Rudi e Alice,però mi manchi.

di PeppaPigandNow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'amore non è felicità ***
Capitolo 2: *** Mezze verità ***
Capitolo 3: *** L'oste in ostaggio ***
Capitolo 4: *** L'amore si odia. ***



Capitolo 1
*** L'amore non è felicità ***


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Se si aspetta troppo tempo una cosa,non si finisce per non desiderarla più ma per desiderarla ancora di più.
Ed è per questo motivo che lei non salì insieme a lui,lo congedò con una balla e cominciò a correre verso casa,cominciò a correre come se fosse ad una maratona,la più importante della sua vita,come se tutto l'allenamento che avesse fatto fino a quel giorno,tutta la sua vita,fosse girata attorno a quel momento,tanto importante quanto fragile.
Il povero ragazzo restò li a guardarla sbigottito prima di capire quello che per lei era veramente importante,lei non gli e lo disse,ma lui capì.Quel ragazzo non era più con lei,era partito da solo,aveva capito che quella era la decisione migliore per tutti,per lui e per lei.La barca ormai andava verso nuovi orizzonti,nuovi orizzonti che non sarebbero mai potuti appartenere a lei ma solo a lui.Lei pensò forse che tutto cio' fosse stato studiato,prima l'odio,poi la fratellanza e in fine l'amore,che ogni piccolo passo che facevano insieme era importante per arrivare a quel momento,che quella era la scelta giusta.
Arrivò alla stazione degli autobus quasi sfinita,prese il primo autobus e si diresse verso casa.Poi riprese la sua corsa,pensò a quella pausa,a quell'autobus da lei preso,quella pausa forse stava a simboleggiare l'amore per l'altro,che non era altro che una pausa,un mezzo per arrivare a destinazione.Più ci pensava e più era felice,adesso per lei non era motivo di disagio pensarei ai momenti con lui.
Arrivò finalmente a casa,per dire tutto quello che non aveva detto e fare quello che non aveva fatto e dire per una volta che quello non era uno sbaglio.Suonò tre volte,e per tre volte immaginò la reazione di lui,una volta positiva,l'altra negativa,e l'ultima di completa indifferenza.Poi si diede una scossa,le aprì Giulio,il volto di lei pieno di gioia era in forte contrasto con quello di Giulio cupo e spento,quest'ultimo la guardò stranito per poi aggiungere quelle quattro parole.
"Che ci fai qui?Non ti aspettavamo,entra."
Disse in tono sorpreso,quasi felice ma si poteva vedere ancora la sua tristezza negl'occhi.Lei capì che qualcosa non andava,ma non volle darle importanza e si limitò a rispondere.
"Ho capito che dovevo restare".
L'uomo la guardò ancora più stranito poi con tono un po' più leggero disse.
"E vieni,dai entra,ci stanno un po' di casini oggi,ma sono felice che sei ritornata".
Voleva rispondergli ringraziandolo,ma fu fermata da delle grida che provenivano dal piano di sopra.
"Sei uno stronzo,non te ne è mai fregato niente di noi,eh Marco?."
La sua faccia diventò triste insieme a quella ancora più infelice di Giulio.Lei non sapeva che fare,era il momento sbagliato quello?.
Resto ferma a fissare Giulio fin quando da lui non uscirono le parole che forse lei aveva voluto sentire,quel permesso per correre su.
"Va di sopra,c'è mamma di sopra,c'è tua sorella,ha bisogno di te".
Cosi andò di sopra,con la speranza di vedere oltre a loro,anche lui.Sentì singhiozzare,pensò che fosse la sorella,ma non sembravano dei singhiozzi da lei,erano più profondi più rauchi,più maschili.Provenivano dalla stanza dei ragazzi.Lei restò ancora una volta indecisa,le grida nel frattempo continuarono.
"Non richiamarmi mai più,tornatene da lei."
Lei era ancora ferma sul pianerottolo,credeva fosse il momento sbagliato per parlare con lei e aveva paura che Rudi potesse sentirla e potesse capire che lei era tornata,non si spiegava questa innaturale paura,infondo era tornata per lui,non sapeva cosa fare,nella sua mente si ripeteva di correre ad abbracciare la sorella,ma poi pensava a lui e non poteva sprecare tempo,doveva dirglielo subito.A spezzare quella situazione arrivò la madre che sorpresa corse da lei.
"Alice,ma che ci fai qui,non eri partita con Francesco?".
Lei non sapeva che rispondere non poteva mica dirle che era tornata perchè innamorata di suo fratello,anzi fratellastro,era una situazione scomoda per tutti,mentire era più comodo.
"Sono tornata perchè ho capito che non me la sentivo di affrontare questo viaggio".
La madre perplessa,aveva capito che forse non era il momento giusto per iniziare una discussione con la figlia.
"E beh,la su c'è tua sorella che dici Alice,vai da lei?".
Alice non potè fare a meno di andare di su,in mansarda a consolare la sorella,mentre la madre scese giu' probabilmente per discutere con Giulio,loro due sapevano che quel momento sarebbe arrivato,che prima o poi tutti in quella casa si sarebbero trovati in quella situazione,che i loro primogeniti si sarebbero lasciati in modo definitivo un giorno o l'altro e che sarebbe stato difficile per tutti.
Alice intanto apri piano la porta cercando di trovare delle parole di conforto per sua sorella.
"Ciao Eva".
"Alice?Cosa?come mai sei qui?
A sua sorella poteva dirlo,lei capiva,ma forse la situazione era troppo difficile per dirglielo chiaramente,magari se avrebbe girato sulle parole ci sarebbe arrivata da sola,in fondo Eva era intelligente,lo avrebbe sicuramente intuito.
"No,io si,insomma,Francesco non fa per me e poi io...".
"Tu sei innamorata di Rudi".
Alice sapeva che sua sorella lo avrebbe capito,ma di certo non si aspettava cosi presto quindi non potè che confermare con un si detto quasi a stento.
"Ma come hai fatto a capirlo?".
"Stavo andando in bagno per riprendermi dopo che...Si dopo,e ho sentito piangere e ho collegato tutto...".
"E Giulio e mamma?".
"Non credo che abbiano capito qualcosa".
"Senti Alice,vai da Rudi,tu,voi potete ancora farcela,la colpa è anche mia se adesso Marta non ha un padre".
"Ma sei sicura?non ti voglio lasciare sola".
Alice si avvicinò alla sorella,guardando il suo volto bagnato dalle lacrime che scendevano mentre parlava con lei.
"Alice non preoccuparti,va da lui,muoviti".
"Grazie Eva".
Alice abbracciò la sorella e poi si affrettò a rangiungere lui,mentre scendeva il suo cuore cominciò a battere all'impazzata era concentrata nel vedere un futuro per loro due che non si accorse neppure che lui si era alzato dal letto in cui versava le lacrime d'amore per lei e che lo guardava dalla fine del corridoio.
Mentre si avvicinava verso di lui,non pensava più a niente,il suo cervello era vuoto,era preoccupata che da lei non fosse uscita neanche una parola,ma poi quella parola arrivò.
"Scusami".
Lui non rispose,Alice pensò che la sua terza visione si fosse avverata,aveva paura che ciò fosse cosi.
"Mi dispiace se...".Ma prima che lei potesse finire di parlare Rudi intervenì.
"Perchè sei tornata?".
"Sono tornata per te,io credevo che tu mi avresti raggiunto che tu mi avresti seguito fino da Francesco per riportami qui."
"Lo volevo fare,ma poi mi sono detto che tu eri più felice con lui,che io per te ero solo tuo fratello."
"Non è vero Rudi,se io sono qui è perchè l'ho capito in tempo,perchè quando ero con Francesco giù al molo pensavo di dimenticarmi qualcosa,e quel qualcosa eri tu Rudi".    
Dalla bocca di Rudi non uscì neanche una parola,Alice aveva paura di ricevere da lui indifferenza la stessa che aveva dato a lui quando lui era innamorato di lei,quando lui cantava per lei,quando lui viveva per lei.E quando lei invece stava con Francesco.
"Prometti che non mi lascierai più sardina?".
"Lo prometto."
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Comincio col dire che la fanfiction continua infatti se guardate un po' su e scegliete il continuo ci sono gia' postati un bel po' di capitoli che continuerò,infatti le cose non sono cosi semplici ma continuano,in altre mille avventure che toccherà a voi leggere,ovviamente se volete,sperò vi sia piaciuto tutto ciò,se potete lasciate un commentino <3
Baci Thara.

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Capitolo 2
*** Mezze verità ***


Ormai il peggio è passato,si ripeteva tra se e se,più lo ripeteva e più le veniva voglia di crederci,ma forse se se lo ripeteva era evidente che qualcosa non andava.
"Buongiorno Alice".
"Ciao Giulio".
"Come mai sveglia cosi presto?".
Alice non aveva chiuso occhi quella notte,lo sguardo di Rudi,le braccia di lui che la stringevano forte,peccato che tutto ciò fosse durato troppo poco.
"Non riuscivo a prendere sonno"
"Ah,va beh,dai fatti una camomilla vedi che ti passa,senti io vado mo viene Lucia".
"Ok,a dopo Giulio".
Alice ci pensava ancora,non riusciva a non pensare ad altro,era un pensiero fisso,costante,ora sapeva che Rudi l'aveva perdonata,ma non sapeva se aveva dimenticato.
Cercava di distrarsi,di pensare ad altro,le lancette dell'orologio picchiettavano forti dentro la sua testa,prima le quattro,poi le cinque,poi le sei,e in fine le sette,battevano.Ogni ora per lei erano cento pensieri diversi,una parte di lei voleva che Rudi si alzasse,che la stringesse e che le dicesse di non temere,l'altra parte di lei voleva che Rudi non si alzasse mai da quel letto,questo perchè,forse,sapeva che un altra parte credeva che Rudi non l'avesse perdonata.
E se ne stava li,seduta a fremere,perchè Rudi si alzasse e a sperare,allo stesso tempo,che non lo facesse.
"Ehi,ciao".Disse una voce morbida ancora assonata,quella della sorella.
"Ciao".
"Da quanto sei sveglia?".
"Non so diciamo da tutta la notte".
"Com'è andata ieri?".
"Non lo so,Rudi mi ha perdonato ma...".
"Ma?".
"Forse c'è l'ha ancora con me".
"Ma sei tornata,no?Alice è questo l'importante,capire i propri errori in tempo".
Alice capì,ma restò in silenzio,non voleva prendere quel discorso con la sorella,capire i propri errori in tempo,si ripeteva.
"Se anch'io l'avessi fatto,probabilmente non starei qui".
Alice vide la tristezza negli occhi di lei,cosi cambiò repentinamente discorso.
"Comunque,stamattina per colazione,non c'è granchè,ho gia svuotato la dispensa".
"Nervosa la sorellina,e adesso che mangiamo,mamma non c'è?".
"No è uscita presto,ma Giulio ha detto che sta tornando".
"Chiamiamola,vediamo se porta il gelato".
"Buona idea".
Ad Alice le serviva proprio del gelato,ma quello che forse le serviva di più era qualcuno con cui mangiarlo.
"Allora,adesso hai progetti per quest'estate?".
"Beh,no,tu?".
"Possiamo rimanere insieme,sempre se non scapperai con Rudi".
Alice vide nella sua espressione una nota amara mischiata in quel suo sorriso,capace di coprire tutto,anche Alice si sforzò di ridere,quella situazione cosi imbarazzante cominciava a piacerle,adesso sapeva cosa aveva provato Eva,non era sola.
Ci furono dei minuti di silenzio,Eva componeva il numero della madre,mentre Alice continuava a girare il cucchiaino nella tazza del caffè,quando si sentirono dei passi provenienti da su,il cuore di Alice cominciò a battare,credeva si trattasse di Rudi.Sapeva che avrebbe dovuto agire,ma non sapeva ne come ne se in quel momento,sapeva solo che fra pochi secondi si sarebbe presentato davanti a lei il suo fratellastro,e che forse non avrebbe detto niente o che forse l'avrebbe sorpresa.
Cominciò cosi a girare ancora più velocemente il cucchiaino tanto da creare un rumore metallico,anche la sorella se ne accorse e velocemente alzò lo sguardo.
"Calmati Ali,che succede?".
"No,niente e che sono un po' nervosa".
Ci siamo,si ripeteva,sono pronta,non lo sono,che dico?,cosa faccio,altri dieci minuti.
"Ciao,buongiorno a tutti".
Alice riconobbe subito la voce del ragazzo,era Mimmo.
"Ciao Mimmo,che ci fai alzato?".
"La mia prof.,vuole che andiamo a scuola pure di giugno".
Alice potè cosi tirare un sospiro di solievo e rilassarsi,in attesa del cesaroni giusto.Nel frattempo si senti le lamentele di Mimmo alla sua professoressa,guardandolo divertita.
"Co sto caldo e dobbiamo anda' ancora a scuola,sentite io vado che mo senno' Matilde si arrabbia".
"Ciao mimmo".
Una volta andato via Mimmo,Alice poso' il cucchiaio,cominciando,ora,a tirarsi nervosamente le maniche del pigiama.Ancora una volta attirò l'attenzione della sorella.
"Cosi lo rompi,vuoi forse rimanere senza pigiama?".
"devo pur prendermela con qualcosa".
"Furba la sorellina,cosi se ne puo' comprare uno sexy per il suo Romeo".
"Spiritosa di prima mattina".
Alice parlando con la sorella si sentì quasi sollevata,parlare con qualcuno,sfogarsi,ridere anche semplicemente osservare delle cose a cui non aveva mai prestato particolare attenzione erano per lei motivo di distrazione,distrazione da Rudi.
Era stanca di stare lì senza fare niente,doveva pur fare qualcosa cosi si alzò andando verso la cucina.
"Un caffè?".
"Un altro,vuoi forse finire in ospedale per eccesso di caffeina?".
"Almeno mi tengo occupata".
Alice cominciò a giocare con i componenti delle caffetteria,voleva semplicemente svitarla per levargli la parte contenente la cialda e risciaquarla,doveva distrarsi in qualche modo e se non voleva finire al pronto soccorso era forse meglio cercare di rendersi utile pulendo.
"Buongiorno".
Alice si voltò subito,era lui,lei non era pronta.Lo aveva colto di sorpresa,credeva di avere tempo,credeva che era meglio distrarsi,per poi elaborare qualcosa da dire,lo salutò distrattamente continuando,più velocemente a svuotare la caffettiera.Mentre Rudi cercava disperato qualcosa da mangiare aprendo tutti gli sportelli della dispensa.
"Abbiamo gia' svuotato tutto,non è rimasto più niente,Lucia è a comprare qualcosa di commestibile".
Le parole che uscirono furono di Eva,che cercando di coprire la sorella e di essere carina disse la prima cosa venutale in mente,mentre nel frattempo Alice guardava con la punta dell'occhio Rudi che nel frattempo si era seduto vicino alla sorella.
"Ottimo,cosa c'è sardina,tu non hai fame?".
Alice non si aspettava che Rudi le avesse rivolto la parola,credeva fosse stato indefferente,perchè mai doveva dirle qualcosa,non le aveva detto niente in tutto quel tempo e adesso di getto gli uscivano parole,forse quello voleva dire che aveva dimenticato?.
"Si,cioè no,non ne ho molta".
Il disagio sul suo viso era evidente,non sapeva come sfuggire a quella situazione,non sapeva cosa provava Rudi,era arrivata al punto di pensare di portare Rudi nel bagno e fargli confessare minacciandolo con lo scopettino se provava ancora qualcosa per lei,e se loro due potevano avere delle possibilità.
A salvarla arrivò la madre con due buste stracolme di roba salutare,ma anche di brioche,gelato e altre schifezze varie.
"Buongiorno a tutti,oggi al supermercato c'era una fila che non vi dico,tutta la garbatella in runione,sembrava il mercato delle pulci".
"Ciao mamma".
"Allora ecco a te Eva il gelato che me lo avevi chiesto,voi due,Rudi,Alice vi do una brioche?".
"Si grazie,c'ho fame".
Alice guardò Rudi,era sempre il solito Rudi,forse ogni suo gesto,era per lei segno di quanto lo ammasse,lo amava perfino quando aveva fame e faceva il cafone.
"Tu Ali,Oh Alice ci sei?".
"Si mamma,no non voglio niente,grazie,anzi vado in camera mia".
Forse Alice,poteva sfuggire a quell'occasione ormai il peggio è passato si ripeteva dinuovo,forse era cosi,ma se il peggio era passato allora toccava la parte difficile,non dar spazio a quel piccolo essere che vive dentro di noi e che si chiama orgoglio.
"Vado anch'io di sopra,devo prendere una cosa".
"E le brioches?".
Alice non si girò continuava a salire,senti benissimo le parole di Rudi,quelle parole dette quasi strozzandosi con la brioche messa rapidamente in bocca per correre da lei,mentre saliva gli scalini di quella scala in quegli attimi pensò solo una cosa,ci siamo.
Rudi aspettò che Alice salisse al piano di sopra,per poi fermarla.
"Alice,senti ti devo dire una cosa".
Si trovò cosi Rudi,dietro lei,lei non lo vedeva poiche' era girata di spalle,ma sentiva la sua presenza,il suo odore,il suo respiro affannato.Si girò di colpo,voleva contemplare tutto di lui,i loro occhi si incrociarono.Alice non aveva il coraggio di dire una sola parola,neanche Rudi sembrava avere la sua celebre sicurezza.
"Alice,senti io so che ieri,tu ed io non abbiamo potuto parlare molto,ma io ho potuto riflettere molto".
Alice non rispose,voleva che il fratellastro continuasse senza interruzioni,e non aveva il coraggio di proferire mezza parola.
"E poi ho trovato questa".
Disse lui porgendogli una lettera,la lettera scritta da Alice il giorno prima,per sapere cosa provasse per lei Rudi,a quelle parole i suoi occhi si illuminarono,ora poteva saperlo,poteva sapere quello che provava Rudi senza ricorrere allo scopettino.
"Mi sono chiesto cosi se tu,non fossi rivenuta,cosa sarebbe stato di noi".
Aveva usato la parola noi,penso Alice guardandolo con lo stesso sguardo di una persona che guarda un cucciolo appena nato,era ferma li immobile con la testa altrove ad immaginare Rudi,e a pregare che lui si muovesse e concludesse il discorso con un ti amo.
"Beh,si cosa avrei fatto io?Sarei stato un codardo,un coglione che avrebbe passato tutte le sue giornate su un letto a pentirsi,e pensare che te l'avrei dovuto dire prima".
Gli occhi della ragazza passarono da attenti a seguire ogni sua parola a imploranti di saperne di più,adesso Alice sapeva che non poteva restare più zitta,avrebbe dovuto aiutare il fratello,come aveva fatto lui con la corsa e lei con la maturità,dovevano ritornare ad aiutarsi a vicenda.
"Cosa,cosa avresti dovuto dirmi Rudi?".
Disse cosi con un fil di voce implorante di aver capito il giusto.
"Avrei dovuto dirti che ti amo".
Disse lui,serio con tono calmo e protettivo,di una persona che sa cos'è giusto che lui e non ha paura di prenderselo,con una persona che forse ha finalmente deciso.
Lei non osava rispondere,in quel momento avrebbe voluto baciarlo,avrebbe voluto averlo a se,ma sapeva benissimo che non poteva.
Prese cosi tutto il coraggio che aveva per arrivare ad una conclusione,doveva sapere le intenzioni di Rudi.
"Quindi?".
Disse alzando il sopracciglio e lo sguardo verso Rudi.
"Quindi cosa sardina?".
Disse lui passando da tenero amante a ragazzo spavaldo.
"Che scemo".
Disse lei credendo di ricervere una risposta seria,da uomo.
"Dai,non te la prendere che vuoi che ti dicevo".Disse lui un po' amareggiato.
"Beh,a dire il vero mi aspettavo qualcosa di più".Disse lei un po' delusa."Ma va benissimo anche cosi".Si affrettò ad aggiungere mettendo le sue mani sul suo collo.
In quei minuti,a lei sembrava di sognare,forse,tutti i suoi desideri erano finalmente stati esauditi.Ormai aveva tutto,era al settimo cielo.
Non poteva baciarlo,ma lo sentiva,più vicino che mai,la sua unica preoccupazione ormai,erano i loro genitori.
Ma non le importava,ormai sapeva che nonostante la fine dei suoi fratellastri,lei poteva contare su Rudi.
Forse sarebbe stato un po' più difficile per i genitori accettarlo,visto i riscontri dei maggiori,ma non sarebbe stato impossibile,e lui e lei c'è l'avrebbero fatta.
Proprio mentre nella testa di Alice giravano mille aspirazioni,illusioni,desideri il suono del campanello distrasse i ragazzi e i loro sguardi complici.
"Alice,scendi giù".
Disse la madre,Alice si staccò subito da Rudi,il fratello scese giù abbastanza tranquillo,mentre lei stese un altro po' al ciglio di quelle scale,forse sapeva chi era l'ospite.
"Ali,scendi che c'è Francesco".
Ridisse la madre,questa volta più vicina alle scale in modo che la figlia avrebbe potuto senitire,se lei non fosse scesa,sarebbe probabilmente salita a controllare,Alice prese coraggio,uno dei suoi pensieri negativi era stato confermato troppo presto,il ritorno di Francesco.
Ormai però poteva contare su Rudi,e tutto il resto non la spaventava più cosi tanto.
Cosi scese quelle infinite scale fino ad arrivare al piano di sotto.
"Che c'è Ali?Tutto bene?".
"Si,sto bene mamma"."Ciao Francesco".
"Ciao Alice,sono venuto a riportarti i bagagli"."Senti,non so cosa sia successo,ti ho visto correre,io sono partito e poi...".
"Senti Francesco ne riparliamo dopo".
"Sicura?".
"Si,grazie per i bagagli e ciao Francesco".
"Ciao Alice".
Forse l'aveva scampata,o semplicemente aveva rimandato a una prossima volta,se per un lato Alice era contenta dall'altro Lucia avrebbe voluto delle spiegazioni per il comportamento di Alice,e lei ormai,non poteva più rimandare,avrebbe dovuto inventarsi una balla,una delle tante.
"Allora Ali,ma che è successo?Io ieri non ti ho chiesto niente perchè,diciamo che non c'è ne stato il tempo,ma che?Tu e Francesco?".Disse Lucia in modo confusionario poiche aveva appena commesso una gaffe su l'altra figlia.
"Niente mamma,ho semplicemente capito che Francesco non fa per me".
"Come non fa per te?Quindi vi siete lasciati?".
"Si mamma".
"Perchè?Non mi dirai che adesso sei innamorata di un altro Alice".
Alice esitò a rispondere,non poteva dire alla madre di essere innamorata d'un altro o sennò il suo castello di bugie sarebbe dovuto continuare,avrebbe dovuto inventarsi un nuovo amore,e magari presentarlo anche alla famiglia,dall'altro lato c'era Rudi ad osservarla,forse si sarebbe arrabbiato se avesse detto freddamente di no.La madre nel frattempo lesse negli occhi della figlia,vide il suo esitamento.
"Oh,madre santa,pure tu Alice,non potete fare cosi vi sistemate e poi che fate lo tradite?"."Io a voi non vi capisco".
Rudi cominciò a ridacchiare sotto i baffi,Eva finse di non aver capito e continuò a mangiare il suo gelato,volendo anche lei,però vedere come finiva tra le due.
"Mamma,no non c'è nessun altro".
Disse allora Alice per sventare ogni incomprensione.
"Siamo sicuri?".
"Si mamma,ho capito che,dovevo tirarmi indietro,che io non lo amavo fino in fondo".
Lucia non rispose,Alice lo interpretò come segno che forse la madre aveva finalmente compreso,ma Lucia era ancora insicura.
A spezzare in clima di tensione fu Rudi.
"Senti Lucia,grazie per le brioches,noi andiamo,io e Alice dobbiamo fare una gara".
"Ma quale gara se a quest'ora Alice sarebbe dovuta essere chissà in quale spiaggia".
"Si,ci siamo iscritti oggi,non te l'ho detto?Te lo dico ora,noi andiamo,ciao a tutti".
"Alice?".
"Si mamma devo andare,è una gara importante a dopo".
"Ciao Ali".
"Ciao Eva".
La madre guardò i due uscire con occhio indagatorio,sua figlia si era lasciata apparentemente senza motivo con il ragazzo con cui fino a pochi giorni fa doveva intraprendere una gita per il mediterraneo,la figlia maggiore era ritornata senza preavvisi credendo potesse riconquistare il suo amore,cosa che poi si realizzò completamente opposta,Lucia non sapeva più che fare con le sue figlie,era sull'orlo della disperazione,era pronta a credere a tutto.
"Ma questi non me la contano giusta,non è che si sono messi insieme in segreto".
Eva cominciò a ridere un po' perchè le scappava veramente da ridere,dall'altra parte per reggere il gioco della madre.
"Ma che,ma tu c'è li vedi insieme litigano da quando erano bambini".
"Beh,però non si puo' sapere mai,dopo tu e Marco,io e Giulio siamo pronti a tutto".
"Dai,mamma non dire idiozie,non sono come me e Marco,sono solo fratelli".
Lucia si alzò dal tavolo e cominciò a pensarci seriamente e poi le usci una risata anche a lei.
"Va beh dai,cerca di capirmi e che mi devo ancora riprendere,prima tu,poi Alice,ci manca solo Mimmo e abbiamo concluso".
Eva continuò cosi a ridere sotto le parole della madre,gli sguardi di lei e della figlia furono complici,poi cominciarono a discutere del più e del meno,mentre per Rudi e Alice si attendeva una magnifica giornata.
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Mi sono resa conto di fare i capitoli davvero troppo corti,cosi gli ho unificati,in modo che siano più funzionali in questo modo,cancellando cosi un capitolo,ringrazio sempre tutti per i commenti e per i supporti,vi voglio bene.
Thara <3

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Capitolo 3
*** L'oste in ostaggio ***


"Allora dove mi porti?".Disse lei appena uscita,l'aria soffiava fresca e Alice era eccitata all'idea di un intera giornata con Lui.
"Beh,visto che a Roma siamo sotto lo sguardo di tutti,pensavo...Di portarti,beh si a Venezia,che ne dici?".
"Si,ma mi sa' che è un po' troppo lontano".Disse lei poco convinta coprendosi dai raggi solari.
"Che entusiasmo sardina,beh in verità avevo pensato di restare li per la notte".
"Emh,ma come facciamo con Giulio e mamma?".Disse la ragazza rossa in viso.
"Non preoccuparti Alice,devi vedere,Sardina,che Rudi,qui,ha tutto sotto controllo!".
"Si,e che gli diciamo;andiamo a correre e ci sequestrano?".Disse lei in tono sarcastico.
"Beh,non pensavo esattamente a un sequestro,più a una "gitarella" tra amici...".
"Che vuoi dire?".Disse lei confusa,doveva condividere Rudi con qualcun altro?.
Il ragazzo non rispose subito,esitò,dopo di che si senti un macchina che accostò a pochi metri da casa Cesaroni.
"Ciao Ragazzi".Disse egli facendo girare un mazzo di chiavi e pulendosi la mano sinistra nei larghi pantaloni.
"Ah,Diego eccoti finalmente".Escalmò Rudi felice per il tempismo.
"Mi aspettavi prima,perchè no,ho avuto un contrattempo in officina,che oggi ho dovuto riparare un'auto di mio nonno,che non riusciva a partire".
"No,no anzi sei arrivato in pefetto orario".Rispose Rudi marcando la parola perfetto,come è di suo uso fare.
"Ah,ok,allora pronti,per la vacanza più bella di sempre,guardate due camere da letto,doppie,con bagno incluso in un Hotel,vicino a piazza San Marco,e di sotto c'hanno pure un centro estetico,che dopo tutto sto stress vi fa pure bene."
"Perfetto,ma Miriam?".
"Ah,sta arrivà,allora hai gia' detto ad Alice,che faremo a Venezia,oltre a visitare la città?".
"Diciamo,voglio che sia una sorpresa".Disse Rudi,non lasciando trasparire nulla.
"Che mi state nascondendo,dai voglio saperlo".
"Vedrai Sardina...".Rispose Rudi,deciso a non dire nulla alla sorellastra.
"Dai Rudi".Lo pregò lei,cercando di raccimolare qualche informazione in più.
"Ah,c'è Miriam,eccola".Disse Diego frettolosamente cercando cosi,di far dimenticare la sopresa ad Alice.
"Ciao".Dissero tutti e tre insieme chiundendo cosi il precedente discorso.
"Ciao a tutti,sono stanchissima,amore,Rudi potete portarmi le valigie in auto?".Esordì Miriam,stanca in volto.
"Sicuro piccola,tieni Rudi tu prendi questa".Rispose Diego,trascinandosi Rudi,e due grossi bagagli verso l'auto.
"Allora?Come va Alice,pronta per il viaggio?".Domandò Miriam,facendosi più serena in viso.
"Diciamo,quei due mi nascondono qualcosa".
"Dai,vedrai che sarà tutto perfetto".
"Speriamo".Disse Alice,sottovoce,guardando allontanare l'altra giovane verso la macchina.
"Vieni su".Incitò Miriam,pronta a partire.
"Allora,che facciamo?Partiamo nudi Rudi?".Disse Alice,mentre Rudi posava nel bagagliaio una delle valigie di Miriam.
"Alle valige,per tua informazione,ci penseremo dopo aver chiamato papa',Diego ci sta gia' pensando...".
"Bene,quindi mentre Diego fa questa telefonata io vado su a cercare qualcosa da mettere per il viaggio".Rispose Alice,quasi in tono arrabbiato.

"Ah,Sardina,le valigie,le ho gia preparate sono nella mia camera accanto all'armadio".
"Ma come hai fatto a fare tutto in un giorno,poi cosa?Come sei entrato nella mia stanza?".
Domandò sorpresa Alice arrivata quasi sul ciglio della porta.
"Trucchi del mestiere,e poi chi te l'ha detto che ho preparato tutto questo in un giorno?".Disse Rudi provocando una smorfia sul volto di Alice,che nel frattempo era entrata in casa.
"Ciao Eva".
"Ciao Ali,ma la corsa?".Rispose la sorella,ancora occupata a mangiare del gelato.
"No,è che c'è stato un fuori programma,poi ti spiego devo prendere le valigie".
"Come le valigie,dove vai?".
"Si,vado a Venezia insieme a Rudi,Miriam e Diego".
"Capito la sorellina che se ne va a Venezia,e mi lascia tutta sola".
"Beh,dai non sei completamente sola,c'è Marta".
"Ah,si è vero,chissa' forse io e Marta vi verremo a trovare".
"Non ci pensare nemmeno".
"Dai scherzo,prendi le valigie su,che ti aspettano".
Mentre Alice,saliva nella camera da letto dei ragazzi per prendere le valigie nel frattempo gli altri cercavano di convincere Giulio a partire.

"Pronto signor Cesaroni sono Diego,senta,c'hanno offerto un viaggio a Venezia,e siccome abbiamo quattro posti,chiedevamo,se possono venire anche Rudi e Alice,tanto loro viaggio di maturità non ne fanno,quindi motivo in più per accettare".Disse tutto d'un fiato Diego.
"Si,si,certo,no,no non si preoccupi tutto pagato".Continuò Diego cercando di essere il più convincente possibile.
"Ma sti due stanno nella camera insieme?".Domandò Giulio dal telefono con tono un po' preoccupato.
"Eh,beh le camere so due,ma se proprio si deve,c'è Miriam che puo' anche stare con Alice".
"Eh,se proprio si deve,sai mi sembra male falli stare tutti e due insieme".Rispose Giulio,cercando di essere delicato.
"Non si preoccupi signor Cesaroni,allora,se per lei va bene,partiamo anche subito,che tanto Ezio,sa gia tutto e me presta pure la macchina".
"Eh,se Ezio è d'accordo,e anche io sono d'accordo,non vedo perchè non partire,dai andate che ve la meritata na vacanza,dopo tutto".Concluse Giulio con tono bonaccione.
"Grazie,e faccia anche lei una vacanza".Concluse Diego,sotto gli sguardi esaltati dei ragazzi.
"Te l'avevo detto,tutto liscio,e adesso moviamoce và".
"Aspetta,dobbiamo aspettare ancora Alice".Disse Rudi un po' preoccupato.

"Do sta?".
"è andata a prendere le valigie per il viaggio,non dovrebbe metterci molto".
"Ah,eccola guarda".
Disse Diego indicando Alice che si muoveva verso di loro.
"Ecco la tua valigia Rodolfo".
"Grazie Alice Sardina".
"Bene,ora che siamo tutti moviamoce che so sei ore di macchina".
Le prime ore di viaggio furono esaltanti e giocose,radio a tutto volume,grida,scherni,erano tutti davvero eccitati per il viaggio.Le successive invece,furono ben più tranquille,infatti le ragazze si addormentarono nei sedili posteriori,mentre Rudi guardava nervosamente l'orologio,pensando che fosse arrivato il momento di una pausa.
"Ah,Diego accosta che fra qualche metro c'è sta un benzinaio,che le ragazze si sono addormentate".Disse Rudi,osservando le due dallo specchietto retrovisore.
"Ok,Rudi,però te avverto non più d'un ora,senno salta tutto".
"Non ti preoccupare Diego,c'è la facciamo".
"Allò,senti le svegli tu?".Disse diego spegnendo l'auto.
"Che?!Siamo gia arrivati?".Domandò Miriam svegliandosi improvvisamente davanti ai due.
"Eh,no siamo in una stazione di servizio se volete scende insieme a noi".
"Che c'è?Siamo arrivati?".Domandò anche l'altra ragazza ancora assonnata.
"No,facciamo una pausa".
"Ok,io ne approfitto per dormire un altro po'".Disse Miriam sistemandosi un cuscino da viaggio sotto la testa.
"Embè,scendiamo,stanno tutte e due cotte".
"Ok dai,prendiamo qualcosa da mangiare,che c'ho una fame".
"Ma che farete con i vostri?".Domandò Diego una volta arrivati tutti e due all'auto-grill.
"Non lo so,è che sai,pensare che possono prenderla male,che possono separarci,ora che era tutto perfetto".
"Beh,devi ammettere che fa un po' effetto vederti con la tua sorellastra"."Che poi anche i vostri dopo quello che è successo con i vostri fratelli".
"Si,ma non è la stessa cosa Diego,io non tradirei mai Alice".
"Embè,questo è anche vero però sai come si dice..."."Ao Rudi ci sei?".Domandò Diego facendo dei segni a Rudi.
"Stavo sentendo la telefonata di quel cassiere".
"Ma che te frega,cosa dice quello,scusa?".
"Zitto!".
"Cosa?Una bomba,Lorenzo c'è uno qui al telefono,che dice di una bomba,qui nel nostro locale".Disse il cassiere dell'auto-grill rivolgendosi a un suo superiore.
"Ma che sarà quel pirla dei riformimenti,mandalo a cacare,va".Rispose il superiore dall'accento romagnolo.
"Ma li senti a quelli,c'è la concorrenza farebbe di tutto,cosa si fa per campare,una bomba,pessima".Disse Diego a Rudi mentre l'altro era ancora assorto nei sui pensieri.
"Diego,mi sa che quella,non era la concorrenza".
"Non me di,che è Budino che ci sta a fa uno scherzo".
"Non era budino,era mio padre,ha inventato la stessa scusa per i nostri fratelli sei anni fa'".
"Ah,Rudi ti fai troppe paranoie,mangia che t'arriva l'aria al cervello".
"Aspetta,stai zitto che stanno continuando la telefonata".
"Le sue minacce,mi fanno soltanto ridere,adesso dobbiamo anche pagare senno venite armati,ma senti un po' te".Continuò la telefonata il cassiere.
"Dai,non me di che adesso entra pure tuo padre armato e ve piglia a te ed ad Alice e ve fa magna lo scopettino".
"Lo vedremo subito".
"Che vuoi fare Rudi?".
"Chiamo a mio padre,se è lui che chiama,allora mi risulterà occupato".
"Beh,scometto il conto che non è tuo padre".
"Allora?".
"Squilla"."Non è mio padre".
"Bravo scemo,paga e andiamo".
"Però dai ora che c'è penso c'è lo vedo tuo padre farti magna lo scopettino,datemi i soldi o alzo lo scopettino".Disse Diego mentre si dirigevano verso il parcheggio.
"Spiritoso,senti invece,dove sono Alice e Miriam?".Rispose Rudi aprendo lo sportellone dell'auto.
"Come sono uscite dall'auto?".
"Beh,qua non c'è stanno".Rispose Rudi ricontrollando i sedili posteriori.
"Saranno ritornate in auto-grill,vieni andiamo".
"Datemi i soldi o sparo,nessuno puo' entrare tutti fuori,chiudete le porte".
"Che cazzo?!".
"Ao,Rudi non c'è fanno entrà,ma do stanno queste?".
"Diego,guarda sono li,vicino a quella con la gonna rosa acceso".
"Merda,e adesso come facciamo,sto pazzo criminale le tiene in ostaggio,altro che scopettino".
"Senti,un idea la troviamo".
"Qua c'è ne vuole una geniale,però".
"Cazzo,come faccio per la sopresa ad Alice,porca,senti Diego tu stai qui,che forse m'è venuta un idea".
"Ma n'do vai?".
"Vedrai".
"Stai fermo,non muoverti".Disse il rapinatore puntando con una pistola Rudi,che nel frattempo era riuscito ad entrare nella struttura usando una piccola finestruola del bagno dell'auto-grill.
"Io,muovermi chi ci pensa?".Rispose quasi pietrificato il giovane usando quel che restava della sua voce immatura.
"Ecco bravo,se stai fermo non ti succederà niente".Ordinò il rapinatore mentre egli dava ordini al complice di riempire la sacca di denaro.
"Rudi che ci fai qui?".Bisisbiglio una delle ragazze,Alice.
"Emh,non mi sembra questo il momento per parlare sarei un tantino occupato".Rispose allora Rudi,usando anche quella volta una voce impaurita e immatura.
"State zitti voi,tu metti tutti i soldi qua dentro veloce".Contestò il rapinatore con fare deciso,ma la rapina non durò a lungo,bensi proprio mentre egli pronunciava quelle parole arrivò vicino alla stazione di servizio una pattuglia di polizia,chiamata da Diego che nel frattempo aveva osservato l'amico in difficoltà.
"Siete stati circondati uscite il prima possibile".Disse uno dei poliziotti in servizio con un altoparlante.
"Cazzo c'è la polizia,ci serve un palo,tu vieni con noi".Ordinò uno dei due rapinatori a Rudi,che nel frattempo aveva avuto soltanto il tempo di deglutire nervosamente e di rivolgere un espressione di paura ai rapinatori.
"Io,veramente sarei occupato,sai come'è devo studiare,devo sposarmi o tante cose da fare".Rispose nervosamente dicendo le cose cosi velocemente che quasi non si capiva quello che dicesse.
"Zitto e vieni".Disse il più alto puntando ancora una volta una pistola sulla tempia di Rudi.
"Ok,ok se proprio insisti".Rispose lui vedendosi arrivare un omone grande e grosso verso di lui.
"Posate le armi a terra e alzate le braccia,contiamo fino a tre".Ordinarono i poliziotti dall'esterno dell'edificio.
"Se fate quello che vi dico non succederà niente a questo ragazzo".Disse allora il rapinatore avendo preso come ostaggio Rudi.
"Posate le armi e fatemi avanzare alla prima macchina".Continuò l'imponente uomo avanzando con cautela verso una macchina.
"Ma cazzo quella è la mia macchina,cazzo Rudi".Lanciò un urlo un ragazzo bassino quasi sgolandosi.
"Sentite,lascierò l'ostaggio,se mi arriva una palottola lo faccio secco".Impose l'uomo mollando un po' la presa da Rudi.
"Cazzo Rudi corri".Disse Diego quando vide il ragazzo finalmente libero.
"Ma che cazzo?La nostra macchina quel coglione è andato via!".Esclamò sconcertato Diego a Rudi che nel frattempo era corso verso l'amico vedendo cosi sparire la loro macchina sotto i suoi occhi.
"Beh,grazie della considerazione,e comunque sto bene".Rispose un po' insultato Rudi credendo che forse era più importante la sua vita che un mezzo.
"Si,Rudi Ok,ma la macchina,cazzo Ezio mi ucciderà".Continuò Diego lasciando un po' da parte l'amico,e prestando la sua attenzione sulla macchina e sulle conseguenze di ciò.
"Cazzo Diego,mi hanno puntato una pistola in testa e tu pensi alla tua macchina?".Disse esasperato Rudi che non potè fare a meno che rimproverare l'amico egoista.
"Ragazzi state bene?".Domandò una ragazza arrivando correndo verso di loro insieme all'amica.
"Beh,no si sono rubati l'auto,cazzo sono nella merda".Disse Diego spostando l'attenzione ancora una volta sull'auto.
"Tu Rudi?".Domandò Alice,finalmente rivolgendo qualche parola di conforto verso Rudi.
"No io sto bene,in fondo che mi è successo,apparte avere uno che mi alitava sul collo con una pistola in mano".Disse sarcasticamente quest'ultimo,sentendosi ancora una volta insultato.
"Allora adesso che facciamo,non abbiamo niente,le valige e i soldi erano dentro l'auto".Disse Rudi,una volta assimilato ciò che era successo.
"Dai,non ti preoccupare Rudi,a Venezia c'andiamo lo stesso!".Rispose Diego,pensando nel frattempo un modo per arrivarci.
"Si e come? Mi sa che era meglio se arrivava veramente mio padre con lo scopettino,c'aveva scoperti ma almeno non eravamo morti".Disse sarcastico Rudi ancora scosso dall'accaduto.
"Cos'è sta storia dello scopettino?".Domandò Alice guardando perplessa Rudi.
"Niente,niente,allora un idea la dobbiamo trovà".Disse Diego capendo che lo scopettino era l'ultimo dei loro problemi.
"Telefoniamo hai nostri,è l'unica soluzione".Rispose Rudi,tristemente,guardando se nel frattempo la situazione era cambiata.
"Ma che,Ezio mi ucciderà,e ci rispedirà tutti a casa a calci in culo,e poi Rudi non t'è dimentichi qualcosa?".Rispose Diego,accennando a Rudi della sorpresa.
"Ormai è tardi Diego,sempre la solita sfiga,ci sono abituato,chiamiamo a papa'".Disse Rudi,vedendo che la polizia era ormai volata via all'inseguimento della loro auto e del criminale che la conduceva.
"No,ormai t'ho promesso che andiamo a venezia,e c'arriviamo".Continuò Diego,promettendo a lui e all'amico che in un modo o nell'altro sarebbero arrivati in quella città.
"Ma come facciamo Diego?".Domandò Rudi,ancora una volta.
"Autostop".Rispose Diego muovendosi verso la strada.
"Allora ragazze,scollateve un po',fate un po' che so qualche mossa e vedete che s'è fermerà prima o poi qualcuno".Ordinò Diego mentre tutta la comitiva si spostava verso la strada.
"Sarebbe questo il tuo grande piano,usare la donna come un mezzo?".Rispose Alice,rifiutandosi di fare autostop in quel modo.
"Eh,dai Alice,Diego a ragione e poi che ti costa,dai ci divertiamo".La incitò Miriam cominciando a tirare su il pollice e spingendo Alice a imitarla.
"Eh,dai su vieni".La incitò dinuovo Miriam cominciando ad agitare anche le mani e i fianchi.
"No,dai non mi va cerchiamo un altro modo per arrivare a Venezia".Rispose la cudicini,restando in disparte.
"Dai guarda quello mi sa che si sta fermando".Disse Miriam,rivolgendo lo sguardo verso la cabrio nera che si avvicinava verso di loro.
"Buongiorno,ragazze".Disse un giovane fermandosi a pochi centimetri da loro.
"Ehy,ciao cerchiamo un passaggio fino a Venezia,puoi darcelo?".Domandò Miriam scrutando il giovane dall'aspetto curato.
"Sicuro,salite pure".Rispose lui,guardando le ragazze.
"Senti ci sono anche loro insieme a noi,sono i nostri...".Disse Alice venendo interrotta da Miriam.
"Fratelli,si Diego e mio fratello,invece Rudi è il fratellastro d'Alice".Si affrettò a concludere Miriam,capendo la situazione.
"Ok,se è cosi voi è i vostri fratelli siete i benvenuti,salite pure".Disse lui aprendo la portiera alle giovani ragazze,e guardando frettolosamente il cellulare.
"La mia ragazza è un genio,un genio".Sussurò Diego a Rudi,entrando in auto.
Miriam si sedette a fianco al conducente,cosa che fece un po' ingelosire il ragazzo Diego,invece il resto della comitiva si sedette nei posti antecedenti,il conducente,il cui nome era Christian li intratteneva di tanto in tanto con delle storie sulla sua vita.Le ore trascorrevano piano per i ragazzi,per tutti tranne che per Miriam che si divertiva insieme a Christian,raccontando le più bizzare storie successe nella loro vita e sembrando interessata al dire del ragazzo,sembravano cosi affiatati che a guardarli sembravano degli amici di vecchia data,mentre per gli altri le cose erano ben diverse,infatti cominciarono ben presto ad annoiarsi,ma le ore di viaggio erano ormai rimaste poche,e per quanto gli costava ammetterlo dovevano ringraziare quel giovane per lo strappo a Venezia.
"Sei stato gentilissimo e grazie ancora per il passaggio".Disse Miriam una volta arrivati rivolgendosi a Christian.
"Di niente e se sei nei pressi chiama pure ti ho gia dato il mio numero".Ammiccò il ragazzo alla bionda,congedando cosi la compagnia.
"Se sei nei pressi chiama,si attaccati bello".Disse Diego una volta lontani da lui,provocando una grossa risata tra loro.
"Eh,dai in fondo era simpatico".Disse Miriam provocando un espressione innaturale nella faccia del ragazzo.
"Simpatico con un ago conficcato in culo,anzi quasi più divertente della sua auto,che cazzo c'era sotto i sedili,ho il culo che ha assunto la forma della piastra per cucinare i tost".Rispose Diego provocando ancora una volta delle grasse risate.
"Dai,ormai siamo arrivati,non pensiamoci più".Disse Alice,
"Cazzo,Rudi guarda che ore sono".Ricordò Diego all'amico.
"Sono in ritardo,dobbiamo andare".Affermò il ragazzo guardando l'orario sul telefono che teneva in tasca.
"Dove?".Risposero le ragazze un po' sbigottite.
"Venite andiamo".Disse il govane cominciando a correre per le vie della periferia di Venezia.
La loro meta era la stazione degli autobus che collegava Venezia Terraferma con l'altra parte di Venezia,quella collegata ai canali.
L'atmosfera era magica,l'acqua dei canali,i piccoli porti,i gondolieri,sembrava una cartolina.
Arrivarono cosi in un canale,dove erano costeggiate delle  imbarcazioni,con dei gondolieri al loro interno,probabilmente prenotate,gia da molto.
Quando Alice le vide gli venne in mente un piccolo Flash-Back,tre anni prima,infatti,Alice era stata a Venezia,e aveva anche conosciuto un bel giovane a cui aveva dato un bacio in gondola,ma tornando alla sua vita normale,non aveva più avuto l'occasione di rincontrarlo.
"Gondole?".Domandò sopresa Alice come se fossero nel centro di New-York.
"Gia'"."Sono per noi Alice,per te".Rispose Rudi cercando di essere calmo e di compiacere alla ragazza,ma Alice si mostrò titubante,aveva sicuramente qualcosa che non andava.
"Che c'è Alice?".Domandò il giovane leggendo lo sguardo perplesso della ragazza.
"No,sono solo ricordi".Rispose lei,ancora pensierosa.
"Spero siano belli".Disse il giovane cominciando ad avvicinarsi ad una delle gondole.
"Diciamo".Rispose la cudicini vedendo Rudi avviarsi verso il canale.
"Allora,saliamo?".Domandò lui gentilmente,porgendo come un galantuomo una mano verso di lei.
"Buongiorno signore".Disse il vecchio gondoliere dall'aspetto cordiale,gli anni passati e i solchi della sua vecchiaia non sbiadivano quel dolce sorriso,probabilmente denoto dal fatto che amava davvero il suo lavoro.
"Buongiorno a lei,ci porti a fare un giro di questa città".Rispose Rudi con uno sprizzo d'energia,alzando poi le mani per mostrare la sua gioiosità.
"Subito".Rispose il signore,contrariamente al significato della sua affermazione egli disse quelle parole in tono calmo e pacato,come se quel subito significasse un "con piacere,non voglio che attendiate".
La piccola imbaracazione cominciò poi a distaccarsi dal canale nella quale era situata,per essere poi navigata in modo tranquillo verso piccoli ponti decorati e verso casuole che avevano la funzione di risaltare il viaggio dei turisti e far vivere a loro quella sensazione di calma e di pace che in poche città si trovava.
"Allora?Ti piace?".Domandò poi Rudi una sorpassato un piccolo ponte.
"Si,carino".Rispose lei con lo sguardo fisso verso quel paesaggio.
"Beh,mi aspettavo un po' più di entusiasmo,so che è stato fatto tutto all'ultimo e dopo quello che c'è capitato oggi,beh si però credevo ti sarebbe piaciuto".Affermò il giovane girando lo sguardo verso la ragazza dai capelli castani.
"Si,mi piace Rudi".Ridisse la giovane avendo però ancora quello sguardo distaccato,come se la sua testa forse in un altro mondo.
"Beh,non sei molto brava a mentire".Affermò lui,dopo pochi attimi di silenzio.
"Senti Alice,io lo so che stai pensando perora,ma ti prometto che farò di tutto perchè funzioni".Disse lui guardandola negl'occhi.
"In verità non stavo pensando a questo".Rispose lei una volta uscita da quello stato di trans.
"Ah,no e a cosa allora?".Domandò lui titubante della veridicità dell'affermazione.
"Stavo pensando che sono nella più bella città del mondo con il più bel ragazzo del mondo".Rispose lei guardando finalmente negl'occhi il ragazzo in cerca d'attenzioni.
"Davvero sono il più bello del mondo?".Disse lui toccandosi i capelli e pavoneggiandosi davanti alla ragazza che nel frattempo lo guardava divertita.
"Per me lo sei".Rispose lei,guardandolo dritto negl'occhi e cogliendo il suo sguardo innamorato.
"Dai,non limitiamo il campo,sono il più bello,per minimo tutto l'universo!".Disse lui distaccando lo sguardo da Alice,in una rapida mossa,per poi porgerle un sorriso.
"Ah,si?Beh,allora trovati un Aliena come ragazza,sai che bello".Disse lei divertita al pensiero di vedere Rudi con un esile essere verde.
"Eh,dai scherzavo Alice,io sarò il più bello dell'universo ma per me la più bella sei solo tu".Rispose lui,riscaldando dinuovo l'atmosfera.
"E Senti,io so che sarà difficile,insomma con gli amici,i parenti e tutto,ma noi c'è la faremo,con i nostri fratelli è andata male,ma con noi andrà bene Alice,perchè io so che te l'avrei dovuto dire da tanto tempo,forse se solo te l'avrei detto qualche mese fa tutto questo non sarebbe successo,e che aspettavo il momento giusto,però quello che ho capito è che non esiste,quindi Alice,io...aspetta,guarda,un minuto".Disse Rudi cercando frettolosamente nelle tasche,ma non trovando niente fuorchè delle graffette annodate.
"Cazzo!".Esclamò al fine della sua ricerca.
"Che c'è Rudi?".Disse preoccupata lei dopo aver visto la faccia del giovane.
"L'ho lasciato in macchina!".Continuò lui cambiando ancora una volta espressione del viso.
"Cosa?".Domandò lei,capendo si trattasse di una cosa importante.
"Non puo' essere c'è li avevo,cazzo siamo arrivati fin qui,merda".Continuò lui guardando fisso nel vuoto,come un lottatore dopo aver perso una battaglia.
"Come,cosa spiegati?".Domandò dinuovo la ragazza un po' preoccupata.
"Rudi!".Chiamò Diego dalla costa sbracciandosi per far si che lui lo potesse vedere.
"Rudi,ao scendi".Chiamò dinuovo sgolandosi,tanto da essere poi osservato da tutti i passanti che sbigottiti lo guardavano come se provenisse da un altro pianeta.
"Penso voglia che tu scenda".Disse Alice,facendo pensare a Rudi che cio' fosse ovvio. (You don't said?)
"Bene,scendiamo".Disse lui pensando quasi ad alta voce.
"Gondoliere,ci porti sulla riva".Continuò ordinando all'anziano di scendere a terra.Sarebbero bastati pochi minuti all'anziano per costeggiare la gondola arrivando cosi da Diego ma l'anziano era cosi pacato e non curante che quel piccolo lasso di strada sembrava per Rudi interminabile.Ma poi alla fine arrivarono là dove le case erano più visibili costeggiando finalmente l'imbarcazione.
"Cosa faresti senza di me?".Domandò poi Diego,lasciando uscire come per magia dalla sua tasca una piccolo bauletto grande poco meno di una mano.
"Ma che era in macchina,come hai fatto?".Rispose lui come se quell'oggetto fosse un forziere di un pirata.
"L'avevi lasciato in vista sul cuscrotto dell'auto,ho pensato fosse stato meglio prenderlo".Rispose lui,porgendolo al ragazzo dai capelli da super saiyan.
"Grazie,grazie,grazie".Disse eccitato il giovane quasi saltando dalla gioia.
"Sai penso di essere il più sfigato di questo mondo,prima la macchina,poi a Venezia su un auto che più che un auto era un tosta-culo,poi questo,ma se ci penso forse non è cosi,perchè ho te".Disse Rudi,cercando forse il modo migliore per porgere quel significante dono alla sua ragazza.
"Rudi è bellissimo".Rispose lei,una lacrima toccò quel prezioso regalo.
 
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"Come due anelli più che fratelli".
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Inanzitutto Ciao ^*^
Poi vi devo dire moltissime cose,allora avevo pensato ad un altro tipo si sorpresa organizzata in maniera più calma (?) e no tutto cosi di fretta,ma poi ho pensato,ma che cosa sono i cesaroni senza il loro mare di guai,e allora ho fatto si che ogni piccola cosa che trovassero fosse un caos colossale,e devo dire che l'avevo immaginato molto più lungo,però poi ho dovuto comunque accorciare visto che lo dovrò unificare,infatti il prossimo capitolo che farò sarà distaccato,e ogni storia a se,salvo eccezzioni,sarà a se stante,mi spiego meglio,non ci saranno continui o parti antecedenti alla storia.
Io non so boh,secondo me è brutto D: Non so perchè forse perchè con tutto sto stress magari scrivo male,oppure appunto perchè sono stressata non mi vengono idee,o sono più precisina,non so però dai,se lasciate un commentino cosi mi dite dove ho sbagliato? Grazieee :D
Ah,e poi grazie a tutti quelli che hanno commentato e aspettato ansiosamente,vi voglio bene,peace and love.
Thara <3

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Capitolo 4
*** L'amore si odia. ***


Ormai era inutile per quanto avesse cercato di capire,per quanto avesse cercato un altra soluzione,non si capacitava di come le persone che considerava importanti le avessero fatto questo.
Non sapeva che fare,era sperduta senza alcun punto di riferimento,se qualcosa le turbava,lei sapeva che poteva contare su queste due persone,ma adesso non sapeva più nulla.
Si sentiva illusa dalle parole di lui,si sentiva offesa da come fossero scesi cosi in basso.
Era da una settimana che Rudi non si comportava più in  modo naturale,era da una settimana che Rudi sembrava strano e inquietante.All'inizio tutto ciò' si riconduceva al fatto che forse Rudi era preoccupato per via dei suoi genitori,successivamente capì che non era così.
Era come se qualcosa lo bloccasse,come se insieme a lei non si sentiva più lui,come se avesse un grande peso,una cosa da nascondere.
Lei lo aveva intuito ma ancora  non sapeva cosa,o almeno non la sapeva fino a quando un giorno non passò per la camera dei ragazzi.
"è strano per me dirlo,e so che non sarai abituata a questo tipo di Rudi,ma ho un peso,un peso che non posso portare per sempre".
Cosi cominciò Rudi,subito lei fu attratta dalle parole del ragazzo e se ben sapeva che origliare era una cosa sbagliata,lei voleva capire cos'era quel peso,lo voleva con tutta se stessa.Non sapeva con chi stava parlando lui,le sue parole erano flebili,cosi deboli che riusciva a sentirle appena,cominciò a farfugliare su altro,ma lei non capì,non poteva a quella distanza.Dopo pochi minuti di indecisione appoggiò un suo orecchio verso la legnosa porta e cominciò cosi a capire il discorso."Avevo pensato di andarmene di non vederti più,ma ciò mi è impossibile,perché ogni volta che ti vedo guardo nel tuo sorriso e leggo nei tuoi occhi,io non so come spiegarlo,e lo so che è difficile per noi e lo è anche per gli altri,perché io non credevo potesse succedere ma è successo e vorrei che tu mi capissi,che tu mi ammassi,vorrei starti accanto e consolarti nei momenti difficili vorrei esserci come tu ci sei per me,vorrei farlo sempre,non so come fai ma io insomma... Io ti amo,e so per certo che anche tu mi ami".Disse Rudi,la ragazza non capì,era possibile che Rudi stesse parlando da solo?
Purtroppo per lei non fu cosi,dopo pochi attimi arrivò anche una voce femminile.
" Aveva ragione tua madre,sotto conservi un gran cuore,Rudi".A pronunciare quelle parole fu la voce della sorella maggiore di Alice,Eva.
Alice a quel punto non sapeva che pensare,non riusciva a crederci,era impossibile,le sembrava di essere in uno dei suoi sogni folli.
"Io non c'è la faccio più a vivere cosi".Affermò il ragazzo in tono cupo,in che modo non poteva vivere?
"Rudi,ce la faremo,è il mondo che non ci capisce".Rispose la donna rassicurandolo.
Alice non capiva,perché dire quelle cose alla sorella,perché tutto d'un tratto,amava lei.Tutto quel tempo passato insieme,quel meraviglioso mese passato insieme che aveva significato?Niente.
Alice restò sconvolta pochi minuti davanti a quella porta,levò l'orecchio poggiato nel legno,e sentì dei singhiozzi.
Piangevano,che significava?Era un sogno.
Corse in bagno e si sciacquo la faccia,lo specchio rifletteva la sua immagine.
"Stai calma Alice,ci sarà una spiegazione,non puo' essere".Pensava guardando la sua immagine riflessa.
A tavola Alice aveva osservato ogni comportamento della sorella e di Rudi,sembravano più affiatati,effettivamente.
Volle sapere spiegazioni,ma come poteva?Non poteva piombarsi nella camera di uno dei due e dirglielo gridando,anche se avrebbe voluto.
La sera cosi conclusa la cena,si diresse su in mansarda,dalla sorella e da sua nipote.
"Ciao Ali".Disse allegramente Eva sistemando i suoi vecchi vestiti.
"Ciao...".Rispose cupamente Alice,cercando il modo di allacciare il discorso.
"Sai perché Rudi è cosi ultimamente?".Domandò inarcando le sopracciglie.
"Cosi come?".Rispose lei piegando un vecchio maglione.
"Non lo vedi strano?".Domandò ancora una volta Alice,avvicinandosi alla sorella.
"No,anzi ultimamente lo vedo più maturo".Rispose Eva alzando lo sguardo verso Alice.
"Quindi tutto bene?Tu come stai?".L'interrogò Alice,inarcando ancora una volta lo sguardo.
"Sto bene Ali,perché me lo chiedi?".Rispose Eva,non capendo a dove volesse arrivare la sorella.
"Niente,chiedevo solo se ti eri ripresa dopo Marco".Alice si senti un po' in colpa dopo aver fatto il suo nome,era scesa fin troppo in basso per avere le informazioni che desiderava,ma non poteva farne altrimenti.
"Rudi te l'ha detto?".Domandò la ragazza interrogativa.
"Detto cosa?".Rispose Alice,credendo di aver finalmente fatto centro.
"Che domani torna Marco".Rispose lei,una leggera tristezza l'avvolse.
"No,evidentemente Rudi preferisce non parlarmi più delle cose importanti".Rispose Alice sempre più confusa con una nota di disappunto.
"Non dire cosi Ali,Rudi ti vuole bene,farebbe qualsiasi cosa per te".Disse Eva guardando negl'occhi la sorella.
La ragazza non rispose aspettò che Eva levasse lo sguardo da lei per occuparsi dei vecchi indumenti e la guardò piegarli mentre usciva mormorando.
"Voi due potete ancora farcela,che stronza".
Scese di sotto,erano le dieci e qualche minuto,era ancora presto,ma il piano inferiore era semi-deserto,Mimmo era da Matilde,i genitori erano gia' a letto,ed Eva e Marta in mansarda.L'unico al piano di sotto era Rudi che guardava mesto la tv.
"Ciao Alice".Disse lui guardandola scendere frettolosamente.
"Sei uno stronzo".Disse guardando la sua faccia diventare perplessa.
"Che hai Sardina?".Domandò lui credendo che la ragazza stesse scherzando.
"So tutto,perché non me l'hai detto,perché mi hai illuso in questo mese".
"Ma che stai dicendo Alice?".Disse perplesso lui,guardando Alice in maniera sconvolta.
"Vai a fanculo Rudi".Rispose lei,gridando.
La ragazza cominciò cosi a correre verso la sua stanza emettendo dei piccoli singhiozzi,i genitori immersi nelle loro faccende non sentirono alcun rumore,l'unica ad avvertire quel rumore fu Eva.
"Ei,che c'è Ali?Mi dici che hai oggi,hai litigato con Rudi".Domandò la sorella avvicinandosi verso il suo letto.
"Sei una stronza,ti aspetti che Marco possa tornare da te dopo che sei stata sei mesi con Jean,l'hai tradito Eva,e ora hai tradito anche me e se sei qui a piangere è solo colpa tua".Disse francamente Alice.
"Hai ragione Alice,è solo colpa mia,ma non credi sia stato difficile anche per me?Non credi che tutte le notti in cui io piangevo lo facevo per lui,da quando sono tornata qui mi avete tutti giudicato in silenzio,tu sei l'unica che me l'ha detto in faccia,e ti ringrazio perché sono stata davvero una stronza,ma ormai non voglio pensarci più".Rispose Eva come se si fosse liberata da un peso.
Alice cominciò a singhiozzare,non poteva comportarsi cosi con la sorella,si sentiva in colpa,e si sarebbe sentita ancora più in colpa se avesse travisato tutto,cosi si fece accarezzare i capelli dalla sorella e si addormentò,non sapeva che pensare,era confusa ma le voleva bene.
Il giorno dopo,Alice si svegliò,ricordò alla perfezione il dialogo avvenuto tra lei e la sorella,ricordò alla perfezione quello che le aveva detto Rudi.
Si alzò di buon mattino,erano le otto appena,Rudi era ancora a ronfare nella sua stanza.
Scese al piano di sotto e trovò Giulio seduto a bere del caffè,la madre a cucinare e Cesare a mangiare i cornetti insieme a Mimmo e Matilde.
Sarebbe stato tutto normale se non fosse stato per la presenza di Marco,che nervosamente fissava l'orologio.
"Papà,io non c'è la faccio più ma quando arrivano queste sono le otto e stanno ancora di sopra".Disse nervosamente non badando al fatto che le aveva appellate queste.
"Stai calmo figliolo,stanno scendendo".Disse il padre mesto,sorseggiando il caffè.
"E ho capito e starei anche calmo se non fosse che fra un dieci minuti devo andare dalla nonna di Maya".Rispose il ragazzo continuando a metter fretta.
"Ma questa vecchia potrà anche aspettare,no?".Disse scherzosamente il padre,evidentemente non gradiva molto la famiglia di Maya.
Marco guardò il padre inarcando il sopracciglio con tono innervosito.Non sembrava apprezzare l'umorismo del padre.
"Sentite mentre aspetto vado un attimo in bagno".Disse Marco,incamminandosi verso il piano superiore.
"Certo che questo ragazzino è nervoso,mi sa che in Lussemburgo bene troppo caffè".Disse Lucia girandosi verso l'unità famigliare.
"Eh sai com'è il Lussemburgo me pa' che sta vicino all'Olanda".Disse Cesare provocando una risata nel gruppo famiglia.
Il ragazzo cominciò cosi ad avviarsi vero il bagno accanto alla sua vecchia camera,mentre saliva le scale però vide Alice.
"Ciao Marco".Disse Alice,un po' assonnata.
"Ciao Alice,tua sorella è ancora su?".Domandò lui,in tono però più calmo rispetto a quello precedentemente usato.
"Beh,penso di si,veramente io e lei ultimamente non ci parliamo molto".Disse franca Alice,ancora arrabbiata per ieri.
"Perché?Che è successo?".Domandò Marco,in tono interrogatorio.
La ragazza lo guardò negl'occhi,il ragazzo capì che era una cosa importante.Alice comincio a balbettare ma il giovane non disse niente la guardò facendola continuare.
"Io penso che Rudi ed Eva stiano insieme".Disse secca lui,balbettando prima qualcosa su di lei e Rudi.
Il ragazzo guardò Alice confuso,sembrava quasi imbambolato,non era possibile.
"C'è tu mi stai dicendo che Rudi ed Eva stanno insieme,no guarda non è possibile".Disse lui accennando un sorriso quasi ebete.
"Anch'io credevo che non era possibile,ma io gli ho visti,beh gli ho sentiti,si dicevano che si amavano".Rispose Alice sconvolta guardando il fratello.
"Stai dicendo sul serio?".Domandò Marco mettendo da parte il sorriso ebete.
Il ragazzo stese ancora imbambolato davanti alla ragazza,lei annui poi lui cominciò ad uscire dallo stato di trans.
"Dove sta Rudi ora?".Domandò il giovane cominciando ad accusare un certo nervosismo.
"Dorme,perché?".Rispose la giovane guardando le movenze del fratello.
Marco si fermò ancora,entro di nuovo nello stato di trans,ma questa volta ne usci dopo pochi minuti,aveva la sua solita faccia spaesata,fece uno scatto per dirigersi da Rudi ma  fu fermato prima.
"Papa'".Disse la voce di sua figlia Marta correndo verso di lui.
"Ciao tesoro".Disse Marco abbranciando la piccola.
"Papà,papà dove mi porti?".Domandò lei una volta salita in braccio al suo papà.
"Ora,andiamo nel castello di una principessa,ma dov'è la mamma?".Chiese Marco alla figlia.
"La mamma è con zio Dudi".Disse lei non sapendo però pronunciare bene la parola Rudi.
"Come Rudi,non sta dormendo?".Domandò perplesso Marco guardando Marta.
"No è arrivato da noi e mi ha aiutato a vestire,ti piacciono le scarpette,me le ha messe Dudi".Disse la piccola stroncando un po' le parole.
"Si,belle...".Disse Marco pensieroso.
"Andiamo papà?".Chiese Marta al padre.
"Si,andiamo dai scendiamo".Rispose il padre mettendo giù la piccola Marta.
I due fecero le scale e uscirono frettolosamente,Marco era più nervoso del solito,Alice invece era  scesa di sotto per consumare la colazione.Mezzora dopo scesero anche Rudi ed Eva.Lei non lo degnò di uno sguardo,la tensione era visibile nei loro volti.Alle nove in punto,la casa si era svuotata,Mimmo e Matilde accompagnati da Giulio e Cesare andarono insieme a lezioni di nuoto,Lucia uscì a far compere insieme ad Eva,che poteva godersi  poche ore di svago non dovendo occuparsi di Marta.In casa Cesaroni restarono solo Rudi e Alice.
"Allora sardina,mi spieghi cosa avevi ieri?Sono andato anche a parlare con tua sorella,giuro di non averne capito niente".Domandò Rudi una volta rimasti soli.
"Rudi ti ho sentito ieri,ti ho sentito dire ad Eva che l'amavi".Disse Alice in tono adirato.
"Ma che stai dicendo?".Domandò il ragazzo confuso.
"Non mentirmi, l'ho sentito,cos'era quel peso che non volevi dirmi,eh Rudi?che amavi mia sorella,stronzi".Rispose Alice,arrabbiata.
"Il peso che non riuscivo a dirti era che,si...beh...Mi hanno offerto una borsa di studio,e cosi ho cominciato a pensare che se tu andrai a Firenze e io a Milano e che ci divideremo,e per me ok,io potrei anche rinunciare a tutto,ma non voglio che tu rinunci a tutto,cosi sono andato da Eva,perché loro questa fase l'hanno passata,volevo dei consigli".Rispose Rudi anche lui un po' arrabbiato con Alice.
"Beh,allora perché le dicevi ti amo?".Domandò di nuovo Alice in tono un po' più pacato.
"Quelle parole avrei dovuto dirtele a te,Alice io ti amo,e ti ho promesso che noi c'è la faremo,e quello beh,avrei dovuto dirti quello per convincerti".Rispose Rudi con dolcezza.
La ragazza si incamminò verso Rudi,il ragazzo la guardò e capì che forse la situazione si era ristabilita.La ragazza lo guardò però dopo poco preoccupata.
"Che c'è Ali,non mi credi?".Domandò Rudi credendo che fosse ancora arrabbiata.
"No,no ti credo,amore e che ho fatto un casino!".Rispose lei consapevole di quello che aveva fatto:aveva detto a Marco una grande cazzata.
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Bonjour,non so se l'ho scritto giusto,non ho mai fatto francese,comunque questo capitolo,non so perché me gusta x'D
Ha molti colpi di scena è poi l'evoluzione è interessante,e la mia io lettrice,diciamo,sarebbe quasi contenta di quello che è successo.
In ogni caso mi scuso con l'attesa,anche se minima,e vi do anche quest'altro capitolo.
Ps:Ho migliorato un po'  lo stile,perché quello di prima non mi piaceva granché.

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