Sono innamorato di te

di _Them99
(/viewuser.php?uid=436711)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tu mi piaci ***
Capitolo 2: *** I nostri tre baci ***
Capitolo 3: *** Sei nei miei pensieri ***
Capitolo 4: *** Sei la vincitrice in ogni caso ***
Capitolo 5: *** Fa male ***
Capitolo 6: *** Ti ho vista, mio sogno ***
Capitolo 7: *** Grazie :) ***
Capitolo 8: *** Lettere da un ragazzo innamorato ***
Capitolo 9: *** Forse è vero ***
Capitolo 10: *** Ridere ***
Capitolo 11: *** L'estate dell' acqua ***
Capitolo 12: *** Sei l'unica ***
Capitolo 13: *** Un capitolo scritto da me, Gatta! ***
Capitolo 14: *** La felicità ***
Capitolo 15: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Tu mi piaci ***


Sei tu quella che mi piace.
So che non lo capisci, ma sei tu.
Si, tu mi piaci.
Non posso dire che ci sia di più perché non credo di essere pronto a qualcosa di più.

Tu mi piaci.
Mi piace quando mi saluti con i tuoi sorrisi, inarcando le labbra rosse e rendendo tonde le guance lentigginose.
Mi piace quando, finiti gli allenamenti, ti aggiusti la treccia sfatta poggiandola sulla spalla sinistra.

Tu mi piaci.
Mi piace il tuo lato un po’ folle.
Mi piace quando entri negli spogliatogli maschili senza timidezza e senza coprirti gli occhi solo per chiedermi come ti stanno i tuoi nuovi shorts.
Mi piace quando salti sulle ringhiere ai lati della pista ed inizi a camminare in perfetto equilibrio.

Tu mi piaci.
Mi piace quando siamo solo io e te.
Mi piace quando mi costringi a far chiodo agli allenamenti con te, perché sei malata, perché sei stanca, o solo perché è una giornata troppo bella che non si può sprecare per correre su una pista.
E mi piace quando insieme saliamo su quel muretto, che sembriamo conoscere solo noi due.

Ed il resto dell’ universo scompare.

Ma quando poi ti vedo scambiare occhiate con quel ragazzo americano, io mi insospettisco e ti chiedo se ti piace. E tu, semplicemente, alzi le spalle, ed allora capisco.

Capisco che forse fra voi due c’ è qualcosa, e devo dire che questo fa molto più male di una lama conficcata nel cuore.

E forse, per te, provo più di un semplice “mi piaci” …

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I nostri tre baci ***


Mi ricordo come fosse ieri quando, un mese fa, siamo andati a fare campeggio insieme.
Eravamo con il gruppo di atletica; ognuno aveva il proprio zaino con i propri viveri e la propria tenda.

La sera stavo per andare a dormire, ma poi tu mi hai chiesto di dormire insieme perché sola avevi paura.
Inizialmente le mie guance erano avvampate, ma poi mi sono ricordato che ero in tua compagnia.

Tu sei troppo pura ed ingenua anche solo per pensare a certe cose.

Ci siamo sdraiati nella stessa tenda. Sentivo il calore del tuo corpo vicino al mio.

“Mi puoi dare un bacio?” ti ho chiesto.
Tu ti sei girata e mi hai sorriso. Mi hai preso il viso con le tue mani piene di graffi e sempre sporche di qualcosa, e mi hai stampato un bacio sulla fronte.

“Mi puoi dare un bacio?” ti ho chiesto una seconda volta.
Sei rimasta un po’ basita, ma mi hai dato lo stesso un bacio sulla guancia.

Non ho avuto il coraggio di chiederti il terzo bacio.

Ma stamattina, con alcuni amici, ci siamo incontrati ed abbiamo giocato ad obbligo o verità.

Tu scegli sempre l’ obbligo.
– perché è più divertente! – dici se qualcuno ti chiede il motivo della tua scelta.
Ma io so che lo scegli perché non sai mentire, e se qualcuno ti dovesse chiedere una verità a te scomoda, non sapresti occultarla.

Beh, stamattina ti hanno imposto l’ obbligo di baciarmi.
Hai riso, e senza un filo di vergogna hai poggiato le tue labbra sulle mie.
È stato più breve di un secondo, ma sento ancora il sapore delle tua labbra sulle mie.

Ed io? Beh, quando è arrivato il mio turno ho scelto verità.
Mi hanno chiesto se mi piacevi, ed io ho risposto no.

Ho detto la verità: tu non mi piaci.

Io ti amo.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Sei nei miei pensieri ***


Sai, sei nei miei pensieri, sempre ed ovunque.

Tutte le volte che provo a cacciarti via dalla mia testa, ritorni più insistente di prima. 
Rivedo la tua figura, la tua immagine persiste e ni scorre nella mente.

So che è folle, ma dove saremmo ora se al mondo non ci fosse un pizzico di follia?

Non esagero quando dico che sei bellissima.

La natura ti ha creata.

I tuoi occhi sono verdi, come le foglie di quercia.
I tuoi capelli, scuri ed ondulati, proprio come un mare in tempesta.
Le tue labbra, più rosse delle ciliegie mature.
La tua pelle è bianca come la neve invernale.
E le tue lentiggini… una per ogni fiore esistente.

Gli animali ti hanno donato una caratteristica:
La scaltrezza di una volpe.
La spensieratezza di un fringuello.
L’ agilità di un gatto.
La fierezza di un leone.

Persino i quattro elementi sono stati complici alla tua creazione.
Il tuo corpo, sinuoso, delicato ed armonioso è creato dall’ acqua.
La tua mente è vitale, piena di linfa, non perde la sua intelligenza in nessuna stagione, esattamente come la terra.
Il tuo spirito è libero, leggero, ma allo stesso tempo corposo e pieno di semplicità, proprio come ti ha donato l’ aria.
Ed il tuo cuore, lo so per certo, è come il fuoco: pericoloso, intenso, caldo, danzante.

Il tuo pensiero mi sta portando alla follia, ma ti prego, fammi immergere, fammi annegare in questa follia, così dolce ma così amara…
Finché non dirai che sarai mia per sempre…

Sai, sei nei miei pensieri, sempre ed ovunque.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Sei la vincitrice in ogni caso ***


Il mio cuore, sappi, è esploso di felicità quando mi hai invitato a vedere la tua gara di corsa scolastica.

Potevi chiederlo a chiunque, ma l’ hai chiesto a me.
E questo mi fa capire che forse un po’ a me ci tieni, che forse ogni tanto a me ci pensi.

Avevi indosso la divisa scolastica, ma eri comunque tanto bella.
I tuoi occhi allegri e scattanti erano seri mentre correvi, perché sei competitiva quel giusto da voler vincere sempre.

Ma tanto, anche se sei molto veloce, io ti batto sempre, e mi diverte vederti imbronciata ed un po’ riluttante quando mi dici – sei più o meno veloce, ma io ti batterò, non farti castelli in aria… –

Hai vinto il primo posto in tutte le gare femminili. Di cinque gare, cinque medaglie d’ oro.
Le tue labbra contorte in un sorriso soddisfatto.

Ma alle gare miste, sei arrivata seconda.
Di cinque gare, quattro medaglie d’ argento ed una di bronzo.
Hai perso contro un armadio grande due volte te.
Ci sei rimasta male, e me ne sono accorto dalle tue labbra che hanno assunto una linea dritta.

Ma poi, usciti, ti ho comprato un gelato al pistacchio e panna, ed allora sei tornata contenta.
Con le tue dieci medaglie arrotolate intorno al braccio, siamo andati al nostro muretto, da cui si vede tutta la città.

Hai riso, parlato, scherzato, come se nulla fosse successo.

Ed allora ho capito che non ti importava se eri arrivata terza, seconda o prima, ma ti importava del fatto che hai dato tutta te stessa per vincere quelle dieci medaglie.

Più passa il tempo, più diventi per me straordinaria. Forse non riuscirò mai a comprenderti a peno, sei un po’ complicata, ma non mi importa.

Bisogna godere delle piccole cose.

Per me, sappi però, che sei la vincitrice in ogni caso.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Fa male ***


“se ami qualcuno, lascialo andare. E si ti ama davvero, tornerà da te”.

Non ce la faccio più a trattenere le lacrime.

Ho aspettato che tu mi guardassi. Non mi hai guardato.
Ho aspettato che tu mi notassi. Non mi hai notato.
Ho sperato che tu mi amassi. Non l’ hai fatto.

Non è colpa tua.
Sono la mia idiozia, la mia codardia,  la mia sicurezza le colpevoli.

Ho dato per scontato che tu fossi già mia. Ma non lo sei mai stata.

Quindi, forse, la colpa è un po’ anche mia.

Ti ha baciata.

Quel ragazzo americano, quello che ti osservava sempre, ti ha dato un bacio.
E tu non hai opposto resistenza, anzi, hai risposto a quel bacio.

Qualcosa si è rotto dentro di me in quel momento.
E fidati, non è qualcosa che si può aggiustare facilmente.
Con quel bacio si sono rotte le mie certezze, la mia sicurezza.
Con quel bacio si è rotto il mio cuore.

Ora probabilmente sarete insieme.

Dopo gli allenamenti te ne sei andata con lui: il suo braccio intorno alla tua spalla, il tuo sorriso rivolto a lui.

Non ho mai conosciuto la gelosia, fino ad ora.
Non sono mai stato arrabbiato prima d’ oggi.
Non mi sono mai sentito così male come in questo momento.

Ora sono sul muretto, sul nostro muretto: quello a cui teniamo tanto.

Senza te qui vicino, mi sembra incredibilmente vuoto, come me in questo momento.

Forse è meglio che tu non sia qui con me adesso.
Mi asciugheresti le lacrime calde che mi scendono sulle guance: mi sono sempre piaciute le lacrime, ma ora pizzicano, ed il pensiero della tua voce le fa sentire più dolorose.
  – Tranquillo, ti voglio bene lo stesso – mi diresti.

Ed io questo non lo potrei   sopportare.
Io non voglio essere qualcuno a cui vuoi solo bene.

Non so se lo supererò mai.
Ma forse ce la farò: d’ altronde la vita non mi ha nemmeno sfiorato, e sinceramente ora preferirei che mi avesse schiaffeggiato più volte per sentire meno dolore in questo preciso istante.

“se ami qualcuno, lascialo andare. E si ti ama davvero, tornerà da te”.
Ero preparato a questo, eppure… fa così male…

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Ti ho vista, mio sogno ***


Tu non mi hai visto.
Questo lo so per certo, perché altrimenti mi avresti salutato, mi avresti sorriso; insomma, avresti fatto qualcosa.

Sai, ieri stavo tornando da scuola in autobus, e ti ho vista alla fermata del bus.

Ti ricordo perfettamente.
Ricordo che avevi i capelli legati in una coda di cavallo.
Ricordo che avevi un vestito azzurro e sopra un giacchetto di jeans.
Ricordo che stavi leggendo uno di quei tuoi amati fumetti, mentre eri appoggiata al palo della fermata.

Quando ti ho vista il mio cuore è esploso.

Volevo salutarti, scendere, abbracciarti e dimostrarti tutto il mio affetto, ma l’ autobus è ripartito.

Ti ho vista allontanarti, e mi sono sentito incompleto.

Non so se ciò è normale.
Ho solo quattordici anni.

Ma quando non mi sei vicina, ti sogno.
I sogni sono la mia realtà, l’ unico modo di vivere.
Non ti abbandonerò, non perderò mai il mio sogno; e forse, questo vale più dei sorrisi maliziosi che ti lancia il ragazzo americano.

Non mi importa chi sceglierai.
Sappi che io ti amo, mio sogno.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Grazie :) ***


Salve a tutte :)

Questo capitolo vorrei dedicarlo non alla ragazza che ormai tutte conoscete, ma voglio dedicare un piccolo momento per voi.

Voi tutte, che mi sostenete, che mi fate ridere, commuovere, sorridere, riflettere ad ogni recensione o messaggio personale che mi inviate.
Non starò qui ad elencare i nomi delle persone che preferiscono/ricordano/seguono la mia storia o di quelle che hanno recensito.

Siete in tantissime che mi sostenete e mi spingete a tirarmi su; in particolare, su questo fandom mi sono fatto nuove amicizie.
Qui su EFP non interessa l’ aspetto, ma ciò che hai dentro.
Qui mi sono potuto sfogare, ed inizialmente era solo per quello, ma poi ho conosciuto delle persone magnifiche.

Ho conosciuto mysoul, che è la ragazza più pazza e dolce del mondo.
Ho conosciuto HisLovelyVoice, che è stata la prima ad incoraggiarmi e a credere in me.
Ho conosciuto tutte voi, che ad ogni capitolo mi fate capire che ci tenete a me.

Ho stretto così tante amicizie, che mi sono ritrovato a far parte di un pezzetto di una parodia ( qui faccio pubblicità a mysoul e this is magic_lovefirehp che stanno scrivendo una parodia bellissima su Hunger Games e mi hanno detto che mi inseriranno in un pezzetto del 3° capitolo xD).

Insomma, si, è vero, l’ amore per gatta ( è questo il suo soprannome ) mi dà felicità ma anche tristezza, mentre il rapporto, se per dietro uno schermo, che ho stretto con tutte voi mi dà solo tanta gioia.
Grazie a tutte, siete fantastiche, e vorrei potervi conoscere di persona!

<3 Grazie ancora, _Them99

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Lettere da un ragazzo innamorato ***


Cara xxx,
non sono mai stato bravo a scrivere lettere.
Fatto sta che sulla mia scrivania sono accartocciati una decina di fogli scritti.
Non so bene dove iniziare. Il fatto è che la paura di sbagliare prima ancora di cominciare è davvero tanta.
E sei tu che mi fai questo effetto.
Mi sento sempre nervoso, ho paura delle cose che dico; quando ti vedo il mio cuore batte forte come quello di un coniglio.
E lo sai perché mi succede questo?
Perché tu sei perfetta.
Il tuo viso è perfetto. Il tuo modo di essere è perfetto.
La tua risata, il tuo essere “gatta” è perfetto.
Su molte cose sei imperfetta, ma secondo me sei perfettamente imperfetta.
Potrei citare versi di canzoni, prendere spunto da poesie d’ amore, ma non servirebbe a nulla.
Sai, molte volte è difficile.
È difficile non essere geloso.
È difficile trovare il coraggio.
È difficile trovare le parole.
Non so se ti arrabbierai per averti detto tutto ciò con un pezzo di carta che con il tempo andrà perduto.
Ma sappi che ciò che provo per te, non andrà mai perduto, perché è sigillato nel mio cuore.
Anche se con te, due semplici parole possono essere dure da scrivere. Ma ora non mi tirerò indietro.
Non posso più aspettare, e non voglio più essere una persona a cui vuoi solo bene.  
Quindi, considera queste parole per ciò che nessuno ti dirà mai: solo io le dirò con il cuore e non con gli occhi, perché solo io riesco a vedere con gli occhi di un cieco, con gli occhi del cuore.
Io non ti voglio solo bene, io non sono una persona che apparirà e scomparirà nella tua vita come se non fosse mai esistita.
Non mi importa cosa farai, ma sappilo però.
Ti amo.
xxx 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Forse è vero ***


Ogni persona ieri ha vissuto un momento un po’ speciale durante la giornata.

Magari, qualcuno si è comprato un vassoio di paste da mangiare dopo cena con tutta la famiglia.
Forse, qualcuno si è preso un caffè con un amico che non vedeva da tanto.
Probabilmente, qualcuno si è tagliato i capelli ed ha visto che il nuovo taglio gli dona particolarmente.
Ed io? Ieri, ho provato mille emozioni.


Dopo gli allenamenti, ho tirato fuori dalla sacca quel pezzo di carta che racchiudeva tutti i miei sentimenti per te.
Ho avuto molta paura, ed con passi incerti mi sono diretto verso di te.

Ti ho dato la lettera, e mi sono sentito in ansia. – è per me? – hai chiesto sorridente.

Ho annuito vigorosamente, consapevole che quella era l’ unica certezza che avevo in quel preciso istante.

– leggila ad alta voce – ti ho chiesto supplichevole.
L’ hai aperta, ed hai iniziato a leggerla. – cara xxx. Mi piace come inizia – mi hai detto ridendo.

Hai continuato a leggere ininterrottamente fino alle parole “tu sei perfetta”.

Hai esitato, ma hai continuato con una nota di incertezza, ed i tuoi occhi si sono riempiti di lacrime.

Le hai inizialmente trattenute, ma quando, con la voce resa roca dalle lacrime, hai letto “solo io le dirò con il cuore”, hai iniziato davvero a piangere.
Mi sono sentito in colpa, perché sapevo di averti confuso le idee.
Arrivata alla fine non hai più letto a voce alta.

Hai abbassato la lettera e con i tuoi bellissimi occhi resi più chiari dalle lacrime, mi hai chiesto – è la verità? – non sapevo se dovevo annuire o tacere, ma fatto sta che ho annuito.
Io dico sempre la verità.

Mi aspettavo che te ne andassi, che mi dessi uno schiaffo, che non mi parlassi più per il resto della vita.

Ma non l’ hai fatto.

Mi sei salita sulle scarpe per prendere quel poco di altezza che ci divide e mi hai baciato.
E stavolta, non l’ hai fatto per un gioco o per una mia richiesta. Mi hai baciato di tua spontanea volontà.

Con le lacrime che ancora ti rigavano il viso mi hai sussurrato – anche io ti amo. E non poco – ed allora non ho più resistito.
Ti ho stretta e ti ho baciata con più foga, e tu hai risposto pienamente al bacio. Ci siamo staccati, e te ne sei andata.
Prima di scomparire completamente mi hai però urlato – ti chiamo stasera! – e così hai fatto.

Forse, è vero che il protagonista alla fine vince.
Forse è vero che alla fine l’ eroe riesce nella sua impresa.

Forse è vero che io e te non siamo semplici amici… e di questo, ne sono veramente felice.  

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Ridere ***


Sai, ora sono seduto davanti al computer, a scrivere su un sito quello che provo per te.
Alla mia destra ho il foulard viola che hai scordato domenica, ed ogni tanto lo annuso, beandomi del tuo odore: un misto di ciliegie, il tuo lucidalabbra, muschio bianco, il profumo che usi sempre, e menta, le tue caramelle preferite.

Ora finalmente posso dire che non sto solo sognando o immaginando.
Perché tu ora sei veramente la mia ragazza.

Rido al solo pensiero che nemmeno un mese fa non potevo nemmeno immaginare le tue labbra.
Rido, al pensiero di come mi hai difeso contro quel ragazzo americano.

Si, perché tu mi hai difeso, nonostante fosse il tuo ragazzo; ormai il livido sotto lo zigomo non c’è più.
Abbiamo litigato perché stava prendendo in giro una ragazzina di dieci anni.
E sei stata tu a dividerci, dopo che mi ha mollato un pugno sullo zigomo sinistro.
Non ti ho ancora chiesto perché hai difeso me e non lui, ma ormai credo di averlo capito da solo.

Rido, rido, rido.

Perché dopo tutto quello che ho passato, sei arrivata tu senza preavviso e mi fai ridere con la tua semplicità, con il tuo umorismo.
Mi fa ridere persino il tuo sorriso, il tuo fare boccacce rendendo le guance lentigginose più paffute o storpiando le labbra rosse.

Voglio ridere fino alla fine della mia vita. Voglio ridere con te.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** L'estate dell' acqua ***


– farai anche tu il corso estivo? – questa la tua domanda.
– dipende… solo se lo farai anche tu – questa la mia risposta.

Si prospettava un’ estate magnifica quando ci siamo iscritti.
Sembrava un po’ da pazzi iscriversi ad un corso estivo di atletica, per sudare e sorbirsi i discorsi depressi del nostro allenatore su quanto sia brutto essere calvi.
Tutto solo per stare insieme.

Ma tutto diventa più leggero quando mi sorridi e beviamo dalla stessa bottiglia, comprata insieme per risparmiare.

Però la nostra estate è andata in frantumi quando sei caduta.

– ti sei fatta male? – questa la mia domanda.
– non riesco a muovere il braccio – questa la tua risposta.
Era impensabile vederti scivolare, tu, che atterri sempre a gambe chiuse e che hai nove vite.

Una corsa matta all’ ospedale, ed un gesso intorno al tuo braccio destro.

– tranquillo, tre settimane e poi torno da te! Non ci si può sbarazzare di un gatto tanto facilmente!- la tua affermazione, sempre allegra, come tuo solito.
Eppure, non so perché, ma ho sentito un po’ di dolore nella tua voce.
Avrei dovuto impedire tutto ciò, avrei dovuto proteggerti.
Ma queste sono solo supposizioni.
Io so che dovevo farlo.

Ma non l’ho fatto, e questo mi fa stare davvero male.
  
Ringrazio le 20 persone che seguono, le 2 che ricordano, le 14 che preferiscono! E grazie alle 8 persone che mi hanno aggiunto tra gli autori preferiti! :D Siete fantastici!

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Sei l'unica ***


– Ehi, amico, quante ragazze hai avuto? – che domanda stupida, posta da quello stupido del mio migliore amico.
– non lo so – gli ho risposto per sviare il discorso.
Ma il moro è più tenace di quanto sembri, quindi mi ha posto di nuovo la domanda.
Mi ha fatto salire mille ricordi alla mente, ma anche mille sensi di colpa, perché mentre ti guardo, mentre ti fai firmare il gesso, ripenso alle altre.
E mi sono sentito fragile.                                                                                          

Ho cinque anni, ultimo anno di scuola materna.
Ti chiami Lara, e sei bellissima.
Ho una margheritina appena colta tra le mani, ed il coraggio di un leone.
Mi avvicino a te; tutte le altre bambine scappano urlando, ma tu rimani ferma, mentre sbatti gli occhioni azzurri.
Ti do la margherita e mi sorridi, mostrandomi un incisivo caduto.
Sei la mia prima fidanzatina, ma il giorno dopo non mi guardi nemmeno.
E sento un tuffo al cuore.                                                              
                                                                                                                            

Ho sette anni, secondo anno di scuola elementare.
Mi avvicino a te, e vedo che stai leggendo un libro di quelli che si leggono in quinta elementare.
Ti chiami Ludovica, e sei davvero carina, con quei codini alti, stretti da due nastri rossi, e quel nasino piccolo che regge un paio di occhiali.
Parliamo un po’, quando mi dai un bacio sulla guancia. Io te ne do uno sulla manina, e mi inizi a chiamare ‘principe azzurro’.
Ma dopo un po’ che sono il tuo principe, mi accorgo che tu non sei la mia principessa.
Ogni giorno parli di matematica, di libri e di cose che non capisco.
Così, ti dico che forse, non sono un principe, e tu te ne vai, apostrofandomi ‘rospo’.
E sento qualcosa alla bocca dello stomaco.                                                        


Ho dieci anni, ultimo anno di scuola elementare, ti chiami Carlotta, e sei la mia fidanzatina da un paio di settimane.
Mi hai scritto una lettera in cui dicevi che per te ero il bambino più bello del mondo.
Ed eri incredibilmente dolce e molto premurosa.
Ma l’ ultimo giorno di scuola, mi hai scritto una lettera in cui dicevi che non ci saremmo più visti, e che quindi non saremmo più potuti essere fidanzati.
E sento gli occhi pizzicare.                                          
                                                        

Ho dodici anni, secondo anno di scuola media.
Ti chiami Rossella, o Roxie, e sei un po’ pazza.
Porti i capelli tinti di porpora, le cuffiette sempre nelle orecchie e la chitarra in spalla.
Ci siamo avvicinati perché mi prendevi sempre in giro il primo anno, ma ci siamo poi conosciuti meglio.
Sei sfrontata e ribelle quando mi baci e mi dici che sarai la mia ragazza.
Mi telefoni, e mi dici che sei entrata al conservatorio.
E che quindi non avrai più tempo per me.
E sento una strattonata al petto.                                                                                       
                                                                                             

Ho tredici anni, fine terza media, estate.
Ti chiami Alessia.
Sei la mia prima vera ragazza, e sei la più bella che abbia mai avuto.
Sei veramente graziosa, intelligente, furba, educata: la ragazza che tutti sognano.
Ci dobbiamo incontrare al bar.
Arrivo prima, e ti vedo abbracciata ad un’ altro. Mi vedi ed alzi le spalle.
E non sento niente.
Ho avuto il cuore spezzato troppe volte per sentire dolore.           
                                                                                                                                                              

– non saprei, un paio forse – dico al mio amico, alzando le spalle.
Ti osservo bene.
Non sei la più bella, la più dolce o la più intelligente di tutte le altre.
Ma sei la più sincera.
E questo a me basta.
Perché sei semplicemente tu.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Un capitolo scritto da me, Gatta! ***


Non so davvero come voi ragazze facciate a postare su questo sito.
Ho cercato di scrivere, ma veniva tutto attaccato!
Per disperazione alla fine ho chiamato il riccio, che mi ha abbandonata per andarsene in Russia, ed ho speso la bellezza di undici euro e trenta centisimi per farmi spiegare come si postava un capitolo, scritto ora da me su vostra richiesta.

Ebbene si, io sono la “tanto famosa” Gatta su cui Them, come lo conoscete qui, ha scritto questa storia.
Non ho davvero parole.
Appena l’ ho letta, ho pianto, sia per le bellissime parole che ha scritto su di me, sia per la fortuna che ho avuto di incontrare proprio lui, e di essermene innamorata.
So che penserete sia strano parlare già di amore, ma è così, non esiste un’ altra parola per descrivere quello che provo.
Io non sono brava quanto il mio ragazzo ad esprimere i miei sentimenti, e tanto meno a scrivere!
A volte mi dispiace che non riesco a mostrargli pienamente quanto tengo a lui.
Se ripenso solo a quanto sono stata stupida quando mi sono messa con l’ americano, come lo chiamate voi, mentre lui soffriva tremendamente per me.
È come se fossi stata cieca…
Non so nemmeno se mi merito una  persona così fantastica.
Lo ripeto, non ho la minima idea di quello che scrivere, perché non basterebbe a descriverlo.
Posso solo usare frasi note: è bello come il sole, è estremamente premuroso, ha i capelli color del grano, ma non sono frasi mie, e non fa lo stesso effetto.
Posso solo dire che lo amo, e credo che per ora questo basti.
Ho visto che siete in tantissime che seguite Them, in totale 42! Per non parlare poi di tutti i commenti!
Non sono solo io che lo ama, a quanto pare, o mi sbaglio?
Beh, comunque è mio.
No, scherzo dai, però non lo condivido con nessuno ( e su questo, non scherzo xD).
Ora capisco perché gli piaccia così tanto scrivere e perché gli piaccia così tanto questo sito, siete tutte meravigliose, davvero.
Siete dolcissime, ed anche se non vi conosco, sono sicura che siete delle persone incantevoli!
Vabbè, vi lascio, che ho già rotto sufficientemente.
Mi raccomando, trattate bene Them! (il suo nome resterà per sempre un segreto, perché lui lo odia, anche se io lo adoro)

Un bacione, Gatta.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** La felicità ***


E’ passato tanto tempo da quando non ti ho scritto qualcosa.

Prima ero in Russia.
Nonostante passeggiassi nella Piazza Rossa, mangiassi pirog alle mele e provassi ad imparare un po’ di russo, pensavo a te.
A te che per me sei motivo di felicità: la felicità che mi fa proseguire ogni giorno.
Volevo sentirti vicina a me, ma non potevo sentirti più vicina di un messaggio o di una telefonata.

Poi sono tornato in Italia.
Non sono potuto stare per più di un giorno lontano da te.
Mi mancavi terribilmente.
È vero, non siamo potuti andare a fare atletica, ma forse è anche meglio, perché così posso stare un po’ da solo con te.

Ci prendiamo un gelato, passeggiamo e ci sediamo sul muretto, che è sempre stato un posto speciale.
Ti prendo la mano, ti do un bacio, ti abbraccio.

Piccoli gesti che secondo me ti rendono felice.
Felice.
Così come la felicità che ogni giorno mi dai.
Perché ogni giorno sei vicina a me.

Ed ormai, sono sicuro che le parole non mi servono più.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Epilogo ***


E' passato un anno da quando ti conosco.
12 mesi possono sembrare pochi.
Ma per me non lo sono.
Ho imparato ad amare la tua solarità.
Ho imparato ad odiare il fatto che non odio niente di te.
Ho imparato a piangere per te.
Ho imparato a capire che sei unica, che sei mia.
Poche paole possono bastare per rendere felice una persona.

Nonostante questo capitolo sia solo l'inizio della nostra storia, sono sicuro che sia solo l' inizio.

E quando poi ti prendo la mano, tremo, al solo pensiero che prima o poi dovrò lasciarla...

Ora, sono sicuro che posso affermare senza paura: Sono innamorato di te.

Bene, alla fine ho terminato questa storia.
Non so con quale forza o con che coraggio io cel' abbia fatta.
Devo ringraziare ogni singola persona che mi ha sostenuto,  grazie a tutte voi che avete seguito la mia storia con me, passo dopo passo.
Posterò una long a capitoli sulla storia, che parte da quando ci siamo conosciuti fino a quando ci siamo messi insieme, quindi, per chi vorrà seguire la storia, la intitolerò "The wall", e posterò il primo capitolo più tardi.
Ancora una volta grazie infinite per avermi seguito in questa avventura, e spero non mi abbandonerete!
Un ultimo saluto, _Them99

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1847618