Paura dei Ricordi

di Fulmine28
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Piccoli Ricordi ***
Capitolo 2: *** Con un amico si diventa più forti ***
Capitolo 3: *** I Ricordi Aumentano ***
Capitolo 4: *** Quasi Completo ***



Capitolo 1
*** Piccoli Ricordi ***


Ma ciau a tutti! ^^ La mia prima ficy su sito è qui! Chissà se piacerà... O.O
Vi auguro buona lettura, e speriamo che ho scritto tutto in maniera decente! XD

Paura dei Ricordi
Piccoli Ricordi
Dormi dormi piccolino…
Una dolce voce femminile cantava, cullando il bimbo sotto le coperte, che non voleva dormire.
…che ci son io qui vicino…
Non doveva assolutamente chiudere gli occhi. Se si addormentava non si sarebbe risvegliato affatto facilmente.
…fai la nanna bimbo bello…
Il sonno aumentava, mentre la figura femminile continuava a cantare, carezzando con dolcezza il viso del bimbo.
…dormi e non pensarci più
Gli occhi del bimbo si chiusero. Finalmente si era addormentato. La donna si alzò e uscì dalla stanza, lascinando, nel mezzo della stanza, un sassolino nero.

Zexion si svegliò con un sobbalzo. Si mise seduto sul letto, tenendosi la testa fra le mani.
Era stato solo un incubo. Solo uno stupidissimo incubo… No… Non era un incubo…
Nella mente del numero sei i pensieri giravano come saette. Era un incubo o no?
Alla fine capì. Non era un incubo, ma neanche sogno. Era un ricordo. Uno dei ricordi più brutti dell’infanzia di Ienzo, la persona che, diventando Heartless, lo creò.
Quando quella sera si addormentò, la madre lasciò un sassolino nero nella stanza. Una specie di “Heartless Portatile”, che a momenti non tolse il cuore a Ienzo già in tenera età. Fu salvato dal padre.
Quando il piccolo Ienzo si risvegliò, capì che la madre non c’era. Era dispersa chissà dove, e quella che lo addormentò la sera prima non era altro che un sosia.
Zexion scosse la testa, tentando di levarsi di torno quel brutto ricordo.
Riuscì a levarselo quando una figura, in un sacco a pelo, con un gemito aprì leggermente gli occhi.
- D-dove sono? Non vedo niente… - disse il ragazzo con una punta di nervosismo.
- Stai calmo, Sora – lo rassicurò il numero sei – Non vedi niente perché hai perso momentaneamente la vista. La riavrai fra pochi giorni. Ti tengo a bada io, nel frattempo -
- Sai… sai dove sono Riku e Kairi? -
- Kairi è a casa; era nelle condizioni giuste per poterci tornare. A Riku ci sta pensando Saix -
- Da quando siete così buoni? –
- Non chiederlo a me, lo sa solo Xemnas. Rimettiti a dormire. È appena l’una di notte -
Sora fece di sì col capo e, girandosi su un lato, chiuse gli occhi e rincominciò a dormire.
Il numero sei sospirò. Dovrebbe rimettersi a dormire anche lui… ma aveva… come dire… paura. Non voleva ricordare ancora. E allora cosa avrebbe fatto?
I suoi pensieri furono interrotti da un sussurro, proveniente dall’altra parte della porta. Qualcuno sussurrava il suo nome.
Zexion si avvicinò alla porta, facendo meno rumore possibile, e aprì lentamente la porta. Davanti a lui stava Demyx, piuttosto nervoso.
- Che hai? – chiese il numero sei a bassa voce.
- Ho… avuto un ricordo di Myde… - rispose il numero nove, tentando di essere meno patetico possibile.
- Myde è il tuo Heartless, giusto? -
- Si, quello che mi ha creato… è stato orribile… -
- Che momento hai visto? -
- Quando… quando Myde stava per diventare Heartless… Mi sono preso uno spavento! -
- Sai, Demyx… Anch’io ho avuto un ricordo di Ienzo… Nella sua infanzia, un Heartless gli stava per toglierli il cuore… -
- Non siamo gli unici! Tutti stanno ricordando quello che successe ai nostri Heartless! Sai che significa? -
Demyx sembrava spaventato.
- Cosa significa? -
- Che… che se i ricordi hanno il sopravvento su di noi… Diventeremo come batterie scariche. Non avremo più il nostro elemento, la nostra arma… Non avremo più neanche un obbiettivo… -
Il numero nove, se avesse potuto, si sarebbe messo a piangere.
- Ehi, calmo… Non aver paura… I ricordi sono solo brevi filmati della nostra vita andati perduti. Noi siamo molto più di un immagine -
- Voi lo siete… Io non sono affatto più di un’immagine… Io sono anche meno… -
- Ma che dici!! Sei solo scarso in battaglia, ma senza di te noi non ce la faremo! -
Ci fu una breve pausa di silenzio. La porta della stanza 7 si aprì, e ne uscì Saix, tenendo per mano Riku, leggermente barcollante. Anche Riku non ci vedeva.
Il numero sette fece segno al numero sei e nove di attendere a rincominciare a parlare. I due annuirono con la testa.
Quando Saix e Riku furono piuttosto lontani, Demyx rincominciò il discorso: - Pensi che se non mi metto a pensare al passato di Myde la cosa si volgerà a mio favore? –
- Visto che non sei meno di un’immagine? – chiese sarcastico Zexion, facendo sorridere Demyx.
- Penso che adesso tornerò in camera… Mi sento meglio. Grazie per avermi ascoltato – disse il numero nove, per poi dirigersi verso la sua camera.
Zexion si girò e chiuse la porta della sua stanza.
Sora dormiva già profondamente. Meglio così.
Il numero sei si sedette sul letto.
Non pensare al passato di Ienzo sarebbe stata una buona tattica per non avere più incubi. Cercò una motivazione per riprendere sonno, e la trovò appena vide l’ora: l’una e quarantacinque minuti. Tra cinque ore e quindici minuti sarebbe dovuto andare in missione. Meglio riposare anziché andare in giro dormendo in piedi.

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Fine primo capitolo! Commenti e critiche sono ben gradite, meno minacce di morte... O.O
A presto! ^^

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Capitolo 2
*** Con un amico si diventa più forti ***


Prefazione (breve breve):Ehilà!! Sono tornata! Prima di cominciare, solo una cosa: ad un certo punto, bisognerà formare delle coppie (un gruppo sarà un trio). Ho messo Xemnas e Saix insieme. Non pensare che voglia far fare ai due coppia amorosa, capito?!
Seconda cosa: per me, se una cosa li spaventa o gli innervosisce particolarmente, i Nessuno cominciano a provare qualche sentimento...
Ok, cominciamo! ^^


Con un Amico si Diventa più Forti
Xigbar strinse le coperte. Ancora un ricordo… Adesso sì che non si sarebbe più addormentato, neanche se lo avesse voluto.
Si alzò e uscì dalla stanza, facendo meno rumore possibile, e andò nella sala da pranzo. Si sedette su una delle tanti sedie e appoggiò la testa fra le mani. Chiuse gli occhi per un solo attimo. Ma quell’attimo bastò per farlo sobbalzare. Un altro frammento di ricordo.
Scosse la testa. Non ne poteva più di ricordare la vita di Braig.
Provò a guardare il muro. Il bianco è un colore che non riporta niente alla mente, pensò. Quanto si sbagliava. Come se lo stessero proiettando, davvanti ai suoi occhi apparve Braig, ancora in tenera età, che giocava nella neve con degli amici.
Preso da un attimo di panico, Xigbar serrò gli occhi. Un altro ricordo, in una stanza buia, e dei rumori che dicono tanto. Troppo.
Si tappò le orecchie, per tentare di non sentire quei rumori.
- Basta… Per favore… Basta… - implorò con voce soffocata, sul punto di piangere.
Qualcuno appoggiò una mano sulla sua spalla, interrompendo i ricordi.
Xigbar trovò il coraggio di aprire gli occhi e guardare chi gli stava accanto.
- Come stai adesso, amico? – chiese amichevolmente Xaldin, sorridendogli.

- Sapete tutti ormai cosa sta succedendo – cominciò Xemnas, quando tutti i membri erano nella sala delle riunioni – Ricordare il passato di chi ci ha creati è preoccupante -
Tra i dodici che ascoltavano c’era nervosismo. Demyx lo era così tanto che dagli occhi gli usciva qualche lacrima.
- Ma se manteniamo il controllo, i ricordi torneranno da dove sono venuti, perciò, se, come è successo al numero due stamattina, sia tenendo gli occhi aperti che gli occhi chiusi vedete dei ricordi, non siate presi dal panico. Rilassatevi e i ricordi scompariranno -
- Ma è impossibile rilassarsi quando, qualunque cosa tu faccia, ti vedi davanti dei ricordi! – obbiettò Axel.
- In effetti ha ragione… Magari, se si sente qualcuno vicino a sé, i ricordi scompaiono… Come ha fatto Xaldin – disse Marluxia, il secondo più nervoso.
- Umm… Ottima idea, Marluxia. Finchè non si sarà trovata una soluzione, starete sempre in coppia, in modo da aiutarvi nei casi già specificati – decise Xemnas
- Ma… Siamo dispari… Uno di noi dovrà rimanere da solo? – chiese Roxas.
- No. Un gruppo sarà composto da tre membri. Qualcosa in contrario? -
Nessun membro disse qualcosa, perciò il numero uno annunciò la fine della riunione.

Saix rimase in silenzio in camera sua, aspettando che Xamnas arrivasse. Era piuttosto nervoso.
L’idea di aspettare da solo un amico, col rischio di avere un attacco di ricordi lo spaventava parecchio.
Abbassò lo sguardo… e sobbalzò. Sul pavimento si era materializzato un ricordo di Ias!
Preso alla sprovvista, si alzò e uscì dalla stanza. Xemnas ancora non arrivava, ma, ad ingannare l’attesa, c’erano un mucchio di ricordi sulle pareti.
Incapace di resistere, Saix scivolò sul muro, lentamente, fino a sedersi a terra, fissando terrorizzato tutte le immagini della vita di Ias.
Voleva chiedere aiuto, ma l’unica cosa che gli uscì dalla bocca fu un nome, sussurrato fra un singhiozzo e l’altro.
Di fianco a lui si sedette una persona. Abbracciò il numero sette, dicendo rassicurante – Tranquillo Saix. Sono qui con te -

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Capitolo 3
*** I Ricordi Aumentano ***


E rieccomi! ^^ Finalmente ho scitto il terzo capitolo! ^^
...
Non ho niente da dire O.O' Apparte Buona Lettura, naturalmente! ^^


I Ricordi Aumentano
- Chiariamo una cosa: questa è la mia parte, quella è la tua -
- Questo non significa dividere la stanza tra me e te! -
- Letteralmente significa proprio questo! -
- Non mi far incavolare!! -
Luxord e Larxen cominciavano proprio male. Si stavano scannando da quattro minuti, e loro erano nella loro stanza da soli cinque.
Già non si sopportavano.
- Ehi, ti cucchi tutti e due i letti? E io dove dormo?! – obbiettò Luxord quando la numero dodici indicò i letti sul lato sinistro della stanza.
- Sul pavimento, idiota! – ribattè Larxen, acida – Sono una donna, ho bisogno di comodità -
- Che tu sia donna non me ne importa niente!! Anche io devo dormire su qualcosa di comodo!! Tu hai il divano, i due letti e la scrivania! Tre cose su quattro sono mie!! -
- E adesso sono mie!! -
Il numero dieci andò su tutte le furie. Avrebbe trasformato Larxen in una carta per una settimana intera… se solo questa non avesse perso l’equilibrio e non fosse caduta per terra, seduta, con lo sguardo dritto in avanti, sinceramente terrorizzata.
Luxord le si avvicinò con un – Ehi, cos’hai? Hai visto un fantasma? – e le appoggiò una mano sulla spalla. Larxen si riprese dal suo stato di shock, e avvicinò a sé Luxord per trovare protezione.
- Un ricordo di Relena, vero? – chiese il numero dieci.
Larxen fece segno di sì col capo, mentre Luxord le passava un braccio dietro al collo, stringendola a sé in un confortante abbraccio.

Marluxia, intanto, si divertiva un mondo. Aveva sbattuto Zexion sul letto, a pancia in giù, e gli si era sdraiato sopra. Si divertiva anche a ricattarlo.
- Marluxia… Togliti, mi manca il respiro!! – gemette il numero sei.
- Mi tolgo se… vediamo… - il numero undici si guardò intorno. Erano nella stanza di Zexion, di certo qualcosa gli sarebbe saltato all’occhio. E, in effetti, così fu – Wow… Mi tolgo se mi dai tutti i tuoi appunti sulla buona riuscita delle missioni! -
- Cheee??? Neanche per sogno! Ci ho messo una vita a scriverli!! -
- Guarda che non mi tolgo… -
- Ho detto no!! -
- Io rimango sopra di te, allora… Quando ti mancherà l’aria cederai! -
- Brutto…! -
Zexion non finì la frase, dato che Marluxia gli diede un gomitata.
- Continua pure a ribattere, tanto sei te che sprechi aria! -
Il numero sei cominciò a sentire un leggero male alla schiena. Il numero undici si era proprio sbragato!
- Mamma mia, Marluxia… Quanto pesi! Cosa fai, mangi le merendine di nascosto?! -
- Ma noooo… - fece il numero undici con lo sguardo furbetto, mentre Zexion cominciava ad aver bisogno di ossigeno.
- Marl… Togliti… -
- Mi regali gli appunti? -
- No! -
- Allora non mi tolgo! -
Zexion divenne leggermente rosso. Riusciva a respirare appena.
- E… se te li prestassi? -
- No… Me li devi regalare… -
Marluxia sentì con piacere che Zexion non riusciva più a respirare. Dopo qualche secondo, al limite, il numero sei cedette.
- Va bene… Ti regalo gli appunti… Ma adesso togliti!! -
Marluxia si alzò e prese felice il libro di Zexion, ora suo, mentre il numero sei, con respiri molto profondi, riprendeva finalmente aria.
- Grazie per il tuo regalo! -
- Certo… Te lo do con infinito dispiacere… - prese fiato, poi, per vendicarsi, finì - …Lumaria -
A Marluxia cadde il libro di mano.
- Lu… Lumaria… nel giardino… che… che coglie fiori… - disse poi, guardando con paura il ricordo di Lumaria, l’Heartless che lo creò, sul muro.
Zexion si alzò dal letto e si avvicinò al compagno. Questo non avrebbe dovuto dirlo.
- Ehi, calmo… Scherzavo, non ti spaventare… - disse, rassicurante.
- Fu in quel giorno che… Lumaria… si innamorò delle rose… - continuò Marluxia, con gli occhi velati leggermente da delle lacrime, incapace di resistere.
- Calmati, su… È solo un’immagine… - disse Zexion, prendendo per mano il numero undici.

Toc toc
Qualcuno bussò alla stanza di Xemnas.
Lentamente, il numero uno si avvicinò alla porta e la aprì leggermente. Davanti a lui stava Vexen, tenendo per mano Lexeaus.
- Ehi, capo, volevo dirle che qua la situazione sta peggiorando. Bisogna andare in giro mano nella mano… Poi Demyx ha avuto un intero album dei ricordi davanti agli occhi e Lexeaus si è messo a piangere. Per pochi minuti, ma si è messo a piangere -
Il numero cinque abbassò la testa, nascondendo la sua vergogna.
- Bhè… Quello che sta peggio rimane comunque Saix – disse Xemnas – Non passa un solo attimo che non abbia d’improvviso un ricordo. Io e lui andiamo in giro abbracciati… -
Vexen divenne leggermente rosso e Lexeaus tirò su la testa, trattenendo il respiro.
- Andiamo in giro abbracciati perché ha bisogno di qualcuno che gli resti ancor più vicino!! Basta leggere storie Yaoi su internet che riguardano me e Saix, accidenti!! – ribattè il numero uno.
I numeri quattro e cinque tirarono un respiro di sollievo, salutarono e tornarono nella loro stanza.

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Capitolo 4
*** Quasi Completo ***



Scusate l'immenso ritardo!! XP Ho avuto qualche problema con la fantasia ultimamente!
Questo sarà un capitolo brevissimo, ma almeno mi sblocco, e spero che l'ultimo capitolo mi venga presto! Ce ne ho già un pezzo (anche se minuscolo) in mente!
Buona lettura, e ancora scusa per l'immenso periodo senza storia!

Quasi Completo
Tutto sembrava così irreale nella base dell’Organizzazione XIII, in questi tempi. I Nessuno sembravano avere d’improvviso qualcosa che gli faccia sentire umani, che gli faccia sentire paura, che gli faccia piangere e che gli faccia ridere… sembravano avere un cuore.
Tutti avevano così paura… Tra i corridoi stavano solo acidi ricordi e pesanti lacrime, paura, dura sofferenza, la disperazione più totale…
Litigate, musiche, risate, schiaffi da parte di una ragazza e qualsiasi tipo di ordine non esistevano più.
Esistevano solo stanze serrate, mani strette una all’altra, cuscini e coperte bagnati dalle lacrime e una sola speranza: che tutto questo finisca.
E intanto, lassù, nel cielo, i cuori salivano a Kingdom Hearts.
Completo… era quasi completo, ormai.

Un ragazzo, prescelto del Keyblade, in un mondo chiamato Fortezza Oscura, batteva Heartless. Qua… là… Se ne paravano davanti a migliardi, e lui gli eliminava tutti.
Fuori questo…
Fuori quello…
E i cuori salivano…
Scomparivano…
Andavano al Mondo che Non Esiste…
Andavano a casa…
Formavano tredici cuori…

Pum… pam… Din don dan… Pum pum pem… din don dan…
Stava tornando un pochetto di allegria. Pur non riuscendo a suonare il suo Sitar, Demyx riusciva a suonare con qualsiasi cosa. Col muro, con i bicchieri, con un elastico… con tutto. E finalmente un po’ di felicità tornava tra i tredici Nessuno, che, incredibilmente, si sentivano meglio.
- Tutti con me! – disse d’improvviso Xemnas da chissà dove.

Kingdom Hearts brillava intensamente, quasi felicemente, mentre i tredici Nessuno la guardavano.
Solo uno… Ne mancava solo uno! Un cuore e ne avrebbero avuto uno a testa!!

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