ROMA BY NIGHT(you have a new message)

di picchia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1: l'incontro ***
Capitolo 2: *** capitolo 2: le quattro ave marie ***
Capitolo 3: *** capitolo 3: la puntata ***
Capitolo 4: *** capitolo 4: danza del ventre ***
Capitolo 5: *** capitolo 5: pop-corn ***
Capitolo 6: *** capitolo 6: momenti paradisiaci ***
Capitolo 7: *** capitolo 7: cornettaro ***
Capitolo 8: *** capitolo 8: la pace dei sensi ***
Capitolo 9: *** capitolo 9: Gusti ubriaco ***
Capitolo 10: *** capitolo 10: annebbiati dal piacere ***
Capitolo 11: *** capitolo 11: in discoteca ***
Capitolo 12: *** capitolo 12: fammi entrare ***
Capitolo 13: *** capitolo 13: Sir Cupido, Dottoressa Stranamore e Lady Love ***
Capitolo 14: *** capitolo 14: una favola privata ***
Capitolo 15: *** capitolo 15: lontano ***



Capitolo 1
*** capitolo 1: l'incontro ***


CAPITOLO 1 - l'incontro




-YOU HAVE A NEW MESSAGE!-
Questa era  la classica voce elettronica che mi avvisava di un nuovo messaggio nella posta.
Aprii la finestra e vidi che era Carlo..
-evvai altri soldini in arrivo!-è il mio primo pensiero.
Carlo era un ragazzo che avevo conosciuto tramite il mio fratellone. Lavorava in una rete satellitare come presentatore e ogni tanto mi chiamava per rimediargli del pubblico per la trasmissione, soprattutto se c’erano ospiti e premi. Questo per me e miei amici significava stare davanti le telecamere col solito gadgettino del vip di turno: ciò equivaleva a una grande figura di merda con gli amici, ma in compenso avevamo qualche soldo in più da sperperare. Quindi andava più che bene!
Comunque mi chiese se quel pomeriggio alle 16 sarei potuta andare al solito studio con qualche amico/a, perché non aveva trovato nessuno e aveva bisogno di ragazzi.
Iniziai a contattare i miei amici e alla fine eravamo una decina: io, Serena, Silvia, Elisa, Andrea, Luca, Francesca, Valerio, Claudia e Diego.
Nel mentre che ci dirigevamo allo studio mandai un sms a Carlo per sapere quali sarebbero stati gli ospiti di quel giorno, visto che nella mail non ne aveva fatto parola.
Arrivammo che ancora non ebbi ricevuto alcuna risposta..- vabbè, sarà una sorpresa!-pensai
Entrammo nella sede della rete televisiva, salutammo il portiere e ognuno prese il proprio pass personale. Fatto questo, fummo travolti da Simona, la truccatrice, che ci trascinò con sé per farci sistemare e spedirci nello studio..
-Simo, ma che hai fatto oggi?ti vedo sconvoltissima.– le chiesi notando il suo stato di agitazione alle stelle
-Già,non ti avevo mai vista così..- disse Silvia la quale era della mia stessa opinione  
- Macchè..io la vedo bellissima- riabbatté Luca e cercando di provarci con la truccatrice le chiese anche il numero di telefono sul quale chiamarla.
-Luca,no!- ovviamente Simona tagliò corto con lui e si concentrò su noi ragazze-  comunque sto così perché sono stata finora a truccare la diva di turno………miiiiiii,c’ho messo 2 ore fra trucco e capelli! sono esausta! non gli andava mai bene niente! ..”no,ho i capelli un po’ sgonfi”..”ripassami la matita che sennò poi si leva!”..”e se poi mi cola il mascara?”…non ho mai lavorato tanto su un'unica persona!!!!!!!!-
La guardammo tutti allibiti e poi scoppiammo a ridere.
-ma chi è sta diva?? – le chiese Francesca, trattenendo a fatiche le risate
-Va di là e vedi..io non voglio neanche sentire più il nome di questa “diva”!! ringraziando dio ho finito il mio lavoro per oggi!- concluse mentre finiva di passarci un po’ di fard in volto. 


E così facemmo: entrammo nel solito studio assegnato al programma di Carlo..
Che fastidio!

I fari erano tutti accesi e mi sparavano addosso la loro luce. Cercai di pararmi subito gli occhi per fare in modo di non rimanere accecata da tanto bagliore, ma continuando a camminare senza vedere dove mi dirigevo alla fine andai a sbattere contro qualcuno..
-Oddio, scusami! È che sono appena entrata e le luci così forti mi hanno letteralmente accecata! Scusami!!- cercai subito di porre rimedio all’improvviso scontro con chiunque mi fosse capitato a tiro. Ma mi sentii rispondere da una voce maschile molto pacata- ehm..sorry? I don’t speak italian!
Pensai che fosse una cosa molto strana, soprattutto per il fatto che in quei pochi secondi di lucidità mentale mi ero convinta di essermi scontrata con una ragazza. L’impatto non era stato troppo duro, come invece succedeva quando pogavo con i miei amici  ai concerti.
Tolsi la mano che mi copriva gli occhi cercando di vedere chi era il possessore di questa voce curiosa.
Alzai la testa e trovai due occhi nocciola che mi scrutavano come facevo io con i suoi, una montagna di capelli, esattamente dei dread biondi nascosti da una fascia sulla fronte e da un capello con visiera, e infine delle labbra carnose con un piercing all’angolo del labbro inferiore. Bella visione!
Cazzo!

Trasalii sgranando le pupille appena mi resi conto che di fronte avevo il chitarrista dei Tokio hotel!
Sono la solita idiota che fa mille figure di merda davanti chiunque…ora anche davanti a un famoso musicista, pensai.
Mi ripresi dallo shock e decisi di presentarmi in inglese.
-Ehm..ecco.. ti stavo chiedendo scusa per esserti venuta addosso perché avevo le luci sparate negli occhi e non ti ho visto! – gli dissi incespicando un po’ nella pronuncia per l’imbarazzo
-Ah ok!tranquilla, tutto ok! Stai bene ora?- anche lui si rivolse in inglese, però con un accento tedesco ben marcato
-yes!- annuì con la testa  ancora piena di vergogna davanti a quel ragazzo
-Comunque.. piacere, io sono Tom- allungando il braccio e porgendomi la sua mano ben aperta e mostrandomi un magnifico sorriso a 32 denti. Ottimo biglietto da visita direi!
- Piacere mio! Io sono Lalu – e feci uno mega sorrisone,subito ricambiando il suo, ancora più dolce di prima-Scusami ancora, ma ero entrata a cercare Carlo, il presentatore del programma, per chiedergli chi fossero gli ospiti di oggi, ma penso di averlo già capito..-
-Uh. Quindi mi hai riconosciuto e sai chi sono- sbiascicò sbuffando- E io che volevo conoscerti facendomi passare per un semplice ragazzo del pubblico… - sorrise ancora, stavolta un qualcosa di malizioso trasparì dal suo volto
- Tu che cosa??- ma come se ne usciva? Ovvio che sapevo chi fosse, ma soprattuto..  -che volevi fare te??????- chiesi alzando leggermente il volume della mia voce
- Beh che hai da essere così sorpresa! Volevo essere gentile!-
sorrise ammiccando-  Non capire male però! Mi piacerebbe conoscerti meglio.. ti sei arrabbiata per quel che ho detto?-aveva interpretato decisamente male l’aumento del mio tono di prima.
- no…figurati! È che non me lo aspettavo, benché meno da uno come te!- risposi sincera e alquanto divertita dalla situazione che si stava creando.
-cioè?-chiese dunnioso facendo il finto offeso.
 No!! Ora sei tu che capisci male però..non ti sto offendendo, ma sai i musicisti hanno la fama di provarci sempre con la prima bella ragazza che incontrano solo per divertirsi e via…non pensavo che ce ne fosse qualcuno interessato solo alla conoscenza.. ecco, mi sembra strano che tu dica così!- eh che cavolo, o ero io a non farmi capire o era lui che traduceva male quel che gli dicevo
- Mai dire mai!- un sorriso sornione gli occupò la bocca- intanto iniziamo a conoscerci.. poi c’è sempre tempo per fare altro!- concluse mostrando un viso da furbetto da prendere tutto a schiaffi. Troppo tenero però da non trattenere le risate e trascinarmi dietro anche le sue.
Intanto i miei amici mi avevano lasciato a chiacchierare e si stavano già sistemando sui vari divanetti per il pubblico, quando iniziarono a chiamarmi.
- ok ragazzi arrivo arrivo!-urlai verso di loro e girandomi verso di Tom- Comunque sei molto simpatico! Ora però devo andare dai miei amici, sennò Carlo mi caccia via a pedate…- battutona eh! Quando ero nervosa me ne uscivo con delle frasi improbabili come quella. Lo salutai in fretta agitando la mano e mi girai verso gli altri
-E no, aspetta!- mi trattenne con quella stessa mano con la quale lo stavo salutando-  fammi capire: tu come mai sei qua?-
- devo fare il pubblico con i miei amici – traduzione: devo fare le figure di merda davanti le telecamere, oltre che con te.
- Ok. Capito. Allora ci rivediamo alla fine del programma? – voleva rivedermi?!? Dall’insistenza con cui mi guardava, pensai di sì.
- Uh! Beh- rimasi ancora un po’ incredula a quella domanda - se vuoi, si! Non sono io la star che deve fuggire sempre dai fan..- altra battuta improbabile che mi uscì per l’imbarazzo.
Rise divertito dall’idiozia della mia battuta-No, dai, seriamente! Non andartene senza avermi salutato! – scrutandomi serio negli occhi -ok?- e mi salutò.


Io ricambiai attonita e ci incamminammo verso due direzioni opposte: lui verso il centro, raggiungendo il resto del gruppo; io verso i miei amici, i quali appena mi avvicinai mi tirarono a sè sui divanetti e mi chiesero dell’accaduto. Io spiegai del fortunato scontro, che avevano già notato, e della chiacchierata surreale che ebbi con Tom.
L’unica che commentò fu Serena. - Allora lo avevo riconosciuto!!!!- rise di gusto e poi urlò -PAGARE GRAZIE!!-porgendo la sua manina verso Francesca e Silvia, le quali prima si scambiarono un triste sguardo e poi diedero i soldi alla ormai raggiante fanciulla.
- Cavolo! Pensavo non fossero i Tokio hotel..non ho visto il cantante darkettone coi capelli fulminati! – sbraitò Francesca cercando di difendere ancora e inutilmente la propria parte.
- ma come no?! Il mio adorato Billino è lì che si fissa di fronte a quella parete a specchio!- rispose Serena facendo notare l’ovvietà all’amica
- mi sa che è lui la diva della quale parlava prima Simo!- Silvia scoppiò a ridere coinvolgendo tutto il gruppo, non pensando più alla scommessa persa ma solo a divertirsi.

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Capitolo 2
*** capitolo 2: le quattro ave marie ***


Mi sono scordata di dire che questa ff si basa su un mio sogno…..ok, lo so che mi devo fare meno canne! sennò altro che fan fiction, mi sogno proprio la divina commedia in versione tossica!! XD
Intanto finché posso aggiorno rapidamente, poi più in là dovrò fare la studentessa alle prese con gli esami!
Comunque volevo precisare che il racconto inizia nel periodo in cui i tokio hotel dovevano ancora prender piede in Italia..all’incirca 2 anni fa! Per il resto, ricordate che è tutto inventato e che questa è storia dal tono leggero e senza nessuna pretesa. Al massimo quella di far passare qualche minuto leggendo qualcosa. Spero piaccia!
Ps. Ringrazio Crycry82 per aver recensito: chiaro che era la Billla diva’ in questione!;)

kiss.
buona lettura!
 






Capitolo 2: le quattro ave marie





 
Ora ci eravamo tutti seduti.
Toccava solo sapere chi era la vittima sacrificale per mostrare i gadget dei Tokio hotel.
Neanche il tempo di pensarci su due secondi che già Carlo si stava avvicinando con fare per nulla rassicurante..
-Ciao ragazzi!!! finalmente siete arrivati! tutto ok?-ognuno di noi annuì
-bene! Sono contento…vi ho chiamati perché questo gruppo è ancora poco conosciuto in italia e perciò non ho potuto contattare il fanclub…in compenso essendo loro dei ragazzi, ho pensato a voi!
Siete sempre gentili quando venite qua! ..Semmai scambiateci due chiacchiere per farli ambientare e tranquillizzare…non parlano italiano,ma oltre al tedesco credo se la cavino con l’inglese!- cercando di mantenere un tono professionale anche con noi che lo conoscevamo da tempo
- come poco conosciuti??! non sai delle orde di fan che li seguono ovunque???- chiese Serena, mostrando al presentatore quanto fosse stupita con una chiara alzata di sopraciglie
-si tipo te!!!?- ribeccò Andrea scoppiando a ridere di gusto
-zitto te che ti eri anche innamorato di Bill!!- la ragazza ammutolì subito l’amico
- ma noooooooo…e poi mi piaceva solo perché lo credevo una ragazza!!!!!-disse abbattuto e sconsolato, provocando le risa di tutto il gruppo di amici.
-povero cucciolo! Della serie ‘basta che ci assomiglia’ e per te va bene chiunque!- Claudia fece finta di consolarlo, ma in realtà andò vicino al ragazzo solo per canzonarlo con maggiore efficacia.
-si vabbè, ma non sono gay….lui è un ragazzo, quindi finitela di prendermi per il culo!- sbraitò alla fine Andrea, cercando di scollarsi di dosso l’amica in preda alle risate. Claudia fu contagiosa che tutto il gruppo si mise a ridere..tutti tranne Andrea che rimase leggermente stizzito dal fatto
- ok ok. Seri. Torniamo a noi. Carlo, grazie per averci chiamato! ma senti un po’: stavolta a chi tocca mostrare i premi?- come al solito ero io che mi facevo carico della serietà del gruppo di scansafatiche e fannulloni che avevo come amici
-ah brava! Qui ti volevo. Visto che loro sono 4 bei ragazzi… direi che ci vogliono 4 belle ragazze! Non solamente  una- i suoi occhi iniziarono a brillare come quando sai di avere avuto un’idea geniale. Sembrava avere uno sguardo quasi terrificante per quanto sembrava carico di gioia- Perciò: Tu,Silvia,Francesca e Serena venite con me. Prendete i cuscini con le facce dei tokio hotel, le magliette autografate e vi mettete in mezzo a loro con un bel sorriso stampato in faccia!- ad una ad una ci prese e ci spinse verso la parte dello studio adibito a salotto per le interviste con gli ospiti
- perché noi quattro?- cercai invano di sviare un’ennesima figura di merda.
-Hai pure da chiedere? Ma vi siete viste?! Tu sei la solita zeccaccia: tutta larga e ci prendi con lo stile del chitarrista. Sere, tutta in nero e piccola com’è, accoppiata al cantante farà colpo. Silvia è la solita metallara e da quanto so anche il batterista lo è. Fra è sempre straprecisa nel suo English style e con i capelli a posto, e ce la vedevo bene vicino al bassista!..mi sa che è fissato con la piastra anche lui!!- si lasciò sfuggire una piccola risata simile a un ghigno e ci lasciò lì, in mezzo alla sala senza sapere cosa fare
- ok. Come vuoi capo- era tanto per dire, perché ormai Carlo si era allontanato preso dalle ultime questioni da risolvere prima dell’imminente inizio della puntata



Così
solo noi, ora tanto simili alle 4 ave marie, ci dirigemmo a prendere i gadget dall’assistente di produzione, il quale, dopo averci consegnato i rispettivi oggetti , ci posizionò singolarmente in mezzo al gruppo tedesco sul divano rosso del salottino.
Pensai che dalle loro facce anche i ragazzi siano sorpresi dalla situazione quanto lo fummo noi ragazze, ma di sicuro ben più compiaciuti. Decisi poi di ispezionare nel dettaglio i gadget che avevo in mano e, una volta presa visione di cotanta raffinatezza, non potei trattenermi da una fragorosa risata, la quale però attiro l’attenzione degli altri vicino a me..
- Ehm.. Scusate!- che figura di merda, pensai- Avete visto che cuscini ci hanno appioppato??- cercai di cambiare discorso ridendo per giunta con una certa non chalance
-e stai facendo tutta questa confusione per delle foto?- notai un lieve tono di rabbia in Silvia- Ci hai disturbato!- appunto
-disturbato a chi scusa?-le chiesi scocciata. Aveva forse iniziato a parla col plurale maiestatis?!
- A me e a Gustav…- eh ovvio… sciocca io che glielo avevo chiesto!
-Hi i’m Gustav!-facendo ciao ciao con la manina dietro Silvia, spuntò un ragazzo biondo dal viso molto simpatico
- si. Lui. – e lo indicò divertita- Stavamo parlando dei Metallica visto che il qui presente biondino porta una loro maglietta..Ottimi gusti direi e eccellente base per instaurare una conversazione! Quindi- disse lanciandomi uno sguardo più che loquace, riferendosi alla piacevole situazione che era riuscita ad instaurare col ragazzo- girati e fai conversazione anche tu! Magari con quel rasta che ti sta fissando il culo! Finì in una breve risata e si mise nuovamente a parlare con Gustav
-Chi è, scusa, che mi fissa il culo????-urlo girandomi istintivamente verso Tom -Che cavolo fai te??- sferrandogli contro la mia arma indagatrice e accusatrice, il mio indice puntato dritto dritto verso la sua faccia da schiaffi e il suo ghigno perennemente malizioso
- What?- mi chiese con faccia angelica e, diciamolo, facendo parecchio il paracu…paravento!
- ok, ok. In english….- presi in mano le redini della faccenda, rassegnata a parlargli solo in inglese, dato che io non sapevo il tedesco e lui non sapeva l’italiano
[d’ora in poi considerate i dialoghi con i Tokio hotel e le ragazze in inglese]
-che c’è?- richiese il ragazzo
-mi stavi guardando il culo?- sbottai con la mia consueta finezza
-beh prima mi sei parata davanti…ora ammiravo il retro!- rispose il rasta divertito, sia dai miei modi garbati sia dal panorama che inconsapevolmente gli avevo fatto assistere
-bella questa, Tom!- Fulminai all’istante Bill che con quell’esclamazione aveva interrotto il mio attacco al gemello.
 Il cantante si accorse del mio sguardo incattivito e cercò di difendersi e rendersi immune dalla mia rabbia- ciao! io sono Bill…puro e candido giovane nel fior fior degli anni! non mi uccidere!- disse allungando la mano per presentarsi e facendo gli occhi cucciolosi nel tentativo di evitare il suo assassinio.
-no, lei è mia amica! Non ti farà del male, tesoruccio! È tutta scena..- era arrivata Serena la paladina
-ah, andiamo bene!- sbuffai rassegnata al mondo che mi circondava
- questi sono addirittura a ‘tesoruccio’! ..Silvia e Gustav chiacchierano di gruppi metal da buoni 5 minuti..manca che Franci e Georg si piastrino i capelli a vicenda  e facciamo bingo!
-mi giro verso di loro con ingenuo sorriso pensando alla stramba situazione appena accennata, ma rimango allibita. La realtà supera di ben 2-3 spanne la fantasia: Francesca stava facendo delle treccine a Georg, posizionatosi fra le sue gambe tranquillo e beato come una bambinetta che si fa pettinare i soffici capelli dalla mamma.

A-S-S-U-R-D-O!!!!!!!!!
-allora fammi fare i calcoli: Georg si sta facendo fare i capelli da Francesca,o così mi pare si chiami la tua amica. Gustav parla con Silvia. Bill sta facendo il galletto con la fanciulla che lo ha salvato dai tuoi istinti omicidi….ok. Ora mi spieghi perché tu stai ancora lì in piedi e non ti siedi qui vicino a me dove ti aveva indicato il presentatore?- Tom interruppe il mio stato catatonico al limite della crisi di nervi, la quale passò all’istante quando lui mi fissò in attesa di una mi risposta, con uno sguardo pieno di sensualità e audacia
- Mi ero alzata per parlare con Silvia e sono rimasta shockata dalla versione di Fra parrucchiera- risposi un po’ timorosa cercando di scusarmi- e comunque la fanciulla eroina di Bill è Serena o almeno quel che ne rimane di lei sulla terra visto che sta in mezzo a voi, ossia il suo gruppo preferito!- conclusi mentre infine mi sedevo accanto al rasta
- E a te? Piacciamo? Voglio sentire la tua opinione..sono curioso! Vediamo cosa ne pensa una bella ragazza italiana di un gruppo tedesco come noi -ammiccando e gonfiando fiero il petto
-Per me siete un gruppo di ragazzi che hanno avuto fortuna nel campo della musica.-risposi secca
-Quindi non ti piacciono le nostre canzoni?- sembrava un po’ deluso dalla mia risposta
- aspetta a fare conclusioni affrettate! Ho detto che avete avuto fortuna, nient’altro. Comunque se proprio lo vuoi sapere, credo che, per essere un gruppo di ragazzi effettivamente giovani, abbiate un bel sound. Riprende molti generi musicali e ricorda vari gruppi famosi mischiati insieme con molta bravura. Sebbene i miei gusti musicali siano totalmente differenti, a volte capita di ascoltarvi …- e come non farlo dopo che Serena mi aveva fatto una testa tanta con le loro canzoni, penso fra me e me
-Ma dai?? Questa si che è una sorpresa!- esclamò entusiasta- da come eri partita pensavo volessi troncarci la carriera e portarci a lavorare nei campi!- rise divertito-grazie per una recensione così positiva! Fa piacere sentire un giudizio oggettivo senza l’accompagnamento degli urli delle fan isteriche e infoiate che ci ritroviamo ovunque..-
-Come sei cattivo! Meriteresti delle frustare solo per questo!-gli risposi ironica
-Da te tutte quello che vuoi, darlin!- disse con voce calda e impostata sfoderando un sorriso disarmante
Non risposi. Ero troppo turbata da quel che aveva detto, da come lo aveva detto per farlo.
-Sei arrossita! Che carina!! Dai, piccola, non fare così! Se mi svieni tra le braccia, stasera chi mi porta in giro per la città?- cercando di riportarmi alla realtà con una carezza sul viso e iniziando a fare scherzosamente lo sbruffone
-Uno: non sto per svenire. Due: abbassa la cresta galletto. Tre: cosa dovrei fare stasera io?- non mi tornavano i conti…
- beh, visto che saremo qui a Roma per un po’ a goderci una meritata vacanza, vorrei proprio girarmi la rinomata città eterna con un ottima compagnia: la tua!- era ritornata quella voce calda e sensuale che già prima mi aveva fatto sciogliere l’anima
-è un invito a uscire allora?- e avvampai recependo ogni doppio senso della proposta
- claro que si segnorita!!- annuì sicuro e compiaciuto, sorridendo per il mio rossore
- ok,va bene. Se mi fai quel sorrisone, accetto, ma continuiamo a parlarne dopo la fine del programma: c’è il presentatore che si sta mettendo in posizione per iniziare!- affermai risoluta, vedendo appunto Carlo mettersi davanti la ‘camera’ uno.
- Danke! Sono contentissimo: passeremo una serata spettacolare! Te lo prometto!- ultimo sguardo complice ed entrambi ci sedemmo più adeguatamente sul divano in attesa dell’inizio del programma.

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Capitolo 3
*** capitolo 3: la puntata ***


Capitolo 3: la puntata
 
  

Dietro di noi si accesero gli schermi con un immagine di repertorio dei Tokio hotel e iniziò la sigla……………………3………………………………2…………………………………1………………………………
-Salve ragazzi oggi siamo qui a “VOCI” per passare un po’ di tempo con un nuovo gruppo che viene dalla Germania: I TOKIO HOTEL!- la voce allegra di Carlo risuonò per tutto lo studio.
L’inquadratura allora passò sul gruppo tedesco
-We are..-iniziò a dire il ragazzo dalla folta chioma nera dal sorriso smagliante, seguito poi in coro dal resto dei compagni-..Tokio Hotel!
-ehhehe..che carini in coro! Eccoli qua, finalmente in Italia.Dopo il grande successo in Germania, state esportando la vostra musica al resto dell’’Europa e nonostante non abbiate ancora spopolato, so che avete già un piccolo seguito in ogni nazione! Complimenti!- incalzò subito il presentatore ricevendo i ringraziamenti dai tedeschi- prego. Prima di iniziare l’intervista a questi bei ragazzi, prego la regia di mostrare i premi che abbiamo in regalo per le prime 4 persone che chiameranno il numero sovrimpressione- continuò poi indicando la mano verso quello che doveva essere il basso del suo primo piano.
 
Appunto a richiesta la camera si spostò su Silvia che sorridente esibiva la maglietta bianca autografata, mentre Gustav accanto a lei mostrava divertito il cuscino con la sua foto.
Poi fu il turno di Serena, la quale indossava una maglietta nera sempre autografata, mentre teneva il cuscino con la foto di Bill ponendolo strategicamente davanti al volto del cantante (creando la buffissima scena di una cuscino con capelli neri sparati come contorno!).
Inquadrano anche Lalu mentre faceva vedere una maglietta rossa autografata  e Tom che reggeva il cuscino con la propria foto all’altezza dei suoi gioielli di famiglia, giusto per portarvi l’attenzione di tutti…tanto per fare il solito simpaticone.
Ed infine Francesca con una canotta grigia autografata e con in mano il cuscino col la faccia del bassista, il quale invece indicava compiaciuto sia la ragazza che il cuscino.
-ok.grazie ragazze e grazie Tokio hotel! Dopo la pubblicità parleremo un po’ con il gruppo e regaleremo i premi!- Carlo riprese in mano le redini  della puntata seguito poi da uno stacco pubblicitario.
Appena la pubblicità iniziò, tutto lo studio scoppiò a ridere: sullo schermo stazionava l’immagine del cuscino con la faccia di Bill con dietro i suoi capelli da porcospino
-Te lo avevo detto che era un ottima idea! io ci prendo sempre!- esclamò soddisfatta Serena verso il cantante
-già…sto morendo dal ridere! - disse sarcastico e un po’ stizzito Bill

 

Intanto iniziarono tutti a scherzare allegramente in attesa della ripresa del programma. I Tokio Hotel parlarono un po’ col pubblico presente e mooooooolto con le nostre 4 ave marie.
Fra una chiacchiera e l’altra nacquero delle simpatie fra il gruppo e le ragazze, tanto da  decidere di uscire tutti e otto insieme la sera stessa per girare la Roma by night.
Giusto il tempo di accordarsi che si riaccesero le luci e ripartì il programma con la solita intervista con le solite domande, i soliti video e le solite immagini di repertorio, ma d’altronde quella era la via per il successo e in fin dei conti non sembrava così logorante stare sui dei divanetti e sorridere o rispondere a delle domande nonostante fossero talmente banali da far cadere le braccia!
Dopo un buona oretta di ordinari discorsi su band per teenager & company, frammezzati dai video del gruppo musicale, la puntata fu conclusa e tutti poterono tornare a casa.
I Tokio hotel rimasero sui divanetti in attesa di farsi togliere i microfoni e auricolari serviti per l’intervista; le 4 ragazze li salutarono rapidamente con la promessa di arrivare puntuali al loro incontro serale, e  poi scapparono dai loro amici rimasti invece nel pubblico durante tutta la puntata.
 
-mh…quella Lalu mi intriga troppo. Cerca di fare la fredda, ma stasera si scioglierà fra le possenti braccia di Mc Tom! YO!-Sentenziò il rasta appena le ragazze furono abbastanza lontane intrecciando le braccia e mostrando un volto che parlava chiaro riguardo alle intenzioni per la ragazza.
- seh, è arrivato Casanova! Chi ti credi di essere?!- incalzò subito il gemello-  o in quale rapper fascinoso pieno di figone ti stai immedesimando??- continuò con non poca ironia e sarcasmo
-Non è che ci crede. Ne è convinto!- Gustav continuò sulla stessa linea ironica di Bill- Secondo me è la musica che si sente che gli fa male! Tieni, sentiti questo-e allungò un cd verso Tom con fare saccente -me lo ha appena dato Silvia. È un cd misto di canzoni metal-rock-crossover. Ci sono Metallica, Korn, Sistem of a down, Foo Fighters, Disturbed, Dream Theatre, Megadeath e altri….questi si che sono Uomini, con l’iniziale maiuscola! Fatti una cultura e vedi se non diventerai cool like me!- e una risata idiota seguì quell’ultima battuta altrettanto idiota.
-Come te??????????- berciò il rasta -tienitelo pure il tuo cd! Io sono già Sexy a livelli imparagonabili, così di mio…non ho bisogno di aiuto! E stasera ve ne darò prova! – sostenne poi fiero e gonfio di sé.
-Si, ma non fare il solito cazzaro!- lo ammonì poi Georg -non creare casini! A me è piaciuto passare del tempo con quelle ragazze  e volendo potremmo passarci la vacanza.. – concluse allusivo.
-Già, è un’ottima idea!- lo appoggiò Bill- Mi sono rotolato per terra dal ridere quando ti ho visto con le treccine fatte da Francesca!!!!.... Aspetta,avvicinati, non te le sei sciolte tutte..- e si cimentò a sciogliere l’ultima treccia rimasta fra i perfettissimi (come sempre) capelli del bassista- e poi ho l’impressione che ci sia un interesse reciproco fra me e Serena: durante la puntata c’è stato un gioco di sguardi a dir poco eloquenti!- terminò soddisfatto e in una posa simile a quella assunta dal fratello poco prima
-ok. Mi sa che siamo stati tutti catturati dal dolce richiamo di quelle 4 sirene! Stasera prevedo molto movimento- concluse dando un colpo di anca e facendo l’occhiolino ai 3 amici, già gasato e elettrizzato per la serata.

Il gruppo fu interrotto dai loro discorsi quando gli si avvicinò quello che si rivelò il loro manager - bravi ragazzi!!! Siete stati molto simpatici, disponibili, carini e..-continuando in coro il gruppo-  …COCCOLOSI!!!!!!!!! –scoppiarono tutti a ridere e fra una risata e l’altra riuscirono a giustificandosi - David ci dici sempre la stessa cosa-
- Si, giusto! E infatti vi voglio premiare: essendo questa l’ultima intervista prima del vostro periodo di vacanza, ho riorganizzato le altre poche che avevate fra 2 settimane spostandole tutte d’un blocco fra….
– esordì divertito- rullo di tamburi...
- e prendendo una pausa d’effetto mimando il gesto delle bacchette- UN MESE!
Sono o non sono il miglior manager del mondo? – chiese retorico e molto soddisfatto
-Fra un mese??????????SSSSSSSSSSSiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii,sei il migliore! – i quattro ragazzi esultarono entusiasti e stupiti
-Grazie grazie! Il mazzo di fiori con i ringraziamenti sentiti recapitatemelo in camerino XD!- disse l’uomo atteggiandosi da star-Ah,poi volevo avvertirvi che avete a disposizione una macchina per tutto il tempo,ma ovviamente potrà guidarla solo Georg, l’unico con la patente! Credo vi sarà utile quando me ne starò anche io a godermi la mia più che meritata (grazie a voi pesti) vacanza! Non preoccupatevi, io resterò nei dintorni, ma cercatemi solo in caso d’emergenza…- cercando di avvertirli in tono autoritario-  insomma cercate di fare i bravi ragazzi!-continuò squadrandoli-o almeno qualcosa di simile affinché voi, quattro adolescenti in piena fase ormonale e presi da ogni tipo di istinto,non creiate problemi! – finì arrendendosi alla realtà.
I ragazzi annuirono al manager buoni buoni, ancora troppo presi e felici per la buona notizia ricevuta dopo il suo arrivo
 
 
Intanto le ragazze stavano tornando a casa con i propri amici cercando di organizzarsi per la serata
-Fra, senti per stasera puoi fare tu l’autista e prendere tutte quante? io ho la macchina che da problemi.. – chiese Lalu alla bionda
-Si certo- confermò tranquillamente Francesca -ma, quando saremo coi ragazzi, ti metti tu alla guida: io voglio stare un po’ in tranquillità a parlare con Georg….sai,non credevo potesse mai interessarmi un ragazzo tedesco,invece lui è così dolce e ha un non so che di misterioso dietro a quegli occhietti sorridenti – confessò con un velo di timidezza
-Mia cara, sento un tono lievemente innamorato….non è che nel giro di un’ora ti sei cotta a puntino??- le chiese divertita Silvia
- bho!forse…ma qualcuna di voi sa quanto staranno qui? – continuò cambiando il discorso imbarazzante
- no, ma credo una settimana più o meno! Se stanno facendo il giro delle interviste e comparsate in tutta Europa, non penso possano fermarsi di più! – disse in tono erudito Serena
- che peccato però! Speriamo di poterci uscire anche altre volte,dopo stasera..alla fine sembrano tranquilli,non se la tirano neanche tanto per essere vip! – asserì dispiaciuta Lalu
- mh…io direi che stasera ci usciamo e ci divertiamo assieme. e poi si vedrà..- rispose Silvia con non curanza-  a che ora è la punta?
-Con Tom siamo rimasti alle 22 davanti il loro hotel, quello che sta alla fine di viale Manzoni,dietro San Giovanni.. – specificò allora Lalu
- ah ok. allora vengo da te alle21, da Sere alle 21e15, da Silvia alle21e30 e dovremmo arrivare in tempo . Ripeto:DOVREMMO!!!!!!! – sottolineò allegra Francesca - Poi semmai li portiamo in giro al centro, ma in macchina non ci entriamo tutti, quindi ci faremo una bella passeggiata! -
- ok autista,se po’ fa, come vuoi tu! Ma non fare tardi che sennò te meno!- l’avvisò minacciosa Serena, puntandole un dito contro -lultima volta mi hai fatto aspettare un ora al gelo…c’erano dei tizi che mi hanno preso per una battona!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- sberciò infastidita
-e che fa!? potevi alzarti un gruzzoletto- Francesca le rispose sarcasticamente
-nuuuuuuuuu io aspetto il vero amore! – affermò la mora facendo gli occhioni a cuore. Romantica come sempre
- Stellina lei! ‘spetta e spera!!! Cerca di divertirti stasera e magari combinare qualcosa col tuo cantantino preferito – le consigliò seria Lalu
-MAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAGARI! – e Serena si lasciò sfuggire un gridolino d’eccitazione
-vabbè….sei un caso da ricovero! Alla faccia delio aspetto il vero amore’!!!!- Lalu rise di gusto- comunque io sono arrivata! Ci becchiamo stasera e andiamo all’hotel – chiese ancora conferma alle amiche aprendo il portone di casa. Le altre annuirono e tutti la salutarono continuando nella loro camminata.

 

 

 


 
 
 
Scusate se non succede granché in questo capitolo ma serve come passaggio di scena! e poi per far conoscere un po’ meglio i personaggi…spero comunque non sia stata proprio una tortura leggerlo!:P
Volevo ringraziare chi ha letto queste righe intrise del mio cazzeggio e chi ha recensito:
 
darklady:  hehehehe,anche io mi stavo sbellicando mentre scrivevo quel quadretto!spero di non averti deluso con questo capitolo…sono in arrivo altri, ben più calienti!!!
_PuCiA_:guarda, sinceramente non sarei  dispiaciuta a stare al posto di Lalu! ehehhehe..comunque grazie della correzione!mi ero persa la frase per strada, mentre ho riletto il capitolo;)

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Capitolo 4
*** capitolo 4: danza del ventre ***


 Capitolo 4 : danza del ventre
 
 
 

Nell’ entrata di un lussuosissimo hotel a 5 stelle nel centro della capitale, quattro ragazzi erano pronti per uscire e divertirsi per le strade di quella città, per loro sconosciute e per l’appunto piene di mistero e di ogni più rosea prospettiva di tornare tardi con un livello di alcool nel sangue degno della migliore tradizione irlandese..anzi tedesca!
- Non avevano detto per le 22? – esclamò impaziente Bill
- Si! Ma sono ragazze…devono farsi attendere! E questa attesa aumenta la suspance!- spiegò saccente il fratello
- sentili! Sono scesi ora e già si lamentano del ritardo! E noi- disse Gustav indicando se stesso e il bassista amico- che dovremmo dire? VOI- stavolta passò ad indicare i gemelli- fate sempre almeno mezzora di ritardo quando dobbiamo vederci!!!!!! –facendogli notare l’esagerazione della loro impazienza
- si ok. Però vedi tutta questa roba che ho sul viso?- ribatté il moro portando l’attenzione sul suo trucco pesante- vedi le mie mani perfettamente smaltate? vedi i miei capelli cotonati ciocca per ciocca? tutto questo è opera di un artista e all’arte non bisogna mettere fretta!- rispose impettito, indicando prima di  volta in volta ciò che elencava
-ciao artista!- Serena, arrivata appena in tempo per godersi la scenata da diva di Bill, lo interruppe salutandolo e spuntandogli da dietro -noto che la tua miglior qualità è la modestia! – continuò ironica
- Sereeeeeeeeeeeee,finalmente! come sei carina stasera..perfetta direi!! – Lui l’abbracciò con impeto e lei arrossì vistosamente.

Aveva un bustino nero rifinito da stelline bianche sparse ovunque, una minigonna ornata da qualche teschietto e calze nere con scarpe zeppate con un tacco vertiginoso.
Così sarò abbastanza alta per lui, aveva pensato mentre si stava preparando e sistemando mettendosi un po’ di matita nera intorno agli occhi
- grazie! Anche tu stai bene! Sembri un opera d’arte- ringraziò imbarazzata e alludendo alla scenata di pocanzi  
-brava brava, prendilo in giro! Già mi stai simpatica! ma com’è avete fatto tardi? – chiese Tom avvicinandosi alla mora per salutarla
- colpa mia! Chiedo venia!!!!!!!! – spiegò Lalu giunta in quel momento vicino al gruppo di amici
Al rasta si illuminò il volto per quella visione: la ragazza portava i capelli castani sciolti sulle spalle facendo cadere i soffici boccoli, i quali incorniciavano un viso radioso, leggermente in carne, del quale erano protagonisti gli occhi truccati di nero. Indossava una magliettina nera aderente a maniche corte con un’ampia scollatura sul generoso seno e dei pantaloni lilla molto larghi e informi, con un paio di catene agganciate in vita, e il tutto finiva sulle grosse scarpe nere da skater che aveva ai piedi.
-wow! Stamattina eri leggermente diversa…questa versione serale è stata approvata a pieni voti!!!!!!! – Constatò compiaciuto il ragazzo
- grazie!-rispose mettendosi in posa e orgogliosa del proprio risultato: Lalu era riuscita a fare colpo sul ragazzo che le interessava
- beh.. e a noi niente complimenti?-disse la bionda indicando lei e Silvia
Ora entrambe stavamo sorridendo cercando di ruotare sul posto per mostrarsi alla critica:
-         la bionda aveva i capelli raccolti in una coda,degli strambi orecchini ai lobi,una maglia arancione con su scritto un pezzo preso da ‘Trainspotting’ con sopra un gilet con un motivo a stelle rosse, dei jeans stretti che lasciavano ben poco all’immaginazione e le solite converse nere ai piedi. Come tocco finale aveva un semplice trucco sugli occhi (matita nera e ombretto arancione) che facevano risaltare lo splendore del verde delle sue iridi;
-         la riccia aveva lasciato indomati i capelli,si era messa una semplice maglia viola a maniche lunghe alle quali aveva provocato un foro per i pollici,un semplice pantalone al ginocchio a quadretti neri e viola, anche lei con delle semplici converse nere ai piedi, con giusto un po’ di matita sotto gli occhi in modo da far risaltare la genuinità del suo volto tipicamente mediterraneo;
- TU sei un genio!!!!!!!!!!!- sbottò Georg, presa visione della maglia di Francesca - io A D O R O Traispotting! In perfetto stile inglese!! – concluse entusiasta e forse un po’ troppo eccitato dalla cosa
-Tu si che apprezzi gli sforzi che fa una fanciulla come me!-constatò la bionda soddisfatta e per poi andarlo ad abbracciare salutandolo calorosamente
- ma si,ma si..si vede a un chilometro di distanza che stanno bene!- Gustav interruppe i due nelle loro eclatanti effusioni per poi ritornare nel suo più consono e timido mutismo, abbassando il volto arrossito e fissando la riccia,la quale, saltandogli al collo, gli diede un bacino sulla guancia come ringraziamento del complimento ricevuto, seppur per vie traverse.
-ok. Ora che le nostre modelle hanno sfilato, direi di incamminarci per girare il centro. Purtroppo noi abbiamo solo una macchina e non ci entriamo tutti e otto- esordì Lalu tirando le somme per la serata
- NO PROBLEM!- esultò Georg con l’intento di informare le ragazze della novità scoperta quando era sceso nel pomeriggio nel parcheggio dell’hotel- Il nostro manager ci ha lasciato una macchina che ho scoperto essere un furgoncino 9 posti, quindi tutti con me! Seguite il tintinnio delle chiavi!!!!!!-urlò divertito mentre alzava il braccio sinistro scuotendo rumorosamente il mazzo che teneva in mano
-aspettate un attimo! - la frase di Francesca bloccò tutti i ragazzi che già si erano incamminati a seguire il bassista-..lui non sai la strada…- spiegò fissando Lalu
- E allora? Me la dite voi! – aggiunse tranquillo il ragazzo
- no dai, se non hai problemi, guido io e tu ti godi il panorama- rispose Lalu ricordandosi della promessa fatta all’amica
-ok, allora io mi metto al posto del passeggero, così posso avere una migliore vista del panorama! – berciò allegro Tom indirizzando platealmente lo sguardo al seno della ragazza
- Oh! Certo che sei proprio un maniaco!!!!!!- rispose scherzosa la mora- comunque se andiamo in macchina, possiamo fare un giro più ampio della città. Passiamo davanti al Colosseo, ai Fori, alla Piramide,a qualche basilica e poi ci andiamo a bere qualcosa a Trastevere!! – continuò facendosi più seria e immedesimandosi nei panni del Cicerone di uno di quei gruppi di turisti che in ogni mese dell’anno affollavano le strade del centro della città.
 
Tutti confermarono il piano e così in poco tempo videro i molti monumenti che impreziosiscono la città e infine entrarono in un pub:
-Questo è un pub in stile orientale…- spiegò subito Serena non appena misero piede nel locale - conosciamo il proprietario e ci siamo fatte riservare la saletta privata così da stare tranquilli senza che nessuno ci venga a disturbare! È sempre possibile incrociare qualche fan assatanata in fondo! -
-si si perfetto! Avete pensato proprio a tutto!- fece notare il can tantino, allegro e euforico come sempre.
Entrarono nella saletta sedendosi su giganteschi cuscini a terra e ordinando qualche birra e cocktail per tutti, accompagnato da un narghilè formato famiglia: avevano tutti serie intenzioni di non rimanere lucidi e divertirsi tutta la sera!
La serata passò rapidamente fra mille sguardi provocanti e sensuali scoccati qua e là nella saletta, mani che sfioravano pelli delicate, tornite braccia che stringevano busti muscolosi.

Insomma c’era molta tensione sessuale nell’aria, ma non successe nulla di eclatante, finché nella sala non entrò una ragazza vestita da odalisca e iniziò a danzare seguendo vivaci ritmi arabi…era davvero brava e piano piano si avvicinò ad ognuna delle ragazze per farle alzare e ballare con lei.
I ragazzi invece rimasero seduti a godersi lo spettacolo.


Che visione paradisiaca! Un gruppo di splendide ragazze stanno ballando davanti ai miei occhi la danza più sensuale al mondo!”, pensò il rasta fra sé e sé,Lei, lei è davvero sexy quando muove così aggraziata le braccia avanti e indietro. Ricorda i fragili e leggiadri ramoscelli di una albero mossi dal vento.

Quando ruota sinuosamente le spalle e le braccia in quel infinito e imperterrito ritmo, mi fa pensare alle onde del mare!
E quando agita sicura a destra e sinistra i fianchi, mi fa salire il sangue alla testa!!!!!!!!!”.
Perso ancora in questi pensieri, Tom si alzò di scatto andando a mettere deciso ma con dolcezza le sue mani sui morbidi fianchi della ragazza. Una volta presa quella posizione non poco eccitante, iniziò a seguire il ritmo del bacino della mora, avvicinandosi ancora di più e cercando di sentire ogni suo movimento
- Sai che sei davvero brava come danzatrice del ventre!- le disse con tono soave guardandola con una sguardo più che seducente.
-Lo credi davvero??- gli rispose sorpresa - Pensa che ancora non ho fatto la mia mossa segreta! – continuò rallentando sapientemente i suoi movimenti sinuosi.
-E qual è?- incalzò lui incuriosito- no perché sono già incantato così. Sono arrivato al limite! Giuro che se mi stuzzichi ancora un po’ non rispondo più dei miei gesti!!!!! – le confessò stringendola ancora più vicino al suo corpo.
-La prendo come una sfida allora! Vediamo se ti piace lo SHIMMY..-sorrise e iniziò decisa la sua vibrazione.
Stava piegando alternativamente e ripetutamente le gambe in modo che il suo ventre potesse vibrare da quel moto e creare un accattivante movimento ondulatorio.

Poi passò ad muovere le spalle, shakerandole con velocità creando la famosa mossa del seno. Tutto il petto iniziò a seguire quel andamento e l’attenzione del ragazzo fu attirata come calamita dalla parte del corpo più femminile e florida.
Questo era lo shimmy, ovvero la vibrazione!

-noooooooooo! Tu mi vuoi morto!-soffiò fissandola con ardore e, notando il sorriso complice della ragazza, le prese il volto non abbastanza vicino al suo e lo portò a sé in modi poterla baciare con tutta la passione che aveva in corpo!
Le loro bocche erano state sorprese da quel contatto così potente. Non si poteva certo considerare casto come primo bacio.

Lui la stringeva a se muovendo le mani sulla sua schiena, passando per i fianchi, accarezzandole il collo, giocando con i suoi capelli.
Lei certo non fu da meno: gli stava mordendo il labbro inferiore per poi iniziare a succhiarlo con veemenza e per assaporare la morbidezza della bocca del ragazzo.
Proprio in quel punto oltretutto c’era un particolare allettante. Quel piercing all’angolo la eccitava terribilmente!
Sotto le sue mani sentiva i nodosi rasta, la muscolosa schiena e la curva di un sedere sodo sodo. Lei tastava tutto con cura e premura, ma senza eccedere nel pesante.
Dopo poco si staccarono per riprendere fiato. I loro occhi sorridevano, le loro bocche pulsanti e gonfie sorridevano. Si misero a sedere in un angolo della sala al riparo dagli sguardi dei loro amici ancora intenti nella danza orientale.
Si fissavano.
Lei era rossa in faccia, ma raggiante più del sole di agosto.
Lui era perso nei suoi occhi marroni, occhi che trasmettevano tutta la dolcezza possibile da uno sguardo nel quale bruciava il fuoco della passione. Lo stesso sentimento che gli stava scoppiando dentro al petto e anche da altre parti, facendolo impazzire.
Le si avvicinò all’orecchio e le sussurrò: Sai che non ti sfiorerei neanche con un dito!......-poi la guardò negli occhi- Ma so che tu lo vuoi……- aveva un’espressione allusiva e chiaramente esplicita stampata sul volto accaldato -  l’ho capito appena ci siamo incontrati!- sorrise malizioso -mi piace come mi guardi, come ti muovi, come sei sexy.. anche solo quando ti scosti i capelli- e lento le spostò una ciocca da davanti gli occhi a dietro l’orecchio.
Le iniziò a fissare il collo. Le lo sfiorò il collo.
Lei si fece uscire un gemito di piacere involontario ma sincero.
Lui allora la baciò delicatamente salendo fino alle labbra rosse e calde.
Prese il suo volto fra le mani e la baciò con sempre maggiore trasporto.

Lalu ormai era creta nelle sue mani.
Si sentiva sicura vicino a lui.
Anche se conosceva quel ragazzo da poco, sentiva una serie di brividi percorrerle la schiena, le guance infiammarle il volto e del resto non le importava nulla.
Un sussurro fievole arrivò alle orecchie di Tom- Mi piaci! Mi piace vedere il desiderio sconvolgerti.. – e alzando gli occhi, il ragazzo incrociò quello scuro e disarmante della mora.
Perse un battito del cuore, arreso a quella intensità.
Si bloccò contro il volere delle sue stesse labbra, ma doveva urgentemente sapere una cosa.
- Ti prego, dimmi che passeremo la notte insieme!!!! – la frase gli uscì con un tono quasi supplichevole ma ancora intrisa della precedente passione fra i due.
 
 
 
 
 

 
 
 

Crycry82: tranquilla se hai saltato un capitolo..Mi fa sempre molto piacere quando recensisci!! Ti capisco per gli impegni,io sto messa uguale.. infatti mi prendo della pause per scrivere e rilassarmi ;)
Non so quanto ti convenga incarnarti in Serena, o almeno nella vera…La vera Serena quando ha saputo della ff, mi hai chiesto di fargli fare una cosa a tre coi gemelli!!!ahuhuahaha..eppure è tanto caruccia! non mi capacito di queste sue uscite..Ooihihih
PuciA: sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo e che, addirittura, resti in attesa di altri :)! Molto carina la tua fiction.. soprattutto per l’inizio! sembri un tornado che travolge tutto e tutti
:P

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Capitolo 5
*** capitolo 5: pop-corn ***


Cap

Cap.5

 

Lui la stava guardando negli occhi. La fissava in cerca di una risposta. Sembrava un assetato nel deserto di fronte a un’oasi: desiderava averla più di ogni altra cosa! Questo era palese. Era strano trovarsi di fronte a un ragazzo così attraente che pendeva letteralmente dalle sue labbra. Era come se la stesse mangiando con gli occhi e si nutrisse di ogni suo respiro. Dentro di lei era come la sera del 31 dicembre a mezzanotte: sentiva mille sentimenti scoppiargli in grembo, come assordanti fuochi d’artificio.

Sentiva ardere in sé il desiderio di passare momenti di pura follia con quel ragazzo.

Aveva ancora i brividi dietro la schiena al solo pensiero delle sue labbra.

Si sentiva bruciare le sue, di labbra..era stato un bacio davvero passionale!

Ora come ora, desiderava perdersi…dentro i suoi occhi color nocciola, potendo scegliere!

Fremeva, fissando quelle due palline d’acciaio agli estremi del suo piercing.

La sua mente viaggiava: ora che si era trasferita nel nuovo monolocale vicino l’università..

Non doveva più stare a spiegare i suoi orari,le sue uscite e i suoi comportamenti…

Volendo poteva rimanere fuori per tutta la notte e il giorno..nessuno la controllava.

Sapeva che però non poteva lasciarsi andare così in fretta.

Non voleva arrendersi a quegli occhi,a quelle labbra,a quelle mani…a lui!

Le era già capitato di trescare con un ragazzo conosciuto in discoteca, ma erano stati solo baci…Tom ora aveva sicuramente altri piani..Non che a lei non andasse o non lo desiderasse! Ma si sa, le donne si fanno mille problemi su qualunque cosa e, essendo appunto donne, sono contorte nella loro essenza.

Non sapeva che fare

Alla fine decise di essere naturale…di vivere la vita come veniva,senza troppe pippe mentali!

Lalu: Tom..

Tom:eh?allora?che mi rispondi?

L:mi piaci..

T:questo già lo sapevo..ma non mi hai risposto

L:tu sei un musicista..

T:si,esatto…ma che vuoi dire?

L:…-prese fiato e disse con un faccino triste-ti vuoi prendere in giro di me?

T:Non ti sto prendendo in giro! Semmai succedesse qualcosa sai dove trovarmi! sei stata al mio albergo e starò lì per tutta la vacanza!

L:non so…si, è vero, mi piaci… ma non so se possa bastare…

Non sapevo che dire.

Non concepivo le storie usa e getta!

Mi ero chiusa nei miei pensieri,quando i miei occhi furono sorpresi di vedere una cuffietta audio

L:e questa?

T: è del mio mp3…fammi un favore…con le parole non sono una spada, ma la musica spesso rispecchia i miei sentimenti in molte situazioni…ascolta questa e poi decidi.ok?accetterò qualsiasi cosa tu decida- accennò un sorriso e mi porse le cuffiette.

 

Dimmi cos’è che frena la gioia di rimanere con me!

Dimmi qual è la paura perché non ti lasci andare anche te!

So che tu mi vuoi!

Sai che anche io voglio te!

Sentimi:

Tu dammi la mano e seguimi.

Vieni con me e accompagnami

Per strade impercorribili ,

Per superare i limiti.

Le scelte sono difficili,

Le vie piene d’ostacoli,

Ma i sogni sono possibili,

Realizzabili.

E quindi baciami!

Con tutto il cuore amami!

Con l’anima e il corpo accoglimi!

Ma dentro gli occhi guardami…….

 

Cavolo!i villa ada! Dimmi cos’è. Sto idiota c’ha azzeccato in pieno! Adoro questa canzone..- pensai sorpresa

L:come fai a conoscerli? O.O

T: quando vado in una nuova nazione o città, cerco di trovare le canzoni di qualche gruppo locale..qualcosa di più genuino e meno commerciale,preferibilmente in stile hip hop..-mi sorrise arrossendo leggermente

Lalu:bravo il nostro rastaman!

Tom: e poi questa canzone mi è subito piaciuta dal ritmo, e dopo aver trovato la traduzione su internet l’ho apprezzata anche di più!

Lalu:…..è la mia preferita..-sussurai, ma lui mi sentì ugualmente e sorrise. Uno di quei sorrisi che ti fanno sciogliere il cuore.. abbassai il volto e mi chiusi nei miei pensieri fino a che lui non mi mise un dito sotto il mento e mi tirò su il volto,iniziando a scrutare nei miei occhi

Tom: allora? Che mi rispondi?..giuro che sarò bravo!

Non potevo cedere, ma aveva toccato il mio punto debole…avvicinai le mie labbra alle sue

Sentii il suo fresco e umido tocco sulla mia bocca ancora accaldata per  prima…

Mi staccai e dissi: io mi fido. Ma……Non è un gioco! Se fai qualche cazzata, mi vendicherò e ti verrò a cercare ovunque sarai!....-lo guardai minacciosa

Tom: ok ok calma! Sarai trattata come una principessa:)

Lalu: esagerato!ihihihih..però ora torniamo dagli altri,continuiamo la serata a folleggiare e dopo potremo rimanere soli quanto ci pare!-gli diedi un bacino sulla guancia accarezzandogli i capelli. Lui mi rispose con un occhiolino.

 

Ci rialzammo e ci mettemmo a ballare con gli altri.

Mentre stavamo parlando, Bill Gustav e Georg si erano uniti alle ragazze…Bill era il più “tronco” di tutti…quella scena mi fece terribilmente ridere e con quel riso mi liberai delle tensioni che si erano accumulate mentre riflettevo su Tom.

Sere:ah!sono tornati i piccioncini!

Fra:ci mancavano i pop-corn. peccato! è stato un bel bacio a luci rosse!!

Lalu: ci avete visto allora! Eheh..mi dispiace per i pop-corn, mie care!-dissi ridendo

Georg: che c’entrano i pop-corn scusate??????

Fra:vi spiego: una volta siamo andate tutte insieme a festeggiare il capodanno ad una mega festa e durante la serata, mentre stavamo ballando, Serena si è messa a pomiciare con un tipo trovato lì…così..senza preavviso o comunque senza averci scambiato due parole…lei ha riferito solo di un fugace gioco di sguardi finito in un plateale bacio, omaggio del santissimo Vin Brulè....sta di fatto che siamo rimaste tutte shockate dalla scena e piano piano ci siamo messe sedute in circolo, a commentare lo spettacolo. E vi giuro che mancavano solo i pop-corn da cinema per rendere perfetto il quadretto!!!! Ma la ciliegina sulla torta fu quando smisero di baciarsi e la nostra star tornò da noi e ci disse che lo sconosciuto….BACIAVA MALE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Si misero tutti a ridere …e i ragazzi sorpresi dal racconto,si stavano proprio sbellicando.

Gustav: si va bene,ti ringrazio della storiella-disse asciugandosi le lacrime scese per il troppo ridere- ma qual è il collegamento?

Sere:da quella volta, quando qualcuna di noi si apparta o comunque sparisce con un ragazzo appena conosciuto in un pub, discoteca o simili, lo apostrofiamo ‘momento pop-corn’ e sfottiamo la ragazza di turno..

Bill:tesoruccio,non ti facevo così grintosa e spavalda!!!!ihihih- accarezzando i capelli alla mora e mostrando un paio di occhi languidi

Sere:cos’è, vuoi provare?-scherzosa

Bill: molto volentieri!!!!!!!- e se la tirò fra  le braccia stringendola e baciandola dolcemente

Silvia: oh stasera è proprio serata da pop-corn!!!!!!!!!!!!!!!

Sere: beh, non si può avere un po’ di privacy ogni tanto?! Su giratevi che noi abbiamo da fare!!!!!- e si strinse forte al petto del suo cantante preferito, inebriata dal profumo di quei capelli così corvini come i suoi

Bill: piiiiiiccola!sei davvero stupenda! Lo sai che sembri una fata della notte, così tutta in nero??

Sere: ti piacciono le fate?

Bill: si, soprattutto una..- e le sfiorò la guancia con la punta delle dita, alzando un sopracciglio con fare esperto e sensuale

 

Conoscendo la mia amica, in quel momento stava sicuramente lievitando a un metro da terra.. altro che tacchi!!!!!!!

Quella scena mi riempì il cuore di gioia, erano mesi che mi riempiva la testa di quanto fosse bello e simpatico il cantante dei Tokio hotel! Tutti quelli che la conoscevano sapevano che ormai stava svalvolando dietro quel gruppo tedesco! Si era messa anche a seguire delle lezioni di tedesco, ma con scarsi risultati! ..Tenera, la mia mimmi!!!!!

Vedendola così felice, decisi che avevo risposto in modo corretto a Tom. L’avrei presa con leggerezza, non ci sarei rimasta male in qualunque modo sarebbe finita questa storia, ma intanto non potevo far altro che lasciarmi andare, rilassarmi, passare del tempo con questi ragazzi davvero simpatici e sciogliermi fra le braccia del più bel rasta che avessi mai incontrato! oh,la carne è carne pure per le fanciulle!!!!!!!!!!!:P

 

 

 

Scusate il ritardo ma mi è morto il pc e sto anche preparando un esame….(yuppi!gioia e gaudio!oO)

Grazie a chi legge e recensisce…..se avete qualche consiglio o commento da darmi, sono ben lieta di leggervi:)

Sinceramente non  ho capito se vi piace questa storiella! Lo so che non è nulla da prendere sul serio,ma desidererei dei pareri.

 

Starfi: tu devi saper che io non parlo né capisco il tedesco. Dovrei impararlo, anche per motivi scolastici, ma non ho mai il tempo per mettermi…comunque che vuol dire “es gefaellt mir viel”? che ti piace? se è così GRAZIE ^_^

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Capitolo 6
*** capitolo 6: momenti paradisiaci ***


Cap 6

Cap 6

 

Il nuovo gruppetto di amici se ne stava uscendo dal pub ormai tutti alticci, alcuni totalmente ubriachi (non faccio nomi…immaginate!). Il proprietario li stava praticamente cacciando dal locale, vista la tarda ora.. erano le 4 di notte passate. E nessuno di loro ci fece minimamente caso. Ormai l’atmosfera si era riscaldata: avevano riso per tutta la sera, sparato battute dal doppio senso su ogni parola, raccontato barzellette sconce, inscenato quadretti provocanti, il tutto innaffiato da mooooooolto alcool e fumo! narghilè rulez!

Si misero a passeggiare per le strette vie del quartiere romano in cerca di un qualche bar per il magico rituale cappuccino-cornetto-tramezzino per concludere degnamente la serata.

Sembravano una banda di pirati che festeggiavano la conquista del tesoro: sbarellavano per i vicoli urlando discorsi non-sense e ridendone a squarcia gola.

Alla fine, non si sa come, arrivarono davanti a un cornettaro, ma non erano più in otto…..si erano persi per strada Bill e Serena.

 

Serena si era fermata pensierosa per un attimo e già stava rimanendo abbastanza indietro al gruppo quando si rimise in paro con gli amici…poco dopo si rifermò. Stavolta però stringeva nella mano un lembo della camicia di Bill, il quale, sentendosi tirare, si girò sorpreso: che c’è?-disse guardando la ragazza con una faccia del tutto simile a un punto interrogativo.

Sere: come stai?

Bill: bene! Ma…….ma perché me lo chiedi?

S: sei stato a ridere per tutta la sera, ma verso la fine ti sei un po’ ammutolito…com’è?non è da te

B: senza un motivo……

S: sicuro?

B: Si!si…..mh..forse…

S: allora vuoi parlare o no??ti devo iniziare a torturare come nel KGB per sentire delle parole sensate?- disse fra l’impaziente e lo scherzoso

B: no, non è nulla di grave o altro. Solo è che ti devo chiedere una cosa e non so come fare..- diventando paonazzo

S: ah.beh su. spara. Dai!

B: NO!non ci riesco! Così su due piedi non ce la faccio

S:daaaaaaaaaaaaai! diretto!

B:ok..se proprio insisti…-sempre più rosso in volto e titubante nella voce

S: mica ti mordo

B: magaaaaaaaaaari..ihihih

S: ma la finisci di fare lo scemo e tenermi sulle spine!-spingendo il ragazzo contro il muro che stava di lato alla coppia

B: okok calma! va bene, mi arrendo!- alzando le braccia

S: parla o finisci male!- sghignazzando

B: ecco io…volevo sapere ………se…..

S:……-lo aveva fulminato, stava ancora tergiversando

B: …beh,ecco…se ti piaccio…TI PIACCIO?

S:pensavo fosse chiaro ormai…comunque si

B: davvero?????????-sorrise estasiato

S: si…questo era tutto?! mi hai spiazzato…

B: perché?

S: già stavo pensando a chissà quale torbido mistero mi stessi per svelare e invece mi hai fatto questa semplicissima domanda….che carino che sei!- sfiorandogli amorevolmente il naso col l’indice

B: grazie!ma non è stato affatto facile per me……..ripensandoci,perché dici ‘semplice’?-

S: semplice perché è una vita che ti aspetto e ora che ti ho finalmente incontrato non mi metto a fare giochi psicologici o altro. Non mi metto a fare la femme fatale..Voglio solo passare del tempo con te e essere felice!

B:oddio! Mi stai togliendo un enorme peso dal petto…credevo di stare correndo troppo con quella domanda!

S: ma che teneeeeeeeeero!sei davvero dolcissimo! Non speravo in tanta bontà divina quando leggevo le tue intervist-ops,forse stava parlando troppo…non doveva fare la figura della fan ingoiata! Pensò bloccandosi la mora

B: che leggevi scusa?- ridendo

S: nulla. stavo sparlando- rispose imbarazzata

B: tu non me la racconti giusta!

S: se è per questo, neanche tu!-risero entrambi

Erano ancora appoggiati al muro,lui di schiena e lei davanti al lui. Si stavano guardando piacevolmente negli occhi quando il moro allungò il collo sfiorandole le labbra. La ragazza rimase sorpresa: stava ancora ridendo, ma ricambiò volentieri quel soffice tocco. Gli mise le braccia intorno al collo e avvicinandosi si alzò sulle punte, desiderosa di approfondire il contatto.

Bill la strinse in vita e si lasciò inebriare dal profumo che emanava. Quel incantevole fragranza era dolce,delicata,avvolgente.. era stato ammaliato! Ogni parte del suo corpo era ora concentrato su quella creatura che gli stava cingendo il collo. La baciò con maggior vigore, con decisione ma senza forzare la mano. Dolce e passionale allo stesso momento…L’adrenalina stava salendo,gli ormoni anche.

In quel momento c’erano solo loro due intenti a baciarsi, ad abbracciarsi, a sentirsi vicini. Il resto erano solo sfumature. Stavano bene,estraniati dal mondo, godendosi quel attimo paradisiaco..

Purtroppo vennero interrotti da una voce:

Tom: finalmente vi ho trovato! Dove eravate finiti?

B:nell’Eden

T:cos’è?un locale?

B:non capisci mai un cazzo!!sei proprio idiota!- si era stranito per essere stato trascinato via così brutalmente da una situazione più che gradevole

T:ma vedi questo!io ero venuto a cercarvi per chiedervi quale cornetto volevate e guarda come mi tratti…

S:tranquilli.. ora vi raggiungiamo.. dacci due secondi, intanto ritorna dagli altri.

T:sicura? sai dove è il bar?

S:siiiiii..non sono mica io la turista!;)

T:ok, io allora raggiungo il mio amato vassoio di pizzette…

B: va scemo, va…

T:prrrrrrrrr- mostrando la lingua e il dito medio

S:che belle scene di amore fraterno

B:a proposito di amore…-gli occhi del cantante si spostarono dal rasta alla ragazza-ciao piccola!come stai?-sguardo penetrante e sorriso dolcissimo

S: davanti a quel volto,bene, molto bene!-era sincera. Era tornata in paradiso guardando quel volto così sensuale

B: mi fa piacere!:) Che vogliamo fare? vuoi davvero raggiungere gli altri?

S: ormai lo abbiamo detto a Tom: se non ci andiamo, si metteranno a cercarci e verremmo di nuovo interrotti

B:mi sa che hai ragione..uff! allora andiamo-staccandosi dal muro e iniziando a camminare

S: aspetta! mica c’è fretta!-tirando ancora lo stesso lembo della stessa camicia di prima

Il ragazzo la guardò interrogativo e sorpreso

S: me lo dai un ultimo bacio?

B: ultimo? perchè ultimo?

S: chissà se ti rivedrò dopo stasera…voglio assaporare ogni minuto vicino a te finché posso..

B: ma che scemina! Certo che mi rivedrai! Starò qui un mese: il nostro manager ci ha allungato la vacanza e io la voglio passare con te!

S: di che colore sono i tuoi capelli?

B: neri perché?-sconcertato dalla domanda posta

S: dove siamo?

B: Roma….Sere,non capisco…

S: no nulla, stavo controllando che non fossi un sogno!!!!!!

B: sei folle!!!!!!- disse ridendo

S: si.. di te!-facendo un sorrisone a 32 denti e abbracciando il moro

Di nuovo abbracciati, la coppia si scambiò una serie di teneri baci e solo dopo raggiunsero il resto della truppa, trovandosi una scena allucinante davanti gli occhi…..

 

 

 

 

 

 

 

 

Allora, piaciuto questo capitolo? Ho deciso di cambiare tema per due motivi: 1) non so come continuare l’inciucio Tom-Lalu creando una scena adatta; 2)mi è venuta l’ispirazione su Bill e Serena e le ho dato forma…cosa non si fa per trovare alternative allo studio!!!!ghghghgh

Volevo ringraziare Bad_eval per le dritte sul sito! Essendo questa la mia prima fan fiction ancora devo capire come funzionano le cose o semplicemente ancora non mi ci è caduto l’occhio…ora ho spulciato un po’ meglio…sono rimasta sorpresa dal numero di letture e soprattutto di essere nei preferiti di ben 4 persone. ME HAPPY!!!!!! Sto già con lo spumante in mano a festeggiare….DANKE. kiss

 

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Capitolo 7
*** capitolo 7: cornettaro ***


Cap7

Cap7

 

Bill era con gli occhi di fuori, immobile.. Serena aveva la bocca spalancata: se fosse stato un cartone animato, sicuramente il suo mento avrebbe toccato terra! perchè? semplice: davanti ai loro occhi trovarono Gustav, Silvia e Lalu che stavano mangiando un cornetto davanti a una bella tazza fumante di cappuccino mentre se la ridevano sotto i baffi-e questo ce po’ sta-; Francesca che si stava strafogando con molta “grazia” un sugnosissimo panino alla salciccia-e pure questo ce po’ sta, poco, ma ce sta-; Georg e Tom, oltre a ingurgitare una quantità sproporzionata di pizzette, stavano sorseggiando due tazze di cioccolata in perfetto stile inglese…cioè…come due lord inglesi…spiego: Georg stava retto su una sedia tutto impettito e concentrato nel tenere la tazza (alzando logicamente il mignolino!) e Tom a gambe incrociate ( con i pantaloni xxl ndr) era anche lui  concentrato a bere in modo educato…..-non ce po’ sta!!-TOM? educato? Da quando?? Che stava succedendo????

Bill: ma che state combinando?Tom perché stai così composto? non sapevo neanche che tu potessi assumere la posizione eretta come noi umani!!!

Tom: gne gne..simpatico! è una scommessa

B: cioè?

Georg: quei 3 idioti laggiù ci hanno iniziato a deridere per come stavamo bevendo la cioccolata..

B: immagino la scena.. soprattutto il rumore..

T: ecco, anche tu sei dalla loro parte!

B: se alludete al fatto che, quando bevete, sembri ci sia un aspirapolvere da giardino nelle vicinanze….beh si, concordo! Avete il risucchio!!!!!!!!!!!

-MA NON è VEROOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- dissero il bassista e il chitarrista in coro con un tono offeso

B: ma si!!!!!!!! Sei mio fratello! Saprò come bevi!?

T: NO!- ancora più offeso

G: si vabbè…comunque ci hanno sfidato a finire la cioccolata come dei lord inglesi, rinomati per la loro etichetta…..pena: portarli tutti in braccio fino alla macchina,UNO PER UNO!

T: ti rendi conto? Gustav pesa almeno 70 kg se non di più!!!!!!!!!!!! Io stramazzo al suolo!-decisamente disperato

Gustav: ma di più cosa??? Sono pure dimagrito a forza di fare addominali…ora sono 69 kg!ghghgh

T: Gusti, bello orsacchiotto di mamma, io stramazzerei uguale!:P

Gustav: vaff………continua pure tu la parola, amichetto(grr),ci sono delle signore in nostra presenza! Sono educato IO!

T: vaf?..wafer? No grazie sto a posto con le pizzette…ihihihhih- rispondendo repentinamente al batterista che ormai, non sapendo più come ribattere a quelle scemenze, si rigirò verso le ragazze

Serena: cosa?le pizzette? Pizza e cioccolata?che schifoooooooooooo

T: no è buonissimo! dolce e salato …un’idea geniale!toh prova- e le infilò in bocca una pizzetta intinta nella sua tazza di cioccolato

S: wuhudhwrfcinsdhiuedlavfhb

T: eh?piaciuta?- chiese tutto emozionato e in trepidante attesa

S:tacci tua, rasta infame!

T: fiiiiiiiiiiiiiiine la fanciulla! wow! alla faccia delle ‘signore’ di Gustav!

S: idiota, mi hai ustionato la lingua. Come vuoi che reagisca??

T: si vede che non hai il gusto sopraffino come la qui presente onnipotenza,io- ridendo compiaciuto

S: vabbè va, sto zitta che è meglio. – si girò verso il gemello buono-Bill, lo vuoi un cornetto?

B:si, voglio provare quello al doppio schizzo: cioccolato bianco e nutella!- il cantante era attaccato alla vetrina del bancone sbavando su tutte le leccornie presenti

 

I due si presero da mangiare e finito raggiunsero di nuovo la combriccola che stava chiacchierando fuori dal locale

Serena:allora andiamo?vi siete ripresi dai fumi dell’alcool??

Gustav: si si..io sto una favola!-accovacciato sulla schiena del chitarrista

S: Gusti,ma perché stai sopra Tom?

G: sto scimmione ha perso la scommessa: quando ha finito di bere la cioccolata, credendo di aver concluso la sua scenetta, si è messo a leccare il fondo della tazza!!e ora io mi faccio portare comodo comodo fino alla macchina..ghghghgh

Tom: io ancora non capisco…ho solo sleccazzato la cioccolata rimasta…mica stavo ancora bevendo!- cercando di tenere il biondo senza cadere

Silvia: piccolo scimpanzé, per essere educati non sisleccazza” in giro!!!!! non lo sapevi?!

T: ho capito,mi rassegno…almeno però mi sono gustato quel nettare!- leccandosi i baffi ancora segnati di cioccolata

B: e Georg?ha vinto o perso?

Georg: vinto!che domande! Io se mi impegno, so fare tutto -sistemandosi i capelli con suo solito modo da diva

B: bravo! E quindi Tom deve traghettare Gustav Silvia e Lalu tutto da solo?

G: si, ma penso che in fondo non gli dispiaccia…soprattutto per l’ultima!-facendo l’occhio al cantante

 

Così si diressero alla macchina. Dopo 5 minuti che erano arrivati al furgoncino, stavano ancora aspettando che il chitarrista tornasse per il suo ultimo trasporto.

Georg: ma possibile che ci mette così tanto??

Serena: magari si è fermato a riposarsi un poco

Silvia: si può essere!mi sa che farlo correre come un cavallo alle corse non sia stato proprio il massimo per lui! È che mi sentivo tanto un fantino in quella posizione!-disse la riccia sogghignando

 

-Intanto a qualche metro di distanza, ancora davanti al bar:

Tom: Certo che Silvia poteva evitare di agitarsi così sulla mia schiena!

Lalu:hahahahahaha..povero!sei diventato il suo cavallino-accarezzandogli la testa

Tom: mi ha distrutto difatti! ti spiace se mi siedo un attimo prima di ritornare dagli altri?- accasciandosi per terra

Lalu: no tranquillo! Anzi non c’è neanche bisogno che mi ci porti!!-le faceva pena, lo avevano davvero distrutto con quella scommessa

Tom: no!io sono un uomo di parola e pago le mie scommesse……e poi ora che veniva la parte migliore….

Lalu:cioè?

Tom: non mi dispiace affatto l’idea di portarti. Almeno posso stringerti quanto voglio fra le mie braccia

Lalu: mh..ok-dandogli un bacino sulla fronte

Tom: dai andiamo!- alzandosi di scatto e prendendo la ragazza per la schiena e tirandole su le gambe. L’aveva presa in braccio e senza tanto indugio la cominciò a baciare le labbra delicatamente- così avremo più tempo da passare da soli stanotte-sussurrandole nell’orecchio. Lei di risposta contraccambiò il bacio con maggior passione, mentre aveva la mente già in viaggio per chissà quali “romantici” orizzonti.

 

 

Fra: ragazze io non mi sento tanto bene!

Georg: che hai?-subito preoccupatissimo vedendo la ragazza sbiancare

Fra: mi gira la testa!

Lalu: fra, respira piano e a fondo!-disse mentre stava ancora scendendo dalle braccia di Tom, appena arrivati

F: inspiraespirainspiraespira

L:fra,stai andando troppo veloce- si stava già preoccupando perché sapeva che la bionda non reggeva troppo bene l’alcool ed era capitato più di una volta che si sentisse male a fine serata- CAZZO,FRA,STAI IPERVENTILANDO! SMETTILA!!!!!

F:no, nn è vero! sto…b…bene…-parlando a fatica. Una lacrima scese sulla guancia. Il volto dolorante.

L:respira insieme a me!andrà tutto bene!- avvicinandosi all’amica e mettendole una mano sulla bocca per calmarle il respiro- piano,piano,fra! segui il mio respiro!

F:non ce la faaaaccio -scoppiò in lacrime. Era palese che si sentisse male

L: calma,tesoro!sono qui, siamo tutti qui e non ci muoviamo finchè non stai meglio. Hai tutto il tempo che vuoi. Vieni siediti qui sul marciapiede. Io mi metto accanto e non ti lascio. Gli altri restano qui davanti.-sedendosi appunto sulla fine di un marciapiede lì vicino

F: ok.però non ve andate!-alzando gli occhi cercando il consenso degli amici. Trovò 6 paia di occhi che la fissavano preoccupati e che stavano annuendo

Georg: certo!non ci muoviamo di qui!- piegandosi sulle ginocchia vicino alla ragazza e cercando di trasmettere sicurezza in quegli occhi verdi ormai pieni di lacrime

F:grazie!-riprendendo un respiro meno rapido e asciugandosi le lacrime

Silvia: tieni bevi un po’ d’acqua. Fai piccoli sorsi.- porgendole una bottiglietta presa dalla borsa

F: si,grazie -bevve- però vorrei provare a mettermi due dita in gola. Mi fa male lo stomaco!

L: se te la senti..ti accompagno dietro quel albero. su! Alzati!-aiutandola a rimettersi in piedi,si diressero insieme verso il punto scelto. Tornarono solo dopo una mezz’oretta. Francesca era bianca in volto, si vedeva che aveva sofferto, gli occhi erano rossi e gonfi.  Lalu le stringeva le spalle mentre cercava di rinfrescargli la faccia con un fazzoletto imbevuto d’acqua.

Serena: mimmi, come stai?

F: meglio.grazie! ho rigettato e mi sento meglio- accennando un sorrisino

 

Salirono tutti sul furgoncino e si diressero all’hotel dei ragazzi,dove si sarebbero salutati e le ragazze avrebbero ripreso la loro macchina

Silvia: io direi di tornare subito a casa,così riportiamo la bimba con il fiato da muratore rumeno alcolizzato- cercando di tirar su gli animi scherzando

Gustav: si, anche se mi dispiace lasciarvi così velocemente!

Georg: già,ma meglio no dilungarci troppo!

Lalu: si ora le riporto a casa- Tom la iniziò a fissare

Serena: però abbiamo passato una bellissima serata! Poi domani ci sentiamo e ci organizziamo per un’altra uscita magari!

Bill: si,giusto! Anzi, facciamo una cosa: scambiamoci i numeri dei cellulari così ci possiamo risentire più facilmente

Georg: si, così appena Franci si sente meglio,usciamo -indirizzando un paio di occhietti sorridenti su quelli sorpresi della bionda.

Mentre gli altri si accingevano a segnarsi i vari numeri,Tom rimase fermo in disparte, aveva uno sguardo sperduto e puntava verso Lalu, dopo dieci secondi si avvicinò e le chiese: Ma quindi non rimani con me??- era triste

Lalu: come faccio? Francesca è stata male e non sta ancora bene. Ho paura che abbia delle ricadute! Non posso farla guidare: a parte lei, sono io l’unica che ha la patente. Serena e Silvia non guidano. Porterò loro a casa e farò venire lei da me!

T: allora mi puoi dare il tuo numero?- arrendendosi ai fatti

L: certo.Dai, non fare quel musetto! Domani ci sentiamo e cerchiamo di vederci- sorridendo prese a segnargli il numero sul cellulare. Il rasta annuì sconsolato. Lui aveva altri piani. Voleva passare il primo giorno di vacanza al letto,e sicuramente non da solo!

T: ok. Come vuoi! però questa me la segno! Mi devi una notte di coccole!!- tornando al suo solito stato allegro ed emanando raggi di sensualità ovunque intorno

L: e io me lo segno sull’agenda! così non corro il rischio di dimenticarmi

T: perché? Avresti il coraggio di dirmi che ti dimenticheresti di me così facilmente?-iniziò a giocare col suo piercing

L: 1) no, sono sicura che domani ancora mi ricorderò di te- rise-2) smettila di guardarmi così da arrapato! 3)soprattutto smettila di giocare con le labbra e con quel coso maledetto!!

T: perché?- schioccando uno sguardo dall’alta carica erotica

L: smettilaaaaaaaaa! Lo sai che mi piaci,e non vale che tu mi punzecchi così. Io devo andare a casa! Ciao!-e si girò di spalle andando verso la macchina di Francesca

T:dove vai così di corsa? neanche un bacino della buona notte?- la rincorse e le tirò un braccio girandola e portando i loro visi a un centimetro di distanza

L:no! Non te lo meriti più!- finta offesa

T: che ho fatto?-con tono da bimbo innocente

L:……….

T: non sai che dirmi?ihihihih..almeno ‘buona notte’ me lo dici?

L: si.BUONA NOTTE!

T: notte piccola!- e la strinse a baciandola intensamente

I due rimasero un po’  così in disparte a baciarsi. Nel mentre gli altri si stavano salutando, qualcuno un po’ più appassionatamente di altri (vedi Bill e Serena appoggiati al muro dell’hotel con effetto polipo incorporato)

Arrivata ormai l’alba,la combriccola si divise: i ragazzi entrarono nell’hotel e le ragazze salirono in macchina.

Sulla strada del ritorno, le ragazze si misero a commentare la serata  e a raccontarsi i vari incontri amorosi quando furono interrotte da una musichetta e una voce elettronica che disse: YOU HAVE A NEW MESSAGE.

Fra: La, è il tuo!

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** capitolo 8: la pace dei sensi ***


YOU HAVE A NEW MESSAGE

Ma non recensite più???????????sigh! tristezzaaaaaaaaaaaaa

Spero almeno che questo capitolo vi piaccia. Mi ci sono particolarmente concentrata! ho avuto poco tempo in questi giorni, ma dovevo comunque dedicargli un po’ più di impegno.. soprattutto per la scena conclusiva! kiss

 

Cap 8

 

Lalu: è rosso..passa un po’ il cel!-allungò la mano per prendere il cellulare dalle mani di Francesca, spinse qualche tasto e poi si bloccò, fissa sullo schermo blu del telefono, la bocca si distese in un grande sorriso, gli occhi le divennero a cuoricino

Serena: chi è?

Silvia: secondo me è un certo biondino..

Fra:posso?- allungando una mano

L: si tieni verde.io devo guidare

F: bene bene…vediamo un po’..- cercando di armeggiare con il cellulare dell’amica

Serena:ad alta voce prego!

F: ok…declamo:

“LE STELLE DEL CIELO A FARTI DA LENZUOLO.

LE NUVOLE SOFFICI A FARTI DA CUSCINO.

RIPOSA,DOLCEMENTE AVVOLTA DALLA TENERA NOTTE.

SCHIARITA SOLO DALLA DELICATA LUCE DELLA LUNA.

RIPOSA, CULLATA DAL VENTO E SOGNA!

BUONA NOTTE PICCOLA!tom”

 

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH che dolce!!!!!!!

Serena:uddiuuuuuuuuuuuu!!

Silvia: non lo facevo così tenero!che carino!!

L:si,neanche io! infatti mi ha piacevolmente sorpresa.. .si ma ora che gli rispondo?-panico!

F:giusto.tocca pensarci seriamente..POTERE DEL CERVELLO, VIENI A ME!!!- aprendo le braccia verso l’alto in attesa di chissà quale evento non pervenuto

Silvia: mhauhuahuahua…te sei ancora ubriaca!!

F:no sono così normale

L: sottoscrivo!e confermo.-_- è bruciata di natura

Serena: purtroppo è vero:è bionda! che tocca fa!? È pazza

F: si! PAZZA E FIERA DI ESSERLO!- sorrise e iniziò a dondolare la testa allegramente

L:mh…si si fra. tutto ok! ihihihihih….allora,io che faccio?- rivolgendosi alle altre 2 amiche ancora savie

Silvia: seriamente?

L:si.certo

S:evita poesiole,non ti sono mai venute..ricambia la buona notte, semplicemente!

L:mi sa che ti darò ascolto..comunque ci penso quando sarò al letto

F:ah,sicura che non disturbo?- tornando nel modo reale

L:ma ti pare?e poi dove vorresti andare in queste condizioni? devi solo decidere se dormire nel lettone con me o sul divano letto

Piano piano Lalu portò a casa Silvia e poi Serena e finalmente arrivò nel suo monolocale verso le 6 di mattina stanca morta. Francesca si appoggiò, a sua detta, un attimo al divano e lì si addormentò. Lalu si preparò per la notte e si rannicchiò al proprio letto, prese il cellulare e rispose al messaggio del rasta:

MAGICHE PAROLE. TENERE PAROLE. SONO RIMASTA INCANTATA. SEI REALE O SEI UN SOGNO? IN QUALUNQUE CASO, NON SVEGLIARMI. BUONA NOTTE UOMO DALLE MILLE SORPRESE. L

E posò il cellulare accanto al cuscino, rimase a fissarlo finché non si illuminò di nuovo:

Il solito ‘you have a new message’ la destò da uno dei suoi viaggi mentali.

SONO REALE. IL SOGNO SAREBBE STARE LI’ VICINO A TE…VORREI STRINGERTI. SEMPLICEMENTE. MI BASTA LA TUA VICINANZA PER FARMI STARE BENE! QUANDO TI RIVEDRO’? GIA’ MI MANCHI. TOM

rispose.

MI SORPRENDI SEMPRE. TI CREDEVO DIVERSO. MEGLIO COSì…CHE NE DICI SE DOMANI PRANZIAMO INSIEME?L

-SI VA BENE,DOVE MI PORTI DI BELLO?..COSA INTENDI PER DIVERSO?TOM-

-IO DIREI CHE POSSIAMO STARE DA ME. PREPARERO’ QUALCOSA IO..DIVERSO NEL SENSO CHE NON MI IMMAGINAVO FOSSI COSì POETICO, COSì DOLCE!;D L-

- NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO..TU MI AVVELENI! E POI MI OFFENDI COSì!MI HAI DECISAMENTE SOTTOVALUTATO: ALLA FINE SONO UN MUSICISTA, ANCHE SE è MIO FRATELLO CHE SCRIVE LE PAROLE, IO GLI DO MOLTE BUONE IDEE E CAPITA CHE LE SVILUPPIAMO INSIEME. ANCHE IO SO ESSERE ROMANTICO. COSA CREDI!?TOM-

- IO NON AVVELENO NESSUNO!!!!!!,IO SONO UN OTTIMA CUOCA! DOMANI VEDRAI…E TI PENTIRAI! MAUHAUHAUH..CMQ MI FA PIACERE SAPERE CHE MI SBAGLIAVO!:) L-

-DI DOVRAI RICREDERE! FIDATI! MA NON è MEGLIO ORDINARE LA PIZZA? CI TENGO A VIVERE!:P TOM-

Continuarono a messaggiare fino alle 8 di mattina, scherzando sul giorno successivo e stuzzicandosi a vicenda. All’ultimo si erano dati l’appuntamento per il pranzo: alle due davanti l’hotel. Lalu era felicissima. Si addormentò con un bel sorriso stampato sul volto. La mattina seguente, o meglio il pomeriggio, si svegliò verso l’una, si alzò per fare colazione e cercando l’amica. Niente, non c’era. In compenso aveva trovato un bigliettino scritto con la sua calligrafia,diceva:

tesoro, grazie di avermi ospitato,sei un angelo!

Ho fatto il caffè.

Ora scappo perché ho degli impegni all’università.

Ps. Hai fatto tardi a scambiarti paroline dolci con io so chi!!!!!!!!!!!!

brava la mia mimmi!sono felice per te!

Fra

Era pazza, ma le voleva un bene dell’anima. Si conoscevano dai tempi del liceo e avevano passato mille avventure insieme. La sua mimmi. Erano tutte ‘mimmi’, si chiamavano così dopo una trasferta per un concerto a Caserta. Esperienza allucinante! Avevano dato il meglio del loro sclero già dal viaggio…

Ancora immersa nei ricordi fece colazione, una rapida doccia, una sistematina trucco-parrucco e si mise a preparare una torta salata che mise al forno. Erano le 13 e 50. Fra dieci minuti si doveva incontrare con Tom. In fondo distava 15 minuti dall’hotel e 5 minuti di ritardo erano accettabili! Così prese la borsa e uscì. Alle 14 e 5 stava svoltando l’angolo della strada che portava all’hotel. Fermò la macchina davanti l’entrata, accostandosi e abbasso il finestrino..

Lalu: Le serve un passaggio?- si era fermata davanti a Tom, lui però non l’aveva vista in  quanto era girato dalla parte opposta smanettando con qualcosa

Tom: no no grazie, sto aspettando un’amica- e si girò- ah sei tu! Potevi dirlo subito:P

L: che stavi facendo?Sali?

T: si:)- corse dall’altra parte della macchina ed entrò- stavo cercando di accendere l’mp3, così avrei ascoltato un po’ di musica mentre ti aspettavo..

L: mh..fai una cosa: lì nel cruscotto c’è il porta cd.. scegline uno e mettilo nel lettore!

Il rasta fece esattamente come gli era stato detto, ma nel tempo che furono sotto casa della ragazza, ancora non aveva scelto fra le centinaia di cd

L: eh insomma! Abbiamo fatto il viaggio in silenzio…non hai trovato niente di tuo gusto immagino!

T: tuttaltro! Mi piacevano quasi tutti e per questo non sono riuscito a decidermi.-un po’ imbarazzato

L: ah! Allora saliti su, scegli tu la musica da mettere come sottofondo mentre mangiamo

T: benissimo.. sono curioso di vedere i tuoi cd! Da quel che ho visto qui, spazi molto nel mondo musicale…è bello!

L: si.mi piace tutta la musica. Sento tutto. Vario a 360 gradi. Prediligo il rock, ma adoro anche tanti altri generi.. dipende dalle situazioni!- disse aprendo la porta di casa. erano arrivati- vieni entra! Questa è il mio piccolo adorabile buco!casa mia -disse fiera e sorridente facendo passare il ragazzo

T: wow! È davvero particolare.. piccola si, ma piena di roba interessante

Il rasta stava fissando un quadro, sicuro di qualche esponente della pop art, posto all’entrata dell’appartamento. Poi diede uno sguardo al resto: a destra c’erano due porte,una viola e una rossa; davanti c’era il soggiorno con un divano nero da una parte e una mega libreria, che occupava per intero la parete opposta, piena di libri, cd, dvd e al centro la tv col videoregistratore e lo stereo; a sinistra l’angolo cottura con un tavolo da 4 e un balconcino pieno di piante con una panca piena di cuscini appoggiata su una parete. Tutto molto colorato, in stile etnico ma non eccessivo, semplice, allegro.

T: li che c’è?-Indicando le porte chiuse

L:la porta viola è il bagno, la rossa è la camera da letto

T: bene- sorrise malizioso

L: senti io sto finendo cucinare. Tu accomodati, fai come fossi a casa tua e scegli pure la musica che vuoi

Così dicendo si mise ai fornelli: tirò fuori la torta salata dal forno e la dispose su un piatto, preparò il sugo e mise a bollire l’acqua per la pasta. Fatto questo poteva preparare la tavola.

L: Tom?ti piace la pasta?- voltandosi per avere una risposta, lo vide imbambolato davanti la sua libreria- che succede?ancora indeciso?

T: ma possibile che tu abbia una raccolta musicale più grande della mia??????- chiese con tono afflitto

L: hahahahaha…si! Te l’ho detto ascolto di tutto!

T: uff! –prese un cd e lo mise dentro lo stereo.partìchase the devil’ di max romeo. Poi aiutò Lalu ad apparecchiare- ora? Che devi fare?

L: appena bolle l’acqua,calo la pasta e quando è fatta,mangiamo

T:ok…quindi per ora sei libera..

L: si..

T: allora ci possiamo sedere un attimo?sai sono un po’ stanco..-buttandosi sul sofà

L: com’è?

T:una certa signorina mi ha tenuto sveglio a messaggiare!!-condivisero uno sguardo tra il divertito e il provocatorio

L: mica eri costretto a rispondermi! E poi hai iniziato tu..

T: si si tutte scuse…dillo che sei pazza di me e ti mancavo

L: ma anche no!-iniziò a ridere convulsamente dopo aver visto il volto basito del rasta

T: se do fastidio, posso anche andarmene sai?- cercando di recuperare il suo orgoglio da sex symbol

L: e non fare l’offeso! Scherzaaaaaaaaaaaaaaaavo

T: ……………mh……………..dimostramelo!

La ragazza si avvicinò lentamente al biondo seduto sul divano nero. Tom aveva uno sguardo soddisfatto, era consapevole di come sarebbe finita da lì a poco. Finiva sempre così per lui.

Lei si sedette a cavalcioni sopra di lui, fissandolo intensamente. Lui sorrise maliziosamente e iniziò a mordersi le labbra. Averla sopra le sue gambe, sentirla così vicina, riempirsi i polmoni del suo dolce profumo, lo eccitava terribilmente. Le piaceva terribilmente. La desiderava terribilmente.

Lalu si  avvicinò e soffiò delicatamente nell’orecchio del ragazzo. Brividi veloci e intensi gli percorsero la schiena. Lui le cinse le gambe, iniziò ad accarezzargli le cosce sotto quel tessuto leggero di cui erano fatti i suoi pantaloni. Lei lo baciò delicatamente sul collo. Lui poteva sentire la sua bocca carnosa sorridere. Lei poteva sentire il desiderio e l’eccitamento che provava il ragazzo. LO poteva sentire. E con un senso di compiacimento si mise a sorridere.

Gli sussurrò: mi vuoi?

Tom la fissò languidamente. Certo che la voleva! Annuì leggermente

L: bene! Allora aspetterai dopo aver mangiato il mio pranzetto- disse tornando in piedi e rimettendosi ai fornelli. Le piaceva tenerlo sulle spine!

Tom rimase qualche secondo esterrefatto da quelle parole, poi si alzò di scatto e andò da lei.

T: scusa?

L: prego..- rispose senza dargli attenzione

T: scema! Perché ti sei allontanata?????

L: perché dovevo buttare la pasta! L’acqua sta per bollire- lo disse come se quella fosse l’azione più logica del mondo. L’acqua stava per bollire e lei doveva assolutamente metterci la pasta. Che domande! Ma era tutta una finzione..per farlo impazzire. Lo sapeva benissimo, ma a lei piaceva giocare in quel modo

T: sei seria?

L:si.- convinta del suo ruolo di ammaliatrice

Tom le stava dietro. Allungò il braccio e spense il fuoco sotto le pentole.

L: ma che fai?-obbiettando con tono sorpreso

Lui non rispose. La strinse al suo corpo e iniziò a baciarla con passione. La spinse contro il muro in modo da bloccarla nei movimenti. Non doveva più scappare da lui. Non in quel momento. Lei sogghignò e si fece prendere dall’energia del ragazzo. Il suo giochetto funzionava sempre: i ragazzi venivano all’attacco più carichi che mai e lei impazziva davanti a tanto foga.

Tom tirò su la ragazza che strinse le sue gambe attorno alla vita del rasta. Si stavano ancora baciando senza staccarsi. Così uniti si spostarono sopra il divano. Lui accompagnò con la mano la schiena di lei per farla appoggiare. Lei staccò le sue gambe da quel esile ma forte corpo per distendersi completamente. Si sfilò rapidamente i pantaloni e le convers, mostrando un pelle rosea e tonica. Lui a quella vista scoppiò: si tolse maglietta, pantaloni, scarpe, cappello e fascia, tutti insieme. Fremeva per sentirla sua. Si insinuò fra le gambe con le mani e le sfilò le mutandine in pizzo. Lei inarcò la schiena per facilitargli il compito, poi si tirò su poggiandosi sui gomiti. Ora poteva vederlo in faccia. Le stava sfiorando la pelle seguendo le dita con occhi infuocati di desiderio.. La ragazza allungò la mano per alzare il volto del biondo, in modo da far incrociare i loro sguardi. Gli sorrise dolcemente e poi iniziò a sbottonarsi la camicetta a tre quarti che aveva indossato quel giorno. Lui divenne improvvisamente rosso in volto. Si tolse anche lui i boxer e si mise il preservativo. Poi concentrò tutto il suo fervore sul quel corpo sinuoso, coperto solo da un reggiseno viola. Si erano uniti. Lei iniziò a produrre flebili sospiri aggrappandosi alla muscolosa schiena del ragazzo, il quale le accarezzava le gambe mentre spingeva ritmicamente  dentro di lei, ogni volta con maggior vigore. Finalmente sentiva il suo calore. Finalmente poteva passare le sue mani su quel corpo così perfetto. Finalmente poteva sentire il suo respiro caldo sul suo collo. La sentiva e lo faceva impazzire.

Crearono una melodiosa musica fatta di sospiri e gemiti. Entrambi avevano la passione dipinta in volto. I loro corpi intrecciati stavano compiendo una danza ripetitiva. La mente volava e i loro cuori si avvicinavano. Erano occhi negli occhi, sconvolti dal desiderio, arsi dal fuoco dell’eccitamento. Le loro mani si sfioravano delicatamente mentre i loro corpi si contorcevano.

Dopo qualche interminabile minuto,Tom rallentò il ritmo e, rimanendo unito a Lalu, si mise seduto. Ora lei gli stava sopra cosicché lui potesse toccarle il corpo in ogni suo millimetro. Voleva perdersi nel suo odore. Inebriarsi di lei.

-mi piace come ti ecciti, vedere il tuo viso infiammarsi- le sussurrò fra un bacio e l’altro. Lei strinse la sua presa. Lui l’abbracciò e così facendo le slacciò il reggiseno con una sola mano..mossa esperta, nessuna titubanza, sapeva cosa voleva e come ottenerlo. Mossa apprezzata dalla ragazza che, ora totalmente nuda, iniziò a muoversi su di lui. Un movimento ondulatorio. Ora i loro corpi si conoscevano perfettamente. Le loro pelli strusciavano come se quello fosse lo scopo di una vita. Lui le stava baciando i seni. Ad ogni bacio un flusso di brividi le percorrevano la colonna vertebrale. Ad ogni flusso lei aumentava automaticamente la velocità del suo andamento, fino a  raggiungere ‘la pace dei sensi’. Quel gioco aveva portato entrambi all’apice del godimento. Quasi in contemporanea. Ora avevano una faccia beata e sorridente. Si scambiavano sguardi complici e soddisfatti. Ancora una sopra l’altro. Si scambiarono un tenero bacio prima si staccarsi e ricomporsi un minimo. Lei si rimise il completo intimo e lui i boxer. Tutto molto rapidamente per poter stare abbracciati a coccolarsi per un tempo imprecisato, senza proferir parola, comunicando solo con carezze e baci.

Il primo a parlare fu Tom: ehi piccola! Come stai?

Lalu era in un altro mondo. Beata fra quelle braccia forti. Aveva lo sguardo fisso sul petto del ragazzo mentre con una mano giocava con quei nodosi rasta che gli cascavano disordinatamente sulle spalle larghe. Alzò gli occhi e disse: ehi!- sorrise- benissimo, e tu?- come cadendo dalle nuvole per riprendere contatto con la realtà.

T: in paradiso! Ho un angelo accanto a me…non saprei dove altro potrei essere!- le sorrise teneramente baciandole la fronte

L: sicuro di non essere un sogno?

Lui come risposta la strinse ancora più forte. Lui era lì, presente, reale e vivo come non mai.

La coppia rimase così fino a quando non suonò un cellulare. -You ave a new message-

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Capitolo 9
*** capitolo 9: Gusti ubriaco ***


Lalu si alzò dal divano e si diresse verso l’entrata dove giaceva per terra la sua borsa

Lalu si alzò dal divano e si diresse verso l’entrata, dove giaceva per terra la sua borsa. La prese in mano e ne estrasse il cellulare. Si mise a leggere lo schermo, poi rimase ferma con aria pensierosa.

Tom: chi è?

Lalu: Francesca

T: Che dice?

L: mi ha chiesto cosa facciamo stasera

T: di già?saranno solo le3 di pomeriggio!

L: veramente sono le 6! ….si vede che siamo stati abbracciati più a lungo di quanto non pensassimo!

T: ma davvero? Le 6? E io ancora non ho mangiato!!!!!!!- disse allarmato tenendosi la pancia

L: non guardarmi così famelico! Sei stato tu a scansarmi dai fornelli….comunque se vuoi c’è una torta salata su un piatto accanto al frigo.

Neanche il tempo di finire la frase che il rasta corse verso l’angolo cottura e cominciò a divorarsi il tortino, fetta dopo fetta, fino a finirlo.

L: caspita ma vi tengono a stecchetto in hotel? Non credevo.. sgranando gli occhi e iniziando a rotolarsi dalle risate alla scena di un Tom impegnato a masticare tre fette insieme.

T:ufsusfausausuafssuufff…- deglutì e tossì - dicevo..dopo tanto movimento sono sempre preso da una specie di fame chimica! Credo di meritarmi un premio dopo aver faticato così!!soddisfatto delle sue prodezze fisiche

L: ahuuahhuahua oddio sei veramente uno spasso quando di autocelebri!!!!- mirandolo in quella posa, pieno di sé e dallo sguardo penetrante

T: ti stai prendendo gioco di me per caso???- lanciandole uno sguardo di taglio. I suoi occhi erano diventati delle fessure e puntavano la ragazza. La fissava con fare offeso cercando di freddarla con quegli occhietti accusatori

L:ma chi? IOOOOOOOOOO?????- tornando improvvisamente seria- Mai e poi maiiiiiiiiiii!- scoppiò nuovamente a ridere

T: ah ma allora vuoi la guerra!!!!!!!!- e si lanciò su di lei facendole solletico

L: noooooooooo..il solletico noooo…pietà pietà pietà!- cercando di divincolarsi dalla presa del rasta fra una risata e l’altra- Bastaaaaaaa! Tooooooooooom fermo!! Toooooooooooooooooooooomi, daaaaaaaaaaaaaaaaai- ridendo con le lacrime agli occhi

Il ragazzo si fermò istantaneamente. Non lasciò la presa, anzi la strinse ancora di più. Le si avvicinò al volto e la baciò, sorprendendola.

L: e questo a cosa lo devo?

T: mi hai chiamato TOMI

L: si……non dovevo?

T: siii!-sorrise- Lo hai fatto così naturalmente… mi piace quando mi chiamano così!- la abbracciò- che mi stavi dicendo prima?

L: fra mi ha chiesto che facciamo stasera..

T: posso sentire gli altri e andiamo a cena tutti insieme.

L: uh si! E io sento le altre- gli diede un bacio a stampo e andò a chiudersi nella camera da letto

T: ma dove vai?mi lasci così da solo??- le urlò dietro per farsi sentire

L: siii..devo sentire le altre! Chiacchiere fra donne…ihihihih..tu senti gli altri del gruppo e se hai ancora fame, guarda in frigo- replicò ormai da dietro la porta rossa.

Il rasta andò a farsi un bel panino ripieno di ogni cosa commestibile presente nel frigorifero della cucina. Lo divorò in pochi attimi e solo dopo essere satollo, mandò qualche sms per organizzare la cena.

T: oi chiacchierona, hai finito? Ho detto di vederci alle21 sotto l’hotel, va bene?

L: un attimo che attacco…ciao mimmi,a stasera!-disse abbassando per un attimo la voce.-..si si, io ho fatto uguale-e aprì la porta trovandosi faccia a faccia col biondo

T: Ooooooh! Finalmente si è degnata di farmi partecipe della sua presenza, oh lei graziata fanciulla! Credevo di essere rimasto solo in questa sconfinata landa…mi sono procacciato del cibo, ma stavo già dando i primi segni di cedimento mentale per non avere nessuno con cui comunicare-

L: ……( Oo )- la sua espressione allibita parlò per lei.

T: qualcosa che non va, oh mia principessa?

L:…..

T: ho capito: ha male alle labbra e non può parlare…ho io il rimedio!- sorrise malizioso e le diede un piccolo bacio- ora sta meglio?

L: ..si…direi di si…ho solo dei leggeri mancamenti dovuti alla sua visione, potrebbe cortesemente aiutarmi a stendermi sul mio giaciglio?

Il ragazzo la alzò prendendola fra le braccia e la posò sul letto matrimoniale, che padroneggiava la piccola camera da letto. Rimasero a fissarsi per pochi secondi finché non scoppiarono in una fragorosa risata. Tom si sdraiò accanto alla ragazza, la quale lo abbracciò posando la propria testa sul petto, ancora nudo, del ragazzo.

L:ma ti fa sempre questo effetto mangiare?

T: in teoria no.hihihih…forse mi hai avvelenato con la tua torta!

L: ma come osi?????- gli lanciò uno sguardo di taglio

T: la sentivo un po’ strana…-iniziando a ridere scrutando il volto della mora

L: ma strana coooosa? Io sono un ottima cuoca! ingrato!-incrociando le braccia in tono offeso

Tom iniziò a ridere a crepa pelle. Più la guardava con le braccia conserte, più rideva- possibile che sei così boccalona? Scherzavooooooooooo! -

L: uhm…non sono boccalona!....OH, LA SMETTI DI PRENDERMI IN GIRO!!!!!!!!- e gli tirò un cuscino prendendolo in pieno viso. Appena scostò il cuscino, Tom esibì un volto a dir poco sbalordito.

T: ma allora davvero vuoi la guerra??- bisbigliò mentre il suo sguardo era ancora fisso sulla ragazza, tranquillamente sdraiata sul letto.

Iniziò a farle nuovamente del solletico provocandole chiassose risate e gridolini. Lalu cercava in ogni modo di liberarsi da quella presa tanto insistente e forte che la faceva contorcere tutto il corpo, nonostante fosse bloccata dal peso del ragazzo sopra di lei.

L: ok ok pace! Paaaaaaaaaaaaceeeee!- Disse allungando la mano in segno di arresa

T: beh? Mi porgi la mano per fare pace?

L: si..si fa così in genere

T:ah. neanche un bacino?

La ragazza cominciò a ridere. Una risata cristallina salita dal cuore, provocata dal espressione maliziosa unita a quella frase tanto innocente. E così innocentemente, lei si sporse per baciargli una guancia, quando lui le prese il viso tra le mani e fissandole gli occhi disse- mi piace stare insieme a te! Sei stupenda!- e la baciò teneramente, prima mordicchiandole il labbro inferiore, poi riempiendola di mini bacini su tutte le labbra. Lei ricambiò altrettanto dolcemente il bacio e abbracciò quel corpo magro che le stava di fronte. Così abbracciati si distesero sul letto e iniziarono a parlare di mille argomenti, cercando di conoscersi meglio con domande del tipo : qual è il tuo colore preferito? ; Da piccolo quale era il tuo cartone preferito? ; E ora la tua canzone preferita? ; Ti piace leggere? ; Hai un autore che prediligi? ; Ti piacciono gli sport?

Tante domandine per sapere qualcosa di più l’uno dell’altra, mentre si scambiavano qualche coccola. Rimasero presi dalla vivace discussione fino a che Lalu si alzò di scatto dal letto e urlò: che ore sono?

T: non saprei…aspetta, guardo sul cellulare…. Sono le otto e mezza

L: dobbiamo sistemarci in fretta e poi andare davanti l’hotel!!!!

T: uh già! Me ne ero completamente dimenticato..ok, andiamo allora

Appena finito di parlare, il rasta uscì dalla camera per recuperare i vestiti che aveva gettato nella sala poco dopo essere entrato. Li indossò mentre Lalu andò a farsi un veloce doccia in bagno per poi uscire cinque minuti dopo tutta fresca e profumata, sfoggiando un completino nero dai ricami arancioni. Tom rimase sbalordito quando, al rumore della porta che si apriva, si girò per vedere tanto splendore.

T: sicura che dobbiamo uscire ora? Io avrei degli ottimi programmi in alternativa…- squadrandola per bene senza perdersi un millimetro di quella visione

L: si, scemetto..ormai abbiamo organizzato! Mi vesto in un nano secondo e andiamo. Tu mi pare sia pronto

T: si..ti aspetto qui.- sedendosi, o meglio svaccandosi sul divano e accendendo la tv e iniziando a fare zapping

Come detto, la ragazza fece in un lampo e prese le chiavi, scesero entrambi per entrare in macchina

T: grazie!

L: di cosa?- Girandosi sorpresa

T: sono stato bene…e ho mangiato anche bene- disse mostrando un sincero sorriso a 32 denti

L: ne sono felice! Anche io sono stata bene- gli sorrise e accese la macchina, raggiungendo l’hotel in poco tempo, dove già c’erano tre ragazzi davanti l’entrata.

 

Parcheggiata la macchina, raggiunsero i ragazzi e li salutarono in tempo per vedere arrivare di corsa 3 personcine urlanti

-Scusateeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! – si fermarono davanti al gruppo riprendendo fiato.- siamo in ritardo? Pietàààààààà- dissero in coro le 3 ragazze dispiaciute

L: tranquille! Anche io sono arrivata ora!-si fermò a osservarle meglio-ma come sono belle stasera le mie donnine!!!

Serena: siiiiiiiii? Grazie!-lanciando una variante di acuti e applaudendo le mani freneticamente- Oggi abbiamo fatto shopping!! Ti sei persa certe comiche..

L: abbiamo chi? E comiche di che serie?

S: siamo uscite nel pomeriggio per negozi con il cantantino qui presente versione camuffata

Francesca: è diventato il mio guru dello shopping! Sa tutti i trucchi per farsi fare gli sconti o i modi di sistemare ad hoc il make up …e poooooooooi fa degli abbinamenti troppo fashion!-atteggiandosi ironicamente da diva dell’alta moda

Bill: felice di essere diventato il tuo guru! Io da parte mia mi sono divertito a sentire i vostri commenti indirizzati a certe soggette che giravano senza contegno per strada

Silvia: si La,c’era una che pareva una mongolfiera! Aveva sto abitino striminzito sopra e gonfio sotto, di un improbabile color kaki, accostato a una borsa viola melanzana e delle scarpette verde kiwi…mi sentivo tanto al mercato!-proclamò sconsolata la riccia

Quel commento aveva portato un ventata di allegria fra il gruppo, che si incamminò verso un osteria vicina conosciuta dalle ragazze. Stavolta si mossero senza macchina con l’intenzione di apprezzare la magica di un’atmosfera data da una passeggiata fra i rustici vicoli romani.

Tom raccontò del suo tentato avvelenamento, provocandosi uno scappellotto sul collo da parte di Lalu.

Georg e Gustav dichiararono di aver passato il pomeriggio a giocare alla playstation dopo aver dormito fino a tardi e che quindi erano pieni di energie per scatenarsi fino all’alba. Quest’ultima affermazione scatenò una lunga catena di supposizioni per la serata.

Arrivati al ristorante si fecero portare svariati piatti tipici della cucina romana e ogni portata fu spazzolata ben bene dalle forchette dei 4 tedeschi. Soddisfatti dalla particolare cena, si diressero verso l’hotel per prendere le macchine delle ragazze e andare in qualche pub del centro.

 

Tom: barista 8 birre! Offro io il primo giro!!!!!-disse il rasta entrando nel locale prescelto per la nottata e ancorandosi al bancone e sventolando il braccio per attirare l’attenzione dell’omone che vi stava dietro.

Intanto il resto della combriccola si andò a sedere in un angolo dove erano disposti dei divanetti in fila.

T: il tricheco –riferendosi al barista di prima- ha detto che ci porta subito le birre più un omaggio.- ricongiungendosi al gruppo e tuffandosi letteralmente sul divano accanto a Lalu, che saltò su posto per il contraccolpo 

L: il tricheco sarebbe mario, ma tutti lo chiamano ‘cucciolo’- disse la ragazza cercando di rimettersi a sedere

Gustav: cucciolo???????????????lui??????ma è grande e grosso!

Silvia: appunto!-divertita dall’espressione allibita del ragazzo

G: appunto cosa? Al massimo Bill può sembrare un cucciolo, di leone aggiungerei-ridendo sotto i baffi-no lui! Tom aveva ragione,sembra più un tricheco!!!- il batterista concluse la frase urlando sconcertato, fissato in modo minaccioso dal cantante dalla folta criniera

S: occhio alla vena sul collo, Gusti! ihihihih …comunque è solo un soprannome sarcastico. E poi se vogliamo parlare di cuccioli, qui ci sei tu che sei un bel orsacchiotto, ad essere precisi!-pizzicandogli la guancia paffuta. In risposta il biondino sbuffò e si mise a sorseggiare la birra appena arrivata.

Georg: non fare così teddy! Hanno scoperto il tuo camuffamento, ma ci noi siamo qui per te- aggiunse deridendo l’amico.

La sera continuò per un po’ su questa linea: si erano messi tutti a punzecchiare Gustav, per vedere in fondo come mai potesse reagire quel ragazzo sempre così pacato. Lui continuava a sbuffare e a bere, stava già alla quinta birra dopo poco un’ora, quando d’un tratto si mise in piedi sul divanetto e iniziò a spogliarsi. Sotto lo sguardo esterrefatto dei compagni, il biondino si stava togliendo la maglietta.

B: Gustiiiiiiii che cavolo stai facendo??- strabbuzzando gli occhi

G: uh,leoncino….groaaaaaaaaaaaaar

T: Gus! Scendi!

G: calma! Ho solo un po’ caldo…-rispose con tono serafico al rasta, il quale era già scattato in piedi per afferrare l’amico.

In quel momento partì un pezzo dei metallica, Fuel, e il batterista, appena sentì la voce di James Hetfield, iniziò a saltare dal divano a terra e viceversa, scuotendo la testa violentemente. Seguì il testo della canzone, canticchiandola e poi si accasciò a terra mimando di suonare la chitarra, strillando ogni tanto ‘METALLOOOOOOOOOOO!!!!’ e provocando l’ilarità delle ragazze e di metà locale.

Quando la canzone finì, si alzò in piedi e sorrise guardando gli amici shockati: che è successo?- disse senza scomporsi

- Gus, sei ubriaco!! Vieni a sederti- disse Georg, tornando serio per riportare l’amico al posto, ma trattenendo a fatica le risate.

Poco dopo si avvicinò il tricheco/mario/cucciolo/barista al gruppo allungando un vassoio pieno di bicchierini.-ragazzi, questo è omaggio della casa! Un rum e pera per tutti!-

Gus: wiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, ti amo tricheco!-disse buttando gioiosamente le braccia intorno al collo dell’omone divertito.

 

 

 

 

Lo so, lo so che questa fiction sta sfociando in uno sclero andante, ma mi è passata un po’ l’ispirazione quindi…..GIU’ A CAZZATE!ehehhe

Grazie per chi legge e soprattutto per chi recensisce!

Claudia9, sono passata sul tuo blog..uddiu! è PIENO pieno di foto! Beddu!ghghgh

kiss

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Capitolo 10
*** capitolo 10: annebbiati dal piacere ***


Cap 10

Prima di cominciare una altro capitolo, vorrei chiedere venia per i miei strafalcioni grammaticali! Mi inginocchio davanti a voi, o discepoli della lingua italiana! Pietà di meeeee!

Stavo rileggendo i capitoli precedenti e mi sono accorta che spesso ho mandato a puttane la consecutio temporum, la punteggiatura, le maiuscole e ho fatto un miscuglio di narratori…scusate! Ho cercato di recuperare correggendo queste mancanze dovute alla poca concentrazione di quei giorni e al fatto che una si fa prendere più DA quel che scrive che non COME lo scrive.

Vi prego di avvertirmi in caso troviate altri possibili simili errori.

Grazie dell’attenzione J

Ps. Presto il tempo del racconto si velocizzerà, rispetto a questi primi capitoli pieni di dettagli…sennò non si finisce più!:P

Buona lettura

 

Cap 10

 

Dopo un’ora Gustav era k.o. su un divanetto, ronfando in posizione fetale, perso nelle braccia di Morfeo.

Il biondo aveva continuato a bere insieme a tutto il gruppo. E aveva talmente tanto divertito il barista/tricheco offrì a tutti un altro giro di rum e pera. Un altro ancora fu offerto da Georg che stava seguendo la strada del batterista. Stava così cotto che quando tornò per l’ennesima volta dal bagno aveva i codini e saltellava allegramente urlando a squarcia gola : Heeeeeeeeeeeiiiiiiiidiiiiiiii,sono Heidi!! Lalllallalà lallalààààà sono heidi! io ho trichechi leoncini e orsacchiottiiiiiiiiiii che mi dicono CIAAAAAAAAAAAAAAAO!- con Gustav che gli spuntava da dietro salutando tenero, appunto, come un orsacchiotto. Questo ogni qualvolta Georg ripeteva quella cantilena. Ed era arrivato almeno a una decina di volte!

Bill li fissava sconcertato. Tom aveva provato a parlarci: ragazzi, capisco divertirsi, capisco che siamo in vacanza, ma cristo,contegno! ci farete fare delle figuracce memorabili!

In risposta si era trovato di fronte un Georg che si controllava le doppie punte e un Gustav che gli fissava la tesa del cappello con uno sguardo assente.

-Ok. Sono andati. Io ho tentato. Ora ci rinuncio!-esclamò il rasta buttandosi sfiaccato sul divano- ah Bill, non iniziare a darmi la colpa….non sono io quello che si sta facendo fare le trecce da Francesca!!!!!!

Bill: cazzo, Georg! Ripigliati!- il bassista stava fra le gambe della bionda come la prima volta che si erano incontrati. Aveva un viso sereno che non si scompose minimamente agli urletti del cantante.

Bill: oddio! Mi faranno venire un infarto!-e si accasciò anche lui sul divano massaggiandosi le tempie.

Commossa (dal ridere) per quella scena, una delle ragazze si alzò e ordinò una bottiglia di rum bianco. La prese con altri 6 bicchierini e posò tutto sul tavolino davanti i divanetti- ecco! Ora tocca a noi! Questi due sono ubriachi..io non mi sento neanche un po’ brilla e non va bene. Tocca mettersi sotto!- disse Silvia, svitando il tappo della bottiglia e versando il liquido negli shot- Tom, Bill, mimmis..- poi si girò sorridendo verso un divanetto laterale dove Gustav e Georg stavano sonnecchiando uno appoggiato all’altro- ubriaconi..-alzò il bicchierino pieno di rum- ALLA NOSTRA!- e tracannò tutto in un solo sorso- cazzo se è forte! Lalu, Fra, voi non esagerate..dovete sempre portarmi a casa con le vostre macchinine!-concluse sorridendo, versandosi un altro bicchiere.

I gemelli si guardarono, guardarono la riccia, presero in mano uno shot e ne porsero uno a Lalu, a Francesca e a Serena. Le ragazze agguantarono divertite i bicchieri e tutti insieme urlarono: ALLA NOSTRA! -E giù alcool.

Dopo un paio d’ore, 3 bottiglie di rum e una di tequila, la serata si era decisamente movimentata: Gustav e Georg si erano risvegliati e si erano messi a cantare ‘We will rock you’ dei Queen schiena contro schiena. Serena e Silvia stavano cullando le 2 bottiglie vuote di rum, guardandosi e scoppiando a ridere a intervalli di 10 secondi. Bill e Tom si erano messi a ballare a mo’ di gemelle Kessler inDadaumpa’, seguendo la non proprio intonata esibizione del bassista col batterista. Francesca aveva iniziato a parlare in falsetto qualcosa di incomprensibile e dalle tono smielato, ogni tanto si capiva un ‘mimmiii!’,’ looooooove!’, ‘billuuuu’, in teoria era il ‘linguaggio mimmi’, in pratica stava sparlando, sparando di tanto in tanto degli ultrasuoni e una miriade di facce simili a emoticon. Purtroppo non era ubriaca ( almeno ci sarebbe stata un degna giustificazione ad un tale ridicolo atteggiamento!), era solo leggermente brilla, ma si era fatta prendere la mano dalla situazione, come d’altronde anche Lalu. Non era ubriaca, ma anche lei si sentiva euforica, saltava intorno al tavolino ridendo a crepapelle ogni volta che incrociava lo sguardo di uno dei suoi nuovi amici e quando Tom finì il balletto, gli si aggrappò dicendo che era stato bravo e che aveva una carriera davanti come ballerina di varietà, il tutto bollato da un bel bacio a stampo. E da lì i due non si staccarono per luuuuungo tempo. Si erano addirittura appropriati di un divanetto e iniziarono a fare i propri comodi( vedi pomiciata in grande stile!).

 

Trovandosi ormai anche Bill senza nulla da fare, si iniziò a guardare intorno e gli si illuminò il volto appena vide la sua piccola fata. Serena aveva iniziato anche lei a parlare il mimmese con Francesca. Erano tutte serie e prese, gesticolavano in modo teatrale, mimando mille faccine cucciolose.

-Uno spettacolo di un ottimo momento di sclero.-pensò il cantante avvicinandosi e abbracciandola da dietro.

Lei si girò sorpresa: Mimmi?- disse in tono interrogativo e piegando leggermente a destra la testa

Bill scoppiò a ridere: piccola, sei ciuccaaaa! Che tenera!- e le accarezzò la testa.

Lei di risposta gli si avvicinò rapidamente e gli diede un bacio sulla guancia.

Gli occhi del moro, fino a quel momento lucidi per il troppo alcool in corpo, si spalancarono come se fosse stato preso da un brivido improvviso. Così era: quel semplice bacio lo aveva risvegliato dal torpore etilico e ritrovarsi quel volto candido a due millimetri dal naso gli provocò una scossa di adrenalina in tutto il corpo. Era intensamente affascinato da quella piccoletta scapestrata. Provava una forte attrazione fisica per lei, così forte che non resistette all’impulso di baciarla. Lì davanti a tutti. Le prese il viso tra le mani e le succhiò leggermente il labbro superiore.

Serena rimase imbambolata fra quelle mani piene di anelli. Alzò lo sguardo e trovò due occhi dai tratti felini che la fissavano profondamente. Un espressione seria, senza alcun residuo del troppo bere, ferma nel tentavo di percepire ogni pensiero o emozione trapelati da quella innocenza genuina che caratterizzava la ragazza. Trovarsi di fronte a uno sguardo così seducente, la eccitò istantaneamente. Posò la bottiglia che aveva in grembo e prese per mano il moro.

Lui la osservò per qualche secondo leccandosi maliziosamente le labbra poi disse: dove mi porti?- dando un colpo di sopraciglio. Era pieno di sé. Fiducioso del suo sex appeal e speranzoso che le proprie avance fossero ben chiare e soprattutto accolte da quel essere femmineo che lo stava trascinando verso un divanetto nascosto in un angolo del locale. Si, sono state chiarissime!-pensò

S: ti conviene smetterla di guardarmi così o stasera finisce male!- sussurrò la mora una volta seduti in disparte.

B: così come?- con tono finto/innocente- e poi come potrebbe mai finire?- sfiorandole delicatamente il volto e tracciando con la punta della lingua il contorno delle proprie labbra, distese poi in un sorriso decisamente accattivante.

Serena non rispose neanche a quella domanda retorica.

Entrambi sapevano cosa sentivano l’uno per l’altra. Entrambi stavano ipotizzando, nella loro mente, soluzioni per nulla pudiche a quella situazione di stallo. Erano faccia a faccia, occhi negli occhi. In una sezione di un attimo i due si stavano baciando appassionatamente. Serena si messa era a cavallo di Bill, il quale non smetteva di accarezzarle la schiena, le braccia, i capelli e il volto. Come se dovesse recuperare un tempo infinito in cui il suo corpo era stato distante da quella fonte di eccitamento. Ok, si erano baciati la sera prima, ma per tutto il giorno le loro labbra non si erano sfiorate e lui ne sentiva la mancanza. La voleva. La voleva ardentemente. Non voleva più ritrovarsi in astinenza di quei momenti pieni di felicità e passione.

B: piccola..- staccandosi improvvisamente- ..dimmi di si!

S: si a cosa?- erigendosi sulle magre gambe del ragazzo

B: dimmi di si. Dimmi che non mi lascerai solo. Dimmi che dormirai con me. Dimmi che potrò stare con te…dimmi di si- la passione sul volto era sfumata in tenera dolcezza

S: si!- un'unica sillaba piena di sentimento. Felicità, gioia, sorpresa, soddisfazione, sentire avverarsi un sogno, stupore per quelle inaspettate parole. Lo abbracciò, quasi fino a stritolarlo, per poi continuare a baciarlo.

Rimasero su quel divanetto appartato per una buona mezzora a scambiarsi coccole, carezze, baci, sguardi languidi, abbracci [e chi più ne ha più ne metta!:)], quando la loro attenzione fu ricamata da certi movimenti rumorosi provenienti dai loro amici: il resto della combriccola si stava radunando a pezzi e bocconi, sparsi su vari divani, per sistemarsi e tornarsene alle macchine.

 

La coppia li raggiunse senza camminare: entrambi lievitavano da terra per la felicità dei momenti appena passati insieme.

Così riuniti, uscirono tutti dal locale con il barista che gli gridava scherzosamente di tornare presto...certo! fra una spettacolino e l’altro gli avevano quasi svuotato il bancone! [massa di ubriaconi!!!!!ihihihh]

Arrivati in hotel, si stavano salutando tutti, quando Francesca chiese a Lalu chi preferisse accompagnare, Serena o Silvia.

L:mh…veramente io…ecco…-titubante nel rispondere

Serena: ehm..coff coff..ragazze, io penso che non ci sia bisogno di riaccompagnarmi..

L: perchéééééééééé?- si era bloccata, rimasta allibita dalla news, e contenta per essere stata tolta dall’imbarazzo

S: rimangoadormiredabill- disse tutto d’un fiato arrossendo in volto e andandosi a nascondere dietro la schiena del ragazzo, divertito dalla scenetta

L: coooooooosa??che fai teeeeee?

S: rimango a dormire da bill-sussurrò intimorita rimanendo sempre nascosta dall’esile fisico del moro

L:E ce lo dici solo ora???ma davvero????’

F: eh brava la mia porcellina!!!!!!!ghghgh..vabbè sta volta puoi andare! Vi do la mia benedizione- alzando la mano per mimare il segno della croce dandosi un tono autorevole, mentre se la rideva allegramente sotto i baffi

S: tiiiiiiiiii mimmiiiiiiiiiiiiiiii! –la mora era uscita dal suo nascondiglio(vedi Bill) per correre ad abbracciare l’amica

F: visto che mimmi rimane qui, io porto Silvia

L: uh…allora io posso rimanere anche io! Tom, sei contento?-disse allegra, girandosi verso il rasta che annuì sfregandosi le mani in segno di chissà quali pervertiti piani.

-Stuck.questo è il rumore delle mie braccia che sono cadute…-disse la bionda che si stava per alterare, cosa intuibile dal luccichio assassino che rispendeva nei suoi occhi verdi- prima fai la rompipalle per Serena che rimane e poi fai lo stesso?!!! ma che cavolo c’hai in testa? Le scimmie urlatrici?? dirlo prima no, eh? bho..chi ti capisce è bravo..tu sei B-R-U-C-I-A-T-A!

I ragazzi si stavano sbellicando a vedere quella specie di litigio. Passavano dall’isterico all’entusiasta in un nanosecondo. Sapevano del profondo affetto che legava le 4 ragazze e quindi non si preoccuparono minimamente di bloccarle. Infatti Lalu rispose serenamente all’agitazione dell’amica: grazie del complimento, mon amour! In fondo siamo o no anime gemelle?-facendole una linguaccia in tono scherzoso

F: ma siiiii. Scemina! Domani la porti te allora Sere. Noi andiamo- tutto come prima.

Francesca e Silvia salutarono e andarono via. Tom prese Lalu sotto braccio e si diresse verso la propria camera d’albergo. Idem Georg e Gustav, i quali, nonostante barcollassero vistosamente, riuscirono a raggiungere l’ascensore senza cadere per terra.

 

Fuori l’entrata c’erano ancora Bill e Serena. Fermi impalati a osservarsi.

B: sicura allora?

S: si. Resto con te- accennò un piccolo sorriso sul viso imbarazzato da tanta sincerità

B: bene! Sono contento.- così dicendo le sfiorò le labbra in un impercettibile bacio e la prese per mano- vieni, dobbiamo prendere anche noi l’ascensore.

Entrarono e rimasero abbracciati e senza dirsi una parola per tutto il tragitto fino alla camera del ragazzo. Lui aprì la porta strisciando una tesserina magnetica e si mise di lato lasciando libero il passaggio

B: prima le signore!- abbassando il capo e inchinandosi leggermente in avanti in segno di riverenza.

La ragazza arrossì in volto e entrò nella camera. Si trovò davanti a un ampia stanza con un fastoso letto in stile barocco, tutto in legno battuto, stesso stile dei comodini e dell’armadio posti accanto. Un lampadario di cristallo illuminava sofficemente l’ambiente semplice, ma elegante.

S: wooooooow! Vi trattate bene voi star! È bellissimo!

B: questo è il nostro manager David che organizza tutto. Dice che stando sempre in giro, in questo modo possiamo sentirci più confortati e sentire meno la mancanza da casa!

S: come dargli torto- e si buttò sul grande letto matrimoniale come una bambina che si tuffa in mare. Bill la squadrò attentamente prima di sedersi accanto. Continuava ad osservarla, alquanto esterrefatto di come in una così gracile persona potesse stare tanta energia e brio. Sorrise. Lei ricambiò. Gli si avvicinò dandogli un tenero bacio sulla guancia, come volesse ringraziarlo di averla invitata a rimanere.

Da quel tenero bacio si passò in breve tempo a baci più appassionati. I due si erano distesi completamente sul letto e si stavano spogliando a vicenda, quasi a strapparsi i vestiti di dosso tanto era l’ardore. Rimasero nudi. Uno sopra l’altra. Accaldati, sudati, intrecciati. I loro respiri si facevano sempre più forti. Le loro mani si perdevano in lunghe carezze per tutto il corpo. Le loro labbra gustarono a fondo il sapore del proprio compagno. Arrivati a un certo punto il desiderio era palpabile fra i due e la cosa più naturale del mondo avvenne: Bill si unì lentamente a Serena. Lei gemette appena lo sentì. Passarono un tempo indecifrabile annebbiati dal piacere,  abbandonati a quelle fortissime sensazioni di godimento e libertà. Entrambi raggiunsero l’orgasmo. Distrutti, si accasciarono fra le lenzuola abbracciandosi, scrutandosi dolcemente negli occhi. Presto si addormentarono, una con la testa appoggiata sul petto dell’altro, entrambi con un’espressione contenta sul volto. Sereni nel loro sonno.

 

 

 

 

 

 

Grazie alle recensioni di candy14 e di Frehieit489 (DANKE!), ho ripreso fra le mani la storia fra Serena e Bill…spero sia piaciuto questo capitolo! ^-^

Ah io ve lo dico, più recensite più aumenta la mia ispirazione…domandate, commentate, a me fa tantissimo piacere!

kiss

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Capitolo 11
*** capitolo 11: in discoteca ***


La mattina successiva Lalu e Serena, raggianti più che mai [ vorrei vedere voi dopo una notte con i Kaulitz

Cap 11

La mattina successiva Lalu e Serena, raggianti più che mai [ vorrei vedere voi dopo una notte con i Kaulitz!:P], si ritrovarono a fare colazione insieme al gruppo tedesco. Erano tutti ancora abbastanza frastornati dalla sera precedente, soprattutto Georg e Gustav che rammentavano ben poco di come si fosse sviluppata dopo essere entrati nel pub.

 

Passarono un paio di settimane durante le quali le romane uscivano tutte le sere con i Tokio hotel. Ormai avevano stretto una bella amicizia e capitava che oltre a passare insieme serate alcoliche, andassero in giro per Roma a fare shopping o tour turistici improvvisati, oppure che pranzassero in qualche ristorante o fast food o in un prato di qualche villa romana.

Fra Bill e Serena scorreva tutto benissimo, passavano intere giornate insieme e spesso anche la notte, restando la mora a dormire in hotel.

Erano dolcissimi, sempre appiccicati, la rappresentazione realistica della parola ‘piccioncini’.

Fra Tom e Lalu il rapporto era meno smielato, ma comunque sereno. Anche loro si vedevano giorno e notte, dato che spesso e volentieri dormivano insieme: o Tom andava a casa della ragazza o lei andava in hotel.

Era più frequente vederli punzecchiarsi e scherzare piuttosto che fare gli sdolcinati, ma era evidente che stessero bene insieme.

Georg e Gustav stavano facendo la parte degli amiconi con Francesca e Silvia. Sebbene fosse palese l’attrazione che scorreva tra di loro, non successe nulla da spostare il loro rapporto di amicizia a un livello superiore.

Una volta però, durante una delle loro scenette da ubriaconi, Georg sfiorò le labbra di Francesca, per caso. Ci fu un bacio, ma nessuno li vide e il giorno dopo i due non lo ricordarono nemmeno a causa dei fumi etilici. Quindi, niente di fatto L

 

Un giorno, mentre stavano passeggiando tutti insieme sul lungotevere, Lalu asserì che quella stessa sera non sarebbe uscita con gruppo perché avrebbe iniziato a lavorare come bartender (barista) in una discoteca rock romana.

L: però se volete passare, il posto è grande: ci sono 3 piani con musica di tutti i generi... Che ne dite?

Tutti furono entusiasti della proposta e quella sera infatti si ritrovarono tutti davanti la famosa discoteca.

L: io starò al bancone del terzo piano. Voi girate come più vi pare, se ogni tanto passate a farmi un salutino, mi farà piacere!

Tom: ma che scemetta che sei! Ci sarò io a farti compagnia..- se ne uscì il rasta con un tono abbastanza compassionevole

L: no no, tu vai pure con gli altri, divertiti! Io dovrò lavorare e non potrò stare a parlare con te purtroppo..

T: sicura?- la ragazza annuì entrando nel locale.

Era una vecchia fabbrica per la manutenzione dei vagoni treno, rimodernata e adibita a locale notturno: rivestimenti alle pareti in alluminio, pavimento nero, luci al neon, laser, casse e amplificatori sparse in giro o appese a grappolo, divanetti e tavolini posti in tutti gli angoli, tre piani con ciascuno il proprio palco, postazione dj e bancone.

L’intera combriccola la seguì e iniziò a ballare, appena il dj del terzo piano cominciò a spadellare. Dopo poco già c’era chi si era messo comodo su qualche divanetto, chi si era buttato nel centro della pista o chi era andato a girovagare negli altri piani del locale. Ogni tanto qualcuno del gruppo passava da Lalu a fare due chiacchiere e bere qualcosa. Tom era rimasto sempre al terzo piano e se non stava al bancone, era lì vicino che lanciava sguardi ammiccanti a Lalu ballando.

La ragazza si sentiva rassicurata e contenta di tante attenzioni. Forse troppe. Lei stava lavorando e lui si stava divertendo poco in quel modo. Infatti quando il rasta si avvicinò al bancone, lo convinse a farsi un giro tra i piani della discoteca.

L: te l’ho già detto prima di entrare: non c’è bisogno che resti qui con me. Io lavoro. Tu ti devi divertire.. Lo sai che mi fanno piacere i tuoi sguardi languidi!- il ragazzo sorrise a quella affermazione- ma stai tranquillo, non scappo mica!- concluse scherzosa lei.

L’aveva convinto. Il biondo sorrise nuovamente e si trascinò al piano di sotto un Georg già brillo e saltellante.

Passò più di un ora e la ragazza continuò a fare drink tranquillamente, scrutando di tanto in tanto la pista in cerca del proprio ragazzo. Nulla.

Dopo poco fecero capolino al bancone Gustav con Silvia

G: è fortissimo sto posto! C’è di tutto!!!! Noi abbiamo passato circa un’ora, credo- girandosi dubbioso in cerca di conferma verso la riccia che intanto annuiva con la testa- dentro la saletta metal! SPACCA!!- urlò euforico il biondo

L: mi fa piacere, orsacchiotto!- rise –vi avevo preannunciato che si trovava musica di tutti i generi!- ritornando seria chiese poi se avessero visto il rasta o l’amico piastrato.

S: uh, mi sa di averli intravisti al secondo piano mentre salivamo qui, ma perché? Ti vedo preoccupata… è successo qualcosa?

L: no no tranquilla! È che Tom è stato sempre qui vicino fino a che un’oretta fa. Poi gli ho detto di farsi un giro per vedere la discoteca, però ancora non è passato neanche di fuggita……comunque niente. Era per sapere. Tutto a posto- accennò un finto sorriso- è giusto che stia divertendosi. In fondo sono stata io la prima a incitarlo. Starà cazzeggiando da qualche parte con Georg- affermò cercando di convincere più se stessa che l’amica

S: si sicuramente sarà così. Facciamo una cosa: ora vedo di ribeccarli e te lo mando su con una scusa. Ok?

L: ti adoro mimmi!!

Così i tre si divisero: Lalu tornò al proprio lavoro e Silvia e Gustav si diressero verso le scale chiacchierando amichevolmente.

Poco dopo risalì solo la riccia con una faccia basita.

L: oi, mimmi, che faccia c’hai? Hai visto un fantasma?

S: no- titubante- Tom……

L: ah bene. Gli hai detto di salire?- chiese sicura di un risposta affermativa che però non arrivò- Silvia, che vuole dire no?? Non eri scesa apposta? E poi Gustav dov’è?- guardandosi intorno ansiosa.

S: Gustav è con Tom e Georg..

L: cazzo, mi stai facendo preoccupare! Per caso uno di loro si è sentito male?- sibilò preoccupata

S: no

L: oh ma vuoi dirmi che cavolo è successo????

La riccia prese fiato e coraggio e parlò: siamo scesi e abbiamo visto Georg e Tom che ballavano..

L: che c’è di male? Siamo in una discoteca..

S: fammi finire!.......... intorno avevano 4-5 ragazze e una di loro si stava platealmente strusciando a Tom, il quale non la stava certo scostando, anzi!

L: anzi cosa?????????- rimase con gli occhi di fuori dallo stupore

S: beh ecco..

L : cazzo Silvia!

S: si stavano baciando!- concluse secca guardando dispiaciuta l’amica, come se avesse confessato un proprio peccato.

L: no…. Non può essere! Magari hai visto male..

S: magari!- proferì con un filo di voce e rimanendo ferma a fissare la mora, la quale pareva avesse finalmente concretizzato ciò che le era stato detto. Il volto le divenne rosso fuoco dalla rabbia. La stessa rabbia leggibile in quegli occhi ormai stretti in una fessura. Urlò improvvisamente alla cassiera del bancone che andava in pausa e uscì di corsa dalla sua postazione, imboccando le scale. Silvia la rincorse preoccupata di quel che poteva succedere da lì a poco. La corsa fu arrestata quando, arrivate al secondo piano, entrambe rividero la scena descritta precedentemente: i 3 ragazzi stavano ballando accerchiati da 5 ochette e Tom che stava pomiciando con una di loro mentre le tastava il culo.

Lalu rimase un paio di secondi ferma. Ghiacciata. Fissa su quell’immagine, disgustosa per lei. Non fiatò. Non si avvicinò. Girò semplicemente i tacchi e tornò alla sua postazione.

Silvia la seguì repentinamente cercando di capire il motivo di quella reazione all’apparenza tranquilla. Di risposta ebbe un acido e triste ‘lo sapevo’.

Le due parlarono un po’ e dopo un quarto d’ora di imprecazioni da parte di Silvia tutte dirette al rasta sopraccitato, Lalu tornò parecchio abbattuta a fare drink ai clienti in fila.

 

-lo sapevo, cazzo, se lo sapevo! Non avrei dovuto fidarmi di un tizio tanto spocchioso come lui! Mi ha fottuta, in tutti i modi! Bastardo!!!! Non si neanche accorto che sono scesa, tanto era preso a impastare il culo di quella zoccola! Poi zoccola lei…. Stronzo lui! Appena lo rivedo me lo mangio vivo! Mi aveva anche giurato che non sarebbe stato un gioco e io come un idiota gli ho creduto…beh, ma ora vede! Con me ha chiuso!- pensò la ragazza mentre shakerava un cocktail energicamente, mooooooooolto energicamente, così forte da essere guardata con terrore dal ragazzo che glielo avevo richiesto.

 

Passò una mezz’oretta finalmente il rasta si ripresentò davanti al bancone del terzo piano con una faccia da pesce lesso, a detta della mente furiosa di Lalu.

T: ciao piccola, mi dai una birra per favore?- chiese ammiccando

In risposta non ebbe che uno sguardo ghiacciato e una birra sbattuta violentemente sul bancone che schizzò sulla maglietta extralarge del biondo.

T: cazzo fai? Mi hai sporcato la maglia! Piccola, devi stare più attenta- ammiccando di nuovo

L: prendi la birra e vai! io devo servire la fila che stai creando dietro di te!- risposta atona e secca

Il ragazzo rimase sconcertato da quel modo così freddo. Prese la birra e si spostò leggermente in modo da far fluire la fila. Rimase statico a osservare la ragazza che si muoveva meccanicamente. Quasi svogliata e addirittura rabbiosa. Non gli rivolse neanche uno sguardo, neanche con la coda dell’occhio. Niente. Sembrava un robot.

boh! Magari qualche idiota l’ha fatta incazzare!- pensò il ragazzo allontanandosi

-sei un emerito idiota!- sentenziò nella propria mente la ragazza, girandosi a vedere il ragazzo sedersi vicino a Bill Serena e Francesca.

 

Arrivate le 4 le luci del locale si accesero, la musica si fermò e la gente cominciò a sfollare.

Ragazze, potete andare! Qui puliranno domani!- disse una ragazza mingherlina che stava contando i soldi della cassa. Era la proprietaria della discoteca. Appresa la notizia,le 3 bariste si salutarono e uscirono da dietro il bancone. Fra loro ovviamente Lalu, la quale si diresse subito verso le 4 amiche e Bill.

L: i ragazzi?

B: stanno ancora giù. Li stiamo aspettando.

L: ok io vado,salutatemeli voi, sono stanca! - fece ciao ciao con la mano e si allontanò solitaria.

B: ma che ha Lalu?

Serena: sarà stanca dal lavoro..

Silvia: non credo.. penso sia colpa di Tom!

F: Tom? Che ha fatto quello scimmione??

S: esatto, scimmione! Senza cuore e testa aggiungerei, scusa Bill, ma è così.

B: si lo so..- annuendo con fare rassegnato- che ha fatto stavolta?

S: ha visitato l’apparato orale di una squinzia mentre le sue mani le tastavano le natiche. E Lalu li ha visti!

F: ha baciato un’altra davanti a lei???????????

S: si..

Sere: Lalu se lo sarà sbranato!...?

S: no! È questo ciò che mi preoccupa di più.. ha preso e ha girato i tacchi senza neanche avvicinarsi!!!

F: oddio!

Sere: cazzarola!

S: si, lo so- le tre si guardarono preoccupate.

B: mi fate capire anche a me…che cosa sono queste facce?

Sere: tesoro, conoscendo Lalu in queste settimane, hai visto come reagisce se le si fa un torto: si mette a urlare e sbraita furiosa finché non le si chiede perdono.

Il moro stava annuendo.

Sere: ecco. Questo è quello che succede normalmente. Lei alza un polverone per ogni minima cazzata, ma poi torna angelica come prima.- Il moro stava ancora annuendo. – Silvia però ha detto che non ha fatto nulla di tutto ciò. Non ha nemmeno aperto bocca. Ora, noi siamo preoccupate perché è insolito e vuol dire che è incazzata, ma anche che sta male. Cioè, in parole povere, che lei sta a pezzi e tuo fratello è uno stronzo che non si è accorto di nulla!

Il moro sbarrò gli occhi. Era arrivato al punto della questione.: idiota! È totalmente IDIOTA!

Chi è idiota?- chiese incuriosito il rasta, giunto in quel momento con gli altri due compari ( ciucchi, ovvio!)

B:TU!

T: perché io? E dov’è Lalu?

B: è andata via prima…per colpa tua!

T: oh ma ce l’hai con me stasera? Che ho fatto?

B: IDIOTA! Hai baciato un’altra e LEI ti ha visto!- il biondo non rispose, totalmente sorpreso dalla notizia- già, ora capisci perché dico idiota??-continuò il gemello.

T: ho capito mi ha visto- riprendendo possesso delle proprie facoltà mentali – non vedo cosa ci sia di male!- disse beffardo – e poi, se è vero che mi ha visto, perché non mi ha detto niente?

B: ma sicuro che siamo fratelli? La mamma ha conservato l’intelligenza solo per me….ci sarà rimasta male, no???????????

Nella testa del biondo si stava componendo il puzzle-forse è per questo che prima mi ha schizzato con la birra e mi ha risposto così distaccata- iniziò a pensare a quello che era successo durante la serata- cazzi suoi!- esclamò infine – io sono Tom Kaulitz e ho sempre fatto tutto quel che ho voluto!- fiero della sua persona.

F: sarai pure Tom Kaulitz, ma questo non ti da il permesso di giocare con i sentimenti degli altri!!!!!- gli gridò in faccia la bionda- e adesso andiamo che è tardi!- terminò seccata mentre saliva sul furgoncino dei ragazzi.

 

 

 

 

 

 

 

Grazie di cuore a chi recensisce e chi legge! Sono troppo felice quando vedo aumentare il numero delle letture…lo so, mi basta poco… comunque grazie!:)

Continuate così. Siete la fonte della mia ispirazione ( sta a voi scegliere se si tratti di una colpa o meno:P)

Ps.

PuCiA:ehheheh si, le suona sempre il cel! Conta che la ff si chiama anche YOU HAVE A NEW MESSAGE mica per nulla;)

Sono contenta che continui a seguire questa storia :D

Frehieit489 (o 483?): gioisco a sapere che comprendi il mio sclero e ne ridi! XD sai, lo prendo come complimento quel che mi hai detto sulla spontaneità. Che intendevi di preciso?

kiss

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Capitolo 12
*** capitolo 12: fammi entrare ***


Cap 12

Cap 12

 

Era passato un intero giorno. Lalu era di nuovo a lavorare dietro al solito bancone. –meglio lavorare che pensare a quel bifolco!- sentenziò la ragazza mentre si stava dirigendo verso la discoteca, cercando forse di confortarsi e convincersi delle proprie parole.

Neanche quella sera sarebbe uscita con i suoi amici. Preferiva evitare di incrociare il rasta! Sicuramente incontrarlo per lei avrebbe comportando un vulcano di emozioni e stress, roba che in quel momento desiderava schivare.

Durante la serata si ritrovò di fronte il candido faccino di Serena.

L: ciao, che ci fai qui?

S: nulla. Siamo venute a fare visita a una nostra amica.- aveva un’espressione piena di affetto e un simpatico sorrisetto sulle labbra

L: siamo? Sei con gli altri?

S: no, solo con le altre. Fra e Silvia.

L: e Bill?

S: è rimasto in hotel. Abbiamo cenato insieme e poi sono venuta qui con le mimmis

L: … qui gatta ci cova!....che state progettando nelle vostre testoline bacate?

S: eh quante storie! Stasera siamo tutte per te! Così è stato deciso e tu non puoi ribattere!

L: Silvia ti ha detto qualcosa?

S:si – aveva una voce bassa lievemente triste

L: mh. Ok.- sospirò- allora cerco di finire prima così andiamo a parlare da me

S: siiiiii. Possiamo improvvisare una specie di pigiama party!!!- squittì la mora

 

Quella notte Lalu staccò verso le 3 e insieme le sue amiche tornò nel proprio appartamento. Passarono tutto il tempo a chiacchierare, scherzare, fumare e mangiucchiare varie schifezze.

L: ragazze, lo sapete che vi adoro??- risposta affermativa

L: mi avete tenuto su il morale…dopo…dopo quel che…che è …dopo quel che è successo ieri!-aveva gli occhi lucidi e gonfi

Silvia: te ame, caVa, follemente TE AME!

F: anche io te ame!

Serena: profondamente, donnina!- e si abbracciarono toccandosi le teste l’una con l’altra

S: senti, posso chiederti una cosa?-schiudendo l’abbraccio di gruppo

L: si..e ti rispondo anche: no.

S: no cosa?

L: no, non ho sentito Tom

F: per tutto il giorno lui non si è fatto vivo??????????- la vena sulla fronte della bionda iniziò a pulsare

L: mi ha mandato un sms questo pomeriggio per chiedermi di uscire. Nient’altro. Io non ho risposto.- la voce si andava affievolendo sul fine della frase.

Silvia: hai fatto bene! Si è comportato di merda!

Fra una chiacchiera e l’altra le 4 amiche alla fine si addormentarono tutte nel letto matrimoniale della camera da letto, ormai già alle prime luci del giorno. Facevano sempre così quando organizzavano i pigiama party durante il liceo o quando c’era bisogno di sostegno emotivo di gruppo per una di loro.

 

Il giorno seguente Lalu rimase a casa da sola, dopo che le amiche furono andate via, finito il pranzo. Tom non si fece sentire per nulla. La ragazza andò a lavorare un po’ afflitta. La serata passò lentamente, ma ebbe comunque fine.

Mentre stava guidando per tornare a casa, ricevette un sms.

-You have a new message-

Quella voce elettronica le iniziava a dare fastidio.

Era Francesca che le chiedeva come fosse andato il lavoro e la informava che Tom non usciva con gli amici da due sere.

Storse il naso finendo di leggere il messaggio. Storse il naso a pensare nuovamente a LUI.

Spense il cellulare e lo gettò sul sedile accanto. Tutta quella questione le iniziava a dare fastidio.

 

Aveva parcheggiato e stava cercando le chiavi perse in qualche meandro della borsa. Le trovò, ma, alzando lo sguardo, fu sorpresa nel vedere una strana figura appoggiata su uno scalino del suo portone.

 

 

 

 

 

Era qualcuno incappucciato in una felpa informe.

 

 

 

 

Il volto rimaneva nascosto dalla luce interna dell’androne.

 

 

 

 

Aveva un qualcosa di familiare.

 

 

 

 

Avvicinandosi, il suo corpo raggelò: Quei pantaloni.

 

 

 

 

I SUOI pantaloni.

 

 

 

 

Prese coraggio e salì gli scalini fino al portone. Il ragazzo sembrava non essersi accorto della sua presenza. Lei di certo non avrebbe attirato la sua attenzione. Sarebbe entrata velocemente nel palazzo.

Aprì il cancello, ma non riuscì ad oltrepassarlo perchè fu bloccata: qualcuno le stava tirando l’orlo dei pantaloni.

Una voce roca la fece girare: ehi!- era lui che la stava fissando ancora seduto e incappucciato.

Non sentiva quella voce da due giorni e già le mancava.

Si girò verso il punto in cui proveniva il saluto.

La prima cosa che vide fu un paio di occhi grandi, occhi nocciola che la guardavano supplichevoli, un espressione dolce e inaspettatamente timida

Tom.

Era lui seduto su quel gradino intento a bloccarle il passaggio.

T: non mi saluti?- un flebile suono uscì da quelle labbra carnose che tante volte aveva assaporato. Quelle labbra. Quelle fottutissime labbra.

Labbra irresistibili per via di quel particolare piercing.

Erano, però, le stesse labbra che aveva visto baciare quella oca in discoteca.

Al solo pensiero, le salì in corpo tutto il disprezzo e la delusione che aveva provato nel vederli. La rabbia prese possesso delle sue facoltà mentali, si sentì avvampare dentro. Con un gesto rapido si liberò dalla presa del ragazzo e con voce decisa soffiò un NO secco.

Fulminò il rasta, rimasto raggelato da quell’astio.

Lalu entrò nel palazzo sbattendo il cancello d’entrata e lasciandosi dietro il biondo ancora seduto sugli scalini, quasi fosse pietrificato.

La ragazza salì le scale e quando fu quasi arrivata davanti sul suo piano, le arrivò all’orecchie il trillo del proprio citofono. Fece rapidamente i pochi scalini rimasti, aprì la porta di casa e si avvicinò verso lo schermo appeso alla parete d’entrata. Il display riportava un primo piano in bianco e nero di Tom. Il ragazzo si era attaccato al campanello del citofono, che infatti non smetteva di suonare. Quel suono fu interrotto da poche parole dette quasi urlando: Lalu, fammi entrare!

Nella mente della ragazza scattò la scintilla: spinse un bottone laterale al display che divenne improvvisamente nero. Nessun suono usciva più da quel aggeggio: aveva staccato il citofono.

La mora rimase qualche istante di fronte allo schermo spento e poi si andò a buttare sul letto, dove di lì a poco cadde addormentata, divorata dalla stanchezza e dalla spossatezza dovuta al vortice di emozioni vissute in quei minuti.

 

Un rumore assillante la destò dal sonno. Sembrava qualcuno che bussava alla porta. Si rigirò nel letto per controllare l’orario dalla sveglia sul comodino. Le 6 e 46.

-chi cavolo è a quest’ora? -pensò fra sé e sé, alzandosi faticosamente e trascinandosi nell’ingresso.

Aveva ancora addosso i vestiti della sera precedente e si sentiva frastornata dal brusco risveglio. Tirò la maniglia e aprì la porta: chi è?- chiese meccanicamente, ma si fermò lì, allibita dalla persona che le si parò dinnanzi: Tom. Ancora lui. Col volto più stanco di poche ore prima, ma con lo stesso sguardo supplichevole.

T: dobbiamo parlare!- sentenziò deciso, allungando un piede sull’uscio della porta in modo da non farla richiudere.

L: che vuoi ancora? Non ti sembra di aver fatto abbastanza? E poi come sei entrato?

T: ho aspettato che qualcuno uscisse dal portone e mi sono subito infilato.

L: complimenti!- tono acido e sarcastico

T: posso entrare? Voglio parlarti!

L: fai come ti pare..- sbuffò la ragazza lasciando libero il passaggio

Il ragazzo entrò e si andò a sedere sul divano nero. Seguito da lei.

T: perché non rispondi al cellulare?

L: sei serio? Tu sei venuto qua a rompermi le palle alle 6 di mattina per chiedermi perché non rispondo  al cellulare?????- sbottò sbigottita

T: si. Non rispondevi e allora sono venuto a casa tua. Allora, perché?

L: non ci credo… sei veramente un idiota!! Non ti sei reso conto di nulla, vero?

T: di cosa?- la stava scrutando incuriosito
L: ripeto: IDIOTA!.....l’altra sera sono scesa al secondo piano..

T:si lo so, me lo ha detto Bill.

L: ah ecco! E non hai nulla da dire dopo che hai saputo che sei stato sgamato?

T: si: perché te ne sei andata?- la fissava serio

L: CHE CAZZO AVREI DOVUTO FARE???-si era alterata- che facevo? La dovevo sbattere al muro urlando ‘ lascia il mio ragazzo!’ ????

T: forse...- gli uscì un filo di voce tremolante

L: NON POTEVO!!! Tu non sei il mio ragazzo! Abbiamo passato questi giorni insieme, ma non abbiamo MAI definito il nostro rapporto. Io non so se stiamo insieme o meno, se per te questo è una storia seria o un’avventura!- disse la frase tutta d’un fiato e si sentiva gli occhi pizzicare.

T: scusa!- sussurrò abbassando il capo- scusa se mi sono comportato da stronzo! Non volevo giocare con i tuoi sentimenti..- si stava convulsamente mordendo il labbro inferiore- ti avevo giurato che non sarebbe stato un gioco e purtroppo non sono riuscito a mantenere fede alle mie parole..- rialzò lo sguardo e vide una lacrima solcarle il volto- non piangere! Non per me! Sono stato talmente scemo da perdere qualcosa di meraviglioso per non essere stato capace a frenare i miei istinti animali- la osservava piangere silenziosa, lacrima dopo lacrima- perdonami, se puoi… volevo dirti solo questo! Sono stato due giorni a pensare a quel che avevo fatto, alle parole di Bill e Francesca. Hanno ragione: sono un idiota che gioca con i sentimenti altrui! E non mi rendo neanche conto di quando lo faccio…scusami! Non volevo! Davvero!- rimase infine in silenzio prendendole il volto fra le mani e asciugandole le lacrime con i pollici, fisso su quegli occhi lucidi.

La ragazza tirò su col naso e prese fiato: non so se posso perdonarti! Mi hai fatto male! E lo fai tuttora fissandomi così!- disse a bassa voce come se stesse faticando a pronunciare quelle parole- mi piaci, ma non sono così sadica da voler uscire con uno che, seppur bello e famoso, mi tratta come una delle sue mille bambole! Ho ancora un po’ di dignità da preservare!

T: capisco..- smise di guardarla abbassando gli occhi e liberandole il viso. Non disse nient’altro, si avviò semplicemente verso la porta.

 

 

 

E un altro cap è andato. Il dodicesimo…stavolta recensite numerosi!!!!!!!!!!!!!!

Sono curiosa di sapere le vostre reazioni su questi ultimi avvenimenti. J

Credo sia stato troppo prevedibile scrivere di un Tom traditore, ma tant’è…

COMMENTATE COMMENTATE  e COMMENTATE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!be happy!! kiss

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Capitolo 13
*** capitolo 13: Sir Cupido, Dottoressa Stranamore e Lady Love ***


Cap 13

Cap 13

Comunque usciremo ancora insieme. Intendo insieme con gli altri. Non mi pare il caso di rinunciare alle nostre serate…- disse la ragazza asciugandosi le guance.

Lui annuì ormai sull’uscio e sparì scendendo le scale.

 

Durante il giorno entrambi rimasero nelle loro camere a pensare e la sera Lalu uscì nuovamente con il gruppo di amici.

Stavano allegramente passeggiando fra le stradine del centro.

Serena: allora come va?- chiese tirandosi in disparte con Bill e Lalu

Lalu: insomma…abbiamo parlato..- parlò con una voce vuota da suoni

S: quando?- decisamente sorpresa

L: oggi. L’ho trovato davanti casa e mi ha chiesto scusa con le solite belle parole di circostanza- enfatizzando l’accento sull’ultima parola

S: mh – un mugolio secco, era adirata con il rasta per il suo comportamento- e tu?

L: gli ho detto che non voglio stare con una persona come lui.

S: giusto!!- sorrise. Spesso solo un’amica vicina può trasmettere con un piccolo sorriso tutta la sicurezza e il conforto di cui si ha bisogno.

L: però sono sorpresa che non sia venuto stasera!- sembrava sincera

S: perché? Sono 2 giorni che non esce..

L: beh, pensavo uscisse visto che gli ho detto di voler comunque uscire tutti insieme!

B: ah si? - il ragazzo, fino ora era rimasto in silenzio, fu come improvvisamente interessato ai discorsi delle ragazze – strano!! Scusate…voglio parlare coi ragazzi..- concluse raggiungendo il resto del gruppo

S:tesoro, mandaci le altre!- disse la mora sorridendogli con tenerezza. Un occhiolino come risposta affermativa.

 

Ora erano i 3 ragazzi davanti e le 4 ragazze dietro.

 

L: beh fanciulle, che mi raccontate? Novità in questi giorni in cui mi sono assentata?- chiese allegra alle amiche.

Francesca: uhm…no…siamo usciti e cazzeggiato come al solito.- rispose fiera e sorridente

L: niente scene divertenti o interessanti da riportare? Possibile che voi due non abbiate delle novità scottanti?- disse ammiccando divertita

Silvia: che intendi?- ingenua come una pupa di 2 anni

L: daaaaaaaaaaaaai ragaaaaaaaaaaaaaazze! Non ditemi che fra te e Gustav non è successo ancora niente! E che Fra e Georg non hanno fatto nullaaaaaaaaa!

F: ma sei scema??- si stava quasi strozzando con la gomma a causa di quell’uscita improvvisa, provocando l’ilarità di tutte le altre

L: ma come no??????????? Io e Sere facciamo il tifo per voi, caVe!- sogghignando e abbracciando la mora

F: io, parlo per me: Georg lo vedo solo come amico..è simpatico e ci sto bene, abbiamo un sacco di cose in comune, ma conoscendolo mi è passata quella cotta presa di primo acchitto

L: buuuuuuuuuuuh! Cattiva! E io che volevo i particolari sconci!!- esclamò tirando in fuori il labbro inferiore mimando una bimba triste- Silvi, tu che mi dici? Gustav è un bravo amante?-  sbattendo platealmente le ciglia con occhi languidi e un viso furbo come pochi

Silvia: certo che sei una maniaca!!!!!!!ahhahaha..comunque non è successo nulla, ma..

L: ma???- ripeté trepidante

S: ma lo sai come sono fatta: non riesco a fare la prima mossa, mi vergogno, non sono sicura di essere ricambiata e mi blocco! Per ora abbiamo sempre e solo chiacchierato e scherzato. Questo è tutto.

L: ma piciolaaaaaaaaa, è visibile a chilometri di distanza che gli piaci!!!!!!!!!!!

S: dici? Comunque a me non ha detto niente..

L: ok, ho capito cercherò di informarmi, sarò la tua dottoressa Stranamore!- ammiccando eccitata dalla nuova missione.

Serena: e io sarò la tua assistente!- disse la mora iniziando a ridere

Si: tu che hai da ridere?- fulminando l’amica- ieri sera tu e Bill non siete usciti con noi. Come maaaaaaaaaaaaaaaaaaaai?- già si stava pregustando una succulenta storia, che nella sua mente era  a sfondo erotico

Se: ieri abbiamo fatto 2 settimane insieme e siamo andati a cena fuori- arrossì

F: ma che carini!!! Festeggiano le settimane! – iniziando a fare tanti versetti cretini.

L: si davvero carini…- quella frase aveva un sapore amaro. Con un accento di invidia.- dai racconta almeno tu, che queste donnine mi hanno lasciato all’asciutto!- facendo la linguaccia alle altre due amiche

Se: allora-iniziò timidamente a raccontare- mi è venuto a prendere sotto casa e abbiamo cenato in un ristorante abbastanza elegante. Dopo siamo andati direttamente in hotel.

Avevo già avvertito i miei che sarei rimasta a dormire da una di voi per uno dei nostri pigiama party…

L: Seh seh pigiama party! Bella scusa!!!!!!! Poi?

Se: Poi arriviamo in hotel e il solito omino mummificato apre la porta d’ingresso, però stavolta mi da una rosa bianca e fa “ Per lei”. Lo ringrazio e inizio a gioire del pensiero inaspettato. Arrivati alla reception, il portiere da la chiave della camera a Bill e a me porge una rosa color arancio. “ Per lei, signorina!” e me la da. Ringrazio un po’ titubante e andiamo in ascensore.Bill continuava a fissarmi e sorridere, ma lì per lì non avevo associato nulla, anzi stavo solo pensando quanto fossero strani quei 2 regali. Infine prima di uscire dall’ascensore, il tizio che spinge i pulsanti mi porge una rosa rosa: “Per lei, buona notte!”. Ringrazio e ricambio. Ci dirigiamo verso la camera e inizio a scrutare Bill. Era così agitato che decisi di chiedergli se sapesse qualcosa riguardo le rose, ma ebbi risposta alla mia domanda.- le 3 ragazze erano in silenzio incantate dal racconto- Arriviamo davanti la porta e vedo che tira fuori una specie di foulard dalla tasca e me lo lega sugli occhi. Io stavo lì con i fiori in mano, come uno stoccafisso, talmente ero sorpresa dal gesto. Sento che apre la porta e mi guida dentro. Poi chiude la porta e mi gira di spalle alla camera. Non faccio in tempo ad aprire bocca per chiedere spiegazioni, che inizia a parlare con una voce suadente e pacata: “ La rosa color rosa simboleggia amicizia. Io prima di tutto ti vedo come una amica. Mi fido di te e spesso ti ho confidato miei segreti..così ti regalo una rosa rosa; la rosa color arancio simboleggia fascino. Tu mi hai ammaliato con il tuo fascino. Sei stupenda in tutto quel che fai, per me sei la donna più bella al mondo..così ti regalo una rosa arancio; la rosa color bianco simboleggia purezza. Sono state proprio la tua purezza, spontaneità e naturalezza a farmi interessare a te.. così ti regalo una rosa bianca” e con tocco leggero mi sbenda gli occhi. Mi stava di fronte con un dolcissimo sorriso e in mano un mazzo di rose rosse. Poi continua “la rosa rossa simboleggia passione. Fra di noi c’è stata subito intesa, un particolare feeling che si è trasformato in ardente passione e tenero affetto. Così ti regalo 14 rose rosse, tante quanti i giorni in cui siamo stati insieme. Ti amo!” e mi bacia. Poi mi prende per mano e mi fa girare. Aveva riempito la camera da letto di candele. Ce ne saranno state un centinaio!!! Il finale ve lo potete immaginare…

F: uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuh che patatinoooooooooo!

L: caspita che stile il ragazzo!

Si: davvero romantico!!

Se: ah, finisco dicendo che la mattina mi ha portato la colazione a letto con una rosa blu, un biglietto dolcissimo accompagnato da tante coccole..- ora la mora gongolava beatamente e intorno aveva le amiche con gli occhi lucidi, le mani a pugnetto vicino alla bocca spalancata… perse in quell’aria trasognante, ammaliate da gesta così romantiche. Un’aria trasognante le catturò. Dopo qualche secondo in quello stato comatoso, un coro acuto si levò da parte di tutte e tre: uddiu che dosseeeeeeeeee!-ancora catatoniche.

 

B: ragazzi?- attirando l’attenzione di Georg e Gustavho sentito Lalu che parlava di Tom. Dice che si sono lasciati, ma ha aggiunto che avrebbero comunque continuato a uscire insieme a tutti noi!

Ge: e allora perché non è venuto anche lui come ha fatto lei?

B: non lo so..appena mi avvicino con l’intento di parlargli, scappa asserendo una qualsiasi scusa – tramortito da un’espressione sconsolata

Gu:capisco che fosse pensieroso dopo la serata in discoteca, ma in fondo ora hanno parlato!

Ge: già! Forse il Sexgott si è pentito di qualcosa…-aveva uno sguardo loquace diretto verso i suoi compagni. Sapevano quanto l’interessato potesse esagerare e farsi prendere la mano dalle avventure da una sola notte.

B: stasera, quando torniamo, andiamo tutti e tre da lui e lo convinciamo a uscire. Siamo in vacanza, CAZZO! NON SI PUO’ RINCHIUDERE!- ormai esasperato da quei discorsi.

E così fecero: passarono una bella serata con le ragazze, sull’onda del pazzeggio più sfrenato e al ritorno si imbucarono direttamente in camera di un Tom addormentato, per farlo parlare e convincerlo a riuscire con la comitiva.

 

Il giorno dopo pranzarono tutti insieme. Venne anche il rasta. Sembrava che tutto fosse tornato alla normalità...unico particolare: Bill Serena e Lalu che chiacchierarono fra loro per tutto il tempo. Stavano architettando qualcosa, ma nessuno immaginava cosa: si erano proclamati Sir Cupido, Dottoressa Stranamore e Lady Love!

I tre stavano progettando il modo per far scoccare la scintilla della passione fra Gustav e Silvia. Loro erano troppo timidi. Tanto da poter farsi scappare un’occasione d’oro come quella capitata e non ancora colta, ma in fondo mancavano ancora una decina di giorni al termine della vacanza dei ragazzi.. Dovevano farli uscire insieme e sicuramente si sarebbe mosso qualcosa! Quel qualcosa doveva essere Gustav, dato che la ragazza si era proclamata restia a compiere il primo passo!

Infatti, subito dopo il caffè di fino pasto, il biondo fu preso di mira da Bill versione putto alato: cercò di convincerlo ad avvicinarsi seriamente a Silvia; cercò in tutti i modi di rispondere ai mille dubbi presentati dal ragazzo; cercò di risolvere le insicurezze che lo turbavano; cercò di fargli aprire gli occhi sui comportamenti molto amichevoli della ragazza. Faticò le cosiddette sette camicie, ma alla fine raggiunse il suo scopo: il batterista promise che presto avrebbe compiuto il fatidico primo passo.

 

 

Aggiorno velocemente usando a scrocco il computer di mio cugino..il mio è morto! :(

Continuerò a scrivere la storia con carta e china e appena possibile li copierò sul sito.

Poi volevo chiedere 2 cose:

1)       chi di voi andrà al concerto dei th a roma?

2)      Se è possibile organizzare un intervista a qualcuna di voi. Mi serve per fare un indagine sociologica, per un esame. Ai soli fini scolastici, i miei. Chi è disponibile mi contatti all’indirizzo saula-.-@hotmail.it. GRAZIEEEEEEEEEE

kiss

 

 

 

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Capitolo 14
*** capitolo 14: una favola privata ***


Cap14

Cap14

Nel tardo pomeriggio un ragazzo era immobile in piedi davanti la finestra, chiuso nella sua camera d’albergo, stringeva stretto in mano un cellulare continuando a guardarne ossessivamente lo schermo.

Un respiro profondo e si mise a sedere sul bordo del regale letto. Più risoluto che mai iniziò a comporre un numero sulla tastiera e avvicinò a sé il telefono: Hey Silvia! Come va?-disse cercando di rimanere tranquillo domando gli sbalzi di tono della voce dovuti all’ansia- Si, anche io bene.. senti, ti ho chiamato per sapere se potevi togliermi un curiosità- chiuse gli occhi scoraggiato, che scusa cretina! - stasera ti va di uscire solo noi due?- l’aveva chiesto deciso, tutto d’un fiato.

La faccia gli divenne paonazza. Era teso come un corda di violino, in attesa di ricevere una risposta dall’altra parte della cornetta. Erano una lunga tortura i secondi passati in bilico sul dubbio.

D’un tratto gli si illuminò il volto con un radioso sorriso. Spalancò gli occhi sgomenti, increduli, ma felici, sorpresi da un’inaspettata risposta.

LEI AVEVA ACCETTATO.

Voleva saltare dalla gioia, ma prima di farlo si ricordò di chiudere la telefonata con la ragazza rimasta in linea.

Appena attaccò, uscì di corsa dalla stanza urlando a perdi fiato nel corridoio : Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiill! Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiill! Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiill!

 

Un mucchio di capelli corvini fecero capolino da una porta pochi metri più avanti. Il biondo si fermò sgommando davanti all’amico esterrefatto. Adesso stava fermo sull’uscio a braccia conserte.

B: Gusty, che c’è?

G: Bill, l’ho chiamata.. HA ACCETTATO!!- gli urlò in faccia saltandogli al collo per la contentezza

B: Grande Gusty!!!!sono felicissimo per te! Vedi che avevo ragione..

G: si, ma ora il problema è un altro: cosa mi metto?- chiese con fare scoraggiato

B: uhm… camicia e jeans?....dipende dove andate. Cosa hai organizzato?- l’amico impallidì all’istante

G: oddio!..non lo so..- era disperato- ero così concentrato sulla telefonata che non ho pianificato nulla!- si appoggiò moggio al muro

B: beh, per cena puoi andare nello stesso ristorante in cui siamo andati io e Sere! E’ carino, semplice e tranquillo. Se vuoi chiamo e prenoto a nome tuo.- concluse sorridendo.

G: grazie Bill!- saltandogli nuovamente al collo, poi riprese- e dopo cena?- pausa di riflessione- dove sta questo ristorante?

B: vicino al Colosseo perché?

G: poi ti racconto...sei un angelo, grazie!-urla scappando.

Il cantante rimase sulla porta a guardarlo allontanarsi ed entrare velocemente nella sua stanza.

 

Fece scivolare il cellulare fra le dita per posarlo sul tavolo. Rimase lì impalata per un paio di minuti in silenzio. Ferma e zitta. Poi con uno rapido scatto riprese il telefono e digitò un numero.

-Vieni subito qui!!!!!!!!è urgente!!!!!- urlando nella cornetta a chissà quale malcapitato.

Chiuse la chiamata e andò sparata in bagno a farsi una doccia.

20 minuti più tardi la signora Travagli aprì la porta di casa trovandosi davanti una delle amiche della figlia: Ciao Lalu!

L: salve signora, c’è Silvia?

La signora non fece in tempo a rispondere che un urlò proveniente dalla camera della figlia la sovrastò: MIMMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

Lalu corse preoccupata dall’amica: che è successo?

S: Gustav mi ha dato un appuntamento per stasera!-esclamò l’altra

L: wiiiiiiiiiiiiiiii! Finalmente! Dottoressa Stranamore colpisce ancora!yeah!- mettendosi in posa plastica.

S: ma smettila di fare la scema!piuttosto aiutami con i vestiti..ti ho chiamato per questo.

L: va bene caVa! Ci pensa la tua Giorgia Armadi!- sventolando una manina in aria con fare altezzoso e sciccoso. Da vera diva dell’alta moda…

Scoppiarono a ridere fragorosamente.

Dopo un po’ si ripresero, iniziarono a smistare le maglie della riccia per trovarne una adatta all’occasione.

 

Appena sceso dalla macchina ebbe una visione: Silvia impegnata a scendere le scale. Come al solito era in nero dalla testa ai piedi, ma per la prima volta la vedeva indossare una graziosa minigonna, dalla quale uscivano un paio di gambe da urlo.

G: Wow!sei stupenda! – lei ringraziò arrossendo in volto e salutandolo con un bacio sulla guancia

S: Allora dove mi porti stasera?- chiese lei salendo in macchina. Il solito furgoncino preso in affitto per la vacanza del gruppo tedesco.

G: A cena fuori – rispose fiero.

La ragazza fu sorpresa dal ristorante. Era tutto così inaspettato, così bello, così favoloso nel senso che sembrava di stare in una favola.

La coppia cenò chiacchierando del più e del meno con qualche battuta buttata lì per farsi due risate, come facevano sempre.

Finita la cena, decisero di farsi una tranquilla passeggiata per aver il tempo di conoscersi meglio, affrontare argomenti anche un po’ più seri. Parlarono addirittura della divorzio dei genitori di Silvia e della difficile infanzia del ragazzo, confidandosi tutte le emozioni correlate.

Camminarono per metri e metri, dall’imponente Colosseo fino ad arrivare all’obelisco di Piazza del Popolo. Una volta giunti, si misero a sedere su una delle tante panchine che circondano la fontana.

Lei continuava a parlare ininterrottamente, presa dal nervoso imbarazzo, che cercò di contenere per tutta la sera.

Gustav le sedeva accanto, in silenzio, rapito dai suoi gesti, mirando ogni particolare, ascoltando interessato parola per parola.

Ad un tratto iniziò a sfiorarle il dorso della mano a lui vicina.

La ragazza arrossì vistosamente, ma continuò imperterrita a parlare.

Lui allora le accarezzò le braccia e poi i capelli, infine le passò un tocco leggero sul collo nascosto dalla cascata di boccoli. In quel momento Silvia ebbe un tuffo al cuore, interruppe improvvisamente il flusso continuo di interminabili discorsi adottati come deterrente a situazione imbarazzanti come quella.

Si voltò e sorrise al tedesco che era rimasto ad osservarla in tutto quel tempo. Lui ricambiò e avvicinandosi le diede un bacio piccolo ma pieno di emozioni. Tante emozioni da far sussultare la ragazza folgorata da quella sorpresa così piacevole.

-Finalmente!- sussurrò, stupendosi per prima da ciò che uscì così naturalmente dalla sua bocca.

Poi fu lei ad afferrare il comando delle azioni: gli prese fra le mani il volto e lo baciò con trasporto, assaggiando ancora il sapore di quelle labbra che tante volte si era scoperta a fissare con desiderio. Lui si fece prendere dal trasporto e la abbracciò dolcemente. Rimasero così accoccolati fino a quando un vento pungente non li destò dal torpore creatosi.

Tornarono alla macchina  dirigendosi verso casa di Silvia per darsi la Buona Notte.

S: vorrei che questa notte non finisse mai..- lo abbracciò appoggiando la testa sul petto dove all’interno i battiti del cuore stavano accelerando all’inverosimile. Troppa felicità in quelle poche parole. Troppa felicità tutta insieme. Troppa felicità per quell’abbraccio. Tanta da sembrare un sogno..

G: Anche io!- lui sorrise – Non avrei mai potuto credere che potesse essere tutto così perfetto, nemmeno nel migliore dei piani – lei sorrise – sono stato benissimo con te, sono SEMPRE stato bene con te!

Le loro labbra si unirono in un morbido bacio, frutto della gioia che regnava nei loro occhi.

Stretti in un abbraccio, catturati dall’ardore, dominati dal desiderio, il bacio si fece più appassionato. I fugaci tocchi divennero rapidi morsi. Le lingue si intrecciavano come se stessero lottando con furia. Condividevano lo stesso respiro pesante. I loro occhi si incrociarono e in un secondo si capirono: si infilarono nel furgoncino ancora avvinghiati.

Le mani accarezzavano la pelle come assetate da quel tocco.

Scesero sotto i vestiti.

Questi volarono via in pochi attimi.

Le bocche rimasero sempre unite, intente ad assaporarsi convulsamente.

I loro corpi le imitarono..

Si unirono persi in un vortice di sensi.

Brividi,

gemiti,

carezze,

sguardi,

sorrisi,

strette,

incroci.

Adrenalina e passione.

Felicità e leggerezza mentale.

Imprigionati da quel fervore e ben contenti di esserlo.

I corpi aderivano e si strusciavano di continuo bloccati in movimenti sinuosi.

Gli occhi fissi uno nell’altra.

I cuori erano sul punto di scoppiare.

Vennero entrambi.

Niente urli, solo lievi sospiri ravvicinati.

Una magica sensazione di rilassamento li avvolse.

Così stravolti, si sdraiarono sul quel sedile adibito da talamo amoroso. Lei nelle forti braccia di lui.

Come assopiti da quel benessere fisico e sensoriale, il tempo passò senza lasciar segno. Lentamente i due si ripresero da quello stato di nirvana.

G: sei unica!

Silvia nascose timidamente il proprio volto dal tenero volto del ragazzo che continuò: E’ stato veramente bello!

Lei si limitò ad annuire per poi mostrare un’espressione triste

G: cosa hai? Ho detto qualcosa di sbagliato? Ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio?- preoccupandosi per l’improvviso cambiamento.

S: è che non voglio. Non voglio andare a casa, ma devo! Non so che ore siano,ma dal cinguettio intorno credo manchi poco all’alba e quindi è tardi e devo tornare.- concluse seria.

G: l’alba???????????????????- esclamò sconcertato.

Aveva totalmente perso la concezione del tempo. Stava vivendo finalmente il suo sogno e le ore erano volate incuranti della loro gioia.

Era come se fossero passati pochi secondi da quando si decise a baciarla sulla panchina.

Poi realizzando meglio la situazione disse: Mi dispiace!

S: Giurami che domani ci vediamo e stiamo insieme tutto il giorno!- chiese speranzosa, per avere una reale conferma a quella favola privata.

G: giuro sulla mia batteria!- confermò allegro il tedesco- è la cosa più cara che posseggo!- concluse illuminandosi con un sorriso a 32 denti.

Si rivestirono e scesero dalla macchina per salutarsi definitivamente per quella notte. Notte magnifica per entrambi.

Un ultimo bacio prima di andare da Morfeo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Grazie a chi legge e recensisce ogni volta…………you make me so happy!:)

Vorrei ringraziare anche le ragazze che mi hanno contattato su msn. Tutte simpaticissime!!!!

 

Freiheit 489 grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! Stupendo il tuo complimento

 

_PuCiA_ idea grandiosa!ihihihihihih una protesta per Tom! Che strage sti ragazzi!;)

 

 

Recensite in tante!!!!!!!!!!!!!!

Questo è il penultimo capitolo. Il prossimo sarà l’ultimo di questa fan fiction!

KISSSSSSSSS

 

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Capitolo 15
*** capitolo 15: lontano ***


Mi scuso per l’enorme ritardo, ma mi è definitivamente morto il pc e mi tocca aspettare dopo Natale per vederne uno nuovo

Mi scuso per l’enorme ritardo, ma mi è definitivamente morto il pc e mi tocca aspettare dopo Natale per vederne uno nuovo.

Questo è l’ultimo capitolo per questa mia prima fan fiction. Ringrazio tutti quelli che l’hanno letta e seguita! Grandiosi!;)

Grazie di aver seguito e a volte incitato lo sclero della fancazzista insita in me…prometto che appena avrò modo e mezzi tornerò!

Be cool!

Buona lettura!

 

 

Cap15

 

La mattina dopo Silvia si alzò raggiante come non mai.

Aveva sognato il principe protagonista della sua favola privata.

Lo stesso che le aveva inviato un tenerissimo messaggio del Buongiorno, pieno di premura e dolcezza. Aveva concluso con due parole corte chiare dirette improvvise, ma quasi aspettate perché condivise: ti adoro.

Fece colazione e dopo una bella doccia si preparò scegliendo accuratamente i vestiti da indossare semplicemente perché nello stesso sms Gustav l’aveva invitata a pranzare insieme.

Passarono tutto il giorno insieme, come promesso.

Passarono tutti i giorni restanti insieme.

Spesso approfittavano della riservatezza della camera d’albergo del ragazzo chiudendosi per interi pomeriggi e uscire poi la sera con il resto della combriccola.

 

Nell’ultima settimana di vacanza dei tedeschi uscirono tutte le sere, tutti quanti, coppie comprese.

Una di quelle sere iniziò con una particolare scena piena di comicità per l’intero gruppo tranne che per il soggetto interessato, Georg.

 

 

 

-GIORNI PRIMA-

 

Il ragazzo fu l’ultimo a scendere nella hall dell’hotel.

Erano arrivate addirittura le ragazze, famose per i perenni ritardi, e con i ragazzi stavano appunto aspettando il bassista, il quale si presentò poco dopo con un cappellino di lana ben calcato in testa e coperto dal cappuccio di una gigantesca felpa blu.

Abbigliamento decisamente fuori stagione visto che comunque era ancora estate!

Tom: ecco dove era finita!- gli urlò il rasta reclamando la proprietà dell’indumento dalla improbabile taglia.

Georg: si, l’ho presa solo in prestito- confermò con una strano tono.

Bill: Georg, ma che hai?- chiese il cantante insospettito da quel inusuale atteggiamento scontroso.

Ge: chiedi a Francesca!- esclamò secco il ragazzo lanciando un’occhiataccia arrabbiata alla bionda che se stava sghignazzando silenziosamente da quando lo vide uscire così camuffato dall’ascensore.

L’attenzione dei presenti passò allora da Georg a Francesca.

Serena: fra, ci dici che cosa è successo?

Lalu: si, dicci come mai il nostro omino si è conciato in tal strambo modo. Per di più incappucciandosi in una delle immense felpe di Tom.

Gustav: che gli hai fatto?- chiese malizioso il biondo, iniziando a viaggiare con la sua mente pervertita da adolescente.

Fra: non mi guardare così! Non iniziare a farti trip sessuali, che vi conosco a voi (uomini)! – sbottò rassegnata- l’ho solo portato dal mio parrucchiere dopo che mi aveva tanto assillato per farlo!

Le ragazze sgranarono gli occhi e si ammutolirono di colpo per lo shock causato dall’ultima affermazione detta.

T: e allora? Perché si è imbacuccato? – chiese ancora confuso il rasta

F: ha insistito lui a voler venire con me e poi non ha dato precise indicazioni come io gli avevo preventivamente consigliato -cercando quasi di discolparsi da una ancora sconosciuta accusa

B: precise indicazioni?- sottolineò il moro per chiedere spiegazioni.

F: Pier, il mio parrucchiere – iniziò allora a spiegare – è molto bravo, ma ha la particolarità di creare acconciature molto molto fantasiose, se un cliente non richiede un trattamento specifico. Io spesso lo lascio fare perché sono abituata e so che il risultato sarà comunque eccezionale. Solo in rari casi gli ho dato indicazioni precise per un determinato taglio, eseguito poi alla perfezione!- i ragazzi stavano seguendo il discorso annuendo – però sto beota si è scordato di dirgli che voleva solo spuntarsi i capelli, nonostante lo avessi avvertito!!!

B: quindi?? – un tono più alto del normale, allarmato come se fosse stata preannunciata una imminente strage.

Ge: e quindi  GUARDA!- esclamò il bassista abbassandosi di colpo il cappuccio della felpa e levandosi il cappellino

I suoi lunghi e lisci capelli non ricaddero sulle larghe spalle.

I suoi lunghi e lisci capelli non c’erano più!
Il cantante di risposta cercò di dire qualcosa, ma dalla sua bocca uscirono solo qualche trancio di parola o balbettio insensato.

Ge: quel PAZZO mi ha rovinato il mio PERFETTO taglio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Quel pazzo ha devastato tutto! Ha detto che, appena mi ha visto con i capelli bagnati e mossi al naturale, si è illuminato e gli era venuto in mente un’acconciatura stupenda!- raccontava digrignando i denti dalla rabbia che gli ribolliva nel sangue – e io, convinto dal suo entusiasmo, l’ho lasciato fare senza dirgli nulla!- terminò afflitto, sconsolato, costernato.

B: sembri me a 15 anni versione riccia!- finalmente era riuscito ad associare i pensieri che gli si erano dissolti dallo sconcerto dovuto a quella visione tanto scabrosa.

Tom e Gustav si erano gettati per terra a ridere come forsennati, rotolandosi e tenendosi la pancia dallo sforzo.

Due dementi.

Le ragazze trattennero tutte la minima risata, comprendendo quale fausto destino fosse capitato al tedesco. Per lui si era avverato l’incubo di ogni ragazza che entra in un parrucchiere titubante: uscirne con un taglio indesiderato o perfino sbagliato..

Bill non mosse un muscolo, raggelandosi al solo pensiero!

Lui adorava i suoi capelli. Preferiva sottoporsi a terribili torture corporali pur di evitare che qualche matto potesse rovinargli la sua studiatissima pettinatura, potesse toccare anche solo una delle sue ciocche o potesse addirittura tagliare i suoi amati capelli corvini per creare qualcosa di inguardabile.

Si sentì subito terrorizzato da quelle ipotesi e intuì come potesse sentirsi l’amico, il quale in quel momento lo guardava decisamente disperato.

I due si abbracciarono calorosamente capendo quante sofferenze fossero state causate con tale sciagura.

Durante una simile pietosa scena da femminucce, Tom e Gustav stavano ancora ridendo sul pavimento con oramai le lacrime agli occhi e i crampi agli addominali.

Ripeto: due dementi.

I due dementi che si sganasciarono per almeno un’ora indicando lo sfortunato bassista ed di tanto in tanto se ne uscivano con varie frasi sconnesse tipo : “Ora con la piastra si stira i peli delle gambe!” oppure: “ tocca rimediare una busta di carta e farci due buchi per gli occhi e coprirgli la testa!”, “Gus, li ha quasi più corti dei tuoi!”, “domani gli compriamo una parrucca!”, “manca solo un bel piagnisteo..”. Insomma una sequela di cattiverie che ebbero come unico risultato di imbufalire il povero Georg, più di quanto già non fosse.

 

 

 

In pratica in quei giorni il gruppo cercò di divertirsi il più possibile senza pensare quanto la fine della vacanza si stesse avvicinando.

Furono ben pochi i momenti di tristezza e malinconia. Nessuno cadde preda delle lacrime per l’imminente addio. Tutti avevano deciso di vivere gli ultimi giorni come tutto il resto della vacanza: insieme!

Alla fine arrivò il giorno precedente la partenza dei ragazzi.

Lo passarono girando per gli ultimi acquisti dei tedeschi, finendo con una buona birra e un brindisi a loro otto.

Al momento della Buona notte si accordarono per rivedersi il giorno dopo a pranzo e salutarsi così prima che il manager del gruppo li venisse a prendere per portarli in aeroporto.

 

Silvia e Serena rimasero in hotel con i rispettivi ragazzi.

Trascorsero la loro ultima notte d’amore tra baci appassionati, morbidi abbracci, lente lacrime e indimenticabili momenti di unione fisica ed emotiva.

Molte parole rimasero taciute, ma gli occhi parlarono al loro posto, con tutto il cuore e l’anima.

Bill e Serena decisero di rimanere insieme nonostante la lontananza che li avrebbe tenuti divisi. Decisero di provare almeno di mantenere vivo il loro rapporto perché ormai si sentivano intimamente legati l’uno all’altra.

Gustav e Silvia presero una dura decisione, ma in pieno accordo: preferirono passare quest’ultima notte insieme e poi lasciarsi per rimanere semplicemente amici. In fin dei conti fra di loro i sentimenti non si erano ancora fatti intensi. Avevano sì un ottimo feeling, ma furono entrambi molto razionali nel sanzionare che una decina di giorni come coppia non potevano bastare come base per una relazione a distanza. Non volevano soffrire più del  dovuto o addirittura rovinare lo stupendo legame di amicizia che li univa sin dal loro primo incontro.

 

Entrambe le coppie ebbero un dolce seppure triste risveglio:

            Serena si svegliò fra le amorevoli braccia di Bill, cullata dal suo caldo respiro e avvolta forse per l’ultima volta dal suo profumo, dolce e intenso. L’essenza di cocco si liberava dalla criniera corvina domata appunto dalla cera modellante al cocco. L’aroma di muschio bianco del suo solito bagnoschiuma si mescolava con il profumo naturale della pelle candida.

La ragazza cercava di imprimersi bene nella memoria quel mix soave per farne prezioso ricordo.

Rimase lì, fra le bianche lenzuola, stretta tra le Sue braccia a mirare colui che presto sarebbe stato troppo lontano.

Una lacrima scese debolmente…

Un’altra la seguì…

Il respiro le divenne inconsciamente affannoso, convulso e soffocato dalla tempesta di tristi pensieri che le inondarono prepotentemente la mente.

Le lacrime scesero copiose…

Un tocco leggero le sfiorò la guancia bagnata.

Morbide labbra si congiunsero, lo sguardo andò a incrociarsi con quello del ragazzo, svegliatosi di certo dai sussulti causati dal pianto.

B: TI AMO. Prometto che ci sentiremo sempre! Prometto che appena potrò ti raggiungerò. Ma ora, ti prego, non piangere più! Così mi farai solamente morire! Non riuscirò più a partire perché non potrei staccarmi da te e non riuscirei a smettere di coccolarti come sto facendo ora!-due occhi dolci e seri la stavano sinceramente supplicando.

La mora si asciugò rapida il volto umido e uno striminzito sorriso le solcò la bocca- TI AMO FOLLEMENTE!!!!!!

             Gustav aprì lentamente gli occhi, ancora intorpidito dalla dormita. La prima cosa che vide fu una nuvola di boccoli appoggiata sul suo petto. Silvia gli si era addormentata addosso come una bambina si addormenta abbracciata al suo peluche, totalmente rassicurata da quel contatto. Il suo viso era sereno. Il suo viso gli sarebbe mancato. La sua espressione da furbetta se la sarebbe ricordata per sempre, chiusa nello scrigno in cui riponeva tutte le istantanee mentali di ciò che lo aveva emozionato nel profondo e delle persone con le quali era fortemente legato.

-mi mancherà abbracciarla- pensò il biondo stringendo a sé il corpo ancora assopito della ragazza stesa accanto a lui.

Aveva fatto passare quasi tutto il mese prima di smettere di reprimere la sua attrazione verso di lei. Alla fine, grazie al sostegno di Bill e Lalu, la loro amicizia era sbocciata in qualcosa di più, ma ora non avrebbero il tempo per scoprire cosa potesse diventare.

Ora l’unica scelta possibile era tornare a essere solo amici. Si erano ripromessi di continuare a sentirsi per le loro interminabili discussioni musicali. Almeno quello se lo potevano concedere.. furono come costretti verso la scelta presa.

Le accarezzò delicatamente il volto.

Gu: Buongiorno piccola!- in risposta ebbe un sorriso disteso su labbra carnose e rosee e il brillio di felicità che traspariva dagli suoi occhi neri.

Felicità condivisa e sentita nel profondo, esplicitata dall’indecifrabile intreccio dei loro corpi.

 

 

Valigie preparate e tutti giù nella hall per incontrare Lalu e Francesca e pranzare al ristorante dell’hotel, tanto per rimanere nelle vicinanze a causa dell’imminente partenza.

Il tempo volò. Le chiacchiere furono sempre di tono allegro e i giovani commensali si scambiarono solo sguardi amichevoli.

Il pasto terminò con l’entrata nella sala da pranzo di un uomo alto, biondo, in jeans e giacca, sulla trentina andante. Era il manager dei Tokio hotel. Si avvicinò con passo felpato al tavolo interrompendo i ragazzi.

David: Hallo pupi! Dobbiamo andare!- salutando con un cenno tutti i presenti

B: hallo David! Quanto manca alla partenza di preciso?

D: 40 minuti, esagerando. Perchè?

B: noi vorremmo salutare le nostre amiche con tranquillità, quindi semmai nel mentre fai caricare le nostre valigie nel pullman da Saki e gli altri. Le trovi già pronte nelle nostre stanze.

D: ok. Ragazze, scusate se non mi sono presentato- rivolgendosi sorridendo alle fanciulle-io sono David Jost, il manager di questi 4 scalmanati.- le quattro si presentarono a loro volta- ve li lascio ancora per un po’, poi purtroppo dobbiamo scappare!-tutti annuirono consapevoli e malinconici.

 

Dopo tanti discorsi era ufficialmente arrivato il momento degli addii.

Arrivati fuori l’hotel iniziarono i primi abbracci.

Per conferma del rimanere in contatto, decisero di scambiarsi anche la mail.

Insomma ogni preambolo fu compiuto e il pullman fuori l’albergo era stato caricato.

Era arrivata l’ora.

Serena iniziò a piangere. Le altre si trattennero a fatica.

Georg fu il primo a rompere la tensione e iniziare il giro di saluti: si abbracciò cordialmente con Lalu, Silvia, Serena e infine Francesca, la quale cercò di ridarsi contegno spettinandogli i capelli e esclamando- tranquillo che tanto poi ricrescono e torneranno in perfect english style!

il bassista sorrise amaramente e salì nel pullman.

Dopo fu il turno di Tom. Anche lui salutò le ragazze come aveva appena fatto l’amico. Uno sguardo più lungo e intenso venne scambiato tra lui e Lalu. Un po’ di rancore, un po’ di pentimento, un po’ di dispiacere misti a orgoglio e tristezza fu ciò che si poteva leggere nei tanto famosi occhi nocciola. Un ultimo sorriso fugace e salì velocemente le scalette sparendo nell’enorme veicolo dai vetri oscurati.

Bill e Gustav salutarono prima Lalu  e Francesca e poi le si appartarono con le proprie ragazze.

A quel punto tutta la forza interiore di Silvia andò a farsi fottere e anche lei scoppiò in lacrime. Gustav non poté fare altro che stringerla fra le sue braccia e consolarla con ben poco efficaci baci e carezze. Era la fine e non poteva farci nulla. Un ultimo tenero e umido bacio e anche il biondo andò via.

Nel mentre Bill stava abbracciando dolcemente una Serena singhiozzante. Le riempiva il volto di tanti baci a fior di pelle. Gli si spezzava il cuore ad andare via lasciandola in quelle condizioni. Non voleva starle lontana neanche un secondo e invece ora doveva partire! La baciò con tutta la passione che aveva in corpo, con tale ardore da farle ricordare quel saluto a lungo. La salutò a malincuore salendo sul bus e rimanendo a fissarla forzandosi a sorridere mentre la portiera si richiudeva meccanicamente davanti ai suoi occhi ancora fermi sulla ragazza.

L’autobus partì lasciandosi dietro le romane che sventolavano le loro braccia in segno di saluto per quei ragazzi che, volenti o nolenti, avevano segnato la loro estate se non la loro vita.

Neanche qualche metro di distanza che si udì un FERMA urlato dal veicolo. Il pullman frenò di colpo e le porte si aprirono automaticamente.

Tom corse immediatamente fuori e si diresse affannato verso Lalu.

Le si bloccò davanti. Si guardarono per qualche interminabile secondo.

Lei sorpresa. Lui serio.

Poi disse: non potevo andarmene senza averlo fatto!- e le prese il viso fra le mani e la baciò con tanta foga quanta delicatezza.

Riprese fiato e senza lasciarle tempo di alcuna replica, dopo averle lanciato la solita espressione maliziosa e fiera, risalì sul pullman che stavolta partì allontanandosi definitivamente.

Le ragazze rimasero immobili sul cigno della strada, di fronte al maestoso hotel, strette in un confortante abbraccio fra amiche, ferme a guardare quel mostro, il tour bus dei Tokio hotel, girare l’angolo e sparire dalla loro vista per sempre.

Ora era tutto finito.

La vacanza era finita.

Loro se ne erano andati.

Andati via lontano.

Troppo lontano..

 

Un suono familiare le svegliò dalla statica situazione: YOU HAVE A NEW MESSAGE

Il cellulare di Lalu.

Lo prese in mano e lesse meravigliata.

Era un ennesima azione inaspettata.

Era un messaggio da parte di Tom.

Poche parole che le scatenarono un vortice di emozioni le quali le percossero l’animo dall’interno. Poche parole decisamente sorprendenti come il bacio di prima.

Poche parole da parte Sua: “MI MANCHERAI! Tom

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco qua, è finito. Spero vi sia piaciuto!

Come ciliegina sulla torta, sì insomma tanto per dire, ecco a voi un video deficiente quanto divertente: I Fratelli Sberlicchio, dopo i subsonica, i negramaro e renga, hanno rifatto in chiave personale anche i TH.

http://www.youtube.com/watch?v=1Ua1s3v_YAY

fatevi due risate se volete, ma non prendetevela d’acido se non vi piace…semmai apprezzate lo sforzo!;)

 

grazie alle fanciulle che hanno recensito^_^:

 

Freiheit 483- ti è mai capitato di stare così bene con un ragazzo da non seguire le ‘fasi’ e vivere il momento. Beh, nella storia Gustav e Silvia hanno colto l’attimo. CARPE DIEM!;)

 

VivyLiebe- grazie dei complimenti! Apprezzatissimi!^^ piaciuta la fine/non fine tra Tom e Lalu?

 

Giuly-6- grazie davvero dei complimenti!

 

saretta_saretta88- continuata e terminata. Spero sia di suo gradimento!

 

Statemi bene e non fate le brave bimbe!

kiss

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