Mille emozioni per Yumi

di saraga98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro ***
Capitolo 2: *** Primo litigio ***
Capitolo 3: *** Il ricatto ***
Capitolo 4: *** Il festival ***
Capitolo 5: *** Giorno di malattia ***
Capitolo 6: *** 'Prmo bacio' ***
Capitolo 7: *** A casa di Miazaki ***
Capitolo 8: *** Il mio migliore amico?! ***
Capitolo 9: *** Distanze ***
Capitolo 10: *** Rivalità? ***
Capitolo 11: *** Natale ***
Capitolo 12: *** Capodanno ***
Capitolo 13: *** La primavera ***
Capitolo 14: *** San Valentino ***
Capitolo 15: *** Sentimenti condivisi ***



Capitolo 1
*** L'incontro ***


Incredibile!!Davvero incredibile… il ragazzo più egoista, arrogante, presuntuoso, violento e incapace di provare emozioni umane, che io abbia mai conosciuto… prima d’ora non ho mai conosciuto nessuno che con un sono incontro mi abbia fatto provare un tale odio in corpo.
***
Ciao a tutti, sono Yumi Kezaghi, ho 14 anni e vivo a Tokyo, un’ enorme città, piena di negozi e parchi. Io ci vivo bene, i miei sono spesso in viaggio per affari, quindi vivo da sola. Mia madre fa la cantante e mio padre ha un lavoro con un nome così lungo che tutt’ora, dopo 6 anni, non ricordo . Oggi inizio il liceo alla Sai Accademy e come sempre sono in ritardo…! Ho tanta fameeee!!! ... stamattina mi sono svegliata tardi e non ho ancora fatto colazione.
Corri,corri… non posso arrivare in ritardo già alla cerimonia di apertura!                                                                        
Mentre correvo, accertandomi se tutti i libri si trovavano all'interno della cartella e accecata dal sonno e dalla fame, ho girato l’angolo e mi sono ritrovata per terra. Avevo sbattuto contro qualcuno, un ragazzo. i  fogli volavano ovunque perchè la cartella mi si era aperta. il ragazzo era molto alto, tanto che oscurava il sole visto da per terra, ma non l’ho guardato per molto, anche perché ero troppo assonnata. Ero pronta per chiedere scusa, ma una voce irritante e arrogante ha detto: << Eih,attenta! >>  << scusami , non l’ho fatto a posta, è che…>> e a quel punto quella frase insopportabile, che mi ha fatto sbottare: << Scema di una bambinetta! >>… 'a me scema? Ma come si permette!'  In quel momento io, che stavo già raccogliendo i fogli sul marciapiede, mi sono alzata e glieli ho buttati in faccia e sono fuggita di corsa verso la scuola.                                                                                                                                                             
'Che ragazzo permaloso, SCEMA, BAMBINETTA. Ma come si è permesso!  Infondo non gli ho fatto niente, gli ho persino chiesto scusa. Aah lasciamo perdere. Che ore sono? oh no, è tardiii!!'                             
***                                                                                                                                                                           
Sono arrivata a scuola in tempo per l’inizio della cerimonia.                                                                                 
I professori ci hanno fatto visitare la scuola. 'è enorme!' . C’è anche un cortile sul retro magnifico, aveva la forma a spirale edera pieno di rose che andavano dal colore blu al rosso. Successivamente, i professori ci hanno fatto visitare l'interno della scuola, già da fuori si notava la grandezza e l'imponenza della scuola ma da dentro ci si perdeva. l'inifinità di aule e la loro grandezza, davano un completo senso di vuoto e perso... mi davano una strana impressione. non che fossero brutte, certo, solo che mi davano la sensazione di 'brutto presentimento'. ignorando gli strani brividi che mi percorrevano la schiena, sono entrata di aula in aula assieme agli altri ragazzi e ragazze, che probabilmente sarebero stati della mia classe. All'interno della scuola abbiamo visitato ogni tipo di aula: d'arte, di musica, la palestra, l'aula di tecnica, quella di informatica e molte altre. abbiamo visitato tutte le classi che si estendevano sui tre piani di quell'istituto che all'esterno appariva, forse per quel suo colorito giallastro rosato, che mette allegria, molto rassicurante e confortante e che all'interno sembrava essere intriso di aria irrespirabile e incredibilmente cupa. usciti da quell'incubo, abbiamo visitato la parte più bella della scuola, la biblioteca... dalle condizioni sembrava abbandonata, ma l'edera che si arrampicava sulle pareti e il colorito dei palazzi dell'ottocento, gli davano un tocco veramente bello. Io personalmente adoro le cose antiche e vedendo quella biblioteca lì, di fronte a me, mi si sono spalancati gli occhi . 
***

tornati in classe, il primo professore, ovvero quello di italiano, ha fatto l'appello e ho contato circa venti persone tra cui cinque maschi e quindici femmine. Le ragazze sembrano tutte piuttosto snob. Non so perchè ma a prima vista mi sembrano le solite tipe che se la tirano, forse solo perchè sono riuscite ad entrare in questa scuola. In effetti ci sarebbe da vantarsi, solo che io non lo faccio perchè credo di essere una graziata ad essere entrata, sono sempre andata bene a scuola, ma non mi pare giusto vantarmi.
Parlando dei ragazzi invece, mi sono parsi tutti abbastanza socievoli e divertenti, ma nessuno di poi così interesante. Uno si, mi è stato simpatico sin dalprimo giorno... Ikuto... non ricordo. 'Mannaggia a me. Perchè ho la memoria peggio di un pesciolino rosso?' Ikuto  Ucirou mi pare. Vabbè, lui mi è stato simpatico sin dal primo giorno. Mi si è seduto vicino e mi ha parlato. è divertente e carino, spero ceh diventi il mio migliore amico.
Della classe, l'unica che già conoscevo è Sakura-chan, lei è mia amica dalle... non so da quanto, è così tanto che non lo ricordo, siamo praticamente nate assieme. Lei è una ragazza schietta e sincera. Sakura non riesce a tenersi qualcosa nella mente, tantomeno se è qualche nota negativa, si incavola sempre con me perchè non trovo un fidanzato. Sakura dice che sono carina e a quest'ora dovrei aver avuto già  una quarantina di fidanzati... perciò oggi, si è seduta e mi ha detto a quattr'occhi: <> e io come sempre le ho sorriso e annuito, sperando in cuor mio che quello che aveva appena detto si sarebbe avverato presto.

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Capitolo 2
*** Primo litigio ***


DrIiIiN  DrIiIiIiIn   'Ho capito, ho capito mi devo alzare, uffa. Ma che ore sono? Le 6:00
 Aah posso ancora dormire, solo un altro pochettino…                                                                                                                                                          Corri, corri, corri, corriiiii… in ritardo anche il secondo giorno! Come ho potuto riaddormentarmi, è tardissimo! Sono le 8:00, fra un quarto d’ora suona la prima campanella,oddio…'                                                    
Mentre svoltavo il solito angolo per andare a scuola, mi sono ricordata di quell’arrogante tizio che mi ha chiamata scema. 'PFS'. << Era alto e anche carino, ma non ho affatto perdonato la sua arroganza, vabbè , meno male che non ho rincontrerò mai più…>> 'è strano ma, ho come un BRUTTO PRESENTIMENTO.                                     
***
Buongiorno a tutti!!!!  sono Yumi Kezaghi e questo è il mio secondo giorno di scuola e come ieri sono in ritardo. Come avrete ormai capito sono una tipa un po’  strana e molto vivace ma la mattina non sono sempre molto attiva. 
Din Don Dan Don
*** 
<< Fiù. Giusto in tempo per la seconda campanella >>. Mi sono seduta felice di essere riuscita ad essere arrivata in tepo e elettrizzata dal fatto che fra pochi secondi avrei conosciuto uno dei miei nuovi professori... avevo già cominciato a farmi pippe mentali e cose del genere. Riflettevo sul fatto di essere piaciuta ai prof. o se sarei stata la più brava della classe o addirittura se durante l'anno avessi preso una nota. Intanto uno dei professori era entrato enon l'avevo neppure notato. Aveva i capelli stile frate, attaccati alla testa da un qualcosa che sembrava colla, si vedeva tale e quale che era una parrucca. L'uomo era bassoccio e grassottello avevagià iniziato a parlare quando io mi ero accorto di  lui:<< Buongiorno ragazzi io sono il vostro insegnante di letteratura e oggi, prima di fare l’appello, voglio farvi conoscere un vostro nuovo compagno di classe che ieri non è potuto venire per problemi familiari…  >>                              
Mi sono 'svegliata' giusto in tempo per vederlo... l’ho visto entrare, un ragazzo dal'aria strafotente e dei capelli luccicanti e perfettamenti pettinati. Mi mancava il fiato. 'Impossibile. NO!. NON CI POSSO CREDERE!' stavo persvenire. Era lui, quel ragazzo che mi ha fatta caderescortesemente e mi ha chiamatta 'stupida bambinetta'.                                
E poi il suo nome ... << Vi presento Usuhi Miazaki, prego Usuhi, puoi sederti vicino a... la signorina Yumi mi pare...>> Il professore mi aveva chiamato, solo allora sono riuscita a rendermi conto della reale situazione in cui mi trovavo... mi sono svegliata dai miei pensieri e sono iuscita a rispondere:<< S-SI SONO IO >> come una scema mi sono alzata e ho urlato. Tutta la classe si è messa a ridere... che vergogna. 'Tutta colpa sua'.      
Non so perché ma in quel momento ho provato una strana sensazione che partiva dalla soddisfazione e finiva al disgusto ma in fondo nella mente avevo un solo e gigantesco ‘LO SAPEVO’
Dopo di che lui mi ha guardato in faccia e con un irritante sorrisetto a mezza bocca stampato in volto si è seduto accanto a me; non lo conoscevo ma in quel momento l’avrei picchiato. Mi ha guardato per tutte e due le ore successive, ma io sono rimasta impassibile a guardare la lavagna, o almeno ci provavo. Mi fissava con quel gomito sul banco e la testa sul polso. Era irritante, mi sarei voluta girare per dirgli,” la vuoi smettere, sei fastidioso, sai è maleducazione fissare la gente". Già, avevo seriamente intenzione di dirglielo e stavo per farlo, ma proprio mentre mi stavo alzando è suonata la campanella e lui, come se nulla fosse, si è alzato ha preso i suoi onigiri preparati in casa e sen’è andato in corridoio.
Din Don
***
Dopo laricreazione sono rientrata in classe e il prof. ha ricominciato a parlare:<< Bene ragazzi, ora dobbiamo decidere i capo classe. Come ben sapete devono essere due e possibilmente un ragazzo e una ragazza. Qualcuno si offre?? >>           
E nell’aula c’è stato un silenzio tombale per circa 30 secondi… Poi ho deciso di poffrirmi io, dopo una lunga pausa di riflessione, avevo deciso che non avevo poi questogran che da fare, e poi era solo per una settimana, 'chissò cosa sarà mai':<< Professore, se proprio nessuno si offre potrei farlo io per questa settimana.>> <>               
A quel punto una voce ha rotto quel silenzio, che si era cosparso nell'aula per altri cinque minuti dopo che io avevo parlato:<< Io… >>                               
'Oddio, e adesso ? Perché proprio lui ?!' Pensavo... in quell'attimo nonfacevo che pensare quanto il destno sia crdudele come me. 'STRONZO DI UN DESTINO'. Appena dopo la ftase di Miazaki, e la successiva risposta del prof. , è suonata la campanella e tutti sono usciti dall'aula.Io e Miazaki siamo rimasti in classe, perché a noi toccava ripulire l’aula, riordinare i banchi e scrivere la lista dei presenti e delle attività svolte oggi sul registro. Ma lui, dopo il suono della campanella era scomparso e così ho pulito tutta l’aula da sola.
***
Mi toccava solo scrivere le attività e i presenti sul registro e poi potevo tornare a casa, in quel momento la porta dell’aula si stava aprendo e ovviamente stava entrando quello sbruffone buono a nulla di Miazaki e io già solo guardandolo sono sbottata:<< Senti tu, non ti conosco ma sappi che non mi va che qualcuno mi prenda in giro. Se non ti andava di fare niente, basta che non ti offrivi e no che prima vai volontario e dopo te ne vai per tutta la durata delle pulizie! Ora tocca a te scrivere sul registro, almeno quello fallo. Ah un’altra cosa,  non mi va che mi fissi, è da maleducati e mi mette l’ansia >> era lui, stava ancora entrando e ioa vevo già finito di dirgli tutto. Aveva il viso piuttosto stanco ma isnceramente non mi importava cosa aveva fatto. Non rispose a nulla di quello che gli avevo detto. Stavo per chiudere la porta dell'aula, sbattendola ma prima che potessi farlo, ho sentito Miazaki che diceva:<< Mi stai antipatica dal primo giorno in cui ti ho incontrata…Scema di una Bambinetta>>.
***                                     
'Come ho fatto a pensare che un tipo del genere sia carino non me lo spiego'. Quanta rabbia ho provato in quel momento!! Indescrivibile , un intenso istinto omicida che mi spingeva a tirarlo per la camicia e a prenderlo a pugni . Non l’ho fatto, perché in fondo tutto quello che ha detto è vero, sinceramente non mi interessa di essergli antipatica perché la cosa è reciproca, solo che è brutto sentirselo dire così da una persona così… così… E senza motivo, lì in piedi, vicino agli armadietti della scuola, mi sono messa a piangere. Senza motivo, senza freno, senza alcuna voglia di smettere.      
***                                                                                    
Mi sono presa anche una bella strigliata dai prof perché non avevo finito a scrivere i nomi e le attività sul registro e quando ho spifferato ai prof che Miazaki non mi aveva neanche aiutata mi hanno sgridata dicendomi che lui al mio contrario era bravo almeno nel kendo e che mentre io stavo in classe a non far nulla lui si allenava…                                                                                    
E lui che stava lì sull’uscio della porta a ridere e a sghignazzare a provare gusto mentre i prof mi sgridavano. 'Niente da fare … LO  DIOOO!!'

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Capitolo 3
*** Il ricatto ***


Oggi è stata una giornata faticosissima, fra: ginnastica, letteratura e i vari lavori da capo classe sono dovuta correre ovunque e sono stanchissima. E pensare che quello scemo di Miazaghi è stato tutto il giorno con quella macchinetta al collo a non fare niente. Nell’orario di pulizie non si è fatto vivo ed è stato il dolce Ikuto ad aiutarmi, lui si che è un ragazzo d’oro. Mi sta sempre accanto e mi è davvero simpatico. Alleluia, il cambio di scarpe è arrivato. Certo che la scuola a quest’ ora è deserta è così strano vederla così vuota, e pensare che solo 2 ore fa era piena di persone, mette quasi i brividi. Bah meno male che non sono una tipa paurosa. BUM aiooh che dolore il sedere, solo io potevo cadere da un gradino così basso…. Oh no, mi si è slacciata anche la gonna, meno mele che non c’è nessuno in giro, che vergogna… CLICK 'Cos’era ? Cos’è stato quel rumore??’ Sembrava una macchinetta. Bah sarà stata un impressione. Aaaaah che sonno. *** Ero sdraiata sul banco in dormiveglia quando Miazaki è entrato in aula e con la sua solita aria sbruffona ha detto:<> Non voglio andare, non voglio parlargli,io lo odio, ma ero curiosa, troppo e così :<> Siamo andati nel corridoio, lungo le scale e lui mi ha detto:<< ti chiamo come voglio, e da oggi sarai solo mia>> Io, sconvolta da quelle parole che mi hanno fatta diventare bordò in un secondo ho detto:<> << ah si ? E se ti facessi vedere questa?! >> Incredibile , come fa ad avere una foto così…. Oh mio dio ecco quel click, quel click era lui, con quell’odiosa macchinetta fotografica, cosa ci faceva lì e soprattutto perché proprio lui deve avermi visto in quel modo? Che vergogna. Cosa faccio ?... facile. Ho avuto l’atto istintivo di prendere quella foto e strapparla in mille pezzi e gettarli su quel volto che tanto ho odiato e che odio ma che purtroppo era ancora soddisfatto. Miazaki continuava a fissarmi, mentre aveva stampato sul volto quell’odioso sorrisetto a mezza bocca :<< credi davvero che io sia tanto stupido da averne una sola copia?? Ne avrò una decina e l’ho messa anche sul computer quindi rinunciaci>> Ero terrorizzata e non riuscivo a muovermi, era come se le mie gambe fossero attaccate nel terreno e tremavano, tremavo tutta e continuavo ad essere bordò. Ero sconvolta. L’unico vocabolo che avevo in mente era si; a tutto cioè che diceva io rispondevo di si. Non volevo dire altro, anche perché non ci sarei riuscita. Miazaki mi ha ‘ordinato’ di diventare la suo honey e di fare i suoi compiti. Tornata in classe continuavo a tremare e a avevo paura di ogni sua mossa, con un tipo del genere ci si può aspettare di tutto. Pensavo a lui e a quanto era stato stronzo. Da quando lo conosco ho solo sofferto e sembra che si sia concentrato solo su di me, non so perché ma mi ha puntata. Ma io resisterò e l’ultima cosa che farò è arrendermi. *** Che stronzo… e mi sono messa a piangere di nuovo…gli farò i compiti, ma domani dovrò trovare qualcosa per mettere fine a questa storia. Ok, la devo smettere di pensare a quello lì. Meglio andare a dormire.

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Capitolo 4
*** Il festival ***


Che rabbia!!! Non posso credere che per una settimana sia stata costretta a fare i compiti per quello stronzo, che non mi ha neanche ringraziato. Oggi escono i voti del primo compito, vedremo quanto ha preso quel presuntuoso di un Miazaki,. Per uno che non fa mai i compiti, sicuro non sarà neanche fra i primi 50. *** Ecco qui la bacheca, vediamo la mia classe è a C… prima C, prima C, Yumi, Kazaghi… eccomi, sono la numero venti… MiazaKi, Miazaki, lo sapevo non c’è. E poi mi sono accorta che era primo della lista. Cosa… primo? Com’è possibile? Ma soprattutto, io a cosa servo? Mi sta usando come un giocattolo, per divertimento. Aah che nervoso. È il più bravo di tutte e tre le prime. È il ragazzo più strano e imprevedibile che io abbia mai incontrato. Lo odio!! Sono entrata in classe e Ikuto mi ha accolta con il suo solito buongiorno, mi mette sempre allegria. Ikuto:<> come se ci conoscessimo da anni. Ikuto è simpatico, adorabile e gentile. Tutto il contrario di quell’arrogante di Miazaki. Subito dopo sono stata accolta da Sakura con il suo dolce sorriso e il suo solito abbraccio. Grazie a loro mi sono dimenticata di Miazaki *** Maestro:<>. Ho sempre ritenuto la cerimonia di presentazione una cosa più futile che divertente ma con Ikuto e Sakura spero di potermi divertire. Dopo di che, il prof, ha preso una scatola e ad estrazione abbiamo formato i gruppi di lavoro. Così ho preso il biglietto e mi sono riseduta al banco. Una volta che tutti avevano fatto questo passaggio, chi aveva il numero uguale, era in gruppo assieme e poi i professori assegnavano i compiti. Io avevo il numero 2. Sakura era il numero tre e Ikuto purtroppo il 10. Vabbè organizzare il festival può essere divertente con chiunque e poi magari potrei farmi nuove amicizie. Mentre pensavo ciò il professore aveva chiamato il numero 2… Yumi:<< io>> e nessuno rispondeva, pensavo di essere l’unica da sola ma poi… Usuhi:<> ma perché proprio a me, è impossibile avere così tanta sfiga incorporata, ed inoltre so già che dovrò fare tutto da sola quindi sarà una doppia sofferenza. Passata sopra al fatto che ho un compagno di squadra totalmente inutile devo darmi da fare altrimenti non farò mai in tempo a finire da sola un compito tanto importante in soli due giorni. La mia ‘squadra’ deve appendere tutti i festoni e i cartelli, in ogni classe e credo perciò che sia il compito più lungo e difficile dopo quello dell’organizzatore. La mattina seguente perciò sono arrivata a scuola due ore in anticipo per cominciare a lavorare. Ho cominciato dalla palestra in quanto è il luogo più grande e più visitato della scuola. Mentre lavoravo, mi sono ritrovata Ikuto di fronte, sul palco, a preparare le luci per lo spettacolo delle classi seconde. Con la sua solita voce delicata e gentile mi ha detto:<> io sono arrossita e gli ho risposto. Lui senza perdere tempo è sceso dal palco dicendomi:<< ok allora ti aiuto, tanto non ho molto lavoro da fare>>. Appena è suonata la campanella della prima ora io e Ikuto avevamo già finito un quarto di lavoro, purtroppo però lui è dovuto rientrare in classe ma io ho continuato imperterrita il mio lavoro, perché ero ancora convinta che tutto il lavoro che mi sono anticipata non sarebbe bastato a finire i preparativi in tempo per l’inizio del festival SENZA AIUTO. Duante la terza ora, erano ormai cinque ore che lavoravo senza sosta. Così, probabilmente sopraffatta dalla stanchezza, dalla fame e dal troppo lavoro sono svenuta e prima di chiudere gli occhi totalmente sentivo la voce di Ikuto che urlava e chiamava il mio nome. Mentre dormivo, ho fatto uno stranissimo sogno: *** Erò lì, in quello strano giardino, probabilmente era l’Eden ed ero vestita di bianco. Correvo in mezzo ai mille fiori di quel meraviglioso giardino. E leggendo un libro mi sono seduta, accovacciata sotto l’unica ombra che c’era, sotto un albero di melo. Fintanto che mi appisolavo, tranquilla e pacata sotto quell’albero, dalle sue foglie vi spunta un ragazzo, vestito in nero ma luminoso come un Dio e bello come la il sole, costui mi diceva in rima:<< bella fanciulla, se con me, angelo tuo, vorrai restare, un bacio solo mi dovrai dare e la tua vita sarà migliore, se a un dio come me, le mie labbra con le tue vorrai sfiorare>> ora… mettendo in chiaro che ero convinta del fatto che era un sogno e che un angelo sospetto simile a Miazaki mi stava chiedendo di baciarlo e di vivere sempre con lui, avevo intenzione di farla finita con un sogno tanto stupido. Così ho accettato. Quel luminoso Dio mi si avvicinava e io diventavo rossa e lasciandomi arrivare con la schiena contro l’albero lui vi si è appoggiato e mi ha delicatamente sfiorato le labbra. Quando mi sono risvegliata, avevo un terribile mal di testa e mi sono ritrovata da sola, nell’infermeria della scuola. Mi sentivo le labbra stranamente bagnate. Lo ammetto quel sogno mi aveva davvero emozionata. E quel bacio… è come se l’avessi sentito davvero. Ma la cosa era impossibile dato che in giro non c’era anima viva. Pochi minuti più tardi è entrato Ikuto che si è fiondato su di me abbracciandomi. Io sono diventata bordo. E lui mi diceva:<> Miazaki…?? Che c’entra lui adesso? E poi ho capito tutto quando Ikuto ha detto:<< Già. Meno male che era con te in palestra e ti ha portata in infermeria. Sai dovresti ringraziarlo, ti ha portata in gingiacollo dalla palestra fino a qui di corsa è uscito poco fa>> ma chi ? Miazaki? Stiamo parlando dello stesso Miazaki che mi ha ricattata, schiavizzata e chiamata bambinetta scema? Impossibile! Ma allora… era lui che urlava il mio nome in palestra!? è uscito poco fa?! Il bacio. Non sarà che?! naah impossibile, io sono solo la sua schiava dei compiti. Ma dovrò ringraziarlo comunque. Dopo aver convinto Ikuto che stavo bene mi sono subito diretta a cercare Miazaki. Lo so che è strano ma io sono educata e non voglio avere rimpianti con lui. Soprattutto con lui. Lo devo ringraziare. Ho provato a chiamarlo in palestra e non l’ho trovato nell’aula, idem e poi al terrazzo e una voce fredda e arrogante ha risposto:<< chi è che rompe?>> e ho capito subito di averlo trovato <> e lui subito dopo è sceso dal tetto e mentre si dirigeva verso le scale mi ha passato la mano fra i capelli dicendomi:<< Attenta honey>>. Io sono rimasta lì, immobile, perché lo stesso ragazzo che per più di una settimana mi ha ‘usata’, per la prima volta mi ha trattata con una dolcezza indescrivibile e con un tatto ammaliante. Le due mani erano calde e la sua voce è stata quasi gentile e io, in quel momento, sono rimasta affascinata da quel ragazzo così imprevedibile. *** I preparativi per il festival li ho finiti, sia grazie all’aiuto di Sakura e Ikuto e sia alla comarsa di Miazaki. Da quando sono svenuta si è presentato più spesso per dare una mano perciò abbiamo finito i preparativi in tempo per la festa e ci siamo goduti il festival in santa pace. Per modo di dire, Miazaki a metà festa mi ha rovesciato addosso un’intera brocca d’acqua e il bello, è che ha cercato di farmi credere di non averlo fatto a posta. Mi si è rovinato tutto il mio nuovo vestito e dato che non ne avevo uno di ricambio sono tornata a casa subito a metà festa ed inoltre tutta bagnata e infreddolita. È inutile, più forte di me, io lo odio e basta quel tizio.

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Capitolo 5
*** Giorno di malattia ***


Buongiorno a tutti. Sono a casa con la febbre, per colpa di quell’arrogante di Miazaki, che mi ha rovesciato una brocca d’acqua addosso. Potrà anche non averlo fatto a posta, ma resta il fatto che non si è neanche scusato. Io sono stata costretta a congelarmi mentre tornavo a casa. Non mi sono goduta neanche l’intera festa. *** Così, sono stata a casa tutto il giorno, per colpa della febbre. Sakura ed Ikuto, nel pomeriggio, sono venuti a portarmi i compiti e gli appunti delle materie di oggi. Erano preoccupatissimi. Ikuto voleva persino restare a dormire. Parlava come se fossi una malata terminale:<< E se mentre non ci sono ti addormenti e muori ? voglio restare qui vicino…!!>> Un po mi imbarazzava. Ma lo diceva con il suo solito tono ridicolo, perciò mi faceva ridere a crepapelle. Appena se ne sono andati, mi sentivo di stare meglio, ma avevo 39.5 di febbre. Così mi sono rimessa a letto. Mia madre poi, la sera è venuta a portarmi la cena:<> La mamma aveva preparato il cibo che odio di più al mondo… IL BRODO. Purtroppo l’ho dovuto mangiare tutto, altrimenti mel’avrebbe fatto bere con un imbuto… Dopo aver ‘mangiato’ il brodo, avevo ancora la bocca amara per quell’orribile sapore. Ma non potevo né alzarmi, per andare in cucina e prendermi qualcosa di dolce da mangiare, ne avevo la forza di chiamare mamma. Quindi nell’attesa che lei fosse rientrata io mi sono riaddormentata… *** Mi sono risvegliata di nuovo con la voce di mamma che diceva che mi era arrivato un dolcetto da un certo… Usuhi Miazaki… Io, di scatto mi sono alzata dal letto e ho preso il pacco. Era rosa e aveva un fiocchetto. Più che un pacco assomigliava ad un regalo ma la cosa era impossibile, dato che si trattava di Miazaki. Avevo quasi paura ad aprirlo, perché pensavo vi sarebbe uscito uno di quei giochini che come li premi fanno le puzzette. Meglio non farsi pregiudizi… apro e basta! apro e bas6ta! Poi… una cosa inaspettata. Lo ammetto, la scritta non mi ha sorpresa più di tanto, è il pensiero che mi ha stupita!! Dentro la bustina c’erano i compiti che Miazaki aveva fatto per il giorno dopo. Strano! davvero strano! Ricevere da lui un ‘regalo’ del genere e poi per cosa? Non sarà mica per scusarsi ?! Naah impossibile è di ‘lui’ che stavamo parlando… poi ho notato che in fondo alla bustina, sotto i compiti, c’era un foglio… Miazaki si era fatto riconoscere. Sul foglio c’era scritto:<< Scusa. Stupida bambinetta>>. In quel momento ero stranamente felice. Quasi in estasi a dirla tutta. Ma ero anche arrabbiata. Aveva fatto un gesto carino, lo ammetto! Ma chiamarmi, bambinetta scema no! non lo accetto!Io quel Miazaki non lo capisco proprio. LO ODIO SENZA RIMPIANTI.

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Capitolo 6
*** 'Prmo bacio' ***


Alleluia!! Mi sono ripresa dalla malattia… Oggi mi sento totalmente calma e pacata. Sto andando a scuola camminando, perché mi sono svegliata presto e soddisfatta della mia abbondante colazione. Avevo i compiti già fatti, perciò non li ho dovuti fare a scuola all’ultimo momento. Tutto ciò mi rendeva capace di vedere la mia pace interiore e con essa vedevo anche uno strano presentimento. Ma quello per il momento l’avevo messo da parte. *** Arrivata a scuola; con la mia INsolita calma, mi sono accorta che era fin troppo presto, a tal punto che non era arrivato ancora nessuno in classe. Ma sono entrata comunque, e dopo aver poggiato la borsa in aula, sono andata subito a godermi lo splendido sole e la limpida aria fresca, che tirava sul terrazzo. Mi sono sdraiata su, proprio in cima, e con quel calore a scaldarmi e quell’aria a rinfrescarmi mi sono addormentata. Al mio risveglio mi sono ritrovata con la testa sulle gambe di Miazaki e lui che mi accarezzava i capelli. Io, sono diventata bordò di colpo e non so perché, ho continuato a far finta di dormire. Era come se volessi rimanere così. Probabilmente era solo per lo stupendo clima, oppure era perché il suo tocco era così delicato e dolce da rendermi nervosa, a tal punto da non riuscire a muovermi. Ero lì, appoggiata alle sue gambe inerme e a stento respiravo. E tutto ad un tratto lui… mi ha baciata… mi sono alzata di colpo dicendogli:<< ma che diavolo fai pervertito, non ti azzardare mai più!!>> il mio primo bacio… mi ha rubato il mio primo bacio. Così, come se nulla fosse! Poi mi ha detto:<< perché non ti sei alzata prima??>>. Come sapeva che ero sveglia…? Io non riuscivo a rispondere. Cosa potevo dire? Trovare una motivazione per una cosa tanto vergognosa, sia da dire che da fare è IMPOSSIBILE… Così, tra un respiro e l’altro siamo rimasti in silenzio, per circa cinque miunuti. C’era così tanto silenzio, che quel vento, sia così delicato, che così aspro sembrava parlare. Quel bacio!! Quel maledetto bacio mi ha fatto pensare a lui tutto il giorno… Perché l’ha fatto quel presuntuoso, pervertito, arrogante, maniaco…?! Solo per prendersi gioco di me!! Aah ma se prova a farlo di nuovo io lo ammazzo giuro. *** Finta scuola, mi sono diretta verso l’uscita… Sono stata una delle ultime di tutto l’istituto ad uscire, perché dovevo fare le pulizie di capo classe e ovviamente, quel arrogante di Miazaki non si è fatto vivo. Da quando siamo scesi dal tetto non l’’ho più rivisto, neanche in classe. Beh meglio, almeno non dovremo ricadere in quell’argomento imbarazzante. Poi, sono uscita dall’entrata principale e milioni di minuscoli pezzettini di carta, mi sono volati addosso. All’inizio pensavo fosse neve, scendevano candidi e lenti. Ma poi un pezzettino mi si era impigliato fra i capelli. Prendendolo mi sono accorta che era carta. Sopra c’era un ‘disegno’. Ma non si distingueva bene la forma. Poi… una voce:<< È la tua foto… Sei libera!! >> Era Miazaki. Era spuntato dal nulla e mi aveva fatto prendere un colpo. Volevo picchiarlo già solo per quello… Poi mi sono resa conto di quello che ha detto:<< in che senso libera??>>. In effetti quella domanda era retorica. Ma meglio chiedere, giusto per essere sicuri. << ma come ? non ci arrivi? Libera. Vuol dire che non dovrai sottostare mai più a quello che dico… Come vedi, ho strappato tutte le copie stampate, che avevo. Domani verrai a casa mia per controllare, di persona, quelle che cancellerò dal computer>> Era un ordine?! Già, lo era! Non posso negare di aver pensato di rifiutare. Ma poi mi sono messa a riflettere. Di Miazaki non ci si può fidare, quindi avrei fatto bene a controllare di persona. Così…:<< ok, ma non farmi mai più spaventare così, brutto scemo di un Miazaki!!>> *** Conoscevo Miazaki da solo una settimana. Eppure mi sembrava di conoscerlo da una vita. Infondo di lui non sapevo niente, ma sono convinta che quel giorno, qualcosa, fra noi era cambiato. Magari in meglio, magari in peggio. Non so spiegarvi, ma avevo la strana sensazione che qualcosa di inaspettato mi attendeva dietro quel’ ‘ordine’.

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Capitolo 7
*** A casa di Miazaki ***


Buongiorno…Come ovviamente già sapete, stanotte non ho dormito. Per colpa di quel pervertito di Miazaki non sono riuscita a dormire. Mi ha rubato il mio primo bacio, come se nulla fosse e dopo ha anche avuto il coraggio, di ‘invitarmi’ a casa sua . Lo ammetto, non era proprio un invito. Mi ha solo detto, di andare a controllare di persona,che lui cancelli le mie foto dal suo computer. Io non volevo accettare. Ma restava il fatto, che non mi fidavo affatto di Miazaki e che, infondo, ero molto curiosa di scoprire, chi è Miazaki. Maledetta curiosità…!! *** Dato che lui, ha deciso che dovevo andare prima di pranzo… Finita scuola, io e Miazaki, ci siamo avviati verso casa sua. A me andava bene qualsiasi cosa, bastava che vedessi con i miei occhi lui, che eliminava le mie foto. Lungo la strada, mi sembrava che tutti ci guardavano e che non avevano nient’altro da fare che giudicarci. Mi sentivo super osservata e nella bocca di tutti. C’era chi diceva come avevo fatto a farlo mio… (Frasi che io non capivo. Per me erano discorsi senza senso). Poi c’era chi diceva che eravamo carini assieme…(ma la gente che crede? Che siamo fidanzati? Bah ma chissene…).Sinceramente, mi sentivo un po’ a disagio; sia per le voci, sia al sapere di avere Miazaki al mio fianco. In quel momento, mi sono accorta di non aver mai guardato realmente Miazaki. E’ davvero alto e tutte le ragazze, per strada, si fermavano a guardarlo. In effetti, l’ho sempre visto solo come un odioso e arrogante ragazzo, che cerca in tutti i modi, di rendermi la vita più orribile e sfortunata del solito. Siamo rimasti in silenzio per tutto il tragitto. Ecco perché quelle famose voci mi sembravano ampliate. Ero così agitata, che sono arrossita di colpo. Mi sentivo un po’ come Biancaneve nel bosco, mentre scappava dal cacciatore. Ad un certo punto… Miazaki mi ha preso la mano e mi ha trascinata correndo. Sembrava essersi accorto del mio disagio… e io, consapevole di ciò sono diventata bordò. Aveva le mani calde, come quando mi stava accarezzando i capelli. Io ero fredda, perciò la temperatura corporea, che ci contraddistingueva, mi ha tranquillizzata. Correvamo così velocemente, che siamo arrivati davanti casa di Miazaki in un batter d’occhio. Arrivati lì davanti Miazaki mi informa del fatto, che i suoi non erano in casa. Io ero in ansia. Preoccupatissima, di quello che sarebbe potuto succedere in camera di Miazaki. Abbiamo salito le scale e una volta arrivati in camera sua, lui mi dice:<< mettiti comoda, io vado a preparare il pranzo>>. La casa era accogliente e carina. La sua stanza me la immaginavo diversamente. Diciamo solo che da un tipo così ci si aspettano almeno, una bara come letto e dei guanti da pugilato come cuscino. Invece era totalmente diversa. Aveva degli splendidi dipinti,raffiguranti tutte le stagioni. Uno in articolare mi piaceva… la primavera. Aveva disegnato uno splendido viale alberato. Gli alberi erano dei ciliegi in fiore *** Mentre curiosavo nella stanza di Miazaki, lui aveva preparato il pranzo. Aveva fatto tutto a base di riso e devo ammettere che era tutto squisito. Cosa, che ovviamente, non gli ho detto… Nell’aria c’era un enorme tensione. Miazaki continuava a fare battute sceme, su tutto e io come una scema ridevo. Ma riuscivo ad aprire la bocca, solo per immettere del cibo… Finito di mangiare, siamo tornati in camera. Io ho detto:<< Grazie, per il pranzo… ora potresti cancellare le foto ?>> << senza fretta, prima vorrei che tu mi facessi, per l’ultima volta, i compiti>> << ma a cosa serve che io ti faccia i compiti? Sei arrivato primo fra tutte e tre le prime, nel compito in classe. Il mio aiuto non ti serve affatto.>> <> io sono arrossita di colpo. Poi ho detto:<< ok, ok. Ma non dire cose così vergognose, pervertito.>> e così… mi sono messa a fargli i compiti. Lui mi ha fissata tutto il tempo, come un maniaco pervertito, che osserva la sua preda. Io ero preoccupata proprio per quello. Se fossi dovuta scappare… come avrei fatto? Per il giorno dopo c’erano un sacco di compiti. Perciò ho avuto un sacco tempo per escogitare dei metodi. Lui non mi ha toccata tutto il tempo. Si è limitato a fissarmi, mentre facevo i compiti. Però, la cosa, mi metteva comunque in soggezione. Una volta finito, di fargli i compiti, ho detto:<< Aah che stanchezza… Ora puoi, per favore, cancellare le foto?>> e lui…<> io non sapevo cosa fare... accettare e fidarsi? O rifiutare e tornarsene a casa col pensiero? E non sapere mai cosa voleva chiedermi? … ovviamente…:<< di cosa si tratta?>> << un bacio… un semplice bacio. E tu non dovrai rifiutarti.>>. Io ero lì. Con gli occhi spalancati, a pensare a quella squallida proposta, di un maniaco pervertito. Poi perché..? perché mi vuole baciare? Solo per ripicca? O perché sa che devo accettare. Esatto, ho accettato… Avevo paura, che se avessi rifiutato, lui avrebbe fatto vedere la mia foto, imbarazzante, a tutti:<< Va bene. Ma solo uno. E se ti azzardi a dirlo a qualcuno ti ammazzo>> . Lui, con quel solito sorrisetto, sul lato sinistro del labbro, ha detto:<< ok, ok, mia honey>>. Poi si avvicinava, e io avevo paura che lui potesse farmi chissà cosa… Le nostre labbra si sono toccate… una cosa indescrivibile. Un emozione unica. Strana. Come sempre ero immobilizzata e completamente rossa. Stavo baciando, Usuhi Miazaki. Quel’odioso ragazzo, che mi ha schiavizzata, per un mese. Quel ragazzo, che mi ha fatto piangere, per ben due volte di seguito. Lo stavo baciando, sempre per sua‘richiesta’, ma provavo uno strano senso di gioia, mischiato alla soddisfazione. Ero tranquilli, ma allo stesso tempo agitata. Ero felice, ma allo stesso tempo malinconica. È durato solo un attimo ma sembrava un eternità. Il cuore mi batteva fortissimo… Tanto, che avevo paura che Miazaki potesse sentirlo. Continuava a baciarmi, quasi senza darmi fiato. Miazaki, mi ha preso la mano, ma io mi tiravo indietro, per non farmela prendere. Per un attimo, le nostre labbra si sono staccate, ma poi lui mi ha preso la mano e mi ha ribaciata. E mi teneva la mano così stretta, da stritolarmela. Poi mel’ha messa sul suo petto. Sentivo il battito del suo cuore. Lui, come me, era agitato. Il cuore mi batteva a mille e non riuscivo più a muovermi. Ero travolta da mille emozioni. Ma da un solo pensiero… non può essere amore!! Non posso essermi innamorata di un tipo così stronzo. Che mi costringe a baciarlo. Mi sono alzata di scatto e sono corsa giù per le scale ,lui ha chiamato il mio nome e io non mi sono girata. In quel momento mi sentivo morire dentro. Un rimpianto che tutt’ora ho. Sono uscita da casa di Miazaki ed era già sera. Senza rendermene conto, avevo passato per quattro ore con lui. *** Quella sera… sono andata a dormire, pensando ancora, a quello scemo di Miazaki, che mi aveva ‘costretta’ a baciarlo. Non sono riuscita a dormire, per tutta la notte e, abbracciata al mio Winnie The Pooh, ho continuato a rimuginare su quel maledetto bacio.

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Capitolo 8
*** Il mio migliore amico?! ***


Eccomi qua… Sono le 8:00 e sto ancora a letto. In realtà sono sveglia dalle 6:30 e non mi voglio alzare. Non tanto per stanchezza, più che altro è per amarezza. Non voglio vederlo… Almeno non oggi. Chiederò alla mamma, se posso restare a casa. Infondo ho avuto la febbre poco fa, ci può anche stare che non ancora mi sia ripresa del tutto. Eppure io so perfettamente, che non è quello il motivo per cui non voglio andare a scuola. Se oggi lo vedessi, io arrossirei e non riuscirei a guardarlo in faccia. D’ora in poi, dovrò fare in modo, di incontrarlo il meno possibile e se, se ne accorge e fa domande, so cosa rispondergli…. La mamma, mi ha fatta restare a casa per un altro giorno. A patto che domani, io ritorna a scuola senza fare storie. *** Sono stata in casa tutto il giorno. Dato che non avevo nulla da fare, in quanto, mio padre era all’estero e mia madre era appena partita per Londra, per sviluppare una sua nuova canzone, mi sono messa a pulire casa. Ho passato a pulire e a stirare i panni tutto il giorno. Erano le 5:00 del pomeriggio ed ero ESAUSTA. Avevo pulito TUTTO, da cima a fondo. Ad un certo punto… ho sentito il campanello suonare. La persona alla porta, era alquanto impaziente che la porta le venisse aperta. Io, sinceramente, avevo paura… dato che non avevo la minima idea di chi fosse. All’inizio pensavo fosse Miazaki. Poi però la paura mi è passata, quando ho aperto e mi sono ritrovata davanti Ikuto. Mi è saltato addosso dicendomi:<< perché non sei venuta a scuolaaa… mi sei mancata tanto, tanto.>> Era venuto da solo. Gli ho offerto un thé, dato che lui aveva portato i dolcetti… Erano buonissimi e grazie al consiglio di Sakura, Ikuto aveva portato o i miei preferiti… quelli alla crema chantilly. Con lui mi divertivo un sacco, non la smettevo di ridere a crepapelle . Lui, sin dal primo giorno in cui l’ho conosciuto, è sempre stato gentile, educato e divertente con me. Lui mi ha sempre tirato su il morale… sempre. Anche quando quello scemo di Miazaki mi trattava da ‘schiava’. Ad un certo punto, ho visto Ikuto con tutta la crema spalmata sulla bocca e mentre lui faceva delle strane boccacce, per tirarmi su il morale, io sono schiattata a ridere come una scema, rotolandomi sul pavimento. Lui è rimasto di stucco e guardandosi allo specchio è diventato, di colpo bordò. Poi mi ha guardata intensamente negli occhi. Io avevo ancora le lacrime dal ridere, ma di colpo ho smesso, perché aveva uno sguardo così serio, da far paura… c’era un silenzio tombale, che risuonava dalla testa ai piedi. Non avevo mai visto Ikuto tanto serio. Eppure nella sua serietà, per un momento, assieme a quella, quasi paura di lui, provavo un senso di attrazione. Era davvero grazioso. Lui, fa sempre strane facce per farmi ridere. Quindi, in effetti, non ho mai visto la sua faccia seria. Poi… è scoppiato a ridere e io sono rimasta lì, come una scema, a guardarlo ridere. Aveva una risata carina e ti faceva ridere, solo a sentirla. Io ero ancora presa, dalla sua faccia seria e sorpresa dal fatto che continuava a ridere di me. Chissà che avevo poi…?! Quando aveva ‘smesso’ di ridere mi ha detto:<< e tu ridi di me per la crema? Ma ti sei vista tu?>> e mi si è avvicinato per togliermi la crema. Io mi sono allontanata con una faccia del tipo… che fai??… poi lui mi ha detto:<< ti ha mai detto nessuno che sei davvero carina??>> io sono arrossita e gli ho detto :<< Grazie!! Certo che l’hai detto, come se fossi un maniaco…>> Avrei preferito dire, come Miazaki. Ma non mi sembrava il caso di metterlo in mezzo, dato che sembrava che lo stessi dimenticando. Poi mi sono accorta, che Ikuto aveva di nuovo quella faccia seria e ‘attraente’ . Continuava ad avvicinarsi e pur di finirla con questa cosa imbarazzante gli ho fatto togliere la crema dalla mia bocca. Lui dopo si lecco persino il dito… In quel momento mi sembrava davvero di avere davanti Miazaki… Ero brdò. Poi lui ha detto:<< Scusami…ma non ci riesco>> e mi ha baciata… il cuore mi batteva forte. Ma era diverso da quando ero con Miazaki. Con lui avevo come l’impressione che fosse infinito e che noi due soli fossimo sulla terra e quando mi sono ‘staccata’ avevo la sensazione di...non la definirei disgusto. Somigliava più a, malinconia. Mentre con Ikuto è durato solo un secondo e quando è finito io sono rimasta immobile, ad occhi chiusi per altri cinque minuti, mentre Ikuto si metteva le scarpe e usciva dalla porta di casa mia. L’unica cosa che mi ha fatta smuovere dal telefono è stata la telefonata di Sakura che chiedeva spiegazione per la mia assenza. Lei, anche senza fare domande, aveva capito perfettamente, che non mi sentivo giù per qualche malattia o per qualcosa. Perciò ha cercato di risalirmi il morale senza accennare ad argomento RAGAZZI per nessun motivo. Lei mi conosce e io le voglio tanto bene e in quel momento era l’unico appoggio su cui potevo contare. *** Consapevole di cosa era realmente accaduto per ben due volte di seguito, sono andata a dormire. E la stanchezza e la felicità, che fino a pochi minuti prima riempivano il mio cuore, si erano trasformati in malinconia e angoscia. Avevo il timore di aver perso Ikuto per sempre. Io l’ho sempre visto come un caro amico, al quale uno racconta tutto quello che sa… Lo potrei definire il mio migliore amico. Il più fidato che avevo. L’unico capace di tirarmi su. Il mio palo di cemento, su cui sostenermi ogni volta che qualcuno, o qualcosa mi facesse male. Lo conosco ormai due mesi e posso affermare, che l’unica cosa che fino ad ora ho provato per lui, è un eterna e profonda amicizia. Ma ora? Ora come devo reagire? Essere indifferente è l’unica soluzione. Ma ferirei i suoi sentimenti. Non posso essere tanto egoista. Devo assolutamente chiarire. Lui mi ha baciata… era una confessione. Io devo rispondergli. Ma voglio che lui continui a stare al mio fianco… Lo voglio come amico, come appoggio e come compagno di scuola. Ho bisogno di lui. NON VOGLIO PERDERLO. Mi sono messa a piangere, sotto quelle coperte, che per tutta la notte, hanno sorretto le mie lacrime. Impassibili, indifferenti e neutrali a quei miei sentimenti, tanto oscuri, eppure tanto puri.

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Capitolo 9
*** Distanze ***


Buongiorno a tutti… se buono si può definire. Non ho dormito per tutta la notte, per pensare a quei dannati baci. Oggi non voglio andare a scuola, ma purtroppo devo, altrimenti la mamma si infuria. Pazienza, vuol dire che cercherò di evitare sia Ikuto che Miazaki. Per Miazaki non credo si a difficile, ma per Ikuto, mi sembra una cosa impossibile. Devo riparare, assolutamente, il nostro rapporto. Si ma come…? Non ho idee… l’unica cosa, che mi rimane da fare è evitarlo, assieme a quel pervertito di un Miazaki. *** Appena sono arrivata a scuola, stranamente in anticipo, ho poggiato la borsa in aula e sono andata su quel famoso terrazzino… Mi sono rimessa sul tetto ma questa volta non mi sono addormentata. Sono stata più di mezz’ora, a pensare e a ripensare a quello che potevo fare. Ma nulla, mi veniva in mente. Sono rientrata in classe, un momento prima del professore, così che non dovessi salutare Ikuto. Appena sono entrata c’era Miazaki, al suo solito posto che guardava fuori della finestra e il banco di Ikuto era vuoto. È se non fosse venuto, per non vedermi ?? Mi manca già… Mentre Miazaki , se ne stava al suo banco, impassibile e incomprensibile, a guardare la finestra. La persona più irritante, che io abbia mai conosciuto. Alla ricreazione, sono andata di nuovo in terrazza assieme a Sakura che mi chiedeva, se io sapevo qualcosa, sul perché Ikuto non era venuto a scuola. Io gli ho detto, ovviamente, di no. Poi mi ha chiesto:<< Vogliamo andarlo a trovare più tardi? Dopo la scuola? >> Sono rimasta, con gli occhi spalancati e non sapevo cosa rispondere. Alla fine ho detto:<< Scuasmi, io non posso… Ho da fare oggi >> e lei, c’è rimasta un po’ male, ma non ha commentato. Siamo rimaste lì per un altro po’ e mentre io finivo i miei onigiri lei mi ha detto:<< Non sarà mica successo, qualcosa fra voi ? >> Lei mi consoce troppo bene, scommetto, che già da quando mi ha telefonata ieri, lo sapeva. Ora cosa le dico? Non voglio mentirle… le dovrò dire la verità. Almeno lei, potrà darmi qualche consiglio:<< Beh… ieri è venuto a casa mia per vedere, perché non ero andata a scuola. Poi, ci siamo messi a mangiare i pasticcini, che aveva portato e tutto d’un tratto mi ha baciata. Io non sono riuscita a reagire. Lui poi è scappato. Io ho intenzione di chiarire, ma non so come. Oggi avevo intenzione, di ignorarlo e evitarlo quando fosse stato possibile. Ma non è venuto a scuola…>> poi lei, tutto ad un tratto, aveva gli occhi a cuoricino. Mi ha detto:<< alleluiaaa si è confessato. Secondo me gli piaci, dal primo giorno, di scuola. Ma perché lo vuoi evitare. Capisco, che lo vedi come amico, ma prova a pensarci. Se lo eviti, lo farai solo soffrir. Secondo me, dovresti dirgli tutto quello che pensi su di lui. Anche se è un rifiuto, tu parlagli e lui capirà di certo >>. Dopo averla ringraziata, di tutti i suoi consigli, mi sentivo sollevata, come se mi fossi levata un macigno da tre quintali dal corpo . Lei vedendomi sorridere, mi ha abbracciata ed è tornata in classe. Io, sono rimasta altri cinque minuti, a pensare, cosa dire ad Ikuto. Mentre la campanella della ricreazione suonava, io mi sono ‘svegliata’ dai miei pensieri e sono subito corsa in classe. Mentre passavo sulla soglia della porta, ho visto come un ombra, vicino all’armadietto. Non avevo tempo per girarmi e così ho lasciato correre. Ma, passando di fronte quella strana ombra, era come se qualcuno mi fissasse e io mi sentivo stranamente agitata. Ho subito pensato… ‘Impressione Mia’e sono rientrata in classe. Miazaki, come al solito, non mi ha parlata tutto il giorno. Ma, anche se non mi guardava dal banco affianco, ne mi parlava, io ero agitata. Ha guardata tutto il tempo fuori dalla finestra, come se cercasse qualcosa dalla primavera. Il suo volto candido e la sua pelle delicata, illuminata dalla luce del sole, sembarava far parte del paesaggio sullo sfondo. Le piante di ciliegio e le sue foglie erano come se attorniassero una…. Che sto dicendo…?? Come mi vengono in mente certe cose. Vabbè, che rimanga tra noi, a parte tutto quello che mi ha fatto passare e che mi a fatto… Devo ammettere, che è davvero un bel ragazzo. Ha degli occhi verdi smeraldo che alla luce sembravo azzurri e i suoi capelli marrani sono morbidi e lisci. In oltre è alto e facendo kendo immagino abbia anche un bel fisico. Come diavolo ho fatto a parlare in questo modo di lui …? Aaah meglio andare a casa. *** Oggi a scuola sono arrivata sempre piuttosto presto. Non mi è mai capitato tanto spesso in vita mia. Ho aperto la porta dell’aula e non era arrivato ancora nessuno. Ho poggiato le mie cose al banco e poi ho sentito una voce, dal fondo dell’aula, che mi ha fatto prendere un colpo:<< non si saluta?>> mi sono girata ed era Ikuto… Aveva lo stesso sorriso di sempre che mi è mancato un sacco. Volevo abbracciarlo ma non potevo. L’unica cosa che ho pensato appena l’ho visto è stata ‘devo chiarire’. L’ho salutato balbettando. Non avevo il coraggio di guardarlo in faccia. Poi, dopo qualche minuto di silenzio lui ha detto:<< riguardo a l’altro giorno…>> io ero agitatissima.. se lui ora mi chiede di dargli una risposta che gli dico? Non voglio perderlo, ne farlo soffrire...:<< beh ecco, riguarda a l’altro giorno.. fai finta che non sia successo niente. Scusami per quello che è successo. Avevo la febbre e mi sentivo poco bene.>> Io… sono rimasta lì, senza parole… Ecco perché ieri non è venuto. Aveva la febbre… Mi sono presa uno spavento per nulla… :<< Aaah fa niente!! Piuttosto come stai?!>> e gli ho tirato una pacca sulla spalla. Poi lui stava uscendo e la voglia era cosi irrefrenabile che…:<< Ikuto..!?>> e l’ho abbracciato lo stavo quasi stritolando…:<< mi sei mancata Yuki>>. *** Da qual giorno, tra me e lui, è ritornata la normalità e siamo ridiventati migliori amici. Questa è la cosa più bella che io potessi desiderare.

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Capitolo 10
*** Rivalità? ***


Oggi sono contenta… ho chiarito con Ikuto, Miazaki non mi parla e come al solito e sono in ritardo. Come posso dire..? è tutto tornato alla normalità. È stata una settimana orribile. Ho un sonno pazzesco… devo recuperare le tre notti insonni. È tardissimooo… devo andare a scuola. Oggi non è successo niente di che a scuola… Sono entrata e ovviamente erano già tutti in classe, ho salutato normalmente Ikuto, come se nulla fosse accaduto e lui altrettanto. Miazaki invece, guardava fuori dalla finestra. Da ‘’quel’’ giorno: non mi guarda, non mi parla e continua a fissare fuori dalla finestra durante ogni ora. Io mi chiedo, come faccia a essere tanto bravo a scuola, se non ascolta mai? E pensare, che a volte si mette anche a dormire, in quei momenti russa così tanto che non riesco a seguire… è odioso. *** Io adoro stare in terrazza, perciò, sono andata lì alla ricreazione… Sàkura non è venuta, perché si è avvantaggiata le pulizie da capoclasse, assieme a Ikuto. Sono rimasta in terrazza per tutta la ricreazione, anche dopo aver finito di mangiare. Mi stavo quasi appisolando, come una scema. Meno male che mi ha svegliata la campanella. Sono scesa di corsa dalle scale e ho inciampata ad un gradino. Stavo per cadere di faccia. Ma poi ho visto Ikuto, che stava passando proprio in quel momento. Lui con gli occhi spalancati stava per prendermi. Io avevo una fifa…. Mi sono ritrovata per terra, in fondo alle scale, abbracciata a MIAZAKI. Mi stava quasi stritolando. Siamo rimasti per terra per qualche minuto, mentre lui mi stritolava in quell’abbraccio che pur essendo forte era così delicato e ‘limpido’. Ci siamo alzati… :<< G- grazie Miazaki>>. Poi mi sono subito girata e stavo andando CON PASSO SVELTO, verso la classe. Lui mi ha ‘presa da dietro’, mi ha stretto le braccia lungo le spalle, lasciandole intrecciare sul petto. Io mi sono subito fermata e sono diventata rossa… Stavo cercando di dirgli ‘ CHE CAVOLO FAI’ ma non mi uscivano le parole dalla bocca. Ero immobilizzata… poi ha detto:<< Stupida>> ero furiosa con lui ma poi… :<< non lo fare mai più, mi hai fatto preoccupare>>. Poi mi ha lasciata ed è andato verso la classe… Io sono rimasta ancora in corridoio. Con i soliti occhi spalancati… Questo ragazzo è davvero il più incomprensibile che io abbia mai conosciuto. Sono rientrata in classe, mi sono seduta e poi mi sono accorta…. IKUTO DOV’É ?? poi lui è entrato in classe e mi sono calmata un po’. Mi sono accorta di una cosa… Ma perché mi sono ritrovata ‘fra le braccia’ di Miazaki, quando qualche attimo prima avevo visto Ikuto? Bah mi ci avrà fatto l’occhio. *** È la prima volta, dall’inizio della scuola, che riuscirò a dormire tranquilla.

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Capitolo 11
*** Natale ***


In queste ultime settimane, non è successo gran che, di interessante… Il tempo è passato velocissimo, così veloce che senza rendermene conto è arrivato Natale e io, non ho la minima idea, di cosa regalare a Ikuto e Sakura. *** In classe, ho sentito i ragazzi parlare di una festa e Sakura, mi si è avvicinato e mi ha detto:<< Tu vieni? >> << Dove…? >> i ragazzi stavano organizzando una festa al KocoBaco (un ristorante della zona) e il 25 si incontrano lì, per cenare e stare un po’ assieme la notte di Natale. Io, a Natale festeggio sempre con i miei, perché dicono che vada festeggiato in famiglia. Infatti, quando ho chiesto loro se potevo andare, mi hanno subito detto di no… Me lo aspettavo, ma ci sono rimasta male comunque… Ormai ho 14 anni e vorrei festeggiare con i miei amici, come fanno tutte le persone normali. I giorni passavano e io ho chiesto a Sakura di fare un giro in centro. Ovviamente, sono riuscita a trovargli un regalo… Mentre guardavamo per vetrine, lei ha visto un carillon. Li adora, ma non aveva abbastanza soldi, così gliel’ho comprato io… Era uno di quelli con la chiave e con la ballerina danzante. Gli occhi le brillavano al solo guardarlo. *** E Sakura è apposto… Ora, manca Ikuto e poi posso ritenermi soddisfatta. Vediamo… Lui è il mio migliore e unico amico maschio, quindi potrei regalargli un bracciale, o un qualcosa con il segno dell’amicizia, o roba del genere. Due giorni dopo l’inizio della ricerca, ho subito trovato uno splendido braccialetto, con su scritto Best Friend… A lui piacciono questo genere di cose. Bene ora ho finito con i regaloli. *** Brr… siamo agli inizi di dicembre e già fa così freddo. Beh almeno so di non essere la sola a congelarsi… Vanno tutti in giro con guanti, sciarpa e cappello. Adoro l’inverno, sentirsi protetti da quelle calde sciarpe, la neve, le vacanze con gli amici, cosa c’è di meglio?! *** ZzZzzz Aaah Quello scemo di Miazaki sta ancora dormendo e russa da morire. Oh non ho dimenticato il libro a casa. <> per sbaglio, gli ho toccato le mani. Erano freddissime … tutto il contrario, di quando mi ha accarezzata, o di quando mi ha abbracciata lungo il corridoio… Guardando il suo attaccapanni, ho notato che non aveva portato i guanti. Scemo di un Miazaki rischia di congelare così. È così carino con le guance e il naso rossi, poi quando dorme, ha proprio una bella espressione… Aspetta un momento… che diavolo sto dicendo. Scemaaa *** Appena sono tornata a casa, senza un motivo buono, mi sono messa a cucire dei guanti per Miazaki… La cosa mi è venuta spontanea. Poi ho pensato… Lui secondo me non riceve regali mai da nessuno. Voglio fargli un regalo. Così, mi sono messa a cucire. Non sapevo come farli, che colore, se metterci qualche disegno. Poi mi è venuto in mente, che il colore che a Miazaki sta meglio, è il nero, perciò farò dei guanti neri, con dei cuoricini rossi sopra ogni mano. Mentre io preparavo il regalo per Miazaki, i giorni passavano e Natale era arrivato. Gli altri si organizzavano sull’orario:<< Allora alle 20:00 al KocoBako?! >> e io continuavo a essere sempre più triste, perché non potevo andare. Pazienza mi dicevo. Oggi sarà anche Natale, ma a me sembra un normalissimo giorno. L’unico cosa che è cambiata, è l’albero in casa e il fatto che io sono più triste del solito. Tornata a casa mi sono buttata sul letto. Mia madre, è riuscita a tornare da lavoro solo alle 19:00, mentre papà, è tornato quando stavamo già mangiando. Ogni anno, sempre la stessa storia… prima mi costringono a festeggiare con loro e poi non ceniamo neanche tutti assieme. La mamma è un’ottima cuoca, quindi a cena ho mangiato, solo per non offenderla e continuavo a pensare a cosa stessero facendo gli altri al KocoBako. Probabilmente lei, vedendomi tanto giù mi ha dato subito il regalo… Erano carinissime, stupende, erano delle cuffiette azzurre e pelose, quelle che servono per scaldarti le orecchie… Poi mamma mi ha detto:<< Ora puoi andare, scusami… non avevo capito che ci tenessi così tanto>>. Ho urlato:<< Grazieeeeeee mamma ti voglio bene >> e l’ho abracciata. Guardando l’orologio ho notato che erano le undici… Ho fatto una corsa. Mi sono preparata in fretta e furia e sono uscita di casa in direzione, KocoBako. Correvo più in fretta che potevo e mi stavo congelando. Il giubbino era tutto sbottonato e per la fretta mi ero dimenticata sia la sciarpa che il cappello. *** Sono arrivata tardi… non c’è più nessuno. Poi ho visto Miazaki, appoggiato con la gamba al muro, che giocava con le nuvolette d’aria. Mi sono bloccata di colpo dal correre ed ero così stanca, che mi sono piegata in due, ma stavo comunque gelando. Poi quando l’ho visto, senza motivo sono diventata rossa in viso e con gli occhi spalancati, lo guardavo avvicinarsi. L’ho salutato e forse per il freddo, o forse per la sorpresa, balbettavo. Tremavo, faceva davvero un freddo terribile e lui era lì, che si avvicinava e che probabilmente è stato ad aspettarmi, per più di un ora. << Senti freddo?!>> e in un attimo mi sono ritrovata la sua bianca sciarpa di lana attorno al collo. Era calda e aveva il suo odore. Poi Miazaki mi ha abbottonato il giubbino… Ero come immobilizzata e attratta da ogni suo movimento. Mentre lui mi allacciava il giubbino, mi sono accorta che non aveva i guanti, così per tagliare un po’ quell’atmosfera, gli ho dato il mio regalo, che stranamente avevo ricordato di portare, al contrario di quello di Ikuto e di Sakura:<< A-auguri Miazaki >>. Lui è diventato rosso e guardando quel pacchetto aveva gli occhi spalancati, come se stesse guardando qualcosa di prezioso. Appena l’ha aperto e ha visto i guanti non ha aspettato un secondo a infilarli: << Non- non dovevi, io non ti ho regalato niente>> << Sei qui, sei l’unico che mi ha aspettata e questo mi basta, grazie Miazaki>> poi gli ho sorriso e lui, con quelle mai enormi e quei guanti obbrobriosi, mi ha accarezzato il viso… Mi ha preso la mano e mentre io stavo per tirarla, lui mi ha infilato il guanto. << Tienine almeno uno >> << si ma poi l’altra mano si raffredda>> << allora dammi la tua, così le riscaldiamo assieme>> e così, un po’ esitante, gli ho dato la mano e siamo stati tutto il tempo così, mano nella mano. Ora era calda, come l’altra volta. Stavamo andando verso casa mia, mi stava riaccompagnando a casa e sinceramente non mi spiegavo, come sapeva la strada, ma la cosa non mi importava. Eravamo mano nella mano, fianco a fianco. Io respiravo Miazaki attraverso la sua sciarpa e aveva un sapore dolce e caldo, metteva tranquillità. In quel momento, quella sciarpa e quella mano era come se mi stessero proteggendo, mi sentivo sicura. Arrivati sotto casa mia, mi sono accorta che avevamo le mani incrociate, quasi come due fidanzati. Quando mi ha lasciato la mano, ho sentito come un brivido freddo, che mi penetrava in tutto il corpo, un senso di mancanza, come se tutto d’un tratto mi mancasse qualcosa. Ci siamo salutati e lui mi ha ringraziato di nuovo, per il regalo. Io mi stavo incamminando al portole e lui si stava incamminando verso casa. Poi di colpo mi ha chiamata :<< Ehi, Yumi?!>> Mi sono girata e mi ha ripreso la mano, l’ha incrociata così stretta che sembrava incatenata e mi ha dato un bacio sulla guancia… Poi, si è di nuovo incaminato verso casa. Io sono ‘scappata’ nel portone di casa e ancora stupita da quel ‘bacio’ sono entrata. Mentre mi mettevo il pigiama mi sono accorta che avevo ancora la sciarpa e il guanto di Miazaki. pazienza, glieli manderò domani per posta. La mattina seguente appena mi sono svegliata, ero abbracciata alla sciarpa di Miazaki. *** (Casa di Miazaki) Postaa, postaa… Miazaki ha aperto il pacchetto, un po’ curioso e dentro vi ha trovato la sua sciarpa lavata e pulita e sotto di esso, un bigliettino con su scritto:<< Grazie di tutto Miazaki >> Lui è rientrato in casa, ha preso lo scotch e ha attaccato quel biglietto sul suo armadio.

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Capitolo 12
*** Capodanno ***


Stanotte ha nevicato per la prima volta. Adoro la neve e per questo anche l’inverno. È passato Natale da 6 giorni e ormai è Capodanno. Stasera finalmente si festeggerà l’anno nuovo. Io ovviamente sono costretta a celebrare l’anno nuovo con i miei e io non mi sono tirata indietro. La mamma mi ha costretto a indossare il mio kimono per andare alla festa di capodanno in città. Appena arrivati, già dall’entrata c’era la fila. Già solo per salire le scale ed entrare. Eravamo quasi entrati e mentre mi sono girata per vedere quanta fila c’era dietro di noi mi sono persa di vista i miei. C’era troppa gente, non li vedevo più e non mi hanno sentito neanche quando li ho chiamati, perché c’era troppo casino. La mamma mi ha inviato un messaggio con scritto“ Scusami… C’è troppa fila. Ci vediamo al tempietto a mezzanotte”. Ho subito messo la sveglia al cellulare a quell’ora. Così mi ritrovavo da sola. Mi sono diretta verso il giochino dei pesci rossi, adoro quel gioco!! Solo che non riesco mai a mettere neanche un pesce nella ciotola e così non vinco mai niente. Mentre chiedevo di fare la mia prima partita…:<< Ma allora sei tu… Sei da sola? >> una voce mi ha fatto prendere un colpo. Era Miazaki vestito elegante, era davvero bello. Si è accovacciato affianco a me e ha cominciato a giocare assieme a me. Poi ha sussurrato:<< sei davvero carina stasera Yumi >> io mi sono nascosta dietro la mano e sono diventata dordoux di colpo. Ho fatto finta di non sentire..:<< Eh? >> << niente, lascia perdere >> e poi mi ha sorriso, il cuore mi batteva forte… non smetteva di pulsare a mille. Finita la terza partita io avevo perso già 3 yen, mentre Miazaki aveva vinto una porzione di zucchero filato. L’abbiamo diviso, che vergogna !! davamo un morso ciascuno. Non so perché ma quando sono con lui, mi capitano sempre queste cose imbarazzanti, che mi fanno sempre diventare bordò e battere il cuore a mille. Mentre camminavamo verso un’altra bancarella lui mi ha detto :<< Chiamami per nome >> tutto d’un tratto mi sono accorta che da quando conosco Miazaki, non l’ho mai chiamato per nome :<< Perché?! >> << Se non lo farai , ne dedurrò che ti piaccio >> e io, agitatissima ci ho provato…:<< U - us – usterio >> e tutta bordoux in volto mi sono messa a ripensare a quello che aveva detto “se non me lo dici vuol dire che ti piaccio”. In effetti è strano che non riesco a pronunciare il suo nome. Forse è l’abitudine o forse è perché infondo l’ho sempre rispettato. Mentre pensavo, lui era lì, con quel suo solito sorrisetto sull’angolo sinistro del labbro, che in fondo ho sempre temuto e ammirato. Questo non può essere amore, non posso essermi innamorata proprio di Miazaki. E continuavo a guardarlo, mentre sorrideva, mentre mangiava lo zucchero filato e mentre si puliva tutto lo zucchero che aveva sul viso. Ad un certo punto ci siamo fermati davanti ad una bancarella che vendeva braccialetti. Io ne ho comprato uno bellissimo con il mio nome e Miazaki uno con il suo… Mi si è preso il mio braccialetto e sel’ è infilato al polso, poi ha preso il mio polso e vi ha infilato il braccialetto, con il nome Usuhi, poi mi ha detto:<< Il tuo è più bello >> io l’ho guardato con una faccia un po’ perplessa ma poi ho preferito non dire niente. Mentre camminavamo ho visto, in uno di quei giochini con la mano elettronica, nei quali devi pescare il peluche che ti piace di più, un peluche carinissimo. Era un bambolotto di pezza, che raffigurava un principe con: spada, corona e il vestitino azzurro, ma non avevo abbastanza soldi e poi non sono tanto brava in quel gioco, quindi ho preferito stare zitta. Continuavo a guardare per terra, non riuscivo a guardare Miazaki in faccia. Ad un ceto punto mi sono accorta che lui non era affianco a me…:<< Era questo che ti piaceva? >> Aveva in mano il pupazzo che avevo visto nella vetrinetta del giochino… sono rimasta alquanto scioccata. Mentre si avvicinava per darmelo, ero così agitata che non riuscivo neanche a ringraziarlo:<< Gra-graz..>> Lui mi ha fatto un sorriso così dolce e delicato che non riuscivo ad aprire bocca per tutto l resto del tragitto. Non sono neanche riuscita a chiedergli dove stavamo andando. Andavo in giro con quello splendido bambolotto di pezza che somigliava così tanto a Miazaki che ho deciso di chiamarlo:<< U-Usuhi >>. Avevo gli occhi spalancati. Ho pronunciato il suo nome, ci sono riuscita!! L’avevo detto ad alta voce, ora penserà che non mi piace e che non lo rispetto. Prima che lui potesse parlare, di fronte a noi sono cominciati i fuochi d’artificio. Erano stupendi… non sono mai riuscita a vederli assieme ai miei, perché durante i fuochi ci troviamo sempre al tempietto. Ripensando ai miei, mi sono ricordata che a mezzanotte ci dovevamo incontrare al tempietto… è cominciata a suonare la sveglia del cellulare e appena sono scapata da Miazaki dicendo:<< Scusami Miazaki >>. Lasciandolo in quel modo mi sembravo tanto cenerentola, poi mi sono accorta che non sono stata tanto educata e cortese a lasciarlo lì in quel modo. Arrivata alla festa, ho subito ritrovato i miei al posto prestabilito. Dopo aver fatto la lunghissima fila al tempietto, siamo riusciti ad arrivare alla zona di ‘preghiera’. Come al solito abbiamo battuto le mani e in silenzio abbiamo espresso il desiderio per questo nuovo anno. Stringendo fra le braccia Usuhi, mi sono messa a ‘pregare’ “ Che questo nuovo anno sia più emozionante e bello di tutti gli altri, spero che io e Ikuto riusciremo a stringere un’amicizia ancora più potente di quella che ci lega a desso. In fondo al mio cuore, so che ho anche un altro desiderio, il più bello e importante di tutti. Ti prego fa che i miei sentimenti siano ricambiati e non derisi.”. *** Che sonno!! Stasera abbiamo fatto davvero tardi. Dopo essermi ficcata il pigiama, mi sono messa a letto, mi sono infilata il braccialetto di Miazaki e ho dormito tutta la notte assieme al mio dolce e morbidoso Usuhi. “Credo proprio, di essermi innamorata seriamente di Miazaki”

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Capitolo 13
*** La primavera ***


Finalmente sono tornata a scuola dopo quasi un mese di vacanze invernali. Mi mancano Ikuto e Sakura. Non li ho incontrati per niente durante le vacanze… Sakura era in vacanza in Germania con i suoi e mi sono accorta, di non avere il numero di Ikuto ne di saperne l’indirizzo. Mi mancano un sacco entrambi e oggi, quando li ho incontrati a scuola li ho praticamente stritolati. Ovviamente la prima cosa che ho fatto è chiedere il numero a Ikuto e ho messo in un album tutte le cartoline che Sakura mi aveva mandato dall’estero. *** Oggi è 3 febbraio e oggi si festeggia l’inizio della primavera. Tutti i ciliegi del viale della scuola sono in fiore, con quei meravigliosi petali rosa. Dopo aver attraversato tutto il viale, sono entrata in classe e ho stritolato Ikuto e Sakura… Nel vederli avevo gli occhi che mi brillavano…. Pochi minuti dopo di me, mentre io trituravo ancora i miei amici, Miazaki è entrato…:<< B–buo-buongiorno U-Usu… Miazaki >> << Buongiorno Yumi\>> e mi ha sorriso:<< come sta Ushi?? >> Io , sorpresa e con gli occhi spalancati ho detto:<< B-bene >> allora non pensa che non mi piace, lo sapeva che mi riferivo al pupazzo!! *** Oggi ho pranzato in classe con Sakura… Lei è davvero divertente. L’occhio poi mi è caduto su Miazaki, che era fuori nel viale della scuola a parlare con una ragazza. Chissà cosa si stanno dicendo. Lei si è ‘inchinata’, lui la guardava con il suo solito sguardo da perfetto stronzo. Probabilmente lei gli sta confessando i suoi sentimenti… è davvero carina. Già ma anche lui lo è, probabilmente riceverà una confessione al minuto. Sarà la volta buona che si fidanza. Ma perché ci sto pensando così tanto… saranno pure fatti suoi con chi si mette. L’ho ammesso, mi piace ma lui non ricambia, quindi non mi permettere di pensare che lui non si può fidanzare con nessuna. Io non gli piaccio, sono solo la sua bambolina ‘honey’ da utilizzare e predere in giro quando più gli pare. Cosa…? Sta piangendo. Che stronzo l’ha rifiutata… beh in fondo ne sono felice, però ora sono sicura che non avrò più il coraggio di dichiararmi, perché so che finirò come quella povera ragazza. La poveretta è scappata via e lui ha guardato verso la finestra dove io ero affacciata… in un secondo sono arrossita e mi sono abbassata. Appoggiata al muro sentivo il battito del cuore, era velocissimo. Perché ha guardato qui ?? è impossibile che mi abbia vista. E poi ance se mi avesse vista ? ah non fa niente… chissene. Perché poi il cuore mi batte ancora così forte? Aaah lo odio.. *** All’uscita , ero rimasta da sola perché Sakura doveva fare ripetizioni e Ikuto aveva fretta perché aveva il club di bascket che lo aspettava. Io, dato che non avevo niente da fare, sono andata al club di kendo. Una volta arrivata, ho visto Miazaki che si allenava. Era davvero bello, con quel vestito e con quella grazie. Maneggiava la spada come se fosse qualcosa di tanto prezioso capace di rompersi, con una delicatezza e una grazia ammirevole… tutto d’un tratto sono arrossita. L’ho guardato allenarsi per tutta l’ora. Anche dopo che lui aveva finito, mentre si cambiava, io sono rimasta lì fuori la stanza a ripensare a lui.. Ero innamorata cotta… che cosa bruttaaa!! Ero lì, appoggiata alla porta scorrevole, guardavo il cielo in attesa che ‘lui’ uscisse. Quando è uscito, mi sono accorta che non avevo un buon motivo per aspettarlo e anche se l’avessi incontrato non avrei saputo cosa dirgli. Così, prima che lui mi vedesse mi sono diretta verso casa. Prima di essere riuscita a varcare la soglia del cancello della scuola, qualcuno mi ha messo la mano sulla spalla e mi ha detto :<< Volevi dirmi qualcosa? >> con una voce, come se stesse correndo da qualche ora. Appena mi sono girata, mi sono accorta che era Miazaki…:<< N-no Nnie-niente>> si, volevo dirti che mi piaci… questo era quello che il mio cuore gli diceva di dirgli, ma la mia testa diceva “No, altrimenti finirai per piangere come quella ragazza…” Una volta sorpassato il cancello di scuola, ognuno è andato per la su strada e tanti saluti. Il mio cuore continuava ad urlare insistentemente “ti amo, ti amo, ti amo, ti amo…” *** Per colpa sua non riesco a dormire… “ ti amo, ti amo, ti amo” questo pensiero mi assilla… non riesco a togliermelo dalla mente… Ho deciso!! Devo confessarmi assolutamente, altrimenti mi porterò questo peso per sempre.

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Capitolo 14
*** San Valentino ***


Alleluia questo gennaio infernale e’ passato… E’ appena iniziato febbraio e fra un po’ sara’ San Valentino. Sono tutti febbricitanti. Le ragazze fidanzate stanno gia’ preparando i dolcetti per i loro ragazzi, mentre quelle single lo preparano per darlo a qualcuno altrettanto single che gli piace, sperando che loro ricambino. Io invece, me ne sto qui tranquilla a osservare come le varie coppie, anche prima di San Valentino, si vengono a creare e come l’amore possa rendere felici gli altri. Insomma mi annoio sperando che nessuno prepari del cioccolato per Miazaki. La cosa e’ impossibile dato che e’ il piu’ popolare fra le ragazze. Cosa devo fare? E’ ormai piu’ di tre settimane che mi tengo questo groppo alla gola… circa due ragazze ogni due giorni gli si dichiarano e lui, fino ad ora, le ha rifiutate tutte. Anche se io rimango in qualche modo felice nello scoprire che lui le rifiuta, rimango comunque triste del fatto che potrei benissimo ritrovarmi nei panni di quelle povere ragazze. Ma ho deciso, non posso piu’ tenermi questo perso addosso, dichiarero’ e se andra’ male mi adeguero’. Quello era quello che pensava la mia parte sinistra del cervello, la parte destra diceva… Noooo non mi dichiarero’ mai, preferisco stare nel dubbio che dichiararmi e essere rifiutata. Non vorrei mai ritrovarmi a dover piangere di fronte a Miazaki, soprattutto per una delusione d’amore da lui causata. Sono stata con questi due pensieri fissi in mente fino al 13 (il giorno prima di San Valentino) poi mi sono accorta che dovevo decidermi se preparargli un dolce e dichiararmi oppure tacere per sempre nei miei sentimenti, ignara dei pensieri di Miazaki sul mio conto… Ormai m i conoscete, sono la ragazza piu’ curiosa al mondo, cosi’… *** Cioccolato bianco o nero…?? Non so decidermi… bada per tutti e due. Erano ormai le undici del 13 febbraio e io avevo appena messo in forno i miei pasticcini a forma di cuore. Mentre aspettavo, m sono messa seduta a tavolo per cercare un modo per potergli confessare i miei sentimenti senza che lui potesse ridere di me e con i miei pensieri, mi sono addormentata. Mi sono svegliata che era l’una e sentivo una strana puzza di bruciato. La casa sembrava andare a fuoco per troppo il fumo. Poi mi sono ricordata dei dolcetti che erano in forno, l’ho spento e appena l’ho aperto una ventata quasi soffocante di fumi mi ha assalita. I biscotti erano a dir poco obbrobriosi e immangiabili, non sono mai stata una buona cuoca. Avevo rovinato il lavoro di ben tre ore di preparazione… Sono andata a letto distrutta e ho lasciato la cucina tutta in disordine. La mattina seguente come mi sono alzata dal letto, con il mio solito ritardo, mi sono ricordata di dover mettere a posto la cucina altrimenti tutti i pezzi di pasta si sarebbero attaccati ovunque. Mi sono messa a pulire la cucina e verso le 8:30 ho finito era tardissimo… la seconda campanella era appena suonata e io mi dovevo vestire. Di corsa mi sono cambiata e rivedendo quei dolcetti li’, di fronte a me, ho deciso istantaneamente di prenderli e il bello e’ che erano gia’ impacchettati. *** Ora come glieli do ?? non ho il coraggio… glieli metto dentro il suo armadietto. Appena ho aperto l’armadietto di Miazaki era pieno di pacchetti. Allora provo sotto il banco. Mi sono chinata sotto il banco di Miazaki ed era pieno zeppo di regalini STUPITI con dei bigliettini STUPIDI di ragazze STUPIDE che cercavano di provarci con Miazaki. Non avevo la minima idea di come potergli dare il mio regalino assieme al mio bigliettino, senza darglielo direttamente, la cosa sarebbe stata troppo imbarazzante e io, se lui mi avesse rifiutata sarei sicuramente scoppiata a piangere. Mi sono tenuta in mano il pacchetto fino alla ricreazione, cel’avevo in tasca e circa ogni cinque minuti la controllavo. Ero agitatissima… La scuola sembrava essere in un telefilm d’amore. Gente che ovunque si dichiarava e i cioccolatini volavano da ogni dove persino in sala mensa e io che ero li’ e non ero neanche in grado di guardare mentre le altre ragazze gli regalavano dei cioccolatini, per paura del mio irrefrenabile istinto omicida, che in quei momenti piu’ che mai si faceva sentire. Ormai ero convinta… i miei cioccolatini, non sarei riuscita a darglieli neanche volendo, quindi era inutile allarmarsi per nulla. *** Durante il cambio di scarpe… (Non c’e’ piu’ nessuno) Oggi ho passato una giornata infernale… che sonno. Ovviamente non sono riuscita ancora a dare i miei cioccolatini bruciati a Miazaki. Forse e’ un bene, almeno non rischia di morire… mentre la mia mente rifletteva su quelle parole, mi sono accorta che ‘ il pacchetto ‘ mi era caduto per terra, mi sono girata per raccoglierlo e non c’era piu’… PeRpLeSsA… non e’ possibile… mi sono rigirata e davanti a me c’era nient’altri che Miazaki, intento a leggere il bigliettino dei miei cioccolatini. CAVOLOOO…!! S-sta leggendo… e ora che faccio…?? Ero immobilizzata. Volebo che la leggesse da tutto il giorno ma ora che me lo trovavo di fronte a leggere, una forza irrefrenabile mi immobilizzava e allo stesso tempo mi incitava a trappargli dalle mani quel BENEAMATO biglietto… Ho fatto uno scatto, cercando di prendere il foglietto ma lui mi ha presa per il braccio e mi ha sbattuta verso un armadietto e avvicinandosi piano piano a me ha detto…:<< questa e’ per me vero? >> io ero immobilizzata, non sapevo che dire. Stavo aprendo la bocca per dirgli di smetterla, perché mi stava facendo male e per dirgli che quella lettera non era affatto per lui e che non si doveva montare la testa quando… mi ha BaCiAtA… Il cuore mi batteva a mille mentre la sua lingua si univa con la mia. Lui non aveva in bocca il gusto del cioccolato, no, assomigliava piu’ ad una caramella alla fragola. Era dolce e fresco e delicato. Non aveva ancora mangiato nessuno dei suoi cioccolatino. Ero totalmente immobilizzata da lui e non perche’ mi teneva il braccio, ma soltanto perche’ lui, tanto si’ tanto rude che delicato mi aveva tanto attratta, che in quel momento mi sembrava di vivere un sogno… Quando ho ‘ RIPRESO COSCIENZA’, lui mi stava ancora baciando. Gli ho tirato un pugno sul petto, l’ho allontanato dicendogli:<< Ora conosci i miei sentimenti, non prendermi in giro, non mi va che tu ti prenda gioco di me in questo modo. Io-io non resisto a te…>> e sono scoppiata in lacrime…:<< quindi SMETTILA DI BACIARMI COSI’>>lui e’ rimasto come imbambolato sui gradini dell’uscita di scuola, mentre io scappavo verso casa ancora piangendo… *** Un’altra notte passata insonne a pensare a quell’odioso Miazaki che in pochi mesi di scuola mi ha rubato il cuore.

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Capitolo 15
*** Sentimenti condivisi ***


Sono ormai tre giorni che non riesco a dormire… Le prime due notti sono state insonni perché Miazaki non sapeva ancora che io gli andavo dietro e mi portavo ancora il peso di quel fardello sulle spalle, mentre stanotte non sono riuscita a dormire per il semplice motivo, che Miazaki ha scoperto che mi piace e che non contento del fatto di averlo scoperto, mi ha presa anche in giro, baciandomi durante il cambio scarpe… Perché mi ha baciata?!?! Lo so benissimo che non ricambia i miei sentimenti, lui non può prendersi gioco di me in questo modo… *** << Ok ti devo dire una cosa, ma tu promettimi che mi darai dei consigli senza fare commenti e senza pregiudizi >> << Ok, sinceramente sono un po’ preoccupata ma… dimmi tutto, ti ascolto >> Stamattina a scuola, ho raccontato tutto ciò che è accaduto tra me e Miazaki a Sakura… Non le ho mai detto niente perché preferivo che gli altri non avessero pregiudizi su di lui, infondo anche io li avevo e guarda come sono finita… Dopo aver parlato per circa mezzora solo io, Sakura mi ha detto:<< Ma allora site fidanzati?? >> ‘se magari’:<< No, mi avrà anche baciata, ma per lui quel bacio non valeva niente. Si è solo preso gioco di me come sempre. Da quando lo conosco, non c’è stata volta in cui con me è stato serio, ormai non credo più neanche ad una sola parola di quello che dice, tantomeno ai gesti che fa >> Stavo per mettermi a piangere, quando è suonata la campanella e siamo dovute correre in classe. Sakura è andata per prima, voleva lasciarmi un po’ da sola a pensare… *** ( senza Yumi ) Sakura è entrata in classe e vedendo Miazaki, l’ha preso in disparte e gli ha fatto un bel discorsetto:<< Senti se sei venuto in questa scuola per prendere in giro Yumi, credimi, ti sei messo in dei guai molto seri…>> prima che Sakura potesse finire la frase… Miazaki ha detto:<< non sono stato falso con lei neanche un secondo, ne quando la ‘sfruttavo’ ne quando la baciavo quindi non venire qui e permetterti di farmi la ramanzina su come devo trattare la mia ragazza…>> la ragazza, un po’ stupefatta ha detto:<< Beh se davvero pensi che lei sia la tua ragazza, ti conviene farglielo capire, perché Yumi è convinta che tu la stia prendendo in giro>>. Lui è rimasto quasi traumatizzato da quelle parole. Poi entrambi rientrarono in classe come se nulla fosse successo… *** Che stanchezza. Oggi non abbiamo fatto gran che, ma ho sia la mente che il cuore a pezzi. Finalmente torno a casa. Ora che ci faccio caso, non ho visto per niente Miazaki oggi, oltre che in classe… Mentre mi avviavo per la strava di casa, Sakura mi ha raggiunto e mi ha detto che dovevo aspettare Miazaki, perché aveva una cosa importante da dirmi. Io, dopo averla ringraziata per il messaggio, mi sono voltata e sono tornata a casa. Oggi più che mia mi sento da sola, anche se la mamma chiama ogni giorno e papà torna ogni mese. Questa casa è enorme per viverci da soli. Questi erano i pensieri che mi passavano per la mente, mentre mi affrettavo a cucinare la cena. Fino a che, non ho sentito suonare il campanello. ‘ E MO CHI È…??’ il mio primo pensiero. Curiosa e un po’ impaurita, sono andata ad aprire la porta. Ho aperto la corta e mi sono subito pentita, perché di fronte a me c’era Miazaki. Alla sua vista ho cercato di richiudere , ma la sua mano e il suo piede me lo impedirono. Sono rimasta lì, a spingere la porta, non per non farlo entrare, ma più che altro per non doverlo guardare in faccia…:<< C-cos-cosa vuoi? >> gli ho chiesto balbettando… La voce, dal’altra parte ha risposto:<< Voglio parlarti di una cosa >> << Non voglio ascoltarti… Non ti voglio vedere in faccia, non ti voglio sentire, non voglio baciarti, non voglio stare con te… VATTENE >>. Io mi ero indebolita e lui ormai non faceva neanche più resistenza, stavo per mettermi a piangere. Poi con uno scatto, Miazaki ha aperto la porta e prendendomi con forza per il braccio, mi ha alzata e sbattuta contro la porta… Sembravamo trovarci in un dejavou dell’altro giorno, quindi mi aspettavo che lui mi avrebbe baciata, così ho detto:<< BASTAA, smettila… Se l’unico dei due che è serio sono, allora non mi toccare, non mi guardare così… e soprattutto non toccarmi con quelle mani, in modo tanto dannatamente delicto. Non prendere il mio amore tanto alla leggera. Odio quando fai così >> Lui stava ad ascoltare ogni singola parola in silenzio, aveva una faccia strana, a metà fra incazzato e adorante…:<< e secondo te io mi metto a baciare in questo modo chiunque?? >> Io stavo per chiedergli ‘ma di che modo parli?’, ma la domanda è diventata futile quando le nostre labbra si sono toccate e le nostre lingue si sono intrecciate… Non respiravo, non perché era un bacio soffocante, ma per troppa l’emozione. Il mio cuore batteva davvero forte, tanto che io, come aveva fatto Miazaki una volta, gli ho preso la mano e gliel’ho messa sul mio petto, per fargli sentire il mio battito. Lui ha fatto altrettanto e mi sono accorta che il suo batteva quasi più forte del mio… Continuavamo a baciarci senza tregua, mancava l’aria… ‘TI AMO, TI AMO, TI AMO’ le uniche cose che pensavo in quel momento. Non potevo dirgli nulla, non perché credevo che lui non provasse lo stesso sentimento, ma perché non potevo, mi baciava così intensamente, delicatamente e insistentemente che mi sembrava di essere stata portata via da un angelo… ero completamente presa da lui. Ogni mio pensiero lo riguardava e io mi sono FINALMENTE accorta, che il solo e unico amore che io possa avere sarebbe stato LUI, MIAZAKI. In quell’unico momento che ho avuto per respirare, sono riuscita a dire un’unica e vera frase:<< ti amo Usuhi >> lui mi ha risposto con un semplice:<< Anche io, mia dolce Yumi >>, semplice, ma che mi ha resa per qualche istante la ragazza più felice al modo. *** Miazaki quella sera mangiò da me e dormimmo anche insieme. Ovviamente al centro misi Usuhi e poi da un lato Miazaki, che cercava in tutti i modi di restarmi abbracciato. Da quel giorno siamo stati sempre insieme. Natale, Capodanno, San Valentino e anche a scuola anzi, soprattutto a sucola. Durante il terzo anno di liceo, Ikuto e Sakura si fidanzarono… la loro storia dura tutt’ora. Sono rimasti i miei migliori amici e ora sono anche i miei vicini. Hanno fatto una figlia di nome Sophya e sono sposati già da tre anni. Io e Miazaki invece viviamo insieme da cinque anni ormai e siamo sposati da due. Miazaki ha trovato lavoro in un azienda dolciaria e io sono rimasta a casa a fare la casalinga. Qualche settimana fa stavamo a letto e io, abbracciata al mio Usuhi ho detto:<< Amore…?!?>> e lui con la sua solita aria un po’ scontrosa ha risposto:<< Mmmh??? >>… << Sono incinta >>. Lui si è alzato di scatto dal letto e tutto contento ha detto:<< Davvero ??>> aveva gli occhi a stellina e già da quella notte si è messo a cercare di trovarle un nome. TrovarLE, perché era convinto che era una femmina già dal primo giorno, io invece ero e sono tutt’ora convinta. che sarà maschio, verrà bello come la madre e intelligente come il padre… Tutto questo, grazie ai miei meravigliosi, splendidi, interminabili cinque anni di liceo.

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