Un amore impossibile

di Filippo1193
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'equivoco ***
Capitolo 2: *** I dubbi di Shinichi ***
Capitolo 3: *** Nervi in casa Mouri ***
Capitolo 4: *** I dubbi e le attese ***
Capitolo 5: *** Una maestosa villa ***
Capitolo 6: *** Uno strano caso da risolvere ***
Capitolo 7: *** Un appuntamento romantico ***
Capitolo 8: *** L'incontro al parco ***
Capitolo 9: *** Le provocazioni ***
Capitolo 10: *** I nervi del signor Kenzaburo ***
Capitolo 11: *** Ciò che avviene per amore ***
Capitolo 12: *** Le relazioni con le vittime ***
Capitolo 13: *** Caso chiuso (Prima Parte) ***
Capitolo 14: *** Caso chiuso (Seconda Parte) Il mistero è svelato ***
Capitolo 15: *** Il pensiero di un amore impossibile ***
Capitolo 16: *** Sacrificarsi per amore ***
Capitolo 17: *** Colpi di scena ***
Capitolo 18: *** Un atteggiamento misterioso ***
Capitolo 19: *** Rivalità fra due ragazze diverse ***
Capitolo 20: *** Appuntamento per chiarimenti ***
Capitolo 21: *** Trascorrere del tempo insieme ***
Capitolo 22: *** Il tragitto di Koichi ***
Capitolo 23: *** Un caso di omicidio a Londra ***
Capitolo 24: *** Futili motivi ***
Capitolo 25: *** Amore di gioia, amore distruttivo ***
Capitolo 26: *** Momenti di panico ***
Capitolo 27: *** L'astuzia di Pernod ***
Capitolo 28: *** Convinzioni e preoccupazioni ***
Capitolo 29: *** Dubbi e certezze di Ran ***
Capitolo 30: *** Mistero su mistero ***
Capitolo 31: *** Shinichi Kudo VS Pernod - L'annuncio ***
Capitolo 32: *** Shinichi Kudo VS Pernod - Il bosco ***
Capitolo 33: *** Shinichi Kudo VS Pernod - Un arresto inaspettato ***
Capitolo 34: *** Shinichi Kudo VS Pernod – L’intervista ***
Capitolo 35: *** Shinichi Kudo VS Pernod (L'aumento di audience) ***
Capitolo 36: *** Shinichi Kudo VS Pernod (Gli infiltrati) ***
Capitolo 37: *** Shinichi Kudo VS Pernod (Pernod) ***



Capitolo 1
*** L'equivoco ***


Primo Capitolo (L'equivoco)
 
È passato diverso tempo da quando il detective liceale Shinichi Kudo è tornato un bambino. Grazie all'intervento di Ai e del dottor Agasa è riuscito ad ottenere l'antidoto per L'APTX4869 e con l'ausilio dell'agente Takagi a sconfiggere l'organizzazione criminale e arrestarne i membri rimasti. La sua vita ormai poteva scorrere normalmente e per prima cosa decise di recarsi a casa dell'incredula amata Ran Mori, la quale lo accolse con grande gioia davanti la porta di casa abbracciandolo. Lui ovviamente ricambiò gli abbracci rendendosi conto che essendo tornato grande riusciva ad abbracciarla meglio e dopo un pò decisero di andare nella camera di Ran.
 
«Finalmente tutto è finito ed ora possiamo stare insieme piccola mia...»
«Mio caro non puoi chiamarmi così» affermò Ran con il sorriso sulle labbra
«Posso perchè ti amo» detto questo il ragazzo ha appoggiato delicatamente le sue labbra su quelle della ragazza, la quale ha cercato di tenerselo sempre più stretto. Ran era sola a casa perchè suo padre era andato a Londra per cercare di riconquistare Eri Kisaki, sua ex moglie. Inaspettatamente l'uomo tornò a Tokyo e aveva provato diverse volte a contattare la figlia al cellulare senza risposta. Per Ran il cellulare era il suo ultimo pensiero dato che aveva vicino a lei, nella sua stanza, il ragazzo che tanto amava. L'uomo non si aspettava di trovarla in aeroporto perchè aveva anticipato il ritorno e pensava che se la figlia non rispondeva alle chiamate era perché stava dormendo e ciò lo faceva stare molto tranquillo. Passate delle ore Shinichi e Ran si trovavano ancora nel letto. Scherzavano e ricordavano le varie giornate trascorse felicemente insieme al liceo, interrompendo talvolta qualche ricordo per baciarsi e poi ricominciare a ricordare.
Il tempo passava velocemente e l'uomo si era fatto accompagnare da un taxi fino a casa. Giunto davanti la porta prese le chiavi e aprendo si accorse che la figlia rideva e per prima cosa aveva pensato che stesse parlando al telefono, così decise di udire da dietro la porta della sua camera qualche frase così da capire se parlava con un ragazzo o una ragazza.
 
«Fammi vedere»
«No Shinichi, non puoi» disse la ragazza sorridente
In quel momento Goro si era avvicinato per udire la discussione.
«Ma perchè no? Non capisco cosa può esserci di grave»
Sentendo questa frase l'uomo aprì di scatto la porta e si diresse verso il ragazzo con l'intento di sferrargli un pugno alla faccia ma lui riuscì a schivarlo mettendosi con le spalle al muro.
L'uomo vedendolo in difficoltà decise di non colpirlo ma di cominciare a rimproverarlo e offenderlo.
 
«Brutto stronzo non solo non ti sei fatto vivo per diverso tempo ma ora ti presenti a casa mia e ti permetti di dirle di fare l'amore? Per farla soffrire? Guarda che lei non è come qualche ragazza che avrai conosciuto in qualche tuo viaggio»
«No, non è come credi...» disse Shinichi cercando di tranquillizzarlo ma purtroppo il ragazzo non riuscì a convincerlo così fu costretto a lasciare la casa. Questa scena si è verificata sotto gli occhi increduli di Ran che non aveva mai visto suo padre così alterato. Quando Shinichi lasciò l'abitazione, lei si rivolse a suo padre con un tono nervoso cercando di coprire le lacrime che gli stavano per uscire dai suoi bei occhi azzurri. 
 
«Papà che ci fai qui?»
«Sono tornato in anticipo...»
«Bravo... Non mi hai nemmeno avvisata!!»
«L'ho fatto più volte ma tu il cellulare non lo guardi... Comunque a me quel ragazzo non piace affatto... Quindi se ti sei innamorata dimenticalo» disse l'uomo adirato
«Suppongo che con mamma è andata male... Papà sono maggiorenne e decido io chi frequentare o meno!! Capito?»
«Come ti permetti!! Oggi sono troppo nervoso, mi hai deluso Ran… Resta in questa stanza, sei punita, non puoi muoverti!!!»
«Papà ti ripeto che sono maggiorenne e decido io chi devo frequentare!!»

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Il primo capitolo termina qui, come reagirà suo padre a questa risposta della figlia? Cosa farà Shinichi? Come si evolverà la vicenda? Tutto nei prossimi capitoli.

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Capitolo 2
*** I dubbi di Shinichi ***


Secondo capitolo (I dubbi di Shinichi)
 
«Suppongo che con mamma è andata male... Papà sono maggiorenne e decido io chi frequentare o meno!! Capito?»
«Come ti permetti!! Oggi sono troppo nervoso, mi hai deluso Ran… Resta in questa stanza, sei punita, non puoi muoverti!!!»
«Papà ti ripeto che sono maggiorenne e decido io chi devo frequentare!!»
Sentendo questa affermazione Goro non sapeva come agire. Era stato colpito profondamente dalla figlia. Non si aspettava affatto una reazione così e smosso dai nervi le diede una sberla. La ragazza cadde nel letto ed è stato proprio in questo momento che le uscirono le lacrime che aveva cercato di trattenere da quando Shinichi era stato cacciato fino a quel momento.
 
«I figli crescono in fretta... Mi sembra ieri che ti cambiavamo il pannolino e ora vai a letto con il vagabondo...» disse girando per tutta la stanza.
La ragazza continuando a piangere disse «Papà ma che stai dicendo?? Io e lui non abbiamo fatto l'amore»
«Quello stronzo voleva farlo però!!»
 
Shinichi era stato cacciato da quella casa; Nonostante il suo hobby di detective non riusciva a capire la reazione dell'uomo, pensando che era riuscito a sconfiggere l'organizzazione ma loro a suo confronto erano facilmente decifrabili perchè mentre l'organizzazione era composta da gente malvagia e senza scrupoli lui pur essendo una brava persona aveva reagito in quel modo brusco.
Come agire, come non agire. Era questo il dilemma che lo affliggeva. Tornare dall'uomo o lasciare che sia l'uomo a cercarlo? La soluzione non era ovvia. Un detective deve sempre usare la propria mente per risolvere i casi che apparentemente sono impossibili da risolvere, ciononostante questa volta c'era il cuore in mezzo. Si, il cuore perchè era presente l'amore della sua vita. Prima di allora si era imbattuto solo una volta in un problema di cuore. A causa di esso non poté dichiararsi all'amata e quando finalmente aveva risolto quel grave problema si dovette imbattere in una nuova minaccia. Il padre della ragazza che non lo vedeva di buon occhio.
 
«In qualche modo devo agire… Ragiona Shinichi!! Come puoi agire… Torno a casa Mouri presentandomi con delle rose… Le do alla ragazza e faccio l'occhiolino all'uomo… si potrebbe andare!» pensò il ragazzo anche se immaginando per bene la scena ebbe qualche ripensamento.
"Eheheh" il ragazzo sorrise in mezzo alla strada per il suo stupido ragionamento. Non avrebbe voluto affatto trovarsi in questa situazione ma proprio quando tutto sembrava senza una via di uscita disse «Ho trovato!!»
Pensò che la cosa più corretta da fare era quella di far risolvere alla ragazza il problema dato che l'uomo in questione era suo padre. Giunto a questo pensiero il ragazzo decise di mandare un sms all'amata affinchè potesse spiegarle la sua nuova teoria ma quando mise le mani nella tasca per prendere il cellulare non lo trovò.
 
«No, dove si trova? Ragiona Shinichi… Dove puoi averlo dimenticato? Mmmm nel comodino della stanza di Ran… Dannazione ora come faccio?»
 
Ran e Shinichi erano a conoscenza di una verità che per l'uomo era ignota tuttavia la ragazza non sapeva come esprimersi al padre. Le lacrime continuavano a scorrere e con la mente non riusciva a trovare una soluzione.
 
«Rispondimi!! Lui voleva fare l'amore con te, vero?» disse l'uomo sempre con il solito tono adirato e continuò affermando «Anzi no... Non occorre che me lo dici, so che è il vero»
A questa affermazione la ragazza rispose cercando di trattenere le lacrime «Papà ascoltami... Tu mi conosci»
«Ti conoscevo... Non ti conosco più»
 
Questa risposta non avrebbe mai voluta dargliela. È normale, chiunque vuole conoscere bene il proprio figlio. I due rimasero in silenzio quando nella stanza si sentì un canzone; era la suoneria di un cellulare. I due si voltarono nella direzione del suono. Era sul comodino ed era proprio il cellulare di Shinichi.
 
«Ma questo...» pensò la ragazza
«Questo non è il tuo cellulare... È del vagabondo vero? Un finto detective che entra di casa in casa per far l'amore» disse l'uomo con lo stesso tono di voce alto.
«Papà abbassa il tono della voce...» in questo momento il tono della ragazza si alzò un pò per poi abbassarsi successivamente «E poi non è come dici tu... Io e lui non pensavamo nemmeno di farlo...» 
«Tu non lo pensavi forse ma lui si»
Detto questo l'uomo si diresse verso il cellulare per visualizzare il display dato che il telefono squillava ininterrottamente.
 
Nel display era visibile un nome. Il nome in questione era Misa.
 
Intanto il ragazzo si stava avvicinando sempre più verso la casa. 
«Allora arrivo, mi faccio dare il cellulare, parlo con Goro e sto tranquillo... Probabilmente a che ci sono mi invitano anche a cena...» ma dopo aver pensato questo disse «Ho i miei dubbi… »

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Come agirà Shinichi giunto a casa Mouri? Risponderà qualcuno al cellulare? Tutto nei prossimi capitoli

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Capitolo 3
*** Nervi in casa Mouri ***


Terzo capitolo (Nervi in casa Mouri)
 
Il ragazzo stava tornando a casa Mouri e Goro data l'insistenza decise di rispondere alla chiamata nel cellulare di Shinichi.
 
«Papà non puoi rispondere... Non è corretto...» disse la ragazza alzando il tono della voce.
«Ho il dovere di farlo... Questa Misa potrebbe essere in pericolo» disse anche se in realtà pensava ad altro. Il suo pensiero infatti era che poteva trattarsi di un'altra sua povera vittima da difendere.
 
«Pronto» disse Goro rispondendo alla chiamata
«Scusi con chi parlo? Mi può passare Shinichi?» rispose una ragazza con un timbro di voce molto dolce.
«No, lui non può rispondere al momento... Sono il suo assistente... Mi dica» detto questo pensò "il suo assistente? Preferisco sparire piuttosto..."
«Mi dispiace ma non posso dirle nulla... Significa che lo contatterò più tardi... Buona serata» detto questo la ragazza riattaccò lasciando l'uomo con ulteriori sospetti.
Udendo questa risposta l'uomo posò nuovamente il cellulare nel comodino e nello stesso tempo disse
«Era una ragazza e non poteva parlarmi... Ti rendi conto?»
«Papà ma che palle... C'è sicuramente una spiegazione a ciò»
 
Il ragazzo era privo di idee; Doveva prendere il cellulare ma non sapeva come entrare in quella casa. 
 
«Uff... È proprio difficile... Eppure potrei entrare dalla finestra... Aspetta, mi sa che mi sto rincretinendo... È impossibile... Un attimo… Non è impossibile ma avrei bisogno di Kid... Niente, sono uno scemo... Non ho come contattarlo e poi non ci tengo sapendo che ci prova con Ran... Allora... Potrei portare sotto casa una band e far cantare loro qualche canzone con l'obiettivo di tranquillizzare il padre... Si, così mi fa fuori a suon di musica... No, non devo avere paura... Ci siamo semplicemente baciati e questo non è un reato...»
I pensieri gli venivano molto lentamente ma con l'ultimo si calmò e decise di affrettare il passo.
 
«Tu... Come ti permetti a dirmi che palle?? Al grande detective quale io sono che guarda caso è anche tuo padre» l'uomo non voleva proprio saperne di calmarsi.
«Papà vedi di farti una bella doccia fredda così ti calmi» dopo aver detto questa frase la ragazza pensò di aver esagerato ciononostante era opportuno esagerare in certi casi. Talvolta per farsi sentire occorre imporsi ed alzare il tono della voce.
«Così mentre mi faccio la doccia tu fai entrare lo stronzo vagabondo... mi stai offendendo e sono furioso!!!» 
«No papà...»
 
Finalmente Shinichi giunse nella famosa casa. Non sapendo come entrare decise di bussare e di chiamare la ragazza.
Ran e Goro lo udirono. Come comportarsi? Aprire o non aprire? Se l'uomo decideva di aprire dopo come doveva comportarsi? Goro rimase immobile nella camera della figlia a ragionare sul da farsi e intanto la ragazza prese il cellulare del ragazzo situato sopra il comodino ed aprì la porta.
 
«Finalmente ti rivedo» disse il ragazzo tirando un sospiro di sollievo e continuò dicendo con un tono dolce e spezzando di tanto in tanto la frase per l'imbarazzo «Tu… Hai pianto… Lo capisco perché… I tuoi occhi sono umidi e il viso è in parte bagnato». Guardando il bel viso della ragazza prese un fazzoletto e glielo asciugò. La ragazza rimase sorpresa e immobile, voleva vedere la sua reazione dopo averle asciugato la faccia. Il cuore della ragazza batteva più velocemente. In cuor suo desiderava un bacio da parte del ragazzo tanto che aspettava impazientemente quel momento.
 
«Ecco ho quasi finito» disse il ragazzo piegando ulteriormente il fazzoletto.
«Che emozioneeeee» pensò la ragazza restando immobile.
Aveva quasi terminato. Ci mancava veramente poco. Aveva finito!
Ran si era preparata chiudendo gli occhi quando udì la battuta del ragazzo
«Ora che ho finito il fazzoletto me lo tengo, magari riesco ad estrarre le tue lacrime» dopo aver detto ciò sorridendo, cominciò a ridere.
 
La ragazza rimase sbalordita ed aprì subito gli occhi. 
«Non ci posso credere... Dopo che fa un gesto così dolce mi va a fare una battuta tanto squallida? Magari sorrido per farlo contento» successivamente iniziò a sorridere.
«Wow faccio colpo» pensò il ragazzo soddisfatto e continuò a pensare «dove è finito Goro? Se lo convinco il gioco è fatto» 
 
Goro era rimasto immobile a pensare ma si sbloccò improvvisamente sentendo la figlia sorridere e così controllando il comodino si accorse che il cellulare non era più lì e si diresse verso la porta con un espressione che non faceva presagire nulla di buono.
 
«Pezzo di merda eccoti... Hai dimenticato il cellulare sul comodino... Lo so, l'hai fatto a posta... Sia per tornare sia per farmi vedere quanto sei stronzo; Ora torni qua e fai ridere mia figlia... Vagabondo che non sei altro... Anzi altro ci sei, pezzo di merda»
«Papà calmatiiii» disse la ragazza urlando.
«Signor Mouri si calmi... Io non sono un vagabondo, non ho fatto niente di male... Sta fraintendendo...» quando finì di dire ciò prese il cellulare dalla tasca e continuò dicendo «Quanto a questo, era sul comodino ma lei si sbaglia»
Il ragazzo cercò di mantenere sempre la calma ciononostante per l'uomo che era adirato, anche Shinichi lo era.
 
«Innanzitutto vediamo di calmarci» 
«No papà calmati tu...» disse la ragazza nervosa ma poi continuò dolcemente dicendo «Fra me e lui ci sono stati solo semplici baci... Nient'altro» e poi con tono seccata disse «Figurati...» 
«Ho sentito chiaramente che Shinichi diceva «Ma perchè no? Non capisco cosa può esserci di grave» dimmi tu cosa devo pensare...»
La ragazza iniziò a ridere. Capì che quella frase poteva essere facilmente equivocabile. Smise di ridere e gli disse.
 
«No papà... Stavamo ricordando della festa in maschera che abbiamo fatto qualche anno fa... Ricordi? Shinichi non era presente così non mi ha vista in maschera e voleva vedermi in foto... Solo che mi vergognavo» 
All'udire ciò il ragazzo era imbarazzato. L'uomo guardò entrambi ma la sua risposta rimase impassibile; Shinichi non doveva restare in quella casa. I due non obiettarono dato che l'uomo era ancora un pò nervoso. Pensarono di provarci un altro giorno con calma.
 
«Guarda, ha chiamato una certa Misa... Ora gentilmente vattene».
Sentendo ciò il ragazzo salutò dopo di che lasciò la casa. 
«Misa... Non dovevo dimenticare il cellulare a casa Mouri» pensò il ragazzo preoccupato.

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Goro si calmerà prima o poi? Ran ripenserà al momento in cui era sola con Shinichi? Perchè Shinichi ha reagito così sentendo che l'aveva cercato Misa? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli 

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Capitolo 4
*** I dubbi e le attese ***


Quarto capitolo (I dubbi e le attese)

Ran aveva notato la reazione di Shinichi quando udì da Goro che era stato contattato da Misa. Ebbe una reazione che non gradì per niente tuttavia non voleva farlo notare al padre. Fargli vedere che era presa da ciò costituiva un problema e ciò avrebbe avvalorato i nervi del padre così per distogliere i pensieri decise di aiutarlo a preparare la cena.
 
Il ragazzo incuriosito decise di chiamare la giovane Misa più che altro per capire cosa aveva rivelato al detective Goro. Il cellulare della ragazza continuava a squillare senza risposta, fino a quando, ad un certo punto, il telefono riattaccò.
 
«Merdaaaa ma perchè... Sono arrivato tardi, ho commesso un errore imperdonabile lasciando il cellulare in quella casa...»
 
La cena a casa Mouri era ormai pronta. Goro e Ran si misero a tavola. Goro era in parte nervoso e Ran era particolarmente gelosa, tuttavia l'uno non faceva capire niente all'altra.
 
Durante la silenziosa ed apparente cena tranquilla, Goro, che aveva la mente invasa di pensieri, interruppe il silenzio dicendo «Dimmi una cosa».
La ragazza era stata colta di sorpresa. Non si aspettava di ricevere domande dal padre e disse «Dimmi papà»
«Dove è finito Conan?»
All'udire ciò la figlia non sapeva cosa rispondere. Non poteva rivelargli la vera identità di Conan, non in quel momento che vedeva il ragazzo di mal occhio così gli rispose «Mentre tu non c'eri sono tornati i suoi genitori e dovevano per forza portarlo in Francia con loro... Ora starà visitando la Tour Eiffel... Sia lui sia i suoi genitori ci ringraziano e si scusano»
"Che modi... Nemmeno un pensierino per il disturbo..." pensò l'uomo e disse «Interessante... Beh non occorre scusarsi»
 
Anche se voleva rivelargli la verità si rendeva conto che era impossibile. Come poteva dire a suo padre che il bambino che girava per casa, che l'aveva vista semi nuda, con il quale ha fatto anche la doccia, era il suo amato tanto detestato dal padre?
 
I due continuarono la cena e dopo aver aiutato il padre a sparecchiare la tavola, la ragazza si diresse nella sua camera.
La sua mente era invasa da troppi pensieri, tutti legati a Shinichi e al profondo amore che provava per lui. Un amore che aveva da sempre, sin da quando erano bambini, tuttavia, pur essendo corrisposto era ugualmente impedito. Le venne in mente tutto il momento in cui Shinichi tornò a casa per riprendere il cellulare, il mancato bacio, la scenata del padre e Misa. Era molto gelosa nonostante questo decise di non cercarlo. Doveva essere forte e aspettare una mossa del ragazzo. 
 
Shinichi si trovava nella sua casa a mangiare da solo quando il cellulare riprese a squillare. Si alzò e prese il cellulare dal mobiletto in cui era posato. «È Misa finalmente» pensò sospirando.
 
«Pronto»
«Shinichi scusa il disturbo... Ti ho chiamato prima ma ha risposto il tuo assistente, poi quando mi hai cercato facevo la doccia e mi sono liberata solo ora da qualche impegno...»
"Goro mio assistente" pensò iniziando a ridere. Smise subito, inizialmente cercando di trattenersi e le disse «Perchè mi hai cercato?»
La ragazza inizialmente non volle rispondere ma dopo qualche secondo disse «Incontriamoci domani alle 11:00 al solito posto» 
«Ok Misa... Non essere imbarazzata... Ci vediamo domani» e con questo chiuse la chiamata.
 
Per i 4 il sonno tardò a venire e alle 9 di mattina il telefono dell'agenzia Mouri cominciò a squillare.
 
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Cosa doveva dire di così importante Misa? Perchè proprio un incontro? Chi risponderà al telefono dell'agenzia ma soprattutto chi avrà chiamato? Tutto nei prossimi capitoli.

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Capitolo 5
*** Una maestosa villa ***


Quinto Capitolo (Una maestosa villa)

Alle 9 di mattina il telefono dell'agenzia Mouri cominciò a squillare.
Goro, sentendolo squillare, scese nel suo ufficio.
«Agenzia investigativa Mouri» 
«Signor Mouri... Devo chiederle di venire da me...» il tizio iniziò a spiegare la via e come arrivarci così il detective prese appunti.
Ran sentendo che stranamente era squillato il telefono dell'agenzia si alzò dal letto e scese per sentire ulteriori novità.
«Ok, porterò anche mia figlia... Si certo lo capisco, stia tranquillo...» Ran ovviamente sentiva solo quanto detto da suo padre che riattaccando disse «Dobbiamo prepararci...»
«Ok papà»
La ragazza controllò il cellulare per verificare se era stata cercata dall'amato; a risposta negativa si andò a preparare.
Erano le 10:05 quando i due uscirono di casa ed arrivarono nel luogo di appuntamento alle 10:25. Era una maestosa villa di Tokyo.
 
«Prego accomodatevi...» dissero le cameriere che li accolsero davanti la porta di entrata.
«Dobbiamo togliere le scarpe papà...» disse Ran a Goro.
«No, non occorre... Vi prego di entrare» disse il giovane proprietario mentre si stava avvicinando presso la porta.
Goro e Ran sorpresi lo seguirono.
La villa era composta da un grande giardino all'esterno. All'entrata c'era un grande corridoio che collegava diverse stanze e infondo c'era una scala che collegava il piano terra col secondo, dove erano presenti altre stanze. Alle pareti del corridoio d'ingresso erano appesi diversi quadri.
«Bello questo quadro... È così colorato» disse Ran fissando il quadro con grande meraviglia.
«Questo è un quadro di Botticelli, pittore italiano del Rinascimento... Si intitola "Primavera". Come potete notare sono raffigurati Venere, Mercurio, le Tre Grazie, Cupido... Può avere un'interpretazione mitologica o filosofica... È un quadro molto importante per quel periodo... Sia per gli italiani sia per gli europei...»
«Wow devo dire che pur essendo giapponese è molto interessato alla pittura italiana...» disse Goro non pensando potesse esistere gente particolarmente interessata alla pittura straniera.
«Vede, io sono giapponese ma la mia famiglia ha origini occidentali... Non fraintenda... Questi quadri sono delle copie, non sono gli autentici... Li ha fatti un mio caro amico che per metterli qui mi ha fatto spendere molto poco... Comunque la pregherei di darci del tu per il bene del caso che deve svolgere... Io e lei siamo amici ed è per questo che ha portato sua figlia che mi darà anche lei del tu...»
«Ah ok...» disse Goro pensando «Ma dove siamo finiti?»
«Piacere io sono Ran» disse volendo stringere la mano all'uomo che la fissò. La ragazza comprese. Non poteva stringergli la mano perchè non poteva ne farsi notare dalle cameriere ne dalla gente che era in altre stanze.
«Io sono Dario...» detto questo notò che una 16enne con capelli lunghi castani e occhi castani si stava avvicinando così decise di presentarla «Lei è Shizuka... Ha un nome giapponese perchè mia moglie appunto era giapponese»
«Piacere... Mio padre mi ha parlato di lei... Lei è stato convocato per indagare e per non dare nell'occhio ha portato sua figlia... Mi scusi se da ora in avanti le darò del tu ma...» la ragazza fu interrotta dal detective che disse «Stai tranquilla, comprendo... Io sono Goro e lei è mia figlia Ran... Penso che siete coetanee»
«Io ho 16 anni e tu?»
«18... Tranquilla, non sembra nemmeno che ci togliamo due anni» disse Ran sorridendo
«Sai, in Occidente saresti già maggiorenne» disse la giovane Shizuka per cercare di iniziare un discorso.
«Si lo so... Infatti dico sempre a mio padre che sono maggiorenne per questo motivo... Ormai si è abituato all'idea» continuò Ran sorridendo. Si era dimenticata di avere suo padre accanto.
 
«Bene... È giunto il momento di parlarvi del caso... Seguitemi...» disse Dario facendosi seguire. Salirono le scale situate infondo ed entrarono in una delle grandi stanze.
«Qui possiamo parlare tranquillamente...» disse Dario guardandosi attorno e facendo accomodare nelle sedie attorno ad un tavolo Goro e Ran seguiti da Shizuka.
«Bene... Voglio sapere tutto» disse Goro
«Un pomeriggio dell'anno scorso, esattamente il 5 Aprile, mia moglie ha perso la vita... Riceveva dei messaggi anonimi che la minacciavano ma io non ne sapevo niente... L'ho saputo solo dopo la sua morte tramite la Polizia... Loro però non sono riusciti a scoprire il mittente in quanto inviava gli sms via internet tramite un'applicazione che nasconde l'indirizzo IP criptandolo... Voglio che mi aiuti a scoprire chi la minacciava ma devi usare il fiuto da detective, ci daremo del tu proprio per questo motivo... Non voglio che scoprano chi sei... La Polizia sta impiegando troppo tempo e io ho bisogno di fare giustizia infatti ho preferito contattare lei piuttosto di fare indagini personali e poi farmi giustizia da solo... Comunque oltre voi ho invitato anche tutti coloro che sono registrati nella rubrica di mia moglie...»
«Dario, scusa la curiosità... Come è morta tua moglie?» disse Goro sempre più incuriosito dalla vicenda.
«Mi aveva detto che doveva uscire con amiche, così quel pomeriggio l'ho fatta uscire... Il nostro è un rapporto di fiducia, almeno era... Mi fidavo di lei... Comunque il suo corpo è stato ritrovato dopo qualche giorno in mezzo a dell'erbaccia... Esattamente giorno 7...» detto questo l'uomo cominciò a piangere
«Dario stai tranquillo... Mio padre svelerà il mistero» disse Ran cercando di rassicurarlo.
«Capiamo perfettamente quello che si prova... Ora comunque sarebbe meglio conoscere i vari invitati così da iniziare subito le indagini» disse Goro.
L'uomo gli diede ragione e disse «Non puoi farti chiamare Goro Mouri ma devi cambiare identità per il caso... Da quest'oggi fino alla sua risoluzione ti chiamerai Makoto Shinto... Ci siamo conosciuti in un bar e sei un mio caro amico... Lei invece sarà Sonoko Shinto»
«Wow mi piacciono questi nomi... Mi ricorda la coppia Makoto-Sonoko... Sonoko è la mia più cara amica» disse Ran sorridendo
«Davvero? Wow che coincidenza» disse Shizuka fissando Ran sperando di diventare amiche.
 
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Come saranno gli invitati? Come si evolverà la vicenda? Sveleranno l'identità di Goro o non sospetteranno di niente? Chi avrà ucciso la moglie di Dario? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli.

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Capitolo 6
*** Uno strano caso da risolvere ***


Sesto Capitolo (Uno strano caso da risolvere)

«Wow mi piacciono questi nomi... Mi ricorda la coppia Makoto-Sonoko... Sonoko è la mia più cara amica» disse Ran sorridendo
«Davvero? Wow che coincidenza» disse Shizuka fissando Ran sperando di diventare amiche.
«Si, chissà che penserà se le parlerò del caso» disse Ran sorridendo.
«Dario devo dire che questa villa è stupenda... È molto spaziosa... Sono senza parole» disse Goro contento del caso da risolvere.
«Seguitemi, vi faccio conoscere gli altri invitati...» disse Dario ignorando quanto detto dal detective. Goro ci rimase male per la reazione dell'uomo ma lo seguì insieme alle due ragazze. Uscirono dalla maestosa stanza, scesero le scale ed entrarono in un'altra enorme stanza dove erano presenti diversi invitati. Infondo a destra erano presenti degli scalini e terminati essi c'era pogiato per terra un microfono.
Dario si diresse lì e disse
«Buon giorno a tutti... Quest'oggi ci aspetta una grande giornata... Via con la festa!!».
Tutti gli invitati rimasero sorpresi. Tutti si domandavano cosa poteva esserci da festeggiare e perchè erano stati invitati.
Dopo aver accolto gli invitati al microfono disse
«Fra un pò dovrebbe arrivare il dj».
Gli invitati rimasero del tutto sorpresi. Chi poteva pensare di festeggiare e poi perchè festeggiare? Iniziarono ad esserci dei seri dubbi.

L'uomo si diresse verso Goro chiedendogli di fare il giro della sala e lui rispose
«Il dj? Ma è pazzo? Come faccio a svolgere il mio lavoro così?». L'uomo rispose sempre a basso tono, tranquillizzando il detective e disse «Stai tranquillo... Non arriverà alcun dj... Ci saranno patatine, da bere e dirò per tutta la sera che il dj tarderà a venire fino a quando ad un certo punto dirò che non si presenterà più per un contrattempo... Fidati di me».
Goro e Ran, alias Makoto e Sonoko, vollero crederci così iniziarono a presentarsi ai più anziani della sala, i genitori di Dario e i genitori della moglie.
«La coppia Hitoshi-Kaori ovvero se non erro i genitori della moglie di Dario sono molto strani... Hai visto? Sembravano nervosi a differenza della coppia Isao-Mai che invece sono molto cordiali» disse Ran a basso tono a suo padre «Si ma se cominciamo così» disse Goro molto seccato.
«Dai papà... Continuamo...»
Decisero di presentarsi ad un'altra coppia lì vicina. «Piacere, mi chiamo Makoto Shinto e lei è mia figlia Sonoko...» disse Goro alla coppia.
«Piacere» disse Ran sorridendo.
«Il piacere è tutto mio... Io sono Kenzaburo, il fratello di Naomi e lei è mia moglie Rika»
«Piacere di conoscervi... Ma ditemi come mai non ci siamo mai visti?» disse Rika al detective e a sua figlia.
«Beh perchè io e mia figlia siamo dei tipi timidi e allora sa... Non veniamo mai in questa villa così maestosa in presenza di tanti invitati». Goro disse il primo pensiero che gli venne in mente. Oltre loro erano presenti diversi amici e parenti. Atsutane, soprannominato il genio informatico, che aveva 26 anni, Fumiaki, un medico di 35 anni, Heiji, un ciclista di 20 anni, Fujiko, una 40enne da poco divorziata, cugina di Naomi, l'ex marito di Fujiko di nome Hogai di 45 anni, un imprenditore di nome Bunzo dall'età di 58 anni, Hirokichi zio di Naomi di 55 anni, sua moglie Ami e le loro 2 figlie, Ai e Akane. Inoltre erano presenti due cugine di Naomi, Arisa ed Emi e un'amica veterinaia dal nome Jun di 30 anni. «Forse manca ancora qualche invitato ma non ne sono sicuro...» disse Dario perplesso.

Avendo terminato le presentazioni Goro e Ran si diressero da Dario e Shizuka e conversarono a basso tono.

«Chi è Naomi?» disse il detective
«Mia moglie... Colei che è morta...» 
«19 invitati... 19 sospetti...» disse Goro
«Sinceramente mi aspettavo molti più invitati... Tua moglie aveva salvato solo 21 contatti considerando anche te e Shizuka?» disse Ran.
«Beh si, vedi... Lei non amava dare il proprio numero a chiunque...»
«Non si direbbe vedendo che i suoi amici sono prevalentemente maschi...» disse Goro perplesso.
«Come ti ho già detto il nostro rapporto si basa sulla fiducia.» Intanto Shizuka per cercare di stringere amicizia con Ran le propose di fare un giretto fuori e lei accettò. Le due uscirono di casa alle 12.

 
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Come si evolverà la vicenda? Chi avrà ucciso la moglie di Dario? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli.

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Capitolo 7
*** Un appuntamento romantico ***


Settimo Capitolo (Un appuntamento "romantico")

Alle 11 Shinichi si recò al luogo dell'appuntamento dove attese per 5 minuti l'amica Misa. Quando la ragazza giunse al luogo corse verso Shinichi. Era veramente bella. Indossava una magliettina aderente, una gonna corta ma non troppo esagerata e delle scarpe con i tacchi a spillo. Shinichi la guardò meravigliato.
«Dimmi, non ti aspettavi di vedermi così? Sai... Finalmente è stato arrestato e ora sto più tranquilla... Giustizia è stata fatta» disse la ragazza accogliendo il ragazzo con un sorriso stampato nel suo viso.
«Misa, mi dispiace che non ti sono stato vicino... Ho avuto diversi problemi e non ho potuto aiutarti...» disse Shinichi un pò dispiaciuto
«So dell'organizzazione...Tranquillo»
«Cosa? Impossibile...» il ragazzo fu colto da un profondo stupore.
«Si invece... Perchè vedi... Io sono la nipote del caro agente Takagi! Devi sapere che quel ladro faceva parte di quella losca organizzazione...»
"Ma questa ragazza è sorprendente... Mi ha veramente colto di sorpresa... Non pensavo che Takagi potesse avere una nipote ne tantomeno di conoscerla... Ecco perchè mi ha aiutato" pensò il ragazzo.
«Andiamo in gelateria tanto per chiacchierare un pò tra di noi?» disse Misa con un viso molto dolce, tanto che Shinichi non potè rifiutare anche perchè avevano diverse cose da dirsi.

Durante il cammino la ragazza si avvicinò sempre più al ragazzo che la guardava con molta indifferenza.

«Misa...»
«Dimmi...» il cuore della ragazza iniziò a battere più forte. Il suo sentimento per lui cresceva a dismisura di giorno in giorno ed era felice del fatto che si erano fermati improvvisamente perchè sperava in una dichiarazione o un bacio improvviso.
«Siiii ora mi baciaaaa, che bello... Finalmente... Aspettavo da troppo questo momento ma non potevo di certo chiedergli un appuntamento dato che era tornato bambino...» i pensieri della ragazza si fecero sempre più marcati e la sua voglia aumentava sempre più.
«Dato che il marciapiede è stretto... Potresti passare davanti? Cammineremo a fila indiana, ti va?»
"Oh Shinichi... Certo che mi va... Così mi guardi il sedere mentre cammino... Certo che mi va" pensò la ragazza arrossendo e disse «Si tranquillo figurati».
"Però non capisco il motivo... Cioè perchè fare tutta questa scena? Poco importa, è palese che è innamorato di me e scommetto che ora mi sta guardando il sedere".
La ragazza rimase molto a fantasticare dopodiché si girò per guardarlo e coglierlo di sorpresa. Shinichi era sovrapensiero e pensava a tutto ma non di certo a ciò che sperava la ragazza. Camminava sul marciapiede guardando di tanto in tanto il cielo e fu proprio in quel momento che la ragazza si girò pensando che fingesse per non farle capire niente.
"Quanto è teneroooo" pensava.
Successivamente si girò ulteriormente e lo vide parlare con un'anziana signora e con un cane tra le braccia. Misa rimase per un attimo senza pensieri. Si sentiva cadere il mondo addosso.

«Grazie per aver preso il mio cucciolo» disse correndo un'anziana signora a Shinichi.
«Si figuri signora... Il suo cane è veramente molto adorabile...».
La signora terminò la sua corsa giunta da Shinichi continuando a ringraziarlo.
«Ti ringrazio giovanotto, veramente molto gentile... A delle volte vuole fuggire tuttavia non posso fare niente per fargli capire che non deve... Ormai ci stavo perdendo le speranze...»
«Ma no signora stia tranquilla» disse il ragazzo sorridendo dopodiché i due si congedarono e Misa si avvicinò al ragazzo.
«Ci ho pensato... Mettiamoci accanto e non in fila indiana... Se no può essere che mi allontano come quel cane» disse seccata la ragazza.
Shinichi sorrise pur non capendo cosa volesse e accettò la sua richiesta.
I due ragazzi dopo un pò giunsero in gelateria, prenotarono il gelato e nell'attesa si sedettero e comunicarono del più e del meno.

Alle 12 Ran e Shizuka uscirono dalla villa.

«Shizuka ti ammiro... Pur avendo una famiglia molto ricca e una villa così lussuosa... Sei una ragazza umile, sento che andremo molto d'accordo» disse Ran alla giovane ragazza.
«Ti ringrazio Ran, ma... Ti svelo un segreto... Mia madre ha vinto ad un gioco... Uno dei tanti giochi di estrazione di numeri ed è proprio per questo che viviamo in questa villa...»
«Wow davvero? È veramente una fortuna» disse Ran meravigliata.
«Senti Ran, stavo pensando... Perchè non andiamo in gelateria? Sai, stare sempre in quella villa è parecchio noioso... Tutti quegli invitati non fanno per me e mi annoio... Ora che finalmente ho con me una ragazza» Shizuka venne interrotta da Ran che non si tirò indietro e così si ritrovarono a scegliere per caso, fra le tante gelaterie di Tokyo, proprio quella in cui erano presenti Shinichi e Misa.
Erano veramente molto tranquille prima di giungere lì ma quando arrivarono rimasero all'entrata perchè Ran li aveva visti; Aveva notato il suo amato in compagnia di un'altra ragazza.
«Shinichi...» disse. Shizuka comprese e le disse che a tutto c'è una spiegazione così Ran volle restare a guardare. Misa aveva aspettato troppo e Shinichi non faceva alcuna mossa così, ad un certo punto si alzò dalla sedia avvicinandosi a lui. Posò le sue mani nelle guancie del ragazzo, chiuse gli occhi e lo baciò. Il ragazzo fu colto di sorpresa e rimase immobile. Alla vista di ciò gli occhi di Ran cominciarono a lacrimare. Ormai non ce la faceva più ad osservare la scena e presa dal nervosismo e dalla disperazione corse in direzione di un parco per sedersi su una panchina.
«Ran aspettami» disse Shizuka che la fece fermare nel mezzo del percorso.
Quando Shizuka la raggiunse Ran le disse
«Mi dicevi che a tutto c'è una spiegazione vero? Ok... Scusami per questa scenata di gelosia»
«Dai figurati!».
Durante il tragitto Ran si asciugò le lacrime in un fazzoletto ceduto gentilmente dalla ragazza, dopodiché si diressero nel parco in modo da potersi sedere.

Shinichi collegò il cervello dopo qualche secondo, il tempo necessario, senza farlo apposta, per far fuggire la sua amata.

«Ma sei pazza?? Io non voglio dei tuoi baci» disse a Misa
«Come? Vuoi già andare oltre?» rispose la ragazza stupita.
«Scema!!» detto questo il ragazzo lasciò il tavolo e la gelateria.

Intanto Ran e Shizuka giunsero al parco e si sedettero su una panchina.
«Il rapporto che c'è tra me e Shinichi è molto forte... Non credevo potesse andarsene con un'altra...» disse Ran.
«Stai tranquilla... A tutto c'è una spiegazione» detto questo il cellulare di Ran cominciò a squillare. Si trattava di Shinichi.
«Ran rispondi.... Ascoltami, rispondi...» disse Shizuka.
«Pronto» disse Ran con un tono molto secco.
«Hey cucciola, che hai? Non ti senti bene? Devo parlarti... Sono andato in gelateria per incontrare una vecchia amica ma non avevo capito le sue intenzioni...»
«Vi siete baciati, lo so...»
«Lei mi ha baciato non io... In quel momento volevo fossi tu... Incontriamoci così ne parliamo» «Ok, sono al parco... Raggiungimi» 

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Misa comparirà nuovamente più avanti? Shinichi e Ran riusciranno a chiarirsi? Come si evolverà la vicenda? Tutto nei prossimi capitoli

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Capitolo 8
*** L'incontro al parco ***


Ottavo Capitolo (L'incontro al parco)

Erano trascorsi diversi minuti da quando Shinichi e Ran si sentirono per telefono. Il ragazzo raggiunse l'amata al parco.
Vedendolo avvicinarsi, Ran si alzò dalla panchina e gli andò incontro distanziandosi da Shizuka.
«Voglio sapere chi è Misa... Ti prego dammi una risposta esauriente»

La ragazza attese la sua risposta con molta impazienza. Shinichi aveva cominciato il suo lungo discorso rendendosi conto di quanto era difficile guardando Ran agitata. Pensava fosse più difficile questo piuttosto di incastrare il colpevole con prove schiaccianti sul suo conto perchè questa volta ci andava di mezzo il cuore.
«Misa l'ho conosciuta qualche anno fa, quando secondo la stampa ero ancora un brillante detective»
«Prima di essere stato rimpicciolito?...»
«Si Ran... Un ladro aveva ucciso i suoi genitori ed auspicava in un mio aiuto... Ovviamente non potevo fare niente da solo, i sospetti sono innumerevoli in questo caso e così ho chiesto l'ausilio della Polizia... Come ben sai successivamente mi sono rimpicciolito...»
Alla giovane udendo ciò le tornarono le lacrime agli occhi. Dentro di se pensava che doveva essere forte.
«Perchè non me l'hai mai detto!». Terminata questa frase Ran si era come ricaricata. Era al massimo della sua potenza concentrata per lo più nella gamba destra. Il giovane aveva intuito che l'intento della ragazza era quello di sferrargli un calcio e con tono inizialmente imparito continuò la sua spiegazione.
«Non la sentivo da allora perchè l'ho chiamata modulando la voce dicendole che se avessi avuto novità gliele avrei comunicate... Lei è riuscita a scoprire in che casini mi ero cacciato e inoltre mi ha anche comunicato che tra gli uomini di quella banda è stato arrestato anche quel ladro...»
«Non ci credo... Come ha fatto a scoprire la doppia identità?»
«L'ha scoperto perchè l'agente Takagi è suo zio...»
Ran a questa scoperta rimase perplessa. Si stava lentamente calmando così decise di perdonare il ragazzo che le disse «Cosa abbiamo lasciato in sospeso?».
 
Non persero altro tempo e i due si baciarono. Non poterono restare ulteriormente a baciarsi perchè si sentivano osservati da qualche passante ma in special modo da Shizuka che era rimasta ad osservarli seduta in panchina; Era rimasta veramente colpita dalla bellezza della coppia e dal loro profondo legame quando ad un certo punto si accorse che smisero di baciarsi per dirigersi da lei.
«Shinichi sei un detective ma scommetto che non avevi capito che lei è una mia amica»
«Veramente avevo dei sospetti dato che ci guardava sempre... Comunque piacere, mi chiamo Shinichi»
«Shinichi Kudo? Waaa allora le riviste di gossip dicevano vero.... Piacere, io sono Shizuka» detto questo la ragazza fece un inchino. Ran rimase stupita tornandole la carica. 
"Se Shinichi fa il galletto lo colpisco con una mossa di karate" pensò Ran osservando Shinichi con uno sguardo nervoso.
A quel punto Shinichi, percependo i nervi di Ran nell'aria, non sapeva come agire così chiese guardando Ran «Come vi siete conosciute?».
«Mio padre sta risolvendo un caso e io e lei ci siamo conosciute proprio lì... Praticamente....» fu così che Ran cominciò a spiegare all'amato tutta la vicenda.
 
Intanto il detective decise di dialogare con i vari sospetti in modo da raccogliere altri indizi. Era veramente indeciso dati tanti sospetti così si diresse dal più vicino, ovvero Kenzaburo, fratello di Naomi, chiedendogli «Come vi siete conosciuti tu e Naomi?»
Kenzaburo inizialmente finse di non sentirlo. Non si aspettava una domanda tanto sciocca e inoltre non appropriata sapendo che aveva perso la vita da diverso tempo e che si trovavano in una festa.
Data l'insistenza del detective si trovò costretto a rispondere e disse «Senta, secondo lei come? Si tratta di mia sorella!!» disse Kenzaburo in modo scorbutico.
«Ah già ha ragione...» disse Goro che aveva totalmente dimenticato si trattasse del fratello e pensò «Fra tutti proprio dal fratello dovevo andare...»
«Mi ricorda un pò troppo il detective Goro Mouri, sa?» disse Kenzaburo alzando il tono della voce.
«Si? Vede me lo dicono tutti ma non sono io...» disse sorridendo ritenendolo un complimento.
«Davvero? Bene meglio così.... Sa? Ha un sosia che a parer mio è un tossico dipendente... Si vede da come risolve i casi»
«Ma come ti permetti ad offendermi così?» disse Goro alterato.
Il detective poteva sopportare tutto ma non di essere offeso in questo modo ma così facendo gli invitati non avevano più dubbi. Fino ad allora avevano solo dei sospetti ma ormai era certo. Si trattava del famoso detective Goro Mouri e stava indagando su qualcosa in segreto. Qualcosa che era ancora ignota, anche se circolavano opinioni al riguardo. 
«Il detective ha chiesto proprio qualcosa riguardo Naomi... Deve essere stato ingaggiato proprio da Dario per questo motivo... Per scoprire come è morta» questa era la conclusione alla quale era giunta la maggiorparte degli invitati che lo guardarono con disprezzo. Questo errore poteva costargli molto.
 
Dario in quel momento non era in sala. Si trovava in cucina e stava preparando da bere per gli invitati, pertanto dato che la villa era immensa aveva perso l'accesa discussione che fece andare in fumo il suo piano. 

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Shinichi sarà colpito da questo caso? Cosa farà Goro per coprire i piani di Dario? Dario scoprirà quel che è successo nella sala?

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Capitolo 9
*** Le provocazioni ***


Nono Capitolo (Le provocazioni)

L'uomo stava preparando da bere per gli invitati quando ad un certo punto...

Shinichi, dopo aver appreso da Ran ciò che riguardava il caso, le confessò qualcosa.
«Ran capisco... Devo comunque rivelarti una brutta cosa... Beh vedi... I casi di tuo padre li ha risolti tutti Conan, cioè io...» disse a tono basso. Non sarebbe mai stato così diretto ma ne sentiva fortemente il bisogno. Il caso doveva essere risolto alla svelta.
«Ma tu sei un grande» esclamò Ran con tanta gioia che gli chiese di indagare al caso e mandare in qualche modo i dettagli a Goro.
«Troverai una villa maestosa con 19 invitati... Questi invitati erano tutti nella rubrica di mia madre... Lei aveva vinto dei soldi giocando delle schedine con dei numeri così i miei decisero di far costruire la villa»
«Molto interessante Shizuka... Dimmi una cosa... Che tu sappia, tua madre giocava spesso?»
«Shin, a quanto so no...» disse la ragazza perplessa.

«Ok ragazze muoviamoci... Non possiamo mica stare qui a prenderci il fresco venticello che ci arriva dolcemente mitigato dagli alberi che coprono il sole...» disse Shinichi che rimase colpito dalla sua melodiosa frase.
Ran e Shizuka inizialmente si guardarono tra loro sbalordite e poi dissero a Shinichi di muoversi. Il ragazzo si svegliò dai suoi pensieri seguendo le ragazze che lo portarono a destinazione.
Giunti nella villa Shizuka andò a cercare suo padre in cucina, dove era certa di trovarlo mentre Ran e Shinichi furono accolti dalle cameriere che li mandarono nella stanza degli invitati. Quando la ragazza entrò in cucina ebbe la spiacevolissima sorpresa. Trovò il corpo di suo padre a terra, privo di vita e cosparso di sangue. Alla vista di ciò la ragazza cominciò ad urlare.

Tutti gli invitati si posero la stessa domanda «Cosa sono queste urla?» eccetto Goro che alla vista di Shinichi disse «Shinichi tu che ci fai qua?».
Shinichi gli rispose che avrebbero avuto modo di parlarne successivamente.
Detto questo i due corsero verso la stanza dove era presente la ragazza. Trovarono Shizuka fuori la porta e l'uomo senza vita. La cucina ormai era diventata la peggiore stanza della villa.

«Che nessuno lasci questa villa!! Ho il nome di tutti quanti, chi lascia la villa viene ritenuto come maggiore indiziato» disse Goro urlando
"Merda... Tutto il piano di Dario è andato in fumo..." pensò Shinichi.
«Avevate già scoperto la mia vera identità pertanto capirete che non potete muovervi... Mia figlia Ran sta già chiamando la Polizia»
"L'hanno già scoperta? Ah... Adesso ho capito... Questo indizio è veramente fondamentale..." pensò Shinichi.

Tra gli invitati vi fu panico anche perchè non vedevano di buon occhio i detective.
Il pensiero generale fu "Perfetto qui c'è un altro detective"
«Shinichi Kudo, detective, innamorato segretamente e che fa uso di droghe per tornare bambino... Bene... Due detective identici, stessa fama...» disse il signor Kenzaburo.
«Come si permette a dire una cosa del genere!!» disse Shinichi urlando.
«Zio ma che razza di modi sono questi? Mio padre è morto e ti permetti di offendere i detective così?» disse Shizuka in lacrime e a queste parole i genitori di Dario la abbracciarono, anche loro in lacrime.

Ran era ancora al telefono con la Polizia perchè a causa delle urla non riuscivano a comprendersi.
«Signorina, sicura si tratti di omicidio e non di presunto omicidio? Guarda che l'omicidio e la rissa in famiglia sono due cose diverse...» disse il poliziotto in centralina.
«Veda di mandare degli agenti qui» detto questo Ran chiuse la chiamata e notando Shizuka in lacrime le si avvicinò.
Isao e Mai vedendo che Ran si era avvicinata a Shizuka terminarono di abbracciarla. Ran si precipitò da lei, abbracciandola e dandole maggiormente forza.

«Tranquilla, mio padre e il mio ragazzo scopriranno chi è il colpevole!! Forza Shizuka» le due ragazze si stressero molto forte mentre intanto i due detective decisero di ignorare le provocazioni del signor Kenzaburo per far mantenere la calma. Controllarono il corpo e ne dedussero che era morto da circa mezz'ora.

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Chi è il colpevole? Come avrebbe agito? E perchè ha ucciso Dario? Tutto nei prossimi capitoli

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Capitolo 10
*** I nervi del signor Kenzaburo ***


Decimo Capitolo (I nervi del signor Kenzaburo)

In quella villa ormai c'erano solo preoccupazione e dubbi. Quali erano i piani di Dario? Nessuno era riuscito a comprendere come potevano esser presenti dei detective.

«Signori detective, a mio avviso si tratta di un suicidio...» disse Bunzo
«No, questo è senza dubbio un omicidio... Il colpevole è proprio qui dentro» disse il giovane detective osservando tutti i presenti.
Nessuno riusciva a capire chi poteva averlo ucciso e come Shinichi era giunto a quelle fredde considerazioni.
Quasi tutti erano rimasti impietriti dinnanzi a questa raccapricciante scena tuttavia nella villa c'era qualcuno che rimaneva scettico alle sue parole.

«Bravo, già che ci sei... Dicci chi è il colpevole» disse Kenzaburo che ricevette una gomitata alla pancia dalla moglie disgustata del suo atteggiamento.
Tutti ormai cercavano di non dare più peso alle frasi dell'uomo che non facevano altro che sminuire il lavoro dei detective ed erano soprattutto inappropriate al momento che stavano vivendo.


«Dario è stato colpito alla nuca da un oggetto appuntito e sicuramente il colpevole avrà avuto modo di sbarazzarsene... È ovvio che si è trattato di omicidio» il giovane detective continuava ad esporre la dinamica e molti lo ascoltarono con molta attenzione.

«Certo ora date tutti ascolto ad un vagabondo... I detective sono tutti così... Loro ci guadagnano alle disgrazie altrui ed è per questo che spera in un omicidio comunque sentiamo, come fai a dire che si tratta di omicidio?» disse il freddo Kenzaburo.
«Come avevo già detto, è stato colpito alla nuca... Non poteva di certo darselo solo... E comunque noi detective non auguriamo alcuna disgrazia... Noi esistiamo affinchè non avvengano più questi fatti raccapriccianti... Voglio ricordarti inoltre che esiste una sola verità!!».
Questa frase del giovane scosse profondamente l'uomo che non trovando parole per esprimere la sua rabbia decise di tacere.
Ran e Goro rimasero profondamente colpiti dalle frasi del ragazzo e dal coraggio dimostrato.

«Questa frase poteva darla solo un grande detective» pensò Ran con grande ammirazione nei suoi confronti.

Intanto giunse la Polizia ospitata dalle due cameriere che l'accompagnarono davanti la cucina. La squadra era formata dall'ispettore Megure e dai tre agenti Sato, Takagi e Chiba.

«Goro, Shinichi, buona sera... Ci rivediamo» disse l'ispettore Megure pogiando la mano destra nel suo cappello di colore arancione.
«Aaah ispettore, Sato, Takagi che bello rivedervi» dissero Goro e Shinichi.
«Goro come è andato il viaggio?» disse l'ispettore curioso.
«Meglio non parlarne... In questi giorni mi sembra di vivere un incubo... Appena sono tornato al posto del simpatico bambino che viveva con noi mi sono ritrovato questo ragazzo che...» disse il detective dal tono stanco e distrutto.
L'ispettore fece cenno con la mano destra imitando il movimento delle forbici di troncare l'argomento e l'uomo comprese.

Shinichi si era imbarazzato sentendosi al centro dei discorsi e così per distogliere un pò il suo imbarazzo si avvicinò a Takagi dicendogli a bassa voce
«Carina tua nipote».
Takagi arrossì di colpo tanto che l'agente Sato si sentiva nel discorso.
«Shin ora è il caso di lavorare... Già abbiamo fatto salotto» disse Takagi al ragazzo a tono basso ma non tanto perchè l'aveva udito l'agente che girava intorno.
«Stiamo facendo cucina e non salotto» disse Sato imbarazzata non accorgendosi che aveva urlato.
Tutti si girarono a guardarla.
Colto dal grande imbarazzo l'ispettore Megure, ordinò ai vari sospettati di recarsi nella sala accompagnati da Chiba che si era mescolato tra gli invitati.

«Chiba accompagnali nella sala... E poi vorrei capire perchè sei rimasto lì...»
«Ispettore come facevo a passare?» disse il simpatico agente convinto che non c'era soluzione alla sua domanda.
Megure rimase stupito dalla domanda ricevuta e gli disse
«A che ci sei resta lì, non deve uscire nessuno.»

Chiba recepì il comando così portò i vari sospetti nella sala esclusa Shizuka che preferì rimanere in compagnia della nuova amica.

«Tra i vari indiziati il più antipatico è proprio Kenzaburo» disse Goro mentre cercava di trovare ulteriori indizi insieme alla polizia e al giovane detective.
«E' vero ma secondo me in passato ha avuto una brutta faccenda con noi detective» disse Shinichi anche se non gli fu data l'attenzione dovuta; cominciarono a lavorare senza dialogare.
Ad un certo punto l'agente Sato ruppe il silenzio.

«Ispettore guardi cosa ho trovato» disse con un tono possente concentrando l'attenzione su di se.
L'agente aveva trovato un oggetto per terra, poco distante dalle tasche dell'uomo.

«Una graffetta?!?!» dissero Goro e Megure quasi in coro.
Shinichi all'udire e al vedere ciò, era rimasto perplesso, cosa ci faceva una graffetta in cucina vicino alla vittima?

«E' molto strano trovare una graffetta in cucina» disse l'agente Sato e gli altri concordarono.
Shinichi iniziò a preoccuparsi. Uscì dalla stanza velocemente e con un atteggiamento curioso.

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Perchè il signor Kenzaburo si è scontrato in quel modo con i detective? La graffetta trovata può essere considerata un indizio? Perchè Shinichi iniziò a preoccuparsi uscendo di corsa dalla cucina? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli.

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Capitolo 11
*** Ciò che avviene per amore ***


Undicesimo Capitolo (Ciò che avviene per amore)

Ran e Shizuka andarono nella camera della ragazza e di tanto in tanto si avvicinavano in cucina per cercare di captare ulteriori novità.
Era veramente difficile per Ran dare forza alla ragazza che poco a poco si era ritrovata con la famiglia distrutta.

Il giovane Shinichi uscì dalla cucina per cercarle. Era certo di non trovarle nella sala perchè aveva già intuito che Shizuka avrebbe rifiutato di guardare in faccia i vari invitati ed avrebbe convinta Ran ad andare da un'altra parte.
Il ragazzo cominciò a perlustrare la zona vicina la cucina, sia per cercare le ragazze sia per trovare qualche indizio, quando ad un certo punto si accorse che le ragazze si stavano dirigendo verso di lui.
Come aveva intuito Shinichi, Shizuka non voleva assolutamente entrare nella sala così Ran la accompagnò in cameretta e di tanto in tanto si dirigevano nei pressi della cucina dove trovarono il giovane detective.


«Shinichi novità?» disse Ran non capendo le strane mosse del ragazzo che imitava i tipici movimenti dei bambini che giocano a nascondino.
«Ehmm Shizuka cercavo proprio te...» disse il ragazzo muovendo la mano sinistra tra i capelli come per grattarsi la testa.
«Mi cerchi tra i vasi?» disse la ragazza esterrefatta. 
«Ovvio perchè pensavo di trovare qualche nascondiglio segreto dietro i vasi... In caso sarei andato a cercare dietro i quadri all'ingresso...» disse Shinichi iniziando a sudare freddo dall'imbarazzo.
«Ok Shinichi stai male...» disse Ran seccata.
Il ragazzo fu costretto a dire queste frasi un pò prive di senso. Aveva scoperto qualcosa ma non voleva rivelarlo così per evitare ulteriori sospetti delle ragazze fece una domanda alla giovane ragazza di casa.


«Shizuka, a casa usate delle graffette?». Lei a questa domanda non sapeva che rispondere.

Ran era piena di dubbi. Conosceva quel ragazzo da una vita ormai ma non l'aveva visto mai così imbranato.
"E' molto strano Shinichi... Non avrebbe mai sudato freddo durante un caso e poi oggi sembra scemo... Forse è dato dal fatto che non posso starci accanto".
Mentre i pensieri di Ran si moltiplicarono, Shizuka diede la sua risposta
«No Shin, da noi non usiamo graffette... Noi usiamo la spillatrice, così i fogli di carta stanno più uniti...»
Shinichi sentendo le frasi della ragazza ebbe un'intuizione. "Graffette... Carta... Documenti... Spillatrice... Ora è chiaro... Adesso ho capito cosa c'entra la graffetta... Inoltre quelle due donne non sono quello che vogliono fare capire di essere..."

Il ragazzo era invaso dai pensieri; Ad un certo punto, notando Ran molto pensierosa decise di confessarle il suo amore.
«Ran, non mi importa cosa pensa tuo padre, vedi io......... Tu....» disse il ragazzo molto stentato.
Non ne era capace. Ran aveva intuito cosa voleva dirle anche se non trovava le parole.

«Shinichi, tranquillo... Ti sei già dichiarato a casa, i baci valgono più di mille parole e poi... Mi hai anche detto di amarmi».
Sentendola parlare i battiti del cuore del ragazzo cominciarono ad essere più forti e frequenti.
Si era innamorato della ragazza giusta; Quella che riusciva a comprenderlo al volo, quella che non gli faceva pesare niente, che lo faceva stare veramente bene, quella che lo conosceva troppo bene al punto da capire quando mentiva e capiva al volo il discorso del ragazzo anche se non lo concludeva. La ragazza che era del tutto presa da lui e che avrebbe sempre voluto, a qualsiasi impedimento.

«Si ma non mi importa cosa pensa tuo padre... Voglio stare con te, una volta risolto questo caso ne riparliamo... Ti anticipo solo che ho intenzione di portarti alla Grande Mela».
Gli occhi di Ran e di Shizuka cominciarono a luccicare dalla commozione; nessuna delle due lo riteneva possibile. Sembrava un sogno; il sogno che ha avuto per molto tempo Ran, quando lo cercava ed era convinta fosse coinvolto in qualche caso molto lontano ed invece si trovava proprio a casa sua nelle sembianze di un bambino occhialuto. Quel sogno ora si stava realizzando; era presente un solo ostacolo, suo padre. Ormai in cuor suo stava tranquilla, non dava più peso al bacio tra Shinichi e Misa perchè aveva capito che nella vita di Shinichi la ragazza che importava era proprio lei.
Il ragazzo conclusa questa frase fu preso da un imbarazzo improvviso e le due ragazze si aciugarono gli occhi che luccicavano di lacrime, per una volta, di gioia.


«Chiudendo questa parentesi... Ora devo risolvere il caso...»
«Aspetta Shinichi... Ricordi la promessa che mi hai fatto al parco? Se risolvi il caso voglio che sia tu a spiegare la dinamica viceversa se le risolverà mio padre»
«Ma Ran, a me fa piacere aiutare tuo padre...» disse Shinichi con un tono leggermente addolorato.
«No Shin, se glielo dici tu lui ti crederà sbruffone mentre se lo risolverai proverà ammirazione per te»
«Ok Ran, farò come dici tu... Shizuka, avete il camino, vero?»
«Si Shinichi lo trovi in una stanza infondo a sinistra...»
«Ok grazie, se ho ancora bisogno chiamo Ran al cellulare...»
Fu così che Shinichi si congedò dalle ragazze che tornarono nella stanza della ragazza.

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Cosa aveva scoperto Shinichi prima dell'arrivo delle ragazze? Secondo Shinichi due donne non sono quello che fanno capire di essere, in che senso? Vi aspettavate che l'intento di Shinichi era proprio quello di portare l'amata nella grande mela? Perchè Shinichi si è interessato al camino? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli.

Ammetto che questo capitolo ha qualcosa di molto romantico... Come potete vedere i miei capitoli sono misti, dal romantico si passa a qualcosa di brutto e poi a qualcosa di divertente... Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento, spero inoltre di non deludere le vostre aspettative ;) alla prossima 

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Capitolo 12
*** Le relazioni con le vittime ***


Dodicesimo Capitolo (Le relazioni con le vittime)

"Ricapitolando... Quando Dario è stato ucciso si trovava in cucina... La sala si trova al piano terra, la cucina è al piano superiore a destra mentre a sinistra c'è la stanza col camino... L'assassino è riuscito a recarsi indisturbatamente al piano superiore, uccidere Dario e poi sbarazzarsi di tutto il materiale usando il camino.... La graffetta era molto importante, non c'è che dire... È tornato nuovamente nella sala e al mio arrivo è stato ritrovato il corpo di Dario privo di vita... Si ma perchè è stato ucciso... Ho tutti gli elementi ma mi manca il movente..."

Il giovane detective avendo raccolto gli indizi necessari fece un lungo ragionamento dopodiché decise di recarsi nella sala.

«Chiba come vanno le cose qui?» 

«Megure è passato qualche minuto fa, non ti ha riferito?»
«Ero con le ragazze... Dimmi»
«Tra i vari sospettati ci sono tutti i contatti della rubrica di Naomi più le due cameriere che adesso sono state convocate pure in sala... Vedi? Sono lì, infondo...»
«Si Chiba, le vedo...»
«L'ispettore Megure si era domandato come avrebbe fatto il colpevole a dirigersi indisturbato in cucina, quindi al piano superiore, senza farsi sentire nemmeno dalle cameriere e quindi per il momento sono le principali indiziate»
«Cosa?» disse il giovane ragazzo con stupore.
«Hanno detto di non aver udito niente probabilmente per via dei vari rumori provenienti dalla sala, dicono che il loro ruolo è quello di sorvegliare l'entrata...»
«Si infatti Chiba... Sono stati interrogati altri?»
«Mi sono permesso di raccogliere qualche testimonianza...»
«Davvero?»

A quel punto l'agente prese il suo tacquino per le indagini e cominciò ad interpretarglielo con un tono basso ma comprensibile.
«Si... In questa sala sono presenti, Hitoshi e la moglie Kaori che non vedono di buon occhio Dario... Una questione riguardante il suo primo appuntamento con l'unica loro figlia femmina, Naomi... Sostengono che il primo appuntamento è stato un disastro ma non per questo l'avrebbero ucciso... Gli volevano molto bene...»
«E si è normale... I genitori sono sempre gelosi delle figlie femmine» disse l'acuto ragazzo venendogli alla mente Goro.

«Esatto Shinichi... Poi c'è il fratello di Naomi... Il signor Kenzaburo... Lui è un tipo molto scorbutico ma adorava sua sorella... Con la vittima si vedevano poche volte ma solo per il piacere di incontrare la sorella... Secondo lui Dario non è riuscito a far fare giustizia»
«Capisco...»

«Siamo giunti a sua moglie Rika... Mi ha confessato in segreto che il povero Dario stava cercando di farle delle avance... Sinceramente non sospetto di lei... Quando me ne parlava non voleva farsi scoprire dal marito e poi non c'è stato mai niente di grave...»
"Non credevo che Dario giungesse a tanto..." pensò il detective.

«Per i genitori di Dario, Isao e Mai, non ho niente da dire... Erano molto scoinvolti dall'accaduto... Adoravano loro figlio e per loro lui è ancora vivo... L'unica cosa che non capisco è che hanno accennato ad una festa con un dj che doveva tenersi quest'oggi... Mi hanno riferito che l'ha comunicato oggi stesso...»
«Era tutta una scusa di Dario per permettere a Goro di indagare sulla morte della donna... Il dj non è mai stato convocato e ad un certo momento della "festa" avrebbe comunicato che il dj ha avuto un imprevisto...»
«Capisco Shinichi... Quindi tutta una strategia...»
«Esatto...»

L'agente svogliò ulteriormente il suo tacquino per leggerne altri contenuti.
«Fujiko è una cugina di Naomi... Si è da poco divorziata e indovina... L'uomo era un amico di Dario, tanto che è stato proprio lui a presentarglielo...»
«Questo mi mancava... Non me l'aspettavo...»
«Suo ex marito, il signor Hogai era ancora un caro amico di Dario e mi è sembrato molto dispiaciuto... Non avrebbe avuto alcun motivo di ucciderlo...»

«Nella sala c'è presente anche un giovane informatico di nome Atsutane... Qualche mese prima della sua morte, Naomi gli aveva portato il suo portatile per ripararlo... Lei ha avuto il suo numero cercando sul web o su qualche rivista un bravo informatico»
«Non si sono visti altre volte?»
«A quanto mi ha detto no...»

«Non credo si possa sospettare degli zii e cugini di Naomi; Mi riferisco a Hirokichi, Ami e le figlie Ai e Akane... Ai e Akane hanno rispettivamente 10 e 12 anni pertanto avrebbero seguito i genitori non avendo altri coetanei con cui giocare...»
«Si, è comprensibile...» disse Shinichi pensando a quando era tornato piccolo e insieme a dei bambini aveva fondato la "Squadra dei giovani detective".

Il cellulare di Shinichi aveva cominciato a vibrare. Il giovane che stava prestando molta attenzione alle parole dell'agente, dovette scusarsi per leggere un momento il messaggio ricevuto.


"Il mio amore per te aumenta a dismisura, proprio come il crescere di una pianta giorno dopo giorno... Il primo giorno la vedi piccolina ma già a distanza di 10 giorni la vedi più cresciuta =) La notte ti penso e di giorno guardo qualche tua foto che trovo nei giornali o qualche video che riesco a reperire sul web... Sei troppo importante per me, cucciolo senza esperienza... Immensamente tua, la tua dolce Misa <3". 

Shinichi rimase esterrefatto. Non si sarebbe mai aspettato un messaggio così da quella ragazza ma non voleva averne più niente a che fare. Decise che l'unica cosa da fare era quello di chiudere il messaggio e di posare il cellulare per riprendere ad ascoltare l'agente. «Scusami, un insulso messaggio...»
«Tranquillo, è normale ricevere qualche sms... Comunque» in quel momento prese nuovamente il suo tacquino che aveva già conservato «Il ciclista Heiji e la veterinaia Jun sono amici, se si può definire, virtuali... Si sono conosciuti in un forum che frequentavano tutti e tre e vivendo nella stessa città si sono scambiati il numero... Si saranno visti si e no due volte, una volta delle quali hanno incontrato anche Dario... Ma niente di che, a loro importava semplicemente l'amicizia della donna...»
"Si sono conosciuti in un forum..." pensò Shinichi.

«il signor Fumiaki è il medico di famiglia mentre il signor Bunzo è un imprenditore... Mi ha detto di non aver mai visto Dario e di aver sentito della morte di Naomi in tv...»
«Allora come mai si è recato in villa?»
«Gliel'ho chiesto e mi ha detto che era interessato alla festa e al dj»
«Al dj?»
«Si, nell'invito faceva cenno a Satoshi Tomiie»
«Il grande dj di musica house vorrai dire» disse Shinichi meravigliato pensando "e con quali soldi doveva pagarlo? Eheheh non ci voleva tanto a capire che era una falsa..."
«Infine ma non di poca importanza ci sono due cugine di Naomi. Si chiamano Arisa ed Emi... Entrambe erano gelose di lei. Hanno rispettivamente 20 e 23 anni. Mi hanno detto che per loro Dario era una brava persona...»
«Capisco Chiba... Ti ringrazio di tutto... Non fare uscire nessuno, raccolgo qualche altro indizio e sarò pronto a svelare il mistero...»
Detto questo il ragazzo lasciò la sala per recarsi al secondo piano a sinistra. Il suo intento era trovare il camino.

Mentre stava camminando trovò una porta aperta e mentre stava passando vide un tavolo con un computer portatile al centro. Il ragazzo decise di entrare dentro la stanza per sbirciare i dati del pc.
 
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Riuscirà Shinichi a smascherare il colpevole?


Vi è piaciuto questo capitolo? Spero di si; come potete notare è diverso dagli altri in quanto è più parlato e meno descrittivo... Alla prossima :-)

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Capitolo 13
*** Caso chiuso (Prima Parte) ***


Tredicesimo Capitolo (Caso chiuso "prima parte")

Il ragazzo accese il computer situato al centro di un tavolo in una stanza che trovò salendo le scale a sinistra.

Mentre il computer si accendeva il ragazzo era sovrapensiero.

"Questo sistema operativo è uscito nel 2001... È già molto vecchio e possono arrivare tutti a spendere questa cifra... Perchè i proprietari di una villa così lussuosa acquistano questo computer invece di prenderne uno che costa più..."

//Flashback//

"«Lei aveva vinto dei soldi giocando delle schedine con dei numeri così i miei decisero di far costruire la villa»
«Molto interessante Shizuka... Dimmi una cosa... Che tu sappia, tua madre giocava spesso?»
«Shin, a quanto so no...» disse la ragazza perplessa."

//Fine Flashback//

Ricordando il momento in cui Shinichi, Ran e Shizuka avevano lasciato il parco per dirigersi alla villa ebbe tutto chiaro.
"E' vero... Altro che gioco con le schedine... La verità è un'altra..."

Giunto al login Shinichi lesse il nome del primo nick. "Naomi".


//Flashback// 

«Nella sala c'è presente anche un giovane informatico di nome Atsutane... Qualche mese prima della sua morte, Naomi gli aveva portato il suo portatile per ripararlo... Lei ha avuto il suo numero cercando sul web o su qualche rivista un bravo informatico»
«Non si sono visti altre volte?»
«A quanto mi ha detto no...»


//Fine Flashback// 

"Atsutane probabilmente ha visto il contenuto di questo computer... Per fortuna Naomi non ha inserito password così posso entrarci..."

Il giovane detective effettuò il login e dopo il caricamento notò il collegamento di un forum nel desktop. Si ricordò che l'agente Chiba gli aveva parlato di un certo forum dove si era conosciuta con due ragazzi. Lo visitò ma tra i suoi commenti non trovò nulla di importante. Si divertivano semplicemente a chiaccherare delle varie serie tv. Ad un certo punto il suo cellulare cominciò a vibrare frequentemente; si trattava di una chiamata. Lo estrasse dalla tasca e visualizzò il display.

«Pronto Ran»
«Shinichi ma dove sei finito? Siamo tutti nella sala giù...»
«Perchè?»
«Mio padre ha risolto il caso e lo sta per rivelare a tutti... Svelto vieni...» detto questo la ragazza chiuse la chiamata.

Shinichi posò il cellulare e si diresse nella sala, dove fu accolto principalmente dal detective adulto.

«Aaah ci sei anche tu...» disse Goro meravigliato e continuò «Bene, vedrai la soluzione dell'infallibile detective» detto questo cominciò a ridere di gusto.
«Papà non mi sembra il caso di ridere in questo modo...»

Sentendo il rimprovero della figlia, tagliò corto iniziando ad esporre la sua teoria.
«Non si tratta di un solo colpevole, bensì di due colpevoli»
Tutti, alla sua affermazione, rimasero particolarmente sconvolti.
«E' un caso abbastanza semplice... Basta fare 2+2... Il povero Dario era in cucina mentre il sottoscritto insieme a quasi tutti in questa sala era qui dentro... Solo due persone non erano sotto la mia sorveglianza... Mi riferisco alle due cameriere» disse il detective segnando le due indiziate.
«Detective Goro come può sospettare di noi 2? Si rende conto che è un'accusa grave?» disse una delle due cameriere preoccupate.
«Ripeto... E' abbastanza semplice il caso... Voi due potevate indisturbatamente recarvi in cucina e farlo fuori»
«E se doveva entrare qualcuno? Le ricordo che sua figlia e Shizuka erano uscite di casa...» disse una delle due cameriere.
«In quel caso potevate fingere di esser andate in bagno» disse Goro.
«Detective Goro, mi permetta di dirle che la sua teoria è infondata» disse il giovane agente Takagi.
«Come?!? Perchè sarebbe infondata?»
«E' ovvio detective... Se le due donne si fossero allontanate dall'ingresso potevano incorrere il rischio di farsi ritrovare alla scena del delitto»
«Questo poteva essere per chiunque Takagi» disse la bella agente Sato
«Non quanto loro... Pensateci... Il detective era dentro la sala insieme a vari sospetti ma dato che la sala è grande, nessuno poteva notare l'uscita di qualcuno di loro, al contrario l'assenza delle cameriere sarebbe stata lampante qualora le due ragazze fossero rientrate... Shizuka al suo ritorno poteva decidere di cercarle imbattendosi nell'omicidio»
Il detective Goro sentendo la ricostruzione dell'agente si immaginò tutta la scena. Rimase biasito dal comportamento dell'agente.
«Si ma le due cameriere dovevano accorgersi per forza dell'individuo o individui che sono usciti dalla sala, almeno che non sono delle complici...» disse il detective adulto per affermare la sua tesi.
«Non è così Goro... Le due cameriere nascondono un segreto ma non sono loro le artefici dell'omicidio» disse il giovane detective passeggiando per la sala.

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Che pensieri si sarà fatto il giovane detective visionando il computer? La pensavate anche voi come Goro? Che ne pensate delle deduzioni di Takagi? Che segreto nascondono le due cameriere? Non perdete il prossimo capitolo. Sarà svelato il mistero

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Capitolo 14
*** Caso chiuso (Seconda Parte) Il mistero è svelato ***


Quattordicesimo Capitolo (Caso chiuso "seconda parte" - il mistero è svelato)

«Si ma le due cameriere dovevano accorgersi per forza dell'individuo o individui che sono usciti dalla sala, almeno che non sono delle complici...» disse il detective adulto per affermare la sua tesi.
«Non è così Goro... Le due cameriere nascondono un segreto ma non sono loro le artefici dell'omicidio» disse il giovane detective passeggiando per la sala.

«Questo show di detective mi fa umiliare di essere qui…» disse il signor Kenzaburo che fu nuovamente ignorato da tutti.
«Che cosa nascondono?» disse il signor Bunzo sconvolto.
«In realtà loro due avevano bisogno di lavorare. Si sono dirette qui e sono state assunte come cameriere però loro non hanno un buon udito…»
«Cosaaaa???» domandarono i presenti in sala.
«Durante il colloquio per l’assunzione le due sorelle volevano rivelare a Dario il fatto che usano un apparecchio acustico ciononostante non potevano… Lui non credeva nell’utilità di questi oggetti perché William Shakespeare sosteneva... “Presta a tutti il tuo orecchio a pochi la tua voce”»
«Cosa c’entra ora Shakespeare?» disse Goro come per umiliare il giovane. 
«Vi siete guardati intorno? Dario era un amante della letteratura occidentale… Sapeva tutto... Questa frase l'ho trovata all'ingresso, vicino all'imitazione del quadro di Botticelli intitolato "Primavera"... Scommetto che Dario faceva leggere sempre questa frase a coloro che si candidavano come cameriere ricordando che bisogna avere, secondo Dario, un buon udito per ascoltare tutto e non devi usare alcun mezzo, mentre per quanto riguarda la voce sosteneva che devi parlare poco e ascoltare tanto… Si sentiva sempre il bisogno di citare questa frase…» «Non capisco dove vuoi arrivare» disse Goro perplesso.
«Da quando sono arrivate qui, le due cameriere hanno nascosto i loro apparecchi acustici dentro due vasi, quelli che si trovano nel corridoio fuori la cucina... Erano certe che ne Dario, ne Naomi, ne Shizuka avrebbero guardato dentro»
«Si, è vero… Dario ci diceva sempre che un essere umano deve essere se stesso senza usare mezzi artificiali, pertanto voleva accertarsi sempre di assumere donne che non hanno apparecchi ma noi avevamo bisogno di lavorare e così siamo riuscite ad ottenere il posto… L'abbiamo ingannato ma non abbiamo fatto niente di male» disse una delle due cameriere. «Tranquille... E' normale cercare lavoro e poi non era così tanto rischioso come sosteneva Dario...» disse Shinichi per incoraggiare le due donne.

«Questo show mi sta facendo stare male… Preferivo guardare altro pagando il biglietto… Non so magari al cinema...» disse Kenzaburo nervoso.
«Shinichi vuoi dirci chi è l’assassino?» disse l'ispettore agitato.

//Flashback//

«Dimmi una cosa... Che tu sappia, tua madre giocava spesso?»
«Shin, a quanto so no...»
disse la ragazza perplessa. 

//Fine Flashback//

«Naomi aveva vinto una grande somma giocando e così ha pensato di far costruire questa villa…»
«Si è così» disse l'imprenditore Bunzo.
«Signor Bunzo, come fa ad esserne certo?» disse Shinichi.
«E’ ovvio perché ho visto la sua schedina…»
«La verità non è questa… e Dario l’aveva capito perfettamente… E’ per questo che siete stati contattati tutti… E per far venire qui qualcuno di voi ha tirato in ballo una persona…»
Inizialmente nessuno riusciva a comprenderlo ma dopo qualche secondo l'agente Chiba lo capì.
«Certo, il dj Satoshi Tomiie»
«Chi? Cosa è questa storia?» disse Isao (padre di Dario)
«Esatto!! Signor Bunzo, il colpevole è lei!!!» disse Shinichi indicandolo.
«Ahahahah lei ha voglia di scherzare… Come potrei essere stato io?»
«Ho avuto la conferma proprio ora… Vede, Dario aveva inviato la lettera del dj solo a lei… Voleva incuriosirla proprio in modo che si presentasse e fosse messo alle strette da noi… Sa, Dario aveva capito tutto, tutti quei soldi non potevano essere sbucati dal nulla ne tantomeno da un gioco, lei non tentava mai alla fortuna... Sono giunto a lei anche grazie alla graffetta…»
«Alla graffetta?» disse l'imprenditore adirato.
«In cucina c’è stata quasi sicuramente una colluttazione fra voi 2… Dario aveva già scoperto tutto… Lei e Naomi vi siete conosciuti e giorno 5 Aprile dell’anno scorso l’ha uccisa… Precedentemente la donna voleva essere assunta nella sua società ma le donne devono superare una prova per entrare... Sa a cosa alludo... Le comunicò di esser disposta a tutto e così si è recata a casa sua. La vittima si è ritrovata a trascorrere una giornata da incubo… Dario stava tranquillo perché tra lei e lui c’era un rapporto di fiducia e tra l'altro la donna gli aveva dichiarato di uscire con amiche... 


//Flashback//

«Mi aveva detto che doveva uscire con amiche, così quel pomeriggio l'ho fatta uscire... Il nostro è un rapporto di fiducia, almeno era... Mi fidavo di lei... Comunque il suo corpo è stato ritrovato dopo qualche giorno in mezzo a dell'erbaccia... Esattamente giorno 7...» detto questo l'uomo cominciò a piangere.

//Fine Flashback//

Naomi non gli raccontò la verità, però, signor Bunzo, sentiva il bisogno di farla sentire un verme così da farle fallire la società, solo che il processo sarebbe andato per le lunghe e voleva una giustizia veloce, così lei per fermarla l’ha colpita nel suo punto debole, il denaro… Le diede una grande quantità di denaro che spese per farsi una villa e vivere un po’ in ricchezza ma la donna non era ancora contenta e dopo averlo speso l’incontrò nuovamente… Lei non poteva più sopportare questo gran peso, si era reso conto che diceva sul serio e che aveva intenzione di spifferare tutto alla Polizia così giorno 5 Aprile l’ha uccisa nascondendo il corpo tra l’erbaccia…»
«Queste sono accuse pesanti caro mio detective…» disse il signor Bunzo gesticolando.
"Spero funzioni..." pensò il ragazzo sentendosi con le spalle al muro e contrattaccò l'indiziato dicendo «Una prova l’ho eccome… Ha bruciato i documenti ed ha commesso un errore… ha qualche bruciatura in un dito.. Questa bruciatura è recente, molto recente ed è stata causata dopo la morte di Dario, quando ha preso i documenti per la fretta e li ha bruciati… Per fortuna Dario ha fatto cadere la graffetta che lei non ha notato»
«Senti non farmi ridere detective da strapazzo… La graffetta poteva essere già sua e inoltre…» disse agitato.
«E inoltre?» disse Shinichi con un sorriso.
«Ha detto poteva essere già sua… Shinichi non aveva specificato di chi era la graffetta» disse l’ispettore Megure.

“Shinichi, tu sei un mito… Sei fantastico, hai fregato l’assassino in un modo che pochi sarebbero riusciti” pensò la giovane ragazza pazzamente innamorata del giovane detective che attendeva la risoluzione del caso per poter finalmente dialogare in privato ed accordarsi per la partenza.

Il signor Bunzo rise maleficamente.

«AHAHAHAHAHAHAHAH e certo, sono stato io... Chi se no? Quella donna dopo essersi divertita quella giornata ed essersi impossessata del mio denaro voleva fregarmi e quell'uomo con questa messa in scena voleva pure fregarmi... Sapete? Io mi ritengo soddisfatto AHAHAHAH la partita l'ho vinta io»

«Molto probabilmente Dario avrebbe spifferato tutto a Goro se nel corso della giornata non avrebbe identificato il colpevole... Devo dire che lei è un genio informatico... È riuscito a mandare sms criptati e nessuno è mai riuscito a decifrarli...»

«Si, sono un genio AHAHAHAH»

Ciò equivaleva ad una confessione ed era più che sufficiente pur mancando l'arma del delitto. Tutti lo ascoltarono con nervi saldi eccetto il signor Kenzaburo che si avvicinò all'uomo prendendolo alla gola come per volerlo strozzare.

«Brutto bastardo!!! Allora è colpa tua... Sei stato tu ad ucciderli, tu sei una merda... A causa tua hanno sofferto e poi sono morte due persone dall'animo veramente buono» il tono dell'uomo era sempre più alto. "Per una volta il signor Kenzaburo ha ragione" pensò Shinichi tra se e se.

«Non esiste alcun motivo per uccidere un essere umano, ne se è buono ne se è cattivo... A questo mondo abbiamo tutti un istinto malvagio, chi più chi meno e non dobbiamo farci sopraffare dalla malvagità anzi, dobbiamo essere più forti sempre e comunque in modo da sconfiggerla... Lei signor Bunzo è una persona perfida, le donne non si usano a nostro piacere maltrattandole in questo modo ed è ancora più perfida perchè non ha accettato di terminare tutto quella giornata ma ha pensato di uccidere lei e il suo uomo perchè la infastidivano» disse Goro passeggiando per la sala occhiando di tanto in tanto l'assassino.

"Papà questa tua frase è davvero sorprendente... Quanto vorrei che mamma l'avesse sentita".

Mentre tutti si complimentavano col detective per la bella frase, il signor Bunzo riuscì a fuggire.
«Maledetto BASTARDOOO» urlò il signor Kenzaburo che fu colpito dal signor Bunzo con una gomitata e corse fuori dalla sala osservato da tutti.

«Stronzo ormai consegnati alla Polizia!!!» urlò la giovane donna che nascondeva un segreto corrispondente al nome di Rika. Vedendo l'uomo fuggire, la giovane Ran Mouri presa dall'istinto lo seguì.

«Raaaaaan, dove vai??» disse Shinichi vedendola correre fuori la villa decidendo così di seguirla seguito da Goro, il signor Kenzaburo, Shizuka e la Polizia.
"Come può trattare così noi donne!! Non si deve permettere minimamente" pensò la ragazza inseguendolo per le strade di Tokyo.

«Takagi chiama subito i rinforzi!! Sato, Chiba seguitemi!!» comandò l'ispettore ai suoi agenti.
«Mandate subito una volante!! Mandate subito una volante... Stiamo inseguendo un omicida per le strade di Tokyo, ripeto... Stiamo inseguendo un omicida per le strade di Tokyo!!» disse l'agente con la radiotrasmittente posta all'interno della sua volante dopodiché si mise in viaggio.

La scena era terrificante; Nelle strade di Tokyo si trovava un pazzo omicida che correva agilmente a piedi seguito dalla giovane Ran Mouri e poco distante dall'abile detective Shinichi Kudo, dal famoso detective Goro Mouri, dal signor Kenzaburo e dalla giovane Shizuka. La vettura della Polizia girava per le strade alla ricerca dell'uomo e gli altri invitati della villa decisero, per paura, di abbandonare l'inseguimento, tornando alle proprie abitazioni.

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Vi aspettavate di questa risoluzione del caso? Si saprà qualcosa in più sul segreto di Rika? Riusciranno a prendere l'assassino o sfuggirà?

 

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Capitolo 15
*** Il pensiero di un amore impossibile ***


Insieme al nuovo capitolo intendo farvi i miei auguri di buona e serena Pasqua =) Buona lettura

Quindicesimo Capitolo (Il pensiero di un amore impossibile)

L'omicida si nascose agilmente nel giardino di qualche abitazione; Nessuno l'aveva notato entrare lì dentro per sbucare successivamente dal lato opposto.

«E' qui!!!!!» urlò Ran con tutta la sua forza dopodiché lo seguì.
"Si sta dirigendo verso il parco... Cosa diamine ha intenzione di fare quel pazzo?" pensò Shinichi tra se e se.
«Amore attenta!!! Non esporti così tanto... C'è la Polizia... Ci penseranno loro a catturarlo» urlò il padre della ragazza che era tanto ostinata ad inseguire l'uomo ma la ragazza non si volle ugualmente fermare; Era sempre più decisa ad inseguirlo.

Le volanti della Polizia brancolavano nel buio; Le sirene erano accese e le vetture giravano per gran parte della città.

Tutto questo faceva pensare alle riprese di un film ciononostante era tutto vero.

«Mamma, mamma che bello voglio partecipare anch'io» disse un simpatico bambino che accompagnato dalla madre vide l'inseguimento a piedi ed udì il suono delle sirene.
«Probabilmente deve essere un film di portata mondiale» disse qualche altro bambino in strada.

Sempre in quella strada una ragazza, accompagnata da un amico, ebbe molta preoccupazione.
"Sono molto preoccupata... Deve trattarsi di un mega inseguimento ma pur sentendo le sirene della Polizia non se ne vede nemmeno l'ombra"
«Cosa hai?» disse il giovane amico
«Vedi... Una mia amica sta inseguendo un tipo poco raccomandabile»
«Sherry, capisco come ti senti ma devi stare tranquilla»
La giovane notò anche i due detective, Goro e Shinichi, un uomo e una ragazza.
«Kaito c'è anche Shinichi»
«Eh si... Shinichi, quell'abile detective non riusciva mai a catturarmi... Ahahah ci sei voluta tu»
«Smettila, se Aoko dovesse vederci insieme succederebbe il finimondo... Sono contenta della chiaccherata ma è giunto il momento di aiutare un caro amico»
«Fai come vuoi» disse seccato il ragazzo.

"Che impavida ragazza" pensò la giovane Shizuka stanca dalla corsa ma comunque ostinata ad inseguirlo dato che era l'autore di due terribili omicidi; L'omicidio dei suoi genitori.
Il giovane Shinichi, che era poco avanti, notò la ragazza ansimante così decise di prestarle soccorso.

«Ti tengo in braccio!!» detto questo prese la ragazza e riprese a seguire l'uomo.
Come aveva previsto Shinichi l'uomo voleva dirigersi proprio al parco; Il parco dove precedentemente si incontrarono Ran, Shinichi e Shizuka.


«Tu sei la figlia del detective Goro, vero?»
«Si sono io... Lei è una persona spregevole!!» detto questo la giovane gli si avvicinò.
La ragazza essendo una campionessa regionale di karate non aveva paura di quell'uomo e decise di sferrargli un calcio ma lui riuscì a schivarla e ad estrarre la sua pistola.
«Sorpresaaa!!» disse l'uomo seguito dalla preoccupazione della ragazza.
«Da dove sbucò questa pistola?» urlò la giovane meravigliata.
«Aaah... Questa? Beh vedi... L'avevo nascosta nella mia abitazione e l'ho ripresa poco fa...»

//Flashback//

L'omicida si nascose agilmente nel giardino di qualche abitazione; Nessuno l'aveva notato entrare lì dentro per sbucare successivamente dal lato opposto.


//Fine Flashback//

L'uomo si avvicinò alla ragazza agitata puntandole la sua pistola.
"Il nostro è veramente un amore impossibile... Addio Shinichi" pensò la giovane versando una lacrima.
"Ran, la mia mente, il mio cuore, noi due siamo e saremo sempre legati" pensò il giovane detective esausto sia per la corsa sia perchè teneva in braccio una ragazza.

«Shinichi!!» Il giovane sentendosi chiamare si voltò facendosi superare dal detective Goro e dal signor Kenzaburo.

«Ispettore dove stiamo andando?» disse la giovane agente Sato all'interno di una vettura con a guida l'ispettore e con l'agente Chiba nel lato passeggieri.
«Non ne ho la più pallida idea... Dove sono Takagi e i rinforzi?» rispose alterato.

«Detective non si muova... Se fa un passo falso ucciderò sua figlia» Il detective era ancora distante e decise di ascoltarlo.
«Papà mi dispiace...» disse la ragazza quasi in lacrime cercando di trattenerle per non sembrare debole.
«Tesoro tranquilla»

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Chi avrà chiamato Shinichi? La Polizia troverà l'uomo in tempo? Il signor Bunzo verrà arrestato oppure finirà a strage? Ran si salverà? Pensate che i bambini siano stupidi a pensare fossero le riprese di un film? Cosa pensate dei pensieri di Ran e Shinichi? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli

 

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Capitolo 16
*** Sacrificarsi per amore ***


Sedicesimo Capitolo (Sacrificarsi per amore)
 

«Shiho, non ci vedavamo da quando siamo tornati adulti» disse stupito il giovane detective.
«Veramente una bella accoglienza... Non c'è che dire... Ascolta, cosa sta succedendo? Chi è quel brutto tipo che stavate seguendo?»
«Shinichi non puoi fermarti a parlare... Dobbiamo andare subito!!» disse la ragazza corrispondente al nome di Shizuka.
«E' una lunga storia, scusami ma devo scappare...» detto questo il ragazzo prese nuovamente in braccio l'amica e riprese a correre.

«Pronto ispettore, mi dica» disse l'agente rispondendo velocemente al suo cellulare. 
«Takagi sono Sato... Prima di rispondere alle chiamate controlli chi ti cerca? Comunque puoi dirmi dove vi trovate tu e i rinforzi?»
«Io sto per imboccare una galleria... Ho raccolto una testimonianza che affermava di averlo visto passare per lì»
«Eeeeh? Ma scusa è affidabile?» disse l'agente a basso tono per non farsi sentire dall'ispettore.
«Si perchè i bambini non mentirebbero mai ad un pubblico ufficiale...»
"Ok... Meglio che non lo dico all'ispettore... Ma è scemo??" pensò dicendo «Abbiamo il sospetto si stesse dirigendo al parco»

Il signor Kenzaburo, notando il detective Mouri immobile, poco distante dall'assassino, decise di cambiare direzione per cogliere il signor Bunzo di sorpresa.

"Manca poco, veramente poco e lo colgo di sorpresa" pensò avvicinandosi gradualmente all'uomo che puntava la pistola alla giovane ragazza corrispondente al nome di Ran.

«Raaaaaaan» disse Shinichi avvicinandosi al padre della ragazza.
«Guarda Shinichi!!» disse Shizuka indicando «quel bastardo le sta puntando la pistola»
«Non solo Shizuka, dai adesso scendi e stai buona» disse alla ragazza facendola scendere.

Ad un certo punto il signor Kenzaburo prese il signor Bunzo, spingendolo verso destra, in modo da distanziarlo dalla ragazza.
L'uomo iniziò a sparare senza esitazione ma fortunatamente i colpi andarono a vuoto.


«Raaaaaan» disse Shinichi che si mise a correre verso di lei.
Il signor Bunzo riuscì a tener testa al signor Kenzaburo sparandogli all'altezza della spalla a sinistra e con un'abile mossa delle gambe spinse l'aggressore riuscendo ad alzarsi.

«Brutto bastardo!! Mi hai sparatooo»
Shinichi, notando il signor Bunzo in piedi, si voltò verso Ran, pogiò la sua mano nella testa della giovane e la buttò a terra per proteggerla.
«Stai tranquilla Ran... Così non ti succederà niente... Sarò ugualmente felice di morire sapendo di aver salvato la vita della ragazza che per me è più importante del mondo... Ti amo»
«Nooooo Shinichi... Se morirai tu morirò anch'io... Moriremo insieme»
«No perchè con la vista del mio sangue, sverrai e lui penserà di aver ucciso anche te...» disse a basso tono il ragazzo.

"Tu sei uno scemo... Ti stai esponendo così tanto al rischio..." pensò la giovane ragazza e disse «Scusami, la mia incoscienza ci costerà molto caro... La pagheremo al prezzo della pelle, anzi, della vita...»
«Ora stai zitta... Meglio non parlare...»

Il signor Bunzo avanzava lentamente; Era ormai quasi vicino ai due ragazzi. Il signor Kenzaburo non poteva più difenderli; Era accasciato per terra e non riusciva a muoversi. Il detective Mouri e Shizuka non sapevano come agire. Erano poco distanti, impauriti sapendo che prima o poi sarebbe toccato anche a loro e ovviamente volevano in qualche modo salvare i due ragazzi.

«Mi sto avvicinando e a quel punto... Avrò vinto anche questa partita!!» disse il signor Bunzo con un tono minaccioso.

"Caro Shinichi, devi farne di strada... Ti metterai sempre nei guai" pensò un individuo poco distante.

«Adesso vediamo... Cominciamo con la ragazza per evitare si impressioni»
"Merda, sta saltando tutto il mio piano..." pensò il giovane ragazzo che a quel punto si alzò dicendo «A questo punto... Prima spara me!!»
«Ti accontento tranquillo... Vedo che sei impaziente di morire ahahahah» disse l'imprenditore ridendo di gusto.
«Nooo Shiiiin.... Bastaaaaa... Finitela!!!» urlò una giovane che era sempre rimasta in disparte corrispondente al nome di Shizuka. La ragazza si mise a correre e il pazzo imprenditore le puntò la pistola.

In quel frattempo il cellulare di Shinichi cominciò a vibrare di continuo; Aveva ricevuto una telefonata ma il suo pensiero non era affatto quello di rispondere.


«Bene bene ragazzina...» detto questo cominciò a sparare intorno alla ragazza per farle capire che non avrebbe scherzato e che la prossima sarebbe stata proprio lei.

Udendo gli spari e vedendo il coraggio della giovane Shizuka, il detective avanzò, sapendo di andare incontro alla morte. Sentiva il bisogno di avanzare perchè era l'unico adulto e non poteva permettersi di vedere la morte di vari ragazzi.


«Uccidi me, solo me... Senza l'infallibile detective potrai stare tranquillo... Però ti chiedo di salvare gli altri, uccidi me bastardo!!» disse Goro alterato.
«Non ho mai visto gente così contenta di morire... E dire che uccidere Dario e Naomi in confronto vostro è stata un'impresa faticosa...»

«Ispettore ci sono stati degli spari al parco... Dirigiamoci lì» disse l'agente Takagi a bordo della sua volante.

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Come si evolverà la situazione? Gli agenti arriveranno in tempo? Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo

 

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Capitolo 17
*** Colpi di scena ***


Diciasettesimo Capitolo (Colpi di scena)
 

«Non ho mai visto gente così contenta di morire... E dire che uccidere Dario e Naomi in confronto vostro è stata un'impresa faticosa...» detto questo l'imprenditore comiciò a sbadigliare in modo molto strano «Aaaough» dopodichè si accasciò per terra.
«Che cosa?» dissero il detective adulto e la giovane Shizuka in sincronia.

«Sono certa... Si tratta proprio di lui» disse la giovane ragazza rimasta ancora per terra corrispondente al nome di Ran.
«Lui chi?» rispose l'amato Shinichi.
«Kaito Kid!! È in aria col suo deltaplano... L'ha addormentato lui»
"Kid, ci si vede" pensò il ragazzo emettendo un sorriso di gioia verso il cielo.

«Shinichiiii» disse una ragazza correndo verso di lui.
«Shiho Miyano! Graziee»
«Non è merito mio ma di Kaito Kid»
«Dai che lo so... Kid prova interesse per te e al momento con Aoko sta attraversando un periodo di crisi» detto questo la giovane Shiho si mise in imbarazzo e disse
«Lui mi chiama Sherry... Dice che questo nome lo trova più adatto a me»

La Polizia tardò ad arrivare ma fortunatamente riuscì a trovare l'uomo e la squadra. «Signor Bunzo! La dichiaro in arresto» disse Chiba che si accorge solo quando gli mise le manette che dormiva.
«Come fa a dormire con questa azione?» disse l'agente Sato
«Miiii ora cosa ci scriviamo nella relazione??» disse l'agente Takagi che fu occhiato dall'agente Sato e dall'ispettore.

Intanto Goro e Shinichi si diressero verso il signor Kenzaburo che era accasciato per terra con la spalla insanguinata.


«Complimenti signor Kenzaburo» disse il detective adulto
«Scusatemi... Una volta da ragazzo mi sono trovato coinvolto in un delitto e un detective mi ha accusato continuamente anche se la Polizia non gli credeva... Per questo non mi fidavo più della vostra razza ma oggi ho capito che non siete tutti uguali... Dove si trova Rika?»
«Sua moglie è proprio qui... Ne sono sicuro...» disse Shinichi che voltandosi la trovò poco distante. La donna guardando il marito gli si avvicinò.
«Amore stai bene» disse Rika abbracciandolo stando attenta a non toccargli la ferita.
«Si sto bene...»
«Devo confessare una cosa... Dario una volta mi ha fatto delle avance...» disse scoppiando in lacrime
«No signorina... Lui non ha fatto alcuna avance... Poverino, deve essere stato frainteso» disse Shinichi.
«Ha ragione questo detective... Dario mi aveva confessato diverso tempo fa che è difficile trovare un lavoro per le donne e con oggi ho capito tutto... In realtà lui sapeva... Voleva metterti in guardia» disse il signor Kenzaburo.

La Polizia si allontanò con il colpevole e la giovane Ran si avvicinò al suo amato.

«Non controlli il cellulare?»
«Ran, perchè dovrei?»
«Beh perchè quando mi hai detto quelle cose dolci ed hai cercato di salvarmi... Forse non te ne sei accorto ma il tuo cellulare vibrava... Io lo sentivo perchè la tasca toccava le mie gambe» "Già... Anche dopo il cellulare ha continuato a squillare" pensò il giovane tra se e se

//Flashback//

In quel frattempo il cellulare di Shinichi cominciò a vibrare di continuo; Aveva ricevuto una telefonata ma il suo pensiero non era affatto quello di rispondere.

//Fine Flashback//

«Siiii ahahah grazie per avermelo ricordato» detto questo il ragazzo prese il cellulare per controllare le telefonate perse.
"E io che speravo mi dicesse che non era importante" pensò la giovane dispiaciuta.
Proprio in quel momento giunse l'ambulanza per il signor Kenzaburo e decise di salirci anche la moglie. Pur non essendo gravi le condizioni del marito non poteva restare giù.
Il ragazzo, aprendo le chiamaete perse, notò di essere stato cercato da Misa così decise di richiamarla.

«Misa ciao, sono Shinichi»
"Ha detto proprio Misa" pensò Ran sentendosi morire. Iniziava ad essere gelosa di quella ragazza.
«Ti rendi conto delle lacrime che ho versato per te... Perchè non hai risposto alle mie chiamate?» mentre Misa pronunciava quelle frasi il giovane Shinichi si allontanava lentamente dall'amica d'infanzia Ran.
"Perchè si sta allontanando" pensò la giovane e disse «Shinichi...» ma il giovane non la udì.
Suo padre, il detective Goro, avendo visto la ragazza sola e triste le si avvicinò.


«Non potevo rispondere Misa, abbiamo smascherato un colpevole e voleva ucciderci tutti... Ci siamo salvati grazie all'intervento di un caro nemico-amico»
«Cosa intendi dire?» disse asciugandosi le lacrime
«Storia molto lunga...»
«Tranquillo... Ascolta devo parlarti di una cosa importante... Ci vediamo domani mattina a casa mia? L'abitazione la sai, sei già venuto mesi fa»
«Ok... Ci vediamo domani... Ciao» detto questo il ragazzo chiuse la conversazione.

«Ran, sei molto triste per quel ragazzo e ho pensato che sono stato uno scemo... Non posso privare il vostro sentimento... Se è quello che volete mi faccio da parte...» disse l'uomo guardando la figlia dritta negli occhi.
«Grazieeee papà» disse la ragazza che dalla gioia lo abbracciò.
Intanto in quel momento si avvicinò il giovane e Goro decise di lasciarli soli così la ragazza corse dal ragazzo abbracciandolo. Era molto felice.


«Mio padre ha dato il via libera»
«Cosa? Davvero?» disse il ragazzo pensieroso.
«Si... Che ne dici di vederci direttamente da domani? Ora si sta facendo tardi ed è meglio andare ognuno a casa propria ma da domani» disse la ragazza con molto entusiasmo ma il ragazzo era molto pensieroso per sorriderle.
«Ran, domani ho un impegno...»
«Come un impegno? Non dirmi che c'entra Misa»
«Invece si Ran»
La ragazza in cuor suo era molto triste cionostante non volle farlo notare al ragazzo così decise di salutarlo con la scusa che era molto tardi.
«Shin, io ora andrei... Mio padre sta per andare e il buio un pò mi impaurisce e poi devo preparare la cena»
«Tranquilla Ran... Ci vediamo» fu così che terminò la loro conversazione.

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Come andrà avanti la vicenda? Possibile che proprio quando il detective Goro decide di dare il via libera, Shinichi è pensieroso? Cosa avrà così importante da dire la giovane Misa? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli.

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Capitolo 18
*** Un atteggiamento misterioso ***


Diciottesimo Capitolo (Un atteggiamento misterioso)
 

La giovane Ran era in parte contenta ma soprattutto dispiaciuta perchè proprio quando suo padre aveva deciso di lasciarla per la sua strada, il ragazzo da lei amato ricevette una telefonata e da allora mutò espressione. Non era una chiamata qualsiasi, ma quella di una ragazza che voleva provarci con lui e Ran ne era certa perchè li aveva visti.

//Flashback//

Misa aveva aspettato troppo e Shinichi non faceva alcuna mossa, così, ad un certo punto si alzò dalla sedia avvicinandosi a lui. Posò le sue mani nelle guancie del ragazzo, chiuse gli occhi e lo baciò. Il ragazzo fu colto di sorpresa e rimase immobile. Alla vista di ciò gli occhi di Ran cominciarono a lacrimare. Ormai non ce la faceva più ad osservare la scena e presa dal nervosismo e dalla disperazione corse in direzione di un parco per sedersi su una panchina.

//Fine Flashback//

Pur essendo triste la ragazza cercava di non far capire niente al padre. Durante la strada di casa il padre le chiese se andasse tutto bene e lei continuava ad affermare di essere contenta del suo cambio di idea; Doveva fingere perchè non poteva permettere una sua ulteriore intromissione. A tutto ci sarebbe stata una soluzione lasciando proseguire il corso della storia, senza l'intromissione di altre persone.

Giunta a casa, la figlia cominciò a preparare la cena e dopo mangiato si diresse in camera sua e il padre comprendendo che qualcosa non andava per il verso giusto decise di sparecchiare, pulire la cucina e di non chiederle niente perchè non avrebbe parlato.


"Perchè Shinichi... Perchè? Cosa è successo... Che vuole questa Misa?"

Il giovane dopo aver salutato Ran si diresse nella sua abitazione, si preparò la cena e andò, esausto a dormire.

"Perchè non mi cerchi?" pensò Ran dispiaciuta così decise di fare lei il primo passo e quindi chiamarlo.
«Il suo cellulare è spento...»

La notte passò molto lentamente per i due giovani, soprattutto per Ran, la quale avendo diversi incubi si svegliava molto spesso.
Alle 7 e mezza la ragazza si alzò dal suo letto e si preparò per andare dal suo amato.

"Bene, sono le 8 e dieci... Lo aspetterò vicino casa sua, così appena uscirà lo pedinerò... Devo sapere cosa vuole questa Misa da lui!!"

La ragazza arrivò vicino l'abitazione dell'amato per le 8 e 20.
Il giovane si svegliò per le 8 ed uscì di casa verso le 8 e mezza senza accorgersi che l'amica Ran stava poco distante.


"Mi sembra veramente assurdo pensare che Goro abbia dato il via libera... Mi sembra strano... Quello che conta al momento è aiutare Misa a superare il suo grave problema di cui non mi ha voluto parlare telefonicamente..."

Il percorso a piedi era di circa mezz'ora; Shinichi giunse alle 9 pedinato da Ran.


«Devo solo trovare il campanello...» disse cercando il campanello della sua abitazione esclamando
«Ah ecco!»
«Shinichi sei tu?» disse una voce emessa nel piccolo citofono piazzato vicino il campanello
«Si Misa, sono io» detto questo la ragazza uscì dalla sua casa per aprire il cancello al ragazzo.
La ragazza aprì delicatamente la porta uscendo. Si presentò solo in intimo camminando in modo sensuale verso il cancello fissata dal giovane.


«Ma guarda a questa oca come si presenta davanti al mio Shinichi!!» disse alterata Ran senza comunque farsi sentire dai due ragazzi poco distanti.

«Shinichi che hai?» disse la ragazza sorridendo dopo avergli aperto il cancello e aver fatto cenno di entrare.
«Niente solo che non mi aspettavo di vederti così eheheh»
«Si scusami, sai com'è... Mi sono svegliata da poco ed ho terminato solo poco fa di farmi la doccia... Non devi mica scandalizzarti ihihih è come se fossi in costume del resto, non trovi?»
«Si infatti... Tranquilla figurati»
"Penso proprio che l'amica di cui parlano i giornali non si è mai fatta vedere da lui così se non per andare al mare... Siiii questo è un punto a mio vantaggio" pensò la ragazza sorridendo
«Perchè sorridi?»
«Beh Shin, a volte mi capita perchè... Certe volte mi fa solletico il vento alla pancia»
«Beh effettivamente pur essendoci il sole ci sono piante alte qui da te pertanto viene coperto e c'è un venticello leggero» disse pensando "il vento provoca questo solletico? Wow che novità... Si scoprono tante cose ogni giorno"

«Prego accomodati» disse la ragazza aprendo la porta della sua abitazione.
«Vedo che ci sono state diverse variazioni in questa casa...» disse il ragazzo esplorando la villetta della ragazza e poi giunto nel salotto esclamò «Che bellaaa»
«Ero certo che ti sarebbe piaciuta... Questa poltrona è molto simile a quella di Sherlock Holmes... Quando l'ho presa ho pensato a te»
«Misa... A me? Pensavo avessi pensato a tuo zio»
«Vabbè pure che c'entra» disse e appena vide il ragazzo seduto lì gli si avvicinò sedendosi sopra di lui.

"Voglio scoprire qualcosa in più... Sono stanca di aspettare e tra l'altro non mi ha nemmeno chiamato..." pensò la ragazza fuori dall'abitazione.

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Come si evolverà la vicenda? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli.

Domanda posta ai maschi... Che ne pensate di Misa? vorreste trovarvi nella situazione di Shinichi? XD
Per le ragazze ho un'altra domanda... Al posto di Ran cosa fareste?

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Capitolo 19
*** Rivalità fra due ragazze diverse ***


Diciannovesimo Capitolo (Rivalità fra due ragazze diverse)
 

«Misa che ci fai sopra di me?» disse il giovane Shinichi seduto in una poltrona somigliante a quella usata dal grande Sherlock Holmes.
«E' ovvio... Seduta sopra di te e in questa poltrona riesco a concentrarmi per il discorso che devo farti... Quella cosa che non potevo dirti telefonicamente e che desidero tu sappia»

«Si però devi dirmelo proprio così? C'è caldo, ti stai appiccicata a me in una poltrona che emana calore e tu stai in intimo...» 
«Abbiamo Shinichi imbarazzato aaaah una grande fonte di calore ihihih» detto questo lo baciò in bocca.
Lui le ricambiò il bacio; Tutto sommato iniziava a piacergli il suo modo curioso di agire ma ad un certo punto il suo pensiero si rivolse al cellulare che aveva dimenticato spento.


"Sono molto agitata... Che faccio scavalco? qualcosa devo pur farla..." pensò la ragazza decidendo di mettersi davanti il cancello.

«Basta!! Basta...» disse il ragazzo dopo aver respinto la ragazza che si alzò di scatto dalla poltrona.
«Che ti succede? Bacio male?»
«Non è questo... Baci veramente bene ma non c'è tempo... Devi dirmi cosa ti turba... Insomma qual'è il caso?»
La ragazza sentendo questa frase rimase scioccata dicendogli di stare tranquillo e di aver placato la sua irrefrenabile voglia.
«Ah allora vado?»
«Si Shinichi, ci sentiamo... Scusa se non ti accompagno fuori ma capirai a quest'ora ci sarà diversa gente e mi vergogno un pò ad uscire vestita così...»
«Tranquilla figurati eheheh» disse il ragazzo aprendo la porta.
"Non ha pensato che occorrono le mie chiavi per aprire il cancello ihihih probabilmente ora entrerà nuovamente per le chiavi ma io lo tratterò dentro... Siiii, inizierà il bello"

Ran era in procinto di scavalcare quando vide aprire la porta e uscirne il suo amato. A quel punto disse «Shinichi...»
«Ran... E tu che ci fai qua?»
"Ran? Cambio di programma... Meglio uscire di casa" dopo aver pensato questo la ragazza aprì la porta ed uscì.

«Allora avevo visto bene... Pensavo si vestisse durante la tua permanenza e invece sarai stato tu a spogliarti... Shinichi, mi fai schifo!!»
«No Ran... Non è così...»
Ran non volle spiegato niente e disse alterata «Apri subito il cancello!!»
Misa non potè far altro che obbedire anche se era convinta che la sua reazione fosse stata diversa.

La ragazza raggiunse la rivale e indicandola disse
«Dovresti vergognarti... I ragazzi non si conquistano così... Cosa credi di fare facendo vedere le tue curve?»
«Le mie curve? Ah ti riferisci al fatto che sono in intimo? Scusami ma come ho già detto a Shinichi ho fatto la doccia poco fa e allora... E poi che fa ti scandalizzi? Dovresti essere anche tu così ihihi e poi inoltre è come se fossi in costume. Al mare come ci vai?»
«Cosa c'entra ora il mare? tu sei pazza!! e poi la doccia... ahahah si certo la doccia... Tu sei un'oca!!!»
«Non ti permettere più di insultarmi così!!»
«Invece posso anche perché la prima che si insulta sei proprio tu!! I ragazzi non se ne fanno niente di vedere solo un bel fisico» e poi avvicinandosi all'orecchio sinistro le disse «E poi Shinichi è mio!! Intesi?»
Misa udendo ciò non potè trattenersi dal ridere dopodiché le disse «Io non voglio tutti i ragazzi!! io voglio lui!! non faccio vedere solo le mie curve e inoltre ti ringrazio per aver affermato che ho un bel fisico ihihi sai? A differenza mia non sei affatto capace, cara mia...»
«Cosa vorresti insinuare?» disse Ran nervosa
«Semplice... Tu lo conosci da diversi anni e intanto non sei riuscita a fare niente mentre io ero sulla buona strada. Mi sarebbe bastato un altro pò e... Voglio risparmiarti ulteriori dettagli, cara mia ihihi»
«Misa, con la tua affermazione mi rendo conto che sei una escort!!!!» disse alterata la giovane Ran
«Ma cosa vuoi insinuare!!! Io non ho mai fatto una cosa simile... Lo amo alla follia, prima di lui mi piacevano altri ragazzi ed ho avuto qualche relazione dalla poca durata ma non mi sono mai spinta oltre, invece con lui è tutto diverso...» disse Misa con un tono basso e poi continuò alterata
«Non ti permetto affatto di paragonarmi alle escort, hai capito?»
«Non riesco a comprendere... Shinichi!!! Dimmi tu qualcosa!!!» disse Ran alterata.
Shinichi si trovava messo in disparte ad osservare il litigio delle due ragazze ma quando fu interpellato da Ran si avvicinò.

«Beh Ran... Lei è una cara amica, anche a lei conosco da diversi anni... Mi ha chiamato per risolvere un caso importantissimo, mi aveva fatto preoccupare ieri sera così mi sono recato qui questa mattina... Non c'è niente di male»
«Si ma ti ha detto cosa devi risolvere?»
«No, perché improvvisamente...»
«Cosa?» disse Ran alterata
«Mi ha detto che non occorreva più...»
«Ecco cosa sei, Misa... Sei perfida!!! Sei una vipera e... meglio che mi sto zitta ora...» detto questo Ran lasciò la villetta con classe.
«Ehi Ran...» disse Shinichi volendola seguire e Misa per farlo andare gli disse «Stai tranquillo, le passerà!» facendogli l'occhiolino.

«Ooooo Misà!! che succede? Qualche problema?» disse un suo amico passando di lì
«No Koichi stai tranquillo...»
«Ti ho sentito urlare con una ragazza... Brutta tipa quella lì»
«Già hai ragione»
«Cosa state dicendo?» disse Shinichi iniziando ad innervosirsi
«Aaaaah Misà!! Così mi fai impazzire, non ti avrò mai vista in intimo prima d'ora e dire che passo spesso» disse il ragazzo dopodiché fischiò.
"Non l'ha mai vista così? Questo vuol dire che ci sta provando con me!!!" pensò Shinichi guardandola dopodiché ripensò al bacio e alla frase "Stai tranquillo Shinichi... Non occorre più niente... Ho placato la mia irrefrenabile voglia"

A quel punto Shinichi prese il cellulare dalla tasca e notò di aver ricevuto degli sms; Li aprì accorgendosi di essere stato cercato da Ran la sera precedente.

«Misa ascoltami... Ho capito le tue intenzioni... Pensavo fosse tutto un caso, che ti fossi presentata così per caso, che il bacio non era programmato intenzionalmente e che, come al bar, avessi fatto tutto questo per smuovermi... Attendevo il tuo caso e tu invece mi hai deluso così... I tuoi sentimenti sono profondi e sono sincero... Se non avessi avuto Ran per la testa sicuramente avrei scelto te...»
«Shinichi, io ti aspetterò... Ritengo che la nostra coppia è più forte e solida di quella vostra...»
«Dai stai tranquilla Misà!! Mi ci metto io con te» disse Koichi facenodole un occhiolino.

Il giovane Shinichi si allontanò dall'abitazione e chiamò la giovane Ran al cellulare.


«E' occupato... Chissà con chi parla al cellulare»

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Chi è Koichi? Farà qualcosa ora che ha il campo libero? Perché Ran ha il cellulare occupato? Con chi starà parlando? Misa è realmente innamorata di Shinichi? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli.

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Capitolo 20
*** Appuntamento per chiarimenti ***


Ventesimo Capitolo (Appuntamento per chiarimenti)
 

Il giovane Shinichi si allontanò dall'abitazione della giovane Misa e chiamò Ran al cellulare.
«E' occupato... Chissà con chi parla»
Mentre camminava ripensava a quanto detto alla giovane Misa prima di andarsene.

//Flashback//

«Se non avessi avuto Ran per la testa sicuramente avrei scelto te...»

//Fine Flashback//

Il ragazzo sapeva di aver detto una frase orribile ma si era convinto del fatto che questa frase l'avrebbe calmata; Con questa frase, secondo lui, Misa sarebbe uscita di scena proprio perché essendo totalmente innamorata avrebbe capito.

«Si Shizuka... E' questo che mi fa più che altro innervosire...» disse Ran parlando al cellulare con una sua amica, incontrata nell'ultimo caso risolto dall'amato ragazzo.
«Comunque io credo nella vostra coppia...»
«Tu sei veramente forte...»

Intanto Shinichi si stava dirigendo verso l'abitazione della giovane Ran convinto di trovarla quando incontrò una giovane ragazza che già conosceva.

«Ehi Shinichi!!»
«Ciao Sonoko...»
«Che ci fai qui? Non hai più casi da risolvere così invece di fare il vagabondo sei tornato qui?»
"Già lei non sa del mio rimpicciolimento e dell'organizzazione criminale..." pensò e disse «Che spiritosa eheh comunque ti sbagli, devo risolvere un caso molto importante... Il caso del mio cuore».
Dopo aver detto questa frase il giovane si mise a correre salutandola con il movimento della mano destra.
«Eh? Ciao Shinichi...» disse la ragazza pensando "Che strani i detective... Per fortuna mi sono scelta un karateca".

«Ci sentiamo Shizuka»
«Si, tranquilla ihih dobbiamo aggiornarci»
Detto questo Ran chiuse la conversazione. Si accorse di aver ricevuto degli sms e aprendoli notò di essere stata cercata dal suo amato Shinichi, così decise di chiamarlo e il ragazzo non tardò a rispondere.

«Shinichi, questa volta mi hai risposto» disse Ran alterata.
«E' normale... Raaaan io ci tengo a te»
«Shin, parliamo di presenza... Ci vediamo in gelateria? Quella famosa gelateria...»
Il giovane intuì che la ragazza si riferiva alla gelateria dove è stato sorpreso baciarsi con Misa e disse «Ok, fra circa mezz'ora lì»
Dopo essersi accordati i due chiusero la conversazione incamminandosi presso il luogo pattuito.

«Misà hai deciso di entrare? Dai che ti seguo»
«Oooo statti dove sei, ma non l'ho capito... Cosa vorresti fare? L'unico ragazzo che può vedermi così e toccarmi è Shinichi... Quindi statti dietro il cancello» detto questo la ragazza entrò nella sua casa sbattendo ferocemente la porta d'ingresso.
«Ah ok... Ok Misà» disse allontanandosi e pensando "Shinichi eh? Allora quello era Shinichi Kudo... Ora vedremo..."

"Sono ancora innamorata di lui... In amore è imbranato ma non importa... È così tanto dolce ma perchè si è intromessa Ran?" pensò la ragazza che per congedare l'amico impiccione sbattè ferocemente la porta e andò a vestirsi tranquillamente in camera.

Dopo mezz'oretta i due ragazzi si incontrarono all'entrata della gelateria.

«Raaaan»
«Ciao Shinichi... Non pensavo di vederti solo...»
Il ragazzo si inginocchiò davanti la ragazza e disse «Ran, dai capiscimi... Io ci tengo a te, troppo...»
«Si ok Shinichi... Ora però entriamo... Non dobbiamo fare spettacolo davanti l'entrata per accogliere nuova gente... Non ci pagano per questo»

Shinichi comprese dalla frase di Ran un leggero malessere e decise di assencodarla e di entrare e così i due si sedettero e cominciarono a discutere.

«Shinichi... Ti ho aspettato per troppo tempo... Quando sei tornato piccolo hai finto diverse volte ed ho sofferto non sai quanto... Poi ho saputo la verità, sei tornato grande... Ho lottato con mio padre per averti... Ora lui si è arreso e ti ritrovo dispiaciuto per una oca...»
A quel punto la ragazza fu interrotta dal ragazzo «Non è un'oca!!!»
«Shiiiiin lasciami finireee... Ci tieni a me?»
«Si Ran... Ci tengo e dovresti averlo capito»
«Dovrei averlo capito? Tsk come sentiamo... La dimostrazione è che ti trovo a casa di una che gira in intimo vero? Dimmi... Gliel'hai fissato tutto il tempo? Com'è?»
«Ran... Non alzare la voce...» appena il giovane terminò di dire ciò ricevette un sms.
«Ho sentito la vibrazione del tuo cellulare... Dai rispondi... Se è un messaggio, su dai rispondi... Leggi e rispondi!!»
«Ok...» il ragazzo preoccupato estrasse il suo cellulare dalla tasca. Vide di aver ricevuto un sms da Misa e lo aprì.

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Ran perdonerà Shinichi? Cosa ci sarà scritto nel messaggio? Come reagirà Ran? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli.

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Capitolo 21
*** Trascorrere del tempo insieme ***


Ventunesimo Capitolo (Trascorrere del tempo insieme)
 

Il ragazzo preoccupato estrasse il suo cellulare dalla tasca. Vide di aver ricevuto un sms da Misa e lo aprì.
"Volevo vincere la partita ma non sono riuscita nel mio intento... Credo che molto presto ce la faremo a stare insieme... Ti vorrò sempre e ti aspetterò... Sono ancora innamorata... Pazzemente tua al tuo ritorno <3"

La ragazza si voltò verso il cellulare riuscendo a leggerne il contenuto.
«Visto? Visto Shinichi?»
«No perchè non hai visto niente...» detto questo il ragazzo cancellò tutti i messaggi ricevuti e inviati dopodiché andò nella sua rubrica e cancellò il contatto denominato Misa.
«Shinichi...» disse a basso tono la ragazza che colta di sorpresa fu baciata dal giovane.
La ragazza ricambiò per qualche secondo dopodiché lo respinse dicendo
«Eh no caro... Tu devi promettermi che non la sentirai più...»
«Ran, questa è la dimostrazione del fatto che non voglio più sentirla... Quando partiamo? Ricordi? Dobbiamo parlarne»
«Shinichi non saprei... Non mi sento tanto pronta... Non più dopo tutto quello che ho visto»
«Capisco amore... Prima o poi capirai»
Sentendo ciò Ran non disse nulla; il suo intento era quello di trascorrere un pomeriggio sereno con lui in modo da capire realmente se il ragazzo ci teneva o meno. Shinichi non udendo risposta dalla ragazza decise di troncare il discorso, così i due presero un gelato dopodiché passarono il pomeriggio insieme per le strade di Tokyo.

«Tokyo è veramente una splendida città... A mio avviso gli occidentali perdono qualcosa di veramente stupendo» disse emozionata la giovane ammirando la città.
«Si Ran, è vero ma anche noi possiamo benissimo invidiarli ihihih»
Ad un certo punto la ragazza ricevette una chiamata; si trattava di suo padre.

«Ciao Ran»
«Papà strano che mi chiami... Dimmi»
«Domani ho intenzione di partire... Torno da tua madre, ha un pò di tempo da trascorrere con me e forse è la volta buona»
«Davvero? Woooow»
«Si... Prima che parta vorrei stare un pò con te... Puoi tornare a casa?»
«Tranquillo papà» disse la ragazza un pò triste.
Appena chiuse la conversazione, spiegò la situazione al ragazzo dopodiché lo congedò.


«Mi dispiace Shinichi... Voglio stare con lui in modo che non parte nervoso... Magari è la volta buona ihihih»
«Tranquilla Ran... Capisco...» disse il ragazzo amareggiato pensando "menomale che suo padre aveva capito tutto...".

Congedata la ragazza, Shinichi decise di tornare a casa quando, durante la strada di ritorno, un tizio a bordo di un motore gli puntò la pistola.
«Shinichi Kudo... Non fare un passo falso o sei morto»

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Cosa pensate di questo Shinichi romantico? Ran lo ha già perdonato in parte? Lo perdonerà del tutto? Goro dovrà realmente partire? Perché l'individuo a bordo del motore puntò la pistola al giovane Shinichi Kudo? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli.

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Capitolo 22
*** Il tragitto di Koichi ***


Ventiduesimo Capitolo (Il tragitto di Koichi)
 

Il ragazzo, dopo aver congedato Ran, decise di percorrere la strada di ritorno a casa quando un tizio a bordo di un motore gli puntò la pistola.

«Shinichi Kudo... Non fare un passo falso o sei morto»
«Ma tu sei Koichi, l'amico di Misa... Cosa vuoi da me?»
Il ragazzo a quel punto scese dal motore puntando continuamente la pistola verso Shinichi e avvicinandoglisi disse «Brutto stronzo ma come ti permetti a comportarti così con quella ragazza»
«Non capisco... Cosa vuoi» rispose alterato.
«Voglio che ti levi di mezzo...» detto questo, il ragazzo continuò, con una mano, a puntare la pistola a Shinichi e con l'altra mano gli sferrò un pugno alla pancia; Shinichi perse i sensi ma prima di cadere fu preso da Koichi, il quale per prima cosa rimosse la batteria dal cellulare di Shinichi per non farsi rintracciare dopodiché caricò il ragazzo svenuto nel suo motore.

Anche se per Koichi era rischioso percorrere la strada con qualcuno privo di sensi si sentiva il dovere di completare questo suo gesto.
Gli mise un casco e se lo caricò dietro facendogli tenere le sue mani ben strette all'addome del ragazzo in guida così da farlo sembrare un amico a bordo ma soprattutto sveglio e non svenuto.
I pensieri di Koichi corrispondevano al vero perché furono molti ad osservarli ma tutti erano convinti del fatto che non c'era niente di sospetto.
Anche se la posizione della testa di Shinichi faceva trapelare qualcosa, dato che era inclinata sopra la spalla di Koichi, il ragazzo stesse attento a non far avvicinare i curiosi, evitando strade più o meno trafficate.

"Dannazione, ho fatto male i conti... Sta per terminare la benzina..." pensò ad un tratto tranquillizzandosi subito dopo perché a poca distanza c'era un distributore.

La giovane Ran tornò a casa e aprendo la porta fu accolta dal padre.

«Figliola eccoti di ritorno»
«Si papà ihihih» disse la ragazza sorridendo anche se in realtà era nervosa e pensava "di certo non sarei tornata ora a casa... Se solo non mi avessi chiamata".
«Beh come sai devo partire... Voglio assicurarmi che non intendi fare...» disse l'uomo con un tono prolungato di sospensione.
«Cosa papà?» domandò la ragazza perplessa.
«Beh figlia mia... Sei ormai adulta e sai certe cose...» disse il padre cercando di fargli capire il tutto indirettamente.
«E quindi? Papà...» disse la figlia sorpresa.
«Figlia mia... Dimmi»
«No dicevo... E quindi?» disse la ragazza perplessa.
«Non fare porcate con il vagabondo ne con qualche altro ragazzo...» disse l'uomo con un tono serio.
«Ahahah ma papà figurati... Queste cose le lascio fare a te, dato che vai a trovare mamma» detto questo con un tono sorridente fu occhiata male dall'uomo.
«Comunque le valigie sono quasi pronte... Non abbiamo avuto modo di parlare del viaggio precedente...» disse il padre come per cambiare argomento.
«Si papà è vero...» disse la ragazza che intanto si dirigeva in cameretta con il padre.
«Sediamoci nel tuo letto» disse l'uomo che fu seguito dalla ragazza.
«Dimmi papà» disse la ragazza cominciando a preoccuparsi.

Koichi riuscì a raggiungere il distributore con un filo di benzina.
"Non devo far capire niente se no qui mi fanno saltare tutto il piano... Fortunatamente sono riuscito a nascondere la pistola prima..." pensò il ragazzo avvicinandosi al distributore.
«Buona sera»
«Buona sera... Quanto?»
«10 yen» disse il ragazzo, prendendo il suo portafoglio ma prestando molta attenzione per non far cadere il ragazzo di dietro svenuto.

Mentre il benzinaio stava rifornendo la moto, diversi passanti si insospettirono dello stato di Shinichi, pur non riconoscendolo dato che aveva un casco.

«Ehmm... Questo ragazzo ha bevuto un pò troppo così lo sto portando a casa...» disse Koichi capendo di essere osservato in modo sospetto e così per evitare problemi decise di fare la prima mossa.
«Tranquillo giovane, l'avevo intuito... Aah se non ci fossi tu... I giovani di oggi sono tutti troppo ingenui...»
«Direi quasi tutti ahahah» rispose Koichi che fuggì dopo il rifornimento.
Quando la moto si distanziò un uomo scese dalla sua vettura e si diresse verso il benzinaio.
«Questo tizio mente...» disse un uomo con un cappello mentre stava scendendo dalla sua vettura al tizio che doveva rifornirla.
«Si, lo penso anch'io ma è meglio assecondare certa gente...» rispose il benzinaio.
L'uomo a quel punto si tolse il cappello e il benzinaio rimase stupito.
«Ma lei... Ma lei è il famoso»
«Si esattamente, veda di non fare molta pubblicità» rispose l'uomo.

«Sono andato a Londra per trovare tua madre... Non è stato affatto un appuntamento roseo...»
«Come?? Uff papà avete litigato anche questa volta» disse la ragazza pensando "certo come se non ci fossi arrivata prima..."
«Si, cara... Il discorso è diverso però...»
«Dimmi papà... Racconta»
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Koichi dove avrà intenzione di portare Shinichi? Cosa sarà successo precedentemente a Londra? Chi sarà mai l'uomo che è sceso dalla macchina a fine capitolo? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli.

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Capitolo 23
*** Un caso di omicidio a Londra ***


Ventitreesimo Capitolo (Un caso di omicidio a Londra)
 

Goro e sua figlia stavano nella camera della ragazza seduti nel letto; La figlia era impaziente di sapere cosa era accaduto nel viaggio precedente del padre anche se aveva continuamente per la testa Shinichi mentre il padre era impaziente di terminare il racconto tanto per sapere il parere della ragazza.

«Appena sono giunto a Londra ho trovato tua madre... Era felice di avermi rivisto, anche se non lo dimostrava... Stranamente il primo periodo siamo stati bene insieme ma poi c'è stato un delitto che ha cambiato il clima»
«Come un delitto?» disse Ran sconvolta.
«Si, è stato brutalmente assassinato un suo amico... Si chiamava Bruce»
«Un inglese?»
«Si, esattamente...»
«Uff.... Si parla sempre di omicidio... Ma perché?» disse la figlia seccata.
«L'indiziata principale era un'amica di tua madre, anche lei inglese, chiamata Rachael»
«Cosa? Perché? Perché era l'indiziata principale?» disse Ran meravigliata.
«Beh è semplice... Bruce e Rachael hanno avuto una relazione poco tempo prima... Anche se la donna non voleva più averne a che fare, l'uomo si faceva perdonare sempre data la sua insistenza... Nonostante fosse insistente, lui era molto gentile con lei, le voleva troppo bene ma lei non lo sopportava più»
«Cosa? Papà questi sarebbero degli indizi?» disse la ragazza perplessa.
«Eri, pensandola come te, voleva cercare in tutti i modi di scagionarla ma la Polizia di lì era ostinata... Per loro la colpevole era Rachael, anche perché lei è stata l'ultimo incontro della vittima...»
«Scusa papà ma come si può sapere una cosa del genere? Non mi dirai che i satelliti controllavano la sua vita spero...» disse la figlia con molto sarcasmo.
Goro udendo ciò dalla figlia pensò "Ecco... Questa probabilmente è colpa del vagabondo... Le sta facendo il lavaggio del cervello con ragionamenti privi di senso logico".
Decise comunque di evitare discorsi inutili e riprendere il racconto così disse «Lui aveva il vizio di salvare tutte le conversazioni avute via internet o via sms... Non tutti lo sapevano ma quando la Polizia l'ha capito... Rachael è stata l'indiziata numero 1»
«Che storia assurda...» disse la figlia terrorizzata.
«Alla fine la Polizia è riuscita ad ottenere il mandato così iniziarono a perquisire l'abitazione della donna e a quel punto, accidentalmente, è caduto il luminol nel pavimento ed è stata riscontrata la traccia di sangue della vittima e così Rachael è stata costretta a parlare e a confessare»
«Assurdo... Ma comunque non credo sia stato accidentale... Probabilmente avevano già intenzione di usarlo...» disse la ragazza volendo esporre la sua tesi ma l'uomo contraccambiò dicendo «Non credo affatto... Secondo la Polizia Bruce era morto a casa sua e non nell'abitazione della ragazza, come invece è stato, pertanto non avevano motivo di usarlo...».
La ragazza udendo ciò continuava ad essere titubante e disse «Certo... E allora perché portarlo?».
A quel punto l'uomo volle tagliare corto e disse seccato «Non importa... Alla ragazza è stato rivelato questo...»
«Che mondo... E mamma come l'ha presa?» disse a quel punto la ragazza triste.
«Tua madre non la può più perdonare.... C'è rimasta molto male... L'ho tranquillizzata per un pò di tempo ma poi mi ha chiesto di tornare qui in Giappone... Probabilmente le sono stato poco utile... Domani tornerò da lei e si vedrà»
«Papà sarà la volta giusta ihihih»
«Lo spero... Comunque sono le 23 e mezza... Buona notte» detto questo l'uomo abbracciò la figlia che ovviamente ricambiò e dopo un pò abbandonò la stanza per andare nella propria a dormire.

Mentre Goro raccontava la vicenda, Koichi stava per giungere a destinazione.
Dopo tempo, finalmente, il ragazzo riuscì ad arrivare; Si trattava di un sotterraneo disperso dalla città di Tokyo, situato esattamente in periferia.
Shinichi era ancora privo di sensi così Koichi gli rimosse il casco e se lo caricò in spalla pensando
"E' tutto così semplice" dopodiché entrò nel sotterraneo e pogiò Shinichi per terra in una stanzetta. Il ragazzo, dopo aver portato l'ostaggio nella stanzetta, decise di legarlo dopodiché rimase a fissarlo in attesa del suo risveglio.

Intanto un uomo, terminato di pagare dal benzinaio, entrò nuovamente nella sua vettura.

«Caro a cosa pensi?» disse una giovane donna seduta nel lato passeggieri vicino il posto di guida.
«C'era un qualcosa di strano in quell'individuo...» rispose pensieroso.
«Ti riferisci al ragazzo che guidava il motore o l'altro dietro?»
«Diciamo entrambi cara...»

Mentre i due rimasero a discutere posteggiati altri dietro suonavano il clacson per farlo avanzare così l'uomo decise di accendere la macchina e andare via.

«Dai caro... Hai sentito il ragazzo, no? Probabilmente avrà bevuto e lui si è offerto di accompagnarlo»
«Si tesoro avrai ragione tu... Sarà così...» disse l'uomo e subito dopo cominciò un nuovo argomento dicendo
«Allora che si fa? Lo andiamo a trovare?»
«Si certo, siamo venuti per questo ihihih chissà come reagirà»
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La Polizia avrà risolto il caso per caso? (scusate il gioco di parole ihihih) Goro ed Eri torneranno insieme? Cosa vorrà Koichi da Shinichi? Perché proprio un sotterraneo? Chi saranno i due all'interno della vettura? Chi devono incontrare? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli.

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Capitolo 24
*** Futili motivi ***


Ventiquattresimo Capitolo (Futili motivi)
 

La vettura con a bordo un uomo e una donna stava ormai giungendo a destinazione.

«Siamo quasi arrivati...» disse l'uomo.
«Si lo so tesoro... Cosa ne diresti se prima passiamo dal dottore Agasa?» disse la donna ironicamente e l'uomo accettò senza esitazione.

Il cambio di tragitto fu breve e i due giunti sul luogo scesero dalla macchina; La donna si diresse verso il campanello facendosi aprire dal proprietario corrispondente al nome di Hiroshi Agasa.


«Ehiii Yukiko ma che sorpresaaa» rispose un simpatico scienziato mentre stava aprendo la sua abitazione.
«Holà... Io e mio marito siamo tornati» disse la donna vedendo la gioia del padrone di casa nell'accoglierli.
«Yusaku vedo che ci sei anche tu ihih siete tornati per vostro figlio Shinichi, non è così?» disse allegramente il dottore.
«Si, beh vedi... Entrare nell'agenzia del detective Mouri per salutare nostro figlio... Beh... Come sai Goro e sua figlia non sanno della vera identità di Conan eheh» disse l'uomo confuso.
La moglie, per rafforzare la tesi del marito disse «Si così abbiamo deciso di passare quì... Pensavamo di trovarlo e invece...»
«Veramente Ran sa tutto e Shinichi è tornato adulto... Non lo vedo da allora...» disse frettolosamente il proprietario di casa.
«Come è tornato adulto? E la banda?» disse Yusaku agitato.
«L'organizzazione è tutta in galera... Finalmente si sta in pace»
«Cooosa? E non mi dice niente? Perché non ci ha avvisato?» disse triste la madre di Shinichi.
Il dottor Agasa a quel punto si ricordò di qualcosa di molto importante e disse
«Dovete capirlo... Avrà avuto vari impegni e poi è normale eheheh se c'è l'amore» ma il suo pensiero era ben diverso. In realtà pensava "Come potevo dire a suo padre che il figlio ha sospettato di lui... Anche Shinichi non può dirglielo... Molto probabilmente nel suo profondo deve essere deluso del fatto che la sua mente ha sospettato del padre e non ha il coraggio di sentirlo... Quella volta, un membro dell'organizzazione l'ha convinto, anche se per un breve lasso di tempo, che il capo di quella losca banda era proprio suo padre... ".
L'uomo rimase per diverso tempo immobile a pensare tanto che non rispondeva più ai due ospiti.
Quest'ultimi stavano per cominciare a preoccuparsi quando, ad un certo punto, l'uomo scosse la testa, come per tornare sulla terra, segno che aveva smesso di pensare.

«Finalmente dottore... Allora che facciamo?» disse Yukiko.
Suo marito prese il cellulare e compose un numero dopodiché disse «Beh il cellulare è spento... Probabilmente è con Ran»
«Ma si sarà proprio così» rispose contenta la moglie pensando "Come passa il tempo...".

Il tempo trascorse in fretta e Shinichi aprì gli occhi rimanendo confuso e sconvolto.

«Dove sono...» disse il ragazzo dai pensieri offuscati. 
"Ricordo di aver salutato Ran e di essermi incamminato verso casa... Poi... Aaah vero, Koichi col suo motore e la pistola... Deve avermi portato qui dato che ho perso i sensi... Sono legato e non posso nemmeno muovermi" pensò il ragazzo agitandosi per cercare di liberarsi.

«Ciao Shinichi... Alla buon ora» disse Koichi per accogliere il ragazzo.
«Che ore sono?» disse l'ostaggio alterato.
«Sono le 23 e 25»
«Cosa ci faccio qui Koichi? Dove ci troviamo?»
«Avevo bisogno di parlarti lontano da tutto e da tutti... Questo è un sotterraneo»
«Un sotterraneo?» disse Shinichi sorpreso.
«Esatto caro il mio detective... Gira voce che questo posto apparteneva a qualche losca banda ma ora tutti i membri sono in galera pertanto ci siamo solo noi due» disse Koichi girando per la stanzetta.
«Come una losca banda?»
«Si esatto ma parliamo di cose più serie...»
«Eh?» disse Shinichi perplesso.
«Sei una merda... Quella ragazza si presenta in quel modo e tu la fai soffrire?» disse Koichi alzando il tono della voce.
«Adesso capisco perché mi hai portato qui... Vuoi capire cosa penso di Misa, vero?»
«Si ma non prendermi in giro... So già cosa pensi»

A quel punto Shinichi udì dei passi poco vicini; Era molto preoccupato ciononostante Koichi non gli dava peso.
«Non me ne frega niente dei tuoi rumori capito? Stammi a sentire!!» disse alterato Koichi che in preda alla confusione gli diede uno schiaffo. Shinichi non potendo fare niente decise di far ragionare il suo rapitore.
«Calmati Koichi... Non c'è motivo di agire così...»
«Stai zittooo!!! zitto!! Silenzio... Non accetto che mi vieni a dire cosa devo fare» rispose nuovamente alterato il ragazzo.
«Mi vuoi spiegare cosa intendi fare? Voglio proprio capire perché mi hai portato qui»
«Perché uno come te non può avere questa fortuna, questa gioia... Tu sei un vagabondo, ti definiscono così alcune riviste regionali, tu meriti di vivere solo e di non essere corteggiato» disse alterato l'ostaggio puntando la pistola alla tempia dell'ostaggio.
«Tu sei pazzo!! Mi vorresti uccidere solo perché Misa non ti calcola?»
«Misà!! Testa di cazzo non sai nemmeno pronunciare il suo nome... Questo è troppo»
«Vuoi sparare? Calmatiiii... Ragiona!!» disse Shinichi sconvolto. A quel punto è partito un colpo.
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Il dottor Agasa, Yusaku e Kukiko capiranno qualcosa? Shinichi aveva sentito realmente dei passi? Cosa succederà nei prossimi capitoli?

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Capitolo 25
*** Amore di gioia, amore distruttivo ***


Venticinquesimo Capitolo (Amore di gioia, amore distruttivo)

  
Gli agenti di Polizia Taru Takagi e sua moglie Miwako Sato erano molto contenti.
Anche se nel loro ultimo caso risolto insieme la donna rimase stupita dal comportamento sciocco dell'uomo, lei era ugualmente felice di averlo scelto; Lo preferiva agli altri suoi amici e colleghi perché per lei, quel ragazzo era ciò che desiderava da tempo.


//Flashback//

«Pronto ispettore, mi dica» disse l'agente rispondendo velocemente al suo cellulare.
«Takagi sono Sato... Prima di rispondere alle chiamate controlli chi ti cerca? Comunque puoi dirmi dove vi trovate tu e i rinforzi?»
«Io sto per imboccare una galleria... Ho raccolto una testimonianza che affermava di averlo visto passare per lì»
«Eeeeh? Ma scusa è affidabile?» disse l'agente a basso tono per non farsi sentire dall'ispettore.
«Si perché i bambini non mentirebbero mai ad un pubblico ufficiale...»
"Ok... Meglio che non lo dico all'ispettore... Ma è scemo??" pensò dicendo «Abbiamo il sospetto si stesse dirigendo al parco»

//Fine Flashback//

Per i due questa era una notte di fuoco; Stavano veramente bene insieme.
Si trovavano entrambi nel letto matrimoniale e Takagi pensava a tutto ma non al pensiero che proprio quella notte l'avrebbe messa incinta. Era cominciata una nuova giornata; L'orologio della camera segnava 00:01 ed è stato proprio in questo minuto che il ragazzo ha fatto quell'enorme passo.
I due continuavano a divertirsi ignari di tutto ciò che stava già accadendo o era già accaduto; Qualcosa che avrebbe scosso la loro vita ma non solo.

Intanto nella casa di Agasa si respirava una strana aria di tensione. I due corrispondenti al nome di Hiroshi e Yusaku stavano realmente cominciando a preoccuparsi.

«Shinichi ha ancora il cellulare spento...» disse Yusaku interrompendo il gioco della console.
«Non saprei proprio che pensare...» disse il dottore iniziando a preoccuparsi.
«Anche voi siete stati giovani, cosa ci può essere di strano ihihih Ora Yusaku vuoi riprendere a giocare?» disse la bella donna per distogliere i due uomini da brutti pensieri.
"Mi chiedo a questo punto se Goro ne è consapevole..." pensò il dottore mentre guardava i due giocare.

Il proiettile fuoriuscì dalla pistola. Koichi aveva sparato ma fortunatamente riuscì, prima di premere del tutto il grilletto, a cambiare angolazione in modo da non colpire il povero ostaggio.
«Pensavo di essere giunto alla fine dei miei giorni...» disse Shinichi con un tono molto secco provocato dallo spavento.
«No mio caro... Voglio spiegato per bene cosa provi per Misa...» disse il ragazzo posando la sua pistola.
A quel punto l'ostaggio legato decise di parlare.
«Misa... Io non provo niente per lei... Siamo semplicemente amici ed ho intenzione di chiarirmi per farle capire che io provo qualcosa per Ran... Io amo Ran!!» all'udire ciò Koichi rimase meravigliato ma non disse nulla; Preferì udire quanto aveva da dire il giovane.
«Te lo dico chiaramente... Mi dispiace per quanto è successo ma sappi che marcirai in galera, come è giusto che sia... L'hai fatto per amore, lo so... Ma non è un gesto corretto pertanto meriti solo questo... Non si gioca così con la vita umana».
«Bastardo!! Parli proprio tu che giochi con i sentimenti!! Lei ti ama e tu ancora fingi di non capirlo... Io non voglio che soffra... Io la amo e non è corrisposto... E poi... Quando ti voleva la tua amica Ran pensavi solo a fare il vagabondo... Girovagavi di qua e di là ma per che cosa? Il mondo è in rovina a causa di gente come te... Gente che crede di sapere tutto... Che crede di aiutare sempre il prossimo quando invece in realtà porta solo sfortuna di qua e di là... Sai che ti dico? Ben ti sta... Punterei molto volentieri la pistola su di te per toglierti di mezzo... Uno come te, io mi chiedo... Perché esisti? Chi ti credi di essere?»
Shinichi udendo questa frase chinò la testa e disse «Io da solo non sono nessuno... Sono un semplice essere umano come te ma nell'insieme siamo gli abitanti di questo pianeta... Tutti abbiamo momenti si e momenti no... Hai molta rabbia dentro, rabbia lacerata dal dolore e ciò prova che hai molto dolore... Dolore provocato dall'amore... L'amore a volte è un sentimento distruttivo per il semplice fatto che l'uomo non sa domare il proprio istinto animalesco» detto questo al giovane uscirono delle lacrime dagli occhi.
Quando Shinichi terminò di parlare, Koichi in un impeto di rabbia lo prese per la maglietta. Era in procinto di sferrargli un pugno in faccia quando udì un leggero rumore lì vicino.


"Bip bip bip".

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"I due continuavano a divertirsi ignari di tutto ciò che stava già accadendo o era già accaduto; Qualcosa che avrebbe scosso la loro vita ma non solo." ---> E' una semplice frase di effetto o nasconde ben altro? Shinichi ha ammesso di amare Ran, l'ha fatto solo per evitare di essere ucciso? Hanno sentito realmente un leggero rumore? Cosa significa "Bip bip bip"? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli.

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Capitolo 26
*** Momenti di panico ***


Ventiseiesimo Capitolo (Momenti di panico)

  
Quando Shinichi terminò di parlare, Koichi in un impeto di rabbia lo prese per la maglietta. Era in procinto di sferrargli un pugno in faccia quando udì un leggero rumore lì vicino.

«Merda c'è qualcuno... Come è possibile?» disse Koichi alterato stringendo la maglietta dell'ostaggio.
"Bip, bip, bip" era questo il rumore presente nella stanzetta.
«Koichi ti sbagli... Ci siamo solo noi 2... Hanno piazzato una bomba!!!» disse alterato Shinichi.
«Come una bomba?» disse Koichi sorpreso allontanandosi leggermente da Shinichi.
«Dove vaiiiiii? Torna qui... Liberami!!!» disse l'ostaggio urlando a squarcia gola.
«Si, hai ragione... Dovrei liberarti... Si, ti libero... Così capirai che non c'entro niente con la bomba» disse pensando "Magari così non avrà intenzione di arrestarmi...".
Detto questo Koichi si avvicinò lentamente a Shinichi cercando di slegarlo.

"Bip bip bip" questo è il suono emesso dal timer della bomba pronta ad esplodere da un momento all'altro; Il tempo scorreva ormai inesorabilmente.

«Muoviti cazzo... Non abbiamo più tempo!!»
«Si sto per fare... Ecco fatto...» dopo che Koichi disse ciò si mise a correre verso l'uscita.
«Aspetta Koichi... Non correre» disse Shinichi con un tono normale anche se ormai era molto tardi perché Koichi non riusciva più a sentirlo o forse non voleva semplicemente ascoltarlo.

«Ecco, sento il venticello proveniente da fuori... Mi manca poco per uscire...» disse Koichi avvicinandosi sorridente verso l'uscita del sotterraneo ma appena giunse all'aria aperta fu travolto da un problema più grosso di lui; Un proiettile sparato a distanza gli trafisse il petto.
Il ragazzo cadde a terra privo di vita.


«Perfetto capo... Ho sparato al ragazzo geloso ed insistente... Che si fa?» disse una voce femminile nel terrazzo di una palazzina distante con un fucile e con una ricetrasmittente in collegamento con il suo capo.
«Tu ora niente...» rispose un soggetto molto calmo con un tono di voce molto sicuro.
«Come niente? E Shinichi Kudo?»
«Quel ragazzo ci farà comodo anche vivo... Vedrai, tutto andrà come previsto»
«Che ne faremo del corpo di quel ragazzo?»
«Tranquilla Chianti... Vedi, è una fortuna che non ti hanno arrestato... Ora ci sbarazziamo noi di quel corpo»
«Ok Pernod» disse Chianti decidendo di restare alla sua posizione per vedere come si sarebbero sbarazzati del corpo.

"Bip bip bip".
"Vediamo... Ci sarà quasi sicuramente un'uscita secondaria... Un'uscita non controllata da qualcuno... È ovvio che coloro che hanno piazzato la bomba mi stanno attendendo fuori" pensò il giovane ostaggio perlustrando la zona a lui circostante.

Intanto a casa Takagi, i due avevano finito di divertirsi e Taru si era diretto in bagno. Mentre quest'ultimo era impegnato altrove, la donna gli accese il cellulare notando qualcosa di sospetto.
«Taru, da quanto tempo non senti tua nipote?»
«Intendi Misa? Perché me lo chiedi Miwa?»
«Perché quando sei entrato in bagno ho acceso il cellulare ed ho visto che hai ricevuto un suo sms... Il mittente è proprio lei...» disse Miwa curiosa.
«Effettivamente non la sento da un pò di tempo... Vediamo cosa voleva dirmi...» disse Taru prendendo il suo cellulare.
"Zio aiuto...". Taru leggendo il contenuto rimase sconvolto.
«Amore devo correre da lei» disse uscendo velocemente dalla stanza.
«Aspettami...» disse Miwa ma non fu ascoltata minimamente dall'uomo che prese la propria macchina per dirigersi dall'adorata nipotina.
"Misa sto arrivando..."

"Bip bip bip"
"Cosa faccio? Seguo Koichi... Non mi resta altra scelta..."

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Cosa pensate della morte inattesa? Vi sareste mai aspettati di questo attacco a sorpresa? Cosa succederà? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli.

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Capitolo 27
*** L'astuzia di Pernod ***


Ventisettesimo Capitolo (L'astuzia di Pernod)

  
La killer Chianti rimase ad osservare l'entrata del sotterraneo sopra il terrazzo di un'abitazione.
"Non ce la faccio più ad aspettare... Quando si decidono a rimuovere questo corpo..." pensò la fredda donna.
Poco dopo, un camion degli spazzini giunse sul luogo in cui aveva perso la vita il povero ragazzo.


«O no, ci hanno scoperto... Che ci fanno gli spazzini qui?» disse Chianti sorpresa.
«Ferma e non sparare...» disse una voce emessa dalla sua trasmittente.
«Pernod? È un piano elaborato da te?»
«Si, quelli a bordo del camion sono nostri uomini...»
«Piano astuto...»
«Non hai visto niente... Beh hai rispettato per bene le direttive... Questo è un delitto perfetto...» disse l'agghiacciante voce emessa dalla ricetrasmittente della donna.
A quel punto Chianti si meravigliò ma comprese in fretta.

"Ecco perché mi aveva ordinato di sparargli solo quando avrebbe raggiunto il tappeto... A questo punto con il camion porteranno il corpo e il tappeto in modo da far sparire tutte le tracce" pensò la donna e disse «Toglimi una curiosità... Dove sono diretti il corpo e il tappeto?»
«Nel nostro inceneritore...» disse l'uomo con un tono freddo.
«Sei molto astuto... Mi domando come hai fatto a farti arrestare...» 
«Cara Chianti... Per fortuna eri in missione quei giorni... Vedi... Io mi sono fatto arrestare apposta...»
«Come? Come apposta?»
«Si... Credi che uno come me non ha amicizie in polizia? È stato un gioco da ragazzi evadere... Ora tutti sono convinti che sono in galera e quindi sono insospettabile e posso portare al termine la mia missione... Ah comunque ti sto dicendo tutto questo perché queste trasmittenti sono sicure contro qualsiasi intercettazione...»
«Noto che sei più in gamba di Gin...»
«Gin deve farne di strada per essere al mio livello»
«Capisco... Il camion se ne sta andando... E Shinichi?» disse agitata la donna.
«Per Shinichi tranquilla... Ero indeciso se ucciderlo o meno ma dato che non sa della morte di Koichi e dato che i nostri uomini se ne stanno andando può restare in vita... E' un bene perché la semplice morte non sarebbe buona per lui...... Lo faremo soffrire... Ho in serbo una bella sorpresa... E non solo a lui...»

"Non sento più il timer della bomba... Devono averla disattivata a distanza... Si tratta di professionisti..." pensò Shinichi che decise di percorrere lo stesso tragitto di Koichi.

Intanto l'agente di Polizia Taru Takagi si stava avvicinando all'abitazione della giovane Misa.


«Ti proteggerò...» disse a bordo della sua macchina.

Giunto sul luogo notò il cancello aperto così decise di aprire molto lentamente la porta d'ingresso.

"A prima vista tutto è apposto..." pensò l'uomo decidendo di controllare la camera da letto della ragazza.
«Non c'è... È molto strano...» disse agitato l'uomo che in quel momento ricevette una telefonata.
«Pronto»

«Koichi... Koichi dove sei?» disse ad alta voce Shinichi dopodiché pensò "Se n'è andato senza avvisarmi... Dove mi trovo? Che zona è questa?".

«Amore come sta Misa?» disse l'agente Sato al telefono.
«Nessuna novità... A casa sua non c'è e sono molto preoccupato... Il suo sms mi chiedeva di aiutarla... Dobbiamo trovarla...» disse l'agente Takagi.
«Si, hai ragione Taru... Ma prima di allarmarci del tutto aspettiamo un pò... Magari è semplicemente uscita...»
«Amore io resto qua in attesa di novità...» detto questo chiuse la conversazione.

L'uomo perlustrò molto attentamente la casa; Non c'era niente di anomalo.
A quel punto si ricordò di una frase detta giorni prima da Shinichi.


//Flashback//

Shinichi si era imbarazzato sentendosi al centro dei discorsi e così per distogliere un pò il suo imbarazzo si avvicinò a Takagi dicendogli a bassa voce «Carina tua nipote».

//Fine Flashback//

"Adesso ho capito... Forse Shinichi si è presentato a casa sua... Misa, non aspettandosi della sua visita, mi ha mandato un sms di aiuto ma poi parlando con lui hanno deciso di andarsene a casa sua... Ha spento il cellulare per non rovinare l'atmosfera e si è dimenticata del messaggio... Deve essere andata così..." pensò l'agente seduto nel divano della sua adorata nipotina.

Ad un certo punto il cellulare dell'agente cominciò a squillare.


"Dove sono? Non ci sono mai stato qui... Non mi piace questa zona... E poi quel Koichi che decide di sparire così..." pensò Shinichi preoccupato.

«Giovanotto, non si sta in giro a quest'ora della notte, sai?» disse un anziano signore che passeggiando incontrò il giovane Shinichi.

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Chi è Pernod? Che piano avrà elaborato? Takagi intuirà qualcosa? Chi è l'anziano signore che trovò Shinichi mentre passeggiava? Tutto nei prossimi capitoli.

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Capitolo 28
*** Convinzioni e preoccupazioni ***


Ventottesimo Capitolo (Convinzioni e preoccupazioni)


Mentre Shinichi vagava spaesato in una zona sperduta incontrò un anziano signore.

«Giovanotto, non si sta in giro a quest'ora della notte, sai?»
«Buona... Sera signore...» disse il ragazzo non sapendo come salutare l'uomo.
«Buon giorno forse sarebbe stato meglio ihihih comunque che ci fai qui?»
«Beh che dire... Una storia molto lunga eheheh»
«Sei di Tokyo?»
Sentendo questa domanda il ragazzo rimase perplesso e disse «Si ma come ha fatto a capirlo?»
«Non ci vuole molto... L'ho intuito dal tuo accento ihihih dai vieni... Per questa notte ti ospitiamo io e mia moglie... Da domani si vedrà»
«Signore non voglio approfittare...» disse il ragazzo declinando l'offerta.
«Preferisci forse stare qui? Daiii vieni su... Seguimi!!» disse il simpatico e misterioso anziano.
«Ok...» rispose il ragazzo convincendosi.

«Pronto con chi parlo?»
«Amore sono io... Novità?»
«No Miwa nessuna... Anzi si... Penso proprio che Shinichi e Misa ci abbiano voluto imitare questa notte... Per questo mia nipote ha il cellulare spento»
«Come? Eheheh certo...»
«Fidati, è come dico io...»
Detto questo chiuse la telefonata della moglie e decise di chiamare Shinichi.
"Anche il suo cellulare è spento... Ho ragione..."

«Dottore...» disse Yusaku interrompendo il gioco con la console che stava facendo con la moglie.
«Dimmi Yusaku»
«Beh... Te lo dico all'orecchio...» disse l'uomo avvicinandosi all'altro uomo e appena giunse al suo orecchio gli disse «Secondo te... Quanto ******* i due ragazzi?»
Questa sua questione era stata posta ad un così basso tono all'orecchio dell'altro uomo al punto da non essere certo di aver capito bene.
«Ma dico hai voglia di scherzare?» rispose alterato all'orecchio di colui che gli aveva precedentemente posto la domanda.
«No siccome si tratta di mio figlio eheheh»
"Ecco... Allora avevo capito bene..." pensò il dottore stupito dall'atteggiamento dell'uomo.
«Yusakuuu ma di cosa parlate? Perché Hiroshi è arrossito in quel modo?» rispose la donna spegnendo la console.
«Eheheh» fu così che risposero i due uomini.
«Beh ormai si è fatto tardi... Per stanotte restate a dormire qui da me, mi fareste una grande compagnia ihihih» disse così dolcemente il dottore che i due ospiti non poterono rifiutarsi.

La notte passo in fretta e il mattino era ormai evidente. Shinichi si trovava a dormire a casa di perfetti sconosciuti e non sapeva se fidarsi o meno.


"Non so... Questi due anziani signori non potranno aiutarmi per tornare a casa... Vedrò in giro se riuscirò a trovare qualche mezzo che mi porta a Tokyo..." pensando ciò il giovane detective abbandonò l'abitazione lasciando una lettera di ringraziamento.

Nella casa di Agasa, la donna ospitata dal dottore fu la prima a svegliarsi e decise di chiamare il figlio al cellulare.
«Amore, Shinichi ha ancora il cellulare staccato...» disse Yukiko preoccupandosi per la prima volta ma il marito cercò di tranquillizzarla.

Poco distante da lì, un agente di polizia rimase ad aspettare la sua adorata nipotina nell'abitazione di quest'ultima in attesa di novità. Anche se era stanco non poteva andare via perché aveva deciso che avrebbe atteso il suo ritorno. Data la tanta stanchezza dovette chiudere gli occhi e proprio in quel momento ricevette una telefonata.

Intanto Ran si svegliò dal sonno e salutò il padre che, con le valigie nelle mani, era pronto a partire.
«Ci vediamo al ritorno papà» disse la figlia lacrimando.
«Dai tesoro sii felice»
«Si papà divertitevi tu e mamma»
I due si abbracciarono forte prima di congedarsi e quando il padre era ormai distante, Ran cominciò a piangere maggiormente pensando "Non so... Mi sento qualcosa... Non è solo per mio padre che sono così... Percepisco qualcosa ma non so spiegarmi cosa..."
A quel punto decise di chiamare al cellulare Shinichi ma anche lei, ovviamente, non ebbe risposta.
"E' spento... Forse è per questo che sto così... Mmmh Misa... Andrò da lei..." pensò la ragazza convinta che Shinichi stesse cadendo nuovamente in un grosso errore.

Nel frattempo distante da lì, un uomo conosciuto col nome in codice di un liquore era soddisfatto; Era riuscito nel suo losco obiettivo.

«Capo, il suo video è pronto»
«Perfetto» disse girando per la stanza sorridente e con una sigaretta in bocca.

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Shinichi doveva fidarsi di quella coppia? Cosa avrà percepito Ran? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli.

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Capitolo 29
*** Dubbi e certezze di Ran ***


Ventinovesimo Capitolo (Dubbi e certezze di Ran)

  
"No, Shinichi non può aver deciso di tornare da Misa... Ha cancellato il suo numero dalla sua rubrica... Mi ha promesso che non l'avrebbe più contattata e se ci fosse un'altra? No...Shinichi non si farebbe abbindolare da un'altra ragazza...Fuori discussione...Sono troppo in pensiero...Però penso mi voglia realmente se no quando quell'organizzazione segreta l'ha rimpicciolito sarebbe andato a vivere da Misa...E poi boh, questa ragazza vive sola?" pensò Ran durante il tragitto da casa sua a casa di Misa.
La ragazza aveva la mente invasa di pensieri; Era come un puzzle da mettere in ordine anche se quando si perde un pezzo, il puzzle diventa incompleto e allora è inutile assemblarlo invece i suoi pensieri, anche se confusi, dovevano collegarsi in qualche modo.


«Si pronto con chi parlo?»
«Amore novità?» disse la donna al telefono.
«Miwa nessuna...Misa continua a non rispondere...» detto questo chiuse la conversazione.

Intanto la giovane Ran giunse alla villa di Misa.

"Questa volta scavalco..." pensò la ragazza cominciando a mettere un piede nel cancello.
"Cosa sono questi rumori provenienti da fuori?" pensò l'agente Taru Takagi aprendo la porta e trovando la ragazza che stava scavalcando.
«Ran e tu che ci fai qui?»
«Takagi?» disse la ragazza scendendo dal cancello.
L'agente a quel punto l'aprì chiedendole spiegazioni.

«Shinichi non lo sento da ieri e pensavo di trovarlo qui...» disse con un tono triste la ragazza.
«Aaaah capisco... Anche tu hai pensato la mia teoria...» disse sorridendo l'agente.
«Teoria? Quale teoria... Non mi dirai...»
«Ehmmm beh boh può essere... Insomma» l'agente non sapeva più che dire.
«Allora possiamo trovarli solo in un luogo...» disse Ran avendo un'intuizione.
«Davvero?»


«Cosa vuol dire? Lei non sa dirmi dove mi trovo?» disse il giovane Shinichi parlando con un anziano trovato per strada.
«Che vuoi farci... Il tempo passa per tutti» rispose l'anziano signore.
«Si certo, la soluzione a tutti i problemi...» rispose seccato il ragazzo congedando l'anziano.
"Non ci posso credere...Sarà il secondo o il terzo a cui chiedo informazioni sul posto e sembra si prendano gioco di me..."


Quella mattina, un simpatico dottore, appena alzato dal letto decise di svegliare i due ospiti recandosi nella stanza a loro affidata.

«Buon giorno ihihih»
«Ma dottore Agasa... Non si entra così nella stanza di una coppia»
disse alterata Yukiko coprendosi di colpo con le coperte.
«Ma dai tesoro... Non stavamo facendo niente e poi è giusto che ci svegli, non trovi?»
disse il marito alzandosi dal letto.
«Beh scusate il disturbo....»
«No tranquillo... Eravamo svegli da un pò di tempo...Magari mia moglie si è imbarazzata ihihih»

«Seguimiii»
disse una voce fuori dall'abitazione.
«Ma cosa sono queste voci di prima mattina?» disse il dottore che incuriosito si affacciò alla finestra.
«Dottore cosa succede?» disse Yukiko continuando a coprirsi con il lenzuolo pensando "Uff non esce più dalla stanza...Io mi vergogno..."
«Ran e l'agente Takagi!!! Ci sono loro qui fuori...»
«Cosaaa?»
disse Yusaku perplesso.
«Beh io esco... È evidente che vorranno salire da me... Mi preparo per accoglierli».
Proprio quando terminò di parlare si sentì citofonato.


«Non riesco a capire perché mi hai portato qui....»
«E' ovvio... Shinichi deve essere proprio qui insieme a Misa...L'unico che può tenerli è il dottore»
disse Ran all'agente preoccupato.

«Arrivo arrivo» disse il padrone di casa aprendo il proprio cancello.

«Capo, con rispetto parlando, non riesco a capire dove vuole arrivare...»
«Molto presto lo scoprirai...L
a battaglia terminerà con un solo vincitore...Quel vincitore sarò io» disse Pernod impugnando un pugnale e sferrandolo contro una foto di Shinichi appesa un po distante da lì.
Il pugnale centrò perfettamente l'obiettivo in foto colpendone la testa.

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Ora che Ran e Takagi sono arrivati dal dottore Agasa, cominceranno a preoccuparsi seriamente? Quali saranno i piani di Pernod? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli.

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Capitolo 30
*** Mistero su mistero ***


Trentesimo Capitolo (Mistero su mistero)

  
"Finalmente sono giunto alla stazione.... Era ora... Vediamo..." pensò il giovane detective contento ma sfinito.

«Il treno con destinazione Tokyo sta per partire...Vi preghiamo di stare distanti dalla linea rossa. Attenzione, il treno con destinazione Tokyo sta per partire, vi preghiamo di sostare prima della linea rossa»
Mentre veniva emessa questa voce alla stazione il giovane Shinichi si stava affrettando per non perdere il treno.
"Perfetto...Per fortuna l'ho preso...L'unico problema è che non ho i soldi per pagare il biglietto...Speriamo bene"

«Dottor Agasa buon giorno» disse Ran seguita dall'agente.
«Buon giorno Ran...Buon giorno agente...Ditemi»
«Che dire...» disse l'agente ma la sua voce fu accavallata da quella della ragazza che disse «Avanti dottore, lo so che sono qui...»
«Eh? Ah si... Stanno qua sopra, ora scendono...»
«E me lo dice così?» detto questo la ragazza alterata entrò di corsa nell'abitazione.
Trovò senza problemi una stanza chiusa e pensò
"Perfetto...Stanza chiusa...Devono essere qui"

"Aiuuto...Questi tipi sono strani...Sono tutti anziani ma sono strani...Sembrano distrutti dalla vita...Va bene che la vita molto spesso distrugge ma questo è troppo...Non ci capisco più niente, perché questa gente è così? Cosa sarà successo in questa zona? Possibile che sono tutti così distrutti...Ok, parlerò con uno di questi signori, voglio vederci chiaro..."
«Mi scusi, buon giorno!!»
«Oooh buon giorno ragazzo... Qual buon vento ti porta qui? Evadi dalla vita finché sei in tempo...Non seguire il mio esempio...» rispose l'anziano signore stanco e deluso dalla vita.
«Già evadiii...Evadiii...Sparisci, la vita non ti porta a niente, ti porta solo alla sofferenza!!» disse una signora anziana poco distante.
"Questi sono tutti pazzi...E' qui che portano coloro che devono andare in un manicomio? Incredibile ma vero...Tutta la gente di questa zona è esaurita..."

In preda ai nervi, Ran sfondò la porta che non era nemmeno chiusa a chiavi, trovandovi Yusaku vestito e Yukiko che stava terminando di vestirsi.

«Aaaaaaaaaaaah» le urla della donna sorpresa mentre si stava vestendo rimbombarono in tutta la casa.
«Scusatemi...Che imbarazzo...» detto questo la ragazza uscì dalla stanza.

Yusaku uscì dalla stanza accompagnato da Ran e poco dopo anche Yukiko terminò di vestirsi presentandosi giù.
«Scusa Yukiko...Non mi aspettavo di trovare voi...Stavo cercando vostro figlio» disse imbarazzata.
«Tagliamo corto...Quindi anche voi cercate Shinichi?» disse Yusaku preoccupandosi.
«Si, a proposito...Io vado in centrale...A questo punto faccio la segnalazione» disse l'agente Takagi congedandosi.
«A questo punto scusatemi ma non ce la faccio a stare qui...Aspetterò il ritorno di Shin a casa mia...» detto questo anche Ran si congedò.

"Solo questo treno può portarmi a Tokyo, non posso scendere...Ora comunque capisco perché l'autista non mi ha chiesto il biglietto...".

Mentre Ran era in cammino verso casa quando ricevette una telefonata.
«Pronto»
«Ciaooo Ran» disse una ragazza sorridente.
«Ehi Sonoko» rispose un pò fredda.
«Che hai? Forse ho capito...Shinichi ne ha combinata un'altra delle sue, vero?» disse continuando a sorridere.
«A proposito di Shinichi, da quanto tempo non lo vedi?»
«Ran... Vediamo...Non ha molto dall'ultima volta che l'ho visto...Andava di corsa, doveva risolvere un problema di cuore»

//Flashback//

Intanto Shinichi si stava dirigendo verso l'abitazione della giovane Ran convinto di trovarla quando incontrò una giovane ragazza che già conosceva.
«Ehi Shinichi!!»
«Ciao Sonoko...»
«Che ci fai qui? Non hai più casi da risolvere così invece di fare il vagabondo sei tornato qui?»
"Già lei non sa del mio rimpicciolimento e dell'organizzazione criminale..." pensò e disse «Che spiritosa eheh comunque ti sbagli, devo risolvere un caso molto importante...Il caso del mio cuore».
Dopo aver detto questa frase il giovane si mise a correre salutandola con il movimento della mano destra.
«Eh? Ciao Shinichi...» disse la ragazza pensando "Che strani i detective...Per fortuna mi sono scelta un karateca".

//Fine Flashback//

«Capito...»
«Raaan vieni da me... Ne parliamo meglio... Ti aspetto fra mezz'ora, ok?»
«Va bene Sonoko...» e fu così che terminò la conversazione al cellulare.

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Perché in quella zona sono tutti così malinconici? Ran andrà dall'amica Sonoko? Cosa succederà nei prossimi capitoli?

Dal prossimo capitolo avrà inizio lo special "Shinichi Kudo VS Pernod" di ben sette parti...Scoprirete il piano diabolico di Pernod e non solo! Spero di aver colpito la vostra curiosità e che siano di vostro gradimento; Saranno gli ultimi capitoli de "Un amore impossibile"

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Capitolo 31
*** Shinichi Kudo VS Pernod - L'annuncio ***


Trentunesimo Capitolo (Shinichi Kudo VS Pernod - L'annuncio)

  
"Andava di corsa...Doveva risolvere un problema di cuore...Quando sarà avvenuto? Shinichi, sono in pensiero per te...Ho paura, si ho paura...Una paura indescrivibile...Ora sono sola, non ho ne Shinichi ne papà con me e sono triste...Mi verrebbe da piangere davanti a tutti i passanti in strada; si, mi viene da piangere perché ho paura. Essere una karateca non vuol dire essere forti...Si, il karate è un'ottima disciplina ma la mia paura non può essere controllata da alcuna disciplina...Quando penso a Shinichi io vedo la gioia...Si lo so, la gioia non si può vedere, è un'utopia...Allora diciamo che Shinichi mi rende utopica...Non credo esista questo termine ma tanto non mi sente nessuno anche se vorrei urlarlo al mondo ma sono sicura che la reazione non sarà para a quella dei film, dove tutti gioiscono...No, il mondo è diverso, chissà quante parole riceverei...E chi ci vuole pensare? Basta...Fortuna che sono arrivata da Sonoko, almeno i complessi li divido con lei".

La ragazza giunse davanti la casa dell'amica Sonoko e decise di citofonarle.
«Si Ran arrivooo ihihih» disse una voce emessa dall'apparecchio.
«Ciao Sonoko...»
La giovane Sonoko aprì il cancello di casa per far entrare la giovane Ran e disse «Daiii avanti, non ti deve sembrare male...»
«Ah si...Scusami Sonoko ma mi sento strana, sono malinconica e mi dispiace...»
«Dai Ran...Non so cosa ti prende...Oggi non mi sembri tu...Daiii su, entra...»

Le due ragazze a quel punto lasciarono l'ingresso ed andarono nel salone.
«Ti prego di scusare se la tv è accesa ma stavo guardando questo film che mi ha entusiasmata parecchio la prima volta che l'ho visto...Inizia con il matrimonio di un'attrice e di un principe...L'attrice viene tartassata dai paparazzi e ovviamente non le fa tanto piacere ma un giorno, un paparazzo testardo, si è introdotto a casa sua trovandovi della sostanza stupefacente...Iniziarono le indagini e i sospetti ricaddero sull'attrice ma in così poco tempo i sospetti diventarono delle prove e fu così che l'attrice fu costretta a fare i conti con la giustizia...Quando ormai aveva perso le speranze, un detective privato ha avuto il coraggio di volerci vedere chiaro...Ha trovato le prove scoprendo che in realtà il vero colpevole era il Principe, convinto del fatto che la moglie avrebbe pagato perché le accuse sarebbero andate a lei mentre lui avrebbe avuto molta fama e sarebbe stato attorniato da molte donne....Aaaaah, ti confesso che anch'io avrei fatto la fila per lui» disse la ragazza così presa dalla trama che sembrava fosse lei l'autrice.
«Scusa Sonoko, alla fine l'attrice è stata risarcita?»
«La donna fu risarcita in moneta e successivamente lei si dichiarò al detective solo che lui la negò dicendole che non avrebbe voluto relazioni con donne sposate...» disse Sonoko iniziando a piangere.
«Su dai Sonoko, non ci pensare più...» disse Ran battendole delicatamente la mano alla spalla e pensando "Non mi riferivo di certo a questo quando pensavo "Fortuna che sono arrivata da Sonoko, almeno i complessi li divido con lei"".

«I titoli di coda, uff è terminato....Mi sono persa la scena finale raccontandola a te ehehe»
«Mi dispiace Sonoko...Vedo che sta cominciando il telegiornale...»
«Già...A quest'ora è un pò strano...» disse Sonoko pensierosa ma Ran ribadì «Guarda che ci sono diverse edizioni del telegiornale...»
«Già vero che stupida...» disse aumentando il volume della televisione.

«Buon giorno e benvenuti in questa edizione del telegiornale...Si parte direttamente da una notizia scottante...Abbiamo già richiesto alla Polizia se pubblicare o meno questo servizio e ci è stato risposto che la cosa migliore è quella di sensibilizzare tutti gli ascoltatori in modo da ritrovare presto la colpevole di questo atroce delitto...Il video ci è stato spedito in anonimo e riprende i pressi di un bosco...Ovviamente, per ragioni scontate ci siamo permessi di censurarlo in parte ma stanotte avrete la versione integrale...Ecco a voi il servizio...» disse una giovane donna.
Pochi secondi dopo cominciò
.
«Assurdo... Cosa può essere successo di così grave?» disse Sonoko preoccupata.
«Ci troviamo nei pressi del bosco...Come potete vedere la ripresa non è delle migliori perché non si tratta di uno dei nostri servizi bensì di riprese anonime che ci sono state inviate...Ecco come potete vedere c'è un corpo disteso per terra e accanto, inginocchiato, c'è un ragazzo....»
«Shinichi...» disse la giovane innamorata di lui.
«Ran, allora pensavo bene...Quello è proprio Shinichi....» detto questo Sonoko aumentò ulteriormente il volume.

«Ran... Mi dispiace per quanto è successo ma sappi che marcirai in galera, come è giusto che sia...L'hai fatto per amore, lo so...Ma non è un gesto corretto pertanto meriti solo questo...Non si gioca così con la vita umana...» disse Shinichi toccando la povera vittima distesa per terra e dando le spalle a colui che aveva ripreso il momento.

«Inizialmente erano solo dubbi ma ora è una certezza...Il ragazzo che parla è proprio il detective Shinichi Kudo, il quale ci rivela già il colpevole...Ran...Non sappiamo il cognome ma di questo se ne occuperà la Polizia...Intanto ci chiediamo dove sia finito Shinichi» continuò la giornalista dopo il servizio passando ad un altro argomento.

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Non perdetevi la seconda parte di questo special. Cosa succederà?

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Capitolo 32
*** Shinichi Kudo VS Pernod - Il bosco ***


Trentaduesimo Capitolo (Shinichi Kudo VS Pernod - Il bosco)

  
«SHINICHIIIIIIIIII» disse Ran urlando.
Sonoko rimase stupita. Non avrebbe mai dubitato di Ran. Non l'avrebbe mai definito un'assassina; era sconvolta per quanto aveva comunicato Shinichi.


«Io...Io non c'entro niente...Non ho fatto niente, Sonoko, tu mi credi vero?» disse la giovane in lacrime.
«Beh Ran, si....Ti credo...»
«Lo sapevo Sonoko, non è sincero....Non ti preoccupare, me ne vado» disse in lacrime cercando di terminare le frasi.

La giovane Sonoko vedendo la sua amica Ran correre via in quel modo, non sapeva come agire. Ran è una sua amica sin dall'infanzia ma quando capitano queste cose, le domande assalgono la mente.
Sono tante, quanto quelle del quizzone per accedere all'Università o anche più ma è ovvio che non può esserci niente di più difficile di questo; niente di più difficile nel capire se qualcuno mente o dice il vero, anche se, dubitare di qualcuno che si conosce da anni e si pensa di conoscere bene fa stare molto male.
Intanto la giovane Ran fuggì dispiaciuta sia per il suo ragazzo sia per la sua migliore amica.

"Shinichi sei falso...Sei una merda...Io, io ero innamorata di te e tu mi accusi in questo modo davanti ad un omicidio? Su che base? Chi sarà mai stata uccisa?"
La reputazione di Ran diminuì drasticamente a Tokyo.
Molti sono rimasti dispiaciuti dall'accaduto; Nessuno poteva ritenere Ran una tipa simile ciononostante si fidavano di quanto avevano udito anche perché pensavano che se Shinichi avesse detto ciò doveva esserci un motivo.


«E' veramente strano l'accaduto...Shinichi arriva ad accusare la sua amata in quel modo...» disse Sato mentre si trovava con i suoi colleghi in centrale.
A quel punto, gli agenti Sato, Takagi, Chiba e Shiratori furono convocati dall'ispettore Megure.

«Voglio che vi dirigiate in quel bosco...È fondamentale scoprire se il corpo è ancora lì o se Shinichi ha occultato il cadavere...Voglio che ci andate tutti voi...»
«Si ispettore» risposero uscendo dalla stanza.

Gli agenti Chiba e Shiratori si diressero a destinazione a bordo di una vettura mentre gli agenti Takagi e Sato erano a bordo di un'altra vettura.

Intanto Ran decise di andare a trovare Shinichi nella sua abitazione; Aveva bisogno di parlargli in faccia.

"O no...Si sta scaricando il cellulare...Spero di trovarlo a casa sua...È fondamentale per riuscire a chiarire tutto..."

«Quel bosco lo conosco molto bene...» disse l'agente Takagi alla moglie.
«Davvero?»
«Si, la madre di Misa è morta lì vicino...Quel giorno era particolarmente felice...Stava attraversando una strada lì vicina che porta verso il bosco quando una macchina l'ha presa in pieno... »
«Come corre la gente...Ma almeno si è fermato? Ha prestato soccorso?»
«Si...Era un giovane incensurato...Si è recato tutti i giorni in ospedale e si è presentato anche al funerale....»

"Ecco l'abitazione di Shinichi Kudo..." pensò la giovane Ran Mouri giunta ormai a destinazione.

«I mass media...Ahahah uno può raccontare la migliore cazzata e loro te ne parlano per giorni e giorni...Questo scoop mi farà vincere la partita» disse un uomo che al sol guardarlo mette paura corrispondente al nome in codice di Pernod.
«Devo ammettere che il montaggio è venuto molto bene...» disse Chianti sbalordita.
«Avevi dei dubbi? Sai Chianti...Alla fine è stato un bene che quel Koichi portò Shinichi lì...Inizialmente volevo preparare un piano diverso ma quando sono giunto alla vecchia base ho sentito le urla di quello stupido ragazzo e così ho inserito le microspie...Avevo intenzione di capire cosa stesse succedendo lì, pensavo addirittura che l'avesse occupata una nuova banda e invece un pazzo portò lì Shinichi...Ma è proprio grazie a quel pazzo se Shinichi sarà odiato da tutti, anche dalla sua ragazza...Ora il piano è perfetto...Mi basta solo trovarlo»
«Capisco...» disse la giovane killer vedendo Pernod allontanarsi.

La Polizia giunse ai pressi del bosco.
Gli agenti Takagi, Sato, Chiba e Shiratori scesero dalle vetture alla ricerca del corpo.


«Vicino a quei cespugli c'è qualcosa!!» urlò l'agente Shiratori.
Takagi fu il primo a raggiungere il cadavere e alla sua vista cominciò ad urlare.

«Miiiiisaaaa.... Nooooo non è possibile».

Si, esatto. Il cadavere era proprio quello della sua adorata nipotina e fu proprio lui a vederlo per primo da vicino.
Gli altri agenti, sentendo le sue urla, si avvicinarono ulteriormente.
La scena era veramente impressionante; Vicino ad un cespuglio era situato il corpo di una ragazza pieno di sangue e ormai priva di vita.

Lo zio non poté smettere di piangere mentre gli altri agenti perquisivano il corpo per trovare ulteriori prove.


«Guardate....Questo è senza dubbio un capello...Deve essere caduto al colpevole perché è proprio nel sangue...» disse l'agente Sato avvicinandosi poco dopo al marito e dicendogli «Abbiamo trovato un capello... Ora lo esamineremo...»
«E' lungo e castano?»
«Si sembra di si...»
«Ok, è senza dubbio lei la colpevole...»

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Non perdetevi la terza parte di questo special. Cosa succederà? Vi anticipo il titolo (Shinichi Kudo VS Pernod - Un arresto inaspettato)

 

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Capitolo 33
*** Shinichi Kudo VS Pernod - Un arresto inaspettato ***


Trama delle prime due parti dello special
Nei capitoli precedenti Ran era in pensiero per Shinichi perché il ragazzo aveva sempre il cellulare staccato e dopo averlo cercato si è diretta dalla sua amica d'infanzia Sonoko Suzuki. Sonoko aveva chiamato Ran precedentemente e sentendola strana decise di accoglierla a casa sua anche se stava guardando un film. Al termine di esso si accorsero dell'inizio del telegiornale e aumentando il volume sentirono una notizia raccapricciante. Ran è stata accusata di omicidio dal suo amato Shinichi Kudo. Il servizio non è un vero e proprio servizio in quanto il video è stato mandato in anonimo e con l'accordo della Polizia è stato pubblicato ma in parte censurato. Alla vista di ciò tutta Tokyo rimase incredula. Ran intuendo che l'amica non riusciva più a crederla decise di fuggire. L'ispettore Juzo Megure decise di mandare i suoi uomini più fidati nei pressi del bosco dove è avvenuto l'omicidio e proprio lì trovarono un corpo senza vita. Si trattava del corpo di Misa, la nipote dell'agente Takagi. Quest'ultimo si mise a piangere ma quando gli altri agenti trovarono un capello lungo e castano tra il sangue della vittima si placarono i suoi dubbi. Era certo di sapere chi fosse il colpevole.

Trentatreesimo Capitolo (Shinichi Kudo VS Pernod - Un arresto inaspettato)

  
"Shinichi non c'è...Suonando non risponde nessuno e la casa da fuori sembra spenta...Ho deciso...Ho ancora le chiavi di quando lo attendevo e gli facevo le pulizie...Ancora però non mi spiego perché, se lui e Conan sono la stessa persona, non mi è stato grato di tutte quelle volte che mi sono preso cura di lui...Lui sa che ci andavo, perché quando è tornato Shinichi non mi ha detto nulla al riguardo? E poi come si fa ad accusare in quel modo la sua amata?...E se in realtà non mi ha mai amato? Secondo alcuni psicologi è possibile innamorarsi solo per l'amore che prova una persona per te e non della persona stessa...Forse è il nostro caso...".
La ragazza, dopo aver pensato tutto ciò, prese il mazzo di chiavi ed aprì la casa di Shinichi entrandovi.

«Shinichi...Shinichi!!» urlò la giovane girando per la casa.
La perlustrò tutta ma niente; di Shinichi non c'era alcuna traccia.

"Ma dov'è?".
La giovane era parecchio indecisa sul da fare e così controllò il suo cellulare.
"O no è spento...Ok...Mi tocca tornare a casa, caricherò il cellulare e lo chiamerò, se non dovesse continuare a rispondere lo cercherò dappertutto...".
Intanto un individuo notò Ran allontanarsi dall'abitazione di Shinichi.
"Perfetto".

La ragazza mentre percorreva la via di casa, continuava a pensare all'accaduto.
"Shinichi...C'è qualcosa di strano...Io, io non provo più niente per te ciononostante il mio cuore dice che non sei tu...Che non hai pensato tu a tutto questo...No, non riesco ad ascoltare il mio cuore...Quello che mi suggerisce può stare bene in un film di fantascienza ma non nella realtà...".
Tornò a casa propria e mise il cellulare sotto carica. Lo accese e compose il numero di Shinichi.
«E' spento... Ma perché?»

«Taru ragiona...» disse Miwa vedendo il marito furioso.
«Non c'è niente da ragionare...Come ha suggerito Shinichi, deve marcire in galera!! Ha ucciso mia nipote».
A quel punto l'agente Shiratori diede uno schiaffo all'agente nervoso.
«Cosa credi? Vorresti arrestarla solo perché al momento sembra abbia ucciso tua nipote?» disse l'agente Shiratori.
«Non mi importa niente del dolore personale...Ha ucciso una persona e merita la galera!!»
A quel punto Taru prese la vettura dirigendosi di corsa verso l'abitazione in questione.
Gli altri agenti vedendolo spericolato, decisero di seguirlo con l'altra vettura.
"Deve riuscire a mantenere la calma..." pensò Miwa.

«Perché Shinichi? Perché?» disse Ran in lacrime.
A quel punto decise di vedere le foto del suo cellulare.
Si sentiva una sciocca perché aveva diverse foto di Shinichi felice dopo aver risolto un caso e poi tra le tante foto c'era lei.
In una foto stava dormendo nel divano perché quel giorno era veramente stanca e non riusciva ad andare al letto. Quella foto fu scattata proprio da Shinichi.

"Come può una persona così dolce con una ragazza pensare fosse lei la spietata assassina?".

A quel punto chiuse la galleria delle foto e provò a chiamare nuovamente il ragazzo.
"Shinichi, ancora non rispondi...Basta mi sono stancata...Ora vado a cercarti..." pensò Ran ma proprio quando si stava avvicinando alla porta sentì il citofono.

"Chi sarà mai?".
Dopo aver pensato ciò si diresse per aprire.
«Polizia...Abbiamo un mandato d'arresto per te, Ran Mouri...» disse l'agente Takagi dopo che la ragazza aprì la porta.
«Che cosa? Cosa agente? Non ho voglia di scherzare...»
«Dopo aver ucciso mia nipote mi dici anche questo?» disse l'agente urlando.
«Come fai a dubitare di me....Io non sono stata...E poi chi è tua nipote?»
«Il nome Misa ti dice niente?» disse calmo l'agente ma subito dopo si scaldò urlando «Tu...Ran Mouri, figlia di un caro detective che ha sempre cercato di aiutarci nelle indagini...Tu...Uccidi mia nipote? Per cosa? Per gelosia? Perché lei voleva il tuo caro amato Shinichi? Cosa ci hai guadagnato?...Ora marcirai in galera e lui non ti vorrà più...»
«Anche tu? Credevo ti fidassi di me...» disse in lacrime la povera vittima e poi disse ad alta voce «Io non ho fatto niente Takagi, niente...Sono innocente...Deve avermi incastrato qualcuno, non so chi ma non ho fatto niente...Mi dispiace per Misa...».
«Ora ti dispiace» disse urlando l'agente Takagi.

A quel punto gli altri agenti giunsero a destinazione.
Scesero dalla vettura e si diressero a corsa accanto all'agente Takagi, preoccupati del fatto che poteva commettere qualche errore.

«Ran, abbiamo trovato un tuo capello sulla scena del delitto...Proprio tra il sangue della vittima...» disse l'agente Chiba dispiaciuto.
«Ma certo...Qualcuno mi ha incastrato!!!» disse la ragazza alterata dopodiché fu portata all'interno della loro vettura.

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Non perdetevi la quarta parte di questo special. Cosa succederà? Vi anticipo il titolo (Shinichi Kudo VS Pernod - L’intervista)

 

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Capitolo 34
*** Shinichi Kudo VS Pernod – L’intervista ***


Trama delle tre parti precedenti dello special
Nei capitoli precedenti Ran era in pensiero per Shinichi perché il ragazzo aveva sempre il cellulare staccato e dopo averlo cercato si è diretta dalla sua amica d'infanzia Sonoko Suzuki. Sonoko aveva chiamato Ran precedentemente e sentendola strana decise di accoglierla a casa sua anche se stava guardando un film. Al termine di esso si accorsero dell'inizio del telegiornale e aumentando il volume sentirono una notizia raccapricciante. Ran è stata accusata di omicidio dal suo amato Shinichi Kudo. Il servizio non è un vero e proprio servizio in quanto il video è stato mandato in anonimo e con l'accordo della Polizia è stato pubblicato ma in parte censurato. Alla vista di ciò tutta Tokyo rimase incredula. Ran intuendo che l'amica non riusciva più a crederla decise di fuggire. L'ispettore Juzo Megure decise di mandare i suoi uomini più fidati nei pressi del bosco dove è avvenuto l'omicidio e proprio lì trovarono un corpo senza vita. Si trattava del corpo di Misa, la nipote dell'agente Takagi. Quest'ultimo si mise a piangere ma quando gli altri agenti trovarono un capello lungo e castano tra il sangue della vittima si placarono i suoi dubbi. Era certo di sapere chi fosse il colpevole così pieno di rabbia prese la sua vettura a tutta velocità e si recò a casa di Ran. La ragazza era andata a casa di Shinichi ma non trovandolo e avendo il cellulare scarico decise di tornare a casa sua e ricaricarlo per chiamare il ragazzo. Proprio quando stava per uscire di casa si ritrovò il povero agente davanti pieno di collera. Fortunatamente, proprio quando sembrava stesse per avvenire il peggio, gli altri agenti giunsero sul posto e portarono Ran con loro.

Trentaquattresimo Capitolo (Shinichi Kudo VS Pernod – L’intervista)

  
«Finalmente a Tokyo.... Tokyo è una splendida città» disse soddisfatto Shinichi scendendo dal treno e decidendo di percorrere la strada di casa.
In città tutti lo guardavano dispiaciuti per l'accaduto anche se nessuno aveva intenzione di avvicinarsi.
"Cosa hanno tutti... Sono impazziti?"
«Aaaah guarda, c'è Shinichi Kudo» disse una ragazza all'amica in segno di paura anche se lui lo interpretò diversamente mettendosi a ridere.
«Ha anche il coraggio di ridere in quel modo...Non avrei mai voluto un ragazzo così...» rispose l'amica a basso tono aggiungendo «Già, un ragazzo senza attributi...Crede di fare non so chi ora ridendo come un....Preferisco non dire la parola ma uno che accusa, anche solo nel pensiero, la propria ragazza di omicidio non è un uomo...».

Intanto gli agenti Takagi, Shiratori, Sato e Chiba giunsero in centrale e furono convocati nella stanza dell’ispettore.
«Cosa?? Ragazzi siete sicuri di quello che dite?» disse l’ispettore Megure alterato.
«Ispettore, al momento dobbiamo solo trattenerla…I risultati del DNA sul capello ci diranno la verità!» disse l’agente Sato cercando di coprire il suo uomo.
«Avete agito in un modo sconsiderato!!! Vi rendete conto che così stiamo rovinando la reputazione di una ragazza? E se è innocente? Le stiamo facendo vivere un trauma...Perché avete agito così? Esigo una spiegazione...» 
«Ispettore, Shinichi Kudo ci ha detto che è lei la colpevole e poi...Ha ucciso mia nipote Misa!!» disse alterato l'agente Takagi.
Gli altri compagni vedendolo alterato, cercarono di calmarlo anche se era impossibile.
«Dato tutto questo...Andate alla scientifica e fate il controllo del DNA...Dobbiamo vederci chiaro...»
All'udire quelle frasi, tutti rimasero perplessi e stavano per lasciare la stanza ma ad un certo punto disse «Takagi, tu resti quà»
Tutti erano in pensiero per l'agente, soprattutto la moglie ma furono costretti ad ubbidire senza esitare.
Quando in stanza erano presenti solo l'ispettore Megure e l'agente Takagi, il superiore disse
«Takagi...Hai risolto diversi casi...Sei sempre stato un membro qualificato tuttavia mi dispiace ma sei fuori dalle indagini...Non posso lasciarti indagare così, sei troppo scosso» 
«Ispettore lei non capisce...Ho fatto la cosa giusta arrestando la ragazza...»
A quel punto l’ispettore Megure lo fece uscire dalla stanza vientandogli di occuparsi del caso perché altrimenti avrebbe sicuramente perso il posto di lavoro.

In tv non si parlava d’altro. Tutte le reti televisive attendevano con impazienza risvolti sull’accaduto; casualmente alcuni giornalisti scoprirono dell'arresto della ragazza e così per completare il servizio decisero di interrogare l'ispettore di Polizia Juzo Megure.

«Devo intervistare l'ispettore...i mandi da lui» disse un giornalista presentando tutta la sua trup al cancelliere.
«Beh al momento l'ispettore è impegnato...Vediamo se è possibile» detto questo l'uomo chiamò dal telefono la stanza dell'ispettore.
«Non ci sono problemi...Falli pure passare...»

A quel punto, il cancelliere mostrò la strada ai reporter.

«Buon giorno ispettore...Cosa ci dice sull'accaduto?»
«Buon giorno...Non ho tanti elementi...È stato trovato un capello sulla scena del delitto...Un capello lungo e castano...»
«Siamo consapevoli del fatto che avete effettuato un arresto»
«Stiamo trattenendo una giovane in modo da poter fare il confronto del DNA»
«La giovane Ran Mouri?»
«Esattamente...»
«Volevamo anche sapere di chi è il cadavere...»
«Il corpo è di una giovane ragazza...Adesso scusatemi ma non posso darvi ulteriori elementi!!» disse alterato l'ispettore.

"Che cosa sta succedendo? Perché è andata a finire così...Non avrei mai pensato di finire in cella...Sembra di vivere il contrario del film che ha raccontato Sonoko..." pensò la giovane Ran mentre era sdraiata nel lettino della cella.

//Flashback//

Le due ragazze a quel punto lasciarono l'ingresso ed andarono nel salone.
«Ti prego di scusare se la tv è accesa ma stavo guardando questo film che mi ha entusiasmata parecchio la prima volta che l'ho visto...Inizia col matrimonio di un'attrice e di un principe...L'attrice viene tartassata dai paparazzi e ovviamente non le fa tanto piacere ma un giorno, un paparazzo testardo, si è introdotto a casa sua trovandovi della sostanza stupefacente...Iniziarono le indagini e i sospetti ricaddero sull'attrice ma in così poco tempo i sospetti diventarono delle prove e fu così che l'attrice fu costretta a fare i conti con la giustizia...Quando ormai aveva perso le speranze, un detective privato ha avuto il coraggio di volerci vedere chiaro...Ha trovato le prove scoprendo che in realtà il vero colpevole era il Principe, convinto del fatto che la moglie avrebbe pagato perché le accuse sarebbero andate a lei mentre lui avrebbe avuto molta fama e sarebbe stato attorniato da molte donne....»

//Fine Flashback//

«Ran Mouri...»
"Di chi è questa voce?" pensò la giovane alzandosi dal lettino.

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Non perdetevi la quinta parte di questo special. Cosa succederà? Vi anticipo il titolo (Shinichi Kudo VS Pernod - L'aumento di audience)

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Capitolo 35
*** Shinichi Kudo VS Pernod (L'aumento di audience) ***


Trama delle parti precedenti dello special
Nei capitoli precedenti Ran era in pensiero per Shinichi perché il ragazzo aveva sempre il cellulare staccato e dopo averlo cercato si è diretta dalla sua amica d'infanzia Sonoko Suzuki. Sonoko aveva chiamato Ran precedentemente e sentendola strana decise di accoglierla a casa sua anche se stava guardando un film. Al termine di esso si accorsero dell'inizio del telegiornale e aumentando il volume sentirono una notizia raccapricciante. Ran è stata accusata di omicidio dal suo amato Shinichi Kudo. Il servizio non è un vero e proprio servizio in quanto il video è stato mandato in anonimo e con l'accordo della Polizia è stato pubblicato ma in parte censurato. Alla vista di ciò tutta Tokyo rimase incredula. Ran intuendo che l'amica non riusciva più a crederla decise di fuggire. L'ispettore Juzo Megure decise di mandare i suoi uomini più fidati nei pressi del bosco dove è avvenuto l'omicidio e proprio lì trovarono un corpo senza vita. Si trattava del corpo di Misa, la nipote dell'agente Takagi. Quest'ultimo si mise a piangere ma quando gli altri agenti trovarono un capello lungo e castano tra il sangue della vittima si placarono i suoi dubbi. Era certo di sapere chi fosse il colpevole così pieno di rabbia prese la sua vettura a tutta velocità e si recò a casa di Ran. La ragazza era andata a casa di Shinichi ma non trovandolo e avendo il cellulare scarico decise di tornare a casa sua e ricaricarlo per chiamare il ragazzo. Proprio quando stava per uscire di casa si ritrovò il povero agente davanti pieno di collera. Fortunatamente, proprio quando sembrava stesse per avvenire il peggio, gli altri agenti giunsero sul posto e portarono Ran con loro.Giunti in centrale l’ispettore Megure richiamò i suoi uomini coinvolti nel caso perché decisero di trattenere una ragazza minorenne senza prove a suo carico ma data la loro insistenza decise di far fare il confronto del DNA tra il capello trovato e quello della povera Ran, chiusa in cella. Per ultima cosa ma non di poco conto, l’ispettore vietò all’agente Takagi di conseguire le indagini perché era troppo coinvolto. Poco dopo una troupe televisiva si introdusse alla centrale interrogando l’ispettore il quale rivelò pochi dettagli. Proprio quando Ran si sentiva ormai dimenticata qualcuno si avvicinò a lei chiamandola…

Trentacinquesimo Capitolo (Shinichi Kudo VS Pernod – L'aumento di audience)

  
«Ah... È lei agente Sato...»
«Esatto...»
«Non ho ucciso nessuno agente...Non ho fatto niente di male...Pensavo mi conosceste...» disse la ragazza in lacrime.

«Tranquilla, ti credo...Per scagionarti mi serve un tuo capello...Dobbiamo confrontarlo con quello trovato nella scena del delitto»
«Prendete pure e fate alla svelta» disse in lacrime.
Dopo aver preso un capello, la giovane agente lasciò la fredda cella dove risiedeva la ragazza in lacrime.

In tv non si parlava d'altro. Questo caso aveva colpito tutte le maggiori emittenti al punto che l'intervista rilasciata all'ispettore fu già di dominio pubblico.

«Notizie dell'ultimo momento...Sembra proprio che la Polizia abbia trovato il colpevole di questo atroce delitto...Come annunciato dal giovane detective Shinichi Kudo, si tratta proprio di Ran Mouri...Siamo spiacenti ma non possiamo farvi vedere alcuna foto perché attualmente la principale indiziata è minorenne...»
A quel punto mandarono in onda il servizio e dopo di esso terminò il telegiornale cominciando un programma di cronaca.

«Senza dubbio al momento la notizia di cronaca peggiore è quella che stiamo vivendo qui a Tokyo con l'omicidio per gelosia di una povera ragazza...Abbiamo ricevuto diverse mail al riguardo da voi spettatori ed è proprio per questo che abbiamo deciso di parlarne invitando il famoso psicologo Azamaro Mokichi» disse la presentatrice e dopo ciò partì un sottofondo per accogliere l'ospite del programma.


«Che dire...Non mi sarei mai aspettato un'accoglienza simile ne di essere invitato a questo programma»
«Ci dica, lei cosa pensa al riguardo?»
«Beh, c'è molto da pensare...C'è da dire che non conoscendo la piccola Ran non posso studiare la sua psicologia però ho seguito diversi casi del giovane detective....Shinichi si sbaglia raramente nelle sue indagini quindi posso affermare al 98-99% che sia la verità...»
«Wooow non è una percentuale minima!!»

«Non posso guardare queste cose» urlò Sonoko spegnendo la televisione e in preda ai nervi pensò "Basta io mi presento alla Polizia..."

«Mio figlio deve spiegarci molte cose!!!» disse Yukiko scaldandosi mentre suo marito cercava di calmarla dicendo «Non poteva immaginarsi che qualcuno l'avrebbe ripreso...Purtroppo non possiamo farci niente...»
«Questo spiega anche perché Shinichi non si sia fatto sentire...» disse il dottore Agasa.
«No, non lo spiega affatto...C'è qualcosa di strano, non riesco a capire perché deve finire così il loro amore; stanno veramente bene insieme...Uffa e dire che avevo già preparato il matrimonio!!» disse Yukiko.
«Si, il matrimonio alla loro età...Yuki smettila!!» disse nervoso il marito.
Yukiko a quel punto iniziò a piangere pensando che il suo caro amato figlio stava accusando la ragazza da lui tanto amata.

Dato che la casa di Shinichi e quella del dottore distavano di poco, la donna uscì un attimo per controllare se il figlio si trovava nella sua abitazione.
"Strano, non riesco a capire...A casa guardando da fuori non c'è nessuno...Sono certa, deve essere andato alla Polizia!!!" pensando ciò decise di tornare a casa del dottore.

«Amore dove sei stata?» disse Yusaku sentendo chiudere la porta.
«Aspettavo Shinichi...Pensavo di trovarlo...Credo comunque sia andato alla Polizia!!»
«Come fai a dire ciò?» disse il dottore Agasa.
«Ovvio...Una madre se le sente queste cose!!!»

"Oggi anche Tokyo è strana...Mi guardano tutti...Ho deciso, meglio prendere una scorciatoia...".

Il giovane Shinichi, dopo aver percorso la scorciatoia giunse davanti la sua abitazione.
"Il catenaccio non è stato chiuso come lo chiudo di solito...Deve essere entrato qualcuno...Aaah già, sicuramente Ran...Lei ha sempre il vizio di chiuderlo al contrario..." pensò il ragazzo prendendo il mazzo di chiavi ed entrando a casa.
 
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Non perdetevi la sesta parte di questo special. Cosa succederà? Vi anticipo il titolo (Shinichi Kudo VS Pernod - Gli infiltrati)

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Capitolo 36
*** Shinichi Kudo VS Pernod (Gli infiltrati) ***


Trama delle parti precedenti dello special
Nei capitoli precedenti Ran era in pensiero per Shinichi perché il ragazzo aveva sempre il cellulare staccato e dopo averlo cercato si è diretta dalla sua amica d'infanzia Sonoko Suzuki. Sonoko aveva chiamato Ran precedentemente e sentendola strana decise di accoglierla a casa sua anche se stava guardando un film. Al termine di esso si accorsero dell'inizio del telegiornale e aumentando il volume sentirono una notizia raccapricciante. Ran è stata accusata di omicidio dal suo amato Shinichi Kudo. Il servizio non è un vero e proprio servizio in quanto il video è stato mandato in anonimo e con l'accordo della Polizia è stato pubblicato ma in parte censurato. Alla vista di ciò tutta Tokyo rimase incredula. Ran intuendo che l'amica non riusciva più a crederla decise di fuggire. L'ispettore Juzo Megure decise di mandare i suoi uomini più fidati nei pressi del bosco dove è avvenuto l'omicidio e proprio lì trovarono un corpo senza vita. Si trattava del corpo di Misa, la nipote dell'agente Takagi. Quest'ultimo si mise a piangere ma quando gli altri agenti trovarono un capello lungo e castano tra il sangue della vittima si placarono i suoi dubbi. Era certo di sapere chi fosse il colpevole così pieno di rabbia prese la sua vettura a tutta velocità e si recò a casa di Ran. La ragazza era andata a casa di Shinichi ma non trovandolo e avendo il cellulare scarico decise di tornare a casa sua e ricaricarlo per chiamare il ragazzo. Proprio quando stava per uscire di casa si ritrovò il povero agente davanti pieno di collera. Fortunatamente, proprio quando sembrava stesse per avvenire il peggio, gli altri agenti giunsero sul posto e portarono Ran con loro.Giunti in centrale l’ispettore Megure richiamò i suoi uomini coinvolti nel caso perché decisero di trattenere una ragazza minorenne senza prove a suo carico ma data la loro insistenza decise di far fare il confronto del DNA tra il capello trovato e quello della povera Ran, chiusa in cella. Per ultima cosa ma non di poco conto, l’ispettore vietò all’agente Takagi di conseguire le indagini perché era troppo coinvolto. Poco dopo una troupe televisiva si introdusse alla centrale interrogando l’ispettore il quale rivelò pochi dettagli. Nel mentre l’agente Sato andò a trovare la giovane Ran, la quale accettò il confronto del DNA donando un suo capello e piangendo disse all’agente di essere innocente e di voler tornare il prima possibile in libertà. Intanto in televisione non si parlava d’altro; Questo caso è stato ritenuto il più importante e non fu solo il telegiornale a trattarlo ma anche altri programmi di gossip perché riusciva a far ottenere un alto audience. La giovane Sonoko vedendo la vergognosa evoluzione del caso decise di recarsi alla Polizia mentre la madre di Shinichi, decise di controllare da fuori se l’adorato figlio era tornato a casa ma vedendo tutto spento rientrò a casa del dottore Agasa non essendo pienamente convinta del fatto che il figlio avesse accusato la sua amata e che fosse andato alla Polizia per risolvere questo strano ma complicato mistero…

Trentaseiesimo Capitolo (Shinichi Kudo VS Pernod – Gli infiltrati)

  
«Dobbiamo assolutamente trovare Shinichi Kudo ciononostante non posso mandare i soliti uomini perché sono molto scossi dall'accaduto, soprattutto l'agente Taru Takagi, pertanto ho deciso che sarete voi, Machinaga Miyamoto e Kita Ishida ad occuparvi di perlustrare l'abitazione di Shinichi e di arrestarlo con l'accusa di occultamento di cadavere...Sono consapevole che siete nuovi ma Shinichi è una brava persona, non vi può fare alcun male...Per questo ho deciso di mandare voi» disse l’ispettore Megure.
«Stia tranquillo ispettore, comprendiamo...» disse l'agente Ishida.
«Perché dobbiamo arrestarlo?» disse l’agente Miyamoto.
«E’ ovvio agente…Di una cosa siamo certi, lui sapeva di quel corpo ma non ha avvertito nessuno…Forse in cuor suo voleva difendere l’amata Ran anche se ancora non siamo certi che sia stata lei dato che stiamo aspettando i risultati del DNA…» spiegò l’ispettore.
«Comprendo ispettore…» rispose l’agente che precedentemente aveva posto la domanda.
"Sono proprio una bella coppia... Mi ricordano molto Taru e Miwa..." pensò l'ispettore mentre stava congedando i due agenti.

Intanto Sonoko giunse in centrale e con l’accordo dell’ispettore entrò nella sua stanza.
«Sonoko dimmi»
«Ispettore come potete trattenere Ran? E’ palese che è innocente...Una come lei non saprebbe fare del male a nessuno»
«Sonoko, sono consapevole di quanto tieni a Ran ma purtroppo la procedura è questa…Poco fa ho mandato alcuni miei uomini alla scientifica per far effettuare il confronto del DNA tra il capello trovato nella scena del delitto e il capello della tua cara amica mentre un’altra squadra l’ho appena mandata a casa di Shinichi»
«Capisco ispettore…Ma Ran è innocente…»
«Che tu sappia…Ran può in qualche modo essere gelosa di Misa?»
«Beh ispettore non saprei…Comunque di una cosa sono certa…Ran non è un’assassina!!» disse Sonoko scaldandosi.

Intanto i due agenti si diressero nella loro volante e partirono per la loro missione.
Poco dopo, quando si distanziarono dalla centrale, la giovane Kita si mise gli auricolari del proprio cellulare e compose un numero.

«Il suo cellulare è spento...» disse la donna.

«Finalmente a casa» disse Shinichi gioendo dopo essere entrato nella sua abitazione.
Il ragazzo decise di farsi direttamente la doccia perché aveva intenzione di andare a trovare Ran in modo da avvisarla di aver perso il cellulare e poter stare insieme.


«Mi sta chiamando...» disse la donna corrispondente al nome di Kita e rispondendo alla chiamata disse «Ci stiamo dirigendo proprio lì...»
«Solo voi due?» disse il mittente bisbigliando.
«Si...»
«Bene...Ora però collegati...Ma ti contatto io quando entro…» disse l'individuo continuando a bisbigliare.
"Vuole dire di accendere la ricetrasmittente e che devo attendere sue notizie..." 

Dopo aver pensato ciò, la giovane donna prese la ricetrasmittente che aveva nascosto diverso tempo prima nella vettura.
«E così il capo deve darci nuove direttive» disse Miyamoto guidando la vettura e osservando la giovane donna quasi innamorato.
«Senti, se ci troviamo a lavorare insieme è solo perché mio zio ti crede in grado...Per te non provo proprio un cazzo quindi togliti quella faccia da rimbambito quando parli con me!»
"Che carattere...." pensò il giovane all'atteggiamento della donna.
 
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Non perdetevi la settima parte di questo special. Cosa succederà? Vi anticipo il titolo (Shinichi Kudo VS Pernod - Pernod)

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Capitolo 37
*** Shinichi Kudo VS Pernod (Pernod) ***


Trama delle parti precedenti dello special
Nei capitoli precedenti Ran era in pensiero per Shinichi perché il ragazzo aveva sempre il cellulare staccato e dopo averlo cercato si è diretta dalla sua amica d'infanzia Sonoko Suzuki. Sonoko aveva chiamato Ran precedentemente e sentendola strana decise di accoglierla a casa sua anche se stava guardando un film. Al termine di esso si accorsero dell'inizio del telegiornale e aumentando il volume sentirono una notizia raccapricciante. Ran è stata accusata di omicidio dal suo amato Shinichi Kudo. Il servizio non è un vero e proprio servizio in quanto il video è stato mandato in anonimo e con l'accordo della Polizia è stato pubblicato ma in parte censurato. Alla vista di ciò tutta Tokyo rimase incredula. Ran intuendo che l'amica non riusciva più a crederla decise di fuggire. L'ispettore Juzo Megure decise di mandare i suoi uomini più fidati nei pressi del bosco dove è avvenuto l'omicidio e proprio lì trovarono un corpo senza vita. Si trattava del corpo di Misa, la nipote dell'agente Takagi. Quest'ultimo si mise a piangere ma quando gli altri agenti trovarono un capello lungo e castano tra il sangue della vittima si placarono i suoi dubbi. Era certo di sapere chi fosse il colpevole così, pieno di rabbia, prese la sua vettura a tutta velocità e si recò a casa di Ran. La ragazza era andata a casa di Shinichi ma non trovandolo e avendo il cellulare scarico decise di tornare a casa sua e ricaricarlo per chiamare il ragazzo. Proprio quando stava per uscire di casa si ritrovò il povero agente davanti pieno di collera. Fortunatamente, proprio quando sembrava stesse per avvenire il peggio, gli altri agenti giunsero sul posto e portarono Ran con loro. Giunti in centrale l’ispettore Megure richiamò i suoi uomini coinvolti nel caso perché decisero di trattenere una ragazza minorenne senza prove a suo carico ma data la loro insistenza decise di far fare il confronto del DNA tra il capello trovato e quello della povera Ran, chiusa in cella. Per ultima cosa ma non di poco conto, l’ispettore vietò all’agente Takagi di conseguire le indagini perché era troppo coinvolto. Poco dopo una troupe televisiva si introdusse alla centrale interrogando l’ispettore il quale rivelò pochi dettagli. Nel mentre l’agente Sato andò a trovare la giovane Ran, la quale accettò il confronto del DNA donando un suo capello e piangendo disse all’agente di essere innocente e di voler tornare il prima possibile in libertà. Intanto in televisione non si parlava d’altro; Questo caso è stato ritenuto il più importante e non fu solo il telegiornale a trattarlo ma anche altri programmi di gossip perché riusciva a far ottenere un alto audience. La giovane Sonoko vedendo la vergognosa evoluzione del caso decise di recarsi alla Polizia mentre la madre di Shinichi, decise di controllare da fuori se l’adorato figlio era tornato a casa ma vedendo tutto spento rientrò a casa del dottore Agasa, non essendo pienamente convinta del fatto che il figlio avesse accusato la sua amata pensando tuttavia che fosse andato alla Polizia per risolvere questo strano ma complicato mistero.Intanto alla Polizia vi erano degli infiltrati e furono convocati proprio loro dall’ispettore per recarsi nella casa del ragazzo. In modo astuto i due infiltrati corrispondenti al nome di Machinaga Miyamoto e Kita Ishida contattarono un loro capo senza lasciare tracce di conversazioni. Kita Ishida è la nipote di Pernod ed è stata affiancata da Miyamoto non per suo volere ma perché si riteneva adatto per la missione. Cosa succederà nell’ultimo capitolo? Chi avrà la meglio, Pernod o Shinichi? Ran sarà finalmente liberata?

Trentasettesimo Capitolo (Shinichi Kudo VS Pernod – Pernod)


«Sonoko io so quanto ci tieni e credimi sono rimasto sorpreso anch’io da ciò…Per me è innocente ma dobbiamo fare il confronto del dna!!!! Non possiamo escludere nessuno purtroppo…»
«Capisco ispettore ma non si può dubitare di Ran!!» disse in lacrime la giovane Sonoko.

A quel punto il telefono dell’ispettore cominciò a squillare.

"Questa doccia ci voleva proprio" pensò il giovane detective Shinichi e dopo essersi vestito uscì dal bagno.
“Sii ora che mi sono pulito posso andare da Ran!! Mi dichiarerò e passeremo diverso tempo insieme” pensò il ragazzo felice percorrendo il corridoio.
Quando giunse davanti al soggiorno una voce dal tono agghiacciante lo chiamò.

«Shinichi Kudo!!»

«Che cosa???» disse l’ispettore Megure sorpreso e poi continuò dicendo «Si, ok…»
«Cosa succede ispettore?» disse Sonoko sperando in una svolta positiva.
«Succede che…Beh…E’ stato fatto il confronto del DNA tra il capello trovato e un capello di Ran…L’esito è risultato positivo» disse l’ispettore portando le mani tra gli occhi come per trattenere le lacrime.
La giovane Sonoko scoppiò in un pianto continuo senza interruzione.
Il suo pianto era simile ad un flusso continuo, senza sosta. Il flusso dell’acqua che scorre dal rubinetto e che si ferma solo se si gira la valvolina e in quel momento era destinato a scorrere di continuo in modo da far diventare gli occhi rossi e far venire il mal di testa elevato.

Il giovane detective Shinichi Kudo, sentendosi chiamato, si voltò e proprio quando era in direzione del soggiorno gli fu puntata la pistola alla tempia e partì il proiettile. Il ragazzo cadde a terra e il suo assassino mise accuratamente tra le sue mani la pistola, in modo da farlo sembrare un suicidio.

A quel punto accese la televisione stando attento a non lasciare impronte e abbandonò l’abitazione.
Una volta fuori accese la sua ricetrasmittente e contattò i suoi uomini.

«Ragazzi, missione completata…Shinichi Kudo è morto!! Entrate e recitate il vostro copione»
«Ok Pernod...Entriamo in azione!!» disse la nipote Kita seguita dall'agente Machinaga Miyamoto.

I due agenti Machinaga Miyamoto e Kita Ishida conseguirono con successo, sotto le direttive di Pernod, il concorso in Polizia.
Pernod non poteva accettare le abilità investigative del ragazzo e si era ripromesso che l’avrebbe tolto di mezzo sin da quando il detective fu coinvolto contro l’organizzazione, così, proprio quando Shinichi rivelò tutto all’agente Takagi e riuscirono ad arrestarne i membri, lui decise di farsi arrestare di proposito perché era consapevole del fatto che avrebbe avuto la possibilità di fuggire quando lo riteneva più consono dato che aveva diverse amicizie tra i componenti dello Stato e della Polizia.
Una volta libero il malvivente decise di tornare alla sua vecchia base operativa, per preparare un piano, ma quando vi entrò sentì le urla del giovane Koichi, così piazzando dei registratori e degli auricolari pianificò una serie di delitti perfetti. Di Koichi, infatti, non si seppe più nulla e l’unico che poteva dire qualcosa era proprio Shinichi, il nemico principale di Pernod.
Pernod era consapevole del fatto che se Koichi fosse rimasto in vita sarebbe stato un testimone scomodo in quanto sapeva che Shinichi all’ora del delitto non si trovava affatto nei pressi del bosco bensì nel rifugio e dato che Koichi era un tipo, secondo Pernod, abbastanza stupido e impulsivo, senza ombra di dubbio avrebbe spifferato tutto e proprio per questo motivo decise di eliminarlo.

Pernod aveva un altro segreto.
Una notte la madre di Misa e quest’uomo ebbero una relazione e fu proprio da quella relazione che nacque Misa.
La donna non voleva accettare ciò così finse che il suo uomo fosse un altro, sposandolo.
Dopo anni la donna disse la verità a Pernod e così mentre lei era particolarmente felice per essersi rimossa questo pensiero dalla mente, lui non poté accettarla.
Avrebbe tanto voluto riconoscere la figlia e così dato che non gli era possibile decise di mandare uno dei suoi uomini nei pressi del bosco, dove era certo che la donna si sarebbe diretta, e di investirla.
L’agente Takagi non seppe niente di questa relazione tra Pernod e la sorella anche perché fu l’uomo di Pernod a recarsi giornalmente in ospedale, in modo da evitare che il capo potesse vedere precedentemente Takagi e che la donna, una volta sveglia, potesse riconoscerlo e trarre la conclusione mandando a monte i suoi piani.

Quando Pernod uscì di prigione, decise di recarsi dalla figlia Misa.
Lei, dopo aver saputo la verità, si tolse la vita perché non poté accettare di avere un padre delinquente anche se la ragazza non poteva immaginare che con la sua morte, il padre avrebbe portato al termine il suo piano.

I due agenti giunsero a bordo della volante nella villa di Shinichi e vi entrarono.


“Perfetto…Shinichi è stato fatto fuori!!” pensò la giovane Kita e disse «O No Shinichi!!! Cosa succede?»
«Agente Ishida!! Chiami l’ambulanza!! Magari riusciamo a salvarlo…Informi anche l’ispettore, svelta!!» disse l’agente Miyamoto agitato.

Mentre l’agente Ishida uscì per avvisare l’ispettore telefonicamente, l’agente Miyamoto si avvicinò al povero Shinichi e a quel punto notò che il ragazzo respirava molto affannosamente.
“Giovane detective…Non dovevi affatto intrometterti…Mi dispiace dover recitare il copione ma tutto deve sembrare un suicidio, tanto che lo dimostra anche la tv accesa…A questo punto…Porterò io al termine la missione” dopo aver pensato ciò strinse le sue mani al collo della vittima in modo da ucciderla del tutto.
Fece ciò senza dire niente alla sua compagna perché ne lei ne suo zio Pernod avrebbero accettato di non aver compiuto bene la missione e con un richiamo simile sarebbero stati dei guai seri per il ragazzo.

«Ispettore Megure…Mi dispiace avvisarla che il giovane Shinichi Kudo si è tolto la vita!!» disse la giovane Kita in lacrime.
«Cosa??? E’ assurdo!! Non è possibile…Stiamo venendo…» disse l’ispettore sconvolto.
La giovane Sonoko a quel punto si preoccupò e chiese all’ispettore le novità.
Quando seppe tutto lasciò il commissariato dirigendosi nella villa di Kudo.


Dopo poco tempo la villa Kudo si riempì di volanti tanto che i vicini si allarmarono. Tra i vicini allarmati vi erano anche i genitori di Shinichi e il dottore Agasa che scoprendo quella che sembrava la verità rimasero allibiti.

«Noooo!!! Perché?» dissero i genitori in pieno sconforto.
Tutti iniziarono a piangere, chi prima chi dopo. Nessuno si trattenne; nemmeno chi voleva dimostrarsi più forte.
Del resto, il pianto non è segno di debolezza.

Poco dopo giunsero anche le emittenti televisive.
Questa triste notizia fece il giro del mondo integralmente, senza tralasciare alcuni dettagli.

Intanto la giovane Ran ricevette un sms dalla madre. Il messaggio non poté leggerlo in quanto il suo cellulare era rimasto a casa.
“Amore io e tuo padre stiamo finalmente insieme…Si è risolto tutto tra noi due”

Poco dopo giunse sulla scena del delitto anche la povera Shizuka in lacrime. Nessuno poteva credere a ciò anche se apparentemente sembrava proprio un suicidio. Un suicidio, si spiegò nei giorni successivi, perché il ragazzo non riuscì a proteggere l’amata trattenuta in prigione.

Si tratta proprio di un amore impossibile. Un amore nato sin dall’infanzia ma riconosciuto dopo anni anche se è rimasto pur sempre impossibile.

Fine 1^ Parte

E' giunto il momento di salutarvi e ringraziarvi per avermi seguito :) Ora comunque vorrei sapere da voi cosa ne pensate del finale; vi ha commosso almeno un po?

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