I'd never let you go.

di _xgiuliasfight_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Capitolo 1.

“From the moment I met you,
everything changed.”

Volevo solo andarmene.
Lasciare tutto, scordarmi del presente e sognare per quel poco tempo.
Perché sapevo che sarei dovuta ritornare.
E lo avrei ritrovato.


“Sorry, where is Piccadilly Circus?”
“I don’t know.”
Gentili e socievoli qui.
Presi la valigia e, con forza, iniziai di nuovo a trascinarla per le vie londinesi a me sconosciute.
Trovai una metropolitana, entrai e chiedendo a un gentilissimo poliziotto mi avviai alla corsia 5B per Piccadilly Circus.
Mi sedetti in attesa del treno e quando arrivò salii velocemente.
In Italia era impossibile salire su un treno senza fare a gomitate con le persone, invece a Londra ti fanno posto, anche se hanno la loro espressione seria.
La temperatura fuori era la tipica temperatura londinese, e la popolazione non sembrava lamentarsi di questo. Avevano quasi tutti un caffe Starbucks e qualcosa da mangiare tra le mani, camminavano velocemente e i più giovani ridevano spensierate, fissando ogni tanto una loro coetanea trascinare una pesantissima valigia.
Dopo dieci minuti e tanti metri arrivai davanti al Burger King a Piccadilly Circus.
Ero certa che fosse li, o almeno il foglio che tenevo in mano diceva così.
Mi spostai vicino il muro e con lo sguardo la cercai: eccola. Con un sorriso a 32 denti mi avviai verso lei.
“Mrs. Gracy, i’m here!”
“Finally! How are you babe?”
Beh, I suoi 40 anni li portava molto bene. Mrs. Gracy era la gentilissima signora che, attraverso conoscenze di mia madre, si era offerta di ospitarmi nella sua casa per tre mesi. Era single e, da quanto ho capito, dipingeva quadri e puliva le case.
*parlando inglese*
“Sorry Gieulia, ma devo andare a pulire una casa, ma tu verrai con me, il padrone è molto felice di conoscerti.”
Ci misi un paio di secondi per capire che quello strano suono era il mio nome ‘londinese’.
“Oh, se è un problema non preoccuparti, mi faccio un giro un per Londra” dissi, impiegando 30 minuti per esprimermi.
Fece una faccia storpiata che tradussi come un “no”, poi ingranò la marcia e partì in quarta.

Per tutto il viaggio non smisi mai di guardare al di fuori del finestrino, con il sottofondo della voce di Mrs. Gracy riempire l’imbarazzo di quella situazione.
Dopo mezz’ora arrivammo. Era una zona isolata e stavamo a nord di Londra.
Scesi e, facendo un giro completo su me stessa, mi soffermai su una casa dove Mrs. Gracy si stava avviando: la struttura era imponente, con una facciata a vetri e un grande giardino.
“C’mon Gieulia, dentro è ancora più bella!”
Sorrisi ed entrai in casa. Aveva proprio ragione: l’arredamento era moderno, pareti con quadri e foto, un salone con il camino… Di sicuro erano serviti molti soldi.
Mi tolsi il giacchetto e, come su istruzioni dettate da Mrs. Gracy, lo appesi sull’attaccapanni, mi tolsi gli Ugg e mi diressi in cucina, o meglio, i 40 metri quadri di cucina.
Mi sedetti su uno sgabello e sorseggiai la cioccolata calda che intanto Mrs. Gracy mi aveva preparato.
“Mrs. Gracy…”
“No piccola, chiamami semplicemente Sonny.”
“Va bene Sonny, it’s a beautiful name!”
Proprio in quel momento squillò il mio cellulare.
“Mamma, proprio questa di punizione? Sai che detesto l’Inghilterra: non sopporto più il vento e il clima londinese, la gente con il suo sguardo da “attenta che mi trovi dietro e ti ammazzo”… Mi sarei offerta di fare il lavoro di Sonny piuttosto che passare tutta l’estate qui… Adesso potrei stare con Marco al mare, con le mie amiche…”
“Tesoro, non fantasticare più di tanto. Potevi non prenderti la sbornia di una settimana fa e vedrai che ora stavi al mare con tutti loro. È meglio che ti ‘stacchi’ da questo paese, e conosci anche il mondo. Comunque sono felice che tu abbia incontrato Sonny e che ti trovi bene con lei. Comportati bene nelle case in cui ti porterà. Ora vado, ti salutano tuo padre e tuo fratello. Ciao bambina mia.”
“Ciao.” Dissi, facendo la faccia seria e attaccando.
“Giuly, are you okay?”
“Oh yes Sonny, don’t you worry.”
Scesi dallo sgabello e andai in giro per la casa: aveva tre piani, tutti molto grandi. Salii al piano superiore e, vedendo una porta semi-aperta, mi intrufolai. Con un peso sulla coscienza sorrisi vedendo un letto molto grande, un mega schermo plasma, dei mobili e delle mensole in vetro sulle quali erano poggiati tanti (e quando dico tanti non esagero) capelli e scarpe, di tutti i tipi.
Incuriosita presi un cappello e mi avvicinai allo specchio, poggiandolo in testa e mettendomi apposto i capelli. Feci lo stesso con altri dieci cappelli. Come undicesimo cappello ne presi uno blu degli Yankees, feci lo stesso procedimento e iniziai a fare facce buffe, ridendo da sola.
Presi il mio Iphone per farmi la foto, diedi le spalle alla porta e portai il cellulare davanti alla faccia, feci un sussulto quando vidi una faccia oltre alla mia sorridere alla telecamera. Mi girai e vidi un ragazzo sorridermi con fare simpatico e gentile.
Colta in flagrante effrazione?


Hei ragazze!
Beh, eccomi qui con una nuova FanFiction!
Come abbiamo ben capito la nostra protagonista è stata costretta ad andare a Londra per tre mesi, a causa di una sbornia, ma ancora non saprà che questa vacanza si rivelerà molto meglio di come se l'era immaginata.
Grazie mille a tutte per qielle che leggono l'altra storia, siete davvero tantissime! Spero che questa storia vi piaccia come l'altra! :)
Fatemi sapere un vostro parere su questa storia con una recensione per favore! Un saluto,
Giulia x

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


"You're smile is on every face now!"
 
 Ero immobile, davanti a quel ragazzo che continuava a fissarmi. Non avevo visto sorriso più perfetto di quello, anche se portava l’apparecchio.
Era indescrivibile la forma che prendevano i suoi occhi, i suoi zigomi, la sua bocca.
“Hey, tutto okay?” disse, passandomi una mano davanti la faccia.
“Ehm… Si, non preoccuparti” dissi, scuotendo la testa per ‘risvegliarmi’.
“Geiulia, we are you?!”
“Oh, i’m here Sonny!”
“Oh, vedo già che hai conosciuto Niall! Aspetta, che ci fai qui nella sua stanza?”
“Non preoccuparti Sonny, si stava solo provando i miei cappelli” disse avvicinandosi a me “tieni, il cappello te lo regalo” prese il cappello che avevo in testa e me lo porse.
“Oh, sicuro?”
“Certo, hai visto anche tu quanti ce ne ho!”
“Beh, Giuly lui è Niall Horan, il cantante della boy-band più famosa di tutto il mondo, i One Direction.”
Appena sentii quella parola feci un passo indietro. Dire che detestavo quella band era dire poco.
Mia cugina di 14 anni era una Direrscioner, o spero si dica così.
Erano solo dei ragazzini montati poco più grandi di me che cantavano e strimpellavano strumenti.
I miei mi hanno sempre insegnato che i soldi non fanno la felicità, e loro, ricchi sfondati che spendevano soldi per macchine e case lussuose come queste beh… Non lo concepivo.
“Ah… Piacere Giulia.” dissi, portandomi una ciocca dei miei capelli mossi dietro l’orecchio.
“Lei è una ragazza italiana, ha 17 anni ed è venuta qui per tre mesi, la ospiterò.”
“Ah, l’Italia! La amo: la pizza, il mare, le ragazze…”
Solo a quello pensano i ragazzi. 
Feci un sorrisino ed uscii dalla camera, seguita da Sonny che mi avvertiva che saremmo rimaste li fino alle 8:00pm.
Mi sedetti sul divano e iniziai a scrivere messaggi alle mie amiche e a Marco.
Scrissi che odiavo l’Inghilterra e che, purtroppo, mi trovavo a casa di Niall Horan con lui dentro.
“Cooossaaa? Stai a casa di Niall James Horan nato a Mullingar in Irlanda il 13 settembre 1993 da Maura e Bobby Horan, con fratello Greg Horan??”
Oh mio dio, anche lei no. Chiara era la mia migliore amica, forse è meglio dire sorella.
Ci conoscevano dal primo giorno in cui siamo nate, visto che le nostre madri si conoscevano già da adolescenti.
Lei era tutto il contrario di me: bionda, capelli lisci e 60 chili di peso per 1,80 metri di altezza. Aveva tutti i ragazzi ai suoi piedi, ma era una con la testa apposto.
Io invece ero mora, capelli mossi, 50 chili di peso e 1,65 metri di altezza. Non avevo nessun ragazzo tranne che il mio fidanzato ed ero una piuttosto pazza. Frequentavamo lo stesso liceo linguistico, ed era l’unica bionda a non essere stupida.
“Vuoi magiare?” una voce alle mie spalle mi fece ‘ritornare’ sulla terra.
“No, grazie comunque.” Dissi con fare distaccato.
“Giuly, vuoi andare a fare un giro per Londra con Niall?”
“Si, è una bellissima idea!” affermò il biondino facendo un piccolo salto.
“Oh no Sonny, non preoccuparti, Niall è appena tornato dal lavoro e sarà molto stanco” dissi per evitare che quello che Sonny aveva appena detto si realizzasse..
Non avevo intenzione di stare sola con Niall, non avevamo niente da parlare ed era odioso.
“E poi mia madre di sicuro non vorrebbe.”
Non l’avessi mai detto.
“Ciao Stefania. Non preoccuparti, va tutto bene. Ti volevo chiedere il permesso di mandare Giulia a fare un giro per Londra con il proprietario della casa che sto pulendo, Niall Horan…s S proprio lui… Hahah va bene, byeee.”
“Ok, ho capito tutto. Vado a prendere la borsa e vengo.”
Mi diressi alla porta, indossai gli Ugg, gli occhiali da sole e presi la borsa.
Uscii di casa seguita da Niall che giocherellava con le chiavi della macchina.
“La macchina è dentro il garage, aspettami qui.”
Ora anche gli ordini mi deve dare?
Incrociai le braccia e poco dopo Niall era già sul vialetto, con le mani al volante e lo sguardo rivolto verso me, con gli occhiali da sole e la felpa che sembrava fargli caldo.
Salii in macchina e ingranò la marcia.
“Allora, ti piace l’Inghilterra?!”
“Preferivo stare in Italia al mare con i miei amici, sono stata costretta.”
“Come mai?”
“Sono stata… Ecco… Avevo bevuto un pochino e…”
“Hahah e ti fai anche beccare?”
“Beh, non è semplice gestire tre bottiglie di birra, per poi entrare in casa, buttarmi per terra e fare finta di essere un verme, aggrapparmi a mio padre, morderlo e baciare mio fratello.”
“Hahah sei ancora inesperta!”
Ah, è arrivato quello che ne se prende una a sera.
“Io invece sono irlandese.”
“Mh, interessante.”
“Mi manca la mia patria, soprattutto la mia famiglia. Tu sei una nostra fan?”
“Cosa? Io? Ti sembra che sono come una di quelle gallinelle, tipo quella?” dissi indicando una ragazza in mezzo alla strada che urlava “NIALL I LOVE YOUUU” piangendo.
Niall sorrise, abbasso il finestrino, fece una foto insieme a lei e le autografò un pezzo di carta. Poi la ragazza curiosa gli chiese: “Who is that girl?”
“A beautiful girl, her name is Gieulia.”
La ragazza fece una faccia strana, salutò Niall e se ne andò.
“Le adoro:” affermò.
“Io no.”
Niall fece finta di niente e girò l’angolo, per poi parcheggiare.
Scendemmo dalla macchina ed entrammo dentro Nando’s, o almeno il mega cartellone fuori con un gallo accanto diceva cosi.
“Ciao Bob!”
“Ciao Niall! Sempre il solito?”
“Si grazie, due soliti.”
Il ragazzo annuì e mandò l’ordine.
“Ti ho portato qui perché non ce posto migliore per iniziare una gita a Londra come Nando’s. Ti rimette in sesto, soprattutto se sei in compagnia di Niall Horan!” mi fece l’occhiolino.
“Scommetto che anche gli altri quattro sono montati come te, vero?”
“Noi non siamo montati… Siamo solo cinque ragazzi che stanno vivendo il loro sogno… Tutto qui” sorrise debolmente.
“… Di cosa si tratta il ‘solito’?”
“Insalata con pomodorini, pezzi di pollo e maionese. Hamburger e patatine, macedonia di frutta e yogurt al cioccolato. Come bevanda coca cola.”
“Se ritorno a casa con 10 chili in più incolpo te.”
“Hahah va bene.”
Il suo sorriso così… No, non dovevo cascarci. Sei forte Giulia, non puoi cadere ai suoi piedi come altre mille ragazzine.
**
“Home sweet home!”
Finalmente eravamo arrivate a casa di Sonny.
Era una piccola villetta a due piani, con un giardino e sul retro un orto con una tela per dipingere.
Era vicina a casa di Niall, e la cosa non mi convinceva molto.
“It’s a beautiful house!”
“Thank you babe, ora ti porto nella tua camera.”
Salimmo le scale e, al secondo piano, un letto matrimoniale, televisione, computer, scrivania e armadio comparivano dietro a una porta.
Sonny mi disse che era la mia camera: in un batter d’occhio sistemai i vestiti e scesi per la cena.
Inutile dire che il cibo era terribile.
Dopo cena salii in camera e, mentre alla televisione una signora bionda parlava un’inglese incomprensibile, io parlavo al telefono con Marco e le mie amiche.
Fortunatamente mia madre si era risparmiata il college, quindi andai a dormire a un orario non proprio decente.
Stavo per posare il cellulare in ricarica sul comodino quando mi arrivò un messaggio da un numero sconosciuto:
“Goodnight babe, see you tomorrow. Nxx”
Oh no, anche qui no: Niall si era segnato il mio numero quando ero andata in bagno da Nando’s.
Capii che sarebbe stata una vacanza piuttosto lunga.
 
 
Heii ragazze! :)
Scusate per l’orario indecente, ma ci ho messo quasi tutto il pomeriggio per scrivere il capitolo, che non mi soddisfava molto.
Penso che domani non scriverò il terzo capitolo, visto che mi dovrò preparare per il concerto dei Oned a Verona!
A proposito di concerto: chi verrà di voi? Per favore, fatemelo sapere con una recensione, magari dando un parere anche alla storia.
Grazie mille! 
Buonanotte,
Giuliax

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


“I know we only met but
let’s pretend it’s love!”
 
“Goodmorning babe.”
Mi svegliai con una mano che dolcemente mi accarezzava la schiena.
“Goodmorning Sonny.”
“Hai dormito bene?”
Ripensai al messaggio di Niall: era lui che mi aveva ‘cullato’ per farmi addormentare.
No, non potevo, ero già impegnata con Marco.
E poi lui… Beh… Lui è Niall Horan, popstar mondiale.
“Yes, the room is very nice” dissi alzandomi dal letto e scendendo in cucina.
Feci colazione con delle semplici fette biscottate e con la marmellata, bevendo del thè.
“Giuly, starò fuori fino alle 9:00pm, tua madre già sa tutto, per qualunque cosa chiedi a lei.”
Pensai a cosa avrei potuto fare tutto quel tempo da sola: telefono, televisione, mangiare, telefono, televisione, mangiare… Se tutti i giorni fossero stati cosi sarei diventata obesa.
Prima di uscire mi fece vedere velocemente come funzionassero i fornelli e varie cose, poi mi salutò con un “see you soon babe” ed uscì di casa.
Andai a lavarmi e, tornando in camera per vestirmi mi accorsi che iniziò a piovere.
“Bene, escludo l’opzione uscire” dissi, parlando da sola.
**
“Tesoro, non ti invidio per niente: chiusa dentro casa con la pioggia…”
“Io invece ti invidio del tutto: al mare, con persone che conosci…”
“Ehm, Giuly, in realtà ti ho chiamato per un’altra cosa…”
“Dimmi tutto” dissi, passando dalla posizione sdraiata a quella seduta.
“Marco…”
“Sputa il rospo Chiara.”
“…ti ha tradita.”
Mi crollò il mondo addosso.
“Con chi?”
“Con una ragazza venuta qui in vacanza, Roberta…”
Non poteva essere.
Il ragazzo a cui mi ero data, con il quale stavo insieme da un anno, andava tutto bene… Ecco, forse è qui il problema, andava tutto troppo bene.
Salutai Chiara con un semplice “ti chiamo dopo”.
Dovevo uscire.
Corsi alla porta, la chiusi alle mie spalle portandomi le chiavi di casa dietro e, sotto la pioggia, mi buttai a terra, scoppiando a piangere.
Ad un certo punto sentii delle mani prendermi da sotto il braccio e alzarmi.
“Gieulia, che succede?” chiese una voce.
Quella voce.
“Lasciami stare” dissi dimenandomi tra le forti mani che mi stringevano le braccia.
“Forza, entra in casa.”
Mi portò in casa e mi sedetti sul divano, in attesa di Niall che era salito al piano superiore per prendermi un asciugamano.
Quando arrivò mi avvolse l’asciugamano intorno al corpo e, con uno più piccolo, mi asciugò il viso e mi tolse il trucco ormai colato sulle guance. Sembrava stupito che mi facevo fare tutte quelle cose senza opporre resistenza, e lo ero anche io, ma proprio non avevo la forza di reagire.
“Allora, vuoi dirmi cosa è successo?” disse, posando l’asciugamano e mettendosi seduto sul tavolino di fronte a me.
“Mi ha tradita” dissi, singhiozzando e piangendo nuovamente.
“Chi?” chiese poggiandomi una mano sulla coscia.
“Marco. E’ un bastardo, io… Io lo amavo! Come ha potuto, non sono abbastanza? Gli ho dato il cuore, gli ho dato tutto! E lui mi ripaga con una puttanella venuta in vacanza? Non è possibile!” dissi urlando e piangendo allo stesso tempo.
Niall non disse niente, mi guardo negli occhi e semplicemente mi abbracciò.
Non opposi resistenza a quell’abbraccio, anzi, misi la testa nell’incavo del suo collo, avvolgendolo con le mie braccia, perché quell’abbracciò era proprio ciò che mi serviva.
**
1 settimana dopo…
“Sweete, vado a lavoro, oggi cerca di alzarti dal letto… See you soon.”
Anche oggi sarei rimasta sola tutto il giorno, era ormai una settimana che stavo così. Passavo il giorno sotto le coperte, con le veneziane chiuse, sommersa da fazzoletti e perennemente un cuscino in faccia. Mi alzavo raramente, giusto per andare in bagno e prendere qualcosa da mangiare.
Poco dopo che Sonny se ne andò sentii dei passi.
“Sonny, potresti prendermi un bicchiere d’acqua, per favore?”
Sentii dei passi dirigersi verso la mia camera.
“Sonny?” mugugnai da sotto il cuscino.
“Ti ho lasciato una settimana fa così e ancora non ti sei mossa di un centimetro.”
Eh già, da quando Niall mi aveva preso da sotto la pioggia e portata in casa mi ero chiusa in camera a piangere, e ancora è così.
“Niall, mi prendi un bicchiere d’acqua per favore?”
“It’s time to get up!”
“What..?”
“C’mon Gieulia, it’s a beautiful day!”
“I don’t care Niall, I want a water.”
Venne vicino a me, si sedette sul letto e mi tolse il cuscino.
“Ho un’idea.”
“E sentiamo quest’idea.”
“E’ ora di farti una nuova vita.”
“What?!”
“Si, insomma la vecchia vita è piena di ricordi di lui, e di Chiara.”
Gia, alla fine si venne a sapere che non era stata Roberta, ma Chiara. Sia lui che lei volevano chiarire con me, ma io non gli rivolsi più parola.
“Quindi…” continuò “Oggi andiamo in giro per Londra e insieme inizieremo una nuova vita!” disse, spruzzando entusiasmo da tutti i pori. Poi prese un foglio dalla scrivania, una penna e iniziò a scrivere.
“Allora, in una nuova vita cosa c’è?”
“Ehm… Nuovi capelli.”
“Giusto, quindi anche vestiti, scarpe…”
**
Mezz’ora dopo avevamo finito tutta la lista:
Capelli
Vestiti
Trucco
Scarpe
Unghie
Amici
Mangiare
Bere
Dormire
Esperienze
Telefono
Facebook
Twitter
Occhiali
Foto
Numero telefono
“Sono un sacco di cose, e non ho così tanti soldi…”
“Hai davanti a te Niall Horan babe!”
Sorrisi. Vidi i suoi occhi illuminarsi e sul suo volto comparire un sorriso: era stato l’unico che dopo una settimana era riuscito a farmi sorridere.
Scelsi i vestiti e andai a lavarmi.
La prima doccia nella nuova vita. Okay forse mi stava contagiando troppo.
“Fatto, andiamo?”
Prese le chiavi della macchina e scendemmo, per poi salire in macchina.
Avvertii Sonny e mia madre che stavo uscendo e che sarei ritornata dopo cena.
“Allora, cosa dice la lista?” dissi, aprendola.
“Prima tappa: capelli. Ti porto dalla nostra truccatrice e parrucchiera, è molto brava.”
Annuì in silenzio.
Dopo poco tempo arrivammo.
Niall parcheggiò davanti ad un palazzo in una zona isolata. Bussò alla porta e una signora sui trent’anni aprì la porta: i capelli di un viola tendente al grigio cadevano sulle spalle e un sorriso comparve sul suo volto.
“Nice to meet you, I’m Lou” disse, porgendomi la mano.
“Nice to meet you Lou, I’m Giulia.”
“Forza, venite che abbiamo tanto da fare!”
Mi fece sedere su una sedia davanti allo specchio, sciogliendomi i capelli ancora bagnati e chiedendomi come li volevo.
“Voglio affidarmi a te, decidi tu!” dissi sorridendo.
Dopo mezz’ora Lou si allontanò e, vedendomi, sorrise.
Girò la sedia e mi fece vedere allo specchio che era attaccato alla parete: i miei capelli non arrivavano più fino alla fine della schiena, ma cadevano poco più giù delle spalle con la riga a sinistra, il colore non era più quel marrone scuro, ma un nero.
“Ma Lou, sono bellissimi!” dissi a bocca aperta.
“Sono contenta che ti piacciano! Ora vediamo un nuovo make-up, di solito come ti trucchi?”
“Fondotinta, fard, rimmel e un filo di matita.”
“Direi di tenere sempre questo make-up, aggiungendo l’ombretto, il blush e lucidalabra.”
Testò il trucco ed era magnifico: a malapena si riusciva a capire che ero truccata, ma nello stesso tempo avevo un trucco delicato.
“Anche questo bellissimo, veramente non so come ringraziarti.”
“Non devi! Ora vai da Niall, non vede l’ora di vederti!”
Le sorrisi, le diedi un bacio sulla guancia ed uscii dalla stanza.
Niall si voltò a guardarmi e spalancò la bocca.
“Devo dire che il cambiamento è riuscito al meglio!”
Andai verso lui e, sussurrandogli all’orecchio un “grazie” lo spinsi verso la porta di uscita.
Stavo per infilarmi gli occhiali da sole quando Niall mi fermò.
“Chi te l’ha regalati?” disse prendendo gli occhiali dal mio viso.
“…lui.”
Li buttò a terra e li schiacciò con il piede.
“Vita nuova, occhiali nuovi.”
Sorrisi ed entrai in macchina.
**
“Questi occhiali sono fantastici! E guarda le unghie, i vestiti e le scarpe… Grazie mille Niall!”
“Non devi ringraziarmi, ti ho fatto felice, già è tanto.”
Stavamo in macchina e non potevo smettere di sorridere vedendo il gel blu sulle mie unghie, le 7 buste piene (e quando dico piene non esagero) di vestiti e le scarpe.
“Ora ci mancanco… Mangiare, bere e il telefono” dissi, ma non feci in tempo a terminare la frase che già stava davanti a un Apple Store.
“No Niall, è troppo… Insomma, un’Iphone costa 700 sterline…”
“Sono Niall Horan, babe” disse facendomi l’occhiolino.
Morale della favola? Uscimmo con un’ Iphone 5s bianco.
“Come posso ringraziarti?”
“Facendo finta che ti stia simpatico.”
“Non vedi? Sto fingendo da questa mattina!” dissi ridendo.
Mise in moto la macchina e, mentre cancellavo dalla lista l’oggetto, dissi “Ho sbagliato a giudicarti solo per il lavoro che facevi, sei simpatico, e un ragazzo normale.”
Niall si girò, mi sorrise e parcheggiò per la millesima volta.
“Hai già mandato a tutti il tuo nuovo numero?”
“Tutte le 200 persone nella mia rubrica lo sanno, compreso tu. Oh, tranne quei due li.”
Si salvò il nuovo numero e venne ad aprirmi lo sportello della macchina “Credo che ora ne avrai altri quattro.”
Entrammo in un palazzo, sembrava uno studio di registrazione.
“Hi guys!”
Quattro ragazzi si girarono e, vedendomi, sorrisero e mi corsero incontro. Avevano tutti una faccia simpatica.
Dopo varie presentazioni, qualche risata e scambi di numero andammo via.
“Okay, siete tutti e cinque simpaticissimi, e dei bei ragazzi! Ah, pure bravi a cantare!”
“Hahah, finalmente un pensiero positivo!”
“Quindi ora dalla lista cosa devo cancellare?”
“Beh, direi amici… Mi hanno detto che già ti vogliono bene!”
Con un sorriso lo cancellai.
Ci recammo da Nando’s e, dopo aver ordinato il ‘solito’, ci collegammo al wi-fi e facemmo i vari aggiornamenti Itunes all’Iphone, o meglio Niall lo fece perché non ci capivo niente.
“Mangiare e bere fatto.” poi presi l’Iphone, aprii l’applicazione della telecamera e la misi interna “Ora una foto!” dissi sorridendo.
La foto venne benissimo e ce ne facemmo tante altre.
“Ora metto una nostra foto su Twitter dopo aver creato il tuo account, poi con Facebook la stessa cosa” disse concentrato.
A quanto pare su Twitter mi chiamavo @OfficialGiulia, e in pochi minuti già avevo mille followers. Seguii i ragazzi che ricambiarono e un po’ di celebrità, poi anche delle Directioners che mi seguivano.
Su Facebook mi chiamavo Giulia Farni e anche qui molti avevano i miei aggiornamenti.
“Allora, sei pronta a ricevere un sacco di retweet, preferiti, followers e tweet al giorno?”
“Ce la farò. Ora ci mancano solo esperienze e dormire.”
“Andiamo a fare una nuova esperienza.”
Niall pagò e raggiungemmo a piedi la London Eye.
Quando Niall finì di fare foto e autografi salimmo sulla ruota panoramica. Come sempre, a metà tragitto, si fermò, facendoci ammirare la meravigliosa città di notte.
“Che bella che è Londra tutta illuminata” dissi, a bocca aperta.
“E’ meravigliosa.”
“Allora” dissi prendendo la lista “ci manca solo… Dormire!”
“No, ci manca anche un’altra cosa!”
“Cioè?!” dissi curiosa della risposta.
“Beh…”
Lo guardai: i suoi occhi di un celeste che fa invidia ai mari e al cielo, poi le sue labbra, così morbide…
Lo feci, posai le mie labbra sulle sue. Dopo pochi secondi il baciò si fece più intenso.
Si staccò prima lui e disse “Inizia a piacere anche a me la tua nuova vita!” disse facendomi l’occhiolino e baciandomi sulla bocca.
“Scemo!” gli diedi uno schiaffetto dietro la testa e mi abbracciò.
La nuova vita era iniziata nel miglior dei modi.

Okay, è tipo un papiro hahah
Con questo mi sono fatta perdonare di questi giorni in cui non mi son fatta sentire, ma sono stata al concerto dei ragazzi, è stato bellissimo, mille emozioni!
Comunque questo capitolo mi piace particolarmente, è molto bello!
Per favore, fatemi sapere con una recensione cosa ne pensate, è frustante non sapere i vostri pensieri riguardo questa storia!
Comunque grazie mille a tutte le 176 persone che hanno letto il primo e secondo capitolo, vi amo!
Goodnight babe,
Giuliax

 

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