Il potere di uno sguardo

di Cia98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Il parco era quasi deserto. Erano infatti le due di pomeriggio di una giornata di giugno e con quel caldo nessuno si sarebbe sognato di uscire a quell'ora. 
Lydia però era alla ricerca di un po' di tranquillità quindi aveva scelto quel momento della giornata per uscire.
Scelse una panchina all'ombra di un albero, distante da tutte le altre persone che giravano per il parco, e si sedette incrociando le gambe. 
Si godette per un po' il sole che le riscaldava la pelle e che dava ai suoi capelli castani delle sfumature più chiare, quasi bionde.
Lydia si riscosse dal piacevole tepore che il sole le infondeva e prese il suo nuovo libro che poco prima aveva cercato di iniziare a casa, ma con scarsi risultati. 
A casa sua, quando erano presenti tutti i membri della famiglia, era difficile trovare un momento tranquillo: suo padre era sempre nel suo studio a lavorare, mentre la madre era continuamente dietro a portare a termine le milioni di faccende domestiche, il fratello e la sorella maggiore erano tranquilli solo quando si trovavo nelle rispettive stanze con la musica a tutto volume, altrimenti litigavano sempre. 
Da non fraintendere, Lydia amava la sua famiglia e suo fratello e sua sorella, per quanto in certi momenti insopportabili, erano davvero importanti; ma quando le serviva un momento tranquillo doveva trovarsi un altro posto dove stare.
Il parco, a quell'ora, era il momento migliore per stare in pace.
Lydia si osservò attorno; c'erano molte donne, sole o in compagnia, che portavano a passeggio dei cani, delle persone erano stese a prendere in sole (alcune erano a rischio bruciatura) e uomini seduti a leggere il giornale. All'entrata del parco vide entrare un ragazzo, con le cuffie alle orecchie, alto, capelli chiari, dimostrava più o meno sedici anni. 
Non era proprio niente male, ma Lydia non si lasciò distrarre e abbassò lo sguardo sul suo libro prima di rischiare di rimanere a fissarlo come una stupida. 
Liberò la mente e partì a leggere il libro. Lydia amava leggere, era un modo per estraniarsi dal resto del mondo, partire per mondi sconosciuti e diventare parte del libro per vivere storie meravigliose che ti facevano emozionare, amare, odiare, sognare.. fino a quando non arrivava all'ultima pagina che la riportava alla realtà, ma solo parzialmente perché poi le storie continuavano nella sua mente.
Stava leggendo ma a un certo punto perse il filo del discorso, non sapeva perché ma c'era qualcosa che la turbava era come se si sentisse osservata.. interruppe la lettura e alzò lo sguardo. 
Trovò due occhi verdi molto chiari, tendenti all'azzurro, che la fissavano. Era il ragazzo che poco prima o forse molto prima (quando leggeva perdeva la cognizione del tempo) aveva visto entrare nel parco. Le sorrise. 
Lydia arrossì e abbassò lo sguardo. Era molto timida. Cercò di riprendere la lettura, ma sentì il rumore di passi che si stavano avvicinando e una sagoma che si frapponeva fra lei e il sole.
Quando si sentì chiedere: "Che leggi di bello?" Non poté far altro che alzare lo sguardo verso il ragazzo. Era bello, bello da togliere il fiato. Un sorriso meraviglioso, occhi color verde acqua incorniciati da leggere lentiggini che ti incantavano e capelli castano molto chiaro tendenti al biondo. 
Lydia diventò ancora più rossa e balbettò qualcosa abbassando nuovamente lo sguardo.
"Che c'è? Sono così orribile?" disse sorridendo e poi indicò il posto, sulla panchina, vicino al suo "Posso?"  
Dopo che Lydia ebbe balbettato imbarazzata un sì, lui si accomodò sulla panchina.  
"Sei di poche parole." sorrise "Posso vederlo?" 
Lydia gli porse il libro che aveva indicato. Lui se lo rigirò tra le mani "Interessante.. anche se io preferisco i libri con un tocco drammatico." 
"Oh no, io proprio per niente!" disse spontaneamente Lydia.
"Oh bene! Iniziavo a pensare che non avresti parlato!" sorrise.
A quel punto Lydia divenne viola. 
"Hei lo so che sono affascinate ma non c'è bisogno di essere così emozionati!" 
Probabilmente una fiamma di fuoco in quel momento sarebbe stata meno bollente della faccia di Lydia.
"Sto scherzando!" rise. "Comunque piacere Nicola."
"Lyd..Lydia."
"Bene Lydia è stato un piacere conoscerti, devo andare, ma spero di rivederti in giro." 
"Cer..certo.. sarebbe un piacere." 
Lui sorrise, le porse il libro e sempre con lo sguardo rivolto verso di lei si allontanò.
Quando Lydia non fu più a contatto con i suoi occhi ricominciò a respirare. Quel ragazzo era..era.. perfetto.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


*Drinnnn* il suono della campanella riscosse Lydia dai suoi pensieri, radunò le sue cose e e si avviò verso la porta. Erano passati un paio di giorni da che era stata al parco e da allora ripensava continuamente a quel ragazzo.. Se chiudeva gli occhi rivedeva ancora quel sorriso e quel suo magnifico sguardo puntato su di lei.
"Terra chiama Lydia! Pronto? Ci sei?"
Lydia tornò in se e girò lo sguardo, vicino a lei c'era la sua migliore amica Claudia, ma lei era talmente presa dai suoi pensieri che non si era neanche accorta del suo arrivo. 
"Eh.. Cosa? Sì, sì ci son.."
Claudia scoppiò a ridere ancora prima che Lydia finisse di parlare "Lyd in questi giorni sembri sempre in un altro mondo! Non è che per caso centra qualcosa quel ragazzo del parco?"
Lydia arrossì e balbettò "N..No ma che dici?" 
Claudia rise di nuovo "Ah lo sapevo!" disse mettendole un braccio intorno alle spalle "Ah me non puoi nascondere niente, ti conosco troppo bene e poi ti si legge negli occhi!"
Lydia sospirò "E' così evidente? Ma tanto con ogni probabilità non lo rivedrò più"
"Ma che dici? Io invece sono convinta che vi rincontrerete e lui si innamorerà di te e vi metterete insieme!" disse con aria sognante.
Lydia rise "Sì e poi ci sposeremo! Mi sa che hai visto troppi film tu!"
"Non più di quanti ne abbia visti tu." sorrise.
Arrivate davanti a casa dell'amica si salutarono; Lydia osservò Claudia salire le scale. Claudia era molto carina: aggraziata, alta, lunghi capelli rossi e occhi verdi, era davvero meravigliosa, i ragazzi facevano di tutto per farsi notare ma a lei non sembrava importare tanto. Lydia non assomigliava neanche minimamente a lei e non si sentiva affatto bella, anche se Claudia le diceva sempre il contrario, ecco perché sapeva che se anche avesse rivisto Nicola lui non si sarebbe minimamente interessato a lei. Il motivo che l'aveva spinto ad avvicinarsi a lei al parco non riusciva a spiegarselo, ma in qualsiasi caso il suo pensiero non cambiava. Una cosa però era certa: anche se a Nicola lei non interessava, Lydia al contrario non faceva altro che pensare a lui.
 
Lydia era in camera sua, con le cuffie alle orecchie stava ascoltando la musica e intanto disegnava. Andava molto fiera dei suoi disegni; dopo aver scelto un soggetto lasciava alle sue mani il resto del lavoro. Ultimamente la persona che ritraevano i suoi disegni era sempre la stessa: Nicola, il suo sorriso, i suoi occhi.. 
Stava proprio finendo uno dei suoi disegni con sottofondo le ultime strofe della canzone che stava ascoltando..
You make me blow 
But I cover up, won't let it show 
So I'm putting my defenses up 
Cause I don't wanna fall in love 
If I ever did that, I think I'd have a heart attack 
I think I'd have a heart attack 
..quando sentì bussare alla porta. Entrò sua madre. 
"Tesoro andresti a comprarmi delle cose al supermercato?" 
"Sì certo, va bene. Tra dieci minuti esco."
Dopo che sua madre ebbe richiuso la porta appoggiò la matita, prese un paio di jeans e una canottiera verde e si vestì velocemente. Lydia non si truccava spesso e sicuramente non lo avrebbe fatto per andare al supermercato, così pochi minuti dopo era già fuori di casa. Scelse di non prendere l'autobus e di andare al centro commerciale così avrebbe potuto comprare un cd nuovo. 
Entrata nel centro commerciale notò che non c'era molta gente in giro dopotutto quell'afosa mattinata estiva la maggior parte delle persone, che non lavoravano, probabilmente erano al mare o a fare un giro all'aria aperta; quindi chi poteva evitava di starsene chiuso tra quattro mura. 
Il negozio di musica era praticamente vuoto quindi si mise a dare un'occhiata in giro senza troppa fretta. Trovò quello che stava cercando e iniziò a rigirarsi il cd tra le mani, la stessa cosa che faceva con i libri, gli venne in mente una citazione che aveva letto un po' di tempo prima:
Rigiri il libro tra le mani, scorri le frasi del retro-copertina, del risvolto, frasi generiche, che non dicono molto. 
Meglio così, non c'è un discorso che pretenda di sovrapporsi indiscretamente al discorso che il libro dovrà comunicare lui direttamente, a ciò che dovrai tu spremere dal libro, poco o tanto che sia. 
Certo, anche questo girare intorno al libro, leggerci intorno prima di leggerci dentro, fa parte del piacere del libro nuovo, ma come tutti i piaceri preliminari ha una sua durata ottimale se si vuole che serva a spingere verso il piacere più consistente della consumazione dell'atto, cioè della lettura del libro.
Aveva ancora lo sguardo perso nel vuoto quando sentì una voce dirle "Niente male come cd, ma sono già mesi che è uscito. Non che importi molto, il contenuto è sempre lo stesso." 
Lydia era pietrificata. Non sapeva se le sue gambe, improvvisamente molli, l'avrebbero sorretta ancora a lungo. Era da quando l'aveva visto uscire dal parco che aveva desiderato rivederlo, ma ora non sapeva che fare. Si costrinse a calmarsi e a riprendere il controllo.
Si girò e vedendo Nicola sorridere, ricambiò. Incontrò i suoi occhi che come la prima volta la catturarono. 
"Felice di rivederti." disse Lydia.
Nicola sorrise "Che ne dici se paghi il cd e poi andiamo a bere qualcosa?" 
Lydia non ci poteva credere "Cer..certo." 
Arrivati al bar del centro commerciale presero entrambi una coca, offerta da Nicola, e poi fecero un giro. 
"Allora.. abiti qui vicino?" chiese Lydia.
"Sì, non molto lontano. Ci si arriva benissimo a piedi." 
"Anche casa mia è poco lontana. Sono spesso qui." 
"E' un peccato non averti mai vista allora." disse lui sorridendo.
Lydia avvampò e abbassò lo sguardo. 
Lui si fermò e avvicinò la bocca all'altezza del suo orecchio per dirle: "Arrossisci tutte le volte che ti fanno un complimento?"
Viola. Era quello il colore di Lydia al momento.
Nicola riprese a camminare e lei dopo essersi ripresa affrettò il passo per raggiungerlo. Girarono ancora a lungo, fino a quando lui la salutò all'ingresso dicendole che doveva assolutamente tornare a casa. Lei lo guardò allontanarsi e si stupì di quante cose avesse scoperto su di lui in quel breve tempo: aveva sedici anni,uno in più di lei, frequentava anche lui come lei un liceo, solo che era stata per lui una decisione impostagli dai suoi genitori. Giocava a calcio e suonava la chitarra; aveva una sorella più grande che andava all'università e che ultimamente vedeva poco, aveva un buon rapporto con i suoi genitori i quali a parte la scelta del suo percorso scolastico lo lasciavano sempre molto libero sulle sue decisioni. 
Anche Lydia gli aveva raccontato molte cose su di lei e si era stupita di quanto semplice fosse stato per lei parlargli. 
Era lì, all'uscita del centro commerciale, con un sorriso stampato in faccia, e un numero di cellulare scritto sulla mano destra.. il numero di cellulare di Nicola.
Stava per avviarsi verso casa quando si rese conto di essersi dimenticata di passare al supermercato. Sorrise, si girò e rientrò nel centro commerciale. 
 

 
 
Ecco il secondo capitolo, spero vi piaccia!
Vorrei tanto sapere la vostra opinione, che per me conta tanto!
Per chi lo volesse sapere i versi che ho scritto sono presi dalla canzone Heart attack di Demi Lovato, mentre la citazione è presa dal libro "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Italo Calvino. 
Per favore fatemi sapere che ne pensate! :) 

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