Titolo:
Love Always, Kurt
Capitoli: 2/?
Personaggi: Blaine
Anderson, Kurt Hummel.
Genere:
Generale, Romantico.
Raiting:
Giallo (per ora)
Avvertimenti: OOC,
Slash.
Parole: 2137
Disclaimer: I
personaggi non sono miei, ma di proprietà di R.Murphy e
della FOX.
Note
Iniziali: Lo
so ci ho messo una vita! Ma come sa chi segue l'altra mia storia in
corso, ci metto un po' a postare e mi scusi davvero. Grazie
mille a AcidQuinn che,
come sempre, beta i miei capitoli <3 PS: se c'è
qualche errore avvisatemi, colpa mia che non ho ricontrollato a causa
della mia patologica pigrizia!
II
Blaine si sistemò per l'ennesima volta le maniche della
giacca,
stringendo nella mano libera una busta bianca. La competizione non
era ancora iniziata, ma gli ospiti potevano già prendere
posto dove
volevano. L'auditorium del liceo Carmel era stracolmo. Ma il moro non
ne rimase sorpreso, anche l'unica volta in cui i Warblers avevano
partecipando a quell'evento insieme ai Vocal Adrenaline, glee club
della Carmel High School, l'auditorium era pieno.
Il ragazzo si avviò verso le prime file, voleva avere una
buona
visuale. Tuttavia dovette accontentarsi di un posto laterale, visto
che i posti centrali erano tutti occupati. Si mise a sedere e si
guardò intorno, chiedendosi se magari Kurt era li intorno. O
magari
se lo stesse guardando.
-Finn dove diavolo stai andando?-
-Aspetta Rachel, Kurt mi ha chiesto di fare una cosa...- A quel nome,
Blaine si voltò di scatto. Un ragazzo anche troppo alto si
guardava
intorno, con accanto una piccola ragazza mora. L'amica di
Kurt, si
disse mentalmente.
-Stai cercando quel Blaine delle lettere? Non sai nemmeno se
è
venuto davvero...- cominciò lei sistemandosi la larga felpa
rossa e
blu sul corpo minuto, notando poi lo sguardo insistente del moro su
di loro. Finn, sorpreso dell'improvviso silenzio della fidanzata,
seguì il suo sguardo e sorrise.
-Blaine?- chiese, e l'interpellato non potè fare altro che
annuire.
La coppia si avvicinò a lui, che nel mentre si era alzato in
piedi,
stringendo la lettera fra le mani. -Per fortuna ti abbiamo trovato!
Se avessimo riportato la busta intatta a Kurt sono sicuro che sarebbe
impazzito.- gli disse Finn, porgendogli una busta gialla con il suo
nome sopra. Blaine la prese con un sorriso.
-Perchè non è venuto lui a portarmela?- chiese
poi ingenuamente,
inclinando la testa di lato.
-Non ha voluto dirmelo. Forse aveva paura che tu non fossi qui.-
Blaine annuì. Paradossalmente, il discorso filava. -Ora
andiamo,
Kurt ha detto che devi aprire la busta dopo l'esibizione.- il ragazzo
annuii, posando di nuovo gli occhi sulla lettera appena ricevuta.
-Oh, aspettate!- disse poi mentre gli altri due stavano andando via,
risvegliandosi di colpo. Prese la giacca che aveva lasciato sul
sedile, tirando fuori dalla tasca interna la busta che aveva portato
per Kurt. -Potreste dargli questa da parte mia, per favore?- chiese,
porgendola e Finn con sguardo implorante. Il ragazzo la prese con un
sorriso sincero, annuendo.
-Spero che un giorno prendiate tutti e due il coraggio di muovere il
sedere e incontrarvi.- disse, prima di allontanarsi con la sua
fidanzata a braccetto, che lo salutò con uno sfarfallare di
dita.
***
-Oddio non l'ha accettata vero? No, peggio, non è proprio
venuto!
Sono stato uno stupido a credere...-
-Kurt, rena! È venuto, ha accettato la tua lettera, e questa
è per
te!- disse Finn, porgendo a Kurt la missiva. Il ragazzo la prese con
mano tremante, e la strinse come se avesse paura che potesse sparire
da un momento all'altro. -Io ti consiglierei di leggerla in fretta,
hai un po di tempo prima che tocchi a noi.- Kurt annuì,
seguendo il
consiglio che il fratellastro gli aveva appena dato. Si andò
a
sedere un po' isolato dai suoi amici, aprendo la busta. Dentro ci
trovò un foglio ripiegato e una fotografia. Riconobbe subito
Daniel,
sorridente e con la pelle abbranzata, con sullo sfondo un lago di cui
non si vedeva il fondo. Di fianco a lui, con lo stesso sorriso
felice, c'era Blaine. Aveva i capelli ricci tutti scompigliati, e lo
stesso colorito dell'altro ragazzo. Girò la foto e
sussultò, nel
vedere lascrittura frettolosa e disordinata di Dan.
"Lima, 15 Settmbre 2010
Ho
fatto stampare questa come ricordo.
Grazie
davvero per tutto,
sei
il migliore.
Ti
voglio bene, Daniel."
Kurt si asciugò una lacrima, riponendo con cura la
fotografia nella
busta. Aprì finalmente la lettera, accarezzando le parole
impresse
nella carta.
"Caro
Kurt,
spero
davvero di aver trovato il coraggio di inviarti questa lettera,
ma
soprattutto spero di trovare qualcuno che te la consegni.
Chi
lo sa, magari troverò proprio te.
Devo
ammettere che ho pensato molto a cosa scrivere,
ho
accartocciato un bel po' di fogli di carta prima di decidermi.
Vorrei
dirti tante cose, talmente tante che mi si affollano in testa,
e
questa penna è come un imbuto.
Non
riescono a uscire tutte insieme.
Va
bene lo ammetto, la cosa dell'imbuto non è mia. Ma suonava
bene,
no?"
Kurt sorrise, mordendosi il labbro inferiore.
"Ma
il concetto è quello.
Mi
sembra di conoscerti anche se effettivamente non ci siamo mai
incontrati.
Devo
ammettere che le tue lettere mi hanno aiutato,
non
ho realmente capito dino a che punto.
Finchè
non ho ritrovato la foto che ti ho allegato nella busta.
Ne
ho tante con Daniel, ma quella ha un significato particola.
E
non solo perché è l'ultima che abbiamo insieme.
Non
so se Daniel ti ha mai parlato di un certo Matt.
Ma
sicuramente si, probabilmente viene ancora a scuola con te.
Beh,
quest'estate Dan mi ha raccontato tutto, di come lo maltrattasse
e
gli facesse del male... per un attimo, quando mi hai scritto di quel
bullo
e
del bacio... mi hai ricordato Dan.
Una
parte di me voleva venire a scuola da te, e chiedere ad ogni studente
dove
potevo
trovarti... ma poi ho pensato che di te conosco solo il tuo nome.
Quanti
altri Kurt ci sono in Ohio?"
-Nessuno...- mormorò il castano, continuando a leggere cona
ttenzione.
"O
forse avevo solo paura della tua reazione. E se non sono come credi?
Non
voglio rischiare di perdere anche le tue lettere.
Però
sono venuto qui per vederti e cercare di capire chi sei.
La
foto la puoi tenere, ci tengo che la abbia tu.
Ti
allego il mio numero di cellulare, magari potremmo usare dei modi
di
comunicazione un po' più moderni.
Non
che le tue lettere non mi piacciano, anzi!
Okay,
sto straparlando.
Buona
fortuna per l'esibizione, faccio il tifo per voi.
Con
affetto, Blaine."
-Kurt? Kurt che hai?- Rachel gli scosse una spalla e il ragazzo si
riprese.
-Come?-
-È il nostro turno, devi sbrigarti!- Kurt annuì e
si mise la foto e
la lettera in tasta, sistemandosi la giacca del completo prima di
seguire i suoi compagni.
***
-Ed ora da Lima, Ohio, le Nuove Direzioni!- Blaine si
sistemò sulla
poltroncina, raddrizzando la schiena come un bambino emozionato. Le
luci dell'auditorium rimasero spente per un bel po, finchè
un
unico faretto di luce aranciata si accese, illuminando la ragazza che
poco prima gli aveva portato la lettera di Kurt. Rachel aveva i
lunghi capelli che le ricadevano sulle spalle ed indossava un vestito
nero dalla gonna svolazzante, che non era riuscito a vedere prima a
causa della felpa larga. Quando iniziò a cantare il moro
rimase
sorpreso, come poteva contenere un corpo così piccolo una
voce così
potente?
R:
Our love runs deep like a chevy
If
you fall I’ll fall with you baby
Cause
that’s the way we like to do it
That’s
the way we like
You
run around open doors like a gentleman
Tell
me girl every day you’re my everything
Cause
that’s the way you like to do it
That’s
the way you like
Tutti
i faretti del palco si accesero, mostrando al pubblico gli altri
componenti del gruppo, disposti in modo ordinato sul palco rialzato
in tre diversi punti. Finn si fece avanti, affiancando la ragazza.
F:
Just a little West Coast, and a bit of sunshine
Hair
blowing in the wind, losing track of time
Just
you and I, just you and I
Woah,
woah
Il
gruppo si fece avanti iniziando a cantare il ritornello e Blaine non
riusci ad evitare di guardarli uno per uno. Quale poteva essere Kurt?
I:
No matter how far
we go, I
want the whole world to know
I
want you bad, and I wont have it any other way
No
matter what the people say,
I
know that we’ll never break
Cause
our love was made, made in the USA
Made
in the USA, yeah
Poi
lo vide. Doveva essere lui, se lo sentiva. Gli occhi azzurri si
notavano fin dove era seduto, di quel blu che lascia senza fiato.
Pieni di insicurezza anche in quel momento importante, mentre si
faceva avanti insieme ad una ragazza bionda.
Q:
You always
reading my mind
like a letter
When
im cold, you’re there like a sweater
Cause
that’s the way we like to do it
That’s
the way we like
La
musica cambiò a causa del taglio della canzone ma Blaine non
se ne
accorse. Kurt stava aprendo la bocca e stava per cantare. La sala
divenne vuota alle sue orecchie, riusciva solo a sentire quel ragazzo
cantare.
K:
Cause baby
i’ll break the
bullet
And
take the blow for love
Woahhhh,
our love was made in the usa
I:
Made in the usa,
made in
the usa
No
matter how far we go, I want the whole world to know
I
want you bad, and I wont have it any other way
No
matter what the people say,
I
know that we’ll never break
Cause
our love was made, made in the USA
Made
in the USA, yeah
Made
in the U.S.
Made
in the U.S.
Made
in the U.S.A
La
musica terminò e le luci si spensero nuovamente. Il pubblico
applaudii entusiasta ma Blaine rimase fermo, ancora perso nel suono
di quella voce angelica. Se la immaginava così, la voce di
Kurt?
Ovviamente si. Si immaginava così il suo viso? I suoi occhi?
I suoi
capelli perfetti? Era come se nel suo cervello qualcuno avesse preso
una matita e creato per tutto quel tempo un immagine di Kurt che
rappresentava la realtà. Kurt era proprio come si era
immaginato, e
un sorriso spontaneo si impossessò delle sue labbra, mentre
le luci
del palco si accendevano di nuovo per mostrare le Nuove Direzioni
sedute ognuno su uno sgabello. Rachel, Finn, Kurt e la ragazza bionda
erano seduti davanti, gli altri dietro, probabilmente per il coro.
F:
It started out as a feeling
Which then grew into a hope
R:
Which then turned into a quiet thought
Which then turned into a
quiet word
Q: And then that word grew louder and louder
'Til
it was a battle cry
K: I'll come back
When you call me
No
need to say goodbye
F:Just because everything's
changing
Doesn't mean it's never
Been this way before
K:
All you can do is try to know
Who your friends are
As you head
off to the war
R: Pick a star on the dark horizon
And
follow the light
Q: You'll come back
When it's over
No
need to say good bye
I:
You'll come back
When it's over
No need to say good bye
R:
Now we're back to the beginning
K : It's just a feeling and now
one knows yet
F: But just because they can't feel it too
Q:
Doesn't mean that you have to forget
I: Let your memories grow
stronger and stronger
'Til they're before your eyes
You'll come
back
When they call you
No need to say good bye
You'll
come back
When they call you
No need to say good bye
Blaine
questa volta si alzò in piedi e si fece venire le mani rosse
a furia
di applaudire. Gli usci anche qualche grido di incoraggiamento, ma
non se ne vergognò. Le Nuove Direzioni scesero dal palco e
il moro
prese di corsa la sua giacca e la lettera di Kurt, senza sedersi di
nuovo. Uscì dalla fila e si diresse verso il lato del palco.
Mentre
si avvicinava vedeva i compagni di Kurt allontanarsi, esultanti e
pieni di adrenalina. Accelerò il passo, ma il suo cammino
venne
comunque interrotto dal glee club che stava andando in scena. Allora
fece la prima cosa che gli venne in mente, senza pensare a chi lo
circondava.
-Kurt!-
chiamò a voce alta, poco meno che un urlo. Il ragazzo
sussultò un
attimo qualche metro più avanti e si voltò verso
di lui con le
guance arrossate e una ciocca di capelli sulla fronte sudata. Blaine
sorrise, un sorriso sincero. Kurt sbattè le palpebre
sorpreso e aprì
un poco la bocca. Poi sorrise, un sorriso che arrivava gli occhi e li
fece luccicare. Per un attimo i loro sguardi si unirono, come in un
abbraccio. Attimo che svenì subito, quando Rachel si mise in
mzzo a
loro e portò via il castano verso i camerini. Blaine fece un
passo
indietro e sospirò, posandosi una mano sul petto. Il cuore
gli
batteva forte, quasi impazzito. Sorrise ancora e andò verso
l'uscita. Era inutile aspettarlo fuori, sicuramente non sarebbe
riuscito a parlargli. Uscì dalla scuola e salì di
nuovo sulla sua
macchina, posando la lettera e la giacca sul sedile del passeggero.
Mise in moto e partì, a casa aveva una leggera da leggere.
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