Ritorno al passato...

di tatarella20
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo!! ***
Capitolo 2: *** Ricomincia così... ***
Capitolo 3: *** Una nuova insegnante... ***
Capitolo 4: *** Quel giorno di inizio dicembre... ***
Capitolo 5: *** Raccontami di te... ***
Capitolo 6: *** Il tempo che passa.... ***
Capitolo 7: *** Lettere da Londra... ***
Capitolo 8: *** Luna piena... ***
Capitolo 9: *** Amicizie Ritrovate... ***
Capitolo 10: *** Dov'è Hermione? ***
Capitolo 11: *** Ordini e disordini... ***
Capitolo 12: *** Il posto Comune... ***
Capitolo 13: *** Incontro tra Conoscenze ***
Capitolo 14: *** Guerra e Paura ***



Capitolo 1
*** Prologo!! ***


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Ritorno al passato....

 

Prologo

 

Il treno sfrecciava veloce e silenzioso nella foresta.

 

Il sole piano piano scendeva dietro le montagne e vi si nascondeva quasi vergognoso e stanco del suo lavoro diurno.

 

Il lago si muoveva dolcemente, cantando un ninna nanna delicata e sublime.....

 

Le gallerie, fermavano questa immagine che subito dopo ricompariva più bella e movimentata che mai.

 

Il silenzio di quel viaggio così lungo, veniva interrotto dalle chiacchiere del treno affollato di ragazzini......quel castello che lei tanto voleva rivedere dopo dieci lunghi anni, si stava delineando davanti ai suoi occhi, e l’emozione e la malinconia che provava nel rivederlo, scatenò dentro di lei ricordi che credeva, e che sperava, di aver cancellato per sempre.....

 

Nessuno poteva immaginare quello che lei aveva passato li dentro, ora da insegnante vi ci ritornava per permettere ai ragazzi di oggi,una nuova vita con la speranza che a loro, non possa accadere quello che accadde a lei.....

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Capitolo 2
*** Ricomincia così... ***


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Capitolo uno: Ricomincia così

 

Entrare di nuovo in quel castello per la porta principale, mi faceva un certo effetto, non era cambiato nulla, la capanna di Hagrid fumava come sempre, il giardino era più vivo che mai, e il vecchio e caro platano picchiatore continuava a fare i dispetti a tutti i poveri uccellini che gli passavano accanto.....Quella scalinata in marmo, che ti accoglieva appena entravi, era tirata a lucido come voleva la miglior tradizione, e su ad  attendere i ragazzi c’era la cara e vecchia vicepreside: la professoressa McGranith.

 

Arrivai prima degli alunni e salii quella scala con foga, fermandomi solo quando fui di fronte alla prof, le sorrisi, e lei quasi inaspettatamente mi abbracciò, non lo aveva mai fatto prima d’ora, ma quel gesto mi diede la forza per iniziare il mio nuovo lavoro...

 

“Ben tornata a casa Hermione!” mi disse.

 

“Grazie mille per l’accoglienza e per il lavoro che mi ha offerto!” le risposi.

 

Avrei voluto continuare a chiacchierare con lei, ma i ragazzi stavano entrando, e io, quale insegnante, avrei dovuto raggiungere i miei colleghi al tavolo...

 

Quando entrai in quella sala da una porta laterale, il respiro per un istante mi si fermo in gola, senza accorgermene venni stritolata nell’abbraccio di Hagrid, che da quanto vedevo non era cambiato per niente, la barba folta e la lacrima facile, non erano scomparsi....

 

Mi sedetti accanto a lui dopo aver salutato Albus Silente, il nostro adorato preside, e iniziai a chiacchierare con lui di quello che avevamo fatto per dieci anni. Lui mi raccontò della sua vita ad Hogwartz, io della mia misera vita a Londra, dei miei studi. Mi chiese di Harry e Ron, ma sfortunatamente non gli seppi dire più di quanto lui sapesse già(Hagrid mentiva).

 

Con malinconia iniziai a pensare al primo giorno di scuola, a come ci eravamo conosciuti, e di come le nostre avventure ad Hogwartz erano ancora sulla bocca di tutti. Impossibili ne da cancellare, ne da imitare....

 

Hagrid mi diede una gomitata e disse “Eccoli”. Io massaggiandomi il mio povero braccio dolorante, mi alzai insieme a tutti gli altri insegnanti.

 

Fù come una folgorazione.

 

Guardando tra i bambini che entravano, ne vidi uno che mi lasciò di stucco, occhi azzurri, glaciali, e capelli biondissimi. Di getto pensai‘Draco?’, ma pensandoci e guardandolo con più attenzione, riconobbi gli occhi dolci e delicati di Calì, era suo figlio.

 

Quando la professoressa McGranith lo chiamò, rimasi scioccata, era veramente un Malfoy, ma il suo nome era Lion, la sua determinazione nel salire le scale, e lo sguardo freddo erano le caratteristiche tipiche di suo padre, e da buon Malfoy venne assegnato, dal cappello parlante, ai Serpeverde.

 

Il nome che la McGranith disse successivamente, attirò ancora di più la mia attenzione.

 

“Richard Weasley”, rosso come il padre, ma con gli occhi della madre Cho. Mi ricordo quando Ron dieci anni fa, venne da me e mi disse: ‘Sai, mi sono innamorato di Cho’, io ricordo che rimasi allibita, ma ne fui felice, ancora meglio ricordo il loro matrimonio, lei era bellissima, lui era imbarazzatissimo, ma in fondo aveva quel tocco di eleganza e di originalità che contraddistingueva la sua famiglia.

 

Anche Richard venne assegnato ai Griffondoro, come tradizione.

 

Io mi concentravo divertita a guardarli, mentre loro, si salutavano, e si sedevano nelle rispettive case, un Malfoy e un Weasley erano tornati ad Hogwartz per combinare casini, ci mancava un Potter, e il trio si sarebbe completato....

 

Mentre parlottavo rilassata con Hagrid, senti un cognome famigliare, “James j. Potter”, io quasi sconvolta mi voltai verso questo bambino dagli occhi verdi, e ne rimasi colpita. Guardai Hagrid e mi disse “Sai....quando mi hanno detto che non vi frequentavate più, mi sono chiesto di chi fosse quello splendido bambino, poi mi hanno riferito che si è sposato, ma che gli è morta la moglie, lasciandogli un figlio di pochi mesi, da allora James j. e Harry vivono a Londra” io guardai Hagrid e poi guardai James j., che era identico ad Harry quando aveva la sua età, occhialini tondi, viso magro, e tutte le caratteristiche per diventare un bel ragazzo..... 

 

Ora da buona ex Griffondoro, mi sarebbe piaciuto vedere una ragazzina riccia, che delicatamente si sedeva al tavolo con James j. e Richard, ma non fù così. Vedendoli parlottare tra loro, mi diede una fitta di malinconia, che scomparve quando mi resi conto di essere la loro insegnante. 

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Capitolo 3
*** Una nuova insegnante... ***


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Capitolo due: La nuova insegnante

 

I giorni che seguirono furono piuttosto tranquilli, le lezioni non iniziarono subito regolarmente, per il momento c’era solo la mattina....

 

Solo dopo tre giorni ebbi il piacere di fare la mia prima lezione di Difesa contro le arti oscure, la conoscevo bene, Harry spendeva l’anima per farmele capire e molte volte usava Ron e Draco, come cavie, per queste dimostrazioni....

 

Quando entrai in classe mi accorsi subito, che c’era qualcosa che non andava.

 

Tutti sapevano quello che io, insieme a tre altri grandi signori di quella scuola, avevamo fatto in passato, e tutti erano curiosi di sentirne la storia nei minimi dettagli, senza omettere nessun particolare.

 

Mi presentai e da classe di prima, con una discreta educazione, mi salutarono alzandosi, come facevamo anche noi. Iniziai a spiegare la mia materia e quello che, durante l’anno, gli avrei insegnato....ma non riuscii a finire la frase perché una piccola mano scatto in alto, disse “Mi scusi professoressa, è vero che lei ha sconfitto il Signore Oscuro?”.

 

Ero decisamente impreparata a quella domanda, ma con rispetto, per il suo coraggio decisi di rispondergli: “Si, io insieme ad altri tre grandi maghi che hanno frequentato, come me, questa scuola, abbiamo sconfitto il signore oscuro” dai bambini si alzò un “wow” di stima e rispetto nei miei confronti.

 

Da un lato ne fui contenta, ma dall’altro un po’ meno.

 

Nessuno poteva immaginare cosa ci successe quella notte....

 

Ron, Harry e Draco avevano deciso di dare il colpo di grazia a Voldemort, e nessuno sarebbe stato in grado di fermarsi, Cho e Calì si erano arrese davanti alla loro decisione...ma io no... Harry era troppo importante per me e nessuno me lo avrebbe portato via. Stupidamente decisi di seguirli, combatterono come pazzi, e credevano di averlo ucciso, ma inaspettatamente non fu così, Voldemort si rialzò e scagliò contro Harry un incantesimo. Questo incantesimo non arrivò mai ad Harry, perché c’ero io, e fui io a essere colpita, rimasi ferita gravemente, ma grazie al mio intervento...Harry con tutta la rabbia che aveva in corpo, uccise Voldemort e ci trasse in salvo...

 

Non lo mai raccontato a nessuno...nemmeno a Karl, mio marito....

 

La mia prima lezione fu un successo.

 

Come mi aspettavo Richard, non riusciva a seguirla, perché troppo impegnato a giocare, ma lo capivo, anche Ron era così ai suoi tempi....

 

Mi sorprese la concentrazione che invece aveva Lion. Draco non era così attento, in questo, sicuramente, lo aveva preso tutto dalla madre, che era molto brava a scuola.

 

Adoravo Calì, ricordo come se fosse ieri la prima volta che la incontrai...

 

Quel giorno pioveva, e il freddo da lì a poche settimane si era fatto sentire ancora di più...era il primo anno, e io da scorbutica, patetica e rompiscatole quale ero, non avevo fatto amicizia con nessuna ragazza, il camino acceso davanti a me continuava a scoppiettare e riscaldare, non mi accorsi che sul divano accanto a me c’era qualcuno, fino a quando non mi parlò ‘E’ bello stare qui al caldo, mentre fuori si gela” mi voltai verso di lei e non risposi ignorandola, ma lei continuò ‘Ho sentito dire che tu conosci molto bene Harry Potter, è vero?’ non so perché ma a quella domanda il sangue iniziò a ribollirmi nelle vene, la guardai dritta negli occhi chiarissimi e le risposi ‘Si e allora?’ lei si offese, ma continuò a parlarmi ‘Volevo solo saperlo, perché sei sempre da sola, e ti vedo sempre con Harry e Ron, ma mai con delle ragazze...sei fidanzata con Harry?’ nella mia mente quella frase me l’ero già aspettata, ‘No, e anche se fosse, non sono cavoli tuoi’.

 

Fù quello il mio primo approccio con Calì, in seguito ce ne furono degli altri ancora peggio, tutto perché la mia gelosia nei confronti di Harry cresceva ogni giorno che passava....

 

Vederli studiare era come accorgersi di tornare improvvisamente indietro nel tempo, tutta la scuola amava in modo viscerale le lezioni di Difesa contro le arti oscuro, perché? Semplicemente perché, devi combattere, affrontare nemici, misurarti con persone che erano al tuo livello, o ancora di più....

 

Questo Harry lo sapeva bene, tutti i giorni affrontava Draco o Ron, in battaglia in cui molte volte rimanevano feriti...ma vinceva sempre...

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Capitolo 4
*** Quel giorno di inizio dicembre... ***


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Capitolo tre: Quel giorno di inizio dicembre...

 

Passarono le settimane e la tensione dei primi giorni svanì molto lentamente. Appena gli alunni entravano in aula acquistavo sicurezza e loro mi ascoltavano con interesse...Non mi preoccupai più di tanto di quello che da lì a pochi giorni sarebbe avvenuto, solo il giorno prima dell’incontro con i genitori mi resi conto di poter rivedere Harry, Ron e Draco.

 

Era un giorno di pioggia, faceva freddo e la pioggia insistente e dispettosa scendeva su Hogwarts come una furia, violenta ma allo stesso tempo lenta e fragile come di cristallo, appena toccava il suolo si rompeva in mille pezzi incurante di quello su cui cadeva....

 

Le finestre del castello incorniciavano questo spettacolo e la nuvolosità di questa giornata rendeva anche me molto nervosa e preoccupata.

 

Mi ricordo ancora di quando la mia famiglia veniva a sentire i professori e soprattutto ricordo gli occhi di Harry, tristi, mentre l’atmosfera attorno a lui era gioiosa e di festa.

 

Solo una volta in quel giorno di inizio dicembre, il suo viso mi regalò un immenso sorriso....

 

‘Hermione, lo sai chi viene a sentire i professori per me, oggi?’ rimasi un po’ spiazzata da quella domanda, mo non riuscii a negare una risposta al suo viso raggiante, ‘No, chi viene?’ risposi io, ‘Sirius’ disse lui sorridendo e saltellando, era il 5° anno che passavamo ad Hogwartz, quella fù l’unica volta che vidi Harry sorridere in quel giorno di inizio dicembre.....

 

Quei ricordi che ogni tanto mi attraversavano la mente mi deconcentravano da quello che mi succedeva intorno, e non mi accorsi dei leggeri passi di Cho, mi accorsi di lei, solo quando mi fermai per guardare fuori e vidi il suo viso riflesso nella finestra, allora mi voltai.

 

Davanti a me avevo la mia migliore amica e la mia miglior avversaria, in amore...

 

Mi sorrise, in un modo dolcissimo, e ci abbracciammo senza dire una parola, mi era mancata, come io ero mancata a lei....

 

“Sai, non sei cambiata per niente in questi anni?” disse lei, sorridendo, “Ho fatto un patto col diavolo per mantenermi giovane!” risposi io. Involontariamente ci spostavamo per il corridoio della scuola come due alunne che cercavano un posto tranquillo per chiacchierare....

 

Dopo un po’ che camminavamo, ci sedemmo su un piccolo muretto.

 

Ci affacciavamo sul lago, se guardavamo giù potevamo vedere il dirupo che le alte mura del castello formava insieme alla costa della montagna su cui, Hogwarts, si innalzava maestoso, dominando le montagne circostanti e il lago che si adagiava di fronte a lui, proteggendolo dagli attacchi esterni e dalla vista dei curiosi....  

 

Intanto i genitori degli altri alunni stavano raggiungendo la scuola. Ron che era arrivato da un po’, si appostò di fronte all’entrata ad aspettare che Harry o Draco facessero ritorno ad Hogwarts...

 

La chiacchierata con Cho fù lunga e ne approfittammo per parlare anche di Richard, “Non va male a scuola –dissi- i suoi voti sono buoni, ma è timido, deve acquistare fiducia in me e soprattutto in lui, altrimenti rischia di peggiorare” Cho mi guardò e disse “E’ impossibile che possa migliorare –disse- basta guardare il padre, appena vede un lupo scappa a gambe levate” entrambe scoppiammo a ridere, senza accorgerci che qualcuno non lontano da noi ci stava osservando incuriosito...

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Capitolo 5
*** Raccontami di te... ***


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Capitolo quattro: Raccontami di te...

 

 

Harry era appoggiato ad una colonna e accanto a lui c’era Ron ci guardavano come se fosse la prima volta che ci vedevano, incuriositi e incantati, immobili a fissarci mentre noi ridevamo come matte, solo quando Cho voltò la testa verso il prato, ci accorgemmo di loro...

   

Io rimasi pietrificata dagli occhi di Harry, verdi come la speranza, come i prati fioriti di verde della primavera più raggiante, in quel momento tutte le preoccupazioni dei giorni precedenti svanirono, insieme a mio marito Karl, la mia mente si annebbio e dentro di essa entrò Harry, come se fosse l’unica cosa che potesse controllarla....

 

Sorrisi imbarazzata, cercando di guardare altrove senza riuscirci, in questo momento niente e nessuno sarebbe stato in grado di farmi distrarre da Harry.

 

Fu Cho a rompere il silenzio, si alzò ed andò a salutare Harry e poi con il suo garbo e la sua gentilezza disse, “Vi lascio parlare di J.J, noi ce ne andiamo!”....

 

Rimanemmo a lungo a fissarci io seduta e lui in piedi, entrambi non sapevamo come iniziare una possibile conversazione....

 

Fu lui a rompere quella stramaledetta tensione “Come stai?” la sua voce calda e tranquilla, era come se mi stesse cantando la più dolce delle ninne nanna....si sedette accanto a me e mi guardò dritto negli occhi, “Bene –dissi- tu invece, come stai?” sorrise, il suo sorriso mi era mancato, dolce, ma con una vena di sicurezza e di sfida che mi distruggeva, lo conoscevo quel sorriso, quando lo vedevo comparire sul suo viso, aveva dei problemi, grossi problemi....

 

“Diciamo che le acque si sono calmate –disse- da quando J.J è qui so che ci sei tu e che c’è Silente che potete proteggerlo, con me, lui, non è mai stato al sicuro!” sapevo che qualcosa non andava “Tutto qui –dissi- non devi dirmi altro?” lui mi guardo e disse “A te non sono mai riuscito a farla, vero?” orgogliosa come ero dissi “Già... cosa è successo d’altro?” restio, non voleva quasi rispondermi e poi disse, “Mi sono sposato dieci anni fa, ed è nato J.J, mia moglie Kristell, è stata uccisa da un mangiamorte, mentre proteggeva J.J...io non c’ero in casa, quando sono tornato mio figlio non c’era più e Kristell giaceva a terra morta....era una maga, J.J è un purosangue come me, ma non ha mai fatto magie di nessun tipo quando era piccolo...solo la sera scoprii che Draco e Calì lo avevano tratto in salvo, non riuscendo però a salvare Kristell...credevo che mio figlio potesse avere una vita migliore di quanto non l’avessi avuta io, ma mi sbagliavo, la mia famiglia è destinata male, e nessuno potrà mai cambiare le cose...” la storia dei suoi ultimi dieci anni la riassunse così in poche parole, ma sapevo che solo lui sapeva come era andata e non voleva fare stare male gli altri, per questo la riassumeva...

 

Gli occhi tristi li puntò verso di me, di nuovo, e disse “E tu, che hai fatto in dieci anni?” mi aspettavo questa domanda, “Anche io mi sono sposata, sei anni fa –dissi- si chiama Karl, non ho avuto bambini, non ne voglio....mi fanno stare male, sono diventata insegnante di Difesa contro le arti oscure, pensa tu il destino che strani scherzi che fa e adesso sto parlando con te, dopo dieci anni di lontananza...!”

 

Lui subito eclissò l’argomento, “Come va J.J?” disse lui, il mio sguardo severo gli si puntò addosso, ma mi rassegnai e risposi “Tuo figlio è molto più bravo di te, ed è tutto dire, è tranquillo, non si ficca nei casini –con la voce sottolineai quella frase- studia molto ed è simpatico, molto simpatico...” Harry fu felice di quello che gli dissi, mi sarebbe piaciuto continuare a chiacchierare con lui, ma l’arrivo irruento e repentino di Draco sconvolse i miei piani....    

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Capitolo 6
*** Il tempo che passa.... ***


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Capitolo cinque: Il tempo che passa...

 

 

“Hermione!!!!!!!!!!!!” disse Draco, lo guardai allibita, non si era mai comportato così, si inginocchiò davanti a me, mi prese la mano e me la baciò delicatamente, il galantuomo che era è rimasto anche adesso che ha 29 anni. Si ricompose, si alzò e sorrise, mi ricordavo anche il suo di sorriso, delicato e cattivo, sarcastico e bastardo allo stesso tempo, i suoi occhi gelidi completavano l’opera donandogli l’aria di una persona fredda, meschina e molto determinata...

 

Draco Malfoy, ricordo tutto di lui, dal 5° anno iniziò a tormentare la povera Calì, che non lo ignorava, Pansy Parkinson che era stata la sua ragazza per i primi quattro anni, venne lasciata, e molte volte la faceva sentire come uno zerbino....

 

Ora guardandoli insieme, Draco e Calì, mi torna alla mente quel giorno....

 

Calì, correndo scendeva le scale e piangeva, i libri in mano...Draco correva dalla parte opposta e appena girò l’angolo andò a sbattere contro di lei, i suoi libri volarono per terra, mentre Draco riuscì a prenderla al volo, ma persero l’equilibrio e caddero all’indietro, Draco era di schiena e si fece molto male. Lui non si accorse subito dei singhiozzi di Calì, solo quando si alzò tirandola su e facendola sedere sugli scalini, anche se la schiena gli faceva male, si accorse che piangeva....Draco entrò nel panico ‘Ti sei fatta male? Non piangere, non è successo nulla!’ i singhiozzi di Calì si fecero più intensi, Draco ormai non sapeva più che pesci prendere, si guardava intorno sperando che non arrivasse nessuno, non sapeva come consolarla, Calì, inaspettatamente, si alzò di scatto e raccogliendo i suoi libri, disse ‘Non è colpa tua! Grazie per avermi presa! Ora devo andare! Scusa!’ senza neanche guardarlo in faccia,  voltò l’angolo e sparì...Draco guardò l’orologio e si accorse di essere in un ritardo pazzesco....

 

Si rincontrarono due giorni dopo, Calì che due giorni prima non lo aveva riconosciuto, entrò in classe tranquillamente. Draco ne aveva parlato con Harry, e quando lei si sedette, lo stesso Harry sferro una gomitata nelle costole a Draco che subito dopo si voltò verso Calì, che stava leggendo....

 

Draco si alzò e si sedette di fronte a lei, che, sorpresa da quel gesto, si guardò attorno preoccupata, ‘Stai bene?’ chiese Draco, ‘Perché me lo chiedi?’ chiese Calì quasi terrorizzata da quella domanda, ‘E’ solo che dopo l’altro giorno non ti ho più vista e mi chiedevo se stavi bene?’ disse lui, ‘Scusami, ma che cosa è successo l’altro giorno?Io con te non ho mai avuto niente a che fare, e tanto meno vorrei iniziare adesso’ disse lei, che si alzò dalla sedia ed uscii dalla classe, Draco inviperito, le corse dietro, ‘E’ così che mi ringrazi dopo averti salvata l’altro ieri?’ disse lui, ‘Salvata da cosa Malfoy?’ chiese Calì, ‘Rischiavi di farti male quando sei caduta dalle scale, io ti ho salvata ed è così che mi ringrazi!’ la voce di Draco si alzava sempre di più. Calì non avrebbe mai immaginato che fosse stato lui, si voltò di scatto, incredula ‘Non è possibile, tu Draco Malfoy non faresti mai una cosa per me.....!’ Draco si rabbuiò ancora di più, il sangue gli pulsava nelle vene, ma con un inaspettata freddezza disse ‘Se on ci vuoi credere non mi interessa, ma almeno spiegami come avrei fatto a sapere che stavi per cadere dalle scale e farti male....!’ Calì lo guardò dritta negli occhi e disse ‘Avrebbe potuto dirtelo chiunque!’ Draco rispose ‘E secondo te io bazzico dalle parti della Torre di Griffondoro?’ lei disse ‘Perché non potresti? Dopo tutto, se sei passato di lì eri nella zona di Griffondoro, o no?’ disse lui ‘Giusto, ma si da il caso, che dovevo incontrare Ron e Harry, per fare una cos, e per questo quando ci scontarti ho cercato di aiutarti, ma a quanto pare era meglio lasciare perdere, visto la tua ingratitudine’ detto questo Draco si allontanò, ma Calì, pentita di quello che aveva detto disse ‘Scusa, non pensavo potessi essere stato tu, ti chiedo perdono!’ gli occhi di Calì, blu come il mare profondo, come il cielo in piena estate, si riempirono di lacrime ‘No! scusa tu, non volevo alzare la voce!’ disse Draco, si avvicino a lei accarezzandogli la spalla, dandogli un bacio sulla guancia, non lontano da lì, dietro al muro, Pansy Parkinson, aveva assistito alla scena....        

 

Da quello strano giorno le cose si evolsero in modo strano, Pansy e Draco non facevano più coppia fissa, io avevo smesso di litigare con Calì, e anzi iniziò a starmi pure simpatica, forse perché non ronzava più intorno ad Harry, Calì iniziò a considerare un Malfoy come possibile fidanzato....

 

Parlai con Draco di Lion per alcuni minuti voleva sapere come andava e io gli dissi “Tuo figlio ha le stessa concentrazione di tua moglie, cioè ottima, e la tua voglia di studiare cioè pessima” ci rimase un po’ male, e disse “Speravo in un incontro un po’ più dolce con te, invece anche tu mi dici la stessa cosa, ormai ci rinuncio!” scoppiai a ridere “Vedrai che passerà –dissi- quando crescerà se ne accorgerà!” “Speriamo –disse Draco- ancora adesso io faccio fatica a capire come sono riuscito ad uscire da Hogwartz, senza problemi!”, risi di nuovo, non era cambiato di una virgola...o forse si! Era più maturo e affascinante....

 

Quando Calì si avvicinò a me vidi che in braccio portava, un altro gioiello di casa Malfoy, Calì era splendida, mi sorrise, e io mi avvicinai, “Questa bella bambolina chi è?” chiesi io, “Digli come ti chiami ad Hermione” la piccola mi guardò, era il ritratto spaccato di Draco, timidamente mi disse “Ginevra” e subito dopo si nascose tra le braccia di Calì, avevo ricevuto un'altra bella sorpresa, solo io non avevo figli e solo io non ne volevo avere! Non con Karl....

 

Ci raggiunsero anche Ron e Cho, e continuammo a parlare per lungo tempo come facevano ai vecchi tempi, sarei rimasta lì per tutto il giorno, ma loro dovevano andarsene, il tempo delle visite era finito e dovevano salutare i ragazzi per poi scappare di corsa...

 

Sapevo che questa lontananza non sarebbe durata a lungo, in fondo al mio cuore speravo che Harry tornasse da me il più presto possibile....

 

Solo con il tempo avrei capito quando, come e perché....

 

Ora mi accontentavo del suo forte abbraccio e del suo bacio sulla guancia, prima di andarsene.....

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Capitolo 7
*** Lettere da Londra... ***


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Capitolo sei: Lettera da Londra....

 

Quella lettera, era come se mi guardava, io il coraggio di aprirla, non lo avevo, e rimaneva lì...

 

La guardavo insistentemente ma sapevo benissimo, che con la forza della magia e con la forza del pensiero non sarei mai riuscita a leggerla, era sigillata, e potevo aprirla solo con le mani(protezione che Harry aveva usato in passato, anche con altre cose molto importanti).....

 

E così mi decisi a leggere quello che Harry aveva da dirmi:

 

Cara Hermione,

prima di tutto ti volevo ringraziare per la chiacchierata di oggi pomeriggio, sono rimasto molto sorpreso da come siamo riusciti a parlare, dopo tutto quello che era successo tra di noi! La cosa che però mi ha fatto più piacere di tutte è stato poterti rivedere! Mi hai costretto ha parlare di me come sempre, ma di te non mi hai voluto dire nulla, o meglio non siamo riusciti a concludere la nostra chiacchierata(maledetto Malfoy). E’ proprio per questo che ho deciso di spedirti questa lettera, mi piacerebbe invitarti a cena una sera di queste, così mi racconti quello che hai fatto in dieci anni di lontananza, perché sono molto curioso.....

                                                                   Harry Potter

 

p.s=fammi sapere presto una risposta! 

 

Quasi lusingata da questa lettera e dall’invito scrissi la risposta di getto senza pensare a quello che stavo scrivendo:

 

Caro Harry,

mi ha fatto molto piacere poterti rivedere e soprattutto mi ha fatto molto piacere il fatto che riusciamo a parlare ancora così tranquillamente! Accetto molto volentieri il tuo invito!

                                                                                                                                                   Hermione Granger

 

Dopo aver scritto la lettere corsi subito nella guferia, e spedì la lettera a Lontra, sperando che arrivi presto la sua risposta....

 

Il giorno dopo mi alzai con il buon umore, sia per la lettera di Harry, che per la  prima grande partita di Quidditch dell’anno e sarebbero scese in campo Serpeverde contro Tassorosso! Non me la sarei persa per nessun motivo!

 

Ricordo ancora quando Harry al primo anno qui ad Hogwarts venne da me e Ron di corsa urlando come un pazzo ‘Sono stato preso, mi hanno preso!!!’ li per lì io e Ron ci siamo guardati e abbiamo detto ‘E’ impazzito per caso?’ lui saltellante di gioia ci disse testuali parole ‘La professoressa McGranith mi ha messo nella squadra di Quidditch, come cercatore!’ io che a quel tempo di sport non me ne intendevo molto non riuscì molto a capire l’importanza di quel ruolo, e infatti rimasi un po’ perplessa dalla felicità di Harry e dall’urlo di gioia che emise Ron in quel momento!Solo quando riuscì a vedere la partita capii l’importanza che Harry aveva assunto nella squadra....forse, fu quando Harry prese per la prima volta il boccino, che mi accorsi che lui per me non era solo un amico....

 

La partita iniziò sotto le nuvole e finì quattro ore dopo sotto la pioggia, fù una partita lunga ed estenuante, la forza di Serpeverde aveva distrutto quei poveri ragazzi di Tassorosso, dal canto mio non ero stata molto attenta a quello che succedeva, ero più concentrata a guardare i visi attenti e sorridenti di J.J, Richard e Lion, fazioni diverse, ma stesse facce, felici e sorridenti, incantati a scovare il boccino, avevano le stesse facce così concentrate di Harry, Ron e Draco, guardarli in questo momento era come tornare a quel tempo, quando non pensavano ad altro che a difendersi da Voldemort, e da tutti i Mangiamorte.

 

Mentre io cercavo in tutti i modi di farmi notare da te Harry, ‘Se solo fossi qui con me, ti direi che cosa provavo veramente quando ti guardavo attento e concentrato a cercare il boccino, ogni volta che una ragazza diceva il tuo nome, mi veniva un tuffo al cuore, perdevo un battito, ma mi bastava guardarti per tranquillizzarmi, mi piaceva quando da lontano mi guardavi sulla tua scopa, e mi facevi l’occhiolino, forse non te ne sei mai accorto, ma io arrossivo sempre quando facevi così, un riflesso incondizionato che con il tempo è diventata un’arma di seduzione! Maggiormente ricordo quando alla fine di Griffondoro contro Corvonero, ti ho visto baciare Ginny, lì in quel momento una freccia mi ha trapassato portandomi via un pezzo di cuore, e la ferita che mi aveva lasciato quel momento, sanguinò per ben 2 anni fino a quando tu e Ginny non vi siete lasciati!’

 

N.B: Cosa ne pensate? recensite recensite recensite, sono curiosa di sapere se vi piace, e se devo cambiare qualcosa, vi piace Calì bionda? A me da morire, sembra un altra persona....

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Capitolo 8
*** Luna piena... ***


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Capitolo sette: Luna piena

 

Voi tutti penso che ricorderete il vostro primo appuntamento! L’ansia di non sapere cosa dire, di aver paura a fare scena muta, non sapere come vestirsi, che scarpe mettersi, come acconciarsi i capelli! Bene, quello con Harry non era il mio primo appuntamento ma per certi versi gli si avvicinava molto. Passai tutto il pomeriggio a prepararmi a vedere le possibili combinazioni tra vestiti, trucco, gioielli, scarpe e borse, e ogni volta dovevo ricominciare da capo perché niente riusciva a piacermi. Alla fine, precisamente cinque minuti prima dell’arrivo di Harry mi sistemai e optai per un vestito nero elegante un po’ scollato, e scarpe a decoltee nere, ero riuscita a soddisfare i miei gusti, finalmente stavo bene!

 

 

 Quando arrivò, erano le otto spaccate, non era cambiato aveva il senso della puntualità come sempre. Era molto elegante giacca e cravatta, e aveva con se un bellissimo mazzo di rose rosse, da vero galantuomo....

 

 

Appena usciti da Hogwartz ci smaterializzammo e finimmo in una vicolo buio di Londra, sulla nostra destra appena usciti dal vicolo c’era un ristorante molto elegante, Harry aprii la porta e disse “Dopo di lei signorina!” io risposi “Grazie” ed entrai ci fecero sedere a un tavolo appartato ordinammo in silenzio e poi lui mi chiese “Allora raccontami di questo Karl, non so perché ma sono molto curioso!”.

 

 

Richiesta che mi aspettavo da lui, “Su di lui c’è molto poco da raccontare!” dissi ma Harry non volle mollare “Avanti, è tuo marito dimmi com’è? cosa fa? come vi siete conosciuti?” io dissi “Allora mi arrendo, ti racconto tutto.....Circa sette anni fa i miei genitori ebbero dei problemi finanziari e si misero in società con i genitori di Karl, in cambio dei loro soldi io sarei dovuta diventare la moglie del figlio di questi

-nel frattempo era arrivata la cena a base di pesce- firmato l’accordo, un anno dopo, contro la mia volontà, mi ritrovai all’altare con questo tizio che non conoscevo, il primo anno fu tranquillo, poi scoprii che mentre ero all’università per diventare insegnante lui mi tradiva con altre, giocava d’azzardo, e quando lui venne a sapere che io ero a conoscenza di quello che faceva iniziò a trattarmi male, tornava a casa ubriaco tutte le sere, e se perdeva molte volte mi picchiava. Così un giorno decisi di ribellarmi, gli risposi e lui mi prese e mi sbatte a terra e io cadendo a andai a sbattere contro lo spigolo del tavolo e mi ferii dietro il collo, lui si fermo in quel momento ma non mi aiutò a curarmi, da quel momento mio marito è morto, tutto qua! .......Buona l’aragosta!”

 

 

Lui era costernato, mi fisso e disse “Non hai mai pensato di denunciarlo?” io risposi “Si, ma avrei messo nei casini anche i miei genitori. Sei l’unica persona che conosce questa storia!” lui mi puntò gli occhi contro e disse “Ma i tuoi non sanno nulla, alle amiche non hai detto niente?” “Harry, le mie uniche amiche, le ho ritrovate due giorni fa, dopo dieci anni di lontananza....” allungò la mano e la posò sulla mia “Mi dispiace....mi dispiace davvero!” il resto della cena lo passammo a chiacchierare del più e del meno....

 

 Uscimmo dal ristorante e una leggera brezzolina serale mi fece salire un brivido di freddo su per la schiena, Harry se ne accorse e mi adagiò sulle spalle la sua giacca, continuammo a camminare sotto braccio, e finimmo sulle rive del Tamigi, da lì guardai in alto e una bellissima Luna piena illuminava il cielo, aiutata dalle luci artificiali della città, era come se sorridesse agli innamorati, e donava a me quel senso di tranquillità che non provavo più da molti anni.

 

Mi appoggiai al muro che costeggiava il fiume e improvvisamente Harry mi abbracciò da dietro e appoggiò il suo viso sopra la mia spalla, rimanemmo li per dei minuti interminabili, poi mi voltai verso di lui e dissi “Guarda la luna, questa sera è ancora più bella del solito!” lui mi disse “No è solo gelosa del fatto che questa sera c’e qualcuno che la supera in bellezza, ed è per questo che fa vedere il meglio di se!” fortunatamente eravamo in penombra altrimenti Harry si sarebbe accorto che le mie guance erano diventate rosse.

 

Non so come ma inaspettatamente Harry mi baciò......

 

La nostra serata fini lì sotto la luna che risplendeva sulla bella Londra, e soprattutto immersi in quel tenero bacio che anelavamo di scambiarci dal nostro incontro di due giorni prima.....

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Capitolo 9
*** Amicizie Ritrovate... ***


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Capitolo otto: Amicizie ritrovate

 

Da quella sera io ed Harry non ci siamo più visti ne sentiti, e ora che sono passati sette lunghi giorni, la cosa sta iniziando a preoccuparmi parecchio.....

 

Mi ero dimenticata di come baciava, però in un istante tutte le sensazione che ho provato con lui in passato, sono riaffiorate insieme a quel bacio, appassionato e dolce allo stesso tempo......

 

Ero in camera mia immersa nei miei ricordi quando alla finestra, un minuscolo gufo mi aspettava con un lettera nelle zampe, il mio primo pensiero corse ad Harry...

 

Aprii subito la finestra, lo feci entrare...

 

Posò la lettera sul tavolo e si andò a rannicchiare sul trespolo, stanco per il lungo percorso compiuto...

 

Presi la lettera, nessun simbolo, niente di niente che mi potesse per lo meno far capire da dove provenisse, evidentemente non era Harry...

 

Cara Hermione,

 

sono Calì, ti scrivo questa lettera per informarti che sabato sera ci sarà una serata di gala al Royal Palace di Londra,dove sono invitati i maghi più famosi del mondo!Oltre a questa lettera ti invio l’invito ufficiale.

 

                                               Con Affetto

Calì Malfoy  

 

Rimasi immobile a fissare la lettera, sabato sarebbe stato domani ed io non avevo un vestito, o meglio non sapevo che fare...

 

Ovviamente avrei accettato l’invito...

 

Ma lì per lì mi trovai nel panico...

 

Corsi subito dalla professoressa McGranith sperando che mi potesse aiutare, ma purtroppo lei non poteva, o meglio non voleva aiutarmi, non per cattiveria, ma per affetto nei miei confronti...

 

Come al solito avrei dovuto arrangiarmi...

 

Il giorno dopo arrivò in fretta, ero riuscita a trovare uno splendido vestito in poco meno di tre ore, il pomeriggio prima...

 

Ricordava molto il vestito che mi misi al Ballo del Ceppo...

 

La sera, in carrozza mi presentai al Royal Palace, e appena scesi, la maggior parte dei presenti si voltò a guardarmi...

 

Poco più in su della scalinata che portava all’interno del palazzo c’era Harry che si era voltato insieme a tutti gli altri...

 

Mi venne incontro, e fermandomisi di fronte sorrise, mi prese la mano, si inchinò e la sfiorò delicatamente con le labbra gesto tremendamente erotico, soprattutto fatto da lui...

 

Mi porse gentilmente il braccio, e ci incamminammo verso il palazzo, la gente intorno spettegolava curiosa e gelosi della nostra bellezza...

 

Calì, Draco, Ron e Cho erano arrivati poco prima di me, ed erano già all’interno,

ci divertimmo tutta la sera, ballammo cantammo e scherzammo come non facevamo da moltissimi anni...

 

       Quella splendida atmosfera, così rilassata e così gioiosa mi era mancata...

 

       Ma come tutte le belle favole, anche quella serata doveva finire...

 

Salutai tutti, e mi feci accompagnare da Harry fino alla carrozza, sapevo che quella serata era ancora troppo giovane per finire così,  per lo meno lo speravo, io e Harry non avevamo fatto altro che scherzare con gli altri, ma noi due?

 

Harry mi sorprese...

 

“Grazie infinite buon uomo, la signorina non sale in carrozza!”-disse e diede una mancia al carrozziere...

 

Ci allontanammo a piedi, per un po’ senza fiatare, poi Harry mi disse “Non andare a Hogwartz!Stai con me stanotte!?” alzai lo sguardo verso di lui e sorrisi...

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Capitolo 10
*** Dov'è Hermione? ***


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Capitolo nove:Dov’è Hermione?

 

Che strano risvegliarsi tra le sue braccia come un tempo, avevo dimenticato quella sensazione di protezione che solo lui riusciva a darmi, essere coccolata da lui era meraviglioso, ma sapevo che non sarebbe durata a lungo...

 

Mi alzai lentamente, cercando di non svegliarlo e, senza lasciargli un biglietto o che altro, me ne andai...

 

Usci fuori, e una ventata d’aria gelida di Londra mi investì, il vestito lungo e leggero non mi aiutava a sopportare quel freddo... 

 

Mi voltai di scatto perché un rumore mi aveva fatto spaventare, lo risentii di nuovo e questa volta più vicino, iniziai a camminare più in fretta, sempre più in fretta, iniziai a correre, qualcuno mi seguiva...

 

Voltai l’angolo, e mi infilai in una stradina stretta e buia per trasportarmi ad Hogwartz, ma non feci in tempo...

 

Un dolore lancinante alla testa mi fece svenire e nel giro di pochi istanti sparii nel nulla, portata via da un delinquente incappucciato...

 

Mi avevano rapita...

 

Non riusciva a capire dove fossi, il dolore alla testa era diminuito ma faceva ancora male, era tutto buio davanti a me, e mi sembrava di essere legata...

 

La mia paura era che non potessi usare la magia, provai con l’incantesimo per liberarmi dalle corte che tenevano appese le mie braccia, ma quell’incantesimo mi si rivoltò contro, facendomi svenire di nuovo...

 

A Londra, intanto Harry, si stava risvegliando, da uno strano sogno, una ragazza che però non riconosceva di volto, era legata per le braccia e seduta per terra svenuta...

 

Harry si svegliò di soprassalto, si guardò intorno e vide che Hermione non c’era più, e non c’era niente che potesse rivelare la sua presenza...

 

Hermione lo aveva lasciato lì, come uno stupido...

 

Si alzò, si vesti tranquillamente e mentre usciva di casa dalla viuzza ripenso al vestito della ragazza del suo sogno, e a quello di Hermione della sera prima, erano identici...

 

Non ci fece caso, finche, non lontano dall’uscita di casa una stola, color rosa pastello giaceva per terra dentro una pozzanghera, zuppa e mentre la prese su una fitta lacerante alla testa lo fece barcollare sulle gambe costringendolo ad appoggiarsi al muro, la vecchia cicatrice era tornata a fargli male...

 

Questo significava solo una cosa, Lord Voldemort era tornato e lo stava sfidando, quel pensiero gli aveva fatto gelare il sangue nelle vene...

 

Non per il suo ritorno, ma perché quella stola, sporca e fradicia che teneva in mano era di Hermione, della sua Hermione, e se l’avesse persa se ne sarebbe accorta e sarebbe tornata indietro a riprenderla, e se stava lì un motivo sensato c’era e questo stava a significare solo una cosa...

 

Hermione era in pericolo!

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Capitolo 11
*** Ordini e disordini... ***


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Capitolo dieci:Ordine e Disordine…

Il panico si stava impadronendo di me, non riuscivo più a ragionare, la mente vagava per i fatti suoi, e non riuscivo più a connettere, cosa fare?Come comportarmi?Chi chiamare?

Chi chiamare?

L’Ordine della Fenice era l’unico appiglio da cui potevo farmi aiutare…

Ci misi venti minuti a contattare tutto l’ordine, l’appuntamento era alla Tana entro un ora!!

Hermione ancora legata per mani e piedi stava lentamente riprendendo i sensi, ancora buoi, non capiva il posto in cui era finita, le mani e i piedi le facevano male…

Sentiva una presenza attorno a se “Chi c’è? Ce qualcuno? Per favore aiutatemi!!” una voce fredda, senza emozioni rispose all’appello “Qui, non c’è nessuno che ti aiuta!” il freddo la stava dilaniando subito la sua mente penso ai dissennatori, creature orrende che ti succhiano l’anima.

“Chi sei?” nessuna risposta…

“Chi sei?” chiesi di nuovo io

“Chi sono?Credevo che non dovessi rispondere a questa domanda, qualche anno fa, il mio nome lo pronunciavi insieme al tuo amate?E ora non mi riconosci più!Mi deludi Mezzosangue!!”

“Sporco viscido bastardo!!Voldemort tu dovresti essere morto…”

“A quanto pare no!Ma ti ringrazio, per la seconda volta sono riuscito a rinascere”

“Cosa vuoi da me Voldemort?” chiesi spaventata

“Mi sembra logico, voglio Potter e tu sei un esca meravigliosa” rispose avvicinandosi pericolosamente

Harry a Londra era riuscito a radunare l’Ordine, Neville e Luna ormai sposati da sette anni, arrivarono per primi spaventati da questa riunione improvvisa, Draco e Calì subito dopo, e ruota arrivarono Ron e Cho, Ginny e tutti gli altri.

Harry appoggiato con la testa tra le mani, disperato, non sapeva che fare, cosa dire!!

“Harry che succede?” chiese Neville sedendosi davanti a lui “Perché hai richiamato l’Ordine?” Neville come tutti gli altri lo fissavano aspettando una risposta

Harry si alzò e gli diede le spalle, “Hanno rapito Hermione”, calò un silenzio che si tagliava con il coltello “Che cosa?” chiese Cho aggrappandosi a Ron.

“Quando è successo?” chiese Draco sedendosi dove prima era Harry, “Questa mattina!E ho come la strana sensazione che ci sia una vecchia conoscenza sotto!”

Ancora silenzio, improvvisamente Harry si sedette per terra tenendosi la testa, la cicatrice era tornata a fargli male, era come se la testa si stesse spaccando in due, la scena che si stava aprendo davanti ai suoi occhi, era tremendamente famigliare…

Voldemort in piedi davanti a lei, legata mani e piedi, lui con la bacchetta minacciava di torturarla, lei in silenzio lo sfidava con lo sguardo, la fitta alla testa sparì completamente, tutti erano su di lui preoccupati, lo aiutarono a sedersi sulla sedia…

“Harry la cicatrice è tornata a bruciarti?” chiese Luna preoccupata

“Si, lui doveva essere morto!Doveva essere morto!” urlo Harry, i ragazzi attorno a lui, continuavano a rimanere in silenzio, la guerra stava per ricominciare, Hermione era in pericolo e lui doveva tornare ad uccidere per salvarla.

“Signorina Granger, finche lei starà qui le farà compagnia Nagini, sa, non vorrei che lei si allontanasse troppo!!” voce viscida di serpente

“Harry no verrà mai…” risposi anche se sapevo che non era così

“Che strano, ho sentito dire che l’ordine della Fenice è stato riunito!Ahahaha!” quella fredda risata che ti entrava nelle ossa si allontanò lasciandomi sola con il serpente che ,mi guardava minaccioso, cercare d scappare era inutile, sfidarlo in quelle condizioni sarebbe stato peggio, l’unica soluzione era sperare che Harry non cadesse nella trappola di Voldemort, anche se sapeva già la risposta.

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Capitolo 12
*** Il posto Comune... ***


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Capitolo undici: Il posto comune…

Il tempo passava inesorabile. Chissà dov’era Hermione!!La visione gli aveva mostrato solo una stanza buia e basta, nessuna indicazione nessun posto dove appigliarsi per cercarla…

Ogni tanto sentiva la cicatrice sfrigolare, e bruciargli lievemente, ma era un secondo…

Il buio la circondava non sapeva dov’era e ogni minuto che passava le sembrava un secolo, faceva freddo, sentiva sulle spalle degli spifferi. Alzò la testa..

Hogwartz!!

Ma dove??

Dove potevano esserci degli spifferi che provenivano dall’alto…

Sotto terra!!Era…

La camera segreta di Tom Riddle…

Avrebbe dovuto dirlo a qualcuno, ma a chi?

Nessuno l’avrebbe aiutata, nessuno l’avrebbe sentita se avesse urlato…

E poi c’era Nagini, sarebbe strisciata dal suo adorato padrone avvertendolo…

No!!Doveva escogitare un altro piano…

Dopotutto era o no, la strega più brillante della sua età…

Ci mise dieci minuti buoni per farsi venire un’idea decente, poi all’improvviso si ricordò di Funny. La Fenice di Silente, lei ti aiutava se dimostravi massima fedeltà al preside e così avrebbe fatto Hermione, massima fedeltà per Silente e massima indignazione per Voldemort…

Nella stanza dove si trovava l’Ordine c’era un silenzio surreale…

Tutti si stavano pensando…

Harry, si scervellava, cercava posti, nascondigli, luoghi e dove potesse essere Voldemort..

E mentre passava al setaccio tutto quello che riguardava il Mago Oscuro, ripensò al liceo quando a Hogwartz al secondo anno sconfisse Riddle nella Camera dei Segreti..

La Camera dei segreti!!” disse ad alta voce..

Ron lo guardò dritto negli occhi, e spaventato dalla sua affermazione disse “No, lì no!!”

“E’ lì Ron, ne sono quasi sicuro..” disse Harry dirigendosi verso la porta e prendendo il cappotto

“Non possiamo riflettere su quel quasi??Harry aspetta” disse Ron rincorrendolo con gli altri

“Andiamo Harry, Ron ha ragione, come può averla portata lì dentro??” chiese Draco

“Harry si fermò di scatto e si voltò verso gli altri “Se sono io la sua vera preda, là portata nell’unico posto che ci accumuna veramente!!” si rigirò su se stesso e ricominciò a camminare a passo spedito

“In che senso?” chiese Luna cercando di reggere il passo dei ragazzi

“Al secondo anno quando io e Ron scoprimmo dove si trovava la Camera dei Segreti, per essere aperta bisognava parlare in Serpentese, fu così che io riuscii ad aprirla, Voldemort architetto questo astuzia in modo che l’unica persona che potesse aprirla fosse lui, e nessun altro…Solo che quando cercò di uccidermi e io riuscì a salvarmi, lui trasmise dei poteri suoi su di me, tra questi la possibilità di parlare in serpentese, ecco perché è un luogo che ci accumuna, perché entrambi sappiamo parlare in  serpentese!!” spiegò a Luna

“Ma non ti sembra una motivazione poco valida?Voglio non ti sembra che sia stupido collegare questa cosa del parlare serpentese con l’avere in comune un luogo?” chiese Cho

“E’ l’unica cosa che mi viene in mente!!E per il momento lasciatemi sperare” rispose Harry

Tutti insieme voltarono l’angolo e in un solo <> sparirono nel nulla…

 

 

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Capitolo 13
*** Incontro tra Conoscenze ***


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Capitolo dodici: Incontro tra conoscenze




Il freddo mi stava distruggendo, e gli occhi gialli di Nagini continuavano a fissarmi famelici, se avesse potuto mi avrebbe ingoiato in un solo boccone.

Io non voglio morire, devo reagire e devo farlo adesso, Harry non verrà mai e se non voglio morire devo tirare fuori la grinta che a Hogwartz mi ha reso invincibile.

Il vento aveva iniziato a soffiare, e un profumo di dopobarba fruttato mi arrivò improvvisamente alle narici, un profumo famigliare.

Il sangue mi si gelò nelle vene, ormai non pensavo più al dolore delle corde ai polsi, ma solo al profumo che sentivo.

Lo svolgersi della colluttazione fu breve ma intensa ci fu un susseguirsi di luci e incantesimi che volavano in ogni direzione e io che ero abituata al buio della grotta non riuscivo a distinguere le figure bianche e le figure nere che si affacciavano alla mia vista.

Mi accorsi poco prima che la battaglia finisse che le braccia erano slegato forse da un incantesimo volante o forse dalla figura che accanto a me mi guardava e sorrideva tranquilla.

Luna mi stava proteggendo con lo scudo più potente che avessi mai visto, stava ferma di fronte a me, i lunghi capelli biondi ondeggiavano nel vento che proveniva da fuori la grotta e ogni incantesimo che finiva contro lo scudo veniva annientato.

La battaglia finì, e a terra inanimi otto corpi e altra gente che era sparita.

Dei nostri sono Ron era rimasto ferito di striscio a causa di incantesimo volante.

Cercai di rialzarmi in piedi, ma inutilmente la forza di Harry che mi si era catapultato addosso mi aveva rispedito a terra in ginocchio.

Tutte le emozioni la rabbia e la paura uscirono in un colpo e scoppiai in un pianto interminabile, scossa da convulsioni tra le sue forti braccia mi lasciai talmente andare che crollai nel sonno più profondo.

Mi risvegliai tra le sue braccia due giorni dopo la battaglia...

***



Nonostante tutto quello che è successo nella mia vita, non lascerò mai nelle mani del mio nemico la mia donna.

Arrivammo alla grotta in tempo per vedere comparire nel nulla delle figure nere e capire che eravamo arrivati nel punto giusto.

La cicatrice mi diede un'altra stilettata e mi fece piegare in due dal dolore.

Draco ci diede il via libera e l'ordine si riversò all'interno della grotta buia, ognuno di noi aveva un compito, il mio era uccidere Voldemort, e quello di Luna proteggere Hermione.

La battaglia si svolse in poco più di 10 minuti in cui volavano raggi verdi viola e rossi ovunque, tutte minacce di morte.

Di Mangiamorte ne caddero otto di noi rimase ferito di striscio solo Ron, che cadde a terra per il contraccolpo.

Riuscimmo a vincere e a liberare Hermione che dopo un pianto liberatorio svenne tra le mie braccia.

Nonostante noi avessimo vinto Voldemort non si sarebbe arreso, e nemmeno Hogwartz era più sicuro ora.

La guerra era ricominciata sul serio, ma ora in gioco non c'erano solo le nostre stesse vite, ma anche quelle dei nostri figli.

Ora non ci resta che combattere!!







Chiedo umilmente, stra umilmente perdono a tutti!!Lo so era ora che scrivessi un altro capitolo, ma ho iniziato a lavorare, non sono più riuscita a fare un tubo!!Ma prometto(o meglio) cercherò di pubblicare un capitolo ogni due settimane!!Però voi recensite e leggete, please!!

Un grazie a tutti coloro che mi hanno contattato per far proseguire la storia e un grazie ai futuri lettori!!Un bacio...Ciao

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Capitolo 14
*** Guerra e Paura ***


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Capitolo tredici: Guerra e Paura




Hogwartz non era più la vecchia fortezza, potente e invincibile, per la seconda volta nel giro di 25 anni era stata violata,tutto ciò che stava per succedere erano avvenimenti che nemmeno per i più lontani pessimisti potevano tornare alla luce.

Le battaglie che si preannunciavano davanti ai nostri occhi erano ancora più crude, più distruttive e terribile dell'ultima che abbiamo dovuto affrontare, ma questa volta non eravamo noi i piccoli da proteggere, i nostri figli avevano bisogno di essere tenuti lontani da tutta questa storia, dovevano vivere come avevano sempre vissuto...

Felici di stare al mondo, contenti di essere liberi di fare ciò che avevano sempre fatto, e non essere rilegati in un bunker freddo e buoi con il rischio di non uscirne mai più, se la guerra doveva iniziare che venga avanti in fretta e in fretta se ne vada ma che questa volta finisca definitivamente, a nessuno interessa una guerra lunga e logorroica, a nessuno interessa vedere il proprio mondo sbriciolarsi, e a nessuno interessa morire per questa guerra.

La paura che tutti avevano era evidente.

Noi dell'Ordine della Fenice facemmo in modo che il mondo esterno fosse al sicuro da tutto e da tutti, ci riuscimmo solo in parte, mentre aiutavamo da una parte, c'era gente e morti in un altra città del mondo magico, sparizioni, uccisioni e torture si susseguivano in quantità enorme senza che noi potessimo intervenire.

Voldemort doveva morire una volta per tutte, non avrebbe fatto del male a nessun altro.

Una sera alla fine di una lunga battaglia contro i mangiamorte e contro la Bellatrix Lastrange, Hermione mi fissò negli occhi, mi baciò e non disse nulla, ma il suo sguardo trativa, paura sofferenza, ansia e rasseganzione, ormai dovevamo arrivare in fondo a tutto questo.

E questa volta sarebbe finito davvero tutto.

La guerra si protrasse per lunghi mesi, molte persone fuggivano, altre morivano sotto i colpi delle battaglie, e altri ancora pregavano che tutto finisse in fretta.

La battaglia più brutta e quella definitiva fù l'ultima...

Io e Voldemort uno contro l'altro ancora come un tempo volevamo eliminare il corrispettivo più di ogni altra cosa, era arrivato l'inizio della fine.

Non so per quanto tempo combattemmo, non so veramente quantificarlo, ma a me sembrò un attimo.

E in quell'attimo, in quell'istante la mia vita mi passò davanti, il sorriso di mia moglie, Hermione, James la vita breve tra le braccia dei miei genitori, Sirius, Remus e tutti coloro che per salvare noi hanno dvuto abbandonare la loro vita.

Mi ritrovai a terra coperto di sangue, senza sapere chi aveva vinto tra i due, chiusi gli occhi e mi abbandonai al sonno profondo e alla pace.

Non so quanto tempo restai così immobile, ma appena riapri gli occhi il volto di Hermione e le urla di James mi fecero capire che ero stato io a vincere.

Hermione non mi disse nulla, ma le lacrime che sgorgavano dai suoi occhi non erano tristi erano felice e sincere.

La guerra era finita.

Questa volta per sempre.









Ciao a tutti, si lo so, era ora che finissi sta storia, sono sei anni che la tiro avanti, però tra il lavoro, il moroso, gli amici, i genitori e tutto il resto non avevo mai tempo!!Allora e adesso è finita veramente!!Mettiamola così, l'ho tirata un po' là...Se vi aspettavate un finale più romantico vi ho deluso, ma sinceramente non ne potevo davvero più...

Mi dispiace se vi ho deluso, mi fa piacere se ho rispettato le vostre idee!!Detto questo vi saluto, vi ringrazio, per le recensioni, a chi ha letto e anche a chi ha solo guardato, vi ringrazio comunque, qualsiasi cosa abbiate fatto...

Sperando di avere un po' di tempo per scrivere un altra fan fiction...Vi do un bacio e un abbraccio fortissimi!!Alla prossima avventura...


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