X-factor.

di xlovejkidrauhl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01.L'inizio di un sogno. ***
Capitolo 2: *** 02. Ma ovvio, Justin Bieber! ***



Capitolo 1
*** 01.L'inizio di un sogno. ***


Capitolo 1.- L'inizio di un sogno.



Terrore.
Nervosismo.
Ansia.
Mi sentivo una pressione addosso, mi sentivo svenire, volevo vomitare, volevo scappare e invece camminavo avanti e indietro mentre mia madre,mi ripeteva di stare calma e di fare lunghi respiri profondi.
Ma io dico, ma neanche dovessi partorire.

Ero dietro le quinte del palco, e stavo aspettando che il presentatore annunciasse il mio nome.
Un tecnico mi fece cenno di avvicinarmi a lui e appena fui vicina, mi porse un microfono in ferro, mi disse di dirigermi verso la tenda nera e appena avessi sentito il mio nome, oltrepassarla.
Mi avviai verso la tenda seguita da mia sorella e mia madre che non la smetteva di ripetere di stare calma.
Mi stava inziando a dare sui nervi.
'E adesso abbiamo una ragazza molto giovane, un forte applauso per megaaan anderson.'
Appena sentii il mio nome mi pietrificai, non riuscivo a muovere un passo, il cuore andava a galoppi, il mio cervello non mandava comandi al mio corpo.
Mi sentii dare una spinta che mi fece oltrepassare la tenda.
 
E fu li.
 
Mi ritrovai quattro giudici davanti,due uomini e due donne, e più di 5 mila persone a guardarmi.
Panico.
Non sapevo che fare.
Ero in panico. 
Ripensai a cosa mi avevano detto qualche ore fa su cosa dovessi fare una volta salita sul palco.
Così avanzai verso la 'X' posta al centro del palco.
'Allora, bella ragazza, come ti chiami, quanti anni hai, di dove sei?' disse l'uomo di colore mentre mi sorrideva.
'Quante domande' pensai.
'Mi chiamo m-megan anderson.' dissi balbettando, ho mio dio, perchè cazzo balbetto? 'ho 17 anni e vengo da Dallas in Texsas.'
Devo stare calma, calma, calma..
'Ohh, ti chiami come mia nipote.' intervenne l'altro uomo.
'Oh andiamo ragazzi, non vedete che è nervsa, perchè non la facciamo cantare e parliamo dopo, sapete, non penso sia una bella sensazione stare lì.' intervenne la ragazza dai capelli mori.
'Ottima idea.' disse la bionda. 'allora cosa ci canti?' continuò.
'Stronger di kelly clarkson.' dissi sorridendo ma non per la felicità, ma per il nervosismo.
'Adoro quella canzone.' disse la mora.
'Ottima scelta Megan, allora faccia sentire cosa sai fare.' disse l'uomo che aveva parlato per secondo.
Annuì e chiusi gli occhi aspettando che la base partisse.
 
You know the bed feels warmer 
Sleeping here alone 
You know I dream in colour 
And do the things I want.
 
Aprii gli occhi e iniziai a muovere le mani.
 
You think you got the best of me 
Think you had the last laugh 
Bet you think that everything good is gone 
Think you left me broken down 
Think that I'd come running back 
Baby you don't know me, cause you're devil.
 
Iniziai a muovermi sul palco.
 
What doesn't kill you makes you stronger 
Stand a little taller 
Doesn't mean I'm lonely when I'm alone 
What doesn't kill you makes a fire 
Put that thing on ligher 
Doesn't mean I'm over cause you'r gone..
 
La canzone prosguì, e appena la canzone finì un'ondata di applausi mi invase.
Vidi davanti a me i giudici in piedi che applaudivano.
Sorrisi nel vedere tutto questo.
 
Il presentatore torno' sul paco e mi sorrise.
'Ragazza hai una voce, cioè non ho parole.' disse quest'ultimo.
Sorrisi non sapendo cosa dire.
Quando gli applausi finirono mormorai un 'grazie' nel microfono.
'Dio megan sei stata bravissima, non ho mai sentito una voce come la tua.' disse la bionda.' Per me è assolutamente un si.' disse battendo il palmo della mano sul tavolo di fronte a lei.
'Britney, sono assolutamente d'accordo con te.' disse la mora. 'hai una voce fantastica, ma dove sei stata fino ad adesso?Eppure veniamo tutt'e due dal texas' disse la mora sorridendo. 'per me è un si.'
La ringraziai sorridendogli.
'Oh, Demi e Britney, hanno detto delle cose giustissime, hai una voce spettacolare, naturale, semplice.' disse l'uomo di colore. 'diavolo, per me è si!' disse sorridendo.
Lo ringrazia a rivolsi lo sguardo a l'ultimo giudice, quello che temevo di più..
 
Simon.
 
'Allora i miei colleghi di stanno adulando come non avevano mai fatto, bhè penso che stiano sbagliando, hai fatto qualche errore giusto,m..' non finì la frase che l'altro uomo lo interruppe.
'Oh andiamo Simon, nessuno è perfetto, e per l'età che ha mi sembra che non abbia fatto errori madornali come gli stai descrivendo tu.'
'Oh LA raid, mi fate esprimere la mia opinione? e poi ho per caso finito di parlare?' disse simon rivolgendo un'occhiataccia a LA raid. 'Stavo dicendo, hai fatto degli errori, ma hai una voce davvero pulita.' concluse.
Tirai un sospiro di sollievo sperando in una risposta positiva.
'Oh andiamo dille di si così non dovrà più vederti per un po'.' scherzo' Demi.
Si sentì una risata generale del pubblico e dei giudici stessi.
'Eh va bene, per me è si.' disse ormai esasperato.
Saltai sul posto per l'eccitazione.
'Grazie mille, grazie a tutti.' dissi con gli occhi lucidi.
 
Salutai il presentatore e mi avviai quasi correndo verso le quinte dove mi attendeva mia madre a braccia aperte.
Prima di sparire dietro la tenda nera, sentì un mormorio da parte di Simon 'Vi mettete sempre contro di me.'
Si sentì una risata generale del pubblico.
Appena arrivai da mia madre mi catapultai dentro le su braccia piangendo.
'Oh bambina mia, sei stata bravissima.' disse stritolandomi.
'Mamma soffoco.' dissi cercando di staccarmi.
Appena si stacco' mi asciugai le lacrime.
'Ehi, ci sono anche io, abbracciami sorellona.' abbassai lo sguardo e incontrai gli occhioni verdi di mia sorella carly.
'Oh carly, come sono andata ti sono piaciuta?' dissi abbasandomi alla sua altezza e abbracciandola.
Strinse le sue braccia intorno al mio collo sussurrando un 'Sei stata bravissima.'
 
Mi staccai alzandomi e vidi una telecamera posizonarsi davanti a me.
Il cameraman mi fece cenno di salutare e di dire qualcosa.
'Ciao sono megan anderson, e mi sto per sentire male, aiutatemi' dissi scherzando un po'. ' Vi saluto con un saluto swaag, Byee.' dissi muovendo la mia mano a destra e a sinistra sorridendo con ancora qualche lacrima.
 
Eccomi qui, sono Megan Anderson ho 17 anni vengo da Dallas, Texas, ho una sorella di nome Carly che ha 7 anni e una madre di di nome Marie di 36,e come avrete capito, ho appena fatto l'audizione per X-factor.

 
Per qualsiasi informazione sulla storia,  contattatemi su twitter:
@xlovejkidrauhl 

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Capitolo 2
*** 02. Ma ovvio, Justin Bieber! ***


Capitolo 2.- Ma ovvio, Justin Bieber.

 
'Allora, adesso ti faremo delle domande, e tu dovrai rispondere guardando in camera okay?' disse l'addetto alla camera, anche conosciuto come cameramen.
'ehm.. okay. Ma che tipo di domande mi farete?' chiesi curiosa.
'oh, non preoccuparti, sulla tua vita, amici, famiglia.' disse rivolgiendomi uno sguardo distratto.
 
Merda.
 
Non volevo parlare della mia famiglia, soprattutto di mio padre.
Sorrisi sforzatamente annuendo poco convinta.
'Allora possiamo iniziare l'intervista.' disse una donna mai vista prima.
Annuì sorridendo e chiedendomi dove dovessi guardare se in camera o la donna davanti a me, posta davanti alla camera.
'Guarda sempre in camera.' disse la donna come se mi avesse letto nel pensiero. 'comunque piacere, sono Ronnie.' mi porse la mano sorridendo.
'Megan.' sorrisi stringendola.
'Tra 20 secondi iniziamo a registrare, preparatevi.' disse il cameramen.
Mi stava iniziando a stare sul cazzo,mi stava dando troppi ordini.. 
'ragazze 5..4..3..' si fermo' e continuò con le dita.
 
'Allora megan, raccontaci un po' di te.' iniziò a dire ronnie. 'quanti anni hai, di dove sei.' continuò poi.
Portai il microfono di colore viola alla bocca per poter parlare.
'Oh, mi chiamo Megan Anne Andreson ho 17 anni e vengo da Dallas, in Texas.' risposi sorridendo alla camera, e vi giuro, che feci fatica a non guardare ronnie.
'Oh, che bello, anche io sono texana.' disse sorridendo.
'Oh, è incredibile sto conoscendo un sacco di persone che vengono dal texas.' aggiunsi io.
Ronnie rise, rivolsi lo sguardo verso di lei.
Mi voltai subito ricordandomi quello che mi aveva prima detto ronnie 'Guarda sempre la telecamera.'
'Continuiamo.' disse ricomponendosi. 'Allora come vai a scuola?'
'Oh, io e la scuola abbiamo litigato quando avevo 6 anni.' sentì una risata da parte di tutti i presenti. 'Non dico di andare bene, ma neanche male, ho i miei alti e bassi.'
'Viva la sincerità.' disse ronnie 'Allora, sei fidanzata o single?' chiese.
Sentii le mie guance calde e potei giurare di aver sentito un 'uh è arrossita.' da parte di qualcuno.
'Oh, sono single.' risposi spostandomi una ciocca di capelli da davanti il viso.
 
Lo facevo sempre quando ero nervosa.
 
'Uh,e come mai una bella ragazza come te non ha un fidanzato?'
'Oh bhè, semplicemente non ho trovato nessuno disposto a sopportarmi.' ronnie rise seguita da me.
'Non ci credo, non hai nessuno nel tuo cuore?' chiese ronnie stupita.
'Nessun.. ehi aspetta ho mia madre, mia sorella, sophie, oh e l'amore della mia vita.' risposi portandomi una mano sotto il mento e fingendomi pensierosa.
'Oh, e chi è?' rispose curiosa ronnie.
'Ma ovvio, Justin bieber!' risposi sorridendo.
Ronnie scoppiò a ridere.
'Dovevo immaginarlo.Quindi sei una Belieber?'
'Fino alla morte.' risposi sorridendo e portandomi una mano sul cuore.
 
La guardai al diavolo le telecamere, mi accorsi dell'incredibile somiglianza con la mia professoressa di musica la signorina Brooke, cavolo magari sono parenti.
 
'Ehi, prima hai parlato di sophie, puoi dirci chi è?' continuo ronnie.
'Certo. Lei è la mia migliore amica, insieme a mia madre mi hanno spinta a fare l'audizione per x-factor, senza di loro probabilmente adesso starei sul divano di casa mia a guardare never say never circondata da fazzoletti e con una ciotola di gelato al cioccolato sulle gambe.' risposi ricordando quante volte l'avevo fatto da quando era uscito quel film.
'Oh, da quanto tempo la conosci?'
'Da quando avevo 6 anni.' risposi sorridendo.'eravamo due pesti quando eravamo piccole, mi ricordo ancora che il primo giorni di scuola abbiamo giocato tutto il giorno insieme, e il giorno lei mi morse la mano.' risi.
'Oh mio dio!' rise ronnie. 'Non ci credo è la storia più bella che qualcuno mi abbia mai raccontato.' ammise ridendo.
'Me lo dicono in tanti.' risposi fiera.
'Oh megan, prima mi sono accorta che nominando le persone che hai del cuore non c'era tuo padre, come mai?'
 
Boom.
La domanda che non volevo assolutamente che mi venisse chiesta.
 
'Oh bhè, mio padre non me lo ricordo molto, se n'è andato quando avevo 7 anni, lasciando me e mia madre incinta di mia sorella.' mi vennero gli occhi lucidi, ma mi ero promessa che non avrei più pianto per lui.
'Mi dispiace.' disse ronnie con uno sguardo triste.
'Non ti preoccupare, ormai sono felice anche senza di lui, adesso mia madre ha un compagno e penso che sia la persona più dolce del mondo. Tratta mia madre come se fosse una principessa, si chiama Jim.'
'E lo consideri come un padre?'
'Certo che si, mi ha cresciuta lui con tutto l'amore che poteva dare sia a me che a mia sorella, è una persona fantastica.' risposi subito sorridendo alle ultime parole.
'Spero un giorno di conoscerlo allora. bhè l'intervista è finita, grazie per averci fatto conoscere un pò di te.' 
'Grazie a te.'
'Ehhh stop.' disse il cameramen. 'perfetto abbiamo finito con la tua intervista puoi andare.' disse guardandomi negli occhi.
 
Miracolo, per la rima volta da quando avevo messo piede lì dentro mi aveva degnata di uno sguardo.
 
Annuì distrattamente, mi alzai dalla sedia su cui ero seduta da ormai una mezzora e mi sgranchì un pò le gambe.
Uscì da quella stanza e mi avviai verso il mio 'camerino provviso'.
Così lo aveva chiamato mia madre.
Camminai per tutti quei corridoi di colore grigio, fino ad arrivare a una porta con su scritto 'Megan anderson.'
Sorrisi ripensando a tutte quelle volte che avevo visto nei film porte con su scritto nomi di persone famose, e adesso c'era il mio.
 
Incredibile.
 
Abbassai la maniglia della porta ed entrai dentro la stanza.
Accogliente,aveva un divanetto in pelle bianca a tre posti, una poltrona del medesimo colore, un tavolino in vetro posto davanti al divano, un como' con davanti uno specchio enorme come quello delle star con sopra un sacco di trucchi e robe varie.
Vicino al como' c'era una porta  che portava ad un piccolo bagno con un water, un lavandino e una doccia.
L'essenziale insomma.
Appoggiata per terra c'era la mia valigia viola, comprata ad un mercatino dell'usato da mia madre qualche mese fa, usata una volta per andare a trovare i miei zii ad Austin qualche settimana fa.
 
Mi avviai verso il bagno e chiusi la porta alle mie spalle.
Mi spogliai e mi infilai dentro la doccia.
 
Ci stetti più o meno un quarto d'ora e una volta che uscita mi avvolsi in un asciugamano, mi pettinai i capelli e mi accorsi che non avevo portato il cambio, così aprii la porta per andare a prendere i vestiti.
Ma quello che mi trovai davanti non fu la mia stanza vuota con solo la mia valigia viola per terra.
Ma trovai una persona stesa sul divano in pelle bianco con gli occhi chiusi.
 
Merda, e adesso questo chi era?

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