Dialoghi Incompiuti

di GinevraCorvino
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gelosia Incompiuta ***
Capitolo 2: *** Sciarada ad una festa ***
Capitolo 3: *** La camera di Jack ***



Capitolo 1
*** Gelosia Incompiuta ***


Tre persone su una pista di ghiaccio. Un uomo,due donne.

William:Trovo la purezza del ghiaccio bellissima.

Sarah: e da quando ti interessa la bellezza?

William: Da quando conosco te..(Sorride)

Sarah espressione stupita.

L'Altra donna ride sotto i baffi a occhi chiusi come una galla,le ciglia lunghissime che le baciano le guance.

William: Andiamo.

Sarah: Dove?

William: A pattinare su questo bellissimo ghiaccio.

L'uomo scivola verso il centro della pista e piroetta poi si ferma e guardando le donne allarga le braccia in un invito teatrale.

Sarah: Tu non dici niente?

Judith sorride...

Sarah: Perchè sorridi,tu hai sempre qualcosa da dire.

Judith: Si,ma a chi voglio io.

La donna si alza si toglie i pattini e si avvicina verso l'uscita.

L'uomo la vede ,la chiama: Judith non ti ho detto che puoi andare.

La donna fa un elegante cenno di saluto con la mano senza voltarsi.

Sarah si avvicina a William e protesta: Perchè lei può farlo?

William: Non lo so Sarah..

Sarah: Perchè glilo permetti.

William: Perchè non posso impedirglielo.

Sarah: Non capisco...

William: Nemmeno io...

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Capitolo 2
*** Sciarada ad una festa ***


 
Notte, una villa tra i pini, musica, alcol. Un gruppetto di persone che balla, ride tra la folla. Un Uomo poco distante da loro. Una Donna lo vede, sorride, lo "riconosce". Il gruppetto d'un tratto è come sfilacciato...incrinato.

James: Dove vai Judith?

Judith: A giocare...

La Donna ha un bicchiere in mano volontariamente si gira di scatto e va a sbattere contro l'uomo, deliberatamente. Lo macchia.(Anche lui ha un bicchiere in mano, anche lei si macchia).

Judith: Oh! Scusami! (con una voce ingenua da bambola)

William: Non fa niente.

Judith: Ma si, aspetta, va pulita...(e lo prende per mano)

L'Uomo sorride, la Donna a sua volta.

James: Ma che sta facendo?

Gabriel : I suoi interessi come sempre...

Intanto la Donna continua a parlare con l'Uomo come un'oca.

Judith : Vado a prenderti un'altro bicchiere,visto che ti ho rovesciato quello di prima, sai sono così distratta (Sorride civetta)

William sorride : Chi è che vuoi ingelosire?

Judith Socchiude gli occhi in una fessura ferina: Chi ti dice che voglia far ingelosire qualcuno?

William: Nessuna donna anche la più stupida,si comporterebbe davvero in maniera così ingenuamente sciocca,sino a essere deliberatamente stupida.

Judith sorride: Allora vuoi aiutarmi?

William : Perché No?

I due iniziano a ballare. Lei gli si strofina addosso come una gatta,lui è quasi immobile,la contempla muoversi: sinuosa,felina.

William : Tornerai con me?

Judith: Non lo so...

James : Noi andiamo vieni?

Judith : Io torno con lui.

James vorrebbe protestare ma non dice niente e se ne va.

Judith : Grazie.

William : Era Lui?

Judith : No. Ma non importa chiedere per vedere e sapere.

William : E tu cosa vuoi far sapere?

Judith : Che basta chiedere e io sono ciò che si vuole che sia.

William : E lui cosa ti ha chiesto?

Judith : Nulla. Ha solo detto che io potrei essere una da Avventura,e io l'ho accontentato.

William : E lo sei?

Judith : Io sono molte cose,forse anche questo.

L'Uomo sorride e la Donna con Lui.

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Capitolo 3
*** La camera di Jack ***


 
La luce giunge indiretta, spezzata. Gli avvolgibili abbassati producono uno strano effetto, come se la stanza fosse affetta da vaiolo. La luce si insinua azzurra in bolle per tutta la parete,ma il letto non ne è toccato. Il letto resta in ombra, ingoiato in questa non luce, abbandonato in un’oscurità irrisolvibile è un relitto ancorato ad una moquette  marcia, che forse non ha mai più conosciuto l’asetticità di un pulito tra le sue trame. Una donna è avvolta in un lenzuolo davanti alla finestra con un bicchiere in mano di spalle al letto dove si trova un Uomo che fuma.

Jack: Perché siamo qui? Io non ti servo...Tu hai il tuo bicchiere con cui fare l'amore.

Judithaccenna un sorriso di rancore senza guardarlo.

Jack: Vieni qui.

Judithbeve un altro sorso di Whisky poi si volta verso di lui.: Sai perchè siamo qui? Perchè io ti racconti dei miei amanti, perché senza questi tu non potresti trovarti qui nella camera.

Jack : Io ti amavo Judith...

Judith ride, ride forte,in una risata che pare provenire dalle canne di un'organo sconosciuto. E lui che la guarda non sa che forse è il solo gesto autentico che gli abbia mai regalato da sempre. Lui la trova disgustosa e bellissima. Non ha mai smesso di odiarla, così come non ha mai smesso di amarla.
Judith lo sa, ma ormai è troppo lontana persino da questo.
Ride di lui e ride dell’altro.
Ride di disperato rancore ferino, e di serafica indifferenza. Ride senza consapevolezza una risata sporca, sessuale di cui non è conscia, ma solo esasperata.

Jack :Perché ridi? Perché ridi così? Sei tu che hai distrutto tutto. Io non sarei mai tornato da lei se tu non ti fossi vergognata della tua vita se tu mi avessi portato rispetto.

Judith: Non è per questo che rido.

Jack: Allora per cosa?

Judith : Rido perché qualsiasi cosa tu faccia,chiunque ci sia tu sei qui nella camera, perché questo è il nostro  posto, l'unico posto che ci compete. Rido perché né lei, né lui potranno mai né vincerlo, né capirlo.

Jack: Lo so...lo so vieni qui..

Judith: Sono l’amante, la concubina,sono quella che non è presente alle cerimonie, che non può chiamare quando vuole, che deve solo aspettare. Si sono l’Attesa. Un attesa che nel frattempo scrive un racconto: ogni incontro un capitolo per te. Se non avessi una Storia da narrarti,se non odorassi del sesso di un uomo tu non potresti amarmi,non potresti essere lì con me nella camera. Sarebbe troppo pericoloso,troppo romantico, e tu, tu hai bisogno di un alibi per non riuscire a lasciarmi hai bisogno che anche io abbia qualcuno che mi tenga per mano quando passeggio per strada. Non sai,povero sciocco, non capisci che il mio amante è un’altra strada a fondo chiuso,scelto apposta per poter non togliere attimi a te. Che il mio amante è solo una Storia per te.
Jack la guarda e dalla bocca di lei esce un filo di fumo contorto,la sua bocca resta semi aperta come quella di una bambina,e a lui davvero sembra tale. Lei mai cambiata, lei la sua “bimba” che uccide con uno sguardo, assassina il cuore con un semplice gesto. Ecco riprende in bocca la sigaretta le labbra sono un cuore carnoso, un cuore tremante.

Judith : Vuoi sapere perché siamo qui? Perché siamo Gli Amanti. Perché era come dicevi tu - per sempre, ma non insieme - Perché non insieme?

Jack : Perché tu mi hai tradito e io non ti perdonerò mai, perché sei pazza,e lo sono anche io.

Judith : Pronuncia il mio nome.

Jack : Judith.

Judith : Ho aspettato una vita che tu pronunciassi il mio nome...

Jack : a te interessano solo le cazzate.

Judith : Può darsi,ma i dettagli sono importanti,anche se tu non li hai mai considerati. Io ero, io  sono solo il tuo morboso egoismo.

Jack : Non so più chi sei per me..

Judith: Lo so.

Judith è alla finestra avvolta nel lenzuolo con il suo bicchiere di alcol in mano, è una sagoma sfumata in una luce mistica di penombra. Lui non lo guarda. Lei beve. Bere è più facile,più facile per lei, distruggere,distruggersi è più accettabile che lasciarsi distruggere da quell’amore crudele, di cui lei però non può fare a meno. Lui invece la osserva come se fosse non più umana di un quadro ottocentesco,i capelli lunghi e selvaggi inanellati che le scendono sulle spalle pallide quanto il lenzuolo,il solo riverbero ambrato del Whisky è l’unico colore che è vivo. Lui lo sa. Lui l’ha uccisa tanto tempo fa come lei voleva. Ora sono nella camera una donna con un bicchiere alla finestra,un uomo in un letto con una sigaretta. Distanze. Amanti.

Jack: Vieni qui.(e indica il letto)

Judith lo guarda :Io ti amerò per sempre,e per sempre saprò che noi siamo il corpo.

Jack la guarda con una dolcezza infinita : Fregatene Judith cosa siamo, forse neanche abbiamo un nome...Vieni.

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