michael nella mia vita

di camiTGIF
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Iniziò tra un anno e l'altro ***
Capitolo 2: *** Michael mi fa male ***
Capitolo 3: *** visite da sfruttare ***



Capitolo 1
*** Iniziò tra un anno e l'altro ***


Ci sono molte cose che la vita ti può offrire, il più delle volte sei tu a decidere cosa ottenere da essa, se non ti sorprende prima!

                          

                                Iniziò tra un anno e l'altro.

 

1981 capodanno.

Quella notte avrebbe cambiato la mia vita, anche se io non ero ancora al corrente di ciò….

 

Sbuffai ancora una volta dopo essere uscita dalla doccia calda: dove avrei voluto rimanerci.

Ripensavo al ''si'' che dissi a mia madre, obbligando la mia presenza a skofield park. Lì io e la mia famiglia avremmo festeggiato il capodanno insieme.

Uscita dalla doccia, alzai il volume per ascoltare ''Freddy my love'' alla radio.  Mi asciugai veloce la testa col fon, chiusi la cerniera del mio vestito nero e mi infilai i tacchi.

Presi le chiavi dell'auto, chiusi la porta e scesi le scale. Mi infilai nell'auto e accesi la radio per sentire cos'altro Tim Roche avrebbe fatto sentire. Era appena finita la canzone. 

-''Ora vi farò sentire una canzone dall'album Off the wall di Michael Jackson ''Rock with you'' ''-

Ero immersa nei miei pensieri quando quella canzone mi entrò nel testa. La sua voce incantevole mi lasciò senza fiato era dolce e sensuale.

Restai li incantata per 4 minuti, finché la voce di Tim non mi svegliò.

-''Stupenda canzone da dedicare alla signora! E questo era di nuovo ''Rock with you'' di Michael Jackson-''

Presi subito una penna e me lo scrissi sul braccio. Ripresi la mia guida concentrata, tanto che mi accorsi di un negozio tutto luccicante e luminoso con su scritto ''The music is forever(la musica è per sempre), aperto''

Decisi di fermarmi ed entrare in quel negozio. Non era grande anzi era abbastanza stretto, però molto lungo con in mezzo alla stanza un lungo mobile dove sopra c'erano un sacco di dischi di diversi generi musicali. Tutti gli artisti anche quelli mai sentiti prima.

Camminai guardandomi in giro, al soffitto c'erano attaccati dei bigliettini che calavano con su scritte dediche e autografi col prezzo attaccato.

Arrivai alla fine di quella stanza ma non c'era nessuno.

-''C'é nessuno?!''-

-''Salve!''- 

-''Ah!!''- Gridai di spavento quando vidi un uomo apparire davanti a me.

-''Salve! Mi chiamo Phil Ray''-

Era un ragazzo molto buffo forse di 23 anni, di carnagione scura con i rasta lunghi e pieni di trecce colorate.

-''Salve''-Stesi la mano.

Lui non afferrò -''Cos'é un insulto?''-

-''Cosa?! No é una forma di saluto verso una persona che non si consce''-  Lo guardai mentre lui guardava me con aria insospettita e confusa -''Credo ...''-

-''Ah! Capito ''- Strinse la mano anche lui.

-''Comunque cosa vuoi, Girl?''-

-''Io volevo chiederle se...''-Mi guardai il braccio -''Avete l'album ''Off The Wall'' di Michael Jackson?''-

-''Si certo che l'abbiamo, Biancaneve''- Frugò tra i dischi 35 giri e me lo diede.

Non mi piaceva come mi parlava e guardava, però sembra un ragazzo simpatico.

Osservai l'illustrazione dell'album, anche se mostrava solo due piedi con i mocassini.

-''Grazie''-

-''Di niente, Mike é un fratello''-

-''È tuo fratello!?''-

Rise -''No diciamo così agli amici''-

-''Ah, è un tuo amico?''-

Rise di nuovo -''No, ma mi piacerebbe, Girl''-

-''Bhé, quanto costa?''-

-''Ah, no tranquilla Girl, va bene così, mi serve solo un passaggio''-

-''Un passaggio e dove vuoi che ti porti?''-

-''Ho bisogno che mi porti al mare, devo vedermi con degli amici''-

-''Ma non preferisci che io ti dia i soldi per il disco e con quelli paghi il taxi?''-

-''Infatti, se ci pensi rimango sempre alla stessa cifra ovvero zero, quindi serve per risparmiare tempo''-

-''Perché hai fretta di arrivare per mezza notte?''-

-''Perché? Tu no?''- Mi disse alzando il sopracciglio.

-''D'accordo, tanto mi è di strada e non mi sembri un tipo pericoloso''-

Ci sedemmo sui sedili e accesi la macchina appoggiando il mio disco sul sedile posteriore.

Jake accese la radio.

-''Girl, hai mai ascoltato i  ''kc & the sunshine band'', la logo canzone ''keep it coming love '' è bellissima!''-

-''No, mai sentita, ascolta dove ti lascio al porto o accanto alla spiaggia?''-

-''Sulla spiaggia, ti prego''-

-''Okay, siamo arrivati''-

-''Okay puoi lasciarmi qui !''-

-''Aspetta no...''-

Mentre ancora guidavo lui aprì la portiera e si buttò sulla spiaggia . 

-''Oh mio dio stai bene!?!?!''-

-''Si ho sempre sognato di farlo!!''-

-''Tu sei pazzo!''-

-''Ah, non é la prima volta che me lo dicono, ciao Girl''-

-''Ciao Gary''- Dissi sorridendo.

Girai l'angolo e il mio sorriso scomparve appena vidi il capannone bianco che conteneva tutta la mia famiglia e altre.

Scesi dall'auto sbuffando nuovamente.

Da piccola adoravo questo tipo di cose, ma in quel momento mi veniva voglia di togliermi i tacci e correre via urlando.

Feci un passo fin troppo lungo e venni investita da un aeroplano giocatolo.

Feci finta di sfiorarlo e lo riportai a i legittimi proprietari con un segno rosa sul braccio.

Entrai in quella confusione.

Non vedevo la mia famiglia da quando avevo finito il college a 18 anni nel 1978. La mia vita era già tutta organizzata, sarei andata a Hali e tornata a Los Angeles per vivere da sola in un appartamento in centro.

Mi girai cercando di trovare qualcuno del mio sangue, ma diciamo che era una grande sfida!

-''Susie!''-

Oh no! Tutti, ma lei no!

-''Susie vieni''-

Feci finta di non sentire, ma con mia sfortuna mi prese la spalla e mi girò e mi trovai davanti mia madre .

-''Susie ! Ciao amore sapevo che saresti venuta! Come va? Tutto bene? Ora hai ventidue anni ? Sei fidanzata? Lui dove é  ? Hai un appartamento? È bello? É lontano?

Che lavoro fai? Sempre lo stesso? Sei stata dal parrucchiere? Dovresti andarci! Tu da che parrucchiere vai? Ma non ti tingere i capelli quel bel castano chiaro che hai è stupendo! Non é bello? E proprio come il mio! Ma guardati sei stupenda!....''-

-''Ciao mamma!''-  Il bello che lei l'ho dovuta sopportare per ben 18 anni.

-''Rispondi!''-

-''Ciao mamma, bene, si tutto bene, si, no, ti ho detto di no! Si, stupendo, è qui vicino, redattrice esecutiva, si, no,grazie per il complimento nei confronti dei miei capelli!Non me lo ricordo!Si mi piace e grazie!''-

-''Bene! Vieni devi salutare tutti''-

Non bastava lei come tortura?

-''Ehi ciao Tesoro!''-Disse mio padre abbracciandomi.

-''Ciao Papà''-

-''Come sei bella Amore''-Disse mio zio da seduto.

-''Grazie''-

Mi accorsi che mancava il mio amico del cuore, mio nonno.

Mia avviai verso il giardino e lo vidi seduto su una sedia che fumava un sigaro.

-''Ciao nonno!''-

Si girò di scatto -''Ciao cara''-

-''Come stai?''-

-''Bene''-

-''Si? Anche io''-

Fissammo le stelle in silenzio.

-''Come va il lavoro?''-

-''Bene il giornale va alla grande''-

-''Sai io lavoravo come fotografo in un giornale durante la grande depressione e a volte io e un collega inventavamo storie assurde per tenerci stretti il lavoro''-

-''Tipo quali?''-

-''Una volta per esempio, abbiamo fatto la foto a un passeggino vuoto buttato per terra e una donna accanto che cercava di ripararlo, ma sembrava che piangesse, quindi scrivemmo che girava un rapitore di bambini e che gli riportava dopo un mese con un altro sesso''-

-''Ahahah, che spiritoso, tanto pensi che ci credo?''-

-''Se non ci credi ti mostro l'articolo, la nonna mi prende sempre in giro''- si alzò -''Scusami devo andare a prendere la mia pastiglia, torno subito''-

Gli risposi con un sorriso. Mi alzai per fare una passeggiata in mezzo al parco coperto di fiori.

Mi sdraiai sul prato e chiusi gli occhi. All'improvviso sentì un peso cadermi addosso, aprì subito gli occhi e vidi accanto a me un ragazzo che continuava a ridere come un matto.

-''Ahia!''- Dissi guardandolo e stringendomi la pancia che mi aveva calpestato.

-''Ah, scusa non ti avevo vista qui in mezzo''- Disse ancora ridendomi.

Lo guardai bene ed era anche un bel ragazzo, ma mi fece tanto male.

Mi aiutò ad alzarmi -''Mi dispiace davvero tanto, il fatto è stavo rincorrendo il mio nipotino e non ti ho vista''-

-''Non fa niente, sto benissimo''-

Mi sorrise -''Chi sei ?''-

-''La ragazza calpestata''- Rise -''No scherzo, mi chiamo Susie''-

-''Io mi chiamo Michael''-

-''Bene, è stato un piacere conoscerti''-

Arrivò anche un bambino che toccò Michael, mentre lui continuava a fissarmi sorridendo.

-"Zio ti ho preso, riprendimi!"- Ma lui era immobile come un sasso, mentre io arrossivo sempre di più.

-"Penso che ti sta chiamando tuo nipote"- Dissi schiarendomi la voce.

-"Ah si, e scusa non ti ho chiesto se stai bene"-

-"Si sto bene veramente"-

-"Si lo vedo"- Disse sorridendomi ancora.

-"Zio!"- Gridò il bambino.

-"Vai a farti un giro!"- Gli rispose Michael.

Il bambino andò arrabbiato. 

-"Non sei stato molto carino"- Gli dissi.

-"Ah non fa niente, lui prima mi ha legato le stringe delle scarpe quindi puoi capire perché lo rincorressi"-

Risi-

-"Ti va di fare un giro?"-

-"Ma perché no?"-
 

-''Allora sei tu, Michael Jackson?''-

-''Si''-

-''Forte, deve essere bello fare il cantante tutti i giorni e non solo sotto la doccia''-

-''Ahah, si infatti è bello perché poi andare dappertutto e conoscere tutti quelli che vuoi, se sei famoso, ovvio''-

-''Certo, tu sei fortunato sei uno dei Jackson 5, invece l'unica persona famose che ho incontrato io è … mmh.. tu''-

-''Ahahah, che spiritosa''-

-''Si ho optato più per la simpatia oggi''-

Sorrise e infilandosi le mani in tasca -''Mi é davvero piaciuta questa passeggiata .... sotto la luna ( Moon-Walker ) ''-

Risi e continuai a camminare.

Ad un certo punto Michael si fermò e vide l'ora sull'orologio.

-''Corri mancano 2 min,''.

-''A chi arriva primo?!''-

Iniziammo a correre come matti, ma la stanchezza si fece sentire dopo poco.

Michael si buttò a terra nel prato.

-''Michael''-

-''Tu vai avanti ti raggiungo''-

Mi inginocchiai accanto a lui.

-''No resto qui con te''-

-''Ti perderai il capodanno'-

-''Non é vero''-

Mi sdraiai accanto a lui.

Da lontano si senti`-'' 5, 4, 3, 2, 1! Buon anno!!!''

In un secondo fummo illuminati da tantissime luci colorate, i fuochi d'artificio sopra di noi scoppiavano in tante figure diverse, in tanti colori diversi.

Michael si girò verso di me e io verso di lui e mi disse.

-''Il 1982 sarà stupendo perché l'ho iniziato con te!''-

-''Idem!''-Risi insieme a lui.

Ci alzammo e mentre gli scoppi dei fuochi coprivano le nostre risate, arrivammo al capannone.

Abbracciai mio nonno e mia madre. Finirono i fuochi e cercai con lo sguardo Michael tra la folla che ballava e gridava.

Finalmente lo trovai, coperto di coriandoli e strisce colorate, sul palco, con il microfono davanti alla bocca.

-''Nostra vecchia canzone, ma stasera la canto per dedicarla a una cara amica''-

Mi guardò e mi fece l'occhialino.

Lui e i suoi fratelli cantarono ''I'll be there''.

 

Camminavamo ancora in quel parco di fiori, dove mi aveva calpestato e dove lo avevo conosciuto.

Restammo in silenzio per un po', forse eravamo tutte e due immersi nei pensieri.

All'improvviso si girò e disse -''Vuoi ballare?''-

Eravamo solo io e lui, in un prato coperto di margherite e illuminato dalla luce della luna.

Non c'era la musica, ma io riuscivo a sentirla.

 

Dopo una decina di giravolte, rallentò e tirò fuori un biglietto dalla giacca.

-''Susie, sai ho scritto un altra canzone, per adesso ho solo le parole, ma .. ti dispiace se te la canto, così mi dici se è bella o no''-

Annuì e iniziò a cantare 

-''I don't need no dreams when I'm by your side

Every moment takes me to paradise

Darlin', let me hold you

Warm you in my arms and melt your fears away Show you all the magic that a perfect love can make I need you all night and day So baby, be mine

And girl I'll give you all I got to give
And we can share this ecstasy As long as we believe in love''-

Gli sorrisi. -'' È fantastica''-

-'' Davvero?''- Disse ridendo -'' Se vuoi un giorno ti posso portare al mio studio di registrazione, così vedi come si fa a registrare un brano''-

-'' Ah grazie, ci verrei volentieri ''-

Arrivammo alla strada e lo stava aspettando sua madre.

-'' Dai Michael dobbiamo andare ''- Gli disse, mentre sua madre entrava nell'auto.

-''Allora, buona notte Susie''-

Mi diede un bacio sulla guancia e tutti i suoi fratelli iniziarono a fischiare.

Io imbarazzata lo salutai e m'incamminai verso il capannone.

Sentì l'auto girare il vicolo e andarsene con Michael.

Finché non mi girai e gridai -''Michael! Michael!''- Non poteva sentirmi ovviamente, per ciò sussurrai sentendomi una stupida -''Non ho il tuo numero …. ''-

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Capitolo 2
*** Michael mi fa male ***


Ogni incontro è speciale, ma si capisce subito quando due persone sono cotte uno dall'altra, non desiderano altro che rincontrarsi.

 

                                      Michael mi fa male.

 

Ero distesa sul letto a pensare e a ripensare a Michael, non me lo scrollavo di dosso!

Osservai il telefono con lo stupido e impossibile desiderio che Michael mi chiamasse.

Dopo molto tempo il telefono squillò, mi lanciai sulla cornetta e gridai: -''Pronta! Ehmm, Pronto Michael?''-

-''Okay più tardi mi racconterai chi é, ma prima ho una bella notizia per te''-

-''Ah, oh , ehm ciao Emily, scusa ma l'unica notizia che mi farebbe felice é sapere che Michael in qualche modo ha trovato il mio numero''-

-''Michael, Michael, Michael chi é questo tipo?''-

-''Puf''- Sbuffai -''É una storia così lunga … ma dato che oggi non ho niente da fare vengo da te''-

-''Va bene, autoinvitati tranquillamente!''-

-''Ahaha, perché tu avevi qualcos'altro da fare?''-

Appoggiai la cornetta sul telefono e mi alzai un po' triste. Presi il cappotto e uscì dalla porta.

 

Rientrai un po' tardi e barcollando. Mi ero divertita molto quella sera e non era ancora finita.

Aspettai l'ascensore che non arrivava mai, così feci le scale. Arrivai all'ultimo piano, girai a destra e ... Bam!,

Mi ritrovai caduta per terra sul cemento freddo.

-''Oh mio dio scusa non volevo''- Mi disse una voce maschile che riconobbi subito.

-''Michael?!''-Chiesi sorpresa.

-''Susie?!''-

-''Cosa fai qui?''-

-''Volevo venire a trovarti''-

-''Ah bhe! Grazie''-

-''Ti prego perdonami non ti avevo vista''-

-''Si l'ho notato!''-

-''Mi sembra che ogni volta che ci incontriamo tu fai una brutta fine!''-

-''Si é proprio vero''-

Mi aiutò ad alzarmi. -''Grazie. Vieni ti faccio un caffè ''-

 

Alle undici di sera eravamo ancora sul divano a parlare, avevamo bevuto la terza tazza di caffè e non la smettevamo di ridere.

Restammo in silenzio per un secondo, avevamo entrambi un espressione sorridente. Ritornai sulla Terra e mi alzai.

-''Scusa devo andare un attimo in bagno''-

 

Entrai in bagno e chiusi la porta a chiave. Ero abbastanza agitata così mi lavai i denti, mi asciugai la faccia e conclusi tutto con un po' di profumo.

Mi avviai verso la porta, ma più di aprirla ci sbattei contro.

-''Aiuto!!aiuto!!!''- Gridai.

Oh Dio ero chiusa in bagno come i bambini.

-''Aiuto!!''-

-''Susie?!''- Disse S.M.H (Super-Michael the Hero)

-''Aiuto Michael''-

Sia lui che io continuavamo a muovere la maniglia della porta. Poi mi ricordai di colpo della chiave. Michael continuava a muovere la maniglia con tutte le forze. 

Aprì la porta con la chiave e spinsi in fretta la porta, il problema é che anche Michael stava tirando verso la sua parte. Così uscì volando verso Michael dove mi ritrovai sopra di lui per terra. Dopo un urlo di spavento gli feci vedere la chiave e ci mettemmo a ridere come stupidi. Dopo la lunga risata Michael si avvicinò e mi baciò intensamente, io non rifiutai per niente il bacio. Mi scivolò via la camicia e i nostri baci diventavano sempre più appassionati. Ci sdraiammo sul letto e mi trascinò sotto le coperte e la notte trascorse.

 

I raggi dell'alba mi svegliarono. Mi sedetti sul letto con la coperta sul petto e i capelli spettinati. Guardavo Michael che dormiva come un bambino con il petto scoperto.

Mi grattai la testa e mi appoggiai vicino a lui. Mi accorsi che si stava svegliando. Non era ancora con gli occhi aperti che sbadigliò allungando le mani e mi strinse forte le spalle contro le sue.

-''Buon giorno!''-

-''Buon giorno, Mike''-

-''Dormito bene?''-

-''Si grazie!''-

Lo baciai sulla punta del naso.

-''Ora ci dobbiamo alzare!''-  dissi.

-''No!!...''-Mi supplicò tenendomi per il braccio.

-''Come no dobbiamo alzarci!''-

Restammo abbracciati stretti, quando mi spaventai per il telefono che incominciò a suonare.

-''Pronto?...shs.smettila!''-Dissi a Michael che continuava a mordermi il braccio e il collo.

-''Pronto chi é?''-mi disse una voce maschile.

Michael continuava-''Smettila..ehmm, lei chi é?''-

-''Sono Jermaine Jackson''-

-''Piantala.!...Si. Chi, Jermaine Jackson?''-

Michael si fermò di colpo e mi prese il telefono.

-''Ciao Jerm ''-Disse Michael tutto serio.

Sentivo la voce dall'altro capo del filo -''Michael dove sei ti stavo cercando, sono venuto  ieri a casa tua ma non c'eri''-

-''Va tutto bene sono a casa di un amico''-

-''Michael non dire cavolate che ti conosco, era una ragazza e tu invece del tuo numero di casa mi hai dato il suo!''-

-''Oh! Cavolo!''-

-''Dai com'è? Hai già fat...''-

-''Jermanie la conosco solo da 2 giorni come potrei?!''-

-''Ascolta cosa mi diceva, -semttila mike, piantala- e sentivo dei ruggiti''-.

Mi scoppiò da ridere e mi nascosi sotto il cuscino per potermi sfogare.

-''Si ehm.... stavamo guardando un film''-

-''Come vuoi. Comunque, Q é pronto per il nuovo album quindi appena vuoi lo chiami e ti fai il tuo album okay?''-

-''Si grazie Jerm''-

-''Bene ciao''-

Mi ero alzata mettendomi l'accappatoio e andai verso la cucina.

Ridevo ancora e sentivo Michael dietro di me.

Arrivai in cucina e preparai i caffè.

-''Dovrei anche presentarmi alla tua famiglia?!''- Dissi a Mike.

-''Sarebbe una idea e io alla tua''-

-''Sarebbe un'altra idea''-

Dopo due secondi, insieme:

-''No''-

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Capitolo 3
*** visite da sfruttare ***


L'amore viene, non puoi decidere te. Quando lui sa che deve colpirti lo farà.

 

                      Visite da sfruttare.

 

Entrai nel bagno, ma sta volta senza chiuderla a chiave, e mi infilai nella doccia. Stavo per togliermi l'accappatoio quando Michael arrivò e si infilò nella doccia.

-''Ah grazie molto gentile!''- Dissi rimettendomi l'accappatoio.

-''Facciamo il bagno assieme?''-

-''Ma piantala!''-

-''Dai! Non farti pregare''-

Pensai per solo due secondi e subito dopo mi feci scivolare dentro la vasca. Mi appoggiai a alle sue ginocchia e mi avvicinai alle sue labbra.

Lui mi prese e mi strinse a se. Restammo in silenzio finché notammo delle bolle che scoppiare in mezzo all'acqua.

-''Scusa!"- disse.

 

Eravamo davanti alla porta.

-''Michael, io devo andare al lavoro tu cosa fai?''-

-''Io vado da Quincy a parlargli puoi ci vediamo, okay?''-

-''Si!''-

-''bene a dopo''- Disse con una mano fra i capelli e una in tasca.

-''Si a dopo, ciao Mike''-

-''Ciao''- Mi avvicinò a lui e mi baciò forte la fronte. Ci abbracciammo, dopo circa cinque minuti ci lasciammo e io andai verso l'ufficio e lui verso lo studio di registrazione.

 

Il mio ufficio era negli edifici della "Polic Pubblication", io ero una redattrice.

Nel mio ufficio incontrai e salutai subito la mia collega e migliore amica seduta a gambe incrociate e con una lima in mano.

-''Ciao Sus''- Mi disse Emily.

-''Ciao Emily''-

Emily Payne era la mia migliore amica dalla prima elementare. Non era cambiata, come sempre capelli castani lunghi e vaporosi che lei adorava raccogliere, di origini dominicane e un'allegra personalità che mi ha sempre divertito fino ad oggi.

Lei si occupava del reparto artistico.

-''Allora dove sei stata ieri?''-mi chiese gettando dietro di se la lima.

-''Ma a casa''- Risposi mentre mi sedevo.

-''Da sola o in compagnia?''-

Appena mi pose l'ultima domanda guardai il direttore della Polic News Megazine, era fuori dalla porta. Le feci segno di guardarlo e appena se ne andò ci avvicinammo di scatto e sussurrando le raccontai la mia avventura.

-''É un ragazzo dolcissimo e bellissimo di Gary, Indiana. L'ho conosciuto a capodanno e bhé, ieri è stata la notte buona''-

-''Oh mio dio! Lo conosci da 2 giorni e già lo hai portato a letto?! Certo che sei un elemento''-

-''Perché?''-

-''Cara, va bhé che é da un po' che non ti vedi con qualcuno… anzi, io non mi ricordo neanche l'ultima volta che ti ho visto andare a letto con qualcuno''- Feci una smorfia offesa.

 -''Comunque un uomo, se é dolce, non fa queste cose. Se lo fa, vuol dire che sta cambiando e magari non sarà più così dolce''-

-''Io non voglio questo''-

-''Sai cosa ti consiglio, tesoro, di farlo divertire ma non in quel modo''-

-''E come?''-

-''Bho portalo dai tuoi. No, quella sarebbe una tragedia. Ehmm....vai al parco quando c'é il tramonto, insomma fa si che mostri il suo romanticismo''-

-''Si, grazie''-

-''Bene devo andare, Bye''- E se ne andò verso la porta.

Mentre riguardavo alcune bozze di articoli il telefono dell'ufficio squillò.

-''Pronto?''-

-''Ciao Susie sono tua madre''-

-''Che c'é?''-

-''Volevo invitare la famiglia Jackson a pranzo oggi da noi e vorrei tanto che tu ci venissi'-

-''Ehmm….si. Va bene. A che ora?''-

-''Dai! Sarà divertente, verso le 11:30 saranno tutti qui … ma! Hai detto va bene?!''-

-''Si! Va bene se vengo a casa tua per le 11:15.?''-

-''Si va benissimo! Bene ci sentiamo! Baci''-

Appoggiai il telefono vicino a me e ripresi a leggere. Bevvi due o tre sorsi d'acqua e ripresi il telefono.

Volevo chiamare Michael per avvisarlo del pranzo, ma mi ricordai che io non avevo il suo numero di telefono. Sbuffai e appoggiai il telefono.

Provai a concentrarmi, ma risuonò il telefono.

-''Si pronto?!''-Gridai irritata.

-''Pronto, ho-ho sbagliato numero?''- 

Al posto della voce raffinata e dolce di Michael, sentì un più forte e simili a una voce di una certa età. 

-''Non lo so, sta parlando con Susie Jean?''-

-''Ehmm... Io ho bisogno di una contabile e qualcuno mi ha detto che la signoriana Jean era davvero affidabile''-

-''Sono io la signora Jean per cosa le serve il mio aiuto, io non sono una contabile''-

-''Per venire ad aiutarmi a controllare i miei conti e cosa ho speso''-

-''Le ripeto che io non sono una contabile! ''-

-''Ah scusi mi servirebbe un piacere, ma sono sposato''-

Alzai il sopraciglio e respirai allungo.-''Di che cosa sta parlando? È lavoro quello che intende, vero? ''-Dissi a denti stretti.

-''Mia moglie pensa di tutto...''-

-''Okay basta ci parlo io''-Si aggiunse un altra voce di cui mi sembrava di conoscere.

-''Ehi Girl!''-

-''Jake! Ciao come va?''-

-''Bene, Bimba ascolta tu hai detto di essere una contabile, giusto?''-

-"Eh no, Jake, non l'ho mai detto"-

-"Ah, ma comunque come te la cavi in quel settore? Perché io avrei bisogno di una mano a controllare questi conti ma non ci riesco"-

-''Bhé ci posso provare, in fondo quanto può essere difficile? Ti vengo a cercare nel tuo negozio giusto?''-

-''Yes, lì ti aspetto, ciao Bimba''-

-''Ciao''-

 

Mi alzai e vidi che erano le 10:28 io avevo pausa verso le 10:47 il direttore non si sarebbe mai accorto della mia assenza.

Presi la giacca e me la svignai di corsa verso il parcheggio. Mi infilai dentro la macchina e controllai di avere tutto, accesi e andai verso Jake.

Non ero riuscita neanche ad arrivare all'entrata che Jake aprì di colpo la porta e mi salutò con il solito nome ''Girl''.

-"Ciao, entra"-

Il negozio era pieno di cianfrusaglia come la prima volta che ci entrai, nonostante la luce del giorno era scuro esattamente come di notte.

-''Ah Girl dovremmo andare da una mio amico a fare questo perché qui non c'é spazio''-

Non ero molto sicura di quello che mi stava chiedendo, Jake poteva essere un maniaco o un drogato pronto a uccidermi o ricattarmi!

-''Aspetta! Dove dobbiamo andare?''-

-''Ah, da mio zio Quincy Jones ora é con Michael, sai Michael Jackson, quello di cui ti parlavo ieri''-

-''Da Michael!''-

-''Si, sai il ragazzo.... perché hai quella faccia? Sei diventata una sua grande fan per il disco''- Restai con un sorriso sulla faccia mentre mi dirigevo verso la macchina

-''Okay, io non conosco Michael, ma se per caso lo incontriamo dobbiamo mantenere la calma"- Mi disse, anche lui molto emozionato.

Mi infilai nell'auto aspettando che anche lui arrivasse.

-''Ah no girl oggi usiamo la mia macchina''-

-''Tu hai una macchina?''-

-''Si''-Disse indicandomi un pick up tutto fracassato e arrugginito colorato di blu notte e qualche disegno ippi.

Restai un secondo a guardare quella macchina che cadeva a pezzi e mi girai verso di lui-''Okay, però guido io!''-

Andai verso la sua auto e mi sedetti al posto di chi guida.

-''Okay, allora per guidare quest'auto devi prima familiarizzare con lei''-

-''o..kay!''-

-''Allora ripeti con me: Tu Betty...''-

-''Io non mi chiamo Betty!''-Dissi interrompendolo.

-''Parlo alla macchina!''-Disse ruggendo tenendo sempre tutte e due gli occhi chiusi''-

-''La tua macchina si chiama Betty?''-

-"Stai zitta!"-

Mi rigirai offesa.

-''Sarai la mia compagna di viaggio per forse tutta la vita proteggi noi e noi proteggeremo te"-

-"Si spiega la puzza di pipi che c'è qui dentro"-

-"Vai Betty accenditi!''- Finì la frase e girò la chiave nella serratura, la macchina si accese con un boato infernale.

-"Ah!"- Gridai.

-''Okay, ora piano piano vai con il motore''-

-''Okay, vado''-

Appoggiai lentamente il piede sull'acceleratore. La macchina iniziò a avanzare facendo un fracasso terribile. Tutti per la strada si voltavano verso di me che sempre con delicatezza acceleravo.

Dopo 5 minuti riuscì a fare mezzo metro.

-''Okay, basta prendiamo la mia macchina!''- Dissi uscendo dall'auto.

 

-''Okay allora dove dobbiamo andare?''-

-''Em... ti devi fermare.......qui!''- Mi fermai di colpo e davanti a noi c'era un enorme palazzo.

-''Studi di registrazioni Epic''- Lessi l'insegna davanti a noi.

Spensi il motore e scesi dalla macchina. Raggiunsi Jake che stava già camminando per conto suo. Io m'infilai le mani nelle tasche del mio giacchettino e spinsi la porta d'entrata.

-''Vieni Girl é per di qua''-Mi disse Jake, visibilmente agitato, indicandomi la sala numero 5.

Jake aprì la porta e mi fece passare -"Ehmm .. grazie"-

-''Ma ti pare Girl!''-

Lui chiuse la porta dietro di me e mi raggiunse. Da dove eravamo noi si poteva sentire della musica, cantata da una voce inconfondibile.

Segui la musica e sempre con Jake, entrammo in una stanza e Michael stava cantando.

-"Ah!"- No, questa volta non ero io! Era Jake.

-"Jake per carità trattieniti!"- Gli sussurrai.

Quincy Jonas era quest'uomo con la barba e un sorriso incredibilmente contagioso.

Appena Quincy ci vide fermò tutto:

-"Fermi! Stop! Un attimo di pausa"- e corse verso Jake.

-''Ciao, amico mio''- Disse battendo il cinque a Jake e abbracciandolo.

-''Ehi zio Q come butta?''-Rispose.

-''Bene! Ehi, fammi indovinare é la contabile?''- Disse indicandomi e sorridendomi.

-''Si, Q ti voglio presentare la mia...''-

-''Ragazza?!''-Lanciai uno sguardo furioso a Q, che mi stava esaminando da cima a fondo.

-''No! La mia amica Susie Jean''-

-''Ah! Scusa,  ovviamente hai già il fidanzato''- Mentre Q continuava a umiliarmi, spuntò da dietro di lui Michael che veniva verso di me sorridendo.

-''Io in verità non lo so''- Dissi appena Michael era arrivato, mi diede un forte abbraccio che mi tirò su e in fine un grande bacio.

Abbassai lo sguardo, poi lo rialzai incrociando quello, un po' meno felice, di Jake.

-''Bene ora che siamo tutti insieme possiamo anche andare a mangiare, si? ''- Propose Q.

Tutti risposero "Sì" a parte io che da dietro incominciai a parlare:

-''Ehm...veramente mia madre aveva invitato me e Mike a mangiare da lei, ha qualche ospite''-

-''Quali ospiti?''-Mi chiese Michael.

-''La tua famiglia''-

-''La mia famiglia! Non mi hanno detto niente''-

-''Neanche a me fino a questa mattina''-

-''Okay, bhé ragazzi devo andare, ci sentiamo''-

-''Ovvio ciao Michael''- Lo salutarono con abbracci, baci, insulti, pernacchie, ecc.

Michael allungò il braccio e lo appoggiò sulle mie spalle.

-''Prossimamente avvisami di tutte le tue amicizie ti va?''-

-''Buona idea, Mike''- 

Mi aprì la portiera di quella stupenda mini color rosso, sembrava l'auto di un bambino.

-''Dov'è la casa dei tuoi?''-

-''Un po' fuori Santa Barbara''-

-''Mi piace quel posto''-

-''Si anche a me''-

-''Sai Susie stasera ho sognato qualcosa di strano''-

-''Cosa?''-

-''Tu e io che ballavamo sulla pista da ballo come sulla febbre del sabato sera. E dopo tantissime ore che ballavamo tu mi hai mostrato una foto di un bambino e hai detto che era tuo e mio figlio, tu eri la ragazza più bella della città, ma mi avevi ingannato continuando a dire che fosse il mio bambino quello nella foto che stava piangendo''-

-''Addirittura''- Dissi ridendo.

-''Si é ho pensato di fare una canzone così e di parlare di te''-

-''Dirai che ti ho ingannata?''- Continuavo a ridere.

-''No però, questa canzone mi sembrava divertente''-

-''E come la chiamerai?''-

-''Mmm.. Susie Jean no! Diana Jean, no! Annie Jean, no! ''-

-"Billie Jean?"-

-"Billie Jean?!"-

-"Ho sempre pensato che tra tutti questi nome è quella con cui si abbina meglio al mio nome"-

-"Si in effetti non è male"- Mi sorrise prendendomi la mano -"Sai, avevo già scritto l'arrangiamento e tutto. Avevo in mente quella canzone prima di capodanno, ma non sapevo come usarla, non ero ispirato''-

-''Bhè, Mi fa piacere che il mio nome sarà cantato da una voce così bella''-

-''Grazie! É sto pensando anche a una canzone con la poesia che ti ho sussurrato l'altra notte. La chiamerò "Baby be mine" ''-

-''Quando vuoi io lo sarò''-

-"Cosa?"-

-"Sarò tua quando vuoi Mike"- Lo fissai intensamente e lui si fermò in un lato della strada.

-''Sai, tu sei l'unica che sento davvero nel mio cuore. Penso che sta succedendo tutto troppo in fretta''-

-"Si è vero, quando con una persona ci stai bene, è difficile che non succeda il più veloce possibile, no?"-

-"Spero sia così, perché non voglio rovinare tutto"-

-"Neanche io''-

 

Ripartimmo dopo circa 20 minuti, non sto a dire cosa abbiamo fatto. In quel momento eravamo veramente felici. Io mi ero stretta a lui e nella radio avevamo messo vecchie canzoni dei Rolling Stone per cantarle a pieni polmoni.

Abbassai di colpo il volume:

-"Ecco gira a destra, siamo arrivati"-

Michael si fermò esattamente davanti al sentiero che portava all'entrata nel giardino.

-''Oh mio dio! Ma questa casa é gigante!''-

-''Davvero? A me non sembra così enorme''-

-''Ma sei pazza é grandissima''-

-''Vuoi restare lì fermo a osservarla con la bava che ti cada dalla bocca o preferisci venire con me''-

-"Ah si la casa è bella, ma tu lo sei di più Susie!"-

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