Non cambi mai, Katniss.

di Lily394
(/viewuser.php?uid=396150)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Occhi blu ***
Capitolo 2: *** Capolavoro ***
Capitolo 3: *** Il viaggio ***
Capitolo 4: *** Questa la chiami sorpresa?! ***
Capitolo 5: *** Fotografie ***
Capitolo 6: *** Confessioni -Parte Prima- ***
Capitolo 7: *** Confessioni -Parte Seconda- ***
Capitolo 8: *** Dovrei sentirmi in colpa ora? ***
Capitolo 9: *** Telefonata ***
Capitolo 10: *** Dubbi ***
Capitolo 11: *** L'amaro delle bugie ***
Capitolo 12: *** Curiosità ***
Capitolo 13: *** Voglio sentirmi libera ***
Capitolo 14: *** Cuore a mille ***
Capitolo 15: *** Ospedale ***
Capitolo 16: *** Risultati ***



Capitolo 1
*** Occhi blu ***


Mi sveglio ed eccolo lì. I capelli biondi sparpagliati sulla fronte, il suo viso che non è più quello di tanti anni fa, ma ha conservato la stessa bellezza. Non mi sorprende che stia ancora dormendo, oggi la panetteria è chiusa e ieri i bambini non volevano proprio saperne di dormire, per cui è stato tutta la notte sveglio a raccontare storie. Resterei a guardarlo per ore; dopo quello che abbiamo passato, dopo quello che gli ho fatto passare, è rimasto accanto a me come se non fosse successo nulla. Ma invece è successo tutto, non l'abbiamo dimenticato; i nostri incubi ci sono ancora e ormai non mi sorprendo più quando Peeta resta fermo e immobile per dei minuti interminabili, perchè qualcosa gli ha ricordato un volto, un momento o una morte dei nostri Hunger  Games. Lui non si sorprende quando la notte mi sveglio urlando il nome di mia sorella e puntualmente la mattina dopo la mia piccolina mi chiede perchè la stessi chiamando. Sì, l'abbiamo chiamata Primrose, Primrose Rue per l'esattezza. L'abbiamo chiamata così per ricordare, per dimostrare il nostro amore, il mio amore verso mia sorella e verso la ragazzina che mi ha chiesto di vincere prima di fare il suo ultimo respiro. Il piccolo di casa invece l'abbiamo chiamato Core, solo Core. Avevamo pensato tanto su come chiamarlo, Peeta voleva che avesse il nome di mio padre, io invece avevo pensato di chiamarlo come il mio migliore amico, o meglio quello che era il mio migliore amico: Gale. Poi decisi che non era il caso e tenni questa idea per me. Così decidemmo Core, che vuol dire "nocciolo", in modo che fosse un nome nuovo che solo lui avesse.
E' strano come il nome di Gale ormai non mi faccia nessun effetto, mi manca tanto, ma visto che ha deciso lui di andare via non posso farci niente. Forse si sente in colpa per le mine che hanno ucciso Prim, vorrei avergli detto che non ce l'ho con lui, che mi è passata, che anche se il dolore per mia sorella è così forte, non ho mai dato a lui la colpa. Invece ha deciso di andare via, senza dirmi niente. 
Mi alzo per scacciare via i brutti pensieri e cerco di non svegliare Peeta. Vado a controllare i bambini e sono contenta che stiano ancora dormendo, ho il tempo di preparare la colazione e vestirmi. Scendo in cucina e apparecchio, preparo il caffè per mio marito e i pancakes per Prim e Core. Lascio sul tavolo, vado in bagno e inciampo sulla vecchia scodella di Ranuncolo, quella che Prim non ha voluto gettare via dopo la morte del gatto. Ammetto che mi è dispiaciuto quando ci ha lasciati, gli abbiamo fatto una tomba in giardino con un piccolo funerale. Nell'armadio della camera da letto ci sono ancora tutti i vestiti di mia madre che ha lasciato qui, prima di sparire anche lei, tutti i vestiti di mia sorella che ormai usa la mia bambina e tutti i vestiti che mi ha fatto Cinna; alcuni non mi entrano più, altri li uso per occasioni speciali, come il Natale quando andiamo nel distretto 4 da Annie e suo figlio Finnick per festeggiare. Oggi opto per un paio di pantaloni neri e una maglia monospalla bianca. Dopo essermi lavata torno in camera per spiare ancora un po' Peeta che dorme, ma quando mi siedo sul letto, lui ha già gli occhi aperti. Gli occhi azzurri che amo tanto si posano su di me, "Buongiorno dolcezza" sussurra, mi chino, lo bacio leggermente e dico "Buongiorno anche a te. C'è del caffè e dei pancakes in cucina" lui sembra esitare "I bambini dormono?" chiede. "Sì, saranno stanchi anche loro dopo la nottata che avete passato" rispondo. Poi le sue mani cominciano a cercare i miei fianchi, e quando li hanno trovati mi fa stendere accanto a lui. "Allora possiamo restare un altro po' a letto, che ne dici?" Purtroppo quando inizia a fare così proprio non so resistere, così cedo e lascio che le sue labbra trovino le mie. Proprio in quel momento però suona il campanello. "Chi sarà mai?" domando. "Fingiamo di dormire" propone lui, ma poi ci alziamo entrambi, lui va a vestirsi e io scendo a vedere chi è.
Apro la porta e c'è Haymitch. "Hai finito il liquore?" dico subito, con un pizzico di ironia. Ci sono persone che dopo tanto tempo cambiano, ma non Haymitch, lui è rimasto sempre lo stesso e mi chiedo sempre se sia una buona cosa o no. "Vedo che sei ancora più simpatica di prima mattina, posso entare?" Mi sposto e lo lascio passare, poi aspetto che sia lui a dirmi perchè è venuto. "Peeta non c'è?" "Si sta vestendo" dico. Proprio in quel momento eccolo scendere dalle scale. "Ciao Haymitch, hai finito il liquore?" dice Peeta. Scoppio a ridere mentre servo del caffè a tutti. "Simpatico come la tua mogliettina. Comunque sono qui per darvi una notizia" risponde Haymitch. Io e Peeta ci guardiamo e chiediamo all'unisono "Cioè?". Haymitch fa una risatina e dice: "Domani Annie ci aspetta nel distretto 4, ha una sorpresa per noi. O meglio per te, Katniss". 
"Per me?"

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capolavoro ***


Io e Peeta ci guardiamo a bocca aperta, poi è lui a parlare "Che tipo di sorpresa potrebbe avere Annie?" chiede più a me che a Haymitch, però è quest'ultimo a rispondere "Non ne ho idea, ha detto che era abbastanza urgente e che dobbiamo prendere il primo treno domani mattina così ci metteremo solo un giorno ad arrivare". L'idea di prendere lo stesso treno che portò me e Peeta ai nostri Giochi della fame per ben due volte non mi entusiasma tanto, ma purtroppo è l'unico modo per spostarci da un distretto all'altro. "Quanto tempo dobbiamo fermarci?" è l'unica cosa che riesco a chiedere perchè la mia mente sta ancora fantasticando su cosa potrebbe mai esserci nel 4. "Annie non l'ha specificato, ha solo detto di sbrigarci. Per cui ho già organizzato tutto, domani alle 7.30 abbiamo il treno..." "Aspetta" dice Peeta "Vieni anche tu?" "Certo che vengo anche io, sono curioso almeno quanto voi. Comunque, dicevo, prendendo il treno delle 7.30 dovremmo essere nel 4 alle 8 del giorno successivo" "E i bambini?" domando. "Portiamo anche loro" mi risponde Haymitch. Proprio in quel momento ecco Prim che scende dalle scale e dice "Ci portate dove?" "Andiamo a trovare Finnick ed Annie, è da tanto che non li vediamo! Non sei contenta?" le dico con il sorriso più convincente che posso sfoggiare. "Certo" mi risponde lei con lo stesso sorriso. "Tieni tesoro, non mangiarne tanti di questi pancakes, è quasi ora di pranzo. Io vado a svegliare Core" Peeta sale le scale e sparisce nella prima porta a sinistra. "E tu Haymitch?" chiedo "Rimani a pranzo qui?" "Se proprio me lo chiedi così, dolcezza...No, credo che passerò per questa volta" detto questo si alza, da un bacio sulla testa a Prim, che intanto ride compiaciuta, ed esce. 
Più tardi quando anche Core è sveglio ci sediamo in tavola e mangiamo le deliziose pagnotte che Peeta aveva preparato il giorno prima accompagnate con del formaggio di capra. Peeta è il primo ad alzarsi da tavola, si rivolge a me e dice "Sto andando in panetteria per preparare dei dolci da portare domani ad Annie e Finnick...o da mangiare durante il viaggio" fa un occhiolino verso Primrose e Core. Poi continua "Core vuoi darmi una mano?" "Certo papà!" risponde il piccolo ed insieme escono. Mi concedo due minuti per ammirare il primo capolavoro mio e di Peeta: Prim. E' sorprendente come assomigli a me fisicamente, tranne per gli occhi azzurri che sono di suo padre. Anche il carattere ha preso da lui. Tranne per quelle poche volte che si arrabbia sul serio, tipo quando non riesce a scoccare un tiro decente con l'arco o quando il suo fratellino mangia tutti i dolci e non le lascia niente, in quei momenti è uguale a me; possiede quel fuoco che mi ricorda com'ero un tempo. Quando la tenni per la prima volta in braccio promisi a me stessa che non sarei stata come mia madre; non l'avrei mai abbandonata e avrei fatto in modo di farle avere tutto, a lei e a Core. Ormai Prim ha quasi 9 anni e Core 8 e credo che io e Peeta stiamo facendo un buon lavoro come genitori. 
A distrarre i miei pensieri è la sua vocina che mi chiede "Mi intrecci i capelli? Voglio andare ad aiutare papà e Core" "Certo, piccola". La prendo per mano e andiamo verso il bagno, la faccio sedere su uno sgabello che avevo nella mia vecchia casa nel Giacimento e comincio a pettinarla e ad intrecciarle i capelli. Quando ho finito prendo un fermaglio a forma di primula e gli fermo il ciuffo di capelli ribelli sulla fronte. "Ecco, ora sei bellissima" "Grazie mamma" mi stampa un bacio sulla guancia e la lascio correre via da suo padre. 
Decido di prendermi il resto del pomeriggio per preparare le valige a tutti; nella mia e di Peeta metto metà dei vestiti che abbiamo e di biancheria e un paio di costumi da bagno, non si sa mai, nel distretto 4. Mi prendo più tempo per fare quella dei bambini: in quella di Core metto più pantaloni del necessario perchè sicuramente li rovinerà tutti andando in giro con Finnick. Per Prim decido di mettere due vestiti che a lei piacciono molto e dei completi che può usare in caso voglia andarsene in giro anche lei. Sono le 18 quando finisco e Peeta e i bambini ritornano con in mano due grossi vassoi pieni di dolci decorati con colori pastello, su alcuni c'è il mare, su altri dei pesciolini e delle alghe; questo mi ricorda il capolavoro che fece Peeta con la torta per il matrimonio di Annie e Finnick... non faccio mai questo tipo di paragone per due semplici motivi: ai tempi lui voleva uccidermi e Finnick ormai è morto. Lascio stare la malinconia e sorrido, perchè quei dolci sono davvero un capolavoro. 
Per cena preparo stufato di verdure e manzo, il piatto preferito di Core e dopo aver finito i bambini sono troppo stanchi per le storie quindi vanno subito a dormire, così io e Peeta rimaniamo da soli sul divano. "Cosa pensi sia la sorpresa?" mi chiede Peeta. "Non ne no idea, ma lo scopriremo tra meno di un giorno". "Ogni volta che andiamo nel distretto 4 mi prende una malinconia... per Finnick credo o Mags." "Non voglio parlare di questo, Peeta... non voglio nemmeno prendere lo stesso treno che abbiamo preso per i Giochi. Lo faccio solo per Annie, glielo devo". Detto questo nessuno dei due spiccica parola. Lasciamo che siano le nostre labbra a parlare, unendosi, prima sul divano poi sul nostro letto. Lasciamo che le nostre mani vaghino sui nostri corpi senza meta, toccandone ogni centimetro. Così quella notte, dopo aver fatto l'amore, i miei incubi tornarono. Vidi Finnick morire, Prim saltare in aria e Gale sussurrare "sparami". Quella notte, nemmeno le braccia di Peeta seppero consolarmi, per cui rimasi sveglia pensando a cosa ci attendeva di così urgente nel distretto 4.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il viaggio ***


L'alba arriva in un attimo, mi giro nel letto e trovo Peeta già sveglio. "Non hai chiuso occhio sta notte, vero?" sussurra. "No. Mi dispiace di averti tenuto sveglio" sussurro a mia volta. Si gira a guardarmi e con una mano mi sposta una ciocca di capelli dal viso, poi aggiunge "Non è colpa tua. Forza, abbiamo un treno da prendere" appena nomina il treno ecco che suona il campanello. "E' Haymitch sicuramente. Vado io, tu sveglia i bambini" annuisco. Mentre Peeta scende le scale io entro nella camera di Prim e non mi sorprendo a trovarla già sveglia. "Hai urlato di nuovo il mio nome, sta notte" mi dice; ho quasi le lacrime agli occhi quando le rispondo "Mi dispiace di non averti fatto dormire..." non mi lascia continuare e chiede subito "Chi è Gale? L'hai nominato molte volte sta notte, l'hai nominato insieme al mio nome..." "Cosa? Gale?" mi domando se abbia già sentito altre volte quel nome perchè di certo non è la prima volta che lo nomino, ma perchè me lo chiede solo ora? Devo dirle la verità? "Forse hai capito male, non ne parliamo più, okay? Ora vai a prepararti, giù ci sono già papà e Haymitch" le do un bacio veloce ed esco dalla stanza per entrare subito in quella di Core e trovo sveglio anche lui. "Ho svegliato anche te?" chiedo ormai sfinita. "Ti voglio bene, mamma" dice solo questo e mi da un bacio. "Vestiti, tra un 'ora dobbiamo uscire" dico più a me stessa che a lui. 
Mi lavo e infilo la prima cosa che mi capita davanti. Quando arrivo in cucina sono già tutti pronti, perciò usciamo e ci dirigiamo alla stazione.
Il treno non è cambiato molto, io e Peeta sistemiamo i nostri bagagli in quella che era la mia camera e mettiamo quelli dei piccoli nella vecchia camera di Peeta. "Dovresti dormire un po', non hai un bell'aspetto" commenta lui. "Mi ha chiesto di Gale" dico subito, in modo freddo. Lui sgrana gli occhi per un secondo e poi chiede "Chi? Cosa?!" "Prim. Ha sentito che urlavo quel nome sta notte. Le ho detto che forse si è sbagliata" Peeta viene verso di me e mi abbraccia "Senti, tesoro..." "No, Peeta." lo interrompo subito "No, abbiamo raccontato ai nostri figli già troppo sulla guerra, su mia sorella, su tutti quelli che abbiamo perso. Core ha solo 8 anni! 8 anni e sa già tutto! Avevamo promesso di non farli soffrire come abbiamo sofferto noi!  Lascia che almeno questo lo tenga per me, lascia che la sofferenza per la partenza di Gale tocchi solo me! Non loro! La storia finisce qui, non ne parleremo più". Lo scanso e corro in bagno appena in tempo per piangere da sola. Più tardi è Core che viene a chiamarmi per il pranzo e decido di uscire. Nel vagone ristorante, nemmeno quello cambiato dopo tutti questi anni, trovo sul tavolo un piccolo dolce con scritto sopra con glassa arancione "scusami", i miei occhi cercano subito Peeta e lo trovo seduto per terra intento a fare un puzzle con Primrose; quando i suoi occhi incrociano i miei si alza di scatto e viene a darmi un bacio. E' questo che mi piace di lui, quando perdo il controllo lui è sempre lì ad aspettare che mi passi senza mai andarsene. L'unica cosa che mi era mancata di questo treno è il cibo, cibo di ogni genere; anche se non ho molta fame mangio tutto quello che mi mettono davanti come fanno tutti. Alla fine del pranzo ordino a Primrose e Core di andare a fare un sonnellino e Peeta ordina lo stesso a me "Solo se vieni anche tu" gli dico. Allora mi prende per mano e andiamo in stanza, ci stendiamo sul letto e cadiamo in un sonno profondo.
Dopo qualche ora i nostri figli entrano in stanza per svegliarci "Mamma, papà! Venite! Il treno sta facendo una sosta, venite a vedere!" urla Core; io e Peeta ci alziamo ed usciamo fuori: un prato verde pieno di alberi dai tronchi grandi e maestosi, questo deve essere il distretto 7, e di fiori colorati. Prim si abbassa per coglierne uno, si avvicina e Peeta e dice "Papà, che fiore è questo?" Peeta prende il delicato fiore giallo tra le mani, mi guarda e sorridendo dice "E' un dente di leone" poi lo appoggia tra i miei capelli. Questi sono i momenti in cui non mi pento di nessuna scelta che ho fatto, Peeta è perfetto, ci completiamo a vicenda. "Abbiamo finito qui? Dovremmo ripartire" ecco Haymitch che smorza l'entusiasmo. Rientriamo tutti e ci mettiamo nella carrozza bar, dove il nostro ex mentore si fa qualche drink e io, mio marito e i bambini assaggiamo alcuni pasticcini che avevano preparato il giorno prima.
A cena tutti mangiamo di meno per l'abbuffata di dolci fatta poche ore prima. Poco dopo io e Peeta mettiamo a letto i bambini dicendo che se avessero bisogno di qualcosa noi siamo solo ad un metro di distanza dalla loro camera; mi dirigo verso la nostra stanza ma Peeta mi trattiene "Vieni con me" sussurra, così mi lascio giudare. Camminiamo per tutto il treno fino ad arrivare all'ultima carrozza che finisce con una specie di balcone. Casualmente qualcuno aveva messo lì delle coperte e dei cuscini, tanti cuscini come per formare un materasso. "Chissà chi sarà stato..." dico con un pizzico di ironia e lui si lascia sfuggire una risatina. "Volevo farmi perdonare come si deve, avrei voluto fare tutto questo anche nel viaggio che ci portò ai nostri secondi Giochi, dove ho avuto più paura di perderti" non posso che sciogliermi e queste parole e gli concedo un lungo bacio, è lui a staccarsi per primo e alza gli occhi al cielo "Guarda quante stelle, dal Villaggio dei Vincitori non si vedono così bene" alzo gli occhi anche io e dico "In effetti hai ragione, sono bellissime" "Non come te" risponde lui. Ecco un altro lungo bacio...sappiamo entrambi a cosa, o meglio a dove portano i nostri lunghi baci: nella nostra camera da letto. Dopo tutto questo tempo Peeta ha imparato come sedurmi e io non me lo faccio mai ripetere due volte. Quella notte però dopo aver fatto l'amore non c'erano incubi, c'eravamo solo io e lui, sotto le coperte, pelle contro pelle.
Haymitch ci sveglia all'alba dicendo che ormai manca poco; controvoglia io e Peeta ci alziamo, ci vestiamo e riprendiamo le nostre cose. Sono la prima ad uscire e con mia grande sorpresa vedo che Prim ha già preparato anche la sua valigia e quella di Core "Brava la mia piccola" le do un bacio e insieme andiamo a fare colazione. "Devo ammettere, Katniss, che dei tuoi figli Core è sicuramente quello più intelligente, mi ha nascosto tutti i liquori e non riesco a trovarli, mi chiedo da chi abbia preso..." sto per rispondere ad Haymitch quando mio marito mi precede "Da me, ovviamente" sorride, mi bacia e mi sussurra all'orecchio "Buongiorno dolcezza". Mi ci vogliono due minuti buoni per tornare con i piedi per terra e domando "Allora? Qunto ci vuole ancora?" "Altri 10 minuti e dovremmo essere arrivati, Annie ci sta aspettando alla stazione" risponde Haymitch. Bene, penso, finalmente l'attesa è finita. 
Quando il treno si ferma prendiamo i bagagli e usciamo. Annie è lì che ci aspetta insieme a Finnick, i loro occhi color verdemare sono inconfondibili e belli alle stesso tempo. Mi avvicino ed abbraccio Annie, è incredibile come sia cambiata dalla nascita del piccolo Finnick, prima la definivano pazza poi ha cresciuto da sola un figlio come farebbe una madre modello e in ottima salute. "Ciao Annie, come stai? Non ci vediamo da Natale!" le dico "Ciao Katniss, io sto benissimo" poi si rivolge ai piccoli "Prim, Core! Come siete cresciuti! Ah Peeta! Ciao anche a te!" "Ciao Annie è un piacere vederti!" risponde Peeta. "Allora? Dov'è questa sorpresa?" chiede subito Haymitch "Ciao anche a te Haymitch. Mi dispiace dirvi che dovrete aspettare fino all'ora di pranzo... spero ne valga la pena" Annie sorride lievemente. Benissimo, ci tocca aspettare ancora. Almeno i bambini sono felici di rivedere Finnick, e Peeta sembra contento di passare un po' di tempo al mare. Va bene così, aspetterò ancora.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Questa la chiami sorpresa?! ***


Peeta e Haymitch decidono di portare Prim, Core e Finnick al mare così io e Annie rimaniamo da sole. "Vuoi una mano per preparare il pranzo?" chiedo "No, non preoccuparti, faccio da sola" dice Annie con un piccolo accenno d'ansia nella voce. Sono tentata di chiederle subito qualcosa sul perchè era così urgente che venissimo tutti qui, ma allo stesso tempo ho paura che non sia una vera sorpresa, che l'abbia detto solo per tenermi tranquilla. Così mi tengo sul vago e le chiedo "Allora...come va? Tu come stai?" senza staccare gli occhi dai frutti di mare che sta pulendo risponde "Io sto bene, tiro avanti. I miei amici qui... mi danno tutti una mano se ne ho bisogno, ma la maggior parte del tempo voglio solo che ci sia Finnick con me" vorrei dirle che la capisco, che anche io a volte ho solo il bisogno di abbracciare i miei figli, ma non lo faccio perchè sono sicura che non si riferisse a suo figlio. Avevo dimenticato quanto caldo facesse nel distretto 4, perciò vado in bagno per cambiarmi e legare i capelli. Prendo dalla valigia una maglietta larga che di solito uso quando Peeta mi chiede di dipingere con lui, sulla quale ha dipinto le parole "ti amo", e dei pantaloncini di raso nero, mi piazzo davanti allo specchio e lego i capelli nella solita treccia, l'unica cosa che non ho mai cambiato da quando sono nata. Quando scendo sono tornati già tutti, vado subito ad abbracciare Peeta e mentre sono nelle sue braccia sento i suoi capelli che profumano di mare. Dopo che anche i bambini si sono ripuliti dalla sabbia ci sediamo tutti a tavola e mangiamo con gusto ogni cosa che le mani di Annie hanno preparato, senza lasciare niente.
Dopo pranzo non riesco più a trattenermi, così quando ne ho l'opportunità chiedo ad Annie "E la mia sorpresa?", non ha nemmeno tempo di rispondere quando suona il campanello. Il suo sguardo si fa ansioso e comincia a respirare a malapena. La faccio sedere e apro la porta.
Ricordo il giorno della mietitura, quando sentii il nome di Prim e i miei polmoni si svuotarono. Non riuscivo a respirare e non ci riesco nemmeno adesso. Davanti a me c'è un uomo, con i capelli marroni, gli occhi grigi e la barba. Per un momento penso sia Gale...ma no...non può essere lui, poi dice "Ciao, Katniss" e me ne rendo conto: è lui. Gale. Qui davanti a me, dopo anni lui è qui, e mi saluta come se ci fossimo lasciati solo ieri. Poi il vuoto.
Mi risveglio e sono stesa sul letto di Annie, con Peeta affianco a me "Peeta! Non sai che cosa ho sognato...lui, era qui! Qui!" Peeta non risponde, guarda dietro di me e poi me ne accorgo: non ho sognato niente, Gale è qui, dietro di me appoggiato alla porta. Dietro di lui c'è Annie che porta un vassoio con una pezza bagnata e acqua e zucchero che sicuramente sono per me; mi alzo di scatto e parlo rivolta a lei "Non ho bisogno di niente, voglio solo andarmene. Questa la chiami sorpresa?! Svegliati Annie! Avrei preferito che mi avvertissi!" inizio a muovermi verso l'uscita e Gale mi trattiene. Il suo tocco e caldo, forte e irritante. "Non mi toccare" sibilo, ma lui non molla la presa. Poi Peeta interviene "Non toccarla" "Tu stanne fuori, Peeta. E' tra me e lei" risponde Gale. "Tra te e lei? L'hai fatta venire qui. Ci hai fatti venire qui! Riguarda anche me! Non toccarla!" urla Peeta, poi spinge Gale. Quest'ultimo  risponde allo spintone con uno ancora più forte, poi Peeta reagisce, poi di nuovo Gale. "Peeta basta!" urlo "Gale!" continuo ma nessuno dei due sembra prestarmi attenzione "Peeta! Gale!" niente, mi ignorano. Haymitch entra di corsa e si precipita subito a separare i ragazzi "Basta! Peeta, Gale! BASTA!" i due non vogliono saperne di separarsi, poi un grido agghiacciante, mi giro e c'è Prim con le lacrime agli occhi. Così mi faccio forza e mi posiziono tra mio marito e quello che era il mio migliore amico. "BASTA!" urlo con tutto il fiato che mi rimane. Loro si fermano e io ordino a Prim di andare via e di non preoccuparsi, poi parla Gale "Sono venuto per spiegarle i motivi della mia partenza, non per litigare, ma se ti metti di nuovo in mezzo, Peeta, io ti spacco la faccia!" sento Peeta montare di rabbia mentre dice "Mettermi in mezzo?! E' mia moglie! Tu sei andato via, non puoi avere nessuna pretesa su di lei!" "Peeta..." sussurro guardandolo negli occhi. Poi succede in un attimo: un rumore inaspettato e Annie cade a terra priva di sensi.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Fotografie ***


 
Dopo due ore siamo tutti in cucina in silenzio con una tazza di tè tra le mani. Finnick ha chiamato Kaylinn, una loro vicina di casa che di solito aiuta Annie quando ne ha bisogno, che ora è di sopra con lei ancora priva di sensi. Sono seduta sul divano con Prim e Core in braccio, Peeta è seduto vicino a me e mi cinge con un braccio e Gale e Haymitch sono appoggiati alla cucina parlottando sottovoce. Riesco a cogliere alcune parole come "Finnick", "ancora", "settimana scorsa" e comincio a sospettare che sappiano qualcosa. Ecco Finnick e Kaylinn scendere dalle scale, hanno entrambi un'aria cupa e sofferente. "Credo che sia meglio che i bambini vadano a giocare...e che non si preoccupino" dice la ragazza accennando un sorriso. Prim mi guarda negli occhi, vorrebbe rimanere con me, ma la faccio alzare e le sussurro in modo che nessuno senta "Dopo ti racconto tutto". Quando rimaniamo solo noi adulti Gale si avvicina a Kaylinn e le sussurra qualcosa. Quest'ultima poi si rivolge a tutti noi e dice "Annie è ancora priva di sensi e non sappiamo quando si risveglierà, di solito ci mette un paio d'ore..." "Di solito? Quindi non è la prima volta?" lei mi guarda interrogativa, come se si aspettasse qualcosa "Ma come? Non sapevate niente? Annie è malata, ha un tumore al cervello". Stupendo, penso. Non solo una persona perde se stessa in un'arena, poi perde l'amore della sua vita e ora la stessa vita la sta lasciando. "E' curabile?" chiede Peeta "Purtroppo no. Abbiamo provato di tutto, i dottori del distretto dicono che ormai le resta poco più di un mese" gli risponde Kaylinn. Trattengo il respiro mentre lei continua a parlare "A Finnick abbiamo detto che presto starà bene, ma il piccoletto è intelligente, penso abbia capito tutto" poi interviene Haymitch "Abbiamo? Tu e chi?" "Io e Gale, ovviamente. Ha fatto un ottimo lavoro nell'ultimo anno; vieni qui tutti i giorni dopo pranzo, sta un po' con Finnick, parla con Annie e mi aiuta con la situazione, poi ritorna nel distretto 2 dopo cena, quando Finnick si addormenta". "Quindi tu sei qui con Annie da un anno e non trovi il tempo per venire da me? Complimenti, Gale. Ora se volete scusarmi vado dai miei figli" il pensiero che Gale sia stato qui nell'ultimo anno, qui con Annie e non nel 12 con me mi fa arrabbiare parecchio, mi dispiace per quello che sta succedendo ad Annie, ma sono così abituata alle morti che non posso sempre disperarmi. Ma sentitemi, sono un mostro. Finnick rimarrà senza madre e io non posso far altro che pensare a quanto Gale abbia preferito il tumore di Annie ad una chiacchierata con me. Forse dovrei tornare indietro...no, parlerò di questo con Peeta più tardi, ora voglio solo stare con Prim e Core. Apro la porta della piccola stanza e li trovo tutti e tre seduti sul letto, sfogliando un album di foto. "Ciao piccoli, cosa guardate?" mi avvicino a che Core mi porge un mucchietto di foto: nella prima ci sono io, Haymitch e Peeta. Ricordo che ce la scattò Johanna con una di quelle macchinette fotografiche che si usavano parecchi decenni fa "Dove le avete trovate?" "Mamma le tiene nell'armadio in camera sua, quando sono triste le prendo sempre. Ce ne sono molte di papà, di quando era un uomo famoso, a Capitol City" confessa Finnick porgendomi una foto di suo padre. Avevo dimenticato quel sorriso con cui faceva cadere tutte ai suoi piedi, lo stesso sorriso di suo figlio con gli stessi capelli color bronzo. La passo a Prim. Prendo un'altra foto dal mucchietto, in questa invece c'è Peeta con Primrose in braccio. "Posso tenerla?" chiedo "Certo" risponde Finnick. "Forse vorrai anche questa" dice Core, è una sua foto di quando aveva tre anni in braccio ad Haymitch, decido di tenere anche questa "Grazie bambini ora è meglio..." prendo una foto da un secondo mucchietto, siamo io e Peeta, poco dopo esserci sposati, qui nel distretto 4. Lui mi cinge la vita e io gli do un tenero bacio sulla guancia. "... meglio che torno di là. Prendo anche questa" bacio tutti e tre ed esco. "Mamma!" Prim mi corre incontro "Avevi detto che..." "Si, tesoro. Domani faremo la nostra chiacchierata" lei sorride e torna di là. Nel tornare in cucina passo davanti alla stanza di Annie. Lei è lì immobile che respira, sembra piena di vita ma è solo un'illusione. Mi avvicino e le prendo la mano. "Ti voglio bene Annie, ma dovevi avvertirmi, non solo di Gale, ma anche della tua malattia" le dico. Dopo pochi minuti comincia a muoversi e ad aprire gli occhi; corro in cucina e urlo "Annie! Si è svegliata!" tutti si precipitano in camera, compresi i bambini. "Mamma!" urla Finnick facendosi strada. "Tesoro..." "Annie, non sforzarti, rimani ancora un po' stesa" le consiglia Kaylinn. "Che dite se preparo la cena?" dico io. Kaylinn sorride, lo prendo come un sì. 
Dopo cena tutti si dichiarano troppo stanchi per rimanere a parlare: Prim e Core vanno nella loro stanza, Finnick ha deciso di dormire con sua madre, Haymitch prende una bottiglia di Scotch e si chiude nella sua di camera. Così rimaniamo io, Peeta e Gale. "Bene, io vado a fare un bagno, ti aspetto di sopra. Buona notte, Gale" e sparisco nel corridoio; a casa di Annie c'è solo un bagno, il che è un problema quando si è in tanti soprattutto a Natale, però a quest'ora nessuno dovrebbe aver bisogno del bagno. Lascio cadere i vestiti, sciolgo i capelli e riempio la vasca. L'acqua è calda e limpida, avvolge il mio corpo come una coperta. Decido di aggiungere del sapone profumato alla menta. "Posso entrare?" chiede Peeta da fuori la porta "Certo" gli rispondo. Entra senza dire una parola e si toglie i vestiti come ho fatto io prima e si mette nella vasca con me. Comincia ad accarezzarmi le spalle e io mi lascio andare. "Non ci voleva tutto questo, non dopo quello che abbiamo passato" dico subito "Hai ragione. Non ce lo meritiamo. Annie non se lo merita. Finnick nemmeno" annuisco a questa sua risposta. Poi la porta del bagno si apre: Gale. "Gale! Ti sembra il caso?!" sbotto "Scusate, ho dimenticato di lavarmi i denti. Non preoccuparti Katniss, non è niente che non abbia già visto quando ti cambiavi nei boschi" risponde lui beffardo.
Sento i muscoli di Peeta contorcersi dalla rabbia.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Confessioni -Parte Prima- ***


Sono al Prato con il mio arco, posso sentire il vento fresco tra i capelli, il profumo dei fiori e delle erbe che mi circondano: è tutto perfetto, proprio come me lo ricordavo. Mi siedo e contemplo il paesaggio. Nel cielo volano uccelli di tutti i tipi e la foresta è piena di vita...ma sono davvero in questo posto? Quando sono tornata nel 12? Possibile che non mi ricordi niente? E Peeta e i bambini dove sono? "Ci sono io" dice Gale che è seduto accanto a me. Sono sicura che prima non ci fosse. "Quando siamo tornati?" chiedo "Non siamo ritornati. Semplicemente non abbiamo mai lasciato questo posto" spalanco gli occhi, ma come non l'abbiamo mai lasciato? "Gale, io sono sposata, ho dei bambini!" "Io non vedo nessun bambino e nessun marito, qui ci siamo solo io e te" risponde lui calmo. Solo io e lui? Ma cosa vuol dire? Come se mi avesse letto nel pensiero lui risponde "Io sono innamorato di te e tu di me, questo è quanto" ora sono confusa, io sono cosa?! "Ma non è vero, io amo Peeta" "No Katniss, tu ami me e te lo dimostrerò" si avvicina...sta per poggiare le sue labbra sulle mie...poi apro gli occhi. Tutto un sogno: non sono al Prato, ma nel letto della stanza degli ospiti a casa di Annie, con Peeta ancora dormiente. La casa è silenziosa, gli unici rumori che arrivano alle mie orecchie sono il respiro di mio marito e le onde del mare che si infrangono sulla scogliera. Il sogno mi ha lasciata spiazzata, soprattutto dopo quello che è successo ieri notte non voglio vedere Gale nemmeno nei miei sogni! Sono qui da un giorno e lui fa come se Peeta non fosse nessuno, che rabbia! Decido di alzarmi per reprimere l'ira facendo attenzione a non svegliare Peeta, andando in cucina spio Annie e Finnick che dormono abbracciati e una sofferenza improvvisa mi pervade e vorrei tranquillizzarli, dire loro che andrà tutto bene...ma purtroppo non sarà così. Arrivo in cucina, metto a fare del tè e mi siedo. Poi sento dei passi "Potevi rimanere ancora un po' a letto amor..." non è Peeta, è Gale. "Scusa, aspettavi qualcun'altro? Se vuoi me ne vado" odio la sua aria da innocente, non sei innocente Gale! In questo momento vorrei che te ne andassi! "Credevo che Peeta si fosse svegliato. Puoi restare, ti va del tè?" gli domando e lui annuisce. Mi alzo per prendere due tazze e gli faccio la domanda che mi frulla in testa da quando l'ho visto sulla porta all'ora di pranzo del giorno precedente "Allora? Costava tanto una telefonata?" chiedo e lui ridacchia "Saresti venuta se ti avessi detto che ero qui? Peeta ti avrebbe lasciato venire? Io credo di no" non ha tutti i torti "Ma ciò non giustifica il tuo comportamento, Gale. Hai deciso di andartene parecchi anni fa e all'improvviso hai questa voglia di tornare?" mi giro a guardarlo, lui sospira e dice "Per tutto l'anno che ho aiutato Annie e Finnick ho sempre pensato di venire da te, ma non sapevo se abitassi ancora lì; per cui ho chiesto ad Annie e lei mi ha detto che vivi ancora nella tua casa al Villaggio dei Vincitori. Anche sapendo questo però non avevo il coraggio di venire da te, per cui Annie ha pensato di chiamarti, di inventare una scusa per portarti qui...e questo è quanto" verso il tè nelle tazze e mi siedo di nuovo accanto a lui "Cosa volevi dirmi di così importante?" domando guardandolo negli occhi, Gale distoglie lo sguardo e sorseggia il suo tè, lo imito. Dopo qualche secondo dice "Mi sei mancata Katniss, tutto il tempo che sono stato via. Mi sono odiato per quello che è successo a Prim, ho tentato di rifarmi una vita, ma non ce l'ho fatta. Cercavo te in tutte le ragazze che incontravo...ero perso" "Gale... non ti ho mai incolpato per quello che è successo a mia sorella, all'inizio è stata dura e preferivo non vederti, ma mi sei mancato anche tu. Ora però sono sposata, io amo Peeta, solo Peeta" gli confesso, lui si alza di scatto dalla sedia "Ora non ti arrabbiare! Cosa volevi che ti dicessi? Che ora che sei tornato sarei stata tutta per te?! No Gale! Non posso, non l'avrei fatto nemmeno se fossi rimasto, avrei sempre amato Peeta" le parole mi escono dalla bocca a raffica, Gale è impassibile, ma so che dentro sta soffrendo. Nessuno dei due parla, a rompere il silenzio è Peeta che dice "Ho visto che ti eri svegliata presto e mi sono preoccupato, tutto bene?" "Certo, mai stata meglio. Ho fatto del tè, è ancora caldo" gli rispondo baciandolo. A questo punto non mi interessa che Gale ci stia guardando, sono solo arrabbiata e voglio fargliela pagare. "Ora vado a svegliare Prim, le avevo promesso una chiacchierata" detto questo li congedo. Apro la porta di mogano della stanzetta dei bambini e mi siedo sul letto della mia piccola, le accarezzo i capelli castani e sussurro il suo nome affinchè si svegli. Oggi dovrò spiegarle un bel po' di cose.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Confessioni -Parte Seconda- ***


 
Prim si sveglia dopo pochi minuti, gli occhi azzurri assonnati prima percorrono tutta la stanza poi si soffermano su di me. Lei accenna un sorriso e io ricambio, poi dice "E' successo qualcosa?" "No piccola. Sono venuta a parlarti di un po' di cose che credo tu debba sapere. Vai a vestirti, ti aspetto nella stanza degli ospiti" le rispondo. Lei si alza, va in bagno e io la seguo, mi lavo i denti ed esco; quando sono nella mia stanza mi vesto e sistemo un po' il letto, poi mi siedo e penso a come posso iniziare: potrei cominciare dal fatto che le ho  mentito e che Gale esiste davvero, o potrei aspettare che sia lei a chiedermi chi è quell'omaccione bruno che si aggira per casa da un giorno. Dovrei anche dirle che tra me e Gale c'è stato qualcosa, così si spiegherà anche il momento in cui ha visto lo stesso omaccione mettere le mani su suo padre. Ci sono tante cose che deve sapere, troppe. Non è necessario che sappia tutto adesso. Eccola che entra: ha messo il suo vestito celeste e ha legato i capelli in una treccia tutta sfatta. Sorrido "Vieni qui, ti aggiusto i capelli" lei si siede sul letto con la schiena rivolta verso di me, le districo i nodi nei capelli con una spazzola che avevo nella valigia, poi inizio a parlare "Tesoro, hai presente la mattina che siamo partiti? Quando mi hai chiesto chi era la persona che ho nominato oltre te mentre dormivo?" "Si" risponde lei "Vedi... non sono stata molto sincera. Non ti eri sbagliata, avevi sentito benissimo. Quella persona, o meglio Gale, è l'uomo che è venuto qui un giorno fa" aspetto la sua reazione, ma lei rimane calma e io continuo a maneggiare i suoi capelli. Dopo qualche secondo è lei a chiedere "Quello che ha picchiato papà? Come lo conoscete?" le chiudo la treccia con un codino dello stesso colore del vestito e lei si volta a guardarmi. E' ora Katniss, devi raccontarle la storia, ora non sarai solo tu a soffrire. "Io e Gale ci conosciamo da quando avevo 12 anni. E' stato il mio migliore amico per tanto tempo" mi fermo e studio la sua espressione, ha gli occhi fissi su di me e non sembra avere intenzione di dire qualcosa, così continuo "Per tutto il tempo che siamo stati amici io e Gale abbiamo condiviso tutto. Quando io ero bambina, mio padre morì e dovetti prendermi tutte le responsabilità e badare alla mia famiglia, lui era come me, aveva i miei stessi problemi. Andavamo a caccia, ci coprivamo le spalle a vicenda. Poi mi offrii volontaria alla mietitura di mia sorella..." deglutisco "...e le cose cambiarono, nell'arena sentivo spesso la sua mancanza, e sai anche che io e papà non stavamo davvero insieme ai tempi...ma non ho mai pensato a Gale come un potenziale amore. Mai" faccio un'altra pausa e finalmente anche lei dice qualcosa "E cosa è venuto a fare ora?" "Dopo la guerra lui è partito senza dirmi niente e ora sostiene di poter recuperare il tempo perduto, almeno così la penso io" la porta si apre "Ero passato a portare la colazione a Core e ho pensato di portarvi dei pasticcini" Peeta posa il vassoio sul letto "Papà, tu non lascerai mai la mamma, vero?" dice Prim "Certo che no, la amo più di qualsiasi altra cosa" le risponde Peeta, poi mi fa un occhiolino ed esce dalla stanza, prima di chiudere la porta però ci dice "Non restate tutto il giorno chiuse in stanza ragazze!" quando si chiude la porta alle spalle Prim si siede sulle mie gambe e appoggia la testa sul mio petto "Cos'ha Annie?" chiede all'improvviso "Lei è...malata, non preoccuparti di questo, andrà tutto bene" la abbraccio e mi sento morire perchè non andrà come le ho detto. 
All'ora di pranzo siamo tutti seduti a tavola, tutti trane Haymitch che arriva poco dopo dicendo "Ho prenotato il treno, domani mattina andiamo via" "Come andiamo via?" chiede Peeta "Non possiamo andarcere, Annie ha bisogno di noi" dico io "E alla panetteria chi ci penserà? E le assenze a scuola dei bambini? Non ci avete pensato?" in effetti ha ragione, non avevamo programmato tutto questo "Non potete andarvene" interviene Gale "Dobbiamo, sta sera faremo le valigie" gli risponde Peeta. Il suo tono di voce non mi sorprende, non la darebbe mai vinta a Gale.
A cena siamo tutti silenziosi, Annie si è alzata dal letto e ha insistito tanto perchè ci fossimo tutti a tavola. "Vorrei ringraziarvi per essere venuti, mi dispiace di aver creato problemi. Vi voglio bene" dice Annie con voce flebile. "Ti vogliamo bene anche noi" dico io.
"Forse dovrei restare" dico più tardi quando Peeta comincia a piegare i suoi vestiti, lui risponde "Cosa? Perchè?" "Per Annie, ovviamente" rispondo calma "Vorrei che tu venissi con me Katniss" dice lui in modo duro "E' per Gale? Non ti fidi di me?" lui si avvicina e mi prende le mani "Io mi fido di te, dolcezza. E' di lui che non mi fido".

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Dovrei sentirmi in colpa ora? ***


"Lo sai che non gli lascerei fare niente. Io amo te" lo bacio, ma non è ancora convinto. Io sono decisa a rimanere per dare una mano e non cambierò idea. "Non posso stare lontano da te" dice "Potrai venire qui due giorni alla settimana, Haymitch può badare ai bambini e alla panetteria" Peeta annuisce. "Mamma, io e Prim abbiamo preparato le valige" ci viene ad informare Core "Bravissimi, tra un po' vengo a darvi la buona notte" quando rimaniamo di nuovo da soli Peeta dice "Primrose vorrà rimanere" ha ragione, Prim non va da nessuna parte senza di me "La convincerò ad andare, sa che non può rimanere qui...dai, andiamo dai piccoli". La camera dei bambini è ampia, ci sono tre letti ma solo due sono occupati "Dov'è Finnick?" chiede Peeta "Con sua madre, ci ha detto che vuole dormire con lei d'ora in poi" dice Core un po' amareggiato "Non ha voluto nemmeno passare l'ultima notte con noi..." aggiunge Prim. Peeta ed io ci guardiamo, è ora di dire ai piccoli che la loro mamma rimane. "Torneremo qui nel fine settimana per venire a trovare Annie, Finnick... e la mamma" Prim scatta a sedere "La mamma?! Tu rimani qui?!" più che una domanda sembra un'accusa "Ho deciso di restare a dare una mano, Annie ne ha bisogno" ormai la piccola ha le lacrime agli occhi "E tu! Avevi detto che non l'avresti mai lasciata!" "Modera il tono di voce signorina, non la sto lasciando, tua madre è libera di fare quello che vuole!" sbotta Peeta. "Adesso basta!" dico "Io e papà non ci stiamo lasciando, ho deciso di rimanere qui per rendermi utile! Domani prenderete quel treno, tornerete a casa e rirpenderete la vostra vita, poi il prossimo fine settimana ritornerete qui, capito? Ora l'argomento è chiuso. Dormite che domani dovete svegliarvi presto" detto questo do un bacio sfuggente ad entrambi e torno in camera mia seguita da mio marito. Mi spoglio e metto il pigiama, mi infilo nel letto aspettando che anche lui faccia lo stesso. Quando siamo entrambi al caldo e abbracciati sussurro "Ho fatto male, vero? Sono una pessima madre" "No Katniss, tu sei perfetta e bravissima, Prim non doveva alzare la voce in quel modo" Peeta ha ragione, perchè mi preoccupo? Sono io la madre, comando io! "Ho sempre detto ai nostri figli che non li avrei mai abbandonati..." ribatto "E non lo stai facendo! Ora basta, domani ti chiederà scusa, vedrai". Con delle semplici parole Peeta riesce sempre a consolarmi. Iniziamo a coccolarci...per poi finire senza vestiti e abbracciati. "Mi mancherai" sussurra Peeta qualche minuto dopo.
"Katniss, sveglia, sono le 6 del mattino" la voce di Peeta è come una ventata d'aria fresca e mi sveglio subito. Oggi partirà e non lo rivedrò prima di sabato "Sei già pronto?" "Siamo tutti pronti, il treno parte tra un 'ora" il tempo stringe, mi alzo e mi preparo, e nel giro di 10 minuti sono pronta. In cucina sono tutti vestiti e stanno facendo colazione. L'unica che non c'è è Prim, decido di andare in camera sua per vedere cos'ha. "Così dovrebbe andare, grazie mille Gale!" dice la vocina di Prim "Non c'è di che, piccola" busso alla porta socchiusa prima di entrare "Posso? Avevi bisogno di una mano, Prim? Potevi chiamarmi" "Sono passato davanti alla stanza e ho visto che aveva difficoltà a chiudere la valigia e l'ho aiutata, tutto qui. Ora vado di sotto, a dopo" mi risponde Gale ed esce "Senti mamma, mi dispiace per quello che ti ho detto ieri. Mi mancherai" dice la mia piccola "Mi mancherai anche tu" e l'abbraccio.
Alle 7.15 siamo tutti alla stazione, tutti tranne Annie che non può alzarsi dal letto e Finnick che le sta facendo compagnia. Hymitch è il primo a fare il giro dei saluti "Ci vediamo tra una settimana Katniss, abbi cura di te" "Ciao Haymitch" e mi da una pacca sulla spalla, poi saluta Gale. Quando mi tocca salutare Peeta quasi mi si spezza il cuore, prima di tutto mi abbraccia poi dice "Se hai bisogno chiama, sarò da te in un attimo" sorrido "Lo so, e vale lo stesso per te! Mi mancherai così tanto" e lo stringo di nuovo a me "Ti amo Katniss" mi dice con voce dolce, ma allo stesso tempo piena di dolore "Ti amo Peeta" gli rispondo allo stesso modo. Poi saluto i miei bambini e faccio le solite raccomandazioni sulla scuola e sul resto. Peeta mi da un ultimo e appassionato bacio e poi sale sul treno. Ora mi sento davvero sola. 
Quando io e Gale torniamo a casa, dopo aver fatto tutta la strada di ritorno in silenzio, troviamo Kaylinn in cucina. "Cosa è successo?" domando "Annie, non riesce ad alzarsi dal letto e ha cominciato a delirare, Finnick ha pensato subito a chiamarmi" dice Kaylinn. Ora non mi pento della mia decisione di rimanere, qui c'è davvero bisogno di aiuto, Kay non può fare tutto da sola.
Per tutto il resto della giornata io e Gale non parliamo molto, ci siamo offerti di pulire la cucina dopo cena ed eccoci qui, io a lavare il pavimento e lui ad asciugare i piatti. Quando abbiamo finito dice "Bel lavoro, Catnip. Siamo ancora una bella squadra" Catnip? Avevo quasi dimenticato questo sorpannome "Si...ora vado a dormire, a domani Gale" "Buona notte".
Sono nel mio letto quando la porta si apre "Ho pensato di venire a farti compagnia" dice Gale. "Non dovresti essere qui, Peeta non vorrebbe" dico subito "Ma Peeta non c'è, giusto?" Gale chiude la porta a chiave e comincia ad avvicinarsi, sale sul letto e mi bacia. Dovrei subito tirarmi via, ma non lo faccio. Le labbra di Gale sono calde e passionali, lui comincia a toccarmi ovunque e in men che non si dica ci troviamo l'uno sopra l'altra senza vestiti.
Poi mi sveglio e realizzo che era tutto un sogno, ma non so dire se mi sia dispiaciuto o no sognarlo. Dovrei sentirmi in colpa ora?

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Telefonata ***


Quando mi riaddormento cado in un sonno senza sogni, il che va bene dopo gli ultimi due che ho fatto. A svegliarmi però è il protagonista dei miei "incubi", che entra nella mia camera e dice "C'è Peeta a telefono, è appena arrivato e vuole parlare con te" Peeta. L'unico nome che mi arriva. Scendo in fretta e furia dal letto, spingendo Gale di lato per farmi strada, fino ad arrivare al telefono della cucina. "Pronto?" dico quasi senza fiato per la corsa "Ciao dolcezza! Ti ho svegliata?" la voce di Peeta è perfetta anche al telefono "No, mi stavo per alzare. Allora? Tutto bene il viaggio?" chiedo "Sì, siamo arrivati mezz'ora fa. Aspetta, c'è Prim che vuole salutarti" "Mamma! Ci manchi tanto!" dice la mia piccola "Tesoro, anche voi mi mancate, ma non preoccuparti, cinque giorni e potrò riabbracciarvi tutti" in questo momento Gale sta entrando in cucina, prende una tazza di caffè e si siede su una sedia per guardarmi "che cos'hai da guardare?" gli mimo con le labbra, lui fa spallucce. "Amore, Core dorme ancora, ti faccio chiamare più tardi" dice Peeta "Va bene, allora aspetto una vostra chiamata. Ti amo" "Ti amo anch'io" e attacco. "E' via da solo un giorno e già gli manchi così tanto? Wow Katniss, hai sposato il ragazzo perfetto" l'ironia con cui Gale dice questa frase è quasi offensiva "Sì che l'ho sposato, almeno lui quando se ne va si fa sentire spesso" lui non ha il tempo di ribattere perchè proprio in quel momento entra Kaylinn "Buongiorno ragazzi, sono venuta a vedere come sta Annie e a fare il bucato" mi sorprende come questa ragazza sia legata alla famiglia Odair, così talmente legata che ogni giorno viene qui di buon ora e si mette a pulire tutta la casa "Non è giusto che fai tutto da sola, sono rimasta per dare una mano, quindi tu vai pure da Annie, io penso al bucato" dico "Grazie mille Katniss" "Io mi occupo di Finnick oggi, lo porto a pescare" aggiunge Gale. Una volta che ci siamo divisi i compiti io comincio a raccattare i vestiti sporchi passando in ogni stanza della casa, Gale prepara l'alttrezzatura e poi esce con Finn e Kaylinn si occupa di Annie. Come ultima tappa lascio la mia stanza; mentre prendo tutti i panni sporchi mi accorgo che il pantaloncino di raso che ho messo il primo giorno è un po' più pesante di come lo ricordavo, per cui frugo nelle tasche e trovo le foto che avevo deciso di tenere. Decido di metterle tutte sul comodino di fianco al mio letto: la mia famiglia racchiusa in tre foto. Io, Peeta, Prim, Core e Haymitch. Con Haymitch nessuno di noi ha un legame di sangue, ma da quando ha cominciato a pranzare da noi quattro volte a settimana è una specie di zio acquisito. Visto che i panni non sono così sporchi e nemmeno così tanti decido di lavarli a mano così da metterci anche meno tempo.
Dopo aver finito decido di prendermi un quarto d'ora per me. Vado in bagno, mi spoglio e questa volta mi assicuro che la porta sia chiusa a chiave prima di entrare nella vasca, giusto per evitare spiacevoli incontri nel caso Gale dovesse tornare da un momento all'altro. Dalla finestra del bagno si vede il sole che splende nel cielo limpido e azzurro e il mare che oggi è calmo. Potrei davvero mettere il costume da bagno ed uscire per fare una passeggiata sulla spiaggia o roba simile. Esco dalla vasca e mi avvolgo un'asciugamano intorno ai capelli e una intorno al corpo. Apro la valigia e pesco un costume da bagno a due pezzi nero, lascio cadere l'asciugamano e lo indosso, sopra metto una canottiera rossa e un pantaloncino blu. Asciugo i capelli e li lego nella solita treccia, poi vado in camera di Annie. Kaylinn è seduta a piegare dei vestiti e Annie guarda la tv "Ciao Katniss" sussurra quest'ultima "Ciao Annie, come va oggi?" Annie guarda Kaylinn "Non ha forze, non riesce nemmeno a parlare, ma è contenta perchè Finnick è uscito a distrarsi" risponde Kaylinn. Mi siedo sul letto e accarezzo i capelli della donna del distretto 4. Non è più la Annie che conoscevo, è più magra e ha l'aria spenta. "Vi dispiace se esco un po'?" domando, Annie sorride, lo prendo come un sì. Per sicurezza lo chiedo anche a Kaylinn "Certo che puoi, così dai un'occhiata anche a Gale e Finnick". 
Conosco la strada per il molo perchè Annie ci portava sempre me, Peeta, i bambini e Haymitch d'estate, non dista molto dalla sua casa perciò ad arrivarci ci metto solo pochi minuti. Gale e Finnick sono lì con le loro canne da pesca e un sacco già pieno di pesci guizzanti. Finnick è il primo a vedermi "Ciao Katniss! Vuoi pescare anche tu?" "No grazie Finn, sono qui per vedere se andava tutto bene" gli rispondo "Voi donne non vi fidate di me? Mi ritengo offeso" aggiunge Gale "Offenditi pure Gale" gli dico con un sorriso tutt'altro che allegro. "Io me ne vado in spiaggia, se avete bisogno di me sono a qualche metro di distanza" dico e mi dirigo dove comincia la sabbia. Mi siedo a pochi metri dal mare e mi tolgo i vestiti, il panorama è mozzafiato: il mare è pulito e le onde si infrangono sulla riva quasi con dolcezza. Non resisto alla tentazione, mi alzo e immergo i piedi nell'acqua tiepida. Dopo due minuti circa decido di immergermi completamente...questo mi ricorda quando ho insegnato a Peeta a nuotare, potrebbe essere un ricordo memorabile se solo non fosse capitato durante L'edizione Della Memoria. Esco dall'acqua e trovo Gale seduto vicino ai miei vestiti e subito mi viene da chiedere "E' successo qualcosa? Dov'è Finnick?" "Non è successo niente, ho accompagnato Finnick a casa e sono venuto qui. Ti ho portato anche un'asciugamano, tieni" prendo l'asciugamano e me la metto addosso non tanto per asciugarmi, ma per impedire a Gale di guardare. Poi mi siedo alla sinistra dei miei vestiti poggiati sulla sabbia così che ci siano quest'ultimi a dividerci. "Com'è l'acqua?" mi chiede lui "Bagnata" rispondo io "Avanti Katniss, sono qui dopo tanti anni e tutto quello che mi dici sono frasi ironiche? Puoi fare di meglio" "Non ho niente da dire" lui si alza, si toglie la maglietta e si tuffa in acqua. Gli anni passati nel distretto 2 gli hanno fatto bene: è più muscoloso e magro, e anche più alto. Fa qualche bracciata e poi ritorna da me "Mi serve l'asciugamano" dice "La casa non dista molto, vai a prendine una" rispondo "Mi costringi a prenderla con la forza" non ho nemmeno il tempo di metabolizzare la sua frase che mi prende di peso e mi getta in acqua togliendomi l'asciugamano di dosso che poi si mette lui. "Te l'avevo detto" ridacchia. Mi alzo in piedi e comincio a buttargli l'acqua addosso bagnando anche l'unico asciugamano che abbiamo a disposizione. Lui parte alla carica e mi riprende in braccio "Gale! Smettila!" mi sforzo di essere seria, ma le sue mani sui miei fianchi mi fanno il solletico. Andiamo avanti così per ore, giocando e ridendo, prima lui mi prende poi io gli tiro i capelli e cadiamo entrambi sulla sabbia ridendo.
Quando finiamo deve essere ormai pomeriggio inoltrato "Dovremmo rientrare" dico io "Sì... mi mancavano queste cose, Catnip" dice lui e io non posso trattenere un sorriso. Mi rimetto i vestiti e lui fa lo stesso con la sua maglietta, poi ci avviamo. 
In cucina troviamo Kaylinn che prepara la cena, appena mi vede esclama "Katniss!" "Scusa Kay! Abbiamo perso tempo sulla spiaggia, non mi sono accorta che era così tardi" lei mi blocca subito e dice "Non devi scusarti con me. Peeta ha chiamato. Cinque volte" la telefonata di Peeta! Me n'ero completamente dimenticata! "E tu cosa gli hai detto?" domando "Gli ho detto che eri fuori con Gale...ma non mi è sembrato molto contento della risposta" mi risponde lei abbassando la testa.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Dubbi ***


 
 
 
 
Benissimo, Peeta è a casa ed è arrabbiato. Sono stata una stupida, passare mezza giornata con Gale è stato del tutto fuori luogo; corro nel salone dove c'è l'altro telefono e compongo subito il numero di casa mia. Peeta risponde al primo squillo "Katniss?!" dice allarmato "Sì, sono io. Ascolta, mi dispiace da morire, dovevo rimanere a casa..." non mi lascia finire "Dove sei satata?" "In spiaggia" rispondo "Con chi?" "Peeta...mi dispiace" cerco di giustificarmi "Con chi, Katniss?" mi chiede lui con freddezza "Con Gale. Non c'è stato niente, lo giuro, io non gli lascerei mai fare niente. Sono qui per dare una mano" dopo questa mia risposta lui non parla, posso sentire il suo respiro che si è fatto veloce e pieno di rabbia. "Peeta..." dico "Non ce la faccio Katniss. Non sopporto l'idea che lui sia lì con te e io bloccato qui. Non lo sopporto. Mi manchi" dice all'improvviso. "Mi manchi anche tu. Posso chiamarti dopo?" dico "Sì, così mi calmo. Ti amo" "Ti amo anch'io" e attacco. Mi siedo sul divano e sprofondo la faccia in uno dei cuscini. Caspita, non pensavo che succedesse tutto questo; Gale torna all'improvviso e io mi comporto come una ragazzina, ci scherzo e passo l'intera giornata fuori. Purtroppo però non sono una ragazzina, sono una donna sposata e una madre. Una donna sposata e una madre. Ora che mi soffermo su queste parole non mi sembrano più così giuste. Sono ancora abbastanza giovane e ho già una famiglia tutta mia da mantenere, è giusto questo? Mi sto perdendo qualcosa...o qualcuno? No Katniss, tu ami Peeta e i tuoi figli. Certo che li amo, ma se non fosse quello da mamma il mio posto? Oppure se non è quello da moglie? Ho preso troppe decisioni affrettate? Un bagno. Mi serve un bagno caldo per schiarirmi le idee. Vado in camera per prendere dei vestiti puliti e poi vado in bagno; questa volta non mi preoccupo di chiudere la porta a chiave, ma mi assicuro che l'acqua sia abbastanza calda per rilassarmi e pensare più lucidamente. Mi immergo anche con la testa così da togliere per bene la sabbia e ecomincio a  pensare. Mi vengono in mente tutti i momenti belli passati con Peeta, quando gli ho detto che ero d'accordo a fare dei bambini, quando abbiamo tenuto per la prima volta in braccio Prim e poi Core. Quando ci siamo sposati e la nostra prima notte di nozze. Tutti i sorrisi, le parole dolci, mi passano davanti agli occhi in un attimo. Riemergo dall'acqua. Davvero ora ho dei dubbi? Voglio mettere a confronto mezza giornata con Gale con tutta la vita passata con Peeta? Devo essere davvero pazza, Peeta non mi merita. Eppure c'è qualcosa...qualcosa che mi convince che questi miei pensieri non sono del tutto sbagliati, la mia adolescenza mi è stata rubata e mi sono trovata adulta già a 12 anni, forse è solo questo che voglio, rivoglio la giovinezza e la spensieratezza, una spensieratezza che solo Gale potrebbe darmi. Però è anche vero che io ho scelto Peeta, ho preferito la dolcezza di Peeta al fuoco di Gale. Non me ne sono mai pentita. Mi insapono, mi risciacquo ed esco dalla vasca. Mi fermo davanti allo specchio. Davanti a me ho la stessa ragazza che si è offerta volontaria alla Mietitura per salvare sua sorella, che ha vinto la 74esima edizione degli Hunger Games e che ha guidato una ribellione contro Capitol City, eppure mi sento persa e soprattutto una pessima moglie. Sospiro e mi avvolgo nell'asciugamano poi vado in camera; mi asciugo bene e mi vesto con la prima cosa che pesco, poi asciugo i capelli e li lascio sciolti. Mentre mi dirigo in cucina incontro Kaylinn "Ah, Katniss, stavo venendo a cercarti! Sto andando via, la cena è sul tavolo" sorride "Grazie mille Kaylinn, scusami ancora per oggi...avrei dovuto aiutarti di più" dico "Non preoccuparti, domani puoi aiutarmi a fare la spesa se ti va" propone lei "Certo!" rispondo con entusiasmo. Un ultimo cenno, lei va via e io mi siedo a tavola. Non ho per niente fame nonostante non avessi mangiato per tutti il giorno, ma mi costringo a mettere in bocca qualche boccone per rimanere in forze. Quando decido che è abbastanza metto gli avanzi nel frigo e comincio a lavare i piatti. Proprio in questo momento entra Gale. "Posso darti una mano?" chiede "Puoi asciugare i piatti se vuoi" gli rispondo, così si mette al mio fianco e attende che gli passo i piatti bagnati per asciugarli. Andiamo avanti così per molti minuti poi è lui a rompere il silenzio "Era molto arrabbiato?" non menziona il soggetto ma è ovvio che parla di Peeta "Sì, abbastanza" dico "Gli hai detto che non è successo niente?" "Certo Gale, gli ho spiegato tutto" a questa mia risposta sembra sollevato "Bene...allora visto che si è sistemato tutto potremmo rifarlo, domani, che ne dici?" posa i piatti e si volta verso di me, faccio lo stesso e dico "No Gale...Peeta non vorrebbe" lui stringe i pugni "Non conta cosa vuole lui, ma cosa vuoi tu Katniss. Quindi? Tu cosa vuoi?" non trovo le parole per rispondere alla sua domanda, non me l'aspettavo, per cui tutto quello che riesco a fare è tornare a lavare i piatti. Gale mi prende e mi costringe a guardarlo, il suo viso a pochi centimetri dal mio "Gale, no..." sussurro "Io non ho mai rinunciato a te" dice lui sempre più vicino. Katniss sveglia! Cosa stai facendo?! Tu sei sposata, non pui baciare Gale...anche se le sue labbra sono così invitanti e sempre più vicine...e lui ti è mancato così tanto... 
Veniamo interrotti dal telefono che squilla. Io sono quasi sollevata, ma Gale è rosso di rabbia.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** L'amaro delle bugie ***


 
 
 
Mi allontano da Gale e rispondo "Pronto?" dall'altra parte del telefono è Peeta che parla "Ciao dolcezza, volevo scusarmi per prima" si vuole scusare, non ha motivi per scusarsi, io dovrei invece. "Non importa, è passato" rispondo; a questa mia risposta Gale esce dalla cucina sbattendo la porta talmente forte che Peeta domanda "Cos'era quel rumore?" "Nulla, il vento" rispondo e ingoio il boccone amaro della bugia. "Katniss stai bene?" dice "Sì...e i miei bambini? Come stanno?" Peeta sembra sollevato a questa mia domanda "Bene, ora ti passo Core" "Mamma! Come stai?" dice il piccolo "Benissimo tesoro mio" mento "E tu? Cosa hai fatto oggi?" chiedo poi "Dopo la scuola sono andata nei boschi con Haymitch, oggi si è fermato qui a pranzo. Ci manchi, papà non sa fare il bucato, i miei pantaloni grigi sono diventati rosa" continua Core. Mi scappa una risatina "Anche voi mi mancate, e Prim?" sento dei rumori dall'altra parte della cornetta e poi subito la voce della mia bambina "Ciao mamma!" "Ciao piccola, come stai?" "Bene, ma mi manchi, oggi ho pulito la mia stanza ed ho aiutato papà con la cena. Adesso vado però, o Core non mi lascerà nemmeno un po' di cioccolata" dice infine Prim "Va bene, mi raccomando, mangiane poca!" le raccomando "Qualsiasi cosa ti hanno detto sui vestiti scambiati...non darli retta! I pantaloni di Core sono solo più colorati ora..." rido dinuovo a queste parole di Peeta "L'importante è che siano ancora sani e salvi" dico e questa volta è lui a ridere "Va bene dolcezza, ora li vado a mettere a letto. Ti chiamo domani, ti amo" dice lui "Va bene, ti amo anch'io" e attacco. Mi avvio verso camera mia passando per quella di Annie che dorme già, il suo respiro è irregolare, e Finnick è sempre al suo fianco; mi accorgo che la porta del salone è aperta e la luce è accesa. Entro cautamente e trovo Gale che sta coprendo con un lenzuolo il divano-letto. "Kaylinn mi ha detto che dopo cena torni sempre nel distretto 2, come mai ora rimani?" lui sobbalza, ma gli si legge sul volto che è contento di vedermi "Da quando la situazione di Annie si è fatta critica rimango anche a dormire. Così Finnick può venire a svegliare me durante la notte" mi risponde, ma so che non è la verità "Allora non è perchè sono rimasta io? Finnick può venire a svegliare me" Gale abbozza un sorriso e continua a piegare il lenzuolo "Vuoi una mano? Voi uomini non siete molto bravi con queste cose" gli dico, e senza nemmeno aspettare una sua risposta comincio a stendere le coperte e a posizionare i cuscini "Nemmeno Peeta sa farlo, devo sempre spiegargli tutte le volte come si fa" rido "Non farlo Katniss. Non paragonarmi a lui" la sua espressione è seria, come se si fosse offeso "Va bene, scusa. Vado a dormire, 'notte Gale" lui mi prende un braccio "No, rimani" la sua richiesta improvvisa mi suscita una sensazione che si espande per tutto il corpo, non sono sicura di che sensazione sia, forse sono felice perchè vuole parlare con me, oppure ho paura di quello che potrebbe dire Peeta se lo venisse a sapere. Nonostante la mia lotta interiore gli risposto "Va bene, ma solo dieci minuti" mi siedo sul letto e mi metto un cuscino sopra le gambe, lui fa lo stesso. "Hai più sentito la tua famiglia?" gli chiedo per iniziare "No, quando me ne sono andato non ho più cercato nessuno del distretto 12" risponde lui secco. Dopo pochi secondi aggiunge "Non voglio parlare della mia partenza, Catnip. Parliamo d'altro" mi fa quasi arrabbiare "Io voglio parlarne invece, non mi hai dato molte spiegazioni" mi arrendo, non ho nemmeno voglia di litigare "Va bene. Allora di cosa vuoi parlare?" gli dico "Tu sei ancora la mia migliore amica" mi risponde lui non curandosi della domanda "Tu invece sei ancora il mio migliore amico" gli rispondo di conseguenza. Andiamo avanti così per ore, lui mi racconta di quanto gli sia mancata, senza entrare nei dettagli della sua partenza, e io gli dico quanto è mancato a me. Ridiamo e scherziamo, proprio come abbiamo fatto quella mattina sulla spiaggia, solo che invece di gettargli acqua addosso gli lancio cuscini dritti in faccia. Ad un tratto sono troppo stanca per continuare, così mi stendo e mi metto il cuscino sotto la testa... poi lui sussurra "Ti amo ancora, Katniss" ed io cado in un sonno profondo.
Mi sveglio ed è ancora buio. Solo ora mi ritorna in mente che sono nel letto di Gale. Mi alzo cercando di non far rumore e scendo, mi assicuro che stia ancora dormendo e torno in camera mia. Mi butto sul letto e sprofondo nei cuscini per poi riaddormentarmi.
Alle 7.00 mi sveglio, oggi devo aiutare Kaylinn con la spesa. Vado in bagno e mi lavo faccia, denti e mi lego i capelli nella solita vecchia treccia. Visto che cammineremo molto, decido di mettere un vestito verde che richiama il colore del mare corto fin sopra le ginocchia, è uno dei vecchi vestiti di mia madre che ha lasciato, e delle scarpe basse nere. Mi do un'occhiata allo specchio e per un momento mi sembra di vedere Prim, mia sorella, questi vestiti erano tipici di lei. Sistemo un po' il letto e vado in cucina. Metto subito a fare del caffè per svegliarmi e preparo qualche fetta di pane con marmellata per Finnick, Annie e Gale; quando il caffè è pronto riempio una tazza e mi siedo ad aspettare Kaylinn. "Non ricordo di averti salutata quando sei andata via" Gale spunta alle mie spalle e quasi mi fa gettare il caffè addosso "Non l'hai fatto, sono sgattaiolata via in silenzio per non svegliarti" rispondo e poi sorseggio il mio caffè "Saresti potuta rimanere. Comunque, bel vestito, ti dona questo colore"  il suo improvviso complimento mi fa arrossire, non mi aveva mai detto una cosa del genere; nascondo la faccia nella tazza. In quel preciso istante entra Kaylinn dalla porta, i capelli biondi sciolti che le arrivano fino alle spalle, porta un vestito lungo un po' sotto le ginocchia azzurro come i suoi occhi. "Buongiorno ragazzi! Oggi è una bellissima giornata" il suo sorriso illumina tutta la stanza "Ciao Kay! Pronta per uscire?" le chiedo "Certo, queste sono per Annie e Finnick?" indica le fette di pane "Sì, le ho preparate prima insieme a del caffè" le rispondo "Allora vado a portargliele, così l'avverto che usciamo. Gale posso contare su di te? Ti prenderai cura di lei?" chiede a Gale "Certo, sono qui per questo. Anzi, porto io la colazione, voi uscite pure" risponde lui più gentile del necessario. Kaylinn acconsente e aspetta che la seguo fuori la porta. Da quando sono qui è la prima volta che esco e dopo quasi quattro giorni che sto chiusa in casa mi farà bene, più che bene. Ne ho proprio bisogno.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Curiosità ***


Il distretto 4 mi lascia sempre a bocca aperta nonostante ci venga più volte l'anno: il panorama è incredibile, il mare si può vedere da qualunque angolazione, gli abitanti hanno pelli abbronzate e occhi chiarissimi. Le strade sono molto affollate anche a quest'ora di mattina e mi tengo stretta a Kaylinn per paura di rimanere indietro. Oggi fa' particolarmente caldo, almeno per me, sciolgo la treccia e al suo posto faccio una coda di cavallo alta in modo da tenere il collo scoperto e più fresco; come prima tappa ci fermiamo in un negozio che vende pesce: creature marine colorate e guizzanti mi circondano, un polpo cerca di scappare dal suo recipiente con un goffo "salto" e il negoziante lo rimette subito a posto. Kaylinn prende quattro merluzzi e due sogliole, che preparerà sta sera per noi; poi andiamo a comprare della frutta "Ne prendiamo tantissima di questa. Ad Annie piace molto e le fa bene" dice, io mi limito ad annuire. Camminiamo per un altro paio di metri, poi Kay si ferma e mi chiede "Ti va del succo di frutta?" "Certo" rispondo, e ci andiamo a sedere in un chioschetto. Decido di prendere del succo d'ananas con del ghiaccio, ho davvero molto caldo ed una gran sete, e lei una semplice spremuta d'arancia senza zucchero. Il cameriere, che si chiama Peter, è molto gentile con noi: ci porta subito le nostre bibite e sembra conoscere Kaylinn da un sacco di tempo. Così la mia curiosità sale a galla "Lo conosci?" domando, lei sorride "Come non conoscerlo, è mio fratello. Il chiosco è di proprietà di mio padre" spiega Kay. A quel punto rimaniamo in silenzio e io sorseggio la mia bibita. "Katniss, è un po' di tempo che ti osservo, e mi sembri triste. C'è qualcosa che non va?" questo improvviso interesse nei miei confronti da parte di Kaylinn mi fa sobbalzare. Davvero sembro così triste? Aspetto qualche secondo prima di rispondere. "E' complicato" le dico infine "E' complicato dirmi che Gale è innamorato di te? O è complicato dirmi che anche tu sei innamorata di lui?" rimango a bocca aperta: Come fa a sapere queste cose? E soprattutto pensa che Gale sia ricambiato! "Non so chi ti abbia detto tutto questo, ma sappi che io non provo niente per Gale!" sbotto "Avanti Katniss, ammettilo: se non ci fosse Peeta tu non ci penseresti due volte a ritornare da Gale" dice Kay con un sorriso. Ha perfettamente ragione, ora che ci penso. Se non avessi Peeta e i bambini, probabilmente avrei ceduto alle moine di Gale "Resta il fatto che io ho Peeta, e lo amo" le rispondo. Dopo pochi minuti si alza e dice "Meglio andare, dobbiamo ancora passare a comprare il pane" mi alzo e la seguo. La panetteria è poco distante e non è come quella di Peeta nel 12: questa ha le vetrine più pulite e decorate con colori vivaci per richiamare le sfumature delle torte; dopo aver fatto quest'ultima commissione finalmente torniamo a casa, le gambe mi fanno un male cane e vorrei solo farmi una doccia. In cucina ci sono Gale e Finnick che giocano a carte "Divertite?" domanda Gale "Se solo avesse fatto meno caldo" rispondo io, poi vado nella mia stanza e mi butto sul letto. La freschezza delle lenzuola mi avvolce ma non asciuga il sudore, per cui devo farmi una doccia, ma proprio ora Gale entra nella stanza "Volevo dirti che prima ha chiamato tuo marito" dice "E cosa ha detto?" chiedo "Era felice che io fossi a casa e tu da qualche altra parte" ride ed esce. Prendo il telefono e chiamo a casa, dopo due squilli a rispondermi è proprio Peeta "Pronto?" "Ciao tesoro, mi ha detto Gale che hai chiamato, cosa è successo?" gli chiedo subito "Ciao dolcezza! Volevo dirti che domani prendo il primo treno e sono da te, solo io però, Haymitch e i bambini ci raggiungeranno tra un paio di giorni" Peeta qui. L'idea dovrebbe rendermi felice, ho aspettato così tanto di rivederlo...eppure non lo so, ora mi sembra una cosa inappropriata con Gale qui. Però mi sforzo di dire "E' stupendo, non vedo l'ora" e dopo esserci salutati attacchiamo. Prendo dei vestiti puliti e vado in bagno; dopo aver finito tutto vado in cucina per comunicare a tutti l'arrivo di Peeta. Gale e Finnick sono seduti sul divano e Kaylinn è occupata a preparare la cena, mi schiarisco la voce per annunciarli della mia presenza e senza troppi giri di parole dico "Domani arriva Peeta; Haymitch, Prim e Core verranno tra due giorni" a questa mia ultima frase la bocca di Finnick si allarga in un sorriso, non posso dire lo stesso di quella di Gale.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Voglio sentirmi libera ***


 
 
 
 
Saranno appena le 8 quando mi sveglio e realizzo che oggi arriva Peeta. O forse è già arrivato? Mi vesto e scendo in cucina e sono quasi sollevata nel vederla deserta, segno che ancora nessuno si è alzato o è arrivato. Apro la dispensa e comincio a prendere un po' di tutto perchè sono davvero affamata, mischio la marmellata con il burro sopra delle fette di pane e le divoro. Solo adesso mi accorgo del biglietto che è attaccato al frigorifero, scritto in bella grafia, sicuramente da Kaylinn, lo prendo e leggo: "Katniss, io e Gale siamo andati a comprare delle cose, Finnick è con noi. Occupati di Annie." Ripiego il foglio e lo metto in tasca poi preparo la colazione per Annie. Mentre preparo non posso fare a meno di prendere cucchiaiate di marmellata e di burro di arachidi e pezzi di pane, non ho mai avuto così tanta fame in vita mia...anzi ce l'ho avuta, quando ero incinta di Prim e poi di Core...incinta...La mia attenzione si focalizza subito sul calendario appeso al muro. Vado e leggo la data di oggi...4 Maggio, il ciclo sarebbe dovuto arrivarmi tre settimane fa. Sento le gambe molli, io e Peeta siamo sempre stati molto attenti, possibile che questa volta...La porta si apre ed entra Finnick seguito da Gale e Kaylinn. "Katniss? Cos'hai?" Kaylinn corre subito verso di me "Sei pallidissima, siediti" mi fa accomodare sulla poltrona mentre Gale prende un bicchiere d'acqua. "Che cos'ha?" chiede "Probabilmente è un calo di pressione, dovrei chiamare il medico" a quella parola scatto in piedi "NO! Non ho niente, ho preparato la colazione per Annie, devo portargliela, si sarà svegliata" prendo il vassoio senza aspettare una loro risposta e corro in corridoio. Entro nella stanza e trovo Annie già sveglia, oggi è più pallida e anche giallastra del solito. "Ciao Annie, ti ho portato la colazione" lei sorride lievemente e riesce solo a sussurrare "Grazie" la aiuto a mettersi dritta e a mangiare, quando ha finito le accarezzo la guancia, lei mi ferma e mi guarda come volesse farmi una domanda, ma le dico solo "Sto bene, ti mando Kaylinn" esco e meccanicamente vado in cucina. Gale è seduto al tavolo a pulire delle verdune e Kay le affetta "Katniss, come ti senti?" mi chiede Gale "Bene, ma me ne andrò un po' in camera a riposare. Potete pensare voi ad Annie?" rispondo "Certo, vai pure" dice Kaylinn con un sorriso.
Sono stesa da venti minuti sul letto. Ho la mente annebbiata e non riesco a pensare a niente. Non so se dirlo a Peeta o aspettare, certo che sarà una bella batosta appena arriverà...non riesco a non sentirmi in colpa nei confronti di Gale, mi sento come se lo stessi mettendo da parte...Andiamo, Katniss! Non stai facendo niente! Tu ami Peeta, avrete un altro bambino probabilmente...un altro bambino...e Gale se ne andrà di nuovo. Ormai non riesco a trattenere le lacrime, nascondo la testa nel cuscino anche se non c'è nessuno a guardarmi. So che è una cattiveria ma spero davvero di sbagliarmi, non voglio rimanere incinta, mi sento bloccata, incatenata a qualcosa, e io sono sempre stata una persona libera; ero libera nei boschi, poi ho scelto di sposare Peeta e fare di lui l'uomo della mia vita e non me ne sono mai pentita, ma ora? Perchè ho tutti questi dubbi? Le lacrime continuano a scorrere e non so come fermarmi, cerco di convincermi che questa è una bella notizia, un altro bambino! Smetto di piangere e mi metto a sedere: prendo la foto mia e di Peeta dal comodino e la guardo. Abbiamo entrambi espressioni felici, io ero felice. Voglio ritornare ad essere felice così, con Peeta...o senza? 
Qualche ora dopo scendo per il pranzo, ma la fame sembra sparita e mangio solo un panino. Poco dopo c'è Peeta che entra in casa: appoggia la valigia per terra e appena mi vede si stampa un sorrisone sulla faccia, mi corre in contro e mi prende in braccio "Ciao dolcezza, mi sei mancata tantissimo" e mi da un bacio, tutto ciò che riesco a dirgli è "Ciao, tesoro" prima di ritrovarmi svenuta sul pavimento.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Cuore a mille ***


 
 
 
Mi sveglio e sono stesa nel mio letto con addosso il pigiama, a fissarmi seduti sul letto ci sono Peeta e Kaylinn mentre Gale è seduto su una sedia più lontano. Sulla fronte ho una pezza bagnata d'acqua fredda e ho i piedi leggermente sollevati con un cuscino. Peeta si avvina di più e mi toglie la pezza dalla testa "Ti senti bene?" mi chiede con aria preoccupata, annuisco e mi volto a sorridere anche a Kay che sembra preoccupata. Con Gale parlerò dopo. "Siamo stati fortunati per l'arrivo del dottore due minuti dopo, doveva controllare Annie e ha dato un'occhiata anche a te" mi rassicura Kaylinn. "Dice che hai avuto un calo di pressione e vuole che fai degli accertamenti" spiega Peeta. Accertamenti. No, non posso. Non prima di essere sicura di non essere...di non avere...insomma di non aspettare niente! Così mi alzo e prendo la mano di mio marito "Non serve alcun accertamento, sto bene. Sarà il caldo, puoi portarmi un po' di gelato, tesoro?" gli sorrido e spero che scambi la mia voglia di gelato per bisogno di qualcosa di fresco da mandare giù. Lui prima mi guarda con aria sospettosa, poi si alza e va in cucina. Kaylinn lo segue, sicuramente per andare da Annie, così rimaniamo solo io e Gale. "Dovrei andarmene, lui non vuole che io stia troppo tempo da solo con te" dice "Sta notte ti aspetto in cucina, dobbiamo parlare" gli rispondo io; esattamente non so cosa gli dirò, probabilmente gli parlerò dei miei dubbi...ma non menzionerò la mia paura di un'altra gravidanza. Dopo aver annuito esce dalla stanza e rimango sola. Noto che Peeta ha già disfatto i bagagli e ha appoggiato sul comodino una scatola piena di pasticcini, così assicurandomi che nessuno stia arrivando mi alzo e ne prendo uno, poi mi rimetto sul letto.  Pasticcino al cioccolato, il mio preferito, guarnito con glassa alla menta. Peeta entra dalla porta con un bicchiere e un cucchiaio, si siede vicino a me e mi passa il bicchiere pieno di gelato alla crema. Assaporo la prima cucchiaiata e mi sento subito meglio, poi divoro il resto in meno di due minuti. "Avevi molta fame vedo" dice Peeta "Non ho mangiato molto a pranzo" poggio cucchiaio e bicchiere sul comodino e appoggio la testa sul cuscino, Peeta comincia ad avvicinarsi: comincia ad accarezzarmi le gambe, poi i fianchi e il suo tocco mi sembra qualcosa di sbagliato. Gli fermo le mani e dico "Non mi sembra il caso, dopo che sono svenuta!" spero davvero che non si accorga che sia una scusa "Hai ragione, ma posso almeno coccolarti? Mi sei mancata tantissimo" dice con dolcezza. Come posso dirgli di no? Affondo la testa nel suo petto e lui mi cinge con le braccia. Non posso fare a meno di pensare che lo sto illudendo, che mi sto sforzando di fare quello che un tempo mi veniva naturale. Che razza di moglie sono? Sono qui tra le braccia di un uomo che mi ama e io non so nemmeno se lo amo ancora... "Odio quando stiamo lontani tanto tempo, ho deciso che rimarrò qui con te. Non me ne vado, non ti lascio da sola con lui" il modo in cui parla di Gale quasi mi infastidisce "Guarda che lui non fa niente, si sta comportando bene" ribatto "Ora lo difendi pure?" a queste sue parole sciolgo l'abbraccio e mi piazzo davanti a lui "Non lo difendo, solo non mi piace il modo in cui tu parli del mio migliore amico" lui quasi mi ride in faccia "Il tuo migliore amico? Se n'è andato Katniss! Ti ha lasciata da sola e tu avresti potuto cercarlo, ma hai scelto me, devo ricordarti che siamo sposati e sei mia moglie?" l'aggettivo -mia- quasi mi fa sbottare di rabbia "Non mi piace essere oggettivata, Peeta. Non dimentico che siamo sposati" lui si alza in piedi "Allora cosa c'è? Sei fredda e strana, sembra che nel tempo in cui non ci sono stato sei diventata un'altra persona. Lui ti ha fatto cambiare idea?" mi alzo anche io "La smetti di prendertela con lui? Sei qui da un'ora e già pretendi di sapere tutto, di dire che sono cambiata e che lui mi fa un brutto effetto. Sai che ti dico? Vado in bagno, così non sono costretta a sentire altre stupidaggini" così lo lascio lì di fianco al letto e mi vado a chiudere in bagno a chiave. Mi guardo allo specchio e noto di essere più pallida del normale, mi aggiusto la treccia e mi metto a frugare nei cassetti finchè non trovo quello che cerco: un test di gravidanza. E' uno di quelli che si usavano tempo fa, ci urini sopra e questo ti dice se sei incinta o no. Non sono nemmeno sicura che funzioni, ha l'aria di essere qui da molto tempo; leggo le istruzioni, se la barra diventa verde sono incinta, se invece è rossa non aspetto nessun bambino. Ok, Katniss, è arrivato il momento. Mi siedo sul wc e faccio quello che devo fare. Quando ho finito poso il bastoncino per terra su un pezzo di carta e mi ricompongo...in quel momento bussano alla porta "Chiunque tu sia lì dentro sappi che è davvero urgente e devo entrare" dice Finnick. Cavolo! Presa dal panico prendo il test e senza pensarci lo butto dalla finestra senza vederne il risultato. Poi esco e dico "Il bagno è tutto tuo..." e mi dirigo in cucina con il cuore a mille. 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Ospedale ***


 
 
 
 
 
 
Sarei potuta rimanere in bagno per altri cinque secondi e vedere il risultato, ma ovviamente non l'ho fatto. In un certo senso mi sento sollevata perchè non è nulla di certo ancora, anche se non ho mai avuto un ritardo così lungo. In cucina ci sono Kay e Gale che stanno affettando delle verdure, prendo una carota e mi unisco a loro. Entrambi non dicono una parola, si limitano a gettarmi qualche sguardo nella speranza che sia io a dire qualcosa. Io ricambio le occhiate e basta. Ho deciso: sta sera lo dico a Gale. Perchè a Gale e non a Peeta? Semplice: Gale saprà dirmi con sincerità se questa è una cosa bella o brutta, cioè lo capirò io da quello che dirà se sarà una cosa bella o brutta... ho tutto questo casino in testa e non mi accorgo nemmeno di quello che penso, sono divisa in due parti, una parte di me mi sta dando della stupida perchè voglio dire questa faccenda della gravidanza a Gale invece che a Peeta, che è il diretto interessato. L'altra parte risponde che ora ho più bisogno di Gale che di Peeta, che ho bisogno di sentirmi libera senza costrizioni. Finisco di affettare la mia carota e la metto nel recipiente in mezzo al tavolo. "Peeta dov'è?" mi chiede Kaylinn, la guardo e dico "In camera, era molto stanco" appena finisco di parlare eccolo che arriva correndo in cucina "Annie! Sono andato da lei e lei è... non respira! NON RESPIRA!" quasi alla velocità della luce io e Kaylinn andiamo in camera di Annie, la troviamo stesa nella solita posizione con gli occhi chiusi e senza polso. Kay comincia a rianimarla mentre Gale chiama l'ambulanza e Peeta corre a prendere delle medicine in bagno. Solo ora mi viene in mente una persona: Finnick. Esco e mi dirigo in camera sua, è sul letto a dormire, meno male. Chiudo la porta così da lasciarlo ignaro di tutto ancora per un po'. 
L'ambulanza arriva nel giro di tre minuti, Gale e Peeta aiutano i medici a trasportare Annie e Kaylinn va con lei in ambulanza. Dopo che l'ambulanza è partita Gale va a prendere Finnick cercando di non svegliarlo lo porta nella casa accanto, dai genitori di Kay. Peeta chiama nel distretto 12 per avvertire di quello che sta succedendo e sicuramente domani mattina Haymitch e i bambini saranno qui. Comincia a girarmi la testa, la vista mi si appanna... no Katniss. Non devi. Annie è in ospedale, devi andare da lei. "Dobbiamo andare!" dico. "Il padre di Kaylinn ci presterà la macchia" mi risponde Gale. Peeta finisce di parlare a telefono "Voi andate, io prendo un po' di cose e poi vi raggiungo" riesco a vedere il dolore nelle sue parole, non solo per la situazione di Annie, ma anche per la mia sfuriata di prima e per il fatto di lasciarmi da sola con Gale. Annuisco e mi precipito fuori. Salto in macchina e Gale parte subito. Non so da quanto tempo lui guidi, ma sembra molto sicuro di sè al volante. La strada è deserta per nostra fortuna, la macchina va molto veloce è sono costretta a mantenermi al sediolino per non andare a sbattere. Per fortuna l'ospedale non è molto lontano, arriviamo in dieci minuti, parcheggiamo la macchina e scendiamo. All'ingresso c'è un sacco di gente, persone su sedie a rotelle, persone senza un arto e persone sulle poltrone che aspettano, alcune con le lacrime agli occhi, altre con un caffè in mano per passare il tempo. Gale chiede di Annie ad una signora anziana dai capelli nero corvino, non proprio originari del distretto 4. Sento la signora dire "Stanza 420, terzo piano" visualizzo subito l'ascensone più vicino e mi dirigo verso quello, seguita dal mio migliore amico. L'ascensore sembra metterci anni per salire, ma quando usciamo vediamo Kaylinn in piedi in fondo al corridoio. Gale comincia a correre per raggiungerla, io cammino perchè sono ancora scossa dal viaggio in macchina e da tutta l'agitazione. Quando arrivo vedo che Kay ha le lacrime agli occhi, mi avvicino, la faccio sedere e la cingo con un braccio. Poi comincia a raccontare: "L'hanno portata dentro e... non lo so, non è ancora uscito nessuno... non mi dicono niente, però erano tutti molto preoccupati...ma continuano a non dirmi niente... perchè?" poi comincia a singhiozzare e cerco di consolarla "Non preoccuparti Kaylinn, sono dei buoni medici, alcuni vengono da Capitol City. Non preoccuparti, andrà tutto bene".
Passa una mezz'ora e io comincio a preoccuparmi perchè Peeta non arriva e i dottori non escono dalla stanza. Mi alzo e cammino avanti e indietro per dieci minuti e nel frattempo Gale ci ha portato due caffè. Dopo averlo bevuto riprendo a camminare, perchè se sto seduta mi viene la nausea. Di Peeta nessuna notizia, aveva detto che sarebbe venuto subito, doveva solo prendere un paio di cose... Un dottore alto, con i capelli biondi e gli occhi marroni si avvicna verso di noi, dalla targhetta capisco che si chiama -C. Donovan- , Kay si alza in piedi e subito chiede "Allora?" il dottore si avvicina e domanda "Siete i parenti di Annie Cresta-Odair?" tutti e tre annuiamo "Purtroppo solo uno può seguirmi per il momento" io e Gale ci facciamo da parte e lasciamo che sia Kaylinn ad andare con il Dottor Donovan, infondo è lei che è stata più vicina ad Annie in tutto questo tempo. Così eccomi di nuovo a camminare avanti e indietro, con Gale che mi fissa. Poi mi fermo, devo dirglielo adesso, non avrò altri momenti per essere da sola con lui, perciò mi siedo e comincio "Gale?" lui si gira a guardarmi "Credo di essere incinta". La frase viene fuori da sola, colpisce Gale diritto nel petto e gli fa fare una smorfia di stupore. Io mi giro e nascondo la testa tra le mani mentre qualche lacrima comincia a venire fuori. "Cosa hai intenzione di fare?" mi chiede lui in modo duro "Non lo so" gli rispondo, dopo un po' dice "A lui l'hai già detto?" "Ovvio che no" gli dico quasi come se fosse ovvio. "Allora puoi farlo adesso" dice indicando un punto dietro di me, mi giro e vedo che Peeta sta uscendo dall'ascensore e si dirige verso di noi.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Risultati ***


 
 
 
 
Mi prende il panico anche sapendo che era troppo lontano per ascoltare la nostra conversazione, ma Gale potrebbe sempre parlare. Lo fisso per capire dalla sua espressione cosa sta pensando: sembra assente, come se gli avessi appena detto di non voler essere più amici... e forse lui la vedeva così. Forse pensava che la mia ipotetica gravidanza mi avrebbe allontanata da lui di nuovo. Allora cosa posso fare? Sperare che sia tutto un falso allarme e salvare la mia amicizia, o sperare che sia tutto vero per salvare il mio matrimonio? Amicizia e amore: mi sono trovata a scegliere tra i due sentimenti già una volta in passato e avevo scelto l'amore. Non me ne pento mai, perchè quest'ultimo mi ha resa davvero felice; però l'amicizia mi è mancata, soprattutto quella di Gale, però se lui ci tenesse davvero a me rimarrebbe comunque, no? Allora perchè mi preoccupo così tanto? Forse uso Gale come scusa perchè sono spaventata e rivoglio indietro la mia giovinezza nel Prato e so che solo con Gale potrò riaverla. Peeta è ormai di fronte a me con il fiatone, deve aver corso per venire qui. "Allora? Come sta?" ci chiede, prima che Gale apra bocca dico "Non lo sappiamo. Kaylinn è con il dottore" annuisce e si siede vicino a me. Nello stesso momento Gale si alza e si incammina verso la porta dove sono entrati il Dottor Donovan e Kay, così io e Peeta rimaniamo soli. So esattamente quello che Gale vuole che io faccia: dire tutto a Peeta, altrimenti lo farà lui. Non ho avuto tempo di spiegargli però che io non voglio dirlo a mio marito perchè sono confusa su quello che provo. Ed ecco di nuovo l'eterno dilemma di Katniss Everdeen: Peeta o Gale? Amore o Amicizia? Peeta mi prende la mano, credo voglia fare finta che la nostra lite di prima non sia mai successa, ma è successa, per cui ritiro la mano e incrocio le braccia. "Non credo dovremmo litigare in un momento del genere" dice lui "Non mi rimangio niente di quello che dico" rispondo acida; distoglie lo sguardo da me e fissa un punto davanti a lui. Passano i minuti, l'orologio appeso nel corridoio scandisce ogni secondo che mi sembra infinito. Da quanto tempo siamo qui? Tre ore, più o meno? Non posso fare a meno di chiedermi dove sia Gale o cosa stiano facendo Kaylinn e il Dottore. Poi Peeta comincia di nuovo a parlare "L'ho capita, sai. La storia che vuoi essere libera. Tu vuoi essere libera, ma non con me" le sue parole mi spiazzarono, aveva capito tutti i miei dubbi e me li stava rinfacciando in un certo senso, si aspettava che dicessi qualcosa, ma mi limitai ad abbassare lo sguardo e a fargli dire qualcos'altro. Dopo qualche minuto continuò a parlare "Tu vuoi lui. Lo capisco. Solo non posso fare a meno di sentirmi preso in giro dopo tutti questi anni" mi girai a guardarlo "No, Peeta. Io ti amo da impazzire...solo...da un po' di tempo ho questa sensazione di volere qualcosa di nuovo, qualcosa che mi sorprenda" gli risposi "Mi dispiace di non essere stato abbastanza, mi dispiace che tu abbia avuto dei ripensamenti. È tutta colpa mia. Ti capisco se vuoi andare con lui." avevo le lacrime agli occhi: non era stato abbastanza? Lui è stato il mio pilastro, il mio punto di riferimento per tutti questi anni. "Non dire così...tu sei perfetto. Solo perchè ho questi dubbi non vuol dire che io non ti voglia più. Peeta..." ecco Gale che che avanza verso di noi, senza troppi giri di parole dice "Katniss, vieni con me." guardo mio marito che ormai fissa il pavimento, gli appoggio una mano sulla spalla come per dirgli -continueremo a parlare dopo- e lui annuisce, segno che ha capito. Pensavo che Gale mi stesse portando nella stanza da Annie e Kaylinn, invece entriamo in un'altra stanza, con un lettino bianco in pelle e una signora grassottella seduta dietro alla scrivania. Non sapevo cosa fare, così aspettai che Gale mi spiegasse. Si avvicinò alla signora e le disse "Il Dottor Donovan mi ha detto che posso chiedere a lei per eseguire un test di gravidanza completo, mi ha detto che potevamo farlo subito." Un test di gravidanza? Per caso è impazzito?! "Gale, ma cosa fai?!" gli dico, ma lui non si volta e continua a parlare con la signora che dice "Certo, dovete solo aspettare qualche minuto" poi si gira a guardarmi e riprende "Forse dovreste anche parlarvi e chiarirvi." Finalmente Gale mi degna di uno sguardo e mi fa cenno di uscire dicendo "Allora aspetteremo fuori, ci chiama lei?" "Certamente, solo qualche minuto" risponde la donna con gentilezza. Ci accomodiamo entrambi fuori su delle poltrone e subito comincio a dargli contro "Dovevi dirmelo, Gale! Non puoi decidere da solo, questa è una mia questione!" lui si porta una mano alla tempia e mi risponde in tono calmo "È necessario, Katniss. Io provo delle cose per te e so che anche tu le provi, e voglio essere sicuro di quello che provi tu per cui dobbiamo avere tutte le risposte." Ha ragione. Purtroppo ha ragione. "Lo dirai tu a Peeta?" chiedo "Quando avrai finito io e lui saremo qui fuori ad aspettarti" con questa sua risposta mi tranquillizzo, anche se ho paura di quello che succederà. Dopo quelli che sembrano tre minuti la signora viene a chiamarmi. "Allora, com'è che ti chiami?" mi chiede una volta entrate "Katniss" rispondo "Molto piacere Katniss, io sono la signorina Margaret Pierce, puoi chiamarmi Maggie." mi sorride con una tale enfasi che quasi dimentico perchè sono qui. "Ora se non ti dispiace dovresti spogliarti e metterti questo camice, dopodiché dovresti andare nel bagno dietro quella porta e fare pipì in questa fialetta. Grazie alle nuove macchine che ci sono arrivate da Capitol City possiamo analizzarle in mezz'ora, così saprai subito il risultato. Dopo che hai fatto quello che ti ho appena detto vieni a sederti su questo lettino" dice mentre sorride ancora. Dopo aver fatto tutto quello che mi aveva chiesto di fare eccomi seduta sul lettino a fissare Maggie mentre inserisce il mio campione di urina in un tubicino collegato ad una macchina, poi viene verso di me e mi fa appoggiare le gambe su due maniglie di ferro. "Adesso controlleremo un po' la situazione qui sotto" ridacchia "Non si può mai sapere. Allora, da quanto tempo è che tu e quel ragazzo state insieme?" buffo, pensava che Gale fosse il mio ragazzo "In realtà io sono sposata, ma non con lui. Gale è solo il mio migliore amico" comincia ad infilarmi un affare di metallo in mezzo alle gambe e la pressione mi fa quasi saltare dal lettino. Dalla mia risposta sembra un po' dispiaciuta, lo capisco anche perchè poi dice "Si vede che siete molto legati, peccato che il destino non abbia riservato niente di romantico per voi" toglie l'aggeggio e ritorna dietro la sua scrivania; scrive qualcosa su dei fogli e poi alza la testa per guardarmi "Ora puoi vestirti, tesoro. I tuoi risultati saranno pronti tra un attimo" ritorno in bagno e rimetto i miei vestiti. Quando esco vedo Maggie vicino alla macchia con la fronte corrucciata che preme parecchi bottoni, quando si accorge della mia presenza dice "Ah, eccoti qui. Purtroppo non mi ero resa conto che nel filtro c'era ancora l'urina della paziente prima di te, niente di grave, ho risolto tutto. Solo ci vorrà qualche minuto in più, nel frattempo puoi compilare questo modulo? Sono delle informazioni che ci servono, soprattutto perchè non sei del distretto 4" ancora quel sorriso abbagliante mentre mi passa il foglio. Come informazioni mi chiedono nome, cognome, numero di telefono del quale metto sia quello di casa di Annie sia quello di casa mia nel 12, gruppo sanguigno, se ho avuto altre gravidanze ecc. Quando riconsegno il foglio Maggie me ne porge un altro e dice "Questo è il tuo risultato, è stato un piacere, tesoro" "Grazie a lei" rispondo ed esco. Fuori come mi aveva detto Gale prima ci sono lui e Peeta. Peeta ha una faccia distrutta, credo che abbia pianto, Gale invece sembra desideroso di sapere il risultato. Entrambi si alzano quando mi vedono ma non si avvicinano molto. Così mi decido ad aprire la busta e leggo prima il risultato nella mia mente. Alzo lo sguardo e loro pendono dalle mie labbra, così dopo qualche secondo annuncio anche a loro la notizia "Non sono incinta".

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1728375