Eternity in your eyes

di Infinity dreamer_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Sapete cosa si può provare ad avere tutto ma sentirsi veramente vuota? Sapete cosa si prova a sentirsi troppo esigenti per la vita che si ha? Avete mai sognato ad occhi aperti qualcosa che pensate non si possa realizzare mai? Ecco, questo è quello che sento dentro me ogni fottuto giorno. Tanto vero? Per una ragazza di 16 anni? Si, sono Scarlett Smith, ho 16 anni e vivo in un paese vicino Londra. Sono castana, con gli occhi verdi e di media statura. Voi pensate che sia una meraviglia vero? Ahahah no, non mi sono mai accettata e il giudizio degli altri non mi ha di certo alzato l’autostima. Forse per questo credo di non conoscere bene me stessa e di affidarmi totalmente alle emozioni che mi fa provare il mio idolo, Justin Bieber, che molte volte mi ha salvata da questa realtà questa realtà quotidiana che mi rovina sempre più.

\ CAPITOLO 1
Sapete quella bellissima sensazione di svegliarsi con i raggi del sole che accarezzano delcemente il viso? Quando si sentono gli uccellini cantare e tutta l’atmosfera è dolce e tranquilla? Beh io non l’ho mai saputa. Come tutti i giorni da 16 anni, quel giorno mi svegliai nerovosa.
 -Sveglia amore mio,sono già le sette!- la voce di mia mamma seppur dolce mi fece scattare dal letto. “E ora come ripasso la Storia?Coraggio muoviti Scarlett” pensavo nella mai testa autoconvincendomi a iniziare a prepararmi, seppur quella giornata sarebbe stata dura per me: iniziava un nuovo anno e francamente io non ne avevo voglia, dopo che quest’estate ho girato quasi tutta l’America con i miei genitori a causa del loro lavoro. Io ho sempre amato viaggiare, distaccarmi dal mio “mondo” per scoprire nuovi posti e immedesimarsi in altre culture. A malavoglia mi lavai e misi la felpa di Abercrombie con dei jeans stretti e delle converse. Dopo scesi in cucina, salutai mamma, mi guardai allo specchio e avevo uno aspetto terribile ma preferii tralasciare e mi diressi subito verso scuola.
Là incontrai Jennifer, la mia migliore amica dal primo liceo. Lei era bellissima come sempre, i suoi occhi nocciola brillavano alla luce del sole, mentre i suoi capelli biondi ricci facevano da cornice al suo viso. Lei e il mio migliore amico mi erano sempre stati vicini in quegli anni, quando tutti mi prendevano in giro, loro erano sempre pronti a difendermi,  erano forse i miei unici veri amici e devo dire che sono molto fortunata ad averli con me.
Entrammo il classe e come tutti i venerdì le prime due ore erano dedicate alla matematica, prima, alla fisica, dopo. Inutile dire che furono noiose, prima i racconti di ogni alunno sull’estate e poi l’anticipazione dei programmi per quell’anno, favorirono alla mia mente un ottimo riposo. A ricreazione mi sentivo sola dato che Tom era a casa con la febbre alta (Tom era il mio fidanzato, era il ragazzo più dolce che abbia conosciuto, l’unico ragazzo che non si prendeva gioco di me, ed io mi sono sempre chiesta cosa ci trovasse di bello in me), e non avevo ancora visto il mio migliore amico quella mattina. 
Così decisi di andare nella sua classe con Jennifer che era innamorata di lui da tre anni e pur essendo sicura come ragazza, quando lo aveva davanti si bloccava. Quando lo vidi gli saltai addosso
-Zayyyyyyynnnnn! Come sta il mio ragazzo preferito?-
e lui abituato ai miei attacchi di pazzia rispose con calma, sorridendomi come solo lui sa fare :
 -Piccola tutto bene tu?-
-Io sto benissimo, mi sei mancato tantissimo in estate, ma tu non mi hai fatto neanche una telefonata ! Sappi che te lo rinfaccerò in eterno!
-Ehi mi dispiace, ma non è stata un’estate facile per me, mi farò perdonare,te lo prometto-
Mi disse con un tono realmente dispiaciuto. Ora la domanda è, come si fa a non amarlo? E’ fantastico.
La ricreazione passò in fretta tra le chiacchere mie e di Zayn, mentre Jennifer parlava con altre ragazze fin troppo timida a stare con noi. Al suono della campanella io tornai in classe con la mia migliore amica, cercando di convincerla ad avvicinarsi a noi qualche volta, almeno per socializzare con Zayn. Nei corridoi stava succedendo un’apocalisse: chi spingeva di qua, chi spingeva di là…Una cosa che ho sempre odiato. Io ero così assorta nei miei discorsi con Jennifer, la quale nemmeno mi ascoltava, che mi scontrai con un ragazzo…
Anche se io ero nota per la mia distarzione, stavo iniziando a insultarlo nei modi meno educati per una ragazza come me, lasciando la mia finezza ancora in vacanza in America ma cosa strana, mi ricredetti. Per pochi attimi di secondo vidi degli occhi verdi a distanza ravvicinata dai miei. Tutto si fermò per me…oltre agli occhi, di quel ragazzo, notai anche il suo sorriso, le sue fossette, i suoi ricci; sentii il cuore che mi batteva fortissimo, arrosii e abbassai la testa. Il ragazzo si allontanò subito da me, sorridendomi divertito mentre io lo seguivo ancora con gli occhi.
Chi era? E perché mi faceva quell’effetto? Raggiunsi subito Jennifer ed entrammo in classe, come se non fosse successo niente, perché non era successo niente,no?
 

\ SPAZIO AUTRICE 

Alloora,tipo che sono felicissima visto che è il mio primo spazio autrice? Aw che cosa dolce. Anyway,so che il capitolo fa schifo,ed è cortissimo,perdonatemi ma volevo tanto pubblicarlo perchè è da mesi che l'ho scritto.Tengo a dire che la storia,l'avevo scritta come sfogo personale,visto che la scrittura mi aiuta molto,ma poi siccome mi è piaciuta,ho voluto renderla una fanfiction.Spero di riuscire a coinvolgervi ed appassionarvi tanto,questo è solo l'inizio e vi posso dire che la storia avrà una trama molto particolare e sdradicata (?) dal contesto del primo capitolo. Detto ciò mi dileguo sotto terra per l'orrore che ho scritto lol,ma mi farebbe piacere sapere cosa  ne pensate voi,quindi se volete recensirla mi fate un grandissimo paicere.Inoltre se volete contattarmi su twitter questo è il mio link https://twitter.com/xxinfinitydream

Alla prossima, Caterina. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


\ CAPITOLO 2

Il primo giorno di scuola, tutto sommato andò bene. Soliti professori e soliti discorsi di dopo-estate fino all’ultima ora, ma va beh. Uscendo da scuola, salutai Jennifer e raggiunsi Zayn che parlava con un suo amico, Liam. Non potei fare a meno di sentire la loro discussione…
-Zayn, tu intanto inizia a parlarle e forse saprà almeno il tuo nome!-
- Ma io non le ho mai parlato! Che figura le faccio? Cosa le posso sembrare? Non voglio neanche immaginarlo, già immagino le voci che ci saranno in giro per la scuola… nono Liam, non se ne parla..
Poi siccome io sono un tipo assolutamente curioso, non riuscii a trattenermi e spuntaii in mezzo a loro che intanto mi guardavano nei modi più diversi possibili. Liam era stupito e divertito al tempo stesso, immagino per la mia “ comparsa scenografica” , Zayn era quasi terrorizzato della mia presenza e potevo giurare che fosse quasi in imbarazzo, cosa molto rara per lui tanto da manifestarla in modo così esplicito.
-Buongiorno ragazzi, che succede? So di non essere  la dea Venere per quanto riguarda la bellezza, ma almeno potreste trattenervi per non offendermi.- Dissi con una finta faccia  offesa che face scoppiare dalle risate il mio migliore amico, ed a me quando ascolto la sua risata, mi si scalda il cuore!
- Niente di che principessa … allora vogliamo andare?
- Certamente, ci si vede Liam !-
Camminammo in simbiosi, quasi senza emettere respiro, forse perché troppo presi ad annegare nei nostri pensieri, che nel mio caso sapevo già da chi fossero dominati nonostante fossero privi di logica, mentre  su Zayn non avevo la pallida idea, ma quel silenzio iniziavo a non sopportarlo più tanto che richiamai il mio amico.
-Zayn?- gli domandai con dolcezza.
- Mh? – mi rispose lui, “sempre di poche parole”, pensai.
- Che succede? Sei, sei troppo silenzioso…-
-Oh no niente bella, potrei però girare la domanda a te…cosa ti turba?- mi chiese con uno sguardo, come se quasi con quegli occhi mi volesse perforare per scoprire i miei pensieri più nascosti.
- Io? Non ho niente- risposi con un sorriso falsissimo, ma nessuno mai aveva capito quando fingessi o meno. Purtroppo, ero sempre stata un’ ottima attrice, mi ero dovuta adattare in passato, tanto che sapevo fingere benissimo con tutti, ma ovviamente quel “tutti” non comprende Zayn.

Ricordavo ancora quello che mi aveva detto Marianne : tu non meriti di essere qui, tu sei troppo diversa per essere una persona normale, tu non hai idea dello schifo che trasmetti già solo guardandoti. Era stata pessima, odiosa, ripugnante, avevo tutti gli aggettivi del mondo ma io me ne sono stata zitta come sempre. Mi guardo un’ ultima volta nello spacchio del bagno per vedere se si notano i miei occhi gonfi per le troppe lacrime trattenute, ma niente, come se non fosse successo niente, come se non si capisse niente di quello che era successo solo una mezz’ora fa. E’ questo che voglio, non si deve dire in giro che ho pianto, non si deve capire niente, io non devo dare nessuna impressione nagativa, non io, non Scarlett Smith, non quella ragazza sempre dolce e gentile. Esco da scuola e Zayn mi blocca il polso. Zayn è un mio amico, credo che sia il primo ragazzo con il quale non sono né timida e né acida, ed è il primo che fa di tutto per essermi amico .
-Principessa che hai?- e poi questo soprannome ‘principessa’ l’ho sempre adorato, è dolcissimo.
-Niente perché?- dico in un modo più naturale possibile.
-I tuoi occhi…non sono di due verdi diversi, per la prima volta tutti e due gli occhi hanno lo stesso colore, e sono più cupi e arrossati. Non dirmi che…nono, non hai pianto  vero?- mi chiede con un tono quasi supplichevole
- No Zayn, no, sto bene… però abbracciami per favore.- Non ho avuto il tempo di dirlo che sento due braccia cingermi e un calore che mi rasserena subito.
-Lo sai che non puoi dirmi bugie piccola, lo capisco quando reciti solo uno stupido copione, sappi che sei fondamentale per me e non tollero che qualcosa o qualcuno ti possa rendere triste- mi dice sussurrandomi tutto.
Io ho una battaglia interna con le mie lacrime ma il mio autocontrollo è  perfettamente lucido. Mi allontana e mi dice:
-Lo sai che mi dirai tutto prima o poi vero?-
-Se ami le storie complicate e depresse certamente- gli dico sorridendo.

-Lo sai che ti conosco meglio di chiunque altro, so che hai qualcosa ma tanto io ti torturerò fin quando non me lo dirai-
- Sisi, certo Zayn- gli dissi ricordando ancora la scena di tre anni fa, quando eravamo due semplici ragazzini di 14 e 15 anni. –Ci sentiamo, ciao-
-Ciao bellissima-
“Zayn  Malik, sappi che non mi sfuggirai così semplicemente, anch’io ti conosco meglio di chiunque altro, e nonostante i tuoi difetti ti voglio bene anch’io”.

\ SPAZIO AUTRICE

 

Allooora come vi sembra? Questo capitolo io lo trovo dolcissimo,ceh io amo la loro amicizia.E' ovviamente solo un capitolo di passaggio, serve soltanto a capire un po' il legame che c'è tra loro e il passato di Scarlett; come potete vedere infatti ho messo un breve flashback.. Che dire? Spero che vi sia piaciuto,pertanto mi piacerebbe se per caso lasciereste una recensione.Grazie mille <3. Ah un'altra cosa! Come potete notare c'è una discordanza tra i verbi, figurano infatti il passato e il presente.Anche se non sono un membro onorario dell' Accademia della Crusca,so perfettamente la grammatica italiana,ho scelto apposta questo tipo di coniugazione perchè è fondamnetale per la storia. Se volete seguirmi o chiedermi la qualqunque cosa su twitter questo è il link https://twitter.com/xxinfinitydream.

Alla prossima, Caterina.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


\ CAPITOLO 3

La mattina dopo, mi svegliai e dopo essermi stiracchiata tipo gatto, iniziai a preparami. Tutti i venerdì mi svegliavo volutamente alle sei per andare a correre al parco vicino casa. Era sempre stata una mia passione correre, mi aiutava a pensare e a rilassarmi ed ero anche molto brava. Dopo essermi preparata scesi in cucina dove vidi un post-it da parte dei miei genitori: “Ciao tesoro, scusami se non ti abbiamo avvertito prima ma siamo dovuti andare a Bruxelles per una riunione importante, crediamo di tornare lunedì. Ti vogliamo bene.”  “ Beh certo, mi mancava leggere questi avvisi” pensai riflettendo sulla pochissima presenza dei miei genitori nella mia vita. Uscii di casa, misi le cuffiette e addio mondo. C’eravamo solo noi, io e Justin e nessun altro. Dopo circa un’ ora tornai a casa, mi preparai e in un tempo record ero pronta, ero troppo ansiosa di sapere come stava Zayn quella mattina. Andai a casa sua e mi accolse Trisha, una donna stupenda, che mi accompagnò fino in camera del figlio.
-Buongiorno Malik, come stiamo oggi?- gli dissi abbracciandolo da dietro visto che era intento a sistemarsi la camicia davanti lo specchio.
-Ehi splendore! Io bene, tu? Vedo che sei più dolce del solito oggi- mi rispose sorridendo
-Sisi, oggi voglio esserlo. Pronto per andare a scuola o ancora devi rigirarti davanti lo specchio?-
-Uh va bene, va bene usciamo!- e mi fece la linguaccia.
Purtroppo arrivammo in ritardo, io e Zayn non eravamo proprio Mister e Miss Puntualità, ma per fortuna io avevo Chimica a prima ora e quindi non mi dispiaceva perdere un po’ di lezione, ma Zayn aveva i test di ingresso di Lettere e non era molto contento della situazione.
-Sappi che ti voglio bene, ora però vado. Ciaooo- gli dissi allontanandomi mentre ridevo.
- Me la farai pagare Smith e la tortura sarà lenta e dolorosa, molto dolorosa sappilo- mi gridò.
Entrai in classe e a parte le occhiate dei miei compagni di classe che mi mettevano sempre a disagio, riuscii a sedermi accanto a Jennifer anche perché il professore non mi disse niente.
-Alla buon’ora eh? Ahahah-
-Shh che è stato Zayn a farmi perdere tempo- gli dissi facendole l’occhiolino. Ed ecco che era diventata rossa in viso e che abbassava lo sguardo. Possibile che il solo nome le faceva quest’ effetto?
- Jenny, ascoltami, -le presi le mani- tu dovresti avvicinarti un po’ più a noi, dovresti iniziare a fare amicizia con lui. Siete entrambi i miei migliori amici ma possibile che quando c’è lui tu ti allontani?-
-Scarlett io ho paura. Sembra assurdo sai? Io mi vergogno troppo, basta soltanto che vedo i suoi occhi per bloccarmi, quando invece con tutti gli altri ragazzi sono completamente l’opposto. Non è la stessa cosa di… te e Tom.-
Già, Tom, non lo sentivo da giorni a causa della febbre che aveva ma neanche mi mancava tanto. Ma che dicevo? Stavo impazzendo, sicuro. Eppure appena pensai a lui, mi vennero in mente gli occhi del ragazzo del giorno prima, e deglutii rumorosamente, troppo spaventata a quel pensiero.
-Ehi Scarlett che succede?-
-Niente, tutto ok- dissi io e lei si limitò ad annuire.
Il venerdì non avevamo la mensa, essendo l’ultimo giorno della settimana e quindi uscivamo prima. Ci mancava solo l’ultima ora: Educazione Fisica. Ero intenta a parlare con le mie compagne del più e del meno quando sentii pizzicarmi i fianchi. Era Zayn. Ecco lo sapevo, ero condannata a morte. Lui iniziò a farmi il solletico, cosa che io odiavo tantissimo, e a farmi correre per tutta le palestra con la speranza di fuggire alla sua vendetta. Povera illusa! Per quanto veloce potessi essere lui mi raggiunse e mi bloccò contro il muro. Non avevo speranza ora.
-T…ti prego ahahah… Z…Zayn basta ahahaha-
- Solo se mi dirai che sono il più bel ragazzo che abbia mai visto! Altrimenti…continuerò ahahah-
-Ma che… ahahahah ok ok, sei il bel ragazzo che ahahaha abbia mai visto ahahhaha.-
-Brava principessa, amo quando non riesci a tenermi testa.-
Stavo per rispondergli quando lo rividi, rividi lui. Tutto si fermò. Di nuovo. Il suo sorriso era qualcosa di meraviglioso, ma gli occhi, Dio erano perfetti! Sentivo che Zayn mi stava parlando ma non stavo capendo più niente e poi mi girava la testa. Cercai di riscuotermi per tornare alla realtà.
-Ehi principessa che c’è? Che hai visto?-
Si girò un attimo per guardare alle sue spalle per poi riguardami di nuovo mentre teneva ancora le mie braccia ed io ero appiccicata al muro.
-Piccola anche tu con Harry eh?- mi disse con un sorriso di chi la sapeva lunga…
-H…Harry?- Ora perché la mia voce tremava?
-Si, è un mio compagno di classe…ma davvero non lo conosci?- io feci cenno di ‘no’ con la testa.
-Sei incredibile! Tutta la scuola lo conosce, soprattutto la parte femminile lo ama. Io ti adoro per questo, non sei come le altre, e poi tu hai quella sottospecie di ragazzo a cui hanno attribuito quel nome ridicolo, a me sembra quello di un cane-
-Dai Zayn, non puoi trattare così Tom, è carino in tutti i sensi.-
Il fischio della professoressa interruppe il nostro discorso per poi ordinarci di formare due squadre per giocare a pallavolo. ‘Una bella partita per iniziare bene il nuovo anno’ si certo come no. Io mi sedetti sulla panchina perché odiavo profondamente la pallavolo visto che non riuscivo a fare neanche un punto, e poi perché quando si formavano le due squadre, i ‘capitani’ di esse non mi sceglievano mai, lasciandomi quindi come ultima persona da prendere nella propria squadra perché era obbligatorio prendere tutti.
Non volevo ritornare di nuovo a quei tempi, assolutamente no, non potevo permettere che gli altri mi prendessero in giro o che mi considerassero per compassione, no.
Mentre pensavo a ciò, vidi Harry avvicinarsi alla panchina in cui ero seduta io. E ora che dovevo fare? 

\ SPAZIO AUTRICE

Eccomi qua! Allora che ve ne pare? In realtà non so che dirvi AHAHAHAHAH perchè comunque è un capitolo in cui si scoprono ancora più cose su Scarlett e finalmente appare Harry, il nostro secondo protagonista. Spero che vogliate lasciarmi una recensione, anche perchè vedo quante persone leggono la storia. Sono comunque felice che state apprezzando la storia anche se non recensite, vi amo tutti. Se volete seguirmi o chiedermi la qualqunque cosa su twitter questo è il link https://twitter.com/xxinfinitydream.

Alla prossima, Caterina.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


\ CAPITOLO 4 

“Ok stai calma Scarlett e tutto andrà bene”
Vedevo che stava venendo verso me, tutto sorridente. Per me quel ragazzo sorrideva troppo.
-Non giochi con gli altri?- mi disse sedendosi
-Veramente no, vai tu se vuoi-
-No, preferisco stare qua, almeno ti faccio compagnia e mi scuso per ieri, quando ti sono arrivato praticamente addosso-
-Non ci pensare, non è successo niente-
-Comunque io sono Harry, Harry Styles se non mi conosci ancora- mi disse porgendomi la mano con un sorriso da super montato, era bello, non lo metto in dubbio, ma sempre da montato rimaneva.
-Perché avrei già dovuto conoscerti?- gli dissi. Non amavo i tipi come lui, coloro che si credono Dio sceso in terra, quindi mi venne automatico rispondergli in modo brusco.
-Tutti mi conoscono qui, comunque si potrà rimediare…non mi hai ancora detto come ti chiami però…-
-Scarlett, Scarlett Smith-
Fu così che finimmo la nostra conversazione, se così la si può definire. Quella fu una delle ore più lunghe e noiose della mia vita, non parlai assolutamente. Con chi dovevo comunicare, con quell’ essere accanto a me che ogni tanto si limitava a guardarmi con la coda dell’ occhio? Per me era una sua tattica, ne ero sicura. Perché gli esseri meravigliosi dovevano avere sempre qualche difetto?
“ Ok Scarlett, stai delirando alla grande, riprenditi”
“ La sua vicinanza mi fa quest’ effetto”
“ Te l’ho detto che devi riprenderti”
“ Stupida coscienza, stai zitta”
Finalmente l’ora finì, stavo diventando pazza. Zayn mi raggiunse subito, e mi abbracciò. Mi disse che quella sera avrebbe organizzato una festa a casa sua, approfittandosi della mancanza dei suoi genitori che erano andati a trovare parenti, e mi aveva invitato.
-Lo sai che non amo le feste, mi dispiace Zayn…-
-Ma che ti costa? Fallo per me, ti prego, puoi portare anche qualche tua compagna se ti va.
-Sapevo che dove volevi arrivare! Ahahah Zayn non cambierai mai. Chi sarebbe la fortunata?-
-Principessa, non posso dirtelo, perché…beh, non so se ne sono innamorato sul serio oppure no, non voglio innamorarmi  e poi stare male, avevo chiuso definitivamente con l’ amore e robe varie.-
-Non sono tutte come Charlotte, Zayn. Quello è stato solo uno sbaglio, ma ti aveva reso felice, quindi non hai niente da rimpiangerti. E poi meglio così, almeno ti ho tutto per me, so essere molto gelosa.- gli dissi tirandogli le guance. Gli volevo un bene infinito e stavo male se pensavo che ancora pensava a Charlotte. Quella non poteva definirsi “ragazza” era una bestia. Mi dite se c’è qualcuna che hai il coraggio di lasciare il proprio ragazzo scrivendo un messaggio “Ciao, scusa ma pensavo di finirla qua, siamo troppo diversi. Non provare a chiamarmi, cambierò numero molto presto.” ? L’avevo odiata dal primo momento.
-Sarà, comunque  mi auguro che verrai, ciao bellissima.-
Mi lasciò lì, in palestra mentre pensavo sul da farsi. Certo, a Jennifer avrebbe fatto piacere, l’avrei resa felicissima, e quindi accettai. Cosa non si fa per la tua migliore amica?
-Ciao,ciao,ciao,ciao-
-Ehi Jen, che hai?- sapevo che fosse pazza, ma peggiorava di giorno in giorno
-Ti ho visto sai?- continuavo a non capire –Ti ho visto mentre parlavi con il ricciolino. Ti rendi conto che sei stata accanto a Harry Styles per un’ora intera?-
-Ed è stato terribile, mi sono annoiata tantissimo, stavo immobile perché con quello non ho voluto più parlarci, oltre ad essere bellissimo, ad avere una voce meravigliosa, un sorriso che ti blocca, degli occhi a dir poco perfetti, oltre a tutto ciò, è un montato  di prima categoria. Comunque Zayn ci ha invitate ad una sua festa a casa sua stasera.-
-Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaah no, non può essere. Sto sognando vero?- mi disse abbracciandomi.
-Tu, vieni da me, ci dobbiamo preparare. Niente ma Scarlett, obbedisci su.- mi disse spingendomi verso l’uscita della scuola.
Dopo aver mangiato, ci dedicammo ai vestiti da indossare la sera. Io non ci tenevo molto, ma Jen amava la moda e tutto ciò che questa riguardava.
-No Jen, io quel coso non lo metto, te lo scordi. Non mi piace, vorrei qualcosa di più…boh quello no.-
-E questo?- mi disse prendendo un vestito verde acqua che arrivava un po’ sopra il ginocchio. Era stupendo.
-Affare fatto.-
Dopo qualche ora eravamo pronte. Lei aveva scelto un vestito che le stava da incanto, lei è sempre stata bella qualsiasi cosa indossasse. Sapete quando c’è la vostra migliore amica che è bella, sa di esserlo e tutti le vanno dietro e nessuno considera te? Ecco, a me capitava così, ero la migliore amica di quella bella.
Eravamo appena arrivate a casa di Zayn e già potevo sentire la musica che mi rimbombava in testa. Lui ci aprì sorridendo, era stupendo.
-Ciao piccola! Sei bellissima stasera sai? Non che gli altri giorni non lo sei, ma stasera lo sei di più, ceh voglio dire…
-Ahahah ho capito, tranquillo.- gli schioccai un bacio in guancia per poi presentargli la mia amica.
-Beh Zayn, lei è je…-
- Jennifer vero? Io..sono…sono Z..Zayn, piacere.- mi interruppe lui per presentarsi da solo e posso scommettere la qualunque che lui stesse diventando rosso in viso.
-Piacere Zayn, si sono Jennifer - gli rispose lei con la mano che tremava.
-Vorresti andare a ballare con me? Sempre se ti va, altr…-
-Si certo.-
Che felicità! C’ero io che guardavo la scena sola soletta, sarei dovuta essere da Tom, ma non mi mancava e non mi andava di chiamarlo proprio in quel momento. Decisi di andare fuori per prendere aria, già non stavo sopportando quella confusione. Mi sedetti sul prato appoggiando la schiena sul tronco della quercia e rimanendo in pace con me stessa mentre guardavo le stelle. La pace poteva durare con me? Ovviamente no…
-Ehi ciao, posso?- disse indicando lo spazio accanto a me  ma io mi limitai ad annuire col capo.
-Come mai non sei là con gli altri a divertirti?-
-Come mai non ti fai mai gli affari tuoi Harry? Comunque volevo restare qui fuori, da sola, a guardare le stelle, ho sempre amato farlo-
-Oh anch’io-
-Che poi non so perché sono qua tranquilla, quando dovrei chiamare il mio ragazzo, invece di stare a sentirti.-
Non mi rispose, odio chi non mi risponde ma a quanto pare le nostre conversazioni dovevano sempre finire a metà. Dopo non so quanto tempo riattaccò a parlare…
-Tu conosci le costellazioni?-
-Emh, si veramente, ho sempre amato l’astrologia, ha un qualcosa di misterioso e affascinante al tempo stesso, anche se in verità ho timore di conoscere quello che è al di fuori del nostro mondo…
-E perché mai? Io lo trovo affascinante. A te non viene mai la curiosità di sapere cosa c’è oltre ciò che vediamo? Io vorrei tanto saperlo, sapere cosa c’è nell’ universo, sapere il senso dell’infinito, di ciò che è senza tempo e quindi dell’ eternità.-
-Per quanto possa sembrarti strano la mia più grande paura è il vuoto, il vuoto rappresentato da tutto ciò che non è sotto il nostro controllo…- stavo amando parlare con lui, non era il solito arrogante. In quel momento era diverso e incredibilmente perfetto. Aveva gli occhi lucidi forse per via della luce, rivolti al cielo. Tutto era perfetto
-Si devono vincere le paure Scarlett.-
-No, a questi livelli non si può fare niente. Chi ti darebbe la forza necessaria per combattere questo tipo di paure?  Va oltre le nostre possibilità.-
-Tu dici?- si stava avvicinando pericolosamente a me, ma io ero impassibile, non reagivo. Le sue labbra furono sopra le mie per qualche istante, il tempo di un brevissimo contatto che mi provocò brividi ovunque. Era stato bellissimo anche se non doveva farlo. Chi lo conosce? E come si permette?
- S…scusami…io… non volevo Scarlett, è stato più forte di me.- io continuavo a guardarlo mentre il nervosismo si impossessava di me. -cioè in genere sono le altre ragazze che mi incitano a farlo e comunque non hanno problemi anzi, non credevo che invece  ora io potessi, cioè… Meglio che sto zitto vero?-
-Decisamente, ci si vede Styles.- mi dissi alzandomi rivolgendogli un ultimo sguardo nervoso mentre nel mio stomaco c’ era ancora un tornado.

\ SPAZIO AUTRICE 

Eccomi con il nuovo capitolo che io personalmente amo. Abbiamo una brave conversazione tra Harry e Scarlett prima in palestra e poi sotto le stelle aww, tengo a dire che per quest' ultima mi sono impegnata molto a scrivere il contenuto infatti a me fa un certo effetto. Comunque mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi, quindi se volete lasciarmi una recensione... Grazie mille. Se volete contattarmi su twiter, questo è il link https://twitter.com/xxinfinitydream 

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


“-Mamma che significa? Io volevo stare con voi e poi è il mio onomastico…-
-Scusaci tesoro ma sai che non possiamo, dobbiamo andare, però ci sarà Carmen con te. Ciao amore.
Eccomi di nuovo sola. Tanto vale non avere genitori se poi non ci sono mai con te. Mi guardo un’ ultima volta allo specchio per poi dirigermi a scuola dove per fortuna sto iniziando a fare amicizia, voglio dire ho solo due ragazzi che si sono avvicinati a me in questo periodo, Jennifer che è in classe con me, e Zayn che è più grande di me di un anno ma stranamente mi difende sempre. Che poi mi difende da cosa? Da insulti ricevuti costantemente da tutti, credo che solo i professori non abbiano niente da criticarmi, anzi.
Coraggio Scarlett, sii forte. Prendo un lungo respiro ed entro. Mi dirigo verso gli armadietti e sento la voce di Marianne dietro di me…
-Chi si rivede! La Smith ora ha anche l’ armadietto vicino ai nostri! Pensavo che non ti stavamo molto simpatici-
-Non ho mai detto questo- ogni volta è una lotta dentro me: vorrei essere forte e non farmi vedere debole ma devo stare attenta a come parlo altrimenti si arrabbia e scarica il suo nervosismo su di me. Come non detto…
-Tu stupida ragazzina non permetterti di rispondermi mai più- ecco che inizia a spingermi contro gli armadietti…mi fa malissimo la schiena ma non dico niente. Poi sento qualcuno…
-Ehi lasciala stare, non ti annoia a perdere tempo sempre in questo modo? Sei sempre la solita-
-Togliti di mezzo Tom, nessuno ha chiesto il tuo parere-
-Senti, fai come ti ho detto io! Da quanto in qua non rispetti quello che dico? Lasciala ora!- è un ragazzo e sta gridando contro Marianne molto innervosito.
-Scusala, a volte scarica il proprio nervosismo con su gli altri. Comunque piacere, io sono Tom e tu?-
-Piacere mio, Scarlett- gli porgo la mia mano ma quando la mia pelle sfiora la sua sento che mi brucia, mi brucia tantissimo, cerco di ritrarla ma niente, non riesco a muovermi e lui sembra divertito da tutto ciò.”

Mi svegliai di soprassalto, più che altro per lo spavento. E’ la prima volta dopo non so quanto che facevo un incubo. Vidi l’ora ed erano ancora le quattro di mattina così decisi di farmi un bagno per rilassarmi, dopo sarei andata da Jennifer, mi era dispiaciuto lasciarla da sola alla festa senza dirle niente ma non mi sentivo bene e avevo preferito ritornare. Dopo essermi preparata andai a casa sua e appena mi aprì la porta mi tempestò di domande…
-Si può sapere che fine avevi fatto? Ti sembra corretto lasciarmi là da sola? E poi mi hai fatto  preoccupare tantissimo!- Non la smetteva di parlare, era un disco continuo.
-Scusa, scusa, scusa mi metto in ginocchio se vuoi, scusa Jen ma non me la sentivo di restare.- dissi distogliendo lo sguardo mentre pensavo alla sera prima.
-Ma ti sentivi male? Che ti è successo?-
-Nono, non stavo male… ti prego non chiedermi altro, non saprei darti neanch’io una risposta logica.- quasi la supplicai ma non mi diede ascolto.
-Ora ci sediamo sul divano e mi parli di tutto quello che vuoi ok? Chiudi gli occhi e ti verrà più semplice raccontare-
Con lei non c’è speranza, è fin troppo curiosa ma io so che ha voluto farmi sfogare, lei infondo lo sapeva che qualcosa non andava.
-Beh allora, non so da dove partire perché in fondo non è ch…-
-Vuoi parlare si o no?- mi disse puntandomi il suo indico contro di me.
-Si si. Ti stavo dicendo che quando tu sei andata con Zayn a ballare- a quel punto sorrise per un attimo e poi tornò a guardarmi aspettando che continuassi –io non sapevo che fare e allora me ne sono andata fuori a rilassarmi. Si io vado ad una festa per stare fuori da sola, lo so che non ti sto dando un’ impressione da persona normale, comunque… non sono più stata sola. E’ venuto Harry, e abbiamo parlato mentre guardavamo le stelle. Eravamo entrambi appoggiati con la schiena sul tronco dell’albero e che dirti, è stato stupendo. Ho parlato per liberamente per la prima volta, voglio dire, ho parlato di ciò che invece mi limito a pensare, non mi è mai capitato con nessuno che mi sentissi così libera di raccontarmi, e poi la cosa bella è stata che lui mi ha capita. E’ stato perfetto quel tempo passato con lui, per un attimo lo credevo diverso, ma poi mi ha…mi ha baciata, se così si può definire: c’è stato solo un breve contatto con le labbra anche se gli avevo detto di essere fidanzata. Mi ha paragonato alle altre ragazze, e tu sai che non voglio essere paragonata a quell’esercito di oche così me ne sono andata… tutto qua.-
-S…Scarlett, ti sei sentita quando hai parlato?- 
-Perché? Che cosa ho detto?-
-Che ti è piaciuto stare con lui, ma che dico! Hai detto che è stato perfetto!- sembrava una pazza, agitava le mani verso l’alto. Io mi rattenevo dal riderle in faccia.
-No, non può essere, ti avrò detto che mi avrà fatto piacere, ma addirittura perfetto…non può essere; te l’ho detto che mi sono innervosita con lui perché non doveva farlo.-
- Si si va bene Scarlett, io so soltanto che non ti sentivo parlare così da tempo e poi i tuoi occhi! Stanno brillando! Ceh in pratica mia cara Scarlett sei fottuta.-
-C’è qualcosa che non va in te, è diversa la cosa.- le dissi ridendo, poi continuai –e dimmi, che è successo con Zayn?-
-E’ stato dolcissimo. Non ha considerato le altre ragazze che gli stavano attorno, perché diciamolo, era bellissimo ieri sera, ma ha parlato con me, ci siamo conosciuti a vicenda. Tutto qua.- stava sorridendo, si vedeva che era felice ed io lo ero per lei.
Nel pomeriggio decisi di andare da Tom, volevo vederlo, almeno per vedere come stava. Suonai il campanello e mi aprì suo fratello maggiore, Jason.
-Ciao Scarlett, mio fratello è sopra, entra pure.- mi disse sorridendomi. Mi limitai a sorridergli e andare di sopra. La porta era leggermente socchiusa, così bussai ed entrai senza aspettare una risposta.
-Jason ti ho det…Amoreee.- mi disse alzandosi di scatto dal letto e venendo ad abbracciarmi.
-Ehi come sta il mio malato?-
-Ora bene che ci sei tu. Lunedì torno a scuola, mi sei mancata tantissimo-
-Anche tu…- gli dissi ma mi interruppe baciandomi. Era così lui, quando gli andava voglia aveva gli attacchi di dolcezza.
-Resti a dormire da me?- mi chiese dolcemente ma io ero pronta a dirgli di no, non mi andava molto. –Ti prego-
-Sai che ti odio quando fai così?- mi fermai un attimo e poi ripresi –va bene, starò con te, più tardi avviserò Carmen.-
Passammo un altro po’ a chiacchierare e poi si addormentò cingendomi la vita con il suo braccio. Era quello che mi dava fastidio: anche se non avevamo fatto niente, doveva dimostrarmi che ero sua, voleva avermi sempre. Era troppo possessivo. Dormii poco, così già di mattina presto ero sveglia. Me ne andai lasciando un biglietto a Tom con scritto che sarei andata fuori città e quindi ci saremo visti l’indomani mattina. Trascorsi l’intera giornata senza fare niente, mi limitai a leggere e ad ascoltare un po’ di musica. La mattina quando fui pronta per andare a scuola, passai prima da Zayn visto che mi aveva chiesto lui di andare insieme a scuola. Mi parlò di come voleva acquistare la fiducia della mia amica, di quanto ci tenesse. Quando arrivammo a scuola c’era Tom che mi aspettava all’entrata e appena mi vide mi salutò baciandomi.
-Per favore, non mettete in atto queste scene così disgustose davanti a noi!- lanciai uno sguardo assassino al mio migliore amico che aveva sempre odiato il mio ragazzo, in pratica lo odiavano tutti i miei amici. Intanto ci raggiunsero anche degli amici di Zayn, mi sembra chmiste si chiamassero Liam e Louis, insieme ad Harry. Loro si misero a ridere tranne quest’ultimo che mi perforava con lo sguardo. Non riuscivo a guardarlo negli occhi, mi sentivo strana: un o tra odio e imbarazzo. Imbarazzo? Si, proprio quello.
-Scusate ma ora vado in classe, a dopo.-
Andai in classe mentre in viso diventavo sempre più rossa ma dovevo controllarmi. Sapete, tutti considerano la timidezza come una cosa carina e dolce, io invece la classifico tra i difetti; per me è una cosa terribile essere timida. Che poi in quel caso ero diventata rossa per cosa? Per quella sua attenzione verso me? Era assurdo solo a sentirsi.
Quella giornata fu noiosissima ma per fortuna la sera io e Jen dovevamo uscire con gli amici di Zayn, anche se ovviamente Tom non era stato neanche invitato. Per un certo senso mi faceva pena, ma si dice che devono fare pena solo i morti, quindi non gliel’ho mai detto.
Arrivata a casa mi preparai e siccome ero pronta in anticipo, mi misi a leggere. Avevo sempre avuto un bellissimo rapporto con la letteratura, mi rilassava, mi sentivo bene e forse era anche per questo che amavo scrivere. Si, mi hanno sempre detto di avere la cosiddetta “vena poetica” solo perché riuscivo ad emozionare tutti con quello che scrivevo, io semplicemente mi limito a descrivere le mie sensazioni e ad esprimere i miei sentimenti, perché con la scrittura mi viene tutto più semplice.

“-E ora ragazzi vorrei chiedere alla vostra compagna Scarlett di alzarsi e leggere il suo tema non per fare confronti, solo per farvi capire come va impostato-
E’ quello che temo di più. La mia professoressa non ha capito che quello che scrivo non riesco a dirlo a voce alta, mi viene impossibile farlo. In questo momento però sono costretta a farlo perché ho gli occhi di tutti i miei compagni di classe addosso. Inizio a leggere il tema, mentre mi viene da sorridere rileggendo qualche  frase, mano a mano che leggo lotto dentro me stessa per non piangere, mentre già la voce e le mani mi tremano. Sono riuscita a leggerlo tutto però, sotto lo sguardo fiero dell’ insegnante e quello dei miei compagni, alcuni annoiati che mi rivolgono sguardi invidiosi e cattivi, altri, la minoranza, che hanno gli occhi lucidi e questo non può farmi che piacere.”

Scrollai le spalle a quel ricordo, erano passati circa tre-quattro anni ma ancora ricordavo benissimo le scene passate. Alle otto mi incamminai verso il parco indicatomi da Zayn, là c’era l’ annuale festa del paese sempre ricca di attrazioni. Arrivata all’ entrata del parco c’erano Liam e Niall, quel ragazzo biondo con cui non avevo molta confidenza; al dire il vero conoscevo a malapena tutti gli amici del mio migliore amico. Per fortuna poco dopo arrivò anche Zayn con Jennifer, da come mi aveva detto lei, lui si era offerto di andarla a prendere a casa.
-Ehi ciao ragazzi! Ciao principessa!- gli sorrisi – andiamo verso la piazzetta, Louis e Harry arriveranno tra cinque minuti-
Feci finta di niente e mi incamminai insieme agli altri verso il centro, mentre guardavamo curiosi i vari spettacoli tenuti da piccoli gruppi locali e gli stand con i prodotti tipici. Poco dopo arrivarono anche gli altri due ragazzi, e la serata stava andando bene, al contrario di quanto mi aspettassi. Poi però mi sentii pizzicare sulla spalla e mi girai.
-Che c’è?- risposi infastidita.
-Potremmo allontanarci un momento? Vorrei parlarti…-
Raggiungemmo una collinetta, la parte più alta del parco mentre io aspettavo cosa mi dovesse dire di così importante.
-Beh ecco…io… volevoscusarmuhxjhjcio- disse con lo sguardo basso mentre dei ricci gli cadevano sulla fronte-
-Eh? Senti se sei venuto qua solo per farmi perdere i fuochi d’ artificio è meglio che me lo dici ora altrimenti parla in modo chiaro ok? C.h.i.a.r.o- gli risposi seria mentre l’ansia mi stava uccidendo lentamente. Poi alzò lo sguardo verso di me per la mia risposta e in quel momento mi pentii di aver parlato…i suoi occhi. Non so cosa provavo, mi sentivo terribilmente male ma anche perfettamente bene, non so definire come mi sentivo in quel momento. Ecco: l’unica cosa che non ho mai saputo esprimere attraverso le parole è la sensazione che i suoi occhi mi provocavano.
-Già che mi è difficile dirlo, poi tu mi rispondi male! Ti volevo chiedere scusa per averti “baciato” la volta scorsa, so che tu sei fidanzata e che non mi conosci affatto e che dovevo mantenere le distanze e che non sei come le altre e che…- non la finiva di parlare e mi venne da ridere perché aveva una faccia troppo seria.
-Arriva  al dunque Harry-
-Scusa. Va bene?-
-Ok, l’importante è che hai capito che non faccio parte di quell’ esercito di oche che ti viene appresso.-
-Gelosa? Io ci tengo molto alle mie seguaci-
-Io? Gelosa? No. Soltanto cerco di rimarcare le differenze.- e detto ciò mi girai con l’intenzione di tornare dai ragazzi ma la sua voce mi bloccò.
-Ma per favore! Sei gelosa! E non intendo di me, sei gelosa che loro abbiano qualcosa in più di te, si capisce.- se per un momento pensai che fosse stato dolce a chiedermi scusa, mi dovetti ricredere. Era un presuntuoso, arrogante, idiota di prima categoria, aveva solo l’apparenza di un angelo. La rabbia cresceva sempre più in me, e per quanto sbagliato fosse mi girai potendolo guardare in faccia di nuovo e tirargli uno schiaffo in queste guance rosee che si ritrova. Lui però mi bloccò il polso destro e alla sua forza non seppi reagire.
-Mossa sbagliata Smith, cerca di tenere a bada il tuo nervosismo.-
-Ti odio! Tu non dovevi dirmi questo! Non sai che importanza può avere su di me quello che hai detto, non sai niente di me!- ed ecco che le guance iniziavano ad essere solcate dalle prime lacrime silenziose dovute alla rabbia, al nervosismo o semplicemente all’ odio che provavo verso lui perché mi rese debole, troppo debole. Prima che però potessi rendermene conto poggiò le sue labbra sulle mie, di nuovo, mentre mi teneva ancora il polso fermo. Era un bacio infinitamente più bello del primo, non si limitò ad appoggiare le sue labbra sulle mie ma lo approfondì facendo incontrare le nostre lingue, e quello che mi dava fastidio era che io non opposi resistenza, ma stavo bene. Le lacrime scorrevano ancora sul mio viso ma era come se il suo bacio servisse per riparare il dolore che avevo dentro, come se lui fosse lì per avere il pieno controllo di me e del mio cuore. Proprio sopra di noi vi erano i fuochi d’artificio che occupavano gran parte del cielo che si poteva vedere, proprio come i battiti del mio cuore rimbombavano in me. 


\ SPAZIO AUTRICE 

Salve a tutti! So che mi starete uccidendo per aver aggiornato dopo secoli ma la scuola mi sta occupando gran parte del tempo, quindi sorratemi (?). Tornando al capitolo...che ve ne pare? Possiamo capire maggiormente il carattere di Scarlett anche grazie ai brevi flashback che ha molto spesso,e possiamo capire un po' di più il nostro Harry che effetto le fa. Posso solo dirvi di prestare attenzione alle parole relative a ciò che prova Scarlett per Harry perchè...beh saranno fondamentali per la storia e più andremo avanti, più lo capirete. Volevo anche ringraziare tutti coloro che recensiscono, mettono la storia tra le preferite\ ricordate\ seguite e coloro che leggono silenziosamente, sappiate che vi amo. Se volete contattarmi su twitter questo è il link  https://twitter.com/xxinfinitydream.
Alla prossima, Caterina.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


-Lo sai che è sbagliato tutto questo vero?- gli dissi guardandolo negli occhi dopo il nostro bacio. Avevo gli occhi lucidi ed il cuore mi batteva fortissimo ma era tutto sbagliato e dovevo cancellare dalla mente tutto ciò che era successo. Dovevo appunto, non volevo.
-E lo sai che non mi importa che sia sbagliato vero?- no, no Harry non sorridere.
-Hai imparato il copione a memoria? I miei complimenti! Andiamo, quante volte hai detto così?-
-Fammi pensare un po’… mmm credo che sia la prima volta. Con le altre era tutto più semplice perché a nessuno di noi importava se fosse sbagliato o meno…-
-E tu lo sai che ci conosciamo da appena pochi giorni? E ti ricordi che sono fidanzata? Lascia perdere- gli dissi con un sorriso sghembo.
-Posso almeno iniziare a conoscerti come amica?- disse speranzoso
-Certo Harry- gli risposi sorridendo mentre ci avviammo verso la piazzetta. – Ah! Tra di noi non c’è stato nessun bacio ok? E’ stato solo un momento di debolezza-
-Certo, fa conto che non fosse successo niente.- Infatti, come lui diceva non era successo niente, peccato che ancora il cuore mi batteva all’impazzata.
Raggiungemmo silenziosi gli altri che appena ci videro tornare ci guardarono confusi e interrogativi.
-Si può sapere che fine avete fatto? Vi siete persi i fuochi d’artificio!- disse Jennifer e in quel momento pensai “invece gli ho sentiti dentro me i fuochi d’artificio” ma tolsi subito quel pensiero dalla testa.
-Non vi trovavamo in mezzo a tutta questa confusione, ma ora siamo qua.- cercai di essere più credibile possibile mentre Zayn  alzava un sopracciglio. Evidentemente non credeva ad una parola che avessi detto.
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Il suono della sveglia mi fece sobbalzare. Può esserci suono più fastidioso? Mi preparai e scesi in cucina pronta ad iniziare la mia solita routine, i miei erano tornati ma veramente non mi interessava più di tanto. Le lezioni furono noiose ma ci informarono che avrebbero dato una comunicazione a noi ragazzi dopo pranzo. In mesa mi sedetti con Jennifer e Tom che era con un suo compagno di corso.
-Ehi Scarlett, non mangi?- mi chiese preoccupata la mia amica.
-No, non  ho fame.- mi sentivo con lo stomaco chiuso, non mi era mai capitato. Credo che l’unica cosa di buono che avessi era che potevo mangiare la qualunque e non aumentare di peso. Mentre rispondevo a Jennifer vidi entrare in mensa Harry e la sua banda di siamo-fighi-lo-sappiamo in cui era compreso Zayn. Erano stati subito circondati dalle cheerleaders ma il mio amico ci cercò con gli occhi e quando ci vide strattonò quel branco di barbie e ci raggiunse. Lo salutai cordialmente e poi rivolsi lo sguardo di nuovo all’altro gruppo che nel frattempo si era seduto al tavolo.
“Perché quella barbie gli sta così attaccata al braccio? Eh? Deve staccarsi, non ha mica l’attack!” “E quella che vuole con quegli occhietti da Bambi? Che poi la scollatura! Non capisce che siamo in un luogo pubblico?”
Mentre pensavo tutto ciò nella mia mente stringevo sempre più forte il bicchiere di plastica ormai ridotto a poltiglia. “Non devo essere gelosa, non devo essere gelosa…noi siamo a stento amici, lo conosco da pochissimo e non devo avere niente a che fare con lui se non un’amicizia. Quelle però se non si allontanano da lui entro tre secondi arrivo lì e taglio loro tutti i capelli che hanno, compreso a lui, gli rado la testa a zero. Altro che ricci! Avrà il deserto.” Era completamente diverso da com’era fuori. Si divertiva a stare al centro dell’attenzione di tutte quelle ragazze. Che fosse bipolare? Boh.
-Principessa che succede?- me lo faceva apposta, di sicuro. Già ieri sera non mi aveva creduto e ora voleva sapere più cose possibili.
-Oh niente Zayn, va tutto bene.-
Cercai di darmi una controllata perché tutto ciò non era normale ma ad interrompere i miei pensieri fu il suono della campanella che ci “invitava” ad andare in auditorium.
-Cosa ci vorranno dire?- mi chiese Jennifer quasi alzando la voce dato il caos che si era creato. Io risposi alzando le spalle dirigendomi verso l’auditorium.
-Bene ragazzi, vi abbiamo convocato per informarvi di alcune iniziative approvate dai rappresentanti d’istituto per iniziare bene l’anno scolastico. Vorrei intanto dirvi che come tutti gli anni, ci sarà il ballo scolastico ma abbiamo pensato ad organizzarlo all’inizio dell’anno. Ci sarà quindi una piccola differenza rispetto agli anni passati perché ci sarà una sorta di gara di ballo e verranno premiate le coppie non solo quelle che hanno dimostrato abilità esecutive, ma anche affiatamento e amicizia tra loro. Per questo vi invitiamo ad iscrivervi sin da domani e a iniziare ad allenarvi. L’altra notizia che non vi potrà fare non piacere è che questo weekend ci sarà una gita al parco nazionale ma solo chi ha la media alta dei voti più alta potrà venire. Mi dispiace ragazzi ma ci saranno altre gite nel corso dell’anno.-
Dopo il lungo monologo dell’insegnante, l’auditorium fu invaso da numerosi brusii, la maggior parte contrari all’ultima notizia perché si sa che al ballo avrebbero partecipato tutti. Io beh, non ero nel “tutti”, come sempre del resto.
Leggo il manifesto sul ballo di fine anno e sospiro sconsolata. No che mi piaccia il ballo di per sé, in realtà non avrei mai ballato, ma per il fatto che nessuno mi avesse chiesto di accompagnarlo. Ovviamente chi poteva chiedermelo? L’unico ragazzo che mi è vicino è Zayn che da quanto si è lasciato con Charlotte è sovrastato da bellissime ragazze, e poi è mio amico quindi non vale giusto?
Vado verso l’uscita della scuola e incontro Zayn, lo saluto cordialmente per poi andarmene. Lui però mi blocca il polso e quest’azione non può far altro che farmi sussultare ed alzare la testa.
-Ciao Scarlett! Scusami ma mi puoi fare compagnia un attimo? Devo andare a prendere in segreteria un modulo da far compilare ai miei e non mi va di andarci solo, non gli sto molto simpatico.- Finisce la frase e si mette a ridere. Per me questo ragazzo è molto strano, ma mi fa piacere che voglia la mia compagnia. Dopo aver preso i fogli, usciamo dalla segreteria e ci dirigiamo verso il cancello d’entrata.
-Tu andrai al ballo Scarlett?- mi chiede.
-No… Nessuno me lo ha chiesto, ma non ho neanche voglia di andarci…- gli sorrido amaramente per poi continuare a camminare –ci vediamo Zayn, ciao.-
-Ehm… Scarlett  aspetta! Beh ecco se vuoi, se ti fa piacere, vorresti venire con me? La mia ragazza mi ha lasciato da poco e tu sei l’unica a cui tenga davvero qua ma se non vuoi non dev…-
-Si… si che voglio.- mi giro e vado di corsa ad abbracciarlo. Non so perché lo sto facendo, ma mi andava di farlo, sono felice. Lui all’inizio credo che sia stato un po’ sorpreso dal mio gesto ma ora sta ricambiando.
-Non hai idea di quanto sia felice perché nessuno mi aveva mai invitata, a nessuno è mai importato realmente di me, io cioè non so come ringraziarti…- non mi fermo più poi lui si mette a ridere, divertito dalla situazione e mi abbraccia maggiormente. Iniziamo a camminare come vecchi amici, quando invece siamo ancora più che amici, dei conoscenti. Con lui mi sento bene, parlo liberamente e mi sfogo anche per fargli capire la mia reazione e lui sembra capirmi. Mi sento felice.”
Tolsi quell’immagine della mia mente, mentre pensai che quella fu una bellissima serata, in cui capii che Zayn non era più un semplice amico, era il mio migliore amico.
-Ehi? Scarlett sei fra noi?-
-S… Si Jen, tu verrai in gita? Ti prego, ti prego, ti pregooo.- mi misi con le mani intrecciate tra loro per supplicarla, mentre morivo dalle risate.
-Certo che verrò.- mi disse tutta sorridente – e per il ballo? Parteciperai?-
-Non lo so, a me non piace, poi parlerò con Tom.-
Quel pomeriggio infatti andai da lui anche per informarlo della gita, io ci sarei andata ma lui con i voti che aveva non raggiungeva la media e quindi sarebbe dovuto rimanere in città.
-Buongiorno bella!-
-Ehi!- entrai nel salotto e mi sedetti sul divano aspettandolo. –Volevo dirti che andrò in gita questo weekend, quindi pensavo che avresti potuto aiutarmi a preparare le cose che mi serviranno…-
-No, Scarlett, non puoi andare in gita.-
-E perché non potrei andarci?- chiesi alzando un sopracciglio.
-Per il semplice motivo che io non ci sarò e non voglio che tu resti sola.-
-Ma ci sono i miei amici!-
-E’ questo il punto! Ci sono i tuoi amici, ma non ci sono io con te!-
-Ma Tom, non puoi avermi sempre sotto la tua protezione! Ho sedici anni, non sono una neonata!-
-Ti ho già detto che non ci andrai e non ammetto repliche!-
Come si permetteva di urlare contro di me? Non aveva neanche ragione. Mi aveva stancata, aveva raggiunto il limite.
-No, sono io che non accetto repliche!- dissi sbattendo la porta e andandomene furiosa.
Nei giorni seguenti non parlai più con Tom, lo ignoravo quando lui cercava di avvicinarsi a me e personalmente stavo bene. Ok, ero malvagia. Era arrivato finalmente il giorno della partenza, ed io era felicissima di partire, non tanto per la gita stessa ma perché sarei stata con i miei migliori amici, assieme a dei loro compagni. Mi sbracciai per farmi vedere da Jennifer, la quale mi venne in contro abbracciandomi. In autobus la professoressa ci disse la sistemazione delle camere: io ero con Jennifer e Julie Wilkens. Come posso definire la Wilkens per farvi capire? Era una poco di buono che andava avanti grazie alle raccomandazioni del padre, faceva parte di quell’esercito di galline che erano le cheerleaders ed io facevo di tutto per starle lontano. Il viaggio durò circa quattro ore, durante le quali ascoltai della musica e parlai con delle mie compagne di classe. Quando arrivammo in hotel, ci vennero assegnate le camere e i professori ci diedero due ore per prepararci visto che poi dovevamo cenare e andare a visitare l’acquario. Mentre Jennifer e la Wilkens si stavano preparando, io andai in camera di Zayn per prendere il mio caricabatteria perché ero già pronta. Sono sempre stata un tipo molto semplice, non amavo truccarmi molto o trascorrere tanto tempo per vestirmi, non che non mi prendessi cura di me, ovvio.  
-Emh Zayn? Sono io, posso entrare?- chiesi davanti la porta della 235, dopo aver bussato. Subito la porta si aprì e mi venne in contro Zayn tutto sorridente con il mio caricabatteria in mano.
-Certo piccola, tieni. Ma Jen dov’è?-
-Si sta preparando… ti piace vero?- chiesi sorridente con gli occhi da cucciolo.
-Nana ti sembra il momento adatto questo?- mi chiede mettendomi la mano in bocca per farmi tacere.
-Buon pomeriggio Scarlett! Che ci fai qui?-
-S… sono venuta a pr…prendere il caricabatteria, vado a sta…stasera.- dissi girandomi e andandomene mentre le guance si tingevano di rosso.
Mi stavo odiando da sola. Possibile che vedere Harry mi facesse perdere la sicurezza che avevo? Guardavo i suoi occhi e tutto perdeva significato per me, mi concentravo solo su di lui. Dovevo riprendermi e al più presto anche perché abbiamo accordato insieme di voler diventare amici. AMICI.
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-Guarda questo! E’ bellissimo! E poi guarda i colori che ha nelle pinne! Peccato che sia velenoso.- ero estasiata a vedere tutte quelle diverse specie di pesci, tanto che praticamente nel mio gruppo parlavo solo io.
-Tutte le cose velenose ci attraggono- mi sussurrò all’orecchio e io ebbi i brividi su tutta la schiena. Mi girai di scatto e vidi il suo sorriso appena accennato.
-Come siamo filosofici Harry! Un bell’ applauso- chiesi battendo leggermente le mani mentre gli altri ci guardavano confusi non avendo sentito minimamente le nostre brevi battute.
Continuammo a percorrere la galleria sotto le enormi vasche che contenevano i pesci, gli squali e le balene.
-Sei incredibile sai?- mi disse Harry e io aggrottai le sopracciglia non capendo dove volesse arrivare –sei l’unica ragazza che sta praticamente appiccicata al vetro per vedere gli squali, tutte si spaventano.-
Io mi misi a ridere per poi continuare il percorso. Al dire il vero non ero mai stata una ragazza che si spaventava di qualcosa o aveva qualche strana fobia. L’unica pecca era che avevo la fobia del vuoto come del buio dell’ acqua; avevo paura della mancanza di materia o per lo meno, della mancanza di materia che possiamo vedere e tutto ciò mi faceva venire i brividi. Il problema era che l’unico a saperlo era Harry.
Ritornati in albergo, andammo ognuno nelle nostre camere. La Wilkens scomparve dalla nostra vista per andare con le sue fidate compagne e Jen cadde in un sonno profondo poco dopo.
“Sono in una foresta a quanto pare, c’è molto buio, solo la luce della luna illumina il paesaggio attorno a me. Non so perché mi trovo qui, le mie gambe stanno camminando sole, in cerca di un rifugio, di un aiuto. E’ però consolante vedere una luce davanti a me, capisco che la foresta è finita, non ci sono più alberi ma trovo davanti a me un lago, un piccolo lago che per via delle dimensioni può sembrare artificiale. C’è però una luce al centro di questo lago, e poi il buio; le sue acque sono dominate dall’ oscurità se non per questo leggero bagliore che mi da’ fastidio. Giro di poco la testa e mi copro gli occhi con le mani.
-Eccoti mia piccola Scarlett. Finalmente posso parlarti.-
-Chi sei? Dove ti nascondi?-
-Sono ovunque mia cara, ovunque ti giri io ho il pieno controllo.- e si mette a ridere. E’ una voce sofferente, lugubre, sporca. Più questa voce parla più la luce nel piccolo lago diventa intensa. Sento che ride, che parla, ma non la capisco. La testa mi scoppia e tutto intorno inizia a girare.
-Non sei ancora pronta a quanto vedo, ma non preoccuparti aspetterò-. Dice per l’ultima volta, io lancio un urlo per il mal di testa ormai troppo forte”
Mi svegliai di colpo, ero sudata e avevo il fiatone. Cercai di riprendermi pensando allo strano incubo che avevo fatto e al perché.
“Stupida psicologia di Freud, devo cercare di ridurre le mie letture su questo altrimenti diventerò pazza”. In effetti io ho sempre amato la psicologia. Non credete che sia affascinante cercare di scoprire i nostri pensieri, come agisce il nostro inconscio e cosa c’è di più oscuro in noi?  
La vibrazione del mio telefono mi fece distrarre dai miei pensieri.
“Hey ciao, ti andrebbe di uscire con me ora? So che sono le tre ma non riesco a dormire e i ragazzi sembrano degli angeli quando dormono, non vorrei svegliarli. Se per caso dormi e leggerai questo messaggio domani mattina, allora scusami e buongiorno. H x.”
Sorrisi inconsciamente a quel messaggio e mi affrettai a rispondere. Era come se sapesse che ero sveglia e avevo bisogno di svagarmi in qualche modo.
-Ciao, andiamo un po’ fuori? Se senti freddo rientriamo e scusami ancora per averti svegliato.- mi sussurrò mentre mi sorrise dolcemente.
-No, non mi hai svegliato, non stavo dormendo da un po’ a causa di un incubo.- gli sorrisi rassicurandolo –conoscendoti, si può considerare questo un appuntamento?- gli dissi ridendo appena.
-Non era il genere di appuntamento che volevo riservarti, ma va bene.-
-E quindi stavi progettando un appuntamento? Per noi due? Mi sembra che quello che ti dico non lo rispetti proprio.-
-Cosa? Lasciarti stare? No, non perdo mai la speranza.- iniziò a ridere ed io insieme a lui.
Camminavamo felici e spensierati mentre parlavamo di tutto: dai nostri hobby ai nostri sogni. In quel posto sperduto e abbandonato alla natura si sentivano solo le risate di due ragazzi che vivevano liberi, privi da ogni muro che normalmente li bloccava.
-Dimmi qualcosa di te.-
-Non ti ho detto tanto?- scossi la testa e lui sospirò rassegnato dalla mia testardaggine –allora, sono nato il primo febbraio del 1994, ho una sorella, Gemma. Mia madre si chiama Anne e mio padre Des, ma i miei hanno divorziato quando ero piccolo.- vidi il suo sguardo perso nel vuoto e capii la tristezza che aveva provato ma poi si riprese subito –vado nella tua stessa scuola, dove ho conosciuto una ragazza stupenda, fatti a persone qui presenti alla mia sinistra sono puramente casuali- mi sorrise e io diventai rossa e abbassai lo sguardo –e poi che dire. Sogno di raggiungere i miei obbiettivi in futuro.-
-E quali sarebbero?-
-“Top secret”- rise –e tu invece?
-Io, bhe sono nata il tredici novembre del 1995. Sono figlia unica e vivo praticamente sola dato che i miei genitori lavorano quasi sempre all’estero, amo leggere e scrivere. Ero fidanzata con Tom, ma appunto ho usato il passato perché ieri abbiamo litigato, ma tutto passa no?- sorrisi forzatamente per poi continuare –Zayn e Jennifer sono i miei migliori amici. Tutto qua.-
 -E così abbiamo scoperto la vita della mitica ed elogiata Scarlett!- fece una faccia finta sorpresa ed emozionata mentre io lo spinsi dalle spalle. Avremmo imparato a conoscerci meglio perché entrambi avevamo ancora molto da dirci, ne ero sicura. Quando però mi resi conto di dove eravamo, il sangue si gelò nelle vene.
-H…Harry, a…andiamo.- strinsi la mia mano alla sua per supplicarlo.
-Ma che succede?-
-Ti prego, andiamo via da qui.-
Stavo tremando. Era lo stesso posto che avevo sognato qualche ora prima. Avevo paura, tanta paura ad aver visto di nuovo quel lago le cui acque erano illuminate dalle luce lunare che risplendeva al centro. Com’era possibile? Lui rispettò la mia decisione e ritornammo indietro mentre tenevo ancora la sua mano come se fosse l’unica forza per non cedere in quel posto che mi rendeva vulnerabile, troppo vulnerabile.


\ SPAZIO AUTRICE 

Buonpomeriggio tesori! Come state? Io sono stanchissima per la scuola dato che mi sto preparando per gli esami cc. Scusate per il ritardo madornale ma come avete potuto notare è molto più lungo e ricco. Finalmente la storia prende forma (?). Abbiamo Scarlett che "sogna" lo stesso posto che guardacaso vedrà con Harry eh eh! AHAHAHAHHA E poi troviamo un Harry che si apre maggiormente. Harrett o Scarry (come volete lol) WIN! Da notare anche ciò che dice Scarlett: lei ha la tramenda paura del buio e comunque di tutto ciò che non si conosce infatti nell'incubo vede l'oscurità dell'acqua del lago attorno a quella luce che invece di darle tranquillità, la abbaglia. Inoltre fa riferimento alla psicologia e a quanto ama l'oscurità del nostro inconscio. Due discorsi contraddittori no? Rifletteteci. Tutta colpa della mia mente malvagia AHAHAHAHAHAHAHAHAH. 
Mi piacerebbe se lasciasse qualche recensione per sapere almeno se vi piace questo capitolo. Volevo anche mettere il banner ma siccome sono un'impedita, non sono riuscita a farlo, vederemo per il prossimo. Se volete contattarmi su twitter, il mio link è questo https://twitter.com/xxinfinitydream
Alla prossima, Caterina. 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


Continuammo a camminare per un po’ fin quando non raggiungemmo una parte elevata del parco, molto vicina all’hotel e là ci sedemmo.

-Ehi come va? Stai meglio?- mi chiese accarezzandomi i capelli. Io mi limitai ad annuire mentre guardavo fissa il vuoto davanti a me, ancora tremavo, quello che stavo odiando era il fatto che avessi fin troppa paura. Potevo benissimo aver visto quel posto passando con l’autobus e poi dopo averlo sognato, insomma non ci sarebbe stato nulla di strano a parte che non ci siano strade percorribili con dei mezzi.

-Ho paura Harry- gli sussurrai quasi con pietà mentre continuavo a guardare nel vuoto, immobile. In quelle due parole erano racchiusi tutti i miei pensieri, i miei turbamenti.
“Ho paura Harry. Ho paura perché sto tremando, ho paura perché ho sempre creduto che ci sia una spiegazione a tutto anche se ora non ne trovo nemmeno una, ho paura perché sono troppo debole in questo periodo e non voglio esserlo, ho paura perché mai mi sono sentita così, ho paura perché sto dando troppa importanza a cose che non valgono niente, ho paura perché questa non sono io, questa non è Scarlett Smith.”
Lui mi abbracciò mentre gli occhi diventavano lucidi a causa delle lacrime che sarebbero scese da lì a poco, però il suo calore, il suo respiro sul mio collo sembravano rassicurarmi.
-Permettimi di abbattere le tue paure Scarlett- lo guardai negli occhi per quel poco che la vista appannata mi permetteva di vedere –permettimi di lottare insieme a te, permettimi di renderti più forte di quanto tu non lo sia, permettimi tutto ciò e io lo farò.- mi accarezzava la guancia bagnata dalle lacrime mentre mi guardava serio negli occhi. Il suo sguardo si alternava dal verde scuro con qualche sfumatura di nero, al verde smeraldo. Io senza pensarci più di tanto annuii, stringendolo forte a me. Potete pensare che io sia stata superficiale o ingenua, in fondo da quanto tempo lo conoscevo? Da appena una settimana. Però io vedendo quegli occhi ho visto la luce, ho visto le miriadi di speranze che tendevano di sgretolarsi ogni giorno, ho visto la forza e l’amore. Ed ecco che mi fidai tanto perché ero certa che mi avrebbe dato speranza, che con lui avrei avuto un nuovo inizio proprio come l’alba dietro di noi annunciava l’inizio del nuovo giorno.
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-Si può sapere che fine hai fatto? Dimmi. dove. sei. stata. – ecco cosa trovai appena aprii la porta della camera: una Jennifer che sembrava la Gorgone dai capelli ricci e arruffati. –Ti rendi conto che sono le sette e fra mezz’ora dobbiamo essere pronte per fare colazione sotto?- Sgranai gli occhi e corsi verso il bagno a prepararmi. Appena uscii trovai la mia amica seduta sul letto a fissarmi mentre della Wilkens nessuna traccia, meglio.
-Ora mi dici dove sei stata?-
-Sono uscita- dissi non curante
-No ma guarda, pensavo ti fossi nascosta sotto il letto!-
- Ah ah ah. Sono uscita con Harry perché nessuno dei due riusciva a dormire, lui non so perché ma io avevo fatto un incubo…-
-Cosa cosa cosa? Sei stata tutta la notte fuori con Harry Styles?- aveva una faccia incredula. Annuii. –con quell’ Harry Styles?-
-Sii Jen, proprio lui ok? Siamo usciti e abbiamo fatto una passeggiata al parco, poi siamo tornati. Ora se sei pronta scendiamo.- non mi andava di parlarne molto, quello che era successo doveva restare tra me e lui.
Arrivammo nella sala da colazione e ci sedemmo al tavolo di Zayn che prima ci salutò da lontano.
-Buongiorno bellezze!- Jen gli sorrise timidamente e lui la fissò per parecchi istanti poi continuò –come state? Piccola hai dormito poco stanotte? Hai gli occhi stanchi.-
-Si nota così tanto?- alzai la voce stupita dalle parole del mio amico che si limitò ad annuire.
-Beh si, ho dormito poco purtroppo, in verità sto ancora dormendo ma sorvoliamo.- sorrisi guardando per un attimo Harry che a sua volta mi sorrise dolcemente.
I giorni della gita passarono tranquillamente, come se niente fosse successo. Passavamo mattinate ad esplorare il parco con la guida, intenta a spiegarci le varie specie di animali e vegetali erano presenti lì. Non esisteva cosa più noiosa che subire quelle chiacchere per me totalmente inutili, ma per molti erano davvero interessanti. Come trascorrevo i pomeriggi? Talvolta uscivamo e andavamo nel paese vicino a fare shopping, quando invece eravamo liberi passavo del tempo con Harry. Da quella notte, nessuno di noi due tornò a parlare di quello che era successo, del suo folle discorso di volermi proteggere e della mia altrettanto folle riposta che fu positiva. Proprio l’ultimo pomeriggio di vacanza andammo nella stessa collina di sere prima…
Eravamo entrambi sdraiati sul prato a fissare un punto indefinito sopra di noi quando la voce di Harry interruppe la miriade di pensieri che avevo in testa.
-Scarlett?-
-Mh?- mi limitai a dirgli io.
-Cosa siamo noi?- non capii il senso della sua domanda.
-Esseri umani forse?- mi misi a ridere appena mentre lui restò serio.
-Intendevo noi due cosa siamo? Non riesco a capirlo nemmeno io…-
“Già aveva ragione. Noi non eravamo conoscenti, nemmeno amici ma neanche fidanzati; non provavamo né odio e né amore nei confronti dell’altro, non eravamo né il bianco, né il nero; eravamo la via di mezzo a tutto questo e nessuno di noi è abituato alle vie di mezzo tanto da non saperle riconoscere. Non è ammesso all’uomo riconoscere il centro di tutto, o forse ci è ammesso ma siamo troppo ottusi per capirlo”.
-Niente Harry, noi due non siamo niente, per lo meno, niente che io sappia inquadrare in una categoria.- dissi girandomi verso lui.
-Niente…eppure ci fa stare bene questa assenza di posizione vero? Continuiamo allora a vivere nel buio se è questo che ci fa stare bene.- si girò anche lui verso me.
-No, non viviamo nel buio, viviamo nella totale assenza di bianco e nero, di luce e buio. Continuiamo a creare quest’illusione con le nostre menti e tutto andrà bene.- gli sorrisi e inizia ad accarezzargli i ricci, erano morbidissimi e odoravano di shampoo alle mele.
La mattina partimmo presto, in fondo mi dispiaceva lasciare quel posto, erano successe tante cose in quei cinque giorni che ormai sembravo non voler riavere la solita routine.
-Emh posso?- mi risvegliò dal mio stato di coma e si sedette nel sedile vicino al mio. Io annuii.
-Ecco, beh ti volevo chiedere se volessi andare al ballo con me… lo so che non so ballare ma avremo tempo di allenarci pensandoci prima. Che ne dici?-
-Certo Harry che voglio venire- lo abbracciai sorridendo come un’ebete. –c’è solo un problema: io non so ballare neanche- mi misi a ridere e lui mi seguì a ruota. Non avevo idea di come avremmo fatto ma poco importava perché in quel momento mi sentivo felice come non mai. Stare con lui  mi rendeva felice perché potevo liberamente aprirmi, sapevo che lui mi avrebbe capita.
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-E allora com’è andata?- l’accento spagnolo di Carmen mi distrasse un attimo dalla mia lettura e alzai lo sguardo –intendo la gita, come è andata?-
-Oh tutto bene, grazie.- gli sorrisi dolcemente e lei continuò a pulire la casa credendo che mi disturbasse parlare con lei. In realtà non era affatto così, le ero affezionata molto perché era stata dapprima la mia baby-sitter, poi la donna delle pulizie data la mancanza dei miei “genitori”. Era lei a portarmi al parco giochi, era lei che mi comprava lo zucchero filato, era lei che mi accompagnava a scuola. Quando ormai non avevo più bisogno di una baby-sitter, continuò a lavorare per la mia famiglia perché aveva bisogno di mantenere la sua famiglia e soprattutto gli studi della figlia,  Maribel. Da come mi raccontava lei doveva essere molto intelligente ed estroversa, io la immaginavo con dei lunghi capelli ricci e degli splendidi occhi marroni; mi sarebbe piaciuta conoscerla ma non ne ho mai avuto l’occasione e poi i miei non me lo avrebbero permesso. “Devi avere a che fare con persone minimo al tuo livello altrimenti commetterai degli errori che ti faranno subire le conseguenze in futuro” mi ripetevano sempre. “Certo, come no! Infatti si vede come sto vivendo il mio futuro!” scacciai quei pensieri dalla mia testa e continuai a leggere dove tempo prima avevo interrotto. Stavo leggendo il “Faust” di Goethe. Ne ero rimasta subito colpita, mi affascinava il carattere di Faust che voleva tanto approfondire le proprie conoscenze per avere tutto il sapere del mondo davanti a se, che strinse un patto con il diavolo, il quale gli sarebbe stato al suo completo servizio per un determinato periodo e poi avrebbe preso l’anima dell’uomo. Si poteva essere così tanto assetati di sapere da poter concedere non la vita ma addirittura l’anima al nemico più grande? Tutto per la conoscenza. Quando mi ponevo questa domanda ero sempre più consapevole che avrei preferito il totale buio dopo aver visto la luce, che per Faust era proprio la conoscenza. Già, avrei preferito proprio ciò che avevo negato ad Harry perché non ero capace di averne nemmeno un po’, noi non eravamo capaci di averne nemmeno un po’.
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-Buongiorno bellissima!- Zayn mi baciò la guancia appena arrivai a scuola e mi venne in contro tutto sorridente.
-Giorno- dissi completamente atona, stavo ancora morendo dal sonno.
-Ciao!- mi salutarono in coro gli altri, compresa Jennifer, mentre di Harry nessuna traccia. Dovevamo vederci davanti la bacheca nell’ingresso della scuola per iscriverci come coppia al ballo. Ma ve lo immaginate io ed Harry come coppia al ballo? La nullità con la superstar acclamata dalla metà dell’ istituto. La persona forse più contesa, di cui paradossalmente io non sapevo l’esistenza fino a poco tempo prima, sarebbe andata con me al ballo. Che poi avremmo fatto pena entrambi, ne ero sicura.
-Eccomi Scarlett, ho fatto il prima possibile scusami per il ritardo ma mi mamma mi aveva chiesto di…-
-Ok Harry, riprendi fiato che non sto capendo niente di cosa vuoi dirmi, va tutto bene- mi sforzai di non ridergli in faccia mentre gli altri avevano già lasciato la sensibilità nell’anticamera del proprio cervello. Lui annuì e mi fece segno di seguirlo all’ingresso sotto lo sguardo confuso degli altri che non sapevano cosa stessimo per fare ovviamente. Era sempre così, quando parlavamo e dicevamo qualcosa gli altri lo venivano a sapere a cose fatte.
-Allora sicura?- mi chiese, io annuii entusiasta. Quando mai io ero entusiasta di andare a feste o balli? Prima firmò lui, poi io mentre la maggior parte dei ragazzi che entravano ci guardavano sorpresi.
-Non ci posso credere? Ma cosa ha fatto quella lì per convincerlo? Sicuramente è sotto effetto di droga…-
-Piacere di vederti anche per me Marianne- le disse Harry sorridendo ironico, rivolgendosi poi al gruppo di ragazze che erano dietro di noi. Io mi sentivo sprofondare dalla vergogna. Stare lì, con alcune di quelle  che avevano reso la mia vita un infermo, insieme ad Harry che stava generalmente stava appiccicato a loro e tutte le altre cheerleaders, sembrava assurdo. Credo che lui lo capì perché strinse la mano per rassicurarmi e mi accompagnò nella mia aula sotto lo sguardo indagatore di tutti. Mi lasciò davanti la mia aula ma prima che si fosse completamente allontanato lo chiamai incerta.
-Harry?- si girò e continuai –grazie- dissi quasi in un sussurrò che lui però sentì bene perché mi sorrise e continuò a camminare dall’ altra parte del corridoio.
-Tu! Scarlett. Smith. - momento di pausa per prendere adeguato fiato –Smith. Scarlett. Dimmi che sta succedendo perché io non ci sto capendo più niente con voi!-. quella raffica di parole invase la mia testa e per poco non mi perforò i timpani. La mia compagna di banco sapeva come traumatizzarmi.
-Per cosa Jen?  Che sta succedendo?- sapevo a cosa si riferiva ma la faccia da finta innocente era la mia speranza di salvarmi dalla sua furia, o quasi…
-Tu che ti sei iscritta al ballo con Harry? Ti dice qualcosa? O devo prendere un megafono per fartelo capire?- era nervosa, neanche fosse lei la ragazza in questione.
-Beh si, me lo ha chiesto qualche giorno fa e ho risposto che andava bene.- alzai le spalle e sorrisi tranquillamente.
-E me lo dici così? Questo è un evento di Stato! Devi dirmi qualcosa su voi due?- disse e io scoppiai a ridere.
-Ma non è tanto di esaltante Jen! E poi noi non siamo niente ok? Ammetto che sento sempre il cuore che batte a mille quando sono con lui, che ora ho gli occhi lucidi perché me ne sono accorta anch’io delle mia reazioni che ho quando si parla di lui e se vuoi sentirtelo dire: “si, avevi ragione” – vidi un suo sorriso di compiacimento -ma non siamo niente. Ho catalogato queste mie reazioni fra ciò che succede quando si è felici. La mia è semplice felicità, non esiste altro termine che possa descrivere la purezza dei miei comportamenti con lui. Spero che abbia chiarito tutto con il mio monologo, ora arriva la professoressa e dobbiamo stare attente in vista del compito.- dissi tutto quello che avevo da dire e prima che lei potesse aprire bocca, la professoressa entrò.
Per tutta l’ora ebbi lo sguardo di quelle galline che mi trovavo per compagne addosso a me. Ero davvero diventata così importante? Io al loro posto non perderei tempo con chi odierei perché avrei uno spreco di energia inutile. Si, ero una ragazza molto ecologica.
-Volete un autografò o direttamente la radiografia?- sentii la mia amica parlare con le ragazze di fianco a noi, doveva essersi accorta delle numerose attenzioni che ricevevo.
-Signorina cosa succede? Non può interrompere così la mia lezione-
-Ma professoressa, le nostre compagne non fanno altro che fissarci tutto il tempo! Dovrebbero stare attente alla sua lezione invece.- era fantastica, usava sempre la sua tattica -miele-con-le-professoresse- per non prendersi una nota, e tutte in genere ci cadevano. Lecchine! La nostra “amatissima” professoressa Truman invece non cadde nella sua trappola.
-Allora è pregata di accomodarsi fuori assieme alla signorina Smith se non vuole un viaggio direttamente dal preside. E voi! Ora non avete più niente da guardare, quindi state attente o non avrete la sufficienza nemmeno nella mia materia!-
Jennifer si alzò tranquillamente e io la seguii silenziosa. Era la prima volta che venivo buttata fuori, non sapevo che l’essere importante aveva dei lati negativi. Ok, la troppa vicinanza alla mia amica mi stava facendo diventare pazza, e non andava bene perché non sapevo controllare i miei pensieri.
-Come ci si sente la prima volta che si viene buttati fuori dall’aula?- mi chiese sorridendo divertita
-Ci si sente con una grande voglia di vendicarsi della propria migliore amica- dissi alzando un sopracciglio e sorridendo.
-Ok, meglio se ora andiamo a vedere gli allenamenti della squadra di football in cui c’è un certo principe dagli occhi verdi che ti accompagnerà al ballo.- disse sognante
-La smetti?- le chiesi ridendo mentre mi trascinava prendendomi per il braccio destro e uscire verso il campo. Poi mi fermai un attimo a pensare.
-Non è che ci stiamo andando perché c’è il tuo principe dagli occhi caramello?-
-La smetti?- disse diventando rossa in viso. Adoravo quando arrossiva, perdeva la sua sicurezza che dimostrava sempre.
-Copiona di battute!- le feci la linguaccia –andiamo che il tuo principe ti aspetta.- le dissi ridendo e uscendo mentre lei me ne diceva di tutti i colori.

 



\ SPAZIO AUTRICE  

Ehi tesori come state? Ho aggiornato prima rispetto alle altre volte. LODATEMI. Ok, no scherzavo. Che ne pensate del capitolo? Io lo amo perchè Scarlett ed Harry stanno acquistando più coscenza di quello che sono (?) ok non ci state capendo niente ma più avanti sarà tutti più chiaro. Inoltre ho voluto fare riferimento all' opera di Goethe perchè non solo mi piace, ma anche c'entra molto con la storia. 
Spero di avere sempre numerose recensioni da parte vostra, e che continuerete a seguire la storia. Love you all <3 
Se volete contattarmi su twitter questo è il link https://twitter.com/xxinfinitydream
A
lla prossima, Caterina.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


Arrivammo al campo e ci sedemmo sulla panchine, forse non dovevamo essere là, si stavano allenando. Erano stupendi, lui era stupendo. Stavo riflettendo sulla bellezza di Harry quando Jennifer iniziò a stritolarmi la mano…
-Jen, mi fai male-
-Guardalo, guardalo! Ci ha viste, guarda come corre, non è perfetto?- non ebbi il tempo di ribattere che lei continuò –Sta venendo verso noi, che devo fare? Oddio Scarlett-
-Ti vuoi calmare? Sii più normale possibile, per favore- le dissi ridendo per prenderla in giro mentre ci avvicinavamo alla rete che ci divideva dal palco.
-Ciao ragazze! Sapete che la vostra bellezza ci distrae dagli allenamenti?-
-Malik cos’è, un modo gentile per dirci di andarcene?- risposi scherzando mentre la mia amica mi dava una gomitata. Per fortuna arrivò anche Harry perché mi sentivo di troppo quando c’erano loro due.
-Lo sai che sarai la mia rovina? Il mister ha detto che non ci possiamo distrarre in vista delle nuove partite, ma  è impossibile se ci sei tu.- io mi limitai a fargli la linguaccia e  sorridere per poi voltarmi verso Zayn e Jennifer, così come Harry. I miei migliori amici erano praticamente l’uno di fronte all’altro attaccati alla rete: c’era Zayn che parlava mentre la mia amica lo ascoltava e le loro mani si toccavano attraverso le fessure lasciate dalla rete.
-Credo che dovremmo fare qualcosa per loro due, che dici?- io annuii pienamente d’accordo con lui -si mangiano con gli occhi ma nessuno dei due vuole fare il primo passo. Guarda, neanche si sono accorti che li stiamo osservando-
Nel frattempo arrivò il mister che disse di aver finito l’allenamento e di non voler più vedere noi ragazze là, avremmo distratto troppo i ragazzi. Come se fossero dei robot!
Quella stessa sera io ed Harry organizzammo un’ “uscita a quattro” proprio per aiutare i nostri amici a conoscersi meglio.
-Allora com’è? Tutto pronto?- mi chiese appena arrivai al locale. Io annuii e mi lasciò un bacio in fonte.
-Sei bellissima- io alzai lo sguardo data la notevole differenza di altezza e gli sorrisi dolcemente –grazie, ma lo deve essere Jen. Speriamo bene, io le ho dato tutte le indicazioni.
Poco dopo arrivarono anche gli altri due. Inutile dire che erano imbarazzati tantissimo e a me faceva strano il loro comportamento: erano entrambi dei ragazzi solari ed estroversi ma quando si incontravano cambiavano totalmente diventando troppo timidi. Non che io fossi meglio eh, però… La serata stava procedendo bene ma siccome lo scopo mio e di Harry era quello di lasciare soli i nostri amici, dovevamo iniziare ad attuare il piano. Diedi un calcio ad Harry da sotto il tavolo per ricordargli del piano e per poco non ci facemmo scoprire perché io cercavo di soffocare le risate dovute alla sua reazione dopo il mio calcio. Si allontanò dal nostro tavolo perché il telefono gli era squillato, in realtà ero stata io a fargli uno squillo ma nessuno di loro due se ne è accorto presi com’erano l’uno dell’altro. Tornò e disse che sua madre era rimasta fuori di casa perché aveva dimenticato le chiavi dentro e che lui doveva andare, poi siccome eravamo a piedi, volli accompagnarlo a casa per non fargli fare la strada da solo. Ok, lo so, siamo stati malvagi ma era l’unico modo per farli rimanere soli. Appena uscimmo dal locale scoppiammo a ridere.
-Mi dispiace per loro ma come si poteva fare altrimenti?-
-Infatti, sono pazzi l’uno per l’altra, si vede che sono innamorati!- dissi sorridendo mentre mi sedevo su una panchina vicino al lago che caratterizzava la nostra città, c’eravamo allontanati già un po’ dal locale.
-E tu Scarlett ci credi nell’amore?- mi chiese guardandomi negli occhi.
-Io?- risi amaramente –ho smesso di crederci da quando non sono più con Tom, il mio non era amore, credevo che lo fosse. L’amore non esiste Harry.-
-Sai, non la penso come te, non che io sia da prendere esempio in questo campo, ho fatto soffrire forse fin troppe persone…- il suo sguardo si rivolse a terra, poi continuò –ma credo che esista il vero amore, bisogna trovarlo. Si sbaglia tante volte, è vero, ma prima o poi si trova. Guarda Zayn e Jennifer: da quanto tempo sono innamorati l’uno dell’altro? Il loro amore esiste, lo vediamo anche noi, eppure si sono parlati poco e niente.-
Feci un segno di disapprovazione con la testa –No Harry, l’amore non esiste, loro sono innamorati dell’idea che hanno l’uno dell’altra, e sono felice per loro, sono felice che abbiano quest’illusione. Sai, sono sempre stata una ragazza che sognava il principe azzurro, quel ragazzo dolce e romantico che fa di tutto per renderti felice, ed ero convinta di averlo trovato; mi sbagliavo. Non si è fatto più sentire, credo che non gli importi di me, ma a me neanche manca.- alzai le spalle per far capire che appunto non mi toccava assolutamente.
-Quanto ti sbagli! Perché devi credere che tutto sia un’illusione delle nostre menti? Perché qualunque cosa ci capiti deve essere voluta dalla nostra parte più razionale? Non viviamo in un’illusione Scarlett!- alzò la testa e fece incontrare i nostri sguardi, aveva gli occhi lucidi. Dannato Harry che mi fa morire con i suoi occhi, dannata me che la penso sempre in modo diverso.
-Allora cosa credi che ci faccia rimanere lucidi e non ci porti alla pazzia? Non prendiamo mai coscienza di noi, di quello che siamo perché ne abbiamo paura, ci soffermiamo soltanto a prendere atto delle situazioni. L’amore è una di queste illusioni che ci fa rimanere lucidi, forse la più bella, ma sempre è un’illusione.
-Tu sei strana Scarlett, proprio strana, ma è questo che mi fa impazzire di te.- mi disse sorridendo divertito e accarezzandomi i capelli. –Domani iniziamo a provare per il ballo ok?- annuii e gli lasciai un bacio sulla guancia. Sembrava più entusiasta io che lui, che “amica”, “fidanzata”, “quello che ero nella sua vita” dovevo essere, lui era sempre dolce con me, e io mi dimostravo sempre un schifo, perché io ero uno schifo. Facevano bene a ricordarmelo a scuola quando mi insultavano, perché mi hanno fatto capire di essere io la colpevole della mia vita, ne avevo preso coscienza. Avevo ringraziato tantissime volte Zayn e Jennifer per il loro aiuto ma restavo dell’idea di essere un completo schifo.
-Scusa…- dissi sussurrando abbassando lo sguardo -scusa se ti ho risposto in modo brusco, non volevo-
-Ehi guardami, non devi scusarti per nulla ok? Sei perfetta così. E poi con chi dovrei parlare di queste cose se non con te? Gli altri non sono all’altezza.- gli sorrisi e lo abbracciai fino a sentire i battiti del suo cuore, la più bella melodia di sempre.
-Ci conviene scendere dal piedistallo o rischiamo di cadere, due persone insieme non ci entrano.-
-Io voglio rimanerci con te- si mise a ridere e potei sentire il suo petto vibrare, era tutto stupendo in quel momento.
 
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-E allora com’è andata? Com’è andata?- le chiesi appena la vidi spuntare in classe. Quella mattina non vedevo l’ora di sapere come si fosse sviluppata la vicenda.
-Tranquilla che ti ucciderò dopo, mi avete lasciato sola apposta vero? Lo abbiamo capito subito dopo.- mi lanciò uno sguardo assassino per poi continuare –comuuunqueee è andato tutto bene.-
-E?- chiesi alzando un sopracciglio
-E poi siamo usciti, siamo andati a fare una passeggiata e ci siamo baciati.- abbassò lo sguardo, aveva gli occhi lucidi: si, ne era innamorata. Anch’io quando parlavo di Harry avevo gli occhi lucidi, ma il mio è un caso a parte. Subito la abbracciai fortissimo, ero quasi più contenta io che lei.
-E quindi?- chiesi con un sorriso che mi partiva da un orecchio per arrivare all’altro.
-Beh, abbiamo deciso di iniziare a conoscerci meglio, infatti oggi andiamo al cinema. Io non ci credo! Mi sembra tipo come nei film, è impossibile che stia succedendo. Dopo tre anni, finalmente il mio sogno si sta realizzando.- la abbracciai ancora per molto, lo meritava, meritava di essere felice.
 
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Avevamo finito da poco di provare per il ballo. Eravamo stati un completo disastro, il nostro “personal trainer” o qualunque cosa fosse non sapeva più cosa farci fare. Stavamo ritornando dalla palestra mentre chiacchieravamo tranquillamente.
 -E quindi mi stai dicendo che ti ha parlato tutto il tempo di lei?-
-Si, ti giuro non ce la facevo più. Mi parlava di quanto fosse bella e dolce, di quanto sia stato felice ieri sera.-
-Noi se continuiamo così toglieremo il lavoro a Cupido, abbiamo fatto un ottimo lavoro- mi misi a ridere per la faccia disperata di Harry quando raccontava ciò che era successo quella mattina con il mio amico.
-Fin troppo bene. Io non è che tartasso i miei amici quando par…- si bloccò di colpo, continuando poi – voglio dire, lui è troppo ossessionato.-
-Harry? Cosa mi stavi dicendo prima?-
-Niente di che, volevo dirti di lui.- alzò le spalle e continuò a camminare ma io lo fermai per un braccio sentendo dei brividi lungo la schiena.
-Sai che non ti credo, sei un pessimo attore.- sorrisi divertita.
-Scarlett che c’è? Ti ho detto che non era niente di importante, andiamo dai.- Continuammo a camminare ma nessuno di noi parlava, io mi limitavo a fisarlo. Si, mi divertivo a farlo innervosire.
-La smetti di fissarmi?- io scossi la testa e lui sospirò.
-E’ ancora per prima?- si fece improvvisamente serio, allora io annuii leggermente, non capivo cosa l’avesse portato a diventare così serio da un momento all’altro. Sospirò e poi continuò a parlare –la vuoi sapere la verità Scarlett? Quello che non avrei mai dovuto dirti perché so che non servirà a niente tranne che per umiliarmi? La vuoi sapere?- mi guardava dritta negli occhi mentre alzava la voce ed io non potei fare a meno che iniziare a torturarmi il labbro inferiore, lo facevo sempre quando ero nervosa e spaventata. Si, lui era l’unico a farmi spaventare, non contavo nulla quando ero con lui. -Beh allora quello che vuoi tanto sapere è che credo di essermi innamorato. E’ strano vero? Io, Harry Styles innamorato? Si.- fece un sorriso forzato –è stato l’errore peggiore della mia vita. Mi sono innamorato di chi non dovevo, di chi mi farà soffrire, di chi renderà la mia vita un inferno, di chi allo stesso tempo mi fa vivere, di chi non crede nell’amore.Mi sono innamorato di te Scarlett, scusami.- non potevo crederci, lui, la mia ragione di felicità era innamorato di me; appunto era la mia felicità, non il mio amore.
-H…Harry io…non so che dire, non pensav…-
-Non dire niente, mi passerà.- fece un sorriso amaro e poi continuò a camminare. Io rimasi un attimo ferma, poi lo raggiunsi cercando di formulare una frase sensata. Insomma lui si era dichiarato ed io che facevo? Non sapevo dirgli niente. –Tranquilla, so come la pensi e so che ruolo ho nella tua vita. Te l’ho detto mi passerà, ora basta che mi sono umiliato abbastanza.-
-No, non ti sei umiliato, sei stato dolcissimo. Quella che non va sono io. Guardami ho gli occhi lucidi, non è normale.-
-Abbracciami, ti prego.- non me lo feci ripetere due volte che lo abbracciai fortissimo quasi a sentire il suo cuore battere a mille. Si capiva che ci teneva a me in ogni cosa che faceva: quando uscivamo insieme cercava sempre di mettermi al mio agio, a scuola mi teneva per mano quasi per dirmi di stare tranquilla perché c’era lui con me, quando faceva di tutto per farmi ridere, quando mi faceva sfogare, quando gli raccontavo i miei sogni per il futuro, quando si preoccupava per me se non mangiavo. Come ho fatto a non capirlo prima? L’ho detto che faccio schifo. Come si è potuto  innamorare in meno di un mese di una persona come me? No, non mi stava prendendo in giro, ne ero più che sicura e sapete perché? Bastava guardarlo negli occhi e sentire il suo cuore come batteva; non mentiva. Io come potevo dargli tutto l’amore che lui dimostrava per me? Io che non credevo minimamente all’amore cosa potevo fare? Mi sentivo malissimo, non volevo farlo soffrire, non lui che era diventato essenziale  per me. Il mio non era egoismo, ero solo troppo stupida per capire me stessa.
Perché io Harry? Perché di tutte le ragazze che puoi avere hai scelto me? Perché?”
Mi stava venendo da piangere, ma mi trattenni. E’ proprio vero che nessun uomo è destinato alla felicità. Proprio il fatto stesso di essere uomo implica sofferenza, ma è maledettamente sbagliato questo; più si cerca di stare lontani dalla sofferenza, più questa ti avvicina. In quel momento tutto quello che desideravo era stare tra le sue braccia mentre i nostri cuori battevano sincronizzati, come se fossero stati fatti apposta per combaciare l’un l’altro.
Chi eravamo noi se non due semplici ragazzi in balia della tempesta che ci avvolgeva? Non facevamo altro che seguire inconsciamente la direzione di questo turbine che rischiava di avvolgerci mentre invano le nostre parti più lontane dell’ essere umano tentavano di opporsi.
Arrivai a casa e mi diressi in camera. Mi sdraiai sul letto e iniziai a piangere, se poco prima ero riuscita a trattenermi, quando fui sola non ce la feci più. Piansi silenziosamente, come se non servissero altre parole oltre a quelle dettate dal silenzio del dolore. Mi sentivo angosciata, come se avessi un male dentro  me all’altezza del petto che mi soffocava.
-Scusa Harry.- mi addormentai sussurrando queste parole.
 
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-Buongiorno! Non è una giornata magnifica?- appena arrivai nel cortile della scuola, vidi spuntare davanti a me un ammasso di capelli biondi tutto saltellante.
-Si meravigliosa Jen.- dissi ironicamente mentre sbadigliavo.
-Ehi ma che succede?-
-Niente, dove sono gli altri?- poi sentii un respiro sul mio collo per un attimo…
-Bu!- mi sentii gridare nell’orecchio destro e per poco non diventai sorda. Mi girai, e chi poteva essere?
-Zayn Jawaad Malik sappi che sei destinato a morire per mezzo delle mie mani!- gli gridai
-Anche io ti voglio bene piccola.- si mise a ridere per poi andare dalla mia amica e baciarla, era il loro primo bacio davanti a noi.
-Ma non sono l’amore?- dissi a Niall che era vicino a me in quel momento. La cosa bella era che stavamo legando un po’ con tutti i ragazzi, erano tutti simpaticissimi. Poi però vidi Harry accanto a lui che dopo la mia affermazione rivolse lo sguardo altrove. Mentalmente mi diedi mille calci nello stomaco, me li meritavo.
-Si, lui ci parla sempre di lei.- “e non solo lui” pensai. Raggiunsi Harry per salutarlo, gli picchiettai la spalla e lui si girò.
-Buongiorno!- non gli diedi il tempo di fare niente che lo abbracciai. Lui all’inizio rimase un po’ scosso ma poi mi cinse con le sue braccia.
-Buongiorno piccola.- mi accarezzò i capelli.

“Perché quello che siamo noi, quello che ci lega, nessuno lo sa. E dovrà essere per sempre così affinché nessuno rovini il nostro equilibrio. Lotterò fino alla fine  per proteggere il nostro piccolo mondo da chiunque voglia rovinare le nostre vite. Lotterò per te, per me, per noi. Ora che tu hai bisogno di me, ora che siamo insieme, chi è il più forte? E chi il più debole?


\SPAZIO AUTRICE

 Come state? Io benissimo a parte che sono troppo in ansia per gli imminenti esami cc Che ne dite del capitolo? Io lo amo, amo soprattutto l’ultima parte, per cui gradirei che la leggiate attentamente perché è fondamentale per la storia. Starete odiando a morte la nostra povera Scarlett, ma lei è vittima dei suoi stessi pensieri. Harry è dolcissimo ma a mio dispiacere devo dirvi che non tutto sarà rose e fiori purtroppo. E per le Jayn shipper ecco il loro primo momento di coppia! Amatemi.

Ora vado, sicuramente pubblicherò verso fine mese perché appunto sono impegnata con gli esami. Non lasciatemi, love you all. x. Se volete contattarmi su twitter mi trovate qua https://twitter.com/xxinfinitydream
-Caterina. 




 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***


Afflitta, triste, vuota, stanca di un’agonia che non capivo: ecco come mi sentivo.
 Erano passati un po’ di giorni da quella mattina ma qualcosa dentro me mi diceva che non stava andando tutto per il verso giusto. Harry mi parlava poco e niente ed era sempre più freddo, a dirla tutta non voleva farsi vedere da me. Che fosse arrabbiato con me per quel che era successo giorni prima? Non potevo biasimarlo…Chi vorrebbe che la persona amata non ricambi lo stesso affetto che si prova? Che poi “amata”, non credevo possibile che in poco meno di un mese ci si potesse innamorare, era assurdo. Avevo  scartato quell’ipotesi dall’inizio, quindi cosa aveva contro di me tanto da scappare quando c’ero io, tanto da non volermi vedere in faccia? Stavo male al pensiero di non poter più parlare con lui. Avevo paura. Senza di lui avevo sempre paura, lui che mi aveva promesso di combattere le mie battaglie, ora dov’era? Non ce la facevo più, così quel giorno decisi di parlargli per chiarire una buona volta come stavano le cose.
 
Lo vidi dirigersi verso il campo per allenarsi, come da tempo a questa parte non rimaneva con noi all’ingresso della scuola e stava con i suoi amici solo per le lezioni, i quali secondo me sapevano cosa gli fosse preso.
-Harry?- lo chiamai da lontano ma non mi rispose. –Harry?- al secondo richiamo mi notò forse anche perché mi stavo avvicinando a lui.
-Che vuoi?- mi chiese in tono scocciato mentre si fermò ma continuò a darmi le spalle.
-Io…io volevo soltanto sapere come stai…- sussurrai con voce innocente, non capivo perché fosse così nervoso.
-Vattene.- mi rispose deciso sempre dandomi le spalle.
-Ma io volevo parlarti, in questo periodo non s…-
-Ti ho detto vattene.- mi ripeté continuando a camminare. Io no, non me ne andai anzi lo raggiunsi velocemente e gli presi il braccio sinistro per fermarlo.
-No, tu…tu mi…tu mi manchi- sussurrai di nuovo abbassando lo sguardo ma quando lo sentii sospirare lo alzai di nuovo vedendo che ormai si era voltato verso la mia direzione e per poco non gridai dallo stupore. Aveva il labbro spaccato, anche se si vedeva che si stava rimarginando, e  un livido appena accentuato nell’occhio sinistro.
-Com…come…- avevo gli occhi spalancati e la mano mi tremava.
-Ti ho detto di andartene, ti prego- sospirò di nuovo per chiudere gli occhi ed aprirli, potevo vedere la sofferenza che trapelava, mi stava implorando. Poi tutto scomparve esprimendo soltanto odio –non ho niente da dirti, ora vai.- si liberò velocemente dalla mia presa e si diresse verso il campo.
Continuai a camminare verso la mia aula sapendo di essere in leggero ritardo ma non mi importava. Camminavo lenta, ancora scossa dal mio incontro con Harry. Avevo l’immagine del suo viso, del suo sguardo che dapprima mi implorava ma dopo si era trasformato in odio. Non capivo la sua freddezza nei miei confronti ma ero certa che niente sarebbe tornato come prima, ne ero certa. E avevo paura, consapevole di quello che mi aspettava senza di lui.
Andai in classe, mi scusai per il ritardo e mi sedetti mentre la mia compagna di banco  mi guardava intensamente quasi volesse farmi una radiografia.
-Come stai?-
-Bene- non le rivolsi il minimo sguardo cercando di dimenticare almeno per cinque minuti quello che era successo.
Alla fine delle lezioni, mentre andavamo a mensa, Jennifer ne approfittò per capire cosa mi fosse preso.
-Dimmi che ti succede, ora.- si fermò davanti all’ingresso della mensa e mi bloccò il passaggio.
-Niente. Che vuoi che mi succeda? Andiamo su!- lei si limitò ad annuire poco convinta e raggiungemmo il nostro tavolo dove ci aspettavano Zayn e Niall che da un po’ di tempo si è avvicinato ancora di più a noi.
 Ci sedemmo e iniziammo a mangiare ma io non riuscivo a ingerire un solo boccone. Quando sentii di non potercela fare me ne andai, da lì, lontano da tutti sperando di poter almeno essere più tranquilla.
-Scusate ma non ce la faccio, a dopo.- fu così che me ne andai senza guardare nessuno, con lo sguardo basso.
Ignorai i miei amici che mi chiamavano ma che poi persero le speranze quando superai la porta per uscire. Mi  sarei tranquillizzata subito. Stavo camminando attraversando tutto il parco della scuola quando sentii delle risate che catturarono la mia attenzione. Mi maledissi mentalmente per camminare sempre a testa bassa non vedendo dove andassi ma ormai ero troppo vicina per scappare, così dovetti solo giocare il ruolo da spettatrice ingombrante. Volevo scomparire nel nulla in quel momento…Mi trovai davanti ad Harry appoggiato al muro davanti ad una di quelle cheerleaders tanto odiate da me mentre si baciavano, ovviamente senza contegno. Quando però lui si accorse della mia presenza allontanò leggermente la “barbie versione mora” e si rivolse a me.
-Che ci fai ferma là? Che vuoi? So che siamo belli ma fissarci così non è educazione-
-Ma tu…tu stavi…mentre mi avevi detto…- non riuscivo a formulare una frase sensata, ero bloccata. Ma poi la risata di Harry mi riscosse non poco.
-Secondo te io pensavo davvero quello che ti ho detto?- mi disse sorridendo divertito a tutta quella scenetta che stava architettando. –Come sei illusa piccola Scarlett! Credevi davvero che mi ero innamorato di te e che non ti ho parlato in questi giorni solo perché ero offeso?- ecco che di nuovo rideva, stava amando prendersi gioco di me.
-Io…Harry non può essere…- sussurrai più a me stessa che a lui. Sentì lo stesso le mie parole e potei vedere la sua espressione cambiare un attimo per poi ritornare come quella di prima, carica di odio.
-Chi mai vorrebbe una come te? Ti sei guardata e hai sentito i discorsi che fai? Ci vorrebbe solo uno psicologo per te! Sei pazza.- continuò a ridere trascinando con se anche quella della ragazza che aveva accanto a sé. –Che aspetti ancora là ferma? Vattene-
 
Io feci come mi aveva detto lui e me ne andai. Non riuscii ad oppormi, era una battaglia persa sin dall’inizio. In quel momento lui era il veleno, era nocivo per me, non riuscivo ad odiarlo ma dovevo farlo, per il mio bene, per la mia dignità, per me stessa. Sapevo che eravamo troppo diversi: lui era…beh era il punto di riferimento di tutti a scuola: era popolare, bello, intelligente, aveva tutta la scuola ai suoi piedi; io ero, ero solo una ragazza, un’insulsa ragazza che pensava sempre in modo diverso dagli altri, che non contava niente là dentro, che aveva degli amici che si contavano sulle dita della mano, che era stata ed era tutt’ora vittima della sua stessa vita. Tutto ciò lo sapevo, ma non riuscivo ad odiarlo minimamente, era qualcosa che andava oltre la mia volontà. Le lacrime continuavano a rigarmi il viso ma decisi di andare dentro perché i miei amici mi aspettavano. Proprio quando stavo per entrare mi scontrai con Zayn che stava uscendo.
-Ti stavo cercando ma…- non lo feci finire di parlare che mi fiondai tra le sue braccia e ricominciai a piangere. –Ehi ehi principessa che succede?- ma siccome io non la smettevo di piangere, lui rinunciò a voler sapere informazioni e si limitò ad accarezzarmi la schiena. Mi portò sul terrazzo della scuola, avevamo ancora una mezz’ora prima del continuo delle lezioni. –ora mi dici cosa ti succede?-
Presi un lungo respiro per calmarmi e inizia a parlare.
-Ho…ho visto Harry che baciava una ragazza, Sidney…- chiusi gli occhi e cercai di darmi un contegno per non ricadere in lacrime di nuovo –e poi…e poi mi ha insultata.- sentii che sospirò per poi riabbracciarmi.
-Oh piccola vieni qua..-
-Che poi nel suo viso ho visto tanto odio, non l’avevo mai visto così Zayn. So che non può essere Harry, non quello che ho conosciuto.- lo guardo come per salvarmi, per avere una speranza, un approccio –che poi quando li ho visti là, insieme, è stato orribile. Sono troppo possessiva, è solo colpa mia.-
-No, non dire così, non può essere sempre colpa tua Scarlett. Ma posso chiederti lui chi è nella tua vita? Siete stati sempre molto strani.-
-Ti prego, usa il passato. Lui era la mia felicità, era la perfezione per me, era come la mia anima riflessa, era ciò che mi rendeva veramente felice.-
-E a te piaceva? Intendo, ne sei stata innamorata?-
-Assolutamente no, lui mi aveva detto che lo era di me ma evidentemente lo aveva detto solo ad uno scopo…io non lo sono mai  stata di lui.- E allora perché stavo male? Beh lo ero perché ero diventata dipendente da lui e quindi non averlo più con me mi faceva male. Lui era diventato la mia droga preferita.
-Ehi piccola guardami negli occhi…- mi disse il mio amico asciugando le ultime lacrime con i pollici –non piangere più, nessuno merita le tue lacrime, me lo prometti? Altrimenti prima spacco la testa a lui anche se è mio amico, e poi a te.- mi misi a ridere per ciò che disse perché traspariva una dolcezza unica –non posso permetterti di stare ancora male.-
Ritornammo dentro l’edificio e trascorsi le ore di lezione che mi rimanevano cercando di stare serena. Più volte Jennifer mi chiese cose mi fosse successo ma mi limitai a dirle che ne avrei parlato in un’altra occasione.
 
 
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-Sei sempre stata così ingenua piccola Scarlett.- sento una voce che mi parla mentre ride. E’ una di quelle risate sofferenti, quasi agonizzante che mi mette i brividi. Sono in una galleria buia, fa caldo, troppo caldo ma anche camminando non trovo un’uscita, sembra che questa galleria sia infinita. La risata rimbomba nella galleria, sembra quasi voglia avvolgermi.
-Chi sei? E dove sono?- grido disperandomi, ho troppa paura anche perché mi sembra di aver già sentito questa voce.
-Tu non vuoi vedermi sul serio. Ti conosco bene e posso assicurarti che non vuoi farlo, tu hai paura di me.- ecco di nuovo la risata. Si sta prendendo gioco di me e non posso permetterlo, non voglio che anche lui lo faccia.
-Io non ho paura di nessuno!-
-Oh si cara mia, ti conosco bene e hai paura di me, mi dispiace il fatto che non ti ricordi di me: presto lo farai.-
-Cosa vuoi da me?-
-Abbi fede Scarlett, abbi fede.- ride di nuovo e tutto intorno a me inizia a girare. Mi fa male la testa, mi copro le orecchie con le mani ma quel rumore non cessa anzi aumenta. Mi sento davvero male, voglio andarmene ma verso dove devo andare? Sono come imprigionata, non ho più le forze per reagire, ha annullato ogni potere che avevo a disposizione, mi ha ridotto in mille pezzi.”
 
Mi svegliai di soprassalto. Ero spaventata per l’incubo che avevo appena fatto perché era così reale: vi erano concentrate tutte le paure che avevo e quello che più mi terrorizzava era il fatto che mi parlasse sempre la stessa voce, quella del sogno che avevo fatto prima di andare in gita. In quel momento però non avevo nessun Harry che mi tranquillizzasse o che mi promettesse di prendersi cura di me e combattere al mio fianco le mie paure e incertezze. No, ero sola. Tutto quello che mi aveva detto era solo una tattica ed io come una stupida ci sono cascata. Odiavo di più me che lui perché dovevo essere io a non dargli troppa retta. Diedi un pugno al materasso per la rabbia e poi decisi di iniziare a prepararmi. La sera prima non avevo neanche mangiato, mi era passata anche la fame e quella mattina non avevo intenzione di fare colazione, era come se il dolore che avessi mi riempisse e mi rendesse soddisfatta di quello che ero. Era il dolore che avevo che mi teneva in vita e a mio bene o male cresceva sempre di più. Forse mi sbagliavo quando dicevo che la perfezione assoluta vi era quando c’era l’assenza del bianco e del nero, della luce e del buio, della gioia e del dolore, mi sbagliavo di grosso. In quel momento ero sopraffatta dal dolore che avevo accumulato e che era esploso dopo il mio spiacevole “incontro” con Harry del giorno primama guardando la mia immagine riflessa nello specchio non vedevo altro che una ragazza che per fin troppo tempo era stata debole e ore aveva bisogno di rialzarsi anche nel peggior dei modi.
 
Uscii di casa per andare a scuola ma si vede che quel giorno la fortuna non era dalla mia parte. Arrivai in ritardo e per di più stava piovendo. Avevano già chiuso il portone d’ingresso per cui dovevo aspettare la seconda ora. Decisi di ripararmi almeno con il cappuccio della felpa mentre invano cercavo di farmi aprire dando pugni e calci. Si, in quel momento non ero la femminilità in persona.
-Ehi ehi, facendo così non risolvi niente, ti consiglio di ripararti qua sotto.- mi girai non capendo se ce l’avesse con me, penso lo capì perché si mise a ridere –si, parlo con te. Vieni sotto l’ombrello o ti bagnerai tutta.-
-Ehm grazie.- sussurrai mentre le guance si tingevano di rosso. Era un ragazzo che mai avevo visto: avevo gli occhi azzurri e i capelli castano chiaro. Era abbastanza alto e muscoloso, sembravo tanto debole accanto a lui.
-Comunque io sono Chris, piacere.- mi sorrise dolcemente e io non potei fare a meno di ricambiare.
-Scarlett, piacere mio. Sei nuovo? Non ti ho mai visto…-
-Si…beh mi sono trasferito qua da poco, appena sono diventato maggiorenne ho voluto allontanarmi dalla mia città. Pensa che questo era il mio primo giorno di scuola e arrivo in ritardo! Si vede che il servizio degli autobus non funzioni molto bene qui.- si mise a ridere, tanto che contagiò anche me.
-Eh si…ma dimmi quindi sei del quarto anno?- lui annuì con la testa –e conosci qualcuno?-
-No, non conosco nessuno veramente.- ammise grattandosi la nuca, era adorabile –tu si vero?-
-Si certo, se vuoi dopo ti puoi sedere con noi a mensa e ti farò conoscere alcuni miei amici visto che probabilmente sarete in corsi insieme.- cercai di mostrarmi più gentile possibile perché quel ragazzo mi faceva simpatia.
-Oh grazie mille! Ci vediamo allora ciao.- mi disse quando la porta si aprì per permetterci di entrare.
                                      
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Eravamo a mensa e stavo aspettando Chris, avevo detto a Jennifer che ci sarebbe stato con noi un mio amico, e le avevo raccontato di come e quando l’avevo conosciuto.
-Ma quindi mi stai dicendo che hai conosciuto un ragazzo stupendo e me lo dici così?-  mi chiese la mia amica mentre mangiava. Era…sorpresa.
-Si, come te lo devo dire?-
-Ma anch’io voglio conoscere dei bei ragazzi in questo modo. Ahi!- gridò lei mentre si teneva la gamba sulla quale Zayn dall’altro lato le aveva tirato un calcio. Si, erano la dolcezza, a modo loro ma lo erano.
-A me questo Chris non sta tanto simpatico invece.-
-Shh Malik che è tutta invidia.- gli dissi facendo la linguaccia.
-Ehm ciao Scarlett.- mi disse Chris appena arrivò. Si guardava attorno ed era anche un po’ imbarazzato –ma perché tutti mi guardano?-
-Beh sai com’è, sei nuovo, hai attraversato tutta la mensa e ti stai sedendo qua con me. Un po’ strano per i tipi come te.- mi misi a ridere ma quando capii che non aveva evidentemente compreso il mio messaggio lasciai perdere e gli feci spazio per sedersi accanto a me. –Ehm Chris, loro sono Jennifer, Zayn e Niall, ragazzi lui è Chris.- Tutti si strinsero la mano amichevolmente, tranne Zayn che forse era ancora geloso per prima.
Iniziammo a mangiare tranquillamente, scoprendo che Chris fosse molto simpatico e mi fece piacere constatare che avesse fatto amicizia con Niall e Zayn. Scoprimmo che era americano e che aveva una sorella, un anno più piccola di me, la quale sarebbe venuta l’indomani per iniziare a frequentare il nostro stesso istituto.
Stavamo appena iniziando a mangiare quando vidi entrare in mensa Harry con quella lì, si quella del giorno prima, Sidney.
 “ E’ così tanto speciale quella? Cos’ha in più rispetto a me? Davvero non ero all’altezza per lui? Davvero non contavo niente e si era preso gioco di me? “
 Mentre nella mia mente si facevano spazio sempre più domande alle quali non sapevo rispondere, gli occhi iniziarono a pizzicare di nuovo tanto che mi dovetti alzare bruscamente e andarmene. Non avevo fame, quel po’ che avevo mangiato mi veniva anche di vomitarlo. Mi alzai di scatto e uscii, di nuovo, come il giorno prima. Ma no, questa volta non avrei pianto, non davanti a qualcuno per lo meno.
Mi sedetti su una panchina del parco della scuola, guardandomi intorno e non potendo fare a meno di ricordare gli anni che avevo trascorso lì. Mi fermai a fissare “ il muro dell’ orrore “ soprannominato così da me perché più volte ero stata picchiata là.

-Mi dispiace ma oggi non posso farvi i compiti, vi prometto che farò tutto quello che volete la prossima volta- indietreggio sempre più fino a toccare con le spalle il muro, non ho più speranza.
-Ah si? Lo sai cosa me ne faccio delle tue scuse ragazzina? Eh?- mi urla in faccia quello moro mentre chiudo gli occhi per la paura -E guardami in faccia quanto ti parlo!-
Ecco che iniziano i pugni, i calci nello stomaco. Mi piego a terra con la speranza che possa scomparire e che tutto sia solo un brutto sogno. Ma no, continuano a farmi del male e quello che mi fa più rabbia sia che tutti coloro che passano da là neanche lo notano. C’è solo, una ragazza, che ho conosciuto in classe, Jennifer, che cerca grida loro di fermarsi ma niente, non la smettono.
-Toglietevi da qui e finitela.- una voce decisa li blocca all’improvviso.
-Malik avanti, non fare la parte di quello buono che non lo sei minimamente. Abbiamo sempre fatto così e non ti sei mai creato problemi.-
-Non con lei Bolton, non con lei.-
Mi sembrava infatti di aver già sentito quella voce. E’ Zayn Malik, un ragazzo che mi è sembrato molto simpatico, forse perché l’unico a volermi stare vicino.
-Dai, vieni qui che ti aiuto.- mi solleva e mi porta in infermeria sotto gli occhi di coloro che mi avevano picchiato e di Jennifer che era rimasta a guardare la scena quasi affascinata dal gesto di Zayn.”

Rabbrividii pensando a quel ricordo che però tutto sommato mi fece sorridere: credo che da allora Jennifer sia rimasta attratta dal mio amico, almeno lei è felice. Spostai il mio sguardo sul campo da football, dove in quell’ultimo periodo c’ero stata più di tutti i tre anni messi assieme. Era incredibile come non mi fossi mai accorta di Harry, pur essendo amico di Zayn, pur essendo fra i più popolari. La verità era che non mi era mai interessato conoscere altre persone, avevo i miei migliori amici e Tom e mi bastava. Diedi un pugno alla panchina in cui ero seduta per la rabbia.
“Non potevo non conoscerlo mai? Non potevo restare nella mia realtà? E’ successo tutto per caso ma non lo farei mai se poi il risultato è questo. Piangere e sentirmi male per un idiota.”
 
-Posso?- mi chiese qualcuno alla mia sinistra indicando il posto vuoto vicino a me. Io mi girai e vedendo che fosse Chris, annuii. –Come stai?- per un attimo gli venne l’istinto di accarezzarmi il braccio, ma poi per timidezza, credo, lo ritrasse subito.
-Eh, guardami, sono un orrore così, ho la matita sbavata.- mi misi a ridere tristemente.
-No, sei bellissima comunque. Hai dei bellissimi occhi, te lo ha mai detto nessuno? E poi se sono lucidi, risalta ancora di più il verde.- e questa volta mise da parte la timidezza e mi accarezzò la guancia con delicatezza. –Ma che ti è successo? Ci hai fatto spaventare.-
-Niente- scossi la testa –va tutto bene.-
-No, non può andare tutto bene. So che magari ci conosciamo da un giorno, ma non voglio vederti così, mi si spezza il cuore.- era così dolce che non potei fare a meno di sorridere leggermente.
-Dimmi Chris, chi te l’ha detto di venire qui da me? Potevi lasciarmi benissimo sola, o mandare Zayn o Jennifer o Niall, perché so benissimo che hanno tentato di venire, li conosco troppo bene. Perché sei venuto tu? Perché devi complicarti la vita?-
-Voglio soltanto conoscere te e la tua vita, e poi forse troverò un’unica risposta alle tue domande. Fammi entrare nella tua vita, e ti prometto che ci sarò per sempre-
-Ho già sentito questa frase, e credimi, mi sono stancata di sentire promesse su promesse visto che poi non vengono mantenute.-
-Forse non vengono mantenute per paura o perché si è costretti. Ti chiedo di avere fiducia in me, solo questo. Sarai sempre tu ad avere il controllo della situazione, e se per caso non dovessi più fidarti di me, libera di farlo.-
-Si, ma a quale prezzo?-
-Non ti accadrà niente, stanne certa.-
-Bene Chris, allora benvenuto nella mia tragica e confusionaria vita.-
 
“Loro ti regalano carezze, ti aprono la porta del cuore senza che tu te ne accorga, quella porta  bloccata dalla rabbia, dalla diffidenza, quella porta senza chiave buttata negli abissi dove nessuno andrà a cercarla, sono loro che non vogliono amore perchè sono l’amore. Fanno breccia nel tuo cuore senza possedere chiavi, abbattono muri e difese, sciolgono il gelo della tristezza, regalandoti sorrisi spensierati, loro che riescono a farti vedere i colori nel cielo dopo la tempesta"



SPAZIO  A
UTRICE  
Buongiornooo c: Come state? Io insomma, ho l'ansia che mi sta divorando perchè lunedì avrò gli esami orali, speriamo bene cc 
Riguardo al capitolo allora, che dire? Mi starete odiando per quello che ho fatto alla nostra coppia preferita, i nostri Harrett, lo so, lo so. Putroppo serve per la storia, è fondamentale e quando saprete il motivo mi capirete. Scarlett fa un'incubo in cui guardacaso c'è la voce dell'incubo precedente, eh eh! Poi abbiamo l'entrata in scena del nostro Chris, che posso assicurarvi è dolcissimo anche se forse ad alcune di voi non piace, pardon. Per le Jayn shipper invece rose e fiori perchè i due sono la dolcezza insieme aww. 
Se volete contattarmi su twitter per sapere qualcos'altro o per qualsiasi altro motivo, mi trovate qui 
https://twitter.com/hazheartbeat.
See u soon, bye.
Caterina, love u all x.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


Indifferenza. Era questa che c’era ormai tra me ed Harry. Credo che non esista cosa peggiore dell’indifferenza, è una cosa troppo vuota, non c’è né odio né amore, ed io ho il terrore della mancanza di qualcosa.
 
-Buongiorno bellissima!-
-Giorno Zayn, giorno anche a voi ragazzi.-
Quel giorno arrivai a scuola un po’ in anticipo perché ero curiosa di conoscere la sorella di Chris, sembrava molto simpatica da come ci aveva descritto lui il giorno prima.
-Buongiorno!- sentii un respiro sul mio orecchio sinistro e due braccia che mi cinsero la vita. Mi girai e vidi che era proprio Chris con accanto una ragazza. Aveva i capelli biondo platino e due occhioni azzurri, era più o meno della mia stessa altezza, e aveva un sorriso che avrebbe potuto rallegrare la giornata al più triste degli uomini.
-Ciao! Sono Aurora, ma chiamami pure Rori. Ti devi essere Scarlett vero?-
-Ehm, si sono io, piacere. Sei la sorella di Chris vero?-
-Si, sono contenta di conoscerti.- e inaspettatamente mi abbracciò. Restai un po’ sorpresa da quell’abbraccio ma poi ricambiai. Già mi stava simpatica.
Mentre stavamo parlando del più e del meno arrivò da noi Harry con Louis. Cercai di essere più tranquilla possibile, il che mi risultò difficile ma quando Jennifer mi strinse la mano per darmi forza, mi tranquillizzai.
-Giorno a tutti.- esclamò Louis sorridendo. Quel ragazzo era l’esplosione di felicità, a volte mi chiedevo se non gli facesse male la mascella per il sorriso costante che aveva.
-Giorno Chris! Come va?- chiese Harry dando una pacca sulla spalla del ragazzo, poi notò la figura femminile accanto a lui –E tu saresti?-
-Aurora piacere, puoi chiamarmi Rori e sono la sorella di Chris.-
-Ah! Allora piacere mio, sono Harry, Harry Styles.- le porse la mano con quel sorriso da Dio sceso in terra. Per come pronunciò il suo nome non potei fare a meno di sorridere inconsciamente, si era presentato per la prima volta anche a me in quel modo, “alla James Bond”, come dicevo io.
Cercai di ricompormi subito ed inutile dire che non mi degnò di uno sguardo, fece come se non esistessi, come se non ci fosse nessuno. Quella giornata stava trascorrendo lentamente, interrogazioni su interrogazioni, ma da in tempo a questa parte non prestavo molta attenzione. Non andai a mensa, perché ormai mangiavo il meno possibile, mangiavo soltanto a casa a cena e tentavo di mangiare qualcosa a pranzo. Il bello era che non ne sentivo di bisogno, stavo bene. Andai quindi, sulla terrazza della scuola e mi sedetti a terra con le ginocchia sul petto lasciando alla mia mente la libertà di pensieri. Ero così, mi rilassava stare sola con me stessa, era piacevole.
All’uscita della scuola sentii due braccia abbracciarmi da dietro. Che cos’era quest’abitudine che stava prendendo a tutti di abbracciarmi da dietro? Ero diventata un peluche?
-Principessa, oggi facciamo una partita contro l’altra scuola, è solo un’amichevole ma indispensabile per avere più punti. Viene tutta la scuola a vederci, vieni anche tu? Jen mi ha già detto che viene.- mi disse dondolandosi da destra a sinistra facendo spostare quindi verso la stessa direzione anche me. Era dolcissimo e chiunque ci avrebbe visti avrebbe potuto pensare che fossimo fidanzati, ovviamente a scuola sapevano del nostro bellissimo rapporto di amicizia.
-Zayn lo sai che non mi va’ di venire, sai anche  perché.- dissi girandomi verso lui staccandoci dall’abbraccio.
-Ma ma guarda questa faccina dolce, non ti faccio tenerezza?-
-Si, tanto dolce e tenero ma non funziona con me.- dissi facendogli la linguaccia.
-Ma se non viene la mia migliore amica che faccio ad andarci?- io feci segno di dissenso ma lui continuò –A chi dedicherò i miei goal? Chi saluterò dal campo? A chi sorriderò? Chi farà il tifo per me?- era una cantilena ormai.
-Malik la vuoi smettere?- dissi ridendo divertita –c’è Jennifer, la tua ragazza, per questo.
-Si, ma con la ragazza si fanno cose diverse dalla migliore amica.- ammiccò divertito.
-Mi fai schifo!- lo presi in giro ridendo divertita.
-Avanti Scarlett, mi metto in ginocchio se vuoi, anche davanti a tutta la scuola, tralasciando che la mia reputazione potrebbe andare a farsi fottere. Ti pregooo.-
-E va bene, verrò.- non ebbi il tempo di dirlo che mi prese in braccio e mi fece girare stile sposa mentre io ridevo quasi a perdere il fiato. Mi dite come si fa a non amarlo?
Arrivai a casa e andai in camera per rilassarmi un po’ prima di andare alla partita, ricevetti un messaggio da parte di Aurora.
“Ciao bella, che ne dici se andassimo insieme a vedere la partita? Ti veniamo a prendere io e Chris fra mezz’ora”
“Certo, ci vediamo. A dopo x.”
Mi preparai velocemente e puntuali come un orologio svizzero suonarono il campanello.
-Ciao ragazzi.- esclamai sorridente, loro ricambiarono e mi sedetti accanto a Chris.
Il tragitto fu abbastanza tranquillo ma quando scendemmo dalla macchina, ormai nel parcheggio della scuola, Aurora mi prese per il braccio e ci fermammo un po’ più indietro rispetto a Chris.
-Ehi ma che succ…- non mi diede il tempo di finire di parlare che iniziò lei.
-Ti giuro non ce la facevo più, per tutto il tragitto ciò pensato ma ora te lo posso chiedere apertamente…C’è qualcosa tra te e Zayn? Con chi sei fidanzata? Perché eravate dolcissimi oggi, sembrate due innamorati.- mi disse sognante mentre io per poco non ridevo per l’assurdità che diceva.
-No no, affatto. Siamo migliori amici, lui è fidanzato con Jennifer, ti ricordi della mia amica?-
-Certo, ma eravate così dolci che pensavo che..-
-Non c’è niente tra di noi, semplice amicizia. E tu invece? Hai fatto amicizia con qualcuno in particolare?-
-Beh oggi sono stata con Niall perché è stato incaricato di farmi da giuda, essendo nuova ancora non conosco la scuola. Non ti dico quando parla, però mi sembra divertente, per gli altri ancora non li conosco molto bene.-
Ero felice per lei, ma quanto parlava! E poi lo diceva a Niall! A qual pensiero risi e mi trascinai Aurora verso il campo per vedere la partita che tra poco sarebbe iniziata.
Ero seduta tra Chris e Jennifer sulle prime file e la mia amica faceva di tutto per incoraggiare la nostra squadra e soprattutto il suo ragazzo. Io beh, ero nel mondo dei sogni, ero rimasta incantata a guardare Harry, la sua bellezza mi travolgeva sempre e mi venne difficile trattenere la “gelosia” che avevo quando quelle barbie delle cheerleaders incitavano i ragazzi e soprattutto il capitano, ovvero Harry. No, non era gelosia, mi dava soltanto fastidio il fatto che sorridesse a loro che a me. Non era gelosia vero?
La partita stava volgendo a nostro favore. Anche se la squadra avversaria aveva dei giocatori molto più forti rispetto ai nostri, noi eravamo molto più veloci il che era un notevole punto a nostro favore. Non credo che la situazione piacque molto alla squadra avversaria perché iniziarono ad innervosirsi facendo numerosi falli. Quando sembrarono essersi calmati, uno di loro andò a dosso ad Harry, che in quel momento aveva la palla, colpendolo sul ginocchio con i tacchetti. Se qualcuno mi chiedesse come avesse fatto, io non saprei dirlo. Era stato tutto così veloce che non pensai possibile si potesse arrivare a tanto. Quella era cattiveria pura, non difesa del campo.
Harry si accasciò a terra, gemeva dal dolore e gli altri si avvicinarono a lui. Uno di loro, Liam, lo portò negli spogliatoi assieme al proprio allenatore per medicargli la ferita in cui ormai usciva sangue. Era evidente che non poteva più rientrare a giocare. Fu orribile per me vederlo dolorante e gli occhi per poco non si riempivano di lacrime perché nonostante volessi odiarlo con tutto il cuore, non ci riuscivo minimamente, almeno non ancora. Era una semplice ferita? Era stato un semplice scontro che capita sempre ai giocatori? A me non importava di quanto potesse essere grave, magari per loro non era niente, ma io non riuscii a non preoccuparmi.
-Ehm, scusate vado in bagno, torno subito.- dissi alzandomi sotto gli occhi di Aurora e Jennifer.
-Mi raccomando, rendilo felice almeno tu, tu che puoi e vuoi farlo.- mi sussurrò Chris all’orecchio facendomi poi l’occhiolino.
-Ma come..- chiesi confusa. Come faceva a sapere?
-Shh, vai Scarlett.- mi sorrise dolce e io ricambiai altrettanto.
“ E se non mi volesse parlare? E se mi offendesse di nuovo? E se non volesse vedermi? E se non riuscissi a non piangere davanti a lui? E se mi disprezzasse”
In quel momento tante domande e tanti “se” si fecero largo nella mia mente ma nessuno abbastanza forte da fermarmi. Non mi importava del mio dolore, in quel momento volevo solo la sua felicità. E’ vero, ero terribilmente masochista. Prima lo offendevo nei peggior modi possibili, lo accusavo del mio dolore e poi mi preoccupavo per lui sapendo che mi avrebbe fatto solo male. Cosa c’è di sbagliato in me?
-Ehi, posso?- chiesi entrando nello spogliatoio maschile vedendo che sia Liam che l’allenatore se ne fossero già andati.
-Ormai che sei qui...Che ci fai Smith?- fu un colpo al cuore per me. Mai, mai mi aveva chiamato per cognome con tale freddezza, ma mi feci forza e continuai.
-Beh, sai com’è. Ero tra i presenti e almeno se dovesse succedere qualcosa io ho la coscienza a posto: fino alla fine ho cercato di salvarti.- alzai le spalle con non curanza e sentii la sua risata triste.
-Tu non devi salvarmi Scarlett, più stai lontana da me meglio è per tutti, per me, per te, per gli altri. Come vedi io sono ancora vivo, si, sdraiato su un lettino ma ancora sono qua, per cui non c’è niente di grave.-
Mi avvicinai mano a mano verso il lettino in cui era sdraiato, volevo dire tante cose in quel momento ma avevo paura che la qualunque potesse rovinare quel leggero equilibrio che c’era.
-Ora puoi andare, non consideriamoci più ok? Facciamo come abbiamo fatto per tre anni: io non conosco te, tu non conosci me. Ce l’abbiamo fatta no? Perché non continuare a farlo?-
-Si, ma come abbiamo vissuto, o almeno io come ho vissuto?-
-In un modo decisamente migliore, vai ora.- chiuse gli occhi e li aprì –non abbiamo più niente da dirci. Mi sembra di essere stato abbastanza chiaro, vero?-
Io annuii e con gli occhi lucidi mi girai per andarmene ma qualcosa mi bloccò.
-Aspetta Scarlett!- si sollevò appena dal lettino gemendo di dolore per prendermi per un polso e involontariamente mi trovai a pochissima distanza dal suo viso. Fu bellissimo  poter rivedere di nuovo i suoi occhi, potermi rispecchiare dentro ad essi –scusa per la volta scorsa, forse ti ho offeso, ma in parte è la verità. Io non devo avere niente a che fare con te, tu niente con me         , siamo troppo diversi ed io ti ho detto la verità. So di non essere molto delicato, ma ho ragione Smith.-
Un altro colpo al cuore che mi fece ancora più male del precedente. Io mi limitai ad annuire accarezzandogli per l’ultima volta il viso, quel viso che avevo più volte contemplato cercando una minima imperfezione. Lui ricambiò sfiorando appena la guancia in cui scendeva la mia prima lacrima. Una lacrima che racchiudeva tristezza, dolore, disperazione, gioia, felicità, amore. Tutto ciò che avevo provato con lui mi stava lasciando andare perché ormai non mi apparteneva più, ormai non avrei avuto più bisogno di quelle emozioni senza lui che fu tutto per me. Io vivevo grazie a lui e a tutto ciò che lo caratterizzava. Avevo perso anch’io, o forse avevo perso soltanto io. In fondo, lo sapevo dall’inizio ma non volevo ammetterlo a me stessa, non volevo essere una vittima, non di nuovo. Per una volta volevo essere io la vincitrice, per una volta volevo essere io quella forte, per una volta volevo essere io a salvarmi da me stessa, ma non c’è l’avevo fatta, avevo fallito di nuovo. Come ogni uomo, anch’io ho fallito, ormai ero condannata a fallire. Ormai, ero dannatamente innamorata di lui e non potevo più tornare indietro o forse si? Ci sarebbe stata una possibilità di salvezza? Ci sarebbe stata una nuova strada da intraprendere o ero definitivamente condannata?
-Addio Scarlett Smith.-
-Addio Harry Styles.-
Ormai non esisteva un Harry Styles nella mia vita, ormai non sarebbe esistito più, come non ci sarebbe mai più stato un “noi” che avrebbe compreso Scarlett Smith e Harry Styles. Ci dicemmo addio, sapendo che due persone come noi per vivere sono costrette ad allontanarsi e a cercare parti dell’altro dentro persone estranee. Insaziabili di amore, ecco cos’eravamo.
Detto ciò gli diedi le spalle e me ne andai mentre sentivo che dal lato opposto entravano i suoi compagni di squadra con le cheerleaders che festeggiavano per la vittoria. Le loro risate, le loro grida, i loro comportamenti non facevano per me. Aveva ragione Harry, noi due eravamo troppo diversi, appartenevamo  a due mondi opposti che non avrebbero potuto mai trovarsi.
Mi ricomposi e uscii cercando i mei amici ma trovai solo Chris e Aurora.
-Tutto bene?- mi chiese quest’ultima e io annuii.
-Si, ma Zayn e Jennifer?-
-Sono andati a festeggiare non so dove.- mi rispose Chris ed io non potei fare a meno di sorridere. Erano felici, e ormai mi importava solo del bene altrui.
-E noi che facciamo?-
-Andiamo a fare shopping!- esclamò Aurora. Ma quanta energia aveva quella ragazza?
-Oh beh ragazze, non è per male ma io mi dissocio. Ciao belle.- rispose Chris provocando le nostre risate.
 
                                               ------
-E questa è la mia vita.- finii sorridente.
Eravamo al centro commerciale da un bel po’, aurora aveva fatto molti acquisti e ora eravamo sedute in un tavolino di un bar. Mi aveva chiesto di parlarle un po’ di me e io più o meno avevo parlato di me e della mia vita. Mi fidavo di lei, sembrava che la conoscessi da tempo, così come il fratello.
-Tu invece Rori?-
-Io beh, non c’è molto da dire sulla mia vita. Ci siamo trasferiti qua perché mio fratello voleva studiare in Inghilterra e io ho voluto seguirlo. Il mio nome è italiano perché i miei amano l’Italia. Sono solare e amo la musica, soprattutto suonare la chitarra.-
-Sai suonare? Che bello!- esclamai sorridente seguita a ruota dalla bellissima risata della mia amica.
Credo che ognuno di noi sia nato per un compito e penso che sia collegato a quello che amiamo fare e che ci riesce meglio. Vedete chi sorride sempre? E’ nato per sorridere e illuminare le nostre giornate. Vedete chi scrive? E’ nato per cercare una via di fuga dal mondo. Vedete chi è innamorato? E’ nato consapevole di soffrire per mano degli altri o per mano propria, ma è ancora qui a lottare per amore.
La serata la passai in camera ad ascoltare musica e a scrivere. Verso le undici e mezza però mi chiamò Chris.
“Ciao Scarlett”
“Ehi ciao Chris, che succede?”
“Beh ecco, niente di che, solo che non ho sonno e non conosco il paese e non so dove andare…quindi posso venire da te?” disse l’ultima parte della frase quasi in un sussurro ma io accettai subito.
“Si, si certo ma come farai ad entrare? Carmen dorme al paino di sotto..”
“Lascia fare al sottoscritto. A dopo”.
Dopo un po’ sentii qualcosa sbattere contro la finestra, aprii e vidi che sotto c’era Chris. Grazie a una scala salì da me e passammo tutto il tempo a parlare sdraiati sul letto. Più tempo passavo con lui, mi rendevo conto di quanto fosse dolce e simpatico proprio come la sorella.
Non so dire dove sono. Sono soltanto accerchiata da una luce bianca che mi abbaglia per la troppa luminosità. Vedo solo la mia ombra, la mia ombra nera che si disperde in quell’infinità luce.
Mi trovo nel vuoto, è come se non appoggiassi in alcuna superficie; come se non ci fosse limite in niente. Sono bloccata e non posso muovermi, in più non posso chiudere gli occhi per ripararmi da questa luce perché è come se qualcuno o qualcosa mi costringesse a tenerli aperti.
-Cerchi la luce nel buio e quando la trovi non riesci a resistere. Guardati, il buio fa parte di te, l’oscurità è in te, l’oscurità sei tu e anche se cerchi in tutti i modi la luce, non sarai mai in grado di averne. Sei troppo debole Scarlett! Ricorda che non sei né buio né luce, nessuno può avere il controllo di te, è inutile che ostini a cercarli, non potrai averne mai. Quando sei l’oscurità, la luce ti attrae o viceversa, sei condannata a cercare all’infinito l’equilibrio perfetto, e mai lo troverai.-“
Mi svegliai di soprassalto, con il fiatone e gli occhi lucidi. Avevo due mani che mi abbracciavano in vita, erano di Chris.
-Che…che ci fai qua?- tremavo dalla paura, di nuovo.
-Ehi, piccola, sono venuto qua e di sicuro ci saremmo addormentati. Vieni qua.- mi disse abbracciandomi ma io lo scostai subito. -E’ stato solo un incubo, tranquilla, solo un incubo.-
-Non è giusto.-
-Cosa non è giusto?-
-Che sogniamo cose che non vogliamo. E’ la mente stessa che ci rovina, un gioco dei nostri stessi pensieri. Siamo noi a rovinare noi stessi. Se solo potessimo controllarlo, non sarebbe perfetto?- gli chiesi con le lacrime agli occhi mentre mi guardava dolcemente.
-Ora dormi, domani andiamo a scuola. Sei solo stanca.- io annuii e mi sdraiai di nuovo.
Spesso crediamo di essere persone felici solo perchè vogliono farcelo credere. Poi succede di accorgersi di essere ancora in grado di vivere veramente, senza rendersi conto, però, di essersi persi nel labirinto di un sogno al quale non troveremo mai risposte.”
 
 
\SPAZIO AUTRICE
Ehi eccomi qua! Ho aggiornato prima possibile.
Come state? Io benissimo, sono extra super mega felice (ho reso l’idea?) perché gli esami sono andati benissimo e sono uscita con dieci e lode. *balla la macarena, la samba, il tango* AHAHHHAAH Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che mi hanno augurato buona fortuna.
Riguardo al capitolo… Scarlett e Harry beh si sono detti “addio”. Per me è la parte più bella del capitolo perché Scarlett alla fine ammette a se stessa di essere innamorata di Harry, ma purtroppo come appunto concordano insieme, non potrà mai esserci un futuro per loro. Su con la vita però! AHAHAHAH non finisce così male. Abbiamo poi l’ingresso di Aurora, la sorella di Chris. In  realtà Aurora esiste davvero, è la mia migliore amica che ha voluto prender parte nella mia storia ed io ho accettato volentieri. Anche lei avrà un ruolo fondamentale e quindi non sottovalutate il suo personaggio.
Ringrazio chi legge la mia storia, chi la recensisce e chi la legge silenziosamente. Vi amo tantissimo! Se volete contattarmi su twitter mi trovate qui https://twitter.com/hazheartbeat

Caterina.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11. ***


La mattina seguente mi svegliai e vidi che non c’era nessuno accanto a me. Mentre cercai di ricordare quello che era successo la sera precedente iniziai a prepararmi per andare a correre, volevo rilassarmi prima di iniziare un nuovo giorno.
-Giorno a tutti!- esclamai quando arrivai davanti l’ingresso della scuola. I miei amici continuarono e mentre Zayn mi stava baciando la guancia mi rivolsi a Chris. –Chris ma poi quando te ne sei andato stamattina? Quando mi sono svegliata non ti ho trovato…-
Notai subito tutti con lo sguardo sorpreso compreso Harry, mentre Zayn si irrigidì di colpo e parti in quarta..
-Che cosa? Che cosa hai fatto a lei? Che è successo?- gli urlò in faccia mentre lo teneva da entrambe le spalle. Era fin troppo geloso.
-Ehi ehi non abbiamo fatto niente ok? Sono rimasto fino a quando ti sei addormentata dopo quell’incubo…-
-Incubo?- chiese preoccupata Aurora.
-Beh si, in questo periodo mi capita spesso di farne.- ammisi abbassando lo sguardo.
-Va beh ragazzi, io vado, Sidney mi aspetta.- disse Harry prima di andarsene.
Il nome di quella ragazza l’avevo ormai fisso in testa ma decisi di non farci caso.
A mensa la preside ci annunciò che doveva comunicarci delle notizie riguardo le attività dell’anno, per cui, appena avevamo finito tutti di mangiare dovevamo recarci in auditorium.
-Ragazzi, vi ho fatto venire qua per informarvi di alcuni concorsi riguardo determinate categorie: letteratura, pittura, canto e recitazione. Se qualcuno di voi è interessato può rivolgersi in segreteria già da oggi, la scadenza è fra qualche mese perché poi i concorsi si terranno a fine anno. Vi invito a partecipare perché vi offrono punti importanti per i test universitari.- un mormorio degli studenti interruppe il discorso della dirigente ma poi continuò. –volevo infine ricordarvi del ballo e quindi incitarvi ad allenarvi perché mancano meno di tre mesi.-
Già, il ballo di Natale, come dimenticarlo. Istintivamente mi girai verso Harry e vidi che anche lui mi guardava, poi distogliemmo lo sguardo da entrambi mentre riaffioravano in me i ricordi di quelle settimane passate con lui a provare.
“-Ahia Harry, mi stai pestando i piedi!- gli dico ridendo.
-Shh che sei tu a non metterli bene, io me la sto cavando bene  vero James?- chiede al nostro “personal trainer” ma lui scuote la testa non riferendosi alla domanda posta dal ragazzo ma in generale dalla situazione in cui è capitato con noi.
-Siete fuori tempo ragazzi, sembrate che state pestando qualcosa da terra. Ma per forza ci dovete andare a questo ballo?- chiede ridendo divertito. Io allora guardo Harry facendo gli occhi dolci ma lui sciocca la lingua rivolgendosi poi a James.
-Voglio portarla là, l’ho promesso perché sarà la mia principessa, almeno per quella sera.- risponde stringendomi con le braccia. Posso sentire il suo calore che non può farmi altro che piacere.
-Allora continuiamo su! Intanto che io mi allontano per un po’ voi continuate con quei passi che vi ho detto prima.-
Annuiamo e continuiamo a provare ma siccome siamo troppo goffi cadiamo uno sull’altro, cioè io sono sotto e lui sopra di me. Non sono mai stata forte di mio ma vi assicuro che Harry è troppo pesante per me.
-Harry?- lo chiamo piano sperando che si sollevi ma niente, non si sposta.
-Harry?- chiedo di nuovo e mi risponde solo con un lamento come se lo avessi disturbato. –Mi fai male, spostati.- lui si sistema meglio con i gomiti e continua a guardarmi, mi fissa dritto negli occhi. Io non riesco a reggere il suo sguardo come sempre, allora guardo altrove.
-Scarlett ti prego guardami.- mi chiede quasi supplicante.
Mi giro appena e incontro di nuovo le sue labbra. Per l’ennesima volta mi bea di queste sensazioni. Mi sento felice, come se tutto il mondo si oscurasse, come se ci fossimo solo noi. Purtroppo non è così e mi ricordo di quel che siamo noi due e di quali sono i nostri limiti.
-Harry, sai che non possiamo.-
-Ma perché? Se non siamo niente di concreto allora perché non farlo?-
-Stiamo rischiando troppo.-
-O abbiamo già rischiato troppo?- non gli rispondo, mi limito a sospirare. - Non smetterla mai di guardarmi così Scarlett.- mi sussurra dolcemente.
-Così come?-gli chiedo ingenuamente. Ha gli occhi di un verde acceso, posso quasi giurare che siano lucidi, addirittura riesco a vedere appena la mia immagine riflessa in essi. E’ come se avesse catturato la mia anima e l’avesse imprigionata là, condannata ad essere guardata da me sapendo che non ci sarebbe stata alcuna via di scampo, come se io dovessi sapere di non poter sfuggire a lui.
-Così come stai facendo ora.- mi dice e riprendiamo a baciarci.“
 
“Così come fossi innamorata” pensai tra me e me a quel ricordo. Una lacrima mi scese sulla guancia destra ma subito la ricacciai. Nonostante volessi essere forte, avevo troppa nostalgia di quello che eravamo stati perché quel niente per me era importante, per me era stato fondamentale, anche se non lo avevo capito prima o anche se non volevo ammetterlo a me stessa io vivevo di lui. Non so per quale assurdo motivo ma io ne ero innamorata follemente e non potevo respingere i miei stessi sentimenti anche volendo.
-Ehi Scarlett tutto ok?- mi chiese Aurora e io mi limitai ad annuire e a sorridere forzatamente.
Mentre tornavo a casa sentii una voce chiamarmi. Lì per lì non ci feci caso e continuai, quando però sentii che quella voce mi aveva chiamato di nuovo, mi decisi a girarmi.
-Ciao tesoro. E’ da molto che non parliamo vero?- mi chiese con un sorriso per me disgustoso.
-Che c’è Tom? Che vuoi?-
-Riprendere la mia ragazza.- mi rispose come se fosse una cosa naturale. Io mi limitai a ridere per finta alla sua risposta.
-Non lo sono più. Mi pare che non ti è più interessato di me o sbaglio? Che c’è? Ti servo ancora per caso?-
-No, voglio solo che tu sia mia. Mia e di nessun altro. Ti devo per caso ricordare chi eri prima che mi incontrassi? Che cosa ti facevano prima che fossi la mia ragazza?- mi chiese con arroganza.
-Quindi secondo te ho superato tutto perché mi è  stato permesso essendo la tua ragazza? No, l’ho superato grazie ai miei amici e alla mia stessa forza di volontà.- cercai di farmi forza per potergli tenere testa ma tutto quello che ottenni fu una risata come presa in giro.
-Oh Scarlett Scarlett, non cambierai mai, resterai sempre un’illusa. Sei troppo debole, io se solo volessi potrei farti del male, ma per ora non voglio.- disse avvicinandosi sempre più a me man a mano che io indietreggiavo. –Guardati!  Sei magrissima e senza forze. Dove vuoi arrivare? Non ti basta essere già così? Vuoi fare ancora più schifo?-
-Che…che vuoi dire?-
-Non ti vedi? Sei troppo magra. Tutto ricomincerà Scarlett. Le prese in giro, i pugni, i calci, le risa dietro te, la pena che provavano alcuni, l’indifferenza. Oh lo ricordi quel muro vero? Tutto ricomincia, tutto è destinato a riverificarsi, sei condannata a rivivere tutto. Io ti ho avvertito, senza di me non vali niente.-
Se ne andò lasciandomi sola in mezzo alla strada. Credo di non aver mai conosciuto una persona più schifosa di Tom. Ha fatto rivivere in me tutti i ricordi degli anni precedenti ai quali pensavo ormai di dare poca importanza ma come dice lui:  “tutto ricomincia”. Io non volevo però, non volevo che quell’inferno che era la mia vita ricominciasse di nuovo.
Quella notte non riuscii a dormire molto, i ricordi degli anni precedenti mi tormentarono. Rividi di nuovo quelle scene in cui io ero solo una vittima, in cui venivo trattata come uno straccio, in cui pensavo di porre fine a tutto ciò. Cercai di chiamare Zayn ma non mi rispondeva, mi sembrò strano ma lasciai perdere, in fondo era appena l’alba. Mi preparai per andare a correre. Solitamente la mattina uscivo più tardi, ma quel giorno mi andava di anticipare un po’.
Stavo correndo con le cuffiette mentre ripensavo a quello che era successo prima con Tom, nonostante tentassi di distrarmi con la musica, mi veniva sempre in mente. A un certo punto la testa iniziò a farmi male e iniziai a vedere tutto nero, sentii tutto intorno a me girare e poi non vidi più niente.
Mi svegliai dopo non so quanto tempo.
-Zayn si è svegliata!- gridò qualcuno.
-Dove…dove sono?- domandai ancora confusa.
-Sei a casa mia piccola. Io ed i ragazzi ti abbiamo trovato prima di andare a scuola e ti abbiamo portato a casa. Lo sai che mi hai fatto preoccupare? Mi dici che hai fatto?-
-Io…io non lo so, stavo correndo e poi non ricordo più.-
-E lo sai perché? Lo sai perché ti sei sentita così?- io scossi la testa mentre il mio miglior amico iniziava a urlare contro me. –perché sei troppo debole. Da quanto non mangi? Eh?-
-A me basta quello che mangio…e comunque non centra, ne sono sicura.-
-Ah! E quali studi approfonditi ti dicono che non centra? Dimmelo avanti! Sei stata un’incosciente lo capisci?- continuò urlando contro me, credo di non averlo mai visto così arrabbiato.
-Zayn smettila avanti, non capisci che peggiori la situazione?- gli disse Niall e lui annuì.
-Ragazzi scusate ma è tardi, io andrei.- disse Harry che spuntò di colpo dalla stanza. Solo Niall però lo seguì.
-Zayn ma non entri a seconda ora con loro?- gli chiesi. Lui scosse la testa e si sedette sul letto facendomi sdraiare con la testa appoggiata alle sue gambe.
-Voglio stare con te piccola, scusami per prima ma non hai idea della paura che ho avuto. Io se ti fosse successo qualcosa non me lo sarei perdonato.- iniziò ad avere gli occhi lucidi così mi alzai e lo abbracciai subito stringendolo forte a me.
-Ehi, va tutto bene ok?- gli dissi dolcemente e lo sentii annuire.
-Ma…ma perché? Perché non mangi più come prima?- mi chiese e io mi allontanai distogliendo lo sguardo.
-Sai, a volte non tutto va a rose e fiori come sembra.-
-Ma tu sei perfetta Scarlett. Quante volte te lo devo dire?-
-E’ questo il punto! Me lo dici tu perché sei mio amico, gli altri non la pensano proprio così. Sai, è dura dopo anni e anni di sofferenze riuscire ad essere forte ma io ci sono riuscita grazie a te e Jen e di  questo ve ne sarò grata a vita. I ricordi però vengono accumulati dentro di te e anche se pensavi che il passato ormai non deve fare più parte di te, alla minima delusione tutto ritorna in mente. E’ come se alla fine si inizi a credere che tutto quello che ti dicevano non era altro che la verità, che te lo dicessero quasi per avvertirti e aiutarti; si inizia a credere che tutto fosse vero, che si è veramente così inutili come dicevano, soprattutto se ti è stato rinfacciato dalla persona più importante per te. Credimi, non sono così perfetta come dici tu, ne è la prova il modo in cui la gente mi considera e classifica. Esistono persone migliori di me, è per questo che sono la seconda scelta di tutti.- dissi tutto ad un fiato con gli occhi lucidi, credo che mi servisse parlarne.
-Principessa questa persona così importante è quel coglione di Harry che mi ritrovo per amico vero?-
-No, non dire così. Io…-
-Lo dico eccome. Non hai idea di quello che gli farò. Non doveva toccarti e sono stato io lo stupido a permetterglielo.-
-No, lui mi ha reso felice, mi ha fatto sentire bene.-
-E allora perché stai così? Questo è sentirsi bene?-
-Questo dipende da me, sono stata io ad affezionarmi troppo e ora ne pago le conseguenze. Non dirgli niente, ti prego.-
-Ma mi prometti che  mangerai? Tanto sei magrissima.-
-Ma io non lo faccio per dimagrire, lo faccio perché non mi viene fame.-
-Bene, allora sto andando a scuola da lui. A dopo.- fece per alzarsi e andarsene ma io lo bloccai.
-Ok, hai vinto- mi misi a ridere divertita da quella situazione. Sembravo quasi una bambini capricciosa.
-Beh pensa a lui quando mangerai, fai come se lo stessi facendo per lui, per il suo bene perché rischia la salute sul serio.-
-Ma smettila, non sei maestro Chung.- gli dissi dandogli un colpetto alla spalla.-
-Maestro chi?-
-Maestro Chung, inventato da me al momento. Come fai a non conoscerlo?- mi misi a ridere seguita a ruota da lui.
Ritornai a casa da sola dopo ore di convincimento per Zayn, il quale era ancora preoccupato per la mia salute. Inconsciamente sorrisi pensando a quello che mi aveva detto prima il mio amico: “Beh pensa a lui quando mangerai, fai come se lo stessi facendo per lui.” Perché è come se avessi fatto una promessa a lui anche se indirettamente ed ero convinta che questo mi avrebbe dato la forza di continuare a rispettarla.
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Ero sdraiata nel mio letto a scrivere quando Chris mi telefonò.
“Ehm ciao Scarlett, scusami se ti disturbo ma ti andrebbe di venire a cena con me? Sai, ho saputo di oggi quindi mi sono preoccupato e volevo sapere come stavi, cogliendo poi l’occasione…”
“Ehi ehi frena, ho capito. Certo che mi farebbe piacere, allora ti aspetto.”
“Si, alle nove a casa tua. A dopo”
Decisi allora di prepararmi e aspettare Chris. Quando arrivò andammo a piedi in un locale molto carino, devo dire.
 Iniziammo a mangiare e a parlare come semplici amici ma poteva andare tutto bene? No ovviamente.
-Che succede?- mi chiese Chris notando il mio cambio di umore. Lui vedendo che non gli davo retta seguì il mio sguardo per poi capire.
-Fa conto che non ci sia, non roviniamoci la serata.- io annuii e tornai a parlare rassicurando Chris per quanto accaduto quella mattina.
Poco dopo decisi di andare in bagno per rinfrescarmi il viso visto che stavo sentendo abbastanza caldo.
-Stai bene? Non c’è il rischio che svieni di nuovo vero?-
Sentii una voce provenire dalla porta dell’ingresso del bagno femminile. Il problema era che si trattava della sua voce, non di una voce qualunque.
-Sbaglio o non dobbiamo considerarci?-
-Beh, sai com’è. Ero tra i presenti e almeno se dovesse succedere qualcosa io ho la coscienza a posto: fino alla fine ho cercato di salvarti- mi disse con un sorriso furbo ricordando quello che gli avevo detto precedentemente.
-Senti Styles dimmi che vuoi da me e facciamo prima.-
-Niente, semplicemente mi diverto. Ora vado, non vuoi che resti con te?-
-No affatto, vai pure.-
-Bene!-
-Perfetto! Ci si vede Styles.- dissi andandomene e passandogli davanti.
-Con mio dispiacere Smith!- mi urlò dietro.
-Anche il mio. Ah! Dimenticavo. Divertiti con Sidney, mi raccomando.-
-Lo farò e tu non mi rovinare a Chris.- disse raggiungendomi.
-Tranquillo, è in buone mani.- dissi prima di allontanarmi definitivamente da lui.
Quando tornai al tavolo ero evidentemente nervosa e Chris chiese spiegazioni. Gli raccontai del mio incontro con quell’essere e tutto quello che lui fece fu ridere. Gli divertiva la cosa? Ah bene!
-Tu però non mi sei da aiuto.- mi finsi offesa e questo lo fece ridere ancora di più.
-Ok ok scusa.- disse cercando di darsi un controllo –ma vedi, siete strani voi due.-
-No, lui lo è. Da quello che fa non è normale.-
-Si, ma tu ci vai dietro. Perché?- aspettò una mia risposta che però mai arrivò –Te lo dico io il perché. Non puoi fare a meno di lui vero? Ti accontenti di stare male pur di parlargli…-
-Pur di rivedere quegli occhi.- sussurrai a bassa voce quasi vergognandomi dei miei stessi comportamenti.
-Scarlett è una cosa bellissima lo sai?-
-No, non è bello. E’ bello stare male così secondo te? Non puoi capire come ci si sente.-
-Certo che ti capisco, credimi.-
Quando uscimmo dal locale mi abbracciò inaspettatamente e non potei fare a meno di ricambiare l’abbraccio.
-Ti darò forza Scarlett, te lo prometto. Riuscirò a renderti migliore di quello che non sei già, insieme ce la faremo.- mi sussurrò.
-Cosa vuoi dire?- gli chiesi alzando la testa per poterlo guardare meglio.
-Lo senti questo qua? E’ il battito del tuo cuore. Ricorda che devi solo sentire questo perché in fondo tu già sai.-
 
“-Mi fa piacere ricontrarla Miss Wyatt -
-A mio dispiacere non potrei dire lo stesso per lei Mister Hale -“
 
“Diversamente, lei non sapeva amare. Sapeva farlo soltanto così. Con la mano tesa, il sorriso complice, i fogli imbrattati di poesia, gli occhi mai stanchi di guardarlo. Non conosceva altro modo e non v’era colpa per nessuno se lui, invece, di un amore così non sapeva tenere il passo.”
 
 
\SPAZIO AUTRICE
Yeee eccomi qua. Fa schifo vero? Lo so, abbiate pietà di me. Non è stato un periodo facile già di per se, se poi sommiamo il capitolo di passaggio esce fuori una cosa così cc Voi come state? State andando a mare? Spero che vi stiate divertendo e che stiate bene.
Riguardo al capitolo invece… Abbiamo il ritorno di Tom e vi assicuro che non sarà l’ultima volta che lo vedremo, poi la nostra Scarlett sviene e io ho voluto attribuire ciò allo shock che gli hanno provocato i ricordi del suo passato. Harry è odioso a volte, dice di non dover più considerare Scarlett e poi fa di tutto per farlo innervosire, e tranquille non è bipolare come mi è stato detto prima HAHAHAHA c’è un motivo a tutto. Vi ricordo inoltre di prestare attenzione al ruolo di Chris e Aurora. Spero di riuscire a mettere un bel colpo di scena nel prossimo capitolo.
Infine ringrazio tutti coloro che leggono la storia, la recensiscono, la mettono tra seguite\ricordate\preferite, o semplicemente la leggono silenziosamente. Se volete contattarmi su twitter questo è il link del mio profilo https://twitter.com/hazheartbeat
I love u all.
Alla prossima, Caterina.
 
 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12. ***


Quella mattina tutto stava andando bene, quasi non ci credevo. Era da qualche giorno che ormai mi ero ripresa, cercavo di essere forte e la compagnia dei miei amici non faceva altro che facilitare le cose. Stavo raggiungendo i miei amici per far vedere loro il nuovo progetto di Scienze che avevo preparato, ero fiera di quello che avevo fatto anche perché sapevo di aver dato il massimo.
-Ta daaaaaan che ve ne pare?- esclamai sorridente rivolta verso Zayn e Jennifer.
-Fa schifo come tutto ciò che fai d’altronde.- sentii da dietro.
-Non ho chiesto il tuo parere.-
-Ma non ci sono anch’io qua o sbaglio? Non sono considerato come loro Smith?- mi chiese con quel sorrisino che se avessi potuto avrei tolto ben volentieri.
-Si certo ma non mi importano i tuoi pareri.- sorrisi anch’io e mi rivolsi agli altri.
Quando ci incamminammo, Harry camminava di nuovo accanto a me, lui diceva che lo faceva per infastidirmi, beh ci riusciva.
-Che c’è?- gli chiesi cercando di essere più naturale possibile.
-Non mi parli. Non è che ti sei offesa per prima principessina?-
-Nah, non me la prendo quando gli insulti provengono da persone come te, non più.-
-Persone come me?-
-Si, persone così odiose come te.- gli risposi ma il problema era che non lo pensavo affatto, l’unica cosa “buona” fu che cambiò subito espressione e mi lasciò andare liberamente senza seguirmi più.
 

Quello era uno di quei pomeriggi in cui mi sentivo vuota, lo ero ormai da tempo ma ormai con quel vuoto stavo bene. Decisi di andare a scrivere un po’ perché ne avevo di bisogno. Lasciai a casa chiavi, cellulare…tutto quello che poteva distrarmi dal mio mondo. Arrivai al parco e raggiunsi una zona poco conosciuta forse perché eraa al confine tra la zona edificata e quella rurale, forse perché troppo lontana da tutti, troppo solitaria. Solitaria, come me. Sapete, quando già si hanno già troppi pensieri, quando già le proprie paure ti accompagnano costantemente, non si sente il bisogno della compagnia degli altri.
Stavo raggiungendo l’albero in cui di solito mi appoggio per scrivere o leggere quando sentii una voce che cantava o meglio, intonava qualche parola. Mi avvicinai sempre più curiosa e notai con stupore e forse felicità che la figura che vedevo di spalle era quella di Harry. Il cuore iniziò a battermi di nuovo fortissimo perché sentire la sua voce è la cosa più bella di questo mondo, un mondo in cui ormai l’amore è diventato un’ utopia.
Scriveva su un quaderno, cancellava e di nuovo riscriveva, ogni tanto provava a cantare qualche cosa ma lo faceva così piano che non riuscivo a distinguere bene le parole. Dopo un po’ che scriveva qualcosa, iniziò a cantare più forte, sempre con le gambe incrociate e il quaderno appoggiato sulle ginocchia per poter leggere le parole.
 
“Now you were standing there right in front of me
I hold on scared and harder to breath
All of a sudden these lights are blinding me
I never noticed how bright they would be”
 
Era una musica dolce e lenta come se quelle parole uscissero dal cuore, come se fossero davvero sentite. Continuò ancora a cantare per qualche minuto mentre a volte si fermava, cancellava e sistemava qualcosa che aveva scritto per poi continuare di nuovo. Le altre parole che ho potuto capire mi colpirono ancora più delle precedenti, imploravano quasi una persona a non lasciarlo andare come se avesse bisogno di questa persona perché era “stanco di sentirsi solo” come appunto diceva. Io avevo gli occhi lucidi: vederlo cantare qualcosa che ha scritto lui mentre sentire quelle parole… era troppo per me. Mi feci coraggio e mi avvicinai piano a lui.
-Ehi- sussurrai quasi per paura di disturbarlo. Lui alzò la testa di scatto come se fosse sorpreso e impaurito di vedermi.
-Ciao, che ci fai qui? Ora sei tu che segui me?-
-Oh no, affatto, ero venuta qua per me. Sai, io scrivo.- gli dissi abbassando lo sguardo, era come se gli stessi confidando i miei più grandi segreti e avevo timore a sapere cosa ne pensasse. –comunque ti ho sentito prima, scusa forse non volevi ma mi trovavo qua, ecco…amo quello che hai cantato.- gli sorrisi dolcemente e lui ricambiò anche se il suo sorriso mi sembrava più triste che altro.
-Tu invece che stai scrivendo?-
-Ancora niente, cioè scrivo quello che penso, quello che provo perché ho bisogno di sfogare i miei pensieri in qualche modo…-
-La mia è una fuga dal mondo- sussurrammo entrambi contemporaneamente. Ci guardammo negli occhi e sorridemmo appena.
-Già, provo almeno a salvare qualcuno in questo modo.- mi disse Harry.
-Che intendi?-
-Che scrivo canzoni per darmi la forza e appunto sfogarmi come dici tu, per salvare almeno qualcuno a cui tengo.-
-Ma non credi che prima di salvare gli altri dovremmo riuscire a salvare noi da noi stessi?-
-E’ troppo, non si può lottare contro le proprie forze.-
-Allora non provare a salvare gli altri Harry perché magari c’è qualcuno che non vuole essere salvato ma vuole che tu ti salvi, c’è qualcuno che darebbe la vita per salvare te.-
-E se uno prova a salvare l’altro?-
-E se si è condannati a non riuscirci mai?-
-Già, siamo destinati a questo forse.- disse girandosi verso di me.
-Come se fossimo dei burattini al servizio di qualcuno e stessimo provando a scappare, a scappare da ogni legame.- mi accorsi che stava prendendo la mia mano ma si bloccò allontanandosi subito.
-Ora devo andare. Ci si vede.- mi disse prima di alzarsi e allontanarsi da me un’altra volta.

Iniziai a sentirmi di nuovo vuota così iniziai a scrivere prendendo spunto dalla nostra conversazione. Tutte le volte che parlo con lui sembra quasi che ci leggiamo nel pensiero a vicenda, mi sento capita. Noi, due semplici ragazzi che dovevano gestire problemi più grandi di loro, due ragazzi che temevano loro stessi, due ragazzi che si affidavano rispettivamente alla scrittura e al canto, due ragazzi ormai condannati.

Tornai a casa e vidi che avevo ricevuto un messaggio da parte di Zayn. Parlava di una festa che avevano organizzato per quella sera, l’ennesima festa in cui io stavo sola o me ne andavo direttamente casa non essendo adatta a quel genere di cose e quindi sentendomi a disagio. Decisi di andarci comunque altrimenti avrei dovuto inventare una scusa attendibile e non sono brava a dire bugie.
Raggiunta la casa in cui si teneva quella festa intravidi Zayn e Jen che ballavano insieme e Aurora con Niall vicino le bibite che litigavano per l’ennesima volta, diciamo che non loro è stato odio a prima vista, non andavano d’accordo in niente.
Stava andando tutto bene, stavo con i miei amici ma c’era qualcosa che non andava bene: ancora Harry non era venuto e io stavo iniziando a preoccuparmi. Gli altri dicevano che avrebbe ritardato un po’ ma io ero comunque preoccupata, avevo il presentimento che qualcosa stesse andando male.

Uscii sola da quella casa e andai al parco, nello stesso posto in cui incontrai Harry quello stesso pomeriggio. Non so perché lo feci, ma quel posto lo sentivo legato a noi due. Come si dice? Sesto senso, si, credo che abbia usato quello.
Vidi una figura accasciata contro il tronco, mi avvicinai e come sospettavo si trattava di Harry. Era dolorante e nonostante il buio, la scarsa luce della luna mi permetteva di guardare meglio le condizioni in cui si trovava. Aveva il labbro e gli zigomi rotti, era dolorante un po’ dappertutto e si lamentava. Io ebbi un colpo al cuore a vederlo così, come se la colpa di tutto fosse mia come del resto tutti mi rinfacciavano sempre.
-Harry, mi senti vero? Va tutto bene ora, ti porto a casa mia ora e ti medico ok?- gli chiesi preoccupata ma con tono dolce.
-No, vattene, stammi più lontana che puoi.- mi urlò quasi ma si fermò subito per un’altra fitta di dolore.
-No, ora  fai come dico io e per una volta non ribattere. Coraggio alzati- cercai di aiutarlo ad alzarsi facendo appoggiare quasi tutto il suo peso sulla mia spalla.
Quando arrivai a casa mia, suonai il campanello e Carmen venne ad aprirci.
-Signorina Smith…cosa…cosa è successo? Il ragazzo sta sanguinando- chiese allarmata.
-Niente, stia tranquilla Carmen me ne occupo io- chiesi e dopo qualche difficoltà riuscii ad far uscire Carmen con la riserva mentale di non dire niente ai miei riguardo l’accaduto.
Portai Harry in camera mia e lo feci sdraiare sul letto. Iniziai a disinfettare le ferite sul suo volto e a medicarle con massima delicatezza facendo attenzione a non fargli troppo male ma nonostante ciò vedevo che si tratteneva dall’urlare per il dolore.
-Io…io devo andarmene, non sarei dovuto venire ma ero troppo debole per protestare.- disse poi dopo averlo medicato.
-No, non ti lascio andare in queste condizioni. Ora riposati e dormi un po’ perché ti stanchi anche a parlare.- gli dissi, lui cercò di ribattere ma poi rinunciò.
Era ormai da un bel po’ che Harry dormiva sul mio letto mentre io gli facevo impacchi d’acqua fredda per calmarlo: aveva degli incubi a causa dei quali sudava freddo. Per me era una tortura vederlo in quello stato e non poter fare niente, era orribile. Immaginate di trovarvi di fronte la persona che amate mentre soffre e voi non potete fare niente. Come vi sentireste? Io volevo salvarlo.
Harry continuava ad agitarsi nel sonno mentre gridava affannato così strinsi gli strinsi la mano e iniziai ad gli accarezzai il viso.
-Sh amore va tutto bene.- gli sussurrai con calma mentre delle lacrime iniziarono a scendere sulle mie guance –comunque vada io ti amerò.- continuai a sussurrargli mentre lo rinfrescavo con un nuovo panno bagnato.
All’improvviso lo sentii gridare il mio nome e subito dopo spalancò gli occhi mentre ancora affannato cercava di ricordare dove si trovasse.
-Sca…Scarlett sei qui.- mi disse quasi fosse un suo autoconvincimento mentre mi accarezzava la guancia con la mano tremante. –non lasciarmi mai, ti prego.-
-Non lo farò mai amore, mai ti lascerò.- gli dissi prima di abbracciarlo. Notai che stava piangendo sulla mia spalla e tutto quello che feci su stringerlo più forte a me. In quel momento più debole e fragile del solito, era come se fosse caduto in mille pezzi e io avevo bisogno di una spiegazione a tutto ciò.
-Harry, perché? Perché sei ridotto così?- gli chiesi quasi sull’orlo di piangere.
-Ho cercato di salvarti, ma ho fallito. Guardami come sono ridotto.-
-Tu…tu mi salvi ogni giorno senza saperlo, io ho bisogno che tu ti salvi.-
-Ma se mi odi?-
-Non ti ho mai odiato io, sei tu che hai iniziato a farlo o lo hai sempre fatto recitando tutto.- abbassai il capo per paura di guardarlo negli occhi.
-Io non ho mai recitato, io ti amo davvero ma ho dovuto comportarmi in quel modo per te, affinché tu stessi bene.-
-Non starò mai bene senza te perché io ti ho sempre amato, non l’ho mai accettato ma la tua assenza, quel vuoto che sentivo dentro, quegli insulti detti da te, tutto ciò me l’ha fatto capire.-
-Dici davvero?- mi alzò il viso sollevandomi il mento e guardarmi con gli occhi lucidi. Io annuii. – ma io devo continuare a comportarmi così, devo lasciarti per il tuo bene.-
-No! Smettila di dire così! Non è vero.- iniziai a piangere prendendo a pungi il suo torace. Non potevo vivere senza di lui, l’unica mia felicità dipendeva da lui. Possibile che non lo capisse?
-Scarlett ascoltami, dobbiamo allontanarci per forza. Credi che io non soffra? Meglio sacrificare quel noi mai nato per la tua felicità.-
-Dimmi che è successo, dimmi chi ha provocato tutto ciò, dimmi chi ti ha fatto dal male.- gli risposi cercando di essere più calma possibile, cosa che mi venne piuttosto difficile avendo la voce rotta dal pianto.
-Tu, tu non devi saperlo…-
-Harry si tratta di te, devo saperlo.- gli dissi prendendogli la mano e stringendola fra le mie.
-Tom…- disse dopo aver preso un lungo respiro tenendo la testa bassa: non aveva il coraggio di guardarmi.
-Tom cosa?-
-E’ stato lui, è la causa di tutto.-
-Perché, perché l’ha fatto?-
-Lui vuole te. Ha sempre avuto problemi con me ed ora che ci sei tu, ha trovato la scusa per vendicarsi.-
-Perché deve vendicarsi?- chiesi ingenuamente capendo sempre meno.
-Dovrei raccontarti la mia storia, non voglio che ti faccia pena o compassione, l’ho sempre odiato. Voglio che tu mi veda sempre come mi hai conosciuto.-
-Ehi, io non ti giudicherò mai. Sarai sempre perfetto per me.-
-Allora…- prese un lungo respiro e iniziò a parlare. –quando arrivai in questa scuola quattro anni fa, diciamo che non ero ben visto, quasi tutti mi odiavano. Ero solo un ragazzino di quattordici anni, mi chiedevo il perché di tanto odio, cosa avevo potuto fare? Poi ho capito che per far finire quell’inferno dovevo essere come gli altri. Nella nostra società i diversi non sono accettati e fin quando si penserà allo stesso modo di ora, non cambierà niente. Ti dicevo quindi che decisi di cambiare radicalmente, nessuno mi avrebbe più fatto del male, non avrei più sofferto di bullismo. In estate iniziai a curare più il mio aspetto, dal secondo anno iniziai a frequentare persone di maggior rilievo in questa scuola, mi accettarono perché iniziai a fare cose di loro gradimento, a fingere di pensare come loro. Mano a mano la mia vita cambiò, divenni il ragazzo più popolare e rispettato di tutta la scuola, tutte iniziarono ad andarmi dietro, divenni il capitano della squadra, ero e sono il punto di riferimento per tutti. Tom ovviamente che era il “capo” di quella banda di bulli che mi picchiava il primo anno, non vide bene la mia “ascesa al potere” o come vuoi chiamarla perché non ebbe più tanta importanza a scuola, iniziò ad odiarmi sempre più ma io non me ne preoccupai perché avevo la maggior parte degli studenti dalla mia parte, ora che invece ha scoperto il mio punto debole, eccomi al punto di partenza. Tutte le volte che mi vede con te, subito dopo inizia a picchiarmi, quello che mi fa più rabbia è che non posso difendermi altrimenti se la prenderebbe con te e io non voglio che tu rischi la vita per quel pazzo. Non hai idea di quanto sia pericoloso lui e la sua famiglia, devi stare lontana da me e da lui, tu devi salvarti.- alzò il suo viso per incrociare il suo sguardo con il mio, aveva gli occhi lucidi. Lo abbracciai subito stringendolo più forte possibile a me.
-Io non vado da nessuna parte perché io, io ti amo Harry. Ti amo come non ho mai amato nessuno, ti amo come sempre perché si, da quando ho incrociato il tuo sguardo mi sono sentita a casa, mi sono sentita felice come se ti conoscessi da sempre, ti amo perché sei la mia forza, ti amo perché io ti darei la mia vita per salvarti definitivamente perché niente è importante come te. Nessuno cambierà mai questo.- gli dissi con tutta la dolcezza possibile, con gli occhi pieni di lacrime, con il cuore che per poco non mi usciva  dal petto.
-Promettimi di non lasciarmi mai Scarlett, io senza di te mi sento vuoto, non lasciarmi perché sono stanco di sentirmi solo, non lasciarmi perché pur di farmi accettare ho perso me stesso e l’ho ritrovato solo grazie a te, solo con te.-
-Ti prometto che ce la faremo insieme amore perché io con te non ho paura.-
-E sei disposta a farti del male per me? Io darei la mia vita e di più per te perché alla mia non tengo quanto alla tua. Preferiresti salvare la tua vita in cui hai perso te stesso o la vita di chi ami?-
-Entrambe perché è la somma di tutte e due ci fa stare bene, è una sorta di equilibrio perfetto. Tutti lo cercano e noi lo abbiamo trovato l’uno nell’altro.-
-Io, io non ho parole davvero. Ti amo.-
-Ti amo anch’io.-

Quella notte fummo solo io e lui, due ragazzi abbandonati a se stessi, due ragazzi soli che avevano bisogno l’uno dell’altro per essere forti, due ragazzi che si amavano follemente, due ragazzi che volevano sfuggire all’amore ma da normali umani quali erano non vinsero bensì furono travolti da esso, due ragazzi feriti, distrutti ma che avevano ancora speranza, due ragazzi vestiti solo dalle loro anime ormai perse, due ragazzi che non sapevano di salvarsi l’un l’altro.
-Sei sicura piccola?-
-Con te non lo sono mai ma questa volta come in passato, come in futuro, come sempre, mi fiderò di te.”

I nostri sospiri, i nostri baci, i nostri sorrisi, tutto fu perfetto, finalmente eravamo solo io e lui, solo Scarlett e Harry.
-Sai che è la prima volta che faccio l’amore? Sempre sesso, sempre l’esagerazione, sempre andare fuori controllo: ecco che facevo. Con te è diverso, è vero che non mantengo il controllo se si tratta di te ma non è anche questo essere innamorato?- mi disse girandosi dalla mia parte sorridendomi e accarezzandomi una guancia.
-Io credo che quel giorno, quel giorno quando ci siamo detti addio, lo abbiamo fatto davvero. Non esiste più Scarlett Smith o Harry Styles, esiste qualcosa che fa parte di entrambi, qualche forza che non fa altro di attirare l’uno all’altro, esiste qualche legame a me sconosciuto, però mi sta bene così, mi sta bene non conoscere niente di tutto ciò perché ormai che esiste solo un “noi” non ho paura di niente.- gli dissi con gli occhi lucidi prima di baciarlo.
 

“-Deve provare a fidarsi di me Miss Wyatt, non sono così terribile-
-Ma come posso fidarmi di lei se rovina tutta la mia logica, il mio ordine.-
-A volte fa bene sognare e staccarsi dalla realtà, dopotutto nessuno sa veramente se siamo in un sogno o no.-”



\SPAZIO AUTRICE
Perdonatemi, perdonatemi, perdonatemi all’infinito ragazze se non ho aggiornato prima ma non ho avuto tempo. Non odiatemi AHAHHA che ve ne pare? Io mi sono impegnata tantissimo perché volevo renderlo uno dei capitoli più belli ma non credo di esserci riuscita vero? Boh fatemi sapere. Volevo farvi notare di aver messo un piccolo dialogo tra Miss Wyatt e Mister Hale, come nel capitolo precedente, credo che lo metterò spesso. Voi mi direte, e chi sono questi? Beh lo capirete dopo, semplicemente sto facendo un parallelismo per cui vi prego di leggerli con non meno attenzione del capitolo. Per il prossimo non ho idea di come iniziare AHAHAHA Detto ciò boh mi ritiro a vita su Marte sperando che almeno la storia vi stia piacendo sempre più perché metto l’anima per scriverla, davvero.
Ringrazio coloro che recensiscono, mettono nelle preferite\ seguite\ ricordate e leggono in silenzio, vi amo tutte.
Alla prossima, Caterina
P.S. Un ringraziamento speciale ad Aurora che mi ha visto scrivere il capitolo e ha avuto la pazienza di aspettare per leggerlo. I love u.
 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13. ***


Quella mattina i raggi del sole e il lieve vento che entrava dal balcone mi fecero svegliare molto presto. Mi girai e notai accanto a me la figura di Harry, era bellissimo anche quando dormiva. Mi allontanai dalla sua presa e iniziai a prepararmi. Di mattina ero solita andare a correre per sfogare l’ansia ma quella volta non lo feci, non volevo lasciare solo Harry e poi non ne sentivo il bisogno.
-Buongiorno piccola-sentii dire da lui segno che si era appena svegliato mentre io mi perdevo nei miei pensieri.
-Buongiorno amore- gli risposi vedendolo stiracchiarsi. –coraggio preparati che andiamo a scuola, io sono già pronta.-
-Ma perché la mia ragazza ama così tanto la scuola?- si lamentò mentre si alzò dal letto maledicendomi in non so quante lingue.
-Cosa hai detto?- chiesi avvicinandomi a lui.
-Che tu ami tanto la scuola…- rispose in modo ovvio.
-No prima. Che sono…-
-Che sei la mia ragazza.- disse sottovoce –non dovevo dirtelo o corro troppo vero? Beh si lo so scusami ma…- era agitato e si torturava le mani mentre io ridacchiavo di questo.
-Sh…ripetilo.- gli dissi dolcemente.
-Sei la mia ragazza.- mi sorrise perché capì che non aveva sbagliato niente. Avere l’amore di qualcuno è sbagliato?
 
Arrivammo a scuola e raggiungemmo i ragazzi che erano a dir poco confusi.
-No ok, o sono io che non ci vedo o siete voi a non essere normali.- ci disse Jennifer.
-Ma non vi odiavate? Principessa non è che hai la febbre?- mi chiese Zayn appoggiandomi la mano sulla fronte, che idiota.
-Ehi ragazzi, beh siamo strani si, ma non fatene una tragedia. Non siete contenti che i vostri migliori amici si sono fidanzati?- chiese Harry più entusiasta di me. Sembrava un bambino a cui stavano dando le caramelle gommose.
-Fidanzati?- chiesero tutti all’unisono evidentemente sorpresi. Andiamo, sembrava una scena da film!
-Lo sapevo io! Lo sapevo che vi amate, lo sapevo!- esclamò Chris battendo un cinque con sua sorella che nel frattempo annuiva.
-Buongiorno anche a te Chris eh- gli sorrisi e vidi che si avvicinava per mettersi tra me ed Harry.
-Qui bisogna festeggiare!-esclamò ed io non l’avevo mai visto più felice, era adorabile.
-E quale occasione migliore se non il compleanno della nostra Scarlett tra due settimane? Stiamo già pensando a tutto.- disse Niall ma Aurora gli diede un pungo su un braccio.
-Idiota doveva essere una sorpresa, sorpresa. Cosa c’è che non capisci eh? Che male ti affligge?-
-Sei tu l’idiota. Non ho mica detto che abbiamo organ…- non fece in tempo a continuare che Aurora gli mise una mano davanti la bocca per farlo smettere. Amavo quei due.
-Ragazzi beh io vi ringrazio ma non vi dovete disturbare-
-Niente disturbo Scarlett, lo facciamo con piacere.- mi rispose Liam e non potei fare a meno che sorridere.
 
-Scarlett?-
Eravamo nella terrazza della scuola, amavamo stare là quando avevamo un po’ di tempo libero.
-Si, dimmi- gli risposi girandomi verso Harry prendendogli la mano.
-Beh ecco, io pensavo che se tu volevi, potevamo andare questo fine settimana a Londra. Tu l’adori, per questo l’avevo pensato ma se non vuoi niente, tranquilla possiamo…- era adorabile quando si torturava le mani per l’ansia, con me era se stesso, non indossava alcuna maschera e l’amavo anche per questo.
-Sh, certo che voglio.- gli risposi sorridendo.
-Davvero?- mi chiese quasi incredulo. Annui e mi buttai tra le sue braccia, l’unico posto in cui mi sentivo al sicuro.
 
-No ma quindi mi state dicendo che andate a Londra? Da soli? Solo voi due?-
Ero in camera mia con Aurora e Jennifer e quest’ultima non faceva altro che farmi domande, quasi incredula di quello che avevo appena raccontato loro.
-Si Jen, è la terza volta che me lo chiedi- le risposi ridendo mentre lei si toccava quei meravigliosi ricci biondi che aveva.
-E’ solo che è una cosa così dolce, Zayn non ha mai queste idee romantiche.-
-Ma guarda che lui è perfetto, ti ama Jen. Non sono di certo queste cose che testimoniano il vero amore o no. Hai un fidanzato perfetto.-
-Lo so- rispose ridendo. –Tu Rori invece? C’è qualcuno che ti piace?- chiese ad Aurora che subito si raddrizzò con la schiena.
-Oh no, nessuno.- rispose abbassando lo sguardo.
-Tu dici? Peccato, tu e Niall siete dolcissimi, per quanto di dolce possa esserci in insulti, calci, tirate di capelli. Siete dolci quando litigate ecco.- in quel momento pensai a quanto fosse idiota la mia migliore amica, non si rendeva conto che a volte serviva un po’ di delicatezza.
-No, siamo come cane e gatto noi due, è odioso, cioè all’inizio non sembrava quando lo vidi per la prima volta ma mi spiegate che guida è quella che si perde dentro la stessa scuola che frequenta da quattro anni? Credo che da là capii a quanto arrivasse la sua intelligenza.- a quel racconto non potemmo far altro che ridere: erano strani quei due insieme.
-Boh sarete sempre perfetti per me.- ribadì Jennifer mentre Aurora scuoteva ancora la testa e io le facevo l’occhiolino.
Trascorremmo il pomeriggio a parlare un po’ di tutto tra chiacchere e risate e in quel momento pensai a quanto fosse speciale l’amicizia.
 
Quei giorni  furono i più lunghi della mia vita, non vedevo l’ora di partire e finalmente quel pomeriggio arrivò.
-Harry ma sai dove dormiremo vero?- gli chiesi mentre mettevamo le valigia nell’autobus pronti per partire.
-Beh mamma mi ha consigliato di andare da una sua amica, ha un hotel in periferia ma è una zona bellissima, mi ha detto che è vicino ad una riserva naturale e alla fermata per la navetta che porta in centro. Che dici?-
-Che mi va bene anche sotto un ponte se ci sei tu con me.-
-Come fai ad essere così così dolce dopo un giorno di scuola?- mi chiese mettendosi a ridere e di conseguenza anch’io.
In qualche ora arrivammo davanti l’hotel che come mi aveva detto Harry, era molto grazioso ed accogliente.
-Oh ciao Harry- esclamò una signora sulla sessantina appena ci vide. Andò subito ad abbracciare Harry segno che lo conosceva davvero molto bene.
-Ciao Lisa, mamma mi ha raccomandato di salutarti affettuosamente anche da parte sua, non ci vediamo spesso purtroppo.-
-Oh si, qualche volta vengo da voi, mi manca così tanto Anne, è stata come una sorella minore per me. E invece questa bella ragazza chi è?- chiese rivolgendosi a me.
-Piacere signora, sono Scarlett Smith.-
-Oh piacere mio tesoro, sai hai un ragazzo d’oro. State insieme vero?- io arrossii e annuii lasciandola continuare –sono felice per voi, è un ragazzo dolcissimo. Non sono adorabili le sue guanciotte? Il mio piccolo cantante sta crescendo- disse mentre continuava a torturargli le guance. Risi a quella scena perché era dolcissima ma fu Harry ad interrompere tutto.
-Beh si, scusaci Lisa ma ora andremo in camera. Notte a domani.- disse prendendomi per mano e salutando Lisa.
-Quella donna è adorabile.- gli dissi una volta dentro l’ascensore.
-Si, mi ha sempre voluto bene come un figlio ma se non la bloccavo non oso immaginare che ti avrebbe raccontato della mia infanzia.-
-Non ti devi preoccupare di questo, mio piccolo cantante.- gli dissi baciandogli la fossetta che gli spuntò sentendo quel soprannome.
-Mi ha sempre chiamato così perché da bambino, quando veniva a casa, mi trovava che cantavo sempre, ha sempre saputo di questa mia passione, crede tutt’ora in me.-
-Anch’io Harry credo in te, devi far vedere quanto sei bravo a cantare.-
-No, non ce la faccio a cantare di fronte a qualcuno che non sia la mia famiglia, cioè mia madre o mia sorella.-
-Tu canteresti per me?- gli chiesi accarezzandogli la guancia ormai arrivati davanti la nostra camera.
-E tu scriveresti per me?- mi chiese guardandomi negli occhi ed entrando poi in camera.
La stanza era davvero carina, grande quanto basta. Appena si entrava, a destra c’era la porta del bagno, continuando vi era il letto matrimoniale tutto su toni d’orati e azzurri. Quello che più mi colpì fu però la grande finestra attraverso la quale la luna illuminava la camera.
-E comunque si- dissi ad Harry una volta sdraiata a letto, con la schiena appoggiata al suo petto alla mia destra. –Io scriverei per te, non avrei paura del giudizio degli altri se si trattasse di te.- mi girai per guardarlo negli occhi e potrei giurare che brillassero.
-Ti prometto che riuscirò a cantare davanti agli altri, non avrò paura di inseguire il mio sogno perché in tutto quello che canterò ci sarà sempre un po’ di te.-
-E io ti prometto che ce la faremo assieme sai? Realizzerai il tuo sogno e io ti aiuterò in questo.-
-Ti amo.- mi sussurrò baciandomi la fronte e addormentandosi abbracciato a me.
Era da un po’ che cercavo di dormire ma non ci riuscivo e non ne capivo la causa. Non volevo svegliare Harry per cui facendo attenzione a non fare rumore uscii fuori sedendomi sulla ringhiera del balcone, appoggiata al muro e con le ginocchia al petto. Quel luogo era veramente bello, potevo vedere davanti a me un bosco illuminato appena dalla luna. Eppure c’era qualcosa che mi bloccava ma non sapevo cosa sarebbe potuto essere. Restai sveglia fino all’alba circa per poi andare in camera. Trovai Harry seduto sul letto con gli occhi ancora chiusi da sonno, era l’amore.
-Ehi buongiorno.- dissi avvicinandomi a lui e accarezzandogli i capelli. –come mai ti sei svegliato così presto?- gli chiesi e lui mi indicò la finestra senza dire una parola.
-Che cosa la finestra?- gli chiesi trattenendomi dal ridere
-La luce, mi ha svegliato la luce. Tu invece già sveglia?-
-Lo sono dalle tre veramente, sarò orribile in viso, scusa.- risi appena e lui mi prese per i fianchi facendomi cadere addosso a lui sul letto.
-Tu sei sempre bellissima, anche nei peggiori dei modi sarai sempre perfetta.-
 
-Bene, ora che siamo qua sei libera di andare dove vuoi, l’importante è non ci perdiamo e che non ti metti a correre da tutte le parti.-
Eravamo ormai arrivati a Londra ed io non mi contenevo più  dalla gioia; trascinavo ovunque Harry prendendolo per mano e lui non faceva altro che lamentarsi, era adorabile anche quando faceva così. Verso ora di pranzo ordinammo qualcosa al bar per poi sederci e consumarla su una delle tante panchine vicino il Tamigi.
-No Harry, ti ho detto che sono già piena, mi basta quello che ho mangiato.-
-E io ti dico di no, non costringermi a usare le maniere forti.- mi rispose con un tono che non ammetteva repliche, nonostante ciò io non potei fare a meno di ridere.
-E sarebbero le maniere forti?- gli chiesi quando sentii due mani che mi stringevano per i fianchi e mi sollevarono facendomi sedere sulle gambe di Harry.
-Queste, sei bloccata su di me fin quando non mangerai. Ora su all’opera.-
Se qualcuno ci avrebbe visti, cosa molto probabile essendo a Londra, ci avrebbe preso per pazzi. Non è normale che un diciasettenne imbocca una sedicenne, ma ovviamente la normalità non faceva parte di lui, men che meno di me.
 
Era ormai sera ed eravamo in hotel da qualche ora, avevo amato tantissimo quella giornata a Londra, non so perché ma stavo bene in quella città, non ero mai stata così felice, era come se fossi nata là.
-Ragazzi se per caso ora uscite, potreste andare nella riserva, vicino il lago, è un posto bellissimo, ve lo consiglio davvero.- ci disse Lisa vedendoci uscire dall’hotel.
-Io non ci sono mai andato vero?- le chiese Harry.
-Ehm no veramente, ci vanno pochissime persone per via delle dicerie e quindi siccome eri piccolo, io e tua madre non volevamo ti preoccupassi per varie leggende che si raccontano.- spiegò apprensiva Lisa.
-Leggende? Quali leggende?- chiesi molto curiosa.
-Oh cara, accomodatevi dai che vi racconto.- ci sedemmo sulle poltrone della hall come invitatoci da Lisa, strinsi la mano di Harry, anche lui interessato quasi quanto me, e ci preparammo ad ascoltare.
-Beh per me è la più bella storia d’amore, o forse anche la più tragica.- si soffermò come a pensare per poi continuare –non si sa molto di questa storia, è come avvolta nel mistero dopo circa novant’anni. Si sa soltanto che quella riserva, soprattutto la zona attorno al lago era il posto amato da una giovane coppia. Andavano là per isolarsi dal mondo, per stare da soli, stavano soli assieme, avevano semplicemente capito il dolore e la disperazione dell’animo umano. Loro che potevano avere una vita perfetta, capirono che l’uomo era destinato a soffrire per mano altrui o di se stesso. Volevano scappare da tutto e tutti ma non potevano erano bloccati dalla stessa vita, un solo limite di tempo i cui limiti, il prima e il dopo, erano sconosciuti. I troppi pensieri, le troppe preoccupazioni da dover nascondere nella vita normale, portarono la ragazza alla pazzia ma il ragazzo che l’amava non smise un attimo di provare quel sentimento per lei. Un giorno la ragazza decise di suicidarsi, non si è mai saputo come, semplicemente si sa che avvenne là, vicino al lago. Questo è il motivo per cui troverete incisi su alcuni alberi le iniziali di due innamorati: questi ragazzi vogliono dimostrare che il loro amore sarà eterno, come se la morte di questa ragazza fosse stata una specie di sacrificio per salvare gli altri.- Lisa finì il suo racconto alzando la testa, tenuta bassa per tutto il tempo. Io tenevo stretta la mano di Harry con le mie mani mentre lui era rimasto immobile, bloccato a guardare un punto fisso in avanti. –E’ comunque una leggenda, forse creata per attirare più visitatori anche se ha avuto l’effetto contrario...-
-Va beh Lisa, noi andiamo ora. Grazie per averci informato, ci vediamo dopo.- le disse Harry per poi prendermi per mano ed uscire.
 
Camminavamo da un po’ lungo il sentiero principale che portava dritto al lago. Quel posto era veramente bello, si era completamente immersi dal verde, ci si estraniava davvero dal resto del mondo. Quella tranquillità tanto amata però durò ben poco infatti appena arrivati un senso di angoscia prevalse in me. Avevo sempre avuto paura della differenza di profondità soprattutto nei laghi, nonostante ciò mi avvicinai al limite tra il terreno e l’acqua e mi piegai appoggiando le ginocchia al petto e toccando appena con l’indice  quell’acqua tanto profonda. Appena allontanai il mio dito dall’acqua è come se si fosse creato un cerchio d’acqua che si allargò fino a scomparire del tutto. L’acqua era fredda, come del resto quel posto, c’era troppo freddo per quel periodo. L’acqua era buia, come il bosco che vidi la notte precedente. Quel posto era solitario, come d’altronde quella coppia di ragazzi protagonisti di quel luogo. Quell’acqua era come una calamita per me, persi completamente la ricognizione del tempo, involontariamente cercai di abbassare il viso al livello dell’acqua come se volessi capire la profondità di quella distesa d’acqua non abitata nemmeno da animali acquatici. Ero ormai quasi arrivata a sentire l’acqua sul viso quando due grandi mani mi presero per i fianchi facendomi alzare.
-Ehi, va tutto bene?- incontrai due pozzi verdi davanti a me ed annuii.
-Si, si certo scusami. Che facevi?-
-Oh niente, guardavo questo posto, è veramente bello. Che ne dici di lasciare anche i nostri due nomi?- mi chiese Harry con grande entusiasmo. –Io direi che quest’albero possa andare bene.- annuii sorridente prima di incidere il mio nome dopo quello di Harry:
                 Harry e Scarlett fino alla fine, fino alle nostre ultime forze,  
                                               insieme.
-Non è bellissimo?- esclamai entusiasta delle mie stesse parole che avevo inciso attimi prima.
-Si, lo è amore. Lo siamo noi.-
-Sai, questo “noi” è la cosa più bella che mi sia mai capitata.- gli dissi prima di baciarlo per incontrare di nuovo quelle labbra talmente perfette da sembrare irreali.
E’ vero, si, quel posto mi trasmetteva serenità ma anche paura, ansia, come altri posti simili che avevo visto. E’ vero, era buio, freddo, troppo solitario per essere meta di vacanze o semplici passeggiate, ma in fondo noi com’eravamo? Non eravamo anche noi un misto di paura, segreti nascosti, pensieri oscuri? Non eravamo anche noi freddi e solitari? Non eravamo anche noi desiderosi di scappare dal mondo? In quel momento capii che le mie paure, i miei incubi, le mie paranoie erano reali e li avevo davanti a me, con me e dentro di me ma nonostante ciò io ero ancora là grazie a quell’unica forza che ci permettere di andare avanti, l’amore.
 
“- Secondo lei cos’è l’amore Miss Waytt? Mi ha sempre parlato di tutto ma mai dell’amore.-
-Oh le dico che per me l’amore non esiste. Ogni uomo da’ all’amore la forma che vuole, il significato che vuole. Ma non crede che se si hanno troppe definizioni alla fine non se ne ha nemmeno una corretta?-
-Ma non deve essere per forza corretta, tutti noi uomini sbagliamo.-
-Beh io no. Io non sbaglio, semplicemente mi astengo a rispondere.-
-Sappia però che non si può scappare sempre.-
-Io non lo faccio affatto, sono sempre qui no? Crede che anche l’odio che provo per lei, che è  un essere insignificante ai miei occhi, si può definire amore? Ci pensi su e vedrà poi come ho ragione.- “
 

 
\SPAZIO AUTRICE
Aw ciao a tutte ragazze. Come state? Spero veramente bene. Avete già visto “this is us”? Io lo vedrò lunedì, sono troppo felice awjsfg AHAHAHA
Comuuunqueee che ve ne pare del capitolo? A me tutto sommato piace. Vediamo gli amici di Harry e Scarlett molto sorpresi del loro riavvicinamento, perché in effetti sono anche loro molto strani eh eh. Da non sottovalutare anche le figure di Chris e Aurora che ben presto avranno un ruolo fondamentale, soprattutto quest’ultima. Vorrei inoltre  farvi notare come a Scarlett all’inizio piace la riserva, considerata abbastanza tranquilla ma alla vista del lago le sue impressioni cambiano del tutto: è attratta da quella profondità pur avendone paura, non a caso non è riuscita a dormire la notte precedente e non a caso molto spesso va con Harry in luoghi del genere. E la storia che ha raccontato Lisa? Io la amo, si è tragica ma è bellissima e la ritroveremo ancora.
Beh se volete lasciare una recensione mi fa soltanto piacere. Ringrazio come sempre tutte coloro che leggono la storia anche non lasciando alcuna recensione; siamo arrivati a più di 500 visualizzazioni awww vi amo.
Per ulteriori informazioni o se mi volete contattare così mi trovate su twitter, sono https://twitter.com/hazheartbeat e su tumblr http://verdeoceano.tumblr.com/ .Se mi seguite chiedete il follow back e ricambio in entrambi.
Alla prossima, Caterina.
P.s. Amo le mie Rinators.

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