Amore (im)possibile

di Vale Write
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Credo di aver perso la testa! ***
Capitolo 2: *** "Ti cerco sempre, l'acqua è trasparente, manchi solo te" ***
Capitolo 3: *** Sono un'indecisa cronica. ***
Capitolo 4: *** Scelta sbagliata? ***
Capitolo 5: *** Ci vediamo presto! ***
Capitolo 6: *** Ansia. ***
Capitolo 7: *** La sua voce ha un suono dolcissimo. ***
Capitolo 8: *** Una giornata indimenticabile. ***
Capitolo 9: *** Amore. ***



Capitolo 1
*** Credo di aver perso la testa! ***


Per capire bene la storia, leggete anche l'introduzione.
Ps: come primo capitolo, lo so che non è un granché, ma vi assicuro che dal secondo la storia diventerà più divertente.. Fatemi sapere cosa ne pensate attraverso qualche recensione, per me è molto importante la vostra opinione (brutta o bella che sia).
Grazie, un bacione!

Buona lettura.





 

Da quando iniziai a parlare con Stefano (questo era il suo nome), tutti i giorni mi collegavo alla chat, ne sentivo il bisogno.
Era una sensazione strana e nuova, per me.
Non lo conoscevo, ma solo parlandoci riusciva a farmi stare bene. Riuscivo a ridere con lui.
Parlavamo di ogni cosa ed era come se lo conoscessi da sempre.
“Oddio forse sto impazzendo! ”pensai e subito andai sul suo profilo per guardare le sue foto.
Ce n'era una dove era bellissimo, aveva una canotta nera, degli occhiali da sole bianchi e un cappellino.
"Che bello.. BELLO, BELLO, BELLO!" esclamai con un piccolo sorriso sulle labbra.
Quella era la mia foto preferita, non riuscivo a smettere di guardarla.
Poi continuai con le altre. 
Queste erano più vecchie ed avevano un non so che di famigliare.
"Ma dove l'ho già visto?" cercai di ricordare e poi una foto in particolare mi fece riflettere..
"Eppure questa foto ... ... ... " ed ecco che avvenne il flashback.
"Oddio, ma ora mi ricordo di lui! Sì sì, mi ricordo! Io ci avevo già parlato anni fa, lo avevo anche sul vecchio contatto di Msn e ci scambiavamo sempre qualche canzone. Quanti anni saranno passati da allora? Mmh.. Avrò avuto circa 15 anni, quindi 2 anni fa. Oh mio Dio.. sarà il destino che ci ha fatto rincontrare?" sorrisi all'idea.

“Chissà se anche lui si ricorda di me.. Forse dovrei provare a chiederglielo..” pensai all'improvviso, ma la cosa mi imbarazzava.
"Se poi mi dice che non si ricorda? Che figura ci faccio?!” feci una smorfia con il viso e decisi che forse era meglio non dire niente, in fondo era un particolare irrilevante.

 

**


I giorni passavano ed io e Stafano parlavamo sempre di più.
Iniziavo ad essere confusa, lui era sempre più carino con me.

S: "Sai ci sto prendendo gusto a parlare con te tutte le sere cara.."
Io: "Davvero? Pure a me fa piacere sentirti.."
S: "Potrai anche non crederci, ma mi capita di sentire la tua mancanza quando non ti sento.."


“Mancanza? Sente la mia mancanza? Oddio che tenero.. Anche lui mi manca, cioè forse.. Oddio, non lo so nemmeno io di preciso, so solo che continuo a pensarlo, continuo a cercarlo.. E adesso che gli rispondo? Non vorrei sembrare troppo.. Boh semplicemente non vorrei sembrare troppo! Ho il cuore che batte a mille.. Oh signore calmati cuore, che ti prende?” dissi tutto d'un fiato.

“Ma che fai parli da sola?” improvvisamente mia sorella entrò in camera.

“Shhh! Esci!” le ordianai.

Lei mi fece una linguaccia, rise e poi se ne andò.

Quando ebbi la certezza che mia sorella se ne fosse andata, tornai con lo sguardo fisso sul pc e gli risposi.
 

 

Io: "Che tenero che sei"
S: "E' solo la verità, stiamo parlando praticamente da un mese tutte le sere.. Credo sia comprensibile! Io mi affeziono facilmente alle persone e tu sei molto socievole, mi piaci!"


“Gli piaccio? Ma come fa a dire una cosa del genere, non mi conosce! Io socievole? Sì è vero lo sono, ma solo dopo che conosco bene una persona, perché sono molto timida all'inizio.. Ma cristo, chi se ne frega! Ha appena detto che gli piaccio!” stava succedendo di nuovo, stavo parlando ancora da sola.
Ero completamente fuori di testa.

Io: "Grazie caro, però anche se non sembra, io sono molto timida all'inizio, ce ne vuole per far uscire la vera me e strapparmi di dosso tutta quella timidezza che mi fa sembrare una mongola.."
S: "Ahahaha non ti preoccupare io ce la farò! Un giorno ti dovrò pure vedere, no? Mi piacerebbe conoscerti di persona.."
Io: "Anche a me farebbe piacere!"
S: "Beh se vuoi ti lascio il mio numero di cellulare, così se ti va puoi mandarmi un messaggio quando vuoi e sempre se vuoi.."
Io: "Certo, lo salvo subito e ti faccio uno squillo, così quando ti manco puoi farti sentire anche tu, sempre se vuoi.."
S: "Ovvio! Grazie cara, salvato."


Gli avevo appena dato il mio numero di cellulare ed io avevo il suo.
Non sapevo nemmeno se avessi fatto la cosa giusta, ma non m'importava più niente.
"Che bello, adesso posso sentirlo quando voglio!" Gli occhi mi si illuminarono.
Ero felice.
Finalmente qualcosa di bello stava accadendo anche a me.

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Capitolo 2
*** "Ti cerco sempre, l'acqua è trasparente, manchi solo te" ***


Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinn!
"Che palleee, ho sonno!" borbottai con voce rauca, agitandomi nel letto.
"Vai sempre a letto tardi tu, così poi la mattina hai sonno e non riesci a svegliarti! Cos'avrai da fare su quel computer lì tutte le sere di così importante eh?? Io non so! Adesso smettila di lamentarti e svegliati o farai tardi al grest!" la voce acuta di mia mamma mi perforò i timpani.
Odiavo le persone che urlavano di prima mattina.
“Io so cosa devo fare la sera, non c'è bisogno che mi faccia la predica ogni mattina! Maledetto grest, tutti i santi giorni, alle sette in punto dovevo svegliarmi. Quante ore dormirò la notte?Quattro o cinque, sicuramente non di più.. Sì, lo so ha ragione, dovrei andare a letto più presto, ma Stefano mi trattiene a parlare fino a tardi, come posso prendere e andarmene a letto?” pensai mentre cercai di alzarmi faticosamente dal letto.
All'improvviso, però, ricordai la conversazione avuta la sera prima con Stefano.
"Ho il suo numero!" sorrisi.
Il sonno sembrò sparire nel nulla, così mi alzai, salutai mia madre e saltellando mi diressi verso il bagno a prepararmi.

 

**


Erano le otto in punto ed io stavo già aspettando l'arrivo dei bimbi davanti al cancello dell'oratorio.
"Sicuramente lui starà dormendo.." pensai mentre il sole bollente mi baciava la pelle ancora limpida e chiara.

“Ehi, Vale! Ti va di andare con Silvia a distribuire i volantini in chiesa?” sentii una voce provenire alle mie spalle.
Era il Don della parrocchia del mio paese.

“Ma certo!” gli sorrisi gentilmente.
Ad aspettare i bimbi all'entrata, lasciai altri tre animatori e io mi diressi verso la chiesa con Silvia.
"Potrei inviargli un messaggio per il buongiorno.. non ci sarebbe nulla di male!" pensai tra me e me, con lo sguardo fisso sul pavimento.
"Eih, ma che hai stamattina?" mi chiese Silvia sorridendomi.
"Oh niente.. scusami, ma ho dormito poco stanotte.." cercai di giustificarmi.
"Ah, come mai? Non stavi bene?" continuò la mia amica.
"Nono tranquilla, sono solo andata a letto tardi e adesso ne devo subirele conseguenze!" le sorrisi per poi continuare a distribuire i volantini.
“Ecco, non faccio in tempo ad arrivare e si nota subito che non ci sono con la testa!” borbottai a voce bassa, facendo attenzione che Silvia non mi sentisse. 
Non era solo il sonno a distrarmi, il pensiero di Stefano mi mandava completamente in tilt il cervello.

 

**


Dopo aver assistito alla messa mattutina, io e gli altri animatori facemmo attenzione che i bambini formassero una fila a due e che ordinatamente uscissero dalla chiesa per avviarsi alla piscina.

Per tutto il viaggio osservai una dolce bambina con i capelli corti e biondi.

Pareva simpatica, ma nessuno sembrava calcolarla.

“Ciao bellissima!” gentilmente mi avvicinai e le presi la mano sorridendole.

“Ciao..” mi rispose lei timidamente.

“Allora, sei contenta di andare in piscina?” le chiesi.

“Sì, sì..” mi sorrise arrossendo leggermente sulle guance.

Durante tutto il tragitto le tenni la mano e lei non aprì bocca, ma ogni tanto saltava e si agitava dalla contentezza.

“Sei capace di nuotare?” le chiesi per cercare di avere la sua attenzione.

“Oh sì, mi ha insegnato a nuotare il mio papà Stefano!” sorrise.

Spalancai gli occhi e la bambina abbassò lo sguardo intimidita.

“Oh..Ma che bravo papà che hai!” cercai di rimediare e risi nervosamente.

“Ma con tutti i nomi che ci sono, doveva chiamarsi proprio Stefano?”pensai tra me e me.

Da quando la bambina pronunciò quel nome, Stefano tornò a farsi insistente nella mia mente.

“Gli invio o non gli invio un messaggio per il buongiorno?” mi chiedevo, mentre cercavo di stendere la mia salvietta vicino a quella di Silvia.

“Ma sì, glielo scrivo!” presi in mano il cellulare e iniziai a premere con il pollice sulla tastiera.

"Buongiorno caro :) Lo so che starai ancora dormendo, ma ho pensato che ti avrebbe fatto piacere ricevere il mio buongiorno.. Tutto bene? Oggi io sono stanchissima, dormo poco la notte ed è tutta colpa tua sai? Ahahah! Fra poco andiamo in piscina, spero di svegliarmi un po' con l'acqua fredda.. Bacii, Vale!"

“Premo invio? No dai, aspetto sia lui a farsi sentire..” e salvai il messaggio in bozze.
"Oooh, al diavolo! Io glielo mando!" esclamai senza pensarci e poi premetti invio.

“Che cosa?” mi chiese Silvia cercando di capire cos'avevo farfugliato.

“Niente cara, parlo da sola ultimamente..” arrossii.

“Non è una bella cosa sai?” ridemmo divertite.

**


Erano già le undici di mattina, ma lui ancora non si era fatto sentire.

“Uffa, ma perché non risponde?!” pensai nervosamente, guardando il cellulare.

“Vale, vieni qui a fare un po' di foto, dai!” mi chiamò Silvia da lontano.

Così presi i miei occhiali da sole e timidamente mi avviai verso di lei e gli altri animatori.

Dopo diverse foto dove io uscii oscenamente, decisi di tornare alla miasalvietta e la prima cosa che feci, fu guardare se Stefano avesse risposto al mio messaggio.
Presi in mano il telefono e lessi "Una chiamata senza risposta".
Andai a vedere chi poteva aver chiamato e appena lessi il suo nome sul display sentii il cuore battere più forte.
Era lui, mi aveva appena chiamata.

Decisi di fargli uno squillo e poi appoggiai il cellulare sopra le mie gambe, alzando la testa al cielo per prendere un po' di sole.
Pochi secondi dopo sentii il cellulare suonare e vibrarmi sulle cosce.

Abbassai subito la testa e sorrisi.

"Ooh è ancora Lui!" mi brillarono gli occhi.
Riusciva a rendermi felice anche solo condegli squilli.

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Capitolo 3
*** Sono un'indecisa cronica. ***


Dopo una lunga e stancante giornata in piscina, finalmente arrivai a casa.
Mangiai velocemente quello che mi ritrovai in tavola e poi corsi a farmi una doccia.
Sembravo in ritardo ad un colloquio di lavoro. Ero un correre qua e là unico.
“Ma che fretta hai stasera?” mi chiese mia mamma vedendomi agitata.
“Nessuna, perché?” e  le spalancai un sorriso enorme.
Lei alzò le spalle e continuò a fare le sue cose, così io terminai di asciugarmi i capelli e poi andai subito ad accendere il pc.
Dovevo parlare con Stefano.
Quando entrai su Msn, il primo contatto che mi balzò all'occhio fu proprio il suo.
 
S: "Sera Amore :)"
Io: "Sera! Come va?"
S: "Bien grazie e tu?"
Io: "Stanca, ma bene dai. Stamattina hai ricevuto il mio messaggio?"
S: "Certo, solo che non ho soldi per risponderti xD"
Io: "Avevo immaginato xD"
S: "Però potevi anche rispondere ai miei squilli eh!"
Io: "Ma io ti ho risposto!"
S: "Solo una volta u.u poi hai smesso u.u"
Io: "Aaah, perchè dovevamo andare avanti a squilli?"
S: "Ovvio xD visto che non posso sentirti per messaggio.."
Io: "Ahahah! Allora la prossima volta risponderò a tuuuutti gli squilli che mi farai! Promesso :D"
S: "Ecco, brava tesorina!"
 
“Oddio, mi ha chiamata 'amore' e 'tesorina'. Perché ogni giorno diventa sempre più tenero? E poi che cavolo mi sta facendo? Non è possibile che mi piaccia un ragazzo che manco conosco! Forse è uno stregone.. Mi ha completamente fottuto il cervello!” pensai mordendomi il labbro inferiore imbambolata davanti al pc.
 
"Ah ma sai che noi due già ci conosciamo da tempo? XD"
scrisse improvvisamente riportandomi al mondo reale.
 
“Sì, sì, sì sììììììììììììì.. Anche Lui si ricorda di me! Non gli ero così indifferente allora! Si ricorda, si ricorda, si ricorda, SI RICORDA!” mi misi a saltellare per tutta la stanza finché mia sorella non entrò di nuovo.
“Ma che hai! La smetti per favore?” mi disse con il broncio.
“Ma che hai tu? Questa è camera mia e faccio quello che voglio! Vattene, sei troppo piccola per capire!” questa volta sbatté la porta e se ne andò incavolata, ma non le diedi molta importanza.
Ritornai alla scrivani e gli risposi.
 
Io: "Ah sì?" 
 
Fingevo di non ricordare.
 
S: "Sì, parlavamo su Msn anni fa e ogni tanto mi passavi qualche canzone e io pure! Poi non so come, ci siamo persi di vista.."
Io: "E' vero! Mi ricordo anch'io adesso! Ahahah, ma quanti anni fa saranno stati?"
S: "Credo 2 o 3 anni fa.."
Io: "Sarà destino :)"
S: "Visto? Anche il destino vuole che ci incontriamo, altrimenti non ci avrebbe fatto ritrovare adesso :)"
Io: "Hai ragione! E io sono d'accordo con lui, un giorno ci vedremo!"
S: "Non vedo l'ora piccola"
Io: "Anch'io *-*"
S: "Ti voglio bene sai?"
Io: "Anch'io te ne voglio :)"
S: "Davvero?"
Io: "Ovvio che sì, perché non mi credi?"
S: "Sì che ti credo amore!"
 
Non mi rendevo nemmeno conto di quello che stavo scrivendo.
Ero solo felice di parlare con lui.
“Non vedo l'ora di conoscerlo, non vedo l'ora di poterlo guardare negli occhi, vederlo sorridere, sentirlo parlare e ridere. Non vedo l'ora!” un sorriso si espanse sul mio viso e gli occhi iniziarono a luccicarmi.
Stavo già sognando.
“Ti voglio bene.. mi ha detto che mi vuole bene..” sussurrai.
Quelle parole dette da lui, mi sembravano ancora più belle. Avevo il cuore che batteva forte, le mani che tremavano e un sorriso che non finiva più. 
“Sta davvero capitando tutto questo?” mi chiesi arrossendo leggermente, portandomi le mani sulle guance.
 
S: "Ma tu quando finisci il grest?"
Io: "Tra una settimana, perché?"
S: "Ah.. ma io settimana prossima parto per il mare e non torno fino a settembre!"
Io: "Ma come parti?"
S: "Ho la casa in Francia e tutti gli anni vado là.. Uffa io volevo vederti prima di partire! :( Se non mi sbaglio mi avevi detto che di sabato non hai il grest, giusto?"
Io: "Sì, giusto.."
S: "Allora se ti va potremmo vederci questo sabato.."
 
Panico. 
“Questo sabato? Proprio fra tre giorni? Così all'improvviso?” sbiancai.
 
Io: "Si di sabato non ho il grest.."
S: "Allora va bene? Vieni tu qui? :)"
Io: "Non so arrivarci in treno da sola, devo sentire se delle mie amiche possono accompagnarmi.."
S: "Non è difficile, tanto devi scendere all'ultima fermata, non puoi sbagliare!"
Io: "Sì ok, ma preferisco non venire da sola con la gente che c'è in giro oggi.."
S: "Fai bene! :) Domani fammi sapere se puoi!"
Io: “Certo :)”
 
“Oh mio Dio.. non pensavo che sarebbe accaduto così presto..” pensai nervosamente. 
Io volevo vederlo, volevo incontrarlo, ma avevo paura.
Paura di non piacergli, perché ero abituata alle persone che non mi consideravano, ai ragazzi che nemmeno mi guardavano e uscire con lui, che era troppo bello per me, mi spaventava.
Improvvisamente mi assalì l'ansia.
“Voglio andarci, ma ho paura.. Maledetta timidezza, maledettissima ansia! E adesso cosa faccio? Ci vado o non ci vado?” 
 
**
 
Avevo passato tutto il giorno a torturarmi il cervello per capire cosa volevo veramente. Andare o non andare?
Chiamare Elena mi sembrava l'unica soluzione.
Elena era la mia migliore amica, passavo ore ed ore a parlare con lei.
Ha sempre avuto il dono di farmi sentire più tranquilla.
Quando tornai a casa dal grest, corsi in camera e la prima cosa che feci, fu chiamarla.
Per fortuna mi rispose subito e io iniziai a raccontarle ogni cosa.

Parlavo solo io, non sapevo neanche quello che le stavo dicendo.
Sembravano solo un mucchio di parole e frasi confuse dette talmente veloci, che ogni tanto dovevo fermarmi e respirare perchè mi mancava l'aria.
"Calmati oh!" mi bloccò all'imporvviso e io scoppiai a ridere.
Sapevo che ero completamente partita in quarta a raccontarle tutto, evidentemente per lei era stato difficile seguirmi.
"Allora, se non ho capito male tu vuoi vederlo, ma hai paura?" mi rispose tranquillamente.
"No, non ho paura! Che paura dovrei avere scusa?" dissi agitata, alzando un po' la voce.
"Ah se non lo sai tu!" rise.
"Ma perchè non è paura, non lo so nemmeno io che cos'è, forse perchè non mi aspettavo che me lo chiedesse subito! Poi come faccio ad andarci sabato? Io non riesco a prendere un treno da sola, finisco a Roma!" continuai.
"Ahahah, ma non è difficile dai.. Comunque se vuoi ti posso accompagnare io!" mi tranquillizzò Elena.
"Davvero? E poi che fai resti con noi?" le chiesi.
"No no, magari chiedo a qualcuno di venire a farmi compagnia!" rispose Elena prima di deglutire qualcosa.
"Oddiooo, ma aspetta però.. secondo te ci devo andare?" agitata, mi portai una mano alla bocca e poi alla testa.
"Mmmh.. Beh se prima mi dicevi che non vedevi l'ora di conoscerlo un motivo ci sarà.." mi disse.
"Sì, è vero, ma qualcosa mi frena.." risposi tristemente.
"Allora aspetta ancora un pò, forse hai le idee confuse! Di fretta non ne ha nessuno.." continuò.
"Forse? Direi che è sicuro che ho le idee confuse! Ma sai qual è il problema? Il problema è che parte e non torna fino a settembre.." risposi con un filo di voce buttandomi esausta sul letto.
"Minchia certo che avete scelto proprio il periodo giusto voi due per uscire eh!" Elena aveva ragione. Perché proprio ora che doveva partire avremmo dovuto conoscerci? 
"La sfiga è sempre con me!" pensai.

Nel frattempo mia madre mi chiamò per la cena, così salutai Elena e scesi a tavola.
Non parlai per tutto il tempo, avevo troppe cose a cui pensare.
Stasera, Stefano si aspettava una risposta da me e io non sapevo ancora cosa dirgli.
Per fortuna nessuno si accorse del mio stato d'animo e appena finii di mangiare, tornai in camera.
Come da rituale accesi il pc e mi collegai ad Msn.
"Eccolo, è già collegato.. Sicuramente adesso mi chiede che ho deciso di fare!" pensai mordendomi il labbro e facendomi anche un po' male.

Io: "Ciao tesoro :)"
S: "Sera amore! Com'è?"
Io: "Bene dai, ma stanca e mi devo ancora asciugare i capelli! Che palle!"
S: "Ahahah, asciugateli che prendi freddo u.u non voglio che ti ammali, sto sabato ci dobbiamo vedere!"
Io: "Eh lo so.."
S: "Quindi vieni o no?"
Io: "Devo ancora trovare qualcuno che mi accompagni, perchè da sola non riesco a venire.."


Stavo mentendo.
Elena era disposta ad accompagnarmi, ma la mia indecisione cronica mi portò a mentirgli. 

S: "Dai cerca di trovare qualcuno amore, ho voglia di vederti.."
Io: "Anch'io! *-*"


Qua non mentivo.
Era la verità, anch'io avevo voglia di conoscerlo, ma forse non così presto.. non questo sabato.

S: "Se proprio non riesci a venire tu, vengo io ok?"

"Oddio viene Lui? No no no no.. Stiamo calmi, respiriamo e ragioniamo!" dissi nervosamente.

Io: "Va bene!"

"Ecco, avevo detto di ragionare e non di dire 'va bene' quando non andava affatto bene!" mi risposi dandomi una pacca sulla testa.
Dovevo dirglielo, avrei dovuto spiegargli la situazione, magari mi avrebbe capita.
Per fortuna, la conversazione cambiò piega ed io iniziai a tranquillizzarmi.
"Forse con più calma riesco a decidere.." mi massaggiai delicatamente le tempie
"Perché sono così brutta? Se fossi stata un po' più magra, con un bel viso e senza brufoli, sono sicura che non avrei avuto questi problemi.. Ci sarei uscita subito!" pensai tristemente.

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Capitolo 4
*** Scelta sbagliata? ***


Troppa pressione.
Non ce la potevo fare.

"Ieri avrei dovuto dargli una risposta sicura e invece l'ho lasciato ancora nel dubbio.." pensai, mentre lentamente mi alzavo dal letto.
Erano le dieci in punto di sabato mattina e non mi ero nemmeno più accordata con Elena per andare a prendere il treno. Anche se avessi cambiato idea, oramai era troppo tardi. 
Andai in bagno stiracchiandomi, mi lavai la faccia e poi restai qualche secondo a guardarmi allo specchio.
"Che schifo!" sbuffai.
Presi in mano il cellulare e iniziai a scrivergli un messagio.

"Ehi Ste, scusami ma non riesco proprio a venire a Milano oggi pomeriggio. Mi spiace davvero tanto.. ho cercato gli orari del treno per Pavia nel caso vorresti venire tu. Ci sentiamo su Msn più tardi, fammi sapere se vieni :) baci."

Ero pentita della scelta presa, sarei dovuta andare senza troppi 'ma' e senza troppi 'se'.
Avrei dovuto schiacciare sull'acceleratore senza pensarci due volte, senza temere per quello che sarebbe potuto succedere.
"Io e la mia stupidissima paura di fare la cosa sbagliata, io e quell'ansia che ogni volta mi blocca e non mi lascia fare ciò che voglio veramente. Mi odio!" dissi, appena dopo aver inviato il messagio.
Dopo pochi secondi mi vibrò il cellulare, lo presi subito fra le mani nella speranza che fosse lui, ma non fu così.
"Adesso spero pure che mi risponda? Si sarà sentito preso in giro e non ne vorrà sapere più nulla! Stupida, stupida, stupida!" pensai con gli occhi tristi, mentre fissavo il display del telefono. 
Avevo rovinato tutto, sentivo di aver giocato male le mie carte.

Passò più o meno un'ora, ma di Stefano non ebbi nessuna traccia e così decisi di collegarmi ad Msn.
"Non c'è.. magari sta ancora dormendo e non ha ancora letto il messaggio!" dissi con un briciolo di speranza nel cuore.
Guardavo e riguardavo il cellulare, ma niente.
"Si sarà arrabbiato, ci sarà rimasto male.. Tutta colpa mia!" percepivo una sensazione di vuoto nello stomaco.
Non ne potevo più di questo mio carattere da povera bambina indifesa, oramai avevo diciassette anni e dovevo trovare il modo per far uscire la vera Vale.
Non potevo rinchiudermi dentro al mio guscio, ogni volta che avevo paura.
"Vale non sei una fottuta tartaruga!" mi disse la vocina nel mio cervello.
Scrollai la testa e decisi di chiamare Elena.
Avevo bisogno di sentirla e così restai al telefono con lei per più di mezzora, ma poi dovetti riattaccare perché mamma voleva sempre trovare la tavola pronta al suo ritorno.
Scesi le scale ed iniziai ad apparecchiarla con mia sorella.
Non facecvo altro che pensare a lui.
"Adesso non mi vorrà più vedere.. oramai la mia occasione l'ho persa e quando partirà per il mare si dimenticherà di di me! Succede sempre così.. Tutti si dimenticano di me.." pensai e gli occhi mi diventarono lucidi.
Non dissi una parola e corsi subito in camera.
Dovevo risolvere questa situazione.
Loggai di nuovo su Msn, ma di Stefano non c'era nemmeno l'ombra e così provai ad entrare anche in chat.
La prima cosa che feci, fu visitare il suo profilo per vedere se quel maledetto pallino verde si fosse acceso vicino al suo nome.
"No, non c'è nemmeno qui.." dissi lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
Controllai di nuovo il cellulare, ma il display non mostrava il suo nome.
Quando oramai avevo perso ogni speranza, tornai al pc e notai che avevo un nuovo messaggio in chat.

"Weii, mo ne parliamo, perchè se no mi incazzo!"

Era lui.
Tirai un sospiro di sollievo.
"Non è veramente incazzato, me lo sento!" mi morsi il labbro inferiore.

Dopo quel messagio, io e Stefano parlammo tanto.
Lui era un po' scazzato per il mio comportamento, ma era abbastanza comprensibile e non gliene feci una colpa.

Prima o poi gli sarebbe passato o almeno speravo.
Ero talmente arrabbiata con me stessa che avevo voglia di prende la mia testa e inziare a giocarci contro il muro!
Ero io la colpa di tutto, io e la mia stupida paura di essere sbagliata.
Sabato prossimo sarebbe partito e prima non sarei più riuscita a vederlo.
"Maledetto grest!" esclamai.
Dovevo aspettare settembre.

Io: "Mi spiace di non riuscire a vederti fino a settembre.." 
S: "Anche a me spiace, ma ti prometto che quando tornerò ci vedremo subito! E non voglio scuse, ok?" 
Io: "Te lo prometto! Questa volta farò di tutto per esserci, cascasse il mondo! :)" 

**
 

Una settimana passò in fretta ed infatti era già arrivato il sabato della sua partenza.
Quella mattina mi alzai dal letto più o meno verso le undici, poi mi lavai e scesi al piano terra.
Mia madre era impegnata a preparare la cena, mio padre era fuori in cortile e mia nonna stava seduta sulla sua poltrona a fare cruciverba.
Salutai con un cenno della mano, ancora un po' assonnata, e poi mi diressi verso il frigorifero.
"Non so nemmeno perchè sono scesa, tutti presi a far altro! Io di solito il sabato e la domenica mattina mi sveglio, accendo il computer e parlo con lui, ma oggi non c'è.." pensai mentre prendevo un bicchiere d'acqua.
Tornai in camera mia ed annoiata, decisi di loggare in chat.
Avevo qualche nuovo messaggio da leggere, così cliccai sui commenti e diedi un'occhiata.
"Solo tizi che mi scrivono per noia.." sbuffai. "Risponderò, tanto non ho niente di meglio da fare nemmeno io.." 
Poi, però, mi accorsi che fra tutti quei commenti ce n'era uno di Stefano.
Me l'aveva scritto prima che partisse.

"Questo messaggio è per te che mi rendi sempre felice. Non dimenticarti mai di me, che a settembre voglio qualcosa di speciale con una persona speciale come te...
Ti adoro piccola mia, sei importantissima e non voglio perderti per nulla al mondo. Voglio che tu sia sempre felice! Un bacione da Stefano."


Non avevo parole per quello che i miei occhi avevano appena letto.
Rimasi in fissa davanti al computer a leggere quel messaggio per almeno una ventina di volte.
"Quanto vorrei che non fosse partito, quanto vorrei averlo conosciuto, quanto vorrei tornare indietro nel tempo per vederlo.." dissi con gli occhi che luccicavano. 
Improvvisamente presi il cellulare e inziai a scrive tutto quello che provavo e sentivo in quel momento.
Doveva saperlo.
Non avevo più bisogno di nascondere i miei sentimenti, oramai era chiaro.
Mi ero affezionata.

"Amore, voglio che non cambi niente al tuo ritorno.. Niente! Buone vacanze tesoro, non dimenticarmi.. Ti prometto che ci sarò quando tornerai, te lo giuro! Ti voglio bene. La tua Vale."

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Capitolo 5
*** Ci vediamo presto! ***


Tra amici, risate, piscina, giochi e bambini il tempo passava velocemente, ma purtroppo anche l'ultimo giorno di grest arrivò ed io mi ritrovai catapultata nelle monotonia di tutti i giorni.

I miei genitori avevano deciso di non andare in vacanza per tenere aperto il negozio tutta estate e così anch'io dovetti passare il resto delle mie giornate in casa.

Per fortuna c'era Elena a tenermi compagnia.
"Ora che hai finito il grest, dovremmo vederci più spesso!" mi disse con la bocca piena di gelato alla vaniglia.

"Ovvio! Morirei a stare in casa senza far niente.." le risposi prima di prendere un boccone dal suo gelato.
"Tu moriresti senza di me!" rise fiera della sua importanza.

"Anche.." la guardai sorridendo e le tirai un colpetto sulla spalla.

Oltre ad Elena c'era anche qualcun'altro a cui piaceva farmi compagnia o meglio, a cui piaceva restare sempre nella mia testa: Stefano.

"Chissà che starà facendo, chissà se mi pensa ogni tanto, chissà se ha rimorchiato qualcuna più bella di me.." pensai.

Durante tutti questi giorni non si fece sentire se non via squilli.

"Solo squilli, solo dei maledetti squilli! sbuffai "me l'aveva promesso.. mi aveva detto che saremmo rimasti in contatto tramite messaggio..".

Mi mancavano le nostre conversazioni, le nostre infinite chiacchierate..

"Però non devo essergli così indifferente.. altrimenti perché continuerebbe a farmi squilli?" pensai sorridendo, mentre guardavo il cellulare illuminarsi insieme al suo nome.


 

**



I giorni continuavano nello stesso modo, fu un'estate monotona e noiosa.

Di Stefano non avevo ancora avuto notizie e ne rimasi abbastanza delusa.

"Avrei dovuto uscirci quel maledetto sabato!" esclamai.

Continuavo a pensare a come sarebbe stata quell'uscita se fosse avvenuta, cosa avremmo fatto, dove mi avrebbe portato e soprattutto pensavo a quanto bello potesse essere dal vivo.

Avevo una faccia sognate quando mia madre entrò in camera.

"Ma cosa stai facendo ferma in mezzo alla stanza con lo sguardo da deficiente che osserva la finestra come se fosse una cosa mai vista prima d'ora?" mi chiese.

La guardai spaventata e risi.

"Ma sei pazza?" rise anche lei.

"Può essere.. Comunque niente, stavo solo pensando!" e mi diressi verso la scrivania.

"Eh pensavi.. chissà a chi pensavi!" e uscì dalla porta per poi rientrare immediatamente "Ah, prima ti suonava il cellulare e non te ne se nemmeno accorta!" portò le braccia e lo sguardo al cielo e poi uscì definitivamente.

Senza dire una parola andai a vedere il mio telefono.

Avevo un messaggio da un numero che non conoscevo.

 

"Amore come va? Sono Stefano! Scusa se non mi sono fatto sentire, ma non ho ancora fatto la ricarica.. Ora sono con il cell dei nonni :) Comunque qui al mare tutto bene a parte il raffreddore, pff.. Mi manchi, sai? Ti voglio bene!"

Ancora non ci credevo; dopo quasi un mese che non lo sentivo, finalmente riuscii a leggere un suo messaggio. 

Avevo il cuore fuori uso.
Rimasi in fissa sullo schermo con la bocca a forma di 'O' per almeno cinque minuti. 

Avrei potuto sbavare se non l'avessi chiusa in tempo.
Gli mancavo o almeno era quello che scriveva in quel messaggio.

"Anche tu mi manchi.." dissi sottovoce con il solito sorriso da ebete.
Finalmente, dopo tantissimo tempo, quella sera riuscimmo a parlare.

Lui mi raccontava di quello che succedeva al mare e io di quello che stavo passando qui a Pavia. 
In un messaggio mi chiese anche del sogno che avevo fatto su di lui.
Già, qualche notte prima lo avevo anche sognato, perchè ovviamente non mi bastava pensarlo di giorno, la notte lo cercavo anche fra i miei sogni. 


 

**



"Amore come stai? Vero che pensi ancora a me? u.u Non vedo l'ora di vederti! Stefano".


"Tesoro, ma è ovvio che ti penso ancora, ti penso tutti i giorni! Sai, a volte provo ad immaginare come sarà quel giorno quando per la prima volta ti vedrò arrivare davanti a me con quei bellissimi occhioni verdi, penso anche a cosa succederà dopo, ma mi sono promessa che non voglio delusioni.. per una volta voglio vederla in modo diverso! Voglio pensare solo al fatto che c'ho provato, che noi abbiamo mantenuto la promessa e che ci siamo visti, perchè era quello che volevamo entrambi" pensai dopo aver letto il suo messaggio.
Oramai era già la fine di agosto e mancava poco al suo ritorno.


Io: "Tesoro come stai? Allora quando torni a casa che ho tanta voglia di vederti.."
S: "Amore io torno il 27 agosto, quindi se vuoi possiamo vederci anche subito il giorno dopo!"


"Oddio, tra tre giorni? Ma mi aveva detto a settembre!" esclamai saltando in piedi dalla sedia.
Questa volta non sentii più il panico scorrermi nelle vene, anzi.. ero felicissima di poterlo vedere anche prima.
Stavo aspettando questo giorno da troppo tempo. 
"Ma ora ce la farò ad organizzarmi con Elena? Manca pochissimo al 28 di agosto.." pensai tristemente, ma non persi le speranze e provvidi subito a chiamarla.
Come ogni volta, mi feci prendere dall'agitazione e iniziai a parlare talmente veloce che era quasi impossibile capirmi.


E: "Sì sì, ti accompagno!" 
Io: "Davvero? Anche se mancano solo tre giorni? Non hai altri impegni? Sei sicura? Non è che non ti ricordi che hai altro da fare e poi all'ultimo mi dici che non puoi?"
E: "Stai tranquilla, non ho nessun impegno per il 28! Devo solo trovare qualcuno che venga con me.. Qualche giorno fa avevo accennato qualcosa a Giulia e mi aveva detto che sarebbe venuta volentieri.."
Io: "Ma potrà ancora venire? A parte che se dovesse dire di no, tu potresti venire lo stesso e poi resti con noi!"
E: "Mi tocca fare qualla che regge la candela?"
Io: "Ma cosa vuoi reggere scusa!? Lo devo solo conoscere, se sei con noi mica mi dà fastidio, anzi.. mi dai un pò di sostegno morale!"
E: "Eeeh va bene dai, però chiedo lo stesso a Giulia se è ancora disponibile.."
Io: "Va benissimo!"


Quando riattaccai ero più elettrizzata di prima.

"Come farei senza la mia Elena?" dissi saltellando qua e là per la camera.

Questa volta era tutto organizzato e tutto sarebbe stato perfetto, ne ero certa.


Io: "Amore il 28 va benissimo, non vedo l'ora *-* Ti voglio bene!"
S: "Allora il 27 quando torno ci mettiamo d'accordo per l'orario! Anch'io non vedo l'ora piccola mia..

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Capitolo 6
*** Ansia. ***


28 AGOSTO 2009

Finalmente il giorno tanto atteso arrivò.
Io Elena e Giulia avevamo deciso di salire in tarda mattinata, almeno avremmo potuto fare un giro per la grande Milano Center.
Per me, non poteva che essere una cosa positiva, dato che avrei potuto passare del tempo con le mie amiche e ciò significava, sfogarmi con loro prima di vedere Stefano; oltre al fatto di torturarle tutto il tempo a causa della mia quantità abnorme di ansia.
Quella mattina mi svegliai alle sette in punto, nonostante il treno partisse alle dieci e mezza.
Avevo bisogno di tutto il tempo possibile per preparermi.
Dovevo pensare a come vestirmi, a come truccarmi, a che scarpe mettere e a che borsa prendere.
"Allora i jeans lunghi no, perchè fa troppo caldo, la gonna direi di no, quindi i pantaloncini corti con una maglietta credo possano andare bene.. uhm.. vediamo.. cosa potrebbe star bene con 'sti pantaloncini?" pensai svuotando il cassetto pieno di t-shirt e canotte.
"Oh ma che palle, non lo so!" sbuffai ed esausta, lanciai tutto sul letto.
Dopo svariati minuti sdraiata a convincermi che sarebbe stata un'uscita come un'altra, decisi di mettere su quello che Vale avrebbe messo abitualmente in una giornata estiva e così, trovai il look perfetto.
Pantaloncini neri, maglietta a spalline rossa bianca e nera, con un fiocco legato dietro alla schiena e le All Star basse, nere.
"Chissà.." mi guardai allo specchio e sorrisi.
Lo facevo poche volte, ma quella mattina ero felice.

**


Erano le dieci in punto quando arrivai in stazione.
Giulia ed Elena erano già davanti all'entrata ad aspettarmi.
"Ehi Vale! Quanto tempo, come stai?? Comunque mi devi racconatre tutto, mi devi dire cos'è quest'uscita e chi è questo ragazzo! Non so niente! Mi ha detto qualcosa la Ele, ma io voglio sapere di più! Dai, dai, dai, racconta!" mi disse Giulia piena di euforia.
"Ehi, calma! C'è tempo per parlarne, adesso andiamo a fare i biglietti, perchè mi pare che ci sia una fila allucinante!" feci una faccia spaventata e indicai la biglietteria.
"Oh cazzo, hai ragione!" Giulia prese la mano di Elena e si precipitò verso la coda, così le seguii a ruota.
Per fortuna una cara e gentile signora ci fece passare davanti e il treno non lo perdemmo proprio per miracolo.
Durante tutto il viaggio raccontai a Giulia delle mie "vacanze" estive, ma soprattutto le parlai di Stefano.
A ricordare ogni minimo particolare, sentii l'ansia scorrermi dalla testa ai piedi.
Oggi l'avrei visto per la prima volta e non volevo essere una delusione per lui.
Volevo che tutto andasse bene, volevo ricordare questa giornata, come una bella giornata, ma avevo paura.
Mi stavo facendo prendere dal panico. Di nuovo.
"Cazzo Vale, stai tranquilla! E' un essere umano!" mi ripeteva la vocina nella mia testa.

**


Quando arrivammo in Duomo erano già le undici e un quarto.
"Eccolo, quello è il Mc dove per le quindici dobbiamo vederci io e Stefano" lo indicai con un dito.
"Ah perfetto! Dopo possiamo fermarci a mangiare direttamente qui, se vi va.." disse guardando me ed Elena, e noi annuimmo. 

Nel frattempo. come già deciso, andammo a fare un giro per negozi e tra vestiti, magliette, scarpe e accessori il tempo passò velocemente.
Non comprai nulla per non passare la giornata con una borsettina in mano, ma Elena e Giulia, a differenza mia, non badarono a spese.
L'ora di pranzo arrivò in men che non si dica e dopo i vari acquisti, ci diregemmo verso il Mc.
"Oddio ho una fame da lupo!" disse Elena sorridendomi.
"Io no.." le risposi toccandomi i capelli agitata.
"Come no???" dissero quasi in coro le mie amiche.
"No.. non lo so.. Troppa ansia! Vi giuro, mi manca il fiato.." risposi, mentre con una mano cercai di farmi aria.
"Ok, mi devo calmare.." chiusi gli occhi, feci un respiro profonfo e mi sedetti all'unico tavolo libero che riuscii a vedere.
"Dio mio, Vale! Non incominciare per favore eh?" Elena mi guardò negli occhi e mi diede una pacca sulla fronte.
Risi.
"Magari un gelato lo mangio più volentieri.." le dissi, dandole delle monetine "me lo prenderesti tu per favore?" e le feci gli occhi dolci.

"Fai pure come vuoi, io ho una fame allucinante!" rispose Elena prendendomi le monete dalla mano.
"Io idem!" esclamò Giulia ed insieme andarono al bancone.
Mentre aspettavo che le mie amiche tornassero al tavolo, mille pensieri iniziarono a fluttuare nella mia testa.
"E se non si presenta?"
"Ma se poi non lo riconosco?"
"Se gli dovessi fare schifo?"
"Se mi abbandona in mezzo a Milano?"
"Cosa gli devo dire?"
"Di cosa dobbiamo parlare?"
"Perchè sono così in ansia?"
"Perchè sto tremando?"
Elena e Giulia tornarono con i vassoi pieni di cibo e mi passarono il misero McFlurry con gli Smarties.
Ne misi in bocca due bocconi e poi iniziai a giocarci.
Respiravo forte, tiravo dei sospiri allucinanti e mi sentivo tremare le gambe nonostante fossi seduta.
"No, non ce la faccio!" esclamai all'imporvviso allontanando il gelato.
Elena e Giulia mi guardarono con due facce stralunate.
"Che stai dicendo?" mi chiese Elena.
"Non ce la faccio più a mangiarlo.. lo vuoi tu?" e glielo porsi.
"Ma sei sicura? Non hai mangiato niente!" la mia amica mi guardò storto, ma capì che non stavo affatto scherzando.
"Sì, sono sicurissima! Non riesco a mangiare, ho lo stomaco bloccato dall'ansia.. Ti giuro mangialo o sbocco qua!" esclamai agitata.
"Oh la madonnaaaa! Ma stai calma daaai, dopo un'oretta che sei in giro con lui ti chiamiamo per sentire come va, ok?" Giulia cercò di calmarmi, ma non servì.
Il tempo passava sempre più velocemente e la mia agitazione aumentava insieme ad esso.
Quando uscimmo dal Mc, andammo a sederci fuori per aspettarlo.
Tra circa una mezzoretta sarebbe arrivato.
Nel frattempo Giulia ed Elena cercarono di non farmi pensare troppo, di distrarmi un pò, ma era tutto inutile.
Avevo il suo pensiero fisso in testa.
Quel pensiero bello, ma nello stesso tempo agosciante.
"Sta arrivando.. manca poco oramai.." mi agitai da sola.
Mi toccavo il ciuffo in continuazione, mi alzavo e camminavo avanti e indietro per poi sedermi e rialzarmi.
Non riuscivo a stare ferma.
"Mi devo tranquillizzare.." bisbigliai.
"Direi di sì.. Dai su, ma tranquilla! E stai un po' ferma, per carità!" esclamò Giulia.
"Farò la figuara della sfigata, me lo sento! Non spiaccicherò parola! Che cazzo devo dirgli scusa? Guarda che se non parla lui io non parlo, lo so! Che figure di merda.." quasi lo urlai guardando Giulia e poi alzai gli occhi al cielo.
"Se già parti con questa idea.." mi rispose 
"Dai, pensa solo al fatto che finalmente lo vedrai e che passerai una giornata diversa! Poi che vada come deve andare" Elena si alzò e mi abbracciò forte.
"Ci sto provando!" le sorrisi saltellando su me stessa.
"Ragazze?? La lancetta è sempre più vicina ad indicare le ore quindici eh.." Giulia ci guardò dal basso e scoppiò a ridere.
"Ma grazie Giuli, mi sei proprio di aiuto eh?" le sorrisi e le diedi un pizzicotto sulla guancia, gesto che odiava da sempre.
"Questa me la paghi!" si alzò di scatto e cercò di prendermi rincorrendomi per il vialetto in cui ci eravamo "imboscate" per aspettare Stefano.

Tra una risata e l'altra i minuti passarono velocemente e l'orologio del mio cellulare indiacava già le quindici in punto.
"Non è ancora arrivato.. Vuoi vedere che adesso non si presenta?" dissi portandomi una mano al petto per l'ansia.
"Spero per lui che si faccia vivo al più presto.." rispose Giulia con aria minacciosa.
"Ma no dai arriverà! Aspettiamo ancora un pò.. sarà in ritardo" Elena mi rassicurò.
"Mi aveva detto che appena sarebbe arrivato, mi avrebbe fatto uno squillo.." dissi con un tono triste guardando il display del cellulare.

15:20

Io: "Ma non arriva più? No, ma secondo me non viene! Sono un'illusa.."
E: "Ma stai calma! Arriverà!"
Io: "Lo spero.."

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Capitolo 7
*** La sua voce ha un suono dolcissimo. ***


Aspettavo oramai da venti minuti, ma di Stefano non c'era nemmeno l'ombra.
"Dov'è? Perchè non arriva?" avevo la testa tormentata dai pensieri.
Ero venuta fino a Milano apposta per lui, apposta per incontrarlo, vederlo e conoscerlo. 
In fondo era quello che volevamo entrambi, non potevo credere che non si sarebbe presentato.
"Perchè fare tutto questo casino per due mesi, se poi non gli importava di vedermi?" dissi esausta sedendomi sul marciapiede. 
Avevo immaginato questa giornata in ogni modo.
Poteva essere brutta o bella, ma l'avevo immaginata con lui, insieme a lui.
Non mi ero mai soffermata a pensare alla possibilità del darmi buca.


**


Erano quasi le tre e mezza del pomeriggio quando ad un certo punto, il telefono iniziò a squillare. 
Presi in mano il cellulare e gli occhi si piombarono subito sullo schermo.
Speravo tanto di vedere il suo nome illuminarsi sul display.
Il cuore iniziò a battere fortissimo, mi tornò la sensazione di vomito e le gambe iniziarono a tremare quando di botto mi alzai in piedi.

E: "Allora?? E' lui?"
Io: "Si.." 
G: "Ooh menomale! Adesso gli devi fare il culo perchè ci ha fatto aspettare ben trenta minuti qua!"
Io: "Ahahahah, no Giulia, ma come faccio? Comunque andiamo a vedere se è lì davanti al Mc!"


Corsi come una pazza fuori dalla vietta in cui io e le mie amiche lo stavamo aspettando.
Mi guardai intorno in cerca dei suoi bellissimi occhi verdi, ma c'erano talmente tante persone che non riuscivo a vederlo.

Io: "Ma io non lo vedo!"
G: "Se non mi sbaglio, mi avevi detto che oggi avrebbe indossato camicia e jeans, vero? Ed è rasato.. Mmh.. Non è quello davanti al palo?"
E: "Ah sì, oddio forse l'abbiamo trovato!"
Io: "Oddio, ma io nn lo vedo ragazze!"
G: "Guarda dritto dove c'è quel palo.. è Lui?"


Guardaì dritta proprio davanti a me e dopo pochi secondi lo vidi.
"Sì.. sì cazzo è lui!" esclamai agitata.
Stefano restava fermo davanti a quel palo della luce e ogni tanto spostava lo sguardo dal cellulare alla piazza.
Credo che anche lui mi stesse cercando, ma ancora non mi aveva vista.
"Merda sì è Lui! No, ma adesso cosa faccio? Cosa gli dico? Vado?" mi agitai ancora di più.
Non feci in tempo a finire la frase che i nostri occhi si incrociarono, lo guardai per due secondi poi imbarazzata abbassai lo sguardo, mi girai verso Giulia ed Elena che nel frattempo, erano rimaste zitte ad osservare la scena.
"Vabbè vado dai.." dissi con il fiatone.
"Ok, noi ti chiamiamo verso le quattro per sapere come va, se c'è qualche problema facci sapere!" Giulia mi sorrise e mi diede una pacca sulla spalla.
"Oh mio Dio!" risi forte per poi continuare "Ok, dai.. allora a dopo!"
"Stai tranquilla, mi raccomando! E ora vai! Che aspetti?!" mi rispose Elena facendomi l'occhiolino.
Annui e mi diressi verso Stefano.
Quando gli arrivai quasi davanti, cercai di distogliere lo sguardo e notai che anche lui fece lo stesso.
"Ciao.." dissi timidamente abbasando gli occhi.
"Ciao.." mi rispose con più entusiamo.
Lui era bellissimo, proprio come lo era nelle foto.
Anzi, dal vivo sembrava ancora più bello.
Era più alto di me, abbronzatissimo, rasato e con gli occhiali da sole a goccia.
Aveva una camicia nera, con le maniche fatte su fino ai gomiti, un paio di jeans lunghi e delle nike.
Dopo quel 'ciao', dalla mia bocca non uscì più nulla.
Ero come bloccata.
Stefano mi guardava ed io mi sentivo in imbarazzo.
"Sicuramente starà pensando che sono proprio brutta.." mi scoraggiai.
Poi iniziò a muoversi e io lo seguii a ruota.
Tra di noi, si era calato il silenzio. 
"Comunque via Torino è dall'altra parte.." disse all'improvviso guardandomi e girandosi dalla parte opposta a dove stavamo andando.
"Ah ok.. io sto seguendo te, perchè non ho idea di come muovermi. Ci sono venuta pochissime volte a Milano!" gli sorrisi e arrossii leggermente.
Mi scappò una risata.
Entrambi, stavamo andando dalla parte opposta a dove avremmo dovuto andare, ma io sul serio non sapevo come orientarmi dato che non conoscevo bene la città.
Subito dopo, calò di nuovo il silenzio.
"Ti prego parlami, dimmi qualcosa.. qualsiasi cosa!" pensai.
"Beh, allora tutto bene?" mi disse distogliendo lo sguardo dal mio e mettendosi le mani in tasca.
Forse sapeva leggermi nella mente.
"Bene grazie, sono su da stamattina con delle mie amiche.. tu?" gli risposi.
"Io tutto bene, ho fatto tardi, perchè sono dovuto passare in banca per una roba di mia madre. Scusa se ti ho fatto aspettare.." si grattò la testa imbarazzato.

"Ma sì tranquillo.. tanto te l'ho detto che non ero sola. Ero con le mie amiche che credo avrai visto prima.." cercai di non farlo sentire in colpa.
"Sì, le ho viste.." mi sorrise.
Di nuovo non sapevo che controbattere.
Ero pessima nelle relazioni sociali, ma non era una novità.
Già prima di incontrarlo sapevo che sarebbe finita così.
"Beh, dai.. raccontami qualcosa delle tue vacanze!" con questa proposta, capii che Stefano stava cercando di farmi parlare e di farmi sentire a mio agio, ma io non lo ero affatto.
Era tropop bello per me, troppo tutto.
"Beh, non ho molto da raccontare.. ho passato giugno, luglio e agosto fra casa, piscina e uscire con gli amici.. nulla di che! Piuttosto raccontami tu che te ne sei stato al mare per due mesi!" alzai lo sguardo per guardarlo negli occhi e gli sorrisi.
Da quel momento iniziammo a parlare.
Lui mi raccontò delle sue vacanze, alcune cose me le ricordavo dai messaggi, mentre altre cose ancora non me le aveva dette.
Era divertente stare in sua compagnia.
Era prorpio come me lo ero immaginato, perfetto.
"Finalmente riesco a sentire la sua voce.." pensai mentre lo osservavo parlare, ridere e gesticolare.
Era bellissimo.
Ogni tanto lo guardavo e sorridevo, commentavo qualcosa e poi abbassavo lo sguardo.
L'ansia pian piano se ne stava andando, ma la mia timidezza non mi aiutava a restare del tutto tranquilla.
"Ci fermiamo un secondo in questo negozio, ti va?" disse Stefano cambiando discorso improvvisamente.
"Certo! Ti devi prendere qualcosa?" gli chiesi.
"Sì, mi serve una cintura nuova che questa è tutta scassata." e me la mostrò,
"Entriamo allora!" sorrisi e mi diressi verso il negozio.
Appena entrammo Stefano si precipitò nel reparto uomo e andò subito in un angolo vicino ai camerini.
"Eccole!" esclamò indicandomi le cinture.
Io gli stavo accanto e lo osservavo timidamente.
Dovevo assolutamente pensare a qualcosa da dire, fino ad ora aveva parlato solo lui.
"Questa mi piace! Che dici?" mi mostrò la cintura con il simbolo dei Rolling Stones e io annui facendo il segno "ok" con il pollice.
"Eih, non mi sbirciare eh! Mi vergogno!" sorrise prima di entrare nel camerino.
"Ahahah, no tranquillo non ti guardo!" e scossi la testa divertita.
"Ma per provarti una cintura non c'è bisogno di spogliarsi, quindi cosa dovrei guardare?" continuai.
"Eeeh non si sa mai!" e sbucò con la testa dalla tenda.
Sorrisi.
Fra una risata e l'altra iniziai a tranquillizzarmi.


Io: "Alla fine ce l'abbiamo fatta a vederci eh!" 
S: "Già! Ma con il treno poi ce l'hai fatta?" 
Io: "Sì perchè ho convinto due mie amiche ad accompagnarmi altrimenti mi sa che non ci arrivavo qui.."
S: "Quindi hai fatto venire su apposta le tue amiche solo per vedermi?"
Io: "Si.."
S: "Che tenera che sei, già tvb"


Sorrisi e arrossii imbarazzata.

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Capitolo 8
*** Una giornata indimenticabile. ***


Dopo aver camminato per un bel po', arrivammo in una grande piazza con una fontana stupenda.
"Che bello questo castello! Dove siamo?" chiesi incuriosita.
"In piazza castello! Questo è il Castello Sforzesco di Milano.. Bello vero?" mi sorrise e il cuore iniziò a battermi forte.
"Sì.."  arrossii.
"Ora ti porto a fare un giro qui dentro, così poi ci sediamo su una panchina.. sono stanco morto!" rispose cercando di farsi aria con le mani.

"Come vuoi" gli sorrisi e poi continuai "Che bello che è qui.. non c'ero mai stata!"
Dopo essermi guardata un po' in giro, finalmente trovammo una panchina dove poterci riposare e riparare dal sole. 
"Che male al braccio!" si stiracchiò e mise il braccio sulla mia spalla, come per abbracciarmi. 
Il cuore mi pulsava sempre più forte e il sorriso si accese sul mio volto.
"Male al braccio? Queste erano le scuse che usava mio nonno cinquant'anni fa! Non ci avrebbe creduto nessuno!" pensai facendomi scappare una piccola risata.
"Come mai ti fa male?" gli chiesi dopo che Stefano mi guardò con aria incuriosita a causa della mia risata per lui inaspettata.
"E non so, mi è venuto adesso.. ma così sono proprio comodo!" e rise fiero della sua risposta.
"Ahahah.. Ooook!" lo guardai storto e poi abbassai lo sguardo intimidita.
Purtroppo non mi rendevo conto, ma più il tempo passava e più mantenevo un atteggiamento distaccato.
L'avevo capito benissimo che voleva abbracciarmi, eppure non mossi un dito, non piegai la testa su di lui, non mi avvicinai un po' di più a lui.. non feci nulla di tutto questo.
Restai ferma ed immobile; nessun segno di vita.
Non riuscivo a trovare il coraggio per sbloccarmi o per lasciarmi andare.
Mi ero di nuovo irrigidita. 
"STUPIDA, STUPIDA, STUPIDA!" pensai tra me e me.
E così ritornò il silenzio imbarazzante.
Non parlava più nessuno, eravamo rimasti a guardare chi correva per la strada, i bimbi in bicicletta e i vecchietti sulle altre panchine.
Imporvvisamente, però, il mio cellulare suonò e interruppe il silenzio.

G: "Vale? Mi stavo abbastanza preoccupando! Perchè non ci hai detto più niente?? Allora come sta andando? Disturbato per caso?"
Io: "Giuls, ma non eravamo d'accordo che chiamavate voi? Comunque tranquilla, qui va tutto bene! Ah, ma il treno a che ora lo prendiamo?"
G: "Ho guardato prima e ce ne sono di diversi che possiamo prendere.. ce n'è uno alle 17e30, uno alle 18 e uno alle 18e30. Poi ci sarebbe anche quello delle 19, ma sarebbe un po' troppo tardi per me."
Io: "Ok, per me è uguale ditemi voi!"
G: "Direi che quello delle 18 può andare bene, così se lo perdiamo poi c'è quello delle 18e30!"
Io: "Va bene! Allora ci vediamo più tardi."
G: "Perfetto, a dopo! Fai la brava eh! Ahahah"
Io: "Ovvio, ahaha Ciao Giuls!"

...

S: "Tua madre?"
Io: "No no erano le mie amiche che volevano sapere come stavo.."
S: "Ahahah, a volte le amiche sono peggio delle madri, mica ti mangio!"
Io: "Eh vabbè dai, dovevamo anche organizzarci per l'orario del treno! Comunque dobbiamo prendere quello delle 18 quindi dimmi tu quando è il caso di tornare indietro, perchè almeno per le cinque e mezza dobbiamo essere di nuovo al Mc"
S: "Va bene non ti preoccupare!"


Il tempo passava sempre più velocemente ed io nemmeno me ne accorgevo.
Stavo bene lì con lui, non volevo andarmene.
Stefano teneva sempre il braccio attorno al mio collo ed a me faceva piacere, anche se davo a vedere l'esatto contrario.
Dopo svariate chiacchiere, vedemmo avvicinarsi un marocchino.
"E adesso questo che vuole?" pensai nervosamente.
"Ciao beli!" disse lo sconosciuto posandomi sulla gamba, uno di quei braccialetti che, solitamente, si comprano in spiaggia.
Lo salutammo, ma cercammo di restare indifferenti alla sua offerta, dato che entrambi non avevamo intenzione di spendere un euro per qualcosa che valeva al massimo qualche centesimo
Il marocchino, fortunatamente, non fu insistente, ma iniziò a raccontarci la storia della sua vita.
E così facemmo una breve conversazione e si rivelò una persona simpatica.
Evidentemente anche lui simpatizzava per noi ed infatti, quel braccialetto me lo regalò.
"Oh grazie!" gli sorrisi, mostrandogli il braccio dove poteva legarmelo e poi se ne andò.

"Visto? Sono riuscito anche a farti regalare un bracciale, così hai un ricordo di questa giornata.." mi guardò Stefano sorridendo.
"Già.." arrossii.
"Maledetta me! E' possibile che divento rossa come un peperone, ogni volta che mi guarda???" mi maledissi. 
Dopo pochi minuti, mi accorsi che era già tardissimo e che non potevo far aspettare ancora per molto Giulia ed Elena.

Io: "Mi sa che è meglio andare, perchè sono più delle 17e30 e noi siamo ancora qua!"
S: "Eeh ok.. Torniamo dai.."


Facemmo tutta la strada abbracciati.
Fu bellissimo.

**


Quando arrivammo davanti al Mc mi salutò e, questa volta un pò più sciolti, ci baciammo sulle guance.
Lo guardai negli occhi, gli sorrisi e poi rincorsi Giulia ed Elena che, nel frattempo, erano già andate verso le scale per raggiungere la Metro. 
Arrivammo in stazione alle sei e mezza spaccate e così perdemmo ben due treni.

"Ops.. Scusatemi tantissimo, ma io non sapevo nemmeno dov'ero e non pensavo che ci avremmo messo così tanto.." cercai di giustificarmi.
"Vabbè dai tranquilla, prenderò l'altro pullman per tornare a casa, a meno che non venga mia mamma a prendermi." rispose Giulia sorridendomi.
Erano le diciannove quando il treno partì.
Ricordo che era talmente pieno che dovemmo sederci su delle piccole scale.
Raccontai per filo e per segno tutto quello che era successo, ero felice di averlo finalmente conosciuto ed ora non importava quello che sarebbe successo o quale decisione avrebbe preso.
Avrei conservato questa giornata, per sempre nel mio cuore.

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Capitolo 9
*** Amore. ***


Arrivai a casa alle otto in punto, mangiai due o tre forchettate in croce, per colpa dello stomaco ancora chiuso e poi, senza proferire parola, corsi in camera mia.
Iniziai a sistemare i vestiti che, questa mattina, avevo lasciato sul letto e nel frattempo la mia mente iniziò a viaggiare tra i ricordi della giornata appena trascorsa.
"Sono davvero felice di averlo conosciuto, forse lui si aspettava una persona diversa, meno timida e un po' più aperta, ma sono fatta così e per quanto mi sia sforzata a nascondere questo mio difetto non è cambiato nulla... Devo farmene una ragione, non cambierò mai! In ogni caso, qualunque cosa succeda, io sono contenta di oggi, va bene così..." sorrisi tra me e me.
Come tutte le sere decisi di collegarmi ad Msn; da un parte speravo che Stefano mi scrivesse, soprattutto perché ero curiosa di sapere quello che pensava su di me e sulla giornata che passammo insieme.
Ero consapevole di aver trasmesso l'esatto contrario di quello che avrei voluto, ma speravo con tutto il cuore lui non avesse frainteso.
"Magari non sarò stata la persona che si aspettava e ora non vorrà più né vedermi né parlarmi..." pensai un po' scoraggiata, ma in fin dei conti, mi ero promessa che in qualunque modo sarebbe finita, non ne avrei fatto un dramma.
Tra le dieci persone online spuntava il suo nome, era come se brillasse, vedevo solo quella foto e quello stato che era dedicato a me, l'aveva scritto giorni fà e non l'aveva più cancellato. 
Diceva "Vale, ti voglio bene" con affianco un cuoricino.
Adoravo collegarmi su Msn e leggere quella frase.
Era tutta per me e me l'aveva dedicata il ragazzo più dolce del mondo.
"Scrivimi.." bisbigliai tenendo le mani incrociate.
"Amore" la sua chat si aprì e anche il mio sorriso ora splendeva insieme al suo nome, alla sua foto e a quel bellissimo stato.
"Mi ha scritto e mi ha chiamata ancora amore!" sorridevo felice.

S: "Beh allora oggi come sei stata?"
Io: "Benissimo, davvero mi ha fatto piacere vederti e spero che per te sia stato lo stesso"
S: "Ovvio, anch'io sono stato bene, però pensavo che per te non fosse stato così... Eri strana xD"
Io: "E invece no.. Come mai pensavi questo?"
S: "Ti ho vista molto staccata, fredda e pensavo di non piacerti! Spero di essermi sbagliato..."
Io: "Già, ti sei sbagliato! Scusami è colpa mia, do a vedere sempre l'opposto, ma non lo faccio apposta sono molto timida..."
S: "Ho notato xD Pure io sono timido, ma dopo un po' mi lascio andare... Comunque non ti preoccupare dai, l'importante è che ora sia tutto chiarito!"
Io: "Già :)"
S: "Una curiosità... Qual è stata la tua prima impressione su di me? Cioè appena mi hai visto che hai pensato? xD"


"O no, queste domande proprio non le sopporto, non so mai che rispondere. Eppure devo aver avuto una prima impressione! Ricordo che appena lo vidi pensai "Oddio ma non ha caldo con quella camicia a maniche lunghe?" Ma non potevo rispondergli così... E adesso?" pensai agitata.

Io: "Uhmm.. Oddio che bello! ^^"

"Ma che risposta è? Primo non era vero che l'avevo pensato e secondo, forse era un pò troppo esagerato, anzi lo era!" pensai nervosa per la risposta appena data.

S: "Che tenera ^^ Grazie!"
Io: "Beh e tu non hai avuto una prima impressione?"
S: "Ha stile la ragazza! xD Mi piaceva com'eri vestita ^^"
Io: "Ahahah mi fa piacere che almeno il look era azzeccato!"

"Potevo dirgli benissimo della camicia a maniche lunghe..." pensai un po' dispiaciuta per la sua risposta.

S: "Comunque sei fantastica... Non c'è nient'altro da dire "
Io: "Grazie tesoro *-* Non immagini quanto mi faccia piacere sentirtelo dire! Avevo paura che avessi cambiato opinione su di me e che non avresti più voluto vedermi... Non è così vero?"
S: "No amore, perchè devi pensarlo? Io già non vedo l'ora di rivederti!" 

Tutte le mie insicurezze all'improvviso erano come scomparse.
Gli piacevo, era ancora interessato a me.
Non ci credevo.
Io e Stefano avevamo passato un intero pomeriggio insieme e poteva succedere ancora, ancora e ancora.

Io: "Anch'io non vedo l'ora e ti prometto che questa volta sarò più sciolta e meno timida..."
S: "Bravissima, la prossima volta voglio sentirti parlare di più eh!?
Io: "Certo!"
S: "Credi che fra noi ci possa essere qualcosa più di un'amicizia?"
Io: "Spero di sì..."
S: "Per me è come se fossimo già insieme... Ho aspettato tanto prima di vederti, te l'avevo detto subito che avrei voluto qualcosa di più e se tu mi dici che lo speri, allora lo posso prendere direttamente come un sì..."

Mi sentivo tremare ogni minima parte del corpo e improvvisamente sentii come un calore salire dalla punta dei piedi fino alla testa.
Le farfalle nello stomaco iniziarono a sbattere le ali talmente forte, che pensavo di non riuscire più a respirare.
Era da troppo tempo che qualcuno non mi faceva sentire così, mi sembrava quasi un'emozione mai provata prima d'ora.

28 AGOSTO 2009
Questa data la incisi nel cuore.

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