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Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi
l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io l' ho
tradotta dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose
non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.
Capitolo primo: Vino paradisiaco
Il vino
avvelenato dal cielo,
un
amore innaturale e un odio altrettanto innaturale.
Harry caminnava silenziosamente attraverso i terreni di
Hogwarts, dirigendosi verso la gufiera. Era da solo e lanciava sguardi cauti
dietro le spalle, nel silenzio della sua mente il dolce suono dell' erba sotto
i suoi piedi si amplificava una decina di volte. I nudi alberi della Foresta
Proibita formavano figure tenebrose e sinistre contro il cielo scuro della
notte, dandogli una sensazione d' incomodità.
Senza mantello dell' invisibilità si sentiva esposto e
vulnerabile, come se ogni ombra scappasse dal suo passo lasciandolo
perfettamente visibile sotto la luce della luna.. Aveva prestato il mantello a
Sirius, che continuava a nascondersi e aveva bisogno della protezione dell'
invisibilità più di lui.
Allora Harry aveva dovuto interrompere le suo gite
notturne, però questa notte non era riuscito a concigliare il sonno e aveva
deciso di inviare una lettera al suo padrino. Siccome Ron si era già
addormentato Harry uscì da solo.
L' aria della notte era fresca, profumava di rose e di
erba tagliata ed era tinta con le essenze aromatiche che emanavano gli esotici
fiori notturni della Foresta poco distante. Harry respirò profondamente,
assaporando il dolce profumo che rifletteva l' animo del bosco agitato,
stranamente rinfrescante e allo stesso tempo ascuramente seducente.
All' improvviso un forte luccicchio argentato alla sua
destra attirò la sua attenzione, sparendo velocemente così com' era apparso.
Harry guardò attentamente in quella direzione mentre sentiva un dolce sussurro
che confermava i suoi sospetti. C' era del movimento tra gli oscuri cespugli a
pochi metri da lui.
Presa la sua bacchetta e si avvicinò con cautela. Mentre
si stava avvicinando il cielo si schiarì un po' permettendo a un grosso raggio
di luce di passare, e Harry rimase con la bocca aperta quando i suoi occhi si
posarono sulla figura davanti a lui.
"Malfoy?"
La snella figura si mosse in risposta, e Harry captò un
il breve luccicchio argentato di occhi conosciuti che si voltavano a guardarlo,
coperta da un inusuale espressione di sorpresa.
Gli occhi di Harry si spalancarono nel momento che
scesero rapidamente sul corpo di Malfoy e per un momento rimase sensa parole
mentre lo guardava con genuino stupire .
La sua voce era debole quando le perole gli uscirono
dalle labbra.
"Malfoy, che cosa stai facendo'nudo' ?"
****************
Voleva essere invisibile.
In piedi nel mezzo della notte, tra gli arbusti che
costeggiavano la Foresta Proibita che si perdeva nell' oscurità, si sentiva più
invisibile che mai. Il cielo vellutato lo avvolgeva mentre deboli raggio d'
avorio divolgavano vagamente attraverso l' oscuro manto della notte.
Però da un atro punto di vista, come quello dei gufi che
dominano il cielo era lungi dall' essere parte della notte che lo avvolgeva. I
suoi capelli biondi brillavano come argento liquido alla luce della luna e la
sua carnagione chiara era colorata da un splendore soppranaturale, quasi fosse
emanato dal suo interno ritagliando la sua figura contro la notte austera. Si
distaccva elegante e arrogante e non con l' attidtudine di chi è malato, ma con
l' aria unica di chi è diverso.
Le scarpe di Draco avanzavano lentamente sul fango umido
e l' erba scricchiolò in benvenuto come si avvicinava alla Foresta, raggiante e
pieno di vita nella tranquillità della notte. Con la amno destra prese
fermamente una boccetta che conteneva un liquido incolore, chiaro come il
cristallo, ma brillava opaco sotto il chiarore della luna.
Le sue dita delicate strinsero fermamente il piccolo
recipiente e osservò con attenzione il prezioso liquido mentre si avvicinava
furtivamente alla Foresta.
Era stato a lavorare su questa pozione in segreto
assoluto durante le ultime settimane, riunendo meticolosamente tutti gli
ingredienti necessari - Prendendoli dalla dispensa privata di Piton,
comprandoli da un losco personaggio ad Hogsmeade.
Non aveva mai conosciuto una pozione così difficile da
preparare - non capiva perchè si dovevano aggiungere determinati ingredienti,
però le istruzioni eano abbastanza chiare e le aveva seguite alla lettera. In
più di un occasione si era chiesto se valevano la penatutti quei rischi e sforzi e ogni volta la
risposta era stata: sì.
Aveva poche aspirazioni nella vita e, a parte quelle che
le erano state imposte, ce ne era una che sorgeva dal profondo del suo essere,
il desiderio di essere invisibile. Sinceramente poteva dire che non era per
intenzioni voyeuristiche. Aveva desiderato questa abilità sin da quando era un
bambino e cuesto desiderio si era fatto più forte come usciva dalla
fanciullezza, indipendentemente dalle possibilità.
Tutto quello che desiderava era la cpacità di sparire per
un attimo, per nascondersi e essere se stesso. Voleva potersi avvicinare e
osservare le altre persone senza che loro lo notassero, scappare senza che
nessuno sapesse dove andava. Cero, essere invisibili aveva un mondo d'
opportunità - poteva fare molti scherzi e malefatte- però non erano questi le
ragioni per cui voleva così disperatamente l' invisibilità.
Durante l' estate aveva trovato un libro d' incantesimi
nella grande bibblioteca di suo padre. Era antico e logoro, così vecchio che i
numeri delle pagine erano in numeri romani.
Praticamente stava cadendo a pezzi, una cordicella si
sfilacciò, quando provò ad aprire il libro, facendo cadere tutte le pagine
perchè era l' unica cosa che le teneva in sieme. Rapidamente raccolse i fogli e
andò nella propria stanza a leggerli. Le pagine erano strappate e macchiate per
l' uso e non tutte erano numerate chiaramente perchè i bordi delle pagine si
erano deteriorati con gli anni, però se le era portate per esaminarle
attentamente e per suo grande diletto trovò una pagina stracciata e scolorita
che esponeva dettagliatamente una pozione per la Perdita Della Sostanza -
tombola.
L' incantesimo risultò estremamente difficcile - però
doveva essere un potente incantesimo delle Arti Oscure e se fosse stato tanto
semplice da farlo con un movimento di bacchetta, Draco avrebbe dubitato delle
sua autenticità, con grande dterminazione si arrangiò per riunire gli elementi
necessari per la parte finale della pozione, con l' eccezione di uno.
Una rosa nera selvatica. Era risultato l' ingrediente più
difficile da ottenere, aveva percoso tutti i negozi di fiorai di Hogsmeade alla
ricerca di una rosa nera non coltivata per mezzo della magia, aveva mandato
anche un gufo a Calyx e Corolla (la maggior impresa su ordinazione stabilita
con la posta gufo), però era più cara di quello che lui stesso si poteva
permettere, dato che quel tipo di rose si trovavano solo in Scozia in questo
periodo dell' anno. Finalmente qualcuno gli suggerì di cercare nella Foresta
Proibita, dove tutte le varieta di vegetazione fiorivano abbondantemente (così
come la fauna più selvaggia) particolarmente al calare della notte.
Così che ora era qui poco dopo la mezzanotte, avvicinandosi
alla Foresta con grandissima cautela, pregando inninterrotamente per riuscire a
trovare la rosa neranel limitare della Foresta e non essere obbligato ad
avventurarsi all' interno (Fin dal suo primo anno il bosco di notte glia veva
dato una grande paura).
La fortuna gli sorrise , il cuore battè quando i suoi
aguzzi occhi si posarono su un fiore scuro situato all' ombra del Piatano
Picchiatore. Facendo attenzione a non toccare l' albero, Draco si mise in
ginocchio e guardò con occhi socchiusi i petali della rosa dal colore quasi
indistinguibile da quello della notte. Le dita gli tremarono legermente mentre
alzava il fiore, sentendo le spine affilate ferirgli la pelle, quando con
grande attenzione la raccolse dalla terra con sorprendente facilità.
Togliendo la terra dal gambo staccato, Draco la portò
all' altezza degli occhi per vederla meglio - i vellutati petali di nero puro
catturavano catturavano la luce della luna, però non riflettevano
niente.Sorrise soddisfatto. La più bella rosa dipinta con il colore della
notte.Prima di mettersi al lavoro, ammirò per un momento il fiore perfetto che
teneva in mano. Gli servivano solo i petali e li rimosse con attenzione dallo
stelo(quasi satin nero contro le sue dita) e li lasciò cadere uno per uno
dentro la boccetta della pozione che aveva preparato con gli altri ingredienti.
Il liquido chiaro cambiò subito in cremisi - non c'erano
più tracce del nero della rosa, solo un rosso vobrante.
Era pronta, e doveva essere bevuta subito.
Non c'era più ritorno, non adesso, non più.
Draco respirò profondamente, chiuse gli occhi e prese la
pozione tutta in un sorso.
Bruciava. Bruciava come fuoco sotto la pelle, lacerando i
suoi nervi con una sensazione sconosciuta che lo fece cadere.
Sentiva il sangue di ghiaccio sotto la sua calda pelle,
onde di calore sopra le sue fredde vene.
Provò ad aprire gli occhi richiudendoli immediatamente
quando gli presero le vertigini oscurandogli la vista. Gli si rizzarono i
capelli in testa e tutto il suo corpo si incendiò con un improvviso caldo, come
un ustionante alito, facendogli rabbrividire la schena cancellando il gelo
iniziale come se nel suo sangue scorresse mercurio.
Il caldo era soffocante. Draco si chiese se questo era un
segnale che l' incantesimo stava funzionando e cercando a tentoni i bottoni
della camicia e con uno strappo aprì il colletto. Respirò più facilmente quando
la fredda aria della notte colpì la sua nuda e brillante pelle, calmando il
caldo che gli faceva male da dentro.
In uno scatto le sue dita aprirono i bottoni restanti e
la camicia bianca cadde a terra. Socchiuse gli occhi e alzò le mani davanti a
sè cercando di vedere se era diventato incorporeo, però un persistente ronzio
nella testa distrasse la sua attenzione. Un caldo pulsnte gli bruciava laddove
era ancora vestito ed era sul punto di svestirsi dalla cintura in giù, quando
un forte rumore di rami spezzati sotto i piedi lo fece bloccare a metà
movimento.
Qualcuno si stava avvicinando
*****************
Draco si volse e rimase faccia faccia con Harry, che
stava con la bocca aperta e una espressione di sorpresa nei suoi occhi verdi
che lo gurdavano fissi, increduli.
"Malfoy, che stai facendo 'nudo'?"
Una fugace espressione d' allarme attraversò il viso di
Draco, mparzialmente nascosto nell' oscurità. Si fece un breve e teso silenzio
prima che riuscisse finalmente a parlare.
"Riesci a vedermi?" Draco non riuscì a
nascondere lo sconcerto nella sua voce, che quasi combaciava con l' espressione
stupita di Harry.
Adesso Harry sembrò disgustato."Certo che riesco a
vederti. Il problema è che non vedo i tuoi vestiti dove dovrebbero essere. Che
stai'facendo'?"
Malfoy si guardò con una mischia di costernazione e
incomprensione, tornò nuovamente a guardare Harry.
"Riesci veramente a 'vedermi'?" ripetè confuso
e, qualcosa d' inusuale per lui, confuso.
"Sei qui fuori nudo è difficile non vederti!"
Harry era arrabbiato, risoluto volse le spalle a Malfoy
"Mettiti qualcosa addosso, vuoi?"
"Non sono nudo." replicò Draco con tutta la
dignità possibile "Sono vestito dalla cintura ingiù se non te lo sei
accorto"
"Non, non me ne sono accorto e do' grazie a Dio per
questo" Harry fece una pausa e lanciò uno sguardo assassino a Draco, che
era occupato a chiudersi i bottoni della camicia senza rendersi conto che erano
messi male.
"Che diavolo stavi facendo, Malfoy, saltennando
nella Foresta atorso nudo nel mezzo della notte? Qualche danza tribale al dio
della luna? Sei impazzito?"Harry scosse la testa con finto sconcerto
"Ho sempre avuto dei sospetti su di te Mlafoy, però mai avrei pensato che
fossi così pazzo da correre per tutta Hogwarts nudo"
"Si perchè potrei incappare in Gazza, vero? Questa è
la sua specialità" disse sarcastico sfidando Harry con lo stesso sguardo,
mentre si aggiustava il colletto che era storto "Apprezzo la tua
preoccupazione Potter, ma puoi farmi il grandissimo favore di sparire
subito"
"Posso riferire" disse Harry tranquillo
"Si e anche dire che cosa ci facevi tu camminanado
per la Foresta a quest' ora della notte" rispose impaziente Draco. Era
ansioso di liberarasi di Harry al più presto possibile, perchè non aveva idea
di quanto tempo aveva a disposizione dopo aver preso la pozione prima che
questa facesse effetto, e avrebbe dovuto spiegare molto di più se Harry lo
avesse visto scomparire nell' aria davanti ai suoi occhi.
L' espressione di Harry non cambiò per niente
"Che stai facendo Malfoy?" chiese un altra
volta tranquillo. Sembrava più composto ora che Draco era completamente vestito
e apparentemente non aveva intenzione d' andare da nessuna parte senza la
risposta che cercava.
"Non sono fottuti affari tuoi Potter" sputò
Draco con tono minaccioso, ma percettibilmente disperato "Sparisci"
fece una pausa, poi continuò con il chiaro intento d' intimidire Harry "O
ti lancerò un incantesimo e non credere che non lo farò"
"E tu non credere che non mi vendicherò"Una
nota di rabbia si sentì nella voce di Harry, che socchiuse gli occhi cercando
di mettere bene a fuoco Draco nell' oscurità, perchè una nuvola aveva nascosto
la luna e misera luce che rimaneva sembrava bruma. Harry fece un passo avanti
tenendo fra le ditta la bacchetta.
Draco si tese, ogni singolo muscolo pronto per entrare in
azione. I suoi nervi erano alterati a causa della pozione che gli fluiva nel
sangue. Era un asensazione stranamente eccitante, in parte si era aspettato di
sentirsi etereo come un sogno, flottando in una nuvola e la sua forma fisica
evaporata. Ma quello che sentiva era completamente diverso, completamente nuovo
- si sentiva denso, totalmente immerso nel suo corpo come mai prima. I suoi
sensi erano affilati come la punta di una spada e il tenue mormorio della notte
egitata risuonava come un colpo assordante al pari dei battiti del suo cuore.
Si senrtiva strano e ...e male.
Draco indietreggiò, una sensazione d' inquietitudine
cresceva dentro di lui, un ansia e una paura selvaggia lo avvolgevano.Adesso la
cosa più importante nella sua testa era sbarazzarsi di Harry prima che
sucedesse qualcos' altro.
"Potter, ti giuro che se non.." cominciò con
voce arrabbbiata, quando d' immprovviso le nuvole si aprirono mostrando la luna
un latra volta. I suoi raggi perlati percorsero l' oscuro cielo notturno
cadendo obliqui sul viso di Harry illuminandogli i lineamenti con una pallida
luce innaturale e Draco si fermò di colpo.
Lo sfolgorante raggio di luce fulminò la sua mente senza
avvertimento. Non fu accompagnato da nessun dolore al contrario fu seguito da
un' altra sensazione sconosciuta, intensa e pura che svuotò completamente il
suo essere, un insieme d' incomodità e estasi allo stesso tempo. La vista gli
si anebbiò per un momento, pio riuscì ad infuocare di nuovo - distinse gli
alberi sul fondo, illuminati dalla luce della luna, e ...e Harry.
Harry stava fermo davanti a lui osservando nervosamente
il suo strano comportamento e l' unica cosa che Draco potè fare fu fissarlo
indifeso davanti alla dolorosa sensazione checorreva rapidamente nelle sue vene, divorandolo, lasciando la sua mente
scossa ma spaventosamente lucida, quasi ogni fibbra del suo corpo si fosse
arresa a quella nuova e terrorizzante sensazione che si era impadronita di lui.
L' orrore brillò negli aterriti occhi grigi di Draco che
persistevano fissi su Harry , con la luce della luna che gli cadeva sulle
spalle quasi perla liquida.
"Malfoy?" cominciò insicuro Harry e alzò la
mano per togliersi i capelli neri dagli occhi, però per Draco fu come se lo
avesse preso per la camicia obbligandolo ad avvicinarsi, senza propria volonta,
ad Harry.
Prima che Draco si rendesse conto aveva accorciato la
distanza tra loro con silenziosi passi. Prese tra le mani il viso spaventato
dell' altro ragazzo e nell' istante dopo stava baciando Harry, fortemente e a
piieno sulle labbra in maniera appassionata e totalmente disperata. Harry non
ebbe nemmeno il tempo di reagire che la sua protesta fu sommersa dalle labbra
di Draco sulla sua bocca, lo shock puro lo paralizzò per alcuni secondi
rendendolo incapace di muoversi. Le labbra di Draco bruciavano le sue,
baciandolo con il fervore di qualcuno che è caduto in una pericolosa dipendenza
e passò abbastanza tempo prima che la sua mente gli gridasse in mezzo alla
confusione DRACO MALFOY TI STA' BACIANDO! facendolo entrare in azione.
Spinse violentemente Draco lontano da lui, si coprì la
bocca con la mano mentre la dolce sensazione del bacio persisteva sulle sue
labbra.
"Malfoy!" gridò, completamente stordito e senza
fiato per l' intensità del bacio.
"Maledizione! Che cazzo pensi di star facendo?"
Harry raramente malediceva a meno che non sia estremanente necessario, e questa
situazione lo era. Quando i suoi occhi incontrarono quelli di Draco vide che l'
orrore in essi era di gran lunga più grande del suo.
Draco aveva sulla faccia un' espressione di costernazione
e repulsione che impedì ad Harry di continuare.
Draco si vedeva miserabile e la sua espressione soffocata
parlò più di mille parole.. Guardò Harry fissamente, disgustato e incredulo.
"Che-che cosa è successo?" la sua voce era
tremula e senza espressione.
"Dimmelo tu" rispose Harry furioso, lo shock
inizile stava dando spazio all' indignazione "Che diavolo stai cercando di
fare Malfoy?"
"Io-io ti ho appena baciato?" chiese Draco con
la stessa voce traumatizzata.
"Sì, diavolo, che lo hai fatto!" il respiro di
Harry era veloce e superficiale mentre cercava di riacquistare un po' di
compostezza. Si appoggiò contro il tronco di un albero vicino, non si sentiva
molto fermo.
"Che cos' è questo?"
Draco sembrò non sentire la domanda di Harry "Questo
è disgustoso"
La voce di Draco continuava atona. Chiuse gli occhi,
sentendosi stramnamente composto malgrado il frenetico orrore che cresceva
dentro di lui. Sapeva che cosa era accaduto, ma non voleva pensarci nè voleva
assolutamente ricordarlo.
La rabbia incendiò le guancie di Harry.
"Disgustoso? Sei stato tu che mi sei saltato addosso
e mi dici che è disgustoso?" Harry sembrava non voler altro che strozzare
Draco, ma dato quello che era successo l' ultima volta che i loro corpi erano
stati in contatto ci ripensò. Furioso si passò il dorso della mano sulla bocca
"Sei rivoltante, Malfoy"
Draco era sul punto di rispondere una lunga protesta
colorata con parole molto espressive quando le parole di harry lo pugnalarono,
facendogli sentire una sconosciuta e dolorosa fitta interiore, molto simile
alla sensazioen che lo aveva colpito prima quando era successo quello che non
voleva ricordare.
CHE STA' SUCCEDENDO? CHE MI STA' SUCCEDENDO?
Questa domanda esigeva una risposta ma dovette aspettare.
Per il momento doveva affrontare un Harry livido che era sul punto di
strozzarlo da un momento all' altro e considerando il suo attuale stato di
stordimento Draco non era sicuro di poter combattere.
Cercò lo sguardo di Harry e nuovamente accadde, una
scarica elettrica gli attravversò il corpo, solo molto più intensa e penetrante
gli attraversò la pelle arruvandogli fino all' anima. Draco sussultò e un
soffice affanno gli sfuggì dalle labbra; ricordò la stessa bruciante sensazione
che lo stava minacciando. Poteva sentirsi cadere in quei freddi occhi di
smeraldo, il colore della giada balenava attraverso la sua mente, il colore del
desiderio, della passione, dell' odio, del bisogno e dell' orrore. Tutti legati
insieme in una corda attorno al suo cuore che lo trascinava vicino ad Harry, o
Harry vicino a lui...
VAI VIA DA QUI. ADESSO.
Con escalamazioe soffocata che souonava come
"Oddio", Draco distolse furiosamente lo sguardo da Harry, sentendo un
dolore sordo lacerarlo nel farlo, e prima di dimenticarsi quello che doveva
fare si girò e si diresse nella direzione opposta. Non s preoccupò di
nascondere il suono dei suoi passi e, senza voltarsi indietro, corse il più
veloce possibile che le sue gambe gli permettevano.
Harry rimase in piedi senza capire, confuso, guardava
fisso Draco mentre il ragazzo girava velocemente sui tacchi e se ne andava.
Starano pensò confuso, cadde in ginocchio sull' erba e racclse un oggetto che
brillava alla luce della luna.
Era una boccetta di vetro completamente vuota, eccetto
per dei segni di un liquido rosso vibrante, che a prima vista sembrava sangue
anche se Herry non credeva che lo fosse veramente.
Tuttavia il calore del bacio formicava le sue labbra e
Harry scosse la testa completamente sconcertato. Draco Malfoy era l' ultima
persona che si sarebbe aspettato di baciare in tutta la sua vita. Si accigliò.
'Oh, questo è assolutamente malato. Malfoy più di tutti'.
Aveva avuto abbastanza sorprese per una notte decise di
tornare alla torre dei Griffondoro, prima che succedesse qualcos' altro di
strano che gli impedisse di arrivare completamente illeso. 'L' unica cosa che
sò e che se diventerò pazzo o svilupperrò una qualche malattia cronoca nei
prossimi anni' pensò lugubre 'sarà per colpa di questo'.
Mise la bacchetta
nella borsa, con la lettera per Sirius completamente dimenticata, e ritornò
ritornò lentamente alla torre dei Griffondoro, dove in silenzio salì al
dormitorio e si mise a letto. Però fu solo molto tempo dopo essersi coricato
che il sonno lo vince.
**************
ODDIO, CHE COSA E' SUCCESSO? ODDIO
Le parole gli si accavvallavano nella testa come un
mantra febbrile.
Draco chiuse glu occhi mentre entava velocemente in
bagno, chiudendo di colpo la porta senza preoccuparsi di svegliare qualcuno. Il
peggio era che la sua mente era stata sveglia elucida durante tutto l'
incidente, così che non poteva discutere di essere stato confuso, sebbene il
suo corpo fosse angosciato - con una starna e irreale agonia, come se lo
perseguitasse il ricordo di un terrifficante incubo.
Si lavò i denti cinque volte per levare dalla bocca il
sapore di Harry, fino a che gli fecero male le gengive cominciando a
sanguinare. Il sapore metallico del sangue sulla lingua lo svegliò dai suoi
pansieri, facendo affiorare di nuovo la sensazione di panico.
'Che cosa è successo?'
Sapeva maledettamente bene che cosa era successo.
Aveva baciato Harry Potter, questo era successo. Il
ricordo lo faceva nauseare, sebbene nello stesso tempo, nel profondo, un aparte
di se stesso anelava il perverso e proibito piacere di farlo di nuovo.
'Che cosa è andato storto. Perchè la pozione non ha funzionato
come doveva?'
Con la lingua ferita e formicante per il dentifricio alla
menta, tornò al domirtorio, cercò il vecchio libro e lo portò con se alla sala
comune dei Serpeverde. Era buio e faceva freddo, così come si sentiva in questo
momento. Puntò la bacchetta sul camino. Questo s' incendiò con un crepitio di
fiamme arancioni e sebbene il caldo si diffuse calmandolo non dissipò la fitta
persistente che continuava a tormentarlo: il dolore del bacio.
Si sedette per terra appoggiandosi ad un lato della poltrona
e aprì il libro, sciogliendo distrattamente il nodo che aveva fatto con la
corda. Cercò la pagina dove si distillava la pozione per la Perdita Della
Sostanza e si ritrovò a guardare la lista degli ingredienti. La scorse
attentamente con il dito indice, ripetendola mentalmente così come la indicava
il libro. La pozione era stata preparata alla perfezione.
I suoi occhi aguzzi seguirono il suo dito fino alla fine
della pagina e notò un' annotazione che non aveva visto prima, ed era sicuro
che non c' era l' ultima volta che aveva guardato.
Però adesso era lì, scritta con uno sbiadito inchiostro
azzurro scuro.
Draco si chinò di più strizzando gli occhi, la scrittura
corsiva era leggermente cancellata, però la frase scritta in latino si leggeva
chiaramente.
TRACIT ET FATI LITORA MAGNUS AMOR.
La guardò fisso sbattendo le palpebre incredulo, prese il
libro e frenetico verificò le pagine, però a causa dell' uso eccessivo, i
numeri delle pagine erano troppo sbiaditi per essere compresi. Tutto il suo
corrpo si irrigidì per un brivido freddo, che lo riempì di un profondo terrore
quando si rese conto della frase
UN GRANDE AMORE PUò ATTRAVERSARE I LIMITI DEL DESTINO.
Fissò il libro, gli tremavano le mani. Una pagina dettava
Pozione Per La Perdita Della Sostanza con un apiccola descrizione con la pagina
seguente che ne distillava il procedimento. Però qualcosa era definitivamente e
innegabilmente sbagliato.
La frase in latino, la strana sensazione, questo - questo
'sentimento'.
All' improvviso comprese. La violenta comprensione
attraversò la sua mente come lame di vetro.
'No, non poteva essere'
Non era una pozione per la Perdita Della Sostanza, in
qualche modo aveva mescolato le pagine quando aveva raccolto il libro - invece
di quella pozione aveva preparato una...una...
In questo momento non era nemmeno capace di ricordare un
imprecazione, per il forte impatto della consapevolezza di cosa aveva preparato
e che si era autoinflitto.
"Cosa ho fatto?" mormoro terrorrizzato, però
aveva ancora più paura della risposta.
Questo è il primo cap, COMMENTATE per favore almeno mi
darete la forza e la volontà per continuare.
Vi avviso già da subito siccome i cap da tradurre sono
molto lunghi aggiornerò la storia molto lentamente, fino adesso ho tradotto
solo 4 cap su17 sighT.T!
Spero comunque di poter andare avanti velocemente adesso
che la scuola è finita e ci sono le vacanze ^^!!
Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi
l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io l' ho
tradotta dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose
non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.
Capitolo secondo: Frammentato
L'
amore è qualcosa di molto frammentato
Harry si svegliò tardi il giorno dopo, si era
completamente dimenticato della notte scorsa quando scese a fare colazione.
Solo quando entrò nei sotteranei per doppie Pozionial vedere Malfoy entrare tranquillamente e dirigersi verso l'
altra parte dell' aula si ricordò di cosa era successo.
Strinse gli occhi mentre l' osservava, però il biondino
non si voltò mai a vederlo. Era come se non fosse successo niente, anche se
Harry intuì che qualcosa era cambiato tra loro: la mancanza dell' usuale e
franca ostilità, l' assenza delle risate di disprezzo, tutto quello che era
diventato una costante delle lezioni di Pozioni.
Definitivamente qualcosa era cambiato.
La fine delle lezioni si avvicinava, Ron diede un colpo
ad Harry quando Piton li volse le spalle.
"E' quasi finita la lezione e Malfoy non ha tentato
neanche una volta di sabotarci la pozione o di farci esplodere il calderone"
attraverso l' aula lanciò a Malfoy uno sguardo sospettoso "che gli
succede?"
Harry era sul punto di raccontare a Ron i fatti della
notte scorsa però sospettò che il suo amico ne avrebbe fatto uno scandalo
apocalittico giusto lì nell' aula, perciò decise meglio di non farlo. Forse più
tardi. Alzò le spalle con tutta l' indifferenza possibile e rispose
sinceramente "Non so che gli succede"
"Megli non parlare prima del tempo" disse Ron
oscurandosi "La lezione non è ancora finita"
Pochi minuti dopo suonò la campanella concludendo la più
strana e tranquilla lezione di Pozioni che Harry potè ricordare. I suoi
pensieri si sviarono al ricordo di Malfoy che lo baciava la scorsa notte. Però
si controllo velocemente. Questo era quello che doveva fare per non ricordarlo
per molto tempo. Prefiribilmente fin
dopo la sua morte.
Però, perche non sembrava capace di dimenticarlo?
Dall' altra parte dell' aula Draco stava alzando i suoi
libri e pulendo il suo calderone, sentendo lo sguardo inquisitore su di sé
aveva mantenendo gli occhi da un altra parte per tutto il tempo. Sapeva che il
Grifondoro lo aveva guardato furtivamente per tutta la lezione, però
codardamente non aveva alzato lo sguardo, perchè non era sicuro di quello che
avrebbe fatto se lo avesse visto. Scoprì che era più sensibile alle emozioni di
Harry, e si domandò se era a causa della pozione o era solamente perchè non si
era mai reso conto di quanto Harry fosse espressivo. Poteva sentire la tensione
che regnava tra di loro, il soave sconcerto che regnava nello sguardo di Harry
ogni volta che lo guardava di striscio, e portava un fugace e strano calore nel
suo corpo.
E quando Harry lasciò i sotteranei accompagnato da
Weasley e dalla Granger, Draco, sperimentò lo stesso sentimento un' altra
volta, un muto desiderio che cresceva sempre di più mentre l' altro ragazzo si
alontanava, strappando implacabilmente il suo cuore...
Frustrato colpì il tavolò e lanciò una bottiglia di bile
d' armadillo. Non gli importò. Si prese la testa fra le mani che adesso
tremavano bagnate da un sudore freddo. Tuttavia era lì questo - questo
SENTIMENTO.
Tentò di ricomporsi, la scorsa notte quando si era reso
conto di quale pozione aveva realmente bevuto, aveva vomitato per un' ora
cercando di togliera la maggior quantità di pozione possibile.
Però era ancora lì. Nel suo sangue, percorrendo le sue
vene come ghiaccio argentato.
Prese la sua borsa con furia e uscì dall' aula senza
badare alle urla di Tiger e Goyle che gli chiedevano d' aspettarli.
************
Più tardi Draco potè finalmente liberarsi di loro per
rincorrere Harry mentre si dirigeva agli allenamenti di Quidditch.
Draco lo raggiunse quando era arrivato all' angolo vicino
all' armadio delle scope.
La sorpresa iniziale di Harry lasciò spazio ad un
sinistro riconoscimento.
"Che vuoi Malfoy?"
Draco ignorò l' improvviso aflusso di sangue alla testa e
fissò lo sguardo su Harry.
"Devo parlarti" si guardò ansioso dietro le
spalle all' udire l' avvicinarsi di voci e aggiunse "In privato"
"Per cosa? Per permetterti di farmi altre indicibili
oscenità?" domandò Harry freddamente, indietreggiando di un passo e
gurdando Draco con sospetto.
Draco strinse i pugni e un tenue rossore gli colorò le
guance.
"Mi è piaciuto tanto quanto a te, Potter" disse
tra i denti con una nota di disgusto.
"Davvero? Non l' avrei mai detto" disse Harry
con lo stesso tono di voce.
"Taci, Potter" sbottò Draco e si morse il
labbro inferiore, cercando di concentrarsi sui battiti che sentiva in testa,
come il suono di onde sbattute "E' stato un maledetto errore"
enfatizzò ogni singola parola. 'UN TERRIBILE, TERRIBILE ERRORE'.
Harry lo guardo storto "E vieni a scusarti?"
"No" rispose automaticamente Draco e vide come
lo sguardo di Harry si indurì.
"Bene, tu 'devi' maledettamente scusarti" Harry
si tese era quasi della stessa altezza di Draco, però la sua rabbia crescente
lo fece sembrare più alto. "Non avevi il diritto di fare quello che hai
fatto"
"Oh, scusami" Draco lo interruppe acidamente
sentendo crescere la rabbia "Avrei dovuto chiederti perima il permesso.
Sono stato completamente sconsiderato da parte mia. Lo terrò a mente la
prossima volta"
Le narici di Harry si dilatarono "Non 'ci sara' una
prossima volta" guardò incredulo Draco "Che ti 'succede' Malfoy? da
quando io ricordo ti mi odi e io ti odio. E sono perfettamente felice che le
cose continuino così"
Rimasero a guardarsi furiosi per un lungo momento, senza
proferire parola. Harry colpì impaziente il piede in terra. Finalmente..
"Allora?"
Draco gli restituì lo sguardo feroce.
"Allora cosa?"
"Allora, che cosa è stato quello della notte scorsa?
Cercavi di spaventarmi? Perchè ricordo chiaramente che sei stato tu quello che
è scappato con la coda tra le gambe"
Draco chiuse gli occhi, l' ultima cosa che aveva bisogno
in quel momemto era un immmagine mentale di qualcosa ta le gambe di qualcuno.
Il ronzio esasperante nella testa non accenava a sparire, ma al contrario si
stava facendo più forte, come se lo stare vicini li avvolgesse in una sfera d'
elettricità, che stava disturbando i suoi impulsi nervosi e inviava le più
strane sensazioni per tutto il suo corpo.
Respirò profondamente "E' una lunga storia"
"No, non lo è. Tu mi hai prese e baciato. Fine della
storia, e non è bel finale devo dire"
Draco aprì gli occhi e immediatamente si scontrò con
quegli occhi di un profondo verde smeraldo, nascosti dietro un paio di
occhiali; che gli fecero bloccare l' aria in gola lasciandolo senza parole.
Ad ogni modo che cos' era venuto a fare lì? A confessare
tutta la situazionee rimanere come uno
scemo? A ogni modo, non capiva che cosa sperava facesse Potter? Quando la
verità era che non c' era niente che 'poteva' fare nè lui nè nessun altro.
Perchè lo aveva cercato? Perchè aveva passato tutto il giorno cercando d'
incontrarlo per rimanere un momento da solo con lui?
Non sapeva perchè. La relatà era che, sì, lo SAPEVA e
ugulamente sapeva che doveva allontanarsi da lui il più presto possibile.
"Oh, dimenticalo" mormorò e un' espressione d'
indifesa frustrazione salì ai suoi occhi all' andarsene. Però repentinamente
una meno ferma gli prese il braccio e lo fece voltare, non per forza, ma per il
brivido che gli percorse tutto il braccio. Indietreggiò instintivamente
staccandosi dal contatto di Harry, ferito, con un fugace sguardo feroce negli
occhi grigi. Harry sbattè le palpebre leggermente sopreso prima che un'
espresione di determinazione delineasse il suo viso. Girò attorno a Draco
bloccandogli la strada e mettendolo con le spalle al muro, vicino all' armadio
delle scope.
"Non andrai da nessuna parte fino a che non mi darai
una spiegazione, Malfoy"
Draco gli lanciò uno sguardo di sfida che mascherò la sua
confusione interna.
"Oppure?" lo provocò avvicinandosi di più.
"Veramente vuoi che ti risponda?"
"Si, perchè non suonava molto come una minacia"
"O andrò direttamente da Silente con 'questo' "
mise la mano nella sua borsa e prese la boccetta vuota "E avrai un bel
pubblico quando spiegherai che cosa ci facevi la scorsa notte fuori dal
castello"
Draco tirò le labbrda in una linea sottile e strinse gli
occhi "Non lo farai, perchè significherebbe spiegare che cosa ci facevi TU
fuori dalla scuola" sorrise disdegnosamnete permettendo che una buona dose
di sarcasmo uscisse con le sue parole "E non credo che il nostro Ragazzo
d' Oro voglia rovinare il suo primato per una cosa del genere, vero?"
"Il peggio che potrebbe capitarmi sarebbe una
punizione e un rimprovero per andare in giro di notte" gli occhi di Harry
brillarono di determinazione, che fece ricordare a Draco il modo in cui
guardava quando volava in cerca del Boccino; risoluto concentrato, quasi
implacabile. Vaccillò leggermente. Harry gli rivolse uno sguardo tagliente come
se gli potesse leggere il pensiero, allora continuò "Però tu sarai
fortunato se avrai solo una punizione, se 'questo' si sà" alzò nuovamente
la bottiglietta, segni di rosso vibrante brillavano alla luce del sole
"Non so cos' è - sembra sangue, anche se non lo è perchè a quest' ora
dovrebbe essersi già rapresso. Sono sicuro che Piton sarà molto interessato nel
fare alcuni esperimenti per capire che cosa sia, anche se il suo entusiasmo
scemerà quando i risultati serviranno per incriminare il suo allievo
favorito"
E per l' espressione di genuina paura che attraversò il
viso di Draco, un rara ondata d' emozione che si incendio e morì nel giro di un
respiro, Harry seppe che lo aveva in pugno.
Draco recuperò velocemente il suo freddo atteggiamento,
alzò il mento in tono di sfida e facendogli una smorfia di disprezzo
"Allora va' Potter. Mostralo a Silente. Potrebbe essere mermellata di
fragole. Mi divertirò a vederti fare la figura dell' idiota"
"Rischierò"disse Harry restituendogli lo
sguardo "Se cado io mi assicurerò che cadrai anche tu" fronteggiò
Draco apertamente vedendo che sotto la calma apparente nel suo viso bolliva una
grande confusione
"Ti stò dando una scelta, Malfoy"
"Solo sparisci Potter" sibilò Draco con un tono
d' urgenza nella voce "Tu non lo vuoi sapere credimi"
"Sì che lo voglio" Harry fece un passo avanti,
fuoco ardente in pura giada, Draco chiuse gli occhi quasi con dolore.
"Prova, perchè no?"
"Fottiti Potter" sputò Draco vedendo come si
tese Harry "Posso maneggiare questa cosa da solo"
"Come la maneggi bene! Correndo mezzo nudo nel bel
mezzo della notte baciando la gente come un lunatico degenerato. Non
fraintendermi, Malfoy, se vuoi essere uno psicopatico delirante per me non c' è
nessun problema, solo non mi coinvolgere"
"Allora non ti 'coinvolgerò' "Rispose Draco
articolando chiaramente ogni singola parola, nei suoi occhi ardeva una strana
luce "Girati di 180 grati , comincia a camminare e non fermarti finchè non
arrivi a Hogsmeade o buttati nel lago, il primo che capita. Il punto è,
VATTENE"
"Non finchè non mi dici cosa stà succedendo"
disse Harry rifiutandosi di andarsene
Una pausa poi più soavemente "Non lo vuoi
sapere"
Harry esplose "NON mi dire cosa voglio o non voglio
sapere! E nemmeno- "
"Ovviamente non riesci a vederlo da te, vero?"
"Guardo" disse Harry spingendo nuovamente Draco
contro la parete"Se tu, dico, mi
avessi dato una pacca sulla spalla o strattonato la manica potrei lasciarlo
così. Però quando unisci la tua bocca alla mia, totalmente senza il mio
consenso devo aggiungere, è una cosa completamente diversa"
"Cos' è non ti avevano mai baciato così ,
Potter?" Draco vide un tremolio quasi impercettibile nei verdi occhi di
Harry e le sue labbra si curvarono in un sorriso di scherno. "Allora ti ho
fatto un favore, non è così?"
Harry sembrò un po' disgustato "Se baciarmi lo
consideri un favore, Malfoy, allora non voglio mai essere in debito con
te"
Draco sorrise astuto e la crescente tensione tra loro si
alleggerì un poco "Se fossi in debito con me, Potter, ti farei 'molto di
piu' di questo"
Adesso Harry ERA disgustato "Oh, taci e smettila di
fare domande. 'Stò aspettando' "
Il sorriso di Draco si allargò "Cosa? Un
altro..."
"La tua spiegazione" Harry si affrettò ad
interromperlo, indietreggiando di un passo, guardò Draco con molto più che
sospetto "Che 'diavolo' ti succede? Perchè sei così sbaciucchione all'
improvviso?"
Il sorriso di Draco svanì e l' ostilità riapparve
instantaneamente "Non sono uno sbaciucchione" disse mordace.
"Bene, credo che la descrizione 'in calore'
basti" Harry sorrise vittorioso quando vide gli occhi di Draco oscurarsi
"E' così che tu prendi qualcuno, Malfoy? Strisciando mezzo nudo e saltando
addosso alle vittime ignare"
"Questo è forte detto da qualcuno che non aveva mai
baciato" gli occhi di Draco brillarono d' un' ira crescente "E a
proposito di te Potter? Che cosa ci facevi TU nella Foresta?"
Proprio allora Draco si accorse che il fastidioso ronzio
si era calmato, non l' aveva notato prima perchè era stato assorto a parlare
con Harry. Allora un' altra volta una parte della sua mente gli disse che si
era calmato SOLO perchè stava parlando con Harry dacinque minuti buoni a due passi di distanza da lui.
"Non è questo il punto al momento, o no?" Gli
occhi di Harry emisero un brillo giada riflettendo la luce del crepuscolo
"Sputalo fuori, Malfoy, voglio sentirlo"
"E' complicato"
"Lo hai già detto ed è una scusa povera. Stai
insultando la mia intelligenza"
"Di sicuro ci hai messo molto per arrivare a questa
conclusione" replicò Draco placido "Questo conferma il mio
punto"
Però poteva sentire la propria determinazione
affievolirsi, i suoi commenti mordaci perdere forza, diventare deboli, tutto
questo mentre temporeggiava, cercando un modo per spiegarlo senza però
trovarlo. All' improvviso si sentì stanco come se stesse sopportando uno
starnuto diffice da far uscire, sentì un torrente di lacrime premere per salire
agli occhi, e tutto questo lo stava consumando.
La bocca di Harry divenne una delicata linea di severa
determinazione.
"Parlare con te è come cercare di togliere del
sangue da una pietra" indietreggiò di un passo scuotendo la testa
arrabbiato "Dimenticalo, forse Silente riuscirà ad avere delle risposte
più chiare da te"
Harry provò ad andarsene però Draco glielo impedì
prendendogli il polso sinistro. Harry si fermò e guardò di nuovo Draco, i suoi
freddi occhi verdi mascherati da una completa calma, senza dire niente in una
muta domanda.
Dracos entì l' eletrizzante formicolio dal polso di Harry
fino alla sua mano e respirò profondamente "Vuoi 'veramente'
saperlo?"
"Sì" rispose Harry con un esplicita impazienza
nella voce.
"Quando dico che è lungo e complicato parlo
seriamente" aveva nella voce un tono d' urgenza e si guardò attorno
ansioso, preoccupato che gli altri giocatori di Grifondoro potessero arrivare
cercando Harry. Si chiese quanto tempo erano rimasti a parlare, la verità era
che non ne aveva idea, perchè quando stava con lui i minuti sembravano volare, anche
se sentiva che mancavano ora per finire.
Così è come - si ricordo amaramente - si sente la gente
quando è innamorata. Lanciandosi attorno un altro sguardo furtivo Draco parlò
in un sussurrò.
"Incontriamoci nella Sala Dei Trofei a mezzanotte,
allora te lo spiegherò" alzò gli occhi guardando diritto in quelli di
Harry con un' emozione incerta nelle sue iridi di un grigio mistico.
"E da adesso fin allora pensa a tutto quello che mi
vuoi domandare, e non dire che non ti avevo avvertito, Potter. Dieci galeoni
che ti pentirai di aver domandato, cosi ché se recuperi il buon senso , fatti
un favore, non venire."
"Bel tentativo, Malfoy" Harry indietreggiò
scrutando l' espressione di Draco con uno sguardo critico. "Molto
allarmante e tutto, a parte il fatto che è il trucco più vecchio del mondo e
nel tuo caso per niente convincente. Da quando ti preoccupa cosa è bene per
me?" Harry gli fece un sorriso sprezzante e senza preavviso alzò la
bacchetta e la puntò sulla mano di Draco che gli stava ancora tenendo il polso
e mormorò un incantesimo.
"Manicam Inice"
Un raggio di luce argentata uscì dalla bacchetta di
Harry; Draco si lamentò spaventato e ritirò la mano che bruciava. Guardò giù e
con orrore trovò attaccato al suo polso una manetta. La guardò fissamente,incredulo. C' era solo una manetta
saldamente chiusa, il delicato metallo avvolgeva il suo polso sinistro, alcuni
anellini di metallo pendevano da questa.
Harry sembrò deluso "Maledizione, ha funzionato solo
per metà"
"Cosa...?" Draco guardò nuovamente Harry con
paura "Per cosa diavolo è questa? Toglimela!"
Harry sorrise serafico "Sicuro, questa notte. E' il
modo migliore per assicurarmi che verrai" alzò il polso di Draco
osservando il suo lavoro; troppo scioccato per reagire Draco lo lasciò fare.
"Bene, si è formata solo una manetta, ma sembra
abbastanza sicura. Lascia che ti avverta che qualsiasi tentativo di toglierla,
fisico o magico, farà solo in modo che si aggiusti sempre di più"
"E ti aspetti che andrò in giro per la scuola con
'questo'?" Draco ora era orrorizzato "Che pervertito, Potter, non
sapevo fossi sadico"
Harry ignorò quest' ultimo commento "Rallegrati che
l' altra estremità non è attaccata a, che so ...alla parete del campo di
Quidditch, per esempio. Ma questo è decisamente più cospicuo, devo dire"
"Fottiti Potter" sputò Draco, la paura
rimpiazzata dal coraggio "Pagherai per questo"
"Ti manca una certa perversità, dato che sei tu
quello che ha la manetta" Harry si fece agilmente di lato un sorriso di
trionfo curvò le sue labbra in un modo abbastanza attraente pensò Draco "E
tu pensavi che i Griffondoro non avessero idee abbastanza creative"
"Oh, ma anche i Serpeverde hanno idee creative"
disse Draco tra i denti con la voce appena controllota "Solo più violente
ed espressive, che generalmente includono coltelli, fruste, torture e
normalmente molto dolore" la bocca di Draco si curvò in un unico sorriso
senza umore "Però vedo che definitivamente ti piace di più la tecnica
dell' umiliazione, che è ugualmente efficace. Congratulazioni"
Qualcosa attraversò la faccia di Harry, una muta sorpresa
mescolata a qulacosa di molto simile al pentimento, e Draco notò che si era
vergognato.
"Non lo faccio per umiliarti, Malfoy" cercò lo
sguardo di Draco, gli occhi di Harry erano sinceri, dolorosamente sinceri.
"Mi assicuro solo che tu non ti penta"
"Pensavo che il punto in questione era se tu
'saresti venuto' "
Gli occhi di Harry si indurirono, i resti d' emozione si
fusero in solide pietre smeralde. "Non ho fiducia in te, Malfoy. Non crede
che non ricorda che cosa hai provato di farmi il primo anno. E da allora non
basterebbero tutte le dita delle mie mani e dei piedi sommati ai tuoi per
contare le volte che hai provato a metterci nei guai" sorrise spietato e
arrogante "E hai fallito ad ogni occasione, devo dire"
Draco si accigliò e inclinò leggermente la testa di lato,
lanciando a Harry uno sguardo critico. L' aveva continuato a fare di nascosto
durante tutta la conversazione, come se notasse per la prima volta alcune cose
di Harry, il modo in cui stava in piedi con il piede destro sempre qualche
centimentro avanti a quello sinistro, il modo in cui teneva le spalle alte,
dritte con la fiducia e la calma di qualcuno che ha il mondo a sua disposizione
e non vuole più di quello che ha.
"E credi che una manetta attorno al polso ti
assicurerà che ci sarò questa notte?" Draco si regolò per far suonare la
sua voce tranquilla , anche se dentro di sé stava crollando "Non lo credo,
Potter. L' unica cosa che potrebbe garantire la mia presenza sarebbe che mi
incatenassi a te, e non è positivo per l' allenamento di Quidditch, vero?"
Per sua sorpresa sul viso di Harry apparveun sorriso, un
semplice sorriso saputo "Guarda più attentamente il tuo nuovo accessorio
quando hai tempo" segnò con la testa la manetta, sembrava freddamente incongruente
al polso di Draco, anche se il metallo argenteo faceva gioco con i suoi capelli
biondo platino.
Prima che Draco avesse il tempo di ispezionarlo più
accuratamente Harry continuò "Non credo che la manetta ti farà venire e
non credo nemmeno alle tue parole, ma " e qui Harry si permise un piccolo
sorriso di trionfo "Può essere che portarsi apresso una manetta con il mio
nome sopra ti faccia pensare due volte prima di saltare il nostro puntamento di
questa notte"
Il cuore di Draco si fermò momentaneamente, il suo
sguardo si abbassò sul crudele braccialetto al suo polso e i suoi occhi si
aprirono di completa incredulità.
"Cosa..."
Il sorriso di Harry si fece più largo, un sorriso
nascente all' alba.
"Non credo che domani ti piacerebbe andare in giro
per la scuola etichettato come prorpietà di Harry Potter, o sì?"
In quel momento qualcosa si frantumò nel viso di Draco,
qualcosa di fondamentale, qualcosa di talmente naturale e innato che fluì
attraverso qualsiasi maschera d' emozione, una base che si frammentò all'
impatto delle parole di Harry. Una pugnalata d' angoscia passò come un fulmine
tra i suoi lineamenti, facendolo diventare fragile in un dolore senza speranza,
un' ombra di terribile disperazione, svanì in un battito di ciglia, come si
cancellano le macchie dalla spiaggia sotto le onde del mare implacabile. Harry
si sorprese quando vide passare la cruda emozione attraverso il volto
impassibile di Draco, sbattè le palpebre e gurdò di nuovo, ma se ne era andata.
Come una ferita guarita da sola, un inganno degli occhi, un gioco di luci
inclinate che si riflettevano nei biondi capelli di Draco.
O chissà, pensò Harry, un inganno della sua mente.
Quando Draco alzò lo sguardo, i suoi occhi grigi erano
ombre vuote. Harry notò che stringeva le mani talmente forte che le nocche
erano diventate bianche. Draco non disse niente solo fissò Harry per un lungo
momento, gradualmente la fredda fiamma d' emozione fluì di nuovo nei suoi
occhi, freddo ardente e distante, e allo stesso tempo vulnerabile dolore.
"Come vuoi, Potter" disse soavemente, anche se
la sua voce suonava risentita e i suoi occhi distillavano odio, amarezza e un
crudo dolore.
Con questo si girò e se ne andò
Harry lo fissò per un momento, ancora sospettoso e
totalmente confuso. L' ultimo sguardo che Draco gli aveva lanciato lo aveva
lasciato particolarmente frastornato - 'E qualcosa che ho detto?'
Scosse la testa sconcertato e ci rinunciò, girandosi
dall' altra parte andò a prendere la sua scopa, che ricordava era la su
intenzione iniziale. Grazie a Malfoy adesso era in ritardissimo per l'
allenamento di Quidditch e questo pensiero gli fece accantonare tutte le
domande per più tardi, quella notte.
***********
Solo quando arrivò al santuario del suo dormitorio, Draco
si lasciò cadere nel letto, respirando dolorosamente, il torpido freddo della
manetta contro il suo polso attraversava la sua pelle come mercurio,
avvelenando il sangue, freddo e caldo separati dall' imperfezione della carne.
Era giusto come i limiti in cui si trovava adesso, la
frontiera dove l' odio e l' amore si toccavano, la fine linea adesso confusa
per l' alterazione chimica che la trasformava in assolutamente niente.
Non sentiva niente altro che la stancante tensione del
suo corpo, distillava desiderio, desiderio puro, e stava diventando qualcosa
che andava completamente fuori controllo, ma almeno non il suo.
Girò la manetta e la osservò, il metallo emanava
scintille di luce da una fonte sconosciuta che gli ferì gli occhi facendogli
sbattere le palpebre. Alzò il polso per poter ispezionare la manetta, vide l'
intricata iscrizione non fatta da mani umane, l' uniforme e derisoria
iscrizione di color grigio argentato diceva - H. J. Potter
Un marchio di possesione. Marchiato a fuoco. Posseduto.
Chiuse gli occhi, preso fino alle ossa da questa
silenziosa vergogna.
"Non credo che domani ti piacerebbe andare in giro
per lascuola etichettato come propietà
di Harry Potter, o sì?"
Le parole si ripetevano in continuazione nella sua mente
e la sua stessa mortificazione lo corrodeva da dentro.
"Non lo faccio per umiliarti, Malfoy"
Completamente umiliato Draco si coricò a pancia in giù
sopra i cuscini, il freddo metallo della manetta attorno al suo polso lo
prendeva fino alle ossa. Paura e un accecante terrore scopiarono dentro di lui,
un doloroso ricordo di qualcosa che era maledettamente reale per essere vero:
quello che si era auto inflitto, quello che Harry gli aveva fatto, e quello che
forse mai si sarebbe liberato
Ecco il secondo cap vado ad una velocità di capitolo
tradotto alla volta, senza contare che ho anche un altra fic da portare avanti
' Il tempo si sdoppia'. Molte espressioni ho cercato di adattarle con un
linguaggio fluido mantenendo il più possibile il senso originale. Per farvi un'
idea del lavoro che faccio vi dico che quando non capisco la versione spagnola
cerco il corrispondente in quella inglese (perchè non ho un voc
spagnolo-italiano decente trovo una parola sì e dieci no) e poi lo cerco nel
vocabolario inglese e a volte capita anche che devo cercarmi il significato della
parola nel dizionario italiano perchè non la conosco ^^,
GRAZIE per i magnifici commenti: slow se ti piace così
tanto potrebbe venirmi in mente di tradurre anche altre fic (sempre dallo
spagnolo) ^^. Goten leggo le tue fic , mi piacciono molto (scusa se non posso
commentarle sempre sorry^^,) Draco2004 anche tu lo tratti un po’ male però il
nostro povero Draco…^^. Plutonio186 sì, l’ avevo già pubblicata su ff.ite ci ho messo un po’ a decidermi di postarla
qui. Kylieecco una lettrice nuova di
zecca, caspita quanti complimenti potrei esaltarmi troppo, anche io mi diverto
un mondo a leggerlo quel pezzo, ma quello che preferisco in assoluto è quello
che dice Draco nel prox cap, che spero di postare il più presto. Rowan-MayFair temevi che non mi facessi più vive e invece
eccomi qua, questa volta sono buona posto questo cap senza aver tradotto il
nono…ma dalla prox volta ritorno alla velocità di un cap tradotto alla volta.
Abbiate un poì’ di pazienza se vi sono piaciuti questi primi cap sarà
pienamente ricompensata con i prossimi vedrete…. E poi per me è già cominciata
la scuola con temi, compiti e studiate dell’ ultima settimana a carico^^
Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi
l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io l' ho
tradotta dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose
non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.
Capitolo terzo: Senza Rimpianti
L'
amore vive in bottiglie sigillate dal rimpianto
Con il sopraggiungere della sera, con grande fastidio,
Draco si rese conto che avere un po' di solitudine nella sala comune dei
Serpeverde o anche nel dormitorio era facile come trovare un modo di NON
pensare ad Harry. Stava diventando sempre più difficile tenere nascosto agli
altri il polso amanettato, così finalmente decise di andare in biblioteca per
trovare un po' di pace e tranquillità.
Erano quasi le otto quando arrivò in biblioteca, una
forte sensazione di alienità si impossessò di lui quando guardò le quattro
pareti che si chiudevano su di lui, e la sua innata claustrofobia salì in
superficie.
Si rese conto che si sentiva come nella biblioteca di
casa sua, come un granchio nella padella mentre il calore lo brucia, era una
reazione istintiva - si sentiva in trappola.
La biblioteca di Hogwarts, senza contare l' arredamento
pittoresco e impeccabile, gli ricordava maledettamente troppo l' austera
biblioteca di suo padre; tutta la stanza pitturata con niente altro che pile di
libri, uno sull' altro, fino al soffitto, scaffali e scaffali di libri, tutti
legati in un modo o nell' altro alle Arti Oscure. Una gran parte della sua
vita, della vita di un Malfoy. Una gran parte di LUI.
Draco ricordò con un brivido le esplicite avvertenze che
suo padre gli faceva in continuazione a proposito delle molte maniere di cadere
in disgrazia e, ovviamente, i suoi sinistri ammonimenti di MAI, fintanto che
aveva un soffio di vita e sangue Malfoy scorrergli nelle vene, MAI gettare la
più lieve vergogna sul nome della famiglia. Altrimenti.
ALTRIMENTI. Non era una discreta implicazione, o qualcosa
che si poteva lasciare all' immaginazione. Era definitivo, predeterminato, un
verdetto passato avanti alla trasgressione. Non c' era spazio per la
negoziazione o per chiedere clemenza e molto meno per il perdono.
Però QUESTO. Draco pensò che anche suo padre avrebbe
trovato difficoltà nel definire questo livello di pura degenerazione che stava
facendo strage del prezioso nome della famiglia. Se Lucius ne sarebbe venuto a
conoscenza prima che trovasse un modo per annullarlo, Draco sperò fortemente
che lo shock avrebbe ucciso suo padre, perchè al contrario se non fosse stato
così, avrebbe dovuto attuare il piano B,che era molto semplice, il nobile
cammino del suicidio.
Questo grave pensiero e maniaco depressivo lo stimolò ad
entrare in azione e camminò risoluto fino allo scaffale all' estrema destra,
dove, da quello che sapeva, si trovavano i libri di magia più avanzata. Però
qualcosa di solo remotamente utile si poteva trovare solo nella Sezione
Proibita e infatti si avvicinò a questa. Una Madama Pince gli bloccò il passo,
chiedendogli un permesso firmato, anche se in questo momento avrebbe potuto
darle una risposta sua che sarebbe stata breve, e molto molto volgare.
Dandosi per vinto uscì dalla biblioteca.
I libri non l' avrebbero aiutato - doveva ugualmente
trovare un modo per spiegare ad Harry quello che era successo, doveva
ugualmente trovare un atro modo abbastanza abile per uscire completamente da
questo guaio.
In ogni modo, perchè si dava tanta 'pena' per spiegarlo
ad Harry?
Si chiese. Non capiva. Anche Harry non poteva capire, Il
Ragazzo Che Aveva Fatto Un' Abitudine Di Frustrare i Piani Di Voldemort.
Questo era un guaio completamente differente e in molti
modi più sinistro che affrontare il Signore Oscuro, perchè era un conflitto tra
il cuoree la mente, una lotta
autodistrutiva alla quale era condannato, da qualsiasi punto di vista la si
guardava.
No. Non voleva, non aveva bisogno dell' aiuto di Harry.
Tutto quello che avrebbe chiesto ad Harry sarebbe stato di mantenersi lontano
da lui, il più lontano possibile da un qualsiasi scontro verbale, in modo che
Draco potesse ingegnarsi per sistemare questo guaio, annullare l' incantesimo
ed essere di nuovo se stesso.
************
L' incontro che avrebbe avuto quella notte con Malfoy,
gli tornava in mente in continuazione e incosciamente si rallegrò quando l'
allenamento di Quidditch finì. Dopo aver riportato la sua scopa all' armadio
(dove notò il posto dove si erano affrontati quella sera stessa), Harry si
incaminnò verso la torre dei Grifondoro, si fece la doccia, si cambiò e si
sedette aspettando che arrivasse la mezzanotte.
Si chese se Draco ci sarebbe stato - un sorriso fiducioso
si curvò sulle sue labbra al ricordo della picolla manetta che con molta
allegria Malfoy voleva che gli togliesse prima di domani.
Questo aumentava di gran lunga le possibilità della sua
presenza; Harry pensò che era più sicuro andare senza preoccuparsi se Gazza lo
stesse aspettando al posto di Draco.
Mancando dieci minuti alla mezzanotte Harry si alzò e si
mise unatunica sentendo una volta di
più la mancanza del Mantello dell' Invisibilità. Al dirigersi verso la porta
senza fare rumore esitò, nonsi era
preoccupato di chiedere a Ron di accompagnarlo in questa spedizione nutturna,
per la chiara e semplice ragione che avrebbe dovuto aggiornarlo di quello che
era successo tra lui e Malfoy la notte scorsa (la, non molto accidentale,
collisione delle loro labbra per essere esatti) e non stava esattamente
saltando d' allegria per raccontare l' incidente, men che meno ad alta voce.
Anche Harry si era sorpreso più volte durante il giorno a ripensare all'
episodio -ed era qualcosa, già di suo,
abbastanza inquietante.
Con passi silenziosi si diresse verso la Sala dei Trofei,
nascondendosi tra le ombre dei corridoi. Il polso di Harry accellerò in
anticipazione mentre si avvicinava alla porta. Prese la maniglia. - 'Se Malfoy
non è qui' pensò lugubre - 'Mi assicurerò che-'
Aprì la porta e vide Draco seduto sul bordo del tavolo di
quercia al centro della stanza, le mani i grembo con le dita intrecciate e la
testa leggermente reclinata.
La stanza era bagnata da un tenue bagliore azzurro, che
proveniva da un piccolo fuoco magico, messo in un posto strategico in modo che
la luce attraversasse la stanza quasi da una parte all' altra. Era un illuminazione
tranquilla e rilassante, e gli occhi di Harry si abituarono presto alla pallida
e irreale atmosfera.
Draco alzò la testa nel momento in cui Harry entrò, il
suo corpo si tese e cercò di rilasarsi non riuscendoci del tutto. Sembrava una
pantera in trappola, che cammina da una parte all' altra nel mezzo della notte,
i suoi occhi tradivano preoccupazione e incertezza nel vedere Harry, mentre
scivolava lentamente dentro la stanza e chiudeva la porta dietro di sè.
Harry non si sorprese tanto nel vederlo lì quanto per la
momentanea disperazione che attraversò i suoi occhi, come se fosse - DELUSO
dell' arrivo di Harry.
La domanda per la quale era andato bruciò ancora di più
dentro di lui.
Harry attraversò la stanza in pochi passi, fermandosi
davanti a Draco.
"Allora?" fù la sua piccola accoglienza
completata da uno sguardo di sfiducia "Qual' è il grande segreto?"
"Non credevo che saresti venuto" disse Draco
con voce neutra, anche se la sua imperturbabilità non era la stessa
"Non me lo sarei perso per niente al mondo,
Malfoy" Harry continuò a guardarlo sulla difensiva e segnò bruscamente con
la testa il braccio destro di Draco.
"Ad ogni modo non credo che tu voglia andare in giro
domani per la scuola con la manetta, o si?"
"Non credevo ti importasse" gli occhi di Draco
era quasi colorati di cobalto a causa del fuoco magico e tremarono fino ad
incontrare quelli di Harry.
"NON pensavo che saresti venuto appositamente per
questo, così domani sarei dovuto andare in giro con questa cosa spaventosa al
polso"
Harry lo guardò leggermente indignato "Credi che te
la lascerei soltanto per umiliarti?" Harry sembrava avere alcune
difficoltà a capire la situazione "Non fraintendermi, Malfoy, il tuo ego è
troppo grande per quello che vale, qualcuno dovrebbe fartelo notare un giorno
di questi. Però umiltà e umiliazione sono due cose completamente diverse"
Draco fece un gestio di fastidio "Non farmi la
predica Potter"
Harry lo guardò duramente "Vuoi dire che se le cose
fossero al contrario mi lasceresti la manetta solo per umiliarmi?"
Draco non rispose, abbassò solo lo sguardo.
L' espressione di Harry divenne di disgusto "Non ci
posso credere" si battè la testa "Tipico di te Malfoy"
Draco non rispose, alzò la mano in modo che la manetta
scivolasse sul polso, e la tenne tranquillamente davanti ad Harry. Ombre
azzurro-metalliche si riflettevano sulla manetta e Draco alzò il mento quasi
provocatorio, nei suoi occhi c' era una silenziosa domanda e aspettò.
Harry per un momento non si mosse, guardò solo la mano
che Draco gli stava mostrando. Poi sospirò con stizza, prese la sua bacchetta,
la puntò sulla manetta e mormorò.
"Clavis Finge"
La manetta si allargò, cadendo debole dal polso di Draco
scivolando alcuni centimetri sull' avambraccio.
Draco guardò Harry, gli occhi gli brillavano come gioielli
appannati e allora senza dire una parola se la tolse e la mise in borsa. Si
staccò dal tavolo, camminò alcuni passi e si fermò davanti alla parete.
Ad ogni momento che passava Harry si convinceva sempre
più che Draco stava impazzendo. Esitò un secondo prima di chiedere, con un tono
che nascondeva i suoi sospetti.
"Allora? Che cos' è che mi volevi dire?"
"Io non volevo dirtelo. Sei tu che lo vuoi
sapere"
Harry stava cominciando a perdere la pazienza, che di
fatto non aveva più.
"Sputa il rospo, Malfoy, non ho tutta la notte"
"Va bene" Draco continuava a dargli le spalle e
quando parlò lo fece di fronte alla parete "Vuoi la versione completa o
solo i fatti concreti?"
"Come vuoi, voglio solo sentirlo - adesso"
Draco respirò profondamente, era più difficile di quanto
immaginasse.
'Perchè?' Perchè si sentiva obbligato a dire a Harry
dell' incantesimo? Solo perchè glielo aveva 'chiesto'? A Draco generalmente
produceva un grande piacere negare ad Harry qualsiai cosa volesse.
Però sapeva perchè. Era perchènon credeva di poterlo sopportare da solo per molto tempo. Perchè
questa cosa lo stava lacerando da dentro, sapeva che cosa era successo, ma non
sapeva che cosa doveva fare. E aveva bisogno di dirlo a QUALCUNO.
"Allora" cominciò lentamente, sentendo che gli
mancavano le parole, improvvisamente non sapeva da dove cominciare, non voleva
girarsi e gurdare Harry negli occhi mentre parlava.
"Essenzialmente, stavo provando a fare qualcosa,
però si è confusa completamente , finendo per diventare un' altra cosa, e ..."
"C' è molta ambiguità e imprecisione nelle tue
parole" lo interruppe rudemente Harry "Si suppone che devo riempire
gli spazi bianchi?"
Draco si girò, i suoi occhi c'era una furia e un
silenzioso dolore.
"Solo taci e ascolta, Potter" Protestò
violentemente Draco senza umore nella voce.
Harry gli lanciò uno sguardo assassino. "Allora
vieni al punto"
"Bene" scattò Draco, la sua resistenza stava
vacillando e le parole gli uscirono dalle labbra come un segreto lungamente
custodito, crudo, sincero, amaro.
"Il punto è che sono innamorato di te. In essenza
questo è tutto quello che devi sapere"
Alle sue parole seguì un lungo silenzio, quasi si poteva
toccare l' incredulità e lo shock nelle tensione tra loro due. Era come se quel
momento si fosse fermato nel tempo, mentre cadeva il signifaco delle sue
parole, fluendo come acqua gelata su roccia impermeabile. L' unico suono che si
sentiva nella stanza era il crepitio del fuoco, suonando come una frusta nel
teso silenzio.
Quando Harry finalmente parlò la sorpresa era udibile
nella sua voce.
"Stai scherzando"
Non era una domanda, ma un' affermazione, come se solo l'
idea fosse impossibile da considerare.
Draco sembrava esasperato e allo stesso tempo un po'
sofferente
"Scherzerei con qualcosa di simile?"
Nella voce di Draco albergava tanta sincera gravità che,
nell' opinione di Harry, suonava incongruente con la situazione e cominciava a
sentire come se stesse sognando da sveglio: un sogno etereo eassolutamente, assolutamente incredibile.
Alzò le spalle "Non saprei, tu hai un distorto senzo
dell' umorismo"
"Si, è vero mi piace tormentare Paciock e far
espodere il suo calderone, mi fa morire dalle risate" Draco strinse i
denti cercando di mantenere la calma "Però essere - essere innamorato di
te non è per niente divertente. Di fatto credo che la semplice idea sia
sufficentemente traumatizzante da darmi la licenza per diventare un completo
psicopatico nella mia prossima vita. Se non lo divento adesso sia chiaro"
"Mi - mi AMI?" ripetè Harry, la sua voce
suonava vuota, aveva l' espressione di qualcuno che aveva bevuto vomito o un
bicchiere di scaraffaggi interi.
"No, Potter, SONO innamorato di te" la voce di
Draco era affilata come una spada. "Non mi FUI innamorato di te, il chè è
un' opzione molto meno atrattiva che cadere da un precipizio. Sicuramente NON
TI AMO. C' è una grande differenza"
"Veramente non la vedo" la nota di sospetto
ritornò nella voce di Harry "Guarda non ti credo. E' un qualche tipo di
scherzo? Che cosa stai cercando di dire esattamente?"
"Mi hai ascoltato?" Draco era esasperato
"Perchè sento che l' eco delle mie parole mi danno una risposta più
intelligente"
"Certo che ti ho ascoltato" Harry sembrava
irritato "Però quello che stai dicendo sono pure idiozie" Guardò
critico Draco, come se fosse una bomba a tempo sul punto d' esplodere "Sei
sicuro che non ti droghi Malfoy? Perchè stai iperventilando e hai gli occhi
dilatati come Edwige quando ha la diarrea"
"Grazie per il vivido esempio e per la tua
preoccupazione, vorrei che tutto questo fosse solo una terribile sbornia, però
no, non mi drogo" fece una pausa "Anche se in questo momento non
direi di no se ne avessi un po'"
Harry lo guardò dubbioso e si sentiva ancora scettico
"Però tu - mi ODI"
"Bene l' hai notato, Potter. Ho sempre pensato che
tu fossi molto acuto. Veramente sottile da parte tua averlo notato, dieci punti
a Grifondoro per una rara dimostrazione di cervello"
"Taci Malfoy. Sai bene che neanche io ti
sopporto"
"Mi rallegra che abbiamo chiarito questo punto"
Draco inclinò leggermente il capo, in un modo molto
strano, si stava scaldando contro il suo solito modo d' insultare Harry, tanto
che aveva quasi pregato per distrare la sua mente da quello che stava covando,
una pericolosa e volatile lussuria per lui. Però la senzasione continuava ad
esserci, come correnti vive si alimentassero sotto la sua pelle.
"Vuoi sapere qualcosa d' interessante a proposito di
te, Potter? Quasi hai corso gridando quando ti ho baciato, però sei rimasto
completamente calmo quando ti ho detto che sono possibimente innamorato di
te"
"Mi stò riservando tutto l' impatto dello shock per
svegliare dopo tutto il castello quando l' avrò assimilato. Il chè può
succedere da un momento all' altro, sicchè è meglio che ti sbrighi a
parlare"
"Non c'è niente altro da dire" Draco lo guardò
di traverso e in quelmomento la
famigliare ondata d' elettricità lo pervase come fosse ubriaco; ritornò al
bordo del tavolo per trovare un appoggio e disse piano "Credo che tu debba
andartene"
"Niente più?" Harry lo guardava incredulo
"Per tutti i diavoli dell' inferno! Per cominciare non mi hai detto perchè
sei innamorato di me" meditò per un momento e poi continuò "Credo che
sia un qualche tipo d' incantesimo d' amore, perchè se non lo è hai un posto
assicurato al San Mungo"
Draco voleva ribattere che probabilmente solo i pazienti
dell' ospedale San Mungo della sezione d' infermità e ferite magiche potevano
innamorarsi di Harry, però si rese conto che avrebbe dovuto includere anche se
stesso, improvvisamente si sentì molto - stanco, come se tutta l' energia fosse
stata prosciugata solo per stare con Harry e data la sua sperienza, la sua
stanchezza veniva accompagnata da un genere totalmente diverso d' energia - il
desiserio.
Draco lasciò cadere le spalle e cedette "Hai
ragione" disse con voce sconfitta "E' una Pozione d' Amore"
"Pozione d' Amore?" ripetè Harry con una voce
tanto impressionata come curiosa "Non sono illegali?"
"Sei vuoi farmi la predica moralista sulle leggi
magiche, risparmiami, perchè mi sento già abbastanza male così come stanno le
cose"
Harry continuava a essere scettico "Esattamente che
cosa è successo?" guardò critico Draco "Se mi stai mentendo,
lasciatelo dire, è abbastanza inverosimile. Se non lo stai inventando, bene,
hai molte cose da spiegare. E ti avverto, Malfoy, se stai provando a
farmi-"
"Oh, stai zitto e lasciami parlare per un attimo,
vuoi?" lo interruppe Draco con uno sguardo assassino.
Per sua sorpresa Harry stette zitto e un silenzio
apettativo scese tra di loro.
Draco respirò, ora non c'era più ritorno e la verità era che
voleva veramente raccontare ad Harry quello che era successo - a questo punto
chiunque sarebbe stato da buon ascoltatore, anche Miss Purr. Sentiva come d'
aver trattenuto il fiato per molto tempo e desiderasse poter di nuovo respirare
normalmente senza gli agitati battiti del suo cuore che gli martellavano contro
il petto.
Vide lo sguardo impaziente di Harry e respirò
profondamente. Qualcosa gli diceva che avrebbe avuto bisogno di tutto il fiato
possibile
"Va bene, questo è quello che è successo"
Draco cominciò a il suo racconto a proposito degli eventi
della notte scorsa, anche se in modo molto vago. Non disse la metà di quello
che pensava - la storia si ridusse a piccoli frammenti di un mologo che gli
passava attraverso la mente, e disse solo le parti necessarie per unire
cronologiocamente gli eventi.
Parlò brevemente sulla pozione, toccando molto
superficialmente i dettagli riguardo la parte dove l' aveva appena bevuta.
Riferì come era diventata una pozione d' Amore e come, prima di saperlo, la
prima persona che aveva visto dopo averla bevuta fosse stato Harry.
Harry aveva un punto a suo favore, sapeva ascoltare - era
rimasto zitto mentre Draco parlava con tono bassi e urgenti, con le parole che
gli uscivano dalla bocca come pioggia d' estate...Però nonostante tutto Harry
continuava ad avere l' espressione scettica, ma allo stesso tempo ascoltava
attentamente le parole di Draco, osservando il suo linguaggio corporale,
soppesando il grado di verità, sapendo che probabilmente , per una volta nella
vita - e forse l' unica - Draco Malfoy gli stava dicendo la verità.
Quandi Draco fece una pausa Harry finalmente lo
interruppe
"Quale pozione volevi preparare all' inizio?"
chiese guardandolo agli occhi "Non mi dire che 'volevi' veramente
preparare una pozione d' Amore fin dall' inizio"
"Quale parte della frase ' L' incantesimo è venuto
male' non capisci?" rispose Draco irritato "E' ovvio che NON volevo
fare una pozione d' Amore - non fare lo stupido Potter, onestamente"
Sbuffò derisorio
"Bene, allora che cosa stavi cercando di fare?"
pressionò Harry rifiutandosi di lasciar perdere.
"Una Pozione Per La Perdita Della Sostanza"
disse reticente, come se fosse stato forzato a divulgare un segreto molto
imbarazzante "Ti fa...bè, sparire"
"Cosa?" Harry guardò incredulo Draco, con l'
orrore dipinto sul volto "Perdita Della Sostanza? Dove Malfoy,
'qui'?" Tamburellò arrabbiato un dito sulla tempia "A che cosa stavi
pensando?"
"Non lo so!" esplose Draco, emozioni
frastagliate brillavano attraverso il suono della sua voce "Non crederi
che non ci abbia pensato? A cosa stavo pensando? Diavolo, è dalla scorsa notte
che non faccio ALTRO che pensare a quanto stupido sono stato a confondere l'
incantesimo, a quanto sia stato maledettamente sfortunato che gli incantesimi
fossero separati solo da una pagina? E come fottutamente si suppone che ne
uscirò"
Harry sbattè le pelpebre stupefatto dalla sfuriata di
Draco e quasi si sentì colpevole d' averlo preovocato. Divenne più serio, c'era
qualcosa nel modo in cui Draco guardava e si sentiva che lo scosse
profondamente, facendogli pensare due volte a proposito di quello che Malfoy
gli stava dicendo, quello che stava cercando di dirgli.
Harry guardò nuovamente Draco, in modo più grave questa
volta, notando il dolore velato nei suoi delicati tratti, una certa miseria che
in silenzio accentuava la gravità della situazione.
Si chiese perchè stava credendo a quello che Draco gli
stava dicendo. Da quando Malfoy gli diceva la verità? Se era uno scherzo
elaborato per...bè, non poteva sapere con esatezza di cosa potesse essere
parte, però era sicuro che non sarebbe stato gradevole. Allora perche TENDEVA a
credergli?
I SUOI
OCCHI.
Lo guardò di nuovo, uno sguardo lungo e calcolatore. NEI SUOI OCCHI. Harry notò che Draco
aveva degli occhi molto belli, intensi e pieni di sentimento, anche se
frequentemente erano velati con fredda arroganza e disprezzo. Però in occasioni
molto rare, come questa, erano innocenti e dolorosamente sinceri, gioielli di
un grigio profondo, con raggi argentati per la luce del fuoco.
'Oh, basta. E'
Malfoy. Smettila di osservare i suoi occhi'
"Bene..." Harry scosse leggermente la testa per
schiacciare i suoi pensieri "Perchè mi stai raccontando questo?"
Draco strinse gli occhi, senza parole per l' indignazione
"Devo ricordarti che TU me l' hai chiesto. Di fatto non me lo hai chiesto,
mi hai tormentato fino allo sfinimento e mi hai messo delle manette per
sforzarmi a raccontartelo. E adesso chiedi 'Perchè mi stai dicendo
questo?'"
Harry lo trapassò con lo sguardo "Voglio dire che
cosa ti aspetti che faccia?"
"Niente" rispose rapidamente Draco,
distogliendo lo sguardo, ma non l' attenzione, verso la pallida fiamma azzura
che crepitava e ballava. la sua voce sembrava triste "Non c'è niente che
tu possa fare"
"Va bene, c'è un controincantesimo? Un modo per
annullarlo?"
"Non lo so"
"L' effettò passerà dopo un po' di tempo? O puoi
prendere un antidoto per neutralizzarlo?"
Un grugnito "Non lo so"
Harry sembrava irritato "Sembri tremendamente
disinteressato per uscire da questo disastro, Malfoy. L' ignoranza veramente
non aiuta. Credi che rifiutarsi a proposito di questo incanto d' Amore lo farà
sparire?"
Gli occhi di Draco si fecero mordaci contro Harry,
brillarono con fervente intensità quasi scoraggiati in modo disperato.
"Non hai idea di QUANTO voglio togliermi questa
cosa, Potter" la sua voce tremava per la mancanza di controllo
"Perciò taci e perditi"
Harry rimase senza parole, non si aspettva tanta ostilità
e i suoi occhi smeraldo si scurirono per la nascente ira.
"Stò solo cercando d' aiutarti, ingrato. Casualmente
questo è un TUO problema"
Draco sostenne tranquillamente lo sguardo "Hai
ragione Potter. Questo è un MIO problema. E non ho bisogno del tuo aiuto. Non è
affar tuo"
"Si che è affar mio, Malfoy, perchè è capitato che
mi hai scelto per innamorarti di me" Harry fece un passo avanti con una
ferma determinazione negli occhi
"Ti ho scelto, Potter? SCELTO?" Draco sembrò
disgustato "In quale momento ho detto che ti ho scelto?L' HO FATTO?"
chiuse gli occhi, tenne le spalle basse e si coprì la faccia con le mani
"Questo è ufficialmente il peggior disastro del mondo magico. Negli anni a
venire, si insegnera nelle scuole come un caso di studio 'Incantesimi che
vennero sbagliati con conseguenze peggiori della morte' e terrano i resti del mio
teschio come una reliquia"
Harry si morse il labbro, Soffocando un sorriso.
Nonostante la situazione l' umore di Draco era abbastanza divertente.
"Non è divertente Potter" scattò Draco irritato
"Fà sparire quel sorriso dalla tua faccia prima che lo faccia sparire per
sempre - con magia o senza"
Il sorriso di Harry sparì e la sua bocca divenne una
linea dura "Non incolparmi per questo Malfoy. Questo guaio non è nemmeno
remotamente colpa mia"
"Certo che è colpa tua. Se tu non fossi stato là
questo non sarebbe mai accaduto"
"Adesso sono colpevole per esistere?" Harry
sbattè le palpebre arrabbiato "Stai diventando irrazionale Malfoy,
e-"
"E' ovvio che stò diventando irrazionale" lo
interruppe Draco con gli occhi che lanciavano lampi d' ira e frustrazione
"Sono innamorato di te, per cominciare. Questo và contro le leggi della
ragione, sorpassa il tetto dell' irrazionale e si catapulta nella galassia
della pazzia" fece una pausa per respirare "Ed è COMPLETAMENTE colpa
tua"
Harry era sul punto di rispondere, però Draco fece
qualcosa che impedì alle dure parole di uscirgli dalle labbra.
Guardando Harry di traverso, Draco lentamente si girò e
camminò fino alla parete opposta della sala. Appoggiò un braccio alla parete e
appoggiò la fronte tra le pieghe del gomito: c'era qualcosa nella sua postura
che lo svestiva della sua abituale arroganza, sembrava desolato, una figura
sconfitta contro la luce intermittente.
Harry era così sorpreso come se Draco l' avesse baciato
un altra volta. Rimase lì fermo per un momento, insicuro sul da farsi e si rese
conto che non sapeva cosa dire, perchè la comunicazione con Draco era sempre
una risposta alle sue provocazioni. E per tutte le volte che Draco l' aveva
fatto arrabbiare, per tutte le volte che aveva contenuto la rabbia quando Draco
lo provocava burlandosi di lui negli scontri verbali, questa era l' opportunita
perfetta per vendicarsi, adesso che era vulnerabile, con le difese abbassate.
Però Harry semplicemente non poteva fare qualcosa di
simile, nemmeno a Malfoy. Non riuscì a farlo durante il duello del secondo
anno, quando si astenne dal colpirlo con un incantesimo mentre era per terra,
anche se lui non aveva avuto scrupoli nell' attaccarlo senza rispettare le
regole sportive. E adesso continua a non poter dire niente d' offensivo nè di
sarcastico.
Harry si accigliò si morse nuovamente le labbra senza
sapere cosa fare o dire, solo rimase lì, sentendosi incantato.
"Devi andare" disse finalmente Draco, al sua
voce suonava stanca, una stanchezza non solo fisica "E' tardi"
Harry esitò e guardò il polso nudo di Draco "Posso
rimanere un attimo ancora"
"Non voglio che riamani" la voce di Draco
adesso suonava feddamente tranquilla "Di fatto voglio che ti mantieni
'fuori' da questa storia, LONTANO da me, immagino che non ti costerà molto
sforzo, o no? Questo è tutto quello che voglio"
"Pensi sia così facile?" domandò Harry senza
rancore.
"Stare lontano da me? Sembri aver coltivato una
sufficiente quantità di rancore nei mie confronti attraverso gli anni, Potter,
sono sicuro che potrai farlo" Draco continuava a tenere il volto verso la
parete, la sua voce era spenta.
"No, volevo dire questo. Pensi che la soluzione sia
alontanarmi da te?"
"E' la soluzione per TE" Draco alzò la testa e
molto lentamente si girò e appoggiòla
schiena alla parete, come se ogni parte del suo corpo fosse dolorosomente
esausta "E questo è tutto quello di cui ti devi preoccupare"
Harry fece un respiro profondo "Ci deve essere un
modo per annullarlo"
"E cosa succede se NON c'è?" esplose Draco, l'
irritazione e il dolore represso salirono in superfice, guizzarono con furia
nei suoi occhi illuminati dall' angoscia. "Non tutto ha un
controincantesimo! E questo è diverso dagli altri incantesimi, perchè non è
esterno, è DENTRO di me, nel mio sangue. Non ho letto molto a proposito, però
sò qualcosa su questo tipo di maledizione e la maggior parte non sono curabili
se non con la morte"
L' ultima parola rimase sospesa nell' aria in modo
significativo, infausta. La possibilità portò rapidamente e per un momento la
gravità della situazione.
I due rimasero in silenzio, l' immenso dolore delle
parole di Draco riempirono l' atmosfera, rendendo l' aria pesante con una
sensazione soffocante.
Finalmente Harry parlò, tranquillo "E' una
maledizione?"
Draco gli lanciò uno sguardo pungente "In che altro
modo lo chiameresti?"
Harry pensò a voce alta "Non lo sò solo non credevo
che si potesse classificare come una maledizione. Amore e maledizione non sono,
comunemente, relazionabili"
"Non è amore Potter, è un incantesimo d' Amore. Si
alimenta dell' amore 'non corrisposto' e ti fà impazzire , perchè desideri
qualcosa che sai che NON VUOI e che mai potrai avere. La gente normalmente
impazzisce sotto l' effetto degli incantesimi d'Amore. Se questo non è una
maledizione allora l' Avada Kedavra è una ninna nanna"
Harry voleva dire a Draco di non essere tanto
melodrammatico, però qualcosa dentro di lui gli disse che, nonostante tutto,
nonstava esagerando.
Harry sospirò "Che vuoi che facciamo?"
"Te l' ho già detto. NOI non faremo niente. IO
sistemerò questo guaio, e TU non farai assolutamente niente" un
espressione di dolore passò per i suoi lineamenti, proiettando pallide ombre di
fatica e esasperazione "Quante volte devo dirtelo, Potter? NON voglio il
tuo aiuto. Questo non è un tuo problema, e anche se sò che ti diverti ad
impicciarti degli affari degli altri, la situazione è abbastanza complicata
senza di te"
"E credi di riuscire a maneggiare tutto questo da
solo?" ribatte Harry con furia "Guarda solamente quello che hai fatto
fino adesso! Assolutamente niente. Non sei nemmeno sicuro che ci sia un
controincantesimo" gli lanciò uno sguardo assassino "Puoi credere che
non mi importi, Malfoy, e francamente certe volte è così, ma questa situazione
è seria e non lascerò che ti metta in più guai di quelli che hai già"
Gli occhi di Draco non riflettevano niente altro che un'
emozione indefinita, che brillò debolmente atraverso il grigio liquido.Quando
parlò la sua voce era bassa senza emozione.
"Vuoi veramente aiutare, Potter?"
Harry fece un respiro, non rispose, il suo silenzio disse
il suo consenso, anche se non riusciva a dirlo.
Malfoy si stava innervosendo e Harry doveva mantenere la
calma, ricordando ancora una volta che lo stato mentale di Draco era fragile.
In risposta Harry chinò leggermente la testa, poi guardò
nuovamente Draco con fermezza.
Draco rimase quieto guardandolo per un istante, con la
testa leggermente inclinta da una parte, la sua espressione era quasi
contemplativa, come se considerasse l' offerta, il silenzio regnò un altra
volta tra di loro.
Un debole e estremamente triste sorriso si affacciò sulle
sue labbra. Con un elegante movimento si allontanò dalla parete, camminò
risoluto verso la porta e l' aprì, indicando l' uscita con un segno della mano.
"Allora comincia ad aiutare" la sfida gli brillo
negli occhi, con un inconfondibile dolore.
Harry lo fissò per un momento, scioccato. E la poca
simpatia che aveva provato lasciò il passo alla rabbia.
"Bene!" disse arrabbiato, non poteva sopportare
di più: anche lui aveva la sua dignità, maledizione! Passò irosamente accanto a
Draco e attraversò la porta verso l' oscuro corridoio, allora si voltò.
"Rimani solo con te stesso, Malfoy. Risolvitelo da solo, non mi
interessa"
Senza guardare in dietro Harry si allontanò, lasciando
Draco in piedi tra le ombre della notte, che riflettevano perfettamente l'
oscurità della sua anima.
ECCO il TERZO cap!!! Rigrazio a: Hobbit che anche se mi
ha scrtitto due semplici parole mi ha fatto molto contenta. Draco 2004
tranquilla lo continuo il lavoraccio, anche se ho la scuola e i proff
cominciano già a usufruire della loro carica fissando compiti già nelle prime
ore di scuola…una tragedia ç.ç. Un baciona anche a Slow. Rowan_MayFair, è
sempre bello risentirti, non la continui più la tua fic? C’ è un sostenuto
gruppo di persone che mi chiedono che fine ha fatto, piacerebbe anche a me
leggere il continuo^^.LILLY 90 grazie per il complimento se continuate così
diventeròrossa ^^, ma si sa e sempre
bello ricevere dei complimenti. Isilascar sono onorata che tu abbia letto la
tua prima fic Harry/Draco con Pozione irresistibile, comunque per la traduzione
la maggior parte la traduco dallo spagnolo per me è dieci volte più semplice
dell’ inglese ^^ Una curiosità hai un nick veramente originale il tuo significa
qualcosa? Kylie ecco una fan accanita, caspita checommentane che mi hai lasciato, pensa io ho più o meno le tue
stesse reazioni ogni volta che mi leggo i capitoli(tradotti e non) e i miei
ormai sono convinti che io sia irrecuperabile^^ Sono molto contenta di quello
che mi dici significa che sono riuscita arendere al meglio la storia. Angelus anche tu tranquillo e pazienza, gli
aggiornamenti arrivano anche se la loro velocità rassetta quella delle lumache
, ma prima o poi arrivano non dubitare.
Ho letto questa fic e mi è
piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella
lingua originale (inglese) deve sapere che io l' ho tradotta dalla versione in
spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali,
perdonatemi per questo ^^.
Capitolo quattro: Indifferenza.
Il
contrario dell' amore non è l' odio, è l' indifferenza.
Draco cercò di trovare un po' di
tempo per sè nella biblioteca, dopo aver mandato Tiger e Goyle nelle cucine a
rubare del cibo e a spaventare gli elfi domestici. Sembrava che lo stesse
facendo molto spesso: evitare i suoi compagni Serpeverde,
passare tempo in privato, trovando una triste consolazione nello stare solo,
anche se niente estingueva la sensazione di essere disperatamente incompleto.
Non lo aiutava il fatto che non
stava dormendo bene (non era riuscito a dormire decentemente nelle ultime due
notti), specialmente dopo QUELLA notte nelle Foresta Proibita, perché era stato
tutto il tempo a domandarsi un milione di volte come aveva potuto confondersi
in quel modo, o perché rimaneva alzato pensando ad Harry.
Entrambe le opzioni stavano attuando il deterioramento
della sua salute mentale.
Stava studiando svogliatamente il grosso libro che teneva
davanti , l' odore di chiuso delle pagine gli faceva
venire una leggera nausea. Tutti i libri d' incantesimi
avevano una caratteristica, sapevano di vecchio, e gli ricordava la fredda
biblioteca di suo padre, avvolta in oscuri segreti dove aveva abboccato al
pericoloso amo così tante volte, dove tutto era cominciato con quel maledetto
libro.
Draco aveva imparato avivere senza riconoscere i propri errori.
Però quando l' errore ti
tormenta ogni secondo, notte e giorno, quando minaccia di toglierti la salute
mentale, facendo crollare tutto quello che hai costruito con la dolorosa
consapevolezza che E' STATA TUTTA COLPA TUA, è difficile ammettere che non stai
male.
Erano passati due giorni da quando aveva parlato con Harry, da quando gli aveva detto mi mantenersi lontano da
lui, e doveva riconoscere che Harry l' aveva fatto:
non gli si era più avvicinato da allora; anche se la separazione fisica non
aiutava per niente la sua desolazione mentale.
Ultimamente aveva passato una straordinaria quantità di
tempo pensando adHarry.
Pensare non era la parola giusta, era più una vuota
contemplazione, priva di sentimento un' emozione molto
distaccata. Era come se la sua mente non fosse piena che di immagini
di Harry - come guardava, il colore dei suoi occhi, i
suoi capelli corvini, il suo sorriso gioviale - però Draco
era incapace di pensare coscientemente a queste immagini fugaci per dare loro
profondità e realismo. Ma ovviamente questa immagini
intangibili si fusero e presero forma quando Harry
entrò in biblioteca, accompagnato da Ron e Hermione.
Draco respirò bruscamente però il
respiro gli si bloccò in gola; anche Harry lo vide e
vacillò un secondo, cosicché Ronsbattè
contro la sua schiena.
"Che succede Harry?" chiese curioso. Il suo sguardo tranquillo si
fermò per un istante su Malfoy, un istante che sembrò
congelarsi nel tempo, mentre la tensione si cristallizzava tra loro, sguardi
che riflettevano la loro tregua ostile. Harry non poté
vedere le mani di Draco strette sotto il tavolo; l' istante passò sentito e dimenticato. Harry
spostò lo sguardo e si incamminò verso un altro tavolo
nella parte opposta della biblioteca, lontani da dove stava Draco.
In risposta a Ron, Harry scosse la testa.
"Niente" disse sopra le spalle "Stavo
quasi per dimenticare una cosa, tutto qui"
Negli ultimi giorni distratto dagli
allenamento di Quidditch e da un' enorme quantità di
doveri, si era quasi dimenticato di Malfoy e della
sua pozione d' Amore. Era stato relegato nel fondo della sua mente, mostrando
la sua normale avversione per Malfoy durante i pasti
e le lezioni - non che Malfoy glielo rendesse difficile.
Si chiese un' altra volta se Malfoy stesse cercando d' ingannarlo, se tutto questo non
era altro che una stupida macchinazione per renderlo nervoso per niente. Però
il debole guizzo d' emozione negli occhi di Malfoy, quando i loro occhi si incontrarono, era troppo
crudo per essere simulato e troppo reale per essere ignorato.
Harry si volse verso il tavolo di Malfoy, ma era vuoto. Draco se ne era andato.
Harry sentì una punta di colpa una
sensazione di responsabilità, però ricordò le parole di Draco
ancora fresche nella mente, parole dette con amarezza e odio:
'Mantieniti lontano da me. Non voglio il tuo aiuto'
'Molto bene' Il risentimento
tornò a sorgere in lui e eliminò tutti i pensieri su Malfoy dalla sua mente, Malfoy e
la sua ridicola pozione d'Amore con una buona dose di pazzia.
'Che se la sbrighi da solo. Non mi importa' chiuse gli occhi e
respirò profondamente 'Veramente. Non mi importa per niente'
*******
Draco sedette sul suo letto con il
libro appoggiato in grembo completamente dimenticato. Poteva a malapena
mantenere la concentrazione su qualcosa per cinque minuti che la sua mente
andava adHarryPotter.
Potter aveva un volto gradevole,
rifletté assente, dimenticando che aveva supposto di non pensare a lui. Harry possedeva questo tipo d' incanto
intrinseco che faceva in modo che la gente gli rivolgesse un secondo sguardo;
non che fosse bello, ma era definitivamente 'attrattivo'.
Cosa che provava che il suo odio per Harry
era solo un' abitudine acquisita.
Mise la mano nella borsa, le sue dita sentirono un freddo
metallo, che gli riportò alla mente un ricordo altrettanto freddo. Lentamente
tolse la manetta che emetteva scintille di fuoco smeraldino, riflettendo le
fiamme del camino vicino al suo letto; smeraldo, un colore troppo famigliare.
Avvicinandola alla luce, l' ispezionò accuratamente per
la prima volta, non l' aveva guardato bene mentre l' aveva addosso - ogni volta
che vi aveva posto lo sguardo gli erano venuti attacchi d' isteria
e lo terrorizzava dover ricordare tutto un' altra volta.
Draco era stato immensamente
sorpreso quando Harry gliel' aveva tolta;
dentro di sè aveva avuto paura che si rifiutasse,
tanto per vendetta come per malizia o semplicemente per dispetto. Dopo di
tutto, se le parti fossero state invertite, non era sicuro che sarebbe stato
così accondiscende come Harry.
Non senza avergli prima tolto tutto il succo del momento.
PeròHarry
non era come lui. EDraco
stava segretamente ringraziando per questo. Percorse con l' indice il nome
inciso, scritto con stravaganti lettere corsive sul metallo, non all' interno ma all' esterno sulla liscia superficie. Quasi
derisorio, un silenzioso insulto alla sua dignità, un marchio d' indiscutibile possessione.
H.J.POTTER
Premette forte sulla superficie garbata della manetta,
tanto forte che le lettere rimasero impresse nei polpastrelli, al rovescio. La
semplice implicazione del nome sembrava sanguinargli attraverso la pelle, un
duro promemoria della realtà, delle catene invisibili del veleno argentato che
gli scorreva nel sangue, legando corde intangibili attorno all'
unica cosa vera che non aveva limiti: l' amore.
Era una pura e semplice beffa, in realtà era la perdita
del controllo, perchèl' amore
era la più alta scelta e lui l' aveva forzata per una imprudente e non
pianificata coincidenza, era completamente spaventoso. L' incredulità
persisteva nelle ultime vestigia di speranza, la delicata speranza che tutto
questo non era altro che un terribile sogno; che, chissà, la pozione che aveva
bevuto era in realtà un potente allucinogeno e che la sua ossessione
per Harry era solo l' illusione della sua più
grande paura diventata realtà.
O forse, il suo più profondo
desiderio.
E non sapeva quall'
era la differenza. Era così che la pozione d' Amore lo
stava corrodendo da dentro, confondendo illusione con realtà fino a farne un
miscuglio perfetto, indistinguibile l' una dall' altra e dal risentimento che
alternativamente vacillava e lambiva.
Odiava Harry. Però allo stesso tempo, l' amava. Due violenti opposti
intrappolati dentro di lui uniti inconcepibilmente, come
ghiaccio polare gettato dentro il cuore di un vulcano. Era un peso
troppo grande, una crescente tensione che minacciava d' esplodere
alla più lieve provocazione.
Draco chiuse gli occhi e quasi poté
sentire il ghiaccio rompersi come vetro che và in
frantumi, lasciando solamente specchi rotti di silenzio nella sua mente.
********
"Domani abbiamo Difesa Contro Le Arti Oscure"
grugnì Ron prendendo la sua piuma e spianando un
rotolo di pergamena sul tavolo. "Non ho ancora finito il mio tema sulla
maledizione Imperius"
"Nemmeno io" rispose Harry
strofinandosi gli occhi mentre ripassava il capitolo della maledizione Imperius sul libro "Mi mancano ancora diciotto
centimetri, credo"
Per la gioia di tutti il professorLupin era ritornato all' inizio del trimestre per
insegnare Difesa Contro Le Arti Oscure agli alunni del settimo anno. Harry era molto contento d' imparare
la sua materia preferita con il migliore insegnante di Difesa che avessero mai
avuto, specialmente perché essendo il suo ultimo anno ad Hogwarts
, avrebbero appreso come difendersi dalle forme più avanzate di Magia Nera.
Naturalmente uno dei primi argomenti che avrebbero
affrontato erano le Maledizioni Senza Perdono. Dopo l' incidente
del falso Malocchio Moody, che aveva mostrato le
Maledizioni a degli alunni terrorizzati del quarto anno, Silente aveva
rimandato l' argomento in modo che lo trattassero solo gli alunni del settimo
anno.
Silente non aveva autorizzato Moody
a cominciare le sue lezioni con una dimostrazione della maledizione Imperius.
D' accordo con le sue lezioni creative, che avevano l' intento di aproffondire gli
argomenti, il ProffLupin
aveva chiesto che scrivessero un tema sulla maledizione Imperius.
Il compito non consisteva solamente nell' esporre la
storia e la funzione della Maledizione, ma anche nell' esporre punti di vista
personali e fare un' analisi sul 'perchè' si pensa
che la maledizione Imperius abbia un effetto mortale.
"Lottare contro le Maledizioni Oscure non è
solamente memorizzare contro incantesimi" aveva detto
saggiamente Lupin "Per respingere efficacemente
una maledizione dovete 'capirla'. Dovete conoscere la fonte della sua
potenza, come attacca la sua vittima nel profondo. Non dovete conoscere solo
come funziona, a più importante dovete sapere PERCHE'"
"Perché - che diavolo vuole dire con 'perché'?" si lamentò Ron,
ovviamente aveva già fatto la parte più semplice del tema, che poteva essere direttamente
copiata dal libro "Come funziona? Perché l' incantesimo
ti prende e non puoi pensare appropriatamente e fai solo quello che la persona
che ti ha lanciato l' incantesimo vuole che tu faccia, funziona così. Come si
pensa che riesca a riempire" guardò la lunghezza della sua pergamena
"25 centimetri di pergamena con questo?"
"Puoi provare scrivendo grande" suggerì Harry distratto sul proprio tema. Stava provando a
ricordare la sua esperienza con la maledizione Imperius,
era come provare a lottare contro una sensazione d' impotenza.
Freddo ardente e fuoco gelido, felicità distaccata e un
cielo rievocato, così si sentiva la maledizione Imperius.
Era la più bella sensazione di vuoto che si potesse
immaginare, talmente piena di solitudine che tutti sentimenti sembravano
effimeri e infiniti, era come soffocare con un vino mortalmente intossicante,
portando ugualmente piacere e dolore.
Per combatterla, Harry aveva
avuto bisogno di ogni singola briciola di forza di
volontà che possedeva. Aveva riunito ogni frammento di concentrazione che aveva
posseduto, unendoli con la singolare determinazione che NON si sarebbe arreso,
e l' aveva portato a provare una genuina repulsione per quella stana e incantata voce nella testa, che lo obbligava a fare
cose, la fervente convinzione che lui NON SI SAREBBE ARRESO.
Era tutto sotto controllo, decise Harry,
mordendo distrattamente la punta della sua piuma mentre pensava a come scrivere
i suoi pensieri. Era l' abilità di fare in modo che
qualcuno si arrendesse a qualcosa che neppure sapeva fosse la verità, e lo
rendeva incapace di comportarsi diversamente, un' illusione conosciuta , un
miscuglio di verità e menzogne che annebbiava i limiti della coazione e della
volontà.
Soddisfatto di questa risposta, Harry
appoggiò la punta della piuma sulla sua pergamena e cominciò a scrivere.
********
Draco passò il resto della sera
immerso nei suoi doveri, cosa molo insolita da lui. Non ricordava l' ultima volta che aveva dato tanto tempo e sforzo per un
semplice tema, e non sapeva se si stava difendendo con il lavoro per distrarsi
o se l' argomento del tema in realtà lo interessava molto.
Probabilmente entrambe le cose.
Abbassò la sua piuma appoggiandola nel calamaio che stava
sul suo comodino e cominciò a misurare la lunghezza del suo tema, finito e
pronto per essere consegnato. Per sua sorpresa aveva superato il minimo
richiesto di almeno 30 centimetri .completamente
una sorpresa.
Draco piegò le dita doloranti, gli
facevano male perché aveva scritto tutta la sera, ma specialmente per la
posizione scomoda sul letto. Però non voleva ritornare
in biblioteca se per caso Harry e i suoi amici erano
ancora lì, e la sala comune dei Serpeverde era come al solito piena di gente.
Dopo aver guardato la pergamena andò a cercare
ossessivamente la manetta nella sua borsa. La prese e la osservò , il suo splendore argentato adesso era appannato dalle
impronte delle sue dita. La sua quasi istintiva necessità di
portarsi indietro quella maledetta manetta era, per dire il meno, molto
inquietante. Non sapeva nemmeno la ragione; forse perché aveva il nome
di Harry. O chissà, perché era amaramente ironico che
questo crudele e degradante aggeggio fosse rappresentativo della situazione in
cui si trovava, vincolato adHarry
in un modo non fisico, che era molto peggio.
Draco pensò all' incantesimo che
Harry aveva usato per creare la manetta (era veramente un incantesimo molto
piccolo, senza contare il fatto di restrizione) era sorpreso di non averlo
appreso prima, considerando che si ingorliosivaper
essere particolarmente versato negli incantesimi oscuri. Ed era ancora più
sorpreso cheHarry lo
conoscesse - 'Forse i Grifondoro hanno più coraggio
di quello che riconosciamo' - negli ultimi giorni era
stato a leggere molto, esaminando con attenzione tutte le enciclopedie d'
incantesimi e libri relativi che poté trovare. Durante questo periodo,
ricordava di aver visto l' incantesimo delle manette
in qualche occasione.
Buttò sul letto un volume di pelle particolarmente grosso
e iniziò a sfogliarlo,trovando con destrezza la pagina
che stava cercando.
Era un incanto Vincolante, un incantesimo semplice e ingegnoso
che evocava un paio di manette e non poteva essere tolto in nessun modo se non
dalla persona che lo aveva lanciato, a meno che si usassero incantesimi
avanzati e molto complicati...
-Il potere di aprire le manette e solo della persona che
ha fatto l' incantesimo e il nome di questo è inciso
su queste per prevenire qualsiasi confusione sul proprietario - dettava il
libro.
Evidentemente Harry non aveva
ricordato bene l' incantesimo - invece di dire MANICAS
INICE aveva detto MANICAM INICE, facendo in modo che comparisse solo una
manetta e Draco ritratto mentalmente su quello che
aveva detto sui Grifondoro - non era molto
impressionante conoscere un incantesimo e farlo male. Ma
riconobbe di dover ringraziareHarry di non essersi sbagliato in modo tale da rendergli il
polso gonfio come una rapa o qualcosa di simile.
Un' ondata d' amarezza si
impadronì di lui 'IO dovrei essere l' ultima persona a parlare di disastri magici' sospirò e cominciò a memorizzare l' incantesimo
Vincolante che aveva il presentimento gli sarebbe tornato utile in futuro.
"MANICAS INICE" mormorò 'Non
è MANICAM questa parola è sbagliata, deve essere MANICAS. Chi ha
inventato questo incantesimo? Probabilmente qualche
stregone del VIII secolo con tanti schiavi da etichettare per vigilarli...'
"Draco?" disse una
voce famigliare e la testa di Goyle si affacciò alla
porta, illuminata da un ampio e stupido sorriso "Oh, sei
qui! Ti ho cercato per tutto Hogwarts!"
Draco sospirò irritato
"Davvero? Che meravigliosa coincidenza che tu mi abbia trovato qui, giacché
il dormitorio dei Serpeverde è l' ultimo
posto dove potrei essere! Anche se ho tutte le mie cose qui e
qui dormo tutte le notti. Hai una stupenda dote da detectivGoyle"
"Mh...sì" rispose Goyle senza cogliere il sarcasmo, entrò pesantemente nella
stanza e guardo curioso Draco
"Che stai facendo?"
Draco mise immediatamente la manetta
nella borsa "I miei doveri, ovvio"
"Con chi stavi parlando? Qui non c' è nessuno" Goyile guardò
scherzosamente per tutta la stanza vuota "Stavi parlando da solo Draco?"
"Sì, è l' unico modo in cui
sono sicuro di avere una conversazione intelligente in questi giorni"
rispose seccamente.
Goyle sembrò leggermente sconcertato
"Oh, andiamo Draco ci hai ignorato
ultimamente...ti annoi con noi?" sembrava scomposto allora si avvicinò al
letto e mormorò in tono da cospiratore "Non sarai
arrabbiato per i cioccolatini, vero? Perché è stata un' idea
di Tiger non mia"
Draco si accigliò "Cosa?"
Goyle sembrava teso "I
cioccolatini che tua madre ti ha mandato la scorsa settimana"
"Credevo che se li fosse
mangiati il mio gufo"
Goyle si guardò le spalle come se
avesse paura che qualcuno potesse sentirlo.
"No" disse negando con la testa e gli occhi
lucidi "Tiger gli ha
mangiati. Aveva paura che ti tiarrabbiassi,
così disse che li aveva mangiati il tuo gufo"
"Ha ragione. Sono arrabbiato. Con entrambi. Perciò
vattene" Draco prese un altro libro e lo tenne
aperto davanti al viso "Non hai niente altro da
fare? hai già finito tutto il cibo delle cucine?
Allora puoi cominciare a mangiarti la casa degli elfi"
Goyle sembrò disgustato all' inizio poi cominciò a considerare l' idea.
"Vuoi dire che sono commestibili?"
"Come posso saperlo?" Draco
fece un gesto di fastidio "Perché non vai ad
investigare? E mentre vai da quelle parti puoi anche mangiati
MissPurr come dolce.Adesso
vattene e lasciami in pace"
Goyleera infelice
"Non vieni più con noi?" disse con voce stridula "Non è
divertente senza di te. AnchePotter
ha cominciato a notarlo e sta diventando noioso perché non ci sei più"
"Cosa?" disse Draco
alzando bruscamente la testa "Cosa hai appena
detto? A proposito di Potter?"
Goyle sbatte le palpebre e prese un momento per ricordare quello che aveva appena detto
"Ho detto" ripeté lentamente "che anche Potter
si è accorto che non vieni più con noi. Ci ha chiesto 'Dov’
è Malfoy?' poco fa quando ci siamo scontrati con loro
poco"
"E cosa gli avete
risposto?" chiese esigente Draco.
"Non lo so"
"Non sai quello che gli hai risposto?" Draco cominciava ad arrabbiarsi
"No, ho detto 'Non loso'" Goylesbattè le palpebre un' altra volta "Allora ho corso
per tutta Hogwarts cercandoti e alla fine ti ho
trovato qui"
"Si, molto apprezzato da parte tua" sospirò Draco, si risistemò sul
letto "Bene, se Potter continuaa domandarti di me rispondegli
che non sono maledetti affari suoi"
Il volto di Goylesi illuminò "Posso anche mostrargli che non sono
maledetti affari suoi?" batté i pugni con grande entusiasmo.
"No!" rispose Draco
senza pensare "Picchialo e ti uccido". Draco
era genuinamente sorpreso delle sue stesse parole nello stesso istante in cui
gli uscirono dalle labbra; Goyle lo guardò con gli
occhi sgranati, incredulo.
Draco respirò profondamente e chiarì
"Quello che voglio dire è che, se qualcuno farà qualcosa a Potter, quello sarò io" se sue parole furono
volontariamente ambigue "E non voglio che gli facciate male prima che io
gli possa fare qualcosa"
Goyle sembrò soddisfatto con la
spiegazione e sorrise in maniera sgradevole "D' accordo!
Andiamo Malfoy" alzò
ridicolamente il pugno in aria "Tu puoi farlo!"
Draco non rispose,
abbassò gli occhi sul vecchio libro noioso. Aspettò che Goyle uscisse dalla stanza, sentendo i suoi pesanti passi
allontanarsi, allora abbassò il libro e si sedette guardando il vuoto.
"Si" disse soavemente "Vorrei poterlo
fare"
********
Quattro ore più tardi, all' una
di mattina, Draco era ancora sveglio, anche se un po'
stanco. Era nel suo letto, girato di lato, teneva a pochi centimetri dal viso
una copia del libro Le Pozioni Più Potenti che aveva
preso alla biblioteca. La coperta tirata fin sulla testa coprendolo alla vista.
La luce morente della sua bacchetta era sufficiente per leggere, però i suoi
occhi si stavano stancando e la vista annebbiando. Non aiutava
il fatto che non c'era niente di utile nel libro, siccome parlava solo
di pozioni generali, legali, e le pozioni d' Amore erano, per dire il meglio,
illegali.
Sbatté le palpebre e chiuse gli occhi per riposarli, la
luce lampeggiò e si spense e la bacchetta cadde silenziosamente dalle sue dita
sulle lenzuola e in fine si addormentò.
L' oscurità
e la confusione fluivano in onde palpabili tutto attorno a lui, il duro vento
freddo colpiva il suo viso come acqua gelata. Respirò con la gola secca, quasi
dolorosamente e guardò freneticamente lo spazio attorno a sé, che si
distingueva gradualmente, colorato con grosse pennellate di nera notte da ogni
parte.
Riconobbe
il luogo dove stava: era il cuore della Foresta Proibita.
Gli
alberi e la sterpaglia si inclinavano sinistramente
sopra di lui, talmente fitti che intrappolavano l' oscurità in una
continuitàmonotona, macchiata con
pallide vene di luce lunare, come tracce di sangue d' unicorno mandato dal
cielo.
Sentiva
le membra appesantite nel tentativo d' avanzare. Un
dolore sordo gli percorse le braccia, e il senso d'
orrore crebbe lentamente al rendersi conto che non poteva muoversi - era legato
ad un grosso e nodoso ed immenso tronco d' albero, talmente alto che i suoi
rami svanivano nella nebbia.
Con gli
occhi fuori dalle orbite, terrorizzato e incredulo,
entrambe le sue caviglie erano incatenate, e pesanti catene circolavano attorno
alla vita, bloccandolo all' albero. Delle bende d' acciaio
puro gli imprigionavano i polsi (sembravano le manette portate dagli schiavi
romani) e le sue braccia erano immobilizzate ai lati del tronco. La ruvida
corteccia gli graffiava la schiena, ferendogli la pelle. Non riusciva a capire
se era vestito, ma se lo era non gli serviva di grande
protezione contro il legno abrasivo o per proteggerlo dal freddo.
Provò a
muoversi per poter osservare meglio le catene che lo legavano, improvvisamente
avvertì un movimento alla sua sinistra e quando una siluette
si definì rimase senza parole.
Harry gli comparve accanto, sembrava essere apparso
dalle ombre, eliminò lo spazio tra loro. Senza nessuna esitazione
si avvicinò di più, i suoi occhi sembravano due lune di smeraldo nella notte
senza stelle.
Draco lo fissò, smettendo di sforzare le catene, con il
corpo scomodamente bloccato contro il tronco. Le sue dita si chiudevano sulla
la ruvida corteccia sotto le sue mani,come a cercare
appoggio in qualcosa d' invisibile, e non registrò le punture di dolore che il
legno spesso gli tagliava fili di sangue.
Harry non disse niente, solo si avvicinò ancora di più,
una timida seduzione era emanata da ogni suo singolo silenzioso movimento,
elegante come le brezza notturna
Scosse
la testa e batté le palpebre ancora una volta senza poterci credere ma al
riaprirli Harry stava ancora fermo davanti a lui, le
loro facce erano separate da pochi centimetri, la luce negli occhi di Harry lo invitavano quasi raggi
vergini del mattino che perforano l'oscurità, distruggendo la notte.
Il
respiro gli si bloccò in gola e aprì la bocca per parlare, ma le parole non
uscirono, ci fu solo un silenzioso stupore; allora improvvisamente il tempo
sembrò correre e nell' istante dopo la bocca di Harry era sulla sua baciandolo fortemente.
Tutto
si fermò eccetto il suo cuore palpitante, immerso
completamente nell' attimo, le labbra di Harry era
tutto quello che riusciva a sentire, incendiandolo con febbrile passione,
esprimendo senza parole il suo desiderio. Tremò indifeso quando uno squisito
piacere lo oppresse e si tese contro le manette che lo
trattenevano e lo mantenevano lontano da dove apparteneva.
Le mani
di Harry scivolarono sulle sue spalle, raggiungendo
il collo, salendo al viso per sorreggerlo, fermamente e teneramente e il bacio
sembrò durare per sempre, come se l' eterno si fosse
spento incurante delle conseguenze.
I
movimenti di Harry erano lenti e gentili, prendendosi
il loro tempo, prolungando il momento con doloroso piacere e baciò tanto
profondamente da fargli quasi male, non nelle labbra se non nel cuore.
Si
arcuò in avanti mesto, gemendo contro la bocca di Harry,
perdendosi nel bacio. Improvvisamente fù vagamente
cosciente che la stretta attorno al suo corpo si allentava - le catene che lo
bloccavano scivolarono dal suo corpo come serpenti metallici e le crudeli
manette di metallo nei suoi polsi si persero nella nebbia, liberandolo.
La
sorpresa iniziale si trasformò in estasi e in questa dimensione eterea, dove il
tempo passava come acqua tra le dita, si ritrovò finalmente libero. Senza
vacillare e seguendo il suo istinto, si lanciò disperato verso Harry, però lo stomaco gli si rivoltò e tutto si sgretolò,
diventando niente. Improvvisamente si ritrovò a cadere, a cadere dentro l' oscurità, a cadere dentro sè
stesso.
Aprì febbrilmente gli occhi, respirando con
difficoltà, si raddrizzò con il corpo ricoperto da sudore freddo. Umide
ciocche di capelli gi erano attaccate in fronte e con una mano se le tolse
dagli occhi, mentre il dormitorio dei Serpeverde gli
si focalizzava attorno.
Tutto il suo corpo continuava a tremare mentre si copriva
gli occhi con le mani e la realizzazione del suo sogno
ricorreva le sue vane come sangue avvelenato. Portò le ginocchia al petto e
nascose il volto tra le braccia, trattando disperatamente di riunire i suoi
pensieri dispersi che ora erano in un vortice di panico.
Harry.
Baciandolo.
Baciandolo come mai avrebbe immaginato che
qualcuno potesse baciare e probabilmente era così, perché non era più che un
prodotto della sua immaginazione febbrile. Perché
il giorno in cui HarryPotter
l' avrebbe baciato di propria volontà...
Probabilmente avrebbe aspettato tutta la vita per qual
giorno.
Non era la prima volta che sognava con Harry con questo tipo di scenario e per quello che credeva
non sarebbe stato l' ultimo sogno di questo genere. La
cosa più inquietante era che i sogni stavano diventando sempre più stravaganti
e sensuali e la presenza di vestiti era sempre minore. Probabilmente nella
prossima volta si sarebbe ritrovato gloriosamente nudo con Harry
in una vasca da bagno di cristallo piena di champagne.
Scosse vigorosamente la testa per togliere dai suoi
pensieri QUESTA immagine che inevitabilmente gli si
formava in testa. Andando ad anicchilire la sua
salute mentale, o quello che ne restava.
No, definitivamente non poteva riaddormentarsi, i suoi
sogni stavano diventando insopportabili, un autentica tortura.
Raccolse il libro che stava leggendo prima d' addormentarsi ancora aperto accanto a lui, alzò la
bacchetta e mormorò "LUMUS". Diede una rapida occhiata in giro per
assicurarsi che tutto il mondo stessi dormendo, i
ronfi ritmici di Goyle riempivano la stanza.
Girò una pagina e ricominciò a leggere, mantenendo la
bacchetta sopra la pagina. Però le parole sembravano
senza senso, come se fossero state scritte con il carbone sopra un telo
bagnato, mentre il ricordo del bacio di Harry
prevaleva sopra tutte le altre cose, inviando un caldo brivido sulla schiena.
E STATO SOLO UN SOGNO, si
ripeteva in continuazione, un fervente mantra, anche
se non era sicuro di sentirsi alleviato o pentito. Il respiro veloce si era
calmato, ma lo stato agitato della sua mente non sembrava volersi calmare. SOLO
UN SOGNO. Però dentro se stesso, sapeva che l' essenza
del suo sogno era in realtà un desiderio e una paura, perso nella sua realtà.
*******
A parte il fatto che ultimamente sembravano evitarsi
nella strada, meditò Harry mentre avanzava per il
corridoio verso l' aula di Difesa Contro Le Arti
Oscure del professor Lupin, apparentemente non aveva
nessun altro segnale che qualcosa andasse male con Malfoy.
Bene, 'quasi' nessun segnale. L'
assenza dei commenti derisori, era per dire, estremamente
strana.
Le lezioni stavano diventando noiose senza le
pagliacciate di Malfoy, pensò sedendosi accanto a Ron e Hermione, aspettando che il
proffLupinarrivasse in classe. Ricordò le innumerevoli occasioni in
cui lui e Malfoy si erano
affrontati nelle lezioni o nei corridoi. Guerre di fuochi artificiali
con le bacchette scoppiavano ogni volta in un secondo, mentre la classe
guardava affascinata i loro duelli, una versione personalizzata della rivalità
tra Serpeverde e Grifondoro.
Tali dimostrazioni finivano frequentemente con la detenzione di entrambi.
Percorse con lo sguardo l' aula,
cercando la famigliare figura di Malfoy tra i Serpeverde. Il ragazzo era preso in una conversazione con PansyParkinson, che sbatteva ocamente le ciglia verso di lui ,
anche se Draco da parte sue sembrava meno innamorato
di lei. Un' aria d' indifferenza circondava i gesti
casuali di Draco, però erano anche eleganti e
arroganti senza sforzo.
'Avrà trovato un modo per annullare la pozione?' si
chiese Harry, però rimaneva l' inspiegabile
assenza dei confronti ostili tra di loro 'Mi chiedo se ha...'
'Però non credo, Malfoy...?'
Pensò all' improvviso ricordando il disturbante sogno
che aveva avuto la scorsa notte 'Credo che la sua pazzia mi abbia contagiato. Arrghh! Che incubo! Demoni,
*sogno* di baciarlo?' Scosse la testa, turbato e distratto. 'Deve essere lo stress
post-traumatico che mi sta frastornando.'
Gli studenti stavano andando in cima all'
aula per lasciare i propri temi sulla cattedra di Lupin,
apparentemente il professore era in ritardo. Harry
tolse il rotolo dalla borsa, Hermione, che gli era
seduta accanto, continuava a scrivere furiosamente su una pergamena lunga il
doppio del minimo richiesto.
"Vuoi che la porti per te?" si offrì Ron. Aveva in mano il suo rotolo; si era arrangiato per
farlo lungo il minimo richiesto, con lettere mediamente grandi e abbondanti
spazi tra i paragrafi.
Harry gli diede il suo rotolo "Si grazie" si alzò per andare a chiedere a SeamusFinningan il programma per
la prossima partita di Quidditch; quest’ anno SeamusFinningan aveva la responsabilità
della coordinazione e del commento delle partite.
Ron camminò per il corridoio
centrale verso la cattedra di Lupin e quando si
avvicinò si trovò faccia a faccia con Draco.
Malfoy aveva in mano un rotolo grande
quasi come quello di Hermione, probabilmente il suo
tema sulla maledizione Imperius. Ron
guardò la pergamena con occhio critico, avversione e disprezzo gli crepitarono negli occhi azzurri.
"Posso indovinare quanto sai
sulle Arti Oscure, Malfoy" disse acidamente con
uno sguardo velenoso verso Malfoy "Ho la
certezza che sai molto di più di quello che hai scritto. Con un padre come il
tuo non è difficile da credere"
Gli occhi di Draco si
oscurarono come carboni argentati e guardò sdegnosamente il piccolo rotolo di Ron "Si, Weasley, e vedo che
TU non puoi permetterti il lusso di usare abbastanza pergamena per un tema
decente, però con una famiglia come la tua è assolutamente comprensibile"
Ron si avvicinò di più a Draco, le sue narici si dilatarono e gli occhi distillavano
odio. "Uno di questi giorni, Malfoy" sibilò
calorosamente "Mio padre avrà un permesso per perquisire casa tua e far
vedere la tua famiglia per quello che sono realmente:
Maghi Oscuri."
Draco strinse gli occhi, ma guardò Ron tranquillo, rispondendogli con molta calma "Tuo
padre dovrebbe controllare la camera famigliare della Gringott;
mi immagino che lì la polvere pesi più dell' oro"
Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Ron grugnì una montagna di appellativi
sgradevoli e prese con il pugno il colletto della tunica di Malfoy,
Draco rispose strattonandolo per liberarsi e spinse
fortemente la spalla di Ron e ...
"Ron, lascialo" disse
fermamente Harry apparendo lì accanto, togliendo le
mani di Ron dalla tunica di Draco,
trascinandolo lontano.
Dracosbatté le
palpebre guardando sorpreso Harry al suo fianco, si
guardarono per un breve momento durate lo spazio di un battito, prima di
distogliere gli occhi e guardare Ron malevolo.
Ron si volse verso Harry orrorizzato;
in risposta questo lo prese fortemente per un braccio
portandolo lontano dalla cattedra, verso il lato dell' aula dei Grifondoro.
"Che diavolo è questo, Harry?" Ron sembrava
leggermente indignato e completamente frustrato "Perché l' hai fatto? Ce l' avevo in pugno! Stavo per..."
"Non puoi picchiare Malfoy..."
"Ho tutto il diritto di picchiarlo! Mi ha
insultato!"
"Però hai cominciato tu,
no?" gli fece notare Harry. Aveva guardato lo
scambio di parole tra Ron e Draco
dal banco di Seamus che era lì vicino.
"E allora? Lui comincia
sempre"
"Non sarai tu che cerchi una
lite con Malfoy, Ron"
disse Harry ragionevolmente e lanciò uno sguardo duro
al suo amico. "Per una volta non stava cercando una rissa, quindi non
andare a cercare guai con lui. Va bene?"
"E perché diavolo no?" disse Ron ostinato "Sembra che ultimamente non la cerchi, il
ché è una perfetta occasione per vendicarci di tutto
quello che ci ha fatto!"
"Non ossessionarti con la vendetta" lo avvertì Harry "Se litighi con Malfoy
in classe, metterai Lupin in una situazione
difficile, perché dovrà punirti o togliere punti a Grifondoro,
ed è ovvio che non vuole fare nessuna delle due cose"
"Non è giusto" disse Ron
ribelle pestando il pavimento con il piede "Perché non possiamo
lanciare noi il primo colpo, per cambiare?"
"Perché non va bene"
dichiarò Harry imparziale "Noi non siamo come lui, tanto meno ci approfittiamo
delle persone quando sono svantaggiate"
"Non mi importa che Malfoy sia in svantaggio. Non cambia il
fatto che sia un piccolo bastardo soddisfatto di sé stesso e mi
incanterebbe picchiarlo in piena faccia per tutte le cose orribili che ci ha fatto"
Ron agitò il pugno "Mi fa talmente arrabbiare
che vorrei solo togliergli le budella e usarle come corda per saltare"
"Ron!" Hermione si era avvicinata e aveva captato la sgradevole
descrizione di Ron. "Non dirmi che hai litigato
con Malfoy" gli lanciò uno sguardo severo
"di 'nuovo'"
Harry doveva ammettere che Hermioneaveva un ottimo
autocontrollo, sopratutto comparato con Ron.
Manteneva la dignità anche avanti ai tentativi di ridicolizzarla dei Serpeverde, senza vendicarsi; L' unica
volta che aveva che aveva risposto alle provocazioni era stato quando Malfoy aveva insultato Hagrid, e
aveva schiaffato Malfoy. Però il più delle volteHermioneprendeva gli affronti di Serpeverde
con calma.
"Ron sai benissimo che
tutto il tempo Malfoy dice cose solo per il gusto di
provocarti!" Hermione lanciò a Ron uno sguardo rimproverante, mentre arrotolava il suo
tema finalmente concluso. "Ignoralo e non lasciare che ti provochi"
"Si, calmati Ron" Harry era d' accordo e aggiunse
"Malfoy non ne vale la pena, sai?" Harry spostò lo sguardo all' improvviso e vide Draco guardarlo dall' altra parte dell' aula, fece una
pausa pensieroso, tendendosi leggermente mentre due paia di occhi grigi si
posavano su di lui con una tranquillità penetrante.
Draco aveva un' espressione
imperscrutabile sul volto, come un foglio bianco e guardò Harry
con occhi pieni di un' ambiguità che poteva essere intesa in molti modi
diversi. Lo sguardo di Draco era teso e addormentato
quando i loro occhi si incontrarono in un secondo
strappato, prima che abbassasse la vista e si allontanasse.
Harry si accigliò; era disturbato dal fatto che si lasciava prendere dal
magnetismo naturale degli occhi di Draco; prolungare
lo sguardo anche quando lui non ofrì niente di più
che un muto rifiuto, per la sicurezza di entrambi, quella di Draco e la sua.
Harry si sentiva...confuso.
Effettivamente Malfoy si stava comportando in maniera
molto strana, e per la sua vita Harry non riusciva a
decifrare i confusi segnali che stava ricevendo, i
quali sembravano contraddirsi tra loro - una specie di fastidio, orgoglio,
odio, indifferenza e dolore tutti disordinati, insondabili e sconcertanti. Harry socchiuse gli occhi e continuò ad osservare Draco, che aveva la bionda testa abbassata sul libro di
testo. Per qualche strana ragione, Draco sembrava
molto più audace e composto di quello che avrebbe dovuto essere. Gli lanciava
sguardi furtivi, ma non timidi, attraverso l' aula,
che prendevano la sua attenzione... aveva l' impressione che Draco lo stesse 'guidando', il ché era contraddittorio,
dato che le redini di quella situazione, si supponeva, dovevano essere nelle
sue mani, se la storia della pozione d'Amore era vera.
'Che ironico' rifletté
meditabondo Harry, 'che la
parola pozione fosse tra le parole storia d' Amore'
Aveva sempre avuto un distorto senso dell'
umorismo nelle più amare delle ironie.
Dall' altra parte dell'aula, Draco
strinse i pugno sotto il tavolo, sentendo il peso
dello sguardo inquisitore di Harry, come aria densa
di una tormenta, oscuro e imminente quasi tangibile, sfiorando i bordi dei suoi
sogni inquieti.
PERCHE'? Si chiese Draco,
una rara confusione inclinava la bilancia del panico, attentamente controllato
'Perché ha detto a Weasley
di ritirarsi? A che diavolo sta giocando?'
LUI E' COSI' disse una soave e
pericolosa voce dentro di lui STA' GIOCANDO. STA' GIOCANDO *CON* TE. POTTER E'
ASSERVITO DA QUESTO NUOVO POTERE, QUESTO POTERE SU DI TE, ED E' SOLO UN GIOCO
PER LUI, UN CRUDELE GIOCO DI VENDETTA. PER TUTTE LE COSE CHE GLI HAI FATTO, SEMPLICEMENTE GLI HAI DATO UN MODO PERFETTO PER
VENDICARSI...TI STA' TORTURANDO CON LA SUA PRESENZA.
Draco chiuse gli occhi, ferito. Però aveva veramente sperato in qualcosa di meno? Il potere
totale corrompe totalmente; incluso nelle mani del santo normalmente conosciuto
come HarryPotter. Era
qualcosa di troppo squisito per rinunciarci, come la
Tentazione in persona che cammina nuda con un cartello luminoso che dice
'Sfruttami!'
E Draco seppe che stava
soffrendo il suo proprio castigo e tutto quello che
gli rimaneva era contemplare quello che poteva prendere. L' unica consolazione
era il debole raggio di speranza di poter trovare un modo per annullare l' incantesimo prima che finisse con lui, prima che fosse
troppo tardi.
Draco lanciò uno sguardo adHarry che adesso stava ridendo
con i suoi amici di Grifondoro e velocemente distolse
lo sguardo un altra volta, nei suoi occhi c' era una crescente disperazione.
O era già troppo tardi?
Ciaoooo!!
Eccomi con ilquarto cap!!
Lo so che è MOSTRUOSAMENTE in ritardo però che volete farci il nono cap non ne voleva sapere di finire^^Comunque per la
gioia di tutti voi sappiate che il proxcap lo postero prima…. Grazie mille a per
i complimenti bellissimi a Karin. Hobbitin poche parole Draco
sa di non amare Harry, però non può fare a meno di
pensare a lui in- tutti i sensi. Psy infatti non durerà. Rowan_ MayFair eccoti accontentata dal proxcap sarà tutta storia nuova anche per te, la storia è
formata da 15 cap più un extra (bellissimo) sul nono
cap. Anche a te un grande
bacio per il complimento ^^. Slow e Giada la pazienza è la virtù dei forti hehe.
Ho letto questa fic e mi è
piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella
lingua originale (inglese) deve sapere che io l' ho tradotta dalla versione in
spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali,
perdonatemi per questo ^^.
Capitolo cinque: Conseguenze
L'
amore non è una parola, è una sentenza
Il professor Lupin mise tutti i
compiti corretti sulla scrivania e gli osservò con un
sorriso compiaciuto.
"Bene, questi sono i compiti che mi avete consegnato
la scorsa lezione, li ho corretti e voglio dire solo una parola prima di
consegnarli" indico la montagna di pergamene e cominciò seccamente "
Alcuni di voi si sono chiaramente attaccati ai requisiti della lunghezza e
saranno compiaciuti che ho preso nota dei loro sforzi per mantenere un tema di
settantacinque centimetri esatti"
Ron sorrise imbarazzato e guardò Harry che gli restituì il sorriso.
"A parte questo" c' era uno scintillio negli
occhi di Lupin a continuare "in genere sono
molto ben fatti, con qualche lavoro eccellente" prese una grossa pergamena
e la tenne in alto "Hermione ha fatto un lavoro
meticoloso nella ricerca sulla storia della Maledizione Imperius
attraverso i secoli, andando al di là del libro di
testo, rendendosi conto delle origini e dello sviluppo della Maledizione.
Cinque punti a Grifondoro, ben fatto"
Di fatto questa non era una sorpresa, anche se Hermione arrossì e sembrò molto contenta. Ron sorrise a alzò un sopraciglio
come a dire 'Qual' è la novità?' però erano tutti molto contenti per i punti in
più dato che la battaglia per il primo posto della Coppa Delle Case era una
lotta tra Grifondoro e Serpeverde.
Harry alzò i pollici.
"Altro lavoro eccellente, degno di essere
menzionato" annunciò Lupin "E' stato
scritto dal sig. Malfoy"
Harry girò bruscamente la testa
nella direzione di Draco con una genuina sorpresa sul
volto, lui però non lo vedeva stava guardando fisso di fronte a sé. Un mormollio crebbe nell' aula, tanto
nella parte dei Grifondoro, perché il tema di Hermione non era stato l' unico citato, come nella parta
dei Serpeverde, che erano soddisfatti che uno dei
loro lavori dividesse gli onori.
"Il sig. Malfoy ha fatto un' eccellente analisi pratica della Maledizione Imperius, che di fatto è più difficile che la ricerca,
perché include commenti personali" a sentir questo Hermione
si accigliò irritata per essere stata surclassata.
"Si è ingegnato per riassumere il motivo
dell'efficacia dell' Imperius
in modo molto preciso e il suo tema è tra i più profondi che abbia mai
letto"
Lupin prese quello che probabilmente
era il rotolo di Draco e lo spiegò; Harry guardò nuovamente Draco e
si sorprese ancora di più a vedere lo sguardo di svenimento sulle
sua faccia quando Lupin cominciò a leggere
passi selezionatidel tema.
"L' IMPERIUS E' TANTO
POTENTE PERCHE' DA IL CONTROLLO ASSOLUTO ALLA PERSONA
CHE LANCIA L' INCANTESIMO - LA VITTIMA E' OBBLIGATA A OBBEDIRE COMPLETAMENTE
ALLA VOLONTA' DI CHI HA LENCIATO L' INCANTO, INCAPACE DI COMBATTERLO A MENO CHE
NON SIA SUFFICIENTEMENTE ALLENATO O POSSEGGA UNA SPECIALE ABILITA' MAGICA"
Lupin lesse a voce alta , la classe stava zitta e
ascoltava "L' IMPERIUS E' STATO SEMPRE PRESENTE NEI SECOLI PER LA SUA
SEMPLICE E INCISIVA NATURA, PER IL MODO IN CUI ENTYRA PROFONDAMENTE NELLA
VITTIMA, ATTRAVERSANDO MENTE, CORPO E ANIMA. ALTRE VARIAZIONE
DELLA MALEDIZIONE IMPERIUS INCLUDONO MANIPOLAZIONE DELLA MENTE, ALCUNI
INCANTESIMI DI MEMORIA E LE POZIONI D' AMORE"
Harry indietreggiò leggermente, sedendosi
diritto. Guardò ancora una volta Draco e lo vide
chinato con una mano che si copriva gli occhi e teneva le spalle curve. L'
osservava fissamente, sentendo che il petto sprofondava sempre di più mentre
ascoltava Lupin.
"PERO' PIU' DI QUESTO LA
VITTIMA E' CONFUSA TANTO DA NON SAPERE PIU'COSA CREDERE VERO O COSA FALSO, E' INCAPACE DI DISTINGUARE
TA I PENSIERI INDOTTI E LE INTENZIONI REALI. QUESTO SERVE PER DISTRGGERE LA
VITTIMA DA DENTRO - PERCHE' NON CAPISCE TRA QUELLO
CHE LUI VERAMENTE VUOLE E QUELLO CHE L' INCANTESIMO LO
SFORZA A FARE, EALLA FINE QUESTO SI
DIMOSTRA ESSERE IL MODO PIU' DANNOSO PER ROMPERE LA
SUA RISOLUZIONE" Lupin fece una pausa e lesse il
paragrafo più in basso, verso la fine del tema "CON IL TEMPO L' EFFETTO PIU' DISTRUTTIVO DELL' IMPERIUS SU UNA PERSONA E' LA
GRADUALE RESA DELLA MENTE COSCIENTE, FINCHE' LA
SOTTOMISSIONE DIVENTA QUASI VOLONTARIA - IL MASSIMO ESITO E' QUANDO LA PERSONA
CREDE VERAMENTE DI STAR ATTUANDO DI SUA PROPRIA VOLONTA'. QUESTO E' QUANDO LA
MALEDIZIONE HA CONQUISTATO L' ULTIMA CITTADELLA DELLA
PERSONA...IL SUO CUORE"
Il professor Lupin guardò la
classe, sorridendo mentre arrotolava la pergamena; Draco
finalmente alzò lo sguardo senza nessuna emozione sul
volto, anche se Harry non poteva vederlo chiaramente.
"Io stesso non avrei saputo descriverlo meglio"
Lupin abbassò leggermente la testa verso Draco in segno d' approvazione,
questi appena lo vide rispose solo abbassando lo sguardo "Ben fatto Draco. Dieci punti a Serpeverde"
I Grifondoro mormorarono offesi
in protesta - Come ha fattoMalfoy
ad ottenere più punti di Hermione? - vari Grifondoro lanciarono ai Serpeverde,
e a Draco in particolare, sguardi velenosi, ma ai
presuntuosi Serpeverde non li importava.
Ron guardò risentito Draco "Questo maledetto bastardo" sibilò a voce
bassa "Probabilmente l' unica ragione percui sa tante cose sull' Imperius è perché ha esperienza pratica! Come diavolo ha
potuto ottenere dieci punti andando a mettersi nelle Arti Oscure?"
"Controllati Ron" lo
precedette Harry giacché la voce di Ron si alzava ad ogni parola.
Però Ron era livido
"Questo è umiliante" sputò con gli occhi fiammeggianti "Che gli succede a Lupin? Perchè non riesce a vedere che è ovvio che Malfoy sa più di quello che deve sulle Arti Oscure? In
realtà questo tema dovrebbe essere la prova evidente che i Malfoy
tuttora hanno molta familiarità con le Arti Oscure
e..."
"Ron" ripeté Harry, più forte questa volta "Calmati!"
Intanto Lupin aveva cominciato
a consegnare le pergamene corrette e votate, e gli studenti andavano alla
cattedra per riprendersi il compito. Hermione andò a
riprendersi il suo mentre Ron e Harry
stavo seduti nel banco. Ron ancora arrabbiato e
mormorante, Harry che guardava distrattamente verso l' altra parte dell' aula...verso Malfoy.
Draco andò silenziosamente a
riprendersi la pergamena e ritornò al suo banco, senza nemmeno guardare il voto
mise il tema nella borsa e si sedette, ancora stordito e con lo sguardo vacuo
che aveva quando Lupin aveva letto il suo tema
davanti a tutta la classe.
Harry si sedette turbato, non riusciva a capire la fonte
della sua inquietudine, anche se sapeva che centrava in qualche modo con Malfoy e che una parte del suo tema lo aveva toccato un
punto sensibile dentro di lui. Il tema diceva che le pozioni d'Amore sono una variante della Maledizione Imperius...Malfoy aveva descritto quello che sentiva sotto l' effetto
della pozione d'Amore? Era veramente la verità? Si sentiva veramente così
orribile?
Hermione tornò con le trepergamene e le passò a Ron e Harry. Guardò il suo compito, triste perché non era stato
il migliore e per di più arrabbiata per aver perso contro Malfoy
tra tutti.
Harry gli diede un colpetto "Hei, animo, Herm. Anche il tuo è stato citato come uno dei migliori"
"Sì" affermò Ron e
aggiunse oscurandosi "E sai che l' unica ragione
per cui Malfoy sa tanto su questo è perché suo padre
possiede un intera collezione di cose sulle Arti Oscure nascosta nella sua
mansione. Scommetto che Malfoy ha imparato anche
questo prima di venire adHogwarts"
scosse la testa con esasperazione "Perché Lupin
non lo vede non riesco a capirlo"
Hermione sembrò pensarci su
"Veramente credi che Malfoyha
scritto tutto questo per esperienza personale sulla Maledizione?"
"No" rispose Harrysensa pensarci, nello stesso momento in cui Ron disse "Sì"
Ron batté le palpebre e osservò
incredulo Harry "COSA?"
Harry si vergognava un po', ma
continuò con buonsenso "No, non lo credo, perché Malfoy
ha descritto l' effetto sotto l' influsso della
Maledizione" esitò un attimo "o sotto una qualsiasi variante dell'
incantesimo. Non il contrario"
Ron era reticente al crederci
"Non dirmi che veramente non credi che Malfoy non si è messo con le Arti Oscure e le
Maledizioni!"
"No" rispose Harry
"Sono sicuro che Malfoy si è messo con le Arti
Oscure" FINO IN FONDO aggiunse in silenzio "Però non credo che abbia veramente usato le Maledizioni Senza
Perdono. Forse suo padre, ma non lui"
"Cosa? Non posso crede che
pensi questo!" Ron si stava scaldando sempre di
più "Stiamo parlando di MALFOY, Harry. Tirerebbe
entrambe i lati di una corda di un uomo che si sta impiccando, che cosa non
farebbe? E probabilmente sa tutto su come si sente la Maledizione, perché avrà
visto suo padre usarla sulle altre persone un sacco di volte."
"Be, io credo che Malfoy ne sarebbe capace" disse con calma Hermione "Però non posso dire con sicurezza che l' abbia messo in pratica. Non è facile imparare a lanciare un' Imperius, sapete? Non è solo un semplice movimento della bacchetta, richiede un allenamente magico avanzato"
Ron però era ribelle "Il giorno
in cui mio padre avrà il permesso per perquisire MalfoyManor" disse con tono furioso e animato colpendo
col pugno la mano "Finalmente esporremo tutta la famiglia per quello che è
veramente, e allora LuciusMalfoy
potrà spendere il resto dei suoi galeoni per abbellire la sua cella ad Askaban"
Hermione gli diede un colpetto sulla
spalla "Calma Ron, non c' è alcuna ragione di
arrabbiarsi tanto"
Si tranquilizzarono quando Lupincominciò a parlare sulle
restrizioni del Ministero in particolare modo sull' uso proibito della
Maledizione Imperius. Ci fu un suono di pergamene
girate e dipiume quando cominciarono a
prendere appunti. Harry girò assente
la sua piuma tra le dita, ascoltava appena quello che Lupin
diceva...
Lanciò uno sguardo furtivo a Draco;
l' atro ragazzo stava fissando la pergamena davanti a
sé, come se fosse profondamente concentrato. Teneva la piuma pronta per
scrivere, ma fino adesso non aveva scritto una sola parola; Harry
lo osservò perdendosi nelle proprie domande, cominciando appena a contemplare
la potenziale gravità della situazione.
C' era qualcosa nel tema che Malfoy
aveva scritto, una certa tensione sottostante, parallela alla supplica nascosta
e all' urgenza velata che c' era nella sua voce l'
ultima volta che avevano parlato, nella Sala dei Trofei. Ron
aveva ragione, era come se Draco parlasse per propria
esperienza, anche se, come Harry aveva fatto notare,
era dal lato ricevente dell' incantesimo. Una simpatia
dentro di lui pungeva lievemente, non avevacolpa, se non...
"Harry!" gli mormorò Hermione accanto.
Harry uscì dal suo stato di
riflessione con un sobbalzo, il proffLupin lo stava guardando con un' espressione
d' aspettativa sul volto. Batte le palpebre, confuso, non aveva prestato
attenzione a una sola parola di quello che Lupin aveva detto...
"Ha chiesto chi è stato capace di combattere contro
la Maledizione Imperius prima d' ora"
disse rapidamente Hermione venendogli in aiuto ,
mormorando a un lato della bocca senza muovere le labbra, un' abilità che aveva
perfezionato sedendosi accanto a Neville durante le ore di Pozioni.
"Oh, hem, sì signore, uh,
io" disse Harry velocemente lanciando un sorriso
di scusa a Lupin "Io l' ho fatto, hem, in un paio di occasioni"
SeLupin
aveva notato la sua mancata attenzione, cosa di cui Harry
era sicuro, lasciò passare senza commenti e continuò a chiedere "Descrivi,
allora, come ci si sente sotto la Maledizione e cosa hai fatto per
combatterla"
Harry si alzò in piedi, pensando un
momento, a disagio quando tutti si girarono a guardarlo.
"Bene" cominciò piano "E' come se tutto il
peso del mio corpo si facesse da parte, e io stessi fluttuando - come se la mia
mente fosse in bianco, c' era solo una voce che mi diceva cosa fare, tutto era
facile e semplice, però in realtà ci si sente svegli perché tutto è vacuo"
Harrysi interruppe
scuotendo la testa " E' veramente difficile da descrivere"
Lupin asserì comprensivo "Capisco quello che stai cercando di dire, Harry. Era tanto chiaro nella tua mente perchèl' incantesimo aveva soppresso la tua abilità di
pensare autonomamente, di fare le proprie scelte. Allora come
l' hai respinta?"
"Ho solo detto No" rispose Harry
sinceramente "Ho solo cercato do continuare a mantenere i MIEI pensieri
coscienti, mi sono solo rifiutato di ascoltare questa voce nella mia mente una
e una volta ancora, perché sembrava l' unica cosa che
potevo sentire. Solo ho continuato a respingerla e gradualmente è stato più
facile togliermela dalla testa"
Draco ascoltava attentamente mentre Harry parlava, non alzò lo sguardo, però ogni singola
parola detta da Harry cadde come un rombo di tuono
nella sua mente, facendo eco con silenzioso significato come un proiettile
nella testa. Gli diede un lieve raggio di speranza, ma allo stesso tempo
torrenti di disperazione. QUESTO E' QUELLO CHE DEVO FARE PER USCIRNE. PERO' CI
HO PROVATO, E NON POSSO FARLO. NON POSSO SMETTERE DI PENSARE. DI PENSARE A LUI.
"Grazie Harry" Lupingli sorrise e gli fece segno
di sedersi. Si volse al resto della classe."Harry
vi ha detto il suo modo di combattere la Maledizione Imperius
- ci sono altri modi, unici per ogni individuo, cossichè
dovete trovare il modo migliore che vi possa servire"
L' espressione di Lupin divenne
seria "La Maledizione Imperius è di gran lunga la meno letale delle tre - Cruciatus
vi toglie il controllo del corpo, e non esiste modo di combattere il dolore. AvadaKedavra non possiede controincantesimi ed è irreversibile. Posto che l' Imperius è l' unica maledizione
che potete sconfiggere coscientemente è imperativo che tutti voi impariate a
combatterla, almeno fino ad un certo punto"
A sentire questo NevillePaciock deglutì rumorosamente e lanciò uno sguardo
allarmato ad Hermione. Gli occhi
azzurro-grigi di Lupin percorsero tutta l'
aula, gli studenti lo ascoltavano assorti "Il preside mi ha detto che
alcuni di voi furono sottoposti alla Maledizione Imperius
un paio di anni fa durante una dimostrazione in classe" alcuni studenti
affermarono."Oggi vi poterei a capo di una dimostrazione dell' Imperius, per farvi vedere
come ci si sente e essere meglio preparati per combatterla, se sarà
necessario" Lupin fece una pausa e tenne in
vista una pergamena ufficiale del Ministero in modo che la classe potesse
vederla "Questo è un certificato del Ministero che mi autorizza all' uso
della Maledizione Imperius in modo limitato, per la
lezione di oggi" Lupin osservò gli alunni con
preoccupazione "Voglio che tutti voi sappiate che la grandezza dell' Imperius a cui sarete sottoposti non vi ferirà in nessun
modo. Se qualcuno di voi ha dei brutti ricordi dell' ultima
volta in cui furono sottoposti alla Maledizionein classe - però quella era una dimostrazione completamente non
autorizzata dal Ministero o dal Preside. Possono star sicuri che il professor
Silente è al corrente di questa sezione pratica in
particolare,ed è convinto che adesso siate sufficientemente pronti per
maneggiare magia più avanzata"
Per qualche motivo che Harry
non poteva comprendere realmente Hermione sembrava
entusiasta. Harry confidava che Lupin
non gli avrebbe creato danni con la Maledizione, però non era ugualmente
entusiasta con quella prospettiva. La sua sinistra esperienza con la
Maledizione Imperius nelle mani di Voldemort gli sarebbe bastato per molto, molto tempo.
Tutti si avvicinarono all' inizio
della classe con quello che si poteva chiaramente chiamare un' anticipata
cautela. Erano ansiosi di sperimentare l' Imperius, dato che sembrava che non ci fosse nessun dolore
implicato, però l' apprensione naturale era evidente. Lupin
fu molto incoraggiante, e gli studenti formarono una fila aspettando il proprio
turno.
"Concentrazione" incitava Lupin,
mentre modulava con attenzione la forza dell' incantesimo
secondo ogni studente "Presta attenzione ai suoi propri pensieri, continua
a concentrarti su di loro... no, no, prova ad ignorare la mia voce nella tua
testa...CONCENTRATI..."
Alla fine della lezione gli unici che riuscirono a
difendersi con esito senza difficoltà furono Harry e Draco. Hermione ci andò molto vicino anche se dovette provarci
molte volte prima di riuscirci completamente, cosa che gli procurò un emicrania per lo sforzo, però fu appagato per il suo
sentimento di trionfo.
Lupin sorrise adHarry e Hermione e fece un
cenno d' assenso a Draco "Ben fatto voi tre. E
riguardo gli altri, sono molto contento che tutti
abbiate messo i maggiori sforzi, e devo dirlo, è un buon inizio. Migliorerete
con l' esperienza e migliorando la concentrazione alla
fine ce la farete" diresse uno sguardo di approvazione prima di aggiungere
"Potete andare"
"HAI VISTO?" mormorò Ron
trionfante quando tornarono al proprio banco per riprendere le proprie cose
"Malfoy è riuscito a battere la Maledizione!
Adesso non venirmi a dire che non ha una montagna d' esperienza
alle spalle con l' Impeius!"
Hermione gli si avvicinò e sentì per
caso l' ultima affermazione di Ron.
"Bene" segnalò diplomatica "Ce l' abbiamo fatta anche Harry e
io. E noi non siamo dentro le Arti Oscure"
Ron gli lanciò uno sguardo come
dire 'Hei! Appoggiami per cambiare, si?' e argomentò "Però è diverso per entrambi - Harry è nato con qualche repellente contro il male nel
sangue o qualcosa di simile. E tu Herm,
hai il cervello e il talento per realizzare qualsiasi incantesimo, maledizione
o controincantesimo che si sia mai inventato" Hermione arrossì "Però Malfoy?
Lo abbiamo mai visto risaltare il una qualsiasi altra
lezione di Difesa Contro Le Arti Oscure?"
Harry ci pensò, Ron aveva ragione. Malfoy
non aveva mai spiccato in questa materia. Lanciò uno sguardo sospettoso a Draco, che aveva finito di mettere le sue pergamene e piume
nelle borsa. Chissà, forse Ron
aveva ragione. Forse Malfoy aveva veramente più
esperienza sulle Arti Oscure di quello che lasciava a vedere. Questo era
qualcosa che doveva chiarire con lui. Prese una decisione: doveva parlare con Malfoy. Adesso. Subito.
Ron e Hermione
avevano già lasciato l' aula; Harry
esitò, allora vide Draco abbandonare tranquillamente
l' aula attraverso la parete dall' altra parte della stanza che portava ai
sotterranei di Serpeverde.
"Hei!" Harry chiamò Ron e Hermione che si girarono "Voglio
chiedere qualcosa a Lupin sul mio tema. Andate
avanti, ci si vede a pranzo?"
Ron e Hermione
affermarono e sparirono fuori dall' aula. Harry si prese qualche tempo per assicurarsi che erano
andati, prima di uscire dall' altra porta e si affrettò
per il corridoio che era vuoto giacché era percorso solo dai Serpeverde e la maggior parte di loro era uscita prima di
lui. I corridoi erano abbastanza scuri, e pensare che era
mezzogiorno - girò una curva, con gradoni diseguali che creavano declini nel
pavimento a intervalli regolari, riducendo considerevolmente la velocità di Harry, perchè doveva
continuamente guardare dove andava. Cadde quasi due volte, e si stava chiedendo
come diavolo aveva fatto Malfoy ad allontanarsi
tanto, quando all' improvviso...
"Che vuoi, Potter?"
Harry saltò violentemente, e si girò
per rimanere verso la direzione da cui era venuta la voce mordace.
Giusto alla sua destra c' era uno stretto passaggio che a
malapena aveva visto nella sua corsa per andare avanti, sembrava essere stato
tagliato dalla natura e le sue pareti erano aspre, dissestate e scrostate per i sedimenti. Era scuro e ombroso, appena
illuminato dalla luce delle torce del corridoio principale. DracoMalfoy uscì lentamente dall' oscurità,
Sembrò materializzarsi dalle ombre. Aveva una strana espressione sul volto, che
Harry non aveva mai visto prima - così limpida di emozioni, anche se tinta con un miscuglio di rabbia e
rassegnazione. I suoi occhi riflettevano la fiamma vermiglia scuro delle torce
collocate nelle pareti, e sostenne lo sguardo di Harry.
Harry si riprese dalla sorpresa
iniziale "Come sapevi che ti stavo cercando?"
"Chi non potrebbe?" sulla bocca di Draco si disegnò un sorriso di quiete disprezzo "Con
te inciampi nel corridoio come un elefante, chiunque sentirebbe fin dalla Sala Grande."
"Molto divertente, Malfoy"
"Non pretendo di essere
divertente, Potter" Draco
incrociò le braccia e guardò ostile Harry "Che
diavolo vuoi? Stavi semplicemente girovagando - o dovrei direscalpitare - nella parte bassa di Serpeverde?"
Harry avanzò di un passo, dentro allo stretto corridoio; dove adesso in piedi, entrambi
occultati alla vista, visibili solo parzialmente da un angolo del corridoio
principale, la semioscurità li copriva quasi completamente. Però Harry riusciva ugualmente a vedere Draco,
la veloce emozione che passò per i suoi delicati lineamenti
catturata dal pallido raggio di luce sopra il suo viso.
Erano in piedi a trenta centimetri di distanza,
abbastanza vicini per toccarsi e sufficientemente
lontani per respingersi, la tensione faceva vibrare la corta distanza che li
separava.
"Dobbiamo parlare, Malfoy" Disse Harry
fermamente senza preamboli "Non sta funzionando"
"Si, sono sicuro che questo è molto difficile per
te" la voce di Draco era piene di sarcasmo." Tu non stai facendo niente in assoluto...capisco
perfettamente l' inufruibile
che può essere"
"Harry lo ignorò; era
determinato a non farsi distrarre da Malfoy e
ugualmente determinato a farsi consegnare le risposte per cui
era venuto
"E' veramente così?" domandò Harry "Quello che hai scritto
nel tema?"
Un' espressione chiusa pulì l' emozione
vacillante dalla faccia di Draco "E' un tema, Potter. Non il mio diario segreto"
"Sembrò abbastanza reale. Anche Lupin
si è impressionato per l' esattezza della tua
descrizione"
Draco scosse le spalle con
indifferenza "Posso averlo con una qualità necessaria per la promozione
trimestrale"
Harry non cedette insistette
"Hai menzionato la Pozione d'Amore relazionata all' Imperius"
"Si, l' ho fatto" la
voce di Draco era perfettamente neutra, inclinò
leggermente la testa e guardò Harry di traverso
"Però dipende da te tirare fuori la conclusione che vuoi"
Harry si esasperò "Smettila di
girarci attorno, Malfoy, e rispondimi come una
persona normale"
"Il gioco di parole...è intenzionale?" Draco alzò un sopracciglio divertito, anche se i suoi occhi
non mostravano nessun umore.
Gli occhi di Harry si
oscurarono per il fastidio, però non morse la foglia "Hai trovato un
incantesimo per liberarti dall' incantesimo d' Amore?"
chiese freddamente "Giacché credi di riuscire a maneggiare questa cosa da
solo"
"Non sono affari tuoi" disse brusco
lanciandogli uno sguardo assassino "Ad ogni modo perchèti importa tanto, Potter? Mi
hai cercato solo per deridermi?"
"Allora non hai ancora trovato un modo per uscirne,
vero?" Harry non riuscì ad evitare la
presunzione nella sua voce.
"Io no ho detto questo,
potrei averlo trovato..." però mancava
convinzione nella voce di Draco "Ad ogni modo
non ti riguarda, Potter, e non mi và che mi cerchi
furtivamente nei corridoi"
La rabbia di Harry cresceva
"Smettila di essere testardo, Malfoy"
sostenne il suo sguardo "Credi che puoi uscirne come se niente
fosse?"
Draco abbassò la testa, la sua voce
vacillò impercettibilmente 2Si, posso2 fece una pausa significativa
"Perché tu non puoi? Non significa niente per te"
La semplice
domanda toccò un tasto sensibile in Harry, PERCHE', era lo stesso che si era chiesto incoscientemente
negli ultimi giorni, ogni volta che pensava alla situazione di Malfoy. PERCHE' TI IMPORTA?
"Non mi importa" si
ritrovò a dire a voce alta, anche se era più una risposta alla sua propria
domanda, come risposta gli occhi di Draco brillarono
e la sua espressione si indurì. Harry respirò prefondamente e respirò "Non significa niente per me, Malfoy,, e l' unica ragione per cui
tutto questo mi sta disturbando è perchè è
pericoloso. E Magia Oscura e non hai la minima idea di
come maneggiarla o controllarla, e tanto meno annullarla. E
più tempo aspetti più ti assorbirà profondamente, e non so quanto gravi saranno
le conseguenze, però ti assicuro che non saranno gradevoli"
Le labbra di Draco si aprirono
con genuina sorpresa, guardo dentro gli occhi di Harry,
dove incontrò una profondità sincera mischiata al fastidio e qualcosa dentro di
lui si ruppe sotto l' immensa pressione che minacciava
si straripare. Provò a dire qualcosa però le parole gli si bloccarono in gola,
troppo schiacciata per parlare.
Harry vide l' espressione
di Draco cambiare, un' emozione liquida si fuse
fluendo sul suo viso, andando dalla solitudine alla disperazione, dal disprezzo
all' impotenza. La corda di simpatia dentro Harry
vibrò nuovamente, e quando Draco non rispose colse l' opportunità per premere di più.
Si avvicinò ancora a Draco che
non si scostò. Lo guardò diretto negli occhi, una corrente di pura elettricità
quasi crepitò udibilmente tra loro, e chiese a voce bassa "Voglio sapere
quello che stà succedendo veramente, Malfoy"
Draco chiuse gli occhi e esplosero fuochi artificiali argentati, rossi e verdi
dietro le sue palpebre serrate, e l' intensità fu troppo per sopportarla e non
riuscì a contenersi più.
Aprì gli occhi e la sua risposta divenne inarticolata, le
sue mani si stesero davanti, contro la sua volontà, attirando Harry verso di sé. Quello che sentì dopo attraversò la nebbioline della sua mente, fu il caldo contatto della
bocca di Harry sotto la sua; stava baciando Harry e finalmente si sentì completo.
Harry inciampò quando Draco lo avvicinò a sé, e la sua
esclamazione di sorpresa si perse contro le lebbra di
Draco, che si chiusero quasi bruscamente sulle sue; sbatté le palpebre
sussultando e per la seconda volta nella sua vita, assaggiò la deliziosa
dolcezza cotradittoria del suo nemico.
Le msni di Draco.
Le mani di Draco scivolavano sui lati delle sue
braccia e lo spinsero contro la parete, lo stretto corridoio incitava i loro
corpi ad avvicinarsi in cerca di
consolazione, si sentiva stranamente bene.
"CHE ? CHE
DIAVOLO!"
Harry appoggiò con fermezza le mani
sul petto di Draco e lo spinse rompendo il contatto; Draco indietreggiò brutalmente, l' impressione
e la comprensione di quello che aveva appena fatto giravano in un mulinello di
frammenti metallici nei suoi occhi, le sue spalle si abbassarono con disperata
rassegnazione mentre indietreggiava insicuro.
" Questo è quello che sta succedendo" la sua
voce era un tremante sussurro, lontana e angosciata. Seguì una lunga pausa, e
la ragnatela di confusione, amarezza e dolore si infittivano
nel forte silenzio, riempiendo in vuoto tra loro. Harry
continuava a sentirsi leggermente stordito, però sentiva ancora sulla bocca le riminescenze del calore delle labbra diMalfoy, e si prese un momento per riordinare i propri
pensieri...
"Non è cambiato niente, vero?" la sua voce era
tranquilla, attentamente controllata.
Molto dolcemente "No"
Rimasero molto vicini, lo stretto passaggio
forzava una vicinanza quasiinsoffribile. Harry poteva sentire il calore
del corpo di Draco molto vicino a lui, e l ' oscurità accentuò la sensibilità, la presenza di Malfoy sembrava fluire attorno a lui, abbracciati da un
moderato e distante calore, impalpabile. La distanza di un bacio e ugualmente
molto lontani.
Draco chiuse gli occhi, tremando per
l' improvviso freddo che gli gelava le vene. La
dominata reazione di Harry al suo bacio lo stava
snervando più di quello che credeva - era tanto silenziosamente intenso,
tagliando la tensione con la sua silenziosa spada, lasciandolo più confuso,
perso e indifeso di quello che poteva ricordare essere stato prima.
Il silenzio cominciava a gelarsi come un dipinto di
tempesta; Harry si schiarì la gola "Malfoy..."
"Non posso" le brevi parole gli salirono alle
labbra, distorte da una supplica occulta.
Harry cercò il suo sguardo,
leggermente scosso dalla cruda disperazione chiaramente udibile nella voce di Draco. Quasi domandò 'Non puoi COSA?' però si mangiò le parole
all' ultimo momento, perché la domanda avrebbe
sicuramente detenuto il suo tentativo di richiesta e avrebbe visto alzarsi all'
istante le difese di Draco un' altra volta.
Allora non disse niente e attese.
Draco respirò profondamente, le
parole salirono a poco a poco mentre guardava dentro a quei
occhi di un verde sorprendente."Non posso" disse di
nuovo con voce infelice "Non posso farlo. Non posso
fare...niente"
"Cosa vuoi dire?"
chiese piano Harry, ora l' antagonismo era assente dalla
sua voce.
"Voglio dire che non posso fare NIENTE" Draco si passò una mano tra i capelli biondi e si tolse
alcune ciocche capricciose dagli occhi. "Non riesco a pensare decentemente
e non riesco a trovare nessun modo per annullare l' incantesimo.
E' insopportabile quando non ci sei ma ugualmente non riesco a sopportare di
stare con te"
Harry fece una smorfia alle ultime
parole di Draco "Questo è divertente e pieno di
tatto"
Draco lo ignorò "Seriamente, Potter, non posso sopportarlo per molto"
Harry si rasserenò e lo guardò attentamente "E' allora? Che vuoi che faccia?" una
linea di cattiveria gli sorse dentro "O il piano 'tieniti lontano da me' continua?"
"La comicità non è apprezzata in questo momento, Potter" Draco sembrò agitato
"Non hai niente di utile da dire?"
"Utile?" Harry quasi
sbuffò scuotendo la testa "Vuoi dire, aiuto? Perché
ricordo perfettamente che mi hai detto con parole piuttosto chiare che era
qualcosa che non volevi assolutamente da me. Mai"
Draco esitò insicuro di cosa dire -
tirava e piegava le dita tradendo il suo nervosismo. Per una volta il suo
innato talento nel rispondere con parole taglientigli venne meno, mentre una profusione di
pensieri in conflitto gli correvano nella mente come
una poderosa ondata di corrente elettrica.
"Ti ho offerto il mio aiuto l' ultima
volta, Malfoy" Harry
fece notare brevemente, quando Draco non rispose
"E tu hai rifiutato"
"Allora ritiri l' offerta?"
gli occhi di Draco brillarono una gelida sfida;
oscurandosi per l' urgente disperazione.
"Non sono il tuo schiavo ,Malfoy" disse rotondamente Harry
"Non puoi trattarmi secondo le tue voglie"
"Però sei tu che mi hai
cercato" le parole di Draco erano moderate,
soffici.
Esasperazione e rabbia brillarono di nuovo negli occhi di
Harry "Questo non significa
assolutamente niente! Te l' ho detto prima e te lo ripeto: non sono venuto
perché mi importi, non mi importa di cosa fai della
tua vita; maledizione! Però diventa un mio problema quando vengo
messo in mezzo, perché preferirei morire piuttosto che avvicinarmi alla Magia
Nera, e così voglio semplicemente che esci da questo incantesimo e mi lasci in
pace!"
Allo slanciò di Harry seguì un silenzio che si riversò nel corridoio
facendo eso alle emozioni di entrambi, troppo
mescolate per essere distinte.
Finalmente Draco disse adagio
"Allora VATTENE se vuoi"
"Non voglio andarmene" la voce di Harry era dura come l'acciaio "Voglio la certezza che
tu metterai a posto questo maledetto guaio in modo che entrambi potremo
continuare con le nostre vite"
Draco scosse le spalle, non in modo
casuale ma pesantemente "Non posso farti questa promessa"
Harry scosse la testa ostinatamente
"Questo non è abbastanza buono per me, Malfoy"
"Esiste qualcosa di abbastanza buono per te, Potter?" esplose Draco, con
la rabbia che gli brillava negli occhi "Che vuoi che ti dica? Saresti più
felice se ti dicessi che è tutto a posto, in modo che tu possa allontanarti e
pretendere che non è successo niente? Hai mai pensato questo
sia difficile per me? O ti preoccupi solamente
che la tua preziosa immacolata pelle non sia contaminata dalle Arti
Oscure"
"Va bene!" lo interruppe Harry
avanzando incoscientemente, togliendo la distanza tra di
loro "Solo perché tu godi nell' invischiarti con orribili pozioni oscure,
non ti dà nessun diritto di coinvolgermi in questo guaio! E no" Harry vide Draco aprire la bocca
per parlare "Non venirmi a dire che non mi riguarda, perché anche se ti
traslochi in Alaska non cambia il fatto che sono
invischiato in questa - questa pozione d'Amore, e la tua negazione non
aiuta!"
"Credi che non ci stia provando?" la voce di Draco tremò leggermente per l' emozione
e i suoi occhi si incendiarono di frustrazione, impotenza e muta agonia
"Non ho fatto altro che provarci; semplicemente non posso. Sei
maledettamente nel giusto che sia magia nera, ed è nel mio SANGUE, Potter. Corre per le mia vene ogni
volta che respiro ed è VELENO. E non c' è niente che possa fare, eccetto forse
dissanguarmi fino alla morte, il ché sta diventando
un' opzione più percorribile ogni minuto che passa"
"Non essere stupido, Malfoy"
Harry sibilò furioso, anche se l' ansia
tinse i suoi occhi con unverde più
profondo, il colore della selva in una notte tranquilla, un prato scuro. Fece
un altro passo avanti e prese Draco per le spalle,
sentendo vacillare la tensione nell' altro ragazzo,
però rimase fermo "Stai cercando di farmi sentire in colpa, minacciando di
ucciderti? Pensi che mi inginocchierò supplicandoti di
essere ragionevole?"
Harry lasciò Draco
spingendolo lontano con forza, e cambiò il peso del corpo sul piede più in dietro,
lo sguardo fisso su Draco "Bene, continua a
pensarlo perché il mondo non gira
attorno a te, Malfoy"
"No" la voce di Draco
suonava appagata "In questo momento il mio mondo gira attorno a te"
"Oh, si suppone che devo esserne lusingato?"
"No" disse Draco
amaramente "Sto odiando ogni singolo istante"
L' espressione di Harrysi indurì, il tentativo di gentilezza si trasformò in
indignazione; aprì la bocca per parlare, però sembrò ripensarci e semplicemente
scosse la testa arrabbiato. "Dimenticalo. Avrei dovuto saperlo, non potevo
aspettarmi da te niente altro che il tuo stupido
orgoglio"
Harry girò sui tacchi e cominciò a
camminare verso il corridoio principale, nella direzione della luce ambrata
delle torce che illuminavano l' oscuro corridoio come
ombre fiammeggianti.
Nessun giuramento, nessuna maledizione a differenza dell' ultima volta. Solo si allontanava. Draco
chiuse gli occhi mordendosi il labbro inferiore. L’ arroganza e la disperazione
combattevano dentro di lui e seppe che o era adesso o mai più.
"Potter, aspetta"
Harry si fermò e si girò a guardare Draco, più per istinto che per volerlo. Le torce accese
lanciavano ombre confuse di luce sul viso di Draco,
dove si vedeva la stanchezza che turbava i suoi fini lineamenti e contrastava con
il leggero rossore delle sue pallide guance, conseguenza del breve e caldo
bacio.
" Si" la voce di Draco
era soave, sconfitta
"Si? Si cosa?"
"Te lo sto chiedendo"
Una genuina sorpresa illuminò gli occhi di Harry, che brillarono nell' oscurità
con un caldo colore giada. Draco tratteneva il
respiro, aspettando - si chiese se Harry avrebbe
sfruttato questo momento di trionfo per quello che significava. Perché in un angolo della sua mente, Draco
sapeva che era quello che avrebbe fatto lui sesarebbe stato nel posto di Harry. Si tese
aspettando di ascoltare parole mordaci e sarcastiche, un momento di vittoria
che difficilmente Harry avrebbe mai raggiunto.
Harry lanciò uno sguardo indagatore
a Draco cercando di capire le sue intenzioni; i suoi
occhi si incontrarono con quelli di Draco e per un breve istante qualcosa in loro si connesse,
qualcosa di molto simile all' intendimento, e velocemente la naturale ostilità
e la chimica angoscia tra loro appassì per un secondo fugace, lasciando nude l'
implacabile confusione e la cruda verità.
Allora Draco batté le palpebre
e spostò lo sguardo, il momento morì come una fiamma ardente al contatto dell' acqua, però per Harry fu
sufficiente, sufficiente almeno per dargli una seconda possibilità. Non c' era
più uno sguardo al passato o al futuro perché lo stava vivendo ADESSO, ne presente, ed era una ragione per crederci.
"Che vuoi che faccia?" chiese piano, senza
rimprovero nella voce econ questa
discreta domanda lasciò andare la perfetta occasione di arrendersi alla vendetta
per un' emozione più forte che si agitava dentro di
lui - la simpatia.
Draco sembrò sollevato, la tensione
nei suoi lineamenti si rilassò un po' e le sue labbra si curvarono nel più
piccolo dei sorrisi - quasi gradevole nell' opinione
di Harry. Però il suo linguaggio corporale era tutto
quello che Draco permetteva, quando parlò la sua voce
era tranquilla anche se mancava l' usuale arroganza.
Proprio quando Draco aprì la
bocca per parlare sentirono delle voci nel corridoio
esterno, velocemente Draco si guardò in dietro, con
l' ansia negli occhi "Maledizione, viene qualcuno" si volse verso Harry con voce ansiosa "Ascolta adesso devo andare,
parleremo dopo"
Harry maledisse l'
intempestiva interruzione, aveva ancora tante cose da chiedere a Draco "Malfoy, voglio
sapere..."
"Mi metterò in contatto" ripeté Draco interrompendolo laconico scuotendo leggermente la
testa, anche se la sua espressione vacillava tra i desiderio
di rimanere e la necessita di andarsene. Un emozione
sembrò fluire per il suo viso, soavizzando il dolore
intrinseco dei suoi lineamenti; si avvicinò un po' di più a Harry
accorciando un po' di più la distanza tra di loro.
Harry si tese e indietreggiò un po'
chiedendosi se Malfoy l' avrebbe baciato di nuovo -
però al contrario Draco alzò semplicemente la mano
destra e accarrezzò leggermente con le dita la guancia destra di Harry;
tanto soave come una piuma di fenice, tanto breve che se Harry
avrebbe sbattuto le palpebre non avrebbe notato il movimento, ma solo la
sensazione della sua pelle, calore e freddo mescolati in un solo tocco.
Draco ritirò rapidamente la mano e
uno sguardo imbarazzato attraversò per un momento la sua faccia, prima di
indietreggiare senza una parola uscendo dallo stetto
passaggio verso il corridoio principale, con movimenti eleganti e silenziosi,
se ne era andato.
Harry lo seguì con lo sguardo senza mioversi con la schiena ancora appoggiata allo stretto
passaggio. La luce vacillante delle torce era tutto
quello che rimaneva dove prima c' era Malfoy, e non
poté evitare di pensare il modo in cui avevano incendiato scintille negli occhi
grigio-tormenta di Draco. E
pensò anche al modo in cui gli aveva toccato il viso, anche se era durato un
secondo c' era stata una profonda tenerezza nel gesto.
'Congratulazioni' pensòHarry scuotendo la testa con un lieve giramento 'Ora sei
ufficialmente un uomo fregato *e* hai permesso che Malfoy
ti baciasse di nuovo. Che diavolo è stato?'
PERO' HA DETTO CHE HA BISOGNO DEL TUO AIUTO. Parlò un altra voce decisamente non della ragione, tanto meno della
coscienza, se non...della simpatia? No, nemmeno questo - però qual che è , qualsiasi sia la fonte da dove viene, gli disse
fermamente che allontanarsi dal problema di Malfoy
non era un opzione praticabile. Non adesso per lo meno, non quando Malfoy aveva trovato l' umiltà di
chiedergli aiuto. Semplicemente non era giusto.
Harry sospirò allontanandosi dalla
parete, dirigendosi verso il corridoio principale, ritornando da dove era
venuto, lasciandosi in dietro l' aula di Difesa
(adesso vuota), dirigendosi verso la Sala Grande dove sembrava che il pranzo
fosse già iniziato.
Aveva parlato con Malfoy più di
quello che aveva immaginato.
"Hei, dove sei
stato?" chiese Ron con la bocca piena di purè,
quando Harry gli si sedette accanto, guardando il
cibo senza molta fame.
Harry percorse con lo sguardo la Sala Grande, fino al tavolo dei Serpeverde, notando immediatamente il posto chiaramente
vuoto dove Malfoy era solito sedersi
"Ho, niente, dovevo chiarire sono un paio di
cose"
"Hei, Harry"
lo chiamò Seamus "Ho
notizie per te. La partita Grifondoro-Serpeverde si
anticiperà, invece di esserci fra 15 giorni sarà la settimana prossima.
Vogliono sistemare il prato del campo dalla settimana dopo. Non hai problemi, vero?"
Harry era Cercatore e Capitano della
squadra di Grifondoro dal quinto anno, quando la
Coppa annuale di Quidditch si era ristabilita dopo il
fiasco del Torneo Tremaghi. Lui aveva portato Grifondoro alla vittoria negli ultimi due anni, guadagnanndosiun' ammirevole
lista di partite vinte da quando era entrato in squadra, al suo primo anno ad Hogwarts.
Harry rifletté un momento, allora
scosse le spalle, tuttavia sembrava distratto.
"Non c' è problema, ci siamo allenati duramente
durante le ultime settimane"
Seamusaffermò
"Sta bene allora. Informa Malfoy sul cambio
di programma"
'Malfoy!' penso Harry rabbrividendo.
Malfoy era la sua controparte nella
squadra di Serpeverde. Capitano e Cercatore. Le poche
volte che si erano incontrati sul campo di QuidditchHarry ne era sempre uscito
vincitore, prendendo il boccino e vincendo la partita. Si era completamente
dimenticato che avrebbe giocato contro Malfoy nella
prossima partita che adesso si era addirittura anticipata.
Harry normalmente affrontava gli
incontri contro Serpeverde con allegria, però questa
volta, una nube di esitazione gli consumò la mente. In
nessun modo, non sembrava...giusto per Malfoy dover
competere nelle condizioni in cui stava - però al contrario Harry
non poteva fare niente. La programmazione delle partite di Quidditcherano fuori dalla sua giurisdizione, e siccome Madama
Boom aveva già dato la sua autorizzazione per l' anticipazione della partita ,
probabilmente nemmeno Seamus avrebbe potuto fare
qualcosa.
Ameno che, per ipotesi, Malfoy
riuscisse a liberarsi dall' incantesimo prima della
mattina del prossimo mercoledì, il che li avrebbe riportati ad uno STATUS QUO,
lasciandoli in uguali condizioni. Anche se niente
sarebbe stato veramente uguale a prima.
Si controllò per tutto il pranzo e la sua inusuale tranquillità passò inosservata mentre gli altri
parlavano allegramente sulla strategia di Quidditch,
animati per l' anticipazione della prossima partita. Ron
e Seamus dominavano la conversazione con una lunga
analisi della tattica d' attacco che la squadra di Grifondoro stava adottando, con la quale i Battitori
andassero per il campo vicino ai Caccitori e
attaccassero più che difendere. Era una strategia rischiosa perchè
la maggior parte del tempo lasciava il Portiere da solo a difendere le porte di
Grifondoro, però Harry era
sicuro che ci fossero più vantaggi che rischi.
Harry si sentiva assente nel vedere Ron e Seamus che utilizzavano le GelatineTuttigusti+1 di Mielandia
per rappresentare i le varie strategie di Quidditch,
muovendole con la bacchetta simulando la partita. Ron era il consulente non
ufficiale della squadra; Seamus aveva ereditato il posto di cronista di Lee
Giordan, che si era graduato insieme ai gemelli Weasley, e aveva promesso di essere imparziale come il suo precedessore.
Harry non aveva la più pallida idea
di cosa fare per aiutare Malfoy. E
non aveva la più remota idea di cosa era fatta la Pozione d'Amore, Pozioni non
era mai stato il suo forte. E anche se erano chiaramente simile la Pozione d' Amore e la Maledizione Imperius,
sarebbe stato presuntuoso dire che erano uguali di natura e propietà.
Cosicché, in fondo, forse Malfoy aveva ragione dopo tutto - veramente lui non sarebbe stato di molto aiuto.
Harry a malapena stava ascoltando
quando Ron e Seamus
soddisfatti della strategia a fine pranzo, fecero chiasso con trionfante anticipazione,
mangiandosi tutte le GelatineTuttigusti+1 , e facendo
un' esagerata espressione soddisfatta nel mangiare quelle che rappresentavano i
giocatori di Serpeverde. Tuttavia si ritrovò
concentrato nei suoi pensieri quando lasciarono il tavolo per ritornare alla
sala comune dei Grifondoro.
Era maledettamente troppo poco quello che sapeva sugli
incantesimi e le pozioni d' Amore, rendendosi conto
della loro importanza anche tra i Babbani. Non
avrebbe funzionato, semplicemente aveva troppo da leggere, aveva
troppo poco tempo e troppi compromessi, come i doveri e gli allenamenti di Quidditch.
Poteva chiedere a qualcuno per sapere qualche consiglio
sulle pozioni d' Amore. Però Piton
avrebbe preferito dividere i segreti di una pozione d'Amore con GilderoyAllock, che rispondesse a un qualsiasi domanda di Harry,
cosicché questa opzione non offriva un altro aiuto. E Lupin...sinceramente
adHarry non risplendeva l'
idea di raccontare che non poteva fare niente.
Però per ipotesi, poteva chiedere a
...
"Hermione" chiamò Harry accelerando il passo per
raggiungerla "Posso parlarti un momento?"
************
"Malfoy ha fatto una
POZIONE D' AMORE? E se l' è
BEVUTA?"
Gli occhi di Hermione erano
spalancati, con l' incredulità riflessa sul volto, e la
sua espressione cambiò velocemente ad una di scetticismo.
"Stà giocando con te Harry!Le pozioni d' Amore sono
illegali. Sono proibite dal Ministero".
"Guarda di chi stiamo parlando, Hermione"
gli fece notare logicamente Harry "Malfoy. Suo padre probabilmente possiede la biblioteca
sulle Arti Oscure più estesa d' Inghilterra. Forse d' Europa. Se Malfoy volesse
indagare su come fare una pozione d' Amore,
probabilmente tutto quello che dovrebbe fare sarebbe schioccare le dita"
Hermione scosse la testa ancora
incredula "Dimmi un' altra volta, che cosa ha a
che fare con te?"
Harry arrossì "Da dove
comincio...?" iniziò cercando di spiegarlo "Che il destino avesse
pianificato che fossimo entrambi nel posto sbagliato al momento sbagliato e
finì che..."
Hermione inorridì "Hai bevuto tu
la pozioned' Amore?"
"No!" Harryscosse vigorosamente la testa "Io non l' ho bevuta. Io
sono l'...l' oggetto della pozione"
Hermione aprì la bocca - rimase così
per un momento senza parole, mentre capiva la verità. Guardò fissamente Harry con assoluto scetticismo, e quando finalmente parlò
la sua voce ne era piena,come se credesse appena alle parole che stava
per dire.
"Malfoy...Malfoy si è innamorato di te?" disse piano guardando
esitante Harry "Spero di avere sentito
male"
Harry sorrise debolmente "Anche
io"
Erano seduti davanti al camino della Sala Comune dei Grifondoro, seduti uno accanto all' altra
, coricati su un mucchio di cuscini messi contro la parete. Il camino era
acceso anche se era mezzogiorno per mantenere fuori la fredda aria invernale.
Ron si era afrettato
verso l' aula di Divinazione, doveva finire un lavoro
di cui era rimasto indietro che si era totalmente dimenticato, dando ad Harry l' opportunità perfetta per parlare con Hermione a proposito del problema che gli ronzava in testa.
Hermione sembrava ancora un po'
spaventata.
"Cosa è successo
esattamente?"
Con un sospiro stanco Harry
raccontò tutto quello che era successo da quella notte fatale, quando aveva
preso la lugubre decisione di fare una passeggiata nella Foresta. Le raccontò
di come lì aveva incontrato Malfoy e il vorticoso
turbinio di eventi che erano andati completamente
fuori controllo. Quando finì Hermione
storse il naso, cosicché Harry non capì se era
divertita o scandalizzata.
"Malfoy ti ha
'baciato'?"
Harry sentì di nuovo il rossore
sulle guance e si morse il labbro inferiore 2Sono
state solo due volte"
Hermione girò gli
occhi sarcastica "Sì, SOLO due volte. Le coincidenze
sempre vengono in coppia" però la sua espressione si rasserenò rapidamente
ed era lievemente accigliata quando si voltò verso Harry
"Seriamente, veramente ci credi? A quello che ha
detto Malfoy?"
Harry affermò veloce, anche se
sembrò assorto "Avresti dovuto vederlo, Hermione. Conosci Malfoy
- di base è un insetto odioso. Però non l' ho
mai visto così prima, questa volta, quando ci ho parlato era ancora irrazionale
e tutto, però non snob o arrogante. Sembrava quasi... disperato .Come se questo fosse VERAMENTE grave"
Hermione continuava ad
essere molto scettica "Però è Malfoy, Harry. Da quando credi in quello che dice? Voglio dire, lui ha utilizzato più della metà del suo tempo
a finire nei guai ad ogni occasione. Ricordi l' incidente
con Norberto? E quando ha provato a sabotarti nel
terzo anno? mascherandosi da Dissenatore
solo per rovinarti il gioco. Potrei continuare all' infinito
con gli esempi, però credo che tu abbia capito"
Harryinclinò la
testa, contemplativo " Ti capisco, Hermione.
Però questa volta è...è diverso. Non credo che stia fingendo. E' troppo credibile per essere
falso...se questo ha qualche senso" aggiunse velocemente davanti all' espressione all' espressione perspicace di Hermione "Guarda, lo so che questo sembra strano e
bizzarro, e si è Malfoy, che può mentire tanto
naturalmente come altre persone respirano, però... però ho il presentimento che
questa volta stia dicendo la verità"
"Sono d' accordo con lo
strano e bizzarro" Hermione gli lanciò uno
sguardo indagatore "Che ti è preso Harry? Mai
nella vita avrei immaginato che saresti stato così...così comprensivo con Malfoy. Non dopo tutto quello che
ci ha fatto! Come fai ha sapere che non è un elaborato scherzo per metterti in
guai veramente grandi?"
Harry fece una pausa e meditò
"Non lo so... ho solo l' 'impressione' che questa
volta non stà mentendo"
"Però non puoi basare tutto su un'
impressione" argomentò Hermione
"A volte puoi" rispose Harry calmo, muovendosi leggermente per vedere Hermione "Ricordi quella notte alla Stamberga
Strillante, con Sirius e Codaliscia?
Credevamo che Sirius fosse un assassino a sangue freddo
e io credevo che avesse ucciso i miei genitori. Però quando parlò, semplicemente c' era qualcosa nei suoi
occhi che mi fece fermare, pensare e infine credere a quello che stava cercando
di dirmi. Immagina se non mi fossi fidato di quel
sentimento..." la voce di Harry
vacillò al pensiero "L' avrei ucciso quando mi era presentata l'
opportunità, avrei ucciso il migliore amico dei miei genitori, che era
innocente"
"Questo è diverso" obiettò Hermione con forza "Sirius
non ha mai cercato di ferirti, non posso dire lo stesso di Malfoy!"
"Questo non è completamente vero" fece notare
razionalmente Harry "Ricorda che prima di
questo, pensavamo che Sirius fosse scappato per
uccidermi e aveva quasi fatto a fette Ron, anche se
accidentalmente"
"Da quando conosciamo Malfoy
ha dimostrato più volte di non essere predisposto per niente di buono, con una
speciale predisposizione a farci cadere nella zuppa bollente" Disse Hermione fermamente, quindi fece una pausa "Per Siriusè diverso. Aveva Codaliscia per dimostrare la sua innocenza, e il fatto che Codaliscia si era fatto passare per Crosta per tutti questi
anni bastava per incriminarlo. Cos' ha Malfoy per
dimostrare la sua innocenza? Ti ha dato una concreta evidenza che tutta questa
storia della pozione d' Amore non è una conseguenza
delle droghe?"
Harry pensò seriamente alle parole
di Hermione. Era vero, Malfoy
non gli aveva dato una prova concreta della situazione... a parte le sue parole
e i suoi occhi che parlavano con una verità eloquente che Harry
non avrebbe creduto possibile di vedere in qualcuno.
"Niente" ammise "Non mi
ha dato nessuna prova a parte...be se stesso. Però perché mi avrebbe, lo sai..." tentennò
un attimo "baciato, non una se non due volte, se era solo uno scherzo? Non
avrebbe paura che raccontassi in giro questa storia su di lui?"
Hermione negò animatamente con la testa
"Questo non è sufficiente Harry" si girò
per guardarlo in faccia "Guarda non so quello che hai visto in Malfoy che ti sta incitando a crederli ,
però continuo a credere che sia troppo pericoloso farti coinvolgere, non vale
la pena il rischio, Harry, non per Malfoy"
Harry restituì lo sguardo a Hermione e disse "Credi che
stia mentendo?"
Hermione ci pensò su "Non mi fido
di lui, Harry, e credo che neanche tu dovresti"
"E allora, credi che dovrei semplicemente
allontanarmi da tutto questo?" chiese Harry
soavemente.
Hermione stava per rispondere 'Sì, Sì!
Perché ci stai ancora pensando?' ce l' aveva sulla
punta della lingua, però ci ripensò all' ultimo momento. Guardò attentamente Harry e, per sua sorpresa, notò che l' espressione
sul suo volto era di - speranza e confusione. Quasi aspettando che lei
accendesse questa scintilla d' incertezza, questa
inspiegabile inclinazione che sentiva di dare un' opportunità a Malfoy.
Hermione sospirò. OMalfoy meritava un Golden Cristall
Ball per le sue abilità drammatiche, o Harry era
veramente perso.
Però in un angolo della sua mente sapeva, che se qualcuno
aveva così tanta buona intenzione come per rischiare
il tutto per tutto questo era Harry. Era estremamente percettivo come nessun altro che Hermione conoscesse, e aveva un modo di vedere la profondità
reale di una situazione più in là della logica accademica o del senso pratico.
Non credeva a una sola parola
della storia di Malfoy. Però
per qualche ragione spengere questa miccia di fede che Harry
aveva in Malfoy, semplicemente sembrava brutale.
Sopratutto perché era qualcosa di molto raro e
perché era contraria a tutte le leggi della prudenza. E un tentativo non avrebbe fatto male... tutti meritano una
seconda possibilità, almeno una volta nella vita. Incluso qualcuno tanto
orribile comeMalfoy.
"Chiedigli di fare qualcosa che lo provi" disse
finalmente, facendo attenzione alle proprie parole, chiedendosi che cosa avrebbe
detto Ron se avesse saputo che non solo non aveva
detto adHarry di lasciar
perdere, ma addirittura gli stava consigliando di investigare un po' di più
prima di emettere un giudizio.
PeròHarry
credeva in Malfoy. Hermione
poteva vederlo nei suoi occhi, nella cappa di confusione tessuta nella sua
dolce voce. E lei non aveva nessun diritto di
togliergli questa fede.
"Parlerai di nuovo con lui?" domandò ancora.
"Credo di sì" Harry
alzò le spalle "Anche se non so quando. Aveva detto che si sarebbe messo
in contatto"
"Gawh!" Hermione guardò il tetto "Voi due state cominciando a
sembrare dei vecchi amici! Questo sta diventando sconcertante ad un livello che
non avrei mai immaginato"
Harry storse il sorriso "Credimi non ho mai chiesto che succedesse qualcosa di simile.
E' stata pura sfortuna. Sto espiando ogni mio peccato passato, presente e
futuro"
Il sorriso di Hermione si
spense velocemente, si rasserenò e si inclinò seria
verso Harry "Seriamente, Harry.
Non fare niente di stupido per Malfoy, non fino a che
questa storia della pozione d' Amore non si riveli uno
scherzo gigantesco" fece una pausa e allora aggiunse "E non ti
turbare troppo se risulta esserlo"
Harry sorrise forzatamente "Sì,
lo so già, è Malfoy che cosa possiamo
aspettarci?"
PeròHermione
poté sentire la mancanza di convinzione e la persistente nella sua voce.
Prese la mano di Harry nella
sua e la strinse "Non fraintendermi Harry,
credere nella gente è bene - però può essere anche molto pericoloso"
Harry gli restituì la stretta
"Lo so, non ti preoccupare, non farò niente di avventato
o stupido. E hai ragione Hermione - Malfoy non mi ha dato assolutamente niente per meritare la
mia fiducia" Harry fece una pausa, un' espressione mista gli attraversò il volto, e aggiunse pensativo "Non credi che sia ironico, come a volte le
più pure qualità si possono voltare e pugnalarti alle spalle? Sentimenti come
fiducia, fede e amore possano ferirti in qualsiasi momento, sono armi a doppio
taglio"
Hermione guardò Harry
con la coda dell' occhio; erano momenti come questo,
con scintille di d' altruismo e idialismo quasi
appassionato, che gli ricordavano che cosa apprezzava di più per la sua
profondità di carattere e la sua innata affinità con le virtù che lo facevano
tanto unico e speciale.
"Non credo che tu debba fare niente per ottenere da Malfoy qualche prova concreta. Tuttavia ho ancora molte
riserve su di lui, E avrà bisogni di qualcosa di più che una storia di pozioni d' Amore per convincermi" Si alzò e gli diede un
sorriso incoraggiante "E' qualcosa di raro Harry,
poter dare la tua fiducia ad altre persone - solo fa attenzione a chi la
concedi"
Hermione doveva andare dalla McGrannit a proposito di un lavoro supplementare di
Trasfigurazione per i suoi M.A.G.O. di fine anno,
così Harry rimase seduto davanti al camino,
rimuginando sui suoi stessi pensieri, aveva un' espressione
malinconica che combaciava perfettamente con l' atmosfera che lo circondava.
Hermioneaveva
ragione non poteva permettersi di fidarsi di Malfoy
così facilmente. Lo lasciava troppo vulnerabile. Pensò a quello che aveva detto
adHermione
'Malfoy non mi
ha dato assolutamente niente per meritarsi la mia fiducia'.
Harry sospirò. Quello che era più impossibile
da spiegare è PERCHE’ MI
FIDO DI LUI?
******************
Quel giorno Draco non scese a
pranzo alla Sala Grande; passò il resto del pomeriggio sdraiato sul letto,
ignorando le fitte allo stomaco per la fame. Recentemente aveva perso peso,
anche se non sapeva se era per i pasti irregolari, per il suo regolare sonno
inesistente o un effetto collaterale della pozione di cui non era a conoscenza.
Probabilmente un po' di tutto, aggiunto ad un generoso aiuto
dalla tensione per tutto quello che stava succedendo.
Pensò alla sua conversione nei confronti di Harry sulla strada per il dormitorio dei Serpeverde - il ricordo era ancora vivido nella sua mente, l' atmosfera ombrosa dello stretto passaggio, oscuramente
romantico, sinistramente incantatrice, allo stesso modo in cui Harry si era comportato. Per cui Draco
non aveva potuto fermarsi dall' avvicinarsi a lui e
baciarlo. Il ricordo del bacio avocò dentro di lui tanta rabbia come soddisfazione.
Era stata tale la sensazione di sentirsi completo, quando aveva premuto le sue
labbra su quelle di Harry, come se all'
improvviso non gli importasse se ogni cosa attorno a loro si fosse
distrutta, perché quel solo bacio era sufficiente per sostenerlo. Era tanto
amaramente sbagliato, anche se lo sentiva così divino e giusto.
Gli aveva fatto vedere che non c' era un modo per uscirne
senza coinvolgere Harry, anche se lo sapeva già da
prima, nel profondo, L' aveva negato ed ignorato, ebbe bisogno dell' intensità di baciare Harry
per rendersene conto, capire e accettare.
E allora gliel' aveva chiesto.
Fu la cosa più difficile da fare, però ad ogni modo la disperazione e la paura
lo forzarono ancora di più a far uscire le parole
dalle sue labbra riluttanti. E per sua assoluta sorpresa, Harry
era stato d' accordo, senza essere sbanfone
o meschino. Questo aveva toccato la fibbra più
profonda del suo essere, in un modo che niente prima d' ora
l' aveva fatto. Forse si era sbagliato su Harry fin
dal principio. Forse aveva voluto veramente aiutarlo, per quanto possa essere
incredibile, perché Draco sapeva che lui non avrebbe
mai fatto nulla di simile se la situazione fosse stata alla rovescia. Però si ricordò una volta ancora che Harry
non era come lui. Questo era quello che definiva Harry
come unico, la caratteristica benevolenza che sembrava così naturale in lui,
che Draco aveva sempre disdegnato e disprezzato. Mai
si era immaginato di apprezzare questa qualità in Harry,
fino adesso.
Si sedette sul letto, prese un foglio di pergamena dal
comodino, raccolse la sua piuma, che aveva la punta tinta grazie a un incantesimo utile di Inchiostro Permanente che aveva
scoperto durante l' estesa lettura fatta negli ultimi giorni.
Appoggiò la piuma sulla pergamena e scrisse.
INCONTRIAMOCI AL MAGAZZINO IN DISUSO DEL QUINTO PIANO
DELLA TORRE D' ASTRONOMIA, QUESTA NOTTE DOPO L'
ALLENAMENTO DI QUIDDITCH.
Una piccola speranza brillò dentro di lui mentre piagava
il messaggio nella borsa, pensando di portarla alla gufiera
per inviarla.
L' immagine di Harry apparve
ancora una volta nella sua mente, in particolare quell’espressione stranita
che aveva avuto quando l' aveva sfiorato, prima che si separassero; e il
ricordò alleggerì la sua triste confusione per un breve attimo, e questo fu
sufficiente.
Forse Harry aveva le risposte per cui si dava tanto da fare, e forse con il suo aiuto le
cose sarebbero potute tornare a posto, e questo terribile guaio sarebbe sparito
come nebbia mattutina all' alba.
Draco si appoggiò nuovamente sui
cuscini, e chiuse gli occhi, una soave luce argentata inondò le sue palpebre.
Forse lui avrebbe trovato come uscire, dopo tutto.
Chissà.
Questo cap non voleva finire
più, eppure quando l' ho tradotto non sembrava così lungo^^!! E' un vero peccato
che ff.it non ci sia più sighç_ç veramente. La traduzione
si rallenterà ulteriormente perché fra pochi gionicomoncia la scuola doppio sigh
(non esiste immagine per descrivere il pianto disperato della fine delle
vacanze) ----- Eccomi qua ,
effettivamente avevo finito di scrivere questo cap
verso l’ inizio della scuola, vi lascio immaginare lo stato depressivo in cui
era,prima mi mettono sotto e quando
guarisco comincia la scuola (sospiro). Ma tornando a noi, visto che ho mantenuto la promessa, ho appena finito di tradurre l’
extra del nono cap e posto adesso il quinto. Per Rowan_MyFairciccia
mi sono confusa, i cap sono
15 più due extra uno sul nono e uno sul tredicesimo.
E ora
passo a ringraziare Slow eEirinyaeccovi fresco fresco in
quinto capad
una brevissima distanza dal quarto con questo credo di essere stata
perdonata^^. Unholy addirittura una delle migliori,
io mi limito a tradurre ma avanti così e diventerò rossissima, sei un tesoro! Rowan_MyFair fedelissima come sempre ecco anche a te un cap totalmente nuovo!! Visto che la
pazienza premia. Un bacio anche a te ciccia. Arc
en Cielcon
questo non hai rischio di averlo letto perché non sono riuscita a postarlo su FF.it perciò anche per te sarà tutta carne fresca. Un grande bacio a tutti e grazie ancora per i complimenti mi
sorprendono ogni volta.
Ps della
serie pubblicità occulta date uno sguardo anche ale
altre mie fic?? Mi piacerebbe ricevere un vostro
parere.
Ho letto questa fic e mi è
piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella
lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in
spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali,
perdonatemi per questo ^^.
Capitolo sei: Realizzazione
persa.
Sei
incompleto finchè sei innamorato, allora sei completo.
Harry mostrò il bigliettino piegato adHermione durante la cena, lo
aprì in segreto sotto il tavolo e glielo passò, Hermione
lo prese e lo lesse con discrezione, poi lo restituì a Harry,
tutto senza nessuna espressione.
"Allora andrai a vederlo?" chiese Hermione a voce talmente bassa che solo Harry
la udì. Anche se non era necessario perché la conversazione
al tavolo era talmente rumorosa da coprire qualsiasi commento.
Harry affermò con la testa e tornò a
guardare il bigliettino nella borsa "Mi porterò la bacchetta per
precauzione"
Hermione non si sorprese
dalla risposta, in nessun caso, ancora prima di dirgli qualcosa sapeva
già la risposta. Di fatto, anche prima che Harry gli
mostrasse il bigliettino, sapeva che se Malfoy avesse
chiesto a Harry di incontrarsi di nuovo, lui avrebbe accettato. Nessun problema, quello che veramente la
confondeva era che Harry stava veramente pensando al problema, invece che
liquidarlo con un cenno della mano, come aveva fatto con tutta l' immundizia che Malfoy era tanto adepto a tirargli addosso.
Hermione socchiuse gli occhi; stava
cominciando a chiedersi se Malfoyaveva
messoHarry sotto la maledizione Imperius.
"Ti senti bene Harry?"
c' era una preoccupazione ansiosa nella sua voce "Ti stai
comportando in modo molto strano in tutta questa storia, e mi sto preoccupando.
Sei sicuro che Malfoy non ti ha
incantato invece del contrario?"
"No, non mi ha incantato" Harry
negò con la testa 'a meno che la magia delle labbra non conti' "Ad ogni modo posso
combattere la maledizione Imperius e lui non ha
abbastanza esperienza per maneggiare qualcosa di così avanzato. Dubito quindi
che possa lanciare l' Imperius
- non ancora"
"Tuttavia ho un brutto
presentimento su questo, Harry" lo avvertì Hermione, esprimendo i suoi dubbi a voce alta "Io non
mi fiderei di Malfoy neanche per aggiustare gli
artigli di Fierobecco, e guarda che questo è un
compito che si potrebbe dedicare chiunque desidera essere graffiato a
morte"
"Starò attento" promise Harry.
Hermione lo guardò negli occhi e smise
di tentare di dissuaderlo - non valeva la pena, era chiaro che Harryaveva preso una decisione e
niente sarebbe servito minacciarlo con dire tutto a Ron
e a Silente, Harry sarebbe andato al magazzino quella
notte.
Per calmare la sua inquietitudine,
Hermione si assicurò che Harry
non fosse sotto nessuna maledizione oscura, che Malfoy
gli avesse lanciato e che gli negasse il comando cosciente delle sue azioni.
Conosceva un utile Incantesimo Sensibile all' Oscuro che poteva indicare se una persona era sotto quelche maledizione o incanto oscuro, riportando il
risultato se fosse negativo o positivo.
Quando Harry si chinò per
parlare con Seamus a proposito delle aggiuste per il giorno della partita Grifondoro
contro Serpeverde, Hermione
prese la sua bacchetta e furtivamente percorse il corpo di Harry
pronunciando l' incanto sensibile, aspettando ansiosa
il risultato.
La punta della sua bacchetta brillò di un bianco
perlaceo, poi cambiò in verde spento, che indicava che tutto era a posto.
Harry non era
incantato - in nessun modo, questo era un sollievo, anche se non una
vera e propria consolazione. La domanda che ancora mancava di rispondere era, Perchè?
Dopo aver pensato un momento, Hermione
decise che era inutile chiederlo adesso a Harry. In
secondo, aveva il presentimento che neanche Harry
sapesse la risposta a questa domanda.
**************
Il sole della sera brillava in tutto il suo splendore in
una rara esplosione di calore dentro l' incantesimo
del desolato e gelido clima invernale degli ultimi giorni e settimane, al
ritorno di Harry al dormitorio dei Grifondoro per prendere le sue cose per l' allenamento di Quidditch. L' orario adesso era più serrato ora che il
giorno della partita cruciale era stato anticipato - la sua squadra (che era
più che un eccellente rivale per i Serpeverde)aveva
bisogno di tutti gli allenamenti possibili.
Serpeverde ha una buona difesa,
pensò, mentre tirava fuori dal cassetto una tunica di Quidditch pulita. Questo era il suo vantaggio e anche il
principale motivo per mettere il tutto per tutto nell'
attacco. Concesso, la vitorria adesso più che mai
dipendeva dalla sua abilità di catturare il Boccino e far finire il gioco, però
Harry non aveva mai giocato in difesa .
Basandosi sulle partite passate, la possibilità di
prendere il Boccino erano buone, quasi definitive se
l' unica cosa che doveva fare era stare attento alle percentuali e alle
relazioni. Stava il fatto, che si era scontrato con Malfoy
in quattro partite, ogni stagione dal secondo anno e Harry
aveva preso il Boccino ogni volta. Ricordò l' intossicazione
della vittoria, il puro sentimento di trionfo tutte le volte che le sue dita si
erano chiuse sulla pallina dorata; ogni volta si era girato per vedere la
faccia di Malfoy, che aveva un' espressione
sconfitta, mischiata alla rabbia, al risentimento e un odio inequivocabile.
Gradualmente i pensieri di Harry
passarono dalla strategia di Quidditch a valutare le
abilità di volo di Malfoy - anche se era più veloce
di Malfoy, Harry non poteva
evitare d' ammettere di mala voglia che gli piaceva il
modo di volare di Malfoy. Di fatto pensava in segreto
che Malfoyaveva uno stile
di volo migliore del suo.
Harry si era visto volare un sacco di volte, grazie al
modulo di ripetizione di un paio di Omniocoli o nelle
foto magiche, e aveva notato che sembrava 'tagliare'
l' aria, anche se con un' accurata precisione - il suo corpo si inclinava
avanti con una perfetta allineazione con la sua scopa
e tagliava l' aria come un coltello taglia il lburro
morbido, con la stessa soddisfazione.
Ricordò la prima volta che aveva visto Malfoy volare - al primo anno, quando avevano solo undici
anni ed erano ancora innocenti e infantili, Malfoy
aveva rubato la Ricordella di Neville e aveva volato
- nonostante fosse proibito - su una delle scope scolastiche.
Harry, ovviamente, l' aveva seguito
istintivamente, e quel momento aveva servito ad alimentare un'
intensa e amara rivalità, che dopo sei anni era lontano dal colmarsi,
molto meno dal morire.
Tuttavia poteva ricordare lo stupore quando salì dietro Malfoy e aveva pensato 'Non
sta mentendo, può volare bene' - aveva una certa
arroganza e una grazia spensierata nel modo in cui aveva maneggiato la scopa
attraverso l' aria, preciso e elegante allo stesso
tempo e forse Malfoy non era il miglior Cercatore del mondo, però certamente volava con una
bellezza e stile unici. Come i referenti dei Malfoy.
Aveva l' abilità per risaltare senza sforzo, sdegno e
fiducia, e al di là di questo calma, raffinatezza e eleganza invidiabili, che
erano esclusivi dei Malfoy.
E tutto questo risaltava di più le crude emozioni che
guizzavano negli occhi di Draco, attraversandoli come
un fulmini morenti, perché fratturavano la serena
apparenza che normalmente proiettava in modo impeccabile. Era come il sibilo
del ghiaccio sottile che si sta per rompere al
filtrare la liquida verità attraverso fini crepe - ed era snervante, quasi
spaventoso da vedere.
Harry cercò nel cassetto del suo
comodino una barra di cioccolato di Mielandia da
mangiare giacché si sarebbe perso la cena - quando all' improvviso
le sue dita sentirono il freddo e duro vetro, che tintinnò come metallo cavo
quando fu preso contro il resto del contenuto del cassetto. Chiuse curioso le
dita sulla sua forma famigliare e la tolse.
Era la boccetta vuota.
La guardò per un istante, il vetro fresco contro il palmo
della sua mano. Si era dimenticato della sua esistenza, dato
che era stato più preoccupato dall' effetto della pozione d' Amoreche non dalla sua fonte fisica che l' aveva
contenuta. La alzò per osservarla meglio da vicino, notando le deboli tracce di
rosso acceso che tuttora macchiavano la superficie interna, testimone cremisi
di un veleno che correva più profondamente del sangue.
Almeno questo era quello che gli aveva detto Malfoy. E lui gli aveva creduto.
Si morse il labbro pensando e dopo aver riflettuto per un
momento ancora, mise la boccetta nella borsa mentre prendeva le sue cose da Quidditch e usciva dal dormitorio.
Non possedeva nessun mezzo per verificare la natura del
misterioso residuo, ma era l' unica prova concreta che
possedeva e pensò che Hermione, di fatto, l' avrebbe
trovato molto interessante.
************
Draco lasciò in silenzio la sala
comune dei Serpeverde poco prima della cena e uscì dall' edificio principale della scuola verso il campo da Quidditch. Sembrava molto diverso, visto da terra, comparato
alla spettacolare vista offerta dagli occhi di un uccello, visto dal cielo.
Quando volava tutto ciò che lo circondava si sovrapponeva
e fluiva come una tavolozza agitata, come una naturale tela di
arte astratta dipinta attorno a lui in un abbaglio di colore brillante
mentre si girava con la sua scopa. Il rigoglioso campo verde
un istante era ai suoi piedi e quello dopo era sulla sua testa,
mescolandosi trasparente con il cielo azzurro e questo colore vertiginoso era
ciò che più gli piaceva, un attimo quasi sconvolgente, perché rifletteva
perfettamente la vita - nessuna chiara linea di bianco e nero, al contrario,
ombre variabili di grigio e tutti i colori dell' arcobaleno.
Però all' avvicinarsi, Draco si stupì di quanto sembrava diverso da dove lo vedeva
adesso - il paesaggio era così...tipico e terrestre,
come se fosse forzato dalla forza di gravità e non dall' immaginazione. Il ché aveva senso, perché aveva entrambi i piedi per terra e
il campo sembrava veramente triste, quasi patetico e non aiutava che le
invernali piogge torrenziali stavano erodendo profondamente la terra, ragion
per cui l' avrebbero riparato.
Però in verità, non era venuto per lamentarsi
dello stato del campo da Quidditch, anche se le sue
terribili condizioni lo fecero rattristare ancora di più.
Sinceramente non era sicuro del motivo per cui era
venuto, a parte il fatto che sapeva che Harry avrebbe
avuto l' allenamento quella sera.
Draco trovò un posto parzialmente
coperto dall' ombra della torre di Grifondoro,
che si innalzava minacciosa sopra di lui, e si sedette appoggiandosi
pesantemente alle tiepide lastre di pietra della parete dietro di lui. Era
nascosto alla vista da una curva piuttosto larga, anche sa
da lì aveva una visione piuttosto ampia del campo.
Harry era lì, insieme al resto dalle squadra di Grifondoro, la
maggior parte del sesto anno. Poteva vederlo parlare con
loro, probabilmente li stava aggiornando sulla strategia di gioco per la
prossima partita. Harry gesticolava e segnalava dando
istruzioni ad ogni giocatore, qualcuno annuiva e certe volte facevano alcune
domande per avere alcuni chiarimenti.
Non molto tardi il piccolo gruppo si disperse,
ogni uno salì sulla propria scopa, dispiegandosi nel cielo.
Era interessante veder Harry
volare senza stare al suo stesso livello, meditò Draco
mentre i suoi occhi seguivano il veloce progresso di Harry
da un estremità all' altra del campo, facendo giri da
capogiri, andando da un lato all' altro delle porte con una velocità stupenda..
Nuovamente invidiò quanto poteva essere veloce mantenendo al tempo stesso la
precisione e i riflessi rapidi.
Harry sapeva veramente volare, nel vero senso della parola -
come se potesse riuscire ad uscire dalla pelle che la gravità tratteneva, come
se il cielo non fosse il limite se non la base di qualcosa che valeva la pena d' esplorare.
Anche durante le partite, pensò Draco,
non sembrava che Harry volasse solo per competere, se
non per il puro amore del volo e in un modo o nell' altro
il vento lo catturava e lo portava dove il suo istinto voleva, era come se
prendere il Boccino fosse solo un piacere minore nel puro piacere di volare,
solo una tremula luce dorata su un orizzonte che non aveva limiti.
Naturalmente Draco non avrebbe
mai potuto volare così. Il peso dell' aspettativa e le
norme impossibili trattenevano le sue ali dal volo, lasciandolo imprigionato
nel regno del cielo appena sotto il paradiso, e non importava quanto tentasse,
era sempre uno scalino in basso ad Harry.
Ricordò la prima volta che aveva giocato contro Harry, nel secondo anno e aveva perso, il primo di molti
seguenti fallimenti. Tuttavia era vivida l' umiliazione
della sconfitta per il peso di aver una scopa superiore che aveva a sua volta
aumentato le dimensioni della sua colpa sulle sue capacità.
Ricordava Marcus Flint
gridargli "Era sopra la tua testa e
non sei riuscito a vederlo! Non potresti offuscare Potter
nemmeno con la migliore scopa del mondo!"
E in quel momento le scintille d' odio
che aveva sentito nel suo primo incontro sull' Espresso per Hogwarts,
avevano fatto irruzione con fiamme scarlatte che arsero eterne, attizzate e
nutrite dalla rabbia, il risentimento e l' amarezza che solo Harry era stato capace di provocare. Quello era stato il
vero seme dell' avversione contro Harry,
invidia combinata al disprezzo, come serpenti di ardente smeraldo che univano
catene vincolanti d' odio e di ammirazione verso di lui.
Allora di nuovo, quando era stato diverso? Quando aveva avuto qualcosa che Harry
non avesse? la risposta era: mai.
E adesso questo qualcosa che non aveva, questo che
voleva più di qualsiasi altra cosa, era Harry.
Questo violento desiderio ardente riempiva ogni spazio tra i battiti del suo
cuore.
Draco non spostò lo sguardo da Harry e provò a ricordare tutte le cose che era solito odiare di lui, quest’
avversione che era così naturale; adesso era solo uno strano ricordo, isolato,
come un debole dejavù, il
sussurro di un passato che sembrava troppo lontano per essere vero. Adesso
tutto quello che poteva vedere era Harry, la sua vera
forma d' essere senza la distorsione del velo amaro
della gelosia e dell' inimicizia, e osservò il modo in cui sorrideva, sincero e
incoraggiante, il modo in cui le sue mani delicate si muovevano sulla Firebolt, con attento orgoglio, il modo in cui il suo corpo
elastico si appoggiava sulla scopa mentre scendeva in picchiata, il vento non
gli faceva resistenza e Draco lo guardò ipnotizzato-
"Che dia-!"
Ron apparve dal nulla, a fare la
curva quasi inciampò sulle gambe distese di Draco,
però riuscì a mantenere l' equilibrio evitando di
cadere in modo spettacolare, si girò e si ritrovò con Draco,
la sua incredulità cambiò rapidamente in disprezzo quando lo riconobbe.
"Che stai facendo qui, Malfoy?" sputò arrabbiato, con lampi di furia negli
occhi azzurri.
Draco si riprese velocemente e
restituì lo sguardo "Sto seduto pensando ai fatti
miei, non è contro le regole, o sì?"
Gli occhi di Ron brillarono
pericolosamente "Non venirmi fuori con questi giochi" avanzò verso Draco, che si era alzato e si puliva la tunica con aria d' indifferenza "So perfettamente quello che stai
facendo qui, Malfoy"
"Allora, fare domande di cui sai già la risposta
generalmente non è molto produttivo, Weasley"
gli occhi di Draco brillarono con malizia
"Questo spiega il tuo mancato sviluppo mentale"
"Stavi spiando la nostra strategia di gioco" lo
accusò Ron, con la faccia arrabbiata, che faceva risaltare le sue lentiggini
come macchie di carboni ardenti sulla sua pelle abbronzata "Maledetto
figlio di p-"
"NON sto spiando la vostra stupida strategia"
sibilò Draco interrompendolo. Il suo viso pallido si
tinse con un lieve rossore al tocco delle parole di Ron
su di un punto sensibile. "Inoltre
non ci sono molte strategie di cui parlare, no? Visto che il vostro unico asso
nella manica è che Potter riesca a prendere il
Boccino e questo non può chiamarsi tattica, o sì? E non osare insultaremai madre, tu-"
"Perditi Malfoy!" la
voce di Ron sembrava d' acciaio
"E non credere che non ti obbligherò ad andartene. Non sei molto
minaccioso senza i tuoi seguaci al fianco, o si?"
"Risparmiatelo Weasley"
Draco indietreggiò piano, il suo tono era sicuro e
calmo "Ho cose migliori da fare che parlare con qualcuno che è pessimo
anche per la squadra di Quidditch della propria
casa" gli sorrise con disprezzo "In ogni
caso, la panchina è dove devi stare"
Ron strinse i pugni fino a farsi
diventare le nocche bianche e tremava di furia e frustrazione nel non riuscire
a trovare una risposta mordace. L' arrogante sorriso di Draco
lo attraversò invocando qualcosa al di là del
disprezzo e della rabbia - un profondo e intenso odio brillava negli occhi zaffiro-mettalico di Ron. Comunque. quandoRon parlò di nuovo la sua voce era incredibilmente calma,
anche se appena controllata.
"Un giorno Malfoy"
sibilò tra i denti, con un tono basso e pieno d' antipatia
"Un giorno cadrai strepitosamente, che è giusto quello che ti meriti"
la sua voce era freddamente tranquilla "E io starò lì in prima fila a
vederti"
"Sarà un onore, Weasley"
la voce di Draco scintillava di acido
sarcasmo "Qualsiasi cosa per dare un significato alla tua miserabile vita.
E' il minimo che posso fare per la carità"
Rimasero in piedi a guardarsi per un lungo momento, con
veleno negli sguardi - allora Draco si girò e si
allontanò dalla torre dei Grifondoro senza voltarsi.
La sua tunica nera ondeggiava conforme ai suoi passi; la sua andatura era
misurata ed elegante, il vento sofiava sul fine
velluto e mostrava la sua delicata siluette della sua
schiena e finalmente sparì alla vista.
Ron rimase dov' era, inchiodato sul posto minuti dopo che Draco se
ne era andato. Le sue parole caustiche permanevano come aria tossica, quando Ron respirò profondamente poté sentire il tono derisorio
della voce di Draco, ridendosi di lui, Draco aveva detto la verità in tutta la sua dolorosa
gloria, la verità ché era sempre minore in tutto,
fosse Quidditch o finanziariamente.
La rabbia lo corrodeva alimentando un sentimento già
radicato in lui e Ron si morse il labbro sentendosi
frustrato e infelice, chiuse gli occhi per momento mentre pensava amaramente a
quanto invidiava DracoMalfoy,
per avere tutto quello che lui non poteva e per rinfacciarglielo costantemente.
L' ira cadeva poco a poco in un oscura piscina di
vendetta che si muoveva profondamente dentro di lui, intrappolata dentro la sua
anima.
UN
GIORNO pensò lugubre mentre girava la testa verso il campo di Quidditch, dove poteva distinguere vagamente le figure
della squadra di Grifondoro lanciarsi per il cielo
che si imbruniva.
All' improvviso si rese conto che aveva perso la voglia
di analizzare la strategia di gioco - solo a guardare la squadra in libertà per
volare attraversando il cielo, sentì una fitta allo stomaco, perché in segreto
aveva disperatamente desiderato essere uno di loro, e si dannava l' anima. Si era autoconvinto di
essere soddisfatto della carta delle strategie che Harry
gli aveva dato in cambio, probabilmente più per
amicizia che per altro. Aveva preferito non pensare nel fatto che non voleva
solo tracciare le partite di Quidditch su un foglio,
voleva GIOCARLE - finché Malfoy non gli aveva implacabilmente ricordato la sua
inferiorità. Sembrava che solo Malfoy riuscisse a
vedere al di là della sola facciata di triste
accettazione, lasciava nuda nell' oscurità una tristezza nostalgica che
nessuno, incluso Harry, aveva notato.
E odiò Malfoy
per questo.
UN
GIORNO MI VENDICHERò PERTUTTO QUELLO
CHE MI HA FATTOgiurò a se stesso, un
fervente giuramento alla vendetta incompiuta. E ALLORA SARA' LUI CHE SI PENTIRA'.
Ritornò alla sala Comune di Grifondoro
di cattivo umore, sentendosi visibilmente irrequieto e altamente
irritabile, trovò Hermione seduta da sola ad un
tavolo, profondamente concentrata su un grosso libro di fronte a lei. Accanto a
questo stava un recipiente di vetro, dove dentro c' erano strisce di un
qualcosa rosso, messo delicatamente su un panno come un prezioso pezzo di
delicata evidenza. PeròRon
lo notò appena lasciandosi cadere sulla poltrona davanti a Hermione.
"Sai chi ho incontrato nei dintorni del campo di Quidditch giusto oggi, mentre Harry
e gli altri si stavano allenando?" disse Ron lanciando
fumo, guardando Hermione cose se fosse
la responsabile di lanciare spie per il campo.
"Malfoy stava nascosto nelle ombre spiando la nostra strategia
di gioco! Quel piccolo..."Ron
recitò una litania di nomi sgradevoli e volgari.
"Ron" lo ammonì Hermione, alzando lo sguardo dalla
sua lettura "Smettila. Perché stai facendo
tutto questo scandalo per questo? Neanche la vostra strategia fosse un segreto di stato o qualcosa di simile. Ci sono
tante strategie diverse e scommetto che sono menzionate nel 'Quidditch attraverso i secoli'"
"Non è questo il punto!" ribatté
Ron con fastidio, tuttora rosso in viso "Malfoy sta pianificando qualche mezzo sgradevole per
rovinare la nostra strategia! Scommetto che ha un libro intitolato '1001modi
per sabotare le strategie di Quidditch degli avversari' e scommetto anche che ha inviato agli
editoricome scherzo 'Vestito da Dissennatore'"
"Calmati" disse Hermione
distrattamente, guardando con attenzione la pagina che stava leggendo prima dell' interruzione di Ron
"Non agitiamoci per questo - hai la tendenza a ragionare in modo esagerato
quando succede qualcosa del genere"
"Non posso!" ribatté Ron
ribelle "Però credo che, scoprire il nostro
nemico mortale spiando le nostre strategie è un motivo per reagire in modo
violento. Preferibilmente contro Malfoy"
Ron strinse i pugni e fece una
smorfia sgradevole. Hermione alzò lo sguardo e chiese
nel modo più casuale possibile
"EHarry
ha visto Malfoy?"
Ron scosse la testa "Grazie a
Dio no, o non avrebbe potuto concentrarsi nel resto dell' allenamento"
E'
PROBABILE Hermione fu
silenziosamente d' accordo, riportò lo sguardo
clandestino al libro. PERO' NON PER LA
RAGIONE CHE CREDIComunque saggiamente non disse
nulla a parte il fatto che molto probabilmente Harry
si sarebbe arrabbiato molto con lei se avesse raccontato a Ron
il disastro sulla pozione d' Amore. Sapeva che sarebbe stato come attizzare le
fiamme del volatile stato in cui stava Ron.
Mentre minaccioso Ron
continuava a mormorare offese a Malfoy, Hermione riportò la sua concentrazione al libro che dettava
le caratteristiche di alcune pozioni avanzate. Sperava
di trovare qualche informazione sulla sconosciuta sostanza della boccetta che Harry le aveva dato.
Non c' erano molte informazioni sul problema e la maggior
parte delle prove includevano esperimenti da fare nel
laboratorio di Pozioni. Comunque, i piccoli
riferimenti che trovava qua e là, come 'la pozione color sangue' o 'possiede
proprietà acide naturali che deve sempre essere preparata in un contenitore di
vetro a temperatura ambiente' indicavano fermamente
che i residui della pozione nella boccetta erano quello che sembrava - una
pozione d' Amore.
Ron finalmente notò la boccetta e
la guardò curioso "Cos' è? Cosa
stai leggendo? Non dirimi che hai cominciato il progetto trimestrale di Piton - non ci sarà che fra due mesi!"
"No, non è quello" Hermione
lo guardò velocemente e continuò con voce leggermente offesa "però a
proposito, ho già cominciato il progetto di Pozioni - non dimenticare che vale
un terzo della nostra valutazione finale!"
"Odio pozioni" borbottò Ron , il ricordo del progetto non fece altro che peggiorare il
suo umore "In ogni caso a chi importa se lo faccio bene? Piton mi odia a morte e cercherà meticolosamente qualsiasi
errore per abbassarmi il voto" Ad ogni modo Ron
continuava a guardare la boccetta e riprovò "Allora che stai facendo? Per
cos' è la boccetta?"
"Oh, è solo una lettura in più per Pozioni" Hermione rispose nel modo più vago possibile, muovendo la
mano casualmente mentre girava le pagine, in modo che Ron
non vedesse quello che stava leggendo nel capitolo delle pozioni d' Amore. Indicò la boccetta con la testa e continuò
"Questo è solo un esempio di una categoria speciale di pozioni che ho
ottenuto da Piton - è della lista a pagina 867 del
libro di testo" Hermione
contava sul fatto che Ron non si scomodasse a
verificare sul libro di testo, essendo una lettura di Pozioni e in più a pagina
867.
Ron gemette "Appena posso
tenermi al giorno con le letture assegnate da due
settimane, non parliamo di quelle in più'"
scosse la testa, come se fosse scontato "Non capisco come ti possa piacere
tanto Pozioni, Herm. E' orribile -
avrei preferito lasciarla dal terzo anno. Avrei cambiato Aritmanzia per Pozioni in qualsiasi momento" guardò l' orologio alla parete - erano quasi le otto, ormai fuori
era completamente scuro "Harry dovrebbe tornare
a momenti"
"Mi ha detto che sarebbe andato a vedere un professore
dopo l' allenamento per parlare a proposito di un
compito arretrato" ne uscì fuori Hermione
piano,ricordando all' improvviso dove Harry sarebbe andato veramente
dopo l' allenamento. Probabilmente Harry era sicuro
che l' avrebbe coperto, anche se si sentiva male a mentire a Ron , sapeva che era la cosa più
sensata da fare visto le circostanze "Perciò probabilmente tornerà molto
più tardi. Perché non cominci ha fare il
compito?"
Alla sola menzione della parola compito, Ron si alzò velocemente - rare volte si metteva a studiare
volontariamente a meno che non fossero prossimi gli esami e non potesse fare
altro. In questo momento era già abbastanza arrabbiato, senza dover scrivere un
orribile tema su Trasfigurazione.
"Um, credo che prima farò
una doccia" disse evasivo , incamminandosi
velocemente verso le scale che portavano ai dormitori maschili, per prendersi
un cambio di vestiti "Ci vediamo dopo Hermione"
Hermione sorrise apertamente davanti
alla palese scusa di Ron - sapeva che il solo
suggerimento di fare il tema avrebbe fatto in modo che Ron
si desse alla fuga. Lo conosceva troppo bene. In segreto ringraziò che se ne fosse andato, per poter continuare a cercare senza doversi
nascondere.
Hermione era intrigata da ciò che per
il momento aveva trovato sulle pozioni d' Amore -
aveva trovato veramente poco sulla preparazione esatta della pozione d' Amore,
dato che le regole educative del Ministero avevano tolto la pubblicazione della
formula dai libri scolastici - però aveva letto molto sulle sue proprietà e
effetti. Senza dubbio le pozioni d' Amore erano magia
estremamente potente, oscuramente affascinante, perché tecnicamente non facevano niente
di quello che era menzionato nella Carta
Costituzionale Per La Restrizione Della Magia Proibita stabilita nel 1875 -
non torturavano fisicamente la vittima come la Maledizione Cruciatus,
tanto meno permettevano ad una persona di controllarne un' altra come la
Maledizione Imperius, anche se era simile ad
entrambe. Il Ministero aveva dovuto promuovere una sezione a parte nel 1879,
con la quale fu proibito in maniera esplicita l' uso
delle pozioni d' Amore, anche se, debito alle restrizioni legislative, la
punizione per la violazione delle regole della sezione speciale non erano tanto
gravi come quelle applicate agli altri incantesimi proibiti.
Hermione tamburellò le dita sul bordo
del tavolo, pensando. Adesso, dopo tutto sembrava che
l' improbabile evento di DracoMalfoy
fosse realmente vero. Però in fondo aveva uno strano presentimento a proposito
della strana fiducia che Harry riponeva in Draco in modo esplicito, e una poco convincente boccetta
macchiata con quello che solo sembrava poter essere una pozione d' Amore non avrebbe cambiato tanto facilmente la sua
opinione.
Hermione sospirò, si raddrizzò sulla
sedia e si strofinò gli occhi. FAI
ATTENZIONE HARRYpensò veemente, anche il suo
pensiero era pieno di preoccupazione SE
E' VERO CHE MALFOY *E'* SOTTO UN INCANTESIMO D'AMORE ALLORA LE COSE
DIVENTERANNO PIU' COMPLICATE DI QUELLO CHE
IMMAGINIAMO.
***********
Quando scese dalla Firebolt, Harry, si sentiva accaldato e
esausto, si mise la scopa in spalla e si incamminò al magazzino. Era solo,
aveva salutato la squadra da circa dieci minuti; aveva detto loro di andare
perché voleva fare un giro per il campo prima che
scendesse la notte. Non voleva che lo vedessero dirigersi verso la Torre d' Astronomia, in caso aveva una scusa pronta se qualcuno l'
avesse visto: stava finendo la sua carta astrale.
Come si avvicinava al magazzino, una fitta di ricordi
risorse dentro di lui; ricordò la conversazione con Draco,
la maschera imperturbabile non era caduta completamente, ancora scintille distinte
di arroganza e sfida apparivano ogni tanto, come luce
riflessa nei frammenti di uno specchio rotto.
Poteva quasi sentire la voce di Hermione
in testa HO COMUNQUE UN BRUTTO PRESENTIMENTO SU TUTTO
QUESTO, HARRY. Si chiese vagamente perchè non era
tanto dubbioso o nervoso come dovrebbe essere, quando
anche Hermione, che aveva la tendenza a vedere il
lato buono negli altri, disapprovava le sue azioni. Harry
non voleva nemmeno pensare come avrebbe reagito Ron
se ne sarebbe venuto a conoscenza. Forze aveva a che fare con il fatto che Malfoy l' aveva baciato
due volte e questo senza contare i sogni che aveva avuto - Harry non voleva rinvangare
su questo, non perché fosse stata un esperienza sgradevole, bensì perché aveva
sognato di baciare Malfoy.
Guardò il suo orologio; le lancette risplendevano nello
stesso modo in cui lo facevano gli occhi di Fierobecco
e si rese conto che erano già le otto e mezza.
Draco non aveva specificato l' orario dell' incontro, solo di essere al magazzino dopo
l' allenamento di Quidditch. Harry
sperò che Draco fosse già lì.
Controllando che MrsPurr non andasse in giro da quelle
parti, Harry procedette in modo furtivo per l' oscuro
corridoio del quinto piano della vuota e misteriosamente tranquilla Torre d'
Astronomia, i suoi passi leggeri facevano eco ai battiti del suo cuore, come lo
sbattere delle ali del Boccino amplificato una dozzina di volte.
Procedeva contando le porte e sorpassandole, il magazzino
era la sesta alla destra, finalmente si fermò davanti a quella che sperava fosse la porta giusta.
Busso piano - un riflesso incondizionato prima di
aprire una porta - girò la maniglia affacciandosi con cautela.
La piccola stanza era bagnata da una calda luce di una
candela magica che bruciava senza consumarsi mai, e sotto di essa,
nel debole gioco di luce e ombra stava Draco seduto
su una malmessa sedia di cuoio vicino al centro della stanza, giocando con la
sua bacchetta tra le dita e leggendo quello che sembrava un libro molto
rovinato poggiato sulle sue gambe .
Draco alzò lo sguardo quando Harry entrò nella stanza chiudendo silenziosamente la porta
dietro di sé.
"Sei in ritardo" commentò neutrale, senza
emozione nella voce.
"Non sono arrivato tardi" Harry
si avvicinò dove stava seduto Draco, sentendo la
temperatura della stanza farsi più calda - chissà, forse a causa dell' allenamento di Quidditch. O
qualcosa di più "Mi hai detto di venire qui dopo
l' allenamento"
"L' allenamento è finito
alle otto, o no?"
"Ho fatto un giro per il campo" Harry guardò Draco "E da
quando ti devo dare delle spiegazioni su quello che
faccio?"
Draco sembrava sul punto di dire
qualcosa, però ci ripensò: scosse semplicemente le spalle e chiuse con
attenzione il fragile libro "D' accordo, comunque
sia l' importante è che sei qui" si alzò, stavano in piedi a pochi
centimetri di distanza "Devo parlare con te a proposito di alcune
cose"
"Aspetta" Harry vide
che Draco lo osservava con sorpresa; ordinò i suoi
pensieri e respirò profondamente "Prima di accettare qualsiasi cosa, Malfoy, voglio sapere tutto quello che sta succedendo.
Voglio qualche prova, se ne hai qualcuna da mostrare"
L' espressione negli occhi di Dracosi indurì impercettibilmente e brillarono come argento
bagnato.
"Ancora non mi credi, vero?" c' era una nota d' amarezza nella sua voce "Ancora non ti fidi di
me?"
"Posso sembrare rude, Malfoy,
però non mi hai dato molte occasioni di fidarmi di te dal primo giorno che ti
ho conosciuto" la voce di Harry era ferma, ma
non crudele. "Il fatto che tu provi il pervertito piacere nel vedermi nei
guai, fa in modo che non mi possa fidare di te"
"Questo era prima" la
voce di Draco era così dolorosamente morbida, alzò
gli occhi per vedere direttamente Harry."Io non
sento le stesso per te" storse le labbra davanti all' ironia delle sue
parole "Per dire il meno"
Harry negò con la testa "Non sto dicendo che non ti credo, Malfoy,
però devi darmi una valida ragione per farlo. Perché se ti aiuterò, il minimo
che necessito è di essere completamente certo che
tutta questa storia sulla pozione d' Amore sia realmente vera."
"Realmente vera?"
ripeté Dracoincredulo, deboli
scintille d' emozione gli illuminarono gli occhi "Dopo quello che è
successo, tu ancora-" si interruppe a mezza frase, chiuse gli occhi e
respirò profondamente, evidentemente stava cercando di rimanere tranquillo.
Quando li riaprì di nuovo erano coperti da una forza impavida "Tu - tu hai
visto l' effetto che hai su di me, Potter.
E credi che abbia
finto tutto il tempo?"
"Non ho mai detto questo" il muto dolore che Draco stava cercando così difficilmente di nascondere era così evidente per Harry,
che tocco un nervo nel più profondo di sé stesso. "Voglio solo sapere
tutto quello che mi stai chiedendo di fare, Malfoy, e
questo include la certezza che questa condizione esiste veramente. E' chiedere
troppo? Si suppone che ti devo credere basandomi unicamente sulle tue
parole?"
Appena le parole salirono dalle sue labbra, Harry immediatamente si pentì vedendo il dolore velato che
attraversò il viso di Draco, pallido e vulnerabile
nella penombra, anche se gli occhi grigi si gelarono e cambiarono, rompendo la
precaria connessione tra loro, portandola ad un livello di muta sfiducia.
Quando si trovava lontano da Draco
e provava a tentare di pensare in modo coerente e sensato, era difficile ricordare il modo tanto profondo in cui l'
aveva influenzato; di più gli sembrava un respiro dimenticato, un ricordo che
non gli sembrava abbastanza reale. Però, adesso stando nella
stessa stanza, sentendo onde quasi palpabili di disperazione e impotenza che
irradiava l' altro ragazzo, Harry
ricordò perché era stato d' accordo nell' offrirgli il suo aiuto, ricordò la
stessa muta disperazione negli occhi di Draco quando
erano stati tanto vicini nell' oscuro corridoio della strada per il dormitorio
dei Serpeverde...
Draco ruppe il silenzio per primo, un' espressione attenta pulì il suo viso dalle emozioni che
si mescolavano dentro di lui come un vortice.
"No, non devi fidarti solo della mia parola" la
sua voce era stranamente piatta e completamente vuota "Di fatto, ti ho
fatto venire qui perché ti voglio mostrare
qualcosa"
Draco avanzò agilmente e premette il
delicato libro sulle mani di Harry. Harry guardò giù; più che un libro era un insieme di fogli
uniti precariamente da un pezzo di corda. Gli ricordò i codici usati nell' antichità; quando attento lo girò per osservarlo. Non
c'era nessun titolo sulla copertina, sembrava
polveroso come cuoio vecchio. Aprì il libro e le pagine crepitarono. Credendo
che si rompessero tenne fermamente il lombo del libro tra l' indice
e il pollice.
Draco non disse niente, allungo solo
la mano cercando tra le pagine del libro, trovando facilmente e velocemente
quello che cercava. Colpì leggermente con il dito e segnò la pagina.
"Questo è il libro che ho usato, e queste sono le
istruzioni per la pozione d' Amore.
Questa era la Pozione Per La Perdita Della Sostanza che
originariamente volevo fare. E se dici qualcosa come
'Tel' avevo detto', Potter,
giuro che-"
"Non stavo
per dire questo" disse Harry di colpo, però non
con tono arrabbiato. Stava guardando la pagina con grande interesse "Solo
sta zitto e fammi leggere, vuoi?" Con grande stupore di Harry, Draco obbedì e rimase
zitto. La stanza era in un completo a parte l' allegro
crepitare della fiamma magica.
Harry provò ad esaminare le parole
scritte sulla pagina che stava leggendo con una certa difficoltà, dato che erano scritte in modo piuttosto bizzarro, a parte
che l' inchiostro azzurro scuro era macchiato e sbiadito, come se il libro
fosse stato lavato e asciugato più volte. C'era una lunga lista di ingredienti, probabilmente il necessario per fare la
pozione d' Amore. Fortunatamente - o forse SFORTUNATAMENTE
- la lista degli ingredienti era la parte più chiara della pagina, alla fine
della quale c' era una sola frase, in una lingua che Harry presumete
fosse latino. TRAICIT ET FACILITORA MAGNUS AMOR. Una linea più giù c' era scritto qualcos' altro e Harry si avvicinò al libro per poter leggere.
Era scritto come una poesia o un verso - a pochi
centimetri dal margine della pagina. A ogni modo, le
parole quasi non si vedevano, era come una scrittura fantasma, Harry era quasi riuscito a decifrare la prima linea, però
il verso si interrompeva bruscamente perché la pagina era strappata. Il resto
che era stato scritto si era perso.
Harry fece un suono esasperato.
"Per l' amor di Dio, Malfoy, questo libro cade a pezzi e nonostante questo sei
stato così pazzo da usare i suoi incantesimi? Se fosse stato scritto solo metà
incantesimo e l' altra metà perduta? Sei stato
fortunato ad non averti ucciso!"
"Si e finire innamorato di
te è un opzione migliore" commentò sarcastico lanciando a Harry uno sguardo mordace "Perché dopo tutto avrei
potuto scindermi. E questo è molto peggio, vero?"
"Oh taci" disse Harry
irritato e spostò lo sguardo "E spiegami quello
che c' è scritto qui sotto. Alla fine della pagina"
Draco allungò il collo e i suoi
capelli sfiorarono leggermente il mento di Harry.
"E' una piccola poesia, credo. Dice Un emozione chimica,
falsamente reale; il potere di
ferire e il potere di guarire" fece una pausa e indietreggiò un po'.
"E?" Harry premette con impazienza.
"E la composizione dell' aria
èuna percentuale di ossigeno con altre
molecole invisibili che veramente non ci sono utili"
"Cosa?" Harry sbatté le palpebre, avvicinandosi alla pagina mentre
si sistemava gli occhiali "Davvero dice questo?"
"Ovvio che no" Draco
esplose alzando gli occhi "Non posso leggere se
tu hai la pagina, o si?"
"Questo è tutto quello che dice? O c' è dell' altro?" domandò Harry
"E comunque che significa?"
Draco scosse le spalle indifferente
"Come diavolo faccio a sapere se c' è dell'
altro? Se c'è ugualmente - in ogni caso è perduto.
Poteva essere solo un verso di due righe, il ché
sembra abbastanza concludente - voglio dire la rima e tutto. Può essere un' esibizione dell' arte minimista dello scemo che l' ha
scritto" fece una pausa, guardando direttamente Harry
che si stava ancora rompendo la testa sul libro con grande interesse, e disse
in modo significativo. "Però credo che posso mostrarti che significa"
Draco prese un coltello sottile
dalle pieghe della tunica e fece qualche passo avanti. Prese il libro dalle
mani di Harry e lo lasciò cadere sulla sedia; allora
si girò verso Harry e con attenzione spinse il manico
del coltello nella sua mano, con la lama rivolta verso di sé. Harry fissò il coltello, ammutolito, come se i serpenti
incisi nel manico elaborato fossero diventati vivi all' improvviso
nella sua mano.
"Cos' è questo?"
"Un coltello, Potter. Cos'
hai usato insieme alla forchetta in tutti questi
anni?"
Prima che Harrypotesse replicare Draco tirò
violentemente il colletto della tunica, scoprendo la spalla sinistra e parte
del petto. La sua clavicola marcava una linea sottile alla base del collo, una
delicata parte di pelle liscia, pallida e cremosa che sembrava brillare di un
proprio e singolare fulgore. La spalla di Draco era
delicata e angolare, in perfette equilibrio con la sua
elastica figura; snello senza essere troppo delicato.
Harry sbatté le palpebre e guardò Draco con cautele "Uh, Malfoy..."
Si poteva sentire la perplessità nella sua voce, mentre Draco allungava la mano prendendogli il polso destro, che
era la mano che teneva il coltello; poi l' alzò, la lama brillò di un sinistro
color argenteo e l' avvicinò fino quasi a toccare il suo collo esposto, senza
mai rompere il contatto visuale con Harry.
Adesso Harry era completamente
confuso, quasi allarmato; batte di nuovo le palpebre
disorientato "Malfoy, cosa-"
Senza avvertirlo Draco strinse
fermamente la mano di Harry e spinse verso il basso
con un colpo veloce, determinato: il coltello penetrò più in là della
vulnerabile curva del suo collo facendo un profondo taglio obliquo sulla parte
destra del suo petto. Vivido sangue fresco cominciò a sgorgare, fluendo come
piccoli ruscelli cremisi, macchiando la federa verde della sua tunica nera.
"Oh, mio Dio!" Harry fece un grido orrorrizzato e istintivamente ritirò la mano. Draco lasciò la presa e il coltello cadde dalla mano di Harry toccando terra con un suono metallico, seguito da un
silenzio assordante.
Harry fece qualche passo in dietro attonito
per lo shock guardo Draco fisso, assolutamente
sconvolto "Cosa?" boccheggiò "Cosa staifacendoMalfoy?"
i suoi occhi erano selvaggi, frenetici, spaventati "Oh, Dio!"
Draco era completamente tranquillo, anche se la profonda ferita sanguinava
abbondantemente. Ignorando completamente il sanguinamento,
si avvicinò di più a Harry, che era ancora gelato per
l' incredulità.
Draco sorrise, anche se era un sorriso molto freddo quasi sardonico, lineato con amarezza negli angoli.
Allungo la mano e prese di nuovo quella di Harry che
era tesa e rigida, protetta dietro la schiena. Harry
fece resistenza, però Draco strinse più forte, l'
alzò e aprì le dita strette di Harry con le sue. Draco poteva sentire il battito accelerato del polso di Harry; si avvicinò ancora fino a sentire il calore del suo
respiro.
Allora premette la mano aperta di Harry sulla ferita cremisi del suo petto. Harry si lasciò scappare un mormorio strangolato e provò a
ritirare la mano, però Draco non glielo permise. Harry immediatamente sentì un getto di gelo mescolato al
fuoco che salì sparato dalla sua mano. Come un raggio d' energia,
partì dal suo corpo attraverso la sua mano diretto verso la ferita di Draco, e fu la sensazione più strana - non di dolore, se
non un battito profondo, intenso, come mille battiti del cuore compressi in
uno.
Draco sentiva la mano di Harry senza forze, vacillante, chiuse gli occhi quando
sentì la folata fredda e ardente nel corpo attraverso la ferita sul petto,
quasi il suo cuore si fosse lacerato lasciandolo esposto. Il gelo nelle sue
vene lo fece rabbrividire e incominciò a sudare freddo, sentendosi vuoto - mai
prima d' ora aveva sentito qualcosa di simile; invece
di esaurirlo lo rinvigoriva, come se la vita che fluiva nel suo sangue
debilitato, gli infondesse un certo potere interiore.
Harry non poteva staccare lo sguardo
da dove la sua mano sembrava sostenuta da una forza invisibile; aveva gli occhi
aperti con assolata sorpresa, e senza staccare lo sguardo guardò la ferita sul
petto, sotto le sue dita. Qualcosa di molto strano stava succedendo - il fresco
sangue rosso improvvisamente era diventato un vitreo rosso scuro e la carne
infiammata ai bordi della ferita sembravano sigillarsi,
unirsi. Davanti ai suoi occhi spalancati la linea scarlatta evaporò come acqua
su ferro ardente, facendosi sempre più delicata fino a
essere una traccia fantasma di sangue secco che delineava una cicatrice di un
rilucente color argento.
Draco aprì gli
occhi sereno; una vaga emozione attraversò i suoi lineamenti impassibili
e stanchi. Osservò il suo petto e vide la cicatrice al posto dove il coltello
l' aveva ferito - adesso guarito sotto le dita tremanti di Harry,
che erano macchiate di sangue.
Volse lo sguardo su Harry, che
stava con la bocca aperta e gli rivolse un sorriso forzato.
"Questo è quello che dice, Potter"
disse piano, sempre con lo sguardo nei suoi occhi "Il potere di ferire..."
"...e il potere di guarire" finì Harry in un roco sussurro, tuttavia si vedeva ancora sul
suo viso lo scetticismo, mischiato con un' incredulità
meravigliata e un ombrosa comprensione.
Harry continuava a guardare fisso il
luogo dove la sua mano continuava a stare sul petto di Draco,
un insieme di emozioni gli attraversò il viso come una
tormenta di farfalle. Sembrava agitato; attonito ritirò finalmente la mano e Draco glielo permise.
Draco si risistemò la manica sulla
spalla guarita e indietreggiò, mettendo un' altra
volta una rispettabile distanza tra loro.
"E' magia quello che ci lega, Potter.
Puoi infliggermi un colpo mortale e guarirmi con il semplice tocco della tua
mano. Se non avresti fatto niente, adesso sarei morto
dissanguato a causa di questa ferita."
Harry chiuse gli occhi e si passò un braccio sulla fronte
dove si era formato un velo di sudore "Questo è-" scosse la testa
quasi senza parole "Questo è immaginabile"
"Lo è?" Draco era leggermente stupito "E'
così immaginabile? Milioni di persone attraverso la storia si sono concesse a questo tipo di dominio in modo totalmente
volontario. Sacrificando tutto quello che possedevano, soffrendo torture e
morti immaginabili, tutte nel nobile nome dell' Amore.
Questa pozione si limita a riprodurre questo stesso effetto, perché la verità è
che l' amore può uccidere e la persona che ami è
quella che può ferirti più profondamente"
Harry tuttavia era ancora stordito e
non poco traumatizzato, fissò la sua mano per un lungo instante, il sangue di Draco si stava rapidamente seccando sotto le unghie.
Strusciò inutilmente la mano sulla tunica, provando senza risultato di togliere
il resto del sangue.
Draco lo guardò obliquo. L' ultima
volta che ricordava di aver visto Harry con la stessa
espressione d' orrore, era stato al quarto anno alla
fine del TorneoTremaghi, Draco
aveva intravisto la faccia di Harry quando si rese
conto di essere stato manipolato dall' impostore che si era fatto passare per
Malocchio Moody.
"Stai bene?" chiese Draco
quietamente, guardando Harry risoluto.
Harry alzò bruscamente lo sguardo,
come se uscisse velocemente dal suo stordimento; gli angoli della sua bocca si
curvarono verso l'alto stancamente "Non
dovrei essere io a chiedertelo?"
Draco guardò giù sulla sua tunica,
dove una macchia rosso scuro era mischiata con il tessuto nero e fece una
smorfia "Maledizione, la mia tunica è un
disastro. La gente penserà che ho tentato il suicidio,
o qualcosa di simile"
Harry gli lanciò uno sguardo severo
"Solo che hai usato la mia mano per sostenere il coltello. Letteralmente."
Draco scosse le spalle, come se l' essere pieno di sangue fosse qualcosa di quotidiano per
lui "Mi hai chiesto una prova, no? E io te l' ho
data in carne viva. Anche questo letteralmente"
Seguì un silenzio pensieroso e stava per arrabbiarsi
quando Harry finalmente parlò "Dovresti andare a
pulirti un po'" Guardò la spalla di Draco, dove
la tunica era scomposta con il colletto aperto "Sei
sicuro che questa cosa orribile sia guarita del tutto? Non voglio che vai
sanguinando per tutta la strada di ritorno al tuo dormitorio"
"Certo non andrebbe bene con l' arredamento
di Hogwarts" Draco
inclinò la testa con un piccolo sorriso sul volto "Starebbe meglio se
fossi in questo castello durante il periodo medioevale, non è così? Fiumi di sangue in ogni posto, un segno efficiente della
carneficina in quel tempo. Ah, i bei vecchi tempi"
"Smettila ,Malfoy" Harry rabbrividì
mentre si voltava e si dirigeva verso la porta "Certi commenti non mi
fanno sentire proprio a mio agio nel stare da solo con te nella stessa stanza,
sai?"
"Dimmi, quando
ti sei mai sentito a tuo agio a stare da solo con me nella stessa stanza?"
"Bene, aiuterebbe un po' se non delirassi con tanto
entusiasmo su come tagliare le persone a pezzi. Ho già visto abbastanza sangue
per una notte" Harry aveva già allungato la mano
per aprire la porta quando Draco lo chiamò dolcemente.
"Aspetta"
Harry si girò indietro e Draco camminava verso di lui. L' espressione di Draco era d' un' intensità
repressa e i suoi occhi erano riscaldati da una strana ma famigliare sincerità
- Harry sostenne il suo sguardo chiedendo in silenzio
e sentì un sussurro d' anticipazione crescere dentro di sé, una vaga
aspettativa.
"Sei convinto adesso?" La voce di Dracoera calma, senza rimprovero - di
fatto Harry poteva sentire il tono di
rassegnazione intrecciato in quelle singole parole.
Harry respirò profondamente e annuì "Sì" Harry
si sentiva veramente male, quasi colpevole,
per aver pressionatoDraco
al punto di tagliarsi il petto solo per convincerlo che la storia della pozione
d' Amore era vera. E guardando il modo in cui Draco si fidava di LUI,
la temeraria risoluzione con cui aveva spinto il coltello tenuto dalla mano di Harry, senza mostrare la minima esitazione - era come se Draco credesse completamente senza ombra
di dubbio che Harry l' avrebbe guarito e che
l' avrebbe fatto.
PENSARE
CHE MI ODIAVA. Rifletté HarryE ANCHE IO LO ODIAVO. COME CAMBIANO LE COSE.
Draco si morse il labbro e guardò Harry, allora cominciò a chiedere.
"Tu mi-"
"Sì"
"Tu mi accetti come tuo compagno ufficiale?" Draco alzò un sopracciglio con uno sguardo burlone, un
sorriso malizioso fece sparire l' espressione
preoccupata dalla sua faccia come nebbiolina alla luce del sole. Scosse la
testa con finta sorpresa "Mio amato Potter, non
credevo avresti accettato così velocemente"
Harry gli lanciò uno sguardo mordace
"Molto divertente, Malfoy"
Per tutta risposta Draco
allungò il braccio e prese la mano di Harry dal pomo
della porta, fece scivolare un anello d' argento nel
quarto dito di questa; allora gli diede un sorriso sereno e fece un passo
indietro.
Harry osservò incredulo l' anello che Draco glia aveva
messo in mano."Non sei serio, vero?"
Draco annuì sufficientemente
"Lo scapolo più desiderato di Grifondoro è
ufficialmente fuori mercato"
Harry guardò attentamente l' anello - era abbellito con una scintillante linea di
piccoli gioielli, si alternavano un viola cristallino e un verde profondo,
impeccabilmente poste in una fascia d' argento pulito il quale brillo era quasi
bianco. Certamente sembrava vera e
cara , anche se magari non lo era.
"E questo per cos' è, Malfoy?"
"E' per te" disse semplicemente l' altro "Oltre a mostrarti il libro volevo darti
questo"
"Perché?"
"Hai detto sì, ricordi?" il suo viso mancava d' espressione "Che pena per i molto cuori infranti
delle ragazze di Grifondoro"
"Sii serio, Malfoy"
Il sorriso di Draco appassì e
si rasserenò "E' un anello che apparteneva a mia madre, me l' ha dato
quando ho lasciato la casa per venire qui a Hogwarts. Ha montati smeraldi e
ametiste - si crede che abbiano poteri protettivi contro il male e vengono
usate per aiutare la concentrazione mentale" alzò lo sguardo su Harry "Però adesso non ne ho bisogno, perché come hai
appena visto, adesso possiedi l' abilità molto conveniente di potermi uccidere
quando lo desideri"
Harry guardava ancora dubbioso l' anello "Così in cambio vuoi che lo usi"
Draco nondisse niente, solamente prese un' altra volta la mano di Harry e
l' avvicinò a sé, esaminando l' anello che gli circondava il dito.
"Si suppone che l' ametista
curi e dia protezione e sanità mentale. Lo smeraldo respinge il male e- "
guardò Harry piegando la testa
contemplativo "Bene, risalta il colore dei tuoi occhi"
Draco lasciò la mano di Harry e indietreggiò tranquillamente; Harrysbattè le palpebre non riusciva
a pensare niente da dire. Guardava direttamente Draco,
però l' altro ragazzo aveva già distolto lo sguardo
voltandosi.
Draco aprì la porta e la tenne
aperta per far uscire Harry per primo "Fa giusta
attenzione con l' anello, vuoi? E' maledettamente caro
ed è di mia madre. Forse è per questo che è l' unica
cosa in mio possesso che non porta il nome Malfoy"
"Li marchi con la scritta 'Se trovi questo gioiello,
per favore riportalo al suo proprietario" Harry
fece un gesto di fastidio "Perché se non riportasse il nome della famiglia
la gente non saprebbe a chi appartiene e potrebbe rubarlo?"
"Taci, Potter" esalò Draco, mentre chiudeva la porta silenziosamente dopo aver
controllato che tutto era come l' avevano trovato "Sei solo geloso perché
non possiedi abbastanza gioielli per inciderci il tuo
nome"
"Allora è questa
la ragione, grande sconto"
"Lascia stare Potter,
prima che ti tolga l' anello e non avrai più la
protezione contro i malvagi"
"Solo allontanati un po' da me e ci sarà lo stesso
effetto"
Arrivarono alle scale e le scesero in silenzio; a metà
strada improvvisamente Harry si ricordò della
prossima partita di Quidditch, per la quale mancavano
solo cinque giorni e sarebbe stata venerdì sera - si volse verso Draco "Lo sai già che la partita Grifondoro-Serpeverde
è stata anticipata per il prossimo mercoledì?"
Le ombre coprirono l' espressione
di Draco che sembrava essersi oscurata
impercettibilmente "Lo so già. Me l' ha detto Finningan"
"Allora-" Harry tentò
"Con un po' di fortuna riusciremo a sistemare questa
cosa prima della partita" rispose Draco
brevemente, aveva la voce corta non sembrava tanto sicuro come
sempre "Penserò a qualcosa"
"Hai pensato un piano?"
"No" Draco sembrava
abbastanza agitato "Però si già che mi servirà'
qualcosa"
Sembrava che tentasse di convincere più se stesso che Harry "E... e se ti serve qualcosa, fammelo sapere"
Per Harry questa fu come un' ammissione che Draco non aveva
idea sul da farsi. DracoMalfoy,
per quel che ne sapeva, non era uno che chiedesse
veramente aiuto a meno che non si sentisse veramente in trappola e con urgenza
di risolvere un problema. Lo aveva visto prima, quando era
stati soli nel corridoio il giorno prima - le onde di mutua
disperazione, tanto evidenti nel modo in cui Draco
guardava nella voce ristretta.
Uscirono dalla Torre d'Astronomia e arrivarono al punto
dove dovevano dividersi - Harry doveva tornare alla
torre dei Grifondoro mentre Draco
doveva scendere le scale per arrivare ai sotterranei dei Serpeverde.
"Bene, vedrò quello che posso fare" Harry si volse verso Draco e
improvvisamente pensò come le ombre che cadevano sul viso del ragazzo
completavano con la pelle bianca e i suoi capelli chiari. Era un contrasto
oscuro, molto bello, che non aveva notato prima, probabilmente debito al fatto
che non aveva in abitudine passeggiare lì di notte con Malfoy.
Draco solo annuì, anche sec' era una tristezza silenziosa nei suoi
occhi.
"Va bene"
Allora si girò bruscamente scivolando sulla scala di
pietra affianco che portava ai sotterranei dei Serpeverde.
Harry rimase per un istante dove si
trovava osservando Draco allontanarsi; allora si girò
alla direzione opposta e tornò al suo dormitorio, turbolenti pensieri pieni di
coltelli, anelli e sangue lo accompagnarono per tutta la strada di ritorno.
Finalmente ecco finito il sesto capitolo, come vi sembra
il susseguirsi degli eventi? Non diventano sempre più interessanti?
Personalmente mi piace molto questa situazione un insieme omogeneo di magia e
sentimenti veri che si confondono per creare una magnifica cacofonia di
sensazioni indecifrabili.
Vi avviso che l' aggiornamento
sarà sempre un po' lento anche perché devo mettermi sotto con la scuola...
studiare è una fatica. Per fortuna che ci siete voi con i vostri commenti che
mi tirate su il morale.
Caspita quanti complimenti sono
lusingata ragazze!! Eirinya, grazie per il dieci,
credo che con questo capsarai
contenta. Arc en Ciel
purtroppo i cap da tradurre diventano sempre più
lunghi e il tempo di attesa si allunga con loro^^,. Rowan_MayFair tranquilla non è l' ultimo
hehe, ma cosa sei una veggente? Un bacione anche a te. Slow contentissima
che ti piaccia così tanto. Alessandra87 lo so lo so bene, adesso lo scrivo
ascoltate tutti potete andare a leggere la storia 'VERSO IL FUTURO'
e magari lasciarci un commento, grazie. Per 'il tempo si sdoppia'
aggiorno presto!! Kristima eccoti il sesto spero che la curiosità sia appagata.
Ho letto questa fic e mi è
piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella
lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in
spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali,
perdonatemi per questo ^^.
Capitolo sette: Cicatrici fedeli
Allora
devi conoscere le ferite invisibili che le frecce dell' amore
fanno.
Non c' erano lezioni il sabato mattina e con l' avvicinarsi dell' ora di pranzo, Harry,
si ritrovò accucciato in un angolo vicino al camino. La sua fronte era
accigliata con quello che qualcuno avrebbe chiamato un modo intelligente di
provare a concentrarsi sulle parole del libro aperto di fronte a lui, le cui
frasi continuavano senza fine.
Ron aveva insistito nell' andare al campo da Quidditch
per spiare la strategia di gioco dei Serpeverde, che
quella mattina avevano prenotato il campo per allenarsi. Dalla notte prima,
quando era tornato nel dormitorio, e quella mattina per tutto il tragitto per
colazione, Harry aveva sentito Ron
infuriato perché aveva incontrato Malfoy imboscato
vicino al campo 'spiando'. Harry non provò a
dissuaderlo dalla sua piccola incursione,perché voleva parlare in privato sugli aventi
che erano passati al magazzino la scorsa notte. Hermione
gli era seduta accanto assorta nella lettura; proprio
nel momento in cui Harry si era stancato di leggere e
stava solo cercando la frase 'Pozione d'Amore' lei alzò lo sguardo e chiese.
"E' questo tutto quello che dice il libro? La frase
in latino TRAICIT ET FACI LITORA MAGNUS
AMOR?"
"E questo verso di due righe" Harry segnalò il pezzo di carta che stava tra loro, dove
aveva scritto tutto quello che ricordava delle frasi scritte nel libro degli
incantesimi (Draco teneva il libro)
"Questo era tutto quello che c' era il resto è
andato perduto"
"Mh" disse Hermione mordicchiando la punta della sua piuma "Bene,
sembra che non ci sia nessun riscontro di questa frase
in latino in nessun libro magico. Ho passato le ultime ore controllando indici,
similitudini, tutto - sembra che non ci sia niente da fare"
"Che mi dici della
poesia?" suggerì Harry.
Hermione scosse la testa con tristezza
"E' troppo vaga per trovare un riscontro da qualche parte - UN' EMOZIONE CHIMICA
FALSAMENTE REALE. IL POTERE PER FERIRE E IL POTERE PER GUARIRE. Mi immagino che se anche cercassi non servirebbe a molto -
sembra che solo quel libro faccia riferimento alle pozioni d' Amore"
guardò Harry "E nelle cose legali e ortodosse a
cui abbiamo accesso non c' è niente. Se ispezzionassimo
la biblioteca di Malfoysono
sicura che troveremo libri che riportano la ricetta della pozione d' Amore in
diversi sapori"
Harry sorrise "Allora puoi
confermarmi che il contenuto della boccetta era la pozione d'Amore?"
Hermione scosse le spalle "Da
quello che ho trovato sembra di sì. Però per esserne completamente sicura
dovrei esaminarla nel laboratorio di Piton, quindi
dovremo passare per Piton...il che non è tanto
diverso da assaggiare la pozione per vedere se è reale."
"No, no" disse Harry
velocemente, chiedendosi vagamente come ne sarebbero usciti se anche Hermionecadeva sotto l' effetto
della pozione d'Amore. "Non sarà necessario esaminarla nel laboratorio di
Pozioni. Voglio dire sono già abbastanza sicuro che Malfoy
dica la verità"
Hermione era stata completamente
affascinata dalla storia della ferita fatta con coltello di Malfoy,
e aveva obbligato Harry a raccontargliela tre volte
per analoizzareesattamente come aveva attuato la guarigione miracolosa. Tuttavia non
riusciva a spiegarlo adHarry
che cominciava a sentirsi nauseato per i molteplici e vividi ricordi che gli
erano accaduti. Annuì piano riflettendo profondamente "L'
effetto curativo che hai su Malfoy - è quasi
incredibile che possiedi un tale potere su
di lui. Voglio dire , non fa paura avere un tale
controllo su qualcuno?"
"Secondo Malfoy, tutto
quello che fa la pozione d' Amore non è altro che
ricreare gli effetti dell' amore reale - che faresti qualsiasi cosa per la
persona di cui sei innamorato, e in qualche modo è così che lui o lei possiede
un completo controllo su di te" Harry fece una
pausa riflessivo "Ha senso, veramente. Però hai
ragione, fa paura. Quasi mi è venuto un colpo quando Malfoy si è pugnalato con il coltello che stavo
tenendo" rabbrividì.
Hermione sorrise e scosse la testa
"Ron avrebbe dato qualunque cosa per essere al
tuo posto - e Malfoy probabilmente non avrebbe
nemmeno dovuto guidargli la mano , considerato quanto
è arrabbiato con lui in questo periodo."
Un pensiero venne rudemente in mente a Harry, accompagnato da un selvaggio e malato panico "Hermione - non ne hai parlato con Ron, vero?"
Hermione gli diresse
uno sguardo mordace "Hai visto Ron
dirigersi verso di te con un piccone ultimamente?"
"No" le lebbra di Harry formarono un piccoso sorriso di scusa "Non
glielo dire d' accordo?"
Hermione tornò seria "Però non
glielo nasconderai per sempre, vero?"
Harry sembrava allarmato
"Per sempre? Diavolo no, non si suppone che questa cosa maledetta duri
tanto. Ricordi che di fatto stiamo cercando un modo
per liberarcene"
"Lo so" Hemione
sembrava leggermente afflitta "Però anche così mi sento
male a nascondere a Ron quello che stiamo facendo
"
Harry sembrava genuinamente
preoccupato. Sospirò e bassò il libro sistemandosi
gli occhiali "Non pensi che anche io mi senta
male su questo? Odio tanto quanto te l' idea di nascondere le cose a Ron - voglio dire, lui è sempre stato lì quando ne avevo bisogno, mi sento orribilmente male nel non
dirglielo, ma onestamente- "Harry mosse la mani
in un gesto debole "Che posso fare? Ron mi farà
a pezzettini se indagherà e farà polvere di Malfoy"
"E tu vuoi rischiare di
compromettere la tua amicizia con Ron, se lo viene a
sapere, cosa molto probabile" Hermione guardò
dubbiosa Harry "Correrai questo rischio solo per
Malfoy"
Harry sembrava angosciato "Che
aspetti che faccia, Hermione?" Si passò una mano
tra i capelli spettinati, in segno di disperata frustrazione "Da una
parte, Malfoy ma ha fatto tagliargli il petto e
tornare ai dormitori con le mani ancora macchiate col
suo sangue. E solo Dio sa cosa succederà se non PROVO
ad aiutarlo - potrebbe implodere, o qualcosa di più complicato. Dall' altra
parte c' è Ron, ODIO fare le cose alle sue spalle,
però..."si interuppe incapace di conciliare i suoi pensieri in conflitto
con le parole.
"Credi che ci sia una remota possibilità che Ron possa capirlo?" chiese Hermione,
anche se sapeva che c' erano più possibilità che un Basilisco pranzasse con te
senza che tu sia il suo pasto, che RonWeasley fosse d' accordo nell' aiutare
DracoMalfoy in un
qualsiasi modo, fosse aiutarlo ad allacciarsi le scarpe o ad annullare l'
effetto di una pozione d' Amore.
Harry vacillò in cerca delle giuste
parole "Mettiamola così: Malfoy
è stato veramente bastardo con Ron tutto il tempo, e
su questo non ci sono dubbi. E se Ronsapesse di questo, immagina che opportunità perfetta di
vendetta. Potrebbe vendicarsi di Malfoy per tutti
rancori che ci sono tra loro - e non credo che Malfoy
sia in condizioni per qualcosa di simile. Non sarebbe giusto"
sospirò scuotendo le spalle "Tanto meno è colpa di Ron. E' semplicemente la natura umana -
bisognerebbe essere un santo per non ragionare così"
"Ma anche così, tu non l'
hai fatto" Hermione meditò tranquillamente quasi
per sé stessa.
Harry sbatté le palpebre"Che vuoi
dire?"
Hermionealzò gli
occhi per guardare Harry "Non pensi in questo
modo" disse semplice"Malfoy non ti ha trattato meglio di Ron.
Ha provato a metterti nei guai innumerevoli volte nei modo più crudeli e
peggiori possibili. E adesso sei nella posizione
perfetta per fargli pagare tutto quello che ti ha fatto, una situazione da cui Ron trarrebbe il meglio - però non è proprio quello che
stai facendo"
Harry sospirò di nuovo "Non
voglio nemmeno sapere perché lo sto facendo" confessò forzatamente, i suoi
occhi verdi si erano oscurati, pensativi, apannati
dai ricordi "E' solo che tutta questa storia della pozione d' Amore - è mortalmente seria per quello che ho visto. Non
è solo pareggiare i conti e vendicarsi di qualcuno che non ti piace - questo
coinvolge emozioni reali che non hanno più controllo, al di
là del sangue e del dolore e per quello che so, della vita e della
morte."
Hermione arricciò un po' il naso"E il fatto che ci stiamo preoccupando
del bene di MALFOY non ti irrita nemmeno un po'"
il suo tono di voce era disgustato. Harry negò con la
testa "Non mi preoccupo di Malfoy- lo sto aiutando solo perché ne ha bisogno. E' più un obbligo che
voglia di aiutarlo, c' è una differenza"
"Molto vaga" mormorò piano Hermione
"Però Harry, sei sicuro
di volerlo fare? Non hai la più pallida idea di quali siano
le conseguenze della pozione d'Amore. Queste sono Arti Oscure serie, Harry. Pensa con
attenzione in cosa ti stai mettendo e se sei preparato o no ad arrivare
fino alla fine. Perché credo che sia meglio che ti tieni fuori fin dall' inizio, in modo di aiutare Malfoy
solo a metà"
Con aria assente Harry prese l' anello che Draco gli aveva dato
e che portava attorno al collo in una delicata catenina d' argento, all'
interno della tunica. Si tolse la catenina e tenne l' anello
in una mano, percorrendo la liscia e fresca fascia di metallo, sentendo i
definiti bordi della superficie di ogni pietra. Si impressionò
di nuovo davanti alla sua semplice bellezza, elegante senza essere elaborato,
verde e viola in una contrastante mischia cristallina. Quando l' aveva mostrato
a Hermione, lei glielo aveva preso velocemente e gli
aveva fatto una serie di Incantesimi Sensibili e di
Incanti Rilevatori di Maledizioni. Comunque erarisultato completamente pulito e finalmente
dovette ridarglielo, anche se continuava a sospettare "Malfoy
non mi da l' impressione di essere molto generoso" aveva detto "Lui
non presta gioielli per niente"
Al muovere l' anello in modo
diverso l' ametista e lo smeraldo brillarono dei colori del sole che filtravano
da fuori, divulgando due abbaglianti raggi dell' arcobaleno che sembravano
brillare di un' argentata luce propria.
E in un sussurrò come pioggerella
d' autunno, Harry sentì le parole di Draco
SI
CREDE CHE L' AMETISTA GUARISCA E DIA PROTEZIONE E
CHIARITA' MENTALE.
Harry si sentiva sconcertato,
agitato e poco sicuro, mentre guardava tristemente assorto le fiamme che
brillavano dentro il camino, che si manteneva acceso anche durante il giorno
per cacciare il freddo dell' inverno. Era sempre così
- tutto sembrava tanto semplice e chiaro quando vedeva Malfoy,
con gli occhi brillanti di una supplica silenziosa e il sorriso caricato di un
dolore elettrico, tranquillo, però non nascosto.
LO
SMERALDO RICACCIA IL MALE E...RISALTA IL COLORE DEI TUOI OCCHI.
E sempre quando vedeva Malfoy in
quello stato, fervidamente disperato e con lo spirito distrutto, il suo innato
senso del giusto gli diceva che doveva aiutarlo, non importa quello che
succederà. Non per qualche ragione particolare, se non perché era corretto e di
conseguenza era l' unica cosa che poteva fare.
Però quando era lontano da lui - le cose
erano diverse. La realtà affondava le sue zanne nella parte amabile della sua
mente e iniettava il veleno dell' apprensione e del
dubbio, e quello che sembrava corretto non sembrava più tanto chiaro come
prima. Anche se si era convinto che Malfoy non si
stava inventando tutta tutta questa storia della
pozione d' Amore, tuttavia aveva un brutto
presentimento.
"Tuttora non hai un motivo serio per voler portarlo fino alla fine"
disse pensierosa Hermione, esprimendo a voce alta i
pensieri che Harry non riusciva
a identificare nella loro totalità "Però sai che in un modo o nell' altro
c' è bisogno di tentare qualcosa per
dire che hai fatto del tuo meglio"
Harry smise di tentare di articolare
i suoi pensieri inquieti in qualcosa di sensato - erano solo un miscuglio
confuso d' emozioni contrastanti, combinabili come il
kerosene e l' acqua, e volatili come il tocco di una fiamma di questa miscela.
"Voglio solo che questa cosa si aggiusti il più
presto possibile, così che entrambi possiamo continuare con le nostre
vite" disse piano cercando di concentrarsi sulle parole che stava dicendo,
cercando di capire se coincidevano con i suoi veri sentimenti 2Voglio solo che
le cose tornino alla normalità, quando, diavolo, c' era molto più senso d' adesso"
"E questo è quello che vuoi
veramente" Chiese Hermione deliberatamente con
voce controllata.
Non era una domanda e tanto meno sembrava, ma un' affermazione. Harry si rallegrò
che non domandava una risposta, perché non era sicuro di poter dare una
risposta chiara.
Le decisioni erano difficili, sopratutto quando la vita
di qualcun altro entrava nell' equazione, e il fatto
che questa persona fosse Draco Malfoy disquilibrava
completamente tutto. Non aveva senso provare a razionalizzarlo,
quando, per cominciare, la semplice idea era insensata.
"Non lo so" Harry
decise di lasciare il problema senza risposta. La ragione verrà dopo, come facevano sempre i rimpianti. "Però
quello che so è che non posso allontanarmi, non adesso. Così questo è un punto
- cruciale dove la strada si divide"
Prima che Hermione potesse
rispondere, il ritratto alla parete si aprì e entrò Ron, accaldato e arrossato, fosse per l' agitazione o aver
percorso tutta la strada dalla sola sala Comune dei Serpeverde
che l' avevano beccato nella sua piccola missione ricognizione.
"Ha!" esclamò con giubilio,
balzando vicino al camino dove Harry e Hermione erano seduti. Si sedette accanto a loro, una tinta
rossa in entrambe le guance eguagliava perfettamente
il colore ardente dei suoi capelli e risaltava le sue lentiggini.
"Mi sono ingegnato per osservare la maggior parte dell' allenamento di Quidditch dei
Serpeverde e dedurre la loro strategia - è perfetta"
"Oh, davvero" commento Hermione
ironica; fin dall' inizio era stata contraria a che Ron spiasse "Pensavo che questo era quello che avevi
detto della nostra strategia"
Ron gli lanciò un'
occhiata fulminante "Perfetta per noi voglio dire. Guarda" si
girò verso Harry eandò avanti gesticolando animatamente con le mani, segnalando punti
invisibili nell' aria, mentre spiegava velocemente le
manovre Altamente Segrete Della Strategia dei Serpeverde.
Harry faceva sempre più difficoltà ad immaginarsi
dove si muovevano i puntini inesistenti , perciò
decise semplicemente di ascoltare i commenti di Ron.
Apparentemente Serpeverde giocava con una formazione
diretta alle ali esterne, il ché significava che il
centrocampo sarebbe stato per la maggior parte scoperto e vulnerabile, cosa che
favoriva Grifondoro perché i suoi giocatori erano più
abili a giocare al centrocampo.
"E la notizia migliore di tutte è che Malfoy sembrava veramente
distratto durante l' allenamento, cosa che ha
fatto valere tutta la mia giornata" Ron sorrise
apertamente e trionfalmente "Se non si sveglia potrai divertirti mercoledì
girandogli attorno"
Hermione guardò velocemente Harry e vide che i suoi occhi ebbero un improvviso guizzo
al chiedere in un forzato tono casuale.
"Che vuoi dire con
distratto?"
"Ha volato malissimo" spiegò allegro Ron, pienamente compiaciuto con sé stesso. "Sembrava
che non si concentrasse molto su quello che faceva - due volte è stato quasi
disarcionato dalla scopa da un Bolide. Era da ridere. Se volerà così anche
durante la partita l' unica cosa che ti dovrà
preoccupare sarà di non finire col ridere tanto da dimenticarti di prendere del
Boccino"
"Sei molto soddisfatto con te stesso, vero Ron?" chiese Hermione acida
"Malfoy non sarà buono come Harry,
però ugualmente non deve essere tanto male se è stato nominato capitano"
Gli occhi di Ronsi indurirono "Veramente credi questo, Hermione? Col LuciusMalfoy al Consiglio non ha bisogno di muovere molta
influenza per fare in modo che suo figlio venga
nominato capitano della squadra." Le generose offerte di LuciusMalfoy al San Mungo e alle atre istituzioni di beneficenza gli avevano
conseguito abbastanza appoggio al Ministero dal farlo reintegrare come membro
al Consiglio di Hogwarts.
Ron li guardava con un certo
orgoglio feroce che adHarryfece ricordare molto OliverBaston "Hai visto qualche volta Malfoy prendere il Boccino quando gioca contro di noi?
Nemmeno una"
Hermione era troppo assorta nell' osservare furtivamente le reazioni di Harry per rispondergli; Ron si
volse verso Harry, con gli occhi azzurri che ardevano
con profonda e feroce intensità "DEVI vincerlo Harry"
disse serio "Dimostragli che i soldi non possono comprare il talento o una
vera vittoria. Dimostragli che aver un padre influente non significa niente
quando devi imbrogliare per avere un' opportunità di
vittoria e anche così perdere lo stesso" Ron
respirò in maniera profonda e violenta e continuò "Perché ho bisogno di
vederlo cadere una volta di più per tutto quello che ci ha fatto"
Anche se Ron
aveva detto 'ci' Hermione e Harry
sapevano che in realtà voleva dire 'mi'. Hermionepoteva vedere la cruda sete di vendetta chiaramente evidente negli
occhi di Ron e per un momento, la spaventòcomei
rancori famigliari fortemente inculcati potessero precipitare in tale rabbia e
odio. Esaminò Harry e vide l' espressione
di confusione sul suo viso leggermente accigliato, all' affermare e rispondere
con in flebile "Certo" evitando lo sguardo di Ron
e il suo.
OH NO Hermione si lamentò interiormente,
sentendo all' improvviso un vuoto allo stomaco, come
un presentimento di cose sgradevoli QUESTO
E' UN DISASTRO CHE STA' ASPETTANDO DI ESPLODERE.
************
Draco uscì fresco dalla doccia, i
suoi fini capelli biondi lisci come seta bagnata, con gocce d'
acqua argentata mescolate alle punte. Scosse un po' la testa e si tolse
un unico ciuffo di capelli che gli ricadeva davanti
agli occhi, mentre tornava al suo dormitorio per rimettere a posto le sue cose
di Quidditch.
Ovviamente aveva visto RonWeasley durante l' allenamento di Serpeverde, nascosto nei cespugli che bordavano il campo.
L' imbecille peldicarota aveva provato, senza
risultato, di sembrare il più discreto possibile - sembrava un arbusto in
fiamme che passeggiava tra i cespugli spogli. Sicuramente non era il miglior
travestimento e aveva fatto ridere Draco quanto
ridicolo sembrava Ron scivolando tutto attorno in
quel modo.
Però allo stesso tempo ricordava le parole che Ron gli aveva detto solo il giorno
prima, lanciate con rancore e amara malizia "UN
GIORNO CADRAI STREPITOSAMENTE CHE E' ESATTAMENTE QUELLO CHE TI MERITI"
Chiuse gli occhi e si sedette pesantemente si piedi del letto visualizzando l' orrore che passerebbe se
Weasley sarebbe venuto a conoscenza della pozione
d'Amore. Il mero pensiero dell' umiliazione fu
sufficiente per farlo tremare. La rivalità che era solito
avere con Harry era una cosa; l' odio che correva tra
lui e Weasley come un fiume nero che correva da molte
generazioni, era un altra cosa. Era già stato difficile trattenere l' orgoglio e chiedere a Harry di
aiutarlo. Però se avrebbe dovuto confrontarsi con RonWeasley aggiornato su questa storia, Draco sospettò fortemente che avrebbe avuto un' autocombustione spontanea.
Harry non aveva detto a Weasley sulla pozione d' Amore,
decise finalmente, non senza malessere. Non avrebbe potuto farlo. Draco sapeva che se Weasley ne
sarebbe venuto a conoscenza, non avrebbe avuto la
decenza di tenerselo per sé e un istante dopo tutta Hogwarts
l' avrebbe saputo, e suo padre - Draco si interruppe
non voleva nemmeno pensarci. NO.Harry
non AVREBBE DETTO a Weasley, o sì?
Pensò alla prima volta che aveva sfidato Harry in un duello di magia, al primo anno, ed aveva
informato Gazza che i Grifondorosarebbero
stati fuori dal letto nella Sala Dei Trofei. Tuttavia si ricordava perché aveva
fatto questa codardia, la verità era che si era sentito intimidito da Harry, dall' insignificante e
ossuto ragazzino dai capelli neri che aveva rifiutato freddamente la sua mano
tesa in segno d' amicizia. E quando inaspettatamente Harry
era stato d' accordo nel battersi a duello, Draco era stato preso dal panico - e siccome non era sicuro
che avrebbe vinto, tutto quello che avrebbe voluto era assicurarsi che LORO
perdessero. Aveva voluto vedere come Harry sarebbe
finito nei guai, come veniva spogliato dalla gloria
che sembrava andargli facilmente incontro.
CHE E'
ESATTAMENTE CIO'CHE MERITI. Un altra
volta le parole di Ron risuonarono nella sua
coscienza, facendo eco ad un' ammissione funesta nel profondo di sé stesso. Per
tutte le cose che aveva detto e fatto a Harry...forse
questa volta Weasley aveva ragione, Forse era quello
che si meritava. O forse era solo la pozione d' Amore
che stava parlando.
E quella sera. Aveva avuto
bisogno di ogni singolo grammo di forza di volontà per
trattenersi dal fare qualcosa che avrebbe potuto dare a Harry
l' impressione che fosse un depravato sessuale in cerca di svago. Di sicuro Harry non era inclinato a volerlo baciare un' altra volta - però Draco aveva
compreso che non voleva più baciarlo per il puro contatto fisico. Voleva
sentire Harry dietro al bacio, sentire qualcosa di
più che delle labbra fredde, gelate dallo spavento o dalla repulsione, non
voleva sapere quale dei due, anche se probabilmente era una combinazione d' entrambe.
La pozione d' Amore non batteva
più attraversandolo come una corrente viva ogni volta che Harry
era vicino, adesso era ridotta ad un palpitante sordo dolore. Era un dolore, un' elettricità statica. Era un dolore matur
come una malattia che stava cominciando ad infettarlo fino al midollo delle sue
ossa - e lo spaventava più che mai, perché stava cominciando a DIMENTICARE come era abituato ad odiare Harry.
Adesso tutto quello che ricordava era il movimento di una
vuota emozione che bruciava come fuoco freddo ogni volta che Harry gli si avvicinava; un' immagine
vuota dell' amore, come il riflesso del fumo in uno specchio, però non ancora
amore.
*************
"Che diavolo?"
Harry guardò Draco
prima la sorpresa, poi la comprensione e infine l' indignazione
gli attraversarono il viso.
Draco lo guardava sereno, un
tentativo di sorriso curvava gli angoli delle sue labbra e sembrava divertito,
nello stesso tempo in cui Harry guardava adirato il
rotolo che teneva in mano, allora cominciò a gridargli.
"Che diavolo stai cercando
di fare Malfoy?" la voce di Harry
sembrava rabbiosa e strappò la pergamena dalla mano senza resistenza di Draco "Vuoi mettermi di nuovo nei guai? Stiamo
tornando allo status quo, dove devo passare il tempo a guardarmi le spalle dai
tuoi sporchi trucchi, insistendo ad aiutarti nell' uscire
dalla pozione d'Amore? E' così?"
Draco sembrò rabbrividire
leggermente per la furiosa uscita di Harry.
"No" rispose, il suo tono di
voce era conciliatorio "Volevo solo parlare con te, questo è tutto.
Sembra che non riesca a trovare un altro modo di vederti da solo"
"Oh" disse Harry
sarcastico "Già lo vedo, rubi il mio tema e fai che mi mandino fuori dalla classe per cercarlo, però va bene, perché sai la
mia media non interessa, non a te perlomeno" guradòDraco velenosamente "OnestamenteMalfoy! E' tutto su di TE?
Vorresti trasformarmi in un genio per mettermi in una bottiglia e convocarmi
ogni volta che vuoi parlare un po'?"
Draco si morse il labbro inferiore
sentendosi lievemente pentito - erano in piena lezione di Trasfigurazione e di
nascosto aveva formulato un Incantesimo d'Appello, la McGranitt gli dava le spalle, prese il tema di Harry dalla cattedra senza che lei se ne rendesse
conto. Come risultato, Lei aveva chiesto adHarry perché non aveva consegnato il tema, al che Harry aveva protestato che l' aveva consegnato e la
professoressa gli aveva chiesto di tornare al dormitorio per prenderlo. Confuso
e allarmato per l' improvvisa sparizione della sua
pergamena, Harry aveva lasciato l' aula e Draco aveva chiesto il permesso per andare in bagno e l'
aveva seguito, raggiungendolo finalmente nel corridoio del terzo piano, vicino
alla statua della strega orba.
"Non sto rubando il tuo tema" protestò
deliberatamente rendendosi conto di quanto infuriato sembrava Harry "Te l' avrei restituito"
"Perché non ci riprovi con il denaro delle altre
persone e poi da Askaban mi dici se è stata unabuona idea o
no" ribatté freddo Harry.
Draco respirò profondamente provando
a calmarsi per non dire niente di brusco che facesse
arrabbiare Harry ancora di più con lui.
"Guarda" disse piano con uno sguardo significativo negli occhi "E' già lunedì, e la partita
sarà tra due giorni, Potter, e non ho ancora trovato
niente che possa funzionare. Volevo solo chiederti se avevi
trovato qualcosa"Draco fece una pausa e
aggiunse "Qualunque cosa sia"
L' espressione di Harry si
rasserenò un po' - capiva la disperazione di Malfoy,
perché in realtà rifletteva qualcosa della sua urgenza, per la quale aveva
chiesto regolarmente a Hermione se aveva trovato un
antidoto alla pozione d'Amore. La ricerca però era lenta, anche se lei aveva
detto che c' era una possibile pista.
Harry sospirò e si passò una mano
tra i capelli, togliendosi alcuni ciuffi dagli occhi; davanti a lui Draco si chiese vagamente come un gesto come quello
(pettinarsi i capelli con le dita) poteva sembrare remotamente erotico -
sembrava così ed era quasi doloroso. Comunque solo Harry poteva avere un simile effetto su di lui. Ogni suo
singolo movimento emanava un' oscura attrattività, un
magnetismo naturale che portava a galla la mercuria
pozione che gli scorreva nel sangue, dolendogli come se fosse colpito da una
spada fantasma.
"Sembra che non ci sia nessun antidoto alla pozione
d'Amore in nessun libro alla nostra portata" stava dicendo Harry, Draco tornò di colpo al
presente alla sola menzione di una parola che gli procurò un effetto
sgradevole, schiarendo i suoi pensieri confusi.
"Nostra?" lo interruppe Draco, rivolse gli occhi a Harry
con uno sguardo pungente.
Harry esitò un attimo, le sue guance
arrossirono impercettibilmente, vergognandosi per aver divulgato qualcosa che
non doveva, però quando parlò la sua voce era tranquilla e composta "Ho
chiestoHermione
di aiutarmi nella ricerca"
Draco sentì il suo cuore battergli
contro il petto minacciando di romperglielo e per un istante il suo polso
sparì, prima che il sangue gli inondasse le vene con la carica di un treno
"Glielo hai detto?"
Harry alzò il mento quasi insolente
"Se c' è qualcuno che può aiutarci, quella èHermione. E lei sa tenere un
segreto, che è più di quello che posso dire di te"
Draco si chiese vagamente se Harryalludeva all' incidente col
drago di Hagrid, al primo anno. Però al momento orrorizzato per la rivelazione che lui e Harry non erano le uniche due anime vive che sapevano cosa
era successo, che Harry - del quale si era fidato per
qualche pazza ragione - era andato a dirlo alla Granger
che probabilmente aveva riso come non mai in vita sue
alle sue spalle.
Dracomaledisse
frustrato e diede un calcio alla pietra della parete vicino a loro, in buona
misura, mancando di poco la schiena della strega orba. "Non posso crederci
che l' ahi raccontarlo alla Granger!
Che diavolo stavi pensando Potter?
Non ti ho chiesto di mantenere il segreto?"
"Di fatto, non l' hai fatto" ribatté Harry, fastidio e irritazione brillavano nei suoi chiari
occhi verdi "La maggior parte delle volte ho pensato che prima che tu arrivassi
a questo punto tu smettevi di parlare e cominciavi a baciarmi"
"Fottiti,
Potter" sibilò Draco e
fece un passo aventi con fuoco nero negli occhi.
La sua rabbia arrivò a un tale
livello, come punte affilate di metallo ardente; che Harry
lo spinse bruscamente e la spalla di Draco colpì la
parete con un forte impatto facendogli sicuramente male, anche se Draco non mostrò il dolore fisico, mostrò solamente un
altro tipo di sofferenza che appannò i suoi occhi come fuoco occulto.
"Sei sul punto di farmi arrabbiare come nessuno
prima d' ora" grugnì Harry,
rabbia mescolata con l' avversione bruciavano come fiamme nei suoi occhi, ora
verde scuro quasi cerchi di erba carbonizzata "E ancora una volta saresti
il possessore del record, perciò non spingere i tuoi limiti Malfoy"
Il petto di Draco si gonfiò con
furia repressa e guardò Harry con fierezza "Ti
sei chiesto perché non ho pensato chiedere aiuto ai
professori, di fatto ho chiesto aiuto solo a TE, invece di, per esempio, Piton che sa molto di più sulle pozioni d'Amore? Sai quanto
seria potrebbe diventare la cosa se lo viene a sapere il resto della scuola?
Tutto quello che mancherebbe è che qualcuno informi le autorità scolastiche e indovina il padre di chi sta nel consiglio scolastico?"
Draco stava gridando quasi isterico "Hai idea di
cosa dovrò passare se mio padre ne viene a conoscenza?"
"Hermione non informerà
nessuno dei professori" rispose arrabbiato Harry, sembrava completamente infuriato "E' mia
amica e io mi fido di lei e so che se promette di mantenere un segreto, so che
lo FARA'"
"Non sono tanto sicuro di questo" la voce di Draco mostrava un amaro cinismo; improvvisamente si rese
conto, quasi dolorosamente, del peso della mano di Harry
che gli premeva il petto, il ché inviò un brivido d'
eccitazione attraverso tutto il suo corpo come adrenalina bollente. "Non
riesci a vederlo, maledizione. Lei mi odia Potter e
tu le hai dato l' arma perfetta per vendicarsi"
"I tuoi peccati non ti lasciano in
pace, vero?" la voce di Harry era fredda,
il suo tono imparziale "Magari questo ti farà pensare due volte prima di
chiamare Hermione Mezzosangue e di deridere ancora la
famiglia di Ron"
Un altro pensiero venne immediatamente in mente a Draco, tanto terribile e orrendo che fece evaporare la sua
rabbia come pioggerella su di un forno e si appoggiò alla parete con
disperazione: un freddo e profondo orrore gli cadde addosso, maree ghiacciate
cristallizzarono la sua paura e la sospesero in un' eternità
congelata.
"Per favore dimmi che non l' ha detto a Weasley" la sua voce era intorpidita e distante,
completamente sconfitta.
Harry batté le palpebre, leggermente
sorpreso, era la prima volta che sentiva Draco
chiedere 'Per favore'. Non l' aveva mai detto prima,
nemmeno quando gli aveva chiesto aiuto. E vide lo spettro del dolore che
ballava sul suo viso, triste comprensione, orgoglio frantumato e pura
disperazione, un' alba nera d' oscura miseria. E dopo
aver visto Malfoy prendere tutto con calma forzata,
vide anche il suo punto di rottura e seppe che quella era l' ultima
umiliazione che poteva sopportare - se Ron avesse
saputo della pozione d'Amore, Ron che era nemico di Draco in una maniera molto più intensache Harry fosse mai
stato.
"No" disse Harry e si
sorprese della gentilezza del suo tono di voce; vide Draco alzare lo sguardo, con una fiamma di speranza nei
suoi occhi pallidi. Harry sentì la propria rabbia
sparire così com' era venuta, perché era incredibilmente difficile rimanere arrabbiati
davanti a una tale desolazione.
"Non gliel' ho detto e tanto meno Hermione lo farà"
Contrariamente a quello che si era aspettato il viso di Draco non sembrò sollevato né arse
nei suoi gelidi occhi grigi la fiamma della speranza, ma rimasero annebbiati,
appannati come vetro coperto dalla brina. Non poté vedere l' emozione
che brillò debolmente dietro di loro. L' espressione di Draco
rimase abbattuta, anche dopo la certezza di Harry;
era come se l' attimo di orrore fosse stato tanto
severo e desolante da colpirlo tanto profondamente come la stessa realtà, e Draco restava ancora attonito per l' impatto; come la
mancata resistenza di un elastico tirato al di là dei suoi limiti.
Le parole di Harry servirono
per alleggerire l' isteria che si era impossessata di
lui alla sola menzione di Ron - adesso teneva gli
occhi chiusi e la comprensione della propria vulnerabilità lo colpì con una
nuova ondata di panico, improvvisamente si rese conto di quanto questa
situazione gli fosse uscita di controllo; che adesso altre persone riuscissero
a ferirlo così facilmente e fargli sentire cose che non aveva mai provata con
questa intensità - sentimenti di paura e orrore, così come di anelo e
desiderio.
Draco si rese conto che l mano di Harry era tuttora appoggiata
al suo petto; la cicatrice del coltello ardeva sotto il suo tocco, un intima
connessione tra loro, forgiata in un patto di sangue. L' appoggio involontario
della mano di Harry sulla cicatrice gli diede una
strana sensazione che lo bruciava però non era dannosa, ma una fiamma
intorpidita che solo ravvivava la sua confusione e indietreggiò
involontariamente.
Harry vide Draco
indietreggiare un po', come se gli facesse male e improvvisamente ricordò che
la sua mano stava sul punto dove il coltello l' aveva tagliato. Veloce ritirò
la mano e lo fissò con preoccupazione rinnovata.
"Ti ho ferito?"
CHE DOMANDA IRONICA pensò sobrio Draco, mentre sentiva le dita di Harri
sfiorare attente la sua tunica laddove copriva la cicatrice.
OGNI
MOMENTO IN CUI STIAMO VICINI MI FERISCI, ANCHE SE NON LO SAI.
Harry aprì piano la tunica,
scoprendo una buona parte della spalla sinistra; con attenzione, in un modo
quasi clinico, ispezionò la cicatrice che si era ridotta ad una linea argentata
e pallida scarsamente visibile nella sua bella pelle. Draco
chiuse gli occhi mentre si arrendeva al fluido tocco delle mani di Harry, che si muovevano leggere sulla sua pelle e in una
carica accidentale si sentì come in cielo, sogni d' oro
e...
Dietro le palpebre chiuse i suoi
sogni diventavano realtà, i seduttori compagni delle sue notti che bruciavano
la sua mente come miele ardente che lascia un gusto amaro. Draco
sentiva allontanarsi dalla realtà, mentre si permetteva di affogare in sogni
viventi come -
Le mani
di Harri scivolavano sulle sue braccia e si stava
inclinando su di lui sussurrando contro le sue labbra di dolce e amaro come il
vino; e lo intossicavano. Le dita di Harry
percorrevano la sua spalla facendolo tremare e togliendogli i vestiti,
lasciando cadere la tunica.
Il
calore dei palmi delle mani di Harry contro la sua
pelle nuda lo fecero rabbrividire; le mani di Harry accarezzavano il suo petto e Harry
baciò la sua bocca con una tenerezza che fuse il ghiaccio dentro di lui e lo
riempì di un calore meraviglioso. Ansima dolcemente in
risposta, indifeso davanti al piacere, mentre la lingua di Harry percorreva lentamente il suo labbro inferiore, le sue
mani si alzarono per intrecciarsi dietro al collo di Harry,
avvicinandolo di più e solo allora si sentì perfetto, finalmente completo...
Draco aprì gli occhi e veloce si
avvicinò brutalmente adHarry,
chiudendo la corta distanza tra loro. Harry sbatté le
palpebre e lasciò cadere le mani dalla spalla dove stava esaminando la
cicatrice, improvvisamente erano così vicini che le
mani di Draco accarezzavano le sue, rigide ai
fianchi.
Harry respirò profondamente,
cercando di calmarsi e cominciò a chidere "Malfoy, cosa...?"
"Ho questi sogni" disse bruscamente Draco interrompendolo; Harry
poteva sentire il calore del corpo di Draco contro il
suo e anche se parlava con un sussurro la sua voce era l' unica
cosa che poteva sentire, tanto erano vicini. Gli occhi di Draco
sembravano distanti e sfocati, continuò "Sogno con te e in questi sogni tu
stai-"
"Malfoy" disse Harry a voce bassa, anche se non si mosse né allontanò Draco "Abbiamo una lezione che ci aspetta"
Naturalmente Harry non poteva
capire. Draco guardava profondamente negli occhi di Harry di un verde puro come lo smeraldo, smeraldo che si
supponeva dovrebbe proteggere e guarire, però in cambio
lo esponeva ad una vulnerabilità sulla quale non aveva nessun controllo. Da
dove stava, Draco poteva respirare la soave essenza
così propria di Harry; accecato dall'
impulso e dal desiderio, si inclinò su di lui e la sua bocca sfiorò le
fredde labbra di Harry per un breve istante-
OGNI
VOLTA CHE TI BACIO, FA MALE.
I nodi di Draco erano stati istanti prima, ma mai così bruschi come adesso; Harry sobbalzò, quasi allarmato quando sentì che Draco lo spingeva contro la parete. Le mani di Draco si alzarono velocemente per sostenergli il viso,
mentre si inclinava di più, e le sue labbra si
chiusero su quelle di Harry-
"Smettila Draco"
disse Harry più fermo questa volta, girando la testa
e rompendo il bacio; Draco sembrò uscire
repentinamente dai suoi sogni, sembrava ferito nel indietreggiare,
con gli occhi spalancati e brillanti come se avesse la febbre.
OGNI
VOLTA CHE MI ALLONTANI, TUTTO QUELLO CHE SENTO E' DOLORE.
Draco fece un passo in dietro,
sentendo che arrossiva per l' imbarazzo e desiderio
insoddisfatto; non lussuria, ma un desiderio più intenso, che gli faceva
desiderare di spingere Harry contro la parete finché
il desiderio non fosse sparito, però sapeva che quello non sarebbe stato
sufficiente per soffocare le richieste della Pozione.
La leggera impressione dell' improvvisa
aggressività di Draco sparì e Harry
sentì un' ondata di simpatia quando vide l' espressione infelice sul suo volto,
la tortura silenziosa dei sogni che semplicemente non potevano realizzarsi - Harry sapeva quanto potevano disturbare, come i fili
invisibili di questi sogni potessero intrecciare e complicare la realtà. Una
realtà ALTERATA nel cado di Draco.
"Guarda" disse Harry
guardando Draco attentamente "Hermione ha cercato molto durante il fine settimana e crede
di avere una pista che ci possa portare a qualcosa.
Credo che dovresti parlare con lei - e io personalmente ti strangolerò se ti
comporti se ti comporterai male con lei, perché ha lavorato molto duramente -
solo per aiutarci. Senza di lei non credo che avrei avuto
il tempo necessario per cercare in tutti i libri e tu tanto meno, con tutti gli
impegni che abbiamo. Perciò gli devi molto Malfoy"
Draco scosse le spalle con uno
sguardo lontano negli occhi, quasi senza emozione "Quello che credi
migliore"
A Draco adesso non interessava se Harry gli avrebbe
permesso di baciarlo di nuovo e il sentimento di vuoto poteva essere
soddisfatto, però solo in momenti fugaci, come quando aveva sostenuto Harry,
quando era inondato dalla sensazione di essergli vicino, assaporando la
dolcezza vertiginosa della bocca di Harry, sentendo il calore rinvigorizzante del suo corpo. Però quando Harry lo allontanò una volta di più rompendo l' intimità, come un sussurro turba il silenzio, tutto si
sgretolava e marciva sotto le ombre della desolazione.
Tutto franava.
Harry si guardò attorno con cautela
- grazie a Dio tutti erano in classe , per cui il suo
piccolo interludio non era stato notato da nessun studente. Però
Gazza era una questione diversa...e la McGranitt
avrebbe cominciato a domandarsi perché tardava così tanto.
Harry guardò il suo orologio
"Starò occupato con le lezioni e l' allenamento
di Quidditch per il resto del giorno, ti va se ci
vediamo domani dopo pranzo? Abbiamo riservato il campo per la sera, ma posso
trovare un po' di tempo per vederti e ci sarà anche Hermione"
Harry pensò che in questo modo anche Ron probabilmente sarebbe stato abbastanza occupato con l' allenamento di Quidditch da
notare la sua piccola assenzae la
sparizione di Hermione "Spero che per domani Hermione abbia più idee da condividere con noi"
"E se non ne ha?"
chiese piano Draco con voce vuota "Che succede
se non esiste un modo per curare questa cosa?"
"Non dirlo. Veramente non aiuta" Harry gli diresse uno sguardo severo "Non puoi essere
un po' più entusiasta e positivo?"
"Entusiasta?" ripeté Draco
di malumore "Sono avvelenato da una pozione d' Amore
e ogni volta che ti vedo voglio morire. Se l' ottimismo
fosse contagioso, Potter, allora io ne sono
completamente immune"
"Solo..." Harry si interuppe e sospirò stanco "Solo abbi un po' di fede,
vuoi? Anche io sto facendo del mio meglio per trovare
un modo per uscirne"
"Lo so" disse Draco
con voce bassa guardandolo di sottecchi, in questo modo il suo cipiglio
dissimulava perfettamente l' emozione nei suoi occhi.
Allora allungò la mano e prese il tema di Transfigurazione
dalla mano di Harry.
"Tornerò per primo e metterò questo sulla cattedra,
così quando tornerai sarà già lì e lei penserà di non averlo visto quando aveva
controllato"
Harry vide Malfoy
girarsi bruscamente e allontanarsi, i suoi passi leggeri tradivano la sua abbattuta
serenità; ma anche così Draco manteneva la sua
straordinaria postura, ogni passo era misurato e fermo, così contrari alla
confusione della sua mente che era così evidente per Harry.
Era una meraviglio che l' orgoglio di Draco fosse tuttora intatto, anche se il suo controllo era
a pezzi; tuttavia sembrava così composto, anche se Harry
sapeva che stava crollando da dentro, una lenta vibrazione lo frammentava - e
anche Harry sapeva che la sua sola presenza
catalizzava la disintegrazione della ferma risoluzione di Draco.
SE NON
TROVIAMO VELOCEMENTE UN MODO UN MODO PER USCIRNE pensò
lugubre HarryLE
COSE POTREBBERO DIVENTARE TROPPO SERIE PER RIUSCIRE A MANEGGIARLE E QUALCUNO
POTREBBE FINIRE FERITO.
GRAVEMENTE.
************
"Bene" Harry si
schiarì la gola, desiderando che anche l' atmosfera
tesa e sfiduciosa si schiarisse. Guardava da Draco a Hermione, che erano seduti l' uno di fronte all' altra, entrambi occupati
a lanciarsi sguardi ostili e diffidenti.
Erano nell' aula vuota d'
Incantesimi; dopo pranzo di un martedì nuvoloso, un giorno prima della partita Grifondoro-Serpeverde. Harry era
riuscito a formare questa piccola riunione privata tra loro tre, la qualeaggiudicare da quello che si vedeva, non trascorreva
senza problemi. Hermione era rimasta perché doveva
portare tutti i suoi libri dall' aula d' Incantesimi e
Draco era stato irritato da quando era entrato nella
stanza dieci minuti prima. Nessuno di loro si era rivolto all'
altro in maniera diretta e Harry stava
cominciando a domandarsi se dopo tutto era stata una buona idea.
"Bene" disse di nuovo, guardando supplicante Hermione; tuttavia lei si rifiutava di guardare
direttamente Malfoy e in cambio prese un libro dalla
pila affianco e cominciando a sfogliarlo.
"Bene, cosa Potter?"
incitò Draco irritato; con le braccia incrociate al
petto e l' apparenza annoiata e impaziente "Siamo
qui in una sezione di meditazione Yoga, o il fatto di parlare è nell'
agenda?"
Hermione lasciò il libro e lanciò uno
sguardo velenoso a Draco ,
con evidente avversione "Sai se non hai niente da dire richiede meno sforzo
non dirlo"
"Ah, la nostra giusta donzella ha parlato" Draco sorrise derisorio "Stavo cominciando a
domandarmi se non ti era addormentata seduta"
"E' abbastanza" Harry
li interruppe, dirigendo a Draco uno sguardo
contenuto "Malfoy, rimani
nelle linee e smetti di maltrattare Hermione. Sta
provando a dedurre qualcosa"
"'Provando' è la parola d' ordine
qui" disse critico Draco con la famigliare
malizia brillare nei suoi occhi.
Gli occhi di Hermione
brillarono di rabbia e sembrava sul punto di dare una risposta mordace, quando Harry intervenne velocemente. Le mormorò alcune parole
chiedendole di tranquillizzarsi e allora prese Draco
per un braccio, alzandolo bruscamente portandolo fuori dall’
aula a spintoni.
Quando furono fuori, Harry
camminò attorno a Draco e lo spinse contro la parete
del corridoio con tale forza e asprezza che Draco si
lasciò sfuggire un soffocato grido di sorpresa. Harrylo prese per il bavero e lo
scosse anche se non furiosamente, i suoi occhi brillavano con un miscuglio d'
ira e esasperazione e Draco poté sentire l' intensità
delle sue emozioni circondarlo come corrente viva a partire dal punto in cui il
pugno di Harry lo manteneva contro la parete.
"Che diavolo è questo, Malfoy?"
Grugnì segnalando con la testa l' aula "Lei sta
cercando veramente di aiutarti, sai? Hermione ha cose
migliori da fare che stare a cercare in pile e pile di libri solo per sapere un
po' di più sulla Pozione , cercando se c' è un qualche
modo POSSIBILE per uscire da questo guaio - non ha nessun motivo per aiutarti,
considerando come ti sei comportato male con lei e CONTINUI AFARLO!"
"Non mi fido di lei proprio per questo" replicò
Draco esprimendo a voce alta i suoi veri sentimenti
"Solo perché è intelligente e versata nei libri, non significa
che devo affidare la mia vita nelle sue mani? Non la CONOSCO nemmeno, per l' amor di Dio!"
"Va bene" rispose Harry sulla difensiva "Non conosciHermione. Perché se la conoscessi sapresti che lei è l' amica più amabile, più sacrificata che potresti
incontrare. Sapresti che starebbe dalla tua parte senza che gli importi cosa
fai, anche quando lo disapprova completamente, solo perché sei suo amico
desidererebbe resistere una tormenta con te, facendo ciò che è necessario"
Harry fece una pausa per respirare e la sua voce
tremò di rabbia repressa "Non la conosciMalfoy e gli devi molto di più di quello che credi,
iniziando con una scusa. Così il meno che puoi fare è
dimostrarle il rispetto che si merita"
Draco ebbe la delicatezza di
sembrare un po' controllato mentre Harry lo riportava
di ritorno all'aula; Hermione lo guardò con cipiglio
quando si sedette, però lui evitò i suoi occhi e d' improvviso
si interessò ansioso su di un piccolo scarabeo che si stava arrampicando sul
bordo del banco e cominciò a stuzicarlo con la punta
della sua bacchetta mormorando un incantesimo a voce molto bassa. Le ali dello
scarafaggio ronzarono e sembrava voler volare, però sotto l' influsso
della bacchetta di Draco, non sembrava esserne in
grado. Si muoveva nervoso ronzando sul posto.
"Smettila!" gridò Hermione,
guardando lo scarafaggio con l' orrore negli occhi;
ricordava troppo bene il ragno torturato dal falso Malocchio Moody "Lascialo, Malfoy!"
Draco alzò la bacchetta e quale fosse l' incantesimo che aveva pronunciato si ruppe; lo
scarafaggio mosse le ali in modo doloroso e debole prima di allontanarsi
trovando rifugio il più velocemente possibile. Draco
guardò insofferente la sua fuga, cosciente degli sguardi orrorizzati
di Harry e Hermione fissi
su di lui. Rispose si loro sguardi spaventati con un'
espressione blanda, alzando impassibile le spalle come a dire 'Che diavolo
guardate?'.
Hermione sembrava leggermente agitata: Harrysi inclinò verso di lei per
sussurrarle parole di conforto e tranquillizzarla un po'. Draco
si sentiva stranamente scomposto, quasi in collera per aver visto quel gesto,
dolce e intimo di Harry chinandosi per sussurrare all' orecchio di Hermione, anche
se la cosa era completamente platonica tra di loro - tornò a svegliare un
sentimento volatile dentro di lui, tremando attraverso le sue vene ad ogni
battito del suo cuore, portando il veleno che gli attraversava il sangue fino
alla parte più profonda della sua anima.
Lanciando un altro sguardo scandalizzato a Malfoy, Hermione tornò con l' attenzione su un pezzo di pergamena piegato accuratamente
dentro uno dei suoi libri. "Bene, ho alcune notizie da darvi su quello che
ho trovato fino adesso" annunciò
"Buone o cattive?" chiese Draco
in tono appagato.
Hermione lo guardò suspicace e
senza perdere il filo disse "Mi immagino che
siano buone, dato che si tratta di te e non di aggiungere alla liste delle
cattive notizie"
"Cosa hai trovato?"
intervenne velocemente Harry, prima che Draco riuscisse a trovare le parole per una risposta
mordace. Si stava lentamente lamentando di aver immaginato che HermioneGranger e DracoMalfoy potessero stare
insieme nella stessa stanza per cinque minuti consecutivi senza che iniziassero
a linciarsi e picchiarsi...in quel momento Harry era l' unico che mantenesse una pace sconnessa.
Hermione prese l'altro libro e cercò la
pagina che aveva segnato "Sono riuscita a trovare l' origine
della citazione latina scritta nel libro di Malfoy.
La ragione per cui non c' era nessuna allusione a
questa nelle referenze magiche dell' incantesimo è perché viene da un poema
epico babbano del I sec. a.C."
"Babbano?" Draco la interruppe disgustato "Ma se è un' antica pozione PURAMENTE magica, non è così? Perché è relazionata con i babbani?"
Hermione sembrava irritata per la
mancanza di tatto di Malfoy "Credo sia
intenzionale" rispose lanciandogli uno sguardo pungente "Serve solo a
dimostrare che la portata della pozione d'Amore è
onnipresente. Che tu sia mago o babbano,
non sei immune agli effetti di un amore indotto. Il ché
a mio parere da un senso perfetto"
Per sorpresa di HermioneDraco non argomentò, rimase solo
in silenzio. Notò che il suo sguardo rimaneva su Harry,
che non se ne accorse perché troppo attento su quello
che lei stava spiegando. Attonita prese mentalmente nota del modo in cui Draco guardava Harry e continuò
"Ad ogni modo, esiste un mito abbastanza interessante che si sviluppa
attorno ad essa"
"Di cosa parla il mito?" chiese interessato Harry.
"Bé" Hermione consultò il lieve riassunto che aveva scritto
"La leggenda racconta che una fanciulla greca, Laudamia, sposò Protesilao, re di
Filace. Comunque, Protesilao dovette lasciare Laudamia
per andare a Troia, dove era cominciata la guerra. Però l' oracolo
aveva profetizzato che il primo uomo greco che avesse toccato il suolo troiano
sarebbe stato il primo a morire"
"Lasciami indovinare" Draco
alzò gli occhi al cielo "Questo tipo, Protesilao,
salta sulla riva al momento in cui arrivano, fidandosi
di se stesso. O meglio ancora, interpretando male l' oracolo,
così salta dalla barca e nonostante tutto cammina fino alla riva come se il
primo che arriva vincesse un premio. E' andata così, vero?"
"Bene" concesse reticente Hermione
"Sì, è andata più o meno così, anche se i fatti non sono stati così
assurdi come li ha descritti Malfoy. Alcune versioni
dicono che i greci seppero della profezia e arrivati a Troia esitarono a
sbarcare, allora Protesilao nonostante tutto
eroicamente saltò a terra e uccise molti troiani. Altre storie dicono che i
greci non riconobbero la profezia e che Protesilao fu
il primo a sbarcare per l' entusiasmo."
Draco sbuffò trionfante e fece un
suono che suonava molto che "Ha! Scemo!"
"Quale sia stata la ragione" continuò Hermione
"La profezia era vera e Protesilao fu il primo greco a morire sul suolo
troiano" Hermione sembrava quasi afflitta per questo "Dopo la notizia
della sua morte, Laudemia guardò in lutto il marito morto con tale magnitudine
che lo stesso Hermes concesse a Protesilao di tornare
sulla terra per tre ore, in modo che potessero stare insieme un'
ultima volta"
Harry si accigliò lievemente "E
dove sta la citazione latina?"
"Un poeta chiamato Propertio
descrive l' amore immortale, eterno che esista tra Protesilao e Laudemonia in un
poema, nel primo libro delle sue Elegie,
e lì appare la citazione" Hermione consultò le
note che aveva scritto "TRAICIT ET
FACI MAGNA LITORA MAGNUS AMOR - che tradotto significa 'Un grande amore
passa i limiti del Destino"
"Qualcosa del genere" mormorò Draco per se stesso, guardando Hermione
con un' espressione velata dalla sfida negli occhi
"E poi che succede? Stanno insieme e vivono per sempre felici con l' allegra coscienza che la storia del loro amore si ripeterà
fino alla sazietà, in tutte le generazioni future?"
"No" rispose Hermione
lanciando a Draco uno sguardo pungente "Dopo le
tre ore Protesilao morì, così Laoudeminiasi lanciò nella sua pira funebre e morì
insieme a lui"
Stupiti per la brusca e violenta conclusione del tragico
racconto fecero un breve silenzio.
"Sì che è una storia allegra" commentò alla
fine Draco, trascinando le parole
sarcastico "Si solleva veramente l' animo, perché non sembra che l'
abbiamo vissuto ultimamente"
"Malfoy2 Harry avvertì
brusco e Draco si mosse sulla sedia provando ad
ignorare il suo sguardo affilato. Harry si volse
verso Hermione "Quale credi sia il significato
del libro?"
"Forse suggerisce che dobbiamo prendere fuoco per un
po' di tempo" suggerì ironico Draco "Sapete
come un battesimo del fuoco, molto significativo e
tutto"
"O PER PIACERE, avanti" disse bruscamente Hermione con voce appena controllata "Ci toglieresti molto lavoro se solo ti allontanassi e bruciassi
la tua testa. E già che ci siamo, anche il resto"
Prima che Draco potesse trovare
qualcosa da dire in risposta, Harry
guardò il suo orologio e gemette "Sono in ritardo per l' allenamento di Quidditch - devo andare" fece una pausa percependo l'
espressione orrorizzata di Hermione
"Cosa? Che succede?"
"Vai? Vai all' allenamento
di Quidditch?" Hermione
sembrava visibilmente spaventata "Non andrai via abbandonandoci qui,
vero?"
"Um" disse Harry inquieto "Questo volevo dire con 'andarmene', anche se abbandonare mi sembra troppo
duro"
"Harry" disse ferma Hermione guardandolo in modo significativo
"Posso parlarti un momento - fuori?"
"Attacchi di coscienza, Granger?"
commentò caustico Draco, mentre Harry
e Hermione si allontanavano "Non ricordo nessuna occasione in cui hai avuto delle remore nel
criticarmi in faccia"
Hermione lo ignorò, prese Harry per un braccio e lo trascinò
fuori dall' aula, chiudendo rumorosamente la porta dietro di loro. Si girò per
guardare Harry con scetticismo e
esasperazione negli occhi "Non posso crederci - te ne vai lasciandomi sola
con Malfoy?"
"Non posso evitarlo" disse Harry
in tono di scusa, con uno sguardo supplicante così sincero che addolcì l' espressione arrabbiata di Hermione
"Devo andare all' allenamento di Quidditch
adesso, o Ron e gli altri cominceranno a domandarsi
dove sono e verranno a cercarmi" fece una pausa "Solo non lasciare
che Malfoy ti irriti - ho già parlato con lui e non
credo che sia in posizione per essere sgradevole"
"Questa è una prospettiva eccitante
per la sera" Hermione incrociò le bracci al
petto e guardò duramente Harry "Mi lavo le mani
da qualsiasi lesione corporale che Malfoy possa
ricevere all' essere sgradevole. Ha già il dubbio onore di essere
la prima persona che abbia mai schiaffeggiato"
"Non preoccuparti te la caverai" Harry storse la bocca stanco ,
mentre si giravaper andarsene aggiunse
piano "Ti ringrazio Hermione"
"Hmpf" fu tutto quello
che Hermione rispose; con un altro sorriso veloce, Harry si affrettò per il corridoio, sparendo al fine della
scala.
Hermione rimase ferma dov' era ancora
per qualche istante osservando Harry allontanarsi.
COME CI
SONO FINITA IN QUESTO GUAIO? Si chiese
mortificata VADO A STARE CHIUSA CON MALFOY BUONA PARTE DELLA
SERA, O MEGLIO LA PEGGIOR PARTE DELLA SERA. SE NON FOSSE
PER HARRY... la sua voce mantale si interuppe e chiuse gli occhi rafforzando la sua risoluzione
STO FACENDO QUESTO PER HARRY NON PER
MALFOY. Credo che farei bene a ricordarlo sempre.
PER
HARRY.
Sospirò girandosi per tornare sconsolatamente all' aula d' Incantesimi. Rimase un istante davanti alla
porta chiusa e respirò profondamente molte volte per riprendere la calma; aveva
il forte presentimento che avrebbe avuto bisogno di ogni
singola briciola di calma che fosse riuscita a riunire.
Volevo farvi notare una cosa sul termine Mezzosangue, in
inglese e Mudblood(come credo che molti di voi
sappiano) e letteralmente tradotto significherebbe 'sangue di fango' mentre in italiano è stato reso con 'Mezzosangue'. L' ho evidenziato per far notare che in
realtà il termine è ancora più negativo di quanto sembra. Chiarito questo posso passare ai ringraziamenti: Lux, Goter,
Kiu grazie per i commplimenti^^ Rowan-MyFair
caspita, io non dico niente, ma sei sicura di non aver già letta questa storia?
DarkPoison
quelli si fanno già sentire in questo cap come vedrai,
ma sempre incompresi Gilraen88 non sai quentohai ragione.
Ho letto questa fic e mi è
piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella
lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in
spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali,
perdonatemi per questo ^^.
Capitolo otto: A pezzi
E l' Amore è la debolezza più nobile della mente.
Draco alzò lo sguardo su Hermione quando lei tornò silenziosamente nell' aula senzaHarry, camminando con falcate per sedersi nella sedia più
lontana da lui. Sembrava indecisa, non tanto composta come
suo solito; aveva incrociato le braccia al petto e lo stava osservando
accigliata, socchiuse gli occhi mentre lo osservava con un' espressione di
leggera repulsione e cominciò a dire.
"Non posso credere
che-"
"-che sono bloccato qui con
te per tutta la notte" concluse per lei, imitando perfettamente il suo
offeso tono di voce. Mosse gli occhi per guardarla e continuò trascinando le
parole "Sì, lo so, Granger,
e sento esattamente la stessa cosa. Ma adesso andiamo avanti - cosa segue nella
nostra agenda d' insulti? Oh, sì, si suppone che
adesso tu cominci a dirmi quanto sono disprezzabile"
Hermione lo guardò
con fierezza "Ho cose migliori da fare che tenere lotte triviali con te, Malfoy" il suo tono era leggermente orgoglioso
e con determinazione pese un libro tenendolo davanti al viso, togliendosi dalla
vista di Draco. "Adesso solo taci e comincia a
leggere"
"Ti riferisci e te?
Perfetto"
Hermione chiuse di colpo il libro
alzandosi bruscamente, con il viso rosso di rabbia "Cosa
succede con te, Malfoy? Perché non puoi tacere e non
essere un maniaco ego intollerabile, arrogante e irritante solo per una volta. Quando
tutti gli altri stanno dando il massimo per aiutarti?" le sue guance
stavano ardendo dalla rabbia "Credi che sia facile per Harry?
Credi che non abbia già abbastanza impegni, con gli allenamenti di Quidditch, i compiti e i lavori trimestrali da voler essere invischiato in questa
ridicola ricerca sulle pozioni d' Amore? Sopratutto
quando è per te? Sai quanto è
preoccupato e quanto lo ferisce tenere nascosto tutto questo a Ron? Hai un' idea di quanto si
arrabbierebbe Ron se lo venisse a sapere? Illuminami Malfoy, che ragioni puoi dargli
sufficientemente buone da fargli rischiare di perdere il suo migliore
amico?"
Draco era stato stordito dalla
furiosa uscita e non sembrava aver riordinato sufficientemente i suoi pensieri
per dare una risposta quando Hermione rispose per
lui.
"Niente" disse bruscamente "Non gli hai
dato che problemi da quando abbiamo iniziato la scuola. Ricordi quando hai
provato a metterci nei guai con il drago di Hagrid? Quando l' hai sfidato a duello solo per riferirlo a Gazza?
Quale codardo fa queste cose?E pensare che dopo tutto
quello che gli hai fatto, Harry è ancora d' accordo
nell' aiutarti ad uscire da questa assurdità della pozione d' Amore, dove tu ti ci sei messo, e lo hai trascinato
senza che sia colpa sua..." Hermione fece una
pausa per prendere fiato "...e adesso, mentre
siamo contro il tempo per uscirne prima della partita di Quidditch
di domani, il che è un lavoro quasi impossibile, tutto quello che sai fare è
sederti e fare commenti bassi e irritanti contro tutti, maledizione!"
"Hey, io..."cominciò
a protestare Draco, però Hermione
lo interruppe laconica "Voglio che tu sappia una
cosa Malfoy - io non sto facendo niente di questo per te. Lo sto facendo solo perché credo che Harry abbia troppe cose da fare adesso e l'
unica cosa che voglio è aiutarlo come posso. E se per un istante pensi
di usare questo per ferirlo in un qualsiasi modo, permettimi di consigliarti di
toglierti questa idea dalla testa. E non credere che sia una minaccia vuota, Malfoy,
perché ti giuro che se tradisci Harry, dopo tutto
quello che ha fatto per te, l' unica cosa vuota è la tua cavità cranica"
Hermione si sedette sulla sedia,
affannata e esausta, le sue guance erano ancora rosse
per l' ira. Un silenzio repentino e cadaverico scese nella stanza , entrambi erano tesi e incomodi, finché Draco finalmente parlò.
"E' preoccupato per me?" chiese soavemente.
Hermione batté le palpebre , momentaneamente sconcertata - si era aspettata una
risposta mordace a cui avrebbe dovuto pensare per ribattere. Si schiarì la
gola, roca per il tanto parlato.
"No" rispose franca "Hai sentito quello
che ho detto dopo, ho ti sei perso dopo che ho detto
preoccupato? Perché non avevo ancora finito"
"Ti ho sentito" disse Draco
nello stesso tono calmo. Allora sorrise ironico "E' stata una grande realizzazione, Granger,
molto teatrale. Ti direi bis! Però la mia autostima ha
già avuto una sufficiente bastonata per una sera"
"Tutto quello che ho detto l' ho detto seriamente, Malfoy" disse Hermione
guardandolo severa "Non so cos' hai e permettimi
di dirti che ho seri sospetti su di te. Però per
qualche strana ragione, Harry veramente si fida di te, perciò è meglio che ne
valga la pena"
"Si fida di me?" la genuina sorpresa brillò debolmente negli occhi di Draco
"Ha veramente detto questo?"
Hermioneincrociò le
braccia sul petto "Doveva dirlo? Guarda solo quello che sta
facendo. Ti sembra che Harry sia qualcuno che impegna
le sue energie e il suo tempo in qualcosa in cui non crede?" fece una
pausa, guardando mordace Draco "Oh, però
aspetta, dopo di tutto tu non lo conosci per niente. Se lo conoscessi
non gli avresti mai fatto tutte quelle cose orribili. Avresti saputo lo
speciale che è, se ti fossi dato un' opportunità di conoscerlo a fondo"
L' HO
FATTO Dracopensò
dentro di sé, mentre Hermione tornava al suo libro e
stirava le pieghe delle pagine che si erano create quando l' aveva chiuso di
colpo sul tavolo. CERTO CHE HO VISTO CHE
ERA SPECIALE E MI SONO DATO UN' OPPORTUNITA' PER
CONOSCERLO. PERO' LUI MI HA *RIFIUTATO*. ED E' STATA L' UNICA COSA CHE CONTINUA A FARE DA ALLORA.
Il rifiuto è una pillola amara e dolorosa da inghiottire.
Draco ricordò il suo primo incontro
con Harry, sull Espresso
per Hogwarts - il ricordo del gelo negli occhi di Harry quando non prese la sua mano tesa, la sua voce fredda
e distante quando gli disse 'Credo di essere capace di capire da solo le persone sbagliate, grazie'- e ricordò che era la stessa lontananza che
poteva veder in qualche occasione nei suoi chiari occhi verdi.
Pensare adHarry
stava cominciando a distrarlo di nuovo, accendendo l' insistente dolore che gli
accecava la coscienza - Dracodoveva togliersi dalla mente Harry,
togliersi questi frammenti di dolore smeraldino che lo ferivano più
profondamente che la lama di un coltello. Non poteva darsi il lusso di
lasciarsi prendere da questi volatili pensieri, non quando si sentiva già
abbastanza instabile, non quando li sussurravano cose che stavano al di là della sua portata, sogni che mai, mai si sarebbero
realizzati. Desideri che corrodevano l' anima,
desideri incompiuti.
Così decise di parlare con Hermione,
come un ridicolo tentativo di alleviare la tensione. La osservò, profondamente
assorte nel libro mordicchiando pensierosa la punta della sua piuma d' aquila. Aveva la fronte accigliata nella
concentrazionee sembrava interessata, moltodisciplinata
- pensiero divertente che lo fece sorridere con uno sguardo furbo sul viso.
"Cosa?" chiese Hermione tagliente.
Draco sorrise disdegnoso
"Scommetto che solo un attimo fa, Potter ti ha
detto di non arrabbiarti con me, vero?" disse con voce astuta"E hai finito per perdere la calma
gridandomi contro. Ah"
"Oh, taci Malfoy"
rispose ostinata, anche se in segreto l' innervosì quanto percettivo poteva
essere "Per il modo in cui ti stavi comportando, stavi chiedendo a squarcia gola un richiamo all' attenzione"
"Oh, si. Il masochista dentro di me era disperato
per una buona sculacciata"
"Urgh" disse Hermione pretendendo di non aver sentito l'
ultimo commento di Malfoy.
"Ad ogni modo, dove hai imparato a minacciare
così?" chiese Draco di mala voglia "E' abbastanza
efficace e, em, vivido"
Hermione sorrise un po' "Quando
cresci guardando pellicole babbane di Gangster, certe
frasi colorate ti rimangono e escono in momenti come
questi" esaminò il libro che Draco stava
sfogliando e lo segnalò "Perché stai leggendo sull' Imperius?"
Draco sembrò pensarci profondamente
per alcuni momenti, prima di abbassare con attenzione il libro a guardare Hermione direttamente."Ricordi il tema che ho scritto
con la lezione di Lupin? Sull' Imperius?"
Hermioneaffermò
"Lo ricordo. Dicesti che le pozioni d' Amore
e la maledizione Imperius si relazionavano in alcune
cose, anche se ci sono certe differenze basilari, come l' aspetto del completo
e costante controllo, che è una caratteristica dell' Imperius
ma non delle pozioni d'Amore"
"Però una delle più grandi similitudini tra la
pozione d'Amore e l' Imperius
è la perdita del comando cosciente,
anche se in gradi diversi" Draco fece una pausa
"Ricorderai anche che durante la sezione pratica dell' Imperius,
le tre uniche persone nella classe che riuscirono a respingerla sono state tu, Potter e io?"
Hermione affermò di nuovo "Io ci sono riuscita dopo alcuni tentativi e Harry
- be, ha pratica"
"Bene" continuò Draco
con voce bassa e grave "La differenza per me è stata che non dovevo
nemmeno provare a respingerla. Dato
che ero già sotto l' effetto della pozione d'Amore ero
immune a qualsiasi altra maledizione di natura simile, includendo l' Imperius"
Hermione lo osservò fermamente per un
momento mentre capiva poco a poco quello che aveva detto "Allora..."si interruppe Draco la guardava direttamente con un' espressione
completamente seria.
"Mai prima d' ora ero
riuscito a respingere la maledizione Imperius"
abbassò lo sguardo e esitò un attimo mordendosi il labbro "Mio padre mi ha
insegnato in alcune occasioni come respingere l' Imperius
- posso respingerla per mezzo minuto, però mai completamente come ho fatto
nella lezione di Lupin"
Hermione si tese leggermente alla
menzione dell' allenamento sulle Arti Oscure che Draco riceveva in casa, era qualcosa che lei aveva
sospettato fin dall' inizio. "Quindi è questa la ragione per cui sei
riuscito a respingerla tanto facilmente durante la lezione" Non poté
evitare di essere d' accordo con i sospetti di Ron su Malfoy e adesso sapeva che
aveva ragione - il risultato di Malfoy non era dovuto
alle sue abilità magiche.
"Sì" Draco molto
piano, mantenendo gli occhi da un' altra parte.
"E hai molti allenamenti di
questo tipo a casa?" chiese severa Hermione.
"Tutti apprendiamo cose nell' infanzia"
rispose Draco con attenzione, senza compromettersi
"Tu hai appreso il linguaggio dei Gangster, io ho appreso incantesimi
utili per vivere la vita. E' la stessa cosa"
"No, non è la stessa cosa. Gli incantesimi in cui ti
sei messo sono Oscuri e molto pericolosi - non farmi
cominciare con le pozioni d'Amore e altro, è stato orribile quello che hai
fatto a quello scarabeo poco fa" il tono di Hermione
era trattenuto e si allontanò involontariamente "Non farlo mai più davanti
a me"
"Non gli ho fatto niente di orribile"
protestò Draco.
"Si che lo hai fatto. L'
hai torturato. L' hai fatto tremare e contorcersi"
"E questa la chiami una tortura?" sbuffò
burlone "Sai Granger, se un giorno scoppierà la
guerra e verrai catturata dal nemico...avrai una bella
sorpresa"
Hermione si calmò e cominciò a
contemplare le implicazioni che Draco le aveva detto sulla Pozione "Questa pozione è più
complessa di quello che pensavo. E' immune all' effetto
dell' Imperius, ha poteri curativi...c' é qualcos'
altro che devo sapere su di essa?"
"Ti informerò se a
mezzanotte mi trasformo in un soffice coniglio bianco per regalo di San
Valentino, che te pare?" Draco ribatté a denti
stretti, sembrava molto afflitto.
"Sarebbe una soluzione semplice e conveniente"
commentò secca Hermione. Prese il libro di Draco e cominciò ad esaminarlo. "A proposito voglio
chiederti in prestito il tuo tema sull' Imperius, quello che Lupin ha
letto in classe. Le similitudini che hai risaltato potrebbero portare a qualche
soluzione interessante e potremo partire da lì. E deve valerne la pena perché Lupin
l' abbia letto" c' era un tono di silenzioso risentimento nella sua voce,
anche se non di rimprovero.
"Hai mai baciato Potter"
chiese All' improvviso Draco
a brucia pelo.
Hermione sbatté le
palpebre confusa per un secondo, allora considerò la domanda "Solo
una volta sulla guancia" ricordandosi del bacio di saluto nella guancia di
Harry sulla Piattaforma 9 e 3/4 più di due anni fa"
Dracoscosse la
testa con impazienza"Sto
parlando di un bacio vero, Granger. Sulla bocca"
"No, non l' ho mai baciato"
"Perché no?"
"Perché no?" Hermione gli lanciò uno sguardo di rimprovero "Perché
è mio amico ecco il perché"
"E gli amici non si
baciano?"
"Devo credere che tu baci Tiger
e Gyle in modo regolare?"
Draco sputò le parole e fece una
smorfia "Non essere disgustosa, Granger"
"Seguo il filo del tuo assurdo ragionamento"
ribatté irritata "Però ho sentito che non hai nessun problema a baciare Harry, anche se
non è tuo amico" fece una pausa e gli diresse uno sguardo curioso
"Però veramente non ti piace, o si?"
"Chiaro che no" Draco
rispose troppo velocemente con voce agitata "Cosa ti dice 'Sotto l' influenza di una pozione d'Amore'. Granger?
Cosa a proposito dell' Amore Forzato? E' ovvio che non
lo amo veramente, non essere ridicola"
Hermione alzò un sopracciglio e pensò TI HO CHIESTO SE TI PIACEVA,
NON TI HO MAI DETTO QUALCOSA SOPRA L'AMORE. Però non disse niente,
lasciandolo passare come un commento non intenzionale, un lapsus linguis, un passo falso causato dall' intossicazione
della pozione. Anche quando amore e piacere erano due
cose completamente differenti.
"Allora, ti piace PansyParkinson?" chiese vagamente curiosa.
Draco le lanciò un
altro sguardo malevolo "Lei assomiglia molto al vecchio barboncino
di mia nonna. Oh, si, calda e bellina in modo molto brutto e vecchio"
"L'hai portata al Ballo del Ceppo" fece notare Hermione.
Dracoalzò le
spalle "Non avevo molta scelta, o sì? C'era MillicentBulstrode, però non credo che sarei stato molto
elegante dando l' impressione di essere accanto ad un
tronco ambulante per la pista da ballo" Hermione
soffocò una risata di soddisfazione al sentirlo, Draco
sembrava leggermente infastidito"E tanto meno volevo andare da solo con Tiger e Goyle"
"Cosi sei andato con Pansy"
disse Hermione alzando gli occhi al cielo "Che
caritativo"
"Sì" disse Draco
irato "Pensa, che diavolo, non è una gran cosa, ha solo questo piccolo
difetto tra le orecchie - la sua faccia"
"Allora perché non hai invitato qualcuno di un' altra Casa?" lo sfidò "No aspetta, non dirmelo
l' orgoglio di Serpeverde"
"In un certo senso" Draco
concesse , alzò le spalle con noncuranza "Di
fatto mio padre mi aveva chiaramente detto di portare al ballo una purosangue
di Serpeverde, nessun altro. Non mi ha lasciato molte
opzioni, vero?Almeno che non andassi con BlaiseZabini. Forse avrei dovuto farlo, è bello e non un cattivo ballerino. E
probabilmente mi avrebbe lasciato guidare il ballo" Draco
fece una pausa e inclinò la testa "Sai i Serpeverde
non sono tanto sexy come sono soliti pensare"
allora sorrise curvando solo un angolo della bocca "Di fatto io sono l' eccezione"
Hermione mormorò qualcosasul fatto che i Serpeverde
erano tanto contorti come sono soliti pensare, scosse
la testa e ricominciò a leggere
************
Quando entrò attraverso il ritratto
della parete alle sei di sera, Harry si sedette
fortemente sollevato di trovare Hermione seduta
tranquillamente nel mezzo della sala Comune dei Grifondoro
facendo i suoi compiti. Le si avvicinò e chiese
"E?"
Hermionevide come Harry si lasciava cadere sulla sedia accanto a lei
"E cosa?"
"E come è andata con Malfoy?" chiese ansioso, guardando Hermione
direttamente negli occhi "Non poteva essere così cattivo, o sì?Voglio
dire, la tua presenza qui significa che vi siete astenuti dal tentativo di
uccidervi a vicenda"
Hermione gli diresse
un ampio sorriso stanco "Bene, andiamo. Malfoy
ha fatto un vile commento, io ho perso la calma e ci sono state molte grida, la
maggior parte mie, però alla fine è andata piuttosto bene. Sono rimasta
incosciente il resto del tempo" Hermione si
piegò in due dalle risate al vedere lo sguardo allarmato di Harry
"Stavo solo scherzando! In verità si è
controllato. Abbiamo cercato di ottenere qualcosa e ho verificato un paio di
cose su di lui. Sono tornata appena cinque minuti fa"
"Hai verificato un paio di cose su di lui?"
ripeté Harry sembrava leggermente incredulo
"Vuoi dire che realmente avete parlato in termini
civili? In tono normale?"
Hermione alzò le spalle "Come ti
ho già detto non era tanto odioso come suo solito. e si è lasciato scappare alcune cose - sulla sua famiglia,
per esempio" la sua espressione si oscurì
"A quanto pare LuciusMalfou
gli ha fatto familiarizzare con le maledizioni Oscure - le infligge a Draco per insegnargli a combatterle"
Fece una pausa significativa, Harry sembrava preoccupato e finalmente disse piano
"Allora Ron aveva ragione, Malfoy
sa tanto sulle Arti Oscure"
Hermione annuì"E' molto preoccupante e non solo perché
probabilmente Malfoyè cresciuto
recitando maledizioni al posto di canzoncine da culla. Quello che mi preoccupa
adesso è esattamente questo - Malfoy ha una
conoscenza abbastanza forte delle Magia Oscura, però
tuttora non ha ancora una pista da seguire per dare un taglio alla pozione
d'Amore" sospirò "Non ho molte speranze di trovare una cura
definitiva prima della partita"
Harry gemette "Suppongo sia
vano sperare che la pozione d'Amore sparisca da sola dopo un po' di tempo"
"Certo, forse una vita?" Hermione
sospirò pesantemente, prese il suo libro di pozioni e prese a sfogliarlo;
finalmente stava lavorando sul progetto di Piton ed
era già indietro "Guarda Harry, siamo finiti in
un vicolo cieco. Questo libro d' incantesimi non è
abbastanza completo per poterci basare su di esso e trovare un piano. La
citazione latina è risultata essere una parte di un poema epico di più di mille
anni e il mito greco non mi ispira niente. Ho
ripassato qualsiasi libro vagamente relazionato e accessibile nella biblioteca.
Semplicemente non ci sono informazioni disponibili che ci possano
essere utili"
Harry pensò velocemente "Pensi
che ci sia qualcosa di utile nella Sezione
Proibita?"
Hermione considerò "Potrebbe esserci, però non ci scommetterei. Non credo sia
politica di Hogwarts tenere libri che danno dettagli
espliciti di come preparare una pozione proibita, anche quando è solo per
propositi di ricerca" fece una pausa considerando le scarse opzioni che avevano "Però qualcosa vale la pena,
suppongo - credi che riusciremo a procurarci una nota firmata? Puoi chiedere a Malfoy che ne ottenga una da Piton - dopo tutto è il professore di Pozioni"
Harry si passò una
mano tra i capelli per togliersi alcuni ciuffi dagli occhi "Glielo farò
sapere la prossima volta che lo vedo" disse stanco. Alzò gli occhi
per guardare Hermione e si oscurarono con
frustrazione "Non so, Herm.
Ho un brutto presentimento"
Hermione alzò lo sguardo, sorpresa
dalla confusione e incertezza tanto visibili nella voce di Harry
"Che vuoi dire con brutto presentimento?"
"Voglio dire, tutto sta girando dalla parte
sbagliata" disse Harry e si lasciò sprofondare
sulla sedia "Tutto questo guaio di Malfoy - sta complicando molte altre cose. Il Quidditch.
Essere preoccupati se Ron sospetta
qualcosa. E adesso siamo tormentati perché non sappiamo se c' è una cura
alla pozione d' Amore. EMalfoy -" Harry fece una
pausa a mezza frase, come cercare le giuste parole per esprimere i suoi
sentimenti.
"Cosa c' è con lui?"
chiese Hermione guardando Harry
con attenzione.
Harry esitò e allora disse piano
"Sembra come se si fosse arreso -non l' hai notato? E
ancora prima di sapere con sicurezza come risulteranno le cose, bene o male che
siano"
ARRESO?Hermione si chiese con incredulità DRACO MALFOY, ARRESO? Questa era sicuramente la prima volta. Ricordò il comportamento di Malfoy solo
un attimo fa - non sembrava arreso,
almeno non per lei. Più che altro gli era sembrato cupo e
abbattuto. Però probabilmente si comportava in
modo diverso con Harry - sicuramente lo faceva.
"Io credo che tutto questo lo abbia colpito
duramente" rispose Hermione pensierosa
"Suppongo innamorarsi in modo naturale
sia già abbastanza duro per la maggior parte delle persone - però per Malfoy è stato qualcosa come essere
lanciato dentro l' amore e
improvvisamente si ritrova oppresso da sentimenti nuovi e strani, sui quali non
ha nessun controllo" tremò leggermente " Solo il pensiero è
abbastanza spaventoso. Non posso immaginare viverlo
in prima persona. Forse è questa la ragione per cui mi sto
approfittando un po' di Malfoy"
Harry sospirò, un peculiare
miscuglio di sentimenti sconosciuti ispirò cerchi perturbatori nei suoi occhi, passò lo sguardo per la sala comune "Sai?" disse
soavemente quasi a se stesso "Veramente vorrei che non venisse la partita,
domani"
***********
Draco aspettò la mattina seguente
con uno strano sentimento di nervosismo che gli rivoltava lo stomaco, come un
dolore fantasma tanto profondamente radicato in lui che gli aveva
penetrato la fibbra stessa del suo essere,
sangue oscuro che fluisce profondo. Si sedette bruscamente e il primo pensiero
che gli attraversò la mente addormentata era che quello era il giorno della
partita di Quidditch. Gemette dolcemente, si girò dall' altra parte e chiuse gli occhi; anche se non servì per
allontanare la paura.
Come Serpeverde avrebbe vinto
la partita, Draco non ne aveva
idea. Per cominciare, non era stato in rado di concentrarsi
negli allenamenti di Quidditch per tutta la settimana
- in varie occasioni aveva schivato penosamente i Bolidi lanciati dai
suoi Battitori. Comunque, ogni volta Draco aveva sgridato il Battitore colpevole di essere cieco
e senza cervello, però nel profondo sapeva che non aveva prestato abbastanza
attenzione.
E adesso, tra tutte le persone doveva
giocare contro Harry.
Non sapeva come avrebbe potuto giocare in modo remotamente decente, quando
tutto quello che sarebbe stato capace di pensare nel campo sarebbe stato quanto
sembrasse attrattivo Harry, con i suoi capelli neri
scompigliati dal vento, incorniciando i suoi lineamenti, e un leggero rossore d' eccitazione per il volo intenso gli colorava le guance -
e ovviamente la grazia fluida di Harry sulla sua
scopa, che Draco aveva trovato imponente fin da prima
della pozione d'Amore.
Uscì dal letto abbandonando completamente l' idea di tornare a dormire, anche perché stava già
albeggiando. Aprì indifferente il suo baule, prese la sua tunica verde di Quidditch e proprio allora qualcosa di pesante e metallico,
che stava tra i vestiti, cadde e colpì il pavimento con un forte e sordo rumore
metallico.
Era il bracciale. Il bracciale di Harry, in tutto il suo glorioso e crudele color argento.
Si inclinò piano per raccoglierlo;
era gelido al tocco e abbastanza pesante, come se fosse caricato di tutti gli
intensi ricordi che erano girati attorno alla sua origine. Gli echi di una
memoria distante suonarono desolatamente nella testa di Draco,
mentre chiudeva gli occhi per un momento e si permetteva di ricordare...
'Non lo sto facendo per umiliarti, Malfoy' la
voce di Harry era tuttora fresca nella sua mente,
incluso il tono leggermente sorpreso che caratterizzava le sue parole. Erano
tanto intensi i ricordi della scena che Draco quasi poteva sentire il modo in cui il bracciale gli si era chiuso
sul polso, freddamente derisorio; ricordò se stesso guardare Harry, vedendo l' ardente sincerità nei suoi occhi, che era
stata così genuina e reale che il ricordo rimaneva tuttora senza distorsioni
per l' amarezza che l' avevainfettato
fino allora.
In retrospettiva, Draco sapeva
che Harry era stato sincero in quello che aveva
detto, che veramente aveva voluto aiutarlo e non umiliarlo. ComunqueHarry non mentiva mai. Però dopo tutto questo tempo
la sua sincerità era ciò che lo colpiva più nel profondo, più al di là di tutto il risentimento, danno e odio, metteva a
nudo una certa comprensione che forse Harryera così nobile, virtuoso e speciale
come si supponeva doveva essere.
Però ogni volta che si permetteva di indugiare su questi
pensieri un' altra aspetto irrazionale della sua mente
gli gridava E' SOLO LA POZIONE D'AMORE
CHE PARLA! E CHIAMALO POTTER PER L' AMOR DI DIO! e sentiva il mulinello di confusione cominciare nuovamente a
girare.
Forse era davvero la pozione d'Amore che stava creando
stranezze nei suoi pensieri e sentimenti e la momentanea però sincera
attrazione che sentiva verso Harry era solo
sentimentalismo indotto. Perché veramente con il sangue avvelenato che filtra attraverso il suo cuore ad ogni battito, non poteva
più confidare in quello che gli diceva.
Sospirando pesantemente si alzò e con attenzione mise il
braccialetto nel baule, nascondendolo in un mucchio di calzini che usava d' inverno. Una tremante scintilla percorse i suoi
polpastrelli quando entrarono brevemente in contatto con il nome di Harry, inciso sulla liscia superficie del braccialetto, e
sussurranti brividi gli salirono involontari sulla schiena.
Controllato. Posseduto. Da Harry.
Scosse inutilmente la testa cercando di allontanare i
pensieri dispersi, uscì dai sotterranei di Serpeverde
per farsi una doccia, con la silenziosa e garbata ferita di essere una
possessione di H.J.Potter, che risuonava
ancora nelle sue orecchie, inondando le pianure della sua coscienza, combinando
con la sua inerme disperazione.
***********
Hermione stava fuori
dagli spogliatoi, aspettando che Harry
prendesse la sua Firebolt dall' armadio delle scope.
Siccome la partita di Quidditch si era spostata al mercoledì invece che al solito sabato a causa dei lavori
per il mantenimento del campo, gli studenti avevano il giorno libero per andare
alla partita. Mancava un quarto alle una, quindici
minuti prima dell' ora stabilita per l' inizio della partita e Ron era dentro
che chiacchierava animatamente con il resto delle squadra di Grifondoro, mentre si mettevano la rossa tunica di Quidditch.
Hermione voleva parlare velocemente con
Harry prima che entrasse a
dare alla squadra l' usuale discorso d' incoraggiamento prepartita.
Harry appari, sembrando decisamente
più teso del solito, anche se la sua scopa era portata con disattenzione sulla
spalla sinistra e la tunica da Quidditch sul braccio
destro. Quando incontro con lo sguardo di Hermione
gli offrì un sorriso forzato, che però cambiò velocemente in un'
espressione appagata - problematica -
Hermione gli diede un
sorriso rassicurante "Ti senti bene?"
Harryforzò un
altro sorriso "Bene, suppongo. Un po' angosciato, lo sai"
"Guarda Harry" L' espressione di Hermione si fece
considerevolmente seria mentre si inclinava avanti "Non so quali piani hai
in mente, però credo che tu debba solo giocare normalmente come puoi. Muoviti
come se tra te e Malfoy non ci fosse niente - perché
questa partita significa molto per Grifondoro e Ron in particolare" scrutava Harry
"Quello che voglio dire è non perdere, va bene?"
"Lo so" disse Harry laconico, con tono agitato "So cosa fare
d'accordo?"
"Bene" Hermione lo
guardo ansiosa, però saggiamente non aggiunse niente.
Poteva rendersi conto della sua apprensione e timore sulla partita e non osava
pensare che fossero completamente infondati. Invece di questo gli offrì un
ampio sorriso per nascondere la propria inquietudine
"Andrà bene, Harry. Non preoccuparti, dopo tutto è solo un gioco" abbassò la voce "E la
pozione d'Amore non farà molto se siete entrambi concentrati sul gioco"
gli diede un colpetto sulla spalla "Fai del tuo meglio"
La tensione di Harry si allentò
un po' mentre le dava un veloce sorriso grato e annuì, allora finì negli
spogliatoi.
Hermione lo vide allontanarsi, allora
si girò e si avviò verso le platee, dove gli altri studenti erano già riuniti.
Ad un angolo si ritrovò faccia a faccia con DracoMalfoy.
Hermione si tese al vederlo;
trattenendo il primo impulso di salutarlo cordialmente con la testa, aspettando
che facesse lui la prima mossa. Adesso che erano in
pubblico, si chiese se Draco sarebbe stato tanto
accessibile come il giorno prima, quando erano stati soli nell' aula
d'Incantesimi.
Draco si tese leggermente e guardò Hermione per un attimo, non la salutò direttamente però
fece un lieve inclinazione e poi la schivò
elegantemente. Quando le passò accanto si girò un po'
nella sua direzione e Hermione vide un impercettibile
sorriso sulle sue labbra, le diresse un veloce sguardo enigamtico
e allora in un battito di ciglia fu come se non si fosse mai voltato verso di
lei e continuò la sua strada verso gli spogliatoi senza girarsi in dietro.
Pensierosa Hermione strinse gli
occhi mentre lo osservava allontanarsi. Draco
sembrava tranquillo e abbastanza composto - francamente più di Harry. Era angosciata per il pensiero che gli era venuto la
sera prima, che Harry potesse dare qualche vantaggio
a Draco durante la partitacome considerazione debito alla
pozione d'Amore - e Malfoy, intelligente, tanto
intensamente competitivo sarebbe stato capace di separare i suoi sentimenti
dalle esigenze della partita e giocare normalmente. E quando si riferiva a Malfoy 'normalmente' significa
molti tiri mancini e irregolari, anche senza essere apertamente ostile. In essenza,
questo probabile scenario avrebbe significato che Harry
avrebbe concluso col perdere una partita per niente.
Con il cuore angosciato Hermione
si avviò verso gli spalti per unirsi agli altri Grifondoro.
Per una volta non sapeva cosa aspettarsi, e questo l' irritava notevolmente.
Non era molto sicura che Harry avrebbe ascoltato il
suo consiglio. Per essere sincera non era nemmeno
tanto sicura che Harry volesse veramente vincere la partita, era così distratto
come se la vittoria gli importasse solo per metà. Sospirò, supponeva che doveva sentirsi felice che Dracosembrasse stare in forma, però questo
complicava solo di più il possibile risultato della partita.
Ron si materializzò al suo fianco;
sembrava allegro e esaltato ed era chiaramente
preparato per la partita. "Hey, Herm - la partita comincia tra pochi minuti - Harry sta dicendo solo un paio di parole in più alla
squadra. Dovrebbero uscire a momenti "
Arrivarono all' ultima fila,
dove erano già seduti in attesa Neville e Dean. Ron prese il suo Omniocolo, che Harry glia aveva comprato nei mondiali di Quidditch, e cominciò a regolarlo. Hermione
gli lanciò uno sguardo leggermente divertito - Ron era venuto ben equipaggiato alla partita.
Ron esaminò gli spalti, che ora
erano pieni di studenti che chiacchieravano animatamente, l' eccitazione
di questo incontro cruciale aumentava con l' avvicinarsi dell' inizio. Sistemò l' Omniocolo per poter vedere
chiaramente il campo di sotto - vide le porte degli spogliatoi aprirsi e la
squadra dei Grifondoro marciare verso il campo,
guidata da Harry.
"Sono usciti!" Ron
annunciò agli altri, sentendo un' ondata d'
anticipazione dentro di sé.
Dai posti superiori era difficile vedere il campo, dove
le squadre erano apparse e si avvicinavano al centro; comunque
gli Omniocoli magnificarono il tutto in una
dimensione comoda e dettagliata e l' attenzione cadde gradualmente su Harry.
Notò l' espressione pensierosa e
preoccupata sul volto di Harry, si girò verso Hermione e commentò "Harry
non sembra molto felice oggi" lo guardò di nuovo con l' Omniocolo, solo per vedere Harry
girare leggermente la testa e fissare lontano, come se qualcosa chiamasse la
sua attenzione al posto della partita "Qualcosa lo disturba?"
"Ultimamente è stato distratto" rispose ambigua
Hermione, cercando di essere
più casuale e spontanea possibile. Guardò Ron con la
coda dell' occhio, chiedendosi se sospettasse qualcosa
fuori dall' ordinario. "Ha fatto molte cose recentemente - molte cose in
troppo poco tempo"
"Hm, vero" rispose assente Ron ; qualcos' altro aveva preso la sua attenzione. Aveva
girato un po' l' Omniocolo e
DracoMalfoy era apparso
nella sua visuale, camminando con passo arrogante davanti alla squadra di Serpeverde. Gli occhi di Ronsi indurirono quando vide Malfoy e
aggiunse in tono arrabbiato "Oh, spero veramente che schiacciamo Serpeverde, oggi. E che qualcosa
di sgradevole capiti a Malfoy e pulisca quel ridicolo
sorriso dalla sua faccia per molto tempo"
"Ron!" disse aspra Hermione "Non dire cose del genere, per di più, non
sai che se maledici il tuo avversario prima di una
partita, puoi finire con attirare la sfortuna su di te?"
"Questa è una superstizione" la schernì Ron, anche se evitò di distillare che altre cose negative
passassero a Malfoy. Mantenne l' Omniocolo su di lui, osservandolo in modo critico "Harry sta camminando verso il campo - di', guarda solo il
modo in cui Malfoy lo sta fissando. Ovviamente ha
qualcosa con Harry"
Hermione soffocò un rumore leggero, che
sembrava un incrocio tra un sospiro e un mormorio.
"Ci sono incantesimi che posso essere lanciati solo
fissando una persona?" continuò senza aspettare la risposta di Hermione, troppo assorto in quello che stava succedendo sul
campo "Perché Malfoy sta guardando Harry in un modo molto strano, sta
provando ad incantarlo senza che lui se ne renda conto, quel bastardo! Harry! Harry! Girati e guarda Malfoy! - oh, l' ha visto, bene"
Sotto, nel campo di Quiddich, Harry sentiva il peso di uno sgurado
posarsi su di lui. Liberandosi dai suoi pensieri in conflitto, si girò per
vedere Draco che lo osservava da cinque metri di
distanza, i suoi occhi grigio argento erano incendiati con la turbolenza della
tempesta in arrivo. E, incluso a quella distanza, poteva sentire la confusione
e l' angoscia silenziosa di Malfoy
che, stranamente, rifletteva una sfumatura dei suoi propri vacillanti
sentimenti su come avrebbe affrontato lo scontro tra loro.
Draco vide Harry voltarsi verso di lui e per un momento
eterno i loro occhi si incontrarono; all' istante
Draco si ritrovò a sentirsi trascinato in quegli occhi di tranquillo smeraldo,
tanto lontani e tanto impossibilmente vicini. Erano
come specchi di giada che non insegnavano niente, però
riflettevano tutto, e negli occhi di HarryDraco poté sentire la propria paura e insicurezza, una
profonda commozione si mischiò alla tensione crescente dentro di lui, commozione
e tensione nate dalla pozione nel suo sangue, prendendo vita, scorticando i
suoi nervi con una sensazione di soave agonia.
Allora Harry distolse lo
sguardo e la fragile perfezione si fece a pezzi una volta di più.
Madama Boom era già arrivata al centro del campo e con un
corto fischio segnalò che le squadre dovevano
prepararsi per il gioco. Con un altro chiamò i due capitani perché si
avvicinassero e facessero le formalità prima della partita. Draco
camminò piano verso di lei e i suoi passi leggeri che accorciavano la distanza
tra lui e Harry riflettevano la sua apprensione e la
paura silenziosa.
"Bene, adesso Capitani datevi la mano" indicò,
mentre Harry e Draco
stavano davanti a lei.
Harry guardò Draco
e sembrò esitare per un attimo - anche Draco lo guardò
con un' emozione ambigua negli occhi, sostennero lo
sguardo un' altra volta; Draco stese la mano in modo
lento e elegante e Harry tendendo la sua e gliela
strinse.
La sensazione fu elettrizzante. Draco
poté sentire il calore della mano di Harry contro la
propria e la firme pressione delle sue dita delicate
quando si strinsero sopra le proprie - fu come se il solo tocco distillasse
ogni fibra d' emozione che dividevano, o meglio che lui sentiva per Harry. Lo sconcerto si
agitò in superficie ancora una volta, mentre il mormorio della moltitudine
impaziente negli spalti si riduceva ad un debole ronzio di
fondo, come grida inarticolate ascoltate sott' acqua.
Allora Harry ritirò la mano
rompendo il contatto, Draco si scansò automaticamente
e indietreggiò, cercando di togliersi dai pensieri l' imprudente
confusione, però quella rimase ai margini della sua mente.. Draco
guardò inquisitore Harry, che manteneva l'
espressione impassibile e si chiese se Harry avesse
sentito la corrente liquida d' emozione che era fluita tra di loro - se l'aveva
sentita certamente non lo dimostrava. Era spaventoso come entrambi potessero mantenere una simile aria d' indifferenza, anche
dopo essere stati tanto intimamente vicini, in altre occasioni.
"Montate sulle scope" stava dicendo Madama
Boom. Draco salì in modo meccanico sulla propria
scopa, osservando Harry tutto il tempo in cui saliva
sulla sua Firebolt, notando il modo in cui passava la
gamba destra sul manico della scopae
volatili immagini si risvegliarono nella sua mente. NO
NO si ripeté, come un mantra febbrile, furioso
per la sua mancanza di controllo SMETTILA DI PENSARE A HARRY. CONCENTRATI IN QUESTA
MALEDETTA PARTITA. CONCENTRATI.
HARRY
SI VEDE MALEDETTAMENTE BENE COSI', E IL MODO IN CUI SALE SULLA SCOPA...
*CONCENTRATI!*
Si sentì il fischio e la partita cominciò. Grifondoro prese a dominare, mentre entrambe le squadre
tastavano il terreno provando a misurare la strategia e lo stile dell' altra. Serpeverde contro Grifondoro non era mai stata una partita facile - il
margine di vittoria era sempre piccolo, il che aumentava ancora di più l' importanza di prendere il Boccino il prima possibile.
Il tempo era l' unica cosa per
cui essere felici - il cielo era chiaro e senza nuvole, un brillo cristallino
riempiva quella che in un altro caso sarebbe stata una pallida mattina d'
inverno. L' aria era tagliente e fredda, Harry poteva sentire il soave pizzicore
della brisa accarezzargli il
viso mentre guidava la sua scopa nel cielo. Si guardò in dietro e vide Malfoy poco più in là, ad una corta distanza, guardandosi
attorno alla ricerca di qualche traccia dello scintillio dorato. Draco sembrava stare perfettamente bene, i suoi modi decisi
e tranquilli, anche se notò il modo in cui stringeva l' elsa
della scopa - molto, molto forte, fino a far distinguere le sue nocche come
manciate di neve, come se si stesse afferrando ad una delicata linea di vita
che gli scivolava tra le mani.
Sotto Seamus Finnigan stava commentando "Grifondoro comincia la sua difesa del titolo, il Cercatore Harry Potter
si alza in cielo sulla sua Firebolt, mentre la sua controparte Serpeverde,
Malfoy, lo segue a chilometri in dietro, montando una - cos' è una Nimbus? Non c' è nessuna competenza se ci riferiamo alle
scope, molto meno se parliamo di talento"
La cronaca di Seamus fu
bruscamente interrotta dalle grida dei Serpeverde e
dalla professoressa McGranitt che gli si era
avvicinata arrabbiata avvertendolo "Finningan,
tieni le tue opinioni personali per te stesso!" (LeeGiordan sarebbe stato orgoglioso del suo sucessore)
Draco strinse i denti mentre volava
in un attento cerchio attorno al campo. Il sussurro del vento non fu sufficiente
da soffocare la cronaca e sentì l' osservazione meno
che favorevole di Seamus su di lui. Odiava che gli ricordassero che la sua scopa era inferiore - suo padre si
era categoricamente rifiutato di comprargli una scopa migliore almeno finché
non avrebbe vinto HarryPotter
in una partita di Quidditch. Draco
non era molto sicuro che questa le sue opportunità di ottenere una Firebolt II, che sarebbe stata nei negozidal prossimo anno, fossero
migliorate.
Smise di ascoltare la cronaca e si concentrò nella
ricerca del Boccino. Cercare il Boccino.
Ad ogni modo era più facile dirlo che farlo, quando la sua mente era più
interessata a pensare adHarry. Draco
vide Harry volare a qualche metro lontano da lui,
intento ad esaminare attentamente il cielo, perfettamente concentrato nel
compito. Era facile per lui. Maledettamente facile.
Harry lanciò uno sguardo furtivo a Draco che era rimasto indietro. L' aveva osservato
clandestinamente per la maggior parte della partita - per quello che si vedeva,
Draco era sempre più distratto, meno composto, meno
concentrato nel gioco, infocato in qualcos' altro, e
si era quasi scontrato due volte con altri giocatori, semplicemente perché non
guardava dove volava. AdHarry
sembrava sempre più come se Draco stesse cercando di
far sembrare che cercava il Boccino, invece di dedicarcisi
veramente.
Era preoccupato. Era emozionalmente faticoso mantenere le apparenze in
questomodo - lo sapeva troppo
bene. Ricordava tutte quelle notti rannicchiato nello
sgabuzzino del sottoscala a Privet Drive, con la
faccia coperta dalle lacrime, la mente sveglia in sonni nostalgici e sapeva
quanto era stato difficle asciugarsi gli occhi e
pretendere che il giorno dopo tutto andasse bene perché non sapessero che si
era alzato sentendosi molto miserabile. Harry era sul
punto di volare accanto a Draco per chiedergli se stava bene, quando vide la sua scopa vibrare in un inizio di
picchiata - durate un fugace momento Harry pensò che Draco avesse perso il controllo sullascopa , e che fosse svenuto, però prima che
riuscisse a recuperare la sorpresa iniziale vide il debole lampo d' oro vicino
a terra, accanto alla parte dei Serpeverde. E Draco volava verso di esso mentre Seamus gridava "Il Boccino!Il Boccino è stato
avvistato!"
Harry si recuperò velocemente dalla
sorpresa e seguì Malfoy, infilando la sua Firebolt più veloce che poteva. Malfoy
aveva già un considerevole vantaggio e il cuore di Harry
sprofondò mentre si inclinava sulla sua scopa e
allineava il proprio corpo contro l' asta per diminuire la resistenza del
vento. Il vento gli sibilava nelle orecchie come fiamme crepitanti e si lanciò
dietro Malfoy prendendo velocemente terreno - adesso
era a pochi centimetri dalla coda della Nimbus di Malfoy, però non era ancora abbastanza, Draco
era praticamente sul Boccino - improvvisamente dal
nulla apparve un Bolide, come un pugno nero lanciato attraverso l' aria. Colpì
la scopa di Malfoy abbastanza forte rompendo il
delicato equilibrio a mezzo volo, facendo in modo che la Nimbus
girasse senza controllo. Harry schivò rapidamente il
Bolide evitando di scontrarsi con Malfoy - spostò la
vista dal Boccino per la frazzione di un secondo solo
per sostenersi e quando riportò lo sguardo era già sparito.
Harry maledì tra sé e sé, assolutamente frustrato.
Dall' altra parte Draco si
sforzò di riprendere il controllo della scopa, allarmato
per essere stato lanciato in un pericoloso tuffo - afferrò il manico e lo alzò,
forzando la scopa in una forte impennata per non sbattere contro il terreno e
riprendere il controllo. Si aranggiò per evitare di
cadere bruscamente e ritornare ad un' altezza sicura,
la sua Nimbus era stata leggermente danneggiata dall'
assalto del Bolide. Si girò per valutare i danni - non era grave, anche se
alcuni rami erano fuori posto. Maledisse caldamente,
oscuramente cosciente dell' onda d' eccitazione sugli
spalti. Sicuramente non aveva sperato di trovare il Boccino così presto. Non l'
aveva nemmeno cercato - l' aveva visto volare vicino a terra nella parte degli
spalti di Serpeverde mentre valutavabrevemente l' azione
del Portiere. Anche con la mente distratta l' aveva seguito d'
impulso, basandosi nel puro istinto del buon Cercatore. Una parte di lui si era sentita sollevata, mentre seguiva il
piccolo Boccino che si trovava nella parte bassa del campo, perché se l' avesse
preso il gioco sarebbe finito e con lui l' insidioso tormento di volare vicino
a Harry. E questo era tutto
ciò che voleva adesso, più del desiderio di vincere la partita o la prospettiva
di ricevere una nuova scopa da parte di suo padre come premio. Maledetto
Bolide.
Sugli spalti Ron stava scherzando e saltando incontrollabilmente, cosa che Hermione
trovò disturbante, anche se anche lei era troppo immersa nel gioco per dirgli
di calmarsi. Ci fu un ruggito d' anticipazione tra gli
spettatori mentre Harry e Draco
correvano dietro il Boccino, Draco in testa con Harry che si avvicinava velocemente - allora apparve il
Bolide, espertamente lanciato dal Battitore di Grifondoro,
disperdendoli e con loro il Boccino.
Hermione si rese conto che si era
ferita il labbro perché se l' era morso incoscientemente e fece una smorfia di
dolore.
Dire che Ron era eccitato era
un eufemismo, era positivamente livido
"Che diavolo succede a Harry?" gridò
disperato "Malfoy ha visto il Boccino per primo,
riesci a crederci? Quasi lo prende per l’ amor di Dio! L'hai visto? Che sta
facendo Harry?"
"Forse Harry non l' ha
visto" disse nervosa Hermione, continuando a
mordersi il labbro al vedere Malfoy e Harry alzarsi nuovamente, dove potevano avere una migliore
visione dell' azione.
"Non l' ha visto" esplose incredulo Ron, muovendo l' Omniocolo in modo esagerato "Harry
lo vede sempre per primo, è per
questo che può seguirlo e vincere la partita!" Ron
si passò una mano tra i capelli rossi che erano dello stesso colore delle sue
guance "Qual è il problema con Harry? Non ci sta
mettendo abbastanza attenzione!"
Hermione era segretamente d' accordo, anche se aveva un idea migliore di Ron sul perchéHarry non ci stava mettendo abbastanza attenzione. Questo
era quello che aveva predetto e temuto - Harry essendo troppo giusto e nobile
avrebbe finito col dare più attenzione a Malfoy che al Boccino, solo per
convincersi che Malfoy stava, di
fatto, arrangiandosi bene, tirando la vittoria nel processo. Frustrata e
scoraggiata, tutto quello che Hermionepoteva fare era osservare e sperare che Harry
recuperasse i suoi cinque sensi e cominciasse a giocare sul serio, come aveva sempre fatto.
Quando ritornò ad un' altitudine
decente, Harry era furioso con se stesso. Era
arrabbiato per essere stato tanto stupido da mettere i suoi problemi personali
in cima al bene della squadra e dell' opportunità
della vittoria di Grifondoro e per essere stato
sufficientemente idiota da preoccuparsi perché Malfoy
non sembrava stare bene.
Avrebbe dovuto saperlo, sapeva - che Malfoy era una persona
furiosamente competitiva e avrebbe dovuto immaginare che l' essere
sotto una pozione d'Amore non avrebbe avuto effetto sotto la minaccia
potenziale che comportava nel campo di Quidditch.
Scosse la testa ancora disgustato con se stesso e in parte anche adirato con Malfoy.
Avrebbe dovuto ascoltare Hermione;
ricordò le sue ansiose parole fuori dagli spogliatoi 'Comportati come se non ci fosse niente tra
te e Malfoy...solo non perdere la partita'Harry non poté evitare di sentire di averla un po'
delusa.
BENE,
NON PIU'. Harry
strinse la sua scopa con determinazione e si girò nell' aria
in un cerchio temerario, lanciandosi bruscamente in picchiata sul campo ad una
velocità impressionante per far uscire un po' della propria frustrazione. ADESSO GIOCHERO' *VERAMENTE* - E *VINCERO'*
QUESTA PARTITA.
Draco girò bruscamente la testa
verso Harry quando questi si lanciò in picchiata come
se avesse trovato il Boccino - lo seguì istintivamente, con risoluzione, ma
senza entusiasmo. Un persistente mal di testa stava filtrando nel suo cranio,
addormentando il suo stato d' allerta; improvvisamente
si sentì molto stanco, come se il fatto di volare lo stesse esaurendo, drenando
le sue ultime energie. Sapeva che la sua concentrazione stava vacillando e quando
si avvicinò a Harry sentì qualcosa di più.
Harry era furioso con lui. Draco poteva sentire irradiare come onde di
calore scarlatte, crepitando come un falò delirante tra loro. Era una
sensazione aspra, inflessibile - non era molto intensa, però definitivamente
poteva sentirla, come corrente sottostante che attraversava i fili invisibili
che li tenevano uniti. La sensazione inviò tremiti sulla sua spina dorsale -
era un sentimento gradevolmente scomodo, se esisteva qualcosa di simile; come farfalle e aghi, rose e spine. ComunqueDraco sapeva perchèHarry era furioso con lui. Era furioso perché lui aveva visto il Boccino per primo.
Sapeva che anche i suoi problemi non risolti l' avevano
ferito, perché in una qualsiasi altra situazione Harry
avrebbe scoperto il Boccino per primo, sopratutto quando era in un posto così
ovvio. E adesso con una violenta reazione Harry stava veramente giocando contro Draco,
zigzagando e passando attraverso gli altri giocatori, schivando Bolidi con una
certa precisione, come se imprudentemente cercasse di togliersi Draco dalla strada mentre cercava di nuovo il Boccino
fuggitivo.
Draco poteva vedere Harry ignorarlo di proposito. Debolmente poté sentire l' entusiastico commento di Seamus "...e il cuore si è
fermato per un secondo quando il Cercatore di Serpeverde quasi prende il
Boccino tra le dita, prima che un Bolide destramente lanciato dal Battitore di Grifondoro frustrasse il suo sorprendente intento, Malfoy quasi cade dalla scopa nel processo - bene, più
fortuna la prossima volta, compagno"
Draco poteva sentire il sorriso
burlone nella voce di Seamus "Il gioco continua con tutti un po' più agitati per il veloce avvistamento del
Boccino, appena a sette minuti dall' inizio"
Sette minuti? Draco non poteva
credere a quello che sentiva. Sembravano più sette ore. Non potevano essere
solo sette minuti. Gemette
interiormente mentre seguiva il sentiero zigzagante di Harry
ad una buona distanza, muovendosi più per riflessi incondizionati che per un' intenzione reale QUANTO
TEMPO DURERA' QUESTA TORTURA? Il peggio era che Draco
non aveva la più pallida idea di quanto sarebbe durata la partita. Questo era l' elemento incognita e eccitante di una partita di Quidditch: l' anticipazione incessante sulla sua durata, se
sarebbe finita nel prossimo secondo onel prossimo quarto d' ora. Qualsiasi opzione
era credibile; letteralmente poteva durare per
sempre.
E in questo aspetto in
particolare, comprese, non era molto differente dalla pozione d'Amore. Si era
ritrovato plagiato da questo stesso sentimento di paura alterna negli ultimi
giorni e notti come fissare svanita nell' oscurità una
fiamma che si lascia cadere in un pozzo senza fondo: era un' oscurità densa per
si estendeva all' infinito, la debole scintilla della speranza si scuriva come
una luce che perdeva il bagliore nell' acqua nera. Sinistro. Pauroso. Interminabile
ODDIO,
QUANDO FINIRA'? Si chiese disperato Draco,
e non era molto sicuro si riferirsi solamente alla partita di Quidditch.
Harry si guardò in dietro,
mantenendo un occhio attento su Draco; senza
sorprendersi lo vide volare di nuovo vicino a sé. Notò qualcosa di strano,
qualcosa di diverso nel modo di volare diMalfoy in quel momento - sembrava così esausto, Harry lo dedusse dal modo in cui teneva il manico della sua
scopa, stringendolo molto forte con entrambe le mani mentre volava tra gli
altri giocatori in moto attento, proteggendosi. Sembrava avesse paura di cadere
dalla scopa.
"Grifondoro guida Serpeverde 50 a 40" annunciò Seamus,
facendo tornare i fluttuanti pensieri di Harryun' altra volta sul gioco "Serpeverde
sta regalando più penalità di quello che può permettersi - non che qualcuno si
lamenti - il Portiere di Serpeverde sembra voler
commettere ogni fallo del libro. Grifondoro a già
guadagnato tre penalità, segnando senza problemi, e adesso sono
in possesso..."
Draco si tolse dal raggio di sole e
si ritrovò a guardare a Harryun' altra
volta. Il dolore sordo alla testa cresceva, peggiorando, alimentato dalle calde
e oscure vibrazioni che riceveva da Harry e non
sembrava esserci nessun modo per isolarsi da esse.
Combinate con la volatile pozione nelle sue vene come un' onda
cremisi, riempivano la sua mente e distruggevano tutti i suoi pensiericoerenti - Draco
perse momentaneamente il controllo e questo bastò alla sua scopa per andare in
una trottola tangenziale -
"E il Portiere di Serpeverde ha commesso un altro fallo" Seamus commentava seccamente "Adesso potremmo
aggiungere 'Colpire il Cacciatore della squadra avversaria nello stomaco con il
manico della scopa' nella lista dei falli
professionali"
Mentre la maggior parte dei giocatori erano
impegnati per il chiasso nell' estremo dei Serpeverde,
Harryapproffitò dell'
opportunità per cercare il Boccino - e allora lo vide volare a mezz' aria,
questa volta vicino vicino ai pali di Grifondoro, come un fiocco di neve dorato, illuminato dalla
pallida luce del sole. Il Boccino.
Harry rimase gelato per un secondo,
con il cuore palpitante d' eccitazione; quindi lo
shock sparì e si tuffò in avanti,
facendo una spettacolare esplosione di velocità mentre correva dietro al
Boccino, la brillante, inconfondibile scintilla ritagliata contro il telo
azzurro del cielo -
Immediatamente Draco apparve
dal nulla davanti a lui, bloccandogli la strada e obbligandolo a uscire dal suo percorso, evitando all' ultimo momento uno
scontro precipitoso.
"Fottiti,
Malfoy!" gridò infuriato, mentre drizzava la
scopa e evitava la collisione un secondo prima dell' impatto; aveva sentito l'
orlo della tunica di Draco sfiorargli il braccio al
passaggio. AdHarry servì un
attimo per riequilibrarsi sulla scopa e orientarsi - si girò per vedere Malfoy, però quello che vide gli fece spalancare gli occhi
dall' orrore "Malfoy?"
Draco era vagamente cosciente che Harry gridava, anche se non riusciva a capire che cosa
diceva - le sue dita lasciarono la presa sulla scopa e il suo precario
equilibrio svanì in un silenzio penetrante, poi stava cadendo... gli sembrò di
cadere per un' eternità, sospeso nell' aria come una
piume senza peso - Draco chiuse gli occhi e si arrese
all' oscurità pulsante che lo fece tremare attraverso le sue vene, prima che
finalmente la terra lo ricevesse con un colpo sordo,e si sommerse nell' abisso del nulla.
Harry osservò con evidente orrore
come Draco volteggiava senza la scopa e precipitava
verso il suolo, il suo corpo inerte, apparentemente senza vita. Sembrava così
delicato e dolorosamente fragile -si
guardò alle spalle dove il Boccino d'Oro volava tuttora tentatore, solo a pochi
metri da lui - allora Harry vide di nuovo Draco cadere attraverso l' aria
aspra come alla moviola e non dovette pensarci due volte.
Harry puntò la sua scopa verso il
basso e si lanciò dietro di lui - era lo stesso tipo di tuffo che aveva effettuato al primo anno, dove aveva corso con la forza di
gravità per salvare la Ricordella di Neville. Era lo
stesso fischio eccitante mentre tagliava l' atmosfera
tesa, pericolosamente e imprudentemente - però questa volta Draco
colpì il suolo prima che Harry potesse prenderlo e il
sordo impatto del corpo di Draco contro il suolo
produsse un effetto sgradevole ad Harry, come una
scossa di realtà.
Draco era atterrato strepitosamente,
cadendo direttamente contro gli arbusti che circondavano il campo, all' estremità più lontana del campo di Quidditch,
dall' altra parte degli spalti. I rami fragili e senza foglie si ruppero sotto
il peso del corpo incosciente di Draco, le estremità
marroni graffiarono la tunica producendo profondi graffi sulla sua pelle.
Sugli spalti gli studenti erano in scompiglio, sopratutto
quelli che avevano visto il sorprendente episodio aereo fin dall'
inizio, con la quasi cattura del Boccino e la conseguente caduta di Malfoy. E Ron, che aveva distolto
brevemente l' attenzione dalla disputa sulle penalità
di Grifondoro, aveva visto tutto attraverso l' Omniocolo. AncheHermione...
"Hermione!" gridò Ron guardando fermamente attraverso l' Omniocolo e scuotendo il suo braccio allo stesso tempo
"Oddio! Era il Boccino? - Harry e Malfoy si sono scontrati e Malfoy
è caduto dalla scopa - anche Harry sta cadendo, oh
no..."
Hermione era troppo scioccata per poter reagiree
vide la scena come al rallentatore, come un incubo irreale, che andava molto al
di là dei suoi peggiori timori. Boccheggiò involontariamente e si coprì la
bocca con la mano mentre Malfoy cadeva gli ultimi sei
metri e sbatteva contro gli arbusti - strabuzzò gli occhi
disperata, pregando perché Harry stesse bene.
Lui e Draco si erano scontrati in aria? Oppure...
"Malfoy è ferito!"
gridò Ron per farsi sentire al di
sopra dello strepitio; guardando ansioso attraverso l' Omniocolo e facendo funzionare lo zoom più che poté
"E' caduto? - no sembra essere cosciente, sta
bene, credo-" Ron guardava angosciato l' altro
lato del campo "Gli altri lo sanno che Harry e Malfoy si sono scontrati? Oh, Madama Boom li ha visti,
adesso sta andando da loro...Dio mio, Hermione
l' hai visto? Malfoyavrebbe
potuto uccideHarry!"
Harry atterrò solo pochi secondi
dopo Draco; barcollò leggermente per l' atterraggio brusco mentre scivolava un po' per reggersi e
sentì una fitta di dolore alla caviglia destra. Ignorò il dolore mentre
scendeva frettolosamente dalla scopa e cadeva in ginocchio vicino
aDraco. Lui era riverso di lato, dando le
spalle a Harry; lasciò scappare una lieve esclamazione mentre lo girava e
maledisse - si era aspettato imbrogli, sì, però non questo.
Aveva una profonda ferita sulla fronte, parallela al bell'arco
delle sue sopracciglio. Il sangue fluiva profusamente, correndo in delicati
rivoli sotto la sua tempia sinistra, macchiando di castano scuro la sua tunica
di Quidditch. Le punte dei suoi capelli biondo platino,
che contornavano il viso di Draco, erano macchiate di
rosso come la sua pallida guancia sinistra aveva dei rivoletti rossi. Era come
una burla della natura - fresco sangue rosso mescolata con bianca e cremosa
pelle, ferita da rami secchi, morti.
Si vedeva molto male .
AdHarry
venne in mente e automaticamente, senza pensarci allungo la mano e l' appoggiò
sulla ferita sanguinante di Draco come se fosse la
cosa più naturale del mondo e-
- Non successe niente.
Harry guardò incredulo; lasciò la
sua mano sulla fronte di Draco ancora per alcuni
istanti, però non ci fu nessun tremore di guarigione sotto le sue dita, come
quello che aveva sentito quella notte quando Draco il
proprio petto e aveva messo la sua mano sulla ferita ardente. Adesso non
succedeva nulla, semplicemente niente.
Spaventato, Harry ritirò la
mano dalla fronte di Draco; era coperta di sangue, il
sangue di Draco , umido e
caldo tra le sue dita con il battito della vita. La vita di Draco.
Improvvisamente Harry ebbe
paura, allarmato dalla vista del rosso vivido che
filtrava tra le sue dita aperte e tremanti - la vista della sua mano macchiata
di sangue. Il sangue di Draco. Un terribile pensiero lo assalì all' improvviso: e se fosse morto? Prese l'
inerte mano destra di Draco e attirandolo
verso di sé percorse con le dita il punto dove si sentiva il polso debole,
sentendo disperatamente la debole vibrazione delle vene sotto la pelle-
Improvvisamente gli occhi di Draco
si aprirono tremanti. Harry si congelò,
le sue dita stringevano rigidamente il corpo di Draco
"Malfoy?"
Gli occhi di Draco erano vitrei
e smarriti,il grigio bagnato delle sue pupille
annebbiato dallo stupore. Harry lo scosse piano,
anche se con urgenza e crescente disperazione "Draco?
Riesci a sentirmi?"
Per un breve momento gli occhi di Draco sembrarono infuocare
e un' espressione somigliate al riconoscimento
attraversò velocemente il suo viso; allora chiuse gli occhi con delicata
consapevolezza e non si riaprirono di nuovo.
Harry lo scosse ancora più forte,
invano. Le palpebre di Draco rimasero chiuse e non
rispose. Girò la testa con selvaggia impotenza e gridò con voce forte
"Qui! Aiuto! Malfoy è caduto dalla scopa!"
Harry si girò di nuovo verso Draco. Aveva dei ciuffi di capelli che gli accarezzavano le
sopracciglia, Harry provò a togliere la frangia dalla
ferita sanguinante, finendo per spargere ancora più sangue nei capelli biondi,
che adesso erano come seta argentata colorata con
gocce di tinta rossa. Di nuova Harry provò a non
pensare al modo stranamente antinaturale che si vedeva;
anche se il rosso e il bianco dorato distaccavano una completezza perfetta, il
che continuava a tormentarlo immensamente.
Un agitato sussurro di scope attorno a loro avvisò Harry che l' aiuto era finalmente
arrivato. Alzò lo sguardo per trovare gli altri giocatori correre verso di
loro, guidati da una madama Boom molto agitata, che aveva fatto segno a Madama Chips in allerta a bordo campo.
Harry era incredibilmente sollevato
di vederli, perché non aveva la più pallida idea di quello che si supponeva
doveva fare o come arrestare il sangue di Draco. In
quel momento aveva la mano destra pressionata sulla
ferita sulla fronte di Draco per fermare un po' il
flusso; nonostante questo il sangue filtrava attraverso le sue dita, però
almeno non sanguinava più come prima.
"Potter! Stai bene?"
Il seguito che Harry seppe era
che Madama Boom gli era affianco e il suo viso
mostrava preoccupazione e allarme mentre vedeva la ferita di Draco, brutta, ardente e sfigurava i suoi pallidi lineamenti.
Però si riprese velocemente dallo shock e con un
riflesso incondizione divise Harry
da Draco, mentre Madama Chips
arrivava sul posto.
"Potter, spostati - puoi
sentirmi chiaramente Potter? Puoi sentire quello che
ti sto dicendo?"
Harry si chiese se Madama Boom fosse
arrabbiata, perché poteva sentire perfettamente quello che stava dicendo e
immaginò che doveva guardare Draco, non lui. Quello
che Harry non sapeva era che aveva il viso e gli
avambracci coperti di sangue fresco e che le sue mani erano piene di macchie rosse, così dal punto
di vista di Madama Boom ,Harry
sembrava ferito tanto quanto Draco, forse un po' meno
dato che era cosciente.
"Sto bene, Madama Boom - Malfoy
è ferito" provò a dire tra le miriade di domande
che Madama Boom gli stava facendo; sì poteva camminare, sì si era fatto male al
piede, sì aveva le mani intorpidite...Alla fine smise di provare a parlare,
visto che evidentemente lei non lo ascoltava, o meglio, non gli dava l' opportunità
di dire qualcosa di più che una risposta monosillabica.
Harry sentì che lo alzavano in piedi,
e dietro di lui c' era una varietà di voci entusiasmate, Madama Chips stava dicendo a tutti "Tranquillizzatevi!
Indietreggiate!" alzando la sua voce su quella degli altri. Harry fece una smorfia di dolore quando spostò il suo peso
sul piede ferito all' atterraggio; Madama Boom lo vide
traballare e lo aiutò a camminare lasciando che si appoggiasse a lei.
Harry provò a girarsi per vedere
cosa stava succedendo a Draco - vide una barella, che
era stata fatta apparire, però in quel momento un' ondata
di vertigini lo prese e dovette chiudere gli occhi. Adesso il piede gli stava
facendo molto male e all' improvviso si sentì esausto
- gli occhi gli bruciavano come se avesse degli aghi sotto le palpebre...in
quel momento fu cosciente che Madama Boom aveva fatto comparire una barella e
lo stava guidando verso di essa.
"Il gioco si è inaspettatamente concluso..."
Harry sentì Seamus gridare
attraverso il megafono magico e le sue parole rimbombavano fortemente sopra il
mormorio della folla "Sembra che Grifondoro e Serpeverde abbiano perso i loro Cercatori che si sono
trovato coinvolti in uno scontro aereo - Potter è
scortato fuori dal campo, sta barcollando - Malfoy sembra incosciente, ovviamente gli è toccata la
parte peggiore della caduta..."
E queste furono le ultime parole che Harrysentì prima che lo portassero lontano dal campo, verso
l' infermeria; l' esaurimento prese le ultime tracce di pensiero coerente, era
troppo scosso per rispondere all' unica domanda che dominava la sua mente CHE DIAVOLO E' SUCCESSO?
Ciao a tutti. Voglio chiarire una cosa, la causa dei miei
enormi ritardi, avevo avvertito fin dal primo capitolo che non avrei aggiornato
con regolarità, perciò abbiate un po' di pazienza non
farò finire la storia al cimitero delle fanfiction,
tranquille.
Chiarito questo posso passare al
capitolo e ai ringraziamenti: sissichi purtroppo le
risposte alle tue domande le avrai leggendo la storia. Kiu,
un beso. Lux sono
perfettamente d' accordo capisco benissimo l' angoscia dell' attesa, io in primis
la subisco nell' attesa di alcune storie che mi piacciono molto. Diana ciao!
Non sapevo leggessi anche questa fic, che bello^^. Gotensono buona questo cap è aggiornato 'relativamente' presto ^^,. KIRA83
grazie per il complimento. Rowan_MayFair allora sei ancora dello stesso parere
che questo cap rientri tra i tuoi sfavoriti? Un bacio anche a te. Gilraen88
alla tua prima domanda ti posso rispondere...niente
tranquilla la fine non sarà così tragica come nel mito.
Ho letto questa fic e mi è
piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella
lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in
spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali,
perdonatemi per questo ^^.
Capitolo nove: Il limite della ragione
Ma l' amore ha speranza dove la ragione dispera
Abbastanza ironico, ma fu il leggero suono del chiudersi
di una porta che riportò la mente di Draco al regno
della coscienza; l' oscurità dell' oblio si dissipò
conforme come i fili dell' insonnia lo facevano ritornare, come luci argentate
attraverso le sue palpebre chiuse. Un dolore sordo alle tempie era tutto quello che rimaneva dell' acuta agonia giusto prima che
tutto si scurisse - e ancora adesso poteva sentire la sensazione della caduta,
tuffandosi attraverso uno spazio interminabile, sostenuto niente più che dalla
paura...
Un sussurro appagato lo tolse dal freddo ricordo,
riportandolo alla realtà. C'era qualcun' altro nella stanza. Draco mantenne gli occhi chiuse,
non mosse neanche un muscolo, con le orecchie attente a sentire il rumore
leggero di passi andare da una parte all' altra vicino a lui, avvicinandosi;
passi che fecero eco nel colore del silenzio, fatti con attenta fiducia anche
se un po' vacillanti e completamente inconfondibili.
I passi di Harry, appunto.
Draco non aveva bisogno di aprire
gli occhi per sapere che Harry era in piedi a pochi
passi da lui. Poteva sentire la sua
presenza, poteva sentire l' eccitante tensione che
annodava l' aria tra loro. Era una sensazione dolorosamente stimolante,
che gli faceva desiderare di stendere la mano e toccarlo e allo stesso tempo
gli faceva semplicemente desiderare di lasciarsi cadere nel vuoto del nulla dal
quale era tornato, in modo che Harry se ne andasse e
non fosse più lì quando si sarebbe risvegliato. Anche
il suo sconcertato stupore si dissipò, il fragile ricordo si afferrava ai
limiti della sua mente in una surreale visione della realtà. Draco non poteva essere sicuro che non fosse stato solo un' invenzione della sua mente in delirio, prima di perdere
la coscienza; però ricordava di aver aperto gli occhi e la prima persona che
aveva visto era stata Harry. Era sopra di lui e gli
teneva la mano; aveva visto le sue labbra muoversi sussurrando parole
silenziose, parole che sentiva tenere, pure e molto confortanti, parole che
dicevano che tutto andava bene.
Però lui sapeva, pensò amaramente.
Niente sarebbe andato più bene. Doveva essere stato un sogno. Semplicemente un
altro sogno.
Le ultime vestigia di dolore diminuirono nel suo corpo; Draco si chiese vagamente da quale altezza fosse caduto e
quanto male si era fatto. Gli sarebbe piaciuto molto sedersi e controllare i
suoi lividi, se non fosse per il fatto che sembrava
essersi congelato in uno stato di coma cosciente, solo perché Harry era in piedi accanto a lui. Sì, Harry
era proprio accanto a lui, da qualche
parte alla sua sinistra - poteva sentirlo.
In quel momento la porta si aprì un' altra
volta e Draco sentì Madama Chips
entrare prepotentemente nella stanza, accompagnata dal tintinnio di un vassoio
che appoggiò sul suo comodino, probabilmente con le sue medicine. Draco si rese conto che era affamato.
"Potter, dovresti essere a
riposo" sentì Madama Chips riprendere Harry, confermando quello che sapeva fin dall'
inizio "Ti ho appena sistemato la caviglia e non dovresti camminare
per tutta la stanza..."
"Lui sta bene?" la voce di Harry
era tranquilla, con marcata preoccupazione.
Il cuore di Draco saltò dall' emozione - di fatto si sentiva come una piuma caduta
in un aspiratore. Era un sentimento denso e oscillante che non si definiva
molto bene, però era piacevole al tempo stesso.
"Starà bene" fu la breve risposta di Madama Chips "Non ha ossa rotte o
costole incrinate, è solo un po' scosso. Sinceramente, la caduta è sembrata
peggiore di quello che era"
"Però si è graffiato seriamente quando ha sbattuto
contro gli arbusti..."la
soave interiezione di Harry era ancora dubbiosa e
silenziosamente ansiosa.
"L' ho lavato e la maggior parte erano solo graffi
leggeri" Madama Chips sembrava impaziente e
ripeté "Starà bene, si dovrebbe svegliare a
momenti. L' Incantesimo di Cura ha un leggero effetto tranquillante, però dovrebbe sparire fra poco. Non c' è niente di cui
preoccuparsi. Adesso voglio che esci e che ti sieda nella sala d' attesa per altri cinque minuti buoni. Se ti senti sufficientemente
bene allora puoi tornare al tuo dormitorio. Adesso
sciò, Potter, fuori di qui"
"Grazie" fu l' ultima
cosa che Draco sentì dire da Harry,
allora la porta si chiuse e seppe che Harry se ne era
andato. Era da aspettarsi che Harry fosse educato
anche quando gli aveva detto di andarsene.
Draco tenne gli occhi chiusi e
continuò a pretendere di essere addormentato, mentre analizzava quello che
aveva appena sentito. La conversazione aveva lanciato qualche luce su quello
che era successo - sembrava che dopo essere caduto dalla scopa, che era l' ultima cosa che si ricordava, aveva sbattuto contro i
cespugli a si era ferito abbastanza. EHarry era venuto a vedere se stava bene.
Inclinò la testa e si morse il labbro inferiore. Per
qualche ragione era molto importante, molto più del resto che aveva sentito.
************
Madama Chips aveva vietato a
chiunque non fosse un Cercatore bagnato di sangue di entrare in infermeria,
così Harry era solo; seduto sulla poltrona nella sala
d' attesa, fuori dalla stanza dove stava Draco. Tecnicamente, meditò ironico, nemmeno lui doveva
stare lì, dato che si era macchiato con il sangue di Draco
e non con il suo. Madama Chips era stata tanto che
lui non si fosse ferito gravemente, che non si era
messa a pensare come mai ne era uscito così pulito dalla tanta dichiarata
'collisione', mentre la sua controparte era rimasta incosciente.
Ne era venuto fuori solo con una
storta alla caviglia, una volta che gli aveva pulito le mani e le braccia dal
sangue di Draco, risultò essere la sua peggiore
ferita. Harry sospettava che una grande
quantità di sangue era caduta anche sulla sua tunica, solo che non aveva potuto
vedere le macchie, dato che la sua tunica era rossa.
AL MENO
STA BENE.Harry si appoggiò ai cuscini,
incrociando le dita dietro la testa e appoggiò la testa tra i palmi delle mani STARA' BENE. ALMENO FINCHE'
NON USCIRA' DI QUI.
Harry sapeva che probabilmente Ron e Hermione erano fuori ad
aspettarlo, però per qualche strana ragione, non aveva voglia di vederli in
quel momento, e per essere sincero nemmeno il resto della squadra. Spirali di
confusione circondavano i suoi pensieri frammentati e confusi nella sua testa,
mentre ripassava mentalmente la partita di Quidditch
per la milionesima volta...
Draco che quasi prende il Boccino. Draco
colpito da un Bolide. Draco che volava come se la sua testa fosse a chilometri di distanza,
con movimenti meccanici e vacillanti. E alla fine, Draco
che cade e quel terribile eco di solido silenzio quando colpì il terreno-
"Harry"
Harry uscì bruscamente dal suo
sinistro sogno e si guardò attorno sorpreso - e vide Hermione
affacciarsi all' infermeria, con uno sguardo di franca
preoccupazione sul viso. Aveva aperto la porta talmente silenziosamente che non
l' aveva sentita.
La tensione nei tratti di Harry
si rilassò un po', anche se si poteva sentire nella sua voce.
"Ciao Hermione" disse
accantonando i ricordi della partita di Quidditch per
più tardi.
"Stai bene?" fu la prima domanda che uscì dalla
bocca di Hermione.
"Si sto bene" disse stanco, offrendole un
piccolo sorriso "Chips ti caccerà
da qui quando entrerà dalla stanza, però al momento perché non entri?"
Hermione guardò attenta la porta chiusa
che portava alla stanza dove Draco si stava
riposando, prima di scivolare nella sala d'attesa e chiudere la porta dietro di
sé. Attraversò la sala per sedersi accanto a Harry e
la sua spalla sfiorò quella di lui in una silenziosa consolazione. Per un
momento non disse niente, però alla fine parlò quando anche Harry
era rimasto in silenzio.
"Come sta Malfoy?"
chiese dolcemente. La sua voce aveva una debole preoccupazione restia, anche se
indubbiamente genuina.
"Non lo so" rispose Harry
confuso "Madama Chipsdice
che vivrà perciò suppongo che sarà così. Però non chiedermi cosa
è successo la fuori, perché non ne ho la più pallida idea. Può darsi che
ce lo possa dire Malfoy
quando si sveglia"
"Vuoi dire che non..."
cominciòHermione
"Non l' ha fatto" disse brevemente "Non ho
la più maledetta idea di cosa è successo, solo che ero bagnato dal sangue di Draco, e c'era sangue dappertutto, e non smetteva di
sanguinare" crollò e tremò "E' stato orribile"
"Tutto il mondo pensa che vi siete scontrati"
disse Hermione con attenzione.
Harry sospirò "E tu
cosa pensiHerm?"
"Io penso che c'è di più di quello che si vede a
prima vista" disse Hermione neutrale, anche se
una piccola scrollata delle spalle tradì la sua perplessità "Io ho visto
tutto quello che gli altri hanno visto dagli spalti, Harry.
Però so un po' di più a proposito della - situazione tra te e Malfoy, e questo fa una grande
differenza"
"Così anche tu pensi che la spaventosa pozione ha a
chefare con tutto questo?" la voce
di Harry suonava tuttora confusa.
Hermione si appoggiò ai cuscini della
poltrona "Ho provato" disse semplicemente "Ho provato a dirmi
che dovevamo prenderlo per quello che sembrava: uno scontro sfortunato, come
credono tutti gli altri. Ron è di sotto è sta
parlando con la squadra - è livido, crede che Malfoy
abbia provato a tirarti giù dalla scopa a mezzo volo. Però...però
io non riesco a convincermi che questa sia la verità. Volevo solo chiedertelo
prima: che cosa è successo esattamente?"
Harry negò piano con la testa
"Non posso dirtelo"
Hermione si morse il labbro e fece un
sonoro respiro al sentire il tono profondamente agitato nella voce di Harry.
"Non posso dirtelo, perché non lo so nemmeno
io" Harry continuò a fissarsi i palmi delle
mani, le stese davanti a sé e le girò "Non so
come è successo e non so perché. Non
ricordo si essermi scontrato con la scopa di Malfoy,
però posso sbagliarmi. Forse le code delle nostre scope si sono scontrate e
qualche capriccioso fenomeno aereo dinamico ha lanciato la sua scopa a tutta
velocità. Non lo so. Però quello che so è che-" la voce di Harry vacillò un po' "è che non ha funzionato"
Il cuore di Hermione fece un
salto "Cosa non ha funzionato?"
"La guarigione" disse Harry
lasciando cadere le spalle con un sospiro "Ricordi cosa ti ho detto quando Malfoy aveva preso
quel maledetto coltello e si era ferito il petto?Quando aveva preso la mia mano
e l' aveva messa sulla ferità, questa guarì? Bene ho provato ha fare lo stesso
nel campo, quando stava sanguinando tanto che credevo che sarebbe morto
dissanguato se non avrei fatto qualcosa. Però non ha
funzionato. Non è successo niente. Niente in assoluto"
"E questo che cosa significa?" chiese piano Hermione
"E' una buona domanda"rispose dolcemente Harry.
***************
L' atmosfera nella Sala Comune dei Grifondoro
era mista - le parole ufficiali di Madama Boom si erano divulgate durante la
cena ed era stato dichiarato che la partita Serpeverde-Grifondoro
era stata presa come abbandonata a causa della perdita dei Cercatori di entrambe le squadre (il che teoricamente avrebbe
significato che la partita sarebbe dovuta continuare per sempre, se non fosse
stata sospesa). La nuova partita si sarebbe fissata per una data posteriore,
che sarebbe stata annunciata al momento.
I Serpeverde, di fatto, erano
stati compiaciuti di questo. I Grifondoro invece no,
dato che stavano guidando la partita con un buon
margine prima dell' incidente. Comunque tutti i Grifondoro si erano uniti amabilmente in appoggio a Harry e gli dicevano che non era colpa sua se la partita
era stata cancellata. Chiunque avrebbe lanciato uno sguardo all'
espressione afflitta di Harry mentre si
lasciava cadere davanti al camino, avrebbe capito perché i suoi compagni
stavano facendo del loro meglio per confortarlo.
"Veramente non è stata colpa tua, quel
imbecille di Malfoy ha rovinato tutto"
disse Ron per l' ennesima volta e Harry
desiderò che la smettesse di ripeterlo.
Seamus annuì, mostrando che era
d'accordo "Malfoy stava cercando di vendicarsi
su di te per quello che era successo prima, quando l' abbiamo quesi disarcionato con quel Bolide - ed era ovvio che tu
eri sul punto di prendere il Boccino, così ha deciso o tutto o niente e si è
scontrato con te"
Hermione si accigliò
"Hai veramente visto lo scontro, Seamus?"
Seamus si girò versò di lei burlone
"Cosa credi sia successo?Che entrambi hanno
deciso di scontrarsi in aria allo stesso tempo?"
"Però è stato Malfoy
quello che è caduto per primo..."Hermione cominciò a polemizzare, però Harry
parlò con fermezza, interrompendola "E' stato uno scontro, Herm" e le diresse un breve ma significativo
sguardo, poi continuò "Non credo che nessuno di noi due volesse
scontrarsi, ma ormai è fatta, ed è un peccato specialmente perché Grifondoro stava vincendo"
"Però va bene, Harry"
disse Ron fiducioso e gli diede un brillante sorriso
"Gli schiacceremo un' altra volta, nella prossima
partita - guardalo per il lato buono li calpesteremo due volte allo stesso
tempo. E se abbiamo fortuna Malfoy sarà troppo ferito
per giocare a Quidditch, o
non so, forse per sempre"
"Ron" Hermione disse sottile, anche se continuava a guardare
attenta Harry
"Qualcuno sa cosa è successo a Malfoy?"
chiese Harry casualmente, anche se Hermione vide il brillo nei suoi occhi e notò la velocità
della sua domanda in risposta alla menzione del nome
di Draco.
"Ho sentito che è in coma" disse Ron, sperandolo "Non eri con lui nell'
infermeria, Harry? Potevi cambiare la sua
medicina o qualcosa di simile"
"Si con una di quelle
Pillole False di Fred e George"
aggiunse Dean ridendo soddisfatto "Quando si
sveglierà Malfoy non sarà esattamente la Bella
Addormentata"
"Sì, e a Madama Chip costerà molto lavoro scoprire chi dovrà impiccare per questo" rispose
secco Harry.
Hermione si sedette in silenzio e
osservò gli animati ragazzi analizzare minuziosamente la partita prima della
sospensione, così da poter discutere la strategia per la prossima. Notò che Harry non stava partecipando tanto quanto avrebbe dovuto,
il che era strano, in particolare perché si trattava di una pioggia di idee sul suo tema favorito. Sembrava distratto e a parte
qualche assenso e corti commenti occasionali, sembrava che la sua attenzione
fosse a mille miglia di distanza...
O forse non tanto lontana - solo giù per il
corridoio, primo stop della scala a destra, due piani più in basso. L'
infermeria.
Hermione si alzò in piedi raccogliendo
i suoi libri e facendo il minimo rumore possibile. PeròHarry, percettivo e osservatore come sempre, notò che
se ne stava andando e alzò un sopracciglio inquisitore.
Lei gli lanciò uno sguardo significativo
e gli annuì una volta; lui sostenne lo sguardo per alcuni istanti e anche se
non aveva capito che cosa gli volesse dire i suoi occhi erano pieni di fiducia
incondizionata. Fiducia che lei sapeva che cosa stava facendo anche se non
sapeva che cosa aveva in mente, confidava che lei avrebbe fatto quello che era
più giusto.
Hermione era quasi fuori
dal ritratto quando Ron la chiamò "Hei! dove vai?"
"In biblioteca" rispose da sopra le spalle
"Devo consultare un libro prima che chiuda"
e senza aspettare una risposta scivolò attraverso il buco del ritratto e se ne
andò. Una volta fuori Hermioneguardò
l' orologio - erano poco dopo le otto e con fortuna la maggior parte degli
studenti erano di ritorno nelle proprie sale comuni. Camminò nel mezzo del
corridoio illuminato dalle torce, girò al primo stop della scala alla sua
destra e si diresse verso l' infermeria.
**************
Draco mosse le gambe ad un lato del
letto e le stirò, muovendo le dita dei piedi e guardandole come se avessero
tutti i segreti dell' universo. La rigidità del suo
corpo era ormai quasi scomparsa, rimpiazzata da un vago ma famigliare
sentimento d' inquietitudine,
come il rumore di un terremoto prima di salire alla superficie, denso solido e
sommamente inquietante.
Erano passate solo dieci ore da quando era arrivato all' infermeria ed era già annoiato. Alcuni dei suoi amici
erano venuti a vederlo presto - Vincent e Gregory, appunto, come BleaseZabini e PansyParkinson che l' avevano coccolato
e gli avevano sussurrato come se fosse stato un passerotto ferito. Però l' unica cosa che gli importava era che Harry
era venuto a vederlo.
STA'
BENE?
La voce di Harry era stata così
piena di genuina e profonda preoccupazione per lui, che Draco
avrebbe potuto giurare che dopo tutto Harry si era
preoccupato per lui. Forse. Però se ne era andato e
non l' aveva più visto da allora. Era assurdo pensare che sarebbe tornato a
vederlo. Perché lo faceva?
Perché era Harry. Se c'
era qualcosa che aveva appreso nelle ultime settimane, a parte la tortura
suprema di voler cadere in ginocchio ogni volta che Harry
passava, era che Harry possedeva una certa nobiltà
che andava al di là di quello che aveva mai sperato.
Anche se la nobiltà
fosse stata solo una farsa, un' ombra caritativa d' amore, anche così
era qualcosa di speciale. E una parte di lui,
irrazionalmente, aveva passato il giorno sperando ogni volta che la porta
veniva aperta, che Harry entrasse di nuovo, che
venisse e dicesse qualcosa, qualsiasi cosa, facendo in modo che tutto si sentisse
bene un' altra volta, solo per quel istante.
PeròHarry
non era più tornato.
"Continui ad avere dieci dita lì, o ne mancano un
paio?"
Draco alzò lo sguardo e vide Harmione sulla soglia della porta con un'
espressione imperscrutabile sul viso. O lui era stato troppo assorto
pensando a Harry da non aver sentito aprirsi la
porta, o lei l' aveva aperta talmente silenziosamente come una nuova e bizzarra
forma d' Apparizione.
"Non è già passato l' orario
delle visite?" disse irritato Draco; mise
entrambi i piedi a terra, anche se non si alzò.
"E' così" Hermionecamminò fino ai piedi del letto di Draco
e incrociò le braccia "Però ho detto a Madama Chips
che dovevo solamente darti un messaggio, così ha detto che potevo passare"
"Un messaggio?" il cuore di Draco
fece un salto, rimbalzando ironicamente nella sua cassa toracica; la sua
tristezza si trasformò in un brillo di speranza "Di-di
chi?"
"Di nessuno" rispose indifferente Hermione "Avevo solo bisogno di una scusa per entrare,
questo è tutto"
Per sorpresa di Hermione, Draco per un breve istante sembrò veramente avvilito, prima
che la delusione si dissolvesse velocemente un' altra
volta in indifferenza. Però ad ogni modo lei l' aveva
notato.
"Come ti senti?" chiese un po' di mala voglia
"Stupendamente" rispose Draco
"E' rinvigorente fare sei metri di caduta libera da una scopa, la prossima
volta dovrò provare da un precipizio"
"Bello spettacolo quello che hai dato oggi"
rispose un po' acida Hermione "Molto
impressionante. Cosa è successo veramente?"
Draco sbuffò "Spettacolo, Granger? Se avessi voluto dare spettacolo, sarei entrato
nudo in Sala Grande, o avrei ballato il go-go sulla cattedra dell'
auladi Pozioni. Avrei
trasformato Paciock in un fiammingo e gli avrei fatto
ballare il flamenco. Ad ogni modo non mi sarei scontrato con la scopa come un
kamikaze, quasi uccidendomi nell' atto"
"Peccato per il 'quasi'"
Hermione represse un sorriso "E hai qualche
problema con il ballo, non è così?"
"Odio ballare" Draco
fece una smorfia "Tutto il mondo lo sa"
"Bene, così sembra" Hermione
fece una pausa "Comunque non mi hai ancora
risposto - esattamente che cosa è successo lassù? Cosa hai
fatto?"
"Tenevi la testa sotterrata in un libro durante la
partita, Granger?" Draco
le lanciò uno sguardo abbatanza affilato da tagliare
il ghiaccio "Sono caduto dalla scopa e mi sono quasi rotto il collo, a
momenti mi dissanguo per le multiple lesioni e allora misericordiosamente sono
svenuto. Però ho sentito che anche Potter
è venuto giù, cosicché sono sicuro che ti ha dato scena-per-scena
dei sanguinosi dettagli"
"Tutto il mondo crede che vi siete scontrati a mezz'
aria" Hermione puntò gli occhi su Draco "E' questo che è
successo?"
"Cosa diceHarry?" chiese immediatamente Draco.
Hermionesospirò
"Non è sicuro. Non ricorda lo scontro. Immagina che le code delle
scope si siano impigliate è che il tutto sia stato solo un incidente
sfortunato. Anche se"aggiunse
"ci sono alcuni che pensano che tu sia andato deliberatamente contro Harry per far sospendere la partitae farla in un' altra
data"
Draco si fece scappare una risata
disprezzante "Da quando Granger mi conosci come una persona tanto sacrificata?"
"So che faresti qualsiasi cosa per la gloria"
contestò Hermione, senza l' ombra
di un sorriso "E dare ad Harry una bastonata a Quidditch è qualcosa che hai sempre voluto"
Draco socchiuse gli occhi "Così
anche tu pensi che mi scontrato a proposito contro Harry"
"No" disse diplomatica Hermione "Non lo penso. So quello che ho visto,
Malfoy, e so anche che quello che è successo và al di là del semplice errore di calcolo. E voglio sentire come è successo direttamente da te, e più importante perché è successo?"
"Perchéè
successo?" Draco sorrise amaramente, senza umore
"Non è abbastanza ovvio, ti ha colpito un Bolide in testa?"
"So che ha a che fare con la pozione d'Amore"
disse Hermione con impazienza "Però - da quello
che so le pozioni d' Amore non provocano attimi di
improvvisa incoscienza e collisioni aeree"
"Non sai niente, Granger"
rispose serio, con gli occhi grigi induriti e pieni di una densa emozione
"Posso dirti la prima cosa che devi sapere sulle
pozioni d'Amore è che ti strappano il giudizio. In ogni aspetto della tua vita,
ogni volta che un certo qualcuno ti passa vicino"
"Lo so già-" cominciò Hermione, però Draco la
interruppe."Quando lo vedo sento come se tutto intorno a me andasse
in frantumi e si componesse in un unico momento, e anche lo sfondo svanisce e
si fa sfocato."Draco
parlo con tono sobrio, monotono, come se parlasse di una vita lontana, non sua;
le parole sembravano scivolargli fuori dalle labbra
contro la propria volontà, come un' onda represse che si dirige verso la costa.
Draco non sapeva perché stava confidando queste cose
a HermioneGranger, però
sapeva che se non l' avrebbe detto a qualcuno, semplicemente sarebbe esploso
"Sai quanto tempo ho passato ad osservarlo in
queste ultime settimane? Molto. Credo di non esagerare se dico che, in un certo senso, conosco Harry meglio di ognuno di voi. Per
esempio, sai che mano usa Harry per togliersi i
capelli dagli occhi?"
"Um" disse incerta Hermione, sembrava
sconcertata "La sinistra?"
"Sempre la destra. E sai che gli piace camminare con
le mani nelle tasche, a meno che non porti libri in
quel caso li porta con la mano sinistra, perché la destra è la mano con cui usa
la bacchetta. Sai quel è la prima cosa che toglie sempre dalla borsa quando si
siede in classe?"
"La sua pergamena?" suggerì Hermione
rendendosi conto che non lo sapeva "O la sua piuma?"
"No, la sua boccetta d' inchiostro
nero" Draco le diresse un sorriso sereno, leggermente
appagato di sé stesso "Non è sorprendente quanto ignori di qualcuno che
credi di conoscere bene?"
Hermione per una volta non riuscì a
pensare a qualcosa per rispondere.
"Bene" Draco continuò
con voce bassa, moderata "Suppongo che ho percepito
tanto del comportamento di Harry, perché la Pozione
mi rende particolarmente sensibile ai suoi sentimenti e alle sue reazioni verso
di me. Posso dire quando Harry viene verso di me
senza nemmeno alzare lo sguardo. E sai? Questa -
questa distruttiva connessione non migliora col tempo. Solo peggiora. E per questo - durante la partita..." non finì.
"Cosa?" Hermione
sembrava senza fiato " Cosa vuoi dire?"
Draco si morse illabbro e spostò lo sguardo "Questa
mattina l' atmosfera intera era più tesa del normale -
le emozioni erano esaltate dall' eccitazione per la partita di Quidditch. Ho semplicemente sentito quando Harry era arrabbiato e la sua rabbia ha rotto il delicato
equilibrio della dinamica tra di noi. Era-" Dracosi interruppe cercando le
parole "Era come soffocare, quando tutto quello che vedi, quando la tua
testa rompe la superficie dell' acqua, è un cielo cremisi e tutto quello che
vedi quando sprofondi è un mare d' oscurità. Suppongo che era
più di quello che potevo sopportare in quel momento e sono svenuto"
Hermione lo stava fissando scioccata "Harry ti ha fatto cadere? Perché - perché fondamentalmente
era arrabbiato con te?"
"Perché ho quasi preso il Boccino" rispose Draco, senza mutarsi "Io non ero l' unico
Cercatore furiosamente competitivo oggi nel campo. Specialmente perché Harry non ha mai conosciuto l' opposto
della vittoria. Lui stava giocando per vincere, pozione d' Amore
o no"
"Harry non poteva essere così arrabbiato con te" protestò
deliberatamente Hermione "Ti ha osservato per la
maggior parte del tempo - era veramente preoccupato
perché per le complicazioni della pozione d'Amore, forse non saresti stato
capace di sostenere tutta la partita "
"Ed aveva ragione"
disse Draco con chiaro cinismo nella voce
"Credimi, Granger, lui era arrabbiato con me. Era chiaramente infuriato. L' ho sentito - forse troppo - e non ho potuto
respingere o maneggiare una tale cruda emozione ed è per questo
che sono svenuto"
Draco si lasciò cadere sul letto,
appoggiandosi contro la testata mentre guardava lontano, sommergendosi nel
torrido ricordo di quel momento, che lo feriva e lo bruciava come niente prima d' ora. Era stata un' onda
scarlatta rosso puro, senza la più lieve ombra di nero o bianco - il colore
della rabbia, del dolore, della passione, il colore dell' amore.
Amore, che era una somma di tutte loro e più.
Draco si obbligò a smettere di
pensare a questi ricordi incandescenti. Riportò lo sguardo su Hermione "Così adesso sai perché"
"Harry non ne ha la minima
idea" disse Hermione con il viso accigliato.
Draco scosse le spalle "A volte
è facile non notare i sentimenti delle altre persone"
"Harry non è così"
insistette Hermione, venendo automaticamente in aiuto
al suo amico.
Draco sostenne il suo sguardo
fermamente "Lo so"
Rimasero tranquillamente seduti per un lungo momento,
dividendo un silenzio opprimente. Finalmente Hermione
parlò.
"Che facciamo adesso?"
sembrava ansiosa e infelice.
"Certe volte non c' è niente da fare" rispose
dolcemente Draco e il tacito tono di distruzione
nella sua voce era angosciante. Alzò gli occhi verso Hermione "Ti ha chiesto Harry
di venire?"
Hermionenegò con la testa
"No. Volevo venire a parlare con te personalmente. Harry - bene, è ancora scosso per tutto l'
accaduto e credo che sia meglio lasciarlo in pace per un po', prima di
pensare a cosa fare"
Draco distolse gli occhi, lasciando
cadere lo sguardo sulle bianche piastrelle del pavimento, tanto clinicamente
lindo e pulito "Oggi è venuto a vedermi"
Hermione non sembrò
sorpresa "Era preoccupato per te. Era preoccupato se stavi bene, e lui-" era sul punto di dirgli del
tentativo fallito di curarlo nel campo da parte di Harry,
però decise di non dirlo all' ultimo momento "E' stata la prima persona al
tuo fianco subito dopo che sei caduto dalla scopa. E
anche adesso è molto confuso su quello che è successo - non sa perché o come e
definitivamente non ha idea di esserne stato la causa"
"Vai a dirglielo?" chiese Draco,
una luce oscura brillò nei sui occhi alla menzione del
nome di Harry un' altra volta.
"Vuoi che lo faccia?"
"Non lo so" disse Draco
noncurante, anche se era evidente la tensionenel modo in cui alzò le spalle. "Dipende da te"
"Non venirmi fuori con questo!" Hermione sembrava agitata e gli diresse uno sguardo duro
"E' meglio che ti decida se lo devo dire a Harry
o no. Non lascerai questa decisione a me"
"Credi che starebbe meglio se lo sapesse?"
Hermione lo considerò
un momento "Non lo so" disse sincera.
"Allora fai quello che credi più giusto"
Draco si chinò e si servì un
bicchiere d' acqua dalla brocca che stava accanto al
letto, e ne bevve un sorso. Guardò attentamente l' acqua,
osservando come i raggi di luce ambrata si riflettevano nel liquido
trasparente, catturando l' arcobaleno mentre si disperdevano attraverso la
trasparenza pura dell' acqua e del vetro.
Indifferente, mosse il bicchiere in modo circolare,
creando un piccolo tremore al suo interno, che svanì quando fermò il movimento.
"Siamo molto fiduciosi, oggi come oggi" disse a
voce alta come se si rivolgesse all' acqua "Diamo
tutto per scontato e non pensiamo nemmeno due volte come un piccolo giro d'
eventi possa cambiarci la vita. Non voglio dire che non ci preoccupiamo di quello che ci succede - voglio dire che presumiamo troppo per preoccuparci il
giusto. Questo bicchiere d' acqua per esempio,"
alzò il bicchiere come per offrire un brindisi "Io lo berrò quando avrò
sete. Non sospettando nemmeno un istante che possa essere avvelenato e che
questo potrebbe essere l' ultimo sorso che bevo"
Hermione gli lanciò uno sguardo
incuriosito "E perché l' acqua dovrebbe essere avvelenata?
Forse Madama Chips pensa chenessuna frequenza di mortalità nel suo
registro si veda male?"
"Non essere ottusa, Granger,
era solo un esempio" Draco le diresse uno
sguardo appagato, poi tornò a guardare di malumore il bicchiere incriminato dal
quale bevve un altro sorso "Comunque, anche fosse
narcotizzata non potrebbe essere peggio di come sono adesso - la pozione
d'Amore è veleno magico e scorre in ogni goccia del mio sangue. E non mi ucciderà" lasciò uscire una corta risata
"Almeno non ancora. E decisamente non
velocemente"
"Ci deve essere un modo per neutralizzare la pozione
d'Amore" disse Hermione risoluta, con
determinazione nella voce "Anche se non esiste un controincantesimo
diretto, deve esserci una qualche scappatoia"
"Scappatoia?" Draco
la guardò incredulo "Cosa pensi che sia questo, Hermione? Una regola che stiamo cercando di aggirare? L'
amore non gioca con regole e non comincerà adesso. E' un errore e certi errori
non possono essere, mai, corretti"
"Così semplicemente ci convivrai?" Hermione volse gli occhi verso di lui con scetticismo
"Lo accetterai semplicemente come un errore, come se potesse aiutare in
qualcosa? Che mi dici di Harry?"
"Harry, per tua
informazione, non è quello che perderà la sua sanità mentale sotto la
prolungata influenza della pozione d'Amore" disse Draco
a denti stretti "Harry, casualmente può
continuare con la sua vita senza portare nessuna cicatrice della pozione, può
allontanarsi e ritornare alla normalità"
"Nonon può" disse Hermione con calore,
guardandolo ferocemente "Se pensi di essere l' unico ferito dalla pozione
d'Amore, ti sbagli. Da quando gli hai mostrato la gravità della pozione,
tagliandoti e facendoti curare da lui, è stato preoccupato per tutto questo
guaio. Sta nascondendo cose a Ron solo per proteggere
questo terribile segreto. Sta saltando lezioni, sfuggendo di qua e là solo per
parlare con te. E in tutti questi anni non l' ho mai
visto giocare così male a Quidditch. Quindi smettila
di comportarti come un santo martirizzato, e usa il tuo tempo per pensare a una soluzione, perché so
che c' è una soluzione, in qualsiasi modo."
"Sai? sembri Mirtilla Miggs, la Pazza mamma Babbana"
Draco sembrava leggermente schifato "Solo
ascoltati! Sai che c' è una soluzione in qualsiasi modo! Per favore risparmiami
l' idealismo"
"Smettila di essere così chiacchierone, vuoi?"
esplose Hermione.
"Guarda" Draco si
lasciò cadere sul cuscino "Credo che dire di aver avuto un giorno pesante
sia un eufemismo. Così dirò solo che 'è la commozione che parla'.
Ad ogni modo non sono dell' umore più ottimista e
questa conversazione non mi fa sentire meglio"
Draco chiuse gli occhi e per un
istante Hermionesi impressionò
per quanto vulnerabile e fragile sembrasse, marcato da un' aria di stanca
innocenza.
"Mi sono domandata" disse piano "Se un
Incantesimo di Memoria avesse funzionato per farti dimenticare di essere sotto l' influenza della pozione e magari avrebbe cancellato dalla
tua memoria tutto il ricordo di aver bevuto la pozione"
Dracoscosse la
testa "Non funzionerà. Gli Incantesimi di Memoria sono inferiore in
potere alla maledizione Imperius, e nemmeno l' Imperius funziona mentre sei
sotto l' influenza della pozione d'Amore. Come vedi-" respirò
profondamente, c'era un tremore nella sua voce "Gli Incanti di Memoria e
la maledizione Imperius si mettono con la tua mente. Le pozioni d'Amore si
mettono con il tuo cuore"
Hermione guardò Draco
e per prima volta nella sua vita, vide la pura impotenza econfusione nei suoi occhi, brutalmente
sinceri, e vide che sotto la maschera dell' arroganza
e dell' apatia, era veramente spaventato perché non aveva idea di cosa fare -
la mancanza del controllo della situazione sembrava qualcosa che non gli
avevano insegnato, non a casa Malfoy.
Hermionesospirò
pesantemente "Dovresti riposarti" si girò per andarsene.
"Ho bisogno di parlare con Harry"
disse Draco , la sua voce
suonava leggermente opprimente.
Hermione lo guardò "Quando?"
fu tutto quello che gli disse e Draco si sorprese, si
era aspettato che chiedesse di cosa voleva parlare con
Harry.
"Il più presto possibile. Domani sera, alle nove.
Allo stesso posto, lui sa dove"
Hermione alzò gli occhi al cielo
"Sì, il magazzino al quinto piano della Torre d'Astronomia" fece una
pausa "vero che sai trovare un posto dove parlare - sai per cosa vanno la maggior parte delle persone nella notte alla Torre
d'Astronomia, vero?"
Draco fece una smorfia "Sì, il
punto è che saranno troppo impegnati per rendersi conto che siamo lì"
Hermione brontolò "Alla lunga non
lasciatevi influenzare dalle coppiette felici che stanno lì"
Draco fece una risata vuota
"Non preoccuparti, Harry si assicurerà che ci
atterremo all' agenda" osservò come Hermione prendeva il pomo della porta e allora aggiunse
dolcemente "Grazie per essere venuta"
Hermione si fermò e lo guardò di
sottecchi "Dirò a Harry che lo saluti"
"Digli solo di esserci domani sera"
****************
"Sei riuscita a parlare con
Malfoy ieri sera?" fu il saluto di Harry per Hermione il mattino
dopo, mentre lasciavano la Sala Comune per andare a fare colazione in Sala Grande.
"Sì" rispose Hermione
laconica, però non disse niente altro. Di fatto non
era sicura di volergli dire il resto della conversazione..
"E?" chiese impaziente
"Cosa ha detto?"
"Dice che vuole vederti questa sera al magazzino del
quinto piano" Hermione si guardò attorno per
assicurarsi che Ron non stesse ascoltando; Ron era ad una piccola distanza che chiedeva a Seamus la data per la prossima partita contro le altre Case
facendo ipotisi sui probabili risultati.
"Questa sera?" Harry
ci accigliò "Per cosa? Di cosa vuole parlare?"
"Non lo so" rispose Hermione
onestamente "Non me l' ha detto, però sembrava che volesse veramente
parlare con te"
"Sa cosa è successo ieri?" insistette Harry "Perché è caduto? Perché non sono riuscito a curarlo?"
"Non gli ho detto del tuo tentativo per curarlo,
sembrava già abbastanza preoccupato" Hermione lo
guardò di sottecchi "Cosa è successo ieri sera -
su quello che è successo in Sala Comune? Ti sei ricordato improvvisamente che è
stato uno scontro o è stato perché Ron e gli altri
non sospettino niente?"
"Tutto il mondo crede che ci siamo scontrati e credo
che sia la migliore versione a cui ci possiamo attenere" contestò piano "Malfoy cos' ha
detto?"
"Uscirà oggi dall' infermeria,
cosicché -" cominciò Hermione prima che Harry le toccasse gentilmente la spalla e la portasse a un
lato del corridoio camminando più piano.
"Hei" la guardò con
occhi pieni di ansia sincera "Guarda Herm, stai evitando la mia domanda, è evidente. C' è
qualcosa che devo sapere su quello che è successo ieri? Per favore Herm, dimmi quello che ha detto"
Hermione si morse il labbro "E'
difficile da dire Harry"
L' espressione confusa di Harrydivenne ancora più ansiosa e infelice "Malfoy ti ha chiesto di non dirmelo?"
"No" disse Hermione, il dilemma si vedeva nel suo volto
"E' solo che- oh, Harry, sei tu"
"Sono io?" Harry
batté le palpebre "Cosa...?"
"Tu Harry," disse Hermione con voce
grave "Tu sei accaduto ieri. Malfoy è caduto per causa tua, e si sta distruggendo per
te, e..."si interruppe
e sospirò pesantemente.
Harry la fissava,
attonito "E' caduto ...per causa mia? Che,"
sembrava assolutamente sconcertato "Che significa? Ci siamo scontrati
veramente?"
"No"
disse Hermione, suonando agitata "Mi ha detto,
che tu eri arrabbiato con lui, perché aveva quasi preso il Boccino e la tua
rabbia è stata moltiplicata in qualche modo dalla pozione d'Amore. Poteva sentire la tua rabbia dentro la sua
testa. Harry, ed è stato troppo per lui, è svenuto ed
è caduto dalla scopa"
Harry rimase zitto per un lungo
momento.
Hermione lo guardò preoccupata
"Guarda Harry, non hai colpa di quello che è
successo..."
Arrivarono in Sala Grande e dovettero smettere di parlare
per un momento mentre prendevano i propri posti e venivano
ripetutamente interrotti da vari compagni di classe. Harry
scivolò sul posto accanto a Hermione e rimase in
silenzio mentre il mangiare veniva servito a tavola.
Hermione si sentiva malissimo nel
vedere Harry così nervoso - quasi si era pentita di
averglielo detto, anche se sapeva che Harry meritava di sapere tutta la verità, dato che era più intimamente
coinvolto di quanto lei non sarebbe mai potuta essere. Però
aveva dubitato a dirgli tutto per la stessa ragione, perché sapeva che si
sarebbe sentito colpevole e avrebbe accusato sé stesso per quello che era successo
a Draco.
Era inopportuno parlare durante la colazione, dato che non avrebbe potuto mantenere una conversazione
decente con Harry. Lo guardò di nuovo e lo scoprì a
cercare nella Sala con lo sguardo, e sentì un vuoto allo stomaco quando si rese
conto di dove stava guardando, non toglieva lo sguardo dal posto vuoto di Draco nel tavolo dei Serpeverde.
"Harry" cominciò a
dire, cercando di pensare a qualcosa per tranquillizzarlo, però questi negò con
la testa laconico, indicandole di non parlare nel
tavolo.
Infelice per l' inizio negativo
della giornata, Hermione cominciò a spalmare burro su
una fetta di toast. Mangiucchiando il pane ripensò a quello che Draco le aveva detto - le sue parole avevano un eco pesante
e sinistro, parole di veleno, sangue e errori che non
potevano essere corretti. Però Hermione continuava a
mantenere la fiducia che avrebbe trovato un' uscita.
In un modo o nell' altro.
E all' improvviso, mentre si
portava il bicchiere di succo di Zucca alle labbra un' idea la tolse dalla sua
tristezza, all' osservare il serpente argentato, l' insegna di Serpeverde che era posto sullo stendardo verde.
Tutti la guardarono, anche Harry,
sconcertati. Hermione prese il suo pezzo di toast e
se lo mise in bocca, mormorando qualcosa dove solo la parola
"Biblioteca" fu comprensibile e uscì dalla Sala Grande.
Seamus si girò, vedendola andarsene,
con un' espressione divertita "Bene, dame e cavalieri,
questa è la versione moderna dell' 'Eureka' anche se molto meno scandalosa
*************
Harry controllò il suo orologio per
la terza volta negli ultimi cinque minuti - erano un quarto alle nove ed era seduto sul suo letto nel dormitorio dei ragazzi. Ron e gli altri erano nella Sala Comune. Però
lui aveva deciso di rimanere per avere un po' di pace e tranquillità. Sapeva
che Hermione era nella biblioteca, dove passava la
maggior parte del suo tempo quando non era a lezione, a fare una ricerca sulle
pozioni che funzionavano allo stesso modo deglii
antidoti con i morsi di serpente.
Riconobbe che era un' idea
brillante, aveva sperato che Hermione trovasse un
piano intelligente come questo. Sembrava che Draco
gli avesse detto qualcosa il giorno prima da averle
fatto pensare alla pozione d'Amore in termini di veleno nel sangue, il ché
significava che una pozione Anti-Tossina avrebbe espulso l' essenza della
pozione d'Amore. Era meravigliosamente semplice e definitivamente valeva la
pena di provarci - si supponeva che avrebbe informato Draco
di questa nuova idea durante l' incontro di quella
sera.
Un grosso e polveroso libro intitolato Magia Medica stava sul suo letto - Hermione glielo aveva dato in modo che lo leggesse e
familiarizzasse con il concetto base del suo piano.
Harrysvogliò
il libro fino all' ultima pagina, dove c' era l'
indice.
Localizzò facilmente il tema della 'Pozione Antitossina', cercò il numero della pagina e cominciò a
leggere:
Le
Pozioni Antitossina sono usate per disintossicare il
sangue di chi è stato contaminato da veleno chimico, tossico o da altre
sostanze estranee che possono essere fatali o causare complicazioni mediche. L'
Antitossina attua indiscriminatamente su qualsiasi tipo di sostanza chimica
consumata in modo orale o intravenosa; come risultato, tutte
le droghe dovranno essere riamministrate una volta consumata la pozione
Antitossina. Allo stesso modo annulla l' effetto delle
medicine mal somministrate, la pozione Antitossina lavora meglio su sostanze
facilmente distinguibili dal flusso sanguineo. L' effetto della pozione può
essere visibile fin da subito, anche se può prendere tempo fino a ventiquattro
ore prima di mostrare il risultato.
Harry smise di leggere e analizzò un
momento. Questa pozione Antitossina sembrava la soluzione perfetta che stavano
cercando. Comunque il libro era solo una referenza
farmaceutica magica, non dettava la preparazione della pozione - questo è
quello che Hermione stava faticosamente cercando
nella biblioteca.
DRACO
DEVE MOLTO A HERMpensò per
sé stesso, mentre controllava di nuovo l' ora - erano
dieci alle nove, tempo d' andare.
Mentre si toglieva la tunica e la
metteva con attenzione sullo schienale della sedia, perché non si rovinasse,
qualcosa cadde dalla borsa e scivolò a terra. Al chinarsi per raccoglierlo, Harry si rese conto che era il messaggio che Draco gli aveva scritto una settimana fa.Era difficile credere che fosse passato
così poco tempo. Da allora sembrava essere passata un' eternità,
come se ogni singolo momento tra loro fosse stato tolto dal flusso del tempo
allargandosi, pieni fino ai limiti da sentimenti incontrati.
Harry scosse la testa e provò a
togliersi dalla mente le intense preoccupazioni - mise il biglietto lontano
dalla vista e collocò il libro sul comodino. Prendendo un respiro profondo e
tranquillizzante, uscì dal dormitorio e scese le scale cercando di essere il
più casuale possibile. Gli altri Grifondoro erano
seduti nella Sala Comune praticando e facendo i compiti e Harrydiede la scusa che andava a vedere la professoressa McGranitt, per il suo progetto trimestrale di Trasfigurazione,
prima di uscire velocemente dalla Sala Comune.
Le sue gambe si muovevano quasi in modo meccanico,
ricordando il solitario cammino fino al magazzino nella Torre d' Astronomia, anche se c' era stata solo una volta. Alcune
cose sono difficili da dimenticare, sopratutto quando i suoi ricordi sul
magazzino riguardavano coltelli, sangue, anelli e Draco.
Arrivò al magazzino prima delle
nove e batte due volte la porta prima di aprirla con cautela. Come al solito, Draco era già lì e
questa volta era seduto sul coperchio di un ampio baule di palissandro postò
all' estremità più lontana della stanza. Harry non
ricordava di aver visto il baule l' ultima volta -
forse Gazza l' aveva appena messo, il che non era un bene, perché avrebbe
significato che lo stanzino non era tanto in disuso come loro pensavano.
Harry chiuse con attenzione la porta
dietro di sé e camminò alcuni passi verso dove era seduto Draco.
Questi lo guardò tranquillamente senza distogliere lo
sguardo; alla fine Harry si fermò a pochi passi di
distanza da Draco, aprì la bocca per parlare, ma si
rese conto che non sapeva cosa dire.
Alla fine Draco parlò per primo
"Come sta la tua caviglia?"
Harry batté le palpebre "Come sai...?"
"L' ho sentito" rispose Draco
in modo casuale alzandosi piano. Avanzò un passo verso Harry
senza rompere mai il contatto visuale "Che partita quella di ieri, non è così?"
"Stai già bene?" chiese Harry ; la sua voce era preoccupata.
I suoi occhi vagarono per il corpo di Draco - il ragazzo vestiva solo un paio di jeans e
una maglietta di Serpeverde con il carattere cinese
'serpente' in una calligrafia voluminosa. Le parti esposte delle sue braccia
quasi non mostravano i danni sofferti il giorno prima, eccetto
per una pallida linea di pelle guarita recentemente; osservò la sua
fronte, dove una debole linea argentata, come un sentiero di mercurio, lo
segnava dove Harry aveva provato a guarirlo,
fallendo.
Draco osservava Harry
con notevole calma "Ti sembra che sto bene?"
"Um" Harry cercava le parole "Bhe,
ti vedo bene, voglio dire, il tuo corpo sta bene - aspetta non volevo dirlo in
questo modo- mi riferisco che ti vedo fisicamente meglio" fece una pausa
"Dall' altra parte non so come ti senti"
Dracoinclinò
leggermente la testa "Hermione ti ha
detto qualcosa?"
Harry si morse il labbro e annuì in
silenzio.
Per la frazione di un secondo, un' oscura
emozione attraversò il viso di Draco che distolse lo
sguardo "Allora lo sai"
Harry annuì di nuovo.
"Tutto?" chiese di nuovo con un lieve tremore
nella voce "sul-sulperchéè successo?"
"Sì" disse Harry
soavemente "Me lo ha raccontato"
Ci fu silenzio - ma non era scomodo o imbarazzante, bensì
pensieroso, carico di onde di tristezza senza aiuto.
Questo era probabilmente il momento più intimo che avessero condiviso senza che
ci fosse contatto fisico - erano in piedi scarsamente separati e solo un passo
in avanti da parte di uno dei due avrebbe eliminato la
distanza. Però nessuno si mosse.
"Ascolta" disse finalmente Harry,
con un sospiro pesante "Hermione crede si sapere
come risolvere questo problema - è un' idea abbastanza
buona, e forse-"
Improvvisamente Draco lasciò
scappare un lieve gemito e si tastò i jeans
"Maledizione, la mia bacchetta sta vibrando"
Harry indietreggiò di un passo
guardando Draco "Spero che tu stia
parlando letteralmente..."
"Sta arrivando qualcuno!" sussurrò Draco e maledisse in modo
creativo; si girò e vide la porta dietro di loro "Credo sia Gazza.
Diavolo, dobbiamo nasconderci"
Harry fissò la porta chiusa,
sconcertato "Io non ho sentito niente"
Draco stava cercando furiosamente
per tutta la piccola stanza - si avvicinò velocemente al baule di palissandro,
aprì il coperchio e rivelò uno spazio vuoto e abbastanza stretto. I suoi occhi si illuminarono e si girò verso Harry
"Vieni possiamo nasconderci qui"
Harry guardò scettico il baule - odiava gli spazi chiusi
perché gli facevano venire in mente i brutti ricordi della sua infanzia e quel
baule rettangolare gli ricordava troppo una bara, come
per avere voglia di mettercisi dentro.
"Che ti prende Malfoy"
Harry si accigliò "Non ho sentito nessun passo,
credo che siano solo le persone che camminano nel piano di opra"
"No" disse urgente Draco
"Qualcuno è sul punto di entrare da quella porta
e se non ci nascondiamo subito, avremo grossi guai. Fidati di me, vuoi?"
FIDATI
DI ME.Per qualche
strana ragione quelle tre semplici parole scossero
qualcosa dentro Harry, perché enunciavano qualcosa
che stava già facendo, per tutto questo tempo - fidarsi di Draco,
non perché doveva farlo, bensì perché voleva.
"Oh, va bene" disse reticente Harry, attraversando la stanza fin dove stava Draco, a un lato del baule aperto.
Dracosembrò
sollevato "Sbrigati, entra. Adesso"
"Sei impazzito?" Harry si girò incredulo verso Draco
"E ti lascerei stare sopra di me? Scordatelo."
"Oh, va bene!" Draco
sputò esasperato "Allora io entrerò per primo"
Velocemente si mise nel baule e si sedette stendendo le
gambe; e si sdraiò di schiena, in modo di essere allineato contro il fondo del
baule. Il baule era più spazioso di quello che sembrava; dato
cheDraco sembrava starci senza nessuna
difficoltà.
"Che stai aspettando?"
sibilò Draco "Andiamo, entra! Qualcuno sta per
arrivare da un momento all' altro!"
Harry mormorò qualcosa a voce bassa
che suonò come "Meglio per te Malfoy che sia
così, altrimenti," con attenzione mise un piede
nel baule, e attentamente si mise sopra Draco. I loro
corpi erano perfettamente allineati, dalle spalle alle caviglie - una volta che
Harry si era accomodato dentro il baule Draco chiuse il coperchio, che si chiuse con un suono
morbido, sommergendoli nell' oscurità.
Harry batté le palpebre provando ad
abituare gli occhi all' oscurità che regnava dentro il
baule - non era nemmeno sicuro se i suoi occhi erano chiusi o aperti, faceva
talmente buio che era lo stesso. Appoggiò le mani e le ginocchia ai fianchi di Draco, in modo da non rimanere appoggiato al suo corpo.
Poteva sentire il calore del petto di Draco schiacciato contro il suo, i loro
cuori battevano all' unisono.
Quello che sentirono poi fu il ruvido scricchiolare della
maniglia della porta che si apriva, accompagnato da passi lenti e famigliari -
indiscutibilmente era Gazza. Sembrava stesse sbuffando
e ansimando e si sentiva il trascinarsi di un oggetto sul pavimento. I passi di
Gazza si avvicinarono pericolosamente al baule e Harry e Draco trattennero il
respiro - però allora il suono arrastrato dei suoi
passi si allontanò di nuovo, finendo con l' udibile
chiusura della porta.
"Se ne è andato?"
chiese Harry con voce bassa.
Era troppo scuro per poter
vedere qualcosa - era vagamente cosciente che il suo mento era appoggiato sulla
spalla sinistra di Draco, sentiva alcuni ciuffi di
capelli fargli solletico al naso.
"Aspetta" sussurrò Draco
con soavità, per il suono della sua voce sembrava che il suo viso fosse nella
direzione opposta a quello di Harry "In caso
tornasse"
Aspettarono in silenzio alcuni minuti ancora - Harry poteva sentire la respirazione di Draco
accelerarsi impercettibilmente, mentre stavano lì, uno sopra l'
altro, nella completa oscurità. Il coperchio del baule stava ferendo la
sua spalla e Harry si mosse scomodo - definitivamente
il baule non era fatto per due. Il ginocchio di Draco
stava infilzando il suo polpaccio e provò a muoversi in una posizione meno
compromessa, però fallì per la mancanza di spazio.
"Sono schiacciato" ne uscì irritato, muovendosi
ancora un po' - la sua gamba destra si era quasi addormentata e si accorse che
in qualche modo aveva fatto scivolare il braccio destro dietro la vita di Draco. Le dita della sua mano destra cominciavano ad avere
dei crampi.
"Potter" disse Draco a denti stretti "Vuoi
smetterla di muoverti tanto, per favore?" sembrava leggermente ansimante
"Stai, em, creando...frizione...innecessaria..."
"Cosa...?Oh!" Harry
si paralizzò a mezzo movimento in una posizione più scomoda di
prima "Oh! scusa!"
Passarono alcuni momenti di quiete assoluta; il silenzio
era scomodo e imbarazzante.
"Puoi ricominciare a respirare, sai?" disse Draco in un debole tentativo di scherzare.
"Huh? Oh, va bene" anche la voce di Harry era
colorata con frustrazione "Sto abbastanza bene cos', va bene"
Draco chiuse gli occhi e provò a
sommergersi nell' oscurità; qualsiasi cosa che potesse
distrarlo dalla torturante vicinanza di Harry
appoggiato su di lui, e i suoi movimenti inquietiavevano servito solo a farlo sentire più
scomodo, in tutti i sensi. Poteva sentire il suo caldo respiro sul suo collo,
inviando brividi incandescenti per la sua schiena - Tutto quello che doveva
fare era girare la testa per trovarsi faccia a faccia con Harry-
"Um, ti sto schiacciando?"
chiese Harry, Draco
rabbrividì quando sentì le sue labbra sfiorare il suo orecchio al parlare.
"Sì, è così" Draco si
concentrò nel tentativo di fermare i suoi tremiti in volontari che correvano
per tutto il suo corpo.
Oh Dei, questo era più umiliante
di quello che aveva mai immaginato - Harry poteva
sentire tutto, ogni tremore e brivido
in risposta alla sua insopportabile vicinanza... era mortificante.
Harry si mosse di nuovo leggermente
e qualcosa di freddo e metallico uscì dalla sua camicia e fece contatto con la
pelle di Draco- per la densità e il peso Draco capì
immediatamente cos' era. Era un anello che sfiorava la sua gola scoperta, che
pendeva da una catenina che Harry aveva al collo. Il
suo cuore si fermò un momento. Era possibile?...Harry stava usando il suo anello al collo?
Teso sopra Draco ,Harry, all' improvviso fu
cosciente di qualcosa di duro che premeva la sua coscia - qualcosa che premeva ritmicamente contro di lui e suoi occhi si aprirono
smisuratamente, non si azzardò a chiedere nemmeno cos' era; esalando
bruscamente le parole "Oddio Malfoy"
uscirono involontarie dalla sua bocca in un mormorio spaventato...
"Rilassati, Potter. E' la
mia bacchetta nella mia borsa" l' informòDraco e Harry poté sentire un
sorriso nascosto nella sua voce. Sentì le dita di Draco
chiudersi sul suo polso sinistro; c' era una sorprendente delicatezza in quel
semplice gesto e Harry non pensò nemmeno di
allontanarsi.
"Ho messo un Incantesimo di Vigilanza su questo
magazzino" spiegò a voce bassa "Quando qualcuno arriva ad una certa
distanza da qui si attiva un allarme che fa in modo
che la mia - letteralmente - bacchetta
vibri per avvisarci. Draco separò un po’ le gambe e
il ginocchio di Harry scivolò nella parte interna
della sua coscia "Così è come ho saputo che Gazza stava venendo - e sta
ancora girando qui intorno, perché la mia bacchetta continua a vibrare, però
sempre più debolmente, Quando smetterà potremo uscire da qui"
"Oh" Harry sorrise
sollevato "Per un momento ho creduto-"
"No, Potter, non è perché
sei sopra di me"
"Corretto"
"Sai una cosa?" Draco
disse dolcemente, girando il viso verso Harry , sentendo le punte dei loro nasi sfiorarsi leggermente -
il ché inviò un formicolio attraverso di lui, scuotendo i suoi nervi. Le sue
dita strinsero istintivamente il polso di Harry,
erano tanto vicini adesso e non poté evitarlo, semplicemente non poté-
Alzò leggermente la testa e baciò Harry,
permettendo che i suoi occhi si chiudessero mentre le loro labbra si univano, e
all' improvviso l' oscurità che li avvolgeva sembrò
una perfezione vellutata e il nero vuoto divenne il colore della realizzazione.
Le sue dita lasciarono il polso di Harry e si mossero
per prendere la sua mano, intrecciando le dita; tutto il resto sparì come in un
sogno, collassando, e tutto quello che gli importava
era quello che aveva in questo momento, quello che sosteneva nella sua mano e
quello che assaporava con la punta delle sua lingua,
premette la sua bocca contro le labbra calde di Harry...
"Malfoy" Harry pronunciò l' appellativo di Draco con dolcezza, le sue labbra muovendosi contro quelle
di Draco, non lo respinse, però tanto meno rispose al
bacio.
Draco si obbligò ad aprire gli
occhi; la triste realtà lo colpì una volta di più come una luce tetrica nella risplendente oscurità. Lasciò cadere la testa
rompendo il soave bacio - sentì che Harry diceva il
suo nome, me non nel modo in cui aveva immaginato, in quelle incontabili occasioni nei suoi sogni, dove Harry lo attirava a sé e pronunciava il suo nome: Draco.
"Malfoy, ascolta"
disse di nuovo Harry; la sua voce suonava diversa e
stranamente controllata "Controllati"
Draco sentì il suo volto arrossire e
infiammarsi "Non era mia intenzione"
"Non preoccuparti" la voce di Harry era attentamente velata.
Rimasero in silenzio per quella che sembrò un' eternità; Draco ritirò la sua
mano e le sue dita tremanti lasciarono quelle di Harry.
Finalmente quando la vibrazione nella sua borsa si
spense, Draco parlò con voce ancora un po' vacillante
"Bene, puoi alzare il coperchio e uscire"
Si arrangiarono per aprire il coperchio del baule e Harry uscì torpidamente, facendo delle smorfie mentre
stirava i suoi muscoli irrigiditi, quindi si girò per aiutare Draco. Gli offrì una mano e Draco
la prese; durante alcuni minuti si massaggiarono i muscoli irrigiditi e Harry lanciò uno sguardo di rimprovero a Draco.
"Non mi metterò mai più in un baule con te. Sono
tutto teso"
"Oh, davvero?"
Draco alzò un sopracciglio e soffocò una risata
"Andiamo, Potter non credevo che ti interessasse tanto"
Harry capì e divenne rosso sembrando
molto agitato "Mi riferisco alle gambe e
braccia!"
Draco sorrise apertamente mentre si
portava una indietro i capelli "Come vuoi" il suo sorriso
si appagò mentre guardava attento verso la porta "E' meglio che ce ne
andiamo da qui, sembra che Gazza questa notte vada in giro in una delle sue
rare visite. Sono stato dozzine di volte in questo magazzino e una volta mi
sono quasi scontrato con lui per questo adesso metto sempre l'
Incanto Vigilante quando vengo qui"
Harry sembrava impressionato "Questo Incantesimo di Vigilanza è abbastanza ingegnoso"
Draco lo guardo di striscio tra il
divertito e l' arrogante "E' solo uno di quei
Incantesimi
Ingegnosi Per Avere Un Po' Di Vantaggio. E' giusto sopra
il tuo piccolo incantesimo sulle 'manette'"
Harry arrossì un po' e non trovò
niente da rispondere.
Draco fece un passo verso di lui
guardandolo apprensivamente "La tua camicia è un disastro sulla
spalla" allungò la mano e destramente raddrizzò
il colo della camicia di Harry "Così va
meglio" però non si allontanò. Harry si girò e
una volta ancora si ritrovò faccia a faccia con Draco,
erano in pedi, troppo vicini per essere comodi, però stranamente si sentiva
bene.
L' espressione di Harry si
tranquillizzò e guardò intensamente dentro gli occhi di Draco,
di un grigio tormentato, avevano il colore di una tempesta formandosi all' orizzonte, delineati con tristezza attribuita,
occultando una speranza vacillante.
"Ascolta Malfoy, io-"
cominciò a dire, però Draco mise un dito sulle sue labbra
tacendolo.
"No" la sua voce era angosciata e i suoi occhi
brillavano di un' aperta emozione "Non dirmi che
ti dispiace, Potter"
"Non stavo per dirlo" disse deliberatamente Harry, le sue labbra sfiorarono il dito di Draco al parlare "Volevo dire che andrò
a verificare come andrà il piano di Hermione. Poi ti
avviserò"
Divisero uno sguardo intenso durante l'
eternità di un momento - allora Draco lasciò
cadere la mano ad un fianco e fece un passo indietro, l' espressione dei suoi
occhi in ombra era imperscrutabile.
"Vai tu per primo" disse a voce bassa "Io
aspetterò un paio di minuti dopo di te, in caso Gazza stesse
pattugliando"
Harry annuì "Va bene"
Draco non aggiunse altro mentre Harry apriva attentamente la porta e scivolava nel
corridoio - in cambio abbassò gli occhi e distolse lo sguardo finché sentì la
porta chiudersi. Allora mise il volto tra le mani e si lasciò cadere a terra,
assolutamente esausto - esaurito di voler Harry, di
obbligarsi a non fare niente e di essere una volta di più caduto dal trattenersi
dal baciarlo.
Era una tortura. Una pura tortura e un feroce rimorso.
NO. NON
DIRE CHE TI DISPIACE, POTTER.
Fuori Harry chiuse piano la
porta, però non ritirò la mano dal pomo e si appoggiò allo stipite della porta,
coperto dalle ombre oscillanti della luce delle torce.
"Dispiace anche a me" sussurrò dolcemente nell' oscurità.
Finito anche il nono cap. Come sono contenta, con questo
è un anno e tre mesi che lavoro su questa traduzione...caspita che costanza.
Questo è uno dei capitoli che preferisco, le emozioni che vengono
sprigionate sono così dolorosamente soffocanti che desideri che finiscano il
loro lavoro e ti affoghino nella loro stretta per poter finalmente finire con
il supplizio a cui ti sottopongono. Mi colpisce particolarmente la situazione
di Draco (Lui e i doppi sensi sono una cosa sola
hehe^^ )legato dai lacci dell' amore, sempre, senza
tregua e senza possibilità di ritorno. Mentre Harry
comincia a rendersi conto di quanto è dentro alla situazione,
ancora di più di quello che credeva. Hermione rimane
ancora ai bordi della vicenda, ma lentamente si renderà conto che qualcosa non
và.
Per la cronaca: quando Seamus
dice che l' EUREKA di Hermione
è meno scandaloso, si riferisce al fatto di Archimede di Siracusa, matematico e
fisico greco che quando riuscì a trovare la soluzione ad un problema che gli
era stato affidato, stava facendo il bagno alle terme e per l' emozione uscì
nudo e corse per le città di Siracusa gridando 'Eureka!Eureka!' che poi in
italiano significa appunto 'Ho trovato!Ho trovato!'. Il Palissandro invece è il
nome con cui viene chiamato il legno dei roseti.
Finito di dare spiegazioni posso
ringraziare Arc en Ciel
grazie la tua persistenzami fa
onore! Diana losò la
curiosità rode, rode...anche me^^ un bacio per il complimento. Kiu eccoti accontentata. Lux non credo
cambierebbe qualcosa, anzi probabilmente si allungherebbe ancora di più il
tempo d' attesa...sono una pigrona^^. Una bacio anche
a te. Rowan_MyFair sapessi quanto ti capisco...Per il
trauma chiudo venia, ma le risposte alle tue domande le troverai
nella storia, come sempre. Alessandra87 scusa, ma ero convinta di averti
avvertito, vabbè questa volta però non puoi dire che
non te l' ho detto. Kristima che bello come si sparge
la voce (bravaRowan) spero
che le insufficiente non siano piovute, caspita che complimenti per la
traduzione mi fate tanto piacere Kiss. Alixis sì la storia in inglese è già finita, altrimenti non
mi sarei mai messa a tradurre una storia che non so quanto dura ne quando e se finisce, perché spesso nel web si trovano
alcune storie dove ad un certo punto l' autore/autrice scrive che non ha più l'
ispirazione e la storia finisce nel cimitero delle fanfic.
E con questo auguro un BUON
NATALE e BUONE FESTE a TUTTI.
Ho letto questa fic e mi è
piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella
lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in
spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali,
perdonatemi per questo ^^.
Capitolo nove: Finale alternativo
Bloccato
in un momento da cui non puoi uscire
**************
** E' basato sul capitolo
9 _ _ leggete prima il capitolo
*** Questo è un finale alternativo del capitolo 9 _ _ _ definitivamente c' è più 'interazione', è un ossequio per
tutti quelli che sono del parere che "E' un po' ora"E cosa sarebbe successose... il baule non si fosse aperto così
facilmente?
**************
Rimasero in silenzio, che sembrava un' altra
eternità; Draco ritirò la mano le sue dita tremanti
lasciarono quelle di Harry.
Finalmente quando la vibrazione nella sua borsa si fermò,
Draco parlò con voce ancora un po' vacillante.
"Bene, puoi aprire il coperchio e uscire"
Harry si lasciò scappare un piccolo sospiro di sollievo "Finalmente"
Si scostò un po' da Draco per
poter aprire con il gomito il coperchio del baule. In parte era contento di
uscire dal baule - il crescente imbarazzo, per non menzionare la tensione
fisica, stavo diventando difficili da sopportare; però allo stesso tempo...
aspetta - il coperchio -
"Puoi alzarti da me" ripeté Draco , con voce un po' stanca "Andiamo"
"Non posso" disse Harry,
adesso leggermente allarmato ; provò a spingere più
forte il coperchio, ma questo non si mosse di un millimetro "Maledizione!
Il coperchio è bloccato!"
"Oh" disse calmo "Questo non è bene"
con un po' di sforzo, Draco spostò la sua gamba da
quella di Harry e usò il piede per colpire il baule;
un calcio avrebbe dovuto aprire il coperchio, però non successe niente. Il
coperchio del baule era bloccato veramente.
Draco maledì a voce bassa
"Bene, sembra che siamo in trappola. Adesso
sembra che abbiamo due opzioni, o aspettiamo che il
limitato ossigeno finisca, o possiamogridare e sperare che qualcuno venga ad aiutarci"
"E ci trovi così?"
disse incredulo Harry "Sei pazzo? Non
esiste" gemette disperato "Lo sapevo che
mettersi in un baule con te era una pessima idea"
Per il tono leggermente disperato nella sua voce Draco immaginò che fosse claustrofobico.
"Proviamo così" offrì Draco
"Perché non ti sposti un po' in modo che riesca a
muovere un po' il braccio sinistro per usare le dita come le va per aprire il
baule dall' interno?"
"Non funzionerà" sbuffò irritato Harry "Ho sentito i bordi del coperchio, non c' è niente dove puoi fare leva da dentro. Semplicemente è
bloccato, questo è tutto" fece una pausa " No, ho un'
idea migliore - è un vecchio trucco"
"Qual'
è?" chiese Draco
"Spingere più
forte"
"Su... o giù" suggerì Dracocon innocenza simulata e subito ricevette un colpo
alle costole "How! Questo ha fatto male."
"TaciMalfoy" disse Harry a denti
stretti.
Harry mise mani e ginocchia sul
fondo del baule per fare forza - ci fu una pausa piuttosto lunga piena di un' aspettativa impaziente.
"Bene, puoi cominciare" incitò alla fine Draco suonando impaziente
"L' ho giuà fatto"
rispose con un grugnito Harry "Non si
muove"
"Oh" Draco sembrava
sottilmente soddisfatto con sé stesso "Questo è stato un tipico piano di
un Grifondoro"
"Cosa vorresti dire?"
disse arrabbiato Harry "Almeno sto provando a
farci uscire da qui. Invece tutto quello che tu stai facendo è stare sdraiato lì e
fare bassi commenti. Sembra che non capisci che è imperativo che torniamo nei
nostri dormitori il più presto possibile. E' quasi l'ora di andare a dormire e
la gente comincerà a chiedersi dove siamo, cominceranno a cercarci e quando ci
troveranno qui dentro, ammesso che ci trovino, diventerà-"
"Potter" la voce di Draco era assolutamente calma
"Cosa?" esplose Harry, adesso aveva cominciato a colpire il baule con i
talloni.
"Volevo solo dirti - questoè solo per uscire dal baule" disse
solamente Draco
Harry batté le
palpebre perplesso "Cosa-"
Draco alzò la testa e catturò le lebbra di Harry in un bacio
appassionato tagliando le sue parole - fece scivolare le sue mani attorno alla
vita di Harry, sulle sue spalle e le mosse per
sostenergli la testa in modo che non potesse rifiutarlo. Draco
chiuse gli occhi e lo baciò, arcuando il proprio corpo contro quello di Harry, in un' allineazione perfetta mentre il bacio si fondeva tra di
loro.
Draco poté sentire che il corpo di Harry rimaneva rigido per un lungo momento; allora
azzardandosi lievemente, Draco sentì le labbra di Harry muoversi contro le sue, articolando la sua
insicurezza, però dividendo comunque il bacio. Le mani
di Draco si mossero sulle sue spalle tirando destramente la maglietta di Harry
e le sue dita tracciarono un leggero sulla pelle nuda e sentì il brivido
involontario di piacere nel corpo di Harry, disteso
sul suo...
Allora all' improvviso, Draco ritirò la mano destra e senza preavviso la mise tra
di loro,tirò la cerniera e la mise nei
pantaloni di Harry.
Harry lasciò scappare un grido
soffocato e si alzò violentemente, istintivo. La sua spalla colpì il coperchio
del baule con tale forza che si aprì, l' oscurità
sparì davanti all' argentata luce della luna che si vedeva attraverso l' unica
e polverosa finestra del magazzino. Harry si
raddrizzò di scatto affannato con gli occhi spalancati dall' incredulità
tanto per il fatto che il coperchio si fosse aperto, come per la mano di Draco ancora nei suoi pantaloni. Fissò Draco
per un momento, talmente stordito per reagire - allora la ragione gli ritornò e
Harry saltò fuori dal baule
vacillando alcuni passi, sembrando confuso e ororrizzato.
"Che diavolo credevi
di fare?" esalò Harryestremamente
agitato, il suo viso era arrossito.
"Farci uscire dal baule" rispose tranquillo Draco , anche se pure lui era un
po' affannato scosse leggermente le spalle "E ce l' ho fatta"
"Però tu - tu hai messo la tua mano nel mio-" Harry esplose a parlare ,
guardandolo ancora feroce "E mi hai baciato, e-"
"Il fine giustifica i mezzi, Potter"
Draco aveva uno strano mezzo sorriso sul volto e
sembrava molto soddisfatto di sé stesso mentre usciva con arie dal baule e si
spolverava "In conclusione siamo fuori, o
no?"
Harry gli diresse uno sguardo
tagliente "Giochi sporco Malfoy"
Draco non pote evitare di sopprimere una smorfia
"Chi vuole giocare pulito?"
"Argh" Harry si mise la testa tra le mani "Non posso ancora
credere a quello che hai fatto"
"Credici, Potter. Se si è
sentito così bene deve essere reale" Draco sorrise fingendo interesse.
"Però tu-" Harry sembrava avere problemi a far uscire le parole dalle
labbra, che erano ancora calde e formicanti per il
bacio di Draco solo istanti prima. "Voglio dire
tu - tu"
"Oh, perché non puoi dirlo a voce alta, Potter?" Draco alzò gli
occhi al cielo "Ho messo la mia mano dentro i tuoi jeans e tu hai reagito. E a proposito la tua
cerniera è ancora aperta"
Vergognandosi, Harry lasciò
scappare un gemito rapidamente tirò su la cerniera dei suoi jeans, facendolo
talmente velocemente che la cerniera prese il tessuto bloccandosi a metà. Draco alzò un sopracciglio divertito "Hai bisogno d' aiuto?"
"No!" disse velocemente Harryindietreggiando rapidamente "No, sto
bene, posso farlo da solo, grazie"
"Sì, sono d' accordo che
puoi farlo da solo molto bene" Draco diresse un sorriso sensuale a Harry,
guardando deliberatamente i suoi jeans e batté le palpebre come a suggerire. Harry inciampò un po' e quasi cadde.
"Um, um..."
finalmente riuscì a chiudere la cerniera dei suoi
jeans e si avvicinò furtivo alla porta, sembrava molto incomodo "Dovrei
andarmene prima che, uh, qualcuno venga. Non volevo dire questo! Mi riferivo
venire qui. Ah, non importa" Harry divenne rosso di nuovo "Veramente devo
andare"
Draco rise con soddisfazione
"Si, Potter - andare e venire, fallo tutto"
"Erp" mormorò Harry con voce soffocata, mentre apriva velocemente la
porta "Ci vediamo"
Draco sorrise apertamente mentre Harryspariva (o meglio fuggiva)
dalla stanza, in verità non si era aspettato che Harry
reagisse in modo così spettacolare alla sua mano dentro i suoi pantaloni,
letteralmente e in altri sensi- non aveva anticipato l' agitato che Harry era stato dopo. Molto
interessante.
Fuori, Harry chiuse la porta
piano, però non ritirò la mano dalla maniglia ; si
appoggiò contro lo stipite, coperto dalle ombre oscillanti delle luci delle
torce.
"Maledizione" sussurrò soavemente chiudendo gli
occhi e respirando piano e profondamente "Adesso ho bisogno di una doccia
fredda"
Che ve ne pare? Decisamente
più 'interessante', vero? Io mi sono divertita un mondo a tradurlo, povero Harrydecisamente non era giornata
e Draco lì che si diverte un mondo con i doppi sensi
imbarazzando Harry da capo a piedi, ma come siamo
cattivi ^^.
Questo è il primo dei due interlude,
il prossimo sarà sul tredicesimo capitolo... munitevi di pazienza è tutto
quello che vi posso dire, adesso sono a metà traduzione del dodicesimo.
Grazie per i commenti a: Scarlet
credo che la risposta sia superflua, come non potevo tradurre questa parte
della storia?,kiu, Lux Un
po’ qui ha fatto, ma mi sa che dovrai aspettare ancora un po’, poco poco però… Arc en Ciel caspita che complimento andrei avanti solo per sentire
simili frasi.^^. Lori guarda che io sono due anni e
mezzo che cerco di mettermi in contatto con Rhyssen,
ma siccome questa è una storia che merita anche di essere letta dai lettori
italiani metto sempre l’ avviso che la storia non è mia. Iio,
come già ripetuto, mi limito a tradurla il meglio che posso.
Perciò credo che con il giusto avviso potresti anche tu buttarti nel mondo
delle traduzioni, che ho felicemente notato è in continua
aumento. Rowan_MyFair, sei sicura che sia un
ottimo piano? Per il tuo sogno… che dici qui Harry si è comportato bene^^? Andrea due commenti ad un
solo capitolo che bello!! Purtroppo come sempre detto il tempoi
è quello di un capitolo tradotto alla volta, approfittate di questo extra perché
non so quando riuscirò a finire di tradurre il dodicesimo, sorry.Gilraen88 infattiHarry nonostante tutto non
disprezza affatto… ottima intuizione. Eowenielun salutone anche a
te. Un paricolare grazie a Lux pewr
aver commentato la mia piccola poesia, vorrei farvi notare che non esistono
solo le fanfiction, ma anche le storie originali. Io ne avrei una, ma non so se postarla o no dato lo scarso numero
di persone che le leggono. Ma non si sa mai .
Ho
letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse
già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io
la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è
possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi
per questo ^^.
Capitolo
dieci: Sospeso per un momento
Amore
significa non dire mai che ti dispiace.
A
colazione il mattino dopo Hermione scivolò sul posto accanto a
Harry, sembrava stanca, ma contenta.
"Credo
che la pozione Anti-Veleno sia la migliore opzione che abbiamo
trovato" mormorò a voce bassa anche se sufficiente alta
da farsi sentire da Harry mentre si serviva una buona porzione di
fagioli al forno "Bene, di fatto è l' unico piano che
abbiamo, però promette piuttosto bene, perciò dovremo
essere contenti"
"Di
cosa dovremo essere contenti?" interruppe Ron all' avvicinarsi e
sentendo l' ultima parte della frase di Hermione.
"Uh..."
Hermione si morse il labbro pensando velocemente, però Harry
le venne in aiuto "Del fatto che mi sento piuttosto bene per l'
allenamento di Quidditch di domani" rispose Harry alzando
leggermente le spalle in modo casuale "Ho fatto riposare la mia
caviglia un paio di giorni - e ho bisogno di allenarmi di più
per la prossima partita, quando ci sarà"
Ron
si rallegrò, allora all' improvviso si accigliò e
grugnì "Oh no, ho una punizione di Piton domani sera!
Maledizione non potrò vedere l' allenamento"
"Non
saresti in punizione se non avessi insinuato che Piton fosse
daltonico" fece notare Hermione facendo roteare gli occhi.
Ron
sembrava ostinato "Io ho solo suggerito che si controllasse gli
occhi. Voglio dire, come ho detto a Piton il malva non è un
colore così soggettivo. E il mio Tonico Di Funghi Velenosi era
chiaramente malva, però lui ha continuato ad insistere
che era un povero tono di viola"
Harry
fece una smorfia "Sono sicuro che Piton è rimasto
sinceramente commosso dalla tua preoccupazione sulla sua salute"
imitò la voce bassa e velenosa di Piton e il suo tono
sarcastico "Sì, Weasley, il malva non è un colore
molto soggettivo. Però è solo la mia opinione
che conta"
"Non
valeva la pena che tu rischiassi per questo e lo sai" gli disse
Hermione scuotendo la testa "Onestamente, a me sembrava più
un lillà"
"Ah,
grazie per l' appoggio Herm" disse arrabbiato Ron. Si girò
verso Harry "Ho parlato con il resto della squadra mentre eri in
infermeria - si sentono comodi con la formazione attuale, così
suppongo che andrà bene se l' usiamo anche per la prossima
partita"
Hermiona
si scostò dalla conversazione mentre Ron e Harry cominciavano
a discutere di problemi di Quidditch - aspettò, un po'
impaziente dato che doveva parlare urgentemente con Harry sulla
pozione Anti-Veleno. Si chiese in modo vago, come era stato l'
incontro di Harry con Draco la notte scorsa; era stata in biblioteca
finchè non aveva chiuso e Harry non era ancora tornato quando
era rientrata nella Sala Comune dei Grifondoro.
La
chiaccerata sul Quidditch finalmente finì quando Harry chiese
a Ron se vedeva se Seamus riusciva a convincere Madama Boom per
fissare la partita Grifondoro-Serpeverde dopo la partita contro
Tassorosso, che era il loro prossimo rivale nella lista originale
delle partite. Seamus era seduto dall' altra parte del tavolo, così
Ron prese il suo toast e andò a parlare con lui.
"Bene"
Hermione disse a voce bassa, subito dopo che Ron era partito "Come
è andata ieri sera? Cos' ha pensato Malfoy sull' Anti-Veleno?
Crede che ne valga la pena?"
Harry
corrugò le sopracciglia, cercando di ricordare cosa aveva
detto Draco sulla pozione Anti-Veleno; allora comprese che non aveva
avuto molto tempo per dirglielo. Era stato distratto da... molte
cose.
"Uh..."
Harry sembrava impacciato "Di fatto... non gli ho ancora detto
niente"
"Cosa?"
Hermione lo guardò con incredulità "Cosa vuoi dire
con di fatto non gli hai ancora detto niente? Ma sei stato
secoli con lui ieri notte! Cosa avete fatto tutto il tempo?"
Un segno di comprensione si diffuse sul suo volto e guardò
suspicace Harry "Non dirmi che ti ha baciato di nuovo!"
"No,"
rispose veloce Harry "Bè, sì. Qualcosa del genere.
Non lo so"
"E
io che mi stavo chiedendo se eri indeciso al rispetto" disse
secca Hermione.
Harry
provò a spiegarsi "Volevo dire, bè, eravamo
insieme chiusi in un baule, e..."
"Stavate
cosa ?!" Hermione lo guardò spaventata, poi
sospirò rassegnata "No... non me lo dire. Il coperchio
del baule non si apriva e sei rimasto intrappolato dentro con Malfoy"
"No!
Il coperchio si è aperto benissimo" le guance di
Harry arrossirono leggermente.
"Lascia
perdere, non sono sicura di volerlo sentire" Hermione enfatizzò
le sue parole con uno sguardo pungente "Sai, voi due che vi
incontrate di nascosto così sta cominciando a essere una
cattiva idea. Non è molto produttivo" fece una pausa "Per
non dire controproducente"
"Non
è successo niente!" insistette serio Harry "Gazza è
arrivato all' improvviso al magazzino - però Malfoy aveva
fatto un Incantesimo Di Vigilanza molto utile che ci ha avvertito e
ci siamo dovuti nascondere dentro un baule per non farci scoprire"
Hermione
lo guardò di striscio, scrutatoria - l' intrusione improvvisa
di Gazza non spiegava come Malfoy aveva finito col baciarlo, però
immaginava il molto conveniente baule aveva centrato in qualche
modo. Comunque non era sicura di voler sapere tutti i dettagli.
"Gli
parlerò più tardi," offrì Harry cercando di
riparare la sua apparente diementicanza. "Questa sera, forse.
Dopo l' allenamento di Quidditch"
Hermione
scosse la testa "Questa notte potrebbe prendere la pozione
Anti-Veleno"
"'Sta
notte?" Harry batté le palpebre sorpreso "Così
presto? Vuoi dire che sei già sicura di come prepararla?"
La
voce di Hermione era sottolineata dall' urgenza "Lasciami
spiegare. Ho trovato un libro a proposito, che aveva le istruzione su
come preparare la pozione Anti-Veleno. Risulta essere piuttosto
semplice - sono necessari solo sei ingredienti diversi e si possono
facilmente procurare da Piton"
Harry
stava ascoltando attentamente "Queste sono buone notizie"
"Sì"
continuò lei "Credo di riuscire a procurarmeli tutti
questa sera - dovrei vedere Piton dopo Cura Delle Creature Magiche,
per ottenere un campione della lista completa degli ingredienti che
ho bisogno per il progetto extra che sto facendo..." Hermione
vide che Harry reprimeva un sorriso divertito e lo guardò con
gli occhi socchiusi "Oh, zitto Harry, sei fortunato che sto
facendo questo progetto o non riusciresti a procurarti gli
ingredienti per la pozione"
"Malfoy
è fortunato, non io" la interruppe "Te ne deve una
grande, Herm - forse riuscirai a far mettere il tuo nome ad una sala
di Malfoy Mansion"
"Molto
comico, ha ha. Veramente, farò in modo che mi prometta di non
ricominciare a prendere in giro Ron, però dubito che lo farà.
Comunque - come stavo dicendo, potrei facilmente includere gli
ingredienti per la pozione Anti-Veleno nella lista che riceverò
da Piton - questi ingredienti si usano normalmente nelle altre
pozioni, cosi ché non sospetterà niente" fece una
pausa "Però c' è un' altra cosa..."
Harry
gemette "Sapevo che avresti detto qualcosa del genere - Però
cosa?"
"Uno
degli ingredienti, la linfa della pianta Veronia, è altamente
deperibile una volta fuori dal contenitore speciale" spiegò
"La sua qualità si deteriora facilmente dopo alcune ore -
e se si usa dopo 'il tempo di termine', per dirlo così,
qualsiasi cosa si aggiunga dopo esploderebbe velocemente. Questo
significa che una volta che ricevo gli ingredienti, questa sera,
dovrai fare la pozione il più velocemente possibile - questa
notte - non più tardi"
"Va
bene" disse piano Harry, intento ad assorbire tutte queste nuove
informazioni "Allora significa che dovremo avvisare Malfoy che
ci incontreremo di nuovo questa notte, e lì informarlo
velocemente sulla pozione Anti-Veleno mentre la prepariamo dato che
non potrò parlare con lui prima, non in privato"
"Non
noi" lo corresse Hermione "Tu. Io devo fare il mio compito
di Pozioni questa notte - non sto riunendo tutti gli altri
ingredienti solo per perdere tempo" lo guardò di nuovo
dalla coda dell' occhio, valutando "Ad ogni modo non mi piace la
prospettiva di osservare Malfoy mentre ti fissa per tutta la notte.
E' snervante"
"Non
mi fissa" protestò Harry.
"Oh,
sì che lo fa. Tutto il tempo" Hermione fece un gesto di
fastidio "Nemmeno Ron fissa Fleur nel modo in cui Malfoy lo fa
con te"
"E...
come mi guarda?" chiese tentativo Harry , la sua voce si
soavizzò un po'.
Hermione
pensò un momento "Ogni volta che ti guarda i suoi occhi
divenato intensi con una profonda emozione così...così
esclusiva. E' come se nel momento in cui ti guarda smettesse
di vedere tutti gli altri. E a volte chiude gli occhi come se gli
dolesse molto vederti in quel modo - però poi li apre di nuovo
e continua a contemplarti allo stesso modo" Hermione si permise
un sorriso indulgente "E' qualcosa di romantico - però
ovviamente resta il fatto che è Malfoy"
Harry
emise un sorriso storto "Eccellente punto, Hermione"
"Oh,
è c' è un' altra cosa," disse Hermione mentre
tornava al suo modo metodico e concreto d' essere "Il libro di
referenza dove ho trovato le istruzioni per la pozione Anti-Veleno, è
un po'... antico. E' stato pubblicato per la prima volta agli inizi
del diciasettesimo secolo e anche se la copia della biblioteca è
una ristampa non è stata aggiornato da allora. Così
sarebbe una buona idea procurarsi una nota firmata per verificare se
nella Sezione Proibita ci sono delle informazioni aggiornate sulle
pozioni Anti-Veleno per poterla miglirare, altrimenti lavoreremo su
quella che abbiamo"
DA
CHI DOVREMO PROCURARCI LA NOTA FIRMATA? Si chiese Harry,
ripassando mentalmente la lista dei professori e escludendo Piton e
Cooman "Hagrid ci può dare l' autorizzazione?"
"No"
disse triste Hermione "Solo i professori possono firmare l'
accesso per la Sezione Proibita - Hagrid non può , anche se
tecnicamente, è anche lui un maestro. E non posso chiederlo a
Piton dato che sto riunendo sufficienti sostanze chimiche da essere
arrestata in ogni dogana delle Passaporte di tutto il pianeta"
rimase un momento a pensare "Sai cosa? Credo che dovresti
chiedere a Malfoy di procurarsi la firma. Tutto questo è per
aiutare lui e almeno dovrebbe contribuire un po'"
Prima
che Harry potesse rispondere Ron ritornò dalla sua piccola
conferenza con Seamus.
"Bene,
è a posto" disse felice, dirigendogli un ampio sorriso
"Anche Seamus pensa che funzionerà, dato che Serpeverde
ci vedrà giocare contro Tassorosso prima di giocare contro di
loro e quando ci vedrannoo usare la stessa formazione che avevamo
usato contro di loro mercoledì, penseranno che sarà la
startegia che useremo nella nuova partita contro di loro" Harry
alzò un sopracciglio interrogativo "E non è così?"
"Hm"
Ron ponderò alcuni secondi "O penseranno che stiamo
provando ad ingannarli deliberatamente in modo che pensino che
useremo la stessa strategia nelle quattro partite e aspetteranno che
usiamo un diverso piano di gioco per la nuova partita, quando
in realtà non lo faremo" fece una pausa "Sto dicendo
qualcosa di sensato?"
"No"
disse Hermione soffocando una risata. Si alzò dal tavolo e si
scosse la gonna "Vi lanscio in modo che possiate confondervi l'
un l' altro finché non vi stancherete - devo riportare un
libro in biblioteca" lanciò un veloce sguardo
significativo a Harry "Ho molto lavoro da fare - ci vediamo più
tardi!"
Ron
salutò Hermione con un gesto e poi si volse verso Harry
"Allora, cosa pensi dell' attuazione di Serpeverde nella
partita, almeno nei quaindici minuti che è durata?"
Harry
notò che Ron aveva fatto attenzione a non attribuire l'
abbandono della partita a lui; non era una caratteristica di Ron
essere così sensibile con i sentimenti degli altri. Harry
sapeva che Ron stava solo cercando di essere comprensivo e empatico e
lo ringraziò per questo.
"Bè"
Harry provò a formulare un' opinione decente sul gioco dei
Serpeverde; avrebbe saputo rispondere meglio su cosa pensava del
gioco di Draco, dato che aveva passato la maggior parte della partita
a guardarlo "Credo che il loro Portiere abbia fatto molti falli,
ragion per cui abbiamo potuto prendere tante penalità"
"Cosa
pensi della sua formazione difensiva?" pressionò Ron "Ho
notato che ogni volta che i nostri Cacciatori avevano la Pluffa, i
Cacciatori di Serpeverde li fiancheggiavano e li accerchiavano in
modo che i loro Battitori avessero un migliore obbiettivo. Potrebbe
essere pericoloso per i nostri prossimi attacchi, non credi?"
"Um,"
disse Harry ritrovandosi distratto; aveva appena visto Draco entrare
in Sala Grande, estremamente tardi per la colazione... Harry si
chiese vagamente se Draco fosse rimasto tanto tempo nel magazzino
dopo che lui se ne era andato - o Gazza era riapparso scoprendolo?
Draco poteva essere stato interrogato tutta la notte su cosa stava
facendo in agguato in un presunto magazzino in disuso a quell' ora.
Harry sperava sinceramente di no.
"Ti
senti bene Harry?" sentì la voce di Ron toglierlo dai
suoi pensieri.
"Hm?"
Harry si girò verso Ron "Oh, sì, la difesa dei
Serpeverde"
Ron
lo guardava con inquietudine "Sei sicuro di stare bene, Harry?"
ripeté suonando genuinamente preoccupato "Sembri...
piuttosto strano oggi. Ti senti male o qualcosa di simile?"
"No,
no," Harry si affrettò a tranquilizzarlo "Mi è
venuto un momento di vertigini, ora sto bene, non preoccuparti"
"Vertigini?
Non vuoi riposarti un po'?" disse Ron accigliandosi con ansia
"Se non ti senti bene dovresti riposarti un po' - sei sicuro di
poter fare l' allenamento domani?"
"Te
l' ho già detto Ron" disse Harry fermo "Sto
perfettamente bene" fece una risata leggermente forzata "Forse
è il pensiero di tutti questi doveri accumulati che mi fa
venire le vertigini. Tutta questa fretta; il Quidditch e tutto il
resto - ho accumulato una grande quantità di cose da fare"
"Puoi
rubare i compiti di Hermione" scherzò Ron "Puoi
aprire la sua borsa mentre lei non c'è, aprire le pergamene e
copiarle" fece una pausa e si accigliò "
Recentemente sta passando tantissimo tempo nelle biblioteca, facendo
ricerche per i suoi temi e lavori extra e Dio sa cos' altro. Se non
fa attenzione cominceranno a mettergli in testa i libri dato che è
una figura permanete lì"
"Sì,
è stata molto occupata" rispose Harry evasivo "Però
non lo siamo tutti? Voglio dire tra i Quidditch e i compiti, le
lezioni e tutto il resto-" fù deliberatamente vago "Credo
di lavorare con un deficit di tempo"
Ron
sembrò pensarci per un momento, quindi si inclinò in
avanti con un' espressione seria sul volto "Guarda, Harry, non
voglio che ti metti troppo sotto pressione per quello che è
successo nella partita. Voglio dire, posso vedere che cadere da una
scopa non è la maniera migliore per concludere una partita.
Però veramente non devi incolparti o sentire che hai deluso
qualcuno, perché non è colpa tua. E' tutta colpa
di Malfoy"
Harry
sospirò "E' stato un incidente Ron"
"Oh,
no!" disse Ron calorosamente "Sai? Malfoy ha questa
misteriosa abilità di rigirare le cose e farti sentire
responsabile, anche se non lo sei. Ricordi cosa è successo con
Fierobecco? Malfoy è venuto fuori con tutta questa storia di
essere stato ferito mortalmente e Hagrid si è sentito
colpevole per quello che era successo, quando tutti sapevano che
Malfoy stava recitando. Vedi quello che voglio dire?"
"Bè..."
cominciò Harry.
"E
non voglio dare a Malfoy la soddisfazione di vederti turbato"
disse serio "Lo so che sei ancora un po' scosso, per il colpo e
la caduta. Voglio che prendi le cose con calma, in modo che tu non
finisca per lavorare troppo e bruciarti. Mi hai sentito Harry?"
Harry
abbozzò un piccolo sorriso e tocco leggermente il braccio di
Ron "Grazie Ron"
Ron
vide che la tensione nei tratti di Harry si sollevava leggermente;
gli restituì il sorriso e gli diede una calorosa pacca sulla
spalla "Quando vuoi, compagno"
**************
Dopo
pranzo dieci minuti prima dell' inizio della lezione di Cura Delle
Creature Magiche, Harry si ritrovò a tornare apposta fuori
dall' aula dei professori dibattendosi se entrare o no. Controllò
un' altra volta la sua storia per farla suonare più
convincente, poi respirò profondamente ed era sul punto di
bussare alla porta - quando questa si aprì e uscì il
prof Lupin.
Harry
sembrava sorpreso "Uh, salve professor Lupin - casualmente la
stavo cercando"
Il
professor Lupin cambiò la pila dei libri sull' altro braccio e
gli diresse un sorriso "Bene, ho un po' di tempo, allora"
disse affettuoso c' è qualcosa in cui posso aiutarti?"
"Bè..."
Harry usò il suo migliore tono casuale "Sono interessato
a fare qualche ricerca extra e mi chiedevo se poteva firmarmi una
nota per poter prendere alcuni libri dalla biblioteca"
"Ricerca?"
il professor Lupin sembrava interessato "Esattamente che
argomento stai cercando?"
Harry
aveva già pronta la risposta "Stavo pensando di leggere
un po' di più sul controllo avanzato delle Arti Oscure"
Harry aveva copiato la frase da una propaganda in una copertina di un
libro di Hermione.
Lupin
sembrò pensarci "Qualche ricerca in più su questo
ramo delle Arti Oscure sarà sicuramene utile per il nostro
attuale programma di studio. Mi compiaccio che sei interessato nell'
avere più conoscenza, non si sa mai abbastanza quando si
tratta di difesa contro le Arti Oscure" affermò con
approvazione e le speranze di Harry crebbero. Lupin continuò
"Che titolo hai in mente?"
"Um,"
Harry titubò; il libro che Hermione voleva trovare era sulle
pozioni Anti-Veleno, però non lo poteva chiedere a Lupin,
perchè rientrava nel campo di Pozioni ed era molto probabile
che Lupin lo avrebbe mandato da Piton a farsi dare l' autorizzazione
"Crede che puo darmi una nota aperta?" questo gli avrebbe
dato accesso a qualsiasi libro della Sezione Proibita, e sperò
fermamente di essere stato sufficientemente convincente perché
Lupin accettasse.
"Una
nota libera?" Lupin si accigliò lievemente "Guarda
Harry, per ragioni ovvie, le note libere sono regolate in modo molto
rigido e gli insegnanti spesso hanno bisogno di una giustificazione
per darle. Per regola generale ci è permesso dare note aperte
solo agli studenti che fanno ricerche per i progetti trimestrali
obbligatoti e non quando si tratta di lavori volontari... però,
perché non mi dici esattamente quello che vuoi leggere e
perché sei così interessato? Forse posso fare un'
eccezione con te"
Harry
pensò seriamente la domanda di Lupin
"Credo
di essere affascinato dal modo in cui certe forme di magia Oscura
possano, di fatto, avere un affetto tanto profondo da alterare la
vita della vittima" disse onesto "Il modo terribilmente
incisivo che possono essere, come quelle che manipolano i
pensieri, i sentimenti e i credo di una persona. Gli Incantesimi di
Memoria e la Maledizione Imperius interferiscono con la mente e... le
Pozioni d'Amore, ovviamente, rivoluzionano il cuore dentro e fuori"
"Ah"
una certa comprensione si rifletté sul volto di Lupin e annuì
astuto " Per caso non ha a che fare con Draco Malfoy?"
Il
cuore di Harry si paralizzò per un momento - sentì come
se l' espresso per Hogwarts lo avesse travolto lasciandolo
completamente senza fiato. Fissò Lupin troppo spaventato per
parlare. COME DIAVOLO SA...?
"Scusi
professore?" finalmente Harry si riprese da emettere un piccolo
gemito cercando di mantenere l' aria d' indifferenza casuale e
fallendo miseramente.
"Il
tema di Draco Malfoy" ripetè Lupin "Ricordo che ha
menzionato la relazione tra gli Incantesimi di Memoria e le pozioni
d'Amore come una ramo della maledizione Imperius. Il ché è
stato ben posto parte sua " fece una pausa guardando Harry con
preoccupazione "C' è qualcosa che non va?"
OH,
GRAZIE A DIO le gambe quasi gli si pegarono dal sollievo; il
sangue fluì di nuovo nelle sue vene e il cuore tornò a
battere. Durante un orribile istante, aveva pensato che i suoi
sentimenti fossero stati troppo trasparenti e che Lupin avesse
visto attraverso di essi... però era stato solo che Lupin
aveva riconosciuto il riferimento al tema di Draco. Grazie a Dio.
"No,
non c' è niente che non va" Harry disse veloce, anche se
un po' tremante "Semplicemente, eh, che sentivo che avrei
starnutito...però adesso è passato"
"Temo
di non poterti dare quello che mi chiedi, Harry" disse Lupin con
rammarico, negando fermamente con la testa, facendo sì che le
emozioni incontrate da Harry negli ultimi minuti cadessero a terra.
"Veramente
non c'è molto di più da apprendere sull' Imperius di
quello che dicono i libri di testo - e riguardo gli Incantesimi di
Memoria, li studieremo più avanti quest' anno, così
forse scriverai un tema quando sarà il momento. E l' accesso
alle informazioni sulle pozioni d' Amore è strettamente
supervisionato dal Ministero, a causa della facilità di
preparazione e data la loro natura come una tra le più potenti
e mortali forme di Arte Oscura"
"Oh"
Harry sembrava mortificato, però Lupin interpretò la
sua delusione come una negazione alla sua genuina sete di conoscenza.
"Sono
impressionato dal tuo impegno fino a questo punto, Harry" Lupin
sembrava contento anche se era una mera consolazione per la
preoccupazione di Harry "Che ti sembra se in cambio - tra un
paio di settimane, avremo una lezione su come combattere incantesimi
e maledizioni in un duello di magia"
"Sembra
molto interessante" disse Harry senza molto entusiasmo.
"Sì,
certamente promette di esere una lezione memorabile, come minimo"
gli occhi di Lupin brillarono.
"Credo
che hai un dominio della bacchetta piuttosto buono , Harry - non solo
in velocità e precisione se non anche per usare incantesimi
appropriati ad ogni occasione. Ti piacerebbe scrivere un tema su
questo argomento e portaremelo tra un paio di settimane?"
***********
Harry
era di cattivo umore quando si diresse insieme a Ron alla capanna di
Hagrid per la lezione di Cura Delle Creature Magiche. Sentiva che il
suo scontento era più che giustificato - non solo non si era
procurato la nota da Lupin, sennò che in qualche modo si era
ritrovato a dover scrivere un tema entro due settimane. Difesa Contro
Le Arti Oscure era facilmente la materia in cui si dilettava di più,
però adesso non aveva né il tempo né la voglia
di lavorare su compiti extra.
"Non
mi sono procurato la nota" Harry era rimasto con Hermione quando
si era separato da Ron per mettersi al suo fianco. Entrambi erano
appoggiati contro il recinto fuori dalla capanna da Hagrid, assieme
al resto dei Grifondoro e Serpeverde che prendevano le lezioni con
loro.
Hermione
si vedeva infelice per l' inconveniente, ma sembrava comprensiva "Ci
hai già provato e non sei riuscita ad ottenerla?"
"Sì"
disse lugubre Harry "Ho pensato che tra tutti i professori,
Lupin poteva essere il più facile da convincere, però
non si è nemmeno mosso. Onestamente, sembrava che gli stessi
chiedendo un' autorizzazione di trasferire un miglione di galeoni
dalla mia camera della Gringott"
Hermione
si accigliò "Non si suppone che avresti detto a Malfoy di
procurarsi la nota?"
Harry
scosse un po' le spalle "Ho avuto un po' di tempo libero dopo
pranzo e ho deciso di provare con Lupin"
Hermione
sospirò esasperata "Non dovresti fare tutto il lavoro
pesante mentre Malfoy è seduto senza fare niente. Voglio dire,
se veramente è così afflitto dalla pozione, penserei
che provasse nel metterci un po' più di sforzo nel cercare un
modo per uscirne"
"Non
credo che sia meno facile per lui" rispose Harry a voce bassa
senza guardare Hermione e di conseguenza perdendosi lo sguardo
sorpreso che lei gli lanciò "Non è solo l' effetto
che la pozione ha su di lui - è la sua reazione a questo che è
più preoccupante. Non ho mai visto nessuno sembrare così
miserabile come lui la notte scorsa"
Harry
guardò il prato che stava poco lontano, dove la gloria dell'
autunno aveva spogliato gli alberi dalle loro foglie rosso-oro,
conforme, la stagione cominciava a cadere senza fretta. Il cielo
vestiva qualcosa di più che una leggera minaccia di pioggia e
Harry si rallegrò che Grifondoro avesse prenotato il campo di
Quidditch per domani invece che oggi. Pensò vagamente che non
aveva visto Serpeverde allenarsi da tempo; dire che il loro capitano
era un po' fuori forma era dire poco.
"Bene,
dimentichiamoci per un momento di procurarci una nota firmata"
disse pratica Hermione, sempre la voce della ragione "Ad ogni
modo non cambia significamente il piano, così che tutto segue
avanti come avevamo discusso prima. Non vedo nessun problema nel
riunire tutti gli ingredienti di cui hai bisogno - In questo modo
tutto quello che devi fare sta notte e mischiarli tutti, dire qualche
parola e rovesciare il tutto nella gola di Malfoy. Ed è fatto"
Harry
non poté reprimere un sorriso. Hermione era così
deliziosamente metodica certe volte; anche se interiormente aveva un
forte presentimento di cosa voleva Draco da lui, nella sua bocca, e
non era esattamente un sorso di pozione Anti-Veleno - come
oppurtunamente aveva dimostrato in certe occasioni.
Per
la lezione di Cura Delle Creature Magiche, oggi stavano osservando
gli unicorni ancora una volta. Harry personalmente preferiva queste
squisite creature adomesticate, alla varietà usuale di
creature maligne e più o meno velenose che a Hagrid piaceva
portare.
Dopo
un po' la maggior parte delle ragazze stavano in gruppi attorno ad
ogni unicorno - cinque in totale - mentre tutti i ragazzi stavano
dietro in piedi e guardavano a distanza. Per sorpresa di Harry all'
improvvisò notò che Draco portava uno degli unicorni
più piccoli da parte, dall' altra parte del recinto, ma non
troppo lontano da dove stavano lui e Hermione.
Decise
di aproffittare dell' opportunità per parlare brevemente con
lui; toccò con il gomito Hermione e mormorò da un lato
della bocca "Puoi distrarre Ron per un momento? Devo dire a
Malfoy che ci dobbiamo incontrare questa notte - prenderò solo
un minuto."
Mentre
Hermione andava dove Ron stava parlando con Hagrid, Harry camminò
dissimulatamente per il prato; dirigendosi volutamente con passo
leggero dove stava Draco, anche se provava ad essere casuale. Nessuno
gli prestò molta attenzione dato che tutti erano troppo
occupati con gli unicorni giocherelloni.
Draco
alzò lo sguardo come Harry si avvicinò; c' era un
elemento di sorpresa nei suoi occhi anche se fu rapidamente coperto
da una spenta rassegnazione. Non disse niente, però il suo
sguardo, tranquillo come la calma prima della tempesta, non si staccò
mai da Harry.
Harry
guardava l' unicorno accanto a Draco - anche se era più
piccolo degli altri dispendeva una certa degna, tranquilla natura che
portava a guardarlo una volta e poi girarsi di nuovo e guardarlo un'
altra volta. Era un cucciolo d' unicorno; coperto da un manto scuro
come il carbone e con frange di pelo argentato sulla fronte, sotto
una stella che brillava debolmente, c'era un piccolo corno - senza
difetti come l' avorio, che risplendeva leggero come un cono di
bagliore stellare.
L'
unicorno alzò leggermente la testa e guardò sospetto ad
Harry, mentre avvicinava il suo faccino al palmo aperto di Draco.
Harry era sorpreso di vedere quanto l' unicorno sembrasse a proprio
agio accanto a lui.
"Mi
piace il tuo unicorno" commentò, osservando il delicato
animale, con le sua setosa cresta argentata; ma senza toccarlo.
Draco
inclinò la testa, un piccolo sorriso inclinò gli angoli
delle sue labbra "E' una nuova frase per conquistare?"
Harry
non sapeva se doveva ridere o arrabbiarsi; questo sentimento d'
incertezza dentro di sé sembrava sempre più comune
quando stava vicino a Draco. L'altro ragazzo semplicemente non gli
dava nessuna ragione di essere sicuro di niente; ultimamente la luce
sembrava corruzione, e l' oscurità purezza.
Decise
di lasciar passare il commento "E' saltata fuori una cosa - ho
bisogno che vieni di nuovo al magazzino a mezzanotte"
"Questa
notte?" Draco alzò un sopracciglio "Così hai
sfruttato del nostro piccolo incontro più di quello che vuoi
ammettere. Forse vuoi ripetere?" però non c' era umore
nei suoi occhi, solo un soave battito di dolore.
Harry
gli lanciò uno sguardo represso "No. Hermione ha una
nuova idea che potrebbe essere la soluzione che stiamo cercando"
"Soluzione?"
la voce di Draco suonò strana, quasi fosse satura d' emozioni
intrecciate da una fine e delicata, ma costante pressione. "Stiamo
ancora cercando una soluzione o solo una via di fuga?"
"Malfoy"
disse Harry, chiaro, ma con una fermezza che stupì lui stesso
"Non arrenderti adesso"
Draco
si allontanò dall' unicorno e si avvicinò a Harry; l'
unicorno batté uno zoccolo a terra e fece un suono scontento.
Draco lo ignorò, in cambio alzò gli occhi per fissare
Harry.
"Non
si tratta di arrendersi" disse soave, con la voce piena d' un'
attenta calma che non occultava il dolore che scorreva profondamente
dentro di lui "Si tratta di cedere"
Harry
chiuse gli occhi, rompendo l' intensità che cresceva
inesorabile tra di loro; però poteva ancora vedere la
turbolenta luce negli occhi di Draco, impressi nell' argento dietro
le sue palpebre. Era stato quasi doloroso da osservare e adesso era
più doloroso da percepire - Harry si sentì
improvvisamente allarmato, perchè questo era esattamente
quello su cui l' aveva avvertito Hermione, che poteva finire
trascinato in un vortice di incontrate emozioni come se fossere le
sue. Non poteva permettersi che questo succedesse.
Aprì
gli occhi determinato a mantenere il senno e la logica, per il suo
bene come quello di Draco.+
"Fidati
di me, vuoi?" Harry si ritrovò a dire. All' atto le
immagini vennero alla sua mente, libere; un' obliqua luce bianca di
una lama affilata di una daga, gioielli colorati collocati in un
anello d' argento pulito, un momento brillante in un baule pieno d'
oscurità.
La
luce della sera scivolò suo capelli di Draco facendoli
diventare bianchi dorati e i suoi pallidi tratti furono bagnati da
una calda luce che quasi dava un tocco di rosato alle sue guance. Un
vento fresco soffiò, però Draco non si mosse per
togliersi un ciuffo di capelli dagli occhi. Vedeva solo Harry, con
uno sguardo questionante e di comprensione allo stesso tempo, quindi,
finalmente rispose.
"Certo"
le sue parole furono essolutamente moderate "Ci sarò"
Harry
annuì e indietreggiò; si allontanò, camminò
tanto discretamente quanto gli fu possibile fino a dove stavano Ron e
Hermione.
"Hey!"
disse Ron quando Harry si avvicinò; era lievemente accigliato
e Harry seppe che aveva visto la direzione da dove era arrivato "Che
stavi facendo con l' unicorno di Malfoy"
Hermione
fece uno sforzo tremendo per non ridere stupidamente; Harry le
diresse un breve sguardo assassino, prima di girarsi innocente verso
Ron.
"Oh,
gli ho solo detto di non monopolizzarlo - diciamo, non è
giusto che l' abbia solo per sé, o sì?"
Ron
diede un' occhiata verso l' unicorno. Anche Harry si girò - e
vide che Draco gli stava dando una mela carammellata mentre
accarezzava la cresta argentata; in un modo sorprendentemente tenero.
"Bè,
è molto piccolo" concluse Ron , con la naturale tendenza
a concludere che qualsiasi creatura magica che avesse solo una vaga
simpatia verso Malfoy non poteva essere molto intelligente o
simpatica "Non è carino né pieno di colore come
gli altri unicorni"
"Aveva
un bel corno" disse Harry senza pensarci. Hermione soffocò
un' altra risata. Ron non se ne accorse "Sì?" chiese
distratto, alzando le spalle "Bè, parlando d' altro -
indovina cosa ci ha appena detto Hagrid? Norberto ha vinto un
Concorso Di Sputafuoco! Charlie gli ha appena mandato un gufo per
informarlo"
Hermione
si appoggiò al recinto mentre Ron entusiasta cominciava a
raccontare cosa li aveva appena detto Hagrid, che il piccolo Norberto
aveva trionfato al concorso perché la coda del partecipante
più vicino aveva preso fuoco e questo aveva obbligato il
ritiro del drago ferito. Hermione notò che Harry acoltava
appena - in cambio stava guradando lontano, verso l' estremo opposto
del recinto. E Hermione ebbe il presentimento che l' unicorno non era
esattamente quello che Harry stava guardando.
**************
Come
l' oscurità si espandeva attraverso gli ombrosi e sinuosi
corridoio che aveva davanti, Harry prese nota mentale di non portare
mai quattro bottiglie di pozioni mentre cercava di squagliarsela per
il castello dopo l' ora d' andare a letto. sopratutto quando non
poteva usare la magia per equilibrare le bottiglie, a causa del
rischio potenziale di danneggiere la loro essenza magica.
Prima,
quasi aveva fatto cadere la bottiglia che portava la linfa della
pianta di Veronia quando era uscito dal buco del ritratto ; poi aveva
inciampato almeno tre volte nelle colonne, perchè non aveva
una mano libera per tenere la bacchetta accesa a illuminargli la
strada. Mentre cercava di equilibrare le bottiglie con le pozioni,
schivare le colonne messe da tutte le parti e mantenersi all' erta se
Gazza era di ronda, il magazzino sembrava a chilometri di distanza.
Alla
fine, quando arrivò al magazzino, come di solito, Draco era
già lì.
Harry
si chiese a che ora arrivasse normalmente - essere puntuali poteva
essere semplicemente educazione, però arrivare costantemente
prima dell' ora... questa era decisamente un' altra cosa.
Harry
scaricò tutto quello che portava sul tavolo e sospirò
pesantemente - veloce guardò l' orologio. Era quasi mezzanotte
- il momento magico per eccellenza, l' attimo in cui le cose cambiano
con la velocitò di un respiro.
E
per il bene di Draco, Harry sperò che le cose cambiassero, in
meglio.
La
mezzanotte significava anche che la pianta di Veronia, che Hermione
si era procurata quella sera da Piton , era fuori dal suo recipiente
speciale da quasi cinque ore. Le sue qualità si stavano
deteriorando e se non si davano velocemente una mossa in fretta, l'
efficenza della pozione Anti-Veleno sarebbe diminuita enormemente - o
peggio, sarebbe esplosa nelle loro facce al mescolare il tutto.
Draco
guardò Harry curioso "Lasciami indovinare. Stiamo
cominciando la nostra resistenza di Pozioni per competere contro
Piton, così potremo fare sufficient soldi da scappare dal
paese prima che mio padre venga a conoscenza di questo guaio della
pozione d'Amore."
"Molto
divertente" Harry gli lanciò uno sguardo fulminante
"Primo, considerando la tua abilita nella preparazione di
pozioni io non investirei un falco in una qualsiasi resistenza di
pozioni di cui tu faccia parte. E secondo, non scappero dal
paese con te, sotto nessuna circostanza."
Draco
si accigliò, però continuò ad osservare mentre
Harry cominciava a ispezionare le etichette delle bottiglie,
controllando man mano che avanzava, una sgualcita lista che aveva in
mano.
"Bene,
adesso togliti la tunica" Harry istruì rapidamente, senza
alzare lo sguardo dalle bottiglie di pozioni e altri ingredienti che
aveva disposto sul tavolo; e come risultato non si accorse dello
sguardo interrogativo di Draco.
Draco
esitò, guardando Harry non senza sorpresa "Come?"
Non si mosse.
"Togliti
la tunica" ripetè Harry e segnalò con la testa il
posto vuoto sul pavimento nel mezzo del magazzino "Mettila per
terra e poi torna qui. Io mi toglierò la mia e la metterò
sul pavimento, allora potremo metterci a lavorare"
Draco
alzò le sopracciglia "Questa è la brilante
idea di Granger?"
"Che
vuoi dire?" Harry alzò lo sguardo senza capire quello che
voleva dire Draco "Questa è un' idea molto buona Malfoy.
Avremmo dovuto farlo tempo fa - immediatamente dopo che avevi preso
la pozione, per esempio. Avrebbe avuto un migliore effetto se l'
avessimo fatto prima, e non sai quanto ho desiderato che l' avessimo
fatto"
"Bene,
io ho pensato di farlo prima, però..." Draco
sembrava ancora cauto "Sei sicuro Harry? Non dovremo, uh,
parlarne prima?"
"Non
c'è tempo per parlare" Harry disse, negando impaziente
con la testa, mentre si levava la tunica dalle spalle e la gettava a
terra "Dobbiamo farlo qui, adesso. Se non mescoliamo subito
credo che qualcosa esploderà"
Draco
sembrava allarmato "Okey, va bene, se lo dici tu. Voglio dire se
lo vuoi seriamente" sbottonò il davanti della tunica,
facendo scivolare il velluto dalle sue spalle per rivelare una bianca
delicata camicia per dormire, cominciò a sbottonarla, allora
fece una pausa e esaminò Harry "Vuoi che spenga le
luci?"
"Cosa?"
Harry guardò Draco perplesso; allora la comprensione si
rifletté finalmente nel suo viso "Oh, oh!"
"Che
succede?" Draco captò l' espressione costernata di Harry
e si morse il labbro "Aspetta un attimo, non volevi...?"
"NO!"
la comprensione da parte di Harry delle intenzioni di Draco venne
agguantata rapidamente, per fastidio e turbamento si avvicinò
furtivo dove Draco stava in piedi e picchio forte nel braccio
"Malfoy, non intendevo questo"
Le
guance di Draco divennero di un lusinghiero tono rosato "Però
tu hai detto-"
"Ho
detto togliti la tunica e mettila lì, per poter avere spazio
per preparare la pozione senza avere la preoccupazione di rovesciarla
per terra!" lo interruppe Harry , sembrava agitato e confuso,
guardo Draco "Definitivamente non quello che stavi pensando! Per
Dio Malfoy! Secondo te lo suggerirei?"
"Eh,
come potevo sapere quello che volevi dire?" Draco sembrava
indignato e mortificato allo stesso tempo, mentre cominciava ad
abbottonarsi i bottoni della camicia, di nuovo, arrabbiato "Tu
vai sempre mettendo idee strane, io stavo solo cooperando"
"Uf"
Harry chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie con le dita.
Girò la testa verso Draco ancora incredulo; non tanto per il
fatto che Draco fosse saltato direttamente a quella conclusione, se
non perchè avrebbe accettato di buon grado "Davvero
ci hai pensato prima d' ora? Togli la tua mente da questo
canale, Malfoy!"
"Non
è colpa mia" Draco sembrava veramente ferito e rifiutato,
mentre lisciava il davanti della sua camicia "Sei stato
inecessariamente ambiguo. Voglio dire, siamo qui da solo. Mi chiedi
di svestirmi. Hai comicnciato tu a parlarne"
"e
Tu hai pensato - questo - di questo?" balbettò
Harry diventando rosso.
"Poteva
anche essere che tu volessi comparare la lunghezza-"
"MALFOY!"
"Delle
notre tuniche volevo dire,"Draco ghignò "le maniche
e i bordi, Potter - cosa stavi pensando?"
Harry
si obbligò a respirare profondemente per recuperare la
compostura. La conversazione risultate sullo svestirsi, comparare
lunghezze e la dose generale di parole male interpretate aveva
risultato col distrarlo dalla pozione Anti-Veleno.
"Ok.
Proviamo a comiciare" disse piano, marcando ogni parola e dando
a Draco uno sguardo duro "E per favore prendi tutto quello che
dico, da qui in poi, in senso letterale e guarda le tue escursioni
mentali per te"
Draco
fece di nuovo il broncio, però andò ugualmente ad
aiutare Harry a trasportare gli ingredieti dal tavolo allo spazio sul
pavimento, dove avevano steso le loro tuniche. Draco si sentì
tentato dal dire a Harry che cosa facevano normalmente due persone
quando mettono un tappeto improvvisato di vestiti... però ci
ripensò, dato che Harry non aveva preso molto bene il suo
precedente piccolo equivoco.
"Hai
intenzione di dirmi che pozione stai facendo?" chiese in cambio,
Harry lo guardò "E' una pozione Anti-Veleno" spiegò
"Hermione pensa che dato che la pozione d'Amore è come un
veleno nel tuo sangue, questo dovrebbe neutralizzarene l' effetto"
"In
modo che la pozione d'Amore semplicemente...sparisca?" chiese
con le sopracciglia lievemente corruciate "L' incantesimo sarà
interrotto così facilmente?"
Harry
alzò le spalle "Credo di sì, questa è l'
idea di base. Bene," disse sedendosi con le gambe incrociate
vicino al vestito di Draco "Abbiamo tutto quello di cui abbiamo
bisogno e tutto quello che dobbiamo fare è mescolare"
"E
poi?" chiese Draco soavemente "Dovrei berlo? Perchè
questo potrebbe essere un piccolo problema, dato che adesso o certi
dubbi giustamente fondati sul bere pozioni preparate da un altro"
"Bene,
questa volta è diverso" disse Harry sventolando il foglio
di carta davanti a lui "Perchè abbiamo la lista d'
istruzione completa. Non una lista con pezzi mancanti che
potrebbero essere vitali, come la tua."
"Però
la mia ha funzionato, o no?" rispose tra i denti.
Harry
aprì la bocca, però non trovò niente da
rispondere, sospirò stanco e alzò gli occhi verso Draco
"Guarda, vuoi farlo sì o no?" Draco lo guardava con
un' oscura luce di disperazione negli occhi. Osservò gli occhi
di Harry che erano vetri smeraldini; scese alle sua labbra,
leggermente aperte come se stesse facendo una silenziosa domanda;
fissandosi alla fine sul suo collo magro e delineato dalla semplice
scollatura della sua maglietta bianca.
Con
fluido garbo Draco si inclinò, appoggiandosi sulle nocche di
una mano, stendendo l' atra per toccare leggermente la spalla di
Harry, Harry sembrò sorpreso dalla sua improvvisa vicinanza e
si tese un po', ma non si allontanò. Draco lasciò che
la propria mano scivolasse sulla linea delle sua spalle, facendola
riposare sul collo; destramente le sue dita cercarono brevemente
sotto il delicato tessuto della maglietta e presero la catenina
argentata legata al collo di Harry.
E
presero l' anello di Draco.
Harry
non si mosse mentre si avvicinava sempre di più e si inclinava
per aprire il sicuro dietro il collo. Erano così vicini che i
loro nasi quasi si toccavano; era un intenso riflesso del momento
intimo nel baule, solamente la notte prima.
SI
SUPPONE CHE L' AMETISTA CURI E PORTI PROTEZIONE E CHIARITA' MENTALE.
Gli
occhi di Draco non ruppero mai il contatto con quelli di Harry, anche
quando la catenina fu aperta e Draco tolse l' anello dalla catenina
argentata; sostenne fermamente l' anello nella mano per un momento,
sentendo la sua fresca densità e le scanalature famigliari su
tutta la superficie, dove le gemme adornavano la fascia d' argento.
LO
SMERALDO RICACCIA IL MALE E-
"Indossalo"
sussurrò Draco soavemente, le sue labbra erano a pochi
centimetri dall' orecchio di Harry.
Allungò
la mano e prese la destra di Harry e per la seconda volta fece
scivolare l' anello al suo anulare. Le pietre emisero scintille viola
cristallino e verde chiaro; l' argento sembrava brillare con una luce
completamente propria.
Harry
affermò in silenzio, l' aria era carica di un' energia unica
che aumentò l' intensità del momento al massimo. La
mano di Draco sosteneva ancora la sua, anche dopo aver fatto
scivolare l' anello al suo posto; Harry poteva quasi sentire il
delicato battito sotto la pelle di Draco e il contradittorio calore
del suo palmo contro le proprie dita. Il momento si mantenne nel
tempo, quindi evaporò con la velocità di un sospiro,
sparendo come spirali di pioggerella, Draco lasciò finalmente
la mano di Harry e indietreggiò.
"Facciamolo
allora" disse soavemente, e nei suoi occhi Harry vide brillare
una nuova luce d' emozione - fiduciosa speranza, mischiata con deboli
ombre di distrutta sconfitta.
Con
un' inspiegabile onda di determinazione recentemente riscoperta,
Harry raccolse la lista delle istruzione che Hermione gli aveva dato
- all' apparenza, la pozione Anti-Veleno era tra le cose più
semplici che avesse mai preparato. Hermione aveva già messo le
giuste quantità di ogni ingrediente, cosicché tutto
quello che dovevano fare era mescolare il tutto... ed era pronta.
Harry
aveva portato con sé un bicchiere vuoto, vi riversò il
contenuto di ogni bottiglia, assicurandosi di non rovesciare niente.
Draco semplicemente si sedette di fronte a lui e l' osservò
lavorare, i suoi occhi non si fissavano tanto nella pozione quanto
nei movimenti di Harry. Questi esitò un attimo quando versò
la linfa della pianta di Veronia alla miscela; però non ci fu
nessuna esplosione.
Finalmente
tutti i liquidi erano stati mescolati senza nessun problema; all'
alzare il bicchiere la pozione era opaca e leggermente effervescente,
una bella tonalità di grigio metallico... Draco la osservò
non senza attenzione, però si astenne dal commentare.
Harry
prese un picolo recipiente pieno di quelli che sembravano pezzi di
petali.
"Questa
è l' ultima parte della pozione" disse respirando
profondamente, controllò un' altra volta la lista e lesse a
voce alta "Fiori della Sansevieria trifasciata - la pianta del
serpente. Dovrei spolverarli nella pozione mentre dico l' incantesimo
Discende Toxicum. Allora tu dovrai bere tutto il bicchiere in
un sorso solo. Capito?"
Draco
sembrò riprendere la compostura riaffermando la sua
risoluzione "Pronto quando vuoi"
Harry
annuì gravemente, e con mani un po' tremanti aprì il
coperchio del recipiente e rovesciò i pezzi di petaali nella
miscela "Discende Toxicum" disse enfatizzando ogni
sillaba con voce tremante.
La
pozione divenne immediatamente di un rosso luminoso, come un'
esplosione di fuoco, prima di diventare completamente bianca,
brillando debolmente come cristallo liquido.
"Bene"
Harry sembrava nervoso e frettoloso mentre spingeva il bicchiere
verso Draco. "Bevilo, adesso"
Se
Draco aveva qualche timore o dubbio non lo dimostrò - risoluto
prese il bicchiere dalla mano di Harry, lo alzò facendo un
breve brindisi senza parole, quindi bevve la pozione in un unico
veloce sorso silenzioso.
Harry
lo guardò ansioso, con la fronte corruciata d' anticipazione,
prese il bicchiere vuoto dalla mano di Draco e aspettò
trattenendo il respiro "Come ti senti?"
Draco
batté le palpebre un paio di volte, provando a respirare in
modo normale e valutando l' effetto che la pozione Anti-Veleno stava
avendo su di lui - però era impossibile distinguere questa
sensazione appena accesa, dal sordo dolore irritante al quale si
stava abituando. La sensazione ardente fluiva e rifluiva, crescendo e
diminuendo come marea inquieta - e nel più profondo Draco ebbe
il timore che continuasse a essere lo stesso oceano di prima.
"E?"
la voce di Harry interruppe i suoi pensieri "Sta funzionando?"
Draco
chiuse gli occhi e si concentrò nel respirare profondamente e
regolarmente. Il calore bruciò dentro di lui, poi sembrò
calmarsi e indebolirsi leggermente, accendendo un debole raggio di
speranza; attese con aspettativa - infocando tutta la sua coscienza
in ciò, cercando quasi disperatamente un sentimento tangibile
che la pozione d'Amore lo stava liberando...
L'
ardente sensazione decrebbe ancora di più, come braci ardenti
senza fiamma in un forno carbonizzato, e il suo cuore battè
velocemente in un tentativo di gioia; improvvisamnet si sentì
più normale, anche se solo lievemente, però
bastava per il momento. Un' altro attacco di vertigini lo assalì
e oscillò livemente alzando istintivamente la mano per
sostenersi e fu vagamente coscente che anche Harry allungava la mano
per sostenerlo. Quando la sua testa smise di girare, Draco aprì
piano gli occhi mentre le immagini sfocate attorno a lui diventavano
definite.
Harry
era in piedi ad uno scarso mezzo metro di distanza, con la mano che
afferava il suo braccio in un gesto di appoggio, ma con un'
espressione di preoccupazione nel viso.
"Stai
bene?" domadò, sembrando inquieto e speranzoso allo
stesso tempo "Ha-ha funzionato?"
"Sì
ha funzionato" rispose brevemente Draco; inclinando un po' la
testa per vedere la reazione di Harry.
Harry
sembrava... sollevato. Le linee di tensione erano sparite dal suo
viso, sembrò rilassarsi considerevolmente, respirando più
facilmente. Di fatto sorrise quando vide Draco girarsi per vederlo;
non fu un sorriso caldo o felice, ma tanto meno forzato.
"Questo
è positivo" fu tutto quello che disse, anche se il
sollievo nella sua postura mostrò quanto era stato nervoso "Ti
senti... di nuovo normale?"
Draco
si sentiva ancora un po' infastidito da barlumi di vertigini
"Definitivamente normale"
"Bene,"
Harry pensò per un momento "Non so - come ti sentivi
prima della pozione d'Amore?"
"Non
sono in grado di ricordarlo" il tono di Draco era chiaro, le sue
parole brutalmete sincere.
"Normale,
um..." Harry provò di nuovo "Per cominciare dovresti
poter pensare correttamente, suppongo, e non ti senti più
attratto da me. Decisamente senza voglia di baciarmi"
"In
questo caso" sussurrò Draco, la sua voce suonava
angosciata e stanca "No, non ha funzionato"
Prese
Harry, lo trascicò verso di sé e lo baciò
duramente.
Una
volta di più Daco prese completamente alla sprovvista Harry;
niente più che un "Oomph" sussurrato uscì
dalle sue labbra. Harry fece un passo in dietro inciampando e cadendo
a terra con Draco su di lui.
Le
labbra di Draco erano morbide, però i suoi modi erano duri;
imbolizzò Harry a terra e lo baciò, passando le dita
sui suoi capelli scuri, sostenendo fermamente la parte posteriore
della sua testa. La sua presa sulle braccia di Harry era sufficiente
a fargli male, tradendo il puro dolore che aveva dentro, che salì
alla superficie mentre le sue unghie si infilzavano profondamente
nella carne. Le sue unghie avrebbero fatto uscire sangue, se non
fosse stato per le meniche che coprivano la nuda pelle delle braccia
di Harry.
Harry
allontanò il suo viso rompendo il contatto con le sue labbra,
il corpo di Draco era caldo, quasi febbrile, appoggiato sul suo.
Draco
sia allontanò, intontito e vagamente cosciente che Harry lo
stava spingendo, evidentemente più preso dal fatto d'averlo
baciato di nuovo, avvolgendo i suoi pensieri nella sensazione di
sprofondamento che stava nascendo nel suo stomaco.
"Credevo
che avessi detto che aveva funzionato" la voce di Harry era
serena, il suo tono attento e moderato.
"Bè,
evidentemente non ha funzionato" Draco non riusciva a guardarlo
direttamente; così si spostò di lato e si sedette.
Harry
gli diresse uno sguardo pungente "Allora perchè hai detto
che aveva funzionato?"
La
voce di Draco era morta, spenta e assolutamente distrutta "Bene,
certamente è stata una bella illusione, finché è
durata"
Anche
Harry si sedette sistemandosi gli occhiali e passandosi una mano tra
i capelli ribelli con assoluta frustrazione.
"Maledizione,
è stato un fiasco!"
"Sì"
disse Draco atono "Immaginati come mi sento io"
Harry
lo osservò sentendo una fitta di colpa "Forse ha bisogno
di tempo per avere effetto. Ho letto in un libro di ricerca che può
prendere fino alle ventiquattro ore prima di mostare risultati -
dagli un po' di tempo, sono sicuro che funzionerà"
"Questo
è quello che dicono tutti nella loro prima notte di nozze"
mormorò Draco capriccioso.
"Sai
Malfoy, essere negativo veramente non aiuta a dissipare l' oscurità
in questo posto" Harry era esasperato "Non puoi pensare in
qualcosa di costruttivo da dire?"
"Costruttivo?"
Draco era scettico, come se fosse un concetto completamente nuovo.
Fece una pausa e pensò un momento; allora si alzò e si
avvicinò a Harry "Bene, allora balliamo"
Harry
emise un sorriso forzato, malgrado sé stesso "Ballare.
Vuoi ballare"
Draco
alzò le spalle "Ci distrarrà da tutto questo per
un po'"
Harry
esitò "Non sono sicuro che sia una buona idea Malfoy.
Voglio dire..."
"Hai
qualche idea migliore?" Draco lo interruppe dolcemente "Possiamo
giocare a noscondino suppongo. Lì c'è il nostro piccolo
baule, potrà essere abbastanza utile - di nuovo"
"No,
non voglio fare niente dentro quel baule" rispose Harry
velocemente, guardò dubbioso Draco "Davvero? Veramente
vuoi ballare qui, adesso?"
"No,
stavo pensando domani durante la colazione in Sala Grande" Draco
face un gesto di fastidio "Andiamo, a meno che tu non voglia
fare brutta figura nel ballo di Diploma il prossimo anno" Draco
allungò la mano guradandolo deciso agli occhi.
Harry
vacillò un momento; alla fine sospirò e prese la mano
tesa di Draco permettendogli di aiutarlo ad alzarsi.
"Non
posso credere che lo sto facendo" mormorò "Mi sembra
di essere in un musical o qualcosa di simile - quando la situzione
diventa difficile arriva una canzone e si comincia a ballare"
"Onesto
e brillante venendo da te" commentò scaltro Draco
"Considerando che sei un ballerino senza esperienza"
"Non
è detto" rispose Harry con fastidio.
"Sì,
lo sei. Io c'ero e ti ho visto ballare. E l' hanno visto anche tutti
gli altri, dato che hai avuto la felice disgrazia di aprire il Ballo
del Ceppo" Draco sembrava sicuro di sé stesso e alzò
un dito "Prima lezione, lei non guida. Lo fa l' uomo"
"Oh
zitto" le guance di Harry arrossirono leggermente "Non era
colpa mia che Patil avesse più voglia di ballare di me"
"Bene,
scusala per voloer ballare ad un ballo" disse Draco.
"Eh,
è facile per te parlare" ribattè Harry "Tu
non hai dovuto ballare davanti a tutta la scuola, tutto quello che
hai dovuto fare è stato pavoneggiarti, con la tua fine tunica
di velluto nero ed essere distaccato"
Draco
si fermò e girò la testa per guardare Harry "Ricordi
il colore della tunica che ho usato al Ballo del Ceppo?"
Harry
sembrò sorpreso "Sì. Voglio dire, usi sempre il
nero e l' argento, non è così?"
Draco
sorrise "Nero e argento sono una combinazione perfetta - è
un insieme elementare, ma anche così un vivido contrasto"
Harry
fece una smorfia "L' hai tirato fuori da un catalogo di moda di
uno stilista per maghi, o l' hai pensato tu?"
"No"
Draco gli diresse uno sguardo strano "E' quello che penso
veramente. Nero e argento sono l'uno per altro"
Avvololsero
le bottiglie vuote della pozione e gli altri ingredienti nelle
tuniche che avevano messo sul pavimento e le misero da parte,
lasciando uno spazio libero per poter ballare. Con un movimento di
bacchette Draco oscurò le luci, in modo che le torce che aveva
collocato agli estremi della stanza adesso brillavano con una dorata
luce dolce. Draco si girò e guardò Harry, il suo
sguardo inscrutabile addolcito da ombre pallide generate dalla luce
fluttuante. Si avvicinò di più, in risposta Harry non
si allontanò lo guardò solo con gli occhi molto aperti,
pieni d' innocenza e anticipazione.
Draco
prese la mano sinistra di Harry e mise la destra sui suoi fianchi,
senza rompere mai il contatto visuale; allora fece un piccolo passo
avanti e rimasero molto vicini, i loro visi scarsamente separati. Un
brivido di tesa eccitazione passò tra di loro come gelo
elettrizzante.
"Ti
lascerò guidare" disse Draco soave e sereno, fissandolo
negli occhi.
Erano
quasi della stessa altezza; Draco apoggiò il palmo della sua
mano sinistra sulla spalla di Harry avvicinandosi ancora di più.
Poteva sentire il metallo fresco del proprio anello al dito di Harry,
che era stretto sulla sua mano. Strinse istintivamente la mano, come
se desiderasse catturare il momento intangibile che adesso stavano
condividendo.
Harry
guardava Draco con attenzione e vide la cruda gamma di sentimenti che
gli scintillavano in viso, rabbia desolata e sconfitta impotente,
unendosi in un caledoscopio d' emozioni, prima di sparire come vapore
e ombre.
"Non
c'è musica" disse alla fine Harry molto dolcemente.
"Non
importa" sussurrò Draco. Chiuse gli occhi assaporando la
sensazione incredibile, incomparabile di essere così vicino a
Harry - e non gli importò se c' era musica o solo silenzio,
che stessero ballando sul pavimento polveroso di un magazzino o in un
letto di chiodi e rose. Niente importava veramente, solo che stava
ballando con Harry.
Il
braccio di Harry si strinse vacillante attorno alla vita di Draco,
appoggiondo leggermente la mano sul piccolo incavo della schiena.
Draco lo fissò negli occhi, impeccabili smeraldi brillavano
con un' emozione perfetta; non apprensione, non pigrizia, non era
qualcosa che si potesse descrivere eccetto nel cuore, e questo era
ciò che la rendeva così perfetta.
E
così, ballarono.
Harry
guidò ammirevolmente bene il ballo; dopo alcune vacillazioni
iniziali, alcuni passi indecisi, riuscì a rilassarsi ad un
ritmo che si associò perfettamente con Draco e allora tutto
divenne facile. Draco si adattò velocemente al suo tempo e i
loro corpi si sincronizzarono, vicini mentre tracciavano cerchi
stretti che marcavano i loro passi nel pavimento polveroso.
Mai
nella sua vita Harry si era immaginianto che avrebbe ballato con
Draco Malfoy, da soli in un magazzino del quinto piano della Torre
d'Astronomia, a un quarto all' una di mattina. E oltre a questo, mai
si sarebbe immaginato si sentirsi così bene.
Mentre
ballavano, Draco dovette ammettere che Harry non era un così
cattivo ballerino - o il suo ballo durante il Ballo del Ceppo non
aveva fatto giustizia al suo talento o era migliorato molto da allora
- o magari, si chiese Draco, era perchè Harry stava ballando
con lui?
Si
obbligò a separare i suoi sentimenti dai suoi pensieri, che
erano ingrovigliati in un insieme essordante che gridava STAI
BALLANDO CON HARRY. E un altro più perturbante BACIALO,
SOLO UN' ALTRA VOLTA. Draco si morse il labbro; se la pozione
Anti-Veleno stava facendo effetto, di sicuro stava prendendo il suo
tempo.
"Ti
senti diverso?" chiese Harry "Sta funzionando la pozione?"
BACIALO
"Credo
di sì" rispose in modo evasivo "Posso sentirla
rivoltare il mio stomaco - o magari sta solo dissolvendo il mio
intestino, forse"
"Eurgh"
Harry fece una smorfia "Non credo. Adesso ti senti meglio - meno
nauseato forse?"
BACIALO
"Un
po'" rispose Draco, incoscentemente si schiacciò di più
sul corpo di Harry.
"Più...
in controllo?" inquisì Harry.
BACIALO
"Qualcosa
del genere" rispose Draco, sperando si sembrare più
convincente di quello che era.
"Niente
altro?" chiese Harry.
BACIALO
"Sì"
disse Draco e semplicemente lo fece.
Si
inclinò in avanti e baciò Harry, non con la forza del
bacio di prima, se non che questa volta era molto più tenero.
Lasciò la mano di Harry e le sue braccia scivolarono e si
unirono attorno al suo collo portandoli straordinariamente vicini, e
Draco poté sentire i battiti del cuore di Harry contro il
proprio petto. Sentiva vagamente il pesante tocco delle mani di
Harry, che erano appoggiate sui suoi fianchi; accidentalmente o no,
non lo sapeva e non voleva saperlo. Non gli importava.
Le
labbra di Draco si aprirono contro la bocca di Harry che era calda e
impassibile allo stesso tempo; Harry era o troppo vicino per
allontanarsi o non disposto a farlo, anche se non rispose al bacio.
L' accecante desiderio crebbe in qualche parte del cervello di Draco
come alta marea e lasciò che la sua lingua oscilasse sulle
labbra di Harry, inclinandosi per avvicinarsi di più, anelando
di più...
Questo
sembrò stimolare Harry a reagire; cominciò leggermente
e finì indietreggiando bruscamente facendo sì che si
rompesse il profondo contatto - Draco si morse un labbro, alzò
lo sguardo per vedere Harry, quasi non volendo vedere quello che
c'era in quegli occhi verdi - silenzioso rifiuto, un' altra volta.
"Bene"
disse finalmente Harry, molto piano e sbattendo due volte le palpebre
"Forse dovremo sederci per un lungo momento"
Draco
annuì arossendo "Buona idea"
Harry
si sedette vicino alla parete, e Draco invece di sedersi accanto a
lui si diresse verso un armadio vicino all' altro estremo del
magazzino; lo aprì e per sorpresa di Harry, prese due
bottiglie di Burrobirra, per quello che poteva vedere Harry dentro c'
era ancora una buona mezza scatola di Burrobirra.
"Sei
matto?" disse guardando la Burrobirra mentre Draco tornava con
una in ogni mano. "Se Gazza trova il tuo nascondiglio di
Burrobirre finirai in grossi guai"
"Rilassati"
disse indifferente Draco "Ho messo un Incantesimo Magonò-Cieco
sull' armadio - è simile agli Incantesimi Respingi Babbano,
solo che in cambio questo respinge Magonò. Se Gazza guarda lì
non vedrà niente in assoluto... e lui è l' unico che
viene qui"
"Veramente
vorrei sapere dove hai imparato tutti questi incantesimi"
commentò Harry, anche se accettò la bottiglia di
Burrobirra che Draco gli porse.
"Campo
estivo" disse Draco con una strana espressione "Allenamento
Per Signori Del Male"
Harry
non poté evitare di ridere e la sua risata aiutò a
rilassare il pessimismo nell' aria. Notò il tipico marchio
argentato con le lettere corsive Alcolico! tutto attorno alla
Burrobirra come aprì la bottiglia e ne bevve un sorso - gli
lasciò un bocca una sensazione ardente al passaggio, però
l' alcol rilassò i suoi nervi. Draco lo guardò e gli
diresse un sorriso triste.
Harry
si tranquillizzò velocemente; notò l' espressione sul
viso di Draco, tra la risollevata speranza e la speranza persa,
catturate al margine dove il desiderio e la realtà si
mantenevano in precario equilibrio.
"Mi
dispiace" disse a voce bassa Harry, guardando direttamente
Draco.
La
pungente risposta 'E' ovvio che ti dispiace' era già sulla
punta della lingua di Draco, però l' inghiottì all'
ultimo momento, al guardare Harry e vedere l' afflitta sincerità
nei suoi occhi, le parole amare si dissolsero lasciando solo una
triste nostalgia.
Draco
deglutì a vuoto e distolse il viso da Harry "Anche a me"
Ecco
finalmente il capitolo dieci. Ho appena finito di tradurre il
dodicesimo, non me lo ricordavo così triste. L'ultima pare di
questo capitolo secondo me è quasi un ossequio alla sofferenza
d' Amore, com' è quasi tutta la fic del resto, ma qui la
descrizione della sofferenza di Draco è presente in modo
straziante. Mi piace particolarmente la parte del ballo, che dite
voi? Vedere Harry che balla bene solo perchè sta
ballando con Draco non fa pensare...
Il
mio computere a deciso di farmi morire, non mi funziona più la
connessione a internet e devo chiamare un tecnito per farlo riparare,
io contuo a dire ai miei che dobbiamo coprare un computer nuovo
perchè questo si inceppa una volta sì e anche l' atra,
grazie a Dio esistono gli internet point che mi salvano in estremis,
peccato che costano e li devo pagare con i miei soldi sigh. Per non
parlare del tempo che è sempre così poco, troppo
poco... la scuola mi distrugge!!
Dopo
Irresistible Poison ho intenzione di tradurre un' altra storia dal
titolo Corruption Serie, di un' altra autrice brava quasi quanto
Rhyssen, nessuno conosce Beren? Bè per chi vuole leggersi un
po' dibelle fiction, rigorosamente in inglese, puo andare su questo
sito http://www.livejournal.com/userinfo.bml?user=beren_writes>
divertitevi. Avviso chi volesse tradurre
alcune delle sue storie, per quasi tutte quelle con la coppia
Harry/Draco ho già preso i 'diritti d' autore', se mi
permettete la parola^^. Significa che ho avuto il permesso dall'
Autrice di tradurle.
Grazie
per i commenti a:Entreri, sono perfettamente d' accordo con te! Iori ma quando Draco non si divewerte con i doppi sensi? Per le storie...pubblicale pubblicale, avevo in mente io di tradurle, ma se l' hai già fatto tu, accomodati^^.Lux sono stata veloce, no?Rowan-MyFair sempre fedele, sì tranquilla ci sarà qualcosina anche nei cap normali. ARc En Ciel aproffitto per commentare la tua stooria, mi piace un sacco, non è cahe Draco è affetto da una magia ' giorno in un modo notte in un latro?' questò sarebbe un classsiaco da ficba bern accolto^^ continua così!! Eccoti accontentata^^!!Kristima, lo so che ci metto tanto, ma con i compiti e il resto e il compiuter che non collabora, anzì tutto l' opposto!, Faccio più veloce che posso sorry^^,. Alessandra87, colgo l' occasione per invitare tutte le persone che leggono le mie storie cùdi Hp ad andare a leggere una mia storia originale alla sezione degfli originbale -fantasy, e mi piacerebbe molto ricevere le vostre opinioni, ciao!!.
Ho
letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse
già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io
la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è
possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi
per questo ^^.
Capitolo
undici: Rotto e Bruciato
Qualcosa
che il cuore deve avere da lambire
Deve
amore, allegria e dolore apprendere
Qualcosa
da abbracciare con passione, o perire
E
bruciare se stesso fino alle cenere.
Something
the heart must have to cherish, Must love and joy and sorrow
learn; Something with passion clasp, or perish And in itself to
ashes burn.
"Enervante"
Una
pausa poi con impazienza "Andiamo Harry! Non puoi aver
bevuto più di tre bottiglie, sei già ubriaco?"
Tratti
di luce e oscurità brillavano in cerchi vertiginosi dietro le
sue palpebre chiuse; Harry si negava ad aprire gli occhi e non gli
piaceva la voce che gli gridava persistente nelle orecchie -
disturbava l' intensa e intima pace. Provò ad articolare VA
VIA! però tutto quello che gli venne fu un grugnito
intellegibile.
Sentì
come certi passi si trascinavano vicino a lui e poi sembrarono
allontanarsi e la voce rimase in silenzio un momento. Harry si sentì
sollevato e provò a sommergersi di nuovo nel regno dove i
pensieri e i sentimenti rimanevano relegati sulla terra, come foglie
secche d' autunno, dove tutto era tranquillo in mezzo al nulla.
Allora
improvvisamente, senza avvertimento, un torrente di acqua fredda gli
cadde sul viso, portando in vita la brillante e cruda realtà,
inviando un dolore acuto alle sua tempie come un giavellotto.
"Woaaargh!"
balbettò aprendo gli occhi; al momento non riuscì a
vedere niente a causa dell' eccessiva luce. Tratti di grigio scuro e
bianco argentato cambiavano alternativamente forma davanti ai suoi
occhi; gli chiuse di nuovo e gemette, girandosi da una parte e
tenendosi la testa , provando ad allontanare la fredda umidità
che l' aveva già bagnato "Arrrgh..."
Draco
abbassò la bottiglia d' acqua mezza vuota, alzando le ciglia
con appettibile sorpresa "Hey, non mi sarei mai immaginato che
funzionasse veramente così bene. Avevo sempre letto che i
babbani lo facevano, però mi dicevo, perché scomodarsi
con l' acqua quando ci sono incantesimi che funzionano allo stesso
modo" si avvicinò a Harry che era raggomitolato lontano
da lui e lo scosse "Harry svegliati. Apri gli occhi"
"Cosa...?"
Harry disse con voce impastata socchiudendo le palpebre "Do-dove
sono?"
"Nel'
inferno" rispose inespressivo Draco "Però sei
fortunato hanno acceso gli Incantesimi Refrigeranti"
"Erg.
Malfoy. Sei tu" la confusione e l' ubriachezza diminuirono
leggermente permettendo che filtrasse qualche pensiero coerente.
Harry aprì un po' l' occhio sinistro "Ho sempre
immaginato che avrei incontrato te al'
inferno"
Draco
lo alzò a sedere - Harry provò a muovere le sue membra,
ma erano ribelli; alla fine si arrese e permise che Draco facesse
tutto il lavoro.
Dopo
essersi sforzato per un po' e aver maledetto a voce bassa, Draco
riuscì ad appoggiarlo contro la parete.
"Ow"
gemette Harry "Mi fa male la testa"
"Sì,
questa è la parte misericordiosa di una sbronza" rispose
Draco seccamente dandogli un asciugamano perché si asciugasse
la faccia. Il davanti della sua tunica era già inzuppato dall'
acqua che scendeva dal mento, anche se Harry sembrava non notarlo "La
parte brutale e il senso di colpa, l' orrore ovviamente, e il
rimorso"
"Dove
sono?" chiese Harry pesantemente, sentiva le parole di Draco
confusamente "Che sto facendo qui? Cosa è successo?"
"Ti
sei bevuto quasi tre bottiglie intere di Burrobirra all'alcool,
ti sei ubriacato a morte e sei velocemente svenuto." Draco
sostenne la bottiglia mezza vuota sulle labbra secche di Harry "O
un Troll delle montagne si è seduto sopra di te. Qualsiasi
cosa sia successo ha avuto lo stesso effetto"
Harry
bevve assetato l' acqua fresca che gli attraversava la gola,
facendolo sentire un po' meglio, almeno soffocò la nausea che
lo minacciava. La testa gli faceva tuttora male, però le
vertigini si calmarono e gradualmente poté aprire gli occhi e
battere normalmente le palpebre senza fare smorfie di dolore davanti
alla luce.
Osservò
con occhi socchiusi Draco, con istintiva cautela "E cosa hai
fatto tu tutto questo tempo?"
Draco
girò gli occhi "Oh, ti ho solo tolto un paio di organi
mentre dormivi per venderli, spero non ti importi"
"Che
cosa hai fatto?" ripeté Harry. La diffidenza brillò
debolmente e si fece più profonda nei suoi occhi, desiderò
che Draco smettesse di essere ridicolo e si limitasse a dirgli cosa
era successo dopo il suo svenimento.
"Sei
stato seduto qui e vedermi dormire tutto questo tempo?"
"Te
l' ho già detto ero occupato a toglierti alcune parti del
corpo. Sono un buon contrabbando nel mercato nero, prendono un prezzo
molto buono..." un' espressione scaltra si stese sul viso e
aggiunse allusivo "Però, ovviamente, oltre a rubare
alcuni organi ho messo altri in miglior uso"
Harry
aprì la bocca e fisso Draco spaventato "Cosa?"
Il
sorriso disdegnoso di Draco sia allargò e scivolò più
vicino a Harry sorridendo insinuante "Non preoccuparti"
mormorò seduttore "E' stato meraviglioso per me. E' stato
buono per te?"
"Oh
Mio Dio" Harry strattonò le braccia fuori dalla presa
di Draco e la sua faccia era gelata per lo spavento e il timore "Non
dirmi... no. Noi-noi no"
Il
sorriso di Draco svanì e abbandonò il tono mieloso
della sua voce "Ovvio che non l' abbiamo fatto. Non essere
idiota" guardò annoiato Harry "Veramente hai pensato
che avrei abusato di te mentre eri incosciente?"
"Sì"
rispose Harry velocemente. Gemette e si massaggiò le tempie
pentendosene "Oh diavolo, questo è un disastro... cosa ho
fatto?"
"Niente,
a parte svenire per terra per quasi approssimatamente quattro ore"
Draco guardò Harry imbronciato "Stavo solo scherzando,
per amor di Dio - e ad ogni modo non sarebbe potuto succedere niente,
non eri del tutto funzionante, se capisci cosa intendo"
"Taci
Malfoy" Harry sembrava ancora molto scettico "Allora, se
questo non è stato un elaborato piano per debilitarmi e
abbassarmi le difese, perché tu non sei ubriaco?"
"Perché
avevo una sola bottiglia da bere, niente di più" Draco
segnalò laconico le bottiglie vuote di Burrobirra al' alcool
sparse sul pavimento accanto a Harry "Ho creduto che con la
paozione d' Amore e l' alcool, almeno uno di noi doveva rimanere
sobrio"
Harry
si colpì la fronte "Quasi me la dimenticavo. La maledetta
pozione d' Amore. Argh"
Una
leggera amarezza colorò la voce di Draco "Sì,
bene, è un po' più difficile per me dimenticarla"
L'
espressione di Harry si addolcì "Non volevo dire così"
sospirò appoggiandosi seduto alla parete e provò ad
ignorare il ronzio nella testa, come una decina di Bolidi che
rincorrevano un solo Boccino "Ho desiderato che fosse solo un
sogno e che entrambi avremo potuto svegliarci e dire 'Oh, che
orribile incubo'"
"E
se fosse?" disse solennemente Draco anche se gli angoli della
sua bocca si mossero impercettibilmente "Harry, la situazione è
questa: la verità è che non sei completamente sveglio -
sei ancora un po' incosciente per aver bevuto come un idiota la notte
scorsa e entrambi siamo intrappolati in un universo alternativo e l'
unica maniera per uscire e tornare alla realtà è avere
un ardente e gratificante momento di sesso qui e adesso"
"Vedi?
Quando dici cose simili è difficile pensare che non mi hai
fatto niente mentre non ero cosciente" Harry diresse Draco uno
sguardo severo " Davvero non l' hai fatto?"
Draco
lo ignorò "Sarebbe qualcosa di buono, non credi? Allora
entrambi potremmo tornare ad essere ciò che eravamo e potrai
raccontare storie sulla mia estrema prodezza sessuale come un eroe
che è arrivato al limite ed è tornato - risorto con il
suo orgoglio intatto, ma non la sua verginità"
Harry
alzò gli occhi verso il tetto "Mi correggo - sei
completamente ubriaco"
Draco
lo guardò a lungo quasi con tristezza "Bene, le cose sono
dannatamente più semplici quando hai bevuto troppo per pensare
a qualcosa" si alzò avvicinandosi a Harry e si lasciò
cadere in ginocchio accanto a lui "Ti fa molto male la testa?
Vuoi un Incantesimo Tranquillizzante?"
Harry
cominciò a negare con la testa, quando fece una smorfia di
dolore "Ahi" si prese la testa tra le mani per diminuire il
dolore e poi alzò gli occhi con fatica verso Draco "Bene,
se ne conosci uno"
Draco
annuì e tirò fuori la bacchetta "Ne ho trovati
alcuni mentre leggevo. C' è anche quell' Incantesimo
Sbornia-V-Te, però sembra poco rassicurante e suona come
qualcosa inventato da un erbologista mezzo ubriaco. Vuoi anche
quello?"
Harry
sorrise stanco "No, credo sia meglio saltarlo. Mi fa già
abbastanza male la testa, starei meglio senza germogli crescermi
dalle orecchie o qualcosa di simile"
Draco
inclinò il mento di Harry con la mano sinistra e tenne la
punta della propria bacchetta sulla sua tempia, a pochi centimetri
dalla cicatrice a forma di fulmine; al' improvviso Harry si rese
conto di quanto era vulnerabile in quel momento, in cui si era
sottomesso completamente alla misericordia di Draco - tutto quello
che Draco doveva fare era la Maledizione Mortale e i libri di storia
avrebbero dovuto essere aggiornati per scrivere l' ultimo anno di
Harry James Potter, 1980-?
"Dolore
Adime" disse dolcemente Draco.
Harry
chiuse gli occhi alla sensazione fresca nella testa, come un forte
ruscello di gelo cancellando il dolore che pulsava alla base del
cranio, finché tutto quello che potè sentire fu il
caldo tocco del palmo di Draco sul suo mento.
Quando
aprì di nuovo gli occhi Draco lo stava osservando con uno
strano sguardo di preoccupazione "Harry?" disse ritirando
la bacchetta "Ha funzionato?" fece un sorriso forzato "E'
il mio turno di farti questa domanda"
"Sì"
rispose Harry sincero, si permise di restituirgli un leggero sorriso
"Ha funzionato, non sento più la testa come se fosse
piena di Fuochi d' Artificio del Dottor Fillibuster. Grazie"
Draco
non rispose; solo si alzò e gli offrì la mano. Harry
ebbe un improvviso, opprimente sentimento di deja-vù - si
sentiva uguale a qualche ora fa, quando Draco gli aveva chiesto di
ballare. L' ebbra nebbia dentro la sua mente si era dissipata, però
l' Incanto Tranquillante non fece niente per annebbiare il vivido
ricordo della mezzanotte che avevano condiviso, tutto filtrò
di nuovo, chiaro come l' acqua.
"Stai
bene?" chiese di nuovo Draco, i suoi occhi grigi ardevano con
preoccupazione mentre guardava Harry "Non l' ho fatto male, o
si?"
"Sto
bene" disse Harry scuotendo leggermente la testa per tornare un
po' alla realtà; prese la mano di Draco e lasciò che lo
aiutasse ad alzarsi "Non l' hai fatto per niente male"
"Bene,"
Draco sembrava sollevato; e anche se Harry era già in piedi
non lasciò la sua mano "perché se avessi fatto
male anche questo, credo che avrei dovuto lasciare Hogwarts per
specializzarmi in come essere un uccello di malaugurio"
Harry
rise a dispetto di se stesso; si sentì leggermente scomodo
perché Draco continuava a tenergli la mano e si chiese se
avrebbe dovuto ritirarla - ma non poté farlo.
Draco
notò l' apprensione nella sua repentina rigidezza e gli lasciò
la mano.
"Dobbiamo
andare," commentò Draco e l' impercettibile ferita nei
suoi occhi svanì come fumo in una fiamma agonizzante "ad
ogni modo sono quasi le cinque di mattina"
"Comincia
già ad albeggiare?" Harry era sorpreso. Poteva appena
credere che la notte intera fosse passata così velocemente -
però, come sempre, il tempo non sembrava mai lo stesso quando
stava con Draco. Era ancora più difficile da credere che il
suo vincolo con lui, dovuto dalla pozione, era cominciato da sole due
settimane. Le ore si riducevano a momenti; i giorni sembravano
settimane.
"Sì,
quasi albeggia" gli angoli della bocca di Draco formarono una
strana espressione, quasi impercettibile "Perché, vuoi
vedere l' alba?"
Harry
gli diede un sorriso stanco "Non è un terribile cliché
data la situazione?"
"No"
rispose Draco "I tramonti, in cambio, sono eccessivamente e
orribilmente valutati come e elementi romantici" si arrangiò
per sembrare disdegnoso "Voglio dire, onestamente - tutto il
tempo a cercarli a osservarli ... milioni di volte... non pensi sia
eccessivamente passé?"
"Certo,"
disse Harry soffocando una smorfia "ho già capito che non
ti piacciono i tramonti, o il romanticismo, o entrambi"
"Non
è questo" Draco negò con la testa "è
solo che i tramonti sono molto tristi. Sono belli, ma passeggeri , in
una fiammata di gloria se ne vanno e l' oscurità avvolge
tutto" fece una pausa "dall' altra parte anche l' alba è
incantatrice - forse non tanto drammatica e ardente , però
dopo è più prillante, e... bene è un sentimento
gradevole" guardò Harry "Non pensi lo stesso?"
Harry
stava ascoltando Draco in silenzio, impressionato - mai si era
immaginato che fosse capace di dire, o sentire, una tale profondità
d' emozioni, e sensibilità, o ottimismo. Però si
ricordò che mai prima d' ora aveva conosciuto veramente Draco
- non si era mai dato l' opportunità.
"No,"
rispose alla fine e vide che Draco alzava un ciglio sorpreso "mi
piacciono di più i tramonti"
"Perché?"
Draco inclinò un po' la testa curioso e si sorprese a pensarlo
molto attraente. I capelli biondi di
Draco si illuminarono con linee argentate per le fiamme magiche che
ardevano ad un angolo della stanza, che lanciavano dolci ombre ad un
lato del suo viso; si vedeva sensuale e non meno bello.
Harry
poteva sentire l' intensità tra loro crescere di nuovo e al'
improvviso si spaventò per una ragione che non poteva capire
realmente; ricordò l' Anti-Veleno e l' effetto che avrebbe
dovuto avere e come lui e Draco non avrebbero più dovuto
ritrovarsi in momenti come questo che, francamente, lavoravano contro
i propositi dell' Anti-Veleno.
"Mi
piacciono e basta" disse Harry, scosse leggermente la testa e
fece un passo in dietro mettendo una rispettabile distanza tra lui e
Draco "Credo che siamo diversi in questo"
Draco
sorrise, però era un sorriso controllato delineato da una
certa malinconia "Sì, lo siamo" e guardò
direttamente negli occhi di Harry, anche se questi non poteva
discernere l' emozione contenuta dentro le chiare profondità
argentate.
Riunirono
le loro cose: pulirono tutte le bottiglie della pozione e di
Burrobirra all'alcool, raccolsero le loro tuniche che erano rimaste
stese per terra. Il magazzino ritornò velocemente al suo stato
originale, più o meno - Draco spense il fuoco che aveva
congiurato al' inizio e la stanza al' improvviso divenne scura,
bagnata solo dai deboli raggi dell' alba che penetravano dall'
esterno.
Draco
si girò verso Harry però non fece nessun intento di
dirigersi verso la porta; in cambio fece un semplice e deliberato
passo avanti, rimanendo molto vicini una volta ancora. Harry aspettò
trattenendo il respiro, chiedendosi se l' avrebbe baciato di nuovo-
"Balli
bene, sai?" Draco commentò , guardando dentro agli occhi
di Harry. Nella scarsa luce, gli occhi di Draco irradiarono una
propria lucentezza, il suo sentimento intenso.
"Grazie"
Harry trovò la presenza d' animo per rispondere, chiedendosi
ancora perché Draco stava in piedi così vicino a lui,
sentendo un inspiegabile calore e fastidio per questo, anche se non
era sgradevole; era intossicante e Harry cominciò a credere
che l' Incantesimo Tranquillizzante che Draco gli aveva fatto stava
cominciando a perdere effetto e lui stava tornando ad essere ebbro.
"Chiunque
porterai al ballo del diploma avrà fortuna" continuò
Draco, con voce inscrutabile; e con questo si allontanò.
Harry
batté le palpebre e una volta ancora si ritrovò senza
risposta. Ogni volta si sentiva sempre di più come se le sue
usuali capacità verbali fossero severamente danneggiate e
incolpò l' ubriachezza.
"Vieni"
Draco lo prese leggermente per il polso e lo guidò verso la
porta "Andiamo"
La
mattina del sabato stava fiorendo nel' azzurro cielo invernale e
faceva freddo, era quasi amaro. Harry si abbracciò e tremò;
almeno la tunica gli dava un po' di calore. Si chiese come non avesse
notato il freddo fino adesso: non voleva nemmeno pensare quanto
gelato dovevano essere i sotterranei di Serpeverde in questo periodo
dell' anno. Guardò Draco che sembrava indifferente al clima;
forse era abituato a sentirlo - o a dimostrare quello che sentiva
realmente.
"Ti
accompagnerò fino al tuo dormitorio" disse Draco senza
girarsi a guardarlo.
"No"
disse Harry in modo automatico "Sto bene, davvero"
Proprio
in quel momento mise un piede in una crepa tra le pietre e quasi
cadde bruscamente; Draco con riflessi rapidi lo prese per un braccio
e lo sostenne
"Si
vede" disse alzando ironicamente un sopracciglio "Sicuro
che stai bene Harry, posso vederlo perfettamente"
"Zitto,"
mormorò Harry vergognandosi "Ho solo perso il passo,
questo è tutto"
"Certo,
perdine ancora uno e la prima cosa che sentirò domattina è
che sei incosciente in infermeria" Draco negò fermamente
con la testa "Ti porterò fino alla Torre di Grifondoro e
se continui a fare il cocciuto ti lancerò l' Incantesimo
Mobilicorpus e ti porterò come una marionetta per tutta la
strada di ritorno"
"Va
bene, va bene" concesse Harry "Assomigli sempre più
a Madama Chips"
"No"
rispose Draco inclinando leggermente la testa verso Harry; i deboli
raggi ambrati che entravano da una finestra superiore cadevano sopra
il suo viso, colorando le guance pallide, incendiando i suoi occhi di
un caldo grigio "L'ultima cosa che voglio è che ti
succeda qualcosa, questo è tutto"
"cosa
potrebbe succedermi?" chiese Harry con un mezzo sorriso "Essere
graffiato da Mirs Purr la Spaventosa Gatta Di Hogwarts?"
"No,
di fatto stavo pensando di più che potresti inciampare di
nuovo e cadere sul tuo naso in un modo molto poco lusinghiero"
Draco abbozzò un sorriso innocente, in cambio di uno sguardo
spento di Harry. Girarono l' angolo e l' entrata alla Torre di
Grifondoro fu in vista; si fermarono dietro una colonna, per
assicurarsi che non ci fosse nessuno.
"Sta
dormendo la Signora Grassa?" Draco sussurrò segnalando la
Signora Grassa che stava ronfando allegramente, era troppo presto
perché qualche altro studente potesse essere fuori dal letto.
"Sì"
mormorò Harry "Non ti ha visto, però è
meglio che vai, se arriva qualcuno - allora dovresti dare qualche
spiegazione"
Draco
annuì in silenzio e stava per andarsene quando Harry lo chiamò
di nuovo.
"Malfoy"
lo chiamò, alzando un po' la voce.
Draco
si girò immediatamente, un' emozione oscura attraversò
velocemente il suo volto, mezza interrogativa. Harry respirò
profondamente e sospirò.
"La
pozione Anti-Veleno funzionerà" mettendo tanta fiducia
nella voce quanta ne fu capace e si rese conto che cercava di
convincere tanto Draco quanto se stesso "dagli solo un po' di
tempo"
Draco
diede un passo avanti e si fermò, l' argento ardente nei suoi
occhi si appannò con una certa tristezza, anche se persisteva
una luce di speranza, una speranza che sembrava accendersi e
spegnersi allo stesso tempo ogni volta che guardava Harry.
"Il
tempo è l' unica cosa che ho" disse con voce
impercettibilmente amara "comunque, siamo già andati
troppo lontani"
"Adesso
come ti senti?" chiese Harry.
Draco
pensò un momento e alla fine rispose semplicemente "Stordito"
"Oh,"
Harry ponderò "Perché? Febbre?"
"No"
"Mancanza
di sonno?"
"No"
"Burroboirra
allora?"
"No"
Draco negò con la testa "Tu"
Allora
si inclinò in avanti e prese il viso di Harry nelle proprie
mani; il tocco delle mani di Draco si sentiva elettrico contro le sue
guance, l' intossicazione di quella intimità era più
stordente che qualsiasi alcool potesse mai raggiungere. Harry pensò
che l' averebbe baciato di nuovo, sulle labbra; chiuse gli occhi e
trattenne il respiro - però al' ultimo momento Draco girò
con delicatezza la testa di Harry e lo baciò sulla guancia,
l' autocontrollo arse come fuoco intrappolato sui polpastrelli delle
dita di Draco, marcando a ferro la pelle di Harry con il suo tocco
leggero, anelante.
Draco
finalmente si scostò, lasciò Harry e indietreggiò
di un passo, abbasso brevemente gli occhi, come se si stesse
vergognando e allora guardò di nuovo Harry.
"Grazie"
disse brevemente
Harry
lo guardò sorpreso "Per cosa?"
"Per
provare" la voce di Draco era bassa, assolutamente serena "Non
eri obbligato a farlo"
"Lo
so," disse Harry ancora un po' ansimante e aggiunse senza
pensarci "ho voluto farlo"
Vide
lo stupore attraversare il volto di Draco, accompagnato da qualcosa
di più, qualcosa di più profondo - però prima
che riuscisse a decifrare cosa fosse, Draco distolse lo sguardo; si
girò bruscamente, scivolando tra le pallide ombre e, se ne era
andato.
**************
Quando
arrivò l' ora do colazione, Harry si trascinò dalle
scale del dormitorio maschile fino alla Sala Comune, meno di tre ore
dopo che si era arrampicato su quegli stessi scalini, dopo essersi
separato da Draco allo spuntare dell' alba. Si sentiva esausto,
incoerente e di cattivo umore.
Ron
e Seamus scendevano con lui parlando di Quidditch - allenamenti -
compiti - Piton - punizioni - altro, u treno di conversazioni che
Harry perse velocemente immerso nei propri pensieri turbolenti.
Attraversarono
il buco del ritratto e furono accolti da un sonoro tuono e da una
pioggia che batteva abbondante contro le finestre chiuse. Era una
strana tormenta mattutina, soprattutto perché ricordava che,
quando lui e Draco erano tornati alla Torre di Grifondoro, il tempo
era stato abbastanza chiaro anche se freddo, senza una nuvola in
vista.
Con
che velocità cambiano le cose.
Harry
sentì una piccola pacca sulla spalla e si girò;
Hermione era in piedi accanto a lui.
"Che
mattina orribile, sembra che sia stata sveglia tutta la notte"
commentò Hermione e diresse a Harry uno sguardo significativo
"come qualcuno"
"E'
andata bene la notte scorsa, Hermione" Harry le diede uno
sguardo stanco "Abbiamo seguito le tue istruzioni e abbiamo
fatto la pozione, e Malfoy l'ha bevuta"
"Davvero?"
Hermione sembrava sorpresa e speranzosa "Così, adesso
Malfoy sta già bene?"
"Non
ancora, ma presto sì. Ventiquattro ore, ricordi?"
Hermione
gemette "Questo non significa che è
andata bene, Harry, a meno che non ti riferisci a qualcos' altro"
lo guardò con occhi socchiusi "Il che mi porta alla
domanda: cosa è successo esattamente ieri notte? Ti
ricordo che hai già usato la scusa bloccato in un baule"
"No,
non è stato quello" rispose Harry lentamente "Mi
sono ubriacato"
Hermione
aprì smisuratamente gli occhi e prese Harry per un braccio con
una velocità che lo fece sobbalzare.
"Ti
sei ubriacato!" sibilò incredula "Mentre eri con
Malfoy? Ha cosa stavi pensando Harry! Cosa ti ha fatto?"
"No!"
disse violentemente Harry, fulminando Hermione con lo sguardo "Ovvio
che non mi ha fatto niente Hermione!"
"Si
certo" Hermione sembrava molto scettica e incrociò le
braccia "E cosa ti fa essere così sicuro? Sono sicura che
avrei sentito parlare della frase 'ubriaco e stupido' - queste due
condizioni vanno a braccetto"
"Bene"
disse Harry massaggiandosi le tempie "Draco ha detto che non ha
fatto niente"
Hermione
sembrava attonita "E?" esigette.
"E
io gli credo" disse semplicemente Harry e la guardò
confuso "Qual' è il problema?"
sembrava
come se Hermione stesse per esplodere in una lunga tirata, però
ci ripensò al' ultimo momento e si limitò col
dirigergli uno sguardo penetrante, e allora parlò piano, in
tono basso, controllato.
"Va
bene," cominciò; ma si interruppe quando Ron arrivò
tranquillamente sembrando fresco e radiante
"Che
c' è?" chiese curioso a Harry e Hermione che stavano
parlando in piedi.
"Vai
via Ron," disse con impazienza Hermione; c' erano dettagli e
risposte che dovevano essere date da un Harry reticente e con postumi
post-sbornia "stiamo pianificando la tua sorpresa di compleanno"
"La
mia sorpresa di compleanno?" Ron sembrava contento, ma confuso
"Ma il mio compleanno è in marzo, Hermione"
"Oh,
sai già com è fatta Hermione" aggiunse Harry
soavemente, prima che Hermione potesse rispondere "le piace
avere tutto pronto in anticipo. E' l' idiosincrasia per la quale l'
amiamo"
"Allora
va bene" Ron sorrise apertamente e si unì agli latri
Grifondoro che si dirigevano verso la Sala Grande per la colazione,
però non prima di aver detto sulle spalle "Harry, sai già
che pagina dell' ultimo numero del Catalogo di Scope
per Maghi ho guardato negli ultimi giorni, adesso tu non..."
In
realtà Harry non aveva la minima idea di che pagina avesse
guardato Ron sul catalogo di Scope per Maghi
, e nemmeno che Scoper per Maghi avesse pubblicizzato il suo
ultimo catalogo annuale. Era stato... preoccupato.
"Sicuro"
gli rispose debole, poi indietreggiò verso Hermione
"Maledizione dovrò controllare con Seamus se ultimamente
ha visto Ron delirare su una scopa"
Hermione
guardò Harry e poi sospirò.
"Guardati"
disse e scosse la testa "Veramente credo che ti sia lasciato
prendere troppo da questo guaio con Malfoy, più di quello che
avresti dovuto. So che vuoi aiutarlo" continuò quando
Harry stava per protestare "però non a tue spese.
Ultimamente non sei stato te stesso, Harry. Hai mancato i tuoi
doveri, comportandoti in modo indifferente nel Quidditch, non dormi
abbastanza e adesso, peggio ancora, ti sei ubriacato,
e tutto per Malfoy. Non ne vale la pena, Harry"
Le
proteste iniziali vacillarono sulla lingua di Harry e si appoggiò
alla colonna, fissò la pioggia che colpiva le finestre e si
sentì completamente soffocato, confuso e perso.
"Lo
so" disse piano alla fine "però lui ha bisogno del
mio aiuto Hermione"
"E
lo hai aiutato Harry" l' espressione
di Hermione si addolcì anche se il suo viso continuava ad
essere ansioso e frustrato "Hai fatto il possibile e molto di
più. Malfoy ha avuto fortuna di poter contare su di te. Però
c'è un limite su quanto lo puoi aiutare - anche lui deve
aiutare se stesso"
"Come?"
Harry si girò verso Hermione un dolore occulto brillò
nei suoi occhi "Come dovrebbe aiutarsi, quando è
maledettamente vicino a perdere la
nozione di chi è veramente? Quando non sa cosa pensare o
sentire, o come affrontare qualcosa che non comprende completamente?"
fece una pausa "Non possiamo sperare che un persona sotto la
Maledizione Imperius si comporti come vuole - così non
possiamo sperare che qualcuno sotto l' effetto di una Pozione d'Amore
prenda le proprie decisioni"
Hermione
rimase in silenzio per un momento; Harry sospirò, si staccò
dalla colonna e i due cominciarono a camminare insieme attraverso il
corridoio vuoto verso la Sala Grande, dove c' era già il resto
degli studenti. Finalmente Hermione parlò.
"E
credi veramente di starlo aiutando?" chiese, la sua voce era
calma e introspettiva "Andando a vederlo tutte le notti?
Passando tempo con lui . Pensi veramente che sia facile per lui,
quando è solo con te, soprattutto con la pozione d'Amore?"
"Non
per molto tempo" le ricordò Harry "la pozione
Anti-Veleno, ricordi?"
"Questa
è un altra cosa Harry" disse Hermione sembrando
innervosita "Il punto è: hai passato tutto questo tempo
con lui mentre è ancora sotto l' incantesimo della pozione d'
Amore, nonostante la pozione Anti-Veleno. E in più mi ha
appena detto che non ha esattamente funzionato, dato che prende
ventiquattro ore per fare effetti"
Harry
scosse i denti ricordando quanto osservatrice e precisa fosse
Hermione. E qualcos' altro gli dava fastidio, qualcosa su quello che
Hermione stava dicendo - era una sgradevole prospettiva pensare che
mentre stava cercando di aiutare Draco, la sua sola presenza era
qualcosa che lo feriva immensamente. A ogni modo, in una parte della
sua mente sapeva il modo in cui la pozione d' Amore li legava e come
i dettagli di questo desiderio chimicamente indotto salivano in
superficie di tanto in tanto, quando Draco lo baciava... però...
"Harry"disse
Hermione a voce alta "Mi stai ascoltando?"
"Hm?"
Harry rinsavì velocemente dai suoi pensieri "Cos' hai
detto?"
Hermione
gli diede un lungo e sofferto sguardo.
"Ho
detto" ripeté "Che credo che d' ora in poi la
situazione la maneggerò io - incontrerò Malfoy più
tardi per chiudergli se sente gli effetti della pozione Anti-Veleno e
poi ti dirò cos' ha detto. E già che è sabato e
non hai nessuna lezione dopo pranzo , voglio che torni al dormitorio
e che dormi un po' - prima di essere
talmente esausto da cadere dalla scopa durante l' allenamento di
Quiddicht di questa sera."
Quando
Hermione parlava con quel tono di voce autoritario, Harry sapeva che
provare a ribattere sarebbe stato inutile; si arrese e annuì,
anche se reticente "Va bene, quello che dici tu"
"Oh"
Hermione alzò gli occhi al cielo mentre entravano nella Sala
Grande "Sapevo fin dall' inizio che Malfoy era un problema - e
lo sto provando con successo, in ogni modo possibile"
Harry
si ritrovò a guardare verso il tavolo dei Serpeverde come
entrarono in Sala Grande - e immediatamente i suoi occhi cercarono
Draco, che stava seduto al suo solito posto fiancheggiato da Tiger e
Goyle. Draco sembrava piccolo e pallido e non solo per i due macigli
che aveva a fianco - solo allora Harry si domandò se Darco
avesse potuto dormire la notte.
Hermione
notò velocemente che l' attenzione di Harry era rivolta verso
il tavolo dei Serpeverde, in particolare verso un certo Serpeverde
dai capelli biondi e occhi grigi; lo prese per un braccio e lo guidò
al tavolo dei Grifondoro.
Harry
si obbligò a distogliere lo sguardo da Draco e si lasciò
condurre verso il proprio posto - però nella sua mente e
impressa dietro le sue palpebre ogni volta che le chiudeva, rimaneva
l' immagine di un paio di occhi chiari, argentati, illuminati nel'
oscurità da una nascosta luce feroce, irradiata dal loro
interno.
************
Più
tardo quello stesso giorno, Hermione cercò Draco e finalmente
lo trovò, in un momento da solo con lei, mentre il ragazzo
biondo tornava tornava ai sotterranei di Serpeverde. Lo toccò
bruscamente sulla spalla e si schiarì rumorosamente la gola.
Draco si girò, quasi aspettativo, anche se sembrò
deluso quando la vide; il che fece pensare a Hermione chi si sperava
di vedere, o meglio chi desiderava vedere
e non bisognava essere una strega intelligente come lei per capirlo.
"Ciao
Granger" disse Draco con un sorriso che non raggiunse gli occhi
"Hai bisogno di una pastiglia per la tosse?"
"No.
Però voglio parlarti" disse significamene "A
proposito di Harry"
Qualcosa
si alterò nella chiusa espressione di Draco, anche se solo di
un po'; però annuì e seguì Hermione senza
discutere mentre lo guidava ad un' aula vuota. Attraversarono lo
stretto corridoio tre le ombre dove lui e Harry si erano baciati una
volta; Draco rallentò il passo mentre passava per quel posto,
e represse i teneri ricordi accelerando dietro Hermione.
Quando
furono nel' aula Hermione chiuse al porta dietro di loro e si girò
verso Draco che la guardava dubbioso.
"Perché
non è venuto Harry stesso a cercarmi?" esigette,
incrociando le braccia e guardando Hermione sfiduciosa "Cosa
succede?"
"Niente
di male" rispose breve Hermione "gli ho detto io
di non venire a cercarti"
Draco
socchiuse gli occhi "Ho sempre saputo che eri una guastafeste
Granger" disse ribelle.
"Non
sono una guastafeste!" disse Hermione scaldandosi, fulminandolo
con lo sguardo "Sto facendo questo solo per il bene di Harry, a
proposito, non appezzo che tu l' abbia fatto ubriacare, lasciandolo
indifeso a qualsiasi cosa strana tu tenga sotto la manica"
"Ha!"
Draco fece una smorfia di disprezzo "Oh, per favore Granger, non
ho fatto niente ad Harry ieri notte. Appena ha assaggiato la
Burrobirra all' Alcool si è bevuto
tre bottiglie in un colpo. Mi sono assicurato che non si facesse
niente che avrebbe potuto segnarlo per il resto della vita"
"Sono
più preoccupata che tu avresti
potuto aver fatto qualcosa che l' avrebbe marcato per il resto della
vita" ribatté Hermione enfatizzando ogni singola parola
"E l' avresti dovuto far ubriacare per prima cosa!"
"Sì,
sì" disse Draco in tono annoiato "Continua, non ho
dormito questa notte, così il tuo discorso morale servirà
a mettermi comodo e farmi addormentare"
"Oh!"
Hermione mise le mani ai fianchi, arrabbiandosi sempre di più
"Draco Malfoy, sei un piccolo imbecille egoista, indisposto,
irritante e arrogante!"
Ci
fu una pausa.
"Hai
dimenticato ' soddisfatto di se stesso', 'bello' e 'da impazzire'"
offrì in fine Draco.
Hermione
dava l' impressione di essere sul punto di perdere il controllo, però
riuscì a mantenere la calma.
"Bene
Malfoy" disse con gli occhi accesi dall' irritazione "Ho
promesso a Harry che sarei venuta a chiederti come stavi, così
dimmi solo come ti senti e finiamola"
"Questo
ti insegnerà" disse Draco con un sorriso arrogante "di
tutti i modi preferisco parlare con Harry di persona"
"Se
non mi rispondi in questo istante ," disse con calma Hermione
"ti trasformerò in un rospo e ti porterò da Harry,
in modo che tu possa avere una conversazione profonda, nella quale
sono sicurissima che non ti bacerà"
Draco
non sapeva se scoppiare a ridere o allontanarsi perché
Hermione avrebbe potuto veramente attuare la propria minaccia.
"Bene"
disse alla fine "mi sento allo stesso modo delle ultime due
settimane. Nessun cambio. Può darsi che la tua pozione
Anti-Veleno funziona solo dopo ventiquattro ore, come ha detto
Harry."
"Ascolta"
disse Hermione "Io non ho mai detto che avrebbe funzionato
sinceramente d' accordo? Ho solo detto che sarebbe potuto essere un
modo per uscirne, ed sicuramente era il migliore e unico piano che
avevamo"
"Corretto"
disse Draco piano, anche se c' era un acutezza sottostante nella sua
voce "Le lettere piccole alla fine del contratto"
"Sai,
stai dando tutto per scontato," segnalò irritata Hermione
"ho lavorato molto cercando per te e non ti devo assolutamente
niente"
"Forse
tu no" ribatté secco Draco "ma Harry sì"
Ci
fu una pausa di sorpresa.
"Harry?"
Hermione suonava stupita "Nemmeno lui ti deve niente!"
"Si
invece" disse Draco, la sua voce era tesa e distorta dalla
rabbia, rabbia che non sapeva nemmeno d' avere. Quando Harry era con
lui, era molto facile nascondere la sua sofferenza e il dolore sotto
l' abbagliante intossicazione d' averlo accanto - e quando guardava
dentro gli occhi di Harry qualsiasi altra emozione evaporava come i
resti di una brina che spariva, tutto eccetto l' acuta puntura di
desiderio - per amore, per lui.
Però
adesso l' assalto di frustrazione e impotenza portò con loro
una rabbia recentemente scoperta, irrazionale e selvaggia che spezzò
il controllo che a Draco veniva sempre così naturale, che si
era generato in lui come un codice d' onore - non mostrare emozione,
mantenere il suo orgoglio e dignità. Però il controllo
era qualcosa che aveva già abbandonato.
"E'
colpa di Harry," continuò furioso "perché lui
ma fa sentire in questo modo. Forse non è
sua intenzione, però lo fa comunque. E fa male, e non posso
mostrarlo e vorrei dirglielo ma non capirebbe."
Si
bloccò rendendosi conto che, tra tutti, stava rivelando quello
che sentiva davanti a Hermione; l' emozione sfumò dai suoi
occhi, mentre indietreggiava di un passo, aggiunse amaramente "E
tu pensavi fosse difficile per Harry, no?"
Hermione
lo osservava allarmata, sorpresa; quando parlò la sua voce era
dura e determinata.
"Credo
sia difficile per Harry" ripeté fermamente "e per
quello che stai passando continua a non essere colpa sua, anche se
sono d' accordo che non è una buona idea che vi incontriate
un' altra volta. Ragion per cui sono venuta io al suo posto"
"Non
dire a Harry quello che ti ho detto" la interruppe bruscamente
Draco.
"Perché
no?" chiese Hermione socchiuse gli occhi "Hai paura di
fargli vedere come ti senti in realtà? Perché ti
sarebbe mortale, essere per una volta nella vita sincero con qualcuno
che non gli importi?"
"No"
la voce di Draco era inespressiva "Perché voglio
dirglielo io"
"No"
disse immediatamente Hermione negando con la testa "non lo
rivedrai mai più Malfoy e questa è la fine"
"Solo
una volta ancora" disse Draco; la sua voce non era supplicante
se non tristemente nostalgica.
"No"
"Perditi
Granger, ho il diritto di parlare con
lui"
"Oh,
davvero?" Hermione alzò la voce, mettendo un' latra volta
le mani ai fianchi "E cosa te lo fa pensare? Dammi una ragione"
"Perché
lui possiede una parte di me che non può essere rimpiazzata!"
gridò Draco "Perché non sarò mai lo stesso,
con lui o senza di lui - perché siamo uniti, io e lui, da
qualcosa che non si può nemmeno spiegare, molto meno capire"
fece una pausa e respirò profondamente "Adesso ce l' hai,
mi hai chiesto una ragione e te ne ho date tre - e credo che non
dovresti emettere giudizio su cose che non senti, Granger"
Hermione
guardò Draco e per una volta al risposta le mancò.
Draco
gli diresse un' altro sguardo scrutatore prima di dire "Harry ha
allenamento di Quidditch questa sera. Digli che mi incontri dopo"
"Malfoy..."cominciò
Hermione
"Ho
bisogno di parlargli" disse Draco,
con un insieme di gravità e disperazione nella voce "Un'
ultima volta"
Hermione
era sul punto di protestare di nuovo, però qualcosa negli
occhi di Draco la fermò: sospirò e finalmente annuì,
anche se reticente. La sua espressione si addolcì; notò
qualcosa di diverso in Draco: il modo i cui aveva parlato, le parole
che aveva detto, specialmente su Harry. C' era dolore , c' era
angoscia... così come qualcos' altro, che ardeva come fuoco
occulto, intenso e desolato.
"Bene"
disse finalmente, c' era simpatia e una certa comprensione nei suoi
occhi castani mentre guardava Draco "Solo una volta ancora - e
non solo per il bene di Harry"
*************
Ron
ritornò alla Torre di Grifondoro dopo la sua punizione
sentendosi esausto. Piton gli aveva fatto pulire tutto lo sporco dai
banchi dell' aula di Pozioni fino a farli brillare, gli facevano male
le braccia e gli bruciavano le dita. Fece delle smorfie di dolore
quando si lasciò cadere sul letto; non c' era nessun altro nel
dormitorio, dato che era l' ora dell' allenamento di Quidditch e gli
altri ragazzi erano giù nella Sala Comune. Per tutto il
pomeriggio non aveva visto Hermione da nessuna parte.
Guardò
l' ora;erano già passate le otto il che significava che
probabilmente l' allenamento di Quidditch era finito. Ron desiderò
essere lì per vedere -era ansioso di vedere come stava andando
la squadra, specialmente per le nuove partite che avevano davanti e
in particolare per la nuova partita di Serpeverde. In un modo o nel'
altro aveva sempre desiderato far parte della squadra di Grifondoro -
era tanto un dovere come un desiderio, dato che i suoi fratelli
maggiori Charlie, Fred e George avevano giocato per la Casa durante
la loro permanenza ad Hogwarts.
Sentendosi
annoiato ebbe un' idea improvvisa; si inclinò sul comodino è
cercò intensamente il suo Omniocolo nel cassetto. Togliendolo
spinse il bottone del riavvolgimento; gli Omniocoli potevano vedere
le sequenze delle partite più recenti nelle quali erano stati
usati.
Riportò
l' azione ad un momento prima dello scontro tra Harry e Malfoy, e
cominciò a guardare la partita da quel punto, al rallentatore
e attivando lo zoom su Harry e Malfoy mentre volavano nel cielo.
Osservò
come Harry eseguì un' originale variante della Finta Wronski
in uno sforzo ti togliersi Malfoy e alla ricerca del Boccino. Osservò
come Malfoy, invece di cadere nel tranello, sembrò anticiparsi
al movimento di Harry, e come con precisione si girò dalla
direzione in cui Harry si sarebbe girato. Ron trattenne il respiro
aspettando il momento in cui Harry e Malfoy si sarebbero scontrati e
guardò affascinato come, inverosibilmente, Harry sembrò
virare al' ultimo istante, con riflessi quasi più veloci del
normale - i due Cercatori evitarono di scontrasi frontalmente per un
margine ridottissimo, le loro tuniche si sfiorarono - però,
allora Malfoy scivolò bruscamente dalla scopa e cadde
vertiginosamente a terra.
Ron
non poteva credere a quello che vedeva; riavvolse l' Omniocolo un'
altra volta e un' altra volta ancora. Una cosa era sicura - Harry e
Malfoy non si erano scontrati.
Ron
abbassò l' Omniocolo e si accigliò leggermente. Non gli
era venuto in mente di riguardare la partita fino adesso, posto che
Harry si era rivelato inflessibile sul punto che lui e Malfoy si
erano scontrati; Ron aveva affermato, ovviamente, che Malfoy l' aveva
fatto apposta, però Harry l' aveva scartato come un incidente,
così Harry aveva accettato le parole di Harry e non ci aveva
pensato più. Fino adesso...
SE
NON SI SONO SCONTRATI si chiese Ron confuso ALLORA PERCHE'
HARRY AVEVA DETTO IN MODO COSI' SINCERO CHE SI ERANO SCONTRATI?
Prima
che avesse tempo di riflettere, sentì un leggero picchiettio
alla finestra ; fuori girava un gufo e portava un pacco. Ron si
velocizzò per farlo entrare; agitando dolcemente le ali il
gufo si lanciò pomposamente nel dormitorio, depose il
pacchetto che portava sul letto di Harry, prima di girare sulla
stanza e discendere su un sacchettino di Delizie Per Gufi che stava
nel baule aperto di Ron, che aveva comprato per Leotordo. Il gufo
graffiò il sacchetto e cominciò a divorarne il
contenuto con avidità.
"Bene"
disse Ron "Em, già lo sai, serviti senza complimenti"
Si
avvicinò al letto di Harry e esaminò il pacchetto.
Sembrava famigliare, la forma e la grandezza - e c' era anche una
nota allegata. Ron si chinò e lesse:
Grazie
per il mantello S.
"Aha!"
disse Ron con una nota astuta "Finalmente Sirius ha restituito
il Mantello Dell' Invisibilità a Harry. Credevo che non avremo
più potuto andare in giro per Hogwarts in modo decente"
Mise
il Mantello incartato nel letto di Harry, Ron vide che il gufo aveva
avuto successo graffiando il sacco e aveva fatto rovesciare le
Delizie Per Gufi restanti dentro il baule. Gemette e stava per
perseguitare il piccolo gufo quando improvvisamente notò
qualcosa sul comodino di Harry.
Era
un libro, non di quelli che aveva bisogno per le lezioni a vederlo
più da vicino, Ron lesse il titolo Magia
Medica sulla copertina. Si sorprese a vedere un libro simile sul
comodino di Harry - sembrava più qualcosa che avrebbe avuto
Hermione per 'una lettura leggera prima di dormire' - e per quel che
ne sapeva lui Harry non aveva mai dimostrato l' ambizione di
diventare un Medimago.
Ron
alzò il libro - era pesante - e quando lo sfogliò
curioso, un pezzo di carta ondeggiò tra i fogli e cadde per
terra.
*************
Harry
si fece una doccia veloce negli spogliatoi dopo l' allenamento di
Quidditch e poi si diresse furtivo verso la Torre d'Astronomia invece
di tornare al suo dormitorio. Camminava velocemente, con una carica
d' ansia ad ogni singolo silenzioso passo; si sentiva molto
angosciato e non senza ragione.
Hermione
gli aveva trasmesso il messaggio di Draco , dove gli chiedeva che si
vedessero dopo l' allenamento di Quidditch di quella sera. Si era
sorpreso che Hermione avesse acconsentito, non solo ad un altro
incontro, bensì a portare il messaggio; comunque Hermione gli
era sembrata ansiosa quando aveva parlato.
"Vuole
veramente vederti" aveva detto Hermione con voce dominata "Ha
detto che questa sarà l' ultima volta e vuole dirti qualcosa"
"Cosa
vuole dirmi?" aveva chiesto Harry, però Hermione aveva
solo negato con la testa alzando le spalle.
"Solo
fa attenzione" fu il suo avviso "e stai attento a quello
che fai o che dici, perché probabilmente lo feriresti più
di quanto immagini"
Sentire
quelle parole da Harmione era stato particolarmente turbante - anche
se gli aveva riportato letteralmente tutto quello che si erano detti
lei e Draco, Harry non poteva fare ameno di chiedersi se c' era
qualcosa di più che Hermione avesse visto in lui, anche se non
poteva esprimerlo a parole.
Arrivò
al magazzino e , come d' abitudine, Draco era già lì ad
aspettarlo. Nel momento in cui lo vide, coperto dalla semi oscurità
della candela accesa, Harry non poté non notare quanto
sembrava vulnerabile, i suoi tratti si definivano nelle ombre
desolate, una riflessione nella notte che lo circondava in tutta la
sua deserta gloria.
"Malfoy,"
la freddezza nel' usare il cognome di Draco era incongruente con il
profondo evidente sentimento nella voce di Harry "come stai?"
"Bene"
fu la breve risposta di Draco, mentre Harry chiudeva la porta e si
avvicinava.
"Hermione
mi ha detto che non ti senti ... diverso da prima" C' era un
tono di speranza nella voce di Harry "E sono quasi passate le
ventiquattro ore-"
"E
niente" lo interruppe Draco la sua voce era logorata dall'
impotenza e dal dolore e i suoi occhi si accesero con un' emozione
pressionata "Mi sento esattamente uguale e non è
fottutamente cambiato niente in assoluto""
Le
crude e forti parole di Draco presero Harry completamente alla
sprovvista - la sorpresa cambiò repentinamente in fastidio,
conforme la sua propria frustrazione salì in superficie e
logicamente l' unica persona su cui poteva sfogarsi era Draco.
"Sai
una cosa? Hermione ha ragione su di te" disse Harry fulminandolo
con lo sguardo "Sei solo un imbecille egoista ingrato che si
preoccupa solo di se stesso"
"Oh,
così ha detto questo su di me?" la voce di Draco era
tagliente, senza umore.
"No"
rispose Harry "L' ho detto io"
Draco
sembrò sobbalzare; una franca emozione gli attraversò
il viso, qualcosa che aveva infranto la facciata di acuta freddezza
mettendo a nudo la verità, che ferì Harry più
profondamente di quanto si fosse immaginato.
"Sei
uguale agli altri" disse soavemente Draco, la sua voce tagliava
la tensione tra loro.
"Lo
sono?" lo sfidò Harry incrociando le braccia al petto
"Bene, forse mi sto perdendo qualcosa, però non vedo 'gli
altri' perdere se stessi e rischiare il collo mentre cercano d'
aiutarti. Non vedo una sola altra persona che sia sufficientemente
pazza da starti accanto in questo stupido guaio, a parte Hermione e
io... e sto cominciando a credere che questo sia esattamente ciò
che è - un' idiozia"
"Harry..."
cominciò a dire Draco.
"Non
ti rendi nemmeno conto che anche per me queste due settimane non sono
state esattamente rose e fiori. Non ho potuto dormire decentemente
perché o sto leggendo grossi libri polverosi, che Hermione ha
scavato fuori dalla biblioteca, o vado furtivamente in giro per tutta
Hogwarts per vederti, o sto semplicemente sveglio cercando di capire
cosa sia meglio da fare se non funziona niente"
"Mi-"
"Ho
messo a un lato la mia vita per te Draco.
Ho tonnellate e tonnellate di letture incomplete e di compiti da
fare. Non riesco a giocare a Quidditch decentemente, non riesco a
concentrarmi durate le lezioni perché tu stai sempre a
fissarmi, e... e Ron. gli sto mentendo, fuggendo alle sue
spalle solo per vederti. L' ho ignorato molto recentemente perché
non riesco a maneggiare tante cose allo stesso tempo. E mi sento
colpevole perché lui è sempre stato lì
per me quando-"
"-
lasci baciarti?"
Harry
si bloccò a mezza sfuriata "Cosa? Cos' hai appena detto?"
"Mi
hai sentito"
"Corretto.
Ti ho sentito" Harry lo fulminò con lo sguardo e incrociò
le braccia "E da che diavolo è uscito questo? Sto
cercando di spiegarti i miei sentimenti e di parlarti sensibilmente,
Malfoy, mi hai almeno ascoltato o è solo a questo
che riesci a pensare?"
"Si"
la voce di Draco fu all' improvviso distruttivamente tranquilla
"Questo è tutto quello a cui
riesco a pensare. Tu non capisci come mi sento, Harry, e non
ti incolpo per questo, perché non esiste nessun modo in cui tu
possa farlo - anche gridandomi fino a diventare rosso non stai
aiutando nessuno dei due"
Harry
sentì parte della sua rabbia evaporare, indietreggiò di
un piccolo passo sentendosi immensamente stanco - stanco di
discutere, stanco di nascondersi, stanco di vedere Draco così
ferito, anche se cerca di nasconderlo.
"Perché
me lo chiedi?" disse finalmente a fatica, alzando le spalle
"Anche se dicessi di no lo faresti lo stesso"
L'
amarezza si divulgò bruscamente agli angoli della bocca di
Draco "Lo fai quasi sembrare come se non fosse di mutuo accordo"
"Diciamo
che sembri sempre saltare la parte dove io dico sì"
rispose Harry "per il quale in primo luogo il problema della mia
opinione non ha mai avuto molta importanza"
"Solo
una volta ancora" disse Draco, al sua voce tremava d' emozione
"questo è tutto"
Harry
inclinò leggermente la testa di lato osservando Draco "E
questo in cosa aiuta?"
"In
niente" gli occhi di Draco erano allo stesso tempo oscuri e
luminosi "però non so cos' altro fare"
"No
Draco" Harry negò con la testa ricordando l' avvertimento
di Hermione "Non è una buona idea e non ti farà
sentire meglio"
"Vuoi
sapere che cosa mi farebbe sentire meglio, Harry?" chiese Draco
e fece una pausa significativa prima di aggiungere tranquillamente
"Pensavo che a questo punto lo sapessi già"
"Però
al pozione Anti-Veleno..."
"Non
sta funzionando" lo interruppe Draco "Sono ancora-"
"Non
dirlo" sussurrò Harry "Allora..." Harry fece
una pausa e lo fissò "Che vuoi dire esattamente? Che cos'
hai detto a Hermione che volevi dirmi?"
"Che
è finita" rispose e avanzò un passo in più
verso Harry, che sembrò sobbalzare, però rimase
immobile "Che non c' è un modo per uscirne. Semplicemente
non c'è. E non posso più continuare in questo modo -
vedendoti così, lo peggiora e basta" fece una pausa e
respirò profondamente "Così questa è l'
ultima volta, Harry, e ti chiedo solo questo"
Ci
fu una lunga pausa piena di silenziosa anticipazione.
"Va
bene disse Harry" e smise di provare a ragionare "dato che
l' alternativa più probabile e che mi blocchi contro una
parete"
"Questo
si può rimediare" disse Draco e un tentativo di sorriso
si affacciò sulle sue labbra.
"Bel
tentativo Malfoy" Harry socchiuse gli occhi "E se le tue
mani provano a mettersi sotto la mia camicia te ne vai da qui,
capito?"
"Oh,
stabiliamo le regole"
"Sul
serio Malfoy"
Draco
non si avvicinò più in cambio chiese "Perché?"
"Perché,
cosa?"
"Perché
sta facendo questo?" incontrò chiaramente lo sguardo di
Harry "Non mi hai mai permesso prima d' ora che ti baci in modo
volontario, e ogni volta che lo faccio ti allontani. Perché
adesso accetti?"
Harry
ci pensò per un momento.
"Non
lo so" rispose alla fine, sincero "è l' unica cosa
che posso darti adesso" fece una pausa e nelle sua voce c' era
una certa tristezza; si obbligò ad aggiungere "Ed è
l' unica cosa che posso darti"
Draco
si avvicinò a lui, fermandosi solo a qualche centimetro. Le
ombre cadevano soavi attrono a lui, Harry sentì le mani di
Draco accarezzare leggermente la sua spalla e si tese, Draco lo notò
perché lasciò cadere velocemente la mano.
"Chiudi
gli occhi" disse dolcemente, erano in piedi faccia a faccia,
senza toccarsi, le loro labbra erano a distanza di un bacio.
Harry
aprì automaticamente gli occhi "Perché?"
chiese sospettoso.
"Perché
possa toglierti tutti i vestiti mentre non guardi" Draco alzò
gli occhi esasperato "Bene, tieni gli occhi aperti se vuoi"
Allora
Draco si inclinò e baciò Harry, ternamene. Le sue mani
rimasero ai suoi fianchi e toccò solamente le sue labbra.
Harry si obbligò a rilassarsi mentre sentiva la bocca di Draco
accarezzare la sua e permise che i suoi occhi si chiusero; ad ogni
modo questo bacio sembrava diverso, era una sensazione completamente
nuova - Draco l' aveva baciato prima, però non... così.
Questo non era semplicemente baciare, stava amando,
un atto romantico che superava di gran lunga qualsiasi esperienza
avesse avuto prima. Ed era... era...
Draco
si ritirò e i suoi occhi erano pieni di lacrime, brillando
nella semi oscurità come argento perlato. Harry aprì
gli occhi senza fiato; sentiva come se l' avessero svegliato
bruscamente proprio quando aveva cominciato a sognare. Batté
due volte le palpebre mentre il ricordo del bacio lo inondava - e non
poteva spiegare perché, però era profondo,
come se Draco avesse versato ogni parte di se stesso in un unico
momento: la sua angoscia, la sua confusione, il suo desiderio, la sua
disperazione, il suo amore - e avesse preso qualcosa di
profondo dentro Harry, qualcosa che al' improvviso divenne molto
chiaro.
"E'
triste, no?" disse dolcemente Draco, anche se non si allontanò.
"Cosa
è triste?" riuscì a dire Harry in un respiro.
"Non
lo so" Draco alzò le spalle "Questo. Tu
e io. Si sente così..."
"Doloroso?"
chiese Harry sentendo le parole dentro di sé.
"Sì
- però anche..."
"Finale?"
"In
un certo senso - e troppo..."
"Perfetto?"
sussurrò Harry, quello che fece dopo, era che aveva annullato
la distanza tra loro e che aveva baciato Draco, ed era perfetto.
Le
mani di Harry salirono per afferrare le spalle di Draco; lo girò
e lo spinse contro la parete, fermo ma non energico - lo sostenne
mentre lo baciava forte, quasi disperato. Draco non si mosse per
alcuni istanti, evidentemente troppo scioccato per agire; allora le
sue labbra si aprirono, approfondirono il bacio e Harry sentì
il calore vellutato della sua lingua che si muoveva contro al
propria.
Non
aveva mai baciato Draco per primo - era stato sempre Draco che lo
baciava - e questa era una sensazione nuova come un momento tessuto
al di là della sua immaginazione.
Le
labbra di Draco erano soavi e la sua lingua umida e calda mentre
Harry assaggiava il sapore del desiderio, troppo custodito anche se
perfezionato dall' interminabile attesa, dolce come fine vino - e
Draco gli stava rispondendo al bacio, ridandogli la passione e l'
avidità bloccata tra di loro.
Le
braccia di Harry scivolarono per avvolgere la vita di Draco; poteva
sentire le mani di Draco salire per il suo petto, muovendosi per
unirsi attorno al proprio collo, le sue tremanti dita si
intrecciarono nei capelli spettinati di Harry. Draco si lasciò
sfuggire qualcosa che sembrava un singhiozzo di soddisfazione e di
desiderio contro la sua bocca; Harry si strinse contro il corpo di
Draco bloccandolo contro la parete, il suo abbraccio era furiosamente
confortante e fervosamente possessivo - e non c' era niente tra loro
eccetto il veloce battito dei loro cuori e il bacio febbrile, bacio
che condividevano come se fosse l' ultimo, o il primo...
Quando
finalmente si separarono, erano entrambi senza fiato e ansimanti con
gli occhi pieni di mutua incredulità e comprensione - Draco
lasciò cadere le mani da dove stavano accarezzando i capelli
di Harry e appoggiò i polsi sulle sue spalle; Harry allentò
il suo abbracciò sui fianchi di Draco, lasciandogli un po' di
spazio per respirare dopo essere stato bloccato contro la parete.
Harry
osservò Draco - l' altro ragazzo sembrava agitato,
respirazione a parte. Draco ritirò una mano dalle spalle di
Harry e la mise sul petto, cercando di calmare le veloci fitte della
sua respirazione; Harry si chiese se accidentalmente gli aveva rotto
qualche costola mentre l' aveva spino contro la parete.
"Stai
bene?" chiese ansioso Harry, reticente ad allontanarsi; il
calore del corpo di Draco contro il suo era piacevole, come arrivare
ad un luogo speciale che conosceva fin dall' inizio solo che non l'
aveva mai scoperto prima.
Draco
annuì brevemente due volte "Solo un po' frastornato,
questo è tutto. E senza fiato"
Harry
esitò allora disse veloce "Draco, io credo che-"
Però
prima che riuscisse a finire, la maniglia della porta cigolò e
si aprì; il suono peodusse un effetto sgradevole e fece
separare Harry e Draco in un balzo, girando bruscamente le teste in
direzione del suono - però non c' era nessuno lì.
"Cos'
è stato..." cominciò a dire Draco, guardando da
una parte al' altra; anche Harry guardava attorno apprensivo,
improvvisamente cosciente delle ombre mutevoli che riempivano le
pareti della stanza.
Allora
ci fu un dolce sussurro, come foglie mosse dal vento - e
improvvisamente Ron apparve sulla porta, sembrava sconcertato e
orrorizzato, con il Mantello dell' Invisibilità in mano.
"Harry?"
disse incredulo, fissando entrambi con occhi smisuratamente grandi
"Malfoy?"
FINALMENTE!!!
Non sapete quanta fatica mi abbia preso scrivere questo cap, tra il
computer che si era rotto, la scuola e la vita sociale non ho avuto
proprio tempo. Chiedo umilmente venia per questo mostruoso ritardo,
ma spero che il capitolo mi abbia concesso qualche punto positivo. Ho
avuto qualche problema nella traduzione, spesso nelle frasi inglesi,
quando si parla al generale, non si riesce a capire se si parla di
una 'lei' o di un 'lui'. Per esempio: quando Draco dice "Chiunque
porterai al ballo del diploma avrà fortuna" è la
traduzione non letterale di "Whoever
you take to the Leaving Ball is lucky" in un italiano sciolto
diremo "Chiunque porterai al ballo sarà fortunato/a"
ma nella versione in inglese, secondo me, era lasciato volutamente
'neutro' il soggetto. Forse vi ho un po' annoiato, ma ci tenevo a
precisare, perché la traduzione in quel punto suona un po'
ostica.
Grazie
per i commenti a: Arc en Ciel ma tu guarda che pigra ^^. Comunque è
bello vedere che piace il mio modo di tradurre un bacio! Lux ciao
cara, io continuo a pensare che hai preso lezioni private per essere
chiaroveggente, se non è così complimento per lì
intuizione... ma prepara i fazzoletti.... comunque sono d' accordo
con te le parti più spassose sono dove i due capiscono fischi
per fiaschi e saltano fuori fraintendimenti molto freudiani^^ .Lori
non ti preoccupare metti pure le storie che hai tradotto io mi sono
già messa il cappio al collo da sola decidendo di tradurre
anche le storie di Beren (altra nota autrice inglese direi alla pari
di Rhyssen anche se lo stile è più crude) e non mi
dispiacerebbe affatto leggere un paio di storie di Rhyssen in
italiano non tradotte da me ^^ Rowan_MyFair ma direi che la risposta
è semplice perchè al momento nemmeno lui capisce bene
cosa prova per Draco anche se ha capito che prova qualcosa (almeno
fin qui c'è arrivato), per l' altra domanda è vero che
detto che ci sarà qualcosa nei prossimi capitoli, ma... non
anticipo niente altrimenti ti rovino la storia. le altre traduzioni
sono tutte Harry/Draco e forse una James/Sirius (però non sono
molto sicura di questa perché personalmente preferisco la
coppia Harry/Draco^^). Entreri non dirlo a me è una faticaccia
tradurre con il vocabolario tradizionale e con il suo PESO
tradizionale.Kristima, un' altra che si aggiunge al club 'Spero che
la pozione 'Anti- Veleno sia un fiasco unico' .
Ho
letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse
già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io
la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è
possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi
per questo ^^.
Note:
credo che molti voi conoscano già il gioco di parole di Draco
sul cognome di Ron: Weasley-Weasel, grazie alla pronuncia
molto simile nei libri canonici Draco insulta Ron chiamandolo
donnola. Un' altra nota é riferita alla traduzione di
snog: è uno slang inglese-americano che si riferisce ad
un incontro appassionato di baci (solo questo) e non avevo idea di
come tradurlo in italiano. Nel testo originale c' è scritto
Snog Appointment e l' ho tradotta con Appuntamento per
Limonare. Lo so non è il massimo, ma siccome snog è
un modo di dire non mi andava di rendere la cosa troppo seria. Bene
adesso che siamo tutti sulla stessa linea d' onda godetevi il
capitolo didici, buona degustazione.
Capitolo
dodici: Fuoco Selvaggio
Molti
giocano il gioco dell' Amore, ma pochi sanno il punteggio.
Hermione
entrò come una tromba nella Sala Comune dei Grifondoro, con il
respiro corto per la corsa. Esaminò la sala con lo sguardo, ma
evidentemente senza trovare la persona che stava cercando.
"'Ao,
Hermione" Seamus la salutò da dove era seduto con Dean e
Neville.
"Dov'
è Harry?" esigette di sapere Hermione "E' già
tornato dall' allenamento di Quidditch? Ho bisogno di parlargli
adesso, subito"
"Calmati
Herm" Seamus alzò gli occhi al cielo "Cos' ha
questa notte Harry! Ron è appena uscito e ci ha fatto la
stessa domanda. Bene, Harry non è tornato e non sapiamo dove
sia. Chiunque penserebbe che se i suoi due migliori amici non
riescono a trovarlo, allora veramente non vuole essere
trovato"
"Anche
Ron lo sta cercando?" il cuore di Hermione sprofondò "E
dove è andato?"
"No
idea" Seamus alzò le spalle e poi si lasciò
scappare un sorriso saputo "L' hai perso per un soffio -
pensiamo che sia andato ad un A.p.L."
"A.p.L.?"
ripeté Hermione "Cos' è?"
"Sono
le sigle di Appuntamento per Limonare" intervenne Dean
ammiccando malizioso "Guarda, Ron ci ha chiesto se normalmente
Gazza pattuglia il quinto piano della Torre d' Astronomia dopo il
tramonto - e tutti noi sappiamo che Ron non fa mai le sue carte
astrali; le copia dai libri"
"Cosa!?"
esclamò Hermione quasi svenendo; girò su tacchi e uscì
spedita dalla Sala Comune senza una parola di più.
Seamus,
Dean e Neville la videro uscire perplessi.
"Oops"
disse con cutela Seamus "E' stato qualcosa che ho detto?"
"Credete
che esca con Ron" chiese Neville con gli occhi spalancati
"Sembrava disgustata quando le abbiamo detto che sarebbe uscito
per limonare"
"Però
è entrata chiedendo di Harry" fece notare Dean "non
di Ron"
"Forse
ha paura che Ron sia andato a limonare con Harry?" notò
Seamus con un sorriso perverso.
"Cosa?"
dissero contemporaneamente Dean e Neville; Dean negò con la
testa "Assolutamente no. Non Harry e Ron, non ci credo. Per
niente"
"Harry
e Hermione allora?" suggerì Seamus
"Mi
sono confuso" si lamentò Neville "Chi è che
sta baciando chi?"
"C'
è un solo modo per saperlo" disse deciso Seamus,
sembrando compiaciuto si se stesso "Dovremmo solo vedere chi
ritornerò con l' espressione di aver limonato"
"E
com' è l' espressione di chi ha limonato?" chiese Dean
divertito.
"Oh,
sai... il solito" disse Seamus, sembrando una grande autorità
nella questione "Guance arrossate, labbre rosse, occhi umidi di
passione, fiato corto e sguardo colpevole"
"Hey,
com' è che sai così bene come si vede qualcuno che ha
limonato, hm?" lo interruppe Dean alzando un sopracciglio.
Seamus
gli diresse un sorriso angelico e stringendo le spalle in modo
casuale ritornò ai suoi compiti.
**************
Hermione
aveva un dono di percezione, una certa intuizione, che inviava
brividi d' avvertimento alla sua mente ogni volta che c' erano guai
in vista. E adesso, mentre correva per i corridoi che portavano al
magazzino nel quinto piano della Torre d' Astronomia, qualcosa simile
a un forte terremoto stava crescendo dentro la sua testa.
Quasi
inciampò sull' orlo di uno scalino quando arrivò al
quinto piano. L' oppressivo silenzio che c' era attorno non fece
niente per placare i suoi timori; servì solo da presagio che
qualcosa di sgradevole stava per accadere. Se solo riuscisse ad
arrivare in tempo per avvisare Harry...
Velocemente
girò l' angolo e si fermò di colpo.
La
porta del magazzino era aperta e Ron in piedi sulla soglia. La sua
postura rigida, come se si fosse paralizzato dallo stupore - e
stretto ermeticamente in mano aveva l' argentato Mantello dell'
Invisibilità. Dietro di lui, Hermione vide Harry e Draco: i
visi rossi, la tinta rossa delle labbra di Draco era visibile contro
le ombra bianche che le candele lanciavano sulla sua pelle.
"Oh
merda" esclamò Hermione, incapace di contenersi
quando contemplò la scena davanti a sé. Era come
osservare lo svolgimento di un disastro ed essere completamente
incapace di fermarlo.
Ron
si girò verso la ferma voce di Hermione, dietro di lui, e i
suoi occhi si aprirono ancora di più, però sembrava che
ancora non riuscisse a trovare le parole per parlare. Una tensione
intollerabile si mantenne nell' aria, e la crescente tranquillità
prometteva solo uno scoppio finale ancora peggiore; anche se nessuno
sembrava piuttosto desideroso o sufficientemente in possesso delle
proprie facoltà, da lanciare la prima pietra.
L'
insicura voce di Harry attraversò il silenzio, frantumandolo
"Ron"
Il
suono del proprio nome dalle labbra di Harry, quelle stesse labbra
che tanto chiaramente avevano appena... portò Ron all' azione.
Non poteva più sopportarlo "Che diavolo sta succedendo?"
esplose, aveva gli occhi incendiati mentre guardava Harry, poi Malfoy
e viceversa "Harry cosa stai facendo qui, da solo, con Malfoy?
Che dia-" si interruppe, aveva la faccia di un allarmante colore
rosso "Gli importerebbe a qualcuno dirmi che cazzo sta
succedendo qui?"
"Ron!"
intervenne Hermione; la sua voce aveva un chiaro tono d'
avvertimento, quasi di paura "Calmati- smettila di gridare,
prima che qualcuno ti senta e venga"
"E
perchè no?" Ron si girò verso di lei "C' è
qualcosa di decisamente sbagliato qui e sono sicuro che qualcuno è
assolutamente deliziato dall' idea di una punizione" si
girò e diresse a Draco uno sguardo freddo, quasi d' acciaio
"Dato che è arrivato ad un tale livello nell' infrangere
le regole della scuola"
"Vuoi
mettere Harry nei guai?" gli chiese mordace Hermione.
"Bè,
sembra che abbia fatto tutto da solo" disse Ron con la voce
appena controllata, tremante per la rabbia repressa.
Si
voltò per affrontare Harry, e la sua rabbia sembrò
attenuarsi lievemente, riampiazzata da una dolorosa disperazione e
una fervente incredulita. Si guardarono per un lungo momento, intenso
e pieno di una cruda emozione rivelatrice, tristi occhi verdi fissi
in occhi di un azzurro ardente; e nel silenzio venne la risposta
senza parole alla domanda inespressa di Ron. La mancanza di negazione
da parte di Harry era un' amara conferma di quello che Ron aveva
desideto fosse solo un inganno dei suoi occhi: Harry con le braccia
attorno alla vita di Malfoy, fissandolo negli occhi con un'
adorazione che Ron mai, mai aveva visto rivolta a qualcun altro...
Gli
occhi di Ron diventarono vitrei per la liquida angoscia, mentre
sostavano brevemente su Malfoy. Il ragazzo biondo mantenne la calma,
con degno silenzio; i suoi occhi grigi, remoti, però Ron vide
una tremula luce di vittoriosa arroganza attraversare la faccia di
Malfoy.
Ron
girò i tacchi e uscì dalla stanza senza dire una parola
di più, liberandosi dalla mano di Hermione quando provò
a fermarlo: scese le scale allontanandosi dall' umiliazione e dal
puro dolore della sconfitta.
Tutti
osservarono Ron allontanarsi; quando solo la porta aperta e il
corridoio rimasero davanti a loro e il suono dei suoi passi si
spense, un silenzio nervoso cadde una volta ancora. Hermione guardò
negli occhi i due ragazzi , ancora sconcertata. Harry lasciò
scappare un piccolo gemito e si coprì gli occhi con la mano,
massaggiandosi triste le tempie.
"E
adesso?" Hermione sembrava frustrata.
"Perché
non proponi qualcosa Granger?" rispose Draco; entrambi si
guardarono brevemente e poi si girarono verso di lui. Draco le
diresse un leggero sorriso a Hermione e aggiunse "Dato che a te
vengono tutte le buone idee"
Hermione
si infuriò; aprì la bocca per parlare ma Harry la
precedette.
"Draco"
guardò brevemente il ragazzo biondo al dire quella sola parola
in tono basso e controllato.
Per
sorpresa di Hermione Draco tacque e non disse niente altro; in cambio
si diresse ad un grande baule di legno (che a pensarci adesso, era
stranamente famigliare) e si sedette sul cofano. Le diresse uno
sguardo di sfida e poi lo distolse; però Hermione vide che
velocemente si fermò su Harry che si stava osservando le mani,
sembrando completamente vessato.
"Esattamente
cosa è appena successo?" domandò Hermione, la voce
gentile però ferma.
Harry
alzò stanco lo sguardo su di lei, stava per parlare quando
Draco lo fece per primo "Lascialo in pace"
"Taci
Malfoy, non stavo parlando con te" disse brusca Hermione, aveva
gli occhi incendiati quando si girò per affrontarlo "Credo
che hai già causato abbastanza guai per tutto il prossimo
secolo, e probabilmente la cosa peggiore che potresti fare all'
umanità è diventare immortale. Perciò sparisci"
Harry
alzò un sopracciglio e guardò sorpreso Hermione.
Persino Draco indieteggiò leggermente, forse riconoscendo il
brillo caratteristico negli occhi di Hermione - l' ultima volta che
l' aveva visto, era culminata in un sonoro schiaffo sul suo viso. Si
calmò e capitolò.
Hermione
sembrò profondamente soddisfatta e riportò l'
attenzione a Harry.
"Cosa
è successo?" riepeté addolcendo il tono al vedere
la profondita dell' angoscia e dell' incertezza che bruciavano gli
occhi verde liquido.
Ci
fu una lunga pausa; nessuno parlò, tanto Hermione come Draco
guardavano Harry con anticipazione. I secondi passavano e l' ambiente
divenne denso e pesante a causa dell' ansia; però Hermione
aspettò e gli occhi pungenti di Draco non lasciarono mai
Harry.
Finalmente
Harry parlò; la sua voce era piena di turbamento, torturato da
un grande dilemma.
"Non
posso" disse piano, lasciando cadere lo sguardo, studiando i
mulinelli di polvere e impronte sparse a caso sul pavimento di legno
- sue e di Draco, ovviamente.
Era
difficile immaginare come le due semplici parole uscite dalle labbra
di Harry potessero avere un simile effetto su due persone tanto
differenti, che stavano davanti a lui. Hermione sembrava più
angosciata anche se si astenne dal fare altre domande. Draco sembrava
solo remoto, anche se nei suoi occhi c' era una tristezza fugace.
"Semplicemente
non posso spiegarlo" gli occhi Harry erano pieni di dolore
quando gli alzò per guardare prima brevemente Draco poi
Hermione.
"Devo
- devo andare. Mi dispace tanto" Harry camminò verso la
porta aperta; i suoi passi erano di piombo, quasi torpidi, come se
stesse camminando in un sogno abbattutosi nella realtà. Si
tolse un ciuffo disobediente dagli occhi al raggiungere la soglia,
però la voce di Draco lo trattenne da dietro.
"Dove
vai?" chiese Draco.
Hermione
si infuriò e gli lanciò uno sguardo assassino "Non
è affar tuo dove va Harry" sibilò.
Harry
fece una pausa e li osservò "A provare a mettere a posto
le cose" rispose brevemente.
Poi
si girò e uscì; nessuno disse niente per fermarlo.
Niente si mosse nel magazzino; per un momento l' inqietitudine dell'
atmosfera mantenne le cose in uno strano equilibrio silenzioso e
calmo. Però come sempre, Draco si mosse, sempre il primo a
cambire le cose.
"Che
farà per risistemarle?" chiese.
"Va
a cercare Ron, idiota" gli rispose Hermione, con poca pazienza
nella voce.
"Per
sotterrarlo, magari?" Draco sembrava quasi speranzoso "Le
donnole sono relazionate con i topo, sai? - Non si può essera
mai abbastanza sicuri"
"Non
fare lo spiritoso con me Malfoy" Hermione si avvicinò
furtiva a Draco, che era ancora seduto sul baule (adesso ricordava il
ruolo che aveva avuto il baule in tutto questo guaio) si mise le mani
ai fianchi e lo osservò con le ciglia agrottate "Non so
cosa è successo, però mi è molto chiaro che tu
hai avuto un ruolo in tutto questo"
Draco
alzò gli occhi e Hermione poté notare una volta ancora
che erano limpidi: in loro non c' era più il sudario di dolore
nascosto che velava i suoi occhi grigio-tormenta. Adesso al suo posto
c' era la sfida, ma la malizia che era solito avere era ancora
assente. Era strano osservarlo, quasi surreale; ad Hermione sembrò
che Draco fosse cambiato, ma allo stesso tempo no.
"Cos'
ha visto Ron?" chiese Hermione con voce controllata.
"Non
lo so" rispose Draco senza scomporsi "Non ho intenzione di
aprire il mio terzo occhio solo per immaginare cosa ha visto Weasley
attraverso i suoi occhietti"
Hermione
perse la calma.
"Draco
Malfoy!" gridò, senza importarle adesso chi potesse
sentirla "Mi dirai esattamente cosa è appena
successo, cos' ha visto Ron da disgustarlo tanto e che maledetto
ruolo hai avuto tu in tutto questo - ADESSO, SUBITO!" Estrasse
la propria bacchetta in un lampo e la brandì contro Draco "A
meno che tu non sia interessato a lanciare la moda dell' aspetto da
furetto bianco, in questo caso ti aiuterò con piacere"
Draco
si tese e osservò la bacchetta di Hermione con attenzione; non
aveva il minimo dubbio che avesse appreso l' incantesimo del furetto
di Malocchio Moody, dopo aver superato la classe di Trasfigurazione
Avanzata della McGranitt. La guardò con gli occhi socchiusi;
però con una giovane strega molto arrabbiata dietro una
bacchetta e con un incantesimo potenzialmente umiliante ci ripensò.
"Questo
è quello che è successo" disse piano; la sua voce
si spense leggermente quasi si fosse trascinata i vividi ricordi
"Harry ed io stavamo parlando. L' ho baciato, una volta. E
allora..." fece una pausa e si morse il labbro inferiore "Allora
lui mi ha resitituito il bacio. E quando si è allontanato ha
cominciato a dire qualcosa, però Weasley l' ha interrotto -
sembra che abbia un Mantello dell' Invisibilità, anche se non
riesco a capire com' è possibile che la sua povera
famiglia ne possieda uno."
"E'
di Harry" disse Hermione stringendo i denti "Una parola in
più su Ron e ti darò un paio di baffi. Continua,"
Draco
osservò ribelle la bacchetta che gli puntava e continuò
"Weasley è entrato, ci ha fissato e poi ha cominciato a
urlare. Harry ha provato a calmarlo però non ha funzionato -
quindi ti sei unita alla festa. Questo è tutto"
"Perché?"
Hermione scosse la testa esasperata "Perché l' hai dovuto
baciare di nuovo, Malfoy? Te l' avevo detto che era una
cattiva idea che vi incontraste di nuovo da soli, però hai
insistito che dovevi parlargli - e adesso guarda cosa è
successo!" fece una pausa, con gli occhi ardenti"Non
ti preoccupi nemmeno di Harry? Ha intenzione di lasciarlo in pace
qualche volta?"
Ci
fu una pausa; l' aria era tesa per l' ostilità però il
silenzio era anche di riflessione. Draco si alzò in piadi e si
spolverò i jeans tranquillo e imperturbabile come sempre,
anche se la sua mano tremò leggermente quando si tolse i
capelli dagli occhi e guardò serio Hermione.
"Sì"
rispose alla fine, deliberatamente calmo "Ovvio che sì"
"Sì,
cosa?" esigette Hermione, però Draco l' aveva già
lasciata in dietro con arie ed era uscito dalla porta, se ne era
andato.
**************
Per
Harry, Ron era sempre stata una persona facile da trovare. A parte il
fatto che era alto con una testa di ardenti capelli rossi, Ron era
sempre stato lì; questo pensierò lo colpì
con una profonda fitta. Harry capì come Ron fosse rimasto al
suo fianco, compreso nelle più difficili delle circostanze,
dandogli il suo appoggio di cuore.
Per
sua fortuna, Ron era molto prevedibile. O questo sperò Harry
quando uscì verso il campo da Quidditch. La fredda aria d'
inverno gli penetrò nella pelle come aghi gelati. Guardare il
cielo notturno era come guardare un lago nero e il debole scintillio
delle stelle era una penombra argentata nelle sue profondità.
Il campo brillava di un strano e terreno verde scuro; come un' isola
verdeggiante catturata in un mare di ombre profonde. Attorno a lui
gli alti spalti si innalzavano minacciosi, torri alte e severe che
penetravano il cielo nero.
PER
FAVORE FA CHE RON SIA QUI desiderò fervosamente Harry,
tremando mentre correva DEVE ESSERCI. DOVE ALTRO PUO' ANDARE?
Il
suo cuore accelerò i battiti quando vide un' ombra contro il
velo dell' oscurità, che camminava a bordo campo; la debole
luce delle stelle risaltavano la testa dai capelli rossi in un brillo
spento di colore.
"Ron!"
lo chiamò Harry, correndo più veloce; quando si
avvicinò Ron si girò al suono della sua voce; però
non disse niente, anche se l' intenso sentimento di dolore che
emanava era come onde rosso-scuro, macchiate dall' oscurità
circostante.
"Posso
spiegarti" Harry era senza fiato quando finalmente si fermò
davanti a lui "Ascoltami solo un momento, Ron, per favore. Non
volevo nasconderti niente, devi credermi"
"Oh,
certo" la voce di Ron era gelida, più amara del vento
corrosivo che soffiava "Posso capirlo Harry - è facile
capire come una relazione con Malfoy, di qualsiasi tipo, potesse
essere sfuggiata alle nostre conversazioni. Voglio dire, ti vedo solo
tutti i giorni, a tutte le ore"
"Ascolta"
provò di nuovo Harry "quello che hai visto tra me e
Malfoy poco fa - veramente non è quello che sembra"
"Non
è quello che sembra?" esplose Ron "Harry, avevi le
mani attorno ai suoi fianchi. E non sembrava esserci molto spazio tra
di voi per ambiguità, però, hei, fammi sapere se stò
leggendo troppo tra le righe"
"Ron"
disse Harry disperato "guarda, mi dai un' opportunità di
spiegarti?"
"Cosa
c' è da spiegare Harry?" quasi gridò Ron; anche
nella luce vacillante della luna Harry poté vedere la faccia
del suo amico distorta dalla rabbia e dal dolore "Perchè
c' è improvvisamente così tanto da parlare tra noi,
quando prima non ti sei mai importato di dire una parola? Quando ho
duvuto sapere dei tuoi rapporti segreti con Malfoy per questo"
Ron
tolse qualcosa dalla borsa e lo lanciò verso Harry che colpì
leggermente i suoi piedi prima di cadere sull' erba con un morbido
suono.
Allora
Ron si rese conto di un' altra cosa "Hermione sapeva?"
chiese bruscamente "L' hai raccontato a lei? L' hai fatto?"
"Sì"
disse Harry con voce soffocata; mai gli era sembrato tanto difficile
pronunicare una parola.
Un'
ombra più scura d' angoscia e turbamento attraversò il
volto di Ron e sparì, come se l' avesse assorbita;
indietreggiò di un passo e fece una risata senza umore.
"Grandioso
Harry," disse piano , la sua voce tagliò la cristallina
aria notturna come un coltello "Sembra che tutto il mondo ne
fosse a conoscenza e convenientemente ti sei dimenticato di me:
scometto che tutto il tempo in cui chiaccheravate in un angolo, lo
passevate parlando allegramente di me alle mie spalle"
"Non
parlavamo di te" Harry si obbligò a parlare
tranquillamente "Parlavamo di Malfoy e che fare di questo...
questo enorme problema che abbiamo tra le mani. E la ragione per cui
non te l' ho detto è perché - volevo proteggerti"
dentro di sé Harry sapeva che la ragione principale era che
Ron avrebbe esagerato in modo spettaccolare, come già aveva
avuto modo di constatare; però aggiunse solo "E non
volevo coinvolgerti"
"Coinvolgermi
in cosa?" esigette di sapere Ron.
Harry
esitò; allora al vedere l' espressione chiusa e austera sul
viso di Ron, decise che adesso era il momento di dirgli tutto. Era
stufo e stanco di muoversi con attenzione, nascondendo le cose; e
sapeva che glielo doveva.
E
così Harry disse tutto a Ron, nella sua incredibile e, a
volte, cruda verità integrale: come si erano legati lui e
Malfoy sotto l' incantesimo della pozione d' Amore, la quale
stabiliva che Draco fosse innamorato di lui; come si erano incontrati
regolarmente nella disperata corsa contro il tempo per invertire l'
effetto della pozione; e di come aveva chiesto aiuto a Hermione.
"Malfoy
ti ha detto tutto questo?" la voce di Ron era piatta.
Harry
annuì "Sì,"
"E
gli hai creduto?" chiese mordace Ron , scosse la testa
incredulo "Da quando le parole di Draco Malfoy hanno valore da
buttare il senso comune fuori dalla finestra?"
"Non
capisci Ron," disse serio Harry.
"E'
ovvio Harry" Ron incrociò le braccia; con la mascella
contratta e gli occhi scuri. "Ancora devo cominciare a capire
perchè l' hai fatto - e 'perchè l' ha detto
Malfoy' non vale nemmeno come misera scura"
"Non
sto inventando scuse" disse stanco Harry "sto cercando di
spiegarti le cose, questo è tutto. Se solo mi ascoltassi"
"Oh,
ti ascolto bene" disse Ron con voce dura e inflessibile "E
ti ho anche visto, e vedere è credere" respirò
profondamente "Però quello che non capisco è
perché. Perchè hai creduto ad una storia così
ridicola? Perchè non puoi vedere che Malfoy stava cercando di
fare a pezzi la nostra amicizia? Perchè hai deciso di
appoggiare lui invece che me?"
"Stava
soffrendo Ron!" protesto Harry con disperazione nella voce.
Stava cominciando a sembrargli di gridare dentro ad un pozzo senza
fine - tutte le sue parole si perdevano nel tunnel vuoto, sparendo
senza eco "Era in un dolore costante e io l' ho visto con i miei
stessi occhi. E ho visto il modo in cui potevo guarirlo - può
non essere la persona più affidabile del mondo, però
stava dicendo la verità sulla pozione d'Amore. Ne sono sicuro.
Non c' è nessun altro modo..."
"Ma
perché diavolo dovrebbe interessarti?" replicò Ron
"Non ricordo che tu ti sia scomposto quando Malocchio Moody l'
ha trasformato in un furetto, o quando ha ricevuto un brutto cocktail
di maledizioni da parte nostra sull' Espresso da Hogwarts un piao d'
anni fa. Qual' è la differenza adesso?"
"Perchè..."
la voce di Harry vacilò e si spense a causa dell' emozione,
prima che riuscisse a parlare "Perchè adesso... dopo
tutto, forse sì, mi importa di lui"
Ci
fu un silenzio mortale; persino da lontano si poteva sentire il
sussurro ominoso degli alberi della Foresta Proibita sulle ali del
vento. Tra la luce delle stelle e il campo oscuro l' aria era
immobile, tesa, infrangibile.
"Non
ci credo!" escalmò alla fine Ron, si voltò e corse
a tutta velocità nell' oscurità, verso l' edificio
scolastico.
Harry
non provò nemmeno a fermarlo. Abbattuto si sedette sul prato e
si tenne la testa tra le mani; delineato contro la notte con
tremolanti raggi lunari che cadevano funesti su di lui.
Rimase
lì per molto tempo; non seppe quanto, solo che le sue membra
si erano irrigidite per il freddo, l' eusarimento e tutto il resto.
Si stirò, cercando di portare un po' di vita alle sue
articolazioni e al farlo le sue dita sfiorarono qualcosa sul prato.
Era
l' oggetto che Ron gli aveva lanciato. Harry comprese che era un
pezzo di carta accartocciato; lo raccolse, lo spiegò e una
freccia di dolore sordo lo colpì nuovamente. Era il biglietto
che Draco gli aveva scritto chiedendogli di incontrarsi nella Torre
d' Astronomia: l' inizio di tutto quello che da allora era andato in
pezzi .
Mettendo
il biglietto in tasca Harry si alzò con un sospiro pesante.
Cominciò a ritornare verso il castello che si ergeva in
lontanaza, brillando lucente come un punto di riferimento nell'
oscurità circostante. Ma non gli portò nessun conforto.
**************
Mentre
Harry stava tornando alla Torre di Grifondoro, Hermione apparve all'
improvviso davanti a lui. Era pallida e cinerina, anche se aveva le
guance rosse come se avesse corso; aprì gli occhi con sollievo
e timorosa eccitazione quando lo vide.
"Harry!"
gridò urgente "Ti stavamo cercando! Ascolta - adesso è
tutto un terribile guaio, però per prima cosa devi sapere
che-"
"Ah,
Signorina Granger - ho pensato che lei poteva essere la prima a
trovare la nostra fuggitiva celebrità questa notte." la
serica voce di Piton tagliò l' aria prima che la sua
formidabile figura si delineasse subito dopo; entrambi sussultarono e
Hermione si interruppe a mezza frase. Piton le sorrise mellifluo e
aggiunse "Dopo di tutto a cosa servono gli amici?
Harry
indietreggiò di un passo; sapeva che qualcosa non andava.
Guardò Hermione sconcertato; per tutta risposta lei alzò
le spalle evasiva.
"Vieni
con me Potter" Piton lo prese fermamente per le spalle e lo
spinse verso le scale avviandosi velocemente verso una direzione che
Harry di colpò capì portare all' ufficio di Silente.
"Dove
mi sta portando?" esigette di sapere Harry, anche se lo sapeva
molto bene; faceva resistenza anche se Piton lo spingeva avanti "Che
sta succedendo?"
"Ero
sicuro che ha questo punto conoscessi bene la strada, Potter"
disse tranquillo Piton a voce bassa che distilava antagonismo
"Sicuramente ha già quella maledetta mappa memorizzata in
testa, così come una raffinata esperienza d' uscire
furtivamente di notte. Deve sempre mettersi al di sopra delle regole"
Harry
rimase zitto. Si girò a guardare Hermione che trottava
affianco, ansimando un po' cercando di mantenere il ritmo di Piton.
Lei gli resituì lo sguardo miseramente e negò con la
testa, indicando che non era il momento per parlare.
Harry
lasciò cascare le spalle, rassegnato; era sconcertato, esausto
e il suo cervello registrava appena quello che stava accadendo.
Raggiunsero
l' entrata per ufficio di Silente; Piton mormorò la parola d'
ordine a voce bassa e il gargoile si fece da parte per lasciarli
entrare. Salirono le scale a chiocciola di pietra e si fermarono
davanti alla porta di quercia lucida. Piton diede un colpetto veloce
e poi entrò; Harry si fermò sorpreso quando vide la
stanza circolare.
Dentro,
in piedi dall' altra parte della scrivania di Silente, c' erano Ron e
Draco. Allo stesso tempo Hermione entrò dietro di lui e Piton
e chiuse la porta.
Harry
sicuramente non si era aspettato di ritrovarsi di nuovo in uno spazio
insieme a Ron, Draco e Hermione in così poco tempo.
Silente,
che si era seduto sulla sua sedia, si alzò e guardò
Harry con gravità. Piton che andato a stare in piedi dietro a
Silente, aveva uno sguardo sranamente appagato di se stesso, come un
gatto fuori dalla tana dei topi, in attesa d' attaccare.
"Ciao,
Harry" disse Silente; la sua voce amabile, anche se i suoi occhi
erano turbati "Sono cosciente che è piuttosto tardi per
una riunione; però certe questioni importanti hanno chiamato
la nostra attenzione e non possono aspettare fino a domattina."
Harry
guardò Ron interrogativo,però il ragazzo dai capelli
rossi non lo stava guardando. In cambio i suoi occhi erano fissi su
Draco, che stava in piedi davanti a lui. Draco sostenne lo sguardo di
Ron uguagliandolo per arroganza naturale; l' odio tra di loro era
palpabile.
"Ron
ci ha informato che alcune vicende non decorose stanno avendo luogo"
continuò Silente, studiando attentamente la reazione di Harry,
notando il suo silenzio confuso "Ha fatto alcune accuse di cui
necessitiamo la conferma o negazione"
"Dicci
Potter" disse all' improvviso Piton; la sua voce era melliflua,
ma affilata come il filo di una spada. "Ricordi di aver bevuto
una pozione d' Amore nelle ultime settimane? E rispondi alla domanda
senza girarci intorno; non abbiamo bisono di racconti colorati"
Harry
guardò Piton completamente stordito "Co-cosa?"
riuscì a dire con voce insicura.
Negli
occhi di Piton brillò una luce malevola; però Silente
parlò prima che il professore potesse farlo.
"Quello
che stiamo chiedendo è questo" Silente si inclinò
in avanti, guardando Harry direttamente "Ricordi di aver bevuto
qualche pozione strana? Pensaci bene prima di rispondere Harry. Puoi
ricordare di aver bevuto una pozione d' Amore - anche se un vago
ricordo?"
Gli
occhi di Harry scivolarono innavertitamente su Draco per un breve
momento, però Draco non incontrò direttamente il suo
sguardo. Riportò lo sguardo a Silente e si rese conto che il
preside lo stava guardando attentamente.
"No"
rispose alla fine Harry, calcando la parola "No, non ricordo di
aver bevuto una pozione d' Amore. Assolutamente"
"Visto?"
esplose Ron bruscamente, Harry si girò verso di lui
meravigliato "Professore le ho già detto che-" però
la sua voce si spense quando Silente alzò una mano per
zittirlo, indicando che lasciasse continuare Harry.
"Harry"
Silente lo guardò solenne "Sarò più diretto
con la mia prossima domanda, e desidero che mi rispondi sì o
no, dopo averci pensato attentamente. Capito?" Harry
annuì; Silente fece una pausa e sembrò ancora più
grave quando tornò a parlare, piano, ogni parola piena di
significato e importanza "Ricordi il Signor Malfoy - il giovane
in piedi qui alla mia sinistra - darti una pozione d'Amore e fartela
bere, fosse per forza o con le buone maniere"
"COSA?"
disse bruscamente Harry, incapace di contenere la sua sorpresa, ma
velocemente si tranquillizzò, però adesso Silente
osservava con rinnovata attenzione la sua violenta reazione. Harry
respirò profondamente e poi negò fermamente con la
testa "No, certo che no!"
"Non
riesci a vederlo Harry?" gridò Ron "Ti sta prendendo
la mente! Ti sta facendo credere che è lui sotto l' influsso
della pozione d' Amore, quando in realtà sei tu!"
"E
come farei?" disse Draco all' improvviso, parlando per la prima
volta "Come avrei potuto farglielo credere? Grazie al mio
incanto naturale e potere di persuasione?"
"Lo
tieni sotto qualche incantesimo Oscuro!" esclamò Ron "Non
credere di riuscire ad ingannarmi Malfoy! Ho già visto quanto
facilmente puoi liberarti dalla Maledizione Imperius - bene, potresti
sapere benissimo come lanciarla.!"
"Harry
può liberarsi dall' Imperius come un cane si libera dell'
acqua sulla schiena" ribaté Draco "Non lo sapevi
Weasley? Qual'è il problema - non ti funziona bene il
cervello, un' altra volta?"
"Malgari
allora hai usato un' incantesimo di Memoria!" gridò Ron ,
rifiutandosi di cedere.
"E'
ABBASTANZA!" la voce di Silente rimbombò sopra il
fragore; immediatamente Ron e Draco si calmarono, anche se ancora
furiosi. Silente li guardò severamente "Sig.Weasley e
Sig. Malfoy, ricordo a entrambi che questo non è un corridoio;
è il mio ufficio. Gridare non è accettato qui. La
situazione sarà risolta amabilmente fin dove sarà
possibile; in caso contrario, l' unico che ha il permesso di alzare
la voce sono io"
"Ma
Professor Silente" protestò Ron seriamente "Lei deve
credermi quando le dico che Harry non è stato se stesso
ultimamente. Lo vedo tutti i giorni, lo conosco. E' stato molto...
distratto e non ho mai saputo esattamente perché - fino a
questa notte, quando mi ha raccontato sulla pozione d'Amore"
"Però
non ho mai detto che erao io quello sotto l' influsso della
pozione d'Amore!" obiettò Harry.
"E'
vero, hai detto che era Malfoy" disse Ron senza dargli
importanza "Però non riesci a vedere quanto è
ridicolo? Non stai pensando per te stesso Harry!"
"Forse
la Signorina Granger ci può illuminare," disse
inaspettatamente Silente. Hermione sussultò alla menzione del
suo nome. Silente si girò amabilmente verso di lei e le chiese
di avvicinarsi; lei avanzò un poco e si fermò accanto
ad Harry.
"Signorina
Granger" chiese sereno Silente "Hai notato che Harry si
comportasse in modo diverso dal normale, specialmente durante gli
ultimi quindici giorni?"
Tutti
voltarono gli occhi verso Hermione, incluso Draco. Hermione si guardò
attorno nervosa, però si controllò velocemente e
riportò lo sguardo su Silente.
"No"
disse alla fine, con voce bassa ma ferma "Non ho notato niente
di diverso in lui. Harry è stato occupato con il Quidditch e
le altre cose - ma non si è comportato stranamente, per
niente."
Harry
lasciò scappare un piccolo sospiro di sollievo; Ron fissava
Hermione sconcertato.
"Bene,
Professore" disse Piton, allo stesso tempo osservava con
distinto disgusto i tre Grifondoro nella stanza "Sembra che ci
sia un blocco in questa discussione, come avevo temuto. Potter sembra
troppo confuso per essere una fonte attendibile, anche se nega di
aver consumato una pozione d' Amore. Però ha affermarto che
Draco Malfoy, il quale fin dal principio ha enfaticamente negato ogni
partecipazione, non gli ha dato una pozione d' Amore. Dall' altra
parte abbiamo Weasley, che per primo ha piantato questo guaio: lui
afferma che Potter si è comportato stranamente - più
del normale" c' era un sorriso tagliente nella voce di Piton
"comunque, la Signorina Granger non è d' accordo, dato
che dice di non aver notato nessun cambiamento nel suo comportamento"
Piton
fece una pausa, per creare l' effetto drammatico "Io credo che
qui ci sia più di quello che si vede a prima vista" si
volse verso Silente e abassò leggermente il tono della voce,
anche se le sue parole erano udibili nella calma della stanza "Forse
adesso è il momento in cui il Veritaserum ci sia utile una
volta di più."
"Sì,
il Veritaserum è un' opzione" disse semplice Silente "Ma
io preferirei maggiormente che le parti coinvolte parlassero di
propria volontà, dando la propria parola di verità"
guardò Harry "Qual' è la tua ultima parola in
proposito Harry? O hai bisogno di un po'di tempo per pensarci?"
Ci
fu un silenzio completo per lo spazio di alcuni battiti; poi Harry
parlò "E' piuttosto chiaro, professore" la voce
calma ma piena di risoluzione "Che Ron si è sbagliato.
Deve essere un equivoco. Non succede niente"
Ron
rimase con la bocca aperta davanti alle parole di Harry; Draco alzò
brevemente gli occhi prima di abbassare nuovamente lo sguardo.
"Forse"
cominciò Piton avanzando; non si dava per vinto tanto
facilmente "Lontano da me e di dubitare delle parole di un
Potter " pronunciò come se fosse aceto "Però
qui c' è qualcuno che è sospettato di essere sotto l'
influsso di una pozione d'Amore, la quale testimonianza non concorda
con quella del suo migliore amico: forse in questo caso, si necessita
una ricerca più approfondita, per confermare la convinzione
razionale che è tutto a posto"
Ci
fu una lunga pausa meditativa. Silente aveva il volto accigliato e
sembrava pensare profondamente. Alla fine alzò gli occhi e
guardò ai quattro studenti riuniti attorno a lui, prima che il
suo sguardo si fermasse su Ron.
"Ron"
Silente si diresse direttamente a lui "Questa notte ti ho
sentito nominare per due volte che quello che Harry ti ha attualmente
detto, testualmente, era che fosse Draco sotto l'
incantesimo di una pozione d' Amore e non Harry stesso, giusto?"
"Bè,
uh..." Ron esitò e sembrò compromettersi "Sì
è quello che mi ha detto, però io sapevo che non poteva
essere vero..."
"Harry"
sussurrò Hermione, aproffitando dell' opportunità in
cui Piton e Silente ascoltavano Ron. Harry la guardò
interrogativo; lei continuò in un bisbiglio urgente "C' è
qualcoisa che devi sapere: la Pozione Anti-Veleno non ha
fuzionato"
"Cosa!"
la voce di Harry era piena d' inorridita incredulità "Non
ha funzionato?"
"No!"
rispose Hermione funerea "Non dovevamo sggiaungere i fiori di
Sansevieria trifasciata, dovevamo aggiungere i semi. Sono
appena stata nella Sezione Proibita e l' ho comprovato-"
"Questo
l' hai detto a Ron, Harry?" venne la voce di Silente; Hermione
si allontanò rapidamente e si schiarì la gola con aria
innocente quando Piton le diresse uno sguardo sospetto.
"Uh,
scusi?" Harry provò a mettere da parte le preoccupanti
notizie che Hermione gli aveva dato, però senza riuscirci "Non
ho sentito la domanda professore"
"Ti
stavo chiedendo che cos' hai esattamente detto a Ron poco fa, mentre
parlavate al campo da Quidditch" ripeté Silente anche se
gli diresse un lungo sguardo inquisitore avendo notato il suo poco
caretterisco lapsus di concentrazione "Gli ha veramente detto
che Draco Malfoy era sotto l' influsso di una pozione d' Amore, e che
ti sei incontrato frequentemente con lui per carcare e aiutarlo e
trovare un modo per nautralizzarla?"
"Sì"
Harry abassò le spalle spiazzato, non aveva senso mentire
adesso.
"E
perchè glielo hai detto?" domandò Silente.
"Perchè..."
Harry si interuppe. Questo incessante interrogatorio stava
cominciando a consumarlo, specialmente perchè non aveva la
verità per difendersi; in cambio doveva proteggere, a tutti i
costi, un segreto che non doveva essere rivelato - se Silente sarebbe
venuto a conoscenza della verità, Draco sarebbe finito in
grossi, grossi problemi. E quando rubò uno sguardo a Draco,
Harry seppe oltre ogni dubbio che non avrebbe potuto permettere che
accadesse.
"Sembra
che il Signor Potter non sia ancora così sicuro della sua
storia " calcò Piton pungente "Forse dovremmo
eliminare la validità della sua versione, finché non
abbia definito i dettagli più fini"
"Non
sto mentendo!" Harry diresse a Piton uno sguardo furioso, con
fuoco improvviso negli occhi verdi.
"Nessuno
ti accusa di questo Harry" dessi Silente sereno "Tutto
quello che ti stiamo chiedendo adesso e di dirci tutta la verità
sulla questione, senza nessuna predisposizione o pregiudizio. Poi
giudicheremo quello che avremo sentito. Così, dicci: Draco ti
ha detto che che era sotto l' influsso dell' incantesimo di una
pozione d'Amore? Vi siete incontrati segretamente, come Ron ha
dichiarato essere le parole che gli hai detto?"
Il
frusciò della tunica di Piton spazzò il silenzio quando
il professore di Pozioni spostò il proprio peso, mentre
pichettiava impaziente con un piede.
"Sì,
l' ho detto, cioé no, non volevo dire..." cominciò
a dire Harry, mentre si sentiva sempre più idiota "Questo
non aveva niente a che fare con la pozione d' Amore - Ron ha capito
male quello che gli ho detto..."
"E'
sufficiente signor Preside" disse Piton, suonando disgustato
"Stiamo perdendo tempo prezioso, ascoltando cose insensate da
studenti che hanno chiaramente qualcosa da nascondere, o d' altra
parte, talmente confusi che non ci lasciano capire la verità.
E adesso dobbiamo sopportare l' eterna indecisione di Potter se
quello che ha detto a Weasley era solo una qualche allegoria che
Weasley, nel suo cervello letterale, ha interpretato come un
complotto diabolico che coinvolge una pozione d' Amore. Sono stufo di
tutto questo - propongo di attuare un' azione risoluta per risolvere
questo problema una volta per tutte"
Silente
sospirò, anche se era chiaro che nemmeno lui era soddisfatto
con il racconto contradditorio che era sorto. "Come ho detto
prima il Veritaserum è una possibilità, però lo
userò solo se sarà indispensabile farlo"
"Non
mi riferivo al Veritaserum" il labbro superiose di Piton si
curvò saputo "Ho l' alternativa perfetta. Il veleno in
questione qui è una pozione d' Amore, che non può
essere scoperta da nessun incantesimo Sensibile all' Oscuro - però
c' è un metodo che potrebbe funzionare. Il Tonico Rivelatore
dice tutti i segreti delle miscele sconosciute - e una delle sue
propietà speciali è che diveta azzurro poi rosso, e
alla fine nero quando viene aggiunta una goccia di un campione che
contiene una pozione d' Amore. Una prova semplice e conclusiva"
Harry
guardò Hermione allarmato e capì dall' espressione
sulla sua faccia che si stava pentendo di non aver scelto Pozioni
Avanzate. La faccia di Draco continuava di pietra e inintellegibile,
Harry non guardò Ron.
Dopo
un lungo e riflessivo momento, Silente alla fine fu d'accordo, anche
se reticente "Molto bene Professor Piton. Dato che la pratica ha
raggiunto un punto morto, non ci rimane altra opzione che prendere le
azioni necessarie per dimostrare o confutare l' accusa che il Signor
Weasley ha fatto contro il Signor Malfoy"
Il
preside fece una pausa e osservò Harry da sopra le su lenti a
mezzaluna con occhi tristi ma risoluti "Harry tu e Draco
seguirete il professor Piton nell' aula di Pozioni. Il professore
prenderà una goccia del vostro sangue e verificherà con
il Tonico Rivelatore. Vedremo cosa verificheranno i risultati
Harry
chiuse gli occhi, un tremito d' inmpotenza lo percorse. Però
non c' era nient altro che potesse fare: il problema era risolto e
non aveva senzo protestare, senza creare ancora più sospetti.
Con
la testa china, Harry seguì il Mestro di Pozioni mentre il
professore usciva trionfalmente dalla porta; Draco camminava vicino
dietro di lui. Lasciarono un po' di spazio tra loro e Piton - che
sembrava molto ansioso di attuare il suo splendito suggerimento - e
gradualmente camminarono insieme.
"Harry"
mormorò Draco, per il lato della bocca "Questa era la tua
idea di migliorare le cose? Allora non voglio essere nei paraggi
quando ti dicono 'stai peggiorando le cose!"
"Sarebbe
stato un disastro maggiore se avessi provato a mentire, e lo sai"
ribatté Harry a voce bassa, sentendosi demoralizzato "Che
speravi che dicessi?"
"Non
so" sussurrò Draco "Forse avresti potuto informarli
della storia dei disturbi psicopatici di Weasley e che ha delirato
molto da quando il suo gufo si è mangiato tutta la sua
medicina all' inizio del trimestre"
"Molto
divertente" mormorò triste Harry "Ron non è
pazzo"
"No,
non è pazzo" Draco fu d' accordo, gli occhi gli
brillavano scuri "E' solo pieno d' odio, che è molto
peggio"
Harry
non aveva molto da controbattere. Camminarono per alcuni minuti senza
parlare, prima che Harry non sopportasse oltre.
"L'
Anti-Veleno non ha funzionato" disse bruscamente, incapace di
guardare Draco agli occhi "Hermione ha detto che bbiamo aggiunto
un ingrediente che non dovevamo"
L'
altro ragazzo si fermò di colpo e piano si girò a
guardarlo; al vedere l' espressione sulla faccia di Draco Harry ebbe
l' impressione che un' ancora gli fosse caduta nello stomaco. Si
morse il labbro infriore e si obbligò a guardarlo negli occhi.
"Cosa
- hai -detto?" la voce di Draco era rigida estremamente vuota e
sprovvista di sentimento che gelò Harry solo al sentirlo.
Harry
sospirò profondamente e lasciò cadere le spalle
sconfitto.
"Mi
dispiace" disse onestamente; in quel momento desiderò
qualcosa che potesse mgliorare la situazione, per il bene di Draco.
Perchè la realtà lasiava poco spazio alla speranza.
"Rammarricarsi
non è abbastanza Potter" Draco scosse la testa e ci fu
uno strano miscuglio d' emozioni negli occhi grigi - non rabbia, non
rassegnazione, ma comprensione velocemente dissolta in dolorosa
indifferenza. E con questo Draco girò sui talloni e continuò
a camminare dietro a Piton.
Harry
osservò per un lungo momento, sentendosi assolutamente
miserabile; poi sospirò e seguì gli altri due nella
lunga camminata verso l' aula di Pozioni.
**************
Harry
dovette sopportare cinque minuti di placidi commenti di Piton mentre
il Maestro di Pozioni prendeva una goccia di sangue dal suo pollice.
In realtà non aveva trovato molto difficile mordersi la lingua
per evitare di rispondergli, perchè era stato occupato a
cercare il contatto visuale con Draco; però l' altro ragazzo
aveva mantenuto lo sguardo altrove con determinazione. Draco aveva
finito per primo con la prova del sangue e se ne era andato senza
aspettare Harry.
Adesso
erano tutti riuniti una volta ancora nello studio di Sliente,
soffrendo l' agonizzande attesa di Piton per sapere i risultati della
prova. Harry combattè per contenere il terrore selvaggio che
aveva nella mente; però le sue mani tremarono e i suoi battiti
accelerarono quando sentì i pesanti passi di Piton avvicinarsi
attraverso il corridoio esterno, come un oracolo di sentenza.
"Ho
i risultati della prova" disse Piton retotico quando entrò
nella stanza, creando tutto l' effetto drammatico che poteva con il
movimento circolare della sua tunica ondulante. Diresse a tutti un
sorriso languido; il cuore di Harry sprofondò. Erano cattive
notizie che Piton fosse contento con i risultati.
"Molto
bene" disse Silente con un gesto della testa "Per favore
dicci quello che hai trovato"
Draco
guardava fisso per terra; Ron sembrava ansioso e per la prima volta
guardò Piton con un ' espressione di speranza sul volto;
Hermione era nervosa, preoccupata con un filo dimenticato della sua
maglia tra le dita. Harry chiuse gli occhi, era finita.
"Non
c' è assolutamente nessun segnale di pozione d' Amore"
annunciò Piton; diresse un unto sorriso a Ron e poi si girò
a guardare malevolo verso Harry che era gelato dallo stupore "Dall'
altra parte, ci sono evidenti tracce residue di alcool nella prova
del sangue di Potter - forse può spiegarci dove ha ottenuto il
liquore"
Ci
fu silenzio: Harry er ancora troppo scosso a causa del selvaggio
sollievo e anche Hermione sembrò ammutolita.
"Gliel'
ho dato io" disse bruscamente Draco; Harry lo guardò
sorpreso. Draco continuò "Era molto stressato la notte
scorsa, così gli ho dato un sorso di Burrobirra per calmargli
i nervi"
"Oh,
davvero?" disse Ron, la sua voce grondava sarcarsmo "Sei
sicuro che non fosse stressato perchè lo stavi obbligando a
fare qualcosa che non voleva fare?"
"Weasley!"
urlò Piton , perdendo la pazienza "Stai diventando
ridicolarmente assurdo e molto stancante! Una parola di più a
diffamare il Signor Malfoy in questo modo e pulirai i tavoli dell'
aula di Pozioni tutti i fine settimana, per un mese intero. Il tuo
lavoro nell' aula di Pozioni questa sera è stato scadente -
forse sfrutterai l' opportunità per affinare le tue abilità"
La
faccia Ron arrossì per la vergogna e rimase zitto; solo una
persona masochista si sarebbe azzardata a proferir parola dopo la
chiara minaccia di Piton.
"Bene,
allora" disse bonario Silente "sembra che questo problema
sia stato risolto, data la testimonianza del Tonico Rivelatore, che
non mente. Signor Weasley devi esserti sbagliato sulle tue
asserzioni, sebbene possiamo indicarlo come un' incomprensione tra te
e Harry, che vi lasceremo risolvere tra voi."
Silente
fece una pausa, e guardò Harry; aveva ancora un' espressione
riflessiva nei suoi occhi "Signor Potter, Signorina Granger voi
due siete liberi d' andare - anche se, Harry, sarà meglio che
ti tieni lontano dalla Burrobirra finchè non sarai
maggiorenne. Signor Malfoy , vorrei avere una parola con lei sul suo
contrabbando d' alcool"
Harry
indietreggiò d' un passo, sentendo come se stesse camminando
in un sogno.
Stranamente
non si sentiva felice dal risultato inaspettatamente favorevole -
anche se il momento trionfò, contro tutte le aspettative, non
sentiva nessun giubilio. Mentre si allontano guardò Draco, il
ragazzo biondo non incontrò il suo sguardo; all' uscire Harry
vide Ron negli occhi e la sua espressione ferita e desolata lo
pugnalò profondamente.
"Ron"
lo chiamòvacillante; però Ron gli diede le spalle al
passargli accanto e uscì velone nell' oscuro corridoio.
"Non
provare a parlarci adesso" lo consigliò Hermione, quando
uscì dietro di lui " Non voglio essere rude Harry - però
credo che l' ha ferito abbastanza e sei l' ultima persona che adesso
vorrebbe vedere" fece una pausa "No la seconda. credo che
Malfoy abbia domanda permanente per il primo posto"
"Che
diavolo è successo?" chiese debole Harry; tutto sembrava
etereo, come se il pensiero e la ragione balassero ai suoi margini
"Il Tonico Rivelatore non ha trovato nessuna pozione d' Amore
nel sangue di Draco. Però l' Anti-Veleno..."
Saggiamente
Hermione lo portò fuori dall' uffixio di Silente, in caso
Piton li stesse spiando. Ritornarono alla Torre dei Grifondoro e
quando furono vicini al ritratto della Signora Grassa, Hermione tirò
Harry bruscamente da una parte, in un angolo oscuro.
"Non
so con esattezza che cosa è successo" disse velocemente
"E tanto meno spiegarlo - però so dove puoi trovare le
risposte. Avevo il presentimento che qualcosa non andava con la
pozione Anti-Veleno - così sono andata a chiedere un permesso
alla McGranitt per la Sezione Proibita, con la scusa di prendere un
altra ricerca di Trasfigurazione Avanzate per il trimestre. E ho
trovato un testo aggiornato sulla pozione Anti-Veleno - così
ho saputo che abbiamo usato gli ingredienti sbagliati, però
era troppo tardi"
Fece
una pausa per respirare profondamente e continuò "Però
ho trovato dell' altro. Mentre ero nella Sezione Proibita ho cercato
nell' elenco principale 'Pozionid'Amore' - e c' era solo un
riferimento su questo argomento: un libro senza titolo nello scaffale
delle Arti Oscure"
Harry
aprì la bocca "E' lo stesso..."
"Credo
di sì" annuì Hermione "Ricordo che avevi
detto che il libro che Draco aveva portato aveva la copertina vuota,
senza titolo. Fin dall' inizio il libro di Draco era sotto i nostri
occhi nella Sezione Proibita! Solo che non abbiamo nemmeno pensato di
cercarlo, a causa del cattivo stato della copia di Malfoy abbiamo
presunto che non ce ne fossero altre disponibili"
"Cosa
diceva il libro?" chiese urgentemente Harry "Hai trovato la
pagina sulla pozione d'Amore?"
"No"
rispose Hermione "Non ho avuto il tempo di cercare - dovevo
sbrigarmi ad avvertirti sulla pozione Anti-Veleno. Però il
libro è lì Harry, nella biblioteca - e credo che le
risposte che cerchi siano in quella pagina - adesso che hai il tuo
Mantello - puoi andare a cercarlo"
"Oh,
maledizione!" esclamò Harry disperato "L' ha preso
Ron! Dove sarà adesso?"
Hermione
si chinò e recuperò un fagotto di tela che brillava
debolmente da dove era stato attentamente nascosto, dietro una
colonna; lo diede a Harry con un sorriso orgoglioso e assaporò
l' espressione di allegria che si estese sul volto di Harry quando
prese il Mantello.
"Ron
l' aveva lasciato distrattamente nel magazzino" spiegò
"Con tutto questo scompiglio nessuno l' ha visto a terra - però
io sono stata l' ultima a uscire, così l' ho preso con me"
fece una pausa "Adesso devi sbrigarti - Piton non sarà
una grande minaccia , dato che è ancora nell' ufficio di
Silente. Solo sta attento a Gazza. Ricorda - è nello scaffale
delle Arti Oscure. tu ha già visto il libro, dovresti riuscire
a trovarlo. Fa attenzione!"
"Grazie"
disse Harry e si strofinò gli occhi appannati e si preparò
per un' altra notte insonne.
**************
Era
passato un po' da quando Harry era entrato nella Sezione Proibita -
nonostante fosse uno studente superiore, il suo esteso coinvolgimento
nel Quidditch gli lasciava poco tempo (completa con un inclinazione
decisamente scarsa) per lavorare in compiti extra che garantivano l'
utilizzo della Sezione Proibita per le ricerche.
Camminando
sotto il famigliare Mantello del' Invisibilità, Harry ricordò
la prima volta che era andato nella Sezione Proibita - era al primo
anno e il nome nella sua mente era stato Nicolàs Flamel. C'
era una certa strana ironia che stesse entrando di nascosto una volta
ancora, anche se questa volta per ragioni molto diverse. Si mosse in
silenzio e con grande attenzione. Esaminò lo scaffare delle
Arti Oscure con ansiosa anticipazione, c' erano pochi libri in quel
scaffale, paragonati all' ampia gamma di referenze in Trasfigurazione
e Incantesimi. Hogwarts evidentemente riconosceva il pericolo che
implicava l' eccessiva conoscenza - che senza tenere conto di quanto
potessero essere buone le intenzioni iniziali, non c' era certezza
che il richiamo alle Arte Oscure potesse essere resistito una volta
saputo troppo.
Esaminò
i libri sforzandosi di leggere i titoli - e finalmente i suoi occhi
caddero un libro fine con la copertina sprovvista da qualsiasi
titolo. Il suo cuore si fermò momentaneamente, , con mani
tremanti prese il libro dallo scaffale. Lo tenne tra le mani - era
quello che gli aveva mostrato Draco. Lo sfogliò rapidamente,
cercando la pagina della pozione d' Amore. Questa copia era in
codizioni decisamente migliori di quella di Draco - le pagine erano
intere, e grazie a Dio la stampa era ancora chiara.
Però
quando Harry trovò finalmente la pagina che stavano cercando,
i suoi occhi dificilmente poterono credere a quello che vedevano, la
pura comprensione della verità gli giunse alla mente, come una
terribile alba.
Gli
ingredienti erano il lista , seguiti dalla famigliare citazione,
Traicit et fati litora magnus amor. E al fondo della pagina c'
era il poema nella sua totalità.
Un'
emozione chimica, falsamente reale
Il
potere per ferire, il potere per sanare
Solo
quando l' amore indotto è ricambiato
E'
lo scherno della pozione rifiutato.
Harry
fissò i versi e li lesse una volta ancora, e poi ancora. Il
significato delle parole offuscato con la relatà : lo stesso
ciclo vizioso, lo stesso ritmo imperfetto. E finalmete, quando il
poema ebbe attraversato la sua mente tante volte da poterlo recitare
senza nemmeno guardare la pagina, Harry chiuse gli occhi e si lasciò
cadere a terra.
Era
stato talmente serio nei suoi sforzi nell' aiutare Draco nel trovare
un modo per liberarsi dall' effetto della pozione d' Amore, che non
aveva mai pensato alla possibilità che, dopo un po' di tempo,
non avrebbe più voluto che Draco fosse libero da essa. Non
perché volesse vedere Draco soffrire - in realtà non lo
voleva - se non perché in segreto era stato reticente al
vederlo tornare di nuovo l' imprendibile e disgustoso arrogante che
era solito essere.
Non
voleva lasciare andare il Draco che era arrivato a conoscere tanto
intimamente, in tutti i sensi della parola. Nella sua mente vide un'
immagine chiara di quei occhi grigio-argentati sprovvisti di
disprezzo che si era abituato a vedere, collocati in un volto dai
tratti delicati, definiti, guance pallide a volte arrossite a causa
del calore nato dal desiderio, labbra perfettamente curvate in un
sorriso triste ma bello...
Questo
Draco con ciu era stato in così vicino contatto le ultime due
settimane era completamente diverso dalla persona con cui aveva
discusso tutti quegli anni. Questa persona era dolorosamente sincera
e dolorosamente umana, i quali sentimenti erano crudi, vvidi e
intensi; furiosamente passionale a volte , qualcunoa cui gradualmente
aveva cominciato a -
No.
Non
poteva.
Non
poteva essere, no nemmeno attraverso questi ultimi giorni turbolenti
- Draco non poteva essere diventato qualcuno di cui lui avesse
realmente, veramente, cominciato...
...a
amare
Ciao
tesori! Finalmente eccovi anche questo capitolo. Non sapete quanto ho
sofferto nella traduzione dello slang, ho persino coinvolto il mio
fratellone che abita lontano per riuscire ad avere una buona
traduzione. Ho speso più tempo in quella semplice parola che
in nessun altra. Mi sono veramente divertita nel tradurre la parte
iniziale Seamus è un vero ficcanaso e Dean e Neville gli vanno
allegramente dietro. Harry era un po' ora che arrivasse a capire cosa
prova per il biondo Serpeverde, anche se è veramente crudele
il modo in cui lo capisce. E' stato ugualmente cieco anche con Ron,
senza rendersene conto si comporta da vero insensibile nei confronti
del suo migliore amico, anche se poteva avere le sue buone ragioni.
Hermione pur impegnandosi alla fine non è stata di grande
aiuto, se non nel capire che c' era qualcosa che non andava. Draco,
bè Draco nel prossimo capito si comporterà veramente
male nei confronti dell' unica persona che l' aiutato in tutto questo
guaio, che vorrei ricordare ci si è messo da solo.
Personalmente capisco Ron e anche la sua reazione, ma potrebbe anche
smetterla di essere così cieco nei confronti di Draco, questa
ottusità è veramente irritante.
Bene,
dopo che ho dato anch' io il mio contributo ai commenti ringrazio per
i commenti a: Entreri purtroppo devo deludere le tue speranza, Ron si
è comportato da cretino. Lux eccoti servita, sfuriata
compresa, ma confermo preparate i fazzoletti. Arc en Ciel spero che
il tuo sogn, qualunque esso sia, continua a renderti felice e mi fa
contenta che la mia traduzione ti aiuti, spero che quest' ultimo
capitolo non ti porti il morale a livelli troppo terreni^^. Wedra
continuo, continuo. Goten grazie per i compliment, sono sempre
graditi. Lori, ciao tesoro se vai a vedere ho corretto l' orrore
dello scorso capitolo. Se trovi altri orrorim
simili non farti scrupol, perchè non lo si capisce ma sono
quasi ossessionata dalla lingua italiana e il mio limitato
vocabolario personale mi crea qualche difficolta (se non fosse stato
per il devoto-oli chissà quali oscenità avrei
scritto^^,). Un bacione per i complimenti e grazie per tradurre le
one-shot.! Donnasole purtroppo non è come pensi, ma... Rowan_
MyFair posso solo dirti prepara i fazzoletti. Guido, caspita che
onore essere recensita da te ma aumentare il mio ego in modo
esponenziale, comunque anche tu se trovi altre parole inesistenti
dimmelo chiaro e tondo. Lily e si, aloooraaa, chiedo perdono ma il
tempo che ho per tradurre è sempre troppo poco, e adesso che
sono gli ultimi giorni di scuola ci sono le ferifiche e i compiti
definitivi vhe non si possono sbagliare. Capitemi vi prego.
Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi
l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io la
traduco dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose
non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.
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Capitolo tredici: Opportunità
La magia
dell' Amore è un inganno che non può finire mai.
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Harry rimase seduto sul pavimento della Sezione Proibita,
fissando gli scuri scaffali senza vederli veramente, il libro giaceva aperto al
suo fianco. La sua mente turbinava in una sequenza interminabile di pensieri,
che in un momento erano coerenti e quello dopo crollavano. Un piccolo e furtivo
movimento alla sua destra chiamò la sua attenzione - Harry finalmente si mosse
e si raddrizzò.
Si tese immediatamente nella penombra, finché comprese
che era solo un piccolo ragno scuro, che scappava sul bordo di uno degli
scaffali più bassi. Si rilassò e si appoggiò alla parete. Un ' ondata di tristezza
lo avvolse a pensare ancora una volta a Ron. Ogni volta che appariva un ragno
nel loro dormitorio Ron protestava vivacemente finché Harry non lo toglieva.
Adesso gli occhi di Harry seguivano indifferenti il ragno mentre questo tesseva
un filo e si colava a terra; non ostruì il suo cammino. Il ragno fuggì in un
angolo oscuro e sparì alla vista.
Raccolse il libro con un sospiro e decise di trarre il
maggiore profitto dalla sua escursione. Dopo aver segnato la pagina della
Pozione d'Amore, sfogliò il resto del libro, cercando con interesse la pagina
della Pozione Per La Perdita Della Sostanza - era nella pagina precedente. Dopo tutto, Draco non aveva mentito.
Anche il distante freddo nella sua voce non era una
bugia?
[if !supportEmptyParas] [endif]
**************
[if !supportEmptyParas] [endif]
Il mattino dopo mostro più chiaramente che mai il reale
danno nella relazione tra i due ragazzi di Grifondoro. Harry scoprì che l'
insidiosa tensione era così negativa, se non peggio, degli attacchi di rabbia
di Ron, la notte precedente. Quella era stata un' esplosione che poteva essere
affrontata e combattuta; però adesso questa fredda ostilità era come una spina
infilzata in profondità, che portava un dolore orribile e persistente che non
da va pace.
Seamus, Dean e Neville erano seduti nei loro letti e
guardavano con sorpresa Ron uscire presto quella mattina, chiudendo la porta di
colpo. Poco dopo Harry si vestì e silenziosamente scese al piano inferiore.
Quando chiuse la porta, questa volta si chiuse dolcemente, i tre ragazzi si
scambiarono sguardi significativi.
Sembra che l' Appuntamento Per Limonare non è andato così
bene come credevamo" osservò Seamus.
"Ron sembra aver dato di testa come una
tempesta"
"Sono d' accordo" disse Seamus alzando gli
occhi al cielo "Se mai avremo bisogno di un vulcano per lo sfondo di uno
spettacolo scolastico Ron sarebbe la persona perfetta. Haanche il rosso fiammeggiante in testa"
"Cosa credete sia successo?" chiese curioso
Neville
"Bé a giudicare dall' umore infernale, decisamente
Ron non ha avuto molta azione rispose Dean
"Magari ha avuto un' opportunità con Millicent
Bulstrode ed è stato appassionatamente ferito?" suggerì Seamus
"Questo spiegherebbe tutto. Anche se Harry si sta comportando in modo
molto sospetto, così io dico, che deve centrarci in tutto questo. Mi chiedo
se..."
"Ieri notte Hermione è tornata piuttosto tardi in
Sala Comune" offrì Dean "e Harry è entrato di nascosto nel dormitorio
ancora più tardi"
"Allora chi a baciato chi?" insistette Neville.
"Aha," disse Seamus con un sorriso
"Dovremmo scoprirlo da noi"
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Una volta lasciato il dormitorio dei ragazzi, Harry scese
le scale. In una parte della sua mente sapeva che Ron era andato al campo di
Quidditch per avere un po' di tempo per sé. Era ancora troppo presto per la
colazione e nessun altro si era già alzato - però. come si era aspettato, trovò
Hermione trovò Hermione ad aspettarlo nella Sala Comune. I suoi occhi erano
brillanti, ma pieni di preoccupazione.
"Ho appena visto Ron uscire dal buco nel
ritratto" disse a Harry con un sospiro infelice "Però non mi ha visto
- mi sono chinata dietro a una poltrona quando l' ho sentito scendere le
scale"
"Rifiuta di dirigermi
lo sguardo, molto meno a emettere qualcosa di più di un grugnito nei miei
confronti" disse Harry "Non credo che sia qualcosa che tu possa fare,
Hermione. Sembra che Ron non mi perdonerà mai quello che ho fatto..." si
interruppe accigliandosi leggermente "E non sono sicuro io possa a
dimenticare facilmente come ha cercato che facciano espellere Malfoy dicendo a
Silente della pozione d' Amore. Voglio dire, è andato diretto a raccontare al
Preside tutto quello che gli avevo detto-"
"Ti rendi conto che Ron l' ha fatto perché si
preoccupa per te?" lo interrupe a voce bassa Hermione, guardandolo
direttamente "Non l' ha fatto per dispetto o per vendicarsi di Malfoy. Se
questa fosse stata la sua intenzione avrebbe detto a Silente come vi ha
incontrati nel magazzino - non avresti dovuto essere lì. Però non ha detto
niente a proposito"
Harry guardò Hermione, incapace di trovare una risposta;
allora qualcosa si ruppe nei suoi occhi e abbassò lo sguardo a terra.
"Harry, Ron ti odia" continuò Hermione, con
simpatia nella voce "Probabilmente odia Malfoy più di quanto odi i ragni,
sì - però devi sapere che quello che ha fatto ieri notte non è stato per
metterti nei guai. Anche se è stato un tiro terribile, che aveva conseguenze
potenzialmente disastrose per te come
per Malfoy - però credo che Ron pensasse veramente che Malfoy ti tenesse sotto
l' influsso di un qualche tipo d' incantesimo e semplicemente non poteva rimanere
senza fare niente"
"Draco poteva essere espulso per questo" disse Harry con fervore, alzando gli
occhi; erano pieni di confusione e tumulto "In questo momento spero che
Silente e Piton abbiano il minimo senso comune da mantenere segreta questa
storia. Però se si fosse dimostrato che era tutto vero, non avrebbero potuto
tacere - e il padre di Draco ne sarebbe venuto a conoscenza"
"Però non si è dimostrato che era vero," rispose Hermione, mantenendo ferma lo sguardo su
Harry "E credo che hai trovato la ragione per cui è successo" fece
una pausa e poi chiese "Ti dispiacerebbe condividere con me quello che hai
trovato ieri notte nella Sezione Proibita?"
Harry chiuse gli occhi, lasciò cadere le spalle alla
menzione e il suo contenuto - il poema faceva eco nella sua mente, ogni parola
ardeva con la sua terribile verità, sanguinando nella sua coscienza. Con voce
tremante ripeté il poema: come se stesse parlando di un sogno delirante, ogni
sillaba estratta dolorosamente dalla sua anima.
Hermione osservò Harry con sorpreso silenzio dopo che
Harry finì di recitare il poema nella sua integrità. Vari secondi passarono
prima che lei parlasse; la voce bassa piena di spavento e meraviglia.
"Tutto ha perfettamente senso adesso!" mosse la
testa con disapprovazione "Prima ho bisogno di controllare un paio di cose
- però non posso credere di non averci pensato prima. Che ingegnoso"
Harry la osservava sconcertato. Se c' era qualcosa che il
poema d' Amore aveva di sicuro non era 'perfettamente senso' "Ingegnoso? Perché sai ho solo bisogno
di questa piccola conferma per sapere che ho perso completamente la
ragione"
Hermione gli diede un sorriso cordiale "Va bene,
perché nonmi dici cosa pensi che
significhi questo poema? E' molto importante come viene interpretato, dato che
spiega il reale funzionamento della Pozione"
"Bé..." Harry pensò un momento; un dolore gli
contorse lo stomaco quando la sua mente tornò alla pozione e a Draco . Gli
faceva male pensarci, ancora più mettere i suoi sentimenti su parole. Provò a
dimostrare indifferenza "Credo che significhi che la Pozione d'Amore si
annulla solo dopo che ha giocato con le emozioni delle persone al di la del
riconoscimento"
Hermione fece una smorfia divertita "Bene questo era
un modo"
"Davvero?" Harry si fece scappare una corta risata
senza umore "Bene, come se non fosse sufficiente che Ron mi tratti con
indifferenza, Draco non mi parla. Prima che Piton tornasse con i risultati gli
ho detto che la pozione Anti-Veleno non ha funzionato- si è paralizzato e mi ha detto che essere dispiaciuti non era
sufficiente"
"Ti sei scusato?" disse incredula Hermione
"Non avevi niente di cui scusarti"
Harry rimase zitto un momento "In realtà sì"
rispose alla fine dolcemente "Si è fidato di me ; e quando gli ho detto
che la pozione Anti-Veleno era la nostra migliore opzione mi ha creduto"
"E tu non l' hai deluso" disse ermetica
Hermione "La conclusione è - lui non è più sotto l' incantesimo della
pozione d'Amore. La prova di Piton lo ha dimostrato chiaramente" fece una
pausa e abbassò la voce "Adesso la domanda che rimane è: esattamente come l' hai curato"
Harry chiuse gli occhi, afferrandosi ancora alle ultime
vestigia del rifiuto; era troppo difficile da ammettere , anche davanti a
Hermione "Forse in un certo modo ha funzionato l' Anti-Veleno..."
"Sei innamorato di lui, Harry?" chiese
inaspettatamente Hermione.
"Cosa?" gli occhi di Harry si spalancarono
velocemente e la fissò completamente preso di sprovvista "Che vuoi
dire...?"
"Tu sai cosa voglio dire" rispose
deliberatamente Hermione "E a questo solo tu puoi rispondere Harry -
davvero ti importa di Draco, sufficientemente da rompere il potere che la
pozione d' Amore aveva su di lui?"
Ci fu un breve silenzio, pieno d' attesa. Un' agitazione
d' emozioni angosciose attraversò il viso di Harry , mentre si ritrovava in
mezzo ad una grande battaglia interiore tra quello che voleva credere come vero
e quello che voleva fare in realtà e.... quello che semplicemente desiderava.
"Non lo so" sussurrò afflitto.
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"Fai quello che vuoi Harry, ma non cercare Malfoy" era stato l' ultimo avvertimento di
Hermione prima di diversi in strade differenti. Lei andava a classe di
Trasfigurazione Avanzata e Harry avrebbe passato un po' di tempo da solo con i
suoi ingarbugliati pensieri CHE
PROSPETTIVA ACCOGLIENTE pensò Harry quando girò un angolo e... si scontrò
direttamente con Draco.
Harry inchiodò di botto. Fino a lì arrivò l' avvertimento
d' Hermione. Sembrava che i problemi lo perseguitassero costantemente sotto le
sembianze di Draco Malfoy. Guardò Draco per un lungo momento cercando di capire
che cosa fosse cambiato nel ragazzo biondo. La sua mente registrò un vuoto
anche se i suoi istinti dicevano il contrario.
"Non stai facendo un buon lavoro nell'
evitarmi" commentò Draco, ispezionando Harry con un occhio critico che non
diceva niente.
Harry si ritrovò penosamente senza risposta. Le ultima
parole che Draco gli aveva detto la notte scorsa facevano ancora eco nella sua
mente: Essere dispiaciuti non è
abbastanza, Potter. "Cos' è successo Draco?" chiese alla fine a
voce bassa. Non aveva senso fingere adesso "Dimmi la verità"
Qualcosa attraversò l' espressione di Draco - come un'
onda in acque tranquille, o l' ombra di una nube di passaggio. Già non c' era
più e la sua voce fu tanto fredda come le profondità di un lago invernale.
"Non ha più importanza Potter"
"Si che ha importanza"
disse Harry furioso "Non puoi pretendere che le ultime due settimane non
siano passate"
"Perché no?" Draco incontrò tranquillo gli
occhi di Harry "E' una buona spiegazione per qualcosa che non sarebbe mai
dovuta succedere"
Harry non riuscì a contenersi dal dire bruscamente
"Questo è tutto quello che è stato per te?"
"Non era scritto che succedesse, Harry" la voce
di Draco continuava ferma
"Però è successo"
"Sì" gli occhi di Draco si spostarono per il
più breve dei momenti "Non c' era niente che potessimo fare. Però adesso
entrambi abbiamo quello che volevamo. E' finita. Dimenticalo"
Draco fece per andarsene, però Harry lo prese per un
braccio. Il contato fisico, anche se isolato dalla manica di Draco, fu
elettrico. Gli occhi di Draco lo guardarono furiosi e l' acutezza in essi si
allentò per un solo momento prima di ritornare freddi un' altra volta.
"Sai Draco?" l' intensità nella voce di Harry
fece sobbalzare entrambi "Questo non è un sogno che puoi relegare nel
fondo della tua mente e dimenticarlo. E' successo qualcosa che ha fatto
dileguare la pozione, qualcosa-" Harry si interruppe e respirò
profondamente "Qualcosa tra noi due. Non vuoi sapere cos' è?"
Draco guardò Harry per un lungo momento - Harry si sentì
trascinato in quegli occhi grigio pallido che oscillavano come una fiamma
argentata accesa nella pietra.
Finalmente Draco parlò.
"Sai Potter?" la fiamma nei suoi occhi
distillava emanava una corrente di sentimenti sotto le parole, parole tanto
fredde che gelarono il cuore di Harry "Veramente non mi interessa"
Qualcosa nello sguardo stordito di Harry fece che l'
espressione di Draco si addolcisse.
"Guarda" disse togliendosi dagli occhi un
ciuffo di capelli con un movimento distratto della mano "So che
probabilmente Granger ti ha detto si stare lontano da me. Permettimi di
aiutarti"
Draco girò con arie attorno ad Harry e camminò per il
corridoio senza guardarsi in dietro. E quando si allontanò Harry capì
finalmente che cosa era cambiato.
Draco era di nuovo se stesso.
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"Dobbiamo
capire che cosa è successo tra quei due" sussurrò Seamus, quando videro
Ron entrare nella Sala Comune e sparire sulle scale verso il dormitorio, senza
nemmeno guardare Harry che era seduto a un tavolo. Seamus fece un sospiro
esagerato"Tutto questo mistero mi
sta facendo diventare matto!"
"Sembra che ti tocchi molto, considerando che non è
affar’ tuo" Dean provò ad essere giusto, anche se la sua stessa curiosità
lo stava ugualmente tormentando.
Seamus gli diresse uno sguardo rassegnato "Le menti
curiose necessitano di sapere"
"D' accordo, se davvero ti interessa tanto allora va
a giocare la segugio" suggerì Dean "Solo sii discreto"
"Ok" disse Seamus soddisfatto e si alzò in
piedi. Camminò in modo casuale fin dove era seduto Harry che era intento a
leggere un libro di Pozioni con la generale apparenza di essere distaccato dal
mondo.
"Hei Harry!" lo salutò Seamus "Ero seduto
lì e non potuto fare a meno di notare che non hai girato pagina da quasi mezz'
ora. Piton ti ha dato un qualche tipo d'esameche desideri condividere?"
Harry alzò distrattamente lo sguardo dal libro "Uh,
no Seamus - stavo solo pensando a qualcos' altro"
"Uno zelino per i tuoi pensieri?" disse Seamus
allegro "Ti darò una falce per i dettagli sordidi e un Galeone se hanno a
che fare con te, la McGranitt e una tinozza nello stesso posto e momento"
Harry abbozzò un sorriso "No, veramente, non ne
voglio parlare. Puoi tenerti i soldi"
"Che succede tra te e Ron, mh?" chiese Seamus.
"Seamus" sussurrò Dean avvicinandosi. Guardò
Harry chiedendo scusa con gli occhi e poi guardò severamente il ragazzo
irlandese "Se questa è la tua idea di essere discreto..."
"Seriamente Harry!" insistette Seamus,
ignorando Dean "E tutto il giorno che voi due vi comportate in modo strano
e noi - quali tuoi compagni preoccupati - ci piacerebbe sapere se è stato
dichiarato uno stato di guerra nel nostro dormitorio. Voi due state litigando
per Hermione o qualcosa di simile?"
"Credevo che avessimo scartato questa
possibilità!" mormorò Dean a voce molto bassa "Stai perdendo
tempo!"
"No, Hermione non ha niente a che fare con
questo" disse chiaro Harry e si alzò "Guardate - mi dispiace molto
non potervi dire di più, però, veramente, è meglio non coinvolgere altre persone.
Non preoccupatevi le cose si sistemeranno" Harry si incamminò verso il
buco nel ritratto per sparire attraverso. Seamus vide la fuga di Harry con
occhio critico; Dean vide il ritratto chiudersi, quindi si girò verso l' amico
dai capelli color paglia con un sospiro "Ottimo lavoro Sherlock"
"Lo so, anch’io penso sia andata bene" rispose
Seamus "Veloce e diretto al punto"
Dean alzò gli
occhi al cielo "Il sarcasmo come la discrezione non ti si addice"
"Na, Harry si è lasciato scappare un paio di cose senza
rendersene conto"disse Seamus trionfale "e per fortuna la mia grande
intelligenza si è assicurata che queste piste non passassero inosservate.
Ovviamente c' è un' altra persona coinvolta che non è Hermione. Di più, non
credo sia qualcuno di Grifondoro - è chiaro che l' unica persona che continua a
evitare Harry è Ron, e Harry sta facendo un sacco di passeggiate
solitarie"
"Davvero?" Dean sembrava scettico e
impressionato "E chi sarebbe?"
"Non sono ancora arrivato a questo punto" disse
Seamus, la sua espressione divenne enigmatica "Però sto pensando che
magari Harry e Malfoy hanno un' avventura segreta e Ron ne è venuto a
conoscenza - questo spiegherebbe il suo cattivo umore, perché non è giusto che
il suo migliore amico e il peggior nemico facciano un po' d' azione, per non
dire che cosa ci potrebbe essere tra loro"
Gli occhi di Dean quasi gli uscirono dalle orbite
"Davvero?" farfugliò fissando Seamus con assoluto stupore
"Veramente lo pensi?"
Seamus fece cadere il tono misterioso e allargò un enorme
sorriso.
"Ovvio che no, scemo! Non riusciresti a ingannare
nessuno con questa storia nemmeno nel
Giorno degli Innocenti" disse e rise di gusto "Harry e Malfoy, ha!
Nessuno ci crederebbe" fece una pausa "Anche se adesso che ci penso
farebbero una bella coppia"
"Bella?" sbuffò Dean "In che senso, bella
come un coniglietto o come 'O guarda che belle che si vedono le stelle
attraverso il cristallo!' ?"
Seamus inclinò la testa e pensò un momento
"Incredibilmente bella"
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Harry si rallegrò che, in un mondo che andava con le
gambe all' aria e dove il cambiamento era l' unica costante, c' erano comunque
alcune cose su cui si poteva contare - una di quelle era l' angolo lontano
della biblioteca classificato come uno dei posti più probabili dove trovare una
certa Hermione Granger.
"Questo posto è impossibile" farfugliò Harry,
quando si lasciò cadere sulla sedia davanti a Hermione, che alzò appena lo
sguardo dalla pergamena su cui stava scrivendo "Chiaramente Seamus non ha
niente di meglio da fere che andare in giro a controllare ogni minimo movimento
che facciamo io e Ron"
Gli ci volle un momento ad Harry per capire che cosa c'
era di strano - su tutto il tavolo non c' era nessun libro aperto "Che
stai facendo"
"Capendo la pozione d' Amore con un metodo che avremmo
dovuto usare fin dall' inizio" rispose Hermione alzando finalmente lo
sguardo su di lui "Senso comune"
"D' accordo" disse triste Harry "Viene
imbottigliato? Perché credo di averlo lanciato fuori dalla finestra la notte in
cui mi sono incontrato con Draco Malfoy ai bordi della Foresta Proibita"
"Guarda" continuò Hermione "Tutto questo
tempo siamo stati troppo attenti con gli aspetti tecnici della pozione d' Amore
e su che tipo di tossina poteva essere, così tanto che ci siamo dimenticati di
pensare all' originale proposito della pozione d' Amore. Quello che si
pretendeva che facesse" Hermione
scosse la testa frustrata "Abbiamo passato il tempo a tagliare i rami
dell' albero avvelenato, senza mai pensare di andare di andare diretti alla
radice"
"E cos' hai capito fino adesso?" chiese Harry
segnalando faticosamente con la testa gli appunti di Hermione.
Francamente non era molto sicuro di volerlo sapere. Non
aveva bisogno di sapere di più sulla disgraziata pozione d' Amore. Non gli
interessava come si supponeva avrebbe dovuto lavorare, il suo proposito... L'
unica cosa che lo preoccupava tanto era, perché lo feriva tanto che Draco
volesse solo continuare con la sua vita.
Non era anche quello che anche lui aveva voluto?
"Va bene" disse Hermione, allungando i suoi
appunti sul tavolo e attaccando il problema allo stesso modo con cui si
dirigeva sempre con le cose - con logica perfetta "Per prima cosa,
considera il proposito di una pozione
d' Amore. Perché una persona darebbe da bere ad un' altra una pozione d' Amore,
in circostanze normali?"
"Perché si innamori di questa persona" rispose
Harry, le sue parole inviarono una stilettata al suo cuore. L' ironia bruciava
come acido su una ferita aperta.
"Esatto" rispose Hermione "Però la tua
situazione era chiaramente differente. Il fatto che Draco abbia preso la
pozione d' Amore è stato un incidente. Lui non ha mai desiderato prepararla e
anche la tua presenza è stata ugualmente accidentale. Quindi dove portano le
alterazioni degli eventi? Questo come cambia il modo in cui la pozione
influenza su entrambi?"
"Hermione" gemette Harry tenendosi la testa
"Smettila di rispondermi con altre domande Devi capire che il mio cervello
è già a pezzi così come stanno le cose"
"Va bene, va bene" disse con impazienza
Hermione "Non cerchiamo di farti pensare per te stesso allora"
"Sì" disse Harry debole, quasi per sé
"Questa è una cosa che ho smesso di fare tempo fa"
Hermione lo guardò con un insieme di simpatia e
preoccupazione e poi continuò "D'accordo, così è come la vedo io. Il proposito
di una pozione d'Amore è che un' altra persona - la sfortunata vittima - si
innamori di chi ha fatto la pozione. La vittima beve la pozione e la prima
persona che vede è che l' ha fatta"
"E si innamora di questa persona" aggiunse
Harry.
"Sì. La vittima penserà
di essere innamorata di questa persona" Hermione fece una pausa "se
la vittima ha sufficiente intelligenza e forza di volontà, capirebbe che è sotto l' incantesimo di una pozione d' Amore - come
Draco. La parte razionale della sua mente saprebbe che l' attrazione romantica
non è reale, anche se non può evitarla in nessun modo. Mi segui fino qui?"
"Sto aspettando che cada l' altra scarpa" disse
Harry.
"Non dovrai aspettare molto. Come ogni storia il
racconto della pozione d' Amore ha un risvolto malevolo" l' espressione di
Hermione divenne sobria e grave "Le pozioni d' Amore sono una forma
avanzata di Magia Nera. Anche se si afferma che seguono i fini del malvagio, il
potere viene chiaramente con un prezzo - frequentemente tradisce chi lancia l'
incantesimo. Molti maghi e streghe oscure sono caduti per mano dei propri
lavori e sono morti fabbricandola. La pozione d' Amore non significa avere il lasciapassare senza compromessi per
conquistare con coercizione l' amore e la vita di qualcuno"
"Dov' è l' imbroglio?" chiese Harry "Mi
sembra abbastanza infallibile. E potresti aggiungere che fa rabbrividire il
modo in cui la descrivi - sembra avere una mente propria. E' pazzesco"
"Non ha vita propria" rispose seria Hermione
"Però quello che fa è cercare di controllare qualcuno che è un' entità per
sé stessa, che non può essere sottomessa alla volontà di qualcun altro - e
questo è quasi come l' amore" respirò profondamente "Per lanciare una
pozione d' Amore ad una persona, colui che la lancia non può veramente amare il
supposto oggetto delle sue attenzioni. E’ più un’ ossessione oscura, con il
solo proposito di prendersi qualcosa che dovrebbe darsi da solo,
volontariamente – un mezzo crudele e poco scrupoloso per manipolare il cuore di
un’ altra persona, per indurre un amore falso”
La comprensione venne come un soffio di aria invernale in
faccia ad Harry, pizzicandolo come brina “Così io era al posti di chi lancia
l’ incantesimo e Draco era la vittima” disse piano Harry,
conforme come l’ informazione cominciò a cadere al suo posto.
Hermione annuì “Esattamente ‘Il potere di guarire e il
potere di sanare’ lui era innamorato di te Harry e tu potevi controllare le
sue emozioni, anche se incoscientemente – è stato così che hai disturbato il
suo equilibrio durante la partita di Quidditch facendolo cadere, anche se non
ne avevi avuto l’ intenzione.”
“Però perché…” Harry sentiva che la sua voce diventava
sempre più roca “Perché le cose sono cambiate all’ improvviso?”
“Perché tu sei cambiato” rispose Hermione “Ti sei
veramente innamorato di Draco ed è lì che la pozione d’Amore ti ha tradito.
Funziona solo finché non c’ è nessuna genuina emozione coinvolta. Però dal
momento in cui ‘L’ amore indotto’ della vittima ‘è corrisposto’
da chi lancia l’ incantesimo allora ‘è la burla della pozione disprezzarlo’
e sparire completamente. Chi lancia l’ incantesimo è abbandonato con i veri
sentimenti dell’ Amore, però la vittima non è più legato a lui. Una classe di
giustizia distorta, alla fine” Hermione fece una pausa “O forse semplicemente
perché l’ amore – l’ amore vero -è qualcosa di così bello e puro che nessun Incantesimo Oscuro può
reclamare. Per questo la pozione si è rivelata inutile.”
Harry stava seduto in silenzio, incapace di pensare a
qualcosa da rispondere, pur sapendo cosa desiderava dire. I pensieri fluivano
nella sua mente come acqua che scorre sul bordo di una diga rotta, e non c’ era
niente che potesse fare per fermarli, o fare in modo che avesse senso quello
che stava pensando. L’ unica cosa che sapeva era una verità innegabile: amava
Draco.
E adesso, l’ aveva perso.
Notando la mancanza di risposta da parte di Harry
Hermione continuò a parlare “In più le pozioni d’ Amore sono proibite anche dal
Ministero. E probabile che abbiano ampiamente cercato una cura – però le
pozioni d’Amore sono conosciute per essere incurabili, con l’ eccezione della
morte. Persino Malfoy l’ aveva ammesso, dato la sua probabile ampia
conoscenzadelle Arti Oscure delle
biblioteca di suo padre”
“Draco è diverso da suo padre” disse bruscamente Harry
con un tremito nella voce “Fondamentalmente non è cattivo e non usa incantesimi
Oscuri per ferire nessuno” fece una pausa e aggiunse con dolcezza “Solo se
stesso”
“Non solo se stesso” disse Hermione con fermezza “Il
punto è, sappiamo già che le pozioni d’Amore non possono essere curate con
mezzi magici. Suppongo che speravamo contro ogni speranza di trovare un modo
per curarla. Però guardando in retrospettiva una semplice pozione Anti-Veleno
non sarebbe stata la soluzione o l’ avrebbero trovata prima – voglio dire,
siamo ancora a scuola, non sappiamo quasi niente”
Harry avrebbe voluto aggiungere che se Hermione non
poteva fare niente, gli altri non avrebbero avuto al più minima possibilità di
fare qualcosa, però disse solo “E hai capito tutto questo da sola?”
“Ovvio” Hermione sorrise apertamente “sono una ragazza”
Harry non poté sopprimere un sorriso triste. Questo tocco
d’ umorismo servì a farlo sentire un po’ meglio “Questa sta diventando una
scusa molto conveniente. ‘Perché non puoi portare i secchi d’ acqua ad
Erbologia?’ ‘Perché sono una ragazza’ ‘Perché non puoi aprire le bottiglie con
le unghie?’ ‘Perché sono una ragazza’ ‘Perché sei così detestabilmente
intelligente?’ ‘Perché sono una ragazza’ ”
“Oh, Harry”disse
Hermione “Anche tu sei intelligente e molto speciale in altri modi. Ricordi che
cosa ti dissi il primo anno quando siamo andati a salvare la Pietra Filosofale?
Libri! Intelligenza! Ci sono cose più importanti nella vita” gli sorrise
“Ricordi?”
Harry annuì in silenzio, sentendo un nodo alla gola dalle
dimensioni di una cioccorana. Certo che ricordava. E non poté evitare di
ricordare anche Ron – il modo in cui si era sacrificato solo per permettergli
di attraversare la scacchiera gigante. Gli fece male come un dardo avvelenato
conficcato profondamente dentro di lui, pensare a come la sua amicizia con Ron
sembrava essere infranta al di là di qualsiasi riparazione.
“Cosa dovrei fare adesso?” odiava come si sentiva perso,
era spaventoso non sapere cosa fare, non aveva nessun controllo su come si
sentiva; diviso tra ignorare quello che il suo cuore gli diceva quando la sua
mente gli gridava il contrario. Harry cominciò a capire veramente quanto doveva
aver sofferto Draco, cercando di mantenere le sue emozioni sottola superficie
quando queste costantemente minacciavano di traboccare.
L’ unica differenza era che Draco aveva la scusa di una
pozione d’ Amore. Harry no.
Hermione poté vedereil dilemma in cui stava il suo amico. Allungò la mano e toccò
leggermente la spalla di Harry.
“Non c’ è niente che puoi fare adesso” disse dolcemente
“Devi dimenticarlo. Continuarecon la
tua vita Harry. Dimentica Malfoy”
Però profondamente dentro di sé, Harry sapeva che questa
era l’unica cosa che non poteva fare.
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Se parlare con Draco era stato difficile riflettere con
se stesso era peggio. Harry passò una notte in veglia girandosi e rigirandosi
nel letto, chiedendosi se era una buona idea avvicinarsi a Draco per parlare –
e chiedendosi esattamente che cosa si aspettava da un simile incontro. Nemmeno
a questo poteva rispondere.
Al giorno seguente, quando entrò nella Sala Comune non
aveva deciso assolutamente niente, alla fine decise di non parlare con
Draco gli stava procurando più angosce mentale che mai. Lo stava facendo
impazzire continuare a chiedersi che cosa stava pensando quella mente nascosta
dietro quei tranquilli occhi tormenta. E decise che non avrebbe mai potuto
lasciare il passato in dietro, non senza aver prima chiarito le cose con Draco
una volta per tutte.
“Herm, vado a fare un giro” disse Harry in modo più
casuale possibile, dirigendosi verso il buco del ritratto.
Hermione alzò lo sguardo “No, non è vero. Vai a cercare
Malfoy, giusto?” L’ espressione ferita sulla faccia di Harry fu la risposta di
cui aveva bisogno. Si lasciò scappare un suono di frustrazione “Harry
esattamente che obiettivo trovi nell’ afferrati a questa situazione? Non te la
stai rendendo più facile – nemmeno a Malfoy”
“Come sapevi che andavo a cercarlo?” brontolò ribelle
Harry, chiedendosi se l’ intelligenza di Hermione avesse raggiunto livelli da
permettergli di leggere nel pensiero.
Hermione alzò gli occhi al cielo “nessuno cammina avanti
e indietro come un leone in gabbia per dieci minuti cercando di decidere se
fare un giro o no”
“Questa tua percezione sovrannaturale sta diventando
irritante” le rispose Harry in un tono tra il serio e lo scherzoso.
Hermione sembrava soddisfatta di se stessa prima di
diventare di nuovo seria “Immagino che niente di quello che ti dirò ti farà
cambiare idea”
“No, veramente no” ammise Harry “Guarda, ho solo bisogno
di… una fine per tutto questo. Devo parlare con Malfoy un’ ultima volta e
sotterrare questo episodio definitivamente. Questo è tutto”
Hermione lo conosceva abbastanza bene da prenderlo
letteralmente “Sai Harry? L’ ultima volta che qualcuno mi ha promesso la stessa
cosa è stato Malfoy – e guarda cosa è successo”
“Non succederà niente questa volta” promise Harry,
ricordando il modo in cui Draco gli aveva parlato il giorno prima “Sono
abbastanza sicuro di questo”
Hermione non sembrava molto convinta “Uh, bene, se lo
dici tu. Però che sia chiaro, continuo a credere che sia una cattiva idea. E
cosa ti fa pensare che Malfoy voglia parlare con te?”
“Non è se vuole o no” disse determinato Harry “Lui non mi
ha mai chiesto se volevo essere coinvolto nella pozione d’Amore. Così che è
meglio per lui che ci sia per la fine. Me lo deve”
Hermione si ritrovò leggermente sorpresa per il tono
fervente nella voce di Harry e capì che era completamente inutile cercare di
ragionare con lui se andare o no a cercare Malfoy. Forse era meglio
permettergli di continuare avanti – ottenere la fine di cui aveva bisogno per
far guarire la ferita, con solo una cicatrice come lontano ricordo del dolore e
del sangue. Le cose non saranno mai di nuovo le stesse , però… almeno le strade
dei due ragazzi non si incroceranno mai più.
“Oh, va e fai quello che devi fare” disse Hermione con un
sospiro “Però promettimi che non lo vedrai nel magazzino. Ho un brutto
presentimento a proposito di quel baule”
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Harry decise di aspettare Draco fuori dall’ entrata per i
sotterranei di Serpeverde invece di avvicinarsi dopo la lezione. In primo luogo
perché la probabilità che un compagno Grifondoro si avvicinasse era molto più
improbabile; e in più Draco non poteva evitarlo stando in piedi davanti all’
entrata dei sotterranei.
Però la prima persona che incontrò fu Millicent Bulstrode
che sculettò con pompa quando gli passò davanti. Millicent chiaramente non
aveva superato che il suo amore per Harry fosse stato rifiutato in termini
molto chiari nel quinto anno “Troppo caldo seduto nella tua piccola torre,
Potter?” disse freddamente “Sei venuto fino a qui per rinfrescarti un po’?”
Prima che Harry potesse rispondere una voce che
trascinava le parole parlò per prima “No, ha solo deciso di onorare il nostro
piccolo sotterraneo con la sua illuminante presenza”
Harry si girò per vedere Draco un passo dietro Millicent
– la quale era probabilmente la ragione per cui non aveva visto Draco
arrivare.Girando attorno alla generosa
figura di Millicent, Draco si mise davanti a Harry e gli diresse uno sguardo
calcolatore. Il suo sguardo era tranquillo e penetrante, quasi stesse svestendo
Harry con lo sguardo. Lo faceva sentire esposto e con un solletico strano. Un
brivido gli percorse la schiena.
“Devo parlarti” riuscì a dire Harry con una voce che
tremò troppo per i suoi gusti.
Draco socchiuse gli occhi, anche se non sembrava sorpreso
per niente “Su cosa?”
Harry strinse i denti. Draco era deliberatamente ottuso e non aiutava che
Millicent stesse guardando il loro scambio di parole con non poca curiosità.
Era piuttosto grossa ma per disgrazia non piuttosto stupida – non gli avrebbe
preso molto sospettare che stava succedendo qualcosa fuori dal normale.
“devo parlarti sul progetto di Pozioni” disse Harry in
modo significativo fissando Draco “In privato”
Draco rimase fermo per un momento prima di annuire in
silenzio. Si mosse di lato segnalando con la testa il corridoio tra le ombre
“Per di qua” Sollevato, Harry lo seguì ad una vicina aula vuota e scura.
Chiudendo la porta dietro di loro, Draco si voltò per
affrontare Harry . La sue espressione in scrutabile nella semioscurità,e Harry fu colpito dalla seduzione dell’
atmosfera – ombre di seta cadevano tutto attorno a lui e un’ aria stranamente
calda gli accarezzava dietro il collo. O semplicemente era che sentiva come
stava arrossendo.
“Bella mossa Potter” disse secco Draco “scendere e
sorprendermi giusto davanti alla mia Sala Comune. Avresti potuto colpirmi alla
testa e trascinarmi per il pavimento, alla maniera cavernicola”
Harry sospirò “Volevo solo-“
“Parlare?” Draco finì per lui “ Sì, me ne sono accorto –
ogni volta che ti vedo, hai sempre quell’ espressione d’ annegato che sembri
morire per dirmi qualcosa. Però va bene, anch’ io ho un’ paio di domande che
voglio farti”
Harry sembrò sorpreso “Quali?”
“Oh, prima io?” Draco gli diede un sorriso
esasperante“Ho sempre saputo che eri
un cavaliere Potter”
“Adesso per te è solo uno scherzo?” la pazienza di Harry
si stava esaurendo,e più che ogni
altra cosa odiava il comportamento impertinente di Draco “Lascia che ti dica
questo Draco - solo perché tutto si è sistemato non significava che non i
fossero nodi da sciogliere. E non è detto che possa crollare tutto un’ altra
volta.
“Questo cosa vorrebbe dire?” rispose bruscamente Draco la
prima onda increspò la sua tranquilla condotta.
“Sono piuttosto sicuro che sai su cosa voglio parlare”
Harry decise di andare subito al nocciolo. Era stufo di andare per le lunghe “O
non lo sai?”
Gli occhi di Draco rimasero in scrutabili per un lungo e
teso momento.
“Sì” disse alla fine, e quando parlò cominciò ad
avvicinarsi “Ovvio che lo so. Le nostre menti e i nostri cuori sono stati così
intimamente connessi durante le ultime due settimane Harry, che non mi è
difficile capire a cosa stai pensando…” Draco si avvicinò ancora di più a Harry
“e quello che veramente vuoi” Mise con audace la mano destra sul petto di
Harry.
Harry lo fissò, spaventato. Poteva sentire il calore
insopportabile del corpo di Draco così vicino al suo e gli sembrava che il
palmo di Draco marcasse a fuoco il suo petto. Temeva che gli venisse un attacco
cardiaco e rovinasse questo momento che sembrava troppo bello per essere vero…
“Vuoi vedere come stanno adesso le cose tra di noi”
continuò Draco, adesso la sua voce era un sussurro. La sua mano sinistra
scivolò sul collo di Harry avvicinandoli “Vuoi vedere se ancora riesci afarmi sciogliere tra le tue braccia … e come
si sente quando siamo così…” Draco si chinò per marcare quello che voleva
diree Harry si chiese se sarebbe
svenuto per la pura intensità del momento.
“Permettimi di mostrarti un’ altra volta come si sente,
Harry” mormorò Draco, le sue dita percorsero il collo nudo di Harry,
allontanando la tensione con la più leggera delle carezze. “Permettimi di
dimostrarti come si sente adesso, accanto a te”
Con questo Draco baciò forte Harry sulla bocca, con tanta
passione e insistenza che la testa di Harry quasi uscì dalle spalle. La lingua
di Draco gli aprì le labbra e affondò nella sua bocca combattendo furiosamente
con la lingue di Harry, quasi soffocandolo. Quando Harry si stava abituando al
doloroso bacio Draco tolse la bocca e cominciò a tracciare un sentiero di baci
e morsetti tutto intorno al collo di Harry con rinnovato fervore. Harry chiuse
gli occhi , arcuandosicontro il suo
tocco – non poteva fare altro che gemere assaporando il doloroso però squisito
tocco dei denti di Draco sulla sua pelle, l’ umidità della sua lingua che
leccava esperta su e giù il suo collo.
“Draco…” Harry permise
che il nome uscisse dalle sue labbra sulle ali di un respiro e in quello stesso
momento Draco si separò indietreggiando di tre passi e mettendo di nuovo una
rispettabile distanza tra lui eHarry.
Harry aprì gli occhi disorientato per un attimo, ubriaco per la sensazione di
Draco schiacciato contro di lui, baciandolo – però quando lo guardò di nuovo
gli si gelò il sangueL’ espressione
sulla faccia di Draco eradi un trionfo
soddisfatto e un debole sorriso piegò quelle labbra ancora rosse per il calore
del bacio.
“Niente” disse Draco pronunciando la parola chiaramente,
strappando l’ ultima illusione che il bacio aveva congiurato nella mente di
Harry “Non sento niente in assoluto. E questo è tutto quello che ho dire al
rispetto”
Harry non poté fare altro che guardarlo, completamente
impressionato mentre la crudeltà della risposta cadeva con lentezza. Il momento
stimolate che avevano condiviso, dopo tutto era stato troppo bello per essere
vero. Non poté nascondere la disillusione e la tristezza nei suoi occhi e Draco
la vide, il sorriso trionfale sulla sua faccia si attenuò un po’ – ci fu una
fiammata di sentimento, come un lampo distante nel
momento stesso in
cui Draco si girò e cominciò a camminare verso la porta.
Però a metà strada si girò a guardare Harry “E’ il mio
turno di chiedere qualcosa. Cosa stavi per dirmi nel magazzino, prima che
Weasley ci trovasse? Hai cominciato a dire ‘Credo che io…’” Draco strascicò la
domanda.
Harry osservò Draco con un insieme di tristezza e di
tristezza rassegnata “Prima di allora avevo detto che un bacio era tutto quello
che potevo darti. Però dopo che ci siamo baciati per la prima volta…”
“Non era la prima volta” lo interruppe chiaro Draco.
“Era la prima volta che ti ho risposto al bacio”
“Che stavi per dirmi?”
Harry guardò direttamente Draco e disse semplice “Credo
che c’ è altro che posso darti”
L’ espressione di Draco non cambiò “Che commovente”
Si girò per uscire ma la voce di Harry lo fermò. “Hai
detto che avevi un paio di domande” disse a voce bassa Harry “Qual’ è l’
altra?”
“Oh, sì – grazie per ricordarmelo” Draco si voltò e
incontrò tranquillo gli occhi di Harry “Solo un’ altra cosa”
“Sì?” Harry trattenne il respiro, in attesa.
“Voglio in dietro l’ anello di mia madre”
Harry lo guardò con incredulità per un lungo momento,
prima di distogliere lo sguardo, come se li facesse troppo male. Le sue mani
tremavano leggermente quando salirono pertogliere la catenina attorno al suo collo; aprendola Harry permise al
anello di scivolare dalla catenina al suo palmo. Le gemme brillavano come occhi
bagnati e il metallo immobile era caldo allo stare sempre a contatto contro la
sua pelle nuda.
Lo offrì a Draco che avanzò e lo prese. Senza un’ altra
parola o sguardo, Draco si girò e uscì dall’ aula, senza nemmeno scomodarsi a
chiudere la porta dietro di sé.
Per vari secondi Harry non riuscì a muoversi, le sue
membra erano tese, come se il sangue nelle sue vene fosse diventato ghiaccio
con dolore e la fredda e terribile verità; il dolore al suo petto era
soffocante, lasciandolo quasi incapace di respirare adeguatamente. Si lasciò
cadere contro la parete più vicina e scivolò a terra.
Era finita.
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*************
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L’ umore di Harry era poco meno che triste quando ritornò
alla Torre di Grifondoro con pesanti passi di piombo. Si trascinò attraverso il
buco nel ritratto nella Sala Comune e stava camminando indifferente verso la
scalinata quando un ululato d’ emozione lo blocco di botto. Percorse con lo
sguardo la sala, sconcertato e velocemente scoprì che l’ ululato proveniva da niente
meno che Seamus Finnigan che stava camminando verso di lui in quello stesso
istante.
“Harry, per Dio Harry, guardati!” gli occhi di
Seamus erano spalancati per lo stupore si girò e gridò “Dean vieni qui! E’
così uno quando ha limonato! Vieni qua Dean! Neville! Chi vuole venire!Qui
c’ è un esemplare vico che brilla completamente sbaciucchiato”
Sfortunatamente per Seamus e fortunatamente per Harry ,
c’ era solo un pugno di studenti nella Sala Comune, alcuni alzarono lo sguardo
davanti al rumore. Hermione era una di loro; velocemente lasciò il suo libro di
Tasfiguarzione e si avvicinò seguita a ruota da Dean e Neville.
“Che succede?” esigette sapere Hermione. Però poi si girò
a vedere Harry e esclamò “Oddio!” Prese velocemente Harry per un braccio e in
un movimento inaudito o portò sulle scale verso il dormitorio femminile, che
fortunatamente era vuoto. Chiuse la porta e si girò per osservare Harry.
Harry batté le palpebre verso di lei perplesso “Cosa?”
“Il tuo collo Harry” dichiarò solamente Hermione “Guarda
il tuo collo”
Harry avanzò verso lo specchio e quello che vide lo vece
indietreggiare con un balzo “Che dia…”
“Harry!” Hermione sembrava disperata “Non di
nuovo! Credevo che volessi chiarire le cose coN Malfoy e finirla con tutto
questo!”
“Sì! E’ quello che ho fatto!” Harry si affrettò si
affrettò a giustificarsi“Gli ho detto
che non poteva ignorarmi per sempre e ci siamo messi a parlare e-“
“Sono sicura che è stato molto ostile” disse secca
Hermione “Mi immagino che ha tentato di staccarti la testa con la lingua”
Harry arrossì “Guarda Hermione, ascoltami un momento”
“Ron ti ucciderà, lo sai vero?” lo informò Hermione.
“Che sorpresa” Harry si sedette sul letto più vicino “Mi
ucciderà comunque”
“E hai pensato che baciare Malfoy e permettere che ti
lasciasse il collo pieno di marchi come ricordo, avrebbe migliorato la
situazione?”
“Oh, andiamo Hermione, non ho avuto scelta!” protestò
Harry , sembrando ancora turbato.
“Ad ogni modo mi sembra difficile da credere” commentò
Hermione “Non mi sembri molto forzato”
“Vedi, non sei un giudice molto oggettivo” provò a
giustificarsi Harry.
“Andiamo a chiedere a Seamus la sua opinione allora?” gli
rispose Hermione “Credo che avrà molto da dire – che glielo chieda o non ti
tormenterà finche avrai vent’ anni”
“Non mi importa più” Harry si lasciò cadere sul letto,
sentendosi completamente spompato all’ improvviso “E’ finita, non c’ è più
niente da nascondere, così Seamus e gli altri possono continuare a pensare
quello che vogliono”
L’ espressione di Hermione si ammorbidì “Ho l’
impressione che non ti è andata bene con Malfoy. Però… sono sicura che te lo
aspettavi, vero?Non è più sotto l’
influsso della pozione d’Amore, così è tornato a essere un insopportabile
idiota a tempo pieno”
“Peccato che io non posso tornare a fare in modo che non
mi importi più a tempo pieno” disse leggero Harry.
Hermione osservò Harry con un insieme di contrarietà e
ammirazione”Veramente significa molto per te adesso, vero?”
“Quello che penso non ha importanza” disse stanco
Harry“Il puntoè: Draco vuole pretendere che non sia
successo niente. Così sia allora. Credo che se lo meriti per l’ inferno che ha
dovuto passare in queste settimane”
“E tu?” segnalò Hermione “Per te non è stato certamente
tutto rosa e fiori”
“Mi arrangerò” Harry si strinse le spalle e poi aggiunge
a voce bassa “almeno per adesso uno dei due è contento. E anche se avessi
scelta, preferirei che fosse Draco”
Hermione gli diresse un lungo sguardo, pensierosa, e alla
fine scosse la testa “Credevo che Draco fosse abbastanza intelligente, però
sembra che la pozione gli abbia tolto qualsiasi senso comune abbia mai avuto”
“Che vuoi dire” chiese Harry
“Sta commettendo un grave errore” Hermione fece una pausa
“E quando si renderà conto di quanto è stato stupido, sarà troppo tardi. Sta
lasciando qualcosa che viene una sola volta nella vita”
“E cos’ è?”
“Tutto quello che potrebbe chiedere” rispose Hermione
“Avere qualcuno come te”
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**************
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Due notti più tardi, Draco entrò nel suo dormitorio per
trovare un pacchetto avvolto sul suo letto. Non era un pacco da casa, dato che
tutti i pacchi di casa Malfoy avevano sempre il sigillo di famiglia Malfoy. Che
strano, Draco si sedette e lo scartò – e per sua sorpresa, un tessuto di seta
gli cadde sulle ginocchia, come acqua argentata tessuta nel filo.
Era un Mantello dell’ Invisibilità. Draco lo fissò un
momento e poi cominciò a cercare il biglietto che doveva accompagnarlo –
finalmente lo trovò, avvolto attentamente tra le pieghe interne del mantello.
Nella scrittura di Harry erano scritte queste parole: In prestito. USALO
ATTENTAMENTE E FACCI ATTENZIONE.
Girò il foglietto e vice che c’ era scritto una linea di
più; l’ osservò per molto tempo, lottando contro l’ assalto delle emozioni
evocate dalle semplici parole, parole finali che Harry aveva aggiunto:
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ADESSO
PUOI AVERE QUELLO CHE HAI SEMPRE DESIDERATO
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Ciao a tutti, che ve ne pare? Ci ho messo una vita lo so,
Ma le vacanze sono state più impegnative del previsto prima al lavoro (uno
schifo!) e poi in Spagna in interrail con mio fratello; un’ esperienza
indimenticabile! E adesso con l’ inizio della scuola spero di poter avere un po’
di tempo per finire di tradurre la storia, perché ho tutta l’ intenzione di
finirla. Quest’anno ho gli esami e un sacco di robe da fare, fate il tifo per
me^^!
Ringrazio per i commenti a:Marty che ha accettato di farmi da Beta e che adesso e a Londra, goditela!
Un bacio. Così dalla prossima volta non vedrete più quegli orrori che di solito
condiscono le mie traduzioni^^,. AlexisMcGranitt e no ormai siamo quasi alla
fine. Wedra tutte le risposte sono in questo capitolo, ma sì è proprio così. Arc
en Ciel ciao tesoro ma qui si fa a gara per chi aggiorna più lentamente? Ti
rimando a sopra un bacione. Entreri please almeno i gemelli risparmiameli. Kyu_black
complimenti per lo spirito d’ osservazione, ma Draco ne ha combinata una
veramente grossa in questo cap, non credi? Lori sì sono d’ accordo, il
funzionamento della pozione è una giusta punizione per chi la utilizza. Lux Hem
lo so ci metto tanto ma anche questa volta alla fine sono arrivata un bacio.
Rowan-MyFair quanto tempo, eccoti accontentata. A tutti: I vostri complimenti
mi riempono di energia siete tutti dei tesori.
Ho
letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi
l' avesse già letta nella lingua originale (inglese)
deve sapere che io la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che
alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo
^^.
*Assicuratevi
di aver letto il capitolo 13, questo interludio è una
parziale songfic di’ Giveyouback’ dei VerticalHorizon.
**Questo interludio fa interamente parte della struttura di
base di PI e porta verso l’ ultimo capitolo, anche se tecnicamente non ci sono
spoiler sul capitolo 14. Sono i pensieri di Harry e
Draco appena dopo il crudele bacio nel capitolo 13 e
recupera l’ intenzionale mancanza del punto di vista di
Draco nello scorso capitolo, con uno sguardo nella sua
mente.
Potete
ascoltare la canzone andando sul sito di rhyssen.morethanart.org
Chi
appare nella foto non sono Daniel Radcliff o TomFelton. In realtà è una
fotografia ritoccata presa da un film ‘ The edge of seventheen’ molto
appropriata per i nostri ragazzi favoriti. Cattura perfettamente l’ apparenza di Harry e Draco, credo, e come potrebbe essere il bacio nel capitolo
13.
Interludio: Quando la visione svanisce
Ho
bisogno di sapere se era reale
Perché
sono noto per sbagliarmi
Quando
il ricordo verrà
Dirò che
sono sempre nell’ oscurità
Mi
haipresoadesso.
I need to know if you
were real
'Cause I've been known to
get it wrong When the memory comes I'll say I'm always in the dark
You got me now
Harry non sentì nemmeno I passi di
Draco allontanarsi. L’altro ragazzo camminò così
leggero che non fece nessun rumore e l’ unica cosa che
Harry poté sentire fu la silenziosa ritirata e il
doloroso freddo che si affettò a riempire il vuoto dove la passione e la
speranza qualche volta risiedevano.
Le ombre
si muovevano nella burlona serenità, anche se si dividevano
quando si avvicinavano alla grande falce di luce del corridoio di Serpeverde che entrava nell’ aula oscura. Draco non aveva chiuso la porta all’
uscire e tra i due pilastri c’ era solamente una colonna di polvere
brillante, ferma tra i due pilastri d’ ambra.
Era
stato così stupido.
Hermione aveva ragione. Che cosa si era
aspettato da questo incontro? Ad
essere sinceri niente. Ma comunqueDraco era riuscito a schiacciare le aspettative che Harry non aveva mai avuto, trovando dei nuovi modi girare il
coltello nella piaga senza nemmeno affondare la lama.
Quindi si era sbagliato su Draco. Non era la prima volta.
Un
soffio d’ aria fredda gli percorse il collo,
accarezzando la sua pelle con dita fredde. Harry toccò
inconsapevolmente la gola con la mano, un gesto che recentemente era diventato
un’ abitudine per assicurarsi che l’ anello non fosse
scivolato senza che se ne fosse accorto.
Però non era lì. Le dita di Harry scivolarono sulla sua pelle nuda e si sentì… vuoto,
come se mancasse qualcosa. Era strano come sentisse uno
intenso sentimento di perdita su qualcosa che in principio non gli era mai
appartenuto. Qualcosa che gli era stato imposto, che gli aveva rovinato ogni
aspetto della sua vita – Quidditch, studio,
concentrazione, e la cosa peggiore di tutte, la su
amicizia con Ron.
Allora
perché gli faceva così male?
Perché Draco gli interessava veramente. Harry
non poteva nemmeno pensare alla parola amore. In qualche modo quel biondo Serpeverde aveva un posto nel cuore di Harry che nemmeno lui sapeva esistesse, fino adesso. Harry sentì
le guance arrossire dalla mortificazione al ricordo di come l’ aveva baciato
solo qualche minuto fa. Come lui gli aveva risposto, estasiato, perdendosi nel
bacio mentre tutto il resto si perdeva nel calore del
momento. Come Draco si era allontanato e lo aveva
rifiutato con una parola inaspettata e mortale ‘niente’
Draco l’ aveva umiliato
deliberatamente. Aveva manipolato i sentimenti di Harry, spogliandolo delle sua
difese prima di dargli il colpo di
grazia. Draco l’aveva portato in un momento
impotente e allora , crudelmente, aveva riso della sua
debolezza.
Però non era quello che lui aveva fatto a Draco?
La
comprensione gli creò un nodo allo stomaco. Harry
sprofondò, perso nella nebbia dei ricordi che brillavano debolmente, però ancora
vivi – e lo colpì l’ amara simmetria deltutto.
Lui
aveva umiliato Draco mettendogli la manetta. Una
manetta marcata con il suo steso nome, segnandolo come suo. Anche se in parte era stato uno scherzoHarry ricordò lo sguardo
infranto negli occhi di Draco, pieni di dolore ma non
di odio. In un certo senso aveva manipolato i suoi sentimenti, anche se non
coscientemente – durante la partita di Quidditch, per
esempio, il ricordo dell’ incidente di Draco lo fece rabbrividire.
In molte
occasioni aveva portato al Serpeverde momenti d’ angoscia senza uscita, e
desiderio in modo che non potesse rispondergli diversamente che con baciandolo,
senza importare quanto Draco provasse a resistere all’
attrazione. Allora Harry aveva deriso la sua debolezza
– non col le parole, ma con il chiaro rifiuto. Come
quando aveva rotto il bacio di Draco in quei momenti
rubati nella classe di Trasfigurazione.
Forse si
meritava quello ceDraco gli
aveva fatto.
Quid pro quo.
E forse, alla fine dei conti, non
meritava Draco.
********
Non posso ricordare com’è
arrivato
Tu sembravi essere tutto quello
che desideravo
E quando sei
arrivato
Piano tutto cominciò a
cambiare
Ti ho preso
adesso
I can't remember how it
went You looked like everything I wanted And as
you came along Slowly everything began to change I got you now
Draco camminò velocemente e le fredde
raffiche dei sotterranei gli pizzicavano le guanche
come baci di neve. Però, persino ne freddo dell’ inverno, la sua mente era chiara come un giorno d’
estate senza nubi, limpida come un cielo dopo la pioggia. S i sentiva irreale.
Durante
le ultima due settimane era stato tanto immerso nella
sua dipendenza da Harry che adesso stare so,lo gli
sembrava strano, come una nuova pelle che non gli stava bene. Ovviamente si sarebbe abituato velocemente allo stesso status quo
con Harry. Dopo tutto
questo era quello che aveva voluto fin dall’ inizio.
Draco sapeva che sarebbe stato solo
una questione di tempo prima che Harry venisse a
cercarlo in privato e aveva calcolato con attenzione come voleva il risultato.
L’ incontro con Harry era stato perfetto, come l’
aveva pianificato.
Quando
era uscito dall’aula dove aveva lasciato Harry si era
sentito di nuovo vigile , in equilibrio, più in
controllo delle sue facoltà di quello che ricordava da
tempo.
E gli era piaciuto. La sensazione
di potere che correva come adrenalina nel suo sangue, lo rinvigoriva, gli faceva
sentire come se tutto fosse tornato di nuovo normle.
Che era di nuovo padrone di sé. No aveva bisogno di nessuno adesso.
E non aveva bisogno di Harry
EDraco
glielo aveva dimostrato, a Harry, in termini
inequivocabili, che adesso lui era al
comando e poteva ricreare qualsiasi deliziosa illusione a suo volere e
infrangerla se solo voleva. Doveva essere orgoglioso di se
stesso.
Però non lo era
Ho bisogno di sapere se eri
reale
Odierei pensare di essere stato
ingannato di nuovo
Dirò che sono stato abbagliato dai
tuoi occhi
Gli ho sentiti
bruciare
I need to know if you
were real I'd hate to think that I'd been fooled again And as the vision
fades I'll say I was blinded by your eyes I felt them
burn
Draco si rese conto che stava
stringendo l’ anello di sua madre talmente forte, che
sul palmo era rimasto il segno del liscio bordo rotondo. Diminuì leggermente il
passo e osservò l’ anello. L’ ametista brillava
leggermente e degli occhi smeraldini gli restituirono lo sguardo, batté le
palpebre nella scura luce delle torce sulle pareti che portavano ai sotterranei
di Serpeverde.
Occhi
smeraldini.
Draco aveva visto tanto dolore in
essi, tanta infelice desolazione quando Harry l’ aveva guardato con incredulità, prima di togliersi
lentamente l’ anello e restituirglielo. Draco non si
era assolutamente aspettato questa reazione da Harry – però si era
irrigidito per non mostrare emozioni.
Non
aveva idea di quanto erano cambiate le cose, però poteva sentire il cambiamento
nel delicato equilibrio tra lui e Harry. Anche se
adesso Harry non era l’ unico
che era cambiato.
Anche lui era
cambiato.
Non
aveva dato a Harry nemmeno uno sguardo quando aveva lasciato l’ aula. La verità era che non
poteva sopportarlo. E la completa mancanza di genuina
soddisfazione e di piacere da parte sua era strano, persino disturbante. Non
aveva fatto una carriera rubare la vittoria adHarryPotter e sentire allegria
ogni volta che riusciva a farlo inciampare? Era stata la vittoria più
schiacciante che avrebbe mai potuto sognare – osservare come cadeva a pezzi la
cruda emozione negli occhi di Harry, quando aveva
abbassato lo sguardo in silenziosa resa.
Però
Draco non sentiva l’
allegria, solo la restante amarezza che le cose dovevano finire il quel
modo. Sembrava che nessuno dei due fosse uscito illeso dal fiasco della Pozione
d’ Amore.
Però non
c’ era più niente che potesse fare.
Non
poteva finire in nessun altro modo. C’ erano troppe cose coinvolte e Draco non si sarebbe arrischiato a
perdere più di quello che si era permesso. E dopo essersi liberato dalla pozione
d’ Amore si era fatto una promessa a se stesso – mai
più essere così vulnerabile davanti a nessuno. Mai più di nuovo, non in questa
vita, avrebbe commesso l’ errore due
volte.
Draco chiuse gli occhi e lasciò che i
ricordi bruciassero
Ciao
ragazzi e ragazze, è passato molto tempo dall’ ultima
volta che ho aggiornato questa storia ma sono stata molto impegnata, ma alla
fine eccomi qua con un interludio che dice molto e svela poco. Il testo della
canzone l’ ho tradotto io, perciò sotto ho messo anche l’
originale in inglese (così mi salvo da eventuali erroridi traduzione^^). Passo subito ai ringraziamenti: uno in particolare a Dania che con
la sua pazzia mi sostiene sempre. A
Ho letto questa fic e mi è
piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella
lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in
spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali,
perdonatemi per questo ^^.
Capitolo quattordici: Polvere e Cenere
Chi ama
crede nell’ impossibile.
“Credi
nel Destino, Hermione?”
Il
fresco vento della sera spettinò i neri capelli disobbedienti di Harry; non si scomodò a togliere il ciuffo che gli cadde
sugli occhi. Fissava il lago, tranquillo come uno specchio di vetro liquido,
allo stesso tempo che nella sua mente nascevano onde
di inquieti pensieri.
“Tu sì?”
chiese sempliceHermione
Harry
strinse le spalle con lo sguardo fisso nelle acque, gli piaceva come rimanevano
tranquille anche quando venti mansueti ne smuovevano la superficie. C’ era una grande qualità, un equilibrio ne lago che lo rendeva
infinitamente tranquillizzante.
Però
anche dopo la calma che segue la tempesta, il danno
rimaneva.
QuandoHarry non rispose, Hermione fu
sul punto di dire qualcosa, però si trattenne.
Harryrimase zitto per un momento, cercando le parole corrette per
spiegare le cose non capiva.
“Non lo
so” disse alla fine, frustrazione e disperazione brillavano
attraverso la sua voce, rilucendo come lacrime non versate “C’ è qualcosa che
lo rende più facile da accettare?”
L’
espressione di Hermione si addolcì, allungò una mano
e toccò il braccio di Harry
“Non è
colpa tua” disse a voce bassa “E nemmeno di Malfoy
certe volte le cose sono più diverse da come ce le
aspettiamo”
Come il
fatto che è stato lui a bere la
pozione e che sono io che trovo
difficile lasciarlo indietro?” disse brusco Harry con
un tocco di amarezza poi si controllò e disse
velocemente “Voglio dire, lasciare tutto quanto alle spalle”
Hermione
respirò profondamente e sospirò
“Non
puoi lasciarti alle spalle quello che prima di tutto non è mai stato tuo”
guardò Harry intensamente; il suo tono era significativo “Veramente , Harry,
non è mai stato tuo. Devi ricordare che la pozione d’ Amore
che lo influenzava e che qualsiasi effetto, o… o amore, quello che sembrava –
niente era reale”
La inclemente
realtà frantumò la fragile calma di Harry – una cruda
emozione gli percorse il corpo con il bagliore di un lampo e chiuse gli occhi.
Non aveva niente da vedere, niente con cui sostenersi.
Niente era reale.
“Questa
sembra un’ occasione perfetta per incolpare il Destino, non credi?” disse con
tono stanco “Era tutto sbagliato fin dall’ inizio – mi riesce difficile non
credere che tutto questo non fosse già scritto in qualche stella una notte
molto scura” la sua voce tremò “ La notte in cui siamo andati nella Foresta
Proibita”
“Così
pensi che eravate destinati ad
incontrarvi?” chiese pensierosa Hermione, leggermente accigliata.
“Non
posso spiegarlo in altro modo” rispose Harry “Non avrei dovuto essere fuori dal
letto. Mi si era messo in testa che dovevo uscire nel pieno della notte a
spedire un gufo a Sirius, anche senza il Mantello. E quella stessa notte Malfoy era nella
Foresta Proibita nello stesso momento in cui sono passato io.Pensi che questo strano incrocio dei nostri
destini fosse solo una coincidenza?”
Hermione
rimase pensierosa. I suoi occhi brillanti e attenti,
come se la sua mentre stesse percorrendo tutto quello che era successo da
quella notte nella Foresta Proibita – che fosse Destino, Fortuna o qualcos’
altro.
“Non
credo sia Destino” disse alla fine “Semplicemente è successo”
fece una pausa poi aggiunse dolcemente “E nel posto più improbabile tu e
Malfoy vi siete incontrati”
************
Draco si
sedette sul letto con le braccia incrociate, la fronte e le labbra corrucciate.
Era stato così tutto il giorno. E ieri. E il giorno prima. Finché Tiger e Goyle non avevano capito che era meglio non chiedergli cos’
aveva e si tenevano a distanza a meno che non li
chiamasse.
Draco
sospirò e si girò fino ad essere sdraiato a pancia in giù.
Quando
niente di significativo riempiva il suo tempo era
facile esseremessi al correnti di
quello che pensava. Era passata quasi una settimana da quandoHarry gli aveva dato il mantello dell’ Invisibilità;
nascosto attentamente nel suo baule ai piedi del letto.
Si
sentiva turbato – però era un diverso genere di
turbamento, non al bordo di un sogno, se non alla sua fine, quando la realtà
portava la bellezza e la perfezione che l’ illusione aveva richiamato . Era l’ inquietudine del ricordo.
Aveva
finito con Harry. Si era assicurato che Harry lo sapesse.
Forse
adesso doveva cominciare a convincere se stesso.
Seguendo
un impulso si chinò bruscamente e cercò intensamente il baule ai piedi del
letto, le sue dita tastarono il metallo freddo, il tocco di gelo che una volta
aveva stretto il suo polso, marcandolo più profondamente di quello che aveva
compreso – fino adesso.
Il
freddo era calore, essere posseduti un’ offerta fatta
di propria volontà. Questo era quello che Harry gli
aveva fatto. Prese la manetta e la sostenne per esaminarla. Il metallo liscio
brillava alla luce del fuoco scuro che proveniva dall’ unica
torcia sulla parete del dormitorio. Il peso della manetta sul suo palmo era
confortante, un cerchio rotto che incastrava perfettamente all’
interno dei contorni della sua mano.
L’
iscrizione sull’ orlo distaccava come una scritta di
fuoco argentato sulla parte esteriore, un cartello immaginario che formava un
semplice nome. Draco chiuse gli occhi
mentre i ricordi gli inondavano la mente, una marea implacabile che lo
soffocava – allora tutto cominciò a dissolversi nell’ implacabile crogiolo del
suo cuore, finché non rimase che l’ essenza, che ancora aveva un posto nel più
profondo del suo cuore.
Aprì gli
occhi, e guardò il nome di Harry sulla manetta:H.J.Potter.
HarryJamesPotter, il Ragazzo Sopravvissuto in modo che la gente mettesse
in dubbio il proprio sistema di credo. Harry sicuramente gli aveva
insegnato il significato di ‘niente tornerà più come prima’
e questo era quello che Draco – che potesse rovinare e distruggere Harry.
C’ era troppo in gioco. Troppo da perdere e nessuno dei due poteva darsi il
lusso di farlo.
Draco
lasciò che la manetta cadesse morbidamente sulle coperte; come un petalo
d’acciaio caduto, forato al centro. Draco lo osservò
per un lungo momento.
Aveva
fatto che lo poteva per allontanare Harry.
E aveva
funzionato.
**************
“Avete
intenzione di dirci perché tu e Harry non vi
parlate?” chiese Seamus, sempre l’ epitome
del tatto e della discrezione
Ron, che
stava seduto vicino al camino nella Sala Comune dei Grifondoro,
alzò lo sguardo dal suo libro; la sua espressione chiusa e la sua voce era dura quando disse “In realtà non è niente”
“Va
bene. Perché non parli nemmeno con Hermione?”
“Guarda”
Ron sembrava improvvisamente agitato “Perché non lo chiedi a Hermione? Le sai di più
su Harry che non io”
“L’ abbiamo fatto” disse triste Seamus “Però
non ce l’ ha detto. Ci ha detto di farci i fatti nostri”
“Non è
un cattivo consiglio” fece notare Ron.
“Però queste parete invisibili che vi state costruendo attorno non
sono positive” protestò Seamus “Potremmo attraversarle”
“Oh,
andiamo Ron” protestò Dean,avvicinandosi al
rosso “Le guerre sempre si combattono per una ragione. Bé,
la maggior parte delle volte è così. Insomma cos’ è? Harry
ha letto il tuo diario? Si è dimenticato il tuo compleanno Cos’ ha fatto che sei
così tanto arrabbiato con lui?”
“Magari
è qualcosa che non hai fatto” disse Ron con una linea di rabbia nella voce “Si è dimenticato
che ero suo amico” Un’ espressione di amarezza gli
attraversò il viso “C’ è stato un tempo in cui credevo di conoscere Harry. Credevo che si fidasse di me, nello stesso modo in
cui io mi fidavo di lui. Però mi ero sbagliato” fece
spallucce “non lo conosco per niente”
Dean e Seamus si scambiarono sguardi allarmati.
“Cielo Ron, fermati, ci stai spaventando” disse Seamus con gli occhi spalancati “Che sta
succedendo?”
“Non
voglio parlarne” disse breve Ron, con un deciso
movimento della testa “Senza offesa non capireste” sì alzò bruscamente in piedi
e camminò verso il buco del ritratto “Vado a farmi un giro” disse parlando da
sopra le spalle; e se ne era andato.
“La tua
giovane carriera di spionaggio è arrivata fino a qui, Seamus”
commentò Dean “Un consiglio, non darti nemmeno alla
psichiatria. I tuoi pazienti scapperebbero, come ha appena fatto Ron”
“E’ solo
un piccolo contrattempo nel piano” Disse Seamus
stoicamente. “Non preoccuparti capiremo presto cosa sta succedendo. Fidati di
me”
“Sicuro”
mormorò Dean “Probabilmente quando
quello che stiamo cercando ci verrà in
contro”
**************
Harry
entrò da solo nel dormitorio. Gli mancava Ron – e
quindi si sentiva colpevole perché, nelle due settimane in cui era stato
occupato ad aiutare Draco, non era stato un buon
amico per Ron. Harry si
diresse verso il proprio letto – e in lontananza una macchia scura sul cuscino
attirò la sua attenzione . Batté le palpebre e si
chinò per vedere meglio.
Quando
capì cos’ era, il suo cuore fece un balzo. Con mani tremanti prese ciò che
stava sul cuscino.
Era una
rosa nera.
Harry l’
osservò per un’ eternità – tutto sembrò scomparire
attorno a lui, come se le ombre indietreggiassero dal puro nero della rosa che
teneva in mano, i suoi oscuri petali vellutati dispiegati in un fiore perfetto.
Una spina sul gambo lo punse sul dito, un promemoria della realtà , però Harry l’ ignorò. Sentì che
le gambe cominciavano a tremargli e si sedette pesantemente sul letto.
Non c’
era nessun biglietto con il fiore, nessun segno di chi
avrebbe potuto dargliela, a parte la rosa stessa. Harry
aveva visto la lista degli ingredienti per la Pozione d’Amore tante
volte da sapere quale fosse l’ ultimo ingrediente
della miscela – una rosa nera.
Da
quando gli aveva mandato il Mantello dell’ Invisibilità
non aveva saputo più niente di Draco. Aveva mezzo
sperato che Draco glielo restituisse,
però il Serpeverde non l’ aveva fatto; aveva accetto
il pacchetto senza nessuna risposta. Era passata quasi una settimana e Harry non aveva perso la speranza di avere notizie di Draco; non aveva detto a nessuno sul prestito del Mantello,
nemmeno a Hermione.
Adesso
tutte le parole che aveva aspetto erano rinchiuse
nella rosa – il colore della notte in cui si erano incontrati, al fragile
perfezione che sarebbe svanita solo col tempo. E la
goccia di sangue era un promemoria del nuovo tipo di dolore che Draco gli aveva insegnato a sentire.
Perché gli
aveva dato una rosa nera?
Harry si
alzò ingoiando le emozioni che minacciavano di soffocarlo. Alzò la rosa e l’
osservò di nuovo; il nero era più pallido, qualcosa della sua vibrante oscurità
si diffondeva nell’ atmosfera di tristezza nostalgica
che lo circondava.
Cosa
aveva voluto dirgli?
Prendendo
un libro della biblioteca che Hermione gli aveva
prestato, Harry uscì dal dormitorio e andò a cercare Hermione. Non era nella Sala Comune, cosicché Harry si diresse verso le scale del dormitorio delle
ragazze. Bussò due volte, ma non ebbe risposte dall’ interno
– però non aveva sperato che qualche ragazza di Grifondoro
fosse nella stanza e metà giornata.
All’
improvvisa si ricordò che Hermione aveva un incontro
con la McGranitt
sul suo progetto di Trasfigurazione Avanzata. Entrò nel dormitorio e lasciò il
libro sul letto di Hermione. Però quando stavaper uscire vide un
foglietto sul comodino di Hermione che gli sembrava…
familiare.
Esitò,
poi si chinò e lo prese. Un brivido lo percorse quando
si rese conto di cos’ era – e adesso il suo ricordo sembrava così isolato,
lontano, come di un’ altra vita passata.
Era il
tema sulla Maledizione Imperius di Draco.
Si
sedette sul bordo del letto di Hermione e srotolò il
foglio cominciando a leggere. I suoi occhi esaminarono velocemente sulle
lettere, allo stesso tempo in cui sentiva come ogni sfumatura delle parole di Draco lo attraversava, contorcendosi come il dolore di un
frammento di spada perduto profondamente dentro la sua anima.
“Con il tempo, probabilmente l’ effetto più distruttivo dell’ Imperius
in una persona è la graduale resa della propria mente cosciente, finché la
sottomissione sarà quasi volontaria, un’ abitudine acquisita…”
Harry chiuse gli occhi incapace di leggere di più. Sentiva una terribile
stretta al petto, che quasi non gli permetteva di respirare. Quando
finalmente riaprì gli occhi, per un istante le parole sfocarono, prima che
potesse ritornare a leggere con chiarezza.
“Lì è quando la
maledizione ha conquistato l’ ultima cittadella della persona… il suo cuore”
Harry non
avrebbe saputo descriverlo meglio.
**************
“Ora
cominciamo un nuovo argomento” annunciò il prof. Lupin
“Che avrà molto valore pratico per tutti voi. Oggi
impareremo di più sui duelli tra maghi”
Harry
guardò Hermione, che gli era
seduta accanto, scrivere laboriosamente su di un pezzo di pergamena, che a poco
a poco si stava riempiendo con la sua piccola scrittura. QuandoLupin fece una lieve introduzione sui duelli, Harry guardò furtivamente verso destra, dove Ron era seduto con Neville.
Da
quella notte nell’ ufficio di Silente, lui e Ron non si erano scambiati più di due parole; Harry ricordò con dolore la litigata che avevano avuto al
quarto anno, quando Ron aveva interpretato la sua
entrata al Torneo Tremagli come una richiesta di gloria.
L’ unica
differenza era che : questa volta non si erasbagliato.
Ron aveva
capito perfettamente la situazione, forse più di quello che Harry
poteva ammettere – che in un modo o nell’ altro contro
ogni senso logico, Harry aveva trovato un posto nel
proprio cuore un posto per DracoMalfoy.
Questa era la verità. E non c’ era niente che Harry potesse fare questa volta per rimediare al suo
errore, nemmeno affrontare un drago fiero avrebbe cambiato qualcosa.
Allora
passò lo sguardo per l’ aula, verso Draco.
Il
biondo Serpeverde stava girando indifferente la proprio piuma tra le dita, sembrava annoiato in un modo
completamente affascinante. Harry notò come stava
dritto, libero dal peso invisibile del desiderio non corrisposto, che prima lo
aveva soffocato. Lo osservò alzare una mano per togliersi un ciuffo di capelli
dagli occhi, osservò la fermezza della sua mano, dita delicate portavano i
capelli dietro l’ orecchio.
Sembrava
così diverso e allo stesso tempo lo stesso. Era una strana parodia osservarlo
adesso, dopo aver visto due facce così differenti. C’ era il Draco che aveva conosciuto prima, che teneva tutti in riga
con le sue frecce di sarcasmo crudele e sdegnoso; però c’ era anche l’ altro Draco , che era riuscito
a conoscere così intimamente, che era orgoglioso ma non arrogante, ingegnoso ma
non malvagio – però a volte, torturato senza speranza, soffrendo senza cura.
O questo
aveva pensato.
QuindiHarry gli aveva dato la cura di cui aveva bisogno; e al
farlo aveva rinunciato al Draco di cui si era sentito
attratto, di cui aveva cominciato ad importargli. Era stato un folle ad essersi
aspettato, che in un qualche modo, dopo che le cose fossero tornate alla
normalità, Draco non sarebbe
tornato lo stesso di sempre.
L’ aveva
già ferito una volta. Quel lacerante bacio nell’ aula
era più che sufficiente per fargli ricordare che pensare che Draco si sentisse ancora attratto da lui era un sogno che
doveva essere estirpato. EDraco
gli aveva fatto questo favore in modo eccellente.
Da
allora Harry aveva fatto in modo di credere che Draco non si preoccupava più di
lui.
Fino
alla rosa nera.
“…
invitare HarryPottera raccontarci la sua
esperienza?” arrivò la voce di Lupin, interrompendo i
suoi pensieri.
Harry batte
le palpebre, ritornando con un sobbalzo alla realtà, prese
frettolosamente la sua piuma e la bilanciò sul pezzo di pergamena. Vide che il
resto della classe si era girata a guardarlo con un’ eccezione
– Draco non aveva nemmeno girato la testa.
Hermione
si schiarì la gola “Vuole farti delle domande” sussurrò
da un angolo della bocca.
“Si,
professore?” Harry si alzò in piedi, sentendosi
agitato e impreparato. Non aveva prestato attenzione alla lezione di Lupin e non aveva idea di cosa gli stava chiedendo.
Se
Lupino aveva notato la sua distrazione non lo diede a
vedere.
“Ho
letto molti libri per questa lezione. C’ è molto che posso dirvi sui duelli” Lupin gli diresse un sorriso rassicurante
“Però, credo che sentire Harry condividere la
sua esperienza sui duelli dimostrerà a tutti che battersi a duello non ha
niente a che vedere con l’età, ma molto con l’ abilità, e più importante con la
determinazione. Harry – vieni qui
davanti per favore?”
I Grifondoro sorrisero apertamente e applaudirono
quandoHarry si mosse verso dove stava Lupin. Harry sentì che stava
arrossendo e sperò che non fosse troppo ovvio.
“Bene Harry” cominciò Lupin “Raccontaci
sui duelli – no, non verso di me, ai
tuoi compagni, racconta a loro”
Reticente
Harry si girò per guardare il resto della classe. Si
sforzò per non guardare Draco. Non poteva darsi il
lusso di dimostrare quello che sentiva, non davanti a tutto il mondo. Sarebbe
stato troppo umiliante, per lui e per Draco.
“Sui
duelli?” chiese Harry in parte evitando il tema e in parte senza sapere da dove cominciare.
“Quando
ne hai sentito parlare per la prima volta?” chiese tranquillamente Lupin “Quando
è stato il tuo primo duello?”
Qualcosa
nella domanda di Lupinsciolse il nodo in Harry;
e improvvisamente l’ apprensione sparì e le parole vennero in modo naturale,
come acque che escono da una diga rotta, una profusione di emozione repressa
che finalmente trova espressione. “La prima volta che ho sentito parlare dei
duelli è stato quando sono arrivato ad Hogwarts” cominciò a dire, la sua voce lo sorprese per
forza e fermezza. Alzò gli occhi per guardare diretto a Ron
“E il mio amico Ron mi ha spiegato come funzionavano”
Ron alzò
lo sguardo, sorpreso per la nomina del suo nome.
Harry
mantenne lo sguardo mentre continuava “era, per dire
il meno, una cosa che mi aveva piuttosto intimidito. Non avrei mai pensato che
sarei stato capace di sostenerne uno – e quando sono stato sfidato per la prima
volta ad uno, non avevo idea di cosa fare” Harry abbozzò un sorriso triste “Però Ron
mi è venuto in aiuto, offrendosi come mio secondo. Se
non fosse stato per lui, non avrei mai raccolto il coraggio per accettare la
sfida”
Ron lo
stava fissando con incredulità. Harrygli sorrise, un sorriso fervente, che parlava del suo dolore
e chiedeva perdono. Ron esitò e non gli restituì il
sorriso, però gli angoli della bocca tremarono leggermente e l’
espressione nei suo occhi si ammorbidì.
“E cosa successe in questa prima sfida?” chiese Lupin.
“Non c’
è mai stata” rispose Harry. “Il che, in realtà, è
stato un sollievo, dato che non credo che in quel periodo conoscessi
sufficientemente la magia, e gli incantesimi mal riusciti sono spesso più
disastrosi del necessario” Harry fece una smorfia “Credo
che Gazza abbia molto da dire in proposito”
Lupin
fece un piccolo sorriso in risposta.
“Se
questo non ha avuto luogo, allora quando è stato il
tuo primo duello?”
“Nel
secondo anno iniziò un Club dei Duellanti” rispose Harry;
si obbligò a non guardare un certo ragazzo seduto dalla parte Serpeverdedell’ aula “Ci
insegnarono gli elementi fondamentali di un duello e dei semplici incantesimi
come l’ Incanto Disarmate. Poi ci hanno disposto a coppie per il primo duello”
Lupin
annuì “E in retrospettiva, cosa pensi di questo primo
duello?”
Harry non
esitò nemmeno un attimo “Credo sia stato il duello più importante della mia
vita”
Due file
davanti a lui, una testa bionda si alzò bruscamente e un paio di occhi grigi guardarono Harry
con sorpresa contenuta.
“Sul
serio?” chiese Lupin con un sopraciglio alzato “Puoi
dirci perché?”
Harry si
obbligò a rimanere fermo, mantenendo gli occhi finti su Lupin.
Ma anche così, senza guardare, poteva sentire lo
sguardo di Draco su di sé, e il formicolio di essere
guardato da Draco gli mandava dei brividi freddi
lungo la schiena “Ci sono molte ragioni” Harry disse
alla fine “e molte di loro non mi sono state chiare per molto tempo. Però ho acquisito molta esperienza durante questo primo
duello, lezioni che ho portato con me”
“Che tipo di lezioni?” incitò Lupin
“Come
stare IN allerta” rispose Harry “Come guardare il tuo
avversario e non fidarsi mai che possa giocare secondo le regole” fece una
pausa “Le regole consono qualcosa che ti possono
aiutare a sopravvivere. Nei primi pochi istanti del duello ho trovato un’ abisso di differenza da come avrebbedovuto essere a
com’ era realmente”
Lupin
sembrava leggermente stupito, forse non si era aspettato una confessione così
franca da lui , specialmente non davanti ad una classe
che avrebbe dovuto imparare la giusta etichetta di un combattimento magico. Ma lasciò che Harry continuasse.
Harry si
morse il labbro inferiore; riportò in dietro la mente a quella sera in Sala Grande quando era stato sfidato da Malfoy,
aspettando il conto alla rovescia. Il tempo non aveva cambiato nulla.
“Mi ha
insegnato ad aspettarmi il peggio e ad essere pronto per affrontarlo” Harry parlava a voce bassa, però nel silenzio dell’ aula si sentiva chiaro come un malinconico risuonare
di campana. “Era la prima volta che tenevo la bacchetta per battermi e non
sapevo cosa aspettarmi”
Harrysi interruppe bruscamente, e per un momento i ricordi furono
tanto devastanti che si zittì, troppo oppresso dal ricordo per fare giustizia
all’ intensità dei sentimenti che lo percorrevano.
“Ricordo
l’ unica domanda che il mio compagno mi fece quella sera” la voce di Harry era
piena di un tono d’ accettazione tranquilla, delicata “Mi chiese se avevo paura
e io gli avevo risposto ‘ti piacerebbe”
Le sue
parole provocarono un attacco di risate nella classe, però Harry non sorrise.
La sua espressione rimase completamente seria quando
riprese a parlare.
“Però la verità è che avevo paura. Troppa paura per
ammetterlo – tanto meno davanti ad una persona …che mi disprezzava
tanto” Harry fece un respiro profondo “Suppongo ci
sia una prima volta per tutto in questa vita, non solo nei duelli”
Allora Harry si girò a guardare direttamente Draco ; i suoi occhi si fermarono e tutto sembrò svanire nel
nulla, franando, quando mantennero gli sguardi per quel istante eterno. Gli
occhi di Draco erano remoti, tuttavia pieni di una
velata emozione, troppo vaga per essere interpretata. Harry si sentì trascinato, come una falena dalla fiamma
(verso la sua distruzione) per il loro forte potere.
Le
labbra di Harry si mossero e le parole lasciarono la
sua bocca come un mormorio in un sogno profondo “E quando non hai fatto o
sentito niente di simile prima” gli occhi di Harry
non lasciarono mai quelli di Draco “hai paura”
Qualcosa
attraversò l’ espressione tranquilla negli occhi di Draco, onde rapidamente placate da acque tranquille –
allora Draco distolse lo sguardo, rompendo l’ intenso
contatto visivo.
La
falena bruciò in cenere.
Tutto
prese di nuovo vita; in modo diverso – non cadendo, ma
franando. La mente di Harry gli girò un po’ quando si sforzò di girarsi verso Lupin.
Era la
fine. Non c’ era più niente da dire -e adesso non poteva dire che c’ erano
cose non dette, perché non c’ era più niente. Aveva detto quello che aveva
voluto, aveva messo a nudo una parte della sua anima
davanti a tutta la classe, perché questo era l’ unico modo per farsi ascoltare
da Draco… e adesso non aveva più nient’ altro da
dare.
“E”
disse Lupin “come ti hanno aiutato
queste lezioni negli ultimi duelli?”
Al
sentire la domanda di LupinHarry
fu colpito all’ improvviso dall’ ironia simmetrica tra
passato e presente, gli errori fatti e le lezioni raccolte – e un sentimento di
schiacciante tristezza lo riempì, perché finalmente il cerchio si era chiuso.
“Ho detto che c sono state delle lezioni” Harry
abbozzò un sorriso triste, amaro “Ma non ho detto di averne imparata nessuna”
Ormai
non c’ era più bisogno di pretendere. Harry alzò lo
sguardo e vide Hermione che lo osservava ansiosa;
sapeva che lei aveva capito di cosa stava parlando. Era molto di più di quello
che poteva dire dei suoi altri compagni, incluso Ron,
anche se
sembrava sconcertato davanti ai criptici commenti di Harry.
PeròHarry non aveva parlato per loro.
Aveva
detto quello cose per Draco.
“Grazie
per aver condiviso le tue esperienze Harry” Lupin lo guardò pensieroso, e proprio quando Harry stava per ritornare al suo posto aggiunse “Prima che
ritorni apposto, un’ ultima domanda2
Harry si
fermò e si girò, si sentiva stanco in più di un senso“Si
professore?”
“Chi è
stato il tuo primo compagno di duello?”
Harry
guardò Lupin per un lungo momento.
“DracoMalfoy” disse alla fine.
Tra i
suoi compagni si alzò un basso brusio, tutta la classe era
stata presente al Club dei Duellanti, cinque anni fa. Molto probabilmente
ricordavano in particolare il duello tra Draco e Harry perché si era concluso con
la scoperta che Harry sapeva parlare Serpentese. E più probabilmente
erano confusi e sconcertati per il chiaro riconoscimento da parte di Harry di aver avuto paura quando aveva sfrontato Malfoy in quel duello. Come aveva potuto dirlo, soprattutto
davanti a Malfoy?
“Malfoy?” Lupin sembrava sorpreso;
lui in quel periodo non c’ era stato a Hogwarts.
Osservò Draco con rinnovato interesse “Non avevo idea
che tu e Harry vi fosse battuti in un duello primo d’ ora…” e che foste
sopravvissuti per raccontarlo, era l’ affermazione discretamente implicita
alla fine della frase.
Draco
rimase impassibile e non disse nulla.
Harry
solo annuì; e aggiunse piano “L’ abbiamo fatto” questo e molto di più da allora.
“Bene” Lupin disse pensieroso “Dato che stavo pensando di fare una
dimostrazione dal vivo di un duello per la classe, mi chiedo se a voi due
piacerebbe essere i partecipanti” fece una pausa osservando Harry
e Draco “Specialmente i debito
al fatto che il vostro duello precedente ha dimostrato di essere qualcosa di
memorabile. Draco puoi essere sicuro che parte dell’ esperienza che Harry ha
ottenuto durante il duello con te probabilmente l’ ha aiutato a vincere quando
si è scontrato con il Signore Oscuro”
Quest’
ultimo commento causò un mormorio d’ indignazione tra
i Serpeverde, però Draco
rimase zitto. Forse non molto composto,
se non troppo preoccupato perché gli importasse.
Lupin
lanciò uno sguardo a Harry con la coda dell’ occhio “Vuoi aiutare nella dimostrazione?”
Gli
occhi di Harry si posarono brevemente su Draco, il Serpeverde rimaneva
seduto, ma Harry poteva vedere la tensione nelle sue
spalle dritte, il suo corpo delicato orgogliosamente
dritto. Anche se il suo viso non mostrava nessuna emozione,
Harry poteva vedere la perspicace cautela insita in
lui; sembrava un gatto all’ avvicinarsi delle ombre, preparandosi ad attaccare.
“Si - se lo vuole lui” rispose con cautela Harry, una volta ancora non sapeva cosa aspettarsi, e l’
idea di battersi a duello con Draco un’ altra volta
aveva risvegliato dentro di lui una sensazione emozionante.
Tutti si
girarono verso Draco. Il ragazzo biondo non mosse
ciglio o muscolo – rimase semplicemente seduto, indifferente considerando l’ elevata anticipazione che aspettava la sua reazione nei
momenti cruciali che avrebbero seguito.
Finalmente
si alzò in piedi, con boria. In un fluido movimento della mano sinistra prese
la propria bacchetta dal banco. Si allontanò dalla sedia e, trasudando pura
eleganza e sicurezza suprema, camminò fino in cima alla classe, dove Lupin e Harry stavano aspettando.
Si fermò ad alcuni metri davanti adHarry.
“Grazie Draco” disse Lupin
affettuosamente, ma continuando il suo tono aveva una chiara avvertenza
“Adesso, per favore, tenete a mente che questa è una
dimostrazione. Gli incantesimi usati durante questo duello devono
appartenere alla lista degli incantesimi consentiti, che si trova sul vostro
libro. Se la situazione esce di controllo fermerò
subito il duello – così se volete ottenere il maggior beneficio e esperienza in
questo esercizio , comportatevi di conseguenza” Lupin
osservò i due ragazzi con attenzione “Non mi tratterò con avvisi d’ attenzione,
dato che entrambi sembrate preparati”
Entrambi sembrate
preparati. La
bocca di Harry fece una smorfia senza umore sicuro.
Lupin si
rivolse alla classe “Come potete vedere Harry e Draco sono nella
posizione inizialedi un duello: in
piedi, ad una distanza giusta l’ uno dall’ altro, le bacchette pronte. Sempre
il piede destro un passo davanti all’ altro e spalle
dritte.”
Adesso Lupin fece una pausa e guardo gli
studenti che aspettavano ansiosi.
“Manca
qualcosa” disse Lupin “qualcosa che normalmente è presente in un regolare duello di magia. Chi può dirmi
cos’ è?”
Come al solito la mano di Hermione fu
la prima ad alzarsi. Lupinla
indico “Si, Hermione?”
“Il
Secondo2 rispose Hermione “In modo che si occupi del
duello se succede qualcosa al duellante principale”
“Esatto”
Lupin annuì con approvazione “ Durante i duelli non
sempre si da la giusta importanza ai Secondi, dato che
non sono obbligatori.A volte le
situazioni non permettono che sia assicurato un Secondo per entrambi
i duellanti. Però per la nostra dimostrazione permetteremo che i nostri
combattenti abbiano il proprio Secondo; Harry, chi scegli?”
“Ron” disse Harry senza
esitazione.
Con un
sobbalzo Ron si drizzò
improvvisamente sulla sedia, sembrava agitato. Harry
gli lanciò un lungo sguardo di supplica silenziosa. Si afferrò agli ultimi
resti delle sua agonizzante amicizia; e aspettò con
fervore che Ron non rifiutasse adesso – altrimenti
avrebbe significato che le cose tra loro erano veramente al di là di qualsiasi
riparazione.
“Ron” disse di nuovo Harry con un
tono un po’ più basso ma chiaro “Vuoi essere il mio
Secondo?”
Sentire
nuovamente Harry pronunciare il proprio nome sembrò
stimolare Ronall’ azione.
L’ osservò ancora per un attimo, poi si alzò prese la propria bacchetta dal
banco e si diresse di fronte alla classe.
Harry
respirò sollevato; e da dov’ era seduta, Hermione si
fece scappare un piccolo sorriso quandoRon si mise al suo fianco, Harry
si volse verso Ron rivolgendogli un sorriso di
gratitudine che gli nacque dal profondo.
“Grazie”
sussurrò.
Ron solo
annuì per risposta; però nei suoi occhi azzurri Harry
vide tornare quel colore familiare, che gli era mancato tanto il quelle ultime settimane. I loro spiriti si alzarono
leggermente e l’ oscurità sembrò retrocedere – almeno
non tutto era perduto.
Harry
alzò lo sguardo e trovò Draco ad osservarli. Anche se i suoi occhi erano come sempre in scrutabili,
sapeva con chiarezza che il Serpeverde aveva
individuato il principio di riconciliazione tra lui e Ron.
Lupin si
girò verso Draco “Chi scegli
come tuo secondo?”
Draco
scosse la testa una volta, senza distogliere lo sguardo da Harry
“Non ne ho bisogno”
L’
arroganza che scivolava dalla voce di Draco era così naturale che provocò un movimento tra i suoi
compagni. I Serpeverde sorrisero sdegnosamente e
animarono il proprio compagno. I Grifondoro mormorano
indignati davanti alla sua irriverenza e lanciarono
sguardi scuri ai suoi compagni.
Lupin gli
diede uno sguardo significativo “Ne sei sicuro Malfoy?”
“Assolutamente”
l’ espressione di Draco non
mutò.
“Bene, è
la tua scelta” Lupin rivolse la sua attenzione a Ron “Per questa dimostrazione se Harry
vene sconfitto o temporaneamente confuso per un incantesimo, tu prenderai il suo posto nel duello”
Adesso Lupin guardò prima Harry e poi Draco e alla fine il resto della classe.
“Questo
è molto importante perciò ascoltate con attenzione”
disse “In realtà durante i duelli reali nessuno aspetta il conto alla rovescia
prima di lanciare il primo incantesimo. S e esitate
potreste capire di essere già stati trasformati in qualcosa di poco gradevole.
Così la domanda è: come si sa quando attaccare?”
Lupin
indicò a Harry e Draco di
prepararsi.
“Tutto
ha a che fare con la precisa sincronizzazione dell’ inchino.
Nel momento in cui i combattenti fanno l’ inchino il
duello comincia e gli incantesimi arrivano veloci e furiosi. Cosicché
è indispensabile che abbiate già in mente il primo incantesimo. E’
veramente importante. Adesso” osservò significamene Draco
“ricordate solo incantesimi permessi”
Lupin
indietreggiò di un passo, per lasciare sufficiente spazio al duello. Il resto
della classe si piegò in avanti sui banchi, interessati per qualcosa che
preannunciava di sparare scintille fino alla Torre di Astronomia.
– un duello tra HarryPotter
e DracoMalfoy.
Harry e Draco erano faccia a afaccia. L’
aria carica d’ anticipazione – Harry
poteva sentire i battiti del proprio cuore rombargli nelle orecchie mentre
guardava il suo compagno di duello, e Draco era tutto
ciò che vedeva, tutto ciò che gli importava in questo momento, che era
esclusivamente suo.
Alzando
un sopracciglio, in modo quasi impercettibile, Draco
inclinò la testa laconico. Harry
fece lo stesso stringendo le dita attorno alla bacchetta e quando alzò di nuovo
la testa, fu colpito, non dal primo incantesimo, ma dall’ espressione
di calma perfetta sul volto di Draco.
Era la
quintessenza della calma e del controllo, come se non ci fosse nulla di quel
momento, transitorio nel tempo, che Draco volesse
cambiare, aspettando sul bordo di un istante che era sul punto di perdere per
sempre.
Nessuno
si mosse. La quiete ruggì come una fiamma silenziosa.
Lupi guardòHarry e Draco
con curiosità.
“Potete
cominciare” suggerì.
Passò un eternità e sparì come fumo.
Draco
avanzò di alcuni passi e Harry
si tese, con un incantesimo di difesa sulla punta della lingua – però, per sua
sorpresa, Draco si inginocchiò su una gamba di fronte
a lui.
Con
entrambe le mani, Draco pose con attenzione la
propria bacchetta ai piedi di Harry e poi con un solo
fluido movimento si rimise in piedi. Rimanendo così
davanti a Harry, i suoi occhi di fiamma argentata
ardevano come sale su spiagge artiche; Harry si ritrovò paralizzato sul posto, incapace di fare
altro ce fissarlo, schiavizzato.
Le
labbra di Draco si aprirono per proferire una sola
parola “Concedo”
Quindi si
allontanò, senza aggiungere altro o girarsi indietro, verso il proprio posto. Harry osservò Draco in assoluta
confusione; frammenti di pensieri vorticavano nella disordine
della sua mente come fiocchi di neve contro un cielo all’ alba, che si
fondevano nell’ attimo in cui li prendeva in mano – nessuno aveva senso.
Per la
prima volta tanto i Grifondoro come i Serpeverde rimasero a bocca aperta. Tutti si scambiavano
sguardi di curiosità e si giravano a guardare Draco;
il ragazzo biondo mantenne deciso lo sguardo davanti a sé, il suo volto era una
maschera e non esprimeva niente di più di quello che avevano
fatto le sue azioni.
Persino
il professor Lupin era leggermente stupito.
“Bene”
si schiarì la gola “Quello che Malfoyha appena fatto non è come si concludono i duelli, ve lo
posso assicurare. Però al meno avete visto come ci si
prepara per un duello e la posizione di partenza. Grazie per la tua
partecipazione Harry. Abbiamo coperto gli elementi
base che dovete sapere e quello che discuteremo più avanti saranno gli
incantesimi oscuri normalmente lanciati durante i duelli e come difendersi da essi”
Lupin
controllò l’ ora, mancava solo un minuto alla fine
della lezione.
“Molto
bene, per oggi è tutto . Potete andare” guardò Draco “Malfoy, prima che te ne
vada, una parola, per piacere”
Harry si
fermò al proprio banco mentre il resto della classe
prendeva le proprie cose e usciva dalla classe, mormorando con eccitazione ciò
che era appena accaduto. Harry era tanto assorto nei
suoi pensieri da dimenticarsi che Ron gli era
accanto, finché l’ altro ragazzo non gli toccò la
spalla.
“Stai
bene Harry?” la voce di Ron
lo riportò al presente e si girò velocemente. Ron lo
stava guardando con un misto di preoccupazione e curiosità.
Harry scosse
la testa ancora un po’ confuso “Non ne sono sicuro” fu tutto quello che poté dire mentreHermione si
avvicinava.
“Harry!” Hermione sembrava non
aspettasse altro che dirgli qualcosa “Stai bene? Non
ci posso credere quello che Malfoy ha fatto quello
che ha fatto. Semplicemente…”
Sembrava veramente sorpresa “Semplicemente non ci riesco. Malfoy
tra tutti!”
“Che vuoi dire?” chiese Ron
lanciando uno sguardo sospetto verso Draco “Cosa
diavolo significa?”
“Malfoy ha concesso”
disse Hermioneha voce
bassa, piena di stupore “Sapete che significa?”
Harry
batté le palpebre “Cosa?”
Hermione
fece un suono esasperato “E’ nel libro di testo, nella sezione centrale nel
capitolo dei duelli tra maghi . Non leggete mai il
libro?”
“A dir la verità è una delle tue abitudini che non ci hai
attaccato” rispose Harry con impazienza “Adesso mi
dirai che cosa significa concedere?”
Hermione
lo guardò come a calcolare l’ effetto della risposta.
“Concedere in un duello è la più alta
forma d’ etichetta che esista” disse alla fine “E’ qualcosa
che succede raramente – è successo meno di una dozzina di volte nella storia
registrata del mondo magico, che una parte concedesse all’ altra. Nella maggior
parte dei casi è avvenuto quando uno studiante ha
dovuto affrontare il proprio mentore” fece una pausa per un maggior effetto “Concedere è il massimo segno di
rispetto, un umile riconoscimento che uno non è degno del proprio avversario.
E’ il maggior tributo che qualcuno può fare al proprio avversario.”
Harry la
fissò stupito. Gli ci vollero alcuni istanti perché l’ impatto
della spiegazione di Hermione affondasse. Persino Ron non sapeva cosa dire; i tre stavano in piedi, in
silenzio, pensierosi.
Allora Harry, da sopra la spalla, guardò Draco,
che adesso stava in piedi in cima all’ aula parlando
con Lupin . Osservò quella testa bionda e per la
milionesima volta si chiese che diavolo stava pensando
Draco.
“Perché l’ avrebbe fatto?” chiese piano Harry,
quasi a se stesso.
Hermione
inclinò la testa pensierosa e rimase in silenzio per molto tempo, alla fine
disse “Non ne ho la più pallida idea”
**************
Così,
una volta ancora, Harry fece quello che aveva giurato
di non fare mai più, un errore che non avrebbe commesso due volte – decise di
andare a cercare Dracoall’ uscita
dei sotterranei dei Serpeverde.
Dopo la
lezione di Lupin, aveva detto a Ron
e Hermione che tornassero
alla Torre di Grifondoro senza di lui.
Ron era
sembrato sul punto d’ obiettare però Hermione era velocemente intervenuta dicendo “Ti
aspetteremo lì” poi aveva preso Ron fermamente per un
braccio trascinandolo via. Mentre li aveva osservati andarsene Harry ricordò quanto doveva ringraziare per avere un’ amica come Hermione. Con un
senso di sollievo pensò a come la sua amicizia con Ron
sembrava andare sempre in meglio, e sperò che la parte peggiore fosse
terminata.
Se l’ amicizia era dura l’ amore era una maledizione vicino
all’ impossibile.
Il vestibolo
che portava ai sotterranei dei Serpeverde
era vuoto; tutti i Serpeverde erano già entrati. I
corridoi erano silenziosi da entrambe le parti e in ombra, come un riflesso
della problematica mente di Harry.
Il tempo sembrava passare in modo lento e agonizzante e Harry
era inquieto e impaziente, in piedi aspettando.
Però per Draco avrebbe sempre aspettato.
Finalmente
Draco apparve dietro ad un angolo, vide subito Harry; non sembrò minimamente sorpreso di vederlo lì anche se un’ emozione occulta tremò in quegli occhi di
ghiaccio grigi.
Harry
parlò per primo “Ho bisogno di parlarti”
Senza
una parola Draco segnalò con la testa l’ aula dove erano stati l’ ultima volta che avevano
parlato. Entrarono e Harry fu colpito da una
sensazione di dejavù.
Tutto sembrava così famigliare – le oscure tende d’ ombra,
l’ eccitante rumore di malinconia e seduzione… ricordava tutto con doloroso e
vivido dettaglio.
Draco
avanzò solo un passo, e rimase fermo davanti adHarry.
“Stiamo
parlando”disse
chiaro, il suo sguardo perforò l’ anima di Harry.
“Perché hai conceduto?” le parole di Harry
fluirono libere per la potente intensità degli occhi di Draco.
Gli angoli della bocca di Draco si alzarono
impercettibilmente e Harry poteva giurare che fosse un sorriso triste. Però sparì
velocemente com’ era nato, come tutte le cose belle.
“Perché meritavi di vincere” la sua voce era tranquilla piena
di una sincerità che commosse Harry per la sua
semplice e cruda verità “L’ hai sempre meritato”
“NoDraco” disse Harry dolcemente “Abbiamo perso entrambi”
“C’ è
una prima volta per tutto” rispose Malfoy, l’ eco delle parole di Harry
suonarono agrodolci sulle labbra di Draco “Abbiamo
imparato la nostra lezione” fece una pausa significativa “o no?”
Non era
una domanda e nemmeno una dichiarazione. Era una sfida e una accettazione,
domanda e risposta, un passo insicuro in un regno sconosciuto, per paura della
verità che avrebbe incontrato.
Draco
inclinò leggermente la testa guardando ancora Harry
“Grazie per il mantello. Ti direi che non dovevi farlo
– però lo sai già. Perciò ti chiederò: perché ha voluto farlo?”
Harry
fece spallucce “Era il minimo che potessi fare” la sua voce era nostalgica all’ aggiungere “Tutto quello che posso fare”
“Mi
suona famigliare” disse Draco tranquillo “Ti ho già
sentito dire prima d’ ora”
Harry
annuì sentendo una stretta alla gola e non poté trattenere la domanda che gli
uscì dal più profondo del suo essere “Cosa è cambiato
da allora?”
Draco,
però, rispose solo “Niente2
Harry non
riuscì a nascondere la sorpresa “Ti ho già sentito dire prima d’ ora”
La
stessa parola, dalla stessa persona. Niente. Detta nello stesso luogo, la stessa situazione. Però faceva un
mondo di differenza – ferendo la prima volta, curando la seconda.
Qualcos’
altro venne in mente adHarry
“Perché mi hai dato la Rosa Nera?”
Un a
chiara espressione attraverso il volto di Draco – non
era calore, anche se sembrò fondere la remota lontananza dei suoi occhi.
“Pensavo
lo sapessi” disse Draco liberamente, i suoi occhi
brillavano come argento brinato.
“No, non
lo so” rispose Harry; non c’ era niente che
desiderasse di più “Perché non me lo dici?”
Ci fu
una lunga pausa, piena d’ aspettativa e speranza così
fervente che non poteva articolarsi eccetto per il silenzio che seguì – il
delicato equilibrio del passato condiviso e il futuro incerto, di quello che
entrambi sapevano ma non si azzardavano a credere.
E
finalmente quando Draco aprì le labbra, per parlare, Harry era senza fiato per l’ aspettativa.
Draco sembrò esitare, come se la sua eloquenza
naturale l’ avesse abbandonato in questo momento critico, o come se le parole
fossero l’ unico conforto quando i suoi sentimenti non
riuscivano a trovare altra consolazione.
“Se non fosse stato per la
Rosa Nera” disse alla fine “io non sarei
mai stato nella Foresta Proibita quella notte. La
Rosa Nera è stata la ragione per cui ci
siamo incontrati” Si interruppe – fece un respiro
profondo, poi continuò “E sembra giusto che sia dove ci separiamo”
Non ci
posso credere finalmente ce l’ ho fatta a finire di
scrivere questo capitolo ma ne manca solo uno e poi il mio lavoro epico avrà
fine, ho-ho-ho verrò ricordata come una nuova
Virgilio. Scherzi a parte un grande ringraziamento a
tutti quelli che mi hanno commentato in questi mesi d’ assenza.
Grazie
a: Goten , spero di riuscire
ad aggiornare anche ‘il tempo si sdoppia’ abbi fede
^^,. Entreri, Hitch, Lily EmilyPotter, ho fatto il più
presto possibile. Lux, cara, è una vita che non ti
‘vedevo’, avevo già avvisato che per quanto tempo ci avrei messo non avrei
abbandonato le mie storie al cimitero delle fanfiction.
Lyrachan, spero che l’ attesa
non si riveli migliore del capitolo (non facciamo come Leopardi) riguardo al
possibile abbandono della storia ti rimando sopra.
Per il
prossimo capitolo spero di metterci meno, ma con l’ esame
alle porte e i professori che ci alitano sul collo per adesso è tutto.
Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi
l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io la
traduco dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose
non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.
Nota dell’ Autrice: Finalmente! Finalmente! Questo è l’
ultimo capitolo di Pozione Irresistibile! Per mio piacere avrei potuto
scriverlo in altri due capitoli, ma l’ importante è che sia finita la storia.
Godetevela…mangiate qualcosa, patatine, salatini o quello
che più vi piace e… o sì, qualche fazzoletto, perché sono quasi sicura che vi
metterete a piangere.
Andiamo avanti!
Nota dell’ Autrice: il titolo è una cortesia di
W.H.Auden; la citazione è di Robert Frost.
Questo capitolo è dedicato a tutti coloro che hanno
commentato PI. Le vostre parole d’ incitazione e stimolo mi hanno motivato a
continuare (e adesso a finire) questa storia, incluso nei momenti in cui l’
ispirazione era bassa. Grazie per amare questa storia e avermelo fatto sapere
Capitolo quindici: La verità sull’ Amore
L’ Amore
è il desiderio irresistibile di essere irresistibilmente desiderato.
Il cielo era dorato e i cerchi delle mete di Quidditch
distaccavano contro il brillante tramonto, i loro bordi argentati sembravano
ardere. La brezza era forte e fresca, senza essere fredda; Harry si sistemò
meglio il mantello quando si sedette sugli spalti vuoti, solo. Ricordò come
alcune volte aveva minacciato di sposare qualcuno dopo un gol. La sua bocca si
curvò in un sorriso davanti al ricordo nostalgico. Certe volte.
C’ erano anche alte cose, cose che prima aveva sentito
alcune volte; momenti intimi, tocchi fugaci, rabbia difensiva che serviva a
mascherare qualcosa di più. E poi la colpa, pentimento a strascichi agrodolci
di una speranza prolungata.
Però ora non c’ erano più.
“Le cose sembrano diverse viste da terra, verro?”
Uscendo dal sogno Harry si girò verso la voce famigliare
– per trovare Ron, in piedi, che guardava dalla banchina, osservandolo con un’
espressione strana negli occhi. Questa volta non c’ era quella rabbia cattiva
che si rifletteva sul viso lentigginoso. Il vento catturò i rossi capelli di
Ron alzandoli.
Harry sorrise e allungò un po’ le gambe mentre Ron gli
sedeva accanto. Rimasero seduti in silenzio per un po’; in un silenzio
gradevole, senza domande, senza esigere risposte.
Alla fine Harry rispose semplicemente “Sì, sembrano
diverse”
“Noi siamo diversi Harry” la voce di Ron era ferma e
carica di una certa tranquillità che sorprese molto Harry, come la sua
franchezza. Prima che avesse l’ opportunità di rispondere Ron continuò “Il
cielo è… bé, il tuo posto. Non credo tu sappia quante file ha ogni spalto. Ma
io sì” fece una pausa “Ho passato molto tempo dove sei seduto ora” la voce di
Ron vacillò leggermente quanto aggiunse “Guarda le cose dal mio punto di vista
Harry”
Harry inghiottì con difficoltà e per un momento dovette
distogliere lo sguardo
“Lo so Ron” riuscì a dire pesantemente, e desiderò che le
cose fossero andate diversamente, senza provocare tento dolore e coraggio,
senza portare altro che sofferenza.
“Mi dispiace”
“Davvero ti importa di lui?” sembrava che Ron stesse
facendo un grande sforzo al solo fatto di lasciar uscire quelle parole dalle
sue labbra.
Harry guardò di sottecchi l’ amico, e vide che il rosso
stava evitando il suo sguardo di proposito. Harry non pté reprimere un sorriso,
anche se non era di felicità, se non per il ricordo della perdita. Entrambi
osservarono l’ immenso cielo durante un lungo momento prima che Harry rispose.
“Si”
Harry osservò Ron sospirare profondamente, anche se
mantenne bene la calma non poté evitare un’ inclinazione nella voce quando ripeté
stancamente
“Malfoy2
Harry sorrise apertamente questa volta, piuttosto
divertito “Si”
“Sono sicuro che capirai che mi è molto difficile
crederlo” disse Ron senza malizia ne odio. In tutte le occasioni in cui aveva
pensato i possibili scenari di un probabile confronto con Ron sul problema Draco Malfoy e i suoi sentimenti sul
suddetto Serpeverde, questo era il migliore che Harry avesse mai sperato.
“No, è ovvio che non mi aspetto che tu capisca e accetti
tutta questa storia su Malfoy” Harry azzardò un umile sorriso “Non sono più
sicuro di capirlo nemmeno io”
“Allora perché?” chiese fermo Ron “cosa ti fa essere così
sicuro che vale tutto quelle che hai rischiato per lui?”
“Niente” disse piano Harry, la sua voce vacillò e sapeva
che non era solo perché il suo respiro veniva portato via dal vento “Niente che
possa descrivere. Però so che non mi ero mai sentito così, mai – e questo
dovrebbe essere qualcosa. Anche se non è venuto fuori nulla2
Ron sembrava sorpreso “Che vuoi dire? Tu e Malfoy non
siete-“
“Eravamo” lo corresse pesante Harry “E’ finita”
Il peso delle parole di Harry si mantenne nell’ aria tra
i due.
“Non sembrava nella lezione di Lupin” commentò a bassa
voce Ron
“Era così ovvio?” chiese ironico Harry.
“Harry, hai dichiarato davanti a tutto il mondo quanto è
stato importante il tuo primo duello con Malfoy” disse Ron alzando gli occhi al
cielo “e Malfoy si è ritirato dal duello senza lanciare un solo incantesimo – e
credimi questo è definitivamente
qualcosa”
Harry pensò al duello che non si era realizzato durante
l’ ora di Lupin -come lui era davanti a
Draco e poi vederlo allontanarsi era stato uno dei momenti più eccitanti e
devastanti che avesse mai sperimentato. Draco aveva dato un nuovo significato
al concetto di muta intensità.
“So perché non ti piace, Ron” cominciò a dire incerto
Harry, cercò le giuste parole per esprimere quello che voleva dire “e non ti
colpevolizzo, perché non ti ha dato nessuna ragione per non farlo la sua voce
si appannò un po’ “Io lo vedevo come te. Però qualcosa è cambiato. Ho visto un
lato di lui completamente diverso. E’ ho capito che è crudele perché ha paura
di essere vulnerabile”
“E’ un buon modo di discolpare qualcuno di essere un
pomposo insoffribile idiota tutto il tempo” commentò secco Ron.
“Non è una scusa per come ha trattato te e la tua
famiglia” disse fermo Harry “Però questo è quello che gli hanno insegnato a credere.
E questo che me l’ ha fatto capire… come mai prima d’ ora avevo avuto l’ opportunità”
si fermò “E’ come hai detto, dipende da dove guardi le cose”
“Non posso credere che stai citando le mie stesse parole
in difesa di Malfoy” disse Ron chiaro, ma Harry vide la mancanza di serietà nei
suoi occhi
“Mi dispiace” Harry gli sorrise timidamente “Quello che
voglio dire è che – tutti noi siamo inchiodati sulla terra, osservando Malfoy
da lontano senza volerci veramente avvicinare. Però quello che è successo tra
noi mi ha permesso di vederlo com’ è realmente. Percepisci tutto diversamente
quando sei nel cielo volando sulla scopa”
Ron gli lanciò uno sguardo “La scopa di Malfoy?”
Harry sbatté le palpebre e poi scoppiò a ridere. Ron
sorrise apertamente scuotendo la testa.
E tutto sembrò tornare al suo posto, il calore, il
candore e il divertimento che gli erano così naturali. Harry sentì che gli si
levava u grosso peso dal petto e fu come se potesse di nuovo sorridere più
facilmente.
“Per favore,
risparmiami i dettagli” gemette Ron, muovendo la mano in un gesto dismissivo,
poi divenne serio “Che farai ora?”
“Non lo so” rispose Harry sinceramente. Poi in un impulso
chiese “ Tu che ne pensi Ron?”
Un sorpreso silenzio fu la sua risposta. Ron l’ osservò
interrogativo per un momento, però quando il ragazzo rosso vide che Harry stava
considerando seriamente la sua opinione, la sua espressione cambiò in
malinconia.
“Ho passato molto tempo qui” disse alla fine Ron, un
piccolo sorriso curvò gli angoli della sua bocca “osservando la squadra
allenarsi, esponendo strategie e difese. Osservandoti giocare le nostre partite
di Quidditch e chiedendomi a volte perché non giravi a sinistra quando sembrava
la cosa più ovvia , o girare attorno all’ altro Cacciatore per avere una
visuale migliore del Boccino”Ron fece una pausa e respirò profondamente e
guardò diretto ad Harry “Però non ho mai dubitato che sapevi quello che stavi
facendo, Harry. Nemmeno una volta”
Harry sentì che la gola gli si stringeva per l’ emozione,
poteva a mala pena credere che Ron aveva detto quello che aveva detto. All’
improvviso le cose non sembravano più così disperate e tristi, e la luce del
cielo, che spariva velocemente, vacillò brevemente e si faceva più luminosa e
in quei momenti transistori il dolore che lo percorreva nel profondo si
trasformò in qualcosa di più sopportabile.
“Grazie” disse Harry in uno stretto mormorio. Ron annuì e
non disse nulla, non ne aveva bisogno. Si alzò e fece segno ad Harry, che stirò
le gambe e si mise in piedi. Quando lo fece scosse leggermente i pantaloni e
con un ultimo sguardo al sempre più scuro campo, si girò e seguì Ron.
Petali neri ondeggiarono sul terreno al suo allontanarsi,
dove rimasero sotto la caduta del crepuscolo
**************
Hermione si accigliò irritata mentre scendeva i tortuosi
scaloni che conducevano ai sotterranei. Aveva mandato un gufo sul presto quello
stesso giorno per cambiare l’ incontro. Teneva un rotolo di pergamena in mano
ed era diretta verso una delle aule vuote che davano sul corridoio che portava
alla Sala Comune dei Serpeverde.
Draco, ovviamente, era già lì. ‘Il ragazzo è puntuale’ pensò Hermione tra sé al dirigergli uno
sguardo ironico chiudendo la porta dietro di sé. ‘E, ovviamente, completamente odioso’
“E adesso cosa, Granger?” Draco stava in piedi appoggiato
ad una delle scrivanie, la sua postura era allo stesso tempo rilassata ed
equilibrata. Hermione allungò il rotolo di pergamena “Il tuo tema sulla
Maledizione Imperius”
“Non potevi mandarlo con il gufo?” Draco le diresse uno
sguardo mordace, scrutatore, mentre allungava la mano per prendere il rotolo
“Smettiamola con queste cortesie, qualcosa mi dice che non sei venuta solo per
assicurarti che il mio tema sia arrivato sano e salvo”
“Sai Malfoy?” Hermione riprese senza scomporsi “è piuttosto
ironico come sei veloce anotare le cose
quando si tratta degli altri. E’ un peccato che non fai lo stesso con te” fece
una pausa “O con Harry” Non le passò
inosservata la lieve fiamma che attraversò gli occhi di Draco; prima che la sua
espressione si convertisse in una d’ indifferenza
“Questo non ha nulla a che vedere con Harry” rispose
freddamente Draco “E’ tutto?”
“No, non è tutto” Hermione gli lanciò uno sguardo
assassino “Non è tutto Malfoy, perché
semplicemente non puoi strappare Harry da una vita in cui stava comodo,
confonderlo e poi lasciarlo andare come se non fosse successo niente”
“Non è successo niente” il tono di Draco era piatto “Può
essere utile ricordare che si trattava di una Pozione d’ Amore”
“Può essere utile che la smettessi di ingannare te
stesso” gli ribatte brusca Hermione, esasperata. “Malfoy, abbiamo visto tutti
il modo in cui vi siete comportati tra voi durante l’ ora di Lupin. Ed era
dolorosamente ovvio che né tu né Harry avete finito con questo problema.
Pretendere che non è successo nulla non farà felice nessuno dei due.
“Da quando ti preoccupi della mia felicità?” la sfidò
Draco con sdegno “e che cosa ti fa pensare che Harry sia felice? Sì, ha tutto
quello che potrebbe chiedere. C’ è stato un tempo in cui ce l’ avevo anch’ io”
la sua voce vacillò leggermente “o almeno lo credevo”
“Cosa è cambiato?” chiese Hermione.
Gli angoli della bocca di Draco si curvarono in un umile
sorriso “Harry”
“Allora perché ti stai allontanando da lui?” disse
Hermione a voce bassa.
Il silenzio fece eco ad una risposta troppo dolorosa per
essere detta.
“Perché ci svegliamo dai sogni, prima o poi” c’ era una
tensione ad un livello inferiore nella sua voce che non poteva nascondere.
Guardò Hermione ancora un momento, prima di spostarsi pomposamente dallo
scrittorio “Grazie per la pergamena”
Draco passò velocemente affianco ad Hermione e si diresse
verso la porta. Hermione si girò per vederlo andarsene; solo quando era a due
passi dalla porta parlò nuovamente.
“Un'altra cosa” disse, la sua voce chiara e tranquilla
“Perché hai concesso?”
“Non sono affari tuoi Granger2 Draco si girò appena
parlando da sopra la spalla.
“Nella maggior parte di casi nella Storia del Mondo
Magico, quando uno studente concedeva in un duello era perché doveva affrontare
il suo maestro” commentò Hermione. Draco la ignorò e allungò la mano per aprire
la porta nello steso momento in cui Hermione aggiungeva “Però non in tutte le
occasioni” Hermione vide la mano di Draco fermarsi sul pomo della porta e le
sue nocche bianche per la tensione. Lei sorrise severa e andò avanti.
“Ho pensato che era qualcosa di molto interessante”
Hermione incrociò le braccia al petto e camminò verso Draco, che stava
completamente fermo, la sua postura tesa come la corda di un violino “Così sono
andata in biblioteca e ho cercato un po’. E ho trovato alcune informazioni
interessanti.”
“Dillo e basta Granger” la voce di Draco era grave con le
emozioni appena controllate.
“Risulta” continuò Hermione impassibile “che ci fu un
duello che terminò quando uno dei partecipanti concesse…” fece una pausa per un
maggior effetto, osservando attenta la reazione di Draco “Perché si amavano”
Persino Draco con la sua abilità, apparentemente
infinita, di controllare le proprie emozioni e nascondere i proprio sentimenti,
questa volta non riuscì a sopprimere la propria reazione. Si girò, i suoi occhi
ardevano quando incontrarono quelli di Hermione, la sua bocca una fine linea e
sembrava stare tra l’ angoscia e il coraggio; emozioni contrastanti così simili
quando gli attraversarono il viso come ombre.
Hermione era sorpresa dal crudo tormento che vide negli
occhi di Draco; respirò profondamente e azzardò una domanda che rimbombò negli
angoli dell’ aula vuota “Allora erano amanti?”
“Ovvio che sì” rispose brusco Draco trapassandola con lo
sguardo “Hai già fatto le tue riceché, perché diavolo lo chiedi a me?”
“Non ho mai cercato” rispose Hermione con lo stesso tono,
sostenendo lo sguardo di Draco “Era solo un intuizione”
Il silenzio che seguì fu come una raffica di vento all’
espansione del nulla, sibilando come una fiamma soffocata da acque scure. Gli
occhi di Draco presero il colore della cenere.
“Non so cosa stai cercando di fare, Granger” la voce di
Darco era intensa e sembrava più infuriata, come Hermione non l’ aveva mai
visto “Spiando quello che faccio, cercando di indovinare quello che penso, o
sento-“ Draco si interruppe, i suoi occhi brillavano come tizzoni abbracciati
da fiamme
argentate “Ma sia
quello che sia, non hai il diritto di mettere Harry in una situazione che non
ha ,ai chiesto”
“Nemmeno tu” gli occhi di Hermione scintillarono al
guardare diretti a Draco “ma questo non ti ha fermato, o no?”
“Non hai nessun
diritto” ripeté furioso Draco;ma c’ era
una fessura nella sua calma, una crepa nella sua voce “tu non capisci”
“Forse no” Hermione era d’ accordo “Non ho idea del gioco
che stai giocando. Però so che la stori ha l’ abitudine di ripetersi,
soprattutto per le persone che non hanno l’ originalità di proporre qualcosa di
diverso” Hermione notò l’ espressione stordita sul volto di Draco; era una
delle rare occasioni in cui Draco Malfoy non aveva una risposta mordace.
Allungò la mano per aprire la porta.
“Pensaci Malfoy” gli disse Hermione quando gli passò
abilmente accanto e uscì dalla porta. “Nessuno di voi ha vinto. Entrambi avete
perso”
**************
“Ebbene Harry, parlando di Malfoy!” sembrava che Seamus
non riuscisse a stare zitto; fece un saltello ancora prima di lasciarsi cadere
sul sofà accanto a Harry”Quando ci dirai che cosa sta succedendo esattamente?”
La sala Comune dei Grifondoro era caldamente illuminata e
il fuoco ardeva allegro nel caminetto.
Ugualmente Harry trovava Seamus per nulla confortante;
provò a dissuadere il ragazzo irlandese con la scusa che aveva ancora un sacco
di letture da fare -ma Seamus non
avrebbe accettato nulla di meno che non tutta la storia; preferibilmente
condita da sordidi dettagli possibili. Alla fine Harry sospirò e abbassò il
libro. Guardò Seamus con stanchezza “Va bene te lo dirò”
Hermione alzò lo sguardo e dal suo posto, un tavolo
vicino, e alzò un sopracciglio; Ron che gli era seduto di fronte si girò per
guardare sorpreso Harry. Seamus si rallegrò; Dean e Neville sembrarono
comparire dall’ altra parte della sala Comune per sistemarsi ai piedi di Harry,
e si misero a fissarlo, con aspettativa.
Harry li osservò e
scosse la testa “Cos’ è, un racconto prima di andare a dormire?”
“No” Seamus gli offrì un sorriso “Baci e Verità!”
Harry gli diresse uno sguardo fulminante “Molto
divertente Finnigan” Ron roteò gli occhi e Hermione sorrise, incapace di
sorridere al suo divertimento.
“Non farti pregare troppo Harry” lo istigò Dean con
impazienza “Andiamo ci puoi dire cosa stai succedendo”
“Cos’ è che volete sapere?” Harry inclinò la testa e un
sorriso debole gli curvò le labbra “Cosa succede tra me e Malfoy?”
“No Harry, vogliamo sapere tutto su come ti sei fatto
quella stupida e sexy cicatrice sulla fronte, perché non l’ abbiamo letto
abbastanza su ogni libro del Mondo Magico, niente di più che un milione di volte”
dichiarò Seamus teatrale “Certo che
vogliamo sapere di te e Malfoy, pezzo di scemo”
“Continua Seamus” Dean guardò male il ragazzo irlandese
“Insultalo un altro po’ e lo metterai nel giusto umore per parlare”
Harry ridacchiò a dispetto di se stesso “Come mai questo
interesse per i dettagli della mia vita mi chiedo?”
“Oh, Harry!” Seamus si finse offeso “Noi siamo sempre
preoccupati per ogni singolo insignificante dettaglio della tua affascinante
vita. Così, per favore, raccontaci finalmente cosa succede tra te e Malfoy”
“Va bene” Harry respirò profondamente e sospirò. Non
sapeva da dove iniziare “Volete la verità?”
Ci furono vigorosi assensi tutto attorno. Ron si girò
sulla sedia per ascoltare meglio e persino Hermione appoggiò la piuma. Harry li
percorse con uno sguardo piuttosto divertito, e si chiese vagamente che cosa
avrebbe detto Draco se avesse saputo che i Grifondoro volevano sapere i
dettagli di quello che era successo tra loro, o come avrebbero reagito i suoi
amici dicendo quanto era stata deliziosa la bocca di Draco quando si erano
baciati.
“D’accordo” cominciò a dire Harry “Tutto è iniziato
quando una sera Malfoy venne a cercarmi, da solo, con una… proposta inusuale.
Dopo aver ascoltato quello che aveva da dire, rimasi sorpreso per dire il meno
– però alla fine fui d’ accordo nell’ aiutarlo”
Seamus si inclinò in avanti con avidità; Dean e Neville
si scambiarono sguardi di attesa e seguirono ogni parola di Harry. Ron sembrava
dubbioso, come se non fosse sicuro di voler sapere i sordidi dettagli come
Seamus. Hermione si morse il labbro e cercò di non ridere.
“Vedete” continuò Harry “Malfoy vuole continuare la sua
educazione post-Hogwarts e per questo ha bisogno di un certo numero di crediti
facendo dei progetti in più per ogni materia. Per il suo progetto di Difesa
Contro le Arti Oscure, il prof Lupin gli aveva detto di proporre una
dimostrazione dei duelli. Per essere più realista Malfoy aveva deciso di
chiedere ad un Grifondoro di partecipare al duello”
“E perché hai voluto aiutarlo a prendere crediti extra?”
disse bruscamente Neville, sembrando contrariato.
“All’ inizio non volevo” ammise Harry, e in quello c’ era
un pizzico di verità “Però sono sempre stato interessato ai duelli e questo
lavoro mi dava l’ opportunità di fare ricerche per conto mio e prendere crediti
allo stesso tempo. Malfoy stesso mi aveva detto che i crediti in più sarebbero
stati divisi equamente tra noi due e non ho rifiutato l’ opportunità di
continuare i miei studi nel futuro”
“Oppure vendere i punti a Hermione” Ron intervenne in
quel momento, e Harry capì che il suo amico si era tranquillizzato.
Gli sorrise apertamente.
“Sono perfettamente capace di prendere punti da sola”
disse maliziosa Hermione “Se sei buono con me, Ron, potrei aiutarti a prendere
qualcuno anche tu”
“Allora tu e Malfoy avete pianificato la scena del duello
in anticipo?” chiese Neville.
“Esatto” rispose Harry “Dovevamo fare molte ricerche,
motivo per cui sono sparito alcune volte nelle ultime settimane”
“Però” Dean si accigliò “se era parte di un progetto di
Difesa, allora perché anche Lupin sembrava tanto sorpreso quando Malfoy ha
abbassato la bacchetta davanti a te? Come si dice?”
“Concedere” rispose Harry; pensò velocemente “Lupin era
sorpreso perché non aveva idea del tipo di dimostrazione che Malfoy avrebbe
portato. I punti sarebbero stati considerati anche in base all’ originalità e
alla creatività” scosse le spalle indifferente “Questo è il gran segreto”
“E’ questo?” piagnucolò Seamus, sembrava un bambino che
aveva aperto una scatola di cioccolatini per scoprire che erano tutti al sapore
di broccoli “E io ero qui a pensare che ci fosse qualche decente scandalo alla fine di tutto”
“Bè, scusa se ti deludo” Harry si alzò e diresse ai suoi
amici un sorriso enigmatico, togliendo un altro lamento frustrato a Seamus
“Domani ho un lungo giorno e ho anche l’ allenamento di Quidditch alla sera. Il
racconto è finito. Buona notte bambini.”
Lasciandosi indietro il suono delle proteste di Seamus e
la risata di Dean, Harry salì le scaledel dormitorio dei maschi. Nel profondo di se stesso, si chiese perché
era più facile inventare una ragnatela di menzogne che affrontare l’amare
verità.
Al piano di sotto Seamus incrociò le braccia e mise il
broncio “Sapete? Tutto questo non ha molto senso”
Hermione sorrise pensierosa “La vita raramente ha senso”
**************
Maledetta Granger per ordire un
piano per fargli confessare i suoi sentimenti, ruminò Draco. Attraversò deciso la
Sala Comune dei Serpeverde e chiuse di
colpo la orta dietro di sé.
Maledetto Weasley per essere entrato
nel magazzino senza bussare prima e per avergli quaso provocato la più grande
vergogna della sua vita raccontando tutto su lui e Harry nell’ ufficio di
Silente. Draco arrotolò la sua pergamena sul comodino e si mise a letto
maledicendo con lo sguardo il dormitorio vuoto, per essere così freddo e solo.
E maledisse Harry, che lo faceva
sentire così.
Cercò sotto il letto e tirò
fuori la brillante stoffa argentata del Mantello dell’ Invisibilità di Harry.
Lo girò tra le dita ammirando la setosa sensazione, quasi liquida, del Mantello
– era un dei rari oggetti che nemmeno lui possedeva. Aveva sentito che era
appartenuto al padre di Harry, James: probabilmente nemmeno nelle sue
fantasticherie più selvagge si sarebbe immaginato che il suo prezioso mantello un
giorno si sarebbe trovato nelle mani di un Malfoy.
Non che Draco non sfruttasse il
potere dell’ Invisibilità. Era stato emozionante all’ inizio, un sogno
infantile che si realizzava e lo aveva abbracciato quasi disperatamente: essere
un tutt’uno con l’ oscurità, osservare il mondo senza essere notato.
Poi però, aveva cominciato a
sentire che si stava perdendo nell’ oscurità, che si stava trascinando più in
là dei bordi del Mantello, e minacciava di ingoiarlo. Questo non era ciò che
lui era – qualcuno che passava le notti sdraiato nel campo da Quidditch, ada
osservare il vellutato cielo nero, chiedendosi perché le belle cose potevano
essere guardate solo da lontano.
Pensa. Non sentire. La prima lezione per essere un vero Malfoy. Suo
padre l’ aveva facilitato nell’ apprenderla; la bocca di Draco si curvò in un
sorriso senza umore, quando pensò a quanto suo padre si sarebbe infuriato se
sapesse che tutti i suoi insegnamenti erano spariti nel momento in cui Harry
Potter era entrato nella sua vita. Draco sapeva che non era solo quella notte
nella Foresta Proibita. Era cominciato molto tempo prima.
Sembrava come se il Mantello
dell’ Invisibilità non fosse l’ unico legame che si era smarrito.
Però Draco sapeva che il
Mantello non apparteneva a quel posto, ed era come se il freddo costante dei
sotterranei di Serpeverde avesse rovinato qualcosa della luce lunare della
stoffa.Harry glielo aveva dato, insieme all’ abilità di sentire e adesso Draco
sapeva che doveva restituirlo.
Si alzò faticosamente, si
sistemò il mantello sulle spalle e svanì. Sgusciò fuori dal dormitorio e con
attenzione uscì dai sotterranei. Mancava ancora un’ ora al coprifuoco e i
vestiboli si stavano svuotando velocemente di studenti che tornavano ai propri
dormitori.
Draco cominciò a percorrere i corridoio
quando improvvisamente ricordò che c’ era sempe stato un posto che voleva
visitare da solo – la Sezione Proibita.
**************
La biblioteca era chiusa, ovviamente, però non era stata
ancora chiusa a chiave, nemmeno la Sezione
Proibita. Draco entrò con attenzione maledicendo Gazza per
non aver oliato la serratura che cigolò rumorosamente annunciando la sua
intrusione. Aspettò e rimase in ascoltò per un momento; tutto rimase in
silenzio.
Era stato solo due volte nella Sezione Proibita, quando aveva
ricevuto il permesso per un libro specifico che era custodito lì, però mai un
permesso in bianco. Entrambe le volte, Madama Pince era rimasta nei paraggi e
sotto il suo occhio vigilante, Draco non aveva avuto altra opzione che prendere
il libro per cui era venuto ed andarsene.
Draco passò leggermente un dito per i libri accuratamente
ordinati in file; le finestre superiori lasciavano entrare frange sparse di
luce lunare, che non era sufficiente per illuminare i titoli finemente incisi
sulle coste dei libri, ma sufficiente abbastanza per notare un certo libro con
la costa in bianco. Il cuore di Draco fece un salto e la sua mano tremò quando
l’ allungò per prenderlo.
Anche la copertina era senza scritte, nero puro, che
rifletteva l’ oscurità. Questa copia era in uno stato decisamente migliore che
la sua – almeno l’ impaginazione era intatta, notò Draco sarcastico. E le
pagine erano complete, il che sarebbe stato utile.
All’ aprire il librò un pezzò di pergamena cadde
ondulando sul pavimento. Lasciando scivolare a terra il Mantello, Draco si
chinò per raccoglierlo, battè le palpebre un paio di volte e lo fissò per molto
tempo.
Era il biglietto che aveva scritto lui – in cui chiedeva
a Harry di incontrarsi al magazzino della Torre d’ Astronomia dopo l’ allenamento
di Quidditch. Le dita di Draco strinsero il pezzo di pergamena; era strano
trovare un pezzo di carta con la sua scrittura, soprattutto in luogo dove non
dovrebbe essere.
Ancora chiedendoselo, Draco si mise in tasca il pezzo di
pergamena – qualsiasi cosa con la sua scrittura che si fosse trovata nella
Sezione Proibita sarebbe stata troppo incriminante. Riportò la sua attenzione
al libro; lo aprì. Le sue dita sfogliarono automaticamente la parte centrale
del libro, cercando la pagina delle Pozioni d’Amore.
E quando trovò la pagina la fissò per ancora più tempo.
**************
“Solo perché tu lo sappia, mi hai deluso molto Harry”
disse Seamus ribelle, quando i ragazzi di Grifondoro si sistemarono nei loro
letti “Aspettavo tanto uno scandalo”
“Seamus! Smettila di tormentare il povero Harry” Dean
rise mentre spegneva le candele, riempiendo il dormitorio d’ oscurità, ad
eccezione della luce lunare che entava di sbieco dalla finestra “te l’ avevo
detto fin dall’ inizio che non c’ era nulla da investigare. Ma mi hai dato
retta? No”
“Ma, ma…!” balbettò indignato Seamus “Persino tu hai
detto che-“
“Che c’ era una spiegazione razionale per tutto questo”
lo interruppo brusco Dean “E comunque sei stato tu il primo a tirare fuori la
questione Malfoy”
Harry che si era appena sistemato sotto le coperte si
fermò a mezzo movimento “Aspetta un attimo” lo interruppe, sperando che la sua
voce sembrasse abbastanza casuale “Quale questione Malfoy?”
“Oh, nulla!” dissero all’ unisono Seamus e Dean.
Harry vide il brillo dei denti bianchi di Seamus nell’
oscurità “Buona notte Harry! Sogni d’ oro!”
Harry li osservò con sospetto; poi sospirò e si diede per
vinto. Non aveva senso strappare con la forza la verità sulla “Questione
Malfoy” , tanto per la loro salute quanto per la sua , dato che probabilmente
si avvicinava alla verità più di quello che avrebbero mai immaginato.
Harry era sdraiato sul fianco destro, la sua posizione
favorita per dormire. Chiuse gli occhi provando ad addormentarsi.
“Ciao Harry” arrivò una voce leggera al suo orecchio.
Gli occhi di Harry si aprirono e rimasero immobili.
“Non stai dormendo, vero?” sentì di nuovo quella voce
familiare.
“Che dia…” Harry si mise a sedere di botto, lanciando uno
sguardo frenetico attorno a sé e cercando a tentoni gli occhiali. Non riusciva
a vedere niente altro che ombre. Allungò la mano ed entrò in contatto con
qualcosa di caldo, tipo carne umana “Argh!!”
“Harry?” sentì la voce sonnolenta di Ron “Stai bene?”
“Sono io Harry, idiota” arrivò la voce senza corpo da
qualche parte alla sua destra. Harry prese velocei suoi occhiali, se li mise e
continuò a non vedere niente. Sobbalzò quando una mano si appoggiò ferma sulla
sua spalla e la voce inequivocabile di Draco sussurrò “Non hai bisogno di
svegliare tutto il dormitorio per darmi una festa di benvenuto”
“Uh, sì” Disse Harrye rispose piano a Ron “E’ solo una
mosca nell’ orecchio” questo produsse un oltraggioso suono soffocato da parte
di Draco. Harry non poté evitare un sorriso “Sto bene – torna a dormire”Ron”
Harry aspettò un momento desiderando che gli altri
Grifondoro si addormentassero in fretta. Dall’ altra parte Draco rimase zitto,
seduto sul letto accanto a lui; ancora nascosto sotto il Mantello
dell’Invisibilità. Harry poteva sentire il calore del suo corpo affianco a lui
e si sentì come in un ricordo felice che prendeva nuova vita.
Harry girò la testa verso Draco “Che fai qui?” sussurrò.
“Volevo restituirti il Mantello” la voce di Draco era
bassa e dolce accanto al suo orecchio; Harry sentì un brivido al rendersi conto
di quanto gli era vicino.
“Non potevi farlo domani?” Harry desiderava restare
tranquillo, non mostrare emozioni – e si era impegnato così tanto di
dimenticarsi di Draco che non avrebbe permesso di distrarlo il fatto che Draco
era entrato di soppiatto nel suo dormitorio, ed era seduto accanto a lui. No.
Per niente.
Ci fu una lunga pausa carica di pensieri; poi, sempre
seduto molto vicino a lui, Draco chiese a voce bassa “Vuoi che me ne vada?”
Harry chiuse gli occhi e la parola gli uscì dalle labbra
“No”
E seppe che Draco aveva capito perfettamente.
Draco non disse nulla e entrambi aspettarono durante
quella che sembrò un’ eternità; il silenzio nella stanza interrotto solo dal
dolce ronfare ritmico degli altri ragazzi. Draco non lo toccava e anche se Harry
sentiva la tentazione di allungare la mano verso di lui, si trattenne.
Non aveva idea di quanto tempo era passato e i minuti che
scorrevano non erano importanti se non per il fatto che Draco era lì con lui.
Fino a che, finalmente, Draco si mise in piedi con boria,
prese la mano di Harry e senza una parola lo attirò a sé. Harry si alzò dal
letto e Draco coprì entrambi con il Mantello dell’ Invisibilità; attraversarono
la stanza in silenzio e uscirono dal dormitorio.
Dal momento in cui furono fuori, sul corridoio, Harry si
volse verso Draco “Cosa-“
“Voglio mostrarti qualcosa” gli occhi di Draco rilucevano
nell’oscurità, brillando con una rara luce di serenità.
Harry l’ osservò, indeciso perché sapeva che non doveva
andare, però lo desiderava intensamente; fece un pesante sospiro “E’ una pazzia
Draco”
“Lo so” il silenzioso riconoscimento di Draco rimase
nello spazio tra loro, pieno d’ accettazione e anticipazione.
Finalmente Harry annuì una volta poté giurare di vedere
curvarsi leggermente gli angoli della bocca di Draco. Però fu appena un abbozzo
di sorriso, come un fulmine delineato dietro alle nuvole dense. Allora il
ragazzo biondo girò e cominciò a scendere le scale, senza voltarsi dietro –
sperando, sapendo che Harry l’
avrebbe seguito. E così fu.
Dopo che uscirono dal buco del ritratto, Draco sistemò il
Mantello dell’ Invisibilità ancora di più sulle loro figure. Attraversarono in
silenzio i lunghi corridoio solitari, finché lasciarono la Torre dei Grifondoro e
uscirono in aperta notte, non si fermarono finché non raggiunsero i bordi del
campo da Quiddicth.
Il prato scuro del campo si stendeva davanti a loro.
Draco lasciò che la sua mano scivolasse sulla spalla di Harry quando tolse il
Mantello dell’ Invisibilità e si appoggiarono contro la base delle gradinate,
uno accanto all’ altro.
“Sembra che abbiamo passato la maggior parte del nostro
tempo insieme qui” commentò Draco fissando il campo “e odiavo le partite di
Quidditch proprio per questa ragione”
“Perché non sopportavi di vedermi?” chiese Harry, il suo
tono ironico ma senza rancore.
“Questo era quello che volevo credere, sì” rispose Draco
“Però non spiegava perché non potevo smettere di guardare”
Harry lanciò uno sguardo furtivo a Draco; l’ altro
ragazzo sembrava intento a studiare intensamente il paesaggio circostante.
“Sai dicono che i colori sono simboli particolarmente
potenti” continuò senza guardare Harry “Il verde rappresenta esito e
prosperità. Il rosso simboleggia il coraggio” fece una pausa “il nero discordia
e confusione”
“E’ per questo che mi hai dato la rosa nera?” chiese
Harry, l’ amarezza si mischiò alla sua voce.
“Non lo capisci?” finalmente Draco si girò e guardò Harry
dritto negli occhi “A volte credo che sei deliberatamente ottuso, Harry”
“Va bene, allora” disse Harry piano “Perchè non me lo
dici?”
Un silenzio momentaneo fece eco nelle sue orecchie; e per
un momento Harry si chiese se Draco gli avrebbe risposto.
“La Rosa Nera”
disse alla fine Draco significativo “era quello che credevo di cercare quando
sono entrato nella Foresta Proibita quella notte. Però quello che ho incontrato
sei tu” fece una pausa e Harry si dimenticò di respirare “E ho voluto darti una
Rosa Nera perché mi ha aiutato a trovare quello che veramente stavo cercando”
Quello che Harry seppe dopo era che le mani di Draco
erano sulle sue spalle, avvicinadolo di più; poi le labbra di Draco si chiusero
sulle sue. Per un istante Harry si sentì troppo confuso per reagire, poi tutto
andò al suo posto e fece la cosa più naturale del mondo. Rispose al bacio.
I battiti del suo cuore gli rimbombavano nelle orecchie;
Harry si dimenticò come pensare, percepì solamente, perse la coscienza di tutto
apparte il calore della bocca di Draco sulla sue e il modo in cui le dita di
Draco gli inclinavano leggermente il viso per approfondire il bacio. E fu
febbrile, disperato e tutto quello che Harry desiderava ricordare di nuovo come
si sentiva.
Quando si separarono entrambi respiravano con difficoltà;
Harry sentì il calore bruciargli le guance quando alzò gli occhi per incontrare
quelli di Draco. Ciò che vide lo sorprese immensamente – gli occhi di Draco
brillavano come cristalli scuri sotto la luce della luna, ed erano pieni di un’
angoscia quasi palpabile.
“Cosa?” sussurrò Harry; non poté chiedere ‘Cosa c’ è che non va?’, perchénel
profondo sapeva che tutto non andava; lui, lì da solo con Draco, nel mezzo
della notte, baciandolo; era destinato a finire così, non doveva essere così
meraviglioso. Però era successo ed era stato meraviglioso.
Quindi si conformizzò con un “Cosa succede?”
“Niente” disse Draco senza fiato; per qualche ragione
Harry non sentì più rincuorato. “E’ solo che normalmente ho bisogno di un po’
di tempo per accettare che le cose sono venute male”
E il cuore di Harry sprofondò, però si obbligò a chiedere “Di che parli?”
“Non ho mai smesso di sentirmi attratto da te, Harry”
disse piano Draco “Però – quando la Pozione
D’Amore è sparita mi ero reso conto che potevo controllare il
modo in cui mi sentivo. Allora ho pensato che potevo far sparire tutto,
pretendendo che non fosse mai successo nulla tra noi” respirò profondamente
“Però mi sbagliavo”
“Dopo tutto questo tempo?” Harry scosse leggermente la
testa “E per questo che si venuto da me stanotte, dal nulla?”
“Anche tu hai visto il libro” disse Draco, la sua voce
era bassa e intensa “nella Sezione Proibita. Sono stato lì questa notte e so
che anche tu ci sei stato. Hai visto i versi completi sulla Pozione D’Amore”
fece una pausa e guardò dritto ad Harry “Sai perché l’ incantesimo della
Pozione D’Amore si è rotto”
Solo
quando l’ amore indotto è corrisposto.
Harry si morse il labbro inferiore. Di riflesso chiuse i
pugni. Quindi ora Draco sapeva la verità.
E’
scherno della Pozione rifiutarlo.
La voce di Harry tremò leggermente quando parlò “E’ per
questo che mi hai portato qui?”
“Avevo bisogno di dimostrare a me stesso” disse Draco la
voce bassa e roca “che era reale”
“E lo è?” la domanda uscì dalla bocca di Harry;
necessitava di avere una risposta, una volta per tutte.
Draco lo osservò per un lungo momento, la luce della luna
fece diventare le punte delle sue ciglia argentate. Si avvicinò un passò di più
ad Harry con un sorriso mellifluo sulle labbra “Perché non me lo dimostri di
nuovo?”
Non ci furono tentennamenti questa volta, in un solo
movimento Harry attirò le labbra di Draco alle sue ancora una volta. La bocca
di Draco era come un ricordo famigliare, come un posto speciale che avrebbe
sempre ricordato per il resto della vita. Le sue braccia circondarono Draco,
mantenendolo vicino a lui mentre si baciavano profondamente, lasciando andare
tutto quello che li aveva separati e uniti, finché alla fine non furono
semplicemente solo loro due, dividendo questo momento intimo solo perché
volevano.
Harry era vagamente cosciente che Draco lo stava facendo
retrocedere, finché le spalle non toccarono uno dei pali che costituivano la
meta. Non era molto comodo, però in questo momento ad Harry non importava la
comodità. Scivolò a terra portando Draco con sé, senza rompere il bacio.
Il prato era freddo, le dita di Harry si curvarono sui
soffici fili d’ erba. Sentì le mani di Draco sul suo viso per continuare a
baciarlo, anche se lui non aveva intenzione di staccarsi. Mai.
Chiuse gli occhi perdendosi nel momento, non volendo
sentire niente altro che la perfezione di avere Draco così vicino, baciandolo come
se non ci fosse un domani…
…non si rese nemmeno conto quando la mano di Draco
scivolò sulla sua guancia, non finché non si staccò da lui. Harry aprì gli
occhi; confuso, mentre Draco si liberava dall’ abbraccio e allora si rese conto
che Draco aveva la bacchetta in mano.
Però, prima che Harry potesse pensare qualcosa di
coerente, Draco puntò la bacchetta verso di lui e disse “Manicas Inice”
Una fiammata d’ argento scuro, come una traccia di luce
lunare, seguita da uno strattone del suo polso destro.
Harry batté le palpebre incapace di credere a ciò che
vedeva.
“Draco che dia-“ si interruppe, osservò distintamente e
con incredulità la manetta che l’ univa al palo della meta di Quidditch, poi
osservò di nuovo Draco.
“Il famoso Harry Potter” Draco ispezionò la sua opera con
orgoglio “Proprietà di Draco Malfoy”
“Non puoi parlare sul serio!” Harry allungò l’ altra mano
per toccare la manetta. Quando passò le dita sul freddo metallo poté vedere il
nome di Draco brillare alla luce della luna.
“Un incantesimo ingegnoso, no Harry?” Draco sembrava
contento di se stesso “Imparo sempre il meglio”
“Draco!” Harry era leggermente allarmato “Non mi lascerai
così!”
“No” rispose Draco inclinandosi su Harry, i loro nasi si
toccarono e le labbra di Draco sfiorarono quelle di Harry“Ho intenzione di rimanere qui con te”
E quando la bocca di Draco scese ancora una volta sulla
sua , Harry dimenticò ciò che si era giurato; che questo era un errore che non
doveva mai più capitare. Dimenticò che probabilmente sarebbe stato meglio se se
ne fosse andato – se solo avesse potuto e non solo a parole. Gradualmente si
dimenticò che era ammanettato ad un palo, e anche non ricordò neanche il veloce
incantesimo sussurrato che permise alla catenella delle manette di rompersi a
metà, una manetta ancora intorno al suo polso.
Veramente non ricordava molto, a parte Draco.
Il tempo passò e nessuno li notò. La notte si fece più
profonda e la luna si nascose dietro ad uno squarcio di nubi e permise alle
stelle di brillare più intense contro il vellutato cielo nero.
Quando finalmente rimasero sdraiati , uno accanto all’
altro, sul prato, il fuoco vorace dei baci aveva ceduto il posto al semplice
calore della compagnia. La mano di Harry si trascinò sul prato per prendere e
tenere quella di Draco. Questa rimase tranquilla un momento prima di
intrecciare le dita.
“Allora era questo che volevi mostrarmi?” Harry parlò con
voce bassa osservando il vasto cielo notturno.
“Sì” Draco girò leggermente per guardare Harry, i suoi
occhi brillavano nell’ oscurità con una luce argentata “Che te pare?”
Harry si girò verso Draco e sorrise “Mi piace”
**************
Lui e Draco presero strade diverse quando sul campo da
Quidditch quando i primi raggi dell’ alba cominciarono a brillare sul bordo
dell’ orizzonte. Non ci fu nessun abbraccio, nessun addio.
Harry ritornò alla Torre di Grifondoro e riuscì a salire
fino al suo dormitorio prima che gli altri ragazzi si svegliassero.
Probabilmente nessuno poteva dire che non aveva dormito assolutamente niente
quella notte; si sentiva più fresco di quello che poteva ricordare di essere
stato da molto tempo.
Come d’ abitudine, scese per la colazione in Sala Grande
con Ron e Hermione. Si sedette al suo posto, e immediatamente i suoi occhi
percorsero il tavolo dei Serpeverde; il suo cuore fece un salto quando vide
Draco lì; sostenne lo sguardo e anche se Draco non lo salutò in nessun modo,nei
suoi occhi Harry seppe che tutto quello che ricordava della notte era vero.
A metà della colazione arrivò la posta; un falco volò
basso e lasciò cadere un biglietto arrotolato davanti a lui.
Harry lo prese, e gli si bloccò il respiro in gola quando
vide cosa c’ era dentro. Un anello, pieno di ametiste e smeraldi.
L’ anello di Draco.
Harry alzò lo sguardo verso Draco. Il Serpeverde lo stava
guardando chiaramente, i suoi occhi argentati ad ogni singolo movimento di
Harry.
Harry si mise l’ anello al quarto dito, ricordando il
modo in cui Draco l’ aveva fatto, tante notti fa. Poi abbassò lo sguardo e
spiegò il bigliettino. Fu salutato da una vista famigliare – era esattamente lo
stesso biglietto che Draco gli aveva dato tempo prima.
INCONTRAMI
AL MAGAZZINO CHE E’ IN DISUSO AL QUINTO PIANO DELLA TORRE D’ ASTRONOMIA, DOPO
L’ ALLENAMENO DI QUIDDITCH DI QUESTA SERA.
E quando Harrylesse una volta ancora il messaggio, pensò a tutto quello che era
successo – come si erano incontrati nell’ oscurità e rimasti nell’ improbabile
percorso che li aveva riuniti alla fine.
Harry non era sicuro di capire, ma non gli importava.
Forse alcune cose non erano destinate
a succedere. Semplicemente succedevano.
Harry mise il biglietto in tasca. Poi alzò lo sguardo
verso Draco e annuì una volta; in risposta un lieve sorriso curvò gli angoli
della bocca di Draco. Harry rispose al sorriso. Aveva piani per quella notte.
Si chiese se sembrava strano, seduto lì con un largo
sorriso sul viso, quando tutti gli altri stavano facendo colazione o stavano
leggendo la loro posta. Però non gli importava. Harry sorrise apertamente e
allegramente.
Perché non avrebbe dovuto sorridere?
Dopo tutto aveva tutte le buone ragioni per farlo.
FINE.
Ragazzi con questo ho capito ho ufficialmente finto
questa storia, traduzione, calvario, poema… ho finito insomma!
Ringrazio di cuore tutti voi che mi avete sostenuto con i
commenti e anche chi, per pigrizia o poco tempo, non ha mai commentato.
Grazie a: grinast,Eowie. Lyrachan,Goten,Giuli, sagome
chan, carmen, kiki90, che avete commentato fino all’ ultimo capitolo!!