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Lista capitoli: Capitolo 1: *** capitolo 1: l'incontro *** Capitolo 2: *** capitolo 2: le quattro ave marie *** Capitolo 3: *** capitolo 3: la puntata *** Capitolo 4: *** capitolo 4: danza del ventre *** Capitolo 5: *** capitolo 5: pop-corn *** Capitolo 6: *** capitolo 6: momenti paradisiaci *** Capitolo 7: *** capitolo 7: cornettaro *** Capitolo 8: *** capitolo 8: la pace dei sensi *** Capitolo 9: *** capitolo 9: Gusti ubriaco *** Capitolo 10: *** capitolo 10: annebbiati dal piacere *** Capitolo 11: *** capitolo 11: in discoteca *** Capitolo 12: *** capitolo 12: fammi entrare *** Capitolo 13: *** capitolo 13: Sir Cupido, Dottoressa Stranamore e Lady Love *** Capitolo 14: *** capitolo 14: una favola privata *** Capitolo 15: *** capitolo 15: lontano ***
-YOU HAVE A NEW MESSAGE!-
Questa era la classica voce elettronica che mi avvisava di un
nuovo
messaggio nella posta.
Aprii la finestra e vidi che era Carlo.. -evvai
altri soldini in arrivo!-è il
mio primo pensiero.
Carlo era un ragazzo che avevo conosciuto tramite il mio fratellone.
Lavorava in una rete satellitare come presentatore e ogni tanto mi
chiamava per
rimediargli del pubblico per la trasmissione, soprattutto se
c’erano ospiti e
premi. Questo per me e miei amici significava stare davanti le
telecamere col
solito gadgettino del
vip di turno: ciò equivaleva a
una grande figura di merda
con gli amici, ma in
compenso avevamo qualche soldo in più da sperperare. Quindi
andava più che bene!
Comunque mi chiese se quel pomeriggio alle 16 sarei potuta andare al
solito
studio con qualche amico/a, perché non aveva trovato nessuno
e aveva bisogno di
ragazzi.
Iniziai a contattare i miei amici e alla fine eravamo una decina: io,
Serena,
Silvia, Elisa, Andrea, Luca, Francesca, Valerio, Claudia e Diego.
Nel mentre che ci dirigevamo allo studio mandai unsms a Carlo per sapere
quali sarebbero stati gli ospiti di
quel giorno, visto che nella mail non ne aveva fatto parola.
Arrivammo che ancora non ebbi ricevuto alcuna risposta..-
vabbè,
sarà una sorpresa!-pensai
Entrammo nella sede della rete televisiva, salutammo il portiere e
ognuno prese
il proprio pass personale. Fatto questo, fummo travolti da Simona, la
truccatrice, che ci trascinò con sé per farci
sistemare e spedirci nello studio..
-Simo, ma che hai fatto oggi?ti vedo sconvoltissima.–
le chiesi notando il suo stato di agitazione alle stelle
-Già,non
ti avevo mai vista così..- disse Silvia la quale era della mia stessa
opinione
-Macchè..io
la vedo bellissima-
riabbatté Luca e cercando di provarci con la truccatrice le
chiese
anche il numero di telefono sul quale chiamarla.
-Luca,no!-
ovviamente
Simona tagliò corto con lui e si concentrò su noi
ragazze- comunque
sto così perché sono stata finora a
truccare la diva di turno………miiiiiii,c’ho messo 2
ore
fra trucco e capelli! sono esausta! non gli andava mai bene niente!
..”no,ho i
capelli un po’ sgonfi”..”ripassami la
matita che sennò poi si leva!”..”e se
poi
mi cola il mascara?”…non ho mai lavorato tanto su
un'unica persona!!!!!!!!-
La guardammo tutti allibiti e poi scoppiammo a ridere. -ma chi è sta diva??
– le chiese Francesca, trattenendo a fatiche le risate
-Va di
là e vedi..io non voglio neanche sentire
più il nome di questa “diva”!!
ringraziando dio ho finito il mio lavoro per oggi!- concluse mentre
finiva di passarci un po’ di fard in volto.
E così
facemmo: entrammo nel
solito studio assegnato al programma di Carlo.. Che fastidio! I fari erano
tutti
accesi e mi sparavano addosso la loro luce. Cercai di pararmi subito
gli occhi
per fare in modo di non rimanere accecata da tanto bagliore, ma
continuando a
camminare senza vedere dove mi dirigevo alla fine andai a sbattere
contro qualcuno..
-Oddio, scusami! È che
sono appena
entrata e le luci così forti mi hanno letteralmente accecata! Scusami!!- cercai
subito
di porre rimedio all’improvviso scontro con chiunque mi fosse
capitato a tiro.
Ma mi sentii rispondere da una voce maschile molto
pacata-ehm..sorry?
I don’t speakitalian!
Pensai che fosse una cosa molto strana, soprattutto per il fatto che in
quei
pochi secondi di lucidità mentale mi ero convinta di essermi
scontrata con una
ragazza. L’impatto non era stato
troppo duro, come invece succedeva quando pogavo
con
i miei amici ai
concerti.
Tolsi la mano che mi copriva gli occhi cercando di vedere chi era il
possessore
di questa voce curiosa.
Alzai la testa e trovai
due occhi nocciola che mi
scrutavano come facevo io con i suoi, una montagna di capelli, esattamente dei dread biondi
nascosti da una fascia sulla
fronte e da un capello con visiera, e infine delle labbra carnose con
un piercing
all’angolo del labbro inferiore.
Bella visione! Cazzo! Trasalii
sgranando
le pupille appena mi resi conto che di fronte avevo il
chitarrista dei Tokio hotel! Sono la solita idiota
che fa mille figure di merda
davanti chiunque…ora anche davanti a un famoso
musicista, pensai. Mi ripresi
dallo
shock e decisi di presentarmi
in inglese.
-Ehm..ecco.. ti stavo chiedendo scusa per esserti
venuta addosso perché avevo le luci sparate negli occhi e
non ti ho visto!
– gli dissi incespicando un po’ nella pronuncia per
l’imbarazzo
-Ah ok!tranquilla, tuttook! Stai bene
ora?- anche lui si
rivolse in inglese, però con un
accento tedesco ben marcato
-yes!- annuì con la testa
ancora piena di
vergogna davanti a quel
ragazzo
-Comunque..
piacere, io sono Tom- allungando
il braccio e porgendomi la sua mano ben aperta
e mostrandomi un magnifico sorriso a 32 denti. Ottimo biglietto da
visita
direi!
- Piacere mio! Io sono Lalu –
e feci unomega sorrisone,subito
ricambiando il suo, ancora più dolce di prima-Scusami ancora, ma ero entrata a cercare Carlo, il
presentatore del
programma, per chiedergli chi fossero gli ospiti di oggi, ma penso di
averlo
già capito..- -Uh. Quindi
mi hai riconosciuto e sai chi sono- sbiascicò sbuffando- E io che
volevo
conoscerti facendomi passare per un semplice ragazzo del
pubblico…
- sorrise ancora, stavolta un qualcosa di malizioso trasparì
dal suo volto - Tu che cosa??-
ma come se ne usciva? Ovvio che sapevo chi fosse,
ma soprattuto..-che volevi fare te??????-
chiesi alzando leggermente il
volume della
mia voce
- Beh che hai da essere così sorpresa! Volevo essere
gentile!- sorrise
ammiccando- Non capire male però! Mi piacerebbe
conoscerti meglio.. ti
sei arrabbiata per quel
che ho detto?-aveva interpretato decisamente
male l’aumento del mio tono
di prima. - no…figurati! È
che non me lo aspettavo, benché meno da uno come te!-
risposi sincera e alquanto divertita dalla situazione che si stava
creando. -cioè?-chiese dunniosofacendo il finto offeso. No!! Ora sei tu che capisci
male però..non ti sto offendendo, ma sai i musicisti hanno
la fama di provarci sempre con la prima bella ragazza che incontrano
solo per
divertirsi e via…non pensavo che ce ne fosse qualcuno
interessato solo alla
conoscenza..
ecco,
mi sembra strano che tu dica così!- eh che cavolo,
o ero io a non farmi
capire o era lui che traduceva male quel che gli dicevo - Mai
dire
mai!- un sorriso
sornione gli occupò la bocca- intanto
iniziamo a conoscerci.. poi c’è sempre tempo per
fare altro!- concluse mostrando
un viso da furbetto da prendere tutto a
schiaffi. Troppo tenero
però da non trattenere le risate e trascinarmi dietro anche
le sue.
Intanto i miei amici mi avevano lasciato lì
a
chiacchierare e si stavano già sistemando sui vari divanetti
per il pubblico,
quando iniziarono a chiamarmi.
- ok ragazzi arrivo
arrivo!-urlai
verso di loro e girandomi verso di Tom-
Comunque sei molto simpatico! Ora però devo andare dai miei
amici, sennò Carlo
mi caccia via a pedate…- battutona eh! Quando ero nervosa me ne uscivo con
delle frasi improbabili come quella. Lo salutai in fretta agitando la
mano e mi
girai verso gli altri -E no,
aspetta!- mi
trattenne con quella stessa mano con la quale lo stavo salutando- fammi
capire:
tu come mai sei qua?-
- devo fare il pubblico con i
miei
amici –
traduzione: devo fare le figure di merda
davanti le telecamere, oltre che con te.
- Ok. Capito. Allora ci
rivediamo alla fine del programma?
– voleva rivedermi?!?
Dall’insistenza con cui mi guardava, pensai di sì.
- Uh! Beh-
rimasi
ancora un po’ incredula a quella domanda - se vuoi,
si! Non
sono io la star che deve fuggire sempre dai fan..-
altra battuta
improbabile che mi uscì per l’imbarazzo.
Rise divertito dall’idiozia della mia battuta-No, dai, seriamente! Non andartene senza avermi
salutato! – scrutandomi
serio negli occhi-ok?- e mi salutò.
Io ricambiai attonita e ci incamminammo verso due direzioni opposte: lui verso il centro,
raggiungendo il resto del gruppo; io
verso i miei amici, i quali appena mi avvicinai mi tirarono a
sè sui divanetti
e mi chiesero dell’accaduto. Io spiegai del fortunato
scontro, che avevano già
notato, e della chiacchierata
surreale
che ebbi con Tom.
L’unica che commentò fu Serena. - Allora
lo avevo riconosciuto!!!!-
rise di gusto e poi urlò -PAGARE GRAZIE!!-porgendo la
sua manina verso Francesca e
Silvia, le quali prima si scambiarono un triste sguardo e poi diedero i
soldi
alla ormai raggiante fanciulla. - Cavolo! Pensavo non fossero i
Tokio
hotel..non ho visto il
cantante darkettone coi
capelli fulminati!
– sbraitò Francesca cercando di difendere ancora e
inutilmente la propria
parte. - ma come no?!
Il mio adorato Billino è lì che si fissa di
fronte a quella parete a specchio!-
rispose
Serena facendo notare l’ovvietà all’amica -mi sa che è lui la diva della quale
parlava
prima Simo!- Silvia
scoppiò a
ridere coinvolgendo tutto il gruppo, non pensando più alla
scommessa persa ma
solo a divertirsi.
Capitolo 2 *** capitolo 2: le quattro ave marie ***
Mi
sono
scordata di dire che questa ff
si basa su un mio
sogno…..ok, lo so che mi
devo fare meno canne! sennò
altro che fan fiction, mi
sogno proprio la divina commedia in versione tossica!! XD Intanto
finché posso aggiorno rapidamente, poi più in
là dovrò fare la studentessa alle
prese con gli esami! Comunque
volevo
precisare che il racconto inizia nel periodo in cui i tokio hotel
dovevano
ancora prender piede in Italia..all’incirca
2 anni fa! Per il resto,
ricordate che è tutto
inventato e che questa è storia dal tono leggero e senza
nessuna pretesa. Al
massimo quella di far passare qualche minuto leggendo qualcosa. Spero
piaccia! Ps.
Ringrazio
Crycry82 per aver recensito: chiaro che era la
Bill ‘la
diva’
in questione!;) kiss. buona
lettura!
Capitolo
2: le quattro ave marie
Ora
ci eravamo tutti seduti. Toccava
solo sapere chi era la vittima sacrificale per mostrare i gadget dei
Tokio
hotel. Neanche
il tempo di pensarci su due secondi che già Carlo si stava
avvicinando con fare
per nulla rassicurante.. -Ciao
ragazzi!!!
finalmente siete arrivati! tuttook?-ognuno
di noi annuì -bene! Sono contento…vi
ho chiamati perché questo gruppo è ancora poco
conosciuto in italia e
perciò non ho potuto contattare il fanclub…in
compenso essendo loro dei ragazzi, ho pensato a
voi! Siete sempre
gentili quando venite qua! ..Semmai
scambiateci due chiacchiere per farli ambientare e
tranquillizzare…non parlano italiano,ma oltre al tedesco
credo se la cavino con
l’inglese!- cercando
di mantenere un tono professionale anche con noi
che lo conoscevamo da tempo - come
poco conosciuti??!non sai delle orde di fan che
li seguono ovunque???- chiese
Serena, mostrando al
presentatore quanto fosse stupita con una chiara alzata di sopraciglie -si tipo
te!!!?- ribeccò
Andrea scoppiando a ridere di gusto -zitto
te che ti eri anche innamorato
di Bill!!- la
ragazza ammutolì subito l’amico - ma noooooooo…e
poi mi piaceva solo perché lo credevo una ragazza!!!!!-disse
abbattuto e sconsolato, provocando le risa di tutto il gruppo di amici. -povero
cucciolo! Della
serie ‘basta che ci assomiglia’
e per te va bene
chiunque!- Claudia fece finta di consolarlo, ma in
realtà andò vicino al ragazzo solo per canzonarlo
con maggiore efficacia. -si vabbè, ma
non sono gay….lui è un ragazzo, quindi finitela di
prendermi per il culo!- sbraitò
alla fine Andrea, cercando di scollarsi di dosso l’amica
in preda alle risate.Claudia fu
contagiosa che tutto il gruppo si mise a ridere..tutti tranne Andrea
che rimase
leggermente stizzito dal fatto - okok.
Seri. Torniamo a noi. Carlo, grazie per averci
chiamato! ma senti un
po’: stavolta a chi tocca
mostrare i premi?- come al
solito ero io che mi facevo
carico della serietà del gruppo di scansafatiche e
fannulloni che avevo come
amici -ah
brava! Qui
ti volevo. Visto che loro
sono 4 bei ragazzi… direi che ci vogliono 4 belle ragazze! Non
solamenteuna- i
suoi occhi iniziarono a brillare come quando sai di avere avuto
un’idea geniale.
Sembrava avere uno sguardo quasi terrificante per quanto sembrava
carico di
gioia- Perciò: Tu,Silvia,Francesca
e
Serena venite con me. Prendete i cuscini con le facce dei tokio hotel,
le
magliette autografate e
vi mettete in mezzo a loro
con un bel sorriso stampato in faccia!- ad una ad una ci
prese e ci spinse
verso la parte dello studio adibito a salotto per le interviste con gli
ospiti -
perché noi quattro?- cercai
invano di sviare un’ennesima figura di merda. -Hai
pure da chiedere? Ma vi
siete viste?! Tu sei la
solita zeccaccia: tutta larga e ci prendi con lo stile del chitarrista.
Sere, tutta in nero e piccola
com’è, accoppiata al cantante
farà colpo. Silvia è la solita metallara e da
quanto so anche il batterista lo
è. Fra è sempre straprecisa nel suo English style e
con i capelli a posto, e ce la vedevo bene vicino al bassista!..mi
sa che è fissato con la piastra anche lui!!- si
lasciò sfuggire una piccola risata simile a un ghigno e ci
lasciò lì, in mezzo
alla sala senza sapere cosa fare - ok.
Come vuoi capo- era
tanto per dire, perché ormai Carlo
si era allontanato preso dalle ultime questioni da risolvere prima
dell’imminente
inizio della puntata
Così solo
noi, ora tanto simili alle 4 ave marie,
ci dirigemmo a prendere i gadget dall’assistente di
produzione, il quale, dopo averci consegnato i rispettivi oggetti , ci
posizionò singolarmente in mezzo al gruppo tedesco sul
divano rosso del
salottino. Pensai
che dalle loro facce anche i ragazzi siano sorpresi
dalla situazione quanto lo fummo noi ragazze, ma di sicuro ben
più compiaciuti.
Decisi poi di ispezionare nel dettaglio i gadget che avevo in mano e,
una volta
presa visione di cotanta raffinatezza, non potei trattenermi da una
fragorosa
risata, la quale però attiro l’attenzione degli
altri vicino a me.. - Ehm.. Scusate!- che figura di merda,
pensai- Avete visto che cuscini ci hanno appioppato??- cercai
di cambiare
discorso ridendo per giunta con una certa non chalance -e stai
facendo tutta questa confusione
per delle foto?- notai
un lieve tono di rabbia in Silvia- Ci hai
disturbato!- appunto -disturbato
a chi scusa?-le
chiesi
scocciata.Aveva forse iniziato a
parla col plurale maiestatis?! - A me
e a Gustav…-
eh
ovvio… sciocca io che glielo avevo chiesto! -Hi i’m Gustav!-facendo
ciao ciao
con la manina dietro Silvia, spuntò un ragazzo biondo dal
viso molto simpatico - si.
Lui. – e lo
indicò divertita- Stavamo
parlando dei Metallica visto che il qui presente biondino porta una
loro
maglietta..Ottimi gusti direi e eccellente base per instaurare una
conversazione! Quindi- disse lanciandomi uno sguardo più
che loquace, riferendosi alla
piacevole situazione che era riuscita ad
instaurare col ragazzo- girati e fai conversazione anche tu! Magari con quel rasta che ti sta
fissando il culo! – Finì in una breve risata e si mise
nuovamente a parlare con
Gustav -Chi
è, scusa, che mi fissa il culo????-urlo
girandomi istintivamente verso Tom
-Che cavolo fai te??- sferrandogli
contro la mia arma indagatrice e accusatrice, il mio indice puntato
dritto
dritto verso la sua faccia da schiaffi e il suo ghigno perennemente
malizioso -
What?- mi chiese con
faccia angelica e,
diciamolo, facendo parecchio il
paracu…paravento! - ok, ok.In english….-
presi in mano le redini della
faccenda, rassegnata a parlargli solo in inglese, dato che io non
sapevo il
tedesco e lui non sapeva l’italiano
[d’ora
in poi considerate i dialoghi con i Tokio hotel e le ragazze in inglese]
-che
c’è?- richiese
il ragazzo -mi
stavi guardando il culo?-
sbottai
con la mia consueta finezza -beh
prima mi sei parata davanti…ora
ammiravo il retro!- rispose
il rasta divertito, sia dai
miei modi garbati sia dal panorama che inconsapevolmente gli avevo
fatto
assistere -bella
questa, Tom!-
Fulminai
all’istante Bill che con quell’esclamazione aveva
interrotto il mio attacco al gemello. Il
cantante si accorse del mio sguardo incattivito e cercò di
difendersi e
rendersi immune dalla mia rabbia- ciao! io sono Bill…puro e
candido giovane nel fior fior
degli anni! non mi
uccidere!-
disse allungando la mano per presentarsi e facendo gli occhi cucciolosi nel tentativo di
evitare il suo assassinio. -no,
lei è mia amica! Non
ti farà del male, tesoruccio!
È
tutta scena..- era
arrivata Serena la paladina -ah, andiamo
bene!- sbuffai
rassegnata al mondo che mi circondava
- questi sono
addirittura a ‘tesoruccio’!
..Silvia
e Gustav chiacchierano
di gruppi metal da buoni 5
minuti..manca che Franci e Georg
si piastrino i capelli
a
vicendae facciamo bingo!
-mi giro verso di loro con ingenuo sorriso pensando alla
stramba situazione
appena accennata, ma rimango allibita. La
realtà
supera di ben 2-3 spanne la fantasia: Francesca stava facendo delle treccine a Georg, posizionatosi fra
le sue gambe tranquillo e beato come una bambinetta
che si fa pettinare i soffici capelli dalla mamma. A-S-S-U-R-D-O!!!!!!!!! -allora
fammi fare i calcoli: Georg
si sta facendo fare i capelli da Francesca,o così mi
pare si chiami la tua amica. Gustav
parla con Silvia.
Bill sta facendo il galletto con la fanciulla che lo ha salvato dai
tuoi
istinti omicidi….ok.
Ora mi spieghi perché tu stai
ancora lì in piedi e non ti siedi qui vicino a me dove ti
aveva indicato il
presentatore?- Tom
interruppe il mio stato catatonico al limite della crisi
di nervi, la quale passò all’istante quando lui mi
fissò in attesa di una mi
risposta, con uno sguardo pieno di sensualità e audacia - Mi ero alzata
per parlare con Silvia e sono rimasta shockata
dalla
versione di Fra parrucchiera- risposi
un po’ timorosa cercando di
scusarmi- e
comunque la fanciulla eroina di Bill è Serena o
almeno quel che ne rimane di lei sulla terra visto che sta in mezzo a
voi, ossia
il suo gruppo preferito!- conclusi mentre infine mi sedevo
accanto al rasta - E a
te? Piacciamo? Voglio
sentire la tua opinione..sono
curioso! Vediamo cosa ne
pensa una bella ragazza italiana di un
gruppo tedesco come noi -ammiccando e
gonfiando fiero il petto -Per me
siete un gruppo di ragazzi che
hanno avuto fortuna nel campo della musica.-risposisecca -Quindi
non ti piacciono le nostre
canzoni?- sembrava
un po’ deluso dalla mia risposta -
aspetta a fare conclusioni
affrettate! Ho detto che
avete avuto fortuna,
nient’altro. Comunque se proprio lo vuoi sapere, credo che,
per essere un
gruppo di ragazzi effettivamente giovani, abbiate un bel sound. Riprende molti generi musicali e
ricorda vari gruppi famosi
mischiati insieme con molta bravura. Sebbene i miei gusti musicali
siano totalmente differenti,
a volte capita di ascoltarvi …- e come
non farlo dopo che Serena mi aveva
fatto una testa tanta con le loro canzoni, penso fra me e me -Ma
dai?? Questa si
che è una sorpresa!- esclamò
entusiasta- da come
eri partita pensavo volessi
troncarci la carriera e portarci a lavorare nei campi!- rise
divertito-grazie per
una recensione così positiva! Fa
piacere sentire un giudizio oggettivo senza
l’accompagnamento degli urli delle fan
isteriche e infoiate
che ci ritroviamo ovunque..- -Come
sei cattivo! Meriteresti
delle frustare solo per questo!-gli
risposi ironica -Da te
tutte quello che vuoi, darlin!-
disse
con voce calda e impostata sfoderando
un sorriso disarmante Non
risposi. Ero troppo
turbata da quel che aveva detto,
da come lo aveva detto per farlo. -Sei
arrossita! Che carina!! Dai,
piccola, non fare così! Se
mi svieni tra le braccia,
stasera chi mi porta in giro per la città?- cercando
di riportarmi
alla realtà con una carezza sul viso e iniziando a fare
scherzosamente lo
sbruffone -Uno: non sto
per svenire. Due: abbassa la cresta galletto. Tre:
cosa
dovrei fare stasera io?- non mi
tornavano i conti… - beh,
visto che saremo
qui a Roma per un po’ a goderci una meritata vacanza, vorrei
proprio girarmi la
rinomata città eterna con un ottima compagnia: la tua!- era
ritornata quella voce calda e sensuale che già prima mi
aveva fatto sciogliere
l’anima -è
un invito a uscire allora?- eavvampai recependo ogni doppio senso
della proposta - claroque
si segnorita!!- annuì
sicuro e compiaciuto, sorridendo per il mio rossore - ok,va
bene. Se mi fai quel
sorrisone,
accetto, ma continuiamo a parlarne dopo la fine del programma:
c’è il
presentatore che si sta mettendo in posizione per iniziare!- affermai
risoluta, vedendo appunto Carlo mettersi davanti la
‘camera’ uno. -
Danke! Sono
contentissimo: passeremo una serata spettacolare! Te lo prometto!- ultimo
sguardo complice ed entrambi ci sedemmo più adeguatamente
sul divano in attesa
dell’inizio del programma.
Dietro di noi si accesero gli schermi
con un immagine
di repertorio dei Tokio hotel e iniziò la
sigla……………………3………………………………2…………………………………1……………………………… -Salve ragazzi oggi
siamo qui a “VOCI” per passare
un po’ di tempo con un nuovo gruppo che viene dalla Germania:
I TOKIO HOTEL!- la
voce allegra di Carlo risuonò per tutto lo studio. L’inquadratura
allora passò sul gruppo tedesco -We are..-iniziò
a dire il ragazzo dalla folta chioma nera dal sorriso smagliante,
seguito poi
in coro dal resto dei compagni-..Tokio Hotel! -ehhehe..che carini in
coro! Eccoli qua,
finalmente in Italia.Dopo
il grande successo in Germania, state esportando la
vostra musica al resto dell’’Europa e nonostante
non abbiate ancora spopolato,
so che avete già un piccolo seguito in ogni nazione!
Complimenti!- incalzò
subito il presentatore ricevendo i ringraziamenti
dai tedeschi- prego. Prima di iniziare l’intervista
a questi bei ragazzi,
prego la regia di mostrare i premi che abbiamo in regalo per le prime 4
persone
che chiameranno il numero sovrimpressione- continuò
poi indicando la mano
verso quello che doveva essere il basso del suo primo piano. Appunto a richiesta la camera
si spostò su Silvia che
sorridente esibiva la maglietta bianca autografata,
mentre Gustav accanto a
lei mostrava divertito il
cuscino con la sua foto. Poi fu il turno di Serena, la
quale indossava una
maglietta nera sempre autografata,
mentre teneva il
cuscino con la foto di Bill ponendolo strategicamente davanti al volto
del
cantante (creando la buffissima scena di una
cuscino
con capelli neri sparati come contorno!). Inquadrano anche Lalu mentre
faceva vedere una maglietta rossa autografata
e
Tom che reggeva il cuscino con la propria foto all’altezza
dei suoi gioielli di
famiglia, giusto per portarvi l’attenzione di
tutti…tanto per fare
il solito simpaticone. Ed infine Francesca con una canotta
grigia autografata e con in
mano il cuscino col la faccia del bassista,
il quale
invece indicava compiaciuto sia la ragazza che il cuscino. -ok.grazie
ragazze e grazie Tokio hotel! Dopo
la pubblicità
parleremo un po’ con il gruppo e regaleremo i premi!-
Carlo riprese in mano le redini della
puntata seguito poi da uno stacco
pubblicitario. Appena la
pubblicità iniziò, tutto lo studio
scoppiò
a ridere: sullo schermo stazionava l’immagine del cuscino con
la faccia di Bill
con dietro i suoi capelli da porcospino -Te lo avevo detto
che era un ottima idea! io
ci prendo sempre!-
esclamò soddisfatta Serena verso il cantante -già…sto
morendo dal ridere! -disse
sarcastico e un po’ stizzito
Bill
Intanto
iniziarono tutti a scherzare allegramente in
attesa
della ripresa del programma. I Tokio
Hotel parlarono
un po’ col pubblico presente e mooooooolto
con le
nostre 4 ave marie. Fra una chiacchiera e
l’altra nacquero delle simpatie
fra il gruppo e le ragazze, tanto dadecidere di
uscire tutti e otto insieme la sera stessa per girare la
Roma by
night. Giusto il tempo di accordarsi
che si riaccesero le
luci e ripartì il programma con la solita intervista con le
solite domande, i
soliti video e le solite immagini di repertorio, ma
d’altronde quella era la
via per il successo e in fin dei conti non sembrava così
logorante stare sui
dei divanetti e sorridere o rispondere a delle domande nonostante
fossero
talmente banali da far cadere le braccia! Dopo un
buona oretta di
ordinari discorsi su band per teenager & company, frammezzati
dai video del
gruppo musicale, la puntata fu conclusa e tutti poterono tornare a casa. I Tokio hotel rimasero sui
divanetti in attesa di
farsi togliere i microfoni e auricolari serviti
per l’intervista; le 4 ragazze li salutarono rapidamente con
la promessa di
arrivare puntuali al loro incontro serale, e poi scapparono
dai loro
amici rimasti invece nel pubblico durante tutta la puntata. -mh…quella
Lalu
mi intriga troppo. Cerca di
fare la fredda, ma stasera si scioglierà fra le possenti
braccia di Mc Tom! YO!-Sentenziò
il rasta appena le ragazze furono abbastanza lontane intrecciando
le
braccia e mostrando un volto che parlava chiaro riguardo alle
intenzioni per la
ragazza. - seh,
è arrivato
Casanova! Chi ti credi di essere?!-
incalzò
subito il gemello- o
in quale rapper fascinoso pieno di figone
ti stai
immedesimando??- continuò
con non
poca ironia e sarcasmo -Non è che ci crede. Ne è
convinto!- Gustav
continuò sulla stessa linea ironica di Bill- Secondo
me è la musica che si sente che gli fa male! Tieni, sentiti questo-e
allungò un cd verso Tom con fare saccente -me lo
ha appena dato Silvia.
È un cd misto di canzoni metal-rock-crossover.
Ci sono Metallica, Korn,
Sistem
of a down, FooFighters, Disturbed, Dream Theatre, Megadeath
e altri….questi
si che
sono Uomini, con l’iniziale maiuscola! Fatti una cultura e
vedi se non diventeraicoollike
me!- e una risata idiota
seguì
quell’ultima battuta altrettanto idiota. -Come te??????????- berciò il rasta
-tienitelo
pure il tuo cd! Io sono
già Sexy a livelli
imparagonabili, così di mio…non ho bisogno di
aiuto! E
stasera ve ne darò prova!
– sostenne poi fiero e gonfio
di sé. -Si, ma non fare il solito cazzaro!-
lo
ammonì poi Georg
-non creare casini! A me è
piaciuto passare del tempo con quelle ragazze e volendo
potremmo passarci
la vacanza..
– concluse allusivo. -Già,
è un’ottima idea!- lo appoggiò Bill- Mi sono rotolato per terra dal
ridere quando ti ho visto con
le treccine fatte da
Francesca!!!!.... Aspetta,avvicinati,
non te le sei sciolte tutte..- e si cimentò a
sciogliere l’ultima treccia rimasta fra
i perfettissimi (come
sempre) capelli del bassista-e poi ho l’impressione che ci sia un interesse
reciproco fra me e Serena: durante la puntata c’è
stato un gioco di sguardi a
dir poco eloquenti!-
terminò
soddisfatto e in una posa simile a quella assunta dal fratello poco
prima -ok.
Mi
sa che siamo stati tutti catturati dal dolce richiamo di
quelle 4
sirene! Stasera prevedo
molto movimento- concluse
dando un colpo di
anca e facendo l’occhiolino ai 3 amici, già
gasato e elettrizzato per la serata.
Il
gruppo fu interrotto dai loro discorsi
quando gli si
avvicinò quello che si rivelò il loro manager- bravi ragazzi!!! Siete stati molto simpatici,
disponibili, carini e..-continuando in coro il gruppo- …COCCOLOSI!!!!!!!!!
–scoppiarono tutti a ridere e fra una risata e
l’altra riuscirono a giustificandosi
- David ci dici sempre la stessa cosa- - Si, giusto! E infatti vi voglio premiare:
essendo questa l’ultima intervista
prima del vostro periodo di vacanza, ho riorganizzato le altre poche
che
avevate fra 2 settimane spostandole tutte d’un blocco
fra….
– esordì divertito- rullo di tamburi...
- e prendendo una pausa d’effetto mimando il gesto delle
bacchette- UN MESE! Sono o non sono il
miglior manager del mondo?
– chiese retorico e molto soddisfatto -Fra un mese??????????SSSSSSSSSSSiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii,sei
il migliore!
– i quattro ragazzi esultarono entusiasti
e stupiti -Grazie grazie! Il mazzo
di fiori con i ringraziamenti sentiti recapitatemelo in camerino XD!- disse
l’uomo atteggiandosi da star-Ah,poi volevo
avvertirvi che avete a
disposizione una macchina per tutto il tempo,ma ovviamente
potrà guidarla solo Georg,
l’unico con la patente! Credo vi sarà utile quando me ne
starò anche io a godermi la mia più che
meritata (grazie a voi pesti) vacanza! Non
preoccupatevi, io
resterò nei dintorni, ma cercatemi solo in caso
d’emergenza…- cercando
di avvertirli in tono autoritario-
insomma cercate di
fare i bravi
ragazzi!-continuò squadrandoli-o
almeno qualcosa di simile affinché voi, quattro adolescenti
in piena fase
ormonale e presi da ogni tipo di istinto,non creiate problemi!
– finì arrendendosi alla realtà.
I ragazzi
annuirono al manager buoni buoni, ancora troppo presi e felici per la
buona
notizia ricevuta dopo il suo arrivo Intanto le ragazze stavano
tornando a casa con i
propri amici cercando di organizzarsi per la serata -Fra, senti per
stasera puoi fare tu l’autista e
prendere tutte quante? io
ho la macchina che da
problemi.. –
chiese Lalu alla bionda -Si certo- confermò tranquillamente
Francesca -ma, quando
saremo coi ragazzi, ti metti tu alla guida: io voglio stare un
po’ in
tranquillità a parlare con Georg….sai,non
credevo
potesse mai interessarmi un ragazzo tedesco,invece lui è
così dolce e ha un non
so che di misterioso dietro a quegli occhietti sorridenti
– confessò con un velo di timidezza -Mia cara, sento un
tono lievemente
innamorato….non è che nel giro di
un’ora ti sei cotta a puntino??- le
chiese divertita Silvia - bho!forse…ma
qualcuna di voi sa quanto staranno qui?
– continuò cambiando
il discorso imbarazzante - no, ma credo una
settimana più o meno! Se stanno
facendo il giro delle interviste e comparsate
in
tutta Europa, non penso possano fermarsi di più!
–
disse in tono erudito Serena - che peccato
però! Speriamo di poterci uscire
anche altre volte,dopo
stasera..alla
fine sembrano tranquilli,non se la tirano neanche tanto per essere vip!
– asserì dispiaciuta Lalu - mh…io direi che
stasera ci usciamo e ci divertiamo assieme. e
poi si
vedrà..- rispose
Silvia con non curanza- a
che ora è
la punta? -Con Tom siamo
rimasti alle 22 davanti il loro
hotel, quello che sta alla fine di viale Manzoni,dietro San Giovanni..
– specificò allora
Lalu - ah ok. allora vengo da
te alle21, da Sere alle 21e15, da Silvia alle21e30 e dovremmo arrivare in tempo . Ripeto:DOVREMMO!!!!!!!
–
sottolineò allegra Francesca - Poi semmai li
portiamo in giro al centro, ma in macchina non ci entriamo tutti,
quindi ci
faremo una bella passeggiata!
- - ok autista,se
po’ fa, come vuoi tu! Ma
non
fare tardi che sennò te meno!- l’avvisò
minacciosa Serena, puntandole un dito contro -l’ultima volta mi hai
fatto aspettare un ora al gelo…c’erano
dei tizi che mi hanno preso per una battona!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- sberciò infastidita -e che fa!? potevi
alzarti un gruzzoletto- Francesca le rispose sarcasticamente -nuuuuuuuuu io aspetto
il vero amore!
– affermò la mora facendo gli occhioni a
cuore. Romantica come sempre - Stellina lei! ‘spetta e
spera!!! Cerca di divertirti stasera e magari combinare qualcosa col
tuo cantantino preferito
– le consigliò
seria Lalu -MAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAGARI!
– e Serena si lasciò sfuggire un gridolino
d’eccitazione -vabbè….sei un caso da ricovero! Alla
faccia del ‘ioaspetto il vero amore’!!!!- Lalu
rise di gusto- comunque io sono arrivata! Ci
becchiamo stasera e andiamo
all’hotel
– chiese ancora conferma alle amiche aprendo
il portone di casa. Le altre annuirono e tutti la salutarono
continuando nella
loro camminata.
Scusate se non
succede granché
in questo capitolo ma
serve come passaggio di scena! e
poi per far conoscere un po’ meglio i
personaggi…spero
comunque non sia stata proprio una tortura leggerlo!:P Volevo ringraziare
chi ha letto queste righe
intrise del mio cazzeggio
e chi ha recensito: darklady: hehehehe,anche io mi stavo
sbellicando mentre scrivevo quel
quadretto!spero di non averti deluso con questo
capitolo…sono in arrivo altri,
ben più calienti!!! _PuCiA_:guarda,
sinceramente non sarei dispiaciuta a stare al posto di Lalu! ehehhehe..comunque grazie della
correzione!mi ero persa la
frase per strada, mentre ho riletto il capitolo;)
Capitolo
4 :
danza del ventre
Nell’ entrata di un lussuosissimohotel a 5 stelle nel
centro della capitale, quattro ragazzi erano pronti per uscire e
divertirsi per
le strade di quella città, per loro sconosciute e per
l’appunto piene di
mistero e di ogni più rosea prospettiva di tornare tardi con
un livello di
alcool nel sangue degno della migliore tradizione irlandese..anzi
tedesca! - Non avevano detto per le 22?
– esclamò impaziente Bill - Si! Ma
sono ragazze…devono farsi attendere! E
questa attesa
aumenta la suspance!- spiegò saccente
il fratello - sentili! Sono
scesi ora e già si lamentano del ritardo! E noi- disse Gustav
indicando se stesso e il bassista amico- che dovremmo dire?
VOI- stavolta
passò ad indicare i gemelli- fate sempre almeno
mezzora di ritardo quando
dobbiamo vederci!!!!!! –facendogli
notare l’esagerazione della loro impazienza - siok.
Però vedi tutta questa roba
che ho sul viso?- ribatté
il moro portando l’attenzione sul suo trucco pesante-
vedi le mie mani
perfettamente smaltate? vedi
i miei capelli cotonati ciocca per ciocca? tutto
questo è opera di un artista e all’arte non
bisogna mettere fretta!- rispose
impettito, indicando prima divolta
in
volta ciò che elencava -ciao artista!-
Serena,
arrivata appena in tempo per godersi la scenata da diva
di Bill, lo interruppe
salutandolo e spuntandogli
da dietro -noto che la tua
miglior
qualità è la modestia!
– continuò ironica - Sereeeeeeeeeeeee,finalmente! come sei carina
stasera..perfetta direi!!
– Lui
l’abbracciò con impeto e lei arrossì
vistosamente. Aveva un
bustino
nero rifinito da stelline bianche sparse ovunque, una minigonna ornata
da
qualche teschietto e
calze nere con scarpe zeppate
con un tacco vertiginoso. Così sarò abbastanza alta per
lui, aveva
pensato mentre si stava
preparando e sistemando
mettendosi un po’ di matita nera intorno agli occhi - grazie! Anche
tu stai bene! Sembri un
opera d’arte- ringraziò
imbarazzata e alludendo alla scenata di pocanzi -brava brava, prendilo in giro! Già mi stai simpatica!
ma
com’è
avete fatto tardi? – chiese Tom
avvicinandosi alla mora per
salutarla - colpa mia! Chiedo venia!!!!!!!!
– spiegò Lalu giunta in quel momento
vicino al gruppo di amici
Al rasta si
illuminò il volto per quella visione: la
ragazza portava i capelli castani sciolti sulle spalle facendo cadere i
soffici
boccoli, i quali incorniciavano un viso radioso, leggermente in carne,
del
quale erano protagonisti gli occhi truccati di nero. Indossava una
magliettina
nera aderente a maniche corte con un’ampia scollatura sul
generoso seno e dei pantaloni lilla
molto larghi e informi, con un paio di
catene agganciate in vita, e il tutto finiva sulle grosse scarpe nere
da skater
che aveva ai piedi. -wow! Stamattina eri leggermente
diversa…questa versione serale è stata approvata
a pieni voti!!!!!!!
– Constatò compiaciuto il ragazzo - grazie!-risposemettendosi
in posa e orgogliosa del proprio risultato: Lalu era riuscita a fare
colpo sul
ragazzo che le interessava - beh.. e a noi niente
complimenti?-disse la bionda indicando lei e Silvia
Ora entrambe stavamo sorridendo cercando di ruotare sul posto per
mostrarsi
alla critica:
-
la
bionda aveva i capelli raccolti in una coda,degli strambi orecchini ai
lobi,una
maglia arancione con su scritto un pezzo preso da ‘Trainspotting’
con sopra un gilet con un motivo a stelle rosse, dei jeans stretti che
lasciavano ben poco all’immaginazione e le solite converse
nere ai piedi. Come
tocco finale aveva un semplice trucco sugli occhi (matita nera e
ombretto
arancione) che facevano risaltare lo splendore del verde delle sue
iridi;
-
la
riccia aveva lasciato indomati i capelli,si era messa una semplice
maglia viola
a maniche lunghe alle quali aveva provocato un foro per i pollici,un
semplice
pantalone al ginocchio a quadretti neri e viola, anche lei con delle
semplici
converse nere ai piedi, con giusto un po’ di matita sotto gli
occhi in modo da
far risaltare la genuinità del suo volto tipicamente
mediterraneo; - TU sei un genio!!!!!!!!!!!-
sbottò Georg, presa visione della maglia
di
Francesca - io
A D O R O Traispotting!
In
perfetto stile inglese!! – concluse
entusiasta e forse un po’ troppo
eccitato dalla cosa -Tu si
che
apprezzi gli sforzi che fa una fanciulla come me!-constatò la bionda
soddisfatta e per poi andarlo ad abbracciare salutandolo
calorosamente - ma si,ma
si..si vede a un
chilometro di distanza che stanno bene!- Gustav interruppe
i due nelle loro eclatanti effusioni per poi ritornare nel suo
più consono e
timido mutismo, abbassando il volto arrossito e fissando
la riccia,la
quale, saltandogli al collo, gli diede un bacino sulla guancia come
ringraziamento del complimento ricevuto, seppur per vie traverse. -ok. Ora che le nostre modelle hanno
sfilato, direi di
incamminarci per girare il centro. Purtroppo noi abbiamo solo una
macchina e
non ci entriamo tutti e otto- esordì
Lalu tirando le somme per la serata - NO PROBLEM!- esultò Georg con
l’intento di informare le ragazze della novità
scoperta quando era sceso nel
pomeriggio nel parcheggio dell’hotel- Il nostro
manager ci ha lasciato una
macchina che ho scoperto essere un furgoncino 9 posti, quindi
tutti con me! Seguite il tintinnio delle chiavi!!!!!!-urlò divertito mentre
alzava il braccio sinistro scuotendo
rumorosamente il mazzo che teneva in mano -aspettate un attimo! - la frase di
Francesca bloccò tutti i ragazzi che già si erano
incamminati a seguire il
bassista-..lui
non sai la strada…- spiegò fissando
Lalu -E allora?
Me la dite voi!
– aggiunse tranquillo il ragazzo - no
dai, se
non hai problemi, guido io e tu ti godi il panorama-
rispose Lalu
ricordandosi della promessa fatta all’amica -ok,
allora io mi metto al posto del passeggero, così posso avere
una migliore vista
del panorama! – berciò
allegro Tom indirizzando platealmente lo sguardo al seno
della ragazza - Oh! Certo che sei proprio un
maniaco!!!!!!-
rispose
scherzosa la mora- comunque se andiamo in macchina, possiamo
fare un giro
più ampio della città. Passiamo davanti al Colosseo,
ai Fori, alla Piramide,a
qualche basilica e poi ci
andiamo a bere qualcosa a Trastevere!!
–
continuò facendosi più seria e immedesimandosi
nei panni del Cicerone di uno di
quei gruppi di turisti che in ogni mese dell’anno affollavano
le strade del
centro della città.
Tutti confermarono il piano e così in poco tempo videro i
molti monumenti che
impreziosiscono la città e infine entrarono in un pub: -Questo è un pub in
stile
orientale…-
spiegò subito Serena non appena misero piede nel locale
-
conosciamo il proprietario e ci siamo fatte riservare la saletta
privata così da
stare tranquilli senza che nessuno ci venga a disturbare! È sempre
possibile incrociare qualche fan assatanata in fondo!
- -si si perfetto! Avete
pensato proprio a tutto!- fece notare il can
tantino, allegro e
euforico come sempre.
Entrarono nella saletta sedendosi su giganteschi cuscini a terra e
ordinando
qualche birra e cocktail per tutti, accompagnato da un
narghilè formato
famiglia: avevano tutti serie
intenzioni di non
rimanere lucidi e divertirsi tutta la sera!
La serata passò rapidamente fra mille sguardi provocanti e
sensuali scoccati
qua e là nella saletta, mani che sfioravano pelli delicate,
tornite braccia che
stringevano busti muscolosi. Insomma
c’era
molta tensione sessuale nell’aria, ma non successe nulla di
eclatante, finché
nella sala non entrò una ragazza vestita da odalisca e
iniziò a danzare
seguendo vivaci ritmi arabi…era davvero brava e piano piano
si avvicinò ad ognuna delle ragazze per farle alzare e
ballare con lei.
I ragazzi invece rimasero seduti a godersi lo spettacolo.
“Che visione paradisiaca! Un gruppo di splendide
ragazze stanno ballando
davanti ai miei occhi la danza più sensuale al mondo!”, pensò
il rasta fra sé e sé,
“Lei, lei
è davvero sexy quando muove così aggraziata le
braccia avanti e indietro. Ricorda i fragili e leggiadri ramoscelli di
una
albero mossi dal vento. Quando
ruota
sinuosamente le spalle e le braccia in
quel infinito e
imperterrito ritmo, mi fa pensare alle onde del mare! E
quandoagita sicura a
destra e sinistra i fianchi, mi fa salire il
sangue alla testa!!!!!!!!!”. Perso ancora
in questi pensieri, Tom si alzò di scatto andando a
mettere deciso ma con
dolcezza le sue mani sui morbidi fianchi della ragazza. Una volta presa
quella
posizione non poco eccitante, iniziò a seguire il ritmo del
bacino della mora,
avvicinandosi ancora di più e cercando di sentire ogni suo
movimento - Sai che sei davvero brava come
danzatrice del ventre!- le
disse con tono soaveguardandola
con una sguardo
più che seducente.
-Lo credi davvero??-
gli rispose sorpresa - Pensa che ancora non ho fatto la mia mossa
segreta! – continuò
rallentando sapientemente i suoi movimenti
sinuosi. -E qual è?- incalzò lui
incuriosito- no
perché sono già incantato così. Sono
arrivato al limite! Giuro che se mi stuzzichi ancora un po’
non rispondo più
dei miei gesti!!!!! – le
confessò stringendola ancora più vicino al
suo corpo. -La prendo come una sfida allora!
Vediamo se ti piace lo SHIMMY..-sorrise e iniziò
decisa la sua vibrazione.
Stava piegando alternativamente e ripetutamente le gambe in modo che il
suo
ventre potesse vibrare da quel moto e creare un accattivante movimento
ondulatorio. Poi
passò ad muovere
le spalle, shakerandole con velocità creando la famosa mossa
del seno. Tutto il
petto iniziò a seguire quel andamento e
l’attenzione del ragazzo fu attirata
come calamita dalla parte del corpo più femminile e florida. Questo era lo shimmy,
ovvero la vibrazione! -noooooooooo!
Tu mi vuoi morto!-soffiò fissandola
con ardore e, notando il sorriso
complice della ragazza, le prese il volto non abbastanza vicino al suo
e lo
portò a sé in modi poterla baciare con tutta la
passione che aveva in corpo!
Le loro bocche erano state sorprese da quel contatto così
potente. Non si
poteva certo considerare casto come primo bacio. Lui la
stringeva
a se muovendo le mani sulla sua schiena, passando per i fianchi,
accarezzandole
il collo, giocando con i suoi capelli. Lei certo non
fu
da meno: gli stava mordendo il labbro inferiore
per poi
iniziare a succhiarlo con veemenza e per assaporare la morbidezza della
bocca
del ragazzo. Proprio
in quel punto oltretutto c’era un particolare allettante. Quel piercing
all’angolo la eccitava terribilmente! Sotto le sue
mani
sentiva i nodosi rasta,
la muscolosa schiena e la
curva di un sedere sodo sodo.
Lei tastava tutto con cura e premura, ma senza eccedere nel pesante.
Dopo poco si staccarono per riprendere fiato. I loro occhi sorridevano,
le loro
bocche pulsanti e gonfie sorridevano. Si misero a sedere in un angolo
della
sala al riparo dagli sguardi dei loro amici ancora intenti nella danza
orientale.
Si fissavano.
Lei era rossa in faccia, ma
raggiante più del sole di
agosto.
Lui era perso nei suoi occhi marroni, occhi che trasmettevano tutta la
dolcezza
possibile da uno sguardo nel qualebruciava
il
fuoco della passione. Lo stesso sentimento che gli stava scoppiando
dentro al
petto e anche da altre parti, facendolo impazzire. Le si avvicinò
all’orecchio e le sussurrò: Sai che non ti sfiorerei neanche con un
dito!......-poi la guardò negli occhi- Ma
so che tu lo vuoi……- aveva un’espressione
allusiva e chiaramente esplicita stampata sul volto accaldato
- l’ho
capito appena ci siamo incontrati!- sorrise
malizioso -mi piace come mi
guardi,
come ti muovi, come sei sexy.. anche solo quando ti scosti i capelli-
e lento le spostò una ciocca da davanti gli occhi a dietro
l’orecchio.
Le iniziò a fissare il collo.
Le lo sfiorò il collo.
Lei si fece uscire un gemito di piacere involontario ma sincero.
Lui allora la baciò delicatamente salendo fino alle labbra
rosse e calde.
Prese il suo volto fra le mani e la baciò con sempre
maggiore trasporto. Lalu ormai
era
creta nelle sue mani. Si sentiva
sicura
vicino a lui. Anche se
conosceva quel ragazzo da poco, sentiva una serie di brividi
percorrerle la
schiena, le guance infiammarle il volto e del resto non le importava
nulla. Un
sussurro fievole arrivò alle orecchie di Tom- Mi piaci! Mi piace vedere il desiderio
sconvolgerti.. – e alzando
gli occhi, il ragazzo incrociò quello scuro e disarmante
della mora. Perse un
battito
del cuore, arreso a quella intensità.
Si bloccò contro il volere delle sue stesse labbra, ma
doveva urgentemente
sapere una cosa. - Ti prego, dimmi che passeremo la
notte insieme!!!!
– la frase gli uscì con
un tono quasi supplichevole ma ancora intrisa della precedente passione
fra i
due. Crycry82: tranquilla se hai saltato un capitolo..Mi
fa sempre molto piacere quando recensisci!! Ti capisco
per gli impegni,io sto
messa uguale.. infatti mi
prendo della pause per scrivere e rilassarmi ;) Non so quanto ti convenga
incarnarti in Serena, o
almeno nella vera…La vera Serena quando ha saputo della ff,
mi hai chiesto di fargli fare una cosa a tre coi gemelli!!!ahuhuahaha..eppure
è tanto caruccia!
non mi capacito
di queste sue uscite..Oo…ihihih PuciA:
sono contenta che ti sia piaciuto il
capitolo e che, addirittura, resti in
attesa di altri
:)! Molto carina la tua fiction..
soprattutto per
l’inizio! sembri
un tornado che travolge tutto e tutti:P
Lui la stava
guardando negli occhi. La fissava in cerca di una risposta. Sembrava un
assetato nel deserto di fronte a un’oasi: desiderava averla più di ogni altra
cosa! Questo era palese. Era strano trovarsi di fronte a un ragazzo così attraente
che pendeva letteralmente dalle sue labbra. Era come se la
stesse mangiando con gli occhi e si nutrisse di ogni suo respiro. Dentro
di lei era come la sera del 31 dicembre a mezzanotte: sentiva mille sentimenti
scoppiargli in grembo, come assordanti fuochi d’artificio.
Sentiva ardere
in sé il desiderio di passare momenti di pura follia con quel ragazzo.
Aveva ancora i
brividi dietro la schiena al solo pensiero delle sue labbra.
Si sentiva
bruciare le sue, di labbra..era stato un bacio davvero passionale!
Ora come ora,
desiderava perdersi…dentro i suoi occhi color nocciola, potendo scegliere!
Fremeva,
fissando quelle due palline d’acciaio agli estremi del suo piercing.
La sua mente
viaggiava: ora che si era trasferita nel nuovo monolocale vicino l’università..
Non doveva più
stare a spiegare i suoi orari,le sue uscite e i suoi
comportamenti…
Volendo poteva
rimanere fuori per tutta la notte e il giorno..nessuno
la controllava.
Sapeva che però
non poteva lasciarsi andare così in fretta.
Non voleva arrendersi
a quegli occhi,a quelle labbra,a quelle mani…a lui!
Le era già
capitato di trescare con un ragazzo conosciuto in discoteca, ma erano stati
solo baci…Tom ora aveva sicuramente altri piani..Non
che a lei non andasse o non lo desiderasse! Ma si sa, le donne si fanno mille
problemi su qualunque cosa e, essendo appunto donne, sono contorte nella loro
essenza.
Non sapeva che
fare
Alla fine decise
di essere naturale…di vivere la vita come veniva,senza
troppe pippe mentali!
Lalu: Tom..
Tom:eh?allora?che mi rispondi?
L:mi piaci..
T:questo già lo sapevo..ma non mi hai risposto
L:tu sei un musicista..
T:si,esatto…ma che vuoi dire?
L:…-prese fiato e
disse con un faccino triste-ti vuoi prendere in giro di me?
T:Non ti sto prendendo in giro! Semmai succedesse
qualcosa sai dove trovarmi! sei stata al mio albergo e
starò lì per tutta la vacanza!
L:non so…si, è vero, mi piaci… ma non so se possa bastare…
Non sapevo che dire.
Non concepivo le storie usa e getta!
Mi ero chiusa nei miei pensieri,quando i miei
occhi furono sorpresi di vedere una cuffietta audio
L:e questa?
T:
è del mio mp3…fammi un favore…con le parole non sono una spada, ma la musica
spesso rispecchia i miei sentimenti in molte situazioni…ascolta questa e poi
decidi.ok?accetterò qualsiasi cosa tu decida- accennò un
sorriso e mi porse le cuffiette.
Dimmi cos’è che
frena la gioia di rimanere con me!
Dimmi qual è la
paura perché non ti lasci andare anche te!
So che tu mi
vuoi!
Sai che anche
io voglio te!
Sentimi:
Tu dammi la
mano e seguimi.
Vieni con me e
accompagnami
Per strade
impercorribili ,
Per superare i
limiti.
Le scelte sono
difficili,
Le vie piene
d’ostacoli,
Ma i sogni sono
possibili,
Realizzabili.
E quindi
baciami!
Con tutto il
cuore amami!
Con l’anima e
il corpo accoglimi!
Ma dentro gli
occhi guardami…….
Cavolo!i villa
ada! Dimmi cos’è. Sto idiota c’ha azzeccato in pieno! Adoro questa canzone..- pensai sorpresa
L:come
fai a conoscerli? O.O
T: quando vado in una nuova
nazione o città, cerco di trovare le canzoni di qualche gruppo locale..qualcosa di più genuino e meno commerciale,preferibilmente
in stile hip hop..-mi
sorrise arrossendo leggermente
Lalu:bravo
il nostro rastaman!
Tom: e poi questa canzone mi
è subito piaciuta dal ritmo, e dopo aver trovato la traduzione su internet l’ho
apprezzata anche di più!
Lalu:…..è
la mia preferita..-sussurai,
ma lui mi sentì ugualmente e sorrise. Uno di quei sorrisi che ti fanno sciogliere il cuore.. abbassai il volto e mi chiusi
nei miei pensieri fino a che lui non mi mise un dito sotto il mento e mi tirò
su il volto,iniziando a scrutare nei miei occhi
Tom: allora? Che mi rispondi?..giuro che sarò bravo!
Non potevo cedere,
ma aveva toccato il mio punto debole…avvicinai le mie labbra alle sue
Sentii il suo
fresco e umido tocco sulla mia bocca ancora accaldata perprima…
Mi staccai e
dissi: io mi fido. Ma……Non è un gioco! Se fai qualche cazzata,
mi vendicherò e ti verrò a cercare ovunque sarai!....-lo
guardai minacciosa
Tom: okok
calma! Sarai trattata come una principessa:)
Lalu: esagerato!ihihihih..però ora torniamo dagli
altri,continuiamo la serata a folleggiare e dopo potremo rimanere soli quanto
ci pare!-gli diedi un
bacino sulla guancia accarezzandogli i capelli. Lui mi rispose con un
occhiolino.
Ci rialzammo e ci
mettemmo a ballare con gli altri.
Mentre stavamo
parlando, Bill Gustav e Georg
si erano uniti alle ragazze…Bill era il più “tronco” di
tutti…quella scena mi fece terribilmente ridere e con quel riso mi
liberai delle tensioni che si erano accumulate mentre riflettevo su Tom.
Sere:ah!sono
tornati i piccioncini!
Fra:ci
mancavano i pop-corn. peccato! è stato un bel bacio a
luci rosse!!
Lalu: ci avete visto allora! Eheh..mi dispiace per i pop-corn,
mie care!-dissi
ridendo
Georg: che c’entrano i
pop-corn scusate??????
Fra:vi
spiego: una volta siamo andate tutte insieme a festeggiare il capodanno ad una mega festa e durante la serata, mentre stavamo ballando,
Serena si è messa a pomiciare con un tipo trovato lì…così..senza
preavviso o comunque senza averci scambiato due parole…lei ha riferito solo di
un fugace gioco di sguardi finito in un plateale bacio, omaggio del santissimo VinBrulè....sta di fatto che
siamo rimaste tutte shockate dalla scena e piano piano
ci siamo messe sedute in circolo, a commentare lo spettacolo. E vi giuro che
mancavano solo i pop-corn da cinema per rendere perfetto il quadretto!!!! Ma la ciliegina sulla torta fu quando
smisero di baciarsi e la nostra star tornò da noi e ci disse che lo sconosciuto….BACIAVA
MALE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Si misero tutti a
ridere …e i ragazzi sorpresi dal racconto,si stavano
proprio sbellicando.
Gustav: si va bene,ti
ringrazio della storiella-disse
asciugandosi le lacrime scese per il troppo ridere- ma qual è il collegamento?
Sere:da
quella volta, quando qualcuna di noi si apparta o comunque sparisce con un
ragazzo appena conosciuto in un pub, discoteca o simili, lo apostrofiamo ‘momento
pop-corn’ e sfottiamo la ragazza di turno..
Bill:tesoruccio,non ti facevo così grintosa e spavalda!!!!ihihih- accarezzando i capelli alla mora e
mostrando un paio di occhi languidi
Sere:cos’è,
vuoi provare?-scherzosa
Bill: molto volentieri!!!!!!!- e
se la tirò frale braccia stringendola e
baciandola dolcemente
Silvia: oh stasera è proprio
serata da pop-corn!!!!!!!!!!!!!!!
Sere: beh, non si può avere
un po’ di privacy ogni tanto?! Su giratevi
che noi abbiamo da fare!!!!!- e
si strinse forte al petto del suo cantante preferito, inebriata dal profumo di
quei capelli così corvini come i suoi
Bill: piiiiiiccola!sei
davvero stupenda! Lo sai che sembri una fata della notte, così tutta in nero??
Sere: ti piacciono le fate?
Bill: si, soprattutto una..-
e le sfiorò la guancia con la punta delle dita, alzando un sopracciglio con
fare esperto e sensuale
Conoscendo la mia
amica, in quel momento stava sicuramente lievitando a un metro da terra.. altro che tacchi!!!!!!!
Quella scena mi
riempì il cuore di gioia, erano mesi che mi riempiva la testa di quanto fosse
bello e simpatico il cantante dei Tokio hotel! Tutti
quelli che la conoscevano sapevano che ormai stava svalvolando
dietro quel gruppo tedesco! Si era messa anche a seguire delle lezioni di
tedesco, ma con scarsi risultati! ..Tenera, la mia mimmi!!!!!
Vedendola così
felice, decisi che avevo risposto in modo corretto a Tom.
L’avrei presa con leggerezza, non ci sarei rimasta male in qualunque modo
sarebbe finita questa storia, ma intanto non potevo far altro che lasciarmi
andare, rilassarmi, passare del tempo con questi ragazzi davvero simpatici e
sciogliermi fra le braccia del più bel rasta che
avessi mai incontrato! oh,la carne è carne pure per le
fanciulle!!!!!!!!!!!:P
Scusate il ritardo ma mi è morto
il pc e sto anche preparando un esame….(yuppi!gioia e gaudio!oO)
Grazie a chi legge e recensisce…..se
avete qualche consiglio o commento da darmi, sono ben lieta di leggervi:)
Sinceramente nonho capito se vi piace questa
storiella! Lo so che non è nulla da prendere sul serio,ma
desidererei dei pareri.
Starfi:
tu devi saper che io non parlo né capisco il tedesco. Dovrei impararlo, anche
per motivi scolastici, ma non ho mai il tempo per mettermi…comunque che vuol
dire “esgefaelltmirviel”? che ti piace? se è così GRAZIE ^_^
Capitolo 6 *** capitolo 6: momenti paradisiaci ***
Cap 6
Cap 6
Il nuovo gruppetto di amici se ne stava uscendo dal pub ormai tutti
alticci, alcuni totalmente ubriachi (non faccio nomi…immaginate!). Il
proprietario li stava praticamente cacciando dal locale, vista la tarda ora.. erano le 4 di notte passate. E nessuno di loro ci fece
minimamente caso. Ormai l’atmosfera si era riscaldata: avevano riso per tutta la sera, sparato battute dal doppio senso su ogni
parola, raccontato barzellette sconce, inscenato quadretti provocanti, il tutto
innaffiato da mooooooolto alcool e fumo! narghilèrulez!
Si misero a passeggiare per le strette vie del quartiere romano in cerca
di un qualche bar per il magico rituale cappuccino-cornetto-tramezzino
per concludere degnamente la serata.
Sembravano una banda di pirati che festeggiavano la conquista del
tesoro: sbarellavano per i vicoli urlando discorsi non-sense e ridendone a squarcia
gola.
Alla fine, non si sa come, arrivarono davanti a un cornettaro,
ma non erano più in otto…..si erano persi per strada
Bill e Serena.
Serena si era fermata pensierosa per un attimo e già stava rimanendo
abbastanza indietro al gruppo quando si rimise in paro
con gli amici…poco dopo si rifermò. Stavolta però stringeva nella mano un lembo
della camicia di Bill, il quale, sentendosi tirare, si girò sorpreso: che
c’è?-disse guardando la ragazza con una faccia del tutto simile a un
punto interrogativo.
Sere:
come stai?
Bill:
bene! Ma…….ma perché me lo chiedi?
S:
sei stato a ridere per tutta la sera, ma verso la fine ti sei un po’
ammutolito…com’è?non è da te
B:
senza un motivo……
S:
sicuro?
B:
Si!si…..mh..forse…
S:
allora vuoi parlare o no??ti devo iniziare a torturare
come nel KGB per sentire delle parole sensate?- disse fra l’impaziente
e lo scherzoso
B:
no, non è nulla di grave o altro. Solo è che ti devo chiedere una cosa e non so
come fare..- diventando paonazzo
S:
ah.beh su. spara. Dai!
B:
NO!non ci riesco! Così su due piedi non ce la faccio
S:daaaaaaaaaaaaai! diretto!
B:ok..se proprio insisti…-sempre più rosso
in volto e titubante nella voce
S:
mica ti mordo
B:
magaaaaaaaaaari..ihihih
S:
ma la finisci di fare lo scemo e tenermi sulle spine!-spingendo il
ragazzo contro il muro che stava di lato alla coppia
B:
okok calma! va bene, mi
arrendo!- alzando le braccia
S:
parla o finisci male!- sghignazzando
B:
ecco io…volevo sapere ………se…..
S:……-lo aveva
fulminato, stava ancora tergiversando
B:
…beh,ecco…se ti piaccio…TI PIACCIO?
S:pensavo fosse chiaro ormai…comunque si
B:
davvero?????????-sorrise
estasiato
S:
si…questo era tutto?!mi hai
spiazzato…
B:
perché?
S:
già stavo pensando a chissà quale torbido mistero mi stessi
per svelare e invece mi hai fatto questa semplicissima domanda….che carino che sei!- sfiorandogli amorevolmente il naso
col l’indice
B:
grazie!ma non è stato affatto facile per me……..ripensandoci,perché
dici ‘semplice’?-
S:
semplice perché è una vita che ti aspetto e ora che ti ho finalmente incontrato
non mi metto a fare giochi psicologici o altro. Non mi metto a fare la femme
fatale..Voglio
solo passare del tempo con te e essere felice!
B:oddio! Mi stai togliendo un enorme peso dal petto…credevo
di stare correndo troppo con quella domanda!
S:
ma che teneeeeeeeeero!sei davvero dolcissimo! Non
speravo in tanta bontà divina quando leggevo le tue intervist…-ops,forse stava
parlando troppo…non doveva fare la figura della fan ingoiata! Pensò bloccandosi
la mora
B:
che leggevi scusa?- ridendo
S:
nulla. stavo sparlando- rispose
imbarazzata
B:
tu non me la racconti giusta!
S:
se è per questo, neanche tu!-risero entrambi
Erano ancora appoggiati al muro,lui di schiena
e lei davanti al lui. Si stavano guardando piacevolmente negli occhi quando il moro allungò il collo sfiorandole le labbra.
La ragazza rimase sorpresa: stava ancora ridendo, ma ricambiò volentieri quel
soffice tocco. Gli mise le braccia intorno al collo e avvicinandosi si alzò
sulle punte, desiderosa di approfondire il contatto.
Bill la strinse in vita e si lasciò inebriare dal profumo che emanava. Quel incantevole fragranza era dolce,delicata,avvolgente..
era stato ammaliato! Ogni parte del suo corpo era ora concentrato su quella
creatura che gli stava cingendo il collo. La baciò con maggior vigore, con
decisione ma senza forzare la mano. Dolce e passionale allo stesso
momento…L’adrenalina stava salendo,gli ormoni anche.
In quel momento c’erano solo loro due intenti a baciarsi, ad
abbracciarsi, a sentirsi vicini. Il resto erano solo sfumature. Stavano bene,estraniati dal mondo, godendosi quel attimo paradisiaco..
Purtroppo vennero interrotti da una voce:
Tom:
finalmente vi ho trovato! Dove eravate finiti?
B:nell’Eden
T:cos’è?un locale?
B:non capisci mai un cazzo!!sei
proprio idiota!- si era stranito per essere stato trascinato via
così brutalmente da una situazione più che gradevole
T:ma vedi questo!io ero venuto a cercarvi per chiedervi quale
cornetto volevate e guarda come mi tratti…
S:tranquilli.. ora vi raggiungiamo.. dacci due secondi, intanto
ritorna dagli altri.
T:sicura? sai dove è il bar?
S:siiiiii..non sono mica io la
turista!;)
T:ok, io allora raggiungo il mio
amato vassoio di pizzette…
B:
va scemo, va…
T:prrrrrrrrr-mostrando la
lingua e il dito medio
S:che belle scene di amore fraterno
B:a proposito di amore…-gli occhi del
cantante si spostarono dal rasta alla ragazza-ciao
piccola!come stai?-sguardo penetrante e sorriso dolcissimo
S:
davanti a quel volto,bene, molto bene!-era sincera.
Era tornata in paradiso guardando quel volto così sensuale
B:
mi fa piacere!:) Che vogliamo fare? vuoi
davvero raggiungere gli altri?
S:
ormai lo abbiamo detto a Tom: se non ci andiamo, si metteranno a cercarci e
verremmo di nuovo interrotti
B:mi sa che hai ragione..uff! allora andiamo-staccandosi dal muro e iniziando a camminare
S:
aspetta! mica c’è fretta!-tirando ancora
lo stesso lembo della stessa camicia di prima
Il ragazzo la guardò interrogativo e sorpreso
S:
me lo dai un ultimo bacio?
B:
ultimo? perchè ultimo?
S:
chissà se ti rivedrò dopo stasera…voglio assaporare ogni minuto vicino a te finché
posso..
B:
ma che scemina! Certo che mi rivedrai! Starò qui un
mese: il nostro manager ci ha allungato la vacanza e io la voglio passare con
te!
S:
di che colore sono i tuoi capelli?
B:
neri perché?-sconcertato dalla domanda posta
S:
dove siamo?
B:
Roma….Sere,non capisco…
S:
no nulla, stavo controllando che non fossi un sogno!!!!!!
B:
sei folle!!!!!!- disse ridendo
S:
si.. di te!-facendo un sorrisone a 32 denti e
abbracciando il moro
Di nuovo abbracciati, la coppia si
scambiò una serie di teneri baci e solo dopo raggiunsero il resto della truppa,
trovandosi una scena allucinante davanti gli occhi…..
Allora, piaciuto questo capitolo? Ho deciso di
cambiare tema per due motivi: 1) non so come continuare l’inciucio
Tom-Lalu creando una scena adatta; 2)mi è venuta l’ispirazione su Bill e Serena
e le ho dato forma…cosa non si fa per trovare alternative allo studio!!!!ghghghgh
Volevo ringraziare Bad_eval per le dritte sul sito!
Essendo questa la mia prima fan fiction ancora devo capire come funzionano le
cose o semplicemente ancora non mi ci è caduto l’occhio…ora ho spulciato un po’
meglio…sono rimasta sorpresa dal numero di letture e soprattutto di essere nei
preferiti di ben 4 persone. ME HAPPY!!!!!! Sto già con
lo spumante in mano a festeggiare….DANKE. kiss
Bill era con gli occhi di fuori, immobile.. Serena aveva la bocca spalancata: se fosse stato un
cartone animato, sicuramente il suo mento avrebbe toccato terra! perchè? semplice: davanti ai loro occhi trovarono Gustav, Silvia e Lalu che stavano mangiando un cornetto
davanti a una bella tazza fumante di cappuccino mentre se la ridevano sotto i
baffi-e questo ce po’ sta-; Francesca che si stava strafogando con molta
“grazia” un sugnosissimo panino alla salciccia-e pure
questo ce po’ sta, poco, ma ce sta-; Georg e Tom,
oltre a ingurgitare una quantità sproporzionata di pizzette, stavano
sorseggiando due tazze di cioccolata in perfetto stile inglese…cioè…come due
lord inglesi…spiego: Georg stava retto su una sedia
tutto impettito e concentrato nel tenere la tazza (alzando logicamente il mignolino!) e Tom a gambe incrociate ( con i pantaloni xxlndr) era anche luiconcentrato a bere in modo educato…..-non ce
po’ sta!!-TOM? educato? Da quando?? Che stava
succedendo????
Bill: ma che state combinando?Tom perché stai così composto? non sapevo neanche che tu potessi assumere la posizione
eretta come noi umani!!!
Tom: gnegne..simpatico! è una scommessa
B: cioè?
Georg:
quei 3 idioti laggiù ci hanno iniziato a deridere per come stavamo bevendo la
cioccolata..
B: immagino la scena.. soprattutto il rumore..
T: ecco, anche tu sei dalla loro parte!
B: se alludete al fatto che, quando bevete,
sembri ci sia un aspirapolvere da giardino nelle vicinanze….beh si, concordo!
Avete il risucchio!!!!!!!!!!!
-MA NON è VEROOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
dissero il bassista e il chitarrista in coro con un
tono offeso
B: ma si!!!!!!!! Sei mio fratello! Saprò come
bevi!?
T: NO!- ancora più offeso
G: si vabbè…comunque ci hanno sfidato a finire
la cioccolata come dei lord inglesi, rinomati per la loro etichetta…..pena: portarli tutti in braccio fino alla macchina,UNO PER
UNO!
T: ti rendi conto? Gustav pesa almeno 70 kg se non di più!!!!!!!!!!!! Io stramazzo al suolo!-decisamente
disperato
Gustav:
ma di più cosa??? Sono pure dimagrito a forza di fare
addominali…ora sono 69 kg!ghghgh
T: Gusti, bello orsacchiotto di mamma, io stramazzerei uguale!:P
Gustav:
vaff………continua pure tu la parola, amichetto(grr),ci sono delle signore in
nostra presenza! Sono educato IO!
T: vaf?..wafer? No
grazie sto a posto con le pizzette…ihihihhih-
rispondendo repentinamente al batterista che ormai, non sapendo più come
ribattere a quelle scemenze, si rigirò verso le ragazze
Serena: cosa?le pizzette? Pizza e cioccolata?che schifoooooooooooo
T: no è buonissimo! dolce
e salato …un’idea geniale!toh prova- e le infilò in
bocca una pizzetta intinta nella sua tazza di cioccolato
S: wuhudhwrfcinsdhiuedlavfhb
T: eh?piaciuta?- chiese tutto emozionato e in trepidante
attesa
S: ‘tacci tua, rasta
infame!
T: fiiiiiiiiiiiiiiine la fanciulla! wow! alla faccia delle ‘signore’ di Gustav!
S: idiota, mi hai ustionato la lingua. Come vuoi che reagisca??
T: si vede che non hai il gusto sopraffino come la qui presente
onnipotenza,io- ridendo
compiaciuto
S: vabbè va, sto zitta che è meglio. – si
girò verso il gemello buono-Bill, lo vuoi un cornetto?
B:si, voglio provare quello al doppio schizzo:
cioccolato bianco e nutella!- il
cantante era attaccato alla vetrina del bancone sbavando su tutte le leccornie
presenti
I due si presero da mangiare e finito raggiunsero
di nuovo la combriccola che stava chiacchierando fuori dal
locale
Serena:allora andiamo?vi siete ripresi dai fumi
dell’alcool??
Gustav:
si si..io sto una favola!-accovacciato
sulla schiena del chitarrista
S: Gusti,ma perché stai sopra Tom?
G: sto scimmione ha perso la scommessa: quando ha finito di bere la
cioccolata, credendo di aver concluso la sua scenetta, si è messo a leccare il
fondo della tazza!!e ora io mi faccio portare comodo comodo fino alla macchina..ghghghgh
Tom: io ancora non capisco…ho solo sleccazzato
la cioccolata rimasta…mica stavo ancora bevendo!- cercando
di tenere il biondo senza cadere
Silvia: piccolo scimpanzé, per essere educati non si
“sleccazza” in giro!!!!! non
lo sapevi?!
T: ho capito,mi rassegno…almeno però mi sono
gustato quel nettare!- leccandosi i baffi ancora
segnati di cioccolata
B: e Georg?ha vinto o perso?
Georg:
vinto!che domande! Io se mi impegno, so fare tutto
-sistemandosi i capelli con suo solito modo da diva
B: bravo! E quindi Tom deve traghettare Gustav
Silvia e Lalu tutto da solo?
G: si, ma penso che in fondo non gli
dispiaccia…soprattutto per l’ultima!-facendo l’occhio
al cantante
Così si diressero alla macchina. Dopo 5 minuti che erano arrivati al furgoncino, stavano ancora aspettando che
il chitarrista tornasse per il suo ultimo trasporto.
Georg:
ma possibile che ci mette così tanto??
Serena: magari si è fermato a riposarsi un poco
Silvia: si può essere!mi sa che farlo correre come un cavallo alle corse
non sia stato proprio il massimo per lui! È che mi sentivo tanto un fantino in
quella posizione!-disse la riccia sogghignando
-Intanto a qualche metro di distanza, ancora
davanti al bar:
Tom: Certo che Silvia poteva evitare di agitarsi così sulla mia schiena!
Lalu:hahahahahaha..povero!sei
diventato il suo cavallino-accarezzandogli la
testa
Tom: mi ha distrutto difatti! ti spiace se mi
siedo un attimo prima di ritornare dagli altri?- accasciandosi
per terra
Lalu: no tranquillo! Anzi non c’è neanche bisogno che mi ci porti!!-le faceva pena, lo avevano davvero
distrutto con quella scommessa
Tom: no!io sono un uomo di parola e pago le mie scommesse……e poi ora che
veniva la parte migliore….
Lalu:cioè?
Tom: non mi dispiace affatto l’idea di portarti. Almeno posso stringerti
quanto voglio fra le mie braccia
Lalu: mh..ok-dandogli
un bacino sulla fronte
Tom: dai andiamo!- alzandosi di scatto e
prendendo la ragazza per la schiena e tirandole su le gambe. L’aveva presa in
braccio e senza tanto indugio la cominciò a baciare le labbra delicatamente-
così avremo più tempo da passare da soli stanotte-sussurrandole
nell’orecchio. Lei di risposta contraccambiò il bacio con maggior passione,
mentre aveva la mente già in viaggio per chissà quali “romantici” orizzonti.
Fra: ragazze io non mi sento tanto bene!
Georg:
che hai?-subito preoccupatissimo
vedendo la ragazza sbiancare
Fra: mi gira la testa!
Lalu: fra, respira piano e a fondo!-disse mentre
stava ancora scendendo dalle braccia di Tom, appena arrivati
F: inspiraespirainspiraespira…
L:fra,stai andando troppo veloce-
si stava già preoccupando perché sapeva che la bionda non reggeva troppo bene
l’alcool ed era capitato più di una volta che si sentisse male a fine serata- CAZZO,FRA,STAI
IPERVENTILANDO! SMETTILA!!!!!
F:no, nn è vero! sto…b…bene…-parlando a fatica.
Una lacrima scese sulla guancia. Il volto dolorante.
L:respira insieme a me!andrà tutto bene!-
avvicinandosi all’amica e mettendole una mano sulla bocca per calmarle il
respiro- piano,piano,fra! segui il mio respiro!
F:non ce la faaaaccio-scoppiò in lacrime. Era palese che si sentisse
male
L: calma,tesoro!sono qui, siamo tutti qui e non
ci muoviamo finchè non stai meglio. Hai tutto il
tempo che vuoi. Vieni siediti qui sul marciapiede. Io mi metto accanto e non ti
lascio. Gli altri restano qui davanti.-sedendosi
appunto sulla fine di un marciapiede lì vicino
F: ok.però non ve
andate!-alzando gli occhi cercando il consenso degli amici.
Trovò 6 paia di occhi che la fissavano preoccupati e che stavano annuendo
Georg:
certo!non ci muoviamo di qui!- piegandosi sulle
ginocchia vicino alla ragazza e cercando di trasmettere sicurezza in quegli
occhi verdi ormai pieni di lacrime
F:grazie!-riprendendo un respiro meno rapido e asciugandosi
le lacrime
Silvia: tieni bevi un po’ d’acqua. Fai piccoli sorsi.-
porgendole una bottiglietta presa dalla borsa
F: si,grazie -bevve-
però
vorrei provare a mettermi due dita in gola. Mi fa male lo stomaco!
L: se te la senti..ti accompagno dietro quel albero. su! Alzati!-aiutandola
a rimettersi in piedi,si diressero insieme verso il punto scelto. Tornarono
solo dopo una mezz’oretta. Francesca era bianca in volto, si vedeva che aveva
sofferto, gli occhi erano rossi e gonfi. Lalu le stringeva le spalle
mentre cercava di rinfrescargli la faccia con un fazzoletto imbevuto d’acqua.
Serena: mimmi, come stai?
F: meglio.grazie! ho rigettato e mi sento
meglio- accennando un sorrisino
Salirono tutti sul furgoncino e si diressero
all’hotel dei ragazzi,dove si sarebbero salutati e le
ragazze avrebbero ripreso la loro macchina
Silvia: io direi di tornare subito a casa,così
riportiamo la bimba con il fiato da muratore rumeno alcolizzato-
cercando di tirar su gli animi scherzando
Gustav:
si, anche se mi dispiace lasciarvi così velocemente!
Georg:
già,ma meglio no dilungarci troppo!
Lalu: si ora le riporto a casa-
Tom la iniziò a fissare
Serena: però abbiamo passato una bellissima serata! Poi domani ci
sentiamo e ci organizziamo per un’altra uscita magari!
Bill: si,giusto! Anzi, facciamo una cosa:
scambiamoci i numeri dei cellulari così ci possiamo risentire più facilmente
Georg:
si, così appena Franci si sente meglio,usciamo -indirizzando un paio
di occhietti sorridenti su quelli sorpresi della bionda.
Mentre gli altri si accingevano a segnarsi i vari
numeri,Tom rimase fermo in disparte, aveva uno sguardo
sperduto e puntava verso Lalu, dopo dieci secondi si avvicinò e le chiese: Ma
quindi non rimani con me??- era triste
Lalu: come faccio? Francesca è stata male e non sta ancora bene. Ho
paura che abbia delle ricadute! Non posso farla guidare: a parte lei, sono io
l’unica che ha la patente. Serena e Silvia non guidano. Porterò loro a casa e
farò venire lei da me!
T: allora mi puoi dare il tuo numero?-
arrendendosi ai fatti
L: certo.Dai, non fare quel musetto! Domani ci
sentiamo e cerchiamo di vederci- sorridendo prese a
segnargli il numero sul cellulare. Il rasta annuì
sconsolato. Lui aveva altri piani. Voleva passare il primo giorno di vacanza al
letto,e sicuramente non da solo!
T: ok. Come vuoi! però
questa me la segno! Mi devi una notte di coccole!!-
tornando al suo solito stato allegro ed emanando raggi di sensualità ovunque
intorno
L: e io me lo segno sull’agenda! così non corro il rischio di dimenticarmi
T: perché? Avresti il coraggio di dirmi che ti dimenticheresti di me
così facilmente?-iniziò a giocare col suo piercing
L: 1) no, sono sicura che domani ancora mi ricorderò di te- rise-2)
smettila di guardarmi così da arrapato! 3)soprattutto smettila di giocare con
le labbra e con quel coso maledetto!!
T: perché?- schioccando uno sguardo dall’alta carica
erotica
L: smettilaaaaaaaaa! Lo sai che mi piaci,e non vale che tu mi punzecchi così. Io devo andare a casa!
Ciao!-e si girò di spalle andando verso la macchina di Francesca
T:dove vai così di corsa? neanche
un bacino della buona notte?- la rincorse e le tirò
un braccio girandola e portando i loro visi a un centimetro di distanza
L:no! Non te lo meriti più!- finta
offesa
T: che ho fatto?-con tono da bimbo innocente
L:……….
T: non sai che dirmi?ihihihih..almeno ‘buona notte’ me lo dici?
L: si.BUONA NOTTE!
T: notte piccola!- e la strinse a sè baciandola intensamente
I due rimasero un po’così in disparte a baciarsi. Nel
mentre gli altri si stavano salutando, qualcuno un po’ più appassionatamente di
altri (vedi Bill e Serena appoggiati al muro dell’hotel con effetto polipo
incorporato)
Arrivata ormai l’alba,la
combriccola si divise: i ragazzi entrarono nell’hotel e le ragazze salirono in
macchina.
Sulla strada del ritorno, le ragazze si misero a
commentare la seratae
a raccontarsi i vari incontri amorosi quando furono interrotte da una
musichetta e una voce elettronica che disse: YOU HAVE A NEW MESSAGE.
Ma non recensite più???????????sigh! tristezzaaaaaaaaaaaaa
Spero almeno che questo capitolo vi piaccia. Mi ci
sono particolarmente concentrata! ho avuto poco tempo
in questi giorni, ma dovevo comunque dedicargli un po’ più di impegno.. soprattutto
per la scena conclusiva! kiss
Cap 8
Lalu:
è rosso..passa
un po’ il cel!-allungò la mano per prendere il
cellulare dalle mani di Francesca, spinse qualche tasto e poi si bloccò, fissa
sullo schermo blu del telefono, la bocca si distese in un grande sorriso, gli
occhi le divennero a cuoricino
Serena:
chi è?
Silvia:
secondo me è un certo biondino..
Fra:posso?- allungando una mano
L:
si tieni.è verde.io devo guidare
F:
bene bene…vediamo un po’..- cercando di
armeggiare con il cellulare dell’amica
Serena:ad alta voce prego!
F: ok…declamo:
“LE
STELLE DEL CIELO A FARTI DA LENZUOLO.
LE
NUVOLE SOFFICI A FARTI DA CUSCINO.
RIPOSA,DOLCEMENTE AVVOLTA DALLA TENERA NOTTE.
SCHIARITA
SOLO DALLA DELICATA LUCE DELLA LUNA.
RIPOSA,
CULLATA DAL VENTO E SOGNA!
BUONA
NOTTE PICCOLA!tom”
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH
che dolce!!!!!!!
Serena:uddiuuuuuuuuuuuu!!
Silvia:
non lo facevo così tenero!che carino!!
L:si,neanche io! infatti mi ha
piacevolmente sorpresa.. .si ma ora che gli rispondo?-panico!
F:giusto.tocca
pensarci seriamente..POTERE DEL CERVELLO, VIENI A
ME!!!- aprendo le braccia verso l’alto in attesa di chissà quale evento non pervenuto
Silvia:
mhauhuahuahua…te sei ancora ubriaca!!
F:no sono così normale
L:
sottoscrivo!e confermo.-_- è bruciata di natura
Serena:
purtroppo è vero:è bionda! che
tocca fa!? È pazza
F:
si! PAZZA E FIERA DI ESSERLO!- sorrise e iniziò a dondolare la testa allegramente
L:mh…si si
fra..è tutto ok! ihihihihih….allora,io che faccio?-
rivolgendosi alle altre 2 amiche ancora savie
Silvia:
seriamente?
L:si.certo
S:evita poesiole,non ti sono mai
venute..ricambia la buona notte, semplicemente!
L:mi sa che ti darò ascolto..comunque
ci penso quando sarò al letto
F:ah,sicura che non disturbo?- tornando nel
modo reale
L:ma ti pare?e poi dove vorresti andare in queste condizioni?
devi solo decidere se dormire nel lettone con me o sul
divano letto
Piano piano Lalu portò a casa Silvia e poi
Serena e finalmente arrivò nel suo monolocale verso le 6 di mattina stanca
morta. Francesca si appoggiò, a sua detta, un attimo al divano e lì si
addormentò. Lalu si preparò per la notte e si rannicchiò al proprio letto, prese
il cellulare e rispose al messaggio del rasta:
MAGICHE PAROLE. TENERE PAROLE. SONO RIMASTA INCANTATA. SEI REALE O SEI
UN SOGNO? IN QUALUNQUE CASO, NON SVEGLIARMI. BUONA NOTTE UOMO DALLE MILLE
SORPRESE. L
E posò il cellulare accanto al cuscino, rimase a fissarlo finché non si
illuminò di nuovo:
Il solito ‘youhave
a new message’ la destò da uno dei suoi viaggi
mentali.
SONO REALE. IL SOGNO SAREBBE STARE LI’ VICINO
A TE…VORREI STRINGERTI. SEMPLICEMENTE. MI BASTA LA TUA VICINANZA PER
FARMI STARE BENE! QUANDO TI RIVEDRO’? GIA’ MI MANCHI.
TOM
rispose.
MI SORPRENDI SEMPRE. TI CREDEVO DIVERSO. MEGLIO COSì…CHE
NE DICI SE DOMANI PRANZIAMO INSIEME?L
-SI VA BENE,DOVE MI PORTI DI BELLO?..COSA INTENDI PER DIVERSO?TOM-
-IO DIREI CHE POSSIAMO STARE DA ME. PREPARERO’
QUALCOSA IO..DIVERSO NEL SENSO CHE NON MI IMMAGINAVO FOSSI COSì POETICO, COSì DOLCE!;D L-
- NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO..TU MI AVVELENI! E POI MI OFFENDI COSì!MI
HAI DECISAMENTE SOTTOVALUTATO: ALLA FINE SONO UN MUSICISTA, ANCHE SE è MIO
FRATELLO CHE SCRIVE LE PAROLE, IO GLI DO MOLTE BUONE
IDEE E CAPITA CHE LE SVILUPPIAMO INSIEME. ANCHE IO SO ESSERE ROMANTICO. COSA
CREDI!?TOM-
- IO NON AVVELENO NESSUNO!!!!!!,IO SONO UN
OTTIMA CUOCA! DOMANI VEDRAI…E TI PENTIRAI! MAUHAUHAUH..CMQ MI FA PIACERE SAPERE
CHE MI SBAGLIAVO!:) L-
-DI DOVRAI RICREDERE! FIDATI! MA NON è MEGLIO ORDINARE LA PIZZA? CI TENGO A VIVERE!:P TOM-
Continuarono a messaggiare fino alle 8 di mattina, scherzando sul giorno
successivo e stuzzicandosi a vicenda. All’ultimo si erano dati l’appuntamento
per il pranzo: alle due davanti l’hotel. Lalu era felicissima. Si addormentò
con un bel sorriso stampato sul volto. La mattina seguente, o meglio il
pomeriggio, si svegliò verso l’una, si alzò per fare colazione e cercando
l’amica. Niente, non c’era. In compenso aveva trovato un bigliettino scritto
con la sua calligrafia,diceva:
tesoro, grazie di avermi ospitato,sei un angelo!
Ho fatto il
caffè.
Ora scappo
perché ho degli impegni all’università.
Ps. Hai fatto tardi a scambiarti paroline dolci con io so chi!!!!!!!!!!!!
brava la mia mimmi!sono felice
per te!
Fra
Era pazza, ma le voleva un bene dell’anima. Si conoscevano dai tempi del
liceo e avevano passato mille avventure insieme. La sua mimmi.
Erano tutte ‘mimmi’, si chiamavano così dopo una
trasferta per un concerto a Caserta. Esperienza allucinante! Avevano dato il
meglio del loro sclero già dal viaggio…
Ancora immersa nei ricordi fece colazione, una rapida doccia, una sistematinatrucco-parrucco e si
mise a preparare una torta salata che mise al forno. Erano le 13 e 50. Fra
dieci minuti si doveva incontrare con Tom. In fondo
distava 15 minuti dall’hotel e 5 minuti di ritardo erano accettabili! Così
prese la borsa e uscì. Alle 14 e 5 stava svoltando l’angolo della strada che
portava all’hotel. Fermò la macchina davanti l’entrata, accostandosi e abbasso
il finestrino..
Lalu:
Le serve un passaggio?- si era fermata davanti a Tom, lui
però non l’aveva vista inquanto
era girato dalla parte opposta smanettando con qualcosa
Tom:
no no grazie, sto aspettando
un’amica- e si girò- ah sei tu! Potevi dirlo subito:P
L:
che stavi facendo?Sali?
T:
si:)- corse dall’altra parte della macchina ed entrò- stavo
cercando di accendere l’mp3, così avrei ascoltato un po’ di musica mentre ti
aspettavo..
L:
mh..fai una cosa: lì nel
cruscotto c’è il porta cd.. scegline uno e mettilo nel lettore!
Il rasta fece esattamente come gli era stato detto, ma nel tempo che
furono sotto casa della ragazza, ancora non aveva scelto fra le centinaia di cd
L:
eh insomma! Abbiamo fatto il viaggio in silenzio…non hai trovato niente di tuo
gusto immagino!
T:
tuttaltro! Mi piacevano quasi tutti e per questo non
sono riuscito a decidermi.-un po’ imbarazzato
L:
ah! Allora saliti su, scegli tu la musica da mettere come sottofondo
mentre mangiamo
T:
benissimo.. sono curioso di vedere i tuoi cd! Da quel
che ho visto qui, spazi molto nel mondo musicale…è bello!
L:
si.mi piace tutta la musica. Sento tutto. Vario a 360
gradi. Prediligo il rock, ma adoro anche tanti altri generi..
dipende dalle situazioni!- disse aprendo la porta di casa. erano
arrivati- vieni entra! Questa è il mio piccolo adorabile buco!casa mia -disse
fiera e sorridente facendo passare il ragazzo
T:
wow! È davvero particolare.. piccola si, ma piena di
roba interessante
Il rasta stava fissando un quadro, sicuro di qualche esponente della pop
art, posto all’entrata dell’appartamento. Poi diede uno sguardo al resto: a
destra c’erano due porte,una viola e una rossa;
davanti c’era il soggiorno con un divano nero da una parte e una mega libreria, che occupava per intero la parete opposta,
piena di libri, cd, dvd e al centro la tv col
videoregistratore e lo stereo; a sinistra l’angolo cottura con un tavolo da 4 e
un balconcino pieno di piante con una panca piena di cuscini appoggiata su una
parete. Tutto molto colorato, in stile etnico ma non eccessivo, semplice,
allegro.
T:
li che c’è?-Indicando le porte chiuse
L:la porta viola è il bagno, la rossa è la camera da letto
T:
bene- sorrise malizioso
L:
senti io sto finendo cucinare. Tu accomodati, fai come fossi
a casa tua e scegli pure la musica che vuoi
Così dicendo si mise ai fornelli: tirò fuori la torta salata dal forno e
la dispose su un piatto, preparò il sugo e mise a bollire l’acqua per la pasta.
Fatto questo poteva preparare la tavola.
L:
Tom?ti piace la pasta?- voltandosi per avere una risposta, lo vide
imbambolato davanti la sua libreria- che succede?ancora indeciso?
T:
ma possibile che tu abbia una raccolta musicale più grande della mia??????- chiese con tono afflitto
L:
hahahahaha…si! Te l’ho detto ascolto di tutto!
T:
uff! –prese un cd e lo mise dentro lo stereo.partì ‘chase the devil’ di max romeo. Poi aiutò
Lalu ad apparecchiare- ora? Che devi fare?
L:
appena bolle l’acqua,calo la pasta e quando è
fatta,mangiamo
T:ok…quindi per ora sei libera..
L:
si..
T:
allora ci possiamo sedere un attimo?sai sono un po’ stanco..-buttandosi sul sofà
L:
com’è?
T:una certa signorina mi ha tenuto sveglio a messaggiare!!-condivisero uno
sguardo tra il divertito e il provocatorio
L:
mica eri costretto a rispondermi! E poi hai iniziato tu..
T:
si si tutte scuse…dillo che
sei pazza di me e ti mancavo
L:
ma anche no!-iniziò a ridere convulsamente dopo aver visto il
volto basito del rasta
T:
se do fastidio, posso anche andarmene sai?- cercando di
recuperare il suo orgoglio da sex symbol
L:
e non fare l’offeso! Scherzaaaaaaaaaaaaaaaavo
T:
……………mh……………..dimostramelo!
La ragazza si avvicinò lentamente al biondo seduto sul divano nero. Tom
aveva uno sguardo soddisfatto, era consapevole di come sarebbe finita da lì a
poco. Finiva sempre così per lui.
Lei si sedette a cavalcioni sopra di lui,
fissandolo intensamente. Lui sorrise maliziosamente e iniziò a mordersi le
labbra. Averla sopra le sue gambe, sentirla così vicina, riempirsi i polmoni
del suo dolce profumo, lo eccitava terribilmente. Le piaceva terribilmente. La
desiderava terribilmente.
Lalu siavvicinò
e soffiò delicatamente nell’orecchio del ragazzo. Brividi veloci e intensi gli
percorsero la schiena. Lui le cinse le gambe, iniziò ad accarezzargli le cosce
sotto quel tessuto leggero di cui erano fatti i suoi pantaloni. Lei lo baciò
delicatamente sul collo. Lui poteva sentire la sua bocca carnosa sorridere. Lei
poteva sentire il desiderio e l’eccitamento che provava il ragazzo. LO poteva
sentire. E con un senso di compiacimento si mise a sorridere.
Gli sussurrò: mi vuoi?
Tom la fissò languidamente. Certo che la voleva! Annuì leggermente
L:
bene! Allora aspetterai dopo aver mangiato il mio pranzetto- disse tornando
in piedi e rimettendosi ai fornelli. Le piaceva tenerlo sulle spine!
Tom rimase qualche secondo esterrefatto da quelle parole, poi si alzò di
scatto e andò da lei.
T:
scusa?
L: prego..- rispose senza
dargli attenzione
T:
scema! Perché ti sei allontanata?????
L:
perché dovevo buttare la pasta! L’acqua sta per bollire- lo disse come
se quella fosse l’azione più logica del mondo. L’acqua stava per bollire e lei
doveva assolutamente metterci la pasta. Che domande! Ma era tutta una finzione..per
farlo impazzire. Lo sapeva benissimo, ma a lei piaceva giocare in quel modo
T:
sei seria?
L:si.- convinta del suo ruolo di ammaliatrice
Tom le stava dietro. Allungò il braccio e spense il fuoco sotto le
pentole.
L:
ma che fai?-obbiettando con tono sorpreso
Lui non rispose. La strinse al suo corpo e iniziò a baciarla con
passione. La spinse contro il muro in modo da bloccarla nei movimenti. Non
doveva più scappare da lui. Non in quel momento. Lei sogghignò e si fece
prendere dall’energia del ragazzo. Il suo giochetto funzionava sempre: i
ragazzi venivano all’attacco più carichi che mai e lei
impazziva davanti a tanto foga.
Tom tirò su la ragazza che strinse le sue gambe attorno alla vita del
rasta. Si stavano ancora baciando senza staccarsi. Così uniti si spostarono
sopra il divano. Lui accompagnò con la mano la schiena di lei per farla
appoggiare. Lei staccò le sue gambe da quel esile ma forte corpo per
distendersi completamente. Si sfilò rapidamente i pantaloni e le convers, mostrando un pelle rosea e
tonica. Lui a quella vista scoppiò: si tolse maglietta, pantaloni,
scarpe, cappello e fascia, tutti insieme. Fremeva per
sentirla sua. Si insinuò fra le gambe con le mani e le sfilò le mutandine in
pizzo. Lei inarcò la schiena per facilitargli il compito, poi si tirò su
poggiandosi sui gomiti. Ora poteva vederlo in faccia. Le stava sfiorando la
pelle seguendo le dita con occhi infuocati di desiderio..
La ragazza allungò la mano per alzare il volto del biondo, in modo da far
incrociare i loro sguardi. Gli sorrise dolcemente e
poi iniziò a sbottonarsi la camicetta a tre quarti che aveva indossato quel
giorno. Lui divenne improvvisamente rosso in volto. Si tolse anche lui i boxer
e si mise il preservativo. Poi concentrò tutto il suo fervore sul quel corpo
sinuoso, coperto solo da un reggiseno viola. Si erano uniti. Lei iniziò a
produrre flebili sospiri aggrappandosi alla muscolosa schiena del ragazzo, il
quale le accarezzava le gambe mentre spingeva ritmicamentedentro
di lei, ogni volta con maggior vigore. Finalmente sentiva il suo calore.
Finalmente poteva passare le sue mani su quel corpo così perfetto. Finalmente
poteva sentire il suo respiro caldo sul suo collo. La sentiva e lo faceva
impazzire.
Crearono una melodiosa musica fatta di sospiri e gemiti. Entrambi
avevano la passione dipinta in volto. I loro corpi intrecciati stavano
compiendo una danza ripetitiva. La mente volava e i loro cuori si avvicinavano.
Erano occhi negli occhi, sconvolti dal desiderio, arsi dal fuoco
dell’eccitamento. Le loro mani si sfioravano delicatamente
mentre i loro corpi si contorcevano.
Dopo qualche interminabile minuto,Tom rallentò
il ritmo e, rimanendo unito a Lalu, si mise seduto. Ora lei gli stava sopra
cosicché lui potesse toccarle il corpo in ogni suo millimetro. Voleva perdersi
nel suo odore. Inebriarsi di lei.
-mi piace come ti ecciti, vedere il tuo viso
infiammarsi- le sussurrò fra un bacio e l’altro. Lei strinse la sua presa. Lui
l’abbracciò e così facendo le slacciò il reggiseno con una sola mano..mossa
esperta, nessuna titubanza, sapeva cosa voleva e come ottenerlo. Mossa
apprezzata dalla ragazza che, ora totalmente nuda, iniziò a muoversi su di lui.
Un movimento ondulatorio. Ora i loro corpi si conoscevano perfettamente. Le
loro pelli strusciavano come se quello fosse lo scopo di una vita. Lui le stava
baciando i seni. Ad ogni bacio un flusso di brividi le percorrevano la colonna
vertebrale. Ad ogni flusso lei aumentava automaticamente la velocità del suo
andamento, fino araggiungere
‘la pace dei sensi’. Quel gioco aveva portato
entrambi all’apice del godimento. Quasi in contemporanea. Ora avevano una
faccia beata e sorridente. Si scambiavano sguardi complici e soddisfatti.
Ancora una sopra l’altro. Si scambiarono un tenero bacio prima si staccarsi e
ricomporsi un minimo. Lei si rimise il completo intimo e lui i boxer. Tutto
molto rapidamente per poter stare abbracciati a coccolarsi per un tempo
imprecisato, senza proferir parola, comunicando solo con carezze e baci.
Il primo a parlare fu Tom: ehi piccola! Come stai?
Lalu era in un altro mondo. Beata fra quelle
braccia forti. Aveva lo sguardo fisso sul petto del ragazzo
mentre con una mano giocava con quei nodosi rasta che gli cascavano
disordinatamente sulle spalle larghe. Alzò gli occhi e disse: ehi!-
sorrise- benissimo, e tu?- come cadendo dalle nuvole per riprendere
contatto con la realtà.
T: in paradiso! Ho un angelo accanto a me…non
saprei dove altro potrei essere!- le sorrise teneramente baciandole la fronte
L: sicuro di non essere un sogno?
Lui come risposta la strinse ancora più forte. Lui
era lì, presente, reale e vivo come non mai.
La coppia rimase così fino a
quando non suonò un cellulare. -You ave a new message-
Lalu si alzò dal divano e si diresse verso l’entrata dove giaceva per
terra la sua borsa
Lalu si alzò dal
divano e si diresse verso l’entrata, dove giaceva per terra la sua borsa. La
prese in mano e ne estrasse il cellulare. Si mise a leggere lo schermo, poi
rimase ferma con aria pensierosa.
Tom: chi è?
Lalu: Francesca
T: Che dice?
L: mi ha chiesto cosa
facciamo stasera
T: di già?saranno solo le3 di
pomeriggio!
L: veramente sono le 6! ….si vede che siamo stati abbracciati più a lungo di quanto
non pensassimo!
T: ma davvero? Le 6? E io
ancora non ho mangiato!!!!!!!- disse allarmato tenendosi la pancia
L: non guardarmi così
famelico! Sei stato tu a scansarmi dai fornelli….comunque se vuoi c’è una torta
salata su un piatto accanto al frigo.
Neanche il tempo
di finire la frase che il rasta corse verso l’angolo cottura e cominciò a
divorarsi il tortino, fetta dopo fetta, fino a finirlo.
L: caspita ma vi tengono a
stecchetto in hotel? Non credevo..– sgranando gli occhi e iniziando a
rotolarsi dalle risate alla scena di un Tom impegnato a masticare tre fette
insieme.
T:ufsusfausausuafssuufff…- deglutìe tossì - dicevo..dopo tanto movimento sono sempre preso da una specie di
fame chimica! Credo di meritarmi un premio dopo aver faticato così!! – soddisfatto delle sue prodezze fisiche
L: ahuuahhuahua
oddio sei veramente uno spasso quando di autocelebri!!!!-
mirandolo in quella posa, pieno di sé e dallo sguardo penetrante
T: ti stai prendendo gioco di
me per caso???- lanciandole uno sguardo di taglio. I suoi occhi erano
diventati delle fessure e puntavano la ragazza. La fissava con fare offeso
cercando di freddarla con quegli occhietti accusatori
L:ma
chi? IOOOOOOOOOO?????- tornando improvvisamente seria- Mai
e poi maiiiiiiiiiii!- scoppiò nuovamente a
ridere
T: ah ma allora vuoi la
guerra!!!!!!!!- e si lanciò su di lei facendole solletico
L: noooooooooo..il solletico noooo…pietà pietàpietà!- cercando di divincolarsi dalla presa del
rasta fra una risata e l’altra-Bastaaaaaaa! Tooooooooooom fermo!!Toooooooooooooooooooooomi, daaaaaaaaaaaaaaaaai-
ridendo con le lacrime agli occhi
Il ragazzo si
fermò istantaneamente. Non lasciò la presa, anzi la strinse ancora di più. Le si avvicinò al volto e la baciò, sorprendendola.
L: e questo a cosa lo devo?
T: mi hai chiamato TOMI
L: si……non dovevo?
T: siii!-sorrise- Lo hai fatto così naturalmente… mi piace quando mi chiamano così!- la abbracciò- che
mi stavi dicendo prima?
L: fra mi
ha chiesto che facciamo stasera..
T: posso sentire gli altri e
andiamo a cena tutti insieme.
L: uh si! E io sento le
altre- gli diede un
bacio a stampo e andò a chiudersi nella camera da letto
T: ma dove vai?mi lasci così da solo??- le urlò dietro per farsi sentire
L: siii..devo sentire le altre! Chiacchiere fra donne…ihihihih..tu senti gli altri del
gruppo e se hai ancora fame, guarda in frigo- replicò ormai da dietro la porta rossa.
Il rasta andò a
farsi un bel panino ripieno di ogni cosa commestibile presente nel frigorifero
della cucina. Lo divorò in pochi attimi e solo dopo essere satollo, mandò
qualche sms per organizzare la cena.
T: oi chiacchierona, hai finito? Ho detto di
vederci alle21 sotto l’hotel, va bene?
L: un attimo che attacco…ciao
mimmi,a stasera!-disse abbassando per un attimo la voce.-..si si, io ho fatto uguale-e aprì la
porta trovandosi faccia a faccia col biondo
T: Ooooooh!
Finalmente si è degnata di farmi partecipe della sua presenza, oh lei graziata
fanciulla! Credevo di essere rimasto solo in questa sconfinata landa…mi sono
procacciato del cibo, ma stavo già dando i primi segni di cedimento mentale per
non avere nessuno con cui comunicare-
L: ……( Oo
)- la sua espressione
allibita parlò per lei.
T: qualcosa che non va, oh
mia principessa?
L:…..
T:
ho capito: ha male alle labbra e non può parlare…ho io il rimedio!- sorrise malizioso e le diede un piccolo
bacio-
ora sta meglio?
L: ..si…direi
di si…ho solo dei leggeri mancamenti dovuti alla sua visione, potrebbe
cortesemente aiutarmi a stendermi sul mio giaciglio?
Il ragazzo la alzò
prendendola fra le braccia e la posò sul letto matrimoniale, che padroneggiava
la piccola camera da letto. Rimasero a fissarsi per pochi secondi finché non
scoppiarono in una fragorosa risata. Tom si sdraiò accanto alla ragazza, la
quale lo abbracciò posando la propria testa sul petto, ancora nudo, del
ragazzo.
L:ma
ti fa sempre questo effetto mangiare?
T: in teoria no.hihihih…forse mi hai avvelenato con la tua torta!
L: ma come osi?????-
gli lanciò uno sguardo
di taglio
T: la sentivo un po’ strana…-iniziando a ridere scrutando il volto della
mora
L: ma strana coooosa? Io sono un ottima cuoca! ingrato!-incrociando
le braccia in tono offeso
Tom iniziò a
ridere a crepa pelle. Più la guardava con le braccia conserte, più rideva- possibile
che sei così boccalona? Scherzavooooooooooo!
-
L: uhm…non sono boccalona!....OH, LA SMETTI DI
PRENDERMI IN GIRO!!!!!!!!-
e gli tirò un cuscino prendendolo in pieno viso. Appena scostò il cuscino, Tom
esibì un volto a dir poco sbalordito.
T: ma allora davvero vuoi la
guerra??-
bisbigliò mentre il suo sguardo era ancora fisso sulla ragazza, tranquillamente
sdraiata sul letto.
Iniziò a farle
nuovamente del solletico provocandole chiassose risate e gridolini.
Lalu cercava in ogni modo di liberarsi da quella presa tanto insistente e forte
che la faceva contorcere tutto il corpo, nonostante fosse bloccata dal peso del
ragazzo sopra di lei.
L: ok ok pace! Paaaaaaaaaaaaceeeee!-Disse
allungando la mano in segno di arresa
T: beh? Mi porgi la mano per
fare pace?
L: si..si fa così in genere
T:ah.
neanche un bacino?
La ragazza
cominciò a ridere. Una risata cristallina salita dal cuore, provocata dal espressione maliziosa unita a quella frase tanto
innocente. E così innocentemente, lei si sporse per baciargli una guancia,
quando lui le prese il viso tra le mani e fissandole gli occhi disse- mi
piace stare insieme a te! Sei stupenda!- e la
baciò teneramente, prima mordicchiandole il labbro inferiore, poi riempiendola di mini bacini su tutte le labbra. Lei ricambiò altrettanto
dolcemente il bacio e abbracciò quel corpo magro che le stava di fronte. Così
abbracciati si distesero sul letto e iniziarono a parlare di mille argomenti,
cercando di conoscersi meglio con domande del tipo :qual è il tuo colore preferito? ; Da piccolo quale era il tuo cartone preferito? ; E ora la tua canzone preferita? ; Ti
piace leggere? ; Hai un autore che prediligi? ; Ti piacciono gli sport?
Tante domandine
per sapere qualcosa di più l’uno dell’altra, mentre si scambiavano qualche
coccola. Rimasero presi dalla vivace discussione fino a che Lalu si alzò di
scatto dal letto e urlò: che ore sono?
T: non saprei…aspetta, guardo
sul cellulare…. Sono le otto e mezza
L: dobbiamo sistemarci in
fretta e poi andare davanti l’hotel!!!!
T: uh già! Me ne ero
completamente dimenticato..ok, andiamo allora
Appena finito di
parlare, il rasta uscì dalla camera per recuperare i vestiti che aveva gettato
nella sala poco dopo essere entrato. Li indossò mentre
Lalu andò a farsi un veloce doccia in bagno per poi uscire cinque minuti dopo
tutta fresca e profumata, sfoggiando un completino nero dai ricami arancioni. Tom rimase sbalordito quando,
al rumore della porta che si apriva, si girò per vedere tanto splendore.
T: sicura che dobbiamo uscire
ora? Io avrei degli ottimi programmi in alternativa…- squadrandola per bene senza perdersi un
millimetro di quella visione
L: si, scemetto..ormai abbiamo organizzato! Mi vesto in un nano secondo e
andiamo. Tu mi pare sia pronto
T: si..ti aspetto qui.- sedendosi, o meglio svaccandosi
sul divano e accendendo la tv e iniziando a fare zapping
Come detto, la
ragazza fece in un lampo e prese le chiavi, scesero entrambi per entrare in macchina
T: grazie!
L: di cosa?- Girandosi sorpresa
T: sono stato bene…e ho
mangiato anche bene-
disse mostrando un sincero sorriso a 32 denti
L: ne sono felice! Anche io
sono stata bene-gli sorrise e accese la macchina, raggiungendo l’hotel in
poco tempo, dove già c’erano tre ragazzi davanti l’entrata.
Parcheggiata la
macchina, raggiunsero i ragazzi e li salutarono in tempo per vedere arrivare di
corsa 3 personcineurlanti
-Scusateeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! – si fermarono davanti al gruppo riprendendo fiato.- siamo
in ritardo? Pietàààààààà- dissero in coro le
3 ragazze dispiaciute
L: tranquille! Anche io sono
arrivata ora!-si fermò
a osservarle meglio-ma come sono belle stasera le mie donnine!!!
Serena: siiiiiiiii?
Grazie!-lanciando una
variante di acuti e applaudendo le mani freneticamente- Oggi abbiamo fatto shopping!! Ti sei persa certe comiche..
L: abbiamo chi? E comiche di
che serie?
S: siamo uscite nel
pomeriggio per negozi con il cantantino qui presente versione
camuffata
Francesca: è diventato il mio
guru dello shopping! Sa tutti i trucchi per farsi fare gli sconti o i modi di
sistemare ad hoc il make up …e
poooooooooi fa degli abbinamenti troppo fashion!-atteggiandosi ironicamente da diva
dell’alta moda
Bill: felice di essere
diventato il tuo guru! Io da parte mia mi sono divertito a sentire i vostri
commenti indirizzati a certe soggette che giravano senza contegno per strada
Silvia: si
La,c’era una che pareva una mongolfiera! Aveva sto abitino striminzito sopra e
gonfio sotto, di un improbabile color kaki, accostato a una borsa viola
melanzana e delle scarpette verde kiwi…mi sentivo tanto al mercato!-proclamò sconsolata la riccia
Quel commento
aveva portato un ventata di allegria fra il gruppo, che si incamminò
verso un osteria vicina conosciuta dalle ragazze. Stavolta si mossero senza
macchina con l’intenzione di apprezzare la magica di un’atmosfera data da una
passeggiata fra i rustici vicoli romani.
Tom raccontò del
suo tentato avvelenamento, provocandosi uno scappellotto sul collo da parte di
Lalu.
Georg e Gustav
dichiararono di aver passato il pomeriggio a giocare alla playstation
dopo aver dormito fino a tardi e che quindi erano pieni di energie per
scatenarsi fino all’alba. Quest’ultima affermazione scatenò una lunga catena di
supposizioni per la serata.
Arrivati al
ristorante si fecero portare svariati piatti tipici della cucina romana e ogni
portata fu spazzolata ben bene dalle forchette dei 4 tedeschi. Soddisfatti
dalla particolare cena, si diressero verso l’hotel per prendere le macchine
delle ragazze e andare in qualche pub del centro.
Tom: barista 8 birre! Offro
io il primo giro!!!!!-disse il rasta entrando nel locale
prescelto per la nottata e ancorandosi al bancone e sventolando il braccio per
attirare l’attenzione dell’omone che vi stava dietro.
Intanto il resto
della combriccola si andò a sedere in un angolo dove erano disposti dei
divanetti in fila.
T: il tricheco –riferendosi al barista di prima- ha
detto che ci porta subito le birre più un omaggio.- ricongiungendosi al
gruppo e tuffandosi letteralmente sul divano accanto a Lalu, che saltò su posto
per il contraccolpo
L: il tricheco sarebbe mario, ma tutti lo chiamano ‘cucciolo’- disse la ragazza cercando di rimettersi a
sedere
Gustav: cucciolo???????????????lui??????ma
è grande e grosso!
Silvia: appunto!-divertita dall’espressione allibita del ragazzo
G: appunto cosa? Al massimo
Bill può sembrare un cucciolo, di leone aggiungerei-ridendo sotto i baffi-no lui! Tom aveva ragione,sembra più un tricheco!!!- il batterista concluse
la frase urlando sconcertato, fissato in modo minaccioso dal cantante dalla
folta criniera
S: occhio alla vena sul
collo, Gusti! ihihihih
…comunque è solo un soprannome sarcastico. E poi se vogliamo parlare di
cuccioli, qui ci sei tu che sei un bel orsacchiotto, ad essere precisi!-pizzicandogli la guancia paffuta. In risposta il biondino sbuffò e si mise a sorseggiare la
birra appena arrivata.
Georg: non fare così teddy!
Hanno scoperto il tuo camuffamento, ma ci noi siamo qui per te- aggiunse deridendo l’amico.
La sera continuò
per un po’ su questa linea: si erano messi tutti a punzecchiare Gustav, per vedere in fondo come mai potesse reagire quel
ragazzo sempre così pacato. Lui continuava a sbuffare e a bere, stava già alla
quinta birra dopo poco un’ora, quando d’un tratto si
mise in piedi sul divanetto e iniziò a spogliarsi. Sotto lo sguardo
esterrefatto dei compagni, il biondino si stava togliendo la maglietta.
B: Gustiiiiiiii
che cavolo stai facendo??- strabbuzzando gli occhi
G: uh,leoncino….groaaaaaaaaaaaaar
T: Gus!
Scendi!
G: calma! Ho solo un po’
caldo…-rispose con
tono serafico al rasta, il quale era già scattato in piedi per afferrare
l’amico.
In quel momento
partì un pezzo dei metallica, Fuel,
e il batterista, appena sentì la voce di JamesHetfield, iniziò a saltare dal divano a terra e viceversa,
scuotendo la testa violentemente. Seguì il testo della canzone, canticchiandola
e poi si accasciò a terra mimando di suonare la chitarra, strillando ogni tanto
‘METALLOOOOOOOOOOO!!!!’ e provocando l’ilarità delle
ragazze e di metà locale.
Quando la canzone
finì, si alzò in piedi e sorrise guardando gli amici shockati: che è
successo?- disse senza scomporsi
- Gus,
sei ubriaco!! Vieni a sederti- disse Georg,
tornando serio per riportare l’amico al posto, ma trattenendo a fatica le
risate.
Poco dopo si
avvicinò il tricheco/mario/cucciolo/barista al gruppo
allungando un vassoio pieno di bicchierini.-ragazzi,
questo è omaggio della casa! Un rum e pera per tutti!-
Gus: wiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii,
ti amo tricheco!-disse
buttando gioiosamente le braccia intorno al collo dell’omone divertito.
Lo
so, lo so che questa fiction sta sfociando in uno sclero
andante, ma mi è passata un po’ l’ispirazione quindi…..GIU’ A CAZZATE!ehehhe
Grazie
per chi legge e soprattutto per chi recensisce!
Claudia9, sono passata sul tuo blog..uddiu!
è PIENO pieno di foto! Beddu!ghghgh
Capitolo 10 *** capitolo 10: annebbiati dal piacere ***
Cap 10
Prima
di cominciare una altro capitolo, vorrei chiedere
venia per i miei strafalcioni grammaticali! Mi inginocchio davanti a voi, o
discepoli della lingua italiana! Pietà di meeeee!
Stavo
rileggendo i capitoli precedenti e mi sono accorta che spesso ho mandato a
puttane la consecutio temporum, la punteggiatura, le maiuscole e ho fatto un
miscuglio di narratori…scusate! Ho cercato di recuperare correggendo queste
mancanze dovute alla poca concentrazione di quei giorni e al fatto che una si
fa prendere più DA quel che scrive che non COME lo scrive.
Vi
prego di avvertirmi in caso troviate altri possibili simili errori.
Grazie
dell’attenzione J
Ps. Presto il tempo del racconto si
velocizzerà, rispetto a questi primi capitoli pieni di dettagli…sennò non si
finisce più!:P
Buona
lettura
Cap 10
Dopo un’ora Gustav era k.o. su un divanetto,
ronfando in posizione fetale, perso nelle braccia di Morfeo.
Il biondo aveva
continuato a bere insieme a tutto il gruppo. E aveva talmente tanto divertito
il barista/tricheco offrì a tutti un altro giro di rum
e pera. Un altro ancora fu offerto da Georg che stava
seguendo la strada del batterista. Stava così cotto che quando tornò per
l’ennesima volta dal bagno aveva i codini e saltellava allegramente urlando a squarcia gola : Heeeeeeeeeeeiiiiiiiidiiiiiiii,sono
Heidi!! Lalllallalàlallalààààà sono heidi! io ho trichechi leoncini e orsacchiottiiiiiiiiiii
che mi dicono CIAAAAAAAAAAAAAAAO!- con Gustav
che gli spuntava da dietro salutando tenero, appunto, come un orsacchiotto.
Questo ogni qualvolta Georg ripeteva quella
cantilena. Ed era arrivato almeno a una decina di volte!
Bill li fissava
sconcertato. Tom aveva provato a parlarci: ragazzi, capisco divertirsi, capisco che
siamo in vacanza, ma cristo,contegno! ci farete fare delle figuracce memorabili!
In risposta si era trovato di fronte un Georg che si controllava le doppie punte e un Gustav che gli fissava la tesa del cappello con uno sguardo
assente.
-Ok. Sono andati. Io ho tentato. Ora ci
rinuncio!-esclamò il
rasta buttandosi sfiaccato sul divano- ah
Bill, non iniziare a darmi la colpa….non sono io
quello che si sta facendo fare le trecce da Francesca!!!!!!
Bill: cazzo,
Georg! Ripigliati!- il bassista
stava fra le gambe della bionda come la prima volta che si erano incontrati.
Aveva un viso sereno che non si scompose minimamente agli urletti
del cantante.
Bill: oddio! Mi faranno
venire un infarto!-e
si accasciò anche lui sul divano massaggiandosi le tempie.
Commossa (dal
ridere) per quella scena, una delle ragazze si alzò e ordinò una bottiglia di
rum bianco. La prese con altri 6 bicchierini e posò tutto sul tavolino davanti
i divanetti- ecco! Ora tocca a noi! Questi due sono ubriachi..io non mi sento neanche
un po’ brilla e non va bene. Tocca mettersi sotto!- disse Silvia,
svitando il tappo della bottiglia e versando il liquido negli shot-Tom, Bill, mimmis..- poi si girò sorridendo verso un divanetto
laterale dove Gustav e Georg
stavano sonnecchiando uno appoggiato all’altro- ubriaconi..-alzò il bicchierino pieno di
rum- ALLA
NOSTRA!- e tracannò tutto in un solo sorso- cazzo se è
forte! Lalu, Fra, voi non esagerate..dovete sempre portarmi a casa con le vostre macchinine!-concluse
sorridendo, versandosi un altro bicchiere.
I gemelli si
guardarono, guardarono la riccia, presero in mano uno shot
e ne porsero uno a Lalu, a Francesca e a Serena. Le ragazze agguantarono
divertite i bicchieri e tutti insieme urlarono: ALLANOSTRA!
-E giù alcool.
Dopo un paio
d’ore, 3 bottiglie di rum e una di tequila, la serata si era decisamente
movimentata: Gustav e Georg
si erano risvegliati e si erano messi a cantare ‘We will
rock you’ dei Queen schiena
contro schiena. Serena e Silvia stavano cullando le 2 bottiglie vuote di rum,
guardandosi e scoppiando a ridere a intervalli di 10 secondi. Bill e Tom si erano
messi a ballare a mo’ di gemelle Kessler in ‘Dadaumpa’, seguendo la non
proprio intonata esibizione del bassista col
batterista. Francesca aveva iniziato a parlare in falsetto qualcosa di
incomprensibile e dalle tono smielato, ogni tanto si
capiva un ‘mimmiii!’,’ looooooove!’,
‘billuuuu’, in teoria era il ‘linguaggio mimmi’, in pratica stava sparlando, sparando di tanto in
tanto degli ultrasuoni e una miriade di facce simili a emoticon.
Purtroppo non era ubriaca ( almeno ci sarebbe stata un degna
giustificazione ad un tale ridicolo atteggiamento!), era solo
leggermente brilla, ma si era fatta prendere la mano dalla situazione, come
d’altronde anche Lalu. Non era ubriaca, ma anche lei si sentiva euforica,
saltava intorno al tavolino ridendo a crepapelle ogni volta che incrociava lo
sguardo di uno dei suoi nuovi amici e quando Tom finì il balletto, gli si
aggrappò dicendo che era stato bravo e che aveva una carriera davanti come
ballerina di varietà, il tutto bollato da un bel bacio a stampo. E da lì i due
non si staccarono per luuuuungo tempo. Si erano
addirittura appropriati di un divanetto e iniziarono a
fare i propri comodi( vedi pomiciata in grande stile!).
Trovandosi ormai
anche Bill senza nulla da fare, si iniziò a guardare intorno e gli si illuminò
il volto appena vide la sua piccola fata. Serena aveva iniziato anche lei a
parlare il mimmese con Francesca. Erano tutte serie e
prese, gesticolavano in modo teatrale, mimando mille faccine cucciolose.
-Uno spettacolo di un ottimo momento di sclero.-pensòil
cantante avvicinandosi e abbracciandola da dietro.
Lei si girò
sorpresa: Mimmi?- disse in tono
interrogativo e piegando leggermente a destra la testa
Bill scoppiò a
ridere: piccola, sei ciuccaaaa! Che tenera!- e
le accarezzò la testa.
Lei di risposta
gli si avvicinò rapidamente e gli diede un bacio sulla guancia.
Gli occhi del
moro, fino a quel momento lucidi per il troppo alcool in corpo, si spalancarono
come se fosse stato preso da un brivido improvviso. Così era: quel semplice
bacio lo aveva risvegliato dal torpore etilico e ritrovarsi quel volto candido
a due millimetri dal naso gli provocò una scossa di adrenalina in tutto il
corpo. Era intensamente affascinato da quella piccoletta scapestrata. Provava
una forte attrazione fisica per lei, così forte che non resistette all’impulso
di baciarla. Lì davanti a tutti. Le prese il viso tra le mani e le succhiò
leggermente il labbro superiore.
Serena rimase
imbambolata fra quelle mani piene di anelli. Alzò lo sguardo e trovò due occhi
dai tratti felini che la fissavano profondamente. Un
espressione seria, senza alcun residuo del troppo bere, ferma nel
tentavo di percepire ogni pensiero o emozione trapelati da quella innocenza genuina
che caratterizzava la ragazza. Trovarsi di fronte a uno sguardo così seducente,
la eccitò istantaneamente. Posò la bottiglia che aveva in grembo e prese per
mano il moro.
Lui la osservò per
qualche secondo leccandosi maliziosamente le labbra poi disse:
dove mi porti?- dando un colpo di sopraciglio. Era pieno di sé.
Fiducioso del suo sex appeal e speranzoso che le proprie avance fossero ben
chiare e soprattutto accolte da quel essere femmineo che lo stava trascinando
verso un divanetto nascosto in un angolo del locale. Si, sono state chiarissime!-pensò
S: ti conviene smetterla di
guardarmi così o stasera finisce male!- sussurrò la mora una volta seduti in
disparte.
B: così come?- con tono finto/innocente- e poi
come potrebbe mai finire?- sfiorandole delicatamente il volto e
tracciando con la punta della lingua il contorno delle proprie labbra, distese poi
in un sorriso decisamente accattivante.
Serena non rispose
neanche a quella domanda retorica.
Entrambi sapevano
cosa sentivano l’uno per l’altra. Entrambi stavano ipotizzando, nella loro
mente, soluzioni per nulla pudiche a quella situazione di stallo. Erano faccia
a faccia, occhi negli occhi. In una sezione di un attimo i due si stavano baciando
appassionatamente. Serena si messa era a cavallo di
Bill, il quale non smetteva di accarezzarle la schiena, le braccia, i capelli e
il volto. Come se dovesse recuperare un tempo infinito in cui il suo corpo era
stato distante da quella fonte di eccitamento. Ok, si
erano baciati la sera prima, ma per tutto il giorno le loro labbra non si erano
sfiorate e lui ne sentiva la mancanza. La voleva. La voleva ardentemente. Non
voleva più ritrovarsi in astinenza di quei momenti pieni di felicità e
passione.
B: piccola..- staccandosi improvvisamente- ..dimmi
di si!
S: si
a cosa?- erigendosi
sulle magre gambe del ragazzo
B: dimmi di si. Dimmi che non mi lascerai solo. Dimmi che dormirai con
me. Dimmi che potrò stare con te…dimmi di si-la passione sul volto era sfumata in tenera
dolcezza
S: si!- un'unica sillaba piena di sentimento.
Felicità, gioia, sorpresa, soddisfazione, sentire avverarsi un sogno, stupore
per quelle inaspettate parole. Lo abbracciò, quasi fino a stritolarlo, per poi
continuare a baciarlo.
Rimasero su quel
divanetto appartato per una buona mezzora a scambiarsi coccole, carezze, baci,
sguardi languidi, abbracci [e chi più ne ha più ne metta!:)],
quando la loro attenzione fu ricamata da certi movimenti rumorosi
provenienti dai loro amici: il resto della combriccola si stava radunando a
pezzi e bocconi, sparsi su vari divani, per sistemarsi e tornarsene alle
macchine.
La coppia li raggiunse
senza camminare: entrambi lievitavano da terra per la felicità dei momenti
appena passati insieme.
Così riuniti,
uscirono tutti dal locale con il barista che gli gridava scherzosamente di
tornare presto...certo! fra una spettacolino e l’altro
gli avevano quasi svuotato il bancone! [massa di
ubriaconi!!!!!ihihihh]
Arrivati in hotel,
si stavano salutando tutti, quando Francesca chiese a Lalu chi preferisse
accompagnare, Serena o Silvia.
L:mh…veramente io…ecco…-titubante nel rispondere
Serena: ehm..coffcoff..ragazze,
io penso che non ci sia bisogno di riaccompagnarmi..
L: perchéééééééééé?-
si era bloccata,
rimasta allibita dalla news, e contenta per essere stata tolta dall’imbarazzo
S: rimangoadormiredabill- disse tutto d’un fiato arrossendo in volto
e andandosi a nascondere dietro la schiena del ragazzo, divertito dalla scenetta
L: coooooooosa??che fai teeeeee?
S: rimango a dormire da bill-sussurrò intimorita rimanendo sempre
nascosta dall’esile fisico del moro
L:E
ce lo dici solo ora???ma davvero????’
F: eh brava la mia porcellina!!!!!!!ghghgh..vabbè
sta volta puoi andare! Vi do la mia benedizione- alzando la mano per mimare il segno della
croce dandosi un tono autorevole, mentre se la rideva allegramente sotto i baffi
S: tiiiiiiiiiimimmiiiiiiiiiiiiiiii! –la mora era uscita dal suo
nascondiglio(vedi Bill) per correre ad abbracciare l’amica
F: visto che mimmi rimane qui, io porto Silvia
L: uh…allora io posso
rimanere anche io! Tom, sei contento?-disse allegra, girandosi verso il rasta che annuì sfregandosi
le mani in segno di chissà quali pervertiti piani.
-Stuck.questo è il
rumore delle mie braccia che sono cadute…-disse la bionda che si stava per alterare,
cosa intuibile dal luccichio assassino che rispendeva nei suoi occhi verdi- prima
fai la rompipalle per Serena che rimane e poi fai lo stesso?!!! ma che cavolo
c’hai in testa? Le scimmie urlatrici??dirlo prima no, eh? bho..chi
ti capisce è bravo..tu sei B-R-U-C-I-A-T-A!
I ragazzi si
stavano sbellicando a vedere quella specie di litigio. Passavano dall’isterico
all’entusiasta in un nanosecondo. Sapevano del profondo affetto che legava le 4
ragazze e quindi non si preoccuparono minimamente di bloccarle. Infatti Lalu rispose serenamente all’agitazione dell’amica:
grazie del complimento, mon amour! In fondo siamo o no anime gemelle?-facendole
una linguaccia in tono scherzoso
F: ma siiiii.
Scemina! Domani la porti te
allora Sere. Noi andiamo-
tutto come prima.
Francesca e Silvia
salutarono e andarono via. Tom prese Lalu sotto braccio e si diresse verso la
propria camera d’albergo. Idem Georg e Gustav, i quali, nonostante barcollassero vistosamente,
riuscirono a raggiungere l’ascensore senza cadere per terra.
Fuori l’entrata
c’erano ancora Bill e Serena. Fermi impalati a osservarsi.
B: sicura allora?
S: si. Resto con te- accennò un piccolo sorriso sul viso imbarazzato
da tanta sincerità
B: bene! Sono contento.- così dicendo le sfiorò le labbra in un
impercettibile bacio e la prese per mano- vieni, dobbiamo prendere anche noi
l’ascensore.
Entrarono e rimasero
abbracciati e senza dirsi una parola per tutto il tragitto fino alla camera del
ragazzo. Lui aprì la porta strisciando una tesserina
magnetica e si mise di lato lasciando libero il passaggio
B: prima le signore!- abbassando il capo e inchinandosi leggermente
in avanti in segno di riverenza.
La ragazza arrossì
in volto e entrò nella camera. Si trovò davanti a un ampia
stanza con un fastoso letto in stile barocco, tutto in legno battuto,
stesso stile dei comodini e dell’armadio posti accanto. Un lampadario di
cristallo illuminava sofficemente l’ambiente semplice, ma
elegante.
S: wooooooow!
Vi trattate bene voi star! È bellissimo!
B: questo è il nostro manager
David che organizza tutto. Dice che stando sempre in giro, in questo modo
possiamo sentirci più confortati e sentire meno la mancanza da casa!
S: come dargli torto- e si buttò sul grande letto matrimoniale
come una bambina che si tuffa in mare. Bill la squadrò attentamente prima di
sedersi accanto. Continuava ad osservarla, alquanto esterrefatto di come in una
così gracile persona potesse stare tanta energia e
brio. Sorrise. Lei ricambiò. Gli si avvicinò dandogli un tenero bacio sulla
guancia, come volesse ringraziarlo di averla invitata a rimanere.
Da quel tenero
bacio si passò in breve tempo a baci più appassionati. I due si erano distesi
completamente sul letto e si stavano spogliando a vicenda, quasi a strapparsi i
vestiti di dosso tanto era l’ardore. Rimasero nudi. Uno sopra l’altra.
Accaldati, sudati, intrecciati. I loro respiri si facevano sempre più forti. Le
loro mani si perdevano in lunghe carezze per tutto il corpo. Le loro labbra
gustarono a fondo il sapore del proprio compagno. Arrivati a un certo punto il
desiderio era palpabile fra i due e la cosa più naturale del mondo avvenne:
Bill si unì lentamente a Serena. Lei gemette appena lo sentì. Passarono un
tempo indecifrabile annebbiati dal piacere,abbandonati a quelle fortissime
sensazioni di godimento e libertà. Entrambi raggiunsero l’orgasmo. Distrutti,
si accasciarono fra le lenzuola abbracciandosi, scrutandosi dolcemente negli
occhi. Presto si addormentarono, una con la testa appoggiata sul petto dell’altro,
entrambi con un’espressione contenta sul volto. Sereni nel loro sonno.
Grazie
alle recensioni di candy14 e di Frehieit489(DANKE!), ho ripreso fra le mani la storia fra Serena e Bill…spero sia
piaciuto questo capitolo! ^-^
Ah
io ve lo dico, più recensite più aumenta la mia ispirazione…domandate,
commentate, a me fa tantissimo piacere!
La mattina successiva Lalu e Serena, raggianti più che mai [ vorrei
vedere voi dopo una notte con i Kaulitz
Cap 11
La
mattina successiva Lalu e Serena, raggianti più che mai [ vorrei
vedere voi dopo una notte con i Kaulitz!:P], si
ritrovarono a fare colazione insieme al gruppo tedesco. Erano tutti ancora
abbastanza frastornati dalla sera precedente, soprattutto Georg e Gustav che
rammentavano ben poco di come si fosse sviluppata dopo essere entrati nel pub.
Passarono
un paio di settimane durante le quali le romane uscivano tutte le sere con i Tokio hotel. Ormai avevano stretto una bella amicizia e
capitava che oltre a passare insieme serate alcoliche, andassero in giro per
Roma a fare shopping o tour turistici improvvisati, oppure che pranzassero in
qualche ristorante o fast food o in un prato di qualche villa romana.
Fra
Bill e Serena scorreva tutto benissimo, passavano intere giornate insieme e
spesso anche la notte, restando la mora a dormire in hotel.
Erano
dolcissimi, sempre appiccicati, la rappresentazione realistica della parola
‘piccioncini’.
Fra
Tom e Lalu il rapporto era meno smielato, ma comunque sereno. Anche loro si
vedevano giorno e notte, dato che spesso e volentieri dormivano insieme: o Tom
andava a casa della ragazza o lei andava in hotel.
Era
più frequente vederli punzecchiarsi e scherzare piuttosto che fare gli
sdolcinati, ma era evidente che stessero bene insieme.
Georg
e Gustav stavano facendo la parte degli amiconi con Francesca e Silvia. Sebbene
fosse palese l’attrazione che scorreva tra di loro,
non successe nulla da spostare il loro rapporto di amicizia a un livello
superiore.
Una
volta però, durante una delle loro scenette da ubriaconi, Georg sfiorò le
labbra di Francesca, per caso. Ci fu un bacio, ma nessuno li vide e il giorno
dopo i due non lo ricordarono nemmeno a causa dei fumi etilici. Quindi, niente
di fatto L
Un
giorno, mentre stavano passeggiando tutti insieme sul
lungotevere, Lalu asserì che quella stessa sera non sarebbe uscita con gruppo
perché avrebbe iniziato a lavorare come bartender
(barista) in una discoteca rock romana.
L: però se volete passare, il posto è grande: ci sono 3 piani
con musica di tutti i generi... Che ne dite?
Tutti
furono entusiasti della proposta e quella sera infatti
si ritrovarono tutti davanti la famosa discoteca.
L:
io
starò al bancone del terzo piano. Voi girate come più vi pare, se ogni tanto
passate a farmi un salutino, mi farà piacere!
Tom: ma che scemetta che sei! Ci sarò io a farti compagnia..- se ne uscì il rasta con un tono
abbastanza compassionevole
L: no no, tu vai pure con gli altri,
divertiti! Io dovrò lavorare e non potrò stare a parlare con te purtroppo..
T: sicura?- la ragazza annuì entrando
nel locale.
Era
una vecchia fabbrica per la manutenzione dei vagoni treno, rimodernata e
adibita a locale notturno: rivestimenti alle pareti in alluminio, pavimento
nero, luci al neon, laser, casse e amplificatori sparse
in giro o appese a grappolo, divanetti e tavolini posti in tutti gli angoli,
tre piani con ciascuno il proprio palco, postazione dj
e bancone.
L’intera
combriccola la seguì e iniziò a ballare, appena il dj
del terzo piano cominciò a spadellare. Dopo poco già
c’era chi si era messo comodo su qualche divanetto, chi si era buttato nel
centro della pista o chi era andato a girovagare negli altri piani del locale.
Ogni tanto qualcuno del gruppo passava da Lalu a fare due chiacchiere e bere
qualcosa. Tom era rimasto sempre al terzo piano e se non stava al bancone, era
lì vicino che lanciava sguardi ammiccanti a Lalu ballando.
La
ragazza si sentiva rassicurata e contenta di tante attenzioni. Forse troppe.
Lei stava lavorando e lui si stava divertendo poco in quel modo. Infatti quando il rasta si
avvicinò al bancone, lo convinse a farsi un giro tra i piani della discoteca.
L: te l’ho già detto prima di entrare: non c’è bisogno che
resti qui con me. Io lavoro. Tu ti devi divertire.. Lo
sai che mi fanno piacere i tuoi sguardi languidi!- il ragazzo sorrise a
quella affermazione- ma stai tranquillo, non scappo mica!- concluse scherzosa lei.
L’aveva
convinto. Il biondo sorrise nuovamente e si trascinò
al piano di sotto un Georg già brillo e saltellante.
Passò
più di un ora e la ragazza continuò a fare drink
tranquillamente, scrutando di tanto in tanto la pista in cerca del proprio
ragazzo. Nulla.
Dopo
poco fecero capolino al bancone Gustav con Silvia
G: è
fortissimo sto posto! C’è di tutto!!!! Noi abbiamo
passato circa un’ora, credo- girandosi dubbioso in cerca di conferma verso la
riccia che intanto annuiva con la testa- dentro la saletta metal! SPACCA!!- urlò euforico il biondo
L: mi fa
piacere, orsacchiotto!- rise –vi avevo preannunciato che si trovava musica
di tutti i generi!- ritornando seria chiese
poi se avessero visto il rasta o l’amico piastrato.
S: uh, mi sa
di averli intravisti al secondo piano mentre salivamo
qui, ma perché? Ti vedo preoccupata… è successo qualcosa?
L: no no tranquilla! È che Tom è
stato sempre qui vicino fino a che un’oretta fa. Poi gli ho detto di farsi un
giro per vedere la discoteca, però ancora non è passato neanche di
fuggita……comunque niente. Era per sapere. Tutto a posto- accennò un finto sorriso- è
giusto che stia divertendosi. In fondo sono stata io la prima a incitarlo.
Starà cazzeggiando da qualche parte con Georg- affermò
cercando di convincere più se stessa che l’amica
S: si sicuramente sarà così. Facciamo una cosa: ora vedo di
ribeccarli e te lo mando su con una scusa. Ok?
L: ti adoro
mimmi!!
Così
i tre si divisero: Lalu tornò al proprio lavoro e Silvia e Gustav si diressero
verso le scale chiacchierando amichevolmente.
Poco
dopo risalì solo la riccia con una faccia basita.
L: oi, mimmi, che faccia c’hai? Hai visto un fantasma?
S: no- titubante-
Tom……
L: ah bene. Gli hai detto di salire?- chiese
sicura di un risposta affermativa che però non arrivò- Silvia,
che vuole dire no?? Non eri scesa apposta? E poi Gustav dov’è?- guardandosi
intorno ansiosa.
S: Gustav è
con Tom e Georg..
L: cazzo, mi stai facendo preoccupare! Per caso uno di loro si
è sentito male?-
sibilò preoccupata
S: no
L: oh ma
vuoi dirmi che cavolo è successo????
La
riccia prese fiato e coraggio e parlò: siamo scesi e abbiamo visto Georg e Tom che
ballavano..
L: che c’è
di male? Siamo in una discoteca..
S: fammi
finire!.......... intorno
avevano 4-5 ragazze e una di loro si stava platealmente strusciando a Tom, il
quale non la stava certo scostando, anzi!
L: anzi cosa?????????- rimase con gli occhi di fuori dallo stupore
S: beh ecco..
L :cazzo Silvia!
S: si
stavano baciando!- concluse secca guardando dispiaciuta l’amica, come se avesse
confessato un proprio peccato.
L: no…. Non
può essere! Magari hai visto male..
S: magari!- proferì con un filo di
voce e rimanendo ferma a fissare la mora, la quale pareva avesse finalmente
concretizzato ciò che le era stato detto. Il volto le divenne rosso fuoco dalla
rabbia. La stessa rabbia leggibile in quegli occhi ormai stretti in una
fessura. Urlò improvvisamente alla cassiera del bancone che andava in pausa e uscì
di corsa dalla sua postazione, imboccando le scale. Silvia la
rincorse preoccupata di quel che poteva succedere da lì a poco. La corsa
fu arrestata quando, arrivate al secondo piano,
entrambe rividero la scena descritta precedentemente: i 3 ragazzi stavano
ballando accerchiati da 5 ochette e Tom che stava pomiciando con una di loro
mentre le tastava il culo.
Lalu
rimase un paio di secondi ferma. Ghiacciata. Fissa su quell’immagine, disgustosa per lei. Non fiatò. Non si
avvicinò. Girò semplicemente i tacchi e tornò alla sua postazione.
Silvia
la seguì repentinamente cercando di capire il motivo di quella reazione
all’apparenza tranquilla. Di risposta ebbe un acido e triste ‘lo sapevo’.
Le
due parlarono un po’ e dopo un quarto d’ora di imprecazioni da parte di Silvia
tutte dirette al rasta sopraccitato, Lalu tornò
parecchio abbattuta a fare drink ai clienti in fila.
-lo sapevo, cazzo, se lo sapevo! Non avrei dovuto fidarmi di un tizio
tanto spocchioso come lui! Mi ha fottuta,
in tutti i modi! Bastardo!!!! Non si neanche accorto
che sono scesa, tanto era preso a impastare il culo
di quella zoccola! Poi zoccola lei…. Stronzo lui!
Appena lo rivedo me lo mangio vivo! Mi aveva anche
giurato che non sarebbe stato un gioco e io come un idiota gli ho creduto…beh,
ma ora vede! Con me ha chiuso!- pensò la ragazza mentre
shakerava un cocktail energicamente, mooooooooolto
energicamente, così forte da essere guardata con terrore dal ragazzo che glielo
avevo richiesto.
Passò
una mezz’oretta finalmente il rasta si ripresentò
davanti al bancone del terzo piano con una faccia da pesce lesso, a detta della
mente furiosa di Lalu.
T: ciao
piccola, mi dai una birra per favore?- chiese ammiccando
In risposta non ebbe che uno sguardo ghiacciato e una birra
sbattuta violentemente sul bancone che schizzò sulla maglietta extralarge del biondo.
T: cazzo fai? Mi hai sporcato la maglia! Piccola, devi stare
più attenta-
ammiccando di nuovo
L: prendi la
birra e vai! io devo servire la fila che stai creando
dietro di te!-
risposta atona e secca
Il
ragazzo rimase sconcertato da quel modo così freddo. Prese la birra e si spostò
leggermente in modo da far fluire la fila. Rimase statico a osservare la
ragazza che si muoveva meccanicamente. Quasi svogliata e addirittura rabbiosa.
Non gli rivolse neanche uno sguardo, neanche con la coda dell’occhio. Niente.
Sembrava un robot.
–boh!
Magari qualche idiota l’ha fatta incazzare!- pensò il ragazzo allontanandosi
-sei un emerito idiota!- sentenziò nella propria mente
la ragazza, girandosi a vedere il ragazzo sedersi vicino a
Bill Serena e Francesca.
Arrivate
le 4 le luci del locale si accesero, la musica si fermò e la gente cominciò a
sfollare.
Ragazze,
potete andare! Qui puliranno domani!- disse una ragazza mingherlina che stava
contando i soldi della cassa. Era la proprietaria della discoteca. Appresa la
notizia,le 3 bariste si salutarono e uscirono da
dietro il bancone. Fra loro ovviamente Lalu, la quale si diresse subito verso
le 4 amiche e Bill.
L: i
ragazzi?
B: stanno ancora
giù. Li stiamo aspettando.
L: ok io vado,salutatemeli voi, sono
stanca! -
fece ciao ciao con la mano e
si allontanò solitaria.
B: ma che ha Lalu?
Serena: sarà stanca dal
lavoro..
Silvia: non credo.. penso sia colpa di Tom!
F: Tom? Che ha fatto
quello scimmione??
S: esatto, scimmione!
Senza cuore e testa aggiungerei, scusa Bill, ma è così.
B: si
lo so..-
annuendo con fare rassegnato- che ha fatto stavolta?
S: ha
visitato l’apparato orale di una squinzia mentre le sue mani le tastavano le natiche. E Lalu li ha
visti!
F: ha
baciato un’altra davanti a lei???????????
S: si..
Sere: Lalu
se lo sarà sbranato!...?
S: no! È
questo ciò che mi preoccupa di più.. ha preso e ha
girato i tacchi senza neanche avvicinarsi!!!
F: oddio!
Sere: cazzarola!
S: si, lo so- le tre si guardarono preoccupate.
B: mi fate
capire anche a me…che cosa sono queste facce?
Sere:
tesoro, conoscendo Lalu in queste settimane, hai visto come reagisce se le si fa un torto: si mette a urlare e sbraita furiosa
finché non le si chiede perdono.
Il
moro stava annuendo.
Sere: ecco.
Questo è quello che succede normalmente. Lei alza un polverone per ogni minima cazzata, ma poi torna angelica come prima.- Il moro stava ancora
annuendo. – Silvia però ha detto che non ha fatto nulla di tutto ciò. Non ha
nemmeno aperto bocca. Ora, noi siamo preoccupate perché è insolito e vuol dire
che è incazzata, ma anche che sta male. Cioè, in
parole povere, che lei sta a pezzi e tuo fratello è
uno stronzo che non si è accorto di nulla!
Il
moro sbarrò gli occhi. Era arrivato al punto della questione.:idiota!
È totalmente IDIOTA!
Chi è
idiota?- chiese incuriosito il rasta,
giunto in quel momento con gli altri due compari ( ciucchi,
ovvio!)
B:TU!
T: perché
io? E dov’è Lalu?
B: è andata
via prima…per colpa tua!
T: oh ma ce l’hai con me stasera? Che ho fatto?
B: IDIOTA!
Hai baciato un’altra e LEI ti ha visto!- il biondo non rispose, totalmente sorpreso
dalla notizia- già, ora capisci perché dico idiota??-continuò
il gemello.
T: ho capito
mi ha visto-
riprendendo possesso delle proprie facoltà mentali – non vedo cosa ci sia di male!-
disse beffardo – e poi, se è vero che mi ha visto, perché non mi ha detto niente?
B: ma sicuro
che siamo fratelli? La mamma ha conservato l’intelligenza solo per me….ci sarà rimasta male, no???????????
Nella
testa del biondo si stava componendo il puzzle-forse è per questo che prima mi ha schizzato con la birra e mi ha
risposto così distaccata- iniziò a pensare a quello che era successo
durante la serata- cazzi suoi!- esclamò infine – io
sono Tom Kaulitz e ho sempre fatto tutto quel che ho
voluto!- fiero della sua persona.
F: sarai
pure Tom Kaulitz, ma questo non ti da
il permesso di giocare con i sentimenti degli altri!!!!!- gli gridò in faccia la
bionda- e adesso andiamo che è tardi!- terminò seccata mentre saliva
sul furgoncino dei ragazzi.
Grazie
di cuore a chi recensisce e chi legge! Sono troppo felice
quando vedo aumentare il numero delle letture…lo so, mi basta poco…
comunque grazie!:)
Continuate
così. Siete la fonte della mia ispirazione ( sta a voi scegliere se si tratti
di una colpa o meno:P)
Ps.
PuCiA:ehheheh si, le suona sempre il cel! Conta che la ff si chiama
anche YOU HAVE A NEW MESSAGE mica per nulla;)
Sono contenta che continui a seguire questa storia :D
Frehieit489 (o 483?): gioisco
a sapere che comprendi il mio sclero e ne ridi! XDsai, lo
prendo come complimento quel che mi hai detto sulla spontaneità. Che intendevi
di preciso?
Era
passato un intero giorno. Lalu era di nuovo a lavorare dietro al solito
bancone. –meglio lavorare che pensare a
quel bifolco!- sentenziò la ragazza mentre si
stava dirigendo verso la discoteca, cercando forse di confortarsi e convincersi
delle proprie parole.
Neanche
quella sera sarebbe uscita con i suoi amici. Preferiva evitare di incrociare il
rasta! Sicuramente incontrarlo per lei avrebbe
comportando un vulcano di emozioni e stress, roba che in quel momento desiderava schivare.
Durante
la serata si ritrovò di fronte il candido faccino di Serena.
L: ciao, che
ci fai qui?
S: nulla.
Siamo venute a fare visita a una nostra amica.- aveva un’espressione
piena di affetto e un simpatico sorrisetto sulle labbra
L: siamo?
Sei con gli altri?
S: no, solo con
le altre. Fra e Silvia.
L: e Bill?
S: è rimasto
in hotel. Abbiamo cenato insieme e poi sono venuta qui
con le mimmis
L: … qui
gatta ci cova!....che state progettando nelle vostre
testoline bacate?
S: eh quante
storie! Stasera siamo tutte per te! Così è stato deciso e tu non puoi
ribattere!
L: Silvia ti
ha detto qualcosa?
S:si – aveva una voce bassa lievemente triste
L: mh. Ok.- sospirò-
allora cerco di finire prima così andiamo a parlare da me
S: siiiiii. Possiamo improvvisare una specie di pigiama party!!!- squittì la mora
Quella
notte Lalu staccò verso le 3 e insieme le sue amiche tornò nel proprio
appartamento. Passarono tutto il tempo a chiacchierare, scherzare, fumare e
mangiucchiare varie schifezze.
L: ragazze,
lo sapete che vi adoro??- risposta affermativa
L: mi avete
tenuto su il morale…dopo…dopo quel che…che è …dopo quel che è successo ieri!-aveva gli occhi lucidi e gonfi
Silvia: teame, caVa,
follemente TE AME!
F: anche io teame!
Serena:
profondamente, donnina!- e si abbracciarono toccandosi le teste l’una con l’altra
S: senti,
posso chiederti una cosa?-schiudendo l’abbraccio di gruppo
L: si..e ti
rispondo anche: no.
S: no cosa?
L: no, non
ho sentito Tom
F: per tutto
il giorno lui non si è fatto vivo??????????- la vena sulla fronte
della bionda iniziò a pulsare
L: mi ha
mandato unsms questo
pomeriggio per chiedermi di uscire. Nient’altro. Io non ho risposto.- la voce si andava
affievolendo sul fine della frase.
Silvia: hai
fatto bene! Si è comportato di merda!
Fra
una chiacchiera e l’altra le 4 amiche alla fine si addormentarono tutte nel
letto matrimoniale della camera da letto, ormai già alle prime luci del giorno.
Facevano sempre così quando organizzavano i pigiama
party durante il liceo o quando c’era bisogno di sostegno emotivo di gruppo per
una di loro.
Il
giorno seguente Lalu rimase a casa da sola, dopo che le amiche furono andate
via, finito il pranzo. Tom non si fece sentire per nulla. La ragazza andò a
lavorare un po’ afflitta. La serata passò lentamente, ma ebbe comunque fine.
Mentre
stava guidando per tornare a casa, ricevette unsms.
-You have a new
message-
Quella
voce elettronica le iniziava a dare fastidio.
Era
Francesca che le chiedeva come fosse andato il lavoro e la informava che Tom
non usciva con gli amici da due sere.
Storse
il naso finendo di leggere il messaggio. Storse il naso a pensare nuovamente a
LUI.
Spense
il cellulare e lo gettò sul sedile accanto. Tutta quella questione le iniziava
a dare fastidio.
Aveva
parcheggiato e stava cercando le chiavi perse in qualche meandro della borsa.
Le trovò, ma, alzando lo sguardo, fu sorpresa nel vedere una strana figura
appoggiata su uno scalino del suo portone.
Era
qualcuno incappucciato in una felpa informe.
Il
volto rimaneva nascosto dalla luce interna dell’androne.
Aveva
un qualcosa di familiare.
Avvicinandosi,
il suo corpo raggelò: Quei pantaloni.
I
SUOI pantaloni.
Prese
coraggio e salì gli scalini fino al portone. Il ragazzo sembrava non essersi
accorto della sua presenza. Lei di certo non avrebbe attirato la sua
attenzione. Sarebbe entrata velocemente nel palazzo.
Aprì
il cancello, ma non riuscì ad oltrepassarlo perchè fu bloccata: qualcuno le
stava tirando l’orlo dei pantaloni.
Una
voce roca la fece girare: ehi!- era lui che la stava fissando
ancora seduto e incappucciato.
Non
sentiva quella voce da due giorni e già le mancava.
Si
girò verso il punto in cui proveniva il saluto.
La
prima cosa che vide fu un paio di occhi grandi, occhi nocciola che la
guardavano supplichevoli, un espressione dolce e
inaspettatamente timida
Tom.
Era
lui seduto su quel gradino intento a bloccarle il passaggio.
T: non mi
saluti?-
un flebile suono uscì da quelle labbra carnose che tante volte aveva
assaporato. Quelle labbra. Quelle fottutissime
labbra.
Labbra
irresistibili per via di quel particolare piercing.
Erano,
però, le stesse labbra che aveva visto baciare quella oca in discoteca.
Al
solo pensiero, le salì in corpo tutto il disprezzo e la delusione che aveva
provato nel vederli. La rabbia prese possesso delle sue facoltà mentali, si
sentì avvampare dentro. Con un gesto rapido si liberò dalla presa del ragazzo e
con voce decisa soffiò un NO secco.
Fulminò
il rasta, rimasto raggelato da quell’astio.
Lalu
entrò nel palazzo sbattendo il cancello d’entrata e lasciandosi dietro il
biondo ancora seduto sugli scalini, quasi fosse
pietrificato.
La
ragazza salì le scale e quando fu quasi arrivata davanti sul suo piano, le
arrivò all’orecchie il trillo del proprio citofono.
Fece rapidamente i pochi scalini rimasti, aprì la porta di casa e si avvicinò
verso lo schermo appeso alla parete d’entrata. Il display riportava un primo
piano in bianco e nero di Tom. Il ragazzo si era
attaccato al campanello del citofono, che infatti non
smetteva di suonare. Quel suono fu interrotto da poche parole dette quasi
urlando: Lalu, fammi entrare!
Nella
mente della ragazza scattò la scintilla: spinse un bottone laterale al display
che divenne improvvisamente nero. Nessun suono usciva più da quel aggeggio: aveva
staccato il citofono.
La
mora rimase qualche istante di fronte allo schermo spento e poi si andò a
buttare sul letto, dove di lì a poco cadde addormentata, divorata dalla
stanchezza e dalla spossatezza dovuta al vortice di emozioni vissute in quei
minuti.
Un
rumore assillante la destò dal sonno. Sembrava qualcuno che bussava alla porta.
Si rigirò nel letto per controllare l’orario dalla sveglia sul comodino. Le 6 e
46.
-chi cavolo è a quest’ora? -pensò fra sé e sé,
alzandosi faticosamente e trascinandosi nell’ingresso.
Aveva
ancora addosso i vestiti della sera precedente e si
sentiva frastornata dal brusco risveglio. Tirò la maniglia e aprì la porta: chi
è?- chiese meccanicamente, ma si fermò lì, allibita dalla persona che le si parò dinnanzi: Tom. Ancora
lui. Col volto più stanco di poche ore prima, ma con
lo stesso sguardo supplichevole.
T: dobbiamo
parlare!-
sentenziò deciso, allungando un piede sull’uscio della porta in modo da non
farla richiudere.
L: che vuoi
ancora? Non ti sembra di aver fatto abbastanza? E poi come sei entrato?
T: ho
aspettato che qualcuno uscisse dal portone e mi sono subito
infilato.
L:
complimenti!- tono
acido e sarcastico
T: posso
entrare? Voglio parlarti!
L: fai come
ti pare..- sbuffò la ragazza lasciando libero il passaggio
Il
ragazzo entrò e si andò a sedere sul divano nero. Seguito da lei.
T: perché
non rispondi al cellulare?
L: sei
serio? Tu sei venuto qua a rompermi le palle alle 6 di mattina per chiedermi
perché non rispondoal
cellulare?????-
sbottò sbigottita
T: si. Non
rispondevi e allora sono venuto a casa tua. Allora, perché?
L: non ci
credo… sei veramente un idiota!! Non ti sei reso conto
di nulla, vero?
T: di cosa?- la stava scrutando
incuriosito L:
ripeto: IDIOTA!.....l’altra sera sono scesa al secondo
piano..
T:si lo so, me lo ha detto Bill.
L: ah ecco!
E non hai nulla da dire dopo che hai saputo che sei stato sgamato?
T: si:
perché te ne sei andata?- la fissava serio
L: CHE CAZZO
AVREI DOVUTO FARE???-si era alterata- che
facevo? La dovevo sbattere al muro urlando ‘ lascia il mio ragazzo!’ ????
T: forse...- gli uscì un filo di voce
tremolante
L: NON
POTEVO!!! Tu non sei il mio ragazzo! Abbiamo passato
questi giorni insieme, ma non abbiamo MAI definito il nostro rapporto. Io non
so se stiamo insieme o meno, se per te questo è una
storia seria o un’avventura!- disse la frase tutta d’un fiato e si
sentiva gli occhi pizzicare.
T: scusa!- sussurrò abbassando il
capo- scusa se mi sono comportato da stronzo! Non
volevo giocare con i tuoi sentimenti..- si
stava convulsamente mordendo il labbro inferiore- ti avevo giurato che non sarebbe
stato un gioco e purtroppo non sono riuscito a mantenere fede alle mie parole..-
rialzò lo sguardo e vide una lacrima solcarle il volto- non piangere! Non per me! Sono
stato talmente scemo da perdere qualcosa di meraviglioso per non essere stato
capace a frenare i miei istinti animali- la osservava piangere
silenziosa, lacrima dopo lacrima- perdonami, se puoi… volevo dirti solo
questo! Sono stato due giorni a pensare a quel che avevo fatto, alle parole di
Bill e Francesca. Hanno ragione: sono un idiota che gioca con i sentimenti
altrui! E non mi rendo neanche conto di quando lo
faccio…scusami! Non volevo! Davvero!- rimase infine in silenzio
prendendole il volto fra le mani e asciugandole le lacrime con i pollici, fisso
su quegli occhi lucidi.
La
ragazza tirò su col naso e prese fiato: non so se posso perdonarti! Mi hai fatto
male! E lo fai tuttora fissandomi così!- disse a bassa voce come se
stesse faticando a pronunciare quelle parole- mi piaci, ma non sono così sadica
da voler uscire con uno che, seppur bello e famoso, mi tratta come una delle
sue mille bambole! Ho ancora un po’ di dignità da preservare!
T: capisco..- smise di guardarla abbassando gli occhi e liberandole il viso.
Non disse nient’altro, si avviò semplicemente verso la
porta.
E
un altro cap è andato. Il dodicesimo…stavolta
recensite numerosi!!!!!!!!!!!!!!
Sono
curiosa di sapere le vostre reazioni su questi ultimi avvenimenti. J
Credo
sia stato troppo prevedibile scrivere di un Tom traditore, matant’è…
COMMENTATE COMMENTATEe
COMMENTATE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!be
happy!! kiss
Capitolo 13 *** capitolo 13: Sir Cupido, Dottoressa Stranamore e Lady Love ***
Cap 13
Cap 13
Comunque
usciremo ancora insieme. Intendo insieme con gli altri. Non mi pare il caso di
rinunciare alle nostre serate…- disse la ragazzaasciugandosi le guance.
Lui
annuì ormai sull’uscio e sparì scendendo le scale.
Durante
il giorno entrambi rimasero nelle loro camere a pensare e la sera Lalu uscì
nuovamente con il gruppo di amici.
Stavano
allegramente passeggiando fra le stradine del centro.
Serena:
allora come va?-
chiese tirandosi in disparte con Bill e Lalu
Lalu:
insomma…abbiamo parlato..- parlò con una voce vuota
da suoni
S: quando?- decisamente sorpresa
L: oggi.
L’ho trovato davanti casa e mi ha chiesto scusa con le solite belle parole di
circostanza- enfatizzando
l’accento sull’ultima parola
S: mh – un mugolio secco, era adirata con il rasta
per il suo comportamento- e tu?
L: gli ho
detto che non voglio stare con una persona come lui.
S: giusto!!- sorrise. Spesso solo un’amica vicina può trasmettere con un piccolo sorriso tutta la sicurezza e il conforto di cui
si ha bisogno.
L: però sono
sorpresa che non sia venuto stasera!- sembrava sincera
S: perché?
Sono 2 giorni che non esce..
L: beh,
pensavo uscisse visto che gli ho detto di voler comunque
uscire tutti insieme!
B: ah si? - il ragazzo, fino ora era
rimasto in silenzio, fu come improvvisamente interessato ai discorsi delle
ragazze – strano!! Scusate…voglio parlare coi ragazzi..- concluse raggiungendo il resto del
gruppo
S:tesoro, mandaci le altre!- disse la mora
sorridendogli con tenerezza. Un occhiolino come risposta affermativa.
Ora
erano i 3 ragazzi davanti e le 4 ragazze dietro.
L: beh
fanciulle, che mi raccontate? Novità in questi giorni in cui mi sono assentata?- chiese allegra alle amiche.
Francesca:
uhm…no…siamo usciti e cazzeggiato come al solito.- rispose fiera e sorridente
L: niente
scene divertenti o interessanti da riportare? Possibile che voi due non abbiate delle novità scottanti?- disse ammiccando
divertita
Silvia: che
intendi?- ingenua
come una pupa di 2 anni
L: daaaaaaaaaaaaairagaaaaaaaaaaaaaazze!
Non ditemi che fra te e Gustav non è successo ancora
niente! E che Fra e Georg non hanno fatto nullaaaaaaaaa!
F: ma sei
scema??- si stava quasi strozzando con la gomma a causa di quell’uscita improvvisa, provocando l’ilarità di tutte le
altre
L: ma come
no??????????? Io e Sere facciamo
il tifo per voi, caVe!- sogghignando e
abbracciando la mora
F: io, parlo
per me: Georg lo vedo solo come amico..è
simpatico e ci sto bene, abbiamo un sacco di cose in comune, ma conoscendolo mi
è passata quella cotta presa di primo acchitto
L: buuuuuuuuuuuh! Cattiva! E io che volevo i particolari
sconci!!- esclamò tirando in fuori il labbro inferiore
mimando una bimba triste- Silvi, tu che mi dici? Gustav
è un bravo amante?-sbattendo
platealmente le ciglia con occhi languidi e un viso furbo come pochi
Silvia:
certo che sei una maniaca!!!!!!!ahhahaha..comunque
non è successo nulla, ma..
L: ma???- ripeté trepidante
S: ma lo sai come sono fatta: non riesco a fare la prima
mossa, mi vergogno, non sono sicura di essere ricambiata e mi blocco! Per ora abbiamo sempre e
solo chiacchierato e scherzato. Questo è tutto.
L: ma piciolaaaaaaaaa, è visibile a chilometri di distanza che
gli piaci!!!!!!!!!!!
S: dici? Comunque a me non ha detto niente..
L: ok, ho capito cercherò di informarmi, sarò la tua
dottoressa Stranamore!- ammiccando eccitata dalla
nuova missione.
Serena: e io
sarò la tua assistente!- disse la mora iniziando a ridere
Si: tu che
hai da ridere?- fulminando
l’amica- ieri sera tu e Bill non siete usciti con
noi. Come maaaaaaaaaaaaaaaaaaaai?- già si
stava pregustando una succulenta storia, che nella sua mente eraa sfondo erotico
Se: ieri
abbiamo fatto 2 settimane insieme e siamo andati a cena
fuori-
arrossì
F: ma che
carini!!! Festeggiano le settimane! – iniziando a fare tanti
versetti cretini.
L: si davvero carini…- quella frase aveva un sapore amaro. Con
un accento di invidia.- dai racconta almeno tu, che
queste donnine mi hanno lasciato all’asciutto!- facendo la linguaccia
alle altre due amiche
Se: allora-iniziò timidamente a
raccontare- mi è venuto a prendere sotto casa e abbiamo
cenato in un ristorante abbastanza elegante. Dopo siamo andati direttamente in
hotel.
Avevo già
avvertito i miei che sarei rimasta a dormire da una di voi per uno dei nostri
pigiama party…
L: Sehseh pigiama party! Bella
scusa!!!!!!! Poi?
Se: Poi
arriviamo in hotel e il solito omino mummificato apre la porta d’ingresso, però
stavolta mi da una rosa bianca e fa “ Per lei”. Lo ringrazio e inizio a gioire
del pensiero inaspettato. Arrivati alla reception, il
portiere da la chiave della camera a Bill e a me porge
una rosa color arancio. “ Per lei, signorina!” e me la da. Ringrazio un po’ titubante
e andiamo in ascensore.Billcontinuava
a fissarmi e sorridere, ma lì per lì non avevo associato nulla, anzi stavo solo
pensando quanto fossero strani quei 2 regali. Infine prima di uscire
dall’ascensore, il tizio che spinge i pulsanti mi porge una rosa
rosa: “Per lei, buona notte!”. Ringrazio e
ricambio. Ci dirigiamo verso la camera e inizio a scrutare Bill. Era così
agitato che decisi di chiedergli se sapesse qualcosa
riguardo le rose, ma ebbi risposta alla mia domanda.- le 3 ragazze erano in
silenzio incantate dal racconto- Arriviamo davanti la porta e vedo che tira
fuori una specie di foulard dalla tasca e me lo lega sugli occhi. Io stavo lì con i fiori in mano, come uno stoccafisso, talmente ero
sorpresa dal gesto. Sento che apre la porta e mi guida dentro. Poi chiude la
porta e mi gira di spalle alla camera. Non faccio in tempo ad aprire bocca per
chiedere spiegazioni, che inizia a parlare con una voce suadente e pacata: “ La rosa color rosa simboleggia amicizia. Io
prima di tutto ti vedo come una amica. Mi fido di te e
spesso ti ho confidato miei segreti..così ti regalo una rosa rosa; la
rosa color arancio simboleggia fascino. Tu mi hai ammaliato con il tuo fascino.
Sei stupenda in tutto quel che fai, per me sei la donna più bella al mondo..così ti
regalo una rosa arancio; la rosa color bianco simboleggia purezza. Sono state
proprio la tua purezza, spontaneità e naturalezza a farmi interessare a te.. così ti regalo una rosa bianca” e con tocco leggero mi sbenda gli occhi. Mi stava di fronte con un
dolcissimo sorriso e in mano un mazzo di rose rosse. Poi continua “la rosa
rossa simboleggia passione. Fra di noi c’è stata
subito intesa, un particolare feeling che si è trasformato in ardente passione
e tenero affetto. Così ti regalo 14 rose rosse, tante quanti i giorni in cui
siamo stati insieme. Ti amo!” e mi bacia.
Poi mi prende per mano e mi fa girare. Aveva riempito
la camera da letto di candele. Ce ne saranno state un centinaio!!! Il finale ve lo potete immaginare…
F: uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuh che patatinoooooooooo!
L: caspita
che stile il ragazzo!
Si: davvero
romantico!!
Se: ah,
finisco dicendo che la mattina mi ha portato la
colazione a letto con una rosa blu, un biglietto dolcissimo accompagnato da tante
coccole..-ora la mora gongolava
beatamente e intorno aveva le amiche con gli occhi lucidi, le mani a pugnetto vicino alla bocca spalancata… perse in quell’aria trasognante, ammaliate da gesta così romantiche.
Un’aria trasognante le catturò. Dopo qualche secondo in quello stato comatoso, un
coro acuto si levò da parte di tutte e tre: uddiu che dosseeeeeeeeee!-ancora catatoniche.
B: ragazzi?- attirando l’attenzione
di Georg e Gustav – ho
sentito Lalu che parlava di Tom.Dice che si sono lasciati, ma ha aggiunto che
avrebbero comunque continuato a uscire insieme a tutti noi!
Ge: e allora perché non è venuto anche lui come ha fatto lei?
B: non lo so..appena
mi avvicino con l’intento di parlargli, scappa asserendo una qualsiasi scusa –
tramortito da un’espressione sconsolata
Gu:capisco che fosse pensieroso dopo la serata in
discoteca, ma in fondo ora hanno parlato!
Ge: già! Forse il Sexgott si è pentito di qualcosa…-aveva uno sguardo loquace diretto verso i suoi
compagni. Sapevano quanto l’interessato potesse
esagerare e farsi prendere la mano dalle avventure da una sola notte.
B: stasera,
quando torniamo, andiamo tutti e tre da lui e lo convinciamo
a uscire. Siamo in vacanza, CAZZO! NON SI PUO’
RINCHIUDERE!- ormai
esasperato da quei discorsi.
E
così fecero: passarono una bella serata con le ragazze, sull’onda del pazzeggio
più sfrenato e al ritorno si imbucarono direttamente
in camera di un Tom addormentato, per farlo parlare e
convincerlo a riuscire con la comitiva.
Il
giorno dopo pranzarono tutti insieme. Venne anche il rasta. Sembrava che tutto fosse tornato alla
normalità...unico particolare: Bill Serena e Lalu che chiacchierarono fra loro per tutto il tempo.
Stavano architettando qualcosa, ma nessuno immaginava cosa: si erano proclamati
Sir Cupido, Dottoressa Stranamore
e Lady Love!
I
tre stavano progettando il modo per far scoccare la scintilla della passione
fra Gustav e Silvia. Loro erano troppo timidi. Tanto
da poter farsi scappare un’occasione d’oro come quella capitata e non ancora
colta, ma in fondo mancavano ancora una decina di giorni al termine della
vacanza dei ragazzi.. Dovevano farli uscire insieme e
sicuramente si sarebbe mosso qualcosa! Quel qualcosa doveva essere Gustav, dato che la ragazza si era proclamata restia a
compiere il primo passo!
Infatti, subito dopo il caffè di
fino pasto, il biondo fu preso di mira da Bill
versione putto alato: cercò di convincerlo ad avvicinarsi seriamente a Silvia;
cercò in tutti i modi di rispondere ai mille dubbi presentati dal ragazzo;
cercò di risolvere le insicurezze che lo turbavano; cercò di fargli aprire gli
occhi sui comportamenti molto amichevoli della ragazza. Faticò le cosiddette
sette camicie, ma alla fine raggiunse il suo scopo: il batterista promise che
presto avrebbe compiuto il fatidico primo passo.
Aggiorno
velocemente usando a scrocco il computer di mio cugino..il mio è morto! :(
Continuerò
a scrivere la storia con carta e china e appena possibile li copierò sul sito.
Poi
volevo chiedere 2 cose:
1)chi di voi andrà al concerto dei th a roma?
2)Se è possibile organizzare un
intervista a qualcuna di voi. Mi serve per fare un
indagine sociologica, per un esame. Ai soli fini scolastici, i miei. Chi
è disponibile mi contatti all’indirizzosaula-.-@hotmail.it.
GRAZIEEEEEEEEEE
Capitolo 14 *** capitolo 14: una favola privata ***
Cap14
Cap14
Nel
tardo pomeriggio un ragazzo era immobile in piedi davanti la
finestra, chiuso nella sua camera d’albergo, stringeva stretto in mano
un cellulare continuando a guardarne ossessivamente lo schermo.
Un
respiro profondo e si mise a sedere sul bordo del regale letto. Più risoluto
che mai iniziò a comporre un numero sulla tastiera e avvicinò a sé il telefono: Hey Silvia! Come va?-disse cercando di rimanere
tranquillo domando gli sbalzi di tono della voce dovuti all’ansia- Si,
anche io bene.. senti, ti ho chiamato per sapere se
potevi togliermi un curiosità- chiuse gli occhi scoraggiato, che scusa
cretina! - stasera ti va di uscire solo noi due?- l’aveva chiesto deciso,
tutto d’un fiato.
La
faccia gli divenne paonazza. Era teso come un corda di
violino, in attesa di ricevere una risposta dall’altra parte della cornetta.
Erano una lunga tortura i secondi passati in bilico sul dubbio.
D’un
tratto gli si illuminò il volto con un radioso
sorriso. Spalancò gli occhi sgomenti, increduli, ma
felici, sorpresi da un’inaspettata risposta.
LEI
AVEVA ACCETTATO.
Voleva
saltare dalla gioia, ma prima di farlo si ricordò di chiudere la telefonata con
la ragazza rimasta in linea.
Appena
attaccò, uscì di corsa dalla stanza urlando a perdi
fiato nel corridoio : Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiill! Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiill! Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiill!
Un
mucchio di capelli corvini fecero capolino da una
porta pochi metri più avanti. Il biondo si fermò sgommando davanti all’amico
esterrefatto. Adesso stava fermo sull’uscio a braccia conserte.
B: Gusty, che c’è?
G: Bill, l’ho chiamata.. HA
ACCETTATO!!-
gli urlò in faccia saltandogli al collo per la contentezza
B: Grande Gusty!!!!sono felicissimo per te!
Vedi che avevo ragione..
G: si, ma
ora il problema è un altro: cosa mi metto?- chiese con fare scoraggiato
B: uhm…
camicia e jeans?....dipende dove andate. Cosa hai organizzato?- l’amico impallidì all’istante
G: oddio!..non lo so..- era disperato- ero
così concentrato sulla telefonata che non ho pianificato nulla!- si
appoggiò moggio al muro
B: beh, per
cena puoi andare nello stesso ristorante in cui siamo andati io e Sere! E’
carino, semplice e tranquillo. Se vuoi chiamo e prenoto a nome tuo.- concluse
sorridendo.
G: grazie Bill!- saltandogli nuovamente al collo, poi riprese- e
dopo cena?- pausa di riflessione- dove sta questo ristorante?
B: vicino
al Colosseo perché?
G: poi ti
racconto...sei un angelo, grazie!-urla scappando.
Il
cantante rimase sulla porta a guardarlo allontanarsi ed entrare velocemente
nella sua stanza.
Fece
scivolare il cellulare fra le dita per posarlo sul tavolo. Rimase lì impalata
per un paio di minuti in silenzio. Ferma e zitta. Poi con uno
rapido scatto riprese il telefono e digitò un numero.
-Vieni
subito qui!!!!!!!!è urgente!!!!!- urlando nella
cornetta a chissà quale malcapitato.
Chiuse
la chiamata e andò sparata in bagno a farsi una doccia.
20
minuti più tardi la signora Travagli aprì la porta di
casa trovandosi davanti una delle amiche della figlia: Ciao Lalu!
L: salve
signora, c’è Silvia?
La
signora non fece in tempo a rispondere che un urlò
proveniente dalla camera della figlia la sovrastò: MIMMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
Lalu corse
preoccupata
dall’amica: che è successo?
S: Gustav mi ha dato un appuntamento
per stasera!-esclamò
l’altra
S:
ma smettila di fare la scema!piuttosto aiutami con i vestiti..ti ho chiamato per
questo.
L:
va bene caVa! Ci pensa la
tua Giorgia Armadi!- sventolando una manina in aria con fare altezzoso e
sciccoso. Da vera diva dell’alta moda…
Scoppiarono
a ridere fragorosamente.
Dopo
un po’ si ripresero, iniziarono a smistare le maglie della riccia per trovarne una adatta all’occasione.
Appena sceso dalla macchina ebbe una visione: Silvia
impegnata a scendere le scale. Come al solito era in
nero dalla testa ai piedi, ma per la prima volta la vedeva indossare una
graziosa minigonna, dalla quale uscivano un paio di gambe da urlo.
G: Wow!sei
stupenda!
– lei ringraziò arrossendo in volto e salutandolo con un bacio sulla guancia
S: Allora dove mi porti stasera?- chiese lei salendo in
macchina.
Il solito furgoncino preso in affitto per la vacanza del
gruppo tedesco.
G: A cena
fuori
– rispose fiero.
La
ragazza fu sorpresa dal ristorante. Era tutto così inaspettato, così bello,
così favoloso nel senso che sembrava di stare in una favola.
La
coppia cenò chiacchierando del più e del meno con qualche battuta buttata lì
per farsi due risate, come facevano sempre.
Finita
la cena, decisero di farsi una tranquilla passeggiata per aver il tempo di
conoscersi meglio, affrontare argomenti anche un po’ più seri. Parlarono
addirittura della divorzio dei genitori di Silvia e
della difficile infanzia del ragazzo, confidandosi tutte le emozioni correlate.
Camminarono
per metri e metri, dall’imponente Colosseo
fino ad arrivare all’obelisco di Piazza del Popolo. Una volta giunti, si misero a sedere su una delle tante panchine che circondano
la fontana.
Lei
continuava a parlare ininterrottamente, presa dal nervoso imbarazzo, che cercò
di contenere per tutta la sera.
Gustav le sedeva accanto, in silenzio, rapito dai suoi gesti,
mirando ogni particolare, ascoltando interessato parola per parola.
Ad
un tratto iniziò a sfiorarle il dorso della mano a lui vicina.
La
ragazza arrossì vistosamente, ma continuò imperterrita
a parlare.
Lui
allora le accarezzò le braccia e poi i capelli, infine le passò un tocco
leggero sul collo nascosto dalla cascata di boccoli. In quel momento Silvia
ebbe un tuffo al cuore, interruppe improvvisamente il flusso continuo di interminabili discorsi adottati come deterrente a
situazione imbarazzanti come quella.
Si
voltò e sorrise al tedesco che era rimasto ad osservarla in tutto quel tempo.
Lui ricambiò e avvicinandosi le diede un bacio piccolo ma pieno di emozioni. Tante emozioni da far
sussultare la ragazza folgorata da quella sorpresa così piacevole.
-Finalmente!- sussurrò, stupendosi per prima da ciò che uscì
così naturalmente dalla sua bocca.
Poi
fu lei ad afferrare il comando delle azioni: gli prese fra le mani il volto e
lo baciò con trasporto, assaggiando ancora il sapore di quelle labbra che tante
volte si era scoperta a fissare con desiderio. Lui si fece prendere dal
trasporto e la abbracciò dolcemente. Rimasero così accoccolati fino a quando un vento pungente non li destò dal torpore
creatosi.
Tornarono
alla macchinadirigendosi
verso casa di Silvia per darsi la Buona
Notte.
S: vorrei
che questa notte non finisse mai..- lo abbracciò appoggiando
la testa sul petto dove all’interno i battiti del cuore stavano accelerando
all’inverosimile. Troppa felicità in quelle poche parole. Troppa felicità tutta
insieme. Troppa felicità per quell’abbraccio. Tanta
da sembrare un sogno..
G: Anche
io!-
lui sorrise – Non avrei mai potuto credere che potesse
essere tutto così perfetto, nemmeno nel migliore dei piani – lei
sorrise – sono stato benissimo con te, sono SEMPRE stato bene con te!
Le
loro labbra si unirono in un morbido bacio, frutto della gioia che regnava nei
loro occhi.
Stretti
in un abbraccio, catturati dall’ardore, dominati dal desiderio, il bacio si
fece più appassionato. I fugaci tocchi divennero rapidi morsi. Le lingue si intrecciavano come se stessero lottando con furia.
Condividevano lo stesso respiro pesante. I loro occhi si incrociarono
e in un secondo si capirono: si infilarono nel furgoncino ancora avvinghiati.
Le
mani accarezzavano la pelle come assetate da quel tocco.
Scesero
sotto i vestiti.
Questi
volarono via in pochi attimi.
Le
bocche rimasero sempre unite, intente ad assaporarsi
convulsamente.
I
loro corpi le imitarono..
Si
unirono persi in un vortice di sensi.
Brividi,
gemiti,
carezze,
sguardi,
sorrisi,
strette,
incroci.
Adrenalina
e passione.
Felicità
e leggerezza mentale.
Imprigionati
da quel fervore e ben contenti di esserlo.
I
corpi aderivano e si strusciavano di continuo bloccati
in movimenti sinuosi.
Gli
occhi fissi uno nell’altra.
I
cuori erano sul punto di scoppiare.
Vennero
entrambi.
Niente
urli, solo lievi sospiri ravvicinati.
Una
magica sensazione di rilassamento li avvolse.
Così
stravolti, si sdraiarono sul quel sedile adibito da talamo amoroso. Lei nelle
forti braccia di lui.
Come
assopiti da quel benessere fisico e sensoriale, il tempo passò senza lasciar
segno. Lentamente i due si ripresero da quello stato di nirvana.
G: sei
unica!
Silvia
nascose timidamente il proprio volto dal tenero volto
del ragazzo che continuò: E’ stato veramente bello!
Lei
si limitò ad annuire per poi mostrare un’espressione triste
G:
cosa hai? Ho detto qualcosa di sbagliato? Ho fatto qualcosa che ti ha dato
fastidio?- preoccupandosi per l’improvviso cambiamento.
S: è che
non voglio. Non voglio andare a casa, ma devo! Non so che ore siano,ma dal cinguettio intorno credo manchi poco all’alba e
quindi è tardi e devo tornare.- concluse seria.
Mi scuso per l’enorme ritardo, ma mi è definitivamente morto il pc e mi
tocca aspettare dopo Natale per vederne uno nuovo
Mi
scuso per l’enorme ritardo, ma mi è definitivamente morto il pc e mi tocca aspettare dopo Natale per vederne uno nuovo.
Questo
è l’ultimo capitolo per questa mia prima fan fiction. Ringrazio tutti quelli
che l’hanno letta e seguita! Grandiosi!;)
Grazie
di aver seguito e a volte incitato lo sclero della fancazzista insita in me…prometto che appena avrò modo e
mezzi tornerò!
Becool!
Buona
lettura!
Cap15
La
mattina dopo Silvia si alzò raggiante come non mai.
Aveva
sognato il principe protagonista della sua favola privata.
Lo
stesso che le aveva inviato un tenerissimo messaggio del Buongiorno, pieno di
premura e dolcezza. Aveva concluso con due parole corte chiare dirette
improvvise, ma quasi aspettate perché condivise: ti adoro.
Fece
colazione e dopo una bella doccia si preparò scegliendo accuratamente i vestiti
da indossare semplicemente perché nello stesso smsGustav l’aveva invitata a pranzare insieme.
Passarono
tutto il giorno insieme, come promesso.
Passarono
tutti i giorni restanti insieme.
Spesso
approfittavano della riservatezza della camera d’albergo del ragazzo
chiudendosi per interi pomeriggi e uscire poi la sera con il resto della
combriccola.
Nell’ultima
settimana di vacanza dei tedeschi uscirono tutte le sere, tutti quanti, coppie
comprese.
Una
di quelle sere iniziò con una particolare scena piena di comicità per l’intero
gruppo tranne che per il soggetto interessato, Georg.
-GIORNI
PRIMA-
Il
ragazzo fu l’ultimo a scendere nella hall dell’hotel.
Erano
arrivate addirittura le ragazze, famose per i perenni ritardi, e con i ragazzi
stavano appunto aspettando il bassista, il quale si
presentò poco dopo con un cappellino di lana ben calcato in testa e coperto dal
cappuccio di una gigantesca felpa blu.
Abbigliamento
decisamente fuori stagione visto che comunque era ancora estate!
Tom: ecco dove era finita!- gli urlò il rasta reclamando la proprietà dell’indumento dalla
improbabile taglia.
Georg: si, l’ho presa solo in prestito- confermò con una strano
tono.
Bill: Georg, ma che hai?- chiese il cantante
insospettito da quel inusuale atteggiamento scontroso.
Ge: chiedi a Francesca!- esclamò secco il ragazzo lanciando
un’occhiataccia arrabbiata alla bionda che se stava sghignazzando
silenziosamente da quando lo vide uscire così camuffato dall’ascensore.
L’attenzione
dei presenti passò allora da Georg a Francesca.
Serena:
fra, ci dici che cosa è successo?
Lalu: si, dicci come mai il nostro omino si è
conciato in tal strambo modo. Per di più incappucciandosi in una delle immense
felpe di Tom.
Gustav: che gli hai fatto?- chiese malizioso il
biondo, iniziando a viaggiare con la sua mente pervertita da adolescente.
Fra: non mi
guardare così! Non iniziare a farti trip sessuali, che vi conosco a voi (uomini)! – sbottò rassegnata- l’ho
solo portato dal mio parrucchiere dopo che mi aveva tanto assillato per farlo!
Le
ragazze sgranarono gli occhi e si ammutolirono di colpo per lo shock causato
dall’ultima affermazione detta.
T: e
allora? Perché si è imbacuccato? – chiese ancora confuso il rasta
F: ha
insistito lui a voler venire con me e poi non ha dato precise indicazioni come
io gli avevo preventivamente consigliato -cercando quasi di discolparsi da una
ancora sconosciuta accusa
B: precise
indicazioni?-
sottolineò il moro per chiedere spiegazioni.
F: Pier, il
mio parrucchiere
– iniziò allora a spiegare – è molto bravo, ma ha la particolarità di
creare acconciature molto molto fantasiose, se un
cliente non richiede un trattamento specifico. Io spesso lo lascio fare perché
sono abituata e so che il risultato sarà comunque eccezionale. Solo in rari
casi gli ho dato indicazioni precise per un determinato taglio, eseguito poi
alla perfezione!- i ragazzi stavano seguendo il discorso annuendo – però
sto beota si è scordato di dirgli che voleva solo spuntarsi i capelli,
nonostante lo avessi avvertito!!!
B: quindi?? – un tono più alto del
normale, allarmato come se fosse stata preannunciata una imminente strage.
Ge: e quindiGUARDA!- esclamò il bassista abbassandosi di colpo il cappuccio della felpa e
levandosi il cappellino
I
suoi lunghi e lisci capelli non ricaddero sulle larghe spalle.
I
suoi lunghi e lisci capelli non c’erano più!
Il cantante di risposta cercò di dire qualcosa, ma dalla sua bocca uscirono
solo qualche trancio di parola o balbettio insensato.
Ge: quel PAZZO mi ha rovinato il mio PERFETTO
taglio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Quel pazzo ha devastato tutto! Ha detto che,
appena mi ha visto con i capelli bagnati e mossi al naturale, si è illuminato e
gli era venuto in mente un’acconciatura stupenda!- raccontava
digrignando i denti dalla rabbia che gli ribolliva nel sangue – e io,
convinto dal suo entusiasmo, l’ho lasciato fare senza dirgli nulla!- terminò
afflitto, sconsolato, costernato.
B: sembri
me a 15 anni versione riccia!- finalmente era riuscito ad associare i pensieri
che gli si erano dissolti dallo sconcerto dovuto a quella visione tanto
scabrosa.
Tom e Gustav si erano gettati per
terra a ridere come forsennati, rotolandosi e tenendosi la pancia dallo sforzo.
Due
dementi.
Le
ragazze trattennero tutte la minima risata, comprendendo quale fausto destino
fosse capitato al tedesco. Per lui si era avverato l’incubo di ogni ragazza che entra in un parrucchiere titubante:
uscirne con un taglio indesiderato o perfino sbagliato..
Bill non mosse un muscolo, raggelandosi al solo pensiero!
Lui
adorava i suoi capelli. Preferiva sottoporsi a terribili torture corporali pur
di evitare che qualche matto potesse rovinargli la sua studiatissima
pettinatura, potesse toccare anche solo una delle sue ciocche o potesse
addirittura tagliare i suoi amati capelli corvini per creare qualcosa di
inguardabile.
Si
sentì subito terrorizzato da quelle ipotesi e intuì come potesse sentirsi
l’amico, il quale in quel momento lo guardava decisamente disperato.
I
due si abbracciarono calorosamente capendo quante sofferenze fossero state
causate con tale sciagura.
Durante
una simile pietosa scena da femminucce, Tom e Gustav stavano ancora ridendo sul pavimento con oramai le
lacrime agli occhi e i crampi agli addominali.
Ripeto:
due dementi.
I
due dementi che si sganasciarono per almeno un’ora indicando lo sfortunato bassista ed di tanto in tanto se ne uscivano con varie
frasi sconnesse tipo : “Ora con la piastra si stira i peli delle gambe!”
oppure: “ tocca rimediare una busta di carta e farci due buchi per gli occhi e
coprirgli la testa!”, “Gus, li ha quasi più corti dei
tuoi!”, “domani gli compriamo una parrucca!”, “manca solo un bel piagnisteo..”.
Insomma una sequela di cattiverie che ebbero come unico risultato di imbufalire il povero Georg, più
di quanto già non fosse.
In
pratica in quei giorni il gruppo cercò di divertirsi il più possibile senza
pensare quanto la fine della vacanza si stesse avvicinando.
Furono
ben pochi i momenti di tristezza e malinconia. Nessuno cadde preda delle
lacrime per l’imminente addio. Tutti avevano deciso di vivere gli ultimi giorni
come tutto il resto della vacanza: insieme!
Alla
fine arrivò il giorno precedente la partenza dei ragazzi.
Lo
passarono girando per gli ultimi acquisti dei tedeschi, finendo con una buona
birra e un brindisi a loro otto.
Al
momento della Buona notte si accordarono per rivedersi il giorno dopo a pranzo
e salutarsi così prima che il manager del gruppo li venisse a prendere per
portarli in aeroporto.
Silvia
e Serena rimasero in hotel con i rispettivi ragazzi.
Trascorsero
la loro ultima notte d’amore tra baci appassionati, morbidi abbracci, lente
lacrime e indimenticabili momenti di unione fisica ed emotiva.
Molte
parole rimasero taciute, ma gli occhi parlarono al loro posto, con tutto il
cuore e l’anima.
Bill e Serena decisero di
rimanere insieme nonostante la lontananza che li avrebbe tenuti divisi.
Decisero di provare almeno di mantenere vivo il loro rapporto perché ormai si
sentivano intimamente legati l’uno all’altra.
Gustav e Silvia presero una
dura decisione, ma in pieno accordo: preferirono passare quest’ultima
notte insieme e poi lasciarsi per rimanere semplicemente amici. In fin dei
conti fra di loro i sentimenti non si erano ancora fatti intensi. Avevano sì un
ottimo feeling, ma furono entrambi molto razionali nel sanzionare che una
decina di giorni come coppia non potevano bastare come base per una relazione a
distanza. Non volevano soffrire più deldovuto
o addirittura rovinare lo stupendo legame di amicizia che li univa sin dal loro
primo incontro.
Entrambe
le coppie ebbero un dolce seppure triste risveglio:
Serena si svegliò fra le amorevoli
braccia di Bill, cullata dal suo caldo respiro e
avvolta forse per l’ultima volta dal suo profumo, dolce e intenso. L’essenza di
cocco si liberava dalla criniera corvina domata appunto dalla cera modellante
al cocco. L’aroma di muschio bianco del suo solito bagnoschiuma si mescolava
con il profumo naturale della pelle candida.
La
ragazza cercava di imprimersi bene nella memoria quel mix soave per farne
prezioso ricordo.
Rimase
lì, fra le bianche lenzuola, stretta tra le Sue braccia a mirare colui che
presto sarebbe stato troppo lontano.
Una
lacrima scese debolmente…
Un’altra
la seguì…
Il
respiro le divenne inconsciamente affannoso, convulso e soffocato dalla
tempesta di tristi pensieri che le inondarono prepotentemente la mente.
Le
lacrime scesero copiose…
Un
tocco leggero le sfiorò la guancia bagnata.
Morbide
labbra si congiunsero, lo sguardo andò a incrociarsi con quello del ragazzo,
svegliatosi di certo dai sussulti causati dal pianto.
B: TI AMO.
Prometto che ci sentiremo sempre! Prometto che appena potrò ti raggiungerò. Ma
ora, ti prego, non piangere più! Così mi farai solamente morire! Non riuscirò
più a partire perché non potrei staccarmi da te e non riuscirei a smettere di
coccolarti come sto facendo ora!-due occhi dolci e seri la stavano sinceramente
supplicando.
La
mora si asciugò rapida il volto umido e uno striminzito sorriso le solcò la
bocca- TI AMO FOLLEMENTE!!!!!!
Gustav aprì
lentamente gli occhi, ancora intorpidito dalla dormita. La prima cosa che vide
fu una nuvola di boccoli appoggiata sul suo petto. Silvia gli si era
addormentata addosso come una bambina si addormenta abbracciata al suo peluche,
totalmente rassicurata da quel contatto. Il suo viso era sereno. Il suo viso
gli sarebbe mancato. La sua espressione da furbetta se la sarebbe ricordata per
sempre, chiusa nello scrigno in cui riponeva tutte le istantanee mentali di ciò
che lo aveva emozionato nel profondo e delle persone con le quali era
fortemente legato.
-mi mancherà
abbracciarla-
pensò il biondo stringendo a sé il corpo ancora assopito della ragazza stesa
accanto a lui.
Aveva
fatto passare quasi tutto il mese prima di smettere di reprimere la sua
attrazione verso di lei. Alla fine, grazie al sostegno di Bill
e Lalu, la loro amicizia era sbocciata in qualcosa di
più, ma ora non avrebbero il tempo per scoprire cosa potesse diventare.
Ora
l’unica scelta possibile era tornare a essere solo amici. Si erano ripromessi
di continuare a sentirsi per le loro interminabili discussioni musicali. Almeno
quello se lo potevano concedere.. furono come costretti verso la scelta presa.
Le
accarezzò delicatamente il volto.
Gu: Buongiorno piccola!- in risposta ebbe un sorriso disteso su
labbra carnose e rosee e il brillio di felicità che traspariva dagli suoi occhi
neri.
Felicità
condivisa e sentita nel profondo, esplicitata dall’indecifrabile intreccio dei
loro corpi.
Valigie
preparate e tutti giù nella hall per incontrare Lalu
e Francesca e pranzare al ristorante dell’hotel, tanto per rimanere nelle
vicinanze a causa dell’imminente partenza.
Il
tempo volò. Le chiacchiere furono sempre di tono allegro e i giovani commensali
si scambiarono solo sguardi amichevoli.
Il
pasto terminò con l’entrata nella sala da pranzo di un uomo alto, biondo, in
jeans e giacca, sulla trentina andante. Era il manager dei Tokio hotel. Si
avvicinò con passo felpato al tavolo interrompendo i ragazzi.
David:
Hallo pupi! Dobbiamo andare!- salutando con un cenno tutti i presenti
B: hallo
David! Quanto manca alla partenza di preciso?
D: 40
minuti, esagerando. Perchè?
B: noi
vorremmo salutare le nostre amiche con tranquillità, quindi semmai nel mentre
fai caricare le nostre valigie nel pullman da Saki e
gli altri. Le trovi già pronte nelle nostre stanze.
D: ok. Ragazze, scusate se non mi sono presentato- rivolgendosi sorridendo
alle fanciulle-io sono David Jost,
il manager di questi 4 scalmanati.- le quattro si presentarono a loro
volta-
ve li lascio ancora per un po’, poi purtroppo dobbiamo scappare!-tutti
annuirono consapevoli e malinconici.
Dopo
tanti discorsi era ufficialmente arrivato il momento degli addii.
Arrivati
fuori l’hotel iniziarono i primi abbracci.
Per
conferma del rimanere in contatto, decisero di scambiarsi anche la mail.
Insomma
ogni preambolo fu compiuto e il pullman fuori l’albergo era stato caricato.
Era
arrivata l’ora.
Serena
iniziò a piangere. Le altre si trattennero a fatica.
Georg fu il primo a rompere la tensione e iniziare il giro di
saluti: si abbracciò cordialmente con Lalu, Silvia,
Serena e infine Francesca, la quale cercò di ridarsi contegno spettinandogli i
capelli e esclamando- tranquillo che tanto poi ricrescono e
torneranno in perfectenglish
style!
il
bassista sorrise amaramente e salì nel pullman.
Dopo
fu il turno di Tom. Anche lui salutò le ragazze come
aveva appena fatto l’amico. Uno sguardo più lungo e intenso venne scambiato tra
lui e Lalu. Un po’ di rancore, un po’ di pentimento,
un po’ di dispiacere misti a orgoglio e tristezza fu ciò che si poteva leggere
nei tanto famosi occhi nocciola. Un ultimo sorriso fugace e salì velocemente le
scalette sparendo nell’enorme veicolo dai vetri oscurati.
Bill e Gustav salutarono prima Lalue Francesca e
poi le si appartarono con le proprie ragazze.
A
quel punto tutta la forza interiore di Silvia andò a farsi fottere
e anche lei scoppiò in lacrime. Gustav non poté fare
altro che stringerla fra le sue braccia e consolarla con ben poco efficaci baci
e carezze. Era la fine e non poteva farci nulla. Un ultimo tenero e umido bacio
e anche il biondo andò via.
Nel
mentre Bill stava abbracciando dolcemente una Serena
singhiozzante. Le riempiva il volto di tanti baci a fior di pelle. Gli si
spezzava il cuore ad andare via lasciandola in quelle condizioni. Non voleva
starle lontana neanche un secondo e invece ora doveva partire! La baciò con
tutta la passione che aveva in corpo, con tale ardore da farle ricordare quel
saluto a lungo. La salutò a malincuore salendo sul bus e rimanendo a fissarla
forzandosi a sorridere mentre la portiera si richiudeva meccanicamente davanti
ai suoi occhi ancora fermi sulla ragazza.
L’autobus
partì lasciandosi dietro le romane che sventolavano le loro braccia in segno di
saluto per quei ragazzi che, volenti o nolenti, avevano segnato la loro estate
se non la loro vita.
Neanche
qualche metro di distanza che si udì un FERMA urlato dal veicolo. Il pullman
frenò di colpo e le porte si aprirono automaticamente.
Tom corse immediatamente fuori e si diresse affannato verso Lalu.
Le
si bloccò davanti. Si guardarono per qualche interminabile secondo.
Lei
sorpresa. Lui serio.
Poi
disse: non potevo andarmene senza averlo fatto!- e le prese il viso
fra le mani e la baciò con tanta foga quanta delicatezza.
Riprese
fiato e senza lasciarle tempo di alcuna replica, dopo averle lanciato la solita
espressione maliziosa e fiera, risalì sul pullman che stavolta partì
allontanandosi definitivamente.
Le
ragazze rimasero immobili sul cigno della strada, di fronte al maestoso hotel,
strette in un confortante abbraccio fra amiche, ferme a guardare quel mostro,
il tour bus dei Tokio hotel, girare l’angolo e sparire dalla loro vista per
sempre.
Ora
era tutto finito.
La
vacanza era finita.
Loro
se ne erano andati.
Andati
via lontano.
Troppo
lontano..
Un
suono familiare le svegliò dalla statica situazione: YOU HAVE A NEW MESSAGE
Il
cellulare di Lalu.
Lo
prese in mano e lesse meravigliata.
Era
un ennesima azione inaspettata.
Era
un messaggio da parte di Tom.
Poche
parole che le scatenarono un vortice di emozioni le quali le percossero l’animo
dall’interno. Poche parole decisamente sorprendenti come il bacio di prima.
Poche
parole da parte Sua: “MI MANCHERAI! Tom”
Ecco
qua, è finito. Spero vi sia piaciuto!
Come
ciliegina sulla torta, sì insomma tanto per dire, ecco a voi un video
deficiente quanto divertente: I Fratelli Sberlicchio,
dopo i subsonica, i negramaro e renga,
hanno rifatto in chiave personale anche i TH.
fatevi
due risate se volete, ma non prendetevela d’acido se non vi piace…semmai
apprezzate lo sforzo!;)
grazie alle fanciulle che hanno recensito^_^:
Freiheit 483-
ti è mai capitato di stare così bene con un ragazzo da non seguire le ‘fasi’ e
vivere il momento. Beh, nella storia Gustav e Silvia
hanno colto l’attimo. CARPE DIEM!;)
VivyLiebe- grazie dei complimenti! Apprezzatissimi!^^ piaciuta la fine/non fine tra Tom e Lalu?
Giuly-6- grazie davvero dei
complimenti!
saretta_saretta88-
continuata e terminata. Spero sia di suo gradimento!