Eileen Heat; raccolta.

di ibegyourhate
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** we're so similar. ***
Capitolo 2: *** mess up. ***
Capitolo 3: *** the night is ours. ***



Capitolo 1
*** we're so similar. ***


O1; We're so similar.


 

Christmas Eve, 1791.

 

 

«Ehi tu! Ehi, ehi, no! Non farlo! Ma che diavolo..»
Sentivo una voce imprecare mentre scioglievo la neve nel bel mezzo della strada di un piccolo villaggio statunitense.
Quell'inverno era gelido.
Mi voltai per vedere cosa stesse succedendo, e proprio infondo alla via buia, vidi uno strano ragazzo. Ciò che mi impedì di apparire indifferente alla scena, fu che non c'era nessun altro.
Trovai impossibile il fatto che stesse a piedi nudi.
Indossava solo una camicia con una mantella, con dei pantaloni che gli arrivavano sopra le caviglie.
Solo dopo notai lo strano bastone che portava con sé e i tratti del suo viso.
Una caratteristica in particolare mi sorprese: aveva i capelli bianchi, quasi argentati con il riflesso della luna.
Fece qualche passo correndo nella mia direzione, poi prese il volo, piombando esattamente a pochi centimetri dal mio viso.
Non so quanto in quel momento la mia espressione sembrasse sconvolta da 1 a 10, ma lui mi fece concorrenza. Aveva degli occhi blu che mi fissavano spaventati.
«Tu puoi vedermi?» domandai. La voce mi tremava.
Il ragazzo annuì quasi impercettibilmente.

«E tu puoi vedermi?» ripetei la sua azione di qualche secondo prima.
«Chi sei?» la sua domanda mi sembrò strana. Era da troppo tempo che non parlavo con qualcuno.
Non ne conoscevo il motivo, ma sembravamo dannatamente simili.

«S-sono Eileen. Eileen Heat. Tu?» era la prima volta che dicevo a qualcuno il mio nome, anche questo mi suonò strano allora.
«Il mio nome è Jack Frost» rispose, quasi più agitato di me, poi mi sorrise.
«È la prima volta che qualcuno mi vede» continuò. Pareva che si trattenesse dal festeggiare.
«Anche per me» ribattei, facendogli sparire tutta la gioia che sembrava emanare.
«Cosa?» sussurrò lui, incredulo. Rimasi in silenzio.
«Vuoi dirmi che.. che non sei umana?» rimasi in silenzio di nuovo. Non sapevo di cosa stesse parlando di preciso.
«Non credo..» risposi. Che parola stupida, umana. Certo che ero umana, o almeno, lo ero stata. Capire cosa diavolo mi stesse succedendo era un'impresa.
Non invecchiavo da decenni, nessuno mi vedeva ed era come se non esistessi. In più avevo degli strani poteri sovrannaturali.

In quel momento, Jack sembrò sentirsi più solo che mai, lo capii dal suo atteggiamento. Era abituato alla solitudine quanto me, forse?
«Tu riesci a fare qualcosa del genere?» gli domandai. Raccolsi con entrambe le mani delle neve, lui rimase nuovamente incredulo quando la vide sciogliersi al mio contatto.
«Allora sei tu..» disse a bassa voce, facendomi quasi rabbrividire.
Gli chiesi cosa intendesse con quell'affermazione, poi ebbi un valido motivo per rabbrividire: colpì il terreno con lo strano bastone che teneva in mano.
Tutta la neve che poco prima del suo arrivo ero riuscita a sciogliere, si era riformata con uno strato di ghiaccio.

Feci qualche passo indietro. Con lo sguardo congelava perfino me.
«Sei tu quella che compromette il mio lavoro!» mi puntò il bastone contro. Per un attimo ebbi paura di essere trasformata in un blocco di ghiaccio, poi Jack si sollevò in volo.
«Aspetta!» lo implorai. Si fermò riluttante, poggiandosi annoiato sul tetto di una casa. Lo raggiunsi dopo pochi secondi.
«Ho bisogno d'aiuto, ti prego. Ho bisogno di risposte. Tu puoi dirmi perché noi siamo qui?» credevo di essere contenta di aver trovato qualcuno con cui potevo finalmente parlare, e nonostante ciò che Jack fosse in grado di fare, avevo bisogno di aiuto.
Volevo trovare delle risposte, e dato che eravamo simili, forse lui le aveva.

«Non c'è nessun noi, Eileen Heat. Siamo completamente diversi. E adesso sparisci per favore, non voglio avere a che fare con te» dopo quella pugnalata, rimasi su quel tetto mentre la sua sagoma nel cielo si faceva sempre più piccola.


*spazio autrice*
ebbene sì, purtroppo per voi, sono tornata.
mi è mancato postare qualcosa di nuovo ç^ç
devo ammettere che come inizio per una raccolta, tutto ciò è abbastanza deprimente. ma non preoccupatevi, piuttosto iniziate a temere per la salute del vostro diaframma, perché nei prossimi capitoli ci sarà da ridere.
non prendete troppo alla leggera questo mio avvertimento: devo ancora decidere se ci sarà da ridere per la storia in sé, o per il mio modo patetico di scrivere.
probabilmente avete riso in questo stesso capitolo... ma vabbè ahah!
volevo pubblicare una raccolta di flash-fic, ma questo capitolo ha 617 parole, perciò sono stata costretta a scegliere la categoria "Raccolta di One-shot", dato che le flash-fic non possono superare le 500 parole. sappiate però che i prossimi capitoli saranno flash-fic per la maggior parte, ohoh.
e ripeto, dopo questo inizio deprimente, mi eclisso, sperando di trovarvi ancora qui ♥
un abbraccio,
la vostra biebsrescuedme rompipalle c:

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Capitolo 2
*** mess up. ***


O2; Mess up.



Nel caso voi abitaste insieme a Nord nella sua fortezza, e doveste raccontare un episodio, scommetto che non vi azzardereste mai ad iniziare con frasi del tipo “Era un giorno come tutti gli altri..” o cose simili.

Sì, beh, perché convivere insieme a Babbo Natale era tutto tranne che un'abitudine quotidiana.
Fatto ancora più grave si verificava se insieme a lui fossero stati presenti anche gli altri Guardiani.
O meglio, Dentolina.



«No, no, no! Dentolina, scordatelo» sinceramente non so come avrei potuto reagire se avessi osservato la scena dall'esterno.
Negli ultimi tempi, dopo la sconfitta di Kurtis, io e lei avevamo inaspettatamente stretto amicizia.
Però c'era un piccolo grande, minuscolo enorme, microscopico gigantesco problema: era ossessionata dai miei ricci quasi come lo era per i denti delle persone.
Il che non era esattamente una bella cosa. Ogni mio singolo capello per lei era oro.. o meglio, un dente. (?)

Mi stava inseguendo per tutta la fortezza di Nord, impaziente e logorroica. Il suo scopo? Voleva piastrarmi i capelli.
Innumerevoli occasioni per lei erano state (in)adatte per parlarmi di quanto fossero belli, lunghi e lisci i suoi, prima che si trasformasse nella Fatina dei Denti.

Avrebbe voluto provare su se stessa quello strano aggeggio brucia-capelli, ma sulla testa non le erano rimaste che delle piume.
«Dai, Eileen, quel coso non sarà poi così mostruoso» osservò Jack.
«Allora proviamolo su di te, che ne dici?» mi avvicinai minacciosa verso di lui.
Era il mio ragazzo, certo, ma non per questo era cambiato. Se poteva divertirsi, lo faceva senza scrupoli.
E nel caso rappresentassi la vittima delle torture di Dentolina, assisteva ancora più volentieri.
Il Guardiano del Divertimento spalancò gli occhi, come se lo stessi per uccidere.
«Non è divertente!» notando la sua disapprovazione, sperai che anche Dentolina si convincesse.
Era come se più una persona fosse in disaccordo con le sue idee, più lei si divertiva a farle cambiare idea.

«Eileen, non sarebbe così appagante. Jack ha i capelli corti, e li ha già lisci» ribatté pronta, cercando di afferrarmi una ciocca.
Maledizione.
«Si infatti, proprio così.» Jack mi rivolse un sorriso sadico mentre confermava la teoria della Fata.
Un po' per farle dimenticare di essere stato nominato come possibile candidato, un po' perché appunto per queste cose, Jack si presentava dannatamente sadico.

«Visto? Anche lui è d'accordo! Dai Eily, fammi contenta, solo per questa volta!» Dentolina mi saltò praticamente addosso, cercando di tenermi ferma.
E.. odiavo quando mi chiamava in quel modo.

Eily? Ma fai sul serio?
«È esculso, non mi farò mai toccare i capelli da quel coso!»

~

 

«Ahi, stai attenta!» mi lamentai, mentre Dentolina stava tentando (invano) di pettinarmi i capelli.
Stava ormai finendo di aggiustarli, raccogliendoli in una treccia.
«Bene, adesso puoi aprire gli occhi!» esclamò entusiasta. Feci come mi disse, ma restai alquanto sconvolta dal risultato, guardandomi allo specchio.
I miei capelli si erano trasformati in paglia, e non riuscivo a capire dove lei fosse riuscita a figurare l'ipotetica treccia.
Il risultato era agghiacciante: ero un disastro.

Jack entrò fulmineo nella stanza senza neanche darmi il tempo di coprirmi i capelli.
«HAHAHAHAHAH ne è valsa davvero la pena!» non finiva più di ridere.
Bel sostegno che ricevo, dal mio ragazzo!” dissi dentro di me, ironica.
Diventai rossa dalla vergogna.
«Vi odio!» esclamai, mentre ormai le loro risate mi stavano contagiando.
«Ora voglio assolutamente vedere come farai per rimetterli a posto, Dentolina!» il commento di Jack mi fece rabbrividire.
Guardai terrorizzata la Fata, e fu difficile trattenermi dal prendere delle forbici e tagliare tutto.





*spazio autrice*
appuntite i coltelli, affilate i forconi, le asce, le spade, ricaricate i fucili e tutto ciò che avete.
non opporrò resistenza, giuro.
questa one-shot è piuttosto nonsense, come tutte le idee che mi ronzano in testa più o meno.
perché l'ho scritta? oddio.
avete presente quando esce un film bellissimo, poi però iniziano a fare 436284242 sequel e diventa una minchiata? ecco, io ho appena fatto la stessa cosa.
non che la mia fanfiction fosse bellissima, ma per quelli che la pensavano così, ecco come si sentiranno. i'm sorry.
non so se pubblicherò altro, sebbene abbia altre idee come questa, o peggio..........
a voi la scelta! :)
grazie per le 3 recensioni del primo capitolo, le 3 persone che l'hanno messo tra i preferiti e le 6 che l'hanno messo tra le seguite. grazie davvero. ♥
a presto :3
un abbraccio!

biebsrescuedme

 

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Capitolo 3
*** the night is ours. ***


03; The night is ours.





La luce fioca della luna mi permetteva di distinguere a malapena le forme e i contorni della mia stanza, nella fortezza di Nord.

Mi ero svegliata di soprassalto senza un preciso motivo, ma non riuscivo a riprendere sonno.
Optai per alzarmi, spogliandomi di tutte le coperte che mi avvolgevano. Non avvertivo poi così tanto freddo, il pigiama mi teneva abbastanza al caldo.
La sensazione, però, non era destinata a perdurare: non riuscendo a dormire, avevo deciso di andare da Jack, nella stanza di fronte.
Di solito, quando condividevo il letto insieme a lui, addormentarmi era più semplice: era strano, ma mi sentivo in qualche modo, protetta. Chissà da cosa, poi.
Quando mi feci spazio per entrare nella camera fredda e buia, la porta cigolò, facendomi imprecare silenziosamente. Non volevo rischiare di svegliare Jack. Tentando di fare meno rumore possibile, mi inoltrai alla cieca nella stanza cercando il letto, con le braccia tese in avanti per evitare di urtare qualche mobile.
Ad un certo punto tastai una superficie di stoffa soffice, allo stesso tempo fredda.
Il suo profumo invase i miei polmoni, fino a ché non parlò.
«Dovrei dirti di smetterla di venire in camera mia ogni volta che hai paura del buio, ma non può farmi altro che piacere..» avertii le mani di Jack avvolgermi i fianchi, per poi avvicinarmi a lui il più possibile. Potevo benissimo figurare il suo volto, con un'espressione maliziosa stampata sopra.
«Non ho paura del buio» gli risposi, annoiata. Appoggiata al suo petto, sentii chiaramente un sogghigno.
«E allora perché vieni sempre da me?» chiese, sussurrando.
Qualcosa mi fece capire che il motivo per cui stesse sussurrando non era quello di cercare di non svegliare qualcuno.

«Perché mi va di stare con te» il tono che avevo usato era più innocente di quanto volessi far sembrare. In più, Jack non mi aveva dato la possibilità di finire la frase.
«Ah, su questo non ho dubbi» mi strinse a sé, cominciando a lasciarmi dei leggeri baci sul collo.
«Frost, non mi hai dato il tempo di finire la frase» lo ripresi usando un tono di voce un po' più alto del suo, cercando di farlo smettere.
Senza risultati, ovviamente.

«Non penso che ce ne sia bisogno, sai?» riusciva a spiazzarmi ogni volta che assumeva quell'atteggiamento. Non che non gradissi tutto ciò, ma mi metteva a disagio.
«Invece sì! Di notte vengo nella tua stanza perché... mi addormento più facilmente se... sto con te. Chiaro?» continuava a baciarmi, ormai era evidente ciò a cui stava alludendo.
Era stato del tutto inutile enfatizzare le parole “mi addormento”, dato che lui non ne voleva sapere.

«Mh-mh» mormorò, senza dare la minima importanza a ciò che gli avevo appena detto. Sospirai. Avevo troppo sonno.
«Basta, Jack..» non volevo cedere così.
Riuscii a sciogliermi dalla sua presa, uscendo dalla stanza.
«Dove credi di andare?» domandò sghignazzando, lasciando che mi allontanassi.
«Nella mia stanza, buonanotte!» cercai di liquidare la conversazione, ma non servì.
«È un invito?» lo fulminai con lo sguardo, facendo ancora qualche passo verso la mia stanza. Ormai mi trovavo di fronte alla porta.
Bastò un attimo per ritrovarmi di fronte Jack, di nuovo.
«Quando ti metti in testa una cosa non molli mai, eh?» ironizzai, sospirando nuovamente.
Jack scosse la testa, il solito ghigno dipinto in faccia, per poi baciarmi sulle labbra più volte.
Mi sollevò da terra gettandomi sul letto insieme a lui, senza darmi il tempo di dissentire. O forse, in effetti, non volevo farlo.
Le mie mani salirono fino ad aggrapparsi alle sue spalle, ricominciò a baciarmi, come se fosse insaziabile. Dopo pochi attimi entrambi ci ritrovammo senza vestiti sotto le coperte.
Potevo avvertire ogni centimetro della sua pelle marmorea a contatto con la mia, mentre una sensazione incessantemente piacevole ci invadeva.
Fu lì che mi abbandonai del tutto, quando Jack mi fece sua.

Alla fine, sapevo che avrebbe vinto lui, e non mi dispiaceva poi così tanto, ma non l'avrei mai ammesso.

 

Mi risvegliai a causa del sole che illuminava eccessivamente la stanza, sedendomi sul letto.
Cercai di fare mente locale per ricordarmi delle ultime cose che avevo fatto, ma dopo aver visto Jack disteso accanto a me, non ce ne fu più bisogno.
Era sveglio da più tempo di me; stava steso su un fianco, la testa era poggiata sul braccio, col gomito sul cuscino. Ed era una visione meravigliosa, perché nonostante alcuni suoi difetti, Jack aveva il potere di far stare bene le persone.
Sapere che stava sorridendo e che quel sorriso fosse per me, bastava a farmi felice. Non c'era niente di meglio al mondo.

Probabilmente mi stava fissando da chissà quando tempo.
«Buongiorno» disse, sorridendomi. Come ogni volta, Jack aveva il volto arrossato a causa del mio calore, e io avevo il raffreddore a causa del suo freddo.
Che crudeltà. Era un segno troppo evidente da portarsi dietro.
«Buongiorno» risposi, lasciandogli un leggero bacio sulla guancia. Mi sdraiai di nuovo sul letto, assonnata come non mai.
«Hai dormito bene?» domandò, con una nota maliziosa che spiccava. Per non parlare del suo sorrisino.
«Spiritoso!» arrossi, lanciandogli il cuscino in faccia.
«Piuttosto, che giorno è oggi?» cercai di cambiare argomento.
«Il 17 ottobre, sono le undici del mattino» il suo tono era annoiato.
Solo dopo entrambi spalancammo gli occhi, terrorizzati.

«ERA OGGI!» urlai.
«ERA OGGI!» ripeté Jack, quando ci rendemmo conto che quella era la mattina in cui Nord aveva “convocato” tutti i Guardiani per una delle sue colazioni.
In realtà tutti le consideravamo portate abbondanti capaci di riempire lo stomaco per mesi.

Alla velocità della luce ci rivestimmo, piombando nell'atrio dell'edificio e accomodandoci a tavola ancor prima che Nord, Calmoniglio, Dentolina e Sandy potessero rendersi conto che eravamo arrivati. Salutammo tutti quanti, poi iniziammo a mangiare.
Nella stanza era calato il silenzio, scandito da fugaci occhiate tra me, Jack e gli altri.

«Amico, tutto apposto?» Calmoniglio era stato alquanto inopportuno.
Il colorito di Jack però, che aveva causato la domanda, lo era ancora di più.

«Si, perché?» Jack cercò di essere disinvolto, alzando pure le spalle, ma la cosa non convinse molto il coniglio.
Il tutto prese una piega ancora più apocalittica quando starnutii, facendo echeggiare il rumore per tutto il palazzo.
Meglio evitare di descrivere l'occhiataccia che ci mandò Calmoniglio, deducendo ciò che era successo.







*spazio autrice*
bene HAHAHAHAHAHAHAHHAHAAHA, giuro che la smetto (?)
mi sto vergognando troppo LOL, è la prima volta che descrivo una scena simile, e ovviamente non ci sono riuscita.
non volevo che Jack e Eileen risultassero i peggio pervertiti in stile OS a rating rosso bimbominchiose,  ma temo di esserci veramente andata vicina.
era tanto che non aggiornavo, ma non credo di essermi fatta perdonare.
intanto, spero che abbiate lo stesso apprezzato questa one shot, e che continuerete a seguire questa raccolta quando la aggiornerò....... dipende ahahah.
vi voglio tanto beeeeene ♥ grazie per tutto!
alla prossima, se vi piacerà questa :3
un abbraccio!
biebsrescuedme

 

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