Albero genealogico

di Il_Genio_del_Male
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Prime scoperte ***
Capitolo 3: *** Preparativi ***
Capitolo 4: *** Il pranzo della domenica - prima parte ***
Capitolo 5: *** Il pranzo della domenica - seconda parte ***
Capitolo 6: *** Correzione bozze ***
Capitolo 7: *** Vigilia ***
Capitolo 8: *** Il pranzo del sabato - prima parte ***
Capitolo 9: *** Il pranzo del sabato - seconda parte ***
Capitolo 10: *** Dieci anni dopo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


RATING: Arancione (per sicurezza).

PAIRING: SeKai, BaekYeol, TaoChen, SuD.O., FanXing, XiuHan, YunJae.

GENERE: Commedia, Demenziale, Fluff, Sentimentale.

AVVERTIMENTI: AU, Lime (mi auguro, non è detto ma ci proverò), Slash, un po’ di inevitabile OOC.

DISCLAIMER: Nessun membro degli EXO e dei TVXQ mi appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma vabbè); fyccina scritta assolutamente non a scopo di lucro: non guadagno nulla dalla mia attività di fangirlamento compulsivo.

NOTE: Tutto è nato dall’idea di scribacchiare qualcosa sui twins!TaoHun. Ovviamente la mia Musa s’è fatta prendere un pochino la mano ed è venuta fuori questa… cosa. Boh. Cercherò di ricavarne una long di almeno sei capitoli; incrociamo le dita.

Questo primo capitolo è molto breve ed introduttivo; ho cominciato il secondo proprio quest’oggi, quindi presumo di postarlo in tempi ragionevoli.

Buona lettura (si spera)!

 

 

 

 

 

Chanyeol ha otto anni e si reputa, giustamente, un ometto.

E’ nato circa un mese prima di Natale; i suoi papà amano ripetere che Babbo Natale aveva voluto fare loro un regalo in anticipo, quella lontana notte di fine novembre, e perciò organizzano sempre una colossale festa di compleanno per il figlio.

I papà di Chanyeol si chiamano Sehun e Jongin e si sono sposati poco più che ventenni perché erano talmente innamorati l’uno dell’altra da non poter aspettare oltre: stavano insieme ormai da quattro anni e ritenevano stupido non ufficializzare la loro unione. Così, anche se Sehun stava ancora frequentando l’università e Jongin aveva appena cominciato il suo apprendistato presso uno studio fotografico che lo pagava una miseria, i due si erano premurati di avvisare per tempo i parenti -comunicando luogo, data e ora con una telefonata- ed erano diventati marito e marito.

“Qualche mese dopo sei arrivato tu” sospira nostalgico Jongin, come sempre quando arriva a quel punto del racconto. “Il nostro Chanyeollie~”.

A Chanyeol piace ascoltare il babbo. Sin da quando era piccolissimo non si addormentava se prima Jongin non gli aveva letto una fiaba; la bella voce profonda del suo papà, che sperava di ereditare da grande, gli conciliava il sonno e lo faceva sentire in qualche modo protetto, al sicuro.
A Sehun spettava il compito di rimboccargli le coperte e di canticchiargli a mo’ di ninna nanna “Notte notte, mele cotte”, che era il loro specialissimo modo di augurarsi la buonanotte. Chanyeol infatti rispondeva a tono e spalancava le braccine, offrendo le guance paffute affinché i genitori le baciassero.

Questo accadeva anni fa: Chanyeol ha otto anni, è un ometto grande che non ha più paura del buio, si lava i denti ogni sera e guarda sempre a destra e a sinistra prima di attraversare le strisce pedonali.

(Chanyeol non lo ammetterebbe mai, ma in realtà il rituale della buonanotte non ha subito grosse variazioni –a parte il fatto che le sue guanciotte si sono assottigliate e le braccia non sono più tanto corte, anzi; è il più alto della classe, se non dell’intero anno, e a sentire zio Yifan potrebbe diventare addirittura alto quanto lui.)

 

 

Un pomeriggio Chanyeol esce da scuola e trova una sorpresa ad aspettarlo: il suo faccino si illumina di pura gioia non appena riconosce Jongin fuori dal cancello che lo saluta con la mano per attirare la sua attenzione. Corre incontro al papà, rischiando di travolgere metà dei bambini riversatisi in cortile in fila per due.

“Babbo, non mi avevi detto che venivi a prendermi tu!” esclama e lo abbraccia forte forte all’altezza delle gambe.

“Ciao anche a te, pulcino” Jongin arruffa affettuosamente i capelli del figlio.

Solitamente è Sehun a riportarlo a casa, giacché i suoi orari di professore coincidono con quelli della scuola elementare; oggi però è impegnato con il ricevimento genitori fino a tardi e fortuna ha voluto che Jongin avesse qualche ora libera tra un servizio fotografico e l’altro.

Chanyeol afferra la mano che il babbo gli tende ed insieme raggiungono l’automobile, parcheggiata nella via accanto. Una volta che le cinture sono state allacciate e che Jongin ha inserito la chiave nel cruscotto, il bambino -ignaro delle conseguenze che le sue parole comporteranno- fa un annuncio.

“Lo sai, babbo”, cinguetta, “la maestra Yoona ci ha dato come compito per casa una ricerca”.

“Davvero? Se riguarda un argomento scientifico ti consiglio di chiedere aiuto a Sehun, lui queste cose le insegna”.

“No no, niente scienze: è sulle nostre famiglie! In pratica devo disegnare l’albero genealogico con anche i nonni e gli zii, intervistarvi tutti quanti e poi scrivere un tema. Ho due settimane di tempo, non vedo l’ora di cominciare. Scommetto che sarà divertentissimo!”

Jongin, dal canto suo, evita per un pelo d’inchiodare in mezzo alla strada e benedice mentalmente l’inventore delle cinture di sicurezza. Dire che la notizia l’ha sconvolto è un eufemismo, e può solo immaginare la reazione di Sehun quando lo verrà a sapere.

Una cosa è certa: Chanyeol ne uscirà traumatizzato.

 

 

 

 

Vi lascio il link della mia pagina Facebook, se mai vi fosse venuta voglia di seguire questa storia e vi incuriosisse assistere in diretta i miei scleri (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).

Aloha!

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Capitolo 2
*** Prime scoperte ***


RATING: Arancione (per sicurezza).

PAIRING: SeKai, BaekYeol, TaoChen, KyungMyun, FanXing, XiuHan, YunJae.

GENERE: Commedia, Demenziale, Fluff, Sentimentale.

AVVERTIMENTI: AU, Lime (mi auguro, non è detto ma ci proverò), Slash, un po’ di inevitabile OOC.

DISCLAIMER: Nessun membro degli EXO e dei TVXQ mi appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma vabbè); fyccina scritta assolutamente non a scopo di lucro: non guadagno nulla dalla mia attività di fangirlamento compulsivo.

NOTE: Tutto è nato dall’idea di scribacchiare qualcosa sui twins!TaoHun. Ovviamente la mia Musa s’è fatta prendere un pochino la mano ed è venuta fuori questa… cosa. Boh. Cercherò di ricavarne una long di almeno sei capitoli; incrociamo le dita.

Rieccomi con il secondo capitolo, pieno di rivelazioni e colpi di scena sconvolgenti (mi piacerebbe). Vi ricordo che si tratta pur sempre di una AU demenziale: siete ancora in tempo per chiudere la pagina e preservare la vostra sanità mentale xD.
Taeyeon e Miyoung (Tiffany) delle Girl’s Generation hanno un piccolissimo cameo.

Buona lettura (si spera)!

 

 

 

 

 

Sehun -d’altronde Jongin se lo aspettava- non la prende proprio bene, ma da uomo di scienza qual è decide di far buon viso a cattivo gioco.

“Chanyeol è abbastanza grande da capire come va il mondo e noi, in quanto suoi responsabili e ganzissimi genitori, abbiamo il dovere di educarlo a non avere pregiudizi e ad affrontare le diversità con apertura mentale e curiosità” dichiara quella sera stessa infilandosi sotto le coperte accanto al marito.

“Non che tu abbia torto, amore” Jongin solleva lo sguardo dal manuale di fotografia che sta leggendo. “Nondimeno, ho paura. Ci sono argomenti che potrebbe non comprendere del tutto o che lo turberebbero… Non so, se dipendesse solo ed esclusivamente da me ci penserei su due volte prima di parlargliene”.

“Ti riferisci a Kai?” il tono di voce dell’altro è morbido, quasi cauto.

“Anche” tamburella con le dita sulla copertina del libro, sovrappensiero. “Temo che reagirà molto male”.

“Nostro figlio ti adora, Kkamjong. Continuerebbe a farlo persino se sapesse quanto russi-”

“Come osi!” scoppia a ridere. “Io non russo e lo sappiamo entrambi, Theunna: ritira subito quello che hai detto”.

“Perché dovrei, eh? E’ la verità” replica con un ghigno strafottente.

Il solletico, a quel punto, è l’unica arma a disposizione di Jongin. Si avventa senza preavviso sul compagno, le dita scivolano sotto la maglietta del pigiama a stuzzicare giocosamente la pelle sensibile del ventre; in breve Sehun si ritrova ad implorare pietà con le lacrime agli occhi –a bassa voce, perché non vuole svegliare il figlio.

“Rimangiati tutto e ti tolgo le mani di dosso” mormora l’altro con una luce nuova, lasciva, nello sguardo.

“Uhm, in tal caso non so quanto mi convenga obbedirti” Sehun si passa la punta della lingua su labbro inferiore.

“Ragazzino impudente” si china a sussurrargli all’orecchio. “Hai chiuso la porta a chiave, vero?”

“Lo faccio sempre, Kai”.

Non dormono un granché, quella notte.

 

 

Chanyeol ha preso la ricerca molto sul serio e la mattina seguente, a colazione, dà inizio alla sua indagine. Siede a tavola armato di quaderno e matita, e ignora la confezione di cereali che Sehun gli mette sotto il naso, assorto nei suoi pensieri.

“Come si dice, Yeollie?” lo richiama all’ordine Jongin inarcando un sopracciglio.

“Eh?” si riscuote il bambino. “Oh. Grazie, papà. Buon appetito”.

“Brava la mia piccola fenice” Sehun lo premia con un sorriso. “Preferisci il latte o lo yogurt?”

Chanyeol appare dubbioso; guarda alternativamente il quaderno sulle sue ginocchia e la tazza dei Power Rangers che aspetta di essere riempita, combattuto tra le due possibilità. Jongin se ne accorge.

“Mangia, dai; hai tutta la giornata a disposizione per cominciare la tua ricerca. Oggi è sabato, niente scuola né lavoro!” lo esorta allegramente, benché il suo stato d’animo non sia dei più sereni.

E’ nervoso e teme le domande del figlio, ma sa che non è giusto continuare a nascondergli la verità. Sehun, seduto di fronte a lui, sembra intuirne i pensieri e gli copre una mano con la sua; la pelle fresca del palmo e dei polpastrelli ha il potere di tranquillizzarlo. Jongin si concede un istante per chiudere gli occhi e sospirare brevemente. Batte le palpebre, sorride riconoscente al marito –un’ultima stretta e le loro mani si separano.

Terminata la colazione e caricata la lavastoviglie, Chanyeol chiede ai genitori di accomodarsi sul divano del salotto, mentre lui si posiziona sul pouf a gambe incrociate e con un’espressione solenne sul volto, ad imitazione degli annunciatori del telegiornale.

“Allora, so già che vi siete conosciuti al liceo e anche quando vi siete sposati, ma non mi avete mai detto nulla sulla mia nascita” arriccia il naso, ponderando le parole. “Insomma, come mi avete fatto?”

“Come-” ripete Sehun, intuendo dove vuole andare a parare. “Beh, ti ho già spiegato i fondamentali, Yeollie. Ricordi? Mamma e papà si vogliono tanto tanto bene e così papà mette un semino -un bimbo minuscolo- dentro la pancia di mamma, che cresce sempre di più fino a che il bambino non è abbastanza grande per uscire”.

“Sì, però voi siete due papà” il figlio alza un dito a mo’ di obiezione. “Se manca mamma, papà non può metterle in pancia il semino, giusto?”

“Giusto” annuisce Sehun. “Nel caso in cui ci siano due papà o due mamme, le cose vanno un po’ diversamente. Le donne possono rivolgersi ad una struttura speciale, una specie di enorme laboratorio dove vengono raccolti una gran quantità di semi, donati dagli uomini apposta per questo scopo, che poi i dottori mettono dentro la pancia di una delle due-”

“Come hanno fatto le zie Taeyeon e Miyoung?” lo interrompe Chanyeol, riferendosi alla sua madrina di battesimo ed alla compagna incinta di sei mesi.

“Precisamente. Agli uomini, invece, poiché non hanno il fisico giusto per partorire un bambino, non resta che scrivere una letterina alla cicogna che, se li ritiene adatti a diventare genitori, gli recapita un bebè che è in tutto e per tutto loro figlio: stesso patrimonio genetico, gruppo sanguigno -tu ed io, ad esempio, abbiamo lo 0 Rh- [1]- e caratteri ereditari.”

“Tesoro, vacci piano con i termini scientifici: sono concetti troppo complicati per un alunno di terza elementare [2]” interviene Jongin, che ha notato l’espressione confusa assunta dal figlio.

“Papà, non capisco” replica infatti Chanyeol, le sopracciglia aggrottate. “Se quello che dici è vero, allora perché un po’ di tempo fa zio Yifan aveva il pancione e poi un giorno gli è andato via e ci ha detto che era nato Ace?”

Cala un silenzio impacciato, che viene interrotto da un Jongin parecchio a disagio.

“Provo a spiegartelo io, visto che Yifan è mio fratello” si passa una mano tra i capelli. “Pulcinotto, devi sapere che tuo zio è un tipo un po’ particolare. Poco dopo la tua nascita, lui e Yixing hanno fatto domanda alla cicogna; peccato che lei li abbia giudicati non del tutto idonei a diventare genitori, e così hanno deciso di ovviare al problema a modo loro”.

“Oh. E’ per questo che Ace, Ben Ben e Fanny non sono dei veri cuginetti?”

“Già… Ma sarebbe meglio se ti facessi raccontare tutta la storia direttamente da loro domani a pranzo, a casa di nonno Jaejoong e nonno Yunho”.

“Okkei” Chanyeol appunta qualcosa sul quaderno. “Adesso vi farò qualche domanda sui vostri lavori”.

“Aspetta, figliolo” interviene Jongin. “Visto che siamo in vena di confidenze, voglio rivelarti un segreto –purché tu mi prometti solennemente che non ne farai parola nel tema”.

“Un segreto su cosa, babbo?”

“Prima giuralo, croce sul cuore”.

Il bambino esegue solerte e posa carta e penna sul tappeto; si sporge in avanti verso il babbo, pronto a non perdersi neppure una sillaba.

“E’ molto difficile, per me, affrontare quest’argomento” esordisce lui. “Ma voglio essere onesto con te, piccolo mio, perché siamo una famiglia e dobbiamo restare uniti nel bene e nel male”.

Sehun gli circonda le spalle con un braccio e gli posa un bacio sulla tempia in segno d’incoraggiamento.

“Soffro di un disturbo associativo di identità, o personalità multipla a seconda dei gusti” continua. “Vuol dire che certe volte, magari quando sono sotto stress, senza che io possa impedirlo smetto di essere Jongin e divento un’altra persona”.

“Come Superman?” spalanca gli occhi Chanyeol.

“Non proprio” sorride suo malgrado. “Superman è un eroe, il mio alter ego invece no”.

“Ah. Allora diventi verde e gigantesco come Hulk e spacchi tutto?”

“No, no” Jongin ormai ride apertamente, imitato dal marito. “Sono sempre lo stesso, non mi trasformo né divento un pericolo pubblico… Cambio carattere, ecco. Mi comporto diversamente dal solito”.

“Tipo?”

“Beh, per esempio indosso soltanto abiti di pelle, oppure tendo a vestirmi leggero anche se fuori fa molto freddo. Ho sempre caldo. Uso spesso il gel, talvolta il lucidalabbra. Mi metto a ballare senza un motivo. Trascino Sehun in camera da letto per una bella partita di wrestling” ghigna leggermente.

“Jongin!” il consorte avvampa furiosamente e gli rifila una gomitata alla costole.

“Ma certo” esclama Chanyeol. “Quando sei normale, come adesso, ti metti i pantaloni della tuta anche per andare a fare la spesa, dimentichi di pettinarti e ti spaventi per ogni rumore [3]. E poi è quasi sempre papà a voler giocare a wrestling per primo” riflette, meditabondo.

“E bravo il mio ometto perspicace, hai capito tutto!” Jongin gli dà un buffetto sulle guance.

“Ha chiaramente preso da me” borbotta Sehun ancora rosso in volto.

“Ma babbo, come ti fai chiamare quando diventi quell’altra persona? Hai un nome diverso?”

“In effetti sì. Il mio alter ego si chiama Kai”.

“Babbo Kai” ripete Chanyeol. “Mi piace. Non è mica da tutti, avere tre genitori al posto di due!”

Jongin e Sehun tirano un sospiro di sollievo; l’intervista viene portata a termine senza altri intoppi.

 

 

 

 

[1]  Cioè lo 0 negativo, che tra l’altro è anche il mio gruppo sanguigno nonché il più sfigato perché può ricevere solo globuli rossi dello stesso gruppo. Yay.

[2] Ovviamente mi baso sul sistema scolastico italiano.

 [3] E’ un dato di fatto: Jongin sobbalza/si fa venire un infarto per il minimo rumore. Su Tumbrl ci sono parecchie gif che lo mostrano spaventatissimo per un microfono che fischia all’improvviso o per un’esplosione di confetti random. *pat-patta*

 

Una precisazione sul contenuto del capitolo: il disturbo associativo di identità non è affatto un argomento semplice da trattare ed io non ho alcuna intenzione di sottovalutarne la gravità o di sminuirlo; semplicemente, prendendo spunto dalla serie televisiva United States of Tara, dove se ne parla con ironia e consapevolezza, ho voluto scherzare un po’ sulla dicotomia Jongin/Kai. Spero di esserci riuscita.

Venendo a notizie più allegre, finalmente è uscito il medley delle canzoni del nuovo album (http://www.youtube.com/watch?v=dZUGzlmhtqc&feature=share): che ne pensate? Io mi aspetto gaiezza a palate, addirittura più del solito.

Vi lascio il link della mia pagina Facebook, se mai vi fosse venuta voglia di seguire questa storia e vi incuriosisse assistere in diretta i miei scleri (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).

A presto!

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Capitolo 3
*** Preparativi ***


RATING: Arancione (per sicurezza).

PAIRING: SeKai, BaekYeol, TaoChen, KyungMyun, FanXing, XiuHan, YunJae.

GENERE: Commedia, Demenziale, Fluff, Sentimentale.

AVVERTIMENTI: AU, Lime (mi auguro, non è detto ma ci proverò), Slash, un po’ di inevitabile OOC.

DISCLAIMER: Nessun membro degli EXO e dei TVXQ mi appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma vabbè); fyccina scritta assolutamente non a scopo di lucro: non guadagno nulla dalla mia attività di fangirlamento compulsivo.

NOTE: Tutto è nato dall’idea di scribacchiare qualcosa sui twins!TaoHun. Ovviamente la mia Musa s’è fatta prendere un pochino la mano ed è venuta fuori questa… cosa. Boh. Cercherò di ricavarne una long di almeno sei capitoli; incrociamo le dita.

Capitolo brevissimo e me ne scuso: complici il poco tempo a disposizione e l’ispirazione balorda che mi ha costretta a scrivere sui KaiLu, questo è il meglio che sono riuscita a produrre.
Non succede praticamente nulla, ma almeno avrete modo di conoscere metà dei nonni e degli zii del piccolo Chanyeol. Ad ogni modo, vedrò di rimediare con il prossimo capitolo.

Buona lettura (si spera)!

 

 

 

 

 

Chanyeol non sta più nella pelle: oggi si va a pranzo dai nonni Jaejoong e Yunho, che bellezza! E ci saranno pure gli zii Yixing e Yifan, doppia bellezza!

Chanyeol adora i nonni e gli zii da parte del babbo; vuole molto bene anche alla famiglia di Sehun, a dire la verità. Se gli venisse chiesto di esprimere una preferenza, direbbe senza dubbio entrambi –la stessa risposta che ha dato, alcuni giorni prima, ad una compagna di classe che gli aveva domandato se volesse più bene a Jongin o Sehun.

Che domanda sciocca. E’ impossibile scegliere tra i suoi genitori, perché senza uno non esisterebbe l’altro e viceversa. Per lo stesso motivo, dunque, Chanyeol non fa distinzioni tra i vari nonni e zii; è un bambino democratico, lui, e distribuisce amore in dosi uguali tra i membri della sua famiglia. Vuole bene persino ai cugini-che-non-sono-veri-cugini.

 

 

“Caro, secondo te a Channie piacerà il mio ddkeokbokki [1]?”

Kim Jaejoong, nonno premuroso nonché ex modello di fama internazionale, si affaccenda ai fornelli con un’espressione lievemente ansiosa in volto. Da perfezionista qual è, ci tiene a curare personalmente ogni dettaglio affinché il pranzo sia un successo; si è alzato alle sei di mattina per tirare a lucido l’appartamento (assegnando all’assonnatissimo consorte il compito di lavare i vetri delle finestre e passare la cera sul parquet) e ha apparecchiato la tovaglia con una tovaglia damascata ed il servizio buono.

Yung Yunho, suo compagno di vita da più anni di quanti ne riesca a ricordare, lo osserva rimestare il contenuto di una casseruola con un cucchiaio di legno -concentrato, la fronte increspata, un grembiule addosso per non macchiarsi- e non riesce a trattenere un sorriso.

“Nostro nipote adora la tua cucina, tesoro. Mangerebbe persino interiora di struzzo al forno, se fossi tu a cucinarle: farà sicuramente onore al ddkeokbokki, fidati”.

Jaejoong gli rivolge uno sguardo civettuolo, senza smettere di mescolare.

“Dimentico sempre che non sei un giudice propriamente imparziale, amore mio”.

Yunho avanza di qualche passo e circonda la vita del compagno con le braccia.

“Ti sbagli, sono assolutamente obiettivo” appoggia il mento sulla spalla dell’altro. “Sei l’ultracinquantenne più bello e amabile del mondo, un padre ed un nonno esemplare e, ciliegina sulla torta, sei pure bravo a cucinare. E’ impensabile che Yeollie, o io, o uno dei nostri figli non ti adori”.

“Adulatore” si schermisce prima di spegnere il fornello. “Ma grazie comunque per pensarlo davvero” si gira a baciarlo.

“Non c’è di che” ride sotto i baffi Yunho. “Qualsiasi cosa per compiacerti” inarca le sopracciglia con fare allusivo.

“Ehi, le molestie coniugali non sono ammesse in questa casa!” ride a sua volta Jaejoong. “Fila a lavarti, i ragazzi saranno qui tra poco. E ricordati di mettere la camicia azzurra che abbiamo comprato giovedì scorso ai saldi”.

Detto questo si libera dall’abbraccio del marito e gli dà una pacca sul sedere.

“Chi molesta chi, adesso?”

 

 

“Chiavi della macchina, chiavi di casa, regalo per Chanyeol, portafoglio…” mormora tra sé e sé Zhang Yixing facendo mente locale.

“Il cellulare l’hai preso?” gli ricorda pazientemente Kim Yifan, meglio conosciuto al grande pubblico con il nome di Kris Wu (quale grande pubblico?, vi chiederete voi: lo scoprirete a tempo debito.)

“Giusto!” esclama l’altro. “Vediamo un po’-”, si tasta le tasche dei jeans, “eccolo qua, trovato. Dobbiamo passare in pasticceria a ritirare la torta, a proposito. Tu sei a posto? Hai tutto?”

Yifan annuisce quietamente.

“Perfetto, non ci resta che avviarci. Chiudi tu la porta di casa? Non voglio posare a terra Fanny e Ben Ben”.

 

 

 

 

[1] http://en.wikipedia.org/wiki/Tteokbokki.

 

E’ USCITO L’ALBUM! Non ci avrei scommesso un centesimo -non per cattiva fede, ma il titolo mi faceva pensare al peggio- e invece mi piace tantissimo. Le vostre impressioni?

 

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Bai Bai!

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Capitolo 4
*** Il pranzo della domenica - prima parte ***


RATING: Arancione (per sicurezza).

PAIRING: SeKai, BaekYeol, TaoChen, KyungMyun, FanXing, XiuHan, YunJae.

GENERE: Commedia, Demenziale, Fluff, Sentimentale.

AVVERTIMENTI: AU, Lime (mi auguro, non è detto ma ci proverò), Slash, un po’ di inevitabile OOC.

DISCLAIMER: Nessun membro degli EXO e dei TVXQ mi appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma vabbè); fyccina scritta assolutamente non a scopo di lucro: non guadagno nulla dalla mia attività di fangirlamento compulsivo.

NOTE: Tutto è nato dall’idea di scribacchiare qualcosa sui twins!TaoHun. Ovviamente la mia Musa s’è fatta prendere un pochino la mano ed è venuta fuori questa… cosa. Boh. Cercherò di ricavarne una long di almeno sei capitoli; incrociamo le dita.

Ho mantenuto la promessa: capitolo bello lungo (per i miei standard, precisiamo), fluffoso e sufficientemente troll. Molto dialogato, ma chi mi conosce sa che lesino sempre un po’ sulle descrizioni.

Buona lettura (si spera)!

 

 

 

 

 

“Ciao, nonno!” la vocina squillante di Chanyeol investe Jaejoong non appena apre la porta.

Altrettanto felice, l’uomo s’inginocchia per abbracciare il nipote e lo stringe con un tale entusiasmo da rischiare di rovinare il bel bouquet che il bambino tiene in mano.

“Nonno, fa’ piano che sennò i fiori si schiacciano!” viene infatti redarguito. “Li ho scelti io, ti piacciono?”

Esibisce fieramente il mazzo di gerbere variopinte, avvolte in carta crespa rosa chiusa da un fiocco in tinta.

“Sono stupendi, Yeollie. Sono per me?”

“Per te e per nonno Yunho! Babbo voleva portarvi del soju, ma io ho detto che ci voleva qualcosa di più carino e così con papà siamo andati dal fioraio” Chanyeol racconta tutto infervorato. “Avete un vaso dove posso metterli?”

“Chiedi a Yunho, di sicuro te ne troverà uno adatto. E’ in cucina; mi raccomando, fagli vedere per bene i fiori, gli piaceranno tantissimo” sorride affettuosamente.

“Okkei! Gli zii dove sono?”

“Ancora in viaggio, tesoro, ma saranno qui a momenti”.

Jaejoong ridacchia osservando il nipotino sgambettare in direzione della cucina; le gioiose esclamazioni di sorpresa di Yunho in lontananza sono la conferma che Chanyeol ha intercettato l’altro nonno.

“Ciao, papà” la voce di Jongin lo raggiunge dalla soglia della porta di casa.

“Jonginnie, tesoro” accoglie il figlio con un abbraccio. “Sehun, passami pure le bottiglie”.

“Grazie” il genero si libera volentieri del peso, il fiato un po’ corto. “Channie è già arrivato, eh? Ha salito le scale così velocemente che non siamo riusciti a tenergli testa”.

“E’ di là con Yunho, non preoccupatevi. Bellissimi fiori, a proposito” lo bacia sulla guancia. “Vuoi darmi il cappotto? Anche tu, Jonginnie”.

Compare in corridoio Yunho, con Chanyeol sedutogli a cavalcioni sulle spalle.

“Babbo, avevo ragione: i fiori sono piaciuti tantissimo!” esclama il bambino.

“Non avevo dubbi, pulcino. Papà” Jongin fa un cenno di saluto al padre.

Suona il campanello.

“Devono essere i ragazzi, qualcuno può aprire per cortesia?” trilla Jaejoong , le braccia occupate dai cappotti.

Sehun esegue, solerte.

“Buongiorno a tutti”.

La voce appartiene ad un giovane uomo alto, con un lungo trench nero ed una borsa da donna appesa alla spalla: Yifan. Sottobraccio regge un alpaca di peluche, abbigliato di tutto punto con tanto di t-shirt rosa e cappellino da pirata. Alle sue spalle fa capolino la chioma arancio fluo con ciocche biondo platino di Yixing, il corpo per lo più coperto da un enorme poncho arcobaleno; serafico, tiene a sua volta in braccio un drago ed un unicorno di stoffa.

Chanyeol, eccitato, si fa posare a terra dal nonno e corre verso i nuovi arrivati.

“Zio, zio!”

“Ehilà, lupacchiotto [1]! Come stai?” Yifan accetta di buon grado che il nipote gli si attacchi alle gambe a mo’ di cozza. “Sbaglio o sei cresciuto ancora dal mese scorso?”

“Non so, è babbo che mi misura l’altezza”.

“E sei sempre più carino” aggiunge Yixing e allunga una mano ad accarezzare la testolina arruffata.

“Ma no, zietto: tu sei molto più carino di me” si schermisce Chanyeol. “Mi piace il tuo poncho”.

“Ne sono contento”, sorride l’altro, “perché ne ho confezionato uno tutto per te, con gli stessi colori. Che dici, me lo merito un bacino?”

 

 

Terminato il pranzo (il ddkeokbokki si è rivelato un successo, con gran sollievo di Jaejoong), Yunho invita gli ospiti ad accomodarsi in salotto.

“Qualcuno vuole un caffè, un digestivo?” offre affabilmente.

“Ce ne occupiamo noi, papà” si alza in piedi Jongin, imitato da Sehun. “Voi andate pure di là, Channie ha bisogno del vostro aiuto per svolgere una ricerca”.

“Di che si tratta, piccolo?” domanda Jaejoong al bambino, che l’ha preso per mano e si dirige a passo di marcia verso il soggiorno.

“E’ sulla nostra famiglia, nonno. Devo intervistarvi sui vostri lavori, gli hobby, le scuole che avete fatto… Tutto, insomma. E poi devo scrivere una relazione: la maestra Yoona ha detto che quella più divertente e originale vincerà un premio!”

“Oh, allora faremo del nostro meglio perché tu vinca” strizza l’occhio Yixing, seduto sul divano a quattro posti con Fanny, Ben Ben ed Ace [2].

Chanyeol, con indosso il poncho regalatogli dallo zio, sorride a trentadue denti. Raggiunge i nonni, che hanno preso posto sul divano piccolo, e si siede in mezzo a loro.

“E’ proprio necessario accennare al lavoro?” mugugna leggermente a disagio Yifan, accasciandosi con grazia accanto al marito. “Non potresti, che ne so, scrivere che sono disoccupato e faccio il casalingo?”

“Ma è una bugia” si acciglia Chanyeol. “Babbo mi ha spiegato che, come zio Yixing, tu lavori da casa –si dice così? Significa che non devi andare in ufficio e che però usi lo stesso il computer, mentre zio Yixing usa il telaio”.

“Il mio fratellino ti ha detto la verità”, ammette l’altro, “ma non sai di preciso che mestiere faccio, giusto?”

“Scrivi libri!” lo smentisce il nipotino. “Papà però dice che posso leggerli solo da grande; dice che non vanno bene per un bambino della mia età” mette su un broncio adorabile che gli fa guadagnare un buffetto sulle guance da parte di Yunho.

“E ha ragione da vendere, piccolo”.

Yifan prende in braccio l’alpaca di peluche e comincia a cullarlo con gesti esperti, ma il suo sguardo è puntato su Chanyeol.

“E’ un argomento delicato, temo tu sia troppo piccolo per capire” dice.

“Uffa, che barba che siete voi grandi” sbotta l’altro. “Per voi tutto è sempre difficile da spiegare, io sono piccolo e non capisco: invece non è così! Babbo ieri mi ha rivelato il suo segreto ed io ho capito tutto tuttissimo, come quando a scuola abbiamo studiato le tabelline e la maestra mi ha dato il voto più alto perché sono stato il primo a saperle recitare a memoria!”

L’indignazione di Chanyeol lascia i nonni e gli zii interdetti: è raro che il bimbo perda le staffe, ma sanno per esperienza che quando gli vengono i cinque minuti è meglio non contrariarlo ulteriormente.

Proprio in quel momento fanno il loro ingresso nella sala Sehun e Jongin, con un vassoio carico di tazzine, bicchieri da liquore, una caffettiera formato famiglia ed una bottiglia di vetro ricolma di liquido trasparente.

“Caffè e sambuca per tutti!” annuncia Jongin. “Beh, perché quelle facce?”

“Babbo, secondo zio Yifan sono troppo piccolo per sapere che tipo di libri scrive” il tono di voce del figlio è addolorato. “Ma non è vero, diglielo tu! Quando mi hai spiegato di Kai ho capito, no? Perché sono intelligente, vero? Vero?”

Quattro paia di occhi si spostano su Jongin; Sehun, dal canto suo, in poche falcate raggiunge Chanyeol e gli asciuga le guance umide di lacrime a suon di baci, sussurrandogli paroline dolci.

“Hai davvero rivelato a tuo figlio di avere un disturbo associativo di identità?” smozzica Yifan.

“Sì, ed è la cosa migliore che avessi potuto fare” Jongin risponde al fratello, il vassoio ancora in mano. “Channie l’ha presa benissimo: è incredibilmente maturo per la sua età”.

“Oh, tesoro” Jaejoong si porta una mano al cuore. “Non sai che sollievo mi dai con questa notizia. Sappiamo bene quanto ti pesasse nascondere un lato della tua personalità al nostro piccolo campione” il suo sguardo si abbassa sulla chioma nera di Chanyeol.

Yunho rimane in silenzio, ma i suoi occhi brillano d’orgoglio paterno. Yixing bisbiglia all’orecchio di Yifan, che fa un cenno d’assenso e si schiarisce la voce.

“Lupacchiotto, ti chiedo scusa” dice con voce soffice, dolcemente. “Non volevo offenderti, sai: sei il mio nipotino preferito e-”

“Come faccio ad essere il tuo preferito se sono l’unico?” lo interrompe il bimbo, ancora un poco risentito.

“E’ proprio perché sei l’unico -anzi, unico- che sei il mio preferito. Non ho mai nutrito dubbi sulla tua intelligenza, ho solo paura di non riuscire a spiegarmi come vorrei. Mi perdoni?” e allarga le braccia, in attesa.

Dopo un attimo di esitazione, Chanyeol corre dallo zio e gli salta al collo: pace fatta. Jongin e Sehun si scambiano un sorriso d’intesa.

“Scusa, zietto” mormora il bambino. “Lo so che mi vuoi bene. Se non te la senti di parlarmi dei tuoi libri non importa, prometto di non arrabbiarmi più”.

“Invece voglio dirtelo, lupacchiotto, perché ha ragione il tuo babbo: non devono esserci segreti tra di noi. We are one [3], ricordi?”

“Caro, ne sei sicuro…”interviene Yixing.

Yifan annuisce e fa segno a Chanyeol di sederglisi in grembo, a contatto con Ace; il nipote circonda il morbido peluche con le braccia e solleva lo sguardo sull’uomo, in attesa.

“Cercherò di esprimermi nel modo più semplice possibile” fa una pausa, ponderando le parole. “Scrivo, uhm, romanzi erotici gay. Ecco, l’ho detto” la tensione alle sue spalle si allenta.

“Che significa erotici?”

“Beh, uhm-”

“Aspetta un attimo figliolo” Yunho corre in aiuto di Yifan. “Yeollie, di certo conoscerai il significato della parola gay”.

“Sì sì, l’ho imparato ad inglese: è quando due uomini si amano. Se sono due donne, invece, si dice lesbian” la sua pronuncia approssimativa strappa un sorriso agli adulti. “Tutta la mia famiglia è gay”, indica i suoi papà, i nonni e gli zii, “anche i nonni Joonmyun e Kyungsoo e gli zii Zitao e Jongdae lo sono!” conclude con un sorriso raggiante.

Il volto di Sehun si illumina al sentir pronunciare il nome del fratello gemello, mentre Jongin si trattiene -a fatica- dal mangiare di baci il figlio.

“Esatto, lupacchiotto” Yifan sorride, visibilmente più a suo agio. “I libri che scrivo raccontano, uhm, la vita di coppia di uomini che amano altri uomini”.

“Ah… Tipo, come quando papà e babbo si chiudono in camera da letto per giocare a wrestling?”

“CHANYEOL!”

 

 

 

 

[1] Palese omaggio a Wolf.

[2] Precisazioni di dubbia importanza: Fanny (Yi Fan>Fan>Fanny) è l’unicorno -femmina- e Ben Ben è il draghetto.

[3] Ho un debole per Krisus che parla inglese, sorry not sorry. 

 

Vi lascio il link della mia pagina Facebook, se mai vi fosse venuta voglia di seguire questa storia e vi incuriosisse assistere in diretta i miei scleri (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).

Un bacio a tutti!

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Capitolo 5
*** Il pranzo della domenica - seconda parte ***


RATING: Arancione (per sicurezza).

PAIRING: SeKai, BaekYeol, TaoChen, KyungMyun, FanXing, XiuHan, YunJae.

GENERE: Commedia, Demenziale, Fluff, Sentimentale.

AVVERTIMENTI: AU, Lime (mi auguro, non è detto ma ci proverò), Slash, un po’ di inevitabile OOC.

DISCLAIMER: Nessun membro degli EXO e dei TVXQ mi appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma vabbè); fyccina scritta assolutamente non a scopo di lucro: non guadagno nulla dalla mia attività di fangirlamento compulsivo.

NOTE: Tutto è nato dall’idea di scribacchiare qualcosa sui twins!TaoHun. Ovviamente la mia Musa s’è fatta prendere un pochino la mano ed è venuta fuori questa… cosa. Boh. Cercherò di ricavarne una long di almeno sei capitoli; incrociamo le dita.

A questo punto posso affermare senza timore di smentita che i sei capitoli si faranno, yeeee! *applausi del pubblico* Scherzi a parte, non credo che riuscirò ad arrivare a dieci, però sette-otto di sicuro. Sempre che la sessione estiva non mi uccida prima.

Buona lettura (si spera)!

 

 

 

 

 

Dopo l’innocente quanto scabrosa gaffe di Chanyeol riguardo alla vita sessuale dei suoi papà, soffocando le risate i due nonni si affrettano a condurre via il bambino dal soggiorno con la scusa di mostrargli gli ultimi lavori di Yunho, dando così agli altri la possibilità di parlare più liberamente.

“Sfotti, sfotti: provaci tu a spiegare ad un bambino che una coppia ha bisogno della propria intimità” replica il fratello con un’alzata di spalle, prendendo posto sul divano prima occupato dai genitori.

“Sì, ma- il wrestling! Riesco quasi ad immaginarmi te e Sehun vestiti con quelle ridicole tutine di poliestere” sghignazza l’altro.

“Ah ah ah” gli fa il verso, acido. “Mettiamola così, fratellone: almeno mio marito ed io abbiamo un figlio vero, in carne ed ossa, di cui preoccuparci”.

Yixing e Sehun trattengono il fiato, stupiti e tesi. Quello della mancata paternità è un tasto dolente per Yifan.

“Cosa-” annaspa lo scrittore, altrettanto preso in contropiede. “Non insultare i piccoli!” esclama indignato, coprendo le innocenti orecchie di Ace.

Jongin rimane in silenzio, imperturbabile.

“Tesoro, smettila” Yixing poggia una mano sulla spalla del compagno. “Ace non può sentire: è un peluche, ricordi? Come Fanny e Ben Ben”.

“Lo so benissimo che sono dei peluche” mugugna Yifan, accigliatosi. “E allora? Nuoccio forse a qualcuno trattandoli come se fossero figli miei?”

“Di sicuro non fai un favore alla tua già precaria salute mentale” interviene Jongin, brusco. “E poi confondi le idee a Chanyeol; grazie alla tua brillante idea di fingerti incinto di Ace si era convinto che gli uomini potessero concepire! Cos’è, è troppo mainstream per il chiacchierato Kris Wu limitarsi a comprare un peluche senza farsi strani film mentali, come i comuni mortali?”

“Amore, non c’è bisogno di essere maleducato” spetta a Sehun, adesso, calmare il proprio consorte.

C’è una nota stonata nell’atteggiamento di Jongin, che quando può evita lo scontro diretto e le provocazioni infantili; anche Yifan se n’è accorto.

“Ma certo: Kai” realizza dopo una breve pausa. “Stupido io a non averlo capito prima! Jongin non ha il tatto di un rinoceronte in cristalleria. Era da un po’ che non ti facevi vivo, come stai?”

“Ti prego, risparmiami i salamelecchi, pornografo da strapazzo” gli mostra la lingua.

“Come ti permetti”, s’inalbera, “la mia è letteratura erotica di qualità! I critici mi stimano-”

“Mezze cartucce, evidentemente: con che coraggio, altrimenti, recensirebbero positivamente le seghe mentali di uno che è stato capace di scrivere una vaccata come ‘Io non faccio l’amore, io fotto… senza pietà’[1]?”

“Grande Dio Lesbico, ancora con questa storia?! Era il mio primo libro, che diamine! Da quando in qua gli errori di gioventù vengono rinfacciati a distanza di dieci anni, si può sapere?”

“Sono tuo fratello, è mio diritto” ghigna apertamente Kai.

“Col piffero che lo sei! Torna da dove sei venuto, rivoglio Jongin indietro”.

“LOL NOPE”.

“E piantala di parlare inglese a caso, sono io quello che è vissuto in Canada!”

In breve i due fratelli si ritrovano a terra, impegnati in una sanguinosa lotta all’ultimo solletico (esatto, solletico: qualcosa in contrario?). Sehun si precipita a dividere i litiganti, mentre Yixing tenta di impedire ai peluche di assistere ad un simile, ignominioso spettacolo.

“Non davanti ai piccoli, per carità!” strilla.

 

 

Chanyeol ed i nonni si trovano nello studio di Yunho, assorti nella contemplazione dei suoi quadri più recenti, quando insulti di vario tipo, risate soffocate e una serie di tonfi felpati provenienti dal salotto disturbano la loro quiete.

“Nonno, che succede?” si allarma il bambino, guardando alternativamente i due uomini.

“Niente di grave, Yeollie” lo rassicura Yunho. “Credo che i nostri figli stiano giocando a farsi il solletico: da ragazzini lo facevano sempre, soprattutto quando Kai prendeva il sopravvento su Jongin”.

“Ma non è pericoloso, vero?”

“Certo che no” gli sorride con calore. “Se però ti può tranquillizzare, vado di là a dire loro di smetterla immediatamente”.

“No, vabbé” Chanyeol si stringe nelle spalle. “Se si divertono lasciali pure continuare; se però si fanno del male fermali, per favore”.

“Awww, il mio bel nipotino assennato” il nonno gli dà un buffetto sulla guancia. “Torno subito, promesso”.

Rimasti soli, a Jaejoong viene in mente un diversivo per distrarre Chanyeol.

“Tesoro, i tuoi papà ti hanno mai detto che Yunho, oltre ad essere un famoso pittore, è anche un bravissimo tatuatore?”

“Tatu-che? Cosa significa?”

“Tatuatore” sillaba. “E’ un mestiere simile a quello del pittore, ma invece di dipingere sulle tele con i colori ad olio si usano l’inchiostro e la pelle umana” abbassa la voce come se gli stesse rivelando una verità riservata a pochi eletti.

“Oh-oh, sembra una cosa da duri” il bimbo è visibilmente intrigato.

“Vuoi vedere?”

Detto ciò, volta le spalle al nipote e si sfila golf e camicia. La sua schiena nuda è decorata con delle scritte arzigogolate che Chanyeol non riesce a decifrare [2].

“Woow!” esclama, gli occhi spalancati. “Sono questi, i tatu-qualcosa?”

“Tatuaggi” si volta a guardarlo da sopra la spalla. “Sì, sono questi. Ti piacciono?”

“Moltissimo! Però non capisco cosa vogliono dire”.

“Non mi stupisce, tesoro, sono scritti in alfabeto latino. Quello alla base della schiena”, lo indica, “è il nome di Yunho”.

“E perché proprio lì? Non è un posto scomodo? Scommetto che non riesci nemmeno a vederlo!”

“Hai ragione, ma c’è un motivo. Mio marito è la mia roccia, le fondamenta su cui abbiamo costruito la nostra famiglia: senza di lui non esisterebbe nulla. L’ho voluto tatuare proprio sulla schiena perché, anche quando siamo lontani, in questo modo lui è come se fosse sempre con me”.

“Che bella idea” sorride. “Dici le stesse cose che babbo dice di papà, e viceversa. Invece le due ali, sulle spalle?”

“Sono i nomi di Yifan e Jongin: ho scelto le ali perché sono i miei angeli, anche se a volte si comportano da diavoletti” ridacchia.

“Hai proprio ragione” si unisce alle risate il nipote. “Nonno, ma io… non ci sono?” pigola subito dopo, intristitosi di colpo.

Sempre sorridente, Jaejoong compie un mezzo giro su se stesso.

“Guarda qui” punta il dito sulla scritta che gli ricopre il pettorale sinistro. “Questo, tesoro mio, è il tuo nome: tatuato sul cuore –il perché te lo lascio indovinare”.

“Oh” è tutto quello che Chanyeol riesce a dire prima che, col labbro inferiore tremolante, si getti tra le braccia del nonno.

 

 

 

 

[1] Citazione di Cinquanta Sfumature. Quella trilogia è una pura, immensa stronzata (opinione personale, liberissimi di dissentire) e appunto per questo dovevo sfruttarla per trollare Krisus xD.

[2] Jaejoong, per chi non lo sapesse, ha una caterva di tatuaggi (vedere per credere: http://kpop.puttles.com/post/the-meaning-of-kim-jaejoong-s-tattoos-108718); io mi ci sono liberamente ispirata.

 

Capitolo strano, più che altro perché non mi aspettavo che prendesse questa piega a metà tra il zuccheroso e il tentativo di comicità riuscito male –facciamo che do la colpa al caldo e siamo tutti contenti, va’.

 

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Bye!

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Capitolo 6
*** Correzione bozze ***


RATING: Arancione (per sicurezza).

PAIRING: SeKai, BaekYeol, TaoChen, KyungMyun, FanXing, XiuHan, YunJae.

GENERE: Commedia, Demenziale, Fluff, Sentimentale.

AVVERTIMENTI: AU, Lime (mi auguro, non è detto ma ci proverò), Slash, un po’ di inevitabile OOC.

DISCLAIMER: Nessun membro degli EXO e dei TVXQ mi appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma vabbè); fyccina scritta assolutamente non a scopo di lucro: non guadagno nulla dalla mia attività di fangirlamento compulsivo.

NOTE: Tutto è nato dall’idea di scribacchiare qualcosa sui twins!TaoHun. Ovviamente la mia Musa s’è fatta prendere un pochino la mano ed è venuta fuori questa… cosa. Boh.

Perdonate il ritardo e la prolissità/relativa inutilità del capitolo: gli esami non sono ancora cominciati, ma sto studiando come se non ci fosse un domani e inoltre ho avuto altro da fare e scrivere. Non temete, conoscerete presto il resto della famiglia.

Buona lettura (si spera)!

 

 

 

 

 

Chanyeol, seduto alla scrivania nell’intimità della sua cameretta, è confuso. Molto confuso. Rilegge gli appunti da lui sinora presi e fa fatica a metterli in ordine; ci sono talmente tante cancellature!
Urge chiamare i soccorsi.

“Papà!”

Il suo appello accorato raggiunge le orecchie di Sehun, a sua volta seduto al tavolo della sala da pranzo e altrettanto sconfortato all’idea di correggere le verifiche di una classe dell’ultimo anno. Più che lieto di prendersi una pausa dalle castronerie scritte dai suoi studenti, si affretta a raggiungere il figlio.

“Dimmi, tesoro. C’è qualcosa che non va?” domanda con un filo d’apprensione nella voce, prendendo posto sul letto.

“Un sacco di cose non vanno” mugugna Chanyeol. “Non riesco a capire i miei appunti, cosa va bene e cosa no. Mi dai una mano, per favore?”

Sehun -spesso lo prende in giro Jongin, come se lui fosse messo meglio- non è geneticamente capace di negare qualcosa alla sua piccola fenice, per cui annuisce e archivia il pensiero dei compiti in classe che lo attendono in un angolino remoto della sua mente.

“Allora comincio, eh” Chanyeol si alza in piedi, rivolto verso il padre con aria solenne, e si schiarisce la voce.

«Papà Sehun fa il maestro

“Professore, tesoro.”

«…Professore di scienze alle scuole superiori e quasi sempre mi viene a prendere a scuola per riaccompagnarmi a casa perché finisce di lavorare alla mia stessa ora, solo che io non lavoro. Sono solo in terza elementare, sono troppo piccolo per lavorare» guarda il papà, interrogativo.

“Continua” sorride Sehun.

«Babbo Jongin invece fa il fotografo e fotografa ragazze bellissimissime

“Non esiste il superlativo bellissimissime, Yeollie. Correggi”.

«…Ragazze bellissime che si cambiano tante volte d’abito e fanno strane smorfie alla macchina fotografica. Ho chiesto a papà se è geloso perché il babbo fotografa tutto il giorno quelle ragazze ma lui dice di no, visto che a babbo Jongin la patata non interessa

“Chanyeol, cancella immediatamente l’ultima frase” lo interrompe Sehun, illividitosi.

“Cosa? Perché?” il bambino arriccia il naso –segno di perplessità mista a scontento. “Ho sbagliato qualche parola?”

“Nient’affatto, ma non puoi assolutamente scriverla nel tema che consegnerai alla tua insegnante”.

“Ma perché no, papà?”

“Perché le verrebbe un infarto a leggere una cosa simile!” replica l’uomo, perentorio. “Forza, cancella tutto da visto fino a interessa”.

“Vabbene…” obbedisce controvoglia. “Posso continuare?”

“Vai, vai”.

«Anche babbo ha due papà, e un fratello che io però non ho. Nonno Yunho è un pittore famoso e a me piace molto ciò che dipinge. Al Museo di Arte Conterranea-»

“Contemporanea”.

«…Contemporanea, c’è una stanza piena solo dei suoi quadri. Sono molto colorati, anche se non capisco bene cosa rappresentano. Babbo dice che è arte moderna e che forse la capirò da grande, ma che nemmeno lui ci capisce molto. Anche nonno Jaejoong è famoso; lui però faceva il modello e sfilava in passerella. Dice che adesso è troppo vecchio, ma a me non sembra affatto. E’ bellissimo, il mio nonnino. In realtà tutti i miei parenti sono belli (le mie compagne di classe e anche qualche maschietto sono innamorati dei miei genitori), ma nonno Jaejoong è il più bello e ha pure un sacco di tatuaggi. A volte non sembra nemmeno un essere umano: magari è un alieno!»

“No tesoro, fidati: tuo nonno non è un alieno” lo contraddice Sehun. “Anzi, evita pure di menzionare che ha dei tatuaggi”.

“Perché? Sono bellissimi!”

“Fallo per il bene della tua maestra, ok? Rimarrebbe sconvolta se sapesse che un uomo dell’età di Jaejoong ha i tatuaggi”.

“Cha barba, però…”

“E’ meglio così, amore mio. Fidati”.

Chanyeol riprende a leggere, convinto solo in parte.

«Il fratello di babbo Jongin si chiama Yifan. Lui fa lo scrittore ma usa un altro nome, Kris Wu. Scrive romanzi erotici gay, così li chiama lui. In pratica le sue storie sono tutte su due uomini che giocano a wrestling come fanno i miei papà ogni sera-»

“CHANYEOL!”

“Ma uffa! Se m’interrompi sempre non finirò mai di leggere” arriccia nuovamente il naso.

“Figliolo, non è colpa mia se spiattelli i fatti nostri in un tema”.

“E io come faccio a sapere cosa posso dire e cosa no? Ho solo otto anni, accidenti! Perciò ti ho chiesto aiuto, papà” gli rivolge uno sguardo accusatorio.

“Hai ragione tu, scusami” Sehun mostra le mani in segno di difesa.

“Scuse accettate” tira sul col naso. “Allora, cosa devo cancellare stavolta?”

“Solo l’aggettivo erotici e la parte in cui accenni al wrestling tra me e il tuo babbo” sospira di sollievo.

“Okkei. Va bene se dico che sono libri gay?”

“Ma sì, la tua insegnante è molto aperta al riguardo. Però, ecco, forse ti conviene non accennare allo pseudonimo dello zio. Per la privacy, sai com’è”.

«Zio Yifan mi chiama lupacchiotto e dice che da grande diventerò alto come lui», prosegue Chanyeol. «E’ sposato con zio Yixing, che con il suo telaio magico tesse tantissimi e bellissimi poncho messicani di tutti i colori. Non tesse nient’altro, solo poncho. Certe volte indossa un sombrero e dei baffi finti e parla una strana lingua piena di ‘olè’.
I miei zii hanno tre pupazzi: Ace, Fanny e Ben Ben e gli parlano, li portano in braccio e gli danno il biberon (vuoto) come se fossero dei bambini veri. Babbo dice che è colpa della cicogna che non li ha giudicati erronei-
»

Idonei, tesoro”.

«…Idonei a diventare genitori. E’ parecchio triste come cosa, perché a me sembrano dei bravi papà con i loro peluche. E poi mi viziano un sacco, mi abbracciano e mi dicono che sono il bimbo più bello del mondo. E’ esattamente quello che fanno i miei papà, quindi mi chiedo perché non possono avere un bambino vero anche loro. Mi sa la cicogna si è sbagliata».

“E’ un pensiero molto dolce, questo” mormora Sehun lievemente commosso. “E’ finito qui?”

“Su un’altra pagina ho scritto altre cose, tipo le età, come vi siete conosciuti, le scuole dove siete andati” sfoglia il quaderno degli appunti. “E non ho nemmeno parlato di Kai, hai visto? Proprio come ho promesso al babbo!” si esibisce in un sorriso smagliante.

“Che bravo ometto” lo prende in braccio e gli scocca un bacio sulla guancia paffuta.

“Papino, quando ci vengono a trovare nonno Joonmyun e Kyungsoo? Mi mancano loro e zio Zitao e Jongdae per completare la mia ricerca”.

“Non preoccuparti, stasera faccio loro un colpo di telefono e li invito per sabato prossimo” sorride debolmente Sehun.

“Yuuuhu, che bello!”

E che Shisus ce la mandi buona, prega mentalmente Sehun.

 

 

 

 

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Alla prossima!

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Capitolo 7
*** Vigilia ***


RATING: Arancione (per sicurezza).

PAIRING: SeKai, BaekYeol, TaoChen, KyungMyun, FanXing, XiuHan, YunJae.

GENERE: Commedia, Demenziale, Fluff, Sentimentale.

AVVERTIMENTI: AU, Lime (mi auguro, non è detto ma ci proverò), Slash, un po’ di inevitabile OOC.

DISCLAIMER: Nessun membro degli EXO e dei TVXQ mi appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma vabbè); fyccina scritta assolutamente non a scopo di lucro: non guadagno nulla dalla mia attività di fangirlamento compulsivo.

NOTE: Tutto è nato dall’idea di scribacchiare qualcosa sui twins!TaoHun. Ovviamente la mia Musa s’è fatta prendere un pochino la mano ed è venuta fuori questa… cosa. Boh.

Sono tornata –detta così suona come una minaccia, e in effetti potrebbe pure esserlo. Cercherò di riprendere ad aggiornare regolarmente come un tempo, ma non garantisco nulla. Nel frattempo, però, beccatevi un sacco di personaggi nuovi e altra -dubbia- comicità random.

Buona lettura (si spera)!

 

 

 

 

 

Il venerdì successivo, la maestra che insegna nella classe di Chanyeol interrompe la lezione di storia per chiedere agli alunni come stanno procedendo le loro ricerche.

“Ricordatevi che avete ancora tre giorni per completarle e consegnarmele” sorride Yoona. “L’autore del compito migliore riceverà una stella d’oro e anche un piccolo premio”.

Byun Baekhyun, compagno di banco di Chanyeol con un debole per le Barbie, a quelle parole sospira teatralmente.

“Quanto mi piacerebbe vincere!” esclama sognante. “Ma tanto è inutile, sei tu il cocco della maestra” e così dicendo scocca un’occhiata invidiosa in direzione dell’amichetto.

“Non è vero” arrossisce Chanyeol, che senza dubbio è il cocco dei suoi famigliari ma non della dolce Yoona.

“Sì, invece” insiste Baekhyun. “Ti dà sempre voti alti-”

“Perché sono bravo!” protesta l’altro.

“E ti chiede di dire ciao ai tuoi genitori, mentre a me non l’ha mai chiesto”.

“Mica è colpa mia se andava all’università con papà e se babbo le ha regalato una foto autografata di nonno Jaejoong perché lei è una sua fan. Lo sapevi che da giovane mio nonno faceva il modello? E’ così che lui e nonno Yunho si sono conosciuti-”

“Non m’importa niente dei tuoi parenti, Yeollie” lo interrompe con un moto di stizza. “Sei il preferito della maestra e tu… tu vuoi più bene a lei che a me” conclude, imbronciatosi di colpo.

“Cosa? No!” si agita Chanyeol. “Baek, tu sei il mio amico del cuore! Non voglio bene a nessun altro a parte te e la mia famiglia; la maestra Yoona non c’entra proprio nulla”.

“Allora perché quando ti parla tu sorridi sempre e racconti barzellette stupide per farla ridere?” ribatte Baekhyun dubbioso.

“Perché per me è come una sorellona maggiore o una zia. Non ho parenti femmine, sai, anche se qualche volta ho chiesto a Babbo Natale di regalarmene una”.

“Oh, adesso capisco. Se vuoi ti presto la mia mamma per un po’, che ne dici?” offre l’amico, ormai rabbonitosi, in un impeto di magnanimità.

“Sei molto gentile, ma non ce n’è bisogno” risponde Chanyeol dopo un attimo di riflessione. “Conosco i miei papà: sono gelosissimi, ci rimarrebbero male ed io non voglio”.

 

 

Steso sulla schiena e le ginocchia piegate, Do Kyungsoo -aitante cinquantenne in jeans e maniche di camicia- armeggia con chiavi inglesi di diverse dimensioni cercando di riparare il guasto ad una tubatura della cucina.

“Ancora non mi è chiaro come tu sia riuscito a farla saltare” dice rivolto al marito, accucciato accanto a lui.

Kim Joonmyun, con un’espressione mortificata in viso che ben si accompagna al suo elegante completo da lavoro inzuppato d’acqua, emette un sospiro di sconforto.

“Ma che ne so, il rubinetto perdeva e ho provato ad aggiustarlo… Avrei chiesto aiuto a te, se non fossi stato impegnato al piano di sopra”.

“Dai la colpa allo scarico difettoso della signora Park, amore. Mi passi una chiave a forchetta doppia?”

“Quella donna ti chiama un po’ troppo spesso per i miei gusti” mugugna Joonmyun rovistando nella cassetta degli attrezzi. “Capisco la comodità di avere un idraulico nel palazzo, ma la signora esagera”.

“Ancora con questa storia? Avrà settant’anni, per l’amor di Shisus!” Kyungsoo non riesce a trattenere una risata mentre dà un giro di vite.

“Sarà, ma a me pare più infoiata di un’adolescente. Credi che non mi sia accorto di come ti fissa il cavallo dei pantaloni ogni volta che la incontriamo per le scale?” esclama indignato.

“Perché ti scaldi tanto, scusa? Tu mi guardi in modi ben peggiori” lo prende in giro.

“Ma io sono tuo marito e pertanto sono giustificato, lei invece no! Mi lancia sguardi colmi d’odio non appena le do le spalle, e se solo potesse sbarazzarsi di me per allungare le mani indisturbata lo farebbe senza il minimo scrupolo”.

“Joonmyun, amore, o la smetti di blaterare entro adesso o dovrò provvedere personalmente” lo interrompe Kyungsoo alzandosi e richiudendo l’anta sotto il lavabo. “La povera donna è vedova e  i figli abitano lontano da Seoul; non ha amici, si sente sola e l’impianto idraulico di casa sua è seriamente disastrato, motivo per cui ha spesso bisogno del mio intervento. Tutto qui. Mi ha preso in simpatia, non lo nego, e forse non è del tutto insensibile al mio fascino di maschio Alfa, ma ti assicuro che non ci proverebbe mai con me, e tantomeno ti odia. E’ un tipo all’antica, lo sai. Non le è facile accettare l’idea di due uomini insieme, ma non è cattiva”.

Joonmyun, che durante la filippica dell’altro è sprofondato in un silenzio assorto, si limita a battere le palpebre un paio di volte a mo’ di replica.

“Tesoro?” il marito, sorpreso dalla sua mancanza di reazioni, gli sventola una mano davanti alla faccia. “Ci sei?”

“Mmh?” si rianima. “Perdonami, temo di essermi distratto”.

“Non hai ascoltato una parola di quello che ti ho detto, vero?”

“Non proprio” sorride malizioso. “Mi sono fermato a dovrò provvedere personalmente. Mi chiedevo in che modo intendessi zittirmi, in effetti”.

“Capisco” Kyugsoo incrocia le braccia al petto con finta severità. “Se le cose stanno così-”

Ma Joonmyun non gli lascia finire la frase, una mano premutagli delicatamente sulla bocca e l’altra che gli abbassa la cerniera dei jeans.

 

 

“Chenzi”.  

Kim Jongdae solleva lo sguardo dalla provetta che stava analizzando (un potente solvente a base di ione stabilizzato [1]) fino ad un nanosecondo prima per incontrare quello, a metà tra il supplichevole e l’entusiasta, di Kim Zitao, suo compagno di vita nonché saltuario assistente.

“Sì, Taozi? Vuoi chiedermi qualcosa?” Jongdae va dritto al punto poiché non ama perdersi in convenevoli (preliminari a parte, ma questa è un’altra storia).

“Stavo pensando”, Zitao giocherella con una cartina tornasole usata, “che siccome domani andiamo a pranzo dal mio fratellino e Jongin per via del progetto scolastico di Chanyeollie, potrebbero venire anche Lu Han e Minseok”.

“Scordatelo” ribatte l’altro categorico. “Ricordi che pessima figura ci hanno fatto fare quando li abbiamo portati a casa di mia madre? Si sono accoppiati sul suo costosissimo e dannatissimo tappeto persiano! Mi sento male al solo pensiero” dice mentre le sue guance si tingono di rosso.

“Era la stagione degli amori: sono animali, non sanno regolarsi…”

“Appunto, sono animali e neanche tanto domestici. Non vedo in che modo gioverebbero alla ricerca di nostro nipote”.

“Ma Sehunnie mi ha detto che Yifan e Yixing si sono portati dietro i loro peluche perché li considerano parte della famiglia. Intendi forse negare che Lu Han e Minseok siano praticamente dei figli per noi?”

“No, ci mancherebbe” ammette Jongdae. “Però boh, non mi sembra una grande idea. E se fanno i loro bisogni in giro per casa o si feriscono in qualche modo? E se Lu Han salta di nuovo addosso a Minseok?”

“Smettila di preoccuparti, andrà tutto bene. Ti fidi di me?” sorride l’altro.

“Non molto”.

“Oh, il signorino fa il difficile. Non costringermi a ricorrere al bbuing bbuing~”

“Prego, accomodati pure; tanto su di me non ha effetto, lo sai” ghigna divertito.

Zitao si morde il labbro inferiore, indispettito, ma il suo disappunto dura poco: conosce un metodo infallibile per convincere Jongdae a dire di sì.

“Stanotte sto io sopra” propone, sentendosi la vittoria in tasca.

“…Affare fatto”.

Come volevasi dimostrare.

 

 

 

 

 [1] Riferimento alle invenzioni sbalestrate di Jean Claude, della serie Sensualità a corte.

 

Vi lascio il link della mia pagina Facebook, se mai vi fosse venuta voglia di seguire questa storia e vi incuriosisse assistere in diretta i miei scleri (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).

Un bacio a tutti!

 

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Capitolo 8
*** Il pranzo del sabato - prima parte ***


RATING: Arancione (per sicurezza).

PAIRING: SeKai, BaekYeol, TaoChen, KyungMyun, FanXing, XiuHan, YunJae.

GENERE: Commedia, Demenziale, Fluff, Sentimentale.

AVVERTIMENTI: AU, Lime (mi auguro, non è detto ma ci proverò), Slash, un po’ di inevitabile OOC.

DISCLAIMER: Nessun membro degli EXO e dei TVXQ mi appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma vabbè); fyccina scritta assolutamente non a scopo di lucro: non guadagno nulla dalla mia attività di fangirlamento compulsivo.

NOTE: Tutto è nato dall’idea di scribacchiare qualcosa sui twins!TaoHun. Ovviamente la mia Musa s’è fatta prendere un pochino la mano ed è venuta fuori questa… cosa. Boh.

Arrivati a questo punto, credo proprio che la storia supererà i dieci capitoli, ma non si protrarrà ancora per molto poiché sto abbozzando un’altra long piuttosto ostica da strutturare e voglio essere in grado di dedicarmici in tutta libertà.

Ah, un avvertimento: linguaggio sessualmente esplicito a gogò. La fyccinara p0rn ch’è in me si è data alla pazza gioia, se non altro per giustificare il rating xD.

Buona lettura (si spera)!

 

 

 

 

 

Quando, alle dodici e trentaquattro minuti del giorno dopo, Zitao e Jongdae si presentano a casa Kim, i due uomini esibiscono quella che eufemisticamente si può definire una pessima cera. Entrambi più pallidi del solito, con occhiaie violacee a marcare gli zigomi e palpebre gonfie di sonno, si concedono qualche minuto davanti all’uscio di casa per tentare di rendersi presentabili.

“Lu Han mi preoccupa” sbadiglia Jongdae, raddrizzandosi il colletto della camicia. “Stanotte è stato così irrequieto, non si è dato pace nemmeno per un secondo. Non mi stupirei se anche i vicini avessero sentito i suoi squittii” si abbassa a guardare lo scoiattolo sistemato dentro la gabbietta che tiene in mano.

Lu Han, quasi avesse capito le parole del padrone, sospende la sua attività di rosicchiamento compulsivo di una ghianda e solleva il musetto in direzione dell’uomo, la testa inclinata leggermente a sinistra.

“Tsk”, fa spallucce Zitao, “sono di ben altro tenore e volume gli squittii che i nostri dirimpettai hanno avuto il piacere di ascoltare. La potenza delle tue corde vocali mi sorprende ogni volta di più, tesoro” e sbatte le ciglia, civettuolo.

“Potrei dire lo stesso delle dimensioni del tuo arnese, Taozi” replica l’altro senza fare una piega. “Chissà, magari in un universo parallelo esiste un mio alter ego che è un cantante lirico di successo” fantastica mentre suona il campanello.

“Io ti preferisco in versione Frankenstein Junior [1]” l’altro si passa una mano tra i capelli aggrovigliati, specchiandosi sul quadrante del proprio orologio da polso per ammirare il risultato.

“Come sei gentile, Aigor [2]” viene colpito da quello che vorrebbe essere un pugno virile sulla spalla. “Che c’è, fai l’offeso? Non è colpa mia se vi somigliate! Gli occhi da civetta sono gli stessi, sulla gobba possiamo lavorarci-”

Fa appena in tempo a posare a terra la gabbietta di Lu Han che l’altro gli salta addosso, sovrastandolo grazie al suo metro e ottantatré di forza bruta.

“Pietà!” boccheggia Jongdae, a metà tra il riso isterico e l’allarmato. “Attento a non spaventare Minseok, sta dormendo” indica l’occupante della seconda gabbietta, stretta tra le dita di Zitao.

L’animale, però, continua imperterrito a ronfare arrotolato su se stesso.

“Un’altra parola sulla mia presunta somiglianza con quello sgorbio e mi vedrò costretto ad usare il mio bastone da wushu contro di te, Chenzi” sussurra l’uomo, assottigliando gli occhi.

“E’ una minaccia o una promessa? Perché potrebbe persino piacermi, sai” risponde con una strizzata d’occhio allusiva.

“Maiale”.

“Ha parlato l’esibizionista che si eccita a venire scopato contro la portafinestra senza tende della nostra sala da pranzo, per la gioia dei guardoni del palazzo di fronte”.

Il loro diverbio amoroso viene interrotto da uno scalpiccio e un armeggiare di chiavi proveniente da dietro la porta d’ingresso, che viene aperta e rivela la figurina sottile e slanciata di Chanyeol.

“Ciao, piccolo elfo. Dove hai lasciato Legolas?” lo saluta Jongdae con un sorriso da un milione di watt dipinto in volto.

“Zio hobbit!” esclama gioiosamente il bambino, facendosi prendere in braccio. “Legolas non è venuto perché Aragorn l’ha invitato a un picnic al parco di Minas Tirith. Tu invece perché non hai portato Frodo?”

Zitao, rimasto in disparte, non sa se offendersi per essere stato bellamente ignorato dal nipote -sangue del suo sangue!- o se vomitare arcobaleni nel vedere i due nanerottoli (Jongade lo ridurrebbe al silenzio affermando che nella botte piccola c’è il vino buono) confabulare su Il Signore degli Anelli, loro passione comune. Gli fa piacere che Chanyeol sia così affezionato al suo compagno, ma una vocina dentro di sé non può fare a meno di protestare che dovrebbe essere lui lo zio preferito del bambino.

“Purtroppo è impegnato, deve raccogliere carote con Sam [3] tutto il giorno. Guarda però chi è venuto con me: un bellissimo panda gigante che ha messo su il broncio perché un certo piccolo elfo non gli è ancora saltato al collo come al solito. Che dici, glielo diamo un bel bacione con lo schiocco per consolarlo?” Jongdae gli si avvicina, un sorrisetto sghembo più eloquente di mille parole.

“Scusa, zietto, non volevo farti diventare triste. Ti voglio bene~” Chanyeol si sporge verso di lui e gli posa un bacio umido sulla guancia. “Pace?”

Lo zio si limita ad annuire in silenzio, gli occhi improvvisamente lucidi. Mentre il bambino, accucciato sullo zerbino, si diverte a ricoprire gli scoiattoli di moine e vezzeggiativi, Jongdae intreccia una mano alla sua e Zitao lo sente mormorargli dolcemente all’orecchio che è troppo cresciuto per permettersi di essere sentimentale.

“Entrate, dai” li invita Chanyeol, ricordandosi ch’è maleducazione far aspettare gli ospiti sull’ingresso. “I nonni sono già qui”.

 

 

“Minseokkie, la vuoi questa?”

Chanyeol, seduto a gambe incrociate sul tappeto del soggiorno, offre all’animaletto una ghianda pescata da un sacchetto regalatogli apposta dagli zii: sanno quanto gli piace dar da mangiare a Lu Han e Minseok (che Jongin ha ribattezzato Cip e Ciop, con somma indignazione di Zitao).

Lo scoiattolo però snobba il succulento stuzzichino e preferisce dedicarsi all’accurata pulizia della sua coda, vaporosa e di un bel color castagna come il resto della pelliccia.

“Uffa, sei proprio noioso” il bambino gli fa la linguaccia e sposta la sua attenzione sulla gabbietta poco distante. “Lu Hannie, tu invece la vuoi la ghianda, vero? Tu sì che sei simpatico…”

Lu Han, con il suo magnifico manto biondo miele, gli dà soddisfazione; accetta di buon grado l’offerta e una volta finito di mangiare si mette a saltellare vivacemente da un lato all’altro della gabbia. Chanyeol infila un dito tra le grate per giocare, ma rimane deluso perché l’animale non corre a farsi fare i grattini come sperato; anzi, se possibile i suoi gesti si fanno ancora più frenetici. Agita le zampine, muove la testa a scatti, squittisce incoerentemente. Chanyeol aggrotta le sopracciglia, confuso.

“Squik squik squiken?[4]” prova a comunicare con lui nel segretissimo linguaggio degli scoiattoli.  “Perché sei così nervoso oggi?”

“Squiken squik squiken!” risponde a tono l’amico peloso. “Perché mi hanno separato da Minseok!”

“Squikin? Squiky. Squiken squik squiky?” il bimbo spalanca gli occhi. “Davvero? Non è giusto. Vuoi che ti aiuto a liberarti?”

Nel frattempo, seduti attorno al tavolo della cucina -sparecchiata da Chanyeol, ch’è un bravo ometto di casa- stanno gli adulti, impegnati a sorbire caffè solubile e a scambiarsi confidenze (meno Jongdae, momentaneamente eclissatosi in bagno). Sehun e Zitao, da bravi gemelli monozigoti, chiacchierano tra di loro, fianco a fianco come fossero ancora uniti dal cordone ombelicale. Jongin li osserva, un pochino geloso della loro intesa, e il suo sguardo viene intercettato dai suoceri.

“Sehun ci ha raccontato che la tua ultima mostra sta riscuotendo un notevole successo” inizia il discorso Joonmyun, con la gentilezza che lo caratterizza.

“Ehm”, arrossisce il genero, preso in contropiede, “non lo definirei notevole. Ho ricevuto qualche recensione positiva e alcune offerte di lavoro. Sehun esagera sempre”.

“Non direi, caro. Certo, questo attempato dirigente scolastico”, accenna a se stesso con un certo divertimento, “non se ne intende granché di arte, ma le tue fotografie sono davvero belle. Ho letto le critiche a cui ti riferisci: ti paragonano a Testino, David Bailey, Annie Leibovitz [5]. Non è mica poco, soprattutto considerata la tua giovane età”.

“Fotografare è l’unica cosa che ho sempre voluto… e saputo fare. Non ho altri talenti” si schermisce, una mano a massaggiarsi la nuca in segno d’imbarazzo.

“Ti sottovaluti un po’ troppo, ragazzo mio” interviene Kyungsoo. “Sei un professionista in via di affermazione, un bravissimo padre -basta vedere il modo in cui guardi Chanyeol per rendersene conto- e un genero che tutti i nostri amici ci invidiano” sorride incoraggiante. “Nonché il migliore dei mariti, a sentire nostro figlio”.

“Ma Kai...” non aggiunge altro, sempre più a disagio.

“A nessuno di noi importa, men che meno a Sehun e Chanyeol: non hanno occhi che per te, ti adorano” ribatte Kyungsoo.

“Non devi mai metterlo in dubbio” aggiunge Joonmyun.

All’altro lato del tavolo i due gemelli, ignari delle paturnie di Jongin, ridacchiano come teenager con gli ormoni in subbuglio.

“A Jongdae piace quando lo lego e gli bendo gli occhi” rivela Zitao a bassa voce. “La notte scorsa ha avuto così tanti orgasmi che dal quarto in poi ho smesso di contarli. Dovresti vedere com’è ridotta la mia schiena, tutta un graffio! Non che mi lamenti, sia chiaro”.

“Jongin invece ha un debole per i vibratori. Ogni volta che ne usiamo uno strilla peggio di Meg Ryan in Harry ti presento Sally [6]: infinitamente meglio di un porno, parola mia. Fortuna che la nostra camera è insonorizzata, altrimenti Yeollie sarebbe rimasto traumatizzato ancora prima di nascere” ride sotto i baffi Sehun.

“Ma dimmi un po’, a Kai cosa piace?” bisbiglia malizioso.

Le confidenze -piccanti e non- cessano bruscamente a causa di uno squittio spacca timpani proveniente dal salotto, che gela all’istante i commensali e fa accorrere Jongdae,con  la zip dei jeans ancora tirata giù. Dallo stipite della porta fa capolino Chanyeol, occhi spalancati e un’espressione atterrita in viso.

“Tesoro, cos’è successo?” domandano all’unisono Jongin e Sehun.

Un altro squittio, più assordante e accorato del precedente, risponde al posto del bambino.

“C’è un problema” farfuglia lui, nel panico. “Gli scoiattoli… Lu Han”.

 

 

 

 

[1] Questo FJ (http://it.wikipedia.org/wiki/Frankenstein_Junior).

[2] LOL, povero Zitao xD. (http://frankensteinjunior.files.wordpress.com/2011/11/large-young-frankenstein-blu-rayx31.jpg)

[3] Riferimento a Lo Svarione degli Anelli. Un must, se non l’avete ancora visto!

[4] Kronk insegna. (http://www.youtube.com/watch?v=SIinEz1QFz8)

[5] Famosissimi fotografi di moda, che è appunto il ramo in cui opera Jongin.

[6] Scena che ha fatto la storia del cinema xD. Il film è semplicemente stupendo.  (http://www.youtube.com/watch?v=ywMviR3nq8g)

 

Vi lascio il link della mia pagina Facebook, se mai vi fosse venuta voglia di seguire questa storia e vi incuriosisse assistere in diretta i miei scleri (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).

A presto (mi auguro)!

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Capitolo 9
*** Il pranzo del sabato - seconda parte ***


RATING: Arancione (per sicurezza).

PAIRING: SeKai, BaekYeol, TaoChen, KyungMyun, FanXing, XiuHan, YunJae.

GENERE: Commedia, Demenziale, Fluff, Sentimentale.

AVVERTIMENTI: AU, Lime (mi auguro, non è detto ma ci proverò), Slash, un po’ di inevitabile OOC.

DISCLAIMER: Nessun membro degli EXO e dei TVXQ mi appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma vabbè); fyccina scritta assolutamente non a scopo di lucro: non guadagno nulla dalla mia attività di fangirlamento compulsivo.

NOTE: Tutto è nato dall’idea di scribacchiare qualcosa sui twins!TaoHun. Ovviamente la mia Musa s’è fatta prendere un pochino la mano ed è venuta fuori questa… cosa. Boh.

Autosmentita: il prossimo capitolo sarà l’ultimo. Tecnicamente la storia finisce qui, ma il mio debito con l’allegra famigliola Kim non è ancora del tutto estinto, sicché scriverò un altro capitolo con cui mi congederò definitivamente dai personaggi. Pensavo di ambientarlo una decina d’anni dopo, che ve ne pare?

Buona lettura (si spera)!

 

 

 

 

 

“C’è un problema. Gli scoiattoli… Lu Han”.

Bastano quelle poche parole e la smorfia sconvolta dipinta sul visetto di Chanyeol per mettere in allarme Jongdae e Zitao; senza aspettare un secondo di più i due uomini si scapicollano in direzione del salotto.

Lo spettacolo che si presenta dinnanzi ai loro occhi risulta, sfortunatamente, fin troppo familiare: Lu Han è incollato biblicamente a Minseok, il quale subisce l’accoppiamento forzato emettendo squittii oltraggiati e assordanti.

Il resto della famiglia, accorso sulla scena del crimine, reagisce in modi diversi all’incresciosa vista. Joonmyun si porta una mano davanti alla bocca, educatamente orripilato, e le guance di Kyungsoo assumono la sfumatura rosso violacea delle prugne mature. Sehun rimane impassibile (perché mai un professore di scienze dovrebbe scandalizzarsi assistendo all’amplesso di due roditori?), mentre Jongin preferisce concentrare la sua attenzione sul figlioletto, che gli si è aggrappato ad una gamba nascondendo il viso nelle pieghe dei pantaloni.

“Oh Shisus” bisbiglia Zitao, gli occhi fuori dalle orbite.

“Qualcuno mi ha chiamato?” Choi Siwon si materializza nel soggiorno di casa Kim con un sonoro ‘pop’.

“COME. E’. POSSIBILE” esplode Jongdae. “Qualcuno mi spieghi come diamine Lu Han è riuscito ad uscire dalla sua gabbietta, o giuro su tutte le divinità induiste e pagane [1] che mi metto a scheccare di brutto –e voi non volete affrontarne le conseguenze, credetemi” minaccia cupamente.

Zitao, che ha imparato a sue spese quanto sia pericolosamente instabile il compagno quando schecca dà in escandescenze, reprime un brivido di terrore e prova a calmarlo.

“Chenzi, ricordi il consiglio della nostra insegnante di yoga per scongiurare una crisi isterica? Cerca di pensare a qualcosa di rilassante e positivo” e gli posa le mani sulle spalle.

“Scusami tanto, Taozi, ma al momento trovo un pochino difficile concentrarmi” sbotta, sottraendosi al contatto. “Devo salvare il didietro di Minseok, altro che darmi alla meditazione!”

Così detto raggiunge in poche falcate i due scoiattoli e, messosi in ginocchio, si mette all’opera nel (vano, teme Zitao) tentativo di dividerli. Minseok squittisce freneticamente, come ad esortare il suo salvatore a sbrigarsi, ma Lu Han si rivela un osso più duro del previsto. Non molla la presa, nonostante Jongdae arrivi addirittura a schiaffeggiargli le zampine, e dopo qualche minuto di lotta osa mordere un dito del padrone.

“AHIO! MAPPORCA-” l’uomo caccia un urlo da far accapponare la pelle e molla la presa sullo scoiattolo, che soddisfatto continua ad abusare dell’altro.

“Oh, povero caro” si agita Joonmyun. “Sanguini? Vuoi che ti vada a prendere del disinfettante, un cerotto, una garza?”

“L’hai fatta l’antitetanica?” s’informa Kyungsoo.

“Lu Han e Minseok sono vaccinati, papà” risponde Zitao mentre aiuta il compagno a rimettersi in piedi. “Vediamo”, esamina il dito offeso, “niente sangue, per fortuna. Un po’ di ghiaccio e si sgonfierà in men che non si dica”.

“Me ne occupo io” Joonmyun si precipita in cucina.

“Porcaccia miseria, che dolore!” si lamenta Jongdae, languidamente appoggiato a Zitao.

“Sst, non pensarci” lo abbraccia lui. “Pensa ad una cosa bella… Che ne so, dei gattini: bianche, adorabili palle di pelo con gli occhietti blu”.

“Sono allergico al pelo dei gatti, cazzo!” piagnucola.

“Linguaggio” lo riprende al’istante Kyungsoo.

“Chiedo scusa. Chanyeollie, fingi di non aver sentito una parola” Jongdae si rivolge al bambino. “Ho il brutto difetto di dimenticarmi le buone maniere quando sono in preda al dolore” aggiunge con un sorriso flebile.

Chanyeol però, non lo imita; anzi, il suo labbro inferiore comincia a tremare mentre gli occhi gli si riempiono di lacrime.

“Yeollie?” il sorriso sul volto dello zio si tramuta in un’espressione preoccupata.

“Pulcino del babbo, perché piangi?” Jongin, subito in allarme, si china sul figlio, prontamente affiancato da Sehun.

Quando Joonmyun torna dalla cucina con dei cubetti di ghiaccio avvolti in un foulard per il genero, la vista del nipotino singhiozzante con i genitori che gli chiocciano intorno gli fa venire un sospetto sullo svolgimento dei fatti.

“Chanyeol” la sua voce è calma e autorevole, e il bambino solleva lo sguardo. “Cucciolo, vuoi spiegarci cos’è successo?”

“I-Io, è colpa mia se lo zio si è fatto male” tira su col naso. “Lu Hannie era tanto nervoso dentro la sua gabbietta e allora gli ho chiesto perché in scoiattolese e lui mi ha detto che non voleva stare lontano da Minseokkie e allora li ho liberati e-” s’interrompe per riprendere fiato. “Zio, non volevo che ti facevi male. Mi dispiace così tanto” due grosse lacrime gli solcano le guance.

“Ma no, piccolo elfo” Jongdae si abbassa al livello del bimbo e gli mostra il dito fasciato. “Tra pochissimo la bua mi sarà passata ed io non me ne ricorderò nemmeno più. Non potevi sapere che Lu Han è un satiro infoiato reincarnato in uno scoiattolo e che il suo pensiero fisso è, uhm, fare la lotta con Minseok”.

“Come i miei papà?” Chanyeol spalanca gli occhi, ormai tranquillizzatosi. “Però loro non urlano quando giocano a wrestling, non li sento mai. Zio, pensi che Lu Hannie ha fatto male a Minseokkie?”

Tutti (anche Sehun e Jongin, rossi d’imbarazzo) si voltano a guardare i due roditori accucciati sul tappeto. Lu Han, soddisfatti i suoi istinti primordiali, pulisce amorevolmente il pelo dell’altro scoiattolo, che dal canto suo sembra accettare volentieri la premura del compagno.

“No, non lo credo. Per gli animali funziona così, sai” dice infine Jongdae. “Quando sarai più grande scoprirai che il wrestling di coppia, in realtà, è la cosa più piacevole del mondo” sussurra impercettibilmente, ghignando tra sé e sé.

 

 

Il resto del pomeriggio trascorre senza altri intoppi. A Lu Han viene consentito di condividere la gabbietta con Minseok, a patto però che non gli salti ancora addosso (“Squikin squik squiky squik” lo avverte Chanyeol), il dito di Jongdae torna alle sue normali dimensioni e il nostro piccolo protagonista può finalmente procedere con le interviste per la sua ricerca. Una volta terminato con i nonni, invita gli zii ad accomodarsi sul divano.

“Zio Zitao”, esordisce picchiettando la matita sul block notes, “non mi hai mai detto come vi siete conosciuti, tu e zio Jongdae”.

“Ah, il nostro primo incontro è stato così romantico~” sospira Zitao, una mano sul cuore. “Ero un astrologo alle prime armi, e trovai lavoro presso una stazione radiofonica. Mi inserirono in un programma del pomeriggio, dove mi occupavo dell’oroscopo e di rispondere ai messaggi degli ascoltatori. Un giorno il conduttore, Shindong [2], invitò in trasmissione un giovane chimico che aveva attirato l’interesse della comunità scientifica coreana a causa di un brevetto innovativo, non ricordo bene di che si trattasse-”

“Paperelle cyborg allo ione stabilizzato [3]” precisa Jongdae.

“Grazie, amore. Stavo dicendo…? Ah sì: insomma, appena me lo presentarono capii che sarebbe stato la mia rovina. Era così timido, un po’ più nerd di adesso, e aveva un bellissimo sorriso, occhi da gatto e una mandibola su cui avrei potuto applicare il teorema di Pitagora. Inutile dire che i innamorai di lui all’istante, ma tuo zio era talmente ottuso e interessato esclusivamente ai propri esperimenti”, rivolge una fugace occhiata di biasimo al compagno, “che prima di ricevere un invito ad uscire da parte sua passarono ben quarantotto ore, trentasette minuti e sedici secondi. Ma nonostante la lunga attesa non ho mai avuto dubbi sul fatto che lui fosse l’uomo giusto per me”.

“Come mai?” Chanyeol prende appunti.

“Perché avevo calcolato il suo tema natale [4] subito dopo esserci scambiati i numeri di cellulare e, indovina un po’?, era perfettamente complementare al mio. Eravamo -siamo- anime gemelle: gli astri non mentono mai, Yeollie. Ricordalo”.

 

 

Il lunedì seguente Chanyeol consegna alla maestra la bellezza di venti facciate scritte fitte fitte, con allegate le singole foto dei suoi parenti più una, scattata durante un picnic qualche mese prima, in cui compaiono tutti e quindici (compresi Lu Han, Minseok, Ben Ben, Ace e Fanny).

 

 

Il premio per la migliore ricerca viene vinto da Chanyeol.

 

 

 

 

[1] In quanto religioni politeiste, di déi tra cui scegliere c’è solo l’imbarazzo della scelta.  

[2] Il quale, infatti, conduce ShimShimTapa.

[3] Vi rimando al capitolo di un’altra mia fyccina per le spiegazioni (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1679959&i=1). Non mi capita mai di auto citarmi, ma al Chenzi scienziato pazzo proprio non so resistere xD.

[4]  Qui viene spiegato molto bene di cosa si tratta, e c’è pure la possibilità di calcolare il proprio tema natale online (http://www.oroscopi.com/pers.html).

 

Vi lascio il link della mia pagina Facebook, se mai vi fosse venuta voglia di seguire questa storia e vi incuriosisse assistere in diretta i miei scleri (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).

A risentirci all’ultimo capitolo!

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Capitolo 10
*** Dieci anni dopo ***


RATING: Arancione (per sicurezza).

PAIRING: SeKai, BaekYeol, TaoChen, KyungMyun, FanXing, XiuHan, YunJae.

GENERE: Commedia, Demenziale, Fluff, Sentimentale.

AVVERTIMENTI: AU, Slash, un po’ di inevitabile OOC.

DISCLAIMER: Nessun membro degli EXO e dei TVXQ mi appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma vabbè); fyccina scritta assolutamente non a scopo di lucro: non guadagno nulla dalla mia attività di fangirlamento compulsivo.

DEDICA: Devo ringraziare cladinsilk per quella che chiamerò, onde non farvi spoiler anzitempo, scena Disney.

NOTE: Tutto è nato dall’idea di scribacchiare qualcosa sui twins!TaoHun. Ovviamente la mia Musa s’è fatta prendere un pochino la mano ed è venuta fuori questa… cosa. Boh.

Questo è il capitolo più lungo che abbia mai scritto finora in una longfiction sui mitici dodici, sicché poss(iam)o brindare con lo champagne gentilmente offerto dagli EXO in persona, a cui non pare vero di essersi liberati di me… Almeno per qualche settimana, muahahahahah! Presto tornerò ad infestare EFP con un’altra sconclusionatissima long, non temete (?).

Ah, purtroppo per motivi logistici non compariranno né Lu Han e Minseok né i figli dei FanXing (Ben Ben, Fanny ed Ace). Sono perfettamente consapevole di arrecarvi un dolore, ma non si può avere tutto dalla vita; vi salutano comunque tantissimo.

Buona lettura (si spera)!

 

 

 

 

 

“Buon compleanno, tesoro!”

Chanyeol ha sempre avuto il sonno leggero e l’augurio urlatogli da Jongin a mo’ di buongiorno basta a svegliarlo di soprassalto.

“Cos- oddio, papà!” biascica, gli occhi sgranati nel ritrovarsi il viso sorridente (evento più unico che raro) di Sehun a pochi centimetri di distanza dal suo.

“Il nostro Yeollie è diventato grande~” il padre gli circonda le guance con le mani. “Lo dai un bacio al tuo paparino che ti vuole tanto bene?”

“Non fare il furbo, tesoruccio” lo avverte Jongin mentre alza le serrande in modo che la luce del sole illumini la camera da letto del figlio. “Il primo bacio della giornata spetta a me”.

“E da quando, scusa?”

Sehun raddrizza la schiena con aria battagliera e Chanyeol ne approfitta per tirarsi a sedere e lanciare un’occhiata alla sveglia sul comodino. Scopre di avere solo mezzora di tempo per lavarsi, vestirsi, comprare la colazione strada facendo e arrivare a scuola in orario.

“Da quando nostro figlio compie diciotto anni [1], che domande” risponde Jongin con un sorrisetto spavaldo. “In quanto maggiore d’età ho il diritto di baciare il festeggiato per primo”.

“Non dire fesserie, Jongin. Siamo dello stesso anno”.

“Ma tu ti sei diplomato un anno dopo di me”.

“Solo perché sono nato in aprile, sbruffone demente che non sei altro!”

Chanyeol, sgusciato fuori dalle coperte, infila le pantofole e con la divisa sottobraccio si accinge a darsela a gambe; i battibecchi pieni di tensione sessuale repressa dei suoi genitori sono qualcosa in cui lui non vuole immischiarsi.

“Fermo là!” le voci in sincrono dei due uomini lo gelano sul posto, costringendolo a voltarsi cautamente verso di loro.

“Dove pensi di andare, Yeollie?”

“Devi darci prima il bacio del buongiorno”.

Il ragazzo guarda i suoi genitori e deglutisce a vuoto. Sa per esperienza diretta che la mattina presto sono di umore incredibilmente appiccicoso (che sia un’avvisaglia della mezz’età incombente?) e a giudicare dalle loro espressioni allucinate e i capelli dritti in condizioni pietose deduce che hanno trascorso la notte in bianco, presumibilmente a pianificare fin nel minimo dettaglio la sua festa di compleanno.
La combinazione tra la necessità di smancerie mattutina e le ore di sonno mancate è potenzialmente letale quanto un’arma di distruzione di massa -la bomba atomica è un buon termine di paragone- ma Chanyeol capisce che gli dèi non l’hanno abbandonato quando scorge negli occhi di Jongin una scintilla in cui (sempre per esperienza diretta) riconosce la sua ancora di salvezza.

“Ne riparliamo quando torno a casa, rischio di fare tardi” si congeda con un sorriso contrito. “A stasera, papà… Kai”.

Si chiude la porta dietro le spalle e conta fino a cinque.

“Kai, aspetta- non adesso, dobbiamo andare a lavoro- Kai, lasciami!” sente la voce del padre fingere di protestare e tira un sospiro di sollievo, avviandosi in bagno.

Scusami, papà. Anche se ho idea che non ne sarai troppo dispiaciuto.

 

 

Le prime quattro ore di lezione trascorrono in un lampo e al suono della campanella Chanyeol si dirige a passo svelto verso la mensa. Non gli ci vuole molto per individuare in mezzo alla folla un ragazzo dai capelli castano chiari, seduto al loro solito tavolo, che gli rivolge un sorrido a trentadue denti. Il cuore di Chanyeol si esibisce in un tuffo carpiato doppio mentre si avvicina.

“Auguri, sexy maggiorenne” si sente salutare una volta arrivato a destinazione.

“Grazie, Baek-”

Non riesce a dire altro perché Baekhyun -lo stesso Baekhyun che si allenava a fargli scenate di gelosia già alle elementari- lo afferra per la cravatta, costringendolo ad abbassare il viso, e lo bacia platealmente, per la gioia degli altri studenti (che inneggiano alla coppia con cori da stadio) e in particolare delle fangirl (che applaudono, svengono, urlano di gioia o immortalano la scena con i loro smartphone di ultima generazione). Quando Baekhyun decide di aver dato spettacolo a sufficienza e molla la presa sul suo ragazzo, Chanyeol è rosso fino alla punta delle orecchie e si lascia cadere sulla sedia più vicina.

“Ti ho comprato il pranzo, visto che è il tuo compleanno” l’altro indica un vassoio colmo di cibo accanto al suo. “Possibile che ti imbarazzi ogni volta come se fosse la prima? Dovresti esserci abituato, ormai”.

“Non ci riesco, non con gli occhi di tutti puntati addosso” scrolla la testa aprendo il cartone di latte alla fragola. “Neanche fossimo un fenomeno da baraccone”.

“Siamo la coppia più popolare del liceo, Chanyeol: è diverso. E poi, sai com’è, preferisco ricordare ai tuoi ammiratori che sei già occupato con il sottoscritto” si rabbuia al solo pensiero della concorrenza.

“Giusto, i miei ammiratori immaginari. Quelli che vedi solo tu” lo prende in giro.

“No amore, sei tu che vivi nel mondo degli elfi e non ti accorgi di tutta la gente che ti mangia con gli occhi. Ma lungi da me lamentarmi: evidentemente se non osano farsi avanti è perché hanno recepito il messaggio forte e chiaro” abbassa la voce e lo scruta con uno sguardo famelico che, l’altro ne è certo, nemmeno Kai riuscirebbe a replicare. “Il tuo culo mi appartiene, Chanyeol”.

 

 

Quello stesso pomeriggio, a casa Kim si riunisce il parentado al completo al fine di ultimare i preparativi per la festa. Jongin e Sehun -i coordinatori- impartiscono gli ordini.

“Fratellone, papà, Zitao” Jongin si rivolge a Yifan, Yunho e il cognato, che scattano sull’attenti. “Voi che siete i più alti vi occuperete di appendere le decorazioni”.

“Jaejoong e papà Kyungsoo, invece, sono addetti alle cibarie. Dovete solo di disporre gli snack e i salatini sul tavolo, tirare fuori le bibite dal frigo e controllare che ci siano bicchieri a sufficienza per tutti”.

“A chi tocca gonfiare i palloncini?”domanda Joonmyun con la serietà di un party planner.

“A te, papà” risponde Sehun. “E a Jongdae, a patto che non li faccia scoppiare con uno spillo come l’anno scorso”.

Gli uomini annuiscono e si mettono al lavoro.

“Ed io che faccio?” chiede Yixing.

“Puoi occuparti della musica” propone Jongin. “Poi ti affacci alla finestra del salotto, quella che si affaccia sulla strada, e non appena vedi arrivare i ragazzi ci avvisi. Sehun ed io andiamo a farci belli”.

 

 

“Non ti ho ancora ringraziato per aver accettato l’invito. Non eri obbligato” farfuglia Chanyeol, intimidito, mentre -mano nella mano con il suo ragazzo- entra nell’ascensore della palazzina in cui abita.

“Ti sembro dispiaciuto all’idea di festeggiare il tuo compleanno insieme alla tua famiglia?” Baekhyun si acciglia.

“Uhm, no, affatto” si affretta a precisare. “Non intendevo-”

“Sei il mio ragazzo, Chanyeol, nonché migliore amico; accetterei qualsiasi invito da parte tua. Ti amo. Mi piace trascorrere più tempo possibile in tua compagnia”.

“Ok, ho afferrato il concetto” cerca di mascherare l’imbarazzo crescente con una risata. “Non volevo mettere in dubbio i tuoi sentimenti per me o viceversa, solo... Non sei costretto ad affrontare i miei parenti tutti in una volta. Sono fantastici, non fraintendermi, darei entrambe le braccia per ciascuno di loro. E’ che messi insieme possono risultare un po’ difficili da gestire, diciamo”.

Baekhyun lo guarda frugare nella tasca sinistra del giubbotto e prendere le chiavi; le movenze goffe eppure delicate delle sue lunghe dita esercitano su Baekhyun un fascino che lo porta a formulare pensieri molto poco casti e decisamente non consoni all’occasione.

“Più difficili di me non possono essere” mormora divertito, portandosi alle labbra la mano di Chanyeol intrecciata con la sua. “Sento che ci divertiremo un mondo”.

“Promettimi soltanto che non chiederai ai miei di mostrarti ancora le foto di me da piccolo” l’altro infila le chiavi nella toppa.

“A dire la verità è stato tuo papà ad insistere” si stringe nelle spalle lui. “Eri un bebè adorabile, non è colpa mia se ci siamo fatti prendere dall’entusiasmo”.

“Cinque album, Baekhyun, cinque!”

“I vantaggi di avere un genitore fotografo, no?”

Chanyeol alza gli occhi al cielo e apre la porta d’ingresso; il corridoio e le stanze attigue sono immerse nel buio totale.

Strano. Eppure giurerei di aver visto la Kia di zio Yixing parcheggiata sotto casa.

“Continua a tenermi la mano, Bacon” procede a tentoni lungo la parete, alla ricerca di un interruttore.

“Lo sai che odio quello stupido soprannome” si lamenta il suo ragazzo.

“E’ il prezzo che paghi per potermi slinguare quotidianamente in mensa”.

“Come se ti dispiacesse”.

Chanyeol trova finalmente quel che stava cercando.

“SORPRESA!”

Nel salotto, illuminato dalla luce artificiale del lampadario, sembra essersi appena svolta la parata del Gay Pride. Ovunque sono appesi striscioni e palloncini nei colori dell’arcobaleno, e dallo stereo provengono le inconfondibili note di Macho Man [2]. Una pioggia di stelle filanti, coriandoli e lustrini investe i due adolescenti, che osservano a bocca aperta ed occhi sul punto di uscire dalle orbite gli adulti festanti… Sempre che così si possa definire la scatenata decina di uomini abbigliati come un incubo technicolor anni ’80, con tanto di eyeliner sulle palpebre, spalline imbottite e giacche in lamé scintillante –Grande Dio Lesbico, sono forse boa di piume di struzzo quelli che i nonni indossano con tale fierezza?
Chanyeol si volta a guardare Baekhyun, temendo una sua possibile crisi di nervi, per scoprire che il disgraziato se la sta ridendo di gusto.

“FELICI DICIOTT’ANNI, YEOLLIE!” è l’augurio pronunciato in coro dai suoi parenti.

Uno dopo l’altro vanno a baciare il nipote e a fare la conoscenza di Baekhyun.

“Abbiamo tanto sentito parlare di te” tubano Kyungsoo e Yunho.

“Oh, un hobbit come me: approvo” Jongdae gli dà una pacca sulla spalla. “Il nostro piccolo elfo ha scelto bene”.

“Piccolo elfo?” ripete il ragazzo, deliziato. “Allora non sono l’unico ad aver notato la sua somiglianza con Legolas!”

Mentre Baekhyun scambia qualche altra battuta con il resto della famiglia, Sehun e Jongin reclamano il figlio per fargli gli auguri come si deve.

“Buon compleanno, pulcino” sorride Jongin circondandogli il torso con le braccia.

“Forse dovresti smettere di chiamarlo così, caro” Sehun si unisce all’abbraccio. “Tuo fratello aveva ragione, il nostro Yeollie è diventato uno stangone”.

“Sst, ho tutta l’intenzione di comportarmi da papà chioccia finché campo” mostra la lingua al marito.

Chanyeol scoppia a ridere e pensa che ancora deve abituarsi a tutto quell’amore.

 

 

 

La consegna dei regali è il momento più atteso di una festa di compleanno, motivo per cui -secondo Zitao- merita una degna colonna sonora: una compilation dei maggiori successi degli Abba.

(Dis)ordinatamente disposti a semicerchio intorno alla poltrona su cui Chanyeol è stato messo a sedere, uno alla volta gli invitati fanno un passo avanti per consegnargli i loro doni e scroccare un buffetto sulle guance o un’affettuosa arruffata di capelli.

«Al nostro caro nipote che è sulla buona strada per diventare un uomo eccezionale» recita il biglietto che accompagna l’orologio da polso (un bellissimo Baume & Mercier vintage capace di strappare un’esclamazione ammirata a Baekhyun), regalo di Joonmyun e Kyungsoo.

Dagli altri nonni Chanyeol riceve un dipinto ad olio, astratto e sui toni del blu, il suo colore preferito. Mentre ringrazia Yunho, il ragazzo cerca di tenere a bada l’emozione. Sono ormai cinque anni che il celebre pittore si è ritirato dalle scene, e il fatto che abbia ripreso in mano i pennelli per amor suo è un gesto che colpisce profondamente Chanyeol. Jaejoong, intuendo la commozione del nipote, si china a baciargli la guancia e gli avvolge  attorno al collo un boa di piume verde acido; la risata collettiva che segue consente al festeggiato di riprendersi e di scambiare con il nonno un’occhiata di complice gratitudine.

Jongin e Sehun gli porgono quasi con riverenza una fotografia incorniciata di loro tre insieme. E’ in bianco e nero e i suoi genitori, poco più che ventenni, posano davanti all’obbiettivo con in braccio un esserino avvolto in una coperta. Si tengono stretti e rivolgono al neonato un sorriso pieno d’amore (e paura dell’ignoto, di sbagliare, di non essere all’altezza) che Chanyeol ha visto molto spesso dipinto sui loro volti nel corso degli anni.

“E’ la prima foto che abbia mai scattato” spiega Jongin con gli occhi umidi. “Ci eri stato appena recapitato dalla cicogna, eri così piccolo e fragile”.

“Abbiamo pensato che ti potrebbe far piacere appenderla nella tua stanza al college, l’anno prossimo” continua al suo posto Sehun, un braccio attorno alla vita del marito. “Per ricordarti da dove vieni e che noi saremo sempre i tuoi papà, qualunque cosa accada” conclude in un sussurro.

“Alt, niente lacrime ché altrimenti vi commuovete tutti e andate avanti a piagnucolare per le prossime due ore ripensando ai bei tempi andati. Taozi ha già pronti i fazzoletti e io non voglio dargli questa soddisfazione” prova a sdrammatizzare Jongdae, ma il leggero tremito nella sua voce non sfugge a nessuno dei presenti.

“Sfotti pure, tanto lo sappiamo benissimo che sei un sentimentale della peggior specie” Zitao gli assesta una gomitata nelle costole. “Tieni, tesoro”.

Chanyeol scarta il pacco e si ritrova in mano una “paperella cyborg allo ione stabilizzato con il becco allungabile [3], piccolo elfo” e quello che si rivela essere un oroscopo di coppia.

“Ho calcolato il tema natale di entrambi”, dice Zitao rivolto al nipote e al suo ragazzo, “e devo dire che di rado mi sono imbattuto in una coppia così astrologicamente bizzarra e tuttavia affiatata. Congratulazioni, ragazzi! Le stelle sono con voi!”

Infine arriva il turno di Yixing e Yifan, che portano in dono rispettivamente un poncho (“Se vuoi posso tesserne uno anche per te, Baekhyun”) e la collezione completa dei famigerati romanzi erotici firmati Kris Wu.

“Adesso che sei maggiorenne i tuoi genitori mi hanno dato il permesso di lasciarti leggere i miei libri, lupacchiotto. Spero che ne trarrai, uhm, giovamento”.

“Oh” Baekhyun sfodera il peggior ghigno da maniaco sessuale del suo repertorio. “Può contarci, signor Wu”.

 

 

Dopo il taglio della torta -e su autorizzazione di Jongdae- gli adulti si lasciano andare ai ricordi, il cui protagonista indiscusso è Chanyeol: il suo primo dentino, il primo giocattolo rotto, il primo giorno di scuola e così via. Episodi che lui conosce a memoria, dopo esserseli sentiti ripetere circa un migliaio di volte, e che Baekhyun è ansioso di farsi raccontare nei minimi particolari.

“Il suo cartone animato preferito era Dumbo. Si era messo in testa di imparare a volare sbattendo le orecchie” dice Sehun, suscitando l’ilarità generale.

“Papà, ti prego!” protesta invece il figlio, rosso in faccia.

“Perché vergognarti, tesoro? E’ la verità” interviene Jongin. “Un pomeriggio che i tuoi zii ci erano venuti a trovare hai preteso che guardassimo tutti insieme Dumbo, ma al punto in cui l’elefantessa moriva ti sei messo a piangere con tanta disperazione che abbiamo dovuto interromperlo. Poi, siccome ti vergognavi di esserti fatto vedere in lacrime dai grandi, per distrarti abbiamo messo su Bambi”.

“E Yifan è scoppiato a piangere” ridacchia Yixing.

“Ero incinto di Ace ed emotivamente instabile, ok?” si difende Yifan.

“Così siamo passati al Re Leone”.

“Non me lo ricordare!” strilla Zitao. “La morte di Mufasa è il grande trauma della mia infanzia, accidenti a Walt Disney”.

“Come ultimo tentativo abbiamo provato a vedere Charlie - Anche i cani vanno in paradiso [4]” riprende a spiegare Jongin ad un Baekhyun sempre più attento. “Ahimè, confesso di aver versato non poche lacrime sulla sorte del povero Charlie. Ho sempre avuto un debole per i cani”.

“E’ una scena che non dimenticherò mai: tre marcantoni singhiozzanti e un bimbetto di neanche quattro anni che piangeva il doppio perché soffriva a vedere il babbo e gli adorati zii ridotti in quello stato” sospira Sehun. “Bei tempi davvero”.

Quando la festa sta ormai svolgendo al termine, Baekhyun prende da parte Chanyeol.

“Adoro la tua famiglia” gli sussurra all’orecchio. “E’ strepitosa”.

Chanyeol giocherella distrattamente con il ciondolo -una C e una B racchiuse da un cuore- regalatogli dal suo ragazzo. Osserva i nonni impegnati in una partita improvvisata di mahjong [5], gli zii ridere dei rispettivi gusti musicali (“Gli Abba, Taozi? Sul serio?”) e infine i suoi genitori che si scattano a vicenda fotografie stupide come gli adolescenti innamorati che sono stati e che continuano ad essere, nonostante il tempo trascorso.

Sì, sorride, Baekhyun ha proprio ragione.

 

 

 

 

[1] Piccola licenza poetica: in Corea del Sud la maggiore età è fissata a vent’anni (diciannove, in realtà, poiché il conteggio coreano considera i nove mesi della gravidanza come ‘vissuti’, arrotondandoli ad un anno).

[2] Quale adolescente non desidererebbe venire accolto trionfalmente da questo capolavoro? (http://www.youtube.com/watch?v=AO43p2Wqc08)

[3] Vi rimando nuovamente al capitolo di un’altra mia fyccina per le spiegazioni: (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1679959&i=1). Scoprirete perché proprio la paperella col becco allungabile xD.

[4] LACRIME. (http://it.wikipedia.org/wiki/Charlie_-_Anche_i_cani_vanno_in_paradiso)

[5]  E’ il primo gioco orientale che mi è venuto in mente, chiedo venia ai puristi. (http://it.wikipedia.org/wiki/Mahjong)

 

Grazie mille a tutti, lettori silenziosi compresi, e in particolare a chi ha recensito (NomenOmen, Dorin, MENTICIDE, shadow blaze, bts, MalocchioRose, Cloud Ribbon, neoeli91, melly_melly, GDao, Nari_yah), seguito (2NE1, Aki Aki, Anchi, Bendetta_Mnida, BlackPearl_M, ChiyuBANANA, Dorin, eLe_N97, fan_harry_potter, GDao, Hayniaamis_chan, Kami_Sshi, KiaraSan, KibHyun__, Kuroichan,MalocchioRose, MinRo12, nichole, NomenOmen, paxerella1897, shadow blaze, tAL IXIA, Verona, Viola95, xashtonssmile, yesiam, _Naif_), ricordato (MENTICIDE, NomenOmen, paxerella1897, shadow blaze, Taemint05, Verona) e preferito (2NE1, Bacon_Byun, EXOticsLOVE, GDao, Haesbich, IceQueenJey, It will rain, Kyocchan_BoRa, Maika, MalocchioRose, Masayume Pachirisu, Rav, Sweet Giggle, _Love kpop_) questa fanfiction.

Come al solito vi lascio il link della mia pagina Facebook, in caso vi incuriosisse  seguire in diretta i miei scleri ed avere news sulle prossime storie che scriverò (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).

Un bacio e a risentirci!

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