All the lost souls

di PandoraGroovesnore
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** introduzione ***
Capitolo 2: *** 1- Camere ed imprevisti ***
Capitolo 3: *** 2- Telefonate ***
Capitolo 4: *** 3- Guerra civile ***
Capitolo 5: *** 4- Accordi e supposizioni ***
Capitolo 6: *** 5- Il pianista ***
Capitolo 7: *** bisogno di Shopping ***
Capitolo 8: *** The best is yet to come ***



Capitolo 1
*** introduzione ***


chap 1

All the lost souls

Soffocava. Il suo cuore rischiava seriamente di essere annientato da quel peso insostenibile di angoscia ed impazienza ma sopratutto di speranza che la circondava, denso ed indelebile. Ed erano ancora le 3 e mezza del mattino.

Quando finalmente riuscì a riprendere sonno, le sembrarono dieci minuti di bramato e dolce riposo, lontano da pensieri vaganti ed irreali. Perchè, una parte di lei sapeva che la cosa non avrebbe funzionato, il suo sesto senso, solo che, in quell'abbondare di sentimenti non riuscì ad emergere ed avvertirla come le altre volte.

Davvero la sarcastica e lunatica principessa si era innamorata di lui? Al solo pensiero rabbrividiva.. Sarebbe stato impossibile. Impossibile perchè lui era il buono e lei la cattiva perciò se c'era giustizia in quel mondo non avrebbe mai trovato quella felicità tanto sognata.

Questo lo sapeva. Ma non glie ne fregava niente.

 

La giornata si stava rivelando davvero splendida da punto di vista metereologico. L'autostrada sfaltata ed dintorni erano invasi dai raggi caldi del sole. Peccato che lui non poteva dire di trovarsi nelle condizioni migliori. eppure sul quel dannatissimo autobus c'era scritto in rosso scarlatto Comfortable Travelling. Si, come no.. per i criceti magari.

Alberi ed estesi campi sfuggenti. Solo questi riusciva a vedere con i suoi occhi stanchi e gonfi attraverso un vetro opaco e stava cominciando a ricordare solo il verde come colore. L'odore di polvere ed i sedili che distavano tra loro meno di mezzo metro gli rendevano impossibile il desiderio che il suo cervello trasmetteva ormai da ore: dormire.

Ruotò la testa verso il sedile accanto osservando l'amica vicino a se. L'intenso e familiare colore scuro lo avvolse come sempre, suo punto di riferimento, la persona a cui teneva di più. Quegli occhi che erano in grado di ferire o di renderti la persona più felice in un solo istante. Perchè erano i suoi occhi, e nessuno li aveva di più belli. Deglutì spostando per un attimo lo sguardo verso l'orologio digitale che segnava ancora le 15.47. L'arrivo ad Alberenque era previsto alle 21.00. E per di più il pullman era ridotto male. Sospirò.

"Non dormi darling?"

Sentì la sua voce un pò sommessa dalla sciarpa in cui nasconde mezzo volto e anche un sospiro mentre ritorna a posargli lo sguardo sopra. Le ciglia nere e lunghe rendono i suoi occhi ancora più magnetici.

"Nemmeno tu my princess"

Alle ultime parole sorrise alzando di poco la testa, spostando un braccio verso di lui per stare in una posizione più confortevole.

"Eh beh, certo.. non vedi in che limousine di prima classe stiamo viaggiando?" si appoggiò sul suo petto rannicchiandosi "però così si stà più comodi" Sorrise ancora "ti dò fastidio?"

"No" rispose lui abbassando il tono della voce, sentì il cuore accelerare, ma chiuse gli occhi per controllarsi. Non può toccarla. Non può prendere il suo cuore. Può solo stargli il più vicino possibile e si deve accontentare di questo. Anche se, ogni volta, sente un vuoto dentro che non riesce a colmare.

" James russa alla grande?" Continuò poi lei, con tono divertito.

"Ovvio.. quello dorme pure sui sassi.." rispose indicandogli una testa bionda che ciondolava, appoggiata su un braccio piegato, che mostrava, dopo la manica felpata, una carnagione bianco latte.

"Beh, beato lui, ti ricordo che la sottoscritta se ha ore di sonno arretrate diventa isterica.."

"Oh, no allora ti canto una ninna nanna"

La ragazza si girò di scatto, stupita "Lo faresti sul serio?!"

Gurdava il viso un pò accigliato dell'amico, con la pelle olivastra e quel bel sorriso che gli regalava sempre ed un piccolo strato di peluria che lui chiamava orgogliosamente in modo scherzoso "barba di saggezza".  I capelli lisci e neri come l'ebano erano composti sulla testa senza gel con il quale solitamente usava farli. E gli occhi un pò lucidi per la stanchezza la guardano attenti e sorpresi. Perchè lui è fatto così. E non c'è migliore amico al mondo secondo lei.

Il moro rendendosi conto di quello che aveva detto rispose imbarazzato riavvicinandola al petto "No"

"Non mi illudere allora"continuò lei indignata

Willis rise ancora e cinse la sua vita con le braccia "Ora dormi però.. Così lo faccio anch'io"

Elisabeth si rilassò sporgendo i piedi fuori dal sedile e buttò per un attimo l'occhio su quelli davanti. Riusciva a vederne solo il cappello bianco. Poi, seguendo il consiglio dell'amico chiuse gli occhi  concludendo "Se russi ti strangolo" per poi ricevere una carezza sulla testa da parte di lui che rispose solamente

"Shhhh"

Così si addormentarono con il sorriso impresso sui loro volti.

L'autobus proseguiva il suo tragitto, e con lui tutti i sogni e gli obbiettivi dei suoi passeggeri

E da qui comincia la nostra storia.

_______________

 

La East High School era una delle più importanti scuole di Alberenque. Aveva una struttura imponente, un cortile fantastico, con tanto di fontana e le iniziali dell'istituto incise sul bel cancello in ferro battuto; era un organo pulsante di attività extra scolastiche, laboratori e corsi speciali. Conteneva più di 65 classi e al suo interno vi lavoravano oltre 2.000 professori. Vantava da generazioni di avere sempre avuto ragazzi promettenti in svariati campi, ed anche quell'anno non faceva eccezione.

Il dirigente scolastico Matsui non poteva che essere fiero e promuoveva con entusiasmo ogni sorta di concorso o gemellaggio con altre scuole. Anche se il suo più grande orgoglio erano i Wild Cats, squadra di basket che possedeva veri e propri talenti.. E, diciamo, gli dimostrava maggiore entusiasmo, tanto che seguiva regolarmente ogni partita dei suoi begnamini.

L'unico neo che probabilmente aveva era quello dei gruppi scolastici. Ogni persona era etichettata in maniera assoluta per ogni suo gesto, cosa favorevole ad alcuni ma svantaggiante per altri..

A questo pensava una ragazza dalla pelle color cioccolato mentre faceva finta di ascoltare la lezione della professoressa di Teatro. Ed ovviamente non era l'unica. Tutta la classe ad eccezione di due individui un pò "singolari" pensava ad altro..

Chad Danforth, per esempio era assolutamente concentrato sullo schema di gioco che avrebbe applicato di lì a poco ai suoi preziosi allenamenti di basket, la stessa cosa valeva per la punta di diamante della squadra, vale a dire Troy Bolton, il ragazzo più popolare della scuola, quello a cui le cheerleader, e non solo, sbavavano dietro, dagli occhi color del mare ed un viso d'angelo..

Il playmaker, però, a differenza dell' amico riccioluto si preoccupava anche del suo rendimento scolastico che non stava procedendo a gonfie vele e se continuava così avrebbe dovuto fare i conti con sua madre, con la quale nemmeno suo padre o il basket l'avrebbe potuto salvare. Infine si chiese se era più spaventosa lei o la Darbus, che ora stava elogiando animatamente su un opera a sua detta meravigliosamente sublime...

Mah, questo non lo sapeva, solo che, ritrovarsele entrambe contro sarebbe stato davvero un incubo.. Si.. Peccato che il suo cervello si rifiutava ostinatamente di ascoltare la lezione.

Vicino a Taylor McKessy, la ragazza citata precedentemente, troviamo la sua migliore amica, Gabbriella Montez, adolescente dalla corporatura minuta, dai lineamenti ispanici e lunghi capelli boccolosi. Ed anche lei, pur essendo ligia al dovere scolastico, in quel momento decorava una pagina di quaderno a righe con fiorellini e ghirigori eleganti, tranquilla perchè coperta da quello spilungone di Zeke, altro giocatore di basket.

"Spilungone" è l'aggettivo utilizzato da Miss Sharpay Evans, regina incontrastata del Drama Club, nonchè lecchin.. ehm, ammiratrice accanita della Darbus ma sopratutto di se stessa. Lunghi capelli biondi perfettamente pettinati, risultato di tre quarti d'ora di mess'in piega, vestita con abiti griffati dalla testa ai  piedi, sembrava appena uscita da una beauty farm. Era seduta con le gambe accavallate, mentre faceva ciondolare su e giù, con piccoli movimenti, il piede, rinchiuso in una scarpetta con il tacco a spillo.

Gli unici che ascoltavano veramente la donna dai capelli platinati erano Ryan Evans, al quale interessava davvero tutto ciò che riguardava il mondo del teatro, e Jason, altro ammiratore accanito della prof.

All'improvviso la classe fu risvegliata dalla campanella, che la Darbus aveva scambiato per un telefono cellulare ed stava già andando su tutte le furie, quando appena ricevuta la spiegazione dalla rassegnata pianista Kelsie Nilson, congedò i ragazzi  a voce alta:

"E mi raccomando trattate bene i nostri ospiti!"

Il gruppo di ragazzi ignorava il perchè il di quell' affermazione ma non ci fece molto caso, preso da le altre attività, ben più interessanti, in cui doveva cimentarsi.

Solo Ryan Evans uscì con il sorriso sulle labbra ben attento a non rivelare alla sorellina quello che poco prima aveva udito.. chissà forse era giunta la sua occasione per riscattarsi.

 

          * * * * * * *

 

Rieccomi qui dopo mesi e mesi con un nuovo tentativo di produrre una long-fiction.

Ringrazio prima di tutto Titty90 che mi ha spronato a ritornare a questa sezione (prometto che ricomincerò a recensire le tue magnifiche storie) ed a tutti coloro che leggeranno questo mio “esperimento” a livello di trama e contenuto..

Sono piacevolmente sorpresa nel vedere che la sezione si è riempita molto e spero non mi lincerete se contribuisco anch’io ^//^

Ci sentiamo al secondo capitolo, un besos, vostra Mommika

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** 1- Camere ed imprevisti ***


I'm nothing without you

 

1- Camere ed imprevisti

"Dimmi Willis perchè la mia ambizione e la mia voglia di attenzioni non ha limiti? Esisterà mai un punto di arrivo o sarò sempre costretta a tenermi dentro questa insoddisfazione perenne? Delle volte penso proprio che l'uomo non dovrebbe essere così contorto.. Ecco perchè sono stufa di essere umana."

 

Miss Lisa Prisley a prima vista poteva sembrare una gentile e dolce insegnante: dalla piccola corporatura, i capelli messi in modo sbarazzino, le piccole lentiggini sul naso ed occhi cerulei che donavano quel non-so-chè di amorevole e comprensivo. Beh, anche se fosse stata la persona più amabile del mondo i genitori non avrebbero affidato i loro 24 pargoli, ormai sui 16-17 anni, nelle sue mani.

Difatti in sua presenza diventavano tutti docili ed innocenti agnellini.

Willis, mentre osservava l’autista che masticava ancora il chew-gum, dall’inizio del viaggio, scese quasi trascinando le gambe doloranti dal mezzo di trasporto, incrociò lo sguardo sicuro dell’insegnante che appena vide la suola del ragazzo andare a contatto con l’asfalto del terreno glì ordinò con voce squillante dandogli piccole pacchette sulla spalla

“Avanti Willy, abbiamo un sacco di valigie ed attrezzi da scaricare!” poi, vedendo gli altri ragazzi antecederlo, li invitò a darsi una mossa per aiutare.

James uscì con il suo sonoro diciannovesimo sbadiglio seguito da un’ Elisabeth con il broncio.

Intanto che i ragazzi si davano da fare, senza risparmiarsi lamenti e sbuffi, lei diede un occhiata in giro.

Il cielo era ormai giunto al crepuscolo e creava un atmosfera surreale, tingendo chiaro scuri suggestivi lungo le mura dell'edificio che si trovava di fronte, quella era l'East High School.

Soffiava un venticello freddo, così si tirò sulla testa il cappuccio della felpa sopra i capelli corti ed infilò le ruvide ed affusolate dita dentro le tasche. C'era una pace a cui lei non era abituata, e questo gli mise su ancora più nervosismo. Il marciapiede era illuminato dalla luce dei lampioni, mentre dal cortile si poteva udire lo scrosciare dell'acqua che ricadeva nella vasca della fontana illuminata.

Dall'istituto poche finestre erano rimaste accese, visto l'orario, e nel parcheggio si vedevano solo 3 automobili; estraniando le risate dei compagni le sembrò di essere in un luogo congelato nel tempo, dove le cose e le regole non mutavano da anni.. e lei odiava la monotonia..

"Ehm.. Elisabeth, ecco la tua tracolla con le valigie"

A parlare era stata un ragazza più piccola di lei di un anno, dai capelli ramati ed il viso lentigginoso, la quale appena sentì lo sguardo gelido della mora, strinse la bocca per la tensione e rimase con il braccio a mezz'aria che teneva una tracolla nera in pelle scamosciata.. Il suo nome era Samantha Schindlter, ragazza silenziosa ed un pò timida che nel gruppo solitamente si occupava della sceneggiatura.

"Grazie"

Da parte della mora la risposta fù secca e atona. Perchè non è che volesse crearsi un'immagine da dura o irraggiungibile, solo che diffidava talmente tanto delle persone che automaticamente nel suo cervello si innescava quella maschera tanto ben costruita la quale ormai era venuta a far parte della sua personalità.. Dopotutto lo aveva sempre fatto.. sin da quando aveva tre anni.

Prese la tracolla dalla mano della rossa, che abbozzò un sorriso tirato, e la mise sulla spalla destra con un movimento fluido. Poi guardò per un attimo le sue valigie semirigide bordeaux e in automatico si rivolse a James che aveva appena posto l'amplificatore della chitarra elettrica vicino alla custodia di questa.

"James.." il ragazzo alzò la testa verso di lei per ascoltarla meglio "la porti tu la valigia grande?"

"Si, don't worry" rispose lui alzando il pollice.

La Prisley intanto  aveva chiamato a se Brian Grantfler e Robert Darreoth uno con occhi e capelli neri dalla carnagione color caramello e l'altro dai capelli biondo scuro, di media lunghezza tenuti in quel momento, legati, chiedendogli di andare ad avvisare qualcuno all'interno della scuola che loro erano arrivati. I due non se lo fecero ripetere due volte e, a passo svelto si avviarono verso l'ingresso della scuola.

Saliti quei quattro cinque gradini che conducevano alle porte di vetro dell'ingresso principale i due entrarono, con un pò di cautela guardandosi intorno; l'ampio atrio era deserto e semibuio, suscitando dentro di loro una sensazione di irrequietezza. Se si guardava verso la parete sinistra si potevano scorgere, strizzando un po’ la vista, i numerosi fogli ed bigliettini posti sull' enorme bacheca che occupava almeno i due terzi della parete, la quale rientrava, dando vita ai due corridoi che conducevano alle classi del piano terra.

Proprio dal corridoio di destra apparve una sagoma robusta che, nella penombra, non si riusciva a capire cosa tenesse in mano. Robert sentì il cuore fagli un salto in gola ed indietreggiò di un passo, Brian invece percepì l'organo pulsante accelerare, strinse i pugni e la mascella involontariamente e mantenne lo sguardo fisso sulla figura che avanzò in modo dondolante verso di loro. Si rivelò d'essere un uomo dai capelli ed un paio di folti baffi, brizzolati, con indosso un uniforme un pò consunta dal tempo, color verde muschio, e tenente in mano un semplice mocho per le pulizie.

"Avanti.." chiese con una punta di rassegnazione, "cosa avete dimenticato questa volta?"

Evidentemente aveva scambiato i due ragazzi per degli studenti della scuola perciò, Brian, con voce un pò sommessa gli spegò la situazione

"Mi scusi, noi siamo gli studenti del gemellaggio organizzato dal Drama club, provenienti dalla Middelton High School, e volevamo avvertire il dirigente scolastico o chi si occupa della cosa che siamo appena arrivati ed abbiamo qui fuori i nostri bagagli"

"Ah! capisco.. Benvenuti alla East High allora! Certo ricevere il benvenuto da un vecchio bidello come me non è il massimo ma vi assicuro che vi troverete benissimo qui visto che gli studenti li conosco come se fossero tutti figli miei.." ed intanto avanzava verso il corridoio illuminato mettendo una mano sulla spalla addosso a Brian il quale si sentì subito a suo agio con quel signore di mezza età.

Robert allungò il passo per seguirli ed i tre si trovanoro davanti ad una porta con la cornice in legno di ciliegio con la parte centrale in vetro frammentato ed satinato, come un caleidoscopio. Il bidello, che si chiamava Greg, bussò tre volte alla porta e, quando udì risposta, aprì quest'ultima facendo segno ai ragazzi di entrare.. L'ufficio aveva una pianta rettangolare, il pavimento in marmo bianco, le pareti tappezzate di foto e mensole su cui sostavano, splendenti, numerosi trofei, di varia tipologia; vi erano le medaglie, delle targhe ma anche delle coppe, tenuti come reliquie da ogni membro dello staff scolatisto.

Sulla parete sinistra di potevano vedere i diplomi e gli attestati di Matsui, che firmava con una firma incomprensibile e, purtroppo per gli studenti "furbi", davvero difficile da imitare. Un uomo, dalla basa statura, un pò tarchiato e con i lineamenti orientaleggianti, rivolse ai due ragazzi un gran sorriso, mentre li guardava con i suoi occhi a mandorla dietro le lenti degli occhiali.

"Voi dovreste essere alcuni degli studenti provenienti dalla Middelton, giusto?"

"Si signore" risposero in coro i due

"Ah bene! Benvenuti alla East High!" disse con voce allegra, anche se si poteva sentire un pò di stanchezza nel tono, per la dura giornata di lavoro che ancora non si era conclusa, "Ma dov'è l'altro pezzo della comitiva? E la vostra insegnante?" chiese come se solo in quel momento si fosse reso conto che erano solo in quattro nella stanza

"Sono qui fuori signore.. abbiamo gli attrezzi  e le valigie con noi" rispose Robert gesticolando con la mano

" Ho capito.. allora andiamoli a chiamare ed intanto.." si rivolse al bidello "Greg per favore vai a chiamare la Darbus in teatro e dì che i ragazzi del gemellaggio sono arrivati.. lei si doveva occupare degli alloggi"

"Si signore, vado" e così dicendo sparì dietro la porta.

Il preside, seguito dai due giovani, andò all'ingresso, ove intanto il gruppo si era avvicinato e, alla vista della Prisley, fece un suo sorriso smagliante allargando le braccia

"Lisa! Da quanto tempo!" felice nel rivedere una cara compagna di liceo

"Sarutomi! (nome inventato alla menobuona perchè non sò quale sia il vero nome nel film^^" n.d. M.) ma che piacere rivederti!" esclamò l'insegnante andando incontro all'uomo "Questi, come vedi, sono i miei pulcini" disse facendo cenno al gruppo che con le palpebre semichiuse sbascicò solo un sommesso

" 'Sera.."

"Vedo vedo.. ma sarete stanchi morti, intanto accomodatevi dentro, mentre aspettiamo l'arrivo della Darbus con l'indirizzo del bed and brekfast.."

così, aiutò la Prisley a portare i suoi bagagli ed appena entrati dentro, la maggior parte di loro si fiondò sui dfistributori automatici di merendine e cose varie, visto che non si erano fermati in nessun autogrill, perchè l'insegnante, a sua detta, lo ritenva solo una gran perdita di tempo, ma in realtà era perchè voleva iniziare la sua dieta..

Willis si avvicinò ad Elisabeth che stava addentando avidamente un Kit-Kat con lo sguardo perso nel vuoto

"Allora.. perchè il signor broncio è nuovamente tornato a farci compagnia?" chiese in tono scherzoso porgendogli una bottiglietta d'acqua minerale

"Perchè sono stanca e la mia alimentazione equilibrata stà andando a rotoli" rispose lei sventolandogli i wafer smozzicati soto al naso

"Oh, sii una persona umana qualche volta! Un pò di cioccolata fuori pasto non è una catastrofe"

"Non rompere.."

il suo tono si stava facendo aspro e duro ma Willis sapeva come prenderla quindi non demorse

"Avanti, non fare l'acida, ma piuttosto dimmi quella cosa seria di cui mi avevi accennato stamattina.."riprese sedendosi sul suo bagaglio prendendola per mano

"Non stò facendo l'acida" concluse Elisabeth svincolando via la mano da quella dell' amico.

"La nostra principessa si è svegliata male?" chiese un ragazzo alto, dai capelli color grano ed gli occhi cerulei, con in mano 5 pacchetti di patatine e tre tramezzini al prosciutto e formaggio

"Cavoli James, ma non pensi di star esagerando con tutta quella roba?"disse il moro con la bocca aperta

"No." rispose l'altro serafico provocando un senso di disgusto da parte della mora che evitò di rispondere visto che dopo poteva pentirsene

Dal corridoio intanto arrivavano tre persone; uno era sempre il nostro Greg, con la sua solita camminata, ed alla sua destra era affiancato da un uomo dagli occhi chiari come il cielo ed i capelli castani, avente il fisico sportivo; alla sua sinistra invece aveva una signora abbastanza robusta, che indossava un fular chilometrico puntinato quà e là da strass, degli spessi occhiali da vista dalla montatura arancione ed i capelli tenuti legati con un mollettone. E quest' ultima aveva un espressione alquanto arrabbiata..

"C'è un problema.." iniziò, con tono tragico, rivolgendosi ai due insegnanti rimasti nella hall fino ad allora " quelli odiosi del bed and breakfast hanno sbagliato la prenotazione ed hanno preso solo 21 camere.."

"E come mai quest' errore?" chiese il preside un pò imbarazzato visto che alle sue spalle si erano alzati sbuffi, sospiri e borbottìi

"Mah dice che c'è stato un errore nel fax che gli abbiamo mandato ma io ho la copia e non abbiamo fatto nessun errore.." continuò la darbus gesticolando

"E così abbiamo pensato che, finchè non si liberano le stanze necessarie possiamo far ospitare alcuni studenti da alcuni dei nostri.." si intromise il coach Bolton parlando in modo più pacato..

"Beh, se per una volta voi due siete d'accordo.. che ne pensi Lisa.. è un problema?" chiese il preside rivolgendosi alla donna affianco

"Si, perchè nò, almeno sarà un gemellaggio ancora più solido.. Penso che per ospiti manderò i ragazi più grandi, cioè loro tre.." rispose indicando dei Willis ed Elisabeth allibiti ed un James che mangiava tranquillo "E poi.. Brian..e..Samantha."

A sentire i loro nomi, al primo andò di traverso la coca cola che stava bevendo e rischiò di strozzarsi, alla seconda si avvampò il visò che divenne come i capelli.

Invano tre di loro tentarono di replicare - potete immaginare chi fossero - mentre il preside Matsui si avviava verso il suo ufficio per chiamare le famiglie degli studenti che dovevano ospitarli.

Così, dopo altri venti-venticinque minuti di attesa ecco arrivare le macchine con dentro i genitori ed i figli che erano venuti a prendere i ragazzi.

Una di queste era una costosissima Lamborghini, dalla quale uscirono un signore dai capelli grigio-bianchi ed un ragazzo, biondo, dagli occhi verdi, con indosso un cappello appariscente..

"Signor Evans, che piacere vederla, la ringrazio infinitamente di aver accettato di poter ospitare uno di questi ragazi.. purtroppo, come le ho detto poco fà, abbiamo avuto un imprevisto e.." cominciò il dirigente scolastico stringendo alla mano dell' uomo

"Oh, non si preoccupi, un ragazzo in più o uno in meno per noi non fà alcuna differenza.. però faccia venire subito il ragazzo perchè mia moglie e mia figlia sono impazienti di cenare ed è meglio per me non farle attendere molto"

Willis, alla vista di quella macchina, rimase affascinato, al contrario di Brian, che fu più scaqltro e si offrì prima di lui.

"Prof, vado io con il signor Evans ok?" chiese con un sorriso a trentadue denti e prima che la donna potesse rispondere si era già presentato ai due appena arrivati.

Ryan incrociò per un attimo lo sguardo - contrariato a quella situazione - di Elisabeth, ed gli rivolse un sorrisetto, cogliendo di sorpresa la ragazza. Cosa voleva da lei?

Sotto gli occhi di fuoco di Willis, Brian partì verso la residenza degli Evans ed in quel momento arrivarono altre tre famiglie: la Montez, i McKessy ed i Danforth.

Dopo le solite raccomandazioni ai ragazzi ed i vari ringraziamenti ai genitori, la Prisley, lasciò il piccolo gruppetto di "pulcini" andare verso le loro nuove, provvisorie, abitazioni. James era capitato con Chad Danforth, del quale il padre era un uomo dalla voce profonda e dalla corporatura robusta. Samantha invece sarebbe stata con Taylor McKessy, che gli rivolse subito un gran sorriso, e la sorellina Annie.

Ad Elisabeth invece era capitata la famiglia Montez, con madre e figlia, dai modi molto educati, da quanto aveva potuto vedere. Salutò un Willis sconsolato dal finestrino della piccola auto e iniziò a rispondere brevemente alle domande della signora Montez, che qualche volta coinvolgeva la figlia, la quale era un pò a disagio da quei occhi neri che la scrutavano impassibili.

"Credo che il tuo punto di arrivo sia molto lontano, ma, conoscendoti, più la tua ambizione è grande, più lo diventerai tu, perciò non mollare e sappi che io ti affiancherò sempre... Elisabeth"

* * * * *

Ed ecco a voi il secondo capitolo^^

Scusate se ho incentrato di più sui personaggi ideati da me, ma adesso parlerò molto anche dei protagonisti di HSM^^ è solo che dovevo introdurre un po’ la cosa.. comunque, passiamo ai ringraziamenti:

Herm90: grazie 1000 Herm^//^*lusingata* Come vedi, spero di aver accontentato un po’ tutti aumentando di qualche pixel la crittura, e per quanto riguarda il gemellaggio, adesso abbiamo avuto solo questo piccolo sviluppo.. Con un po’ di pazienza lo scoprirete XD (anche perché mi sono ripromessa di fare una storia abbastanza lunghetta per vostra sfortuna >-<”) un kiss

Barbycam: Tranquilla non mi offendo, non preoccuparti, anzi grazie per tutti i complimenti che mi hai fatto.. spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento^^

Un kiss

LizDream:grazie,tanto anche a te *-* ho cercato di aggiornare il prima possibile^^ un kiss

Armony93: sono contenta che ti ispiri XD un bacione anche a te^^

Miss_ka : oh non ti devi scusare, anzi mi dispiace di avere usato una grandezza inadatta.. grazie anche a te per i compliments mi gratificano davvero ^//^

*AqUa PrInCeSs*:Almeno una *-* XDD; certamente don’t worry, ho un bel programma per loro *si sfrega le mani* e grazie anche 1000 a te per i complimenti^^

Soloio:*-* ma che onore.. guarda mi fai commuovere se mi dici coshì *prende i fazzoletti* sono davvero felice che pensi questo.. Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento^^ un bacione

Titty90:Eh già, visto che sono una contraddizione vivente prima ti di coche devo finire le altre ficcy e poi posto una nuova storia XD sono contenta che mi trovi migliorata (tutto merito del latino e dei libri che leggo.. anche se pallosi XD) e spero che anche questo chapter vada bene ^w^ a big kiss.. P.s. te la saluto volentieri^^ P.p.s. ma non ti becco mai su msn.. quando ti colleghi solitamente?? °-°

Ringrazio tutti quelli che leggeranno e recensiranno questo capitolo, se continuo così forse c’è possibilità che riesca a trovare l’incentivo per finire la storia

                                                              See you soon, your lovable

                                                                                            Mommika            

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** 2- Telefonate ***


I'm nothing without you

 

 

 

2- Telefonate 

 

Le persone non potranno leggere nel pensiero, però io penso che soffermarsi in modo un pò più approfondito ad ogni gesto, o ad una parola confuse, sia anche più illuminante che leggere nella mente. O perlomeno io ho  sempre creduto così.”

 

" Taylor.. Perchè questa ragazza viene ad abitare con noi? "

A fare questa semplice domanda era stata una bambina con occhi incredibilmente vispi, i capelli legati in due ciuffetti ed sopratutto una lingua che tagliava e cuciva da sola. Si era rivolta alla sorella maggiore, che la teneva sulle sue ginocchia, mentre giocherellava con due anellini di ferro colorati.

"Beh, perchè.. aveva bisogno di un posto dove stare visto che non avevano una stanza per ospitarla "

La bambina lanciò un' occhiata furtiva a Samantha che ascoltava la conversazione dai sedili posteriori; Taylor aveva pensato bene di tenere la sorellina davanti per precauzione visto che era peggio di Attila.

" Quindi è una barbona?"

"MA NO!!" risposero in coro sia la sorella sia la mamma, al volante, che a quell'affermazione erano letteralmente sbiancate. La maggiore si girò verso la rossa per riparare alla gaffe della sorella

"Ehm, Samantha, scusala, ma purtroppo nessuno riesce ad azzittire questa peste.. e comunque credimi non l'ha detto con cattiveria solo che l'altro giorno mi ha chiesto chi fossero i barboni e io gli ho risposto quelli che non hanno una casa, così.. lei ha frainteso.." disse facendo una risata nervosa, per poi guardare si cagnesco Annie.

" Tranquilla non c'è problema" rispose lei con un sorriso " e poi effettivamente ha ragione.. purtroppo abbiamo avuto quest' imprevisto e il preside vi ha fatto scomodare"

"Oh non ti preoccupare cara" intervenne la signora McKessy "per noi due o tre non fà nessuna differenza, e poi magari con te Annie si darà una calmata"

La Schindlter aveva qualche dubbio a riguardo ma si limitò ad annuire. Un attimo dopo il telefonino cominciò a squillare: era la Prisley che la avvisava dicendogli di aver avvertito lei le famiglie che avevano dato l'ok e di chiamare Brian, Willis, Elisabeth e James.

Quest' ultimo intanto, veniva aiutato da Chad a portare i bagagli nella "loro" stanza, salendo lungo le scricchiolanti scale di parquet. Questa era di medie dimensioni, aveva mobili in legno ed una scrivania ad “L” completamente ricoperta da vestiti, pacchetti di dolci, calzini e riviste sportive o - teoricamente- vietate ai minori di 18 anni. La finestra che dava sulla strada illuminava la stanza grazie al lampione esterno, ed era adornata da semplici tende bianche.

"Grazie Danforth" disse  James facendo uno sbuffo per la fatica impiegata

"Figurati, ma chiamami pure Chad " rispose il ricciolino togliendo le divise da Basket ed il suo adorato pallone dal letto di sinistra "questo è il tuo letto. Era di mio fratello Victor ma ora lui si è trasferito quindi.."

" Mi dispiace.. Sono venuto a rovinarti la pacchia a quanto pare.."

"Macchè anzi.. io sono un tipo chiacchierone quindi.. E poi visto che frequenteremo a stessa scuola.. Approprosito oltre a giocare, suoni anche la chitarra elettrica?"chiese Chad indicando la custodia ai piedi del ragazzo

"Giocare? Giocare a cosa scusa? Io faccio parte del club di musica e teatro"

A quelle parole il moro rimase di sasso ed il sorriso sul suo volto si spense. Non era un giocatore di basket. Ma allora suo padre che diavolo gli aveva detto? Cercò di ricordare.

"Chad, ha chiamato il preside e ha detto se vogliamo ospitare un ragazzo che farà i tuoi stessi corsi.. che ne dici? Và bene no?"

Cavoli. Non lo aveva specificato.. E lui aveva dato l'ok come un ingenuo.. Beh dai, se lo avrebbe nascosto a tutti non ci sarebbe stato nessun problema e la sua reputazione di Wildcat salvata.

Il signor Danforth interruppe i pensieri del figlio bussando alla porta della camera

"Ragazzi ho preparato dei toast, venite giù che sono belli caldi"

" Grazie signore, arrivo" rispose James con un sbrilluccichio negli occhi mentre Chad lo seguiva in silenzio.

 

Brian intanto mangiava di gusto nella sfarzosa sala da pranzo degli Evans, ove tutti i familiari, a parte Sharpay, lo avevano accolto di buon grado. Ed ovviamente la biondina non si preoccupava di nascondere il suo disappunto.

"Senti.. Brian, giusto? Mi potresti ripetere come mai sei il nostro ehm, diciamo, gradito ospite?"

I suoi occhi color caramello erano sottili come due spilli mentre lo guardava in modo altezzoso. Il mento era appoggiato sulle mani perfettamente curate, senza un minimo difetto, con le unghie ricoperte da uno smalto perlato.

Il ragazzo ingoiò il boccone dello squisito pesce che stava gustando e si pulì la bocca con il tovagliolo di stoffa

"Certo, io ed i miei compagni siamo venuti nella vostra scuola grazie ad un gemellaggio organizzato dalla vostra professoressa di teatro e la mia, ma purtroppo il bed and breakfast che ci doveva ospitare non aveva camere sufficienti ed il vostro preside ha chiamato voi chiedendovi questa cortesia"

parlò lentamente ed con tono moderato visto che non gli sembrava il caso di alterare quella ragazza che si stava rivelando inquietante.

"Non capisco perchè la Darbus abbia voluto farci questa splendida sorpresa"

commentò la bionda in modo sarcastico

"Suvvia principessina, goditi questo buon rombo che ci ha cucinato Frank" intervenne il signor Evans sorridendo alla figlia quando il telefono di Brian suonò, facendolo imbarazzare un pò

"Scusate" spinse il tasto verde ed accostò il cellulare all'orecchio

"Pronto?"

"Pronto, Brian sono Samantha, scusa il disturbo ma la Prisley mi ha detto di dirti che lei ha già avvisato i nostri genitori della situazione e per loro non c'è nessun problema.."

"Ah, ok meglio così"

"E poi ti posso chiedere un favore? puoi chiamare tu Murphay ed gli altri due perchè non ho i loro numeri.."

"Si tranquilla ci penso io"

"Bene, a domani"

"Ciao"

I due chiusero la comunicazione mentre la cameriera toglieva i piatti.

"Brian, i domestici hanno portato la tua roba nella camera degli ospiti che è vicino a quella di Ryan, ora lui ti farà vedere un pò il vostro piano. Noi andiamo a prepararci per dormire, buona notte e a domattina." Dissero i signori Evans congedandosi, seguiti da Sharpay.

"Si, grazie, per l'ospitàlità e la cena"

Così, rimasero solo Brian e Ryan nella grande stanza. Il primo digitò i tasti del telefono, andò nella rubrica, per poi trovare la voce "Elisabeth Livingstone"

"Scusami Ryan devo fare al volo una telefonata, ci metto un attimo."

"Si si, fai pure" rispose il biondo mentre faceva roteare il suo cappello con un dito.

Schiacciò il tasto chiama ed attese in linea.

A chilometri di distanza un cellulare sulla scrivania cominciò a trillare, così Elisabeth si affrettò ad afferrarlo, ma appena lesse il display gli mancò un battito. Anzi diciamo pure due.

Brian Grantfler la stava chiamando. Non sapeva la ragione, ed il quel momento nemmeno gli interessava perchè il suo corpo era tutto un fremito e tutto un insieme di sentimenti così forti che spaventavano anche lei. Fece un gran respiro e rispose

"Pronto?"

chiuse gli occhi in ascolto della sua voce, di quella voce che l'aveva stregata, quella voce alla quale non poteva fare a meno perchè semplicemente era la sua.

"Ciao Elisabeth, senti mi ha chiamato Samantha che l'ha chiamata la Prisley che gli ha detto di dirci che ha già sentito i nostri genitori e li ha informati del cambio di programma e loro sono d'accordo, tutto qui."

La ragazza non riusciva a capire quello che diceva tanto era emozionata perciò quando smise di sentire la sua voce rispose in modo un pò impacciato

"Ok grazie ciao"

"Ciao"

La mora si buttò sul letto, della sua nuova camera, sentendo i muscoli del viso che non riuscivano a sciogliere il sorriso sul suo volto, ed il cuore che sembrava voler uscire dal petto tanto batteva forte.

Voleva fare qualcosa, perchè l'adrenalina che ormai era nel suo corpo gli stava creando un agitazione crescente. Di impulso digitò il numero di Willis e attese fremente la linea.

Il ragazzo in quel momento invece si stava spogliando per farsi una bella doccia e a sentire il trillare dell' apparecchio sussultò. Buttò velocemente la maglia sulla sedia lì vicino e attaccò il ricevitore all'orecchio

"Dica my princess" iniziò lui ridacchiando " Vuole chiedere scusa al suo darling perchè lo ha trattato male pocanzi?"

"Wil, ricordi la cosa importante che ti dovevo dire prima" Elisabeth parlava velocemente e il moro dovette prestare maggiore attenzione per capire quello che diceva.

"Si, dimmi" rispose lui ritornando con il suo tono serio

" Mi sono innamorata Wil, ed è la cosa più fantastica che abbia mai provato ma anche la più infame.. Perchè sò già che il mio amore è a senso unico ma ormai ci sono impantanata fino al collo"

Willis sentiva i singhiozzi dell'amica ed in quel momento è come se gli avessero fatto un colpo basso, perchè sapeva che quel giorno prima o poi sarebbe arrivato ma come tutte le cose della vita succedono quando meno te l'aspetti.

"Elly.. ti prego"  cominciò con tono dispiaciuto mentre inarcava le sopracciglia nere "Adesso non piangere, vedrai che la cosa si risolve.. Vuoi che vengo lì?" l'avrebbe raggiunta ovunque pur di farla star meglio.

" N..No, non preoccuparti darling, e scusami.. ma avevo bisogno di parlarne con qualcuno e sai che James ha la lingua lunga.." sì udì il rumore di lei che si soffiava il naso " Ma tranquillo tra un pò mi passa.. buona notte Wil, ci vediamo domani.."

"Aspetta Elisabeth! Chi è?" Willis chiuse gli occhi in attesa di udire quel nome, anche se già un sospetto lo aveva.

"Br..Brian" e dopo questa parola la ragazza attaccò facendo rimanere l'amico che ascoltava i freddi "tu-tu" del telefono. Il moro alzò gli occhi al cielo, come in cerca di un' illuminazione, o di un segno e poi si mise le mani nei capelli sospirando.

Poco dopo un ragazzo dai capelli biondo cenere, gli occhi come il mare dei caraibi e un fisico mozzafiato bussò alla porta della camera con degli asciugamani bianchi in mano.

"Willis, il bagno è pronto se vuoi.."

"Ah, grazie, Troy vado subito.."

Il biondino guardando l'aria afflitta del suo coinquilino non potè fare a mano di chiedergli:

"Ehm, tutto apposto? C'è qualcosa che non và?"

L'ospite si avvicinò verso di lui per prendere gli asciugamani rivolgendogli un sorriso triste.

"Io stò bene.. solo che una persona a cui tengo molto stà soffrendo ed io non ho proprio la minima idea di come aiutarla"

Detto questo superò il ragazzo e si diresse verso la stanza da bagno illuminata lasciando un Troy alquanto allibito.

 

Anche Gabbriella in quel momento era al telefono però con Taylor che l'aveva chiamata per sapere come andava con la sua ospite.

"Mah, Tay, non sò dirti molto.. Lei non ha parlato granchè con mia madre in macchina ed io.. Beh, lo sai che mi vergogno a morte con le persone che non conosco.. poi specialmente se non sò cosa pensano.."

"Ma Gabbry! Nessuno può leggere nel pensiero! E poi, cerca di sfruttare questa cosa per sforzarti di superare questa tua fobia nel relazionarti con il mondo!"

"Ma.." cercò di replicare l'ispanica senza ottenere grandi  risultati

"Niente ma o lagne! Me l'hai promesso quindi vedi che devi fare.. ora scusami ma ho Annie che stà torturando Samantha e almeno per il suo primo giorno di scuola deve essere intera.. Buona notte, a domani!"

"Notte.." rispose Gabriella tra lo sconsolato ed il divertito.

Decise di salire al piano di sopra, percorse il corridoio arredato con quadri allegri alle pareti ed eleganti tappeti sul pavimento fino a giungere davanti alla porta del suo studio, dove avevano attrezzato un letto per Elisabeth.

Fece un bel respiro, alzò il braccio per bussare, ma, ad un pelo della superficie piana, ritirò la mano e girò i tacchi.. Sentiva che quella sera non era aria.. avrebbe avuto un occasione migliore l'indomani mattina, magari nel tragitto che dovevano percorrere per andare a scuola.

Si infilò il pigiama di cotone sedendosi sulla trapunta a fiori del letto ad una piazza e mezza, andò velocemente in bagno per lavarsi i denti e sciogliersi la treccia, e poi appoggiò la testa sul cuscino, coccolata dal suo adorato peluche fatto a mano. Si. Domani sarebbe stata la giornata migliore.

 

Angolino dei personaggi:

Mommika: dunque, da questo secondo capitolo innauguro questo angolino per dare voce ai personaggi, o perchè poco presenti nel capitolo o perchè contrary alle azioni che sono costretti a subire.. Siate clementi però.. ç_ç

Sharpay: Clementi un corno!! è_é *sguardo omicida* Ma insomma, io che dovrei essere la star dico meno battute di quella Shendler o come diavolo si chiama che è perfettamente inutile alla trama..

M: Beh, ma vedrai che ci sarà molto spazio anche per te, cara,ora però non innervosirti che fa male alla salute poi.. *diventa piccola piccola*

Ryan: Ha ragione sorellina, sono sicuro che pian piano con i capitoli diventerai indispensabile vero? *fa cenno alla Mommika di annuire*

M: Ma certo ^^’ ti prometto che ti dedicherò anche un capitolo extra se lo ritieni opportuno..

S: Uhm.. beh allora se la mettiamo in questo modo.. si può fare..

R & M: *sospiro di sollievo*

Samantha: Ragazzi scusate, ma stavate parlando di me? No perché prima mi prudeva il naso..

Sharpay squadra Smantha dalla testa ai piedi..

S: Cioè, e questa dice più battute della sottoscritta?!

Si avvicina in modo minaccioso a Mommika che lancia uno sguardo supplichevole a Ryan il quale afferra troy che passava lì per caso

R: Sorellina, guarda chi c’è^^ *butta Troy addosso a Sharpay*

S: *candida ed innocente* Oh, ma ciao Troy.. che piacere averti qui..

Intanto quatti quatti Ryan, Mommika afferrano Samantha e si dileguano lasciando il povero Troy disorientato

M & R: *a bassa voce* ci vediamo al prossimo spazio, ciau ^w^

 

Herm90: Oh, io l’ho sempre detto che in questa sezione siete sempre troppo gentili XD A dirti la verità non so nemmeno io come andrà a finire la faccenda, quindi non ti posso anticipar niente.. mi diverto molto a giocare con le parole ed immedesimarmi nei personaggi e diciamo che è tutto nelle loro mani^^ Grazie per i complimenti, ho incominciato a leggere la tua West and East High story e la trovo mooolto interessante <3 *-* appena mi rimetto in pari ti faccio sapere XD

Barbycam: Guarda che io poi ci penso sul serio XDD anche perché Ryan è un personaggio che mi piace molto e farebbe bene al carattere contorto di Elly quindi XD

Ok basta.. anche perché di coppia certa ho solo la Chaylor e la..Nu vabbè non la dico anche se è abbastanza intuibile da chi mi conosce XD three kiss for you Ciaux e grazie per il sostegno^^

Soloio: Maddò °//° tu mi illudi così XD comunque, si, sono pensieri dei vari personaggi (che sono anonimi ma si può intuire con un po’ di attenzione chi parla^^ Al prossimo capitolo! Bye!

*AqUa PrInCeSs*: Eh lo so XD ho messo in ballo tanti nomi nuovi.. ed in questo Chap ho cercato di fare meno descrizioni ok?^^ Fammi sapere, e grazie 1000 per i complimenti, un besos

Titty90: Beh si, per certi aspetti si.. Lei e Sharpay si assomigliano molto.. (infatti mi sà che ci sarà qualche scontro.. o comunque non si vedranno di buon occhio.. chi lo sà XD)

La Prisley è matta lo so, ma le sue risorse non finiscono qui credimi XD un bacione tvttb p.s. aspetto la chiacchierata del week-end lo sai veero? XD

 

Ringrazio tutti quelli che leggeranno e recensiranno questo capitolo

 

                                              See you soon, your lovable

                                                                                            Mommika           

 

                                                                                         

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** 3- Guerra civile ***


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I raggi del sole mattiniero filtravano attraverso le tapparelle della finestra posizionata sulla facciata est della piccola villetta, tipicamente in stile americano, che sostava ormai da una ventina d'anni lungo la Canterbury street. All'interno della stanza dove affacciava la suddetta vi si trovavano 3 ragazze.  O meglio, 2 ragazze ed una bambina.

Le prime avevano da poco aperto gli occhi e senza badare troppo al loro aspetto decisamente sotto tono appena incontrarono i loro sguardi si sorrisero. Taylor sillabò un buon giorno senza emettere alcun suono, per paura di svegliare la sorellina e fece cenno a Samantha di uscire silenziosamente e con cautela; detto questo le due sgusciarono fuori dalla stanza emettendo contemporaneamente un respiro di sollievo.

"Non abbiamo svegliato la piccola Attila" ridacchiò la rossa

"A quanto pare" confermò la brunetta mentre si sistemava i capelli alla menobuona con il piccolo elastico che teneva sempre al polso "scusami per l'aspetto vergognoso.. Anche se non stò ore ed ore ad imbellettarmi come una cheer leader o la Evans, ho bisogno anch'io dei miei trenta minuti davanti allo specchio.. sopratutto per colpa di quesi odiosi capelli."

"Non preoccuparti, anzi ti capisco benissimo.."

"Beh che ne dici di fare una bella colazione sostanziosa per il tuo primo giorno alla East High?"

"Ti ringrazio.. Ma non vorrei recare troppo disturbo a te e a tua madre.."

"Ma no, te l'ho detto, e poi credo che per le spese si siano messi d'accordo il preside con la tua insegnante.. ora mi sfugge il nome.."

"Prisley"

"Giusto.."

concluse Taylor facendo schioccare le dita per ricordare meglio il nome, precedendo Samantha mentre scendevano le scale in parquet per arrivare in cucina. Questa era abbastanza ristretta, decorata con mobili ed elettrodomestici moderni, di colore rosso e acciaio, ed la cappa con il fornelli a gas al centro, mentre il tavolo a quattro posti era posizionato sulla destra. ai fornelli vi era già la signora McKassy che stava preparando delle uova strapazzate e qualche fetta di pane tostato.

"Buon giorno, ragazze, ben svegliate. Hai dormito bene Samantha?"

" Si, la ringrazio Morgan"

"Oh, dammi pure del tu cara.. Sennò mi fai sentire vecchia.."

a quelle parole la figlia lanciò un occhiata eloquente alla madre pensando "Mai tu sei già vecchia mamma" intanto che sorseggiava una spremuta di pompelmo fresca.

"Fortunatamente abbiamo due bagni, quindi appena avete finito di nutrirvi avrete tutto il tempo di prepararvi" continuò la donna ignorando lo sguardo della brunetta e porgendo il piatto a Samantha "Spero ti piacciano"

La ragazza diede una forchettata alle uova e annuii con il capo. Taylor invece afferrò un toast e lo addentò mentre si sedeva.

Le due consumarono velocemente la colazione per andarsi a preparare e dopo poco più di una mezz'oretta erano sull'uscio della porta.

"Ciao ragazze, buona giornata.. E per te Samantha un in bocca al lupo."

"Crepi" rispose la rossa sorridendo

Taylor diede un bacio sbrigativo sulla guancia della madre e fatto questo si incamminarono verso la fermata dell' autobus.

James e Chad invece già si trovavano nel luogo detto poc'anzi, uno che fischiettava spensierato con le mani in tasca, l'altro con il pallone da basket alla mano lo faceva rimbalzare ritmicamente a terra accompagnandosi con il piede destro. Indossava fieramente il giacchetto roso a strisce bianche dei wildacats, con il quale non perdeva mai occasione per metterti in mostra. Dopotutto che c'era di male ad essere popolare? Tanto meglio no?

Alla vista delle due James gli andò incontro sorridente mentre Chad spostò la testa dall'altra parte, non in modo affrettato, ma calcolato e lento così che nessuno potesse pensare che evitava i "sechioni". Anche se lo faceva volutamente..

"Buon giorno Samantha ^^" salutò il biondino con tono squillante "Lei è la ragazza che ti ospita?" chiese puntando i suoi occhi cerulei su Taylor che lo guardava un pò sorpresa, colpita dall'allegria che sapeva emanare. I ragazzi che frequentava lei non erano certo tipi del genere; molto chiusi, insicuri, il loro mondo, da quel che ne sapeva lei girava soltanto intono alla chimica o allo studio.

"Piacere, sono James Romphert" continuò lui tendendo la mano robusta alla brunetta.

Questa sbattè più volte le palpebre prima di realizzare l'azione del ragazzo e poi alzando lo sguardo verso di lui rispose lievemente impacciata intrecciando la mano con la sua, abbozzando un sorriso.

"Ah! Taylor McKassy"

Chad, che si era mantenuto a distanza, aveva le orecchie attizzate e ascoltava attento. Un pensiero gli balenò in testa:

"Aspetta un attimo.. E se adesso James si metta a.."

"Ehi Chad!" lo chiamò l'altro girandosi verso di lui alzando il braccio

Il ricciolino, chiudendo gli occhi scuri, imprecò un silenzioso "No"  per poi rispondergli con un timido

"Si?"

fece un sorriso tirato ma poi con un sospiro riprese il tipico atteggiamento con cui ogni studente dell'East High School lo conosceva: camminata sicura e molleggiante, pallone incastrato tra il braccio muscoloso ed il petto scolpito e un sorriso beffardo.

"Ti presento Samantha  Schindler, la nostra assistente regia e sceneggiatrice.. mentre Taylor la conosci già no?"

"Piacere" disse Chad facendo quel suo tipico sorrisetto " Si, McKassy è della mia stessa classe" continuò poi cambiando tono.

Taylor guardò in cagnesco quel ragazzo tanto arrogante solo perchè sapeva buttare una palla in un cestino.. E pensare che se non aveva tutta quella presunzione sarebbe stato davvero il ragazzo ideale.. No, un momento.. Ma che andava a pensare!

"Oh si.. Sapete, Danforth conosce bene la vostra futura co-professoressa di teatro.. Peccato che non abbiano un rapporto, diciamo, amichevole.."

puntualizzò la mora calcando le parole mentre incrociava le braccia al petto. La brunetta alludeva alle numerose volte in cui  Chad era finito in detenzione e alle infinite note di demerito..

 "Non sò se sappia apprezzare qualcosa che sia al di fuori del basket"

concluse poi alzando il capo guardando Chad con il suo stesso sguardo.

I due "novellini" intanto assistevano alla conversazione tagliente, Samantha decisamente a disagio, mentre James, non si spiegava tutto questo contrasto tra i due.. Per fortuna che in quel momento arrivò l'autobus così i quattro si separarorno due a due, lasciando per un pò di tempo del cattivo umore tra i due compagni di classe.

"Scusami Samantha, riconosco di essere stata un pò ridicola a bisticciare con Danforth, ma vedi tra noi non è mai scorso buon sangue"

cominciò Taylor guardando fuori dal finestrino mentre gli scappava un sospiro

" la nostra scuola è maldestralmente guidata da due club di rilievo: quello di teatro, sotto la protezione della Darbus, guidato anzi, meglio dire governato, esclusivamente da Sharpay Evans, visto che il fratello è completamente succube a lei, che ha un terzo del corpo studentesco ai suoi piedi, e poi troviamo il club di basket, con i pomposi wildcats - alza gli occhi al cielo - sotto la protezione del Coach bolton, hanno eletto come loro idolo Troy, figlio dell'allenatore, dal quale gli altri pendono completamente dalle sue labbra.. anche se poi se vai a vedere a Troy interessa solo buttare la palla nel canestro,  quello che comanda il gioco, anche se è il primo ad apprezzxare Troy e, come posso dire.. non lo farebbe mai deporre è appunto Danforth. E filar di logica loro hanno il controllo dei due terzi della scuola.. Infine ci siamo noi, gli unici ad avere un pò di cervello ed a non tollerare questa situazione che non stiamo con nessuno dei due, ma purtroppo siamo una percentuale abbastanza ridotta anche se i due capisaldi del club sanno perfettamente del nostro astio nei loro confronti.."

La schindler ascoltava attenta ed incredula la spiegazione della ragazza. Ma dove era capitata? In una guerra civile?!

Il cellulare di James iniziò a vibrare nella tasca dei jeans così ruppe il silenzio in cui si trovava rispondendo allegramente:

"Buon giorno Elly! Dormito bene?"

"Ciao James senti è urgente.. qui se continua così ci scappa la rissa, tra un compagno di Montez e due spilungoni.. stiamo vicino alla fermata 347 è vicino alla scuola.. io cerco di fermarli come posso ma muoviti.. E chiama Willis." dopo aver detto questo velocemente ed a bassa voce chiuse la comunicazione e guardo Gabbriella accanto a se che aveva gli occhi pieni di preoccupazione, e si mangiucchiav le unghie in segno di nervosismo.

Glie lo aveva bisbigliato lei all'orecchio che quello preso di mira era un membro del suo club, e che succedeva da un paio di giorni ormai ma non aveva recepito nient' altro.

"Ok, Elisabeth, respira e pensa velocemente.. Per prima cosa, non ci sono Wil e James con te quindi non dire parole a vanvera.. secondo, Gabbriella mi può dare una mano solo andando a cercare aiuto perchè se la toccano si sfascia data la sua corpuratura e terzo speriamo di non cacciarci nei guai il primo giorno di scuola.."

si schiarì la voce e poi avanzò di qualche passo attirando l'attenzione dei tre. quello al centro aveva il volto abbastanza terrorizzato, mentre gli altri due gli lanciarono un occhiata furente, avendo interrotto la cosa..

"Che c'è bellezza ti serve qualcosa?" chiese quello di sinistra mettendo un braccio sulla spalla del poveretto al centro che sobbalzò al contatto. Elisabeth notò che i due portavano a tracolla una borsa di atletica pesante, di tela bianca con le strisce rosse.

"Oppure sei anche tu una secchiona che può passarci i compiti.."

concluse l'altro avvicinandosi a lei.

"Ah è per questo.." pensò la mora dando un occhiata veloce alle spalle dei due.. "Eccolo! Adesso devo solo guadagnare tempo"

"Beh.. può essere.." cominciò con lo sguardo puntato su di loro.. "Ditemi"

Quello con dei lineamenti arabi si avvicinò ulteriormente, tentando fortemente Elisabeth ad indietreggiare, cosa che però non fece.. Dietrò la curva ad angolo c'era Gabbriella, e da quanto ne sapeva era molto brava a scuola quindi se passavano a lei la cosa gli sarebbe sfuggita di mano..

"chimica e fisisa, tutto il rpogramma svolto finora più un ripasso generale degli argomenti dell'anno scorso. Perchè sei al secondo anno vero?"

Si.. lei era al secondo anno, ma chimica e fisica erano le materie di cui sapeva poco e niente.. Cavoli.. Doveva solo sperare che loro ne sapessero meno di lei e giocare una delle sue carte migliori: la recitazione.

" Ok, come volete. Vediamo inizio a parlarvi delle molecole biologiche?"

"A parlarcene? Oh no mia cara.. tu ci scriverai le molecole biologiche e tutta l'altra roba che dovremmo sapere.. Però è strano.. Io non ti ho mai visto al tavolo degli sfigati.. Come mai?"

chiese mentre avanzava pericolosamente vicino alla curva.

Elisabeth era in difficoltà. non sapeva nemmeno che ci fosse la mensa in quella scuola, figuriamoci la suddivisione dei tavoli. Ed in più se scoprivano Gabbriella era fregata. Ok, stava per perdere la calma.. Non andava affatto bene.

"Beh, insomma se sono una sfigata non dovresti nemmeno calcolarmi no! Che ti frega se sono al mio tavolo oppure no!"

" Ehi,come ti permetti di parlarmi così,  che c'è, oggi vuoi fare la rivoluzionaria?"

Intanto che parlava in questo modo aveva preso la ragazza per il viso  facendola indietreggiare  e lei si accorse troppo tardi di aver fatto un pessimo errore per averglielo permesso.

Gabbriella incontrò lo sguardo scuro di quello e dilatò le iridi nocciola aprendo la bocca che oerò non emise alcun suono

"toh, ma guarda chi abbiamo qui.. La migliore dei secchioni. Buon giorno signorina Montez, perchè non ci aiuta lei con il nostro problema?"

Gabbriella non riusciva a parlare e lanciò un occhiata disperata ad Elisabeth che intanto si era liberata dalla mano del ragazzo. Il compagno nel mentre, si era avvicinato ai tre tenendo sempre stretto l'occhialuto di prima.

Ora la Livingstone aveva perso la pazienza.

"Ehi tu, stavi parlando con me. Lasciala stare chiaro?"

mise una mano sulla spalla di lui per farlo girare ma questo la prese pre il colletto sibilandogli

"Senti carina cerca di sparire, non ho tempo da perdere con una come te, adesso devo preoccuparmi del mio compito in classe"

"Mi dispiace, ma se la metti così allora ti farò perder tempo." e detto questo conficcò con forza il tacco del suo stivale in pelle sul piede destro, andandoci  di peso, per poi scattare all'indietro all'urlo di dolore di lui.

Il compagno allora afferrò Elisabeth alle spalle esclamando

"Ora la paghi brutta tro.."

ma venne bloccato da un saldo braccio ed una voce suonò duramente

"Adesso basta Moet, altrimenti il posto da titolare  nella squadra di atletica te lo puoi proprio scordare"

a parlare era stato Troy Bolton che guardava fisso negli occhi il moro, per poi spostare lo sguardo sull'altro "E questo ovviamente vale anche per te"

Non appena Elisabeth sgusciò fuori dalla presa dell'atleta Willis mollò il braccio di quest'ultimo accertandosi che raragazza stesse bene.

"Scusaci Bolton!" dissero all'unisono i due tremendamente imbarazzati.

"Chiedete scusa a loro, e guai a voi se vengo a sapere che fate nuovamente roba del genere, chiaro!?"

tuonò per poi fargli cenno di andarsene.

" Ci dispiace" conclusero loro per poi congedarsi velocemente.

"Elisabeth, stai bene?" chiese Willis accarezzandogli i capelli

"Si Wil, ma mi prudono molto le mani." concluse lei in modo secco. Aveva il viso contratto e la mascella serrata.

Troy intanto si avvicinò a Gabbriella porgendogli lo zaino che era a terra. La ragazza era sull'orlo del pianto.

"Sono desolato, Montez.. io.. spero che, tu stia bene insomma.." le parlava con un tono gentile ed impacciato, diverso da quello con il quale parlava in classe. La mora si limitò ad annuire con il capo mentre sentiva l'avvamparsi delle guancie.

In quel momento giunse a per di fiato James che gridava incurante di attirare l'attenzione degli studenti nei paraggi

"ELLY!! STAI BENE?!"

" Si darling, ma non urlare che ci stanno guardando tutti.."

"Ah, vabbè l'importante è questo.. Certo una rissa prima di innaugurare la nostra entrata alla scuola è meglio di ogni aspettativa! "

"Già" rise la mora girandosi verso Troy e porgendogli la mano "Ti ringrazio per l'aiuto. Sono Elisabeth Livingstone."

Troy incontrò gli occhi scuri di lei e rispose stringendo la mano affusolata

"Piacere, Troy Bolton"

Il suono della prima campanella arrivò alle orecchie del gruppetto che cercò di ricomporsi velocemente. Troy salutò amichevolmente tutti per raggiungere chad e gli altri Wildcats mentre Taylor e Samantha si unirono a loro. Troppe domande però in quel momento frullavano nella testa dei nuovi arrivati per rendersi conto di aver solcato la soglia dell'East High, la loro nuova scuola.

Ryan: L'angolino dei personaggi questo capitolo non ci sarà perchè se ne sono tutti andati in vacanza da qualche parte e mi hanno lasciato da sHolo.. ç_ç E l'autrice ha corrotto Sharpay con la sua Shot "Merry Christmas Ryan" (che tra l'altro è pure orribile U_U ma mi ha chiesto comunque di ringraziare i buon cuori che l'hanno letta e commentata.. <_<") così ha portato lei nello chalet di montagna invece che me ç_ç

James: *spunta all'improvviso* BUONE FESTE A TUTTI!! 

Ryan: Oddio, e tu da dove arrivi?! o.O"

James: Monica mi ha detto di venire qui per farti compagnia e visto che io sono buono e gentile eccomi qui *sorride*

Ryan:*pensa* "Ah vabbè si è sprecata.. poteva mandarmi Elisabeth visto che Gabriella e Troy se ne sono andati in vacanza insieme ç_ç" Beh, grazie allora.. Saluta i lettori insieme a me.

James *sorriso smagliante* & Ryan*agita la manina* : ciao ciao e grazie!

Herm90:Eccoti accontentata^^ ho iniziato a fare un accenno su le relazioni tra i quattro personaggi principali (anzi, meglio dire i miei preferiti xD) di HSM e come vedi non sono diciamo tutte rose e fiori^^ ma si evolveranno si evolveranno.. grazie 1000 perché mi segui sempre *-* tvtb

 

Armony _93: ti ringrazio per i complimenti e scusami se ci ho messo un po’ per aggiornare ma ho cercato di fare il capitolo un po’ più lungo per rimediare..^^” baci tvb anch’io xD

 

AqUa Princess: ringrazio anche te per la tua costanza, e sono contenta che la mia notizia chaylor ti abbia reso così felice xD Come ho detto ad armoni mi spiace se non ho aggiornato subitissimo ma ho allungato il chappy per compensare un po’ xD

 

Arigatou (=grazie) a tutti quelli che leggeranno e recensiranno questo capitolo, a very big kiss yours lovable Mommika e.. buone feste!!

 

 

 

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Capitolo 5
*** 4- Accordi e supposizioni ***


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Sapevo che eri la persona giusta,anzi, che eravate le persone giuste per cambiare, solo che purtroppo le cose non vanno mai come uno se le aspetta, mai come immagini e non sai quante volte mi viene in mente il tuo volto adesso che tu, più che mai, sei lontana. Però noi siamo uniti, come hai sempre voluto, uniti ad aspettarti.”

 

Occhi stanchi, mente vuota e tre sbadigli ogni due secondi. In questo stato si trovava Brian che cercava in ogni modo di tenere, per lo meno una piccola parte, la sua mente concentrata sulla lunghissima e cantilenante spiegazione della Charflow, insegnante di storia dell'arte che a giudicare dal suo aspetto aveva minimo 70 anni, sulle innumerevoli virtù di Fidia, il più grande esponente dell'arte classica greca.

Il resto della classe invece, non si sforzava nemmeno. Da quanto aveva sentito bisbigliare con rassegnazione da due compagne dietro di lui, era all'incirca un mese e mezzo che ripetevano "Fidia e l'arte del panneggio", tanto che anche qualche cheerlearder che frequentava quella classe aveva compreso i punti chiave dell'argomento.

sfortunatamente erano ancora le undici meno un quarto, e la prima campanella, per i turni del primo, sarebbe suonata solo alle dodici e venti.

Al piano superiore anche Willis & Co non si aspettavano un primo giorno così impegnativo. Alla prima ora una presentazione veloce al docente di letteratura inglese, seguita poi da biologia e chimica, poi due ore di diritto ed economia aziendale per finire in bellezza con matematica. Elisabeth nel vedere tutte quelle materie in cui doveva rimettersi in pari, iniziò a preoccuparsi seriamente visto gli impegni prossimi che avrebbe avuto con il teatro. Per non parlare poi della prospettiva di cercarsi un lavoro e magari frequentare qualche lezione di yoga. Tutti i suoi progetti stavano andando in fumo per colpa di tutto quel sovrabbondare di lavoro scolastico che non aveva previsto. Doveva ammettere che i professori facevano lavorare molto.

Lei, James e Willis erano capitati in classe con Gabbriella, Taylor, Troy, Chad, e poi quei due ragazzi, entrambi molto biondi; lei con lo sguardo altezzoso e portamento, lui con la faccia un pò da bonaccione, indossatore di cappelli stravaganti, a parer della mora un pò kitch. Come avrete capito stiamo parlando degli Evans, che ancora i nostri novellini non avevano avuto il piacere di conoscere.

La bionda, indietreggiò con la sedia senza fare rumore, per poi allungare il collo verso Ryan che si avvicinò per ascoltare meglio.

"Pss.. Ryan. Appena questa perdita di tempo sarà finita noi due andremo subito dalla Darbus per mettere in chiaro le cose. Io sono la star del teatro, quindi questo gemellaggio non deve modificare nulla se non, secondo i miei piani. Potrebbe venire un musical eccezionale se facciamo in modo che tutti questi novellini risaltino le mie capacità."

detto questo a bassa voce si rimise nella sua solita posizione, giocherellando con le piume della penna rosa shocking che teneva in mano.

James, faceva scarabocchi, sul libro di testo, seguito da Elisabeth che canticchiava in mente una canzone, la quale aveva già abbandonato le angosce del sovraccarico di studi. Avrebbe chiesto una mano a Willis.

Quest'ultimo infatti era sempre stato brillante a scuola, e seguiva le lezione senza problemi, scatenando la curiosìtà di Taylor che aveva notato la cosa, visto che gli altri non è che si preoccupavano di far finta o meno.

Suonata finalmente la prima campanella Chad e Troy, come il resto della classe, si catapultarono nei corridoi, per raggiungere gli altri compagni di squadra ed entrare, in modo rituale alla mensa per mangiare al loro privilegiatissimo tavolo al centro della sala.

"Uff.. Certo che quest'entrata delle nuove marionette della Darbus non ci voleva.." cominciò il ricciolino mentre faceva roteare su un dito l'inseparabile pallone.

"Marionette della Darbus? Vuoi dire Willis e gli altri arrivati?"

"Già"

"Mah, per me sono ok.. insomma.. non vedo dove sia il problema.."

"Oh andiamo Troy ragiona! Se la Darbus ha fatto venire questi tizi fin qui, non pensi che ci sia dietro lo zampino della nostra amata Regina dei Ghiacci per deturpare anche la nostra popolarità?!  Quella è capace di tutto pur di ottenere ciò che vuole."

"Secondo me le funzioni algebriche ti hanno fuso qualche rotella amico."

"Ehi, io parlo seriamente! I wildcats sono stati sempre le stelle splendenti della scuola.. E sai benissimo quanto Sharpay adori le cose brillanti, che fanno stare al centro dell'attenzione. Devo ricordarti il cuore abnorme color rosa accecante con tutti i lustrini e il concerto mieloso in palestra che ti ha dedicato l'anno scorso a San Valentino?"

"Ah. L'avevo rimosso. Non farmelo ricordare per favore.."

 

Nello stesso tempo nel teatro ancora con le luci spente..

 

"Mia adorata prof, non capisce cosa potrebbe accadere se permettiamo che la nostra scaletta tradizionale venga modificata dall'arrivo di questi nuovi -gran respiro- ragazzi?"

Sharpay parlava con enfasi e grande espressività alla sua insegnante di teatro che la ascoltava un pò perplessa sul da farsi

"Se il club viene esteso a molti dopo perde tutta la sua sacralità, perchè le cose non sono fatte nei minimi dettagli e finalizzate all'ecellente riuscita del risultato finale.. e poi, non crede che il coach Bolton e il suo gregge potrebbe approfittare del nostro squilibrio interno per diminuire la nostra creatività ed influenza all'interno dell'istituto?"

"Mah, non avevo riflettuto su questa probabilità cara, ma comunque, per adesso non possiamo annullare il gemellaggio. Però stà pur certa che, nel caso si presenterà l'occasione, non permetterò a nessuno di rovinare il nostro tempio della salvezza interiore."

"Bene.. Sapevo che lei mi avrebbe compreso"

e detto questo la Evans girò i tacchi e si diresse verso l'uscita, lasciando dietro di se un alone di profumo.

Ryan che aveva accompagnato la sorella, non la raggiunse subito, ma si soffermò per pochi minuti con l'insegnante.

Intanto per i corridoi affollati un' altissima pila di spartiti e fogli pentagrammati avanzava, con passo pericolosamente incerto e vacillante, trasportata da due esili mani, che avrebbero retto ancora per poco.

Difatti, allo svoltare dell'angolo, la ragazza che aveva in mano tutti quei fogli, tanti che addirittura arrivavano a coprirgli il viso, inciampò nelle sue stesse converse provocando un uragano di accordi e sincopi che si era riversato inevitabilmente a terra.

Willis, che aveva assistito alla scena anche abbastanza da vicino, si prestò ad aiutarla. I due raccolsero in fretta la carta candida, macchiata dalle note nere sparse quà e là sui pentagrammi, e dietro le sue lenti, Kelsie puntò il suo sguardo azzurro sbalordito sul moro che teneva più della metà dei fogli impilati sul braccio destro.

"Sono un pò troppi da portare per una sola persona, non credi?" iniziò il moro sorridendo "Ti aiuto io se vuoi."

"Gr-Grazie.." rispose lei imbarazzata mentre si sistemava meglio gli occhiali sul naso e sbatteva più volte le palpebre. Non ricordava di aver mai visto quel ragazzo prima di allora. Il suo sorriso era semplicemente magnetico e le guance della pianista erano diventate come il suo basco di stoffa scarlatto.

"Devo portarli in teatro, da questa parte.." continuò lei, destandosi dai pensieri. precedendo il ragazzo che osservava gli spartiti incuriosito. Le note scandivano un genere che conosceva molto bene e sotto di esse le parole:

 

Out of the tree of life, I just picked me a plum

Fuori dall'albero della vita mi sono scelto una prugna
You came along and everything started to hum

tu sei arrivata e tutto ha cominciato a canticchiare
Still its a real good bet, the best is yet to come

è ancora una buona scommessa, il meglio deve ancora arrivare



The best is yet to come, and baby wont it be fine ?

il meglio deve ancora arrivare e tesoro, non sarà meraviglioso?
You think you've seen the sun, but you aint seen it shine

pensi di aver visto il sole ma non l'hai visto splendere

 

Willis non riusci a leggere altro ma gli accordi, le parole, e sopratutto la melodia jazz, sembravano fatti apposta per lui. Doveva chiedere gli spartiti a quella ragazza e inserire la canzone nel programma del benvenuto, che la Prisley aveva imposto. Gli aveva dato meno di 3 giorni e si meravigliò della facilità con cui aveva svolto quel compito.

Era sicuro che sarebbe stata un'esibizione con i fiocchi. E lui aveva intuito per queste cose.

 

*_*_*_*

 

Ringraziamenti veloci veloci e scusate per l’enorme ritardo >_<:

Herm90:XD sapevo che ti sarebbe piaciuto (o per lo meno lo speravo *sisi*), purtroppo non ho aggiornato prestissimo come mi ai chiesto.. cercherò di accelerare i capitoli successivi!

Armony93: grazie 1000 anche a te, pure tu sei una  lettrice assidua (e scusami se nel capitolo scorso non ti ho citato.. me è baka..)per il bacio tra chad e Taylor.. penso che dovrai attendere un po’.. ma chissà, forse accidentalmente..

Titty90: XD si.. non l’hanno compreso poverini.. (specialmente James cheè un pacifista cronico XD) ma almeno vedono che non è da sottovalutare.. Grazie per il sostegno <3 tvttttttttb

 

p.s. la canzone è The Best Is Yet To Come di Michael Bublè

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** 5- Il pianista ***


fghcf

 

 

 

 

5 – Il pianista

 

"Taylor!"

la voce delicata di Samantha si era alzata di intensità per trovare l'attenzione della brunetta che l'aveva aspettata cortesemente davanti alla sua aula di letteratura latina.

“Ah Samantha - rispose lei individuandola - come è andato questo primo giorno?"

"Bene grazie, devo dire che i professori  sono molto competenti.."

"Beh si, non ci possiamo lamentare" osservò Taylor con un sorriso " Gabbriella è andata ad accompagnare Elisabeth a teatro perchè mi sembra di aver capito che ha problemi con l'orientamento.. Comunque ha detto che ci raggiungono alla mensa.. Hai fame?"

"Abbastanza"

"Bene, ma ti avverto, non aspettarti gran che.. Stiamo parlando di una mensa ma probabilmente è meglio del cibo cucinato da mia madre.."

Le due si allontanarono sorridenti dalla classe e alle loro spalle sia Sharpay che Ryan - il quale aveva raggiunto la sorella appena finita la chiacchierata con la Darbus -  prendevano dei vaucers (biglietti che solitamente si usano delle mense britanniche e americane n.d.M) speciali per saltare la fila alla mensa.

 

"Diamine! non sò proprio da chi diavolo hai preso! Possibile che tu sia sempre così lenta e ti scivoli tutto via come se niente fosse?! Poi ti credo che ti è venuto il sedere grosso. Fai qualcosa anche tu invece che pensare che tutti siano al tuo servizio!"

 

Le iridi incredibilmente scure erano lucide quando la sua proprietaria si destò da quei pensieri. Ecco. Quel nodo fastidioso e pesante la tormentava nuovamente. Decise di concentrarsi per lo meno su quello che le stava accadendo intorno per non fare pensieri malinconici. Sfortunatamente però si rese conto di avere davanti una presenza inaspettata in quel momento.

Occhi azzurri, camminata sicura, e capelli color dell'avena matura, lei era una delle poche persone che la nostra Livingstone non tollerava. Ed il motivo era tanto banale quanto dovuto.. Ovviamente dal punto di vista della mora. Questo poichè Kristie Jewloss era stata una ragazza importante per Brian e peggio, sua partner nel teatro per ben tre anni. Pessimo.

"Elisabeth?"

Nessuna risposta.

"Elisabeth, tutto bene?"

La mora finalmente diede cenno di ascoltare, voltandosi verso Gabbriella, la quale l'aveva un pò di timore a stare in quel luogo.. Dopotutto quello era il regno incontrastato della Evans

"Oh, scusami Gabbriella, anzi ti ringrazio di avermi accompagnato in teatro.."

"Anche perchè devi sapere che uno dei tanti soprannomi di Elly è "bussola "

concluse la frase Willis che era appena arrivato preceduto da Kelsie che aveva proseguito fino a raggiungere il pianoforte sul palco

"Bussola?" chiese la nuova amica non capendo

"Si.. perchè devi sapere che una delle sue doti è riuscire a perdersi anche in un piccolo super market.."

Gabbriella cercò di soffocare un risolino mentre Willis si beccava un pizzico a tradimento da Elisabeth.

" Vi esibirete in qualcosa? " chiese poi prendendo posto in una delle poltroncine rosse e sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio

Il ragazzo buttò l'occhio sugli spartiti che aveva in mano e rispose un uno dei suoi bei sorrisi

"Beh magari.. aggiustando un pò qualcosina, io potrei dedicarti questa canzone.. che ne dici?"

A quelle parole la vice presidentessa del club di chimica avvampò mentre sentiva che le parole gli morivano in gola. La cantante invece alzò gli occhi al cielo scacciando via l'amico.

" Si, si darling.. Ora però vai al piano che è meglio" poi, quando Willis si era allontanato un po’, si avvicino a Gabbriella sussurrandogli

"Gabbriella, non prendere alla lettera ogni parola di Wil, tende a fare, diciamo, il galantuomo con tutte. E, anche se di solito non mi immischio nei suoi corteggiamenti, non voglio che tu ci rimanga male ok? Dopotutto, sei una delle poche che non mi è del tutto indifferente."

la ragazza si limitò ad annuire, ancora più imbarazzata, perchè si era fatta sgamare subito. Detestava essere un libro aperto per tutti. Ma perlomeno, da quanto aveva capito, contava un pò per la sua nuova coinquilina e già questo era sollevante.

Willis intanto si era avvicinato nuovamente a Kelsie porgendogli i fogli.

"Perdonami, non mi sono presentato sono Willis []. Sei una pianista compositrice?"

"Kelsie Nilson - prese delicatamente gli spartiti - piacere mio. Si, suono e compongo per il Drama club."

il ragazzo appoggiò i gomiti sulla superficie liscia del pianoforte avvicinandosi alla ragazza e indicando con il dito il titolo della canzone vista pocanzi

" Ti posso chiedere il favore di farmi provare questa con il piano? L'hai scritta tu?"

Gli occhi azzurro elettrico della pianista guardarono Willis sorpresi, ma limitandosi ad annuire fece segno al ragazzo che si poteva accomodare sullo sgabello rettangolare.

Questo abbassò con la rotellina laterale l'altezza del posto a sedere, e si avvicinò fluidamente al pianoforte sistemando con cura i fogli pentagrammati. Kelsie si era appogiata lateralmente allo strumento sempre più presa dai movimenti del moro.

Willis si concentrò per un momento, immobile, con lo sguardo fisso sugli spartiti e poi - fu questione di un attimo - prese perfettamente l'accordo iniziale. L'armonia di suoni arrivò in un lampo anche alle orecchie delle due ragazze che stavano vicino all'entrata, innescando un pò di adrenalina in Gabbriella, la quale aveva avuto l'impressione che Willis avesse un talento trabboccante per qualcosa e che in quel momento lo stesse mostrando.

Intanto il ragazzo, continuava a creare ed intrecciare motivi fatti di scale ed arpeggi, in modo così naturale e sciolto che Kelsie non poteva credere ai suoi occhi. O meglio, alle sue orecchie.

Non solo stava rispettando la partitura in modo esemplare, ma la stava arricchendo di volta in volta con dinamiche nuove, trilli e acciaccature che lei non aveva scritto. Anche [] con la sua amica [] erano rimaste in silenzio fissando la figura di Willis, che si specchiava anche nel nero lucido del pianoforte mentre suonava quel Jazz melodico, improvvisando ed aggiungendo, senza però accennare al testo.

In quel momento giunsero al teatro anche la Prisley e la Darbus, le quale rimase affascinata dal modo di suonare del ragazzo.

"Kelsie? -avanzò con passo sicuro verso il palco - Ma questa non era la canzone che mi avevi fatto ascoltare la settimana scorsa e che io ti avevo detto di modificare?"

chiese la professoressa guardando l'alunna attraverso le lenti spesse degli occhiali.

"Si signora."

"Bene! Mi complimento per il tuo lavoro, le arrangiature sono davvero ottime. - spostò lo sguardo a Willis - E tu le hai eseguite in modo eccellente, complimenti. come ti chiami?"

"Willis Kross"

"Ehm, professoressa.."

"che c'è Kelsie?"

"In realtà tutte le modifiche che ha sentito le ha fatte lui.. In questo momento. - si morse nervosamente il labbro inferiore - io ho preparato i brani per Sharpay e Ryan questo week-end"

a quelle parole anche la Darbus guardò Willis con uno sguardo diverso mentre la Prisley, che era giunta al suo fianco, chiarì la situazione

" Willis, suona il pianoforte da quando aveva quattro anni, suo padre era un pianista importante a Vancouver, e in questo ultimi anni si stà specializzando nel ramo del Swing e del Jazz  anche con un'altra mia alunna.."

"Oh capisco" biascicò la Darbus tra l'ammirato ed lo stizzito. Kelsie sapeva che ora avrebbe preteso molto di più da lei.

 

***

Angolino dei personaggi:

Mommy si trova legata e sospesa nel vuoto con una fune. Ah e ovviamente imbavagliata

M: ç___ç *mugola qualcosa e scalcia per farsi sentire* (cosa del tutto inutile)

Si sentono dei passi ed arriva Elisabeth.. L’autrice speranzosa cerca di attirare l’attenzione ma Elisabeth la guarda impassibile e prosegue.

La stessa cosa avviene con Gabbriella che la guardò dispiaciuta e Taylor che scrollava la testa rassegnata.

Dopo un po’ arriva Ryan conciato a mò di ninja, avente sotto il braccio una scaletta pieghevole. Il biondino libera con un po’ di fatica l’autrice furiosa.

M: ma insomma! Come mai mi sono trovata legata e imbavagliata e quelle tre sono passata me non mi hanno liberata?! Posso capire Elly però Tay e Gabbry non hanno il cuore così duro.

R: Beh vedi da quello che ho capito quasi tutti hanno organizzato un complotto visto che sei troppo lenta ad aggiornare e noi senza capitoli non sappiamo che fare..

M: Oh..

R: E anche i lettori si stanno coalizzando sai?

M: Oddio..

R:Perciò credimi, prima che Sharpay lo viene a sapere cerca di velocizzare la cosa sennò siamo finiti tutt’ e due.

M: Ma scusa tu che c’entri?

R: ah non lo sai? Prendo degli extra per fare la co- presenza in questo angolino quindi più velocemente si fanno meglio sarà per il mio guardaroba..

M: Ma se hai come minimo tredicimila cappelli..

R: si ma infatti non mi mancano i vestiti.. E’ che Sharpay si è appropriata anche del mio armadio perchè non aveva spazio per le sue maglie color Ecrù

M: ah ok.. ^^”

Si sentono dei passi veloci

M: Oddio, e se adesso mi vogliono rilegare?!

R: No no ho io l’asso nella manica!

M: Sarebbe?

Ryan spinge un pulsante apparso nel nulla dove i due scompaiono in una nuvola di fumo.

Ritorneranno? Mah..

***

Titty90: Oh beh in un certo senso mi fa piacere che le coppie non si siano già capite, anche perché c’è né di strada da fare, ti ringrazio  come sempre per i complimenti. L’angolo dei protagonisti è ricomparso come vedi (povera me ç_ç) E per la Ryelsie.. Valuteremo valuteremo XD ciau tvtttb

Armony_93: Grazie anche a te spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!tvtb

Herm90: XD Grazie, quei due sono i più pericolosi *sisi* spero che anche questo chappy sia stato piacevole anche se mi sono concentrata un po’ di più su Willis… Tvttb

Al prossimo! Grazie a tutti coloro che leggono e recensiscono questa storia (che spero riuscirò a finire prima o poi XD) un kiss vostra Mommika

 

 

 

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Capitolo 7
*** bisogno di Shopping ***


bisogno di shopping

 

 

 

6- Bisogno di shopping

 

Il volto sorridente di Winnie the Pooh, con aggiunta di manico ed collo mozzato, guardava con i suoi occhi neri e inespressivi, gli altrettanto scuri della sua legittima

proprietaria, i quali erano anche doloranti e rossi. Elisabeth non aveva chiuso occhio e la sua acuta coinquilina lo aveva notato, nonostante il correttore, mentre

consumavano quella tranquilla colazione domenicale. Aveva notato altre due cose insolite della ragazza in questi due giorni: mangiava pochissimo ed in più non aveva

voluto uscire la sera precedente, nonostante Willis e James avessero insistito.

 

"Andiamo darling, iniziamo a conoscere questa cittadina no?"

"No Wil. Ho un sacco di materie in arretrato e poi non sono dell'umore."

"Uhm.. lo sai che non c'è la beviamo ma per stavolta ti lasciamo in compagnia di questa deliziosa fanciulla -guarda Gabriella e le fà un sorriso mozzafiato - anche se la

prossima volta vi vogliamo con voi."

"Ok grazie, divertitevi e non fate danni." li salutò lei con un bacio sulle guance.

"Ci proveremo Elly" rispose James agitando al mano in modo infantile "E' stato un piacere Gabriella!"

"Ci.. ciao!.. Anche per me!"

Una mezz'oretta dopo la Livingstone l'aveva congedata e la ragazza aveva sentito solo i suoi passi per andare ed uscire dal bagno. Purtroppo nemmeno lei era di tante parole.

 

"Allora  per te va bene?"

"Eh?"

Si rese conto con orrore di non aver ascoltato Elisabeth

"Oddio scusami, ero sovrapensiero.. sono mortificata.."

un sorrisetto spunto sulle labbra dell' altra.

"Ehi tranquilla, mica mi hai accoltellato.."fece una smorfia "Come mi è uscito stò accoltellato.. Comunque, ti ho chiesto se  potevi accompagnarmi ad un centro commerciale.

 Avrei bisogno di comprare le ultime cose per il costume e della roba di cancelleria."

"Ma certo! Ne sarei felice^^" rispose lei con un sorriso

"Thanks"

così le due ragazze continuarono soddisfatte la loro colazione mentre il pensiero viaggiava già a quello che potevano fare qualche ora più tardi.

 

Nello stesso momento, nella villa degli Evans anche i due gemelli e Brian stavano facendo colazione, con la Drama Queen imbronciata perchè i genitori gli avevano vietato di

avere la colazione in camera quella domenica.

Brian era a dir poco estasiato di trovarsi davanti tutto quel bendiddio: dalle uova con bacon fino alle sculture di frutta fresca ed esotica. Mentre mangiava gongolante, si

ricordo della faccia minacciosa della Prisley, se l'indomani non si presentava alle prove generali con il costume completo.

"Ehi, Ryan, senti. C'è un centro commerciale da queste parti vero?"

"Sicuro. Come mai?" rispose il biondino pulendosi con un tovagliolo ecrù.

"Mi servono delle cose per lo spettacolo di martedì.."

"Ah, ma che bello! allora ti accompagniamo!" intervenne Sharpay che alla parola spettacolo si era attivata.

Brian si limitò  ad annuire sorpreso dall' entusiasmo della Evans, mentre Ryan si chiedeva cosa aveva in mente la sua sorellina.

 

"Eddai, Troy! Devi assolutamente accompagnarmi!! Dopo ore e ore a sgobbare per quello schiavista del signor Wekandey, non posso rinunciare a comprare il pallone e le

scarpe firmate dal mitico Andrew Leed (n.d. M: dovrebbe essere un famoso giocatore di basket, ma lasciamo a Chaddino queste cose xD) E poi lo si anche tu che le edizioni

limitate finiscono!! dobbiamo stare lì alle 10 e mezza.."

mentre l'amico parlava, il playmaker alzò gli occhi al cielo..

Era da due mesi che Chad lo stava mettendo in croce sull'arrivo di quelle scarpe e del pallone. Perciò anche se la voglia non lo assisteva, chiuse lì dicendo con la voce ancora

 un pò assonnata:

"Va bene Chad, tra tre quarti d'ora sotto la statua all'ingresso."

"Grande, amico!" rispose con entusiasmo "Ci vediamo lì!"

Ed chiusero insieme la cornetta.

In quel momento Willis giunse nel soggiorno canticchiando, e lasciandosi alle spalle una scia di profumo.

"Buongiorno Troy"

"Giorno Willis, vai da qualche parte?"

"Si.. vado a prendere gli apparecchi del sound a casa di Danforth, e poi con James andiamo alla scuola per allestire già la parte grossa. Io e lui ci occupiamo del suono."

"Ah.." si limitò a dire Troy, non collegando le parole del ragazzo.

" Per lo spettacolo di martedì.."

" Già! Si hai ragione! Mi dispiace, ma io del mondo del teatro e della musica so davvero poco.."

"Tranquillo.. Anche io ed il signor sport siamo per lo più che conoscenti.. Comunque tu rimani qui a casa?"

"no, devo andare al centro commerciale con Chad.. Anzi, perchè non ci raggiungete dopo?"

"Tieni" disse Willis porgendogli il cellulare "Dammi il tuo numero così appena ho finito ti chiamo così mi dici dov'è il centro. Perchè altrimenti rimarrei fuori casa. Greg è stato

 molto chiaro con gli orari.."

"Certo, tranquillo, a dopo allora!"

"Ciao grazie"

Il moro si chiuse la porta alle spalle, infilò le mani in tasca e messe le cuffiette nelle orecchie cominciò a canticchiare, percorrendo l'assolata via, nel silenzio domenicale.

"The best is yet to come.."

 

Solcata la soglia della porta a vetri automatica le due morette si sentirono rinascere. L'aria condizionata era davvero una grande invenzione.

"Eolo!"

esclamò Elisabeth allargando le braccia e chinando la testa all'indietro facendo ridere Gabriella.

Il centro commerciale era  aperto da poco, ma già c'era parecchia gente. Probabilmente in molti volevano scampare al caldo rifugiandosi nel comfort dell'aria condizionata

e magari approfittarne per togliersi qualche sfizio in più.

"Non sei abituata a questa afa vero?"

"Assolutamente  no! Da noi a dir la verità il tempo è sempre opaco.. il sole viene, ma non andiamo oltre i 25 gradi.. Qui è da collasso!"

"C'è un distributore di coca cola se vuoi.."

"Oh no grazie. ma quando troviamo un bar prendo una bottiglietta d'acqua volentieri.." rispose accennando un sorriso "Ma adesso portami in un negozio di abbigliamento, o

magari se c'è in uno di sartoria.."

"Si si c'è, è al primo piano"

"Allora let's go darling <3" rispose Elisabeth precedendola lungo le scale mobili.

Gabriella si sentiva sempre più a suo agio con quella ragazza e sperava davvero che il loro rapporto si sarebbe evoluto in una forte amicizia perchè il suo aspetto ed il suo

modo di fare gli donavano un fascino magnetico particolare.

 

Il negozio di sartoria era ampio e pieno di rotoli di tessuto dentro lineari mobili in ciliegio, ordinati tra loro in base alla gradazione. I fili si trovavano sopra, avvolti in rocchetti

varianti per dimensione posti in originali espositori di stile liberty. La commessa era una signora di mezza età con un taglio corto, le mani calzanti dei ditali, ed un camicie

contenete spilli e aghi.

"Dì tutto a Sharpay, Brian, parlami di questo spettacolo.."

ammiccò la bionda sbattendo gli occhi color caramello in direzione del ragazzo che era intento a cercare una stoffa bianca per fare il mantello..

"Beh parla di una principessa, Gwen, che si innamora di un.."

"No." lo bloccò la Evans con tono deciso. "Non mi interessa la trama o queste cose qui.. parlami di voi ragazzi.. Per esempio, c'è come dire, una prima donna?"

"Una prima donna?" chiese non capendo

"Si.. una che fà un ruolo importante, che canta bene, insomma una prima donna." rispose lei con un tono più indispettito

"Ah, beh si.. ne abbiamo.. una in particolare.." continuò lui mentre provava sulle spalle la lunghezza del tessuto candido

"Oh, e chi sarebbe?" la sua voce vibrava dalla curiosità

"Lei." intervenne Ryan indicando verso l'entrata del negozio.

 

***

Angolino dei personaggi:

M: *si guarda intorno furtivamente* Ryan.. Siamo tornati vero?

R:  *sbuca accanto a lei* A quanto pare..

M: Pensi che vogliano la mia testa?

R: Come minimo.. dopo averli fatti aspettare per mesi e mesi.. U_U

M: = ( *mortificata*

R:.. senza dare notizie.. U_U

M: = ( *super mortificata*

R: .. e presentarti con un capitolo in cui non succede praticamente niente.. U_U

M:*piange*  uff..ma oltre la mia pigrizia ci si mette pure la sfiga del Pc!

R: lo so darling.. ma se lo dici così sembra ancora una scusa in più, anche se sai che moi ti crede sempre.. ^^

M: già hai ragione.. *sospiro abbattuto*

R: Oddiu.. Stà arrivando Chad!

M: Aspè! Lo corrompo io!

    *voce smielata* Chadddiiiinooooo..

C: *spalanca gli occhi* Wah! Non ci credo! Sei tornata! O_O

M: non voglio sapere se la tua reazione è di gioia o di spavento *coff* a buon intenditor..

Comunque ascoltami bene. Non rivelare  che io e il mio socio siamo qui finche non mi saprò riscattare (nd.dtt: allora aspetta e spera..) in cambioti farò avere oltre al pallone e le scarpe anche la maglia firmata da quel andrei o come si chiama PIU’ un brillante futuro in qualche squadra di basket..

C: Uhm.. Più un rifornimento di calzini mensili di minimo 20 pezzi?

M: Eh? °_° *gocciolina* Si si.. anche quello..

C: *sorriso da bimbo* Ok ^________^

M & R: Mitiko *__*

 

Ah mi scuso per non commentare le vostre recensioni una ad una ma.. diciamo che c’è un problemino tecnico.. dalla prossima volta sarà tutto regolare darlings <3 Un ringraziamento a tutti quelli che leggono e che recensiscono nonostante le il mio pessimo andamento di marcia! Vi loWo bye (P.s. a Titty: Darling tieni buona mia cugina così mi dà la possibilità di pubblikare sul suo PC visto che il miu è morto.. Ecco già rompe.. Leggerò CRD4 tranquilla ^^ ti lovvo tantu un besos) bye

 

 

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Capitolo 8
*** The best is yet to come ***


the best is the to come

 

 

Capitolo 7 - the best is yet to come

Sharpay spostò lo sguardo lungo la direzione indicata dal fratello. La sua vista trovò una ragazza alta dai capelli con un taglio corto e sguardo magnetico. Gli occhi scuri brillarono per un momento quando acennò un sorriso alla commessa per poi incontrare quelli di.. Montez?!
"Ma che diavolo ci fà quella fallita amante di Eistain.." sussurrò fra se. Si abbassò di colpo strattonando giù anche i due ragazzi che aveva accanto.
"Ehi, che ti è preso?" chiese Brian mentre si massaggiava la spalla, infilzata dalle unghie di lei.
"Taci. Devo riflettere...- avvicinò il volto minacciosamente a quello del fratello - "Ryan, perchè diavolo non mi hai detto che conoscevi quella?"
"Ma io non la conosco.. Sò solo chi è."
"Ah davvero?! Beh sai benissimo che devo sapere tutto su chi mette piede nel mio teatro.. E lei non fà eccezione.."
Le ballerine bianche di Gabriella passarono proprio in quel punto e la ragazza sussultò alla vista della chioma bionda e degli altri due, portandosi così una mano al petto.
"Ehm.. Io..Io.." cominciò a balbettare.. Perchè aveva tanta paura di quela ragazza?
Sharpay di rimando si alzò in piedi, roteando gli occhi contornati di  mascara verso l'alto e catturando tutta la sua compostezza fece finta di non considerarla
"Allora Brian, hai trovato quello che ti serviva?"
L'interpellato e Ryan si alzarono un pò imbarazzati
"Si Sharpay" - mostra il tessuto bianco - vado alla cassa ok?"
"Bravissimo" cinguettò lei per seguirlo
Ryan fece un cenno di saluto a Gabriella senza farsi vedere dalla sorella, la quale ricambiò volentieri.
Elisabeth che stava osservando dei foulard color pastello girò lo sguardo scuro e come minimo perse un battito. Brian Grantfler stava avanzando verso di lei ed era semplicemente divino. Evitò volutamente il suo sguardo e benche la salivazione era minima, ringraziò con fare cordiale la commessa
"Quello turchese và benissimo grazie, lo metta da parte  per cortesia - poi le mostro il contenuto della busta che aveva in mano tirando fuori un delizioso vestito verde acqua, con la gonna a palloncino ed una cinta che faceva da suo unico ornamento. - Adesso ha per caso un tessuto per fare uno scialle da abinarci?"
" Certamente. Faccio il conto a questo giovanotto - sorrise a Brian - e poi ti faccio vedere"
"La ringrazio."
I due compagni non si  parlavano se non sul palco o per questioni recitative.
"Holaaaaa..." la voce smielata di Sharpay arrivò alle orecchie della ragazza che con fare deciso e camminata ondeggiante avanzava in tutto il suo splendore, abbagliandola coon il suo sorriso da palcoscenico.
"Nice to meet you tesoro, io sono Sharpay Evans, regina incontrastata del Drama club alla East High"
Elisabeth sbattè più volte le palpebre prima di togliere lo sguardo sconcertante che la ragazza gli aveva provocato. Ma che giorno era; vestiti come una lampadina di natale?
La sua attenzione fu attirata da Gabriella che da dietro gesticolava nervosamente facendogli segno di rispondere.
"Ciao." concluse in modo piatto per poi raggiungere l'amica la quale non sapeva se sotterrarsi lì al momento o aspettare l'urlo da ugola d'oro della bionda.
Il sorriso smagliante di Sharpay divenne un tic nervoso. Come osava una sciacquetta qualunque risponedere così a lei. Ancor peggio se lei gli aveva concesso la prima parola.
Ryan tentò di rimediare la situazione attaccando bottone con la Livingstone.
"Ed io sono Ryan Evans, Elisabeth."
Almeno il suo sorriso era sincero.
"Sò chi siete. La professoressa Darbus mi ha proposto di fare un pezzo con voi, ma la nostra scenografa aveva già preparato tutto."
"Oh capisco.. E' tutto pronto per lo spettacolo di dopodomani?"
"Quasi.. Io devo finire il mio costume. "lanciò un'occhiata fugace a Brian "E penso anche altri."
" Spero che venga una bella cosa."
"Si.."
la ragazza fece per andarsene dalla commessa ma Ryan buttò al volo una proposta
"Perchè a mezzogiorno e mezzo non pranziamo da spizzico che si trova proprio su questo piano? Così facciamo una chiacchierata tra colleghi." Sapeva che la cosa non avrebbe dispiaciuto neanche a sua sorella visto che moriva dalla voglia di raccogliere più informazioni possibili sui suoi "ospiti" che di lì a poco avrebbero solcato il suo palco.
"Gabriella.. Per te và bene?"
"Ce..Certo, come preferisci." anche se a stare allo stesso tavolo di Sharpay non la metteva affatto a suo agio.
"Allora ok. Ora scusatemi ma avrei da fare." e così si allontanò parlando cordialmente con la gentile commessa.
"A dopo Montez" la salutò Ryan allontanandosi preceduto da una Sharpay ancora furente e da Brian che smanettava con il cellulare.
***
Intanto Chad, aveva tanta voglia di saltare ed urlare. Felice come una pasqua sfoggiava il pallone immacolato all' playmaker che lo guardava divertito. Certo, avevano dovuto aspettare un'ora  e mezza tra gli spintoni dei clienti ammassati alla cassa, e il commesso che sembrava avere un handicap nello sbollare gli scatoloni. Ma la faccia gongolante del suo migliore amico, lo stava ripagando.
"Cioè, non è uno spettacolo? A casa ci faccio un altaretto solo per lui.."  continuava a ripetere il ricciolino, baciando il pallone per la cinquantesima volta.
"Si si.. Ma guarda se ti vede Amy  che sbaciucchi lui invece che lei, diventa gelosa..."
"Amy chi?" fece una pausa perplesso "Ahhhhh! La cheerleader!  No tranquillo, ho chiuso con lei.. Mi ero stufato.."
"Ma tu ne cambi una a settimana?"
"Ehi Ehi, che ci posso fare se nessuna resiste al mio fascino.. Tu invece.. Mica ti mancano le ammiratrici.. Cosa diavolo aspetti?"
"La persona giusta" concluse Troy strizzando l'occhio all'altro.. "Quella giusta."
"Si ceerto, principino.." ma venne interrotto dal suo stomaco che brontolò "Uhm..Che ne dici di andare da Spizzico dopo?"
"Okay Casanova."
***
"Uff!" sbuffò James " E con questa abbiamo finito." esclamò posando l'ultima cassa
"Certo che qui è da morire.." disse willis usanto degli spartiti come ventaglio. Poi si rivolse a Kelsie che gli era affianco "Certo che per te non deve essere facile venire tutte le domeniche mattina per risistemare il teatro."
"Beh, ma l'ho sempre fatto.. e poi certe volte mi aiuta Greg o altre volte Ryan se Sharpay si  è dimenticata qualche costume di scena qui e lui viene a riprenderlo."
"Comunque da questo momento ci saremo io e James ad aiutarti" sfoggiò un dei suoi magnifici sorrisi alla pianista che ne rimase colpita nuovamente. "Ti posso chiedere un favore?"
"Dimmi" rispose lei con una nota di sorpresa nella voce.
"Permettimi di utilizzare la canzone che ho suonato l'altro giorno. Sei una compositrice davvero talentuosa e quella canzone io la saprei rendere bene credimi."
La pianista si sentì lusingata dalle sue parole. Da lui, che creava armonie sublimi con quelle mani possenti. Ed ora perchè sentiva le guancie avvampare?
"Ma certo.." rispose imbarazzata frugando in un lampo nella sua cartellina "Ecco, ho qui gli spariti"
"Ti ringrazio" gli rispose con un altro sorriso e si mise seduto al pianoforte a coda.
James fece cenno alla ragazza di sedersi sulle poltroncine rosse accanto a lui. E Willis suonò. Quella stessa melodia ricca di improvvisazioni personali deliziando i due anche con la sua voce calda.

Out of the tree of life, I just picked me a plum
You came along and everything started to hum
Still its a real good bet, the best is yet to come

(Fuori dall'albero della vita
mi sono scelto una prugna
tu sei arrivata e tutto ha cominciato a canticchiare
è ancora una buona scommessa,
il meglio deve ancora arrivare)

The best is yet to come, and baby wont it be fine
You think you've seen the sun, but you aint seen it shine

(il meglio deve ancora arrivare
e tesoro, non sarà meraviglioso?
pensi di aver visto il sole ma
non l'hai visto splendere)

Wait till the warm-up's underway
Wait till our lips have met
Wait till you see that sunshine day
You aint seen nothin yet

(aspetta fino a quando il riscaldamento comincerà
aspetta fino a quando le nostre labbra si saranno incontrate
aspetta fino a quando vedrai quel giorno di sole
perchè per ora non hai ancora visto niente )

The best is yet to come, and baby wont it be fine
The best is yet to come, come the day your mine

(il meglio deve ancora arrivare
e tesoro, non sarà meraviglioso?
il meglio deve ancora arrivare
verrà il giorno in cui sarai mia)

The best is yet to come
Come the day your mine
Oh come the day your mine
I'm gonna teach you to fly
We've only tasted the wine
We're gonna drain that cup dry

(il meglio deve ancora arrivare
verrà il giorno in cui sarai mia
oh verrà il giorno in cui sarai mia
ti insegnerò a volare
per ora abbiamo solo assaggiato il vino
ma in futuro prosciugheremo quella coppa )

Wait till your charms are right, for the arms to surround
You think you've flown before, but you aint left the ground

(aspetta fino a che il tuo fascino sarà
adatto alle braccia che ti circonderanno
pensi di aver volato prima d'ora ma
non hai mai lasciato il suolo )

Wait till you're locked in my embrace
Wait till I hold you near
Wait till you see that sunshine place
There ain't nothin like it here

(aspetta fino a che sarai chiusa in un mio abbraccio
aspetta fino a che ti stringerò forte
aspetta fino a che vedrai quel posto illuminato
non c'è niente qui che sia paragonabile a quello )

The best is yet to come, and baby wont it be fine
The best is yet to come, come the day your mine
Come the day your mine
I've got plans for you baby
And baby you're gonna fly

(il meglio deve ancora arrivare
e tesoro, non sarà meraviglioso?
il meglio deve ancora arrivare
verrà il giorno in cui sarai mia
verrà il giorno in cui sarai mia
ho dei piani per te, tesoro
e tu volerai...)

La musica riecheggiò nel teatro mentre i sogni e le speranze di quei ragazzi avrebbero presto spiccato il volo.

____

L'angolino dei personaggi:

Mommy: *canticchia* trallala..lalla..

*Ryan arriva tutto trafelato* : Ma.. ma non ci credo!?  O__O Hai già aggiornato?!

M: Si.. *lo guarda* MA PERCHé DIAVOLO SEI IN MUTANDE?!? o//o

R: sono pantaloncini (ini ini).. e perchè mi è stato detto che dovevo venire qui, solo che moi non ero pronto.. stavo facendo del pilates >//< Ma ti ringrazio *occhi da cucciolo* sono sicuro che hai pensato a me, ecco perchè hai aggiornato in fretta ^O^

M: No u__u E' perchè io non posso assolutamente deludere la mia darling

R: ç______ç *mogio mogio* ah vabbè allora io vado..

M: Ok e la prossima volta vestiti u///u 

___

armony93_: *_______* luce del mio cuoricino grazie sono contenta di essere perdonata <3 Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, baci baci anche a te ^o^ ci sentiamo al prossimo xD

Titty90: ç________ç *sniff commossHa* lo sai che ti adoro veru? Perchè nonostante le motivazioni che ti ho elencato io Amo questa sezione, perchè mi ha dato la possibilità di conoscere te, mio supporto morale e mia lovable darling <3  Non mi stancherò mai di ripetertelo e di dirti grazie. Grazie. Grazie. Grazie.

_NewGirl_: a te nemmeno ti rispondo U__U anxi sono sollevata di non doverti subire caVa. è__é (ps. purtroppo è mia cugina.. Io sn una persona edukata è con lei che mi arrabbio)

 

 

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