Ritorno al passato... di tatarella20 (/viewuser.php?uid=32412)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo!! ***
Capitolo 2: *** Ricomincia così... ***
Capitolo 3: *** Una nuova insegnante... ***
Capitolo 4: *** Quel giorno di inizio dicembre... ***
Capitolo 5: *** Raccontami di te... ***
Capitolo 6: *** Il tempo che passa.... ***
Capitolo 7: *** Lettere da Londra... ***
Capitolo 8: *** Luna piena... ***
Capitolo 9: *** Amicizie Ritrovate... ***
Capitolo 10: *** Dov'è Hermione? ***
Capitolo 11: *** Ordini e disordini... ***
Capitolo 12: *** Il posto Comune... ***
Capitolo 13: *** Incontro tra Conoscenze ***
Capitolo 14: *** Guerra e Paura ***
Capitolo 1 *** Prologo!! ***
n
Ritorno al
passato....
Prologo
Il treno
sfrecciava veloce e silenzioso nella foresta.
Il sole piano
piano scendeva dietro le montagne e vi si nascondeva quasi vergognoso e stanco
del suo lavoro diurno.
Il lago si
muoveva dolcemente, cantando un ninna nanna delicata e
sublime.....
Le gallerie,
fermavano questa immagine che subito dopo ricompariva più bella e movimentata
che mai.
Il silenzio di
quel viaggio così lungo, veniva interrotto dalle chiacchiere del treno affollato
di ragazzini......quel castello che lei tanto voleva rivedere dopo dieci lunghi
anni, si stava delineando davanti ai suoi occhi, e l’emozione e la malinconia
che provava nel rivederlo, scatenò dentro di lei ricordi che credeva, e che
sperava, di aver cancellato per sempre.....
Nessuno poteva
immaginare quello che lei aveva passato li dentro, ora da insegnante vi ci
ritornava per permettere ai ragazzi di oggi,una nuova vita con la speranza che a
loro, non possa accadere quello che accadde a lei..... |
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Capitolo 2 *** Ricomincia così... ***
n
Capitolo uno:
Ricomincia così
Entrare di
nuovo in quel castello per la porta principale, mi faceva un certo effetto, non
era cambiato nulla, la capanna di Hagrid fumava come sempre, il giardino era più
vivo che mai, e il vecchio e caro platano picchiatore continuava a fare i
dispetti a tutti i poveri uccellini che gli passavano accanto.....Quella
scalinata in marmo, che ti accoglieva appena entravi, era tirata a lucido come
voleva la miglior tradizione, e su ad
attendere i ragazzi c’era la cara e vecchia vicepreside: la professoressa
McGranith.
Arrivai prima
degli alunni e salii quella scala con foga, fermandomi solo quando fui di fronte
alla prof, le sorrisi, e lei quasi inaspettatamente mi abbracciò, non lo aveva
mai fatto prima d’ora, ma quel gesto mi diede la forza per iniziare il mio nuovo
lavoro...
“Ben tornata a
casa Hermione!” mi disse.
“Grazie mille
per l’accoglienza e per il lavoro che mi ha offerto!” le risposi.
Avrei voluto
continuare a chiacchierare con lei, ma i ragazzi stavano entrando, e io, quale
insegnante, avrei dovuto raggiungere i miei colleghi al tavolo...
Quando entrai
in quella sala da una porta laterale, il respiro per un istante mi si fermo in
gola, senza accorgermene venni stritolata nell’abbraccio di Hagrid, che da
quanto vedevo non era cambiato per niente, la barba folta e la lacrima facile,
non erano scomparsi....
Mi sedetti
accanto a lui dopo aver salutato Albus Silente, il nostro adorato preside, e
iniziai a chiacchierare con lui di quello che avevamo fatto per dieci anni. Lui
mi raccontò della sua vita ad Hogwartz, io della mia misera vita a Londra, dei
miei studi. Mi chiese di Harry e Ron, ma sfortunatamente non gli seppi dire più
di quanto lui sapesse già(Hagrid mentiva).
Con malinconia
iniziai a pensare al primo giorno di scuola, a come ci eravamo conosciuti, e di
come le nostre avventure ad Hogwartz erano ancora sulla bocca di tutti.
Impossibili ne da cancellare, ne da imitare....
Hagrid mi diede
una gomitata e disse “Eccoli”. Io massaggiandomi il mio povero braccio
dolorante, mi alzai insieme a tutti gli altri insegnanti.
Fù come una
folgorazione.
Guardando tra i
bambini che entravano, ne vidi uno che mi lasciò di stucco, occhi azzurri,
glaciali, e capelli biondissimi. Di getto pensai‘Draco?’, ma pensandoci e
guardandolo con più attenzione, riconobbi gli occhi dolci e delicati di Calì,
era suo figlio.
Quando la
professoressa McGranith lo chiamò, rimasi scioccata, era veramente un Malfoy, ma
il suo nome era Lion, la sua determinazione nel salire le scale, e lo sguardo
freddo erano le caratteristiche tipiche di suo padre, e da buon Malfoy venne
assegnato, dal cappello parlante, ai Serpeverde.
Il nome che
la
McGranith disse successivamente, attirò ancora di più la mia
attenzione.
“Richard
Weasley”, rosso come il padre, ma con gli occhi della madre Cho. Mi ricordo
quando Ron dieci anni fa, venne da me e mi disse: ‘Sai, mi sono innamorato di
Cho’, io ricordo che rimasi allibita, ma ne fui felice, ancora meglio ricordo il
loro matrimonio, lei era bellissima, lui era imbarazzatissimo, ma in fondo aveva
quel tocco di eleganza e di originalità che contraddistingueva la sua famiglia.
Anche Richard
venne assegnato ai Griffondoro, come tradizione.
Io mi
concentravo divertita a guardarli, mentre loro, si salutavano, e si sedevano
nelle rispettive case, un Malfoy e un Weasley erano tornati ad Hogwartz per
combinare casini, ci mancava un Potter, e il trio si sarebbe
completato....
Mentre
parlottavo rilassata con Hagrid, senti un cognome famigliare, “James j. Potter”,
io quasi sconvolta mi voltai verso questo bambino dagli occhi verdi, e ne rimasi
colpita. Guardai Hagrid e mi disse “Sai....quando mi hanno detto che non vi
frequentavate più, mi sono chiesto di chi fosse quello splendido bambino, poi mi
hanno riferito che si è sposato, ma che gli è morta la moglie, lasciandogli un
figlio di pochi mesi, da allora James j. e Harry vivono a Londra” io guardai
Hagrid e poi guardai James j., che era identico ad Harry quando aveva la sua
età, occhialini tondi, viso magro, e tutte le caratteristiche per diventare un
bel ragazzo.....
Ora da buona ex
Griffondoro, mi sarebbe piaciuto vedere una ragazzina riccia, che delicatamente
si sedeva al tavolo con James j. e Richard, ma non fù così. Vedendoli parlottare
tra loro, mi diede una fitta di malinconia, che scomparve quando mi resi conto
di essere la loro insegnante.
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Capitolo 3 *** Una nuova insegnante... ***
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Capitolo due:
La nuova insegnante
I giorni che
seguirono furono piuttosto tranquilli, le lezioni non iniziarono subito
regolarmente, per il momento c’era solo la mattina....
Solo dopo tre
giorni ebbi il piacere di fare la mia prima lezione di Difesa contro le arti
oscure, la conoscevo bene, Harry spendeva l’anima per farmele capire e molte
volte usava Ron e Draco, come cavie, per queste dimostrazioni....
Quando entrai
in classe mi accorsi subito, che c’era qualcosa che non andava.
Tutti sapevano
quello che io, insieme a tre altri grandi signori di quella scuola, avevamo
fatto in passato, e tutti erano curiosi di sentirne la storia nei minimi
dettagli, senza omettere nessun particolare.
Mi presentai e
da classe di prima, con una discreta educazione, mi salutarono alzandosi, come
facevamo anche noi. Iniziai a spiegare la mia materia e quello che, durante
l’anno, gli avrei insegnato....ma non riuscii a finire la frase perché una
piccola mano scatto in alto, disse “Mi scusi professoressa, è vero che lei ha
sconfitto il Signore Oscuro?”.
Ero decisamente
impreparata a quella domanda, ma con rispetto, per il suo coraggio decisi di
rispondergli: “Si, io insieme ad altri tre grandi maghi che hanno frequentato,
come me, questa scuola, abbiamo sconfitto il signore oscuro” dai bambini si alzò
un “wow” di stima e rispetto nei miei confronti.
Da un lato ne
fui contenta, ma dall’altro un po’ meno.
Nessuno poteva
immaginare cosa ci successe quella notte....
Ron, Harry e
Draco avevano deciso di dare il colpo di grazia a Voldemort, e nessuno sarebbe
stato in grado di fermarsi, Cho e Calì si erano arrese davanti alla loro
decisione...ma io no... Harry era troppo importante per me e nessuno me lo
avrebbe portato via. Stupidamente decisi di seguirli, combatterono come pazzi, e
credevano di averlo ucciso, ma inaspettatamente non fu così, Voldemort si rialzò
e scagliò contro Harry un incantesimo. Questo incantesimo non arrivò mai ad
Harry, perché c’ero io, e fui io a essere colpita, rimasi ferita gravemente, ma
grazie al mio intervento...Harry con tutta la rabbia che aveva in corpo, uccise
Voldemort e ci trasse in salvo...
Non lo mai
raccontato a nessuno...nemmeno a Karl, mio marito....
La mia prima
lezione fu un successo.
Come mi
aspettavo Richard, non riusciva a seguirla, perché troppo impegnato a giocare,
ma lo capivo, anche Ron era così ai suoi tempi....
Mi sorprese la
concentrazione che invece aveva Lion. Draco non era così attento, in questo,
sicuramente, lo aveva preso tutto dalla madre, che era molto brava a scuola.
Adoravo Calì,
ricordo come se fosse ieri la prima volta che la
incontrai...
Quel giorno
pioveva, e il freddo da lì a poche settimane si era fatto sentire ancora di
più...era il primo anno, e io da scorbutica, patetica e rompiscatole quale ero,
non avevo fatto amicizia con nessuna ragazza, il camino acceso davanti a me
continuava a scoppiettare e riscaldare, non mi accorsi che sul divano accanto a
me c’era qualcuno, fino a quando non mi parlò ‘E’ bello stare qui al caldo,
mentre fuori si gela” mi voltai verso di lei e non risposi ignorandola, ma lei
continuò ‘Ho sentito dire che tu conosci molto bene Harry Potter, è vero?’ non
so perché ma a quella domanda il sangue iniziò a ribollirmi nelle vene, la
guardai dritta negli occhi chiarissimi e le risposi
‘Si e allora?’ lei si offese, ma continuò a parlarmi ‘Volevo solo saperlo,
perché sei sempre da sola, e ti vedo sempre con Harry e Ron, ma mai con delle
ragazze...sei fidanzata con Harry?’ nella mia mente quella frase me l’ero già
aspettata, ‘No, e anche se fosse, non sono cavoli tuoi’.
Fù quello il
mio primo approccio con Calì, in seguito ce ne furono degli altri ancora peggio,
tutto perché la mia gelosia nei confronti di Harry cresceva ogni giorno che
passava....
Vederli
studiare era come accorgersi di tornare improvvisamente indietro nel tempo,
tutta la scuola amava in modo viscerale le lezioni di Difesa contro le arti
oscuro, perché? Semplicemente perché, devi combattere, affrontare nemici,
misurarti con persone che erano al tuo livello, o ancora di
più....
Questo Harry lo
sapeva bene, tutti i giorni affrontava Draco o Ron, in battaglia in cui molte
volte rimanevano feriti...ma vinceva sempre... |
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Capitolo 4 *** Quel giorno di inizio dicembre... ***
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Capitolo tre:
Quel giorno di inizio dicembre...
Passarono le
settimane e la tensione dei primi giorni svanì molto lentamente. Appena gli
alunni entravano in aula acquistavo sicurezza e loro mi ascoltavano con
interesse...Non mi preoccupai più di tanto di quello che da lì a pochi giorni
sarebbe avvenuto, solo il giorno prima dell’incontro con i genitori mi resi
conto di poter rivedere Harry, Ron e Draco.
Era un giorno
di pioggia, faceva freddo e la pioggia insistente e dispettosa scendeva su
Hogwarts come una furia, violenta ma allo stesso tempo lenta e fragile come di
cristallo, appena toccava il suolo si rompeva in mille pezzi incurante di quello
su cui cadeva....
Le finestre del
castello incorniciavano questo spettacolo e la nuvolosità di questa giornata
rendeva anche me molto nervosa e preoccupata.
Mi ricordo
ancora di quando la mia famiglia veniva a sentire i professori e soprattutto
ricordo gli occhi di Harry, tristi, mentre l’atmosfera attorno a lui era gioiosa
e di festa.
Solo una volta
in quel giorno di inizio dicembre, il suo viso mi regalò un immenso
sorriso....
‘Hermione, lo
sai chi viene a sentire i professori per me, oggi?’ rimasi un po’ spiazzata da
quella domanda, mo non riuscii a negare una risposta al suo viso raggiante, ‘No,
chi viene?’ risposi io, ‘Sirius’ disse lui sorridendo e saltellando, era il 5°
anno che passavamo ad Hogwartz, quella fù l’unica volta che vidi Harry sorridere
in quel giorno di inizio dicembre.....
Quei ricordi
che ogni tanto mi attraversavano la mente mi deconcentravano da quello che mi
succedeva intorno, e non mi accorsi dei leggeri passi di Cho, mi accorsi di lei,
solo quando mi fermai per guardare fuori e vidi il suo viso riflesso nella
finestra, allora mi voltai.
Davanti a me
avevo la mia migliore amica e la mia miglior avversaria, in amore...
Mi sorrise, in
un modo dolcissimo, e ci abbracciammo senza dire una parola, mi era mancata,
come io ero mancata a lei....
“Sai, non sei
cambiata per niente in questi anni?” disse lei, sorridendo, “Ho fatto un patto
col diavolo per mantenermi giovane!” risposi io. Involontariamente ci spostavamo
per il corridoio della scuola come due alunne che cercavano un posto tranquillo
per chiacchierare....
Dopo un po’ che
camminavamo, ci sedemmo su un piccolo muretto.
Ci affacciavamo
sul lago, se guardavamo giù potevamo vedere il dirupo che le alte mura del
castello formava insieme alla costa della montagna su cui, Hogwarts, si
innalzava maestoso, dominando le montagne circostanti e il lago che si adagiava
di fronte a lui, proteggendolo dagli attacchi esterni e dalla vista dei
curiosi....
Intanto i
genitori degli altri alunni stavano raggiungendo la scuola. Ron che era arrivato
da un po’, si appostò di fronte all’entrata ad aspettare che Harry o Draco
facessero ritorno ad Hogwarts...
La
chiacchierata con Cho fù lunga e ne approfittammo per parlare anche di Richard,
“Non va male a scuola –dissi- i suoi voti sono buoni, ma è timido, deve
acquistare fiducia in me e soprattutto in lui, altrimenti rischia di peggiorare”
Cho mi guardò e disse “E’ impossibile che possa migliorare –disse- basta
guardare il padre, appena vede un lupo scappa a gambe levate” entrambe
scoppiammo a ridere, senza accorgerci che qualcuno non lontano da noi ci stava
osservando incuriosito... |
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Capitolo 5 *** Raccontami di te... ***
n
Capitolo
quattro: Raccontami di te...
Harry era
appoggiato ad una colonna e accanto a lui c’era Ron ci guardavano come se fosse
la prima volta che ci vedevano, incuriositi e incantati, immobili a fissarci
mentre noi ridevamo come matte, solo quando Cho voltò la testa verso il prato,
ci accorgemmo di loro...
Io rimasi
pietrificata dagli occhi di Harry, verdi come la speranza, come i prati fioriti
di verde della primavera più raggiante, in quel momento tutte le preoccupazioni
dei giorni precedenti svanirono, insieme a mio marito Karl, la mia mente si
annebbio e dentro di essa entrò Harry, come se fosse l’unica cosa che potesse
controllarla....
Sorrisi
imbarazzata, cercando di guardare altrove senza riuscirci, in questo momento
niente e nessuno sarebbe stato in grado di farmi distrarre da Harry.
Fu Cho a
rompere il silenzio, si alzò ed andò a salutare Harry e poi con il suo garbo e
la sua gentilezza disse, “Vi lascio parlare di J.J, noi ce ne
andiamo!”....
Rimanemmo a
lungo a fissarci io seduta e lui in piedi, entrambi non sapevamo come iniziare
una possibile conversazione....
Fu lui a
rompere quella stramaledetta tensione “Come stai?” la sua voce calda e
tranquilla, era come se mi stesse cantando la più dolce delle ninne nanna....si
sedette accanto a me e mi guardò dritto negli occhi, “Bene –dissi- tu invece,
come stai?” sorrise, il suo sorriso mi era mancato, dolce, ma con una vena di
sicurezza e di sfida che mi distruggeva, lo conoscevo quel sorriso, quando lo
vedevo comparire sul suo viso, aveva dei problemi, grossi
problemi....
“Diciamo che le
acque si sono calmate –disse- da quando J.J è qui so che ci sei tu e che c’è
Silente che potete proteggerlo, con me, lui, non è mai stato al sicuro!” sapevo
che qualcosa non andava “Tutto qui –dissi- non devi dirmi altro?” lui mi guardo
e disse “A te non sono mai riuscito a farla, vero?” orgogliosa come ero dissi
“Già... cosa è successo d’altro?” restio, non voleva quasi rispondermi e poi
disse, “Mi sono sposato dieci anni fa, ed è nato J.J, mia moglie Kristell, è
stata uccisa da un mangiamorte, mentre proteggeva J.J...io non c’ero in casa,
quando sono tornato mio figlio non c’era più e Kristell giaceva a terra
morta....era una maga, J.J è un purosangue come me, ma non ha mai fatto magie di
nessun tipo quando era piccolo...solo la sera scoprii che Draco e Calì lo
avevano tratto in salvo, non riuscendo però a salvare Kristell...credevo che mio
figlio potesse avere una vita migliore di quanto non l’avessi avuta io, ma mi
sbagliavo, la mia famiglia è destinata male, e nessuno potrà mai cambiare le
cose...” la storia dei suoi ultimi dieci anni la riassunse così in poche parole,
ma sapevo che solo lui sapeva come era andata e non voleva fare stare male gli
altri, per questo la riassumeva...
Gli occhi
tristi li puntò verso di me, di nuovo, e disse “E tu, che hai fatto in dieci
anni?” mi aspettavo questa domanda, “Anche io mi sono sposata, sei anni fa
–dissi- si chiama Karl, non ho avuto bambini, non ne voglio....mi fanno stare
male, sono diventata insegnante di Difesa contro le arti oscure, pensa tu il
destino che strani scherzi che fa e adesso sto parlando con te, dopo dieci anni
di lontananza...!”
Lui subito
eclissò l’argomento, “Come va J.J?” disse lui, il mio sguardo severo gli si
puntò addosso, ma mi rassegnai e risposi “Tuo figlio è molto più bravo di te, ed
è tutto dire, è tranquillo, non si ficca nei casini –con la voce
sottolineai quella frase- studia molto ed è simpatico, molto simpatico...” Harry
fu felice di quello che gli dissi, mi sarebbe piaciuto continuare a
chiacchierare con lui, ma l’arrivo irruento e repentino di Draco sconvolse i
miei piani.... |
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Capitolo 6 *** Il tempo che passa.... ***
n
Capitolo
cinque: Il tempo che passa...
“Hermione!!!!!!!!!!!!”
disse Draco, lo guardai allibita, non si era mai comportato così, si inginocchiò
davanti a me, mi prese la mano e me la baciò delicatamente, il galantuomo che
era è rimasto anche adesso che ha 29 anni. Si ricompose, si alzò e sorrise, mi
ricordavo anche il suo di sorriso, delicato e cattivo, sarcastico e bastardo
allo stesso tempo, i suoi occhi gelidi completavano l’opera donandogli l’aria di
una persona fredda, meschina e molto determinata...
Draco Malfoy,
ricordo tutto di lui, dal 5° anno iniziò a tormentare la povera Calì, che non lo
ignorava, Pansy Parkinson che era stata la sua ragazza per i primi quattro anni,
venne lasciata, e molte volte la faceva sentire come uno zerbino....
Ora guardandoli
insieme, Draco e Calì, mi torna alla mente quel giorno....
Calì, correndo
scendeva le scale e piangeva, i libri in mano...Draco correva dalla parte
opposta e appena girò l’angolo andò a sbattere contro di lei, i suoi libri
volarono per terra, mentre Draco riuscì a prenderla al volo, ma persero
l’equilibrio e caddero all’indietro, Draco era di schiena e si fece molto male.
Lui non si accorse subito dei singhiozzi di Calì, solo quando si alzò tirandola
su e facendola sedere sugli scalini, anche se la schiena gli faceva male, si
accorse che piangeva....Draco entrò nel panico ‘Ti sei fatta male? Non piangere,
non è successo nulla!’ i singhiozzi di Calì si fecero più intensi, Draco ormai
non sapeva più che pesci prendere, si guardava intorno sperando che non
arrivasse nessuno, non sapeva come consolarla, Calì, inaspettatamente, si alzò
di scatto e raccogliendo i suoi libri, disse ‘Non è colpa tua! Grazie per avermi
presa! Ora devo andare! Scusa!’ senza neanche guardarlo in faccia, voltò l’angolo e sparì...Draco guardò
l’orologio e si accorse di essere in un ritardo
pazzesco....
Si
rincontrarono due giorni dopo, Calì che due giorni prima non lo aveva
riconosciuto, entrò in classe tranquillamente. Draco ne aveva parlato con Harry,
e quando lei si sedette, lo stesso Harry sferro una gomitata nelle costole a
Draco che subito dopo si voltò verso Calì, che stava leggendo....
Draco si alzò e
si sedette di fronte a lei, che, sorpresa da quel gesto, si guardò attorno
preoccupata, ‘Stai bene?’ chiese Draco, ‘Perché me lo chiedi?’ chiese Calì quasi
terrorizzata da quella domanda, ‘E’ solo che dopo l’altro giorno non ti ho più
vista e mi chiedevo se stavi bene?’ disse lui, ‘Scusami, ma che cosa è successo
l’altro giorno?Io con te non ho mai avuto niente a che fare, e tanto meno vorrei
iniziare adesso’ disse lei, che si alzò dalla sedia ed uscii dalla classe, Draco
inviperito, le corse dietro, ‘E’ così che mi ringrazi dopo averti salvata
l’altro ieri?’ disse lui, ‘Salvata da cosa Malfoy?’ chiese Calì, ‘Rischiavi di
farti male quando sei caduta dalle scale, io ti ho salvata ed è così che mi
ringrazi!’ la voce di Draco si alzava sempre di più. Calì non avrebbe mai
immaginato che fosse stato lui, si voltò di scatto, incredula ‘Non è possibile,
tu Draco Malfoy non faresti mai una cosa per me.....!’ Draco si rabbuiò ancora
di più, il sangue gli pulsava nelle vene, ma con un inaspettata freddezza disse
‘Se on ci vuoi credere non mi interessa, ma almeno spiegami come avrei fatto a
sapere che stavi per cadere dalle scale e farti male....!’ Calì lo guardò dritta
negli occhi e disse ‘Avrebbe potuto dirtelo chiunque!’ Draco rispose ‘E secondo
te io bazzico dalle parti della Torre di Griffondoro?’ lei disse ‘Perché non
potresti? Dopo tutto, se sei passato di lì eri nella zona di Griffondoro, o no?’
disse lui ‘Giusto, ma si da il caso, che dovevo incontrare Ron e Harry, per fare
una cos, e per questo quando ci scontarti ho cercato di aiutarti, ma a quanto
pare era meglio lasciare perdere, visto la tua ingratitudine’ detto questo Draco
si allontanò, ma Calì, pentita di quello che aveva detto disse ‘Scusa, non
pensavo potessi essere stato tu, ti chiedo perdono!’ gli occhi di Calì, blu come
il mare profondo, come il cielo in piena estate, si riempirono di lacrime ‘No!
scusa tu, non volevo alzare la voce!’ disse Draco, si avvicino a lei
accarezzandogli la spalla, dandogli un bacio sulla guancia, non lontano da lì,
dietro al muro, Pansy Parkinson, aveva assistito alla scena....
Da quello
strano giorno le cose si evolsero in modo strano, Pansy e Draco non facevano più
coppia fissa, io avevo smesso di litigare con Calì, e anzi iniziò a starmi pure
simpatica, forse perché non ronzava più intorno ad Harry, Calì iniziò a
considerare un Malfoy come possibile fidanzato....
Parlai con
Draco di Lion per alcuni minuti voleva sapere come andava e io gli dissi “Tuo
figlio ha le stessa concentrazione di tua moglie, cioè ottima, e la tua voglia
di studiare cioè pessima” ci rimase un po’ male, e disse “Speravo in un incontro
un po’ più dolce con te, invece anche tu mi dici la stessa cosa, ormai ci
rinuncio!” scoppiai a ridere “Vedrai che passerà –dissi- quando crescerà se ne
accorgerà!” “Speriamo –disse Draco- ancora adesso io faccio fatica a capire come
sono riuscito ad uscire da Hogwartz, senza problemi!”, risi di nuovo, non era
cambiato di una virgola...o forse si! Era più maturo e affascinante....
Quando Calì si
avvicinò a me vidi che in braccio portava, un altro gioiello di casa Malfoy,
Calì era splendida, mi sorrise, e io mi avvicinai, “Questa bella bambolina chi
è?” chiesi io, “Digli come ti chiami ad Hermione” la piccola mi guardò, era il
ritratto spaccato di Draco, timidamente mi disse “Ginevra” e subito dopo si
nascose tra le braccia di Calì, avevo ricevuto un'altra bella sorpresa, solo io
non avevo figli e solo io non ne volevo avere! Non con
Karl....
Ci raggiunsero
anche Ron e Cho, e continuammo a parlare per lungo tempo come facevano ai vecchi
tempi, sarei rimasta lì per tutto il giorno, ma loro dovevano andarsene, il
tempo delle visite era finito e dovevano salutare i ragazzi per poi scappare di
corsa...
Sapevo che
questa lontananza non sarebbe durata a lungo, in fondo al mio cuore speravo che
Harry tornasse da me il più presto possibile....
Solo con il
tempo avrei capito quando, come e perché....
Ora mi
accontentavo del suo forte abbraccio e del suo bacio sulla guancia, prima di
andarsene..... |
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Capitolo 7 *** Lettere da Londra... ***
n
Capitolo sei:
Lettera da Londra....
Quella lettera,
era come se mi guardava, io il coraggio di aprirla, non lo avevo, e rimaneva
lì...
La guardavo
insistentemente ma sapevo benissimo, che con la forza della magia e con la forza
del pensiero non sarei mai riuscita a leggerla, era sigillata, e potevo aprirla
solo con le mani(protezione che Harry aveva usato in passato, anche con altre
cose molto importanti).....
E così mi
decisi a leggere quello che Harry aveva da dirmi:
Cara Hermione,
prima di tutto
ti volevo ringraziare per la chiacchierata di oggi pomeriggio, sono rimasto
molto sorpreso da come siamo riusciti a parlare, dopo tutto quello che era
successo tra di noi! La cosa che però mi ha fatto più piacere di tutte è stato
poterti rivedere! Mi hai costretto ha parlare di me come sempre, ma di te non mi
hai voluto dire nulla, o meglio non siamo riusciti a concludere la nostra
chiacchierata(maledetto Malfoy). E’ proprio per questo che ho deciso di spedirti
questa lettera, mi piacerebbe invitarti a cena una sera di queste, così mi
racconti quello che hai fatto in dieci anni di lontananza, perché sono molto
curioso.....
Harry Potter
p.s=fammi
sapere presto una risposta!
Quasi lusingata
da questa lettera e dall’invito scrissi la risposta di getto senza pensare a
quello che stavo scrivendo:
Caro Harry,
mi ha fatto
molto piacere poterti rivedere e soprattutto mi ha fatto molto piacere il fatto
che riusciamo a parlare ancora così tranquillamente! Accetto molto volentieri il
tuo invito!
Hermione Granger
Dopo aver
scritto la lettere corsi subito nella guferia, e spedì la lettera a Lontra,
sperando che arrivi presto la sua risposta....
Il giorno dopo
mi alzai con il buon umore, sia per la lettera di Harry, che per la prima grande partita di Quidditch
dell’anno e sarebbero scese in campo Serpeverde contro Tassorosso! Non me la
sarei persa per nessun motivo!
Ricordo ancora
quando Harry al primo anno qui ad Hogwarts venne da me e Ron di corsa urlando
come un pazzo ‘Sono stato preso, mi hanno preso!!!’ li per lì io e Ron ci siamo
guardati e abbiamo detto ‘E’ impazzito per caso?’ lui saltellante di gioia ci
disse testuali parole ‘La professoressa McGranith mi ha messo nella squadra di
Quidditch, come cercatore!’ io che a quel tempo di sport non me ne intendevo
molto non riuscì molto a capire l’importanza di quel ruolo, e infatti rimasi un
po’ perplessa dalla felicità di Harry e dall’urlo di gioia che emise Ron in quel
momento!Solo quando riuscì a vedere la partita capii l’importanza che Harry
aveva assunto nella squadra....forse, fu quando Harry prese per la prima volta
il boccino, che mi accorsi che lui per me non era solo un
amico....
La partita
iniziò sotto le nuvole e finì quattro ore dopo sotto la pioggia, fù una partita
lunga ed estenuante, la forza di Serpeverde aveva distrutto quei poveri ragazzi
di Tassorosso, dal canto mio non ero stata molto attenta a quello che succedeva,
ero più concentrata a guardare i visi attenti e sorridenti di J.J, Richard e
Lion, fazioni diverse, ma stesse facce, felici e sorridenti, incantati a scovare
il boccino, avevano le stesse facce così concentrate di Harry, Ron e Draco,
guardarli in questo momento era come tornare a quel tempo, quando non pensavano
ad altro che a difendersi da Voldemort, e da tutti i Mangiamorte.
Mentre io
cercavo in tutti i modi di farmi notare da te Harry, ‘Se solo fossi qui con me,
ti direi che cosa provavo veramente quando ti guardavo attento e concentrato a
cercare il boccino, ogni volta che una ragazza diceva il tuo nome, mi veniva un
tuffo al cuore, perdevo un battito, ma mi bastava guardarti per
tranquillizzarmi, mi piaceva quando da lontano mi guardavi sulla tua scopa, e mi
facevi l’occhiolino, forse non te ne sei mai accorto, ma io arrossivo sempre
quando facevi così, un riflesso incondizionato che con il tempo è diventata
un’arma di seduzione! Maggiormente ricordo quando alla fine di Griffondoro
contro Corvonero, ti ho visto baciare Ginny, lì in quel momento una freccia mi
ha trapassato portandomi via un pezzo di cuore, e la ferita che mi aveva
lasciato quel momento, sanguinò per ben 2 anni fino a quando tu e Ginny non vi
siete lasciati!’
N.B: Cosa ne
pensate? recensite recensite recensite, sono curiosa di sapere se vi piace, e se
devo cambiare qualcosa, vi piace Calì bionda? A me da morire, sembra un altra
persona.... |
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Capitolo 8 *** Luna piena... ***
n
Capitolo sette:
Luna piena
Voi tutti penso
che ricorderete il vostro primo appuntamento! L’ansia di non sapere cosa dire,
di aver paura a fare scena muta, non sapere come vestirsi, che scarpe mettersi,
come acconciarsi i capelli! Bene, quello con Harry non era il mio primo
appuntamento ma per certi versi gli si avvicinava molto. Passai tutto il
pomeriggio a prepararmi a vedere le possibili combinazioni tra vestiti, trucco,
gioielli, scarpe e borse, e ogni volta dovevo ricominciare da capo perché niente
riusciva a piacermi. Alla fine, precisamente cinque minuti prima dell’arrivo di
Harry mi sistemai e optai per un vestito nero elegante un po’ scollato, e scarpe
a decoltee nere, ero riuscita a soddisfare i miei gusti, finalmente stavo bene!
Quando arrivò, erano le otto spaccate,
non era cambiato aveva il senso della puntualità come sempre. Era molto elegante
giacca e cravatta, e aveva con se un bellissimo mazzo di rose rosse, da vero
galantuomo....
Appena usciti
da Hogwartz ci smaterializzammo e finimmo in una vicolo buio di Londra, sulla
nostra destra appena usciti dal vicolo c’era un ristorante molto elegante, Harry
aprii la porta e disse “Dopo di lei signorina!” io risposi “Grazie” ed entrai ci
fecero sedere a un tavolo appartato ordinammo in silenzio e poi lui mi chiese
“Allora raccontami di questo Karl, non so perché ma sono molto curioso!”.
Richiesta che
mi aspettavo da lui, “Su di lui c’è molto poco da raccontare!” dissi ma Harry
non volle mollare “Avanti, è tuo marito dimmi com’è? cosa fa? come vi siete
conosciuti?” io dissi “Allora mi arrendo, ti racconto tutto.....Circa sette anni
fa i miei genitori ebbero dei problemi finanziari e si misero in società con i
genitori di Karl, in cambio dei loro soldi io sarei dovuta diventare la moglie
del figlio di questi
-nel frattempo
era arrivata la cena a base di pesce- firmato l’accordo, un anno dopo, contro la
mia volontà, mi ritrovai all’altare con questo tizio che non conoscevo, il primo
anno fu tranquillo, poi scoprii che mentre ero all’università per diventare
insegnante lui mi tradiva con altre, giocava d’azzardo, e quando lui venne a
sapere che io ero a conoscenza di quello che faceva iniziò a trattarmi male,
tornava a casa ubriaco tutte le sere, e se perdeva molte volte mi picchiava.
Così un giorno decisi di ribellarmi, gli risposi e lui mi prese e mi sbatte a
terra e io cadendo a andai a sbattere contro lo spigolo del tavolo e mi ferii
dietro il collo, lui si fermo in quel momento ma non mi aiutò a curarmi, da quel
momento mio marito è morto, tutto qua! .......Buona l’aragosta!”
Lui era
costernato, mi fisso e disse “Non hai mai pensato di denunciarlo?” io risposi
“Si, ma avrei messo nei casini anche i miei genitori. Sei l’unica persona che
conosce questa storia!” lui mi puntò gli occhi contro e disse “Ma i tuoi non
sanno nulla, alle amiche non hai detto niente?” “Harry, le mie uniche amiche, le
ho ritrovate due giorni fa, dopo dieci anni di lontananza....” allungò la mano e
la posò sulla mia “Mi dispiace....mi dispiace davvero!” il resto della cena lo
passammo a chiacchierare del più e del meno....
Uscimmo dal ristorante e una leggera
brezzolina serale mi fece salire un brivido di freddo su per la schiena, Harry
se ne accorse e mi adagiò sulle spalle la sua giacca, continuammo a camminare
sotto braccio, e finimmo sulle rive del Tamigi, da lì guardai in alto e una
bellissima Luna piena illuminava il cielo, aiutata dalle luci artificiali della
città, era come se sorridesse agli innamorati, e donava a me quel senso di
tranquillità che non provavo più da molti anni.
Mi appoggiai al
muro che costeggiava il fiume e improvvisamente Harry mi abbracciò da dietro e
appoggiò il suo viso sopra la mia spalla, rimanemmo li per dei minuti
interminabili, poi mi voltai verso di lui e dissi “Guarda la luna, questa sera è
ancora più bella del solito!” lui mi disse “No è solo gelosa del fatto che
questa sera c’e qualcuno che la supera in bellezza, ed è per questo che fa
vedere il meglio di se!” fortunatamente eravamo in penombra altrimenti Harry si
sarebbe accorto che le mie guance erano diventate rosse.
Non so come ma
inaspettatamente Harry mi baciò......
La nostra
serata fini lì sotto la luna che risplendeva sulla bella Londra, e soprattutto
immersi in quel tenero bacio che anelavamo di scambiarci dal nostro incontro di
due giorni prima..... |
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Capitolo 9 *** Amicizie Ritrovate... ***
n
Capitolo otto:
Amicizie ritrovate
Da quella sera
io ed Harry non ci siamo più visti ne sentiti, e ora che sono passati sette
lunghi giorni, la cosa sta iniziando a preoccuparmi
parecchio.....
Mi ero
dimenticata di come baciava, però in un istante tutte le sensazione che ho
provato con lui in passato, sono riaffiorate insieme a quel bacio, appassionato
e dolce allo stesso tempo......
Ero in camera
mia immersa nei miei ricordi quando alla finestra, un minuscolo gufo mi
aspettava con un lettera nelle zampe, il mio primo pensiero corse ad
Harry...
Aprii subito la
finestra, lo feci entrare...
Posò la lettera
sul tavolo e si andò a rannicchiare sul trespolo, stanco per il lungo percorso
compiuto...
Presi la
lettera, nessun simbolo, niente di niente che mi potesse per lo meno far capire
da dove provenisse, evidentemente non era Harry...
Cara Hermione,
sono Calì, ti
scrivo questa lettera per informarti che sabato sera ci sarà una serata di gala
al Royal Palace di Londra,dove sono invitati i maghi più famosi del mondo!Oltre
a questa lettera ti invio l’invito ufficiale.
Con Affetto
Calì Malfoy
Rimasi immobile
a fissare la lettera, sabato sarebbe stato domani ed io non avevo un vestito, o
meglio non sapevo che fare...
Ovviamente
avrei accettato l’invito...
Ma lì per lì mi
trovai nel panico...
Corsi subito
dalla professoressa McGranith sperando che mi potesse aiutare, ma purtroppo lei
non poteva, o meglio non voleva aiutarmi, non per cattiveria, ma per affetto nei
miei confronti...
Come al solito
avrei dovuto arrangiarmi...
Il giorno dopo
arrivò in fretta, ero riuscita a trovare uno splendido vestito in poco meno di
tre ore, il pomeriggio prima...
Ricordava molto
il vestito che mi misi al Ballo del Ceppo...
La sera, in
carrozza mi presentai al Royal Palace, e appena scesi, la maggior parte dei
presenti si voltò a guardarmi...
Poco più in su
della scalinata che portava all’interno del palazzo c’era Harry che si era
voltato insieme a tutti gli altri...
Mi venne
incontro, e fermandomisi di fronte sorrise, mi prese la mano, si inchinò e la
sfiorò delicatamente con le labbra gesto tremendamente erotico, soprattutto
fatto da lui...
Mi porse
gentilmente il braccio, e ci incamminammo verso il palazzo, la gente intorno
spettegolava curiosa e gelosi della nostra bellezza...
Calì, Draco,
Ron e Cho erano arrivati poco prima di me, ed erano già all’interno,
ci divertimmo
tutta la sera, ballammo cantammo e scherzammo come non facevamo da moltissimi
anni...
Quella
splendida atmosfera, così rilassata e così gioiosa mi era
mancata...
Ma come
tutte le belle favole, anche quella serata doveva
finire...
Salutai tutti,
e mi feci accompagnare da Harry fino alla carrozza, sapevo che quella serata era
ancora troppo giovane per finire così,
per lo meno lo speravo, io e Harry non avevamo fatto altro che scherzare
con gli altri, ma noi due?
Harry mi
sorprese...
“Grazie
infinite buon uomo, la signorina non sale in carrozza!”-disse e diede una mancia
al carrozziere...
Ci allontanammo
a piedi, per un po’ senza fiatare, poi Harry mi disse “Non andare a
Hogwartz!Stai con me stanotte!?” alzai lo sguardo verso di lui e
sorrisi... |
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Capitolo 10 *** Dov'è Hermione? ***
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Capitolo
nove:Dov’è Hermione?
Che strano
risvegliarsi tra le sue braccia come un tempo, avevo dimenticato quella
sensazione di protezione che solo lui riusciva a darmi, essere coccolata da lui
era meraviglioso, ma sapevo che non sarebbe durata a lungo...
Mi alzai
lentamente, cercando di non svegliarlo e, senza lasciargli un biglietto o che
altro, me ne andai...
Usci fuori, e
una ventata d’aria gelida di Londra mi investì, il vestito lungo e leggero non
mi aiutava a sopportare quel freddo...
Mi voltai di
scatto perché un rumore mi aveva fatto spaventare, lo risentii di nuovo e questa
volta più vicino, iniziai a camminare più in fretta, sempre più in fretta,
iniziai a correre, qualcuno mi seguiva...
Voltai
l’angolo, e mi infilai in una stradina stretta e buia per trasportarmi ad
Hogwartz, ma non feci in tempo...
Un dolore
lancinante alla testa mi fece svenire e nel giro di pochi istanti sparii nel
nulla, portata via da un delinquente incappucciato...
Mi avevano
rapita...
Non riusciva a
capire dove fossi, il dolore alla testa era diminuito ma faceva ancora male, era
tutto buio davanti a me, e mi sembrava di essere legata...
La mia paura
era che non potessi usare la magia, provai con l’incantesimo per liberarmi dalle
corte che tenevano appese le mie braccia, ma quell’incantesimo mi si rivoltò
contro, facendomi svenire di nuovo...
A Londra,
intanto Harry, si stava risvegliando, da uno strano sogno, una ragazza che però
non riconosceva di volto, era legata per le braccia e seduta per terra
svenuta...
Harry si
svegliò di soprassalto, si guardò intorno e vide che Hermione non c’era più, e
non c’era niente che potesse rivelare la sua presenza...
Hermione lo
aveva lasciato lì, come uno stupido...
Si alzò, si
vesti tranquillamente e mentre usciva di casa dalla viuzza ripenso al vestito
della ragazza del suo sogno, e a quello di Hermione della sera prima, erano
identici...
Non ci fece
caso, finche, non lontano dall’uscita di casa una stola, color rosa pastello
giaceva per terra dentro una pozzanghera, zuppa e mentre la prese su una fitta
lacerante alla testa lo fece barcollare sulle gambe costringendolo ad
appoggiarsi al muro, la vecchia cicatrice era tornata a fargli
male...
Questo
significava solo una cosa, Lord Voldemort era tornato e lo stava sfidando, quel
pensiero gli aveva fatto gelare il sangue nelle vene...
Non per il suo
ritorno, ma perché quella stola, sporca e fradicia che teneva in mano era di
Hermione, della sua Hermione, e se l’avesse persa se ne sarebbe accorta e
sarebbe tornata indietro a riprenderla, e se stava lì un motivo sensato c’era e
questo stava a significare solo una cosa...
Hermione era in
pericolo! |
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Capitolo 11 *** Ordini e disordini... ***
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Capitolo
dieci:Ordine e Disordine…
Il panico si stava
impadronendo di me, non riuscivo più a ragionare, la mente vagava per i fatti
suoi, e non riuscivo più a connettere, cosa fare?Come comportarmi?Chi
chiamare?
Chi
chiamare?
L’Ordine della Fenice era
l’unico appiglio da cui potevo farmi aiutare…
Ci misi venti minuti a
contattare tutto l’ordine, l’appuntamento era alla Tana entro un
ora!!
Hermione ancora legata per
mani e piedi stava lentamente riprendendo i sensi, ancora buoi, non capiva il
posto in cui era finita, le mani e i piedi le facevano
male…
Sentiva una presenza attorno
a se “Chi c’è? Ce qualcuno? Per favore aiutatemi!!” una voce fredda, senza
emozioni rispose all’appello “Qui, non c’è nessuno che ti aiuta!” il freddo la
stava dilaniando subito la sua mente penso ai dissennatori, creature orrende che
ti succhiano l’anima.
“Chi sei?” nessuna
risposta…
“Chi sei?” chiesi di nuovo
io
“Chi sono?Credevo che non
dovessi rispondere a questa domanda, qualche anno fa, il mio nome lo pronunciavi
insieme al tuo amate?E ora non mi riconosci più!Mi deludi
Mezzosangue!!”
“Sporco viscido
bastardo!!Voldemort tu dovresti essere morto…”
“A quanto pare no!Ma ti
ringrazio, per la seconda volta sono riuscito a
rinascere”
“Cosa vuoi da me Voldemort?”
chiesi spaventata
“Mi sembra logico, voglio
Potter e tu sei un esca meravigliosa” rispose avvicinandosi pericolosamente
Harry a Londra era riuscito a
radunare l’Ordine, Neville e Luna ormai sposati da sette anni, arrivarono per
primi spaventati da questa riunione improvvisa, Draco e Calì subito dopo, e
ruota arrivarono Ron e Cho, Ginny e tutti gli altri.
Harry appoggiato con la testa
tra le mani, disperato, non sapeva che fare, cosa
dire!!
“Harry che succede?” chiese
Neville sedendosi davanti a lui “Perché hai richiamato l’Ordine?” Neville come
tutti gli altri lo fissavano aspettando una risposta
Harry si alzò e gli diede le
spalle, “Hanno rapito Hermione”, calò un silenzio che si tagliava con il
coltello “Che cosa?” chiese Cho aggrappandosi a Ron.
“Quando è successo?” chiese
Draco sedendosi dove prima era Harry, “Questa mattina!E ho come la strana
sensazione che ci sia una vecchia conoscenza sotto!”
Ancora silenzio,
improvvisamente Harry si sedette per terra tenendosi la testa, la cicatrice era
tornata a fargli male, era come se la testa si stesse spaccando in due, la scena
che si stava aprendo davanti ai suoi occhi, era tremendamente
famigliare…
Voldemort in piedi davanti a
lei, legata mani e piedi, lui con la bacchetta minacciava di torturarla, lei in
silenzio lo sfidava con lo sguardo, la fitta alla testa sparì completamente,
tutti erano su di lui preoccupati, lo aiutarono a sedersi sulla
sedia…
“Harry la cicatrice è tornata
a bruciarti?” chiese Luna preoccupata
“Si, lui doveva essere
morto!Doveva essere morto!” urlo Harry, i ragazzi attorno a lui, continuavano a
rimanere in silenzio, la guerra stava per ricominciare, Hermione era in pericolo
e lui doveva tornare ad uccidere per salvarla.
“Signorina Granger, finche
lei starà qui le farà compagnia Nagini, sa, non vorrei che lei si allontanasse
troppo!!” voce viscida di serpente
“Harry no verrà mai…” risposi
anche se sapevo che non era così
“Che strano, ho sentito dire
che l’ordine della Fenice è stato riunito!Ahahaha!” quella fredda risata che ti
entrava nelle ossa si allontanò lasciandomi sola con il serpente che ,mi
guardava minaccioso, cercare d scappare era inutile, sfidarlo in quelle
condizioni sarebbe stato peggio, l’unica soluzione era sperare che Harry non
cadesse nella trappola di Voldemort, anche se sapeva già la
risposta. |
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Capitolo 12 *** Il posto Comune... ***
dhdh
Capitolo
undici: Il posto comune…
Il tempo
passava inesorabile. Chissà dov’era Hermione!!La visione gli aveva mostrato solo
una stanza buia e basta, nessuna indicazione nessun posto dove appigliarsi per
cercarla…
Ogni tanto
sentiva la cicatrice sfrigolare, e bruciargli lievemente, ma era un
secondo…
Il buio la
circondava non sapeva dov’era e ogni minuto che passava le sembrava un secolo,
faceva freddo, sentiva sulle spalle degli spifferi. Alzò la
testa..
Hogwartz!!
Ma
dove??
Dove potevano
esserci degli spifferi che provenivano dall’alto…
Sotto
terra!!Era…
La camera
segreta di Tom Riddle…
Avrebbe dovuto
dirlo a qualcuno, ma a chi?
Nessuno
l’avrebbe aiutata, nessuno l’avrebbe sentita se avesse
urlato…
E poi c’era
Nagini, sarebbe strisciata dal suo adorato padrone
avvertendolo…
No!!Doveva
escogitare un altro piano…
Dopotutto era o
no, la strega più brillante della sua età…
Ci mise dieci
minuti buoni per farsi venire un’idea decente, poi all’improvviso si ricordò di
Funny. La Fenice di Silente, lei ti aiutava se
dimostravi massima fedeltà al preside e così avrebbe fatto Hermione, massima
fedeltà per Silente e massima indignazione per Voldemort…
Nella stanza
dove si trovava l’Ordine c’era un silenzio surreale…
Tutti si
stavano pensando…
Harry, si
scervellava, cercava posti, nascondigli, luoghi e dove potesse essere
Voldemort..
E mentre
passava al setaccio tutto quello che riguardava il Mago Oscuro, ripensò al liceo
quando a Hogwartz al secondo anno sconfisse Riddle nella Camera dei
Segreti..
“La Camera dei segreti!!” disse
ad alta voce..
Ron lo guardò
dritto negli occhi, e spaventato dalla sua affermazione disse “No, lì
no!!”
“E’ lì Ron, ne
sono quasi sicuro..” disse Harry dirigendosi verso la porta e prendendo il
cappotto
“Non possiamo
riflettere su quel quasi??Harry aspetta” disse Ron rincorrendolo con gli
altri
“Andiamo Harry,
Ron ha ragione, come può averla portata lì dentro??” chiese
Draco
“Harry si fermò
di scatto e si voltò verso gli altri “Se sono io la sua vera preda, là portata
nell’unico posto che ci accumuna veramente!!” si rigirò su se stesso e
ricominciò a camminare a passo spedito
“In che senso?”
chiese Luna cercando di reggere il passo dei ragazzi
“Al secondo
anno quando io e Ron scoprimmo dove si trovava la Camera dei Segreti, per essere aperta
bisognava parlare in Serpentese, fu così che io riuscii ad aprirla, Voldemort
architetto questo astuzia in modo che l’unica persona che potesse aprirla fosse
lui, e nessun altro…Solo che quando cercò di uccidermi e io riuscì a salvarmi,
lui trasmise dei poteri suoi su di me, tra questi la possibilità di parlare in
serpentese, ecco perché è un luogo che ci accumuna, perché entrambi sappiamo
parlare in serpentese!!” spiegò a
Luna
“Ma non ti
sembra una motivazione poco valida?Voglio non ti sembra che sia stupido
collegare questa cosa del parlare serpentese con l’avere in comune un luogo?”
chiese Cho
“E’ l’unica
cosa che mi viene in mente!!E per il momento lasciatemi sperare” rispose Harry
Tutti insieme
voltarono l’angolo e in un solo <> sparirono nel nulla…
|
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Capitolo 13 *** Incontro tra Conoscenze ***
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Capitolo
dodici: Incontro tra conoscenze
Il freddo mi
stava distruggendo, e gli occhi gialli di Nagini continuavano a fissarmi
famelici, se avesse potuto mi avrebbe ingoiato in un solo
boccone.
Io non voglio
morire, devo reagire e devo farlo adesso, Harry non verrà mai e se non voglio
morire devo tirare fuori la grinta che a Hogwartz mi ha reso invincibile.
Il vento aveva
iniziato a soffiare, e un profumo di dopobarba fruttato mi arrivò
improvvisamente alle narici, un profumo famigliare.
Il sangue mi
si gelò nelle vene, ormai non pensavo più al dolore delle corde ai polsi, ma
solo al profumo che sentivo.
Lo svolgersi
della colluttazione fu breve ma intensa ci fu un susseguirsi di luci e
incantesimi che volavano in ogni direzione e io che ero abituata al buio della
grotta non riuscivo a distinguere le figure bianche e le figure nere che si
affacciavano alla mia vista.
Mi accorsi
poco prima che la battaglia finisse che le braccia erano slegato forse da un
incantesimo volante o forse dalla figura che accanto a me mi guardava e
sorrideva tranquilla.
Luna mi stava
proteggendo con lo scudo più potente che avessi mai visto, stava ferma di fronte
a me, i lunghi capelli biondi ondeggiavano nel vento che proveniva da fuori la
grotta e ogni incantesimo che finiva contro lo scudo veniva annientato.
La battaglia
finì, e a terra inanimi otto corpi e altra gente che era
sparita.
Dei nostri
sono Ron era rimasto ferito di striscio a causa di incantesimo
volante.
Cercai di
rialzarmi in piedi, ma inutilmente la forza di Harry che mi si era catapultato
addosso mi aveva rispedito a terra in ginocchio.
Tutte le
emozioni la rabbia e la paura uscirono in un colpo e scoppiai in un pianto
interminabile, scossa da convulsioni tra le sue forti braccia mi lasciai
talmente andare che crollai nel sonno più profondo.
Mi risvegliai
tra le sue braccia due giorni dopo la battaglia...
***
Nonostante
tutto quello che è successo nella mia vita, non lascerò mai nelle mani del mio
nemico la mia donna.
Arrivammo alla
grotta in tempo per vedere comparire nel nulla delle figure nere e capire che
eravamo arrivati nel punto giusto.
La cicatrice
mi diede un'altra stilettata e mi fece piegare in due dal
dolore.
Draco ci diede
il via libera e l'ordine si riversò all'interno della grotta buia, ognuno di noi
aveva un compito, il mio era uccidere Voldemort, e quello di Luna proteggere
Hermione.
La battaglia
si svolse in poco più di 10 minuti in cui volavano raggi verdi viola e rossi
ovunque, tutte minacce di morte.
Di Mangiamorte
ne caddero otto di noi rimase ferito di striscio solo Ron, che cadde a terra per
il contraccolpo.
Riuscimmo a
vincere e a liberare Hermione che dopo un pianto liberatorio svenne tra le mie
braccia.
Nonostante noi
avessimo vinto Voldemort non si sarebbe arreso, e nemmeno Hogwartz era più
sicuro ora.
La guerra era
ricominciata sul serio, ma ora in gioco non c'erano solo le nostre stesse vite,
ma anche quelle dei nostri figli.
Ora non ci
resta che combattere!!
Chiedo
umilmente, stra umilmente perdono a tutti!!Lo so era ora che scrivessi un altro
capitolo, ma ho iniziato a lavorare, non sono più riuscita a fare un tubo!!Ma
prometto(o meglio) cercherò di pubblicare un capitolo ogni due settimane!!Però
voi recensite e leggete, please!!
Un grazie a
tutti coloro che mi hanno contattato per far proseguire la storia e un grazie ai
futuri lettori!!Un bacio...Ciao
|
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Capitolo 14 *** Guerra e Paura ***
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Capitolo
tredici: Guerra e Paura
Hogwartz non era più la vecchia fortezza, potente e invincibile, per la
seconda volta nel giro di 25 anni era stata violata,tutto ciò che stava per
succedere erano avvenimenti che nemmeno per i più lontani pessimisti potevano
tornare alla luce.
Le battaglie che si preannunciavano davanti ai nostri occhi erano ancora
più crude, più distruttive e terribile dell'ultima che abbiamo dovuto
affrontare, ma questa volta non eravamo noi i piccoli da proteggere, i nostri
figli avevano bisogno di essere tenuti lontani da tutta questa storia, dovevano
vivere come avevano sempre vissuto...
Felici di stare al mondo, contenti di essere liberi di fare ciò che
avevano sempre fatto, e non essere rilegati in un bunker freddo e buoi con il
rischio di non uscirne mai più, se la guerra doveva iniziare che venga avanti in
fretta e in fretta se ne vada ma che questa volta finisca definitivamente, a
nessuno interessa una guerra lunga e logorroica, a nessuno interessa vedere il
proprio mondo sbriciolarsi, e a nessuno interessa morire per questa guerra.
La paura che tutti avevano era evidente.
Noi dell'Ordine della Fenice facemmo in modo che il mondo esterno fosse
al sicuro da tutto e da tutti, ci riuscimmo solo in parte, mentre aiutavamo da
una parte, c'era gente e morti in un altra città del mondo magico, sparizioni,
uccisioni e torture si susseguivano in quantità enorme senza che noi potessimo
intervenire.
Voldemort doveva morire una volta per tutte, non avrebbe fatto del male a
nessun altro.
Una sera alla fine di una lunga battaglia contro i mangiamorte e contro
la Bellatrix Lastrange, Hermione mi fissò negli occhi, mi baciò e non disse
nulla, ma il suo sguardo trativa, paura sofferenza, ansia e rasseganzione, ormai
dovevamo arrivare in fondo a tutto questo.
E questa volta sarebbe finito davvero tutto.
La guerra si protrasse per lunghi mesi, molte persone fuggivano, altre
morivano sotto i colpi delle battaglie, e altri ancora pregavano che tutto
finisse in fretta.
La battaglia più brutta e quella definitiva fù
l'ultima...
Io e Voldemort uno contro l'altro ancora come un tempo volevamo eliminare
il corrispettivo più di ogni altra cosa, era arrivato l'inizio della
fine.
Non so per quanto tempo combattemmo, non so veramente quantificarlo, ma a
me sembrò un attimo.
E in quell'attimo, in quell'istante la mia vita mi passò davanti, il
sorriso di mia moglie, Hermione, James la vita breve tra le braccia dei miei
genitori, Sirius, Remus e tutti coloro che per salvare noi hanno dvuto
abbandonare la loro vita.
Mi ritrovai a terra coperto di sangue, senza sapere chi aveva vinto tra i
due, chiusi gli occhi e mi abbandonai al sonno profondo e alla
pace.
Non so quanto tempo restai così immobile, ma appena riapri gli occhi il
volto di Hermione e le urla di James mi fecero capire che ero stato io a
vincere.
Hermione non mi disse nulla, ma le lacrime che sgorgavano dai suoi occhi
non erano tristi erano felice e sincere.
La guerra era finita.
Questa volta per sempre.
Ciao a tutti,
si lo so, era ora che finissi sta storia, sono sei anni che la tiro avanti, però
tra il lavoro, il moroso, gli amici, i genitori e tutto il resto non avevo mai
tempo!!Allora e adesso è finita veramente!!Mettiamola così, l'ho tirata un po'
là...Se vi aspettavate un finale più romantico vi ho deluso, ma sinceramente non
ne potevo davvero più...
Mi dispiace se
vi ho deluso, mi fa piacere se ho rispettato le vostre idee!!Detto questo vi
saluto, vi ringrazio, per le recensioni, a chi ha letto e anche a chi ha solo
guardato, vi ringrazio comunque, qualsiasi cosa abbiate
fatto...
Sperando di
avere un po' di tempo per scrivere un altra fan fiction...Vi do un bacio e un
abbraccio fortissimi!!Alla prossima avventura...
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