L'INIZIO della storia di Amai

di amailove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cambiamenti ***
Capitolo 2: *** Finalmente a casa ***
Capitolo 3: *** L'accademia ***
Capitolo 4: *** Primo giorno di scuola ***
Capitolo 5: *** Un nuovo incontro ***
Capitolo 6: *** Litigio ***
Capitolo 7: *** Il segreto svelato ***



Capitolo 1
*** Cambiamenti ***


Questa storia ho intenzione di disegnare un manga perciò vorrei sapere cosa ne pensate.
CAPITOLO 1  


                                           CAMBIAMENTI


Guardava annoiata fuori dalla finestra della scuola, non vedeva l’ora che le lezioni finissero per andare ad accogliere la sua adorata mamma che le veniva a fare visita erano 5 mesi che non la vedeva e gli mandava soli regali costosi ma oggi le aveva promesso che sarebbe venuta, infondo si compie 9 anni una volta sola. Amai non voleva passare il suo compleanno con una matrigna acida, un fratellastro rompiscatole e un padre che pensa solo alla sua nuova famiglia.
Già suo padre, aveva divorziato con sua madre quando lei aveva solo 1 anno solo perché non sopportava che la moglie era una grande imprenditrice e guadagnava in un mese quello che lui guadagnava in 4 anni, e poi a lui ci piaceva vivere al contatto con il mare in un isola sperduta dove ormai lei viveva da 6 anni. Amai suoi primi 4 anni aveva vissuto nella reggia della madre ma si assentava  troppo spesso per colpa del lavoro e rimaneva la piccola Amai alle cure delle domestiche fino a quando non prese la decisione insieme al suo ex marito di farla andare da lui e dalla sua nuova compagna e suo figlio Mizu di otto anni, Amai allora era troppo piccola per opporsi ma adesso che aveva 9 anni e voleva fuggire via da quella piccola isola del Giappone  sperduta, l’unica possibilità era che arrivassero presto le vacanze estive che come ogni anno andava nella villa della madre in Giappone e restava li per tre mesi.


 
Persa com’era nei suoi pensieri Amai non si rese conto che la campanella della scuola era già suonata per la fine delle lezioni

- Hey, guarda che la campana e suonata piccola addormentata – rise la sua amica Susan facendo ridestare Amai dai suoi pensieri

- Si, scusa solo che mi ero completamente persa nei ricordi – disse imbarazzata
- Oggi dovrebbe venire tua madre vero? Haaaaaa come sei fortunata essere la figlia di un ex modella e adesso e anche una delle più importanti imprenditrice mondiale. Chissà cosa ti regala oggi ogni volta che viene ti fa regali ultra mega bellissimi – disse Susan sognante
- Si …. Bhè ti farò sapere domani,io adesso vado ciaoo  - Amai prese il suo zaino e corse fuori dal aula, quando Susan incominciava a parlare di quanto lei era fortunata non la finiva più, e lei doveva andare a casa ad accogliere la sua adorata mamma.


 
Arrivò a casa con un grande affanno ma non era ancora finita, come un    fulmine entrò nella sua camera arredata tempo fa con la madre e prese il nuovo abito che la madre che gli portò da Parigi, si fece una doccia veloce si vestì e si aggiustò i suoi capelli a caschetto.
- Com’è che stai in tiro? Ti ricordo che qui non fanno le sfilate – la derise Mizu
- Ha, Ha, spiritoso. Oggi arriva la mamma – rispose Amai emozionata
- Ha già! Infatti e già arrivata sta in soggiorno che discute con la mamma come sempre – disse annoiato Mizu
- D’avvero? – Amai non lo fece neanche finire che si precipito giù ad accogliere sua madre , infatti appena arrivò trovo sua madre seduta elegantemente sulla vecchia poltrona che beveva tranquilla il suo thè.
Sua madre era bellissima ed aveva origini parigine infatti i nonni di Amai era parigini ed e proprio a Parigi che Katrinne ( nome della madre di Amai) aveva iniziato la sua carriera di modella,era famosa per la sua bellezza semplice infatti aveva lunghi capelli costano chiaro, pelle chiara e occhi color del ghiaccio esattamente come quelli di Amai.
- MAMMA – Amai andò completamente a dosso alla madre per abbracciarla
- Tesoro cosi mi fai cadere – rise la donna  – vieni fatti guadare… sei ancora più bella di quanto ricordassi piccola e anche più grande – Katrinne adorava sua figlia e ogni volta che la vedeva il suo orgoglio di madre si ingrandiva sempre di più
- Bhè ho preso tutto da te – rispose Amai stringendosi alla madre
- Vieni Amai andiamo fuori che vorrei parlarti – disse a l’improvviso la madre, la figlia annui un po’ spaventata.

 
 
Arrivarono con posso lento sulla spiaggia mentre Amai raccontava tutto quello che era successo nei 5 mesi che la madre non si era fatta vedere
- Amai ricordi quello che mi dissi l’ultima volta che ero venuta qui? – la interruppe improvvisamente la madre
- Si! Volevo venire via con te – rispose immediatamente Amai
- E vuoi ancora venire con me tesoro? –
- Si mamma. Io non voglio stare qui –
disse triste
- E se ti dicessi che poi venire via da qui ad una sola condizione? – disse Katrinne con mezzo sorriso
- SI, SI tutto quello che voi. Ti prego mamma farò di tutto – Amai era elettrizzata non vedeva l’ora che quello che la madre gli aveva proposto si avverasse ed ora che era successo quasi non ci credesse
- Vedi Amai, io un annetto fa ho aperto un collegio privati per giovani ereditieri e io sono la preside di quell’ collegio come sai anche tu un giorno erediterai tutta la mia fortuna quindi pensavo che ti potrei iscrivere li – disse colma la donna
- Ma ci sarai anche tu? Sei la preside infondo –
- Si ci sarò ma non sempre infatti c’è una mia collaboratrice che ha le redini del collegio in mano, ricordati che io ho delle aziende sparse per il mondo e viaggio spesso e poi sto spesso a New York dove c’è la sede centrale però ci vediamo più spesso di adesso lo prometto e poi può darsi che sarà solo per un paio di mesi e forse verrai con me a New York che ne dici? –

- Bhè vorrei tanto viaggiare con te ma so che non e possibile – disse Amai triste – ma sempre devo imparare a gestire le tue aziende perciò va bene ci andrò e poi non voglio stare bloccata in questa isola per sempre – continuò con tono più allegro balzando in piedi felice
- Bene! A tuo padre non pensarci ci ho già parlato io – disse la donna più serena – ha! Amai un'altra cosa fra una settimana il tuo cognome sarà Kisu, Amai Kisu non più Amai Ichigo –
- Perché mi hai dato il tuo cognome e mi hai tolto quello di papà? – domando curiosa
- Lo capirai quando sarà il momento amore .
 

 
 
 
                                                                              FINE  1 capitolo
 
 
 
 
 
 
Significati nomi.
 
 Amai  – dolce
Kisu -  bacio
Mizu -  acqua
Ichigo – fragola

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Capitolo 2
*** Finalmente a casa ***


 
Ciao a tutti,
avevamo rimasti che la madre di Amai aveva chiesto a questa ultima di andare nel collegio dove lei era preside ed Amai aveva accettato con gioia, felice di lasciare quel isola opprimente cosa accadrà adesso?
 

 

 
 
CAPITOLO 2
 
 
 
 
 
                                                                                   Finalmente a casa
 
 
 
 
 
- TI PREGOO, non puoi lasciarmi qui sola – stava da quasi un ora a far capire alla sua amica Susan che l’avrebbe chiamata ogni volta che poteva e appena venivano le vacanze di primavera che ormai erano alle porte l’avrebbe invitata a casa sua a trascorrere un fine settimana da principessa come diceva lei, ma Susan non si voleva arrendere a lasciarla entrare nell’auto che la madre aveva affittato per quei giorni. Era stato molto più facile parlare con il padre della sua decisione che per altro non aveva battuto ciglio che con Susan.
- Susan ora devo proprio andare, ti prometto che ti chiamerò appena arriverò a casa – gli disse per la centesima volta
- Gurin, girello? – disse Susan con il mignolo alzato e con la faccia da cucciolo
- Giuro, e mano sul cuore – rispose Amai abbracciandola
- Tesoro e ora di andare l'aeroplano ci aspetta – le interruppe Katrinne che aveva appena uscita dalla casa del padre e sembrava piuttosto contraddetta e delusa.
 Amai guardò intensamente sua madre che stava per entrare nell’auto e gli chiese curiosa sé c’era qualcosa che la rendeva triste
- No tesoro, sono solo un po’ pensierosa tutto qua – gli rispose Katrinne con un sorriso tirato ma funzionò perché Amai si rilassò e riprese ad avere il suo sorriso raggiante ed entro anche lei in auto salutando con la mano la sua amica, suo padre e anche se non li sopportava la sua matrigna e il suo fratellastro Mizu.
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Scesero dall'aeroplano dopo un ora di volo e finalmente si trovavano a casa, non doveva neanche fare un viaggio in macchina perché l'aeroplano atterrò poco lontano dalla villa della madre su un largo spaziale che serviva proprio per l'aeroplano che aveva comprato sua madre per comodità.
- Amai io ora devo andare a fare delle commissioni, tu entra pure in casa arriverò all'ora di cena d'accordo? - disse la madre, Amai annui cosi Katrinne si diresse verso la bmw m6 dove l'attendeva l'autista.

Amai non se lo fece ripetere due volte, corse subito in casa e vide che ad attenderla c’erano tutte le cameriere, maggiordomi e giardinieri della villa ma una in particolare attirò la sua attenzione ed era Hannah era sempre stata la sua tata non che la capo cameriera della villa aveva più o meno 50 anni, ed aveva capelli neri che alla radice si vedevano ciuffi grigi e due grandi occhi color nocciola che dentro portavano una grande dolcezza e tenerezza,
- Hannah, mi sei mancata tantissimissimo – disse Amai correndo ad abbracciarla con le lacrime agli occhi
- Lo so che ti sono mancata, ma dici la verità ti sono mancate di più le mie torte vero? – disse Hannah scherzando
- Non è vero. Mi sei mancata di più tu – rispose con un broncio Amai
- Si, lo so anche tu mi sei mancata e sono felice di riaverti qui con noi –
- Si, ma solo per una settimana perché andrò al collegio della mamma –
- Davvero? –
disse sorpresa la donna
- Si, si –
- Va bene, allora questa settimana ne approfitteremo, e poi ci sono i fini settimana che puoi venire giusto? –
- GIUSTO –
urlò contenta Amai
- Bene Amai, ora è meglio che vai a farti un bagno caldo e ti riposi un po’ ti chiamerò per la cena ok? – disse comprensiva Hannah
- Ha gli ordini -  scherzò la piccola con il segno del cadetto facendo ridere da donna.
 
 
 
 
 
 
 
Amai andò nella sua camera ed la trovò uguale a come l’ aveva lasciata.
Un letto matrimoniale con una grande spalliera rosa con decorazioni da principesse, al soffitto sopra al letto scendevano delle tende trasparenti, alla destra del letto c’era l’armadio a due ante e il comodino con le stesse decorazioni del letto, alla sinistra invece portava due scrivanie una con sopra dei cosmetici e con lo specchio e l’altra invece aveva una libreria con un computer all’ultima generazione tutto con le stesse decorazioni del letto e l’armadio invece le pareti erano dipinte di un rosa confetto, il pavimento era bianco lucido, ai piedi del letto c’era un enorme tappeto blu oceano, di fronte al letto c’era una vetrata con fuori un enorme terrazzo con piscina e tutti i suoi giochi.
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Amai andò vicino all’armadio e come sempre c’erano tantissimi vestiti fatti per lei, prese una tuta azzurra e l’adagio sul letto ed entrò nel suo bagno personale ed entrò nella sua enorme vasca e si rilassò.
Dopo un po’ usci e indosso la tuta e si adagio sul letto tutto con grande calma e lentezza, Amai pensò a tutto quello che le era capitata e si disse che finalmente era felice ed poteva stare con la sua mamma e non con una matrigna che ti rimprovera anche quando dormi e con un padre che si era sempre preoccupato per la sua nuova famiglia che per la propria figlia.
 
 
Amai improvvisamente ricordò che doveva anche chiamare Susan e dirle che andava tutto bene cosi prese il cordless della sua stanza e compose il numero dopo pochi squilli rispose la voce allegra della amica
- Susan sono io Amai – disse con tono calmo
- AMAI FINALMETE DOVE ERI FINITA AVEVI PROMESSO CHE AVRESTI CHIAMATO – disse con voce acuta
- Infatti ti ho chiamato ma prima mi sono fatto un bagno – rispose
- Si ti capisco. Allora tutto bene? – gli chiese l’amica con la voce di nuovo allegra
- Si tutto bene a te? – gli chiese
- Tutto come sempre. Però c’è una novità, hanno deciso di aprire un piccolo parco con delle giostre – gli disse tutta allegra
- Davvero? – Amai fu sorpresa da quella notizia, su quel isola non c’era niente di interessante ed ora che se ne andava lei stavano per aprire un parco ( non che a lei gli interessasse però se lo aprirono prima non passava giornate intere a vedere Mizu come pescava) pensò con rammarico
- Mhmm – annui la ragazzina per telefono - la mamma ha detto che mi avrebbe accompagnato dopodomani tanto non c’è scuola – continuo emozionata
- Sono contenta per te –
- Vorrei che ci fossi anche tu –
disse Susan con tono più triste
- Dai non fa niente, Susan ora devo andare ciao – disse Amai guardando l’orario sulla sua piccola sveglia
- Ok, allora ci sentiamo – staccò l’amica, Amai mise al suo posto il telefono e scese in cucina dove vide che Hannah aiutava il cuoco a preparare la cena cosi lei per non disturbare si mise seduta vicino alla tavola della cucina a vedere come lavoravano i domestici le era sempre piaciuta vedere come lavoravano, dopo un po’ si alzò dalla sedia e si diresse nella sala da pranzo dove maggiordomi e cameriere stavano apparecchiando la tavola per lei e sua madre con piatti e bicchieri di cristallo andò verso la vetrata e vide che un uomo anziano tagliava con cura delle rose un ragazzo sui 19 anni che puliva la fontana e un altro uomo con giacca e gravata e con gli occhiali che andava verso il cancello con un cane enorme, all’inizio non lo riconobbe ma poi Amai vide che era Gerard una guardia del corpo della madre e sorrise tra se, in quella casa c’erano lei e sua madre con tutti quei domestici ma la casa aveva il calore di una famiglia allargata anche più della casa del padre dove c’erano solo urli della sua seconda moglie e il padre che faceva finta di niente e Mizu che se non andava a pescare stava davanti alla tv, cosi Amai si ritrovò a pensare con un sorriso
     “ finalmente a casa”.
 
 
 
 
 
 
 
                                                 FINE 2 capitolo
 
 
 

 
 
 
 
 
Ringrazio tutti quelli che seguono le mie storie e vorrei ringraziare soprattutto Satura tan per avermi dato dei consigli.
Spero che questo capitolo vi piaccia e se avete visto qualche errore vi prego di farmelo notare accetto anche le critiche
 
 
Nel prossimo capitolo si parlerà della entrata del collegio di Amai e farà strane conoscenze, spero di avervi incuriosito.
  

 
 
                                                                                              A PRESTO AMAILOVE

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Capitolo 3
*** L'accademia ***


Allora come sempre vorrei fare un breve riassunto.
 
Amai dopo aver accettato di andare con la madre era ritornata a casa sua e li aveva rincontrato Hannah e gli altri e dopo tanto tempo si era risentita a casa.

 
 
 
CAPITOLO 3
 
 
 
 
                                                                    L’accademia
 
 
Amai dopo aver passato una settimana alla villa di sua madre tra divertimento con Hannah, shopping con sua madre e tante risate insieme agli altri aveva dovuto fare le valigie per andare al collegio, si era dispiaciuta separasi di nuovo da Hannah ma nei fine settimana poteva benissimo ritornare e far disperare un altro po’ Hannah.

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Stava percorrendo il lungo corridoio con sua madre per arrivare nella sua camera e quando la madre apri la porta Amai rimase di stucco, quella non era una camera ma era un appartamento, un bellissimo appartamento, era ovale e le pareti erano bianche e tutto intorno c’erano dei faretti, il pavimento era di marmo bianco con sfumature besch, c’erano dei divani anch’essi bianchi che ai piedi aveva un tappeto besch, e di fronte aveva una grandissima televisione a plasma con videogiochi e tutt’altro, più  infondo aveva un mini bar rosso e l’appartamento aveva cinque porte di colore mogano
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- mamma ma è magnifico – disse elettrizzata
- certo, questa è la suit camera. La dividerai con altri 3 ragazzi sono figli di un mio amico ti puoi fidare di loro avrete camere separate – disse amorevole Katrinne
- ma le camere sono tutte cosi? – chiese con stupore Amai
- diciamo che non sono normali camere da collegi ma non sono come questa, quella che vedi è unica e pochi se la possono permettere non tutti hanno un proprio bagno nella camera, un mini bar e anche una piscina – disse Katrinne
- COSA? C’è una piscina in una di questa porta? Ma allora la camera deve costare una fortuna e anche i ragazzi che ci vivono devono essere ricchissimi. Mamma sei sicura che la posso avere? Infondo c’è una probabilità che verrà una ragazza che se la può permettere – disse preoccupata
- Amai non ti preoccupare, anch’io pago la mia quota per te, e me lo posso permettere perciò vedi di non preoccuparti – la rassicurò la madre – ed ora vieni ti faccio vedere la tua camera, lo fatta arredare apposta per te tesoro – disse contenta, Amai segui sua madre e si trovo nella sua splendida camera era molto spaziosa e moderna, i colori dominanti erano viola,nero e il grigio, aveva un letto a una piazza e mezzo che sulla sinistra aveva una enorme vetrata e sulla destra un comodino grigio tutto intorno al letto aveva la libraria che finiva dove c’era la scriva con sopra il computer, nella stanza c’erano due porte dove Amai suppose che una era il bagno ma non capì cosa c’era dietro l’altra porta cosi le apri entrambe la prima infatti c’era il bagno con una enorme vasca da bagno con affianco la doccia e il lavandino rotondo attaccato al muro del colore nero, e sopra al lavandino c’era uno specchio anch’essi rotondo e grigio con richiami viola il pavimento era come quello della camera e del “salone” di marmo bianco con richiami besch, Amai visto il bagno andò nell’altra stanza e vide che era la cabina armadio.
Image and video hosting by TinyPic Entusiasta della sistemazione saltò a dosso alla madre riempiendola di baci e rigraziandola, ed ad interromperla fu il suono della porta che si aprì rivelando due ragazzi che guardavano la scena curiosi
- Karu, Oji vi presento mia figlia Amai che da oggi frequenterà per un periodo il collegio e dividerà con voi la suit camera – disse gentile Katrinne
- E’ un piacere conoscere vostra figlia Katrinne-sama – disse con fare serio quello che doveva essere Oji e aveva capelli sbarazzini di colore blu, pelle chiara e occhi verde acqua
- La tratteremo bene non si preoccupi, comunque il mio nome è Kogayaku Karu e lui è mio fratellastro Yume Oji, piacere di conoscerti Amai-chan – disse gentile Karu rivolgendosi ad Amai, lei arrossì con fare timido e lo diede una occhiata più approfondita e costatò che era davvero carino, aveva un viso piccolo ed elegante quasi femminile, la pelle quasi dorata, i capelli di uno strano colore rosa carne e gli occhi di un rosso palissandro
- Ci dispiace ma nostro fratello non ha potuto accogliere Amai-chan – disse dispiaciuto Karu
- Non vi preoccupate, però avrei un favore da chiedervi. Potrete far fare ad Amai il giro del collegio io non posso – disse Katrinne
- Certo non si preoccupi Karu sarà felice da accompagnarla vero? – disse Oji rivolto al fratello che lo rivolse un occhiata omicida che non passo inosservato ad Amai e alla madre che sorrise divertita
- Certo la farò da cicerone – rispose con tono gentile anche se ad Amai sembrò sforzarsi
- Allora la lascio in buone mani, Amai noi ci rivediamo in fine settimana d’accordo? – l’abbracciò stretta la madre prima di andarsene e lasciarla sola con i due ragazzi.
 
 
 
Quando Katrinne lasciò la suit camera calò il silenzio totale ed Amai si sentì fuori luogo
- Allora direi che possiamo iniziare il giro turistico – disse serio Karu uscendo dalla camera, Amai lo corse dietro stando sempre attenta a stare due passi dietro di lui, e dopo poco di silenzio Amai decise di romperlo
- Scusa, forse avevi altro da fare – disse con tono flebile
- No, non avevo niente da fare – disse impassibile poi continuò  – Bene ora ti spiego le regole e  classi e i vari club. Tutto questo piano come vedi sono le camere di solito non sono miste ma a volte si fa un eccezione come nel nostro caso, poi c’è il pian terreno dove c’è la segreteria, sala insegnanti, sala relax, bar, mensa, piscina interna, palestra di pallavolo, basket ,scherma e di box, studio della vicepreside che prende il comando quando tua madre non c’è cioè quasi sempre e lo studio di quest’ultima, al primo piano ci sono le aule del primo e secondo anno e al secondo del terzo con le aule computer, scientifiche, biblioteca e aula di chimica al terzo come hai visto ci sono le nostre camere al quarto piano ci sono le camere dei professori, poi c’è il terrazzo dove non va mai nessuno. Fuori c’è un bellissimo giardino, poi c’è la piscina esterna campi di tennis, calcio, basket,pallavolo e di corsa ci sono anche i club come hai notato ci sono molti di sportivi maschili ma anche femminili, oltre alla pallavolo e al tennis c’è il club di corsa, atletica leggera e ballo poi ci sono altri club come della cucina, cucito, letteratura, teatro, informatica, canto,disegno, giardinaggio ( che c’è una serra per l’appunto) giornalismo che esce nel collegio ogni mercoledì e c’è anche il club di stylist oh, c’è anche il consiglio studentesco tra cui Oji e il presidente. Ora passiamo alle regole le lezioni iniziano alle otto in punto e ci sono sei ore di lezione tra cui lo spacco e di mezzora ed è dieci minuti il pranzo viene servito a mezzogiorno e la cena alle otto di sera il coprifuoco e alle nove massimo nove e mezza, in ogni angolo del collegio ci sono telecamere seguito costantemente dalle guardie perciò niente graffiti da nessuna parte e niente fughe notturne, se arrivi in ritardo ad una lezione dovrai rimanere un ora al corso di recupero a fine lezione, devi portare sempre la divisa nelle ore di lezione e dovrai frequentare almeno due club per voti extra, per le telefonate devi chiedere il permesso in segreteria ma noi abbiamo cellulari e computer nella suit camera perciò questo non sarà un problema. E con questo dovrebbe essere tutto – disse Karu finito di perlustrare la scuola da cima a fondo, Amai aveva seguito tutto il discorso di Karu perlustrando la scuola ed era rimasta sia sorpresa che terrorizzata dalle regole.
 
 
Arrivò in camera sua stremata, si buttò a capofitto nel suo letto con un gran mal di testa, Karu con sua madre presente le era parso gentile ma appena la madre se ne era andata era stato distaccato per tutta la perlustrazione della scuola e dopo aver finito gli aveva comunicato che per lei le lezioni si sarebbero svolte lì domani mattina e stesso domani doveva scegliere anche il club.
 
Amai dopo aver fatto un bel bagno caldo di almeno un ora e mezza e aver sistemato le sue cose, aver impostato la sveglia per le sette aver chattato con la sua amica Susan che gli diceva quanto le mancava, adesso non sapeva che fare uscire fuori con quei due iceberg non ci pensava proprio anche se aveva una fame da lupi, cosi riprese il computer e fece una ricerca sui due fratelli, scrisse prima il nome di Karu Kagajaku ma non trova niente di interessante solo premi vinti per lo sport e che aveva origini coreane e cinesi,  cosi scrisse Oji Yume e lesse che era molto intelligente ed anche lui aveva vinto molti premi ma al contrario del fratello, aveva vinto solo premi riguardo al intelligenza, lesse anche che i suoi avevano divorziato e che la madre si era risposata con un certo Kurai Zukasa e che anche lei era una delle donne più ricche del Giappone. Amai dopo una attenta riflessione pensò al cognome dei due ragazzi e a quello del patrigno di Oji e si chiese come fossero fratellastri i due ragazzi se Karu non aveva il cognome Kurai, Amai si impose di non pensarci più e di addormentarsi cosi spense le luci della camera e cercò di dormire.
 
 
 
 
 
 
                                  FINE 3 capitolo
 
 
 
 
                           
 
Questo capitolo parla di com’è l’accademia e dei personaggi principali ma attenti c’è ne manca ancora uno.
 
Riguardo ai fratelli ci sono un paio di misteri che presto li scoprirete.
Riguardo al prossimo capitolo, si parlerà del primo giorno di scuola di Amai.
 e riguardo alle immagini che ho messo e cosi che ho immaginato la scuola (anche se più maestosa), la camera e la suit camera

SIGNIFICATI NOMI.
 
Karu -  ?   Karayami – splendore
Yume – sogno     Oji – principe
Kurai  -  buio “nero” 
Zukasa - ?
 
 
Scusate ma alcuni nomi non ricordo il significato.

 
 
 
 
                                                                              

                                                                           amailove                                                                                

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Capitolo 4
*** Primo giorno di scuola ***


Per cominciare questo capitolo vorrei chiedere scusa per il tremendo ritardo, ma ho avuto tante cose da fare.
Allora eravamo rimasti che Amai aveva raggiunto il collegio della madre facendo conoscenza dei due ragazzi Oji e Karu due fratellastri con cognomi diversi.
 
 CAPITLO 4

 
                                         PRIMO GIORNO DI SCUOLA

 
Quando la sveglia suonò alle sette in punto Amai subito la spense alzandosi dal letto, non era riuscita a chiudere occhio per tutta la notte perché si era fatta sopraffare dall’ansia.
Amai si alzo goffamente dal letto prese la sua divisa (composta da una camicetta bianca con una cravattina blu con un piccola “K” decorata in fondo dorata, una gonna che arrivava fino alle gambe blu con quadratini neri, delle calze che arrivavano fino sotto alla gonna blu e degli stivaletti neri) e si avviò nel suo bagno fece una doccia rilassante e si vestì si sistemò per bene e una volta finito prese un bel respiro e uscì dalla sua camera aspettandosi di trovare i due fratellastri ma quando usci non trovò nessuno e si sentì subito meglio, poi l’occhi cadde sull’orologio appeso vicino al mini bar e si accorse di essere in ritardo presa dal panico incominciò a correre verso la segreteria per l’orario scolastico, quando arrivo c’era una donna anziana con lo sguardo severo
- Signorina dovrebbe essere in classe a quest’ora – disse la donna guardando Amai che entrava
- Si, lo so ma sono la nuova arrivata è non ciò l’orario – rispose subito la ragazzina
- Allora lei è la signorina Amai Kisu – rispose sorpresa la donna alzandosi è avvicinandosi a degli scaffali poi le porse due fogli
- Questo il suo orario è la prima ora a lingue straniere con la professoressa Marai invece quest’altro foglio è per la scelta di un club per i voti extra ora è meglio che si sbrighi – disse la donna parlando attentamente, Amai una volta annuito corse a per di fiato nell’aula di lingue straniere spalancando la porta di botto senza nemmeno bussare
- Le serve qualcosa? – rispose la professoressa severa
- Si, mi scusi… ma ecco sono la nuova arrivata Amai Kisu – rispose imbarazzata avendo tutti gli sguardi a dosso
- È in ritardo per questa volta passi perché è il suo primo giorno di scuola ma che non si ripeti adesso entri e prendi posto – Amai fece come le aveva stato detto e incominciò a prendere posto è a seguire la lezione ma si accorse che lei non ci capiva niente lei oltre il Giapponese antico non aveva studiato è non sapeva neanche come iniziare con l’inglese, francese, italiano e spagnolo.
Finita la lezione uscì dall’aula demoralizzata e si affrettò ad andare alla prossima lezione di matematica è per fortuna con quella materia se la cavava infatti si trovo al proprio agio, ma la stessa fortuna non ebbe chimica, scienze e informatica.
 
 
Amai finite le prime lezioni si avviò alla mensa di pessimo umore, prese solo uno jogurt all’albicocca e si avvicino ad un tavolo libero e si sedette pensando che in quella scuola le materie erano molto difficili, mentre Amai pensava a come raggiungere i suoi compagni nelle materie una ragazza con folti capelli biondi, occhi verde salvia e pelle chiara si avvicinò sedendosi vicino a lei
- Ciao, tu sei quella nuova vero? Amai Kisu – disse sorridendo
- Si sono io – rispose Amai sorpresa
- Io sono Sekushi Himawari – Amai guardo con interesse la nuova conoscenza è si sorprese di tanta bellezza in quel volto ma anche una gran tristezza
- È vero che dividi la stanza con Oji, Karu e Ran? – domandò curiosa la ragazza
- Si, però ho conosciuto solo Oji e Karu – gli informò
- Bhè.. non mi sorprende Ran non è il tipo di fare “nuove amicizie” o conoscenze è molto più chiuso dei suoi fratellastri –
- Li conosci bene –
costatò Amai
- Haa.. no, non è cosi nessuno conosce bene i tre principi solo che frequentiamo alcune lezioni insieme e non da molta confidenza a gli altri – rispose Sekushi
- Principi? –
- Si, li chiamano cosi perché sono i più belli e ricchi ragazzi della scuola sono invidiati da molti ragazzi ed anche ragazze e penso che anche tu resto entrerai in quella categoria sei la più ricca ragazza della scuola in più figlia della preside che è molto amica del padre di Ran, mi sorprende che non vi conoscete –
- Io fino ad una settimana fa abitavo con mio padre –
rispose Amai
- Bhè ora è meglio che andiamo, ci sono i club. Tu quali hai scelto? – domandò
- Ancora niente ma penso il club di nuoto e quello di disegno – rispose di nuovo allegra Amai
- Io faccio parte del consiglio studentesco, poi faccio parte al club di tennis e di stylist –
- Consiglio studentesco? –
domandò stupita
- Si, ho dodici anni e faccio qualche lavoretto per il consiglio e per Oji –
- Ma…Oji quanti anni ha? –

- Tredici, di solito mettono a capo al consiglio quelli dall’età di quindici, sedici anni ma Oji ha un intelligenza fuori dal comune –
- Si l’ho letto sul qualche articolo sul computer , ho letto anche che anche Karu ha vinto qualche premio per attività fisica –
confessò
- Si, quei due sono dei piccoli geni ma sono l’opposto l’uno dall’altro mentre Ran è uno stanza fatiche – disse
- Non ti è molto simpatico vero? – notò Amai
- È un sbruffone che si crede il migliore di tutti, mentre salta le lezioni frequenta club a casaccio e non rispetta il copri fuoco –
- Ma quanti anni ha? – Amai si stava interessando non al ragazzo in sé ma da come ne parlava la sua nuova amica
- Lui ha dodici anni quasi tredici, Karu quattordici compiuti e Oji lo sai – Amai annui soprapensiero poi si ricordò dei club
- Scusa Sekushi ora devo andare –
- Va bene, se vuoi possiamo cenare insieme nella mensa che ne dici? –
domandò speranzosa
- Si certo ci vediamo li – rispose correndo verso la segreteria per comunicare la sua scelta dei club.
 
 
 
Amai ritornò nella sua camera per avvantaggiarsi con le materie, aveva consegnato il foglio alla segreteria ma questa gli aveva detto che doveva andare dal residente del consiglio studentesco cioè Oji, e lei non aveva nessuna intenzione di avvicinarsi a uno di quelli due, non sapeva il perché ma quei ragazzi la mettevano in soggezione.
 
Dopo finito con non poco successo i compiti Amai prese coraggio e si avviò nell’aula del consiglio.
Busso delicatamente la porte e gli dissero di entrare vide con sorpresa che era un proprio vero studio
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- Ti serve qualcosa? – gli disse Oji
- Si bhe… ti devo consegnare le schede dei club – gli rispose intimidita
- Hai già scelto? – domandò impassibile il ragazzo
- Si, nuoto e disegno – rispose porgendogli i fogli
- Incomincerai domani – Amai annui è usci in fretta da quella stanza.
 
 
 
Come promesso ad Sekushi cenarono insieme e la ragazza la fece fare conoscenza anche con altre due ragazze Siby e Dory una veniva da Londra mentre l’altra dall’Italia mentre Sekushi dall’Australia che gli avevano promesso tutte tre che l’avrebbero aiutata con le materie.
Una volta cenato si erano avviate nella sala relax e si erano divertite un mondo fino al coprifuoco dandosi appuntamento per li domani.
 
 
 
 
 
                  FINE 4 capitolo
 
 
 
 
 
 
Lo so non è molto lungo ma spero di aggiornare presto il nuovo capitolo.
Nell’ prossimo capitolo Amai farà una nuova conoscenza in un modo particolare



SIGNIFECATTI NOMI :

Himawari – Girasole
Sekushi – Sexy
 
 
 
 
 
                 
 
                                                                    AMAILOVE 

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Capitolo 5
*** Un nuovo incontro ***


Questa volta non ho fatto attendere molto :)
SINTESI:
Amai si deve ancora abituare alle lezioni dell’accademia, ma fa conoscenza di Sekushi la sua nuova amica che gli da delle informazioni sui suoi coinquilini che la ragazza evita con tutte le sue forze.


 
CAPITOLO 5

 

 
                                                  UN NUOVO INCONTRO
 
 
Erano già passati due settimane da quando era entrata all’accademia è le cose erano migliorate solo di recente sia con le lezione che con le abitudini, con le materie stava ancora recuperando, rinunciando anche i weekend a casa per  avere l’aiuto di Sekushi,Siby e Dory. Con i suoi coinquilini era ancora al punto di partenza e si evitavano il più possibile ed ancora doveva conoscere il terzo che sembrava che fosse tornato a casa per un periodo di tempo.
 
Amai sospirò sollevata era la sua ultima lezione per la giornata ed aveva finito per oggi i club extra non c’erano cosi aveva in mente di farsi un bel bagno rilassante ed una bella dormita poi verso sera avrebbe chiamato la sua amica Susan
- Hey Amai – la ragazza venne riscossa dai suoi programmi mentali dalla dolce voce di Sekushi che in quel momento stava correndo a perdifiato per il corridoio
- Cosa succede? – domandò preoccupata Amai
- Volevo chiederti se stasera volevi partecipare al nostro pigiama party. Allora ti va? -
- Pigiama party? –
- Ogni venerdì sera lo facciamo, certo all’oscuro degli insegnanti. Visto che ormai con le materie te la cavi abbastanza bene che ne dici di partecipare? - 
- Non lo so, sono ancora molto indietro rispetto a voi con le materie di lingue - 
 rispose sconsolata Amai
- Ma c’è tempo per recuperare e poi i professori sanno che non le hai mai studiate, e poi scusa tua mamma è il loro capo non ti direbbero niente se per un giorno non sei preparata – Sekushi cercò di convincerla con i suoi grandi occhi verde salvia che per Amai fu impossibile dirle no
- Ok va bene, infondo sto migliorando abbastanza in fretta –
- EVVIVA, allora alle 23:00 in camera mia e di Dasy, sai già qual è. Ora devo andare lunedì ho un compito e mi devo esercitare con alcuni esercizi – 
disse di nuovo correndo.
 
 
Come da programma Amai andò nella sua camera e si fece un belbagno rilassante, si preparò una borsa per la serata che l’attendeva, chiamò Susan alla quale prima la rimproverò che non l’aveva chiamata per giorni interi e poi gli raccontò quello che era successo ad ogni singolo abitante del’isola mentre Amai giocava al computer, si fece un riposino pomeridiano ed infine cenò e attese l’orario indicatogli.
 
Appena scattò le 23:00 la ragazza usci dalla camera e come previsto Oji e Karu non c’erano cosi si affrettò ad uscire ed andò nella camera delle amiche.
 
 
 
 
Pov Karu,

 
 
- Secondo te come la prenderà Ran quando saprà della mocciosa? – disse rivolto a Oji il quale stava facendo una ricerca sul computer
- Non bene, ma deve accettare quell’intrusa – disse impassibile
- Bhè… tanto non ci sta dando tanti grattacapi, anzi ci evita proprio come noi facciamo con lei ed è molto silenziosa. Non si sta rivelando proprio un fastidio e come se non ci fosse – disse soprapensiero Karu.
Infatti Karu pensava a come si sarebbero evolute le cose una volta che suo fratello Ran sarebbe tornato, lui non avrebbe accettato la mocciosa nella loro suit camera anche se la ragazzina era docile e tranquilla ed era la figlia di Katrinne che era grande amica di loro padre.
Anche per lui la notizia che quella ragazzina venisse nella loro suit non lo aveva fatto piacere ma poi avendo visto che la ragazza era una per i fatti suoi e non si impiccava nei fatti altrui non aveva fatto più caso a lei, per Oji non aveva fatto ne caldo e ne freddo la notizia del suo arrivo ma per Ran e come servirlo la cena su un piatto d’argento .
 
Un rumore sordo di una porta che sbatteva lo fece riscuotere dai suoi pensieri, infatti vide che suo fratello Ran era appena entrato come una furia in camera
- Waw sei più nero di quanto mi aspettassi – disse sarcastico Karu
- Non sei divertente, quell’imbecille di nostro padre adesso me l’ha detto della figlia di Katrinne – disse furioso e fuori di sé
- Vivere con te quando sei arrabbiato per tre settimane non è facile, cosi ha pensato bene di dirtelo in macchina e farci subire a noi la tua ira – disse serio Oji
- Il vecchio e furbo – disse Karu inarcando un sopraciglio destro e incrociando le braccia al petto
- Ora dov’è la mocciosa? – esclamò sbuffando e scaraventandosi sul divano Ran
- Penso in camera sua a dormire – rispose calmo Oji alzandosi dalla sedia e prendendosi una giacca nel suo armadio
- E tu dove vai – chiese stupito Ran
- Voglio uscire un po’, stare con te mentre sei arrabbiato e irritato mi fa venire mal di testa – rispose secco Oji, facendo irritare ancore di più Ran
- E tu cosa fai? – domandò a Karu come se fosse una accusa
- Io esco, ha ragione Oji quando stai cosi non si può stare con te. E poi non ti crogiolare tanto la mocciosa non da proprio fastidio e come se non ci fosse e silenziosa come una mosca – disse Karu altrettanto seccato dal comportamento del fratello minore
- Non so per te ma per me le mosce sono fastidiose – chiuse il discorso Ran alzandosi dalla poltrona e andando in camera sua.
 

Karu lo vide e incominciò a scuotere la testa, infondo lo capiva il suo atteggiamento ma se da un lato lo dava ragione perché anche lui non voleva quella mocciosa dall’altro stava esagerando, quello più infastidito dalla sua presenza doveva essere lui, infondo se scopriva il suo segreto lui stava nei guai
- È inutile che ci pensi, Ran oltre a Mia, non si fa avvicinare da nessun genere femminile per lui e una spina nel fianco quella ragazzina – disse Oji mentre uscivano di nascosto dalla suit.
 
 
Pov Ran,
 
 
Era arrabbiato, irritato e infastidito sia da suo padre che non lo aveva avvertito prima,che per quella mocciosa per essere venuta in quella suit.
 
Steso nel suo letto Ran pensava a come far si che quella ragazzina se ne andasse, ma un rumore di un oggetto che cade lo fa mettere in allarme sapendo che i suoi fratelli erano usciti già da un bel po’ di tempo ma era ancora presto per loro per rientrare e poi la ragazzina stava dormendo, cosi si alzo ed andò a vedere nella salone dove regnava l’oscurità cosi accese le luci e si trovo una ragazzina sui dieci anni , con i capelli a caschetto lilla, degli occhi azzurri come diamanti e molto mingherlina che stava seduta per terra e sia strofinava il fondoschiena per la botta presa
- Hai.. che male, accidentaccio – disse la ragazza rialzandosi malamente
- E tu chi sei? – domandò accigliato Ran avendo l’attenzione della ragazzina
- Io sono Amai e questa è la mia suit. Dovrei essere io a dire chi sei – disse infastidita
- Amai? E cosi sei tu la rompiscatole – domandò irritato dalla sua presenza
- Si sono Am… aspetta rompiscatole? Ma come ti premetti e poi si può sapere chi sei? – rispose arrabbiata, cose che fece fare un sorriso di strafottenza al ragazzino
- Io sono Kurai Ran – disse fiero di sé.
 
 
 
 
 
 
 
     FINE 5 capitolo
 
 
 
 
 
 
 Il prossimo capitolo ci sarà un approfondimento
dei tre personaggi maschili per conoscerli meglio, perciò non
sarà molto lungo.
 
 
 
 
 
                                                                                             AMAILOVE  

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Capitolo 6
*** Litigio ***


Visto che questo capitolo sarà ancora più piccolo dei precedenti ho deciso di postarlo oggi.
 
SINTESI:
 
Amai doveva andare al pigiama party di Sekushi ma per una caduta da lei provocata si scontra con un ragazzino che si rivela essere Ran cosa succederà adesso tra i due?
 

 
 
     CAPITOLO 6
 
 
 
 
                                                           LITIGIO
 
 
 
Amai si sta dando mentalmente della stupida mente è di fronte al ragazzino che si è rivelato il famoso Ran, doveva incontrarlo proprio mentre lei rientrava in camera sua per prendersi lo spazzolino da denti che si era dimenticata di portare
 
 
FLESCH BEK
 
 
Era appena entrata nella camera di Sekushi che stava facendo la manicure a Siby mentre Dasy giocava al computer. Amai ebbe neanche il tempo di vedere la camera delle sue amiche che…
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- Allora che si fa? – domandò Dasy spegnendo il pc rivolgendosi alla compagna di stanza
- Quello che sia fa ai pigiama party, film horror o d’amore, manicure o massaggi gioco della verità o bottiglia? – disse le sue oppzioni raggiante
- Film d’amore – disse Siby
- Massaggi – continuò Dasy poi le tre si volsero ad Amai che si era seduta sul l’atro letto mentre Dasy sulla sedia della scrivania e Sekushi e Siby sull’altro letto a farsi le unghie
- Tu cosa scegli? – domandò Siby
- Scegliere? – chiese confusa Amai
- Si tra il gioco della verità o della bottiglia – rispose Dasy
- Ok, allora bottiglia –
- Si ma prima di cominciare dovresti andarti a mettere il pigiama mentre noi mettiamo i marshmallow, patatine e bibite sulla scrivania -
  disse Sekushi alzandosi da letto e spingendola in bagno
- Va bene – rispose sorridendo Amai.
 
Una volta entrata in bagno e prendendo le sue cose Amai si accorse che mancava il suo spazzolino da denti cosi avviso le sue amiche e andò nella sua Suit dove regnava il buio solo in una stanza c’era la luce accesa, cosi Amai per non farsi accorgere della sua presenza decise di non accendere niente e raggiungere la sua camera al buio, ma proprio mentre pensava di avercela fatta inciampa vicino al tavolino e cade dolorosamente con il fondoschiena a terra
 
- Hai…accidentaccio che male – disse mentre si alza da terra e massaggia la parte dolorante senza accorgersi di un'altra presenza nel salone fino a quando
- E tu chi sei? – domando il ragazzo avendo finalmente l’attenzione di Amai che prima lo guardo con interesse per un istante, era un ragazzo alto per la sua età, capelli mossi e neri, occhi color dell’oro che ti perforavano nell’anima e pelle dorata
- Io sono Amai e questa è la mia suit. Dovrei essere io a dirti chi sei – disse infastidita dal suo tono di voce, infondo era lui l’intruso
- Amai? È cosi sei tu la rompiscatole – disse soprapensiero il ragazzo
- Si sono AM…- stava rispondendo la ragazza ma poi si interruppe un secondo accorgendosi cosa aveva detto il ragazzino
- Aspetta rompiscatole? Ma come ti permetti e poi si può sapere chi sei? – chiese arrabbiata, e si arrabbiò ancora di più per il suo sorriso di strafottenza
- Io sono Kurai Ran – disse fiero di se
 
 
FINE FLESCH BEK  
 
 
- Allora mocciosa sei rimasta senza parole? – disse arrogante il ragazzo
- È perché dovrei? – rispose Amai mentendosi le mani sui fianchi e sporgendosi in avanti
- E poi sei io sono una mocciosa tu non sei da meno sbruffone , sei solo un pallone gonfiato – lo derise con strafottenza, Amai si accorse che quel ragazzo gli ricordava il suo fratellastro Mizu perciò per lei era normale che emerse il suo carattere strafottente di fronte a quel ragazzino
- Tu non hai idea con chi hai a che fare mocciosa – disse con una luce rancorosa negli occhi che per un solo attimo fece pentire ad Amai di averlo fronteggiato
- Senti ho da fare per stare ha sentire i tuoi piagnistei, gorilla – disse lei entrando nella sua camera prendendosi il suo spazzolino da denti, ma quando usci trovò il ragazzo che la mise le spalle al muro infuriato
- Ti sei fatto un nemico terribile mocciosa. Non mi arrenderò finche non te ne andrai da qui – disse sibilando le ultime parole lasciando interdetta Amai.
 
 
 
 
 
      FINE 6 capitolo
 
 
 
 
 
 Come già avevo detto questo capitolo e brevissimo ma già
Dal prossimo capitolo le cose si faranno ancora più interessante perché Amai scoprirà un segreto scioccante vi anticipo solo su questo.
 
 
 
 
                                                                 AMAILOVE 

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Capitolo 7
*** Il segreto svelato ***


Sintesi del capitolo precedente:
Amai finalmente incontra il famigerato Ran ma l’incontro tra i due non è dei migliori e si dichiarono guerra a vicenda. Ran non sopporta gli intrusi e Amai non gradisce il suo comportamento da presuntuoso.
 
CAPITOLO 7

 
 
                                       IL SEGRETO SVELATO
 
 
Per  Amai quel mese passato nel collegio fu un vero inferno, e non perché doveva recuperare quasi tutte le materie per colpa della vecchia scuola che frequentava che aveva un programma molto inferiore a quest’altro, il vero inferno aveva il nome di Ran Kurai che stava letteralmente mantenendo la promessa di farla impazzire, gli faceva scherzi di tutti i tipi come spegnere la sveglia oppure metterla indietro di due ore cosi che doveva recuperare l’ora persa nel pomeriggio e lei non aveva mai occasione di recuperare le materie che stava indietro, oppure scambiare i libri del giorno seguente, far scomparire i temi che i professori la assegnavano come compiti, farla cadere in mensa d’avanti a tutti gli altri studenti e l’ultimo fu la goccia che fece cadere il vaso aveva scambiato il suo compito in classe con quello di un altro, Amai non sapeva come ci fosse riuscito e non lo voleva neanche sapere ma era sicura che la sua calligrafia non era quella e le risposte che aveva dato a quel test non erano quelle, ma adesso l’avrebbe pagata cara.
 
Amai aveva sorvolato su tutti questi scherzi stupidi ma su quello proprio non la passava liscia facilmente, lei si impegnava a fondo per non deludere le aspettative di sua madre e passava quasi tutte le notti insonni per mettersi a pari merito con i suoi compagni di classe aveva fatto anche il sacrificio di non andare per due week end a casa sua per studiare quel test e lui si permetteva di farle questo quando lei non lo pensava neppure.
 
- DOVE SEI BRUTTO DEF….. – Amai era entrata come una furia nella camera di Ran con l’intenzione di dirgli quattro parole, ma si era bloccata sulla porta con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca spalancata per la sorpresa, d’aventi a lei nella camera di Ran stava senza maglietta una ragazza ma non una ragazza qualunque, la ragazza in questione aveva dei capelli corti  di colore rosa carne, occhi color palissandro che la guardavano sorpresi e spaventati e pelle abbronzata.
- K…Karu? Sei proprio tu? Ma n…non eri un ragazzo? – chiese stupita Amai
- Alla fine lo hai scoperto – disse Karu con un sospiro
- Scoperto? –  chiese non capendo
- Che sono una ragazza –
- Si ma… perché ti travesti a maschio? Oh… scusa non sono affari miei –
chiese timorosa
- Non fa niente tanto lo sei venuta a sapere – rispose Karu rimettendosi la camicia
- Come sai io, Ran e Oji siamo fratellastri ma abbiamo cognomi diversi, (Ran Kurai, Karu Kagoyaku e Oji Yume) non ti sei mai chiesta il perché? – chiese con mezzo sorriso sedendosi sulla poltroncina vicino al letto facendo segno ad Amai di accomodarsi poi riprese a parlare
- I miei genitori (Maya e Luis Kagoyaku) sono marti in un in incidente stradale quando avevo sei anni, i miei non avevano nessun parente perché scapparono di casa quando erano molto giovani e facendosi la loro fama da soli conoscendo Zukasa Kurai che era diventato molto amico di mio padre, e visto che io sono minorenne e non avevo nessuno dovevo andare in un orfanotrofio o in una casa famiglia, Zukasa avendo avuto un profondo legame con i miei genitori e un grande affetto per me decise di adottarmi, da allora vivo a casa sua ma tenendo il mio cognome, qualche tempo dopo venne Oji perché Zukasa si sposò con la madre –
- Non ho capito ancora il motivo della tua decisione di vestirti a maschio –
disse diretta Amai curiosa
- Vedi Amai avendo due fratellastri maschi e tu da sola ti senti esclusa, poi alcuni di loro dicevano che sarebbe stato perfetto se io fossi nato maschio per l’eredità che mi hanno l’asciato i miei genitori e quella che un giorno mi lascerà anche Zukasa, cosi all’età di otto anni decisi di vestirmi cosi, infondo non è un grande sacrificio io mi trovo bene in questi panni – disse sorridendo ad Amai affettuosamente
- E tu? Perché sei entrata come una furia nella camera di Ran? – chiese gentilmente facendo riscuotere Amai dai propri pensieri e facendogli ricordare il vero motivo della sua visita e il ricordo gli fece salire anche la rabbia
- PERCHE’ QUELLO STUPIDO A PASSATO IL LIMITE – la ragazzina accorgendosi da aver alzato la voce moderò la rabbia – mi sono stancata dei suoi giochetti, io sono qui per rendere orgogliosa mia madre, e c’è la sto mettendo tutta ad andare pari passo con le lezioni ma lui continua a rendere i miei sforzi vani e sono stanca – disse rattristandosi facendo un espressione tenera che fece intenerire anche Karu
- Se voi ci parlo io con lui – disse compressivo
- D’avvero? Lo faresti d’avvero? – disse allargando i suoi grandi occhi azzurri di contentezza
- Si, ma voglio che tu non dica a nessuno del mio segreto –
- D’accordo, infondo non avevo nessuna intenzione di spifferarlo in giro, e grazie –
disse uscendo dalla camera per la contentezza.
 
 
 
 
 
 
Pov Karu
 
 
 
Karu sorrise nel vedere la tenerezza di quella ragazzina, si era sbagliato sul suo conto e aveva d’avvero intenzione di convincere Ran a lasciarla stare in pace.
 
 
Ancora con il sorriso sulle labbra Karu si diresse sul giardino posteriore della scuola e salendo le scale che lo portavano diritto sulla terrazza dove c’era sicuramente Ran a poltrire, e infatti lo trovo steso sul muretto con occhi chiusi
- Lo sai che non dovresti stare qui? – disse sarcastico Karu
- Ci sei anche tu a quando vedo –  rispose annoiato Ran
- Ti stavo cercando –
- Mi hai trovato. Cosa c’è che non va? –
chiese Ran aprendo finalmente gli occhi
- Amai ha scoperto il mio segreto – disse sedendosi accanto a lui
- Avevo detto che se ne doveva andare al più presto quella ragazzina – disse irritato
- Non sono venuto qui per questo – continuò Karu ignorando le parole di Ran
- Allora perché se qui con questa espressione cosi seria? – disse stupito
- Voglio che lasci stare quella ragazza – rispose serio Karu guardandolo negli occhi
- Cos’è, hai paura che riveli il tuo segreto? – chiese sarcastico
- No, non è questo. Ha detto che non lo diceva a nessuno –
- Allora perché dovrei lasciare stare quella seccatura? –
disse arrabbiato
- Ran, lei è qui per studiare e per rendere sua madre orgogliosa di lei, non è qui perché deve stare in lotta continua per te. È poi diciamo la verità non da fastidio, sta sempre nella sua camera, in biblioteca o con le sue amiche a volte c’è la dimentichiamo quasi – disse esasperato Karu
- Io voglio che se ne vada, perciò non mi arrenderò finchè non sarà cacciata da questo collegio – rispose Ran  furioso alzandosi
- Ti ricordo che la madre di Amai e la preside del collegio –
- Si, ma non c’è mai –
rispose
- Non significa niente, e lei a prendere tutte le decisioni. Ran, la madre conosce molto bene anche tuo padre, vuoi finire nei guai con lui solo per una stupidaggine? – chiese esasperato Karu
- È inutile non cambierò idea – rispose testardo andandosene con una espressione scura in volto 
- Sei un testardo – mormorò Karu scuotendo la testa e sedendosi dove prima c’era Ran.
 
 
 
 
 
 
 
FINE 7 capitolo
 
 
 
 
  
Nel prossimo capitolo si calmeranno le acque ma dopo …..
Mi spiace dovete scoprirlo voi nel prossimo capitolo

 
 
 
 
 
 
 
                                                                                   AMAILOVE

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