una missione speciale

di Pikkola_Fe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo:

Prologo:

La scuola di Hogwarts era immersa nel buio fitto. Il silenzio era il padrone assoluto di ogni singola stanza, gli studenti si stavano riposando dopo una lunga giornata di studio. Eppure, non tutti dormivano. In un ufficio, la cui porta era protetta da un gargoyle di pietra, un gruppo di persone era intento a parlottare concitatamente.

-Albus, sei sicuro di quello che dici?-

-ho deciso di fidarmi Minerva, non posso tirarmi indietro proprio ora-

-ma potrebbe tradirci, ci hai pensato? Potrebbe essere un piano ideato da Tu-Sai-Chi in persona-.

Il Preside posò il suo sguardo stanco sulla donna che gli stava di fronte. I gomiti erano poggiati sulla scrivania di legno scuro, le mani intrecciate reggevano il viso stravolto dell’uomo. Le rughe sul suo viso si erano moltiplicate nell’ultimo periodo, complice anche la preoccupazione insistente che continuava a corrugargli la fronte.

-tu cosa faresti al posto mio, Minerva?-

-farei in modo che qualcuno dell’ordine lo seguisse costantemente, qualcuno di cui i Mangiamorte non sospetterebbero, qualcuno che lo tenesse sotto controllo ogni minuto…-.

La donna poggiò le palme aperte sulla scrivania e si sporse verso Silente, fissando il suo sguardo preciso in quello dell’uomo.

-sappiamo tutti che è impossibile trovare una persona del genere- intervenne una voce melliflua comparendo dall’ombra in cui era nascosta.

Minerva McGranitt sbuffò sonoramente prima di voltarsi verso il nuovo interlocutore:

-tu avresti un’idea migliore, Piton?-

-purtroppo, temo che non ci siano soluzioni. Credo che ci convenga fidarci del ragazzo, in fondo, sembrava sincero…-. L’uomo dai capelli neri incrociò le braccia sul petto e guardò il Preside con sguardo interrogativo.

-eppure ci sarebbe una persona che potrebbe controllarlo senza essere sospettata, una persona di cui mi fido ciecamente- cominciò Silente alzandosi lentamente dalla sedia e guardando fuori dalla finestra con sguardo assente.

-se vi state riferendo a Potter, signor Preside, ritengo altamente improbabile che..-

-non mi riferisco ad Harry, Severus-.

-e a chi, allora?- chiese questa volta la donna, guardando ansiosamente l’uomo dalla barba bianca. Quest’ultimo si voltò a guardarli. La luce della luna si rifletteva sul suo viso preoccupato, mettendo ancor più in risalto le rughe che lo incorniciavano. Al contrario della sua pelle, gli occhi, però, sembravano all’improvviso aver preso vita, una scintilla di determinazione li aveva infiammati e quella stessa scintilla adesso ardeva in quelle iridi chiare.

Minerva trattenne il respiro, portandosi una mano alla bocca, mentre Piton si affrettò a chiedere:

-non penserà di…-

-non c’è altra soluzione, Severus. Se ci fosse qualunque altra possibilità la sfrutterei…-.

-Ma, Albus, potrebbe essere pericoloso…-

Lo sguardo del Preside, però, fece morire ogni altra obiezione. La donna abbassò la testa, trattenendo a stento un sospiro, mentre Piton guardò con nervosismo crescente il Preside. Purtroppo però, tutti e tre sapevano che quella era la soluzione migliore. Ed in quella notte stellata si decise il destino di una ragazza ignara di tutto ciò che la aspettava.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Ciao a tuttiiii

Ciao a tuttiiii.. rieccomi qui dopo una settimana con il primo capitolo di questa fanfiction… mi rendo conto che è un bel po’ lungo.. “^^ ma non sapevo come dividerlo ihihh spero comunque che avrete la forza e la pazienza di leggerlo fino in fondo =D

Volevo innanzitutto ringraziare per le loro recensioni Noemi_Malfoy (sono contenta che il prologo ti sia piaciutoo! Spero di vedere una tua recensione anche nel primo capitolo *.*) pink90 (i motivi della scelta verranno tutti spiegati… XD continuerai a leggere, vero?) Ledy Slytherin (ihihih anche a me piace tantissimo la coppia D&G, non si era capito eh? Auhauhah) Strawberry (nono sono sicura di non averla postata… a meno che io e il mio pc non abbiamo una perdita improvvisa di memoria ihihihih)…

Bene e adeso….

 

 

CAPITOLO 1:

 

Avete presente quando lo stomaco si contrae in una morsa che quasi fa male? Quando sentite che se solo vi alzaste da quel letto potreste fare lo sbaglio più grande della vostra vita? Uno di quei presentimenti che sai che si avvereranno? Ecco, oggi io ho proprio uno di quei presentimenti. Sono ancora stesa sotto le coperte, con gli occhi serrati e le lenzuola che mi coprono la testa. Voglio assecondare quella vocina nella mia testa che mi dice “non lo fare, Gin, non abbandonare quel letto oggi!”. E poi, chi lo sa, potrei avere sangue di Veggente nelle mie vene. Certo se è lo stesso sangue della Cooman dovrei iniziare a preoccuparmi sul serio, ma per ora meglio non pensarci. Insomma, ho appena deciso di non “svegliarmi” in tempo per l’inizio delle lezioni, quando mi accorgo di

non aver fatto i conti con una Hermione Granger piuttosto arrabbiata.

è strano che urli così, di solito asseconda le mie richieste..

il mio corpo è ancora intorpidito dal sonno, quando mi decido a socchiudere gli occhi ed il sole mattutino me li ferisce come una lama.

-Ginny! Finalmente! Vestiti, presto! Il Preside ti aspetta nel suo ufficio!-.

nonostante il sonno, il presentimento ed il brusco risveglio,sono abbastanza lucida da capire che le parole di Hermione non sono frutto di uno scherzo. Il Preside aspetta davvero me. Mi vesto di corsa, chiedendo alla brunetta di fronte a me:

-ma ti ha detto perché mi cerca?-

-no, mi ha detto solo che era una cosa urgente-.

oddio… urgente.. cosa ho combinato di tanto grave? Non credo sia per quello che ho fatto alla Parkinson, era una cosa innocente.. cioè, trasformare le sue orecchie in due palloni da rugby non può essere considerato del tutto innocente, ma lei aveva offeso herm

e altre ipotesi più o meno assurde si rincorrono nella mia mente mentre corro per i corridoi con la camicia abbottonata per metà e la cravatta slegata appoggiata alla spalla.

-lombrichi gommosi- dico una volta giunta di fronte al gargoyle in pietra. Percorro di corsa le scale mobili e mi trovo subito nell’ufficio del Preside. Non è la prima volta che ci entro, ma di solito è Albus Silente in persona ad accogliermi. oggi invece mi trovo di fronte Draco Malfoy. Ci metto un secondo a realizzare ciò che mi sta d’avanti:

-TU! Sapevo che c’era il tuo zampino! Sei il solito brutto, arrogante, pre-

-hem hem- un colpo di tosse mi interrompe costringendomi a voltarmi verso destra. il Preside e il professor Piton sono appena entrati nella stanza e fissano con aria sorpresa la mia mano destra stretta sul colletto di Malfoy, e la sinistra che lo indica come a volerlo ammonire. Arrossisco istantaneamente mentre tento di rimediare alla gaffe:

-… presuntuoso ma soprattutto buono, gentile ed altruista!- la mia mano intanto lascia andare la camicia di Malfoy e gli alliscia le pieghe del tessuto come se niente fosse. So benissimo che è stato inutile, ma sempre meglio provarci, no?

-signorina Weasley i suoi tentativi di apparire educata si rivelano del tutto inutili- commenta Piton guadagnandosi una delle mie famose occhiatacce.

-via, Severus, non perdiamo tempo in chiacchiere.. c’è una questione molto più delicata da risolvere- interviene Silente avviandosi verso la sua sedia. mi siedo di fianco a Malfoy e lo guardo truce:

-che diavolo hai combinato Malfoy?- bisbiglio furibonda.

-niente, Weasley, ne so quanto te-.

Il Preside accarezza per un momento la testa di Fanny, poi mi fissa negli occhi dicendo lentamente:

-ho bisogno di un grandissimo favore da parte tua, Ginevra-.

-farò tutto quello che mi verrà richiesto, signore- rispondo prontamente. Mi ero aspettata di tutto ma non di certo che potessi aiutare il mago più potente degli ultimi anni.

-il giovane Malfoy, si è offerto di passare dalla nostra parte e, lavorare al servizio dell’Ordine come spia-.

Dire che sono incredula è dire poco. spalanco la bocca sorpresa come mai mi era successo prima. Lancio uno sguardo obliquo verso il biondino che continua ad esibire il suo ghigno strafottente.

come può un uomo intelligente come Silente, farsi incantare da Malfoy? Non vede che sta bluffando?

-so quello che stai pensando, Ginevra, e devo dirti che anch’io ho infiniti dubbi a riguardo, ma sono sempre stato incline ad offrire una possibilità a chiunque, che fosse esso un traditore o un nemico. È per questo che voglio dare a Malfoy l’opportunità di redimersi-.

Ok, capisco l’altruismo di Silente, d’altronde è un uomo buono ed è per questo che si differenzia da Voldemort. Ma fidarsi di Malfoy mi sembra una pazzia. È impossibile che quel ragazzo abbia deciso seriamente di passare dalla nostra parte.

-per conciliare le due cose, però mi serve qualcuno che lo controlli-

allora non è del tutto matto. Sa che è pericoloso e che va controllato…

-qualcuno che sappia tenergli testa-

giusto…

-qualcuno di insospettabile-

ovviamente, altrimenti i Mangiamorte lo farebbero subito fuori…

-qualcuno con un grande coraggio-

nel caso si verificassero lotte impreviste..

-e con una grande forza di volontà…-

beh per sopportare Malfoy servirà più che altro molta pazienza.. mi dispiace per il prescelto.. penso divertita al malcapitato a cui toccherà questo arduo compito, e l’immagine di Ron che spia Malfoy giorno e notte mi appare d’avanti..  ridacchio tra me e me, poi però noto lo sguardo del Preside puntato su di me, e il favore di cui diceva di aver bisogno inizia a prendere forma nella mia mente improvvisamente svuotata.

-non starà dicendo…- comincio titubante ma non faccio in tempo a finire la frase che Silente ha già annuito con aria grave.

-oh no.. Signor Preside tutto ma non questo…-

-un momento!- interviene finalmente malfoy. lo guardo scettica e noto che lui sembra sconvolto quanto me dall’allusione dell’uomo. –non avevamo parlato di questo! Non mi serve una balia, né tantomeno mi serve la Weasley! Non voglio assolutamente trovarmela appiccicata addosso!-

-lo stesso vale per me!- affermo con convinzione cogliendo al volo l’occasione. È impensabile per me dover passare un anno intero a controllare Malfoy.

-siete due stupidi, tutti e due- sibila Piton dal suo angolo. lo fisso adirata. Ma che pretende? Mi rivelano una notizia del genere e poi mi dà della stupida? Chi si crede di essere?

-ma perché io?- chiedo disperata tornando a rivolgermi al Preside. In questo momento Piton non merita la mia attenzione. C’è un problema ben più grave da risolvere.

-già, perché lei? Perché non Pansy o Millicent o chiunque altro?- rafforza il biondino. Per la prima volta da anni ci stiamo aiutando in qualcosa. Più precisamente stiamo cercando di stare lontani perché sono più che sicura che ci ammazzeremmo in meno di un mese… quindi la decisione di Silente potrebbe causare delle morti, ci ha mai pensato il Preside?

-in primo luogo mi serve qualcuno che faccia parte dell’Ordine-

-Hermione?- propongo un po’ egoisticamente, ma non riesco a fare a meno di pensare alla forza d’animo della mia migliore amica. Lei non si farebbe problemi ad assecondare le richieste del Preside. Quest’ultimo da segno di non avermi sentita:

-qualcuno che non si lasci intimorire facilmente-

-Hermione!- ripeto sempre più convinta e speranzosa.

-qualcuno che Voldemort desidera vedere insieme a Draco-

-Hermio…- questa volta non riesco a finire di pronunciare il nome….-non credo di aver capito bene.. Lei-Sa-Chi vuole che io sia vicino a malfoy?-.

il preside annuisce cercando di ignorare i borbottii del Serpeverde che, a braccia incrociate, fissa ostinatamente le sue scarpe.

-voldemort aveva ordinato a Malfoy di tenerti d’occhio, capire le tue debolezze per poi poter agire indisturbato-

lo guardo sconcertata. Che cosa ho fatto perché il Signore Oscuro debba tenermi d’occhio? Silente sembra leggermi nella mente:

-sei la figlia di due membri dell’ordine, la sorella del migliore amico di Harry e, soprattutto, la ragazza che Harry difenderebbe a costo della vita-.

Un lampo di comprensione mi attraversa gli occhi. Non ho scampo. In fondo ho sempre sognato di poter aiutare concretamente l’Ordine e adesso che se ne presenta l’occasione mi tiro indietro?

-ma… come farei a controllarlo? Siamo in due Case diverse, frequentiamo lezioni diverse..-

-di questo non devi preoccuparti. Farete finta di aver avuto una punizione da Piton-

-una punizione?- chiede Malfoy che già vede la sua reputazione sgretolarsi d’avanti agli occhi.

-si. Non basterà pulire la Sala dei Trofei o mettere in ordine i barattoli degli ingredienti. Vi sarà proibito di rimanere nel vostro Dormitorio e dividerete le stanze del professor Piton-. Conclude Silente come se fosse la cosa più naturale del mondo. Per me, però non è assolutamente una cosa normale.. sbatto le palpebre, spalanco la bocca senza riuscire a pronunciare una parola.

-Piton dirà a Voldemort di aver organizzato tutto solo per poter tenere sotto controllo Ginny- continua il Preside.

-no- dice pacatamente Malfoy.

-come scusa?- chiede Piton.

-NO! Non passerò il resto dell’anno a dividere un appartamento con la Weasley, chiaro? Ho deciso di unirmi a voi, dovrei essere premiato ed invece mi punite così?!-

Silente non batte ciglio, si limita a lasciare che il ragazzo si sfoghi, poi dice:

-draco, è l’unico modo-.

Dopo varie discussioni Malfoy è costretto a cedere. Io invece non ho pronunciato una sola parola dopo la rivelazione di Silente. Mi sono limitata ad ascoltare in silenzio, apparentemente troppo sconvolta per poter dire qualcosa. lascio l’ufficio del Preside in religioso silenzio, dopo circa due ore di colloquio, con un peso all’altezza dello stomaco che non vuole accennare a sciogliersi.. ed eccola lì, la stessa vocina di stamattina che mi dice strafottente “te l’avevo detto di restare a letto!”. Ma perché diavolo non do mai ascolto ai miei presentimenti? Altro che la Cooman, sono io la vera Veggente…

 

Intanto nell’ufficio appena lasciato dai ragazzi, due uomini guardano pensierosi la porta appena richiusa

-sono sorpreso della reazione di Ginny, si è dimostrata davvero matura- commenta Silente sorpreso…

 

ho bisogno di sfogarmi.. certo, l’ufficio di Silente è alle mie spalle, ma mi capirà, no? In fondo mi ha solo rovinato la vita, ce l’avrà pure un piccolo debito con me? Ecco, sento che arriva.. e l’urlo che invade i corridoi in questo momento è davvero mostruoso. Però mi fa sentire meglio..

 

-matura, avevate detto?- chiede Piton sarcastico.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo2 ***


Buongiorno a tutti

Buongiorno a tutti! Finalmente riesco a postare il 2 chap..! vorrei davvero ringraziare tutti coloro che hanno recensito, o letto il chap precedente singolarmente ma non ho abbastanza tempo, perciò vi ringrazio tutti.. ed in particolare Noemi_Malfoy,lulu18, Ledy Slytherin, e Black Angel. Grazie mille per aver recensito e spero farete altrettanto con questo chap..! un bacioooo!

Pikkola_Fe

 

CAPITOLO 2

Torno nel mio dormitorio, stanca, svuotata, depressa, sconvolta, sorpresa, arrabbiata… certo nessuno riuscirebbe a nascondere tutte queste emozioni, tantomeno io. La mia espressione è sempre lo specchio di quello che sento… e non ci metto molto a radunare attorno a me una piccola folla curiosa di sapere quello che mi è successo.

-cosa voleva il Preside, Ginny?- mi chiede una ragazza del mio anno.

-io… io…- la guardo un attimo. Non appena l’avrò detto tutto diventerà vero.. non potrò più credere di aver fatto un incubo.. –ho avuto una punizione…-

-davvero? Dal Preside in persona? E che dovrai fare? Aiutare Gazza per il resto dell’anno?- chiede ancora la ragazza con una sorta di piacere sadico nella voce. Scuoto lentamente la testa, che è diventata stranamente pesante:

-io.. devo.. lasciare il dormitorio- dico tutto d’un fiato.

-sei stata espulsa?- chiedono un paio di ragazze incredule, ancora più confuse quando poi scuoto di nuovo la testa.

-e allora cosa…-

-dovrò dormire negli alloggi di Piton- dichiaro infine scocciata per poi scappare via e stendermi su quel letto che il giorno dopo avrei abbandonato.

 

La notizia della punizione, come avevo sospettato, ha fatto il giro della scuola in meno di due ore. Nessuno sa con precisione cosa sia successo di tanto grave da meritarsi una simile tortura, gli unici che conoscono la verità oltre me e Malfoy, sono Ron, Harry ed Hermione. Tuttavia oggi, mentre ero in bagno, ho sentito alcune ragazze che giuravano di aver saputo da fonti sicurissime che io e malfoy eravamo stati beccati sulla Torre di Astronomia a duellare ferocemente, con la chiara intenzione di suicidarci a fine combattimento. Certo, è una storia un po’ troppo fantasiosa, ma se davvero qualcuno è tanto stupido da crederci, meglio così. Non andrò di certo a sbandierare il fatto che la punizione di Piton è solo una copertura per raggirare Voi-Sapete-Chi.

-se vuoi andiamo a parlare con il Preside, Gin, non puoi accettare così passivamente una decisione del genere!- esclama Harry infervorato. Io guardo tristemente il fuoco che scoppietta nel camino, dondolando le gambe lasciate penzolare giù dal divano. Ron ed Hermione annuiscono per mostrare il loro parere, ovviamente favorevole alla proposta di Harry, ma io li fermo subito con un semplice cenno del capo.

-è la mia occasione per dimostrare che anche io posso collaborare all’interno dell’ordine, e farò di tutto per dimostrare che ne sono degna-.

I tre che mi stanno di fronte annuiscono, senza però capire le mie ragioni. In effetti, anche io stento a capire da dove provenga tutta questa sicurezza.

-ascoltate, potrete, anzi dovrete, venire a trovarmi sempre, in qualsiasi momento, di qualsiasi cosa avrete bisogno- dico per rassicurarli, e convincermi ancora di più che quella è la decisione giusta. I miei amici annuiscono ma la loro espressione non sembra tanto convinta. Sospiro e guardo l’orologio appeso alla parete. Le 19.00 in punto.

-bè ragazzi, io vado a vedere la mia nuova camera..- afferro lo scatolone che ho preparato poco fa e mi avvio verso il buco del ritratto.

-aspetta ti accompagnamo!- esclama subito Harry cercando di togliermi la scatola dalle braccia.

-no, non preoccupatevi, voglio prima arredare la mia nuova casa a modo mio, e poi vi inviterò per l’inaugurazione- rispondo sorridente. La mia risposta sembra convincerli e, finalmente, mi lasciano andare.

Cammino per i corridoi lentamente, con l’aria di una condannata a morte, ma non riesco a fare a meno di pensare che nella mia vita precedente devo aver fatto qualcosa di veramente orribile per essermi meritata questa punizione. Mi nascondo dietro il mio scatolo ogni volta che incrocio qualcuno non mi va assolutamente di vedere gli sguardi compassionevoli o accusatori dei miei compagni di scuola.

Eccomi, sono appena arrivata nei sotterranei. È strano pensare che prima odiavo questo posto. È qui che si trova l’ufficio di Piton, così come la Sala Comune dei Serpeverde. Che ci faccio io qui? Questo luogo non mi appartiene, una Grifondoro non può restare qui..

-andiamo, Weasley, non farla tanto tragica… pensi che a me piaccia abbandonare il mio dormitorio per venire a stare in questa topaia?-.

una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare. Non ho neanche bisogno di voltarmi per riconoscerlo: Malfoy. Non mi va neanche di guardarlo, è lui la causa di questa situazione orrenda. Entro negli alloggi di piton senza neanche degnarlo di uno sguardo, poggio a terra la scatola e mi spazzolo la gonna con le mani.

-la tua camere è quella, pezzente.. ovviamente è il più lontano possibile dalla mia, sai com’è, non vorrei essere contagiato da te…-

mi avvio verso la stanza che mi ha indicato Malfoy senza battere ciglio, cammino dritta e composta sotto il suo sguardo giudice. Non mi lascio di certo intimorire da un ragazzo del genere, io.. mi volto a guardarlo soltanto quando ho ormai raggiunto la porta:

-per tua informazione, Malfoy, desidero essere qui con te come desidero baciare uno Schiopodo Sparacoda, non so se ho reso l’idea..- sorrido tranquilla mentre il Serpeverde sostiene il mio sguardo con orgoglio.

-ah.. un’altra cosa. Se siamo qui è soltanto colpa tua, quindi non credo affatto che tu sia nella posizione di offendermi, chiaro?- e detto ciò, con una soddisfazione che non pensavo di poter provare in questo momento, sbatto la porta alle mie spalle, chiudendo fuori la persona che mi sta facendo tutto questo.

 

Ho appena finito di sistemare la mia nuova camera. La guardo con occhio critico, non ho ottenuto l’effetto sperato. Purtroppo i miei stendardi rossi e oro non combaciano affatto con queste mura scure e ombrose che, chissà perché, mi ricordano tanto i colori dei Serpeverde. Sbuffo esasperata lanciandomi sul mio letto. Il materasso è più duro del mio vecchio e comodo letto a baldacchino, ma le coperte sono calde e morbide, così come i cuscini appoggiati sopra. Guardo l’orologio: le 22.58. forse è ora di andare a dormire..

Mi infilo sotto quelle coperte così invitanti e mi accovaccio come in cerca di protezione. Le parole di Silente continuano a ruotarmi nella mente “voldemort aveva ordinato a Malfoy di tenerti d’occhio, capire le tue debolezze per poi poter agire indisturbato…”.

Il Signore Oscuro mi vuole morta e, se davvero Malfoy sta facendo il doppio gioco come penso io, sono davvero nei guai.

 

Apro piano piano gli occhi. Il sole non è ancora alto nel cielo, il che signfica che non sono in ritardo. Bene, ho ancora qualche minuto di pace prima che la mia caotica mattinata abbia inizio. Rimango nel letto, con le braccia incrociate dietro la testa, osservo tutti gli oggetti che mi sono portata dietro per potermi sentire a casa. Tentativo inutile. Un rumore dietro la porta mi riscuote dal mio dormiveglia e mi costringe a guardare l’orario. Le 8.05.

-COSA?????? Oh no oh no oh no-

ma com’è possibile che sia già così tardi? Guardo la finestra confusa. Ma certo, che stupida, sono nei sotterranei, il sole non sorge da questo lato… mi fiondo fuori dalla mia stanza alla ricerca del bagno.

-tardi tardi tardi- esclamo ormai in preda all’ansia.

-oddio che visione! La Weasley di prima mattina! non potevo desiderare risveglio peggiore!- commenta Malfoy uscendo da quello che sembra proprio essere il bagno, già preparato di tutto punto.

-fottiti Malfoy!-

-oh che termini, Weasley! Che succede?-. spingo Malfoy con tutta la forza che ho, e vi assicuro che non è poca, e mi precipito all’interno del bagno. Mi guardo allo specchio. Beh in effetti Malfoy ha ragione, sono uno spettacolo orrendo. I capelli arruffati mi ricadono scompostamente sulle spalle, gli occhi sono rossi e gonfi di sonno, due profonde occhiaie mi incorniciano il volto. Mi sciacquo velocemente la faccia cercando di aggiustare quel che si può sul mio viso. E dire che c’è che mi considera la ragazza più popolare della scuola, dovrebbero vedermi a quest’ora!

-ehy Weasley, guarda che la chiave la tengo io, tu potresti perderla! Perciò mi trovo costretto a chiudere la porta… non so se riuscirai a trovare il modo di uscire in tempo per le lezioni…-

Cosa? COSA?

-no! Malfoy fermo lì, aspettami!- corro fuori dal bagno e comincio a raccogliere tutti i miei libri lanciandoli tra le braccia di un Malfoy piuttosto sorpreso. Quando ho finito di passargli tutti i tomi lo spingo fuori dalla porta e lo guardo in attesa:

-la chiave!- spiego tendendo la mano.

-Weasley sei proprio una stupida, non c’è nessuna chiave! Ti ricordo che siamo in una scuola di Magia, e che come in tutte le altre stanze, qui si accede tramite un parola d’ordine!-.

Lo fisso. Conta fino a dieci, Ginny, non lasciarti prendere dalla rabbia, sei già abbastanza in ritardo. Chiudo gli occhi, faccio un respiro profondo, li riapro e Malfoy si sta già allontanando per le scale. Bene, non averlo tra i piedi è un sollievo. Poi guardo meglio. Un momento, sono i miei libri quelli che sta portando con sé.

-MALFOY!- lo rincorro fino all’aula di Trasfigurazione, la mia prima lezione del giorno. Arrivati di fronte alla porta gli strappo i libri dalle braccia, con il fiatone per la corsa che mi ha costretta a fare, e gli mormoro:

-ti odio!- lui non si scompone minimamente, anzi, mi risponde:

-iniziavo a preoccuparmi, non me lo dici da circa tre ore… ah, e comunque, ti odio anch’io!-.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Scusateeeeeeeeeee…

Scusateeeeeeeeeee.! So di aver postato con moooolto ritardo ma è tutta colpa del mio pc che si è voluto rompere proprio nel periodo in cui tutti i tecnici sembravano troppo occupati per dargli unìocchiata..! >_< coooomunque chiedo sul serio scusa a tutti coloro che pazientemente stanno continuando a leggere, e aggiungo un mega grazie a coloro che recensiscono… spero continuiate a leggere la fanfiction… *..*

Baci Baci

Pikkola_Fe

 

 

CAPITOLO 3

Dopo una settimana di convivenza è chiaro che io e la Weasley non siamo fatti per stare insieme più di mezz’ora. Questa orrenda punizione, perché per me è davvero una punizione, ci sta lentamente uccidendo. Anche se, devo ammettere che è divertente provocarla, vedere la sua lotta interiore: rispondere alle provocazioni o ignorarmi. Fin’ora ha sempre vinto la prima opzione, motivo per cui Piton ci ha dato un’altra vera punizione. Perché io e la Wesley lo svegliamo a suon di urla. Urliamo al mattino, a pranzo, nel pomeriggio, e a volte anche di notte, tramite le mura delle stanze. Comunque, questa nostra incompatibilità ci sta rendendo parecchio difficile la permanenza nel Castello. Per un ragazzo come me, poi, popolare, asso nel Quidditch, brillante è abbastanza umiliante dover condividere gli alloggi con lei. Certo, il Preside lo ritiene necessario e pensandoci anche io avrei fatto lo stesso, ma, andiamo, la Weasley! Quasi quasi avrei preferito Potter, in fondo lui è sempre in giro a salvare il mondo, non ha tempo per litigare, no?

-Malfoy, ti sarei grata se la smettessi di fissare il vuoto e cominciassi a darmi una mano- eccola, la sua ormai conosciutissima voce. Mi dà le spalle, non mi sta neanche guardando ma sa che non sto svolgendo il compito assegnatomi da Piton come punizione. Non ho la minima intenzione di sporcarmi le mani mettendo dei viscidi animaletti galleggiante nei barattoli puliti.

-mi dispiace Weasley, ma le mie sono mani nobili, non come le tue, pronte a fare qualsiasi lavoro pur di guadagnare qualcosa-. E la reazione è immediata. Un barattolo sfreccia sibilando a un millimetro dalla mia guancia. Mi sposto di lato sorpreso e il barattolo si frantuma alle mie spalle. Sfortunatamente Piton ha assistito alla scena:

-ancora non riuscite a collaborare, eh? Bene, direi di prolungare la punizione di un mese-.

Io e la Weasley ci guardiamo con odio reciproco. Sarà proprio un anno d’inferno.

 

-andiamo Draco, rimani ancora un po’!- se me l’avesse detto chiunque altro forse sarei rimasto, ma detto da Pansy, la palla al piede numero uno, è come una richiesta ad andarmene il prima possibile.

Guardo Blaise che sta cercando di trattenere una risata spontanea e poi mi rivolgo alla ragazza:

-no Pansy, non posso devo scontare l’ultimo giorno di punizione con Piton-.

-ah è vero… la punizione con quella stupida-.

Blaise la guarda scettico, poi si alza e invita Pansy  a fare lo stesso.

-beh allora noi andiamo, Draco. Veniamo a trovarti domani alla stessa ora- mi dice il ragazzo e, mentre Pansy è intenta a fissarsi nello specchio appeso alla parete, mi sussurra:

-senza di lei, possibilmente-.

Scoppio a ridere, ma trasformo subito la risata in un accesso di tosse, poi li accompagno fuori dalla porta e, mentre loro puntano verso la sala comune dei Serpeverde, io mi dirigo verso l’ufficio di Piton. La Weasley è già lì, mi accoglie con un enorme sbadiglio e mi indica i barattoli puliti che ha lasciato per me.

-che c’è Weasley, hai fatto le ore piccole stanotte?- chiedo io notando le borse sotto i suoi occhi. Questa punizione orrenda va avanti da un mese e sapere che questo è l’ultimo giorno mi rende più allegro con tutti, persino con la Weasley. Lei scuote la testa e risponde:

-no, in realtà è questa punizione che mi sta uccidendo. Sono costretta a studiare di notte e poi addormentarmi con il tuo russare che arriva fino alla mia camera è ancora più difficile-.

Sbatto le palpebre sorpreso per qualche secondo:

-guarda che io non russo- ribatto sicuro. –quello che senti è Piton-.

Lei smette di svuotare un barattolo dimenticandosi per un momento che l’esserino che vi abitava aveva bisogno del suo liquido.

-davvero? Piton?- è davvero sorpresa. La cosa viscida nel suo barattolo vuoto comincia a tossire e contorcersi e lei la getta nel liquido colorato.

-mentre noi siamo qui a sgobbare per mettergli a posto tutti gli ingredienti, lui dorme. È proprio un’ingiustizia!- incrocia le braccia decisa. La guardo per un momento. In fondo ha ragione.

-sai, Weasley, forse non sei stupida come sembri-. Lei rimane con la bocca semi aperta, come se volesse dire qualcosa ma si trattenesse dal farlo. So cosa sta pensando, non sa se il mio è un complimento o un insulto. Beh, d’altronde solo una persona brillante come me poteva dar vita ad una frase così equivoca.

-ehy rossa, chiudi la bocca, non c’è bisogno di rimanere tanto sorpresi-.

-Malfoy ti rendi conto che mi hai appena dato un soprannome?- chiede lei dimenticandosi della mia frase.

-e allora?- in realtà mi è venuto spontaneo chiamarla rossa. Noi Serpeverde chiamiamo sempre i Weasley “rossi”.

-chiamarsi con dei soprannomi è segno di un qualche legame affettivo-

-ti sbagli Weasley, nel nostro caso è segno di un legame dispregiativo-. È pazza, non c’è dubbio. Da dove diavolo le è saltata fuori quella sciocchezza del legame affettivo?

-no, Malfoy! Preferivo “rossa”! odio quando mi chiami per cognome, mi sembra di essere in classe!-.

-sei davvero stressante a volte, lo sai questo, rossa?-. non mi sono neanche reso conto di averla chiamata così, ma lei di certo l’ha notato perché alza vittoriosa i pugni in aria e mi guarda soddisfatta:

-a-ah l’influenza dei rossi colpisce ancora!- e inevitabilmente mi trovo a sorridere. Accidenti sto sorridendo alla Weasley. Non va per niente bene, no assolutamente.

 

Da quel giorno è cambiato qualcosa nel rapporto con la mia coinquilina. Voglio dire litighiamo quasi sempre, è ovvio, ma non mi sono più spinto a battute ironiche sulla sua famiglia o sulla sua condizione economica. Certo non tutti sono ricchi come me, non posso farci niente. C’è chi nasce ricco e chi pezzente. Ma ho deciso di evitare l’argomento con la rossa. Ecco un’altra cosa che è cambiata. Lei non è più la Weasley. Lei per me è la rossa. Ed io per lei sono il ghiacciolo. Certo la storia del mio soprannome è un po’ assurda, ma lei è convinta che mi si addice. Un giorno, poco dopo quell’ultimo giorno di punizione, stavamo litigando furiosamente nel corridoio che divide le nostre camere. Io avevo preso in giro la granger perché ormai era ovvio che sbavava dietro quel Weasley, e mi sembrava una cosa assurda perché una persona intelligente come la Granger, si lo ammetto è intelligente questo non lo si può negare ma è una Mezzosangue e questo la rovina, non ha bisogno di un ragazzo.

-sei un’insensibile! Come puoi dire che non abbiamo bisogno di qualcuno con cui condividere tutto?- mi ha urlato lei.

-ehi rossa, datti una calmata! Mi sembra del tutto inutile stare con una persona quando sto benissimo da solo!- anche io stavo urlando, più che altro per sovrastare la sua voce.

-tu stai benissimo da solo perché sei privo di emozioni, sei peggio di un ghiacciolo..!-

-che diavolo dici? Certo che ho emozioni! Quando vinco una partita di Quidditch sono felice, ti sembra poco?-

-ooooh, certo, quella è un’emozione vera eh, ghiacciolo?-.

A quel punto mi sono bloccato e ho detto in tutta tranquillità:

-chiamarsi con dei soprannomi è segno di un qualche legame affettivo-.

Lei mi ha fissato per un attimo, poi ha aggiunto con un mezzo sorriso:

-ti sbagli nel nostro caso è segno di un legame dispregiativo, ghiacciolo-.

Dopo di che si è voltata ed è entrata nella sua camera senza dire altro. Certo che quella ragazza è proprio strana.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Ciao a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Ciao a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!! Innanzitutto vi auguro un felicissimo anno nuovo dato che ormai è tardi per augurarvi un Buon Natale “^^ io ed il mio tempismo perfetto.. iihihihih vaaaabene allora ovviamente ringrazio coloro che leggono e soprattutto coloro che recensiscono, perché i loro commenti sono il piu bel regalo di Natale e Capodanno che possa ricevere… dite che sono esagerata?? Mmmh naaaaaaah ahauhauh

Vabene adesso vi lascio al capitolo 4

Bacioniiiii

 

CAPITOLO 4

Due mesi e mezzo. Già siamo alle porte di Dicembre ed io e Malfoy non ci siamo ancora ammazzati. In realtà il compito affidatomi da Silente sembra essere piuttosto facile. Ghiacciolo non ha ancora fatto nulla di pericoloso, non ha contattato i mangiamorte, non ha mostrato il Marchio, niente di niente, calma piatta. Anzi nell’ultimo periodo è diventato anche stranamente attento a non farmi innervosire sul serio. Certo, la sua sola presenza è irritante per me, ma almeno evita di nominare la mia famiglia.

-come va la convivenza con Malfoy, Ginny?- mi chiede Harry. Stiamo pranzando nella Sala Grande. Adoro i pranzi e le cene, sono l’unico momento in cui posso stare con gli altri Grifondoro.

-il solito.. mi sveglio, litighiamo, facciamo i compiti, litighiamo… un po’ monotono a dire la verità-. Lui ride divertito, ma nel frattempo mi lancia occhiate nervose. Oggi si comporta in modo strano. Guardo Hermione, impegnata a leggere uno dei tanti libri che ha preso dalla biblioteca, poi torno a guardare Harry che mi sorride nervosamente.

-harry, insomma, c’è qualcosa che non va?- chiedo infine.

-nono.. perché?- risponde con voce stranamente acuta, poi sembra cedere e rivela: -oh, insomma, non so se sai che questo fine settimana c’è la gita ad Hogsmeade..-.

-davvero?- chiedo sorpresa. Dove vivo io non appaiono i soliti annunci. Sento una fitta di nostalgia al pensiero della mia vecchia Sala Comune ma mi affretto a metterla da parte.

-si, certo ed io… ehm.. mi chiedevo… ti andrebbe di venirci con me?-.

Wow. Harry Potter mi ha chiesto di uscire. Questo si che è uno shock, anche se stranamente non mi sento euforica come dovrei.

-certo, perché no?- rispondo con un sorriso.

-perfetto-.

Ed ecco che ho un appuntamento per domani. Mi volto di nuovo verso Hermione che questa volta mi guarda, forse incuriosita dal sorriso di Harry, e le mormoro:

-devi venire da me oggi pomeriggio- lei annuisce e mi guarda corrugando la fronte, ma non posso rivelarle altro perché Harry è al mio fianco e non credo sia sordo.

In poche ore si è diffusa la notizia del mi appuntamento con harry. Alla fine delle lezioni ho dovuto dribblare una Romilda Vane dallo sguardo piuttosto omicida, un gruppetto di Tassorosso con bottigliette dagli strani liquidi tra le braccia, ed il fan club ufficiale di Harry Potter, pronto a saltarmi addosso. È stato dunque con immenso sollievo che sono arrivata nel mio appartamento e mi sono poggiata con un sospiro alla porta appena chiusa.

-giornata difficile, rossa?-

-si, ghiacciolo, e ti sarei grata se tu non la peggiorassi, grazie- rispondo acida. Lui non si scompone anzi, mi indica la mia camera con un segno della mano:

-hai visite-. Lo sorpasso senza una parole e mi precipito ad abbracciare Hermione:

-mia unica, vera amica.. non stai tentando di ammazzarmi solo perché esco con Harry, vero?- chiedo con tono melodrammatico. Lei ride e risponde:

-no, io no, ma dovresti stare attenta a Romilda…-.

-che bella scenetta- commenta ghiacciolo. Mi volto e lo vedo appoggiato allo stipite della porta, con le braccia incrociate ed il solito ghigno stampato sul viso.

-che diavolo fai? Ci spii?- sono arrabbiata. Con Romilda, con le Tassorosso e con Ghiacciolo. Sono arrabbiata con il mondo. Corro alla porta e gliela sbatto in faccia per poi sigillarla con la magia.

-lo odio quando fa così..! sembra che il suo unico intento è quello di mettermi i bastoni fra le ruote!-

-a proposito di Malfoy, Ginny.. credi sia saggio lasciarlo per un’intera giornata da solo, senza controllo?-.

-purtroppo anche il Preside la pensa così, Herm. Mi ha concesso solo mezza giornata…- mi rattristo un po’ pensando che per colpa di Malfoy non potrò passare abbastanza tempo con Harry, ma d’altronde se Silente mi ha imposto questa regola deve esserci un ottimo motivo.

-dai non fare così.. mezza giornata è sempre qualcosa! Può succedere di tutto, perciò meglio pensare a come dovrai presentarti…!-Hermione mi sorride mentre corre ad aprire il mio armadio. È davvero una persona speciale, sa sempre qual è la cosa giusta da dire.

-hai ragione Herm.. può succedere di tutto!- ripeto io felice, poi la seguo alla ricerca di un vestito adatto all’occasione.

 

In fondo l’appuntamento non sta andando affatto male. Io ed Harry abbiamo lasciato la scuola da circa due ore e devo dire che mi sto divertendo. Harry sa come farmi ridere e sembra aver programmato tutto in modo da non dover mai rimanere senza niente da fare.

-ti va di fare un salto ai Tre Manici Di Scopa?- mi chiede all’improvviso. Io annuisco e lo seguo afferrandogli il braccio per non perderlo.

Entriamo nel locale affollatissimo e riusciamo a fatica a trovare un tavolo libero. Inizio a raccontare ad Harry gli assurdi tentativi di Romilda di sabotare il nostro appuntamento, quando noto qualcosa di strano. Ghiacciolo sta uscendo da solo dal locale, e si guarda furtivamente intorno.

-ehy Harry.. guarda lì. Secondo te ha in mente qualcosa?- chiedo indicando il punto dove  il biondino si sta facendo strada. Harry annuisce serio, poi dice:

-credi sia meglio seguirlo?-

-mmmh.. credo sia meglio se tu rimanga qui, sarebbe troppo sospetto. Lo seguirò io, d’altronde questo è il compito che mi è stato affidato, no?- sorrido amaramente. Ghiacciolo riesce sempre a rovinarmi tutto. Perché diavolo si è messo a complottare proprio mentre io realizzavo il mio sogno di uscire con Harry?

-va bene, ma prendi questo- Harry mi passa il suo Mantello Dell’Invisibilità. Io lo guardo sorpresa per un momento:

-sei sicuro che..?-

-certo, ne hai più bisogno tu in questo momento. Tornerò a prenderlo questa sera- mi sorride gentilmente.

Stasera? Vuole venire a trovarmi? Da solo? Non riesco ad elaborare in fretta queste informazioni, perché Ghiacciolo è già uscito dal locale ed io mi devo affrettare a seguirlo se non voglio perderlo. Bisbiglio frettolosamente un “grazie” e mi allontano coperta dal Mantello.

Malfoy sembra scomparso nel nulla. Possibile che in due secondi si sia volatilizzato? Mi guardo intorno cercando di aguzzare la vista e poi scorgo una testa bionda che arranca nella neve. Perfetto, è lui. Continua a guardarsi intorno furtivo, sono sicura che nasconde qualcosa. Lo seguo fino ai nostri alloggi, a malapena riesco a stargli dietro per quanto cammina veloce. Riesco ad infilarmi nella sua stanza appena prima che chiuda la porta e lo osservo curiosa. Lui si rilassa e tira un sospiro di sollievo, poi si toglie il mantello e riversa sul letto il contenuto della sua borsa: Whisky Incendiario, Rum Bollente, Burrobirre alla Tequila. Era questo che nascondeva? Io ho abbandonato il mio appuntamento con Harry solo perché lui ha intenzione di ubriacarsi? Mi sfilo il Mantello Dell’Invisibilità e senza pensarci comincio ad urlare:

-GHIACCIOLO!-

-argh… rossa, che diavolo ci fai qui?- mi chiede lui cercando di nascondere le bottiglie.

-pensavo che stessi combinando qualcosa perciò ti ho seguito!-

-e va bene lo ammetto.. volevo organizzare una festa con i miei amici e allora? Che c’è di male?-.lo guardo esasperata. Si può essere così stupidi?

-io ho abbandonato la mia uscita per seguire te, convinta che stessi facendo qualcosa di Oscuro ed invece tu pensi ad organizzare feste!-

-e allora? Non è meglio?-

-si, ma…-

-tu sei arrabbiata solo perché ho interrotto il tuo appuntamento con Potter!-. è vero, ha ragione sono arrabbiata per questo, e non solo. Sono arrabbiata perché mi sono accorta che Harry non mi suscita alcuna emozione. Non sono più innamorata di lui. E quindi sono arrabbiata con me stessa. E con Harry, che non si è accorto prima di me. E con Ghiacciolo che mi rovina l’anno scolastico.

Evito di mettermi ad urlare con Piton nelle vicinanze così raccolgo il mio mantello e sparisco nella mia stanza.

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


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CAPITOLO 5:

davvero non la capisco quella ragazza. Non è mica colpa mia se ha deciso di seguire me invece di rimanere con Potter. Non sono di certo andato a cercarla dicendole “ehy guarda che ho intenzione di mettermi in contatto con i Mangiamorte non appena rientro al castello..”.

ha fatto tutto da sola. È lei che non si fida di me. Beh in realtà neanche io mi fiderei di me se fossi al suo posto. Comunque è una stupida. Ha immaginato piani oscuri dove non c’erano. Non è mica proibito dare una festa per riunire i miei vecchi amici Serpeverde, no?

-ehi Draco.. a che pensi?- quella piaga di Pansy riesce sempre ad interrompere i miei pensieri. È la sua vocina stridula, ti si insinua nel cervello e ti costringe a tornare alla realtà. È davvero frustrante alle volte.

-alla festa che ho intenzione di dare per Natale- rispondo svogliatamente. Mi guardo intorno cercando con lo sguardo Blaise. Non riesco ad individuarlo, probabilmente è in giro con qualche nuova ragazza. La Sala Grande è piuttosto affollata oggi. Di solito a cena gli studenti più piccoli arrivano sempre prima di quelli grandi. Oggi invece siamo arrivati tutti insieme, il che ha causato un caos tremendo.

-scommetto che ci sarà un sacco di gente, vero?- ancora Pansy. Possibile che non capisca quanto mi infastidisce? Non mi degno neanche di rispondere e mi volto verso il tavolo di Grifondoro. Potter è strano. Continua a guardare verso la Porta d’Ingresso da circa un’ora: parla con gli amici, e nel frattempo lancia occhiate alla porta. Mangia la sua costoletta e guarda la porta. Sono abbastanza convinto che stia aspettando qualcuno che magari neanche arriverà. Qualcuno ha piantato in asso Potter! Fantastico, mi piacerebbe sapere chi è quella ragazza così intelligente da capire che Potter è un idiota!

Alla fine si decide ad alzarsi e la curiosità ha il sopravvento su di me. Può sembrare stupido, ma sono troppo ansioso di conoscere la persona che turba tanto Potter. Perciò lo sto seguendo. E mi sorprende vedere che si dirige verso i sotterranei. Non sarà mica una Serpeverde? Accidenti, se scopro chi è la faccio nera. Non può infangare il nome dei Serpeverde in questo modo. Uscire con Potter, andiamo! Sarebbe come uscire con un Mezzosangue o con un Weasley! Ma Potter supera la Sala Comune dei Serpeverde e si dirige verso.. gli alloggi di Piton? Cioè i miei alloggi e quelli della.. rossa! Come ho fatto a non pensarci prima? In fondo sono usciti insieme ad Hogsmeade, no? Era così ovvio…

Ok ho scoperto chi è la ragazza, perciò ora potrei anche andarmene.. ma in fondo già che sono qui vediamo cosa si dicono!

Potter bussa alla porta e dopo un assonnato “chi è?”, la rossa appare sulla soglia. Mi trattengo dallo scoppiare a ridere perché la scena che mi si presenta d’avanti è davvero comica. La rossa indossa il suo solito pigiama rosso con gli orsetti dorati, le pantofole a forma di coniglio e i capelli legati dietro la testa. Io sono ormai abituato a questa orrenda visione, ma evidentemente Potter no e la rossa non vuole che quell’immagine resti impressa a lungo nella delicata e fragile mente del Bambino Sopravvissuto, perché con un urlo acuto gli sbatte la porta in faccia.

-ginny…?- chiede incerto Potter ma in risposta ottiene solo un fracasso assordante dall’interno. La cosa si fa davvero interessante…! Dopo qualche minuto la porta si apre di nuovo e la rossa esce con qualcosa di argentato in una mano, vestita di tutto punto.

-scusami Harry, ma…-

-… stavi dormendo? Scusa se ti ho disturbato..-

-oh no, figurati!- si guardano per qualche secondo sorridendosi a vicenda. Quanto sono smielati, rischio il diabete solo a guardarli! Finalmente la rossa porge la cosa argentata a Potter:

-immagino tu sia qui per questo, tieni-. Lui lo prende e se lo rigira tra le mani qualche secondo.

-in realtà sono qui anche per un altro motivo- lui fa un passo in avanti e avvicina il viso alla rossa. Beh credo sia arrivato il momento di intervenire. In fondo mi è sempre piaciuto far arrabbiare Potter e imbarazzare la rossa, perciò credo che questo sia il momento più adatto per ottenere i miei due svaghi principali.

-ehi voi due, state ostruendo il passaggio!-  esco dall’ombra e mi paro d’innanzi ai due. Come avevo previsto Potter si innervosisce, ma la reazione della rossa è un po’ inaspettata. Sembra quasi sollevata…

-sparisci, Malfoy!- mi sibila lui.

-si dà il caso che questa sia casa mia, perciò dovresti essere tu a sparire-. Tiriamo entrambi fuori le bacchette e ci prepariamo allo scontro, ma la rossa si pone tra di noi:

-no! Harry è meglio se vai via, Piton è di là e se vi vede sai che punirà te e non lui!-.

Potter riflette per qualche secondo poi abbassa la bacchetta ed io faccio lo stesso, anche se sono un po’ confuso

-hai ragione.. beh, allora ci vediamo Ginny…- si china, le schiocca un bacio sulla guancia e sparisce su per le scale. La rossa si fionda in camera sua senza una parola e, dopo qualche minuto la seguo. Rimango un’eternità in corridoio, chiedendomi se entrare nella stanza della rossa o no, poi mi decido ed entro.

Lei è di nuovo in pigiama, con una coppa di gelato tra le mani e lo sguardo fisso nel vuoto.

-ehi rossa…-

Non si volta neanche.

-lo sai che mangiare così tanto gelato è indice di depressione?-. finalmente si volta a guardarmi con sguardo omicida, ma non mi lascio impressionare.

-che diavolo vuoi, Ghiacciolo?-

-se non ti piace non ci uscire, no?- prendo un cucchiaino dalla sua scrivania e le rubo un po’ di gelato.

-scusa..? di che stai parlando?- sembra davvero sorpresa. In effetti anche io sono abbastanza sorpreso e orripilato dal fatto che sto tranquillamente chiacchierando con la Weasley.

-di Potter..-

-e tu che ne sai?-

-guarda che Piton è a cena su in Sala Grande, e tu lo sai benissimo. Se volevi mandarlo via bastava dirlo-.

Lei mi fissa per qualche secondo, poi abbassa lo sguardo e dice:

-non è così facile-

-e perché, scusa? Perché così deluderesti il Bambino Sopravvissuto? O perché tutti si aspettano che diventerai la sua ragazza? La scelta è tua, se non ti piace non lo frequentare, mi sembra abbastanza semplice-

La rossa spalanca gli occhi sorpresa dai miei sensati consigli.

-e smettila di mangiare gelato- concludo strappandole la coppa dalle mani. Poi mi avvio verso la porta e, proprio mentre sto per chiuderla alle mie spalle, mi chiede:

-come mai ti sei fermato a darmi dei consigli?-

-beh.. mi sembra ovvio!- lei mi guarda interrogativa -… per il gelato!-.

E così adesso mi trovo in camera mia a fissare il vuoto, gustando il gelato che ho rubato alla rossa. Mi vengono i brividi pensando che sono rimasto lì a parlare con la babbanofila per più di un minuto, però devo ammettere che non è stupida come sembra. Guardo il gelato che stringo tra le braccia. Peccato, però, che Lui la voglia fare fuori.

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** capitolo 6 ***


o

CAPITOLO 6

Da quel giorno in cui Ghiacciolo mi ha fatto da consulente sentimentale, sono cambiate parecchie cose. In primo luogo ho parlato con Harry. Ricordo ancora la nostra brillante conversazione. Avevo passato giorni interi a programmare il tutto e poi cosa faccio? Gli butto tutto addosso come se niente fosse..:

-Ciao Ginny, come stai?-

-bene, grazie. Senti, Harry volevo dirti che non mi piaci più. Stop. Caput. Finito. Non ti vengo più dietro. E adesso vado a lezione.-.

Quanto sono idiota! Ovviamente da allora Harry mi rivolge la parola solo quando è strettamente necessario, ma non mi importa. Certo, un po’ mi manca, ma devo aspettare che sbollisca la rabbia, no?

In più c’è un’altra novità. Ron ed Hermione si sono finalmente dichiarati. Sono davvero contenta per loro, ma adesso io ed Herm passiamo meno tempo insieme, anche perché non posso più incontrarla in Sala Comune o sgattaiolare nel suo dormitorio per farmi raccontare i particolari.

E poi c’è la cosa più grave. Sono seduta sul davanzale della mia camera che si affaccia proprio sul giardino, con una orrenda quanto chiara visuale del Platano Picchiatore. Qualche secondo fa Malfoy è entrato nel Platano. Certo, non riesco ancora a spiegarmi come diavolo abbia fatto ad entrarci, ma sono certa che l’ha fatto. per un momento i rami hanno smesso di muoversi e lui si è infilato sotto il terreno. Cavolo, non sapevo neanche che ci fosse un apertura sotto il terreno! Adesso sto aspettando con ansia che ritorni, così poi potrò andare dal Preside. Come diavolo ha fatto Piton a non vederlo? Certo, sono le due di notte ed io sono sveglia solo perché dovevo finire quella ricerca di Erbologia, ma…

Ma cosa? Sto farneticando, la verità è che sono spaventata. Il Signore Oscuro vuole me. E Ghiacciolo è un Mangiamorte. Non ci vuole molto a fare 2+2… non riesco ancora a credere che faccia il doppio gioco! Io non ce l’avrei mai fatta a mentire a Silente, lui sembra sempre sapere la verità…

-cosa ci fai ancora in piedi, rossa?-.

Non riesco a trattenere un urlo terrorizzato. Ero così immersa nei miei pensieri che non mi sono accorta che Ghiacciolo era rientrato.

-n..niente..- perché diavolo balbetto ora? mi tremano le gambe! –stavo solo finendo questa ricerca..- nella fretta di mostrare a Ghiacciolo la pergamena rovescio tutta la boccetta di inchiostro sul foglio.

-Gratta e netta- bisbiglia il biondo puntando la sua bacchetta sul mio foglio. L’inchiostro in eccesso scivola via lasciando immacolata la mia ricerca.

-g..grazie- sorrido forzatamente, ma lui mi guarda sospettoso.

-sicura che è tutto a posto?-

-ma certo! Sono solo un po’ stanca- il mio tono di voce è stranamente acuto. Accidenti.

-ok.. se lo dici tu-. La porta si chiude con uno scricchiolio. Tiro un sospiro di sollievo e mi guardo intorno come se potessero spuntare all’improvviso dei Mangiamorte. Non posso uscire subito, Malfoy potrebbe essere ancora in corridoio. Finalmente, sento la porta della sua camera sbattere e il rumore delle molle del suo letto che si piegano sotto il suo peso. Perfetto. Esco furtiva dalla camera e mi dirigo più velocemente possibile verso l’ufficio del Preside. La scuola è immersa nel buio, il che mi incute ancora più terrore. I Mangiamorte potrebbero essere dovunque, nascosti dietro una statua o in un passaggio segreto. Finalmente raggiungo i gargoyle in pietra e mi rendo conto di non sapere la parola d’ordine, ma stranamente questi si azionano non appena mi avvicino. Senza stare a domandarmi il motivo mi avvio su per la scala mobile e mi precipito all’interno dell’ufficio senza neanche bussare.

-buona sera Signorina Weasley-

-‘sera signor Preside.. senta.. ho visto Malfoy entrare nel Platano Picchiatore- lo dico tutto d’un fiato senza neanche fermarmi a pensare. In realtà le mie parole suonano un tantino stupide. Malfoy che entra in un albero? Ma Silente sembra ritenere abbastanza grave l’accaduto. I suoi occhi blu si puntano nei miei e mi fissano preoccupati.

-quanto tempo è rimasto laggiù signorina Weasley?-

-circa 15 minuti… lei pensa che..?- non riesco proprio a trattenermi.

-non lo so… credo che 15 minuti non siano sufficienti per organizzare un qualsiasi attacco.. è anche vero che Malfoy ci ha tenuto segreta questa sua uscita. Dovremo stare all’erta d’ora in poi. Signorina Weasley, è essenziale che Malfoy non sappia quello di cui abbiamo discusso, chiaro? Se sospettasse che sappiamo qualcosa si organizzerebbe meglio e non avremmo possibilità di smascherarlo. Lei, comunque stia tranquilla, non potrà succederle nulla finchè è all’interno delle mura scolastiche, non si preoccupi-.

Quest’ultima affermazione mi fa sentire meglio. Avevo proprio bisogno di sentirmi dire qualcosa del genere.

-la ringrazio Professore-.

-grazie a lei. Buonanotte, signorina Weasley-.

Esco dall’ufficio di Silente in silenzio, camminando piano. Allora Silente dubitava davvero di Malfoy, non si fidava ciecamente di lui come aveva fatto intendere all’inizio. Certo, sapere che Ghiacciolo è in contatto con dei Mangiamorte non mi fa sentire propriamente serena, ma finchè rimango a scuola non mi succederà nulla. E poi, io so combattere, non sarà tanto facile per Ghiacciolo tenermi testa.

-sei orrenda stamattina!- ecco il buongiorno di Malfoy. Mi guardo allo specchio, ho due occhiaie profonde, segno evidente che sono rimasta sveglia tutta la notte a rimuginare su quanto avevo visto.

-beh, detto da te Ghiacciolo, è un complimento-. Lui mi fa una smorfia tramite lo specchio, poi si dirige verso la sua camera in cerca dei libri.

-ehi rossa!- mi urla all’improvviso.

-mmmh?- ho la bocca piena di dentifricio. Certo che sceglie sempre i momenti migliori per chiamarmi..

-stasera ci sarà la festa di cui ti ho parlato-

-e allora?- chiedo io dopo essermi finalmente sciacquata la bocca.

-allora ti informo che ci saranno molti Serpeverde in giro per la casa, perciò dovresti gentilmente rimanere nella tua stanza-.

Afferro la mia borsa dei libri e ci avviamo insieme fuori.

-la sola idea di uscire per imbucarmi ad una festa di soli Serpeverde mi dà la nausea, perciò non era necessario che me lo dicessi tu, grazie-

-ma come siamo acide stamattina! Comunque vedi di non mettermi in imbarazzo sai.. è già abbastanza umiliante che tutti sappiano che abitiamo insieme-

-lo stesso vale per me!- sono arrivata all’aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Mi infilo nell’aula senza neanche salutarlo. È davvero stressante!

-allora che programmi hai per stasera?- Hermione è seduta al mio fianco. Stiamo cenando dopo una lunga giornata di lezione, ma il fatto che domani comincino le vacanze Natalizie mi rallegra.

-mmmh.. dovrò rimanere chiusa in camera mentre centinaia di Serpeverde gireranno ubriachi per la casa-

-ah certo, la festa…-.

-già.. ma se vuoi venire a farmi compagnia te ne sarei grata!- herm mi guarda con uno sguardo stile cucciolo bastonato che chiede scusa:

-mi dispiace ma ho dei programmi con tuo fratello…-

-oh che orrore.. risparmiami i dettagli per favore-.

Scoppiamo entrambe a ridere, poi mi volto verso il tavolo di Serpeverde. Manca più della metà del tavolo ed ho il sospetto che si trovi tutta nei sotterranei, con Ghiacciolo.

-sarà meglio se vado, così forse riesco a chiudermi in camera prima che arrivi la folla…-.

-va bene.. ci vediamo domani Ginny-. Agito la mano in segno di saluto e mi avvio verso i sotterranei, pronta ad affrontare una serata di “prigionia”.

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