Il Mio Credo

di ElderClaud
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Il Mio Credo

                                                                       Il Mio Credo

 

 

Era di fronte a lei.

 

Finalmente ce l’aveva faccia a faccia ed era esattamente come se l’era immaginata.

Una stupida ragazzina letteralmente terrorizzata dalla sua macabra presenza.

Stupida ragazzina… Davvero pensava che il suo fosse il modo migliore per aver successo dalla vita ?!

Era semplicemente irritante. Con la sua bontà… la sua generosità…

Ma chi voleva prendere in giro ?! Era davvero così ingenua da non accorgersene ?! Non si accorgeva che alla gente non gliene fregava un fico secco della sua buon anima ?!

Che era incredibilmente egoista ?!

All’inizio l’aveva seguita così… quasi per gioco. Un modo come un altro per spezzare la monotonia di un periodo senza missioni da svolgere.

In primis, era in cerca di vittime sacrificali per il suo dio. Jashin, reincarnazione del male, e unica sua ragione di vita.

L’aveva vista per la prima volta in un campo abbandonato. Intenta in un allenamento furioso che non le lasciava spazio ad altre attenzioni.

Una preda facile.

Ma invece di passare subito all’azione aveva aspettato. Un ultimo allenamento prima di morire non si rifiuta mai. Un po’ come una sigaretta !

Poi era successa una cosa strana…

Un ragazzo le si era avvicinato di corsa con sguardo preoccupato e voce grave.

“Hinata… Hinata ! è successa una cosa grave ! una delle matricole si è fatta male durante un allenamento !”

A sentire quelle parole la fanciulla non ci pensò su due volte a mollare tutto e seguire il giovane.

Lui la seguì, visibilmente irritato per quella inutile intrusione, ma anche un poco incuriosito di tutta la faccenda.

Magari gli si prospettava davanti un doppio sacrificio. E invece… Ricevette una doppia mazzata !

Perché la ragazza dopo aver curato l’inutile marmocchio non volle ricevere nulla in cambio.

E non ricevette comunque nulla. Ne un dono né un grazie

E dopo quell’episodio per lui fu l’inizio di una sorta di incubo.

Aveva iniziato a pedinarla incuriosito da questo suo comportamento anomalo tutti i santi giorni. Perché non esiste persona al mondo che sia generosa di natura.

Ed era a dir poco insopportabile, constatare che non c’era alcun fine nelle sue azioni. A differenza di lui… Che pregava per uno scopo ben preciso…

 La sua schifosissima bontà era dovuta davvero al suo animo puro e bianco come i suoi occhi ?!

Era a dir poco insopportabile !

Alla fine non ce l’aveva più fatta a sopportare tutto quel melenso buonismo, e aveva deciso di agire.

Ormai aveva imparato a conoscerla per bene la mocciosa.

Tutte le mattine si svegliava presto per andare al campo ad allenarsi. Poi, finito con gli allenamenti si dirigeva in caserma per l’assegnazione di missioni da svolgere in giornata.

E durante il tragitto non c’era persona che non aveva bisogno del suo aiuto.

C’era il solito vecchio che aveva bisogno di farsi curare la piaga purulenta alla gamba…

I soliti mocciosi con le ginocchia sbucciate…

E il solito bastardo randagio a cui donava sempre il suo misero pasto.

Così un mattino decise di sorprenderla durante il suo consueto allenamento per dirgliene quattro.

Perché era sua intenzione sfogarsi con lei prima di sacrificarla con gioia.

Ma non prima di aver pregato il suo Dio con grande fervore. Mostrandosi in questo modo a lei con ancora i segni della sua preghiera.

E la fanciulla ebbe paura quando se lo ritrovò davanti all’improvviso. Gli occhi viola furenti di una rabbia sconosciuta… E il bianco petto forato in più punti da colpi letali.

“Chi… Chi siete voi… Che volete… ?!”

Era davvero spaventata a quella macabra visione. E cosa che lo irritò maggiormente fu che non fece niente quando se lo ritrovò davanti.

Non un cenno di difesa… Di attacco… Niente di niente !

Che cosa voglio ?! Dico ragazzina… Ma ti sei vista ?! Ti credi davvero di essere una ninjia a comportarti così ?! Ma non ti VERGOGNI ?!”

Le sue urla si potevano sentire a chilometri di distanza ! Ma ora come ora non gliene fregava nulla di essere scoperto o meno.

A sentire quelle parole la fanciulla abbassò per un attimo lo sguardo come abbattuta. Sembrava quasi aver intuito dove volesse andare a parare quell’uomo misterioso.

“Io… Mi dovrei vergognare…”

più una affermazione che una domanda.

“Si esatto ! Vergognare !... Sai è da un po’ che ti osservo… E non ho potuto fare a meno di notare il tuo comportamento del cazzo !... Il fatto che tu aiuti sempre tutti mi da sui nervi !

Mi spieghi come fai  eh ?!... Le tue azioni sono così merdose che mi fanno vomitare ! Con che criterio aiuti sempre tutti hm ?!”

A quelle parole alzò improvvisamente lo sguardo e lo fissò a bocca aperta. Ma si ricompose subito, come scossa da un improvviso orgoglio represso.

“P-perché aiuto gli altri… ?! Perché… Si tratta del mio credo ! Si esatto ! Aiutare gli altri fa parte del mio credo ninjia !”

Ghignò lui. Perché quella affermazione era a dir poco infantile. Avanzò di qualche passo verso di lei con aria poco rassicurante costringendola ad arretrare.

Nonostante la sua evidente sfacciataggine era chiaro che aveva paura di lui.

“Ah ma certo ! Credo ninjia ! A quelli non gliene fotte un cazzo della tua generosità piccola ! Credi che non me ne sia accorto ?! i loro sguardi sono sempre quelli… Il vecchio con la gamba piagata ti guarda male ogni volta che presti le tue cure alle sue membra infami… I bambini ti deridono ogni volta che medichi loro le ginocchia… ti chiamano la ninjia idiota… LA NINJIA IDIOTA !!!... E il cane randagio ?! Che mi dici di quel cane eh ?! Da quello che vedo ogni volta tenta sempre di morderti la mano… Questa mano !!!”

Dette quelle parole, con uno scatto le prese la mano destra e gliela agitò davanti la faccia. Facendole male.

Gridò lei. Più per paura che per il dolore provocatogli. Si liberò dalla sua presa con uno strattone e indietreggiò ulteriormente. Finendo letteralmente con la schiena al muro.

Entrambi rimasero zitti per un po’. Lo sguardo di lui si fece più duro, la sua mano contenente il paletto sacrificale tremava di rabbia. Ansiosa come non mai di porre fine a tutta quella assurda faccenda.

Il volto di lei invece, era pieno di paura e consapevolezza di ciò che quell’uomo le diceva. Le lacrime le stavano rigando il volto stravolto.

E lui non capiva se erano di terrore o di sconfitta. Ma si sorprese tantissimo, quando lei iniziò a parlare.

“La… La gente a volte fa fatica a dire grazie ad una persona…

soprattutto quando si ha davanti una vita difficile… E quelle persone… Hanno davanti a sé un futuro incerto. Che li costringe a diffidare di tutto e di tutti ! Me compresa !

A me non importa di ricevere una ricompensa o un grazie… ! Mi basta aiutarli ! E credetemi ! Voi vi siete solo fermato alle apparenze ! Perché quella gente mi ringrazia con il cuore !”

Quelle parole erano a dir poco assurde. Rise lui. Di gusto, e si lasciò andare ad una risata oscena.

Con il cuore… Ma ti senti quando parli ?! Cadrai in rovina ad aiutare degli infami senza chiedere nulla in cambio ! Al mondo bisogna rimboccarsi le maniche ! Come credi che abbia fatto, IO, a sopravvivere a questo mondo di merda ?! Il sommo Jashin mi ha dato una grande possibilità…

Io lo avrei servito in eterno e in cambio non avrei più sofferto !!! Servo il Dio della distruzione con somma soddisfazione ! Perché lui mi da molto di più che un semplice grazie… Lui mi da l’immortalità !!!”

Quelle parole dovettero colpire molto la fanciulla. Perché la sua espressione mutò ulteriormente. E si fece incredibilmente triste.

“Voi… siete immortale ?!”

Era una domanda quasi scontata date le sue condizioni fisiche…

Perché le ferite che aveva sul petto glabro erano di sicuro letali.

Sorrise malevolo lui, a quella sua domanda sciocca. E si fece ulteriormente più vicino. Ormai era arrivato il momento di porre la parola “fine” a quella assurda faccenda.

Non capiva neppure lui perché aveva intrapreso quella inutile discussione con quella sciocca mortale.

Era ovvio che lui era nel giusto ! Che non si poteva dare aiuto così gratuitamente. Ma quella stupida non lo voleva capire ! E questo lo irritava in maniera disumana…

 

“Mi dispiace…”

 

Un flebile sussurro lo fece bloccare nell’atto di puntarle il paletto alla gola.

Che cosa hai detto ?!”

Non si era accorto che ora nella sua voce c’era una punta di paura.

Lei deglutì e si fece forza. Sapeva che ormai la sua fine era vicina… Ma voleva dirgli un’ultima cosa prima di morire.

“Mi dispiace… Che voi ora siate immortale !... Che siate ora prigioniero di una divinità crudele per tutta l’eternità ! Che cosa ve ne fate se non potete condividerla con nessuno ?!

Potete negarlo finché volete… ma voi siete più perduto delle persone che io aiuto…”

E l’uomo dai capelli argentati sgranò gli occhi, di fronte a quell’emerita blasfemia. Come osava lei, una mocciosa, dirgli che era messo peggio di quegli straccioni che tanto si affannava a curare ?!

Maledetta stronza …

La rabbia lo travolse come un fiume in piena. Con un grido le prese l’esile gola tre le mani. Poi, velocemente, innalzò il suo paletto verso il cielo. Pronto a scagliarsi tosto nel petto di lei.

Non avrebbe mai dovuto iniziare una discussione con quella ragazza ! Lo aveva fatto solo innervosire di più.

Era stato uno stupido a pedinarla ! non avrebbe mai dovuto prestare attenzione all’intera faccenda ! lui non

Si fermò proprio a due centimetri dalla sua pelle. Perché stava succedendo una cosa davvero strana.

Una intensa luce verdognola stava ora illuminando il suo petto. Ma cosa… ?!

Sul suo volto si contrasse in una smorfia incredula mentre guardava la giovane vittima.

Perché nonostante fosse con le spalle al muro… Nonostante fosse consapevole che stava per morire…

Lei, lo stava curando.

Curava le letali ferite che si era inferto da solo pregando il suo benevolo Dio… La sua mano, era timidamente appoggiata al petto di lui, mentre piano, piano il suo potere gli stava risanando le ferite. Fino a che non rimasero neppure le cicatrici.

Era senza parole… Davvero questo suo gesto lo aveva colto impreparato.

Perché mi curi… ?”

Fu l’unica cosa che riuscì a formulare.

“P-perché state sanguinando… Siete ferito ! Ve l’ho già detto ! Q-questo è il mio credo ninjia… Aiutare gli altri a qualsiasi costo ! E non mi importa nulla di ricevere una ricompensa o meno ! Mi basta sapere che faccio del bene per stare bene ! Anche se magari queste persone poi muoiono… Sono sicura di avere alleviato le loro sofferenze per sempre… Al contrario di voi… Che siete immortale… Non potete minimamente capire che cosa si prova a ricevere un aiuto del genere…

E ora per favore… Uccidetemi !”

I suoi occhi erano chiusi, ma le lacrime le scendevano copiose. Aveva paura, ma era comunque preparata alla sua fine.

Ma lui non si decideva a trafiggerla, ora nella sua testa regnava solo il nulla. Era come se si fosse letteralmente svuotato.

Ma non gli andava di pensare alle sue parole, perché se lo avesse fatto non avrebbe che potuto darle ragione. Aveva voglia di urlare tutta la sua disapprovazione al cielo. Ma così non fece.

Ciò che fece in realtà, sorprese molto la fanciulla. Perché lui invece di ucciderla… Semplicemente la lasciò andare.

La giovane si massaggiò il collo incredula. Perché davvero in quel momento credette di morire.

“Hinata…”

Era così stordita che non si era minimamente accorta che lui le si era avvicinato così tanto da poterle sussurrare all’orecchio. Sussultò nel sentire quella voce tanto agghiacciante quanto sensuale.

“Volevo… solo… No niente… Come non detto ! Te lo dirò domani…”

Poi, come preso da un improvviso, e odiato, imbarazzo si allontanò da lei a scomparve in un lampo.

L’ultima cosa che vide di quel misterioso tipo, fu uno sguardo insolitamente triste…

E stranamente Hinata provò la medesima emozione. Perché la creatura che le aveva rivolto la parola, era forse la più disgraziata di quella terra.

“ Mi dirai grazie domani allora… Io ti aspetterò….

Sorrise debolmente nel dirsi quelle parole. Perché non era sicura che sarebbe riuscita a salvare quell’uomo

Ma di una cosa era certa.

Ora lui aveva compreso il suo credo. Ingenuo quanto puro di ideali… E forse… Stava mettendo nel dubbio quello suo. Spietato e falso…

Che invece di donare “grazie”, dava solo disperazione.

 

 

 

 

Allora ?! che ne dite ?! Questa piccola shot l’ho scritta di getto proprio oggi ^^ !

La coppia è assurda, Ok, ma coloro che mi conoscono bene non dovrebbero sorprendersi più di tanto.

Questa si tratta di un’altra Hidan x Hinata ! L’altra mia opera con questo  pairing come protagonista tratta principalmente dell’egoismo umano.

Qui invece, ho voluto parlare di ideali… Di come queste persone abbiano ideali fortemente diversi tra loro e per questo, totalmente incompatibili.

Lei propensa per aiutare gli altri… Lui per distruggerli. Ma come sempre, il tema degli opposti mi ha sempre affascinato !

Comunque… Non lamentatevi del pairing ! è solo fiction ! e nel mondo delle fanfic tutto può succedere !!!

 

Ps: I commenti sono ben accetti !!!!

Pps: Avevo una mezza idea di continuarla… ma forse è meglio lasciar perdere… fatemi sapere !!!

 

Un bacio a tutti da ElderClaud ^_^ !

 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Il Suo Credo

                                                               Il Suo Credo

 

 

Si stava allenando.

 

Come sempre faceva. Tutte le mattine.

Per dimostrare a tutti che lei era forte. Per dimostrare a se stessa che era forte.

“…Forte ?! Ma non farmi ridere ragazzina…”

E come sempre lui la osservava. Giudicandola ogni volta in malo modo. Perché lui era un arrogante, fermamente convinto che il suo credo fosse il migliore al mondo.

Come si poteva credere di essere nel giusto facendo del male alla gente ?! Esisteva veramente al mondo una divinità tanto crudele ?! E l’immortalità la si poteva davvero definire dono di ringraziamento ?!

I colpi si susseguirono più violenti sul tronco provato. C’era quasi rabbia nel dare quei pugni all’oggetto inanimato.

Continuò a colpire Hinata, fino a che una scheggia non le si piantò nelle nocche di una delle mani.

Provocandole dolore.

Una risata la colpì beffarda da dietro il suo bersaglio immobile. Odiava quella risata… Odiava quello che diceva.

“… L’ultimo pugno faceva veramente pena… Come il tuo credo del resto…”

Con una certa teatralità finalmente lui fece la sua comparsa. Ed era come sempre conciato in maniera indegna.

Le aveva detto spesso che doveva sempre pregare il suo Dio in quel modo. Facendosi del male per ringraziarlo di avergli dato potere.

Ma era angosciante ogni volta vederlo ridotto così, con il petto forato e il sangue che sgorgava via a fiotti.

E lei non ce la faceva proprio… A non curarlo. Nonostante fosse un nemico, era più forte di lei.

Perché questo faceva parte del suo credo. E quell’uomo poteva dire tutto quello che voleva, ma si sbagliava. Ciò che diceva, era una emerita falsità.

“Uff… Ma come fate ogni volta a ridurvi in questo stato lord Hidan ?! Non ce lo avete un po’ di ritegno per la vostra persona ?!”

Sembrava quasi lo facesse apposta a conciarsi in quel modo. Per poterla prendere in giro ogni volta.

Perché è vero, lui le diceva grazie per le cure ricevute.

Ma lo diceva con il suo solito sorrisetto crudele ben stampato sulla bocca. Come a prenderla in giro del suo troppo buonismo !

Come sempre non riuscì a non negarli le sue cure. E ancora una volta  si accinse a medicare quel petto dilaniato.

E sorrideva lui, come a dirle : “Visto ?! Hai visto ?! Ci stai solo perdendo con questa storia !”

Ed era vero forse… perché stava cominciando seriamente a riflettere su tutta la faccenda.

Le piaceva aiutare le persone… Anche se queste non le dicevano mai grazie. Ci aveva fatto l’abitudine.

Però lui… Anche se era falso come un Giuda incallito… La ringrazia sempre.

Mettendola in confusione.

Finito di medicarlo, fece per allontanarsi alla svelta da quell’uomo, perché le faceva davvero tanta paura, ritornando così ad occuparsi dei suoi importantissimi allenamenti mattutini.

Ma lui, che nuovamente si era dimostrato più veloce di lei, le prese ancora una volta la mano destra con un rapido movimento del braccio e se la portò davanti alla bocca.

Il suo sorriso era famelico, e sapeva di vittoria annunciata.

“Tzk ! Sei proprio una bamboccia ragazzina ! Mi hai curato il petto con la mano ferita ! Aumentando così ancora di più lo sforzo per immettere chakra ! Facendoti del male per curare una persona… Ridicolo !”

Poi ridacchiando soddisfatto avvicinò le bianche labbra sulla ferita sanguinante di lei. E iniziò a succhiare avido il fluido vermiglio.

Lei lo guardò sconfitta. Perché ancora una volta lui aveva ragione. Nell’ aiutare gli altri… bene o male… Finiva sempre con il commettere un errore.

Ma lei lo odiava… Quel suo modo di fare da superiore era a dir poco irritante. Come in questo caso.

Si staccò da lui con uno strattone, rossa come un peperone in faccia. Perché quell’innocente gesto di soccorso, si era trasformato in un atto lascivo. Non si era limitato a succhiarle via la scheggia e il sangue dalla ferita… ma aveva osato leccargliela imbrattandosi così gli angoli della bocca di quella sostanza vitale.

“La smetta !!”

Perché la prendeva in giro ?! Perché ?! Era lui ad essere nel torto maledizione ! la metteva nella confusione più totale lui. I suoi occhi erano come i suoi pensieri.

Lascivi, pieni di arroganza e di sfacciata lussuria. Lei gli aveva detto di lasciarla stare ! Che poteva anche smetterla di tormentarla ! Che tanto le sue idee non cambiavano affatto !

Perché non se ne andava ?! Tutti i giorni le rompeva sempre le scatole con quella storia del suo credo orribile !

Jashin gli aveva dato l’immortalità per non soffrire più… In cambio, il Dio gli chiedeva solo di autolesionarsi  tutti i giorni, e di sacrificare poveri innocenti al suo macabro altare.

“Nessuno è innocente a questo mondo mocciosa ! Ricordatelo ! Quella gente… Che tu ami tanto aiutare… Un giorno ti farà del male ! Credimi… Lo so meglio di te ! E jashin questo me lo ha insegnato con grande ferocia !! La gente è crudele piccola !!”

Già crudele… Lo sapeva benissimo anche lei… Non era una stupida come credeva lui !

Ma a differenza dell’uomo che aveva di fronte, a lei la speranza non era ancora morta !

Perché lui era solo al mondo… Per questo aveva accettato di diventare immortale. Per continuare ad illudersi felicemente di avere un grande scopo nella vita. Perché quella era unicamente una illusione.

Rise lui, alla sdegnata reazione di lei. Perché quel gesto crudele conteneva l’ennesima massima della giornata.

“Hai visto cretina ?! Con l’intenzione iniziale di aiutarti sono finito intenzionalmente a farti del male ! Perché la gente è così… Se ne approfitta dell’aiuto che dai… Proprio come era successo a quella puttana di mia madre…”

Ma cosa credeva ?! Di parlare con una ingenua ?! La sua pazienza era arrivata ad un punto critico.

“Ogni volta è la stessa storia… Io non sono come vostra madre ! So badare a me stessa E le persone che mi circondano non hanno secondi fini !! Sono disperati è vero ! Ma non sono crudeli… A differenza di voi…”

Era tosta la ragazzina, perché proprio non voleva capire che quello che faceva era sbagliato.

“Ah si ?! Sarei malvagio ?! Allora perché non vai a chiamare i tuoi amichetti per sconfiggermi eh ?! Su, dai FALLO !!!”

Sapeva che non sarebbe arrivato nessuno, che non avrebbe chiamato nessuno. Perché lei era maledettamente troppo buona !

“La Verità è che tu vuoi provare a salvarmi… Sei talmente convinta che io sia nel torto da volermi a tutti i costi portare dalla tua parte !! Ma sai una cosa ?! Io mi trovo bene con il mio credo ! Ho la soddisfazione di ricevere sempre qualcosa in cambio !!! IO sono FELICE !!”

Aveva ricominciato ad urlare a pieni polmoni fregandosene altamente di essere scoperto o meno.

Lo sguardo della fanciulla era basso, carico di rimorso e rimuginante odio.

“No… Non è vero che siete felice… Altrimenti non verreste a cercare le mie cure… Io ve lo ripeto… Siete un uomo solo al mondo e la cosa vi fa male ! Vi illudete che l’immortalità sia un grande dono di ringraziamento quando in realtà è la più crudele delle punizioni !! Voi siete perduto !!!

Toccò a lei urlare questa volta. E a risentirsi nuovamente dire quelle parole l’uomo andò su tutte le furie.

Le preso il mento tra le mani e la guardò con odio.

Il desiderio di farla a fettine era alto… Di sacrificarla al suo salvatore era immenso.

“Cagna infame…”

Sibilò lui. La fanciulla sostenne il suo sguardo carico d’odio ancora per un po’, finché lui, stanco di quell’ennesima conversazione infruttuosa, non decise di lasciarla andare e di scomparire nel nulla.

Era una situazione assurda.

Perché per quanto si odiassero e si scontrassero ogni volta sul loro credo era evidente che non potevano più fare a meno di questa sciocca conversazione.

Era come una gara su chi avrebbe ceduto per primo. Su chi finalmente avrebbe ammesso di avere torto e di dare ragione all’altro.

 

“Non nel mio caso… Sono io ad avere ragione ! Non il suo credo !”

 

E questo da sempre… era il loro pensiero comune.

 

 

 

Wow ! Quante recensioni !! Davvero non me le aspettavo di così tante !! Comunque da quello che potete vedere ho deciso di continuarla ! Un capitolo dove è presente il punto di vista di Hinata…

So che siete interessati al pairing… Ma spero comunque che l’intera fic possa in qualche modo farvi riflettere !!

Comunque ho già deciso ( forse ) che il prossimo capitolo sarà anche l’ultimo…. Anche perché non voglio dilungarmi troppo e creare così un’altra long fic !

 

 Ringraziamenti a : lale16, tobichan, Cellina37, WinryRockbelltheQueen, Reverie, LEA91, _Fallen_star_, miyuk, SangoHachiko

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Capitolo 3
*** 3 ***


Il Nostro Credo

                                                        Il Nostro Credo

 

 

Erano nel torto entrambi.

 

Adesso lo sapeva fin troppo bene. La sua ossessione, non era nel sangue. Non era nei sacrifici.

Era quella mocciosa la sua ossessione.

Lo era diventata… Da quando aveva iniziato a pedinarla. Da quando aveva iniziato a discutere con lei di quell’assurda faccenda del proprio credo.

Tutto quel tempo speso in quell’inutile discussione… Per cosa poi ?! Non era neppure riuscito ad avere ragione su di lei.

Ma era anche vero che, pure lei, non era riuscita ad avere ragione su di lui.

Erano entrambi vincitori e vinti.

 

L’aveva odiata tanto perché quella ragazzina gli ricordava molto sua madre. Una donna onesta che aiutava sempre gli altri. La sua generosità fu la sua rovina.

Un palese esempio di come era sbagliato essere generosi con i tempi che correvano.

Fu così anche per quella ragazzina.

Perché ogni volta che qualcuno stava male, tutti accorrevano da lei. In cerca di soccorso.

 

“Hinata… Hinata ! Presto vieni ! Un ragazzo si è fatto male raccogliendo della legna nel bosco !”

 

Verso sera… Quando i suoi allenamenti erano finiti, quando aveva finito di svolgere missioni e di curare creature infami, ecco che una richiesta inaspettata la costrinse a deviare la strada di casa in favore di una che non conosceva.

“Non andare Hinata…”

Il pensiero di lui era come un avvertimento. Su quello che sarebbe effettivamente accaduto.

E accadde davvero qualcosa. Di estremamente spiacevole.

Perché non c’era nessun ragazzo ferito nel bosco, e invece di essercene uno solo… C’era un intero branco ad attenderla.

E lui ?! Che poteva fare lui ?!

Avrebbe potuto lasciare che quella stupida se la sbrigasse da sola… Che finalmente capisse il perché è sbagliato aiutare le persone.

Avrebbe goduto nel vedere che la violentavano e poi la sgozzavano divertiti dalla sua odiosa ingenuità. Una stupida bontà che lui non aveva mai compreso.

E invece ?! Che cosa era successo ?!

Che a lui quella scena pareva famigliare, che invece di quella cretina in mezzo a quel folle combattimento c’era sua madre.

Un’altra cretina che lui non aveva salvato.

E la sua testa cominciò a ragionare in maniera strana. Troppo strana. Provò odio per quelle persone, e pena per lei.

Lei era sua… Sua e di nessun altro !

Scese dalla sua postazione facendo un gran rumore. Sorprendendo tutti e sorprendendo molto anche lei. E quello che fece la terrorizzò ulteriormente.

Non si fermò davanti a nulla, né quando iniziarono a gridare pietà…Né quando i loro corpi cominciarono a cadere a terra inermi

Si immerse in un bagno di sangue incredibilmente piacevole. Fece una cosa che non aveva fatto quando era giovane.

Picchiò anche lei… Si, si tolse pure quella soddisfazione… Due schiaffi sulla faccia che sapevano quasi di sfogo liberatorio.

“Cretina !! Visto che avevo ragione IO ?! Hai visto che cosa succede a essere BUONI ?! La gente è CRUDELE !!!!

E pianse lei. Pianse per tutto quello che era successo, per tutto quello che lui le aveva detto.

E non seppe neppure dirsi come riuscì a trovare la forza e il coraggio di rispondere alla sua affermazione.

Se avete ragione voi… Se dite che la gente è crudele… Allora perché siete venuto a salvarmi ?!”

Si morse la lingua lui. Perché improvvisamente era come se le situazioni si fossero capovolte.

I rispettivi credo vacillavano di fronte a quella nuova realtà..

La guardò meglio, il volto rigato di lacrime, le vesti ridotte a brandelli. La sua dignità non ancora perduta.

“Ti prego Hinata… Non Aiutare più nessuno… Fallo per me…”

Una richiesta che suonava più come una chiamata di soccorso personale. Perché anche lui infondo… Voleva essere aiutato.

“La gente è cattiva… è crudele ! Tu dai una mano e loro si prendono pure il braccio… E non ti dicono mai GRAZIE !!”

la sua voce tremava, la sua calma era solo apparente. Aveva bisogno di certezze. Di un grazie. Di un gesto gentile che non le distruggesse definitivamente l’anima di fronte alla cruda realtà.

Non come lui…

La riportò a casa Hidan, nella sua dimora, e precisamente nella sua stanza. Era stato gentile. Ma arrivato in quel posto, capì il perché della sua gentilezza.

Nessuno era accorso a vedere come stava… Nessuno si era preoccupato per la sua persona…

Solo lui…

Poteva dire quello che voleva, ma anche lei era sola come lui. Ma quella sciocca aveva deciso di reagire in maniera differente a quella crudeltà gratuita. Lei buona, lui cattivo.

“Grazie… Hinata…”

E glielo disse infine. La ringraziò per davvero, senza malizia nelle parole pronunciate. Disse le stesse parole che avrebbe voluto dirle la prima volta che l’aveva incontrata.

Sorrise lei, ed ebbe voglia di piangere. Perché era la prima volta che qualcuno la ringraziava per davvero.

Poi cos’era successo ?!

Che entrambi i loro credo erano definitivamente vacillati. Che si erano fusi in una nuova ragione di vita. Un sentimento comune che lo si poteva benissimo chiamare “ Il nostro credo”.

 

Perché si amarono.

 

Si baciarono con timidezza, per finire col divorarsi le bocche a vicenda.

Si spogliarono piano, finendo inevitabilmente col strapparsi le vesti di dosso.

Si unirono in un gesto gentile, e finirono col fondersi e diventare una cosa sola.

Tutto ciò che era successo prima non aveva quasi più significato. Perché entrambi avevano vinto, ed entrambi avevano perso.

Anche se entrambi gli ideali erano terribilmente diversi, era chiaro che per loro vedersi era diventata una ragione di vita. L’unica se vogliamo essere sinceri.

Tutti e due erano andati contro il loro stesso credo, e sempre tutti e due avevano fatto una cosa che si erano ripromessi di non fare.

Si erano aiutati. E fu una cosa che si fecero a vicenda.

E quando lui aprì gli occhi la prima volta dopo quella notte, si sentì incredibilmente felice di avere accanto lei. La sua salvatrice. Il suo credo.

E lei gli sorrise, felice come non mai di avere ricevuto un grazie così bello. Un’incredibile soddisfazione nell’aiutare qualcuno di così speciale. Il suo credo.

Avevano vinto… Avevano perso…

Ma aveva importanza ora ?! Che cosa rimaneva della loro precedente battaglia ?! Che cosa nasceva dall’unione di due perfetti opposti ?!

Dal buono e dal cattivo ?! Dal fuoco e dall’acqua ?! Solo una parola. Che andava contro tutti e che accomunava tutti.

 

Ovvero il nostro credo.

 

 

 

Et Voilà ! Finita anche questa FanFic ! lo so, tre capitoli sono un po’ pochini… Ma piuttosto che raccontare i particolari del passato di ciascun personaggio ho preferito concentrarmi di più sulla parte prospettica ! Comunque, forse metterò un capitolo aggiuntivo Extra ( su quello che penserà la gente di loro ) ! però attualmente è da considerare ultimata !

 

Se è la prima volta che leggete una HidanxHinata, e ne siete affascinati, provate a leggere l’altra mia fic su questa coppia così particolare ! Il titolo è “Mizuage” ed è una long fic !

Questo ovviamente se non lo avete già fatto ^_^ !

 

Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito e favorito fino ad adesso !

 

KuRoNeKoChAn, lale16, tobichan, Cellina37, WinryRockbelltheQueen, Reverie, LEA91, _Fallen_star_, miyuk, SangoHachiko, Sakurachan67, Secchan

 

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