PICCOLE GRANDI PESTI
Capitolo 8
Dedicato a Kiara-chan! Senza di te nella verifica
cos’avrei combinato? Grazie grazie grazie!
Trenta..
-Tenta!-
Esclamò Ron entusiasta del nuovo gioco, ripetere i numeri
che la madre minacciosa scandiva al microfono, era troppo divertente.
-mamma siamo qui! Mamma!-
Molly
alzò lo sguardo verso la porta lucida che sussultava per il frenetico bussare
dei gemelli.
Percy
fece scattare la serratura permettendo alle due identiche furie di scagliarsi
nella saletta, completamenti
sudati e con i capelli arruffati.
-SI Può SAPERE
COSA DIAVOLO…-
Incominciò a
strillare Kathleen
-oh stai zitta
strega!-
Disse seccato
uno dei bambini.
Katlenn, sulla
soglia, fece un balzo all’indietro per evitare che la porta che Charlie gli aveva
sbattuto in faccia con evidente soddisfazione le rompesse il naso. A disagio,
scambiò uno sguardo con il direttore.
-ce l’abbiamo
fatta mamma!-
Esultò George
saltando elettrizzato
-siamo
arrivati in tempo! Li possiamo usare ancora i fuochi filibuster vero? Vero?-
Aggiunse
speranzoso Fred
-CHE NON VI
SALTI IN MENTE MAI PIU’ DI SPARIRE IN QUESTO MODO! SI PUO’ SAPERE CHE FINE
AVEVATE FATTO?-
-cavoi votti-
Disse Ron
ripetendo quello che Charlie mormorava da cinque minuti. Percy lo guardò
storto.
-feed-
Fred sorrise a
Ginny, che in precario equilibrio sul tavolo sorrideva allegra
-ciao
sorellina dolcissima ci sei mancata taaanto…-
-Fred non
attacca-
Sibilò Molly
-ora voglio
che mi diciate dov’eravate finiti, per quanto tempo, come vi è venuto in mente
di sparare quella stella all’edicola…-
-ecco, ve lo
volevo chiedere anche prima, perché avete sparato la stella rossa e non la
cometa gialla?-
Chiese Percy
sinceramente interessato. Charlie sbuffò e lo trascinò via.
-vostro padre
ha dovuto cancellare una ventina di memorie, senza contare il fatto che vi avrò
detto cento volte di non allontanarvi…-
Continuò Molly
infuriata
-vero Arthur?-
Arthur,
intento a studiare il computer, ebbe bisogno di altri tre richiami per alzare
lo sguardo
-cosa Molly?-
Bill parve
allarmato
-papà stai
attento a non peggiorare la situazione…-
-HO APPENA
DETTO CHE NON SI DOVEVANO ALLONTANARE-
Arthur deglutì
fissando un attimo i gemelli
-giusto.
Giustissimo. Non fatelo mai più-
-papaaa-
Arthur prese
in braccio Ginny e la appoggiò per terra, evitando lo sguardo di sua moglie.
-ma
dov’eravate?-
Chiese Bill
curioso
-un po’ qua un
po’ la…-
Rispose
evasivo Fred cercando con lo sguardo qualcosa che lo salvasse dalla situazione
mentre Ginny, un po’ gattonando, un po’ camminando incerta sulle gambe
esplorava la stanza
-ma dove?-
Insistette
Molly seccata
-oh Percy…
volevi sapere perché non abbiamo sparato la cometa gialla?-
Chiese Fred
con un sorrisone voltando le spalle a Molly che sospirò tentando di calmarsi.
Percy alzò le spalle.
-no bhe…-
-no no lo
volevi sapere.. è una cosa fondamentale…-
George corse
in aiuto al fratello nel tentativo infantile di risolvere la situazione. Le
guance di Molly si colorarono lentamente di rosso.
-voi due!
Guardatemi in faccia!-
Esclamò
incrociando le braccia sul petto. George fece per rispondere quando, con un
rumore assordante la porta cedette sotto le spallate di sei impiegati. Si
schiantò a terra con un rumore sordo, finendo a pochi centimetri dalle manine
di Ginny che cacciò un urlo penetrante più per la sorpresa che per lo spavento.
-signori
Weasley, avete gravemente disturbato tutto il sistema e il lavoro di decine di
impiegati…-
-razza di
imbecille stavate tirando sotto Ginny con la vostra stupida porta!-
Urlò Bill furioso
interrompendo bruscamente il direttore, un uomo attempato e rotondetto con la
testa calva lucida di sudore.
-li si è
schiantata a due centimetri delle dita! Lo sapete quando sono delicate le
manine di un bimbo piccolo?-
Incalzò
Charlie improvvisamente rosso di rabbia
-d’accordo,
bambini… non si è fatta niente…-
Provò a
calmarli Arthur cercando l’appoggio di Molly, che invece era intenta a
riprendere anche lei gli irruenti intrusi…
-SAPEVATE CHE
C’ERANO DEI BAMBINI QUI! POTEVATE A ANCHE FARE ATTENZIONE!-
-ma insomma
avete monopolizzato tutti i modi di comunicare le informazioni di servizio a
proposito del…-
Tentò
debolmente una donna in precario equilibrio sui tacchi a spillo
-e chissene
importa! Io a due anni mi sono rotto un dito e fa male!-
Urlò Percy
sentendosi coinvolto nella situazione
-E’ MIA
SOELLA-
La piccola
folla spostò la sua attenzione un attimo il serio bambino di due anni con le
orecchie scarlatte, che gli aveva appena urlato contro.
Ron sentendosi
osservato fece una spudorata linguaccia stringendo i pungnetti, sinceramente
arrabbiato.
-ora gli
chiedete scusa capito?-
Disse deciso
Fred rivolto verso la folla sconcertata
-c-che?-
-sì!-
Continuò
George prendendo Ginny per mano. La porto di fronte al direttore mentre Ginevra
non smetteva un attimo di succhiare il ciuccio concentrata.
-ora le
chiedete scusa!-
-tutti
quanti!-
Aggiunse
Charlie
-gli chiedete
scusa tutti quanti-
-si!-
esclamò Ginny
con la voce soffocata dal ciuccio vagamente consapevole di quello che stava
accadendo.
Arthur tacque
definitivamente, imitando Molly che si limitava a fissare la scenetta con un
mezzo sorriso sulle labbra.
Una donna con
corti capelli neri sorrise imbarazzata
-mi dispiace…-
-si chiama
Ginny-
Disse Bill
incrociando le braccia
-mi… mi
dispiace Ginny…-
La bambina, in
equilibrio precario sulle gambette la fissò interessata.
-bè?-
Sbottò Fred
fissando con astio gli impiegati
-non vi ho
sentito-
-scusa Ginny…-
Mormorò quasi
senza rendersi conto un uomo possente con corti ricci castani
-scusa…-
-mi dispiace
piccola…-
Uno a uno,
visibilmente imbarazzati, gli impiegati dell’aereoporto mormorano qualche
scusa, indecisi se sentirsi stupidi, o semplicemente divertiti da quella
singolare insurrezione.
Percy, che non
aveva staccato nemmeno per un attimo gli occhi dalla scenetta, indicò
apertamente il direttore.
-manchi tu-
Annunciò
facendo in modo che l’attenzione si spostasse sull’uomo visibilmente a disagio
-TU-
urlò Ron
Anche Ginny
tese un dito verso l’uomo imitando il fratello, che sorrise.
Arthur nascose
il viso tra le mani indeciso se ridere o piangere, mentre il direttore
mormorava delle parole di scuse, cercando di dare a queste un tono
esageratamente indulgente.
-e comunque
non siamo deficienti-
Aggiunse
seccamente Bill riferendosi al tono accondiscendente
-ok Bill…
bambini… basta così…-
Molly riprese
il controllo della situazione prendendo in braccio Ginny e dirigendosi spedita
verso la porta.
-signori
Weasley…-
Aggiunse
Kathleen sistemandosi nervosamente la collana d’oro
-saremo tutti
d’accordo che dovreste pagare una penale per i danni che…-
-e noi siamo
tutti d’accordo, che avete quasi ammazzato nostra figlia-
Replicò Arthur
tranquillamente
-e ora… Ronnie
smettila di fare quelle linguacce e vieni qui… ora scusateci dobbiamo ancora
passare dal check-in-
Bill si
illuminò
-andiamo a
quello di Jennifer?-
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Jennifer sorrise alla numerosa, stravagante famiglia che
davanti a lei, gli porgeva un vero e proprio mazzetto di biglietti aerei
-ehi chi si rivede-
Mormorò facendo un cenno in direzione di Bill che sorrise
con presunta malizia
-è lei la signorina a cui mio figlio ha parlato… dal
microfono?-
Jennifer annuì incominciando ad etichettare le valigie
-già…-
Molly sospirò
-mi scusi se l’ha messa in imbarazzo…-
Bill tirò a disagio la maglietta di Molly in una muta
preghiera di smetterla di parlare…
I gemelli stavano apertamente sghignazzando.
-a volte il mio bambino è così impulsivo…-
-mamma!-
Supplicò Bill aggrappandosi ancora più forte alla maglietta
della madre. Arthur nascose un sorriso.
-oh non si preoccupi! Nemmeno il mio fidanzato mi ha mai
detto niente di simile!-
La rassicurò Jennifer facendo un occhiolino a Bill, che si
sentì andare a fuoco.
I gemelli abbandonarono ogni contegno mettendosi a ridere
così forte che molte gente si girò a guardarli. Percy prese Bill per un
braccio.
-e io dovrei imparare a rimorchiare da Bill?-
Charlie fece un sorrisetto sarcastico
-magari imparerai da me-
Gli sussurrò raddrizzando le spalle. Percy gli lasciò il
braccio sbuffando
-andiamo bene!-
mormorò rivolgendo il suo sguardo a Ron che li aveva appena
raggiunti
-cosa dici?-
Charlie sopirò mentre Ron lo guardava incuriosito. Quel
bambino doveva sempre ficcare il naso dappertutto
-niente Ron, solo ricordati di lasciare perdere Bill quando
ti servono consigli sul rimorchio.-
Il bambino assunse un aria completamente persa.
-andiamo?-
Chiese Molly dirigendosi velocemente verso dei gabbiotti per
il controllo dei passaporti.
-prendete Ron, che abbiamo fretta-
Mormorò Molly aumentando il passo. Ron si rivolse
allegramente verso Bill.
-pendi mbaccio?-
Bill scosse la testa sistemandosi lo zaino pesante
-devo già tenere d’occhio i gemelli… chiedi a Charlie-
-tarlie pendi mbaccio?-
-nooo Ron sei grande, hai le gambe cammina!-
Percy lo superò velocemente
-sei pesante per me-
Ron si voltò dubbioso verso i gemelli che alzarono gli occhi
al cielo
-niente da fare Ronnie-
Ron fissò per un attimo i fratelli che si allontanavano
prima di incominciare faticosamente a corrergli dietro, usando contro di loro
proprio una parola... una parola che sentiva molto spesso uscire dalle loro
bocche…
-BATTARDI!-
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-ecco-
Molly porse all’uomo in uniforme il suo passaporto.
-tutti i miei figli sono sul mio documento… almeno credo-
Il finanziere gli scoccò uno sguardo diffidente prima di
controllare con un lieve sorriso, che le foto rispondessero ai bambini.
Sì… Bill Weasley, il più grande era il bambino con lo zaino
e i capelli un po’ troppo lunghi che non staccava gli occhi dai due fratellini…
poi… Charles Weasley… il ragazzino con il cappellino a rovescio e l’aria
vispa.. Percival Weasley il seienne dall’espressione saputella… Fred e George Weasley…
L’uomo indugiò un pò troppo sulla coppia di bambini identici
che lo ricambiarono diffidenti
-lui è Fred e io sono George-
Sbottò Fred con un sorrisetto falso mentendo
deliberatamente.
-no!-
Esclamò Molly allarmata
-è il contrario… mi scusi…-
-signora non cambia molto-
l’uomo annuì e si riconcentrò sul passaporto.
Ronald…il bambinetto con gli occhi blu che respirava
affannosamente per una corsa… e ultima Ginevra Weasley, era passata prima in
braccio alla madre… la piccoletta con il ciuccio in bocca e occhi stanchi.
Restituì il passaporto a Molly e prese quello di Artuhr
fulminando con lo sguardo i gemelli per l’ultima volta prima che la madre li
trascinasse via.
Che famiglia strana…
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Eccomi! Scusate, per un po’ non ho aggiornato! Vi è piaciuto
questo cap? nel prossimo farò in modo di farli salire su quel benedetto aereo!
Forse… ho cercato di inserire Ginny in questo cap…
Briseide: ciao! Ti è piaciuto anche questo cap? grazie di
recensire!
Serry Black: sono contenta che ti piaccia come li rendo
questi Weasley! Ah grazie per avermi recensito con così tanta cura la mia fic
equivoci! Un giorno o l’altro correggerò tutti i congiuntivi!
Kiara-chan: su Sirius Sara succederà qualcosa sicuramente!
Riguardo Ginny Draco… naaa non ti arrendi mai eh? Cmq tranquilla ce ne sono
così tante di queste fic! Grazie per la verifica mi hai salvato!
Riley: ciao! (ora vado a scaricarmi il tuo capitolo… sono
sicura che è stupenda!) come va? Ti sono piaciuti? Che bello! Anche in questo
cap ho cercato di non escludere nessuno… non è facile! Grazie per la
recensione! Un bacione!
Hobbit: uau grazie! Come ti è sembrato questo cap?
Elian: non preoccuparti se ti dimentichi di recensire ogni
tanto! Figurati! Poi chi ti capirebbe più di me… cosa ne pensi di questo cap?
alla prossima!
Dorothea: grazieeee! Anche
a me piace Bill! Sull’aereo ho già in mente due o tre danni… quindi
saranno almeno cinque… i gemelli faranno la loro parte! (noooooooo Nd Molly)
WichRita: sono contenta che tu abbia iniziato a leggere
questa fic! E ancor più che ti piaccia!
Cloudy_ cosa ti scusi a fare? Lo sai che non ti perdonerò
MAI! A parte gli scherzi non vedo l’ora di passare il weekend con te… anche se
questo comporta… sospetti… va bè smetto di fare la deficiente! A domani allora…
va bene se vengo verso le 2 e mezza- 3 – un quarto…