First Times

di blainedarling
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Prima Sera nel Nuovo Appartamento. ***
Capitolo 2: *** Il Primo Abbraccio ***
Capitolo 3: *** La Prima Volta che Sebastian si Presentò Ubriaco a Casa di Blaine ***



Capitolo 1
*** La Prima Sera nel Nuovo Appartamento. ***


La Prima Sera nel Nuovo Appartamento.

 

 

Blaine si sedette mollemente sul divano, sentendo la schiena scrocchiare mentre si lasciava scappare un sospiro esausto. Avevano passato l'intera giornata a portare scatoloni nel nuovo appartamento; scatole che al momento erano state abbandonate alla rinfusa nelle varie camere. Fortunatamente la ditta dei traslochi aveva trasportato tutte le cose più pesanti, ma persino quelle sarebbero poi dovute essere messe a posto in un ordine preciso per poter davvero vivere lì.

"Hey killer," Sebastian mormorò, le sue mani si adagiarono dolcemente sulle spalle stanche di Blaine e cominciarono a massaggiarlo.

Blaine guardò in alto verso il suo ragazzo con un sorriso assonnato sulle labbra, lasciandosi scappare un piccolo sospiro nel sentire la tensione sciogliersi. “Hey,” mormorò in risposta.

Sebastian ghignò, chinandosi per sussurrargli qualcosa nell'orecchio, il suo respiro che aleggiava gentilmente contro la sua pelle. “Cosa ne dici di farci un bel bagno?”

 

 

♠♥♦♣

 

"L'idea migliore di sempre," Blaine sospirò contento mentre si appoggiava con la schiena al petto di Sebastian, sentendo il suo corpo cominciare a rilassarsi.

Il ragazzo mormorò a bocca chiusa in risposta, mentre con una mano iniziò a tracciare pigri cerchi sullo stomaco tonico di Blaine, facendolo accoccolare sempre di più contro il proprio petto.

"Seb," Blaine ridacchiò leggero, perché aveva già capito a cosa stava pensando Sebastian.

"Sì?" replicò lui innocente, un ghigno sulle labbra mentre faceva scendere la mano sempre di più fino a sfiorare il sesso di Blaine nell'acqua. "Rilassati, dolcezza."

Blaine lasciò cadere la testa sulla spalla di Sebastian con un grugnito quando il ragazzo cominciò a muovere il palmo molto, troppo lentamente, il pollice che gli stuzzicava la punta ad ogni movimento. Un po' d'acqua uscì dalla vasca quando Blaine alzò i fianchi per incontrare la mano del suo ragazzo.

"Ehi piano," Sebastian scherzò con un sussurro, fermandosi. "Non vorrai mica fare casini nell'appartamento nuovo."

"Sebastian," piagnucolò Blaine, cercando a tentoni i lati della vasca da bagno.

Sebastian rise leggero prima di ricominciare quello che aveva interrotto; cominciò a muovere la mano più veloce e applicando più pressione, torcendo il polso come sapeva piacere al suo ragazzo. Blaine affondò la testa nel collo di Sebastian quando venne, soffocando i gemiti contro la pelle calda della sua spalla.

Una volta riacquistato il controllo del suo respiro, Blaine saltò fuori dalla vasca da bagno, afferrando un asciugamano dal pavimento dove li avevano depositati poco prima.

"Scusami," Sebastian lo richiamò stizzito dalla vasca, guardandolo con un sopracciglio alzato.

"Dai vieni," Blaine sorrise, avvolgendosi un asciugamano attorno ai fianchi. “Ci sono altre stanze che hanno bisogno di essere battezzate stasera."

 

 


 

QUESTO il link alla storia originale.

 


Spero che la traduzione possa piacervi e che troviate queste flashfic adorabili come le ho trovate io :)

Aggiornerò una volta ogni due/tre giorni. La raccolta è conclusa ed è formata da 40 capitoli.

Grazie a blainedarling per avermi permesso di tradurre queste piccole perle, spero di fare un buon lavoro :)

E grazie a voi per aver letto!

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Capitolo 2
*** Il Primo Abbraccio ***


Il Primo Abbraccio.

 

 

"E' un idiota," annunciò Sebastian, incrociando le braccia al petto. Di fronte a lui era seduto Blaine, intento a giocherellare assente con il suo caffè, gli occhi bassi e fissi sulle sue mani.

"Ovviamente l'avresti detto," mormorò Blaine facendo un piccolo cenno con la testa e alzando lo sguardo.

Sebastian non riuscì a non sorridere; conosceva quel piccolo movimento che faceva Blaine con il capo. Era abbastanza sicuro che fosse riservato esclusivamente a lui e ai suoi commenti schietti.

"E' stata una decisione matura," sospirò Blaine appoggiandosi allo schienale della sedia per prestare tutta la sua attenzione su Sebastian.

"Che è il termine in codice per 'ti ha scaricato in modo brutale ma tu sei forte e cresciuto e non ti farai abbattere'?"

Blaine sorrise, ridacchiando. "Grazie Sebastian."

Sebastian ghignò, portando le mani davanti a sé. “Ti dico solo come la vedo, killer.”

Rimasero in silenzio per un paio di minuti, ognuno a proprio agio a guardare l'altro, entrambi con un sorriso affettuoso sulle labbra. Sebastian notò la mano di Blaine appoggiata a metà tavolo. Era sempre stato molto cauto quando si trattava di contatto fisico: scherzava, faceva battute piene di doppi sensi, ma non avrebbe mai voluto spingerlo via perchè si comportava troppo... troppo da Sebastian. Sospirò, alzando lo sguardo dalla mano di Blaine quando realizzò che il ragazzo aveva ricominciato a parlare.

 

♠♣♥♦

 

 

"Grazie, Sebastian. Davvero," disse Blaine dolcemente quando uscirono dal Lima Bean e sentirono la calda brezza autunnale sul viso.

"Quando vuoi," replicò il ragazzo mellifluo, fermandosi nel parcheggio.

Prima che Sebastian potesse aggiungere altro, Blaine si era lanciato tra le sue braccia, allacciandole attorno al suo torace e appoggiando la testa contro il suo petto. Sebastian sbattè le palpebre un paio di volte, incapace di nascondere un sorriso mentre ricambiava l'abbraccio, stringendo le spalle di Blaine a sé.

"Odori di lamponi," mormorò Sebastian, paralizzandosi sul posto quando si accorse che sì, l'aveva detto davvero. Porca miseria Smythe, datti un contegno!

Blaine ridacchiò, mostrando un'espressione divertita quando si allontanò da lui. “Anche tu hai un buon odore,” replicò con un ghigno, salutandolo con la mano prima di avvicinarsi alla propria auto.

Sebastian non si mosse fino a quando la macchina di Blaine non scomparve dalla sua vista, un piccolo sorriso fisso sulle labbra e il profumo di lamponi che impregnava il suo blazer.

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Capitolo 3
*** La Prima Volta che Sebastian si Presentò Ubriaco a Casa di Blaine ***


La Prima Volta che Sebastian si Presentò Ubriaco a Casa di Blaine

 

 

Blaine si svegliò all'improvviso al suono del campanello che echeggiava nella casa vuota. Rimase paralizzato a letto, ma riuscì a voltarsi per guardare l'ora. 3:14 del mattino. Il suoi genitori erano a visitare sua zia in Colorado e lui aveva insistito che non aveva davvero bisogno che Cooper stesse con lui mentre loro non c'erano. In quel momento un po' si pentì di quella decisione.

Il trillare del campanello arrivò nuovamente alle sue orecchie, più insistente questa volta, seguito poi dal vibrare del suo cellulare sul comodino. Alzò un sopracciglio quando vide chi lo stesse chiamando, sospirando e rispondendo alla chiamata.

"Sebastian?"

"Heeeeeeeeeeeey Blaine!" Sebastian ridacchiò dall'altro capo del telefono.

"Sei ubriaco," affermò Blaine, ricadendo sul cuscino, lo straniero alla porta di casa momentaneamente dimenticato.

"Non vero. Sono davanti a casa tua e stavo per suonare al campanello quando mi sono accorto che era troppo tardi e ho pensato di chiamarti per non svegliare i tuoi genitori!” Finì orgoglioso il suo discorso.

Blaine fece roteare gli occhi, anche se sapeva benissimo che il ragazzo non poteva vederlo. “Hai suonato davvero il campanello. Due volte.” Scese dal letto e si avviò giù dalle scale, con il telefono ancora in mano. “Per tua fortuna i miei non ci sono.”

"Cazzo aspetta sul serio?" disse Sebastian al telefono mentre Blaine apriva la porta, lo sguardo perso tra le sue dita incredibilmente vicine al campanello con un'espressione stupita sul volto. “Blaine!” squittì quando realizzò che il ragazzo era in piedi di fronte a lui, entrando felicemente in casa. “Sai cosa non ho mai mai mai ma proprio mai fatto, Blaine?” ghignò con un sopracciglio alzato.

"Se c'entra la mia camera da letto, te ne puoi subito-"

"Fare la gara a chi ci arriva primo!" si mise a ridacchiare Sebastian, correndo verso le scale e riuscendo per miracolo ad arrivare in cima senza dare una facciata per terra.

Quando Blaine entrò in camera sua, trovò Sebastian completamente sdraiato sul suo letto, testa appoggiata su una mano e gomito piantato nel materasso, che lo stava guardando provocante.

"Hey," miagolò, dando piccole pacche al materasso con la mano e facendogli l'occhiolino.

Blaine rise, arrossendo un poco mentre lo raggiungeva sul letto. “Sei congelato,” aggrottò le sopracciglia, coprendoli con le coperte.

"E' febbraio," replicò Sebastian semplicemente, accoccolandosi sotto il piumino.

Blaine alzò le spalle, mettendosi comodo pure lui e guardandolo con attenzione.

"Non pensavo mica fosse così semplice infilarsi nel tuo letto,” mormorò Sebastian, sorridendo e arricciando adorabilmente la punta del naso.

"Ho troppo sonno per cacciarti," mormorò Blaine in risposta. "Comunque, cosa ci fai qui? Non c'era nessuno allo Scandals da portarsi a casa?"

Sebastian mormorò pensieroso. “Non lo so, non ci ho fatto caso. Stavo pensando a te."

Blaine alzò un sopracciglio ma non disse nulla.

"Sei proprio bello, Blaine," borbottò Sebastian ridacchiando un poco. "Ma sai qual è la parte peggiore? La parte peggiore è che non sei solo bello. Sei anche talentuoso e gentile e intelligente e adorabile e divertente."

Fece una pausa, l'unico suono che si sentiva nella stanza erano i loro respiri.

"E hai il culo più bello che io abbia mai visto."

Blaine ridacchiò. "Ecco dov'è il Sebastian che conosco. Mi stavo chiedendo che fine avesse fatto."

Sebastian si chinò in avanti per sfiorare il naso contro il suo, prima di sbadigliare e chiudere gli occhi. “Sai, mi sa che sono un po' innamorato di te,” mormorò pensieroso mentre il suo respiro si faceva più calmo e disteso, le palpebre chiuse e i capelli che gli ricadevano leggeri sulla fronte.

Blaine aspettò finchè non fu sicuro che Sebastian fosse addormentato, finchè il suo corpo non fu completamente rilassato e il suo respiro si era fatto pesante e profondo.

"Mi sa che anche io mi sono un po' innamorato di te," sussurrò quando notò che Sebastian si era addormentato stringendo la sua mano contro il petto.  

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