Ricordi d'Infanzia

di MonkeyD_Robin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Battuta di caccia ***
Capitolo 3: *** Costruendo il nostro Futuro ***
Capitolo 4: *** Visite all'ora di cena ***
Capitolo 5: *** Questa sarebbe la vera giustizia!? ***
Capitolo 6: *** La lettera ***
Capitolo 7: *** La tragica scoperta ***
Capitolo 8: *** Lacrime e Sorrisi ***
Capitolo 9: *** Piccoli monelli crescono ***
Capitolo 10: *** Aiutarsi a vicenda, ecco cosa fanno i veri Fratelli! ***
Capitolo 11: *** Una sorpresa per Ace ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 
Era caldo sulla Sunny...le ragazze non riuscivano a dormire e nonostante fossero quasi le 3 di notte parlavano ancora tra di loro, distese nei comodi letti.
I ragazzi invece dormivano distrattamente qua e là. C'era chi russava sul pavimento, chi come Zoro riposava tranquillo e beato con tanto di bolla al naso, chi come Usop e Chopper che masticavano parole incomprensibili nel sonno e chi come il capitano che non aveva per niente sonno.
Sentiva quell'afa appicicarglisi lungo tutto il corpo e gli dava parecchio fastidio così decise di alzarsi dal suo giaciglio e dirigersi verso la polena a godersi la poca brezza marina che aleggiava sulla nave. 
Rufy non riusciva a dormire non solo perchè era caldo ma perchè il ricordo di suo fratello lo stava assilando moltissimo in questa settimana. 
"Ace..fratellone mi manchi tanto...perchè tutto ciò è dovuto accadere proprio a te?Lo so bene che se il figlio del Re dei Pirati ma allora è questa la vera giustizia?No..mi rifiuto di crederlo!!"
Cappello di Paglia chiuse gli occhi e i momenti più gioiosi della sua infanzia insieme a quella degli inseparabili fratelli riaffiorò nella sua mente....
-Oi Sabo!Dai sbrigati, dobbiamo fare un colpo grosso giù in città oggi!- lo chiamava Ace.
-Eccomi!- gli gridava di rimando il suo collega d'affari.
-Posso venire anch'io??- chiedeva sempre Rufy con gli occhi da cucciolo indifeso.
Ace e Sabo non volevano portarlo e non perchè non gli volevano bene ma perchè preferivano proteggerlo dai pericoli e dai malviventi che si aggiravano per il Monte Corbo.
-Non puoi venire con noi Pulce, ci saresti solo d'impiccio!-
-Ace non trattarlo così....Dai Rufy aspettaci qui, noi facciamo subito!-
-NO!Non voglio!!-
-E va bene!Quanto sei noioso!!-
Alla fine Ace si arrendeva sempre, non sopportava vederlo piangere, e dire che Rufy a quel tempo versava lacrime da coccodrillo praticamente per qualsiasi cosa gli veniva negata. Sabo invece era sempre quello più paziente e tranquillo, si arrabbiava in rare occasioni.
Dopo le loro consuete scorribande i piccoli non rientravano mai a casa a mani vuote.  Ace era davvero forte pur essendo un bambino. Era capace di mandare al tappeto un adulto con un solo pugno e a volte per fare la lotta si procurava ferite e lividi ovunque ma a lui non importava. Aveva un sogno da realizzare e per farlo doveva diventare ogni giorno più forte. Anche Sabo non era da meno mentre Rufy restava sempre il più debole nonostante avesse già i poteri del frutto del diavolo dalla sua.
-Ragazzi....-
-Che vuoi Rufy?-
-Io ho fame!Cosa mangiamo per cena?-
Il più piccolo si comportava spessissimo così  e mentre Sabo rideva compiaciuto, Ace aveva voglia di schiaffeggiarlo.
-Perchè non hai rubato niente!?Ce n'è di gente al villaggio e poi oggi era pure il giorno del mercato!-
-Ma non ce la faccio!Non riesco a mentire come fate voi, siete troppo in gamba!-
-Tsk....allora vattene da Dadan e chiedi del cibo a lei!-
-Mh...d'accordo.- e Rufy se ne andava a malincuore sapendo già cosa lo aspettava.
-Potevamo dargli almeno un pezzetto di pane, no?- rifletteva Sabo mentre morsicava l'alimento.
-Deve imparare a cavarsela da solo!-
-Non è che sei geloso Ace?-
-Io!?Di quel nanerottolo??-
-Sì....-
-AIUTOOOOOOOO!!ACE!SABO!DADAN VUOLE PICCHIARMI!!!- urlava Rufy di ritorno a tutto spiano.
-Che avrà combinato stavolta?-
-Non lo so...ma è meglio filare con quella pazza in giro!Corri Rufy!!-
Purtroppo non riusciva mai a stare al passo con i fratelloni, era ancora troppo piccolo per correre veloce come loro e quindi toccava sempre ad Ace prenderselo sulle spalle intanto che Sabo li guidava sicuro di sè all'interno del fitto bosco.
-Brutti mocciosi, mi farete impazzire un giorno o l'altro!- sospirava Dadan. Non le andava di inseguirli fin lì e così sbuffando e ansimando preferiva rientrare nel suo covo.
-Quella donna è fuori di testa!- commentava Rufy una volta al sicuro.
C'era un luogo infatti che i tre bambini amavano più di ogni altro posto: il loro rifugio segreto, la loro piccola, confortevole casa sull'albero. Non era tanto grande e nemmeno ben costruita però la adoravano ugualmente. Dentro vi si trovavano delle coperte e una bacinella con della fresca acqua di sorgente oltre che ai risparmi guadagnati grazie ai furti compiuti da Sabo e da Ace.
La notte ormai era calata e le stelle illuminavano il cielo scuro. Era arrivata l'ora di dormire.
Sabo prendeva posizione a sinistra, Ace a destra e Rufy si coricava in mezzo a loro. Si sentiva protetto da tutto e da tutti in quel modo e non poteva fare a meno di stringersi gli altri due accanto a sè.
-Notte Ace!Notte Sabo!-
-Notte anche a te Rufy e vedi di non russare!- lo avvertiva abitualmente Sabo.
-Notte!Ora però dormite...yawn....domani vedremo cosa fare e come organizzarci!- rispondeva sbadigliando Ace mentre un dolce sorriso compariva sui volti di tutti e tre, e il sonno li assopiva lentamente.
Chissà che avrebbero combinato il giorno successivo? 
 
___________________________________________________________________
 
Note dell'autrice: Dato che non riesco a dormire mi è venuto in mente di scrivere questa storia. Come inizio non è  molto lungo ma spero che vi possa piacere ugualmente e vi sarei grata se aveste il tempo per lasciare un commento.
Grazie mille,
robin_chan07

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Capitolo 2
*** Battuta di caccia ***



Battuta di caccia
 
 
Erano circa le ore 00:30 quando Rufy si addormentò. 
Il capitano se ne stava comodamente disteso a pancia all'aria sulla polena, con l'inseparabile cappello di paglia in testa, e cullato dai bei momenti passati, vissuti insieme ai suoi fratelloni, si era lasciato cadere tranquillamente nel sonno, trascinato in quel mondo meraviglioso in cui consistevano i sogni....
 
-Forza compari, il sole è alto nel cielo e noi dobbiamo darci da fare!- gridava energico Ace la mattina seguente.
Gli altri due sembravano non sentire le sue parole, non davano alcun cenno a volersi svegliare così il ragazzino prese due aste di legno e le sbattè una contro l'altra in prossimità delle orecchie di Sabo che a quel rumore sobbalzò a sedere.
-Finalmente!- era soddisfatto Ace.
-Yawn...scusa ma quest'oggi non mi andava di alzarmi all'alba come tutte le sante mattine!- sbadigliava Sabo -E con Rufy che si fa?Lo lasciamo lì a sonnecchiare o lo portiamo con noi?-
-Ma di quante ore ha bisogno di dormire questo babbeo?!Oi Rufy!!-
Niente da fare.
-Strano...quello che soffre di narcolessia sei tu di solito..o sbaglio?-
-Beh sì...ma ogni tanto coglie alla sprovvista anche lui. Sicuramente l'avrà ereditata dal vecchio e comunque cosa centra ora?Non dorme mica a causa della sua malattia!-
-Mh..hai ragione.- rispondeva il bambino con la tuba nera mentre si lavava la faccia con l'acqua fresca del catino per levar via la stanchezza rimasta.
-Hai finito?-
-Di fare cosa?-
-Se hai concluso di lavarti potremmo....avanti Sabo, passami la bacinella.-
-Ace!Forse le tavole sono meglio.-
-Non credo che bastino per svegliarlo. 3, 2, 1...-
Splash!!
*Coff, coff..* stava tossendo Rufy -Ah aiuto!!Cos'è stato??-
-Ben alzato, pelandrone!- gli augurava il buongiorno Sabo.
-Oi...e beh, dovevate per forza svegliarmi così?!-
-Certo!Le tavole di legno non hanno funzionato!!- gli spiegava Ace con un sorriso soddisfatto subito dopo.
-Cos'abbiamo in programma per oggi?-
-Non lo so...tu Sabo che proponi?-
-Ieri abbiamo sgraffignato giù in paese, adesso..-
-Ci sono!Dobbiamo pranzare!!- interveniva Rufy senza dar la possibilità al fratellone di terminare i suoi ragionamenti.
-Per una volta non hai tutti i torti!Andiamo a caccia e tu Rufy dovrai cavartela da solo!- gli ripeteva Ace.
-No, vi prego. Non mi abbandonate nella foresta!-
-Non avrai paura per caso?-
-No...però non voglio restare solo!-
-Ok, ok. Sei la solita lagna ma io per "cavartela da solo" intendevo che devi riuscire a procurarti il pranzo in un modo o nell'altro, capito?-
-Sì, signore!-
-Ace, Rufy deve averti scambiato per un generale della Marina!Ah ah!- rideva Sabo nel frattempo.
-Manco morto!Io sarò il capitano della più temibile ciurma di pirati che si sia mai vista!- urlava Ace con disprezzo. Odiava la Marina, come i suoi fratelli del resto.
-Invece io viaggerò per mare e andrò alla ricerca di tesori nascosti come un vero pirata!- aggiungeva anche Sabo convinto.
-E...e io diventerò il Re dei Pirati!!!- la voce di Rufy si poteva udire a chilometri di distanza.
-Sicuro, ma ora andiamo a caccia!- stabiliva sempre il ragazzino con le lentiggini come se fosse lui il capo della banda. 
Con un balzo i tre bambini saltarono giù dal loro rifugio e si avventurarono nel bosco. Sabo camminava sicuro di sè invece Rufy si guardava intorno constantemente e se non era per Ace che lo teneva per mano, si sarebbe certamente perso nella radura.
-Shh...- disse piano Sabo portandosi il dito indice alla bocca -Guardate tra quei cespugli, c' è qualcosa che si muove, probabilmente è un cinghiale.-
-E se fosse una belva famelica?- si chiedeva il più piccolo.
-No, non può essere...a quest'ora ti avrebbe già ingoiato per intero fratellino!- cercava di terrorizzarlo l'altro -Bene, io vado per primo. Rufy, tu aspetta qui e Sabo cerca di bloccarlo in quella direzione.-
-Ricevuto!- esclamavano all'unisono.
Non appena Ace provò ad avvicinarsi all'animale, questo scappò veloce come il lampo. Si trattava di un cervo rosso, definito così perchè prendeva il nome dalle sfumature brunastre che aveva sul dorso ed era una delle specie più grandi che popolavano il Regno di Goa. 
Il ragazzo lo stava rincorrendo a per di fiato fin quando Sabo, una volta presi arco e frecce, ne scoccò una che ferì la creatura allo stomaco e poi Rufy la colpì con un pugno facendola accasciare a terra. Ora il compito di ucciderla spettava ad Ace: un po' gli dispiaceva, infondo quell'animale non aveva causato loro alcun misfatto ma se volevano mangiare dovevano pur sfamarsi con qualcosa, così estrasse un coltello affilato e lo conficcò dritto nel collo della bestia che smise di respirare pochi attimi dopo. 
-Bel lavoro ragazzi!Un ottimo gioco di squadra!- era contento Sabo.
-Hai ragione. Abbiamo catturato un bel bottino!- ribatteva anche Ace.
-Oi posso mangiarlo pure io non è vero??- si preoccupava Rufy. Il cibo sembrava essere la sua priorità maggiore.
-Sì fratellino, dopotutto hai collaborato. Allora, adesso io e Sabo ce ne torniamo alla casa sull'albero. Noi accenderemo il fuoco e cuoceremo la carne, tu te la senti di andare a cercare delle bacche e un po' di frutta intanto?-
-Sì, non preoccuparti Ace!Però promettetemi che me ne lascerete un pezzo, d'accordo?-
-D'accordo, ora vai.-
I ragazzi si divisero i compiti. Mentre Rufy raccoglieva deliziosi frutti di bosco, Sabo appiccava il fuoco strofinando due pietre focaie tra di loro ed Ace sistemava il corpo del cervo su dei bastoni di legno che andavano poi posizionati sopra i carboni ardenti per iniziare a cuocere l'animale.
-Ace, secondo me hai sbagliato a lasciarlo da solo...nella foresta ci sono un sacco di bestie feroci.-
-E' una piattola, ma vedrai che saprà cavarsela!-
Come non detto!Poco dopo la loro conversazione, le urla di Rufy si fecero sentire.
-Ragazzi, ho raccolto la frutta però aiutatemi!!Una tigre mi sta inseguendo!Vuole mangiarmi come ha detto prima Ace!!AIUTOOO!!-
-Sabo, fai finta che non abbia detto nulla poco fa...resisti Rufy, arrivo!-
Il fratellino minore aveva alle costole un pericoloso smilodont color ocra, che sembrava volerlo azzannare da un momento all'altro.
-Stà lontano da lui dannato felino!- lo minacciava Ace e proprio mentre questo stava per saltargli a dosso, il bambino gli sferrò un calcio che lo fece volar via per qualche metro.  Aveva uno sguardo talmente furibondo che la tigre dai denti a sciabola fu costretta a ritirarsi nella sua tana, allontanandosi con la coda tra le zampe e rimanendo a bocca asciutta. 
-Rufy, possibile che ti cacci sempre nei guai?!- stavolta era Sabo a rimproverarlo.
-Ecco io ho preso le bacche, però mentre stavo tornando qui quella bestiaccia mi ha inseguito!- raccontava in fretta lui, era ancora spaventato.
-E perchè non lo hai attaccato scusa!?- si era innervosito l'altro.
-C'ho provato...però il mio braccio si è allungato troppo e la tigre mi ha morso sulla mano..Sigh...e poi mi ha pure graffiato la gamba destra!Mi spiace, esservi sempre d'impiccio!-
-Suvvia, l'importante è che tu sia salvo!- 
-Sabo dice la verità. A volte è davvero dura per noi doverti fare da baby-sitter ma sei il piccolo del gruppo e non ti lasceremo morire in pasto agli smilodont!Vieni qua e fammi vedere le ferite.-
Rufy stava singhiozzando però si avvicinò con determinazione verso Ace che diede uno sguardo a quei tagli.
-La ferita sulla gamba non è profonda, basta che la bagni con un po' d'acqua, in quanto all'altra ti è andata bene che sei fatto di gomma altrimenti poteva farti molto più male!-
-Ma mi fa male fratellone!-
-Smettila di frignare come una femminuccia, con questa il dolore passerà più in fretta!-
Ace si era strappato un pezzo di stoffa dalla sua canotta e lo aveva avvolto intorno alle ferite del fratello.
-Ti senti meglio?- gli domandava Sabo dopo che la mano sinistra di Rufy era stata bendata.
-Sì, grazie ragazzi. Ma Ace quella era una delle tue maglie preferite e per colpa mia l'hai rovinata!-
-Rufy, sei più importante tu o la mia maglietta?Cosa vuoi che ne importi e poi preferisco stare a torso nudo!-
-Grazie!Siete i fratelloni più mega-stra-ultra-super fantastici del mondo!- sorrideva alla fine quel buffo bambino di quattro anni mentre si abbracciava forte con Ace e Sabo. Le sue risate erano in grado di coinvolgere tutti!
-Adesso andiamo a mangiare però, ho fame!- si lamentava Rufy.
-Te pareva!Prima si mette a piagnucolare come un neonato poi non vede l'ora di abbuffarsi, ah ah!- rideva di gusto Sabo.
-Eh sì, sei davvero un tipo strambo, non c'è che dire!Ah ah!- commentava divertito pure Ace intanto che toglieva la carne dalle braci e la divideva con i fratelli seduti attorno a quel fuocherello.
Rufy, quella mattina, aveva imparato una grande lezione: L'amicizia, quella vera, è più importante della vita stessa per un vero nakama, o meglio per un vero fratello maggiore, perchè lui sarebbe disposto a tutto per proteggerti in qualsiasi circostanza!

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Capitolo 3
*** Costruendo il nostro Futuro ***



Costruendo il nostro Futuro

 
 
Dopo il lauto pranzo a base di selvaggina cotta su brace e bacche come dessert, i tre fratellini si misero a discutere animatamente.
-Oi e adesso che facciamo?Io mi annoio!- si lamentava il più piccolo del trio.
-Oh....Rufy sei la solita rottura di scatole!Possibile che non ti vada mai bene niente?!Guardate che bella giornata, c'è un sole splendente e nel cielo non si vede neanche una nuvola...- lo sgridava Ace mentre si sdraiava sul verde prato della boscaglia ad osservare la volta celeste, perso nei suoi pensieri e mordicchiava un filo d'erba tra i denti.
-Appunto, cerchiamo di non rovinarla!- aggiungeva Sabo e seguiva l'esempio dell'amico insieme a Rufy. 
Erano distesi sull'erba e per una volta, dopo scappatelle qua e la, si stavano godendo un piccolo momento di relax sotto i tiepidi raggi del sole.
-...Ragazzi voi ce lo avete un sogno?- chiese all'improvviso Ace.
Sabo e Rufy rimasero un po' spiazzati da quelle parole. Non era da Ace fare domande del genere poi così di botto.
-Certo!Credo che tutti abbiano delle ambizioni. - rispondeva il primo con tranquillità. Come riusciva sempre a mantere la calma quel ragazzino rimaneva un mistero!
-Io voglio diventare un pirata!- esclamava l'altro senza pensarci più volte mentre Ace lo fissava con una faccia stupita, confusa e preoccupata allo stesso tempo.
-Che ti prende?- si stupì di quello strano cambiamento d'umore il suo coetaneo.
-Nulla, nulla...pensavo che la vita del pirata non è affatto semplice ma almeno è avventurosa..-
In realtà il pensiero che assillava il moro in quel momento era un altro. Lui sapeva benissimo di essere il figlio di Gol D. Roger, il Re dei Pirati deceduto parecchi anni fa, ma non voleva dirlo ai suoi amici, non ora almeno. Se lo avessero saputo chissà cosa avrebbero detto?Magari lo avrebbero abbandonato proprio per la sua parentela e....
-Ace, avanti dicci cosa ti turba!Sia io che Rufy abbiamo capito che c'è qualcosa di strano nei tuoi atteggiamenti.-
-Sabo, tu credi che i figli debbano per forza seguire le orme dei padri?Io non penso.-
-Per me, una persona non dev'essere obbligata ad effettuare una scelta secondo il volere dei propri genitori. Insomma, uno si pone un obbiettivo per pura capacità di realizzarlo un domani e quindi è libero di poterlo decidere da solo, senza farsi influenzare dagli altri...- lo sguardo del bambino si fece triste per un attimo, anche Sabo nascondeva un segreto ma aveva troppa paura di rivelarlo, non così presto. Sospirò, poi riprese a parlare -Sapete, è per questo che io ho deciso di diventare un pirata. Sì, diventerò un pirata così potrò conoscere vasti mari ed esplorare i luoghi sconosciuti di questo mondo ma soprattutto diventerò un pirata perchè sarò un uomo libero!-
Il ragazzino aveva detto quell'ultima frase pieno di determinazione, sapeva cos'era giusto e cosa sbagliato e anche se la maggior parte della gente pensava che i pirati fossero solo feccia, degli esseri spietati e senza cuore, non gliene importava. Avrebbe rispettato il suo credo a qualsiasi costo.
-Sabo, non ci ho capito molto del tuo discorso...- diceva Rufy togliendosi il dito dal naso.
-Certo, con quella testa bacata che ti ritrovi!- lo provocava Ace.
-E dai!!Fammi finire...>_< comunque potete stare tranquilli che io SARO' IL FUTURO RE DEI PIRATI!!!-
-Tu!?-
-Ma perchè dovete sempre prendermi in giro?Io non abbandonerò il mio sogno, nessuno riuscirà a scoraggiarmi e nemmeno voi, uffi!-
-Rufy, io trovo che il tuo sogno sia molto bello e fai bene a crederci fino infondo!- lo appoggiava Sabo.
Ace, di colpo si alzò -..Sabo cerca la libertà, tu Rufy vuoi crearti una ciurma tutta tua ed io...io voglio essere un pirata per intraprendere nuove avventure!E' per questo motivo che fonderemo il nostro credo!-
-Che vuoi dire fratellone??-
-I pirati giurano fedeltà con anima e corpo al simbolo sulla bandiera nera. Esso si chiama Jolly Roger e rappresenta la loro convinzione a non mollare mai e credere in se stessi. Da oggi in poi anche noi saremo pirati però dovremmo creare il nostro emblema!-
-Siiiiiiì!!- gridava di gioia Rufy e pure lui abbandò la comoda posizione da sdraiato per alzarsi e associare la sua mano a quella di Ace. E lo stesso più tardi fece anche Sabo.
-Allora mettiamoci al lavoro!- concluse il ragazzino con la tuba nera.
Quel pomeriggio avevano capito cosa dovevano fare, avevano capito che dovevano inseguire le loro aspettative fino alla fine e avevano capito che da oggi sarebbero diventati dei pirati, se pur dei bambini di 7 e 4 anni, liberi e coraggiosi.
-Alla base segreta, forza!!- gridava Ace.
Una volta che furono saliti sull'albero su cui si trovava il loro rifugio si misero al lavoro. Sabo e Ace tagliarono della legna e poi costruirono un timone con il ricavato. Rufy intanto era stato mandato dai due a cercare tra l'imponente chioma dell'albero due rami con una biforcazione nel mezzo. Sicuramente su quella quercia millenaria avrebbe trovato un luogo del genere.
-Ace!Sabo!!L'ho visto!Ho trovato il posto ideale!!- esultava il più piccolino di ritorno.
-Davvero?Grande Rufy!Ora aspetta, dobbiamo installare il timone.- era contento Sabo.
-Posso aiutarvi?-
-No!!Rovineresti solo il nostro lavoro e poi abbiamo già finito. Ecco, gira proprio come un timone di una nave pirata!Batti il cinque Sabo!-
-Uuuuuuh!Siete mitici fratelloni, ora andiamo che vi faccio vedere ciò che ho scoperto!-
-Non ancora...- lo ammonì Ace e aprì un grosso telo nero e dopo lo stese sul pavimento della casetta di legno con il nuovo timone incorporato -Prima dobbiamo metterci d'accordo sul simbolo della bandiera. Che ne dite di un teschio con la scritta "I pirati di Ace sotto"?-
-Scordatelo!E poi perchè vuoi essere tu il capitano?!-
-Perchè sono più grande di te Nano!-
Ace e Rufy si lanciavano saette immaginarie con lo sguardo e Sabo, come spesso accadeva, doveva intervenire per bloccarli prima che si azzuffassero.
-Su calmatevi!E se mettessimo le iniziali dei nostri nomi e delle ossa incrociate per il Jolly Roger?-
-Che figata!Bell'idea Sabo!-
-Sì, stavolta il Tappo ha ragione, ah ah!-
Così i tre monelli presero dei pennelli di quattro colori diversi. Ace dipinse la lettera A con il rosso, Sabo la S con il blu, Rufy la L (perchè il suo nome completo era in realtà Monkey D. Luffy) con il giallo e infine i più grandi disegnarono delle ossa incrociate con il bianco. Era venuto un bello stemma e avevano collaborato tutti insieme alla sua realizzazione. 
Prima di andare a pozionare la bandiera pirata però, al marmocchio con le lentiggini venne in mente la brillante idea di sporcare il fratellino con i colori acrilici. 
-Ace perchè mi hai colorato tutta la faccia?Sei cattivo!- e pure lui lo attaccò a colpi di pennellate e intanto Sabo si buttava a terra dalle risate.
-Sabo, invece di venire ad aiutarmi, ti metti a ridere?!Adesso tocca pure a te!!-
-Ace non fare il cretino!Sta fermo...nooo!Mi hai dipinto la camicia di rosso!-
Ah ah ah!!
Le risa del gruppetto risuonavano ovunque. Stavano troppo bene insieme. Anche se si erano sporcati tutti, sia sul viso che sugli abiti, non potevano non andare d'accordo.
-Fratellino, portaci a vedere la biforcazione tra i due rami dell'albero. Sarà lì che costruiremo la torretta per visualizzare eventuali intrusi e alzeremo la bandiera!- esclamava Sabo più tardi.
-Coraggio, guidaci!Io prendo le assi di legno e i chiodi!-
-Ace, posso tenere io la bandiera?-
-No, vista la delicatezza che possiedi, finiresti con il strapparla e rovinarla subito perciò meglio che la prenda Sabo. Se vuoi porta il martello.-
-Ok, andiamo!-
Rufy portò i fratelloni sul posto che aveva addocchiato in precedenza. Era perfetto e appena gli altri due ragazzini lo videro, con qualche tavola di legno, martello e chiodi, realizzarono una piattaforma in mezzo ai rami e in cima ad un palo verticale attaccarono l'oggetto che dimostrava i loro ideali da pirati. 
Ace, Sabo e Rufy osservavano la bandiera sventolare fra le fronde dell'albero.
Avevano riposto le loro speranze e i loro sogni nel Jolly Roger. Adesso, finalmente, potevano considerarsi dei veri pirati, potevano fare ciò che volevano e fregarsene delle regole ma prima dei 17 anni non sarebbero salpati dall'isola. Sabo ed Ace desideravano allenarsi per diventare sempre più forti e appena avrebbero raggiunto il loro traguardo sarebbero partiti invece Rufy avrebbe sfruttato quel periodo di tempo per cercare di sconfiggere i fratelli, e passati tre anni sarebbe andato via anche lui.
-E' meravigliosa la nostra bandiera!- commentava Rufy.
-Già, è vero!- era stupito perfino Ace.
-Sono d'accordo.- approvava infine Sabo.
-Ragazzi saremmo indipendenti da oggi...perciò dovremmo farlo sapere a Dadan!-
-Anche se quella pazza furiosa dubito che ci ascolti!-
-Sì, andiamo e poi chi se ne fraga di quello che pensa lei!-
-Giusto!Ritorniamo in quella baracca, almeno ci facciamo pure una doccia prima di andare a letto.-
-SE TU NON AVESSI INCOMINCIATO A DIPINGERCI COME QUADRI NON NE AVREMMO BISOGNO!- gli risposero Rufy e Sabo all'unisono ma Ace si era già incamminato verso la dimora dei banditi costringendo i fratelli a velocizzare il passo per raggiungerlo.


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Capitolo 4
*** Visite all'ora di cena ***



Visite all'ora di cena
 
 
Le tre piccole pesti si avventuravano sulla via di casa.
Ridendo e scherzando, in pochi attimi arrivarono alla meta: quella "baracca" come la chiamavano loro, dove vivevano Dadan e suoi scagnozzi.
-Oi vecchia pazza!!Siamo noi!- urlava Ace con tono strafottente ma non ricevette alcuna risposta.
-Mh...strano. Forse non c'è.- ipotizzava il coetaneo.
-Monellacci impertinenti, piantatela con tutto sto' chiasso!- proferì una voce.
Era Dogura, un bandito al servizio di Dadan e un suo fedele compagno.
-Non urlate altrimenti sapete anche voi quali saranno le reazioni del capo no?-
-E allora?!Sai che novità!Ma dov'è adesso?Noi siamo venuti qui per mangiare.. - voleva sapere il ragazetto con le lentiggini.
-..e per dirle addio!- continuava Rufy con un sorriso stampato in faccia.
-In che senso?Non credo che Dadan ve lo consenta e poi sentiamo, dove credete di andare?-
-Questi non sono affari tuoi, noi andiamo dove ci pare e piace!Si può sapere dov'è Dadan allora!?-
-D'accordo, d'accordo ho capito. Sei sempre il solito ribelle tu, Ace!Dadan è dentro e sta parlando con qualcuno ma mi ha chiesto di non essere disturbata.-
-...Non so perchè ma la cosa mi puzza!- commentava Sabo.
-..Ehm...scusate ragazzi, mi è scappata, ih ih!- se la rideva beatamento l'altro intanto che si grattava i capelli, non avendo inteso il vero senso della frase.
-Ha ha!!Rufy non hai capito una mazza come sempre!Dicevo che è piuttosto strano....cioè non viene mai nessuno qui sul Monte Corbo.-
-Già, però Dadan è ricercata dalla marina essendo una criminale..- rifletteva Ace.
"Ma senti senti quanto hanno da parlottare!" pensava divertito Dogura mentre se ne stava seduto a poca distanza dal trio.
-Dogura com'è questa persona?-
-Non lo so. Io stavo dormendo all'ombra di quell'albero laggiù finchè le vostre chiacchiere non mi hanno svegliato però mi sembra di aver udito dal resto della banda che si tratta di un pezzo grosso. Un uomo assai conosciuto insomma...-
-Coosa!?!E se fosse...- esclamarono Ace e Rufy, guardandosi allarmati mentre invece Sabo e il bandito li osservavano ancor più stupiti.
In quel momento, in una stanza, all'interno di casa Dadan....
-Allora, come si comportano i miei nipotini?-
-Garp, quei mocciosi mi fanno impazzire. Sono tremendi!Immagino tu sia venuto a portarteli via vero?-
-No, sono solo venuto per una visita. Tutto qui!-
-CHE!!?E COSA ASPETTI A TOGLIERMI QUEI TRE MOSTRICIATTOLI DI TORNO!?-
-Tre?Se hai voluto accogliere un altro ragazzino in casa tua mi fa piacere ma sappi che io ti ho affidato solo Ace e Rufy. Sai, non ti facevo così affettuosa!-
-Finiscila!- ordinò Dadan all'uomo sferrandogli un cazzotto in testa -Quei due qualche settimana fa si sono presentati dicendo che si sarebbe aggiunto a noi pure un altro moccioso senza manco avere il mio permesso.-
-Ah ah ah, tipico!E ora dove sono?-
-Che diavolo vuoi che ne sappia!?Vengono qui di tanto in tanto e poi spariscono nel bosco.-
-Ti ho chiesto di dar loro un'occhiata e tu non lo fai...vuoi per caso finire al fresco in una cella?-
-..Tsk!Vice-Ammiraglio della malora!- sbuffava la donna - E va bene, andrò a chiamarli!-
E così si alzò per andare a cercarli.
-Ah...siete già arrivati?-
-Finalmente!Muoviti Dadan, noi abbiamo fame!!- gridava Ace impaziente.
-E vogliamo farci il bagno!- lo seguiva a ruota il più piccolo.
-Come vi permettete di darmi degli ordini!!?....E poi non è ancora ora di cena, sono solo le 18:30 e avete una visita.-
-Ace!Rufy!!Dove vi cacciate sempre voi marmocchi eh?!- li chiamava la voce profonda del vice-ammiraglio della marina militare Monkey D. Garp.
-AIUTOOOOOOOO!!!C'E' IL NONNO!!- urlavano i bambini scappando a destra e sinistra terrorizzati.
Imboccarono il sentiero per la radura vicina ma all'improvviso videro la figura imponente e massiccia dell'uomo a bloccarli.
-Vi sembra questo il modo di salutare!?Ora vi faccio ragionare io!!- s'arrabbiava Garp, li prendeva per la maglia e poi dava loro un bel pugno come sua consueta abitudine.
Come dire, quello era il suo modo di salutare.
Una volta, che Ace e Rufy venivano accalappiati dal nonno, lui riportava indietro mentre loro cercavano invano di liberarsi dalla sua presa ma più lo facevano e più si guadagnavano altri cazzotti in testa.
-Siete i soliti birbanti!Ecco vedi Dadan, tu non hai abbastanza polso!-
-Sta' zitto vecchio!- ribattè la donna furiosa.
-Ragazzi state bene?- chiedeva Sabo in pensiero.
-A proposito perchè non mi presentate il vostro amico qui?- interveniva il nonno.
-Piacere signore, io sono Sabo.-
-Sei beneducato vedo....Cosa ti piacerebbe fare o diventare da grande?Sai, i miei nipotini un giorno faranno carriera in marina!-
-Non è vero noi saremo pirati, dico bene Rufy?-
-Puoi scommetterci fratellone....Io sarò il Re dei Pirati!!-
-E anch'io diventerò un pirata insieme a voi!- confermava poi l'altro ragazzino.
-SIIIIIII'!!!-
-...Ah dunque è così eh?Voi non sarete mai dei pirati!!Diventerete dei marine fieri ed orgogliosi..e questo vale pure per te moccioso con la tuba nera!-
-MAI!!- si rifiutavano in coro i bambini.
-E sentiamo, avreste intenzione di andarvene in giro così....deboli e mingherlini come siete?-
-Adesso ti facciamo vedere noi!Andiamo Sabo all'attacco!-
-Ti sono dietro Ace!-
Il duo tentò di sferrare qualche affondo sul corpo del vice-ammiraglio ma lui nonostante l'età li schivava come se niente fosse e dopo nemmeno un minuto, Ace e Sabo erano già a terra. Poco più tardi provò Rufy però la stessa sorte dei fratelli toccò pure a lui.
I tre ragazzi provarono e riprovarono finchè esausti si arresero e si sdraiarono sull'erba fresca mentre il sole tramontava.
-Per vostra fortuna è già il tramonto ed io e i miei uomini dobbiamo salpare. Mi avete deluso....siete deboli!- cercò di provocarli il marine.
-Ancora...ma molto presto diventeremo un sacco più forti e poi ti faremo vedere noi!!- gli urlò contro Ace.
-Ha ragione, saremo i pirati più forti in circolazione e tu non potrai impedircelo!- seguì il più piccolo e gli fece una linguaccia.
-E io sono con loro. Molto presto saremo dei veri pirati!- aggiungeva pure Sabo.
-Ah ah, come no...questo lo vedremo marmocchi. Ora vado anche perchè mi è venuto un certo languorino. Ci si vede, Dadan.- salutava infine il nonno e poi se ne andava verso il sentiero che conduceva al villaggio di Foosha, dove al porto vi era attraccata la nave della marina.
Intanto che lui se ne ritornava dai suoi uomini, si poteva vedere la sagoma di due persone venire in prossimità del Monte Corbo ma erano ancora lontane prima di arrivare ai piedi della montagna.
-Quel vecchio, non lo sopporto!- si stizziva Ace.
-Ahi, ahi...quello ci va pesante con i colpi. Ho pure un occhio nero!- si tastava il livido Sabo.
-E io?!Guardate che fila di bernoccoli che mi sono cresciuti in testa!...Neanche il cappello riesce a coprirli!- si lamentava Rufy.
Era vero, aveva tanti bubboni uno sopra l'altro e la sua faccia sembrava enorme; poi con quella tipica espressione di chi stava per mettersi a piangere, gli altri due non potevano fare a meno di ridere e senza capirne il motivo anche il moro ci si metteva.
-Andiamo a farci un bagno. Non ne posso più di stare con questi vestiti sudici a dosso!-
-Bell'idea Ace!E poi mentre noi ci diamo una sciacquata anche la cena sarà pronta. Rufy non vieni??-
-Sì, eccomi. Mh...guardate ragazzi, Dogura e gli altri stanno portando dentro un grosso animale. Stasera si mangia decentemente!-
-E' vero, chissà che hanno catturato oggi?Comunque non dimenticarti che a noi spetta sempre la parte minore. Siamo già fortunati se ci danno un cosciotto di pollo da mangiare!-
-Slurp!Speriamo.-
-Yo voi due che aspettate?!Tuffo a bomba!!- esclamava Ace gettandosi di botto nella grande tinozza con l'acqua calda e poca schiuma, provocando schizzi qua e la. Subito dopo lo imitarono anche i compagni.
-Ecco Ace, arriviamo!- e anche gli altri li raggiunsero.
I tre ragazzi stavano giocando nell'acqua e si divertivano un mondo. Si schizzavano e si tiravano la schiuma in qualsiasi direzione.
Quando uscivano erano tutti belli freschi e profumati e un attimo dopo andavano a cambiarsi.  Il trio era molto affiatato e ciò che faceva uno, che il più delle volte era Ace, cercavano di fare anche gli altri ma soprattutto era Rufy che seguiva il "buon esempio" dei fratelloni.
Così intanto che Sabo ed Ace si vestivano, Rufy finiva quasi sempre con lo svivolare per terra e finir loro contro ma quello era un momento giocoso della giornata e i più grandi non potevano arrabbiarsi con lui. Anche se a volte era seccante quel pivellino con il cappello di paglia!
-Ha ha!Rufy ma come fai ogni volta a scivolare?Il solito sbadato!-
-Uffi!E piantala Ace di prendermi in giro...e tu Sabo che hai da ridere?!-
-Niente ma sei troppo buffo!-
Mentre scherzavano tra di loro, un ometto con un cappello in testa e un bastone di legno, seguito da una signorina dai capelli sul verde scuro che reggeva qualcosa fra le mani, si stavano avvicinando alla dimora di Dadan.
-E' permesso?C'è nessuno in casa??- domandò cortesemente l'anziano.
-Chi sarà a quest'ora?- si stupiva Sabo.
-Oi ma tutti oggi vengono a rompere le scatole?!- si innervosiva il ragazzetto con le lentiggini nel frattempo.
-Ma guarda chi si vede!Se cercate Rufy è dietro la casa a farsi il bagno con quegli altri mocciosi......Hey, basta sprecare l'acqua, non ce la regala nessuno sapete!?- li sgridava la padrona dopo aver salutato a modo suo gli ospiti.
-Oh allora Rufy ha trovato degli amici!Sono contenta.- esclamava la ragazza e si diregeva verso i bambini.
-Ma di chi è questa voce?- s'incuriosiva Ace.
-Ma questa è....MAKINO!!- urlava Rufy a tutto spiano correndo a velocità supersonica verso di lei.
-Oi ciao Rufy. Ti vedo cresciuto in questi tre mesi.- notava Makino abbracciandolo.
-Se lo dici tu...comunque lo sai che ho due nuovi fratelloni?-
-Davvero?Mi fa piacere che tu sia riuscito ad abituarti così presto alla vita qui. E questo cos'è?Sei caduto?-
-No, è stato mio nonno!Mi ha fatto male!-
-He he, ci credo. Prima ha fatto un salto alla locanda e ha detto che sarebbe venuto a trovarti. Comunque guarda cosa ti ho portato.-
-Evvai dei vestiti nuovi, grazie!-
-Di nulla. Perchè non li indossi ora, visto che ti sei appena fatto il bagno?-
-Certo, ecco qua. Sono perfetti. Vuoi conoscere i ragazzi?-
-Sì, presentameli.-
-ACE!SABO!!VENITE DAI, C'E' MAKINO CHE VI VUOLE INCONTRARE!!-
-Sono loro?-
-Sì, quello che sta venendo da noi è Sabo e quell'altro che si nasconde laggiù è Ace!-
-Non mi sto' affatto nascondendo, idiota!- ribatteva il bimbo subito dopo.
-Ciao, quindi tu sei Sabo. Sei più grande di Rufy, vedo.- lo salutava Makino.
-Ciao. Sì, io ed Ace abbiamo la stessa età, tre anni in più di Rufy.-
-Dovrei avere qualcosa anche per voi. Ecco, prendi pure questi abiti, ti staranno sicuramente.-
-..Beh, grazie allora.-
-Sabo provateli e togliti quegli stracci!- lo incoraggiava il fratellino.
-Ti stanno a pennello secondo me. Come mai il vostro amico non viene?-
-Ace non si fida molto degli sconosciuti.- la avvisava Sabo.
-E' un timidone!- scherzava Rufy.
-Stai zitto, adesso ti meno!- lo avvertiva Ace e poi si precipitava da lui.
-Suvvia, non litigate ora. Ciao Ace.- gli sorrideva la ragazza.
Era felice di conoscere i compagni di Rufy.
-..ehm...ciao..-
-Se vuoi ho dei vestiti anche per te. Ti aiuto a mettere la canottiera, hai sbagliato il verso.-
-..io..ok.-
-Pss...hai visto Rufy?Guardalo, ha ha!Si vergona!- rideva Sabo,  buttandosi sul prato a scherzare insieme al ragazzino.
-Hai ragione. Ace sei diventato rosso come un pomodoro!Ih ih ih!!-
-Finitela non è vero!- obbiettava lui sbuffando in direzione dei compagni.
-Ecco fatto, adesso avete tutti e tre dei vestiti nuovi. Mi sembrate davvero molto uniti.- era compiaciuta la donna.
-Sì, noi siamo il trio migliore del mondo!Ma...Makino c'è anche il sindaco?- le faceva domande a raffica il moro.
-Certo, sta scambiando quattro chicchiare con la signora Dadan a quanto pare. Vi accompagno anche perchè per noi è arrivato il momento di ritornare giù al villaggio.-
-Oh di già??-
-Sì, Rufy. Tra poco la luna prenderà il posto del sole e non è sicuro vagabondare per questi boschi. Il fatto che tu abbia trovato dei così bravi ragazzi mi rassicura, almeno non sarai solo.-
-Guarda che io mi so difendere benissimo!-
-Seeee come no!- lo contraddiva Sabo.
-Infatti hai ancora bisogno di dare la manina quando vai a zonzo!- lo provocava pure Ace.
-Rufy, piccola peste!- si sentì una voce e prima che il bambino potesse rispondere ai fratelloni si avvicinò all'uomo anziano di prima.
-Sognor sindaco, allora c'è pure lei!-
-Eh sì, come te la passi figliolo?Dadan mi ha riferito che tu e i tuoi compagni siete tremendi!-
-Ma non è vero, è lei che è una pazza furiosa!-
-Come osi bamboccio!?- s'arrabbiava Dadan e lo schiaffeggiava. Era molto anzi troppo suscettibile.
-Ahi!Makino, mi ha fatto male!-
-Su Rufy, non piangere. Vedrai che passerà. Adesso però dobbiamo ritornare al paese.-
-Giusto. Andiamo Makino. Arrivederci ragazzini e fate i bravi, mi raccomando!- li salutavano le due persone.
-Ciao Makino!Arrivederci signor sindaco!- ricambiava il più piccolo con le gote rosse a forze delle sberle ricevute.
-A presto e grazie ancora per i vestiti!- li salutava Sabo.
-Ciao!- esclamava infine pure Ace.
-Forza marmocchi...la cena è pronta!- annunciava loro il capo e mentre il terzetto rientrava a casa, Makino e il sindaco di Foosha camminavano verso la cittadina portuale con passo svelto.
Ace, Sabo e Rufy consumarono la loro magra razione di cibo e poi scattarono in piedi tutti assieme guadagnandosi l'attenzione dei banditi seduti accanto a loro.
-Bene. Noi ce ne andiamo!Grazie di tutto vecchia squilibrata!- annunciava il primo deciso.
-La nostra nuova vita da pirati comincia stanotte. Al posto segreto, forza!- lo seguiva il coetaneo.
-Sì, addio!La nostra casa ormai sarà il bosco!Andiamo!!- era al settimo cielo il più piccolo e nonostante fuori fosse buio, lui e i suoi inseparabili fratelli si inoltravano nella foresta.
-Capo, come mai li ha lasciati andare?- chiese uno dei banditi a Dadan.
-Quei pivelli....quando avranno fame torneranno di sicuro. Non credo che il bosco sia un posto adatto per loro....finiranno quasi sicuramente sbranati da qualche lupo.- rispose apparentemente tranquilla.
Ma si sbagliava: Rufy, Ace e Sabo non si sarebbero mai arresi alla prima difficoltà!
 

 
Note dell'autrice: Scusatemi se sono in ritardo, cercherò di essere più veloce con i prossimi cappy.
Intanto spero che questo vi piaccia, e per farmi perdonre, ecco questa immagine stupenda*^*
Non mancate di farmi sapere cosa ne pensate di questo capitolo!
Grazie a tutti,
robinchan07

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Capitolo 5
*** Questa sarebbe la vera giustizia!? ***


 

Questa sarebbe la vera giustizia!?
 
Ormai i tre ragazzi si erano addentrati nel bosco e più avanzavano verso il loro nascondiglio segreto più potevano ascoltare gli inquietanti ululati e ruggiti delle bestie feroci.
-Che c'è piccoletto, hai paura di quache animale della foresta?- stuzzicava il minore Ace.
-No, non è vero!Io sono un valoroso pirata!- ribatteva il fratellino più deciso che mai.
-Eccoci!La nostra nuova casa è a ore due. Guardate, avete visto come sventola la nostra bandiera sotto la luce della luna?- era meravigliato Sabo da quello spettacolo.
-Che aspettate, salite anche voi presto!- 
-Un attimo, arriviamo!-
-Yawn...ragazzi io comincio ad avere sonno.- si lamentava Rufy tastandosi gli occhioni umidi.
-Sei proprio un poppante, prima non fai altro che gridare ed esultare poi cadi a terra dalla stanchezza!- commentava Ace. 
-Rooonf.......- 
-Dai, lascialo perdere almeno se dorme non rompe.- sorrise Sabo.
-Ma sì, hai ragione. Quasi quasi mi sdraio anch'io e tu?-
-Io resterò ancora un po' sveglio a fissare il cielo...-
-Hey fratello, c'è qualcosa che ti turba?-
-Non lo so Ace, però ho come un brutto presentimento.-
-Tranquillo, noi siamo o non siamo il trio più forte del mondo?...Beh, più che altro il duo.- diceva il bimbo con le lentiggini guardando il fratellino che russava beatamente con tanto di bolla al naso.
-Ah ah, sei sempre il solito. D'accordo, mi metterò a dormire dato che non ho nulla di meglio da fare. Notte Ace.-
-Notte Sabo.-
Passarono pochi minuti e dormivano tutti come angioletti. La cosa sorprese soprattuto Dadan che era accorsa fin lì nonostante fosse notte fonda proprio per dare un'occhiata alle piccole pesti.
"E pensare che di giorno non si tengono!" pensava la donna scuotendo la testa e intanto copriva i bambini per far sì che non sentissero troppo freddo.
Restò lì seduta per un attimo e le venne da ridere -Siete dei veri bambocci!Chiamate questo posto nascondiglio e invece quella bandiera stramba la si vede sventolare a chilometri da qui anche se è buio!-
-Notte marmocchi!- li salutò infine e se ne ritornò alla sua abitazione mentre si accendeva una sigaretta.
Più tardi qualcuno si mosse nel sonno. Era Sabo, non riusciva a dormire come avrebbe voluto, qualcosa dentro di lui gli diceva di scappare ma non se la sentiva di abbandonare i suoi più cari amici e fratelli. Poco dopo si alzò, rivolse un breve sguardo ad Ace e Rufy e si calò giù dalla casetta con una corda. 
Decise di andare a fare una passeggiata per il sentiero che conduceva al Grey Terminal. Infatti era lì che il ragazzino era cresciuto ed era lì che aveva dato una svolta alle sue origini.
Mentre era immerso nei suoi pensieri, all'improvviso vide uno strano bagliore nel cielo, come se fosse il crepuscolo e poi ecco le prime urla che man mano si trasformavano in grida e pianti strazianti.
-Oh no!Che sta succedendo??!- si chiedeva correndo con il cuore in gola.
-Hey tu, stai bene?Stenditi qui, ci penserò io ad aiutare gli altri!-
Sabo correva a più non posso verso la muraglia che separava la popolazione aristocratica dalla povera gente che viveva nella discarica. 
-Non ci posso credere....NON CI VOGLIO CREDERE!!Tu ragazzino, che diavolo sta accadendo qui?Perchè tutti i rifiuti stanno andando a fuoco eh!?-
-Sono stati loro...coff coff..dall'altra parte del grande portone, i nobili hanno incendiato il Gray Terminal...sono in combutta con alcuni pirati, io li ho visti e ho sentito ogni cosa..- rispondeva debolmente un bimbo sui 5 anni.
-Ti prego, corri, scappa via...o qui ci sarà una strage!- gli gridava Sabo con tutta l'energia che possedeva. Voleva distruggere quella barriera che lo separava da loro, voleva prendere a pugni e calci quei nobili, voleva....voleva dimenticare che lui era figlio legittimo di uno di loro.
-Aprite codardi!Noi vi abbiamo aiutato e ora vogliamo i nostri titoli. Avevate promesso che saremmo diventati parte del popolo di alto rango!!- 
-Maletti bastardi!!-
-Adesso siamo bloccati qua, moriremo nell'incendio!Ci hanno ingannato, quei traditori....noi pirati siamo stati ingannati da quegli snob!- urlavano dei corsari che tentavano disperatamente di buttar giù il muro ma invano.
-Voi!Siete stai voi ad aiutarli!!Ahhhhhhhh!!- s'infuriavava il ragazzino e accecato dalla rabbia li colpiva con il suo bastone di ferro facendoli stramazzare al suolo.
-Che vuoi moccioso!?Vuoi morire anche tu!!?Tanto ormai per noi non c'è speranza, non c'è più speranza per nessuno!- lo minacciava il boss dei pirati.
-Questo è da vedere!Vorrei ammazzarvi tutti per ciò che avete fatto ma ora basta. Mi sono stancato di vedere solo spargimenti di sangue, non ne posso più!FUGGITE VIA, SIETE ANCORA IN TEMPO....PRESTO GENTE SALVATEVI!!!-
Sabo correva veloce nella foresta, non si sentiva più le gambe ma non gli importava nulla. Voleva correre via e salvare quante più persone possibili ma ogni passo, ogni suo respiro diventava sempre più affannoso....finchè cadde sul sentiero di ghiaia che gli si prostava davanti. Quando si rialzò vide una mano tendersi verso di lui.
Un uomo alto, incappucciato, seguito da altri due il cui viso si poteva leggermente scorgere, lo stava aiutando a scappare e come lui, voleva aiutare quante più persone potesse.
-Ragazzino che succede alla gente del Gray Terminal?-
-Sono stati i nobili che vivono nella città alta...e io sono figlio di uno di loro!Mi vergogno!!Quelli stanno uccidendo le persone che vivono qui solo perchè vogliono ripulire dalla faccia del pianeta gli esseri umani di basso rango....ma allora è questa quella che chiamano giustizia?Perchè si comportano così??E perchè nessuno fa niente per impedirglielo?!Se devo vivere in mezzo a gente del genere, a loro, a quegli aristocratici che si credono superiori all'intero mondo....LORO SONO SOLO FECCIA!!..Che non si fa scrupoli ad uccidere delle vittime innocenti, io..IO PREFERISCO MORIRE!-
"Un bambino di quest'età...crede in pensieri e ideali così profondi. Ha ragione.."
-Ha ragione!Voi due andate avanti, vi raggiungerò subito!-
-Agli ordini!-
-Coraggio ragazzino, ora alzati e corri via. Tu devi vivere, non permettere a queste fiamme di raggiungerti. Salvati e porta in salvo le persone che ami. Non so chi tu sia, ma sono sicuro che il mondo in cui crescerai sarà migliore di quello in cui hai vissuto fin'ora...E' una promessa!- e l'uomo misterioso sparì all'improvviso.
-E' vero, non posso arrendermi!Sono già morte troppe persone e.....ACE!!!RUFY!!VI PREGO FUGGITE!!- urlava Sabo sperando che i due fratelli fossero fuggiti mentre delle lacrime salate gli rigavano le gote rossastre.
Rufy ed Ace avevano udito gli scoppi sonori del fuoco e le grida disperate della popolazione che viveva tra i rifiuti della discarica così erano riusciti a fuggire appena in tempo prima che le fiamme li raggiungessero. Il più grande era riuscito ad avvertire anche Dadan e il resto dei banditi del pericolo, ed intanto l'altro bimbetto si chiedeva dove fosse finito il fratellone e se anche lui aveva evitato l'incendio che si stava propagando per l'intera foresta. 
Intanto il bimbo con la tuba nera si arrampicava a per di fiato sull'albero e quando la sua testa si sporse dalla finestrella della casetta di legno, potè tirare un sospiro di sollievo. I suoi fratelli erano scappati dall'incendio e ora rimaneva solo lui.
Arrivò fin dove il fuoco non poteva arrivare, si stese su di un'alta e fredda roccia e sospirò ancora, felice che gli amici se l'erano cavata anche stavolta ma ora la cosa più importante era un'altra. Sabo doveva spiegare loro la situazione, la vera realtà che lo circondava, e lo avrebbe fatto all'alba di quella stessa mattina, in un modo o nell'altro.



Note dell'autrice: Ciao a tutti. Finalmente ho trovato uno spazietto di tempo per scrivere durante il ponte. Qui, ho voluto dedicare la maggior parte del capitolo a Sabo perchè trovo che sia un personaggio davvero interessante e sono rimasta affascinata dai suoi pensieri così sinceri ed anche perchè fin'ora non si parla molto di lui. Come sempre, spero vi sia piaciuto e non posso dirvi quando aggiornerò con il successivo ma vi anticipo già da adesso che ci saranno importanti rivelazioni.

Un salutone,
robinchan07

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Capitolo 6
*** La lettera ***


La lettera
 
Erano le 4:10 circa quando Rufy ed Ace si addormentarono.
I due ragazzini per quella notte si sarebbero fermati a riposare a casa di Dadan ma non erano riusciti a prender subito sonno. C'era fermento, agitazione nei loro cuori. Il più piccolo infatti non smetteva di piagnucolare: era preoccupato per il fratellone scomparso e se non fosse stato Ace a metterlo a tacere con un pugno in testa, avrebbe continuato ancora per chissà quanto.
-ACE!Mi vuoi dire perchè mi hai colpito!?Io sono in pensiero per Sabo perchè a te non te ne frega niente??!-
-PIANTALA!Anch'io  mi sto chiedendo dove sia finito Sabo cosa credi!?-
-Allora forza, andiamo a cercarlo!Forse è andato a recuperare i nostri risparmi..-
-Rufy. Lascia perdere, i soldi sono diventati cenere con l'incendio. E' una fortuna che le fiamme non siano arrivate fin qui. Il rifugio, la bandiera, non credo sia rimasto più nulla di tutto ciò.-
-E Sabo??-
-Sabo non è qui....non riesco proprio a capire il suo gesto. Andarsene via così, senza nemmeno avvertirci, insomma non è da lui!-
-Forse doveva andare a fare un bisognino e si è allontanato mentre noi stavamo dormendo.-
-E secondo te, una persona quanto ci impiega per questo genere di cose?!-
-..ehm...-
-Non rispondere!Ti sembra il caso di scherzare?!-
-No, però poteva essere un motivo valido.-
Ace aveva una voglia matta di riempirlo di schiaffi ma decise di trattenersi.
-Comunque sia, io non ho intenzione di andare a cercarlo. Spetta a lui venire a scusarsi.- diceva in tono serio.
-Ma..ma....siamo fratelli, perchè dici così?-
-So che siamo fratelli, ma se Sabo ha deciso di scappare deve anche ritrovare il coraggio per ritornare qui da noi e chiarire tutto...e finiscila di singhiozzare per la miseria!-
-D'accordo.- gli rispondeva Rufy mentre si stropicciava gli occhi lucidi per il pianto e si stendeva sul pavimento di legno della capanna dei banditi.
L'altro bimbo sapeva di essere stato troppo duro con lui. Voleva apparire freddo e coraggioso ma dentro anche Ace soffriva, ogni minuto nella sua mente riecheggiava un pensiero di preoccupazione verso il fratello. Poco dopo si sdraiò ma preferì voltarsi dalla parte opposta a quella di Rufy.
Passò qualche istante e la voce del bambino più piccolo si fece sentire -Notte Ace.-
-Notte rompiscatole!-
-...Spero che Sabo stia bene.-
Il più grande si girò e guardò l'altro dritto in faccia -Rufy, basta pensare a Sabo. Lui è molto forte, saprà cavarsela sicuramente. Ora dormi.-
-Va bene, se lo dici tu.- annuì e si avvicinò ad Ace, come in cerca di protezione dopo quell'accaduto. Ace rimase in silenzio e poi chiuse gli occhi, seguito anche da Rufy che sussurrava nel buio -..Notte Sabo.-
 
 ***********
 
Intanto Sabo si era appena svegliato. Si alzò, fece un grande sbadiglio e poi si soffermò a guardare il cielo ancora scuro -Spero tanto che stiate bene fratelli miei. Non so se riuscirete mai a perdonarmi dopo questa notte però io ho deciso cosa fare.- era motivato il ragazzino.
L'incendio si era ormai placato definitivamente e lui non aveva paura di vagare per il sentiero che conduceva alla discarica a cielo aperto. Gli alberi lì intorno erano tutti bruciacchiati, l'erba era secca; erano davvero pochi gli elementi della natura risparmiati dal fuoco.
Man mano che Sabo si avvicinava, l'odore pungente dei rifiuti diventava sempre più persistente. Quando arrivò sul posto, un leggero sorriso gli si dipinse sul volto. Sì, alcune persone avevano perso la vita in quell'incendio provocato ingiustamente ma è anche vero che molte altre si erano riunite ai margini del Grey Terminal e adesso erano salve. 
La maggior parte di loro era disperata: chi aveva perso il figlio, chi la moglie, chi i propri oggetti affettivi....ma almeno potevano incominciare una nuova vita. Certo, il lavoro per risistemare la discarica sarebbe stato duro ma quella gente, tutta riunita insieme sotto uno scopo comune, ce l'avrebbe fatta. Sabo ne era sicuro, ma ora toccava a lui darsi da fare. 
Riprese il sentiero e si mise a correre verso l'albero con la casetta sui rami. Sperava che le fiamme non fossero arrivate fino in alto e tirò un sospiro di sollievo quando scoprì che le sue supposizioni erano fondate. Così si arrampicò sul tronco annerito dalle scintille dell' incendio e raggiunse la sommità della grande quercia. Sulla parte destra, all' interno di un piccolo buco c'era una boccetta con dell'inchiostro, dei fogli di carta ripiegati e dei sassolini. Tre sassolini: uno con la A, l'altro con la S e l' ultimo aggiunto da poco con la R.
Il ragazzo prese il materiale e il suo sassolino poi rimise gli altri due con le iniziali dei fratelli dove li aveva trovati. Aveva deciso di scrivere una lettera ai suoi grandi amici prima di andarsene via dall'isola e iniziare la sua avventura da pirata.
Quando ebbe finito rilesse il testo ad alta voce per assicurarsi di non aver dimenticato nulla:
 
"Ace, Rufy....probabilmente quando leggerete questo messaggio io sarò già partito. Spero che riuscirete a perdonarmi un giorno o l'altro per essere scappato come un codardo, senza dirvi niente. 
Salperò dall'isola questa mattina alle prime luci dell'alba ma è giusto che voi sappiate il perchè. Io non sopporto di essere figlio di una popolazione che vuole purificare la città dalle persone che sono diverse da loro. Ace, tu che mi conosci da molto più tempo, sai che sono cresciuto al Grey Terminal e quella era la mia casa ma non è sempre stato così. Ero stanco di vivere tra le mura del quartiere alto, delle chiacchiere di gente che non prova nessun sentimento se non per i soldi e il potere, e alla fine sono fuggito, rifugiandomi lì. Mi spiace di non aver trovato il coraggio necessario per confessarvelo prima ma credevo che non aveste mai accettato un aristocratico insieme a voi. La mia famiglia mi sta cercando e se mi trova sarò incatenato qui per sempre. Per me il tempo stringe e devo prepararmi per il viaggio.
Ace, diventa sempre più forte e tieni d'occhio quella peste di Rufy, e tu scemotto, cerca di non farlo arrabbiare troppo. Diventeremo dei valorosi pirati, conosciuti in tutto il mondo e un giorno ci rincontreremo nel Grande Blu. QUESTA E' UNA PROMESSA!"
                     Vi voglio bene,
Sabo.
 
Il biondino ripiegò il foglietto su se stesso e lo inserì nel buco presente sul ramo. In seguito prese la bandiera stropicciata che rappresentava la loro fratellanza e la depose lì vicino.
Scese in tutta fretta dall'albero però prima di abbandonare il luogo pronunciò questa frase -Ragazzi, questo non è un addio bensì solo un arrivederci al nostro prossimo incontro.- e prese a correre per i campi coltivati a gran velocità, verso al villaggio di Foosha, diretto al porto mentre si stringeva forte al petto la minuscola pietra con la S.



Note dell'autrice: Ciao a tutti ^^
Questo capitolo è ben diverso dagli altri, come avrete notato gli avvenimenti non si svolgono come nel manga o sono diverrsi. In questo caso ho deciso di non far ricondurre Sabo alla sua vera famiglia e di fargli lasciare una lettera ai suoi due fratelli.
Ci terrei a sapere cosa ne pensate.
Grazie 1000 e a presto!
robinchan07

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Capitolo 7
*** La tragica scoperta ***


 
La tragica scoperta
 
 
Sabo era appena arrivato alla cittadella portuale di Foosha e mentre il sole stava sorgendo sfumando il cielo di un delicato color arancione-rosato, lui stava ultimando i preparativi per la fuga dall' isola.
Nel molo c'erano delle piccole barchette e al ragazzino non ci volle molto per sciogliere la corda che fissava una di esse ad un paletto di legno ed a rubarla.
Caricò a bordo delle provviste, qualche libro e naturalmente anche il suo portafortuna, quella minuscola pietruzza con l'iniziale del suo nome.
Intanto che lui finiva di posizionare sul battello gli ultimi attrezzi che potevano essere utili alla sua partenza, Ace e Rufy vennero svegliati dal baccano che stavano facendo i banditi.
-Oi ragazzi, cos'è tutto sto' casino?- chiese il primo alquanto infastidito.
-Al villaggio ormai ne parla chiunque....Molto presto i Draghi Celesti verrano qui sull'isola!- rispose uno dei fuorilegge.
-E allora?!Che cosa vogliono e poi chi diavolo sono?-
-Sì, io non ne ho mai sentito parlare...- s'aggiunse anche la vocina del più piccolo.
-Non so che cos'abbiano in mente, però..- stava per rispondere loro Magura quando Dadan entrò in casa sbattendo la porta bruscamente e tutti i suoi sottoposti si ammutolirono.
-I Draghi Celesti sono dei nobili mondiali di alto ruolo nella società e per nessun motivo al mondo dovete andar loro incontro, sono stata chiara mocciosi?!- li guardò il capo seriamente.
-Ok, a me non mi importa di questi tizi. Io me ne vado fuori a cercare Sabo perchè a differenza di qualcun'altro sono in pensiero per lui!- esclamava Cappello di Paglia incrociando le braccia e mettendo il broncio in direzione di Ace.
-Piantala!Non è affatto vero!!-
-Invece sì!E sei anche troppo orgoglioso per ammetterlo!-
Ace non accettava di essere insultato, soprattutto da qualcuno più piccolo di lui. Non lo sopportava proprio e in poco tempo si mise ad azzuffarsi con il fratellino.
La lotta durò qualche minuto e alla fine Rufy scoppiò a piangere. Sapeva di essere più debole di Ace e per nasconderlo decise di scappare e mettersi a correre per i boschi.
-Rufy!!Dove vai!?...Tsk!Brutto scemo, aspettami!Finirai sbranato da qualche bestia feroce!!- gli urlava l'altro ragazzino inseguendolo.
-Ah...- sospirò Dadan -Rufy ha ragione, Ace è troppo orgoglioso. Tutto suo padre!-
-Vuoi che vada a riprenderli, capo?- le chiese Dogura.
-No. Piuttosto vai giù al villaggio e controlla la situazione.-
-Agli ordini!- 
Intanto Rufy stava correndo nella foresta con il volto tutto umido a causa del pianto infantile di poco fa. Si fermò solo più tardi, una volta arrivato davanti al rifugio, o meglio a quello che restava di esso.
-..Anf..anf...sapevo di trovarti qua. Vuoi dirmi perchè sei fuggito?Che razza di uomo saresti se corri via ad ogni difficoltà, eh!?-
-..Io...mi dispiace..non volevo fuggire.-
-Senti Rufy, adesso basta piangere. Sono stato troppo duro con te...-
-..Sigh..sigh..ok Ace.-
-E poi sono stato uno sciocco....Guarda lassù!-
-La bandiera...è stata spostata. Che sia stato il vento?-
-No, è impossibile. L'avevamo fissata bene a quel ramo...questa è senz'altro opera di Sabo.-
-Andiamo a vedere, presto!-
Dopo aver fatto pace e concluso le loro scaramucce, Ace e Rufy si arrampiacarono in fretta sui rami più alti della quercia.
-La nostra bandiera è tutta stropicciata!- si lamentò il più piccolo.
-Non importa. Hai visto anche tu?- gli voleva far notare un particolare Ace.
-Una freccia?Cosa può significare?-
-E' un messaggio di Sabo, tonto!-
-Oh, ho capito!La freccia sul retro della bandiera punta verso giù. E se ci fosse qualcosa nascosto nel buco dove tenevamo i nostri tesori?-
-Infatti aiutami a cercare!E questo cos'è?...Rufy, quante volte ti ho detto di finirla di disegnare triglie con il cappello?Possibile che a 7 anni disegni così male??-
-Ma quella non è una triglia!Sei tu!-
-Nah...lasciamo stare. Qui ci sono i sassolini con le nostre iniziali e....però manca quello di Sabo!-
-Ace ho trovato questo biglietto!-
-E' la sua calligrafia...perchè non me lo hai detto subito!?-
-L'ho visto solo ora!-
-Dammi qua che lo leggo!-
Ace aprì il biglietto e lo lesse ad voce alta. Non arrivò nemmeno alla fine che ne fece una pallottola e la scaraventò in aria preso da una forte rabbia.
-Quell'incosciente...vuole partire tutto da solo!-
-Ma perchè...Sabo aspettaci, diventeremo pirati tutti e tre insieme!-
-Corri, corri!Dobbiamo fermarlo prima che faccia qualche pazzia!Sicuramente è giù al porto.-
I due fratelli si misero a correre lungo il sentiero che scendeva al villaggio di Foosha e nel frattempo Dogura era già arrivato in paese.
Il bandito scorse una piccola barchetta che pian piano si allontanava dal molo e subito gli venne un tuffo al cuore "Non dirmi che..!!"
Fu un attimo. 
All'improvviso la nave dei nobili mondiali fece la sua comparsa. I Draghi Celesti non tolleravano che un guscio di noce come quello si intromise dinanzi al loro passaggio così bombardarono la piccola imbarcazione.
Tutti i cittadini a quel rumore uscirono dalle proprie abitazioni. 
-Che diavolo è successo?- era sorpreso il sindaco.
-No!Perchè l'hanno fatto?!- si ripeteva in continuazione Dogura.
-Dogura che hai?Perchè si è sentito quel colpo di cannone?- gli chiese preoccupata anche Makino.
-Hanno sparato, gli hanno sparato...su quella barca laggiù..l'ho riconosciuto. C'era Sabo!-
Makino si portò le mani alla bocca. Non voleva credere alle parole di Dogura. Sapeva quanto erano uniti Ace, Rufy e Sabo e la notizia della presunta morte di quest'ultimo li avrebbe di certo traumatizzati considerata anche la loro tenera età.
Il bandito si avviò velocemente verso casa e non appena ebbe individuato Ace e Rufy li bloccò all'istante.
-Dogura lasciaci!- si dimenava il più piccolo.
-Abbiamo scoperto dov'è Sabo...lasciami andare!Subito!!- gli ordinò l'altro furente.
Le loro grida erano così acute che Dadan e gli altri furono costretti ad intervenire.
-Lasciami ho detto!IO DEVO FERMARE QUEL PAZZO!!- 
-Ace..Rufy...Sabo...gli hanno sparato!-
-Non dire sciocchezze Dogura!Sabo è molto forte, non il tipo che muore per una cavolata del genere!-
-Sì, Ace ha ragione. Lui è nostro fratello e non ci abbandonerebbe mai così!- 
-I Draghi Celesti sono arrivati e gli hanno sparato!Non vi sto mentendo ragazzi!-
-Ma allora...no, non può essere vero...SABOOOOOOOO!!-
-Rufy non vorrai credere a queste cazzate!!?Sabo a quest'ora dovrebbe essere già per mare!-
-Ace dammi un solo motivo per cui dovrei mentirvi. Non l'avete sentita la cannonata di poco fa?Dimmi, credi che non abbia riconosciuto Sabo?Indossava anche una bandiera con un teschio ed una S incisa sopra come fosse un mantello!....Che c'è, vuoi altre prove?-
-Noooo!Sabo, Sabo....sono uno stupido. Perchè non sono andato a riprenderlo prima?!-
-Waaaaaaah....fratellone!!-
-..Ora basta!!!-
-ACE CHE VUOI FARE!!?QUELLI TI AMMAZZANO!- gli urlò Dadan.
-Non me ne frega. Io...io li ucciderò tutti quei bastardi e ti vendicherò Sabo!-
-Ace fermati!L'ira che provi in questo momento non ti porterà da nessuna parte...che ne è dei vostri sogni?Sbaglio o tu e Rufy non volete diventare i pirati più coraggiosi di tutta la Rotta Maggiore?!-
-Aaa..argh!!- 
Ad Ace veniva da singhiozzare e non sapendo più che fare scappò in direzione del promontorio che si affacciava ad ovest rispetto all'abitazione di Dadan.
-Ace!Hey fratellone, non lasciarmi da solo!Ace!!- e Rufy come al solito gli correva dietro. Ci teneva troppo a lui e non voleva perderlo come appena successo con Sabo.
-Questi nobili mondiali, ma loro che diritto hanno di comportarsi così?Hanno ammazzato un bambino innocente!- esclamò Magura tutto ad un tratto.
-E' inutile versare lacrime. Loro possiedono tutti i pregi di questo mondo e noi...noi purtroppo non possiamo far nulla.- gli rispose triste un altro fuorilegge del gruppo mentre il loro capo se ne tornava dentro la capanna di legno triste.
"Povero, piccolo Sabo..." pensava "..Ace, non serbare rancore per tutti quelli che incontri. Il mondo purtroppo è pieno di persone così ma tu devi proteggere quelle a cui vuoi bene. Che farà quel marmocchio gommoso senza di te?"
La donna si accese una sigaretta e dopo aver fatto un tiro disse decisa -Brutto idiota, hai proprio il sangue del Re dei pirati nelle tue vene ma non lasciarti mai guidare dall'odio.- 
 
 
 
Note dell'autrice:
Salve a tutti!^^
Ecco che il capitolo più triste dell'infanzia dei nostri tre monelli è arrivato.
Ho cercato di renderlo un po' meno "drammatico" inserendo qualche scappatella di Rufy qua e la ma se vi è piaciuto oppure no, fatemelo sapere voi.
Anche qui ho voluto inserire due immagini che rappresentano solo Sabo: 
-la prima quando sta per salpare dall'isola
-la seconda è la sua bandiera pirata che rappresenta la sua voglia di libertà
Grazie come sempre a chi mi segue, a chi legge e a chi recensisce.
Un saluto,
robinchan07

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Capitolo 8
*** Lacrime e Sorrisi ***


 
Lacrime e sorrisi
 
Ace correva a perdifiato lungo il sentiero per arrivare al promontorio. Non si sentiva più le gambe da quanto andava veloce ma non gli importava, per lui ora l'importante era correre e basta. Correre per non pensare, correre per cercare di dimenticare....voleva scappare via dai brutti ricordi che avevano appena cominciato ad invadergli la mente.
Sfinito, giunse alla sua meta e decise di sedersi sull'erba ancora umida a causa della rugiada mattutina. 
Il bambino alzò lo sguardo al cielo: il suo era uno sguardo affranto, disperato ma soprattutto pieno di rabbia. Non aveva voglia di buttarla fuori sfogandosi di nuovo contro qualcosa, l'aveva già fatto prima e ciò che aveva ottenuto erano solo le lacrime del fratellino, così si portò le braccia intorno alle ginocchia e rimase chino con la testa.
Passarono pochi secondi e il piccolo, ribelle Ace stava già singhiozzando e pian piano i suoi lamenti si intensificavano sempre più diventando un pianto vero e proprio.
"Basta!Hai quasi 10 anni e ancora piangi come un nanerottolo che vuole il gelato??!Sei un perdente Ace..."
-..Mhh...STAI ZITTO!!Bastardo che ne sai tu di me?!-
Quella voce che sentiva dentro lo tormentava, non smetteva più finchè in preda all' ira più totale il ragazzino si alzò di scatto da terra, raggiunse una piccola roccia e con un pugno ben assestato la frantumò.
-CHI E' IL NANEROTTOLO ADESSO!?- urlò ai quattro venti.
-A-cee...- pronunciò il suo nome una vocetta tremolante, aveva quasi paura di parlare.
-CHE VUOI RUFY!?- alzò ancor più il tono di voce Ace per sembrare più grande e maturo.
-Io...sono venuto per stare con t...- tentò di spiegare il piccino ma l'altro lo bloccò.
-Con me...Ace di quà, fratellone di là...ma insomma non hai nessun'altra persona da andare ad importunare??!-
-No. E lo sai che sei importante per me!-
-Smettila di dire cavolate e se davvero sono importante come dici, allora lasciami stare!!-
-Ace..-
-Non hai sentito Rufy??TI HO DETTO DI ANDARTENE!!-
Inutile a dirsi ma Ace se l'era di nuovo presa con il piccoletto della famiglia e non perchè gli volesse male, anzi, solo che quel moccioso testardo doveva sempre fare la sua comparsa nei momenti meno oppurtuni!
Il bimbo dal cappello di paglia rimase in piedi mentre le lacrime gli cadevano copiose giù per le guancie paffute. Ace invece si era distanziato parecchio da lui e si era disteso sul prato. I suoi occhi osservavano attenti lo spostamento di una soffice nuvola che assomigliava vagamente ad un teschio con delle ossa incrociate.
All'improvviso vide tutto più sfocato. Ancora una volta le lacrime lo avevano sopraffatto ma lui piangeva in silenzio ed intanto Rufy lo scrutava da lontano. Il piccoletto si stropicciò gli occhi e si asciugò quelle goccioline che oramai si erano impossessate della sua faccia.
Subito dopo si avviò con passo sicuro verso il fratellone. E' vero che a volte faceva troppo lo stupido e cacciava i più grandi nei casini ma Ace stava soffrendo e lo sapeva benissimo.
Di solito Rufy lo seguiva ovunque, come un cagnolino fedele fa con il padrone, ascoltava ogni suo consiglio e obbediva a tutti gli ordini che gli dava ma non stavolta. Ace gli aveva detto di allontanarsi da lui ma non gli avrebbe mai dato ascolto. Stavolta lo avrebbe aiutato infrangendo anche un suo comando, non gliene fregava nulla....Non avrebbe mai abbandonato il suo migliore amico.
Rufy gli si avvicinò silenziosamente da dietro e gli poggiò una mano sulla spalla destra. 
-Rufy che vuoi ancora?Ti avevo detto che volevo stare da solo!-
-Puoi dire quello che ti pare ma ti ho visto mentre stavi piangendo. Ammettilo: Sabo manca anche a te!-
-Certo che mi manca brutto idiota!-
-E allora perchè prima mi hai cacciato via??-
-Perchè....perchè non volevo mostrarmi debole di fronte a te, ecco sei contento ora?-
-Sì!-
-Altrimenti poi chi avresti seguito come esempio?Uno che si mette a frignare all'età di 10 anni?-
-Non lo so.....però ti prego Ace non lasciarmi mai più da solo!-
-E perchè scusa?Hai paura di farti la pipì addosso?-
-Non avrei più nessuno con cui stare e poi io mi fido solo di te.- gli rivelò il fratellino sorridente.
-Siediti qui.- gli indicò il punto dove sdraiarsi e poi Ace proseguì con il discorso -Oi Rufy, la vedi quella strana nuvola che si sta muovendo verso sinistra?-
-Ah....aspetta qual'è la sinistra?-
-..Da quella parte!-.-
-Che figata!Assomiglia ad un jolly roger di una bandiera pirata...però è un po' storto. Ace di cosa sono fatte le nuvole?Sembrano così morbide da quaggiù..-
-Non lo so. Sai, un tempo si raccontava che le nuvole sono i sogni della gente di tutto il mondo quando sono soffici e bianche proprio come questa, invece quando diventano grigie rappresentano gli incubi che poi si manifestano a noi tramite i temporali che a loro volta sarebbero la paura provata durante il sonno. Ovviamente è solo una leggenda popolare.-
-Wow!Mi piacciono molto le nuvole perchè sono libere di fare quello che vogliono esattamente come i pirati. E quando sarò un pirata, io andrò su nel cielo e scoprirò se ci si può giocare e saltarci sopra!-
-Non stai fantasticando un po' troppo adesso?Comunque stavo pensando....forse non siamo pronti per diventare pirati..-
-Beh, ancora siamo piccoli però...-
-No Rufy, intendevo che forse dovremmo intraprendere un'altra strada. La carriera da marine fa schifo però anche lì si viaggia molto.-
Rufy lo guardava con la bocca spalancata, non voleva credere a quelle parole. 
-Ace stai scherzando vero?I pirati sono liberi, loro non hanno regole e poi che ne è della nostra promessa?Andiamo, io diventerò il Re dei Pirati!-
Ace a quell'affermazione così decisa sentì un brivido lungo la schiena.
-Ne sei sicuro?Si sentono molte cattiverie sul suo conto..-
-E allora?Lui era il più forte di tutti e io non credo affatto a quello che dice la gente. Ho un sogno da realizzare e l'ho promesso a Sabo come pure a Shanks!-
-Credi che se Gol D. Roger avesse avuto un figlio, quest'ultimo sarebbe stato amato dalla popolazione?-
-Penso di sì....ma perchè mi fai queste domande?-
-Volevo sapere il tuo parere al riguardo.-
-Beh, se il Re dei Pirati avesse davvero un figlio non vedo l'ora di fare amicizia e giocare con lui, che bello!-
-Questa è buona!E cosa ti fa pensare che un ragazzino del genere si metta al pari di un moccioso come te?-
-Hey non è vero!E poi io sono simpatico a tutti, ih ih!-
-Sì, infatti ti metti a ridere da solo, pensa te quanto sei intelligente!-
I due ragazzini furono costretti a buttarsi a terra dalle risate. 
Poco dopo al più piccolo venne la brillante idea di giocare alla lotta e così più volte sia lui che Ace finirono nelle pozze di fango, sporcandosi tutti i vestiti d'erba e terra. Avevano persino qualche fogliolina incastrata tra i capelli.
-Bleah, senti come puzzo!Stasera ci tocca un altro bagno, che rottura!- scherzò il fratellone.
-Oh è vero, non ci avevo pensato.- rispose Rufy grattandosi la testa.
-Con quel cervello che ti ritrovi, cosa vuoi pretendere?-
-....Fratellone, tu vuoi diventare un pirata, vero?-
-Sì e lo farò anche per Sabo!I suoi sogni e le sue speranze sono riposte in noi.-
-Sì, così si parla, bravo!Prima mi hai fatto prendere un colpo quando hai detto che pensavi di fare il marine.-
-Non lo pensavo veramente. Dico solo che è più prudente arruolarsi in marina che diventare un predone del mare ma tutti sono disposti a correre dei rischi per inseguire le proprie ambizioni e proteggere le persone che si ama.....Rufy?-
-Dimmi.-
-Tu vuoi che io muoia?-
-Ace ma che diavolo stai dicendo?Non lo voglio assolutamente!!Tu sei mio fratello, perchè adesso mi dici che vuoi morire?!-
-Non ho detto che voglio morire. Non credere che sbarazzarsi di me sia un'impresa così facile.-
-Ace tu non devi morire!Ti prego, promettimelo!!-
-Te lo giuro fratellino. Non posso mica lasciarti da solo!-
-Promesso?-
-Promesso.-
-Giurin giurello?-
-E che cazzo!Speri davvero di poter diventare un pirata con questi atteggiamenti?-
-Crescerò e vedremo chi sarà il più forte di noi due un giorno!-
-Tanto sarò io comunque!-
-Ah sì?Allora chi arriva prima a casa vince e siccome vincerò io voglio anche la tua razione di cibo.-
-Aspetta e spera...ci vediamo tra due ore!-
-No Aceeeee!!Non lasciarmi da solo!-
"E' proprio un moccioso ancora. Prima vuole fare a gara poi pretende pure che lo aspetti! Rufy forse è un bene che tu non sappia chi io sia in realtà ma una cosa è certa: io non morirò e non ti lascerò solo, mai!" pensava Ace mentre correva giù per collina con un grande sorriso. Un sorriso fatto non solo con i denti e la bocca ma un sorriso fatto con il cuore.
 
  
 
Note dell'autrice:

Ciao a tutti, è da un pezzo che non aggiorno più questa fic e forse chiedervi di perdonarmi per il ritrado è troppo però ci provo.
Spero solo che questo nuovo capitolo vi piaccia e non mancate di farmi sapere che ve ne pare.
Per le immagini ho deciso di mettere queste tre perchè secondo me sono adatte ad esprimere il dolore che Ace e Rufy provano dopo aver saputo della presunta morte del loro amato fratello Sabo.
Vorrei ringraziare in particolare:
-tre88
-cola23

che recensiscono sempre questa piccola fic e yukicross96 che anche se non ha potuto recensire il cappy scorso (don't worry ^^) mi sostiene e mi incita ad andare avanti.
Grazie a tutti, anche solo a chi legge ovviamente.

A presto (lo spero davvero),
robinchan07
 
 
 

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Capitolo 9
*** Piccoli monelli crescono ***



Ciauuu!!^.^
Eccomi qui, era ora vero??Dopo quasi tre mesi che non tornavo più ad aggiornare….Beh, la vita è pieni di cambiamenti improvvisi ma lasciamo stare.
Dedico questo capitolo a cola23 che è stata sempre gentile con me e a cui avevo promesso di pubblicarlo la settimana scorsa ma purtroppo non ci sono riuscita causa dei corsi di recupero pomeridiani a scuola -.-“  e a _Temari_Ace che ha recensito tutti gli scorsi capitoli. Ne approfitto anche per ringraziare le mie quattro e fedeli recensiste:
-tre88
-Haruichan96
-cola23
-_Temari_Ace
Grazie di cuore ragazze!! <3
Ok, adesso me ne vado e vi lascio leggere in pace. Buona lettura!

 

 
Piccoli monelli crescono

 
Come già si poteva facilmente intuire, il vincitore di quella breve corsetta per il pendio che portava alla capanna di Dadan, fu proprio Ace e ciò fece imbronciare il piccolo Rufy.
-Che ti prende?Non ti sarai mica arrabbiato, fratellino caro??- lo prese in giro il più grande con tanto di linguaccia.
-Uffi, non è giusto!Tu hai imbrogliato secondo me.- s’inventò una scusa il piccoletto, sapeva che Ace era molto più veloce di lui ma la testardaggine sembrava una cosa in comune che avevano i due bambini e quindi anche lui, come suo fratello, non lo avrebbe mai ammesso.
-Io imbrogliato?Ma che ti salta in mente?-
-..Scusa, mi dispiace. Però non mi sta bene che vinci sempre tu, ecco!-
-Beh, a tutto esiste una spiegazione logica. Se sono arrivato qui prima di te è perché: 1 = So correre il doppio più veloce e 2 = Non è colpa mia se conosco le scorciatoie del bosco che mi evitano di fare il giro lungo!-
-Lo dicevo che avevi barato!-
-Che ti aspettavi?Non puoi pensare di diventare un pirata senza nemmeno conoscere i trucchi del mestiere, ah ah!-
-D’accordo…se lo dici tu….ma voglio lo stesso la tua parte di cibo!!Tutto questo correre mi ha messo un grande appetito!-
-Sai che novità!- recitò il maggiore con sarcasmo –Mhh..se ti do un pochino di riso la pianti poi di rompermi?-
-Sì, sì, hai la mia parola Ace!Andiamo adesso, io ho fame!!- e Rufy aprì la porta della baracca dei banditi precipitandosi all’interno come un tornado.
“Quando vuole sa usarle a dovere quelle gambe!” pensò Ace divertito e raggiunse il fratellino dentro la piccola dimora.
-Oh, guarda chi c’è!E a cosa dobbiamo la vostra visita mocciosi?- scherzò Dogura dopo aver sorseggiato del sakè dal suo boccale.
-Hey vecchia!!Noi abbiamo fame, preparaci qualcosa da mangiare!- ordinò Ace a Dadan che non la prese affatto bene –Come ti permetti di parlarmi con questo tono eh!?Chi sono io, la vostra cameriera personale!!?-
-Più o meno..- rispose cin estrema noncuranza il ragazzino con le lentiggini cacciandosi un dito dentro al naso e intanto che lui scappava qua e là rincorso dalla donna, Rufy ne approfittava per rubare qualcosa dal piatto dei banditi anche se senza troppo successo.
-Piccolo ladruncolo, vieni qui!Quella è la mia pagnotta!!- gli urlava Magura, vittima innocente del furto del bambino, tentando di prenderlo.
Quando ci riuscì, il risultato fu che i due fratelli ricevettero due potenti pugni in testa come ricompensa.
-Ma io che ho fatto?!E’ stato Rufy a rubarvi il cibo da sotto gli occhi, dovreste restare più svegli quando c’è lui in circolazione!- affermò Ace beccandosi un altro scappellotto.
-Fossi in te, me ne resterei zitto!- lo ammonì Dadan –E ora filate a lavarvi se non volete ancora uno schiaffo!!In pochi secondi avete ridotto la stanza in un porcile!-
-Come se prima fosse tanto pulita…- si lasciò sfuggire quelle parole Rufy.
-Che hai detto marmocchio?!!-
-Aiutoooo!!Andiamo a farci il bagno fratellone, presto!- era spaventato il minore e prese il piccolo Portugas per la mano, trascinandolo via con lui. Mentre correvano Ace rise e dato che c’era ne approfittò per dedicare una linguaccia alla madre adottiva, facendola infuriare come non mai.
-Coraggio Capo, calmati ora. Infondo sono solo dei bambini!- tentò di tranquillizzarla un bandito.
-Dannati mocciosi…che tu sia maledetto Monkey D. Garp!!- sbuffò la donna, rimettendosi seduta per finire il suo pasto.
I due fratelli nel frattempo stavano riempiendo una grossa tinozza d’acqua tiepida e prima di farla traboccare fino all’orlo, quello scalmanato di Rufy ci si tuffò schizzando Ace da cima a piedi.
-Dimmi se adesso non ti dovrei picchiare…Mi hai bagnato tutti i vestiti e secondo te quali mi metto dopo!?-
-Perché scusa volevi rimetterti quelli tutti sporchi di fango?-
-Mi piacciono i pantaloni ok!? Ma grazie a te dovrò indossarne altri!-
-Ah ho capito!- ebbe un lampo di genio il piccoletto.
-Cosa?-
-Quei pantaloncini ti piacciono perché sono quelli che ti ha portato Makino!Ammettilo che hai una cotta per lei!-
-CHE???!!NON DIRE IDIOZIE…E POI SEI TU QUELLO CHE APPENA LA VEDE CORRE SUBITO AD ABBRACCIARLA!!-
-E allora?Io almeno lo ammetto che le voglio bene!-
-……Mh…-
-Cos’hai fratellone?- gli chiese il ragazzino dal cappello di paglia mentre l’altro entrava nell’acqua.
-Niente. Stavo solamente pensando se darti un pugno, un calcio oppure insultarti per benino. Tu che ne dici?- lo guardò Ace minaccioso.
-Boh…posso dirti un’ultima cosa prima?-
-Basta che ti dai una mossa!-
-Lo sai che i tuoi capelli sono diventati marroni??Shishi, sono tutti sporchi di fango!-
E quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Inutile dirlo ma Ace non sopportava proprio le prese in giro del fratellino e così iniziarono ad azzuffarsi. Il ragazzino più grande era fortemente tentato di immergere la testa di Rufy sott’acqua ma alla fine decise soltanto di schizzarlo. Dopotutto ci aveva già pensato Dadan a passare alle mani.
Trascorse un quarticello prima che i bambini uscissero dall’acqua e finissero asciugarsi con dei vecchi stracci accanto a loro. Il Gommino, come spesso lo soprannominava il maggiore, indossò i soliti abiti: maglietta corta, jeans che gli arrivavano si e no fino al ginocchio, il suo prezioso copricapo e decise di rimanere scalzo per quella sera. Amava sentire il praticello fresco sotto di lui, anche se poi si lamentava ogni volta che doveva attraversare un sentiero di ghiaia e toccava ad Ace prenderlo sulle spalle per farlo stare zitto.
Al contrario, il suo fratellone si mise dei calzoncini lunghi fino alla caviglia, un paio di vecchi sandali e preferì restare a torso nudo, mostrando gli addominali ancora poco accentuati.
-Ma non hai freddo così?- si preoccupò l’altro.
-No, ci sono abituato ormai. Forza, a me sta brontolando lo stomaco da un pezzo!- confermò.
-A chi lo dici!!-
Rufy ed Ace consumarono una piccola ciotola di riso a testa e un tozzo di pane. Dadan non avrebbe dato loro di più altrimenti sarebbero cresciuti come dei bambini viziati e basta.
-..Sgrunt!Si è sprecata la vecchia!- borbottò il secondo.
-Fratellone, io ho fame!- si lamentava come sua consueta abitudine pure l’altro.
-Avvicinati: ho un’idea.- gli disse Ace e sussurrò al suo orecchio quello che aveva in mente.
-Che avete tanto da bisbigliare voi due?- li squadrò Dadan.
-Nulla!- la smentì subito il moro -Io e Rufy questa notte andiamo a dormire nel bosco..- incominciò il suo discorso mentre il fratellino si avventurava sperando di non dare nell’occhio nella cucina.
-E dove di preciso?Mi pare che il vostro rifugio sia stato distrutto dal fuoco…o sbaglio forse?- domandò uno degli uomini lì presenti.
-Non è vero!!Fortunatamente buona parte di esso è ancora intatto e le pareti sono solo leggermente bruciate.-
-Fate come vi pare!- concluse il capofamiglia dirigendosi in cucina.
“Merda!” imprecò sottovoce Ace -Rufy scappa dal retro!!-
Invano. Il bambino di gomma sentendo l’avvertimento del fratello sussultò dallo spavento e capendo di essere stato scoperto da Dadan che se ne stava appoggiata con un ghigno agghiacciante sul ciglio della porta, afferrò quanta più carne possibile e si mise a correre in direzione di Ace. Quest’ultimo, avendo intuito la situazione, si passò una mano sulla faccia e caricandosi Rufy e il cibo su di lui scappò veloce come il vento, addentrandosi nella foresta.
-Tornate qui immediatamente!- urlarono loro tutti i banditi alquanto arrabbiati.
-Provate a prendermi se avete coraggio!- li sfidò Ace che voleva provocare soprattutto Dadan. E infatti c’era riuscito perfettamente -Tu!!Se vi azzardate a mettere di nuovo piede in casa mia ve le suono di santa ragione!!-
-Certo che il figlio del Re dei Pirati e il nipote del marine Garp fanno proprio una bella accoppiata insieme!- li osservava Magura compiaciuto vedendo quelle figure minute svanire tra i fitti alberi.
-Hai ragione, sai?- approvò anche Dogura.
I due come premio delle loro considerazioni ricevettero due cazzotti dal Capo che poco dopo stabilì dei comandi ai suoi uomini -Finitela di lodare quelle pesti, io dovrei darvi degli ordini!Dogura, Magura, domani mattina all’alba andrete a caccia senza discutere e guai a voi se tornerete a mani vuote!Sono stata abbastanza chiara!!?-
-Sissignore!!- risposero all’unisono e più tardi tutta la banda si ritirò all’interno della capanna per buttarsi in branda.
I fratellini invece erano appena giunti al loro riparo e una volta accomodatisi dentro la piccola casetta sull’albero, ne approfittarono per gustarsi in santa pace il loro bottino.
-Rufy!!Sei il solito baka!Possibile che non c’è una volta in cui io non ti debba salvare la pelle??- lo rimproverò Ace addentando una bistecca di chissà quale specie animale conosciuta.
-E’ colpa tua!!Potevi fare a meno di urlare all’improvviso no?- si difese Rufy imitando i movimenti del maggiore.
-Come no…- decise di lasciar perdere il ragazzino con le lentiggini. Non aveva per niente voglia di sopportare le lagne del fratello.
Così dopo essersi ingozzati di carne, il fratellone riuscì a metterne da parte qualche pezzo per la colazione del giorno seguente e nel frattempo il più piccolo si era disteso sul pavimento di legno della casetta, intento a rigirarsi il cappello tra le mani.
-Oi, tutto bene?- gli si avvicinò premurosamente Ace.
-Certo.- mentì.
-Non è vero. Lo so.-
-Non riesco a non pensare a Sabo...snif!-
-E’ naturale. Lo sai che è passato già un giorno dall’incidente e manca tanto anche a me, però la vita va avanti e sono sicuro che nostro fratello vuole che continuiamo a viverla. Capisci cosa voglio dire Rufy?-
-Sì..credo di sì.-
-Dammi la mano.- gli disse il più grande e l’altro gliela porse senza fare storie. Ace afferrò la manina del fratellino e poi gliela poggiò sul cuore -Lo senti come pulsa?Se smettesse anche noi saremo morti…e dimmi, tu vuoi che ciò accada?-
-No, no!!Non voglio morire!E NEMMENO TU ACE!!!-
-Sei tu quello che deve preoccuparsi, non io!Comunque…vedi?Il nostro cuore batte proprio perché siamo in vita e devi sapere che Sabo non è solo nella tua mente, è lì dentro perché sa che noi non lo dimenticheremo mai e poi mai. Dico bene?-
-SIIIII’!!!Grazie fratellone.-
Il minore lo abbracciò ed Ace lo accolse volentieri fra le sua braccia. Voleva essergli vicino; la perdita di Sabo era stata dolorosa per lui, figurarsi per un piagnucolone come Rufy…
-Adesso dormi. Domani ci sveglieremo presto, faremo colazione e poi ci aspetta un duro allenamento. Lotterai contro di me perciò ti conviene prepararti per bene perché non ci andrò tanto leggero, capito?-
-Ok…yawn!Ti farò vedere io quanto sono forti i miei pugni, come un colpo di pistola!-
-Questo lo vedremo…Notte!-
-Notte O-nisan!- gli augurò dolcemente il fratellino, addormentandosi con la testa sopra l’addome di Ace, che già russava beato con tanto di bolla al naso colpito casualmente da un tipico attacco di narcolessia.

  
 

Note dell'autrice:
Che dire??
Niente...spero che questo nuovo capitolo vi si piaciuto e che vi abbia fatto sorridere perchè è quello che è successo a me mentre scrivevo, pensando ai guai di cui possono essere capaci questi due!:)
In quanto alle immagini cerco sempre di trovare le migliori: la prima la trovavo proprio azzeccata e poi è troppo buffa l'espressione di Ace mentre nella seconda sono così dolci che ho deciso di metterla ugualmente.
Alla prossima,
robinchan07

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Capitolo 10
*** Aiutarsi a vicenda, ecco cosa fanno i veri Fratelli! ***



Aiutarsi a vicenda, ecco cosa fanno i veri Fratelli!  


I giorni trascorrevano in fretta per i piccoli Ace e Rufy.
Il più piccolo seguiva sempre e dovunque il fratellone; per lui era un modello da seguire ed anche se il bimbo aveva ancora paura dei pericoli celati nella foresta del Monte Corbo, li avrebbe affrontati insieme al maggiore.
Quelle pesti erano inseparabili e per giunta dalla morte di Sabo, la loro unione si era rafforzata un sacco.
Le settimane erano lunghe e a volte estenuanti: gli allenamenti con Ace erano davvero tosti e spesso Rufy si ritrovava per terra steso da un pugno oppure a rotolare nell’erba a causa di un poderoso calcio dell’altro.
-Ace…ma tu sei più forte!Io..io non riesco a batterti!- iniziava a piagnucolare come suo solito Cappello di Paglia intanto che si massaggiava un bernoccolo cresciutogli in testa.
-Non è colpa mia. Sei tu ad essere troppo debole.- affermò serio il fratellone subito dopo.
-Mh..questo non è affatto vero!Sei più forte sì però un giorno ti supererò e vedremo se sarai al mio livello. Io diventerò il Re dei Pirati!!!-
-Bene, questo è lo spirito!Forza, adesso riprendiamo il combattimento.-
Ace, svelto come il fulmine, si abbassò e sferrò un calcio alle gambe del minore. Rufy era ancora troppo lento per riuscire a schivare il colpo e avendolo incassato in pieno, si ritrovò con il corpo disteso sul prato per l’ennesima volta.
-Non ci siamo..devi cercare di contrattaccare o per lo meno di parare i miei colpi. Se continui così, non farai molta strada.- era serio il fratellone.
Rufy sapeva che quelle dure parole infondo erano la pura verità, così si alzò da terra e allungò prontamente un braccio verso il ragazzino con le lentiggini –Gomu Gomu no…Pistol!- che però lo parò subito -Tutta qui la tua potenza?-
Al più piccolo scappò un sorrisetto sulle labbra -Secondo me, dovresti tenere la bocca chiusa ogni tanto.-
Infatti mentre Cappello di Paglia aveva proteso il braccio sinistro verso Ace, il destro si era allungato all’indietro ed ora era pronto a finire dritto contro il più grande. Stavolta l’attacco di Rufy andò a buon fine e il bimbo soddisfatto si pulì un piccolo rivolo di sangue che gli fuoriusciva dal labbro inferiore per poi rimettersi in posizione d’attacco.
-Niente male fratellino ma sappi che dovrai impegnarti molto di più contro di me!-
-Sì, però ti ho colpito!-
-Hai ragione ma ricorda che non devi mai vantarti di un gesto così insignificante difronte agli avversari che incontrerai in futuro perché non basterà così poco per sconfiggerli completamente.-
-Ace…ma il mondo è davvero così pericoloso al di fuori di qui?-
-Sì, Rufy e dobbiamo essere pronti a tutto per essere in grado di affrontare le grandi insidie che vi sono.-
-Che?!- storse la testolina Rufy e si infilò un dito nel naso. Non aveva per niente capito il significato delle parole del maggiore.
-Oltre all’allenamento credo proprio che ti servirà anche un minimo d’istruzione!-
-Sei tu ad usare questi paroloni complicati e poi sono stato costretto dal nonno a dover stare con certa gente.- gli fece le spallucce il fratellino assumendo un’aria birichina in faccia.
-Ah davvero?Allora perché non te ne vai e mi lasci combattere da solo?- lo sfidò l’altro.
-Ma dopo non posso più prenderti in giro!-
-Sei una palla al piede e basta!Senza cont…- stava per aggiungere il bambino con le lentiggini quando un “growl” risuonò incontrastato nell’atmosfera circostante -Ecco appunto!Dobbiamo ancora pranzare!-
-E’ vero!Ero così preso dagli allenamenti che me ne sono dimenticato!!-
-Chi l’avrebbe mai immaginato eh?-
-E pianatala dai!-
-Ahah, che c’è il Gommino si è offeso per caso?Coraggio, muoviamoci e andiamo a caccia adesso!-
-Fratellone, ho un’idea.-
-E sarebbe?-
-Mi prometti che dici di sì però??-
-Non credi che prima dovrei sapere di cosa si tratti almeno?!-
-No, perché altrimenti sono sicuro che n-niegherai.-
-D’accordo, acconsento alla tua proposta per quanto possa essere ridicola, insulsa e quant’altro…e comunque si dice “negherai” imbranato.-
-Va bene, fa lo stesso. Allora dato che hai accettato, ora devi venire al villaggio con me!- gioì Rufy alzando le braccia al fresco venticello di mezzogiorno.
-E perché mai dovrei venire al villaggio?!-
-Come??Me lo hai appena promesso e le promesse si mantengono sempre, me lo ha detto tu!-
-Grazie, questo lo so. Intendevo dire: che diavolo ci andiamo a fare al villaggio?-
-Andiamo da Makino no?Così ci offre il pranzo e poi ho voglia di rivederla!-
-Nah…non saprei. Preferisco andare a catturare qualche animale nel bosco che andare laggiù.-
-Perché?A te non manca Makino??-
-No, affatto!- rispose Ace ma stava solamente mentendo a se stesso.
-Uff, e va bene. Ci andrò da solo a trovarla!- decise il moro e si mise in marcia verso la cittadina portuale di Foosha ma non fece in tempo a fare che pochi passi e venne subito raggiunto dal fratellone.
-Hai già cambiato idea?-
-Sai com’è…Non voglio che ti perdi per strada e poi non mi fido a lasciarti da solo. Saresti in grado di combinare un casino di guai!-
-Seee come no!Ma dai, ammettilo che ti sei affezionato a Makino tanto non lo dico a nessuno. Io so mantenere un segreto!-
Non ci volle molto per far perdere ad Ace quella poca pazienza di cui disponeva e così diede un pugno dietro la testa del minore che non tardò a lagnarsi -Mi spieghi perché l’hai fatto?!-
-Perché devi imparare a tenere quella maledetta boccaccia chiusa una volta tanto. E tu riusciresti a custodire un segreto eh?Questa è bella, parli più te che un pappagallo ammaestrato!-
-Ahi!..ok, forse è vero però non c’era bisogno che mi picchiassi!-
-Ma non ce la fai proprio a restartene un attimo in silenzio?!La tua voce da cornacchia non fa che ronzarmi in testa!-
-..Come vuoi, da adesso in poi sto zitto!-
-Che sia lodato il cielo!-
Naturalmente Ace scherzava, peccato che quell’ingenuo di Rufy la maggior parte delle volte credeva che le sue fossero parole vere.
Passò un quarto d’ora abbondante e il piccolo Monkey non aveva ancora aperto bocca.
“Misà che stavolta ho esagerato..” divenne pensieroso il fratello e volse lo sguardo al minore. Appena i loro occhi si incontrarono, Rufy si girò immediatamente dalla parte opposta e incrociò le braccia al petto in segno di offesa.
“Mannaggia a lui, non riesco a vederlo così!...Ma guarda cosa mi tocca fare per strappargli un sorriso!” scosse la testa Portugas e di soppiatto decise si avvicinarsi al fratellino, che si trovava a qualche passo di distanza da lui. Tutto quel ragionare l’aveva fatto rimanere indietro.
Una volta arrivato alle spalle di Cappello di Paglia decise di dargli una leggera spintarella in avanti ma quel gesto non venne compreso come lui sperava infatti il bimbetto si girò tutto d’un tratto con le lacrime copiose che gli scorrevano lungo le guance paffute -Fratellone perché fai questo?..Sigh..lo so che non mi volevi fin dall’inizio…però..snif snif…mi odi così tanto?-
-Rufy, non voglio che tu aggiunga altro, hai detto fin troppo e per giunta quella frase non è vera. Lo sai benissimo!Il solo fatto che tu sia un po’ noioso e rompiscatole è normale, sei più piccolo di me e io devo badarti essendo tuo fratello maggiore ma non azzardarti più a dire assurdità del genere. C’è una persona che odio, questo è vero, ma sappi che non sei tu. Hai capito?- gli spiegò in modo un po’ brusco. Ace odiava quando il fratellino faceva quei discorsi privi di senso certe volte.
-E allora dimmi, chi è questa persona?-
Adesso era lui ad aver parlato troppo.
-Non posso….ho paura che finirai con l’odiarmi sul serio.-
-Ma…io non posso n’è ne sarò mai capace. Sono tuo fratello piccolo, l’hai dimenticato?-
-No e appunto perché sei piccolo non puoi capire il rancore che io nutro verso di lui.-
-..Però quando crescerò me lo dirai vero fratellone?-
-Può darsi.- fu la vaga risposta. Quello non era di certo il momento opportuno per rivelare a Rufy cosa spingesse Ace a provare un sentimento così tanto difficile da comprendere verso suo padre.
-Mh..allora tiro ad indovinare…è Dadan?No, no, aspetta: è nonno Garp vero?-
Al maggiore venne spontaneo sorridere. Per il suo fratellino appariva tutto come un gioco in cui puoi uscire solo se arrivi alla fine della partita ma la realtà era ben diversa e a volte non è facile liberarsi di certe situazioni o come in questo caso, del duro peso che il piccolo, grande Ace è costretto a portarsi nel cuore fin dalla nascita.
-Sbagliato. Lasciamo stare il vecchio e il resto ok?-
-Chissà che starà facendo adesso??-
-Che vuoi che stia combinando?E’ un vice ammiraglio della marina e farà cose da marine. Noi siamo pirati, non dobbiamo pensare a ciò!-
-Ben detto fratello!-
-Rufy…guarda là.-
-Cosa c’è?Hey, dimmi che sta succedendo…io non riesco a vedere niente!-
Il fratellino si dimenava a più non posso per cercare di intravedere qualcosa all’orizzonte ma l’unico risultato che ottenne fu quello di scorgere Ace che correva per il sentiero accidentato della collina con in mano…il suo prezioso cappello di paglia!
Il ragazzino dalle lentiggini era riuscito a fargliela per l’ennesima volta.
-Oiiii!!Ridammelo quello è mio!Me lo ha dato Shanks e ho promesso che glielo restituirò quando sarò diventato grande!!- tentava di raggiungerlo il fratellino ma in men che non si dica tra i due si era già formata una distanza di alcuni metri. Solo qualche minuto dopo a Rufy venne in mente che grazie al frutto del diavolo poteva allungarsi e con un braccio riuscì ad afferrare il collo di Ace che all’improvviso si ritrovò il Gommino sparato in aria a gran velocità nella sua stessa direzione.
-Rufy nooo….SBAM!!- e come previsto il piccoletto atterrò tra le braccia del più grande per finire poi entrambi schiantati sulla ghiaia del percorso.
-Sei il solito..almeno pensa prima di agire!- lo rimproverò e gli calcò il cappello in testa.
-Io sono sempre stato impulsivo!-
-Ma va?..Guarda, il tuo volo imprevisto ci ha fatto capitombolare proprio avanti all’entrata del paese.-
-Oh che bello!Dai vieni, io ho fame!!-
-Arrivo, arrivo!- brontolò l’altro seccato.
Appena entrarono nella locanda dell’amica, Makino fu subito felice di vederli e Rufy non tardò di andarle incontro per abbracciarla.
-Ciao piccoli. Come sono contenta che siate venuti a trovarmi!- esclamò lei sorridente e dopo aver sciolto l’abbraccio di Cappello di Paglia si diresse da Ace e gli scompigliò i capelli corvini -Scommetto che avete fame!Volete che vi prepari qualcosa per pranzo?- chiese in seguito la ragazza.
-Sì!Makino, io voglio la frittata!-
-Ma Rufy non sei un po’ troppo cresciuto?Quella te la cucinavo quando eri più piccolo.-
-Tanto lo sanno tutti che è solo un moccioso!- lo sbeffeggiò il fratellone e la sua battuta fece ridere Makino, la quale subito dopo gli chiese -E per te Ace?C’è qualcosa in particolare che vorresti mangiare?-
-Non c’è problema…ecco..io penso che mangerò la stessa pietanza di Rufy.- rispose in imbarazzo.
La proprietaria dell’osteria annuì e si mise a cucinare i cibi richiesti dai suoi ospiti.
Il pranzo trascorse in allegria: Rufy amava raccontare dei suoi allenamenti con Ace e di tutte le peripezie che facevano insieme e Makino era lieta di stare ad ascoltare le loro mini-avventure. Era davvero un ottima compagnia per i due ragazzini e loro le volevano bene come fosse una sorella maggiore. Perfino il maggiore si trovava bene con quella ragazza ma non lo avrebbe mai ammesso.
Una volta salutata la donna, Ace e Rufy si misero in cammino, scomparendo man mano che avanzavano dietro alle verdi colline, determinati ad arrivare fino alla loro casetta sull’albero e a proseguire con gli allenamenti.
Di sicuro, molto presto sarebbero diventati dei pirati degni di fama e rispetto in tutto quel tratto di mare conosciuto con il nome di Grand Line.

 

Note dell’autrice:
Salve gente, sono tornata anche qui!^^
Già da ora vi annuncio che non manca molto alle fine delle bizzarre avventure dei due fratelli, infatti credo che ci saranno al massimo altri due capitoli oppure che il prossimo sia quello finale, dipende da quanto sarà lungo.
Intanto spero di non avere scritto una schifezza e se avete tempo, ci terrei davvero tanto a leggere qualche recensione. Fatemi sapere, mi raccomando ;)
In quanto alle immagini ho trovato queste, e a parte per il bernoccolo che ha in testa il povero Rufy, per il resto non credo che centrino molto con questo pezzo della storia...però mi piacevano così tanto che l'ho volute inserire comunque^^ Vi aspetto alla prossima!
Un bacione,
robinchan07

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Capitolo 11
*** Una sorpresa per Ace ***



Capitolo 11 - Una sorpresa per Ace


....Erano passati anni ormai dal primo incontro tra Ace e Rufy.
I due piccoli bambini erano cresciuti e maturati l'uno sotto la protezione dell'altro, diventando ogni giorno sempre più forti e coraggiosi.

-Oi fratellone!!!- urlava a pieni polmoni il minore -Svegliati, svegliati!!-
Il ragazzo con le lentiggini se ne stava tranquillamente a sonnecchiare sotto l'ombra di un grande albero nei pressi della capanna dei banditi finchè l'urlo di Rufy lo fece svegliare.
-Si può sapere cosa vuoi??- gli domandò seccato appena il fratellino lo raggiunse -Stavo dormendo così bene!-
-Ma ti pare questo il momento!?Io voglio allenarmi con te!-
-Sei davvero una piaga!Non possiamo rimandare a più tardi..?-
-Ma domani tu partirai...Avanti, combattiamo un'ultima volta prima che il tuo viaggio per mare cominci!-
-Uff..!- sospirò il moro alzandosi -D'accordo, hai vinto. Sei pronto?- gli chiese poi con un sorrisetto sul volto mettendosi in posizione d'attacco.
-Certo!- rispose prontamente l'altro allungando il suo braccio in direzione del fratello maggiore che però schivò con molta facilità.
-E' tutto qui quello che ti ho insegnato in questi anni?!- lo provocò Ace scagliandosi su di lui. Il più grande stava per mollargli un pugno diretto in faccia ma Rufy riuscì a pararlo incrociando le mani davanti al viso giusto un attimo prima.
-Stavolta non te la caverai facilmente Ace!-
-Scommettiamo che vinco di nuovo io?-
-Questo è tutto da vedere.- stabilì il giovane di gomma per poi gridare -Gomu gomu no..Frusta!-
Conoscendo bene le potenzialità e i poteri derivati dal frutto del diavolo che aveva mangiato il fratellino, Ace fece per abbassarsi ma capì troppo tardi che l'attacco di Cappello di Paglia in realtà era una finta. Infatti il Gommino, come lo soprannominava lui, invece che allungare la gamba destra per sferrargli un calcio, si attorcigliò sul corpo dell'avversario e una volta assicuratosi di aver bloccato ogni suo movimento, gli diede una testata che lo fece barcollare.
-..Accidenti!- esclamò il fratellone -Adesso te la faccio pagar cara!- avvertì minaccioso il suo nemico temporaneo, rimasto stupito dal fatto che il figlio del Re dei Pirati non fosse caduto a terra nemmeno dopo aver incassato quel colpo portentoso.
Il maggiore cercò di avvicinarsi per poterlo attaccare con maggiore probabilità di vittoria ma avendo previsto che Rufy sarebbe sicuramente indietreggiato di qualche passo, gli fu immediatamente alle spalle cogliendolo di sorpresa.
Il nipote di Garp si girò di scatto verso il fratellone ma quest'ultimo gli riservò una micidiale combo di pugni diretti all'addome che lo costrinsero ad inginocchiarsi a terra.
-Hey Ace!- lo chiamò il più piccolo poco dopo essersi ripreso.
-Mh?Non dirmi che non te lo aspettavi!-
-NO!!Ma perchè va a finire sempre in questo modo??..Eppure mi sono allenato duramente!-
-Avrai anche potenziato i tuoi colpi ma ciò non serve a niente se il tuo avversario riesce a prevedere in anticipo le tue mosse.-
-Mi dici come hai fatto?-
-Ricordati che in una lotta non si può usare solo la forza. Io conosco i tuoi punti deboli perchè sono tuo fratello ma sicuramente durante la tua avventura incontrerai dei nemici potenti che non ti lasceranno in vita, neanche dopo averti mandato k.o.-
-E allora come farò a sconfiggerli?-
-Dovrai sfruttare al meglio le tue capacità combattive. Ad esempio, se i tuoi attacchi sono estremamente forti però la tua difesa è ancora debole, questo deciderà l'esito della battaglia e chi ne risentirà sarai proprio tu.-
-Fratellone..dopo che avrai lasciato il villaggio, io rimarrò qui da solo per altri tre anni. Ti prometto che in questo tempo diventerò il più forte e quando ti rivedrò, sarò io a batterti!E' una promessa!!-
-Vorrà dire che quando ci rincontreremo lungo la Grand Line, lo faremo da veri pirati.- affermò Ace e tese una mano al fratellino per aiutarlo ad alzarsi dal suolo umido.
In cambio lui si limitò a mostrargli un sorriso a 32 denti. Per Rufy infatti un sincero sorriso poteva valere più di mille parole o ringraziamenti.
-Andiamo?- gli chiese Cappello di Paglia in seguito.
-E dove scusa?- era un po' confuso il ragazzo con le lentiggini.
-Dadan mi ha chiesto se potevamo andare a raccogliere alcune verdure di campo. Le servivano per preparare il pranzo di oggi.-
-Da quando in qua la vecchia si dedica con tanto amore all'arte culinaria?-
-Shishishi!!Tanto sarebbe stata Makino a cucinare al posto suo!-
-Makino?Perchè Dadan ha deciso di invitarla a pranzo?-
-No, no.-
-Rufy, mi vuoi spiegare cos'è questa storia?!Non abbiamo mai fatto dei favori a nessuno perchè dobbiamo iniziare proprio ora?-
-Perchè oggi è un giorno speciale!!Shishi, te ne sei dimenticato?-
-Un giorno speciale...?Boh..!-
-Non importa, appena arriveremo al villaggio ci sarà una sorpresa per te.-
"Mah..sarà una festa d'addio?" si fermò a riflettere Ace -Va beh, andiamo che mi è venuta fame!-
-Makino ha detto che dovevamo prendere le patate, le carote e..ah sì, pure le cipolle!-
-E vuole che le rubiamo al mercato!?Non sono mica ortaggi che crescono da soli nei campi!-
-Baka!La vedi quella collinetta laggiù?Lì c'è l'orto di Son Chou, forza vieni!!- gli chiarì la situazione il fratellino e insieme al ragazzo più grande, si diresse verso l'abitazione del sindaco di Foosha.
Non ci misero molto a giungere a destinazione e quindi entrambi si misero subito al lavoro.
-Ma insomma Rufy!Noi siamo dei pirati, non dei contadini!-
-Dai, non ti lamentare sempre!Fallo per Makino..dato che ti piace!- lo prese in giro il piccoletto.
Ace ripose le poche verdure che aveva con sè nel copricapo di paglia di Rufy e poi gaurdò il fratellino con un'espressione vagamente arrabbiata -Io ti consiglio di tenerti stretto il tuo cappello se non vuoi che tutti gli ortaggi ti cadano per strada.-
-Hai ragione, siamo in ritardo per il pran..- stava per rispondergli l'altro quando capì che Ace si stava riferendo alla burla di prima -..Aiutooooo!!Makino, Ace mi vuole picchiare!- si mise ad urlare e a correre all'impazzata per tutto il villaggio.
-Scappa quanto vuoi ma tanto riuscirò ad acchiapparti!I cazzotti che ti ho dato poco fa non erano niente in confronto a quelli che riceverai tra due minuti, maledetto Gommino!!-
-Bleah!- gli fece la linguaccia il moro, facendolo andare su tutte le furie. Sapeva che così si sarebbe guadagnato tutta l'ira del fratellone ma almeno quest'ultimo non avrebbe fatto storie per seguirlo fino all'osteria della ragazza per cui si supponeva, si fosse preso una cotta.
Cappello di paglia correva così veloce sul sentiero di ghiaia che lasciò una scia di polvere dietro di sè ma nonostante le sue spiccate doti da atleta, suo fratello riuscì ugualmente a raggiungerlo e gli mollò un cazzotto sulla nuca proprio davanti l'entrata del bar.
Dopo essersi asciugato le lacrime che gli scendevano giù per il viso a causa del grosso bernoccolo che gli era spuntato in testa, Rufy aprì la porta del locale ed entrò, seguito da un alquanto soddisfatto Ace.
Con loro stupore all'interno dell'osteria non trovarono nessuno ed il maggiore non potè fare a meno di borbottare -Lo sapevo io, abbiamo faticato per nulla!-
Anche il fratellino si guardava freneticamente intorno non capendo perchè il bar fosse completamente vuoto finchè...
-SORPRESA!!- gridarono all'unisono i componenti della famiglia Dadan facendo capolino da dietro il bancone.
-Questa non te l'aspettavi, eh moccioso?- gli disse anche la donna a capo dei banditi mentre si accendeva una sigaretta.
-Auguri Ace.- proferì pure Makino e andò ad abbracciare il ragazzo facendolo arrossire vistosamente. Dopotutto aveva 17 anni e gli ormoni iniziavano a farsi sentire in quell'età.
-TANTI AUGURI FRATELLONE!!!!!!- urlò Rufy fracassando a tutti quanti i timpani e saltando addosso al festeggiato.
-Ch-che significa??- era senza parole Ace. Nessuno gli aveva mai organizzato una festa di compleanno.
-Come che significa!?Mi sono ricordato che oggi compi gli anni e ho chiesto a Dadan se potevamo festeggiare!-
-....-
-Che hai fratellone?Non ti è piaciuto la sorpresa?-
-No, al contrario. Grazie Rufy, ma non dovevi farlo..!-
-Non dire cavolate, tu sei mio fratello!-
-Hey vecchia, grazie anche a te. Senza il tuo permesso per organizzare questa festa, Rufy non sarebbe stato così contento adesso!-
-Brutto insolente che non sei altro!- lo insultò la bandita e si scrocchiò le nocche a dovere -Ripeti un po'!?-
-Capo, capo!!Fermati!- cercava di trattenerla il povero Magura prima che avesse riempito di botte l'adolescente.
-Ace!!Ma ci provi gusto a provocarla!?Sai bene com'è fatta il nostro capo!- lo rimproverava nel frattempo Dogura.
-Certo che lo so. Io l'ho solamente ringraziata.- ammise il diretto interessato intanto che Rufy e Makino ridevano divertiti dalla scena.
-Oii Makino, ti ho portato le verdure che mi avevi chiesto!- si ricordò all'improvviso il piccolo di casa e porse il suo amato tesoro alla ragazza dai capelli verdi.
-Ma Rufy..ahah!- rise lei -Quella di andare a raccogliere gli ortaggi era solo una scusa per tenere occupati tu ed Ace mentre noi sistemavamo i preparativi.-

-Questo vuoldire che non hai più preparato il pranzo?Io ho fame!- la guardava con occhi supplichevoli il ragazzino di gomma.
-Non preoccuparti Rufy-san. Io e Dadan siamo stati ai fornelli per l'intera mattinata.-
-Ah, meno male!!- tirò un sospiro di sollievo.
-So' che tu e quell'altro sgorbio siete due pozzi senza fondo quindi ci siamo messe a cucinare molto presto.- spiegò Dadan ai due fratelli.
-Tsk!Ha parlato lei, che quando mangia sembra un bufalo!- le ribattè Ace e iniziò ad azzuffarsi con la donna.
-Guarda che ti faccio ricordare per bene il tuo compleanno, razza d'ingrato!-
-Sei stata tu a cominciare, brutta megera!!-
Dogura e Magura, dovendo assistere a quell'insulsa litigata, scossero la testa in segno di disperazione invece alcuni dei loro compagni trattenevano a stento le risate dovute ai pesanti insulti che si lanciavano entrambi.
-Evvai, finalmente si pranza!!!- era al colmo della felicità il moro, il quale non aveva smesso neanche per un secondo di osservare Makino che portava i piatti a tavola e riempiva di sakè i boccali dei masnadieri.
Sentendo le parole del fratellino pure il festeggiato si precipitò a prendere posto su uno sgabello vicino al bancone. Probabilmente la zuffa con la madre adottiva gli aveva provocato una gran fame, più di quella che aveva normalmente.
La proprietaria della locanda si dava proprio un gran da fare per soddisfare la coppia di fratelli. Infatti Ace non faceva in tempo a divorare gli spaghetti con il sugo che subito si precipitava sulla carne di cinghiale arrosto mentre Rufy allungava le braccia da ogni parte per rubare il cibo dal piatto dei banditi.
La donna dai capelli ricci aveva appena iniziato a maledire quello sconsiderato di Garp, spazientita dal comportamento che avevano i suoi nipoti, quando la un vecchietto fece la sua comparsa nel bar.
-Buongiorno a tutti!- salutò cordiale Son Chou -Noto con piacere che la festa è già cominciata.-
-Hgley Sindaco!!Venghia a mangliare con noi!- lo invitò Cappello di Paglia ma dato che parlava con la bocca piena, il poveretto non ci aveva capito granchè e il ragazzo maggiore dovette fare da traduttore -Ha detto se vuole unirsi a noi, signor Sindaco. E adesso vuole che facciamo casino altrimenti questa non è una vera festa...Beh, su questo non posso darti torto fratellino!- approvò lui scambiandosi allegramente un cinque con il vicino di posto.
-No, vi ringrazio ragazzi ma ho appena pranzato a casa mia.- negò l'anziano -Sono venuto qui solo per fare gli auguri al giovane Ace e per portargli questa. L'ha preparata mia moglie e spero proprio che ti piaccia!- continuò il discorso e poggiò una scatola di colore azzurro sul bancone.
Ace lo guardò storto; era così preso dalla partenza dell'indomani che nemmeno si era ricordato del suo compleanno e non si aspettava proprio una festa a sorpresa, figuriamoci addirittura una torta!
Sì alzò di scatto e in segno di gratitudine rivolse un inchino al capo del villaggio poi spense le 17 candeline presenti sulla torta. Forse, in un'altra occasione, avrebbe pensato che un dolce con delle candeline su cui soffiare fosse stata una cosa da poppanti ma non quella volta.
Ace infatti sapeva che il mondo era colmo di gente che riusciva solamente a giudicare dalle apparenze o dalle voci, però man mano che il tempo passava, aveva compreso che c'erano anche quelle persone a cui non importava nulla del tuo passato, ti consideravano normale e ti volevano bene per quello che eri.
E quelle persone in quel preciso momento erano lì a ridere e scherzare insieme a lui.





Note dell'autrice:
Oddio, mi faccio pena da sola...da quanto tempo è che non aggiornavo più questa fanfiction!?
Vi chiedo scusa x l'enorme ritardo e spero di farmi perdonare con questo nuovo capitolo scritto sul momento. Gomenna-saiii!!>_<
Il prossimo capitolo sarà l'epilogo di tutta la storia e lo posterò entrò lunedì. Promesso!
Ora vi lascio, grazie per essere passati e recensite, please!;)
robinchan07

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