Aprii lo sportello dell'auto e lo chiusi sbattendolo.
« Beh?Come ti permetti?Tratta bene la mia macchina »
Presi un respiro profondo e mi calmai ripetendomi mentalmente che dovevo stare zitta o le avrei prese di brutto.
E poi avrei visto Justin domani..non era nulla di che.
Durante il viaggio ogni tanto i miei guardi rimanevano fermi su delle famiglie,magari al parco.
Bambine normali con genitori normali e una vita normale.
Dovevano fare cose normali e non imparare il galateo,essere perfette o mangiare perfetto cibo indiano come il 'Saag'.
Decisamente no,questa non era la vita che volevo.
Mio padre mi lasciò davanti a casa,stava per far ruggire il motore per la terza volta quando lo interruppi.
« Papà dove vai? »
« Non sono affari tuoi capito?Ora entra e vai da mamma,vedi di comportarti bene. » mi rispose,senza lasciar trasparire nessuna sensazione dai suoi occhi.
Mi veniva da piangere,che gli prendeva?
« Ma che dici?Dove vai? »
Senza ascoltarmi sfrecciò verso non so dove,ancora.
E io rimasi lì,ad aspettare qualcuno che mi dicesse.
'Ehi tesoro,stai tranquilla,lui non sta andando a bere di nuovo,questo è solo un brutto anno,tornerà tutto come prima te lo prometto'
ma nessuno arrivò.
Nessun conforto,nessun aiuto da parte di nessuno.
Mi sedetti sul marciapiede,in lacrime,ripensando all'ultimo anno.
Mio padre era cambiato,aveva cominciato a frequentare persone che lo hanno reso un altro.
Ha cominciato a bere e tutti i giorni finiva così:
lui tornava da non si sà dove,ubriaco fradicio.
Mia madre gli chiedeva dove era stato e lui la picchiava,riempendola di lividi.
Una volta provai a mettermi in mezzo e per poco non mi uccise con una bottiglia di vodka.
Cominciò a piovere e io piansi,piansi,piansi,sempre più forte.
Mia madre probabilmente si accorse di me e lanciò un urlo dall'inizio del vialetto « Beryl! Cosa ci fai lì? vieni dentro! »,mi corse incontro e mi portò dentro casa.
Prese una coperta e sistemandosi accanto a me sul divano indiano,color grigio topo fece una cosa che non faceva da tanto.
Mi abbracciò forte.
Era di questo che parlavo.
Gli abbracci caldi della mamma sono i migliori,tutt'ora.
Sciolse la nostra unione tra madre e figlia e mi disse « Tesoro,papà...beh sai che questo periodo non è dei migliori perciò non piangere » Era talmente dolce.
« Mamma,non puoi sapere se andrà tutto bene.Papà ti picchia da ormai un anno intero e tu non riesci a difenderti,questa è la realtà.»
Buttai uno sguardo vuoto verso il fuoco che mamma aveva organizzato nel camino prima del mio arrivo.
Anche lei è una donna molto precisa,è per questo che la casa era sempre in ordine e pulita nonostante lei abbia il suo lavoro che le occupa il 97% della mattinata,lava,stira e pulisce.
Mia madre è una donna straordinaria a cui devo tutto.
« Si tesoro ma ti starò vicina ok?Non lascerò che mai nessuno ti possa toccare » Le sue parole interruppero i miei pensieri stupidi.Poi continuò « Riguardo questo,sei come tuo padre. »
La guardai perplessa e le posi la domanda che ormai era sottintesa « Riguardo cosa?»
Mi sistemai di fronte a lei per poterla guardare negli occhi.
« Preferisci riflettere che parlare. »
Justin's Part Of View
Saltare le lezioni non era probabilmente nel mio stile ma Jaden era riuscito a convincermi per decidere il luogo d'incontro per il sabato,quindi domani.
« Justin ti concentri un cazzuto secondo e mi ascolti?Allora dove vuoi andare? »
Jaden avvicinò la canna alle labbra aspirando un po' di quella che in quest'ultimo periodo era diventata la sua stupefacenza preferita.
Io non fumavo,si a volte quando sono stressato succede,ma io non sono Jaden e non voglio assomigliargli minimamente.
« Non lo so Jaden,potremmo andare al pub della settimana scorsa » Suggerii distrattamente mentre mi sistemavo sul posto.
Eravamo seduti sul lungomare di una spiaggia sperduta guardando l'infragersi delle onde.
« Nah,poche ragazze,diciamo poche ragazze,di quelle giuste. » Mi leccai il labbro ripensando alla bionda tutta seno e culo che avevo visto e fatto mia in quel locale.
Dio mio.
« Quindi dove andiamo? » Chiesi disinvolto.
« Prova questa. » Mi propose Jaden.
« Umh,no,sto bene così grazie. » Girai il capo verso un altro lato della spiaggia.
L'odore della canna artigianale mi stava asfissiando le narici.
« Cos'hai paura? » Mi urtò lui con aria di sfida e un sopracciglio sollevato.
« Nah,solo non sono così rincoglionito come te.
Ops,forse ti ho dato fastidio? » Si alzò in piedi subito dopo di me,prima che mi potesse spingere lo fermai. « Non puoi vincere,e lo sai. Non rompere il cazzo e fumati la tua canna in pace. »
Prese un respiro e si calmò.
Bravo ragazzo,qui comando io.
« Mi hai fatto passare la voglia di stare qui a cazzeggiare.
Domani decidiamo. »
Mi sistemai la canotta bianca,ripresi lo zaino e mi allontanai dall'ombrellone sotto cui mi trovavo un secondo prima,per tornare a casa a riflettere.
note dell'autrice
Ehi ciao a tutti asjdlak.
Avevo questo capitolo pronto da un po' ma ho voluto aspettare di arrivare almeno a 10 recensioni e ne ho avute 14.
Oddiio vi amo già jsaksd.
Alla prossima,ditemi che pensate di quello che sta succedendo adjk.
( sono @crombieber su twittah )
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