Midnight Camp.

di Dreammy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo / Campo di Mezzanotte ***
Capitolo 2: *** Un falò? Fantastico! ***
Capitolo 3: *** Con l'uncino al posto dell'occhio. ***
Capitolo 4: *** Un brusco risveglio. ***
Capitolo 5: *** Ho sentito che ci sono stati degli omicidi, negli anni scorsi. ***
Capitolo 6: *** Tommy. ***
Capitolo 7: *** Un pazzo assassino che brandisce una sega elettrica. ***
Capitolo 8: *** "Tenda" è la parola preferita di beastly. ***



Capitolo 1
*** Prologo / Campo di Mezzanotte ***



Storia scritta a quattro mani da me e beastlytomlinson



 

Prologo
 
Charlotte corre, come gli altri quattro ragazzi prima di lei.
La luna regna alta nel cielo, la luna piena.
Corre spaventata dalla sorte che aveva coinvolto i suoi amici.
Si ferma in riva al lago, dalle acque calme e tranquille, e qui si lascia cadere in ginocchio passandosi le mani tra i capelli.
Lei ha corso dalla parte opposta, ne è certa. Ma allora perchè si trova ancora lì?
Il campo è a ovest, il lago a sud, il bosco è ovunque.
Si rialza e riprende a correre sbattendo le spalle contro gli alberi imponenti che lasciano trasparire pochi raggi luminosi.
Non permetterà che anche lui faccia quella fine, riuscirà a salvarlo.
 
 

 
* * *

 
 
Pullman pomeridiano per il campo Mezzanotte, vengono accettati ragazzi dai 13 ai 15 anni.
Giorgia Smith tentava inutilmente di leggere il libro che teneva tra le mani, scostandosi continuamente i ricci dalla fronte, mentre le sue compagne discutevano su che meravigliose due settimane le attendevano.
- Ho sentito dire che il cuoco è un figo pazzesco! - esclamò una bionda dietro di lei.
La sua amica sospirò: - Non ci conterei troppo... - questa aveva i capelli rossi raccolti in una coda.
Una terza fece un sorriso furbo: - Io invece ho sentito che ogni anno ha una storia con una del campeggio.
Giò sbuffò alzando gli occhi al cielo, non sarebbe mai riuscita a finire il capitolo con quelle tre dietro.
- Oh! Guardate un po' chi sta salendo... - disse la bionda osservando interessata l'entrata.
La riccia alzò lo sguardo dal libro per osservare ciò che l'altra trovava interessante, sgranò gli occhi nel vedere un ragazzo salire.
- Gemelli Styles? - domandò l'autista nel vedere anche una ragazza.
Il giovane aveva i capelli ricci e scuri e sorrideva mostrando due fossette: - In persona.
- Beh, benvenuti! - anche l'autista sorrise e fece chiudere le porte per poi far ripartire il pullman.
Giò, che era tornata a leggere, venne interrotta da una voce femminile.
- Ehi, possiamo sederci?
La guardò incuriosita: aveva dei capelli castani, lisci e lunghi poco più delle spalle; due grandi occhi azzurri e la pelle molto chiara.
Annuì: - Certo.
L'altra sorrise e si sedette, seguita presto dal fratello.
- Sono Charlotte. - si presentò.
- Ed io Harry. - aggiunse il ragazzo tendendo la mano - E tu sei?
Giò la strinse imbarazzata: - Giorgia Smith. - lo sguardo si posò sui suoi occhi, solo allora notò che erano verdi.
Quando i due fratelli presero posto, la voce roca dell’autista li fece sobbalzare tutti. - Perfetto, ragazzi, a quanto pare ci siamo tutti! Pronti per due settimane di...? - venne bruscamente interrotto da un urlo.
- Ci sono anch’io! - esclamò un ragazzo mentre saliva velocemente i tre scalini che portavano dentro il pullman. Aveva dei capelli castani tagliati a schiaffo e un bel paio di occhi azzurri. La fronte era leggermente sudata a causa della corsa. - Louis... Tomlinson. - spiegò all’uomo che lo osservava con un sopracciglio inarcato ma che non perse tempo a sorridere. Sembrava piuttosto piacevole.
- Mi stavo chiedendo proprio quando ti saresti fatto vivo. Salta su, Louis. - lo invitò con un cenno della mano.
Lui, vestito di una maglietta a righe ed un paio di pantaloni rossi col risvolto, si guardò attorno, scorgendo l’unico posto libero in terza fila, accanto ad un biondino che guardava a terra con aria preoccupata.
Questo, sorpreso dal fatto che qualcuno si sedesse proprio accanto a lui, spalancò la bocca, prima di tendere la mano. - Niall Horan. - si presentò.
L’altro gli riservò un sorriso smagliante. - Louis Tomlinson.
- Carino il ragazzo, no? - iniziò a spettegolare la rossa che parlava di Harry qualche minuto prima.
- Assolutamente, Zoe. - convenne una seconda ragazza dai capelli biondi che stava accanto a lei. - Voi non siete eccitate per questo campo estivo?
- Al quadrato! - esclamò una terza coi capelli castani, ridendo. - No, seriamente. Sarà fantastico, due settimane sparate senza genitori in riva ad un lago che è l’ideale per la mia pelle.
- Già, ho sentito che i bagni di fango fanno bene alla pelle.
Giò, seduta davanti a loro, alzò gli occhi al cielo prima di girarsi verso le tre sovreccitate. - Scusate, potreste evitare di fare tutto questo baccano? Sto tentando di leggere. - disse con un sorrisetto e senza dar retta alle proteste delle altre che la giudicavano come una noiosa.
- Beh, - Charlotte si sporse verso la riccia. - Louis è davvero carino.
Lei accennò ad un sorrisetto. - Sì, hai ragione, Charlotte.
Le guance della ragazza si imporporarono di rosso. - Chiamami... Charly, ok?
- D’accordo. - le sorrise, sicura che sarebbero diventate amiche, prima di re immergersi nella lettura del tomo che reggeva fra le mani.
- Si può sapere cosa leggi di così importante? - le domandò Harry, incuriosito.
- ‘I Tre Moschettieri’ di Alexandre Dumas. - spiegò mostrandogli la copertina.
- Compiti di scuola?
- No, solo una lettura leggera per passare il tempo.
Charly non poté fare a meno di intromettersi. - Leggera quella roba? Amica, sei inquietante.
Harry ridacchiò: - E se lo dice lei vuol dire che lo è sul serio.
Il loro dibattito fu però interrotto nuovamente dall’autista. - Bene, ragazzi e ragazze, allacciate le cinture. È il capitano David Jefferson che vi parla! - il suo tono allegro contagiò tutti. - Prossima fermata: Campo di Mezzanotte!
I ragazzi, prevalentemente quattordicenni, urlarono entusiasti.
- Chissà perché si chiama così... - borbottò Harry prima di allacciarsi la cintura.
 
Non appena arrivarono, il signor Jefferson non fece in tempo nemmeno ad annunciare che avevano raggiunto la destinazione che era stato investito da un’orda di ragazzini urlanti ansiosi di precipitarsi fuori.
Mare, sabbia, altissime palme ed un’aria profumata di salsedine li attendeva.
Sbagliato.
Il Campo di Mezzanotte era composto da un lago artificiale non troppo grande ma comunque abbastanza profondo al centro ed attorno ad esso si estendeva una serie di casette, o per meglio dire bungalow. Da una parte, cioè a destra, stavano le casette delle ragazze e a sinistra quelle dei ragazzi: ognuna di esse poteva accogliere al massimo quattro persone. Il circondario non era composto da palme, bensì da un fittissimo bosco che sembrava voler stringere i ragazzi in una morsa e chiuderli in una trappola. Ma era tutta suggestione.
Giò, che aveva già recuperato il suo trolley rosso, respirò a pieni polmoni l’aria sicuramente pulita... prima di cominciare a tossicchiare, sputacchiando in giro.
- Tutto a posto? - le domandò il riccio.
Charly, con un borsone azzurro in spalla, ebbe la sua stessa reazione. - Puah! - esclamò, disgustata.
- Cos’è quest’odoraccio fetido? - chiese la riccia tappandosi il naso con una mano.
- Tutti i cadaveri che giacciono sul fondo del lago. - rise un ragazzo passando accanto a loro. - Sono Louis. - si presentò, come se i tre non avessero già assistito alla scenetta di lui che saliva trafelato sul pullman.
La giovane dagli occhi azzurri si portò le mani alla bocca. - Credevo fosse una leggenda metropolitana.
Lui assunse un’espressione, secondo lui, minacciosa, provocando l’ilarità dei ragazzi. - E se non lo fosse?
Venero interrotti da una voce a dir poco inquietante. - Buon pomeriggio, ragazzi.
Tutti si voltarono verso la fonte del rumore: era un uomo sulla quarantina, magro, pelato e con un sorriso minaccioso reso ancora più brutto dai canini prominenti.
Lui continuò. - Mi presento, sono Nello, il direttore del meraviglioso Midnight Camp. Sono qui per cercare di farvi sentire a vostro agio insieme agli animatori, vedrete che ci divertiremo un mondo insieme.
I ragazzini lo osservarono scetticamente, prima che qualcuno in mezzo alla folla non lanciasse un gridolino d’approvazione e venisse seguito da tutti gli altri.
- Bene, mi compiaccio del vostro entusiasmo. Vi premetto che gli orari dei pasti sono affissi in ciascuna casetta, compresa la collocazione della zona pranzo. Dal momento che siamo gentili, abbiamo concesso un bagno per ogni stanza. - ridacchiò emettendo un suono simile a quello di uno sturalavandini che orripilò i ragazzi. - Adesso avvicinatevi qui che vi devo dare la disposizione delle stanze.
- Stanze già assegnate? - sbottò Giò. - Iniziamo bene.
- Ehi ragazze, dite che se appendo dell’aglio fuori dalla porta, il nostro Dracula ci sta lontano? - domandò Harry riferendosi a Nello e provocando le risate delle due.





Foglie secche.
Buonasera, signore e signori (più signore, che signori).
Come vedete, questa storia è stata scritta da me, Dreammy, e da beastly.
(trovate il link del suo account sotto il banner)
Questo è il primo capitolo e speriamo davvero che, almeno un pochino, vi abbia incuriosito!
Se vi va, lasciateci un parere: ne abbiamo davvero bisogno.
Alla prossima!

 

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Capitolo 2
*** Un falò? Fantastico! ***



Storia scritta a quattro mani da me e beastlytomlinson
 




Giò vagava per il campo cercando disperatamente il suo nome sulle casette.
- Smith! - sentì gridare poco lontano - Ti ho trovata! Sei con me!
La riccia corse verso il luogo dove aveva sentito la voce e riconobbe Charlotte che le sorrideva.
- Abbiamo avuto davvero culo. - constatò entrando - Siamo finite insieme.
Giò annuì e posò la sacca sul letto mentre altre due ragazze entravano.
- Passeremo le prossime due settimane in questa vecchia topaia?! - esclamò una delle due. Quale né Charly né Giò lo seppero dato che erano completamente identiche.
- Sono Mary. - si presentò una.
- Io sono April. - fece l'altra, avevano entrambe la pelle rosea, le labbra fini, gli occhi castani ed i capelli mori lisci come spaghetti.
Guardarono la casetta e corsero verso il letto a castello dove Charly stava posando la sua sacca.
- Io sopra! - gridò April mentre Mary si sedeva sul letto sotto.
La ragazza dagli occhi azzurri corrugò la fronte: - Ma c'ero io.
- Non c'è mica scritto il tuo nome. - sbottò Mary.
L'altra sospirò e si allontanò posando la sacca su un letto singolo.
Passò una mezz'ora buona durante la quale le quattro ragazze disfacevano le valigie, poi qualcuno bussò alla porta.
- Avanti. - gridò April mentre posava una valanga di smalti di ogni colore sul comodino accanto al letto.
La porta si aprì e ne entrarono due ragazzi.
- Ehi sorellina. - salutò quello dai capelli ricci - Dovresti vedere la nostra casetta, si vede perfettamente il lago.
Lei sbuffò osservando una ciocca di capelli che le ingombrava la fronte: - .. Nostra?
Harry fece spallucce: - Sì, mia e di Louis. - dietro di lui spuntò il ragazzo con cui avevano parlato prima che sorrideva agitando la mano. - Ci hanno chiamato per la cena.. Venite?
- Ovvio. - rispose in fretta Charly, poi si rivolse a Giò - Forza.
Lei sobbalzò: - Ah, parlavate con me?
- No. - ribatté ironico il riccio incrociando le braccia al petto - Con le due gemelline siamesi. Certo che parlavo con te.
Giò si illuminò seguendoli sotto lo sguardo acido di April e Mary, alle quali non era piaciuta molto la battuta di Harry.
- Io avrei paura a dormire con loro. - ammise Louis mentre si sedevano attorno al tavolo.
Ogni tavolo conteneva fino a otto posti, una dozzina di questi si estendeva sotto il tendone color crema nel quale si sarebbero svolti i pasti.
- Ci faremo l'abitudine - rispose Charly sedendosi tra Giò ed il fratello - Preferisco di gran lunga loro a quelle oche che starnazzavano sul pullman come povere disperate.
Louis alzò un sopracciglio sedendosi di fronte a lei: - Chi?
- Come puoi non averle notate? - commentò Giò giocando con la forchetta - Si sente il loro odore di vestiti griffati da un miglio di distanza.
Una risata la fece arrossire, si voltarono ed il gruppo incrociò un paio di occhi scuri.
- Avevo sentito di tutto, ma l'odore di abito griffato mi era davvero sfuggito. - disse il proprietario della risata.
Era un giovane dalla pelle olivastra, i capelli scuri come gli occhi, di qualche anno più grande di loro.
- Sono Zayn Malik, l'aiuto cuoco. - si presentò.
- Ciao Zayn! - salutò Harry - Io sono Harry Styles, lei è mia sorella Charlotte.
Lei salutò agitando la mano.
- Io sono Giò Smith.
- Ed io Louis Tomlinson.
Zayn sorrise: - Siete una bella combriccola, ora scusatemi ma devo andare in cucina.. Buon appetito!
Lo guardarono mentre se ne andava e Charly diede una gomitata a Giò per attirare la sua attenzione.
- Non aveva tutti i torti.. E' davvero figo.
La riccia fece un sorrisetto ebete: - Oh, sì.
L'altra prese una fetta di pane e ne mangiucchiò un pezzetto.
- Zayn.. - rifletté ad alta voce - Il nome è tutto un programma.
Il fratello aggrottò le sopracciglia: - A me sembra il nome di un pescatore depresso..
- Taci! - lo zittì lanciandogli una briciola sul naso e facendogli incrociare gli occhi.
Louis e Giò risero, poi quest’ultima si portò una piccola forchettata di lattuga alla bocca.
- Com’è? - domandò Harry, che ancora non aveva osato toccare cibo.
- E’... - mugugnò qualcosa di incomprensibile. - perbacco, è molto buona! - esclamò lei, stupita.
- Devo fidarmi o rischio l’avvelenamento? - ridacchiò Louis, addentando una carota.
- Se Zayn è l’aiuto cuoco significa che è stato lui a cucinare. - constatò Charly. - Perché non puoi essere come lui, Hazza?
- Perché altrimenti pecchereste d’incesto. - commentò il ragazzo dagli occhi azzurri.
- Sì, hai ragione. - gli sorrise Charly. - Ritiro tutto, Haz. Non voglio te come padre dei miei figli.
- Carina, Charlotte. - il fratello le tirò addosso un pezzo di pomodoro, sporcandola di rosso.
- Harry, ti farò passare una morte lenta e dolorosa. Molto lenta. E molto dolorosa.
- Ehi, ha solo detto quello che pensava! - la difese l’altro ragazzo non potendo fare a meno di ridere.
- Ragazzi, siete totalmente andati! - rise a sua volta Giò, poi, incuriosita, pose loro una domanda. - Quanti anni avete?
- Quattordici. - risposero all’istante i fratelli Styles.
- Pff, piccoli. - Louis fece un gesto sprezzante.
- Perché, tu quanti anni avresti, Mister Grande-E-Maturo 2013? - chiese Charly inarcando un sopracciglio.
- Quindici compiuti. - affermò lui fieramente.
- Ehi, calma i bollenti spiriti! - lo ammonì Giò, con una risata. - Fino all’anno scorso avevi la nostra stessa età. E comunque anch’io ho quattordici anni.
- Nah. - il quindicenne storse il naso. - Ero molto più maturo.
- Certo, Louis, convinto, mi raccomando. - ridacchiò Charly.
La cena trascorse tra chiacchiere e risate, qualche battibecco dei due fratelli e una degustazione niente male.
- Credevo che i cibi dei campeggi fossero schifosi per definizione. - affermò Louis dopo aver fatto fuori la sua cotoletta.
- Ehi, questa battuta è spudoratamente copiata dal film ‘1408’! - protestò la giovane Styles, contrariata.
- 1408? - domandò confusa Giò.
- Proprio così! - Harry incrociò le braccia al petto e poi sorrise. - Non pensavo fossi un fanatico di film horror. - aggiunse, rivolto all’ormai nuovo amico.
- Non ditemi che conoscetedavvero quel film!
- E’ stato il primo horror che abbiamo mai visto. - spiegò Charly, raggiante.
- Horror... - balbettò la riccia. - e così state parlando di Horror.
- Già! Non dirmi che hai paura... - la provocò il quattordicenne.
- Non ho affatto paura! 
Lui inarcò le sopracciglia.
- Affatto. - insistette.
Le inarcò ancora di più.
- E va bene, ho paura! - ammise lei, a sguardo basso.
- E brava Smith che l’ha ammesso. - il ragazzo le scompigliò i capelli ricevendo in risposta una linguaccia.
Una voce tonante riecheggiò per tutta la sala. - Avviso: ogni sera si terrà un falò nei pressi del lago. Quello di questa sera avrà luogo tra una ventina di minuti. Siete pregati di recarvi nel punto più illuminato dell’esterno per parteciparvi.
Charly si alzò di scatto, facendo leggermente spostare la panca. - Un falò? Ma è fantastico! - con un sorriso stampato in volto si recò all’ingresso, seguita da molti altri ragazzi, senza nemmeno aspettare gli amici.
Questi si scambiarono un’occhiata confusa, ma ci pensò Harry ad illuminarli. - E’ sempre stata una fanatica dei falò. Un po’ sovreccitata, ma non fa paura, tranquilli. - e così si avviarono in un punto distante una cinquantina di metri dalla riva del lago, in direzione Nord, in cui gli animatori stavano già allestendo un piccolo fuocherello.
 

Foglie secche.
Ehi ragazzi!
Sinceramente?
Non pensavamo davvero che il primo capitolo avesse riscosso così tanto successo(?)
Speriamo di non deludere le vostre aspettative. ^^
Grazie a chi l'ha messa tra le preferite/seguite/ricordate!
Un bacione e alla prossima! :3

 

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Capitolo 3
*** Con l'uncino al posto dell'occhio. ***



Storia scritta a quattro mani da me e beastlytomlinson
 



- Ciao, che ci fai qui tutta sola soletta? - domandò Charly ad una ragazza che, solitaria, si avviava verso il luogo indicatole a testa bassa.
- Non conosco nessuno qui. - spiegò lei, sorridendo. Aveva gli occhi azzurri e capelli lunghi e neri. Molto carina.
- Conosci me, da ora! - esclamò l’altra, pimpante, mentre le tendeva la mano. - Mi chiamo Charlotte Styles e ho quattordici anni. Tu?
- Helena. Il mio nome è Helena e anch’io ho quindici anni. - accennò un altro sorriso mentre le stringeva la mano.
- Che ne pensi di questo posto?
- Beh, a dire la verità è un po’ inquietante, ma sono curiosa di vedere cosa ci aspetta.
- Anch’io! - la ragazza scorse in lontananza i suoi amici e suo fratello, così gli andò incontro, ma non prima di salutare Helena. - Beh, ci si becca in giro!
L’altra la salutò con un cenno della mano.
- Ho sentito dire che ci racconteranno una storia dell’orrore. - vocina acuta.
- Davvero, Zoe? Dev’essere così pauroso! - vocina ancora più acuta.
- Non dire sciocchezze, Beverly! Ci sarà da divertirsi. - altra vocina acutissima.
- Sono d’accordo, Maya.
Tre vocine fastidiosamente familiari fecero voltare Harry, Giò, Louis e Charly, che nel frattempo si era unita al gruppetto.
- Oh, ma tu sei Harry, quello di questa mattina! - la rossa, che sembrava chiamarsi Zoe, si illuminò nel vedere il ragazzo.
- Sì, sono io. - ammise quello, grattandosi il capo, senza sapere cosa fare.
- E tu - la bionda, Beverly, lanciò un’occhiata sprezzante a Louis. - sei quello che è arrivato in ritardo.
- Com’è che ti chiami? - chiese la mora, Maya. - Lallis? Willys? Benjamin? Disastrolis?
- Louis. - la corresse il ragazzo, sospirando.
- Non vi pare di fare un po’ troppo baccano? - domandò Giò, seccata.
Beverly inarcò un sopracciglio. - Tu devi essere quella che leggeva, oggi. Noiosa.
- Scusate! - si intromise Charly. - Nessuno vi ha chiesto un parere. Dovreste solo tapparvi quella boccaccia, ok?
Le tre, che evidentemente si sentirono colpite nel profondo del cuore, non diedero più aria alla bocca, stizzite.
- Non sarai stata un po’ dura, Charly? - domandò Louis con cautela.
Si guardarono negli occhi per qualche attimo. Poi scoppiarono a ridere.
- Ok, ritiro tutto.
Una fiammata improvvisa li fece sobbalzare.
- Ma che diamine! - esclamò un ragazzo dai capelli castani che stava molto vicino al falò.
- Perdiana, Liam! Ti ho visto morto. - ridacchiò un biondo che gli amici riconobbero come Niall.
Ad un tratto, il brusio si spense del tutto. Chi stava chiacchierando animatamente coi propri conoscenti tacque ed un silenzio tombale cadde sul Midnight Camp: un ragazzo sui vent’anni circa aveva fatto la sua entrata teatrale, non si sa da dove, posizionandosi davanti al falò.
- Beh? Cos’è tutto questo silenzio rispettoso? - rise da solo prima di presentarsi. - Ciao a tutti, ragazzi! Il mio nome è Andy e sarò uno degli animatori di questa avventura estiva. Per la precisione, questa sera mi occuperò di una parte alquanto lugubre. Potrebbe esserci qualcuno tra di voi che non gradirà, quindi i deboli di stomaco sono pregati di lasciare il gruppo. Per sempre.
Un silenzio carico di attesa fu più eloquente di milioni di parole: tutti erano curiosi di sapere cosa sarebbe successo.
 
- Non posso crederci che qualcuno si sia davvero spaventato di quella storia! - esclamò Harry.
- Già. - lo assecondò Charly - Se quella era horror io sono la sorella glitterata di Edward Cullen!
Louis rise ed imitò Andy: - E da quella sera l'assassino con l'uncino che gli fuoriusciva dall'occhio vagò per le casette del bungalow di Midnight Camp per l'eternità a spaventare tutte le ragazze dai capelli ricci e scuri e mangiarle il cervello! - fece un verso strano voltandosi verso Giò che aveva le braccia incrociate al petto.
- Non è divertente. - ribatté lei.
L'altra rise: - Oh sì che lo è. Non c'è nulla di più divertente del vederti spaventata davanti al falò.
- Ahah, molto spiritosa Styles.
I ragazzi si fermarono.
- La nostra casetta è di là.  - spiegò Harry. - Ci vediamo domani, notte!
- Buonanotte! - rispose Charly mentre si dirigeva dalla parte opposta.
Giò la seguì velocemente mentre Louis le urlava dietro: - Sta attenta Smith, l'uomo della laguna potrebbe uscire dalle acque salmastre e mangiarti il cervello!
La ragazza rabbrividì avvicinandosi di più a Charly che proseguiva tranquilla.
- Non trovi che il bosco sia.. Inquietante? - domandò osservando gli alberi fitti a pochi metri di distanza da loro.
L'altra fece spallucce: - No, non mi pare.
Entrarono nella casetta dove le due gemelle stavano confabulando già nei loro letti.
- Beh, è stata una giornata pesante. - ribatté Mary.
- Assolutamente, noi ci corichiamo.. Notte.
Giò e Charly si scambiarono un'occhiata stupita, poi si cambiarono e si fecero spazio sotto le coperte.
Erano passati parecchi minuti da quando avevano spento le luci ma alla riccia venne un dubbio e si poggiò sui gomiti voltandosi verso l'amica.
- Charly? - la chiamò in sussurro.
- Mmh?
- Dormi?
Lei si girò verso di lei: - Ora non più.
L'altra abbassò lo sguardo imbarazzata: - Secondo te esiste davvero l'assassino?
Charly sgranò gli occhi e tornò a dormire: - Buonanotte Giò.
- No, davvero! E se.. Esistesse?
- Buonanotte Giò. - ripeté.
Giò mise il broncio: - Domani se ci sono i muffin non ti avviso. Me li mangerò tutti io.
Charly fece finta di russare.
- E non ti avviserò neanche se arriverà l'assassino. Lo fisserò mentre ti uccide con l'uncino al posto.. - deglutì - .. Dell'occhio.
Si guardò intorno e, spaventata, si accucciò immergendosi nelle coperte.
 

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Capitolo 4
*** Un brusco risveglio. ***



Storia scritta a quattro mani da me e beastlytomlinson
 



Un rumore atroce.
Urla.
Un rumore atroce.
Uno strombettio.
Un rumore atroce.
- Ma che cazzo è successo? - strillò Charly catapultandosi fuori dalla porta.
- Aiuto, si salvi chi può! - esclamò Giò saltando giù dal letto e cominciando a correre. - L’assassino, lo sapevo che non eravamo al sicuro!
Le due iniziarono ad urlare prima che qualcuno poggiasse loro delle mani sulla bocca per zittirle.
Stupite, le due si voltarono per capire che chi le aveva svegliate non era nessuno di pericoloso.
Era la loro sveglia mattutina.
Due animatori di vent’anni ciascuno si stavano sbellicando dalle risate, sbattendo delle padelle l’una contro l’altra e producendo un rumore terrificante.
Un’altra, invece, stava allegramente suonando delle sottospecie di trombette di quelle che si usano agli stadi, svegliando così tutto il camp.
Charly riuscì a liberarsi della mano che le tappava la bocca mordendola. Il ragazzo, un altro animatore si presumeva, lasciò andare entrambe le ragazze, imprecando contro Charly ed i ‘soliti ragazzini ingrati’.
Le due amiche si sentirono estremamente sollevate nello scoprire di non essere le uniche ad essere terrorizzate.
In lontananza Zoe, totalmente indifferente ai balordi metodi di risveglio, chiacchierava allegramente con un Zayn vestito da cuoco.
 
- Fatemi capire. - Harry, che si stava stropicciando gli occhi, assonnato, si portò alla bocca il suo latte. - Quella cosa doveva essere la nostra sveglia?
- A quanto pare sì. - convenne Giò inzuppando la sua fetta biscottata nel the.
- Giuro, mi basta un’altra sveglia del genere che prendo tutto e me ne vado. - Charly gettò la testa sul tavolo, facendosi da cuscino con le braccia.
Louis la stuzzicò leggermente, ridendo vedendo la sua espressione furiosa che implorava di lasciarla dormire. - Almeno da voi si sono limitati a starnazzare da fuori. Da noi sono entrati in casetta. E non è stato divertente.
- Ma dai! - esclamò Harry. - Ammettilo che quella moretta lì non era male... com’è che si chiamava? Candy?
- Wendy. - lo corresse amichevolmente una voce alle loro spalle. Apparteneva ad una ragazza con una maglietta blu col logo del Camp e un paio di pantaloncini neri. Aveva i capelli castani ed un paio di vistosi occhi verdi. - E comunque - si rivolse al gruppetto di ragazzi. - vi conviene abituarvi: sarete costretti a svegliarvi ogni giorno alle sette e, se non fate i bravi, ci sarà un piccolo extra.
- E cioè? - domandò Charly, che pareva essersi svegliata, con aria orripilata.
- Una secchiata d’acqua. Gelata. - detto questo, indicò una rossa in lontananza che, coi capelli ancora zuppi, si lamentava della messa in piega andata a male. - Se non ci fosse stato Zayn con un phon in quei paraggi, credo che sarebbe morta congelata. - con quella frase congedò i ragazzi, andando a sedersi al tavolo degli animatori.
- E allora, Giò! - Harry si sporse in avanti sui gomiti. - Com’è andata la notte con l’assassino nei paraggi?
Lei, a sentire la parola ‘assassino’, sobbalzò, causando le risate generali. - Cosa volete? - chiese, corrucciata. - Sono facilmente impressionabile.
Dopo la colazione gli animatori raggrupparono i ragazzi vicino al falò.
- C'è una grande notizia per voi! - esclamò Andy sorridente.
Beverly incrociò le braccia alzando gli occhi al cielo: - Immagino.
- Shh! - l'ammonì Louis che ricevette una gomitata da Harry.
- D'ora in avanti sarete divisi in squadre! Ora chi chiamerò sarà nella squadra A e dovrà mettersi questa fascia sull'avambraccio - spiegò indicando una fascia di cotone con la scritta A sopra.
Wendy si schiarì la voce: - Zoe Wolf!
Lei si fece avanti.
- Harry Styles! - lui la imitò - Alex Bomer; Tom Wesley; Paul Cooper; Mary e April Leew e Giorgia Smith. Fascia blu!
Giò tirò un sospiro di sollievo e si avvicinò alla sua futura squadra.
- Beh, almeno siamo insieme. - constatò Harry guardando gli altri componenti - Non sarà così male.. Spero.
Wendy riprese: - Ora è il turno della squadra B, con la fascia gialla.
Nominò molti ragazzi e ragazze, tra cui Giò ed Harry riconobbero Niall e Maya.
- E per ultima quelli che rimangono faranno parte della squadra C con la fascia rossa.
Charly si voltò e il suo sguardo percorse volto per volto i ragazzi restanti, vide Helena, Liam e Beverly, finchè non si posò sull'ultimo ragazzo che le sorrideva.
- Pare che saremo in squadra insieme. - esclamò Louis.
Lei ricambiò il sorriso: - E pare che dovremo sopportarci Maya.
Lui fece spallucce: - C'è sicuramente di peggio.
L'altra rise mentre Wendy riprendeva il discorso.
- Spero che siate pronti perché tra poco si darà inizio ad una competizione tra le squadre.
Harry sgranò gli occhi: - Competizione?
- Avrete già sentito parlare del tiro con l'arco mi auguro. - Andy poggiò le mani sui fianchi soddisfatto dalle parole dell'amica.
Uno della squadra rossa, Peter, si sistemò gli occhiali sul naso sbuffando.
- Ovvio. - rispose facendo voltare Louis e Charly - Ho letto tre libri al riguardo, è piuttosto semplice una volta appresa la tecnica.
Lei fece una smorfia: - Oh beh, speriamo.
- Forza! - li incoraggiò Wendy - Tutti al campo!
Indicò la direzione ai ragazzi e pochi minuti dopo erano a una decina di metri di distanza dal bersaglio.
Giò prese in mano un arco: - Pff, tutto qui? Non sarà così difficile. - cercò di tenderlo ma gli sfuggì di mano e cadde addosso a Paul - Scusa, colpa mia.
- Farete un giro di prova durante il quale vi controlleremo e vi correggeremo!
- O ci salverà. - ridacchiò Mary girandosi verso la sorella - La Smith è pericolosa.
Harry sbuffò vedendo l'amica arrossire: - Immagino che voi siate un vero portento, perchè non cominciate?
April sgranò gli occhi e si avvicinò: - Emh.. Certo, sarà un gioco da ragazzi.
Prese una freccia e mirò verso il centro del bersaglio, la scagliò facendola finire sulla riva del lago.
Il riccio rise: - Oh sì, davvero ragazza devi darmi delle lezioni private perchè non riuscirei mai da solo a fare un tiro del genere.
La ragazza divenne viola in volto mentre correva a prendere la freccia.
Andy arrivò con un sorrisone: - Ehi giovani, come ve la state cavando?
Tom si stiracchiò le braccia: - Non male, la tipa laggiù è andata a riprendere la freccia.
Lo sguardo dell'animatore si spostò e quando vide April si rabbuiò: - Aspettate qui. - disse a bassa voce e le andò incontro - April! Fermati!
Mentre Alex tentava a sua volta di fare centro Giò era rimasta incuriosita ad osservare Andy, stava parlando con la sua compagna ed indicava il lago. Quando li vide tornare con la freccia lui le aveva poggiato una mano sulla spalla e la riccia abbassò velocemente lo sguardo.
- Tutto bene? - domandò Harry, lei annuì ma prima che potesse parlare udì un coro esultare: Alex aveva fatto centro.
In poco più di cinque minuti tutti avevano provato almeno una volta ed era iniziata la gara.
Charly prese arco e freccia e chiuse un occhio per prendere la mira.
Peter si sbatté una mano sulla fronte e si avvicinò: - No, no, no. Così proprio non va.
Lei non si mosse: - Mh?
- Lo stabilizzatore deve essere qui mentre è il rest che deve avere la freccia poggiata - disse indicando con l'indice tutti i punti dell'arco, la ragazza sbuffò. - E soprattutto se si è destrorsi non si impugna così, ma bisogna mantenere una certa distanza da..
Non terminò la frase che lei aveva già tirato facendo combaciare la freccia con il centro rosso del bersaglio.
La sua squadra esultò e Louis gli si avvicinò ridendo: - Cosa stavi dicendo, scusa?
Peter sbuffò: - Tutta fortuna.


Foglie secche.
Wow ragazze!
Grazie mille a tutte coloro che hanno recensito la storia finora e a chi l'ha aggiunta alle preferite/seguite/ricordate.
Siamo felicissime.♥
Speriamo di non avervi deluso finora e di non farlo questa volta.
Alla prossima!



Viva Perrieeeeee.
#Le citazioni migliori di Charly.

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Capitolo 5
*** Ho sentito che ci sono stati degli omicidi, negli anni scorsi. ***



Storia scritta a quattro mani da me e beastlytomlinson
 



A pranzo, Harry si stava trattenendo dal prendere a molliche in faccia Charly e Louis, che non davano accenni di voler smettere.
- E così abbiamo vinto. - ripeté quest’ultimo per l’ennesima volta, poggiando la testa sulle braccia.
- Già. - Charly rincarò la dose. - Noi abbiamo vinto. Voi no. - sospirò.
- Voi non sentite il profumo della vittoria? - continuò il quindicenne.
- Ops. - la ragazza dagli occhi azzurri ridacchiò, passando un braccio attorno alle spalle di Louis. - Giusto. Voi non potete sentirlo.
Giò lanciò un grissino addosso all’amica, colpendola sui capelli. - Piantala.
Lei rise. - D’accordo, d’accordo.
Il riccio si lasciò sfuggire un risolino. - Sai Giò, stavo cercando di trattenermi dal tirargli qualcosa in faccia, ma visto che ci siamo... - staccò un pezzo di pane e lo lanciò su di Louis.
- Scusa, amico! - questo si scrollò di dosso le briciole. - Però devi ammettere che è stata una vittoria eclatante. - indicò Charly. - Se non fosse stato per il suo ultimo tiro, a quest’ora saremmo secondi.
- In barba a tutti i consigli di Peter. - la giovane seduta accanto a lui si guardò intorno, fino ad incrociare un paio di occhi castani che li fissavano da dietro. - Zayn! Cosa ci fai qui?
Questo sembrava particolarmente affannato. - Ciao Charly, ciao ragazzi. Non è che avete visto Zoe in giro?
Giò gli fece un occhiolino. - Come mai la cercavi? - sorrise maliziosamente.
- Già... c’è del tenero da qualche parte? - Harry ammiccò.
Zayn sbuffò, tentando di nascondere un sorrisetto. - Qui l’unica cosa tenera è il vostro prosciutto cotto.
- Sì. - affermò Charly. - Cotto come te.
- Comunque - intervenne Louis, placando una risata all’udire la battutina di Charly. - è da stamattina che non la vedo. Prova a cercarla fra i tavoli... o magari è in camera.
- Ok, ciao. - il ragazzo si dileguò con un misero saluto, lasciando gli altri seduti al tavolo pieni di domande.
- Forse è proprio vero che ha una storia diversa ogni estate. - constatò Louis mangiucchiando una foglia di lattuga e ricordando le parole delle tre pettegole del pullman.
Dagli altoparlanti, una voce annunciò: - Trenta minuti e ci vediamo al lago, ragazzi. Ricordate di portarvi dietro un costume!
Charly sbuffò. - Cosa mai dovremmo fare, al lago?
 
La risposta non tardò ad arrivare quando, alle quindici in punto, tutti i campeggiatori si ritrovarono sulle rive del cosiddetto ‘Lago di Mezzanotte’.
Andy, con un pallone da pallavolo in mano, sorrise a tutti. - Ragazzi! Puntuali come un orologio non caricato.
- Esatto. - Wendy sbucò alle sue spalle reggendo fra le mani delle maschere. - Siete in ritardo di ventotto secondi. - diede un’occhiata al suo orologio da polso. - ...ventotto e trenta decimi.
Una ragazza dai capelli rossi, Zoe, alzò la mano. - Spiacente, non trovavo più il mio costume.
Andy, trattenendo una risata, le lanciò il pallone da pallavolo in braccio. - Dovreste sapere che non amiamo i ritardi. Passi per questa volta, comunque.
- In ogni caso - riprese Wendy. - abbiamo deciso di concedervi qualche ora libera, giusto per farvi rilassare un po’ in vista delle miriadi di attività che ci aspettano. - indicò un sacco. - Qui dentro troverete di tutto. Adesso vedete di farvi il bagno, di non andare troppo a largo e di non rompere a noi. - detto questo assunse un’espressione molto arrabbiata.
Gli altri la guardarono, interrogativi.
Lei esplose in una risata. - Scherzavo!
Dopo qualche mormorio, i ragazzi decisero di darsi una mossa: tutti facevano a gara per accaparrarsi il pallone da calcio o quello da pallavolo.
Tutti eccetto due ragazze di nostra conoscenza.
Charly lanciò un’occhiata a Giò. - Dove saranno finiti Harry e Lou?
Lei, che tentava di nascondere il ventre con le braccia, scosse la testa. - Non ne ho idea. - qualcuno le poggiò le mani sui fianchi, facendola sobbalzare.
L’amica, sentendola gridare, si voltò di scatto, trovandosi davanti un paio di profondi occhi azzurri. - Louis! - lo ammonì, alla vista del ragazzo con un pallone da spiaggia in mano, accompagnato da Harry, responsabile dello spavento di Giò.
Louis ammiccò. - Dovresti stare in costume più spesso, sai?
Charly gli tirò un pugno sul braccio. - Stupido! Non ne ho la minima intenzione.
Harry sollevò un sopracciglio. - Fa sempre così. Comunque... vi va di giocare?
- Non voglio farmi il bagno. - borbottò sua sorella. - E non voglio stare al sole.
Stavolta, anche Giò inarcò un sopracciglio. - Come mai?
Lei si morse un labbro. - Non amo il sole. Mi brucio.
Louis lanciò l’ennesima occhiata al bikini nero e alla pelle pallida dell’amica. - Dovrebbero chiamarti ‘Corvo’. - commentò, con una risatina.
- I corvi sono dei bellissimi animali. - obiettò lei.
- E chi ha negato questo? In ogni caso, venite o vi ci dobbiamo trascinare?
- Dovrai passare sul mio cadavere.
L’altro passò il pallone all’amico, prima di avvicinarsi a lei. - Non vorrei doverti uccidere, quindi sarà meglio per te di venire giù al lago.
Harry indicò con un dito i loro amici che facevano il bagno, chi si schizzava e chi non faceva altro che versarsi quintali di crema addosso, per paura di scottarsi. - Su, muoviti o dico a mamma che non stai prendendo le medicine.
Lei, sentendosi ricattata, abbassò la testa. - Ok, ok.
- Medicine? - chiese Giò, totalmente estranea alla situazione.
- Mia madre è iperprotettiva. - spiegò il riccio. - E mia sorella è allergica a qualcosa che si trova qui, nei paraggi.
Louis era tornato a giocare con il pallone tenendolo in equilibrio sulla testa: - Allora venire o restate qui?
- Restiamo. - rispose prontamente Giò incrociando le braccia al petto.
Charly cominciò a sistemare un telo sulla riva: - Non avrai pensato di convincermi paragonandomi ad un pennuto, vero?
L'amico si grattò la nuca: - Beh, forse era lì che volevo arrivare.
Lei rise: - Non credo che tu abbia mai avuto un particolare successo con le donne.
- Ehi! - esclamò gonfiando il petto - Ho avuto più ragazze di quanto immagini!
Giò sbuffò: - Sì Tomlinson, non dovevate andare a giocare?
Harry sospirò: - Esatto, Lou andiamo. - lo prese per un braccio e gli diede una piccola spinta.
- E per la cronaca - continuava mentre Harry gli dava un altro strattone - le ragazze mi sono sempre cadute letteralmente ai piedi!
Il riccio se lo tirò dietro ma Louis perse l'equilibrio e cadde con la faccia nella sabbia davanti alle due ragazze.
Charly esplose in una risata, come Giò del resto, e si lasciò cadete sul telo.
- Okkey playboy. - disse infine - Ora vai prima che altre ragazze facciano la tua stessa fine.
Lui si alzò arrossendo e corse al lago, seguito da Harry che non riusciva a trattenere delle risate dietro di lui.
Giò in breve tempo si accoccolò accanto a Charly, all'ombra, e chiuse gli occhi ascoltando il rumore delle acque e le risate dei campeggiatori.
Sobbalzò quando sentì Andy chiamare una sua compagna.
- Zoe! Torna indietro!
Aprì gli occhi e, come Charly, osservò Zoe, molto lontana dalla riva.
- Stavo prendendo il pallone! - si giustificò lei facendo qualche bracciata per avvicinarsi.
Andy sospirò: - Okkey, ma state attente a non allontanarvi troppo.
Harry e Louis erano in acqua ed osservavano la scena.
- Hai sentito? - domandò il primo.
L'altro annuì e gli lanciò il pallone: - Secondo te perchè non ci dobbiamo allontanare?
- Per colpa dell'assassino con l'uncino al posto dell'occhio! - tuonò una voce alle loro spalle facendoli sobbalzare.
Loro si voltarono ed Harry sorrise alla sorella, immersa nell'acqua fino alla vita.
- Sbaglio o tu non volevi fare il bagno?
Lei ricambiò il sorriso: - Infatti sono entrata per trascinarvi fuori.
Louis inarcò un sopracciglio: - E se noi non volessimo uscire?
- Vi trascinerei fuori a forza. - rispose prendendogli il polso.
Lui fece un sorriso furbo ritirando a sé il braccio e facendola cadere in acqua.
Harry rise: - Amico, se muori sappi che ti ho voluto bene.
Charly riemerse: - Louis Tomlinson! Sei il ragazzo più stupido, immaturo, deficiente che abbia mai incontrato!
Esclamò inseguendolo e saltandogli sulla schiena cercando di farlo annegare.
- Harr... Aiut.. Ha.. Ti preg.. - tentava di dire Louis ogni volta che tornava in superficie, ma la ragazza gli abbassava la testa reimmergendolo.
Il riccio nel frattempo aveva nuotato fino a riva: - Eh no, io ti avevo avvisato!
Si sedette nel telo accanto a Giò.
- Ehi. - lo salutò.
- Ehi.
Gli sorrise e guardò incuriosita il lago dove Charly annegava Louis, ancora sulla sua schiena.
Socchiuse gli occhi: - Ma che diamine..?
Lui alzò le mani sgranando gli occhi: - Non chiedermelo. Non saprei risponderti.
La ragazza ridacchiò: - Non pensi che sia il caso di salvarlo?
- Naaah.
Stettero un attimo in silenzio e la voce acuta di Charlotte si fece sentire.
- Non penserai di averla scampata così, eh?! Ah no, mio caro.
Harry si alzò, seguito da Giò.
- Sì, forse è il caso di fermarli.
Corsero verso il lago: - Charlotte! Fermati prima che ci facciano causa!
 
Quella sera i ragazzi stavano parlando dei corsi del campeggio, stava parlando Louis, quando Giò lo zittì.
- Shh. - si poggiò un dito sulle labbra - Ascolta.
Rimasero in silenzio e sentirono la voce di Mary dietro di loro.
- Ho sentito che ci sono stati degli omicidi, negli anni scorsi.
Harry e la sorella si scambiarono un'occhiata mentre April le rispondeva: - Anche io, Beverly si era documentata prima di arrivare.
- A proposito. - prese la parola una ragazza dai capelli biondi ondulati uniti in una coda - Avete visto la sua amica? Sapere, quella dai capelli rossi..
Mary annuì: - Oh sì, Zoe intendi?
Non udirono altro perchè Zayn si era avvicinato ed aveva poggiato le mani sul tavolo attirando l'attenzione del quartetto.
- Scusate se ve lo chiedo ancora ma.. - arrossì abbassando gli occhi scuri - Avreste visto Zoe?
Loro non risposero, si guardarono e basta.
- Perchè l'ultima volta che l'ho vista erano le sei più o meno.. Era al lago. E non si è presentata a cena.
Louis fece spallucce: - Forse sta male.
- No. - disse Charly scuotendo la testa - Oggi stava bene, l'ho vista uscire dalla casetta verso le sei e mezza..
Giò socchiuse gli occhi: - Perchè io non l'ho vista?
- Leggevi. - rispose zittendola e agitando la mano con sufficienza - Comunque se vuoi dopo la cerchiamo.
Zayn inarcò un angolo della bocca: - Se al falò non si presenta la vado a cercare.
- Andiamo. - lo corresse Harry poggiandogli una mano sulla spalla - Stai tranquillo.
L'altro sorrise: - Grazie ragazzi. Mi raccomando.. Non una parola, non vorrei che Andy e Wendy..
Charly annuì: - Tranquillo Zayn.
Fece un cenno con la testa e si allontanò.
- Dove pensate che sia? - domandò Giò mangiucchiando un grissino.
Louis sbuffò: - Non lo so e non mi interessa.
Harry aggrottò la fronte e Charly gli diede una gomitata.
- Cosa c'è? - esclamò sgranando gli occhi azzurri.
Lei lo guardò socchiudendo gli occhi: - Come puoi dire una cosa simile?
Lui sbuffò: - Andiamo, non è mica sparita.
 
Quella sera i quattro ragazzi si presentarono da Zayn, dopo il falò.
- Non l'abbiamo vista. - lo informò Harry.
Giò gonfiò il petto: - Siamo pronti a cercarla.
L'altro sorrise: - Grazie a tutti ragazzi ma.. Io l'ho vista.
- E dove?! - esclamò Charly.
- Al falò sono certo che non ci fosse. - disse Louis scettico.
- L'ho vista dopo.. Fuori dalla casetta. State tranquilli. Ora andate a dormire, ci vediamo domani!
Li congedò e li salutò con la mano finchè non furono spariti dietro l'angolo del tendone.
- Quello lì non me la conta giusta. - commentò il riccio massaggiandosi il mento.
Non aveva tutti i torti, Zayn sospirò e tornò verso la cucina.
Non era vero, non l'aveva vista, ma non voleva che loro si preoccupassero.
Ricontrollò tra i bungalows, alla riva del lago, sotto al tendone, al campo e al falò ma di Zoe nessuna traccia.

 

Foglie secche.
Scusate davvero, ragazze, per il ritardo, ma la sottoscritta Dreammy ha avuto qualche problemino.
[vedi: colloqui]
Però meglio tardi che mai, giusto?
*rotola balla di fieno*
Beh... cosa dirvi, se non che speriamo davvero di non deludervi?
Fateci sapere cosa pensate della storia, come al solito. :3

~ Dreammy e beastly

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Capitolo 6
*** Tommy. ***



Storia scritta a quattro mani da me e beastlytomlinson
 



Il mattino dopo Charlotte si recò sotto al tendone per la colazione accompagnata da Giò.
Presero entrambe un vassoio e si misero in coda.
- Buongiorno Zayn. - lo salutò la riccia vedendolo uscire dalla cucina.
Lui sorrise appena: - Ciao ragazze.
- Tutto bene? - domandò Charly inclinando la testa a lato.
Il ragazzo annuì e tirò su con il naso: - Certo, ora andate ci vediamo più tardi.
Le due si guardarono e fecero spallucce mentre avanzavano nella fila.
- Giò! Charly!
Si voltarono e Charly salutò con la mano.
- Ciao Louis!
Era già seduto ad un tavolo, accanto ad Harry e Niall.
Ricambiò il gesto mangiando un biscotto ed il riccio si ravvivò i capelli: - Sbrigatevi, dobbiamo parlare.
- Cosa è successo? - chiese Giò sedendosi.
Harry e il biondo si guardarono: - Beh, ecco - cominciò il primo - Ci siamo informati e..
- Tutti i membri della squadra rossa qui!
- Fai veloce. - sussurrò Charly facendogli segno con la mano di andare al sodo.
Harry si morse il labbro: - Non è che sia così facile da dire.. Ma è successo che..
Andy mise le mani sulle spalle di Louis e Charly e sorrise loro.
- Vedo due fasce rosse qui, come mai non siete da Wendy?
I due si guardarono: - Stavamo finendo un discorso. - si giustificò lui.
L'animatore scosse la testa: - Ne avrete tempo dopo, su su.
Si alzarono ed andarono da Wendy, lei li accolse con un gran sorriso: - Bene giovanotti, il programma della giornata è il seguente: dato che avete vinto la prova di ieri avete guadagnato dei bonus.
Liam alzò la mano: - Che genere di bonus?
- Il pomeriggio libero al lago, mentre gli altri dovranno eseguire dei corsi al tiro con l'arco. - rispose allargando il sorriso.
Ci furono dei mormorii e Louis ridacchiò: - C'è qualcuno che qui ne ha proprio bisogno. - con un cenno del capo indicò Peter.
Charly rise coprendosi la bocca con la mano per non farsi vedere.
Si levò un altro braccio, con grande sorpresa di tutti era di Helena: - Wendy? E questa mattina cosa faremo?
Lei sorrise animatamente. - Giochi d’acqua, ragazzi! - esclamò con entusiasmo. - Allora forza, tutti al lago!
Le tre squadre esplosero in un urlo di esaltazione mentre gli animatori dovettero farsi da parte per evitare di essere scagliati contro i muri, a causa dei campeggiatori che si precipitavano in riva al lago, pronti a prendersi a gavettoni.
La squadra gialla fu la prima ad arrivare e, come tanti automi, si sedettero sulla sabbiolina fine, in attesa di ricevere istruzioni.
Andy rise. - Mi compiaccio del vostro entusiasmo, ragazzi, ma forse uccidere gli animatori non è la soluzione giusta.
Harry notò Jason, un componente della sua squadra, alzarsi lentamente. - Ehi, cosa stai facendo? - gli domandò, tirandogli una gomitata nelle costole.
Intanto, Andy continuava. - Ci saranno diverse tappe...
Jason rispose, sussurrando. - C’è qualcosa... qualcosa di strano, lì nell’acqua.
- Cosa, esattamente?
- Mi auguro che vi siate portati il costume! - si premurò Wendy. - E soprattutto che...
- Non lo so. - oramai Jason parlava concitatamente, impegnato a non farsi beccare. - E’ bianco. E... grande. Come...
- Come cosa?
- Non lo so, Harry, non lo so.
- Siete pronti? - gridò Andy, dall’alto del suo metro e ottanta, recuperando da un contenitore di legno una bottiglietta d’acqua frizzante.
I ragazzi, eccitati, si alzarono in piedi, correndo ognuno nella postazione che gli era stata indicata.
Nel frastuono, non videro ciò che Jason stava combinando.
Harry, che non aveva ascoltato nulla, rimase come uno stoccafisso lì in piedi.
- Ehi, Harry... non vieni? - una vocina timida gli parlò.
- Giò...ehm... dov’è che dovremmo andare?
Lei si mise una mano sulla fronte e rise. - Non ascolterai mai, eh? Comunque lì. - indicò un punto a destra di una piccola recinzione che circondava il lago.
- Ah, ecco! Grazie. - le sorrise calorosamente mentre la seguiva.
- Ok, ragazzi! - esclamò Wendy quando tutti furono al proprio posto. - Adesso dovrete...
Non riuscì a terminare la frase.
Essa fu interrotta da un urlo, un urlo disumano che fendette l’aria come un coltello.
Un urlo di terrore, di paura pura.
Scioccati, i ragazzi cercarono di capire cosa fosse la fonte del rumore, e fu Louis a capirlo per primo.
- Jason! - gridò.
Il ragazzo, dai capelli castani chiari, era chinato sulla superficie dell’acqua, completamente bianco in volto, con gli occhiali che pendevano dalla punta del piccolo naso.
- Ragazzi... venite. - ebbe il coraggio di mormorare.
Furono in pochi ad avvicinarsi a lui: tra i coraggiosi erano compresi Charly, Louis, Harry e Giò, che era stata trascinata a forza da quest’ultimo.
Non appena arrivarono in prossimità del loro amico, capirono che qualcosa non quadrava.
C’era qualcosa che galleggiava sulla superficie generalmente liscia.
Era qualcosa di bianco, grande quanto un ragazzo. Dai capelli rossi e gli occhi azzurri semichiusi. Doveva avere la loro età.
- Non ci posso credere. - Charly si portò le mani alla bocca.
Louis le passò una mano attorno alle spalle, stringendola in modo che non vedesse.
Giò trattenne un respiro sgranando gli occhi.
Zoe Wolf giaceva senza vita nel Lago di Mezzanotte.
- Oh santo cielo. - Wendy si avvicinò e spinse via i ragazzi che si erano avvicinati - Non c'è nulla da vedere! Tutti al tendone! Forza!
Andy la seguì impallidendo: - Fate come dice! Muovetevi!
I quattro si allontanarono mentre dei compagni aiutavano Jason ad uscire dall'acqua, visibilmente sotto shock.
Tutti fecero dei passi indietro spaventati e qualcuno si fece largo tra la folla.
- Fate passare! Cos'è tutto questo casino?
Zayn sbucò dal gruppo diretto verso il lago.
Charly lo vide e cercò di prenderlo dal polso allontanandosi da Louis: - No! Zayn aspetta!
Non riuscì a fermarlo e socchiuse gli occhi.
- Zayn.. - tentò di chiamarlo Harry.
Il 16enne la vide, si lasciò cadere in ginocchio sulla riva e si passò le mani tra i capelli in gesti nervosi.
- Zoe.. - sussurrò - Non è possibile..
- Tanto era antipatica. - borbottò qualcuno mentre il gruppo di ragazzi si dirigeva al tendone.
Zayn si voltò con le guance rosse: - Sta zitto! - gridò.
 
Meno di mezz'ora dopo gli animatori avevano chiamato le guardie forestali ed avevano costretto le squadre ad allontanarsi.
Wendy attendeva qualcuno fuori dalla sua casetta, quella principale che divideva con Andy, in quel momento popolata dalla squadra rossa.
Un ragazzi dai capelli scuri come gli occhi, la pelle chiara e la barbetta incolta, si avvicinò a lei.
Wendy lo abbracciò: - Tommy! Grazie al cielo.
- Sempre un piacere dare una mano, brutto affare eh? Da quanto ho capito per telefono.
Lei abbassò lo sguardo: - Orrendo, c'è stato un incidente ed una ragazza è...
Tommy le passò una mano sulla schiena: - Capisco, sta tranquilla. Resto io con loro.
Gli sorrise: - Grazie Tommy.
- Tutto apposto, sempre bello aiutare dei vecchi amici. Allora - si sfregò le mani - Mi occupo di quale delle squadre?
- La rossa.
- Mi piace il rosso.
Sorrise ancora: - Bene, io vado dalla gialla mentre Andy è con la blu.
Il ragazzo annuì: - Certo, perfetto.
- Io vado e tu.. Non farli uscire.
- Certo capo, ci vediamo a cena!
Detto questo entrò nella casetta dove un gruppo di ragazzi e ragazze sedeva per terra o sui letti.
Tommy sorrise: - Buon pomeriggio ragazzi, sono il vostro nuovo animatore, chiamatemi Tommy.
Helena alzò appena lo sguardo: - Ciao Tommy.
- Ho saputo l'accaduto e.. Mi dispiace ragazzi, davvero. Ma si è trattato di un incidente. Un puro e drastico incidente. Quindi.. L'avventura continua, ok?
Nessuno rispose, si limitarono ad osservare tristemente il pavimento.
Sospirò: - Mi rincresce ma per questo pomeriggio resteremo qui, alla casetta principale, mentre le guardie faranno.. Ciò che fanno le guardie.
Fece una piccola pausa grattandosi la nuca.
- Trovatela una buona scusa per parlare e fare amicizie.
Charly e Louis si guardarono e si sedettero sul letto di Andy, lei giocava con le mani nervosamente osservandole.
- Tutto bene? - le domandò dandole una spinta con la spalla.
La ragazza si fermò ed annuì: - Sì.
- Non è vero - fece due o tre saltelli avvicinandosi - Cos'hai?
Charly alzò lo sguardo osservandolo, poi lo riabbassò scuotendo la testa.
- Dimmelo. - l'incoraggiò inumidendosi velocemente le labbra.
- Una ragazza.. morta. Cioè davvero? Annegata. Così insolito e.. La situazione mi irrequieta abbastanza.
Louis le sorrise: - Ti irrequieta? Cos'è questo linguaggio forbito?
Lei non riuscì a trattenere un sorriso: - Linguaggio da persona normalmente colta, Tomlinson.
Lui ridacchiò, poi tornò serio: - Davvero Charly, ti vedo strana.. Stanca.
- Sarà che lo sono? - inarcò le sopracciglia - Non ho dormito molto bene, rischiavo di sprofondare nel cuscino.
Il ragazzo la guardò riservandole un sorrisetto e si sdraiò portandosi la mano dietro la nuca mentre l'altra si tamburellava il petto.
- E' comodo ed è al tuo servizio quando non riesci a dormire.
Charly aggrottò la fronte, poi distese le labbra in un sorriso e si sdraiò a sua volta dandogli le spalle.
La osservò con gli angoli della bocca leggermente inarcati, poi si alzò sui gomiti.
- Ehi! - protestò - Hai intenzione di comprare dei walkie talkie? No, perchè se ti allontani ancora cadi dal letto.
Lei rise e si girò poggiando la testa sul braccio.
- Contento?
Louis tornò a sdraiarsi sorridendo compiaciuto: - Molto meglio.
Ricambiò il sorriso e chiuse gli occhi cercando di riposarsi.

 

Foglie secche.
Ed ecco qui un nuovo capitolo freshco freshco(?)
Cosa ne dite?
Vi piace?
Vi fa schifo?
Preferireste essere investite da un tram? (?)
No, okkey.
Fateci sapere cosa ne pensate... come sempre, ovvio. :33
Un bacione a tutte!

~ Dreammy e beastly

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Capitolo 7
*** Un pazzo assassino che brandisce una sega elettrica. ***



Storia scritta a quattro mani da me e beastlytomlinson



 

Intanto, la squadra blu si era radunata nel campo che avevano utilizzato qualche giorno prima per giocare a tiro con l’arco. I ragazzi erano irrequieti, c’era chi camminava avanti ed indietro sulla distesa d’erba senza sapere  cosa fare, chi si dondolava nervosamente sul posto e chi stava fermo e seduto.
La tensione era palpabile.
Andy, vedendo i campeggiatori, si morse il labbro: non era il caso che si preoccupassero. Tossicchiò per attirare l’attenzione, riuscendo nel suo intento. - Ragazzi! - esclamò. - Posso capire che la perdita di una vostra cara - e sottolineò bene la parola. - amica vi possa aver sconvolto, ma dovete capire che non è colpa vostra.
Qualcuno inarcò un sopracciglio, mentre si sedevano tutti attorno a lui, formando un semicerchio e pendendo dalle sue labbra.
Anche lui si sedette. - E’ stato un tragico incidente, errore. Ma non accadrà mai più. E non guasterà di certo la nostra avventura! - fece un sorrisetto incoraggiante che, presto, fu imitato anche dagli altri ragazzi. - Il divertimento non manca mai,  qui al Midnight Camp.
L’animatore percorse con lo sguardo la distesa verde, osservando i suoi ragazzi che, adesso, si erano avvicinati. Seduti a gambe incrociate, chiacchieravano con le persone con le quali avevano stretto più amicizia, con i visi più distesi e sereni.
Andy continuò, nonostante non lo stesse più ascoltando quasi nessuno. - Per oggi dovremo restare qui, mentre le guardie... beh, loro hanno da fare. Ma potreste, nel frattempo, stringere amicizia, eh? Non ve lo vieta nessuno, è molto importante. - sospirò, mentre qualcuno gli sorrideva.
- Pss.
Giò sentì un sibilo alle sue spalle, come di una gomma sgonfia.
- Pss.
Ancora.
- Pss.
Quella volta, qualcuno le aveva toccato la spalla, così si voltò, trovandosi faccia a faccia con un riccio dallo sguardo impertinente. - Dimmi un po’, Styles. - lo guardò, interrogativa.
- Tutto ciò che desidera. - scimmiottò un qualche ufficiale che si rivolge a qualcuno di alto rango.
- Perché per chiamarmi devi somigliare terribilmente ad un copertone che necessita di essere riparato?
Harry rise sotto i baffi, scrollando le spalle. - Mi piacciono i copertoni.
Lei gli tirò un timido ma amichevole pugno sul braccio, prima che lui le si avvicinasse ulteriormente.
- Giò... - iniziò, stavolta serio. - cosa ne pensi?
- In che senso?
- Insomma... tutto quello che sta succedendo, a me non sembra normale e non mi piace. Tu che dici? - sorrise. - Sei tu quella intelligente.
Lei alzò gli occhi al cielo, prima di tornare seria. - Non lo so, Harry, non lo so. In fondo, ce lo avevano detto, anche April, che ci sono state delle sparizioni, a distanza di anni. - si fece più concitata, mentre si torturava le dita delle mani. - E ora Zoe è morta. Non può essere un caso, no? E non voglio che accada ancora.
Lo fece spontaneamente, lo fece perché sentiva di doverlo fare. Harry poggiò le sue mani su quelle della ragazza che parlava ed alzò lo sguardo, fino ad incontrare quello dell’altra. - Non succederà ancora. - provò a rassicurarla.
Sorrise. - Lo spero. Credi ci sia un modo per impedirlo?
Lui rimase in silenzio, con lo sguardo perso nel vuoto, come se stesse pensando per la prima volta nella sua vita.
Giò aveva l’espressione piena di domande.
Quando Harry alzò nuovamente lo sguardo, una scintilla brillava nelle profondità dei suoi occhi meravigliosamente verdi. - Certo. lo impediremo, vedrai. Non può accadere ancora qualcosa del genere.
Lei abbassò lo sguardo per l’ennesima volta e sembrò avere un flashback. Quando rialzò la testa, fu costretta ad ammetterlo, con voce bassa. - Harry... io ho paura.
Lui si sdraiò sull’erba, rivelandole un bellissimo sorriso. - Non devi. Siamo al sicuro, qui.
Lei rimase seduta, osservando il petto dell’altro alzarsi ed abbassarsi lentamente. Guardò lontano, cercando di focalizzare un punto oltre gli alberi che circondavano il campo. - Lo spero davvero.
 
- Svegliala.
- No, lasciala dormire.
- Ma è così da più di due ore! Non si dovrebbe dormire così tanto nel pomeriggio. E poi la sua posizione non è adeguata.
- Peter smettila di rompere.
- No Helena, dico sul serio. Dormire appoggiata a Louis non le farà bene.
- E a te non farà bene quando ti soffocherò con il cuscino.
Charly, non sopportando più il chiacchiericcio dei suoi compagni, aprì gli occhi insonnolita.
Era ancora nella casetta e la prima cosa che vide furono due occhi sgranati davanti a lei, che la fecero sobbalzare e si aggrappò al cuscino accanto a sé.
Una risata: - Vedi Peter? L'hai spaventata a forza di starle tanto vicino. - disse il cuscino.
No, aspettate un momento.. I cuscini non parlano.
Alzò lo sguardo e vide Louis appoggiato con la schiena contro il muro mentre sedeva sul letto dove lei si era addormentata.
La ragazza si schiarì la voce mollando la presa dal suo colletto della maglia e si allontanò appena.
- Buongiorno. - la salutò sorridendo poi si voltò verso i compagni che li osservavano - Che avete da guardare?
Loro si voltarono immediatamente mentre Peter scrollava le spalle sedendosi accanto a Liam.
Charly si grattò la nuca: - Quanto ho dormito?
- Un po'.. - allargò il sorriso - Un po' tanto.
- Senti.. - sbadigliò lei stiracchiandosi le braccia - Avete parlato di ciò che è successo?
Lui divenne serio: - No, abbiamo voluto.. Non entrare nell'argomento. - si guardò attorno con circospezione e le si avvicinò sussurrando - Prima ho sentito la guardia forestale qua fuori dire che è stato un incidente ma un altro non ne era del tutto convinto.
La giovane lo osservò attentamente: - E tu cosa dici?
Esitò, poi rispose: - Di lasciare che sia qualcuno del luogo, io non ho intenzione di investigare. E.. Cercherò di fare come se nulla fosse accaduto.
Charly annuì appoggiando la testa al muro: - Non sarà facile. - constatò.
- Lo so, ma ci proveremo.
Lei sospirò: - Cosa pensi stiano facendo Giò ed Harry?
Lui sorrise: - Magari stanno limonando.
La ragazza si voltò a guardarlo negli occhi con espressione disgustata: - Ma che schifo! - esclamò - Come può qualcuno.. con Harry.. Bleach.
Louis rise: - E' una cosa da esseri umani, sai?
- Sì, ma non con Harry. - rispose non riuscendo a trattenere una risata.
 
Quella sera, a cena, la squadra rossa sembrava non avere la minima intenzione di presentarsi.
- Ma dove saranno?
- Uffa, io voglio mangiare!
- Eh dai, quanto ci mettono?
Domande come quelle elencate qui sopra potevano essere facilmente udibili dai ragazzi che, affamati dopo aver saltato persino la merenda, aspettavano l’arrivo dei compagni, che tardavano di qualche minuto.
- Secondo te dove saranno? - chiese Giò ad Harry, leggermente imbarazzata nell’essere seduta al tavolo solo con lui.
- Non lo so... - fece finta di pensarci su. - magari sono stati presi da un pazzo assassino che brandisce una motosega elettrica!
- Cosa?
- E li ha squartati tutti!
- Cosa? - domandò, a voce più alta.
- No dai, sto scherzando! - sorrise, affabile. - Credo solo che siano in ritardo per Charly e Lou... chi ti garantisce che non si siano giurati amore eterno ed ora stiano allegramente dormicchiando sotto un albero?
La ragazza gli tirò un calcio sotto il tavolo. - Smettila! Non è divertente!
Le sorrise. - Se vedessi la tua faccia, sarebbe divertente, eccome.
Lei sbuffò, incrociando le braccia al petto.
- Senti... - ricominciò il riccio. - ci ho pensato, oggi. Alla cosa di Zoe, intendo.
La giovane si fece più interessata. - E quindi...? Che ne pensi?
- Penso - sospirò. - che dovremmo impedirlo. In qualche oscuro modo, non so come, ma dovremmo impedirlo.
Lei inarcò un sopracciglio. - Ottima idea, signor genio, ma come possiamo impedirlo senza esserci prima documentati un attimino?
Assunse un’espressione di ovvietà. - Giò, nel caso in cui tu non te ne fossi ancora accorta, qui non ci sono libri.
- Lo so, lo so. Però non so davvero come potremmo... sai... - abbassò la voce. - cercare di impedire che questo accada.
Harry appoggiò una guancia al suo pugno chiuso. - Credo che dovremmo cercare un nesso tra le “uccisioni”... - mimò le virgolette con le dita. - sempre se se ne verificheranno altre, ovviamente.
L’altra annuì. - D’accordo... hai intenzione di dirlo a Charly e Louis?
Sorrise. - Nah. Ce la caveremo benissimo da soli.
Giò colse una velata allusione nelle parole dell’amico, ma preferì non dire nulla, anche perché un brusio maggiore si era diffuso nella sala.
A quanto pareva, la squadra rossa si era degnata di andare a cenare... e per fortuna!
Charly e Louis trovarono facilmente il tavolo occupato dai loro amici e vi si avvicinarono.
- Ho fame. - esordì Charly.
- Anch’io. - borbottò Harry. - Si può sapere perché siete arrivati così tardi?
- Tardi? - chiese la sorella. - Noi pensavamo di essere in orario.
Giò rise. - No, è un quarto d’ora che vi aspettiamo.
- Spiacenti, ragazzi. - sorrise Louis. - Non volevamo farvi tardare... anche perché pure io ho fame.

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Capitolo 8
*** "Tenda" è la parola preferita di beastly. ***



Storia scritta a quattro mani da me e beastlytomlinson



 

La mattina seguente le tre squadre si dovettero trovare al tendone.
Sopra tre tavoli c'erano tre bandiere: una rossa, una blu e l'ultima gialla.
- Occupate il tavolo con la bandiera del vostro colore. - li informò Wendy.
Giò si sedette alla blu, assieme alla sua squadra e si guardò attorno.
Diede una leggera gomitata ad Harry per attirare la sua attenzione: - Dove pensi che sia Zayn?
Alex si sporse un poco verso di lei: - Ho sentito che si è preso qualche giorno di vacanza. Tornerà tra domani o dopodomani.
Il riccio e Giò si guardarono.
Lui sospirò: - E' stato proprio un brutto colpo.
La ragazza annuì facendo una smorfia, poi le sorse un altro dubbio.
Dall'altra parte del tendone Charly la precedette: - Scusa Wendy!
L'animatrice le sorrise: - Sì?
- Dove sono Andy e Tommy?
Neanche a dirlo i due ragazzi comparvero dall'entrata con una catasta altissima di libri tra le braccia.
Tommy ne posò una buona parte sul tavolo della squadra rossa e si sedette sfinito.
- Cos'è sta roba? - esclamò Louis sgranando gli occhi.
- Questi - Wendy prese la parola - Sono molti tra i più famosi manuali da campeggio. Dovrete fare delle ricerche approfondite per la prova di questo pomeriggio.
Harry osservò i libri davanti a sé poi con il braccio li scostò verso Giò: - Ah no, io non ho intenzione di leggere questi mattoni.- incrociò le braccia al petto - E tu?
Si voltò verso l'amica che aveva già aperto due libri leggendoli contemporaneamente.
- No! - esclamò - Non puoi tradire i miei ideali così!
La riccia senza degnarlo di uno sguardo allungò il braccio, cercando la sua bocca con le dita e gliela tappò.
- Shh.. - rispose con voce tremante - E' il mio tesssssoro.
Harry si allontanò appena: - Emh.. Okkey.
Passò una buona mezz'ora e Louis si sporse verso Liam.
- Pss, amico? Mi diresti che diamine di lingua è questa? - gli domandò indicando il libro che stringeva tra le mani.
L'altro lo osservò spalancando gli occhi: - Emh.. Inglese?
- E come mai non riesco a leggerlo? - chiese scettico.
Liam sospirò, gli prese il libro e lo capovolse: - Ora dovresti riuscirci.
Louis si illuminò: - Ahh! Grazie mille!
Tentò di leggere, pian piano lo sguardo si alzò e sorrise alla vista di Charly che litigava in sussurro con Peter.
- Quel libro l'ho visto prima io. - si lamentava il ragazzo occhialuto.
Lei fece spallucce: - Sì ma è più corto, quindi è mio.
- Ci sono dei termini talmente forbiti che non capiresti nulla! - borbottò allungandosi per prenderlo.
Charly lo allontanava con il gomito: - Non ci provare secchione, è mio!
Il tempo passava e lentamente i ragazzi si concentravano sulle letture.
Ad una certa ora, il sole era già alto da un pezzo, un ragazzo della squadra gialla sbottò.
- Quando si mangia?! Non ce la faccio più!
Harry si voltò e vedendo che la voce apparteneva a Niall sorrise: - Potrei spiegarvi la storia dei campeggi a memoria, ho bisogno di vitamine!
Andy ridacchiò: - Bene ragazzi, per oggi basta studio allora.
- No! - gridarono due voci all'unisono.
- Protestò Jimmy. - esclamò Louis nel pieno della sua lettura.
Giò e Peter si guardarono arrossendo mentre gli altri chiudevano felicemente tutti i libri e li buttavano dentro degli scatoloni.
Charly si avvicinò all'amico scrutando incuriosita il libro: - Non mi pare un libro sui campeggi.
Lui le posò l'indice sulle labbra scuotendo la testa e facendole incrociare gli occhi.
- Questo non ha importanza - ripose con tono soave - La cosa davvero importante è far credere a Tommy che sto leggendo qualcosa.
Lei deglutì: - Oh, okkey.
Rimase ferma ad osservarlo per qualche secondo.
Lui socchiuse gli occhi leggendo concentrato poi sbuffò e lo lanciò in aria: - Al diavolo!
 
Quel pomeriggio, i ragazzi, perplessi, erano stati nuovamente divisi in squadre e si stavano dirigendo dentro il bosco.
Tutti lo trovavano alquanto strano: credevano fosse pericoloso entrare in quella fitta di alberi alti che facevano a malapena filtrare la luce.
Il primo gruppo era la squadra rossa, che si trovava davanti a tutti.
Charly stava saltellando da una foglia all’altra, sorridendo. - Sembra un luogo da film horror! È fantastico!
Louis rise. - Mi stai dicendo che ti piacerebbe essere inseguita da un malato mentale in questa boscaglia?
Lei sembrò pensarci su, poi annuì. - Sarebbe figo. Sai, tipo... tipo film. Quando diventerò una regista, girerò un film qui.
- Vuoi diventare una regista? - il giovane pareva particolarmente sorpreso.
- Sì, assolutamente. - rispose.
Peter, poco dietro di loro, inarcò un sopracciglio. - Non credo che questo luogo sia adatto per girare un film. Non vedi quante sterpaglie? Non sarebbe per nulla convenient-... - non fece in tempo a finire la frase che Charly si era già voltata di scatto.
- E lasciami sognare! - sbottò, seguita dalle risate di qualche campeggiatore.
Poco più indietro, nel gruppo che formava la squadra blu, una ragazza stava tremando.
- Ehi, Giò. - rise Harry. - Sicura di sentirti bene?
Lei rabbrividì. - No. Questo posto non mi piace. Non c’è luce. Non c’è acqua. Non c’è cibo. Fa freddo. Moriremo tutti. - concluse melodrammaticamente.
Un ragazzo biondo appartenente alla squadra gialla si sporse in avanti. - Sono d’accordo con la riccia, qui. Quando si mangia?
Harry rise ancora. - Niall, non ti ci mettere pure tu! Comunque - ritornò alla sua compagna di squadra. - di cos’hai paura?
- Ah, troppe cose. - ridacchiò nervosamente. - Ma non fa nulla, siamo quasi arrivati e non ho la minima intenzione di parlarne.
Si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò: - Se hai così paura, come farai con le indagini?
Lei deglutì. - Ci penseremo un’altra volta.
Più avanti, la squadra rossa si era già fermata ed attendeva impazientemente l’arrivo degli altri.
Si trovavano in una piccola radura priva di alberi, addirittura si poteva vedere la luce. Era spazzata da tutto sassi ed insetti alquanto schifosi, eccezion fatta per un gruppetto di stoffa e pezzi di legno che, in tutta sincerità, ai campeggiatori non promettevano nulla di buono.
- La prova di quest’oggi - annunciò Tommy a gran voce. - metterà in pratica le doti da voi acquisite questa mattina.
Ci fu un mormorio di disapprovazione: chi aveva realmente acquisito delle doti?
- Proprio così. - intervenne Wendy, coi capelli legati in due treccine. - Infatti dovrete... - fece una pausa ad effetto. - costruire una tenda!
- Che cosa? - un paio di urli simili a questo si levarono dall’orda di ragazzi, che di costruire tende non volevano saperne nulla.
- No, no, mi rifiuto di usare un martello. - commentò Louis.
- Mi rifiuto solo di toccare quella roba. - Harry rincarò la dose.
- Mi rifiuto senza un manuale d’istruzioni. - Charly si passò le mani fra i capelli.
- Oh, di quello non devi preoccuparti. - sussurrò Louis al suo orecchio. - C’è sempre Peter.
- Mi rifiuto senza un’adeguata ristorazione! - protestò qualcun altro, evidentemente Niall che, alzato accanto a Liam, era impegnato in una discussione sui panini con la mortadella.
La faccia di Wendy si fece minacciosa. - E invece vi assicuro che voi costruirete delle tende, eccome. Questa prova vale molti punti, al lavoro, avete tempo fino al tramonto!
- Ma al tramonto mancano delle ore. - obiettò qualcuno.
- Ne avrete bisogno, fidatevi.
 
- Come si costruisce una cavolo di tenda senza un cavolo di manuale? - si lamentò Charly, riunitasi assieme alla sua squadra e tentando, disperatamente, di domare il groviglio costituito da tenda, pali e picchetti.
- Fortunatamente - intervenne qualcuno in mezzo al gruppo. - ci sono io, che so perfettamente come si costruisce una tenda. Dovete solo seguire le mie istruzioni.
Louis gli si avvicinò con aria minacciosa. - Senti un po’, piccolo genio, tu lavorerai come tutti gli altri, non ti limiterai a dare solo ordini, ok?
L’altro deglutì a vuoto. - Certo, certo. Allora, cominciamo?
Charly si rimise in piedi, imitando un saluto militare. - Voi mi dite cosa c’è da fare che io lo faccio.
Louis le scompigliò i capelli. - Ma brava bambina!
- E comunque - intervenne nuovamente Peter. - avreste dovuto studiarlo, stamattina.
- Spero Sua Maestosità mi voglia perdonare, ma non avevo molta voglia di studiare. - constatò Mary mentre si chinava per raccogliere alcuni pali.
- Amica!, siamo in due. - Louis le batté un cinque.
 
- E ora? - borbottò Harry. - Che si fa?
Il vuoto più totale.
I ragazzi della squadra blu parevano in alto mare, ma per lo meno erano messi meglio sella squadra gialla.
Almeno loro avevano già diviso i pezzi che componevano la tenda.
- Si dà il caso - Giò si avvicinò al riccio. - che io sia stata in mezzo agli scout per molti anni.
- Mi stai dicendo che sai come si fa questa roba? - gli occhi gli si illuminarono.
- Certamente.
Un ragazzo di nome Tyler si fece avanti, vestito di una tuta rossa e con un sorriso smagliante. - Brava ragazza! Vedrete che li batteremo su tutta la linea.
- Ma loro - una ragazzina indicò la squadra rossa. - hanno Peter.
Giò assottigliò gli occhi. - Chi se ne importa di quel Peter. Saremo noi a vincere.
Harry batté le mani. - Brava Giò, così ti voglio. Cattiva.
Lei rise. - Non credere di essere esonerato. Prendimi il picchetto B.
- Come lo distinguo da tutti gli altri?
Lei si sbatté una mano sulla fronte. - Sarà un lungo pomeriggio.
 
- Ehm... - Helena si avvicinò a Charly. - Charly? Tutto a posto?
- Cgnvedo gni sfgnsì. - rispose lei, con sette picchetti in bocca ed un martello che reggeva con due mani.
L’altra rise. - Cosa fai con quei picchetti?
- Lgni gnsto signsgntemangndo, gno? - ne sputacchiò uno per terra.
Louis le arrivò alle spalle, cogliendola di sorpresa. - Buon pomeriggio, donzelle! Vi trovo impegnate nei vostri affari?
Helena gli fece un cenno di saluto con la mano. - La donzella qui - indicò la ragazza dai capelli scombinati. - potrebbe prenderci a martellate da un momento all’altro.
- Oh, perfetto. - borbottò l’altro.
Nel frattempo, Charly si era messa a sistemare ciò che teneva in bocca, dandogli delle forti martellate rischiando di rompersi le dita.
Louis la seguì. - Ehm... Charly?
- Sssh, non vedi che sto lavorando ?
- Sì, ma...
- Aspetta, Louis.
- Charly...
- Un attimo!
- Charly!
- No.
Lui la scosse per le spalle. - Charly! I picchetti non vanno lì.
- Oh. - lei scrollò le spalle. - In effetti non mi sembrava che ci stessero molto bene.
Lui rise. - Tu dici? Avanti, toglili, prima che arrivi Peter.
- Ma allora dove vanno questi maledetti cosi?
La voce di Wendy li ridestò. - Ragazzi, forza così! Sono già le quattro e mezzo, siete a buon punto in fondo. Forza, manca poco al tramonto!


 


Foglie secche.


SCUSATEMI.

Apro questo angolino con un gigantesco segno di scusa verso tutti i lettori della storia.
La vostra Dreammy è una stupida che non riesce mai a connettersi, né tantomeno ad aggiornare. :c
Mi perdonerete, vero?
Sono carina e coccolosa. :3
Io e beastly speriamo che il capitolo vi piaciucchi(?)
Vi lasciamo con una domanda: Qual è la coppia del Midnight Camp che preferite?
Chi è che shippate?
Lasciateci un commentino con la vostra risposta. :3
Per qualsiasi dubbio, siamo sempre qui.
Alla prossima!

~ Dreammy e beastly.

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