La nuova era

di xendor
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ~ Visione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1~Luce ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2~Contrasto ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3~Nel nome di kira ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4~Puzzle ***



Capitolo 1
*** Prologo ~ Visione ***


PROLOGO ~ VISIONE

Anno 2012,dopo la scomparsa di kira il mondo è precipitato nell’oblio,i criminali sono in costante e vertiginoso aumento da due anni,ovvero da quando le morti erano cessate.

Nessuno cammina più tranquillo per le strade nelle quali i criminali minori tendono i loro agguati; la polizia,impotente,cerca invano di stabilizzare la situazione ma ora che kira non esiste più,nessuno ha paura di essere ucciso.

Dopo la luce conosciuta 9 anni prima,i sostenitori del loro Dio kira sono disperati e organizzano bande clandestine che si infiltrano tra i criminali e li sterminano,tutto ciò perché vogliono riportare il mondo alla perfezione. Non passa notte senza scontri armati fra le bande della KNG,quelle criminali e la polizia. Non c’è stato senza la pena di morte: le prigioni non riuscirebbero a contenere tutti i criminali e ora anche per i crimini più lievi si ha un processo sommario e la condanna alla pena capitale. Il mondo sembra destinato alla distruzione totale.

 

Carpi,città di medie dimensioni situata nel nord Italia,grande polo scolastico,manifatturiero e di ricerca; durante il periodo dove la parola di kira era legge,ha subito una grande trasformazione e un imponente aumento della ricchezza:le scuole sono cresciute,è stata eretta un’università e sono stati edificati grandi palazzi progettati da famosi architetti.

Liceo scientifico di Carpi,costruito in mezzo al polo scolastico per eccellenza della provincia.

Una classe come le altre del 3° piano di nuova costruzione: ambiente pulito,curato e grandi vetrate scorrevoli che sostituiscono le finestre,sulla porta un foglio con diversi disegnini che in primo piano riportava la scritta “5 Cs”; una giornata come le altre di scuola…o quasi.

 

Gabriele se ne stava a guardare fuori dalle vetrate,l’aria annoiata.

- Nell’anno 2003,i maggiori criminali cominciarono a…così le forse di polizia…- casuali parole arrivavano alle orecchie di Gabriele Guaitoli,il migliore della classe ,il genio annoiato a cui non interessava la competizione, l’affascinante,colui che possedeva tutte le virtù,l’invidia dei ragazzi e il sogno delle ragazze di tutta la scuola

“sempre la stessa storia! Come se non sapessimo cos’è successo 9 anni fa! C’era chi credeva in quel sogno! E poi all’improvviso kira è sparito e siamo precipitati in questo schifo”

Gabriele se ne stava sempre così,a guardare le finestre,quando la sua compagna di banco e ragazza,Elisa, non c’era. Nessuno gli diceva niente: tutti sapevano che era in grado di ascoltare comunque,nessuno poteva coglierlo senza il segno sul libro e che comunque queste cose le sapeva.

Se ne stava a guardare la finestra quando nel cortile della scuola comparve qualcosa; Gabriele ebbe come un flash-back,vide nella sua mente un ragazzo,vestito con un maglione nero che guardava fuori dalla finestra e vedeva un quaderno cadere nel cortile,esattamente come stava succedendo a lui.

La campanella di fine lezioni suonò e tutti uscirono correndo verso l’uscita

- Gabry,non vieni con noi? - chiese il suo amico Mattia

- Si,arrivo subito! -

- Allora ti aspettiamo qui – urlò l’altro ragazzo,Lorenzo

 

Gabriele si avvicinò all’oggetto che si era materializzato nel cortile,ma nella sua mente comparve di nuovo quel ragazzo,che si dirigeva verso un oggetto nero nell’erba.

Senza farci caso,si avvicinò all’oggetto,si chinò e lo prese in mano ma questa volta non poté ignorare le immagini che gli apparivano: il ragazzo prese anche lui l’oggetto e lo fissò… era un quaderno nero,simile a un blocco degli appunti rilegato ma sulla copertina riportava la scritta “death note”. Gabriele aprì il quadernetto e lesse sul retro-copertina “how to use it”,immagini del ragazzo che scorrevano nella sua mente,di lui che scriveva sul quaderno guardando la tv,leggendo nomi dal computer,persone che morivano,che si accasciavano a terra inermi,e ancora nomi,nomi e nomi. Gabriele urlò; le immagini scomparirono.

- Gabry,che c’è? Ti sei fatto male? –

- No,no sto bene – disse Gabriele che si affrettò a nascondere il quaderno nero – mi sono solo storto il piede,che impacciato che sono – continuò con un sorriso forzato

- Mmmmm… ok! Anche se è strano da te! –

- Si,ma adesso è meglio andare o faremo tardi! Sai cos’è successo due settimane fa a una ragazza che è uscita da sola,fuori dalla mischia? –

- Già,i tempi della sicurezza sono finiti oramai! Si stava così bene quando c’era kira! –

- Stai sostenendo kira? Ma se l’hai sempre criticato,Mattia!-

- I tempi e le idee cambiano di pari passo: ti accorgi dell’utilità delle cose solo quando le perdi-

La faccia di Gabriele si incupì

- Sei sicuro di stare bene? – disse Lorenzo cambiando discorso

- Si,si sto bene … anzi,mai stato meglio- disse – ma ora andiamo,su! Ho tante cose da fare a casa –

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Capitolo 2
*** Capitolo 1~Luce ***


Guida alla lettura:

 “” in mezzo alle frasi o alla narrazione è simile a una citazione o alla pronuncia di una scritta; se invece lo trovate a capo è il pensiero di un personaggio

- - parlato

[] cambio di luogo durante il capitolo

 

Ringrazio tutti per i commenti! E rispondo a Freija che presto(dal capitolo 3)salterà fuori ciò che tu mi chiedi…eh già,chi sarà l’antagonista di gabriele?

 

CAPITOLO 1 ~ luce

 

 

Dopo poco Gabriele arrivò a casa e si chiuse in camera sua; gettò la giacca sul letto,buttò a terra lo zaino ed ne estrasse il quaderno,posandolo sulla scrivania.

“death note… quaderno della morte… the uman whose name is written on this note shall die… il nome dell’umano il cui nome sarà scritto su questo quaderno morirà...”

-Che gran cazzata!- pensò ad alta voce Gabry

“anche se… uno scherzo così elaborato è quasi impossibile da fare,e poi quelle immagini,questo coso che è comparso così all’improvviso dal nulla in mezzo al giardino…ci deve essere qualcosa dietro tutto ciò… a kira servivano nome e viso e queste fantomatiche regole dicono che bisogna scrivere il nome e avere in mente il viso della persona da uccidere…che bello scherzo,chi l’ha fatto deve averci lavorato parecchio!”

 

Due mesi dopo,dicembre 2012…

-Anche oggi continuano ad arrivare in tutte le redazioni di tutte le emittenti notizie di persone morte all’improvviso per strada o nelle loro case,e come sempre tutte sono sospettate di essere omicidi, terroristi,mafiosi o sono in prigione da tempo. Sono criminali i cui nomi sono palesi a tutta la popolazione mondiale per la loro pericolosità e fama; che kira,il giustiziere che due anni fa è misteriosamente scomparso sia tornato? Oppure le bande riunite sotto la misteriosa organizzazione KNG stanno compiendo la vendetta tanto annunciata? Questo nessuno lo sa,siamo certi solo che l’impennata criminale registrata sta cominciando a scendere per la prima volta dopo 2 anni; per maggiori dettagli vi rimando allo speciale questa sera alle 21:00,sempre qui,su Information Channel,e ora passiamo alle notizie sportive…- la voce proveniente dalla tv si spense e lo schermo diventò nero,un ragazzo dai capelli castani spettinati ma attraenti,gli occhi verdi nascosti dagli occhiali e una maglia bianca con la scritta “giustizia” era steso sul letto,il telecomando in mano; di fianco a lui,una creatura alta quasi fino al soffitto anche se piegata e curva,ridacchiava divertito mentre sulla faccia dell’umano si dipingeva l’espressione di uno che sta trattenendo una risata.

-Allora,che ne dici,ryuk? Ti piace come sto trasformando il mondo?  Io,l’erede di Light Yagami che nove anni fa per primo iniziò a fare quel che adesso faccio io,ovvero uccidere la feccia che abita questo mondo,finirò ciò che lui e i suoi adoratori hanno iniziato dovessi rimetterci anche io la vita!-

-Uhuh! Sei proprio uno spasso,sei proprio simile a lui!-

-Non esattamente,io ho diversi amici e ammiratrici pronti a sostenermi in caso di pericolo,a differenza di lui,che è morto per mano di Near[riuk non la racconta giusta a Gabriele,gli tiene nascosto che a uccidere Light è stato lui ndr me]-

-E adesso che cosa farai?-

-A quanto pare L non esiste più e un gran numero di persone appoggiano già gli ideali di kira; diciamo pure che ho la strada spianata! E poi le bande della KNG mi appoggeranno di sicuro me mandassi in onda un messaggio pubblico-

-E come Light tu hai intenzione di creare il mondo perfetto?-

-Si,non sono lontani i giorni in cui non esisteva il crimine,tutti sognano che quel mondo che due anni fa ha cessato di esistere ritorni! Ucciderò tutti i criminali e kira tornerà legge,e questa volta il regno di luce che instaurerò durerà a lungo,e alla mia morte passerò il titolo di kira al mio più fedele servitore! Solo quando ogni persona penserà che il crimine è il male e io sono la luce kira potrà andarsene per sempre…-

-Gabriele,vieni a mangiare! La cena è pronta!-

-Arrivo mamma! Solo un attimo!- disse Gabriele,affrettandosi a nascondere il death note

-Lo sai che quando morirai la tua anima cesserà di esistere? Non andrai né al paradiso né all’inferno,scomparirai- esordì riuk

-Mi spiace ma ti sbagli- ripose divertito Gabriele – Quando starò per morire rivelerò la mia identità e il mio nome sarà per sempre impresso nella storia come sinonimo di luce!-

 

Gabriele consumò in fretta la cena,con insolito poco appetito; erano due mesi che uccideva persone,il mondo si stava già convertendo,ma non era soddisfatto e,nonostante il suo nome sarebbe rimasto impresso nella storia dell’umanità per sempre,il destino della sua vita lo turbava: non aveva mai seriamente creduto in nessuna religione,e quando diventò abbastanza grande cominciò ad adorare kira come Dio terreno,senza timore di parlare alla gente delle sue idee; non aveva anche mai seriamente creduto a una vita dopo la morte. Ma la conferma che la sua anima si sarebbe estinta fu un duro colpo per lui,che lo turbò profondamente.

 

[Stesso momento,a qualche chilometro di distanza,in una città vicina]

-E così il nuovo kira si sarebbe sistemato nei dintorni?-

-Esatto, Roger- disse una figura alta nella media,i capelli sbiancati,sui ventiquattro anni,circondato da giochi di vario genere –le uccisioni di criminali minori si concentrano da queste parti,e ciò fa pensare che kira conosca i nomi di questi piccoli ladri proprio perché abita in mezzo a loro-

-Però pensavo che bruciando il quaderno avremmo risolto tutti i nostri problemi! Come ha fatto a comparire un nuovo kira?-

-Probabilmente,signor Matsuda, esiste un altro quaderno in circolazione,che probabilmente è appena arrivato sulla Terra o ci è tornato una seconda volta-

- Come al solito hai ragione,Near-

-Comunque ciò che non mi convince è che la maggior parte dell’ex SPK è morta in questi due mesi…è come se questo nuovo kira sappia cosa è successo due anni fa e chi siamo…potremmo morire da un momento all’al…- Near dilatò gli occhi,aprì leggermente la bocca e si posò la mano sul cuore

-Near! No!- urlò Matsuda,correndo a sorreggerlo

-Nomino…nomino il numero 3…lui sarà il mio successore…-

-Non dire così,è solo stanchezza!-

-Questo è il posto gius…-

Il corpo di Near si accasciò a terra,sorretto per le spalle da Matsuda,privo di vita

-Near…- mormorarono i membri dell’SPK rimasti

 

 

Il death note,un quaderno in grado di uccidere chiunque…basta solo scrivere il suo nome sopra le sue pagine. Sono state scritte molte pagine di questo quaderno, ma l’ultima è la più spettacolare di tutte: un’intera facciata per un solo nome il cui riassunto potrebbe essere:

Nate River, morte per infarto alle 10:12 del 12/12/2012. Dopo aver portato il restante SPK in una città vicino a Carpi e dato istruzioni per il suo successore muore all’improvviso durante una riunione dove nominerà il suo successore,a caso fra quelli presi in esame

 

“Da domani inizia il mio regno indiscusso di luce!”

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Capitolo 3
*** Capitolo 2~Contrasto ***


Ringrazio di nuovo per i commenti lasciati! Non pensavo che un’idea del genere fosse tanto originale! Anzi,temevo che qualcuno mi venisse a dire che stavo plagiando *_*

Grazie di nuovo a tutti per il supporto che mi date e dei vostri complimenti… ed ecco a voi il 3° capitolo,devo ammettere che non sarà niente di speciale ma fa da introduzione al prossimo,dove ci sarà una bella sorpresina!

 

Capitolo 2 ~ Contrasto

-Se anche Near è morto,noi non possiamo più fare niente,non aveva ancora scelto un successore-

-Jevanni ha ragione,era ancora indeciso su chi gli sarebbe dovuto succedere…a questo punto dovremmo abbandonare tutto,visto che siamo senza una guida-

-No! Vi sbagliate!- urlò Matsuda

-Come sarebbe a dire?-

-Hal,Jevanni,Roger…in realtà Near ha nominato qualcuno…ha detto qualcosa riguardo il numero 3; vi dice niente?-

-Il numero 3…- disse pensierosa Hal -…non è quel candidato che abita qui vicino?-

-Si,certo! Quel ragazzo che frequenta la 5° B del liceo classico…mi era sembrato il più sveglio di tutti quando li abbiamo esaminati- esclamò Jevanni

-E allora dobbiamo chiamarlo subito,non dobbiamo perdere tempo! Ora il caso kira dipende da noi-

 

[Poco dopo,in una casetta poco distante]

Tutututatutututatutututatutututa…

-Dove ho messo il telefono? Mai possibile che mio fratello debba sempre mettere in disordine la camera?!... oh! Eccolo!...Pronto?-

Dal cellulare uscì una voce acuta e distorta

-Parlo con Giacomo Guerri?-

-Si…sono io…chi mi cerca?-

-Ti informiamo che sei stato scelto per essere il successore di N; se vuoi accettare l’incarico fatti trovare alle 22:10 precise davanti il palazzo centrale della Intelligent Corporation. Se non ti presenterai non potrai più contattarci. Chiudo-

-Hei aspettate un attimo!...chi se…accidenti,ha riattaccato!-

“Sono le 20:30 e il palazzo è qui vicino,ho ancora tempo…ma potrebbe anche essere una balla: anche se kira è ricomparso i criminali sono ancora tantissimi e questo potrebbe essere un agguato… che faccio? Vado oppure no?”

 

Un’ora e quaranta minuti dopo,Giacomo era davanti al cancello d’ingresso all’immenso grattacelo sede della Intelligent Corporation,grande azienda del settore video-ludico e tecnologico nata sotto la spinta economica del mondo sottoposto alle leggi di kira; era un palazzo immenso,con facciate di vetro nero dall’esterno e cristallino dall’interno,immerso in un altrettanto ciclopico parco. A qualche metro da lui una figura vestita con un impermeabile nero se ne stava immobile contro il muro,le mani in tasca e un cappello calato sul viso. Erano già da tempo li,ma nessuno pareva avere l’intenzione di attaccare discorso,finché Giacomo non si avvicinò allo sconosciuto

-Chi sei?-

La figura restò zitta

-Mi hai chiamato te questa sera?-

La figura continuò a tacere

-Sono Guerri Giacomo,mi hai chiamato te?-

-Piacere di conoscerti,G.;Near è morto,se vuoi diventare il suo successore,seguimi-

I due si allontanarono,dirigendosi verso uno degli edifici minori che si trovava nel parco

-Poso sapere come ti chiami?-

-Chiamami Jevanni,piacere di conoscerti! fra poco conoscerai quel che resta dell’spk,coloro che indagarono su kira due anni fa- mentre parlava,Jevanni premette un mattone del piccolo chiosco e nel terreno si aprì un buco,dove i due cominciarono a scendere. Giunti alla fine della scala,davanti a loro si aprì automaticamente una porta che rivelò il quartier generale dell’spk – questo è il nostro quartier generale; ti presento Hal,Roger e Matsuda –

-Buona sera a tutti-

-‘sera- disse Hal,cupa

-Visto che qui nessuno ha molta voglia di parlare ti spigherò le cose in breve: Near è morto,probabilmente ucciso da kira. Fin da quando siamo arrivati qua ha cominciato a scegliere diverse persone che avrebbero potuto succedergli e prima di morire ha nominato te-

-Quindi io…sarei il successore di Near?-

-Esatto- ribatté Matsuda

-Ok…allora io…accetto l’incarico-

-Benvenuto nel gruppo- disse Jevanni,allungando la mano

-Grazie,non vi deluderò-

-Ricorda,d’ora in poi ti chiamerai G.-

***

Giacomo se ne tornò a casa poco dopo e dormì una notte piena di strani pensieri di gloria e di paura,si chiedeva se kira sarebbe mai riuscito ad arrivare a lui come aveva con Near,che aveva incastrato l’altro kira,colui che per sette anni aveva letteralmente dominato il mondo. Quando si svegliò fu a causa di un incubo: era rinchiuso in un edificio buio,con infiniti corridoi: ovunque andasse non riusciva mai a uscire e corre,correva,senza mai voltarsi indietro perché non aveva tempo di voltarsi:a inseguirlo era una gigantesca mano nera che spuntava dall’oscurità e si muoveva con essa.

Andò verso il bagno,si specchiò; i capelli riccioluti erano un po’ scompigliati e spettinati,gli occhi scuri erano stanchi e sembravano fissare qualcosa che lui non riusciva a vedere; il viso era pallido e sudaticcio: quel sogno doveva averlo davvero agitato.

Si spogliò e si fece una doccia fresca,mentre pensava alla notte precedente,all’incontro e a kira; era stato eletto successore di Near,ma cosa poteva fare lui? Da dove poteva cominciare le indagini?

Tutututatutututatutututatutututa…

Giacomo allungò la mano fuori dal vetro opaco e afferrò a tastoni il cellulare

-Pronto? Cosa è successo?-

-Cosa? Cosa sarebbe dovuto succedere? Mi sono dimenticato qualcosa? -

-Ah,ciao Gabry! Lascia stare,pensavo che fossi qualcun altro-

-Mmmmm…ok…ti volevo solo ricordare che oggi sei invitato alla festa di compleanno di Lorenzo-

-Si,si,me lo ricordo!- la faccia del ragazzo si fece triste,come se fosse deluso

-Allora ciao! Ci vediamo questo pomeriggio-

-Certo…ciao!-

“Me ne ero scordato,fortuna che non ho impegni! Ma se chiamano quelli dell’spk che faccio? Dico che sono a un compleanno e non posso venire? Speriamo bene…”

Finì di asciugarsi,si vestì e fece di malavoglia colazione,la testa concentrata su altro. Aspettò lo scuolabus e,sempre di malavoglia,vi salì.

Dopo qualche ora di scuola salì su un altro autobus e si diresse verso la caso del suo amico,con una sportina che celava un pacchetto rosso; fu l’ultimo ad arrivare a causa dell’intenso traffico di quel sabato e trovò tutti gli altri già li a festeggiare. Trovò naturalmente il festeggiato e gli altri loro amici d’infanzia: Gabriele e la sua ragazza,Elisa,Mattia oltre a Laura e alle sorelle di Mattia e Lorenzo,amiche anche loro fin da quando erano piccole

-Ciao a tutti! Come va? E auguri Lorenzo,felici 18 anni!- chiese Giako

-Diciamo che sto benone- disse Gabriele

-Si,anche noi altri- risposero quasi all’unisono gli altri

Erano tutti vestiti elegantemente:Lorenzo era il primo tra loro a compiere diciott’anni:Mattia era vestito con un semplice dolcevita indaco e un paio di jeans scuri;sua sorella e quella del loro amico invece vestivano in modo quasi identico,con un paio di jeans e una maglietta rossa. Gabriele indossava un paio di pantaloni neri di velluto,una maglia anch’essa nera e in un affascinane contrasto,una felpa candida con i risvolti verdi,oltre ai suoi occhiali neri e affusolati; la sua ragazza vestiva con un paio di scarpe eleganti,ma senza il tacco,delle lunghe calze nere,una minigonna di jeans e una maglietta piuttosto provocante bianca,i capelli tinti d’oro e mossi. Giacomo si soffermò un attimo a guardarla,catturato dal suo fascino,ma distolse subito lo sguardo ricordando che entrambi erano già occupati.

La sua ragazza. Giacomo sentì come un groppo in gola;si guardò intorno,ma tra le persone davanti a lui non c’era; dov’era finita Erika?

-Ha...-cominciò a balbettare-Hai invitato anche Erika?-

-Si,certo! Perché non l’avrei dovuta invitare? In fondo siamo tutti amiconi da anni- rispose Lorenzo,sorridendo

-Ma lei qui non c’è…e io sono anche piuttosto in ritardo-

-Effettivamente è strano,è sempre così puntale…e ciò è piuttosto strano per una ragazza-

-Come sarebbe a dire “è strano per una ragazza”?-

-Ahem…. Fate come non l’avessi detto- rispose preoccupato Gabriele

Ma Giacomo non ascoltava tutto ciò,aveva già estratto il cellulare e chiamato Erika…lunghi secondi passarono mentre gli altri ridevano alla battuta di Gabriele e del bisticcio che stava saltando fuori…ma il telefono squillava invano

-Non risponde!-

-E che problemi ti fai? Sarà semplicemente in ritardo e avrà dimenticato il cellulare a casa o qualcosa del genere- rispose seco Mattia

-E se non fosse così…e se fosse stata rapita? Vi rendete conto che cosa sta succedendo in questi ultimi anni?-

-Se kira non fosse scomparso,a quest’ora saremmo tutti felici e liberi- disse Gabriele,guardando per aria

-Kira usa metodi sbagliati! La giustizia dovrebbe essere perseguita normalmente- ribatté Giacomo,indispettito

-E dov’è questa giustizia? Dove è finita? Per colpa di chi siamo in questa situazione? Non di certo per colpa di kira!- rispose Gabry;tra i due c’erano spesso discussioni: Gabriele con Elisa e Mattia avevano sempre sostenuto l’operato di kira,ed era palese che spesso avevano collaborato con lui spedendo le foto di criminali online; invece Lorenzo,Giacomo,Erika,Chiara e Giulia avevano sempre condannato i metodi di kira,credendo per etica che nessuno aveva diritto a togliere la vita agli altri,e chi lo faceva doveva essere considerato un assassino –Semmai dimmi dov’è finita la polizia! Che cosa sta facendo per noi?-

-Uhuh! Sembra che stia cominciando una discussione- disse riuk,dietro Gabriele –anno dopo anno gli umani sono sempre più divertenti! E quello che è più divertente è che la causa della spaccatura e della discussione fra voi sei proprio tu!-

Ci fu un lungo momento di pausa,durante il quale i due ragazzi si guardarono in cagnesco e Lorenzo,notando ciò intervenne –Perché non aspettiamo ancora mezz’ora? Se non arriva chiamiamo la polizia-

-Sono pienamente d’accordo – risposero all’unisono i due

Così detto si avviarono su per le scale,a festeggiare il compleanno. Cominciarono a scherzare e a ridere ma,minuto dopo minuto,la loro felicità scompariva finché,terminata l’abbondante mezz’ora, Giacomo prese in mano il cellulare e chiamò alla centrale. Le ricerche cominciarono la sera stessa; la compagnia andò a cenare malinconicamente in una pizzeria nel centro della città,triste a causa della probabile sorte della loro amica. Finito di cenare scartarono i regali: qualche vestito,un libro,qualche giochino e scherzetto.

Tutto procedeva così,le espressioni delle facce cupe e tristi nascoste sotto un sorriso forzato; erano tutti preoccupati,tranne Gabriele e Giacomo. I loro sentimenti erano diversi,più focosi e difficili da mascherare: rabbia,furore,insoddisfazione,senso di inutilità… voglia di distruzione.

All’improvviso il cellulare di Giacomo squillò

-Pronto?- rispose,lo sguardo fisso in avanti

-Siamo della polizia. Sono state trovate tracce della persona da voi segnalata; a quanto pare è stata rapita. Abbia anche già rintracciato il probabile covo dei rapitori,che hanno avuto la bella idea di non mettersi guanti o altre protezioni oltre ad avere precedenti; il luogo è via Udine 17,ma vi preghiamo di non avvicinarvi per il vostro bene-

-O…ok…va bene…fateci sapere come va…arrivederci-

-Allora,che hanno detto?- chiese Gabriele,senza aspettare che Giacomo riponesse il telefono

-Hanno scoperto il covo di quei bastardi - un sorriso di vittoria si dipinse sui loro volti – andiamoci subito!-

-Certo!-

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Capitolo 4
*** Capitolo 3~Nel nome di kira ***


Capitolo 3 ~ Nel nome di kira

Quella notte il cielo era nero e l’assenza della luna,oscurata dalle nuvole, infondeva un’aria tetra alla notte. Gli alti lampioni illuminavano le vie e la piazza in modo spettrale mentre il vento gelido dissuadeva la gente da uscite serali; tutto era calmo,gli alberi ondeggiavano e le ultime foglie dorate si staccavano dagli alberi e venivano portate via dal vento.

Nell’oscurità di alcune viuzze laterali,un gruppo di ragazzi correva a perdifiato districandosi in quel labirinto di incroci,svoltando prima a destra,poi a sinistra; il gruppo corse per una decina di minuti finché non sboccò in un’ampia strada,decine di auto della polizia ferme,con le sirene accese,davanti a un grosso e decadente edificio. Davanti alle macchine diversi uomini con scudi e vestiti neri avevano creato un blocco immobile disposto a semicerchio davanti all’ingresso; dietro,diversi uomini se ne stavano acquattati dietro gli sportelli dei veicoli.

Per i ragazzi fu come trovarsi in mezzo a un film poliziesco,con le luci blu e rosse che proiettavano lugubri ombre intorno a loro.

Il gruppo si arrestò di colpo davanti a quello spettacolo e dopo un momento di esitazione cominciarono ad avanzare verso le auto

-Hei,dove credete di andare?- un poliziotto si fermò davanti a loro,impedendoli di passare –Non potete avvicinarvi,stiamo per fare un blitz all’interno dell’edificio-

-Perché dovreste rischiare la vita della rapita con un blitz?-

-Perché questi sono gli ordini,ragazzo!- disse seccato il poliziotto

-E chi sarebbero i criminali?- chiese Gabriele

-Sono tre,tutti con precedenti di scippo o rapimento: Marco Paoli,Mohamed Frahie e Stefano Valeri- rispose il poliziotto,contando i criminali sulla mano

-Grazie,agente!- rispose Gabriele,salutando l’agente

Il poliziotto tornò al suo posto,dietro allo sportello di una volante mentre Giacomo interrogativo chiese -Perché volevi sapere i nomi?-

-Semplice curiosità e se fossi stato in classe con noi altri alle medie avresti riconosciuto un nome che non sentivi da tanto tempo- rispose calmo Gabriele –Oh,un messaggio di mia madre,vuole sapere dove siamo! Restate qui,le rispondo in un attimo-

-Ok,fai pure! Noi restiamo qui a vedere che succede-

Gabriele,appena fu abbastanza lontano passò il cellulare nella sinistra e con la mano destra sfilò dalla tasca interna della sua giacca un quaderno nero con una stilografica,lo aprì e cominciò a scrivere velocemente quattro nomi mentre coll’altra mano rispondeva al messaggio. Appena ebbe finito di scrivere sul quaderno lo nascose nella giacca,si girò e tornò dai suoi amici. Nello stesso momento la polizia partì all’assalto del fabbricato; i minuti passarono lenti mentre tutti se ne stavano a fissare,il viso privo di espressione,l’ingresso.

Tutti tranne uno: sulla bocca di Gabriele si andava via via dipingendo un’espressione di trionfale vittoria.

Quando la polizia uscì,stava trascinando un’agente ferito su una barella; era l’agente che aveva fermato il gruppo poco prima. Pian piano uscirono tutti gli agenti mentre in lontananza si cominciò a udire il suono di un’ambulanza; cominciò a piovere.

Per ultimi dall’edificio uscirono una ragazza avvolta in una coperta e un poliziotto,a cui si teneva stretta; appena vide in lontananza il gruppo,corse subito verso di loro. Era quasi l’esatto contrario di Elisa: indossava dei jeans e una maglia piuttosto larga;i lunghi capelli castani erano spettinati,il volto incorniciato dagli occhiali rossi; quando fu abbastanza vicina si buttò subito tra le braccia di Giacomo e cominciò a piangere,singhiozzando

-C…crede…credevo che non ti…che non ti avrei più rivisto!-

-Anche io sono stato preoccupatissimo-

-Da quel che ho saputo sei stato te a preoccuparti per primo per me! Sei davvero così gentile!-

-Mi scusi,signorina,ma deve rilasciare una deposizione per il caso,anche se i criminali sono morti- intervenne un agente

-Morti? Come sarebbe a dire?- chiese Giacomo

-Si,morti,quando siamo entrati si sono sparati fra di loro…ma purtroppo è morto un nostro agente a causa di un proiettile vagante-

-Ah,ok…va bene-

-Allora se non vi dispiace io vado a fare questa cosa con l’agente- disse Erika,sorridendo –Non aspettatemi,mi faccio venire a prendere in macchina-

-Ok,allora ci vediamo lunedì!- risposerò tutti quasi in coro,mentre si allontanavano

 

****

 

-E così il tuo amico avrebbe chiesto i nomi dei criminali,G?-

-Esatto,proprio così ma non credo che lui sia kira,è mio amico da una vita-

-Allora forse non hai capito come funziona,G! Questa è una guerra,una partita a scacchi. Chi commette una mossa falsa cade in svantaggio ma può sempre risollevarsi in pochissimo tempo-

-Cosa intendi dire,Matsuda?- chiese interrogativo Giacomo

-Che se quel tuo amico fosse kira,probabilmente dissimulerebbe per distogliere i sospetti da se…e se le cose sono andate come crediamo i criminali e il poliziotto sono morti a causa sua: ha chiesto i nomi,li ha scritti sul death note e poi ha ucciso perfino il poliziotto in modo che non potesse parlare-

-Anche se tu avessi ragione,dove l’ha preso il nome del poliziotto?- disse Giacomo che cominciava a spazientirsi

-Potrebbe aver fatto lo scambio degli occhi-

-Gabriele non è il tipo da farlo: non rinuncerebbe neanche a un secondo della sua vita,figurarsi di metà del tempo che gli resta!- questo G lo sapeva bene: Gabriele era un tipo attaccato alla sua vita e non avrebbe mai fatto nulla che potesse ridurla ma solo qualcosa che l’avrebbe potuta aumentare o preservare.

-Sono arrivati nuovi dati riguardo alle morti!- esclamò Hal –sono morte centinaia di persone oggi! Sembra proprio che kira si stia dando da fare!-

La gigantesca stanza era piena di monitor su cui scorrevano dati con grafici,nomi,fotografie e tabelle; tutto era rimasto invariato da quando era morto Near…una stanza scura piena di computer,monitor e telefoni,il pavimento di legno pieno di mucchi di cartacce. Regnava un’aria triste in quel quartier generale sia a causa della morte di Near che per tutte le persone che morivano ogni minuto

-Guardate,continuano ad arrivare notizie di criminali morti!-

-Ahem…sentite…ho deciso di mandare in onda un filmato…si,insomma,un messaggio a kira da parte mia-

-Per me va bene,basta che tu non dica frasi compromettenti- disse Hal

-Anche per me va bene,possiamo registrare da subito il messaggio- rispose Matsuda

-Allora facciamolo subito!-

 

Dopo un’ora il messaggio era pronto,ma decisero di mandarlo in onda solo una settimana dopo,in un momento dove chiunque avrebbe potuto vedere il messaggio.

Quella sera G tornò a casa sfinito dalla giornata di indagini e si chiedeva anche perché continuava a farlo: l’unica cosa che facevano ogni giorno era controllare grafici e morti che non portavano alcun indizio su chi fosse kira. Si sentiva inutile e cominciava a pensare che quel lavoro non serviva a nulla; giunto a casa,si addormentò senza mangiare e passò una notte piena di incubi,sempre con una grande mano che lo inseguiva in un corridoio buio,illuminato solo da sporadiche fioche luci ai lati

 

****

 

24 dicembre,vigilia di Natale; centinaia di persone indaffarate camminano spedite per la piazza con enormi sporte in mano. La neve scendeva soffice e lenta sul pavimento di pietra e si adagiava dolcemente sui tetti delle basse costruzioni del centro storico della città creando uno strato candido che dava una strana atmosfera alla città; i negozi erano tutti aperti e gli indecisi si tuffavano dentro di essi per prendere un regalo all’ultimo minuto.

Un grande schermo era appeso a una facciata del castello;veniva acceso poche volte,solo in casi eccezionali; all’improvviso una L scritta in modo piuttosto curato apparve sullo schermo. La gente,vedendo lo strano spettacolo si fermò di colpo,gli occhi fissi in alto,sullo schermo; dalle casse sparse per tutto il porticato venne diffusa una voce metallica,storpiata

-Io sono L. Vi ricorderete di me,immagino. Kira è tornato,per portare il bene nel mondo come dice lui. Ma lui non è altro che un assassino come gli altri,che merita di marcire in prigione come coloro che uccide; quello che insegue non è altro che un’utopia! Lui non è altro che un paranoico,che crede di poter creare un mondo perfetto! Non sei altro che un bambino,kira,che vive ancora nel mondo dei sogni…la tua non è giustizia,il tuo è solo terrore! Quello che venne creato nove anni fa,non era altro che un impero basato sul terrore. Io sono la giustizia! La polizia è la giustizia,non tu. Tu non sei altro che un fanatico del primo kira,una persona infantile – la voce prese una pausa –quindi,cittadini di tutto il mondo,vi chiedo di aiutarmi nella lotta contro questo nuovo kira,impedendogli di uccidere. Vi prego anche di fornire ogni indizio,coincidenza o fatto che possa condurre a kira,di aiutarmi a sconfiggere il crimine in modo civile e non con il metodo di kira; se siete dalla mi parte,governanti,vi chiedo di abolire l’aiuto che date a kira,di non trasmettere in tv le immagini dei criminali,di monitorare internet per non far diffondere notizie su di essi! Se noi saremo uniti potremo sconfiggere il male una volta per tutte senza l’aiuto di kira!-

 

Gabriele guardava impietrito e disgustato lo schermo bianco con la gigantesca L impressa sopra; si sentiva tremendamente offeso,attaccato e non sopportava che qualcuno potesse criticare il suo dio,Light Yagami.

“Non sa quel che dice questo bastardo! Se davvero la sola polizia riuscisse a fermare il crimine a quest’ora non saremmo giunti a questo punto…ma con questo messaggio mi ha dichiarato guerra e quindi io accolgo la sfida! Sarà come nove anni fa,una gara a chi trova per primo l’altro e molto presto vincerò io; molto probabilmente ti rendi conto del potere di cui sono in possesso,ma non immagini minimamente dove posso arrivare”

-A che pensi,Gabry?- chiese divertita Elisa di fianco a lui

-A quanto questo qui sia stupido,non capisce che kira non è un’opzione ma una necessità-

-Sono pienamente d’accordo con te!-

-Sono felice di ciò…ma se questo messaggio è finito sarà meglio andarsene a casa,sta cominciando a fare freddo-

-Ok,allora dico ai miei di venirmi a prendere-

-Allora ci vediamo-

-Ciao!- lo salutò Elisa sorridente,saltando

Gabriele si incamminò verso casa,poco distante da li; a poca distanza un uomo camminava lentamente,ma senza mai perderlo di vista

-G,sono sul bersaglio;alla minima mossa falsa procedo col piano A- disse sottovoce Jevanni –Fino ad ora ha guardato il messaggio sullo schermo e poi si è diretto verso casa…aspettate,sta prendendo il cellulare-

-Pronto,Elisa? Sai,stavo pensando che sarebbe stata una bella idea se saresti potuto venire a casa mia questa sera…allora raggiungimi pure a metà strada,sulla pista ciclabile,io mi fermo qui-

-Ha invitato la sua ragazza a casa sua,non mi sembra nulla di sospetto…l’idea gli è venuta mentre se ne andava- disse Jevanni,attento a non farsi sentire

-Io non ne sono convinto,mi sembra una cosa tanto sospetta- ribatté Matsuda,dall’altra parte del microfono-

-Tu sei sempre troppo sospettoso,Matsuda! Lui non è kira,ne sono certo,e prima o poi ti dimostrerò che quel che penso è vero- gli rispose secco G

-Mmmmm…io non mi fido di lui,mi sembra strano e in qualche modo mi ricorda Light-

-Smettetela di discutere! Continuo a seguirlo oppure me ne vado?- disse secco Jevanni

-Vattene,potrebbe insospettirsi se tu riprendessi a camminare quando lo fa anche lui-

Jevanni annuì al nulla,si voltò e cominciò a camminare davanti a Gabriele,che si era fermato

Poco dopo Gabriele venne raggiunto dalla sua ragazza,Elisa; si vedeva chiaramente che era contentissima che lui l’avesse invitata a casa sua quel giorno

-Allora,andiamo?- disse sorridendo

-Aspetta,devo dirti una cosa- disse cupo Gabriele

-Cosa? Avanti,dillo!-

-Io sono kira-

Solo tre,lievi parole vennero pronunciate ma furono abbastanza perché calasse il silenzio più assoluto: Elisa guardava il suo ragazzo con occhi sbarrati,la bocca semi aperta,il corpo impietrito,mille pensieri che le passavano per la testa,le pesanti sporte cadute a terra,nella soffice neve; Gabriele invece se ne stava con le mani nella giacca nera,che svolazzava verso sinistra come i suoi capelli a causa del vento,dandogli un’aria impietosa e vagamente terrorizzante,gli occhi fissi sul volto dell’interlocutrice . Passarono diversi secondi,fermi in quel modo mentre la neve continuava a scendere, impigliandosi nei lunghi capelli della ragazza.

-Tu…tu saresti…kira?-

-Esattamente,sono io-

Elisa rifletté un attimo e corse ad abbracciare il fidanzato,singhiozzando. Gabriele la strinse forte a se,avvicinando la bocca al suo orecchio

-Mi pedinano,a quanto pare sospettano di me; tu sei la persona di cui più mi fido,quindi ho deciso di lasciarti l’arma con cui uccido; è un semplice quaderno nero ma  ha il potere di uccidere chiunque e inoltre ha infinite pagine; adesso lo darò a te,e mi terrò qualche foglio di esso. Ricorda,anche tu puoi uccidere con questo quaderno ma non farlo,non prendere iniziative. Appena lo toccherai potrai vedere il suo shinigami ma non spaventarti,non ti farà nulla di male- le sussurrò,mentre con una mano le cingeva la vita mentre con l’altra infilava il death note nella sua giacca –E ricorda,non farlo toccare a nessuno o anche loro potranno vedere riuk,il mio shinigami. Ora metti una mano nella tua tasca ma non estrarre il quaderno-

Elisa infilò,inquieta la mano nella tasca dove sentì una massa squadrata di pelle lavorata; guardò oltre la testa di Gabriele e vide un gigantesco essere terrificante che la fissava. Spaventata fece per cacciare un urlo ma Gabriele le tappò la bocca

-Quello è riuk,lo shinigami a cui appartiene questo quaderno. Purtroppo è quasi sempre con me e ci sarà finché non rinuncerò al quaderno-

-Oh,ora può sentirmi? Buongiorno Elisa!-

-C…ciao riuk…tu saresti uno shinigami?- disse,ridendo quasi come se stesse delirando

-Oh,si!- rispose riuk,girando la testa

-Ricorda,tu non hai visto niente,non farne parola con nessuno,se farai la brava molto presto diventerò il dio del nuovo mondo-

Restarono li ancora per un po’,il giorno che volgeva al termine; per prima Elisa chiuse gli occhi e si avvicinò al viso di Gabriele,che seguì l stesso movimento; le loro labbra si incontrarono,ora erano legati più che mai,nulla li avrebbe potuti dividere in quel momento. Quel bacio rappresentava la più aperta dichiarazione del loro amore e la firma di un infrangibile patto,di una missione: rendere il mondo perfetto,nel nome di kira

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Capitolo 5
*** Capitolo 4~Puzzle ***


Capitolo 4~Puzzle

G se ne stava seduto sul divano in fondo alla stanza,la testa all’indietro, le braccia allargate. Era una noia mortale, passava le giornate a guardare monitor e fogli, senza arrivare a nessuna conclusione; le giornate passavano lente, ma erano sempre meglio di quelle che faceva durante il periodo scolastico, dove gli sembrava quasi di non avere più bisogno di dormire...era un lavoraccio. Ma oltre alla stanchezza provava qualcos’altro, una sensazione nuova, qualcosa che non aveva mai provato prima: aveva paura, paura di morire e di rimanere solo, abbandonato; aveva paura che kira lo scovasse e lo uccidesse come aveva fatto con i suoi due predecessori.
Mentre era immerso nei suoi pensieri la pesante porta d’ingresso al quartier generale si spalancò; ne entrò Jevanni, che appese l’impermeabile ancora imbrattato di candida neve al vicino attaccapanni con un lungo e lento gesto, e si diresse verso il termosifone per scaldarsi le mani infreddolite dal gelido vento che soffiava nel grande parco sopra di loro; G sollevò la testa.
-Vuoi qualcosa di caldo?-
-Mi piacerebbe una cioccolata, ma non disturbarti, la preparo io per tutti- rispose Jevanni, continuando a scaldarsi le mani -comunque non ho notato niente di sospetto oggi, sembra proprio che tutti i tuoi amici siano scagionati: nessuno di loro ha in casa un death note o si comporta in modo sospetto.-
-Eppure il fatto che il poliziotto con cui abbiamo parlato quel giorno sia morto mi insospettisce... e kira di certo nasconderebbe il quaderno da qualche parte e terrebbe per se solo alcune pagine, non credo sia stupido- disse G, mordendosi il pollice -Secondo me oggi si può anche smettere di lavorare, tanto non otterremo niente, e poi è Natale.-
-Grazie G!- esclamarono quasi in coro Matsuda e Hal.
-Però potevi farci smettere prima, oramai è quasi mezzanotte- protestò Matsu.
-Già, mancano proprio pochi second...- mentre parlava, la luce si spense di colpo e il quartier generale piombò nel buio più assoluto -Jevanni, presto, riattiva il sistema!-
-Merda, non si accende, deve essere saltata la corrente, vado a riattivare l’interruttore generale-
Gli occhi di Giacomo si abituarono velocemente al buio e poté distinguere facilmente i contorni degli oggetti e all’improvviso tutto gli parve come illuminato da una luce sovrannaturale. Si trovava così bene in quel posto scuro e silenzioso senza le luci dei monitor e il ronzio dei computer, che gli sarebbe piaciuto restare li per l’eternità. La magia finì presto; poco dopo la luce tornò, i computer si riavviarono e mostrarono sui monitor una lunga lista di nomi, foto e numeri... centinaia di criminali erano morti.
-E così kira si crede anche un santo, adesso? Vuole far credere una volta per tutte di essere la giustizia?- urlò beffardo G, come in preda a un momento di pazzia - Questa partita sarò io a vincerla, non te!-

****

-All’incirca tra le 23:30 di ieri sera e l’una di oggi, più di duemila criminali già in prigione, latitanti o semplicemente sospettati sono morti di attacco cardiaco. Dopo una veloce analisi dei vari corpi di polizia possiamo dire che kira ha fatto un regalo agli orfani: tutti i criminali erano stati accusati di omicidio che vedeva coinvolti i genitori di qualche bambino. Questo ci fa riflettere: possibile che L non sia capace di prendere kira e che colui che viene adorato come dio da molte persone sia veramente il nostro salvatore? Tutto questo ci può far riflettere su chi sia la vera giustizia; intanto aspettiamo i dati sul numero di crimini che verrà reso pubblico il 1° gennaio del 2013. Buon natale a tutti i gentili telespettatori e ora ci fermiamo un attimo per la pubblicità...-
Ogni telegiornale, quel giorno di Natale, trasmetteva una notizia simile a questa; quella notte 2384 criminali erano stati giustiziati da kira, che aveva provocato centinaia di manifestazioni in tutto il mondo che vedevano protagonisti i bambini che piangendo ringraziavano il loro dio di aver ucciso gli assassini dei loro genitori, sembrava che da quel giorno il mondo avesse preso una svolta definitiva verso la realizzazione dell’utopia di kira.
-Come puoi vedere il piano si sta compiendo, Ely: la gente sta cominciando a credere in kira e i telegiornali che sfidano L non fanno altro che aiutarci- disse Gabriele, senza voltarsi a incrociare lo sguardo della sua interlocutrice che era stesa sul letto a guardare la TV -e la relazione dell’ICPO non farà altro che far vedere al mondo che con kira il mondo diventa migliore: la gente non ha più paura di uscire per strada, e la notizia che il crimine è diminuito non farà altro che diminuire la fiducia nella polizia- disse Gabriele agguantando il telecomando sul letto spingendosi indietro con la poltrona su ruote sopra la quale era seduto e spegnendo la tv, con un movimento quasi meccanico, abituale. Lui ed Ely erano nella sua camera, una grande stanza che per buona parte era occupata da letto, scrivania e pianoforte; tutto era perfettamente in ordine: il parquet d’ebano lucidato a specchio, i libri di scuola riposti in file ordinate sugli scaffali, il computer e la tv perfettamente orientati con i cavi nascosti e il death note aperto sulla scrivania, anch’essa lucida e pulita
-E per depistare la polizia hai dato il quaderno a me, vero?...solo che la regola che chi lo usa non andrà né in paradiso né all’inferno non mi piace!-
-In fondo scomparire è pur sempre meglio che vivere per sempre in un mondo noioso; e poi qualcuno deve pur farlo per gli altri, qualcuno deve creare un mondo perfetto. E poi finché non lo userai non ti succederà niente...-
-Parla l’altruista, vero? Da quando in qua ti preoccupi degli altri?-
-Da quando sono diventato il loro nuovo dio- sibilò Gabriele, soffermandosi sulle ultime parole, come se volesse calcarle -oramai sarebbero disposti a fare tutto per me...tutto...-
-Sei sempre più simile a Light, eh? Voi umani siete tutti uguali e spassosimi- commentò Riuk, mentre finiva di mangiare la sua mela
-Zitto Riuk!- gli urlò dietro Gabriele, scagliandogli contro la biro che aveva sulla scrivania
Il suo volto si accese di un’aria interrogativa, cominciò a muovere lentamente le labbra, come se stesse ripetendo mentalmente una stessa parola; portò una mano a coprire l’occhio destro e si sbilanciò in avanti sulla sedia.
-A che stai pensando?- gli chiese preoccupata la ragazza mettendosi a sedere sul bordo del letto
-Ho un piano, un piano perfetto- disse Gabry voltandosi e lanciando un’occhiata alla sua ragazza -scoverò L e lo ucciderò insieme ai suoi complici, lui non è altro che uno sprovveduto nascosto dietro il nome di un vecchio idolo...questa è una partita a scacchi, se vuoi eliminare il re devi falciare prima le sue pedine sacrificando le tue...questa battaglia contro L non è altro che questo, una misera partita a scacchi dove noi siamo i re e i nostri sostenitori le pedine...bianco contro nero, le due facce della giustizia...un solo vincitore
-Rinuncerò al quaderno e tu avrai sulle tue spalle tutto il peso del piano; confido in te, esegui alla lettera quello che ti spiegherò e uccideremo L-
Lo sguardo del fidanzato fece le fece gelare il sangue, i suoi occhi, sempre pacati e gentili ora risplendevano di una strana luce, il cui effetto era accentuato dalla corona gialla che contornava la pupilla in pieno contrasto col verde intenso circostante; era la prima volta che lo vedeva così, cambiato. Ma a lei non importava, lo avrebbe seguito per sempre. Ovunque l’avesse condotta

****

I giorni che intercorrevano fra Natale e Capodanno passarono molto in fretta per kira, ma non per G che se ne stesse rinchiuso nel quartier generale a indagare sul suo nemico, consolandosi che a capodanno avrebbe potuto staccare dal “lavoro” e andare a festeggiare con i suoi amici.
Era nevicato quasi ogni notte in quei giorni e le strade erano ricoperte di uno strato bianco; G uscì dal quartier generale per sgranchirsi le gambe e si ritrovo a contatto con una realtà che da qualche tempo trascurava: decine di coppiette felici passeggiavano per il parco, parlando e scherzando. Restò li a osservare la gente che passava per il parco per diversi minuti, immobile, quando si accorse che qualcosa di caldo gli scorreva sulla guancia.
Stava piangendo.
Per la prima volta da anni piangeva, ma non in modo infantile fra singhiozzi: le lagrime scendevano lente sul viso,nel silenzio.

All’improvviso, in un vociare generale, le facciate-schermo del palazzo dell’Intelligent Corporation si accesero, per un’edizione straordinaria del telegiornale. Il presentatore, sudaticcio e con gli occhi impauriti allentò il nodo alla cravatta e cominciò a parlare
-Signori telespettatori, vi annunciamo che siamo ostaggi di kira che ci ha ordinato di rendere pubblico questo messaggio; ha anche annunciato che se i maggiori mega-schermi nel mondo non verranno accesi per far vedere questo messaggio compierà, a suo malgrado, una strage di innocenti; vi lasciamo quindi al messaggio che trasmetteremo ora e questa sera, sempre su richiesta di kira-
Lo schermo divento bianco e una K gotica vi apparve sopra; una voce distorta cominciò a parlare -Io sono kira, per dimostravi che lo sono non ucciderò innocenti ma “anticiperò” la morte di un criminale che sta per subire la pena capitale negli U.S.A., prego quindi l’emittente di sintonizzarsi sul carcere- in un riquadro in basso comparve un riquadro che presentava diversi poliziotti nel panico dopo la morte di un uomo vestito di una divisa rossa e ammanettato
-ecco, questo vi dimostra che io sono veramente kira, ma passiamo ai fatti... L mi ha accusato di essere malvagio ma io vi domando: chi è il vero malvagio? Chi è colui che sta riportando l’ordine?- la voce andò in crescendo -Chi è la Giustizia?... Io sono la giustizia, io sono il dio di questo nuovo mondo, io sono l’erede del kira che 3 anni fa venne ucciso dal secondo L, Near! Per questo faccio due appelli: voi, della Kira New Generation, voi che avete combattuto il male in assenza del vostro dio, riprendete il vostro operato, stanate i criminali, uccidete la feccia, aiutatemi a creare il mondo perfetto dove il crimine sarà solo un lontano ricordo! E tu, L...tu...non provare ad ostacolarmi oltre, se metterai la polizia al mio servizio non ti ucciderò...e intanto avresti dovuto ricevere un mio regalino di buon anno. Il mondo sta cambiando, il crimine sta scomparendo. Kira presto trionferà una volta per tutte!- la voce cessò e la videata ritornò sul telegiornale
-Avete sentito il messaggio, lo ritrasmetteremo fra 9 ore, alle 18:00 come ci è stato ordinato.  B...buon anno a tutti, alla prossima edizione- gli schermi si spensero e la folla sottostante esplose in un gigantesco mormorio.
G si sentì male, sentì lo stomaco contorcersi e dovette fare un grande sforzo per non vomitare e tornare nel quartier generale
-G! Abbiamo sentito il messaggio, abbiamo già decifrato la voce originale visto che è stato usato un comunissimo programma gratuito per distorcere la voce-
-Ebbene?- chiese debolmente il riccioluto
-La voce appartiene a un criminale...è morto oggi verso le 3 di mattina davanti a una cassetta postale dopo essersi camuffato; non abbiamo dato molta importanza all’accaduto e non abbiamo indagato su cosa poteva aver fatto, kira deve averlo manovrato e avergli fatto spedire due buste-
-Perché due?- domandò G, preoccupato -cos’è la seconda? Cosa ti fa pensare che esista?-
-La prima si tratta sicuramente della cassetta che ha spedito alla TV...la seconda, bè: mentre eri fuori, la polizia ci ha portato...quella- disse Jevanni, indicando una busta su uno dei tanti tavoli -Non l’ho ancora aperta, aspettavo te-
Jevanni si avvicinò alla busta piatta, che non poteva contenere esplosivo o bombe essendo così sottile, e l’aprì.
-Maledizione, è vuota!-
-Non è possibile, guardaci bene!-
-No, no, ti assicuro che è vuota! Dentro non c’è niente!-
-Passamela- disse innervosito Giacomo
-Meglio di no,potrebbe essere una trappola; almeno te non toccarla; Matsuda!-
-No, non vedo nulla- sentenziò, scuotendola
-Kira ci ha mandato una busta vuota...per cosa?- disse G, sedendosi sulla sedia, le ginocchia al petto

(to be continue)

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