The Blonde and The Black

di candycotton
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** The New Flatmate ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


The Blonde and The Black


Prologo






Leon è in mezzo alla strada.

Le mani gli tremano. Le gambe non rispondono ai suoi comandi.

Leon è solo.

Si guarda attorno. Non c'è nessuno.

Leon è solo.

A fatica, cammina. Sale sul marciapiedi. Cammina.

La testa gli gira. La schiena suda. Un brivido freddo lo attraversa.

Si ferma. Respira affannosamente. La vista si prende gioco di lui. Ma scorge qualcosa sulle sue mani. Sono sporche.

Che cos'è?

Non capisce, non riesce a mettere a fuoco. Avvicina le mani al volto. Stringe gli occhi.

Sente l'odore.

Sussulta.

Il suo cuore batte forte. Così forte.

È scuro. È rosso. Puzza di male.

È sangue.

Leon piange. Vede le sue lacrime spiaccicarsi sul cemento del marciapiedi.

Ha le mani sporche di sangue. Un sangue non suo.

Pian piano i suoni crescono. Le sue orecchie tornano a sentire. Torna alla realtà.

Che cosa stai facendo?”

Nel silenzio, sono quelle le parole che sente. Che lo sorprendono. Lo spaventano.

Si volta.

È lei. È la ragazzina nuova. Quella che la maestra ha presentato alla classe ieri mattina.

Vede il suo viso contorcersi, trasformarsi.

Aggrotta la fronte. Guarda le sue mani.

Leon aspetta che fugga.

Ma lei rimane. Le molteplici espressioni sul suo viso si distendono. Lo guarda negli occhi. Prende le sue mani, sporcandosi a sua volta.

La sua presa è salda.

Andiamo via”.

Non ha paura.

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Capitolo 2
*** The New Flatmate ***



the new flatmate


È una rosa rossa quella che Andy vede quando apre gli occhi.

Sbatte le palpebre. È supina sopra un morbido lenzuolo di flanella.

Andy?”

La voce di Leon la chiama e quello le basta per girarsi sulla schiena e guardarsi intorno.

Il ragazzo poggia un ginocchio sul letto e le scocca un bacio sulla guancia. “Alzati, la colazione è pronta”.

È uno di quei momenti in cui Andy ha il cuore in gola. Perché Leon si comporta sempre così naturalmente con lei, e questo la uccide. Perché Andy gli vuole bene. Non come amici. Andy lo ama. Ma non gliel'ha mai detto.

Guarda le ragazze avvinghiarsi a lui una dopo l'altra, ogni sera una diversa. E da un angolo lo ama, in silenzio, indisturbata.

Andy sa come Leon la vede. Come la bambina che l'ha portato lontano dalla scena del suo stesso crimine quando erano piccoli. Lei è l'unica a sapere ciò che ha fatto. A conoscere il suo più oscuro segreto.

Molte volte Andy si chiede se quello non sia l'unico motivo per cui sono ancora amici. Perché Leon teme che lei spiattelli la verità a qualcuno per vendetta nei suoi confronti. Ma forse non sa che qualunque cosa le faccia, Andy non potrebbe mai. Perché lei non vuole ferirlo. Andy non vuole vederlo soffrire.

Andy balza fuori dal letto e con cadenza ciondolante si dirige al tavolo da pranzo. Leon è indaffarato a preparare i piatti.

I genitori di Leon fanno lavori importanti, imprenditori di ditte famose. Be', avere i soldi per comprare un appartamento al loro figlio nel centro di Londra vuol davvero dire guadagnare tanto. Andy crede che Leon sia fortunato ad avere dei genitori come loro, ma lui non la pensa allo stesso modo. Dice che ha passato l'infanzia con i nonni, che non ha molti ricordi di suo padre e sua madre, erano sempre da qualche altra parte, più preoccupati per il lavoro che per loro figlio.

Ognuno ha il proprio prezzo da pagare.

I genitori di Andy sono in riabilitazione per uso di stupefacenti. Lei vive con sua nonna appena fuori città. È una casa modesta, ma piena d'amore.

Andy non ci pensa mai ai suoi genitori. A dire il vero, qualche volta le capita. Ma non sono mai pensieri positivi.

È meglio se ti vesti, aspetto qualcuno”.

Dice Leon, sedendosi dall'altra parte del tavolo e dando un'occhiata alla vestaglia di lino semi trasparente di lei.

Andy infilza una fragola e la porta lentamente alle labbra. Alza gli occhi su Leon. “Una delle tue amichette?” butta lì con una nota d'invidia.

Leon abbassa lo sguardo, fa un sorriso di sbieco. “No, il mio nuovo coinquilino”.

Andy mastica la fragola in fretta, sgranando gli occhi.

Questo appartamento è troppo grande solo per me, così ho pensato di affittarlo per dividere le spese. In questo modo potrò risparmiare per gli studi”.

E cosa hanno detto i suoi genitori?”

Non lo sanno, ancora. Ma non credo gli importi”.

Andy fissa il suo piatto. Quell'invitante omelette non l'attrae più tanto. “Questo vuol dire che non potrò stare a dormire qui da te”.

Leon la guarda con i suoi occhi azzurri e per lei è come essere in balia di un mare mosso che la culla con dolcezza.

C'è un'altra camera di là. E lo sai che qui sei sempre la benvenuta. E credo che anche lui la penserà allo stesso modo se ti vede con quella vestaglia quando arriva”. Sorride, mentre le sue palpebre si abbassano, mentre scruta il suo corpo attraverso il misero capo di abbigliamento.

Andy non riusce a trattenere un sorriso compiaciuto. Tuttavia, non può non sentirsi imbarazzata. Si alza dalla sedia, e guarda Leon fare lo stesso.

Legge nel suo sguardo qualcosa che non capisce. È come in attesa, in stand by della sua prossima mossa. Andy vorrebbe solo baciarlo, stringersi alle sue braccia forti, affondare il viso sul suo petto. Abbandonarsi al suo profumo. Quanto lo desidera.

Ma non può. Non sa quale possa essere la sua reazione. Potrebbe spingerla contro il muro, o gridarle di non toccarlo.

Magari non lo fa. Ma vale la pena rovinare così la loro amicizia?

Andy si volta per raggiungere il letto dove ha lasciato i suoi vestiti. Sente lo sguardo di Leon sul suo corpo, e le strappa un altro sorriso.

Che cos'hai da guardare?”

Gli lancia un'occhiata. È una domanda stupida, ma lo vuole mettere in imbarazzo, magari cogliere in lui un gesto che le faccia capire che lei le piace.

Leon si passa il pollice sul labbro inferiore e china il capo di lato.

Suonano alla porta. È un brippp ottuso e disturbante.

Leon scatta in piedi. “Eccolo”.

Fa un piccolo gesto verso Andy ad intimarle di vestirsi in fretta. Lei si infila nei jeans ai cento all'ora. Ancora indaffarata ad impiccare il bottone, sente una voce interessante con un accento particolare.

Alza lo sguardo e avrebbe voluto essere mille volte più presentabile.

Leon è uno dei ragazzi più alti che abbia mai incontrato, ma quello lo superava. Di poco, a dire il vero, ma qualcosa in lui lo faceva apparire più slanciato.

È nero di pelle, i capelli corti ad incorniciarli il capo. Indossa una tuta grigia dell'Adidas e un giubbotto imbottito su cui cade un borsone a tracolla da sportivo.

Avanza sul pavimento lustrato con una cadenza morbida, tranquilla. Ha un viso da copertina o da pubblicità televisiva. È così attraente senza neanche provarci che Andy si sente subito a disagio.

Si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato. Non dovrebbe essere lì, non vorrebbe dare quell'idea di sé al primo incontro.

Non sapevo avevi compagnia, mate”. Borbotta senza voler essere sarcastico.

Leon alza una mano in aria. “Oh, no. Lei è Andy, spero non ti sia di disturbo. È un'amica d'infanzia”.

Andy sente il cuore palpitarle.

Che diavolo.

Quindi il nuovo arrivato l'ha già etichettata come puttana. E per Leon è soltanto “l'amica d'infanzia” desiderabile quanto un rotolo di carta igienica.

Allright. Mi chiamo Maddox, piacere di conoscerti”.

Avanza verso di lei, che lo fissa negli occhi castani sapendo di essere diventata di un colore vicino al bordeaux e gli stringe la mano.

Sono Andy, piacere”.

Maddox arriccia le labbra carnose in un sorriso. “Vorrei posare le mie cose, mi mostri la stanza?” dice rivolto a Leon.

Leon lo guida verso la sua nuova camera da letto. La lasciano lì, a pensare alla figura di merda più di merda che abbia mai fatto.

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