Who will love you? Who will fight?

di harryspassion
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Chapter one. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


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Prologo.

{Mi è venuta l'ispirazione ascoltando Skinny Love di Birdy.


“Who will love you? Who will fight?”



Effy è una semplicissima diciottenne inglese.
Harry è un diciannovenne ribelle.
Effy è socievole, simpatica e molto dolce.
Harry è scorbutico, stronzo ed egoista.
Effy è cresciuta in un contesto familiare abbastanza tranquillo, Harry non sa cosa significhi avere una famiglia.
Hanno qualcosa in comune, però.
Entrambi sono terrorizzati dall'amore.



Durante l'ennesimo tragitto in metropolitana, intenta a leggere un libro, venni distratta da qualcosa, o meglio, qualcuno.
"Earls Court." Annunciò la voce elettronica.
Neanche il tempo di voltarmi, che un ragazzo dalla folta chioma riccia si sedette accanto a me.

I capelli ribelli cadevano in modo molto disordinato sul volto pallido del giovane.
Due occhi color smeraldo, precedentemente coperti dagli occhiali da sole, saltarono subito al mio occhio vispo e attento.
I denti bianchi morsero nervosamente il roseo labbro inferiore, due cuffiette pendevano dalla tasca dei jeans scuri.
La T-Shirt bianca cadeva morbida sul torace, nascondendo in parte una catenina a forma di aeroplano di carta.
Prestando ancora un po' di attenzione, riuscii persino a notare tutti i tatuaggi presenti sulle sue braccia.
"Uhm, hai la scarpa sciolta." Mormorai timidamente, spostando una ciocca di capelli color cioccolato dietro l'orecchio.
Il riccio si voltò velocemente, lasciando incontrare per la prima volta i nostri sguardi.
Annuì velocemente, chinandosi per allacciare la scarpa, restando in assoluto silenzio.
Ero estremamente incuriosita da quel ragazzo, avrei voluto parlargli, continuare la conversazione, ma la timidezza mi bloccò.
"South Kensington."
Ed ecco che il misterioso ragazzo si alzò velocemente, scendendo, lasciandosi dietro un sacco di occhi curiosi intenti a scrutarlo.

Sospirai, iniziando a giocare con una ciocca di capelli, infilando velocemente il libro all'interno della borsa, preparandomi per scendere alla fermata successiva, dove mi aspettava la sua migliore amica.
Cercai di non pensarci troppo, di far uscire l'immagine di quel ragazzo tanto silenzioso quanto bello dalla mia testa, senza risultati.
Complimenti, Elizabeth Stonem.

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Capitolo 2
*** Chapter one. ***


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Chapter one.



“Who will love you? Who will fight?”





Effy.

"Julie!"
"Ciao diciottenne scorbutica e antipatica." Julie sistemò un ricciolo ribelle dietro l'orecchio, assumendo un'espressione divertita.
"A cosa devo tutta questa gentilezza?" Arricciai il naso, incrociando le braccia al petto.
"E' la conseguenza alla buca che mi hai rifilato ieri." Mormorò la riccia, alzando il mento, fingendosi offesa.
"Quante volte devo ripeterti che dovevo fare da babysitter a mia cugina di dodici anni?"
"Gne, gne. Almeno ti hanno pagata?"
"E' ovvio, venti sterline per una serata in compagnia della nana. E' stato abbastanza faticoso, ma niente male. Abbiamo fatto la maratona dei film di Harry Potter." Risi solo al pensiero, accennando successivamente un sorriso, rilassando i muscoli del viso.
"Ti sei persa un concerto allo Sugar da paura. Il batterista era un gran figo, ho pure il suo numero! E poi ho adocchiato un tipo niente male.. Alto, bel fisico, occhi verdi, capelli ricci, culo da paura. Capito, no?" Julie mi fece l'occhiolino, in quel preciso istante mi incantai.
"Effs? Ci sei?" Julie mi schioccò due dita davanti agli occhi, facendomi trasalire.
"Sì, no, ehm.. Niente." Niente un corno, avevo pensato immediatamente al ragazzo che avevo incontrato precedentemente in metro, che corrispondeva perfettamente alla descrizione fornitami dalla bionda di fronte a me.
"Hai visto un fantasma, per caso?"
"No. Stavo soltanto pensando al fatto che ho davvero tante faccende da sbrigare."
"Mi stai liquidando di nuovo, Effs?"
"No, io.. Cioè, sì. Ti prego, perdonami. Love you!"

In pochi secondi scattai via, scendendo velocemente le scale della metropolitana, udendo un'ultima parolaccia sfuggire dalle labbra di Julie.

Scoppiai in una risata soffocata, scuotendo la testa, raggiungendo il binario e aspettando con ansia la metro.
Non sapevo esattamente cosa fosse scattato all'interno della mia testa, ma Julie aveva sicuramente intuito qualcosa, dato che mi mandò subito un messaggio.

"Il tipo si chiama Harry. So che mi ami. E no, non ringraziarmi."

Nel momento in cui sul mio viso pallido si fece spazio un ampio sorriso, arrivò la metro. Salii velocemente, sedendomi su uno dei tanti sedili vuoti.

Dalla fermata a Victoria, tornai a West Kensington, il quartiere dove abitavo sin da quando ero piccola.
Avevo dei bei ricordi legati a quel posto, ma la mia infanzia non era stata tutta rose e fiori.
Di buona famiglia, ero stata cresciuta da mia madre in modo impeccabile, o almeno così dicevano gli altri.
Non che mio padre non ci fosse mai stato, ma era sempre impegnato con il lavoro, accecato dai soldi, aveva occhi solo per il suo bell'ufficio e ci avevo fatto un po' l'abitudine.
Mio padre, possedeva infatti cinque negozi a Londra da ben vent'anni.
Sotto il punto di vista economico, non avevamo mai avuto problemi, venivo accontentata sempre, ma per mia fortuna, non venni mai viziata eccessivamente.
Frequentavo la scuola pubblica, ero amica di tutti, eccetto di quelle quattro o cinque tipe gelose e invidiose.
Nonostante il mio bell'aspetto e la mia intelligenza, non ero una ragazza presuntuosa, vanitosa e non avevo assolutamente la puzza sotto al naso, qualità tipicamente diffusa tra le figlie di papà.

Parlando d'amore, mi ero fidanzata solo una volta, a sedici anni e quella volta mi era bastata per sbattere definitivamente la porta in faccia all'amore.
Ci avevo creduto nella storia con Dave, ma lui aveva fatto lo stronzo, facendomi innamorare, per poi lasciarmi sola dopo appena sei mesi, frantumando tutto ciò che di bello c'era tra noi.
Piccole delusioni e difficoltà pienamente superate a parte, avevo avuto un'infanzia tranquilla e un'adolescenza felice.

"West Kensington."
Arrivò il momento di scendere e persa tra i miei pensieri, scattai subito in piedi, dirigendomi verso l'uscita, domandandomi ripetutamente come avrei potuto trovare quel misterioso ragazzo, dato che di Harry a Londra ne esistevano a bizzeffe.

Raggiunsi la villetta in cui abitavo con la mia famiglia in meno di dieci minuti e mentre tirai fuori le chiavi dalla borsa, notai qualcosa di sospetto.

Mio padre era in casa, la Jeep era parcheggiata nel vialetto e la serranda del garage era aperta.
Incuriosita da quel particolare, mi avvicinai lentamente e silenziosamente, affacciandomi e spalancando la bocca e gli occhi alla vista di qualcosa di assolutamente gradito.

"Oh, Effy, tesoro. Sei tornata prima?" Mio padre si accorse immediatamente della mia presenza.
All'interno del garage vi era una Mini Cooper nera, perfettamente lucidata, nuova di zecca.
"Sorpresa!" Esclamò l'uomo, aprendo le braccia, accogliendomi subito tra le braccia.
A interrompere il nostro abbraccio fu un ragazzo, che spuntò da dietro l'auto, con dei guanti bianchi tutti sporchi.
E non era un ragazzo qualsiasi.
Era Harry, quell'Harry.
Per poco non mi strozzai con la saliva, indietreggiando di un passo, portando lo sguardo sul ragazzo dalla folta chioma riccia.
"Ehm." Mormorò Harry, togliendo lentamente i guanti, guardando con espressione interrogativa mio padre. "Io qui ho finito signore, è tutto apposto."
"Grazie ragazzo, puoi andare."
"Grazie a lei, arrivederci." Il ragazzo fece per andarsene, poi si voltò un'ultima volta, guardandomi e accennando un sorrisetto beffardo, correndo verso il cancello, uscendo velocemente, sfuggendo un'altra volta ai miei occhi, senza che potessi fare o dire niente.
"Allora, ti piace?" La voce profonda di mio padre mi fece trasalire e arrossire come non mai. "La macchina." Continuò.
"Oh, ah, la macchina.. Sì, papà. E' bellissima, g-grazie." Che grandissima deficiente, avevo appena fatto una figura da niente davanti a mio padre.
"Sì, lo so."
"Ahm, papà.. Come mai quel ragazzo era qui?"
"Harry Styles, dici? Oh, lavora temporaneamente all'officina di Peter Black, ha portato qui la tua auto e ha controllato che non ci fossero problemi."
Harry Styles, bingo.
"Oh, okay."
"Perché? Lo conosci per caso?"
"No, no. Mi sembrava di conoscerlo, mi sono confusa."
Con questa frase, liquidai elegantemente mio padre, correndo verso la porta d'ingresso, aprendola e buttando la borsa sopra il mobile all'entrata, salutando con un "Sono a casa!" mia madre.
Corsi in camera, accendendo il computer portatile, decisa a cercare Harry su Facebook.




Here I am.

Ed ecco qui il primo capitolo.
Non è il massimo della lunghezza, lo so, ma vorrei sapere cosa ne pensate.
Recensite! ♥


Effy Stonem.
Harry Styles.
Julie Mavor.
Andrew Stonem.
Lily Stonem.

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