Marauder's Memories

di Iris_R_Chaucer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** _Prologo_ ***
Capitolo 2: *** _Grifondoro o Serpeverde?_ ***



Capitolo 1
*** _Prologo_ ***


King's Cross 1 Settembre 1971

Era raro vedere la stazione di Londra, King's Cross, così piena di ragazzi giá di prima mattina. Solitamente succedeva una volta l'anno, esattamente il primo settembre e guarda caso quel giorno era proprio il 1 settembre.
Ragazzi e ragazze compresi tra gli undici anni e i diciasette, oltrepassavano la grande porta della stazione uno dopo l'altro, con un grande baule al seguito e almeno un accompagnatore che si preoccupava di ripetere a memoria ogni singolo oggetto contenuto in esso.
Alcuni ragazzi, soprattutto i più grandi, sorridevano radiosi lanciando ogni tanto qualche saluto a qualche coetaneo, mentre tra i più piccini il sorriso dipinto sulle labbra celava una nota di timore o forse soggezione.
Tutti si guardavano intorno, cercando un sostegno da parte dei genitori, tutti tranne uno.
Da dietro un paio di spesse lenti tonde, un paio di occhi nocciola scrutavano curiosi qualsiasi cosa si trovasse ad almeno 3 metri di distanza. Un enorme sorriso era dipinto su quel volto giovanile, incorniciato da una folta chioma nera che sembrava non aver mai incontrato un caro amico chiamato pettine. Come ogni ragazzo presente, anche lui spingeva un carrello sul quale era poggiato un baule, lungo il binario 9, accompagnato da una donna ed un uomo -molto probabilmente i genitori-.
«James! James aspettaci! Siamo in perfetto orario, non è il caso di correre.» sorrideva la donna, tentando di calmare, almeno in parte, l'immenso entusiasmo del figlio.
«Ma mamma! Io devo fare veloce altrimenti gli amici simpatici se li prendono tutti gli altri e a me lasciano solo i secchioni rompiscatole!
Non posso rovinarmi la compagnia già il primo giorno di scuola!» ribattè prontamente il ragazzo, fermandosi di colpo esattamente davanti ad una colonna che riportava due cartelli che segnavano il binario 9 e il 10.
La donna posò una mano sulla spalla del figlio che le rivolse un sorriso, poi presero a correre contro la colonna, sparendo magicamente.

Il binario 9 ¾ era se possibile ancora più affollato della stazione intera.
Famigliari che salutavano i ragazzi che, sporgendosi dal finestrino dell'imponente Hogwarts Express, lanciavano gli ultimi baci ai genitori o semplicemente chiamavano vecchi amici tra la folla.
James salutò in fretta e furia i genitori, troppo impaziente per aspettare un attimo di più per poter iniziare la sua avventura scolastica.
La scuola di magia e stregoneria di Hogwarts lo attendeva.
Salì sul treno trascinandosi appresso l'imponente baule con un enfasi da far spavento, rischiando qualche volta di travolgere qualche ignaro studente che si metteva accideltamente sulla sua strada.
Ogni tanto sporgeva il capo oltre le porte degli scompartimenti alla ricerca di una qualche faccia simpatica, e soprattutto di un posto a sedere. Possibile che sia già tutto pieno? L'aveva detto a sua madre di sbrigarsi, miseriaccia.
Senza però rassegnarsi e sfoggiando sempre quell'enorme sorriso euforico, attraversò tutti i vagoni, arrivando fino all'ultimo. Bene, o la va o la spacca.
Con un profondo respiro, percorse il lungo corridoio fermandosi solamente davanti alla porta di uno degli ultimi scompartimenti.
Solo un ragazzo -apparentemente della sua stessa età- vi era all'interno e dall'espressione che aveva sul volto non sembrava avesse tutta questa voglia di essere disturbato e di dover condividere con qualcun altro quel piccolo angolo di pace che si era creato.
Ma a quanto pare James non si accorse di tutto ciò, e senza esitare un secondo di più spalancò la porta rivolgendo un sorriso ancora più enorme di quello che aveva stampato sul viso qualche istante prima.
«Ehy, ciao! Posso sedermi?» e senza nemmeno aspettare una risposta entrò nel piccolo scomparto sistemando il baule sopra il sedile e prendendo posto esattamente davanti all'altro ragazzo.
Un paio di annoiati occhi grigi si posarono sulla sua figura squadrandolo da capo a piedi senza però rivolgergli parola.
James ricambiò l'occhiata ormai incapace di contenere il suo entusiasmo poiché da lì a poco avrebbe fatto la sua prima amicizia scolastica, perchè si, lui e quel ragazzo sarebbero diventati amici, ne era certo.
«Ciao!» ripetè mostrando 32 bianchissimi denti «Io sono James Potter. Piacere di conoscerti!» allungò una mano verso il compagno attendendo che anche lui si presentasse.
Di nuovo quegli occhi grigi tornarono a fissarlo intensamente, quasi volesse riuscire a leggere ogni singolo pensiero nascosto all'interno di quella testa nascosta dalla massa informe di capelli scuri. Esitò qualche secondo prima di allungare la proria mano e stringere quella che James gli tendeva. «Sirius, Sirius Black» si presentò a sua volta mostrando finalmente un sorrisetto che no, non prometteva nulla di buono. E fu questo a far capire a James che forse aveva veramente trovato il compagno perfetto per le sue future malefatte.


Ed eccomi qui con un altro sgorbio :DD
Alla fine mi son decisa a scrivere qualcosa sui Malandrini, e beh, eccoci qui xD Non so ancora quanto lunga verrà fuori questa cosa, ma non credo eccessivamente uwu
Un grazie a tutti quelli che leggeranno
Un Bacio
Iris~

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Capitolo 2
*** _Grifondoro o Serpeverde?_ ***


Erano in viaggio da circa due ore, ormai.
Nessuno si era aggiunto ai due ragazzini che rimanevano le sole due persone a riempire quel piccolo scompartimento del treno.
Dopo il primo momento di diffidenza da parte di Sirius, e l'incessante parlare di James, erano riusciti a trovare quell'intesa perfetta che li aveva portati ad un livello superiore di confidenza.
James aveva scoperto di avere molte cose in comune con l'altro ragazzo, a partire dall'indole malandrina, che spingeva i due ragazzi a ideare scherzi su scherzi.
Ormai James era più che sicuro di aver trovato il suo compagno ideale per i prossimi 7 anni di scuola.
«Meno male che ti ho incontrato! Avevo già il terrore di dover passare i miei prossimi anni con qualche ragazzino noioso con il moccio al naso!» affermò il giovane Potter, mostrando uno dei suoi soliti enormi sorrisi che non poté fare a meno di contagiare anche Black.
«Saremo i due Grifondoro più scapestrati che Hogwarts abbia mai visto!» Aggiunse infine James, tendendo la mano verso il nuovo amico in attesa del battito di un cinque che non arrivò.
L'espressione di Sirius si era incupita ad una velocità impressionante. Nessun sorriso illuminava più il suo volto, ma uno sguardo sul limite del disgustato aveva preso il suo posto.
James abbassò la mano lentamente, posando lo sguardo sul giovane che gli stava seduto davanti tentando di capire cosa gli avesse creato tale disgusto.
Aveva forse qualcosa sulla mano?
Si portò il palmo davanti agli occhi, notando che no, non c'era assolutamente nulla che non andava.
E allora che cosa diamine era successo?
E dire che fino a pochi istanti prima stavano giocando e scherzando come amici di vecchia data e ora l'aria si era fatta quasi irrespirabile da quanto era diventata pesante.
«Sir?» domandò il moretto dai capelli ribelli, in cerca di una qualche spiegazione poiché la sua mente da undicenne non riusciva a districare la situazione.
Fortunatamente non dovette aspettare molto per una spiegazione. Sirius, che continuava a guardarlo con un labbro leggermente alzato lasciando visibile un bianchissimo canino e le sopracciglia tremendamente corrucciate, prese finalmente la parola «Grifondoro? Oh no. Io non diventerò un Grifondoro. Io sarò un Serpeverde. » Nella sua voce si poteva chiaramente sentire una note d'orgoglio represso.
Solamente riuscendo ad entrare nella casa giusta a Hogwarts avrebbe potuto sperare di ricevere quell'affetto che i suoi genitori gli avevano sempre negato poiché considerato troppo diverso per far effettivamente parte della nobile stirpe dei Black.
James rimase interdetto da quelle parle, e dopo qualche secondo di assoluto silenzio, scoppiò in una risata fragorosa che lo costrinse a togliersi gli occhialetti tondi per evitare di macchiarli con le lacrime che non riusciva più a trattenere.
Lo sguardo di Sirius si fece, se possibile, ancora più corrucciato non riuscendo assolutamente a capire cosa avesse detto di tanto divertente per farlo ridere in quel modo.
Ci volle qualche attimo perché Potter riuscisse a calmarsi e a riprendere il controllo di se stesso, si asciugò gli occhi lacrimanti e si ri-infilò gli occhiali sul naso « Ah, ah. Bello scherzo! E dire che ci ero quasi cascato Sir. Tu, Serpeverde. Ma andiamo! A Serpeverde ci vanno solamente le persone cattive e antipatiche! E tu non sei ne cattivo ne antipatico. E io che ancora ci stavo credendo.» Gli mollò un pugnetto amichevole su un braccio, ma non appena notò che era lui il solo a ridere, James iniziò ad avere qualche serio dubbio sullo scherzo che l'altro gli aveva appena giocato.
No, a giudicare da quello sguardo pieno d'odio che Sirius gli stava rivolgendo, non era stato affatto uno scherzo.
«Tutta la mia famiglia è Serpeverde. Da generazioni ormai. Tranne qualche caso eccezionale che è stato puntualmente eliminato dall'albero genealogico dei Black. E come i miei genitori, e i genitori dei miei genitori, anche io sarò Serpeverde».
Quei due occhi grigi continuavano a scrutare quelli color cioccolato del minuto ragazzino che gli stava davanti, aspettando il momento in cui questo avrebbe preso baule e cappotto e avrebbe lasciato lo scomparto, andando a cercare qualche altro ragazzo che condividesse la sua idea di “casa Ideale” di Hogwarts, ma stranamente niente di tutto ciò avvenne, anzi...
Sul volto di James era apparso nuovamente un sorrisetto divertito, cosa che Sirius, tra mille azioni che l'altro poteva compiere, non si sarebbe mai aspettato.
«Pensala come vuoi, ma secondo me non sei fatto per i Serpeverde.» Annuì convinto delle sue stesse parole, riuscendo a strappare un sorrisetto a Sirius. «Magari sei tu ad avere uno spirito da Serpeverde e non te ne sei mai reso conto» Ribatté, incrociando le braccia al petto e lanciando uno sguardo di sfida all'altro. Ormai quello che era iniziato come un punto di rottura nella neo-amicizia, era diventata una sfida con la sola speranza di venir smistati entrambi nella stessa casata.
«No, non credo proprio. Sono sicuro che stasera potremmo allegramente parlare nei nostri lettucci rosso-dorati! » Lo stesso sguardo di sfida si impadronì anche degli occhi castani di Potter, ma durò assai poco poiché un'orribile idea gli era saltata in mente.
«E se venissimo spediti entrambi a Tassorosso? Non ci voglio andare a Tassorosso!» e a quanto pare anche Sirius condivideva la stessa muta paura «Meglio Grifondoro a questo punto!».
Il silenzio tornò a calare nello scompartimento, mentre i due undicenni si guardavano in volto terrorizzati dall'idea di finire nella casa di “Quelli che rimangono”, ma quel momento di quiete durò assai poco poiché entrambi scoppiarono a ridere contemporaneamente, riportando l'allegria in quel piccolo scompartimento dell'Hogwarts Express.
Nessuno dei due poteva immaginare che da quel semplice incontro sarebbe nata una delle amicizie più grandi di sempre.


Ed eccomi qui con il secondo capitolo di questa fanfiction X°
Pensavo di metterci molto di più a scriverlo, e invece ho fatto fin presto /persona che non ha mai ispirazione ç7ç/
E anche questo capitolo mi è venuto un po' cortino, prometto che nei prossimi cercherò di farli un po' più lunghi uwu
Grazie a tutti quelli che hanno letto anche questo <3
Baci
Iris~

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