Country heart

di MissPatty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** I. Bluebird Cafe ***
Capitolo 3: *** Bella Swan ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


"Tra dieci minuti sei in scena Bella!" La voce oltre la porta del mio camerino mi riportó alla realtà. I lineamenti riflessi allo specchio non erano più quelli di una ragazzina, ma di una donna. Non potevo commettere di nuovo gli stessi errori. Presi un profondo respiro, mi alzai dalla sedia ed uscii fuori nel corridoio.Lungo era il percorso per arrivare al palcoscenico, come lunga era stata la strada che mi aveva riportata qui, in questo teatro, a cantare di nuovo insieme ad Edward!

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Capitolo 2
*** I. Bluebird Cafe ***


Epov
2002 - Nashville
 
«Cullen la tua pausa sigaretta è finita da cinque minuti» buttai il mozzicone sull’asfalto e lo schiacciai con la punta dello stivale. Erano ormai tre settimane che lavoravo come tuttofare al Bluebird Cafe, unico tempio della musica country nel Tennessee. I migliori si erano esibiti lì, Kathy Mattea, Kenny Rogers, Garth Brooks, Renée Dwyer ed altre mille stelle del firmamento musicale del country. Fina dall’inizio la mia speranza era quella di poter suonare qualcuno dei miei pezzi, poter far sentire la mia musica, e l’unica possibilità era entrare in qualsiasi modo nell’entourage del locale. Mia sorella Alice era riuscita finalmente ad organizzarmi un colloquio con Carlisle Kurland, proprietario e gestore  dello stesso. Quello che serviva ora al locale era un tuttofare, non un cantante, ma per ora a me stava bene; avrei guadagnato qualcosa nell’attesa di un posto libero in scaletta. L’occasione sarebbe arrivata, ma per ora non era ancora successo nulla.
Rientrai nel locale e iniziai ad asciugare dei bicchieri dietro il bancone. Jasper stava sistemando gli amplificatori. Osservavo quel piccolo palco come fosse stata acqua nel deserto, l’unico mio desiderio era poter portare la mia voce, la voce che le mie canzoni contenevano, alle orecchie di tutti, o almeno di quelli che frequentavano il cafe.
« Cullen, posa quel bicchiere e vieni a darmi una mano.» mi diressi verso di lui e inizia a spostare insieme a lui la cassa.
« Chi è di turno stasera?» gli chiesi.
« Isabella Swan, è la sua prima serata, l’uccellino spiccherà il primo volo in pubblico!»
« Cosa? Pensavo che non ci fosse spazio per le nuove proposte? Carlisle mi aveva detto che non c’era un buco vuoto per almeno tre mesi?»
« Cullen, quando capirai che non devi fidarti di tutto quello che dice il signor Kurland... poi l’uccellino in questione è accompagnata da un’aquila del country!» continuai ad osservarlo.
« Edward Isabella Swan non è altro che Isabella Dwyer, figlia della regina Réne Dwyer!»
« Cosaaa?» mi portai un mano tra i capelli, ero così frustrato « Quindi Miss Cognome Importante arriva qui, come se niente fosse e ha un posto in scaletta? Sa almeno tenere un chitarra in mano?»
« Miss Cognome Importante, suona dall’età di tre anni!» disse una voce femminile alle mie spalle. Mi girai lentamente, consapevole di aver fatto una figuraccia, ma troppo infuriato per ammetterlo. Osservai la ragazza che mi ritrovai di fronte, la prima cosa che notai furono le lunghe ed affusolate gambe che spuntavano da una corta gonna di jeans, capelli castani e un viso tondo dove ad attirare la mia attenzione c’erano due grandissimi occhi color nocciola. La mia rabbia cresceva sempre di più, non solo il suo destino le aveva riservato una mamma famosa pronta ad aprirle tutte le porte, ma anche un corpo da favola.
« Sono Isabella Swan, avevo programmato un soundceck per le cinque» si rivolse a Jasper come se la mia presenza lì non fosse percepibile « Controlla sulla tua lista, e casomai non dovessi trovare il mio nome puoi sempre cercare “ Miss Cognome Importante”» disse quelle ultime parole guardandomi dritto negli occhi, con aria di sfida. Questo suo atteggiamento confermò solo quello che già pensavo: Isabella Swan era una principessina abituata ad avere tutto e subito. Si preparava una lunga serata per me.
 
Alle nove e mezza il locale era ormai stracolmo di persone e a me sembrava di aver lavorato già dodici ore. Avevo scaricato e caricato casse di birre e atre bevande per tutto il pomeriggio e ciò aveva giocato a sfavore della mia schiena, la cosa positiva però era stata la possibilità di stare fuori dal locale per il soundceck di Miss Perfettina. Ero ancora dietro al bancone quando Carlisle salì sul piccolo palco.
« Salve a tutti, come ve la passate gente? Stasera vi propongo una nuova artista, so che sicuramente scalderà i vostri cuori con la sua voce»  a quelle parole mi scappò un risolino, poteva esserci situazione più patetica di questa « diamo il benvenuto a Isabella Swan!»
Salì sul palco, si sedette sullo sgabello e impugnata la sua chitarra iniziò a suonare. Riconobbi dalle prime note che si trattava di Two Black Cadillacs di Carrie Underwood. Mi venne da ridere. Mi sentivo preso in giro. Lei che aveva l’opportunità di salire sul palco non cantava nemmeno una sua canzone. Dovevo ammetterlo, aveva una gran voce ma in questo campo non era l’unica cosa da avere. La platea si riscaldava pezzo dopo pezzo. Sulle note di Good Girl, iniziò il delirio, Isabella posò la chitarra e accompagnata da alcuni ragazzi della band iniziò ad incitare il pubblico ballando a sua volta. Dall’altro lato del locale Jasper attirò la mia attenzione emettendo un fischio e indicando con gli occhi il palco, il suo sguardo non lasciava niente da intendere, e ciò era chiaro a tutti gli uomini presenti quella sera al Bluebird: Isabella Swan sul palco che ballava era un vero schianto. Risi passandomi una mano tra i capelli e decisi di andare nel retro, sicuramente c’era qualcosa da fare, nel locale il lavoro non mancava mai.
 
Ero ancora nel retro quando sentii gli ultimi applausi e Isabella ringraziare il pubblico. Continuai a spuntare le caselle della lista degli ordini settimanali, quando la porta si aprì e Carlisle entrò nel magazzino.
« Eccoti dove eri finito Cullen, ti porti avanti col lavoro, mi piaci ragazzo!» trattenni la mia risata sarcastica, dopotutto lui era per sempre l’uomo da cui dipendeva la mia carriera, era lui a dover dare l’ok ad una mia ipotetica performance. Il problema è che ero troppo testardo, come ribadiva spesso mia sorella, e anche in quell’occasione lo dimostrai.
« Pensavo che non ci fosse possibilità di inserire delle nuove proposte nel palinsesto per almeno tre mesi?»
« L’essere fiscali non appartiene al modo d’essere del Bluebird Cafe…»
« Ho capito Carlisle, c’è sempre l’eccezione alla regola, soprattutto se l’eccezione è la figlia di Renée Dwyer!»  dissi con finta aria rassegnata. Carlisle mi guardò sorridendo, sembrava stesse guardando un bambino.
« Ragazzo, la tua occasione di cantare al Bluebird arriverà quando io lo dirò, non mi piace questo tuo tono d’accusa. E poi hai visto le gambe di quella ragazzina?» con queste parole se ne andò.
 Il mio umore non era certo migliorato dopo questo scambio di battute, e la situazione non sarebbe migliorata presto. Rientrai nel locale ed aiutai Jasper a riordinare casse e altri accessori di scena. Finalmente dopo aver sistemato i tavoli per il giorno seguente arrivò il mio momento di timbrare il cartellino ed andare a casa. Mi fermai sul retro a fumare una sigaretta, Alice odiava la puzza di fumo in casa, ed essendo un suo ospite non volevo disturbarla più del dovuto.
Appoggiato alla parete del vicolo poco illuminato, accesi la sigaretta. Dopo pochi minuti, sentii la pesante porta di metallo che portava al locale aprirsi. Non mi voltai a vedere chi fosse e continuai a fumare.
« Allora pensi ancora che non sappia né suonare né cantare?» mi colpì sentire la sua voce pensavo già fosse andata via.
« La principessina sta ancora aspettando la sua carrozza?» non sapevo perché, ma non riuscivo a trattenere la mia rabbia nei suoi confronti, Isabella Swan mi aveva tolto l’occasione di cantare stasera.
« Ti ho fatto una domanda, cosa ne pensi della mia esibizione?» si stava innervosendo e ciò mi divertiva.
« Ne ho viste di migliori.» risposi aspirando dalla mia sigaretta, senza guardarla.
« Il pubblico però era molto coinvolto e divertito dalla mia perfomance…»
« E’ facile coinvolgere il pubblico con le canzoni degli altri!» avevo colpito sul vivo con quelle parole. La mano di lei che portava la chitarra si strinse forte attorno alla maniglia fino a farne diventare le nocche bianche. Mi sentivo soddisfatto di averla fatta arrabbiare in questo modo. Buttai ciò che rimaneva della mia sigaretta e mi incamminai lasciandola sola con la sua rabbia.

 
 
 
 
Nota dell’autore
Ciao a tutti, ringrazio immensamente chi dopo aver letto il prologo ha inserito la mia storia tra quelle seguite e chi ha anche lasciato una recensione. In un momento di stallo per le altre mie storie, mi è venuta in mente questa idea e ho deciso di provarci. Spero vi piacerà l’evolversi della storia. Cercherò di aggiornare almeno una volta ogni due settimane. Il prossimo capitolo sarà in pov Bella, capiremo un po’ chi è Miss Cognome Importante. Vi aspetto alla prossima e mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate.

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Capitolo 3
*** Bella Swan ***


Bpov
2002 – Nashville
 
 
Ero ancora nel vicolo deserto dietro il Bluebird Cafe. Come osava uno stupido tuttofare cosa ne poteva capire di musica e buone esibizioni. E’ vero, le canzoni che avevo cantato quella sera non erano le mie, ma chi ci aveva messo la voce e la faccia ero io. Il suono del clacson della macchina di Sam mi distrasse dal mio vortice di pensieri. Respirai profondamente e mi diressi verso la macchina. Posai la chitarra sul sedile per poi sprofondarle accanto.
« Signorina Bella è stata fantastica sul palco!»
« Grazie Sam. Sei riuscito a vedere tutto lo spettacolo?»
« Certo signorina, non me lo sarei mai perso. Ha catturato tutti con quella sua bella vocina!» Sospirai sorridendo. Mi sporsi in avanti e da dietro il sediolino di guida lo abbraccia, stringendoli le braccia al collo.
«Sammy, Sammy cosa farei senza di te!» Sam lavorava per mia madre sin prima della mia nascita. Nella mia vita era sempre stato presente, in ogni momento potevo sempre contare su di lui. Aveva colmato la mancanza di una figura paterna. La mancanza di mio padre, l’unica cosa che la fama e la ricchezza di mia madre non avevano mai potuto colmare. Dal canto suo, mia madre, non aveva mai realmente accettato  il suo ruolo di genitore. Per Renée Dwyre esisteva solo la sua carriera, avere una bambina da accudire non rientrava tra le sue priorità. La morte di mio padre dopo pochi mesi dalla mia nascita, riconfermò solo ciò che già rappresentavo per lei: un problema.  La sua perenne assenza dalla mia vita ne era una diretta  conseguenza. Il magnifico quadretto madre figlia che la stampa disegnava, era un enorme falsità. Vedevo mia madre solo quando la mia presenza era necessaria per pubblicità. Fin da piccolissima, le uniche persone che si occupavano di me erano Sam e sua moglie Sue. Le parole del tuttofare, risuonavano ancora nella mia testa. Sapevo benissimo quello che gli altri pensavano di me, mi consideravano tutti una piccola privilegiata che nella vita aveva tutto servito su un piatto d’argento, che il solo nome di mia madre apriva per me tutte le porte. In realtà da quella donna non avevo mai ricevuto nemmeno una carezza, l’unica testimonianza della sua mternità nella mia vita erano la mia casa e il conto in banca. Il suono del telefono mi fece saltare, presi il cellulare dalla borsa e vidi lo schermo illuminarsi con il nome di Angela.
« Dimmi che li hai stesi tutti al Bluebird?» sorrisi, ma rimasi in silenzio « Bella? Sei ancora arrabbiata con me? Sai che non potevo assolutamente mancare alla cena a casa di mio padre…cavolo di tutte le sere che potevi esibirti proprio…» iniziai a ridere, era tipico della mia migliore amica partire in quarta quando era in difficoltà.
« Angie, calmati… non sono più arrabbiata con te…»
« Giuro che la prossima volta ci sarò, mio padre potrà inviare a cena anche lo stesso presidente degli Stati Uniti! Non mancherò alla prossima esibizione…»
« Non penso ci sarà un’altra esibizione.»
« Cosa? Non è andata bene?»
« E’ andata come al solito, la fama di mia mamma mi ha preceduta anche lì! Lo staff mi odia, Carlisle vuole farmi esibire solo perché sono la figlia di Renée e non so nemmeno se il pubblico applaudiva realmente  me o le mie gambe, la gonna che mi hai fatto comprare era troppo corta!» finii con tono piagnucolante.
« Bella quante volte dobbiamo ripetere lo stesso discorso? Vivi la tua vita fregandotene di chi è tua madre, e se il suo nome riesce a spianarti la strada per arrivare a realizzare il tuo sogno è tutto di guadagnato, fregatene dei commenti stupidi di persone che non ne sanno niente della tua vita!»
« Un tuttofare mi ha anche aspettato fuori dopo lo show per dirmi che non valgo niente…»
« Bella smettila immediatamente di fare la piccola principessina piangente, che  ne può sapere un tuttofare di musica!» sbuffai, Angela mi conosceva fin troppo bene. Amiche fin dall’asilo, avevamo frequentato le scuole più prestigiose di Nashville, lei figlia di ricchi possidenti ed io la figlia della star nazionale, ci eravamo sempre tenute lontano da quell’alta società spocchiosa e vana che il nostro status voleva frequentassimo. Il nostro rapporto era quello di due sorelle.
« Sai cosa faremo domani Bella?»
« Angie lo sai che le tue idee mi fanno paura…»
« Domani sera, ci facciamo belle e ne andiamo a dire quattro a quello stupido tuttofare!»
« Ci sono per la prima parte della tua idea, ci vediamo domani!»
« Passo da te in prima serata…dici a Sue che è liberissima di preparare per cena il suo pollo fritto!»
Ridendo terminai la chiamata e sprofondai nel sedile di pelle.
 
 
Il solo ticchettio dell’orologio a pendolo riempiva il silenzio nella sala da pranzo. Continuavo a spostare le verdure da una parte all’altra del piatto con la forchetta.
« Quindi Miss Cognome Importante arriva qui, come se niente fosse e ha un posto in scaletta? Sa almeno tenere un chitarra in mano?»
Le parole che avevo sentito quel pomeriggio risuonavano ancora nella mia testa.
« E’ facile coinvolgere il pubblico con le canzoni degli altri!»
Gli occhi verdi pieni di disprezzo del tuttofare continuavano ad apparirmi davanti. Sapevo che ci sarebbero state delle reazioni del genere, eppure non riuscivo a  farmele scivolare di dosso.
« Signorina la cena non è di suo gradimento?» alzai la testa sorridendo
« Sue la cena è squisita, è solo che non ho molta fame…»
« Sam mi ha detto che è stata fantastica questa sera allo show!»
« Sam non è proprio quello che si chiama un giudice equo…è stato facile conquistare il pubblico con le canzoni degli altri, non è stata una mia bravura!»
« Oh signorina chi le ha messo queste idee in testa, ci vuole coraggio a salire su un palco…» mi alzai e  le andai incontro abbracciandola, era sempre rassicurante ritrovarmi tra le sue braccia « Sue sa cosa serve alla sua principessa…» disse accarezzandomi i capelli in modo amorevole, mi allontanai leggermente per guardarla negli occhi con curiosità « Ho appena sfornato dei biscotti al cioccolato, i suoi preferiti!»
« Oh Sue cosa farei senza di te!» e tornai ad abbracciarla.
 
 
 
« Bella ti decidi ad uscire da quel bagno?»
Angela era davanti allo specchio che ritoccava il suo mascara.
« Non capisco come tu faccia a farmi indossare queste cose» mi diressi verso di lei cercando allo stesso tempo si far arrivare più in basso il mio vestito.
« Un giorno mi ringrazierai!» mi disse facendomi l’occhiolino attraverso lo specchio « Allora cosa sappiamo di questo tuttofare che dobbiamo annientare?»
« Oltre il fatto che mi odia… assolutamente nulla!»
« Almeno è carino?» la guardai, fino a quel momento non avevo nemmeno pensato al suo aspetto fisico, come un treno ad alta velocità il suo aspetto mi tornò alla mente; le sue larghe spalle, i capelli in un perfetto disordine e i suoi occhi di un verde profondissimo « Oh non ci posso credere, principessa Bella è arrossita!» Abbassai lo sguardo sul lucidalabbra che avevo tra le mani « Signori e Signore la serata si fa interessante. Ora andiamo non abbiamo tempo da perdere.»
 

 
 
 
 
 
 
Note dell’autore:
Lo so sono mesi che non aggiorno, ma ho avuto molto da fare, ma non preoccupatevi non abbandonerò la storia. Ringrazio chi leggerà questo capitolo e se vi va potete lasciarmi un messaggio su cos ne pensate a riguardo! Alla prossima MissPatty

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