We were both young when I first saw you.

di raawrnicki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo.

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Finalmente l'estate era arrivata, l'anno scolastico si era concluso e non potevo essere più felice. Avevo in mente tantissimi progetti per quell'estate, eppure nessuno era stato confermato.
Sarei partita per il mare una settimana dopo la consegna delle schede, sempre che non fossi stata bocciata.
Ma ero pronta, quell'anno avevo lavorato duramente per meritarmi l'estate più bella della mia vita, con il ragazzo che amavo.
Avevo conosciuto Noah l'estate prima, ed eravamo subito diventati amici. Ci dichiarammo il giorno stesso della mia partenza, ma ci tenemmo in contatto tutto l'inverno. Ero davvero presa da lui, sorrisi al solo pensiero di poterlo riabbracciare.
Mi mancava troppo.
Un messaggio illuminò lo schermo del mio Iphone. Lo sbloccai.

sms da: Noah.
Sei pronta? Ci vediamo tra dieci giorni :)<3

sms da: Nicki.
Non vedo l'ora!

Infilai il cellulare in tasca, per poi tornare alla valigia. Okay, era strano preparare tutto così in anticipo, non che io fossi una maniaca del controllo, anzi di solito preparavo le valigie la sera prima di partire: accadeva sempre così.
Ma per qualche inspiegabile modo, qualcosa mi diceva che prima mi sarei preparata, prima avrei abbracciato Noah.
Ero pronta a infilarmi la giacca, prendere tutto e passare dieci giorni in aeroporto, pur di sbrigarmi. Feci il conto alla rovescia in tre lingue, e non scherzo.
La verità era che non ero una persona paziente, volevo tutto e subito. Insomma, me lo meritavo. Studiavo e lavoravo come commessa in un negozio vicino casa, non avevo mai tempo libero.
Avevo perciò raccolto abbastanza soldi da potermi pagare l'hotel e pasti, nonostante avrei alloggiato a casa di Noah.
Il giorno delle schede restai sorpresa dai miei risultati positivi. Persino mia madre mi disse che l'amore mi faceva bene, e pronunciò la frase che da mesi aspettavo con ansia: 'hai il permesso di andare.'
"Sei cresciuta, e sei maturata. Hai sedici anni, ti rendi anche tu conto dei tuoi miglioramenti. L'anno scorso non ti avrei lasciato andare, ma ora so che posso fidarmi. Non combinare nulla, divertiti tesoro." Mi disse il giorno della partenza.
Ed era vero, forse, quello che aveva detto. Restavo comunque un'anima libera, senza freni e pronta al divertimento più sfrenato.
Raggiunsi con mia madre l'aeroporto per New York, e presi l'aereo che Noah aveva insistito per pagare.
Durante tutto il viaggio ascoltai musica immaginando come avrei passato l'estate. Cominciai a giocare con i miei capelli scuri, attorcigliandoli sulle dita.
"Sicuramente li tingerò." Pensai sorridente.
Per il resto del viaggio dormii, quando arrivai ero leggermente confusa e stanca, ma presi le valigie e aspettai Noah.
Dopo qualche minuto una figura mi comparve accanto.
Era alto, aveva i capelli neri e gli occhi scuri. Era davvero bello, diverso dall'anno precedente. Gridai il suo nome e mi abbracciò forte.
"Mi sei mancata, Nicki. Che ne dici di andare? Abbiamo un'estate intera."

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1. 

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"Mi sei mancata, Nicki. Che ne dici di andare? Abbiamo un'estate intera."
Ed era vero, avevamo un estate intera. Un'estate intera per stare insieme.
Noah aveva una casa in riva al mare, nella quale viveva da solo. Me ne innamorai subito: una volta posate le valigie mi fiondai sul balcone e passai mezz'ora ad osservare il mare.
"Nicki, che fai?"
Una mano si appoggiò sulla mia spalla destra, mi voltai incontrando gli occhi cioccolato di Noah, che mi fissava curioso.
Feci spallucce, continuando ad osservare il mare.
"C'è un bellissimo panorama qui." Dissi.
"Lo so." Noah sorrise.
"Non ci credo, sono qui con te!" Dissi voltandomi verso di lui, sorridente.
"Tranquilla, hai tre mesi per farci l'abitudine." Mi lasciò un bacio su una guancia, per poi allontanarsi.
Era quasi ora di cena, e Noah aveva promesso di preparare una fantastica cena romantica.
Intanto osservavo il tramonto, sommersa dai pensieri.
Qualcosa nella mia mente mi ricordò di aver dimenticato di chiamare mia madre, alla quale avevo promesso di avvisarla appena arrivata.
Composi il numero e le lasciai un messaggio registrato, per poi infilare in tasca il cellulare e tornare al paesaggio del quale mi ero già innamorata.
Una leggera brezza mi scosse i capelli, li sistemai velocemente, fin quando due grandi mani non lo fecero al posto mio.
"Hai dei bellissimi capelli." Sussurrò Noah, lasciandoli cadere dietro la schiena.
Sorrisi.
"E' pronto, vuoi venire o..?" Chiese pendendomi la mano.
"Non ti va di mangiare qui fuori?" Replicai.
"Voglio che le tue attenzioni siano rivolte a me, non al mare!" Mi rimproverò sorridendo.
"Oh, dai.." Lo supplicai.
Non feci in tempo a rispondere, Noah mi aveva già preso a mo' di sacco e mi aveva portato in salotto.
Anch'esso era molto bello, in stile moderno.
Le pareti erano bianche, coperte di quadri che raffiguravano città, miti della musica, frasi o copertine di giornali.
Un tavolo di vetro sputava al centro della stanza. Era circondato da due sedie, una di fronte all'altra.
Notai dopo qualche secondo un divano di pelle e un televisore su un mobile, affiancato da qualche candela.
"Hai dimenticato di apparecchiare!" Noah scosse la testa, passandomi la mia giacca.
La infilai, per poi seguirlo fuori casa.
Raggiungemmo la spiaggia.
Avvicinandomi alla riva notai un enorme telo steso a terra e un cesto.
"Non doveva essere una cena romantica?" Lo stuzzicai.
Mi porse una rosa, sedendosi a terra.
"Adesso lo è?" Chiese.
Mentre mangiammo parlammo del più e del meno, di qualunque argomento capitasse. E ogni tanto c'erano dei silenzi tra di noi, ma non erano imbarazzanti.
Non riuscivo a sentirmi in imbarazzo con lui, neanche di proposito.
"Devo presentarti i miei amici, uno di questi giorni!" Esclamò sorridente, quasi preso da un lampo di genio.
"Sono brave persone, ti troverai bene!" Continuò sorridendo.
"Non ho molte difficoltà a socializzare." Lo rassicurai.
E infatti non ne avevo.
Non ne ebbi neanche quando, la mattina dopo, trovai in salotto quattro ragazzi intenti a scherzare con Noah. Erano alti e muscolosi, abbastanza carini.
"Hey Nicki. Loro sono Brandon, Liam, Paul e Matt." Disse Noah raggiungendomi.
Mi diede un bacio sulla fronte, passandomi un braccio sulla vita.
"Buongiorno." Salutai con un debole sorriso.
"Finalmente ti sei svegliata, vieni con noi in spiaggia?" Chiese Noah.
"Certo." Annuì, allontanandomi. "Vado a prepararmi."
Mi preparai, poi tornai da Noah, che mi prese per mano, e andammo in spiaggia.
A quell'ora, le nove forse, la spiaggia era vuota e si stava davvero bene.
"Hey, Paul, quando ci raggiunge Rih?" Chiese Noah ad uno dei suoi amici.
"Non ci raggiunge, oggi. Ha detto di avere le prove dello show." Paul stappò una bottiglia di birra, sedendosi sulla sdraio.
"Rihanna è una nostra amica, nel tempo libero canta." Mi spiegò Noah.
"Quest'anno parteciperà al karaoke in spiaggia di sabato." Brandon mi sorrise.
"Andremo, non è vero?" Chiese Noah.
"Si, mi piace la musica" Dissi.
"A chi non piace la musica?" Chiese un ragazzo biondo, completamente fradicio. Doveva essere Liam.
Feci spallucce, sorridendo.
" A nessuno." Esclamai.
"Anche Nicki è brava a cantare, vero? L'estate scorsa ha cantato alla festa di mia sorella." Disse Noah guardandomi.
"Davvero, Nicki?"













 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo due.

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"Canti davvero bene, dovresti partecipare al karaoke con Rihanna!" Disse un ragazzo alto, con i capelli scuri.
Sorrisi, scuotendo la testa.
"Grazie, ma non mi piace essere al centro dell'attenzione." Replicai appoggiando la testa sulla spalla di Noah.
"Questo perché non ci sei mai stata. Cambieresti idea." Brandon sorrise.
"Non credo. Canto nella doccia, mentre studio, insomma, quando nessuno può ascoltarmi." Spiegai.
"Brandon suona la chitarra da qualche anno, inizialmente era della tua stessa idea. Io e i ragazzi l'abbiamo convinto a partecipare ad una gara, ovviamente ha vinto." Spiegò Noah, cingendomi la vita con le braccia.
"Già. Mio padre mi regalò la sua chitarra quando si ammalò. Avevo undici anni, mi disse che era la cosa a cui teneva di più al mondo. Disse che dovevo averne cura. Lui era un musicista, aveva un gruppo. Non erano molto famosi, ma lui mi raccontava sempre di come si divertiva con loro, di come suonare era per lui un modo per fuggire dal mondo. Mi promise di portarmi in tour con lui. Avevo nove anni, gli credetti. Credevo davvero che fosse un musicista famoso, o perlomeno che lo sarebbe diventato. Ma non è successo, e quando è morto mi sono sentito in dovere di imparare a suonarla." Raccontò Brandon.
Mi rivolse un sorriso amichevole, che ricambiai.
"Mi dispiace per tuo padre, credimi, ma io canto perché mi piace farlo e non ho altre valide ragioni." Feci spallucce, guardandolo.
"Quando ci ripensi, perché sono sicuro che lo farai, fammelo sapere. Potrebbe servirti un chitarrista." Rise e si liberò della t-shirt bianca che indossava, guardando uno ad uno gli amici.
"Chi viene in acqua?" un sorriso attraversò il suo viso. 
Aveva senza dubbio dei bellissimi lineamenti. Era abbronzato, gli occhi scuri e i capelli anche. Era alto, con un fisico mozzafiato.
Scossi la testa, Noah era in piedi di fronte a me, che aspettava una risposta.
Una risposta a cosa? Canterai al karaoke? Hai bisogno di un chitarrista? Per quanto tempo resterai qui? Ti sono simpatici i miei amici? Qual'è la radice cubica di 23456?
Tante erano le domande e anche di più le risposte. Onestamente, me ne stavo lì, seduta sulla sdraia, aspettando che ripetesse la domanda.
"Vieni a fare il bagno?" Chiese di nuovo, sorridendomi. 
Alzai lo sguardo, incontrando i suoi occhi. C'era entusiasmo nei suoi occhi, l'ultima volta che avevamo fatto il bagno insieme era l'estate precedente. 
Sorrisi annuendo.
"E' arrivata Nicki!" Gridò Noah correndo verso il mare. I suoi amici erano già lì, che scherzavano tirandosi l'acqua.
"Stasera pizza, Noah?" Chiese un ragazzo biondo, di cui non ricordavo il nome.
Maledetta la mia memoria.
Noah mi guardò, aspettando una risposta. Annuì, sorridendo.
"Tranquilla Nicki, non sarai l'unica ragazza, dovrebbe tornare Rihanna." Sorrisi al biondo, amichevole.
"La tua ragazza?" Chiesi sovrappensiero.
Il biondo rise.
"No, è un'amica!" Disse.
"E' il suo sogno erotico!" Sbottò Brandon, ridendo.
Il biondo scosse la testa, raggiungendolo a nuoto. Cominciarono a sghizzarsi, fingendo un vero e proprio combattimento sott'acqua.
Quando tornarono in superficie scoppiarono a ridere, senza fermarsi. Rimasi a guardarli sorridendo, contagiata dalla loro allegria.
Quei ragazzi erano divertenti e simpatici, quasi irreali. Nella mia città, raramente i ragazzi erano simpatici.
Eppure loro erano l'esempio di ragazzo perfetto, quello che ogni ragazza vorrebbe.
Sorrisi a quel pensiero, io il ragazzo perfetto ce l'avevo. Ed era dietro di me, intento a coprirmi gli occhi con le mani bagnate.
"Chi sono?" Comparve davanti a me, baciandomi. 
"Ti piace la pizza, vero?" Sussurrò, facendomi ridere.
"A chi non piace?" Chiesi ridendo.
Passai una giornata fantastica con Noah e i suoi amici. Erano persone fantastiche, riuscivo a vedere il bene che si volevano. Desiderai per un attimo un'amicizia del genere, le mie amiche erano totalmente diverse.
Diedi la colpa di questo al loro sesso. Ero sicura che i ragazzi si divertivano di più delle ragazze.
Magari ero l'unica, ma fare shopping tutto il giorno non mi divertiva per niente.
"Mangiamo sul balcone?" Chiesi a Noah, controllando l'orologio.
Annuì, e cominciai ad apparecchiare il tavolo sulla veranda. Quando le pizze arrivarono, le servì e mi sedetti su una sedia, aspettando che i ragazzi arrivassero.
Dopo qualche minuto arrivarono, posarono le giacche e mi raggiunsero.
Tra di loro c'era una ragazza che non avevo mai visto.
Aveva dei lunghi capelli scuri, occhi verdi ed era alta. Era davvero bella, non potei non notarlo.
Aveva lo sguardo perso, cercai di capire cosa stesse guardando. 
Mi spostai, sentendo un paio di occhi addosso. 
Stava guardando me.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3.

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Tra di loro c'era una ragazza che non avevo mai visto.
Aveva dei lunghi capelli scuri, occhi verdi ed era alta. Era davvero bella, non potei non notarlo.
Aveva lo sguardo perso, cercai di capire cosa stesse guardando.
Mi spostai, sentendo un paio di occhi addosso.
Stava guardando me.
Non potei non abbassare lo sguardo, sistemare la tavola o parlare con qualche amico di Noah, ma ogni volta che mi voltavo, lei era lì, che mi guardava con aria assente.
"Rih, lei è la mia ragazza Nicki. Nicki, lei è Rihanna, una nostra amica." Disse Noah, appoggiando una mano sulla mia schiena.
"Ecco la tanto discussa Nicki, che piacere!" Rihanna mi porse la mano, che accettai.
"Piacere mio." Mi limitai a sorridere, lasciandole la mano.
La tensione tra me e Rihanna era palpabile, eppure di lei sapevo solo il nome.
E lei? Cosa sapeva lei di me?
Mi chiesi se Noah le avesse raccontato qualcosa, qualcosa in grado di farla sembrare così fredda nei miei confronti.
Non le diedi importanza e mi sedetti accanto a Noah e Liam. Durante tutta la serata parlammo dei progetti per quell'estate, ed ero proprio felice che io e Noah non fossimo soli.
Okay, qualche momento di privacy non mi sarebbe dispiaciuto, ma un'estate di gruppo sembrava molto più interessante di una romantica estate di coppia.
Non ero una ragazza molto romantica, non avevo mai avuto un ragazzo vero, prima di allora.
Le mie storie erano sempre state storielle, storie di una settimana al massimo, storie di qualche chiacchiera con un bel ragazzo, o cose del genere.
Per me Noah era un record, e dovevo mantenerlo. Non avrei permesso a nessuno di portarlo via da me.
Neanche alla distanza.
Vista così la mia relazione con Noah sembrava una gara, una stupida gara senza sentimenti, tutto per gioco e per vedere chi sarebbe resistito di più in una storia senza amore.
Ma la verità è che di storie senza amore non ne esistono, non esistono persone che stanno insieme senza provare affetto reciproco.
A volte l'affetto non basta, altre volte è sufficiente. E' sufficiente a farti sentire minuscolo, schiacciato da un peso enorme senza poter più sentire alcun dolore. Come un'antidolorifico.
Ma forse i miei paragoni non sono i più azzeccati, non lo sono mai stati.
A risvegliarmi dai miei pensieri fu Liam, che mi fece saltare dalla sedia con un calcio, tirato da sotto il tavolo.
Lo guardai storto, per poi tornare alla mia pizza. Una pizza del genere avrebbe sfamato l'intero continente africano. La guardai con riluttanza, attirando l'attenzione di Noah.
"Non ti va?" Chiese quasi dispiaciuto.
"Non mi sento molto bene." Conclusi. "E' vostra."
Alzai lo sguardo, Rihanna era intenta a dividere la sua pizza in tanti pezzi, disgustata quasi quanto me.
"Ne avremmo dovuta prendere una in due." Disse senza alzare lo sguardo dal piatto.
Mi guardai intorno, curiosa di sapere a chi si stesse riferendo.
"Dico a te." Disse alzando lo sguardo.
I miei occhi grigi incontrarono i suoi, di un verde ipnotico, leggermente macchiati di nocciola.
Sentii un buco allo stomaco, quasi come a voler vomitare anche l'anima. Mi sentii per qualche secondo non abbastanza, come se valessi meno di tutti.
"Già." Commentai, distogliendo lo sguardo.
"Allora, da dov'è che vieni?" Chiese Rihanna.
"Port of Spain."
"Qui ti troverai senz'altro meglio." Commentò alzando lo sguardo.
Incontrai di nuovo i suoi occhi, che mi scrutavano divertiti.
Cosa c'era di divertente? Mi guardai intorno, tornando poi a guardarla.
E il suo sguardo era sempre su di me.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4.


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"Qui ti troverai senz'altro meglio" Commentò alzando lo sguardo.
Incontrai di nuovo i suoi occhi, che mi scrutavano divertiti.
Cosa c'era di divertente? Mi guardai intorno, tornando poi a guardarla.
E il suo sguardo era sempre su di me.
Il resto del pomeriggio lo passammo parlando, i ragazzi avevano molto da raccontare. Avevano vissuto avventure emozionanti in quel posto, e non avevano rimpianti.
Ascoltare le loro storie mi divertiva, mi sedevo sulla poltroncina che Noah teneva in veranda e li ascoltavo attentamente, immaginandomi protagonista delle loro storie.
Ogni tanto ridevano nel raccontarle, ricordavano vecchi momenti che avevano passato insieme e si promettevano di passarne altrettanti. Erano davvero amici, e avrei voluto essere parte del loro gruppo.
Un po' invidiavo i loro racconti, si divertivano molto insieme, lo si vedeva.
"Ti ricordi quando abbiamo..." Così cominciava ogni racconto. E ad ogni volta, uno di loro annuiva e scoppiava a ridere, intimando gli altri a fare lo stesso.
"Ci saresti dovuta essere." Concluse Noah, dopo l'ultima storia.
"Già, mi sarebbe piaciuto." Dissi sorridendo sincera.
E mi sarebbe piaciuto davvero.
"C'ero anch'io quando volevamo attraversare il continente con una zattera!" Disse Rihanna.
Un sorriso comparve sul suo volto.
"Nicki, dovevi esserci assolutamente! Paul aveva costruito una zattera ed era venuto a chiamarci. Voleva arrivare in Europa!" Disse Liam ridendo.
"Era una zattera resistente, ce l'avremmo fatta!" Replicò Paul sorridente.
"Cadeva a pezzi. Siamo saliti in tre e si è distrutta. Una delusione." Disse Noah, scuotendo la testa.
"L'idea era geniale, la zattera anche.. Siete voi che pesate troppo!" Paul diede una pacca sulla spalla a Liam.
"Paul stava per piangere quando la sua zattera si è distrutta." Rihanna rise.
"Già immaginavo di arrivare in Italia, o che sò, in Spagna!" Si lamentò Paul.
"Però sei sempre qui!" Liam ricambiò la pacca, facendo ridere Paul.

Paul aveva una bella risata, un sorriso contagioso.
Amavo i sorrisi contagiosi, quelli che capaci di farti sorridere anche quando sorridere è l'ultima cosa che vuoi fare.
Così sorrisi anch'io, spontanea.
La sera decidemmo di andare in spiaggia. Non me la sentivo molto, era una di quelle sere in cui hai solamente voglia di infilarti nel letto, spegnere la luce e restartene in silenzio, come un vegetale.
Eppure ci andai, forse perché Noah era felice, e non mi andava di buttarlo giù d'umore.
"Stasera si gioca al gioco della bottiglia!" Esclamò Brandon afferrando una bottiglia di birra vuota.
La appoggiò sulla sabbia, mentre tutti si sedevano, incrociando le gambe.
Avevano acceso un fuoco un po' più lontano, si stava davvero bene.

Non me ne accorsi, ma uno dei ragazzi afferrò la bottiglia, girandola. Restai ad osservare la punta, senza fiatare.
Un giro, due giri, cominciai a contare i giri della bottiglia di Tequila. Quattro. La punta indicò l'unica ragazza presente oltre a me.
I suoi capelli scuri scendevano lungo una spalla, mentre dall'altro lato erano rasati. Aveva un paio di occhi verdi che mi apparvero vitrei.
Indecifrabili.
La sua espressione era scocciata, quasi annoiata. Non potei non notare la sua bellezza.
Lo stesso ragazzo di prima tornò a girare la bottiglia, sorridendo.
Stavolta si fermò di fronte a me. Alzai lo sguardo, la ragazza mi fissava.
"Mi dispiace Noah, ma in questo momento vorrei essere Rih!" disse un ragazzo, ricevendo una pacca non molto amichevole da Noah, che continuava a fissarmi.
Intanto la ragazza, Rihanna, mi si piazzò di fronte, senza staccare gli occhi dai miei..

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5.


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Non me ne accorsi, ma uno dei ragazzi afferrò la bottiglia, girandola. Restai ad osservare la punta, senza fiatare. 
Un giro, due giri, cominciai a contare i giri della bottiglia di Tequila. Quattro. La punta indicò l'unica ragazza presente oltre a me.
I suoi capelli scuri scendevano lungo una spalla, mentre dall'altro lato erano rasati. Aveva un paio di occhi verdi che mi apparvero vitrei.
Indecifrabili. 
La sua espressione era scocciata, quasi annoiata. Non potei non notare la sua bellezza. 
Lo stesso ragazzo di prima tornò a girare la bottiglia, sorridendo. 
Stavolta si fermò di fronte a me. Alzai lo sguardo, la ragazza mi fissava.
"Mi dispiace Noah, ma in questo momento vorrei essere Rih!" disse un ragazzo, ricevendo una pacca non molto amichevole da Noah, che continuava a fissarmi.
Intanto la ragazza, Rihanna, mi si piazzò di fronte, senza staccare gli occhi dai miei.
"Bacio, bacio!" Continuava a ripetere un ragazzo, di cui non ricordavo il nome. Mi maledissi per la mia cattiva memoria e tornai ad osservare Rihanna, che appoggiò delicatamente le sue labbra sulle mie. 
Subito si trasformò in un bacio violento e passionale, abbastanza corto. Rihanna si staccò da me tornando al suo posto, quasi come fosse una cosa normale baciare una sconosciuta. 
Rimasi sconvolta da quel gesto, io e le mie amiche usavamo giocare in modi diversi al gioco della bottiglia, di certo non mi aspettavo una cosa del genere. 
Soprattutto davanti a Noah, il mio ragazzo.
Eppure quel bacio era stato strano, diverso. Le sue labbra sapevano di fragola, mi bastò voltarmi verso Noah per pentirmi dei miei pensieri.
Abbassai lo sguardo, spaventata dai miei precedenti pensieri. Scossi la testa per tornare alla realtà, non ero una ragazza 'facile', Noah era stato il mio primo ragazzo ufficiale, il mio primo bacio.
Aver dato il secondo ad una ragazza, sebbene fossi etero, era strano e nuovo.
Durante il resto della serata non accadde nulla di degno di nota, mi divertì come ultimamente accadeva sempre. Spesso mi parve di vedere Rihanna guardarmi, ma conoscevo me e le mie paranoie esagerate. 
"Torniamo a casa?" Chiese Noah circondandomi la vita con un braccio.
Afferrai il cellulare controllando l'orario, era abbastanza tardi, eppure mi stavo divertendo. Notai qualche chiamata persa da mia madre, e ri-infilai il cellulare in tasca, l'avrei chiamata la mattina seguente.
"Oh andiamo Noah, è presto!" Liam sorrise, appoggiando una mano sulla spalla di Noah. 
"Nicki, per te è okay se restiamo un altro po'?" Chiese apprensivo.
Guardai in direzione del mare, il sole era calato e qualche stella si era fatta spazio nel cielo. Il mare brillava sotto il riflesso della luna, le onde danzavano selvagge e l'atmosfera era calda e familiare.

"Certo" mostrai un sorriso sincero a Noah e tornai a guardare il mare. 
L'avevo sempre amato, era uno dei posti che preferivo di gran lunga. I falò, le passeggiate lungo la riva, erano cose che mi attraevano. 
"Cosa stai guardando?" Chiese Noah ridendo.
"Il mare, non è splendido?" Chiesi sorridendo.
"Vuoi metterlo a confronto con la ragazza che ho accanto?" Chiese dandomi un bacio a fior di labbra. 
Sorrisi. 
Da quando ero arrivata, era stato uno dei pochi momenti privati che avevamo vissuto. O meglio, eravamo circondati da ragazzi, amici di Noah, ma in quel momento mi sentì davvero sua. 
Ed era una sensazione bellissima, nessun ragazzo mi aveva mai baciata di fronte ai suoi amici.
Per me era una vittoria, era come se Noah non si vergognasse di presentarmi al mondo come la sua ragazza.
E dal suo sguardo, dal suo sguardo tenero quando mi guardava, dal suo sguardo sempre sorridente, capivo che non si vergognava, che non era solo una mia impressione, ma che ero tutto ciò che lui desiderasse.
Ero tutto ciò che lui voleva.
Mi staccai da lui, sorridendo. 
E giurai, giurai davvero, che Rihanna mi avesse lanciato un'occhiata.

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6


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Mi staccai da lui, sorridendo.
E giurai, giurai davvero, che Rihanna mi avesse lanciato un'occhiata.
Mi voltai verso di lei, in una frazione di secondo il suo sguardo finì sull'acqua, che rimase ad osservare.
Osservai i suoi occhi, così interessati a quell'immagine, o forse interessati ad apparire indaffarati. Scossi la testa, afferrando la mano di Noah e stringendola.
"Nicki, non lasciarci divertire da soli!" Esclamò Liam porgendomi un bicchiere.
Lo afferrai e osservai il liquido trasparente che ondeggiava contro il vetro, per poi guardarmi intorno.
"Che cos'è?" Chiesi seria, continuando ad osservare il bicchiere.
"Che ti importa? Bevi e basta!" Un ragazzo mi diede una pacca su una spalla.
Avvicinai il bicchiere alla bocca, bevendo tutto d'un fiato.
"E' amaro." Mi lamentai.
"Andiamo, è alcool, non importa quanto è amaro, importa l'effetto che fa!" Liam rise, bevendo un liquido blu dal suo bicchiere.
"Vacci piano Liam, finirai come l'altra volta!" Disse Noah sorridendo.
"L'altra volta?" Chiesi sinceramente curiosa.
"L'ultima volta che Liam ha bevuto era fuori di se, l'abbia-" Noah fu interrotto da qualcuno, mi voltai.
"Non dirlo, cazzo." Sbottò Liam con un sorriso dipinto sul volto.
"L'abbiamo trovato in spiaggia ed era completamente ricoperto di sabbia." Noah scoppiò a ridere.
"Stava cantando, non credo di aver mai sentito qualcosa del genere. In senso negativo, ovviamente." Commentò Rihanna, che fino a quel momento non aveva proferito parola.

Accennai un sorriso, annuendo.
"A Liam l'alcool non va proprio giù!" Un ragazzo biondo rise, dando una pacca sulla spalla di Liam.
"Non è vero, ero sono scosso, quella sera ero.." Alzò gli occhi al cielo. "Okay avete vinto."

"Come sempre, del resto." Rihanna sorrise, bevendo un sorso del contenuto del suo bicchiere.
"Neanche a te l'alcool fa tanto bene, Rih." Noah rise.
Gli altri ragazzi lo seguirono a ruota, mentre lei non rispose. Si limitò a guardarlo storcendo la bocca, serio.
"Non è assolutamente vero, reggo benissimo l'alcool." Disse lei appoggiando il bicchiere ancora pieno su un tavolino di plastica che non avevo notato prima.
Qualche goccia trasparente fuoriuscì dal bicchiere, tornai a guardare Rihanna.
"La prima volta che Rihanna ha bevuto è andata a letto con una ragazza." Spiegò Liam, oramai preso da quella conversazione che sembrava uno scambio di segreti inconfessabili sull'alcool.
Sorrise a Rihanna, come per vendetta. La ragazza fece spallucce e sorrise a sua volta.
"Chi ti dice che io debba essere ubriaca per andare a letto con una ragazza?" Disse lei, lasciando tutti a bocca aperta.
Non mi trattenni dal sorridere nel vedere l'espressione di Noah, evidentemente sbalordito.
Dopo qualche minuto eravamo tutti seduti in cerchio, a parlare di esperienze imbarazzanti riguardanti l'alcool.
"L'unica volta in cui ho bevuto fino a star male ero ad una festa, una festa in discoteca tra amici." Dissi seria.
"E poi? Cos'è successo?" Chiese Rihanna guardandomi.
"Non me lo ricordo, ero ubriaca." Ammisi scoppiando a ridere seguita da qualcuno.
"Credo sia meglio così..." Disse Noah mostrandomi un debole sorriso sincero.

Afferrò la mia mano, stringendola.
Abbassai lo sguardo, per poi rialzarlo e incrociare i miei occhi con quelli di Rihanna.
"Che ore sono?" Chiesi voltandomi verso Noah, cercando una scusa banale per distogliere lo sguardo da Rihanna.
L'avevo probabilmente già identificata. Rihanna era come la luna. Una parte di lei era sempre coperta e misteriosa, ed io ero curiosa di scoprirla.
"E' troppo tardi per essere sera e troppo presto per essere mattina!" Esclamò Brandon giocherellando con una bottiglia vuota.
"Ehi, qual è stata la relazione più lunga che avete avuto?" Chiese un ragazzo biondino, serio.
Feci spallucce, guardando uno ad uno i ragazzi.
"un anno." Disse Liam alzando una mano.
"La mia quella con Noah." Dissi seria, guardando Noah.
"Non mi piacciono le relazioni lunghe, sono troppo giovane per il per sempre." Esclamò Rihanna spostando un mucchio di sabbia con la mano.

"Nessuno ha detto che una relazione debba durare per sempre." Disse Liam, sicuro di poter intrattenere una conversazione civile con la ragazza che aveva accanto.
Ma da quello che avevo capito in così poco tempo, Rihanna era tutto tranne che semplice.
Riuscivo a vederla come una ragazza troppo sicura di se, e troppo orgogliosa per ammettere qualcosa. Di qualunque genere. Non era di certo il mio hobby giudicare le persone dall'apparenza, ma questo era ciò che Rihanna lasciava trasparire.
Eppure ero sicura non fosse davvero così, ero sicura che aveva un lato nascosto, e io l'avrei trovato.
Semplicemente perché, ero troppo curiosa, o forse, volevo davvero scoprirla.
Probabilmente la seconda.


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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7


 



Rihanna era tutto tranne che semplice.
Riuscivo a vederla come una ragazza troppo sicura di se, e troppo orgogliosa per ammettere qualcosa. Di qualunque genere.
Non era di certo il mio hobby giudicare le persone dall'apparenza, ma questo era ciò che Rihanna lasciava trasparire.

Eppure ero sicura non fosse davvero così, ero sicura che aveva un lato nascosto, e io l'avrei trovato.
Semplicemente perché, ero troppo curiosa, o forse, volevo davvero scoprirla.
Probabilmente la seconda.
"Bene, stavolta si è fatto tardi davvero" Disse Noah afferrando la sua giacca di pelle da terra.
Se la posò sulla spalla, afferrando la mia mano.
"Andiamo?" Chiese sorridendo.
"Aspetta, Noah, devo parlarti un minuto." Disse Liam avvicinandosi a Noah.
"Torno subito." Disse Noah lasciandomi un bacio sulla fronte, e sparendo insieme a Liam.
Mi guardai intorno, i ragazzi erano ancora lì e scherzavano, mentre Rihanna, lei era..
Davanti a me? Quando me ne resi conto mi tirai indietro, spaventata.
"Faccio così tanta paura?" Chiese sfoderando un sorriso sghembo.
"N-no, è che mi sei comparsa davanti e..." Abbassai lo sguardo.
"E così, sei la ragazza di Noah." Disse giocando con una ciocca dei miei capelli.
"ehm, si.."
"Sei la più carina tra le ragazze di Noah." Disse ridendo.
"Grazie?" Chiesi guardandola sbalordita.
"Sul serio, le altre erano.. come si dice.. non so spiegartelo."
"Ah." Fu l'unica cosa che fui capace di dire.
Ma cosa voleva?
"Sono seria, sei la più carina, tra tutte. E con tutte intendo tutte." Mi voltai, Noah stava tornando.
"ne sono felice." Dissi fissando Noah.
"Tutte, perché ne ha avute tantissime.."
"Rihanna, cosa state facendo?" Chiese Noah da lontano.
"E le ha lasciate tutte, diciamo che non è esattamente il ragazzo ideale per te che sei così.." Rihanna si voltò verso Noah.
"Avete fatto amicizia? Adesso dobbiamo andare davvero." Disse Noah cingendomi la vita, e sorridendo a Rihanna.
Non aveva un sorriso sincero, il che mi incuriosì ma lasciai stare e me ne andai con Noah.
Quello che mi aveva detto la sera stessa Rihanna mi aveva lasciata basita.
Non credevo a quello che aveva detto, o anche se fosse stato vero era il passato, però non capivo il motivo di questo suo provare a farci dividere.
Probabilmente era innamorata di Noah, e la mia sola presenza la infastidiva.
O forse ero io che mi stavo riempendo la testa di assurde paranoie e nessuna delle due opzioni era esatta.
Appena tornammo a casa andai in camera, mentre Noah restó in salotto per vedere chissà quale programma.
Forse era meglio, amavo Noah ma avevo bisogno anche io dei miei spazi, e sentirlo russare non mi aiutava sicuramente a mettere le idee al proprio posto.
Un pensiero mi attraversó la mente: non avevo ancora richiamato mia madre, mi mancava la sua voce quindi composi il numero e aspettai.
Parlammo poco tempo, la verità era che non avevamo nulla da dirci e il nostro rapporto non era mai stato uno dei migliori, però sentivo comunque la sua mancanza.
Io e lei non avevamo mai avuto una grande amicizia, eravamo talmente diverse, ed io ero troppo riservata per raccontarle qualcosa sulla mia vita, mentre lei sembrava interessata, cosa che non mi rendeva troppo felice.
Inutile dirlo, il sonno ebbe la meglio su di me e mi addormentai presto.
Non Altrettanto presto mi svegliai la mattina seguente, incuriosita dalle voci in salotto.
"Hey Nicki, stavamo aspettando solo te!" Brandon sorrise.
"Per cosa?" Chiesi sbadigliando.
"Come per cosa? Andiamo in spiaggia!" Mi ricordó Noah.
"Ah, la spiaggia.." Dissi senza entusiasmo.
Non che odiassi il mare, ma era così presto e non era giusto svegliarmi a quell'ora, qualunque attività sarebbe stata troppo poco emozionante.
"Che ne dite se noi andiamo? Rih resterà con te mentre ti prepari, ci vediamo dopo amore." Noah mi diede un bacio su una guancia, seguendo i ragazzi fuori casa.
Non ebbi neanche il tempo di rendermene conto che erano già spariti.
"Non vorrai restare qui tutto il giorno, vero?" Chiese Rihanna apparendomi davanti agli occhi.
Strabuzzai gli occhi, scuotendo poi la testa.
"N-no, vado a cambiarmi e tu.. Tu fai come se fossi a casa tua." Borbottai guardandola.
"Nicki, frequento questa casa da cinque anni, sei tu la nuova arrivata." Mi fece notare, aprendo il frigorifero.
Non risposi, mi preparai velocemente nonostante non fossi del tutto sveglia.
"Ce l'hai fatta!" Disse Rihanna sorridendo.
"Ci ho messo poco, Rihanna." Le feci notare, seria.
"Perché non mi chiami Rih? I miei amici lo fanno."
"Perché non sono tua amica, sono una conoscente." Dissi.
Non so neanche dove presi il coraggio, ma quella ragazza mi faceva diventare matta, non riuscivo a comprendere il suo essere lunatica e bipolare.
"Conoscente?" Chiese fissandomi.
La sua vicinanza mi fece rabbrividire.
"E se facessi questo.." Disse avvicinando il suo viso al mio.
Posó le sue labbra sulle mie, per poi staccarsi in una frazione di secondo, senza neanche farmi rendere conto di quello che stava facendo.
"Sarei ancora una conoscente?" Concluse.
La fissai senza replicare, mentre aprì la porta e uscii senza aspettarmi.
"Vuoi rimanere qui?" Chiese giocherellando con le chiavi che teneva in mano.
Il suo comportamento cominciava davvero a darmi sui nervi.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 7




"Perché l'hai fatto?"
Rihanna si fermò, voltandosi verso di me.
"Perché ho fatto cosa?" Chiese seria, spostando il peso sulla gamba destra.
"Perché mi hai baciata." Risposi imbarazzata, mantenendo comunque il mio tono di voce autoritario e freddo.
Già pronunciare quella frase mi faceva venir voglia di infilare la testa sotto terra, l'espressione di Rihanna aveva lo stesso effetto.
Sorrise, un sorriso sghembo del quale non capii il significato.
Mi accigliai, aspettando una sua risposta, che non tardò ad arrivare.
"Baciata? Ma quando?" La fissai, aveva uno stupido sorriso dipinto sul volto, senza proferire parola.
"Cinque minuti fa!" Sbottai seria.
"Non ricordo di averti baciata." Scosse la testa.
"Oh andiamo, quando ti ho chiamata conoscente!" Continuai seria, cercando di calmarmi.
Quella ragazza mi dava davvero fastidio, e in qualche modo cominciavo ad odiarla.
"Nicki, quello non era un bacio." Disse fredda, guardandomi negli occhi.
"E cos'era allora?" Abbassai lo sguardo, come se le mie scarpe fossero la cosa più interessante da guardare.
"Un bacio, ma non un bacio vero. Era una prova." Disse come se la cosa fosse del tutto ovvia.
Per me non lo era.
"Cosa cazzo vuol dire una prova? Non ha senso." Chiesi a mia volta.
Stavo impazzendo.
"Una prova, sai, un bacio amichevole, per dimostrarti che non siamo solo conoscenti, ma che puoi considerarmi tua amica."
"Non ti considererò un'amica perché mi hai baciata. Resti comunque una conoscente."
"Fai quello che ti pare, non mi interessa. Cercavo di essere gentile." Disse voltandosi.
"Certo." Borbottai.
"Solo una cosa, non innamorarti di me." Disse voltandosi, seria.
Io, innamorarmi di lei?
"Non guardarmi così, non sono il tuo tipo." Disse sorridendo.
"Vaffanculo" Sbottai superandola, raggiungendo la spiaggia con lei al seguito.
"Hey, Nicki!" Gridò una voce indicandomi.
Riconobbi Brandon accanto a Noah, quest'ultimo si voltò verso di me sorridendo.
Lo raggiunsi, sorridendo.
"Amore, come va?" Chiese giocando con i miei capelli.
"Bene.."
Noah mi baciò, un bacio lungo e pieno di amore, che ricambiai senza nemmeno pensarci.
Ero visibilmente innamorata di Noah, ed era l'unica cosa di cui ero sicura in quel momento.
Noah riusciva sempre a farmi sorridere, e lo amavo per questo, lo amavo perché ero una persona migliore con lui al mio fianco.
"Ti amo" Disse sorridendo.
"Anche io" Dissi voltandomi verso Rihanna, che mi guardò.
Non riuscii a decifrare il suo sguardo, era seria ma non troppo.
"Hey Rih, quand'è che hai il karaoke?" Chiese Noah cingendomi la vita.
"Tra due settimane" rispose lei senza voltarsi.
"Io sono ancora convinto che tu debba cantare con lei, Nicki." Disse Brandon sorridendo.
"Magari la prossima volta" Mentii sorridendo.
"Potreste vincere, Nicki ha una bellissima voce." Continuò Brandon.
"Grazie per l'informazione, ma sono una solista." Sbottò Rihanna.
"Lasciala stare, delle volte è insopportabile." Disse Noah abbracciandomi da dietro.
"Non fa niente." Risposi lasciandomi abbracciare da lui.
Probabilmente Rihanna aveva delle idee totalmente sbagliate dei miei sentimenti verso di lei.
La mia era solo curiosità, ero curiosa di conoscerla e del suo carattere menefreghista.
E tante volte mi chiedevo perché.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9



 

"So che fino ad ora non abbiamo avuto tempo per noi, ma vorrei rimediare." Disse serio Noah, sedendosi sulla sdraia.
Gli altri ragazzi erano entrati in mare, tranne Rihanna che si era allontanata da sola.
"In che modo?" Chiesi sorridendo.
"Andremo al ristorante, e oggi pomeriggio in spiaggia. Da soli." Disse sfoderando un bellissimo sorriso.
"Mi piace l'idea." Ammisi sedendomi sulla sabbia.
"E stasera..." Cominciò infilandosi gli occhiali da sole.
"Stasera?" 
"Stasera niente, andiamo con i ragazzi da quache parte." Disse ridendo. "Sempre se a te va bene."
"E' perfetto." Annuì.
Lo guardai voltarsi e afferrare una birra dalla borsa di uno dei ragazzi, per poi aprirla.
"Durante l'estate organizziamo sempre un falò. Le solite cose, sai, alcolici, qualche gioco, insomma passiamo il tempo." Disse portandosi la bottiglia alla bocca.
"Bello." 
"E' tutto deciso per domenica prossima, se per te è un problema possiamo non andarci." Disse serio.
"Cosa? nono, per me va benissimo."
"Sicura?" Disse fissandomi con i suoi occhi scuri.
"Certo."
Ed era la verità. Ero sicura, sicura di voler passare ogni attimo di quell'estate con lui.
Mi era mancato così tanto quell'inverno, che volevo solamente rimediare, e passare con lui tre mesi. 
Mi ero impegnata abbastanza per fare in modo che questo si avverasse, e l'idea di un falò tra amici non mi dispiaceva affatto, anzi. 
Non ero mai stata ad un falò, sarebbe stata una nuova esperienza.
Poi Noah si stava impegnando davvero tanto per me, stava cercando di stare con me senza trascurare i suoi amici, e non era facile. E volevo semplificargli tutto, stando tutti insieme non si poteva sicuramente sbagliare.
Come mi aveva detto pranzammo in un ristorante, era davvero bello, si affacciava sulla spiaggia e si vedeva il mare. Era tutto in legno, e c'era un'atmosfera bellissima.
Dopo aver pranzato andammo in spiaggia, detestavo dirlo, ma era del tutto differente senza i suoi amici. 
In modo positivo, ovviamente.
Quei ragazzi erano simpatici, ma ogni tanto avevo bisogno di stare con lui da sola, ripetergli quanto mi era mancato e quanto fossi totalmente persa di lui.
E infatti lo ero, ero persa per davvero. 
Ero persa ogni volta che i suoi occhi incontravano i miei, lo ero ogni volta che le sue braccia mi circondavano. Ero persa ogni volta che parlava, ogni volta che mi baciava senza preavviso. 
E non potevo cambiare le cose. Probabilmente sarebbe finita presto, c'era di mezzo la distanza, e fin quando non avrei trovato un modo per distruggerla, lei avrebbe sempre cercato un modo per distruggere noi.
E non sapevo dirlo se noi eravamo più forti di lei.
Io però, da sedicenne innamorata, avrei scommesso tutto quello che possedevo insistendo sulla forza della nostra storia, ma era giusto così, no? 
"A cosa stai pensando?" Chiese Noah cingendomi la vita.
"Eh? Niente." Scossi la testa per dare un senso alla mia frase.
" Okay, andiamo a fare un bagno?" Chiese sorridendo, con quel sorriso che ogni volta era la causa del mio.
"Non lo so, io.." Prima che finissi di parlare Noah mi prese in braccio, trascinandomi fino al mare.
L'acqua era fredda, ma fuori era davvero caldo, quindi non ci feci molto caso.
La giornata andò avanti così, non successe nulla di particolare, ma per era perfetto così.
La sera la passammo con i ragazzi e Rihanna, dalla quale mi tenni distante.
Non credo le interessasse di essere mia amica, o comunque non credo le interessasse qualcosa di me in ogni senso, probabilmente si divertiva a torturarmi, sorridendomi ogni volta fossi girata nella sua direzione, oppure facendomi inutili domande alle quali rispondevo sarcasticamente.
"Sabato pomeriggio vado a comprare gli alcolici, ho bisogno di un volontario che mi accompagni. Nicki?" Chiese Rihanna sorridendo nella mia direzione.
"Oh, bhè io.." Prima che potessi terminare la frase Noah parlò al posto mio.
"Sarebbe un'ottima idea, per lei va bene di sicuro, vero?" Noah mi diede un bacio.
"Si, si va bene." Rinunciai all'idea di ignorarla, sbuffando.
"Perfetto!" Squittì Rihanna.
Lanciai un'occhiataccia a Noah, che probabilmente non se ne accorse. 
Davvero sarei dovuta stare sola con quella pazza? 
Purtroppo si.







 

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