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di Hino_Kahoko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** What happened? ***
Capitolo 2: *** The killer ***
Capitolo 3: *** The funeral ***
Capitolo 4: *** Four months later ***



Capitolo 1
*** What happened? ***


what happened?



Mi chiamo Adelina Ramos, sono originaria dalla Spagna ma abito in Italia, precisamente in una città chiamata Mantova ed ho 14 anni.

Mio padre lavorava in una banca e mia madre faceva la casalinga prima di essere uccisi, già sono stati uccisi da dei ladri qualche giorno fa, i quali adesso si spacciano per miei genitori, anzi nostri perchè ho un fratello più piccolo, Pietro, ed io non so che fare essendo solo una quattordicenne non sono proprio così reponsabile da mantenere mio fratello che poi ha 11 anni e vivere con i ladri dei miei.

Sono le 17.00 del 4 febbraio 2012

Per prima cosa pensai a mio fratello che dovevo mandare in qualche posto lontano da qui, e decisi di chiamare un suo amico che abita in un paesino qui vicino e gli raccontai tutto e lui mi passò sua madre ed io parlai anche con lei, le spiegai tutto e le chiesi di ospitare mio fratello per almeno una settimana. Fatto questo preparai una piccola borsa per lui con i vestiti ed i libri di scuola, gli dissi tutto e sentì il mio cellulare suonare, segno che Leonardo (l'amico di mio fratello) fosse arrivato.

Preparai una corda e la fissai alla finestra ed aiutai mio fratello a scappare, lui scese piano e prima di andarsene mi disse: sorellona, ti voglio bene e stai attenta!

Io gli lanciai la sua borsa che lui prese al volo e gli sorrisi e lo salutai.

Poi pensai a cosa fare e così decisi di chiamare il primo numero che trovavo nella rubrica del mio cellulare "Michele", e senza pensarci due volte lo chiamai.

Io: pronto Michele sono io Ade!- gli sussurrai per non farmi sentire dai due presenti nella stanza accanto.

M:hei Ade, che c'è?- mi rispose lui

Io e lui non ci parlavamo molto, lui era carino, no era molto bello ma anche stronzo ed a me piaceva ma non lo sapeva nessuno.

Io: ecco...ehm mi servirebbe un favore!- dissi incerta

M: dimmi ti ascolto.

Io: ecco devi farmi un favore enorme, ma non sei obbligato, potresti ospitarmi a casa tua per una settimana?- gli domandai.

M: ehm...va bene ma posso sapere il motivo?

Io: ti dirò tutto dopo, potresti venirmi a prendere, sai dove abito no?- gli chiesi.

M: sì arrivo tra un quarto d'ora.

Io:grazie!-sussurrai prima che attaccasse.

con molta attenzione cercai dei vestiti a caso e li misi in una borsa e poi presi lo zaino e ci misi tutti i libri, sentii dei passi avvicinarsi ed allora nascosi tutto sotto il mio letto e mi misi sotto le coperte fingendo di star male.

Sentii la porta di camera mia aprirsi e pregai tutti i santi possibili che non mi scoprisse, sentii laporta sbattere e i passi allontanarsi.

Mi alzai veloccemente e vidi un messaggio sul cellulare.

"da:Michele

sono arrivato, ti aspetto sotto il porticato...muoviti"

E gli risposi: "vieni sotto la finestra di camera mia"

Aprì la finestra ed agganciai di nuovo una corda, poi presi una borsa e mi affacciai alla finestra e lo vidi li giù ad aspettarmi. Presi la borsa con i vestiti e la buttai giù, poi presi lo zaino e me lo misi in spalla e mi arrampicai giù con la corda, ero quasi alla fine che mi scivolarono le mani e caddi, trattenni un urlo e mi sentì afferrata ai fianchi, mi girai e c'era lui.

Io: ehm...ecco grazie Michele- lo ringraziai imbarazzata.

Lui mi mise giù e mi portò vicino ad una macchina, aprì il baule e ci mise la mia borsa e lo zaino e poi mi disse di salire in macchina.

Salì in auto e riconobbi subito la donna che era al volante. Era la mia professoressa delle medie, Paola.

Lei mi sorrise e mi salutò dolcemente, intanto Michele salì in macchina che poi partì.

M: adesso tu mi dici cosa è successo!-disse lui un po' seccato. L'ho sempre detto che il nostro rapporto non era dei migliori.

*flashback*

era il giorno 2febbraio (l'altro ieri), io ero appena tornata a casa e c'erano una marea di poliziotti ed ad un tratto vidi mio fratello in lacrime che usciva dalla cucina. Vi entrai anche io e vidi ciò che non avrei mai voluto vedere: I corpi dei miei genitori, stesi in una pozza di sangue. Un agente si avvicinò a me e mi disse che gli dispiaceva per quello che era successo e che non potevano fare niente per salvarli perchè ormai era troppo tardi, ma avrebberofatto di tutto per scoprire chi è stato. Poi mi si avvicinarono due signori e l'agente mi disse che loro erano dei miei lontani parenti e che ci avrebbero custodito, ma io non ero molto convinta di questo e scappai in camera mia in lacrime.

*fine flashback*

Io: ecco....-lo guardai negli occhi- l'altro ieri i miei genitori sono stati uccisi da dei ladri ed io appena arrivata a casa ho vistocasa mia piena di agenti, che però ha detto solo che lavorerà su questo caso, poi spuntano fuori due persone (un uomo ed una donna) che si spacciano per dei miei lontani parenti e la polizia non mi crede, allora ho pensato di allontanare mio fratello da loro e lo stesso io mentre cerco qualche prova che sono loro gli assassini dei miei genitori e in pratica ho chiesto aiuto a te!-dissi tutto in lacrime.

Lui mi guardò e sorrise dolcemente, poi mi disse che potevo rimanere da lui per tutto il tempo che volevo ed io lo rigraziai.

Arrivammo a casa sua.

Adelina

Michele

READ ME PLEASE :3

ciao a tutte ho iniziato una seconda ff, questo era il primo capitolo quindi i ragazzi non ci sono ancora e che ruolo avranno nella vita di Adelina?!? resta a voi scoprirlo!

volevo chidervi: come vi sembra??

rispondete anche con una sola parola, ma rispondete mi servirebbe a migliorarla.

grazie di tutto

Annie *-*



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Capitolo 2
*** The killer ***


The killer



-----A casa di Michele-----

M:come mai voi vi conoscete?- disse riferendosi a me e Paola.

Io:lei era la mia insegnante di disegno alle elementari,era la mia preferita.-dissi io sorridendole.

P:già, mi ricordo che eri sempre silenziosa ma avevi molti amici ed avevi i massimi voti, eri sempre pronta ad aiutare gli altri.

M:oh, non mi immagino la Ade gentile con tutti.-disse lui con fare dispettoso.

Io:sono così anche adesso, al contrario di qualcun'altro.-gli feci la linguaccia.

P: ok ragazzi smettetela di litigare e ti presento gli altri.

M&Io: ok.

Mi presentarono a Marco, il padre di Michele e a Francesco, suo fratello , ma anche al piccolo gattino che hanno.

Io:che bel gattino, come si chiama?

M: Litch.

Io: luce-sussurrai.

M:cosa?

Io:Litch in tedesco significa luce!

M:hai studiato il tedesco?

Io:no ho studiato il francese, ma so alcuni termini.-Lui annuì.

P:c'è un problema!

M:quale?

P:abbiamo solo tre stanze, delle quali quelle martimoniali sono due: la nostra e la tua-disse indicando Michele- invece la terza, quella di Leonardo è singola e molto piccola! Abbiamo 3 possibilità: la prima è che lei dorme sul divano, ma non glielo permetterei perchè è nostra ospite, la seconda è che il Cesco può spostarsi nella stanza di Michele e Ade dorme in quella del Cesco o dorme con te.-disse tutto d'un fiato ed in ultimo indicò Michele.

A quanto pare avrei dormito con Michele perchè Francesco dice che lui russa. L'idea non mi piaceva affatto perchè dormire nella stessa stanza di un ragazzo, ma non uno qualunque ma quello che ti piace è una cosa imbarazzante, ti senti a disagio sempre.

2 giorni dopo a scuola

Ero andata a scuola insieme a Michele e le ragazze mi guardavano male, le capivo, già non avevo un buon rapporto con loro poi vedermi entrare a scuola insieme al ragazzo più ambito della scuola, era il massimo.

Alla terza ora avevo matematica e stranamente ero seduta in mezzo a lui ed il suo migliore amico, Luca. Ad un certo punto entra la bidella.

B:questa è la 1^d vero?!

Prof:sì

B: signorina Ramos, la sono venuti a prendere!-io mi girai prima verso Michele e poi verso la prof.

Io:ma chi?

B:i suoi genitori, sennò chi?!

Io:ma...-mi girai verso Michele e sussurrai- è impossibile.

Io:ma lei è sicura che siano I miei genitori, cioè, ha magari sbagliato a leggere!

La bidella rilesse il foglietto che aveva in mano e mi guardò.

B:sì, è proprio lei, non mi sono sbagiata, la prego venga con me che la stanno aspettando.

Io: ehm....ecco però lascio lo zaino qui, al massimo lo vengo a prendere dopo.- dissi guardando la prof, che sapeva della morte dei miei, ed annui.

Io ero spaventata per tutto quello che stava succedendo e così presi dallo zaino I documenti dei miei genitori che avevo preso per controllare alcuni dati, poi mi girai verso Michele e vidi nei suoi occhi che era confuso tanto quanto me e velocemente gli scrissi su un bigliettino “aiutami, ti prego chiama la polizia se necessario!” che lasciai sul suo banco prima di uscire e lanciai un'ultima occhiata alla classe prima di dirigermi in presidenza.

Arrivai lì e vidi le stesse persone che davanti alla polizia si spacciavano per miei parenti ed adesso si spacciavano per miei genitori, rimasi disgustata dal loro comportamento e loro mi sorrisero, non un sorriso qualsiasi, ma uno di quelli malvagi.

Ad un certo punto mi senti chiamare e mi girai, vidi Michele insieme a Luca, che venivano da me.

M:non preoccuparti, ho telefonato la polizia che sarà qui a momenti—mi sussurrò, poi si diresse verso la segretaria e le disse che dovevamo parlare con la preside di una cosa molto importante.

Mi prese per mano ed entrammo nell'ufficio della preside, le spiegammo tutto quello che mi è successo ed anche delle persone che adesso dicevano di essere I miei genitori e le mostrai I documenti che avevo con me, lei li prese ed uscimmo da suo ufficio, lei fece finta di niente e chiese ai due di firmare dei documenti grazie ai quali sarei potuta uscire, loro firmarono e lei confrontò le loro firme con quelle sui documenti, poi chiese alla segretaria I moduli di iscrizione che avevo portato ad inizio anno, con l'autentica firma di mio padre e mia madre.

Guardò un attimo verso di noi e ci annui, segno che in qualche modo avevo ragione e che potevo chiedere loro qualcosa. Poi vidi Luca all'entrata della scuola, che parlava con alcuni agenti.

Io: voi non siete I miei genitori, I miei veri genitori li avete uccisi voi. Ditemi perchè l'avete fatto??- dissi cercando disperatamente di rimanere calmae di trattenere le lacrime.

Loro:hei, ma che stai dicendo piccola mia, noi non abbiamo ucciso nessuno, piccola Adelina.

Io: non chiamatemi piccola perchè: 1) non siete I miei genitori e 2) non vi conosco nemmeno.-dissi iniziando a piangere.

M:calma Ade!- continuava dirmi Michele.

Io: non posso stare calma sapendo che chi ha ucciso I miei genitori adesso dica che sono I miei veri genitori, è tutto sbagliato!!

Dopo dei minuti di silenzio che sembravano un'eternità.

Loro: anche se dicessimo che siamo stati noi, cosa succederebbe? Eh, non avete nessuna prova contro di noi!

Io: perchè, perchè l'avete fatto? Ditemi perchè!!

Loro: ci servivano soldi per mandare avanti la nostra famiglia e così, visto che tuo padre lavorava in banca, gli abbiamo chiesto un prestito, ma lui ha negato e così noi avendo un conto in sospeso con lui l'abbiamo ucciso, insieme a sua moglie.

L:bravi -disse applaudendo- finalmente avete ammesso di essere colpevoli! Agenti, prendeteli, sono loro I colpevoli dell'omicidio avvenuto a casa Ramos!!

Loro: ma non avete delle prove, quindi non potete dichiararci in arresto!

M: ah, no -disse facendogli vedere un piccolo registratore- e questo cos è?!?

Loro: ragazzini, ci avete incastrato, ce la pagherete cara!! E poi tu -disse indicando Michele- cosa dirai a Matias? Che I suoi hanno ucciso I genitori di una ragazzina e che adesso sono in galera!?!

Gli agenti li portarono via e noi ringraziammo la preside per averci aiutato, ci accorgemmo al suono della campanella che segnava la fine della terza ora e l'inizio della quarta e quindi avevamo ancora matematica. Ritornammo in classe.

  Luca

 Francesco

{ Read me, please :3

scusatemi per il ritardo madornale che ho fatto, ma ero in vacanza, in un posto dove internet non prende. :(

comunque volevo ringraziarvi per aver letto il 1°capitolo ed anche la mia prima storia che è ancora incompleta, ma diciamo che ispirandomi ad un sogno strano che avevo fatto, mi era venuta quest'idea,e nonpotevo non iniziare a scrivere anche questa. <3

scusatemi se trovate degli errori e datemi il vostro parere: ho già scritto il 3° capitolo e per postarlo vorrei che mi arrivasse almeno 1 recensione, non chiedo molto, solo 10 parole.

Anyway, vi dico solo che I ragazzi arriveranno molto presto nella storia, credo nel quarto capitolo.

Alla prossima }}

Annie *-*

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Capitolo 3
*** The funeral ***


IMPORTANTE: vi prego leggete l'angolo autrice”

The funeral



Erano passati 3 giorni dal loro arresto ed adesso tutta la scuola sapeva della morte dei miei genitori e che abitavo da Michele. Avevo legato molto anche con Luca, adesso potevo considerarlo il mio migliore amico perchè sapeva tutto di me, anche quello che non ho detto a Michele. Le mie migliori amiche, Elena e Giorgia, mi hanno aiutato molto anche loro. Ci conosciamo dall'asilo e siamo sempre state insieme fino a quest'anno che abbiamo scielto corsi diversi. Abbiamo passato interi pomeriggi a parlare di ragazzi, cose che ci sono successe e siamo andate al cinema tante di quelle volte che ho perso il conto, ma mi ricordo che abbiamo visto “Titanic”, “Cappuccetto rosso sangue”, “Abduction”, “The Twilight Saga” (visto che Giorgia era fissata con quei film, ci è toccato guardarli tutti).Mi ricordo anche I pomeriggi passati in piscina o al telefono, ore e ore a parlare, io che le tartassavo con l'argomento: One Direction, già sono una Directioner, la Ele è indifferente, invece la Gio è sempre pronta ad ascoltarmi, visto che il suo preferito è Zayn. Quanti ricordi!

Invece adesso, che ci vediamo poco, loro impegnano tantissimo a farmi ridere o scherzare, ma con scarsi risultati, non sono più la ragazza che sorrideva sempre, ormai solo le lacrime mi aiutano.

Oggi è il giorno del funerale di mamma e papà. Michele, Luca, Elena e Giorgia hanno deciso di venire con me, credo che ci sarà anche Pietro, è una settimana che non lo vedo. Mi preparai ed insieme agli altri uscimmo.

Arrivammo al cimitero ed incontrai Pietro, insieme a Leonardo e la sua famiglia.

Vidi le lapidi con il nome dei miei genitori inciso sopra “David Ramos” e “Christina Ramos”, c'erano anche alcuni amici di mio padre e mia madre, che iniziarono con il discorso, poi toccò a Pietro e poi a me, io non riusci a dire niente e con le lacrime agli occhi scappai via di li, da quel posto. Correvo e correvo senza avere una meta precisa, quando mi fermai per prendere fiato, mi ritrovai in un parco, quel parco dove venivo sempre con mio padre e giocavo con lui , mi sedetti sull'altalena e tutti I ricordi di quel parco mi ritorarono in mente; io adoravo quel parco, anche se piccolo, ma mi piaceva perchè non c'era mai nessuno, era sempre vuoto ed io ci venivo da sola per rilassarmi o pensare.

ELENA'S POV

Non riesco a vedere Adelina in questo stato, io ci sono passata quando il mio cane è morto in un incidente, anche se non è come perdere I propri genitori, anche io ho provado il dolore della perdita di qualcuno molto importante nella mia vita e proprio per questo adesso sto male vedendo la mia migliore amica così, sto male pensando a quanto dolore stia provando in questo momento, dopo aver perso I suoi genitori.

Adesso che è corsa via piangendo ed è tutto finito, tutti sono preoccupati per lei, ma forse io so dove è andata.

G:hei Ele adesso cosa facciamo, dove possiamo cercare Lina? -mi ricordo che quando avevamo 4 anni e giocavamo insieme Giorgia aveva soprannominato la Ade “Lina”, e da allora solo lei la chiama così.-

Io: forse so dov è!

G:e dove?

Io: ti ricordi di quel parco, che ci parlava sempre la Ade?!? secondo me è lì! - lei annui- .

G: allora è meglio controllare, andiamo!

Decidemmo di dire a tutti di andare a casa sua con Pietro e noi andammo al parco, insieme a Michele e Luca.

É un parco piccolo, con un'altalena per bambini ed una normale, uno scivolo ed un paio di dondoli, con delle panchine sparse qua e là. È un posto tranquillo perchè non c'è mai nessuno e la Ade una volta me l'aveva consigliato per venire qui e rilassarmi, infatti in questo parco ci hosempre portato anche il mio gattino, Maya e mentre lei giocava io mi sedevo o sotto un albero o su una panchina a pensare a tutto e di più, e così questo parco diventò il mio posto preferito.

Arrivammo e la vidimo sull'altalena con gli occhi gonfi e rossi dal pianto, mi avvicinai a lei e la tranquillizzai un po' e poi c'era Luca che cercava con qualche barzelletta di farla ridere, ma con scarsi risultati, la convinsi a tornare a casa perchè c'erano tutti che la aspettavano.

ADELINA'S POV

Arrivammo a casa e trova solo I genitori di Elena, Giorgia e Michele, di mio fratello nemmeno una traccia.

R: se cerchi tuo fratello, è andato via, adesso vivrà con Leonardo fino ai suoi 18 anni; invece tu, abbiamo deciso che starai da Paola. So che non abbiamo il diritto di scegliere cosa è giusto per te e Pietro, ma è la cosa giusta, così tu e lui potrete continuare a studiare e vivere in una vera famigli. - mi disse Rebecca, la mamma di Elena.

A: Rebecca ha ragione, noi conosciamo I tuoi genitori e so che saranno felici di questa nostra decisione, ovunque loro siano!- mi disse Augusto, il padre di Elena.

P: spero che per te non sia un problema, Adelina! E poi abbiamo pensato che magari per oggi tu vorresti stare qui, nella tua vera casa, magari per raccogliere qualcosa da portare con te, anche se questa sarà sempre casa tua, adesso devi abbandonarla per un po'. E se siete d'accordo, voi quattro- disse Paola indicando I miei amici- potete stare con lei oggi e domani mattina prendete l'autobus per la scuola!

Io: io.. non saprei come ringraziare tutti quanti, veramente mi avete aiutato moltissimo ed ecco... io non vorrei essere un peso per voi, Paola spero solo di non essere di disturbo!

P: non dire sciocchezze, certo che non sei un peso per nessuno, sono stata io personalmente a chiedere loro se potevo ospitarti e se per tutti va bene, va bene anche per me, ricorda che sei la figlia che ho sempre desiderato avere! - Mi abbracciò ed io la ringraziai ancora.-

E: per me va bene, starò qui con lei e l'aiuterò a sistemare le cose!

G: anche io!

L: ppuoi contare anche sul nostro aiuto Ade, vero Michi!?!

M:esatto.

Sorrisi a tutti per il supporto e l'aiuto che mi stavano dando e dopo aver salutato gli altri, rimanemmo noi cinque. La Gio accese la tv, I ragazzi si accomodarono sul divano e la Ele mi aiutò in cucina a sistemare qualcosa. Ad un certo momento la Gio urlò.

G: Ade!!! vieni, guarda cosa c'è in televisione! -io corsi da lei pensando che fosse impazzita-

E: sai io, non hai bisogno di urlare così forte, ti avrà sentito tutto il paese e poi mi ha quasi fracassato il timpano con la tua voce!

G: ssh! Zitta, e ascolta questa.

In televisione, su Mtv c'era “Little Things” dei One Direction, vi ricordo che io e la Gio siamo delle Directioners, anche la Ele sotto-sotto lo è ma non lo da a vedere come fa la Gio, che è veramente esagerata.

Passammo un'intera giornata a sistemare la casa con la musica alta e poi mi aiutarono a preparare una valigia con le cose essenziali da portare. Finimmo alle 20:00 che eravamo stanchi ed I ragazzi decisero di comperare delle pizze in un ristorante vicino e ce le mangiammo tutte. Ci addormentammo tutti insieme, io, la Ele e Francesco perterra e gli altri due sul divano.

La mattina mi svegliai presto, verso le 5:00 e andai a prepararmi, poi sveglia la Ele e Luca e gli dissi di prepararsi, visto che c'erano due bagni, mentre loro duesi preparavano mi misi ai fornelli per preparare la colazione : pancakes e succo d'arancia. La Ele svegliò anche gli altri due che dopo essersi preparati arrivarono e tutti insieme fecimo colazione, si fecere le 7:00 e decidemmo di andare alla fermata dell'autobus, che era già lì e poi arrivammo a scuola dove trovammo Paola con tutti I nostri zaini e da lì quando misi piede dentro la scuola insieme agli altri, segnai l'inizio della mia nuova vita con I miei amici ed una nuova famiglia.



READ ME PLEASE

ringrazio le 24 persone che hanno letto il primo capitolo e le 8 persone che hanno letto anche il secondo capitolo <3

sono veramente felice per questo, e vi ricordo che dovevo postare questo capitolo solo se quello precedente riceveva almeno 1 recensione, che non è arrivata e così ho pensato che io scrivo I miei capitoli e ovviamente sarò felice di ricevere qualche opinione, ma vi dico solo che io questa storia la scrivo per me, ma anche per tutti voi che la leggete.

Sono un pò noiosa, lo so :) e per questo ci vediamo alla prossima.

P.S se volete potete passare anche alla mia prima storia (ancora incompleta) :http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1798945&i=1

come sempre, la vostra Annie :3

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Capitolo 4
*** Four months later ***


Four months later

la scuola è finita una settimana fa ed oggi ho ricevuto la pagella, sono stata promossa, ma anche Michele, il Cesco, la Ele e Giorgia, praticamente tutti.

Adesso oltre a passare l'intera estate a fare I compiti, andrò a Dublino per una vacanza studio con Michele ed il Cesco, con tutte le informazioni che mi sono state date ho capito che durerà circa due settimane e starò in una famiglia irlandese, ma con un compagno, che è Michele, (ovviamente). Ci andrò a fine luglio ma ho già iniziato a preparare tutto perchè sinceramente non vedo l'ora di arrivare lì. Amo l'Irlanda. Anche se un problema c'è, le mie migliori amiche non ci vengono.

La madre di Michele ha insistito a mettere me e Michele nella stessa famiglia così che lui potrà tenermi d'occhio, esatto oramai (anche se sono passati solo 5 mesi da tutto quello che è successo) faccio parte della loro famiglia: per la mamma sono la figlia responsabile che ha sempre voluto, stessa cosa per papà, invece per Michele sono la sorella minore ( solo perchè sono nata in ottobre e lui in febbraio) ed infine per Luca sono la sorella migliore del mondo (non ne capisco il motivo).

Ma c'è un problema : Michele. La mia cotta per lui non è passata ed ho detto tutto alla mamma, lei dice “dai tempo al tempo”, ma non capisco il perchè visto che per lui sono la sua “sorellina” e visto che sono veramente una sfigata a casa devo dividere la stanza con lui, non con Luca o magari da sola ma proprio con lui. Me lo ricordo ancora, I ragazzi mi avevano aiutato a raccogliere tutte le mie cose importanti dalla mia vecchia casa e poi portate in quella nuova. La mamma e Luca discutevano perchè lui diceva che non voleva stare in stanza con suo fratello e che preferiva il suo piccolo angolo del paradiso e così mi sono dovuta arrangiare e mi sono trasferita nella stanza di Michele.

L'estate passa, I miei amici sono andati in vacaza con I loro genitori in posti diversi ed anche la mia nuova famiglia è andata in Messico, credo. Mi avevano chiesto se volevo andare con loro ma avevo risposto di no perchè pensavo avrebbero dovuto passare del tempo insieme senza di me, senza preoccuparsi di una ragazzina e così dopo un paio di giorni erano partiti e sono tornati dopo due settimane. Quelle due settimane le ho passate da sola, pensando a tutto quello che è successo negli ultimi mesi, scrivendo tutto sul mio diario e rileggendo le vecchie pagine.

Finalmente è arrivato il giorno della nostra partenza per Dublino ed io sono nervosa, insomma sono felicissima ma ho anche paura a cosa succederà una volta arrivata lì.

Mi vesto così (→ http://www.polyvore.com/ireland/set?id=102233604 ), insomma qualcosa di semplice e confortevole, visto che lì ci sarà freschino ho deciso di mettermi un maglioncino leggero.

(I ragazzi invece sono → http://www.polyvore.com/personaggi/set?id=102237753)

Salutiamo I nostri genitori che ci fanno le solite raccomandazioni e ci avviamo verso l'aereo. In aereo una volta trovati I posti mi metto gli auricolari ed ascolto la musica per alleviare un pò l'agitazione, per fortuna non sono vicino al finestrino. Dopo circa due ore ci avvisano del nostro arrivo e poi l'aereo atterra. Ci riprendiamo le nostre valigie ed usciamo dall'aereoporto.

Il primo giorno passa con I professori che ci spiegano tutto quello che faremo nelle prossime settimane e la divisione in gruppi in base all'anno ( la gita è riservata a tutti I studenti non solo ad uno specifico anno) e poi ci vengono affidate le famiglie dove alloggeremo da sta sera, ho scoperto che si starà per 3 in ogni famiglia. Le famiglie sono quasi tutte vicine al centro ed alla scuola dove faremo I corsi estivi. La famiglia dove alloggerò io insieme a Michele, e fortunatamente Francesco si chiamano Barbra e Damian Gallagher. Loro hanno una figlia che si chiama Crystal, avrà 16anni. Le stanze per noi sono due, io ne ho una piccola per solo una persona, invece Michele e Francesco l'altra un pò più grande che condivideranno per queste due settimane.

La mia (come già detto è piccola ma mi va bene → https://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&source=images&cd=&cad=rja&docid=m4BqnvUKfCd5MM&tbnid=i3aFK0wnoTniQM:&ved=0CAUQjRw&url=http%3A%2F%2Fgenova.olx.it%2Fstanze-singole-piazza-cavour-zona-acquario-iid-373635004&ei=ulFxUo_HKoHJ0AWhl4Fw&bvm=bv.55617003,d.d2k&psig=AFQjCNFyllIb6GSh-YwWxkSjIB5Qe1iwqw&ust=1383244556256031 ) è graziosa, c'è un letto ad una piazza, un armadio a quattro ante ed infine una piccola scrivania vicino alla finestra.

La prima settimana passa in fretta, me la cavo in inglese ed ho fatto amicizia con Crystal che a quanto pare ha una cotta per Michele, ma io faccio finta di niente, facciamo lezioni di mattino e di pomeriggio facciamo da turisti per la città, poi la sera è libera, ma visto che alcune famiglie hanno il coprifuoco da noi si va a letto verso le 11.

E' domenica mattina ed ho chiesto a Barbra se potevo uscire a fare una passeggiata.

B: sta attenta e torna per pranzo, Adelina. Mi raccomanda I e pronuncia il mio nome con il suo accento.

Io: sì Barbra, per pranzo sarò qui, non preoccuparti.

Uscì di casa ed iniziai a girare per le strade di Dublin, sarà passata circa un'ora da quando ero in giro che decisi di tornare, facendo una scorciatoia che solo ieri mi aveva mostrato Crystal. La via era piccola e stretta in mezzo alle case irlandesi, stavo per svoltare l'angolo che mi scontrai con qualcosa e caddi a terra.

Quando alzai lo squardo vidi una persona nella mia stessa posizione davanti a me, tutto incappucciato con degli occhiali da vista dai quali intravedevo degli occhi azzurri, chiari come il cielo sopra di noi. Aveva un non so cosa di familiare.

Mi alzai e la stessa cosa fece lui, aveva il respiro irregolare, forse aveva corso pensai. Continuava a guardarsi intorno, mentre io continuavo a fissarlo, ok sembrava a disagio, dai suoi occhi capivo che aveva paura di qualcosa. E per rompere il silenzio parlai io per prima.

Io: scusami tanto ma non ti avevo visto ed insomma ti sono venuta incontro, ti sei fatto male? – Domanda stupida che faccio, lo guardo in attesa della risposta e vedo che è un pò più alto di me, ha un ciuffo di capelli biondi che gli esce dal cappuccio.

X: sto bene, ma comunque sono stato io a venirti addosso, insomma c'era tutta quella gente che mi seguiva che io continuavo a correre senza vedere dove andavo. – Si era ripreso un respiro regolare ed aveva una voce, non so ma credo di averla già sentita.

Io: mi sembra strano ma credo di averti già conosciuto, per caso sei nella classe di inglese che frequento io?

X: quale classe? Guarda che ho 19 anni e non vado nemmeno a scuola!

Io: scusami era solo per chiedere. Credo di conoscerti.

X: ovvio che mi conosci. – si toglie il cappuccio e abbassa la cerniera della felpa per farmi vedere l'intero viso. No non ci credo, non è possibile, no è praticamente impossibile che io abbia lui davanti a me. È praticamente impossibile che io abbia Niall James Horan, in carne ed ossa davanti a me e mi ha persino parlato.

Io: non ci posso credere, che ci fai tu qui? Insomma Niall Horan che ci fai qui e perchè sei proprio davanti a me? – mi strofino gli occhi per guardare meglio.

N: beh perchè ci siamo appena scontrati perchè correvo cercando di salvarmi da un gruppo di directioner, non che la cosa non mi piace, ma mi stavano assalendo!

Io: non ci credo ancora,posso darti un pizzicotto?? – gli chiedo io e lui annuisce. Io mi avvicino e gli do un pizzicotto sul braccio e lui urla.

N: ahia, cazzo mi hai fatto male!!! – ok sono ufficialmente sicura che ho Niallin persona davanti a me.

Io: scusa, ma... – vengo interrotta da delle urla provenienti alle mie spalle – che cavolo succede??

N: oh no, ancora!! quelle ragazze mi seguiranno dappertutto.

Io: ho un idea, posso darti una mano, seguimi. – gli presila mano ed inizia a correre verso casa.

Nialler :)



Read me please :3

scusatemi, perdonatemi per l'enorme ritardo, ma non avevo idee. Poi ho visto che nessuno segue la mia storia e questo mi dispiace, perchè vorrei sapere cosa ne pensate di questa storia, anche solo una piccola parola, negativa o positiva che sia ma mi servirebbe come supporto morale e per migliorare la storia.

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