione non so veramente se ridere o piangere.















NdADV: buonasera a tutti e benvenuti alla seconda fase! :D
Questi primi capitoli sono un po' come un prologo, una cornice per inquadrare la situazione e i protagonisti, vi prometto che presto avrete di più! ;)
Grazie mille a chi ha letto e recensito, un abbraccio e a presto con la prossima fase, è già quasi pronta!
ArmoniaDiVento

 

 
 

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