Pozione irresistibile

di Rhyssen
(/viewuser.php?uid=91616)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pozione irresistibile1 ***
Capitolo 2: *** Pozione Irresistibile2 ***
Capitolo 3: *** Pozione Irresistibile3 ***
Capitolo 4: *** Pozione irresistibile 4 ***
Capitolo 5: *** Pozione Irresistibile5 ***
Capitolo 6: *** Pozione irresistibile 6 ***
Capitolo 7: *** Pozione Irresistibile7 ***
Capitolo 8: *** Pozione Irresistibile8 ***
Capitolo 9: *** Pozione Irresistibile 9 ***
Capitolo 10: *** Pozione Irresistibile intrelude9 ***
Capitolo 11: *** Pozione Irresistibile 10 ***
Capitolo 12: *** Pozione Irresistibile11 ***
Capitolo 13: *** Pozione Irresistibile 12 ***
Capitolo 14: *** Pozione Irresistibile 13 ***
Capitolo 15: *** Pozione Irresistibile 13 interlude ***
Capitolo 16: *** Pozione Irresistibile 14 ***
Capitolo 17: *** pozione Irresistibile 15 ***



Capitolo 1
*** Pozione irresistibile1 ***


                                                POZIONE  IRRESISTIBILE

                                   

Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Artemide

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io l' ho tradotta dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.

 

Capitolo primo: Vino paradisiaco

Il vino avvelenato dal cielo,

un amore innaturale e un odio altrettanto innaturale.

 

Harry caminnava silenziosamente attraverso i terreni di Hogwarts, dirigendosi verso la gufiera. Era da solo e lanciava sguardi cauti dietro le spalle, nel silenzio della sua mente il dolce suono dell' erba sotto i suoi piedi si amplificava una decina di volte. I nudi alberi della Foresta Proibita formavano figure tenebrose e sinistre contro il cielo scuro della notte, dandogli una sensazione d' incomodità.

Senza mantello dell' invisibilità si sentiva esposto e vulnerabile, come se ogni ombra scappasse dal suo passo lasciandolo perfettamente visibile sotto la luce della luna.. Aveva prestato il mantello a Sirius, che continuava a nascondersi e aveva bisogno della protezione dell' invisibilità più di lui.

Allora Harry aveva dovuto interrompere le suo gite notturne, però questa notte non era riuscito a concigliare il sonno e aveva deciso di inviare una lettera al suo padrino. Siccome Ron si era già addormentato Harry uscì da solo.

L' aria della notte era fresca, profumava di rose e di erba tagliata ed era tinta con le essenze aromatiche che emanavano gli esotici fiori notturni della Foresta poco distante. Harry respirò profondamente, assaporando il dolce profumo che rifletteva l' animo del bosco agitato, stranamente rinfrescante e allo stesso tempo ascuramente seducente.

All' improvviso un forte luccicchio argentato alla sua destra attirò la sua attenzione, sparendo velocemente così com' era apparso. Harry guardò attentamente in quella direzione mentre sentiva un dolce sussurro che confermava i suoi sospetti. C' era del movimento tra gli oscuri cespugli a pochi metri da lui.

Presa la sua bacchetta e si avvicinò con cautela. Mentre si stava avvicinando il cielo si schiarì un po' permettendo a un grosso raggio di luce di passare, e Harry rimase con la bocca aperta quando i suoi occhi si posarono sulla figura davanti a lui.

"Malfoy?"

La snella figura si mosse in risposta, e Harry captò un il breve luccicchio argentato di occhi conosciuti che si voltavano a guardarlo, coperta da un inusuale espressione di sorpresa.

Gli occhi di Harry si spalancarono nel momento che scesero rapidamente sul corpo di Malfoy e per un momento rimase sensa parole mentre lo guardava con genuino stupire .

La sua voce era debole quando le perole gli uscirono dalle labbra.

"Malfoy, che cosa stai facendo 'nudo' ?"

 

 

                                                     ****************

 

Voleva essere invisibile.

In piedi nel mezzo della notte, tra gli arbusti che costeggiavano la Foresta Proibita che si perdeva nell' oscurità, si sentiva più invisibile che mai. Il cielo vellutato lo avvolgeva mentre deboli raggio d' avorio divolgavano vagamente attraverso l' oscuro manto della notte.

Però da un atro punto di vista, come quello dei gufi che dominano il cielo era lungi dall' essere parte della notte che lo avvolgeva. I suoi capelli biondi brillavano come argento liquido alla luce della luna e la sua carnagione chiara era colorata da un splendore soppranaturale, quasi fosse emanato dal suo interno ritagliando la sua figura contro la notte austera. Si distaccva elegante e arrogante e non con l' attidtudine di chi è malato, ma con l' aria unica di chi è diverso.

Le scarpe di Draco avanzavano lentamente sul fango umido e l' erba scricchiolò in benvenuto come si avvicinava alla Foresta, raggiante e pieno di vita nella tranquillità della notte. Con la amno destra prese fermamente una boccetta che conteneva un liquido incolore, chiaro come il cristallo, ma brillava opaco sotto il chiarore della luna.

Le sue dita delicate strinsero fermamente il piccolo recipiente e osservò con attenzione il prezioso liquido mentre si avvicinava furtivamente alla Foresta.

Era stato a lavorare su questa pozione in segreto assoluto durante le ultime settimane, riunendo meticolosamente tutti gli ingredienti necessari - Prendendoli dalla dispensa privata di Piton, comprandoli da un losco personaggio ad Hogsmeade.

Non aveva mai conosciuto una pozione così difficile da preparare - non capiva perchè si dovevano aggiungere determinati ingredienti, però le istruzioni eano abbastanza chiare e le aveva seguite alla lettera. In più di un occasione si era chiesto se valevano la pena  tutti quei rischi e sforzi e ogni volta la risposta era stata: sì.

Aveva poche aspirazioni nella vita e, a parte quelle che le erano state imposte, ce ne era una che sorgeva dal profondo del suo essere, il desiderio di essere invisibile. Sinceramente poteva dire che non era per intenzioni voyeuristiche. Aveva desiderato questa abilità sin da quando era un bambino e cuesto desiderio si era fatto più forte come usciva dalla fanciullezza, indipendentemente dalle possibilità.

Tutto quello che desiderava era la cpacità di sparire per un attimo, per nascondersi e essere se stesso. Voleva potersi avvicinare e osservare le altre persone senza che loro lo notassero, scappare senza che nessuno sapesse dove andava. Cero, essere invisibili aveva un mondo d' opportunità - poteva fare molti scherzi e malefatte- però non erano questi le ragioni per cui voleva così disperatamente l' invisibilità.

Durante l' estate aveva trovato un libro d' incantesimi nella grande bibblioteca di suo padre. Era antico e logoro, così vecchio che i numeri delle pagine erano in numeri romani.

Praticamente stava cadendo a pezzi, una cordicella si sfilacciò, quando provò ad aprire il libro, facendo cadere tutte le pagine perchè era l' unica cosa che le teneva in sieme. Rapidamente raccolse i fogli e andò nella propria stanza a leggerli. Le pagine erano strappate e macchiate per l' uso e non tutte erano numerate chiaramente perchè i bordi delle pagine si erano deteriorati con gli anni, però se le era portate per esaminarle attentamente e per suo grande diletto trovò una pagina stracciata e scolorita che esponeva dettagliatamente una pozione per la Perdita Della Sostanza - tombola.       

L' incantesimo risultò estremamente difficcile - però doveva essere un potente incantesimo delle Arti Oscure e se fosse stato tanto semplice da farlo con un movimento di bacchetta, Draco avrebbe dubitato delle sua autenticità, con grande dterminazione si arrangiò per riunire gli elementi necessari per la parte finale della pozione, con l' eccezione di uno.

Una rosa nera selvatica. Era risultato l' ingrediente più difficile da ottenere, aveva percoso tutti i negozi di fiorai di Hogsmeade alla ricerca di una rosa nera non coltivata per mezzo della magia, aveva mandato anche un gufo a Calyx e Corolla (la maggior impresa su ordinazione stabilita con la posta gufo), però era più cara di quello che lui stesso si poteva permettere, dato che quel tipo di rose si trovavano solo in Scozia in questo periodo dell' anno. Finalmente qualcuno gli suggerì di cercare nella Foresta Proibita, dove tutte le varieta di vegetazione fiorivano abbondantemente (così come la fauna più selvaggia) particolarmente al calare della notte.

Così che ora era qui poco dopo la mezzanotte, avvicinandosi alla Foresta con grandissima cautela, pregando inninterrotamente per riuscire a trovare la rosa neranel limitare della Foresta e non essere obbligato ad avventurarsi all' interno (Fin dal suo primo anno il bosco di notte glia veva dato una grande paura).

La fortuna gli sorrise , il cuore battè quando i suoi aguzzi occhi si posarono su un fiore scuro situato all' ombra del Piatano Picchiatore. Facendo attenzione a non toccare l' albero, Draco si mise in ginocchio e guardò con occhi socchiusi i petali della rosa dal colore quasi indistinguibile da quello della notte. Le dita gli tremarono legermente mentre alzava il fiore, sentendo le spine affilate ferirgli la pelle, quando con grande attenzione la raccolse dalla terra con sorprendente facilità.

Togliendo la terra dal gambo staccato, Draco la portò all' altezza degli occhi per vederla meglio - i vellutati petali di nero puro catturavano catturavano la luce della luna, però non riflettevano niente.Sorrise soddisfatto. La più bella rosa dipinta con il colore della notte.Prima di mettersi al lavoro, ammirò per un momento il fiore perfetto che teneva in mano. Gli servivano solo i petali e li rimosse con attenzione dallo stelo(quasi satin nero contro le sue dita) e li lasciò cadere uno per uno dentro la boccetta della pozione che aveva preparato con gli altri ingredienti.

Il liquido chiaro cambiò subito in cremisi - non c'erano più tracce del nero della rosa, solo un rosso vobrante.

Era pronta, e doveva essere bevuta subito.

Non c'era più ritorno, non adesso, non più.

Draco respirò profondamente, chiuse gli occhi e prese la pozione tutta in un sorso.

Bruciava. Bruciava come fuoco sotto la pelle, lacerando i suoi nervi con una sensazione sconosciuta che lo fece cadere.

Sentiva il sangue di ghiaccio sotto la sua calda pelle, onde di calore sopra le sue fredde vene.

Provò ad aprire gli occhi richiudendoli immediatamente quando gli presero le vertigini oscurandogli la vista. Gli si rizzarono i capelli in testa e tutto il suo corpo si incendiò con un improvviso caldo, come un ustionante alito, facendogli rabbrividire la schena cancellando il gelo iniziale come se nel suo sangue scorresse mercurio.

Il caldo era soffocante. Draco si chiese se questo era un segnale che l' incantesimo stava funzionando e cercando a tentoni i bottoni della camicia e con uno strappo aprì il colletto. Respirò più facilmente quando la fredda aria della notte colpì la sua nuda e brillante pelle, calmando il caldo che gli faceva male da dentro.

In uno scatto le sue dita aprirono i bottoni restanti e la camicia bianca cadde a terra. Socchiuse gli occhi e alzò le mani davanti a sè cercando di vedere se era diventato incorporeo, però un persistente ronzio nella testa distrasse la sua attenzione. Un caldo pulsnte gli bruciava laddove era ancora vestito ed era sul punto di svestirsi dalla cintura in giù, quando un forte rumore di rami spezzati sotto i piedi lo fece bloccare a metà movimento.

Qualcuno si stava avvicinando

 

 

                                                       *****************

 

Draco si volse e rimase faccia faccia con Harry, che stava con la bocca aperta e una espressione di sorpresa nei suoi occhi verdi che lo gurdavano fissi, increduli.

"Malfoy, che stai facendo 'nudo'?"

Una fugace espressione d' allarme attraversò il viso di Draco, mparzialmente nascosto nell' oscurità. Si fece un breve e teso silenzio prima che riuscisse finalmente a parlare.

"Riesci a vedermi?" Draco non riuscì a nascondere lo sconcerto nella sua voce, che quasi combaciava con l' espressione stupita di Harry.

Adesso Harry sembrò disgustato."Certo che riesco a vederti. Il problema è che non vedo i tuoi vestiti dove dovrebbero essere. Che stai  'facendo'?"

Malfoy si guardò con una mischia di costernazione e incomprensione, tornò nuovamente a guardare Harry.

"Riesci veramente a 'vedermi'?" ripetè confuso e, qualcosa d' inusuale per lui, confuso.

"Sei qui fuori nudo è difficile non vederti!"

Harry era arrabbiato, risoluto volse le spalle a Malfoy "Mettiti qualcosa addosso, vuoi?"

"Non sono nudo." replicò Draco con tutta la dignità possibile "Sono vestito dalla cintura ingiù se non te lo sei accorto"

"Non, non me ne sono accorto e do' grazie a Dio per questo" Harry fece una pausa e lanciò uno sguardo assassino a Draco, che era occupato a chiudersi i bottoni della camicia senza rendersi conto che erano messi male.

"Che diavolo stavi facendo, Malfoy, saltennando nella Foresta atorso nudo nel mezzo della notte? Qualche danza tribale al dio della luna? Sei impazzito?"Harry scosse la testa con finto sconcerto "Ho sempre avuto dei sospetti su di te Mlafoy, però mai avrei pensato che fossi così pazzo da correre per tutta Hogwarts nudo"

"Si perchè potrei incappare in Gazza, vero? Questa è la sua specialità" disse sarcastico sfidando Harry con lo stesso sguardo, mentre si aggiustava il colletto che era storto "Apprezzo la tua preoccupazione Potter, ma puoi farmi il grandissimo favore di sparire subito"

"Posso riferire" disse Harry tranquillo

"Si e anche dire che cosa ci facevi tu camminanado per la Foresta a quest' ora della notte" rispose impaziente Draco. Era ansioso di liberarasi di Harry al più presto possibile, perchè non aveva idea di quanto tempo aveva a disposizione dopo aver preso la pozione prima che questa facesse effetto, e avrebbe dovuto spiegare molto di più se Harry lo avesse visto scomparire nell' aria davanti ai suoi occhi.

L' espressione di Harry non cambiò per niente

"Che stai facendo Malfoy?" chiese un altra volta tranquillo. Sembrava più composto ora che Draco era completamente vestito e apparentemente non aveva intenzione d' andare da nessuna parte senza la risposta che cercava.

"Non sono fottuti affari tuoi Potter" sputò Draco con tono minaccioso, ma percettibilmente disperato "Sparisci" fece una pausa, poi continuò con il chiaro intento d' intimidire Harry "O ti lancerò un incantesimo e non credere che non lo farò"

"E tu non credere che non mi vendicherò"Una nota di rabbia si sentì nella voce di Harry, che socchiuse gli occhi cercando di mettere bene a fuoco Draco nell' oscurità, perchè una nuvola aveva nascosto la luna e misera luce che rimaneva sembrava bruma. Harry fece un passo avanti tenendo fra le ditta la bacchetta.

Draco si tese, ogni singolo muscolo pronto per entrare in azione. I suoi nervi erano alterati a causa della pozione che gli fluiva nel sangue. Era un asensazione stranamente eccitante, in parte si era aspettato di sentirsi etereo come un sogno, flottando in una nuvola e la sua forma fisica evaporata. Ma quello che sentiva era completamente diverso, completamente nuovo - si sentiva denso, totalmente immerso nel suo corpo come mai prima. I suoi sensi erano affilati come la punta di una spada e il tenue mormorio della notte egitata risuonava come un colpo assordante al pari dei battiti del suo cuore.

Si senrtiva strano e ...e male.

Draco indietreggiò, una sensazione d' inquietitudine cresceva dentro di lui, un ansia e una paura selvaggia lo avvolgevano.Adesso la cosa più importante nella sua testa era sbarazzarsi di Harry prima che sucedesse qualcos' altro.

"Potter, ti giuro che se non.." cominciò con voce arrabbbiata, quando d' immprovviso le nuvole si aprirono mostrando la luna un latra volta. I suoi raggi perlati percorsero l' oscuro cielo notturno cadendo obliqui sul viso di Harry illuminandogli i lineamenti con una pallida luce innaturale e Draco si fermò di colpo.

Lo sfolgorante raggio di luce fulminò la sua mente senza avvertimento. Non fu accompagnato da nessun dolore al contrario fu seguito da un' altra sensazione sconosciuta, intensa e pura che svuotò completamente il suo essere, un insieme d' incomodità e estasi allo stesso tempo. La vista gli si anebbiò per un momento, pio riuscì ad infuocare di nuovo - distinse gli alberi sul fondo, illuminati dalla luce della luna, e ...e Harry.

Harry stava fermo davanti a lui osservando nervosamente il suo strano comportamento e l' unica cosa che Draco potè fare fu fissarlo indifeso davanti alla dolorosa sensazione che  correva rapidamente nelle sue vene, divorandolo, lasciando la sua mente scossa ma spaventosamente lucida, quasi ogni fibbra del suo corpo si fosse arresa a quella nuova e terrorizzante sensazione che si era impadronita di lui.

L' orrore brillò negli aterriti occhi grigi di Draco che persistevano fissi su Harry , con la luce della luna che gli cadeva sulle spalle quasi perla liquida.

"Malfoy?" cominciò insicuro Harry e alzò la mano per togliersi i capelli neri dagli occhi, però per Draco fu come se lo avesse preso per la camicia obbligandolo ad avvicinarsi, senza propria volonta, ad Harry.

Prima che Draco si rendesse conto aveva accorciato la distanza tra loro con silenziosi passi. Prese tra le mani il viso spaventato dell' altro ragazzo e nell' istante dopo stava baciando Harry, fortemente e a piieno sulle labbra in maniera appassionata e totalmente disperata. Harry non ebbe nemmeno il tempo di reagire che la sua protesta fu sommersa dalle labbra di Draco sulla sua bocca, lo shock puro lo paralizzò per alcuni secondi rendendolo incapace di muoversi. Le labbra di Draco bruciavano le sue, baciandolo con il fervore di qualcuno che è caduto in una pericolosa dipendenza e passò abbastanza tempo prima che la sua mente gli gridasse in mezzo alla confusione DRACO MALFOY TI STA' BACIANDO! facendolo entrare in azione.

Spinse violentemente Draco lontano da lui, si coprì la bocca con la mano mentre la dolce sensazione del bacio persisteva sulle sue labbra.

"Malfoy!" gridò, completamente stordito e senza fiato per l' intensità del bacio.

"Maledizione! Che cazzo pensi di star facendo?" Harry raramente malediceva a meno che non sia estremanente necessario, e questa situazione lo era. Quando i suoi occhi incontrarono quelli di Draco vide che l' orrore in essi era di gran lunga più grande del suo.

Draco aveva sulla faccia un' espressione di costernazione e repulsione che impedì ad Harry di continuare.

Draco si vedeva miserabile e la sua espressione soffocata parlò più di mille parole.. Guardò Harry fissamente, disgustato e incredulo.

"Che-che cosa è successo?" la sua voce era tremula e senza espressione.

"Dimmelo tu" rispose Harry furioso, lo shock inizile stava dando spazio all' indignazione "Che diavolo stai cercando di fare Malfoy?"

"Io-io ti ho appena baciato?" chiese Draco con la stessa voce traumatizzata.

"Sì, diavolo, che lo hai fatto!" il respiro di Harry era veloce e superficiale mentre cercava di riacquistare un po' di compostezza. Si appoggiò contro il tronco di un albero vicino, non si sentiva molto fermo.

"Che cos' è questo?"

Draco sembrò non sentire la domanda di Harry "Questo è disgustoso"

La voce di Draco continuava atona. Chiuse gli occhi, sentendosi stramnamente composto malgrado il frenetico orrore che cresceva dentro di lui. Sapeva che cosa era accaduto, ma non voleva pensarci nè voleva assolutamente ricordarlo.

La rabbia incendiò le guancie di Harry.

"Disgustoso? Sei stato tu che mi sei saltato addosso e mi dici che è disgustoso?" Harry sembrava non voler altro che strozzare Draco, ma dato quello che era successo l' ultima volta che i loro corpi erano stati in contatto ci ripensò. Furioso si passò il dorso della mano sulla bocca "Sei rivoltante, Malfoy"

Draco era sul punto di rispondere una lunga protesta colorata con parole molto espressive quando le parole di harry lo pugnalarono, facendogli sentire una sconosciuta e dolorosa fitta interiore, molto simile alla sensazioen che lo aveva colpito prima quando era successo quello che non voleva ricordare.

CHE STA' SUCCEDENDO? CHE MI STA' SUCCEDENDO?

Questa domanda esigeva una risposta ma dovette aspettare. Per il momento doveva affrontare un Harry livido che era sul punto di strozzarlo da un momento all' altro e considerando il suo attuale stato di stordimento Draco non era sicuro di poter combattere.

Cercò lo sguardo di Harry e nuovamente accadde, una scarica elettrica gli attravversò il corpo, solo molto più intensa e penetrante gli attraversò la pelle arruvandogli fino all' anima. Draco sussultò e un soffice affanno gli sfuggì dalle labbra; ricordò la stessa bruciante sensazione che lo stava minacciando. Poteva sentirsi cadere in quei freddi occhi di smeraldo, il colore della giada balenava attraverso la sua mente, il colore del desiderio, della passione, dell' odio, del bisogno e dell' orrore. Tutti legati insieme in una corda attorno al suo cuore che lo trascinava vicino ad Harry, o Harry vicino a lui...

VAI VIA DA QUI. ADESSO.

Con escalamazioe soffocata che souonava come "Oddio", Draco distolse furiosamente lo sguardo da Harry, sentendo un dolore sordo lacerarlo nel farlo, e prima di dimenticarsi quello che doveva fare si girò e si diresse nella direzione opposta. Non s preoccupò di nascondere il suono dei suoi passi e, senza voltarsi indietro, corse il più veloce possibile che le sue gambe gli permettevano.

Harry rimase in piedi senza capire, confuso, guardava fisso Draco mentre il ragazzo girava velocemente sui tacchi e se ne andava. Starano pensò confuso, cadde in ginocchio sull' erba e racclse un oggetto che brillava alla luce della luna.

Era una boccetta di vetro completamente vuota, eccetto per dei segni di un liquido rosso vibrante, che a prima vista sembrava sangue anche se Herry non credeva che lo fosse veramente.

Tuttavia il calore del bacio formicava le sue labbra e Harry scosse la testa completamente sconcertato. Draco Malfoy era l' ultima persona che si sarebbe aspettato di baciare in tutta la sua vita. Si accigliò.

'Oh, questo è assolutamente malato. Malfoy più di tutti'.

Aveva avuto abbastanza sorprese per una notte decise di tornare alla torre dei Griffondoro, prima che succedesse qualcos' altro di strano che gli impedisse di arrivare completamente illeso. 'L' unica cosa che sò e che se diventerò pazzo o svilupperrò una qualche malattia cronoca nei prossimi anni' pensò lugubre 'sarà per colpa di questo'.

 Mise la bacchetta nella borsa, con la lettera per Sirius completamente dimenticata, e ritornò ritornò lentamente alla torre dei Griffondoro, dove in silenzio salì al dormitorio e si mise a letto. Però fu solo molto tempo dopo essersi coricato che il sonno lo vince.

 

 

                                                            **************

 

 

ODDIO, CHE COSA E' SUCCESSO? ODDIO

Le parole gli si accavvallavano nella testa come un mantra febbrile.

Draco chiuse glu occhi mentre entava velocemente in bagno, chiudendo di colpo la porta senza preoccuparsi di svegliare qualcuno. Il peggio era che la sua mente era stata sveglia elucida durante tutto l' incidente, così che non poteva discutere di essere stato confuso, sebbene il suo corpo fosse angosciato - con una starna e irreale agonia, come se lo perseguitasse il ricordo di un terrifficante incubo.

Si lavò i denti cinque volte per levare dalla bocca il sapore di Harry, fino a che gli fecero male le gengive cominciando a sanguinare. Il sapore metallico del sangue sulla lingua lo svegliò dai suoi pansieri, facendo affiorare di nuovo la sensazione di panico.

'Che cosa è successo?'

Sapeva maledettamente bene che cosa era successo.

Aveva baciato Harry Potter, questo era successo. Il ricordo lo faceva nauseare, sebbene nello stesso tempo, nel profondo, un aparte di se stesso anelava il perverso e proibito piacere di farlo di nuovo.

'Che cosa è andato storto. Perchè la pozione non ha funzionato come doveva?'

Con la lingua ferita e formicante per il dentifricio alla menta, tornò al domirtorio, cercò il vecchio libro e lo portò con se alla sala comune dei Serpeverde. Era buio e faceva freddo, così come si sentiva in questo momento. Puntò la bacchetta sul camino. Questo s' incendiò con un crepitio di fiamme arancioni e sebbene il caldo si diffuse calmandolo non dissipò la fitta persistente che continuava a tormentarlo: il dolore del bacio.

Si sedette per terra appoggiandosi ad un lato della poltrona e aprì il libro, sciogliendo distrattamente il nodo che aveva fatto con la corda. Cercò la pagina dove si distillava la pozione per la Perdita Della Sostanza e si ritrovò a guardare la lista degli ingredienti. La scorse attentamente con il dito indice, ripetendola mentalmente così come la indicava il libro. La pozione era stata preparata alla perfezione.

I suoi occhi aguzzi seguirono il suo dito fino alla fine della pagina e notò un' annotazione che non aveva visto prima, ed era sicuro che non c' era l' ultima volta che aveva guardato.

Però adesso era lì, scritta con uno sbiadito inchiostro azzurro scuro.

Draco si chinò di più strizzando gli occhi, la scrittura corsiva era leggermente cancellata, però la frase scritta in latino si leggeva chiaramente.

TRACIT ET FATI LITORA MAGNUS AMOR.

La guardò fisso sbattendo le palpebre incredulo, prese il libro e frenetico verificò le pagine, però a causa dell' uso eccessivo, i numeri delle pagine erano troppo sbiaditi per essere compresi. Tutto il suo corrpo si irrigidì per un brivido freddo, che lo riempì di un profondo terrore quando si rese conto della frase

UN GRANDE AMORE PUò ATTRAVERSARE I LIMITI DEL DESTINO.

Fissò il libro, gli tremavano le mani. Una pagina dettava Pozione Per La Perdita Della Sostanza con un apiccola descrizione con la pagina seguente che ne distillava il procedimento. Però qualcosa era definitivamente e innegabilmente sbagliato.

La frase in latino, la strana sensazione, questo - questo 'sentimento'.

All' improvviso comprese. La violenta comprensione attraversò la sua mente come lame di vetro.

'No, non poteva essere'

Non era una pozione per la Perdita Della Sostanza, in qualche modo aveva mescolato le pagine quando aveva raccolto il libro - invece di quella pozione aveva preparato una...una...

In questo momento non era nemmeno capace di ricordare un imprecazione, per il forte impatto della consapevolezza di cosa aveva preparato e che si era autoinflitto.

"Cosa ho fatto?" mormoro terrorrizzato, però aveva ancora più paura della risposta.

 

 

 

 

Questo è il primo cap, COMMENTATE per favore almeno mi darete la forza e la volontà per continuare.

Vi avviso già da subito siccome i cap da tradurre sono molto lunghi aggiornerò la storia molto lentamente, fino adesso ho tradotto solo 4 cap su17 sighT.T!

Spero comunque di poter andare avanti velocemente adesso che la scuola è finita e ci sono le vacanze ^^!!

CIAO ALLA PROSSIMA

Hepona

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Pozione Irresistibile2 ***


                            Pozione Irresistibile

 

 

                   

Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Hepona

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io l' ho tradotta dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.

 

Capitolo secondo: Frammentato

L' amore è qualcosa di molto frammentato

 

 

 

Harry si svegliò tardi il giorno dopo, si era completamente dimenticato della notte scorsa quando scese a fare colazione. Solo quando entrò nei sotteranei per doppie Pozioni  al vedere Malfoy entrare tranquillamente e dirigersi verso l' altra parte dell' aula si ricordò di cosa era successo.

Strinse gli occhi mentre l' osservava, però il biondino non si voltò mai a vederlo. Era come se non fosse successo niente, anche se Harry intuì che qualcosa era cambiato tra loro: la mancanza dell' usuale e franca ostilità, l' assenza delle risate di disprezzo, tutto quello che era diventato una costante delle lezioni di Pozioni.

Definitivamente qualcosa era cambiato.

La fine delle lezioni si avvicinava, Ron diede un colpo ad Harry quando Piton li volse le spalle.

"E' quasi finita la lezione e Malfoy non ha tentato neanche una volta di sabotarci la pozione o di farci esplodere il calderone" attraverso l' aula lanciò a Malfoy uno sguardo sospettoso "che gli succede?"

Harry era sul punto di raccontare a Ron i fatti della notte scorsa però sospettò che il suo amico ne avrebbe fatto uno scandalo apocalittico giusto lì nell' aula, perciò decise meglio di non farlo. Forse più tardi. Alzò le spalle con tutta l' indifferenza possibile e rispose sinceramente "Non so che gli succede"

"Megli non parlare prima del tempo" disse Ron oscurandosi "La lezione non è ancora finita"

Pochi minuti dopo suonò la campanella concludendo la più strana e tranquilla lezione di Pozioni che Harry potè ricordare. I suoi pensieri si sviarono al ricordo di Malfoy che lo baciava la scorsa notte. Però si controllo velocemente. Questo era quello che doveva fare per non ricordarlo per molto tempo. Prefiribilmente fin dopo la sua morte.

Però, perche non sembrava capace di dimenticarlo?

Dall' altra parte dell' aula Draco stava alzando i suoi libri e pulendo il suo calderone, sentendo lo sguardo inquisitore su di sé aveva mantenendo gli occhi da un altra parte per tutto il tempo. Sapeva che il Grifondoro lo aveva guardato furtivamente per tutta la lezione, però codardamente non aveva alzato lo sguardo, perchè non era sicuro di quello che avrebbe fatto se lo avesse visto. Scoprì che era più sensibile alle emozioni di Harry, e si domandò se era a causa della pozione o era solamente perchè non si era mai reso conto di quanto Harry fosse espressivo. Poteva sentire la tensione che regnava tra di loro, il soave sconcerto che regnava nello sguardo di Harry ogni volta che lo guardava di striscio, e portava un fugace e strano calore nel suo corpo.

E quando Harry lasciò i sotteranei accompagnato da Weasley e dalla Granger, Draco, sperimentò lo stesso sentimento un' altra volta, un muto desiderio che cresceva sempre di più mentre l' altro ragazzo si alontanava, strappando implacabilmente il suo cuore...

Frustrato colpì il tavolò e lanciò una bottiglia di bile d' armadillo. Non gli importò. Si prese la testa fra le mani che adesso tremavano bagnate da un sudore freddo. Tuttavia era lì questo - questo SENTIMENTO.

Tentò di ricomporsi, la scorsa notte quando si era reso conto di quale pozione aveva realmente bevuto, aveva vomitato per un' ora cercando di togliera la maggior quantità di pozione possibile.

Però era ancora lì. Nel suo sangue, percorrendo le sue vene come ghiaccio argentato.

Prese la sua borsa con furia e uscì dall' aula senza badare alle urla di Tiger e Goyle che gli chiedevano d' aspettarli.

 

 

                                                ************

 

 

Più tardi Draco potè finalmente liberarsi di loro per rincorrere Harry mentre si dirigeva agli allenamenti di Quidditch.

Draco lo raggiunse quando era arrivato all' angolo vicino all' armadio delle scope.

La sorpresa iniziale di Harry lasciò spazio ad un sinistro riconoscimento.

"Che vuoi Malfoy?"

Draco ignorò l' improvviso aflusso di sangue alla testa e fissò lo sguardo su Harry.

"Devo parlarti" si guardò ansioso dietro le spalle all' udire l' avvicinarsi di voci e aggiunse "In privato"

"Per cosa? Per permetterti di farmi altre indicibili oscenità?" domandò Harry freddamente, indietreggiando di un passo e gurdando Draco con sospetto.

Draco strinse i pugni e un tenue rossore gli colorò le guance.

"Mi è piaciuto tanto quanto a te, Potter" disse tra i denti con una nota di disgusto.

"Davvero? Non l' avrei mai detto" disse Harry con lo stesso tono di voce.

"Taci, Potter" sbottò Draco e si morse il labbro inferiore, cercando di concentrarsi sui battiti che sentiva in testa, come il suono di onde sbattute "E' stato un maledetto errore" enfatizzò ogni singola parola. 'UN TERRIBILE, TERRIBILE ERRORE'.

Harry lo guardo storto "E vieni a scusarti?"

"No" rispose automaticamente Draco e vide come lo sguardo di Harry si indurì.

"Bene, tu 'devi' maledettamente scusarti" Harry si tese era quasi della stessa altezza di Draco, però la sua rabbia crescente lo fece sembrare più alto. "Non avevi il diritto di fare quello che hai fatto"

"Oh, scusami" Draco lo interruppe acidamente sentendo crescere la rabbia "Avrei dovuto chiederti perima il permesso. Sono stato completamente sconsiderato da parte mia. Lo terrò a mente la prossima volta"

Le narici di Harry si dilatarono "Non 'ci sara' una prossima volta" guardò incredulo Draco "Che ti 'succede' Malfoy? da quando io ricordo ti mi odi e io ti odio. E sono perfettamente felice che le cose continuino così"

Rimasero a guardarsi furiosi per un lungo momento, senza proferire parola. Harry colpì impaziente il piede in terra. Finalmente..

"Allora?"

Draco gli restituì lo sguardo feroce.

"Allora cosa?"

"Allora, che cosa è stato quello della notte scorsa? Cercavi di spaventarmi? Perchè ricordo chiaramente che sei stato tu quello che è scappato con la coda tra le gambe"

Draco chiuse gli occhi, l' ultima cosa che aveva bisogno in quel momemto era un immmagine mentale di qualcosa ta le gambe di qualcuno. Il ronzio esasperante nella testa non accenava a sparire, ma al contrario si stava facendo più forte, come se lo stare vicini li avvolgesse in una sfera d' elettricità, che stava disturbando i suoi impulsi nervosi e inviava le più strane sensazioni per tutto il suo corpo.

Respirò profondamente "E' una lunga storia"

"No, non lo è. Tu mi hai prese e baciato. Fine della storia, e non è bel finale devo dire"

Draco aprì gli occhi e immediatamente si scontrò con quegli occhi di un profondo verde smeraldo, nascosti dietro un paio di occhiali; che gli fecero bloccare l' aria in gola lasciandolo senza parole.

Ad ogni modo che cos' era venuto a fare lì? A confessare tutta la situazione  e rimanere come uno scemo? A ogni modo, non capiva che cosa sperava facesse Potter? Quando la verità era che non c' era niente che 'poteva' fare nè lui nè nessun altro. Perchè lo aveva cercato? Perchè aveva passato tutto il giorno cercando d' incontrarlo per rimanere un momento da solo con lui?

Non sapeva perchè. La relatà era che, sì, lo SAPEVA e ugulamente sapeva che doveva allontanarsi da lui il più presto possibile.

"Oh, dimenticalo" mormorò e un' espressione d' indifesa frustrazione salì ai suoi occhi all' andarsene. Però repentinamente una meno ferma gli prese il braccio e lo fece voltare, non per forza, ma per il brivido che gli percorse tutto il braccio. Indietreggiò instintivamente staccandosi dal contatto di Harry, ferito, con un fugace sguardo feroce negli occhi grigi. Harry sbattè le palpebre leggermente sopreso prima che un' espresione di determinazione delineasse il suo viso. Girò attorno a Draco bloccandogli la strada e mettendolo con le spalle al muro, vicino all' armadio delle scope.

"Non andrai da nessuna parte fino a che non mi darai una spiegazione, Malfoy"

Draco gli lanciò uno sguardo di sfida che mascherò la sua confusione interna.

"Oppure?" lo provocò avvicinandosi di più.

"Veramente vuoi che ti risponda?"

"Si, perchè non suonava molto come una minacia"

"O andrò direttamente da Silente con 'questo' " mise la mano nella sua borsa e prese la boccetta vuota "E avrai un bel pubblico quando spiegherai che cosa ci facevi la scorsa notte fuori dal castello"

Draco tirò le labbrda in una linea sottile e strinse gli occhi "Non lo farai, perchè significherebbe spiegare che cosa ci facevi TU fuori dalla scuola" sorrise disdegnosamnete permettendo che una buona dose di sarcasmo uscisse con le sue parole "E non credo che il nostro Ragazzo d' Oro voglia rovinare il suo primato per una cosa del genere, vero?"

"Il peggio che potrebbe capitarmi sarebbe una punizione e un rimprovero per andare in giro di notte" gli occhi di Harry brillarono di determinazione, che fece ricordare a Draco il modo in cui guardava quando volava in cerca del Boccino; risoluto concentrato, quasi implacabile. Vaccillò leggermente. Harry gli rivolse uno sguardo tagliente come se gli potesse leggere il pensiero, allora continuò "Però tu sarai fortunato se avrai solo una punizione, se 'questo' si sà" alzò nuovamente la bottiglietta, segni di rosso vibrante brillavano alla luce del sole "Non so cos' è - sembra sangue, anche se non lo è perchè a quest' ora dovrebbe essersi già rapresso. Sono sicuro che Piton sarà molto interessato nel fare alcuni esperimenti per capire che cosa sia, anche se il suo entusiasmo scemerà quando i risultati serviranno per incriminare il suo allievo favorito"

E per l' espressione di genuina paura che attraversò il viso di Draco, un rara ondata d' emozione che si incendio e morì nel giro di un respiro, Harry seppe che lo aveva in pugno.

Draco recuperò velocemente il suo freddo atteggiamento, alzò il mento in tono di sfida e facendogli una smorfia di disprezzo "Allora va' Potter. Mostralo a Silente. Potrebbe essere mermellata di fragole. Mi divertirò a vederti fare la figura dell' idiota"

"Rischierò"disse Harry restituendogli lo sguardo "Se cado io mi assicurerò che cadrai anche tu" fronteggiò Draco apertamente vedendo che sotto la calma apparente nel suo viso bolliva una grande confusione

"Ti stò dando una scelta, Malfoy"

"Solo sparisci Potter" sibilò Draco con un tono d' urgenza nella voce "Tu non lo vuoi sapere credimi"

"Sì che lo voglio" Harry fece un passo avanti, fuoco ardente in pura giada, Draco chiuse gli occhi quasi con dolore.

"Prova, perchè no?"

"Fottiti Potter" sputò Draco vedendo come si tese Harry "Posso maneggiare questa cosa da solo"

"Come la maneggi bene! Correndo mezzo nudo nel bel mezzo della notte baciando la gente come un lunatico degenerato. Non fraintendermi, Malfoy, se vuoi essere uno psicopatico delirante per me non c' è nessun problema, solo non mi coinvolgere"

"Allora non ti 'coinvolgerò' "Rispose Draco articolando chiaramente ogni singola parola, nei suoi occhi ardeva una strana luce "Girati di 180 grati , comincia a camminare e non fermarti finchè non arrivi a Hogsmeade o buttati nel lago, il primo che capita. Il punto è, VATTENE"

"Non finchè non mi dici cosa stà succedendo" disse Harry rifiutandosi di andarsene

Una pausa poi più soavemente "Non lo vuoi sapere"

Harry esplose "NON mi dire cosa voglio o non voglio sapere! E nemmeno- "

"Ovviamente non riesci a vederlo da te, vero?"

"Guardo" disse Harry spingendo nuovamente Draco contro la parete  "Se tu, dico, mi avessi dato una pacca sulla spalla o strattonato la manica potrei lasciarlo così. Però quando unisci la tua bocca alla mia, totalmente senza il mio consenso devo aggiungere, è una cosa completamente diversa"

"Cos' è non ti avevano mai baciato così , Potter?" Draco vide un tremolio quasi impercettibile nei verdi occhi di Harry e le sue labbra si curvarono in un sorriso di scherno. "Allora ti ho fatto un favore, non è così?"

Harry sembrò un po' disgustato "Se baciarmi lo consideri un favore, Malfoy, allora non voglio mai essere in debito con te"

Draco sorrise astuto e la crescente tensione tra loro si alleggerì un poco "Se fossi in debito con me, Potter, ti farei 'molto di piu' di questo"

Adesso Harry ERA disgustato "Oh, taci e smettila di fare domande. 'Stò aspettando' "

Il sorriso di Draco si allargò "Cosa? Un altro..."

"La tua spiegazione" Harry si affrettò ad interromperlo, indietreggiando di un passo, guardò Draco con molto più che sospetto "Che 'diavolo' ti succede? Perchè sei così sbaciucchione all' improvviso?"

Il sorriso di Draco svanì e l' ostilità riapparve instantaneamente "Non sono uno sbaciucchione" disse mordace.

"Bene, credo che la descrizione 'in calore' basti" Harry sorrise vittorioso quando vide gli occhi di Draco oscurarsi "E' così che tu prendi qualcuno, Malfoy? Strisciando mezzo nudo e saltando addosso alle vittime ignare"

"Questo è forte detto da qualcuno che non aveva mai baciato" gli occhi di Draco brillarono d' un' ira crescente "E a proposito di te Potter? Che cosa ci facevi TU nella Foresta?"

Proprio allora Draco si accorse che il fastidioso ronzio si era calmato, non l' aveva notato prima perchè era stato assorto a parlare con Harry. Allora un' altra volta una parte della sua mente gli disse che si era calmato SOLO perchè stava parlando con Harry da  cinque minuti buoni a due passi di distanza da lui.

"Non è questo il punto al momento, o no?" Gli occhi di Harry emisero un brillo giada riflettendo la luce del crepuscolo "Sputalo fuori, Malfoy, voglio sentirlo"

"E' complicato"

"Lo hai già detto ed è una scusa povera. Stai insultando la mia intelligenza"

"Di sicuro ci hai messo molto per arrivare a questa conclusione" replicò Draco placido "Questo conferma il mio punto"

Però poteva sentire la propria determinazione affievolirsi, i suoi commenti mordaci perdere forza, diventare deboli, tutto questo mentre temporeggiava, cercando un modo per spiegarlo senza però trovarlo. All' improvviso si sentì stanco come se stesse sopportando uno starnuto diffice da far uscire, sentì un torrente di lacrime premere per salire agli occhi, e tutto questo lo stava consumando.

La bocca di Harry divenne una delicata linea di severa determinazione.

"Parlare con te è come cercare di togliere del sangue da una pietra" indietreggiò di un passo scuotendo la testa arrabbiato "Dimenticalo, forse Silente riuscirà ad avere delle risposte più chiare da te"

Harry provò ad andarsene però Draco glielo impedì prendendogli il polso sinistro. Harry si fermò e guardò di nuovo Draco, i suoi freddi occhi verdi mascherati da una completa calma, senza dire niente in una muta domanda.

Dracos entì l' eletrizzante formicolio dal polso di Harry fino alla sua mano e respirò profondamente "Vuoi 'veramente' saperlo?"

"Sì" rispose Harry con un esplicita impazienza nella voce.

"Quando dico che è lungo e complicato parlo seriamente" aveva nella voce un tono d' urgenza e si guardò attorno ansioso, preoccupato che gli altri giocatori di Grifondoro potessero arrivare cercando Harry. Si chiese quanto tempo erano rimasti a parlare, la verità era che non ne aveva idea, perchè quando stava con lui i minuti sembravano volare, anche se sentiva che mancavano ora per finire.

Così è come - si ricordo amaramente - si sente la gente quando è innamorata. Lanciandosi attorno un altro sguardo furtivo Draco parlò in un sussurrò.

"Incontriamoci nella Sala Dei Trofei a mezzanotte, allora te lo spiegherò" alzò gli occhi guardando diritto in quelli di Harry con un' emozione incerta nelle sue iridi di un grigio mistico.

"E da adesso fin allora pensa a tutto quello che mi vuoi domandare, e non dire che non ti avevo avvertito, Potter. Dieci galeoni che ti pentirai di aver domandato, cosi ché se recuperi il buon senso , fatti un favore, non venire."

"Bel tentativo, Malfoy" Harry indietreggiò scrutando l' espressione di Draco con uno sguardo critico. "Molto allarmante e tutto, a parte il fatto che è il trucco più vecchio del mondo e nel tuo caso per niente convincente. Da quando ti preoccupa cosa è bene per me?" Harry gli fece un sorriso sprezzante e senza preavviso alzò la bacchetta e la puntò sulla mano di Draco che gli stava ancora tenendo il polso e mormorò un incantesimo.

"Manicam Inice"

Un raggio di luce argentata uscì dalla bacchetta di Harry; Draco si lamentò spaventato e ritirò la mano che bruciava. Guardò giù e con orrore trovò attaccato al suo polso una manetta. La guardò fissamente,  incredulo. C' era solo una manetta saldamente chiusa, il delicato metallo avvolgeva il suo polso sinistro, alcuni anellini di metallo pendevano da questa.

Harry sembrò deluso "Maledizione, ha funzionato solo per metà"

"Cosa...?" Draco guardò nuovamente Harry con paura "Per cosa diavolo è questa? Toglimela!"

Harry sorrise serafico "Sicuro, questa notte. E' il modo migliore per assicurarmi che verrai" alzò il polso di Draco osservando il suo lavoro; troppo scioccato per reagire Draco lo lasciò fare.

"Bene, si è formata solo una manetta, ma sembra abbastanza sicura. Lascia che ti avverta che qualsiasi tentativo di toglierla, fisico o magico, farà solo in modo che si aggiusti sempre di più"

"E ti aspetti che andrò in giro per la scuola con 'questo'?" Draco ora era orrorizzato "Che pervertito, Potter, non sapevo fossi sadico"

Harry ignorò quest' ultimo commento "Rallegrati che l' altra estremità non è attaccata a, che so ...alla parete del campo di Quidditch, per esempio. Ma questo è decisamente più cospicuo, devo dire"

"Fottiti Potter" sputò Draco, la paura rimpiazzata dal coraggio "Pagherai per questo"

"Ti manca una certa perversità, dato che sei tu quello che ha la manetta" Harry si fece agilmente di lato un sorriso di trionfo curvò le sue labbra in un modo abbastanza attraente pensò Draco "E tu pensavi che i Griffondoro non avessero idee abbastanza creative"

"Oh, ma anche i Serpeverde hanno idee creative" disse Draco tra i denti con la voce appena controllota "Solo più violente ed espressive, che generalmente includono coltelli, fruste, torture e normalmente molto dolore" la bocca di Draco si curvò in un unico sorriso senza umore "Però vedo che definitivamente ti piace di più la tecnica dell' umiliazione, che è ugualmente efficace. Congratulazioni"

Qualcosa attraversò la faccia di Harry, una muta sorpresa mescolata a qulacosa di molto simile al pentimento, e Draco notò che si era vergognato.

"Non lo faccio per umiliarti, Malfoy" cercò lo sguardo di Draco, gli occhi di Harry erano sinceri, dolorosamente sinceri. "Mi assicuro solo che tu non ti penta"

"Pensavo che il punto in questione era se tu 'saresti venuto' "

Gli occhi di Harry si indurirono, i resti d' emozione si fusero in solide pietre smeralde. "Non ho fiducia in te, Malfoy. Non crede che non ricorda che cosa hai provato di farmi il primo anno. E da allora non basterebbero tutte le dita delle mie mani e dei piedi sommati ai tuoi per contare le volte che hai provato a metterci nei guai" sorrise spietato e arrogante "E hai fallito ad ogni occasione, devo dire"

Draco si accigliò e inclinò leggermente la testa di lato, lanciando a Harry uno sguardo critico. L' aveva continuato a fare di nascosto durante tutta la conversazione, come se notasse per la prima volta alcune cose di Harry, il modo in cui stava in piedi con il piede destro sempre qualche centimentro avanti a quello sinistro, il modo in cui teneva le spalle alte, dritte con la fiducia e la calma di qualcuno che ha il mondo a sua disposizione e non vuole più di quello che ha.

"E credi che una manetta attorno al polso ti assicurerà che ci sarò questa notte?" Draco si regolò per far suonare la sua voce tranquilla , anche se dentro di sé stava crollando "Non lo credo, Potter. L' unica cosa che potrebbe garantire la mia presenza sarebbe che mi incatenassi a te, e non è positivo per l' allenamento di Quidditch, vero?"

Per sua sorpresa sul viso di Harry apparveun sorriso, un semplice sorriso saputo "Guarda più attentamente il tuo nuovo accessorio quando hai tempo" segnò con la testa la manetta, sembrava freddamente incongruente al polso di Draco, anche se il metallo argenteo faceva gioco con i suoi capelli biondo platino.

Prima che Draco avesse il tempo di ispezionarlo più accuratamente Harry continuò "Non credo che la manetta ti farà venire e non credo nemmeno alle tue parole, ma " e qui Harry si permise un piccolo sorriso di trionfo "Può essere che portarsi apresso una manetta con il mio nome sopra ti faccia pensare due volte prima di saltare il nostro puntamento di questa notte"

Il cuore di Draco si fermò momentaneamente, il suo sguardo si abbassò sul crudele braccialetto al suo polso e i suoi occhi si aprirono di completa incredulità.

"Cosa..."

Il sorriso di Harry si fece più largo, un sorriso nascente all' alba.

"Non credo che domani ti piacerebbe andare in giro per la scuola etichettato come prorpietà di Harry Potter, o sì?"

In quel momento qualcosa si frantumò nel viso di Draco, qualcosa di fondamentale, qualcosa di talmente naturale e innato che fluì attraverso qualsiasi maschera d' emozione, una base che si frammentò all' impatto delle parole di Harry. Una pugnalata d' angoscia passò come un fulmine tra i suoi lineamenti, facendolo diventare fragile in un dolore senza speranza, un' ombra di terribile disperazione, svanì in un battito di ciglia, come si cancellano le macchie dalla spiaggia sotto le onde del mare implacabile. Harry si sorprese quando vide passare la cruda emozione attraverso il volto impassibile di Draco, sbattè le palpebre e gurdò di nuovo, ma se ne era andata. Come una ferita guarita da sola, un inganno degli occhi, un gioco di luci inclinate che si riflettevano nei biondi capelli di Draco.

O chissà, pensò Harry, un inganno della sua mente.

Quando Draco alzò lo sguardo, i suoi occhi grigi erano ombre vuote. Harry notò che stringeva le mani talmente forte che le nocche erano diventate bianche. Draco non disse niente solo fissò Harry per un lungo momento, gradualmente la fredda fiamma d' emozione fluì di nuovo nei suoi occhi, freddo ardente e distante, e allo stesso tempo vulnerabile dolore.

"Come vuoi, Potter" disse soavemente, anche se la sua voce suonava risentita e i suoi occhi distillavano odio, amarezza e un crudo dolore.

Con questo si girò e se ne andò

Harry lo fissò per un momento, ancora sospettoso e totalmente confuso. L' ultimo sguardo che Draco gli aveva lanciato lo aveva lasciato particolarmente frastornato - 'E qualcosa che ho detto?'

Scosse la testa sconcertato e ci rinunciò, girandosi dall' altra parte andò a prendere la sua scopa, che ricordava era la su intenzione iniziale. Grazie a Malfoy adesso era in ritardissimo per l' allenamento di Quidditch e questo pensiero gli fece accantonare tutte le domande per più tardi, quella notte.

 

 

                                                            ***********

 

 

Solo quando arrivò al santuario del suo dormitorio, Draco si lasciò cadere nel letto, respirando dolorosamente, il torpido freddo della manetta contro il suo polso attraversava la sua pelle come mercurio, avvelenando il sangue, freddo e caldo separati dall' imperfezione della carne.

Era giusto come i limiti in cui si trovava adesso, la frontiera dove l' odio e l' amore si toccavano, la fine linea adesso confusa per l' alterazione chimica che la trasformava in assolutamente niente.

Non sentiva niente altro che la stancante tensione del suo corpo, distillava desiderio, desiderio puro, e stava diventando qualcosa che andava completamente fuori controllo, ma almeno non il suo.

Girò la manetta e la osservò, il metallo emanava scintille di luce da una fonte sconosciuta che gli ferì gli occhi facendogli sbattere le palpebre. Alzò il polso per poter ispezionare la manetta, vide l' intricata iscrizione non fatta da mani umane, l' uniforme e derisoria iscrizione di color grigio argentato diceva - H. J. Potter

Un marchio di possesione. Marchiato a fuoco. Posseduto.

Chiuse gli occhi, preso fino alle ossa da questa silenziosa vergogna.

 

"Non credo che domani ti piacerebbe andare in giro per la  scuola etichettato come propietà di Harry Potter, o sì?"

 

Le parole si ripetevano in continuazione nella sua mente e la sua stessa mortificazione lo corrodeva da dentro.

 

"Non lo faccio per umiliarti, Malfoy"

 

Completamente umiliato Draco si coricò a pancia in giù sopra i cuscini, il freddo metallo della manetta attorno al suo polso lo prendeva fino alle ossa. Paura e un accecante terrore scopiarono dentro di lui, un doloroso ricordo di qualcosa che era maledettamente reale per essere vero: quello che si era auto inflitto, quello che Harry gli aveva fatto, e quello che forse mai si sarebbe liberato

 

 

 

Ecco il secondo cap vado ad una velocità di capitolo tradotto alla volta, senza contare che ho anche un altra fic da portare avanti ' Il tempo si sdoppia'. Molte espressioni ho cercato di adattarle con un linguaggio fluido mantenendo il più possibile il senso originale. Per farvi un' idea del lavoro che faccio vi dico che quando non capisco la versione spagnola cerco il corrispondente in quella inglese (perchè non ho un voc spagnolo-italiano decente trovo una parola sì e dieci no) e poi lo cerco nel vocabolario inglese e a volte capita anche che devo cercarmi il significato della parola nel dizionario italiano perchè non la conosco ^^,

GRAZIE per i magnifici commenti: slow se ti piace così tanto potrebbe venirmi in mente di tradurre anche altre fic (sempre dallo spagnolo) ^^. Goten leggo le tue fic , mi piacciono molto (scusa se non posso commentarle sempre sorry^^,) Draco2004 anche tu lo tratti un po’ male però il nostro povero Draco…^^. Plutonio186 sì, l’ avevo già pubblicata su ff.it  e ci ho messo un po’ a decidermi di postarla qui. Kylie  ecco una lettrice nuova di zecca, caspita quanti complimenti potrei esaltarmi troppo, anche io mi diverto un mondo a leggerlo quel pezzo, ma quello che preferisco in assoluto è quello che dice Draco nel prox cap, che spero di postare il più presto. Rowan-MayFair  temevi che non mi facessi più vive e invece eccomi qua, questa volta sono buona posto questo cap senza aver tradotto il nono…ma dalla prox volta ritorno alla velocità di un cap tradotto alla volta. Abbiate un poì’ di pazienza se vi sono piaciuti questi primi cap sarà pienamente ricompensata con i prossimi vedrete…. E poi per me è già cominciata la scuola con temi, compiti e studiate dell’ ultima settimana a carico^^

Anche per questa volta è tutto.

CIAO ALLA PROSSIMA!!  

Hepona

 

 

 

 

 

 

 

 

FF.IT



Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Pozione Irresistibile3 ***


            POZIONE  IRRESISTIBILE

                       

Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Hepona

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io l' ho tradotta dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.

 

 

 

Capitolo terzo: Senza Rimpianti

L' amore vive in bottiglie sigillate dal rimpianto

 

 

Con il sopraggiungere della sera, con grande fastidio, Draco si rese conto che avere un po' di solitudine nella sala comune dei Serpeverde o anche nel dormitorio era facile come trovare un modo di NON pensare ad Harry. Stava diventando sempre più difficile tenere nascosto agli altri il polso amanettato, così finalmente decise di andare in biblioteca per trovare un po' di pace e tranquillità.

Erano quasi le otto quando arrivò in biblioteca, una forte sensazione di alienità si impossessò di lui quando guardò le quattro pareti che si chiudevano su di lui, e la sua innata claustrofobia salì in superficie.

Si rese conto che si sentiva come nella biblioteca di casa sua, come un granchio nella padella mentre il calore lo brucia, era una reazione istintiva - si sentiva in trappola.

La biblioteca di Hogwarts, senza contare l' arredamento pittoresco e impeccabile, gli ricordava maledettamente troppo l' austera biblioteca di suo padre; tutta la stanza pitturata con niente altro che pile di libri, uno sull' altro, fino al soffitto, scaffali e scaffali di libri, tutti legati in un modo o nell' altro alle Arti Oscure. Una gran parte della sua vita, della vita di un Malfoy. Una gran parte di LUI.

Draco ricordò con un brivido le esplicite avvertenze che suo padre gli faceva in continuazione a proposito delle molte maniere di cadere in disgrazia e, ovviamente, i suoi sinistri ammonimenti di MAI, fintanto che aveva un soffio di vita e sangue Malfoy scorrergli nelle vene, MAI gettare la più lieve vergogna sul nome della famiglia. Altrimenti.

ALTRIMENTI. Non era una discreta implicazione, o qualcosa che si poteva lasciare all' immaginazione. Era definitivo, predeterminato, un verdetto passato avanti alla trasgressione. Non c' era spazio per la negoziazione o per chiedere clemenza e molto meno per il perdono.

Però QUESTO. Draco pensò che anche suo padre avrebbe trovato difficoltà nel definire questo livello di pura degenerazione che stava facendo strage del prezioso nome della famiglia. Se Lucius ne sarebbe venuto a conoscenza prima che trovasse un modo per annullarlo, Draco sperò fortemente che lo shock avrebbe ucciso suo padre, perchè al contrario se non fosse stato così, avrebbe dovuto attuare il piano B,che era molto semplice, il nobile cammino del suicidio.

Questo grave pensiero e maniaco depressivo lo stimolò ad entrare in azione e camminò risoluto fino allo scaffale all' estrema destra, dove, da quello che sapeva, si trovavano i libri di magia più avanzata. Però qualcosa di solo remotamente utile si poteva trovare solo nella Sezione Proibita e infatti si avvicinò a questa. Una Madama Pince gli bloccò il passo, chiedendogli un permesso firmato, anche se in questo momento avrebbe potuto darle una risposta sua che sarebbe stata breve, e molto molto volgare.

Dandosi per vinto uscì dalla biblioteca.

I libri non l' avrebbero aiutato - doveva ugualmente trovare un modo per spiegare ad Harry quello che era successo, doveva ugualmente trovare un atro modo abbastanza abile per uscire completamente da questo guaio.

In ogni modo, perchè si dava tanta 'pena' per spiegarlo ad Harry?

Si chiese. Non capiva. Anche Harry non poteva capire, Il Ragazzo Che Aveva Fatto Un' Abitudine Di Frustrare i Piani Di Voldemort.

Questo era un guaio completamente differente e in molti modi più sinistro che affrontare il Signore Oscuro, perchè era un conflitto tra il cuore  e la mente, una lotta autodistrutiva alla quale era condannato, da qualsiasi punto di vista la si guardava.

No. Non voleva, non aveva bisogno dell' aiuto di Harry. Tutto quello che avrebbe chiesto ad Harry sarebbe stato di mantenersi lontano da lui, il più lontano possibile da un qualsiasi scontro verbale, in modo che Draco potesse ingegnarsi per sistemare questo guaio, annullare l' incantesimo ed essere di nuovo se stesso.

 

                       

                                                            ************

 

L' incontro che avrebbe avuto quella notte con Malfoy, gli tornava in mente in continuazione e incosciamente si rallegrò quando l' allenamento di Quidditch finì. Dopo aver riportato la sua scopa all' armadio (dove notò il posto dove si erano affrontati quella sera stessa), Harry si incaminnò verso la torre dei Grifondoro, si fece la doccia, si cambiò e si sedette aspettando che arrivasse la mezzanotte.

Si chese se Draco ci sarebbe stato - un sorriso fiducioso si curvò sulle sue labbra al ricordo della picolla manetta che con molta allegria Malfoy voleva che gli togliesse prima di domani.

Questo aumentava di gran lunga le possibilità della sua presenza; Harry pensò che era più sicuro andare senza preoccuparsi se Gazza lo stesse aspettando al posto di Draco.

Mancando dieci minuti alla mezzanotte Harry si alzò e si mise una  tunica sentendo una volta di più la mancanza del Mantello dell' Invisibilità. Al dirigersi verso la porta senza fare rumore esitò, non  si era preoccupato di chiedere a Ron di accompagnarlo in questa spedizione nutturna, per la chiara e semplice ragione che avrebbe dovuto aggiornarlo di quello che era successo tra lui e Malfoy la notte scorsa (la, non molto accidentale, collisione delle loro labbra per essere esatti) e non stava esattamente saltando d' allegria per raccontare l' incidente, men che meno ad alta voce. Anche Harry si era sorpreso più volte durante il giorno a ripensare all' episodio -  ed era qualcosa, già di suo, abbastanza inquietante.

Con passi silenziosi si diresse verso la Sala dei Trofei, nascondendosi tra le ombre dei corridoi. Il polso di Harry accellerò in anticipazione mentre si avvicinava alla porta. Prese la maniglia. - 'Se Malfoy non è qui' pensò lugubre - 'Mi assicurerò che-'

Aprì la porta e vide Draco seduto sul bordo del tavolo di quercia al centro della stanza, le mani i grembo con le dita intrecciate e la testa leggermente reclinata.

La stanza era bagnata da un tenue bagliore azzurro, che proveniva da un piccolo fuoco magico, messo in un posto strategico in modo che la luce attraversasse la stanza quasi da una parte all' altra. Era un illuminazione tranquilla e rilassante, e gli occhi di Harry si abituarono presto alla pallida e irreale atmosfera.

Draco alzò la testa nel momento in cui Harry entrò, il suo corpo si tese e cercò di rilasarsi non riuscendoci del tutto. Sembrava una pantera in trappola, che cammina da una parte all' altra nel mezzo della notte, i suoi occhi tradivano preoccupazione e incertezza nel vedere Harry, mentre scivolava lentamente dentro la stanza e chiudeva la porta dietro di sè.

Harry non si sorprese tanto nel vederlo lì quanto per la momentanea disperazione che attraversò i suoi occhi, come se fosse - DELUSO dell' arrivo di Harry.

La domanda per la quale era andato bruciò ancora di più dentro di lui.

Harry attraversò la stanza in pochi passi, fermandosi davanti a Draco.

"Allora?" fù la sua piccola accoglienza completata da uno sguardo di sfiducia "Qual' è il grande segreto?"

"Non credevo che saresti venuto" disse Draco con voce neutra, anche se la sua imperturbabilità non era la stessa

"Non me lo sarei perso per niente al mondo, Malfoy" Harry continuò a guardarlo sulla difensiva e segnò bruscamente con la testa il braccio destro di Draco.

"Ad ogni modo non credo che tu voglia andare in giro domani per la scuola con la manetta, o si?"

"Non credevo ti importasse" gli occhi di Draco era quasi colorati di cobalto a causa del fuoco magico e tremarono fino ad incontrare quelli di Harry.

"NON pensavo che saresti venuto appositamente per questo, così domani sarei dovuto andare in giro con questa cosa spaventosa al polso"

Harry lo guardò leggermente indignato "Credi che te la lascerei soltanto per umiliarti?" Harry sembrava avere alcune difficoltà a capire la situazione "Non fraintendermi, Malfoy, il tuo ego è troppo grande per quello che vale, qualcuno dovrebbe fartelo notare un giorno di questi. Però umiltà e umiliazione sono due cose completamente diverse"

Draco fece un gestio di fastidio "Non farmi la predica Potter"

Harry lo guardò duramente "Vuoi dire che se le cose fossero al contrario mi lasceresti la manetta solo per umiliarmi?"

Draco non rispose, abbassò solo lo sguardo.

L' espressione di Harry divenne di disgusto "Non ci posso credere" si battè la testa "Tipico di te Malfoy"

Draco non rispose, alzò la mano in modo che la manetta scivolasse sul polso, e la tenne tranquillamente davanti ad Harry. Ombre azzurro-metalliche si riflettevano sulla manetta e Draco alzò il mento quasi provocatorio, nei suoi occhi c' era una silenziosa domanda e aspettò.

Harry per un momento non si mosse, guardò solo la mano che Draco gli stava mostrando. Poi sospirò con stizza, prese la sua bacchetta, la puntò sulla manetta e mormorò.

"Clavis Finge"

La manetta si allargò, cadendo debole dal polso di Draco scivolando alcuni centimetri sull' avambraccio.

Draco guardò Harry, gli occhi gli brillavano come gioielli appannati e allora senza dire una parola se la tolse e la mise in borsa. Si staccò dal tavolo, camminò alcuni passi e si fermò davanti alla parete.

Ad ogni momento che passava Harry si convinceva sempre più che Draco stava impazzendo. Esitò un secondo prima di chiedere, con un tono che nascondeva i suoi sospetti.

"Allora? Che cos' è che mi volevi dire?"

"Io non volevo dirtelo. Sei tu che lo vuoi sapere"

Harry stava cominciando a perdere la pazienza, che di fatto non aveva più.

"Sputa il rospo, Malfoy, non ho tutta la notte"

"Va bene" Draco continuava a dargli le spalle e quando parlò lo fece di fronte alla parete "Vuoi la versione completa o solo i fatti concreti?"

"Come vuoi, voglio solo sentirlo - adesso"

Draco respirò profondamente, era più difficile di quanto immaginasse.

'Perchè?' Perchè si sentiva obbligato a dire a Harry dell' incantesimo? Solo perchè glielo aveva 'chiesto'? A Draco generalmente produceva un grande piacere negare ad Harry qualsiai cosa volesse.

Però sapeva perchè. Era perchè  non credeva di poterlo sopportare da solo per molto tempo. Perchè questa cosa lo stava lacerando da dentro, sapeva che cosa era successo, ma non sapeva che cosa doveva fare. E aveva bisogno di dirlo a QUALCUNO.

"Allora" cominciò lentamente, sentendo che gli mancavano le parole, improvvisamente non sapeva da dove cominciare, non voleva girarsi e gurdare Harry negli occhi mentre parlava.

"Essenzialmente, stavo provando a fare qualcosa, però si è confusa completamente , finendo per diventare un' altra cosa, e ..."

"C' è molta ambiguità e imprecisione nelle tue parole" lo interruppe rudemente Harry "Si suppone che devo riempire gli spazi bianchi?"

Draco si girò, i suoi occhi c'era una furia e un silenzioso dolore.

"Solo taci e ascolta, Potter" Protestò violentemente Draco senza umore nella voce.

Harry gli lanciò uno sguardo assassino. "Allora vieni al punto"

"Bene" scattò Draco, la sua resistenza stava vacillando e le parole gli uscirono dalle labbra come un segreto lungamente custodito, crudo, sincero, amaro.

"Il punto è che sono innamorato di te. In essenza questo è tutto quello che devi sapere"

Alle sue parole seguì un lungo silenzio, quasi si poteva toccare l' incredulità e lo shock nelle tensione tra loro due. Era come se quel momento si fosse fermato nel tempo, mentre cadeva il signifaco delle sue parole, fluendo come acqua gelata su roccia impermeabile. L' unico suono che si sentiva nella stanza era il crepitio del fuoco, suonando come una frusta nel teso silenzio.

Quando Harry finalmente parlò la sorpresa era udibile nella sua voce.

"Stai scherzando"

Non era una domanda, ma un' affermazione, come se solo l' idea fosse impossibile da considerare.

Draco sembrava esasperato e allo stesso tempo un po' sofferente

"Scherzerei con qualcosa di simile?"

Nella voce di Draco albergava tanta sincera gravità che, nell' opinione di Harry, suonava incongruente con la situazione e cominciava a sentire come se stesse sognando da sveglio: un sogno etereo e  assolutamente, assolutamente incredibile.

Alzò le spalle "Non saprei, tu hai un distorto senzo dell' umorismo"

"Si, è vero mi piace tormentare Paciock e far espodere il suo calderone, mi fa morire dalle risate" Draco strinse i denti cercando di mantenere la calma "Però essere - essere innamorato di te non è per niente divertente. Di fatto credo che la semplice idea sia sufficentemente traumatizzante da darmi la licenza per diventare un completo psicopatico nella mia prossima vita. Se non lo divento adesso sia chiaro"

"Mi - mi AMI?" ripetè Harry, la sua voce suonava vuota, aveva l' espressione di qualcuno che aveva bevuto vomito o un bicchiere di scaraffaggi interi.

"No, Potter, SONO innamorato di te" la voce di Draco era affilata come una spada. "Non mi FUI innamorato di te, il chè è un' opzione molto meno atrattiva che cadere da un precipizio. Sicuramente NON TI AMO. C' è una grande differenza"

"Veramente non la vedo" la nota di sospetto ritornò nella voce di Harry "Guarda non ti credo. E' un qualche tipo di scherzo? Che cosa stai cercando di dire esattamente?"

"Mi hai ascoltato?" Draco era esasperato "Perchè sento che l' eco delle mie parole mi danno una risposta più intelligente"

"Certo che ti ho ascoltato" Harry sembrava irritato "Però quello che stai dicendo sono pure idiozie" Guardò critico Draco, come se fosse una bomba a tempo sul punto d' esplodere "Sei sicuro che non ti droghi Malfoy? Perchè stai iperventilando e hai gli occhi dilatati come Edwige quando ha la diarrea"

"Grazie per il vivido esempio e per la tua preoccupazione, vorrei che tutto questo fosse solo una terribile sbornia, però no, non mi drogo" fece una pausa "Anche se in questo momento non direi di no se ne avessi un po'"

Harry lo guardò dubbioso e si sentiva ancora scettico "Però tu - mi ODI"

"Bene l' hai notato, Potter. Ho sempre pensato che tu fossi molto acuto. Veramente sottile da parte tua averlo notato, dieci punti a Grifondoro per una rara dimostrazione di cervello"

"Taci Malfoy. Sai bene che neanche io ti sopporto"

"Mi rallegra che abbiamo chiarito questo punto"

Draco inclinò leggermente il capo, in un modo molto strano, si stava scaldando contro il suo solito modo d' insultare Harry, tanto che aveva quasi pregato per distrare la sua mente da quello che stava covando, una pericolosa e volatile lussuria per lui. Però la senzasione continuava ad esserci, come correnti vive si alimentassero sotto la sua pelle.

"Vuoi sapere qualcosa d' interessante a proposito di te, Potter? Quasi hai corso gridando quando ti ho baciato, però sei rimasto completamente calmo quando ti ho detto che sono possibimente innamorato di te"

"Mi stò riservando tutto l' impatto dello shock per svegliare dopo tutto il castello quando l' avrò assimilato. Il chè può succedere da un momento all' altro, sicchè è meglio che ti sbrighi a parlare"

"Non c'è niente altro da dire" Draco lo guardò di traverso e in quel  momento la famigliare ondata d' elettricità lo pervase come fosse ubriaco; ritornò al bordo del tavolo per trovare un appoggio e disse piano "Credo che tu debba andartene"

"Niente più?" Harry lo guardava incredulo "Per tutti i diavoli dell' inferno! Per cominciare non mi hai detto perchè sei innamorato di me" meditò per un momento e poi continuò "Credo che sia un qualche tipo d' incantesimo d' amore, perchè se non lo è hai un posto assicurato al San Mungo"

Draco voleva ribattere che probabilmente solo i pazienti dell' ospedale San Mungo della sezione d' infermità e ferite magiche potevano innamorarsi di Harry, però si rese conto che avrebbe dovuto includere anche se stesso, improvvisamente si sentì molto - stanco, come se tutta l' energia fosse stata prosciugata solo per stare con Harry e data la sua sperienza, la sua stanchezza veniva accompagnata da un genere totalmente diverso d' energia - il desiserio.

Draco lasciò cadere le spalle e cedette "Hai ragione" disse con voce sconfitta "E' una Pozione d' Amore"

"Pozione d' Amore?" ripetè Harry con una voce tanto impressionata come curiosa "Non sono illegali?"

"Sei vuoi farmi la predica moralista sulle leggi magiche, risparmiami, perchè mi sento già abbastanza male così come stanno le cose"

Harry continuava a essere scettico "Esattamente che cosa è successo?" guardò critico Draco "Se mi stai mentendo, lasciatelo dire, è abbastanza inverosimile. Se non lo stai inventando, bene, hai molte cose da spiegare. E ti avverto, Malfoy, se stai provando a farmi-"

"Oh, stai zitto e lasciami parlare per un attimo, vuoi?" lo interruppe Draco con uno sguardo assassino.

Per sua sorpresa Harry stette zitto e un silenzio apettativo scese tra di loro.

Draco respirò, ora non c'era più ritorno e la verità era che voleva veramente raccontare ad Harry quello che era successo - a questo punto chiunque sarebbe stato da buon ascoltatore, anche Miss Purr. Sentiva come d' aver trattenuto il fiato per molto tempo e desiderasse poter di nuovo respirare normalmente senza gli agitati battiti del suo cuore che gli martellavano contro il petto.

Vide lo sguardo impaziente di Harry e respirò profondamente. Qualcosa gli diceva che avrebbe avuto bisogno di tutto il fiato possibile

"Va bene, questo è quello che è successo"

Draco cominciò a il suo racconto a proposito degli eventi della notte scorsa, anche se in modo molto vago. Non disse la metà di quello che pensava - la storia si ridusse a piccoli frammenti di un mologo che gli passava attraverso la mente, e disse solo le parti necessarie per unire cronologiocamente gli eventi.

Parlò brevemente sulla pozione, toccando molto superficialmente i dettagli riguardo la parte dove l' aveva appena bevuta. Riferì come era diventata una pozione d' Amore e come, prima di saperlo, la prima persona che aveva visto dopo averla bevuta fosse stato Harry.

Harry aveva un punto a suo favore, sapeva ascoltare - era rimasto zitto mentre Draco parlava con tono bassi e urgenti, con le parole che gli uscivano dalla bocca come pioggia d' estate...Però nonostante tutto Harry continuava ad avere l' espressione scettica, ma allo stesso tempo ascoltava attentamente le parole di Draco, osservando il suo linguaggio corporale, soppesando il grado di verità, sapendo che probabilmente , per una volta nella vita - e forse l' unica - Draco Malfoy gli stava dicendo la verità.

Quandi Draco fece una pausa Harry finalmente lo interruppe

"Quale pozione volevi preparare all' inizio?" chiese guardandolo agli occhi "Non mi dire che 'volevi' veramente preparare una pozione d' Amore fin dall' inizio"

"Quale parte della frase ' L' incantesimo è venuto male' non capisci?" rispose Draco irritato "E' ovvio che NON volevo fare una pozione d' Amore - non fare lo stupido Potter, onestamente" Sbuffò derisorio

"Bene, allora che cosa stavi cercando di fare?" pressionò Harry rifiutandosi di lasciar perdere.

"Una Pozione Per La Perdita Della Sostanza" disse reticente, come se fosse stato forzato a divulgare un segreto molto imbarazzante "Ti fa...bè, sparire"

"Cosa?" Harry guardò incredulo Draco, con l' orrore dipinto sul volto "Perdita Della Sostanza? Dove Malfoy, 'qui'?" Tamburellò arrabbiato un dito sulla tempia "A che cosa stavi pensando?"

"Non lo so!" esplose Draco, emozioni frastagliate brillavano attraverso il suono della sua voce "Non crederi che non ci abbia pensato? A cosa stavo pensando? Diavolo, è dalla scorsa notte che non faccio ALTRO che pensare a quanto stupido sono stato a confondere l' incantesimo, a quanto sia stato maledettamente sfortunato che gli incantesimi fossero separati solo da una pagina? E come fottutamente si suppone che ne uscirò"

Harry sbattè le pelpebre stupefatto dalla sfuriata di Draco e quasi si sentì colpevole d' averlo preovocato. Divenne più serio, c'era qualcosa nel modo in cui Draco guardava e si sentiva che lo scosse profondamente, facendogli pensare due volte a proposito di quello che Malfoy gli stava dicendo, quello che stava cercando di dirgli.

Harry guardò nuovamente Draco, in modo più grave questa volta, notando il dolore velato nei suoi delicati tratti, una certa miseria che in silenzio accentuava la gravità della situazione.

Si chiese perchè stava credendo a quello che Draco gli stava dicendo. Da quando Malfoy gli diceva la verità? Se era uno scherzo elaborato per...bè, non poteva sapere con esatezza di cosa potesse essere parte, però era sicuro che non sarebbe stato gradevole. Allora perche TENDEVA a credergli?

I SUOI OCCHI.

Lo guardò di nuovo, uno sguardo lungo e calcolatore. NEI SUOI OCCHI. Harry notò che Draco aveva degli occhi molto belli, intensi e pieni di sentimento, anche se frequentemente erano velati con fredda arroganza e disprezzo. Però in occasioni molto rare, come questa, erano innocenti e dolorosamente sinceri, gioielli di un grigio profondo, con raggi argentati per la luce del fuoco.

'Oh, basta. E' Malfoy. Smettila di osservare i suoi occhi'

"Bene..." Harry scosse leggermente la testa per schiacciare i suoi pensieri "Perchè mi stai raccontando questo?"

Draco strinse gli occhi, senza parole per l' indignazione "Devo ricordarti che TU me l' hai chiesto. Di fatto non me lo hai chiesto, mi hai tormentato fino allo sfinimento e mi hai messo delle manette per sforzarmi a raccontartelo. E adesso chiedi 'Perchè mi stai dicendo questo?'"

Harry lo trapassò con lo sguardo "Voglio dire che cosa ti aspetti che faccia?"

"Niente" rispose rapidamente Draco, distogliendo lo sguardo, ma non l' attenzione, verso la pallida fiamma azzura che crepitava e ballava. la sua voce sembrava triste "Non c'è niente che tu possa fare"

"Va bene, c'è un controincantesimo? Un modo per annullarlo?"

"Non lo so"

"L' effettò passerà dopo un po' di tempo? O puoi prendere un antidoto per neutralizzarlo?"

Un grugnito "Non lo so"

Harry sembrava irritato "Sembri tremendamente disinteressato per uscire da questo disastro, Malfoy. L' ignoranza veramente non aiuta. Credi che rifiutarsi a proposito di questo incanto d' Amore lo farà sparire?"

Gli occhi di Draco si fecero mordaci contro Harry, brillarono con fervente intensità quasi scoraggiati in modo disperato.

"Non hai idea di QUANTO voglio togliermi questa cosa, Potter" la sua voce tremava per la mancanza di controllo "Perciò taci e perditi"

Harry rimase senza parole, non si aspettva tanta ostilità e i suoi occhi smeraldo si scurirono per la nascente ira.

"Stò solo cercando d' aiutarti, ingrato. Casualmente questo è un TUO problema"

Draco sostenne tranquillamente lo sguardo "Hai ragione Potter. Questo è un MIO problema. E non ho bisogno del tuo aiuto. Non è affar tuo"

"Si che è affar mio, Malfoy, perchè è capitato che mi hai scelto per innamorarti di me" Harry fece un passo avanti con una ferma determinazione negli occhi

"Ti ho scelto, Potter? SCELTO?" Draco sembrò disgustato "In quale momento ho detto che ti ho scelto?L' HO FATTO?" chiuse gli occhi, tenne le spalle basse e si coprì la faccia con le mani "Questo è ufficialmente il peggior disastro del mondo magico. Negli anni a venire, si insegnera nelle scuole come un caso di studio 'Incantesimi che vennero sbagliati con conseguenze peggiori della morte' e terrano i resti del mio teschio come una reliquia"

Harry si morse il labbro, Soffocando un sorriso. Nonostante la situazione l' umore di Draco era abbastanza divertente.

"Non è divertente Potter" scattò Draco irritato "Fà sparire quel sorriso dalla tua faccia prima che lo faccia sparire per sempre - con magia o senza"

Il sorriso di Harry sparì e la sua bocca divenne una linea dura "Non incolparmi per questo Malfoy. Questo guaio non è nemmeno remotamente colpa mia"

"Certo che è colpa tua. Se tu non fossi stato là questo non sarebbe mai accaduto"

"Adesso sono colpevole per esistere?" Harry sbattè le palpebre arrabbiato "Stai diventando irrazionale Malfoy, e-"

"E' ovvio che stò diventando irrazionale" lo interruppe Draco con gli occhi che lanciavano lampi d' ira e frustrazione "Sono innamorato di te, per cominciare. Questo và contro le leggi della ragione, sorpassa il tetto dell' irrazionale e si catapulta nella galassia della pazzia" fece una pausa per respirare "Ed è COMPLETAMENTE colpa tua"

Harry era sul punto di rispondere, però Draco fece qualcosa che impedì alle dure parole di uscirgli dalle labbra.

Guardando Harry di traverso, Draco lentamente si girò e camminò fino alla parete opposta della sala. Appoggiò un braccio alla parete e appoggiò la fronte tra le pieghe del gomito: c'era qualcosa nella sua postura che lo svestiva della sua abituale arroganza, sembrava desolato, una figura sconfitta contro la luce intermittente.

Harry era così sorpreso come se Draco l' avesse baciato un altra volta. Rimase lì fermo per un momento, insicuro sul da farsi e si rese conto che non sapeva cosa dire, perchè la comunicazione con Draco era sempre una risposta alle sue provocazioni. E per tutte le volte che Draco l' aveva fatto arrabbiare, per tutte le volte che aveva contenuto la rabbia quando Draco lo provocava burlandosi di lui negli scontri verbali, questa era l' opportunita perfetta per vendicarsi, adesso che era vulnerabile, con le difese abbassate.

Però Harry semplicemente non poteva fare qualcosa di simile, nemmeno a Malfoy. Non riuscì a farlo durante il duello del secondo anno, quando si astenne dal colpirlo con un incantesimo mentre era per terra, anche se lui non aveva avuto scrupoli nell' attaccarlo senza rispettare le regole sportive. E adesso continua a non poter dire niente d' offensivo nè di sarcastico.

Harry si accigliò si morse nuovamente le labbra senza sapere cosa fare o dire, solo rimase lì, sentendosi incantato.

"Devi andare" disse finalmente Draco, al sua voce suonava stanca, una stanchezza non solo fisica "E' tardi"

Harry esitò e guardò il polso nudo di Draco "Posso rimanere un attimo ancora"

"Non voglio che riamani" la voce di Draco adesso suonava feddamente tranquilla "Di fatto voglio che ti mantieni 'fuori' da questa storia, LONTANO da me, immagino che non ti costerà molto sforzo, o no? Questo è tutto quello che voglio"

"Pensi sia così facile?" domandò Harry senza rancore.

"Stare lontano da me? Sembri aver coltivato una sufficiente quantità di rancore nei mie confronti attraverso gli anni, Potter, sono sicuro che potrai farlo" Draco continuava a tenere il volto verso la parete, la sua voce era spenta.

"No, volevo dire questo. Pensi che la soluzione sia alontanarmi da te?"

"E' la soluzione per TE" Draco alzò la testa e molto lentamente si girò e appoggiò  la schiena alla parete, come se ogni parte del suo corpo fosse dolorosomente esausta "E questo è tutto quello di cui ti devi preoccupare"

Harry fece un respiro profondo "Ci deve essere un modo per annullarlo"

"E cosa succede se NON c'è?" esplose Draco, l' irritazione e il dolore represso salirono in superfice, guizzarono con furia nei suoi occhi illuminati dall' angoscia. "Non tutto ha un controincantesimo! E questo è diverso dagli altri incantesimi, perchè non è esterno, è DENTRO di me, nel mio sangue. Non ho letto molto a proposito, però sò qualcosa su questo tipo di maledizione e la maggior parte non sono curabili se non con la morte"

L' ultima parola rimase sospesa nell' aria in modo significativo, infausta. La possibilità portò rapidamente e per un momento la gravità della situazione.

I due rimasero in silenzio, l' immenso dolore delle parole di Draco riempirono l' atmosfera, rendendo l' aria pesante con una sensazione soffocante.

Finalmente Harry parlò, tranquillo "E' una maledizione?"

Draco gli lanciò uno sguardo pungente "In che altro modo lo chiameresti?"

Harry pensò a voce alta "Non lo sò solo non credevo che si potesse classificare come una maledizione. Amore e maledizione non sono, comunemente, relazionabili"

"Non è amore Potter, è un incantesimo d' Amore. Si alimenta dell' amore 'non corrisposto' e ti fà impazzire , perchè desideri qualcosa che sai che NON VUOI e che mai potrai avere. La gente normalmente impazzisce sotto l' effetto degli incantesimi d'Amore. Se questo non è una maledizione allora l' Avada Kedavra è una ninna nanna"

Harry voleva dire a Draco di non essere tanto melodrammatico, però qualcosa dentro di lui gli disse che, nonostante tutto, non  stava esagerando.

Harry sospirò "Che vuoi che facciamo?"

"Te l' ho già detto. NOI non faremo niente. IO sistemerò questo guaio, e TU non farai assolutamente niente" un espressione di dolore passò per i suoi lineamenti, proiettando pallide ombre di fatica e esasperazione "Quante volte devo dirtelo, Potter? NON voglio il tuo aiuto. Questo non è un tuo problema, e anche se sò che ti diverti ad impicciarti degli affari degli altri, la situazione è abbastanza complicata senza di te"

"E credi di riuscire a maneggiare tutto questo da solo?" ribatte Harry con furia "Guarda solamente quello che hai fatto fino adesso! Assolutamente niente. Non sei nemmeno sicuro che ci sia un controincantesimo" gli lanciò uno sguardo assassino "Puoi credere che non mi importi, Malfoy, e francamente certe volte è così, ma questa situazione è seria e non lascerò che ti metta in più guai di quelli che hai già"

Gli occhi di Draco non riflettevano niente altro che un' emozione indefinita, che brillò debolmente atraverso il grigio liquido.Quando parlò la sua voce era bassa senza emozione.

"Vuoi veramente aiutare, Potter?"

Harry fece un respiro, non rispose, il suo silenzio disse il suo consenso, anche se non riusciva a dirlo.

Malfoy si stava innervosendo e Harry doveva mantenere la calma, ricordando ancora una volta che lo stato mentale di Draco era fragile.

In risposta Harry chinò leggermente la testa, poi guardò nuovamente Draco con fermezza.

Draco rimase quieto guardandolo per un istante, con la testa leggermente inclinta da una parte, la sua espressione era quasi contemplativa, come se considerasse l' offerta, il silenzio regnò un altra volta tra di loro.

Un debole e estremamente triste sorriso si affacciò sulle sue labbra. Con un elegante movimento si allontanò dalla parete, camminò risoluto verso la porta e l' aprì, indicando l' uscita con un segno della mano.

"Allora comincia ad aiutare" la sfida gli brillo negli occhi, con un inconfondibile dolore.

Harry lo fissò per un momento, scioccato. E la poca simpatia che aveva provato lasciò il passo alla rabbia.

"Bene!" disse arrabbiato, non poteva sopportare di più: anche lui aveva la sua dignità, maledizione! Passò irosamente accanto a Draco e attraversò la porta verso l' oscuro corridoio, allora si voltò. "Rimani solo con te stesso, Malfoy. Risolvitelo da solo, non mi interessa"

Senza guardare in dietro Harry si allontanò, lasciando Draco in piedi tra le ombre della notte, che riflettevano perfettamente l' oscurità della sua anima.

 

 

 

 

ECCO il TERZO cap!!! Rigrazio a: Hobbit che anche se mi ha scrtitto due semplici parole mi ha fatto molto contenta. Draco 2004 tranquilla lo continuo il lavoraccio, anche se ho la scuola e i proff cominciano già a usufruire della loro carica fissando compiti già nelle prime ore di scuola…una tragedia ç.ç. Un baciona anche a Slow. Rowan_MayFair, è sempre bello risentirti, non la continui più la tua fic? C’ è un sostenuto gruppo di persone che mi chiedono che fine ha fatto, piacerebbe anche a me leggere il continuo^^.LILLY 90 grazie per il complimento se continuate così diventerò  rossa ^^, ma si sa e sempre bello ricevere dei complimenti. Isilascar sono onorata che tu abbia letto la tua prima fic Harry/Draco con Pozione irresistibile, comunque per la traduzione la maggior parte la traduco dallo spagnolo per me è dieci volte più semplice dell’ inglese ^^ Una curiosità hai un nick veramente originale il tuo significa qualcosa? Kylie ecco una fan accanita, caspita che  commentane che mi hai lasciato, pensa io ho più o meno le tue stesse reazioni ogni volta che mi leggo i capitoli(tradotti e non) e i miei ormai sono convinti che io sia irrecuperabile^^ Sono molto contenta di quello che mi dici significa che sono riuscita a  rendere al meglio la storia. Angelus anche tu tranquillo e pazienza, gli aggiornamenti arrivano anche se la loro velocità rassetta quella delle lumache , ma prima o poi arrivano non dubitare.

E anche per questa volta e tutto

CIAO ALLA PROSSIMA!!

Hepona

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Pozione irresistibile 4 ***


POZIONE IRRESISTIBILE

POZIONE  IRRESISTIBILE

         

Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Artemide

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io l' ho tradotta dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.

 

 

Capitolo quattro: Indifferenza.

Il contrario dell' amore non è l' odio, è l' indifferenza.

 

 

Draco cercò di trovare un po' di tempo per nella biblioteca, dopo aver mandato Tiger e Goyle nelle cucine a rubare del cibo e a spaventare gli elfi domestici. Sembrava che lo stesse facendo molto spesso: evitare i suoi compagni Serpeverde, passare tempo in privato, trovando una triste consolazione nello stare solo, anche se niente estingueva la sensazione di essere disperatamente incompleto.

Non lo aiutava il fatto che non stava dormendo bene (non era riuscito a dormire decentemente nelle ultime due notti), specialmente dopo QUELLA notte nelle Foresta Proibita, perché era stato tutto il tempo a domandarsi un milione di volte come aveva potuto confondersi in quel modo, o perché rimaneva alzato pensando ad Harry. Entrambe le opzioni stavano attuando il deterioramento della sua salute mentale.

Stava studiando svogliatamente il grosso libro che teneva davanti , l' odore di chiuso delle pagine gli faceva venire una leggera nausea. Tutti i libri d' incantesimi avevano una caratteristica, sapevano di vecchio, e gli ricordava la fredda biblioteca di suo padre, avvolta in oscuri segreti dove aveva abboccato al pericoloso amo così tante volte, dove tutto era cominciato con quel maledetto libro.

Draco aveva imparato a  vivere senza riconoscere i propri errori.

Però quando l' errore ti tormenta ogni secondo, notte e giorno, quando minaccia di toglierti la salute mentale, facendo crollare tutto quello che hai costruito con la dolorosa consapevolezza che E' STATA TUTTA COLPA TUA, è difficile ammettere che non stai male.

Erano passati due giorni da quando aveva parlato con Harry, da quando gli aveva detto mi mantenersi lontano da lui, e doveva riconoscere che Harry l' aveva fatto: non gli si era più avvicinato da allora; anche se la separazione fisica non aiutava per niente la sua desolazione mentale.

Ultimamente aveva passato una straordinaria quantità di tempo pensando ad Harry.

Pensare non era la parola giusta, era più una vuota contemplazione, priva di sentimento un' emozione molto distaccata. Era come se la sua mente non fosse piena che di immagini di Harry - come guardava, il colore dei suoi occhi, i suoi capelli corvini, il suo sorriso gioviale - però Draco era incapace di pensare coscientemente a queste immagini fugaci per dare loro profondità e realismo. Ma ovviamente questa immagini intangibili si fusero e presero forma quando Harry entrò in biblioteca, accompagnato da Ron e Hermione.

Draco respirò bruscamente però il respiro gli si bloccò in gola; anche Harry lo vide e vacillò un secondo, cosicché Ron sbattè contro la sua schiena.

"Che succede Harry?" chiese curioso. Il suo sguardo tranquillo si fermò per un istante su Malfoy, un istante che sembrò congelarsi nel tempo, mentre la tensione si cristallizzava tra loro, sguardi che riflettevano la loro tregua ostile. Harry non poté vedere le mani di Draco strette sotto il tavolo; l' istante passò sentito e dimenticato. Harry spostò lo sguardo e si incamminò verso un altro tavolo nella parte opposta della biblioteca, lontani da dove stava Draco. In risposta a Ron, Harry scosse la testa.

"Niente" disse sopra le spalle "Stavo quasi per dimenticare una cosa, tutto qui"

Negli ultimi giorni distratto dagli allenamento di Quidditch e da un' enorme quantità di doveri, si era quasi dimenticato di Malfoy e della sua pozione d' Amore. Era stato relegato nel fondo della sua mente, mostrando la sua normale avversione per Malfoy durante i pasti e le lezioni - non che Malfoy glielo rendesse difficile.

Si chiese un' altra volta se Malfoy stesse cercando d' ingannarlo, se tutto questo non era altro che una stupida macchinazione per renderlo nervoso per niente. Però il debole guizzo d' emozione negli occhi di Malfoy, quando i loro occhi si incontrarono, era troppo crudo per essere simulato e troppo reale per essere ignorato.

Harry si volse verso il tavolo di Malfoy, ma era vuoto. Draco se ne era andato.

Harry sentì una punta di colpa una sensazione di responsabilità, però ricordò le parole di Draco ancora fresche nella mente, parole dette con amarezza e odio: 'Mantieniti lontano da me. Non voglio il tuo aiuto'

'Molto bene' Il risentimento tornò a sorgere in lui e eliminò tutti i pensieri su Malfoy dalla sua mente, Malfoy e la sua ridicola pozione d'Amore con una buona dose di pazzia.

'Che se la sbrighi da solo. Non mi importa' chiuse gli occhi e respirò profondamente 'Veramente. Non mi importa per niente'

 

 

*******

 

 

Draco sedette sul suo letto con il libro appoggiato in grembo completamente dimenticato. Poteva a malapena mantenere la concentrazione su qualcosa per cinque minuti che la sua mente andava ad Harry Potter.

Potter aveva un volto gradevole, rifletté assente, dimenticando che aveva supposto di non pensare a lui. Harry possedeva questo tipo d' incanto intrinseco che faceva in modo che la gente gli rivolgesse un secondo sguardo; non che fosse bello, ma era definitivamente 'attrattivo'.

Cosa che provava che il suo odio per Harry era solo un' abitudine acquisita.

Mise la mano nella borsa, le sue dita sentirono un freddo metallo, che gli riportò alla mente un ricordo altrettanto freddo. Lentamente tolse la manetta che emetteva scintille di fuoco smeraldino, riflettendo le fiamme del camino vicino al suo letto; smeraldo, un colore troppo famigliare.

Avvicinandola alla luce, l' ispezionò accuratamente per la prima volta, non l' aveva guardato bene mentre l' aveva addosso - ogni volta che vi aveva posto lo sguardo gli erano venuti attacchi d' isteria e lo terrorizzava dover ricordare tutto un' altra volta.

Draco era stato immensamente sorpreso quando Harry gliel' aveva tolta; dentro di aveva avuto paura che si rifiutasse, tanto per vendetta come per malizia o semplicemente per dispetto. Dopo di tutto, se le parti fossero state invertite, non era sicuro che sarebbe stato così accondiscende come Harry. Non senza avergli prima tolto tutto il succo del momento.

Però Harry non era come lui. E Draco stava segretamente ringraziando per questo. Percorse con l' indice il nome inciso, scritto con stravaganti lettere corsive sul metallo, non all' interno ma all' esterno sulla liscia superficie. Quasi derisorio, un silenzioso insulto alla sua dignità, un marchio d' indiscutibile possessione.

H.J.POTTER

Premette forte sulla superficie garbata della manetta, tanto forte che le lettere rimasero impresse nei polpastrelli, al rovescio. La semplice implicazione del nome sembrava sanguinargli attraverso la pelle, un duro promemoria della realtà, delle catene invisibili del veleno argentato che gli scorreva nel sangue, legando corde intangibili attorno all' unica cosa vera che non aveva limiti: l' amore.

Era una pura e semplice beffa, in realtà era la perdita del controllo, perchè l' amore era la più alta scelta e lui l' aveva forzata per una imprudente e non pianificata coincidenza, era completamente spaventoso. L' incredulità persisteva nelle ultime vestigia di speranza, la delicata speranza che tutto questo non era altro che un terribile sogno; che, chissà, la pozione che aveva bevuto era in realtà un potente allucinogeno e che la sua ossessione per Harry era solo l' illusione della sua più grande paura diventata realtà.

O forse, il suo più profondo desiderio.

E non sapeva quall' era la differenza. Era così che la pozione d' Amore lo stava corrodendo da dentro, confondendo illusione con realtà fino a farne un miscuglio perfetto, indistinguibile l' una dall' altra e dal risentimento che alternativamente vacillava e lambiva.

Odiava Harry. Però allo stesso tempo, l' amava. Due violenti opposti intrappolati dentro di lui uniti inconcepibilmente, come ghiaccio polare gettato dentro il cuore di un vulcano. Era un peso troppo grande, una crescente tensione che minacciava d' esplodere alla più lieve provocazione.

Draco chiuse gli occhi e quasi poté sentire il ghiaccio rompersi come vetro che in frantumi, lasciando solamente specchi rotti di silenzio nella sua mente.

 

 

********

 

 

"Domani abbiamo Difesa Contro Le Arti Oscure" grugnì Ron prendendo la sua piuma e spianando un rotolo di pergamena sul tavolo. "Non ho ancora finito il mio tema sulla maledizione Imperius"

"Nemmeno io" rispose Harry strofinandosi gli occhi mentre ripassava il capitolo della maledizione Imperius sul libro "Mi mancano ancora diciotto centimetri, credo"

Per la gioia di tutti il professor Lupin era ritornato all' inizio del trimestre per insegnare Difesa Contro Le Arti Oscure agli alunni del settimo anno. Harry era molto contento d' imparare la sua materia preferita con il migliore insegnante di Difesa che avessero mai avuto, specialmente perché essendo il suo ultimo anno ad Hogwarts , avrebbero appreso come difendersi dalle forme più avanzate di Magia Nera.

Naturalmente uno dei primi argomenti che avrebbero affrontato erano le Maledizioni Senza Perdono. Dopo l' incidente del falso Malocchio Moody, che aveva mostrato le Maledizioni a degli alunni terrorizzati del quarto anno, Silente aveva rimandato l' argomento in modo che lo trattassero solo gli alunni del settimo anno.

Silente non aveva autorizzato Moody a cominciare le sue lezioni con una dimostrazione della maledizione Imperius.

D' accordo con le sue lezioni creative, che avevano l' intento di aproffondire gli argomenti, il Proff Lupin aveva chiesto che scrivessero un tema sulla maledizione Imperius. Il compito non consisteva solamente nell' esporre la storia e la funzione della Maledizione, ma anche nell' esporre punti di vista personali e fare un' analisi sul 'perchè' si pensa che la maledizione Imperius abbia un effetto mortale.

"Lottare contro le Maledizioni Oscure non è solamente memorizzare contro incantesimi" aveva detto saggiamente Lupin "Per respingere efficacemente una maledizione dovete 'capirla'. Dovete conoscere la fonte della sua potenza, come attacca la sua vittima nel profondo. Non dovete conoscere solo come funziona, a più importante dovete sapere PERCHE'"

"Perché - che diavolo vuole dire con 'perché'?" si lamentò Ron, ovviamente aveva già fatto la parte più semplice del tema, che poteva essere direttamente copiata dal libro "Come funziona? Perché l' incantesimo ti prende e non puoi pensare appropriatamente e fai solo quello che la persona che ti ha lanciato l' incantesimo vuole che tu faccia, funziona così. Come si pensa che riesca a riempire" guardò la lunghezza della sua pergamena "25 centimetri di pergamena con questo?"

"Puoi provare scrivendo grande" suggerì Harry distratto sul proprio tema. Stava provando a ricordare la sua esperienza con la maledizione Imperius, era come provare a lottare contro una sensazione d' impotenza.

Freddo ardente e fuoco gelido, felicità distaccata e un cielo rievocato, così si sentiva la maledizione Imperius. Era la più bella sensazione di vuoto che si potesse immaginare, talmente piena di solitudine che tutti sentimenti sembravano effimeri e infiniti, era come soffocare con un vino mortalmente intossicante, portando ugualmente piacere e dolore.

Per combatterla, Harry aveva avuto bisogno di ogni singola briciola di forza di volontà che possedeva. Aveva riunito ogni frammento di concentrazione che aveva posseduto, unendoli con la singolare determinazione che NON si sarebbe arreso, e l' aveva portato a provare una genuina repulsione per quella stana e incantata voce nella testa, che lo obbligava a fare cose, la fervente convinzione che lui NON SI SAREBBE ARRESO.

Era tutto sotto controllo, decise Harry, mordendo distrattamente la punta della sua piuma mentre pensava a come scrivere i suoi pensieri. Era l' abilità di fare in modo che qualcuno si arrendesse a qualcosa che neppure sapeva fosse la verità, e lo rendeva incapace di comportarsi diversamente, un' illusione conosciuta , un miscuglio di verità e menzogne che annebbiava i limiti della coazione e della volontà.

Soddisfatto di questa risposta, Harry appoggiò la punta della piuma sulla sua pergamena e cominciò a scrivere.

 

 

********

 

 

Draco passò il resto della sera immerso nei suoi doveri, cosa molo insolita da lui. Non ricordava l' ultima volta che aveva dato tanto tempo e sforzo per un semplice tema, e non sapeva se si stava difendendo con il lavoro per distrarsi o se l' argomento del tema in realtà lo interessava molto.

Probabilmente entrambe le cose.

Abbassò la sua piuma appoggiandola nel calamaio che stava sul suo comodino e cominciò a misurare la lunghezza del suo tema, finito e pronto per essere consegnato. Per sua sorpresa aveva superato il minimo richiesto di almeno 30 centimetri . completamente una sorpresa.

Draco piegò le dita doloranti, gli facevano male perché aveva scritto tutta la sera, ma specialmente per la posizione scomoda sul letto. Però non voleva ritornare in biblioteca se per caso Harry e i suoi amici erano ancora lì, e la sala comune dei Serpeverde era come al solito piena di gente.

Dopo aver guardato la pergamena andò a cercare ossessivamente la manetta nella sua borsa. La prese e la osservò , il suo splendore argentato adesso era appannato dalle impronte delle sue dita. La sua quasi istintiva necessità di portarsi indietro quella maledetta manetta era, per dire il meno, molto inquietante. Non sapeva nemmeno la ragione; forse perché aveva il nome di Harry. O chissà, perché era amaramente ironico che questo crudele e degradante aggeggio fosse rappresentativo della situazione in cui si trovava, vincolato ad Harry in un modo non fisico, che era molto peggio.

Draco pensò all' incantesimo che Harry aveva usato per creare la manetta (era veramente un incantesimo molto piccolo, senza contare il fatto di restrizione) era sorpreso di non averlo appreso prima, considerando che si ingorliosivaper essere particolarmente versato negli incantesimi oscuri. Ed era ancora più sorpreso che Harry lo conoscesse - 'Forse i Grifondoro hanno più coraggio di quello che riconosciamo' - negli ultimi giorni era stato a leggere molto, esaminando con attenzione tutte le enciclopedie d' incantesimi e libri relativi che poté trovare. Durante questo periodo, ricordava di aver visto l' incantesimo delle manette in qualche occasione.

Buttò sul letto un volume di pelle particolarmente grosso e iniziò a sfogliarlo,trovando con destrezza la pagina che stava cercando.

Era un incanto Vincolante, un incantesimo semplice e ingegnoso che evocava un paio di manette e non poteva essere tolto in nessun modo se non dalla persona che lo aveva lanciato, a meno che si usassero incantesimi avanzati e molto complicati...

-Il potere di aprire le manette e solo della persona che ha fatto l' incantesimo e il nome di questo è inciso su queste per prevenire qualsiasi confusione sul proprietario - dettava il libro.

'Convenientemente umiliante' pensò Draco lugubre, controllando i dettagli dell' incantesimo Vincolante.

Evidentemente Harry non aveva ricordato bene l' incantesimo - invece di dire MANICAS INICE aveva detto MANICAM INICE, facendo in modo che comparisse solo una manetta e Draco ritratto mentalmente su quello che aveva detto sui Grifondoro - non era molto impressionante conoscere un incantesimo e farlo male. Ma riconobbe di dover ringraziare  Harry di non essersi sbagliato in modo tale da rendergli il polso gonfio come una rapa o qualcosa di simile.

Un' ondata d' amarezza si impadronì di lui 'IO dovrei essere l' ultima persona a parlare di disastri magici' sospirò e cominciò a memorizzare l' incantesimo Vincolante che aveva il presentimento gli sarebbe tornato utile in futuro.

"MANICAS INICE" mormorò 'Non è MANICAM questa parola è sbagliata, deve essere MANICAS. Chi ha inventato questo incantesimo? Probabilmente qualche stregone del VIII secolo con tanti schiavi da etichettare per vigilarli...'

"Draco?" disse una voce famigliare e la testa di Goyle si affacciò alla porta, illuminata da un ampio e stupido sorriso "Oh, sei qui! Ti ho cercato per tutto Hogwarts!"

Draco sospirò irritato "Davvero? Che meravigliosa coincidenza che tu mi abbia trovato qui, giacché il dormitorio dei Serpeverde è l' ultimo posto dove potrei essere! Anche se ho tutte le mie cose qui e qui dormo tutte le notti. Hai una stupenda dote da detectiv Goyle"

"Mh...sì" rispose Goyle senza cogliere il sarcasmo, entrò pesantemente nella stanza e guardo curioso Draco "Che stai facendo?"

Draco mise immediatamente la manetta nella borsa "I miei doveri, ovvio"

"Con chi stavi parlando? Qui non c' è nessuno" Goyile guardò scherzosamente per tutta la stanza vuota "Stavi parlando da solo Draco?"

"Sì, è l' unico modo in cui sono sicuro di avere una conversazione intelligente in questi giorni" rispose seccamente.

Goyle sembrò leggermente sconcertato "Oh, andiamo Draco ci hai ignorato ultimamente...ti annoi con noi?" sembrava scomposto allora si avvicinò al letto e mormorò in tono da cospiratore "Non sarai arrabbiato per i cioccolatini, vero? Perché è stata un' idea di Tiger non mia"

Draco si accigliò "Cosa?"

Goyle sembrava teso "I cioccolatini che tua madre ti ha mandato la scorsa settimana"

"Credevo che se li fosse mangiati il mio gufo"

Goyle si guardò le spalle come se avesse paura che qualcuno potesse sentirlo.

"No" disse negando con la testa e gli occhi lucidi "Tiger gli ha mangiati. Aveva paura che ti ti arrabbiassi, così disse che li aveva mangiati il tuo gufo"

"Ha ragione. Sono arrabbiato. Con entrambi. Perciò vattene" Draco prese un altro libro e lo tenne aperto davanti al viso "Non hai niente altro da fare? hai già finito tutto il cibo delle cucine? Allora puoi cominciare a mangiarti la casa degli elfi"

Goyle sembrò disgustato all' inizio poi cominciò a considerare l' idea.

"Vuoi dire che sono commestibili?"

"Come posso saperlo?" Draco fece un gesto di fastidio "Perché non vai ad investigare? E mentre vai da quelle parti puoi anche mangiati Miss Purr come dolce.Adesso vattene e lasciami in pace"

Goyle era infelice "Non vieni più con noi?" disse con voce stridula "Non è divertente senza di te. Anche Potter ha cominciato a notarlo e sta diventando noioso perché non ci sei più"

"Cosa?" disse Draco alzando bruscamente la testa "Cosa hai appena detto? A proposito di Potter?"

Goyle sbatte le palpebre e prese un momento per ricordare quello che aveva appena detto "Ho detto" ripeté lentamente "che anche Potter si è accorto che non vieni più con noi. Ci ha chiesto 'Dov’ è Malfoy?' poco fa quando ci siamo scontrati con loro poco"

"E cosa gli avete risposto?" chiese esigente Draco.

"Non lo so"

"Non sai quello che gli hai risposto?" Draco cominciava ad arrabbiarsi

"No, ho detto 'Non lo so'" Goyle sbattè le palpebre un' altra volta "Allora ho corso per tutta Hogwarts cercandoti e alla fine ti ho trovato qui"

"Si, molto apprezzato da parte tua" sospirò Draco, si risistemò sul letto "Bene, se Potter continua  a domandarti di me rispondegli che non sono maledetti affari suoi"

Il volto di Goyle si illuminò "Posso anche mostrargli che non sono maledetti affari suoi?" batté i pugni con grande entusiasmo.

"No!" rispose Draco senza pensare "Picchialo e ti uccido". Draco era genuinamente sorpreso delle sue stesse parole nello stesso istante in cui gli uscirono dalle labbra; Goyle lo guardò con gli occhi sgranati, incredulo.

Draco respirò profondamente e chiarì "Quello che voglio dire è che, se qualcuno farà qualcosa a Potter, quello sarò io" se sue parole furono volontariamente ambigue "E non voglio che gli facciate male prima che io gli possa fare qualcosa"

Goyle sembrò soddisfatto con la spiegazione e sorrise in maniera sgradevole "D' accordo! Andiamo Malfoy" alzò ridicolamente il pugno in aria "Tu puoi farlo!"

Draco non rispose, abbassò gli occhi sul vecchio libro noioso. Aspettò che Goyle uscisse dalla stanza, sentendo i suoi pesanti passi allontanarsi, allora abbassò il libro e si sedette guardando il vuoto.

"Si" disse soavemente "Vorrei poterlo fare"

 

 

********

 

 

Quattro ore più tardi, all' una di mattina, Draco era ancora sveglio, anche se un po' stanco. Era nel suo letto, girato di lato, teneva a pochi centimetri dal viso una copia del libro Le Pozioni Più Potenti che aveva preso alla biblioteca. La coperta tirata fin sulla testa coprendolo alla vista. La luce morente della sua bacchetta era sufficiente per leggere, però i suoi occhi si stavano stancando e la vista annebbiando. Non aiutava il fatto che non c'era niente di utile nel libro, siccome parlava solo di pozioni generali, legali, e le pozioni d' Amore erano, per dire il meglio, illegali.

Sbatté le palpebre e chiuse gli occhi per riposarli, la luce lampeggiò e si spense e la bacchetta cadde silenziosamente dalle sue dita sulle lenzuola e in fine si addormentò.

 

L' oscurità e la confusione fluivano in onde palpabili tutto attorno a lui, il duro vento freddo colpiva il suo viso come acqua gelata. Respirò con la gola secca, quasi dolorosamente e guardò freneticamente lo spazio attorno a sé, che si distingueva gradualmente, colorato con grosse pennellate di nera notte da ogni parte.

Riconobbe il luogo dove stava: era il cuore della Foresta Proibita.

Gli alberi e la sterpaglia si inclinavano sinistramente sopra di lui, talmente fitti che intrappolavano l' oscurità in una continuità  monotona, macchiata con pallide vene di luce lunare, come tracce di sangue d' unicorno mandato dal cielo.

Sentiva le membra appesantite nel tentativo d' avanzare. Un dolore sordo gli percorse le braccia, e il senso d' orrore crebbe lentamente al rendersi conto che non poteva muoversi - era legato ad un grosso e nodoso ed immenso tronco d' albero, talmente alto che i suoi rami svanivano nella nebbia.

Con gli occhi fuori dalle orbite, terrorizzato e incredulo, entrambe le sue caviglie erano incatenate, e pesanti catene circolavano attorno alla vita, bloccandolo all' albero. Delle bende d' acciaio puro gli imprigionavano i polsi (sembravano le manette portate dagli schiavi romani) e le sue braccia erano immobilizzate ai lati del tronco. La ruvida corteccia gli graffiava la schiena, ferendogli la pelle. Non riusciva a capire se era vestito, ma se lo era non gli serviva di grande protezione contro il legno abrasivo o per proteggerlo dal freddo.

Provò a muoversi per poter osservare meglio le catene che lo legavano, improvvisamente avvertì un movimento alla sua sinistra e quando una siluette si definì rimase senza parole.

Harry gli comparve accanto, sembrava essere apparso dalle ombre, eliminò lo spazio tra loro. Senza nessuna esitazione si avvicinò di più, i suoi occhi sembravano due lune di smeraldo nella notte senza stelle.

Draco lo fissò, smettendo di sforzare le catene, con il corpo scomodamente bloccato contro il tronco. Le sue dita si chiudevano sulla la ruvida corteccia sotto le sue mani,come a cercare appoggio in qualcosa d' invisibile, e non registrò le punture di dolore che il legno spesso gli tagliava fili di sangue.

Harry non disse niente, solo si avvicinò ancora di più, una timida seduzione era emanata da ogni suo singolo silenzioso movimento, elegante come le brezza notturna

Scosse la testa e batté le palpebre ancora una volta senza poterci credere ma al riaprirli Harry stava ancora fermo davanti a lui, le loro facce erano separate da pochi centimetri, la luce negli occhi di Harry lo invitavano quasi raggi vergini del mattino che perforano l'oscurità, distruggendo la notte.

Il respiro gli si bloccò in gola e aprì la bocca per parlare, ma le parole non uscirono, ci fu solo un silenzioso stupore; allora improvvisamente il tempo sembrò correre e nell' istante dopo la bocca di Harry era sulla sua baciandolo fortemente.

Tutto si fermò eccetto il suo cuore palpitante, immerso completamente nell' attimo, le labbra di Harry era tutto quello che riusciva a sentire, incendiandolo con febbrile passione, esprimendo senza parole il suo desiderio. Tremò indifeso quando uno squisito piacere lo oppresse e si tese contro le manette che lo trattenevano e lo mantenevano lontano da dove apparteneva.

Le mani di Harry scivolarono sulle sue spalle, raggiungendo il collo, salendo al viso per sorreggerlo, fermamente e teneramente e il bacio sembrò durare per sempre, come se l' eterno si fosse spento incurante delle conseguenze.

I movimenti di Harry erano lenti e gentili, prendendosi il loro tempo, prolungando il momento con doloroso piacere e baciò tanto profondamente da fargli quasi male, non nelle labbra se non nel cuore.

Si arcuò in avanti mesto, gemendo contro la bocca di Harry, perdendosi nel bacio. Improvvisamente vagamente cosciente che la stretta attorno al suo corpo si allentava - le catene che lo bloccavano scivolarono dal suo corpo come serpenti metallici e le crudeli manette di metallo nei suoi polsi si persero nella nebbia, liberandolo.

La sorpresa iniziale si trasformò in estasi e in questa dimensione eterea, dove il tempo passava come acqua tra le dita, si ritrovò finalmente libero. Senza vacillare e seguendo il suo istinto, si lanciò disperato verso Harry, però lo stomaco gli si rivoltò e tutto si sgretolò, diventando niente. Improvvisamente si ritrovò a cadere, a cadere dentro l' oscurità, a cadere dentro stesso.

 

Aprì febbrilmente gli occhi, respirando con difficoltà, si raddrizzò con il corpo ricoperto da sudore freddo. Umide ciocche di capelli gi erano attaccate in fronte e con una mano se le tolse dagli occhi, mentre il dormitorio dei Serpeverde gli si focalizzava attorno.

Tutto il suo corpo continuava a tremare mentre si copriva gli occhi con le mani e la realizzazione del suo sogno ricorreva le sue vane come sangue avvelenato. Portò le ginocchia al petto e nascose il volto tra le braccia, trattando disperatamente di riunire i suoi pensieri dispersi che ora erano in un vortice di panico.

Harry.

Baciandolo.

Baciandolo come mai avrebbe immaginato che qualcuno potesse baciare e probabilmente era così, perché non era più che un prodotto della sua immaginazione febbrile. Perché il giorno in cui Harry Potter l' avrebbe baciato di propria volontà...

Probabilmente avrebbe aspettato tutta la vita per qual giorno.

Non era la prima volta che sognava con Harry con questo tipo di scenario e per quello che credeva non sarebbe stato l' ultimo sogno di questo genere. La cosa più inquietante era che i sogni stavano diventando sempre più stravaganti e sensuali e la presenza di vestiti era sempre minore. Probabilmente nella prossima volta si sarebbe ritrovato gloriosamente nudo con Harry in una vasca da bagno di cristallo piena di champagne.

Scosse vigorosamente la testa per togliere dai suoi pensieri QUESTA immagine che inevitabilmente gli si formava in testa. Andando ad anicchilire la sua salute mentale, o quello che ne restava.

No, definitivamente non poteva riaddormentarsi, i suoi sogni stavano diventando insopportabili, un autentica tortura.

Raccolse il libro che stava leggendo prima d' addormentarsi ancora aperto accanto a lui, alzò la bacchetta e mormorò "LUMUS". Diede una rapida occhiata in giro per assicurarsi che tutto il mondo stessi dormendo, i ronfi ritmici di Goyle riempivano la stanza.

Girò una pagina e ricominciò a leggere, mantenendo la bacchetta sopra la pagina. Però le parole sembravano senza senso, come se fossero state scritte con il carbone sopra un telo bagnato, mentre il ricordo del bacio di Harry prevaleva sopra tutte le altre cose, inviando un caldo brivido sulla schiena.

E STATO SOLO UN SOGNO, si ripeteva in continuazione, un fervente mantra, anche se non era sicuro di sentirsi alleviato o pentito. Il respiro veloce si era calmato, ma lo stato agitato della sua mente non sembrava volersi calmare. SOLO UN SOGNO. Però dentro se stesso, sapeva che l' essenza del suo sogno era in realtà un desiderio e una paura, perso nella sua realtà.

 

 

*******

 

 

A parte il fatto che ultimamente sembravano evitarsi nella strada, meditò Harry mentre avanzava per il corridoio verso l' aula di Difesa Contro Le Arti Oscure del professor Lupin, apparentemente non aveva nessun altro segnale che qualcosa andasse male con Malfoy.

Bene, 'quasi' nessun segnale. L' assenza dei commenti derisori, era per dire, estremamente strana.

Le lezioni stavano diventando noiose senza le pagliacciate di Malfoy, pensò sedendosi accanto a Ron e Hermione, aspettando che il proff Lupin arrivasse in classe. Ricordò le innumerevoli occasioni in cui lui e Malfoy si erano affrontati nelle lezioni o nei corridoi. Guerre di fuochi artificiali con le bacchette scoppiavano ogni volta in un secondo, mentre la classe guardava affascinata i loro duelli, una versione personalizzata della rivalità tra Serpeverde e Grifondoro. Tali dimostrazioni finivano frequentemente con la detenzione di entrambi.

Percorse con lo sguardo l' aula, cercando la famigliare figura di Malfoy tra i Serpeverde. Il ragazzo era preso in una conversazione con Pansy Parkinson, che sbatteva ocamente le ciglia verso di lui , anche se Draco da parte sue sembrava meno innamorato di lei. Un' aria d' indifferenza circondava i gesti casuali di Draco, però erano anche eleganti e arroganti senza sforzo.

'Avrà trovato un modo per annullare la pozione?' si chiese Harry, però rimaneva l' inspiegabile assenza dei confronti ostili tra di loro 'Mi chiedo se ha...'

'Però non credo, Malfoy...?' Pensò all' improvviso ricordando il disturbante sogno che aveva avuto la scorsa notte 'Credo che la sua pazzia mi abbia contagiato. Arrghh! Che incubo! Demoni, *sogno* di baciarlo?' Scosse la testa, turbato e distratto. 'Deve essere lo stress post-traumatico che mi sta frastornando.'

Gli studenti stavano andando in cima all' aula per lasciare i propri temi sulla cattedra di Lupin, apparentemente il professore era in ritardo. Harry tolse il rotolo dalla borsa, Hermione, che gli era seduta accanto, continuava a scrivere furiosamente su una pergamena lunga il doppio del minimo richiesto.

"Vuoi che la porti per te?" si offrì Ron. Aveva in mano il suo rotolo; si era arrangiato per farlo lungo il minimo richiesto, con lettere mediamente grandi e abbondanti spazi tra i paragrafi.

Harry gli diede il suo rotolo "Si grazie" si alzò per andare a chiedere a Seamus Finningan il programma per la prossima partita di Quidditch;  quest’ anno Seamus Finningan aveva la responsabilità della coordinazione e del commento delle partite.

Ron camminò per il corridoio centrale verso la cattedra di Lupin e quando si avvicinò si trovò faccia a faccia con Draco.

Malfoy aveva in mano un rotolo grande quasi come quello di Hermione, probabilmente il suo tema sulla maledizione Imperius. Ron guardò la pergamena con occhio critico, avversione e disprezzo gli crepitarono negli occhi azzurri.

"Posso indovinare quanto sai sulle Arti Oscure, Malfoy" disse acidamente con uno sguardo velenoso verso Malfoy "Ho la certezza che sai molto di più di quello che hai scritto. Con un padre come il tuo non è difficile da credere"

Gli occhi di Draco si oscurarono come carboni argentati e guardò sdegnosamente il piccolo rotolo di Ron "Si, Weasley, e vedo che TU non puoi permetterti il lusso di usare abbastanza pergamena per un tema decente, però con una famiglia come la tua è assolutamente comprensibile"

Ron si avvicinò di più a Draco, le sue narici si dilatarono e gli occhi distillavano odio. "Uno di questi giorni, Malfoy" sibilò calorosamente "Mio padre avrà un permesso per perquisire casa tua e far vedere la tua famiglia per quello che sono realmente: Maghi Oscuri."

Draco strinse gli occhi, ma guardò Ron tranquillo, rispondendogli con molta calma "Tuo padre dovrebbe controllare la camera famigliare della Gringott; mi immagino che lì la polvere pesi più dell' oro"

Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Ron grugnì una montagna di appellativi sgradevoli e prese con il pugno il colletto della tunica di Malfoy, Draco rispose strattonandolo per liberarsi e spinse fortemente la spalla di Ron e ...

"Ron, lascialo" disse fermamente Harry apparendo lì accanto, togliendo le mani di Ron dalla tunica di Draco, trascinandolo lontano.

Draco sbatté le palpebre guardando sorpreso Harry al suo fianco, si guardarono per un breve momento durate lo spazio di un battito, prima di distogliere gli occhi e guardare Ron malevolo.

Ron si volse verso Harry orrorizzato; in risposta questo lo prese fortemente per un braccio portandolo lontano dalla cattedra, verso il lato dell' aula dei Grifondoro.

"Che diavolo è questo, Harry?" Ron sembrava leggermente indignato e completamente frustrato "Perché l' hai fatto? Ce l' avevo in pugno! Stavo per..."

"Non puoi picchiare Malfoy..."

"Ho tutto il diritto di picchiarlo! Mi ha insultato!"

"Però hai cominciato tu, no?" gli fece notare Harry. Aveva guardato lo scambio di parole tra Ron e Draco dal banco di Seamus che era lì vicino.

"E allora? Lui comincia sempre"

"Non sarai tu che cerchi una lite con Malfoy, Ron" disse Harry ragionevolmente e lanciò uno sguardo duro al suo amico. "Per una volta non stava cercando una rissa, quindi non andare a cercare guai con lui. Va bene?"

"E perché diavolo no?" disse Ron ostinato "Sembra che ultimamente non la cerchi, il ché è una perfetta occasione per vendicarci di tutto quello che ci ha fatto!"

"Non ossessionarti con la vendetta" lo avvertì Harry "Se litighi con Malfoy in classe, metterai Lupin in una situazione difficile, perché dovrà punirti o togliere punti a Grifondoro, ed è ovvio che non vuole fare nessuna delle due cose"

"Non è giusto" disse Ron ribelle pestando il pavimento con il piede "Perché non possiamo lanciare noi il primo colpo, per cambiare?"

"Perché non va bene" dichiarò Harry imparziale "Noi non siamo come lui, tanto meno ci approfittiamo delle persone quando sono svantaggiate"

"Non mi importa che Malfoy sia in svantaggio. Non cambia il fatto che sia un piccolo bastardo soddisfatto di sé stesso e mi incanterebbe picchiarlo in piena faccia per tutte le cose orribili che ci ha fatto" Ron agitò il pugno "Mi fa talmente arrabbiare che vorrei solo togliergli le budella e usarle come corda per saltare"

"Ron!" Hermione si era avvicinata e aveva captato la sgradevole descrizione di Ron. "Non dirmi che hai litigato con Malfoy" gli lanciò uno sguardo severo "di 'nuovo'"

Harry doveva ammettere che Hermione aveva un ottimo autocontrollo, sopratutto comparato con Ron. Manteneva la dignità anche avanti ai tentativi di ridicolizzarla dei Serpeverde, senza vendicarsi; L' unica volta che aveva che aveva risposto alle provocazioni era stato quando Malfoy aveva insultato Hagrid, e aveva schiaffato Malfoy. Però il più delle volte  Hermione prendeva gli affronti di Serpeverde con calma.

"Ron sai benissimo che tutto il tempo Malfoy dice cose solo per il gusto di provocarti!" Hermione lanciò a Ron uno sguardo rimproverante, mentre arrotolava il suo tema finalmente concluso. "Ignoralo e non lasciare che ti provochi"

"Si, calmati Ron" Harry era d' accordo e aggiunse "Malfoy non ne vale la pena, sai?" Harry spostò lo sguardo all' improvviso e vide Draco guardarlo dall' altra parte dell' aula, fece una pausa pensieroso, tendendosi leggermente mentre due paia di occhi grigi si posavano su di lui con una tranquillità penetrante.

Draco aveva un' espressione imperscrutabile sul volto, come un foglio bianco e guardò Harry con occhi pieni di un' ambiguità che poteva essere intesa in molti modi diversi. Lo sguardo di Draco era teso e addormentato quando i loro occhi si incontrarono in un secondo strappato, prima che abbassasse la vista e si allontanasse.

Harry si accigliò; era disturbato dal fatto che si lasciava prendere dal magnetismo naturale degli occhi di Draco; prolungare lo sguardo anche quando lui non ofrì niente di più che un muto rifiuto, per la sicurezza di entrambi, quella di Draco e la sua.

Harry si sentiva...confuso. Effettivamente Malfoy si stava comportando in maniera molto strana, e per la sua vita Harry non riusciva a decifrare i confusi segnali che stava ricevendo, i quali sembravano contraddirsi tra loro - una specie di fastidio, orgoglio, odio, indifferenza e dolore tutti disordinati, insondabili e sconcertanti. Harry socchiuse gli occhi e continuò ad osservare Draco, che aveva la bionda testa abbassata sul libro di testo. Per qualche strana ragione, Draco sembrava molto più audace e composto di quello che avrebbe dovuto essere. Gli lanciava sguardi furtivi, ma non timidi, attraverso l' aula, che prendevano la sua attenzione... aveva l' impressione che Draco lo stesse 'guidando', il ché era contraddittorio, dato che le redini di quella situazione, si supponeva, dovevano essere nelle sue mani, se la storia della pozione d'Amore era vera.

'Che ironico' rifletté meditabondo Harry, 'che la parola pozione fosse tra le parole storia d' Amore'

Aveva sempre avuto un distorto senso dell' umorismo nelle più amare delle ironie.

Dall' altra parte dell'aula, Draco strinse i pugno sotto il tavolo, sentendo il peso dello sguardo inquisitore di Harry, come aria densa di una tormenta, oscuro e imminente quasi tangibile, sfiorando i bordi dei suoi sogni inquieti.

PERCHE'? Si chiese Draco, una rara confusione inclinava la bilancia del panico, attentamente controllato 'Perché ha detto a Weasley di ritirarsi? A che diavolo sta giocando?'

LUI E' COSI' disse una soave e pericolosa voce dentro di lui STA' GIOCANDO. STA' GIOCANDO *CON* TE. POTTER E' ASSERVITO DA QUESTO NUOVO POTERE, QUESTO POTERE SU DI TE, ED E' SOLO UN GIOCO PER LUI, UN CRUDELE GIOCO DI VENDETTA. PER TUTTE LE COSE CHE GLI HAI FATTO, SEMPLICEMENTE GLI HAI DATO UN MODO PERFETTO PER VENDICARSI...TI STA' TORTURANDO CON LA SUA PRESENZA.

Draco chiuse gli occhi, ferito. Però aveva veramente sperato in qualcosa di meno? Il potere totale corrompe totalmente; incluso nelle mani del santo normalmente conosciuto come Harry Potter. Era qualcosa di troppo squisito per rinunciarci, come la Tentazione in persona che cammina nuda con un cartello luminoso che dice 'Sfruttami!'

E Draco seppe che stava soffrendo il suo proprio castigo e tutto quello che gli rimaneva era contemplare quello che poteva prendere. L' unica consolazione era il debole raggio di speranza di poter trovare un modo per annullare l' incantesimo prima che finisse con lui, prima che fosse troppo tardi.

Draco lanciò uno sguardo ad Harry che adesso stava ridendo con i suoi amici di Grifondoro e velocemente distolse lo sguardo un altra volta, nei suoi occhi c' era una crescente disperazione.

O era già troppo tardi?

 

 

 

Ciaoooo!! Eccomi con il  quarto cap!! Lo so che è MOSTRUOSAMENTE in ritardo però che volete farci il nono cap non ne voleva sapere di finire^^  Comunque per la gioia di tutti voi sappiate che il prox cap lo postero prima…. Grazie mille a per i complimenti bellissimi a Karin. Hobbit  in poche parole Draco sa di non amare Harry, però non può fare a meno di pensare a lui in- tutti i sensi. Psy infatti non durerà. Rowan_ MayFair eccoti accontentata dal prox cap sarà tutta storia nuova anche per te, la storia è formata da 15 cap più un extra (bellissimo) sul nono cap.  Anche a te un grande bacio per il complimento ^^. Slow e Giada la pazienza è la virtù dei forti hehe.

Un enorme bacione a tutti ciao!!

ALLA PROSSIMA!!

Hepona

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Pozione Irresistibile5 ***


            POZIONE  IRRESISTIBILE

                       

Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Artemide

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io l' ho tradotta dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.

 

Capitolo cinque: Conseguenze

L' amore non è una parola, è una sentenza

 

 

Il professor Lupin mise tutti i compiti corretti sulla scrivania e gli osservò con un sorriso compiaciuto.

 

"Bene, questi sono i compiti che mi avete consegnato la scorsa lezione, li ho corretti e voglio dire solo una parola prima di consegnarli" indico la montagna di pergamene e cominciò seccamente " Alcuni di voi si sono chiaramente attaccati ai requisiti della lunghezza e saranno compiaciuti che ho preso nota dei loro sforzi per mantenere un tema di settantacinque centimetri esatti"

Ron sorrise imbarazzato e guardò Harry che gli restituì il sorriso.

"A parte questo" c' era uno scintillio negli occhi di Lupin a continuare "in genere sono molto ben fatti, con qualche lavoro eccellente" prese una grossa pergamena e la tenne in alto "Hermione ha fatto un lavoro meticoloso nella ricerca sulla storia della Maledizione Imperius attraverso i secoli, andando al di là del libro di testo, rendendosi conto delle origini e dello sviluppo della Maledizione. Cinque punti a Grifondoro, ben fatto"

Di fatto questa non era una sorpresa, anche se Hermione arrossì e sembrò molto contenta. Ron sorrise a alzò un sopraciglio come a dire 'Qual' è la novità?' però erano tutti molto contenti per i punti in più dato che la battaglia per il primo posto della Coppa Delle Case era una lotta tra Grifondoro e Serpeverde. Harry alzò i pollici.

"Altro lavoro eccellente, degno di essere menzionato" annunciò Lupin "E' stato scritto dal sig. Malfoy"

Harry girò bruscamente la testa nella direzione di Draco con una genuina sorpresa sul volto, lui però non lo vedeva stava guardando fisso di fronte a sé. Un mormollio crebbe nell' aula, tanto nella parte dei Grifondoro, perché il tema di Hermione non era stato l' unico citato, come nella parta dei Serpeverde, che erano soddisfatti che uno dei loro lavori dividesse gli onori.

"Il sig. Malfoy ha fatto un' eccellente analisi pratica della Maledizione Imperius, che di fatto è più difficile che la ricerca, perché include commenti personali" a sentir questo Hermione si accigliò irritata per essere stata surclassata.

"Si è ingegnato per riassumere il motivo dell'efficacia dell' Imperius in modo molto preciso e il suo tema è tra i più profondi che abbia mai letto"

Lupin prese quello che probabilmente era il rotolo di Draco e lo spiegò; Harry guardò nuovamente Draco e si sorprese ancora di più a vedere lo sguardo di svenimento sulle sua faccia quando Lupin cominciò a leggere passi selezionati  del tema.

"L' IMPERIUS E' TANTO POTENTE PERCHE' DA IL CONTROLLO ASSOLUTO ALLA PERSONA CHE LANCIA L' INCANTESIMO - LA VITTIMA E' OBBLIGATA A OBBEDIRE COMPLETAMENTE ALLA VOLONTA' DI CHI HA LENCIATO L' INCANTO, INCAPACE DI COMBATTERLO A MENO CHE NON SIA SUFFICIENTEMENTE ALLENATO O POSSEGGA UNA SPECIALE ABILITA' MAGICA" Lupin lesse a voce alta , la classe stava zitta e ascoltava "L' IMPERIUS E' STATO SEMPRE PRESENTE NEI SECOLI PER LA SUA SEMPLICE E INCISIVA NATURA, PER IL MODO IN CUI ENTYRA PROFONDAMENTE NELLA VITTIMA, ATTRAVERSANDO MENTE, CORPO E ANIMA. ALTRE VARIAZIONE DELLA MALEDIZIONE IMPERIUS INCLUDONO MANIPOLAZIONE DELLA MENTE, ALCUNI INCANTESIMI DI MEMORIA E LE POZIONI D' AMORE"

Harry indietreggiò leggermente, sedendosi diritto. Guardò ancora una volta Draco e lo vide chinato con una mano che si copriva gli occhi e teneva le spalle curve. L' osservava fissamente, sentendo che il petto sprofondava sempre di più mentre ascoltava Lupin.

"PERO' PIU' DI QUESTO LA VITTIMA E' CONFUSA TANTO DA NON SAPERE PIU' COSA CREDERE VERO O COSA FALSO, E' INCAPACE DI DISTINGUARE TA I PENSIERI INDOTTI E LE INTENZIONI REALI. QUESTO SERVE PER DISTRGGERE LA VITTIMA DA DENTRO - PERCHE' NON CAPISCE TRA QUELLO CHE LUI VERAMENTE VUOLE E QUELLO CHE L' INCANTESIMO LO SFORZA A FARE, E  ALLA FINE QUESTO SI DIMOSTRA ESSERE IL MODO PIU' DANNOSO PER ROMPERE LA SUA RISOLUZIONE" Lupin fece una pausa e lesse il paragrafo più in basso, verso la fine del tema "CON IL TEMPO L' EFFETTO PIU' DISTRUTTIVO DELL' IMPERIUS SU UNA PERSONA E' LA GRADUALE RESA DELLA MENTE COSCIENTE, FINCHE' LA SOTTOMISSIONE DIVENTA QUASI VOLONTARIA - IL MASSIMO ESITO E' QUANDO LA PERSONA CREDE VERAMENTE DI STAR ATTUANDO DI SUA PROPRIA VOLONTA'. QUESTO E' QUANDO LA MALEDIZIONE HA CONQUISTATO L' ULTIMA CITTADELLA DELLA PERSONA...IL SUO CUORE"

Il professor Lupin guardò la classe, sorridendo mentre arrotolava la pergamena; Draco finalmente alzò lo sguardo senza nessuna emozione sul volto, anche se Harry non poteva vederlo chiaramente.

"Io stesso non avrei saputo descriverlo meglio" Lupin abbassò leggermente la testa verso Draco in segno d' approvazione, questi appena lo vide rispose solo abbassando lo sguardo "Ben fatto Draco. Dieci punti a Serpeverde"

I Grifondoro mormorarono offesi in protesta - Come ha fatto Malfoy ad ottenere più punti di Hermione? - vari Grifondoro lanciarono ai Serpeverde, e a Draco in particolare, sguardi velenosi, ma ai presuntuosi Serpeverde non li importava.

Ron guardò risentito Draco "Questo maledetto bastardo" sibilò a voce bassa "Probabilmente l' unica ragione perc ui sa tante cose sull' Imperius è perché ha esperienza pratica! Come diavolo ha potuto ottenere dieci punti andando a mettersi nelle Arti Oscure?"

"Controllati Ron" lo precedette Harry giacché la voce di Ron si alzava ad ogni parola.

Però Ron era livido "Questo è umiliante" sputò con gli occhi fiammeggianti "Che gli succede a Lupin? Perchè non riesce a vedere che è ovvio che Malfoy sa più di quello che deve sulle Arti Oscure? In realtà questo tema dovrebbe essere la prova evidente che i Malfoy tuttora hanno molta familiarità con le Arti Oscure e..."

"Ron" ripeté Harry, più forte questa volta "Calmati!"

Intanto Lupin aveva cominciato a consegnare le pergamene corrette e votate, e gli studenti andavano alla cattedra per riprendersi il compito. Hermione andò a riprendersi il suo mentre Ron e Harry stavo seduti nel banco. Ron ancora arrabbiato e mormorante, Harry che guardava distrattamente verso l' altra parte dell' aula...verso Malfoy.

Draco andò silenziosamente a riprendersi la pergamena e ritornò al suo banco, senza nemmeno guardare il voto mise il tema nella borsa e si sedette, ancora stordito e con lo sguardo vacuo che aveva quando Lupin aveva letto il suo tema davanti a tutta la classe.

Harry si sedette turbato, non riusciva a capire la fonte della sua inquietudine, anche se sapeva che centrava in qualche modo con Malfoy e che una parte del suo tema lo aveva toccato un punto sensibile dentro di lui. Il tema diceva che le pozioni d'Amore sono una variante della Maledizione Imperius...Malfoy aveva descritto quello che sentiva sotto l' effetto della pozione d'Amore? Era veramente la verità? Si sentiva veramente così orribile?

Hermione tornò con le trepergamene e le passò a Ron e Harry. Guardò il suo compito, triste perché non era stato il migliore e per di più arrabbiata per aver perso contro Malfoy tra tutti.

Harry gli diede un colpetto "Hei, animo, Herm. Anche il tuo è stato citato come uno dei migliori"

"Sì" affermò Ron e aggiunse oscurandosi "E sai che l' unica ragione per cui Malfoy sa tanto su questo è perché suo padre possiede un intera collezione di cose sulle Arti Oscure nascosta nella sua mansione. Scommetto che Malfoy ha imparato anche questo prima di venire ad Hogwarts" scosse la testa con esasperazione "Perché Lupin non lo vede non riesco a capirlo"

Hermione sembrò pensarci su "Veramente credi che Malfoy ha scritto tutto questo per esperienza personale sulla Maledizione?"

"No" rispose Harry sensa pensarci, nello stesso momento in cui Ron disse "Sì"

Ron batté le palpebre e osservò incredulo Harry "COSA?"

Harry si vergognava un po', ma continuò con buonsenso "No, non lo credo, perché Malfoy ha descritto l' effetto sotto l' influsso della Maledizione" esitò un attimo "o sotto una qualsiasi variante dell' incantesimo. Non il contrario"

Ron era reticente al crederci "Non dirmi che veramente non credi che Malfoy non si è messo con le Arti Oscure e le Maledizioni!"

"No" rispose Harry "Sono sicuro che Malfoy si è messo con le Arti Oscure" FINO IN FONDO aggiunse in silenzio "Però non credo che abbia veramente usato le Maledizioni Senza Perdono. Forse suo padre, ma non lui"

"Cosa? Non posso crede che pensi questo!" Ron si stava scaldando sempre di più "Stiamo parlando di MALFOY, Harry. Tirerebbe entrambe i lati di una corda di un uomo che si sta impiccando, che cosa non farebbe? E probabilmente sa tutto su come si sente la Maledizione, perché avrà visto suo padre usarla sulle altre persone un sacco di volte."

"Be, io credo che Malfoy ne sarebbe capace" disse con calma Hermione "Però non posso dire con sicurezza che l' abbia messo in pratica. Non è facile imparare a lanciare un' Imperius, sapete? Non è solo un semplice movimento della bacchetta, richiede un allenamente magico avanzato"

Ron però era ribelle "Il giorno in cui mio padre avrà il permesso per perquisire Malfoy Manor" disse con tono furioso e animato colpendo col pugno la mano "Finalmente esporremo tutta la famiglia per quello che è veramente, e allora Lucius Malfoy potrà spendere il resto dei suoi galeoni per abbellire la sua cella ad Askaban"

Hermione gli diede un colpetto sulla spalla "Calma Ron, non c' è alcuna ragione di arrabbiarsi tanto"

Si tranquilizzarono quando Lupin cominciò a parlare sulle restrizioni del Ministero in particolare modo sull' uso proibito della Maledizione Imperius. Ci fu un suono di pergamene girate e di  piume quando cominciarono a prendere appunti. Harry girò assente la sua piuma tra le dita, ascoltava appena quello che Lupin diceva...

Lanciò uno sguardo furtivo a Draco; l' atro ragazzo stava fissando la pergamena davanti a sé, come se fosse profondamente concentrato. Teneva la piuma pronta per scrivere, ma fino adesso non aveva scritto una sola parola; Harry lo osservò perdendosi nelle proprie domande, cominciando appena a contemplare la potenziale gravità della situazione.

C' era qualcosa nel tema che Malfoy aveva scritto, una certa tensione sottostante, parallela alla supplica nascosta e all' urgenza velata che c' era nella sua voce l' ultima volta che avevano parlato, nella Sala dei Trofei. Ron aveva ragione, era come se Draco parlasse per propria esperienza, anche se, come Harry aveva fatto notare, era dal lato ricevente dell' incantesimo. Una simpatia dentro di lui pungeva lievemente, non aveva  colpa, se non...

"Harry!" gli mormorò Hermione accanto.

Harry uscì dal suo stato di riflessione con un sobbalzo, il proff Lupin lo stava guardando con un' espressione d' aspettativa sul volto. Batte le palpebre, confuso, non aveva prestato attenzione a una sola parola di quello che Lupin aveva detto...

"Ha chiesto chi è stato capace di combattere contro la Maledizione Imperius prima d' ora" disse rapidamente Hermione venendogli in aiuto , mormorando a un lato della bocca senza muovere le labbra, un' abilità che aveva perfezionato sedendosi accanto a Neville durante le ore di Pozioni.

"Oh, hem, sì signore, uh, io" disse Harry velocemente lanciando un sorriso di scusa a Lupin "Io l' ho fatto, hem, in un paio di occasioni"

Se Lupin aveva notato la sua mancata attenzione, cosa di cui Harry era sicuro, lasciò passare senza commenti e continuò a chiedere "Descrivi, allora, come ci si sente sotto la Maledizione e cosa hai fatto per combatterla"

Harry si alzò in piedi, pensando un momento, a disagio quando tutti si girarono a guardarlo.

"Bene" cominciò piano "E' come se tutto il peso del mio corpo si facesse da parte, e io stessi fluttuando - come se la mia mente fosse in bianco, c' era solo una voce che mi diceva cosa fare, tutto era facile e semplice, però in realtà ci si sente svegli perché tutto è vacuo" Harry si interruppe scuotendo la testa " E' veramente difficile da descrivere"

Lupin asserì comprensivo "Capisco quello che stai cercando di dire, Harry. Era tanto chiaro nella tua mente perchè l' incantesimo aveva soppresso la tua abilità di pensare autonomamente, di fare le proprie scelte. Allora come l' hai respinta?"

"Ho solo detto No" rispose Harry sinceramente "Ho solo cercato do continuare a mantenere i MIEI pensieri coscienti, mi sono solo rifiutato di ascoltare questa voce nella mia mente una e una volta ancora, perché sembrava l' unica cosa che potevo sentire. Solo ho continuato a respingerla e gradualmente è stato più facile togliermela dalla testa"

Draco ascoltava attentamente mentre Harry parlava, non alzò lo sguardo, però ogni singola parola detta da Harry cadde come un rombo di tuono nella sua mente, facendo eco con silenzioso significato come un proiettile nella testa. Gli diede un lieve raggio di speranza, ma allo stesso tempo torrenti di disperazione. QUESTO E' QUELLO CHE DEVO FARE PER USCIRNE. PERO' CI HO PROVATO, E NON POSSO FARLO. NON POSSO SMETTERE DI PENSARE. DI PENSARE A LUI.

"Grazie Harry" Lupin gli sorrise e gli fece segno di sedersi. Si volse al resto della classe."Harry vi ha detto il suo modo di combattere la Maledizione Imperius - ci sono altri modi, unici per ogni individuo, cossichè dovete trovare il modo migliore che vi possa servire"

L' espressione di Lupin divenne seria "La Maledizione Imperius è di gran lunga la meno letale delle tre - Cruciatus vi toglie il controllo del corpo, e non esiste modo di combattere il dolore. Avada Kedavra non possiede controincantesimi ed è irreversibile. Posto che l' Imperius è l' unica maledizione che potete sconfiggere coscientemente è imperativo che tutti voi impariate a combatterla, almeno fino ad un certo punto"

A sentire questo Neville Paciock deglutì rumorosamente e lanciò uno sguardo allarmato ad Hermione. Gli occhi azzurro-grigi di Lupin percorsero tutta l' aula, gli studenti lo ascoltavano assorti "Il preside mi ha detto che alcuni di voi furono sottoposti alla Maledizione Imperius un paio di anni fa durante una dimostrazione in classe" alcuni studenti affermarono."Oggi vi poterei a capo di una dimostrazione dell' Imperius, per farvi vedere come ci si sente e essere meglio preparati per combatterla, se sarà necessario" Lupin fece una pausa e tenne in vista una pergamena ufficiale del Ministero in modo che la classe potesse vederla "Questo è un certificato del Ministero che mi autorizza all' uso della Maledizione Imperius in modo limitato, per la lezione di oggi" Lupin osservò gli alunni con preoccupazione "Voglio che tutti voi sappiate che la grandezza dell' Imperius a cui sarete sottoposti non vi ferirà in nessun modo. Se qualcuno di voi ha dei brutti ricordi dell' ultima volta in cui furono sottoposti alla Maledizione  in classe - però quella era una dimostrazione completamente non autorizzata dal Ministero o dal Preside. Possono star sicuri che il professor Silente è al corrente di questa sezione pratica in particolare,ed è convinto che adesso siate sufficientemente pronti per maneggiare magia più avanzata"

Per qualche motivo che Harry non poteva comprendere realmente Hermione sembrava entusiasta. Harry confidava che Lupin non gli avrebbe creato danni con la Maledizione, però non era ugualmente entusiasta con quella prospettiva. La sua sinistra esperienza con la Maledizione Imperius nelle mani di Voldemort gli sarebbe bastato per molto, molto tempo.

Tutti si avvicinarono all' inizio della classe con quello che si poteva chiaramente chiamare un' anticipata cautela. Erano ansiosi di sperimentare l' Imperius, dato che sembrava che non ci fosse nessun dolore implicato, però l' apprensione naturale era evidente. Lupin fu molto incoraggiante, e gli studenti formarono una fila aspettando il proprio turno.

"Concentrazione" incitava Lupin, mentre modulava con attenzione la forza dell' incantesimo secondo ogni studente "Presta attenzione ai suoi propri pensieri, continua a concentrarti su di loro... no, no, prova ad ignorare la mia voce nella tua testa...CONCENTRATI..."

Alla fine della lezione gli unici che riuscirono a difendersi con esito senza difficoltà furono Harry e Draco. Hermione ci andò molto vicino anche se dovette provarci molte volte prima di riuscirci completamente, cosa che gli procurò un emicrania per lo sforzo, però fu appagato per il suo sentimento di trionfo.

Lupin sorrise ad Harry e Hermione e fece un cenno d' assenso a Draco "Ben fatto voi tre. E riguardo gli altri, sono molto contento che tutti abbiate messo i maggiori sforzi, e devo dirlo, è un buon inizio. Migliorerete con l' esperienza e migliorando la concentrazione alla fine ce la farete" diresse uno sguardo di approvazione prima di aggiungere "Potete andare"

"HAI VISTO?" mormorò Ron trionfante quando tornarono al proprio banco per riprendere le proprie cose "Malfoy è riuscito a battere la Maledizione! Adesso non venirmi a dire che non ha una montagna d' esperienza alle spalle con l' Impeius!"

Hermione gli si avvicinò e sentì per caso l' ultima affermazione di Ron.

"Bene" segnalò diplomatica "Ce l' abbiamo fatta anche Harry e io. E noi non siamo dentro le Arti Oscure"

Ron gli lanciò uno sguardo come dire 'Hei! Appoggiami per cambiare, si?' e argomentò "Però è diverso per entrambi - Harry è nato con qualche repellente contro il male nel sangue o qualcosa di simile. E tu Herm, hai il cervello e il talento per realizzare qualsiasi incantesimo, maledizione o controincantesimo che si sia mai inventato" Hermione arrossì "Però Malfoy? Lo abbiamo mai visto risaltare il una qualsiasi altra lezione di Difesa Contro Le Arti Oscure?"

Harry ci pensò, Ron aveva ragione. Malfoy non aveva mai spiccato in questa materia. Lanciò uno sguardo sospettoso a Draco, che aveva finito di mettere le sue pergamene e piume nelle borsa. Chissà, forse Ron aveva ragione. Forse Malfoy aveva veramente più esperienza sulle Arti Oscure di quello che lasciava a vedere. Questo era qualcosa che doveva chiarire con lui. Prese una decisione: doveva parlare con Malfoy. Adesso. Subito.

Ron e Hermione avevano già lasciato l' aula; Harry esitò, allora vide Draco abbandonare tranquillamente l' aula attraverso la parete dall' altra parte della stanza che portava ai sotterranei di Serpeverde.

"Hei!" Harry chiamò Ron e Hermione che si girarono "Voglio chiedere qualcosa a Lupin sul mio tema. Andate avanti, ci si vede a pranzo?"

Ron e Hermione affermarono e sparirono fuori dall' aula. Harry si prese qualche tempo per assicurarsi che erano andati, prima di uscire dall' altra porta e si affrettò per il corridoio che era vuoto giacché era percorso solo dai Serpeverde e la maggior parte di loro era uscita prima di lui. I corridoi erano abbastanza scuri, e pensare che era mezzogiorno - girò una curva, con gradoni diseguali che creavano declini nel pavimento a intervalli regolari, riducendo considerevolmente la velocità di Harry, perchè doveva continuamente guardare dove andava. Cadde quasi due volte, e si stava chiedendo come diavolo aveva fatto Malfoy ad allontanarsi tanto, quando all' improvviso...

"Che vuoi, Potter?"

Harry saltò violentemente, e si girò per rimanere verso la direzione da cui era venuta la voce mordace.

Giusto alla sua destra c' era uno stretto passaggio che a malapena aveva visto nella sua corsa per andare avanti, sembrava essere stato tagliato dalla natura e le sue pareti erano aspre, dissestate e scrostate per i sedimenti. Era scuro e ombroso, appena illuminato dalla luce delle torce del corridoio principale. Draco Malfoy uscì lentamente dall' oscurità, Sembrò materializzarsi dalle ombre. Aveva una strana espressione sul volto, che Harry non aveva mai visto prima - così limpida di emozioni, anche se tinta con un miscuglio di rabbia e rassegnazione. I suoi occhi riflettevano la fiamma vermiglia scuro delle torce collocate nelle pareti, e sostenne lo sguardo di Harry.

Harry si riprese dalla sorpresa iniziale "Come sapevi che ti stavo cercando?"

"Chi non potrebbe?" sulla bocca di Draco si disegnò un sorriso di quiete disprezzo "Con te inciampi nel corridoio come un elefante, chiunque sentirebbe fin dalla Sala Grande."

"Molto divertente, Malfoy"

"Non pretendo di essere divertente, Potter" Draco incrociò le braccia e guardò ostile Harry "Che diavolo vuoi? Stavi semplicemente girovagando - o dovrei dire  scalpitare - nella parte bassa di Serpeverde?"

Harry avanzò di un passo, dentro allo stretto corridoio; dove adesso in piedi, entrambi occultati alla vista, visibili solo parzialmente da un angolo del corridoio principale, la semioscurità li copriva quasi completamente. Però Harry riusciva ugualmente a vedere Draco, la veloce emozione che passò per i suoi delicati lineamenti catturata dal pallido raggio di luce sopra il suo viso.

Erano in piedi a trenta centimetri di distanza, abbastanza vicini per toccarsi e sufficientemente lontani per respingersi, la tensione faceva vibrare la corta distanza che li separava.

"Dobbiamo parlare, Malfoy" Disse Harry fermamente senza preamboli "Non sta funzionando"

"Si, sono sicuro che questo è molto difficile per te" la voce di Draco era piene di sarcasmo." Tu non stai facendo niente in assoluto...capisco perfettamente l' inufruibile che può essere"

"Harry lo ignorò; era determinato a non farsi distrarre da Malfoy e ugualmente determinato a farsi consegnare le risposte per cui era venuto

"E' veramente così?" domandò Harry "Quello che hai scritto nel tema?"

Un' espressione chiusa pulì l' emozione vacillante dalla faccia di Draco "E' un tema, Potter. Non il mio diario segreto"

"Sembrò abbastanza reale. Anche Lupin si è impressionato per l' esattezza della tua descrizione"

Draco scosse le spalle con indifferenza "Posso averlo con una qualità necessaria per la promozione trimestrale"

Harry non cedette insistette "Hai menzionato la Pozione d'Amore relazionata all' Imperius"

"Si, l' ho fatto" la voce di Draco era perfettamente neutra, inclinò leggermente la testa e guardò Harry di traverso "Però dipende da te tirare fuori la conclusione che vuoi"

Harry si esasperò "Smettila di girarci attorno, Malfoy, e rispondimi come una persona normale"

"Il gioco di parole...è intenzionale?" Draco alzò un sopracciglio divertito, anche se i suoi occhi non mostravano nessun umore.

Gli occhi di Harry si oscurarono per il fastidio, però non morse la foglia "Hai trovato un incantesimo per liberarti dall' incantesimo d' Amore?" chiese freddamente "Giacché credi di riuscire a maneggiare questa cosa da solo"

"Non sono affari tuoi" disse brusco lanciandogli uno sguardo assassino "Ad ogni modo perchè ti importa tanto, Potter? Mi hai cercato solo per deridermi?"

"Allora non hai ancora trovato un modo per uscirne, vero?" Harry non riuscì ad evitare la presunzione nella sua voce.

"Io no ho detto questo, potrei averlo trovato..." però mancava convinzione nella voce di Draco "Ad ogni modo non ti riguarda, Potter, e non mi và che mi cerchi furtivamente nei corridoi"

La rabbia di Harry cresceva "Smettila di essere testardo, Malfoy" sostenne il suo sguardo "Credi che puoi uscirne come se niente fosse?"

Draco abbassò la testa, la sua voce vacillò impercettibilmente 2Si, posso2 fece una pausa significativa "Perché tu non puoi? Non significa niente per te"

 La semplice domanda toccò un tasto sensibile in Harry, PERCHE', era lo stesso che si era chiesto incoscientemente negli ultimi giorni, ogni volta che pensava alla situazione di Malfoy. PERCHE' TI IMPORTA?

"Non mi importa" si ritrovò a dire a voce alta, anche se era più una risposta alla sua propria domanda, come risposta gli occhi di Draco brillarono e la sua espressione si indurì. Harry respirò prefondamente e respirò "Non significa niente per me, Malfoy,, e l' unica ragione per cui tutto questo mi sta disturbando è perchè è pericoloso. E Magia Oscura e non hai la minima idea di come maneggiarla o controllarla, e tanto meno annullarla. E più tempo aspetti più ti assorbirà profondamente, e non so quanto gravi saranno le conseguenze, però ti assicuro che non saranno gradevoli"

Le labbra di Draco si aprirono con genuina sorpresa, guardo dentro gli occhi di Harry, dove incontrò una profondità sincera mischiata al fastidio e qualcosa dentro di lui si ruppe sotto l' immensa pressione che minacciava si straripare. Provò a dire qualcosa però le parole gli si bloccarono in gola, troppo schiacciata per parlare.

Harry vide l' espressione di Draco cambiare, un' emozione liquida si fuse fluendo sul suo viso, andando dalla solitudine alla disperazione, dal disprezzo all' impotenza. La corda di simpatia dentro Harry vibrò nuovamente, e quando Draco non rispose colse l' opportunità per premere di più.

Si avvicinò ancora a Draco che non si scostò. Lo guardò diretto negli occhi, una corrente di pura elettricità quasi crepitò udibilmente tra loro, e chiese a voce bassa "Voglio sapere quello che stà succedendo veramente, Malfoy"

Draco chiuse gli occhi e esplosero fuochi artificiali argentati, rossi e verdi dietro le sue palpebre serrate, e l' intensità fu troppo per sopportarla e non riuscì a contenersi più.

Aprì gli occhi e la sua risposta divenne inarticolata, le sue mani si stesero davanti, contro la sua volontà, attirando Harry verso di sé. Quello che sentì dopo attraversò la nebbioline della sua mente, fu il caldo contatto della bocca di Harry sotto la sua; stava baciando Harry e finalmente si sentì completo.

Harry inciampò quando Draco lo avvicinò a sé, e la sua esclamazione di sorpresa si perse contro le lebbra di Draco, che si chiusero quasi bruscamente sulle sue; sbatté le palpebre sussultando e per la seconda volta nella sua vita, assaggiò la deliziosa dolcezza cotradittoria del suo nemico.

Le msni di Draco. Le mani di Draco scivolavano sui lati delle sue braccia e lo spinsero contro la parete, lo stretto corridoio incitava i loro corpi ad  avvicinarsi in cerca di consolazione, si sentiva stranamente bene.

"CHE ? CHE DIAVOLO!"

Harry appoggiò con fermezza le mani sul petto di Draco e lo spinse rompendo il contatto; Draco indietreggiò brutalmente, l' impressione e la comprensione di quello che aveva appena fatto giravano in un mulinello di frammenti metallici nei suoi occhi, le sue spalle si abbassarono con disperata rassegnazione mentre indietreggiava insicuro.

" Questo è quello che sta succedendo" la sua voce era un tremante sussurro, lontana e angosciata. Seguì una lunga pausa, e la ragnatela di confusione, amarezza e dolore si infittivano nel forte silenzio, riempiendo in vuoto tra loro. Harry continuava a sentirsi leggermente stordito, però sentiva ancora sulla bocca le riminescenze del calore delle labbra di Malfoy, e si prese un momento per riordinare i propri pensieri...

"Non è cambiato niente, vero?" la sua voce era tranquilla, attentamente controllata.

Molto dolcemente "No"

Rimasero molto vicini, lo stretto passaggio forzava una vicinanza quasi  insoffribile. Harry poteva sentire il calore del corpo di Draco molto vicino a lui, e l ' oscurità accentuò la sensibilità, la presenza di Malfoy sembrava fluire attorno a lui, abbracciati da un moderato e distante calore, impalpabile. La distanza di un bacio e ugualmente molto lontani.

Draco chiuse gli occhi, tremando per l' improvviso freddo che gli gelava le vene. La dominata reazione di Harry al suo bacio lo stava snervando più di quello che credeva - era tanto silenziosamente intenso, tagliando la tensione con la sua silenziosa spada, lasciandolo più confuso, perso e indifeso di quello che poteva ricordare essere stato prima.

Il silenzio cominciava a gelarsi come un dipinto di tempesta; Harry si schiarì la gola "Malfoy..."

"Non posso" le brevi parole gli salirono alle labbra, distorte da una supplica occulta.

Harry cercò il suo sguardo, leggermente scosso dalla cruda disperazione chiaramente udibile nella voce di Draco. Quasi domandò 'Non puoi COSA?' però si mangiò le parole all' ultimo momento, perché la domanda avrebbe sicuramente detenuto il suo tentativo di richiesta e avrebbe visto alzarsi all' istante le difese di Draco un' altra volta.

Allora non disse niente e attese.

Draco respirò profondamente, le parole salirono a poco a poco mentre guardava dentro a quei occhi di un verde sorprendente."Non posso" disse di nuovo con voce infelice "Non posso farlo. Non posso fare...niente"

"Cosa vuoi dire?" chiese piano Harry, ora l' antagonismo era assente dalla sua voce.

"Voglio dire che non posso fare NIENTE" Draco si passò una mano tra i capelli biondi e si tolse alcune ciocche capricciose dagli occhi. "Non riesco a pensare decentemente e non riesco a trovare nessun modo per annullare l' incantesimo. E' insopportabile quando non ci sei ma ugualmente non riesco a sopportare di stare con te"

Harry fece una smorfia alle ultime parole di Draco "Questo è divertente e pieno di tatto"

Draco lo ignorò "Seriamente, Potter, non posso sopportarlo per molto"

Harry si rasserenò e lo guardò attentamente "E' allora? Che vuoi che faccia?" una linea di cattiveria gli sorse dentro "O il piano 'tieniti lontano da me' continua?"

"La comicità non è apprezzata in questo momento, Potter" Draco sembrò agitato "Non hai niente di utile da dire?"

"Utile?" Harry quasi sbuffò scuotendo la testa "Vuoi dire, aiuto? Perché ricordo perfettamente che mi hai detto con parole piuttosto chiare che era qualcosa che non volevi assolutamente da me. Mai"

Draco esitò insicuro di cosa dire - tirava e piegava le dita tradendo il suo nervosismo. Per una volta il suo innato talento nel rispondere con parole taglienti  gli venne meno, mentre una profusione di pensieri in conflitto gli correvano nella mente come una poderosa ondata di corrente elettrica.

"Ti ho offerto il mio aiuto l' ultima volta, Malfoy" Harry fece notare brevemente, quando Draco non rispose "E tu hai rifiutato"

"Allora ritiri l' offerta?" gli occhi di Draco brillarono una gelida sfida; oscurandosi per l' urgente disperazione.

"Non sono il tuo schiavo , Malfoy" disse rotondamente Harry "Non puoi trattarmi secondo le tue voglie"

"Però sei tu che mi hai cercato" le parole di Draco erano moderate, soffici.

Esasperazione e rabbia brillarono di nuovo negli occhi di Harry "Questo non significa assolutamente niente! Te l' ho detto prima e te lo ripeto: non sono venuto perché mi importi, non mi importa di cosa fai della tua vita; maledizione! Però diventa un mio problema quando vengo messo in mezzo, perché preferirei morire piuttosto che avvicinarmi alla Magia Nera, e così voglio semplicemente che esci da questo incantesimo e mi lasci in pace!"

Allo slanciò di Harry seguì un silenzio che si riversò nel corridoio facendo eso alle emozioni di entrambi, troppo mescolate per essere distinte.

Finalmente Draco disse adagio "Allora VATTENE se vuoi"

"Non voglio andarmene" la voce di Harry era dura come l'acciaio "Voglio la certezza che tu metterai a posto questo maledetto guaio in modo che entrambi potremo continuare con le nostre vite"

Draco scosse le spalle, non in modo casuale ma pesantemente "Non posso farti questa promessa"

Harry scosse la testa ostinatamente "Questo non è abbastanza buono per me, Malfoy"

"Esiste qualcosa di abbastanza buono per te, Potter?" esplose Draco, con la rabbia che gli brillava negli occhi "Che vuoi che ti dica? Saresti più felice se ti dicessi che è tutto a posto, in modo che tu possa allontanarti e pretendere che non è successo niente? Hai mai pensato questo sia difficile per me? O ti preoccupi solamente che la tua preziosa immacolata pelle non sia contaminata dalle Arti Oscure"

"Va bene!" lo interruppe Harry avanzando incoscientemente, togliendo la distanza tra di loro "Solo perché tu godi nell' invischiarti con orribili pozioni oscure, non ti dà nessun diritto di coinvolgermi in questo guaio! E no" Harry vide Draco aprire la bocca per parlare "Non venirmi a dire che non mi riguarda, perché anche se ti traslochi in Alaska non cambia il fatto che sono invischiato in questa - questa pozione d'Amore, e la tua negazione non aiuta!"

"Credi che non ci stia provando?" la voce di Draco tremò leggermente per l' emozione e i suoi occhi si incendiarono di frustrazione, impotenza e muta agonia "Non ho fatto altro che provarci; semplicemente non posso. Sei maledettamente nel giusto che sia magia nera, ed è nel mio SANGUE, Potter. Corre per le mia vene ogni volta che respiro ed è VELENO. E non c' è niente che possa fare, eccetto forse dissanguarmi fino alla morte, il ché sta diventando un' opzione più percorribile ogni minuto che passa"

"Non essere stupido, Malfoy" Harry sibilò furioso, anche se l' ansia tinse i suoi occhi con un  verde più profondo, il colore della selva in una notte tranquilla, un prato scuro. Fece un altro passo avanti e prese Draco per le spalle, sentendo vacillare la tensione nell' altro ragazzo, però rimase fermo "Stai cercando di farmi sentire in colpa, minacciando di ucciderti? Pensi che mi inginocchierò supplicandoti di essere ragionevole?"

Harry lasciò Draco spingendolo lontano con forza, e cambiò il peso del corpo sul piede più in dietro, lo sguardo fisso su Draco "Bene, continua a pensarlo perché  il mondo non gira attorno a te, Malfoy"

"No" la voce di Draco suonava appagata "In questo momento il mio mondo gira attorno a te"

"Oh, si suppone che devo esserne lusingato?"

"No" disse Draco amaramente "Sto odiando ogni singolo istante"

L' espressione di Harry si indurì, il tentativo di gentilezza si trasformò in indignazione; aprì la bocca per parlare, però sembrò ripensarci e semplicemente scosse la testa arrabbiato. "Dimenticalo. Avrei dovuto saperlo, non potevo aspettarmi da te niente altro che il tuo stupido orgoglio"

Harry girò sui tacchi e cominciò a camminare verso il corridoio principale, nella direzione della luce ambrata delle torce che illuminavano l' oscuro corridoio come ombre fiammeggianti.

Nessun giuramento, nessuna maledizione a differenza dell' ultima volta. Solo si allontanava. Draco chiuse gli occhi mordendosi il labbro inferiore. L’ arroganza e la disperazione combattevano dentro di lui e seppe che o era adesso o mai più.

"Potter, aspetta"

Harry si fermò e si girò a guardare Draco, più per istinto che per volerlo. Le torce accese lanciavano ombre confuse di luce sul viso di Draco, dove si vedeva la stanchezza che turbava i suoi fini lineamenti e contrastava con il leggero rossore delle sue pallide guance, conseguenza del breve e caldo bacio.

" Si" la voce di Draco era soave, sconfitta

"Si? Si cosa?"

"Te lo sto chiedendo"

Una genuina sorpresa illuminò gli occhi di Harry, che brillarono nell' oscurità con un caldo colore giada. Draco tratteneva il respiro, aspettando - si chiese se Harry avrebbe sfruttato questo momento di trionfo per quello che significava. Perché in un angolo della sua mente, Draco sapeva che era quello che avrebbe fatto lui se  sarebbe stato nel posto di Harry. Si tese aspettando di ascoltare parole mordaci e sarcastiche, un momento di vittoria che difficilmente Harry avrebbe mai raggiunto.

Harry lanciò uno sguardo indagatore a Draco cercando di capire le sue intenzioni; i suoi occhi si incontrarono con quelli di Draco e per un breve istante qualcosa in loro si connesse, qualcosa di molto simile all' intendimento, e velocemente la naturale ostilità e la chimica angoscia tra loro appassì per un secondo fugace, lasciando nude l' implacabile confusione e la cruda verità.

Allora Draco batté le palpebre e spostò lo sguardo, il momento morì come una fiamma ardente al contatto dell' acqua, però per Harry fu sufficiente, sufficiente almeno per dargli una seconda possibilità. Non c' era più uno sguardo al passato o al futuro perché lo stava vivendo ADESSO, ne presente, ed era una ragione per crederci.

"Che vuoi che faccia?" chiese piano, senza rimprovero nella voce e  con questa discreta domanda lasciò andare la perfetta occasione di arrendersi alla vendetta per un' emozione più forte che si agitava dentro di lui - la simpatia.

Draco sembrò sollevato, la tensione nei suoi lineamenti si rilassò un po' e le sue labbra si curvarono nel più piccolo dei sorrisi - quasi gradevole nell' opinione di Harry. Però il suo linguaggio corporale era tutto quello che Draco permetteva, quando parlò la sua voce era tranquilla anche se mancava l' usuale arroganza.

Proprio quando Draco aprì la bocca per parlare sentirono delle voci nel corridoio esterno, velocemente Draco si guardò in dietro, con l' ansia negli occhi "Maledizione, viene qualcuno" si volse verso Harry con voce ansiosa "Ascolta adesso devo andare, parleremo dopo"

Harry maledisse l' intempestiva interruzione, aveva ancora tante cose da chiedere a Draco "Malfoy, voglio sapere..."

"Mi metterò in contatto" ripeté Draco interrompendolo laconico scuotendo leggermente la testa, anche se la sua espressione vacillava tra i desiderio di rimanere e la necessita di andarsene. Un emozione sembrò fluire per il suo viso, soavizzando il dolore intrinseco dei suoi lineamenti; si avvicinò un po' di più a Harry accorciando un po' di più la distanza tra di loro.

Harry si tese e indietreggiò un po' chiedendosi se Malfoy l' avrebbe baciato di nuovo - però al contrario Draco alzò semplicemente la mano destra e accarrezzò leggermente con le dita la guancia destra di Harry; tanto soave come una piuma di fenice, tanto breve che se Harry avrebbe sbattuto le palpebre non avrebbe notato il movimento, ma solo la sensazione della sua pelle, calore e freddo mescolati in un solo tocco.

Draco ritirò rapidamente la mano e uno sguardo imbarazzato attraversò per un momento la sua faccia, prima di indietreggiare senza una parola uscendo dallo stetto passaggio verso il corridoio principale, con movimenti eleganti e silenziosi, se ne era andato.

Harry lo seguì con lo sguardo senza mioversi con la schiena ancora appoggiata allo stretto passaggio. La luce vacillante delle torce era tutto quello che rimaneva dove prima c' era Malfoy, e non poté evitare di pensare il modo in cui avevano incendiato scintille negli occhi grigio-tormenta di Draco. E pensò anche al modo in cui gli aveva toccato il viso, anche se era durato un secondo c' era stata una profonda tenerezza nel gesto.

'Congratulazioni' pensò Harry scuotendo la testa con un lieve giramento 'Ora sei ufficialmente un uomo fregato *e* hai permesso che Malfoy ti baciasse di nuovo. Che diavolo è stato?'

PERO' HA DETTO CHE HA BISOGNO DEL TUO AIUTO. Parlò un altra voce decisamente non della ragione, tanto meno della coscienza, se non...della simpatia? No, nemmeno questo - però qual che è , qualsiasi sia la fonte da dove viene, gli disse fermamente che allontanarsi dal problema di Malfoy non era un opzione praticabile. Non adesso per lo meno, non quando Malfoy aveva trovato l' umiltà di chiedergli aiuto. Semplicemente non era giusto.

Harry sospirò allontanandosi dalla parete, dirigendosi verso il corridoio principale, ritornando da dove era venuto, lasciandosi in dietro l' aula di Difesa (adesso vuota), dirigendosi verso la Sala Grande dove sembrava che il pranzo fosse già iniziato.

Aveva parlato con Malfoy più di quello che aveva immaginato.

"Hei, dove sei stato?" chiese Ron con la bocca piena di purè, quando Harry gli si sedette accanto, guardando il cibo senza molta fame.

Harry percorse con lo sguardo la Sala Grande, fino al tavolo dei Serpeverde, notando immediatamente il posto chiaramente vuoto dove Malfoy era solito sedersi

"Ho, niente, dovevo chiarire sono un paio di cose"

"Hei, Harry" lo chiamò Seamus "Ho notizie per te. La partita Grifondoro-Serpeverde si anticiperà, invece di esserci fra 15 giorni sarà la settimana prossima. Vogliono sistemare il prato del campo dalla settimana dopo. Non hai problemi, vero?"

Harry era Cercatore e Capitano della squadra di Grifondoro dal quinto anno, quando la Coppa annuale di Quidditch si era ristabilita dopo il fiasco del Torneo Tremaghi. Lui aveva portato Grifondoro alla vittoria negli ultimi due anni, guadagnanndosi un' ammirevole lista di partite vinte da quando era entrato in squadra, al suo primo anno ad Hogwarts.

Harry rifletté un momento, allora scosse le spalle, tuttavia sembrava distratto.

"Non c' è problema, ci siamo allenati duramente durante le ultime settimane"

Seamus affermò "Sta bene allora. Informa Malfoy sul cambio di programma"

'Malfoy!' penso Harry rabbrividendo.

Malfoy era la sua controparte nella squadra di Serpeverde. Capitano e Cercatore. Le poche volte che si erano incontrati sul campo di Quidditch Harry ne era sempre uscito vincitore, prendendo il boccino e vincendo la partita. Si era completamente dimenticato che avrebbe giocato contro Malfoy nella prossima partita che adesso si era addirittura anticipata.

Harry normalmente affrontava gli incontri contro Serpeverde con allegria, però questa volta, una nube di esitazione gli consumò la mente. In nessun modo, non sembrava...giusto per Malfoy dover competere nelle condizioni in cui stava - però al contrario Harry non poteva fare niente. La programmazione delle partite di Quidditch erano fuori dalla sua giurisdizione, e siccome Madama Boom aveva già dato la sua autorizzazione per l' anticipazione della partita , probabilmente nemmeno Seamus avrebbe potuto fare qualcosa.

Ameno che, per ipotesi, Malfoy riuscisse a liberarsi dall' incantesimo prima della mattina del prossimo mercoledì, il che li avrebbe riportati ad uno STATUS QUO, lasciandoli in uguali condizioni. Anche se niente sarebbe stato veramente uguale a prima.

Si controllò per tutto il pranzo e la sua inusuale tranquillità passò inosservata mentre gli altri parlavano allegramente sulla strategia di Quidditch, animati per l' anticipazione della prossima partita. Ron e Seamus dominavano la conversazione con una lunga analisi della tattica d' attacco che la squadra di Grifondoro stava adottando, con la quale i Battitori andassero per il campo vicino ai Caccitori e attaccassero più che difendere. Era una strategia rischiosa perchè la maggior parte del tempo lasciava il Portiere da solo a difendere le porte di Grifondoro, però Harry era sicuro che ci fossero più vantaggi che rischi.

Harry si sentiva assente nel vedere Ron e Seamus che utilizzavano le GelatineTuttigusti+1 di Mielandia per rappresentare i le varie strategie di Quidditch, muovendole con la bacchetta simulando la partita. Ron era il consulente non ufficiale della squadra; Seamus aveva ereditato il posto di cronista di Lee Giordan, che si era graduato insieme ai gemelli Weasley, e aveva promesso di essere imparziale come il suo precedessore.

Harry non aveva la più pallida idea di cosa fare per aiutare Malfoy. E non aveva la più remota idea di cosa era fatta la Pozione d'Amore, Pozioni non era mai stato il suo forte. E anche se erano chiaramente simile la Pozione d' Amore e la Maledizione Imperius, sarebbe stato presuntuoso dire che erano uguali di natura e propietà. Cosicché, in fondo, forse Malfoy aveva ragione dopo tutto - veramente lui non sarebbe stato di molto aiuto.

Harry a malapena stava ascoltando quando Ron e Seamus soddisfatti della strategia a fine pranzo, fecero chiasso con trionfante anticipazione, mangiandosi tutte le GelatineTuttigusti+1 , e facendo un' esagerata espressione soddisfatta nel mangiare quelle che rappresentavano i giocatori di Serpeverde. Tuttavia si ritrovò concentrato nei suoi pensieri quando lasciarono il tavolo per ritornare alla sala comune dei Grifondoro.

Era maledettamente troppo poco quello che sapeva sugli incantesimi e le pozioni d' Amore, rendendosi conto della loro importanza anche tra i Babbani. Non avrebbe funzionato, semplicemente aveva troppo da leggere, aveva troppo poco tempo e troppi compromessi, come i doveri e gli allenamenti di Quidditch.

Poteva chiedere a qualcuno per sapere qualche consiglio sulle pozioni d' Amore. Però Piton avrebbe preferito dividere i segreti di una pozione d'Amore con Gilderoy Allock, che rispondesse a un qualsiasi domanda di Harry, cosicché questa opzione non offriva un altro aiuto. E Lupin...sinceramente ad Harry non risplendeva l' idea di raccontare che non poteva fare niente.

Però per ipotesi, poteva chiedere a ...

"Hermione" chiamò Harry accelerando il passo per raggiungerla "Posso parlarti un momento?"

 

 

                      ************

 

"Malfoy ha fatto una POZIONE D' AMORE? E se l' è BEVUTA?"

Gli occhi di Hermione erano spalancati, con l' incredulità riflessa sul volto, e la sua espressione cambiò velocemente ad una di scetticismo.

"Stà giocando con te Harry!Le pozioni d' Amore sono illegali. Sono proibite dal Ministero".

"Guarda di chi stiamo parlando, Hermione" gli fece notare logicamente Harry "Malfoy. Suo padre probabilmente possiede la biblioteca sulle Arti Oscure più estesa d' Inghilterra. Forse d' Europa. Se Malfoy volesse indagare su come fare una pozione d' Amore, probabilmente tutto quello che dovrebbe fare sarebbe schioccare le dita"

Hermione scosse la testa ancora incredula "Dimmi un' altra volta, che cosa ha a che fare con te?"

Harry arrossì "Da dove comincio...?" iniziò cercando di spiegarlo "Che il destino avesse pianificato che fossimo entrambi nel posto sbagliato al momento sbagliato e finì che..."

Hermione inorridì "Hai bevuto tu la pozione  d' Amore?"

"No!" Harry scosse vigorosamente la testa "Io non l' ho bevuta. Io sono l'...l' oggetto della pozione"

Hermione aprì la bocca - rimase così per un momento senza parole, mentre capiva la verità. Guardò fissamente Harry con assoluto scetticismo, e quando finalmente parlò la sua voce ne era piena,  come se credesse appena alle parole che stava per dire.

"Malfoy...Malfoy si è innamorato di te?" disse piano guardando esitante Harry "Spero di avere sentito male"

Harry sorrise debolmente "Anche io"

Erano seduti davanti al camino della Sala Comune dei Grifondoro, seduti uno accanto all' altra , coricati su un mucchio di cuscini messi contro la parete. Il camino era acceso anche se era mezzogiorno per mantenere fuori la fredda aria invernale.

Ron si era afrettato verso l' aula di Divinazione, doveva finire un lavoro di cui era rimasto indietro che si era totalmente dimenticato, dando ad Harry l' opportunità perfetta per parlare con Hermione a proposito del problema che gli ronzava in testa.

Hermione sembrava ancora un po' spaventata.

"Cosa è successo esattamente?"

Con un sospiro stanco Harry raccontò tutto quello che era successo da quella notte fatale, quando aveva preso la lugubre decisione di fare una passeggiata nella Foresta. Le raccontò di come lì aveva incontrato Malfoy e il vorticoso turbinio di eventi che erano andati completamente fuori controllo. Quando finì Hermione storse il naso, cosicché Harry non capì se era divertita o scandalizzata.

"Malfoy ti ha 'baciato'?"

Harry sentì di nuovo il rossore sulle guance e si morse il labbro inferiore 2Sono state solo due volte"

Hermione girò gli occhi sarcastica "Sì, SOLO due volte. Le coincidenze sempre vengono in coppia" però la sua espressione si rasserenò rapidamente ed era lievemente accigliata quando si voltò verso Harry "Seriamente, veramente ci credi? A quello che ha detto Malfoy?"

Harry affermò veloce, anche se sembrò assorto "Avresti dovuto vederlo, Hermione. Conosci Malfoy - di base è un insetto odioso. Però non l' ho mai visto così prima, questa volta, quando ci ho parlato era ancora irrazionale e tutto, però non snob o arrogante. Sembrava quasi... disperato . Come se questo fosse VERAMENTE grave"

Hermione continuava ad essere molto scettica "Però è Malfoy, Harry. Da quando credi in quello che dice? Voglio dire, lui ha utilizzato più della metà del suo tempo a finire nei guai ad ogni occasione. Ricordi l' incidente con Norberto? E quando ha provato a sabotarti nel terzo anno? mascherandosi da Dissenatore solo per rovinarti il gioco. Potrei continuare all' infinito con gli esempi, però credo che tu abbia capito"

Harry inclinò la testa, contemplativo " Ti capisco, Hermione. Però questa volta è...  è diverso. Non credo che stia fingendo. E' troppo credibile per essere falso...se questo ha qualche senso" aggiunse velocemente davanti all' espressione all' espressione perspicace di Hermione "Guarda, lo so che questo sembra strano e bizzarro, e si è Malfoy, che può mentire tanto naturalmente come altre persone respirano, però... però ho il presentimento che questa volta stia dicendo la verità"

"Sono d' accordo con lo strano e bizzarro" Hermione gli lanciò uno sguardo indagatore "Che ti è preso Harry? Mai nella vita avrei immaginato che saresti stato così...così comprensivo con Malfoy. Non dopo tutto quello che ci ha fatto! Come fai ha sapere che non è un elaborato scherzo per metterti in guai veramente grandi?"

Harry fece una pausa e meditò "Non lo so... ho solo l' 'impressione' che questa volta non stà mentendo"

"Però non puoi basare tutto su un' impressione" argomentò Hermione

"A volte puoi" rispose Harry calmo, muovendosi leggermente per vedere Hermione "Ricordi quella notte alla Stamberga Strillante, con Sirius e Codaliscia? Credevamo che Sirius fosse un assassino a sangue freddo e io credevo che avesse ucciso i miei genitori. Però quando parlò, semplicemente c' era qualcosa nei suoi occhi che mi fece fermare, pensare e infine credere a quello che stava cercando di dirmi. Immagina se non mi fossi fidato di quel sentimento..." la voce di Harry vacillò al pensiero "L' avrei ucciso quando mi era presentata l' opportunità, avrei ucciso il migliore amico dei miei genitori, che era innocente"

"Questo è diverso" obiettò Hermione con forza "Sirius non ha mai cercato di ferirti, non posso dire lo stesso di Malfoy!"

"Questo non è completamente vero" fece notare razionalmente Harry "Ricorda che prima di questo, pensavamo che Sirius fosse scappato per uccidermi e aveva quasi fatto a fette Ron, anche se accidentalmente"

"Da quando conosciamo Malfoy ha dimostrato più volte di non essere predisposto per niente di buono, con una speciale predisposizione a farci cadere nella zuppa bollente" Disse Hermione fermamente, quindi fece una pausa "Per Sirius è diverso. Aveva Codaliscia per dimostrare la sua innocenza, e il fatto che Codaliscia si era fatto passare per Crosta per tutti questi anni bastava per incriminarlo. Cos' ha Malfoy per dimostrare la sua innocenza? Ti ha dato una concreta evidenza che tutta questa storia della pozione d' Amore non è una conseguenza delle droghe?"

Harry pensò seriamente alle parole di Hermione. Era vero, Malfoy non gli aveva dato una prova concreta della situazione... a parte le sue parole e i suoi occhi che parlavano con una verità eloquente che Harry non avrebbe creduto possibile di vedere in qualcuno.

"Niente" ammise "Non mi ha dato nessuna prova a parte...be se stesso. Però perché mi avrebbe, lo sai..." tentennò un attimo "baciato, non una se non due volte, se era solo uno scherzo? Non avrebbe paura che raccontassi in giro questa storia su di lui?"

Hermione negò animatamente con la testa "Questo non è sufficiente Harry" si girò per guardarlo in faccia "Guarda non so quello che hai visto in Malfoy che ti sta incitando a crederli , però continuo a credere che sia troppo pericoloso farti coinvolgere, non vale la pena il rischio, Harry, non per Malfoy"

Harry restituì lo sguardo a Hermione e disse "Credi che stia mentendo?"

Hermione ci pensò su "Non mi fido di lui, Harry, e credo che neanche tu dovresti"

"E allora, credi che dovrei semplicemente allontanarmi da tutto questo?" chiese Harry soavemente. 

Hermione stava per rispondere 'Sì, Sì! Perché ci stai ancora pensando?' ce l' aveva sulla punta della lingua, però ci ripensò all' ultimo momento. Guardò attentamente Harry e, per sua sorpresa, notò che l' espressione sul suo volto era di - speranza e confusione. Quasi aspettando che lei accendesse questa scintilla d' incertezza, questa inspiegabile inclinazione che sentiva di dare un' opportunità a Malfoy.

Hermione sospirò. O Malfoy meritava un Golden Cristall Ball per le sue abilità drammatiche, o Harry era veramente perso.

Però in un angolo della sua mente sapeva, che se qualcuno aveva così tanta buona intenzione come per rischiare il tutto per tutto questo era Harry. Era estremamente percettivo come nessun altro che Hermione conoscesse, e aveva un modo di vedere la profondità reale di una situazione più in là della logica accademica o del senso pratico.

Non credeva a una sola parola della storia di Malfoy. Però per qualche ragione spengere questa miccia di fede che Harry aveva in Malfoy, semplicemente sembrava brutale.

Sopratutto perché era qualcosa di molto raro e perché era contraria a tutte le leggi della prudenza. E un tentativo non avrebbe fatto male... tutti meritano una seconda possibilità, almeno una volta nella vita. Incluso qualcuno tanto orribile come Malfoy.

"Chiedigli di fare qualcosa che lo provi" disse finalmente, facendo attenzione alle proprie parole, chiedendosi che cosa avrebbe detto Ron se avesse saputo che non solo non aveva detto ad Harry di lasciar perdere, ma addirittura gli stava consigliando di investigare un po' di più prima di emettere un giudizio.

Però Harry credeva in Malfoy. Hermione poteva vederlo nei suoi occhi, nella cappa di confusione tessuta nella sua dolce voce. E lei non aveva nessun diritto di togliergli questa fede.

"Parlerai di nuovo con lui?" domandò ancora.

"Credo di sì" Harry alzò le spalle "Anche se non so quando. Aveva detto che si sarebbe messo in contatto"

"Gawh!" Hermione guardò il tetto "Voi due state cominciando a sembrare dei vecchi amici! Questo sta diventando sconcertante ad un livello che non avrei mai immaginato"

Harry storse il sorriso "Credimi non ho mai chiesto che succedesse qualcosa di simile. E' stata pura sfortuna. Sto espiando ogni mio peccato passato, presente e futuro"

Il sorriso di Hermione si spense velocemente, si rasserenò e si inclinò seria verso Harry "Seriamente, Harry. Non fare niente di stupido per Malfoy, non fino a che questa storia della pozione d' Amore non si riveli uno scherzo gigantesco" fece una pausa e allora aggiunse "E non ti turbare troppo se risulta esserlo"

Harry sorrise forzatamente "Sì, lo so già, è Malfoy che cosa possiamo aspettarci?"

Però Hermione poté sentire la mancanza di convinzione e la persistente nella sua voce.

Prese la mano di Harry nella sua e la strinse "Non fraintendermi Harry, credere nella gente è bene - però può essere anche molto pericoloso"

Harry gli restituì la stretta "Lo so, non ti preoccupare, non farò niente di avventato o stupido. E hai ragione Hermione - Malfoy non mi ha dato assolutamente niente per meritare la mia fiducia" Harry fece una pausa, un' espressione mista gli attraversò il volto, e aggiunse pensativo "Non credi che sia ironico, come a volte le più pure qualità si possono voltare e pugnalarti alle spalle? Sentimenti come fiducia, fede e amore possano ferirti in qualsiasi momento, sono armi a doppio taglio"

Hermione guardò Harry con la coda dell' occhio; erano momenti come questo, con scintille di d' altruismo e idialismo quasi appassionato, che gli ricordavano che cosa apprezzava di più per la sua profondità di carattere e la sua innata affinità con le virtù che lo facevano tanto unico e speciale.

"Non credo che tu debba fare niente per ottenere da Malfoy qualche prova concreta. Tuttavia ho ancora molte riserve su di lui, E avrà bisogni di qualcosa di più che una storia di pozioni d' Amore per convincermi" Si alzò e gli diede un sorriso incoraggiante "E' qualcosa di raro Harry, poter dare la tua fiducia ad altre persone - solo fa attenzione a chi la concedi"

Hermione doveva andare dalla McGrannit a proposito di un lavoro supplementare di Trasfigurazione per i suoi M.A.G.O. di fine anno, così Harry rimase seduto davanti al camino, rimuginando sui suoi stessi pensieri, aveva un' espressione malinconica che combaciava perfettamente con l' atmosfera che lo circondava.

Hermione aveva ragione non poteva permettersi di fidarsi di Malfoy così facilmente. Lo lasciava troppo vulnerabile. Pensò a quello che aveva detto ad Hermione

'Malfoy non mi ha dato assolutamente niente per meritarsi la mia fiducia'.

Harry sospirò. Quello che era più impossibile da spiegare è PERCHE’ MI FIDO DI LUI?

 

 

          ******************

 

Quel giorno Draco non scese a pranzo alla Sala Grande; passò il resto del pomeriggio sdraiato sul letto, ignorando le fitte allo stomaco per la fame. Recentemente aveva perso peso, anche se non sapeva se era per i pasti irregolari, per il suo regolare sonno inesistente o un effetto collaterale della pozione di cui non era a conoscenza. Probabilmente un po' di tutto, aggiunto ad un generoso aiuto dalla tensione per tutto quello che stava succedendo.

Pensò alla sua conversione nei confronti di Harry sulla strada per il dormitorio dei Serpeverde - il ricordo era ancora vivido nella sua mente, l' atmosfera ombrosa dello stretto passaggio, oscuramente romantico, sinistramente incantatrice, allo stesso modo in cui Harry si era comportato. Per cui Draco non aveva potuto fermarsi dall' avvicinarsi a lui e baciarlo. Il ricordo del bacio avocò dentro di lui tanta rabbia come soddisfazione. Era stata tale la sensazione di sentirsi completo, quando aveva premuto le sue labbra su quelle di Harry, come se all' improvviso non gli importasse se ogni cosa attorno a loro si fosse distrutta, perché quel solo bacio era sufficiente per sostenerlo. Era tanto amaramente sbagliato, anche se lo sentiva così divino e giusto.

Gli aveva fatto vedere che non c' era un modo per uscirne senza coinvolgere Harry, anche se lo sapeva già da prima, nel profondo, L' aveva negato ed ignorato, ebbe bisogno dell' intensità di baciare Harry per rendersene conto, capire e accettare.

 

 

 

E allora gliel' aveva chiesto. Fu la cosa più difficile da fare, però ad ogni modo la disperazione e la paura lo forzarono ancora di più a far uscire le parole dalle sue labbra riluttanti. E per sua assoluta sorpresa, Harry era stato d' accordo, senza essere sbanfone o meschino. Questo aveva toccato la fibbra più profonda del suo essere, in un modo che niente prima d' ora l' aveva fatto. Forse si era sbagliato su Harry fin dal principio. Forse aveva voluto veramente aiutarlo, per quanto possa essere incredibile, perché Draco sapeva che lui non avrebbe mai fatto nulla di simile se la situazione fosse stata alla rovescia. Però si ricordò una volta ancora che Harry non era come lui. Questo era quello che definiva Harry come unico, la caratteristica benevolenza che sembrava così naturale in lui, che Draco aveva sempre disdegnato e disprezzato. Mai si era immaginato di apprezzare questa qualità in Harry, fino adesso.

Si sedette sul letto, prese un foglio di pergamena dal comodino, raccolse la sua piuma, che aveva la punta tinta grazie a un incantesimo utile di Inchiostro Permanente che aveva scoperto durante l' estesa lettura fatta negli ultimi giorni.

Appoggiò la piuma sulla pergamena e scrisse.

INCONTRIAMOCI AL MAGAZZINO IN DISUSO DEL QUINTO PIANO DELLA TORRE D' ASTRONOMIA, QUESTA NOTTE DOPO L' ALLENAMENTO DI QUIDDITCH.

Una piccola speranza brillò dentro di lui mentre piagava il messaggio nella borsa, pensando di portarla alla gufiera per inviarla.

L' immagine di Harry apparve ancora una volta nella sua mente, in particolare quell’ espressione stranita che aveva avuto quando l' aveva sfiorato, prima che si separassero; e il ricordò alleggerì la sua triste confusione per un breve attimo, e questo fu sufficiente.

Forse Harry aveva le risposte per cui si dava tanto da fare, e forse con il suo aiuto le cose sarebbero potute tornare a posto, e questo terribile guaio sarebbe sparito come nebbia mattutina all' alba.

Draco si appoggiò nuovamente sui cuscini, e chiuse gli occhi, una soave luce argentata inondò le sue palpebre. Forse lui avrebbe trovato come uscire, dopo tutto.

Chissà.

 

 

Questo cap non voleva finire più, eppure quando l' ho tradotto non sembrava così lungo^^!! E' un vero peccato che ff.it non ci sia più sigh ç_ç veramente. La traduzione si rallenterà ulteriormente perché fra pochi gioni comoncia la scuola doppio sigh (non esiste immagine per descrivere il pianto disperato della fine delle vacanze) ----- Eccomi qua , effettivamente avevo finito di scrivere questo cap verso l’ inizio della scuola, vi lascio immaginare lo stato depressivo in cui era,  prima mi mettono sotto e quando guarisco comincia la scuola (sospiro). Ma tornando a noi, visto che ho mantenuto la promessa, ho appena finito di tradurre l’ extra del nono cap e posto adesso il quinto. Per Rowan_MyFair  ciccia mi sono confusa, i cap sono 15 più due extra uno sul nono e uno sul tredicesimo.

E ora passo a ringraziare Slow e Eirinya eccovi fresco fresco in quinto cap  ad una brevissima distanza dal quarto con questo credo di essere stata perdonata^^. Unholy addirittura una delle migliori, io mi limito a tradurre ma avanti così e diventerò rossissima, sei un tesoro! Rowan_MyFair fedelissima come sempre ecco anche a te un cap totalmente nuovo!! Visto che la pazienza premia. Un bacio anche a te ciccia. Arc en Ciel  con questo non hai rischio di averlo letto perché non sono riuscita a postarlo su FF.it perciò anche per te sarà tutta carne fresca. Un grande bacio a tutti e grazie ancora per i complimenti mi sorprendono ogni volta.

Ps della serie pubblicità occulta date uno sguardo anche ale altre mie fic?? Mi piacerebbe ricevere un vostro parere.

ALLA PROSSIMA

Hepona

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Pozione irresistibile 6 ***


                        POZIONE  IRRESISTIBILE

                       

Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Hepona

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.

 

 

 

Capitolo sei: Realizzazione persa.

Sei incompleto finchè sei innamorato, allora sei completo.

 

 

Harry mostrò il bigliettino piegato ad Hermione durante la cena, lo aprì in segreto sotto il tavolo e glielo passò, Hermione lo prese e lo lesse con discrezione, poi lo restituì a Harry, tutto senza nessuna espressione.

"Allora andrai a vederlo?" chiese Hermione a voce talmente bassa che solo Harry la udì. Anche se non era necessario perché la conversazione al tavolo era talmente rumorosa da coprire qualsiasi commento.

Harry affermò con la testa e tornò a guardare il bigliettino nella borsa "Mi porterò la bacchetta per precauzione"

Hermione non si sorprese dalla risposta, in nessun caso, ancora prima di dirgli qualcosa sapeva già la risposta. Di fatto, anche prima che Harry gli mostrasse il bigliettino, sapeva che se Malfoy avesse chiesto a Harry di incontrarsi di nuovo, lui avrebbe accettato. Nessun problema, quello che veramente la confondeva era che Harry stava veramente pensando al problema, invece che liquidarlo con un cenno della mano, come aveva fatto con tutta l' immundizia che Malfoy era tanto adepto a tirargli addosso.

Hermione socchiuse gli occhi; stava cominciando a chiedersi se Malfoy aveva messo Harry sotto la maledizione Imperius.

"Ti senti bene Harry?" c' era una preoccupazione ansiosa nella sua voce "Ti stai comportando in modo molto strano in tutta questa storia, e mi sto preoccupando. Sei sicuro che Malfoy non ti ha incantato invece del contrario?"

"No, non mi ha incantato" Harry negò con la testa  'a meno che la magia delle labbra non conti' "Ad ogni modo posso combattere la maledizione Imperius e lui non ha abbastanza esperienza per maneggiare qualcosa di così avanzato. Dubito quindi che possa lanciare l' Imperius - non ancora"

"Tuttavia ho un brutto presentimento su questo, Harry" lo avvertì Hermione, esprimendo i suoi dubbi a voce alta "Io non mi fiderei di Malfoy neanche per aggiustare gli artigli di Fierobecco, e guarda che questo è un compito che si potrebbe dedicare chiunque desidera essere graffiato a morte"

"Starò attento" promise Harry.

Hermione lo guardò negli occhi e smise di tentare di dissuaderlo - non valeva la pena, era chiaro che Harry aveva preso una decisione e niente sarebbe servito minacciarlo con dire tutto a Ron e a Silente, Harry sarebbe andato al magazzino quella notte.

Per calmare la sua inquietitudine, Hermione si assicurò che Harry non fosse sotto nessuna maledizione oscura, che Malfoy gli avesse lanciato e che gli negasse il comando cosciente delle sue azioni.

Conosceva un utile Incantesimo Sensibile all' Oscuro che poteva indicare se una persona era sotto quelche maledizione o incanto oscuro, riportando il risultato se fosse negativo o positivo.

Quando Harry si chinò per parlare con Seamus a proposito delle aggiuste per il giorno della partita Grifondoro contro Serpeverde, Hermione prese la sua bacchetta e furtivamente percorse il corpo di Harry pronunciando l' incanto sensibile, aspettando ansiosa il risultato.

La punta della sua bacchetta brillò di un bianco perlaceo, poi cambiò in verde spento, che indicava che tutto era a posto.

Harry non era incantato - in nessun modo, questo era un sollievo, anche se non una vera e propria consolazione. La domanda che ancora mancava di rispondere era, Perchè?

Dopo aver pensato un momento, Hermione decise che era inutile chiederlo adesso a Harry. In secondo, aveva il presentimento che neanche Harry sapesse la risposta a questa domanda.

 

                                                            **************

 

Il sole della sera brillava in tutto il suo splendore in una rara esplosione di calore dentro l' incantesimo del desolato e gelido clima invernale degli ultimi giorni e settimane, al ritorno di Harry al dormitorio dei Grifondoro per prendere le sue cose per l' allenamento di Quidditch. L' orario adesso era più serrato ora che il giorno della partita cruciale era stato anticipato - la sua squadra (che era più che un eccellente rivale per i Serpeverde)aveva bisogno di tutti gli allenamenti possibili.

Serpeverde ha una buona difesa, pensò, mentre tirava fuori dal cassetto una tunica di Quidditch pulita. Questo era il suo vantaggio e anche il principale motivo per mettere il tutto per tutto nell' attacco. Concesso, la vitorria adesso più che mai dipendeva dalla sua abilità di catturare il Boccino e far finire il gioco, però Harry non aveva mai giocato in difesa .

Basandosi sulle partite passate, la possibilità di prendere il Boccino erano buone, quasi definitive se l' unica cosa che doveva fare era stare attento alle percentuali e alle relazioni. Stava il fatto, che si era scontrato con Malfoy in quattro partite, ogni stagione dal secondo anno e Harry aveva preso il Boccino ogni volta. Ricordò l' intossicazione della vittoria, il puro sentimento di trionfo tutte le volte che le sue dita si erano chiuse sulla pallina dorata; ogni volta si era girato per vedere la faccia di Malfoy, che aveva un' espressione sconfitta, mischiata alla rabbia, al risentimento e un odio inequivocabile.

Gradualmente i pensieri di Harry passarono dalla strategia di Quidditch a valutare le abilità di volo di Malfoy - anche se era più veloce di Malfoy, Harry non poteva evitare d' ammettere di mala voglia che gli piaceva il modo di volare di Malfoy. Di fatto pensava in segreto che Malfoy aveva uno stile di volo migliore del suo.

Harry si era visto volare un sacco di volte, grazie al modulo di ripetizione di un paio di Omniocoli o nelle foto magiche, e aveva notato che sembrava 'tagliare' l' aria, anche se con un' accurata precisione - il suo corpo si inclinava avanti con una perfetta allineazione con la sua scopa e tagliava l' aria come un coltello taglia il lburro morbido, con la stessa soddisfazione.

Ricordò la prima volta che aveva visto Malfoy volare - al primo anno, quando avevano solo undici anni ed erano ancora innocenti e infantili, Malfoy aveva rubato la Ricordella di Neville e aveva volato - nonostante fosse proibito - su una delle scope scolastiche.

Harry, ovviamente, l' aveva seguito istintivamente, e quel momento aveva servito ad alimentare un' intensa e amara rivalità, che dopo sei anni era lontano dal colmarsi, molto meno dal morire.

Tuttavia poteva ricordare lo stupore quando salì dietro Malfoy e aveva pensato 'Non sta mentendo, può volare bene' - aveva una certa arroganza e una grazia spensierata nel modo in cui aveva maneggiato la scopa attraverso l' aria, preciso e elegante allo stesso tempo e forse Malfoy non era il miglior Cercatore del mondo, però certamente volava con una bellezza e stile unici. Come i referenti dei Malfoy. Aveva l' abilità per risaltare senza sforzo, sdegno e fiducia, e al di là di questo calma, raffinatezza e eleganza invidiabili, che erano esclusivi dei Malfoy.

E tutto questo risaltava di più le crude emozioni che guizzavano negli occhi di Draco, attraversandoli come un fulmini morenti, perché fratturavano la serena apparenza che normalmente proiettava in modo impeccabile. Era come il sibilo del ghiaccio sottile che si sta per rompere al filtrare la liquida verità attraverso fini crepe - ed era snervante, quasi spaventoso da vedere.

Harry cercò nel cassetto del suo comodino una barra di cioccolato di Mielandia da mangiare giacché si sarebbe perso la cena - quando all' improvviso le sue dita sentirono il freddo e duro vetro, che tintinnò come metallo cavo quando fu preso contro il resto del contenuto del cassetto. Chiuse curioso le dita sulla sua forma famigliare e la tolse.

Era la boccetta vuota.

La guardò per un istante, il vetro fresco contro il palmo della sua mano. Si era dimenticato della sua esistenza, dato che era stato più preoccupato dall' effetto della pozione d' Amore  che non dalla sua fonte fisica che l' aveva contenuta. La alzò per osservarla meglio da vicino, notando le deboli tracce di rosso acceso che tuttora macchiavano la superficie interna, testimone cremisi di un veleno che correva più profondamente del sangue.

Almeno questo era quello che gli aveva detto Malfoy. E lui gli aveva creduto.

Si morse il labbro pensando e dopo aver riflettuto per un momento ancora, mise la boccetta nella borsa mentre prendeva le sue cose da Quidditch e usciva dal dormitorio.

Non possedeva nessun mezzo per verificare la natura del misterioso residuo, ma era l' unica prova concreta che possedeva e pensò che Hermione, di fatto, l' avrebbe trovato molto interessante.

 

 

************

 

Draco lasciò in silenzio la sala comune dei Serpeverde poco prima della cena e uscì dall' edificio principale della scuola verso il campo da Quidditch. Sembrava molto diverso, visto da terra, comparato alla spettacolare vista offerta dagli occhi di un uccello, visto dal cielo.

Quando volava tutto ciò che lo circondava si sovrapponeva e fluiva come una tavolozza agitata, come una naturale tela di arte astratta dipinta attorno a lui in un abbaglio di colore brillante mentre si girava con la sua scopa. Il rigoglioso campo verde un istante era ai suoi piedi e quello dopo era sulla sua testa, mescolandosi trasparente con il cielo azzurro e questo colore vertiginoso era ciò che più gli piaceva, un attimo quasi sconvolgente, perché rifletteva perfettamente la vita - nessuna chiara linea di bianco e nero, al contrario, ombre variabili di grigio e tutti i colori dell' arcobaleno.

Però all' avvicinarsi, Draco si stupì di quanto sembrava diverso da dove lo vedeva adesso - il paesaggio era così...tipico e terrestre, come se fosse forzato dalla forza di gravità e non dall' immaginazione. Il ché aveva senso, perché aveva entrambi i piedi per terra e il campo sembrava veramente triste, quasi patetico e non aiutava che le invernali piogge torrenziali stavano erodendo profondamente la terra, ragion per cui l' avrebbero riparato.

Però in verità, non era venuto per lamentarsi dello stato del campo da Quidditch, anche se le sue terribili condizioni lo fecero rattristare ancora di più. Sinceramente non era sicuro del motivo per cui era venuto, a parte il fatto che sapeva che Harry avrebbe avuto l' allenamento quella sera.

Draco trovò un posto parzialmente coperto dall' ombra della torre di Grifondoro, che si innalzava minacciosa sopra di lui, e si sedette appoggiandosi pesantemente alle tiepide lastre di pietra della parete dietro di lui. Era nascosto alla vista da una curva piuttosto larga, anche sa da lì aveva una visione piuttosto ampia del campo.

Harry era lì, insieme al resto dalle squadra di Grifondoro, la maggior parte del sesto anno. Poteva vederlo parlare con loro, probabilmente li stava aggiornando sulla strategia di gioco per la prossima partita. Harry gesticolava e segnalava dando istruzioni ad ogni giocatore, qualcuno annuiva e certe volte facevano alcune domande per avere alcuni chiarimenti.

Non molto tardi il piccolo gruppo si disperse, ogni uno salì sulla propria scopa, dispiegandosi nel cielo.

Era interessante veder Harry volare senza stare al suo stesso livello, meditò Draco mentre i suoi occhi seguivano il veloce progresso di Harry da un estremità all' altra del campo, facendo giri da capogiri, andando da un lato all' altro delle porte con una velocità stupenda.. Nuovamente invidiò quanto poteva essere veloce mantenendo al tempo stesso la precisione e i riflessi rapidi.

Harry sapeva veramente volare, nel vero senso della parola - come se potesse riuscire ad uscire dalla pelle che la gravità tratteneva, come se il cielo non fosse il limite se non la base di qualcosa che valeva la pena d' esplorare.

Anche durante le partite, pensò Draco, non sembrava che Harry volasse solo per competere, se non per il puro amore del volo e in un modo o nell' altro il vento lo catturava e lo portava dove il suo istinto voleva, era come se prendere il Boccino fosse solo un piacere minore nel puro piacere di volare, solo una tremula luce dorata su un orizzonte che non aveva limiti.

Naturalmente Draco non avrebbe mai potuto volare così. Il peso dell' aspettativa e le norme impossibili trattenevano le sue ali dal volo, lasciandolo imprigionato nel regno del cielo appena sotto il paradiso, e non importava quanto tentasse, era sempre uno scalino in basso ad Harry.

Ricordò la prima volta che aveva giocato contro Harry, nel secondo anno e aveva perso, il primo di molti seguenti fallimenti. Tuttavia era vivida l' umiliazione della sconfitta per il peso di aver una scopa superiore che aveva a sua volta aumentato le dimensioni della sua colpa sulle sue capacità.

Ricordava Marcus Flint gridargli "Era sopra la tua testa e non sei riuscito a vederlo! Non potresti offuscare Potter nemmeno con la migliore scopa del mondo!"

E in quel momento le scintille d' odio che aveva sentito nel suo primo incontro sull' Espresso per Hogwarts, avevano fatto irruzione con fiamme scarlatte che arsero eterne, attizzate e nutrite dalla rabbia, il risentimento e l' amarezza che solo Harry era stato capace di provocare. Quello era stato il vero seme dell' avversione contro Harry, invidia combinata al disprezzo, come serpenti di ardente smeraldo che univano catene vincolanti d' odio e di ammirazione verso di lui.

Allora di nuovo, quando era stato diverso? Quando aveva avuto qualcosa che Harry non avesse? la risposta era: mai.

E adesso questo qualcosa che non aveva, questo che voleva più di qualsiasi altra cosa, era Harry. Questo violento desiderio ardente riempiva ogni spazio tra i battiti del suo cuore.

Draco non spostò lo sguardo da Harry e provò a ricordare tutte le cose che era solito odiare di lui, quest’ avversione che era così naturale; adesso era solo uno strano ricordo, isolato, come un debole deja , il sussurro di un passato che sembrava troppo lontano per essere vero. Adesso tutto quello che poteva vedere era Harry, la sua vera forma d' essere senza la distorsione del velo amaro della gelosia e dell' inimicizia, e osservò il modo in cui sorrideva, sincero e incoraggiante, il modo in cui le sue mani delicate si muovevano sulla Firebolt, con attento orgoglio, il modo in cui il suo corpo elastico si appoggiava sulla scopa mentre scendeva in picchiata, il vento non gli faceva resistenza e Draco lo guardò ipnotizzato-

"Che dia-!"

Ron apparve dal nulla, a fare la curva quasi inciampò sulle gambe distese di Draco, però riuscì a mantenere l' equilibrio evitando di cadere in modo spettacolare, si girò e si ritrovò con Draco, la sua incredulità cambiò rapidamente in disprezzo quando lo riconobbe.

"Che stai facendo qui, Malfoy?" sputò arrabbiato, con lampi di furia negli occhi azzurri.

Draco si riprese velocemente e restituì lo sguardo "Sto seduto pensando ai fatti miei, non è contro le regole, o sì?"

Gli occhi di Ron brillarono pericolosamente "Non venirmi fuori con questi giochi" avanzò verso Draco, che si era alzato e si puliva la tunica con aria d' indifferenza "So perfettamente quello che stai facendo qui, Malfoy"

"Allora, fare domande di cui sai già la risposta generalmente non è molto produttivo, Weasley" gli occhi di Draco brillarono con malizia "Questo spiega il tuo mancato sviluppo mentale"

"Stavi spiando la nostra strategia di gioco" lo accusò Ron, con la faccia arrabbiata, che faceva risaltare le sue lentiggini come macchie di carboni ardenti sulla sua pelle abbronzata "Maledetto figlio di p-"

"NON sto spiando la vostra stupida strategia" sibilò Draco interrompendolo. Il suo viso pallido si tinse con un lieve rossore al tocco delle parole di Ron su di un punto sensibile. "Inoltre non ci sono molte strategie di cui parlare, no? Visto che il vostro unico asso nella manica è che Potter riesca a prendere il Boccino e questo non può chiamarsi tattica, o sì? E non osare insultare  mai madre, tu-"

"Perditi Malfoy!" la voce di Ron sembrava d' acciaio "E non credere che non ti obbligherò ad andartene. Non sei molto minaccioso senza i tuoi seguaci al fianco, o si?"

"Risparmiatelo Weasley" Draco indietreggiò piano, il suo tono era sicuro e calmo "Ho cose migliori da fare che parlare con qualcuno che è pessimo anche per la squadra di Quidditch della propria casa" gli sorrise con disprezzo "In ogni caso, la panchina è dove devi stare"

Ron strinse i pugni fino a farsi diventare le nocche bianche e tremava di furia e frustrazione nel non riuscire a trovare una risposta mordace. L' arrogante sorriso di Draco lo attraversò invocando qualcosa al di là del disprezzo e della rabbia - un profondo e intenso odio brillava negli occhi zaffiro-mettalico di Ron. Comunque. quando Ron parlò di nuovo la sua voce era incredibilmente calma, anche se appena controllata.

"Un giorno Malfoy" sibilò tra i denti, con un tono basso e pieno d' antipatia "Un giorno cadrai strepitosamente, che è giusto quello che ti meriti" la sua voce era freddamente tranquilla "E io starò lì in prima fila a vederti"

"Sarà un onore, Weasley" la voce di Draco scintillava di acido sarcasmo "Qualsiasi cosa per dare un significato alla tua miserabile vita. E' il minimo che posso fare per la carità"

Rimasero in piedi a guardarsi per un lungo momento, con veleno negli sguardi - allora Draco si girò e si allontanò dalla torre dei Grifondoro senza voltarsi. La sua tunica nera ondeggiava conforme ai suoi passi; la sua andatura era misurata ed elegante, il vento sofiava sul fine velluto e mostrava la sua delicata siluette della sua schiena e finalmente sparì alla vista.

Ron rimase dov' era, inchiodato sul posto minuti dopo che Draco se ne era andato. Le sue parole caustiche permanevano come aria tossica, quando Ron respirò profondamente poté sentire il tono derisorio della voce di Draco, ridendosi di lui, Draco aveva detto la verità in tutta la sua dolorosa gloria, la verità ché era sempre minore in tutto, fosse Quidditch o finanziariamente.

La rabbia lo corrodeva alimentando un sentimento già radicato in lui e Ron si morse il labbro sentendosi frustrato e infelice, chiuse gli occhi per momento mentre pensava amaramente a quanto invidiava Draco Malfoy, per avere tutto quello che lui non poteva e per rinfacciarglielo costantemente. L' ira cadeva poco a poco in un oscura piscina di vendetta che si muoveva profondamente dentro di lui, intrappolata dentro la sua anima.

UN GIORNO pensò lugubre mentre girava la testa verso il campo di Quidditch, dove poteva distinguere vagamente le figure della squadra di Grifondoro lanciarsi per il cielo che si imbruniva.

All' improvviso si rese conto che aveva perso la voglia di analizzare la strategia di gioco - solo a guardare la squadra in libertà per volare attraversando il cielo, sentì una fitta allo stomaco, perché in segreto aveva disperatamente desiderato essere uno di loro, e si dannava l' anima. Si era autoconvinto di essere soddisfatto della carta delle strategie che Harry gli aveva dato in cambio, probabilmente più per amicizia che per altro. Aveva preferito non pensare nel fatto che non voleva solo tracciare le partite di Quidditch su un foglio, voleva GIOCARLE - finché Malfoy non gli aveva implacabilmente ricordato la sua inferiorità. Sembrava che solo Malfoy riuscisse a vedere al di là della sola facciata di triste accettazione, lasciava nuda nell' oscurità una tristezza nostalgica che nessuno, incluso Harry, aveva notato.

E odiò Malfoy per questo.

UN GIORNO MI VENDICHERò PER  TUTTO QUELLO CHE MI HA FATTO giurò a se stesso, un fervente giuramento alla vendetta incompiuta. E ALLORA SARA' LUI CHE SI PENTIRA'.

Ritornò alla sala Comune di Grifondoro di cattivo umore, sentendosi visibilmente irrequieto e altamente irritabile, trovò Hermione seduta da sola ad un tavolo, profondamente concentrata su un grosso libro di fronte a lei. Accanto a questo stava un recipiente di vetro, dove dentro c' erano strisce di un qualcosa rosso, messo delicatamente su un panno come un prezioso pezzo di delicata evidenza. Però Ron lo notò appena lasciandosi cadere sulla poltrona davanti a Hermione.

"Sai chi ho incontrato nei dintorni del campo di Quidditch giusto oggi, mentre Harry e gli altri si stavano allenando?" disse Ron lanciando fumo, guardando Hermione cose se fosse la responsabile di lanciare spie per il campo.

"Malfoy stava nascosto nelle ombre spiando la nostra strategia di gioco! Quel piccolo..." Ron recitò una litania di nomi sgradevoli e volgari.

"Ron" lo ammonì Hermione, alzando lo sguardo dalla sua lettura "Smettila. Perché stai facendo tutto questo scandalo per questo? Neanche la vostra strategia fosse un segreto di stato o qualcosa di simile. Ci sono tante strategie diverse e scommetto che sono menzionate nel 'Quidditch attraverso i secoli'"

"Non è questo il punto!" ribatté Ron con fastidio, tuttora rosso in viso "Malfoy sta pianificando qualche mezzo sgradevole per rovinare la nostra strategia! Scommetto che ha un libro intitolato '1001 modi per sabotare le strategie di Quidditch degli avversari' e scommetto anche che ha inviato agli editori  come scherzo 'Vestito da Dissennatore'"

"Calmati" disse Hermione distrattamente, guardando con attenzione la pagina che stava leggendo prima dell' interruzione di Ron "Non agitiamoci per questo - hai la tendenza a ragionare in modo esagerato quando succede qualcosa del genere"

"Non posso!" ribatté Ron ribelle "Però credo che, scoprire il nostro nemico mortale spiando le nostre strategie è un motivo per reagire in modo violento. Preferibilmente contro Malfoy"

Ron strinse i pugni e fece una smorfia sgradevole. Hermione alzò lo sguardo e chiese nel modo più casuale possibile

"E Harry ha visto Malfoy?"

Ron scosse la testa "Grazie a Dio no, o non avrebbe potuto concentrarsi nel resto dell' allenamento"

E' PROBABILE Hermione fu silenziosamente d' accordo, riportò lo sguardo clandestino al libro. PERO' NON PER LA RAGIONE CHE CREDI Comunque saggiamente non disse nulla a parte il fatto che molto probabilmente Harry si sarebbe arrabbiato molto con lei se avesse raccontato a Ron il disastro sulla pozione d' Amore. Sapeva che sarebbe stato come attizzare le fiamme del volatile stato in cui stava Ron.

Mentre minaccioso Ron continuava a mormorare offese a Malfoy, Hermione riportò la sua concentrazione al libro che dettava le caratteristiche di alcune pozioni avanzate. Sperava di trovare qualche informazione sulla sconosciuta sostanza della boccetta che Harry le aveva dato.

Non c' erano molte informazioni sul problema e la maggior parte delle prove includevano esperimenti da fare nel laboratorio di Pozioni. Comunque, i piccoli riferimenti che trovava qua e là, come 'la pozione color sangue' o 'possiede proprietà acide naturali che deve sempre essere preparata in un contenitore di vetro a temperatura ambiente' indicavano fermamente che i residui della pozione nella boccetta erano quello che sembrava - una pozione d' Amore.

Ron finalmente notò la boccetta e la guardò curioso "Cos' è? Cosa stai leggendo? Non dirimi che hai cominciato il progetto trimestrale di Piton - non ci sarà che fra due mesi!"

"No, non è quello" Hermione lo guardò velocemente e continuò con voce leggermente offesa "però a proposito, ho già cominciato il progetto di Pozioni - non dimenticare che vale un terzo della nostra valutazione finale!"

"Odio pozioni" borbottò Ron , il ricordo del progetto non fece altro che peggiorare il suo umore "In ogni caso a chi importa se lo faccio bene? Piton mi odia a morte e cercherà meticolosamente qualsiasi errore per abbassarmi il voto" Ad ogni modo Ron continuava a guardare la boccetta e riprovò "Allora che stai facendo? Per cos' è la boccetta?"

"Oh, è solo una lettura in più per Pozioni" Hermione rispose nel modo più vago possibile, muovendo la mano casualmente mentre girava le pagine, in modo che Ron non vedesse quello che stava leggendo nel capitolo delle pozioni d' Amore. Indicò la boccetta con la testa e continuò "Questo è solo un esempio di una categoria speciale di pozioni che ho ottenuto da Piton - è della lista a pagina 867 del libro di testo" Hermione contava sul fatto che Ron non si scomodasse a verificare sul libro di testo, essendo una lettura di Pozioni e in più a pagina 867.

Ron gemette "Appena posso tenermi al giorno con le letture assegnate da due settimane, non parliamo di quelle in più'" scosse la testa, come se fosse scontato "Non capisco come ti possa piacere tanto Pozioni, Herm. E' orribile - avrei preferito lasciarla dal terzo anno. Avrei cambiato Aritmanzia per Pozioni in qualsiasi momento" guardò l' orologio alla parete - erano quasi le otto, ormai fuori era completamente scuro "Harry dovrebbe tornare a momenti"

"Mi ha detto che sarebbe andato a vedere un professore dopo l' allenamento per parlare a proposito di un compito arretrato" ne uscì fuori Hermione piano,  ricordando all' improvviso dove Harry sarebbe andato veramente dopo l' allenamento. Probabilmente Harry era sicuro che l' avrebbe coperto, anche se si sentiva male a mentire a Ron , sapeva che era la cosa più sensata da fare visto le circostanze "Perciò probabilmente tornerà molto più tardi. Perché non cominci ha fare il compito?"

Alla sola menzione della parola compito, Ron si alzò velocemente - rare volte si metteva a studiare volontariamente a meno che non fossero prossimi gli esami e non potesse fare altro. In questo momento era già abbastanza arrabbiato, senza dover scrivere un orribile tema su Trasfigurazione.

"Um, credo che prima farò una doccia" disse evasivo , incamminandosi velocemente verso le scale che portavano ai dormitori maschili, per prendersi un cambio di vestiti "Ci vediamo dopo Hermione"

Hermione sorrise apertamente davanti alla palese scusa di Ron - sapeva che il solo suggerimento di fare il tema avrebbe fatto in modo che Ron si desse alla fuga. Lo conosceva troppo bene. In segreto ringraziò che se ne fosse andato, per poter continuare a cercare senza doversi nascondere.

Hermione era intrigata da ciò che per il momento aveva trovato sulle pozioni d' Amore - aveva trovato veramente poco sulla preparazione esatta della pozione d' Amore, dato che le regole educative del Ministero avevano tolto la pubblicazione della formula dai libri scolastici - però aveva letto molto sulle sue proprietà e effetti. Senza dubbio le pozioni d' Amore erano magia estremamente potente, oscuramente affascinante, perché tecnicamente non facevano niente di quello che era menzionato nella Carta Costituzionale Per La Restrizione Della Magia Proibita stabilita nel 1875 - non torturavano fisicamente la vittima come la Maledizione Cruciatus, tanto meno permettevano ad una persona di controllarne un' altra come la Maledizione Imperius, anche se era simile ad entrambe. Il Ministero aveva dovuto promuovere una sezione a parte nel 1879, con la quale fu proibito in maniera esplicita l' uso delle pozioni d' Amore, anche se, debito alle restrizioni legislative, la punizione per la violazione delle regole della sezione speciale non erano tanto gravi come quelle applicate agli altri incantesimi proibiti.

Hermione tamburellò le dita sul bordo del tavolo, pensando. Adesso, dopo tutto sembrava che l' improbabile evento di Draco Malfoy fosse realmente vero. Però in fondo aveva uno strano presentimento a proposito della strana fiducia che Harry riponeva in Draco in modo esplicito, e una poco convincente boccetta macchiata con quello che solo sembrava poter essere una pozione d' Amore non avrebbe cambiato tanto facilmente la sua opinione.

Hermione sospirò, si raddrizzò sulla sedia e si strofinò gli occhi. FAI ATTENZIONE HARRY pensò veemente, anche il suo pensiero era pieno di preoccupazione SE E' VERO CHE MALFOY *E'* SOTTO UN INCANTESIMO D'AMORE ALLORA LE COSE DIVENTERANNO PIU' COMPLICATE DI QUELLO CHE IMMAGINIAMO.

 

 

***********

 

 

Quando scese dalla Firebolt, Harry, si sentiva accaldato e esausto, si mise la scopa in spalla e si incamminò al magazzino. Era solo, aveva salutato la squadra da circa dieci minuti; aveva detto loro di andare perché voleva fare un giro per il campo prima che scendesse la notte. Non voleva che lo vedessero dirigersi verso la Torre d' Astronomia, in caso aveva una scusa pronta se qualcuno l' avesse visto: stava finendo la sua carta astrale.

Come si avvicinava al magazzino, una fitta di ricordi risorse dentro di lui; ricordò la conversazione con Draco, la maschera imperturbabile non era caduta completamente, ancora scintille distinte di arroganza e sfida apparivano ogni tanto, come luce riflessa nei frammenti di uno specchio rotto.

Poteva quasi sentire la voce di Hermione in testa HO COMUNQUE UN BRUTTO PRESENTIMENTO SU TUTTO QUESTO, HARRY. Si chiese vagamente perchè non era tanto dubbioso o nervoso come dovrebbe essere, quando anche Hermione, che aveva la tendenza a vedere il lato buono negli altri, disapprovava le sue azioni. Harry non voleva nemmeno pensare come avrebbe reagito Ron se ne sarebbe venuto a conoscenza. Forze aveva a che fare con il fatto che Malfoy l' aveva baciato due volte e questo senza contare i sogni che aveva avuto - Harry non voleva rinvangare su questo, non perché fosse stata un esperienza sgradevole, bensì perché aveva sognato di baciare Malfoy.

Guardò il suo orologio; le lancette risplendevano nello stesso modo in cui lo facevano gli occhi di Fierobecco e si rese conto che erano già le otto e mezza.

Draco non aveva specificato l' orario dell' incontro, solo di essere al magazzino dopo l' allenamento di Quidditch. Harry sperò che Draco fosse già lì.

Controllando che Mrs Purr non andasse in giro da quelle parti, Harry procedette in modo furtivo per l' oscuro corridoio del quinto piano della vuota e misteriosamente tranquilla Torre d' Astronomia, i suoi passi leggeri facevano eco ai battiti del suo cuore, come lo sbattere delle ali del Boccino amplificato una dozzina di volte.

Procedeva contando le porte e sorpassandole, il magazzino era la sesta alla destra, finalmente si fermò davanti a quella che sperava fosse la porta giusta.

Busso piano - un riflesso incondizionato prima di aprire una porta - girò la maniglia affacciandosi con cautela.

La piccola stanza era bagnata da una calda luce di una candela magica che bruciava senza consumarsi mai, e sotto di essa, nel debole gioco di luce e ombra stava Draco seduto su una malmessa sedia di cuoio vicino al centro della stanza, giocando con la sua bacchetta tra le dita e leggendo quello che sembrava un libro molto rovinato poggiato sulle sue gambe .

Draco alzò lo sguardo quando Harry entrò nella stanza chiudendo silenziosamente la porta dietro di sé.

"Sei in ritardo" commentò neutrale, senza emozione nella voce.

"Non sono arrivato tardi" Harry si avvicinò dove stava seduto Draco, sentendo la temperatura della stanza farsi più calda - chissà, forse a causa dell' allenamento di Quidditch. O qualcosa di più "Mi hai detto di venire qui dopo l' allenamento"

"L' allenamento è finito alle otto, o no?"

"Ho fatto un giro per il campo" Harry guardò Draco "E da quando ti devo dare delle spiegazioni su quello che faccio?"

Draco sembrava sul punto di dire qualcosa, però ci ripensò: scosse semplicemente le spalle e chiuse con attenzione il fragile libro "D' accordo, comunque sia l' importante è che sei qui" si alzò, stavano in piedi a pochi centimetri di distanza "Devo parlare con te a proposito di alcune cose"

"Aspetta" Harry vide che Draco lo osservava con sorpresa; ordinò i suoi pensieri e respirò profondamente "Prima di accettare qualsiasi cosa, Malfoy, voglio sapere tutto quello che sta succedendo. Voglio qualche prova, se ne hai qualcuna da mostrare"

L' espressione negli occhi di Draco si indurì impercettibilmente e brillarono come argento bagnato.

"Ancora non mi credi, vero?" c' era una nota d' amarezza nella sua voce "Ancora non ti fidi di me?"

"Posso sembrare rude, Malfoy, però non mi hai dato molte occasioni di fidarmi di te dal primo giorno che ti ho conosciuto" la voce di Harry era ferma, ma non crudele. "Il fatto che tu provi il pervertito piacere nel vedermi nei guai, fa in modo che non mi possa fidare di te"

"Questo era prima" la voce di Draco era così dolorosamente morbida, alzò gli occhi per vedere direttamente Harry."Io non sento le stesso per te" storse le labbra davanti all' ironia delle sue parole "Per dire il meno"

Harry negò con la testa "Non sto dicendo che non ti credo, Malfoy, però devi darmi una valida ragione per farlo. Perché se ti aiuterò, il minimo che necessito è di essere completamente certo che tutta questa storia sulla pozione d' Amore sia realmente vera."

"Realmente vera?" ripeté Draco incredulo, deboli scintille d' emozione gli illuminarono gli occhi "Dopo quello che è successo, tu ancora-" si interruppe a mezza frase, chiuse gli occhi e respirò profondamente, evidentemente stava cercando di rimanere tranquillo. Quando li riaprì di nuovo erano coperti da una forza impavida "Tu - tu hai visto l' effetto che hai su di me, Potter. E credi che abbia finto tutto il tempo?"

"Non ho mai detto questo" il muto dolore che Draco stava cercando così difficilmente di nascondere era così evidente per Harry, che tocco un nervo nel più profondo di sé stesso. "Voglio solo sapere tutto quello che mi stai chiedendo di fare, Malfoy, e questo include la certezza che questa condizione esiste veramente. E' chiedere troppo? Si suppone che ti devo credere basandomi unicamente sulle tue parole?"

Appena le parole salirono dalle sue labbra, Harry immediatamente si pentì vedendo il dolore velato che attraversò il viso di Draco, pallido e vulnerabile nella penombra, anche se gli occhi grigi si gelarono e cambiarono, rompendo la precaria connessione tra loro, portandola ad un livello di muta sfiducia.

Quando si trovava lontano da Draco e provava a tentare di pensare in modo coerente e sensato, era difficile ricordare il modo tanto profondo in cui l' aveva influenzato; di più gli sembrava un respiro dimenticato, un ricordo che non gli sembrava abbastanza reale. Però, adesso stando nella stessa stanza, sentendo onde quasi palpabili di disperazione e impotenza che irradiava l' altro ragazzo, Harry ricordò perché era stato d' accordo nell' offrirgli il suo aiuto, ricordò la stessa muta disperazione negli occhi di Draco quando erano stati tanto vicini nell' oscuro corridoio della strada per il dormitorio dei Serpeverde...

Draco ruppe il silenzio per primo, un' espressione attenta pulì il suo viso dalle emozioni che si mescolavano dentro di lui come un vortice.

"No, non devi fidarti solo della mia parola" la sua voce era stranamente piatta e completamente vuota "Di fatto, ti ho fatto venire qui perché ti voglio mostrare qualcosa"

Draco avanzò agilmente e premette il delicato libro sulle mani di Harry. Harry guardò giù; più che un libro era un insieme di fogli uniti precariamente da un pezzo di corda. Gli ricordò i codici usati nell' antichità; quando attento lo girò per osservarlo. Non c'era nessun titolo sulla copertina, sembrava polveroso come cuoio vecchio. Aprì il libro e le pagine crepitarono. Credendo che si rompessero tenne fermamente il lombo del libro tra l' indice e il pollice.

Draco non disse niente, allungo solo la mano cercando tra le pagine del libro, trovando facilmente e velocemente quello che cercava. Colpì leggermente con il dito e segnò la pagina.

"Questo è il libro che ho usato, e queste sono le istruzioni per la pozione d' Amore.

Questa era la Pozione Per La Perdita Della Sostanza che originariamente volevo fare. E se dici qualcosa come 'Tel' avevo detto', Potter, giuro che-"

"Non stavo per dire questo" disse Harry di colpo, però non con tono arrabbiato. Stava guardando la pagina con grande interesse "Solo sta zitto e fammi leggere, vuoi?" Con grande stupore di Harry, Draco obbedì e rimase zitto. La stanza era in un completo a parte l' allegro crepitare della fiamma magica.

Harry provò ad esaminare le parole scritte sulla pagina che stava leggendo con una certa difficoltà, dato che erano scritte in modo piuttosto bizzarro, a parte che l' inchiostro azzurro scuro era macchiato e sbiadito, come se il libro fosse stato lavato e asciugato più volte. C'era una lunga lista di ingredienti, probabilmente il necessario per fare la pozione d' Amore. Fortunatamente - o forse SFORTUNATAMENTE - la lista degli ingredienti era la parte più chiara della pagina, alla fine della quale c' era una sola frase, in una lingua che Harry presumete fosse latino. TRAICIT ET FACI LITORA MAGNUS AMOR. Una linea più giù c' era scritto qualcos' altro e Harry si avvicinò al libro per poter leggere.

Era scritto come una poesia o un verso - a pochi centimetri dal margine della pagina. A ogni modo, le parole quasi non si vedevano, era come una scrittura fantasma, Harry era quasi riuscito a decifrare la prima linea, però il verso si interrompeva bruscamente perché la pagina era strappata. Il resto che era stato scritto si era perso.

Harry fece un suono esasperato.

"Per l' amor di Dio, Malfoy, questo libro cade a pezzi e nonostante questo sei stato così pazzo da usare i suoi incantesimi? Se fosse stato scritto solo metà incantesimo e l' altra metà perduta? Sei stato fortunato ad non averti ucciso!"

"Si e finire innamorato di te è un opzione migliore" commentò sarcastico lanciando a Harry uno sguardo mordace "Perché dopo tutto avrei potuto scindermi. E questo è molto peggio, vero?"

"Oh taci" disse Harry irritato e spostò lo sguardo "E spiegami quello che c' è scritto qui sotto. Alla fine della pagina"

Draco allungò il collo e i suoi capelli sfiorarono leggermente il mento di Harry.

"E' una piccola poesia, credo. Dice Un emozione chimica, falsamente reale; il potere di ferire e il potere di guarire" fece una pausa e indietreggiò un po'.

"E?" Harry premette con impazienza.

"E la composizione dell' aria è  una percentuale di ossigeno con altre molecole invisibili che veramente non ci sono utili"

"Cosa?" Harry sbatté le palpebre, avvicinandosi alla pagina mentre si sistemava gli occhiali "Davvero dice questo?"

"Ovvio che no" Draco esplose alzando gli occhi "Non posso leggere se tu hai la pagina, o si?"

"Questo è tutto quello che dice? O c' è dell' altro?" domandò Harry "E comunque che significa?"

Draco scosse le spalle indifferente "Come diavolo faccio a sapere se c' è dell' altro? Se c'è ugualmente - in ogni caso è perduto. Poteva essere solo un verso di due righe, il ché sembra abbastanza concludente - voglio dire la rima e tutto. Può essere un' esibizione dell' arte minimista dello scemo che l' ha scritto" fece una pausa, guardando direttamente Harry che si stava ancora rompendo la testa sul libro con grande interesse, e disse in modo significativo. "Però credo che posso mostrarti che significa"

Draco prese un coltello sottile dalle pieghe della tunica e fece qualche passo avanti. Prese il libro dalle mani di Harry e lo lasciò cadere sulla sedia; allora si girò verso Harry e con attenzione spinse il manico del coltello nella sua mano, con la lama rivolta verso di sé. Harry fissò il coltello, ammutolito, come se i serpenti incisi nel manico elaborato fossero diventati vivi all' improvviso nella sua mano.

"Cos' è questo?"

"Un coltello, Potter. Cos' hai usato insieme alla forchetta in tutti questi anni?"

Prima che Harry potesse replicare Draco tirò violentemente il colletto della tunica, scoprendo la spalla sinistra e parte del petto. La sua clavicola marcava una linea sottile alla base del collo, una delicata parte di pelle liscia, pallida e cremosa che sembrava brillare di un proprio e singolare fulgore. La spalla di Draco era delicata e angolare, in perfette equilibrio con la sua elastica figura; snello senza essere troppo delicato.

Harry sbatté le palpebre e guardò Draco con cautele "Uh, Malfoy..."

Si poteva sentire la perplessità nella sua voce, mentre Draco allungava la mano prendendogli il polso destro, che era la mano che teneva il coltello; poi l' alzò, la lama brillò di un sinistro color argenteo e l' avvicinò fino quasi a toccare il suo collo esposto, senza mai rompere il contatto visuale con Harry.

Adesso Harry era completamente confuso, quasi allarmato; batte di nuovo le palpebre disorientato "Malfoy, cosa-"

Senza avvertirlo Draco strinse fermamente la mano di Harry e spinse verso il basso con un colpo veloce, determinato: il coltello penetrò più in là della vulnerabile curva del suo collo facendo un profondo taglio obliquo sulla parte destra del suo petto. Vivido sangue fresco cominciò a sgorgare, fluendo come piccoli ruscelli cremisi, macchiando la federa verde della sua tunica nera.

"Oh, mio Dio!" Harry fece un grido orrorrizzato e istintivamente ritirò la mano. Draco lasciò la presa e il coltello cadde dalla mano di Harry toccando terra con un suono metallico, seguito da un silenzio assordante.

Harry fece qualche passo in dietro attonito per lo shock guardo Draco fisso, assolutamente sconvolto "Cosa?" boccheggiò "Cosa stai facendo Malfoy?" i suoi occhi erano selvaggi, frenetici, spaventati "Oh, Dio!"

Draco era completamente tranquillo, anche se la profonda ferita sanguinava abbondantemente. Ignorando completamente il sanguinamento, si avvicinò di più a Harry, che era ancora gelato per l' incredulità.

Draco sorrise, anche se era un sorriso molto freddo quasi sardonico, lineato con amarezza negli angoli. Allungo la mano e prese di nuovo quella di Harry che era tesa e rigida, protetta dietro la schiena. Harry fece resistenza, però Draco strinse più forte, l' alzò e aprì le dita strette di Harry con le sue. Draco poteva sentire il battito accelerato del polso di Harry; si avvicinò ancora fino a sentire il calore del suo respiro.

Allora premette la mano aperta di Harry sulla ferita cremisi del suo petto. Harry si lasciò scappare un mormorio strangolato e provò a ritirare la mano, però Draco non glielo permise. Harry immediatamente sentì un getto di gelo mescolato al fuoco che salì sparato dalla sua mano. Come un raggio d' energia, partì dal suo corpo attraverso la sua mano diretto verso la ferita di Draco, e fu la sensazione più strana - non di dolore, se non un battito profondo, intenso, come mille battiti del cuore compressi in uno.

Draco sentiva la mano di Harry senza forze, vacillante, chiuse gli occhi quando sentì la folata fredda e ardente nel corpo attraverso la ferita sul petto, quasi il suo cuore si fosse lacerato lasciandolo esposto. Il gelo nelle sue vene lo fece rabbrividire e incominciò a sudare freddo, sentendosi vuoto - mai prima d' ora aveva sentito qualcosa di simile; invece di esaurirlo lo rinvigoriva, come se la vita che fluiva nel suo sangue debilitato, gli infondesse un certo potere interiore.

Harry non poteva staccare lo sguardo da dove la sua mano sembrava sostenuta da una forza invisibile; aveva gli occhi aperti con assolata sorpresa, e senza staccare lo sguardo guardò la ferita sul petto, sotto le sue dita. Qualcosa di molto strano stava succedendo - il fresco sangue rosso improvvisamente era diventato un vitreo rosso scuro e la carne infiammata ai bordi della ferita sembravano sigillarsi, unirsi. Davanti ai suoi occhi spalancati la linea scarlatta evaporò come acqua su ferro ardente, facendosi sempre più delicata fino a essere una traccia fantasma di sangue secco che delineava una cicatrice di un rilucente color argento.

Draco aprì gli occhi sereno; una vaga emozione attraversò i suoi lineamenti impassibili e stanchi. Osservò il suo petto e vide la cicatrice al posto dove il coltello l' aveva ferito - adesso guarito sotto le dita tremanti di Harry, che erano macchiate di sangue.

Volse lo sguardo su Harry, che stava con la bocca aperta e gli rivolse un sorriso forzato.

"Questo è quello che dice, Potter" disse piano, sempre con lo sguardo nei suoi occhi "Il potere di ferire..."

"...e il potere di guarire" finì Harry in un roco sussurro, tuttavia si vedeva ancora sul suo viso lo scetticismo, mischiato con un' incredulità meravigliata e un ombrosa comprensione.

Harry continuava a guardare fisso il luogo dove la sua mano continuava a stare sul petto di Draco, un insieme di emozioni gli attraversò il viso come una tormenta di farfalle. Sembrava agitato; attonito ritirò finalmente la mano e Draco glielo permise.

Draco si risistemò la manica sulla spalla guarita e indietreggiò, mettendo un' altra volta una rispettabile distanza tra loro.

"E' magia quello che ci lega, Potter. Puoi infliggermi un colpo mortale e guarirmi con il semplice tocco della tua mano. Se non avresti fatto niente, adesso sarei morto dissanguato a causa di questa ferita."

Harry chiuse gli occhi e si passò un braccio sulla fronte dove si era formato un velo di sudore "Questo è-" scosse la testa quasi senza parole "Questo è immaginabile"

"Lo è?" Draco era leggermente stupito "E' così immaginabile? Milioni di persone attraverso la storia si sono concesse a questo tipo di dominio in modo totalmente volontario. Sacrificando tutto quello che possedevano, soffrendo torture e morti immaginabili, tutte nel nobile nome dell' Amore. Questa pozione si limita a riprodurre questo stesso effetto, perché la verità è che l' amore può uccidere e la persona che ami è quella che può ferirti più profondamente"

Harry tuttavia era ancora stordito e non poco traumatizzato, fissò la sua mano per un lungo instante, il sangue di Draco si stava rapidamente seccando sotto le unghie. Strusciò inutilmente la mano sulla tunica, provando senza risultato di togliere il resto del sangue.

Draco lo guardò obliquo. L' ultima volta che ricordava di aver visto Harry con la stessa espressione d' orrore, era stato al quarto anno alla fine del TorneoTremaghi, Draco aveva intravisto la faccia di Harry quando si rese conto di essere stato manipolato dall' impostore che si era fatto passare per Malocchio Moody.

"Stai bene?" chiese Draco quietamente, guardando Harry risoluto.

Harry alzò bruscamente lo sguardo, come se uscisse velocemente dal suo stordimento; gli angoli della sua bocca si curvarono verso l'alto stancamente "      Non dovrei essere io a chiedertelo?"

Draco guardò giù sulla sua tunica, dove una macchia rosso scuro era mischiata con il tessuto nero e fece una smorfia "Maledizione, la mia tunica è un disastro. La gente penserà che ho tentato il suicidio, o qualcosa di simile"

Harry gli lanciò uno sguardo severo "Solo che hai usato la mia mano per sostenere il coltello. Letteralmente."

Draco scosse le spalle, come se l' essere pieno di sangue fosse qualcosa di quotidiano per lui "Mi hai chiesto una prova, no? E io te l' ho data in carne viva. Anche questo letteralmente"

Seguì un silenzio pensieroso e stava per arrabbiarsi quando Harry finalmente parlò "Dovresti andare a pulirti un po'" Guardò la spalla di Draco, dove la tunica era scomposta con il colletto aperto "Sei sicuro che questa cosa orribile sia guarita del tutto? Non voglio che vai sanguinando per tutta la strada di ritorno al tuo dormitorio"

"Certo non andrebbe bene con l' arredamento di Hogwarts" Draco inclinò la testa con un piccolo sorriso sul volto "Starebbe meglio se fossi in questo castello durante il periodo medioevale, non è così? Fiumi di sangue in ogni posto, un segno efficiente della carneficina in quel tempo. Ah, i bei vecchi tempi"

"Smettila , Malfoy" Harry rabbrividì mentre si voltava e si dirigeva verso la porta "Certi commenti non mi fanno sentire proprio a mio agio nel stare da solo con te nella stessa stanza, sai?"

"Dimmi, quando ti sei mai sentito a tuo agio a stare da solo con me nella stessa stanza?"

"Bene, aiuterebbe un po' se non delirassi con tanto entusiasmo su come tagliare le persone a pezzi. Ho già visto abbastanza sangue per una notte" Harry aveva già allungato la mano per aprire la porta quando Draco lo chiamò dolcemente.

"Aspetta"

Harry si girò indietro e Draco camminava verso di lui. L' espressione di Draco era d' un' intensità repressa e i suoi occhi erano riscaldati da una strana ma famigliare sincerità - Harry sostenne il suo sguardo chiedendo in silenzio e sentì un sussurro d' anticipazione crescere dentro di sé, una vaga aspettativa.

"Sei convinto adesso?" La voce di Draco era calma, senza rimprovero - di fatto Harry poteva sentire il tono di rassegnazione intrecciato in quelle singole parole.

Harry respirò profondamente e annuì "Sì" Harry si sentiva veramente male, quasi colpevole, per aver pressionato Draco al punto di tagliarsi il petto solo per convincerlo che la storia della pozione d' Amore era vera. E guardando il modo in cui Draco si fidava di LUI, la temeraria risoluzione con cui aveva spinto il coltello tenuto dalla mano di Harry, senza mostrare la minima esitazione - era come se Draco credesse completamente senza ombra di dubbio che Harry l' avrebbe guarito e che l' avrebbe fatto.

PENSARE CHE MI ODIAVA. Rifletté Harry E ANCHE IO LO ODIAVO. COME CAMBIANO LE COSE.

Draco si morse il labbro e guardò Harry, allora cominciò a chiedere.

"Tu mi-"

"Sì"

"Tu mi accetti come tuo compagno ufficiale?" Draco alzò un sopracciglio con uno sguardo burlone, un sorriso malizioso fece sparire l' espressione preoccupata dalla sua faccia come nebbiolina alla luce del sole. Scosse la testa con finta sorpresa "Mio amato Potter, non credevo avresti accettato così velocemente"

Harry gli lanciò uno sguardo mordace "Molto divertente, Malfoy"

Per tutta risposta Draco allungò il braccio e prese la mano di Harry dal pomo della porta, fece scivolare un anello d' argento nel quarto dito di questa; allora gli diede un sorriso sereno e fece un passo indietro.

Harry osservò incredulo l' anello che Draco glia aveva messo in mano."Non sei serio, vero?"

Draco annuì sufficientemente "Lo scapolo più desiderato di Grifondoro è ufficialmente fuori mercato"

Harry guardò attentamente l' anello - era abbellito con una scintillante linea di piccoli gioielli, si alternavano un viola cristallino e un verde profondo, impeccabilmente poste in una fascia d' argento pulito il quale brillo era quasi bianco. Certamente sembrava vera e cara , anche se magari non lo era.

"E questo per cos' è, Malfoy?"

"E' per te" disse semplicemente l' altro "Oltre a mostrarti il libro volevo darti questo"

"Perché?"

"Hai detto sì, ricordi?" il suo viso mancava d' espressione "Che pena per i molto cuori infranti delle ragazze di Grifondoro"

"Sii serio, Malfoy"

Il sorriso di Draco appassì e si rasserenò "E' un anello che apparteneva a mia madre, me l' ha dato quando ho lasciato la casa per venire qui a Hogwarts. Ha montati smeraldi e ametiste - si crede che abbiano poteri protettivi contro il male e vengono usate per aiutare la concentrazione mentale" alzò lo sguardo su Harry "Però adesso non ne ho bisogno, perché come hai appena visto, adesso possiedi l' abilità molto conveniente di potermi uccidere quando lo desideri"

Harry guardava ancora dubbioso l' anello "Così in cambio vuoi che lo usi"

Draco non  disse niente, solamente prese un' altra volta la mano di Harry e l' avvicinò a sé, esaminando l' anello che gli circondava il dito.

"Si suppone che l' ametista curi e dia protezione e sanità mentale. Lo smeraldo respinge il male e- " guardò Harry piegando la testa contemplativo "Bene, risalta il colore dei tuoi occhi"

Draco lasciò la mano di Harry e indietreggiò tranquillamente; Harry sbattè le palpebre non riusciva a pensare niente da dire. Guardava direttamente Draco, però l' altro ragazzo aveva già distolto lo sguardo voltandosi.

Draco aprì la porta e la tenne aperta per far uscire Harry per primo "Fa giusta attenzione con l' anello, vuoi? E' maledettamente caro ed è di mia madre. Forse è per questo che è l' unica cosa in mio possesso che non porta il nome Malfoy"

"Li marchi con la scritta 'Se trovi questo gioiello, per favore riportalo al suo proprietario" Harry fece un gesto di fastidio "Perché se non riportasse il nome della famiglia la gente non saprebbe a chi appartiene e potrebbe rubarlo?"

"Taci, Potter" esalò Draco, mentre chiudeva la porta silenziosamente dopo aver controllato che tutto era come l' avevano trovato "Sei solo geloso perché non possiedi abbastanza gioielli per inciderci il tuo nome"

"Allora è questa la ragione, grande sconto"

"Lascia stare Potter, prima che ti tolga l' anello e non avrai più la protezione contro i malvagi"

"Solo allontanati un po' da me e ci sarà lo stesso effetto"

Arrivarono alle scale e le scesero in silenzio; a metà strada improvvisamente Harry si ricordò della prossima partita di Quidditch, per la quale mancavano solo cinque giorni e sarebbe stata venerdì sera - si volse verso Draco "Lo sai già che la partita Grifondoro-Serpeverde è stata anticipata per il prossimo mercoledì?"

Le ombre coprirono l' espressione di Draco che sembrava essersi oscurata impercettibilmente "Lo so già. Me l' ha detto Finningan"

"Allora-" Harry tentò

"Con un po' di fortuna riusciremo a sistemare questa cosa prima della partita" rispose Draco brevemente, aveva la voce corta non sembrava tanto sicuro come sempre "Penserò a qualcosa"

"Hai pensato un piano?"

"No" Draco sembrava abbastanza agitato "Però si già che mi servirà' qualcosa"

Sembrava che tentasse di convincere più se stesso che Harry "E... e se ti serve qualcosa, fammelo sapere"

Per Harry questa fu come un' ammissione che Draco non aveva idea sul da farsi. Draco Malfoy, per quel che ne sapeva, non era uno che chiedesse veramente aiuto a meno che non si sentisse veramente in trappola e con urgenza di risolvere un problema. Lo aveva visto prima, quando era stati soli nel corridoio il giorno prima - le onde di mutua disperazione, tanto evidenti nel modo in cui Draco guardava nella voce ristretta.

Uscirono dalla Torre d'Astronomia e arrivarono al punto dove dovevano dividersi - Harry doveva tornare alla torre dei Grifondoro mentre Draco doveva scendere le scale per arrivare ai sotterranei dei Serpeverde.

"Bene, vedrò quello che posso fare" Harry si volse verso Draco e improvvisamente pensò come le ombre che cadevano sul viso del ragazzo completavano con la pelle bianca e i suoi capelli chiari. Era un contrasto oscuro, molto bello, che non aveva notato prima, probabilmente debito al fatto che non aveva in abitudine passeggiare lì di notte con Malfoy. Draco solo annuì, anche se  c' era una tristezza silenziosa nei suoi occhi.

"Va bene"

Allora si girò bruscamente scivolando sulla scala di pietra affianco che portava ai sotterranei dei Serpeverde.

Harry rimase per un istante dove si trovava osservando Draco allontanarsi; allora si girò alla direzione opposta e tornò al suo dormitorio, turbolenti pensieri pieni di coltelli, anelli e sangue lo accompagnarono per tutta la strada di ritorno.

 

 

 

Finalmente ecco finito il sesto capitolo, come vi sembra il susseguirsi degli eventi? Non diventano sempre più interessanti? Personalmente mi piace molto questa situazione un insieme omogeneo di magia e sentimenti veri che si confondono per creare una magnifica cacofonia di sensazioni indecifrabili.

Vi avviso che l' aggiornamento sarà sempre un po' lento anche perché devo mettermi sotto con la scuola... studiare è una fatica. Per fortuna che ci siete voi con i vostri commenti che mi tirate su il morale.

Caspita quanti complimenti sono lusingata ragazze!! Eirinya, grazie per il dieci, credo che con questo cap sarai contenta. Arc en Ciel purtroppo i cap da tradurre diventano sempre più lunghi e il tempo di attesa si allunga con loro^^,. Rowan_MayFair tranquilla non è l' ultimo hehe, ma cosa sei una veggente? Un bacione anche a te. Slow contentissima che ti piaccia così tanto. Alessandra87 lo so lo so bene, adesso lo scrivo ascoltate tutti potete andare a leggere la storia 'VERSO IL FUTURO' e magari lasciarci un commento, grazie. Per 'il tempo si sdoppia' aggiorno presto!! Kristima eccoti il sesto spero che la curiosità sia appagata.

ALLA PROSSIMA!!

Hepona.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Pozione Irresistibile7 ***


POZIONE IRRESISTIBILE

POZIONE  IRRESISTIBILE

 

                       

Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Hepona

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.

 

 

Capitolo sette: Cicatrici fedeli

Allora devi conoscere le ferite invisibili che le frecce dell' amore fanno.

 

 

Non c' erano lezioni il sabato mattina e con l' avvicinarsi dell' ora di pranzo, Harry, si ritrovò accucciato in un angolo vicino al camino. La sua fronte era accigliata con quello che qualcuno avrebbe chiamato un modo intelligente di provare a concentrarsi sulle parole del libro aperto di fronte a lui, le cui frasi continuavano senza fine.

Ron aveva insistito nell' andare al campo da Quidditch per spiare la strategia di gioco dei Serpeverde, che quella mattina avevano prenotato il campo per allenarsi. Dalla notte prima, quando era tornato nel dormitorio, e quella mattina per tutto il tragitto per colazione, Harry aveva sentito Ron infuriato perché aveva incontrato Malfoy imboscato vicino al campo 'spiando'. Harry non provò a dissuaderlo dalla sua piccola incursione,  perché voleva parlare in privato sugli aventi che erano passati al magazzino la scorsa notte. Hermione gli era seduta accanto assorta nella lettura; proprio nel momento in cui Harry si era stancato di leggere e stava solo cercando la frase 'Pozione d'Amore' lei alzò lo sguardo e chiese.

"E' questo tutto quello che dice il libro? La frase in latino TRAICIT ET FACI LITORA MAGNUS AMOR?"

"E questo verso di due righe" Harry segnalò il pezzo di carta che stava tra loro, dove aveva scritto tutto quello che ricordava delle frasi scritte nel libro degli incantesimi (Draco teneva il libro)

"Questo era tutto quello che c' era il resto è andato perduto"

"Mh" disse Hermione mordicchiando la punta della sua piuma "Bene, sembra che non ci sia nessun riscontro di questa frase in latino in nessun libro magico. Ho passato le ultime ore controllando indici, similitudini, tutto - sembra che non ci sia niente da fare"

"Che mi dici della poesia?" suggerì Harry.

Hermione scosse la testa con tristezza "E' troppo vaga per trovare un riscontro da qualche parte - UN' EMOZIONE CHIMICA FALSAMENTE REALE. IL POTERE PER FERIRE E IL POTERE PER GUARIRE. Mi immagino che se anche cercassi non servirebbe a molto - sembra che solo quel libro faccia riferimento alle pozioni d' Amore" guardò Harry "E nelle cose legali e ortodosse a cui abbiamo accesso non c' è niente. Se ispezzionassimo la biblioteca di Malfoy sono sicura che troveremo libri che riportano la ricetta della pozione d' Amore in diversi sapori"

Harry sorrise "Allora puoi confermarmi che il contenuto della boccetta era la pozione d'Amore?"

Hermione scosse le spalle "Da quello che ho trovato sembra di sì. Però per esserne completamente sicura dovrei esaminarla nel laboratorio di Piton, quindi dovremo passare per Piton...il che non è tanto diverso da assaggiare la pozione per vedere se è reale."

"No, no" disse Harry velocemente, chiedendosi vagamente come ne sarebbero usciti se anche Hermione cadeva sotto l' effetto della pozione d'Amore. "Non sarà necessario esaminarla nel laboratorio di Pozioni. Voglio dire sono già abbastanza sicuro che Malfoy dica la verità"

Hermione era stata completamente affascinata dalla storia della ferita fatta con coltello di Malfoy, e aveva obbligato Harry a raccontargliela tre volte per analoizzare  esattamente come aveva attuato la guarigione miracolosa. Tuttavia non riusciva a spiegarlo ad Harry che cominciava a sentirsi nauseato per i molteplici e vividi ricordi che gli erano accaduti. Annuì piano riflettendo profondamente "L' effetto curativo che hai su Malfoy - è quasi incredibile che possiedi un tale potere su di lui. Voglio dire , non fa paura avere un tale controllo su qualcuno?"

"Secondo Malfoy, tutto quello che fa la pozione d' Amore non è altro che ricreare gli effetti dell' amore reale - che faresti qualsiasi cosa per la persona di cui sei innamorato, e in qualche modo è così che lui o lei possiede un completo controllo su di te" Harry fece una pausa riflessivo "Ha senso, veramente. Però hai ragione, fa paura. Quasi mi è venuto un colpo quando Malfoy si è pugnalato con il coltello che stavo tenendo" rabbrividì.

Hermione sorrise e scosse la testa "Ron avrebbe dato qualunque cosa per essere al tuo posto - e Malfoy probabilmente non avrebbe nemmeno dovuto guidargli la mano , considerato quanto è arrabbiato con lui in questo periodo."

Un pensiero venne rudemente in mente a Harry, accompagnato da un selvaggio e malato panico "Hermione - non ne hai parlato con Ron, vero?"

Hermione gli diresse uno sguardo mordace "Hai visto Ron dirigersi verso di te con un piccone ultimamente?"

"No" le lebbra di Harry formarono un piccoso sorriso di scusa "Non glielo dire d' accordo?"

Hermione tornò seria "Però non glielo nasconderai per sempre, vero?"

Harry sembrava allarmato "Per sempre? Diavolo no, non si suppone che questa cosa maledetta duri tanto. Ricordi che di fatto stiamo cercando un modo per liberarcene"

"Lo so" Hemione sembrava leggermente afflitta "Però anche così mi sento male a nascondere a Ron quello che stiamo facendo "

Harry sembrava genuinamente preoccupato. Sospirò e bassò il libro sistemandosi gli occhiali "Non pensi che anche io mi senta male su questo? Odio tanto quanto te l' idea di nascondere le cose a Ron - voglio dire, lui è sempre stato lì quando ne avevo bisogno, mi sento orribilmente male nel non dirglielo, ma onestamente- "Harry mosse la mani in un gesto debole "Che posso fare? Ron mi farà a pezzettini se indagherà e farà polvere di Malfoy"

"E tu vuoi rischiare di compromettere la tua amicizia con Ron, se lo viene a sapere, cosa molto probabile" Hermione guardò dubbiosa Harry "Correrai questo rischio solo per Malfoy"

Harry sembrava angosciato "Che aspetti che faccia, Hermione?" Si passò una mano tra i capelli spettinati, in segno di disperata frustrazione "Da una parte, Malfoy ma ha fatto tagliargli il petto e tornare ai dormitori con le mani ancora macchiate col suo sangue. E solo Dio sa cosa succederà se non PROVO ad aiutarlo - potrebbe implodere, o qualcosa di più complicato. Dall' altra parte c' è Ron, ODIO fare le cose alle sue spalle, però..." si interuppe incapace di conciliare i suoi pensieri in conflitto con le parole.

"Credi che ci sia una remota possibilità che Ron possa capirlo?" chiese Hermione, anche se sapeva che c' erano più possibilità che un Basilisco pranzasse con te senza che tu sia il suo pasto, che Ron Weasley fosse d' accordo nell' aiutare Draco Malfoy in un qualsiasi modo, fosse aiutarlo ad allacciarsi le scarpe o ad annullare l' effetto di una pozione d' Amore.

Harry vacillò in cerca delle giuste parole "Mettiamola così: Malfoy è stato veramente bastardo con Ron tutto il tempo, e su questo non ci sono dubbi. E se Ron sapesse di questo, immagina che opportunità perfetta di vendetta. Potrebbe vendicarsi di Malfoy per tutti rancori che ci sono tra loro - e non credo che Malfoy sia in condizioni per qualcosa di simile. Non sarebbe giusto" sospirò scuotendo le spalle "Tanto meno è colpa di Ron. E' semplicemente la natura umana - bisognerebbe essere un santo per non ragionare così"

"Ma anche così, tu non l' hai fatto" Hermione meditò tranquillamente quasi per sé stessa.

Harry sbatté le palpebre  "Che vuoi dire?"

Hermione alzò gli occhi per guardare Harry "Non pensi in questo modo" disse semplice  "Malfoy non ti ha trattato meglio di Ron. Ha provato a metterti nei guai innumerevoli volte nei modo più crudeli e peggiori possibili. E adesso sei nella posizione perfetta per fargli pagare tutto quello che ti ha fatto, una situazione da cui Ron trarrebbe il meglio - però non è proprio quello che stai facendo"

Harry sospirò di nuovo "Non voglio nemmeno sapere perché lo sto facendo" confessò forzatamente, i suoi occhi verdi si erano oscurati, pensativi, apannati dai ricordi "E' solo che tutta questa storia della pozione d' Amore - è mortalmente seria per quello che ho visto. Non è solo pareggiare i conti e vendicarsi di qualcuno che non ti piace - questo coinvolge emozioni reali che non hanno più controllo, al di là del sangue e del dolore e per quello che so, della vita e della morte."

Hermione arricciò un po' il naso  "E il fatto che ci stiamo preoccupando del bene di MALFOY non ti irrita nemmeno un po'" il suo tono di voce era disgustato. Harry negò con la testa "Non mi preoccupo di Malfoy - lo sto aiutando solo perché ne ha bisogno. E' più un obbligo che voglia di aiutarlo, c' è una differenza"

"Molto vaga" mormorò piano Hermione "Però Harry, sei sicuro di volerlo fare? Non hai la più pallida idea di quali siano le conseguenze della pozione d'Amore. Queste sono Arti Oscure serie, Harry. Pensa con attenzione in cosa ti stai mettendo e se sei preparato o no ad arrivare fino alla fine. Perché credo che sia meglio che ti tieni fuori fin dall' inizio, in modo di aiutare Malfoy solo a metà"

Con aria assente Harry prese l' anello che Draco gli aveva dato e che portava attorno al collo in una delicata catenina d' argento, all' interno della tunica. Si tolse la catenina e tenne l' anello in una mano, percorrendo la liscia e fresca fascia di metallo, sentendo i definiti bordi della superficie di ogni pietra. Si impressionò di nuovo davanti alla sua semplice bellezza, elegante senza essere elaborato, verde e viola in una contrastante mischia cristallina. Quando l' aveva mostrato a Hermione, lei glielo aveva preso velocemente e gli aveva fatto una serie di Incantesimi Sensibili e di Incanti Rilevatori di Maledizioni. Comunque era  risultato completamente pulito e finalmente dovette ridarglielo, anche se continuava a sospettare "Malfoy non mi da l' impressione di essere molto generoso" aveva detto "Lui non presta gioielli per niente"

Al muovere l' anello in modo diverso l' ametista e lo smeraldo brillarono dei colori del sole che filtravano da fuori, divulgando due abbaglianti raggi dell' arcobaleno che sembravano brillare di un' argentata luce propria.

E in un sussurrò come pioggerella d' autunno, Harry sentì le parole di Draco

SI CREDE CHE L' AMETISTA GUARISCA E DIA PROTEZIONE E CHIARITA' MENTALE.

Harry si sentiva sconcertato, agitato e poco sicuro, mentre guardava tristemente assorto le fiamme che brillavano dentro il camino, che si manteneva acceso anche durante il giorno per cacciare il freddo dell' inverno. Era sempre così - tutto sembrava tanto semplice e chiaro quando vedeva Malfoy, con gli occhi brillanti di una supplica silenziosa e il sorriso caricato di un dolore elettrico, tranquillo, però non nascosto.

LO SMERALDO RICACCIA IL MALE E...RISALTA IL COLORE DEI TUOI OCCHI.

E sempre quando vedeva Malfoy in quello stato, fervidamente disperato e con lo spirito distrutto, il suo innato senso del giusto gli diceva che doveva aiutarlo, non importa quello che succederà. Non per qualche ragione particolare, se non perché era corretto e di conseguenza era l' unica cosa che poteva fare.

Però quando era lontano da lui - le cose erano diverse. La realtà affondava le sue zanne nella parte amabile della sua mente e iniettava il veleno dell' apprensione e del dubbio, e quello che sembrava corretto non sembrava più tanto chiaro come prima. Anche se si era convinto che Malfoy non si stava inventando tutta tutta questa storia della pozione d' Amore, tuttavia aveva un brutto presentimento.

"Tuttora non hai un motivo serio per voler portarlo fino alla fine" disse pensierosa Hermione, esprimendo a voce alta i pensieri che Harry non riusciva a identificare nella loro totalità "Però sai che in un modo o nell' altro c' è bisogno di tentare qualcosa per dire che hai fatto del tuo meglio"

Harry smise di tentare di articolare i suoi pensieri inquieti in qualcosa di sensato - erano solo un miscuglio confuso d' emozioni contrastanti, combinabili come il kerosene e l' acqua, e volatili come il tocco di una fiamma di questa miscela.

"Voglio solo che questa cosa si aggiusti il più presto possibile, così che entrambi possiamo continuare con le nostre vite" disse piano cercando di concentrarsi sulle parole che stava dicendo, cercando di capire se coincidevano con i suoi veri sentimenti 2Voglio solo che le cose tornino alla normalità, quando, diavolo, c' era molto più senso d' adesso"

"E questo è quello che vuoi veramente" Chiese Hermione deliberatamente con voce controllata.

Non era una domanda e tanto meno sembrava, ma un' affermazione. Harry si rallegrò che non domandava una risposta, perché non era sicuro di poter dare una risposta chiara.

Le decisioni erano difficili, sopratutto quando la vita di qualcun altro entrava nell' equazione, e il fatto che questa persona fosse Draco Malfoy disquilibrava completamente tutto. Non aveva senso provare a razionalizzarlo, quando, per cominciare, la semplice idea era insensata.

"Non lo so" Harry decise di lasciare il problema senza risposta. La ragione verrà dopo, come facevano sempre i rimpianti. "Però quello che so è che non posso allontanarmi, non adesso. Così questo è un punto - cruciale dove la strada si divide"

Prima che Hermione potesse rispondere, il ritratto alla parete si aprì e entrò Ron, accaldato e arrossato, fosse per l' agitazione o aver percorso tutta la strada dalla sola sala Comune dei Serpeverde che l' avevano beccato nella sua piccola missione ricognizione.

"Ha!" esclamò con giubilio, balzando vicino al camino dove Harry e Hermione erano seduti. Si sedette accanto a loro, una tinta rossa in entrambe le guance eguagliava perfettamente il colore ardente dei suoi capelli e risaltava le sue lentiggini.

"Mi sono ingegnato per osservare la maggior parte dell' allenamento di Quidditch dei Serpeverde e dedurre la loro strategia - è perfetta"

"Oh, davvero" commento Hermione ironica; fin dall' inizio era stata contraria a che Ron spiasse "Pensavo che questo era quello che avevi detto della nostra strategia"

Ron gli lanciò un' occhiata fulminante "Perfetta per noi voglio dire. Guarda" si girò verso Harry e  andò avanti gesticolando animatamente con le mani, segnalando punti invisibili nell' aria, mentre spiegava velocemente le manovre Altamente Segrete Della Strategia dei Serpeverde. Harry faceva sempre più difficoltà ad immaginarsi dove si muovevano i puntini inesistenti , perciò decise semplicemente di ascoltare i commenti di Ron. Apparentemente Serpeverde giocava con una formazione diretta alle ali esterne, il ché significava che il centrocampo sarebbe stato per la maggior parte scoperto e vulnerabile, cosa che favoriva Grifondoro perché i suoi giocatori erano più abili a giocare al centrocampo.

"E la notizia migliore di tutte è che Malfoy sembrava veramente distratto durante l' allenamento, cosa che ha fatto valere tutta la mia giornata" Ron sorrise apertamente e trionfalmente "Se non si sveglia potrai divertirti mercoledì girandogli attorno"

Hermione guardò velocemente Harry e vide che i suoi occhi ebbero un improvviso guizzo al chiedere in un forzato tono casuale.

"Che vuoi dire con distratto?"

"Ha volato malissimo" spiegò allegro Ron, pienamente compiaciuto con sé stesso. "Sembrava che non si concentrasse molto su quello che faceva - due volte è stato quasi disarcionato dalla scopa da un Bolide. Era da ridere. Se volerà così anche durante la partita l' unica cosa che ti dovrà preoccupare sarà di non finire col ridere tanto da dimenticarti di prendere del Boccino"

"Sei molto soddisfatto con te stesso, vero Ron?" chiese Hermione acida "Malfoy non sarà buono come Harry, però ugualmente non deve essere tanto male se è stato nominato capitano"

Gli occhi di Ron si indurirono "Veramente credi questo, Hermione? Col Lucius Malfoy al Consiglio non ha bisogno di muovere molta influenza per fare in modo che suo figlio venga nominato capitano della squadra." Le generose offerte di Lucius Malfoy al San Mungo e alle atre istituzioni di beneficenza gli avevano conseguito abbastanza appoggio al Ministero dal farlo reintegrare come membro al Consiglio di Hogwarts.

Ron li guardava con un certo orgoglio feroce che ad Harry  fece ricordare molto Oliver Baston "Hai visto qualche volta Malfoy prendere il Boccino quando gioca contro di noi? Nemmeno una"

Hermione era troppo assorta nell' osservare furtivamente le reazioni di Harry per rispondergli; Ron si volse verso Harry, con gli occhi azzurri che ardevano con profonda e feroce intensità "DEVI vincerlo Harry" disse serio "Dimostragli che i soldi non possono comprare il talento o una vera vittoria. Dimostragli che aver un padre influente non significa niente quando devi imbrogliare per avere un' opportunità di vittoria e anche così perdere lo stesso" Ron respirò in maniera profonda e violenta e continuò "Perché ho bisogno di vederlo cadere una volta di più per tutto quello che ci ha fatto"

Anche se Ron aveva detto 'ci' Hermione e Harry sapevano che in realtà voleva dire 'mi'. Hermione poteva vedere la cruda sete di vendetta chiaramente evidente negli occhi di Ron e per un momento, la spaventò  come  i rancori famigliari fortemente inculcati potessero precipitare in tale rabbia e odio. Esaminò Harry e vide l' espressione di confusione sul suo viso leggermente accigliato, all' affermare e rispondere con in flebile "Certo" evitando lo sguardo di Ron e il suo.

OH NO Hermione si lamentò interiormente, sentendo all' improvviso un vuoto allo stomaco, come un presentimento di cose sgradevoli QUESTO E' UN DISASTRO CHE STA' ASPETTANDO DI ESPLODERE.

 

 

************

 

 

Draco uscì fresco dalla doccia, i suoi fini capelli biondi lisci come seta bagnata, con gocce d' acqua argentata mescolate alle punte. Scosse un po' la testa e si tolse un unico ciuffo di capelli che gli ricadeva davanti agli occhi, mentre tornava al suo dormitorio per rimettere a posto le sue cose di Quidditch.

Ovviamente aveva visto Ron Weasley durante l' allenamento di Serpeverde, nascosto nei cespugli che bordavano il campo. L' imbecille peldicarota aveva provato, senza risultato, di sembrare il più discreto possibile - sembrava un arbusto in fiamme che passeggiava tra i cespugli spogli. Sicuramente non era il miglior travestimento e aveva fatto ridere Draco quanto ridicolo sembrava Ron scivolando tutto attorno in quel modo.

Però allo stesso tempo ricordava le parole che Ron gli aveva detto solo il giorno prima, lanciate con rancore e amara malizia "UN GIORNO CADRAI STREPITOSAMENTE CHE E' ESATTAMENTE QUELLO CHE TI MERITI"

Chiuse gli occhi e si sedette pesantemente si piedi del letto visualizzando l' orrore che passerebbe se Weasley sarebbe venuto a conoscenza della pozione d'Amore. Il mero pensiero dell' umiliazione fu sufficiente per farlo tremare. La rivalità che era solito avere con Harry era una cosa; l' odio che correva tra lui e Weasley come un fiume nero che correva da molte generazioni, era un altra cosa. Era già stato difficile trattenere l' orgoglio e chiedere a Harry di aiutarlo. Però se avrebbe dovuto confrontarsi con Ron Weasley aggiornato su questa storia, Draco sospettò fortemente che avrebbe avuto un' autocombustione spontanea.

Harry non aveva detto a Weasley sulla pozione d' Amore, decise finalmente, non senza malessere. Non avrebbe potuto farlo. Draco sapeva che se Weasley ne sarebbe venuto a conoscenza, non avrebbe avuto la decenza di tenerselo per sé e un istante dopo tutta Hogwarts l' avrebbe saputo, e suo padre - Draco si interruppe non voleva nemmeno pensarci. NO. Harry non AVREBBE DETTO a Weasley, o sì?

Pensò alla prima volta che aveva sfidato Harry in un duello di magia, al primo anno, ed aveva informato Gazza che i Grifondoro sarebbero stati fuori dal letto nella Sala Dei Trofei. Tuttavia si ricordava perché aveva fatto questa codardia, la verità era che si era sentito intimidito da Harry, dall' insignificante e ossuto ragazzino dai capelli neri che aveva rifiutato freddamente la sua mano tesa in segno d' amicizia. E quando inaspettatamente Harry era stato d' accordo nel battersi a duello, Draco era stato preso dal panico - e siccome non era sicuro che avrebbe vinto, tutto quello che avrebbe voluto era assicurarsi che LORO perdessero. Aveva voluto vedere come Harry sarebbe finito nei guai, come veniva spogliato dalla gloria che sembrava andargli facilmente incontro.

CHE E' ESATTAMENTE CIO' CHE MERITI. Un altra volta le parole di Ron risuonarono nella sua coscienza, facendo eco ad un' ammissione funesta nel profondo di sé stesso. Per tutte le cose che aveva detto e fatto a Harry...forse questa volta Weasley aveva ragione, Forse era quello che si meritava. O forse era solo la pozione d' Amore che stava parlando.

E quella sera. Aveva avuto bisogno di ogni singolo grammo di forza di volontà per trattenersi dal fare qualcosa che avrebbe potuto dare a Harry l' impressione che fosse un depravato sessuale in cerca di svago. Di sicuro Harry non era inclinato a volerlo baciare un' altra volta - però Draco aveva compreso che non voleva più baciarlo per il puro contatto fisico. Voleva sentire Harry dietro al bacio, sentire qualcosa di più che delle labbra fredde, gelate dallo spavento o dalla repulsione, non voleva sapere quale dei due, anche se probabilmente era una combinazione d' entrambe.

La pozione d' Amore non batteva più attraversandolo come una corrente viva ogni volta che Harry era vicino, adesso era ridotta ad un palpitante sordo dolore. Era un dolore, un' elettricità statica. Era un dolore matur come una malattia che stava cominciando ad infettarlo fino al midollo delle sue ossa - e lo spaventava più che mai, perché stava cominciando a DIMENTICARE come era abituato ad odiare Harry.

Adesso tutto quello che ricordava era il movimento di una vuota emozione che bruciava come fuoco freddo ogni volta che Harry gli si avvicinava; un' immagine vuota dell' amore, come il riflesso del fumo in uno specchio, però non ancora amore.

 

 

*************

 

"Che diavolo?"

Harry guardò Draco prima la sorpresa, poi la comprensione e infine l' indignazione gli attraversarono il viso.

Draco lo guardava sereno, un tentativo di sorriso curvava gli angoli delle sue labbra e sembrava divertito, nello stesso tempo in cui Harry guardava adirato il rotolo che teneva in mano, allora cominciò a gridargli.

"Che diavolo stai cercando di fare Malfoy?" la voce di Harry sembrava rabbiosa e strappò la pergamena dalla mano senza resistenza di Draco "Vuoi mettermi di nuovo nei guai? Stiamo tornando allo status quo, dove devo passare il tempo a guardarmi le spalle dai tuoi sporchi trucchi, insistendo ad aiutarti nell' uscire dalla pozione d'Amore? E' così?"

Draco sembrò rabbrividire leggermente per la furiosa uscita di Harry.

"No" rispose, il suo tono di voce era conciliatorio "Volevo solo parlare con te, questo è tutto. Sembra che non riesca a trovare un altro modo di vederti da solo"

"Oh" disse Harry sarcastico "Già lo vedo, rubi il mio tema e fai che mi mandino fuori dalla classe per cercarlo, però va bene, perché sai la mia media non interessa, non a te perlomeno" guradò Draco velenosamente "Onestamente Malfoy! E' tutto su di TE? Vorresti trasformarmi in un genio per mettermi in una bottiglia e convocarmi ogni volta che vuoi parlare un po'?"

Draco si morse il labbro inferiore sentendosi lievemente pentito - erano in piena lezione di Trasfigurazione e di nascosto aveva formulato un Incantesimo d'Appello, la Mc Granitt gli dava le spalle, prese il tema di Harry dalla cattedra senza che lei se ne rendesse conto. Come risultato, Lei aveva chiesto ad Harry perché non aveva consegnato il tema, al che Harry aveva protestato che l' aveva consegnato e la professoressa gli aveva chiesto di tornare al dormitorio per prenderlo. Confuso e allarmato per l' improvvisa sparizione della sua pergamena, Harry aveva lasciato l' aula e Draco aveva chiesto il permesso per andare in bagno e l' aveva seguito, raggiungendolo finalmente nel corridoio del terzo piano, vicino alla statua della strega orba.

"Non sto rubando il tuo tema" protestò deliberatamente rendendosi conto di quanto infuriato sembrava Harry "Te l' avrei restituito"

"Perché non ci riprovi con il denaro delle altre persone e poi da Askaban mi dici se è stata una  buona idea o no" ribatté freddo Harry.

Draco respirò profondamente provando a calmarsi per non dire niente di brusco che facesse arrabbiare Harry ancora di più con lui.

"Guarda" disse piano con uno sguardo significativo negli occhi "E' già lunedì, e la partita sarà tra due giorni, Potter, e non ho ancora trovato niente che possa funzionare. Volevo solo chiederti se avevi trovato qualcosa"Draco fece una pausa e aggiunse "Qualunque cosa sia"

L' espressione di Harry si rasserenò un po' - capiva la disperazione di Malfoy, perché in realtà rifletteva qualcosa della sua urgenza, per la quale aveva chiesto regolarmente a Hermione se aveva trovato un antidoto alla pozione d'Amore. La ricerca però era lenta, anche se lei aveva detto che c' era una possibile pista.

Harry sospirò e si passò una mano tra i capelli, togliendosi alcuni ciuffi dagli occhi; davanti a lui Draco si chiese vagamente come un gesto come quello (pettinarsi i capelli con le dita) poteva sembrare remotamente erotico - sembrava così ed era quasi doloroso. Comunque solo Harry poteva avere un simile effetto su di lui. Ogni suo singolo movimento emanava un' oscura attrattività, un magnetismo naturale che portava a galla la mercuria pozione che gli scorreva nel sangue, dolendogli come se fosse colpito da una spada fantasma.

"Sembra che non ci sia nessun antidoto alla pozione d'Amore in nessun libro alla nostra portata" stava dicendo Harry, Draco tornò di colpo al presente alla sola menzione di una parola che gli procurò un effetto sgradevole, schiarendo i suoi pensieri confusi.

"Nostra?" lo interruppe Draco, rivolse gli occhi a Harry con uno sguardo pungente.

Harry esitò un attimo, le sue guance arrossirono impercettibilmente, vergognandosi per aver divulgato qualcosa che non doveva, però quando parlò la sua voce era tranquilla e composta "Ho chiesto  Hermione di aiutarmi nella ricerca"

Draco sentì il suo cuore battergli contro il petto minacciando di romperglielo e per un istante il suo polso sparì, prima che il sangue gli inondasse le vene con la carica di un treno "Glielo hai detto?"

Harry alzò il mento quasi insolente "Se c' è qualcuno che può aiutarci, quella è Hermione. E lei sa tenere un segreto, che è più di quello che posso dire di te"

Draco si chiese vagamente se Harry alludeva all' incidente col drago di Hagrid, al primo anno. Però al momento orrorizzato per la rivelazione che lui e Harry non erano le uniche due anime vive che sapevano cosa era successo, che Harry - del quale si era fidato per qualche pazza ragione - era andato a dirlo alla Granger che probabilmente aveva riso come non mai in vita sue alle sue spalle.

Draco maledisse frustrato e diede un calcio alla pietra della parete vicino a loro, in buona misura, mancando di poco la schiena della strega orba. "Non posso crederci che l' ahi raccontarlo alla Granger! Che diavolo stavi pensando Potter? Non ti ho chiesto di mantenere il segreto?"

"Di fatto, non l' hai fatto" ribatté Harry, fastidio e irritazione brillavano nei suoi chiari occhi verdi "La maggior parte delle volte ho pensato che prima che tu arrivassi a questo punto tu smettevi di parlare e cominciavi a baciarmi"

"Fottiti, Potter" sibilò Draco e fece un passo aventi con fuoco nero negli occhi.

La sua rabbia arrivò a un tale livello, come punte affilate di metallo ardente; che Harry lo spinse bruscamente e la spalla di Draco colpì la parete con un forte impatto facendogli sicuramente male, anche se Draco non mostrò il dolore fisico, mostrò solamente un altro tipo di sofferenza che appannò i suoi occhi come fuoco occulto.

"Sei sul punto di farmi arrabbiare come nessuno prima d' ora" grugnì Harry, rabbia mescolata con l' avversione bruciavano come fiamme nei suoi occhi, ora verde scuro quasi cerchi di erba carbonizzata "E ancora una volta saresti il possessore del record, perciò non spingere i tuoi limiti Malfoy"

Il petto di Draco si gonfiò con furia repressa e guardò Harry con fierezza "Ti sei chiesto perché non ho pensato chiedere aiuto ai professori, di fatto ho chiesto aiuto solo a TE, invece di, per esempio, Piton che sa molto di più sulle pozioni d'Amore? Sai quanto seria potrebbe diventare la cosa se lo viene a sapere il resto della scuola? Tutto quello che mancherebbe è che qualcuno informi le autorità scolastiche e indovina il padre di chi sta nel consiglio scolastico?" Draco stava gridando quasi isterico "Hai idea di cosa dovrò passare se mio padre ne viene a conoscenza?"

"Hermione non informerà nessuno dei professori" rispose arrabbiato Harry, sembrava completamente infuriato "E' mia amica e io mi fido di lei e so che se promette di mantenere un segreto, so che lo FARA'"

"Non sono tanto sicuro di questo" la voce di Draco mostrava un amaro cinismo; improvvisamente si rese conto, quasi dolorosamente, del peso della mano di Harry che gli premeva il petto, il ché inviò un brivido d' eccitazione attraverso tutto il suo corpo come adrenalina bollente. "Non riesci a vederlo, maledizione. Lei mi odia Potter e tu le hai dato l' arma perfetta per vendicarsi"

"I tuoi peccati non ti lasciano in pace, vero?" la voce di Harry era fredda, il suo tono imparziale "Magari questo ti farà pensare due volte prima di chiamare Hermione Mezzosangue e di deridere ancora la famiglia di Ron"

Un altro pensiero venne immediatamente in mente a Draco, tanto terribile e orrendo che fece evaporare la sua rabbia come pioggerella su di un forno e si appoggiò alla parete con disperazione: un freddo e profondo orrore gli cadde addosso, maree ghiacciate cristallizzarono la sua paura e la sospesero in un' eternità congelata.

"Per favore dimmi che non l' ha detto a Weasley" la sua voce era intorpidita e distante, completamente sconfitta.

Harry batté le palpebre, leggermente sorpreso, era la prima volta che sentiva Draco chiedere 'Per favore'. Non l' aveva mai detto prima, nemmeno quando gli aveva chiesto aiuto. E vide lo spettro del dolore che ballava sul suo viso, triste comprensione, orgoglio frantumato e pura disperazione, un' alba nera d' oscura miseria. E dopo aver visto Malfoy prendere tutto con calma forzata, vide anche il suo punto di rottura e seppe che quella era l' ultima umiliazione che poteva sopportare - se Ron avesse saputo della pozione d'Amore, Ron che era nemico di Draco in una maniera molto più intensa  che Harry fosse mai stato.

"No" disse Harry e si sorprese della gentilezza del suo tono di voce; vide Draco alzare lo sguardo, con una fiamma di speranza nei suoi occhi pallidi. Harry sentì la propria rabbia sparire così com' era venuta, perché era incredibilmente difficile rimanere arrabbiati davanti a una tale desolazione.

"Non gliel' ho detto e tanto meno Hermione lo farà"

Contrariamente a quello che si era aspettato il viso di Draco non sembrò sollevato né arse nei suoi gelidi occhi grigi la fiamma della speranza, ma rimasero annebbiati, appannati come vetro coperto dalla brina. Non poté vedere l' emozione che brillò debolmente dietro di loro. L' espressione di Draco rimase abbattuta, anche dopo la certezza di Harry; era come se l' attimo di orrore fosse stato tanto severo e desolante da colpirlo tanto profondamente come la stessa realtà, e Draco restava ancora attonito per l' impatto; come la mancata resistenza di un elastico tirato al di là dei suoi limiti.

Le parole di Harry servirono per alleggerire l' isteria che si era impossessata di lui alla sola menzione di Ron - adesso teneva gli occhi chiusi e la comprensione della propria vulnerabilità lo colpì con una nuova ondata di panico, improvvisamente si rese conto di quanto questa situazione gli fosse uscita di controllo; che adesso altre persone riuscissero a ferirlo così facilmente e fargli sentire cose che non aveva mai provata con questa intensità - sentimenti di paura e orrore, così come di anelo e desiderio.

Draco si rese conto che l mano di Harry era tuttora appoggiata al suo petto; la cicatrice del coltello ardeva sotto il suo tocco, un intima connessione tra loro, forgiata in un patto di sangue. L' appoggio involontario della mano di Harry sulla cicatrice gli diede una strana sensazione che lo bruciava però non era dannosa, ma una fiamma intorpidita che solo ravvivava la sua confusione e indietreggiò involontariamente.

Harry vide Draco indietreggiare un po', come se gli facesse male e improvvisamente ricordò che la sua mano stava sul punto dove il coltello l' aveva tagliato. Veloce ritirò la mano e lo fissò con preoccupazione rinnovata.

"Ti ho ferito?"

CHE DOMANDA IRONICA pensò sobrio Draco, mentre sentiva le dita di Harri sfiorare attente la sua tunica laddove copriva la cicatrice.

OGNI MOMENTO IN CUI STIAMO VICINI MI FERISCI, ANCHE SE NON LO SAI.

Harry aprì piano la tunica, scoprendo una buona parte della spalla sinistra; con attenzione, in un modo quasi clinico, ispezionò la cicatrice che si era ridotta ad una linea argentata e pallida scarsamente visibile nella sua bella pelle. Draco chiuse gli occhi mentre si arrendeva al fluido tocco delle mani di Harry, che si muovevano leggere sulla sua pelle e in una carica accidentale si sentì come in cielo, sogni d' oro e...

Dietro le palpebre chiuse i suoi sogni diventavano realtà, i seduttori compagni delle sue notti che bruciavano la sua mente come miele ardente che lascia un gusto amaro. Draco sentiva allontanarsi dalla realtà, mentre si permetteva di affogare in sogni viventi come -

 

Le mani di Harri scivolavano sulle sue braccia e si stava inclinando su di lui sussurrando contro le sue labbra di dolce e amaro come il vino; e lo intossicavano. Le dita di Harry percorrevano la sua spalla facendolo tremare e togliendogli i vestiti, lasciando cadere la tunica.

Il calore dei palmi delle mani di Harry contro la sua pelle nuda lo fecero rabbrividire; le mani di Harry accarezzavano il suo petto e Harry baciò la sua bocca con una tenerezza che fuse il ghiaccio dentro di lui e lo riempì di un calore meraviglioso. Ansima dolcemente in risposta, indifeso davanti al piacere, mentre la lingua di Harry percorreva lentamente il suo labbro inferiore, le sue mani si alzarono per intrecciarsi dietro al collo di Harry, avvicinandolo di più e solo allora si sentì perfetto, finalmente completo...

 

Draco aprì gli occhi e veloce si avvicinò brutalmente ad Harry, chiudendo la corta distanza tra loro. Harry sbatté le palpebre e lasciò cadere le mani dalla spalla dove stava esaminando la cicatrice, improvvisamente erano così vicini che le mani di Draco accarezzavano le sue, rigide ai fianchi.

Harry respirò profondamente, cercando di calmarsi e cominciò a chidere "Malfoy, cosa...?"

"Ho questi sogni" disse bruscamente Draco interrompendolo; Harry poteva sentire il calore del corpo di Draco contro il suo e anche se parlava con un sussurro la sua voce era l' unica cosa che poteva sentire, tanto erano vicini. Gli occhi di Draco sembravano distanti e sfocati, continuò "Sogno con te e in questi sogni tu stai-"

"Malfoy" disse Harry a voce bassa, anche se non si mosse né allontanò Draco "Abbiamo una lezione che ci aspetta"

Naturalmente Harry non poteva capire. Draco guardava profondamente negli occhi di Harry di un verde puro come lo smeraldo, smeraldo che si supponeva dovrebbe proteggere e guarire, però in cambio lo esponeva ad una vulnerabilità sulla quale non aveva nessun controllo. Da dove stava, Draco poteva respirare la soave essenza così propria di Harry; accecato dall' impulso e dal desiderio, si inclinò su di lui e la sua bocca sfiorò le fredde labbra di Harry per un breve istante-

OGNI VOLTA CHE TI BACIO, FA MALE.

I nodi di Draco erano stati istanti prima, ma mai così bruschi come adesso; Harry sobbalzò, quasi allarmato quando sentì che Draco lo spingeva contro la parete. Le mani di Draco si alzarono velocemente per sostenergli il viso, mentre si inclinava di più, e le sue labbra si chiusero su quelle di Harry-

"Smettila Draco" disse Harry più fermo questa volta, girando la testa e rompendo il bacio; Draco sembrò uscire repentinamente dai suoi sogni, sembrava ferito nel indietreggiare, con gli occhi spalancati e brillanti come se avesse la febbre.

OGNI VOLTA CHE MI ALLONTANI, TUTTO QUELLO CHE SENTO E' DOLORE.

Draco fece un passo in dietro, sentendo che arrossiva per l' imbarazzo e desiderio insoddisfatto; non lussuria, ma un desiderio più intenso, che gli faceva desiderare di spingere Harry contro la parete finché il desiderio non fosse sparito, però sapeva che quello non sarebbe stato sufficiente per soffocare le richieste della Pozione.

La leggera impressione dell' improvvisa aggressività di Draco sparì e Harry sentì un' ondata di simpatia quando vide l' espressione infelice sul suo volto, la tortura silenziosa dei sogni che semplicemente non potevano realizzarsi - Harry sapeva quanto potevano disturbare, come i fili invisibili di questi sogni potessero intrecciare e complicare la realtà. Una realtà ALTERATA nel cado di Draco.

"Guarda" disse Harry guardando Draco attentamente "Hermione ha cercato molto durante il fine settimana e crede di avere una pista che ci possa portare a qualcosa. Credo che dovresti parlare con lei - e io personalmente ti strangolerò se ti comporti se ti comporterai male con lei, perché ha lavorato molto duramente - solo per aiutarci. Senza di lei non credo che avrei avuto il tempo necessario per cercare in tutti i libri e tu tanto meno, con tutti gli impegni che abbiamo. Perciò gli devi molto Malfoy"

Draco scosse le spalle con uno sguardo lontano negli occhi, quasi senza emozione "Quello che credi migliore"

A Draco adesso non interessava se Harry gli avrebbe permesso di baciarlo di nuovo e il sentimento di vuoto poteva essere soddisfatto, però solo in momenti fugaci, come quando aveva sostenuto Harry, quando era inondato dalla sensazione di essergli vicino, assaporando la dolcezza vertiginosa della bocca di Harry, sentendo il calore rinvigorizzante del suo corpo. Però quando Harry lo allontanò una volta di più rompendo l' intimità, come un sussurro turba il silenzio, tutto si sgretolava e marciva sotto le ombre della desolazione.

Tutto franava.

Harry si guardò attorno con cautela - grazie a Dio tutti erano in classe , per cui il suo piccolo interludio non era stato notato da nessun studente. Però Gazza era una questione diversa...e la McGranitt avrebbe cominciato a domandarsi perché tardava così tanto.

Harry guardò il suo orologio "Starò occupato con le lezioni e l' allenamento di Quidditch per il resto del giorno, ti va se ci vediamo domani dopo pranzo? Abbiamo riservato il campo per la sera, ma posso trovare un po' di tempo per vederti e ci sarà anche Hermione" Harry pensò che in questo modo anche Ron probabilmente sarebbe stato abbastanza occupato con l' allenamento di Quidditch da notare la sua piccola assenza  e la sparizione di Hermione "Spero che per domani Hermione abbia più idee da condividere con noi"

"E se non ne ha?" chiese piano Draco con voce vuota "Che succede se non esiste un modo per curare questa cosa?"

"Non dirlo. Veramente non aiuta" Harry gli diresse uno sguardo severo "Non puoi essere un po' più entusiasta e positivo?"

"Entusiasta?" ripeté Draco di malumore "Sono avvelenato da una pozione d' Amore e ogni volta che ti vedo voglio morire. Se l' ottimismo fosse contagioso, Potter, allora io ne sono completamente immune"

"Solo..." Harry si interuppe e sospirò stanco "Solo abbi un po' di fede, vuoi? Anche io sto facendo del mio meglio per trovare un modo per uscirne"

"Lo so" disse Draco con voce bassa guardandolo di sottecchi, in questo modo il suo cipiglio dissimulava perfettamente l' emozione nei suoi occhi. Allora allungò la mano e prese il tema di Transfigurazione dalla mano di Harry.

"Tornerò per primo e metterò questo sulla cattedra, così quando tornerai sarà già lì e lei penserà di non averlo visto quando aveva controllato"

Harry vide Malfoy girarsi bruscamente e allontanarsi, i suoi passi leggeri tradivano la sua abbattuta serenità; ma anche così Draco manteneva la sua straordinaria postura, ogni passo era misurato e fermo, così contrari alla confusione della sua mente che era così evidente per Harry. Era una meraviglio che l' orgoglio di Draco fosse tuttora intatto, anche se il suo controllo era a pezzi; tuttavia sembrava così composto, anche se Harry sapeva che stava crollando da dentro, una lenta vibrazione lo frammentava - e anche Harry sapeva che la sua sola presenza catalizzava la disintegrazione della ferma risoluzione di Draco.

SE NON TROVIAMO VELOCEMENTE UN MODO UN MODO PER USCIRNE pensò lugubre Harry LE COSE POTREBBERO DIVENTARE TROPPO SERIE PER RIUSCIRE A MANEGGIARLE E QUALCUNO POTREBBE FINIRE FERITO.

GRAVEMENTE.

************

 

 

"Bene" Harry si schiarì la gola, desiderando che anche l' atmosfera tesa e sfiduciosa si schiarisse. Guardava da Draco a Hermione, che erano seduti l' uno di fronte all' altra, entrambi occupati a lanciarsi sguardi ostili e diffidenti.

Erano nell' aula vuota d' Incantesimi; dopo pranzo di un martedì nuvoloso, un giorno prima della partita Grifondoro-Serpeverde. Harry era riuscito a formare questa piccola riunione privata tra loro tre, la quale  aggiudicare da quello che si vedeva, non trascorreva senza problemi. Hermione era rimasta perché doveva portare tutti i suoi libri dall' aula d' Incantesimi e Draco era stato irritato da quando era entrato nella stanza dieci minuti prima. Nessuno di loro si era rivolto all' altro in maniera diretta e Harry stava cominciando a domandarsi se dopo tutto era stata una buona idea.

"Bene" disse di nuovo, guardando supplicante Hermione; tuttavia lei si rifiutava di guardare direttamente Malfoy e in cambio prese un libro dalla pila affianco e cominciando a sfogliarlo.

"Bene, cosa Potter?" incitò Draco irritato; con le braccia incrociate al petto e l' apparenza annoiata e impaziente "Siamo qui in una sezione di meditazione Yoga, o il fatto di parlare è nell' agenda?"

Hermione lasciò il libro e lanciò uno sguardo velenoso a Draco , con evidente avversione "Sai se non hai niente da dire richiede meno sforzo non dirlo"

"Ah, la nostra giusta donzella ha parlato" Draco sorrise derisorio "Stavo cominciando a domandarmi se non ti era addormentata seduta"

"E' abbastanza" Harry li interruppe, dirigendo a Draco uno sguardo contenuto "Malfoy, rimani nelle linee e smetti di maltrattare Hermione. Sta provando a dedurre qualcosa"

"'Provando' è la parola d' ordine qui" disse critico Draco con la famigliare malizia brillare nei suoi occhi.

Gli occhi di Hermione brillarono di rabbia e sembrava sul punto di dare una risposta mordace, quando Harry intervenne velocemente. Le mormorò alcune parole chiedendole di tranquillizzarsi e allora prese Draco per un braccio, alzandolo bruscamente portandolo fuori dall’ aula a spintoni.

Quando furono fuori, Harry camminò attorno a Draco e lo spinse contro la parete del corridoio con tale forza e asprezza che Draco si lasciò sfuggire un soffocato grido di sorpresa. Harry lo prese per il bavero e lo scosse anche se non furiosamente, i suoi occhi brillavano con un miscuglio d' ira e esasperazione e Draco poté sentire l' intensità delle sue emozioni circondarlo come corrente viva a partire dal punto in cui il pugno di Harry lo manteneva contro la parete.

"Che diavolo è questo, Malfoy?" Grugnì segnalando con la testa l' aula "Lei sta cercando veramente di aiutarti, sai? Hermione ha cose migliori da fare che stare a cercare in pile e pile di libri solo per sapere un po' di più sulla Pozione , cercando se c' è un qualche modo POSSIBILE per uscire da questo guaio - non ha nessun motivo per aiutarti, considerando come ti sei comportato male con lei e CONTINUI AFARLO!"

"Non mi fido di lei proprio per questo" replicò Draco esprimendo a voce alta i suoi veri sentimenti "Solo perché è intelligente e versata nei libri, non significa che devo affidare la mia vita nelle sue mani? Non la CONOSCO nemmeno, per l' amor di Dio!"

"Va bene" rispose Harry sulla difensiva "Non conosci Hermione. Perché se la conoscessi sapresti che lei è l' amica più amabile, più sacrificata che potresti incontrare. Sapresti che starebbe dalla tua parte senza che gli importi cosa fai, anche quando lo disapprova completamente, solo perché sei suo amico desidererebbe resistere una tormenta con te, facendo ciò che è necessario" Harry fece una pausa per respirare e la sua voce tremò di rabbia repressa "Non la conosci Malfoy e gli devi molto di più di quello che credi, iniziando con una scusa. Così il meno che puoi fare è dimostrarle il rispetto che si merita"

Draco ebbe la delicatezza di sembrare un po' controllato mentre Harry lo riportava di ritorno all'aula; Hermione lo guardò con cipiglio quando si sedette, però lui evitò i suoi occhi e d' improvviso si interessò ansioso su di un piccolo scarabeo che si stava arrampicando sul bordo del banco e cominciò a stuzicarlo con la punta della sua bacchetta mormorando un incantesimo a voce molto bassa. Le ali dello scarafaggio ronzarono e sembrava voler volare, però sotto l' influsso della bacchetta di Draco, non sembrava esserne in grado. Si muoveva nervoso ronzando sul posto.

"Smettila!" gridò Hermione, guardando lo scarafaggio con l' orrore negli occhi; ricordava troppo bene il ragno torturato dal falso Malocchio Moody "Lascialo, Malfoy!"

Draco alzò la bacchetta e quale fosse l' incantesimo che aveva pronunciato si ruppe; lo scarafaggio mosse le ali in modo doloroso e debole prima di allontanarsi trovando rifugio il più velocemente possibile. Draco guardò insofferente la sua fuga, cosciente degli sguardi orrorizzati di Harry e Hermione fissi su di lui. Rispose si loro sguardi spaventati con un' espressione blanda, alzando impassibile le spalle come a dire 'Che diavolo guardate?'.

Hermione sembrava leggermente agitata: Harry si inclinò verso di lei per sussurrarle parole di conforto e tranquillizzarla un po'. Draco si sentiva stranamente scomposto, quasi in collera per aver visto quel gesto, dolce e intimo di Harry chinandosi per sussurrare all' orecchio di Hermione, anche se la cosa era completamente platonica tra di loro - tornò a svegliare un sentimento volatile dentro di lui, tremando attraverso le sue vene ad ogni battito del suo cuore, portando il veleno che gli attraversava il sangue fino alla parte più profonda della sua anima.

Lanciando un altro sguardo scandalizzato a Malfoy, Hermione tornò con l' attenzione su un pezzo di pergamena piegato accuratamente dentro uno dei suoi libri. "Bene, ho alcune notizie da darvi su quello che ho trovato fino adesso" annunciò

"Buone o cattive?" chiese Draco in tono appagato.

Hermione lo guardò suspicace e senza perdere il filo disse "Mi immagino che siano buone, dato che si tratta di te e non di aggiungere alla liste delle cattive notizie"

"Cosa hai trovato?" intervenne velocemente Harry, prima che Draco riuscisse a trovare le parole per una risposta mordace. Si stava lentamente lamentando di aver immaginato che Hermione Granger e Draco Malfoy potessero stare insieme nella stessa stanza per cinque minuti consecutivi senza che iniziassero a linciarsi e picchiarsi...in quel momento Harry era l' unico che mantenesse una pace sconnessa.

Hermione prese l'altro libro e cercò la pagina che aveva segnato "Sono riuscita a trovare l' origine della citazione latina scritta nel libro di Malfoy. La ragione per cui non c' era nessuna allusione a questa nelle referenze magiche dell' incantesimo è perché viene da un poema epico babbano del I sec. a.C."

"Babbano?" Draco la interruppe disgustato "Ma se è un' antica pozione PURAMENTE magica, non è così? Perché è relazionata con i babbani?"

Hermione sembrava irritata per la mancanza di tatto di Malfoy "Credo sia intenzionale" rispose lanciandogli uno sguardo pungente "Serve solo a dimostrare che la portata della pozione d'Amore è onnipresente. Che tu sia mago o babbano, non sei immune agli effetti di un amore indotto. Il ché a mio parere da un senso perfetto"

Per sorpresa di Hermione Draco non argomentò, rimase solo in silenzio. Notò che il suo sguardo rimaneva su Harry, che non se ne accorse perché troppo attento su quello che lei stava spiegando. Attonita prese mentalmente nota del modo in cui Draco guardava Harry e continuò "Ad ogni modo, esiste un mito abbastanza interessante che si sviluppa attorno ad essa"

"Di cosa parla il mito?" chiese interessato Harry.

"" Hermione consultò il lieve riassunto che aveva scritto "La leggenda racconta che una fanciulla greca, Laudamia, sposò Protesilao, re di Filace. Comunque, Protesilao dovette lasciare Laudamia per andare a Troia, dove era cominciata la guerra. Però l' oracolo aveva profetizzato che il primo uomo greco che avesse toccato il suolo troiano sarebbe stato il primo a morire"

"Lasciami indovinare" Draco alzò gli occhi al cielo "Questo tipo, Protesilao, salta sulla riva al momento in cui arrivano, fidandosi di se stesso. O meglio ancora, interpretando male l' oracolo, così salta dalla barca e nonostante tutto cammina fino alla riva come se il primo che arriva vincesse un premio. E' andata così, vero?"

"Bene" concesse reticente Hermione "Sì, è andata più o meno così, anche se i fatti non sono stati così assurdi come li ha descritti Malfoy. Alcune versioni dicono che i greci seppero della profezia e arrivati a Troia esitarono a sbarcare, allora Protesilao nonostante tutto eroicamente saltò a terra e uccise molti troiani. Altre storie dicono che i greci non riconobbero la profezia e che Protesilao fu il primo a sbarcare per l' entusiasmo."

Draco sbuffò trionfante e fece un suono che suonava molto che "Ha! Scemo!"

"Quale sia stata la ragione" continuò Hermione "La profezia era vera e Protesilao fu il primo greco a morire sul suolo troiano" Hermione sembrava quasi afflitta per questo "Dopo la notizia della sua morte, Laudemia guardò in lutto il marito morto con tale magnitudine che lo stesso Hermes concesse a Protesilao di tornare sulla terra per tre ore, in modo che potessero stare insieme un' ultima volta"

Harry si accigliò lievemente "E dove sta la citazione latina?"

"Un poeta chiamato Propertio descrive l' amore immortale, eterno che esista tra Protesilao e Laudemonia in un poema, nel primo libro delle sue Elegie, e lì appare la citazione" Hermione consultò le note che aveva scritto "TRAICIT ET FACI MAGNA LITORA MAGNUS AMOR - che tradotto significa 'Un grande amore passa i limiti del Destino"

"Qualcosa del genere" mormorò Draco per se stesso, guardando Hermione con un' espressione velata dalla sfida negli occhi "E poi che succede? Stanno insieme e vivono per sempre felici con l' allegra coscienza che la storia del loro amore si ripeterà fino alla sazietà, in tutte le generazioni future?"

"No" rispose Hermione lanciando a Draco uno sguardo pungente "Dopo le tre ore Protesilao morì, così Laoudeminia  si lanciò nella sua pira funebre e morì insieme a lui"

Stupiti per la brusca e violenta conclusione del tragico racconto fecero un breve silenzio.

"Sì che è una storia allegra" commentò alla fine Draco, trascinando le parole sarcastico "Si solleva veramente l' animo, perché non sembra che l' abbiamo vissuto ultimamente"

"Malfoy2 Harry avvertì brusco e Draco si mosse sulla sedia provando ad ignorare il suo sguardo affilato. Harry si volse verso Hermione "Quale credi sia il significato del libro?"

"Forse suggerisce che dobbiamo prendere fuoco per un po' di tempo" suggerì ironico Draco "Sapete come un battesimo del fuoco, molto significativo e tutto"

"O PER PIACERE, avanti" disse bruscamente Hermione con voce appena controllata "Ci toglieresti molto lavoro se solo ti allontanassi e bruciassi la tua testa. E già che ci siamo, anche il resto"

Prima che Draco potesse trovare qualcosa da dire in risposta, Harry guardò il suo orologio e gemette "Sono in ritardo per l' allenamento di Quidditch - devo andare" fece una pausa percependo l' espressione orrorizzata di Hermione "Cosa? Che succede?"

"Vai? Vai all' allenamento di Quidditch?" Hermione sembrava visibilmente spaventata "Non andrai via abbandonandoci qui, vero?"

"Um" disse Harry inquieto "Questo volevo dire con 'andarmene', anche se abbandonare mi sembra troppo duro"

"Harry" disse ferma Hermione guardandolo in modo significativo "Posso parlarti un momento - fuori?"

"Attacchi di coscienza, Granger?" commentò caustico Draco, mentre Harry e Hermione si allontanavano "Non ricordo nessuna occasione in cui hai avuto delle remore nel criticarmi in faccia"

Hermione lo ignorò, prese Harry per un braccio e lo trascinò fuori dall' aula, chiudendo rumorosamente la porta dietro di loro. Si girò per guardare Harry con scetticismo e esasperazione negli occhi "Non posso crederci - te ne vai lasciandomi sola con Malfoy?"

"Non posso evitarlo" disse Harry in tono di scusa, con uno sguardo supplicante così sincero che addolcì l' espressione arrabbiata di Hermione "Devo andare all' allenamento di Quidditch adesso, o Ron e gli altri cominceranno a domandarsi dove sono e verranno a cercarmi" fece una pausa "Solo non lasciare che Malfoy ti irriti - ho già parlato con lui e non credo che sia in posizione per essere sgradevole"

"Questa è una prospettiva eccitante per la sera" Hermione incrociò le bracci al petto e guardò duramente Harry "Mi lavo le mani da qualsiasi lesione corporale che Malfoy possa ricevere all' essere sgradevole. Ha già il dubbio onore di essere la prima persona che abbia mai schiaffeggiato"

"Non preoccuparti te la caverai" Harry storse la bocca stanco , mentre si girava  per andarsene aggiunse piano "Ti ringrazio Hermione"

"Hmpf" fu tutto quello che Hermione rispose; con un altro sorriso veloce, Harry si affrettò per il corridoio, sparendo al fine della scala.

Hermione rimase ferma dov' era ancora per qualche istante osservando Harry allontanarsi.

COME CI SONO FINITA IN QUESTO GUAIO? Si chiese mortificata VADO A STARE CHIUSA CON MALFOY BUONA PARTE DELLA SERA, O MEGLIO LA PEGGIOR PARTE DELLA SERA. SE NON FOSSE PER HARRY... la sua voce mantale si interuppe e chiuse gli occhi rafforzando la sua risoluzione STO FACENDO QUESTO PER HARRY NON PER MALFOY. Credo che farei bene a ricordarlo sempre.

PER HARRY.

Sospirò girandosi per tornare sconsolatamente all' aula d' Incantesimi. Rimase un istante davanti alla porta chiusa e respirò profondamente molte volte per riprendere la calma; aveva il forte presentimento che avrebbe avuto bisogno di ogni singola briciola di calma che fosse riuscita a riunire.

 

 

 

Volevo farvi notare una cosa sul termine Mezzosangue, in inglese e Mudblood(come credo che molti di voi sappiano) e letteralmente tradotto significherebbe 'sangue di fango' mentre in italiano è stato reso con 'Mezzosangue'. L' ho evidenziato per far notare che in realtà il termine è ancora più negativo di quanto sembra. Chiarito questo posso passare ai ringraziamenti: Lux, Goter, Kiu grazie per i commplimenti^^ Rowan-MyFair caspita, io non dico niente, ma sei sicura di non aver già letta questa storia?   DarkPoison quelli si fanno già sentire in questo cap come vedrai, ma sempre incompresi Gilraen88 non sai quento hai ragione.

Anche per questa volta è tutto!

CIO ALLA PROSSIMA!!

Hepona

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Pozione Irresistibile8 ***


POZIONE IRRESISTIBILE

POZIONE  IRRESISTIBILE

 

                       

Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Hepona

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.

 

 

Capitolo otto: A pezzi

E l' Amore è la debolezza più nobile della mente.

 

 

Draco alzò lo sguardo su Hermione quando lei tornò silenziosamente nell' aula senza Harry, camminando con falcate per sedersi nella sedia più lontana da lui. Sembrava indecisa, non tanto composta come suo solito; aveva incrociato le braccia al petto e lo stava osservando accigliata, socchiuse gli occhi mentre lo osservava con un' espressione di leggera repulsione e cominciò a dire.

"Non posso credere che-"

"-che sono bloccato qui con te per tutta la notte" concluse per lei, imitando perfettamente il suo offeso tono di voce. Mosse gli occhi per guardarla e continuò trascinando le parole "Sì, lo so, Granger, e sento esattamente la stessa cosa. Ma adesso andiamo avanti - cosa segue nella nostra agenda d' insulti? Oh, sì, si suppone che adesso tu cominci a dirmi quanto sono disprezzabile"

Hermione lo guardò con fierezza "Ho cose migliori da fare che tenere lotte triviali con te, Malfoy" il suo tono era leggermente orgoglioso e con determinazione pese un libro tenendolo davanti al viso, togliendosi dalla vista di Draco. "Adesso solo taci e comincia a leggere"

"Ti riferisci e te? Perfetto"

Hermione chiuse di colpo il libro alzandosi bruscamente, con il viso rosso di rabbia "Cosa succede con te, Malfoy? Perché non puoi tacere e non essere un maniaco ego intollerabile, arrogante e irritante solo per una volta. Quando tutti gli altri stanno dando il massimo per aiutarti?" le sue guance stavano ardendo dalla rabbia "Credi che sia facile per Harry? Credi che non abbia già abbastanza impegni, con gli allenamenti di Quidditch, i compiti e i lavori trimestrali da voler essere invischiato in questa ridicola ricerca sulle pozioni d' Amore? Sopratutto quando è per te? Sai quanto è preoccupato e quanto lo ferisce tenere nascosto tutto questo a Ron? Hai un' idea di quanto si arrabbierebbe Ron se lo venisse a sapere? Illuminami Malfoy, che ragioni puoi dargli sufficientemente buone da fargli rischiare di perdere il suo migliore amico?"

Draco era stato stordito dalla furiosa uscita e non sembrava aver riordinato sufficientemente i suoi pensieri per dare una risposta quando Hermione rispose per lui.

"Niente" disse bruscamente "Non gli hai dato che problemi da quando abbiamo iniziato la scuola. Ricordi quando hai provato a metterci nei guai con il drago di Hagrid? Quando l' hai sfidato a duello solo per riferirlo a Gazza? Quale codardo fa queste cose?E pensare che dopo tutto quello che gli hai fatto, Harry è ancora d' accordo nell' aiutarti ad uscire da questa assurdità della pozione d' Amore, dove tu ti ci sei messo, e lo hai trascinato senza che sia colpa sua..." Hermione fece una pausa per prendere fiato "...e adesso, mentre siamo contro il tempo per uscirne prima della partita di Quidditch di domani, il che è un lavoro quasi impossibile, tutto quello che sai fare è sederti e fare commenti bassi e irritanti contro tutti, maledizione!"

"Hey, io..."cominciò a protestare Draco, però Hermione lo interruppe laconica "Voglio che tu sappia una cosa Malfoy - io non sto facendo niente di questo per te. Lo sto facendo solo perché credo che Harry abbia troppe cose da fare adesso e l' unica cosa che voglio è aiutarlo come posso. E se per un istante pensi di usare questo per ferirlo in un qualsiasi modo, permettimi di consigliarti di toglierti questa idea dalla testa. E non credere che sia una minaccia vuota, Malfoy, perché ti giuro che se tradisci Harry, dopo tutto quello che ha fatto per te, l' unica cosa vuota è la tua cavità cranica"

Hermione si sedette sulla sedia, affannata e esausta, le sue guance erano ancora rosse per l' ira. Un silenzio repentino e cadaverico scese nella stanza , entrambi erano tesi e incomodi, finché Draco finalmente parlò.

"E' preoccupato per me?" chiese soavemente.

Hermione batté le palpebre , momentaneamente sconcertata - si era aspettata una risposta mordace a cui avrebbe dovuto pensare per ribattere. Si schiarì la gola, roca per il tanto parlato.

"No" rispose franca "Hai sentito quello che ho detto dopo, ho ti sei perso dopo che ho detto preoccupato? Perché non avevo ancora finito"

"Ti ho sentito" disse Draco nello stesso tono calmo. Allora sorrise ironico "E' stata una grande realizzazione, Granger, molto teatrale. Ti direi bis! Però la mia autostima ha già avuto una sufficiente bastonata per una sera"

"Tutto quello che ho detto l' ho detto seriamente, Malfoy" disse Hermione guardandolo severa "Non so cos' hai e permettimi di dirti che ho seri sospetti su di te. Però per qualche strana ragione, Harry veramente si fida di te, perciò è meglio che ne valga la pena"

"Si fida di me?" la genuina sorpresa brillò debolmente negli occhi di Draco "Ha veramente detto questo?"

Hermione incrociò le braccia sul petto "Doveva dirlo? Guarda solo quello che sta facendo. Ti sembra che Harry sia qualcuno che impegna le sue energie e il suo tempo in qualcosa in cui non crede?" fece una pausa, guardando mordace Draco "Oh, però aspetta, dopo di tutto tu non lo conosci per niente. Se lo conoscessi non gli avresti mai fatto tutte quelle cose orribili. Avresti saputo lo speciale che è, se ti fossi dato un' opportunità di conoscerlo a fondo"

L' HO FATTO Draco pensò dentro di sé, mentre Hermione tornava al suo libro e stirava le pieghe delle pagine che si erano create quando l' aveva chiuso di colpo sul tavolo. CERTO CHE HO VISTO CHE ERA SPECIALE E MI SONO DATO UN' OPPORTUNITA' PER CONOSCERLO. PERO' LUI MI HA *RIFIUTATO*. ED E' STATA L' UNICA COSA CHE CONTINUA A FARE DA ALLORA.

Il rifiuto è una pillola amara e dolorosa da inghiottire.

Draco ricordò il suo primo incontro con Harry, sull Espresso per Hogwarts - il ricordo del gelo negli occhi di Harry quando non prese la sua mano tesa, la sua voce fredda e distante quando gli disse 'Credo di essere capace di capire da solo le persone sbagliate, grazie' - e ricordò che era la stessa lontananza che poteva veder in qualche occasione nei suoi chiari occhi verdi.

Pensare ad Harry stava cominciando a distrarlo di nuovo, accendendo l' insistente dolore che gli accecava la coscienza - Draco doveva togliersi dalla mente Harry, togliersi questi frammenti di dolore smeraldino che lo ferivano più profondamente che la lama di un coltello. Non poteva darsi il lusso di lasciarsi prendere da questi volatili pensieri, non quando si sentiva già abbastanza instabile, non quando li sussurravano cose che stavano al di là della sua portata, sogni che mai, mai si sarebbero realizzati. Desideri che corrodevano l' anima, desideri incompiuti.

Così decise di parlare con Hermione, come un ridicolo tentativo di alleviare la tensione. La osservò, profondamente assorte nel libro mordicchiando pensierosa la punta della sua piuma d' aquila. Aveva la fronte accigliata nella concentrazione  e sembrava interessata, molto disciplinata - pensiero divertente che lo fece sorridere con uno sguardo furbo sul viso.

"Cosa?" chiese Hermione tagliente.

Draco sorrise disdegnoso "Scommetto che solo un attimo fa, Potter ti ha detto di non arrabbiarti con me, vero?" disse con voce astuta  "E hai finito per perdere la calma gridandomi contro. Ah"

"Oh, taci Malfoy" rispose ostinata, anche se in segreto l' innervosì quanto percettivo poteva essere "Per il modo in cui ti stavi comportando, stavi chiedendo a squarcia gola un richiamo all' attenzione"

"Oh, si. Il masochista dentro di me era disperato per una buona sculacciata"

"Urgh" disse Hermione pretendendo di non aver sentito l' ultimo commento di Malfoy.

"Ad ogni modo, dove hai imparato a minacciare così?" chiese Draco di mala voglia "E' abbastanza efficace e, em, vivido"

Hermione sorrise un po' "Quando cresci guardando pellicole babbane di Gangster, certe frasi colorate ti rimangono e escono in momenti come questi" esaminò il libro che Draco stava sfogliando e lo segnalò "Perché stai leggendo sull' Imperius?"

Draco sembrò pensarci profondamente per alcuni momenti, prima di abbassare con attenzione il libro a guardare Hermione direttamente."Ricordi il tema che ho scritto con la lezione di Lupin? Sull' Imperius?"

Hermione affermò "Lo ricordo. Dicesti che le pozioni d' Amore e la maledizione Imperius si relazionavano in alcune cose, anche se ci sono certe differenze basilari, come l' aspetto del completo e costante controllo, che è una caratteristica dell' Imperius ma non delle pozioni d'Amore"

"Però una delle più grandi similitudini tra la pozione d'Amore e l' Imperius è la perdita del comando cosciente, anche se in gradi diversi" Draco fece una pausa "Ricorderai anche che durante la sezione pratica dell' Imperius, le tre uniche persone nella classe che riuscirono a respingerla sono state tu, Potter e io?"

Hermione affermò di nuovo "Io ci sono riuscita dopo alcuni tentativi e Harry - be, ha pratica"

"Bene" continuò Draco con voce bassa e grave "La differenza per me è stata che non dovevo nemmeno provare a respingerla. Dato che ero già sotto l' effetto della pozione d'Amore ero immune a qualsiasi altra maledizione di natura simile, includendo l' Imperius"

Hermione lo osservò fermamente per un momento mentre capiva poco a poco quello che aveva detto "Allora..." si interruppe Draco la guardava direttamente con un' espressione completamente seria.

"Mai prima d' ora ero riuscito a respingere la maledizione Imperius" abbassò lo sguardo e esitò un attimo mordendosi il labbro "Mio padre mi ha insegnato in alcune occasioni come respingere l' Imperius - posso respingerla per mezzo minuto, però mai completamente come ho fatto nella lezione di Lupin"

Hermione si tese leggermente alla menzione dell' allenamento sulle Arti Oscure che Draco riceveva in casa, era qualcosa che lei aveva sospettato fin dall' inizio. "Quindi è questa la ragione per cui sei riuscito a respingerla tanto facilmente durante la lezione" Non poté evitare di essere d' accordo con i sospetti di Ron su Malfoy e adesso sapeva che aveva ragione - il risultato di Malfoy non era dovuto alle sue abilità magiche.

"Sì" Draco molto piano, mantenendo gli occhi da un' altra parte.

"E hai molti allenamenti di questo tipo a casa?" chiese severa Hermione.

"Tutti apprendiamo cose nell' infanzia" rispose Draco con attenzione, senza compromettersi "Tu hai appreso il linguaggio dei Gangster, io ho appreso incantesimi utili per vivere la vita. E' la stessa cosa"

"No, non è la stessa cosa. Gli incantesimi in cui ti sei messo sono Oscuri e molto pericolosi - non farmi cominciare con le pozioni d'Amore e altro, è stato orribile quello che hai fatto a quello scarabeo poco fa" il tono di Hermione era trattenuto e si allontanò involontariamente "Non farlo mai più davanti a me"

"Non gli ho fatto niente di orribile" protestò Draco.

"Si che lo hai fatto. L' hai torturato. L' hai fatto tremare e contorcersi"

"E questa la chiami una tortura?" sbuffò burlone "Sai Granger, se un giorno scoppierà la guerra e verrai catturata dal nemico...avrai una bella sorpresa"

Hermione si calmò e cominciò a contemplare le implicazioni che Draco le aveva detto sulla Pozione "Questa pozione è più complessa di quello che pensavo. E' immune all' effetto dell' Imperius, ha poteri curativi...c' é qualcos' altro che devo sapere su di essa?"

"Ti informerò se a mezzanotte mi trasformo in un soffice coniglio bianco per regalo di San Valentino, che te pare?" Draco ribatté a denti stretti, sembrava molto afflitto.

"Sarebbe una soluzione semplice e conveniente" commentò secca Hermione. Prese il libro di Draco e cominciò ad esaminarlo. "A proposito voglio chiederti in prestito il tuo tema sull' Imperius, quello che Lupin ha letto in classe. Le similitudini che hai risaltato potrebbero portare a qualche soluzione interessante e potremo partire da lì. E deve valerne la pena perché Lupin l' abbia letto" c' era un tono di silenzioso risentimento nella sua voce, anche se non di rimprovero.

"Hai mai baciato Potter" chiese All' improvviso Draco a brucia pelo.

Hermione sbatté le palpebre confusa per un secondo, allora considerò la domanda "Solo una volta sulla guancia" ricordandosi del bacio di saluto nella guancia di Harry sulla Piattaforma 9 e 3/4 più di due anni fa"

Draco scosse la testa con impazienza "Sto parlando di un bacio vero, Granger. Sulla bocca"

"No, non l' ho mai baciato"

"Perché no?"

"Perché no?" Hermione gli lanciò uno sguardo di rimprovero "Perché è mio amico ecco il perché"

"E gli amici non si baciano?"

"Devo credere che tu baci Tiger e Gyle in modo regolare?"

Draco sputò le parole e fece una smorfia "Non essere disgustosa, Granger"

"Seguo il filo del tuo assurdo ragionamento" ribatté irritata "Però ho sentito che non hai nessun problema a baciare Harry, anche se non è tuo amico" fece una pausa e gli diresse uno sguardo curioso "Però veramente non ti piace, o si?"

"Chiaro che no" Draco rispose troppo velocemente con voce agitata "Cosa ti dice 'Sotto l' influenza di una pozione d'Amore'. Granger? Cosa a proposito dell' Amore Forzato? E' ovvio che non lo amo veramente, non essere ridicola"

Hermione alzò un sopracciglio e pensò TI HO CHIESTO SE TI PIACEVA, NON TI HO MAI DETTO QUALCOSA SOPRA L'AMORE. Però non disse niente, lasciandolo passare come un commento non intenzionale, un lapsus linguis, un passo falso causato dall' intossicazione della pozione. Anche quando amore e piacere erano due cose completamente differenti.

"Allora, ti piace Pansy Parkinson?" chiese vagamente curiosa.

Draco le lanciò un altro sguardo malevolo "Lei assomiglia molto al vecchio barboncino di mia nonna. Oh, si, calda e bellina in modo molto brutto e vecchio"

"L'hai portata al Ballo del Ceppo" fece notare Hermione.

Draco alzò le spalle "Non avevo molta scelta, o sì? C'era Millicent Bulstrode, però non credo che sarei stato molto elegante dando l' impressione di essere accanto ad un tronco ambulante per la pista da ballo" Hermione soffocò una risata di soddisfazione al sentirlo, Draco sembrava leggermente infastidito"E tanto meno volevo andare da solo con Tiger e Goyle"

"Cosi sei andato con Pansy" disse Hermione alzando gli occhi al cielo "Che caritativo"

"Sì" disse Draco irato "Pensa, che diavolo, non è una gran cosa, ha solo questo piccolo difetto tra le orecchie - la sua faccia"

"Allora perché non hai invitato qualcuno di un' altra Casa?" lo sfidò "No aspetta, non dirmelo l' orgoglio di Serpeverde"

"In un certo senso" Draco concesse , alzò le spalle con noncuranza "Di fatto mio padre mi aveva chiaramente detto di portare al ballo una purosangue di Serpeverde, nessun altro. Non mi ha lasciato molte opzioni, vero?Almeno che non andassi con Blaise Zabini. Forse avrei dovuto farlo, è bello e non un cattivo ballerino. E probabilmente mi avrebbe lasciato guidare il ballo" Draco fece una pausa e inclinò la testa "Sai i Serpeverde non sono tanto sexy come sono soliti pensare" allora sorrise curvando solo un angolo della bocca "Di fatto io sono l' eccezione"

Hermione mormorò qualcosa  sul fatto che i Serpeverde erano tanto contorti come sono soliti pensare, scosse la testa e ricominciò a leggere

 

************

 

Quando entrò attraverso il ritratto della parete alle sei di sera, Harry si sedette fortemente sollevato di trovare Hermione seduta tranquillamente nel mezzo della sala Comune dei Grifondoro facendo i suoi compiti. Le si avvicinò e chiese "E?"

Hermione vide come Harry si lasciava cadere sulla sedia accanto a lei "E cosa?"

"E come è andata con Malfoy?" chiese ansioso, guardando Hermione direttamente negli occhi "Non poteva essere così cattivo, o sì?Voglio dire, la tua presenza qui significa che vi siete astenuti dal tentativo di uccidervi a vicenda"

Hermione gli diresse un ampio sorriso stanco "Bene, andiamo. Malfoy ha fatto un vile commento, io ho perso la calma e ci sono state molte grida, la maggior parte mie, però alla fine è andata piuttosto bene. Sono rimasta incosciente il resto del tempo" Hermione si piegò in due dalle risate al vedere lo sguardo allarmato di Harry "Stavo solo scherzando! In verità si è controllato. Abbiamo cercato di ottenere qualcosa e ho verificato un paio di cose su di lui. Sono tornata appena cinque minuti fa"

"Hai verificato un paio di cose su di lui?" ripeté Harry sembrava leggermente incredulo "Vuoi dire che realmente avete parlato in termini civili? In tono normale?"

Hermione alzò le spalle "Come ti ho già detto non era tanto odioso come suo solito. e si è lasciato scappare alcune cose - sulla sua famiglia, per esempio" la sua espressione si oscurì "A quanto pare Lucius Malfou gli ha fatto familiarizzare con le maledizioni Oscure - le infligge a Draco per insegnargli a combatterle"

Fece una pausa significativa, Harry sembrava preoccupato e finalmente disse piano "Allora Ron aveva ragione, Malfoy sa tanto sulle Arti Oscure"

Hermione annuì  "E' molto preoccupante e non solo perché probabilmente Malfoy è cresciuto recitando maledizioni al posto di canzoncine da culla. Quello che mi preoccupa adesso è esattamente questo - Malfoy ha una conoscenza abbastanza forte delle Magia Oscura, però tuttora non ha ancora una pista da seguire per dare un taglio alla pozione d'Amore" sospirò "Non ho molte speranze di trovare una cura definitiva prima della partita"

Harry gemette "Suppongo sia vano sperare che la pozione d'Amore sparisca da sola dopo un po' di tempo"

"Certo, forse una vita?" Hermione sospirò pesantemente, prese il suo libro di pozioni e prese a sfogliarlo; finalmente stava lavorando sul progetto di Piton ed era già indietro "Guarda Harry, siamo finiti in un vicolo cieco. Questo libro d' incantesimi non è abbastanza completo per poterci basare su di esso e trovare un piano. La citazione latina è risultata essere una parte di un poema epico di più di mille anni e il mito greco non mi ispira niente. Ho ripassato qualsiasi libro vagamente relazionato e accessibile nella biblioteca. Semplicemente non ci sono informazioni disponibili che ci possano essere utili"

Harry pensò velocemente "Pensi che ci sia qualcosa di utile nella Sezione Proibita?"

Hermione considerò "Potrebbe esserci, però non ci scommetterei. Non credo sia politica di Hogwarts tenere libri che danno dettagli espliciti di come preparare una pozione proibita, anche quando è solo per propositi di ricerca" fece una pausa considerando le scarse opzioni che avevano "Però qualcosa vale la pena, suppongo - credi che riusciremo a procurarci una nota firmata? Puoi chiedere a Malfoy che ne ottenga una da Piton - dopo tutto è il professore di Pozioni"

Harry si passò una mano tra i capelli per togliersi alcuni ciuffi dagli occhi "Glielo farò sapere la prossima volta che lo vedo" disse stanco. Alzò gli occhi per guardare Hermione e si oscurarono con frustrazione "Non so, Herm. Ho un brutto presentimento"

Hermione alzò lo sguardo, sorpresa dalla confusione e incertezza tanto visibili nella voce di Harry "Che vuoi dire con brutto presentimento?"

"Voglio dire, tutto sta girando dalla parte sbagliata" disse Harry e si lasciò sprofondare sulla sedia "Tutto questo guaio di Malfoy - sta complicando molte altre cose. Il Quidditch. Essere preoccupati se Ron sospetta qualcosa. E adesso siamo tormentati perché non sappiamo se c' è una cura alla pozione d' Amore. E Malfoy -" Harry fece una pausa a mezza frase, come cercare le giuste parole per esprimere i suoi sentimenti.

"Cosa c' è con lui?" chiese Hermione guardando Harry con attenzione.

Harry esitò e allora disse piano "Sembra come se si fosse arreso -  non l' hai notato? E ancora prima di sapere con sicurezza come risulteranno le cose, bene o male che siano"

ARRESO? Hermione si chiese con incredulità DRACO MALFOY, ARRESO? Questa era sicuramente la prima volta. Ricordò il comportamento di Malfoy solo un attimo fa - non sembrava arreso, almeno non per lei. Più che altro gli era sembrato cupo e abbattuto. Però probabilmente si comportava in modo diverso con Harry - sicuramente lo faceva.

"Io credo che tutto questo lo abbia colpito duramente" rispose Hermione pensierosa "Suppongo innamorarsi in modo naturale sia già abbastanza duro per la maggior parte delle persone - però per Malfoy è stato qualcosa come essere lanciato dentro l' amore e improvvisamente si ritrova oppresso da sentimenti nuovi e strani, sui quali non ha nessun controllo" tremò leggermente " Solo il pensiero è abbastanza spaventoso. Non posso immaginare viverlo in prima persona. Forse è questa la ragione per cui mi sto approfittando un po' di Malfoy"

Harry sospirò, un peculiare miscuglio di sentimenti sconosciuti ispirò cerchi perturbatori nei suoi occhi, passò lo sguardo per la sala comune "Sai?" disse soavemente quasi a se stesso "Veramente vorrei che non venisse la partita, domani"

 

***********

 

Draco aspettò la mattina seguente con uno strano sentimento di nervosismo che gli rivoltava lo stomaco, come un dolore fantasma tanto profondamente radicato in lui che gli aveva penetrato la fibbra stessa del suo essere, sangue oscuro che fluisce profondo. Si sedette bruscamente e il primo pensiero che gli attraversò la mente addormentata era che quello era il giorno della partita di Quidditch. Gemette dolcemente, si girò dall' altra parte e chiuse gli occhi; anche se non servì per allontanare la paura.

Come Serpeverde avrebbe vinto la partita, Draco non ne aveva idea. Per cominciare, non era stato in rado di concentrarsi negli allenamenti di Quidditch per tutta la settimana - in varie occasioni aveva schivato penosamente i Bolidi lanciati dai suoi Battitori. Comunque, ogni volta Draco aveva sgridato il Battitore colpevole di essere cieco e senza cervello, però nel profondo sapeva che non aveva prestato abbastanza attenzione.

E adesso, tra tutte le persone doveva giocare contro Harry. Non sapeva come avrebbe potuto giocare in modo remotamente decente, quando tutto quello che sarebbe stato capace di pensare nel campo sarebbe stato quanto sembrasse attrattivo Harry, con i suoi capelli neri scompigliati dal vento, incorniciando i suoi lineamenti, e un leggero rossore d' eccitazione per il volo intenso gli colorava le guance - e ovviamente la grazia fluida di Harry sulla sua scopa, che Draco aveva trovato imponente fin da prima della pozione d'Amore.

Uscì dal letto abbandonando completamente l' idea di tornare a dormire, anche perché stava già albeggiando. Aprì indifferente il suo baule, prese la sua tunica verde di Quidditch e proprio allora qualcosa di pesante e metallico, che stava tra i vestiti, cadde e colpì il pavimento con un forte e sordo rumore metallico.

Era il bracciale. Il bracciale di Harry, in tutto il suo glorioso e crudele color argento.

Si inclinò piano per raccoglierlo; era gelido al tocco e abbastanza pesante, come se fosse caricato di tutti gli intensi ricordi che erano girati attorno alla sua origine. Gli echi di una memoria distante suonarono desolatamente nella testa di Draco, mentre chiudeva gli occhi per un momento e si permetteva di ricordare...

'Non lo sto facendo per umiliarti, Malfoy' la voce di Harry era tuttora fresca nella sua mente, incluso il tono leggermente sorpreso che caratterizzava le sue parole. Erano tanto intensi i ricordi della scena che Draco quasi poteva sentire il modo in cui il bracciale gli si era chiuso sul polso, freddamente derisorio; ricordò se stesso guardare Harry, vedendo l' ardente sincerità nei suoi occhi, che era stata così genuina e reale che il ricordo rimaneva tuttora senza distorsioni per l' amarezza che l' aveva  infettato fino allora.

In retrospettiva, Draco sapeva che Harry era stato sincero in quello che aveva detto, che veramente aveva voluto aiutarlo e non umiliarlo. Comunque Harry non mentiva mai. Però dopo tutto questo tempo la sua sincerità era ciò che lo colpiva più nel profondo, più al di là di tutto il risentimento, danno e odio, metteva a nudo una certa comprensione che forse Harry era così nobile, virtuoso e speciale come si supponeva doveva essere.

Però ogni volta che si permetteva di indugiare su questi pensieri un' altra aspetto irrazionale della sua mente gli gridava E' SOLO LA POZIONE D'AMORE CHE PARLA! E CHIAMALO POTTER PER L' AMOR DI DIO! e sentiva il mulinello di confusione cominciare nuovamente a girare.

Forse era davvero la pozione d'Amore che stava creando stranezze nei suoi pensieri e sentimenti e la momentanea però sincera attrazione che sentiva verso Harry era solo sentimentalismo indotto. Perché veramente con il sangue avvelenato che filtra attraverso il suo cuore ad ogni battito, non poteva più confidare in quello che gli diceva.

Sospirando pesantemente si alzò e con attenzione mise il braccialetto nel baule, nascondendolo in un mucchio di calzini che usava d' inverno. Una tremante scintilla percorse i suoi polpastrelli quando entrarono brevemente in contatto con il nome di Harry, inciso sulla liscia superficie del braccialetto, e sussurranti brividi gli salirono involontari sulla schiena.

Controllato. Posseduto. Da Harry.

Scosse inutilmente la testa cercando di allontanare i pensieri dispersi, uscì dai sotterranei di Serpeverde per farsi una doccia, con la silenziosa e garbata ferita di essere una possessione di H.J.Potter, che risuonava ancora nelle sue orecchie, inondando le pianure della sua coscienza, combinando con la sua inerme disperazione.

 

***********

 

Hermione stava fuori dagli spogliatoi, aspettando che Harry prendesse la sua Firebolt dall' armadio delle scope. Siccome la partita di Quidditch si era spostata al mercoledì invece che al solito sabato a causa dei lavori per il mantenimento del campo, gli studenti avevano il giorno libero per andare alla partita. Mancava un quarto alle una, quindici minuti prima dell' ora stabilita per l' inizio della partita e Ron era dentro che chiacchierava animatamente con il resto delle squadra di Grifondoro, mentre si mettevano la rossa tunica di Quidditch.

Hermione voleva parlare velocemente con Harry prima che entrasse a dare alla squadra l' usuale discorso d' incoraggiamento prepartita.

Harry appari, sembrando decisamente più teso del solito, anche se la sua scopa era portata con disattenzione sulla spalla sinistra e la tunica da Quidditch sul braccio destro. Quando incontro con lo sguardo di Hermione gli offrì un sorriso forzato, che però cambiò velocemente in un' espressione appagata - problematica -

Hermione gli diede un sorriso rassicurante "Ti senti bene?"

Harry forzò un altro sorriso "Bene, suppongo. Un po' angosciato, lo sai"

"Guarda Harry" L' espressione di Hermione si fece considerevolmente seria mentre si inclinava avanti "Non so quali piani hai in mente, però credo che tu debba solo giocare normalmente come puoi. Muoviti come se tra te e Malfoy non ci fosse niente - perché questa partita significa molto per Grifondoro e Ron in particolare" scrutava Harry "Quello che voglio dire è non perdere, va bene?"

"Lo so" disse Harry laconico, con tono agitato "So cosa fare d'accordo?"

"Bene" Hermione lo guardo ansiosa, però saggiamente non aggiunse niente. Poteva rendersi conto della sua apprensione e timore sulla partita e non osava pensare che fossero completamente infondati. Invece di questo gli offrì un ampio sorriso per nascondere la propria inquietudine "Andrà bene, Harry. Non preoccuparti, dopo tutto è solo un gioco" abbassò la voce "E la pozione d'Amore non farà molto se siete entrambi concentrati sul gioco" gli diede un colpetto sulla spalla "Fai del tuo meglio"

La tensione di Harry si allentò un po' mentre le dava un veloce sorriso grato e annuì, allora finì negli spogliatoi.

Hermione lo vide allontanarsi, allora si girò e si avviò verso le platee, dove gli altri studenti erano già riuniti. Ad un angolo si ritrovò faccia a faccia con Draco Malfoy.

Hermione si tese al vederlo; trattenendo il primo impulso di salutarlo cordialmente con la testa, aspettando che facesse lui la prima mossa. Adesso che erano in pubblico, si chiese se Draco sarebbe stato tanto accessibile come il giorno prima, quando erano stati soli nell' aula d'Incantesimi.

Draco si tese leggermente e guardò Hermione per un attimo, non la salutò direttamente però fece un lieve inclinazione e poi la schivò elegantemente. Quando le passò accanto si girò un po' nella sua direzione e Hermione vide un impercettibile sorriso sulle sue labbra, le diresse un veloce sguardo enigamtico e allora in un battito di ciglia fu come se non si fosse mai voltato verso di lei e continuò la sua strada verso gli spogliatoi senza girarsi in dietro.

Pensierosa Hermione strinse gli occhi mentre lo osservava allontanarsi. Draco sembrava tranquillo e abbastanza composto - francamente più di Harry. Era angosciata per il pensiero che gli era venuto la sera prima, che Harry potesse dare qualche vantaggio a Draco durante la partita  come considerazione debito alla pozione d'Amore - e Malfoy, intelligente, tanto intensamente competitivo sarebbe stato capace di separare i suoi sentimenti dalle esigenze della partita e giocare normalmente. E quando si riferiva a Malfoy 'normalmente' significa molti tiri mancini e irregolari, anche senza essere apertamente ostile. In essenza, questo probabile scenario avrebbe significato che Harry avrebbe concluso col perdere una partita per niente.

Con il cuore angosciato Hermione si avviò verso gli spalti per unirsi agli altri Grifondoro. Per una volta non sapeva cosa aspettarsi, e questo l' irritava notevolmente. Non era molto sicura che Harry avrebbe ascoltato il suo consiglio. Per essere sincera non era nemmeno tanto sicura che Harry volesse veramente vincere la partita, era così distratto come se la vittoria gli importasse solo per metà. Sospirò, supponeva che doveva sentirsi felice che Draco sembrasse stare in forma, però questo complicava solo di più il possibile risultato della partita.

Ron si materializzò al suo fianco; sembrava allegro e esaltato ed era chiaramente preparato per la partita. "Hey, Herm - la partita comincia tra pochi minuti - Harry sta dicendo solo un paio di parole in più alla squadra. Dovrebbero uscire a momenti "

Arrivarono all' ultima fila, dove erano già seduti in attesa Neville e Dean. Ron prese il suo Omniocolo, che Harry glia aveva comprato nei mondiali di Quidditch, e cominciò a regolarlo. Hermione gli lanciò uno sguardo leggermente divertito - Ron era venuto ben equipaggiato alla partita.

Ron esaminò gli spalti, che ora erano pieni di studenti che chiacchieravano animatamente, l' eccitazione di questo incontro cruciale aumentava con l' avvicinarsi dell' inizio. Sistemò l' Omniocolo per poter vedere chiaramente il campo di sotto - vide le porte degli spogliatoi aprirsi e la squadra dei Grifondoro marciare verso il campo, guidata da Harry.

"Sono usciti!" Ron annunciò agli altri, sentendo un' ondata d' anticipazione dentro di sé.

Dai posti superiori era difficile vedere il campo, dove le squadre erano apparse e si avvicinavano al centro; comunque gli Omniocoli magnificarono il tutto in una dimensione comoda e dettagliata e l' attenzione cadde gradualmente su Harry.

Notò l' espressione pensierosa e preoccupata sul volto di Harry, si girò verso Hermione e commentò "Harry non sembra molto felice oggi" lo guardò di nuovo con l' Omniocolo, solo per vedere Harry girare leggermente la testa e fissare lontano, come se qualcosa chiamasse la sua attenzione al posto della partita "Qualcosa lo disturba?"

"Ultimamente è stato distratto" rispose ambigua Hermione, cercando di essere più casuale e spontanea possibile. Guardò Ron con la coda dell' occhio, chiedendosi se sospettasse qualcosa fuori dall' ordinario. "Ha fatto molte cose recentemente - molte cose in troppo poco tempo"

"Hm, vero" rispose assente Ron ; qualcos' altro aveva preso la sua attenzione. Aveva girato un po' l' Omniocolo e Draco Malfoy era apparso nella sua visuale, camminando con passo arrogante davanti alla squadra di Serpeverde. Gli occhi di Ron si indurirono quando vide Malfoy e aggiunse in tono arrabbiato "Oh, spero veramente che schiacciamo Serpeverde, oggi. E che qualcosa di sgradevole capiti a Malfoy e pulisca quel ridicolo sorriso dalla sua faccia per molto tempo"

"Ron!" disse aspra Hermione "Non dire cose del genere, per di più, non sai che se maledici il tuo avversario prima di una partita, puoi finire con attirare la sfortuna su di te?"

"Questa è una superstizione" la schernì Ron, anche se evitò di distillare che altre cose negative passassero a Malfoy. Mantenne l' Omniocolo su di lui, osservandolo in modo critico "Harry sta camminando verso il campo - di', guarda solo il modo in cui Malfoy lo sta fissando. Ovviamente ha qualcosa con Harry"

Hermione soffocò un rumore leggero, che sembrava un incrocio tra un sospiro e un mormorio.

"Ci sono incantesimi che posso essere lanciati solo fissando una persona?" continuò senza aspettare la risposta di Hermione, troppo assorto in quello che stava succedendo sul campo "Perché Malfoy sta guardando Harry in un modo molto strano, sta provando ad incantarlo senza che lui se ne renda conto, quel bastardo! Harry! Harry! Girati e guarda Malfoy! - oh, l' ha visto, bene"

Sotto, nel campo di Quiddich, Harry sentiva il peso di uno sgurado posarsi su di lui. Liberandosi dai suoi pensieri in conflitto, si girò per vedere Draco che lo osservava da cinque metri di distanza, i suoi occhi grigio argento erano incendiati con la turbolenza della tempesta in arrivo. E, incluso a quella distanza, poteva sentire la confusione e l' angoscia silenziosa di Malfoy che, stranamente, rifletteva una sfumatura dei suoi propri vacillanti sentimenti su come avrebbe affrontato lo scontro tra loro.

Draco vide Harry voltarsi verso di lui e per un momento eterno i loro occhi si incontrarono; all' istante Draco si ritrovò a sentirsi trascinato in quegli occhi di tranquillo smeraldo, tanto lontani e tanto impossibilmente vicini. Erano come specchi di giada che non insegnavano niente, però riflettevano tutto, e negli occhi di Harry Draco poté sentire la propria paura e insicurezza, una profonda commozione si mischiò alla tensione crescente dentro di lui, commozione e tensione nate dalla pozione nel suo sangue, prendendo vita, scorticando i suoi nervi con una sensazione di soave agonia.

Allora Harry distolse lo sguardo e la fragile perfezione si fece a pezzi una volta di più.

Madama Boom era già arrivata al centro del campo e con un corto fischio segnalò che le squadre dovevano prepararsi per il gioco. Con un altro chiamò i due capitani perché si avvicinassero e facessero le formalità prima della partita. Draco camminò piano verso di lei e i suoi passi leggeri che accorciavano la distanza tra lui e Harry riflettevano la sua apprensione e la paura silenziosa.

"Bene, adesso Capitani datevi la mano" indicò, mentre Harry e Draco stavano davanti a lei.

Harry guardò Draco e sembrò esitare per un attimo - anche Draco lo guardò con un' emozione ambigua negli occhi, sostennero lo sguardo un' altra volta; Draco stese la mano in modo lento e elegante e Harry tendendo la sua e gliela strinse.

La sensazione fu elettrizzante. Draco poté sentire il calore della mano di Harry contro la propria e la firme pressione delle sue dita delicate quando si strinsero sopra le proprie - fu come se il solo tocco distillasse ogni fibra d' emozione che dividevano, o meglio che lui sentiva per Harry. Lo sconcerto si agitò in superficie ancora una volta, mentre il mormorio della moltitudine impaziente negli spalti si riduceva ad un debole ronzio di fondo, come grida inarticolate ascoltate sott' acqua.

Allora Harry ritirò la mano rompendo il contatto, Draco si scansò automaticamente e indietreggiò, cercando di togliersi dai pensieri l' imprudente confusione, però quella rimase ai margini della sua mente.. Draco guardò inquisitore Harry, che manteneva l' espressione impassibile e si chiese se Harry avesse sentito la corrente liquida d' emozione che era fluita tra di loro - se l'aveva sentita certamente non lo dimostrava. Era spaventoso come entrambi potessero mantenere una simile aria d' indifferenza, anche dopo essere stati tanto intimamente vicini, in altre occasioni.

"Montate sulle scope" stava dicendo Madama Boom. Draco salì in modo meccanico sulla propria scopa, osservando Harry tutto il tempo in cui saliva sulla sua Firebolt, notando il modo in cui passava la gamba destra sul manico della scopa  e volatili immagini si risvegliarono nella sua mente. NO

NO si ripeté, come un mantra febbrile, furioso per la sua mancanza di controllo SMETTILA DI PENSARE A HARRY. CONCENTRATI IN QUESTA MALEDETTA PARTITA. CONCENTRATI.

HARRY SI VEDE MALEDETTAMENTE BENE COSI', E IL MODO IN CUI SALE SULLA SCOPA...

*CONCENTRATI!*

Si sentì il fischio e la partita cominciò. Grifondoro prese a dominare, mentre entrambe le squadre tastavano il terreno provando a misurare la strategia e lo stile dell' altra. Serpeverde contro Grifondoro non era mai stata una partita facile - il margine di vittoria era sempre piccolo, il che aumentava ancora di più l' importanza di prendere il Boccino il prima possibile.

Il tempo era l' unica cosa per cui essere felici - il cielo era chiaro e senza nuvole, un brillo cristallino riempiva quella che in un altro caso sarebbe stata una pallida mattina d' inverno. L' aria era tagliente e fredda, Harry poteva sentire il soave pizzicore della brisa accarezzargli il viso mentre guidava la sua scopa nel cielo. Si guardò in dietro e vide Malfoy poco più in là, ad una corta distanza, guardandosi attorno alla ricerca di qualche traccia dello scintillio dorato. Draco sembrava stare perfettamente bene, i suoi modi decisi e tranquilli, anche se notò il modo in cui stringeva l' elsa della scopa - molto, molto forte, fino a far distinguere le sue nocche come manciate di neve, come se si stesse afferrando ad una delicata linea di vita che gli scivolava tra le mani.

Sotto Seamus Finnigan stava commentando "Grifondoro comincia la sua difesa del titolo, il Cercatore Harry Potter si alza in cielo sulla sua Firebolt, mentre la sua controparte Serpeverde, Malfoy, lo segue a chilometri in dietro, montando una - cos' è una Nimbus? Non c' è nessuna competenza se ci riferiamo alle scope, molto meno se parliamo di talento"

La cronaca di Seamus fu bruscamente interrotta dalle grida dei Serpeverde e dalla professoressa McGranitt che gli si era avvicinata arrabbiata avvertendolo "Finningan, tieni le tue opinioni personali per te stesso!" (Lee Giordan sarebbe stato orgoglioso del suo sucessore)

Draco strinse i denti mentre volava in un attento cerchio attorno al campo. Il sussurro del vento non fu sufficiente da soffocare la cronaca e sentì l' osservazione meno che favorevole di Seamus su di lui. Odiava che gli ricordassero che la sua scopa era inferiore - suo padre si era categoricamente rifiutato di comprargli una scopa migliore almeno finché non avrebbe vinto Harry Potter in una partita di Quidditch. Draco non era molto sicuro che questa le sue opportunità di ottenere una Firebolt II, che sarebbe stata nei negozi  dal prossimo anno, fossero migliorate.

Smise di ascoltare la cronaca e si concentrò nella ricerca del Boccino. Cercare il Boccino. Ad ogni modo era più facile dirlo che farlo, quando la sua mente era più interessata a pensare ad Harry. Draco vide Harry volare a qualche metro lontano da lui, intento ad esaminare attentamente il cielo, perfettamente concentrato nel compito. Era facile per lui. Maledettamente facile.

Harry lanciò uno sguardo furtivo a Draco che era rimasto indietro. L' aveva osservato clandestinamente per la maggior parte della partita - per quello che si vedeva, Draco era sempre più distratto, meno composto, meno concentrato nel gioco, infocato in qualcos' altro, e si era quasi scontrato due volte con altri giocatori, semplicemente perché non guardava dove volava. Ad Harry sembrava sempre più come se Draco stesse cercando di far sembrare che cercava il Boccino, invece di dedicarcisi veramente.

Era preoccupato. Era emozionalmente faticoso mantenere le apparenze in questo  modo - lo sapeva troppo bene. Ricordava tutte quelle notti rannicchiato nello sgabuzzino del sottoscala a Privet Drive, con la faccia coperta dalle lacrime, la mente sveglia in sonni nostalgici e sapeva quanto era stato difficle asciugarsi gli occhi e pretendere che il giorno dopo tutto andasse bene perché non sapessero che si era alzato sentendosi molto miserabile. Harry era sul punto di volare accanto a Draco per chiedergli se stava bene, quando vide la sua scopa vibrare in un inizio di picchiata - durate un fugace momento Harry pensò che Draco avesse perso il controllo sulla  scopa , e che fosse svenuto, però prima che riuscisse a recuperare la sorpresa iniziale vide il debole lampo d' oro vicino a terra, accanto alla parte dei Serpeverde. E Draco volava verso di esso mentre Seamus gridava "Il Boccino!Il Boccino è stato avvistato!"

Harry si recuperò velocemente dalla sorpresa e seguì Malfoy, infilando la sua Firebolt più veloce che poteva. Malfoy aveva già un considerevole vantaggio e il cuore di Harry sprofondò mentre si inclinava sulla sua scopa e allineava il proprio corpo contro l' asta per diminuire la resistenza del vento. Il vento gli sibilava nelle orecchie come fiamme crepitanti e si lanciò dietro Malfoy prendendo velocemente terreno - adesso era a pochi centimetri dalla coda della Nimbus di Malfoy, però non era ancora abbastanza, Draco era praticamente sul Boccino - improvvisamente dal nulla apparve un Bolide, come un pugno nero lanciato attraverso l' aria. Colpì la scopa di Malfoy abbastanza forte rompendo il delicato equilibrio a mezzo volo, facendo in modo che la Nimbus girasse senza controllo. Harry schivò rapidamente il Bolide evitando di scontrarsi con Malfoy - spostò la vista dal Boccino per la frazzione di un secondo solo per sostenersi e quando riportò lo sguardo era già sparito. Harry maledì tra sé e sé, assolutamente frustrato.

Dall' altra parte Draco si sforzò di riprendere il controllo della scopa, allarmato per essere stato lanciato in un pericoloso tuffo - afferrò il manico e lo alzò, forzando la scopa in una forte impennata per non sbattere contro il terreno e riprendere il controllo. Si aranggiò per evitare di cadere bruscamente e ritornare ad un' altezza sicura, la sua Nimbus era stata leggermente danneggiata dall' assalto del Bolide. Si girò per valutare i danni - non era grave, anche se alcuni rami erano fuori posto. Maledisse caldamente, oscuramente cosciente dell' onda d' eccitazione sugli spalti. Sicuramente non aveva sperato di trovare il Boccino così presto. Non l' aveva nemmeno cercato - l' aveva visto volare vicino a terra nella parte degli spalti di Serpeverde mentre valutava  brevemente l' azione del Portiere. Anche con la mente distratta l' aveva seguito d' impulso, basandosi nel puro istinto del buon Cercatore. Una parte di lui si era sentita sollevata, mentre seguiva il piccolo Boccino che si trovava nella parte bassa del campo, perché se l' avesse preso il gioco sarebbe finito e con lui l' insidioso tormento di volare vicino a Harry. E questo era tutto ciò che voleva adesso, più del desiderio di vincere la partita o la prospettiva di ricevere una nuova scopa da parte di suo padre come premio. Maledetto Bolide.

Sugli spalti Ron stava scherzando e saltando incontrollabilmente, cosa che Hermione trovò disturbante, anche se anche lei era troppo immersa nel gioco per dirgli di calmarsi. Ci fu un ruggito d' anticipazione tra gli spettatori mentre Harry e Draco correvano dietro il Boccino, Draco in testa con Harry che si avvicinava velocemente - allora apparve il Bolide, espertamente lanciato dal Battitore di Grifondoro, disperdendoli e con loro il Boccino.

Hermione si rese conto che si era ferita il labbro perché se l' era morso incoscientemente e fece una smorfia di dolore.

Dire che Ron era eccitato era un eufemismo, era positivamente livido "Che diavolo succede a Harry?" gridò disperato "Malfoy ha visto il Boccino per primo, riesci a crederci? Quasi lo prende per l’ amor di Dio! L'hai visto? Che sta facendo Harry?"

"Forse Harry non l' ha visto" disse nervosa Hermione, continuando a mordersi il labbro al vedere Malfoy e Harry alzarsi nuovamente, dove potevano avere una migliore visione dell' azione.

"Non l' ha visto" esplose incredulo Ron, muovendo l' Omniocolo in modo esagerato "Harry lo vede sempre per primo, è per questo che può seguirlo e vincere la partita!" Ron si passò una mano tra i capelli rossi che erano dello stesso colore delle sue guance "Qual è il problema con Harry? Non ci sta mettendo abbastanza attenzione!"

Hermione era segretamente d' accordo, anche se aveva un idea migliore di Ron sul perché Harry non ci stava mettendo abbastanza attenzione. Questo era quello che aveva predetto e temuto - Harry essendo troppo giusto e nobile avrebbe finito col dare più attenzione a Malfoy che al Boccino, solo per convincersi che Malfoy stava, di fatto, arrangiandosi bene, tirando la vittoria nel processo. Frustrata e scoraggiata, tutto quello che Hermione poteva fare era osservare e sperare che Harry recuperasse i suoi cinque sensi e cominciasse a giocare sul serio, come aveva sempre fatto.

Quando ritornò ad un' altitudine decente, Harry era furioso con se stesso. Era arrabbiato per essere stato tanto stupido da mettere i suoi problemi personali in cima al bene della squadra e dell' opportunità della vittoria di Grifondoro e per essere stato sufficientemente idiota da preoccuparsi perché Malfoy non sembrava stare bene.

Avrebbe dovuto saperlo, sapeva - che Malfoy era una persona furiosamente competitiva e avrebbe dovuto immaginare che l' essere sotto una pozione d'Amore non avrebbe avuto effetto sotto la minaccia potenziale che comportava nel campo di Quidditch. Scosse la testa ancora disgustato con se stesso e in parte anche adirato con Malfoy.

Avrebbe dovuto ascoltare Hermione; ricordò le sue ansiose parole fuori dagli spogliatoi 'Comportati come se non ci fosse niente tra te e Malfoy...solo non perdere la partita' Harry non poté evitare di sentire di averla un po' delusa.

BENE, NON PIU'. Harry strinse la sua scopa con determinazione e si girò nell' aria in un cerchio temerario, lanciandosi bruscamente in picchiata sul campo ad una velocità impressionante per far uscire un po' della propria frustrazione. ADESSO GIOCHERO' *VERAMENTE* - E *VINCERO'* QUESTA PARTITA.  

Draco girò bruscamente la testa verso Harry quando questi si lanciò in picchiata come se avesse trovato il Boccino - lo seguì istintivamente, con risoluzione, ma senza entusiasmo. Un persistente mal di testa stava filtrando nel suo cranio, addormentando il suo stato d' allerta; improvvisamente si sentì molto stanco, come se il fatto di volare lo stesse esaurendo, drenando le sue ultime energie. Sapeva che la sua concentrazione stava vacillando e quando si avvicinò a Harry sentì qualcosa di più.

Harry era furioso con lui. Draco poteva sentire irradiare come onde di calore scarlatte, crepitando come un falò delirante tra loro. Era una sensazione aspra, inflessibile - non era molto intensa, però definitivamente poteva sentirla, come corrente sottostante che attraversava i fili invisibili che li tenevano uniti. La sensazione inviò tremiti sulla sua spina dorsale - era un sentimento gradevolmente scomodo, se esisteva qualcosa di simile; come farfalle e aghi, rose e spine. Comunque Draco sapeva perchè Harry era furioso con lui. Era furioso perché lui aveva visto il Boccino per primo.

Sapeva che anche i suoi problemi non risolti l' avevano ferito, perché in una qualsiasi altra situazione Harry avrebbe scoperto il Boccino per primo, sopratutto quando era in un posto così ovvio. E adesso con una violenta reazione Harry stava veramente giocando contro Draco, zigzagando e passando attraverso gli altri giocatori, schivando Bolidi con una certa precisione, come se imprudentemente cercasse di togliersi Draco dalla strada mentre cercava di nuovo il Boccino fuggitivo.

Draco poteva vedere Harry ignorarlo di proposito. Debolmente poté sentire l' entusiastico commento di Seamus "...e il cuore si è fermato per un secondo quando il Cercatore di Serpeverde quasi prende il Boccino tra le dita, prima che un Bolide destramente lanciato dal Battitore di Grifondoro frustrasse il suo sorprendente intento, Malfoy quasi cade dalla scopa nel processo - bene, più fortuna la prossima volta, compagno"

Draco poteva sentire il sorriso burlone nella voce di Seamus "Il gioco continua con tutti un po' più agitati per il veloce avvistamento del Boccino, appena a sette minuti dall' inizio"

Sette minuti? Draco non poteva credere a quello che sentiva. Sembravano più sette ore. Non potevano essere solo sette minuti. Gemette interiormente mentre seguiva il sentiero zigzagante di Harry ad una buona distanza, muovendosi più per riflessi incondizionati che per un' intenzione reale QUANTO TEMPO DURERA' QUESTA TORTURA? Il peggio era che Draco non aveva la più pallida idea di quanto sarebbe durata la partita. Questo era l' elemento incognita e eccitante di una partita di Quidditch: l' anticipazione incessante sulla sua durata, se sarebbe finita nel prossimo secondo o  nel prossimo quarto d' ora. Qualsiasi opzione era credibile; letteralmente poteva durare per sempre.

E in questo aspetto in particolare, comprese, non era molto differente dalla pozione d'Amore. Si era ritrovato plagiato da questo stesso sentimento di paura alterna negli ultimi giorni e notti come fissare svanita nell' oscurità una fiamma che si lascia cadere in un pozzo senza fondo: era un' oscurità densa per si estendeva all' infinito, la debole scintilla della speranza si scuriva come una luce che perdeva il bagliore nell' acqua nera. Sinistro. Pauroso. Interminabile

ODDIO, QUANDO FINIRA'? Si chiese disperato Draco, e non era molto sicuro si riferirsi solamente alla partita di Quidditch.

Harry si guardò in dietro, mantenendo un occhio attento su Draco; senza sorprendersi lo vide volare di nuovo vicino a sé. Notò qualcosa di strano, qualcosa di diverso nel modo di volare di Malfoy in quel momento - sembrava così esausto, Harry lo dedusse dal modo in cui teneva il manico della sua scopa, stringendolo molto forte con entrambe le mani mentre volava tra gli altri giocatori in moto attento, proteggendosi. Sembrava avesse paura di cadere dalla scopa.

"Grifondoro guida Serpeverde 50 a 40" annunciò Seamus, facendo tornare i fluttuanti pensieri di Harry un' altra volta sul gioco "Serpeverde sta regalando più penalità di quello che può permettersi - non che qualcuno si lamenti - il Portiere di Serpeverde sembra voler commettere ogni fallo del libro. Grifondoro a già guadagnato tre penalità, segnando senza problemi, e adesso sono in possesso..."

Draco si tolse dal raggio di sole e si ritrovò a guardare a Harry un' altra volta. Il dolore sordo alla testa cresceva, peggiorando, alimentato dalle calde e oscure vibrazioni che riceveva da Harry e non sembrava esserci nessun modo per isolarsi da esse. Combinate con la volatile pozione nelle sue vene come un' onda cremisi, riempivano la sua mente e distruggevano tutti i suoi pensieri  coerenti - Draco perse momentaneamente il controllo e questo bastò alla sua scopa per andare in una trottola tangenziale -

"E il Portiere di Serpeverde ha commesso un altro fallo" Seamus commentava seccamente "Adesso potremmo aggiungere 'Colpire il Cacciatore della squadra avversaria nello stomaco con il manico della scopa' nella lista dei falli professionali"

Mentre la maggior parte dei giocatori erano impegnati per il chiasso nell' estremo dei Serpeverde, Harry approffitò dell' opportunità per cercare il Boccino - e allora lo vide volare a mezz' aria, questa volta vicino vicino ai pali di Grifondoro, come un fiocco di neve dorato, illuminato dalla pallida luce del sole. Il Boccino.

Harry rimase gelato per un secondo, con il cuore palpitante d' eccitazione; quindi lo

shock sparì e si tuffò in avanti, facendo una spettacolare esplosione di velocità mentre correva dietro al Boccino, la brillante, inconfondibile scintilla ritagliata contro il telo azzurro del cielo -

Immediatamente Draco apparve dal nulla davanti a lui, bloccandogli la strada e obbligandolo a uscire dal suo percorso, evitando all' ultimo momento uno scontro precipitoso.

"Fottiti, Malfoy!" gridò infuriato, mentre drizzava la scopa e evitava la collisione un secondo prima dell' impatto; aveva sentito l' orlo della tunica di Draco sfiorargli il braccio al passaggio. Ad Harry servì un attimo per riequilibrarsi sulla scopa e orientarsi - si girò per vedere Malfoy, però quello che vide gli fece spalancare gli occhi dall' orrore "Malfoy?"

Draco era vagamente cosciente che Harry gridava, anche se non riusciva a capire che cosa diceva - le sue dita lasciarono la presa sulla scopa e il suo precario equilibrio svanì in un silenzio penetrante, poi stava cadendo... gli sembrò di cadere per un' eternità, sospeso nell' aria come una piume senza peso - Draco chiuse gli occhi e si arrese all' oscurità pulsante che lo fece tremare attraverso le sue vene, prima che finalmente la terra lo ricevesse con un colpo sordo,  e si sommerse nell' abisso del nulla.

Harry osservò con evidente orrore come Draco volteggiava senza la scopa e precipitava verso il suolo, il suo corpo inerte, apparentemente senza vita. Sembrava così delicato e dolorosamente fragile -  si guardò alle spalle dove il Boccino d'Oro volava tuttora tentatore, solo a pochi metri da lui - allora Harry vide di nuovo Draco cadere attraverso l' aria aspra come alla moviola e non dovette pensarci due volte.

Harry puntò la sua scopa verso il basso e si lanciò dietro di lui - era lo stesso tipo di tuffo che aveva effettuato al primo anno, dove aveva corso con la forza di gravità per salvare la Ricordella di Neville. Era lo stesso fischio eccitante mentre tagliava l' atmosfera tesa, pericolosamente e imprudentemente - però questa volta Draco colpì il suolo prima che Harry potesse prenderlo e il sordo impatto del corpo di Draco contro il suolo produsse un effetto sgradevole ad Harry, come una scossa di realtà.

Draco era atterrato strepitosamente, cadendo direttamente contro gli arbusti che circondavano il campo, all' estremità più lontana del campo di Quidditch, dall' altra parte degli spalti. I rami fragili e senza foglie si ruppero sotto il peso del corpo incosciente di Draco, le estremità marroni graffiarono la tunica producendo profondi graffi sulla sua pelle.

Sugli spalti gli studenti erano in scompiglio, sopratutto quelli che avevano visto il sorprendente episodio aereo fin dall' inizio, con la quasi cattura del Boccino e la conseguente caduta di Malfoy. E Ron, che aveva distolto brevemente l' attenzione dalla disputa sulle penalità di Grifondoro, aveva visto tutto attraverso l' Omniocolo. Anche Hermione...

"Hermione!" gridò Ron guardando fermamente attraverso l' Omniocolo e scuotendo il suo braccio allo stesso tempo "Oddio! Era il Boccino? - Harry e Malfoy si sono scontrati e Malfoy è caduto dalla scopa - anche Harry sta cadendo, oh no..."

Hermione era troppo scioccata per poter reagire  e vide la scena come al rallentatore, come un incubo irreale, che andava molto al di là dei suoi peggiori timori. Boccheggiò involontariamente e si coprì la bocca con la mano mentre Malfoy cadeva gli ultimi sei metri e sbatteva contro gli arbusti - strabuzzò gli occhi disperata, pregando perché Harry stesse bene. Lui e Draco si erano scontrati in aria? Oppure...

"Malfoy è ferito!" gridò Ron per farsi sentire al di sopra dello strepitio; guardando ansioso attraverso l' Omniocolo e facendo funzionare lo zoom più che poté "E' caduto? - no sembra essere cosciente, sta bene, credo-" Ron guardava angosciato l' altro lato del campo "Gli altri lo sanno che Harry e Malfoy si sono scontrati? Oh, Madama Boom li ha visti, adesso sta andando da loro...Dio mio, Hermione l' hai visto? Malfoy avrebbe potuto uccide Harry!"

Harry atterrò solo pochi secondi dopo Draco; barcollò leggermente per l' atterraggio brusco mentre scivolava un po' per reggersi e sentì una fitta di dolore alla caviglia destra. Ignorò il dolore mentre scendeva frettolosamente dalla scopa e cadeva in ginocchio vicino a Draco. Lui era riverso di lato, dando le spalle a Harry; lasciò scappare una lieve esclamazione mentre lo girava e maledisse - si era aspettato imbrogli, sì, però non questo.

Aveva una profonda ferita sulla fronte, parallela al bell' arco delle sue sopracciglio. Il sangue fluiva profusamente, correndo in delicati rivoli sotto la sua tempia sinistra, macchiando di castano scuro la sua tunica di Quidditch. Le punte dei suoi capelli biondo platino, che contornavano il viso di Draco, erano macchiate di rosso come la sua pallida guancia sinistra aveva dei rivoletti rossi. Era come una burla della natura - fresco sangue rosso mescolata con bianca e cremosa pelle, ferita da rami secchi, morti.

Si vedeva molto male .

Ad Harry venne in mente e automaticamente, senza pensarci allungo la mano e l' appoggiò sulla ferita sanguinante di Draco come se fosse la cosa più naturale del mondo e-

- Non successe niente.

Harry guardò incredulo; lasciò la sua mano sulla fronte di Draco ancora per alcuni istanti, però non ci fu nessun tremore di guarigione sotto le sue dita, come quello che aveva sentito quella notte quando Draco il proprio petto e aveva messo la sua mano sulla ferita ardente. Adesso non succedeva nulla, semplicemente niente.

Spaventato, Harry ritirò la mano dalla fronte di Draco; era coperta di sangue, il sangue di Draco , umido e caldo tra le sue dita con il battito della vita. La vita di Draco.

Improvvisamente Harry ebbe paura, allarmato dalla vista del rosso vivido che filtrava tra le sue dita aperte e tremanti - la vista della sua mano macchiata di sangue. Il sangue di Draco. Un terribile pensiero lo assalì all' improvviso: e se fosse morto? Prese l' inerte mano destra di Draco e attirandolo verso di sé percorse con le dita il punto dove si sentiva il polso debole, sentendo disperatamente la debole vibrazione delle vene sotto la pelle-

Improvvisamente gli occhi di Draco si aprirono tremanti. Harry si congelò, le sue dita stringevano rigidamente il corpo di Draco "Malfoy?"

Gli occhi di Draco erano vitrei e smarriti,il grigio bagnato delle sue pupille annebbiato dallo stupore. Harry lo scosse piano, anche se con urgenza e crescente disperazione "Draco? Riesci a sentirmi?"

Per un breve momento gli occhi di Draco sembrarono infuocare e un' espressione somigliate al riconoscimento attraversò velocemente il suo viso; allora chiuse gli occhi con delicata consapevolezza e non si riaprirono di nuovo.

Harry lo scosse ancora più forte, invano. Le palpebre di Draco rimasero chiuse e non rispose. Girò la testa con selvaggia impotenza e gridò con voce forte "Qui! Aiuto! Malfoy è caduto dalla scopa!"

Harry si girò di nuovo verso Draco. Aveva dei ciuffi di capelli che gli accarezzavano le sopracciglia, Harry provò a togliere la frangia dalla ferita sanguinante, finendo per spargere ancora più sangue nei capelli biondi, che adesso erano come seta argentata colorata con gocce di tinta rossa. Di nuova Harry provò a non pensare al modo stranamente antinaturale che si vedeva; anche se il rosso e il bianco dorato distaccavano una completezza perfetta, il che continuava a tormentarlo immensamente.

Un agitato sussurro di scope attorno a loro avvisò Harry che l' aiuto era finalmente arrivato. Alzò lo sguardo per trovare gli altri giocatori correre verso di loro, guidati da una madama Boom molto agitata, che aveva fatto segno a Madama Chips in allerta a bordo campo.

Harry era incredibilmente sollevato di vederli, perché non aveva la più pallida idea di quello che si supponeva doveva fare o come arrestare il sangue di Draco. In quel momento aveva la mano destra pressionata sulla ferita sulla fronte di Draco per fermare un po' il flusso; nonostante questo il sangue filtrava attraverso le sue dita, però almeno non sanguinava più come prima.

"Potter! Stai bene?"

Il seguito che Harry seppe era che Madama Boom gli era affianco e il suo viso mostrava preoccupazione e allarme mentre vedeva la ferita di Draco, brutta, ardente e sfigurava i suoi pallidi lineamenti. Però si riprese velocemente dallo shock e con un riflesso incondizione divise Harry da Draco, mentre Madama Chips arrivava sul posto.

"Potter, spostati - puoi sentirmi chiaramente Potter? Puoi sentire quello che ti sto dicendo?"

Harry si chiese se Madama Boom fosse arrabbiata, perché poteva sentire perfettamente quello che stava dicendo e immaginò che doveva guardare Draco, non lui. Quello che Harry non sapeva era che aveva il viso e gli avambracci coperti di sangue fresco e che le sue mani erano piene di macchie rosse, così dal punto di vista di Madama Boom , Harry sembrava ferito tanto quanto Draco, forse un po' meno dato che era cosciente.

"Sto bene, Madama Boom - Malfoy è ferito" provò a dire tra le miriade di domande che Madama Boom gli stava facendo; sì poteva camminare, sì si era fatto male al piede, sì aveva le mani intorpidite...Alla fine smise di provare a parlare, visto che evidentemente lei non lo ascoltava, o meglio, non gli dava l' opportunità di dire qualcosa di più che una risposta monosillabica.

Harry sentì che lo alzavano in piedi, e dietro di lui c' era una varietà di voci entusiasmate, Madama Chips stava dicendo a tutti "Tranquillizzatevi! Indietreggiate!" alzando la sua voce su quella degli altri. Harry fece una smorfia di dolore quando spostò il suo peso sul piede ferito all' atterraggio; Madama Boom lo vide traballare e lo aiutò a camminare lasciando che si appoggiasse a lei.

Harry provò a girarsi per vedere cosa stava succedendo a Draco - vide una barella, che era stata fatta apparire, però in quel momento un' ondata di vertigini lo prese e dovette chiudere gli occhi. Adesso il piede gli stava facendo molto male e all' improvviso si sentì esausto - gli occhi gli bruciavano come se avesse degli aghi sotto le palpebre...in quel momento fu cosciente che Madama Boom aveva fatto comparire una barella e lo stava guidando verso di essa.

"Il gioco si è inaspettatamente concluso..." Harry sentì Seamus gridare attraverso il megafono magico e le sue parole rimbombavano fortemente sopra il mormorio della folla "Sembra che Grifondoro e Serpeverde abbiano perso i loro Cercatori che si sono trovato coinvolti in uno scontro aereo - Potter è scortato fuori dal campo, sta barcollando - Malfoy sembra incosciente, ovviamente gli è toccata la parte peggiore della caduta..."

E queste furono le ultime parole che Harry sentì prima che lo portassero lontano dal campo, verso l' infermeria; l' esaurimento prese le ultime tracce di pensiero coerente, era troppo scosso per rispondere all' unica domanda che dominava la sua mente CHE DIAVOLO E' SUCCESSO?

 

 

 

Ciao a tutti. Voglio chiarire una cosa, la causa dei miei enormi ritardi, avevo avvertito fin dal primo capitolo che non avrei aggiornato con regolarità, perciò abbiate un po' di pazienza non farò finire la storia al cimitero delle fanfiction, tranquille.

Chiarito questo posso passare al capitolo e ai ringraziamenti: sissichi purtroppo le risposte alle tue domande le avrai leggendo la storia. Kiu, un beso. Lux sono perfettamente d' accordo capisco benissimo l' angoscia dell' attesa, io in primis la subisco nell' attesa di alcune storie che mi piacciono molto. Diana ciao! Non sapevo leggessi anche questa fic, che bello^^. Goten sono buona questo cap è aggiornato 'relativamente' presto ^^,. KIRA83 grazie per il complimento. Rowan_MayFair allora sei ancora dello stesso parere che questo cap rientri tra i tuoi sfavoriti? Un bacio anche a te. Gilraen88 alla tua prima domanda ti posso rispondere...niente tranquilla la fine non sarà così tragica come nel mito.

anche per questa volta è tutto.

CIAO ALLA PROSSIMA

Hepona

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Pozione Irresistibile 9 ***


POZIONE IRRESISTIBILE

POZIONE  IRRESISTIBILE

 

                       

Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Hepona

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.

 

 

Capitolo nove: Il limite della ragione

Ma l' amore ha speranza dove la ragione dispera

 

Abbastanza ironico, ma fu il leggero suono del chiudersi di una porta che riportò la mente di Draco al regno della coscienza; l' oscurità dell' oblio si dissipò conforme come i fili dell' insonnia lo facevano ritornare, come luci argentate attraverso le sue palpebre chiuse. Un dolore sordo alle tempie era tutto quello che rimaneva dell' acuta agonia giusto prima che tutto si scurisse - e ancora adesso poteva sentire la sensazione della caduta, tuffandosi attraverso uno spazio interminabile, sostenuto niente più che dalla paura...

Un sussurro appagato lo tolse dal freddo ricordo, riportandolo alla realtà. C'era qualcun' altro nella stanza. Draco mantenne gli occhi chiuse, non mosse neanche un muscolo, con le orecchie attente a sentire il rumore leggero di passi andare da una parte all' altra vicino a lui, avvicinandosi; passi che fecero eco nel colore del silenzio, fatti con attenta fiducia anche se un po' vacillanti e completamente inconfondibili.

I passi di Harry, appunto.

Draco non aveva bisogno di aprire gli occhi per sapere che Harry era in piedi a pochi passi da lui. Poteva sentire la sua presenza, poteva sentire l' eccitante tensione che annodava l' aria tra loro. Era una sensazione dolorosamente stimolante, che gli faceva desiderare di stendere la mano e toccarlo e allo stesso tempo gli faceva semplicemente desiderare di lasciarsi cadere nel vuoto del nulla dal quale era tornato, in modo che Harry se ne andasse e non fosse più lì quando si sarebbe risvegliato. Anche il suo sconcertato stupore si dissipò, il fragile ricordo si afferrava ai limiti della sua mente in una surreale visione della realtà. Draco non poteva essere sicuro che non fosse stato solo un' invenzione della sua mente in delirio, prima di perdere la coscienza; però ricordava di aver aperto gli occhi e la prima persona che aveva visto era stata Harry. Era sopra di lui e gli teneva la mano; aveva visto le sue labbra muoversi sussurrando parole silenziose, parole che sentiva tenere, pure e molto confortanti, parole che dicevano che tutto andava bene.

Però lui sapeva, pensò amaramente. Niente sarebbe andato più bene. Doveva essere stato un sogno. Semplicemente un altro sogno.

Le ultime vestigia di dolore diminuirono nel suo corpo; Draco si chiese vagamente da quale altezza fosse caduto e quanto male si era fatto. Gli sarebbe piaciuto molto sedersi e controllare i suoi lividi, se non fosse per il fatto che sembrava essersi congelato in uno stato di coma cosciente, solo perché Harry era in piedi accanto a lui. Sì, Harry era proprio accanto a lui, da qualche parte alla sua sinistra - poteva sentirlo.

In quel momento la porta si aprì un' altra volta e Draco sentì Madama Chips entrare prepotentemente nella stanza, accompagnata dal tintinnio di un vassoio che appoggiò sul suo comodino, probabilmente con le sue medicine. Draco si rese conto che era affamato.

"Potter, dovresti essere a riposo" sentì Madama Chips riprendere Harry, confermando quello che sapeva fin dall' inizio "Ti ho appena sistemato la caviglia e non dovresti camminare per tutta la stanza..."

"Lui sta bene?" la voce di Harry era tranquilla, con marcata preoccupazione.

Il cuore di Draco saltò dall' emozione - di fatto si sentiva come una piuma caduta in un aspiratore. Era un sentimento denso e oscillante che non si definiva molto bene, però era piacevole al tempo stesso.

"Starà bene" fu la breve risposta di Madama Chips "Non ha ossa rotte o costole incrinate, è solo un po' scosso. Sinceramente, la caduta è sembrata peggiore di quello che era"

"Però si è graffiato seriamente quando ha sbattuto contro gli arbusti..." la soave interiezione di Harry era ancora dubbiosa e silenziosamente ansiosa.

"L' ho lavato e la maggior parte erano solo graffi leggeri" Madama Chips sembrava impaziente e ripeté "Starà bene, si dovrebbe svegliare a momenti. L' Incantesimo di Cura ha un leggero effetto tranquillante, però dovrebbe sparire fra poco. Non c' è niente di cui preoccuparsi. Adesso voglio che esci e che ti sieda nella sala d' attesa per altri cinque minuti buoni. Se ti senti sufficientemente bene allora puoi tornare al tuo dormitorio. Adesso sciò, Potter, fuori di qui"

"Grazie" fu l' ultima cosa che Draco sentì dire da Harry, allora la porta si chiuse e seppe che Harry se ne era andato. Era da aspettarsi che Harry fosse educato anche quando gli aveva detto di andarsene.

Draco tenne gli occhi chiusi e continuò a pretendere di essere addormentato, mentre analizzava quello che aveva appena sentito. La conversazione aveva lanciato qualche luce su quello che era successo - sembrava che dopo essere caduto dalla scopa, che era l' ultima cosa che si ricordava, aveva sbattuto contro i cespugli a si era ferito abbastanza. E Harry era venuto a vedere se stava bene.

Inclinò la testa e si morse il labbro inferiore. Per qualche ragione era molto importante, molto più del resto che aveva sentito.

 

************

 

Madama Chips aveva vietato a chiunque non fosse un Cercatore bagnato di sangue di entrare in infermeria, così Harry era solo; seduto sulla poltrona nella sala d' attesa, fuori dalla stanza dove stava Draco. Tecnicamente, meditò ironico, nemmeno lui doveva stare lì, dato che si era macchiato con il sangue di Draco e non con il suo. Madama Chips era stata tanto che lui non si fosse ferito gravemente, che non si era messa a pensare come mai ne era uscito così pulito dalla tanta dichiarata 'collisione', mentre la sua controparte era rimasta incosciente.

Ne era venuto fuori solo con una storta alla caviglia, una volta che gli aveva pulito le mani e le braccia dal sangue di Draco, risultò essere la sua peggiore ferita. Harry sospettava che una grande quantità di sangue era caduta anche sulla sua tunica, solo che non aveva potuto vedere le macchie, dato che la sua tunica era rossa.

AL MENO STA BENE. Harry si appoggiò ai cuscini, incrociando le dita dietro la testa e appoggiò la testa tra i palmi delle mani STARA' BENE. ALMENO FINCHE' NON USCIRA' DI QUI.

Harry sapeva che probabilmente Ron e Hermione erano fuori ad aspettarlo, però per qualche strana ragione, non aveva voglia di vederli in quel momento, e per essere sincero nemmeno il resto della squadra. Spirali di confusione circondavano i suoi pensieri frammentati e confusi nella sua testa, mentre ripassava mentalmente la partita di Quidditch per la milionesima volta...

Draco che quasi prende il Boccino. Draco colpito da un Bolide. Draco che volava come se la sua testa fosse a chilometri di distanza, con movimenti meccanici e vacillanti. E alla fine, Draco che cade e quel terribile eco di solido silenzio quando colpì il terreno-

"Harry"

Harry uscì bruscamente dal suo sinistro sogno e si guardò attorno sorpreso - e vide Hermione affacciarsi all' infermeria, con uno sguardo di franca preoccupazione sul viso. Aveva aperto la porta talmente silenziosamente che non l' aveva sentita.

La tensione nei tratti di Harry si rilassò un po', anche se si poteva sentire nella sua voce.

"Ciao Hermione" disse accantonando i ricordi della partita di Quidditch per più tardi.

"Stai bene?" fu la prima domanda che uscì dalla bocca di Hermione.

"Si sto bene" disse stanco, offrendole un piccolo sorriso "Chips ti caccerà da qui quando entrerà dalla stanza, però al momento perché non entri?"

Hermione guardò attenta la porta chiusa che portava alla stanza dove Draco si stava riposando, prima di scivolare nella sala d'attesa e chiudere la porta dietro di sé. Attraversò la sala per sedersi accanto a Harry e la sua spalla sfiorò quella di lui in una silenziosa consolazione. Per un momento non disse niente, però alla fine parlò quando anche Harry era rimasto in silenzio.

"Come sta Malfoy?" chiese dolcemente. La sua voce aveva una debole preoccupazione restia, anche se indubbiamente genuina.

"Non lo so" rispose Harry confuso "Madama Chips dice che vivrà perciò suppongo che sarà così. Però non chiedermi cosa è successo la fuori, perché non ne ho la più pallida idea. Può darsi che ce lo possa dire Malfoy quando si sveglia"

"Vuoi dire che non..." cominciò Hermione

"Non l' ha fatto" disse brevemente "Non ho la più maledetta idea di cosa è successo, solo che ero bagnato dal sangue di Draco, e c'era sangue dappertutto, e non smetteva di sanguinare" crollò e tremò "E' stato orribile"

"Tutto il mondo pensa che vi siete scontrati" disse Hermione con attenzione.

 Harry sospirò "E tu cosa pensi Herm?"

"Io penso che c'è di più di quello che si vede a prima vista" disse Hermione neutrale, anche se una piccola scrollata delle spalle tradì la sua perplessità "Io ho visto tutto quello che gli altri hanno visto dagli spalti, Harry. Però so un po' di più a proposito della - situazione tra te e Malfoy, e questo fa una grande differenza"

"Così anche tu pensi che la spaventosa pozione ha a che  fare con tutto questo?" la voce di Harry suonava tuttora confusa.

Hermione si appoggiò ai cuscini della poltrona "Ho provato" disse semplicemente "Ho provato a dirmi che dovevamo prenderlo per quello che sembrava: uno scontro sfortunato, come credono tutti gli altri. Ron è di sotto è sta parlando con la squadra - è livido, crede che Malfoy abbia provato a tirarti giù dalla scopa a mezzo volo. Però...però io non riesco a convincermi che questa sia la verità. Volevo solo chiedertelo prima: che cosa è successo esattamente?"

Harry negò piano con la testa "Non posso dirtelo"

Hermione si morse il labbro e fece un sonoro respiro al sentire il tono profondamente agitato nella voce di Harry.

"Non posso dirtelo, perché non lo so nemmeno io" Harry continuò a fissarsi i palmi delle mani, le stese davanti a sé e le girò "Non so come è successo e non so perché. Non ricordo si essermi scontrato con la scopa di Malfoy, però posso sbagliarmi. Forse le code delle nostre scope si sono scontrate e qualche capriccioso fenomeno aereo dinamico ha lanciato la sua scopa a tutta velocità. Non lo so. Però quello che so è che-" la voce di Harry vacillò un po' "è che non ha funzionato"

Il cuore di Hermione fece un salto "Cosa non ha funzionato?"

"La guarigione" disse Harry lasciando cadere le spalle con un sospiro "Ricordi cosa ti ho detto quando Malfoy aveva preso quel maledetto coltello e si era ferito il petto?Quando aveva preso la mia mano e l' aveva messa sulla ferità, questa guarì? Bene ho provato ha fare lo stesso nel campo, quando stava sanguinando tanto che credevo che sarebbe morto dissanguato se non avrei fatto qualcosa. Però non ha funzionato. Non è successo niente. Niente in assoluto"

"E questo che cosa significa?" chiese piano Hermione

"E' una buona domanda"rispose dolcemente Harry.

 

***************

 

L' atmosfera nella Sala Comune dei Grifondoro era mista - le parole ufficiali di Madama Boom si erano divulgate durante la cena ed era stato dichiarato che la partita Serpeverde-Grifondoro era stata presa come abbandonata a causa della perdita dei Cercatori di entrambe le squadre (il che teoricamente avrebbe significato che la partita sarebbe dovuta continuare per sempre, se non fosse stata sospesa). La nuova partita si sarebbe fissata per una data posteriore, che sarebbe stata annunciata al momento.

I Serpeverde, di fatto, erano stati compiaciuti di questo. I Grifondoro invece no, dato che stavano guidando la partita con un buon margine prima dell' incidente. Comunque tutti i Grifondoro si erano uniti amabilmente in appoggio a Harry e gli dicevano che non era colpa sua se la partita era stata cancellata. Chiunque avrebbe lanciato uno sguardo all' espressione afflitta di Harry mentre si lasciava cadere davanti al camino, avrebbe capito perché i suoi compagni stavano facendo del loro meglio per confortarlo.

"Veramente non è stata colpa tua, quel imbecille di Malfoy ha rovinato tutto" disse Ron per l' ennesima volta e Harry desiderò che la smettesse di ripeterlo.

Seamus annuì, mostrando che era d'accordo "Malfoy stava cercando di vendicarsi su di te per quello che era successo prima, quando l' abbiamo quesi disarcionato con quel Bolide - ed era ovvio che tu eri sul punto di prendere il Boccino, così ha deciso o tutto o niente e si è scontrato con te"

Hermione si accigliò "Hai veramente visto lo scontro, Seamus?"

Seamus si girò versò di lei burlone "Cosa credi sia successo?Che entrambi hanno deciso di scontrarsi in aria allo stesso tempo?"

"Però è stato Malfoy quello che è caduto per primo..." Hermione cominciò a polemizzare, però Harry parlò con fermezza, interrompendola "E' stato uno scontro, Herm" e le diresse un breve ma significativo sguardo, poi continuò "Non credo che nessuno di noi due volesse scontrarsi, ma ormai è fatta, ed è un peccato specialmente perché Grifondoro stava vincendo"

"Però va bene, Harry" disse Ron fiducioso e gli diede un brillante sorriso "Gli schiacceremo un' altra volta, nella prossima partita - guardalo per il lato buono li calpesteremo due volte allo stesso tempo. E se abbiamo fortuna Malfoy sarà troppo ferito per giocare a Quidditch, o non so, forse per sempre"

"Ron" Hermione disse sottile, anche se continuava a guardare attenta Harry

"Qualcuno sa cosa è successo a Malfoy?" chiese Harry casualmente, anche se Hermione vide il brillo nei suoi occhi e notò la velocità della sua domanda in risposta alla menzione del nome di Draco.

"Ho sentito che è in coma" disse Ron, sperandolo "Non eri con lui nell' infermeria, Harry? Potevi cambiare la sua medicina o qualcosa di simile"

"Si con una di quelle Pillole False di Fred e George" aggiunse Dean ridendo soddisfatto "Quando si sveglierà Malfoy non sarà esattamente la Bella Addormentata"

"Sì, e a Madama Chip costerà molto lavoro scoprire chi dovrà impiccare per questo" rispose secco Harry.

Hermione si sedette in silenzio e osservò gli animati ragazzi analizzare minuziosamente la partita prima della sospensione, così da poter discutere la strategia per la prossima. Notò che Harry non stava partecipando tanto quanto avrebbe dovuto, il che era strano, in particolare perché si trattava di una pioggia di idee sul suo tema favorito. Sembrava distratto e a parte qualche assenso e corti commenti occasionali, sembrava che la sua attenzione fosse a mille miglia di distanza...

O forse non tanto lontana - solo giù per il corridoio, primo stop della scala a destra, due piani più in basso. L' infermeria.

Hermione si alzò in piedi raccogliendo i suoi libri e facendo il minimo rumore possibile. Però Harry, percettivo e osservatore come sempre, notò che se ne stava andando e alzò un sopracciglio inquisitore.

Lei gli lanciò uno sguardo significativo e gli annuì una volta; lui sostenne lo sguardo per alcuni istanti e anche se non aveva capito che cosa gli volesse dire i suoi occhi erano pieni di fiducia incondizionata. Fiducia che lei sapeva che cosa stava facendo anche se non sapeva che cosa aveva in mente, confidava che lei avrebbe fatto quello che era più giusto.

Hermione era quasi fuori dal ritratto quando Ron la chiamò "Hei! dove vai?"

"In biblioteca" rispose da sopra le spalle "Devo consultare un libro prima che chiuda" e senza aspettare una risposta scivolò attraverso il buco del ritratto e se ne andò. Una volta fuori Hermione guardò l' orologio - erano poco dopo le otto e con fortuna la maggior parte degli studenti erano di ritorno nelle proprie sale comuni. Camminò nel mezzo del corridoio illuminato dalle torce, girò al primo stop della scala alla sua destra e si diresse verso l' infermeria.

 

**************

 

Draco mosse le gambe ad un lato del letto e le stirò, muovendo le dita dei piedi e guardandole come se avessero tutti i segreti dell' universo. La rigidità del suo corpo era ormai quasi scomparsa, rimpiazzata da un vago ma famigliare sentimento d' inquietitudine, come il rumore di un terremoto prima di salire alla superficie, denso solido e sommamente inquietante.

Erano passate solo dieci ore da quando era arrivato all' infermeria ed era già annoiato. Alcuni dei suoi amici erano venuti a vederlo presto - Vincent e Gregory, appunto, come Blease Zabini e Pansy Parkinson che l' avevano coccolato e gli avevano sussurrato come se fosse stato un passerotto ferito. Però l' unica cosa che gli importava era che Harry era venuto a vederlo.

STA' BENE?

La voce di Harry era stata così piena di genuina e profonda preoccupazione per lui, che Draco avrebbe potuto giurare che dopo tutto Harry si era preoccupato per lui. Forse. Però se ne era andato e non l' aveva più visto da allora. Era assurdo pensare che sarebbe tornato a vederlo. Perché lo faceva?

Perché era Harry. Se c' era qualcosa che aveva appreso nelle ultime settimane, a parte la tortura suprema di voler cadere in ginocchio ogni volta che Harry passava, era che Harry possedeva una certa nobiltà che andava al di là di quello che aveva mai sperato. Anche se la nobiltà fosse stata solo una farsa, un' ombra caritativa d' amore, anche così era qualcosa di speciale. E una parte di lui, irrazionalmente, aveva passato il giorno sperando ogni volta che la porta veniva aperta, che Harry entrasse di nuovo, che venisse e dicesse qualcosa, qualsiasi cosa, facendo in modo che tutto si sentisse bene un' altra volta, solo per quel istante.

Però Harry non era più tornato.

"Continui ad avere dieci dita lì, o ne mancano un paio?"

Draco alzò lo sguardo e vide Harmione sulla soglia della porta con un' espressione imperscrutabile sul viso. O lui era stato troppo assorto pensando a Harry da non aver sentito aprirsi la porta, o lei l' aveva aperta talmente silenziosamente come una nuova e bizzarra forma d' Apparizione.

"Non è già passato l' orario delle visite?" disse irritato Draco; mise entrambi i piedi a terra, anche se non si alzò.

"E' così" Hermione camminò fino ai piedi del letto di Draco e incrociò le braccia "Però ho detto a Madama Chips che dovevo solamente darti un messaggio, così ha detto che potevo passare"

"Un messaggio?" il cuore di Draco fece un salto, rimbalzando ironicamente nella sua cassa toracica; la sua tristezza si trasformò in un brillo di speranza "Di-di chi?"

"Di nessuno" rispose indifferente Hermione "Avevo solo bisogno di una scusa per entrare, questo è tutto"

Per sorpresa di Hermione, Draco per un breve istante sembrò veramente avvilito, prima che la delusione si dissolvesse velocemente un' altra volta in indifferenza. Però ad ogni modo lei l' aveva notato.

"Come ti senti?" chiese un po' di mala voglia

"Stupendamente" rispose Draco "E' rinvigorente fare sei metri di caduta libera da una scopa, la prossima volta dovrò provare da un precipizio"

"Bello spettacolo quello che hai dato oggi" rispose un po' acida Hermione "Molto impressionante. Cosa è successo veramente?"

Draco sbuffò "Spettacolo, Granger? Se avessi voluto dare spettacolo, sarei entrato nudo in Sala Grande, o avrei ballato il go-go sulla cattedra dell' aula  di Pozioni. Avrei trasformato Paciock in un fiammingo e gli avrei fatto ballare il flamenco. Ad ogni modo non mi sarei scontrato con la scopa come un kamikaze, quasi uccidendomi nell' atto"

"Peccato per il 'quasi'" Hermione represse un sorriso "E hai qualche problema con il ballo, non è così?"

"Odio ballare" Draco fece una smorfia "Tutto il mondo lo sa"

"Bene, così sembra" Hermione fece una pausa "Comunque non mi hai ancora risposto - esattamente che cosa è successo lassù? Cosa hai fatto?"

"Tenevi la testa sotterrata in un libro durante la partita, Granger?" Draco le lanciò uno sguardo abbatanza affilato da tagliare il ghiaccio "Sono caduto dalla scopa e mi sono quasi rotto il collo, a momenti mi dissanguo per le multiple lesioni e allora misericordiosamente sono svenuto. Però ho sentito che anche Potter è venuto giù, cosicché sono sicuro che ti ha dato scena-per-scena dei sanguinosi dettagli"

"Tutto il mondo crede che vi siete scontrati a mezz' aria" Hermione puntò gli occhi su Draco "E' questo che è successo?"

"Cosa dice Harry?" chiese immediatamente Draco.

Hermione sospirò "Non è sicuro. Non ricorda lo scontro. Immagina che le code delle scope si siano impigliate è che il tutto sia stato solo un incidente sfortunato. Anche se"  aggiunse "ci sono alcuni che pensano che tu sia andato deliberatamente contro Harry per far sospendere la partita  e farla in un' altra data"

Draco si fece scappare una risata disprezzante "Da quando Granger mi conosci come una persona tanto sacrificata?"

"So che faresti qualsiasi cosa per la gloria" contestò Hermione, senza l' ombra di un sorriso "E dare ad Harry una bastonata a Quidditch è qualcosa che hai sempre voluto"

Draco socchiuse gli occhi "Così anche tu pensi che mi scontrato a proposito contro Harry"

"No" disse diplomatica Hermione "Non lo penso. So quello che ho visto, Malfoy, e so anche che quello che è successo và al di là del semplice errore di calcolo. E voglio sentire come è successo direttamente da te, e più importante perché è successo?"

"Perché è successo?" Draco sorrise amaramente, senza umore "Non è abbastanza ovvio, ti ha colpito un Bolide in testa?"

"So che ha a che fare con la pozione d'Amore" disse Hermione con impazienza "Però - da quello che so le pozioni d' Amore non provocano attimi di improvvisa incoscienza e collisioni aeree"

"Non sai niente, Granger" rispose serio, con gli occhi grigi induriti e pieni di una densa emozione "Posso dirti la prima cosa che devi sapere sulle pozioni d'Amore è che ti strappano il giudizio. In ogni aspetto della tua vita, ogni volta che un certo qualcuno ti passa vicino"

"Lo so già-" cominciò Hermione, però Draco la interruppe."Quando lo vedo sento come se tutto intorno a me andasse in frantumi e si componesse in un unico momento, e anche lo sfondo svanisce e si fa sfocato." Draco parlo con tono sobrio, monotono, come se parlasse di una vita lontana, non sua; le parole sembravano scivolargli fuori dalle labbra contro la propria volontà, come un' onda represse che si dirige verso la costa. Draco non sapeva perché stava confidando queste cose a Hermione Granger, però sapeva che se non l' avrebbe detto a qualcuno, semplicemente sarebbe esploso "Sai quanto tempo ho passato ad osservarlo in queste ultime settimane? Molto. Credo di non esagerare se dico che, in un certo senso, conosco Harry meglio di ognuno di voi. Per esempio, sai che mano usa Harry per togliersi i capelli dagli occhi?"

"Um" disse incerta Hermione, sembrava sconcertata "La sinistra?"

"Sempre la destra. E sai che gli piace camminare con le mani nelle tasche, a meno che non porti libri in quel caso li porta con la mano sinistra, perché la destra è la mano con cui usa la bacchetta. Sai quel è la prima cosa che toglie sempre dalla borsa quando si siede in classe?"

"La sua pergamena?" suggerì Hermione rendendosi conto che non lo sapeva "O la sua piuma?"

"No, la sua boccetta d' inchiostro nero" Draco le diresse un sorriso sereno, leggermente appagato di sé stesso "Non è sorprendente quanto ignori di qualcuno che credi di conoscere bene?"

Hermione per una volta non riuscì a pensare a qualcosa per rispondere.

"Bene" Draco continuò con voce bassa, moderata "Suppongo che ho percepito tanto del comportamento di Harry, perché la Pozione mi rende particolarmente sensibile ai suoi sentimenti e alle sue reazioni verso di me. Posso dire quando Harry viene verso di me senza nemmeno alzare lo sguardo. E sai? Questa - questa distruttiva connessione non migliora col tempo. Solo peggiora. E per questo - durante la partita..." non finì.

"Cosa?" Hermione sembrava senza fiato " Cosa vuoi dire?"

Draco si morse il  labbro e spostò lo sguardo "Questa mattina l' atmosfera intera era più tesa del normale - le emozioni erano esaltate dall' eccitazione per la partita di Quidditch. Ho semplicemente sentito quando Harry era arrabbiato e la sua rabbia ha rotto il delicato equilibrio della dinamica tra di noi. Era-" Draco si interruppe cercando le parole "Era come soffocare, quando tutto quello che vedi, quando la tua testa rompe la superficie dell' acqua, è un cielo cremisi e tutto quello che vedi quando sprofondi è un mare d' oscurità. Suppongo che era più di quello che potevo sopportare in quel momento e sono svenuto"

Hermione lo stava fissando scioccata "Harry ti ha fatto cadere? Perché - perché fondamentalmente era arrabbiato con te?"

"Perché ho quasi preso il Boccino" rispose Draco, senza mutarsi "Io non ero l' unico Cercatore furiosamente competitivo oggi nel campo. Specialmente perché Harry non ha mai conosciuto l' opposto della vittoria. Lui stava giocando per vincere, pozione d' Amore o no"

"Harry non poteva essere così arrabbiato con te" protestò deliberatamente Hermione "Ti ha osservato per la maggior parte del tempo - era veramente preoccupato perché per le complicazioni della pozione d'Amore, forse non saresti stato capace di sostenere tutta la partita "

"Ed aveva ragione" disse Draco con chiaro cinismo nella voce "Credimi, Granger, lui era arrabbiato con me. Era chiaramente infuriato. L' ho sentito - forse troppo - e non ho potuto respingere o maneggiare una tale cruda emozione ed è per questo che sono svenuto"

Draco si lasciò cadere sul letto, appoggiandosi contro la testata mentre guardava lontano, sommergendosi nel torrido ricordo di quel momento, che lo feriva e lo bruciava come niente prima d' ora. Era stata un' onda scarlatta rosso puro, senza la più lieve ombra di nero o bianco - il colore della rabbia, del dolore, della passione, il colore dell' amore.

Amore, che era una somma di tutte loro e più.

Draco si obbligò a smettere di pensare a questi ricordi incandescenti. Riportò lo sguardo su Hermione "Così adesso sai perché"

"Harry non ne ha la minima idea" disse Hermione con il viso accigliato.

Draco scosse le spalle "A volte è facile non notare i sentimenti delle altre persone"

"Harry non è così" insistette Hermione, venendo automaticamente in aiuto al suo amico.

Draco sostenne il suo sguardo fermamente "Lo so"

Rimasero tranquillamente seduti per un lungo momento, dividendo un silenzio opprimente. Finalmente Hermione parlò.

"Che facciamo adesso?" sembrava ansiosa e infelice.

"Certe volte non c' è niente da fare" rispose dolcemente Draco e il tacito tono di distruzione nella sua voce era angosciante. Alzò gli occhi verso Hermione "Ti ha chiesto Harry di venire?"

Hermione negò con la testa "No. Volevo venire a parlare con te personalmente. Harry - bene, è ancora scosso per tutto l' accaduto e credo che sia meglio lasciarlo in pace per un po', prima di pensare a cosa fare"

Draco distolse gli occhi, lasciando cadere lo sguardo sulle bianche piastrelle del pavimento, tanto clinicamente lindo e pulito "Oggi è venuto a vedermi"

Hermione non sembrò sorpresa "Era preoccupato per te. Era preoccupato se stavi bene, e lui-" era sul punto di dirgli del tentativo fallito di curarlo nel campo da parte di Harry, però decise di non dirlo all' ultimo momento "E' stata la prima persona al tuo fianco subito dopo che sei caduto dalla scopa. E anche adesso è molto confuso su quello che è successo - non sa perché o come e definitivamente non ha idea di esserne stato la causa"

"Vai a dirglielo?" chiese Draco, una luce oscura brillò nei sui occhi alla menzione del nome di Harry un' altra volta.

"Vuoi che lo faccia?"

"Non lo so" disse Draco noncurante, anche se era evidente la tensione  nel modo in cui alzò le spalle. "Dipende da te"

"Non venirmi fuori con questo!" Hermione sembrava agitata e gli diresse uno sguardo duro "E' meglio che ti decida se lo devo dire a Harry o no. Non lascerai questa decisione a me"

"Credi che starebbe meglio se lo sapesse?"

Hermione lo considerò un momento "Non lo so" disse sincera.

"Allora fai quello che credi più giusto"

Draco si chinò e si servì un bicchiere d' acqua dalla brocca che stava accanto al letto, e ne bevve un sorso. Guardò attentamente l' acqua, osservando come i raggi di luce ambrata si riflettevano nel liquido trasparente, catturando l' arcobaleno mentre si disperdevano attraverso la trasparenza pura dell' acqua e del vetro.

Indifferente, mosse il bicchiere in modo circolare, creando un piccolo tremore al suo interno, che svanì quando fermò il movimento.

"Siamo molto fiduciosi, oggi come oggi" disse a voce alta come se si rivolgesse all' acqua "Diamo tutto per scontato e non pensiamo nemmeno due volte come un piccolo giro d' eventi possa cambiarci la vita. Non voglio dire che non ci preoccupiamo di quello che ci succede - voglio dire che presumiamo troppo per preoccuparci il giusto. Questo bicchiere d' acqua per esempio," alzò il bicchiere come per offrire un brindisi "Io lo berrò quando avrò sete. Non sospettando nemmeno un istante che possa essere avvelenato e che questo potrebbe essere l' ultimo sorso che bevo"

Hermione gli lanciò uno sguardo incuriosito "E perché l' acqua dovrebbe essere avvelenata? Forse Madama Chips pensa che  nessuna frequenza di mortalità nel suo registro si veda male?"

"Non essere ottusa, Granger, era solo un esempio" Draco le diresse uno sguardo appagato, poi tornò a guardare di malumore il bicchiere incriminato dal quale bevve un altro sorso "Comunque, anche fosse narcotizzata non potrebbe essere peggio di come sono adesso - la pozione d'Amore è veleno magico e scorre in ogni goccia del mio sangue. E non mi ucciderà" lasciò uscire una corta risata "Almeno non ancora. E decisamente non velocemente"

"Ci deve essere un modo per neutralizzare la pozione d'Amore" disse Hermione risoluta, con determinazione nella voce "Anche se non esiste un controincantesimo diretto, deve esserci una qualche scappatoia"

"Scappatoia?" Draco la guardò incredulo "Cosa pensi che sia questo, Hermione? Una regola che stiamo cercando di aggirare? L' amore non gioca con regole e non comincerà adesso. E' un errore e certi errori non possono essere, mai, corretti"

"Così semplicemente ci convivrai?" Hermione volse gli occhi verso di lui con scetticismo "Lo accetterai semplicemente come un errore, come se potesse aiutare in qualcosa? Che mi dici di Harry?"

"Harry, per tua informazione, non è quello che perderà la sua sanità mentale sotto la prolungata influenza della pozione d'Amore" disse Draco a denti stretti "Harry, casualmente può continuare con la sua vita senza portare nessuna cicatrice della pozione, può allontanarsi e ritornare alla normalità"

"No non può" disse Hermione con calore, guardandolo ferocemente "Se pensi di essere l' unico ferito dalla pozione d'Amore, ti sbagli. Da quando gli hai mostrato la gravità della pozione, tagliandoti e facendoti curare da lui, è stato preoccupato per tutto questo guaio. Sta nascondendo cose a Ron solo per proteggere questo terribile segreto. Sta saltando lezioni, sfuggendo di qua e là solo per parlare con te. E in tutti questi anni non l' ho mai visto giocare così male a Quidditch. Quindi smettila di comportarti come un santo martirizzato, e usa il tuo tempo per pensare a una soluzione, perché so che c' è una soluzione, in qualsiasi modo."

"Sai? sembri Mirtilla Miggs, la Pazza mamma Babbana" Draco sembrava leggermente schifato "Solo ascoltati! Sai che c' è una soluzione in qualsiasi modo! Per favore risparmiami l' idealismo"

"Smettila di essere così chiacchierone, vuoi?" esplose Hermione.

"Guarda" Draco si lasciò cadere sul cuscino "Credo che dire di aver avuto un giorno pesante sia un eufemismo. Così dirò solo che 'è la commozione che parla'. Ad ogni modo non sono dell' umore più ottimista e questa conversazione non mi fa sentire meglio"

Draco chiuse gli occhi e per un istante Hermione si impressionò per quanto vulnerabile e fragile sembrasse, marcato da un' aria di stanca innocenza.

"Mi sono domandata" disse piano "Se un Incantesimo di Memoria avesse funzionato per farti dimenticare di essere sotto l' influenza della pozione e magari avrebbe cancellato dalla tua memoria tutto il ricordo di aver bevuto la pozione"

Draco scosse la testa "Non funzionerà. Gli Incantesimi di Memoria sono inferiore in potere alla maledizione Imperius, e nemmeno l' Imperius funziona mentre sei sotto l' influenza della pozione d'Amore. Come vedi-" respirò profondamente, c'era un tremore nella sua voce "Gli Incanti di Memoria e la maledizione Imperius si mettono con la tua mente. Le pozioni d'Amore si mettono con il tuo cuore"

Hermione guardò Draco e per prima volta nella sua vita, vide la pura impotenza e  confusione nei suoi occhi, brutalmente sinceri, e vide che sotto la maschera dell' arroganza e dell' apatia, era veramente spaventato perché non aveva idea di cosa fare - la mancanza del controllo della situazione sembrava qualcosa che non gli avevano insegnato, non a casa Malfoy.

Hermione sospirò pesantemente "Dovresti riposarti" si girò per andarsene.

"Ho bisogno di parlare con Harry" disse Draco , la sua voce suonava leggermente opprimente.

Hermione lo guardò "Quando?" fu tutto quello che gli disse e Draco si sorprese, si era aspettato che chiedesse di cosa voleva parlare con Harry.

"Il più presto possibile. Domani sera, alle nove. Allo stesso posto, lui sa dove"

Hermione alzò gli occhi al cielo "Sì, il magazzino al quinto piano della Torre d'Astronomia" fece una pausa "vero che sai trovare un posto dove parlare - sai per cosa vanno la maggior parte delle persone nella notte alla Torre d'Astronomia, vero?"

Draco fece una smorfia "Sì, il punto è che saranno troppo impegnati per rendersi conto che siamo lì"

Hermione brontolò "Alla lunga non lasciatevi influenzare dalle coppiette felici che stanno lì"

Draco fece una risata vuota "Non preoccuparti, Harry si assicurerà che ci atterremo all' agenda" osservò come Hermione prendeva il pomo della porta e allora aggiunse dolcemente "Grazie per essere venuta"

Hermione si fermò e lo guardò di sottecchi "Dirò a Harry che lo saluti"

"Digli solo di esserci domani sera"

 

****************

 

"Sei riuscita a parlare con Malfoy ieri sera?" fu il saluto di Harry per Hermione il mattino dopo, mentre lasciavano la Sala Comune per andare a fare colazione in Sala Grande.

"Sì" rispose Hermione laconica, però non disse niente altro. Di fatto non era sicura di volergli dire il resto della conversazione..

"E?" chiese impaziente "Cosa ha detto?"

"Dice che vuole vederti questa sera al magazzino del quinto piano" Hermione si guardò attorno per assicurarsi che Ron non stesse ascoltando; Ron era ad una piccola distanza che chiedeva a Seamus la data per la prossima partita contro le altre Case facendo ipotisi sui probabili risultati.

"Questa sera?" Harry ci accigliò "Per cosa? Di cosa vuole parlare?"

"Non lo so" rispose Hermione onestamente "Non me l' ha detto, però sembrava che volesse veramente parlare con te"

"Sa cosa è successo ieri?" insistette Harry "Perché è caduto? Perché non sono riuscito a curarlo?"

"Non gli ho detto del tuo tentativo per curarlo, sembrava già abbastanza preoccupato" Hermione lo guardò di sottecchi "Cosa è successo ieri sera - su quello che è successo in Sala Comune? Ti sei ricordato improvvisamente che è stato uno scontro o è stato perché Ron e gli altri non sospettino niente?"

"Tutto il mondo crede che ci siamo scontrati e credo che sia la migliore versione a cui ci possiamo attenere" contestò piano "Malfoy cos' ha detto?"

"Uscirà oggi dall' infermeria, cosicché -" cominciò Hermione prima che Harry le toccasse gentilmente la spalla e la portasse a un lato del corridoio camminando più piano.

"Hei" la guardò con occhi pieni di ansia sincera "Guarda Herm, stai evitando la mia domanda, è evidente. C' è qualcosa che devo sapere su quello che è successo ieri? Per favore Herm, dimmi quello che ha detto"

Hermione si morse il labbro "E' difficile da dire Harry"

L' espressione confusa di Harry divenne ancora più ansiosa e infelice "Malfoy ti ha chiesto di non dirmelo?"

"No" disse Hermione, il dilemma si vedeva nel suo volto "E' solo che  - oh, Harry, sei tu"

"Sono io?" Harry batté le palpebre "Cosa...?"

"Tu Harry," disse Hermione con voce grave "Tu sei accaduto ieri. Malfoy è caduto per causa tua, e si sta distruggendo per te, e..." si interruppe e sospirò pesantemente.

Harry la fissava, attonito "E' caduto ...per causa mia? Che," sembrava assolutamente sconcertato "Che significa? Ci siamo scontrati veramente?"

"No" disse Hermione, suonando agitata "Mi ha detto, che tu eri arrabbiato con lui, perché aveva quasi preso il Boccino e la tua rabbia è stata moltiplicata in qualche modo dalla pozione d'Amore. Poteva sentire la tua rabbia dentro la sua testa. Harry, ed è stato troppo per lui, è svenuto ed è caduto dalla scopa"

Harry rimase zitto per un lungo momento.

Hermione lo guardò preoccupata "Guarda Harry, non hai colpa di quello che è successo..."

Arrivarono in Sala Grande e dovettero smettere di parlare per un momento mentre prendevano i propri posti e venivano ripetutamente interrotti da vari compagni di classe. Harry scivolò sul posto accanto a Hermione e rimase in silenzio mentre il mangiare veniva servito a tavola.

Hermione si sentiva malissimo nel vedere Harry così nervoso - quasi si era pentita di averglielo detto, anche se sapeva che Harry meritava di sapere tutta la verità, dato che era più intimamente coinvolto di quanto lei non sarebbe mai potuta essere. Però aveva dubitato a dirgli tutto per la stessa ragione, perché sapeva che si sarebbe sentito colpevole e avrebbe accusato sé stesso per quello che era successo a Draco.

Era inopportuno parlare durante la colazione, dato che non avrebbe potuto mantenere una conversazione decente con Harry. Lo guardò di nuovo e lo scoprì a cercare nella Sala con lo sguardo, e sentì un vuoto allo stomaco quando si rese conto di dove stava guardando, non toglieva lo sguardo dal posto vuoto di Draco nel tavolo dei Serpeverde.

"Harry" cominciò a dire, cercando di pensare a qualcosa per tranquillizzarlo, però questi negò con la testa laconico, indicandole di non parlare nel tavolo.

Infelice per l' inizio negativo della giornata, Hermione cominciò a spalmare burro su una fetta di toast. Mangiucchiando il pane ripensò a quello che Draco le aveva detto - le sue parole avevano un eco pesante e sinistro, parole di veleno, sangue e errori che non potevano essere corretti. Però Hermione continuava a mantenere la fiducia che avrebbe trovato un' uscita. In un modo o nell' altro.

E all' improvviso, mentre si portava il bicchiere di succo di Zucca alle labbra un' idea la tolse dalla sua tristezza, all' osservare il serpente argentato, l' insegna di Serpeverde che era posto sullo stendardo verde.

Morso di serpente.

Veleno.

Nel sangue.

Antidoto.

"Oh, Dio!" esclamò alzandosi all' improvviso "Ho un' idea!"

Tutti la guardarono, anche Harry, sconcertati. Hermione prese il suo pezzo di toast e se lo mise in bocca, mormorando qualcosa dove solo la parola "Biblioteca" fu comprensibile e uscì dalla Sala Grande.

Seamus si girò, vedendola andarsene, con un' espressione divertita "Bene, dame e cavalieri, questa è la versione moderna dell' 'Eureka' anche se molto meno scandalosa

 

*************

 

Harry controllò il suo orologio per la terza volta negli ultimi cinque minuti - erano un quarto alle nove ed era seduto sul suo letto nel dormitorio dei ragazzi. Ron e gli altri erano nella Sala Comune. Però lui aveva deciso di rimanere per avere un po' di pace e tranquillità. Sapeva che Hermione era nella biblioteca, dove passava la maggior parte del suo tempo quando non era a lezione, a fare una ricerca sulle pozioni che funzionavano allo stesso modo deglii antidoti con i morsi di serpente.

Riconobbe che era un' idea brillante, aveva sperato che Hermione trovasse un piano intelligente come questo. Sembrava che Draco gli avesse detto qualcosa il giorno prima da averle fatto pensare alla pozione d'Amore in termini di veleno nel sangue, il ché significava che una pozione Anti-Tossina avrebbe espulso l' essenza della pozione d'Amore. Era meravigliosamente semplice e definitivamente valeva la pena di provarci - si supponeva che avrebbe informato Draco di questa nuova idea durante l' incontro di quella sera.

Un grosso e polveroso libro intitolato Magia Medica stava sul suo letto - Hermione glielo aveva dato in modo che lo leggesse e familiarizzasse con il concetto base del suo piano.

Harry svogliò il libro fino all' ultima pagina, dove c' era l' indice.

Localizzò facilmente il tema della 'Pozione Antitossina', cercò il numero della pagina e cominciò a leggere:

 

Le Pozioni Antitossina sono usate per disintossicare il sangue di chi è stato contaminato da veleno chimico, tossico o da altre sostanze estranee che possono essere fatali o causare complicazioni mediche. L' Antitossina attua indiscriminatamente su qualsiasi tipo di sostanza chimica consumata in modo orale o intravenosa; come risultato, tutte le droghe dovranno essere riamministrate una volta consumata la pozione Antitossina. Allo stesso modo annulla l' effetto delle medicine mal somministrate, la pozione Antitossina lavora meglio su sostanze facilmente distinguibili dal flusso sanguineo. L' effetto della pozione può essere visibile fin da subito, anche se può prendere tempo fino a ventiquattro ore prima di mostrare il risultato.

 

Harry smise di leggere e analizzò un momento. Questa pozione Antitossina sembrava la soluzione perfetta che stavano cercando. Comunque il libro era solo una referenza farmaceutica magica, non dettava la preparazione della pozione - questo è quello che Hermione stava faticosamente cercando nella biblioteca.

DRACO DEVE MOLTO A HERM  pensò per sé stesso, mentre controllava di nuovo l' ora - erano dieci alle nove, tempo d' andare.

Mentre si toglieva la tunica e la metteva con attenzione sullo schienale della sedia, perché non si rovinasse, qualcosa cadde dalla borsa e scivolò a terra. Al chinarsi per raccoglierlo, Harry si rese conto che era il messaggio che Draco gli aveva scritto una settimana fa. Era difficile credere che fosse passato così poco tempo. Da allora sembrava essere passata un' eternità, come se ogni singolo momento tra loro fosse stato tolto dal flusso del tempo allargandosi, pieni fino ai limiti da sentimenti incontrati.

Harry scosse la testa e provò a togliersi dalla mente le intense preoccupazioni - mise il biglietto lontano dalla vista e collocò il libro sul comodino. Prendendo un respiro profondo e tranquillizzante, uscì dal dormitorio e scese le scale cercando di essere il più casuale possibile. Gli altri Grifondoro erano seduti nella Sala Comune praticando e facendo i compiti e Harry diede la scusa che andava a vedere la professoressa McGranitt, per il suo progetto trimestrale di Trasfigurazione, prima di uscire velocemente dalla Sala Comune.

Le sue gambe si muovevano quasi in modo meccanico, ricordando il solitario cammino fino al magazzino nella Torre d' Astronomia, anche se c' era stata solo una volta. Alcune cose sono difficili da dimenticare, sopratutto quando i suoi ricordi sul magazzino riguardavano coltelli, sangue, anelli e Draco.

Arrivò al magazzino prima delle nove e batte due volte la porta prima di aprirla con cautela. Come al solito, Draco era già lì e questa volta era seduto sul coperchio di un ampio baule di palissandro postò all' estremità più lontana della stanza. Harry non ricordava di aver visto il baule l' ultima volta - forse Gazza l' aveva appena messo, il che non era un bene, perché avrebbe significato che lo stanzino non era tanto in disuso come loro pensavano.

Harry chiuse con attenzione la porta dietro di sé e camminò alcuni passi verso dove era seduto Draco. Questi lo guardò tranquillamente senza distogliere lo sguardo; alla fine Harry si fermò a pochi passi di distanza da Draco, aprì la bocca per parlare, ma si rese conto che non sapeva cosa dire.

Alla fine Draco parlò per primo "Come sta la tua caviglia?"

Harry batté le palpebre "Come sai...?"

"L' ho sentito" rispose Draco in modo casuale alzandosi piano. Avanzò un passo verso Harry senza rompere mai il contatto visuale "Che partita quella di ieri, non è così?"

"Stai già bene?" chiese Harry ; la sua voce era preoccupata.

I suoi occhi vagarono per il corpo di Draco - il ragazzo vestiva solo un paio di jeans e una maglietta di Serpeverde con il carattere cinese 'serpente' in una calligrafia voluminosa. Le parti esposte delle sue braccia quasi non mostravano i danni sofferti il giorno prima, eccetto per una pallida linea di pelle guarita recentemente; osservò la sua fronte, dove una debole linea argentata, come un sentiero di mercurio, lo segnava dove Harry aveva provato a guarirlo, fallendo.

Draco osservava Harry con notevole calma "Ti sembra che sto bene?"

"Um" Harry cercava le parole "Bhe, ti vedo bene, voglio dire, il tuo corpo sta bene - aspetta non volevo dirlo in questo modo- mi riferisco che ti vedo fisicamente meglio" fece una pausa "Dall' altra parte non so come ti senti"

Draco inclinò leggermente la testa "Hermione ti ha detto qualcosa?"

Harry si morse il labbro e annuì in silenzio.

Per la frazione di un secondo, un' oscura emozione attraversò il viso di Draco che distolse lo sguardo "Allora lo sai"

Harry annuì di nuovo.

"Tutto?" chiese di nuovo con un lieve tremore nella voce "sul-sul perché è successo?"

"Sì" disse Harry soavemente "Me lo ha raccontato"

Ci fu silenzio - ma non era scomodo o imbarazzante, bensì pensieroso, carico di onde di tristezza senza aiuto. Questo era probabilmente il momento più intimo che avessero condiviso senza che ci fosse contatto fisico - erano in piedi scarsamente separati e solo un passo in avanti da parte di uno dei due avrebbe eliminato la distanza. Però nessuno si mosse.

"Ascolta" disse finalmente Harry, con un sospiro pesante "Hermione crede si sapere come risolvere questo problema - è un' idea abbastanza buona, e forse-"

Improvvisamente Draco lasciò scappare un lieve gemito e si tastò i jeans "Maledizione, la mia bacchetta sta vibrando"

Harry indietreggiò di un passo guardando Draco "Spero che tu stia parlando letteralmente..."

"Sta arrivando qualcuno!" sussurrò Draco e maledisse in modo creativo; si girò e vide la porta dietro di loro "Credo sia Gazza. Diavolo, dobbiamo nasconderci"

Harry fissò la porta chiusa, sconcertato "Io non ho sentito niente"

Draco stava cercando furiosamente per tutta la piccola stanza - si avvicinò velocemente al baule di palissandro, aprì il coperchio e rivelò uno spazio vuoto e abbastanza stretto. I suoi occhi si illuminarono e si girò verso Harry "Vieni possiamo nasconderci qui"

Harry guardò scettico il baule - odiava gli spazi chiusi perché gli facevano venire in mente i brutti ricordi della sua infanzia e quel baule rettangolare gli ricordava troppo una bara, come per avere voglia di mettercisi dentro.

"Che ti prende Malfoy" Harry si accigliò "Non ho sentito nessun passo, credo che siano solo le persone che camminano nel piano di opra"

"No" disse urgente Draco "Qualcuno è sul punto di entrare da quella porta e se non ci nascondiamo subito, avremo grossi guai. Fidati di me, vuoi?"

FIDATI DI ME. Per qualche strana ragione quelle tre semplici parole scossero qualcosa dentro Harry, perché enunciavano qualcosa che stava già facendo, per tutto questo tempo - fidarsi di Draco, non perché doveva farlo, bensì perché voleva.

"Oh, va bene" disse reticente Harry, attraversando la stanza fin dove stava Draco, a un lato del baule aperto.

Draco sembrò sollevato "Sbrigati, entra. Adesso"

"Sei impazzito?" Harry si girò incredulo verso Draco "E ti lascerei stare sopra di me? Scordatelo."

"Oh, va bene!" Draco sputò esasperato "Allora io entrerò per primo"

Velocemente si mise nel baule e si sedette stendendo le gambe; e si sdraiò di schiena, in modo di essere allineato contro il fondo del baule. Il baule era più spazioso di quello che sembrava; dato che Draco sembrava starci senza nessuna difficoltà.

"Che stai aspettando?" sibilò Draco "Andiamo, entra! Qualcuno sta per arrivare da un momento all' altro!"

Harry mormorò qualcosa a voce bassa che suonò come "Meglio per te Malfoy che sia così, altrimenti," con attenzione mise un piede nel baule, e attentamente si mise sopra Draco. I loro corpi erano perfettamente allineati, dalle spalle alle caviglie - una volta che Harry si era accomodato dentro il baule Draco chiuse il coperchio, che si chiuse con un suono morbido, sommergendoli nell' oscurità.

Harry batté le palpebre provando ad abituare gli occhi all' oscurità che regnava dentro il baule - non era nemmeno sicuro se i suoi occhi erano chiusi o aperti, faceva talmente buio che era lo stesso. Appoggiò le mani e le ginocchia ai fianchi di Draco, in modo da non rimanere appoggiato al suo corpo. Poteva sentire il calore del petto di Draco schiacciato contro il suo, i loro cuori battevano all' unisono.  

Quello che sentirono poi fu il ruvido scricchiolare della maniglia della porta che si apriva, accompagnato da passi lenti e famigliari - indiscutibilmente era Gazza. Sembrava stesse sbuffando e ansimando e si sentiva il trascinarsi di un oggetto sul pavimento. I passi di Gazza si avvicinarono pericolosamente al baule e Harry e Draco trattennero il respiro - però allora il suono arrastrato dei suoi passi si allontanò di nuovo, finendo con l' udibile chiusura della porta.

"Se ne è andato?" chiese Harry con voce bassa.

Era troppo scuro per poter vedere qualcosa - era vagamente cosciente che il suo mento era appoggiato sulla spalla sinistra di Draco, sentiva alcuni ciuffi di capelli fargli solletico al naso.

"Aspetta" sussurrò Draco con soavità, per il suono della sua voce sembrava che il suo viso fosse nella direzione opposta a quello di Harry "In caso tornasse"

Aspettarono in silenzio alcuni minuti ancora - Harry poteva sentire la respirazione di Draco accelerarsi impercettibilmente, mentre stavano lì, uno sopra l' altro, nella completa oscurità. Il coperchio del baule stava ferendo la sua spalla e Harry si mosse scomodo - definitivamente il baule non era fatto per due. Il ginocchio di Draco stava infilzando il suo polpaccio e provò a muoversi in una posizione meno compromessa, però fallì per la mancanza di spazio.

"Sono schiacciato" ne uscì irritato, muovendosi ancora un po' - la sua gamba destra si era quasi addormentata e si accorse che in qualche modo aveva fatto scivolare il braccio destro dietro la vita di Draco. Le dita della sua mano destra cominciavano ad avere dei crampi.

"Potter" disse Draco a denti stretti "Vuoi smetterla di muoverti tanto, per favore?" sembrava leggermente ansimante "Stai, em, creando...frizione...innecessaria..."

"Cosa...?Oh!" Harry si paralizzò a mezzo movimento in una posizione più scomoda di prima "Oh! scusa!"

Passarono alcuni momenti di quiete assoluta; il silenzio era scomodo e imbarazzante.

"Puoi ricominciare a respirare, sai?" disse Draco in un debole tentativo di scherzare.

"Huh? Oh, va bene" anche la voce di Harry era colorata con frustrazione "Sto abbastanza bene cos', va bene"

Draco chiuse gli occhi e provò a sommergersi nell' oscurità; qualsiasi cosa che potesse distrarlo dalla torturante vicinanza di Harry appoggiato su di lui, e i suoi movimenti inquieti  avevano servito solo a farlo sentire più scomodo, in tutti i sensi. Poteva sentire il suo caldo respiro sul suo collo, inviando brividi incandescenti per la sua schiena - Tutto quello che doveva fare era girare la testa per trovarsi faccia a faccia con Harry-

"Um, ti sto schiacciando?" chiese Harry, Draco rabbrividì quando sentì le sue labbra sfiorare il suo orecchio al parlare.

"Sì, è così" Draco si concentrò nel tentativo di fermare i suoi tremiti in volontari che correvano per tutto il suo corpo.

Oh Dei, questo era più umiliante di quello che aveva mai immaginato - Harry poteva sentire tutto, ogni tremore e brivido in risposta alla sua insopportabile vicinanza... era mortificante.

Harry si mosse di nuovo leggermente e qualcosa di freddo e metallico uscì dalla sua camicia e fece contatto con la pelle di Draco  - per la densità e il peso Draco capì immediatamente cos' era. Era un anello che sfiorava la sua gola scoperta, che pendeva da una catenina che Harry aveva al collo. Il suo cuore si fermò un momento. Era possibile?...Harry stava usando il suo anello al collo?

Teso sopra Draco , Harry, all' improvviso fu cosciente di qualcosa di duro che premeva la sua coscia - qualcosa che premeva ritmicamente contro di lui e suoi occhi si aprirono smisuratamente, non si azzardò a chiedere nemmeno cos' era; esalando bruscamente le parole "Oddio Malfoy" uscirono involontarie dalla sua bocca in un mormorio spaventato...

"Rilassati, Potter. E' la mia bacchetta nella mia borsa" l' informò Draco e Harry poté sentire un sorriso nascosto nella sua voce. Sentì le dita di Draco chiudersi sul suo polso sinistro; c' era una sorprendente delicatezza in quel semplice gesto e Harry non pensò nemmeno di allontanarsi.

"Ho messo un Incantesimo di Vigilanza su questo magazzino" spiegò a voce bassa "Quando qualcuno arriva ad una certa distanza da qui si attiva un allarme che fa in modo che la mia - letteralmente - bacchetta vibri per avvisarci. Draco separò un po’ le gambe e il ginocchio di Harry scivolò nella parte interna della sua coscia "Così è come ho saputo che Gazza stava venendo - e sta ancora girando qui intorno, perché la mia bacchetta continua a vibrare, però sempre più debolmente, Quando smetterà potremo uscire da qui"

"Oh" Harry sorrise sollevato "Per un momento ho creduto-"

"No, Potter, non è perché sei sopra di me"

"Corretto"

"Sai una cosa?" Draco disse dolcemente, girando il viso verso Harry , sentendo le punte dei loro nasi sfiorarsi leggermente - il ché inviò un formicolio attraverso di lui, scuotendo i suoi nervi. Le sue dita strinsero istintivamente il polso di Harry, erano tanto vicini adesso e non poté evitarlo, semplicemente non poté-

Alzò leggermente la testa e baciò Harry, permettendo che i suoi occhi si chiudessero mentre le loro labbra si univano, e all' improvviso l' oscurità che li avvolgeva sembrò una perfezione vellutata e il nero vuoto divenne il colore della realizzazione. Le sue dita lasciarono il polso di Harry e si mossero per prendere la sua mano, intrecciando le dita; tutto il resto sparì come in un sogno, collassando, e tutto quello che gli importava era quello che aveva in questo momento, quello che sosteneva nella sua mano e quello che assaporava con la punta delle sua lingua, premette la sua bocca contro le labbra calde di Harry...

"Malfoy" Harry pronunciò l' appellativo di Draco con dolcezza, le sue labbra muovendosi contro quelle di Draco, non lo respinse, però tanto meno rispose al bacio.

Draco si obbligò ad aprire gli occhi; la triste realtà lo colpì una volta di più come una luce tetrica nella risplendente oscurità. Lasciò cadere la testa rompendo il soave bacio - sentì che Harry diceva il suo nome, me non nel modo in cui aveva immaginato, in quelle incontabili occasioni nei suoi sogni, dove Harry lo attirava a sé e pronunciava il suo nome: Draco.

"Malfoy, ascolta" disse di nuovo Harry; la sua voce suonava diversa e stranamente controllata "Controllati"

Draco sentì il suo volto arrossire e infiammarsi "Non era mia intenzione"

"Non preoccuparti" la voce di Harry era attentamente velata.

Rimasero in silenzio per quella che sembrò un' eternità; Draco ritirò la sua mano e le sue dita tremanti lasciarono quelle di Harry.

Finalmente quando la vibrazione nella sua borsa si spense, Draco parlò con voce ancora un po' vacillante "Bene, puoi alzare il coperchio e uscire"

Si arrangiarono per aprire il coperchio del baule e Harry uscì torpidamente, facendo delle smorfie mentre stirava i suoi muscoli irrigiditi, quindi si girò per aiutare Draco. Gli offrì una mano e Draco la prese; durante alcuni minuti si massaggiarono i muscoli irrigiditi e Harry lanciò uno sguardo di rimprovero a Draco.

"Non mi metterò mai più in un baule con te. Sono tutto teso"

"Oh, davvero?" Draco alzò un sopracciglio e soffocò una risata "Andiamo, Potter non credevo che ti interessasse tanto"

Harry capì e divenne rosso sembrando molto agitato "Mi riferisco alle gambe e braccia!"

Draco sorrise apertamente mentre si portava una indietro i capelli "Come vuoi" il suo sorriso si appagò mentre guardava attento verso la porta "E' meglio che ce ne andiamo da qui, sembra che Gazza questa notte vada in giro in una delle sue rare visite. Sono stato dozzine di volte in questo magazzino e una volta mi sono quasi scontrato con lui per questo adesso metto sempre l' Incanto Vigilante quando vengo qui"

Harry sembrava impressionato "Questo Incantesimo di Vigilanza è abbastanza ingegnoso"

Draco lo guardo di striscio tra il divertito e l' arrogante "E' solo uno di quei Incantesimi

Ingegnosi Per Avere Un Po' Di Vantaggio. E' giusto sopra il tuo piccolo incantesimo sulle 'manette'"

Harry arrossì un po' e non trovò niente da rispondere.

Draco fece un passo verso di lui guardandolo apprensivamente "La tua camicia è un disastro sulla spalla" allungò la mano e destramente raddrizzò il colo della camicia di Harry "Così va meglio" però non si allontanò. Harry si girò e una volta ancora si ritrovò faccia a faccia con Draco, erano in pedi, troppo vicini per essere comodi, però stranamente si sentiva bene.

L' espressione di Harry si tranquillizzò e guardò intensamente dentro gli occhi di Draco, di un grigio tormentato, avevano il colore di una tempesta formandosi all' orizzonte, delineati con tristezza attribuita, occultando una speranza vacillante.

"Ascolta Malfoy, io-" cominciò a dire, però Draco mise un dito sulle sue labbra tacendolo.

"No" la sua voce era angosciata e i suoi occhi brillavano di un' aperta emozione "Non dirmi che ti dispiace, Potter"

"Non stavo per dirlo" disse deliberatamente Harry, le sue labbra sfiorarono il dito di Draco al parlare "Volevo dire che andrò a verificare come andrà il piano di Hermione. Poi ti avviserò"

Divisero uno sguardo intenso durante l' eternità di un momento - allora Draco lasciò cadere la mano ad un fianco e fece un passo indietro, l' espressione dei suoi occhi in ombra era imperscrutabile.

"Vai tu per primo" disse a voce bassa "Io aspetterò un paio di minuti dopo di te, in caso Gazza stesse pattugliando"

Harry annuì "Va bene"

Draco non aggiunse altro mentre Harry apriva attentamente la porta e scivolava nel corridoio - in cambio abbassò gli occhi e distolse lo sguardo finché sentì la porta chiudersi. Allora mise il volto tra le mani e si lasciò cadere a terra, assolutamente esausto - esaurito di voler Harry, di obbligarsi a non fare niente e di essere una volta di più caduto dal trattenersi dal baciarlo.

Era una tortura. Una pura tortura e un feroce rimorso.

NO. NON DIRE CHE TI DISPIACE, POTTER.

Fuori Harry chiuse piano la porta, però non ritirò la mano dal pomo e si appoggiò allo stipite della porta, coperto dalle ombre oscillanti della luce delle torce.

"Dispiace anche a me" sussurrò dolcemente nell' oscurità.

 

 

 

 

 

Finito anche il nono cap. Come sono contenta, con questo è un anno e tre mesi che lavoro su questa traduzione...caspita che costanza. Questo è uno dei capitoli che preferisco, le emozioni che vengono sprigionate sono così dolorosamente soffocanti che desideri che finiscano il loro lavoro e ti affoghino nella loro stretta per poter finalmente finire con il supplizio a cui ti sottopongono. Mi colpisce particolarmente la situazione di Draco (Lui e i doppi sensi sono una cosa sola hehe^^ )legato dai lacci dell' amore, sempre, senza tregua e senza possibilità di ritorno. Mentre Harry comincia a rendersi conto di quanto è dentro alla situazione, ancora di più di quello che credeva. Hermione rimane ancora ai bordi della vicenda, ma lentamente si renderà conto che qualcosa non và.

Per la cronaca: quando Seamus dice che l' EUREKA di Hermione è meno scandaloso, si riferisce al fatto di Archimede di Siracusa, matematico e fisico greco che quando riuscì a trovare la soluzione ad un problema che gli era stato affidato, stava facendo il bagno alle terme e per l' emozione uscì nudo e corse per le città di Siracusa gridando 'Eureka!Eureka!' che poi in italiano significa appunto 'Ho trovato!Ho trovato!'. Il Palissandro invece è il nome con cui viene chiamato il legno dei roseti.

Finito di dare spiegazioni posso ringraziare Arc en Ciel grazie la tua persistenza  mi fa onore! Diana lo la curiosità rode, rode...anche me^^ un bacio per il complimento. Kiu eccoti accontentata. Lux non credo cambierebbe qualcosa, anzi probabilmente si allungherebbe ancora di più il tempo d' attesa...sono una pigrona^^. Una bacio anche a te. Rowan_MyFair sapessi quanto ti capisco...Per il trauma chiudo venia, ma le risposte alle tue domande le troverai nella storia, come sempre. Alessandra87 scusa, ma ero convinta di averti avvertito, vabbè questa volta però non puoi dire che non te l' ho detto. Kristima che bello come si sparge la voce (brava Rowan) spero che le insufficiente non siano piovute, caspita che complimenti per la traduzione mi fate tanto piacere Kiss. Alixis sì la storia in inglese è già finita, altrimenti non mi sarei mai messa a tradurre una storia che non so quanto dura ne quando e se finisce, perché spesso nel web si trovano alcune storie dove ad un certo punto l' autore/autrice scrive che non ha più l' ispirazione e la storia finisce nel cimitero delle fanfic.

E con questo auguro un BUON NATALE e BUONE FESTE a TUTTI.

Tanti Auguri!!

ALLA PROSSIMA

Hepona.

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Pozione Irresistibile intrelude9 ***


POZIONE IRRESISTIBILE

POZIONE  IRRESISTIBILE

 

                       

Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Hepona

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.

 

 

Capitolo nove: Finale alternativo

Bloccato in un momento da cui non puoi uscire

 

 

 

**************

 

** E' basato sul capitolo 9 _ _ leggete prima il capitolo

*** Questo è un finale alternativo del capitolo 9 _ _ _ definitivamente c' è più 'interazione', è un ossequio per tutti quelli che sono del parere che "E' un po' ora"  E cosa sarebbe successo  se... il baule non si fosse aperto così facilmente?

 

**************

 

 

 

Rimasero in silenzio, che sembrava un' altra eternità; Draco ritirò la mano le sue dita tremanti lasciarono quelle di Harry.

Finalmente quando la vibrazione nella sua borsa si fermò, Draco parlò con voce ancora un po' vacillante.

"Bene, puoi aprire il coperchio e uscire"

Harry si lasciò scappare un piccolo sospiro di sollievo "Finalmente"

Si scostò un po' da Draco per poter aprire con il gomito il coperchio del baule. In parte era contento di uscire dal baule - il crescente imbarazzo, per non menzionare la tensione fisica, stavo diventando difficili da sopportare; però allo stesso tempo... aspetta - il coperchio -

"Puoi alzarti da me" ripeté Draco , con voce un po' stanca "Andiamo"

"Non posso" disse Harry, adesso leggermente allarmato ; provò a spingere più forte il coperchio, ma questo non si mosse di un millimetro "Maledizione! Il coperchio è bloccato!"

"Oh" disse calmo "Questo non è bene" con un po' di sforzo, Draco spostò la sua gamba da quella di Harry e usò il piede per colpire il baule; un calcio avrebbe dovuto aprire il coperchio, però non successe niente. Il coperchio del baule era bloccato veramente.

Draco maledì a voce bassa "Bene, sembra che siamo in trappola. Adesso sembra che abbiamo due opzioni, o aspettiamo che il limitato ossigeno finisca, o possiamo  gridare e sperare che qualcuno venga ad aiutarci"

"E ci trovi così?" disse incredulo Harry "Sei pazzo? Non esiste" gemette disperato "Lo sapevo che mettersi in un baule con te era una pessima idea"

Per il tono leggermente disperato nella sua voce Draco immaginò che fosse claustrofobico.

"Proviamo così" offrì Draco "Perché non ti sposti un po' in modo che riesca a muovere un po' il braccio sinistro per usare le dita come le va per aprire il baule dall' interno?"

"Non funzionerà" sbuffò irritato Harry "Ho sentito i bordi del coperchio, non c' è niente dove puoi fare leva da dentro. Semplicemente è bloccato, questo è tutto" fece una pausa " No, ho un' idea migliore - è un vecchio trucco"

"Qual' è?" chiese Draco

"Spingere più forte"

"Su... o giù" suggerì Draco con innocenza simulata e subito ricevette un colpo alle costole "How! Questo ha fatto male."

"Taci Malfoy" disse Harry a denti stretti.

Harry mise mani e ginocchia sul fondo del baule per fare forza - ci fu una pausa piuttosto lunga piena di un' aspettativa impaziente.

"Bene, puoi cominciare" incitò alla fine Draco suonando impaziente

"L' ho giuà fatto" rispose con un grugnito Harry "Non si muove"

"Oh" Draco sembrava sottilmente soddisfatto con sé stesso "Questo è stato un tipico piano di un Grifondoro"

"Cosa vorresti dire?" disse arrabbiato Harry "Almeno sto provando a farci uscire da qui. Invece tutto quello che tu stai facendo è stare sdraiato lì e fare bassi commenti. Sembra che non capisci che è imperativo che torniamo nei nostri dormitori il più presto possibile. E' quasi l'ora di andare a dormire e la gente comincerà a chiedersi dove siamo, cominceranno a cercarci e quando ci troveranno qui dentro, ammesso che ci trovino, diventerà-"

"Potter" la voce di Draco era assolutamente calma

"Cosa?" esplose Harry, adesso aveva cominciato a colpire il baule con i talloni.

"Volevo solo dirti - questo   è solo per uscire dal baule" disse solamente Draco

Harry batté le palpebre perplesso "Cosa-"

Draco alzò la testa e catturò le lebbra di Harry in un bacio appassionato tagliando le sue parole - fece scivolare le sue mani attorno alla vita di Harry, sulle sue spalle e le mosse per sostenergli la testa in modo che non potesse rifiutarlo. Draco chiuse gli occhi e lo baciò, arcuando il proprio corpo contro quello di Harry, in un' allineazione perfetta mentre il bacio si fondeva tra di loro.

Draco poté sentire che il corpo di Harry rimaneva rigido per un lungo momento; allora azzardandosi lievemente, Draco sentì le labbra di Harry muoversi contro le sue, articolando la sua insicurezza, però dividendo comunque il bacio. Le mani di Draco si mossero sulle sue spalle tirando destramente la maglietta di Harry e le sue dita tracciarono un leggero sulla pelle nuda e sentì il brivido involontario di piacere nel corpo di Harry, disteso sul suo...

Allora all' improvviso, Draco ritirò la mano destra e senza preavviso la mise tra di loro,  tirò la cerniera e la mise nei pantaloni di Harry.

Harry lasciò scappare un grido soffocato e si alzò violentemente, istintivo. La sua spalla colpì il coperchio del baule con tale forza che si aprì, l' oscurità sparì davanti all' argentata luce della luna che si vedeva attraverso l' unica e polverosa finestra del magazzino. Harry si raddrizzò di scatto affannato con gli occhi spalancati dall' incredulità tanto per il fatto che il coperchio si fosse aperto, come per la mano di Draco ancora nei suoi pantaloni. Fissò Draco per un momento, talmente stordito per reagire - allora la ragione gli ritornò e Harry saltò fuori dal baule vacillando alcuni passi, sembrando confuso e ororrizzato.

"Che diavolo credevi di fare?" esalò Harry estremamente agitato, il suo viso era arrossito.

"Farci uscire dal baule" rispose tranquillo Draco , anche se pure lui era un po' affannato scosse leggermente le spalle "E ce l' ho fatta"

"Però tu - tu hai messo la tua mano nel mio-" Harry esplose a parlare , guardandolo ancora feroce "E mi hai baciato, e-"

"Il fine giustifica i mezzi, Potter" Draco aveva uno strano mezzo sorriso sul volto e sembrava molto soddisfatto di sé stesso mentre usciva con arie dal baule e si spolverava "In conclusione siamo fuori, o no?"

Harry gli diresse uno sguardo tagliente "Giochi sporco Malfoy"

Draco non pote evitare di sopprimere una smorfia "Chi vuole giocare pulito?"

"Argh" Harry si mise la testa tra le mani "Non posso ancora credere a quello che hai fatto"

"Credici, Potter. Se si è sentito così bene deve essere reale" Draco sorrise fingendo interesse.

"Però tu-" Harry sembrava avere problemi a far uscire le parole dalle labbra, che erano ancora calde e formicanti per il bacio di Draco solo istanti prima. "Voglio dire tu - tu"

"Oh, perché non puoi dirlo a voce alta, Potter?" Draco alzò gli occhi al cielo "Ho messo la mia mano dentro i tuoi jeans e tu hai reagito. E a proposito la tua cerniera è ancora aperta"

Vergognandosi, Harry lasciò scappare un gemito rapidamente tirò su la cerniera dei suoi jeans, facendolo talmente velocemente che la cerniera prese il tessuto bloccandosi a metà. Draco alzò un sopracciglio divertito "Hai bisogno d' aiuto?"

"No!" disse velocemente Harry  indietreggiando rapidamente "No, sto bene, posso farlo da solo, grazie"

"Sì, sono d' accordo che puoi farlo da solo molto bene" Draco diresse un sorriso sensuale a Harry, guardando deliberatamente i suoi jeans e batté le palpebre come a suggerire. Harry inciampò un po' e quasi cadde.

"Um, um..." finalmente riuscì a chiudere la cerniera dei suoi jeans e si avvicinò furtivo alla porta, sembrava molto incomodo "Dovrei andarmene prima che, uh, qualcuno venga. Non volevo dire questo! Mi riferivo venire qui. Ah, non importa" Harry divenne rosso di nuovo "Veramente devo andare"

Draco rise con soddisfazione "Si, Potter - andare e venire, fallo tutto"

"Erp" mormorò Harry con voce soffocata, mentre apriva velocemente la porta "Ci vediamo"

Draco sorrise apertamente mentre Harry spariva (o meglio fuggiva) dalla stanza, in verità non si era aspettato che Harry reagisse in modo così spettacolare alla sua mano dentro i suoi pantaloni, letteralmente e in altri sensi  - non aveva anticipato l' agitato che Harry era stato dopo. Molto interessante.

Fuori, Harry chiuse la porta piano, però non ritirò la mano dalla maniglia ; si appoggiò contro lo stipite, coperto dalle ombre oscillanti delle luci delle torce.

"Maledizione" sussurrò soavemente chiudendo gli occhi e respirando piano e profondamente "Adesso ho bisogno di una doccia fredda"

 

 

 

Che ve ne pare? Decisamente più 'interessante', vero? Io mi sono divertita un mondo a tradurlo, povero Harry decisamente non era giornata e Draco lì che si diverte un mondo con i doppi sensi imbarazzando Harry da capo a piedi, ma come siamo cattivi ^^.

Questo è il primo dei due interlude, il prossimo sarà sul tredicesimo capitolo... munitevi di pazienza è tutto quello che vi posso dire, adesso sono a metà traduzione del dodicesimo.

Grazie per i commenti a: Scarlet credo che la risposta sia superflua, come non potevo tradurre questa parte della storia?, kiu, Lux Un po’ qui ha fatto, ma mi sa che dovrai aspettare ancora un po’, poco poco però… Arc en Ciel caspita che complimento andrei avanti solo per sentire simili frasi.^^. Lori guarda che io sono due anni e mezzo che cerco di mettermi in contatto con Rhyssen, ma siccome questa è una storia che merita anche di essere letta dai lettori italiani metto sempre l’ avviso che la storia non è mia. Iio, come già ripetuto, mi limito a tradurla il meglio che posso. Perciò credo che con il giusto avviso potresti anche tu buttarti nel mondo delle traduzioni, che ho felicemente notato è in continua aumento. Rowan_MyFair, sei sicura che sia un ottimo piano? Per il tuo sogno… che dici qui Harry si è comportato bene^^? Andrea due commenti ad un solo capitolo che bello!! Purtroppo come sempre detto il tempoi è quello di un capitolo tradotto alla volta, approfittate di questo extra perché non so quando riuscirò a finire di tradurre il dodicesimo, sorry.Gilraen88 infatti Harry nonostante tutto non disprezza affatto… ottima intuizione. Eoweniel  un salutone anche a te. Un paricolare grazie a Lux pewr aver commentato la mia piccola poesia, vorrei farvi notare che non esistono solo le fanfiction, ma anche le storie originali. Io ne avrei una, ma non so se postarla o no dato lo scarso numero di persone che le leggono. Ma non si sa mai .

Anche per questa volta è tutto.

ALLA PROSSIMA!!

Hepona

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Pozione Irresistibile 10 ***


POZIONE IRRESISTIBILE


Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Hepona

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.



Capitolo dieci: Sospeso per un momento

Amore significa non dire mai che ti dispiace.



A colazione il mattino dopo Hermione scivolò sul posto accanto a Harry, sembrava stanca, ma contenta.

"Credo che la pozione Anti-Veleno sia la migliore opzione che abbiamo trovato" mormorò a voce bassa anche se sufficiente alta da farsi sentire da Harry mentre si serviva una buona porzione di fagioli al forno "Bene, di fatto è l' unico piano che abbiamo, però promette piuttosto bene, perciò dovremo essere contenti"

"Di cosa dovremo essere contenti?" interruppe Ron all' avvicinarsi e sentendo l' ultima parte della frase di Hermione.

"Uh..." Hermione si morse il labbro pensando velocemente, però Harry le venne in aiuto "Del fatto che mi sento piuttosto bene per l' allenamento di Quidditch di domani" rispose Harry alzando leggermente le spalle in modo casuale "Ho fatto riposare la mia caviglia un paio di giorni - e ho bisogno di allenarmi di più per la prossima partita, quando ci sarà"

Ron si rallegrò, allora all' improvviso si accigliò e grugnì "Oh no, ho una punizione di Piton domani sera! Maledizione non potrò vedere l' allenamento"

"Non saresti in punizione se non avessi insinuato che Piton fosse daltonico" fece notare Hermione facendo roteare gli occhi.

Ron sembrava ostinato "Io ho solo suggerito che si controllasse gli occhi. Voglio dire, come ho detto a Piton il malva non è un colore così soggettivo. E il mio Tonico Di Funghi Velenosi era chiaramente malva, però lui ha continuato ad insistere che era un povero tono di viola"

Harry fece una smorfia "Sono sicuro che Piton è rimasto sinceramente commosso dalla tua preoccupazione sulla sua salute" imitò la voce bassa e velenosa di Piton e il suo tono sarcastico "Sì, Weasley, il malva non è un colore molto soggettivo. Però è solo la mia opinione che conta"

"Non valeva la pena che tu rischiassi per questo e lo sai" gli disse Hermione scuotendo la testa "Onestamente, a me sembrava più un lillà"

"Ah, grazie per l' appoggio Herm" disse arrabbiato Ron. Si girò verso Harry "Ho parlato con il resto della squadra mentre eri in infermeria - si sentono comodi con la formazione attuale, così suppongo che andrà bene se l' usiamo anche per la prossima partita"

Hermiona si scostò dalla conversazione mentre Ron e Harry cominciavano a discutere di problemi di Quidditch - aspettò, un po' impaziente dato che doveva parlare urgentemente con Harry sulla pozione Anti-Veleno. Si chiese in modo vago, come era stato l' incontro di Harry con Draco la notte scorsa; era stata in biblioteca finchè non aveva chiuso e Harry non era ancora tornato quando era rientrata nella Sala Comune dei Grifondoro.

La chiaccerata sul Quidditch finalmente finì quando Harry chiese a Ron se vedeva se Seamus riusciva a convincere Madama Boom per fissare la partita Grifondoro-Serpeverde dopo la partita contro Tassorosso, che era il loro prossimo rivale nella lista originale delle partite. Seamus era seduto dall' altra parte del tavolo, così Ron prese il suo toast e andò a parlare con lui.

"Bene" Hermione disse a voce bassa, subito dopo che Ron era partito "Come è andata ieri sera? Cos' ha pensato Malfoy sull' Anti-Veleno? Crede che ne valga la pena?"

Harry corrugò le sopracciglia, cercando di ricordare cosa aveva detto Draco sulla pozione Anti-Veleno; allora comprese che non aveva avuto molto tempo per dirglielo. Era stato distratto da... molte cose.

"Uh..." Harry sembrava impacciato "Di fatto... non gli ho ancora detto niente"

"Cosa?" Hermione lo guardò con incredulità "Cosa vuoi dire con di fatto non gli hai ancora detto niente? Ma sei stato secoli con lui ieri notte! Cosa avete fatto tutto il tempo?" Un segno di comprensione si diffuse sul suo volto e guardò suspicace Harry "Non dirmi che ti ha baciato di nuovo!"

"No," rispose veloce Harry "Bè, sì. Qualcosa del genere. Non lo so"

"E io che mi stavo chiedendo se eri indeciso al rispetto" disse secca Hermione.

Harry provò a spiegarsi "Volevo dire, bè, eravamo insieme chiusi in un baule, e..."

"Stavate cosa ?!" Hermione lo guardò spaventata, poi sospirò rassegnata "No... non me lo dire. Il coperchio del baule non si apriva e sei rimasto intrappolato dentro con Malfoy"

"No! Il coperchio si è aperto benissimo" le guance di Harry arrossirono leggermente.

"Lascia perdere, non sono sicura di volerlo sentire" Hermione enfatizzò le sue parole con uno sguardo pungente "Sai, voi due che vi incontrate di nascosto così sta cominciando a essere una cattiva idea. Non è molto produttivo" fece una pausa "Per non dire controproducente"

"Non è successo niente!" insistette serio Harry "Gazza è arrivato all' improvviso al magazzino - però Malfoy aveva fatto un Incantesimo Di Vigilanza molto utile che ci ha avvertito e ci siamo dovuti nascondere dentro un baule per non farci scoprire"

Hermione lo guardò di striscio, scrutatoria - l' intrusione improvvisa di Gazza non spiegava come Malfoy aveva finito col baciarlo, però immaginava il molto conveniente baule aveva centrato in qualche modo. Comunque non era sicura di voler sapere tutti i dettagli.

"Gli parlerò più tardi," offrì Harry cercando di riparare la sua apparente diementicanza. "Questa sera, forse. Dopo l' allenamento di Quidditch"

Hermione scosse la testa "Questa notte potrebbe prendere la pozione Anti-Veleno"

"'Sta notte?" Harry batté le palpebre sorpreso "Così presto? Vuoi dire che sei già sicura di come prepararla?"

La voce di Hermione era sottolineata dall' urgenza "Lasciami spiegare. Ho trovato un libro a proposito, che aveva le istruzione su come preparare la pozione Anti-Veleno. Risulta essere piuttosto semplice - sono necessari solo sei ingredienti diversi e si possono facilmente procurare da Piton"

Harry stava ascoltando attentamente "Queste sono buone notizie"

"Sì" continuò lei "Credo di riuscire a procurarmeli tutti questa sera - dovrei vedere Piton dopo Cura Delle Creature Magiche, per ottenere un campione della lista completa degli ingredienti che ho bisogno per il progetto extra che sto facendo..." Hermione vide che Harry reprimeva un sorriso divertito e lo guardò con gli occhi socchiusi "Oh, zitto Harry, sei fortunato che sto facendo questo progetto o non riusciresti a procurarti gli ingredienti per la pozione"

"Malfoy è fortunato, non io" la interruppe "Te ne deve una grande, Herm - forse riuscirai a far mettere il tuo nome ad una sala di Malfoy Mansion"

"Molto comico, ha ha. Veramente, farò in modo che mi prometta di non ricominciare a prendere in giro Ron, però dubito che lo farà. Comunque - come stavo dicendo, potrei facilmente includere gli ingredienti per la pozione Anti-Veleno nella lista che riceverò da Piton - questi ingredienti si usano normalmente nelle altre pozioni, cosi ché non sospetterà niente" fece una pausa "Però c' è un' altra cosa..."

Harry gemette "Sapevo che avresti detto qualcosa del genere - Però cosa?"

"Uno degli ingredienti, la linfa della pianta Veronia, è altamente deperibile una volta fuori dal contenitore speciale" spiegò "La sua qualità si deteriora facilmente dopo alcune ore - e se si usa dopo 'il tempo di termine', per dirlo così, qualsiasi cosa si aggiunga dopo esploderebbe velocemente. Questo significa che una volta che ricevo gli ingredienti, questa sera, dovrai fare la pozione il più velocemente possibile - questa notte - non più tardi"

"Va bene" disse piano Harry, intento ad assorbire tutte queste nuove informazioni "Allora significa che dovremo avvisare Malfoy che ci incontreremo di nuovo questa notte, e lì informarlo velocemente sulla pozione Anti-Veleno mentre la prepariamo dato che non potrò parlare con lui prima, non in privato"

"Non noi" lo corresse Hermione "Tu. Io devo fare il mio compito di Pozioni questa notte - non sto riunendo tutti gli altri ingredienti solo per perdere tempo" lo guardò di nuovo dalla coda dell' occhio, valutando "Ad ogni modo non mi piace la prospettiva di osservare Malfoy mentre ti fissa per tutta la notte. E' snervante"

"Non mi fissa" protestò Harry.

"Oh, sì che lo fa. Tutto il tempo" Hermione fece un gesto di fastidio "Nemmeno Ron fissa Fleur nel modo in cui Malfoy lo fa con te"

"E... come mi guarda?" chiese tentativo Harry , la sua voce si soavizzò un po'.

Hermione pensò un momento "Ogni volta che ti guarda i suoi occhi divenato intensi con una profonda emozione così...così esclusiva. E' come se nel momento in cui ti guarda smettesse di vedere tutti gli altri. E a volte chiude gli occhi come se gli dolesse molto vederti in quel modo - però poi li apre di nuovo e continua a contemplarti allo stesso modo" Hermione si permise un sorriso indulgente "E' qualcosa di romantico - però ovviamente resta il fatto che è Malfoy"

Harry emise un sorriso storto "Eccellente punto, Hermione"

"Oh, è c' è un' altra cosa," disse Hermione mentre tornava al suo modo metodico e concreto d' essere "Il libro di referenza dove ho trovato le istruzioni per la pozione Anti-Veleno, è un po'... antico. E' stato pubblicato per la prima volta agli inizi del diciasettesimo secolo e anche se la copia della biblioteca è una ristampa non è stata aggiornato da allora. Così sarebbe una buona idea procurarsi una nota firmata per verificare se nella Sezione Proibita ci sono delle informazioni aggiornate sulle pozioni Anti-Veleno per poterla miglirare, altrimenti lavoreremo su quella che abbiamo"

DA CHI DOVREMO PROCURARCI LA NOTA FIRMATA? Si chiese Harry, ripassando mentalmente la lista dei professori e escludendo Piton e Cooman "Hagrid ci può dare l' autorizzazione?"

"No" disse triste Hermione "Solo i professori possono firmare l' accesso per la Sezione Proibita - Hagrid non può , anche se tecnicamente, è anche lui un maestro. E non posso chiederlo a Piton dato che sto riunendo sufficienti sostanze chimiche da essere arrestata in ogni dogana delle Passaporte di tutto il pianeta" rimase un momento a pensare "Sai cosa? Credo che dovresti chiedere a Malfoy di procurarsi la firma. Tutto questo è per aiutare lui e almeno dovrebbe contribuire un po'"

Prima che Harry potesse rispondere Ron ritornò dalla sua piccola conferenza con Seamus.

"Bene, è a posto" disse felice, dirigendogli un ampio sorriso "Anche Seamus pensa che funzionerà, dato che Serpeverde ci vedrà giocare contro Tassorosso prima di giocare contro di loro e quando ci vedrannoo usare la stessa formazione che avevamo usato contro di loro mercoledì, penseranno che sarà la startegia che useremo nella nuova partita contro di loro" Harry alzò un sopracciglio interrogativo "E non è così?"

"Hm" Ron ponderò alcuni secondi "O penseranno che stiamo provando ad ingannarli deliberatamente in modo che pensino che useremo la stessa strategia nelle quattro partite e aspetteranno che usiamo un diverso piano di gioco per la nuova partita, quando in realtà non lo faremo" fece una pausa "Sto dicendo qualcosa di sensato?"

"No" disse Hermione soffocando una risata. Si alzò dal tavolo e si scosse la gonna "Vi lanscio in modo che possiate confondervi l' un l' altro finché non vi stancherete - devo riportare un libro in biblioteca" lanciò un veloce sguardo significativo a Harry "Ho molto lavoro da fare - ci vediamo più tardi!"

Ron salutò Hermione con un gesto e poi si volse verso Harry "Allora, cosa pensi dell' attuazione di Serpeverde nella partita, almeno nei quaindici minuti che è durata?"

Harry notò che Ron aveva fatto attenzione a non attribuire l' abbandono della partita a lui; non era una caratteristica di Ron essere così sensibile con i sentimenti degli altri. Harry sapeva che Ron stava solo cercando di essere comprensivo e empatico e lo ringraziò per questo.

"Bè" Harry provò a formulare un' opinione decente sul gioco dei Serpeverde; avrebbe saputo rispondere meglio su cosa pensava del gioco di Draco, dato che aveva passato la maggior parte della partita a guardarlo "Credo che il loro Portiere abbia fatto molti falli, ragion per cui abbiamo potuto prendere tante penalità"

"Cosa pensi della sua formazione difensiva?" pressionò Ron "Ho notato che ogni volta che i nostri Cacciatori avevano la Pluffa, i Cacciatori di Serpeverde li fiancheggiavano e li accerchiavano in modo che i loro Battitori avessero un migliore obbiettivo. Potrebbe essere pericoloso per i nostri prossimi attacchi, non credi?"

"Um," disse Harry ritrovandosi distratto; aveva appena visto Draco entrare in Sala Grande, estremamente tardi per la colazione... Harry si chiese vagamente se Draco fosse rimasto tanto tempo nel magazzino dopo che lui se ne era andato - o Gazza era riapparso scoprendolo? Draco poteva essere stato interrogato tutta la notte su cosa stava facendo in agguato in un presunto magazzino in disuso a quell' ora. Harry sperava sinceramente di no.

"Ti senti bene Harry?" sentì la voce di Ron toglierlo dai suoi pensieri.

"Hm?" Harry si girò verso Ron "Oh, sì, la difesa dei Serpeverde"

Ron lo guardava con inquietudine "Sei sicuro di stare bene, Harry?" ripeté suonando genuinamente preoccupato "Sembri... piuttosto strano oggi. Ti senti male o qualcosa di simile?"

"No, no," Harry si affrettò a tranquilizzarlo "Mi è venuto un momento di vertigini, ora sto bene, non preoccuparti"

"Vertigini? Non vuoi riposarti un po'?" disse Ron accigliandosi con ansia "Se non ti senti bene dovresti riposarti un po' - sei sicuro di poter fare l' allenamento domani?"

"Te l' ho già detto Ron" disse Harry fermo "Sto perfettamente bene" fece una risata leggermente forzata "Forse è il pensiero di tutti questi doveri accumulati che mi fa venire le vertigini. Tutta questa fretta; il Quidditch e tutto il resto - ho accumulato una grande quantità di cose da fare"

"Puoi rubare i compiti di Hermione" scherzò Ron "Puoi aprire la sua borsa mentre lei non c'è, aprire le pergamene e copiarle" fece una pausa e si accigliò " Recentemente sta passando tantissimo tempo nelle biblioteca, facendo ricerche per i suoi temi e lavori extra e Dio sa cos' altro. Se non fa attenzione cominceranno a mettergli in testa i libri dato che è una figura permanete lì"

"Sì, è stata molto occupata" rispose Harry evasivo "Però non lo siamo tutti? Voglio dire tra i Quidditch e i compiti, le lezioni e tutto il resto-" fù deliberatamente vago "Credo di lavorare con un deficit di tempo"

Ron sembrò pensarci per un momento, quindi si inclinò in avanti con un' espressione seria sul volto "Guarda, Harry, non voglio che ti metti troppo sotto pressione per quello che è successo nella partita. Voglio dire, posso vedere che cadere da una scopa non è la maniera migliore per concludere una partita. Però veramente non devi incolparti o sentire che hai deluso qualcuno, perché non è colpa tua. E' tutta colpa di Malfoy"

Harry sospirò "E' stato un incidente Ron"

"Oh, no!" disse Ron calorosamente "Sai? Malfoy ha questa misteriosa abilità di rigirare le cose e farti sentire responsabile, anche se non lo sei. Ricordi cosa è successo con Fierobecco? Malfoy è venuto fuori con tutta questa storia di essere stato ferito mortalmente e Hagrid si è sentito colpevole per quello che era successo, quando tutti sapevano che Malfoy stava recitando. Vedi quello che voglio dire?"

"Bè..." cominciò Harry.

"E non voglio dare a Malfoy la soddisfazione di vederti turbato" disse serio "Lo so che sei ancora un po' scosso, per il colpo e la caduta. Voglio che prendi le cose con calma, in modo che tu non finisca per lavorare troppo e bruciarti. Mi hai sentito Harry?"

Harry abbozzò un piccolo sorriso e tocco leggermente il braccio di Ron "Grazie Ron"

Ron vide che la tensione nei tratti di Harry si sollevava leggermente; gli restituì il sorriso e gli diede una calorosa pacca sulla spalla "Quando vuoi, compagno"


**************


Dopo pranzo dieci minuti prima dell' inizio della lezione di Cura Delle Creature Magiche, Harry si ritrovò a tornare apposta fuori dall' aula dei professori dibattendosi se entrare o no. Controllò un' altra volta la sua storia per farla suonare più convincente, poi respirò profondamente ed era sul punto di bussare alla porta - quando questa si aprì e uscì il prof Lupin.

Harry sembrava sorpreso "Uh, salve professor Lupin - casualmente la stavo cercando"

Il professor Lupin cambiò la pila dei libri sull' altro braccio e gli diresse un sorriso "Bene, ho un po' di tempo, allora" disse affettuoso c' è qualcosa in cui posso aiutarti?"

"Bè..." Harry usò il suo migliore tono casuale "Sono interessato a fare qualche ricerca extra e mi chiedevo se poteva firmarmi una nota per poter prendere alcuni libri dalla biblioteca"

"Ricerca?" il professor Lupin sembrava interessato "Esattamente che argomento stai cercando?"

Harry aveva già pronta la risposta "Stavo pensando di leggere un po' di più sul controllo avanzato delle Arti Oscure" Harry aveva copiato la frase da una propaganda in una copertina di un libro di Hermione.

Lupin sembrò pensarci "Qualche ricerca in più su questo ramo delle Arti Oscure sarà sicuramene utile per il nostro attuale programma di studio. Mi compiaccio che sei interessato nell' avere più conoscenza, non si sa mai abbastanza quando si tratta di difesa contro le Arti Oscure" affermò con approvazione e le speranze di Harry crebbero. Lupin continuò "Che titolo hai in mente?"

"Um," Harry titubò; il libro che Hermione voleva trovare era sulle pozioni Anti-Veleno, però non lo poteva chiedere a Lupin, perchè rientrava nel campo di Pozioni ed era molto probabile che Lupin lo avrebbe mandato da Piton a farsi dare l' autorizzazione "Crede che puo darmi una nota aperta?" questo gli avrebbe dato accesso a qualsiasi libro della Sezione Proibita, e sperò fermamente di essere stato sufficientemente convincente perché Lupin accettasse.

"Una nota libera?" Lupin si accigliò lievemente "Guarda Harry, per ragioni ovvie, le note libere sono regolate in modo molto rigido e gli insegnanti spesso hanno bisogno di una giustificazione per darle. Per regola generale ci è permesso dare note aperte solo agli studenti che fanno ricerche per i progetti trimestrali obbligatoti e non quando si tratta di lavori volontari... però, perché non mi dici esattamente quello che vuoi leggere e perché sei così interessato? Forse posso fare un' eccezione con te"

Harry pensò seriamente la domanda di Lupin

"Credo di essere affascinato dal modo in cui certe forme di magia Oscura possano, di fatto, avere un affetto tanto profondo da alterare la vita della vittima" disse onesto "Il modo terribilmente incisivo che possono essere, come quelle che manipolano i pensieri, i sentimenti e i credo di una persona. Gli Incantesimi di Memoria e la Maledizione Imperius interferiscono con la mente e... le Pozioni d'Amore, ovviamente, rivoluzionano il cuore dentro e fuori"

"Ah" una certa comprensione si rifletté sul volto di Lupin e annuì astuto " Per caso non ha a che fare con Draco Malfoy?"

Il cuore di Harry si paralizzò per un momento - sentì come se l' espresso per Hogwarts lo avesse travolto lasciandolo completamente senza fiato. Fissò Lupin troppo spaventato per parlare. COME DIAVOLO SA...?

"Scusi professore?" finalmente Harry si riprese da emettere un piccolo gemito cercando di mantenere l' aria d' indifferenza casuale e fallendo miseramente.

"Il tema di Draco Malfoy" ripetè Lupin "Ricordo che ha menzionato la relazione tra gli Incantesimi di Memoria e le pozioni d'Amore come una ramo della maledizione Imperius. Il ché è stato ben posto parte sua " fece una pausa guardando Harry con preoccupazione "C' è qualcosa che non va?"

OH, GRAZIE A DIO le gambe quasi gli si pegarono dal sollievo; il sangue fluì di nuovo nelle sue vene e il cuore tornò a battere. Durante un orribile istante, aveva pensato che i suoi sentimenti fossero stati troppo trasparenti e che Lupin avesse visto attraverso di essi... però era stato solo che Lupin aveva riconosciuto il riferimento al tema di Draco. Grazie a Dio.

"No, non c' è niente che non va" Harry disse veloce, anche se un po' tremante "Semplicemente, eh, che sentivo che avrei starnutito...però adesso è passato"

"Temo di non poterti dare quello che mi chiedi, Harry" disse Lupin con rammarico, negando fermamente con la testa, facendo sì che le emozioni incontrate da Harry negli ultimi minuti cadessero a terra.

"Veramente non c'è molto di più da apprendere sull' Imperius di quello che dicono i libri di testo - e riguardo gli Incantesimi di Memoria, li studieremo più avanti quest' anno, così forse scriverai un tema quando sarà il momento. E l' accesso alle informazioni sulle pozioni d' Amore è strettamente supervisionato dal Ministero, a causa della facilità di preparazione e data la loro natura come una tra le più potenti e mortali forme di Arte Oscura"

"Oh" Harry sembrava mortificato, però Lupin interpretò la sua delusione come una negazione alla sua genuina sete di conoscenza.

"Sono impressionato dal tuo impegno fino a questo punto, Harry" Lupin sembrava contento anche se era una mera consolazione per la preoccupazione di Harry "Che ti sembra se in cambio - tra un paio di settimane, avremo una lezione su come combattere incantesimi e maledizioni in un duello di magia"

"Sembra molto interessante" disse Harry senza molto entusiasmo.

"Sì, certamente promette di esere una lezione memorabile, come minimo" gli occhi di Lupin brillarono.

"Credo che hai un dominio della bacchetta piuttosto buono , Harry - non solo in velocità e precisione se non anche per usare incantesimi appropriati ad ogni occasione. Ti piacerebbe scrivere un tema su questo argomento e portaremelo tra un paio di settimane?"


***********


Harry era di cattivo umore quando si diresse insieme a Ron alla capanna di Hagrid per la lezione di Cura Delle Creature Magiche. Sentiva che il suo scontento era più che giustificato - non solo non si era procurato la nota da Lupin, sennò che in qualche modo si era ritrovato a dover scrivere un tema entro due settimane. Difesa Contro Le Arti Oscure era facilmente la materia in cui si dilettava di più, però adesso non aveva né il tempo né la voglia di lavorare su compiti extra.

"Non mi sono procurato la nota" Harry era rimasto con Hermione quando si era separato da Ron per mettersi al suo fianco. Entrambi erano appoggiati contro il recinto fuori dalla capanna da Hagrid, assieme al resto dei Grifondoro e Serpeverde che prendevano le lezioni con loro.

Hermione si vedeva infelice per l' inconveniente, ma sembrava comprensiva "Ci hai già provato e non sei riuscita ad ottenerla?"

"Sì" disse lugubre Harry "Ho pensato che tra tutti i professori, Lupin poteva essere il più facile da convincere, però non si è nemmeno mosso. Onestamente, sembrava che gli stessi chiedendo un' autorizzazione di trasferire un miglione di galeoni dalla mia camera della Gringott"

Hermione si accigliò "Non si suppone che avresti detto a Malfoy di procurarsi la nota?"

Harry scosse un po' le spalle "Ho avuto un po' di tempo libero dopo pranzo e ho deciso di provare con Lupin"

Hermione sospirò esasperata "Non dovresti fare tutto il lavoro pesante mentre Malfoy è seduto senza fare niente. Voglio dire, se veramente è così afflitto dalla pozione, penserei che provasse nel metterci un po' più di sforzo nel cercare un modo per uscirne"

"Non credo che sia meno facile per lui" rispose Harry a voce bassa senza guardare Hermione e di conseguenza perdendosi lo sguardo sorpreso che lei gli lanciò "Non è solo l' effetto che la pozione ha su di lui - è la sua reazione a questo che è più preoccupante. Non ho mai visto nessuno sembrare così miserabile come lui la notte scorsa"

Harry guardò il prato che stava poco lontano, dove la gloria dell' autunno aveva spogliato gli alberi dalle loro foglie rosso-oro, conforme, la stagione cominciava a cadere senza fretta. Il cielo vestiva qualcosa di più che una leggera minaccia di pioggia e Harry si rallegrò che Grifondoro avesse prenotato il campo di Quidditch per domani invece che oggi. Pensò vagamente che non aveva visto Serpeverde allenarsi da tempo; dire che il loro capitano era un po' fuori forma era dire poco.

"Bene, dimentichiamoci per un momento di procurarci una nota firmata" disse pratica Hermione, sempre la voce della ragione "Ad ogni modo non cambia significamente il piano, così che tutto segue avanti come avevamo discusso prima. Non vedo nessun problema nel riunire tutti gli ingredienti di cui hai bisogno - In questo modo tutto quello che devi fare sta notte e mischiarli tutti, dire qualche parola e rovesciare il tutto nella gola di Malfoy. Ed è fatto"

Harry non poté reprimere un sorriso. Hermione era così deliziosamente metodica certe volte; anche se interiormente aveva un forte presentimento di cosa voleva Draco da lui, nella sua bocca, e non era esattamente un sorso di pozione Anti-Veleno - come oppurtunamente aveva dimostrato in certe occasioni.

Per la lezione di Cura Delle Creature Magiche, oggi stavano osservando gli unicorni ancora una volta. Harry personalmente preferiva queste squisite creature adomesticate, alla varietà usuale di creature maligne e più o meno velenose che a Hagrid piaceva portare.

Dopo un po' la maggior parte delle ragazze stavano in gruppi attorno ad ogni unicorno - cinque in totale - mentre tutti i ragazzi stavano dietro in piedi e guardavano a distanza. Per sorpresa di Harry all' improvvisò notò che Draco portava uno degli unicorni più piccoli da parte, dall' altra parte del recinto, ma non troppo lontano da dove stavano lui e Hermione.

Decise di aproffittare dell' opportunità per parlare brevemente con lui; toccò con il gomito Hermione e mormorò da un lato della bocca "Puoi distrarre Ron per un momento? Devo dire a Malfoy che ci dobbiamo incontrare questa notte - prenderò solo un minuto."

Mentre Hermione andava dove Ron stava parlando con Hagrid, Harry camminò dissimulatamente per il prato; dirigendosi volutamente con passo leggero dove stava Draco, anche se provava ad essere casuale. Nessuno gli prestò molta attenzione dato che tutti erano troppo occupati con gli unicorni giocherelloni.

Draco alzò lo sguardo come Harry si avvicinò; c' era un elemento di sorpresa nei suoi occhi anche se fu rapidamente coperto da una spenta rassegnazione. Non disse niente, però il suo sguardo, tranquillo come la calma prima della tempesta, non si staccò mai da Harry.

Harry guardava l' unicorno accanto a Draco - anche se era più piccolo degli altri dispendeva una certa degna, tranquilla natura che portava a guardarlo una volta e poi girarsi di nuovo e guardarlo un' altra volta. Era un cucciolo d' unicorno; coperto da un manto scuro come il carbone e con frange di pelo argentato sulla fronte, sotto una stella che brillava debolmente, c'era un piccolo corno - senza difetti come l' avorio, che risplendeva leggero come un cono di bagliore stellare.

L' unicorno alzò leggermente la testa e guardò sospetto ad Harry, mentre avvicinava il suo faccino al palmo aperto di Draco. Harry era sorpreso di vedere quanto l' unicorno sembrasse a proprio agio accanto a lui.

"Mi piace il tuo unicorno" commentò, osservando il delicato animale, con le sua setosa cresta argentata; ma senza toccarlo.

Draco inclinò la testa, un piccolo sorriso inclinò gli angoli delle sue labbra "E' una nuova frase per conquistare?"

Harry non sapeva se doveva ridere o arrabbiarsi; questo sentimento d' incertezza dentro di sé sembrava sempre più comune quando stava vicino a Draco. L'altro ragazzo semplicemente non gli dava nessuna ragione di essere sicuro di niente; ultimamente la luce sembrava corruzione, e l' oscurità purezza.

Decise di lasciar passare il commento "E' saltata fuori una cosa - ho bisogno che vieni di nuovo al magazzino a mezzanotte"

"Questa notte?" Draco alzò un sopracciglio "Così hai sfruttato del nostro piccolo incontro più di quello che vuoi ammettere. Forse vuoi ripetere?" però non c' era umore nei suoi occhi, solo un soave battito di dolore.

Harry gli lanciò uno sguardo represso "No. Hermione ha una nuova idea che potrebbe essere la soluzione che stiamo cercando"

"Soluzione?" la voce di Draco suonò strana, quasi fosse satura d' emozioni intrecciate da una fine e delicata, ma costante pressione. "Stiamo ancora cercando una soluzione o solo una via di fuga?"

"Malfoy" disse Harry, chiaro, ma con una fermezza che stupì lui stesso "Non arrenderti adesso"

Draco si allontanò dall' unicorno e si avvicinò a Harry; l' unicorno batté uno zoccolo a terra e fece un suono scontento. Draco lo ignorò, in cambio alzò gli occhi per fissare Harry.

"Non si tratta di arrendersi" disse soave, con la voce piena d' un' attenta calma che non occultava il dolore che scorreva profondamente dentro di lui "Si tratta di cedere"

Harry chiuse gli occhi, rompendo l' intensità che cresceva inesorabile tra di loro; però poteva ancora vedere la turbolenta luce negli occhi di Draco, impressi nell' argento dietro le sue palpebre. Era stato quasi doloroso da osservare e adesso era più doloroso da percepire - Harry si sentì improvvisamente allarmato, perchè questo era esattamente quello su cui l' aveva avvertito Hermione, che poteva finire trascinato in un vortice di incontrate emozioni come se fossere le sue. Non poteva permettersi che questo succedesse.

Aprì gli occhi determinato a mantenere il senno e la logica, per il suo bene come quello di Draco.+

"Fidati di me, vuoi?" Harry si ritrovò a dire. All' atto le immagini vennero alla sua mente, libere; un' obliqua luce bianca di una lama affilata di una daga, gioielli colorati collocati in un anello d' argento pulito, un momento brillante in un baule pieno d' oscurità.

La luce della sera scivolò suo capelli di Draco facendoli diventare bianchi dorati e i suoi pallidi tratti furono bagnati da una calda luce che quasi dava un tocco di rosato alle sue guance. Un vento fresco soffiò, però Draco non si mosse per togliersi un ciuffo di capelli dagli occhi. Vedeva solo Harry, con uno sguardo questionante e di comprensione allo stesso tempo, quindi, finalmente rispose.

"Certo" le sue parole furono essolutamente moderate "Ci sarò"

Harry annuì e indietreggiò; si allontanò, camminò tanto discretamente quanto gli fu possibile fino a dove stavano Ron e Hermione.

"Hey!" disse Ron quando Harry si avvicinò; era lievemente accigliato e Harry seppe che aveva visto la direzione da dove era arrivato "Che stavi facendo con l' unicorno di Malfoy"

Hermione fece uno sforzo tremendo per non ridere stupidamente; Harry le diresse un breve sguardo assassino, prima di girarsi innocente verso Ron.

"Oh, gli ho solo detto di non monopolizzarlo - diciamo, non è giusto che l' abbia solo per sé, o sì?"

Ron diede un' occhiata verso l' unicorno. Anche Harry si girò - e vide che Draco gli stava dando una mela carammellata mentre accarezzava la cresta argentata; in un modo sorprendentemente tenero.

"Bè, è molto piccolo" concluse Ron , con la naturale tendenza a concludere che qualsiasi creatura magica che avesse solo una vaga simpatia verso Malfoy non poteva essere molto intelligente o simpatica "Non è carino né pieno di colore come gli altri unicorni"

"Aveva un bel corno" disse Harry senza pensarci. Hermione soffocò un' altra risata. Ron non se ne accorse "Sì?" chiese distratto, alzando le spalle "Bè, parlando d' altro - indovina cosa ci ha appena detto Hagrid? Norberto ha vinto un Concorso Di Sputafuoco! Charlie gli ha appena mandato un gufo per informarlo"

Hermione si appoggiò al recinto mentre Ron entusiasta cominciava a raccontare cosa li aveva appena detto Hagrid, che il piccolo Norberto aveva trionfato al concorso perché la coda del partecipante più vicino aveva preso fuoco e questo aveva obbligato il ritiro del drago ferito. Hermione notò che Harry acoltava appena - in cambio stava guradando lontano, verso l' estremo opposto del recinto. E Hermione ebbe il presentimento che l' unicorno non era esattamente quello che Harry stava guardando.


**************


Come l' oscurità si espandeva attraverso gli ombrosi e sinuosi corridoio che aveva davanti, Harry prese nota mentale di non portare mai quattro bottiglie di pozioni mentre cercava di squagliarsela per il castello dopo l' ora d' andare a letto. sopratutto quando non poteva usare la magia per equilibrare le bottiglie, a causa del rischio potenziale di danneggiere la loro essenza magica.

Prima, quasi aveva fatto cadere la bottiglia che portava la linfa della pianta di Veronia quando era uscito dal buco del ritratto ; poi aveva inciampato almeno tre volte nelle colonne, perchè non aveva una mano libera per tenere la bacchetta accesa a illuminargli la strada. Mentre cercava di equilibrare le bottiglie con le pozioni, schivare le colonne messe da tutte le parti e mantenersi all' erta se Gazza era di ronda, il magazzino sembrava a chilometri di distanza.

Alla fine, quando arrivò al magazzino, come di solito, Draco era già lì.

Harry si chiese a che ora arrivasse normalmente - essere puntuali poteva essere semplicemente educazione, però arrivare costantemente prima dell' ora... questa era decisamente un' altra cosa.

Harry scaricò tutto quello che portava sul tavolo e sospirò pesantemente - veloce guardò l' orologio. Era quasi mezzanotte - il momento magico per eccellenza, l' attimo in cui le cose cambiano con la velocitò di un respiro.

E per il bene di Draco, Harry sperò che le cose cambiassero, in meglio.

La mezzanotte significava anche che la pianta di Veronia, che Hermione si era procurata quella sera da Piton , era fuori dal suo recipiente speciale da quasi cinque ore. Le sue qualità si stavano deteriorando e se non si davano velocemente una mossa in fretta, l' efficenza della pozione Anti-Veleno sarebbe diminuita enormemente - o peggio, sarebbe esplosa nelle loro facce al mescolare il tutto.

Draco guardò Harry curioso "Lasciami indovinare. Stiamo cominciando la nostra resistenza di Pozioni per competere contro Piton, così potremo fare sufficient soldi da scappare dal paese prima che mio padre venga a conoscenza di questo guaio della pozione d'Amore."

"Molto divertente" Harry gli lanciò uno sguardo fulminante "Primo, considerando la tua abilita nella preparazione di pozioni io non investirei un falco in una qualsiasi resistenza di pozioni di cui tu faccia parte. E secondo, non scappero dal paese con te, sotto nessuna circostanza."

Draco si accigliò, però continuò ad osservare mentre Harry cominciava a ispezionare le etichette delle bottiglie, controllando man mano che avanzava, una sgualcita lista che aveva in mano.

"Bene, adesso togliti la tunica" Harry istruì rapidamente, senza alzare lo sguardo dalle bottiglie di pozioni e altri ingredienti che aveva disposto sul tavolo; e come risultato non si accorse dello sguardo interrogativo di Draco.

Draco esitò, guardando Harry non senza sorpresa "Come?" Non si mosse.

"Togliti la tunica" ripetè Harry e segnalò con la testa il posto vuoto sul pavimento nel mezzo del magazzino "Mettila per terra e poi torna qui. Io mi toglierò la mia e la metterò sul pavimento, allora potremo metterci a lavorare"

Draco alzò le sopracciglia "Questa è la brilante idea di Granger?"

"Che vuoi dire?" Harry alzò lo sguardo senza capire quello che voleva dire Draco "Questa è un' idea molto buona Malfoy. Avremmo dovuto farlo tempo fa - immediatamente dopo che avevi preso la pozione, per esempio. Avrebbe avuto un migliore effetto se l' avessimo fatto prima, e non sai quanto ho desiderato che l' avessimo fatto"

"Bene, io ho pensato di farlo prima, però..." Draco sembrava ancora cauto "Sei sicuro Harry? Non dovremo, uh, parlarne prima?"

"Non c'è tempo per parlare" Harry disse, negando impaziente con la testa, mentre si levava la tunica dalle spalle e la gettava a terra "Dobbiamo farlo qui, adesso. Se non mescoliamo subito credo che qualcosa esploderà"

Draco sembrava allarmato "Okey, va bene, se lo dici tu. Voglio dire se lo vuoi seriamente" sbottonò il davanti della tunica, facendo scivolare il velluto dalle sue spalle per rivelare una bianca delicata camicia per dormire, cominciò a sbottonarla, allora fece una pausa e esaminò Harry "Vuoi che spenga le luci?"

"Cosa?" Harry guardò Draco perplesso; allora la comprensione si rifletté finalmente nel suo viso "Oh, oh!"

"Che succede?" Draco captò l' espressione costernata di Harry e si morse il labbro "Aspetta un attimo, non volevi...?"

"NO!" la comprensione da parte di Harry delle intenzioni di Draco venne agguantata rapidamente, per fastidio e turbamento si avvicinò furtivo dove Draco stava in piedi e picchio forte nel braccio "Malfoy, non intendevo questo"

Le guance di Draco divennero di un lusinghiero tono rosato "Però tu hai detto-"

"Ho detto togliti la tunica e mettila lì, per poter avere spazio per preparare la pozione senza avere la preoccupazione di rovesciarla per terra!" lo interruppe Harry , sembrava agitato e confuso, guardo Draco "Definitivamente non quello che stavi pensando! Per Dio Malfoy! Secondo te lo suggerirei?"

"Eh, come potevo sapere quello che volevi dire?" Draco sembrava indignato e mortificato allo stesso tempo, mentre cominciava ad abbottonarsi i bottoni della camicia, di nuovo, arrabbiato "Tu vai sempre mettendo idee strane, io stavo solo cooperando"

"Uf" Harry chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie con le dita. Girò la testa verso Draco ancora incredulo; non tanto per il fatto che Draco fosse saltato direttamente a quella conclusione, se non perchè avrebbe accettato di buon grado "Davvero ci hai pensato prima d' ora? Togli la tua mente da questo canale, Malfoy!"

"Non è colpa mia" Draco sembrava veramente ferito e rifiutato, mentre lisciava il davanti della sua camicia "Sei stato inecessariamente ambiguo. Voglio dire, siamo qui da solo. Mi chiedi di svestirmi. Hai comicnciato tu a parlarne"

"e Tu hai pensato - questo - di questo?" balbettò Harry diventando rosso.

"Poteva anche essere che tu volessi comparare la lunghezza-"

"MALFOY!"

"Delle notre tuniche volevo dire,"Draco ghignò "le maniche e i bordi, Potter - cosa stavi pensando?"

Harry si obbligò a respirare profondemente per recuperare la compostura. La conversazione risultate sullo svestirsi, comparare lunghezze e la dose generale di parole male interpretate aveva risultato col distrarlo dalla pozione Anti-Veleno.

"Ok. Proviamo a comiciare" disse piano, marcando ogni parola e dando a Draco uno sguardo duro "E per favore prendi tutto quello che dico, da qui in poi, in senso letterale e guarda le tue escursioni mentali per te"

Draco fece di nuovo il broncio, però andò ugualmente ad aiutare Harry a trasportare gli ingredieti dal tavolo allo spazio sul pavimento, dove avevano steso le loro tuniche. Draco si sentì tentato dal dire a Harry che cosa facevano normalmente due persone quando mettono un tappeto improvvisato di vestiti... però ci ripensò, dato che Harry non aveva preso molto bene il suo precedente piccolo equivoco.

"Hai intenzione di dirmi che pozione stai facendo?" chiese in cambio, Harry lo guardò "E' una pozione Anti-Veleno" spiegò "Hermione pensa che dato che la pozione d'Amore è come un veleno nel tuo sangue, questo dovrebbe neutralizzarene l' effetto"

"In modo che la pozione d'Amore semplicemente...sparisca?" chiese con le sopracciglia lievemente corruciate "L' incantesimo sarà interrotto così facilmente?"

Harry alzò le spalle "Credo di sì, questa è l' idea di base. Bene," disse sedendosi con le gambe incrociate vicino al vestito di Draco "Abbiamo tutto quello di cui abbiamo bisogno e tutto quello che dobbiamo fare è mescolare"

"E poi?" chiese Draco soavemente "Dovrei berlo? Perchè questo potrebbe essere un piccolo problema, dato che adesso o certi dubbi giustamente fondati sul bere pozioni preparate da un altro"

"Bene, questa volta è diverso" disse Harry sventolando il foglio di carta davanti a lui "Perchè abbiamo la lista d' istruzione completa. Non una lista con pezzi mancanti che potrebbero essere vitali, come la tua."

"Però la mia ha funzionato, o no?" rispose tra i denti.

Harry aprì la bocca, però non trovò niente da rispondere, sospirò stanco e alzò gli occhi verso Draco "Guarda, vuoi farlo sì o no?" Draco lo guardava con un' oscura luce di disperazione negli occhi. Osservò gli occhi di Harry che erano vetri smeraldini; scese alle sua labbra, leggermente aperte come se stesse facendo una silenziosa domanda; fissandosi alla fine sul suo collo magro e delineato dalla semplice scollatura della sua maglietta bianca.

Con fluido garbo Draco si inclinò, appoggiandosi sulle nocche di una mano, stendendo l' atra per toccare leggermente la spalla di Harry, Harry sembrò sorpreso dalla sua improvvisa vicinanza e si tese un po', ma non si allontanò. Draco lasciò che la propria mano scivolasse sulla linea delle sua spalle, facendola riposare sul collo; destramente le sue dita cercarono brevemente sotto il delicato tessuto della maglietta e presero la catenina argentata legata al collo di Harry.

E presero l' anello di Draco.

Harry non si mosse mentre si avvicinava sempre di più e si inclinava per aprire il sicuro dietro il collo. Erano così vicini che i loro nasi quasi si toccavano; era un intenso riflesso del momento intimo nel baule, solamente la notte prima.

SI SUPPONE CHE L' AMETISTA CURI E PORTI PROTEZIONE E CHIARITA' MENTALE.

Gli occhi di Draco non ruppero mai il contatto con quelli di Harry, anche quando la catenina fu aperta e Draco tolse l' anello dalla catenina argentata; sostenne fermamente l' anello nella mano per un momento, sentendo la sua fresca densità e le scanalature famigliari su tutta la superficie, dove le gemme adornavano la fascia d' argento.

LO SMERALDO RICACCIA IL MALE E-

"Indossalo" sussurrò Draco soavemente, le sue labbra erano a pochi centimetri dall' orecchio di Harry.

Allungò la mano e prese la destra di Harry e per la seconda volta fece scivolare l' anello al suo anulare. Le pietre emisero scintille viola cristallino e verde chiaro; l' argento sembrava brillare con una luce completamente propria.

Harry affermò in silenzio, l' aria era carica di un' energia unica che aumentò l' intensità del momento al massimo. La mano di Draco sosteneva ancora la sua, anche dopo aver fatto scivolare l' anello al suo posto; Harry poteva quasi sentire il delicato battito sotto la pelle di Draco e il contradittorio calore del suo palmo contro le proprie dita. Il momento si mantenne nel tempo, quindi evaporò con la velocità di un sospiro, sparendo come spirali di pioggerella, Draco lasciò finalmente la mano di Harry e indietreggiò.

"Facciamolo allora" disse soavemente, e nei suoi occhi Harry vide brillare una nuova luce d' emozione - fiduciosa speranza, mischiata con deboli ombre di distrutta sconfitta.

Con un' inspiegabile onda di determinazione recentemente riscoperta, Harry raccolse la lista delle istruzione che Hermione gli aveva dato - all' apparenza, la pozione Anti-Veleno era tra le cose più semplici che avesse mai preparato. Hermione aveva già messo le giuste quantità di ogni ingrediente, cosicché tutto quello che dovevano fare era mescolare il tutto... ed era pronta.

Harry aveva portato con sé un bicchiere vuoto, vi riversò il contenuto di ogni bottiglia, assicurandosi di non rovesciare niente. Draco semplicemente si sedette di fronte a lui e l' osservò lavorare, i suoi occhi non si fissavano tanto nella pozione quanto nei movimenti di Harry. Questi esitò un attimo quando versò la linfa della pianta di Veronia alla miscela; però non ci fu nessuna esplosione.

Finalmente tutti i liquidi erano stati mescolati senza nessun problema; all' alzare il bicchiere la pozione era opaca e leggermente effervescente, una bella tonalità di grigio metallico... Draco la osservò non senza attenzione, però si astenne dal commentare.

Harry prese un picolo recipiente pieno di quelli che sembravano pezzi di petali.

"Questa è l' ultima parte della pozione" disse respirando profondamente, controllò un' altra volta la lista e lesse a voce alta "Fiori della Sansevieria trifasciata - la pianta del serpente. Dovrei spolverarli nella pozione mentre dico l' incantesimo Discende Toxicum. Allora tu dovrai bere tutto il bicchiere in un sorso solo. Capito?"

Draco sembrò riprendere la compostura riaffermando la sua risoluzione "Pronto quando vuoi"

Harry annuì gravemente, e con mani un po' tremanti aprì il coperchio del recipiente e rovesciò i pezzi di petaali nella miscela "Discende Toxicum" disse enfatizzando ogni sillaba con voce tremante.

La pozione divenne immediatamente di un rosso luminoso, come un' esplosione di fuoco, prima di diventare completamente bianca, brillando debolmente come cristallo liquido.

"Bene" Harry sembrava nervoso e frettoloso mentre spingeva il bicchiere verso Draco. "Bevilo, adesso"

Se Draco aveva qualche timore o dubbio non lo dimostrò - risoluto prese il bicchiere dalla mano di Harry, lo alzò facendo un breve brindisi senza parole, quindi bevve la pozione in un unico veloce sorso silenzioso.

Harry lo guardò ansioso, con la fronte corruciata d' anticipazione, prese il bicchiere vuoto dalla mano di Draco e aspettò trattenendo il respiro "Come ti senti?"

Draco batté le palpebre un paio di volte, provando a respirare in modo normale e valutando l' effetto che la pozione Anti-Veleno stava avendo su di lui - però era impossibile distinguere questa sensazione appena accesa, dal sordo dolore irritante al quale si stava abituando. La sensazione ardente fluiva e rifluiva, crescendo e diminuendo come marea inquieta - e nel più profondo Draco ebbe il timore che continuasse a essere lo stesso oceano di prima.

"E?" la voce di Harry interruppe i suoi pensieri "Sta funzionando?"

Draco chiuse gli occhi e si concentrò nel respirare profondamente e regolarmente. Il calore bruciò dentro di lui, poi sembrò calmarsi e indebolirsi leggermente, accendendo un debole raggio di speranza; attese con aspettativa - infocando tutta la sua coscienza in ciò, cercando quasi disperatamente un sentimento tangibile che la pozione d'Amore lo stava liberando...

L' ardente sensazione decrebbe ancora di più, come braci ardenti senza fiamma in un forno carbonizzato, e il suo cuore battè velocemente in un tentativo di gioia; improvvisamnet si sentì più normale, anche se solo lievemente, però bastava per il momento. Un' altro attacco di vertigini lo assalì e oscillò livemente alzando istintivamente la mano per sostenersi e fu vagamente coscente che anche Harry allungava la mano per sostenerlo. Quando la sua testa smise di girare, Draco aprì piano gli occhi mentre le immagini sfocate attorno a lui diventavano definite.

Harry era in piedi ad uno scarso mezzo metro di distanza, con la mano che afferava il suo braccio in un gesto di appoggio, ma con un' espressione di preoccupazione nel viso.

"Stai bene?" domadò, sembrando inquieto e speranzoso allo stesso tempo "Ha-ha funzionato?"

"Sì ha funzionato" rispose brevemente Draco; inclinando un po' la testa per vedere la reazione di Harry.

Harry sembrava... sollevato. Le linee di tensione erano sparite dal suo viso, sembrò rilassarsi considerevolmente, respirando più facilmente. Di fatto sorrise quando vide Draco girarsi per vederlo; non fu un sorriso caldo o felice, ma tanto meno forzato.

"Questo è positivo" fu tutto quello che disse, anche se il sollievo nella sua postura mostrò quanto era stato nervoso "Ti senti... di nuovo normale?"

Draco si sentiva ancora un po' infastidito da barlumi di vertigini "Definitivamente normale"

"Bene," Harry pensò per un momento "Non so - come ti sentivi prima della pozione d'Amore?"

"Non sono in grado di ricordarlo" il tono di Draco era chiaro, le sue parole brutalmete sincere.

"Normale, um..." Harry provò di nuovo "Per cominciare dovresti poter pensare correttamente, suppongo, e non ti senti più attratto da me. Decisamente senza voglia di baciarmi"

"In questo caso" sussurrò Draco, la sua voce suonava angosciata e stanca "No, non ha funzionato"

Prese Harry, lo trascicò verso di sé e lo baciò duramente.

Una volta di più Daco prese completamente alla sprovvista Harry; niente più che un "Oomph" sussurrato uscì dalle sue labbra. Harry fece un passo in dietro inciampando e cadendo a terra con Draco su di lui.

Le labbra di Draco erano morbide, però i suoi modi erano duri; imbolizzò Harry a terra e lo baciò, passando le dita sui suoi capelli scuri, sostenendo fermamente la parte posteriore della sua testa. La sua presa sulle braccia di Harry era sufficiente a fargli male, tradendo il puro dolore che aveva dentro, che salì alla superficie mentre le sue unghie si infilzavano profondamente nella carne. Le sue unghie avrebbero fatto uscire sangue, se non fosse stato per le meniche che coprivano la nuda pelle delle braccia di Harry.

Harry allontanò il suo viso rompendo il contatto con le sue labbra, il corpo di Draco era caldo, quasi febbrile, appoggiato sul suo.

Draco sia allontanò, intontito e vagamente cosciente che Harry lo stava spingendo, evidentemente più preso dal fatto d'averlo baciato di nuovo, avvolgendo i suoi pensieri nella sensazione di sprofondamento che stava nascendo nel suo stomaco.

"Credevo che avessi detto che aveva funzionato" la voce di Harry era serena, il suo tono attento e moderato.

"Bè, evidentemente non ha funzionato" Draco non riusciva a guardarlo direttamente; così si spostò di lato e si sedette.

Harry gli diresse uno sguardo pungente "Allora perchè hai detto che aveva funzionato?"

La voce di Draco era morta, spenta e assolutamente distrutta "Bene, certamente è stata una bella illusione, finché è durata"

Anche Harry si sedette sistemandosi gli occhiali e passandosi una mano tra i capelli ribelli con assoluta frustrazione.

"Maledizione, è stato un fiasco!"

"Sì" disse Draco atono "Immaginati come mi sento io"

Harry lo osservò sentendo una fitta di colpa "Forse ha bisogno di tempo per avere effetto. Ho letto in un libro di ricerca che può prendere fino alle ventiquattro ore prima di mostare risultati - dagli un po' di tempo, sono sicuro che funzionerà"

"Questo è quello che dicono tutti nella loro prima notte di nozze" mormorò Draco capriccioso.

"Sai Malfoy, essere negativo veramente non aiuta a dissipare l' oscurità in questo posto" Harry era esasperato "Non puoi pensare in qualcosa di costruttivo da dire?"

"Costruttivo?" Draco era scettico, come se fosse un concetto completamente nuovo. Fece una pausa e pensò un momento; allora si alzò e si avvicinò a Harry "Bene, allora balliamo"

Harry emise un sorriso forzato, malgrado sé stesso "Ballare. Vuoi ballare"

Draco alzò le spalle "Ci distrarrà da tutto questo per un po'"

Harry esitò "Non sono sicuro che sia una buona idea Malfoy. Voglio dire..."

"Hai qualche idea migliore?" Draco lo interruppe dolcemente "Possiamo giocare a noscondino suppongo. Lì c'è il nostro piccolo baule, potrà essere abbastanza utile - di nuovo"

"No, non voglio fare niente dentro quel baule" rispose Harry velocemente, guardò dubbioso Draco "Davvero? Veramente vuoi ballare qui, adesso?"

"No, stavo pensando domani durante la colazione in Sala Grande" Draco face un gesto di fastidio "Andiamo, a meno che tu non voglia fare brutta figura nel ballo di Diploma il prossimo anno" Draco allungò la mano guradandolo deciso agli occhi.

Harry vacillò un momento; alla fine sospirò e prese la mano tesa di Draco permettendogli di aiutarlo ad alzarsi.

"Non posso credere che lo sto facendo" mormorò "Mi sembra di essere in un musical o qualcosa di simile - quando la situzione diventa difficile arriva una canzone e si comincia a ballare"

"Onesto e brillante venendo da te" commentò scaltro Draco "Considerando che sei un ballerino senza esperienza"

"Non è detto" rispose Harry con fastidio.

"Sì, lo sei. Io c'ero e ti ho visto ballare. E l' hanno visto anche tutti gli altri, dato che hai avuto la felice disgrazia di aprire il Ballo del Ceppo" Draco sembrava sicuro di sé stesso e alzò un dito "Prima lezione, lei non guida. Lo fa l' uomo"

"Oh zitto" le guance di Harry arrossirono leggermente "Non era colpa mia che Patil avesse più voglia di ballare di me"

"Bene, scusala per voloer ballare ad un ballo" disse Draco.

"Eh, è facile per te parlare" ribattè Harry "Tu non hai dovuto ballare davanti a tutta la scuola, tutto quello che hai dovuto fare è stato pavoneggiarti, con la tua fine tunica di velluto nero ed essere distaccato"

Draco si fermò e girò la testa per guardare Harry "Ricordi il colore della tunica che ho usato al Ballo del Ceppo?"

Harry sembrò sorpreso "Sì. Voglio dire, usi sempre il nero e l' argento, non è così?"

Draco sorrise "Nero e argento sono una combinazione perfetta - è un insieme elementare, ma anche così un vivido contrasto"

Harry fece una smorfia "L' hai tirato fuori da un catalogo di moda di uno stilista per maghi, o l' hai pensato tu?"

"No" Draco gli diresse uno sguardo strano "E' quello che penso veramente. Nero e argento sono l'uno per altro"

Avvololsero le bottiglie vuote della pozione e gli altri ingredienti nelle tuniche che avevano messo sul pavimento e le misero da parte, lasciando uno spazio libero per poter ballare. Con un movimento di bacchette Draco oscurò le luci, in modo che le torce che aveva collocato agli estremi della stanza adesso brillavano con una dorata luce dolce. Draco si girò e guardò Harry, il suo sguardo inscrutabile addolcito da ombre pallide generate dalla luce fluttuante. Si avvicinò di più, in risposta Harry non si allontanò lo guardò solo con gli occhi molto aperti, pieni d' innocenza e anticipazione.

Draco prese la mano sinistra di Harry e mise la destra sui suoi fianchi, senza rompere mai il contatto visuale; allora fece un piccolo passo avanti e rimasero molto vicini, i loro visi scarsamente separati. Un brivido di tesa eccitazione passò tra di loro come gelo elettrizzante.

"Ti lascerò guidare" disse Draco soave e sereno, fissandolo negli occhi.

Erano quasi della stessa altezza; Draco apoggiò il palmo della sua mano sinistra sulla spalla di Harry avvicinandosi ancora di più. Poteva sentire il metallo fresco del proprio anello al dito di Harry, che era stretto sulla sua mano. Strinse istintivamente la mano, come se desiderasse catturare il momento intangibile che adesso stavano condividendo.

Harry guardava Draco con attenzione e vide la cruda gamma di sentimenti che gli scintillavano in viso, rabbia desolata e sconfitta impotente, unendosi in un caledoscopio d' emozioni, prima di sparire come vapore e ombre.

"Non c'è musica" disse alla fine Harry molto dolcemente.

"Non importa" sussurrò Draco. Chiuse gli occhi assaporando la sensazione incredibile, incomparabile di essere così vicino a Harry - e non gli importò se c' era musica o solo silenzio, che stessero ballando sul pavimento polveroso di un magazzino o in un letto di chiodi e rose. Niente importava veramente, solo che stava ballando con Harry.

Il braccio di Harry si strinse vacillante attorno alla vita di Draco, appoggiondo leggermente la mano sul piccolo incavo della schiena. Draco lo fissò negli occhi, impeccabili smeraldi brillavano con un' emozione perfetta; non apprensione, non pigrizia, non era qualcosa che si potesse descrivere eccetto nel cuore, e questo era ciò che la rendeva così perfetta.

E così, ballarono.

Harry guidò ammirevolmente bene il ballo; dopo alcune vacillazioni iniziali, alcuni passi indecisi, riuscì a rilassarsi ad un ritmo che si associò perfettamente con Draco e allora tutto divenne facile. Draco si adattò velocemente al suo tempo e i loro corpi si sincronizzarono, vicini mentre tracciavano cerchi stretti che marcavano i loro passi nel pavimento polveroso.

Mai nella sua vita Harry si era immaginianto che avrebbe ballato con Draco Malfoy, da soli in un magazzino del quinto piano della Torre d'Astronomia, a un quarto all' una di mattina. E oltre a questo, mai si sarebbe immaginato si sentirsi così bene.

Mentre ballavano, Draco dovette ammettere che Harry non era un così cattivo ballerino - o il suo ballo durante il Ballo del Ceppo non aveva fatto giustizia al suo talento o era migliorato molto da allora - o magari, si chiese Draco, era perchè Harry stava ballando con lui?

Si obbligò a separare i suoi sentimenti dai suoi pensieri, che erano ingrovigliati in un insieme essordante che gridava STAI BALLANDO CON HARRY. E un altro più perturbante BACIALO, SOLO UN' ALTRA VOLTA. Draco si morse il labbro; se la pozione Anti-Veleno stava facendo effetto, di sicuro stava prendendo il suo tempo.

"Ti senti diverso?" chiese Harry "Sta funzionando la pozione?"

BACIALO

"Credo di sì" rispose in modo evasivo "Posso sentirla rivoltare il mio stomaco - o magari sta solo dissolvendo il mio intestino, forse"

"Eurgh" Harry fece una smorfia "Non credo. Adesso ti senti meglio - meno nauseato forse?"

BACIALO

"Un po'" rispose Draco, incoscentemente si schiacciò di più sul corpo di Harry.

"Più... in controllo?" inquisì Harry.

BACIALO

"Qualcosa del genere" rispose Draco, sperando si sembrare più convincente di quello che era.

"Niente altro?" chiese Harry.

BACIALO

"Sì" disse Draco e semplicemente lo fece.

Si inclinò in avanti e baciò Harry, non con la forza del bacio di prima, se non che questa volta era molto più tenero. Lasciò la mano di Harry e le sue braccia scivolarono e si unirono attorno al suo collo portandoli straordinariamente vicini, e Draco poté sentire i battiti del cuore di Harry contro il proprio petto. Sentiva vagamente il pesante tocco delle mani di Harry, che erano appoggiate sui suoi fianchi; accidentalmente o no, non lo sapeva e non voleva saperlo. Non gli importava.

Le labbra di Draco si aprirono contro la bocca di Harry che era calda e impassibile allo stesso tempo; Harry era o troppo vicino per allontanarsi o non disposto a farlo, anche se non rispose al bacio. L' accecante desiderio crebbe in qualche parte del cervello di Draco come alta marea e lasciò che la sua lingua oscilasse sulle labbra di Harry, inclinandosi per avvicinarsi di più, anelando di più...

Questo sembrò stimolare Harry a reagire; cominciò leggermente e finì indietreggiando bruscamente facendo sì che si rompesse il profondo contatto - Draco si morse un labbro, alzò lo sguardo per vedere Harry, quasi non volendo vedere quello che c'era in quegli occhi verdi - silenzioso rifiuto, un' altra volta.

"Bene" disse finalmente Harry, molto piano e sbattendo due volte le palpebre "Forse dovremo sederci per un lungo momento"

Draco annuì arossendo "Buona idea"

Harry si sedette vicino alla parete, e Draco invece di sedersi accanto a lui si diresse verso un armadio vicino all' altro estremo del magazzino; lo aprì e per sorpresa di Harry, prese due bottiglie di Burrobirra, per quello che poteva vedere Harry dentro c' era ancora una buona mezza scatola di Burrobirra.

"Sei matto?" disse guardando la Burrobirra mentre Draco tornava con una in ogni mano. "Se Gazza trova il tuo nascondiglio di Burrobirre finirai in grossi guai"

"Rilassati" disse indifferente Draco "Ho messo un Incantesimo Magonò-Cieco sull' armadio - è simile agli Incantesimi Respingi Babbano, solo che in cambio questo respinge Magonò. Se Gazza guarda lì non vedrà niente in assoluto... e lui è l' unico che viene qui"

"Veramente vorrei sapere dove hai imparato tutti questi incantesimi" commentò Harry, anche se accettò la bottiglia di Burrobirra che Draco gli porse.

"Campo estivo" disse Draco con una strana espressione "Allenamento Per Signori Del Male"

Harry non poté evitare di ridere e la sua risata aiutò a rilassare il pessimismo nell' aria. Notò il tipico marchio argentato con le lettere corsive Alcolico! tutto attorno alla Burrobirra come aprì la bottiglia e ne bevve un sorso - gli lasciò un bocca una sensazione ardente al passaggio, però l' alcol rilassò i suoi nervi. Draco lo guardò e gli diresse un sorriso triste.

Harry si tranquillizzò velocemente; notò l' espressione sul viso di Draco, tra la risollevata speranza e la speranza persa, catturate al margine dove il desiderio e la realtà si mantenevano in precario equilibrio.

"Mi dispiace" disse a voce bassa Harry, guardando direttamente Draco.

La pungente risposta 'E' ovvio che ti dispiace' era già sulla punta della lingua di Draco, però l' inghiottì all' ultimo momento, al guardare Harry e vedere l' afflitta sincerità nei suoi occhi, le parole amare si dissolsero lasciando solo una triste nostalgia.

Draco deglutì a vuoto e distolse il viso da Harry "Anche a me"




Ecco finalmente il capitolo dieci. Ho appena finito di tradurre il dodicesimo, non me lo ricordavo così triste. L'ultima pare di questo capitolo secondo me è quasi un ossequio alla sofferenza d' Amore, com' è quasi tutta la fic del resto, ma qui la descrizione della sofferenza di Draco è presente in modo straziante. Mi piace particolarmente la parte del ballo, che dite voi? Vedere Harry che balla bene solo perchè sta ballando con Draco non fa pensare...

Il mio computere a deciso di farmi morire, non mi funziona più la connessione a internet e devo chiamare un tecnito per farlo riparare, io contuo a dire ai miei che dobbiamo coprare un computer nuovo perchè questo si inceppa una volta sì e anche l' atra, grazie a Dio esistono gli internet point che mi salvano in estremis, peccato che costano e li devo pagare con i miei soldi sigh. Per non parlare del tempo che è sempre così poco, troppo poco... la scuola mi distrugge!!

Dopo Irresistible Poison ho intenzione di tradurre un' altra storia dal titolo Corruption Serie, di un' altra autrice brava quasi quanto Rhyssen, nessuno conosce Beren? Bè per chi vuole leggersi un po' dibelle fiction, rigorosamente in inglese, puo andare su questo sito http://www.livejournal.com/userinfo.bml?user=beren_writes> divertitevi. Avviso chi volesse tradurre alcune delle sue storie, per quasi tutte quelle con la coppia Harry/Draco ho già preso i 'diritti d' autore', se mi permettete la parola^^. Significa che ho avuto il permesso dall' Autrice di tradurle.

Grazie per i commenti a:Entreri, sono perfettamente d' accordo con te! Iori ma quando Draco non si divewerte con i doppi sensi? Per le storie...pubblicale pubblicale, avevo in mente io di tradurle, ma se l' hai già fatto tu, accomodati^^.Lux sono stata veloce, no?Rowan-MyFair sempre fedele, sì tranquilla ci sarà qualcosina anche nei cap normali. ARc En Ciel aproffitto per commentare la tua stooria, mi piace un sacco, non è cahe Draco è affetto da una magia ' giorno in un modo notte in un latro?' questò sarebbe un classsiaco da ficba bern accolto^^ continua così!! Eccoti accontentata^^!!Kristima, lo so che ci metto tanto, ma con i compiti e il resto e il compiuter che non collabora, anzì tutto l' opposto!, Faccio più veloce che posso sorry^^,. Alessandra87, colgo l' occasione per invitare tutte le persone che leggono le mie storie cùdi Hp ad andare a leggere una mia storia originale alla sezione degfli originbale -fantasy, e mi piacerebbe molto ricevere le vostre opinioni, ciao!!.

ALLA PROSSIMA!!
hEPONA.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Pozione Irresistibile11 ***


POZIONE IRRESISTIBILE


Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Hepona

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.



Capitolo undici: Rotto e Bruciato

Qualcosa che il cuore deve avere da lambire

Deve amore, allegria e dolore apprendere

Qualcosa da abbracciare con passione, o perire

E bruciare se stesso fino alle cenere.



Something the heart must have to cherish,
Must love and joy and sorrow learn;
Something with passion clasp, or perish
And in itself to ashes burn.



"Enervante"

Una pausa poi con impazienza "Andiamo Harry! Non puoi aver bevuto più di tre bottiglie, sei già ubriaco?"

Tratti di luce e oscurità brillavano in cerchi vertiginosi dietro le sue palpebre chiuse; Harry si negava ad aprire gli occhi e non gli piaceva la voce che gli gridava persistente nelle orecchie - disturbava l' intensa e intima pace. Provò ad articolare VA VIA! però tutto quello che gli venne fu un grugnito intellegibile.

Sentì come certi passi si trascinavano vicino a lui e poi sembrarono allontanarsi e la voce rimase in silenzio un momento. Harry si sentì sollevato e provò a sommergersi di nuovo nel regno dove i pensieri e i sentimenti rimanevano relegati sulla terra, come foglie secche d' autunno, dove tutto era tranquillo in mezzo al nulla.

Allora improvvisamente, senza avvertimento, un torrente di acqua fredda gli cadde sul viso, portando in vita la brillante e cruda realtà, inviando un dolore acuto alle sua tempie come un giavellotto.

"Woaaargh!" balbettò aprendo gli occhi; al momento non riuscì a vedere niente a causa dell' eccessiva luce. Tratti di grigio scuro e bianco argentato cambiavano alternativamente forma davanti ai suoi occhi; gli chiuse di nuovo e gemette, girandosi da una parte e tenendosi la testa , provando ad allontanare la fredda umidità che l' aveva già bagnato "Arrrgh..."

Draco abbassò la bottiglia d' acqua mezza vuota, alzando le ciglia con appettibile sorpresa "Hey, non mi sarei mai immaginato che funzionasse veramente così bene. Avevo sempre letto che i babbani lo facevano, però mi dicevo, perché scomodarsi con l' acqua quando ci sono incantesimi che funzionano allo stesso modo" si avvicinò a Harry che era raggomitolato lontano da lui e lo scosse "Harry svegliati. Apri gli occhi"

"Cosa...?" Harry disse con voce impastata socchiudendo le palpebre "Do-dove sono?"

"Nel' inferno" rispose inespressivo Draco "Però sei fortunato hanno acceso gli Incantesimi Refrigeranti"

"Erg. Malfoy. Sei tu" la confusione e l' ubriachezza diminuirono leggermente permettendo che filtrasse qualche pensiero coerente. Harry aprì un po' l' occhio sinistro "Ho sempre immaginato che avrei incontrato te al' inferno"

Draco lo alzò a sedere - Harry provò a muovere le sue membra, ma erano ribelli; alla fine si arrese e permise che Draco facesse tutto il lavoro.

Dopo essersi sforzato per un po' e aver maledetto a voce bassa, Draco riuscì ad appoggiarlo contro la parete.

"Ow" gemette Harry "Mi fa male la testa"

"Sì, questa è la parte misericordiosa di una sbronza" rispose Draco seccamente dandogli un asciugamano perché si asciugasse la faccia. Il davanti della sua tunica era già inzuppato dall' acqua che scendeva dal mento, anche se Harry sembrava non notarlo "La parte brutale e il senso di colpa, l' orrore ovviamente, e il rimorso"

"Dove sono?" chiese Harry pesantemente, sentiva le parole di Draco confusamente "Che sto facendo qui? Cosa è successo?"

"Ti sei bevuto quasi tre bottiglie intere di Burrobirra all'alcool, ti sei ubriacato a morte e sei velocemente svenuto." Draco sostenne la bottiglia mezza vuota sulle labbra secche di Harry "O un Troll delle montagne si è seduto sopra di te. Qualsiasi cosa sia successo ha avuto lo stesso effetto"

Harry bevve assetato l' acqua fresca che gli attraversava la gola, facendolo sentire un po' meglio, almeno soffocò la nausea che lo minacciava. La testa gli faceva tuttora male, però le vertigini si calmarono e gradualmente poté aprire gli occhi e battere normalmente le palpebre senza fare smorfie di dolore davanti alla luce.

Osservò con occhi socchiusi Draco, con istintiva cautela "E cosa hai fatto tu tutto questo tempo?"

Draco girò gli occhi "Oh, ti ho solo tolto un paio di organi mentre dormivi per venderli, spero non ti importi"

"Che cosa hai fatto?" ripeté Harry. La diffidenza brillò debolmente e si fece più profonda nei suoi occhi, desiderò che Draco smettesse di essere ridicolo e si limitasse a dirgli cosa era successo dopo il suo svenimento.

"Sei stato seduto qui e vedermi dormire tutto questo tempo?"

"Te l' ho già detto ero occupato a toglierti alcune parti del corpo. Sono un buon contrabbando nel mercato nero, prendono un prezzo molto buono..." un' espressione scaltra si stese sul viso e aggiunse allusivo "Però, ovviamente, oltre a rubare alcuni organi ho messo altri in miglior uso"

Harry aprì la bocca e fisso Draco spaventato "Cosa?"

Il sorriso disdegnoso di Draco sia allargò e scivolò più vicino a Harry sorridendo insinuante "Non preoccuparti" mormorò seduttore "E' stato meraviglioso per me. E' stato buono per te?"

"Oh Mio Dio" Harry strattonò le braccia fuori dalla presa di Draco e la sua faccia era gelata per lo spavento e il timore "Non dirmi... no. Noi-noi no"

Il sorriso di Draco svanì e abbandonò il tono mieloso della sua voce "Ovvio che non l' abbiamo fatto. Non essere idiota" guardò annoiato Harry "Veramente hai pensato che avrei abusato di te mentre eri incosciente?"

"Sì" rispose Harry velocemente. Gemette e si massaggiò le tempie pentendosene "Oh diavolo, questo è un disastro... cosa ho fatto?"

"Niente, a parte svenire per terra per quasi approssimatamente quattro ore" Draco guardò Harry imbronciato "Stavo solo scherzando, per amor di Dio - e ad ogni modo non sarebbe potuto succedere niente, non eri del tutto funzionante, se capisci cosa intendo"

"Taci Malfoy" Harry sembrava ancora molto scettico "Allora, se questo non è stato un elaborato piano per debilitarmi e abbassarmi le difese, perché tu non sei ubriaco?"

"Perché avevo una sola bottiglia da bere, niente di più" Draco segnalò laconico le bottiglie vuote di Burrobirra al' alcool sparse sul pavimento accanto a Harry "Ho creduto che con la paozione d' Amore e l' alcool, almeno uno di noi doveva rimanere sobrio"

Harry si colpì la fronte "Quasi me la dimenticavo. La maledetta pozione d' Amore. Argh"

Una leggera amarezza colorò la voce di Draco "Sì, bene, è un po' più difficile per me dimenticarla"

L' espressione di Harry si addolcì "Non volevo dire così" sospirò appoggiandosi seduto alla parete e provò ad ignorare il ronzio nella testa, come una decina di Bolidi che rincorrevano un solo Boccino "Ho desiderato che fosse solo un sogno e che entrambi avremo potuto svegliarci e dire 'Oh, che orribile incubo'"

"E se fosse?" disse solennemente Draco anche se gli angoli della sua bocca si mossero impercettibilmente "Harry, la situazione è questa: la verità è che non sei completamente sveglio - sei ancora un po' incosciente per aver bevuto come un idiota la notte scorsa e entrambi siamo intrappolati in un universo alternativo e l' unica maniera per uscire e tornare alla realtà è avere un ardente e gratificante momento di sesso qui e adesso"

"Vedi? Quando dici cose simili è difficile pensare che non mi hai fatto niente mentre non ero cosciente" Harry diresse Draco uno sguardo severo " Davvero non l' hai fatto?"

Draco lo ignorò "Sarebbe qualcosa di buono, non credi? Allora entrambi potremmo tornare ad essere ciò che eravamo e potrai raccontare storie sulla mia estrema prodezza sessuale come un eroe che è arrivato al limite ed è tornato - risorto con il suo orgoglio intatto, ma non la sua verginità"

Harry alzò gli occhi verso il tetto "Mi correggo - sei completamente ubriaco"

Draco lo guardò a lungo quasi con tristezza "Bene, le cose sono dannatamente più semplici quando hai bevuto troppo per pensare a qualcosa" si alzò avvicinandosi a Harry e si lasciò cadere in ginocchio accanto a lui "Ti fa molto male la testa? Vuoi un Incantesimo Tranquillizzante?"

Harry cominciò a negare con la testa, quando fece una smorfia di dolore "Ahi" si prese la testa tra le mani per diminuire il dolore e poi alzò gli occhi con fatica verso Draco "Bene, se ne conosci uno"

Draco annuì e tirò fuori la bacchetta "Ne ho trovati alcuni mentre leggevo. C' è anche quell' Incantesimo Sbornia-V-Te, però sembra poco rassicurante e suona come qualcosa inventato da un erbologista mezzo ubriaco. Vuoi anche quello?"

Harry sorrise stanco "No, credo sia meglio saltarlo. Mi fa già abbastanza male la testa, starei meglio senza germogli crescermi dalle orecchie o qualcosa di simile"

Draco inclinò il mento di Harry con la mano sinistra e tenne la punta della propria bacchetta sulla sua tempia, a pochi centimetri dalla cicatrice a forma di fulmine; al' improvviso Harry si rese conto di quanto era vulnerabile in quel momento, in cui si era sottomesso completamente alla misericordia di Draco - tutto quello che Draco doveva fare era la Maledizione Mortale e i libri di storia avrebbero dovuto essere aggiornati per scrivere l' ultimo anno di Harry James Potter, 1980-?

"Dolore Adime" disse dolcemente Draco.

Harry chiuse gli occhi alla sensazione fresca nella testa, come un forte ruscello di gelo cancellando il dolore che pulsava alla base del cranio, finché tutto quello che potè sentire fu il caldo tocco del palmo di Draco sul suo mento.

Quando aprì di nuovo gli occhi Draco lo stava osservando con uno strano sguardo di preoccupazione "Harry?" disse ritirando la bacchetta "Ha funzionato?" fece un sorriso forzato "E' il mio turno di farti questa domanda"

"Sì" rispose Harry sincero, si permise di restituirgli un leggero sorriso "Ha funzionato, non sento più la testa come se fosse piena di Fuochi d' Artificio del Dottor Fillibuster. Grazie"

Draco non rispose; solo si alzò e gli offrì la mano. Harry ebbe un improvviso, opprimente sentimento di deja-vù - si sentiva uguale a qualche ora fa, quando Draco gli aveva chiesto di ballare. L' ebbra nebbia dentro la sua mente si era dissipata, però l' Incanto Tranquillante non fece niente per annebbiare il vivido ricordo della mezzanotte che avevano condiviso, tutto filtrò di nuovo, chiaro come l' acqua.

"Stai bene?" chiese di nuovo Draco, i suoi occhi grigi ardevano con preoccupazione mentre guardava Harry "Non l' ho fatto male, o si?"

"Sto bene" disse Harry scuotendo leggermente la testa per tornare un po' alla realtà; prese la mano di Draco e lasciò che lo aiutasse ad alzarsi "Non l' hai fatto per niente male"

"Bene," Draco sembrava sollevato; e anche se Harry era già in piedi non lasciò la sua mano "perché se avessi fatto male anche questo, credo che avrei dovuto lasciare Hogwarts per specializzarmi in come essere un uccello di malaugurio"

Harry rise a dispetto di se stesso; si sentì leggermente scomodo perché Draco continuava a tenergli la mano e si chiese se avrebbe dovuto ritirarla - ma non poté farlo.

Draco notò l' apprensione nella sua repentina rigidezza e gli lasciò la mano.

"Dobbiamo andare," commentò Draco e l' impercettibile ferita nei suoi occhi svanì come fumo in una fiamma agonizzante "ad ogni modo sono quasi le cinque di mattina"

"Comincia già ad albeggiare?" Harry era sorpreso. Poteva appena credere che la notte intera fosse passata così velocemente - però, come sempre, il tempo non sembrava mai lo stesso quando stava con Draco. Era ancora più difficile da credere che il suo vincolo con lui, dovuto dalla pozione, era cominciato da sole due settimane. Le ore si riducevano a momenti; i giorni sembravano settimane.

"Sì, quasi albeggia" gli angoli della bocca di Draco formarono una strana espressione, quasi impercettibile "Perché, vuoi vedere l' alba?"

Harry gli diede un sorriso stanco "Non è un terribile cliché data la situazione?"

"No" rispose Draco "I tramonti, in cambio, sono eccessivamente e orribilmente valutati come e elementi romantici" si arrangiò per sembrare disdegnoso "Voglio dire, onestamente - tutto il tempo a cercarli a osservarli ... milioni di volte... non pensi sia eccessivamente passé?"

"Certo," disse Harry soffocando una smorfia "ho già capito che non ti piacciono i tramonti, o il romanticismo, o entrambi"

"Non è questo" Draco negò con la testa "è solo che i tramonti sono molto tristi. Sono belli, ma passeggeri , in una fiammata di gloria se ne vanno e l' oscurità avvolge tutto" fece una pausa "dall' altra parte anche l' alba è incantatrice - forse non tanto drammatica e ardente , però dopo è più prillante, e... bene è un sentimento gradevole" guardò Harry "Non pensi lo stesso?"

Harry stava ascoltando Draco in silenzio, impressionato - mai si era immaginato che fosse capace di dire, o sentire, una tale profondità d' emozioni, e sensibilità, o ottimismo. Però si ricordò che mai prima d' ora aveva conosciuto veramente Draco - non si era mai dato l' opportunità.

"No," rispose alla fine e vide che Draco alzava un ciglio sorpreso "mi piacciono di più i tramonti"

"Perché?" Draco inclinò un po' la testa curioso e si sorprese a pensarlo molto attraente. I capelli biondi di Draco si illuminarono con linee argentate per le fiamme magiche che ardevano ad un angolo della stanza, che lanciavano dolci ombre ad un lato del suo viso; si vedeva sensuale e non meno bello.

Harry poteva sentire l' intensità tra loro crescere di nuovo e al' improvviso si spaventò per una ragione che non poteva capire realmente; ricordò l' Anti-Veleno e l' effetto che avrebbe dovuto avere e come lui e Draco non avrebbero più dovuto ritrovarsi in momenti come questo che, francamente, lavoravano contro i propositi dell' Anti-Veleno.

"Mi piacciono e basta" disse Harry, scosse leggermente la testa e fece un passo in dietro mettendo una rispettabile distanza tra lui e Draco "Credo che siamo diversi in questo"

Draco sorrise, però era un sorriso controllato delineato da una certa malinconia "Sì, lo siamo" e guardò direttamente negli occhi di Harry, anche se questi non poteva discernere l' emozione contenuta dentro le chiare profondità argentate.

Riunirono le loro cose: pulirono tutte le bottiglie della pozione e di Burrobirra all'alcool, raccolsero le loro tuniche che erano rimaste stese per terra. Il magazzino ritornò velocemente al suo stato originale, più o meno - Draco spense il fuoco che aveva congiurato al' inizio e la stanza al' improvviso divenne scura, bagnata solo dai deboli raggi dell' alba che penetravano dall' esterno.

Draco si girò verso Harry però non fece nessun intento di dirigersi verso la porta; in cambio fece un semplice e deliberato passo avanti, rimanendo molto vicini una volta ancora. Harry aspettò trattenendo il respiro, chiedendosi se l' avrebbe baciato di nuovo-

"Balli bene, sai?" Draco commentò , guardando dentro agli occhi di Harry. Nella scarsa luce, gli occhi di Draco irradiarono una propria lucentezza, il suo sentimento intenso.

"Grazie" Harry trovò la presenza d' animo per rispondere, chiedendosi ancora perché Draco stava in piedi così vicino a lui, sentendo un inspiegabile calore e fastidio per questo, anche se non era sgradevole; era intossicante e Harry cominciò a credere che l' Incantesimo Tranquillizzante che Draco gli aveva fatto stava cominciando a perdere effetto e lui stava tornando ad essere ebbro.

"Chiunque porterai al ballo del diploma avrà fortuna" continuò Draco, con voce inscrutabile; e con questo si allontanò.

Harry batté le palpebre e una volta ancora si ritrovò senza risposta. Ogni volta si sentiva sempre di più come se le sue usuali capacità verbali fossero severamente danneggiate e incolpò l' ubriachezza.

"Vieni" Draco lo prese leggermente per il polso e lo guidò verso la porta "Andiamo"

La mattina del sabato stava fiorendo nel' azzurro cielo invernale e faceva freddo, era quasi amaro. Harry si abbracciò e tremò; almeno la tunica gli dava un po' di calore. Si chiese come non avesse notato il freddo fino adesso: non voleva nemmeno pensare quanto gelato dovevano essere i sotterranei di Serpeverde in questo periodo dell' anno. Guardò Draco che sembrava indifferente al clima; forse era abituato a sentirlo - o a dimostrare quello che sentiva realmente.

"Ti accompagnerò fino al tuo dormitorio" disse Draco senza girarsi a guardarlo.

"No" disse Harry in modo automatico "Sto bene, davvero"

Proprio in quel momento mise un piede in una crepa tra le pietre e quasi cadde bruscamente; Draco con riflessi rapidi lo prese per un braccio e lo sostenne

"Si vede" disse alzando ironicamente un sopracciglio "Sicuro che stai bene Harry, posso vederlo perfettamente"

"Zitto," mormorò Harry vergognandosi "Ho solo perso il passo, questo è tutto"

"Certo, perdine ancora uno e la prima cosa che sentirò domattina è che sei incosciente in infermeria" Draco negò fermamente con la testa "Ti porterò fino alla Torre di Grifondoro e se continui a fare il cocciuto ti lancerò l' Incantesimo Mobilicorpus e ti porterò come una marionetta per tutta la strada di ritorno"

"Va bene, va bene" concesse Harry "Assomigli sempre più a Madama Chips"

"No" rispose Draco inclinando leggermente la testa verso Harry; i deboli raggi ambrati che entravano da una finestra superiore cadevano sopra il suo viso, colorando le guance pallide, incendiando i suoi occhi di un caldo grigio "L'ultima cosa che voglio è che ti succeda qualcosa, questo è tutto"

"cosa potrebbe succedermi?" chiese Harry con un mezzo sorriso "Essere graffiato da Mirs Purr la Spaventosa Gatta Di Hogwarts?"

"No, di fatto stavo pensando di più che potresti inciampare di nuovo e cadere sul tuo naso in un modo molto poco lusinghiero" Draco abbozzò un sorriso innocente, in cambio di uno sguardo spento di Harry. Girarono l' angolo e l' entrata alla Torre di Grifondoro fu in vista; si fermarono dietro una colonna, per assicurarsi che non ci fosse nessuno.

"Sta dormendo la Signora Grassa?" Draco sussurrò segnalando la Signora Grassa che stava ronfando allegramente, era troppo presto perché qualche altro studente potesse essere fuori dal letto.

"Sì" mormorò Harry "Non ti ha visto, però è meglio che vai, se arriva qualcuno - allora dovresti dare qualche spiegazione"

Draco annuì in silenzio e stava per andarsene quando Harry lo chiamò di nuovo.

"Malfoy" lo chiamò, alzando un po' la voce.

Draco si girò immediatamente, un' emozione oscura attraversò velocemente il suo volto, mezza interrogativa. Harry respirò profondamente e sospirò.

"La pozione Anti-Veleno funzionerà" mettendo tanta fiducia nella voce quanta ne fu capace e si rese conto che cercava di convincere tanto Draco quanto se stesso "dagli solo un po' di tempo"

Draco diede un passo avanti e si fermò, l' argento ardente nei suoi occhi si appannò con una certa tristezza, anche se persisteva una luce di speranza, una speranza che sembrava accendersi e spegnersi allo stesso tempo ogni volta che guardava Harry.

"Il tempo è l' unica cosa che ho" disse con voce impercettibilmente amara "comunque, siamo già andati troppo lontani"

"Adesso come ti senti?" chiese Harry.

Draco pensò un momento e alla fine rispose semplicemente "Stordito"

"Oh," Harry ponderò "Perché? Febbre?"

"No"

"Mancanza di sonno?"

"No"

"Burroboirra allora?"

"No" Draco negò con la testa "Tu"

Allora si inclinò in avanti e prese il viso di Harry nelle proprie mani; il tocco delle mani di Draco si sentiva elettrico contro le sue guance, l' intossicazione di quella intimità era più stordente che qualsiasi alcool potesse mai raggiungere. Harry pensò che l' averebbe baciato di nuovo, sulle labbra; chiuse gli occhi e trattenne il respiro - però al' ultimo momento Draco girò con delicatezza la testa di Harry e lo baciò sulla guancia, l' autocontrollo arse come fuoco intrappolato sui polpastrelli delle dita di Draco, marcando a ferro la pelle di Harry con il suo tocco leggero, anelante.

Draco finalmente si scostò, lasciò Harry e indietreggiò di un passo, abbasso brevemente gli occhi, come se si stesse vergognando e allora guardò di nuovo Harry.

"Grazie" disse brevemente

Harry lo guardò sorpreso "Per cosa?"

"Per provare" la voce di Draco era bassa, assolutamente serena "Non eri obbligato a farlo"

"Lo so," disse Harry ancora un po' ansimante e aggiunse senza pensarci "ho voluto farlo"

Vide lo stupore attraversare il volto di Draco, accompagnato da qualcosa di più, qualcosa di più profondo - però prima che riuscisse a decifrare cosa fosse, Draco distolse lo sguardo; si girò bruscamente, scivolando tra le pallide ombre e, se ne era andato.


**************


Quando arrivò l' ora do colazione, Harry si trascinò dalle scale del dormitorio maschile fino alla Sala Comune, meno di tre ore dopo che si era arrampicato su quegli stessi scalini, dopo essersi separato da Draco allo spuntare dell' alba. Si sentiva esausto, incoerente e di cattivo umore.

Ron e Seamus scendevano con lui parlando di Quidditch - allenamenti - compiti - Piton - punizioni - altro, u treno di conversazioni che Harry perse velocemente immerso nei propri pensieri turbolenti.

Attraversarono il buco del ritratto e furono accolti da un sonoro tuono e da una pioggia che batteva abbondante contro le finestre chiuse. Era una strana tormenta mattutina, soprattutto perché ricordava che, quando lui e Draco erano tornati alla Torre di Grifondoro, il tempo era stato abbastanza chiaro anche se freddo, senza una nuvola in vista.

Con che velocità cambiano le cose.

Harry sentì una piccola pacca sulla spalla e si girò; Hermione era in piedi accanto a lui.

"Che mattina orribile, sembra che sia stata sveglia tutta la notte" commentò Hermione e diresse a Harry uno sguardo significativo "come qualcuno"

"E' andata bene la notte scorsa, Hermione" Harry le diede uno sguardo stanco "Abbiamo seguito le tue istruzioni e abbiamo fatto la pozione, e Malfoy l'ha bevuta"

"Davvero?" Hermione sembrava sorpresa e speranzosa "Così, adesso Malfoy sta già bene?"

"Non ancora, ma presto sì. Ventiquattro ore, ricordi?"

Hermione gemette "Questo non significa che è andata bene, Harry, a meno che non ti riferisci a qualcos' altro" lo guardò con occhi socchiusi "Il che mi porta alla domanda: cosa è successo esattamente ieri notte? Ti ricordo che hai già usato la scusa bloccato in un baule"

"No, non è stato quello" rispose Harry lentamente "Mi sono ubriacato"

Hermione aprì smisuratamente gli occhi e prese Harry per un braccio con una velocità che lo fece sobbalzare.

"Ti sei ubriacato!" sibilò incredula "Mentre eri con Malfoy? Ha cosa stavi pensando Harry! Cosa ti ha fatto?"

"No!" disse violentemente Harry, fulminando Hermione con lo sguardo "Ovvio che non mi ha fatto niente Hermione!"

"Si certo" Hermione sembrava molto scettica e incrociò le braccia "E cosa ti fa essere così sicuro? Sono sicura che avrei sentito parlare della frase 'ubriaco e stupido' - queste due condizioni vanno a braccetto"

"Bene" disse Harry massaggiandosi le tempie "Draco ha detto che non ha fatto niente"

Hermione sembrava attonita "E?" esigette.

"E io gli credo" disse semplicemente Harry e la guardò confuso "Qual' è il problema?"

sembrava come se Hermione stesse per esplodere in una lunga tirata, però ci ripensò al' ultimo momento e si limitò col dirigergli uno sguardo penetrante, e allora parlò piano, in tono basso, controllato.

"Va bene," cominciò; ma si interruppe quando Ron arrivò tranquillamente sembrando fresco e radiante

"Che c' è?" chiese curioso a Harry e Hermione che stavano parlando in piedi.

"Vai via Ron," disse con impazienza Hermione; c' erano dettagli e risposte che dovevano essere date da un Harry reticente e con postumi post-sbornia "stiamo pianificando la tua sorpresa di compleanno"

"La mia sorpresa di compleanno?" Ron sembrava contento, ma confuso "Ma il mio compleanno è in marzo, Hermione"

"Oh, sai già com è fatta Hermione" aggiunse Harry soavemente, prima che Hermione potesse rispondere "le piace avere tutto pronto in anticipo. E' l' idiosincrasia per la quale l' amiamo"

"Allora va bene" Ron sorrise apertamente e si unì agli latri Grifondoro che si dirigevano verso la Sala Grande per la colazione, però non prima di aver detto sulle spalle "Harry, sai già che pagina dell' ultimo numero del Catalogo di Scope per Maghi ho guardato negli ultimi giorni, adesso tu non..."

In realtà Harry non aveva la minima idea di che pagina avesse guardato Ron sul catalogo di Scope per Maghi , e nemmeno che Scoper per Maghi avesse pubblicizzato il suo ultimo catalogo annuale. Era stato... preoccupato.

"Sicuro" gli rispose debole, poi indietreggiò verso Hermione "Maledizione dovrò controllare con Seamus se ultimamente ha visto Ron delirare su una scopa"

Hermione guardò Harry e poi sospirò.

"Guardati" disse e scosse la testa "Veramente credo che ti sia lasciato prendere troppo da questo guaio con Malfoy, più di quello che avresti dovuto. So che vuoi aiutarlo" continuò quando Harry stava per protestare "però non a tue spese. Ultimamente non sei stato te stesso, Harry. Hai mancato i tuoi doveri, comportandoti in modo indifferente nel Quidditch, non dormi abbastanza e adesso, peggio ancora, ti sei ubriacato, e tutto per Malfoy. Non ne vale la pena, Harry"

Le proteste iniziali vacillarono sulla lingua di Harry e si appoggiò alla colonna, fissò la pioggia che colpiva le finestre e si sentì completamente soffocato, confuso e perso.

"Lo so" disse piano alla fine "però lui ha bisogno del mio aiuto Hermione"

"E lo hai aiutato Harry" l' espressione di Hermione si addolcì anche se il suo viso continuava ad essere ansioso e frustrato "Hai fatto il possibile e molto di più. Malfoy ha avuto fortuna di poter contare su di te. Però c'è un limite su quanto lo puoi aiutare - anche lui deve aiutare se stesso"

"Come?" Harry si girò verso Hermione un dolore occulto brillò nei suoi occhi "Come dovrebbe aiutarsi, quando è maledettamente vicino a perdere la nozione di chi è veramente? Quando non sa cosa pensare o sentire, o come affrontare qualcosa che non comprende completamente?" fece una pausa "Non possiamo sperare che un persona sotto la Maledizione Imperius si comporti come vuole - così non possiamo sperare che qualcuno sotto l' effetto di una Pozione d'Amore prenda le proprie decisioni"

Hermione rimase in silenzio per un momento; Harry sospirò, si staccò dalla colonna e i due cominciarono a camminare insieme attraverso il corridoio vuoto verso la Sala Grande, dove c' era già il resto degli studenti. Finalmente Hermione parlò.

"E credi veramente di starlo aiutando?" chiese, la sua voce era calma e introspettiva "Andando a vederlo tutte le notti? Passando tempo con lui . Pensi veramente che sia facile per lui, quando è solo con te, soprattutto con la pozione d'Amore?"

"Non per molto tempo" le ricordò Harry "la pozione Anti-Veleno, ricordi?"

"Questa è un altra cosa Harry" disse Hermione sembrando innervosita "Il punto è: hai passato tutto questo tempo con lui mentre è ancora sotto l' incantesimo della pozione d' Amore, nonostante la pozione Anti-Veleno. E in più mi ha appena detto che non ha esattamente funzionato, dato che prende ventiquattro ore per fare effetti"

Harry scosse i denti ricordando quanto osservatrice e precisa fosse Hermione. E qualcos' altro gli dava fastidio, qualcosa su quello che Hermione stava dicendo - era una sgradevole prospettiva pensare che mentre stava cercando di aiutare Draco, la sua sola presenza era qualcosa che lo feriva immensamente. A ogni modo, in una parte della sua mente sapeva il modo in cui la pozione d' Amore li legava e come i dettagli di questo desiderio chimicamente indotto salivano in superficie di tanto in tanto, quando Draco lo baciava... però...

"Harry"disse Hermione a voce alta "Mi stai ascoltando?"

"Hm?" Harry rinsavì velocemente dai suoi pensieri "Cos' hai detto?"

Hermione gli diede un lungo e sofferto sguardo.

"Ho detto" ripeté "Che credo che d' ora in poi la situazione la maneggerò io - incontrerò Malfoy più tardi per chiudergli se sente gli effetti della pozione Anti-Veleno e poi ti dirò cos' ha detto. E già che è sabato e non hai nessuna lezione dopo pranzo , voglio che torni al dormitorio e che dormi un po' - prima di essere talmente esausto da cadere dalla scopa durante l' allenamento di Quiddicht di questa sera."

Quando Hermione parlava con quel tono di voce autoritario, Harry sapeva che provare a ribattere sarebbe stato inutile; si arrese e annuì, anche se reticente "Va bene, quello che dici tu"

"Oh" Hermione alzò gli occhi al cielo mentre entravano nella Sala Grande "Sapevo fin dall' inizio che Malfoy era un problema - e lo sto provando con successo, in ogni modo possibile"

Harry si ritrovò a guardare verso il tavolo dei Serpeverde come entrarono in Sala Grande - e immediatamente i suoi occhi cercarono Draco, che stava seduto al suo solito posto fiancheggiato da Tiger e Goyle. Draco sembrava piccolo e pallido e non solo per i due macigli che aveva a fianco - solo allora Harry si domandò se Darco avesse potuto dormire la notte.

Hermione notò velocemente che l' attenzione di Harry era rivolta verso il tavolo dei Serpeverde, in particolare verso un certo Serpeverde dai capelli biondi e occhi grigi; lo prese per un braccio e lo guidò al tavolo dei Grifondoro.

Harry si obbligò a distogliere lo sguardo da Draco e si lasciò condurre verso il proprio posto - però nella sua mente e impressa dietro le sue palpebre ogni volta che le chiudeva, rimaneva l' immagine di un paio di occhi chiari, argentati, illuminati nel' oscurità da una nascosta luce feroce, irradiata dal loro interno.


************


Più tardo quello stesso giorno, Hermione cercò Draco e finalmente lo trovò, in un momento da solo con lei, mentre il ragazzo biondo tornava tornava ai sotterranei di Serpeverde. Lo toccò bruscamente sulla spalla e si schiarì rumorosamente la gola. Draco si girò, quasi aspettativo, anche se sembrò deluso quando la vide; il che fece pensare a Hermione chi si sperava di vedere, o meglio chi desiderava vedere e non bisognava essere una strega intelligente come lei per capirlo.

"Ciao Granger" disse Draco con un sorriso che non raggiunse gli occhi "Hai bisogno di una pastiglia per la tosse?"

"No. Però voglio parlarti" disse significamene "A proposito di Harry"

Qualcosa si alterò nella chiusa espressione di Draco, anche se solo di un po'; però annuì e seguì Hermione senza discutere mentre lo guidava ad un' aula vuota. Attraversarono lo stretto corridoio tre le ombre dove lui e Harry si erano baciati una volta; Draco rallentò il passo mentre passava per quel posto, e represse i teneri ricordi accelerando dietro Hermione.

Quando furono nel' aula Hermione chiuse al porta dietro di loro e si girò verso Draco che la guardava dubbioso.

"Perché non è venuto Harry stesso a cercarmi?" esigette, incrociando le braccia e guardando Hermione sfiduciosa "Cosa succede?"

"Niente di male" rispose breve Hermione "gli ho detto io di non venire a cercarti"

Draco socchiuse gli occhi "Ho sempre saputo che eri una guastafeste Granger" disse ribelle.

"Non sono una guastafeste!" disse Hermione scaldandosi, fulminandolo con lo sguardo "Sto facendo questo solo per il bene di Harry, a proposito, non appezzo che tu l' abbia fatto ubriacare, lasciandolo indifeso a qualsiasi cosa strana tu tenga sotto la manica"

"Ha!" Draco fece una smorfia di disprezzo "Oh, per favore Granger, non ho fatto niente ad Harry ieri notte. Appena ha assaggiato la Burrobirra all' Alcool si è bevuto tre bottiglie in un colpo. Mi sono assicurato che non si facesse niente che avrebbe potuto segnarlo per il resto della vita"

"Sono più preoccupata che tu avresti potuto aver fatto qualcosa che l' avrebbe marcato per il resto della vita" ribatté Hermione enfatizzando ogni singola parola "E l' avresti dovuto far ubriacare per prima cosa!"

"Sì, sì" disse Draco in tono annoiato "Continua, non ho dormito questa notte, così il tuo discorso morale servirà a mettermi comodo e farmi addormentare"

"Oh!" Hermione mise le mani ai fianchi, arrabbiandosi sempre di più "Draco Malfoy, sei un piccolo imbecille egoista, indisposto, irritante e arrogante!"

Ci fu una pausa.

"Hai dimenticato ' soddisfatto di se stesso', 'bello' e 'da impazzire'" offrì in fine Draco.

Hermione dava l' impressione di essere sul punto di perdere il controllo, però riuscì a mantenere la calma.

"Bene Malfoy" disse con gli occhi accesi dall' irritazione "Ho promesso a Harry che sarei venuta a chiederti come stavi, così dimmi solo come ti senti e finiamola"

"Questo ti insegnerà" disse Draco con un sorriso arrogante "di tutti i modi preferisco parlare con Harry di persona"

"Se non mi rispondi in questo istante ," disse con calma Hermione "ti trasformerò in un rospo e ti porterò da Harry, in modo che tu possa avere una conversazione profonda, nella quale sono sicurissima che non ti bacerà"

Draco non sapeva se scoppiare a ridere o allontanarsi perché Hermione avrebbe potuto veramente attuare la propria minaccia.

"Bene" disse alla fine "mi sento allo stesso modo delle ultime due settimane. Nessun cambio. Può darsi che la tua pozione Anti-Veleno funziona solo dopo ventiquattro ore, come ha detto Harry."

"Ascolta" disse Hermione "Io non ho mai detto che avrebbe funzionato sinceramente d' accordo? Ho solo detto che sarebbe potuto essere un modo per uscirne, ed sicuramente era il migliore e unico piano che avevamo"

"Corretto" disse Draco piano, anche se c' era un acutezza sottostante nella sua voce "Le lettere piccole alla fine del contratto"

"Sai, stai dando tutto per scontato," segnalò irritata Hermione "ho lavorato molto cercando per te e non ti devo assolutamente niente"

"Forse tu no" ribatté secco Draco "ma Harry sì"

Ci fu una pausa di sorpresa.

"Harry?" Hermione suonava stupita "Nemmeno lui ti deve niente!"

"Si invece" disse Draco, la sua voce era tesa e distorta dalla rabbia, rabbia che non sapeva nemmeno d' avere. Quando Harry era con lui, era molto facile nascondere la sua sofferenza e il dolore sotto l' abbagliante intossicazione d' averlo accanto - e quando guardava dentro gli occhi di Harry qualsiasi altra emozione evaporava come i resti di una brina che spariva, tutto eccetto l' acuta puntura di desiderio - per amore, per lui.

Però adesso l' assalto di frustrazione e impotenza portò con loro una rabbia recentemente scoperta, irrazionale e selvaggia che spezzò il controllo che a Draco veniva sempre così naturale, che si era generato in lui come un codice d' onore - non mostrare emozione, mantenere il suo orgoglio e dignità. Però il controllo era qualcosa che aveva già abbandonato.

"E' colpa di Harry," continuò furioso "perché lui ma fa sentire in questo modo. Forse non è sua intenzione, però lo fa comunque. E fa male, e non posso mostrarlo e vorrei dirglielo ma non capirebbe."

Si bloccò rendendosi conto che, tra tutti, stava rivelando quello che sentiva davanti a Hermione; l' emozione sfumò dai suoi occhi, mentre indietreggiava di un passo, aggiunse amaramente "E tu pensavi fosse difficile per Harry, no?"

Hermione lo osservava allarmata, sorpresa; quando parlò la sua voce era dura e determinata.

"Credo sia difficile per Harry" ripeté fermamente "e per quello che stai passando continua a non essere colpa sua, anche se sono d' accordo che non è una buona idea che vi incontriate un' altra volta. Ragion per cui sono venuta io al suo posto"

"Non dire a Harry quello che ti ho detto" la interruppe bruscamente Draco.

"Perché no?" chiese Hermione socchiuse gli occhi "Hai paura di fargli vedere come ti senti in realtà? Perché ti sarebbe mortale, essere per una volta nella vita sincero con qualcuno che non gli importi?"

"No" la voce di Draco era inespressiva "Perché voglio dirglielo io"

"No" disse immediatamente Hermione negando con la testa "non lo rivedrai mai più Malfoy e questa è la fine"

"Solo una volta ancora" disse Draco; la sua voce non era supplicante se non tristemente nostalgica.

"No"

"Perditi Granger, ho il diritto di parlare con lui"

"Oh, davvero?" Hermione alzò la voce, mettendo un' latra volta le mani ai fianchi "E cosa te lo fa pensare? Dammi una ragione"

"Perché lui possiede una parte di me che non può essere rimpiazzata!" gridò Draco "Perché non sarò mai lo stesso, con lui o senza di lui - perché siamo uniti, io e lui, da qualcosa che non si può nemmeno spiegare, molto meno capire" fece una pausa e respirò profondamente "Adesso ce l' hai, mi hai chiesto una ragione e te ne ho date tre - e credo che non dovresti emettere giudizio su cose che non senti, Granger"

Hermione guardò Draco e per una volta al risposta le mancò.

Draco gli diresse un' altro sguardo scrutatore prima di dire "Harry ha allenamento di Quidditch questa sera. Digli che mi incontri dopo"

"Malfoy..."cominciò Hermione

"Ho bisogno di parlargli" disse Draco, con un insieme di gravità e disperazione nella voce "Un' ultima volta"

Hermione era sul punto di protestare di nuovo, però qualcosa negli occhi di Draco la fermò: sospirò e finalmente annuì, anche se reticente. La sua espressione si addolcì; notò qualcosa di diverso in Draco: il modo i cui aveva parlato, le parole che aveva detto, specialmente su Harry. C' era dolore , c' era angoscia... così come qualcos' altro, che ardeva come fuoco occulto, intenso e desolato.

"Bene" disse finalmente, c' era simpatia e una certa comprensione nei suoi occhi castani mentre guardava Draco "Solo una volta ancora - e non solo per il bene di Harry"


*************


Ron ritornò alla Torre di Grifondoro dopo la sua punizione sentendosi esausto. Piton gli aveva fatto pulire tutto lo sporco dai banchi dell' aula di Pozioni fino a farli brillare, gli facevano male le braccia e gli bruciavano le dita. Fece delle smorfie di dolore quando si lasciò cadere sul letto; non c' era nessun altro nel dormitorio, dato che era l' ora dell' allenamento di Quidditch e gli altri ragazzi erano giù nella Sala Comune. Per tutto il pomeriggio non aveva visto Hermione da nessuna parte.

Guardò l' ora;erano già passate le otto il che significava che probabilmente l' allenamento di Quidditch era finito. Ron desiderò essere lì per vedere -era ansioso di vedere come stava andando la squadra, specialmente per le nuove partite che avevano davanti e in particolare per la nuova partita di Serpeverde. In un modo o nel' altro aveva sempre desiderato far parte della squadra di Grifondoro - era tanto un dovere come un desiderio, dato che i suoi fratelli maggiori Charlie, Fred e George avevano giocato per la Casa durante la loro permanenza ad Hogwarts.

Sentendosi annoiato ebbe un' idea improvvisa; si inclinò sul comodino è cercò intensamente il suo Omniocolo nel cassetto. Togliendolo spinse il bottone del riavvolgimento; gli Omniocoli potevano vedere le sequenze delle partite più recenti nelle quali erano stati usati.

Riportò l' azione ad un momento prima dello scontro tra Harry e Malfoy, e cominciò a guardare la partita da quel punto, al rallentatore e attivando lo zoom su Harry e Malfoy mentre volavano nel cielo.

Osservò come Harry eseguì un' originale variante della Finta Wronski in uno sforzo ti togliersi Malfoy e alla ricerca del Boccino. Osservò come Malfoy, invece di cadere nel tranello, sembrò anticiparsi al movimento di Harry, e come con precisione si girò dalla direzione in cui Harry si sarebbe girato. Ron trattenne il respiro aspettando il momento in cui Harry e Malfoy si sarebbero scontrati e guardò affascinato come, inverosibilmente, Harry sembrò virare al' ultimo istante, con riflessi quasi più veloci del normale - i due Cercatori evitarono di scontrasi frontalmente per un margine ridottissimo, le loro tuniche si sfiorarono - però, allora Malfoy scivolò bruscamente dalla scopa e cadde vertiginosamente a terra.

Ron non poteva credere a quello che vedeva; riavvolse l' Omniocolo un' altra volta e un' altra volta ancora. Una cosa era sicura - Harry e Malfoy non si erano scontrati.

Ron abbassò l' Omniocolo e si accigliò leggermente. Non gli era venuto in mente di riguardare la partita fino adesso, posto che Harry si era rivelato inflessibile sul punto che lui e Malfoy si erano scontrati; Ron aveva affermato, ovviamente, che Malfoy l' aveva fatto apposta, però Harry l' aveva scartato come un incidente, così Harry aveva accettato le parole di Harry e non ci aveva pensato più. Fino adesso...

SE NON SI SONO SCONTRATI si chiese Ron confuso ALLORA PERCHE' HARRY AVEVA DETTO IN MODO COSI' SINCERO CHE SI ERANO SCONTRATI?

Prima che avesse tempo di riflettere, sentì un leggero picchiettio alla finestra ; fuori girava un gufo e portava un pacco. Ron si velocizzò per farlo entrare; agitando dolcemente le ali il gufo si lanciò pomposamente nel dormitorio, depose il pacchetto che portava sul letto di Harry, prima di girare sulla stanza e discendere su un sacchettino di Delizie Per Gufi che stava nel baule aperto di Ron, che aveva comprato per Leotordo. Il gufo graffiò il sacchetto e cominciò a divorarne il contenuto con avidità.

"Bene" disse Ron "Em, già lo sai, serviti senza complimenti"

Si avvicinò al letto di Harry e esaminò il pacchetto. Sembrava famigliare, la forma e la grandezza - e c' era anche una nota allegata. Ron si chinò e lesse:

Grazie per il mantello S.

"Aha!" disse Ron con una nota astuta "Finalmente Sirius ha restituito il Mantello Dell' Invisibilità a Harry. Credevo che non avremo più potuto andare in giro per Hogwarts in modo decente"

Mise il Mantello incartato nel letto di Harry, Ron vide che il gufo aveva avuto successo graffiando il sacco e aveva fatto rovesciare le Delizie Per Gufi restanti dentro il baule. Gemette e stava per perseguitare il piccolo gufo quando improvvisamente notò qualcosa sul comodino di Harry.

Era un libro, non di quelli che aveva bisogno per le lezioni a vederlo più da vicino, Ron lesse il titolo Magia Medica sulla copertina. Si sorprese a vedere un libro simile sul comodino di Harry - sembrava più qualcosa che avrebbe avuto Hermione per 'una lettura leggera prima di dormire' - e per quel che ne sapeva lui Harry non aveva mai dimostrato l' ambizione di diventare un Medimago.

Ron alzò il libro - era pesante - e quando lo sfogliò curioso, un pezzo di carta ondeggiò tra i fogli e cadde per terra.


*************


Harry si fece una doccia veloce negli spogliatoi dopo l' allenamento di Quidditch e poi si diresse furtivo verso la Torre d'Astronomia invece di tornare al suo dormitorio. Camminava velocemente, con una carica d' ansia ad ogni singolo silenzioso passo; si sentiva molto angosciato e non senza ragione.

Hermione gli aveva trasmesso il messaggio di Draco , dove gli chiedeva che si vedessero dopo l' allenamento di Quidditch di quella sera. Si era sorpreso che Hermione avesse acconsentito, non solo ad un altro incontro, bensì a portare il messaggio; comunque Hermione gli era sembrata ansiosa quando aveva parlato.

"Vuole veramente vederti" aveva detto Hermione con voce dominata "Ha detto che questa sarà l' ultima volta e vuole dirti qualcosa"

"Cosa vuole dirmi?" aveva chiesto Harry, però Hermione aveva solo negato con la testa alzando le spalle.

"Solo fa attenzione" fu il suo avviso "e stai attento a quello che fai o che dici, perché probabilmente lo feriresti più di quanto immagini"

Sentire quelle parole da Harmione era stato particolarmente turbante - anche se gli aveva riportato letteralmente tutto quello che si erano detti lei e Draco, Harry non poteva fare ameno di chiedersi se c' era qualcosa di più che Hermione avesse visto in lui, anche se non poteva esprimerlo a parole.

Arrivò al magazzino e , come d' abitudine, Draco era già lì ad aspettarlo. Nel momento in cui lo vide, coperto dalla semi oscurità della candela accesa, Harry non poté non notare quanto sembrava vulnerabile, i suoi tratti si definivano nelle ombre desolate, una riflessione nella notte che lo circondava in tutta la sua deserta gloria.

"Malfoy," la freddezza nel' usare il cognome di Draco era incongruente con il profondo evidente sentimento nella voce di Harry "come stai?"

"Bene" fu la breve risposta di Draco, mentre Harry chiudeva la porta e si avvicinava.

"Hermione mi ha detto che non ti senti ... diverso da prima" C' era un tono di speranza nella voce di Harry "E sono quasi passate le ventiquattro ore-"

"E niente" lo interruppe Draco la sua voce era logorata dall' impotenza e dal dolore e i suoi occhi si accesero con un' emozione pressionata "Mi sento esattamente uguale e non è fottutamente cambiato niente in assoluto""

Le crude e forti parole di Draco presero Harry completamente alla sprovvista - la sorpresa cambiò repentinamente in fastidio, conforme la sua propria frustrazione salì in superficie e logicamente l' unica persona su cui poteva sfogarsi era Draco.

"Sai una cosa? Hermione ha ragione su di te" disse Harry fulminandolo con lo sguardo "Sei solo un imbecille egoista ingrato che si preoccupa solo di se stesso"

"Oh, così ha detto questo su di me?" la voce di Draco era tagliente, senza umore.

"No" rispose Harry "L' ho detto io"

Draco sembrò sobbalzare; una franca emozione gli attraversò il viso, qualcosa che aveva infranto la facciata di acuta freddezza mettendo a nudo la verità, che ferì Harry più profondamente di quanto si fosse immaginato.

"Sei uguale agli altri" disse soavemente Draco, la sua voce tagliava la tensione tra loro.

"Lo sono?" lo sfidò Harry incrociando le braccia al petto "Bene, forse mi sto perdendo qualcosa, però non vedo 'gli altri' perdere se stessi e rischiare il collo mentre cercano d' aiutarti. Non vedo una sola altra persona che sia sufficientemente pazza da starti accanto in questo stupido guaio, a parte Hermione e io... e sto cominciando a credere che questo sia esattamente ciò che è - un' idiozia"

"Harry..." cominciò a dire Draco.

"Non ti rendi nemmeno conto che anche per me queste due settimane non sono state esattamente rose e fiori. Non ho potuto dormire decentemente perché o sto leggendo grossi libri polverosi, che Hermione ha scavato fuori dalla biblioteca, o vado furtivamente in giro per tutta Hogwarts per vederti, o sto semplicemente sveglio cercando di capire cosa sia meglio da fare se non funziona niente"

"Mi-"

"Ho messo a un lato la mia vita per te Draco. Ho tonnellate e tonnellate di letture incomplete e di compiti da fare. Non riesco a giocare a Quidditch decentemente, non riesco a concentrarmi durate le lezioni perché tu stai sempre a fissarmi, e... e Ron. gli sto mentendo, fuggendo alle sue spalle solo per vederti. L' ho ignorato molto recentemente perché non riesco a maneggiare tante cose allo stesso tempo. E mi sento colpevole perché lui è sempre stato per me quando-"

"- lasci baciarti?"

Harry si bloccò a mezza sfuriata "Cosa? Cos' hai appena detto?"

"Mi hai sentito"

"Corretto. Ti ho sentito" Harry lo fulminò con lo sguardo e incrociò le braccia "E da che diavolo è uscito questo? Sto cercando di spiegarti i miei sentimenti e di parlarti sensibilmente, Malfoy, mi hai almeno ascoltato o è solo a questo che riesci a pensare?"

"Si" la voce di Draco fu all' improvviso distruttivamente tranquilla "Questo è tutto quello a cui riesco a pensare. Tu non capisci come mi sento, Harry, e non ti incolpo per questo, perché non esiste nessun modo in cui tu possa farlo - anche gridandomi fino a diventare rosso non stai aiutando nessuno dei due"

Harry sentì parte della sua rabbia evaporare, indietreggiò di un piccolo passo sentendosi immensamente stanco - stanco di discutere, stanco di nascondersi, stanco di vedere Draco così ferito, anche se cerca di nasconderlo.

"Perché me lo chiedi?" disse finalmente a fatica, alzando le spalle "Anche se dicessi di no lo faresti lo stesso"

L' amarezza si divulgò bruscamente agli angoli della bocca di Draco "Lo fai quasi sembrare come se non fosse di mutuo accordo"

"Diciamo che sembri sempre saltare la parte dove io dico sì" rispose Harry "per il quale in primo luogo il problema della mia opinione non ha mai avuto molta importanza"

"Solo una volta ancora" disse Draco, al sua voce tremava d' emozione "questo è tutto"

Harry inclinò leggermente la testa di lato osservando Draco "E questo in cosa aiuta?"

"In niente" gli occhi di Draco erano allo stesso tempo oscuri e luminosi "però non so cos' altro fare"

"No Draco" Harry negò con la testa ricordando l' avvertimento di Hermione "Non è una buona idea e non ti farà sentire meglio"

"Vuoi sapere che cosa mi farebbe sentire meglio, Harry?" chiese Draco e fece una pausa significativa prima di aggiungere tranquillamente "Pensavo che a questo punto lo sapessi già"

"Però al pozione Anti-Veleno..."

"Non sta funzionando" lo interruppe Draco "Sono ancora-"

"Non dirlo" sussurrò Harry "Allora..." Harry fece una pausa e lo fissò "Che vuoi dire esattamente? Che cos' hai detto a Hermione che volevi dirmi?"

"Che è finita" rispose e avanzò un passo in più verso Harry, che sembrò sobbalzare, però rimase immobile "Che non c' è un modo per uscirne. Semplicemente non c'è. E non posso più continuare in questo modo - vedendoti così, lo peggiora e basta" fece una pausa e respirò profondamente "Così questa è l' ultima volta, Harry, e ti chiedo solo questo"

Ci fu una lunga pausa piena di silenziosa anticipazione.

"Va bene disse Harry" e smise di provare a ragionare "dato che l' alternativa più probabile e che mi blocchi contro una parete"

"Questo si può rimediare" disse Draco e un tentativo di sorriso si affacciò sulle sue labbra.

"Bel tentativo Malfoy" Harry socchiuse gli occhi "E se le tue mani provano a mettersi sotto la mia camicia te ne vai da qui, capito?"

"Oh, stabiliamo le regole"

"Sul serio Malfoy"

Draco non si avvicinò più in cambio chiese "Perché?"

"Perché, cosa?"

"Perché sta facendo questo?" incontrò chiaramente lo sguardo di Harry "Non mi hai mai permesso prima d' ora che ti baci in modo volontario, e ogni volta che lo faccio ti allontani. Perché adesso accetti?"

Harry ci pensò per un momento.

"Non lo so" rispose alla fine, sincero "è l' unica cosa che posso darti adesso" fece una pausa e nelle sua voce c' era una certa tristezza; si obbligò ad aggiungere "Ed è l' unica cosa che posso darti"

Draco si avvicinò a lui, fermandosi solo a qualche centimetro. Le ombre cadevano soavi attrono a lui, Harry sentì le mani di Draco accarezzare leggermente la sua spalla e si tese, Draco lo notò perché lasciò cadere velocemente la mano.

"Chiudi gli occhi" disse dolcemente, erano in piedi faccia a faccia, senza toccarsi, le loro labbra erano a distanza di un bacio.

Harry aprì automaticamente gli occhi "Perché?" chiese sospettoso.

"Perché possa toglierti tutti i vestiti mentre non guardi" Draco alzò gli occhi esasperato "Bene, tieni gli occhi aperti se vuoi"

Allora Draco si inclinò e baciò Harry, ternamene. Le sue mani rimasero ai suoi fianchi e toccò solamente le sue labbra. Harry si obbligò a rilassarsi mentre sentiva la bocca di Draco accarezzare la sua e permise che i suoi occhi si chiusero; ad ogni modo questo bacio sembrava diverso, era una sensazione completamente nuova - Draco l' aveva baciato prima, però non... così. Questo non era semplicemente baciare, stava amando, un atto romantico che superava di gran lunga qualsiasi esperienza avesse avuto prima. Ed era... era...

Draco si ritirò e i suoi occhi erano pieni di lacrime, brillando nella semi oscurità come argento perlato. Harry aprì gli occhi senza fiato; sentiva come se l' avessero svegliato bruscamente proprio quando aveva cominciato a sognare. Batté due volte le palpebre mentre il ricordo del bacio lo inondava - e non poteva spiegare perché, però era profondo, come se Draco avesse versato ogni parte di se stesso in un unico momento: la sua angoscia, la sua confusione, il suo desiderio, la sua disperazione, il suo amore - e avesse preso qualcosa di profondo dentro Harry, qualcosa che al' improvviso divenne molto chiaro.

"E' triste, no?" disse dolcemente Draco, anche se non si allontanò.

"Cosa è triste?" riuscì a dire Harry in un respiro.

"Non lo so" Draco alzò le spalle "Questo. Tu e io. Si sente così..."

"Doloroso?" chiese Harry sentendo le parole dentro di sé.

"Sì - però anche..."

"Finale?"

"In un certo senso - e troppo..."

"Perfetto?" sussurrò Harry, quello che fece dopo, era che aveva annullato la distanza tra loro e che aveva baciato Draco, ed era perfetto.

Le mani di Harry salirono per afferrare le spalle di Draco; lo girò e lo spinse contro la parete, fermo ma non energico - lo sostenne mentre lo baciava forte, quasi disperato. Draco non si mosse per alcuni istanti, evidentemente troppo scioccato per agire; allora le sue labbra si aprirono, approfondirono il bacio e Harry sentì il calore vellutato della sua lingua che si muoveva contro al propria.

Non aveva mai baciato Draco per primo - era stato sempre Draco che lo baciava - e questa era una sensazione nuova come un momento tessuto al di là della sua immaginazione.

Le labbra di Draco erano soavi e la sua lingua umida e calda mentre Harry assaggiava il sapore del desiderio, troppo custodito anche se perfezionato dall' interminabile attesa, dolce come fine vino - e Draco gli stava rispondendo al bacio, ridandogli la passione e l' avidità bloccata tra di loro.

Le braccia di Harry scivolarono per avvolgere la vita di Draco; poteva sentire le mani di Draco salire per il suo petto, muovendosi per unirsi attorno al proprio collo, le sue tremanti dita si intrecciarono nei capelli spettinati di Harry. Draco si lasciò sfuggire qualcosa che sembrava un singhiozzo di soddisfazione e di desiderio contro la sua bocca; Harry si strinse contro il corpo di Draco bloccandolo contro la parete, il suo abbraccio era furiosamente confortante e fervosamente possessivo - e non c' era niente tra loro eccetto il veloce battito dei loro cuori e il bacio febbrile, bacio che condividevano come se fosse l' ultimo, o il primo...

Quando finalmente si separarono, erano entrambi senza fiato e ansimanti con gli occhi pieni di mutua incredulità e comprensione - Draco lasciò cadere le mani da dove stavano accarezzando i capelli di Harry e appoggiò i polsi sulle sue spalle; Harry allentò il suo abbracciò sui fianchi di Draco, lasciandogli un po' di spazio per respirare dopo essere stato bloccato contro la parete.

Harry osservò Draco - l' altro ragazzo sembrava agitato, respirazione a parte. Draco ritirò una mano dalle spalle di Harry e la mise sul petto, cercando di calmare le veloci fitte della sua respirazione; Harry si chiese se accidentalmente gli aveva rotto qualche costola mentre l' aveva spino contro la parete.

"Stai bene?" chiese ansioso Harry, reticente ad allontanarsi; il calore del corpo di Draco contro il suo era piacevole, come arrivare ad un luogo speciale che conosceva fin dall' inizio solo che non l' aveva mai scoperto prima.

Draco annuì brevemente due volte "Solo un po' frastornato, questo è tutto. E senza fiato"

Harry esitò allora disse veloce "Draco, io credo che-"

Però prima che riuscisse a finire, la maniglia della porta cigolò e si aprì; il suono peodusse un effetto sgradevole e fece separare Harry e Draco in un balzo, girando bruscamente le teste in direzione del suono - però non c' era nessuno lì.

"Cos' è stato..." cominciò a dire Draco, guardando da una parte al' altra; anche Harry guardava attorno apprensivo, improvvisamente cosciente delle ombre mutevoli che riempivano le pareti della stanza.

Allora ci fu un dolce sussurro, come foglie mosse dal vento - e improvvisamente Ron apparve sulla porta, sembrava sconcertato e orrorizzato, con il Mantello dell' Invisibilità in mano.

"Harry?" disse incredulo, fissando entrambi con occhi smisuratamente grandi "Malfoy?"






FINALMENTE!!! Non sapete quanta fatica mi abbia preso scrivere questo cap, tra il computer che si era rotto, la scuola e la vita sociale non ho avuto proprio tempo. Chiedo umilmente venia per questo mostruoso ritardo, ma spero che il capitolo mi abbia concesso qualche punto positivo. Ho avuto qualche problema nella traduzione, spesso nelle frasi inglesi, quando si parla al generale, non si riesce a capire se si parla di una 'lei' o di un 'lui'. Per esempio: quando Draco dice "Chiunque porterai al ballo del diploma avrà fortuna" è la traduzione non letterale di "Whoever you take to the Leaving Ball is lucky" in un italiano sciolto diremo "Chiunque porterai al ballo sarà fortunato/a" ma nella versione in inglese, secondo me, era lasciato volutamente 'neutro' il soggetto. Forse vi ho un po' annoiato, ma ci tenevo a precisare, perché la traduzione in quel punto suona un po' ostica.

Grazie per i commenti a: Arc en Ciel ma tu guarda che pigra ^^. Comunque è bello vedere che piace il mio modo di tradurre un bacio! Lux ciao cara, io continuo a pensare che hai preso lezioni private per essere chiaroveggente, se non è così complimento per lì intuizione... ma prepara i fazzoletti.... comunque sono d' accordo con te le parti più spassose sono dove i due capiscono fischi per fiaschi e saltano fuori fraintendimenti molto freudiani^^ .Lori non ti preoccupare metti pure le storie che hai tradotto io mi sono già messa il cappio al collo da sola decidendo di tradurre anche le storie di Beren (altra nota autrice inglese direi alla pari di Rhyssen anche se lo stile è più crude) e non mi dispiacerebbe affatto leggere un paio di storie di Rhyssen in italiano non tradotte da me ^^ Rowan_MyFair ma direi che la risposta è semplice perchè al momento nemmeno lui capisce bene cosa prova per Draco anche se ha capito che prova qualcosa (almeno fin qui c'è arrivato), per l' altra domanda è vero che detto che ci sarà qualcosa nei prossimi capitoli, ma... non anticipo niente altrimenti ti rovino la storia. le altre traduzioni sono tutte Harry/Draco e forse una James/Sirius (però non sono molto sicura di questa perché personalmente preferisco la coppia Harry/Draco^^). Entreri non dirlo a me è una faticaccia tradurre con il vocabolario tradizionale e con il suo PESO tradizionale.Kristima, un' altra che si aggiunge al club 'Spero che la pozione 'Anti- Veleno sia un fiasco unico' .

Che dire anche per questa volta è tutta!!

CIAO ALLA PROSSIMA!!

Hepona


Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Pozione Irresistibile 12 ***


POZIONE IRRESISTIBILE


Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Hepona

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.



Note: credo che molti voi conoscano già il gioco di parole di Draco sul cognome di Ron: Weasley-Weasel, grazie alla pronuncia molto simile nei libri canonici Draco insulta Ron chiamandolo donnola. Un' altra nota é riferita alla traduzione di snog: è uno slang inglese-americano che si riferisce ad un incontro appassionato di baci (solo questo) e non avevo idea di come tradurlo in italiano. Nel testo originale c' è scritto Snog Appointment e l' ho tradotta con Appuntamento per Limonare. Lo so non è il massimo, ma siccome snog è un modo di dire non mi andava di rendere la cosa troppo seria. Bene adesso che siamo tutti sulla stessa linea d' onda godetevi il capitolo didici, buona degustazione.



Capitolo dodici: Fuoco Selvaggio

Molti giocano il gioco dell' Amore, ma pochi sanno il punteggio.




Hermione entrò come una tromba nella Sala Comune dei Grifondoro, con il respiro corto per la corsa. Esaminò la sala con lo sguardo, ma evidentemente senza trovare la persona che stava cercando.

"'Ao, Hermione" Seamus la salutò da dove era seduto con Dean e Neville.

"Dov' è Harry?" esigette di sapere Hermione "E' già tornato dall' allenamento di Quidditch? Ho bisogno di parlargli adesso, subito"

"Calmati Herm" Seamus alzò gli occhi al cielo "Cos' ha questa notte Harry! Ron è appena uscito e ci ha fatto la stessa domanda. Bene, Harry non è tornato e non sapiamo dove sia. Chiunque penserebbe che se i suoi due migliori amici non riescono a trovarlo, allora veramente non vuole essere trovato"

"Anche Ron lo sta cercando?" il cuore di Hermione sprofondò "E dove è andato?"

"No idea" Seamus alzò le spalle e poi si lasciò scappare un sorriso saputo "L' hai perso per un soffio - pensiamo che sia andato ad un A.p.L."

"A.p.L.?" ripeté Hermione "Cos' è?"

"Sono le sigle di Appuntamento per Limonare" intervenne Dean ammiccando malizioso "Guarda, Ron ci ha chiesto se normalmente Gazza pattuglia il quinto piano della Torre d' Astronomia dopo il tramonto - e tutti noi sappiamo che Ron non fa mai le sue carte astrali; le copia dai libri"

"Cosa!?" esclamò Hermione quasi svenendo; girò su tacchi e uscì spedita dalla Sala Comune senza una parola di più.

Seamus, Dean e Neville la videro uscire perplessi.

"Oops" disse con cutela Seamus "E' stato qualcosa che ho detto?"

"Credete che esca con Ron" chiese Neville con gli occhi spalancati "Sembrava disgustata quando le abbiamo detto che sarebbe uscito per limonare"

"Però è entrata chiedendo di Harry" fece notare Dean "non di Ron"

"Forse ha paura che Ron sia andato a limonare con Harry?" notò Seamus con un sorriso perverso.

"Cosa?" dissero contemporaneamente Dean e Neville; Dean negò con la testa "Assolutamente no. Non Harry e Ron, non ci credo. Per niente"

"Harry e Hermione allora?" suggerì Seamus

"Mi sono confuso" si lamentò Neville "Chi è che sta baciando chi?"

"C' è un solo modo per saperlo" disse deciso Seamus, sembrando compiaciuto si se stesso "Dovremmo solo vedere chi ritornerò con l' espressione di aver limonato"

"E com' è l' espressione di chi ha limonato?" chiese Dean divertito.

"Oh, sai... il solito" disse Seamus, sembrando una grande autorità nella questione "Guance arrossate, labbre rosse, occhi umidi di passione, fiato corto e sguardo colpevole"

"Hey, com' è che sai così bene come si vede qualcuno che ha limonato, hm?" lo interruppe Dean alzando un sopracciglio.

Seamus gli diresse un sorriso angelico e stringendo le spalle in modo casuale ritornò ai suoi compiti.


**************


Hermione aveva un dono di percezione, una certa intuizione, che inviava brividi d' avvertimento alla sua mente ogni volta che c' erano guai in vista. E adesso, mentre correva per i corridoi che portavano al magazzino nel quinto piano della Torre d' Astronomia, qualcosa simile a un forte terremoto stava crescendo dentro la sua testa.

Quasi inciampò sull' orlo di uno scalino quando arrivò al quinto piano. L' oppressivo silenzio che c' era attorno non fece niente per placare i suoi timori; servì solo da presagio che qualcosa di sgradevole stava per accadere. Se solo riuscisse ad arrivare in tempo per avvisare Harry...

Velocemente girò l' angolo e si fermò di colpo.

La porta del magazzino era aperta e Ron in piedi sulla soglia. La sua postura rigida, come se si fosse paralizzato dallo stupore - e stretto ermeticamente in mano aveva l' argentato Mantello dell' Invisibilità. Dietro di lui, Hermione vide Harry e Draco: i visi rossi, la tinta rossa delle labbra di Draco era visibile contro le ombra bianche che le candele lanciavano sulla sua pelle.

"Oh merda" esclamò Hermione, incapace di contenersi quando contemplò la scena davanti a sé. Era come osservare lo svolgimento di un disastro ed essere completamente incapace di fermarlo.

Ron si girò verso la ferma voce di Hermione, dietro di lui, e i suoi occhi si aprirono ancora di più, però sembrava che ancora non riuscisse a trovare le parole per parlare. Una tensione intollerabile si mantenne nell' aria, e la crescente tranquillità prometteva solo uno scoppio finale ancora peggiore; anche se nessuno sembrava piuttosto desideroso o sufficientemente in possesso delle proprie facoltà, da lanciare la prima pietra.

L' insicura voce di Harry attraversò il silenzio, frantumandolo "Ron"

Il suono del proprio nome dalle labbra di Harry, quelle stesse labbra che tanto chiaramente avevano appena... portò Ron all' azione. Non poteva più sopportarlo "Che diavolo sta succedendo?" esplose, aveva gli occhi incendiati mentre guardava Harry, poi Malfoy e viceversa "Harry cosa stai facendo qui, da solo, con Malfoy? Che dia-" si interruppe, aveva la faccia di un allarmante colore rosso "Gli importerebbe a qualcuno dirmi che cazzo sta succedendo qui?"

"Ron!" intervenne Hermione; la sua voce aveva un chiaro tono d' avvertimento, quasi di paura "Calmati- smettila di gridare, prima che qualcuno ti senta e venga"

"E perchè no?" Ron si girò verso di lei "C' è qualcosa di decisamente sbagliato qui e sono sicuro che qualcuno è assolutamente deliziato dall' idea di una punizione" si girò e diresse a Draco uno sguardo freddo, quasi d' acciaio "Dato che è arrivato ad un tale livello nell' infrangere le regole della scuola"

"Vuoi mettere Harry nei guai?" gli chiese mordace Hermione.

"Bè, sembra che abbia fatto tutto da solo" disse Ron con la voce appena controllata, tremante per la rabbia repressa.

Si voltò per affrontare Harry, e la sua rabbia sembrò attenuarsi lievemente, riampiazzata da una dolorosa disperazione e una fervente incredulita. Si guardarono per un lungo momento, intenso e pieno di una cruda emozione rivelatrice, tristi occhi verdi fissi in occhi di un azzurro ardente; e nel silenzio venne la risposta senza parole alla domanda inespressa di Ron. La mancanza di negazione da parte di Harry era un' amara conferma di quello che Ron aveva desideto fosse solo un inganno dei suoi occhi: Harry con le braccia attorno alla vita di Malfoy, fissandolo negli occhi con un' adorazione che Ron mai, mai aveva visto rivolta a qualcun altro...

Gli occhi di Ron diventarono vitrei per la liquida angoscia, mentre sostavano brevemente su Malfoy. Il ragazzo biondo mantenne la calma, con degno silenzio; i suoi occhi grigi, remoti, però Ron vide una tremula luce di vittoriosa arroganza attraversare la faccia di Malfoy.

Ron girò i tacchi e uscì dalla stanza senza dire una parola di più, liberandosi dalla mano di Hermione quando provò a fermarlo: scese le scale allontanandosi dall' umiliazione e dal puro dolore della sconfitta.


Tutti osservarono Ron allontanarsi; quando solo la porta aperta e il corridoio rimasero davanti a loro e il suono dei suoi passi si spense, un silenzio nervoso cadde una volta ancora. Hermione guardò negli occhi i due ragazzi , ancora sconcertata. Harry lasciò scappare un piccolo gemito e si coprì gli occhi con la mano, massaggiandosi triste le tempie.

"E adesso?" Hermione sembrava frustrata.

"Perché non proponi qualcosa Granger?" rispose Draco; entrambi si guardarono brevemente e poi si girarono verso di lui. Draco le diresse un leggero sorriso a Hermione e aggiunse "Dato che a te vengono tutte le buone idee"

Hermione si infuriò; aprì la bocca per parlare ma Harry la precedette.

"Draco" guardò brevemente il ragazzo biondo al dire quella sola parola in tono basso e controllato.

Per sorpresa di Hermione Draco tacque e non disse niente altro; in cambio si diresse ad un grande baule di legno (che a pensarci adesso, era stranamente famigliare) e si sedette sul cofano. Le diresse uno sguardo di sfida e poi lo distolse; però Hermione vide che velocemente si fermò su Harry che si stava osservando le mani, sembrando completamente vessato.

"Esattamente cosa è appena successo?" domandò Hermione, la voce gentile però ferma.

Harry alzò stanco lo sguardo su di lei, stava per parlare quando Draco lo fece per primo "Lascialo in pace"

"Taci Malfoy, non stavo parlando con te" disse brusca Hermione, aveva gli occhi incendiati quando si girò per affrontarlo "Credo che hai già causato abbastanza guai per tutto il prossimo secolo, e probabilmente la cosa peggiore che potresti fare all' umanità è diventare immortale. Perciò sparisci"

Harry alzò un sopracciglio e guardò sorpreso Hermione. Persino Draco indieteggiò leggermente, forse riconoscendo il brillo caratteristico negli occhi di Hermione - l' ultima volta che l' aveva visto, era culminata in un sonoro schiaffo sul suo viso. Si calmò e capitolò.

Hermione sembrò profondamente soddisfatta e riportò l' attenzione a Harry.

"Cosa è successo?" riepeté addolcendo il tono al vedere la profondita dell' angoscia e dell' incertezza che bruciavano gli occhi verde liquido.

Ci fu una lunga pausa; nessuno parlò, tanto Hermione come Draco guardavano Harry con anticipazione. I secondi passavano e l' ambiente divenne denso e pesante a causa dell' ansia; però Hermione aspettò e gli occhi pungenti di Draco non lasciarono mai Harry.

Finalmente Harry parlò; la sua voce era piena di turbamento, torturato da un grande dilemma.

"Non posso" disse piano, lasciando cadere lo sguardo, studiando i mulinelli di polvere e impronte sparse a caso sul pavimento di legno - sue e di Draco, ovviamente.

Era difficile immaginare come le due semplici parole uscite dalle labbra di Harry potessero avere un simile effetto su due persone tanto differenti, che stavano davanti a lui. Hermione sembrava più angosciata anche se si astenne dal fare altre domande. Draco sembrava solo remoto, anche se nei suoi occhi c' era una tristezza fugace.

"Semplicemente non posso spiegarlo" gli occhi Harry erano pieni di dolore quando gli alzò per guardare prima brevemente Draco poi Hermione.

"Devo - devo andare. Mi dispace tanto" Harry camminò verso la porta aperta; i suoi passi erano di piombo, quasi torpidi, come se stesse camminando in un sogno abbattutosi nella realtà. Si tolse un ciuffo disobediente dagli occhi al raggiungere la soglia, però la voce di Draco lo trattenne da dietro.

"Dove vai?" chiese Draco.

Hermione si infuriò e gli lanciò uno sguardo assassino "Non è affar tuo dove va Harry" sibilò.

Harry fece una pausa e li osservò "A provare a mettere a posto le cose" rispose brevemente.

Poi si girò e uscì; nessuno disse niente per fermarlo. Niente si mosse nel magazzino; per un momento l' inqietitudine dell' atmosfera mantenne le cose in uno strano equilibrio silenzioso e calmo. Però come sempre, Draco si mosse, sempre il primo a cambire le cose.

"Che farà per risistemarle?" chiese.

"Va a cercare Ron, idiota" gli rispose Hermione, con poca pazienza nella voce.

"Per sotterrarlo, magari?" Draco sembrava quasi speranzoso "Le donnole sono relazionate con i topo, sai? - Non si può essera mai abbastanza sicuri"

"Non fare lo spiritoso con me Malfoy" Hermione si avvicinò furtiva a Draco, che era ancora seduto sul baule (adesso ricordava il ruolo che aveva avuto il baule in tutto questo guaio) si mise le mani ai fianchi e lo osservò con le ciglia agrottate "Non so cosa è successo, però mi è molto chiaro che tu hai avuto un ruolo in tutto questo"

Draco alzò gli occhi e Hermione poté notare una volta ancora che erano limpidi: in loro non c' era più il sudario di dolore nascosto che velava i suoi occhi grigio-tormenta. Adesso al suo posto c' era la sfida, ma la malizia che era solito avere era ancora assente. Era strano osservarlo, quasi surreale; ad Hermione sembrò che Draco fosse cambiato, ma allo stesso tempo no.

"Cos' ha visto Ron?" chiese Hermione con voce controllata.

"Non lo so" rispose Draco senza scomporsi "Non ho intenzione di aprire il mio terzo occhio solo per immaginare cosa ha visto Weasley attraverso i suoi occhietti"

Hermione perse la calma.

"Draco Malfoy!" gridò, senza importarle adesso chi potesse sentirla "Mi dirai esattamente cosa è appena successo, cos' ha visto Ron da disgustarlo tanto e che maledetto ruolo hai avuto tu in tutto questo - ADESSO, SUBITO!" Estrasse la propria bacchetta in un lampo e la brandì contro Draco "A meno che tu non sia interessato a lanciare la moda dell' aspetto da furetto bianco, in questo caso ti aiuterò con piacere"

Draco si tese e osservò la bacchetta di Hermione con attenzione; non aveva il minimo dubbio che avesse appreso l' incantesimo del furetto di Malocchio Moody, dopo aver superato la classe di Trasfigurazione Avanzata della McGranitt. La guardò con gli occhi socchiusi; però con una giovane strega molto arrabbiata dietro una bacchetta e con un incantesimo potenzialmente umiliante ci ripensò.

"Questo è quello che è successo" disse piano; la sua voce si spense leggermente quasi si fosse trascinata i vividi ricordi "Harry ed io stavamo parlando. L' ho baciato, una volta. E allora..." fece una pausa e si morse il labbro inferiore "Allora lui mi ha resitituito il bacio. E quando si è allontanato ha cominciato a dire qualcosa, però Weasley l' ha interrotto - sembra che abbia un Mantello dell' Invisibilità, anche se non riesco a capire com' è possibile che la sua povera famiglia ne possieda uno."

"E' di Harry" disse Hermione stringendo i denti "Una parola in più su Ron e ti darò un paio di baffi. Continua,"

Draco osservò ribelle la bacchetta che gli puntava e continuò "Weasley è entrato, ci ha fissato e poi ha cominciato a urlare. Harry ha provato a calmarlo però non ha funzionato - quindi ti sei unita alla festa. Questo è tutto"

"Perché?" Hermione scosse la testa esasperata "Perché l' hai dovuto baciare di nuovo, Malfoy? Te l' avevo detto che era una cattiva idea che vi incontraste di nuovo da soli, però hai insistito che dovevi parlargli - e adesso guarda cosa è successo!" fece una pausa, con gli occhi ardenti "Non ti preoccupi nemmeno di Harry? Ha intenzione di lasciarlo in pace qualche volta?"

Ci fu una pausa; l' aria era tesa per l' ostilità però il silenzio era anche di riflessione. Draco si alzò in piadi e si spolverò i jeans tranquillo e imperturbabile come sempre, anche se la sua mano tremò leggermente quando si tolse i capelli dagli occhi e guardò serio Hermione.

"Sì" rispose alla fine, deliberatamente calmo "Ovvio che sì"

"Sì, cosa?" esigette Hermione, però Draco l' aveva già lasciata in dietro con arie ed era uscito dalla porta, se ne era andato.


**************


Per Harry, Ron era sempre stata una persona facile da trovare. A parte il fatto che era alto con una testa di ardenti capelli rossi, Ron era sempre stato ; questo pensierò lo colpì con una profonda fitta. Harry capì come Ron fosse rimasto al suo fianco, compreso nelle più difficili delle circostanze, dandogli il suo appoggio di cuore.

Per sua fortuna, Ron era molto prevedibile. O questo sperò Harry quando uscì verso il campo da Quidditch. La fredda aria d' inverno gli penetrò nella pelle come aghi gelati. Guardare il cielo notturno era come guardare un lago nero e il debole scintillio delle stelle era una penombra argentata nelle sue profondità. Il campo brillava di un strano e terreno verde scuro; come un' isola verdeggiante catturata in un mare di ombre profonde. Attorno a lui gli alti spalti si innalzavano minacciosi, torri alte e severe che penetravano il cielo nero.

PER FAVORE FA CHE RON SIA QUI desiderò fervosamente Harry, tremando mentre correva DEVE ESSERCI. DOVE ALTRO PUO' ANDARE?

Il suo cuore accelerò i battiti quando vide un' ombra contro il velo dell' oscurità, che camminava a bordo campo; la debole luce delle stelle risaltavano la testa dai capelli rossi in un brillo spento di colore.

"Ron!" lo chiamò Harry, correndo più veloce; quando si avvicinò Ron si girò al suono della sua voce; però non disse niente, anche se l' intenso sentimento di dolore che emanava era come onde rosso-scuro, macchiate dall' oscurità circostante.

"Posso spiegarti" Harry era senza fiato quando finalmente si fermò davanti a lui "Ascoltami solo un momento, Ron, per favore. Non volevo nasconderti niente, devi credermi"

"Oh, certo" la voce di Ron era gelida, più amara del vento corrosivo che soffiava "Posso capirlo Harry - è facile capire come una relazione con Malfoy, di qualsiasi tipo, potesse essere sfuggiata alle nostre conversazioni. Voglio dire, ti vedo solo tutti i giorni, a tutte le ore"

"Ascolta" provò di nuovo Harry "quello che hai visto tra me e Malfoy poco fa - veramente non è quello che sembra"

"Non è quello che sembra?" esplose Ron "Harry, avevi le mani attorno ai suoi fianchi. E non sembrava esserci molto spazio tra di voi per ambiguità, però, hei, fammi sapere se stò leggendo troppo tra le righe"

"Ron" disse Harry disperato "guarda, mi dai un' opportunità di spiegarti?"

"Cosa c' è da spiegare Harry?" quasi gridò Ron; anche nella luce vacillante della luna Harry poté vedere la faccia del suo amico distorta dalla rabbia e dal dolore "Perchè c' è improvvisamente così tanto da parlare tra noi, quando prima non ti sei mai importato di dire una parola? Quando ho duvuto sapere dei tuoi rapporti segreti con Malfoy per questo"

Ron tolse qualcosa dalla borsa e lo lanciò verso Harry che colpì leggermente i suoi piedi prima di cadere sull' erba con un morbido suono.

Allora Ron si rese conto di un' altra cosa "Hermione sapeva?" chiese bruscamente "L' hai raccontato a lei? L' hai fatto?"

"Sì" disse Harry con voce soffocata; mai gli era sembrato tanto difficile pronunicare una parola.

Un' ombra più scura d' angoscia e turbamento attraversò il volto di Ron e sparì, come se l' avesse assorbita; indietreggiò di un passo e fece una risata senza umore.

"Grandioso Harry," disse piano , la sua voce tagliò la cristallina aria notturna come un coltello "Sembra che tutto il mondo ne fosse a conoscenza e convenientemente ti sei dimenticato di me: scometto che tutto il tempo in cui chiaccheravate in un angolo, lo passevate parlando allegramente di me alle mie spalle"

"Non parlavamo di te" Harry si obbligò a parlare tranquillamente "Parlavamo di Malfoy e che fare di questo... questo enorme problema che abbiamo tra le mani. E la ragione per cui non te l' ho detto è perché - volevo proteggerti" dentro di sé Harry sapeva che la ragione principale era che Ron avrebbe esagerato in modo spettaccolare, come già aveva avuto modo di constatare; però aggiunse solo "E non volevo coinvolgerti"

"Coinvolgermi in cosa?" esigette di sapere Ron.

Harry esitò; allora al vedere l' espressione chiusa e austera sul viso di Ron, decise che adesso era il momento di dirgli tutto. Era stufo e stanco di muoversi con attenzione, nascondendo le cose; e sapeva che glielo doveva.

E così Harry disse tutto a Ron, nella sua incredibile e, a volte, cruda verità integrale: come si erano legati lui e Malfoy sotto l' incantesimo della pozione d' Amore, la quale stabiliva che Draco fosse innamorato di lui; come si erano incontrati regolarmente nella disperata corsa contro il tempo per invertire l' effetto della pozione; e di come aveva chiesto aiuto a Hermione.

"Malfoy ti ha detto tutto questo?" la voce di Ron era piatta.

Harry annuì "Sì,"

"E gli hai creduto?" chiese mordace Ron , scosse la testa incredulo "Da quando le parole di Draco Malfoy hanno valore da buttare il senso comune fuori dalla finestra?"

"Non capisci Ron," disse serio Harry.

"E' ovvio Harry" Ron incrociò le braccia; con la mascella contratta e gli occhi scuri. "Ancora devo cominciare a capire perchè l' hai fatto - e 'perchè l' ha detto Malfoy' non vale nemmeno come misera scura"

"Non sto inventando scuse" disse stanco Harry "sto cercando di spiegarti le cose, questo è tutto. Se solo mi ascoltassi"

"Oh, ti ascolto bene" disse Ron con voce dura e inflessibile "E ti ho anche visto, e vedere è credere" respirò profondamente "Però quello che non capisco è perché. Perchè hai creduto ad una storia così ridicola? Perchè non puoi vedere che Malfoy stava cercando di fare a pezzi la nostra amicizia? Perchè hai deciso di appoggiare lui invece che me?"

"Stava soffrendo Ron!" protesto Harry con disperazione nella voce. Stava cominciando a sembrargli di gridare dentro ad un pozzo senza fine - tutte le sue parole si perdevano nel tunnel vuoto, sparendo senza eco "Era in un dolore costante e io l' ho visto con i miei stessi occhi. E ho visto il modo in cui potevo guarirlo - può non essere la persona più affidabile del mondo, però stava dicendo la verità sulla pozione d'Amore. Ne sono sicuro. Non c' è nessun altro modo..."

"Ma perché diavolo dovrebbe interessarti?" replicò Ron "Non ricordo che tu ti sia scomposto quando Malocchio Moody l' ha trasformato in un furetto, o quando ha ricevuto un brutto cocktail di maledizioni da parte nostra sull' Espresso da Hogwarts un piao d' anni fa. Qual' è la differenza adesso?"

"Perchè..." la voce di Harry vacilò e si spense a causa dell' emozione, prima che riuscisse a parlare "Perchè adesso... dopo tutto, forse sì, mi importa di lui"

Ci fu un silenzio mortale; persino da lontano si poteva sentire il sussurro ominoso degli alberi della Foresta Proibita sulle ali del vento. Tra la luce delle stelle e il campo oscuro l' aria era immobile, tesa, infrangibile.

"Non ci credo!" escalmò alla fine Ron, si voltò e corse a tutta velocità nell' oscurità, verso l' edificio scolastico.

Harry non provò nemmeno a fermarlo. Abbattuto si sedette sul prato e si tenne la testa tra le mani; delineato contro la notte con tremolanti raggi lunari che cadevano funesti su di lui.

Rimase lì per molto tempo; non seppe quanto, solo che le sue membra si erano irrigidite per il freddo, l' eusarimento e tutto il resto. Si stirò, cercando di portare un po' di vita alle sue articolazioni e al farlo le sue dita sfiorarono qualcosa sul prato.

Era l' oggetto che Ron gli aveva lanciato. Harry comprese che era un pezzo di carta accartocciato; lo raccolse, lo spiegò e una freccia di dolore sordo lo colpì nuovamente. Era il biglietto che Draco gli aveva scritto chiedendogli di incontrarsi nella Torre d' Astronomia: l' inizio di tutto quello che da allora era andato in pezzi .

Mettendo il biglietto in tasca Harry si alzò con un sospiro pesante. Cominciò a ritornare verso il castello che si ergeva in lontanaza, brillando lucente come un punto di riferimento nell' oscurità circostante. Ma non gli portò nessun conforto.


**************


Mentre Harry stava tornando alla Torre di Grifondoro, Hermione apparve all' improvviso davanti a lui. Era pallida e cinerina, anche se aveva le guance rosse come se avesse corso; aprì gli occhi con sollievo e timorosa eccitazione quando lo vide.

"Harry!" gridò urgente "Ti stavamo cercando! Ascolta - adesso è tutto un terribile guaio, però per prima cosa devi sapere che-"

"Ah, Signorina Granger - ho pensato che lei poteva essere la prima a trovare la nostra fuggitiva celebrità questa notte." la serica voce di Piton tagliò l' aria prima che la sua formidabile figura si delineasse subito dopo; entrambi sussultarono e Hermione si interruppe a mezza frase. Piton le sorrise mellifluo e aggiunse "Dopo di tutto a cosa servono gli amici?

Harry indietreggiò di un passo; sapeva che qualcosa non andava. Guardò Hermione sconcertato; per tutta risposta lei alzò le spalle evasiva.

"Vieni con me Potter" Piton lo prese fermamente per le spalle e lo spinse verso le scale avviandosi velocemente verso una direzione che Harry di colpò capì portare all' ufficio di Silente.

"Dove mi sta portando?" esigette di sapere Harry, anche se lo sapeva molto bene; faceva resistenza anche se Piton lo spingeva avanti "Che sta succedendo?"

"Ero sicuro che ha questo punto conoscessi bene la strada, Potter" disse tranquillo Piton a voce bassa che distilava antagonismo "Sicuramente ha già quella maledetta mappa memorizzata in testa, così come una raffinata esperienza d' uscire furtivamente di notte. Deve sempre mettersi al di sopra delle regole"

Harry rimase zitto. Si girò a guardare Hermione che trottava affianco, ansimando un po' cercando di mantenere il ritmo di Piton. Lei gli resituì lo sguardo miseramente e negò con la testa, indicando che non era il momento per parlare.

Harry lasciò cascare le spalle, rassegnato; era sconcertato, esausto e il suo cervello registrava appena quello che stava accadendo.

Raggiunsero l' entrata per ufficio di Silente; Piton mormorò la parola d' ordine a voce bassa e il gargoile si fece da parte per lasciarli entrare. Salirono le scale a chiocciola di pietra e si fermarono davanti alla porta di quercia lucida. Piton diede un colpetto veloce e poi entrò; Harry si fermò sorpreso quando vide la stanza circolare.

Dentro, in piedi dall' altra parte della scrivania di Silente, c' erano Ron e Draco. Allo stesso tempo Hermione entrò dietro di lui e Piton e chiuse la porta.

Harry sicuramente non si era aspettato di ritrovarsi di nuovo in uno spazio insieme a Ron, Draco e Hermione in così poco tempo.

Silente, che si era seduto sulla sua sedia, si alzò e guardò Harry con gravità. Piton che andato a stare in piedi dietro a Silente, aveva uno sguardo sranamente appagato di se stesso, come un gatto fuori dalla tana dei topi, in attesa d' attaccare.

"Ciao, Harry" disse Silente; la sua voce amabile, anche se i suoi occhi erano turbati "Sono cosciente che è piuttosto tardi per una riunione; però certe questioni importanti hanno chiamato la nostra attenzione e non possono aspettare fino a domattina."

Harry guardò Ron interrogativo,però il ragazzo dai capelli rossi non lo stava guardando. In cambio i suoi occhi erano fissi su Draco, che stava in piedi davanti a lui. Draco sostenne lo sguardo di Ron uguagliandolo per arroganza naturale; l' odio tra di loro era palpabile.

"Ron ci ha informato che alcune vicende non decorose stanno avendo luogo" continuò Silente, studiando attentamente la reazione di Harry, notando il suo silenzio confuso "Ha fatto alcune accuse di cui necessitiamo la conferma o negazione"

"Dicci Potter" disse all' improvviso Piton; la sua voce era melliflua, ma affilata come il filo di una spada. "Ricordi di aver bevuto una pozione d' Amore nelle ultime settimane? E rispondi alla domanda senza girarci intorno; non abbiamo bisono di racconti colorati"

Harry guardò Piton completamente stordito "Co-cosa?" riuscì a dire con voce insicura.

Negli occhi di Piton brillò una luce malevola; però Silente parlò prima che il professore potesse farlo.

"Quello che stiamo chiedendo è questo" Silente si inclinò in avanti, guardando Harry direttamente "Ricordi di aver bevuto qualche pozione strana? Pensaci bene prima di rispondere Harry. Puoi ricordare di aver bevuto una pozione d' Amore - anche se un vago ricordo?"

Gli occhi di Harry scivolarono innavertitamente su Draco per un breve momento, però Draco non incontrò direttamente il suo sguardo. Riportò lo sguardo a Silente e si rese conto che il preside lo stava guardando attentamente.

"No" rispose alla fine Harry, calcando la parola "No, non ricordo di aver bevuto una pozione d' Amore. Assolutamente"

"Visto?" esplose Ron bruscamente, Harry si girò verso di lui meravigliato "Professore le ho già detto che-" però la sua voce si spense quando Silente alzò una mano per zittirlo, indicando che lasciasse continuare Harry.

"Harry" Silente lo guardò solenne "Sarò più diretto con la mia prossima domanda, e desidero che mi rispondi sì o no, dopo averci pensato attentamente. Capito?" Harry annuì; Silente fece una pausa e sembrò ancora più grave quando tornò a parlare, piano, ogni parola piena di significato e importanza "Ricordi il Signor Malfoy - il giovane in piedi qui alla mia sinistra - darti una pozione d'Amore e fartela bere, fosse per forza o con le buone maniere"

"COSA?" disse bruscamente Harry, incapace di contenere la sua sorpresa, ma velocemente si tranquillizzò, però adesso Silente osservava con rinnovata attenzione la sua violenta reazione. Harry respirò profondamente e poi negò fermamente con la testa "No, certo che no!"

"Non riesci a vederlo Harry?" gridò Ron "Ti sta prendendo la mente! Ti sta facendo credere che è lui sotto l' influsso della pozione d' Amore, quando in realtà sei tu!"

"E come farei?" disse Draco all' improvviso, parlando per la prima volta "Come avrei potuto farglielo credere? Grazie al mio incanto naturale e potere di persuasione?"

"Lo tieni sotto qualche incantesimo Oscuro!" esclamò Ron "Non credere di riuscire ad ingannarmi Malfoy! Ho già visto quanto facilmente puoi liberarti dalla Maledizione Imperius - bene, potresti sapere benissimo come lanciarla.!"

"Harry può liberarsi dall' Imperius come un cane si libera dell' acqua sulla schiena" ribaté Draco "Non lo sapevi Weasley? Qual'è il problema - non ti funziona bene il cervello, un' altra volta?"

"Malgari allora hai usato un' incantesimo di Memoria!" gridò Ron , rifiutandosi di cedere.

"E' ABBASTANZA!" la voce di Silente rimbombò sopra il fragore; immediatamente Ron e Draco si calmarono, anche se ancora furiosi. Silente li guardò severamente "Sig.Weasley e Sig. Malfoy, ricordo a entrambi che questo non è un corridoio; è il mio ufficio. Gridare non è accettato qui. La situazione sarà risolta amabilmente fin dove sarà possibile; in caso contrario, l' unico che ha il permesso di alzare la voce sono io"

"Ma Professor Silente" protestò Ron seriamente "Lei deve credermi quando le dico che Harry non è stato se stesso ultimamente. Lo vedo tutti i giorni, lo conosco. E' stato molto... distratto e non ho mai saputo esattamente perché - fino a questa notte, quando mi ha raccontato sulla pozione d'Amore"

"Però non ho mai detto che erao io quello sotto l' influsso della pozione d'Amore!" obiettò Harry.

"E' vero, hai detto che era Malfoy" disse Ron senza dargli importanza "Però non riesci a vedere quanto è ridicolo? Non stai pensando per te stesso Harry!"

"Forse la Signorina Granger ci può illuminare," disse inaspettatamente Silente. Hermione sussultò alla menzione del suo nome. Silente si girò amabilmente verso di lei e le chiese di avvicinarsi; lei avanzò un poco e si fermò accanto ad Harry.

"Signorina Granger" chiese sereno Silente "Hai notato che Harry si comportasse in modo diverso dal normale, specialmente durante gli ultimi quindici giorni?"

Tutti voltarono gli occhi verso Hermione, incluso Draco. Hermione si guardò attorno nervosa, però si controllò velocemente e riportò lo sguardo su Silente.

"No" disse alla fine, con voce bassa ma ferma "Non ho notato niente di diverso in lui. Harry è stato occupato con il Quidditch e le altre cose - ma non si è comportato stranamente, per niente."

Harry lasciò scappare un piccolo sospiro di sollievo; Ron fissava Hermione sconcertato.

"Bene, Professore" disse Piton, allo stesso tempo osservava con distinto disgusto i tre Grifondoro nella stanza "Sembra che ci sia un blocco in questa discussione, come avevo temuto. Potter sembra troppo confuso per essere una fonte attendibile, anche se nega di aver consumato una pozione d' Amore. Però ha affermarto che Draco Malfoy, il quale fin dal principio ha enfaticamente negato ogni partecipazione, non gli ha dato una pozione d' Amore. Dall' altra parte abbiamo Weasley, che per primo ha piantato questo guaio: lui afferma che Potter si è comportato stranamente - più del normale" c' era un sorriso tagliente nella voce di Piton "comunque, la Signorina Granger non è d' accordo, dato che dice di non aver notato nessun cambiamento nel suo comportamento"

Piton fece una pausa, per creare l' effetto drammatico "Io credo che qui ci sia più di quello che si vede a prima vista" si volse verso Silente e abassò leggermente il tono della voce, anche se le sue parole erano udibili nella calma della stanza "Forse adesso è il momento in cui il Veritaserum ci sia utile una volta di più."

"Sì, il Veritaserum è un' opzione" disse semplice Silente "Ma io preferirei maggiormente che le parti coinvolte parlassero di propria volontà, dando la propria parola di verità" guardò Harry "Qual' è la tua ultima parola in proposito Harry? O hai bisogno di un po'di tempo per pensarci?"

Ci fu un silenzio completo per lo spazio di alcuni battiti; poi Harry parlò "E' piuttosto chiaro, professore" la voce calma ma piena di risoluzione "Che Ron si è sbagliato. Deve essere un equivoco. Non succede niente"

Ron rimase con la bocca aperta davanti alle parole di Harry; Draco alzò brevemente gli occhi prima di abbassare nuovamente lo sguardo.

"Forse" cominciò Piton avanzando; non si dava per vinto tanto facilmente "Lontano da me e di dubitare delle parole di un Potter " pronunciò come se fosse aceto "Però qui c' è qualcuno che è sospettato di essere sotto l' influsso di una pozione d'Amore, la quale testimonianza non concorda con quella del suo migliore amico: forse in questo caso, si necessita una ricerca più approfondita, per confermare la convinzione razionale che è tutto a posto"

Ci fu una lunga pausa meditativa. Silente aveva il volto accigliato e sembrava pensare profondamente. Alla fine alzò gli occhi e guardò ai quattro studenti riuniti attorno a lui, prima che il suo sguardo si fermasse su Ron.

"Ron" Silente si diresse direttamente a lui "Questa notte ti ho sentito nominare per due volte che quello che Harry ti ha attualmente detto, testualmente, era che fosse Draco sotto l' incantesimo di una pozione d' Amore e non Harry stesso, giusto?"

"Bè, uh..." Ron esitò e sembrò compromettersi "Sì è quello che mi ha detto, però io sapevo che non poteva essere vero..."

"Harry" sussurrò Hermione, aproffitando dell' opportunità in cui Piton e Silente ascoltavano Ron. Harry la guardò interrogativo; lei continuò in un bisbiglio urgente "C' è qualcoisa che devi sapere: la Pozione Anti-Veleno non ha fuzionato"

"Cosa!" la voce di Harry era piena d' inorridita incredulità "Non ha funzionato?"

"No!" rispose Hermione funerea "Non dovevamo sggiaungere i fiori di Sansevieria trifasciata, dovevamo aggiungere i semi. Sono appena stata nella Sezione Proibita e l' ho comprovato-"

"Questo l' hai detto a Ron, Harry?" venne la voce di Silente; Hermione si allontanò rapidamente e si schiarì la gola con aria innocente quando Piton le diresse uno sguardo sospetto.

"Uh, scusi?" Harry provò a mettere da parte le preoccupanti notizie che Hermione gli aveva dato, però senza riuscirci "Non ho sentito la domanda professore"

"Ti stavo chiedendo che cos' hai esattamente detto a Ron poco fa, mentre parlavate al campo da Quidditch" ripeté Silente anche se gli diresse un lungo sguardo inquisitore avendo notato il suo poco caretterisco lapsus di concentrazione "Gli ha veramente detto che Draco Malfoy era sotto l' influsso di una pozione d' Amore, e che ti sei incontrato frequentemente con lui per carcare e aiutarlo e trovare un modo per nautralizzarla?"

"Sì" Harry abassò le spalle spiazzato, non aveva senso mentire adesso.

"E perchè glielo hai detto?" domandò Silente.

"Perchè..." Harry si interuppe. Questo incessante interrogatorio stava cominciando a consumarlo, specialmente perchè non aveva la verità per difendersi; in cambio doveva proteggere, a tutti i costi, un segreto che non doveva essere rivelato - se Silente sarebbe venuto a conoscenza della verità, Draco sarebbe finito in grossi, grossi problemi. E quando rubò uno sguardo a Draco, Harry seppe oltre ogni dubbio che non avrebbe potuto permettere che accadesse.

"Sembra che il Signor Potter non sia ancora così sicuro della sua storia " calcò Piton pungente "Forse dovremmo eliminare la validità della sua versione, finché non abbia definito i dettagli più fini"

"Non sto mentendo!" Harry diresse a Piton uno sguardo furioso, con fuoco improvviso negli occhi verdi.

"Nessuno ti accusa di questo Harry" dessi Silente sereno "Tutto quello che ti stiamo chiedendo adesso e di dirci tutta la verità sulla questione, senza nessuna predisposizione o pregiudizio. Poi giudicheremo quello che avremo sentito. Così, dicci: Draco ti ha detto che che era sotto l' influsso dell' incantesimo di una pozione d'Amore? Vi siete incontrati segretamente, come Ron ha dichiarato essere le parole che gli hai detto?"

Il frusciò della tunica di Piton spazzò il silenzio quando il professore di Pozioni spostò il proprio peso, mentre pichettiava impaziente con un piede.

"Sì, l' ho detto, cioé no, non volevo dire..." cominciò a dire Harry, mentre si sentiva sempre più idiota "Questo non aveva niente a che fare con la pozione d' Amore - Ron ha capito male quello che gli ho detto..."

"E' sufficiente signor Preside" disse Piton, suonando disgustato "Stiamo perdendo tempo prezioso, ascoltando cose insensate da studenti che hanno chiaramente qualcosa da nascondere, o d' altra parte, talmente confusi che non ci lasciano capire la verità. E adesso dobbiamo sopportare l' eterna indecisione di Potter se quello che ha detto a Weasley era solo una qualche allegoria che Weasley, nel suo cervello letterale, ha interpretato come un complotto diabolico che coinvolge una pozione d' Amore. Sono stufo di tutto questo - propongo di attuare un' azione risoluta per risolvere questo problema una volta per tutte"

Silente sospirò, anche se era chiaro che nemmeno lui era soddisfatto con il racconto contradditorio che era sorto. "Come ho detto prima il Veritaserum è una possibilità, però lo userò solo se sarà indispensabile farlo"

"Non mi riferivo al Veritaserum" il labbro superiose di Piton si curvò saputo "Ho l' alternativa perfetta. Il veleno in questione qui è una pozione d' Amore, che non può essere scoperta da nessun incantesimo Sensibile all' Oscuro - però c' è un metodo che potrebbe funzionare. Il Tonico Rivelatore dice tutti i segreti delle miscele sconosciute - e una delle sue propietà speciali è che diveta azzurro poi rosso, e alla fine nero quando viene aggiunta una goccia di un campione che contiene una pozione d' Amore. Una prova semplice e conclusiva"

Harry guardò Hermione allarmato e capì dall' espressione sulla sua faccia che si stava pentendo di non aver scelto Pozioni Avanzate. La faccia di Draco continuava di pietra e inintellegibile, Harry non guardò Ron.

Dopo un lungo e riflessivo momento, Silente alla fine fu d'accordo, anche se reticente "Molto bene Professor Piton. Dato che la pratica ha raggiunto un punto morto, non ci rimane altra opzione che prendere le azioni necessarie per dimostrare o confutare l' accusa che il Signor Weasley ha fatto contro il Signor Malfoy"

Il preside fece una pausa e osservò Harry da sopra le su lenti a mezzaluna con occhi tristi ma risoluti "Harry tu e Draco seguirete il professor Piton nell' aula di Pozioni. Il professore prenderà una goccia del vostro sangue e verificherà con il Tonico Rivelatore. Vedremo cosa verificheranno i risultati

Harry chiuse gli occhi, un tremito d' inmpotenza lo percorse. Però non c' era nient altro che potesse fare: il problema era risolto e non aveva senzo protestare, senza creare ancora più sospetti.

Con la testa china, Harry seguì il Mestro di Pozioni mentre il professore usciva trionfalmente dalla porta; Draco camminava vicino dietro di lui. Lasciarono un po' di spazio tra loro e Piton - che sembrava molto ansioso di attuare il suo splendito suggerimento - e gradualmente camminarono insieme.

"Harry" mormorò Draco, per il lato della bocca "Questa era la tua idea di migliorare le cose? Allora non voglio essere nei paraggi quando ti dicono 'stai peggiorando le cose!"

"Sarebbe stato un disastro maggiore se avessi provato a mentire, e lo sai" ribatté Harry a voce bassa, sentendosi demoralizzato "Che speravi che dicessi?"

"Non so" sussurrò Draco "Forse avresti potuto informarli della storia dei disturbi psicopatici di Weasley e che ha delirato molto da quando il suo gufo si è mangiato tutta la sua medicina all' inizio del trimestre"

"Molto divertente" mormorò triste Harry "Ron non è pazzo"

"No, non è pazzo" Draco fu d' accordo, gli occhi gli brillavano scuri "E' solo pieno d' odio, che è molto peggio"

Harry non aveva molto da controbattere. Camminarono per alcuni minuti senza parlare, prima che Harry non sopportasse oltre.

"L' Anti-Veleno non ha funzionato" disse bruscamente, incapace di guardare Draco agli occhi "Hermione ha detto che bbiamo aggiunto un ingrediente che non dovevamo"

L' altro ragazzo si fermò di colpo e piano si girò a guardarlo; al vedere l' espressione sulla faccia di Draco Harry ebbe l' impressione che un' ancora gli fosse caduta nello stomaco. Si morse il labbro infriore e si obbligò a guardarlo negli occhi.

"Cosa - hai -detto?" la voce di Draco era rigida estremamente vuota e sprovvista di sentimento che gelò Harry solo al sentirlo.

Harry sospirò profondamente e lasciò cadere le spalle sconfitto.

"Mi dispiace" disse onestamente; in quel momento desiderò qualcosa che potesse mgliorare la situazione, per il bene di Draco. Perchè la realtà lasiava poco spazio alla speranza.

"Rammarricarsi non è abbastanza Potter" Draco scosse la testa e ci fu uno strano miscuglio d' emozioni negli occhi grigi - non rabbia, non rassegnazione, ma comprensione velocemente dissolta in dolorosa indifferenza. E con questo Draco girò sui talloni e continuò a camminare dietro a Piton.

Harry osservò per un lungo momento, sentendosi assolutamente miserabile; poi sospirò e seguì gli altri due nella lunga camminata verso l' aula di Pozioni.


**************


Harry dovette sopportare cinque minuti di placidi commenti di Piton mentre il Maestro di Pozioni prendeva una goccia di sangue dal suo pollice. In realtà non aveva trovato molto difficile mordersi la lingua per evitare di rispondergli, perchè era stato occupato a cercare il contatto visuale con Draco; però l' altro ragazzo aveva mantenuto lo sguardo altrove con determinazione. Draco aveva finito per primo con la prova del sangue e se ne era andato senza aspettare Harry.

Adesso erano tutti riuniti una volta ancora nello studio di Sliente, soffrendo l' agonizzande attesa di Piton per sapere i risultati della prova. Harry combattè per contenere il terrore selvaggio che aveva nella mente; però le sue mani tremarono e i suoi battiti accelerarono quando sentì i pesanti passi di Piton avvicinarsi attraverso il corridoio esterno, come un oracolo di sentenza.

"Ho i risultati della prova" disse Piton retotico quando entrò nella stanza, creando tutto l' effetto drammatico che poteva con il movimento circolare della sua tunica ondulante. Diresse a tutti un sorriso languido; il cuore di Harry sprofondò. Erano cattive notizie che Piton fosse contento con i risultati.

"Molto bene" disse Silente con un gesto della testa "Per favore dicci quello che hai trovato"

Draco guardava fisso per terra; Ron sembrava ansioso e per la prima volta guardò Piton con un ' espressione di speranza sul volto; Hermione era nervosa, preoccupata con un filo dimenticato della sua maglia tra le dita. Harry chiuse gli occhi, era finita.

"Non c' è assolutamente nessun segnale di pozione d' Amore" annunciò Piton; diresse un unto sorriso a Ron e poi si girò a guardare malevolo verso Harry che era gelato dallo stupore "Dall' altra parte, ci sono evidenti tracce residue di alcool nella prova del sangue di Potter - forse può spiegarci dove ha ottenuto il liquore"

Ci fu silenzio: Harry er ancora troppo scosso a causa del selvaggio sollievo e anche Hermione sembrò ammutolita.

"Gliel' ho dato io" disse bruscamente Draco; Harry lo guardò sorpreso. Draco continuò "Era molto stressato la notte scorsa, così gli ho dato un sorso di Burrobirra per calmargli i nervi"

"Oh, davvero?" disse Ron, la sua voce grondava sarcarsmo "Sei sicuro che non fosse stressato perchè lo stavi obbligando a fare qualcosa che non voleva fare?"

"Weasley!" urlò Piton , perdendo la pazienza "Stai diventando ridicolarmente assurdo e molto stancante! Una parola di più a diffamare il Signor Malfoy in questo modo e pulirai i tavoli dell' aula di Pozioni tutti i fine settimana, per un mese intero. Il tuo lavoro nell' aula di Pozioni questa sera è stato scadente - forse sfrutterai l' opportunità per affinare le tue abilità"

La faccia Ron arrossì per la vergogna e rimase zitto; solo una persona masochista si sarebbe azzardata a proferir parola dopo la chiara minaccia di Piton.

"Bene, allora" disse bonario Silente "sembra che questo problema sia stato risolto, data la testimonianza del Tonico Rivelatore, che non mente. Signor Weasley devi esserti sbagliato sulle tue asserzioni, sebbene possiamo indicarlo come un' incomprensione tra te e Harry, che vi lasceremo risolvere tra voi."

Silente fece una pausa, e guardò Harry; aveva ancora un' espressione riflessiva nei suoi occhi "Signor Potter, Signorina Granger voi due siete liberi d' andare - anche se, Harry, sarà meglio che ti tieni lontano dalla Burrobirra finchè non sarai maggiorenne. Signor Malfoy , vorrei avere una parola con lei sul suo contrabbando d' alcool"

Harry indietreggiò d' un passo, sentendo come se stesse camminando in un sogno.

Stranamente non si sentiva felice dal risultato inaspettatamente favorevole - anche se il momento trionfò, contro tutte le aspettative, non sentiva nessun giubilio. Mentre si allontano guardò Draco, il ragazzo biondo non incontrò il suo sguardo; all' uscire Harry vide Ron negli occhi e la sua espressione ferita e desolata lo pugnalò profondamente.

"Ron" lo chiamòvacillante; però Ron gli diede le spalle al passargli accanto e uscì velone nell' oscuro corridoio.

"Non provare a parlarci adesso" lo consigliò Hermione, quando uscì dietro di lui " Non voglio essere rude Harry - però credo che l' ha ferito abbastanza e sei l' ultima persona che adesso vorrebbe vedere" fece una pausa "No la seconda. credo che Malfoy abbia domanda permanente per il primo posto"

"Che diavolo è successo?" chiese debole Harry; tutto sembrava etereo, come se il pensiero e la ragione balassero ai suoi margini "Il Tonico Rivelatore non ha trovato nessuna pozione d' Amore nel sangue di Draco. Però l' Anti-Veleno..."

Saggiamente Hermione lo portò fuori dall' uffixio di Silente, in caso Piton li stesse spiando. Ritornarono alla Torre dei Grifondoro e quando furono vicini al ritratto della Signora Grassa, Hermione tirò Harry bruscamente da una parte, in un angolo oscuro.

"Non so con esattezza che cosa è successo" disse velocemente "E tanto meno spiegarlo - però so dove puoi trovare le risposte. Avevo il presentimento che qualcosa non andava con la pozione Anti-Veleno - così sono andata a chiedere un permesso alla McGranitt per la Sezione Proibita, con la scusa di prendere un altra ricerca di Trasfigurazione Avanzate per il trimestre. E ho trovato un testo aggiornato sulla pozione Anti-Veleno - così ho saputo che abbiamo usato gli ingredienti sbagliati, però era troppo tardi"

Fece una pausa per respirare profondamente e continuò "Però ho trovato dell' altro. Mentre ero nella Sezione Proibita ho cercato nell' elenco principale 'Pozionid'Amore' - e c' era solo un riferimento su questo argomento: un libro senza titolo nello scaffale delle Arti Oscure"

Harry aprì la bocca "E' lo stesso..."

"Credo di sì" annuì Hermione "Ricordo che avevi detto che il libro che Draco aveva portato aveva la copertina vuota, senza titolo. Fin dall' inizio il libro di Draco era sotto i nostri occhi nella Sezione Proibita! Solo che non abbiamo nemmeno pensato di cercarlo, a causa del cattivo stato della copia di Malfoy abbiamo presunto che non ce ne fossero altre disponibili"

"Cosa diceva il libro?" chiese urgentemente Harry "Hai trovato la pagina sulla pozione d'Amore?"

"No" rispose Hermione "Non ho avuto il tempo di cercare - dovevo sbrigarmi ad avvertirti sulla pozione Anti-Veleno. Però il libro è lì Harry, nella biblioteca - e credo che le risposte che cerchi siano in quella pagina - adesso che hai il tuo Mantello - puoi andare a cercarlo"

"Oh, maledizione!" esclamò Harry disperato "L' ha preso Ron! Dove sarà adesso?"

Hermione si chinò e recuperò un fagotto di tela che brillava debolmente da dove era stato attentamente nascosto, dietro una colonna; lo diede a Harry con un sorriso orgoglioso e assaporò l' espressione di allegria che si estese sul volto di Harry quando prese il Mantello.

"Ron l' aveva lasciato distrattamente nel magazzino" spiegò "Con tutto questo scompiglio nessuno l' ha visto a terra - però io sono stata l' ultima a uscire, così l' ho preso con me" fece una pausa "Adesso devi sbrigarti - Piton non sarà una grande minaccia , dato che è ancora nell' ufficio di Silente. Solo sta attento a Gazza. Ricorda - è nello scaffale delle Arti Oscure. tu ha già visto il libro, dovresti riuscire a trovarlo. Fa attenzione!"

"Grazie" disse Harry e si strofinò gli occhi appannati e si preparò per un' altra notte insonne.


**************


Era passato un po' da quando Harry era entrato nella Sezione Proibita - nonostante fosse uno studente superiore, il suo esteso coinvolgimento nel Quidditch gli lasciava poco tempo (completa con un inclinazione decisamente scarsa) per lavorare in compiti extra che garantivano l' utilizzo della Sezione Proibita per le ricerche.

Camminando sotto il famigliare Mantello del' Invisibilità, Harry ricordò la prima volta che era andato nella Sezione Proibita - era al primo anno e il nome nella sua mente era stato Nicolàs Flamel. C' era una certa strana ironia che stesse entrando di nascosto una volta ancora, anche se questa volta per ragioni molto diverse. Si mosse in silenzio e con grande attenzione. Esaminò lo scaffare delle Arti Oscure con ansiosa anticipazione, c' erano pochi libri in quel scaffale, paragonati all' ampia gamma di referenze in Trasfigurazione e Incantesimi. Hogwarts evidentemente riconosceva il pericolo che implicava l' eccessiva conoscenza - che senza tenere conto di quanto potessero essere buone le intenzioni iniziali, non c' era certezza che il richiamo alle Arte Oscure potesse essere resistito una volta saputo troppo.

Esaminò i libri sforzandosi di leggere i titoli - e finalmente i suoi occhi caddero un libro fine con la copertina sprovvista da qualsiasi titolo. Il suo cuore si fermò momentaneamente, , con mani tremanti prese il libro dallo scaffale. Lo tenne tra le mani - era quello che gli aveva mostrato Draco. Lo sfogliò rapidamente, cercando la pagina della pozione d' Amore. Questa copia era in codizioni decisamente migliori di quella di Draco - le pagine erano intere, e grazie a Dio la stampa era ancora chiara.

Però quando Harry trovò finalmente la pagina che stavano cercando, i suoi occhi dificilmente poterono credere a quello che vedevano, la pura comprensione della verità gli giunse alla mente, come una terribile alba.

Gli ingredienti erano il lista , seguiti dalla famigliare citazione, Traicit et fati litora magnus amor. E al fondo della pagina c' era il poema nella sua totalità.


Un' emozione chimica, falsamente reale

Il potere per ferire, il potere per sanare

Solo quando l' amore indotto è ricambiato

E' lo scherno della pozione rifiutato.


Harry fissò i versi e li lesse una volta ancora, e poi ancora. Il significato delle parole offuscato con la relatà : lo stesso ciclo vizioso, lo stesso ritmo imperfetto. E finalmete, quando il poema ebbe attraversato la sua mente tante volte da poterlo recitare senza nemmeno guardare la pagina, Harry chiuse gli occhi e si lasciò cadere a terra.

Era stato talmente serio nei suoi sforzi nell' aiutare Draco nel trovare un modo per liberarsi dall' effetto della pozione d' Amore, che non aveva mai pensato alla possibilità che, dopo un po' di tempo, non avrebbe più voluto che Draco fosse libero da essa. Non perché volesse vedere Draco soffrire - in realtà non lo voleva - se non perché in segreto era stato reticente al vederlo tornare di nuovo l' imprendibile e disgustoso arrogante che era solito essere.

Non voleva lasciare andare il Draco che era arrivato a conoscere tanto intimamente, in tutti i sensi della parola. Nella sua mente vide un' immagine chiara di quei occhi grigio-argentati sprovvisti di disprezzo che si era abituato a vedere, collocati in un volto dai tratti delicati, definiti, guance pallide a volte arrossite a causa del calore nato dal desiderio, labbra perfettamente curvate in un sorriso triste ma bello...

Questo Draco con ciu era stato in così vicino contatto le ultime due settimane era completamente diverso dalla persona con cui aveva discusso tutti quegli anni. Questa persona era dolorosamente sincera e dolorosamente umana, i quali sentimenti erano crudi, vvidi e intensi; furiosamente passionale a volte , qualcunoa cui gradualmente aveva cominciato a -

No.

Non poteva.

Non poteva essere, no nemmeno attraverso questi ultimi giorni turbolenti - Draco non poteva essere diventato qualcuno di cui lui avesse realmente, veramente, cominciato...

...a amare







Ciao tesori! Finalmente eccovi anche questo capitolo. Non sapete quanto ho sofferto nella traduzione dello slang, ho persino coinvolto il mio fratellone che abita lontano per riuscire ad avere una buona traduzione. Ho speso più tempo in quella semplice parola che in nessun altra. Mi sono veramente divertita nel tradurre la parte iniziale Seamus è un vero ficcanaso e Dean e Neville gli vanno allegramente dietro. Harry era un po' ora che arrivasse a capire cosa prova per il biondo Serpeverde, anche se è veramente crudele il modo in cui lo capisce. E' stato ugualmente cieco anche con Ron, senza rendersene conto si comporta da vero insensibile nei confronti del suo migliore amico, anche se poteva avere le sue buone ragioni. Hermione pur impegnandosi alla fine non è stata di grande aiuto, se non nel capire che c' era qualcosa che non andava. Draco, bè Draco nel prossimo capito si comporterà veramente male nei confronti dell' unica persona che l' aiutato in tutto questo guaio, che vorrei ricordare ci si è messo da solo. Personalmente capisco Ron e anche la sua reazione, ma potrebbe anche smetterla di essere così cieco nei confronti di Draco, questa ottusità è veramente irritante.

Bene, dopo che ho dato anch' io il mio contributo ai commenti ringrazio per i commenti a: Entreri purtroppo devo deludere le tue speranza, Ron si è comportato da cretino. Lux eccoti servita, sfuriata compresa, ma confermo preparate i fazzoletti. Arc en Ciel spero che il tuo sogn, qualunque esso sia, continua a renderti felice e mi fa contenta che la mia traduzione ti aiuti, spero che quest' ultimo capitolo non ti porti il morale a livelli troppo terreni^^. Wedra continuo, continuo. Goten grazie per i compliment, sono sempre graditi. Lori, ciao tesoro se vai a vedere ho corretto l' orrore dello scorso capitolo. Se trovi altri orrorim simili non farti scrupol, perchè non lo si capisce ma sono quasi ossessionata dalla lingua italiana e il mio limitato vocabolario personale mi crea qualche difficolta (se non fosse stato per il devoto-oli chissà quali oscenità avrei scritto^^,). Un bacione per i complimenti e grazie per tradurre le one-shot.! Donnasole purtroppo non è come pensi, ma... Rowan_ MyFair posso solo dirti prepara i fazzoletti. Guido, caspita che onore essere recensita da te ma aumentare il mio ego in modo esponenziale, comunque anche tu se trovi altre parole inesistenti dimmelo chiaro e tondo. Lily e si, aloooraaa, chiedo perdono ma il tempo che ho per tradurre è sempre troppo poco, e adesso che sono gli ultimi giorni di scuola ci sono le ferifiche e i compiti definitivi vhe non si possono sbagliare. Capitemi vi prego.

E anche per questa volta ho detto tutto.

CIOA ALLA PROSSIMA!!

Hepona

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Pozione Irresistibile 13 ***


POZIONE IRRESISTIBILE

POZIONE IRRESISTIBILE

[if !supportEmptyParas] [endif]

Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Hepona

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.

[if !supportEmptyParas] [endif]

Capitolo tredici: Opportunità

La magia dell' Amore è un inganno che non può finire mai.

[if !supportEmptyParas] [endif]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Harry rimase seduto sul pavimento della Sezione Proibita, fissando gli scuri scaffali senza vederli veramente, il libro giaceva aperto al suo fianco. La sua mente turbinava in una sequenza interminabile di pensieri, che in un momento erano coerenti e quello dopo crollavano. Un piccolo e furtivo movimento alla sua destra chiamò la sua attenzione - Harry finalmente si mosse e si raddrizzò.

Si tese immediatamente nella penombra, finché comprese che era solo un piccolo ragno scuro, che scappava sul bordo di uno degli scaffali più bassi. Si rilassò e si appoggiò alla parete. Un ' ondata di tristezza lo avvolse a pensare ancora una volta a Ron. Ogni volta che appariva un ragno nel loro dormitorio Ron protestava vivacemente finché Harry non lo toglieva. Adesso gli occhi di Harry seguivano indifferenti il ragno mentre questo tesseva un filo e si colava a terra; non ostruì il suo cammino. Il ragno fuggì in un angolo oscuro e sparì alla vista.

Raccolse il libro con un sospiro e decise di trarre il maggiore profitto dalla sua escursione. Dopo aver segnato la pagina della Pozione d'Amore, sfogliò il resto del libro, cercando con interesse la pagina della Pozione Per La Perdita Della Sostanza - era nella pagina precedente. Dopo tutto, Draco non aveva mentito.

Anche il distante freddo nella sua voce non era una bugia?

[if !supportEmptyParas] [endif]

**************

[if !supportEmptyParas] [endif]

Il mattino dopo mostro più chiaramente che mai il reale danno nella relazione tra i due ragazzi di Grifondoro. Harry scoprì che l' insidiosa tensione era così negativa, se non peggio, degli attacchi di rabbia di Ron, la notte precedente. Quella era stata un' esplosione che poteva essere affrontata e combattuta; però adesso questa fredda ostilità era come una spina infilzata in profondità, che portava un dolore orribile e persistente che non da va pace.

Seamus, Dean e Neville erano seduti nei loro letti e guardavano con sorpresa Ron uscire presto quella mattina, chiudendo la porta di colpo. Poco dopo Harry si vestì e silenziosamente scese al piano inferiore. Quando chiuse la porta, questa volta si chiuse dolcemente, i tre ragazzi si scambiarono sguardi significativi.

Sembra che l' Appuntamento Per Limonare non è andato così bene come credevamo" osservò Seamus.

"Ron sembra aver dato di testa come una tempesta"

"Sono d' accordo" disse Seamus alzando gli occhi al cielo "Se mai avremo bisogno di un vulcano per lo sfondo di uno spettacolo scolastico Ron sarebbe la persona perfetta. Ha anche il rosso fiammeggiante in testa"

"Cosa credete sia successo?" chiese curioso Neville

"Bé a giudicare dall' umore infernale, decisamente Ron non ha avuto molta azione rispose Dean

"Magari ha avuto un' opportunità con Millicent Bulstrode ed è stato appassionatamente ferito?" suggerì Seamus "Questo spiegherebbe tutto. Anche se Harry si sta comportando in modo molto sospetto, così io dico, che deve centrarci in tutto questo. Mi chiedo se..."

"Ieri notte Hermione è tornata piuttosto tardi in Sala Comune" offrì Dean "e Harry è entrato di nascosto nel dormitorio ancora più tardi"

"Allora chi a baciato chi?" insistette Neville.

"Aha," disse Seamus con un sorriso "Dovremmo scoprirlo da noi"

[if !supportEmptyParas] [endif]

**************

[if !supportEmptyParas] [endif]

Una volta lasciato il dormitorio dei ragazzi, Harry scese le scale. In una parte della sua mente sapeva che Ron era andato al campo di Quidditch per avere un po' di tempo per sé. Era ancora troppo presto per la colazione e nessun altro si era già alzato - però. come si era aspettato, trovò Hermione trovò Hermione ad aspettarlo nella Sala Comune. I suoi occhi erano brillanti, ma pieni di preoccupazione.

"Ho appena visto Ron uscire dal buco nel ritratto" disse a Harry con un sospiro infelice "Però non mi ha visto - mi sono chinata dietro a una poltrona quando l' ho sentito scendere le scale"

"Rifiuta di dirigermi lo sguardo, molto meno a emettere qualcosa di più di un grugnito nei miei confronti" disse Harry "Non credo che sia qualcosa che tu possa fare, Hermione. Sembra che Ron non mi perdonerà mai quello che ho fatto..." si interruppe accigliandosi leggermente "E non sono sicuro io possa a dimenticare facilmente come ha cercato che facciano espellere Malfoy dicendo a Silente della pozione d' Amore. Voglio dire, è andato diretto a raccontare al Preside tutto quello che gli avevo detto-"

"Ti rendi conto che Ron l' ha fatto perché si preoccupa per te?" lo interrupe a voce bassa Hermione, guardandolo direttamente "Non l' ha fatto per dispetto o per vendicarsi di Malfoy. Se questa fosse stata la sua intenzione avrebbe detto a Silente come vi ha incontrati nel magazzino - non avresti dovuto essere lì. Però non ha detto niente a proposito"

Harry guardò Hermione, incapace di trovare una risposta; allora qualcosa si ruppe nei suoi occhi e abbassò lo sguardo a terra.

"Harry, Ron ti odia" continuò Hermione, con simpatia nella voce "Probabilmente odia Malfoy più di quanto odi i ragni, sì - però devi sapere che quello che ha fatto ieri notte non è stato per metterti nei guai. Anche se è stato un tiro terribile, che aveva conseguenze potenzialmente disastrose per te come per Malfoy - però credo che Ron pensasse veramente che Malfoy ti tenesse sotto l' influsso di un qualche tipo d' incantesimo e semplicemente non poteva rimanere senza fare niente"

"Draco poteva essere espulso per questo" disse Harry con fervore, alzando gli occhi; erano pieni di confusione e tumulto "In questo momento spero che Silente e Piton abbiano il minimo senso comune da mantenere segreta questa storia. Però se si fosse dimostrato che era tutto vero, non avrebbero potuto tacere - e il padre di Draco ne sarebbe venuto a conoscenza"

"Però non si è dimostrato che era vero," rispose Hermione, mantenendo ferma lo sguardo su Harry "E credo che hai trovato la ragione per cui è successo" fece una pausa e poi chiese "Ti dispiacerebbe condividere con me quello che hai trovato ieri notte nella Sezione Proibita?"

Harry chiuse gli occhi, lasciò cadere le spalle alla menzione e il suo contenuto - il poema faceva eco nella sua mente, ogni parola ardeva con la sua terribile verità, sanguinando nella sua coscienza. Con voce tremante ripeté il poema: come se stesse parlando di un sogno delirante, ogni sillaba estratta dolorosamente dalla sua anima.

Hermione osservò Harry con sorpreso silenzio dopo che Harry finì di recitare il poema nella sua integrità. Vari secondi passarono prima che lei parlasse; la voce bassa piena di spavento e meraviglia.

"Tutto ha perfettamente senso adesso!" mosse la testa con disapprovazione "Prima ho bisogno di controllare un paio di cose - però non posso credere di non averci pensato prima. Che ingegnoso"

Harry la osservava sconcertato. Se c' era qualcosa che il poema d' Amore aveva di sicuro non era 'perfettamente senso' "Ingegnoso? Perché sai ho solo bisogno di questa piccola conferma per sapere che ho perso completamente la ragione"

Hermione gli diede un sorriso cordiale "Va bene, perché non mi dici cosa pensi che significhi questo poema? E' molto importante come viene interpretato, dato che spiega il reale funzionamento della Pozione"

"Bé..." Harry pensò un momento; un dolore gli contorse lo stomaco quando la sua mente tornò alla pozione e a Draco . Gli faceva male pensarci, ancora più mettere i suoi sentimenti su parole. Provò a dimostrare indifferenza "Credo che significhi che la Pozione d'Amore si annulla solo dopo che ha giocato con le emozioni delle persone al di la del riconoscimento"

Hermione fece una smorfia divertita "Bene questo era un modo"

"Davvero?" Harry si fece scappare una corta risata senza umore "Bene, come se non fosse sufficiente che Ron mi tratti con indifferenza, Draco non mi parla. Prima che Piton tornasse con i risultati gli ho detto che la pozione Anti-Veleno non ha funzionato - si è paralizzato e mi ha detto che essere dispiaciuti non era sufficiente"

"Ti sei scusato?" disse incredula Hermione "Non avevi niente di cui scusarti"

Harry rimase zitto un momento "In realtà sì" rispose alla fine dolcemente "Si è fidato di me ; e quando gli ho detto che la pozione Anti-Veleno era la nostra migliore opzione mi ha creduto"

"E tu non l' hai deluso" disse ermetica Hermione "La conclusione è - lui non è più sotto l' incantesimo della pozione d'Amore. La prova di Piton lo ha dimostrato chiaramente" fece una pausa e abbassò la voce "Adesso la domanda che rimane è: esattamente come l' hai curato"

Harry chiuse gli occhi, afferrandosi ancora alle ultime vestigia del rifiuto; era troppo difficile da ammettere , anche davanti a Hermione "Forse in un certo modo ha funzionato l' Anti-Veleno..."

"Sei innamorato di lui, Harry?" chiese inaspettatamente Hermione.

"Cosa?" gli occhi di Harry si spalancarono velocemente e la fissò completamente preso di sprovvista "Che vuoi dire...?"

"Tu sai cosa voglio dire" rispose deliberatamente Hermione "E a questo solo tu puoi rispondere Harry - davvero ti importa di Draco, sufficientemente da rompere il potere che la pozione d' Amore aveva su di lui?"

Ci fu un breve silenzio, pieno d' attesa. Un' agitazione d' emozioni angosciose attraversò il viso di Harry , mentre si ritrovava in mezzo ad una grande battaglia interiore tra quello che voleva credere come vero e quello che voleva fare in realtà e.... quello che semplicemente desiderava.

"Non lo so" sussurrò afflitto.

[if !supportEmptyParas] [endif]

**************

[if !supportEmptyParas] [endif]

"Fai quello che vuoi Harry, ma non cercare Malfoy" era stato l' ultimo avvertimento di Hermione prima di diversi in strade differenti. Lei andava a classe di Trasfigurazione Avanzata e Harry avrebbe passato un po' di tempo da solo con i suoi ingarbugliati pensieri CHE PROSPETTIVA ACCOGLIENTE pensò Harry quando girò un angolo e... si scontrò direttamente con Draco.

Harry inchiodò di botto. Fino a lì arrivò l' avvertimento d' Hermione. Sembrava che i problemi lo perseguitassero costantemente sotto le sembianze di Draco Malfoy. Guardò Draco per un lungo momento cercando di capire che cosa fosse cambiato nel ragazzo biondo. La sua mente registrò un vuoto anche se i suoi istinti dicevano il contrario.

"Non stai facendo un buon lavoro nell' evitarmi" commentò Draco, ispezionando Harry con un occhio critico che non diceva niente.

Harry si ritrovò penosamente senza risposta. Le ultima parole che Draco gli aveva detto la notte scorsa facevano ancora eco nella sua mente: Essere dispiaciuti non è abbastanza, Potter. "Cos' è successo Draco?" chiese alla fine a voce bassa. Non aveva senso fingere adesso "Dimmi la verità"

Qualcosa attraversò l' espressione di Draco - come un' onda in acque tranquille, o l' ombra di una nube di passaggio. Già non c' era più e la sua voce fu tanto fredda come le profondità di un lago invernale. "Non ha più importanza Potter"

"Si che ha importanza" disse Harry furioso "Non puoi pretendere che le ultime due settimane non siano passate"

"Perché no?" Draco incontrò tranquillo gli occhi di Harry "E' una buona spiegazione per qualcosa che non sarebbe mai dovuta succedere"

Harry non riuscì a contenersi dal dire bruscamente "Questo è tutto quello che è stato per te?"

"Non era scritto che succedesse, Harry" la voce di Draco continuava ferma

"Però è successo"

"Sì" gli occhi di Draco si spostarono per il più breve dei momenti "Non c' era niente che potessimo fare. Però adesso entrambi abbiamo quello che volevamo. E' finita. Dimenticalo"

Draco fece per andarsene, però Harry lo prese per un braccio. Il contato fisico, anche se isolato dalla manica di Draco, fu elettrico. Gli occhi di Draco lo guardarono furiosi e l' acutezza in essi si allentò per un solo momento prima di ritornare freddi un' altra volta.

"Sai Draco?" l' intensità nella voce di Harry fece sobbalzare entrambi "Questo non è un sogno che puoi relegare nel fondo della tua mente e dimenticarlo. E' successo qualcosa che ha fatto dileguare la pozione, qualcosa-" Harry si interruppe e respirò profondamente "Qualcosa tra noi due. Non vuoi sapere cos' è?"

Draco guardò Harry per un lungo momento - Harry si sentì trascinato in quegli occhi grigio pallido che oscillavano come una fiamma argentata accesa nella pietra.

Finalmente Draco parlò.

"Sai Potter?" la fiamma nei suoi occhi distillava emanava una corrente di sentimenti sotto le parole, parole tanto fredde che gelarono il cuore di Harry "Veramente non mi interessa"

Qualcosa nello sguardo stordito di Harry fece che l' espressione di Draco si addolcisse.

"Guarda" disse togliendosi dagli occhi un ciuffo di capelli con un movimento distratto della mano "So che probabilmente Granger ti ha detto si stare lontano da me. Permettimi di aiutarti"

Draco girò con arie attorno ad Harry e camminò per il corridoio senza guardarsi in dietro. E quando si allontanò Harry capì finalmente che cosa era cambiato.

Draco era di nuovo se stesso.

[if !supportEmptyParas] [endif]

**************

[if !supportEmptyParas] [endif]

"Dobbiamo capire che cosa è successo tra quei due" sussurrò Seamus, quando videro Ron entrare nella Sala Comune e sparire sulle scale verso il dormitorio, senza nemmeno guardare Harry che era seduto a un tavolo. Seamus fece un sospiro esagerato "Tutto questo mistero mi sta facendo diventare matto!"

"Sembra che ti tocchi molto, considerando che non è affar’ tuo" Dean provò ad essere giusto, anche se la sua stessa curiosità lo stava ugualmente tormentando.

Seamus gli diresse uno sguardo rassegnato "Le menti curiose necessitano di sapere"

"D' accordo, se davvero ti interessa tanto allora va a giocare la segugio" suggerì Dean "Solo sii discreto"

"Ok" disse Seamus soddisfatto e si alzò in piedi. Camminò in modo casuale fin dove era seduto Harry che era intento a leggere un libro di Pozioni con la generale apparenza di essere distaccato dal mondo.

"Hei Harry!" lo salutò Seamus "Ero seduto lì e non potuto fare a meno di notare che non hai girato pagina da quasi mezz' ora. Piton ti ha dato un qualche tipo d'esame che desideri condividere?"

Harry alzò distrattamente lo sguardo dal libro "Uh, no Seamus - stavo solo pensando a qualcos' altro"

"Uno zelino per i tuoi pensieri?" disse Seamus allegro "Ti darò una falce per i dettagli sordidi e un Galeone se hanno a che fare con te, la McGranitt e una tinozza nello stesso posto e momento"

Harry abbozzò un sorriso "No, veramente, non ne voglio parlare. Puoi tenerti i soldi"

"Che succede tra te e Ron, mh?" chiese Seamus.

"Seamus" sussurrò Dean avvicinandosi. Guardò Harry chiedendo scusa con gli occhi e poi guardò severamente il ragazzo irlandese "Se questa è la tua idea di essere discreto..."

"Seriamente Harry!" insistette Seamus, ignorando Dean "E tutto il giorno che voi due vi comportate in modo strano e noi - quali tuoi compagni preoccupati - ci piacerebbe sapere se è stato dichiarato uno stato di guerra nel nostro dormitorio. Voi due state litigando per Hermione o qualcosa di simile?"

"Credevo che avessimo scartato questa possibilità!" mormorò Dean a voce molto bassa "Stai perdendo tempo!"

"No, Hermione non ha niente a che fare con questo" disse chiaro Harry e si alzò "Guardate - mi dispiace molto non potervi dire di più, però, veramente, è meglio non coinvolgere altre persone. Non preoccupatevi le cose si sistemeranno" Harry si incamminò verso il buco nel ritratto per sparire attraverso. Seamus vide la fuga di Harry con occhio critico; Dean vide il ritratto chiudersi, quindi si girò verso l' amico dai capelli color paglia con un sospiro "Ottimo lavoro Sherlock"

"Lo so, anch’io penso sia andata bene" rispose Seamus "Veloce e diretto al punto"

Dean alzò gli occhi al cielo "Il sarcasmo come la discrezione non ti si addice"

"Na, Harry si è lasciato scappare un paio di cose senza rendersene conto"disse Seamus trionfale "e per fortuna la mia grande intelligenza si è assicurata che queste piste non passassero inosservate. Ovviamente c' è un' altra persona coinvolta che non è Hermione. Di più, non credo sia qualcuno di Grifondoro - è chiaro che l' unica persona che continua a evitare Harry è Ron, e Harry sta facendo un sacco di passeggiate solitarie"

"Davvero?" Dean sembrava scettico e impressionato "E chi sarebbe?"

"Non sono ancora arrivato a questo punto" disse Seamus, la sua espressione divenne enigmatica "Però sto pensando che magari Harry e Malfoy hanno un' avventura segreta e Ron ne è venuto a conoscenza - questo spiegherebbe il suo cattivo umore, perché non è giusto che il suo migliore amico e il peggior nemico facciano un po' d' azione, per non dire che cosa ci potrebbe essere tra loro"

Gli occhi di Dean quasi gli uscirono dalle orbite "Davvero?" farfugliò fissando Seamus con assoluto stupore "Veramente lo pensi?"

Seamus fece cadere il tono misterioso e allargò un enorme sorriso.

"Ovvio che no, scemo! Non riusciresti a ingannare nessuno con questa storia nemmeno nel Giorno degli Innocenti" disse e rise di gusto "Harry e Malfoy, ha! Nessuno ci crederebbe" fece una pausa "Anche se adesso che ci penso farebbero una bella coppia"

"Bella?" sbuffò Dean "In che senso, bella come un coniglietto o come 'O guarda che belle che si vedono le stelle attraverso il cristallo!' ?"

Seamus inclinò la testa e pensò un momento "Incredibilmente bella"

[if !supportEmptyParas] [endif]

**************

[if !supportEmptyParas] [endif]

Harry si rallegrò che, in un mondo che andava con le gambe all' aria e dove il cambiamento era l' unica costante, c' erano comunque alcune cose su cui si poteva contare - una di quelle era l' angolo lontano della biblioteca classificato come uno dei posti più probabili dove trovare una certa Hermione Granger.

"Questo posto è impossibile" farfugliò Harry, quando si lasciò cadere sulla sedia davanti a Hermione, che alzò appena lo sguardo dalla pergamena su cui stava scrivendo "Chiaramente Seamus non ha niente di meglio da fere che andare in giro a controllare ogni minimo movimento che facciamo io e Ron"

Gli ci volle un momento ad Harry per capire che cosa c' era di strano - su tutto il tavolo non c' era nessun libro aperto "Che stai facendo"

"Capendo la pozione d' Amore con un metodo che avremmo dovuto usare fin dall' inizio" rispose Hermione alzando finalmente lo sguardo su di lui "Senso comune"

"D' accordo" disse triste Harry "Viene imbottigliato? Perché credo di averlo lanciato fuori dalla finestra la notte in cui mi sono incontrato con Draco Malfoy ai bordi della Foresta Proibita"

"Guarda" continuò Hermione "Tutto questo tempo siamo stati troppo attenti con gli aspetti tecnici della pozione d' Amore e su che tipo di tossina poteva essere, così tanto che ci siamo dimenticati di pensare all' originale proposito della pozione d' Amore. Quello che si pretendeva che facesse" Hermione scosse la testa frustrata "Abbiamo passato il tempo a tagliare i rami dell' albero avvelenato, senza mai pensare di andare di andare diretti alla radice"

"E cos' hai capito fino adesso?" chiese Harry segnalando faticosamente con la testa gli appunti di Hermione.

Francamente non era molto sicuro di volerlo sapere. Non aveva bisogno di sapere di più sulla disgraziata pozione d' Amore. Non gli interessava come si supponeva avrebbe dovuto lavorare, il suo proposito... L' unica cosa che lo preoccupava tanto era, perché lo feriva tanto che Draco volesse solo continuare con la sua vita.

Non era anche quello che anche lui aveva voluto?

"Va bene" disse Hermione, allungando i suoi appunti sul tavolo e attaccando il problema allo stesso modo con cui si dirigeva sempre con le cose - con logica perfetta "Per prima cosa, considera il proposito di una pozione d' Amore. Perché una persona darebbe da bere ad un' altra una pozione d' Amore, in circostanze normali?"

"Perché si innamori di questa persona" rispose Harry, le sue parole inviarono una stilettata al suo cuore. L' ironia bruciava come acido su una ferita aperta.

"Esatto" rispose Hermione "Però la tua situazione era chiaramente differente. Il fatto che Draco abbia preso la pozione d' Amore è stato un incidente. Lui non ha mai desiderato prepararla e anche la tua presenza è stata ugualmente accidentale. Quindi dove portano le alterazioni degli eventi? Questo come cambia il modo in cui la pozione influenza su entrambi?"

"Hermione" gemette Harry tenendosi la testa "Smettila di rispondermi con altre domande Devi capire che il mio cervello è già a pezzi così come stanno le cose"

"Va bene, va bene" disse con impazienza Hermione "Non cerchiamo di farti pensare per te stesso allora"

"Sì" disse Harry debole, quasi per sé "Questa è una cosa che ho smesso di fare tempo fa"

Hermione lo guardò con un insieme di simpatia e preoccupazione e poi continuò "D'accordo, così è come la vedo io. Il proposito di una pozione d'Amore è che un' altra persona - la sfortunata vittima - si innamori di chi ha fatto la pozione. La vittima beve la pozione e la prima persona che vede è che l' ha fatta"

"E si innamora di questa persona" aggiunse Harry.

"Sì. La vittima penserà di essere innamorata di questa persona" Hermione fece una pausa "se la vittima ha sufficiente intelligenza e forza di volontà, capirebbe che è sotto l' incantesimo di una pozione d' Amore - come Draco. La parte razionale della sua mente saprebbe che l' attrazione romantica non è reale, anche se non può evitarla in nessun modo. Mi segui fino qui?"

"Sto aspettando che cada l' altra scarpa" disse Harry.

"Non dovrai aspettare molto. Come ogni storia il racconto della pozione d' Amore ha un risvolto malevolo" l' espressione di Hermione divenne sobria e grave "Le pozioni d' Amore sono una forma avanzata di Magia Nera. Anche se si afferma che seguono i fini del malvagio, il potere viene chiaramente con un prezzo - frequentemente tradisce chi lancia l' incantesimo. Molti maghi e streghe oscure sono caduti per mano dei propri lavori e sono morti fabbricandola. La pozione d' Amore non significa avere il lasciapassare senza compromessi per conquistare con coercizione l' amore e la vita di qualcuno"

"Dov' è l' imbroglio?" chiese Harry "Mi sembra abbastanza infallibile. E potresti aggiungere che fa rabbrividire il modo in cui la descrivi - sembra avere una mente propria. E' pazzesco"

"Non ha vita propria" rispose seria Hermione "Però quello che fa è cercare di controllare qualcuno che è un' entità per sé stessa, che non può essere sottomessa alla volontà di qualcun altro - e questo è quasi come l' amore" respirò profondamente "Per lanciare una pozione d' Amore ad una persona, colui che la lancia non può veramente amare il supposto oggetto delle sue attenzioni. E’ più un’ ossessione oscura, con il solo proposito di prendersi qualcosa che dovrebbe darsi da solo, volontariamente – un mezzo crudele e poco scrupoloso per manipolare il cuore di un’ altra persona, per indurre un amore falso”

La comprensione venne come un soffio di aria invernale in faccia ad Harry, pizzicandolo come brina “Così io era al posti di chi lancia l’ incantesimo e Draco era la vittima” disse piano Harry, conforme come l’ informazione cominciò a cadere al suo posto.

Hermione annuì “Esattamente ‘Il potere di guarire e il potere di sanare’ lui era innamorato di te Harry e tu potevi controllare le sue emozioni, anche se incoscientemente – è stato così che hai disturbato il suo equilibrio durante la partita di Quidditch facendolo cadere, anche se non ne avevi avuto l’ intenzione.”

“Però perché…” Harry sentiva che la sua voce diventava sempre più roca “Perché le cose sono cambiate all’ improvviso?”

“Perché tu sei cambiato” rispose Hermione “Ti sei veramente innamorato di Draco ed è lì che la pozione d’Amore ti ha tradito. Funziona solo finché non c’ è nessuna genuina emozione coinvolta. Però dal momento in cui ‘L’ amore indotto’ della vittima ‘è corrisposto’ da chi lancia l’ incantesimo allora ‘è la burla della pozione disprezzarlo’ e sparire completamente. Chi lancia l’ incantesimo è abbandonato con i veri sentimenti dell’ Amore, però la vittima non è più legato a lui. Una classe di giustizia distorta, alla fine” Hermione fece una pausa “O forse semplicemente perché l’ amore – l’ amore vero - è qualcosa di così bello e puro che nessun Incantesimo Oscuro può reclamare. Per questo la pozione si è rivelata inutile.”

Harry stava seduto in silenzio, incapace di pensare a qualcosa da rispondere, pur sapendo cosa desiderava dire. I pensieri fluivano nella sua mente come acqua che scorre sul bordo di una diga rotta, e non c’ era niente che potesse fare per fermarli, o fare in modo che avesse senso quello che stava pensando. L’ unica cosa che sapeva era una verità innegabile: amava Draco.

E adesso, l’ aveva perso.

Notando la mancanza di risposta da parte di Harry Hermione continuò a parlare “In più le pozioni d’ Amore sono proibite anche dal Ministero. E probabile che abbiano ampiamente cercato una cura – però le pozioni d’Amore sono conosciute per essere incurabili, con l’ eccezione della morte. Persino Malfoy l’ aveva ammesso, dato la sua probabile ampia conoscenza delle Arti Oscure delle biblioteca di suo padre”

“Draco è diverso da suo padre” disse bruscamente Harry con un tremito nella voce “Fondamentalmente non è cattivo e non usa incantesimi Oscuri per ferire nessuno” fece una pausa e aggiunse con dolcezza “Solo se stesso”

“Non solo se stesso” disse Hermione con fermezza “Il punto è, sappiamo già che le pozioni d’Amore non possono essere curate con mezzi magici. Suppongo che speravamo contro ogni speranza di trovare un modo per curarla. Però guardando in retrospettiva una semplice pozione Anti-Veleno non sarebbe stata la soluzione o l’ avrebbero trovata prima – voglio dire, siamo ancora a scuola, non sappiamo quasi niente”

Harry avrebbe voluto aggiungere che se Hermione non poteva fare niente, gli altri non avrebbero avuto al più minima possibilità di fare qualcosa, però disse solo “E hai capito tutto questo da sola?”

“Ovvio” Hermione sorrise apertamente “sono una ragazza”

Harry non poté sopprimere un sorriso triste. Questo tocco d’ umorismo servì a farlo sentire un po’ meglio “Questa sta diventando una scusa molto conveniente. ‘Perché non puoi portare i secchi d’ acqua ad Erbologia?’ ‘Perché sono una ragazza’ ‘Perché non puoi aprire le bottiglie con le unghie?’ ‘Perché sono una ragazza’ ‘Perché sei così detestabilmente intelligente?’ ‘Perché sono una ragazza’ ”

“Oh, Harry” disse Hermione “Anche tu sei intelligente e molto speciale in altri modi. Ricordi che cosa ti dissi il primo anno quando siamo andati a salvare la Pietra Filosofale? Libri! Intelligenza! Ci sono cose più importanti nella vita” gli sorrise “Ricordi?”

Harry annuì in silenzio, sentendo un nodo alla gola dalle dimensioni di una cioccorana. Certo che ricordava. E non poté evitare di ricordare anche Ron – il modo in cui si era sacrificato solo per permettergli di attraversare la scacchiera gigante. Gli fece male come un dardo avvelenato conficcato profondamente dentro di lui, pensare a come la sua amicizia con Ron sembrava essere infranta al di là di qualsiasi riparazione.

“Cosa dovrei fare adesso?” odiava come si sentiva perso, era spaventoso non sapere cosa fare, non aveva nessun controllo su come si sentiva; diviso tra ignorare quello che il suo cuore gli diceva quando la sua mente gli gridava il contrario. Harry cominciò a capire veramente quanto doveva aver sofferto Draco, cercando di mantenere le sue emozioni sottola superficie quando queste costantemente minacciavano di traboccare.

L’ unica differenza era che Draco aveva la scusa di una pozione d’ Amore. Harry no.

Hermione poté vedere il dilemma in cui stava il suo amico. Allungò la mano e toccò leggermente la spalla di Harry.

“Non c’ è niente che puoi fare adesso” disse dolcemente “Devi dimenticarlo. Continuare con la tua vita Harry. Dimentica Malfoy”

Però profondamente dentro di sé, Harry sapeva che questa era l’unica cosa che non poteva fare.

[if !supportEmptyParas] [endif]

***************

[if !supportEmptyParas] [endif]

Se parlare con Draco era stato difficile riflettere con se stesso era peggio. Harry passò una notte in veglia girandosi e rigirandosi nel letto, chiedendosi se era una buona idea avvicinarsi a Draco per parlare – e chiedendosi esattamente che cosa si aspettava da un simile incontro. Nemmeno a questo poteva rispondere.

Al giorno seguente, quando entrò nella Sala Comune non aveva deciso assolutamente niente, alla fine decise di non parlare con Draco gli stava procurando più angosce mentale che mai. Lo stava facendo impazzire continuare a chiedersi che cosa stava pensando quella mente nascosta dietro quei tranquilli occhi tormenta. E decise che non avrebbe mai potuto lasciare il passato in dietro, non senza aver prima chiarito le cose con Draco una volta per tutte.

“Herm, vado a fare un giro” disse Harry in modo più casuale possibile, dirigendosi verso il buco del ritratto.

Hermione alzò lo sguardo “No, non è vero. Vai a cercare Malfoy, giusto?” L’ espressione ferita sulla faccia di Harry fu la risposta di cui aveva bisogno. Si lasciò scappare un suono di frustrazione “Harry esattamente che obiettivo trovi nell’ afferrati a questa situazione? Non te la stai rendendo più facile – nemmeno a Malfoy”

“Come sapevi che andavo a cercarlo?” brontolò ribelle Harry, chiedendosi se l’ intelligenza di Hermione avesse raggiunto livelli da permettergli di leggere nel pensiero.

Hermione alzò gli occhi al cielo “nessuno cammina avanti e indietro come un leone in gabbia per dieci minuti cercando di decidere se fare un giro o no”

“Questa tua percezione sovrannaturale sta diventando irritante” le rispose Harry in un tono tra il serio e lo scherzoso.

Hermione sembrava soddisfatta di se stessa prima di diventare di nuovo seria “Immagino che niente di quello che ti dirò ti farà cambiare idea”

“No, veramente no” ammise Harry “Guarda, ho solo bisogno di… una fine per tutto questo. Devo parlare con Malfoy un’ ultima volta e sotterrare questo episodio definitivamente. Questo è tutto”

Hermione lo conosceva abbastanza bene da prenderlo letteralmente “Sai Harry? L’ ultima volta che qualcuno mi ha promesso la stessa cosa è stato Malfoy – e guarda cosa è successo”

“Non succederà niente questa volta” promise Harry, ricordando il modo in cui Draco gli aveva parlato il giorno prima “Sono abbastanza sicuro di questo”

Hermione non sembrava molto convinta “Uh, bene, se lo dici tu. Però che sia chiaro, continuo a credere che sia una cattiva idea. E cosa ti fa pensare che Malfoy voglia parlare con te?”

“Non è se vuole o no” disse determinato Harry “Lui non mi ha mai chiesto se volevo essere coinvolto nella pozione d’Amore. Così che è meglio per lui che ci sia per la fine. Me lo deve”

Hermione si ritrovò leggermente sorpresa per il tono fervente nella voce di Harry e capì che era completamente inutile cercare di ragionare con lui se andare o no a cercare Malfoy. Forse era meglio permettergli di continuare avanti – ottenere la fine di cui aveva bisogno per far guarire la ferita, con solo una cicatrice come lontano ricordo del dolore e del sangue. Le cose non saranno mai di nuovo le stesse , però… almeno le strade dei due ragazzi non si incroceranno mai più.

“Oh, va e fai quello che devi fare” disse Hermione con un sospiro “Però promettimi che non lo vedrai nel magazzino. Ho un brutto presentimento a proposito di quel baule”

[if !supportEmptyParas] [endif]

**************

[if !supportEmptyParas] [endif]

Harry decise di aspettare Draco fuori dall’ entrata per i sotterranei di Serpeverde invece di avvicinarsi dopo la lezione. In primo luogo perché la probabilità che un compagno Grifondoro si avvicinasse era molto più improbabile; e in più Draco non poteva evitarlo stando in piedi davanti all’ entrata dei sotterranei.

Però la prima persona che incontrò fu Millicent Bulstrode che sculettò con pompa quando gli passò davanti. Millicent chiaramente non aveva superato che il suo amore per Harry fosse stato rifiutato in termini molto chiari nel quinto anno “Troppo caldo seduto nella tua piccola torre, Potter?” disse freddamente “Sei venuto fino a qui per rinfrescarti un po’?”

Prima che Harry potesse rispondere una voce che trascinava le parole parlò per prima “No, ha solo deciso di onorare il nostro piccolo sotterraneo con la sua illuminante presenza”

Harry si girò per vedere Draco un passo dietro Millicent – la quale era probabilmente la ragione per cui non aveva visto Draco arrivare. Girando attorno alla generosa figura di Millicent, Draco si mise davanti a Harry e gli diresse uno sguardo calcolatore. Il suo sguardo era tranquillo e penetrante, quasi stesse svestendo Harry con lo sguardo. Lo faceva sentire esposto e con un solletico strano. Un brivido gli percorse la schiena.

“Devo parlarti” riuscì a dire Harry con una voce che tremò troppo per i suoi gusti.

Draco socchiuse gli occhi, anche se non sembrava sorpreso per niente “Su cosa?”

Harry strinse i denti. Draco era deliberatamente ottuso e non aiutava che Millicent stesse guardando il loro scambio di parole con non poca curiosità. Era piuttosto grossa ma per disgrazia non piuttosto stupida – non gli avrebbe preso molto sospettare che stava succedendo qualcosa fuori dal normale.

“devo parlarti sul progetto di Pozioni” disse Harry in modo significativo fissando Draco “In privato”

Draco rimase fermo per un momento prima di annuire in silenzio. Si mosse di lato segnalando con la testa il corridoio tra le ombre “Per di qua” Sollevato, Harry lo seguì ad una vicina aula vuota e scura.

Chiudendo la porta dietro di loro, Draco si voltò per affrontare Harry . La sue espressione in scrutabile nella semioscurità, e Harry fu colpito dalla seduzione dell’ atmosfera – ombre di seta cadevano tutto attorno a lui e un’ aria stranamente calda gli accarezzava dietro il collo. O semplicemente era che sentiva come stava arrossendo.

“Bella mossa Potter” disse secco Draco “scendere e sorprendermi giusto davanti alla mia Sala Comune. Avresti potuto colpirmi alla testa e trascinarmi per il pavimento, alla maniera cavernicola”

Harry sospirò “Volevo solo-“

“Parlare?” Draco finì per lui “ Sì, me ne sono accorto – ogni volta che ti vedo, hai sempre quell’ espressione d’ annegato che sembri morire per dirmi qualcosa. Però va bene, anch’ io ho un’ paio di domande che voglio farti”

Harry sembrò sorpreso “Quali?”

“Oh, prima io?” Draco gli diede un sorriso esasperante “Ho sempre saputo che eri un cavaliere Potter”

“Adesso per te è solo uno scherzo?” la pazienza di Harry si stava esaurendo, e più che ogni altra cosa odiava il comportamento impertinente di Draco “Lascia che ti dica questo Draco - solo perché tutto si è sistemato non significava che non i fossero nodi da sciogliere. E non è detto che possa crollare tutto un’ altra volta.

“Questo cosa vorrebbe dire?” rispose bruscamente Draco la prima onda increspò la sua tranquilla condotta.

“Sono piuttosto sicuro che sai su cosa voglio parlare” Harry decise di andare subito al nocciolo. Era stufo di andare per le lunghe “O non lo sai?”

Gli occhi di Draco rimasero in scrutabili per un lungo e teso momento.

“Sì” disse alla fine, e quando parlò cominciò ad avvicinarsi “Ovvio che lo so. Le nostre menti e i nostri cuori sono stati così intimamente connessi durante le ultime due settimane Harry, che non mi è difficile capire a cosa stai pensando…” Draco si avvicinò ancora di più a Harry “e quello che veramente vuoi” Mise con audace la mano destra sul petto di Harry.

Harry lo fissò, spaventato. Poteva sentire il calore insopportabile del corpo di Draco così vicino al suo e gli sembrava che il palmo di Draco marcasse a fuoco il suo petto. Temeva che gli venisse un attacco cardiaco e rovinasse questo momento che sembrava troppo bello per essere vero…

“Vuoi vedere come stanno adesso le cose tra di noi” continuò Draco, adesso la sua voce era un sussurro. La sua mano sinistra scivolò sul collo di Harry avvicinandoli “Vuoi vedere se ancora riesci a farmi sciogliere tra le tue braccia … e come si sente quando siamo così…” Draco si chinò per marcare quello che voleva dire e Harry si chiese se sarebbe svenuto per la pura intensità del momento.

“Permettimi di mostrarti un’ altra volta come si sente, Harry” mormorò Draco, le sue dita percorsero il collo nudo di Harry, allontanando la tensione con la più leggera delle carezze. “Permettimi di dimostrarti come si sente adesso, accanto a te”

Con questo Draco baciò forte Harry sulla bocca, con tanta passione e insistenza che la testa di Harry quasi uscì dalle spalle. La lingua di Draco gli aprì le labbra e affondò nella sua bocca combattendo furiosamente con la lingue di Harry, quasi soffocandolo. Quando Harry si stava abituando al doloroso bacio Draco tolse la bocca e cominciò a tracciare un sentiero di baci e morsetti tutto intorno al collo di Harry con rinnovato fervore. Harry chiuse gli occhi , arcuandosi contro il suo tocco – non poteva fare altro che gemere assaporando il doloroso però squisito tocco dei denti di Draco sulla sua pelle, l’ umidità della sua lingua che leccava esperta su e giù il suo collo.

“Draco…” Harry permise che il nome uscisse dalle sue labbra sulle ali di un respiro e in quello stesso momento Draco si separò indietreggiando di tre passi e mettendo di nuovo una rispettabile distanza tra lui e Harry. Harry aprì gli occhi disorientato per un attimo, ubriaco per la sensazione di Draco schiacciato contro di lui, baciandolo – però quando lo guardò di nuovo gli si gelò il sangue L’ espressione sulla faccia di Draco era di un trionfo soddisfatto e un debole sorriso piegò quelle labbra ancora rosse per il calore del bacio.

“Niente” disse Draco pronunciando la parola chiaramente, strappando l’ ultima illusione che il bacio aveva congiurato nella mente di Harry “Non sento niente in assoluto. E questo è tutto quello che ho dire al rispetto”

Harry non poté fare altro che guardarlo, completamente impressionato mentre la crudeltà della risposta cadeva con lentezza. Il momento stimolate che avevano condiviso, dopo tutto era stato troppo bello per essere vero. Non poté nascondere la disillusione e la tristezza nei suoi occhi e Draco la vide, il sorriso trionfale sulla sua faccia si attenuò un po’ – ci fu una fiammata di sentimento, come un lampo distante nel

momento stesso in cui Draco si girò e cominciò a camminare verso la porta.

Però a metà strada si girò a guardare Harry “E’ il mio turno di chiedere qualcosa. Cosa stavi per dirmi nel magazzino, prima che Weasley ci trovasse? Hai cominciato a dire ‘Credo che io…’” Draco strascicò la domanda.

Harry osservò Draco con un insieme di tristezza e di tristezza rassegnata “Prima di allora avevo detto che un bacio era tutto quello che potevo darti. Però dopo che ci siamo baciati per la prima volta…”

“Non era la prima volta” lo interruppe chiaro Draco.

“Era la prima volta che ti ho risposto al bacio”

“Che stavi per dirmi?”

Harry guardò direttamente Draco e disse semplice “Credo che c’ è altro che posso darti”

L’ espressione di Draco non cambiò “Che commovente”

Si girò per uscire ma la voce di Harry lo fermò. “Hai detto che avevi un paio di domande” disse a voce bassa Harry “Qual’ è l’ altra?”

“Oh, sì – grazie per ricordarmelo” Draco si voltò e incontrò tranquillo gli occhi di Harry “Solo un’ altra cosa”

“Sì?” Harry trattenne il respiro, in attesa.

“Voglio in dietro l’ anello di mia madre”

Harry lo guardò con incredulità per un lungo momento, prima di distogliere lo sguardo, come se li facesse troppo male. Le sue mani tremavano leggermente quando salirono per togliere la catenina attorno al suo collo; aprendola Harry permise al anello di scivolare dalla catenina al suo palmo. Le gemme brillavano come occhi bagnati e il metallo immobile era caldo allo stare sempre a contatto contro la sua pelle nuda.

Lo offrì a Draco che avanzò e lo prese. Senza un’ altra parola o sguardo, Draco si girò e uscì dall’ aula, senza nemmeno scomodarsi a chiudere la porta dietro di sé.

Per vari secondi Harry non riuscì a muoversi, le sue membra erano tese, come se il sangue nelle sue vene fosse diventato ghiaccio con dolore e la fredda e terribile verità; il dolore al suo petto era soffocante, lasciandolo quasi incapace di respirare adeguatamente. Si lasciò cadere contro la parete più vicina e scivolò a terra.

Era finita.

[if !supportEmptyParas] [endif]

*************

[if !supportEmptyParas] [endif]

L’ umore di Harry era poco meno che triste quando ritornò alla Torre di Grifondoro con pesanti passi di piombo. Si trascinò attraverso il buco nel ritratto nella Sala Comune e stava camminando indifferente verso la scalinata quando un ululato d’ emozione lo blocco di botto. Percorse con lo sguardo la sala, sconcertato e velocemente scoprì che l’ ululato proveniva da niente meno che Seamus Finnigan che stava camminando verso di lui in quello stesso istante.

“Harry, per Dio Harry, guardati!” gli occhi di Seamus erano spalancati per lo stupore si girò e gridò “Dean vieni qui! E’ così uno quando ha limonato! Vieni qua Dean! Neville! Chi vuole venire!Qui c’ è un esemplare vico che brilla completamente sbaciucchiato”

Sfortunatamente per Seamus e fortunatamente per Harry , c’ era solo un pugno di studenti nella Sala Comune, alcuni alzarono lo sguardo davanti al rumore. Hermione era una di loro; velocemente lasciò il suo libro di Tasfiguarzione e si avvicinò seguita a ruota da Dean e Neville.

“Che succede?” esigette sapere Hermione. Però poi si girò a vedere Harry e esclamò “Oddio!” Prese velocemente Harry per un braccio e in un movimento inaudito o portò sulle scale verso il dormitorio femminile, che fortunatamente era vuoto. Chiuse la porta e si girò per osservare Harry.

Harry batté le palpebre verso di lei perplesso “Cosa?”

“Il tuo collo Harry” dichiarò solamente Hermione “Guarda il tuo collo”

Harry avanzò verso lo specchio e quello che vide lo vece indietreggiare con un balzo “Che dia…”

Harry!” Hermione sembrava disperata “Non di nuovo! Credevo che volessi chiarire le cose coN Malfoy e finirla con tutto questo!”

“Sì! E’ quello che ho fatto!” Harry si affrettò si affrettò a giustificarsi “Gli ho detto che non poteva ignorarmi per sempre e ci siamo messi a parlare e-“

“Sono sicura che è stato molto ostile” disse secca Hermione “Mi immagino che ha tentato di staccarti la testa con la lingua

Harry arrossì “Guarda Hermione, ascoltami un momento”

“Ron ti ucciderà, lo sai vero?” lo informò Hermione.

“Che sorpresa” Harry si sedette sul letto più vicino “Mi ucciderà comunque”

“E hai pensato che baciare Malfoy e permettere che ti lasciasse il collo pieno di marchi come ricordo, avrebbe migliorato la situazione?”

“Oh, andiamo Hermione, non ho avuto scelta!” protestò Harry , sembrando ancora turbato.

“Ad ogni modo mi sembra difficile da credere” commentò Hermione “Non mi sembri molto forzato”

“Vedi, non sei un giudice molto oggettivo” provò a giustificarsi Harry.

“Andiamo a chiedere a Seamus la sua opinione allora?” gli rispose Hermione “Credo che avrà molto da dire – che glielo chieda o non ti tormenterà finche avrai vent’ anni”

“Non mi importa più” Harry si lasciò cadere sul letto, sentendosi completamente spompato all’ improvviso “E’ finita, non c’ è più niente da nascondere, così Seamus e gli altri possono continuare a pensare quello che vogliono”

L’ espressione di Hermione si ammorbidì “Ho l’ impressione che non ti è andata bene con Malfoy. Però… sono sicura che te lo aspettavi, vero? Non è più sotto l’ influsso della pozione d’Amore, così è tornato a essere un insopportabile idiota a tempo pieno”

“Peccato che io non posso tornare a fare in modo che non mi importi più a tempo pieno” disse leggero Harry.

Hermione osservò Harry con un insieme di contrarietà e ammirazione”Veramente significa molto per te adesso, vero?”

“Quello che penso non ha importanza” disse stanco Harry “Il punto è: Draco vuole pretendere che non sia successo niente. Così sia allora. Credo che se lo meriti per l’ inferno che ha dovuto passare in queste settimane”

“E tu?” segnalò Hermione “Per te non è stato certamente tutto rosa e fiori”

“Mi arrangerò” Harry si strinse le spalle e poi aggiunge a voce bassa “almeno per adesso uno dei due è contento. E anche se avessi scelta, preferirei che fosse Draco”

Hermione gli diresse un lungo sguardo, pensierosa, e alla fine scosse la testa “Credevo che Draco fosse abbastanza intelligente, però sembra che la pozione gli abbia tolto qualsiasi senso comune abbia mai avuto”

“Che vuoi dire” chiese Harry

“Sta commettendo un grave errore” Hermione fece una pausa “E quando si renderà conto di quanto è stato stupido, sarà troppo tardi. Sta lasciando qualcosa che viene una sola volta nella vita”

“E cos’ è?”

“Tutto quello che potrebbe chiedere” rispose Hermione “Avere qualcuno come te”

[if !supportEmptyParas] [endif]

**************

[if !supportEmptyParas] [endif]

Due notti più tardi, Draco entrò nel suo dormitorio per trovare un pacchetto avvolto sul suo letto. Non era un pacco da casa, dato che tutti i pacchi di casa Malfoy avevano sempre il sigillo di famiglia Malfoy. Che strano, Draco si sedette e lo scartò – e per sua sorpresa, un tessuto di seta gli cadde sulle ginocchia, come acqua argentata tessuta nel filo.

Era un Mantello dell’ Invisibilità. Draco lo fissò un momento e poi cominciò a cercare il biglietto che doveva accompagnarlo – finalmente lo trovò, avvolto attentamente tra le pieghe interne del mantello. Nella scrittura di Harry erano scritte queste parole: In prestito. USALO ATTENTAMENTE E FACCI ATTENZIONE.

Girò il foglietto e vice che c’ era scritto una linea di più; l’ osservò per molto tempo, lottando contro l’ assalto delle emozioni evocate dalle semplici parole, parole finali che Harry aveva aggiunto:

[if !supportEmptyParas] [endif]

ADESSO PUOI AVERE QUELLO CHE HAI SEMPRE DESIDERATO

[if !supportEmptyParas] [endif]

[if !supportEmptyParas] [endif]

[if !supportEmptyParas] [endif]

[if !supportEmptyParas] [endif]

[if !supportEmptyParas] [endif]

Ciao a tutti, che ve ne pare? Ci ho messo una vita lo so, Ma le vacanze sono state più impegnative del previsto prima al lavoro (uno schifo!) e poi in Spagna in interrail con mio fratello; un’ esperienza indimenticabile! E adesso con l’ inizio della scuola spero di poter avere un po’ di tempo per finire di tradurre la storia, perché ho tutta l’ intenzione di finirla. Quest’anno ho gli esami e un sacco di robe da fare, fate il tifo per me^^!

Ringrazio per i commenti a: Marty che ha accettato di farmi da Beta e che adesso e a Londra, goditela! Un bacio. Così dalla prossima volta non vedrete più quegli orrori che di solito condiscono le mie traduzioni^^,. AlexisMcGranitt e no ormai siamo quasi alla fine. Wedra tutte le risposte sono in questo capitolo, ma sì è proprio così. Arc en Ciel ciao tesoro ma qui si fa a gara per chi aggiorna più lentamente? Ti rimando a sopra un bacione. Entreri please almeno i gemelli risparmiameli. Kyu_black complimenti per lo spirito d’ osservazione, ma Draco ne ha combinata una veramente grossa in questo cap, non credi? Lori sì sono d’ accordo, il funzionamento della pozione è una giusta punizione per chi la utilizza. Lux Hem lo so ci metto tanto ma anche questa volta alla fine sono arrivata un bacio. Rowan-MyFair quanto tempo, eccoti accontentata. A tutti: I vostri complimenti mi riempono di energia siete tutti dei tesori.

CIAO ALLA PROSSIMA!!

Hepona

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Pozione Irresistibile 13 interlude ***


POZIONE IRRESISTIBILE

POZIONE IRRESISTIBILE

Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Hepona

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.

*Assicuratevi di aver letto il capitolo 13, questo interludio è una parziale songfic di’ Give you back’ dei Vertical Horizon.

**Questo interludio fa interamente parte della struttura di base di PI e porta verso l’ ultimo capitolo, anche se tecnicamente non ci sono spoiler sul capitolo 14. Sono i pensieri di Harry e Draco appena dopo il crudele bacio nel capitolo 13 e recupera l’ intenzionale mancanza del punto di vista di Draco nello scorso capitolo, con uno sguardo nella sua mente.

Potete ascoltare la canzone andando sul sito di rhyssen.morethanart.org

Chi appare nella foto non sono Daniel Radcliff o Tom Felton. In realtà è una fotografia ritoccata presa da un film The edge of seventheen’ molto appropriata per i nostri ragazzi favoriti. Cattura perfettamente l’ apparenza di Harry e Draco, credo, e come potrebbe essere il bacio nel capitolo 13.

Interludio: Quando la visione svanisce

Ho bisogno di sapere se era reale

Perché sono noto per sbagliarmi

Quando il ricordo verrà

Dirò che sono sempre nell’ oscurità

Mi hai preso adesso.

I need to know if you were real

'Cause I've been known to get it wrong
When the memory comes
I'll say I'm always in the dark
You got me now

Harry non sentì nemmeno I passi di Draco allontanarsi. L’altro ragazzo camminò così leggero che non fece nessun rumore e l’ unica cosa che Harry poté sentire fu la silenziosa ritirata e il doloroso freddo che si affettò a riempire il vuoto dove la passione e la speranza qualche volta risiedevano.

Le ombre si muovevano nella burlona serenità, anche se si dividevano quando si avvicinavano alla grande falce di luce del corridoio di Serpeverde che entrava nell’ aula oscura. Draco non aveva chiuso la porta all’ uscire e tra i due pilastri c’ era solamente una colonna di polvere brillante, ferma tra i due pilastri d’ ambra.

Era stato così stupido.

Hermione aveva ragione. Che cosa si era aspettato da questo incontro? Ad essere sinceri niente. Ma comunque Draco era riuscito a schiacciare le aspettative che Harry non aveva mai avuto, trovando dei nuovi modi girare il coltello nella piaga senza nemmeno affondare la lama.

Quindi si era sbagliato su Draco. Non era la prima volta.

Un soffio d’ aria fredda gli percorse il collo, accarezzando la sua pelle con dita fredde. Harry toccò inconsapevolmente la gola con la mano, un gesto che recentemente era diventato un’ abitudine per assicurarsi che l’ anello non fosse scivolato senza che se ne fosse accorto.

Però non era lì. Le dita di Harry scivolarono sulla sua pelle nuda e si sentì… vuoto, come se mancasse qualcosa. Era strano come sentisse uno intenso sentimento di perdita su qualcosa che in principio non gli era mai appartenuto. Qualcosa che gli era stato imposto, che gli aveva rovinato ogni aspetto della sua vita – Quidditch, studio, concentrazione, e la cosa peggiore di tutte, la su amicizia con Ron.

Allora perché gli faceva così male?

Perché Draco gli interessava veramente. Harry non poteva nemmeno pensare alla parola amore. In qualche modo quel biondo Serpeverde aveva un posto nel cuore di Harry che nemmeno lui sapeva esistesse, fino adesso. Harry sentì le guance arrossire dalla mortificazione al ricordo di come l’ aveva baciato solo qualche minuto fa. Come lui gli aveva risposto, estasiato, perdendosi nel bacio mentre tutto il resto si perdeva nel calore del momento. Come Draco si era allontanato e lo aveva rifiutato con una parola inaspettata e mortale ‘niente

Draco l’ aveva umiliato deliberatamente. Aveva manipolato i sentimenti di Harry, spogliandolo delle sua difese prima di dargli il colpo di grazia. Draco l’aveva portato in un momento impotente e allora , crudelmente, aveva riso della sua debolezza.

Però non era quello che lui aveva fatto a Draco?

La comprensione gli creò un nodo allo stomaco. Harry sprofondò, perso nella nebbia dei ricordi che brillavano debolmente, però ancora vivi – e lo colpì l’ amara simmetria del tutto.

Lui aveva umiliato Draco mettendogli la manetta. Una manetta marcata con il suo steso nome, segnandolo come suo. Anche se in parte era stato uno scherzo Harry ricordò lo sguardo infranto negli occhi di Draco, pieni di dolore ma non di odio. In un certo senso aveva manipolato i suoi sentimenti, anche se non coscientemente – durante la partita di Quidditch, per esempio, il ricordo dell’ incidente di Draco lo fece rabbrividire.

In molte occasioni aveva portato al Serpeverde momenti d’ angoscia senza uscita, e desiderio in modo che non potesse rispondergli diversamente che con baciandolo, senza importare quanto Draco provasse a resistere all’ attrazione. Allora Harry aveva deriso la sua debolezza – non col le parole, ma con il chiaro rifiuto. Come quando aveva rotto il bacio di Draco in quei momenti rubati nella classe di Trasfigurazione.

Forse si meritava quello ce Draco gli aveva fatto.

Quid pro quo.

E forse, alla fine dei conti, non meritava Draco.

********

Non posso ricordare com’è arrivato

Tu sembravi essere tutto quello che desideravo

E quando sei arrivato

Piano tutto cominciò a cambiare

Ti ho preso adesso

I can't remember how it went
You looked like everything I wanted
And as you came along
Slowly everything began to change
I got you now

Draco camminò velocemente e le fredde raffiche dei sotterranei gli pizzicavano le guanche come baci di neve. Però, persino ne freddo dell’ inverno, la sua mente era chiara come un giorno d’ estate senza nubi, limpida come un cielo dopo la pioggia. S i sentiva irreale.

Durante le ultima due settimane era stato tanto immerso nella sua dipendenza da Harry che adesso stare so,lo gli sembrava strano, come una nuova pelle che non gli stava bene. Ovviamente si sarebbe abituato velocemente allo stesso status quo con Harry. Dopo tutto questo era quello che aveva voluto fin dall’ inizio.

Draco sapeva che sarebbe stato solo una questione di tempo prima che Harry venisse a cercarlo in privato e aveva calcolato con attenzione come voleva il risultato. L’ incontro con Harry era stato perfetto, come l’ aveva pianificato.

Quando era uscito dall’aula dove aveva lasciato Harry si era sentito di nuovo vigile , in equilibrio, più in controllo delle sue facoltà di quello che ricordava da tempo.

E gli era piaciuto. La sensazione di potere che correva come adrenalina nel suo sangue, lo rinvigoriva, gli faceva sentire come se tutto fosse tornato di nuovo normle. Che era di nuovo padrone di sé. No aveva bisogno di nessuno adesso.

E non aveva bisogno di Harry

E Draco glielo aveva dimostrato, a Harry, in termini inequivocabili, che adesso lui era al comando e poteva ricreare qualsiasi deliziosa illusione a suo volere e infrangerla se solo voleva. Doveva essere orgoglioso di se stesso.

Però non lo era

Ho bisogno di sapere se eri reale

Odierei pensare di essere stato ingannato di nuovo

Dirò che sono stato abbagliato dai tuoi occhi

Gli ho sentiti bruciare

I need to know if you were real
I'd hate to think that I'd been fooled again
And as the vision fades
I'll say I was blinded by your eyes
I felt them burn

Draco si rese conto che stava stringendo l’ anello di sua madre talmente forte, che sul palmo era rimasto il segno del liscio bordo rotondo. Diminuì leggermente il passo e osservò l’ anello. L’ ametista brillava leggermente e degli occhi smeraldini gli restituirono lo sguardo, batté le palpebre nella scura luce delle torce sulle pareti che portavano ai sotterranei di Serpeverde.

Occhi smeraldini.

Draco aveva visto tanto dolore in essi, tanta infelice desolazione quando Harry l’ aveva guardato con incredulità, prima di togliersi lentamente l’ anello e restituirglielo. Draco non si era assolutamente aspettato questa reazione da Harry – però si era irrigidito per non mostrare emozioni.

Non aveva idea di quanto erano cambiate le cose, però poteva sentire il cambiamento nel delicato equilibrio tra lui e Harry. Anche se adesso Harry non era l’ unico che era cambiato.

Anche lui era cambiato.

Non aveva dato a Harry nemmeno uno sguardo quando aveva lasciato l’ aula. La verità era che non poteva sopportarlo. E la completa mancanza di genuina soddisfazione e di piacere da parte sua era strano, persino disturbante. Non aveva fatto una carriera rubare la vittoria ad Harry Potter e sentire allegria ogni volta che riusciva a farlo inciampare? Era stata la vittoria più schiacciante che avrebbe mai potuto sognare – osservare come cadeva a pezzi la cruda emozione negli occhi di Harry, quando aveva abbassato lo sguardo in silenziosa resa.

Però Draco non sentiva l’ allegria, solo la restante amarezza che le cose dovevano finire il quel modo. Sembrava che nessuno dei due fosse uscito illeso dal fiasco della Pozione d’ Amore.

Però non c’ era più niente che potesse fare.

Non poteva finire in nessun altro modo. C’ erano troppe cose coinvolte e Draco non si sarebbe arrischiato a perdere più di quello che si era permesso. E dopo essersi liberato dalla pozione d’ Amore si era fatto una promessa a se stesso – mai più essere così vulnerabile davanti a nessuno. Mai più di nuovo, non in questa vita, avrebbe commesso l’ errore due volte.

Draco chiuse gli occhi e lasciò che i ricordi bruciassero

Ciao ragazzi e ragazze, è passato molto tempo dall’ ultima volta che ho aggiornato questa storia ma sono stata molto impegnata, ma alla fine eccomi qua con un interludio che dice molto e svela poco. Il testo della canzone l’ ho tradotto io, perciò sotto ho messo anche l’ originale in inglese (così mi salvo da eventuali errori di traduzione^^). Passo subito ai ringraziamenti: uno in particolare a Dania che con la sua pazzia mi sostiene sempre. A

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Pozione Irresistibile 14 ***


POZIONE IRRESISTIBILE

POZIONE IRRESISTIBILE

Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Hepona

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.

Capitolo quattordici: Polvere e Cenere

Chi ama crede nell’ impossibile.

“Credi nel Destino, Hermione?”

Il fresco vento della sera spettinò i neri capelli disobbedienti di Harry; non si scomodò a togliere il ciuffo che gli cadde sugli occhi. Fissava il lago, tranquillo come uno specchio di vetro liquido, allo stesso tempo che nella sua mente nascevano onde di inquieti pensieri.

“Tu sì?” chiese semplice Hermione

Harry strinse le spalle con lo sguardo fisso nelle acque, gli piaceva come rimanevano tranquille anche quando venti mansueti ne smuovevano la superficie. C’ era una grande qualità, un equilibrio ne lago che lo rendeva infinitamente tranquillizzante.

Però anche dopo la calma che segue la tempesta, il danno rimaneva.

Quando Harry non rispose, Hermione fu sul punto di dire qualcosa, però si trattenne.

Harry rimase zitto per un momento, cercando le parole corrette per spiegare le cose non capiva.

“Non lo so” disse alla fine, frustrazione e disperazione brillavano attraverso la sua voce, rilucendo come lacrime non versate “C’ è qualcosa che lo rende più facile da accettare?”

L’ espressione di Hermione si addolcì, allungò una mano e toccò il braccio di Harry

“Non è colpa tua” disse a voce bassa “E nemmeno di Malfoy certe volte le cose sono più diverse da come ce le aspettiamo”

Come il fatto che è stato lui a bere la pozione e che sono io che trovo difficile lasciarlo indietro?” disse brusco Harry con un tocco di amarezza poi si controllò e disse velocemente “Voglio dire, lasciare tutto quanto alle spalle”

Hermione respirò profondamente e sospirò

“Non puoi lasciarti alle spalle quello che prima di tutto non è mai stato tuo” guardò Harry intensamente; il suo tono era significativo “Veramente , Harry, non è mai stato tuo. Devi ricordare che la pozione d’ Amore che lo influenzava e che qualsiasi effetto, o… o amore, quello che sembrava – niente era reale”

La inclemente realtà frantumò la fragile calma di Harry – una cruda emozione gli percorse il corpo con il bagliore di un lampo e chiuse gli occhi. Non aveva niente da vedere, niente con cui sostenersi.

Niente era reale.

“Questa sembra un’ occasione perfetta per incolpare il Destino, non credi?” disse con tono stanco “Era tutto sbagliato fin dall’ inizio – mi riesce difficile non credere che tutto questo non fosse già scritto in qualche stella una notte molto scura” la sua voce tremò “ La notte in cui siamo andati nella Foresta Proibita”

“Così pensi che eravate destinati ad incontrarvi?” chiese pensierosa Hermione, leggermente accigliata.

“Non posso spiegarlo in altro modo” rispose Harry “Non avrei dovuto essere fuori dal letto. Mi si era messo in testa che dovevo uscire nel pieno della notte a spedire un gufo a Sirius, anche senza il Mantello. E quella stessa notte Malfoy era nella Foresta Proibita nello stesso momento in cui sono passato io. Pensi che questo strano incrocio dei nostri destini fosse solo una coincidenza?”

Hermione rimase pensierosa. I suoi occhi brillanti e attenti, come se la sua mentre stesse percorrendo tutto quello che era successo da quella notte nella Foresta Proibita – che fosse Destino, Fortuna o qualcos’ altro.

“Non credo sia Destino” disse alla fine “Semplicemente è successo” fece una pausa poi aggiunse dolcemente “E nel posto più improbabile tu e Malfoy vi siete incontrati”

************

Draco si sedette sul letto con le braccia incrociate, la fronte e le labbra corrucciate. Era stato così tutto il giorno. E ieri. E il giorno prima. Finché Tiger e Goyle non avevano capito che era meglio non chiedergli cos’ aveva e si tenevano a distanza a meno che non li chiamasse.

Draco sospirò e si girò fino ad essere sdraiato a pancia in giù.

Quando niente di significativo riempiva il suo tempo era facile essere messi al correnti di quello che pensava. Era passata quasi una settimana da quando Harry gli aveva dato il mantello dell’ Invisibilità; nascosto attentamente nel suo baule ai piedi del letto.

Si sentiva turbato – però era un diverso genere di turbamento, non al bordo di un sogno, se non alla sua fine, quando la realtà portava la bellezza e la perfezione che l’ illusione aveva richiamato . Era l’ inquietudine del ricordo.

Aveva finito con Harry. Si era assicurato che Harry lo sapesse.

Forse adesso doveva cominciare a convincere se stesso.

Seguendo un impulso si chinò bruscamente e cercò intensamente il baule ai piedi del letto, le sue dita tastarono il metallo freddo, il tocco di gelo che una volta aveva stretto il suo polso, marcandolo più profondamente di quello che aveva compreso – fino adesso.

Il freddo era calore, essere posseduti un’ offerta fatta di propria volontà. Questo era quello che Harry gli aveva fatto. Prese la manetta e la sostenne per esaminarla. Il metallo liscio brillava alla luce del fuoco scuro che proveniva dall’ unica torcia sulla parete del dormitorio. Il peso della manetta sul suo palmo era confortante, un cerchio rotto che incastrava perfettamente all’ interno dei contorni della sua mano.

L’ iscrizione sull’ orlo distaccava come una scritta di fuoco argentato sulla parte esteriore, un cartello immaginario che formava un semplice nome. Draco chiuse gli occhi mentre i ricordi gli inondavano la mente, una marea implacabile che lo soffocava – allora tutto cominciò a dissolversi nell’ implacabile crogiolo del suo cuore, finché non rimase che l’ essenza, che ancora aveva un posto nel più profondo del suo cuore.

Aprì gli occhi, e guardò il nome di Harry sulla manetta: H.J.Potter.

Harry James Potter, il Ragazzo Sopravvissuto in modo che la gente mettesse in dubbio il proprio sistema di credo. Harry sicuramente gli aveva insegnato il significato di ‘niente tornerà più come prima’ e questo era quello che Draco – che potesse rovinare e distruggere Harry. C’ era troppo in gioco. Troppo da perdere e nessuno dei due poteva darsi il lusso di farlo.

Draco lasciò che la manetta cadesse morbidamente sulle coperte; come un petalo d’acciaio caduto, forato al centro. Draco lo osservò per un lungo momento.

Aveva fatto che lo poteva per allontanare Harry.

E aveva funzionato.

**************

“Avete intenzione di dirci perché tu e Harry non vi parlate?” chiese Seamus, sempre l’ epitome del tatto e della discrezione

Ron, che stava seduto vicino al camino nella Sala Comune dei Grifondoro, alzò lo sguardo dal suo libro; la sua espressione chiusa e la sua voce era dura quando disse “In realtà non è niente”

“Va bene. Perché non parli nemmeno con Hermione?”

“Guarda” Ron sembrava improvvisamente agitato “Perché non lo chiedi a Hermione? Le sai di più su Harry che non io”

L’ abbiamo fatto” disse triste Seamus “Però non ce l’ ha detto. Ci ha detto di farci i fatti nostri”

“Non è un cattivo consiglio” fece notare Ron.

“Però queste parete invisibili che vi state costruendo attorno non sono positive” protestò Seamus “Potremmo attraversarle”

“Oh, andiamo Ron” protestò Dean, avvicinandosi al rosso “Le guerre sempre si combattono per una ragione. , la maggior parte delle volte è così. Insomma cos’ è? Harry ha letto il tuo diario? Si è dimenticato il tuo compleanno Cos’ ha fatto che sei così tanto arrabbiato con lui?”

“Magari è qualcosa che non hai fatto” disse Ron con una linea di rabbia nella voce “Si è dimenticato che ero suo amico” Un’ espressione di amarezza gli attraversò il viso “C’ è stato un tempo in cui credevo di conoscere Harry. Credevo che si fidasse di me, nello stesso modo in cui io mi fidavo di lui. Però mi ero sbagliato” fece spallucce “non lo conosco per niente”

Dean e Seamus si scambiarono sguardi allarmati.

“Cielo Ron, fermati, ci stai spaventando” disse Seamus con gli occhi spalancati “Che sta succedendo?”

“Non voglio parlarne” disse breve Ron, con un deciso movimento della testa “Senza offesa non capireste” sì alzò bruscamente in piedi e camminò verso il buco del ritratto “Vado a farmi un giro” disse parlando da sopra le spalle; e se ne era andato.

“La tua giovane carriera di spionaggio è arrivata fino a qui, Seamus” commentò Dean “Un consiglio, non darti nemmeno alla psichiatria. I tuoi pazienti scapperebbero, come ha appena fatto Ron

“E’ solo un piccolo contrattempo nel piano” Disse Seamus stoicamente. “Non preoccuparti capiremo presto cosa sta succedendo. Fidati di me”

“Sicuro” mormorò DeanProbabilmente quando quello che stiamo cercando ci verrà in contro

**************

Harry entrò da solo nel dormitorio. Gli mancava Ron – e quindi si sentiva colpevole perché, nelle due settimane in cui era stato occupato ad aiutare Draco, non era stato un buon amico per Ron. Harry si diresse verso il proprio letto – e in lontananza una macchia scura sul cuscino attirò la sua attenzione . Batté le palpebre e si chinò per vedere meglio.

Quando capì cos’ era, il suo cuore fece un balzo. Con mani tremanti prese ciò che stava sul cuscino.

Era una rosa nera.

Harry l’ osservò per un’ eternità – tutto sembrò scomparire attorno a lui, come se le ombre indietreggiassero dal puro nero della rosa che teneva in mano, i suoi oscuri petali vellutati dispiegati in un fiore perfetto. Una spina sul gambo lo punse sul dito, un promemoria della realtà , però Harry l’ ignorò. Sentì che le gambe cominciavano a tremargli e si sedette pesantemente sul letto.

Non c’ era nessun biglietto con il fiore, nessun segno di chi avrebbe potuto dargliela, a parte la rosa stessa. Harry aveva visto la lista degli ingredienti per la Pozione d’Amore tante volte da sapere quale fosse l’ ultimo ingrediente della miscela – una rosa nera.

Da quando gli aveva mandato il Mantello dell’ Invisibilità non aveva saputo più niente di Draco. Aveva mezzo sperato che Draco glielo restituisse, però il Serpeverde non l’ aveva fatto; aveva accetto il pacchetto senza nessuna risposta. Era passata quasi una settimana e Harry non aveva perso la speranza di avere notizie di Draco; non aveva detto a nessuno sul prestito del Mantello, nemmeno a Hermione.

Adesso tutte le parole che aveva aspetto erano rinchiuse nella rosa – il colore della notte in cui si erano incontrati, al fragile perfezione che sarebbe svanita solo col tempo. E la goccia di sangue era un promemoria del nuovo tipo di dolore che Draco gli aveva insegnato a sentire.

Perché gli aveva dato una rosa nera?

Harry si alzò ingoiando le emozioni che minacciavano di soffocarlo. Alzò la rosa e l’ osservò di nuovo; il nero era più pallido, qualcosa della sua vibrante oscurità si diffondeva nell’ atmosfera di tristezza nostalgica che lo circondava.

Cosa aveva voluto dirgli?

Prendendo un libro della biblioteca che Hermione gli aveva prestato, Harry uscì dal dormitorio e andò a cercare Hermione. Non era nella Sala Comune, cosicché Harry si diresse verso le scale del dormitorio delle ragazze. Bussò due volte, ma non ebbe risposte dall’ interno – però non aveva sperato che qualche ragazza di Grifondoro fosse nella stanza e metà giornata.

All’ improvvisa si ricordò che Hermione aveva un incontro con la McGranitt sul suo progetto di Trasfigurazione Avanzata. Entrò nel dormitorio e lasciò il libro sul letto di Hermione. Però quando stava per uscire vide un foglietto sul comodino di Hermione che gli sembrava… familiare.

Esitò, poi si chinò e lo prese. Un brivido lo percorse quando si rese conto di cos’ era – e adesso il suo ricordo sembrava così isolato, lontano, come di un’ altra vita passata.

Era il tema sulla Maledizione Imperius di Draco.

Si sedette sul bordo del letto di Hermione e srotolò il foglio cominciando a leggere. I suoi occhi esaminarono velocemente sulle lettere, allo stesso tempo in cui sentiva come ogni sfumatura delle parole di Draco lo attraversava, contorcendosi come il dolore di un frammento di spada perduto profondamente dentro la sua anima.

Con il tempo, probabilmente l’ effetto più distruttivo dell’ Imperius in una persona è la graduale resa della propria mente cosciente, finché la sottomissione sarà quasi volontaria, un’ abitudine acquisita…”

Harry chiuse gli occhi incapace di leggere di più. Sentiva una terribile stretta al petto, che quasi non gli permetteva di respirare. Quando finalmente riaprì gli occhi, per un istante le parole sfocarono, prima che potesse ritornare a leggere con chiarezza.

è quando la maledizione ha conquistato l’ ultima cittadella della persona… il suo cuore”

Harry non avrebbe saputo descriverlo meglio.

**************

“Ora cominciamo un nuovo argomento” annunciò il prof. Lupin “Che avrà molto valore pratico per tutti voi. Oggi impareremo di più sui duelli tra maghi”

Harry guardò Hermione, che gli era seduta accanto, scrivere laboriosamente su di un pezzo di pergamena, che a poco a poco si stava riempiendo con la sua piccola scrittura. Quando Lupin fece una lieve introduzione sui duelli, Harry guardò furtivamente verso destra, dove Ron era seduto con Neville.

Da quella notte nell’ ufficio di Silente, lui e Ron non si erano scambiati più di due parole; Harry ricordò con dolore la litigata che avevano avuto al quarto anno, quando Ron aveva interpretato la sua entrata al Torneo Tremagli come una richiesta di gloria.

L’ unica differenza era che : questa volta non si era sbagliato.

Ron aveva capito perfettamente la situazione, forse più di quello che Harry poteva ammettere – che in un modo o nell’ altro contro ogni senso logico, Harry aveva trovato un posto nel proprio cuore un posto per Draco Malfoy. Questa era la verità. E non c’ era niente che Harry potesse fare questa volta per rimediare al suo errore, nemmeno affrontare un drago fiero avrebbe cambiato qualcosa.

Allora passò lo sguardo per l’ aula, verso Draco.

Il biondo Serpeverde stava girando indifferente la proprio piuma tra le dita, sembrava annoiato in un modo completamente affascinante. Harry notò come stava dritto, libero dal peso invisibile del desiderio non corrisposto, che prima lo aveva soffocato. Lo osservò alzare una mano per togliersi un ciuffo di capelli dagli occhi, osservò la fermezza della sua mano, dita delicate portavano i capelli dietro l’ orecchio.

Sembrava così diverso e allo stesso tempo lo stesso. Era una strana parodia osservarlo adesso, dopo aver visto due facce così differenti. C’ era il Draco che aveva conosciuto prima, che teneva tutti in riga con le sue frecce di sarcasmo crudele e sdegnoso; però c’ era anche l’ altro Draco , che era riuscito a conoscere così intimamente, che era orgoglioso ma non arrogante, ingegnoso ma non malvagio – però a volte, torturato senza speranza, soffrendo senza cura.

O questo aveva pensato.

Quindi Harry gli aveva dato la cura di cui aveva bisogno; e al farlo aveva rinunciato al Draco di cui si era sentito attratto, di cui aveva cominciato ad importargli. Era stato un folle ad essersi aspettato, che in un qualche modo, dopo che le cose fossero tornate alla normalità, Draco non sarebbe tornato lo stesso di sempre.

L’ aveva già ferito una volta. Quel lacerante bacio nell’ aula era più che sufficiente per fargli ricordare che pensare che Draco si sentisse ancora attratto da lui era un sogno che doveva essere estirpato. E Draco gli aveva fatto questo favore in modo eccellente.

Da allora Harry aveva fatto in modo di credere che Draco non si preoccupava più di lui.

Fino alla rosa nera.

“… invitare Harry Potter a raccontarci la sua esperienza?” arrivò la voce di Lupin, interrompendo i suoi pensieri.

Harry batte le palpebre, ritornando con un sobbalzo alla realtà, prese frettolosamente la sua piuma e la bilanciò sul pezzo di pergamena. Vide che il resto della classe si era girata a guardarlo con un’ eccezione – Draco non aveva nemmeno girato la testa.

Hermione si schiarì la gola “Vuole farti delle domande” sussurrò da un angolo della bocca.

“Si, professore?” Harry si alzò in piedi, sentendosi agitato e impreparato. Non aveva prestato attenzione alla lezione di Lupin e non aveva idea di cosa gli stava chiedendo.

Se Lupino aveva notato la sua distrazione non lo diede a vedere.

“Ho letto molti libri per questa lezione. C’ è molto che posso dirvi sui duelli” Lupin gli diresse un sorriso rassicurante “Però, credo che sentire Harry condividere la sua esperienza sui duelli dimostrerà a tutti che battersi a duello non ha niente a che vedere con l’età, ma molto con l’ abilità, e più importante con la determinazione. Harry – vieni qui davanti per favore?”

I Grifondoro sorrisero apertamente e applaudirono quando Harry si mosse verso dove stava Lupin. Harry sentì che stava arrossendo e sperò che non fosse troppo ovvio.

“Bene Harry” cominciò Lupin “Raccontaci sui duelli – no, non verso di me, ai tuoi compagni, racconta a loro”

Reticente Harry si girò per guardare il resto della classe. Si sforzò per non guardare Draco. Non poteva darsi il lusso di dimostrare quello che sentiva, non davanti a tutto il mondo. Sarebbe stato troppo umiliante, per lui e per Draco.

“Sui duelli?” chiese Harry in parte evitando il tema e in parte senza sapere da dove cominciare.

“Quando ne hai sentito parlare per la prima volta?” chiese tranquillamente Lupin “Quando è stato il tuo primo duello?”

Qualcosa nella domanda di Lupin sciolse il nodo in Harry; e improvvisamente l’ apprensione sparì e le parole vennero in modo naturale, come acque che escono da una diga rotta, una profusione di emozione repressa che finalmente trova espressione. “La prima volta che ho sentito parlare dei duelli è stato quando sono arrivato ad Hogwarts” cominciò a dire, la sua voce lo sorprese per forza e fermezza. Alzò gli occhi per guardare diretto a Ron “E il mio amico Ron mi ha spiegato come funzionavano”

Ron alzò lo sguardo, sorpreso per la nomina del suo nome.

Harry mantenne lo sguardo mentre continuava “era, per dire il meno, una cosa che mi aveva piuttosto intimidito. Non avrei mai pensato che sarei stato capace di sostenerne uno – e quando sono stato sfidato per la prima volta ad uno, non avevo idea di cosa fare” Harry abbozzò un sorriso triste “Però Ron mi è venuto in aiuto, offrendosi come mio secondo. Se non fosse stato per lui, non avrei mai raccolto il coraggio per accettare la sfida”

Ron lo stava fissando con incredulità. Harry gli sorrise, un sorriso fervente, che parlava del suo dolore e chiedeva perdono. Ron esitò e non gli restituì il sorriso, però gli angoli della bocca tremarono leggermente e l’ espressione nei suo occhi si ammorbidì.

E cosa successe in questa prima sfida?” chiese Lupin.

“Non c’ è mai stata” rispose Harry. “Il che, in realtà, è stato un sollievo, dato che non credo che in quel periodo conoscessi sufficientemente la magia, e gli incantesimi mal riusciti sono spesso più disastrosi del necessario” Harry fece una smorfia “Credo che Gazza abbia molto da dire in proposito”

Lupin fece un piccolo sorriso in risposta.

“Se questo non ha avuto luogo, allora quando è stato il tuo primo duello?”

“Nel secondo anno iniziò un Club dei Duellanti” rispose Harry; si obbligò a non guardare un certo ragazzo seduto dalla parte Serpeverde dell’ aula “Ci insegnarono gli elementi fondamentali di un duello e dei semplici incantesimi come l’ Incanto Disarmate. Poi ci hanno disposto a coppie per il primo duello”

Lupin annuì “E in retrospettiva, cosa pensi di questo primo duello?”

Harry non esitò nemmeno un attimo “Credo sia stato il duello più importante della mia vita”

Due file davanti a lui, una testa bionda si alzò bruscamente e un paio di occhi grigi guardarono Harry con sorpresa contenuta.

“Sul serio?” chiese Lupin con un sopraciglio alzato “Puoi dirci perché?”

Harry si obbligò a rimanere fermo, mantenendo gli occhi finti su Lupin. Ma anche così, senza guardare, poteva sentire lo sguardo di Draco su di sé, e il formicolio di essere guardato da Draco gli mandava dei brividi freddi lungo la schiena “Ci sono molte ragioni” Harry disse alla fine “e molte di loro non mi sono state chiare per molto tempo. Però ho acquisito molta esperienza durante questo primo duello, lezioni che ho portato con me”

Che tipo di lezioni?” incitò Lupin

“Come stare IN allerta” rispose Harry “Come guardare il tuo avversario e non fidarsi mai che possa giocare secondo le regole” fece una pausa “Le regole consono qualcosa che ti possono aiutare a sopravvivere. Nei primi pochi istanti del duello ho trovato un’ abisso di differenza da come avrebbe dovuto essere a com’ era realmente”

Lupin sembrava leggermente stupito, forse non si era aspettato una confessione così franca da lui , specialmente non davanti ad una classe che avrebbe dovuto imparare la giusta etichetta di un combattimento magico. Ma lasciò che Harry continuasse.

Harry si morse il labbro inferiore; riportò in dietro la mente a quella sera in Sala Grande quando era stato sfidato da Malfoy, aspettando il conto alla rovescia. Il tempo non aveva cambiato nulla.

“Mi ha insegnato ad aspettarmi il peggio e ad essere pronto per affrontarlo” Harry parlava a voce bassa, però nel silenzio dell’ aula si sentiva chiaro come un malinconico risuonare di campana. “Era la prima volta che tenevo la bacchetta per battermi e non sapevo cosa aspettarmi”

Harry si interruppe bruscamente, e per un momento i ricordi furono tanto devastanti che si zittì, troppo oppresso dal ricordo per fare giustizia all’ intensità dei sentimenti che lo percorrevano.

“Ricordo l’ unica domanda che il mio compagno mi fece quella sera” la voce di Harry era piena di un tono d’ accettazione tranquilla, delicata “Mi chiese se avevo paura e io gli avevo risposto ‘ti piacerebbe

Le sue parole provocarono un attacco di risate nella classe, però Harry non sorrise. La sua espressione rimase completamente seria quando riprese a parlare.

Però la verità è che avevo paura. Troppa paura per ammetterlo – tanto meno davanti ad una persona …che mi disprezzava tanto” Harry fece un respiro profondo “Suppongo ci sia una prima volta per tutto in questa vita, non solo nei duelli”

Allora Harry si girò a guardare direttamente Draco ; i suoi occhi si fermarono e tutto sembrò svanire nel nulla, franando, quando mantennero gli sguardi per quel istante eterno. Gli occhi di Draco erano remoti, tuttavia pieni di una velata emozione, troppo vaga per essere interpretata. Harry si sentì trascinato, come una falena dalla fiamma (verso la sua distruzione) per il loro forte potere.

Le labbra di Harry si mossero e le parole lasciarono la sua bocca come un mormorio in un sogno profondo “E quando non hai fatto o sentito niente di simile prima” gli occhi di Harry non lasciarono mai quelli di Draco “hai paura”

Qualcosa attraversò l’ espressione tranquilla negli occhi di Draco, onde rapidamente placate da acque tranquille – allora Draco distolse lo sguardo, rompendo l’ intenso contatto visivo.

La falena bruciò in cenere.

Tutto prese di nuovo vita; in modo diverso – non cadendo, ma franando. La mente di Harry gli girò un po’ quando si sforzò di girarsi verso Lupin.

Era la fine. Non c’ era più niente da dire - e adesso non poteva dire che c’ erano cose non dette, perché non c’ era più niente. Aveva detto quello che aveva voluto, aveva messo a nudo una parte della sua anima davanti a tutta la classe, perché questo era l’ unico modo per farsi ascoltare da Draco… e adesso non aveva più nient’ altro da dare.

“E” disse Lupin “come ti hanno aiutato queste lezioni negli ultimi duelli?”

Al sentire la domanda di Lupin Harry fu colpito all’ improvviso dall’ ironia simmetrica tra passato e presente, gli errori fatti e le lezioni raccolte – e un sentimento di schiacciante tristezza lo riempì, perché finalmente il cerchio si era chiuso.

“Ho detto che c sono state delle lezioni” Harry abbozzò un sorriso triste, amaro “Ma non ho detto di averne imparata nessuna”

Ormai non c’ era più bisogno di pretendere. Harry alzò lo sguardo e vide Hermione che lo osservava ansiosa; sapeva che lei aveva capito di cosa stava parlando. Era molto di più di quello che poteva dire dei suoi altri compagni, incluso Ron,

anche se sembrava sconcertato davanti ai criptici commenti di Harry.

Però Harry non aveva parlato per loro.

Aveva detto quello cose per Draco.

“Grazie per aver condiviso le tue esperienze HarryLupin lo guardò pensieroso, e proprio quando Harry stava per ritornare al suo posto aggiunse “Prima che ritorni apposto, un’ ultima domanda2

Harry si fermò e si girò, si sentiva stanco in più di un senso“Si professore?”

“Chi è stato il tuo primo compagno di duello?”

Harry guardò Lupin per un lungo momento.

Draco Malfoy” disse alla fine.

Tra i suoi compagni si alzò un basso brusio, tutta la classe era stata presente al Club dei Duellanti, cinque anni fa. Molto probabilmente ricordavano in particolare il duello tra Draco e Harry perché si era concluso con la scoperta che Harry sapeva parlare Serpentese. E più probabilmente erano confusi e sconcertati per il chiaro riconoscimento da parte di Harry di aver avuto paura quando aveva sfrontato Malfoy in quel duello. Come aveva potuto dirlo, soprattutto davanti a Malfoy?

Malfoy?” Lupin sembrava sorpreso; lui in quel periodo non c’ era stato a Hogwarts. Osservò Draco con rinnovato interesse “Non avevo idea che tu e Harry vi fosse battuti in un duello primo d’ ora…” e che foste sopravvissuti per raccontarlo, era l’ affermazione discretamente implicita alla fine della frase.

Draco rimase impassibile e non disse nulla.

Harry solo annuì; e aggiunse piano “L’ abbiamo fatto” questo e molto di più da allora.

“Bene” Lupin disse pensieroso “Dato che stavo pensando di fare una dimostrazione dal vivo di un duello per la classe, mi chiedo se a voi due piacerebbe essere i partecipanti” fece una pausa osservando Harry e Draco “Specialmente i debito al fatto che il vostro duello precedente ha dimostrato di essere qualcosa di memorabile. Draco puoi essere sicuro che parte dell’ esperienza che Harry ha ottenuto durante il duello con te probabilmente l’ ha aiutato a vincere quando si è scontrato con il Signore Oscuro”

Quest’ ultimo commento causò un mormorio d’ indignazione tra i Serpeverde, però Draco rimase zitto. Forse non molto composto, se non troppo preoccupato perché gli importasse.

Lupin lanciò uno sguardo a Harry con la coda dell’ occhio “Vuoi aiutare nella dimostrazione?”

Gli occhi di Harry si posarono brevemente su Draco, il Serpeverde rimaneva seduto, ma Harry poteva vedere la tensione nelle sue spalle dritte, il suo corpo delicato orgogliosamente dritto. Anche se il suo viso non mostrava nessuna emozione, Harry poteva vedere la perspicace cautela insita in lui; sembrava un gatto all’ avvicinarsi delle ombre, preparandosi ad attaccare.

Si - se lo vuole lui” rispose con cautela Harry, una volta ancora non sapeva cosa aspettarsi, e l’ idea di battersi a duello con Draco un’ altra volta aveva risvegliato dentro di lui una sensazione emozionante.

Tutti si girarono verso Draco. Il ragazzo biondo non mosse ciglio o muscolo – rimase semplicemente seduto, indifferente considerando l’ elevata anticipazione che aspettava la sua reazione nei momenti cruciali che avrebbero seguito.

Finalmente si alzò in piedi, con boria. In un fluido movimento della mano sinistra prese la propria bacchetta dal banco. Si allontanò dalla sedia e, trasudando pura eleganza e sicurezza suprema, camminò fino in cima alla classe, dove Lupin e Harry stavano aspettando. Si fermò ad alcuni metri davanti ad Harry.

“Grazie Draco” disse Lupin affettuosamente, ma continuando il suo tono aveva una chiara avvertenza “Adesso, per favore, tenete a mente che questa è una dimostrazione. Gli incantesimi usati durante questo duello devono appartenere alla lista degli incantesimi consentiti, che si trova sul vostro libro. Se la situazione esce di controllo fermerò subito il duello – così se volete ottenere il maggior beneficio e esperienza in questo esercizio , comportatevi di conseguenza” Lupin osservò i due ragazzi con attenzione “Non mi tratterò con avvisi d’ attenzione, dato che entrambi sembrate preparati”

Entrambi sembrate preparati. La bocca di Harry fece una smorfia senza umore sicuro.

Lupin si rivolse alla classe “Come potete vedere Harry e Draco sono nella posizione iniziale di un duello: in piedi, ad una distanza giusta l’ uno dall’ altro, le bacchette pronte. Sempre il piede destro un passo davanti all’ altro e spalle dritte.”

Adesso Lupin fece una pausa e guardo gli studenti che aspettavano ansiosi.

“Manca qualcosa” disse Lupin “qualcosa che normalmente è presente in un regolare duello di magia. Chi può dirmi cos’ è?”

Come al solito la mano di Hermione fu la prima ad alzarsi. Lupin la indico “Si, Hermione?”

“Il Secondo2 rispose Hermione “In modo che si occupi del duello se succede qualcosa al duellante principale”

“Esatto” Lupin annuì con approvazione “ Durante i duelli non sempre si da la giusta importanza ai Secondi, dato che non sono obbligatori. A volte le situazioni non permettono che sia assicurato un Secondo per entrambi i duellanti. Però per la nostra dimostrazione permetteremo che i nostri combattenti abbiano il proprio Secondo; Harry, chi scegli?”

Ron” disse Harry senza esitazione.

Con un sobbalzo Ron si drizzò improvvisamente sulla sedia, sembrava agitato. Harry gli lanciò un lungo sguardo di supplica silenziosa. Si afferrò agli ultimi resti delle sua agonizzante amicizia; e aspettò con fervore che Ron non rifiutasse adesso – altrimenti avrebbe significato che le cose tra loro erano veramente al di là di qualsiasi riparazione.

Ron” disse di nuovo Harry con un tono un po’ più basso ma chiaro “Vuoi essere il mio Secondo?”

Sentire nuovamente Harry pronunciare il proprio nome sembrò stimolare Ron all’ azione. L’ osservò ancora per un attimo, poi si alzò prese la propria bacchetta dal banco e si diresse di fronte alla classe.

Harry respirò sollevato; e da dov’ era seduta, Hermione si fece scappare un piccolo sorriso quando Ron si mise al suo fianco, Harry si volse verso Ron rivolgendogli un sorriso di gratitudine che gli nacque dal profondo.

“Grazie” sussurrò.

Ron solo annuì per risposta; però nei suoi occhi azzurri Harry vide tornare quel colore familiare, che gli era mancato tanto il quelle ultime settimane. I loro spiriti si alzarono leggermente e l’ oscurità sembrò retrocedere – almeno non tutto era perduto.

Harry alzò lo sguardo e trovò Draco ad osservarli. Anche se i suoi occhi erano come sempre in scrutabili, sapeva con chiarezza che il Serpeverde aveva individuato il principio di riconciliazione tra lui e Ron.

Lupin si girò verso Draco “Chi scegli come tuo secondo?”

Draco scosse la testa una volta, senza distogliere lo sguardo da Harry “Non ne ho bisogno”

L’ arroganza che scivolava dalla voce di Draco era così naturale che provocò un movimento tra i suoi compagni. I Serpeverde sorrisero sdegnosamente e animarono il proprio compagno. I Grifondoro mormorano indignati davanti alla sua irriverenza e lanciarono sguardi scuri ai suoi compagni.

Lupin gli diede uno sguardo significativo “Ne sei sicuro Malfoy?”

“Assolutamente” l’ espressione di Draco non mutò.

“Bene, è la tua scelta” Lupin rivolse la sua attenzione a Ron “Per questa dimostrazione se Harry vene sconfitto o temporaneamente confuso per un incantesimo, tu prenderai il suo posto nel duello”

Adesso Lupin guardò prima Harry e poi Draco e alla fine il resto della classe.

“Questo è molto importante perciò ascoltate con attenzione” disse “In realtà durante i duelli reali nessuno aspetta il conto alla rovescia prima di lanciare il primo incantesimo. S e esitate potreste capire di essere già stati trasformati in qualcosa di poco gradevole. Così la domanda è: come si sa quando attaccare?”

Lupin indicò a Harry e Draco di prepararsi.

“Tutto ha a che fare con la precisa sincronizzazione dell’ inchino. Nel momento in cui i combattenti fanno l’ inchino il duello comincia e gli incantesimi arrivano veloci e furiosi. Cosicché è indispensabile che abbiate già in mente il primo incantesimo. E’ veramente importante. Adesso” osservò significamene Draco “ricordate solo incantesimi permessi”

Lupin indietreggiò di un passo, per lasciare sufficiente spazio al duello. Il resto della classe si piegò in avanti sui banchi, interessati per qualcosa che preannunciava di sparare scintille fino alla Torre di Astronomia. – un duello tra Harry Potter e Draco Malfoy.

Harry e Draco erano faccia a afaccia. L’ aria carica d’ anticipazione – Harry poteva sentire i battiti del proprio cuore rombargli nelle orecchie mentre guardava il suo compagno di duello, e Draco era tutto ciò che vedeva, tutto ciò che gli importava in questo momento, che era esclusivamente suo.

Alzando un sopracciglio, in modo quasi impercettibile, Draco inclinò la testa laconico. Harry fece lo stesso stringendo le dita attorno alla bacchetta e quando alzò di nuovo la testa, fu colpito, non dal primo incantesimo, ma dall’ espressione di calma perfetta sul volto di Draco.

Era la quintessenza della calma e del controllo, come se non ci fosse nulla di quel momento, transitorio nel tempo, che Draco volesse cambiare, aspettando sul bordo di un istante che era sul punto di perdere per sempre.

Nessuno si mosse. La quiete ruggì come una fiamma silenziosa.

Lupi guardò Harry e Draco con curiosità.

“Potete cominciare” suggerì.

Passò un eternità e sparì come fumo.

Draco avanzò di alcuni passi e Harry si tese, con un incantesimo di difesa sulla punta della lingua – però, per sua sorpresa, Draco si inginocchiò su una gamba di fronte a lui.

Con entrambe le mani, Draco pose con attenzione la propria bacchetta ai piedi di Harry e poi con un solo fluido movimento si rimise in piedi. Rimanendo così davanti a Harry, i suoi occhi di fiamma argentata ardevano come sale su spiagge artiche; Harry si ritrovò paralizzato sul posto, incapace di fare altro ce fissarlo, schiavizzato.

Le labbra di Draco si aprirono per proferire una sola parola “Concedo”

Quindi si allontanò, senza aggiungere altro o girarsi indietro, verso il proprio posto. Harry osservò Draco in assoluta confusione; frammenti di pensieri vorticavano nella disordine della sua mente come fiocchi di neve contro un cielo all’ alba, che si fondevano nell’ attimo in cui li prendeva in mano – nessuno aveva senso.

Per la prima volta tanto i Grifondoro come i Serpeverde rimasero a bocca aperta. Tutti si scambiavano sguardi di curiosità e si giravano a guardare Draco; il ragazzo biondo mantenne deciso lo sguardo davanti a sé, il suo volto era una maschera e non esprimeva niente di più di quello che avevano fatto le sue azioni.

Persino il professor Lupin era leggermente stupito.

“Bene” si schiarì la gola “Quello che Malfoy ha appena fatto non è come si concludono i duelli, ve lo posso assicurare. Però al meno avete visto come ci si prepara per un duello e la posizione di partenza. Grazie per la tua partecipazione Harry. Abbiamo coperto gli elementi base che dovete sapere e quello che discuteremo più avanti saranno gli incantesimi oscuri normalmente lanciati durante i duelli e come difendersi da essi

Lupin controllò l’ ora, mancava solo un minuto alla fine della lezione.

“Molto bene, per oggi è tutto . Potete andare” guardò DracoMalfoy, prima che te ne vada, una parola, per piacere”

Harry si fermò al proprio banco mentre il resto della classe prendeva le proprie cose e usciva dalla classe, mormorando con eccitazione ciò che era appena accaduto. Harry era tanto assorto nei suoi pensieri da dimenticarsi che Ron gli era accanto, finché l’ altro ragazzo non gli toccò la spalla.

“Stai bene Harry?” la voce di Ron lo riportò al presente e si girò velocemente. Ron lo stava guardando con un misto di preoccupazione e curiosità.

Harry scosse la testa ancora un po’ confuso “Non ne sono sicuro” fu tutto quello che poté dire mentre Hermione si avvicinava.

Harry!” Hermione sembrava non aspettasse altro che dirgli qualcosa “Stai bene? Non ci posso credere quello che Malfoy ha fatto quello che ha fatto. Semplicemente…”

Sembrava veramente sorpresa “Semplicemente non ci riesco. Malfoy tra tutti!”

Che vuoi dire?” chiese Ron lanciando uno sguardo sospetto verso Draco “Cosa diavolo significa?”

Malfoy ha concesso” disse Hermione ha voce bassa, piena di stupore “Sapete che significa?”

Harry batté le palpebre “Cosa?”

Hermione fece un suono esasperato “E’ nel libro di testo, nella sezione centrale nel capitolo dei duelli tra maghi . Non leggete mai il libro?”

“A dir la verità è una delle tue abitudini che non ci hai attaccato” rispose Harry con impazienza “Adesso mi dirai che cosa significa concedere?”

Hermione lo guardò come a calcolare l’ effetto della risposta.

Concedere in un duello è la più alta forma d’ etichetta che esista” disse alla fine “E’ qualcosa che succede raramente – è successo meno di una dozzina di volte nella storia registrata del mondo magico, che una parte concedesse all’ altra. Nella maggior parte dei casi è avvenuto quando uno studiante ha dovuto affrontare il proprio mentore” fece una pausa per un maggior effetto “Concedere è il massimo segno di rispetto, un umile riconoscimento che uno non è degno del proprio avversario. E’ il maggior tributo che qualcuno può fare al proprio avversario.

Harry la fissò stupito. Gli ci vollero alcuni istanti perché l’ impatto della spiegazione di Hermione affondasse. Persino Ron non sapeva cosa dire; i tre stavano in piedi, in silenzio, pensierosi.

Allora Harry, da sopra la spalla, guardò Draco, che adesso stava in piedi in cima all’ aula parlando con Lupin . Osservò quella testa bionda e per la milionesima volta si chiese che diavolo stava pensando Draco.

Perché l’ avrebbe fatto?” chiese piano Harry, quasi a se stesso.

Hermione inclinò la testa pensierosa e rimase in silenzio per molto tempo, alla fine disse “Non ne ho la più pallida idea”

**************

Così, una volta ancora, Harry fece quello che aveva giurato di non fare mai più, un errore che non avrebbe commesso due volte – decise di andare a cercare Draco all’ uscita dei sotterranei dei Serpeverde.

Dopo la lezione di Lupin, aveva detto a Ron e Hermione che tornassero alla Torre di Grifondoro senza di lui.

Ron era sembrato sul punto d’ obiettare però Hermione era velocemente intervenuta dicendo “Ti aspetteremo lì” poi aveva preso Ron fermamente per un braccio trascinandolo via. Mentre li aveva osservati andarsene Harry ricordò quanto doveva ringraziare per avere un’ amica come Hermione. Con un senso di sollievo pensò a come la sua amicizia con Ron sembrava andare sempre in meglio, e sperò che la parte peggiore fosse terminata.

Se l’ amicizia era dura l’ amore era una maledizione vicino all’ impossibile.

Il vestibolo che portava ai sotterranei dei Serpeverde era vuoto; tutti i Serpeverde erano già entrati. I corridoi erano silenziosi da entrambe le parti e in ombra, come un riflesso della problematica mente di Harry. Il tempo sembrava passare in modo lento e agonizzante e Harry era inquieto e impaziente, in piedi aspettando.

Però per Draco avrebbe sempre aspettato.

Finalmente Draco apparve dietro ad un angolo, vide subito Harry; non sembrò minimamente sorpreso di vederlo lì anche se un’ emozione occulta tremò in quegli occhi di ghiaccio grigi.

Harry parlò per primo “Ho bisogno di parlarti

Senza una parola Draco segnalò con la testa l’ aula dove erano stati l’ ultima volta che avevano parlato. Entrarono e Harry fu colpito da una sensazione di deja . Tutto sembrava così famigliare – le oscure tende d’ ombra, l’ eccitante rumore di malinconia e seduzione… ricordava tutto con doloroso e vivido dettaglio.

Draco avanzò solo un passo, e rimase fermo davanti ad Harry.

“Stiamo parlando” disse chiaro, il suo sguardo perforò l’ anima di Harry.

Perché hai conceduto?” le parole di Harry fluirono libere per la potente intensità degli occhi di Draco. Gli angoli della bocca di Draco si alzarono impercettibilmente e Harry poteva giurare che fosse un sorriso triste. Però sparì velocemente com’ era nato, come tutte le cose belle.

Perché meritavi di vincere” la sua voce era tranquilla piena di una sincerità che commosse Harry per la sua semplice e cruda verità “L’ hai sempre meritato”

No Draco” disse Harry dolcemente “Abbiamo perso entrambi”

“C’ è una prima volta per tutto” rispose Malfoy, l’ eco delle parole di Harry suonarono agrodolci sulle labbra di Draco “Abbiamo imparato la nostra lezione” fece una pausa significativa “o no?”

Non era una domanda e nemmeno una dichiarazione. Era una sfida e una accettazione, domanda e risposta, un passo insicuro in un regno sconosciuto, per paura della verità che avrebbe incontrato.

Draco inclinò leggermente la testa guardando ancora Harry “Grazie per il mantello. Ti direi che non dovevi farlo – però lo sai già. Perciò ti chiederò: perché ha voluto farlo?”

Harry fece spallucce “Era il minimo che potessi fare” la sua voce era nostalgica all’ aggiungere “Tutto quello che posso fare”

“Mi suona famigliare” disse Draco tranquillo “Ti ho già sentito dire prima d’ ora”

Harry annuì sentendo una stretta alla gola e non poté trattenere la domanda che gli uscì dal più profondo del suo essere “Cosa è cambiato da allora?”

Draco, però, rispose solo “Niente2

Harry non riuscì a nascondere la sorpresa “Ti ho già sentito dire prima d’ ora”

La stessa parola, dalla stessa persona. Niente. Detta nello stesso luogo, la stessa situazione. Però faceva un mondo di differenza – ferendo la prima volta, curando la seconda.

Qualcos’ altro venne in mente ad Harry “Perché mi hai dato la Rosa Nera?”

Un a chiara espressione attraverso il volto di Draco – non era calore, anche se sembrò fondere la remota lontananza dei suoi occhi.

“Pensavo lo sapessi” disse Draco liberamente, i suoi occhi brillavano come argento brinato.

“No, non lo so” rispose Harry; non c’ era niente che desiderasse di più “Perché non me lo dici?”

Ci fu una lunga pausa, piena d’ aspettativa e speranza così fervente che non poteva articolarsi eccetto per il silenzio che seguì – il delicato equilibrio del passato condiviso e il futuro incerto, di quello che entrambi sapevano ma non si azzardavano a credere.

E finalmente quando Draco aprì le labbra, per parlare, Harry era senza fiato per l’ aspettativa. Draco sembrò esitare, come se la sua eloquenza naturale l’ avesse abbandonato in questo momento critico, o come se le parole fossero l’ unico conforto quando i suoi sentimenti non riuscivano a trovare altra consolazione.

Se non fosse stato per la Rosa Nera” disse alla fine “io non sarei mai stato nella Foresta Proibita quella notte. La Rosa Nera è stata la ragione per cui ci siamo incontrati” Si interruppe – fece un respiro profondo, poi continuò “E sembra giusto che sia dove ci separiamo”

Non ci posso credere finalmente ce l’ ho fatta a finire di scrivere questo capitolo ma ne manca solo uno e poi il mio lavoro epico avrà fine, ho-ho-ho verrò ricordata come una nuova Virgilio. Scherzi a parte un grande ringraziamento a tutti quelli che mi hanno commentato in questi mesi d’ assenza.

Grazie a: Goten , spero di riuscire ad aggiornare anche ‘il tempo si sdoppia’ abbi fede ^^,. Entreri, Hitch, Lily Emily Potter, ho fatto il più presto possibile. Lux, cara, è una vita che non ti ‘vedevo’, avevo già avvisato che per quanto tempo ci avrei messo non avrei abbandonato le mie storie al cimitero delle fanfiction. Lyrachan, spero che l’ attesa non si riveli migliore del capitolo (non facciamo come Leopardi) riguardo al possibile abbandono della storia ti rimando sopra.

Per il prossimo capitolo spero di metterci meno, ma con l’ esame alle porte e i professori che ci alitano sul collo per adesso è tutto.

CIAO ALLA PROSSIMA!!

Hepona

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** pozione Irresistibile 15 ***


Scritta da: Rhyssen

Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Hepona

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.

Nota dell’ Autrice: Finalmente! Finalmente! Questo è l’ ultimo capitolo di Pozione Irresistibile! Per mio piacere avrei potuto scriverlo in altri due capitoli, ma l’ importante è che sia finita la storia.

Godetevela…mangiate qualcosa, patatine, salatini o quello che più vi piace e… o sì, qualche fazzoletto, perché sono quasi sicura che vi metterete a piangere.

Andiamo avanti!

Nota dell’ Autrice: il titolo è una cortesia di W.H.Auden; la citazione è di Robert Frost.

Questo capitolo è dedicato a tutti coloro che hanno commentato PI. Le vostre parole d’ incitazione e stimolo mi hanno motivato a continuare (e adesso a finire) questa storia, incluso nei momenti in cui l’ ispirazione era bassa. Grazie per amare questa storia e avermelo fatto sapere

Capitolo quindici: La verità sull’ Amore

L’ Amore è il desiderio irresistibile di essere irresistibilmente desiderato.

Il cielo era dorato e i cerchi delle mete di Quidditch distaccavano contro il brillante tramonto, i loro bordi argentati sembravano ardere. La brezza era forte e fresca, senza essere fredda; Harry si sistemò meglio il mantello quando si sedette sugli spalti vuoti, solo. Ricordò come alcune volte aveva minacciato di sposare qualcuno dopo un gol. La sua bocca si curvò in un sorriso davanti al ricordo nostalgico. Certe volte.

C’ erano anche alte cose, cose che prima aveva sentito alcune volte; momenti intimi, tocchi fugaci, rabbia difensiva che serviva a mascherare qualcosa di più. E poi la colpa, pentimento a strascichi agrodolci di una speranza prolungata.

Però ora non c’ erano più.

“Le cose sembrano diverse viste da terra, verro?”

Uscendo dal sogno Harry si girò verso la voce famigliare – per trovare Ron, in piedi, che guardava dalla banchina, osservandolo con un’ espressione strana negli occhi. Questa volta non c’ era quella rabbia cattiva che si rifletteva sul viso lentigginoso. Il vento catturò i rossi capelli di Ron alzandoli.

Harry sorrise e allungò un po’ le gambe mentre Ron gli sedeva accanto. Rimasero seduti in silenzio per un po’; in un silenzio gradevole, senza domande, senza esigere risposte.

Alla fine Harry rispose semplicemente “Sì, sembrano diverse”

“Noi siamo diversi Harry” la voce di Ron era ferma e carica di una certa tranquillità che sorprese molto Harry, come la sua franchezza. Prima che avesse l’ opportunità di rispondere Ron continuò “Il cielo è… bé, il tuo posto. Non credo tu sappia quante file ha ogni spalto. Ma io sì” fece una pausa “Ho passato molto tempo dove sei seduto ora” la voce di Ron vacillò leggermente quanto aggiunse “Guarda le cose dal mio punto di vista Harry”

Harry inghiottì con difficoltà e per un momento dovette distogliere lo sguardo

“Lo so Ron” riuscì a dire pesantemente, e desiderò che le cose fossero andate diversamente, senza provocare tento dolore e coraggio, senza portare altro che sofferenza.

“Mi dispiace”

“Davvero ti importa di lui?” sembrava che Ron stesse facendo un grande sforzo al solo fatto di lasciar uscire quelle parole dalle sue labbra.

Harry guardò di sottecchi l’ amico, e vide che il rosso stava evitando il suo sguardo di proposito. Harry non pté reprimere un sorriso, anche se non era di felicità, se non per il ricordo della perdita. Entrambi osservarono l’ immenso cielo durante un lungo momento prima che Harry rispose.

“Si”

Harry osservò Ron sospirare profondamente, anche se mantenne bene la calma non poté evitare un’ inclinazione nella voce quando ripeté stancamente

“Malfoy2

Harry sorrise apertamente questa volta, piuttosto divertito “Si”

“Sono sicuro che capirai che mi è molto difficile crederlo” disse Ron senza malizia ne odio. In tutte le occasioni in cui aveva pensato i possibili scenari di un probabile confronto con Ron sul problema Draco Malfoy e i suoi sentimenti sul suddetto Serpeverde, questo era il migliore che Harry avesse mai sperato.

“No, è ovvio che non mi aspetto che tu capisca e accetti tutta questa storia su Malfoy” Harry azzardò un umile sorriso “Non sono più sicuro di capirlo nemmeno io”

“Allora perché?” chiese fermo Ron “cosa ti fa essere così sicuro che vale tutto quelle che hai rischiato per lui?”

“Niente” disse piano Harry, la sua voce vacillò e sapeva che non era solo perché il suo respiro veniva portato via dal vento “Niente che possa descrivere. Però so che non mi ero mai sentito così, mai – e questo dovrebbe essere qualcosa. Anche se non è venuto fuori nulla2

Ron sembrava sorpreso “Che vuoi dire? Tu e Malfoy non siete-“

“Eravamo” lo corresse pesante Harry “E’ finita”

Il peso delle parole di Harry si mantenne nell’ aria tra i due.

“Non sembrava nella lezione di Lupin” commentò a bassa voce Ron

“Era così ovvio?” chiese ironico Harry.

“Harry, hai dichiarato davanti a tutto il mondo quanto è stato importante il tuo primo duello con Malfoy” disse Ron alzando gli occhi al cielo “e Malfoy si è ritirato dal duello senza lanciare un solo incantesimo – e credimi questo è definitivamente qualcosa”

Harry pensò al duello che non si era realizzato durante l’ ora di Lupin - come lui era davanti a Draco e poi vederlo allontanarsi era stato uno dei momenti più eccitanti e devastanti che avesse mai sperimentato. Draco aveva dato un nuovo significato al concetto di muta intensità.

“So perché non ti piace, Ron” cominciò a dire incerto Harry, cercò le giuste parole per esprimere quello che voleva dire “e non ti colpevolizzo, perché non ti ha dato nessuna ragione per non farlo la sua voce si appannò un po’ “Io lo vedevo come te. Però qualcosa è cambiato. Ho visto un lato di lui completamente diverso. E’ ho capito che è crudele perché ha paura di essere vulnerabile”

“E’ un buon modo di discolpare qualcuno di essere un pomposo insoffribile idiota tutto il tempo” commentò secco Ron.

“Non è una scusa per come ha trattato te e la tua famiglia” disse fermo Harry “Però questo è quello che gli hanno insegnato a credere. E questo che me l’ ha fatto capire… come mai prima d’ ora avevo avuto l’ opportunità” si fermò “E’ come hai detto, dipende da dove guardi le cose”

“Non posso credere che stai citando le mie stesse parole in difesa di Malfoy” disse Ron chiaro, ma Harry vide la mancanza di serietà nei suoi occhi

“Mi dispiace” Harry gli sorrise timidamente “Quello che voglio dire è che – tutti noi siamo inchiodati sulla terra, osservando Malfoy da lontano senza volerci veramente avvicinare. Però quello che è successo tra noi mi ha permesso di vederlo com’ è realmente. Percepisci tutto diversamente quando sei nel cielo volando sulla scopa”

Ron gli lanciò uno sguardo “La scopa di Malfoy?”

Harry sbatté le palpebre e poi scoppiò a ridere. Ron sorrise apertamente scuotendo la testa.

E tutto sembrò tornare al suo posto, il calore, il candore e il divertimento che gli erano così naturali. Harry sentì che gli si levava u grosso peso dal petto e fu come se potesse di nuovo sorridere più facilmente.

Per favore, risparmiami i dettagli” gemette Ron, muovendo la mano in un gesto dismissivo, poi divenne serio “Che farai ora?”

“Non lo so” rispose Harry sinceramente. Poi in un impulso chiese “ Tu che ne pensi Ron?”

Un sorpreso silenzio fu la sua risposta. Ron l’ osservò interrogativo per un momento, però quando il ragazzo rosso vide che Harry stava considerando seriamente la sua opinione, la sua espressione cambiò in malinconia.

“Ho passato molto tempo qui” disse alla fine Ron, un piccolo sorriso curvò gli angoli della sua bocca “osservando la squadra allenarsi, esponendo strategie e difese. Osservandoti giocare le nostre partite di Quidditch e chiedendomi a volte perché non giravi a sinistra quando sembrava la cosa più ovvia , o girare attorno all’ altro Cacciatore per avere una visuale migliore del Boccino”Ron fece una pausa e respirò profondamente e guardò diretto ad Harry “Però non ho mai dubitato che sapevi quello che stavi facendo, Harry. Nemmeno una volta”

Harry sentì che la gola gli si stringeva per l’ emozione, poteva a mala pena credere che Ron aveva detto quello che aveva detto. All’ improvviso le cose non sembravano più così disperate e tristi, e la luce del cielo, che spariva velocemente, vacillò brevemente e si faceva più luminosa e in quei momenti transistori il dolore che lo percorreva nel profondo si trasformò in qualcosa di più sopportabile.

“Grazie” disse Harry in uno stretto mormorio. Ron annuì e non disse nulla, non ne aveva bisogno. Si alzò e fece segno ad Harry, che stirò le gambe e si mise in piedi. Quando lo fece scosse leggermente i pantaloni e con un ultimo sguardo al sempre più scuro campo, si girò e seguì Ron.

Petali neri ondeggiarono sul terreno al suo allontanarsi, dove rimasero sotto la caduta del crepuscolo

**************

Hermione si accigliò irritata mentre scendeva i tortuosi scaloni che conducevano ai sotterranei. Aveva mandato un gufo sul presto quello stesso giorno per cambiare l’ incontro. Teneva un rotolo di pergamena in mano ed era diretta verso una delle aule vuote che davano sul corridoio che portava alla Sala Comune dei Serpeverde.

Draco, ovviamente, era già lì. ‘Il ragazzo è puntuale’ pensò Hermione tra sé al dirigergli uno sguardo ironico chiudendo la porta dietro di sé. ‘E, ovviamente, completamente odioso’

“E adesso cosa, Granger?” Draco stava in piedi appoggiato ad una delle scrivanie, la sua postura era allo stesso tempo rilassata ed equilibrata. Hermione allungò il rotolo di pergamena “Il tuo tema sulla Maledizione Imperius”

“Non potevi mandarlo con il gufo?” Draco le diresse uno sguardo mordace, scrutatore, mentre allungava la mano per prendere il rotolo “Smettiamola con queste cortesie, qualcosa mi dice che non sei venuta solo per assicurarti che il mio tema sia arrivato sano e salvo”

“Sai Malfoy?” Hermione riprese senza scomporsi “è piuttosto ironico come sei veloce a notare le cose quando si tratta degli altri. E’ un peccato che non fai lo stesso con te” fece una pausa “O con Harry” Non le passò inosservata la lieve fiamma che attraversò gli occhi di Draco; prima che la sua espressione si convertisse in una d’ indifferenza

“Questo non ha nulla a che vedere con Harry” rispose freddamente Draco “E’ tutto?”

“No, non è tutto” Hermione gli lanciò uno sguardo assassino “Non è tutto Malfoy, perché semplicemente non puoi strappare Harry da una vita in cui stava comodo, confonderlo e poi lasciarlo andare come se non fosse successo niente”

“Non è successo niente” il tono di Draco era piatto “Può essere utile ricordare che si trattava di una Pozione d’ Amore”

“Può essere utile che la smettessi di ingannare te stesso” gli ribatte brusca Hermione, esasperata. “Malfoy, abbiamo visto tutti il modo in cui vi siete comportati tra voi durante l’ ora di Lupin. Ed era dolorosamente ovvio che né tu né Harry avete finito con questo problema. Pretendere che non è successo nulla non farà felice nessuno dei due.

“Da quando ti preoccupi della mia felicità?” la sfidò Draco con sdegno “e che cosa ti fa pensare che Harry sia felice? Sì, ha tutto quello che potrebbe chiedere. C’ è stato un tempo in cui ce l’ avevo anch’ io” la sua voce vacillò leggermente “o almeno lo credevo”

“Cosa è cambiato?” chiese Hermione.

Gli angoli della bocca di Draco si curvarono in un umile sorriso “Harry”

“Allora perché ti stai allontanando da lui?” disse Hermione a voce bassa.

Il silenzio fece eco ad una risposta troppo dolorosa per essere detta.

“Perché ci svegliamo dai sogni, prima o poi” c’ era una tensione ad un livello inferiore nella sua voce che non poteva nascondere. Guardò Hermione ancora un momento, prima di spostarsi pomposamente dallo scrittorio “Grazie per la pergamena”

Draco passò velocemente affianco ad Hermione e si diresse verso la porta. Hermione si girò per vederlo andarsene; solo quando era a due passi dalla porta parlò nuovamente.

“Un'altra cosa” disse, la sua voce chiara e tranquilla “Perché hai concesso?”

“Non sono affari tuoi Granger2 Draco si girò appena parlando da sopra la spalla.

“Nella maggior parte di casi nella Storia del Mondo Magico, quando uno studente concedeva in un duello era perché doveva affrontare il suo maestro” commentò Hermione. Draco la ignorò e allungò la mano per aprire la porta nello steso momento in cui Hermione aggiungeva “Però non in tutte le occasioni” Hermione vide la mano di Draco fermarsi sul pomo della porta e le sue nocche bianche per la tensione. Lei sorrise severa e andò avanti.

“Ho pensato che era qualcosa di molto interessante” Hermione incrociò le braccia al petto e camminò verso Draco, che stava completamente fermo, la sua postura tesa come la corda di un violino “Così sono andata in biblioteca e ho cercato un po’. E ho trovato alcune informazioni interessanti.”

“Dillo e basta Granger” la voce di Draco era grave con le emozioni appena controllate.

“Risulta” continuò Hermione impassibile “che ci fu un duello che terminò quando uno dei partecipanti concesse…” fece una pausa per un maggior effetto, osservando attenta la reazione di Draco “Perché si amavano”

Persino Draco con la sua abilità, apparentemente infinita, di controllare le proprie emozioni e nascondere i proprio sentimenti, questa volta non riuscì a sopprimere la propria reazione. Si girò, i suoi occhi ardevano quando incontrarono quelli di Hermione, la sua bocca una fine linea e sembrava stare tra l’ angoscia e il coraggio; emozioni contrastanti così simili quando gli attraversarono il viso come ombre.

Hermione era sorpresa dal crudo tormento che vide negli occhi di Draco; respirò profondamente e azzardò una domanda che rimbombò negli angoli dell’ aula vuota “Allora erano amanti?”

“Ovvio che sì” rispose brusco Draco trapassandola con lo sguardo “Hai già fatto le tue riceché, perché diavolo lo chiedi a me?”

“Non ho mai cercato” rispose Hermione con lo stesso tono, sostenendo lo sguardo di Draco “Era solo un intuizione”

Il silenzio che seguì fu come una raffica di vento all’ espansione del nulla, sibilando come una fiamma soffocata da acque scure. Gli occhi di Draco presero il colore della cenere.

“Non so cosa stai cercando di fare, Granger” la voce di Darco era intensa e sembrava più infuriata, come Hermione non l’ aveva mai visto “Spiando quello che faccio, cercando di indovinare quello che penso, o sento-“ Draco si interruppe, i suoi occhi brillavano come tizzoni abbracciati da fiamme

argentate “Ma sia quello che sia, non hai il diritto di mettere Harry in una situazione che non ha ,ai chiesto”

“Nemmeno tu” gli occhi di Hermione scintillarono al guardare diretti a Draco “ma questo non ti ha fermato, o no?”

“Non hai nessun diritto” ripeté furioso Draco; ma c’ era una fessura nella sua calma, una crepa nella sua voce “tu non capisci”

“Forse no” Hermione era d’ accordo “Non ho idea del gioco che stai giocando. Però so che la stori ha l’ abitudine di ripetersi, soprattutto per le persone che non hanno l’ originalità di proporre qualcosa di diverso” Hermione notò l’ espressione stordita sul volto di Draco; era una delle rare occasioni in cui Draco Malfoy non aveva una risposta mordace. Allungò la mano per aprire la porta.

“Pensaci Malfoy” gli disse Hermione quando gli passò abilmente accanto e uscì dalla porta. “Nessuno di voi ha vinto. Entrambi avete perso”

**************

“Ebbene Harry, parlando di Malfoy!” sembrava che Seamus non riuscisse a stare zitto; fece un saltello ancora prima di lasciarsi cadere sul sofà accanto a Harry”Quando ci dirai che cosa sta succedendo esattamente?”

La sala Comune dei Grifondoro era caldamente illuminata e il fuoco ardeva allegro nel caminetto.

Ugualmente Harry trovava Seamus per nulla confortante; provò a dissuadere il ragazzo irlandese con la scusa che aveva ancora un sacco di letture da fare - ma Seamus non avrebbe accettato nulla di meno che non tutta la storia; preferibilmente condita da sordidi dettagli possibili. Alla fine Harry sospirò e abbassò il libro. Guardò Seamus con stanchezza “Va bene te lo dirò”

Hermione alzò lo sguardo e dal suo posto, un tavolo vicino, e alzò un sopracciglio; Ron che gli era seduto di fronte si girò per guardare sorpreso Harry. Seamus si rallegrò; Dean e Neville sembrarono comparire dall’ altra parte della sala Comune per sistemarsi ai piedi di Harry, e si misero a fissarlo, con aspettativa.

Harry li osservò e scosse la testa “Cos’ è, un racconto prima di andare a dormire?”

“No” Seamus gli offrì un sorriso “Baci e Verità!”

Harry gli diresse uno sguardo fulminante “Molto divertente Finnigan” Ron roteò gli occhi e Hermione sorrise, incapace di sorridere al suo divertimento.

“Non farti pregare troppo Harry” lo istigò Dean con impazienza “Andiamo ci puoi dire cosa stai succedendo”

“Dettagli” intervenne nuovamente Seamus “Voglimo dettagli

“Cos’ è che volete sapere?” Harry inclinò la testa e un sorriso debole gli curvò le labbra “Cosa succede tra me e Malfoy?”

“No Harry, vogliamo sapere tutto su come ti sei fatto quella stupida e sexy cicatrice sulla fronte, perché non l’ abbiamo letto abbastanza su ogni libro del Mondo Magico, niente di più che un milione di volte” dichiarò Seamus teatrale “Certo che vogliamo sapere di te e Malfoy, pezzo di scemo”

“Continua Seamus” Dean guardò male il ragazzo irlandese “Insultalo un altro po’ e lo metterai nel giusto umore per parlare”

Harry ridacchiò a dispetto di se stesso “Come mai questo interesse per i dettagli della mia vita mi chiedo?”

“Oh, Harry!” Seamus si finse offeso “Noi siamo sempre preoccupati per ogni singolo insignificante dettaglio della tua affascinante vita. Così, per favore, raccontaci finalmente cosa succede tra te e Malfoy”

“Va bene” Harry respirò profondamente e sospirò. Non sapeva da dove iniziare “Volete la verità?”

Ci furono vigorosi assensi tutto attorno. Ron si girò sulla sedia per ascoltare meglio e persino Hermione appoggiò la piuma. Harry li percorse con uno sguardo piuttosto divertito, e si chiese vagamente che cosa avrebbe detto Draco se avesse saputo che i Grifondoro volevano sapere i dettagli di quello che era successo tra loro, o come avrebbero reagito i suoi amici dicendo quanto era stata deliziosa la bocca di Draco quando si erano baciati.

“D’accordo” cominciò a dire Harry “Tutto è iniziato quando una sera Malfoy venne a cercarmi, da solo, con una… proposta inusuale. Dopo aver ascoltato quello che aveva da dire, rimasi sorpreso per dire il meno – però alla fine fui d’ accordo nell’ aiutarlo”

Seamus si inclinò in avanti con avidità; Dean e Neville si scambiarono sguardi di attesa e seguirono ogni parola di Harry. Ron sembrava dubbioso, come se non fosse sicuro di voler sapere i sordidi dettagli come Seamus. Hermione si morse il labbro e cercò di non ridere.

“Vedete” continuò Harry “Malfoy vuole continuare la sua educazione post-Hogwarts e per questo ha bisogno di un certo numero di crediti facendo dei progetti in più per ogni materia. Per il suo progetto di Difesa Contro le Arti Oscure, il prof Lupin gli aveva detto di proporre una dimostrazione dei duelli. Per essere più realista Malfoy aveva deciso di chiedere ad un Grifondoro di partecipare al duello”

“E perché hai voluto aiutarlo a prendere crediti extra?” disse bruscamente Neville, sembrando contrariato.

“All’ inizio non volevo” ammise Harry, e in quello c’ era un pizzico di verità “Però sono sempre stato interessato ai duelli e questo lavoro mi dava l’ opportunità di fare ricerche per conto mio e prendere crediti allo stesso tempo. Malfoy stesso mi aveva detto che i crediti in più sarebbero stati divisi equamente tra noi due e non ho rifiutato l’ opportunità di continuare i miei studi nel futuro”

“Oppure vendere i punti a Hermione” Ron intervenne in quel momento, e Harry capì che il suo amico si era tranquillizzato.

Gli sorrise apertamente.

“Sono perfettamente capace di prendere punti da sola” disse maliziosa Hermione “Se sei buono con me, Ron, potrei aiutarti a prendere qualcuno anche tu”

“Allora tu e Malfoy avete pianificato la scena del duello in anticipo?” chiese Neville.

“Esatto” rispose Harry “Dovevamo fare molte ricerche, motivo per cui sono sparito alcune volte nelle ultime settimane”

“Però” Dean si accigliò “se era parte di un progetto di Difesa, allora perché anche Lupin sembrava tanto sorpreso quando Malfoy ha abbassato la bacchetta davanti a te? Come si dice?”

“Concedere” rispose Harry; pensò velocemente “Lupin era sorpreso perché non aveva idea del tipo di dimostrazione che Malfoy avrebbe portato. I punti sarebbero stati considerati anche in base all’ originalità e alla creatività” scosse le spalle indifferente “Questo è il gran segreto”

“E’ questo?” piagnucolò Seamus, sembrava un bambino che aveva aperto una scatola di cioccolatini per scoprire che erano tutti al sapore di broccoli “E io ero qui a pensare che ci fosse qualche decente scandalo alla fine di tutto”

“Bè, scusa se ti deludo” Harry si alzò e diresse ai suoi amici un sorriso enigmatico, togliendo un altro lamento frustrato a Seamus “Domani ho un lungo giorno e ho anche l’ allenamento di Quidditch alla sera. Il racconto è finito. Buona notte bambini.”

Lasciandosi indietro il suono delle proteste di Seamus e la risata di Dean, Harry salì le scale del dormitorio dei maschi. Nel profondo di se stesso, si chiese perché era più facile inventare una ragnatela di menzogne che affrontare l’amare verità.

Al piano di sotto Seamus incrociò le braccia e mise il broncio “Sapete? Tutto questo non ha molto senso”

Hermione sorrise pensierosa “La vita raramente ha senso”

**************

Maledetta Granger per ordire un piano per fargli confessare i suoi sentimenti, ruminò Draco. Attraversò deciso la Sala Comune dei Serpeverde e chiuse di colpo la orta dietro di sé.

Maledetto Weasley per essere entrato nel magazzino senza bussare prima e per avergli quaso provocato la più grande vergogna della sua vita raccontando tutto su lui e Harry nell’ ufficio di Silente. Draco arrotolò la sua pergamena sul comodino e si mise a letto maledicendo con lo sguardo il dormitorio vuoto, per essere così freddo e solo.

E maledisse Harry, che lo faceva sentire così.

Cercò sotto il letto e tirò fuori la brillante stoffa argentata del Mantello dell’ Invisibilità di Harry. Lo girò tra le dita ammirando la setosa sensazione, quasi liquida, del Mantello – era un dei rari oggetti che nemmeno lui possedeva. Aveva sentito che era appartenuto al padre di Harry, James: probabilmente nemmeno nelle sue fantasticherie più selvagge si sarebbe immaginato che il suo prezioso mantello un giorno si sarebbe trovato nelle mani di un Malfoy.

Non che Draco non sfruttasse il potere dell’ Invisibilità. Era stato emozionante all’ inizio, un sogno infantile che si realizzava e lo aveva abbracciato quasi disperatamente: essere un tutt’uno con l’ oscurità, osservare il mondo senza essere notato.

Poi però, aveva cominciato a sentire che si stava perdendo nell’ oscurità, che si stava trascinando più in là dei bordi del Mantello, e minacciava di ingoiarlo. Questo non era ciò che lui era – qualcuno che passava le notti sdraiato nel campo da Quidditch, ada osservare il vellutato cielo nero, chiedendosi perché le belle cose potevano essere guardate solo da lontano.

Pensa. Non sentire. La prima lezione per essere un vero Malfoy. Suo padre l’ aveva facilitato nell’ apprenderla; la bocca di Draco si curvò in un sorriso senza umore, quando pensò a quanto suo padre si sarebbe infuriato se sapesse che tutti i suoi insegnamenti erano spariti nel momento in cui Harry Potter era entrato nella sua vita. Draco sapeva che non era solo quella notte nella Foresta Proibita. Era cominciato molto tempo prima.

Sembrava come se il Mantello dell’ Invisibilità non fosse l’ unico legame che si era smarrito.

Però Draco sapeva che il Mantello non apparteneva a quel posto, ed era come se il freddo costante dei sotterranei di Serpeverde avesse rovinato qualcosa della luce lunare della stoffa.Harry glielo aveva dato, insieme all’ abilità di sentire e adesso Draco sapeva che doveva restituirlo.

Si alzò faticosamente, si sistemò il mantello sulle spalle e svanì. Sgusciò fuori dal dormitorio e con attenzione uscì dai sotterranei. Mancava ancora un’ ora al coprifuoco e i vestiboli si stavano svuotando velocemente di studenti che tornavano ai propri dormitori.

Draco cominciò a percorrere i corridoio quando improvvisamente ricordò che c’ era sempe stato un posto che voleva visitare da solo – la Sezione Proibita.

**************

La biblioteca era chiusa, ovviamente, però non era stata ancora chiusa a chiave, nemmeno la Sezione Proibita. Draco entrò con attenzione maledicendo Gazza per non aver oliato la serratura che cigolò rumorosamente annunciando la sua intrusione. Aspettò e rimase in ascoltò per un momento; tutto rimase in silenzio.

Era stato solo due volte nella Sezione Proibita, quando aveva ricevuto il permesso per un libro specifico che era custodito lì, però mai un permesso in bianco. Entrambe le volte, Madama Pince era rimasta nei paraggi e sotto il suo occhio vigilante, Draco non aveva avuto altra opzione che prendere il libro per cui era venuto ed andarsene.

Draco passò leggermente un dito per i libri accuratamente ordinati in file; le finestre superiori lasciavano entrare frange sparse di luce lunare, che non era sufficiente per illuminare i titoli finemente incisi sulle coste dei libri, ma sufficiente abbastanza per notare un certo libro con la costa in bianco. Il cuore di Draco fece un salto e la sua mano tremò quando l’ allungò per prenderlo.

Anche la copertina era senza scritte, nero puro, che rifletteva l’ oscurità. Questa copia era in uno stato decisamente migliore che la sua – almeno l’ impaginazione era intatta, notò Draco sarcastico. E le pagine erano complete, il che sarebbe stato utile.

All’ aprire il librò un pezzò di pergamena cadde ondulando sul pavimento. Lasciando scivolare a terra il Mantello, Draco si chinò per raccoglierlo, battè le palpebre un paio di volte e lo fissò per molto tempo.

Era il biglietto che aveva scritto lui – in cui chiedeva a Harry di incontrarsi al magazzino della Torre d’ Astronomia dopo l’ allenamento di Quidditch. Le dita di Draco strinsero il pezzo di pergamena; era strano trovare un pezzo di carta con la sua scrittura, soprattutto in luogo dove non dovrebbe essere.

Ancora chiedendoselo, Draco si mise in tasca il pezzo di pergamena – qualsiasi cosa con la sua scrittura che si fosse trovata nella Sezione Proibita sarebbe stata troppo incriminante. Riportò la sua attenzione al libro; lo aprì. Le sue dita sfogliarono automaticamente la parte centrale del libro, cercando la pagina delle Pozioni d’Amore.

E quando trovò la pagina la fissò per ancora più tempo.

**************

“Solo perché tu lo sappia, mi hai deluso molto Harry” disse Seamus ribelle, quando i ragazzi di Grifondoro si sistemarono nei loro letti “Aspettavo tanto uno scandalo”

“Seamus! Smettila di tormentare il povero Harry” Dean rise mentre spegneva le candele, riempiendo il dormitorio d’ oscurità, ad eccezione della luce lunare che entava di sbieco dalla finestra “te l’ avevo detto fin dall’ inizio che non c’ era nulla da investigare. Ma mi hai dato retta? No”

“Ma, ma…!” balbettò indignato Seamus “Persino tu hai detto che-“

“Che c’ era una spiegazione razionale per tutto questo” lo interruppo brusco Dean “E comunque sei stato tu il primo a tirare fuori la questione Malfoy”

Harry che si era appena sistemato sotto le coperte si fermò a mezzo movimento “Aspetta un attimo” lo interruppe, sperando che la sua voce sembrasse abbastanza casuale “Quale questione Malfoy?”

“Oh, nulla!” dissero all’ unisono Seamus e Dean.

Harry vide il brillo dei denti bianchi di Seamus nell’ oscurità “Buona notte Harry! Sogni d’ oro!”

Harry li osservò con sospetto; poi sospirò e si diede per vinto. Non aveva senso strappare con la forza la verità sulla “Questione Malfoy” , tanto per la loro salute quanto per la sua , dato che probabilmente si avvicinava alla verità più di quello che avrebbero mai immaginato.

Harry era sdraiato sul fianco destro, la sua posizione favorita per dormire. Chiuse gli occhi provando ad addormentarsi.

“Ciao Harry” arrivò una voce leggera al suo orecchio.

Gli occhi di Harry si aprirono e rimasero immobili.

“Non stai dormendo, vero?” sentì di nuovo quella voce familiare.

“Che dia…” Harry si mise a sedere di botto, lanciando uno sguardo frenetico attorno a sé e cercando a tentoni gli occhiali. Non riusciva a vedere niente altro che ombre. Allungò la mano ed entrò in contatto con qualcosa di caldo, tipo carne umana “Argh!!”

“Harry?” sentì la voce sonnolenta di Ron “Stai bene?”

“Sono io Harry, idiota” arrivò la voce senza corpo da qualche parte alla sua destra. Harry prese velocei suoi occhiali, se li mise e continuò a non vedere niente. Sobbalzò quando una mano si appoggiò ferma sulla sua spalla e la voce inequivocabile di Draco sussurrò “Non hai bisogno di svegliare tutto il dormitorio per darmi una festa di benvenuto”

“Uh, sì” Disse Harrye rispose piano a Ron “E’ solo una mosca nell’ orecchio” questo produsse un oltraggioso suono soffocato da parte di Draco. Harry non poté evitare un sorriso “Sto bene – torna a dormire”Ron”

Harry aspettò un momento desiderando che gli altri Grifondoro si addormentassero in fretta. Dall’ altra parte Draco rimase zitto, seduto sul letto accanto a lui; ancora nascosto sotto il Mantello dell’Invisibilità. Harry poteva sentire il calore del suo corpo affianco a lui e si sentì come in un ricordo felice che prendeva nuova vita.

Harry girò la testa verso Draco “Che fai qui?” sussurrò.

“Volevo restituirti il Mantello” la voce di Draco era bassa e dolce accanto al suo orecchio; Harry sentì un brivido al rendersi conto di quanto gli era vicino.

“Non potevi farlo domani?” Harry desiderava restare tranquillo, non mostrare emozioni – e si era impegnato così tanto di dimenticarsi di Draco che non avrebbe permesso di distrarlo il fatto che Draco era entrato di soppiatto nel suo dormitorio, ed era seduto accanto a lui. No. Per niente.

Ci fu una lunga pausa carica di pensieri; poi, sempre seduto molto vicino a lui, Draco chiese a voce bassa “Vuoi che me ne vada?”

Harry chiuse gli occhi e la parola gli uscì dalle labbra “No”

E seppe che Draco aveva capito perfettamente.

Draco non disse nulla e entrambi aspettarono durante quella che sembrò un’ eternità; il silenzio nella stanza interrotto solo dal dolce ronfare ritmico degli altri ragazzi. Draco non lo toccava e anche se Harry sentiva la tentazione di allungare la mano verso di lui, si trattenne.

Non aveva idea di quanto tempo era passato e i minuti che scorrevano non erano importanti se non per il fatto che Draco era lì con lui.

Fino a che, finalmente, Draco si mise in piedi con boria, prese la mano di Harry e senza una parola lo attirò a sé. Harry si alzò dal letto e Draco coprì entrambi con il Mantello dell’ Invisibilità; attraversarono la stanza in silenzio e uscirono dal dormitorio.

Dal momento in cui furono fuori, sul corridoio, Harry si volse verso Draco “Cosa-“

“Voglio mostrarti qualcosa” gli occhi di Draco rilucevano nell’oscurità, brillando con una rara luce di serenità.

Harry l’ osservò, indeciso perché sapeva che non doveva andare, però lo desiderava intensamente; fece un pesante sospiro “E’ una pazzia Draco”

“Lo so” il silenzioso riconoscimento di Draco rimase nello spazio tra loro, pieno d’ accettazione e anticipazione.

Finalmente Harry annuì una volta poté giurare di vedere curvarsi leggermente gli angoli della bocca di Draco. Però fu appena un abbozzo di sorriso, come un fulmine delineato dietro alle nuvole dense. Allora il ragazzo biondo girò e cominciò a scendere le scale, senza voltarsi dietro – sperando, sapendo che Harry l’ avrebbe seguito. E così fu.

Dopo che uscirono dal buco del ritratto, Draco sistemò il Mantello dell’ Invisibilità ancora di più sulle loro figure. Attraversarono in silenzio i lunghi corridoio solitari, finché lasciarono la Torre dei Grifondoro e uscirono in aperta notte, non si fermarono finché non raggiunsero i bordi del campo da Quiddicth.

Il prato scuro del campo si stendeva davanti a loro. Draco lasciò che la sua mano scivolasse sulla spalla di Harry quando tolse il Mantello dell’ Invisibilità e si appoggiarono contro la base delle gradinate, uno accanto all’ altro.

“Sembra che abbiamo passato la maggior parte del nostro tempo insieme qui” commentò Draco fissando il campo “e odiavo le partite di Quidditch proprio per questa ragione”

“Perché non sopportavi di vedermi?” chiese Harry, il suo tono ironico ma senza rancore.

“Questo era quello che volevo credere, sì” rispose Draco “Però non spiegava perché non potevo smettere di guardare”

Harry lanciò uno sguardo furtivo a Draco; l’ altro ragazzo sembrava intento a studiare intensamente il paesaggio circostante.

“Sai dicono che i colori sono simboli particolarmente potenti” continuò senza guardare Harry “Il verde rappresenta esito e prosperità. Il rosso simboleggia il coraggio” fece una pausa “il nero discordia e confusione”

“E’ per questo che mi hai dato la rosa nera?” chiese Harry, l’ amarezza si mischiò alla sua voce.

“Non lo capisci?” finalmente Draco si girò e guardò Harry dritto negli occhi “A volte credo che sei deliberatamente ottuso, Harry”

“Va bene, allora” disse Harry piano “Perchè non me lo dici?”

Un silenzio momentaneo fece eco nelle sue orecchie; e per un momento Harry si chiese se Draco gli avrebbe risposto.

La Rosa Nera” disse alla fine Draco significativo “era quello che credevo di cercare quando sono entrato nella Foresta Proibita quella notte. Però quello che ho incontrato sei tu” fece una pausa e Harry si dimenticò di respirare “E ho voluto darti una Rosa Nera perché mi ha aiutato a trovare quello che veramente stavo cercando”

Quello che Harry seppe dopo era che le mani di Draco erano sulle sue spalle, avvicinadolo di più; poi le labbra di Draco si chiusero sulle sue. Per un istante Harry si sentì troppo confuso per reagire, poi tutto andò al suo posto e fece la cosa più naturale del mondo. Rispose al bacio.

I battiti del suo cuore gli rimbombavano nelle orecchie; Harry si dimenticò come pensare, percepì solamente, perse la coscienza di tutto apparte il calore della bocca di Draco sulla sue e il modo in cui le dita di Draco gli inclinavano leggermente il viso per approfondire il bacio. E fu febbrile, disperato e tutto quello che Harry desiderava ricordare di nuovo come si sentiva.

Quando si separarono entrambi respiravano con difficoltà; Harry sentì il calore bruciargli le guance quando alzò gli occhi per incontrare quelli di Draco. Ciò che vide lo sorprese immensamente – gli occhi di Draco brillavano come cristalli scuri sotto la luce della luna, ed erano pieni di un’ angoscia quasi palpabile.

“Cosa?” sussurrò Harry; non poté chiedere ‘Cosa c’ è che non va?’, perchénel profondo sapeva che tutto non andava; lui, lì da solo con Draco, nel mezzo della notte, baciandolo; era destinato a finire così, non doveva essere così meraviglioso. Però era successo ed era stato meraviglioso.

Quindi si conformizzò con un “Cosa succede?”

“Niente” disse Draco senza fiato; per qualche ragione Harry non sentì più rincuorato. “E’ solo che normalmente ho bisogno di un po’ di tempo per accettare che le cose sono venute male”

E il cuore di Harry sprofondò, però si obbligò a chiedere “Di che parli?”

“Non ho mai smesso di sentirmi attratto da te, Harry” disse piano Draco “Però – quando la Pozione D’Amore è sparita mi ero reso conto che potevo controllare il modo in cui mi sentivo. Allora ho pensato che potevo far sparire tutto, pretendendo che non fosse mai successo nulla tra noi” respirò profondamente “Però mi sbagliavo”

“Dopo tutto questo tempo?” Harry scosse leggermente la testa “E per questo che si venuto da me stanotte, dal nulla?”

“Anche tu hai visto il libro” disse Draco, la sua voce era bassa e intensa “nella Sezione Proibita. Sono stato lì questa notte e so che anche tu ci sei stato. Hai visto i versi completi sulla Pozione D’Amore” fece una pausa e guardò dritto ad Harry “Sai perché l’ incantesimo della Pozione D’Amore si è rotto”

Solo quando l’ amore indotto è corrisposto.

Harry si morse il labbro inferiore. Di riflesso chiuse i pugni. Quindi ora Draco sapeva la verità.

E’ scherno della Pozione rifiutarlo.

La voce di Harry tremò leggermente quando parlò “E’ per questo che mi hai portato qui?”

“Avevo bisogno di dimostrare a me stesso” disse Draco la voce bassa e roca “che era reale”

“E lo è?” la domanda uscì dalla bocca di Harry; necessitava di avere una risposta, una volta per tutte.

Draco lo osservò per un lungo momento, la luce della luna fece diventare le punte delle sue ciglia argentate. Si avvicinò un passò di più ad Harry con un sorriso mellifluo sulle labbra “Perché non me lo dimostri di nuovo?”

Non ci furono tentennamenti questa volta, in un solo movimento Harry attirò le labbra di Draco alle sue ancora una volta. La bocca di Draco era come un ricordo famigliare, come un posto speciale che avrebbe sempre ricordato per il resto della vita. Le sue braccia circondarono Draco, mantenendolo vicino a lui mentre si baciavano profondamente, lasciando andare tutto quello che li aveva separati e uniti, finché alla fine non furono semplicemente solo loro due, dividendo questo momento intimo solo perché volevano.

Harry era vagamente cosciente che Draco lo stava facendo retrocedere, finché le spalle non toccarono uno dei pali che costituivano la meta. Non era molto comodo, però in questo momento ad Harry non importava la comodità. Scivolò a terra portando Draco con sé, senza rompere il bacio.

Il prato era freddo, le dita di Harry si curvarono sui soffici fili d’ erba. Sentì le mani di Draco sul suo viso per continuare a baciarlo, anche se lui non aveva intenzione di staccarsi. Mai.

Chiuse gli occhi perdendosi nel momento, non volendo sentire niente altro che la perfezione di avere Draco così vicino, baciandolo come se non ci fosse un domani…

…non si rese nemmeno conto quando la mano di Draco scivolò sulla sua guancia, non finché non si staccò da lui. Harry aprì gli occhi; confuso, mentre Draco si liberava dall’ abbraccio e allora si rese conto che Draco aveva la bacchetta in mano.

Però, prima che Harry potesse pensare qualcosa di coerente, Draco puntò la bacchetta verso di lui e disse “Manicas Inice

Una fiammata d’ argento scuro, come una traccia di luce lunare, seguita da uno strattone del suo polso destro.

Harry batté le palpebre incapace di credere a ciò che vedeva.

“Draco che dia-“ si interruppe, osservò distintamente e con incredulità la manetta che l’ univa al palo della meta di Quidditch, poi osservò di nuovo Draco.

“Il famoso Harry Potter” Draco ispezionò la sua opera con orgoglio “Proprietà di Draco Malfoy”

“Non puoi parlare sul serio!” Harry allungò l’ altra mano per toccare la manetta. Quando passò le dita sul freddo metallo poté vedere il nome di Draco brillare alla luce della luna.

“Un incantesimo ingegnoso, no Harry?” Draco sembrava contento di se stesso “Imparo sempre il meglio”

“Draco!” Harry era leggermente allarmato “Non mi lascerai così!”

“No” rispose Draco inclinandosi su Harry, i loro nasi si toccarono e le labbra di Draco sfiorarono quelle di Harry “Ho intenzione di rimanere qui con te”

E quando la bocca di Draco scese ancora una volta sulla sua , Harry dimenticò ciò che si era giurato; che questo era un errore che non doveva mai più capitare. Dimenticò che probabilmente sarebbe stato meglio se se ne fosse andato – se solo avesse potuto e non solo a parole. Gradualmente si dimenticò che era ammanettato ad un palo, e anche non ricordò neanche il veloce incantesimo sussurrato che permise alla catenella delle manette di rompersi a metà, una manetta ancora intorno al suo polso.

Veramente non ricordava molto, a parte Draco.

Il tempo passò e nessuno li notò. La notte si fece più profonda e la luna si nascose dietro ad uno squarcio di nubi e permise alle stelle di brillare più intense contro il vellutato cielo nero.

Quando finalmente rimasero sdraiati , uno accanto all’ altro, sul prato, il fuoco vorace dei baci aveva ceduto il posto al semplice calore della compagnia. La mano di Harry si trascinò sul prato per prendere e tenere quella di Draco. Questa rimase tranquilla un momento prima di intrecciare le dita.

“Allora era questo che volevi mostrarmi?” Harry parlò con voce bassa osservando il vasto cielo notturno.

“Sì” Draco girò leggermente per guardare Harry, i suoi occhi brillavano nell’ oscurità con una luce argentata “Che te pare?”

Harry si girò verso Draco e sorrise “Mi piace”

**************

Lui e Draco presero strade diverse quando sul campo da Quidditch quando i primi raggi dell’ alba cominciarono a brillare sul bordo dell’ orizzonte. Non ci fu nessun abbraccio, nessun addio.

Harry ritornò alla Torre di Grifondoro e riuscì a salire fino al suo dormitorio prima che gli altri ragazzi si svegliassero. Probabilmente nessuno poteva dire che non aveva dormito assolutamente niente quella notte; si sentiva più fresco di quello che poteva ricordare di essere stato da molto tempo.

Come d’ abitudine, scese per la colazione in Sala Grande con Ron e Hermione. Si sedette al suo posto, e immediatamente i suoi occhi percorsero il tavolo dei Serpeverde; il suo cuore fece un salto quando vide Draco lì; sostenne lo sguardo e anche se Draco non lo salutò in nessun modo,nei suoi occhi Harry seppe che tutto quello che ricordava della notte era vero.

A metà della colazione arrivò la posta; un falco volò basso e lasciò cadere un biglietto arrotolato davanti a lui.

Harry lo prese, e gli si bloccò il respiro in gola quando vide cosa c’ era dentro. Un anello, pieno di ametiste e smeraldi.

L’ anello di Draco.

Harry alzò lo sguardo verso Draco. Il Serpeverde lo stava guardando chiaramente, i suoi occhi argentati ad ogni singolo movimento di Harry.

Harry si mise l’ anello al quarto dito, ricordando il modo in cui Draco l’ aveva fatto, tante notti fa. Poi abbassò lo sguardo e spiegò il bigliettino. Fu salutato da una vista famigliare – era esattamente lo stesso biglietto che Draco gli aveva dato tempo prima.

INCONTRAMI AL MAGAZZINO CHE E’ IN DISUSO AL QUINTO PIANO DELLA TORRE D’ ASTRONOMIA, DOPO L’ ALLENAMENO DI QUIDDITCH DI QUESTA SERA.

E quando Harry lesse una volta ancora il messaggio, pensò a tutto quello che era successo – come si erano incontrati nell’ oscurità e rimasti nell’ improbabile percorso che li aveva riuniti alla fine.

Harry non era sicuro di capire, ma non gli importava. Forse alcune cose non erano destinate a succedere. Semplicemente succedevano.

Harry mise il biglietto in tasca. Poi alzò lo sguardo verso Draco e annuì una volta; in risposta un lieve sorriso curvò gli angoli della bocca di Draco. Harry rispose al sorriso. Aveva piani per quella notte.

Si chiese se sembrava strano, seduto lì con un largo sorriso sul viso, quando tutti gli altri stavano facendo colazione o stavano leggendo la loro posta. Però non gli importava. Harry sorrise apertamente e allegramente.

Perché non avrebbe dovuto sorridere?

Dopo tutto aveva tutte le buone ragioni per farlo.

FINE.

Ragazzi con questo ho capito ho ufficialmente finto questa storia, traduzione, calvario, poema… ho finito insomma!

Ringrazio di cuore tutti voi che mi avete sostenuto con i commenti e anche chi, per pigrizia o poco tempo, non ha mai commentato.

Grazie a: grinast,Eowie. Lyrachan,Goten,Giuli, sagome chan, carmen, kiki90, che avete commentato fino all’ ultimo capitolo!!

Un bacione a tutti!!

Hepona

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=18073